Karakuri Circus
Per dieci-quindici episodi l'anime mi ha conquistato, le puntate volavano via una dietro l'altra e la storia era chiara. Poi sono iniziati i flashback, i ricordi, gli intrecci, le reincarnazioni, e il tutto è diventato senza senso (o, se il senso c'è, è spiegato così male che non si è capito). Da quello che mi è parso di capire mi sembra totalmente insensata la strategia del cattivo, ma ripeto, è tutto così complicato che potrei sbagliarmi. Aggiungiamoci anche una vena grottesca nella seconda parte della storia che sfocia in tante assurdità, e la frittata è fatta.
I protagonisti mi stanno antipatici (e non esagero!), non ho minimamente empatizzato con nessuno, e i momenti emozionanti mi hanno lasciato totalmente indifferente.
Io non lo consiglierei a nessuno, ma proprio a nessuno. A meno che non siate masochisti. Già mi sento masochista io ad averlo visto fino alla fine, tirando avanti a fatica dell'episodio 20.
I protagonisti mi stanno antipatici (e non esagero!), non ho minimamente empatizzato con nessuno, e i momenti emozionanti mi hanno lasciato totalmente indifferente.
Io non lo consiglierei a nessuno, ma proprio a nessuno. A meno che non siate masochisti. Già mi sento masochista io ad averlo visto fino alla fine, tirando avanti a fatica dell'episodio 20.
Inizio dicendo che la parte meglio riuscita di questo anime è l'intreccio, una storia mai vista che attira la tua curiosità fino alla fine; peccato non abbiano calcato di più sulla parte culturale delle marionette, anche se alcuni riferimenti vengono fatti. Avrei voluto mettere 8,5 come votazione, ma purtroppo da un anime del 2018/2019 mi sarei aspettato una cura sui disegni un po' più alta, soprattutto nei combattimenti.
Ripropongo il mio invito a vederlo, ha una storia entusiasmante e i personaggi sono caratterizzati molto bene!
Ripropongo il mio invito a vederlo, ha una storia entusiasmante e i personaggi sono caratterizzati molto bene!
"Karakuri Circus", anime tratto dall'omonimo manga di Kazuhiro Fujita, racconta una lunga e intricata storia di misteri, segreti e drammi. Protagonista dell'anime è Masaru Saiga, un bambino rimasto orfano ed erede di un grande patrimonio rimastogli dopo la scomparsa di tutti i parenti più stretti. Da lì in poi inizieranno i guai, perché la famiglia paterna cercherà di ucciderlo per riappropriarsi del denaro... Per quale motivo uccidere addirittura un bambino inoffensivo? Si nasconde altro?
Protagonisti della storia sono i karakuri ningyō, bambole automatiche riprese dalla cultura giapponese, infatti in questa serie ogni battaglia sarà tra questi fantocci ognuno con le proprie caratteristiche, tecniche e abilità in gran quantità.
Ogni personaggio viene rappresentato in maniera molto sfaccettata, il cast raccoglie una buona varietà di personaggi, ognuno con una propria storia da raccontare. Sicuramente, tra quelli da menzionare, sono da citare Shirogane, che fa da guardia del corpo al piccolo Masaru, e l'ex combattente Narumi Kato, persona di buon cuore afflitto da una rara malattia, che sarà uno dei perni della vicenda.
Graficamente l'anime, curato dallo studio Voln, si attesta su un buon livello generale, con animazioni apprezzabili, mentre la colonna sonora offre OST di buona qualità; bellissime le varie opening ed ending, ognuna coinvolgente e azzeccata.
Purtroppo, però, quello che finora sembra essere una buona trasposizione animata, di un manga oramai figlio di un'altra epoca, perde parecchi punti e credibilità nel suo maggior difetto: la brevità dell'adattamento. Adattare in modo soddisfacente un manga di quarantatré volumi in soli trentasei episodi purtroppo non è semplice, e "Karakuri Circus" dimostra ancora una volta questa problematica: la frenetica narrazione rende la storia spesso caotica, confusionaria e approssimativa, gli eventi si susseguono senza un attimo di tregua, con la conseguenza di disorientare gli spettatori meno attenti, i tagli alla vicenda sono tanti, impoverendo il racconto rispetto alla controparte cartacea.
Peccato, perché se fosse stato fatto con il numero giusto di episodi (almeno il doppio), sarebbe uscito fuori un prodotto migliore e altrettanto degno del pregevole manga dal quale è tratto.
Protagonisti della storia sono i karakuri ningyō, bambole automatiche riprese dalla cultura giapponese, infatti in questa serie ogni battaglia sarà tra questi fantocci ognuno con le proprie caratteristiche, tecniche e abilità in gran quantità.
Ogni personaggio viene rappresentato in maniera molto sfaccettata, il cast raccoglie una buona varietà di personaggi, ognuno con una propria storia da raccontare. Sicuramente, tra quelli da menzionare, sono da citare Shirogane, che fa da guardia del corpo al piccolo Masaru, e l'ex combattente Narumi Kato, persona di buon cuore afflitto da una rara malattia, che sarà uno dei perni della vicenda.
Graficamente l'anime, curato dallo studio Voln, si attesta su un buon livello generale, con animazioni apprezzabili, mentre la colonna sonora offre OST di buona qualità; bellissime le varie opening ed ending, ognuna coinvolgente e azzeccata.
Purtroppo, però, quello che finora sembra essere una buona trasposizione animata, di un manga oramai figlio di un'altra epoca, perde parecchi punti e credibilità nel suo maggior difetto: la brevità dell'adattamento. Adattare in modo soddisfacente un manga di quarantatré volumi in soli trentasei episodi purtroppo non è semplice, e "Karakuri Circus" dimostra ancora una volta questa problematica: la frenetica narrazione rende la storia spesso caotica, confusionaria e approssimativa, gli eventi si susseguono senza un attimo di tregua, con la conseguenza di disorientare gli spettatori meno attenti, i tagli alla vicenda sono tanti, impoverendo il racconto rispetto alla controparte cartacea.
Peccato, perché se fosse stato fatto con il numero giusto di episodi (almeno il doppio), sarebbe uscito fuori un prodotto migliore e altrettanto degno del pregevole manga dal quale è tratto.
Lati positivi: animazione molto curata, così come ambientazione, colori e personaggi.
Lati meno positivi: onestamente non vedevo l'ora di vedere questo manga in versione anime, ma a volte penso che sarebbe stato meglio lasciar perdere. Purtroppo hanno voluto ridurre a trentasei episodi una serie con più eventi di "Ushio e Tora", e ne hanno sofferto sia la trama che molti dei personaggi. Fujita è molto accurato nel caratterizzare i suoi personaggi, sia principali che secondari, e riesce ad orchestrare l'insieme in maniera magistrale, ma nell'anime questo non viene reso, e spesso la trama risulta confusa.
Lati meno positivi: onestamente non vedevo l'ora di vedere questo manga in versione anime, ma a volte penso che sarebbe stato meglio lasciar perdere. Purtroppo hanno voluto ridurre a trentasei episodi una serie con più eventi di "Ushio e Tora", e ne hanno sofferto sia la trama che molti dei personaggi. Fujita è molto accurato nel caratterizzare i suoi personaggi, sia principali che secondari, e riesce ad orchestrare l'insieme in maniera magistrale, ma nell'anime questo non viene reso, e spesso la trama risulta confusa.