Le situazioni di lui e di lei
Valutare freddamente quello che è o considerare anche quello che sarebbe potuto essere?
È il dilemma che ci pone davanti questa serie.
Si tratta infatti di una serie veramente particolare che nelle prime puntate è travolgente, direi quasi geniale, con uno stile grafico originalissimo e sperimentale (merito del visionario regista Anno, autore di un capolavoro epocale come “Neon Genesis Evangelion”, tanto per dirne uno), che alterna animazioni a primi piani, tavole fisse, foto reali, oggetti, quasi un montaggio analogico. Inoltre, ha una verve umoristica notevole, mi ha davvero divertito moltissimo, ma sa essere anche profondo e delicato nei momenti più intimi e introspettivi. Alcuni drammi, paure, dubbi, ombre adolescenziali sono trattati in modo così diretto e naturale, da risultare molto più credibili di tante altre opere più ortodosse, serie e apparentemente realistiche.
La trama è veloce, nelle fasi iniziali va dritta al sodo, senza tanti dilungamenti inutili, e alterna diversi registri nel corso della stessa puntata, dal comico-demenziale al romantico, arrivando anche a fare sarcasmo sulla società iper-competitiva giapponese.
Interessante poi il fatto che il titolo sia appositamente ambiguo, in quanto inizialmente i “lui e lei” del titolo tendiamo a pensare siano i due protagonisti (Arima e Yukino), mentre non è esattamente così: il cartone animato è infatti più corale di quello che si possa pensare, ci sono tante puntate incentrate su personaggi secondari e i loro piccoli-grandi problemi personali o relazionali, storie tutte a mio avviso sviluppate molto bene, con un preciso perché, non mi hanno mai dato la sensazione di filler. Insomma, è una serie sulle relazioni tra vari “lui” e varie “lei”, che si intersecano a vicenda.
Ma allora, qual è il problema? È che, superata una prima fase, cominciamo ad assistere a un decadimento delle animazioni che solo parzialmente può essere giustificato da una scelta stilistica: ci sono episodi in cui praticamente ci sono solo fermi immagine o tavole con disegni giusto abbozzati e manco colorati. Inoltre, la cosa più fastidiosa sono i continui riepiloghi: non solo ci sono intere puntate (più di una) dedicate al riepilogo della storia fino a quel punto (cosa che, ok, era un po’ una moda anni ’90), ma da una certa fase in avanti praticamente in ogni episodio dobbiamo sorbirci i primi due/tre/cinque minuti dedicati all’ennesimo riepilogo della storia fino a quel punto, una cosa ossessiva, snervante e insopportabile. A volte cercano di farlo in modo originale, fantasioso, ma alla fine sempre quello è: ripetere di nuovo le stesse cose riepilogate già mille volte e che ormai conosciamo quasi a memoria. Poi, quando parte la storia, ha sempre i suoi momenti, e li ho trovati interessanti, ma il dato di fatto è che alla fine della serie si arriva a fatica, quasi tentati dal drop.
Tuttavia, non riesco a fargliene una colpa, perché è assolutamente evidente che tutto questo non fosse voluto. Lo avevo capito benissimo già mentre la guardavo che questa serie doveva avere avuto grossi problemi di produzione e che i continui riepiloghi, ricicli di animazioni, inquadrature fisse e via dicendo erano un modo per cercare di sbarcare il lunario, portare faticosamente avanti la storia con i pochi mezzi che erano rimasti. Mi sono poi documentato e ho avuto conferma: in pratica, hanno avuto seri problemi di budget, e inoltre il regista Anno ha avuto forti contrasti con l’autrice del manga, che non era contenta della trasposizione, per cui ha lasciato la regia dopo l’episodio 18 (e infatti si nota molto la differenza). Chi rimase portò avanti il lavoro per come poteva, per poi interromperlo del tutto all’episodio 26.
Come prodotto è quindi incompleto, da un certo punto in poi chiaramente raffazzonato, e non ha un finale. Capisco che per i neofiti sembri un po’ assurda come cosa, in quanto oggi una serie la fanno appositamente a stagioni di dodici/tredici episodi ciascuna, la si prepara in anticipo in modo da dare comunque un senso compiuto all’arco narrativo, e se (e solo se) il riscontro c’è stato e ci sono soldi per farne una nuova, si crea una nuova stagione da dodici. Pertanto, difficilmente ci troviamo davanti a opere lasciate palesemente a metà come questa. Ma una volta non era così, si cominciavano le serie e si navigava a vista, e a volte capitava che qualcosa andasse storto.
Pertanto, nel mio giudizio preferisco soffermarmi sui pregi e vi dico che questo anime è veramente interessante, l’ho apprezzato davvero tanto, penso sia originalissimo e fuori dagli schemi, una di quelle incoscienti scommesse sperimentali che oggi non si ha più il coraggio di fare, indirizzati come siamo verso format consolidati di sicuro ritorno economico.
Chissà cosa sarebbe stato se non avessero avuto i problemi che hanno affrontato... fosse stato portato a compimento, sarebbe venuta fuori una fantastica roba fuori di testa come quelle che adoro io e che probabilmente avrebbe messo quasi tutti d’accordo.
Peccato.
È il dilemma che ci pone davanti questa serie.
Si tratta infatti di una serie veramente particolare che nelle prime puntate è travolgente, direi quasi geniale, con uno stile grafico originalissimo e sperimentale (merito del visionario regista Anno, autore di un capolavoro epocale come “Neon Genesis Evangelion”, tanto per dirne uno), che alterna animazioni a primi piani, tavole fisse, foto reali, oggetti, quasi un montaggio analogico. Inoltre, ha una verve umoristica notevole, mi ha davvero divertito moltissimo, ma sa essere anche profondo e delicato nei momenti più intimi e introspettivi. Alcuni drammi, paure, dubbi, ombre adolescenziali sono trattati in modo così diretto e naturale, da risultare molto più credibili di tante altre opere più ortodosse, serie e apparentemente realistiche.
La trama è veloce, nelle fasi iniziali va dritta al sodo, senza tanti dilungamenti inutili, e alterna diversi registri nel corso della stessa puntata, dal comico-demenziale al romantico, arrivando anche a fare sarcasmo sulla società iper-competitiva giapponese.
Interessante poi il fatto che il titolo sia appositamente ambiguo, in quanto inizialmente i “lui e lei” del titolo tendiamo a pensare siano i due protagonisti (Arima e Yukino), mentre non è esattamente così: il cartone animato è infatti più corale di quello che si possa pensare, ci sono tante puntate incentrate su personaggi secondari e i loro piccoli-grandi problemi personali o relazionali, storie tutte a mio avviso sviluppate molto bene, con un preciso perché, non mi hanno mai dato la sensazione di filler. Insomma, è una serie sulle relazioni tra vari “lui” e varie “lei”, che si intersecano a vicenda.
Ma allora, qual è il problema? È che, superata una prima fase, cominciamo ad assistere a un decadimento delle animazioni che solo parzialmente può essere giustificato da una scelta stilistica: ci sono episodi in cui praticamente ci sono solo fermi immagine o tavole con disegni giusto abbozzati e manco colorati. Inoltre, la cosa più fastidiosa sono i continui riepiloghi: non solo ci sono intere puntate (più di una) dedicate al riepilogo della storia fino a quel punto (cosa che, ok, era un po’ una moda anni ’90), ma da una certa fase in avanti praticamente in ogni episodio dobbiamo sorbirci i primi due/tre/cinque minuti dedicati all’ennesimo riepilogo della storia fino a quel punto, una cosa ossessiva, snervante e insopportabile. A volte cercano di farlo in modo originale, fantasioso, ma alla fine sempre quello è: ripetere di nuovo le stesse cose riepilogate già mille volte e che ormai conosciamo quasi a memoria. Poi, quando parte la storia, ha sempre i suoi momenti, e li ho trovati interessanti, ma il dato di fatto è che alla fine della serie si arriva a fatica, quasi tentati dal drop.
Tuttavia, non riesco a fargliene una colpa, perché è assolutamente evidente che tutto questo non fosse voluto. Lo avevo capito benissimo già mentre la guardavo che questa serie doveva avere avuto grossi problemi di produzione e che i continui riepiloghi, ricicli di animazioni, inquadrature fisse e via dicendo erano un modo per cercare di sbarcare il lunario, portare faticosamente avanti la storia con i pochi mezzi che erano rimasti. Mi sono poi documentato e ho avuto conferma: in pratica, hanno avuto seri problemi di budget, e inoltre il regista Anno ha avuto forti contrasti con l’autrice del manga, che non era contenta della trasposizione, per cui ha lasciato la regia dopo l’episodio 18 (e infatti si nota molto la differenza). Chi rimase portò avanti il lavoro per come poteva, per poi interromperlo del tutto all’episodio 26.
Come prodotto è quindi incompleto, da un certo punto in poi chiaramente raffazzonato, e non ha un finale. Capisco che per i neofiti sembri un po’ assurda come cosa, in quanto oggi una serie la fanno appositamente a stagioni di dodici/tredici episodi ciascuna, la si prepara in anticipo in modo da dare comunque un senso compiuto all’arco narrativo, e se (e solo se) il riscontro c’è stato e ci sono soldi per farne una nuova, si crea una nuova stagione da dodici. Pertanto, difficilmente ci troviamo davanti a opere lasciate palesemente a metà come questa. Ma una volta non era così, si cominciavano le serie e si navigava a vista, e a volte capitava che qualcosa andasse storto.
Pertanto, nel mio giudizio preferisco soffermarmi sui pregi e vi dico che questo anime è veramente interessante, l’ho apprezzato davvero tanto, penso sia originalissimo e fuori dagli schemi, una di quelle incoscienti scommesse sperimentali che oggi non si ha più il coraggio di fare, indirizzati come siamo verso format consolidati di sicuro ritorno economico.
Chissà cosa sarebbe stato se non avessero avuto i problemi che hanno affrontato... fosse stato portato a compimento, sarebbe venuta fuori una fantastica roba fuori di testa come quelle che adoro io e che probabilmente avrebbe messo quasi tutti d’accordo.
Peccato.
Ho letteralmente divorato "Le situazioni di lui e di lei" (in lingua originale) e... purtroppo sono rimasto tremendamente deluso. Vi spiego perché.
"Karekano" è la bozza di un'opera ancora da venire. Durante i suoi ventisei episodi (di cui abbiamo quattro episodi quasi completamente riassuntivi, senza contare altri episodi in cui vi sono comunque riassunti), si avverte costantemente la sensazione di un qualcosa di abbozzato, in piena fase di costruzione e definizione, a partire chiaramente da disegni, animazioni e fondali (che considerare low budget certe volte è veramente riduttivo), fino ad arrivare a interi segmenti narrativi e personaggi.
Per quanto concerne il lato puramente visivo, giustificare le gravi mancanze visive di "Karekano" con la scusante della "sperimentazione" e delle scelte "autoriali" è veramente una forzatura. Non nego che alcuni espedienti siano stati volutamente resi con certe soluzioni visive "povere" (didascalie costanti, puntate interamente illustrate e non animate), ma non posso neanche negare che sia veramente stancante guardare ventisei episodi in cui le animazioni scarseggiano e si cerca sempre di rendere il comparto visivo il più scarno e piatto possibile.
Tutto questo è reso ancora più grave da una struttura narrativa frammentata nel ritmo, nell'alternarsi perpetuo di episodi più densi ad episodi completamente inutili (e questo avviene soprattutto nella seconda parte dell'anime, quando viene a mancare la regia di Anno), nel bilanciamento spezzato e per nulla omogeneo tra comicità e serietà, nel costante alternarsi di mega-riassunti (quasi a sopperire alla mancanza di contenuti), episodi interi in cui i personaggi ripetono cose già dette e riflessioni già fatte, nonché l'inserimento drastico e improvviso di sezioni riflessive e introspettive disgiunte dal resto. Tutto ciò dà costantemente il senso di un'opera disunita, incapace di mescolare le sue parti e che è ancora in cerca della sua vera identità.
"Karekano" oltretutto è un anime che parte bruciando le sue tappe: i primi quattro episodi corrono, narrativamente, come una mandria di cavalli, per poi arrestarsi bruscamente. Questo provoca una diluizione di tutto ciò che poi ci sarebbe ancora da dire per ventidue episodi, soprattutto sui due protagonisti. Ed è per questo che quasi subito Yukino e Soichiro sembrano aver già raggiunto il loro fine e il loro scopo all'interno dell'opera, perché in quattro episodi mi viene già consumata la tematica delle maschere e il loro immediato ribaltamento.
Questo ribaltamento della maschera così rapido non permette, soprattutto per Yukino, di vedere una grossa differenza tra il prima e il dopo, di vedere il viaggio e il percorso di questo personaggio e il raggiungimento del traguardo narrativo con la giusta tempistica.
Anche a livello relazionale, fatta eccezione per alcune tappe presenti negli episodi 17 e 18, non ci sono momenti così decisivi durante i ventisei episodi, perché sembra esser stato compresso tutto nei primi quattro-sei episodi.
La fretta che ha "Karekano" nei primissimi episodi crea un buco a livello contenutistico: infatti sono pochissimi gli episodi che in seguito presentano tematiche o eventi davvero degni di nota (cito al riguardo l'episodio 7, in cui troviamo una velata critica alla società giapponese e ai suoi valori; l'episodio 10, con un interessante confronto tra due personaggi sulla superbia; l'episodio 18, forse il migliore dell'intero lotto, che affronta con grande sensibilità il sesso e i turbamenti ad esso legati).
"Le situazioni di lui e di lei" cerca di sopperire a questo buco con l'inserimento di nuovi personaggi (alcuni addirittura a fine stagione, ma va beh), che purtroppo non vengono analizzati né sviluppati a dovere (penso soprattutto a Maho e Asaba).
È un'opera dal potenziale elevato, ma che purtroppo Anno e compagnia non hanno saputo usare a dovere. Troncata poi nel bel mezzo di una narrazione che già faticava a dire qualcosa di interessante, questa serie rimane una prima stesura, quasi l'ossatura di una struttura che necessitava ancora della carne e poi della pelle per essere completata.
In termini videoludici, direi che sembra la demo di un gioco ancora tutto da modificare e sistemare.
Un grande peccato.
"Karekano" è la bozza di un'opera ancora da venire. Durante i suoi ventisei episodi (di cui abbiamo quattro episodi quasi completamente riassuntivi, senza contare altri episodi in cui vi sono comunque riassunti), si avverte costantemente la sensazione di un qualcosa di abbozzato, in piena fase di costruzione e definizione, a partire chiaramente da disegni, animazioni e fondali (che considerare low budget certe volte è veramente riduttivo), fino ad arrivare a interi segmenti narrativi e personaggi.
Per quanto concerne il lato puramente visivo, giustificare le gravi mancanze visive di "Karekano" con la scusante della "sperimentazione" e delle scelte "autoriali" è veramente una forzatura. Non nego che alcuni espedienti siano stati volutamente resi con certe soluzioni visive "povere" (didascalie costanti, puntate interamente illustrate e non animate), ma non posso neanche negare che sia veramente stancante guardare ventisei episodi in cui le animazioni scarseggiano e si cerca sempre di rendere il comparto visivo il più scarno e piatto possibile.
Tutto questo è reso ancora più grave da una struttura narrativa frammentata nel ritmo, nell'alternarsi perpetuo di episodi più densi ad episodi completamente inutili (e questo avviene soprattutto nella seconda parte dell'anime, quando viene a mancare la regia di Anno), nel bilanciamento spezzato e per nulla omogeneo tra comicità e serietà, nel costante alternarsi di mega-riassunti (quasi a sopperire alla mancanza di contenuti), episodi interi in cui i personaggi ripetono cose già dette e riflessioni già fatte, nonché l'inserimento drastico e improvviso di sezioni riflessive e introspettive disgiunte dal resto. Tutto ciò dà costantemente il senso di un'opera disunita, incapace di mescolare le sue parti e che è ancora in cerca della sua vera identità.
"Karekano" oltretutto è un anime che parte bruciando le sue tappe: i primi quattro episodi corrono, narrativamente, come una mandria di cavalli, per poi arrestarsi bruscamente. Questo provoca una diluizione di tutto ciò che poi ci sarebbe ancora da dire per ventidue episodi, soprattutto sui due protagonisti. Ed è per questo che quasi subito Yukino e Soichiro sembrano aver già raggiunto il loro fine e il loro scopo all'interno dell'opera, perché in quattro episodi mi viene già consumata la tematica delle maschere e il loro immediato ribaltamento.
Questo ribaltamento della maschera così rapido non permette, soprattutto per Yukino, di vedere una grossa differenza tra il prima e il dopo, di vedere il viaggio e il percorso di questo personaggio e il raggiungimento del traguardo narrativo con la giusta tempistica.
Anche a livello relazionale, fatta eccezione per alcune tappe presenti negli episodi 17 e 18, non ci sono momenti così decisivi durante i ventisei episodi, perché sembra esser stato compresso tutto nei primi quattro-sei episodi.
La fretta che ha "Karekano" nei primissimi episodi crea un buco a livello contenutistico: infatti sono pochissimi gli episodi che in seguito presentano tematiche o eventi davvero degni di nota (cito al riguardo l'episodio 7, in cui troviamo una velata critica alla società giapponese e ai suoi valori; l'episodio 10, con un interessante confronto tra due personaggi sulla superbia; l'episodio 18, forse il migliore dell'intero lotto, che affronta con grande sensibilità il sesso e i turbamenti ad esso legati).
"Le situazioni di lui e di lei" cerca di sopperire a questo buco con l'inserimento di nuovi personaggi (alcuni addirittura a fine stagione, ma va beh), che purtroppo non vengono analizzati né sviluppati a dovere (penso soprattutto a Maho e Asaba).
È un'opera dal potenziale elevato, ma che purtroppo Anno e compagnia non hanno saputo usare a dovere. Troncata poi nel bel mezzo di una narrazione che già faticava a dire qualcosa di interessante, questa serie rimane una prima stesura, quasi l'ossatura di una struttura che necessitava ancora della carne e poi della pelle per essere completata.
In termini videoludici, direi che sembra la demo di un gioco ancora tutto da modificare e sistemare.
Un grande peccato.
Devo premettere che ho faticato e non poco a terminare la visione di "Le Situazioni di Lui e Lei": in particolare mi sono bloccato all'episodio 24, dopo l'ennesimo riassunto delle puntate precedenti. Ero arrivato al punto di "droppare", e preciso che mai mi è capitato di abbandonare la visione di un'opera, sebbene non mi avesse entusiasmato: ho sempre portato a termine tutto, per poi farmi un'idea dell'opera.
E di fronte a quella che è considerata un "cult" o "must watch" degli anni '90 (e non solo) mi sono fatto l'idea che sia una serie tanto "originale" quanto "schizofrenica".
Visto oggi, nonostante siano passati anni dal suo lancio e conclusione (a cavallo tra il 1998 e il 1999), "Le situazioni di lui e lei" è un prodotto "fuori scala", nel bene e nel male, rispetto a quanto ho potuto visionare fino ad oggi nel panorama delle opere rom-com, scolastiche, shoujo.
La trama in sé non ha nulla di particolarmente originale o innovativo: narra della vita di una serie di studenti delle scuole superiori, approfondendo i loro caratteri con un elemento peculiare: l'introspezione psicologica dei protagonisti (e anche di alcuni personaggi secondari).
Tale approfondimento risulta tuttavia "didattico/didascalico", in quanto esplicitato nell'anime dagli stessi personaggi, che raccontano agli spettatori i loro pensieri, fobie, angosce, drammi e il perché delle loro azioni e sentimenti... Allo spettatore non resta che prendere atto delle spiegazioni dettagliate fornite nell'anime, senza quasi possibilità di provare a capire e a dare la propria interpretazione personale e autentica delle motivazioni in base alle quali si comportano.
Tale aspetto è poi ripetuto soprattutto per i due protagonisti, Yukino Miyazawa e Soichiro Arima, in modo ridondante al limite del fastidioso: che Yukino ripeta più volte nei ventisei episodi che l'aver conosciuto e poi essersi innamorata di Soichiro sia stata la chiave di volta della sua evoluzione personale da finta ragazza perfetta a una persona che finalmente riesce ad essere sé stessa anche nel mondo esterno, relazionandosi con esso in modo più completo e vero (vedasi le amicizie che inizia ad allacciare e la vita più "social"), lo ha fatto capire enne-mila volte nell'anime tra riassunti e puntate un po' "random".
Tuttavia devo riconoscere che dal punto di vista affettivo e della consapevolezza di sé Yukino fa dei passi significativi in avanti che si esplicitano nell'episodio finale, in cui, parlando con l'amica Maho, riconosce che il suo amore per Soichiro non potrebbe funzionare se si limitasse a frequentare solo lui e chiudendosi nella loro personale "torre d'avorio", ma concedendosi degli interessi personali e degli spazi in cui possa realizzare sé stessa anche attraverso il rapporto con altri che non siano Soichiro. Riflessione piuttosto "matura" e un po' "lontana" dall'amore "totalizzante", "fisico" e un po' "egoista" degli adolescenti alle prime armi quali proprio Yukino e Soichiro...
Idem per Soichiro Arima. È rappresentato come un ragazzo in apparenza speculare a Yukino: studente modello, molto popolare e corteggiato fin dalle scuole medie. Un ragazzo "perfetto", almeno, in apparenza.
Mentre Yukino, studentessa modello, molto carina, super gentile e disponibile con tutti, ma anche molto "impostata" ad arte per apparire perfetta, popolare e benvoluta/desiderata da tutti, quando torna a casa o è fuori dalla scuola ritorna ad essere quello che è veramente (una ragazza incurante del suo aspetto, un po' acida/cinica/egocentrica e molto pigra), Soichiro Arima è un ragazzo affascinante, gentile e intelligente che adotta una maschera non per affermarsi e pavoneggiarsi, ma, al contrario, per proteggere il proprio ego dalle sofferenze patite da piccolo. Traumi che l'hanno reso disilluso sulla natura umana e tanto insicuro nel suo ego: a causa del suo smisurato senso di responsabilità è ossessionato dall’idea di non deludere nessuno, e in particolare i suoi genitori adottivi, cercando di eccellere in tutto ciò che fa.
Tra i due nasce prima la rivalità, ma, da quando Soichiro e Yukino iniziano a intravedere il loro vero io e si comprendono, si trasforma prima in amicizia e poi in un sincero amore.
La differenza tra i due è evidente anche per il contesto familiare: Yukino ha due genitori molto giovani, un po' infantili (soprattutto il padre) e due sorelle simpatiche e particolarmente argute con Yukino. Insomma, l'immagine di una famiglia affiatata, simpatica, in cui i membri si vogliono bene.
Soichiro vive con lo zio paterno e la zia, è stato abbandonato dai genitori e conduce una vita molto impostata, formale, in un ambiente quasi "asettico", freddo, in cui spicca in particolar modo la solitudine di Soichiro e il suo dramma di farsi accettare da tutti i parenti che lo considerano una sorta di reietto a causa delle malefatte dei suoi genitori naturali.
La loro storia di amore è tanto tenera quanto immediata: in pochi episodi entrambi tendono a rivelare i propri sentimenti, a comprendersi e a farsi forza l'un l'altra. In questo frangente Yukino manifesta una forza d'animo non comune, tanto da superare tutte le invidie delle ragazze che a vario titolo erano invaghite di Soichiro, e "addomestica" letteralmente due ragazze che poi diventeranno le sue migliori amiche: Tsubasa e Maho.
Molto particolare, e in anticipo di dieci anni su un altro anime simile ("Toradora!"), il tema del "dramma" pirandelliano delle "maschere" degli studenti, ossia la necessità di dover apparire nell'approccio al mondo "sociale" (la scuola, gli studenti, i professori, le famiglie, gli amici, ecc.) assumendo forzosamente un atteggiamento che non corrisponde a quanto si è e si vuole realmente, per ottenere l'approvazione del mondo esterno a sé stessi e della realtà adulta.
I due protagonisti inizialmente adattano il loro modo di essere alle persone e alle circostanze che vivono, modificando il loro comportamento e il loro modo di apparire in base a quello che pensano che gli altri vorrebbero vedere.
E tra una risata (amara) e l'altra, sembra che l'anime voglia trasmettere il messaggio di critica alla visione cinica e opportunistica del successo: non è importante essere sé stessi, ma ricoprire un ruolo che sia accettabile e accettato da ciò che li circonda, che siano amici, compagni, famiglia, ecc.
E quando iniziano a dedicarsi a ciò che li rende veramente felici e sé stessi, è paradigmatica in questo senso la puntata del professore che richiama i due ragazzi (e le loro rispettive famiglie), ormai coppia a tutti gli effetti, a convincerli di non continuare nella loro storia, perché stava inficiando il loro ottimo rendimento scolastico...
Insomma, un anime che racconta in modo molto approfondito, semplice e lineare le interazioni amorose e amicali di un gruppetto di studenti delle superiori, con la originale capacità di combinare elementi comici (a mio parere troppi... con l'abuso delle espressioni "deformed" che rovinano i lineamenti semplici ma carini dei personaggi) ad altri estremamente drammatici, raccontati tuttavia con una leggerezza che riesce a sdrammatizzare e allo stesso tempo anche a commuovere lo spettatore più sensibile.
E così "Le situazioni di Lui e Lei" diventa al pari di un altro anime successivo con un tema simile ("Toradora!") una sorta di manifesto o affresco dell'adolescenza giapponese fine anni '90.
La sua peculiarità sta proprio nello stile narrativo e rappresentativo.
Si potrebbe discutere per ore sul perché delle scelte operate dal regista/sceneggiatore Hideaki Anno (regista due anni prima di un'altra pietra miliare dell'animazione giapponese - "Neon Genesis Evangelion"): sebbene non abbia ancora visto "Neon Genesis Evangelion", ne "Le situazioni di lui e lei" ("Kareshi Kanojo no Jijo" o in sintesi "Karekano") devo riconoscere che lo stile registico è qualcosa che non mi era mai capitato di vedere. Non posso scrivere che sia avanguardia o una nuova era della Storia dell'animazione, solo perché non posso sostenere di avere una cultura in campo manga e anime tale da esprimere un giudizio così "tranchant"...
Ma posso riconoscere che "Karekano" è un'opera fuori da ogni stereotipo visivo e rappresentativo, un mix di creatività, invenzioni visive, un continuo alternarsi di fisionomie reali e super deformed, colori vividi e pastello, immagini reali trasposte in animazione e fumetto con baloon che disegnano su schermo i pensieri e le voci, silhouette dei protagonisti disegnate su fogli di carta che si muovono, fotografie vere e inserti live, ecc.
Qualcosa di assolutamente non visto... e che spiazza! Così tanto che le reazioni degli spettatori sono quasi da plebiscito: o contro o a favore.
Lo stile adottato da Anno sembra avergli tuttavia creato qualche problema con l'autrice del manga (Masami Tsuda) e con la casa di produzione, tanto che da quello che ho potuto leggere l'opera di animazione è stata terminata al settimo volume del manga ed è stata portata a termine dal braccio destro di Anno, Kazuya Tsurumaki.
E in effetti, dall'episodio 20 in poi, ho avuto l'impressione che tra continui riassunti e puntate un po' 'randomiche', quasi "buttate lì" come filler, l'opera sia un po' una sorta di "opera d'arte" incompleta e senza un filo logico, una sorta di "Pietà Rondanini" rimasta abbozzata per vicende "esterne" che non hanno reso possibile il suo completo compimento, assieme alle presunte e asserite difficoltà economiche della casa di produzione.
All'anime viene contestato anche di non aver nemmeno una conclusione compiuta: l'episodio 26 lo definirei piuttosto un "finale non finale", dove si fa un parallelismo tra il rapporto tra Yukino e Soichiro e quello "nascente" di Sakura e Tomori (che da storia di bullismo sembra trasformarsi secondo la sindrome di Stoccolma... in affetto tra i due), quasi a dare una visione "circolare" della vita e dei rapporti d'amore, senza concludere o dare una proiezione futura della storia dei due protagonisti e della possibile nuova coppia.
In fondo, anche Luigi Pirandello in "Uno, nessuno e centomila" terminava il suo capolavoro con: "Nessun nome. Nessun ricordo oggi del nome di ieri; del nome d’oggi, domani. Se il nome è la cosa; se un nome è in noi il concetto d’ogni cosa posta fuori di noi; e senza nome non si ha il concetto, e la cosa resta in noi come cieca, non distinta e non definita; [...] E non sa di nomi, la vita. Quest’albero, respiro trèmulo di foglie nuove. Sono quest’albero. Albero, nuvola; domani libro o vento: il libro che leggo, il vento che bevo. Tutto fuori, vagabondo".
In un certo senso, "Karekano" nell'ultimo episodio sembra proprio ispirarsi a questa concezione surreale e un po' fuori dai nostri canoni logici occidentali: in fondo non è la storia di Yukino e Soichiro ad essere rilevante, ma l'acquisizione della consapevolezza di sé in quel delicato passaggio delle nostre esistenze dall'adolescenza all'età adulta.
E di fronte a quella che è considerata un "cult" o "must watch" degli anni '90 (e non solo) mi sono fatto l'idea che sia una serie tanto "originale" quanto "schizofrenica".
Visto oggi, nonostante siano passati anni dal suo lancio e conclusione (a cavallo tra il 1998 e il 1999), "Le situazioni di lui e lei" è un prodotto "fuori scala", nel bene e nel male, rispetto a quanto ho potuto visionare fino ad oggi nel panorama delle opere rom-com, scolastiche, shoujo.
La trama in sé non ha nulla di particolarmente originale o innovativo: narra della vita di una serie di studenti delle scuole superiori, approfondendo i loro caratteri con un elemento peculiare: l'introspezione psicologica dei protagonisti (e anche di alcuni personaggi secondari).
Tale approfondimento risulta tuttavia "didattico/didascalico", in quanto esplicitato nell'anime dagli stessi personaggi, che raccontano agli spettatori i loro pensieri, fobie, angosce, drammi e il perché delle loro azioni e sentimenti... Allo spettatore non resta che prendere atto delle spiegazioni dettagliate fornite nell'anime, senza quasi possibilità di provare a capire e a dare la propria interpretazione personale e autentica delle motivazioni in base alle quali si comportano.
Tale aspetto è poi ripetuto soprattutto per i due protagonisti, Yukino Miyazawa e Soichiro Arima, in modo ridondante al limite del fastidioso: che Yukino ripeta più volte nei ventisei episodi che l'aver conosciuto e poi essersi innamorata di Soichiro sia stata la chiave di volta della sua evoluzione personale da finta ragazza perfetta a una persona che finalmente riesce ad essere sé stessa anche nel mondo esterno, relazionandosi con esso in modo più completo e vero (vedasi le amicizie che inizia ad allacciare e la vita più "social"), lo ha fatto capire enne-mila volte nell'anime tra riassunti e puntate un po' "random".
Tuttavia devo riconoscere che dal punto di vista affettivo e della consapevolezza di sé Yukino fa dei passi significativi in avanti che si esplicitano nell'episodio finale, in cui, parlando con l'amica Maho, riconosce che il suo amore per Soichiro non potrebbe funzionare se si limitasse a frequentare solo lui e chiudendosi nella loro personale "torre d'avorio", ma concedendosi degli interessi personali e degli spazi in cui possa realizzare sé stessa anche attraverso il rapporto con altri che non siano Soichiro. Riflessione piuttosto "matura" e un po' "lontana" dall'amore "totalizzante", "fisico" e un po' "egoista" degli adolescenti alle prime armi quali proprio Yukino e Soichiro...
Idem per Soichiro Arima. È rappresentato come un ragazzo in apparenza speculare a Yukino: studente modello, molto popolare e corteggiato fin dalle scuole medie. Un ragazzo "perfetto", almeno, in apparenza.
Mentre Yukino, studentessa modello, molto carina, super gentile e disponibile con tutti, ma anche molto "impostata" ad arte per apparire perfetta, popolare e benvoluta/desiderata da tutti, quando torna a casa o è fuori dalla scuola ritorna ad essere quello che è veramente (una ragazza incurante del suo aspetto, un po' acida/cinica/egocentrica e molto pigra), Soichiro Arima è un ragazzo affascinante, gentile e intelligente che adotta una maschera non per affermarsi e pavoneggiarsi, ma, al contrario, per proteggere il proprio ego dalle sofferenze patite da piccolo. Traumi che l'hanno reso disilluso sulla natura umana e tanto insicuro nel suo ego: a causa del suo smisurato senso di responsabilità è ossessionato dall’idea di non deludere nessuno, e in particolare i suoi genitori adottivi, cercando di eccellere in tutto ciò che fa.
Tra i due nasce prima la rivalità, ma, da quando Soichiro e Yukino iniziano a intravedere il loro vero io e si comprendono, si trasforma prima in amicizia e poi in un sincero amore.
La differenza tra i due è evidente anche per il contesto familiare: Yukino ha due genitori molto giovani, un po' infantili (soprattutto il padre) e due sorelle simpatiche e particolarmente argute con Yukino. Insomma, l'immagine di una famiglia affiatata, simpatica, in cui i membri si vogliono bene.
Soichiro vive con lo zio paterno e la zia, è stato abbandonato dai genitori e conduce una vita molto impostata, formale, in un ambiente quasi "asettico", freddo, in cui spicca in particolar modo la solitudine di Soichiro e il suo dramma di farsi accettare da tutti i parenti che lo considerano una sorta di reietto a causa delle malefatte dei suoi genitori naturali.
La loro storia di amore è tanto tenera quanto immediata: in pochi episodi entrambi tendono a rivelare i propri sentimenti, a comprendersi e a farsi forza l'un l'altra. In questo frangente Yukino manifesta una forza d'animo non comune, tanto da superare tutte le invidie delle ragazze che a vario titolo erano invaghite di Soichiro, e "addomestica" letteralmente due ragazze che poi diventeranno le sue migliori amiche: Tsubasa e Maho.
Molto particolare, e in anticipo di dieci anni su un altro anime simile ("Toradora!"), il tema del "dramma" pirandelliano delle "maschere" degli studenti, ossia la necessità di dover apparire nell'approccio al mondo "sociale" (la scuola, gli studenti, i professori, le famiglie, gli amici, ecc.) assumendo forzosamente un atteggiamento che non corrisponde a quanto si è e si vuole realmente, per ottenere l'approvazione del mondo esterno a sé stessi e della realtà adulta.
I due protagonisti inizialmente adattano il loro modo di essere alle persone e alle circostanze che vivono, modificando il loro comportamento e il loro modo di apparire in base a quello che pensano che gli altri vorrebbero vedere.
E tra una risata (amara) e l'altra, sembra che l'anime voglia trasmettere il messaggio di critica alla visione cinica e opportunistica del successo: non è importante essere sé stessi, ma ricoprire un ruolo che sia accettabile e accettato da ciò che li circonda, che siano amici, compagni, famiglia, ecc.
E quando iniziano a dedicarsi a ciò che li rende veramente felici e sé stessi, è paradigmatica in questo senso la puntata del professore che richiama i due ragazzi (e le loro rispettive famiglie), ormai coppia a tutti gli effetti, a convincerli di non continuare nella loro storia, perché stava inficiando il loro ottimo rendimento scolastico...
Insomma, un anime che racconta in modo molto approfondito, semplice e lineare le interazioni amorose e amicali di un gruppetto di studenti delle superiori, con la originale capacità di combinare elementi comici (a mio parere troppi... con l'abuso delle espressioni "deformed" che rovinano i lineamenti semplici ma carini dei personaggi) ad altri estremamente drammatici, raccontati tuttavia con una leggerezza che riesce a sdrammatizzare e allo stesso tempo anche a commuovere lo spettatore più sensibile.
E così "Le situazioni di Lui e Lei" diventa al pari di un altro anime successivo con un tema simile ("Toradora!") una sorta di manifesto o affresco dell'adolescenza giapponese fine anni '90.
La sua peculiarità sta proprio nello stile narrativo e rappresentativo.
Si potrebbe discutere per ore sul perché delle scelte operate dal regista/sceneggiatore Hideaki Anno (regista due anni prima di un'altra pietra miliare dell'animazione giapponese - "Neon Genesis Evangelion"): sebbene non abbia ancora visto "Neon Genesis Evangelion", ne "Le situazioni di lui e lei" ("Kareshi Kanojo no Jijo" o in sintesi "Karekano") devo riconoscere che lo stile registico è qualcosa che non mi era mai capitato di vedere. Non posso scrivere che sia avanguardia o una nuova era della Storia dell'animazione, solo perché non posso sostenere di avere una cultura in campo manga e anime tale da esprimere un giudizio così "tranchant"...
Ma posso riconoscere che "Karekano" è un'opera fuori da ogni stereotipo visivo e rappresentativo, un mix di creatività, invenzioni visive, un continuo alternarsi di fisionomie reali e super deformed, colori vividi e pastello, immagini reali trasposte in animazione e fumetto con baloon che disegnano su schermo i pensieri e le voci, silhouette dei protagonisti disegnate su fogli di carta che si muovono, fotografie vere e inserti live, ecc.
Qualcosa di assolutamente non visto... e che spiazza! Così tanto che le reazioni degli spettatori sono quasi da plebiscito: o contro o a favore.
Lo stile adottato da Anno sembra avergli tuttavia creato qualche problema con l'autrice del manga (Masami Tsuda) e con la casa di produzione, tanto che da quello che ho potuto leggere l'opera di animazione è stata terminata al settimo volume del manga ed è stata portata a termine dal braccio destro di Anno, Kazuya Tsurumaki.
E in effetti, dall'episodio 20 in poi, ho avuto l'impressione che tra continui riassunti e puntate un po' 'randomiche', quasi "buttate lì" come filler, l'opera sia un po' una sorta di "opera d'arte" incompleta e senza un filo logico, una sorta di "Pietà Rondanini" rimasta abbozzata per vicende "esterne" che non hanno reso possibile il suo completo compimento, assieme alle presunte e asserite difficoltà economiche della casa di produzione.
All'anime viene contestato anche di non aver nemmeno una conclusione compiuta: l'episodio 26 lo definirei piuttosto un "finale non finale", dove si fa un parallelismo tra il rapporto tra Yukino e Soichiro e quello "nascente" di Sakura e Tomori (che da storia di bullismo sembra trasformarsi secondo la sindrome di Stoccolma... in affetto tra i due), quasi a dare una visione "circolare" della vita e dei rapporti d'amore, senza concludere o dare una proiezione futura della storia dei due protagonisti e della possibile nuova coppia.
In fondo, anche Luigi Pirandello in "Uno, nessuno e centomila" terminava il suo capolavoro con: "Nessun nome. Nessun ricordo oggi del nome di ieri; del nome d’oggi, domani. Se il nome è la cosa; se un nome è in noi il concetto d’ogni cosa posta fuori di noi; e senza nome non si ha il concetto, e la cosa resta in noi come cieca, non distinta e non definita; [...] E non sa di nomi, la vita. Quest’albero, respiro trèmulo di foglie nuove. Sono quest’albero. Albero, nuvola; domani libro o vento: il libro che leggo, il vento che bevo. Tutto fuori, vagabondo".
In un certo senso, "Karekano" nell'ultimo episodio sembra proprio ispirarsi a questa concezione surreale e un po' fuori dai nostri canoni logici occidentali: in fondo non è la storia di Yukino e Soichiro ad essere rilevante, ma l'acquisizione della consapevolezza di sé in quel delicato passaggio delle nostre esistenze dall'adolescenza all'età adulta.
Il tempo non è stato clemente con questa serie, che di sicuro in passato avrei apprezzato di più: più che la trama in sé, sono gli atteggiamenti dei personaggi che ho trovato quasi fastidiosi. S'intenda, alcuni sono pure simpatici, e l'idea di sviluppare la storia in base al concetto di introspezione, facendo così crescere i personaggi, è un'ottima idea, ma ad abbassare la valutazione ci sono animazioni pessime, alcuni elementi comici un po' troppo puerili e ultimo, ma non ultimo, il fatto che certe frasi (soprattutto del protagonista) sapessero di... non so... direi "bigotto", ma non so se sia il termine giusto. Comunque, tutti questi fattori mi hanno dissuaso dal proseguire. Sono sicuro che la storia avrà anche dei bei sviluppi, ma non trovo un motivo per vedermi fino in fondo una serie con così tanti elementi che mi infastidiscono. Non ne vale la pena.
La sufficienza obbiettivamente se la merita, questo prodotto ha sicuramente valore, e qualcun altro lo apprezzerà molto, ma personalmente non me la sento di andare oltre con la visione.
La sufficienza obbiettivamente se la merita, questo prodotto ha sicuramente valore, e qualcun altro lo apprezzerà molto, ma personalmente non me la sento di andare oltre con la visione.
“Le situazioni di Lui e di Lei” (“彼氏彼女の事情”, “Kareshi Kanojo no Jijo”), abbreviato molto spesso in “Karekano” o “Kare Kano”, è una serie anime andata in onda in Giappone su TV Tokyo tra il 1998 e il 1999. La serie, composta da ventisei episodi, è tratta dal manga della fumettista Masami Tsuda, pubblicato dalla Hakusensha sulla rivista LaLa, a partire dal febbraio del 1996.
L’anime in questione fu realizzato dallo studio Gainax, il quale affidò la regia a Hideaki Anno, che portò avanti i lavori sino alla diciottesima puntata, poi, per problemi sorti con la stessa mangaka Tsuda, la regia passò a Kazuya Tsurumaki per i restanti episodi. Purtroppo, anche con l’arrivo del nuovo regista, continuarono ad esserci malumori tra la Gainax e l’autrice, motivo per cui la serie venne precocemente conclusa in corrispondenza del settimo volume del manga.
L’opera narra le vicende di Yukino Miyazawa, la tipica studentessa modello, ben vista e apprezzata dalle sue compagne di classe, dai professori e da chi le sta intorno. Inoltre Yukino ha veramente un bel carattere, è bella, brava nello studio e nello sport, disponibile ed educata e molto ambita dai ragazzi. Yukino sembra avere infatti una vita bellissima, sino al primo giorno delle scuole superiori, quando si presenta davanti a lei un ragazzo con le sue stesse caratteristiche e con i suoi stessi pregi, il suo nome è Souichiro Arima. Anche lui bello e bravo, apprezzato dai professori, dai suoi amici e dai compagni di classe. In poco tempo Arima metterà in ombra la povera Yukino, creando in lei sentimenti di rabbia, odio e invidia.
Da questo momento in poi inizierà una lunga e dura competizione tra i due, che cercheranno in tutti i modi di essere i migliori.
Una trama molto semplice, tipica per un anime scolastico: un ragazzo e una ragazza che frequentano lo stesso istituto competono per essere i più bravi agli occhi degli altri, piano piano si conoscono, si innamorano e si fidanzano. Come contorno vengono inserite tutta una serie di situazioni (proprio come ci ricorda il titolo) che aggiungono un po’ di pepe al racconto.
Elemento particolarmente significativo che arricchisce fortemente la trama sono i personaggi, un cast abbastanza ricco, forse troppo considerando la durata complessiva della serie, che sicuramente apre diversi scenari e possibilità di sviluppo per il racconto.
Ciò che non quadra, pecca principale dell’anime, sono gli sviluppi: nulla di sensazionale, nulla fuori dalla norma, tutto troppo schematico e scontato in molte situazioni. C’è però anche da considerare un fattore fondamentale che sfrutta questo deficit nello sviluppo della trama: l’indagine psicologica dei personaggi, principalmente dei due protagonisti.
Più volte la storia si sofferma, concedendosi anche lunghe pause, per indagare i personaggi dal punto di vista emotivo e sentimentale, cerca di soffermarsi sulle loro sensazioni e sui loro pensieri che, ovviamente, sono lo specchio del liceale giapponese degli anni ’90. Si potrebbe forse arrivare a dire che l’anime ci fornisce uno spaccato di una parte della società giapponese del finire del XX secolo, intenzioni ancor più comprensibili considerando le varie volte in cui la regia cerca di dare un vago inquadramento storico, politico ed economico durante il racconto.
E, per finire, ma non per importanza, vorrei spendere due parole sul regista Hideaki Anno e sul suo montaggio dal punto di vista artistico.
In “Le situazioni di Lui e di Lei” la classica animazione giapponese è fortemente alternata, se non in alcune situazioni, addirittura, sostituita, da uno stile di montaggio innovativo e sperimentale che si avvicina al montaggio delle attrazioni teorizzato e utilizzato negli anni ’20 del Novecento da Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, famoso regista sovietico che ha cambiato la storia del cinema e del montaggio.
Hideaki Anno cerca spesso di utilizzare una particolare sequenza di scene, montate a un ritmo incostante e a volte frenetico per impressionare lo spettatore e sconvolgerlo dal punto di vista psicologico.
Inoltre Anno utilizza diversi tipi di inquadrature differenti, cercando di sottolineare punti e aspetti solitamente considerati superflui, ricorre a tecniche visive non convenzionali come l’uso di scritte e onomatopee per far emergere emozioni e stati d’animo, e utilizza tantissimi tipi di disegno a seconda delle sequenze, a volte arrivando addirittura a disorientare chi sta dall’altra parte dello schermo.
Tutto ciò evidenzia la voglia del regista di concentrarsi prevalentemente sulla questione psicologica dei suoi personaggi, rendendo così l’opera un po’ particolare, forse troppo, e coinvolgendo attivamente lo spettatore durante la visione.
Purtroppo, forse, proprio per questo modo alternativo di concepire l’opera, Anno dovette allontanarsi dalla regia a causa del malumore di Masami Tsuda, insoddisfatta dell’adattamento. Per questo motivo il finale è aperto o, meglio, incompleto.
Peccato però, così facendo si è persa per l’ennesima volta la possibilità di osare, proprio sperimentando tecniche molto più vicine al cinema che al mondo dell’animazione.
Un’opera diversa, un’opera che osa e soprattutto un’opera che ragiona e che fa ragionare.
Pur considerando le varie lacune e le numerose pecche, solo per questi tre motivi merita di entrare a pieno titolo nella lista dei titoli più interessanti e singolari del panorama giapponese degli anni ’90.
L’anime in questione fu realizzato dallo studio Gainax, il quale affidò la regia a Hideaki Anno, che portò avanti i lavori sino alla diciottesima puntata, poi, per problemi sorti con la stessa mangaka Tsuda, la regia passò a Kazuya Tsurumaki per i restanti episodi. Purtroppo, anche con l’arrivo del nuovo regista, continuarono ad esserci malumori tra la Gainax e l’autrice, motivo per cui la serie venne precocemente conclusa in corrispondenza del settimo volume del manga.
L’opera narra le vicende di Yukino Miyazawa, la tipica studentessa modello, ben vista e apprezzata dalle sue compagne di classe, dai professori e da chi le sta intorno. Inoltre Yukino ha veramente un bel carattere, è bella, brava nello studio e nello sport, disponibile ed educata e molto ambita dai ragazzi. Yukino sembra avere infatti una vita bellissima, sino al primo giorno delle scuole superiori, quando si presenta davanti a lei un ragazzo con le sue stesse caratteristiche e con i suoi stessi pregi, il suo nome è Souichiro Arima. Anche lui bello e bravo, apprezzato dai professori, dai suoi amici e dai compagni di classe. In poco tempo Arima metterà in ombra la povera Yukino, creando in lei sentimenti di rabbia, odio e invidia.
Da questo momento in poi inizierà una lunga e dura competizione tra i due, che cercheranno in tutti i modi di essere i migliori.
Una trama molto semplice, tipica per un anime scolastico: un ragazzo e una ragazza che frequentano lo stesso istituto competono per essere i più bravi agli occhi degli altri, piano piano si conoscono, si innamorano e si fidanzano. Come contorno vengono inserite tutta una serie di situazioni (proprio come ci ricorda il titolo) che aggiungono un po’ di pepe al racconto.
Elemento particolarmente significativo che arricchisce fortemente la trama sono i personaggi, un cast abbastanza ricco, forse troppo considerando la durata complessiva della serie, che sicuramente apre diversi scenari e possibilità di sviluppo per il racconto.
Ciò che non quadra, pecca principale dell’anime, sono gli sviluppi: nulla di sensazionale, nulla fuori dalla norma, tutto troppo schematico e scontato in molte situazioni. C’è però anche da considerare un fattore fondamentale che sfrutta questo deficit nello sviluppo della trama: l’indagine psicologica dei personaggi, principalmente dei due protagonisti.
Più volte la storia si sofferma, concedendosi anche lunghe pause, per indagare i personaggi dal punto di vista emotivo e sentimentale, cerca di soffermarsi sulle loro sensazioni e sui loro pensieri che, ovviamente, sono lo specchio del liceale giapponese degli anni ’90. Si potrebbe forse arrivare a dire che l’anime ci fornisce uno spaccato di una parte della società giapponese del finire del XX secolo, intenzioni ancor più comprensibili considerando le varie volte in cui la regia cerca di dare un vago inquadramento storico, politico ed economico durante il racconto.
E, per finire, ma non per importanza, vorrei spendere due parole sul regista Hideaki Anno e sul suo montaggio dal punto di vista artistico.
In “Le situazioni di Lui e di Lei” la classica animazione giapponese è fortemente alternata, se non in alcune situazioni, addirittura, sostituita, da uno stile di montaggio innovativo e sperimentale che si avvicina al montaggio delle attrazioni teorizzato e utilizzato negli anni ’20 del Novecento da Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, famoso regista sovietico che ha cambiato la storia del cinema e del montaggio.
Hideaki Anno cerca spesso di utilizzare una particolare sequenza di scene, montate a un ritmo incostante e a volte frenetico per impressionare lo spettatore e sconvolgerlo dal punto di vista psicologico.
Inoltre Anno utilizza diversi tipi di inquadrature differenti, cercando di sottolineare punti e aspetti solitamente considerati superflui, ricorre a tecniche visive non convenzionali come l’uso di scritte e onomatopee per far emergere emozioni e stati d’animo, e utilizza tantissimi tipi di disegno a seconda delle sequenze, a volte arrivando addirittura a disorientare chi sta dall’altra parte dello schermo.
Tutto ciò evidenzia la voglia del regista di concentrarsi prevalentemente sulla questione psicologica dei suoi personaggi, rendendo così l’opera un po’ particolare, forse troppo, e coinvolgendo attivamente lo spettatore durante la visione.
Purtroppo, forse, proprio per questo modo alternativo di concepire l’opera, Anno dovette allontanarsi dalla regia a causa del malumore di Masami Tsuda, insoddisfatta dell’adattamento. Per questo motivo il finale è aperto o, meglio, incompleto.
Peccato però, così facendo si è persa per l’ennesima volta la possibilità di osare, proprio sperimentando tecniche molto più vicine al cinema che al mondo dell’animazione.
Un’opera diversa, un’opera che osa e soprattutto un’opera che ragiona e che fa ragionare.
Pur considerando le varie lacune e le numerose pecche, solo per questi tre motivi merita di entrare a pieno titolo nella lista dei titoli più interessanti e singolari del panorama giapponese degli anni ’90.
Nell’autunno del 1998 giunge sugli schermi televisivi nipponici “Kareshi to Kanojo no Jijo” (abbreviato in “KareKano”, conosciuto in italia col titolo “Le situazioni di Lui e Lei”), anime di ventisei episodi ispirato all’omonimo manga scritto e illustrato da Masami Tsuda. La serie, realizzata dagli studi Gainax e J.C. Staff, è stata diretta per le prime diciotto puntate da Hideaki Anno e per le restanti da Kazuya Tsurumaki.
Protagonista della storia è Yukino Miyazawa, una liceale che si autodefinisce “regina della vanità”, e per questo si costruisce la maschera di studentessa modello col massimo dei voti e disponibile con tutti. L’immagine che la ragazza ha ideato con tanta cura, però, rischia di essere messa in ombra da Soichiro Arima, un suo compagno di classe che sembra anche più perfetto di lei. Yukino, decisa a battere il ragazzo in ogni campo, comincia a frequentarlo più spesso, fino a quando Arima finisce per scoprire il suo segreto.
Uno dei punti di forza che permette a “KareKano” di emergere nella massa di anime sentimentali suoi simili risiede sicuramente nella grande introspezione psicologica a cui sono sottoposti i personaggi della serie, protagonisti in particolare. Molto frequenti, infatti, sono le lunghe riflessioni a cui andranno incontro Yukino, Arima e compagni: tali analisi interiori, con le quali i vari attori scaveranno nel proprio “io” alla ricerca di debolezze da eliminare o cambiamenti che hanno permesso loro di migliorare, ci aiuteranno a conoscere meglio il folto cast e a essere partecipi della profonda maturazione che gran parte di esso attraverserà. Uno dei temi fondamentali dell’anime, con cui i nostri protagonisti dovranno spesso confrontarsi, è rappresentato dalla ricerca della propria identità: un processo, questo, che non di rado ci costringe a indossare una maschera per apparire più belli agli occhi della gente, ci porta a creare una falsa versione di noi stessi che a volte finisce per ingannarci e a farci dubitare della nostra vera natura.
Un altro aspetto (stavolta non tanto positivo) per il quale la serie si farà ricordare è relativo alla penuria di risorse finanziarie che ne ha profondamente influenzato la realizzazione. La scarsità di fondi, innanzitutto, ha penalizzato l’anime dal punto di vista dei contenuti: eccessivamente frequenti, infatti, sono i riassunti delle vicende, che dal sostituire la sigla per il breve tempo a lei riservato a inizio dell’episodio arrivano a protrarsi per un’intera puntata e oltre. In altri casi tale scelta si sarebbe potuta giustificare, ma in una serie sentimentale di soli ventisei episodi - con una trama neanche tanto complicata - ricapitolare gli eventi accaduti ha il solo risultato di mettere a dura prova la pazienza dello spettatore.
L’esiguo budget, inoltre, si ripercuote inesorabilmente sul comparto visivo. Per sopperire alla mancanza di fondi, infatti, i due registi hanno dovuto ingegnarsi e ricorrere ad alcune tecniche piuttosto sperimentali: ecco quindi che si passa dallo stile “fumetto” (con il quale le scene sono realizzate usando vignette e balloon tipiche dai manga) all’utilizzo di figure di cartone colorate grezzamente a matita e fatte muovere manualmente; ecco che gli sfondi ora scompaiono, ora sono astratti, ora sono ricalcati su foto di posti realmente esistenti. Il mio giudizio, a tale proposito, è alquanto contrastante: se da un lato apprezzo che gli autori abbiano utilizzato tecniche innovative pur di non propinarci animazioni becere e dannose per la vista, dall’altro penso che si tratta comunque di un’opera di animazione, e che dunque l’eccessiva staticità riduca di molto l’esperienza offertaci da un prodotto che dovrebbe contraddistinguersi per la fluidità tra un frame e l’altro.
Restando sull’aspetto tecnico, le musiche composte da Shiro Sagisu svolgono per bene il loro compito, creando una bella atmosfera sia nelle scene più spensierate che in quelle più delicate. Una nota di merito va, poi, all’edizione italiana: da una parte abbiamo un ottimo doppiaggio, dall’altra un editing molto curato che non si limita a mettere i sottotitoli ai numerosi cartelli e onomatopee, ma li sostituisce interamente con la traduzione nella nostra lingua madre.
In conclusione, “Le situazioni di Lui e Lei” è una serie dai contenuti molto validi che è stata abbastanza penalizzata dall’esiguo budget con cui è stata realizzata. Le scarse risorse finanziarie, oltre ad aver influenzato il comparto visivo, hanno infatti inciso anche sulla sostanza: esempio lampante è costituito dall’episodio finale che interrompe le vicende bruscamente e senza alcuna parvenza di conclusione. Voto: 7,5.
Protagonista della storia è Yukino Miyazawa, una liceale che si autodefinisce “regina della vanità”, e per questo si costruisce la maschera di studentessa modello col massimo dei voti e disponibile con tutti. L’immagine che la ragazza ha ideato con tanta cura, però, rischia di essere messa in ombra da Soichiro Arima, un suo compagno di classe che sembra anche più perfetto di lei. Yukino, decisa a battere il ragazzo in ogni campo, comincia a frequentarlo più spesso, fino a quando Arima finisce per scoprire il suo segreto.
Uno dei punti di forza che permette a “KareKano” di emergere nella massa di anime sentimentali suoi simili risiede sicuramente nella grande introspezione psicologica a cui sono sottoposti i personaggi della serie, protagonisti in particolare. Molto frequenti, infatti, sono le lunghe riflessioni a cui andranno incontro Yukino, Arima e compagni: tali analisi interiori, con le quali i vari attori scaveranno nel proprio “io” alla ricerca di debolezze da eliminare o cambiamenti che hanno permesso loro di migliorare, ci aiuteranno a conoscere meglio il folto cast e a essere partecipi della profonda maturazione che gran parte di esso attraverserà. Uno dei temi fondamentali dell’anime, con cui i nostri protagonisti dovranno spesso confrontarsi, è rappresentato dalla ricerca della propria identità: un processo, questo, che non di rado ci costringe a indossare una maschera per apparire più belli agli occhi della gente, ci porta a creare una falsa versione di noi stessi che a volte finisce per ingannarci e a farci dubitare della nostra vera natura.
Un altro aspetto (stavolta non tanto positivo) per il quale la serie si farà ricordare è relativo alla penuria di risorse finanziarie che ne ha profondamente influenzato la realizzazione. La scarsità di fondi, innanzitutto, ha penalizzato l’anime dal punto di vista dei contenuti: eccessivamente frequenti, infatti, sono i riassunti delle vicende, che dal sostituire la sigla per il breve tempo a lei riservato a inizio dell’episodio arrivano a protrarsi per un’intera puntata e oltre. In altri casi tale scelta si sarebbe potuta giustificare, ma in una serie sentimentale di soli ventisei episodi - con una trama neanche tanto complicata - ricapitolare gli eventi accaduti ha il solo risultato di mettere a dura prova la pazienza dello spettatore.
L’esiguo budget, inoltre, si ripercuote inesorabilmente sul comparto visivo. Per sopperire alla mancanza di fondi, infatti, i due registi hanno dovuto ingegnarsi e ricorrere ad alcune tecniche piuttosto sperimentali: ecco quindi che si passa dallo stile “fumetto” (con il quale le scene sono realizzate usando vignette e balloon tipiche dai manga) all’utilizzo di figure di cartone colorate grezzamente a matita e fatte muovere manualmente; ecco che gli sfondi ora scompaiono, ora sono astratti, ora sono ricalcati su foto di posti realmente esistenti. Il mio giudizio, a tale proposito, è alquanto contrastante: se da un lato apprezzo che gli autori abbiano utilizzato tecniche innovative pur di non propinarci animazioni becere e dannose per la vista, dall’altro penso che si tratta comunque di un’opera di animazione, e che dunque l’eccessiva staticità riduca di molto l’esperienza offertaci da un prodotto che dovrebbe contraddistinguersi per la fluidità tra un frame e l’altro.
Restando sull’aspetto tecnico, le musiche composte da Shiro Sagisu svolgono per bene il loro compito, creando una bella atmosfera sia nelle scene più spensierate che in quelle più delicate. Una nota di merito va, poi, all’edizione italiana: da una parte abbiamo un ottimo doppiaggio, dall’altra un editing molto curato che non si limita a mettere i sottotitoli ai numerosi cartelli e onomatopee, ma li sostituisce interamente con la traduzione nella nostra lingua madre.
In conclusione, “Le situazioni di Lui e Lei” è una serie dai contenuti molto validi che è stata abbastanza penalizzata dall’esiguo budget con cui è stata realizzata. Le scarse risorse finanziarie, oltre ad aver influenzato il comparto visivo, hanno infatti inciso anche sulla sostanza: esempio lampante è costituito dall’episodio finale che interrompe le vicende bruscamente e senza alcuna parvenza di conclusione. Voto: 7,5.
Ho visto questa bella serie, e devo dire che, nonostante il genere non lo segua, è estremamente interessante e cattura l'attenzione del pubblico. Il misto di grafica e scene di Anno si è dimostrato efficace, e la rende completa in tutte le sue caratteristiche. Anche i personaggi sono ben caratterizzati, e la storia è ben descritta e lineare, anche se ahimè la serie termina prima del manga, lasciando un vuoto per il prosieguo. Doppiaggio italiano promosso a pieni voti.
Da vedere, serie consigliatissima!
Da vedere, serie consigliatissima!
"Le situazioni di Lui e Lei" è l'anime perfetto per esplorare i sentimenti e le sensazioni dell'amore adolescenziale, è invece da evitare per gli amanti dell'azione e delle trame ricche di colpi di scena.
I primi episodi daranno tanto spazio al lato psicologico dei protagonisti nella loro fase di avvicinamento, dando poi campo anche ai personaggi secondari e alle loro storie. È un'opera che racchiude in sé tutti i pregi e i difetti del proprio regista e del proprio studio d'animazione: le vicende personali esplorate come fossero sedute psichiatriche, dando meno sfogo alla trama, sono la caratteristica principale di Hideaki Anno; i disegni a volte perfetti, altre volte impostati al risparmio sono marchio di fabbrica della Gainax. Chi ha visto "Neon Genesis Evangelion" all'inizio avrà la sensazione di aver fatto ritorno a Neo-Tokyo 3, a causa di alcune inquadrature e alcuni dialoghi interiori simili ai quelli dei protagonisti di quell'anime ("il dilemma della maschera" di Yukino Miyazawa ricorda la storia di Asuka Soryu Langley, seppur con toni molto meno tragici). Questa impressione piano piano passerà con lo scorrere degli episodi, fino ad arrivare al diciottesimo, quando Anno (per incomprensioni con l'autrice del manga riguardo allo sviluppo del protagonista maschile Soichiro Arima) verrà destituito come regista e la storia comincerà ad avere tematiche meno profonde e più votate alla vita di gruppo nel contesto scolastico. L'opera rimarrà comunque gradevole sino al proprio epilogo, quando si assisterà a un finale che non sembra per niente una vera e propria conclusione, causando così un calo nella valutazione complessiva, che si attesta a un 7,5.
È comunque una serie perfetta per gli amanti delle storie in cui i personaggi sono messi in primo piano e in cui essi crescono piano piano. Come in "Neon Genesis Evangelion", non ci sarà un personaggio lasciato da parte e ci sarà la possibilità di adorare anche le vicende di alcuni secondari, come quelle di Tsubasa Shibahime, l'amica d'infanzia di Arima, o quelle dei genitori di Yukino, Hiroyuki e Miyako, forse la storia più commuovente dell'intero anime. Peccato per il finale troncato di questa serie, che però, come spesso capita nell'universo nipponico, può essere continuata dai propri appassionati grazie al manga.
I primi episodi daranno tanto spazio al lato psicologico dei protagonisti nella loro fase di avvicinamento, dando poi campo anche ai personaggi secondari e alle loro storie. È un'opera che racchiude in sé tutti i pregi e i difetti del proprio regista e del proprio studio d'animazione: le vicende personali esplorate come fossero sedute psichiatriche, dando meno sfogo alla trama, sono la caratteristica principale di Hideaki Anno; i disegni a volte perfetti, altre volte impostati al risparmio sono marchio di fabbrica della Gainax. Chi ha visto "Neon Genesis Evangelion" all'inizio avrà la sensazione di aver fatto ritorno a Neo-Tokyo 3, a causa di alcune inquadrature e alcuni dialoghi interiori simili ai quelli dei protagonisti di quell'anime ("il dilemma della maschera" di Yukino Miyazawa ricorda la storia di Asuka Soryu Langley, seppur con toni molto meno tragici). Questa impressione piano piano passerà con lo scorrere degli episodi, fino ad arrivare al diciottesimo, quando Anno (per incomprensioni con l'autrice del manga riguardo allo sviluppo del protagonista maschile Soichiro Arima) verrà destituito come regista e la storia comincerà ad avere tematiche meno profonde e più votate alla vita di gruppo nel contesto scolastico. L'opera rimarrà comunque gradevole sino al proprio epilogo, quando si assisterà a un finale che non sembra per niente una vera e propria conclusione, causando così un calo nella valutazione complessiva, che si attesta a un 7,5.
È comunque una serie perfetta per gli amanti delle storie in cui i personaggi sono messi in primo piano e in cui essi crescono piano piano. Come in "Neon Genesis Evangelion", non ci sarà un personaggio lasciato da parte e ci sarà la possibilità di adorare anche le vicende di alcuni secondari, come quelle di Tsubasa Shibahime, l'amica d'infanzia di Arima, o quelle dei genitori di Yukino, Hiroyuki e Miyako, forse la storia più commuovente dell'intero anime. Peccato per il finale troncato di questa serie, che però, come spesso capita nell'universo nipponico, può essere continuata dai propri appassionati grazie al manga.
Serie che riscosse da subito grande successo non solo in patria, ma grandemente anche nel nostro stesso Paese, "KareKano" ("Le situazioni di lui e di lei", nell'edizione italiana) è un anime, e in primo luogo fu un manga, di stampo romantico un po' melenso che si concentra sulla relazione che si sviluppa tra i compagni di scuola Yukino Miyazawa e Souichiro Arima, entrambi studenti modello... almeno così sembra ai loro insegnanti e colleghi. In realtà Yukino non è la giovane donna matura e precisina che presenta al giudizio altrui, ma piuttosto una ragazza viziata d'attenzioni che ama essere ammirata, e teme per questo un calo di fama tra i conoscenti; gli unici a conoscere la sua vera natura parecchio dispotica e superba sono gli imbarazzanti genitori e le sveglissime sorelle minori, che continuano ad amarla per ciò che è realmente. Un giorno Souichiro scopre la verità sul suo conto e, prendendo il coltello dalla parte del manico, rende la ragazza sua "schiava", minacciandola di rivelarne il vero carattere allorché decida di ribellarglisi e non piegarsi più a svolgere per lui tutti gli impegni dallo stesso presi (e ovviamente senza tralasciare, nel frattempo, i propri molti impegni in ambito studentesco); è così che Yukino si rende conto di come Souichiro sia simile a lei, eppure così diverso nei sentimenti e nelle motivazioni (come scoprirà poi), nel fingersi più perfetto e sovrumano di quanto non sia realmente. Tra i due, inutile dirlo, sboccerà presto un amore giovane e tormentato a causa delle difficoltà psicologiche di lui e a tratti dell'incomprensione da parte di lei dei suoi più intimi problemi.
Non fosse per la bravura di alcuni doppiatori in particolare (leggi: coloro che prestano le proprie voci alle sorelline della protagonista; perché il 90% degli altri doppiano duecento personaggi contemporaneamente - tanto è vero che se si distoglie lo sguardo non si capisce più chi stia parlando - e oltretutto male, spesso non seguendo minimamente apertura e chiusura delle fauci) e la grande noia del periodo in cui ho visionato questo cartone animato, non so se sarei riuscita ad arrivare almeno al quinto episodio (eppure la noia tutto può, così come l'esasperazione, ingrediente questo che ha contribuito al raggiungimento di quel magro traguardo che fu il visionare l'ultimo episodio fino all'ultimo secondo; davvero non so come ho fatto!). Ricordo di aver tirato un sospiro di sollievo e di essermi domandata chi mai me l'avesse fatto fare di costringermi a vedere una cosa del genere. D'accordo che si tratta di un prodotto degli anni '80, d'accordo che si tratta di una delle prime sperimentazioni riuscite e acclamate dal pubblico filonipponico d'espressione introspettiva della psiche adolescenziale (di questo posso dargliene atto: è sicuramente la base di un genere che poi decenni più tardi porterà anche a maturare commedie romantiche come "Ranma 1/2" - lo so, apparentemente non c'entra nulla, ma in realtà ogni romcom o shoujo giapponese credo debba molto a queste prime sperimentazioni di distribuzione internazionale del panorama fumettistico nipponico - e "Lovely Complex" - ma non lasciatevi ingannare, perché non c'è assolutamente storia tra i due). Ciò detto, non posso ridurmi a dire che si tratta di un'opera che consiglierei, neanche al mio peggior nemico: è noiosa, il demenziale è più snervante che divertente (non ho fatto neanche mezzo sorriso), nei dialoghi ci sono spazi di rumore lunghissimi tra botta e risposta, la drammaticità è esasperata nei minimi eventi (che poi di drammatico non hanno praticamente nulla, eccezion fatta per il passato del protagonista maschile, che però viene raccontato male e quindi anche questa possibilità viene bruciata velocemente), i disegni non mi piacciono per niente (sì, lo so, stiamo parlando degli anni '80, ma ciò non toglie che i profili, le spalle e quello pseudo cane siano lontanissimi da tutto quello che secondo me può essere definita arte del disegno). Particolarmente terribile è la realizzazione delle ambientazioni interne e, colpo di grazia, si ha la totale assenza di un finale - chiuso o aperto che sia (non ho pretese, ma non fatemi capire di aver buttato tutto questo tempo in modo ancora peggiore di quel che credevo!): il racconto s'interrompe semplicemente, come se l'autore fosse stato vittima di qualcosa (non è una battuta, spero che non sia stata questa la causa: non mi sono informata sull'autore, non avendo minimamente apprezzato questa sua, a detta di tutti, opera "somma").
In conclusione: avrei dato un 2 come voto complessivo, ma mentre terminavo questa mia recensione mi sono resa conto di come meriti di più, se non altro per il valore introspettivo/psicologico del protagonista maschile (sebbene, ripeto, si potesse valorizzare di più questo stesso aspetto e migliorare così di moltissimo il tutto), per cui ho deciso di alzare il mio voto fino a 5, calcolando anche il periodo storico in cui è stato realizzato.
Non fosse per la bravura di alcuni doppiatori in particolare (leggi: coloro che prestano le proprie voci alle sorelline della protagonista; perché il 90% degli altri doppiano duecento personaggi contemporaneamente - tanto è vero che se si distoglie lo sguardo non si capisce più chi stia parlando - e oltretutto male, spesso non seguendo minimamente apertura e chiusura delle fauci) e la grande noia del periodo in cui ho visionato questo cartone animato, non so se sarei riuscita ad arrivare almeno al quinto episodio (eppure la noia tutto può, così come l'esasperazione, ingrediente questo che ha contribuito al raggiungimento di quel magro traguardo che fu il visionare l'ultimo episodio fino all'ultimo secondo; davvero non so come ho fatto!). Ricordo di aver tirato un sospiro di sollievo e di essermi domandata chi mai me l'avesse fatto fare di costringermi a vedere una cosa del genere. D'accordo che si tratta di un prodotto degli anni '80, d'accordo che si tratta di una delle prime sperimentazioni riuscite e acclamate dal pubblico filonipponico d'espressione introspettiva della psiche adolescenziale (di questo posso dargliene atto: è sicuramente la base di un genere che poi decenni più tardi porterà anche a maturare commedie romantiche come "Ranma 1/2" - lo so, apparentemente non c'entra nulla, ma in realtà ogni romcom o shoujo giapponese credo debba molto a queste prime sperimentazioni di distribuzione internazionale del panorama fumettistico nipponico - e "Lovely Complex" - ma non lasciatevi ingannare, perché non c'è assolutamente storia tra i due). Ciò detto, non posso ridurmi a dire che si tratta di un'opera che consiglierei, neanche al mio peggior nemico: è noiosa, il demenziale è più snervante che divertente (non ho fatto neanche mezzo sorriso), nei dialoghi ci sono spazi di rumore lunghissimi tra botta e risposta, la drammaticità è esasperata nei minimi eventi (che poi di drammatico non hanno praticamente nulla, eccezion fatta per il passato del protagonista maschile, che però viene raccontato male e quindi anche questa possibilità viene bruciata velocemente), i disegni non mi piacciono per niente (sì, lo so, stiamo parlando degli anni '80, ma ciò non toglie che i profili, le spalle e quello pseudo cane siano lontanissimi da tutto quello che secondo me può essere definita arte del disegno). Particolarmente terribile è la realizzazione delle ambientazioni interne e, colpo di grazia, si ha la totale assenza di un finale - chiuso o aperto che sia (non ho pretese, ma non fatemi capire di aver buttato tutto questo tempo in modo ancora peggiore di quel che credevo!): il racconto s'interrompe semplicemente, come se l'autore fosse stato vittima di qualcosa (non è una battuta, spero che non sia stata questa la causa: non mi sono informata sull'autore, non avendo minimamente apprezzato questa sua, a detta di tutti, opera "somma").
In conclusione: avrei dato un 2 come voto complessivo, ma mentre terminavo questa mia recensione mi sono resa conto di come meriti di più, se non altro per il valore introspettivo/psicologico del protagonista maschile (sebbene, ripeto, si potesse valorizzare di più questo stesso aspetto e migliorare così di moltissimo il tutto), per cui ho deciso di alzare il mio voto fino a 5, calcolando anche il periodo storico in cui è stato realizzato.
"Kareshi kanojo no jijo", abbreviato in "KareKano" e giunto in Italia con il titolo " Le Situazioni di Lui & Lei", è un anime del 1998 costituito da ventisei episodi di durata canonica, prodotto da Gainax e J.C. Staff e tratto dall'omonimo manga di Masami Tsuda.
Trama
Yukino Miyazawa è una ragazza apparentemente perfetta: bella, gentile ed elegante, nonché studentessa modello con eccellenti voti, è sempre disponibile ad aiutare i compagni ed è, per questi motivi, ammirata da tutti, sia maschi che femmine. Tali doti, in realtà, servono unicamente a garantirle elogi e venerazione che vanno poi a nutrire un animo arrogante ed estremamente vanitoso. Il destino vuole che a scoprire la sua vera natura sia uno studente del suo stesso liceo, proprio quel Soichiro Arima profondamente detestato da Yukino in quanto ancora più popolare e bravo negli sport e negli studi rispetto a lei. Il ragazzo, nonostante l'aspetto distinto ed educato, non perde tempo e inizia a ricattare Yukino, costringendola a lavorare al posto suo.
A dispetto di un primo approccio burrascoso, la conoscenza delle reciproche, autentiche personalità e il contatto costante aiutano i due a diventare sempre più intimi, diventando amici e, in seguito, fidanzati.
Mentre i primi episodi sono dedicati al rapporto di intensità crescente tra Yukino e Soichiro, la restante parte dell'anime è caratterizzata da elementi fortemente introspettivi, in cui si indaga in maniera approfondita la psiche dei protagonisti e, in misura minore ma comunque soddisfacente, quella dei personaggi secondari.
Al centro della vicenda, dunque, c'è la gestione di una relazione sentimentale, la quale si rivela incredibilmente liberatoria per una coppia che, per anni, ha vissuto un'esistenza di falsità e menzogne: Yukino si è sempre impegnata per essere impeccabile, spinta dal piacere provato nel ricevere complimenti, mentre Soichiro, a causa di un passato difficile, si sforza di essere perfetto in ogni cosa e, di conseguenza, inattaccabile da qualsiasi detrattore. Insieme, i due possono finalmente aprirsi e mostrare a un'altra persona il proprio io, non vincolati più a un'apparenza tutta esteriore di grazia e serietà. Sarà questa storia d'amore a convincere i protagonisti ad abbandonare progressivamente quelle maschere di ipocrisia (tema chiave dell'anime) che hanno indossato così a lungo da non riuscire nemmeno a capire chi fossero gli autentici Yukino e Soichiro, perennemente trascinati dall'ideale di onore e successo imposto dalla rigida società nipponica.
Non mancano certo gli ostacoli, materializzatisi sotto forma di compagni invidiosi, bullismo, rivali (veri e presunti), impegni scolastici e gelosie, che la coppia riesce sempre a superare grazie al sostegno reciproco, degli amici e dei famigliari e alla forza dei sentimenti.
I personaggi sono tutti ottimamente caratterizzati e discretamente interessanti, anche se quelli più approfonditi psicologicamente sono indubbiamente Yukino e Soichiro, ben delineati attraverso le preoccupazioni, le domande interiori, i dubbi e i sogni, eppure sempre troppo complessi per poter essere inquadrati in maniera univoca. Non è raro che si interroghino sul proprio futuro insieme, sul concetto di amore e felicità, su cosa sia davvero importante nella vita, su quanto siano stati superficiali nel dedicarsi unicamente a consolidare un'immagine che compiacesse più gli altri che loro stessi. Nonostante la bellezza del rapporto tra i protagonisti, narrato in maniera decisamente esaustiva, non ho potuto fare a meno di notare come in esso covassero sentimenti malsani di ossessione e possesso, evidenti soprattutto in Soichiro, il quale, terrorizzato dal proprio lato oscuro e per sentirsi più normale e "buono", si presenta come fortemente dipendente e bisognoso del contatto con Yukino, quasi confidando nel potere curativo del di lei amore.
Il cast di supporto è variegato e divertente e può contare su alcune figure bizzarre, su cui spiccano soprattutto i membri della famiglia Miyazawa, esuberanti e, allo stesso tempo, capaci di risolvere ogni problema con il proprio affetto, la propria apertura mentale e la propria inaspettata capacità di giudizio.
Gli altri personaggi, invece, sebbene risultino spassosi e coinvolgenti, godono, a conti fatti, di alcune delle personalità più marce e indisponenti nella storia degli anime: c'è chi ha un'evidente inclinazione a commettere cattiverie, chi si vanta della propria agiatezza, chi si comporta ancora in maniera infantile, chi non riesce a tollerare di non essere più al centro dell'attenzione e molto altro. Si tratta in buona parte di figure che inizialmente rivestono il ruolo di antagonisti nei confronti della coppia Yukino/Soichiro, ma questi rapporti conflittuali vengono risolti, a mio parere, con eccessivo buonismo, trasformandosi rapidamente in amicizie.
La maggior parte dei personaggi principali, inoltre, più che un vero e proprio cambiamento, acquisisce una maggiore consapevolezza di sé: sondando i recessi della propria anima e cercando di definire i propri obiettivi e le proprie motivazioni, arrivano ad analizzarsi con grande precisione, senza però che questo vada a modificare in modo radicale le loro personalità, ma portando, in ogni caso, a un evidente processo di maturazione.
Il comparto tecnico si distingue soprattutto per un doppiaggio italiano molto curato e per una colonna sonora decisamente orecchiabile, che si avvale di un'ottima opening e di un'altrettanto piacevole ending, che viene, tra l'altro, riproposta in vari arrangiamenti nel corso delle puntate.
Dal punto di vista grafico e delle animazioni, al contrario, l'opera risente pesantemente della penuria di fondi, rivolgendosi spesso verso uno sperimentalismo a volte esasperato, che riduce drasticamente il numero e la qualità delle animazioni, non sempre brillanti, ricorrendo a inquadrature fisse e disegni in stile manga, privi di dialoghi e con tanto di balloon, e sostituendo all'animazione tradizionale riprese in live-action, scorrimento di immagini con particolari filtri grafici o, addirittura, sagome di carta.
Per il resto, il design dei personaggi è ben fatto e molto gradevole, e viene spesso distorto da un esilarante deformed. Le ambientazioni alternano sfondi molto dettagliati ad altri più elementari, passando da colori tenui e delicati ad altri più carichi e brillanti, a volte estremizzando il contrasto tra tonalità chiare e scure.
"KareKano", dal punto di vista contenutistico, soffre per un insopportabile abuso dei riassunti a inizio episodio, cui va ad aggiungersi un episodio e mezzo di ripetitivo riepilogo, che, insieme, spezzano il ritmo della narrazione, rallentandolo non poco. L'anime è ulteriormente mortificato da una spietata troncatura, che lascia in sospeso la storia, proprio nel momento in cui sembrava farsi ancora più interessante e controversa, ed elimina ogni possibilità di ricoprire tutti gli eventi raccontati nel manga.
Nel complesso, tuttavia, resta un'opera straordinariamente dolce e romantica, che scava in profondità nel cuore dei personaggi principali, regalando momenti anche drammatici, senza però rinunciare a una vena ironica e a momenti di pura comicità. La storia d'amore tra i protagonisti è intensa ed emozionante, mentre i temi affrontati offrono comunque stimolanti spunti di riflessione e autoanalisi.
Sinceramente consigliato, anche se con qualche riserva riguardo la componente tecnica, che potrebbe non risultare apprezzabile unanimemente.
Trama
Yukino Miyazawa è una ragazza apparentemente perfetta: bella, gentile ed elegante, nonché studentessa modello con eccellenti voti, è sempre disponibile ad aiutare i compagni ed è, per questi motivi, ammirata da tutti, sia maschi che femmine. Tali doti, in realtà, servono unicamente a garantirle elogi e venerazione che vanno poi a nutrire un animo arrogante ed estremamente vanitoso. Il destino vuole che a scoprire la sua vera natura sia uno studente del suo stesso liceo, proprio quel Soichiro Arima profondamente detestato da Yukino in quanto ancora più popolare e bravo negli sport e negli studi rispetto a lei. Il ragazzo, nonostante l'aspetto distinto ed educato, non perde tempo e inizia a ricattare Yukino, costringendola a lavorare al posto suo.
A dispetto di un primo approccio burrascoso, la conoscenza delle reciproche, autentiche personalità e il contatto costante aiutano i due a diventare sempre più intimi, diventando amici e, in seguito, fidanzati.
Mentre i primi episodi sono dedicati al rapporto di intensità crescente tra Yukino e Soichiro, la restante parte dell'anime è caratterizzata da elementi fortemente introspettivi, in cui si indaga in maniera approfondita la psiche dei protagonisti e, in misura minore ma comunque soddisfacente, quella dei personaggi secondari.
Al centro della vicenda, dunque, c'è la gestione di una relazione sentimentale, la quale si rivela incredibilmente liberatoria per una coppia che, per anni, ha vissuto un'esistenza di falsità e menzogne: Yukino si è sempre impegnata per essere impeccabile, spinta dal piacere provato nel ricevere complimenti, mentre Soichiro, a causa di un passato difficile, si sforza di essere perfetto in ogni cosa e, di conseguenza, inattaccabile da qualsiasi detrattore. Insieme, i due possono finalmente aprirsi e mostrare a un'altra persona il proprio io, non vincolati più a un'apparenza tutta esteriore di grazia e serietà. Sarà questa storia d'amore a convincere i protagonisti ad abbandonare progressivamente quelle maschere di ipocrisia (tema chiave dell'anime) che hanno indossato così a lungo da non riuscire nemmeno a capire chi fossero gli autentici Yukino e Soichiro, perennemente trascinati dall'ideale di onore e successo imposto dalla rigida società nipponica.
Non mancano certo gli ostacoli, materializzatisi sotto forma di compagni invidiosi, bullismo, rivali (veri e presunti), impegni scolastici e gelosie, che la coppia riesce sempre a superare grazie al sostegno reciproco, degli amici e dei famigliari e alla forza dei sentimenti.
I personaggi sono tutti ottimamente caratterizzati e discretamente interessanti, anche se quelli più approfonditi psicologicamente sono indubbiamente Yukino e Soichiro, ben delineati attraverso le preoccupazioni, le domande interiori, i dubbi e i sogni, eppure sempre troppo complessi per poter essere inquadrati in maniera univoca. Non è raro che si interroghino sul proprio futuro insieme, sul concetto di amore e felicità, su cosa sia davvero importante nella vita, su quanto siano stati superficiali nel dedicarsi unicamente a consolidare un'immagine che compiacesse più gli altri che loro stessi. Nonostante la bellezza del rapporto tra i protagonisti, narrato in maniera decisamente esaustiva, non ho potuto fare a meno di notare come in esso covassero sentimenti malsani di ossessione e possesso, evidenti soprattutto in Soichiro, il quale, terrorizzato dal proprio lato oscuro e per sentirsi più normale e "buono", si presenta come fortemente dipendente e bisognoso del contatto con Yukino, quasi confidando nel potere curativo del di lei amore.
Il cast di supporto è variegato e divertente e può contare su alcune figure bizzarre, su cui spiccano soprattutto i membri della famiglia Miyazawa, esuberanti e, allo stesso tempo, capaci di risolvere ogni problema con il proprio affetto, la propria apertura mentale e la propria inaspettata capacità di giudizio.
Gli altri personaggi, invece, sebbene risultino spassosi e coinvolgenti, godono, a conti fatti, di alcune delle personalità più marce e indisponenti nella storia degli anime: c'è chi ha un'evidente inclinazione a commettere cattiverie, chi si vanta della propria agiatezza, chi si comporta ancora in maniera infantile, chi non riesce a tollerare di non essere più al centro dell'attenzione e molto altro. Si tratta in buona parte di figure che inizialmente rivestono il ruolo di antagonisti nei confronti della coppia Yukino/Soichiro, ma questi rapporti conflittuali vengono risolti, a mio parere, con eccessivo buonismo, trasformandosi rapidamente in amicizie.
La maggior parte dei personaggi principali, inoltre, più che un vero e proprio cambiamento, acquisisce una maggiore consapevolezza di sé: sondando i recessi della propria anima e cercando di definire i propri obiettivi e le proprie motivazioni, arrivano ad analizzarsi con grande precisione, senza però che questo vada a modificare in modo radicale le loro personalità, ma portando, in ogni caso, a un evidente processo di maturazione.
Il comparto tecnico si distingue soprattutto per un doppiaggio italiano molto curato e per una colonna sonora decisamente orecchiabile, che si avvale di un'ottima opening e di un'altrettanto piacevole ending, che viene, tra l'altro, riproposta in vari arrangiamenti nel corso delle puntate.
Dal punto di vista grafico e delle animazioni, al contrario, l'opera risente pesantemente della penuria di fondi, rivolgendosi spesso verso uno sperimentalismo a volte esasperato, che riduce drasticamente il numero e la qualità delle animazioni, non sempre brillanti, ricorrendo a inquadrature fisse e disegni in stile manga, privi di dialoghi e con tanto di balloon, e sostituendo all'animazione tradizionale riprese in live-action, scorrimento di immagini con particolari filtri grafici o, addirittura, sagome di carta.
Per il resto, il design dei personaggi è ben fatto e molto gradevole, e viene spesso distorto da un esilarante deformed. Le ambientazioni alternano sfondi molto dettagliati ad altri più elementari, passando da colori tenui e delicati ad altri più carichi e brillanti, a volte estremizzando il contrasto tra tonalità chiare e scure.
"KareKano", dal punto di vista contenutistico, soffre per un insopportabile abuso dei riassunti a inizio episodio, cui va ad aggiungersi un episodio e mezzo di ripetitivo riepilogo, che, insieme, spezzano il ritmo della narrazione, rallentandolo non poco. L'anime è ulteriormente mortificato da una spietata troncatura, che lascia in sospeso la storia, proprio nel momento in cui sembrava farsi ancora più interessante e controversa, ed elimina ogni possibilità di ricoprire tutti gli eventi raccontati nel manga.
Nel complesso, tuttavia, resta un'opera straordinariamente dolce e romantica, che scava in profondità nel cuore dei personaggi principali, regalando momenti anche drammatici, senza però rinunciare a una vena ironica e a momenti di pura comicità. La storia d'amore tra i protagonisti è intensa ed emozionante, mentre i temi affrontati offrono comunque stimolanti spunti di riflessione e autoanalisi.
Sinceramente consigliato, anche se con qualche riserva riguardo la componente tecnica, che potrebbe non risultare apprezzabile unanimemente.
"Le situazioni di lui e lei" mi era stato presentato come uno degli shojo migliori di sempre, ma non ha soddisfatto appieno le mie aspettative. La valutazione complessiva che ho dato all'opera è sicuramente positiva, in quanto affronta moltissime tematiche relative all'adolescenza dei ragazzi e ai problemi che si vengono a creare tra i due sessi.
Cosa mi ha stupito dell'anime? Beh, moltissime cose, sia in senso positivo, che negativo. Cosa mi ha piacevolmente stupito sono stati sicuramente i due personaggi principali, che, dopo pochi minuti, pensi siano i soliti ragazzi perfetti, che finiranno per stare insieme in quanto tali. Ebbene no. L'anime affronta una tematica fondamentale tra i giovani, ossia quella che è più importante apparire che essere. Lei ne è la prova. Troviamo quindi una ragazza esuberante, aggressiva, pianificatrice, calcolatrice (e si potrebbe andare avanti) che in realtà appare gentile, altruista, razionale, calma e sempre disposta ad assecondare le provocazioni. E un ragazzo problematico fino allo stremo, che appare come la persona migliore al mondo, senza difetti e con mille pregi.
La storia dei due ragazzi finirà per far svelare ad entrambi le proprie personalità, finendo in un rapporto amoroso molto piacevole da guardare (neanche troppo smielato). Da qui scaturisce un'altra tematica importante, che è quella del "provare". In tutti gli anime si arriva massimo a un bacino che sembra essere la fine del mondo; in "Karekano" si arriva davanti a scelte importanti come la prima volta in cui fare l'amore, il presentare i propri genitori, vivere esperienze di coppia etc.
Cosa non mi ha soddisfatto nell'anime sono sicuramente la scarsa importanza assegnata ai personaggi secondari, che, sebbene siano caratterizzati molto bene, influiscono molto poco sulla conclusione della storia. L'amico di lui è l'inutilità fatta persona, in quanto non riesce mai a prendere una posizione completa con sé stesso (a parte il fatto di essere un donnaiolo).
Infine la parte grafica è veramente pessima. I disegni sono dieci volte meglio nel manga, per non parlare delle musiche di sottofondo veramente orribili e fuori luogo. Le animazioni veramente scadenti e le fotografie come sfondi non riescono a darmi l'impressione di un anime decente. Il voto pertanto è 7, quasi esclusivamente dovuto alla storia e alle tematiche affrontate all'autore.
Cosa mi ha stupito dell'anime? Beh, moltissime cose, sia in senso positivo, che negativo. Cosa mi ha piacevolmente stupito sono stati sicuramente i due personaggi principali, che, dopo pochi minuti, pensi siano i soliti ragazzi perfetti, che finiranno per stare insieme in quanto tali. Ebbene no. L'anime affronta una tematica fondamentale tra i giovani, ossia quella che è più importante apparire che essere. Lei ne è la prova. Troviamo quindi una ragazza esuberante, aggressiva, pianificatrice, calcolatrice (e si potrebbe andare avanti) che in realtà appare gentile, altruista, razionale, calma e sempre disposta ad assecondare le provocazioni. E un ragazzo problematico fino allo stremo, che appare come la persona migliore al mondo, senza difetti e con mille pregi.
La storia dei due ragazzi finirà per far svelare ad entrambi le proprie personalità, finendo in un rapporto amoroso molto piacevole da guardare (neanche troppo smielato). Da qui scaturisce un'altra tematica importante, che è quella del "provare". In tutti gli anime si arriva massimo a un bacino che sembra essere la fine del mondo; in "Karekano" si arriva davanti a scelte importanti come la prima volta in cui fare l'amore, il presentare i propri genitori, vivere esperienze di coppia etc.
Cosa non mi ha soddisfatto nell'anime sono sicuramente la scarsa importanza assegnata ai personaggi secondari, che, sebbene siano caratterizzati molto bene, influiscono molto poco sulla conclusione della storia. L'amico di lui è l'inutilità fatta persona, in quanto non riesce mai a prendere una posizione completa con sé stesso (a parte il fatto di essere un donnaiolo).
Infine la parte grafica è veramente pessima. I disegni sono dieci volte meglio nel manga, per non parlare delle musiche di sottofondo veramente orribili e fuori luogo. Le animazioni veramente scadenti e le fotografie come sfondi non riescono a darmi l'impressione di un anime decente. Il voto pertanto è 7, quasi esclusivamente dovuto alla storia e alle tematiche affrontate all'autore.
Il genere sentimentale-scolastico è uno di quelli che seguo di più, sia perché mi permette di rilassarmi senza molte pretese dopo una giornata di lavoro sia perché è perfetto per inserire nel mio palinsesto un'opera più leggera dopo una più impegnativa o che parla di altro. Dopo aver visto Lovely Complex - che non mi aveva fatto impazzire ma tutto sommato mi era piaciuto -, seguendo i consigli di chi aveva apprezzato questa serie ho scoperto l'esistenza de Le situazioni di Lui & Lei e, avendone visti alcuni spezzoni in televisione, ho iniziato a seguirlo. Le mie aspettative, purtroppo, sono andate deluse: nonostante sia stato piuttosto benevolo nel valutare i singoli episodi, una volta arrivato in fondo alla serie mi sono accorto che aveva grosse pecche, e che difficilmente mi sarei sentito di consigliarla a chi cerca un buon anime di questo genere.
La storia non presenta elementi particolarmente innovativi: Yukino Miyazawa e Soichiro Arima sono due ragazzi che frequentano la stessa classe in una comune scuola superiore statale giapponese. Entrambi sono molto bravi nello studio, di bell'aspetto e impegnati in attività che vanno oltre il normale orario delle lezioni - sono i capoclasse, e Soichiro è anche un abile lottatore di kendo. Il vero carattere dei due ragazzi, però, è completamente diverso da come appare agli altri e solo i familiari conoscono il loro vero modo di essere; Yukino è vanitosa e farebbe di tutto per essere considerata la migliore della sua classe, mentre Soichiro tenta di nascondere un passato di cui non ha alcuna colpa ma che potrebbe farlo giudicare come un cattivo ragazzo. Soichiro - pochi giorni dopo l'inizio della scuola - scopre il lato nascosto di Yukino e inizia a ricattarla per non raccontare a tutti quello che sa su di lei, ma quando Yukino si ribella le confida il suo segreto; l'episodio dà il via ad un rapporto sempre più intenso tra i due che, in breve, diventano molto più che amici.
L'anime è tratto dall'omonimo manga di Masami Tsuda; lo studio Gainax ha trasposto i primi sette volumi del manga (su ventuno), affidandone la regia a Hideaki Anno, che, dopo diciotto episodi e varie vicissitudini, ha lasciato la mano a Kazuya Tsurumaki. Non ho letto il manga, ma durante la visione dell'anime ho trovato diverse cose che non mi sono piaciute:
* L'invadenza dei momenti grotteschi, a tratti quasi esagerati, che in alcuni episodi sembrano inseriti soltanto per allungare il racconto.
* La pessima caratterizzazione di alcuni personaggi: Tsubasa Shibahime ci viene presentata come una ragazza molto violenta e possessiva, poi si scopre che ha alle spalle una storia familiare molto intrigante che sembra giungere a un lieto fine; a questo punto - non si sa per quale motivo - la ragazza si trasforma in una sorta di koala sempre pronto ad aggrapparsi a un'amica o a ingozzarsi di cibo senza avere nessun altro interesse nella vita. Le sue parole in uno dei tanti episodi riepilogativi sono lampanti: riusciranno gli autori a smettere di rappresentarmi come un animale, rendendomi nuovamente una persona come tutte le altre?
* Un finale inesistente: ho visto altri anime tratti da una parte del manga corrispondente - Video Girl Ai (due volumi scarsi su tredici in sei episodi), Sakura Mail (due volumi scarsi su venti in dodici episodi), Usagi Drop (in undici episodi); tutti proponevano un finale che, anche se diverso da quello del manga, era perfettamente plausibile, e avevo apprezzato come si era riusciti a mettere un punto fermo al corso degli eventi. Qui le storie rimangono tutte appese nel vuoto, l'ultimo episodio ne introduce addirittura una nuova senza indicare alcuna prospettiva di sviluppo: non mi sembra davvero un buon modo per congedarsi dal pubblico e invogliarlo a continuare a seguire la storia leggendosi il manga.
* I troppi riassunti: se non erano sufficienti le introduzioni degli episodi - in qualche caso lunghe più di un paio di minuti - dove si raccontano gli eventi salienti capitati fino a quel momento, gli autori hanno pensato bene di inserire due "sessioni" di un episodio e mezzo con il riassunto della storia. Poco azzeccato anche il format del primo riepilogo, suddiviso per episodi introdotti da un cartello con il gradimento riscontrato in Giappone e le statistiche sui disegni e sul numero di scene presenti: dati utili per l'ufficio di controllo di gestione della Gainax per stabilire i premi di produzione per lo staff, ma irrilevanti per lo spettatore comune.
L'anime, però, contiene anche aspetti interessanti che mi sono piaciuti e che sarebbe scorretto non citare:
* Negli episodi ci sono spesso dei momenti in cui i personaggi si abbandonano a riflessioni sugli eventi più importanti della loro vita, sugli aspetti del loro carattere e su quello che possono fare per migliorare.
* Le scene romantiche che coinvolgono Yukino e Soichiro sono piuttosto intense, perfettamente in linea con quelle che ci si aspetta di trovare in una commedia sentimentale.
* La caratterizzazione del padre di Yukino: mai come in questo caso è azzeccato il detto che vuole che non si debba giudicare un libro dalla copertina; il signor Miyazawa dimostrerà di essere una persona molto saggia nonostante appaia come un bambinone.
* La colonna sonora e i fondali che fanno da cornice ad alcune delle scene riflessive sono molto belli e sottolineano egregiamente l'intensità della narrazione.
* L'episodio che ha per protagonista Kano, basato su un equivoco che dà luogo a una situazione più adatta a un romanzo giallo: è un piacevole diversivo nella storia, avrei preferito trovare altri episodi di questo tipo al posto di uno dei tanti riassunti.
Ho avuto l'impressione che questo anime abbia espresso - male - solo una piccolissima parte del potenziale presente nel manga. Alcune scelte stilistiche sperimentali presenti negli episodi diretti da Tsurumaki sono, obbiettivamente, piuttosto confusionarie: come definire un episodio intero dove le animazioni sono praticamente assenti - il primo diretto da lui, fatto con immagini statiche sulle quali appaiono improvvisamente alcuni elementi animati - o uno dove si simula la lettura del manga, con due voci fuori campo a fare da collegamento tra una vignetta e la successiva indicando le emozioni dei personaggi raffigurati? Apprezzo la sperimentazione, ma questa è fine a sé stessa e non mi è piaciuta; avrei gradito anche un maggiore spazio alla descrizione delle storie dei singoli personaggi, che spesso rimangono solo abbozzate.
Il mio giudizio sull'opera, nel suo insieme, è di una insufficienza piena: gli elementi interessanti, purtroppo, vengono letteralmente sommersi dalle parti demenziali che non si integrano con la narrazione degli eventi. Forse le mie aspettative erano troppo alte o più semplicemente apprezzo maggiormente gli anime "più seri" rispetto a questo; a chi vuole affrontare la visione di questo anime mi sento di lasciare come suggerimento una frase che Tsubasa pronuncia negli episodi in cui viene narrata la storia che ha vissuto:
[quote]Piuttosto che sperare in qualcosa che non si avvererà, meglio non aspettarsi nulla.[/quote]
Guardatelo a cuor leggero, senza aspettarvi niente di speciale: se apprezzate le parti demenziali o se la narrazione delle parti più riflessive vi soddisfa, avrete trovato un buon prodotto; per il mio metro di giudizio c'è molto di meglio in giro.
La storia non presenta elementi particolarmente innovativi: Yukino Miyazawa e Soichiro Arima sono due ragazzi che frequentano la stessa classe in una comune scuola superiore statale giapponese. Entrambi sono molto bravi nello studio, di bell'aspetto e impegnati in attività che vanno oltre il normale orario delle lezioni - sono i capoclasse, e Soichiro è anche un abile lottatore di kendo. Il vero carattere dei due ragazzi, però, è completamente diverso da come appare agli altri e solo i familiari conoscono il loro vero modo di essere; Yukino è vanitosa e farebbe di tutto per essere considerata la migliore della sua classe, mentre Soichiro tenta di nascondere un passato di cui non ha alcuna colpa ma che potrebbe farlo giudicare come un cattivo ragazzo. Soichiro - pochi giorni dopo l'inizio della scuola - scopre il lato nascosto di Yukino e inizia a ricattarla per non raccontare a tutti quello che sa su di lei, ma quando Yukino si ribella le confida il suo segreto; l'episodio dà il via ad un rapporto sempre più intenso tra i due che, in breve, diventano molto più che amici.
L'anime è tratto dall'omonimo manga di Masami Tsuda; lo studio Gainax ha trasposto i primi sette volumi del manga (su ventuno), affidandone la regia a Hideaki Anno, che, dopo diciotto episodi e varie vicissitudini, ha lasciato la mano a Kazuya Tsurumaki. Non ho letto il manga, ma durante la visione dell'anime ho trovato diverse cose che non mi sono piaciute:
* L'invadenza dei momenti grotteschi, a tratti quasi esagerati, che in alcuni episodi sembrano inseriti soltanto per allungare il racconto.
* La pessima caratterizzazione di alcuni personaggi: Tsubasa Shibahime ci viene presentata come una ragazza molto violenta e possessiva, poi si scopre che ha alle spalle una storia familiare molto intrigante che sembra giungere a un lieto fine; a questo punto - non si sa per quale motivo - la ragazza si trasforma in una sorta di koala sempre pronto ad aggrapparsi a un'amica o a ingozzarsi di cibo senza avere nessun altro interesse nella vita. Le sue parole in uno dei tanti episodi riepilogativi sono lampanti: riusciranno gli autori a smettere di rappresentarmi come un animale, rendendomi nuovamente una persona come tutte le altre?
* Un finale inesistente: ho visto altri anime tratti da una parte del manga corrispondente - Video Girl Ai (due volumi scarsi su tredici in sei episodi), Sakura Mail (due volumi scarsi su venti in dodici episodi), Usagi Drop (in undici episodi); tutti proponevano un finale che, anche se diverso da quello del manga, era perfettamente plausibile, e avevo apprezzato come si era riusciti a mettere un punto fermo al corso degli eventi. Qui le storie rimangono tutte appese nel vuoto, l'ultimo episodio ne introduce addirittura una nuova senza indicare alcuna prospettiva di sviluppo: non mi sembra davvero un buon modo per congedarsi dal pubblico e invogliarlo a continuare a seguire la storia leggendosi il manga.
* I troppi riassunti: se non erano sufficienti le introduzioni degli episodi - in qualche caso lunghe più di un paio di minuti - dove si raccontano gli eventi salienti capitati fino a quel momento, gli autori hanno pensato bene di inserire due "sessioni" di un episodio e mezzo con il riassunto della storia. Poco azzeccato anche il format del primo riepilogo, suddiviso per episodi introdotti da un cartello con il gradimento riscontrato in Giappone e le statistiche sui disegni e sul numero di scene presenti: dati utili per l'ufficio di controllo di gestione della Gainax per stabilire i premi di produzione per lo staff, ma irrilevanti per lo spettatore comune.
L'anime, però, contiene anche aspetti interessanti che mi sono piaciuti e che sarebbe scorretto non citare:
* Negli episodi ci sono spesso dei momenti in cui i personaggi si abbandonano a riflessioni sugli eventi più importanti della loro vita, sugli aspetti del loro carattere e su quello che possono fare per migliorare.
* Le scene romantiche che coinvolgono Yukino e Soichiro sono piuttosto intense, perfettamente in linea con quelle che ci si aspetta di trovare in una commedia sentimentale.
* La caratterizzazione del padre di Yukino: mai come in questo caso è azzeccato il detto che vuole che non si debba giudicare un libro dalla copertina; il signor Miyazawa dimostrerà di essere una persona molto saggia nonostante appaia come un bambinone.
* La colonna sonora e i fondali che fanno da cornice ad alcune delle scene riflessive sono molto belli e sottolineano egregiamente l'intensità della narrazione.
* L'episodio che ha per protagonista Kano, basato su un equivoco che dà luogo a una situazione più adatta a un romanzo giallo: è un piacevole diversivo nella storia, avrei preferito trovare altri episodi di questo tipo al posto di uno dei tanti riassunti.
Ho avuto l'impressione che questo anime abbia espresso - male - solo una piccolissima parte del potenziale presente nel manga. Alcune scelte stilistiche sperimentali presenti negli episodi diretti da Tsurumaki sono, obbiettivamente, piuttosto confusionarie: come definire un episodio intero dove le animazioni sono praticamente assenti - il primo diretto da lui, fatto con immagini statiche sulle quali appaiono improvvisamente alcuni elementi animati - o uno dove si simula la lettura del manga, con due voci fuori campo a fare da collegamento tra una vignetta e la successiva indicando le emozioni dei personaggi raffigurati? Apprezzo la sperimentazione, ma questa è fine a sé stessa e non mi è piaciuta; avrei gradito anche un maggiore spazio alla descrizione delle storie dei singoli personaggi, che spesso rimangono solo abbozzate.
Il mio giudizio sull'opera, nel suo insieme, è di una insufficienza piena: gli elementi interessanti, purtroppo, vengono letteralmente sommersi dalle parti demenziali che non si integrano con la narrazione degli eventi. Forse le mie aspettative erano troppo alte o più semplicemente apprezzo maggiormente gli anime "più seri" rispetto a questo; a chi vuole affrontare la visione di questo anime mi sento di lasciare come suggerimento una frase che Tsubasa pronuncia negli episodi in cui viene narrata la storia che ha vissuto:
[quote]Piuttosto che sperare in qualcosa che non si avvererà, meglio non aspettarsi nulla.[/quote]
Guardatelo a cuor leggero, senza aspettarvi niente di speciale: se apprezzate le parti demenziali o se la narrazione delle parti più riflessive vi soddisfa, avrete trovato un buon prodotto; per il mio metro di giudizio c'è molto di meglio in giro.
Premettiamo subito una cosa: sarà per la mia ancora giovane età (diciassette anni compiuti da poco), sarà per la mia totale inesperienza in amore o sarà semplicemente perché di ragazze ne conosco davvero poche, ma non ho mai avuto una ragazza. Ultimamente mi sto impegnando pur di trovare la mia anima gemella, ma è come se ogni cosa che facessi mi allontanasse dal mio obbiettivo. Ma se un giorno, un giorno qualunque, non importa quando, se un giorno dovessi incontrare la mia anima gemella, la persona dei miei sogni, il mio primo e, si spera, unico amore, voglio avere una relazione semplice ma allo stesso profonda, agrodolce, sensuale e vera come quella che ho avuto modo di vedere in "Le situazioni di Lui e Lei ".
Giorni fa ho chiesto consigli su un bello shoujo e "Le situazioni di Lui e Lei " era quello che mi attirava di più. Ho fatto bene ad ascoltare coloro che me l'avevano consigliato: è un shoujo che ha ben superato le mie aspettative, comunque abbastanza alte, che mi ha fatto divertire molto, ma anche riflettere. Grazie a "Le situazioni di Lui e Lei" ho imparato un po' di più sull'amore. Ho imparato che due persone possono essere una l'opposto dell'altra, ma essere simili, perché accomunate da un obbiettivo comune. Due persone, Lui e Lei. Lui, con un passato triste e doloroso, che cerca di lasciarsi alle spalle per costruirsi un meraviglioso futuro. Lei, la regina della vanità, sempre alla ricerca di fama e attenzione, ma che mostra tutta la sua debolezza se non ne riceve. Due persone completamente diverse, ma simili nelle loro diversità.
Personaggi secondari realizzati molto bene, una regia di Anno veramente meritevole, una colonna sonora perfettamente funzionale, ottime animazioni. Se non fosse stato per il fatto che, a mio parere, dopo un po' l'anime s'è fatto piuttosto allungato e volendo anche ripetitivo, sarei stato pronto a dargli un 10. Inoltre, ero al corrente del fatto che l'anime si chiudesse in anticipo per continuare nel manga, ma il finale è comunque troppo, troppo tagliato e velocizzato.
Peccato, perché altrimenti sarebbe stato praticamente perfetto.
Ma non posso dire di avere rimpianti: "Le situazioni di Lui e Lei " è un bellissimo shoujo, che tutti dovrebbero vedere. Non lasciatelo perdere perché "è una storiella d'amore", perché è molto più profonda e matura di quello che credete. E ne avrete la completa conferma una volta finito l'episodio 18. Sta a voi scoprire il motivo.
Giorni fa ho chiesto consigli su un bello shoujo e "Le situazioni di Lui e Lei " era quello che mi attirava di più. Ho fatto bene ad ascoltare coloro che me l'avevano consigliato: è un shoujo che ha ben superato le mie aspettative, comunque abbastanza alte, che mi ha fatto divertire molto, ma anche riflettere. Grazie a "Le situazioni di Lui e Lei" ho imparato un po' di più sull'amore. Ho imparato che due persone possono essere una l'opposto dell'altra, ma essere simili, perché accomunate da un obbiettivo comune. Due persone, Lui e Lei. Lui, con un passato triste e doloroso, che cerca di lasciarsi alle spalle per costruirsi un meraviglioso futuro. Lei, la regina della vanità, sempre alla ricerca di fama e attenzione, ma che mostra tutta la sua debolezza se non ne riceve. Due persone completamente diverse, ma simili nelle loro diversità.
Personaggi secondari realizzati molto bene, una regia di Anno veramente meritevole, una colonna sonora perfettamente funzionale, ottime animazioni. Se non fosse stato per il fatto che, a mio parere, dopo un po' l'anime s'è fatto piuttosto allungato e volendo anche ripetitivo, sarei stato pronto a dargli un 10. Inoltre, ero al corrente del fatto che l'anime si chiudesse in anticipo per continuare nel manga, ma il finale è comunque troppo, troppo tagliato e velocizzato.
Peccato, perché altrimenti sarebbe stato praticamente perfetto.
Ma non posso dire di avere rimpianti: "Le situazioni di Lui e Lei " è un bellissimo shoujo, che tutti dovrebbero vedere. Non lasciatelo perdere perché "è una storiella d'amore", perché è molto più profonda e matura di quello che credete. E ne avrete la completa conferma una volta finito l'episodio 18. Sta a voi scoprire il motivo.
<b>Contiene spoiler</b>
Parto dicendo che non ho ancora letto il fumetto da cui questo anime prende le mosse, quindi cercherò di giudicare semplicemente ciò che ho visto. La storia non potrebbe partire meglio, palesandosi immediatamente come sapiente mix di drammaticità e comicità che prende forma in un apparato grafico notevolmente curato, fatto di tratti precisi ma, spesso, anche rapidi, violenti, evanescenti. Questo tipo di disegno, unito ad un frequente uso di atmosfere soffuse, ci dà l'impressione di catturare le istantanee dei più bei sogni come anche dei peggiori incubi che albergano i recessi dell'animo dei protagonisti. Ognuno di questi, infatti, ha il suo scheletro nell'armadio. Yukino e Souichiro, i personaggi principali, vivono una storia d'amore tanto appassionata quanto afflitta dai problemi di entrambi, nello specifico una vita passata dietro la maschera di ragazza modello per lei e un esistenza trascorsa a dimenticare i maltrattamenti subiti dai genitori per lui, abbandonato da piccolo e in seguito adottato dagli zii. Per non parlare poi dei soliti fraintendimenti, litigi e allontanamenti che coinvolgono sempre più sia loro che alcuni tra gli amici. A mio avviso questo cartone raggiunge l'acme nella puntata un cui i due innamorati hanno il loro primo rapporto fisico. E' lì, infatti, che si percepisce davvero la distanza che c'è fra i due, distanza che non verrà più colmata fino all'ultimo episodio. Dopo aver fatto l'amore, Yukino è visibilmente al settimo cielo, giammai pentita per questo grande passo; di contro Souichiro non viene pervaso dalla contentezza, bensì da un nauseante senso di spaesamento dovuto al riaffiorare, ormai incontrollabile e sempre più violento, dei ricordi legati alle violenze subite da bambino. La sua solitudine cresce sempre più e, tralasciando un momento gli episodi che non parlano direttamente dei due protagonisti, lo vediamo sprofondare ancora, e ancora, mentre si aggira come uno spettro osservando impotente lo svolgersi della vita altrui, compresa quella della ragazza che ama e che sembra ormai viaggiare su un binario parallelo. Lei sembra intuire che qualcosa non va, ma la soluzione non arriva e la loro trama non viene più svolta e perciò gli ultimi episodi lasciano l'amaro in bocca.
Quegli episodi a parte che ho citato sopra sono forse frutto di un infarto collettivo dello staff dal momento che, pur nella coerenza della resa grafica, dell'animazione e del modo di affrontare le varie tematiche, non aggiungono praticamente nulla alla storia d'amore che fa da perno all'anime. Viene addirittura aggiunto un vecchio compagno delle medie di Souichiro, il quale senza volerlo entra in buoni rapporti con Yukino, alimentando la gelosia di un individuo già pesantemente segnato da altri patemi; ed è lo stesso individuo che, proprio nell'ultima puntata, diventa il protagonista di un'altra storia d'amore per la quale dovrebbe iniziare un'altra serie. E' proprio la voce narrante a dircelo, non facendo altro che alimentare il senso di incompiutezza dell'opera.
Sono stato davvero prolisso, scusate. Concludo ribadendo il mio 8 come valutazione: è vero, a giudicare da quello che ho svelato della trama sembrava non meritarlo ma le tecniche di realizzazione sono innegabilmente a livelli altissimi, per non parlare delle musiche a dir poco spettacolari. In particolare un brano alla tromba ripreso direttamente da "Neon Genesis Evangelion" (serie dello stesso studio) e i due temi propri di Yukino e Souiciro, con un contrasto intrinseco ad ogni nota e gemello di quello che si svolge nei loro cuori. Guardate questo cartone, ve ne prego, ne vale la pena.
Nota Bene: in una puntata si assiste ad una partita a carte fra i componenti della famiglia di Yukino. Ebbene, il gioco in questione è nientepopodimeno che "UNO". Ah, i ricordi riaffiorano...
Nota Bene 2: (ovviamente ironico) guardando questo cartone capirete come i giapponesi adorino semafori e pali della luce, devono essere suggestivi come per noi lo è il Colosseo!
Parto dicendo che non ho ancora letto il fumetto da cui questo anime prende le mosse, quindi cercherò di giudicare semplicemente ciò che ho visto. La storia non potrebbe partire meglio, palesandosi immediatamente come sapiente mix di drammaticità e comicità che prende forma in un apparato grafico notevolmente curato, fatto di tratti precisi ma, spesso, anche rapidi, violenti, evanescenti. Questo tipo di disegno, unito ad un frequente uso di atmosfere soffuse, ci dà l'impressione di catturare le istantanee dei più bei sogni come anche dei peggiori incubi che albergano i recessi dell'animo dei protagonisti. Ognuno di questi, infatti, ha il suo scheletro nell'armadio. Yukino e Souichiro, i personaggi principali, vivono una storia d'amore tanto appassionata quanto afflitta dai problemi di entrambi, nello specifico una vita passata dietro la maschera di ragazza modello per lei e un esistenza trascorsa a dimenticare i maltrattamenti subiti dai genitori per lui, abbandonato da piccolo e in seguito adottato dagli zii. Per non parlare poi dei soliti fraintendimenti, litigi e allontanamenti che coinvolgono sempre più sia loro che alcuni tra gli amici. A mio avviso questo cartone raggiunge l'acme nella puntata un cui i due innamorati hanno il loro primo rapporto fisico. E' lì, infatti, che si percepisce davvero la distanza che c'è fra i due, distanza che non verrà più colmata fino all'ultimo episodio. Dopo aver fatto l'amore, Yukino è visibilmente al settimo cielo, giammai pentita per questo grande passo; di contro Souichiro non viene pervaso dalla contentezza, bensì da un nauseante senso di spaesamento dovuto al riaffiorare, ormai incontrollabile e sempre più violento, dei ricordi legati alle violenze subite da bambino. La sua solitudine cresce sempre più e, tralasciando un momento gli episodi che non parlano direttamente dei due protagonisti, lo vediamo sprofondare ancora, e ancora, mentre si aggira come uno spettro osservando impotente lo svolgersi della vita altrui, compresa quella della ragazza che ama e che sembra ormai viaggiare su un binario parallelo. Lei sembra intuire che qualcosa non va, ma la soluzione non arriva e la loro trama non viene più svolta e perciò gli ultimi episodi lasciano l'amaro in bocca.
Quegli episodi a parte che ho citato sopra sono forse frutto di un infarto collettivo dello staff dal momento che, pur nella coerenza della resa grafica, dell'animazione e del modo di affrontare le varie tematiche, non aggiungono praticamente nulla alla storia d'amore che fa da perno all'anime. Viene addirittura aggiunto un vecchio compagno delle medie di Souichiro, il quale senza volerlo entra in buoni rapporti con Yukino, alimentando la gelosia di un individuo già pesantemente segnato da altri patemi; ed è lo stesso individuo che, proprio nell'ultima puntata, diventa il protagonista di un'altra storia d'amore per la quale dovrebbe iniziare un'altra serie. E' proprio la voce narrante a dircelo, non facendo altro che alimentare il senso di incompiutezza dell'opera.
Sono stato davvero prolisso, scusate. Concludo ribadendo il mio 8 come valutazione: è vero, a giudicare da quello che ho svelato della trama sembrava non meritarlo ma le tecniche di realizzazione sono innegabilmente a livelli altissimi, per non parlare delle musiche a dir poco spettacolari. In particolare un brano alla tromba ripreso direttamente da "Neon Genesis Evangelion" (serie dello stesso studio) e i due temi propri di Yukino e Souiciro, con un contrasto intrinseco ad ogni nota e gemello di quello che si svolge nei loro cuori. Guardate questo cartone, ve ne prego, ne vale la pena.
Nota Bene: in una puntata si assiste ad una partita a carte fra i componenti della famiglia di Yukino. Ebbene, il gioco in questione è nientepopodimeno che "UNO". Ah, i ricordi riaffiorano...
Nota Bene 2: (ovviamente ironico) guardando questo cartone capirete come i giapponesi adorino semafori e pali della luce, devono essere suggestivi come per noi lo è il Colosseo!
"Le situazioni di Lui e Lei" è un anime unico. Non mi è mai capitato di vedere un cartone animato così. Già, non mi è mai capitato di vedere un obbrobrio simile!
La storia è quanto di più banale possa esistere: l'amore tra i banchi di scuola. La protagonista, Yukino Miyazawa si innamora perdutamente di Soichiro Arima. Dopo un pessimo inizio, dovuto al fatto che la ragazza sente il proprio primato di migliore studentessa della scuola minacciato dal compagno di classe, tra i due sboccia il grande amore. La serie è incentrata sulle vicissitudini di questi due ragazzi e dei loro compagni di classe ed amici. Potrebbe essere la trama di circa 5.000 shoujo differenti: in effetti, come dicevo prima, l'originalità non è il pezzo forte di questa serie. Qual saranno, allora, i lati positivi di quest'opera?
Me lo chiedo anch'io, e non avendo trovato una risposta il mio voto è 1. Potessi darei 0, ma ahimè non si può.
Difatti, oltre ad una trama insipida, "KareKano" presenta dei disegni bruttissimi ed un character design decisamente rozzo. Il tutto è peggiorato dalla scelta di alternare l'animazione con delle bozze, dei disegni dei personaggi a matita su un foglio bianco. Si aggiunga l'ulteriore scelleratezza di far apparire ogni tre per due delle scritte con frasi da fumetto, con il risultato di mettere ancora più in luce la piattezza - cerebrale, oserei dire - dei personaggi e rallentare ulteriormente la già flebilissima azione.
Che cosa aggiungere? La opening e la ending sono due canzonette scialbe e snervanti e il doppiaggio, nonostante si avvalga di ottimi artisti, è "distonico", nel senso che i doppiatori sono abbinati male ai personaggi.
Insomma, non si salva veramente niente di questo anime. Evitatelo come fareste con la peste bubbonica! E' la cosa peggiore che abbia mai visto e - non credevo che l'avrei mai detto - ma se questo è un capolavoro dell'animazione giapponese "aridatece Hamtaro"!
La storia è quanto di più banale possa esistere: l'amore tra i banchi di scuola. La protagonista, Yukino Miyazawa si innamora perdutamente di Soichiro Arima. Dopo un pessimo inizio, dovuto al fatto che la ragazza sente il proprio primato di migliore studentessa della scuola minacciato dal compagno di classe, tra i due sboccia il grande amore. La serie è incentrata sulle vicissitudini di questi due ragazzi e dei loro compagni di classe ed amici. Potrebbe essere la trama di circa 5.000 shoujo differenti: in effetti, come dicevo prima, l'originalità non è il pezzo forte di questa serie. Qual saranno, allora, i lati positivi di quest'opera?
Me lo chiedo anch'io, e non avendo trovato una risposta il mio voto è 1. Potessi darei 0, ma ahimè non si può.
Difatti, oltre ad una trama insipida, "KareKano" presenta dei disegni bruttissimi ed un character design decisamente rozzo. Il tutto è peggiorato dalla scelta di alternare l'animazione con delle bozze, dei disegni dei personaggi a matita su un foglio bianco. Si aggiunga l'ulteriore scelleratezza di far apparire ogni tre per due delle scritte con frasi da fumetto, con il risultato di mettere ancora più in luce la piattezza - cerebrale, oserei dire - dei personaggi e rallentare ulteriormente la già flebilissima azione.
Che cosa aggiungere? La opening e la ending sono due canzonette scialbe e snervanti e il doppiaggio, nonostante si avvalga di ottimi artisti, è "distonico", nel senso che i doppiatori sono abbinati male ai personaggi.
Insomma, non si salva veramente niente di questo anime. Evitatelo come fareste con la peste bubbonica! E' la cosa peggiore che abbia mai visto e - non credevo che l'avrei mai detto - ma se questo è un capolavoro dell'animazione giapponese "aridatece Hamtaro"!
"Le situazioni di Lui e Lei" è l'adattamento dell'omonimo manga di Masami Tsuda da parte del celeberrimo studio Gainax. La regia dei primi 18 episodi è affidata a Hideaki Anno, già regista di "Evangelion" e "Nadia e il mistero della pietra azzurra". Purtroppo egli si licenzierà dalla regia delle ultime 8 puntate, a causa di una litigata con l'autrice. Infatti, l'apporto di Anno a questa serie è esplosivo: egli utilizza un collage di diversi stili registici e visivi, un character design che oscilla molto velocemente tra super-deformed e tradizionale e, ovviamente, si sofferma sulle tematiche a lui più care, tra cui il passaggio dall'infanzia all'età adulta e il discorso pirandelliano delle maschere, unito al tema della ricerca dell'identità in un contesto sociologico.
I due protagonisti, Yukino Miyazawa e Soichiro Arima, sono due fuoriclasse, che ottengono sempre il massimo dei voti e sono adorati da tutti. Questo è solamente il loro lato più superficiale, ovvero la loro maschera. Il regista, molto abilmente, ci svelerà cosa si cela dietro all'apparenza, caratterizzando molto bene la psicologia dei protagonisti e mostrandoci i motivi che li spingono a dover sempre eccellere nella vita, ovviamente attraverso sforzi disumani. Quando i due si conosceranno meglio, dopo molte incomprensioni, dovute essenzialmente al loro temperamento fuori dal comune, nascerà l'amore, ed esso li cambierà, cambiando anche la visione che essi avevano dei rapporti tra persone, quando erano prigionieri della loro stessa competitività.
Questa bellissima storia viene raccontata nell'arco delle prime 6/7 puntate. Andando avanti con la visione delle puntate successive, avevo notato che gli stessi temi discussi all'inizio della serie venivano riproposti in continuazione, come se fosse già stato detto tutto nei primi episodi. Ovviamente sto considerando questo anime indipendentemente dal manga e come un prodotto a sé stante. L'introduzione di personaggi abbastanza superficiali, il frequente riciclo delle gag e l'abbandono di Anno, verso la fine della serie, sono punti che minano profondamente la qualità di questo anime. Secondo me, se "Le situazioni di Lui e Lei" fosse stato composto da una serie di OAV, come ad esempio "FLCL", sarebbe stato un vero e proprio capolavoro nel suo genere. Cito "FLCL" non a caso, in quanto quest'ultimo è molto simile, come stile, a "Le situazioni di Lui e Lei", e inoltre non soffre dei difetti dovuti al riciclo continuo delle stesse idee, essendo una serie di 6 OAV.
In conclusione, questo anime è una sorta di shojo-demenziale, che riesce a trattare temi profondi, con rimandi a Pirandello e al post-modernismo. Questa è la caratteristica che lo accomuna al successivo "FLCL", altra opera "made in Gainax". Purtroppo l'eccessiva dilatazione delle vicende, l'introduzione di personaggi inutili e il riciclo continuo dei temi e delle gag fanno pensare che se "Le situazioni di Lui e Lei" fosse stato, al pari di "FLCL", una serie di OAV, avremo di fronte un vero e proprio capolavoro.
I due protagonisti, Yukino Miyazawa e Soichiro Arima, sono due fuoriclasse, che ottengono sempre il massimo dei voti e sono adorati da tutti. Questo è solamente il loro lato più superficiale, ovvero la loro maschera. Il regista, molto abilmente, ci svelerà cosa si cela dietro all'apparenza, caratterizzando molto bene la psicologia dei protagonisti e mostrandoci i motivi che li spingono a dover sempre eccellere nella vita, ovviamente attraverso sforzi disumani. Quando i due si conosceranno meglio, dopo molte incomprensioni, dovute essenzialmente al loro temperamento fuori dal comune, nascerà l'amore, ed esso li cambierà, cambiando anche la visione che essi avevano dei rapporti tra persone, quando erano prigionieri della loro stessa competitività.
Questa bellissima storia viene raccontata nell'arco delle prime 6/7 puntate. Andando avanti con la visione delle puntate successive, avevo notato che gli stessi temi discussi all'inizio della serie venivano riproposti in continuazione, come se fosse già stato detto tutto nei primi episodi. Ovviamente sto considerando questo anime indipendentemente dal manga e come un prodotto a sé stante. L'introduzione di personaggi abbastanza superficiali, il frequente riciclo delle gag e l'abbandono di Anno, verso la fine della serie, sono punti che minano profondamente la qualità di questo anime. Secondo me, se "Le situazioni di Lui e Lei" fosse stato composto da una serie di OAV, come ad esempio "FLCL", sarebbe stato un vero e proprio capolavoro nel suo genere. Cito "FLCL" non a caso, in quanto quest'ultimo è molto simile, come stile, a "Le situazioni di Lui e Lei", e inoltre non soffre dei difetti dovuti al riciclo continuo delle stesse idee, essendo una serie di 6 OAV.
In conclusione, questo anime è una sorta di shojo-demenziale, che riesce a trattare temi profondi, con rimandi a Pirandello e al post-modernismo. Questa è la caratteristica che lo accomuna al successivo "FLCL", altra opera "made in Gainax". Purtroppo l'eccessiva dilatazione delle vicende, l'introduzione di personaggi inutili e il riciclo continuo dei temi e delle gag fanno pensare che se "Le situazioni di Lui e Lei" fosse stato, al pari di "FLCL", una serie di OAV, avremo di fronte un vero e proprio capolavoro.
KareKano rientra sicuramente, senza che me l'aspettassi, tra le serie a sfondo sentimentale peggiori da me visionate. È un'opera che deve innanzitutto far fronte a una evidente quanto sconcertante serie di limiti tecnici dovuti alla scarsa distribuzione del budget, che spingerà Hideaki Anno e il suo 'successore', Kazuya Tsurumaki, a fare gli straordinari in ambito registico, con il rischio di trascendere più e più volte la soglia dello sperimentalismo raggiungendo così i limiti della fruibilità; oltretutto costringerà lo spettatore a sorbirsi un numero esorbitante di parentesi riassuntive, spesso occupanti episodi interi senza che fosse minimamente necessario; e infine a trovarsi completamente spaesato di fronte a una trama mozzata senza anestesia al ventiseiesimo episodio.
Irritante è poi la sfilza di personaggi presentati, adolescenti egoisti, fasulli e superficiali nella creazione di illusorie e istintive concezioni di amore e amicizia, i cui sfoghi mentali non porteranno mai a quella ricercata maturazione giovanile che la storia avrebbe potuto, con più garbo, rappresentare. Tutto ciò è spesso e volentieri macchiato da un romanticismo lezioso e mirato ad esaltare solo gli aspetti più insignificanti di una relazione. A ben vedere ci si rende poi conto che in questo anime l'apparenza coprirà un ruolo sempre e comunque determinante nei rapporti umani, malgrado si cerchi goffamente di dimostrare l'esatto contrario. In chiave umoristica nessuna qualità tende ad emergere: le ripetitive e poco simpatiche prese in giro tra i personaggi rendono la serie tutt'altro che divertente. Niente spazio per battute intelligenti o riflessioni ironiche su campi che non esulino dal piano dei sentimenti facili. Discreto almeno il sonoro e, per quanto riguarda l'adattamento italiano, si tratta di uno dei più completi mai realizzati, con una cura massima che investe proprio tutto, dal doppiaggio ai cartelli. Lo ritengo dunque un titolo deludente, perfino amorale in certi suoi aspetti, e di gran lunga inferiore a quelli che saranno i suoi eredi 'spirituali' come Toradora! e LoveCom.
Irritante è poi la sfilza di personaggi presentati, adolescenti egoisti, fasulli e superficiali nella creazione di illusorie e istintive concezioni di amore e amicizia, i cui sfoghi mentali non porteranno mai a quella ricercata maturazione giovanile che la storia avrebbe potuto, con più garbo, rappresentare. Tutto ciò è spesso e volentieri macchiato da un romanticismo lezioso e mirato ad esaltare solo gli aspetti più insignificanti di una relazione. A ben vedere ci si rende poi conto che in questo anime l'apparenza coprirà un ruolo sempre e comunque determinante nei rapporti umani, malgrado si cerchi goffamente di dimostrare l'esatto contrario. In chiave umoristica nessuna qualità tende ad emergere: le ripetitive e poco simpatiche prese in giro tra i personaggi rendono la serie tutt'altro che divertente. Niente spazio per battute intelligenti o riflessioni ironiche su campi che non esulino dal piano dei sentimenti facili. Discreto almeno il sonoro e, per quanto riguarda l'adattamento italiano, si tratta di uno dei più completi mai realizzati, con una cura massima che investe proprio tutto, dal doppiaggio ai cartelli. Lo ritengo dunque un titolo deludente, perfino amorale in certi suoi aspetti, e di gran lunga inferiore a quelli che saranno i suoi eredi 'spirituali' come Toradora! e LoveCom.
Scoprire quest'anime è stato davvero un colpo di fortuna! Appariva spesso tra i video consigliati di youtube ma il titolo non mi convinceva molto e mi sembrava troppo banale. Fortunatamente ho vinto i miei pregiudizi ed ho incominciato a vederlo! "Le situazioni di lui e lei" è davvero un piccolo capolavoro. Comincia molto bene con i primi episodi assolutamente spassosi. La protagonista è un personaggio davvero molto particolare che si cela dietro numerose maschere per essere osannata dai suoi compagni, e sottolineo compagni poiché la sua finzione non le permette di avere amici. Dall'altra parte abbiamo il protagonista maschile affetto dalla stessa ossessione della ragazza per il ben apparire ma per ragioni diverse. La trama è molto semplice, si tratta di un vero e proprio shoujo degno di questo nome ma è particolarmente interessante ed approfondita la caratterizzazione dei personaggi. Non è un anime per tutti, se si cerca un anime leggero e spensierato, nonostante vi siano diversi momenti divertenti, questo non è l'anime che fa al caso vostro poiché, nel corso della vicenda, emergono preponderanti i problemi psicologici dei personaggi, trattati con particolare cura. I disegni, nonostante siano abbastanza semplici, sono belli ed efficaci ma ciò che lo rende davvero un anime speciale ed interessante è la genialità di Hideaki Anno nella sua creazione. Vengono utilizzate tecniche molto particolari nella realizzazione di alcuni episodi, inquadrature d'effetto, per non parlare delle simpaticissime didascalie che ogni tanto appaiono nel corso delle puntate. Non è da tralasciare il doppiaggio italiano che, diversamente dal solito, si rivela essere appropriato e davvero di alta qualità. Ed in ultimo, ma non meno importante le musiche: spassose ed incalzanti ma anche, nei momenti più romantici, raffinate ed emozionanti. Ma allora la domanda sorge spontanea, se i giudizi sono tutti estremamente positivi perché non dare il massimo dei voti? Perché non c'è un finale! Perché l'anime è stato bruscamente interrotto e la storia, conclusa nel manga, è lasciata in sospeso. Questo potrebbe essere un valido motivo, per molti, a neanche cominciare la visione di quest'anime, ma nonostante questa gravissima pecca è certamente un anime da da vedere, anzi rivedere!
Tratto dall'omonimo shoujo manga di successo firmato da Masami Tsuda, conosciuto anche con il più breve nome di "Karekano", "Le situazioni di Lui & Lei" è stato prodotto nel 1998 dall'acclamato studio Gainax che ne ha affidato la regia a Hideaki Anno (autore di Evangelion) e le musiche a Shiro Sagisu.
Questo lascia presagire una ferma fiducia verso il progetto da parte dello studio, tuttavia l'autrice fu infastidita dall'eccessiva volontà di accentuare la commedia, e questa divergenza di opinioni fece allontanare Anno dal progetto a 8 episodi dalla conclusione della prima serie (gli subentrò il suo "protégé" Katsuya Tsurumaki), mentre la seconda non vide mai la luce anche a seguito di problemi legati al budget, lasciando così la serie senza una vera conclusione.
Yukino Miyazawa è la quintessenza della perfezione. Nella sua scuola tutti la ammirano per la bellezza, per l'intelligenza e la sua eleganza, non c'è nulla che non le riesca. Tuttavia pochi sanno che dietro a questa maschera si cela una ragazza ben diversa rispetto a quella che tutti conoscono e ammirano, che si impegna con tutta se stessa per sentirsi elogiata. Il primo a scoprirlo sarà purtroppo l'odiato Soichiro Arima, la sua controparte maschile, rivelando anch'esso un lato nascosto che avvicinerà i due ragazzi.
Nei primi esilaranti episodi aleggia un'atmosfera frenetica e briosa, scaturita sia dalla divertente fiumana di gag - che si susseguono con fare incessante - sia dai dialoghi incredibilmente verbosi e narrati con fare frizzante ed energico. Fortunatamente questa formula è stata adottata solo per la prima manciata di episodi, per portare il prima possibile la storia al suo punto di svolta principale, quello dove inizia a svilupparsi in modo corposo la componente più intima del profilo sentimentale.
Questo tuttavia non lascia che la serie perda il ritmo sostenuto e soprattutto la nutrita commedia che è in grado di offrire, riuscendo ad amalgamarla efficacemente con l'inserimento di nuovi personaggi e l'evoluzione del rapporto tra i protagonisti, permettendosi anche interessanti introspezioni e piccoli momenti romantici.
Un'altra particolarità della serie, e non meno importante, è l'efficacia con cui essa riesce ad andare ad analizzare le vite e i pensieri anche dei personaggi di contorno (anche se in questo caso il termine sarebbe inappropriato) formando così un nutrito cast d'innegabile spessore che si farà ricordare a lungo.
Purtroppo la maschera di commedia che veste la serie risulta fin troppo spessa, tanto da minare in parte la profondità e dando fin troppo distacco dalla dolcezza o la drammaticità di alcuni passaggi, ma questo difetto - più o meno grave, in base ai gusti dello spettatore - passa in secondo piano quando si arriva a quello che è l'atipico finale dedicato a uno dei personaggi secondari, completando in questo modo le introspezioni degli amici, ma che non parla dei due protagonisti.
I disegni riprendono lo stile dell'autrice Masami Tsuda e li ripropongono con un'azzeccata tavolozza dalle tinte pastello, dando uno stile minimalista sia nei disegni - spesso sostituiti dalle caricature in stile chibi - sia nei fondali, ma rendendo il tutto luminoso e vivace. Le animazioni, invece, sono piuttosto scarne, tuttavia ci pensa l'accurata e profonda regia di Hideaki Anno a ravvivare il tutto.
Nelle gag si vedono spesso scritte e onomatopee fare la loro ingombrante comparsa sullo schermo, tra un'espressione buffa e l'altra, e in diverse occasioni ci si lascia andare a trovate originali e assolutamente sorprendenti, come gli episodi riassuntivi raccontati da personaggi secondari e arricchiti dai grafici di ascolto degli episodi o addirittura un'intera sequenza in simil live-action dove la protagonista è un disegno in bianco e nero, ritagliato e mosso a mo' di burattino davanti a un fondale, anch'esso disegnato.
Oltre a queste situazioni, che lasciano intendere l'intento sperimentale del regista, si possono trovare anche i tratti che hanno reso famoso Anno grazie a "Evangelion", ovvero una curata e profonda regia nelle situazioni più serie e introspettive, dove si indugia su piccoli particolari significativi, viene ricercata un'attenta posizione dei personaggi e della luce, o ancora si cambia scena con una sequenza di immagini reali del profilo urbano.
Tra novità e certezze ritrovate, la regia di Anno non delude e non annoia, andando però incontro a qualche scelta che ricorda fin troppo "Evangelion", anche al di fuori di alcune volute citazioni.
La colonna sonora è allegra e calza perfettamente la serie in tutta la sua durata, con i suoi diversi motivetti martellanti che difficilmente si scordano, ma anche qui il regista riesce a inserire qualche rimando ai suoi predenti lavori, come delle arie eseguite dagli archi che accompagnano le situazioni più tristi e profonde. Ottima anche la fresca opening, ben affine allo spirito della serie.
L'adattamento italiano è stato particolarmente curato. I doppiatori sapranno interpretare al meglio i loro ruoli, anche quando sono richieste improbe prove di duttilità nel passare da gag a momenti seri, o ancora nei logorroici monologhi serrati e precipitosi. Ottimo anche il lavoro grafico svolto dall'editore, che traduce con pazienza ognuna delle tante onomatopee visibili, nel modo in cui è più opportuno in base alle situazioni, in modo da non risultare troppo invadente.
La Dynit ha proposto "Le situazioni di Lui & Lei" in DVD singoli e, successivamente, in un unico box economico, nel quale però i 4 DVD che raccolgono l'intera serie soffrono in modo evidente la compressione, dando spesso una qualità delle immagini particolarmente bassa.
Purtroppo "Le situazioni di Lui & Lei" è l'esempio di come i progetti sperimentali siano importanti e interessanti, ma al contempo rischiosi, come testimoniano rispettivamente alcune originalità registiche - adottate in futuro da altri anime di genere commedia/scolastica - e il prematuro taglio subìto per divergenze artistiche.
A dispetto della sua travagliata esistenza e della sua prematura conclusione, "Karekano" risulta una serie in grado di proporre una regia incisiva e degna del suo autore (Hideaki Anno) e che sopratutto riesce a divertire e regalare emozioni con il suo folto cast di personaggi e le introspezioni ricche di spessore, una serie in grado di ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore dello spettatore.
Questo lascia presagire una ferma fiducia verso il progetto da parte dello studio, tuttavia l'autrice fu infastidita dall'eccessiva volontà di accentuare la commedia, e questa divergenza di opinioni fece allontanare Anno dal progetto a 8 episodi dalla conclusione della prima serie (gli subentrò il suo "protégé" Katsuya Tsurumaki), mentre la seconda non vide mai la luce anche a seguito di problemi legati al budget, lasciando così la serie senza una vera conclusione.
Yukino Miyazawa è la quintessenza della perfezione. Nella sua scuola tutti la ammirano per la bellezza, per l'intelligenza e la sua eleganza, non c'è nulla che non le riesca. Tuttavia pochi sanno che dietro a questa maschera si cela una ragazza ben diversa rispetto a quella che tutti conoscono e ammirano, che si impegna con tutta se stessa per sentirsi elogiata. Il primo a scoprirlo sarà purtroppo l'odiato Soichiro Arima, la sua controparte maschile, rivelando anch'esso un lato nascosto che avvicinerà i due ragazzi.
Nei primi esilaranti episodi aleggia un'atmosfera frenetica e briosa, scaturita sia dalla divertente fiumana di gag - che si susseguono con fare incessante - sia dai dialoghi incredibilmente verbosi e narrati con fare frizzante ed energico. Fortunatamente questa formula è stata adottata solo per la prima manciata di episodi, per portare il prima possibile la storia al suo punto di svolta principale, quello dove inizia a svilupparsi in modo corposo la componente più intima del profilo sentimentale.
Questo tuttavia non lascia che la serie perda il ritmo sostenuto e soprattutto la nutrita commedia che è in grado di offrire, riuscendo ad amalgamarla efficacemente con l'inserimento di nuovi personaggi e l'evoluzione del rapporto tra i protagonisti, permettendosi anche interessanti introspezioni e piccoli momenti romantici.
Un'altra particolarità della serie, e non meno importante, è l'efficacia con cui essa riesce ad andare ad analizzare le vite e i pensieri anche dei personaggi di contorno (anche se in questo caso il termine sarebbe inappropriato) formando così un nutrito cast d'innegabile spessore che si farà ricordare a lungo.
Purtroppo la maschera di commedia che veste la serie risulta fin troppo spessa, tanto da minare in parte la profondità e dando fin troppo distacco dalla dolcezza o la drammaticità di alcuni passaggi, ma questo difetto - più o meno grave, in base ai gusti dello spettatore - passa in secondo piano quando si arriva a quello che è l'atipico finale dedicato a uno dei personaggi secondari, completando in questo modo le introspezioni degli amici, ma che non parla dei due protagonisti.
I disegni riprendono lo stile dell'autrice Masami Tsuda e li ripropongono con un'azzeccata tavolozza dalle tinte pastello, dando uno stile minimalista sia nei disegni - spesso sostituiti dalle caricature in stile chibi - sia nei fondali, ma rendendo il tutto luminoso e vivace. Le animazioni, invece, sono piuttosto scarne, tuttavia ci pensa l'accurata e profonda regia di Hideaki Anno a ravvivare il tutto.
Nelle gag si vedono spesso scritte e onomatopee fare la loro ingombrante comparsa sullo schermo, tra un'espressione buffa e l'altra, e in diverse occasioni ci si lascia andare a trovate originali e assolutamente sorprendenti, come gli episodi riassuntivi raccontati da personaggi secondari e arricchiti dai grafici di ascolto degli episodi o addirittura un'intera sequenza in simil live-action dove la protagonista è un disegno in bianco e nero, ritagliato e mosso a mo' di burattino davanti a un fondale, anch'esso disegnato.
Oltre a queste situazioni, che lasciano intendere l'intento sperimentale del regista, si possono trovare anche i tratti che hanno reso famoso Anno grazie a "Evangelion", ovvero una curata e profonda regia nelle situazioni più serie e introspettive, dove si indugia su piccoli particolari significativi, viene ricercata un'attenta posizione dei personaggi e della luce, o ancora si cambia scena con una sequenza di immagini reali del profilo urbano.
Tra novità e certezze ritrovate, la regia di Anno non delude e non annoia, andando però incontro a qualche scelta che ricorda fin troppo "Evangelion", anche al di fuori di alcune volute citazioni.
La colonna sonora è allegra e calza perfettamente la serie in tutta la sua durata, con i suoi diversi motivetti martellanti che difficilmente si scordano, ma anche qui il regista riesce a inserire qualche rimando ai suoi predenti lavori, come delle arie eseguite dagli archi che accompagnano le situazioni più tristi e profonde. Ottima anche la fresca opening, ben affine allo spirito della serie.
L'adattamento italiano è stato particolarmente curato. I doppiatori sapranno interpretare al meglio i loro ruoli, anche quando sono richieste improbe prove di duttilità nel passare da gag a momenti seri, o ancora nei logorroici monologhi serrati e precipitosi. Ottimo anche il lavoro grafico svolto dall'editore, che traduce con pazienza ognuna delle tante onomatopee visibili, nel modo in cui è più opportuno in base alle situazioni, in modo da non risultare troppo invadente.
La Dynit ha proposto "Le situazioni di Lui & Lei" in DVD singoli e, successivamente, in un unico box economico, nel quale però i 4 DVD che raccolgono l'intera serie soffrono in modo evidente la compressione, dando spesso una qualità delle immagini particolarmente bassa.
Purtroppo "Le situazioni di Lui & Lei" è l'esempio di come i progetti sperimentali siano importanti e interessanti, ma al contempo rischiosi, come testimoniano rispettivamente alcune originalità registiche - adottate in futuro da altri anime di genere commedia/scolastica - e il prematuro taglio subìto per divergenze artistiche.
A dispetto della sua travagliata esistenza e della sua prematura conclusione, "Karekano" risulta una serie in grado di proporre una regia incisiva e degna del suo autore (Hideaki Anno) e che sopratutto riesce a divertire e regalare emozioni con il suo folto cast di personaggi e le introspezioni ricche di spessore, una serie in grado di ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore dello spettatore.
<i>"Quando ci si innamora si perde l'equilibrio dei propri sentimenti. Finché si finge e ci si dimostra migliori di quanto si è, non si è veramente innamorati perché si dà ancora più importanza a se stessi che all'altra persona. Quando si ama davvero il cuore perde ogni controllo. Per questo dicono che amare è un po' come essere privati del proprio cuore"</i>.
Non commettete il mio stesso errore di molti anni fa, non snobbate questa gemma grezza credendola uno spensierato quanto anonimo shoujo.
"Le situazioni di lui e lei- Karekano", classe 1998, è la trasposizione animata del manga di Masami Tsuda. Alla regia troviamo Hideaki Anno e Kazuya Tsurumaki, due nomi che in futuro acquisiranno risonanza sempre maggiore nel mondo degli appassionati di anime giapponesi. La storia riguarda due studenti al primo anno di liceo ugualmente belli e talentuosi, Yukino Miyazawa e Arima Soichiro, in lotta continua per accaparrarsi l'ammirazione del prossimo a costo di simulare delle personalità fittizie. Si presenta così occasione di trattare molti temi cari alla Gainax anni '90: la competizione serrata nelle aule scolastiche, la questione delle "maschere" che una persona deve indossare per inserirsi nella società, il peso determinante dell'educazione infantile nella formazione dell'individuo, il sofferto trapasso da fanciullezza a maturità.
Incredibilmente è proprio in questa serie che possiamo trovare inalterato il talento del regista di "Neon Genesis Evangelion": colori acidi e fortemente contrastati, lunghe sequenze statiche di particolari urbani, musiche sapientemente pescate dal repertorio classico accompagnano un' audace, costante e divertita sperimentazione di diversi registri visivi (dal chibi al realistico, dalle "strisce animate" al disegno abbozzato a matita) e grafici, posticipando di quasi un secolo il futurismo italiano e anticipando di un paio d'anni il più famoso FLCL.
Ma l'anime di Karekano sarebbe un mero esercizio formale se a supporto non vi fosse il soggetto originale del manga, capace di sviscerare i più oscuri sentimenti dell'animo umano e al contempo di raccontare la vivace e tenera storia d'amore di una coppia qualunque, dal fidanzamento al… festival scolastico. È un peccato che la serie si interrompa bruscamente sul più bello, corrispondente circa al volume 7 del manga, per contrasti tra la Tsuda e la produzione. E definirei addirittura diabolico l'inserimento continuo e inconcludente di puntate riassuntive pur di raggiungere il cabalistico numero 26.
"Karekano" è un anime mai banale, esilarante e profondo quanto basta, con un cast realistico e situazioni credibili, pregi, ahimè, sempre meno presenti negli shoujo di ultima generazione. Purtroppo i difetti sopracitati mi impediscono di attribuire un bel 9. Dategli un'occhiata, non ve ne pentirete.
Non commettete il mio stesso errore di molti anni fa, non snobbate questa gemma grezza credendola uno spensierato quanto anonimo shoujo.
"Le situazioni di lui e lei- Karekano", classe 1998, è la trasposizione animata del manga di Masami Tsuda. Alla regia troviamo Hideaki Anno e Kazuya Tsurumaki, due nomi che in futuro acquisiranno risonanza sempre maggiore nel mondo degli appassionati di anime giapponesi. La storia riguarda due studenti al primo anno di liceo ugualmente belli e talentuosi, Yukino Miyazawa e Arima Soichiro, in lotta continua per accaparrarsi l'ammirazione del prossimo a costo di simulare delle personalità fittizie. Si presenta così occasione di trattare molti temi cari alla Gainax anni '90: la competizione serrata nelle aule scolastiche, la questione delle "maschere" che una persona deve indossare per inserirsi nella società, il peso determinante dell'educazione infantile nella formazione dell'individuo, il sofferto trapasso da fanciullezza a maturità.
Incredibilmente è proprio in questa serie che possiamo trovare inalterato il talento del regista di "Neon Genesis Evangelion": colori acidi e fortemente contrastati, lunghe sequenze statiche di particolari urbani, musiche sapientemente pescate dal repertorio classico accompagnano un' audace, costante e divertita sperimentazione di diversi registri visivi (dal chibi al realistico, dalle "strisce animate" al disegno abbozzato a matita) e grafici, posticipando di quasi un secolo il futurismo italiano e anticipando di un paio d'anni il più famoso FLCL.
Ma l'anime di Karekano sarebbe un mero esercizio formale se a supporto non vi fosse il soggetto originale del manga, capace di sviscerare i più oscuri sentimenti dell'animo umano e al contempo di raccontare la vivace e tenera storia d'amore di una coppia qualunque, dal fidanzamento al… festival scolastico. È un peccato che la serie si interrompa bruscamente sul più bello, corrispondente circa al volume 7 del manga, per contrasti tra la Tsuda e la produzione. E definirei addirittura diabolico l'inserimento continuo e inconcludente di puntate riassuntive pur di raggiungere il cabalistico numero 26.
"Karekano" è un anime mai banale, esilarante e profondo quanto basta, con un cast realistico e situazioni credibili, pregi, ahimè, sempre meno presenti negli shoujo di ultima generazione. Purtroppo i difetti sopracitati mi impediscono di attribuire un bel 9. Dategli un'occhiata, non ve ne pentirete.
Le situazioni di Lui e di Lei a mio avviso è divertente, introspettivo e romantico.
Credo si sia detto abbastanza a proposito della trama. La storia scava il rapporto che lega i due protagonisti, soffermandosi prima sull'uno e poi sull'altro, per capire l'evoluzione che subiscono i legami sentimentali e le persone stesse. La trama alterna oltre alle osservazioni psicologiche gag buffe e carine.
Dopo la descrizione dei pro di quest'anime, passo ai contro. Le voci dei pensieri dei due protagonisti sono troppo morbose, lunghe, e spesso analizzano così tanto dei fatti così assurdamente insignificanti che la narrazione diviene ridicola.
Un altro punto contro è il design grafico: troppo spesso le facce sono rozze e sproporzionate, oppure viene proposta un'immagine fissa mentre il pensiero dei narratori ciancia da almeno dieci minuti. Sembra quasi che i disegnatori si scoccino a impegnarsi.
Credo si sia detto abbastanza a proposito della trama. La storia scava il rapporto che lega i due protagonisti, soffermandosi prima sull'uno e poi sull'altro, per capire l'evoluzione che subiscono i legami sentimentali e le persone stesse. La trama alterna oltre alle osservazioni psicologiche gag buffe e carine.
Dopo la descrizione dei pro di quest'anime, passo ai contro. Le voci dei pensieri dei due protagonisti sono troppo morbose, lunghe, e spesso analizzano così tanto dei fatti così assurdamente insignificanti che la narrazione diviene ridicola.
Un altro punto contro è il design grafico: troppo spesso le facce sono rozze e sproporzionate, oppure viene proposta un'immagine fissa mentre il pensiero dei narratori ciancia da almeno dieci minuti. Sembra quasi che i disegnatori si scoccino a impegnarsi.
Karekano, con tutte le sue pecche - parlo dell'anime -, resta comunque un autentico capolavoro. Punto.
E' unico nel suo genere, lo definirei un anime "psicologico", infatti la psicologia e l'introspezione dei personaggi in quest'anime vengono trattate come mai prima d'ora avevo visto. Può piacere o non piacere, ma non si può non ammettere che sia originale. Ed è proprio questa la sua forza.
I primi episodi sono semplicemente sublimi, in seguito la storia purtoppo risente molto delle numerose puntate/riassunto (troppe, per essere solo 26 episodi), ma darò comunque un 9 a questa serie. Trovo le sigle di apertura e chiusura perfette; i protagonisti Yukino Miyazawa e Soichiro Arima io li odio e li amo allo stesso tempo, forse perchè mi ci rivedo tantissimo; i personaggi secondari sono a dir poco esilaranti, come Tsubasa e Asaba per non parlare delle sorelline di Yukino e dei suoi genitori. Fanno sganasciare dalle risate in alcune puntate.
KareKano è un anime che in sole 26 puntate ti coinvolge tantissimo, io non vedo l'ora di leggere il manga, conoscendo già la trama sono certa che non deluderà le mie aspettative. Consiglio quest'anime a tutti, soprattutto per riflettere su temi importanti che vengono trattati in questo shoujo fuori dagli schemi, come i temi della maschera, dell'ambizione, della rivalità, della confusione adolescenziale, dell'innamoramento e dell'amore e del rapporto tra genitori e figli.
Il mio nick 'Tenshi' nasce proprio dalla sigla iniziale Tenshi No Yubikiri.
YOU MAY DREAM:::
E' unico nel suo genere, lo definirei un anime "psicologico", infatti la psicologia e l'introspezione dei personaggi in quest'anime vengono trattate come mai prima d'ora avevo visto. Può piacere o non piacere, ma non si può non ammettere che sia originale. Ed è proprio questa la sua forza.
I primi episodi sono semplicemente sublimi, in seguito la storia purtoppo risente molto delle numerose puntate/riassunto (troppe, per essere solo 26 episodi), ma darò comunque un 9 a questa serie. Trovo le sigle di apertura e chiusura perfette; i protagonisti Yukino Miyazawa e Soichiro Arima io li odio e li amo allo stesso tempo, forse perchè mi ci rivedo tantissimo; i personaggi secondari sono a dir poco esilaranti, come Tsubasa e Asaba per non parlare delle sorelline di Yukino e dei suoi genitori. Fanno sganasciare dalle risate in alcune puntate.
KareKano è un anime che in sole 26 puntate ti coinvolge tantissimo, io non vedo l'ora di leggere il manga, conoscendo già la trama sono certa che non deluderà le mie aspettative. Consiglio quest'anime a tutti, soprattutto per riflettere su temi importanti che vengono trattati in questo shoujo fuori dagli schemi, come i temi della maschera, dell'ambizione, della rivalità, della confusione adolescenziale, dell'innamoramento e dell'amore e del rapporto tra genitori e figli.
Il mio nick 'Tenshi' nasce proprio dalla sigla iniziale Tenshi No Yubikiri.
YOU MAY DREAM:::
La versione animata di KareKano purtroppo soffre di un grave difetto: non racconta la storia integrale.
Tralasciando questo (unico motivo per non meritarsi un 10 pieno, spiegherò in seguito il mio 10), partiamo per ordine.
1. La Storia
Nonostante gli shojo siano generalmente anime/manga che più si adattano al genere femminile, KareKano riesce a toccare i cuori di chiunque ne venga a contatto, indifferentemente dal sesso.u
La storia è semplice, inizia come tutte: una ragazza incontra un ragazzo, s'innamorano, e vivono le loro emozioni.
Fin qui potrebbe sembrare tutto banale, ma da lì a poco si inizia a comprendere che quello che per altri shoujo è il piatto principale, in KareKano è solo l'antipasto. Sì, perché quest'opera non si limita al periodo pre-fidanzamento, con tutte le situazioni ambigue e tragicomiche correlate, ma porta lo spettatore su un nuovo piano, ossia: Ok stiamo insieme, e ora che si fa?
In poche puntate, si vedranno i due affrontare problematiche sempre più complesse, e li si vedranno interagire con personaggi interessanti e ben caratterizzati, tratti dove l'autrice da' il meglio di sé, regalando allo spettatore un mix di sentimenti contrastanti e situazioni di facile immedesimazione, dato il realismo dei comportamenti dei personaggi.
E' praticamente impossibile non rimanere affascinati dai personaggi creati da Tsuda, personaggi capaci di farci rimanere con il fiato sospeso, e capaci di regalarci belle risate, nonché forti emozioni.
2. Comparto Tecnico
Nei primi episodi, si sente un po' eccessivamente lo zampino del regista, tant'è che di fatto è stato allontanato dal progetto al 18° episodio.
Nonostante questo, KareKano risulta essenziale nella grafica, forse anche un po' spartana sugli sfondi, ma i personaggi e le situazioni, rese ancora più intense di emozioni grazie al deformed, sono riuscite a dare vita all'opera di Tsuda.
3. Musiche
Forse mi sono trovato dinnanzi alla colonna sonora più emozionante, intensa e carica che abbia mai ascoltato in un anime.
Ogni circostanza ritrova una musica perfettamente coerente, e capace di coinvolgere e richiamare vari aspetti emotivi, veramente pochi titoli possono vantare un risultato simile.
Piccola nota: nei nuovi film "Rebuild of Evangelion" stanno riutilizzando la stessa identica colonna sonora, con ovvie aggiunte.
4. Doppiaggio
Veramente credibile, e le voci cadono a pennello sulle personalità e sulle caratteristiche dei personaggi.
Conclusione
L'opera merita di essere vista, considerando che lo si può fare gratis su PopCorn Tv, direi che questa opportunità andrebbe colta da tutti. E' impossibile non venir catturati dall'universo di KareKano, coinvolgente sotto ogni aspetto.
Purtroppo, però, le ultime puntate saranno molto al di sotto degli standard, poiché a quanto pare si è raschiato il fondo del budget, e il calo di qualità è veramente agghiacciante, tuttavia è compensato dagli ultimi episodi.
Il mio 10 è motivato dai seguenti pro e contro.
Contro:
- ultimi episodi tragicamente mutilati per via del budget;
- leggera forzatura narrativa nella storia di Lui, necessaria per il manga, ma inutile per la durata dell'anime.
Pro:
- storia intrigante;
- personaggi perfettamente caratterizzati carichi di emozioni;
- colonna sonora sublime;
- fedele in ogni parte al manga;
- distribuzione gratuita presso il sito PopCorn Tv.
- Considerazioni Personali -
Tralasciando l'anime, e concentrandomi solo sulla storia, vorrei aggiungere altre considerazioni.
Io vidi per la prima volta quest'anime su Mtv ai tempi dell'Anime Night, e ne rimasi da subito conquistato, nonostante non avessi mai pensato che uno shoujo potesse minimamente catturare il mio interesse, considerando anche la mia passione per Berserk. Ma poi andando avanti con le puntate, quando il budget inizia ad esaurirsi, iniziai a pentirmi. Sì, pentirmi, perché la storia si stava insabbiando su una brutta spiaggia, e sapevo che non sarebbe finita lì.
Una volta vista tutta l'opera, la prima volta rimasi amareggiato nel constatare il finale deliberatamente aperto.
Ovviamente all'epoca non pensavo ai problemi di budget, e non avevo minimamente preso in considerazione l'idea di andare a cercarmi la versione cartacea.
Dopo diversi anni, il mio pensiero era tornato su KareKano, e mi dissi che era veramente un peccato lasciare la storia in sospeso. Al che, alla fine mi decisi, e acquistai l'intera opera, per la precisione, ho preso la Big Love Edition.
Nel giro di poco tempo, mi sono riletto tutta la storia dell'anime. E' incredibile quanto l'anime segua fedelmente il manga, con pochissime e lievi differenze, che non ne intaccano minimamente l'anima.
Finalmente, ero arrivato al punto dove l'anime bruscamente si interrompe. Senza spoilerare, diciamo che l'anime si ferma appena prima che arrivino i veri problemi, ma prima ancora di essi: ci sarebbero state diverse parentesi dove tutti i personaggi di KareKano sarebbero stati approfonditi, ovvero sarebbero diventati tutti un Lui ed una Lei della serie.
Ovviamente, la coppia originaria, Yukino e Soichiro, resta quella più interessante, ma le storie di Tonami e Sakura, di Rika, di Kazuma e Shibaime, di Maho e del Dentista riescono a dare ancora più spessore ai personaggi, nonché alla storia stessa.
La storia incontrata nell'anime non è altro che la punta dell'iceberg, invece nel manga è descritta minuziosamente, ma, soprattutto, fa salire i brividi.
L'idea di Tsuda è a dir poco geniale: la ricerca della felicità, alla scoperta di noi stessi. Ma soprattutto, delle nostre paure, insicurezze, delle maschere, delle bugie, delle illusioni, e a volte sono proprio le altre persone a liberarci da questi labirinti creati dalla nostra mente.
E' veramente difficile rendere a parole le forti emozioni che può regalare il manga.
L'unica cosa che posso augurarvi, è che possiate vedere l'anime gratuitamente su PopCorn Tv, e che successivamente decidiate di acquistare l'anime - lo potete trovare su molti siti internet, fra cui anche eBay.
Tralasciando questo (unico motivo per non meritarsi un 10 pieno, spiegherò in seguito il mio 10), partiamo per ordine.
1. La Storia
Nonostante gli shojo siano generalmente anime/manga che più si adattano al genere femminile, KareKano riesce a toccare i cuori di chiunque ne venga a contatto, indifferentemente dal sesso.u
La storia è semplice, inizia come tutte: una ragazza incontra un ragazzo, s'innamorano, e vivono le loro emozioni.
Fin qui potrebbe sembrare tutto banale, ma da lì a poco si inizia a comprendere che quello che per altri shoujo è il piatto principale, in KareKano è solo l'antipasto. Sì, perché quest'opera non si limita al periodo pre-fidanzamento, con tutte le situazioni ambigue e tragicomiche correlate, ma porta lo spettatore su un nuovo piano, ossia: Ok stiamo insieme, e ora che si fa?
In poche puntate, si vedranno i due affrontare problematiche sempre più complesse, e li si vedranno interagire con personaggi interessanti e ben caratterizzati, tratti dove l'autrice da' il meglio di sé, regalando allo spettatore un mix di sentimenti contrastanti e situazioni di facile immedesimazione, dato il realismo dei comportamenti dei personaggi.
E' praticamente impossibile non rimanere affascinati dai personaggi creati da Tsuda, personaggi capaci di farci rimanere con il fiato sospeso, e capaci di regalarci belle risate, nonché forti emozioni.
2. Comparto Tecnico
Nei primi episodi, si sente un po' eccessivamente lo zampino del regista, tant'è che di fatto è stato allontanato dal progetto al 18° episodio.
Nonostante questo, KareKano risulta essenziale nella grafica, forse anche un po' spartana sugli sfondi, ma i personaggi e le situazioni, rese ancora più intense di emozioni grazie al deformed, sono riuscite a dare vita all'opera di Tsuda.
3. Musiche
Forse mi sono trovato dinnanzi alla colonna sonora più emozionante, intensa e carica che abbia mai ascoltato in un anime.
Ogni circostanza ritrova una musica perfettamente coerente, e capace di coinvolgere e richiamare vari aspetti emotivi, veramente pochi titoli possono vantare un risultato simile.
Piccola nota: nei nuovi film "Rebuild of Evangelion" stanno riutilizzando la stessa identica colonna sonora, con ovvie aggiunte.
4. Doppiaggio
Veramente credibile, e le voci cadono a pennello sulle personalità e sulle caratteristiche dei personaggi.
Conclusione
L'opera merita di essere vista, considerando che lo si può fare gratis su PopCorn Tv, direi che questa opportunità andrebbe colta da tutti. E' impossibile non venir catturati dall'universo di KareKano, coinvolgente sotto ogni aspetto.
Purtroppo, però, le ultime puntate saranno molto al di sotto degli standard, poiché a quanto pare si è raschiato il fondo del budget, e il calo di qualità è veramente agghiacciante, tuttavia è compensato dagli ultimi episodi.
Il mio 10 è motivato dai seguenti pro e contro.
Contro:
- ultimi episodi tragicamente mutilati per via del budget;
- leggera forzatura narrativa nella storia di Lui, necessaria per il manga, ma inutile per la durata dell'anime.
Pro:
- storia intrigante;
- personaggi perfettamente caratterizzati carichi di emozioni;
- colonna sonora sublime;
- fedele in ogni parte al manga;
- distribuzione gratuita presso il sito PopCorn Tv.
- Considerazioni Personali -
Tralasciando l'anime, e concentrandomi solo sulla storia, vorrei aggiungere altre considerazioni.
Io vidi per la prima volta quest'anime su Mtv ai tempi dell'Anime Night, e ne rimasi da subito conquistato, nonostante non avessi mai pensato che uno shoujo potesse minimamente catturare il mio interesse, considerando anche la mia passione per Berserk. Ma poi andando avanti con le puntate, quando il budget inizia ad esaurirsi, iniziai a pentirmi. Sì, pentirmi, perché la storia si stava insabbiando su una brutta spiaggia, e sapevo che non sarebbe finita lì.
Una volta vista tutta l'opera, la prima volta rimasi amareggiato nel constatare il finale deliberatamente aperto.
Ovviamente all'epoca non pensavo ai problemi di budget, e non avevo minimamente preso in considerazione l'idea di andare a cercarmi la versione cartacea.
Dopo diversi anni, il mio pensiero era tornato su KareKano, e mi dissi che era veramente un peccato lasciare la storia in sospeso. Al che, alla fine mi decisi, e acquistai l'intera opera, per la precisione, ho preso la Big Love Edition.
Nel giro di poco tempo, mi sono riletto tutta la storia dell'anime. E' incredibile quanto l'anime segua fedelmente il manga, con pochissime e lievi differenze, che non ne intaccano minimamente l'anima.
Finalmente, ero arrivato al punto dove l'anime bruscamente si interrompe. Senza spoilerare, diciamo che l'anime si ferma appena prima che arrivino i veri problemi, ma prima ancora di essi: ci sarebbero state diverse parentesi dove tutti i personaggi di KareKano sarebbero stati approfonditi, ovvero sarebbero diventati tutti un Lui ed una Lei della serie.
Ovviamente, la coppia originaria, Yukino e Soichiro, resta quella più interessante, ma le storie di Tonami e Sakura, di Rika, di Kazuma e Shibaime, di Maho e del Dentista riescono a dare ancora più spessore ai personaggi, nonché alla storia stessa.
La storia incontrata nell'anime non è altro che la punta dell'iceberg, invece nel manga è descritta minuziosamente, ma, soprattutto, fa salire i brividi.
L'idea di Tsuda è a dir poco geniale: la ricerca della felicità, alla scoperta di noi stessi. Ma soprattutto, delle nostre paure, insicurezze, delle maschere, delle bugie, delle illusioni, e a volte sono proprio le altre persone a liberarci da questi labirinti creati dalla nostra mente.
E' veramente difficile rendere a parole le forti emozioni che può regalare il manga.
L'unica cosa che posso augurarvi, è che possiate vedere l'anime gratuitamente su PopCorn Tv, e che successivamente decidiate di acquistare l'anime - lo potete trovare su molti siti internet, fra cui anche eBay.
Bello. Molto intimo e maturo è il modo dell'anime di raccontare questa bella storia d'amore. C'è una bella caratterizzazione, lo stile della regia e del disegno sono molto originali, e la musica si adatta perfettamente.
Peccato però per gli episodi finali. E sì perché l'anime finisce un po’ troncato, raccontando la storia dei personaggi secondari, tralasciando invece quella molto più interessante dei due stupendi protagonisti. Ti viene voglia di comprare il manga quindi per capire il destino di questa delicata storia d'amore, e di certo non me lo lascerò sfuggire. Consigliato.
Peccato però per gli episodi finali. E sì perché l'anime finisce un po’ troncato, raccontando la storia dei personaggi secondari, tralasciando invece quella molto più interessante dei due stupendi protagonisti. Ti viene voglia di comprare il manga quindi per capire il destino di questa delicata storia d'amore, e di certo non me lo lascerò sfuggire. Consigliato.
KareKano è una storia senza né capo che né coda, con due personaggi abbastanza inverosimili (- credo proprio che i buoni voti e l'immagine di sé che si dà all'esterno siano importante in Giappone, ma 'sti due esagerano! Eppure è uno degli anime più divertenti che io abbia mai visto, uno di quelli che mi hanno fatto più ridere in assoluto. Vi è una sequenza interminabile di gag esilaranti. Così anche se la storia non è poi un granché come faccio a dargli un cattivo voto? E così, associato al genere demenziale, KareKano diventa un piccolo gioiellino a cui è quasi impossibile rimproverare qualcosa. Lo consiglio caldamente a tutti, raccomandando di non farsi condizionale dal ridicolo titolo italiano, che fa pensare a una storia d'amore mielosa e tradizionale. Non posso dargli il massimo, ma nemmeno meno di nove.
<b>ATTENZIONE! POSSIBILE SPOILER!</b>
Yukino Miyazawa è bella, studiosa, sempre cordiale con tutti. Almeno così è come la vedono tutti. Tremendamente vanitosa e desiderosa di avere l'ammirazione di tutti, Yukino si è creata questa maschera da "ragazza perfetta" e pensa che le sia impossibile ormai farne a meno.
Quando la strada verso il successo le sembra ormai spianata, ecco che fa la sua comparsa Soichiro Arima: bello quanto lei, campione di kendo, intelligente, gentile con tutti e soprattutto non finge come lei. Se non bastasse questo a scatenare l'ira di Yukino, Arima scopre per caso che lei è molto diversa da come appare e inizia a trattarla come la sua serva! Si scoprirà più avanti che il ricatto altro non era che un modo per passare più tempo possibile con lei e che anche Yukino inizia a provare dei sentimenti per lui.
Forti di questa nuova unione appena sbocciata, i due decidono di togliersi le maschere e di iniziare a mostrarsi anche agli altri per come sono realmente, con tutti i loro pregi ma anche con i loro difetti.
Tratto dal manga di Masumi Tsuda e prodotto dallo studio Gainax, "Le situazioni di lui e lei" è un anime shoujo dai temi molto classici quali l'amore tra due adolescenti e l'amicizia. A questi si aggiunge però anche il tema delle maschere che spesso si è costretti a indossare, vuoi per avere successo, vuoi per paura di deludere le persone più care.
Una comicità spesso irresistibile riesce a smorzare i toni drammatici e pesanti che la trama potrebbe fare assumere, rendendo la visione più piacevole e interessante.
Difficile dare un giudizio sui disegni. Curati e ben realizzati nella prima parte, nelle ultime puntate diventano vignette appena accennane, complice l'improvviso abbandono del progetto da parte del regista. E l’improvviso cambio, oltre che nei disegni, si vede purtroppo anche nello stile narrativo, il che fa crollare a picco tutto il livello dell'anime.
Una colonna sonora interessantissima completa quest'opera di buon livello, nel complesso, ma che purtroppo lascia allo spettatore l'idea che si sarebbe potuto fare di più, considerando che le basi per realizzare un grande anime c'erano tutte.
Discreto.
Yukino Miyazawa è bella, studiosa, sempre cordiale con tutti. Almeno così è come la vedono tutti. Tremendamente vanitosa e desiderosa di avere l'ammirazione di tutti, Yukino si è creata questa maschera da "ragazza perfetta" e pensa che le sia impossibile ormai farne a meno.
Quando la strada verso il successo le sembra ormai spianata, ecco che fa la sua comparsa Soichiro Arima: bello quanto lei, campione di kendo, intelligente, gentile con tutti e soprattutto non finge come lei. Se non bastasse questo a scatenare l'ira di Yukino, Arima scopre per caso che lei è molto diversa da come appare e inizia a trattarla come la sua serva! Si scoprirà più avanti che il ricatto altro non era che un modo per passare più tempo possibile con lei e che anche Yukino inizia a provare dei sentimenti per lui.
Forti di questa nuova unione appena sbocciata, i due decidono di togliersi le maschere e di iniziare a mostrarsi anche agli altri per come sono realmente, con tutti i loro pregi ma anche con i loro difetti.
Tratto dal manga di Masumi Tsuda e prodotto dallo studio Gainax, "Le situazioni di lui e lei" è un anime shoujo dai temi molto classici quali l'amore tra due adolescenti e l'amicizia. A questi si aggiunge però anche il tema delle maschere che spesso si è costretti a indossare, vuoi per avere successo, vuoi per paura di deludere le persone più care.
Una comicità spesso irresistibile riesce a smorzare i toni drammatici e pesanti che la trama potrebbe fare assumere, rendendo la visione più piacevole e interessante.
Difficile dare un giudizio sui disegni. Curati e ben realizzati nella prima parte, nelle ultime puntate diventano vignette appena accennane, complice l'improvviso abbandono del progetto da parte del regista. E l’improvviso cambio, oltre che nei disegni, si vede purtroppo anche nello stile narrativo, il che fa crollare a picco tutto il livello dell'anime.
Una colonna sonora interessantissima completa quest'opera di buon livello, nel complesso, ma che purtroppo lascia allo spettatore l'idea che si sarebbe potuto fare di più, considerando che le basi per realizzare un grande anime c'erano tutte.
Discreto.
La Gainax e Hideaki Anno più di una volta hanno firmato anime degni di successi: Karekano è l'esempio lampante di quanto Anno sia affermatissimo in tutti i campi.
In quest'opera l'amore può evolvere in situazioni differenti da entrambe le parti. Non sempre esse hanno un punto d'incontro, per questo i personaggi si perdono in introspezioni psicologiche per capirsi e farsi capire. Queste sono molto belle da vedere e da sentire perché a volte non sappiamo come affrontare l'amore. Adattarsi, accettare e confrontarsi. Chiarire, parlare e sorridere. Nascondersi, uscire allo scoperto e imbarazzarsi. Sono passi importanti che Arima e Yukino fanno un po' alla volta, tenendosi delicatamente per mano.
Tornando all'anime, il chara design è bello, piacevole, fresco, perché quando si pensa a Karekano si pensa alla spensieratezza dell'adolescenza.
La regia a mio avviso è ottima. Inoltre i fermo immagini con i personaggi in monocromia danno profondità alla scena o a un particolare personaggio.
In Karekano vengono affrontati vari temi giovanili: l'amore, l'amicizia, la famiglia, la violenza, il bullismo e la competitività. Si sviluppano sotto i nostri occhi, come un quadro in cui prima vedevamo solo un solo soggetto e poi si riempie di altri personaggi e colori, in delicate tonalità color pastello.
La musica utilizzata per questo anime la considero la migliore mai composta. E' perfetta per descrivere i momenti che i personaggi stanno vivendo, per esaltare una gag particolarmente divertente e, perché no, anche per farci emozionare. Alcune tracce sono state utilizzate nel nuovo film di Evangelion, You can (Not) Advance 2.0, e ci stavano alla perfezione, nonostante si pensi che le abbiano spudoratamente riciclate.
Io non so che altro dire... Karekano è un anime che non dovete assolutamente perdere, perché secondo me è uno shoujo davvero troppo bello, che MTV alla fine degli anni '90 tra l'altro ha trasmesso parecchie volte.
In quest'opera l'amore può evolvere in situazioni differenti da entrambe le parti. Non sempre esse hanno un punto d'incontro, per questo i personaggi si perdono in introspezioni psicologiche per capirsi e farsi capire. Queste sono molto belle da vedere e da sentire perché a volte non sappiamo come affrontare l'amore. Adattarsi, accettare e confrontarsi. Chiarire, parlare e sorridere. Nascondersi, uscire allo scoperto e imbarazzarsi. Sono passi importanti che Arima e Yukino fanno un po' alla volta, tenendosi delicatamente per mano.
Tornando all'anime, il chara design è bello, piacevole, fresco, perché quando si pensa a Karekano si pensa alla spensieratezza dell'adolescenza.
La regia a mio avviso è ottima. Inoltre i fermo immagini con i personaggi in monocromia danno profondità alla scena o a un particolare personaggio.
In Karekano vengono affrontati vari temi giovanili: l'amore, l'amicizia, la famiglia, la violenza, il bullismo e la competitività. Si sviluppano sotto i nostri occhi, come un quadro in cui prima vedevamo solo un solo soggetto e poi si riempie di altri personaggi e colori, in delicate tonalità color pastello.
La musica utilizzata per questo anime la considero la migliore mai composta. E' perfetta per descrivere i momenti che i personaggi stanno vivendo, per esaltare una gag particolarmente divertente e, perché no, anche per farci emozionare. Alcune tracce sono state utilizzate nel nuovo film di Evangelion, You can (Not) Advance 2.0, e ci stavano alla perfezione, nonostante si pensi che le abbiano spudoratamente riciclate.
Io non so che altro dire... Karekano è un anime che non dovete assolutamente perdere, perché secondo me è uno shoujo davvero troppo bello, che MTV alla fine degli anni '90 tra l'altro ha trasmesso parecchie volte.
Io non sono solita guardare anime, però mi sono imbattuta ne "Le Situazioni di Lui e di Lei" per caso e me ne sono innamorata. La storia non tratta niente di troppo originale e racconta la vita di alcuni studenti del liceo giapponese alle prese con la loro crescita, i loro impegni, le loro responsabilità e i problemi di famiglia, ma soprattutto d'amore. Gli episodi sono allegri e molto dolci, i personaggi estremamente ben strutturati (ognuno può immedesimarsi in uno di loro) e la cosa che preferisco è il fatto che la storia prenda in considerazione la crescita di una relazione soprattutto dopo la sua nascita. Ciò che non mi permette di dargli 10 è il finale, che non c'è! Va bene l'immaginazione, ma finire lasciando in sospeso un conflitto tra i due personaggi principali è un po' eccessivo. Senza contare che proprio gli ultimi episodi sono complicati da seguire, con molti dialoghi scritti - anziché recitati -, come in un vero e proprio manga. Ma questi scorrono troppo veloci e a volte serve stoppare l'immagine per leggere tutto. Il lato positivo di tutto ciò è che ti viene voglia di trovare la prima fumetteria nelle vicinanze e ordinare il manga per sapere come va a finire, perché la storia è veramente molto più lunga.
Le Situazioni di Lui & Lei (Karekano) è uno shoujo anime ispirato al manga omonimo di Masami Tsuda.
Realizzato dal prestigioso studio GAINAX (Neon Genesis Evangelion, Nadia-Il Mistero Della Pietra Azzurra) l'anime narra le vicende scolastiche di due ragazzi, Yukino Miyazawa e Soichiro Arima.
Lei è la studentessa modello, brava, bella, sempre pronta ad aiutare i compagni e dotata di ottimi voti in tutte le materie. Praticamente perfetta.
Lui è lo studente modello, intelligente, affascinante, sempre gentile con tutti e dotato di ottimi voti in tutte le materie. Praticamente perfetto.
<b>ATTENZIONE! PARTE CONTENENTE SPOILER!</b>
Si direbbe che questi due potrebbero andare d'amore e d'accordo, ricoprono pure il ruolo di capiclasse (sono in classe insieme), e invece... Lei in realtà non vorrebbe altro che essere idolatrata da chiunque, e studia e sgobba (conciata in maniera decisamente poco aggraziata quando sta in casa: tutone, occhialoni e fascetta che le tiene su la frangia, praticamente agli antipodi dell'esempio di classe che è fuori) solo per essere adorata. Se solo non fosse che le attenzioni di tutti negli ultimi tempi sono focalizzate su qualcun altro, lui, Soichiro Arima, e lei lo odia per questo, al punto di farsi in quattro per umiliarlo.
L'occasione buona arriva quando lui le fa una dichiarazione d'amore, e lei lo rifiuta, felice d'avergli spezzato il cuore.
Ma la gloria durerà poco...
Giorni dopo Yukino si sta godendo una tranquilla domenica a casa, bardata del suo completo da studio da me citato più sopra (tutone+occhialoni+fascetta) quando suonano al campanello. Lei, convinta che si tratti delle sue sorelline, uscite poco prima ed evidentemente rientrate per prendere l'ombrello, si spara fuori dalla porta urlando sguaiata, confusa e felice, con uno sgraziatissimo calcio volante, che colpisce in pieno stomaco... Soichiro Arima, che era venuto per prestare gentilmente un CD a Yukino, che tempo prima in una discussione sulla musica aveva detto di apprezzare, anche se in realtà lo stava solo prendendo in giro.
E ora?
<b>FINE SPOILER</b>
E ora che Arima ha visto Miyazawa senza la sua "maschera" di studentessa perfetta e aggraziata, che succederà?
In realtà, col tempo scopriremo che anche Arima indossa una "maschera", anzi, il tema delle "maschere di personalità" sarà molto, molto importante ai fini della storia.
La trama risulta avvincente e divertente, con rapidi cambi tra il drammatico e il delirante. Purtroppo, e ahimè questo pesa un po' sul voto, i 26 episodi non ricoprono per intero la trama del manga, e il finale, semplicemente, non c'è. L'ultima puntata finisce come se fosse un episodio qualunque, lasciando lo spettatore un po' stranito; ci si resta anche un po' male, perché si è lì lì pronti a vedere cosa succederà dopo e invece è finita la festa.
C'è però da dire che finché dura è una gioia, la delusione di non avere un prosieguo è proprio dovuta al fatto che la trama è appassionante, ed è bellissimo vedere come evolve il rapporto tra i due protagonisti e i riuscitissimi comprimari che ruotano loro attorno come satelliti naturali.
E' una gioia anche per gli occhi, perché graficamente l'anime è magistrale, non solo per fluidità delle animazioni e chara design riuscito, ma pure, e soprattutto, per regia e stile. Ogni episodio infatti è un carnevale di originalità stilistica: super deformed nei momenti comici, ombreggiature che indicano lo stato d'animo dei personaggi, onomatopee sempre in vista, addirittura qualcosa tra lo stop motion e il teatrino con delle figure di carta a cui poi vengono aggiunte le espressioni del viso, autentiche scene live action, insomma, una sorta di delirio immaginifico che pervade ogni singolo episodio inondando il tutto di sensazioni tra l'onirico e il "siamo andati fuori di testa".
Musicalmente parlando siamo messi pure qui benissimo, con musiche di sottofondo sempre azzeccate che spaziano dalla musica classica allo swing alla musica latino-americana, sempre in sintonia con l'atmosfera e gli umori dei personaggi.
L'opening, Tenshi No Yubikiri di Mai Fukuda, è a metà tra l'energico e il delicato, risulta azzeccatissima e piacevolissima da ascoltare, mentre l'ending, Yume No Nakae, risulta un po' più sciocchina ma sempre piacevole, oltretutto viene cantata da Atsuko Enomoto e Chihiro Suzuki, ovvero i seiyu di Soichiro e Yukino, i due protagonisti.
Parlando dell'edizione italiana, by Dynamic, non si può che tesserne le lodi, fedeltà assoluta all'originale, compresi alcuni suffissi, traduzione praticamente perfetta in italiano su schermo di tutte le scritte e le onomatopee (e sono veramente, veramente tante) e ottimo doppiaggio.
Quest'ultimo è un mix di voci romane e milanesi, con una prevalenza per le prime, abbiamo l'inossidabile Federica de Bortoli su Yukino e Marco Vivio su Soichiro, ma ci sono come detto anche colleghi del nord, come Tosawi Piovani, Patrizio Prata e Simone D'Andrea.
Concludendo, quest'anime eccelle in tutti i suoi aspetti, e si sarebbe meritato un punteggio più che perfetto se non fosse stato per il finale tagliato; nonostante ciò, è assolutamente da vedere, a meno che non detestiate gli shoujo, per quanto l'ironia intrinseca di tutta l'opera potrebbe addolcire la pillola anche a chi non ama questo genere.
Straordinario.
Realizzato dal prestigioso studio GAINAX (Neon Genesis Evangelion, Nadia-Il Mistero Della Pietra Azzurra) l'anime narra le vicende scolastiche di due ragazzi, Yukino Miyazawa e Soichiro Arima.
Lei è la studentessa modello, brava, bella, sempre pronta ad aiutare i compagni e dotata di ottimi voti in tutte le materie. Praticamente perfetta.
Lui è lo studente modello, intelligente, affascinante, sempre gentile con tutti e dotato di ottimi voti in tutte le materie. Praticamente perfetto.
<b>ATTENZIONE! PARTE CONTENENTE SPOILER!</b>
Si direbbe che questi due potrebbero andare d'amore e d'accordo, ricoprono pure il ruolo di capiclasse (sono in classe insieme), e invece... Lei in realtà non vorrebbe altro che essere idolatrata da chiunque, e studia e sgobba (conciata in maniera decisamente poco aggraziata quando sta in casa: tutone, occhialoni e fascetta che le tiene su la frangia, praticamente agli antipodi dell'esempio di classe che è fuori) solo per essere adorata. Se solo non fosse che le attenzioni di tutti negli ultimi tempi sono focalizzate su qualcun altro, lui, Soichiro Arima, e lei lo odia per questo, al punto di farsi in quattro per umiliarlo.
L'occasione buona arriva quando lui le fa una dichiarazione d'amore, e lei lo rifiuta, felice d'avergli spezzato il cuore.
Ma la gloria durerà poco...
Giorni dopo Yukino si sta godendo una tranquilla domenica a casa, bardata del suo completo da studio da me citato più sopra (tutone+occhialoni+fascetta) quando suonano al campanello. Lei, convinta che si tratti delle sue sorelline, uscite poco prima ed evidentemente rientrate per prendere l'ombrello, si spara fuori dalla porta urlando sguaiata, confusa e felice, con uno sgraziatissimo calcio volante, che colpisce in pieno stomaco... Soichiro Arima, che era venuto per prestare gentilmente un CD a Yukino, che tempo prima in una discussione sulla musica aveva detto di apprezzare, anche se in realtà lo stava solo prendendo in giro.
E ora?
<b>FINE SPOILER</b>
E ora che Arima ha visto Miyazawa senza la sua "maschera" di studentessa perfetta e aggraziata, che succederà?
In realtà, col tempo scopriremo che anche Arima indossa una "maschera", anzi, il tema delle "maschere di personalità" sarà molto, molto importante ai fini della storia.
La trama risulta avvincente e divertente, con rapidi cambi tra il drammatico e il delirante. Purtroppo, e ahimè questo pesa un po' sul voto, i 26 episodi non ricoprono per intero la trama del manga, e il finale, semplicemente, non c'è. L'ultima puntata finisce come se fosse un episodio qualunque, lasciando lo spettatore un po' stranito; ci si resta anche un po' male, perché si è lì lì pronti a vedere cosa succederà dopo e invece è finita la festa.
C'è però da dire che finché dura è una gioia, la delusione di non avere un prosieguo è proprio dovuta al fatto che la trama è appassionante, ed è bellissimo vedere come evolve il rapporto tra i due protagonisti e i riuscitissimi comprimari che ruotano loro attorno come satelliti naturali.
E' una gioia anche per gli occhi, perché graficamente l'anime è magistrale, non solo per fluidità delle animazioni e chara design riuscito, ma pure, e soprattutto, per regia e stile. Ogni episodio infatti è un carnevale di originalità stilistica: super deformed nei momenti comici, ombreggiature che indicano lo stato d'animo dei personaggi, onomatopee sempre in vista, addirittura qualcosa tra lo stop motion e il teatrino con delle figure di carta a cui poi vengono aggiunte le espressioni del viso, autentiche scene live action, insomma, una sorta di delirio immaginifico che pervade ogni singolo episodio inondando il tutto di sensazioni tra l'onirico e il "siamo andati fuori di testa".
Musicalmente parlando siamo messi pure qui benissimo, con musiche di sottofondo sempre azzeccate che spaziano dalla musica classica allo swing alla musica latino-americana, sempre in sintonia con l'atmosfera e gli umori dei personaggi.
L'opening, Tenshi No Yubikiri di Mai Fukuda, è a metà tra l'energico e il delicato, risulta azzeccatissima e piacevolissima da ascoltare, mentre l'ending, Yume No Nakae, risulta un po' più sciocchina ma sempre piacevole, oltretutto viene cantata da Atsuko Enomoto e Chihiro Suzuki, ovvero i seiyu di Soichiro e Yukino, i due protagonisti.
Parlando dell'edizione italiana, by Dynamic, non si può che tesserne le lodi, fedeltà assoluta all'originale, compresi alcuni suffissi, traduzione praticamente perfetta in italiano su schermo di tutte le scritte e le onomatopee (e sono veramente, veramente tante) e ottimo doppiaggio.
Quest'ultimo è un mix di voci romane e milanesi, con una prevalenza per le prime, abbiamo l'inossidabile Federica de Bortoli su Yukino e Marco Vivio su Soichiro, ma ci sono come detto anche colleghi del nord, come Tosawi Piovani, Patrizio Prata e Simone D'Andrea.
Concludendo, quest'anime eccelle in tutti i suoi aspetti, e si sarebbe meritato un punteggio più che perfetto se non fosse stato per il finale tagliato; nonostante ciò, è assolutamente da vedere, a meno che non detestiate gli shoujo, per quanto l'ironia intrinseca di tutta l'opera potrebbe addolcire la pillola anche a chi non ama questo genere.
Straordinario.
Quest'anime è particolare: una trama buona, nulla di più. Cosa lo rende allora un anime particolare? La regia, stranamente. Gli escamotage scenici, gli espedienti narrativi, le scelte grafiche rendono questo anime migliore di quanto non sia, aggiungendo quel "qualcosa" che le svolte narrative tralasciano.
Non si può considerare nulla "banale", in cuor tuo vorresti dirlo, appellandoti al tuo senso critico, ma poi realizzi che sono soltanto scelte stilistiche. Ben riuscite.
Inquadrature intelligenti, scene in stile deformed quasi abusate e sfondi inesistenti danno il cambio a realistiche descrizioni della giungla urbana Giapponese; numerose onomatopee occupano lo schermo alternandosi a didascalie scritte (adattate abbastanza bene nella versione italiana) e "scene fumetto".
Purtroppo, col cambio di regista l'anime non ti coinvolge come prima, sebbene il fattore "sperimentazione" non sparisca. L'anime poi, si conclude con un non-finale.
Un notevole dipinto degli anni '90 giapponesi dall'occhio di un'autrice shojo.
Non si può considerare nulla "banale", in cuor tuo vorresti dirlo, appellandoti al tuo senso critico, ma poi realizzi che sono soltanto scelte stilistiche. Ben riuscite.
Inquadrature intelligenti, scene in stile deformed quasi abusate e sfondi inesistenti danno il cambio a realistiche descrizioni della giungla urbana Giapponese; numerose onomatopee occupano lo schermo alternandosi a didascalie scritte (adattate abbastanza bene nella versione italiana) e "scene fumetto".
Purtroppo, col cambio di regista l'anime non ti coinvolge come prima, sebbene il fattore "sperimentazione" non sparisca. L'anime poi, si conclude con un non-finale.
Un notevole dipinto degli anni '90 giapponesi dall'occhio di un'autrice shojo.
Opera veramente degna di nota, sia dal punto di vista narrativo che da quello puramente artistico.
La storia è articolata in modo perfetto, nonostante in certi punti risulti un po' troppo sdolcinata, e riesce a coinvolgere, stupire ed emozionare lo spettatore senza mai stancare. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, la loro psicologia davvero notevole, le emozioni, la loro fisionomia, sembrano così reali e profonde, tanto da farti immedesimare nella loro storia. Bisogna anche dire che il tratto dell'autrice è magnifico, disegni bellissimi con sfumature dolci e pulite.
Un bel 9!
La storia è articolata in modo perfetto, nonostante in certi punti risulti un po' troppo sdolcinata, e riesce a coinvolgere, stupire ed emozionare lo spettatore senza mai stancare. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, la loro psicologia davvero notevole, le emozioni, la loro fisionomia, sembrano così reali e profonde, tanto da farti immedesimare nella loro storia. Bisogna anche dire che il tratto dell'autrice è magnifico, disegni bellissimi con sfumature dolci e pulite.
Un bel 9!
Per un anime sentimentale è certamente un gioiello d'animazione! Quello che maggiormente ti colpisce fin dai primi episodi è il modo in cui viene raccontata la storia, il narratore, le musiche, perfino le pagine del manga...
Tutto sembra ruotare perfettamente attorno ai due protagonisti.
L'esplosività dei primi episodi è qualcosa di unico, non c'è un attimo di pausa intorno a Yukino Miyazawa che cerca disperatamente di raggiungere quel ragazzo dalla maschera perfetta, Soichiro Arima che si dichiarerà cotto di lei...
E così, la storia inizia a prendere una piega diversa, la psicologia dei protagonisti viene analizzata in maniera quasi maniacale... ogni singolo pensiero, ogni singola emozione viene mostrata allo spettatore e analizzata come al microscopio. Certamente questa serie non ha precedenti e se non le ho dato il massimo dei voti è soltanto per un motivo: è incompleta!
Il che è una delusione totale, accanirsi così tanto e amare un anime senza mai vederlo finire. L'episodio 26 termina con un mucchio di situazioni in sospeso... ed è un peccato non vedere come va a finire la possessività di Arima nei confronti di Miyazawa (uno dei punti maggiormente trattati nell'anime).
Se un giorno si svegliano e cambiano idea, ne sarò immensamente felice, perchè quando un anime merita è un peccato lasciare le cose a metà. Ma anche se incompleto, vale la pena di guardare questo piccolo capolavoro.
Tutto sembra ruotare perfettamente attorno ai due protagonisti.
L'esplosività dei primi episodi è qualcosa di unico, non c'è un attimo di pausa intorno a Yukino Miyazawa che cerca disperatamente di raggiungere quel ragazzo dalla maschera perfetta, Soichiro Arima che si dichiarerà cotto di lei...
E così, la storia inizia a prendere una piega diversa, la psicologia dei protagonisti viene analizzata in maniera quasi maniacale... ogni singolo pensiero, ogni singola emozione viene mostrata allo spettatore e analizzata come al microscopio. Certamente questa serie non ha precedenti e se non le ho dato il massimo dei voti è soltanto per un motivo: è incompleta!
Il che è una delusione totale, accanirsi così tanto e amare un anime senza mai vederlo finire. L'episodio 26 termina con un mucchio di situazioni in sospeso... ed è un peccato non vedere come va a finire la possessività di Arima nei confronti di Miyazawa (uno dei punti maggiormente trattati nell'anime).
Se un giorno si svegliano e cambiano idea, ne sarò immensamente felice, perchè quando un anime merita è un peccato lasciare le cose a metà. Ma anche se incompleto, vale la pena di guardare questo piccolo capolavoro.
Ho momentaneamente interrotto (e non so se riprenderò) la visione di quest'anime poichè sebbene fosse ben fatto ne ho molti altri che preferisco da vedere prima.
Allora per quanto riguarda la trama essa è tratta dall'omonimo manga; si tratta del classico shojo, anche piuttosto smielato, per quanto mi riguarda. Non è proprio il mio genere ed è per questo che non ho continuato a vederlo, ma è molto più adatto ad un pubblico femminile e più sentimentale.
La regia, almeno nei primi 8 episodi, è di altissimo livello, anzi direi sublime (infatti guardate caso chi è il regista dei primi episodi: Hideaki Anno, proprio lui, lo stesso di Neon Genesis Evangelion, Gunbuster e Il mistero della pietra azzurra) così come la sceneggiatura e la fotografia, abbastanza sperimentale ma simpatica e azzeccata.
La caratterizzazione dei due personaggi principali è decisamente splendida, profonda e soprattutto assolutamente verosimile.
Bè che altro posso dire, tecnicamente come shojo credo sia la perfezione, anche se non so se mantenga questo livello anche nei prossimi episodi, dato l'assenza del regista Anno a causa di litigi con lo staff...
Consigliato comunque a tutte le ragazze e ovviamente agli amanti degli shojo, dato che si tratta di uno dei migliori di sempre.
Magari un giorno concluderò la visione e riscriverò una recensione ^^
Alla prossima!
Allora per quanto riguarda la trama essa è tratta dall'omonimo manga; si tratta del classico shojo, anche piuttosto smielato, per quanto mi riguarda. Non è proprio il mio genere ed è per questo che non ho continuato a vederlo, ma è molto più adatto ad un pubblico femminile e più sentimentale.
La regia, almeno nei primi 8 episodi, è di altissimo livello, anzi direi sublime (infatti guardate caso chi è il regista dei primi episodi: Hideaki Anno, proprio lui, lo stesso di Neon Genesis Evangelion, Gunbuster e Il mistero della pietra azzurra) così come la sceneggiatura e la fotografia, abbastanza sperimentale ma simpatica e azzeccata.
La caratterizzazione dei due personaggi principali è decisamente splendida, profonda e soprattutto assolutamente verosimile.
Bè che altro posso dire, tecnicamente come shojo credo sia la perfezione, anche se non so se mantenga questo livello anche nei prossimi episodi, dato l'assenza del regista Anno a causa di litigi con lo staff...
Consigliato comunque a tutte le ragazze e ovviamente agli amanti degli shojo, dato che si tratta di uno dei migliori di sempre.
Magari un giorno concluderò la visione e riscriverò una recensione ^^
Alla prossima!
La bellezza di questo cartone, va al di là dei disegni, dei fondali e dell'animazione che ne è stata sopra realizzata.
Un vero anime fatto con gli occhi della gente, quella gente che non si ferma sui cancelli della scuola ad osservare un mondo pieno di problematiche precluse alla visione di gente esterna a quel mondo.
Io direi che la vicenda viene affrontata non col binocolo, ma ingrandita 1 miliardo di volte al microscopio, il che la dice lunga sulla sua validità e moralità.
Della validità vi ho già parlato per la bellezza dei disegni e lo staff artistico per come ci ha lavorato, con disegni che ogni volta sempre tirati a lucido, e quindi resi al massimo delle loro potenzialità.
Per quanto riguarda la moralità ci sono tutti gli elementi che costituiscono i problemi dei ragazzi di ogni giorno che si accingono a vivere le loro esperienze in qualità di alunni.
Ne abbiamo di tutti i tipi, quelli scapestrati, quelli studiosi, quelli bellissimi ed irraggiungibili, quelli di cui non se ne farebbe mai a meno, quelli eccellenti nei voti, quelli ad un passo della bocciatura, quelli con idee valide nella testa ed altri no.
Tutti comunque uniti da particolari sensazioni, ovvero lo spirito di competizione, il non arrendersi alla prima difficoltà, il pensare tra sè e sè, le speranze realizzate e quelle irrisolte, gli amori compresi e quelli mai capiti, sentimenti presenti in tutti i ragazzi anche nella realtà, dai valori il più delle volte sempre alti e puri.
Purtroppo da contraltare fanno le liti, le incomprensioni, l'andare male ad alcune materie se non a tutte, quando il tarlo dell'amore o dell'incomprensione continua si impadronisce dei protagonisti, portandoli molte volte a situazioni che sfociano sia nel comico che nel drammatico, come se fossero delle coppie sposate navigate da anni!
Ma sono proprio questi particolari "scontri che rendono vero, bello ed interessante questo anime, alla portata di tutti e senza sfociare, come accaduto per cartoni nel passato, nella volgarità o nel turpiloquio, in pratica un modo di raccontare "british" la vita scolastica, o se preferite "college", comunque emana una grande determinazione negli intenti da raggiungere da parte dei protagonisti, che dopo infinite peripezie e complicazioni, arriveranno alle giuste certezze.
Questo cartone vuole essere di insegnamento puro e semplice per i ragazzi nell'imparare a gestire le incomprensioni che la vita da adolescente può riservare con un certo grado di impatto, sia maschi che femmine, tutti trattati sullo stesso piano senza esaltarne troppo le figure.
Tra i cartoni ambientati con un certo canovaccio all'interno delle scuole, è quello forse dove il concetto di vera promiscuità senza prese di posizione viene meglio trattato, visto che in passato abbiamo visto bellezze in assoluto, facce troppo allargate nei divertissement e altro ancora, esistono anche qui, ma ne è stato dato il risalto giusto senza strafare.
A mio avviso, un cartone che merita di essere rivisto più volte, un cartone dove si può imparare a trarre giovamento dalle situazioni scolastiche reali, laddove l'autore ha saputo leggere nel cuore di chi la frequenta, non fermandosi all'ostacolo rappresentato dalle etichette, quindi un anime fuori dagli schemi all'interno degli schemi, ed è proprio questa interiorità, definita dal titolo dell'anime"situazioni"che è il motore fondante di tutta l'opera, consigliatissimo dal demone!
Un vero anime fatto con gli occhi della gente, quella gente che non si ferma sui cancelli della scuola ad osservare un mondo pieno di problematiche precluse alla visione di gente esterna a quel mondo.
Io direi che la vicenda viene affrontata non col binocolo, ma ingrandita 1 miliardo di volte al microscopio, il che la dice lunga sulla sua validità e moralità.
Della validità vi ho già parlato per la bellezza dei disegni e lo staff artistico per come ci ha lavorato, con disegni che ogni volta sempre tirati a lucido, e quindi resi al massimo delle loro potenzialità.
Per quanto riguarda la moralità ci sono tutti gli elementi che costituiscono i problemi dei ragazzi di ogni giorno che si accingono a vivere le loro esperienze in qualità di alunni.
Ne abbiamo di tutti i tipi, quelli scapestrati, quelli studiosi, quelli bellissimi ed irraggiungibili, quelli di cui non se ne farebbe mai a meno, quelli eccellenti nei voti, quelli ad un passo della bocciatura, quelli con idee valide nella testa ed altri no.
Tutti comunque uniti da particolari sensazioni, ovvero lo spirito di competizione, il non arrendersi alla prima difficoltà, il pensare tra sè e sè, le speranze realizzate e quelle irrisolte, gli amori compresi e quelli mai capiti, sentimenti presenti in tutti i ragazzi anche nella realtà, dai valori il più delle volte sempre alti e puri.
Purtroppo da contraltare fanno le liti, le incomprensioni, l'andare male ad alcune materie se non a tutte, quando il tarlo dell'amore o dell'incomprensione continua si impadronisce dei protagonisti, portandoli molte volte a situazioni che sfociano sia nel comico che nel drammatico, come se fossero delle coppie sposate navigate da anni!
Ma sono proprio questi particolari "scontri che rendono vero, bello ed interessante questo anime, alla portata di tutti e senza sfociare, come accaduto per cartoni nel passato, nella volgarità o nel turpiloquio, in pratica un modo di raccontare "british" la vita scolastica, o se preferite "college", comunque emana una grande determinazione negli intenti da raggiungere da parte dei protagonisti, che dopo infinite peripezie e complicazioni, arriveranno alle giuste certezze.
Questo cartone vuole essere di insegnamento puro e semplice per i ragazzi nell'imparare a gestire le incomprensioni che la vita da adolescente può riservare con un certo grado di impatto, sia maschi che femmine, tutti trattati sullo stesso piano senza esaltarne troppo le figure.
Tra i cartoni ambientati con un certo canovaccio all'interno delle scuole, è quello forse dove il concetto di vera promiscuità senza prese di posizione viene meglio trattato, visto che in passato abbiamo visto bellezze in assoluto, facce troppo allargate nei divertissement e altro ancora, esistono anche qui, ma ne è stato dato il risalto giusto senza strafare.
A mio avviso, un cartone che merita di essere rivisto più volte, un cartone dove si può imparare a trarre giovamento dalle situazioni scolastiche reali, laddove l'autore ha saputo leggere nel cuore di chi la frequenta, non fermandosi all'ostacolo rappresentato dalle etichette, quindi un anime fuori dagli schemi all'interno degli schemi, ed è proprio questa interiorità, definita dal titolo dell'anime"situazioni"che è il motore fondante di tutta l'opera, consigliatissimo dal demone!
Gainax è sinonimo di qualità e in questo anime la qualità di certo non manca, l'unico vero ed enorme problema per questa serie è il cambio di regista; l'uscita di Anno dalla regia si nota tutta quanta e l'opera l'accusa fin nelle sue profondità psicologiche e tecniche, specie nelle ultime puntate, con un misto di animazione sperimentale troppo estrema che sarebbe accettabile solo se fatta nei primi 5-8 minuti ed in un unico episodio.
L'ultima puntata è proprio la corda di violino spezzata, non è come il finale di evangelion che può o non può piacere, in Karekano (anime) il finale proprio non c'è.
In conclusione comunque, le prime puntate valgono l'intero acquisto della serie sia per la loro bellezza tecnica sia per le risate/riflessioni che faranno fare a chi le guarderà.
L'ultima puntata è proprio la corda di violino spezzata, non è come il finale di evangelion che può o non può piacere, in Karekano (anime) il finale proprio non c'è.
In conclusione comunque, le prime puntate valgono l'intero acquisto della serie sia per la loro bellezza tecnica sia per le risate/riflessioni che faranno fare a chi le guarderà.
Pur non amando il genere, quest'anime mi ha colpito molto per vari motivi;
1°: è davvero spassoso, specie nelle prime puntate;
2°: lo stile grafico sperimentale è davvero geniale, rende alla perfezione lo stato d'animo dei personaggi (e oltretutto è anche innovativo, se confrontato col solito super-deformed);
3°: la psicologia dei personaggi è estremamente curata, tanto da ricordare Evangelion (e nell'ultima puntata si nota ancora di più).
Probabilmente l'ultimo vero grande anime della Gainax (che da qui in avanti ci propinerà quasi solo boiate pazzesche), nonché l'unico anime di questo genere che mi abbia veramente interessato.
1°: è davvero spassoso, specie nelle prime puntate;
2°: lo stile grafico sperimentale è davvero geniale, rende alla perfezione lo stato d'animo dei personaggi (e oltretutto è anche innovativo, se confrontato col solito super-deformed);
3°: la psicologia dei personaggi è estremamente curata, tanto da ricordare Evangelion (e nell'ultima puntata si nota ancora di più).
Probabilmente l'ultimo vero grande anime della Gainax (che da qui in avanti ci propinerà quasi solo boiate pazzesche), nonché l'unico anime di questo genere che mi abbia veramente interessato.
Gran bel lavoro della Gainax, (anzi direi ennesimo gran bel lavoro della Gainax), questa volta orientato verso una storia d'amore dai toni particolari e suggestivi. Le situazioni di lui e lei è una storia d'amore liceale intrigante e coinvolgente, narra le vicende di due ragazzi "modello" che nascondono, (forse come tutti alla fine) problemi e difficoltà che devono essere messi da parte per competere nel mondo in cui vivono, e questo svisceramento psicologico dei personaggi principali rende la storia molto interessante (caratteristica unica e quasi inimitabile degli anime della Gainax, il riferimento a EVA è fin troppo scontato).
I disegni sono puliti e molto curati, anche se la trama risulta fin troppo artefatta in alcuni frangenti d'intimità, creando una sorta di rapporto quasi platonico fra i due ragazzi, cosa che al giorno d'oggi, come ben sappiamo, non accade. C'è un po' di romanticismo antico e voglia di sognare in questo anime, ma il risultato che ne consegue è un lavoro gradevolissimo e interessante, coinvolgente soprattutto per gli amanti del genere.
I disegni sono puliti e molto curati, anche se la trama risulta fin troppo artefatta in alcuni frangenti d'intimità, creando una sorta di rapporto quasi platonico fra i due ragazzi, cosa che al giorno d'oggi, come ben sappiamo, non accade. C'è un po' di romanticismo antico e voglia di sognare in questo anime, ma il risultato che ne consegue è un lavoro gradevolissimo e interessante, coinvolgente soprattutto per gli amanti del genere.
Una delle migliori commedie scolastiche fin'ora realizzate. Già dal primo episodio riesce a catturare l'attenzione su di se per quanto è divertente ma allo steso tempo profondo. Infatti, tutti i personaggi (anche quelli secondari) sono caratterizzati benissimo, ognuno con le proprie debolezze che li rendono umani e quindi realistici.
La storia inizialmente ruota intorno ai due protagonisti principali: Yukino Miyazawa. Una ragazza vanitosa, disordinata e calcolatrice ma che davanti agli altri appare perfetta ed elegante il cui scopo è essere lodata e ammirata da tutti, per questo cela la sua vera natura e viene considerata dalla scuola come una studentessa modello; dall'altra parte abbiamo Soichiro Arima, il primo ad aver scoperto la vera faccia di Miyazawa, anche lui è considerato uno studente modello ma per un'altro motivo, ossia quello di compiacere i suoi zii che lo hanno accolto in casa... in realtà dietro a quel sorriso si cela un passato tremendo e per cancellare questa sua parte oscura cerca a tutti i costi diventare una persona migliore in futuro. Tra i due si instaura pian piano un forte rapporto basato sulla fiducia e sulla comprensione reciproca. Oltre alla loro storia d'amore si aggiungono le vicende degli altri personaggi... ed è proprio questo il bello, vengono approfonditi perfino i personaggi comprimari in un modo eccezionale: abbiamo così le situazioni della piccola Tsubasa (carinissima!), quella di Maho o quella di Asaba. Gli sguardi intensi,le voci azzeccatissime e le varie scritte alternate ai dialoghi fanno apprezzare maggiormente questo prodotto. Non mancano le scene divertenti e toccanti... Una grande importanza va al lato psicologico che aumenta col procedere degli episodi.
L'unica cosa che potrebbe non piacere sono le ultime puntate dove i colori diventano in bianco e nero e non presenta un vero finale... tuttavia esiste anche la versione cartacea che a differenza dell'anime, il manga ha un finale.
La storia inizialmente ruota intorno ai due protagonisti principali: Yukino Miyazawa. Una ragazza vanitosa, disordinata e calcolatrice ma che davanti agli altri appare perfetta ed elegante il cui scopo è essere lodata e ammirata da tutti, per questo cela la sua vera natura e viene considerata dalla scuola come una studentessa modello; dall'altra parte abbiamo Soichiro Arima, il primo ad aver scoperto la vera faccia di Miyazawa, anche lui è considerato uno studente modello ma per un'altro motivo, ossia quello di compiacere i suoi zii che lo hanno accolto in casa... in realtà dietro a quel sorriso si cela un passato tremendo e per cancellare questa sua parte oscura cerca a tutti i costi diventare una persona migliore in futuro. Tra i due si instaura pian piano un forte rapporto basato sulla fiducia e sulla comprensione reciproca. Oltre alla loro storia d'amore si aggiungono le vicende degli altri personaggi... ed è proprio questo il bello, vengono approfonditi perfino i personaggi comprimari in un modo eccezionale: abbiamo così le situazioni della piccola Tsubasa (carinissima!), quella di Maho o quella di Asaba. Gli sguardi intensi,le voci azzeccatissime e le varie scritte alternate ai dialoghi fanno apprezzare maggiormente questo prodotto. Non mancano le scene divertenti e toccanti... Una grande importanza va al lato psicologico che aumenta col procedere degli episodi.
L'unica cosa che potrebbe non piacere sono le ultime puntate dove i colori diventano in bianco e nero e non presenta un vero finale... tuttavia esiste anche la versione cartacea che a differenza dell'anime, il manga ha un finale.
Le situazioni di Lui e Lei è uno degli anime "scolastico-amorosi" che più ho apprezzato.
Per quanto riguarda l'aspetto grafico questo anime si presenta molto bene con un mix di tratti tanto scherzosi quanto seri.
Quest'ambiguità di tratto è proprio una caratteristica dell'anime, che lo rende speciale ed affascinante.
Per quanto riguarda la parte audio, doppiaggio ed effetti non c'è altro che dire se non che sono di buon livello, anche se non eccezionali.
Ciò che più colpisce però non sono questi dati tecnici bensì la trama e la caratterizzazione dei protagonisti.
Per quanto riguarda questi due aspetti non possono essere affrontati separatamente in quanto sono uno fuso nell'altro in maniera molto stretta.
Infatti lo svolgersi della trama non è altro che la conseguenza della maturazione psico-fisica dei due protagonisti una volta che i due hanno iniziato ad approfondire la loro conoscenza.
I due, da acerrimi nemici, iniziano a scoprire un sentimento (non proprio nemici visto che lui ha da sempre avuto un debole per lei, il vedere l'altro come un nemico è una prerogativa di lei), che cresce sempre più.
Iniziano a scoprire per la prima volta l'amore e cosa esso voglia dire.
Insieme intraprenderanno inconsciamente un cammino che porterà ad una maturazione entrambi; loro dovranno affrontare parecchi eventi che rischiano il loro distacco e anche se con difficoltà riusciranno ad andare avanti (d'altronde ciò che non uccide, ma fortifica).
La cosa che più affascina e cattura è la perfetta mescolanza fra vita quotidiana (scuola) e privata (amore) che viene delineandosi lungo il loro cammino.
Vi sono spesso scene molto comiche quanto significative che catturano l'attenzione anche quando la trama prevede talune flessioni o punti rilassanti lungo i quali si ci potrebbe "de-appassionare" ad un anime davvero molto bello.
L'anime in definitiva risulta oltremodo piacevole ed interessante (soprattutto per le tematiche di cuore trattate molto bene, e per le storie e le psicologie dietro i protagonisti).
Le puntate scivolano via che è un piacere, e in men che non si dica la serie volge al termine con sommo dispiacere dell'utente, oramai immedesimatosi nelle vite e nei problemi dei due ragazzi.
Questi ultimi usciranno da tutto ciò non solo cresciuti e maturati ma anche molto più consapevoli di cosa il vivere e l'amare vogliano dire.
Un'anime molto bello da consigliare a tutti, tranne ovviamente chi ami scene di azione o robot o combattimenti marziali o spaziali che si voglia.
Per quanto riguarda l'aspetto grafico questo anime si presenta molto bene con un mix di tratti tanto scherzosi quanto seri.
Quest'ambiguità di tratto è proprio una caratteristica dell'anime, che lo rende speciale ed affascinante.
Per quanto riguarda la parte audio, doppiaggio ed effetti non c'è altro che dire se non che sono di buon livello, anche se non eccezionali.
Ciò che più colpisce però non sono questi dati tecnici bensì la trama e la caratterizzazione dei protagonisti.
Per quanto riguarda questi due aspetti non possono essere affrontati separatamente in quanto sono uno fuso nell'altro in maniera molto stretta.
Infatti lo svolgersi della trama non è altro che la conseguenza della maturazione psico-fisica dei due protagonisti una volta che i due hanno iniziato ad approfondire la loro conoscenza.
I due, da acerrimi nemici, iniziano a scoprire un sentimento (non proprio nemici visto che lui ha da sempre avuto un debole per lei, il vedere l'altro come un nemico è una prerogativa di lei), che cresce sempre più.
Iniziano a scoprire per la prima volta l'amore e cosa esso voglia dire.
Insieme intraprenderanno inconsciamente un cammino che porterà ad una maturazione entrambi; loro dovranno affrontare parecchi eventi che rischiano il loro distacco e anche se con difficoltà riusciranno ad andare avanti (d'altronde ciò che non uccide, ma fortifica).
La cosa che più affascina e cattura è la perfetta mescolanza fra vita quotidiana (scuola) e privata (amore) che viene delineandosi lungo il loro cammino.
Vi sono spesso scene molto comiche quanto significative che catturano l'attenzione anche quando la trama prevede talune flessioni o punti rilassanti lungo i quali si ci potrebbe "de-appassionare" ad un anime davvero molto bello.
L'anime in definitiva risulta oltremodo piacevole ed interessante (soprattutto per le tematiche di cuore trattate molto bene, e per le storie e le psicologie dietro i protagonisti).
Le puntate scivolano via che è un piacere, e in men che non si dica la serie volge al termine con sommo dispiacere dell'utente, oramai immedesimatosi nelle vite e nei problemi dei due ragazzi.
Questi ultimi usciranno da tutto ciò non solo cresciuti e maturati ma anche molto più consapevoli di cosa il vivere e l'amare vogliano dire.
Un'anime molto bello da consigliare a tutti, tranne ovviamente chi ami scene di azione o robot o combattimenti marziali o spaziali che si voglia.
Karekano è un anime veramente meraviglioso. Si tratta del "solito" shojo, ma esce fuori dagli schemi abituali. La storia non si basa (come accade per tutti gli shojo) sul sentimento, sugli sfondi pieni di rose, sulla coppietta che arrossisce e miriadi di ragazzi/e pronti a conquistare lui/lei, ma racconta la stabile vita di coppia di due adolescenti che insieme impareranno a conoscere meglio il proprio lato interiore e la loro personalità. Infatti il tema principale non è la storia d'amore (che infatti durante la serie non ha mai momenti di crisi), ma il lato psicologico dei due, entrambi segnati dalla loro infanzia, entrambi alle prese con una realtà che li vuole diversi. A fare da contorno troviamo una miriade di personaggi bizzarri e divertenti, come la famiglia di lei, le sue amiche e l'incredibile e irresistibile Asaba ("venite a me, mie pecorelle").
Si tratta insomma di uno shojo che esce da ogni schema stereotipato, per entrare in una storia d'amore con delle caratteristiche che solo gli autori di Evangelion potevano creare. Da guardare assolutamente, per apprezzare il suo romanticismo, la dolcezza e la psicologia di questa bellissima storia.
Si tratta insomma di uno shojo che esce da ogni schema stereotipato, per entrare in una storia d'amore con delle caratteristiche che solo gli autori di Evangelion potevano creare. Da guardare assolutamente, per apprezzare il suo romanticismo, la dolcezza e la psicologia di questa bellissima storia.
Ok, l'anime non l'ho visto tutto, sono arrivata alla festa della cultura, ma ho letto tutto il manga, e siccome non c'è una sezione tra i manga, scrivo la mia recensione qui. che poi è la stessa cosa, visto che sono uguali! :)
All'inizio può sembrare il solito manga/anime scolastico, e in effetti lo è! un manga scolastico in piena regola, con ragazzi e ragazze le cui storie si intrecciano, si scontrano, si aggrovigliano. ma poi si va avanti nella lettura... e si nota un netto distacco di trama. dal numero 13 comincia ad assumere toni torbidi, ad indagare nella melma dell'animo umano, fino ad arrivare al climax con la storia del vero padre di Soichiro. il momento in cui lui urla che non voleva avere un figlio perchè voleva interrompere la catena di dolore della sua famiglia fa rabbrividire (in senso buono, ovviamente). Certo, un difetto, se proprio lo vogliamo trovare, è che i personaggi principali sono tutti "perfetti", equilibrati (dopo aver affrontato i propri demoni) e naturalmente c'è il lieto fin...lo so, magari questo non è un difetto, solo che non nascondo che, mentre leggevo le scene in cui Soichiro si era perso nei suoi incubi, ho sperato in un finale un pò più tragico...forse sono io che sono matta...x)
Comunque è un manga che va letto (e un anime che va visto), una bella nuvola del paradiso dei fumetti! ;)
All'inizio può sembrare il solito manga/anime scolastico, e in effetti lo è! un manga scolastico in piena regola, con ragazzi e ragazze le cui storie si intrecciano, si scontrano, si aggrovigliano. ma poi si va avanti nella lettura... e si nota un netto distacco di trama. dal numero 13 comincia ad assumere toni torbidi, ad indagare nella melma dell'animo umano, fino ad arrivare al climax con la storia del vero padre di Soichiro. il momento in cui lui urla che non voleva avere un figlio perchè voleva interrompere la catena di dolore della sua famiglia fa rabbrividire (in senso buono, ovviamente). Certo, un difetto, se proprio lo vogliamo trovare, è che i personaggi principali sono tutti "perfetti", equilibrati (dopo aver affrontato i propri demoni) e naturalmente c'è il lieto fin...lo so, magari questo non è un difetto, solo che non nascondo che, mentre leggevo le scene in cui Soichiro si era perso nei suoi incubi, ho sperato in un finale un pò più tragico...forse sono io che sono matta...x)
Comunque è un manga che va letto (e un anime che va visto), una bella nuvola del paradiso dei fumetti! ;)
Questa serie mi ha letteralmente rapito il cuore. Sono rimasta talmente incantata da non pensare di poter credere che esisteranno altri anime come questo! Karekano è la serie che non scoccia mai, minimamente dal primo all'ultimo episodio. L'evolversi del loro rapporto è una caso meravigliosa perchè i personaggi li vedi crescere sotto il naso nel trascorrere delle puntate. Devo dire che il primo episodio è una vera bomba ad orologeria. E' divertentissimo e si sente la mano di Idaki Anno alla reagi. L'unica cosa che non mi è piaciuta molto è stata questa ostentazione troppo forte dello stile sperimentale. Comunque sia non so se ci avete fatto caso ma quando, nel primo episodio lei ritorna da scuola in una scena fanno vedere Cyukino piegata leggermente su se stessa che tiene tra le mani un piccolo mondo. Questa scena ricorda quella di Evangelion in cui Lilith tiene tra le mani l'Eva 01 con Shinji dentro. Confrontate le due scene, non ve ne pentirete. Concludo dicendo che se volete una serie shoujo non troppo melensa, ma che rispecchi in un certo senso la vita reale KareKano è ciò che cercate... 10 è il minimo che posso dargli!
No, non voglio dare una insufficienza... Ma con grande sofferenza lo farò... mi hanno fatto soffrire stì ragazzacci della Gainax!
Le prime 4 puntate le ho viste a raffica, sigla saltata (solo la prima ho visto, ho scoperto delle anticipazioni alla fine molto dopo) non posso giurarlo, ma ho trattenuto più volte il fiato.
Ma era notte, era tardi, anzi tardissimo...
Vedo fino alla settima puntata, occhi quasi sbarati, primo richiamo alla realtà, domani al lavoro in che statò sarò...?
Coscienza, TACI!
Puntata 11: è amore, mi ero innamorato di Yukino...
Forse era la stanchezza, ma ripensandoci no.
Erano le 3 di notte... era Martedi... dannato lavoro.
Il resto... non sò, vorrei vivere ancora quel Mercoledì, il desiderio di vedere come andava avanti...
No, questo non è un commento, nemmeno una recensione...
In questo anime ho visto l'eccelenza, la passione, il divertimento, purtoppo ho visto anche anche il lento oblio delle ultime puntate...
Forse sarò troppo "leggero", forse stressato, forse...
Volevo solo vivere un sogno "Anime", spensierato...
A volte la felicità viene anche da una illusione...
Ecco cosa ha rappresentato per me Kore Kano, un piccolo, ma bellissimo sogno.
Ha saputo trasmettere in me delle emozioni fortissime, quasi palpabili.
Ma... fino alla puntata 18! Anzi NO!
Perché ? Tanti, troppi riassunti già da prima, ADDIRITTURA una puntata sul gradimento dell'audience, ma che storia è questa? AHHH!
NO NO NO! Non và affatto bene.
E poi come finisce? Con una domanda!
Cioè: il finale di una storia d'amore non è una domanda!
Personalmente il finale di Neon Genesis mi è piaciuto molto, anche più dei film, ma questa volta hanno sbagliato...
Per concludere, comprate, fatevi prestare, santo cielo non voglio inneggiarvi a compiere un reato, ma davvero, avete la mia approvazione anche se lo RUBATE il manga.
Le prime 4 puntate le ho viste a raffica, sigla saltata (solo la prima ho visto, ho scoperto delle anticipazioni alla fine molto dopo) non posso giurarlo, ma ho trattenuto più volte il fiato.
Ma era notte, era tardi, anzi tardissimo...
Vedo fino alla settima puntata, occhi quasi sbarati, primo richiamo alla realtà, domani al lavoro in che statò sarò...?
Coscienza, TACI!
Puntata 11: è amore, mi ero innamorato di Yukino...
Forse era la stanchezza, ma ripensandoci no.
Erano le 3 di notte... era Martedi... dannato lavoro.
Il resto... non sò, vorrei vivere ancora quel Mercoledì, il desiderio di vedere come andava avanti...
No, questo non è un commento, nemmeno una recensione...
In questo anime ho visto l'eccelenza, la passione, il divertimento, purtoppo ho visto anche anche il lento oblio delle ultime puntate...
Forse sarò troppo "leggero", forse stressato, forse...
Volevo solo vivere un sogno "Anime", spensierato...
A volte la felicità viene anche da una illusione...
Ecco cosa ha rappresentato per me Kore Kano, un piccolo, ma bellissimo sogno.
Ha saputo trasmettere in me delle emozioni fortissime, quasi palpabili.
Ma... fino alla puntata 18! Anzi NO!
Perché ? Tanti, troppi riassunti già da prima, ADDIRITTURA una puntata sul gradimento dell'audience, ma che storia è questa? AHHH!
NO NO NO! Non và affatto bene.
E poi come finisce? Con una domanda!
Cioè: il finale di una storia d'amore non è una domanda!
Personalmente il finale di Neon Genesis mi è piaciuto molto, anche più dei film, ma questa volta hanno sbagliato...
Per concludere, comprate, fatevi prestare, santo cielo non voglio inneggiarvi a compiere un reato, ma davvero, avete la mia approvazione anche se lo RUBATE il manga.
[<b>CONTIENE SPOILER</b>] Devo dire che sinceramente non mi era quasi mai capitato di vedere un anime cosi "psicologico" (anche se non sono una grandissima esperta in materia di anime!!)... è delicato ed estremamente dolce quando c'è da trattare questioni che fanno parte della sfera dell'amore, e ti fa capire quanto, in fondo, la "nostra generazione" sia superficiale nel considerare certe cose, certi fatti, poichè vengono dati per scontati... riconosco che è fatto veramente bene, inoltre è anche divertente in alcune parti... ammetto che in certi momenti è riuscito quasi a farmi immedesimare nelle parti dei personaggi...!!! hehe... avrei voluto dare 10 perchè mi è piaciuto veramente troppo, ma per il finale ci sono rimasta talmente male... ma davvero?? Cioè, non metto in dubbio che nel manga andrà a finire nel migliore dei modi.. però non si può fare così! Cioè, non solo tagliare la storia presa fin dall'inizio tra Yukinon e Arima, ma introducendone un'altra come se non bastasse! Che dire, non mi rimane che leggermi il continuo nel manga e sperare in un finale degno dell'anime!
Che dire di KareKano se non che è stupendo! E' riuscito a riportarmi alla mente tantissimi pensieri ed emozioni di tipo umano e psicologico che negli ultimi anni avevo un po' abbandonato. Ho "divorato" la serie in meno di 4 giorni (anche perchè saltavo i riassunti) e sono rimasta con il fiato sospeso per tutto il tempo... I personaggi sono disegnati eccellentemente, sia fisicamente che psicologicamente, e riescono a coinvolgerti come se si trattasse di un film, soprattutto quando si tratta di Arima o di Miyazawa...
Potrete però immaginare il dramma e la delusione dell'ultimo giorno, quando ho scoperto che la serie era finita praticamente il giorno prima... maledetta Gainax! Tra KareKano ed Evangelion è riuscita a rovinare 2 veri e propri capolavori! Adesso non mi resta altro che leggere il manga per colmare questa mia delusione.
Potrete però immaginare il dramma e la delusione dell'ultimo giorno, quando ho scoperto che la serie era finita praticamente il giorno prima... maledetta Gainax! Tra KareKano ed Evangelion è riuscita a rovinare 2 veri e propri capolavori! Adesso non mi resta altro che leggere il manga per colmare questa mia delusione.
Sinceramente mi è piaciuto molto, per la psicologia dei personaggi dei pensieri e dei problemi che li mette in crisi. Ho visto in questo anime che proprio fra tutti i personaggi c'è un intesa di sentimenti, davvero che mi ha fatto riflettere su come noi diamo pochi valori alle persone. Però la fine è stata davvero deludente sapevo che non erano tutto il manga, l'anime, però mi aspettavo un finale più calzante, a me ha rimasto con la bocca aperta! Però spero di essere soddisfatta leggendo tutti e 21 i volumi del manga.
Uno dei più bei cartoni che abbia mai visto! ( e solo questo basterebbe); la trama è densa e i personaggi sono fatti veramente bene. Avrei voluto dargli un voto migliore, ma lo avrei fatto se questo fosse stata la recensione del manga e non dell'anime; non ho niente da dire contro il cartone, dato che per la prima parte segue perfettamente il fumetto; mi è anche piaciuto poter vedere i vari personaggi animati, ma la parte finale non ha niente a che fare con il resto della trama; per fortuna che mi sono perso l'ultima puntata che mi hanno definito come qualcosa di orribile, niente a che vedere con il manga, che continua ancora per molto; comunque sia, anche se nel suo piccolo, il cartone, riesce a dare un quadro psicologico dei vari personaggi che secondo me, è ciò che rende speciale tutta la storia.
Come avevo detto all'inizio il miglio (peccato per il finale)
Come avevo detto all'inizio il miglio (peccato per il finale)
Se Evangelion rafficura le difficoltà della vita, KareKano raffigura l' Amore... da consumarsi entro un mese. Molte cose sono fatte per durare una sola Estate , dov'è il vero Amore ?...
E anche qui porta lo spettatore a chiedersi "ma conosco veramente chi mi circorda? Conosco la parte più profonda di chi amo, di chi voglio bene? Conosco "profondamente" chi sono io?
Descrivere KareKano in una sola parola? Poesia...
Peccato soltanto per il finale anzi per il non finale... se fosse continuato ne sarebbe uscito fuori un vero capolavoro :)
E anche qui porta lo spettatore a chiedersi "ma conosco veramente chi mi circorda? Conosco la parte più profonda di chi amo, di chi voglio bene? Conosco "profondamente" chi sono io?
Descrivere KareKano in una sola parola? Poesia...
Peccato soltanto per il finale anzi per il non finale... se fosse continuato ne sarebbe uscito fuori un vero capolavoro :)
Una bella storia, ma che si può meritare giusto un 7. Passi che l'anime resta incompiuto perchè segue un manga ben più lungo, passino pure i maledetti riassunti (almeno 8 puntate sono superlfue)... ma le puntate in stile presentazione powerpoint proprio NO!!! Mi hanno fatto davvero venire il mal di mare! Se non avete i soldi per fare un anime di 26 puntate non fatelo!!!
Ed è davvero un peccato come molti hanno fatto notare, perchè tolte queste pecche l'anime si sarebbe meritato un 10 pieno. Soprattutto perchè la storia d'amore che fa da fulcro è molto bilanciata: nè troppo mielosa nè troppo cervellotica, ma semplicemente ciò che ci si potrebbe aspettare da due 15enni (ed in oltre c'è un'ottima caratterizzazione dei personaggi secondari).
Comuqnue sia, se vi capita, vedetelo...
Ed è davvero un peccato come molti hanno fatto notare, perchè tolte queste pecche l'anime si sarebbe meritato un 10 pieno. Soprattutto perchè la storia d'amore che fa da fulcro è molto bilanciata: nè troppo mielosa nè troppo cervellotica, ma semplicemente ciò che ci si potrebbe aspettare da due 15enni (ed in oltre c'è un'ottima caratterizzazione dei personaggi secondari).
Comuqnue sia, se vi capita, vedetelo...
Peccato. E' la prima cosa a cui penso se con la mente torno agli episodi finali... si, perchè il finale è quello che manca a questo anime (uno tra i migliori shoujo e sicuramente il più innovativo... ma da Anno me l'aspettavo :) ). L'anime termine intorno al 7o volume del manga (che ne conta ben 21...), lasciandoci con tutta una seria di interrogativi e dando l'idea di INCOMPLETO... Ora, so bene che molti anime tratti dai manga non ricoprono tutto il percorso storico del fumetto, ma si tende comunque a fornirgli una conclusione adeguata (anche se non proprio identica a quella cartacea), mentre per quanto riguarda Kare Kano, gli autori hanno terminato il tutto sospendendo la storia in una sorta di limbo, come se ormai fosse terminato lo spazio disponibile per poter continuare la trama... non so se sia stato voluto o meno (magari han voluto esser i più realistici possibili trasmettendo il messaggio "nella vita non c'è mai una conclusione-se non la morte- ma si continua ad andare avanti. Sempre") comunque ammetto di esser rimasto con l'amaro in bocca.... Ah, un altro punto in meno solo per gli ECCESSIVI riassunti ad ogni (o quasi) episodio... ma dico: c'è bisogno di un riassunto completo della storia ogni volta che si guarda un nuovo episodio? E soprattutto, c'era bisogno di 1 episodio e mezzo riepilogativo???
Già, peccato....
Già, peccato....
La bellezza di questa serie si capisce subito dalla prima puntata... prima di vedere questo anime ero scettica pensavo che fossero tutti di lotta robot e cose simili, ma dopo aver vistio sl la prima puntata delle situazioni di lui e lei mi sono immediatamente ricreduta me ne sono innamorata. Non so come, ma 20 minuti circa di questo cartone hanno totalmente ribaltato la mia opinione dal giorno in cui ho visto quell'episodio ho iniziato a vedere altri cartoni e da lì a oggi è passato un anno circa ho visto almeno 30 o addirittura 40 anime, uno più bello dell'altro, ma sono fermamente convinta che nessuno sia bello come questo!
Ma la Gainax si crede simpatica con questi finali che si spacciano come episodi densi di significati?
Vorrei sapere una cosa del penultimo episodio: ma che c***o c'entra Kano con la storia principale? Una strategia per raggiungere i 26 episodi?
Dell'ultimo episodio: che caspitolina c'entrano Tonami e Sakura con la storia principale? Una strategia per raggiungere i 26 episodi?
Dalla recensione di Bishoujogle:
l'anime consta di soli 26 episodi, questo perchè l'anime è stato realizzato parallelamente all'uscita del manga, ed è quindi stato bruscamente interrotto in corrispondenza circa dell'8° volume del manga.
Questa può essere la risposta alle mie domande. Ma allora, perchè hanno voluto fare l'anime nonostante il fatto dell'assenza del finale? Forse per i soldi? Un modo per far comprare agli appassionati il finale che si troverà nei manga? Bah...
Non so voi...ma altri 13 volumi (21-8=13) di Kare Kano non faranno altro che portarmi ad un suicidio.
Altre cose che non mi sono piaciute di questo anime, sono i riassunti. Occupano circa un quarto della serie. Sì, ho enfatizzato, ma non troppo.
Il 6 l'ha preso per via della musica e del primo episodio, che è veramente notevole. Riesce a comprimere così tante informazioni in soli 20 minuti, impedendo qualsiasi forma di noia. Anche il secondo episodio è carino. E poi, il nulla.
Vorrei sapere una cosa del penultimo episodio: ma che c***o c'entra Kano con la storia principale? Una strategia per raggiungere i 26 episodi?
Dell'ultimo episodio: che caspitolina c'entrano Tonami e Sakura con la storia principale? Una strategia per raggiungere i 26 episodi?
Dalla recensione di Bishoujogle:
l'anime consta di soli 26 episodi, questo perchè l'anime è stato realizzato parallelamente all'uscita del manga, ed è quindi stato bruscamente interrotto in corrispondenza circa dell'8° volume del manga.
Questa può essere la risposta alle mie domande. Ma allora, perchè hanno voluto fare l'anime nonostante il fatto dell'assenza del finale? Forse per i soldi? Un modo per far comprare agli appassionati il finale che si troverà nei manga? Bah...
Non so voi...ma altri 13 volumi (21-8=13) di Kare Kano non faranno altro che portarmi ad un suicidio.
Altre cose che non mi sono piaciute di questo anime, sono i riassunti. Occupano circa un quarto della serie. Sì, ho enfatizzato, ma non troppo.
Il 6 l'ha preso per via della musica e del primo episodio, che è veramente notevole. Riesce a comprimere così tante informazioni in soli 20 minuti, impedendo qualsiasi forma di noia. Anche il secondo episodio è carino. E poi, il nulla.
Premetto subito che la storia vera e propria finisce con l'episodio 18 dal titolo Evoluzione, mentre le restanti puntate sembrano piuttosto un modo per allungare il brodo (non ci sono praticamente più scene interessanti tra i due protagonisti, ma l'attenzione viene spostata su altri personaggi e le rispettive peripezie). Comunque è un anime davvero bello che prevede un equilibrato mix di momenti comici e riflessioni psicologico-drammatiche (viene infatti dato largo spazio all'esplicazione dei vari stati d'animo dei protagonisti, ai loro dubbi sia rispetto la storia d'amore sia rispetto la vita in generale, all'introspezione caratteriale e ai racconti delle situazioni tragiche passate soprattutto da lui). E' uno shojo particolarmente divertente che fa vedere come una relazione non debba per forza sfociare nella smielataggine o in uno stato di morbosa e possessiva vicinanaza: si comprende perfettamente che i due ragazzi si amano anche se non sempre se lo dimostrano con gesti o con parole. In pratica un anime da vedere.
Premessa:il primo (e unico) anime della Gainax che ho visto è Evangelion, quindi mi viene naturale fare dei confronti!
L'anime Karekano ha delle evidenti somiglianze con Neon Genesis Evangelion:essendo lo stesso autore (Hideaki Anno) non ci si poteva spettare diversamente. Si denota la profonda introspezione psicologica che voleva imprimere ai personaggi. Nonostante siano ben caratterizzati, secondo me non si riesce a dare quella profondità tale da raggiungere i livelli di Evangelion, anche perchè la materia trattata è molto più leggera (amore, amicizie, ecc.). Comunque molte scene sono capaci di catturare mente e cuore dello spettatore e di proiettarli nella stessa dimensione della serie. Sono molto simili (come impostazione) pure le animazioni, più o meno i fondali, i titoli a inizio e metà episodio, e soprattutto le musiche con un marcato utilizzo della musica classica (pianoforte). Tutto ciò già sono dei punti a favore dell'anime. I punti in meno sono da attribuire al finale, al bizzaro rapporto tra Miyazawa e Arima e a come hanno costruito gli episodi.
Gli episodi:la serie è suddivisa in tre parti,la prima veloce e divertente in cui si arriva a findanzarsi, la seconda di stasi con studio dei due personaggi principali, la terza comica con focalizzazione sui personaggi secondari. Quindi alla fine si perde di mira quello che era il soggetto della serie, poi ben tre episodi spesi per fare riassunti, e il 26esimo fatto secondo me male (nella prima parte). Il finale decisamente non era quello che pensavo perchè era totalmente dedicato a Sakura e Tonami (presagendo un seguito su di loro) e nemmeno un qualcosina su Arima e compagna, veramente misero. Poi la cosa che veramente è assurda: per quanto sia un cartone animato... ma si possono due fidanzati (e innamorati), dopo mesi che stanno insieme e dopo che hanno fatto l'amore, chiamarsi ancora per COGNOME? Troppo irreale!... Se è per questo in tanti mesi di relazione a stento si sono dati una decina di baci (però hanno fatto l'amore!!!). Ancora più assurdo.
Tecnicamente i disegni sono buoni, gli sfondi bellissimi, le animazioni a volte simpatiche e belle, a volte statiche e monotone. però comunque è bello da vedere.
L'anime Karekano ha delle evidenti somiglianze con Neon Genesis Evangelion:essendo lo stesso autore (Hideaki Anno) non ci si poteva spettare diversamente. Si denota la profonda introspezione psicologica che voleva imprimere ai personaggi. Nonostante siano ben caratterizzati, secondo me non si riesce a dare quella profondità tale da raggiungere i livelli di Evangelion, anche perchè la materia trattata è molto più leggera (amore, amicizie, ecc.). Comunque molte scene sono capaci di catturare mente e cuore dello spettatore e di proiettarli nella stessa dimensione della serie. Sono molto simili (come impostazione) pure le animazioni, più o meno i fondali, i titoli a inizio e metà episodio, e soprattutto le musiche con un marcato utilizzo della musica classica (pianoforte). Tutto ciò già sono dei punti a favore dell'anime. I punti in meno sono da attribuire al finale, al bizzaro rapporto tra Miyazawa e Arima e a come hanno costruito gli episodi.
Gli episodi:la serie è suddivisa in tre parti,la prima veloce e divertente in cui si arriva a findanzarsi, la seconda di stasi con studio dei due personaggi principali, la terza comica con focalizzazione sui personaggi secondari. Quindi alla fine si perde di mira quello che era il soggetto della serie, poi ben tre episodi spesi per fare riassunti, e il 26esimo fatto secondo me male (nella prima parte). Il finale decisamente non era quello che pensavo perchè era totalmente dedicato a Sakura e Tonami (presagendo un seguito su di loro) e nemmeno un qualcosina su Arima e compagna, veramente misero. Poi la cosa che veramente è assurda: per quanto sia un cartone animato... ma si possono due fidanzati (e innamorati), dopo mesi che stanno insieme e dopo che hanno fatto l'amore, chiamarsi ancora per COGNOME? Troppo irreale!... Se è per questo in tanti mesi di relazione a stento si sono dati una decina di baci (però hanno fatto l'amore!!!). Ancora più assurdo.
Tecnicamente i disegni sono buoni, gli sfondi bellissimi, le animazioni a volte simpatiche e belle, a volte statiche e monotone. però comunque è bello da vedere.
La prima parte di KareKano mi è piaciuta veramente molto, un caso più unico che raro di commedia scolastica che non cade nei soliti luoghi comuni. I primissimi episodi sono davvero incredibili, originali e pieni di idee, e anche quando la storia diventa più convenzionale la serie rimane comunque gradevolissima grazie a gag azzeccate e all'ottima caratterizzazione dei personaggi.
Purtroppo gli ultimi 10-12 episodi non sono all'altezza dei precedenti, sembra quasi di guardare un altro anime!
Ritmo più lento in favore dell'approfondimento psicologico, concetti ripetuti all'infinito, sperimentalismi un po' troppo fini a sè stessi e, nel finale, gli immancabili sofismi e lezioncine di psicologia alla Anno; tutte cose sicuramente interessanti da un certo punto di vista, ma che secondo me c'entrano davvero poco con un titolo del genere (e oltretutto mozzano il finale...)
In definitiva, KareKano sta sicuramente una spanna sopra alla maggior parte degli shoujo degli ultimi anni, però viste le premesse iniziali mi aspettavo di più...
Purtroppo gli ultimi 10-12 episodi non sono all'altezza dei precedenti, sembra quasi di guardare un altro anime!
Ritmo più lento in favore dell'approfondimento psicologico, concetti ripetuti all'infinito, sperimentalismi un po' troppo fini a sè stessi e, nel finale, gli immancabili sofismi e lezioncine di psicologia alla Anno; tutte cose sicuramente interessanti da un certo punto di vista, ma che secondo me c'entrano davvero poco con un titolo del genere (e oltretutto mozzano il finale...)
In definitiva, KareKano sta sicuramente una spanna sopra alla maggior parte degli shoujo degli ultimi anni, però viste le premesse iniziali mi aspettavo di più...
Con questo anime Anno rivoluziona il concetto del shojo. Non più il solito triangolo o i soliti tira e molla amorosi, qui si da spazio all'intrspezione psicologgica, ai rapporti tra i personaggi e il loro passato (le scene della psiche di Arima sono sublime). E poi che tutta l'ironia che spempera certe situazione, e gag che fanno morire dal ridere(tutta la scena in cui Yukino rincorre Shibahime. WOW!)
In conclusione un altro capolavoro da vedere, senza scuse!
In conclusione un altro capolavoro da vedere, senza scuse!
Avrei voluto dare un 10 a questa bellissima serie, purtroppo però ci sono alcune cose che mi hanno impedito di farlo. Partiamo quindi con gli aspetti negativi: l'anime consta di soli 26 episodi, questo perchè l'anime è stato realizzato parallelamente all'uscita del manga, ed è quindi stato bruscamente interrotto in corrispondenza circa dell'8° volume del manga. Perciò chi decide di guardare la serie rimane alla fine con un senso di vuoto e insoddisfazione totale: si può proprio dire che l'anime in realtà NON HA UN FINALE! L'ultima puntata non risolve nulla, non offre uno scioglimento, come dicevo prima chi vuole sapere come proseguono le vicende deve assolutamente e dico ASSOLUTAMENTE procurarsi il manga, che consta di 21 volumi, l'ultimo dei quali verrà pubblicato da noi in Italia a marzo. Detto questo, passiamo agli aspetti positivi: la storia non è il massimo dell'originalità, narra di un'amore sbocciato tra i banchi di scuola, tuttavia l'anime è UNICO, per come si sviluppa, mai banalmente, per l'introspezione psicologica dei personaggi, per il fatto che anche i personaggi di secondo piano hanno una loro vicenda ugualmente considerata e sviluppata, per una riuscitissima miscela di umorismo esplosivo e toni drammatici e commoventi, per i personaggi straordinari, tra cui spiccano, a mio parere, Yukino Miazawa e Tsubasa Shibahime, e per il carattere sperimentale dell'opera (all'animazione tradizionale vengono uniti disegni tratt dal manga, disegni abbozzati, marionette, veri fotogrammi etc..). Il mio consiglio è di vedersi gli episodi poi andare a leggere il manga! (nb: tra l'altro l'anime è strettamente fedele al manga, ci sono quasi sempre le stesse scene e le stesse battute). Ottimo anche il doppiaggio dynit.
ultima recensione per stasera... doamni secondo round.
Cmq, bado alle ciance.
Il mio commento è ottimo. è una love story, su questo non si sgarra e sull'avventura di una gruppo di ragazzi (ma sopprattutto su Lei e Lui) negli anni 90.
Le musiche sono ottime così come la grafica.
Certo i numerosi episodi di review delle puntate dall'inizio se li potevano risparmiare perchè inutili (secondo me, naturlamente).
é molto intrinseca come storia perchè vede l'amore come un diamante dalle tante facce, un po' in ombra, un po' in luce.
Passo dopo passo questi due ragazzi arriveranno a formare una coppia vera e propria, per poi culminare con, lo chiamo io così, non vi preoccupate..., viva l'amore.
Degno di essere visto, anche se magari è troppo sdolcinato per i ragazzi (ma lasciamo perdere perchè in alcune parti a fatto vomitare pure me!!!).
Un piccolo appunto lo aggiungerei: se notate i personaggi, tutti i personaggi sono tutti sullo stesso piano. Infatti secondo me in questo anime sopprattutto si parla in maniera approfondita su tutti i ps che compaiono nel anime, cosa rara....
Cmq, bado alle ciance.
Il mio commento è ottimo. è una love story, su questo non si sgarra e sull'avventura di una gruppo di ragazzi (ma sopprattutto su Lei e Lui) negli anni 90.
Le musiche sono ottime così come la grafica.
Certo i numerosi episodi di review delle puntate dall'inizio se li potevano risparmiare perchè inutili (secondo me, naturlamente).
é molto intrinseca come storia perchè vede l'amore come un diamante dalle tante facce, un po' in ombra, un po' in luce.
Passo dopo passo questi due ragazzi arriveranno a formare una coppia vera e propria, per poi culminare con, lo chiamo io così, non vi preoccupate..., viva l'amore.
Degno di essere visto, anche se magari è troppo sdolcinato per i ragazzi (ma lasciamo perdere perchè in alcune parti a fatto vomitare pure me!!!).
Un piccolo appunto lo aggiungerei: se notate i personaggi, tutti i personaggi sono tutti sullo stesso piano. Infatti secondo me in questo anime sopprattutto si parla in maniera approfondita su tutti i ps che compaiono nel anime, cosa rara....
Bello, divertente, originale.
Ho fatto un pò di fatica all'inizio ad abituarmi al tipo di disegno e di grafica con cui viene narrato l'anime, ma per il resto è ben realizzato.
Profondo, toccante ed esilarante al punto giusto, mai banale.
La caratteristica predominante è sicuramente la storia dettagliata della quotidianeità e dell'amore fra due adolescenti; in primo piano risaltano la ricerca e le crisi d'identità, proprie di tale delicato periodo della vita.
Lo consiglio a chi volesse scrutare un pò più da vicino il mondo dei sentimenti giovanili, lo sconsiglio invece a chi cerca azione e avventura.
Ho fatto un pò di fatica all'inizio ad abituarmi al tipo di disegno e di grafica con cui viene narrato l'anime, ma per il resto è ben realizzato.
Profondo, toccante ed esilarante al punto giusto, mai banale.
La caratteristica predominante è sicuramente la storia dettagliata della quotidianeità e dell'amore fra due adolescenti; in primo piano risaltano la ricerca e le crisi d'identità, proprie di tale delicato periodo della vita.
Lo consiglio a chi volesse scrutare un pò più da vicino il mondo dei sentimenti giovanili, lo sconsiglio invece a chi cerca azione e avventura.
Si tratta di un anime molto bello. La Gainax non si smentisce e crea un cartone davvero ben fatto sulla vita amorosa di una coppia di ragazzi delle superiori. Parlando della linea della trama bisogna dire che è incredibilmente vera, si incontrano problemi che seriamente saltano nella mente a molti adolescienti. Attenzione, non è uno shoujo che si perde in appiccicose visioni dell'amore, non l'ho trovato mai scontato, solo dolce, ma incredibilmente reale.
In più l'anime fa decisamente troppo ridere, Lei è un tipino tutto particolare ed ha reazioni tutte sue, Tsubasa poi dopo le prime puntate in cui appare diventa una sorta di "animale" mangiatutto e corrompibile.
Magnifica sequenza è l'inseguimento di Tsubasa da parte di Miyazawa in versione Evangelion, davvero da vedere.
In più l'anime fa decisamente troppo ridere, Lei è un tipino tutto particolare ed ha reazioni tutte sue, Tsubasa poi dopo le prime puntate in cui appare diventa una sorta di "animale" mangiatutto e corrompibile.
Magnifica sequenza è l'inseguimento di Tsubasa da parte di Miyazawa in versione Evangelion, davvero da vedere.
E' una serie magica. Il primo Shojo che ricordi, dove i protagonisti principali non si mettono insieme solo dopo diverse peripezie, ma all'inizio della serie stessa, vivendo e facendo vivere allo spettatore laq uotidianità della vita di coppia: gelosie, problemi, difetti e pregi dei rispettivi caratteri e il CRESCERE INSIEME. Retrospettività analitica dei personaggi presente in ogni sua sfacettatura, protagonisti, personaggi secondari o "comparse" che siano, diverse storie di diversi lui con diverse lei, musiche e animazioni al di là degli schemi: una sorta di Manga che sembra uscire dalle pagine in maniera quasi del tutto naturale. Peccato che l'anime si blocchi quando la storia si fa dannatamente interessante. Guardatelo e leggetelo. :)