Angel Beats!
È la prima recensione che scrivo su questo sito, ed è proprio da questo anime che voglio iniziare poiché è stato uno di quelli con maggior impatto sulla mia vita che abbia mai visto.
Io non sono una persona che piange, però questo anime è l’unica cosa che mi ha portato le lacrime commuovendomi con un finale davvero commuovente e una opening talmente delicata e dolce che mi fa venire oramai gli occhi lucidi ogni qual volta che l’ascolto.
Ora però voglio parlare dell’anime e spiegare perché per me sia tanto bello.
La trama è semplice, un ragazzo qualunque chiamato Otonashi si ritrova in un luogo sconosciuto che gli viene rivelato da Yuri, una ragazza conosciuta subito dopo il suo arrivo, essere l’aldilà. Yuri chiede a Otonashi di unirsi alla sua legione contro gli angeli e contro Dio, per ribellarsi alle ingiustizie delle loro tristi vite ed evitare di scomparire da quel mondo. Così Otonashi conosce la legione, un gruppo di ragazzi tutti accomunati da una vita triste e un desiderio di rivalsa. L’obiettivo principale è Tenshi, una ragazza che viene definita un angelo, quindi un nemico, dotato di poteri paranormali come evocare lame o riflettere i proiettili a lei indirizzati. La trama andrà a svilupparsi mostrando ogni retroscena e significato di questo mondo.
Una critica che posso muovere a questa serie è la scarsa caratterizzazione di certi personaggi e una eccessiva fretta, probabilmente la serie necessitava di episodi aggiuntivi per sviluppare meglio il tutto, però in questi pochi 12 episodi riesce comunque a creare una storia pregna di emozioni e bei significati.
Un tema che mi ha sorpreso molto è la donazione degli organi, una sensibilizzazione secondo me utilissima e trattata nel meglio dei modi, che fa capire come l’opera non sia fine a se stessa, ma ma sia invece qualcosa che ci tiene a trasmettere dei valori.
Il significato della serie, almeno per come lo ho inteso io è spettacolare e penso che mi accompagnerà per il resto della mia vita. Infatti la serie insegna a ringraziare sempre per quello che si ha, a lottare sempre, perché la vita è in ogni caso un dono, pur se non esistesse un Dio è il nostro dono più prezioso, perché per quanto possa essere dolorosa e triste, è pur sempre la nostra vita, a cui noi diamo un significato e grazie alla quale possiamo desiderare di essere felici. In pratica se la mia vita non è bella, io devo lottare per questa, poiché è la mia vita e non la scambierei per nulla al mondo, perché io sono il riflesso della mia vita.
Questo anime mi ha segnato e me lo porterò sempre nel cuore, resterà per sempre uno dei miei anime preferiti, sicuramente sul podio.
Voto finale 10/10. So che non è perfetto, però non potrei mai dargli di meno.
Grazie per aver letto la mia prima recensione.
Io non sono una persona che piange, però questo anime è l’unica cosa che mi ha portato le lacrime commuovendomi con un finale davvero commuovente e una opening talmente delicata e dolce che mi fa venire oramai gli occhi lucidi ogni qual volta che l’ascolto.
Ora però voglio parlare dell’anime e spiegare perché per me sia tanto bello.
La trama è semplice, un ragazzo qualunque chiamato Otonashi si ritrova in un luogo sconosciuto che gli viene rivelato da Yuri, una ragazza conosciuta subito dopo il suo arrivo, essere l’aldilà. Yuri chiede a Otonashi di unirsi alla sua legione contro gli angeli e contro Dio, per ribellarsi alle ingiustizie delle loro tristi vite ed evitare di scomparire da quel mondo. Così Otonashi conosce la legione, un gruppo di ragazzi tutti accomunati da una vita triste e un desiderio di rivalsa. L’obiettivo principale è Tenshi, una ragazza che viene definita un angelo, quindi un nemico, dotato di poteri paranormali come evocare lame o riflettere i proiettili a lei indirizzati. La trama andrà a svilupparsi mostrando ogni retroscena e significato di questo mondo.
Una critica che posso muovere a questa serie è la scarsa caratterizzazione di certi personaggi e una eccessiva fretta, probabilmente la serie necessitava di episodi aggiuntivi per sviluppare meglio il tutto, però in questi pochi 12 episodi riesce comunque a creare una storia pregna di emozioni e bei significati.
Un tema che mi ha sorpreso molto è la donazione degli organi, una sensibilizzazione secondo me utilissima e trattata nel meglio dei modi, che fa capire come l’opera non sia fine a se stessa, ma ma sia invece qualcosa che ci tiene a trasmettere dei valori.
Il significato della serie, almeno per come lo ho inteso io è spettacolare e penso che mi accompagnerà per il resto della mia vita. Infatti la serie insegna a ringraziare sempre per quello che si ha, a lottare sempre, perché la vita è in ogni caso un dono, pur se non esistesse un Dio è il nostro dono più prezioso, perché per quanto possa essere dolorosa e triste, è pur sempre la nostra vita, a cui noi diamo un significato e grazie alla quale possiamo desiderare di essere felici. In pratica se la mia vita non è bella, io devo lottare per questa, poiché è la mia vita e non la scambierei per nulla al mondo, perché io sono il riflesso della mia vita.
Questo anime mi ha segnato e me lo porterò sempre nel cuore, resterà per sempre uno dei miei anime preferiti, sicuramente sul podio.
Voto finale 10/10. So che non è perfetto, però non potrei mai dargli di meno.
Grazie per aver letto la mia prima recensione.
Non avevo grandi aspettative per questa opera, nonostante se ne parli in generale molto bene. Tuttavia qualunque aspettativa potessi avere è stata senz'altro delusa.
Viene spesso descritto come uno degli anime più tristi in circolazione, ma personalmente, affinché un anime risulti triste deve per lo meno avere una trama ben costruita e dei personaggi strutturati, con una back story adeguata e soprattutto con un'evoluzione convincente. Tutti elementi che questo anime non ha!
Non mi soffermerò molto sulla trama, che vede il protagonista Otonashi ritrovarsi dopo la morte in una vera e propria scuola all'interno di una sorta di limbo, dove le anime dei ragazzi vengono apparentemente smistate una volta che giungono nell'aldilà. Qui però incontra una "resistenza", formata da altri studenti/anime, armati fino ai denti e capitanati da Yuri. Questi non accettano il loro destino e puntano a rovesciare il sistema scolastico e a ribellarsi a Dio. Per fare ciò devono però scontrarsi con un Angelo, che altri non è che un'altra studentessa di nome Kanade, che possiede apparentemente dei poteri particolari e che mira invece al normale svolgimento della vita scolastica.
La trama sembra interessante vero? Sarebbe così se non venisse rovinata negli episodi immediatamente successivi.
Devo dire che la cosa che più mi ha infastidito nella visione sono stati i continui cambi di genere. Se i primi episodi erano di genere azione/mistero, subito dopo troviamo alcuni episodi che ci mostrano una commedia, leggera se non comica, a tratti quasi parodistica e in assoluta contrapposizione con gli episodi precedenti. Ci si potrebbe passare su se questo fosse coerente nella serie, tuttavia ci troviamo dopo pochi episodi a vedere episodi che di punto in bianco puntano a diventare un dramma, con racconti che dovrebbero essere strappalacrime di personaggi secondari il cui character design è stato appena abbozzato. Proprio i personaggi secondari sono un'altra pecca; ne vengono presentati molti, ma ne vengono approfonditi pochissimi, in puntate a loro dedicate, ma che non fanno evolvere per nulla la trama.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Nel finale arriviamo al climax del non-sense. Dopo che Yuri (inutile per 2/3 delle puntate) uccide il ragazzo che muoveva le fila del mondo ultraterreno (era dio? Era l'essere che noi umani intendiamo come dio? Era un angelo che agiva di sua sponte o per conto di qualcuno? Non ci è dato saperlo), le anime dei ragazzi cominciano a scomparire, nonostante non venga dedicata neanche un inquadratura per i personaggi secondari durante i loro ultimi momenti nel limbo. Ai pochi personaggi eletti viene invece concesso un finale con tanto di finta cerimonia del diploma.
Quando senza tanti commiati anche gli ultimi personaggi scompaiono e rimangono solo Otonashi e Kanade ecco avvenire il peggio della serie. Otonashi, che fino a quel momento non ha mostrato nessuna attrazione verso Kanade, si dichiara proprio un attimo prima che la ragazza si reincarni, costringendola a fare una scelta che secondo gli autori dovrebbe essere strappalacrime, ma che risulta soltanto malgestita, come se l'autore volesse inserirla a forza nel finale.
Non rimane che il rimpianto per un opera che nelle premesse era buona, ma che viene rovinata dalla fretta e dal miscuglio di emozioni che si voleva far provare allo spettatore, ma che risulta assolutamente insufficiente sia nella trama, nei colpi di scena e nell'evoluzione dei personaggi.
A livello tecnico il lavoro è nella media, comunque non riesce a distogliere l'attenzione dagli evidenti problemi di fondo.
Vogliamo trovare una nota positiva? La opening, carina e orecchiabile.
Il voto sarebbe 2, do un voto in più perché, per correttezza, ammetto che l'episodio dove si parla del passato terreno del protagonista l'ho trovato convincente e ben fatto.
P.S. ho capito che al peggio non c'è mai fine quando ho visto la puntata della partita di baseball.
Consiglierei questo anime a qualcuno? Sì, se voglio fargli un dispetto! Voto 3
Viene spesso descritto come uno degli anime più tristi in circolazione, ma personalmente, affinché un anime risulti triste deve per lo meno avere una trama ben costruita e dei personaggi strutturati, con una back story adeguata e soprattutto con un'evoluzione convincente. Tutti elementi che questo anime non ha!
Non mi soffermerò molto sulla trama, che vede il protagonista Otonashi ritrovarsi dopo la morte in una vera e propria scuola all'interno di una sorta di limbo, dove le anime dei ragazzi vengono apparentemente smistate una volta che giungono nell'aldilà. Qui però incontra una "resistenza", formata da altri studenti/anime, armati fino ai denti e capitanati da Yuri. Questi non accettano il loro destino e puntano a rovesciare il sistema scolastico e a ribellarsi a Dio. Per fare ciò devono però scontrarsi con un Angelo, che altri non è che un'altra studentessa di nome Kanade, che possiede apparentemente dei poteri particolari e che mira invece al normale svolgimento della vita scolastica.
La trama sembra interessante vero? Sarebbe così se non venisse rovinata negli episodi immediatamente successivi.
Devo dire che la cosa che più mi ha infastidito nella visione sono stati i continui cambi di genere. Se i primi episodi erano di genere azione/mistero, subito dopo troviamo alcuni episodi che ci mostrano una commedia, leggera se non comica, a tratti quasi parodistica e in assoluta contrapposizione con gli episodi precedenti. Ci si potrebbe passare su se questo fosse coerente nella serie, tuttavia ci troviamo dopo pochi episodi a vedere episodi che di punto in bianco puntano a diventare un dramma, con racconti che dovrebbero essere strappalacrime di personaggi secondari il cui character design è stato appena abbozzato. Proprio i personaggi secondari sono un'altra pecca; ne vengono presentati molti, ma ne vengono approfonditi pochissimi, in puntate a loro dedicate, ma che non fanno evolvere per nulla la trama.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Nel finale arriviamo al climax del non-sense. Dopo che Yuri (inutile per 2/3 delle puntate) uccide il ragazzo che muoveva le fila del mondo ultraterreno (era dio? Era l'essere che noi umani intendiamo come dio? Era un angelo che agiva di sua sponte o per conto di qualcuno? Non ci è dato saperlo), le anime dei ragazzi cominciano a scomparire, nonostante non venga dedicata neanche un inquadratura per i personaggi secondari durante i loro ultimi momenti nel limbo. Ai pochi personaggi eletti viene invece concesso un finale con tanto di finta cerimonia del diploma.
Quando senza tanti commiati anche gli ultimi personaggi scompaiono e rimangono solo Otonashi e Kanade ecco avvenire il peggio della serie. Otonashi, che fino a quel momento non ha mostrato nessuna attrazione verso Kanade, si dichiara proprio un attimo prima che la ragazza si reincarni, costringendola a fare una scelta che secondo gli autori dovrebbe essere strappalacrime, ma che risulta soltanto malgestita, come se l'autore volesse inserirla a forza nel finale.
Non rimane che il rimpianto per un opera che nelle premesse era buona, ma che viene rovinata dalla fretta e dal miscuglio di emozioni che si voleva far provare allo spettatore, ma che risulta assolutamente insufficiente sia nella trama, nei colpi di scena e nell'evoluzione dei personaggi.
A livello tecnico il lavoro è nella media, comunque non riesce a distogliere l'attenzione dagli evidenti problemi di fondo.
Vogliamo trovare una nota positiva? La opening, carina e orecchiabile.
Il voto sarebbe 2, do un voto in più perché, per correttezza, ammetto che l'episodio dove si parla del passato terreno del protagonista l'ho trovato convincente e ben fatto.
P.S. ho capito che al peggio non c'è mai fine quando ho visto la puntata della partita di baseball.
Consiglierei questo anime a qualcuno? Sì, se voglio fargli un dispetto! Voto 3
Gironzolando su una nota piattaforma di streaming ho notato “Angel Beats!” e, dopo aver letto qualche recensione, incuriosito dalla particolarità della trama e dai giudizi tutto sommato positivi, l’ho visionato.
In realtà dalle recensioni avevo notato anche pareri poco lusinghieri, ma volevo verificare di persona per farmene un’idea.
Attenzione: la recensione contiene spoiler!
La storia, devo ammetterlo, mi ha messo in seria “difficoltà”. Nel senso che pur sforzandomi (cercando ausilio e spiegazioni anche in rete), ho stentato a comprendere il senso della trama che racconta la storia di giovani ragazzi che, deceduti, si svegliano in una sorta di limbo, ambientato in una sorta di scuola (sigh! ancora…) dove i ragazzi devono frequentare le lezioni per poter essere “promossi” per poter accedere all’aldilà definitivo o reincarnarsi in qualche altro essere vivente. Le persone che popolano questo mondo hanno una sorta di “credito” o rimpianto di qualcosa di irrealizzato nella breve vita terrena e tale circostanza li tiene ancorati a questo mondo misterioso… In realtà, come si vedrà nella storia di alcuni dei protagonisti, questi sono deceduti dopo sofferenze fisiche e psicologiche “estreme” che rendono, agli occhi dello spettatore, la loro fine “ingiusta”.
Inizialmente si cita Dio e alcuni ragazzi avversano quanto loro capitato in vita boicottando lo scopo del “mondo di mezzo” o “limbo” con tutte le loro forze per dimostrare al Creatore che lui è stato enormemente ingiusto nei loro confronti. Contro quelle che poi saranno una serie di birichinate da bambini (suonare musica senza autorizzazione, rubare i buoni pasto scolastici, ecc.) c’è una ragazza, che inizialmente è definita come un angelo ma che in realtà si chiama Kanade Tachibana (il cognome mi fa sovvenire la protagonista di “After the rain”…) che, dotata di poteri speciali, cerca di bloccare le iniziative dei ribelli che si sono organizzati in un’associazione - sigla SSS (inquietante… ma significa “Shinda Sekai Sensen” ossia “Fronte mondiale dei morti”) – che sotto la guida di una ragazza Yuri, continuano la guerriglia contro il “sistema”.
Tralasciando gli episodi sempre surreali e spesso oltre il limite del comico, l’anime assume connotati “più profondi” quando il protagonista Otonashi (da cui parte la trama con il suo arrivo nel Limbo) recupera i suoi ricordi e si rende conto che l’unico modo per uscire da quella situazione è fare in modo che i rimpianti che ciascuno spirito si porta dietro dalla vita terrena siano “risolti”. Così si spiega la “cancellazione” (abbandono del limbo, ma non si sa verso cosa o quale destinazione) della chitarrista cantante Iwasawa e quella della cantante che l’ha sostituita: Yui. Di questi personaggi, l’anime spiega cosa hanno patito nella loro breve esistenza e sfido qualsiasi essere umano a non essere fortemente turbato dalle loro storie, tanto più strazianti perché non avevano colpe di quanto loro successo…
Lo stesso Otonashi, una volta recuperata la memoria, si adopera per trovare la soluzione a questo “soggiorno obbligato delle anime” e alla fine Yuri accetta la sua visione (far superare i rimpianti e i rimorsi ai giovani appartenenti alla SSS) per superare una volta per tutte la situazione di impasse che vivono: combattere contro il loro stesso “bene”.
La trama ovviamente la sto un po’ interpretando mettendoci del mio: infatti, come già evidenziato da qualcuno, questo anime non dà risposte e ne “abbozza” poche in modo contraddittorio e anche un po’ superficiale. Il tutto viene lasciato alla immaginazione dello spettatore: non ha senso fare tanta speculazione su un prodotto che di filosofico o religioso ha ben poco o nulla. Piuttosto, per come si è evoluto nel finale, mi è sembrato una sorta di “videogame” in cui alcuni personaggi hanno il compito di avversare quanto stabilito dal Creatore, che in questo caso non sarebbe Dio ma qualche programmatore SW… E quanto compie Yuri alla fine della serie sembrerebbe avvalorare questa “tesi” (di cui sono conscio, molto personale) quando risolve il problema della trasformazione dei personaggi non protagonisti (e non solo…) in ombre…
Se proprio bisogna trovare una morale alla storia, una morale “laica”, probabilmente scriverei che "Angel Beats!" pone una specie di riflessione sul senso della vita, sugli obiettivi che ciascuno si pone di raggiungere e su quanto ogni persona si impegni nel vivere la vita nel miglior modo possibile, anche contro le avversità che prima o poi si verificano. Il mancato raggiungimento degli obiettivi o peggio l’infelicità più ingiusta che si potrà patire non giustificano il rifiuto della vita stessa né il considerarla come qualcosa per cui non valga la pena di combattere anche solo per apprezzare quanto di buono ci ha offerto.
Facendo un azzardo, consiglio di visionare “Voglio mangiare il tuo pancreas”: il punto di vista è ovviamente ribaltato, perché l’anime racconta gli ultimi istanti di vita di una ragazza che era consapevole di morire per un male incurabile. Eppure dimostrerà come si può affrontare una ingiustizia “simile” a quelle patite dai protagonisti di "Angel Beats!".
Passando agli aspetti positivi di "Angel Beats!" i disegni sono ben fatti (stiamo parlando di un anime del 2010) e anche le OST rendono quest’anime notevole: sia le canzoni delle Girls Dead Monster, sia l’opening, sia l’ending e soprattutto la canzone che chiude la puntata di Yui sono molto belle. Quest’ultima è a dir poco commovente…
Ne consiglio la visione? Mah, personalmente non ha lasciato molto per i “gravi” buchi di trama e per i personaggi così e così. Tra questi, mi sono dimenticato di scrivere qualcosa su:
- Kanadae “Tenshi” Tachibana, perché a mio avviso non si riabilita neppure nel finale quando chiede a Otonashi di dichararle il suo amore per liberarla dal limbo… quando a causa sua Otononashi è dovuto arrivare in questo mondo misterioso;
- Yuri, che in virtù della tenebra dei ricordi sullo sterminio della famiglia, resta nel limbo solo per cercare di salvare gli amici che riteneva la sua nuova famiglia. Molto meglio da questo punto di vista Iwasawa (che arriva da sola alla conclusione e molla tutto e tutti).
Tuttavia non mi sento di bocciarlo completamente per la qualità formale applicata … a mio avviso deve essere approcciato per quello che è: un videogioco con dei semplici messaggi “morali”… ben riassunti da Otonoashi quando spiega che lui non sarebbe dovuto transitare nel limbo perché morendo aveva superato qualsiasi forma di rimpianto donando consapevolmente i suoi organi…
In realtà dalle recensioni avevo notato anche pareri poco lusinghieri, ma volevo verificare di persona per farmene un’idea.
Attenzione: la recensione contiene spoiler!
La storia, devo ammetterlo, mi ha messo in seria “difficoltà”. Nel senso che pur sforzandomi (cercando ausilio e spiegazioni anche in rete), ho stentato a comprendere il senso della trama che racconta la storia di giovani ragazzi che, deceduti, si svegliano in una sorta di limbo, ambientato in una sorta di scuola (sigh! ancora…) dove i ragazzi devono frequentare le lezioni per poter essere “promossi” per poter accedere all’aldilà definitivo o reincarnarsi in qualche altro essere vivente. Le persone che popolano questo mondo hanno una sorta di “credito” o rimpianto di qualcosa di irrealizzato nella breve vita terrena e tale circostanza li tiene ancorati a questo mondo misterioso… In realtà, come si vedrà nella storia di alcuni dei protagonisti, questi sono deceduti dopo sofferenze fisiche e psicologiche “estreme” che rendono, agli occhi dello spettatore, la loro fine “ingiusta”.
Inizialmente si cita Dio e alcuni ragazzi avversano quanto loro capitato in vita boicottando lo scopo del “mondo di mezzo” o “limbo” con tutte le loro forze per dimostrare al Creatore che lui è stato enormemente ingiusto nei loro confronti. Contro quelle che poi saranno una serie di birichinate da bambini (suonare musica senza autorizzazione, rubare i buoni pasto scolastici, ecc.) c’è una ragazza, che inizialmente è definita come un angelo ma che in realtà si chiama Kanade Tachibana (il cognome mi fa sovvenire la protagonista di “After the rain”…) che, dotata di poteri speciali, cerca di bloccare le iniziative dei ribelli che si sono organizzati in un’associazione - sigla SSS (inquietante… ma significa “Shinda Sekai Sensen” ossia “Fronte mondiale dei morti”) – che sotto la guida di una ragazza Yuri, continuano la guerriglia contro il “sistema”.
Tralasciando gli episodi sempre surreali e spesso oltre il limite del comico, l’anime assume connotati “più profondi” quando il protagonista Otonashi (da cui parte la trama con il suo arrivo nel Limbo) recupera i suoi ricordi e si rende conto che l’unico modo per uscire da quella situazione è fare in modo che i rimpianti che ciascuno spirito si porta dietro dalla vita terrena siano “risolti”. Così si spiega la “cancellazione” (abbandono del limbo, ma non si sa verso cosa o quale destinazione) della chitarrista cantante Iwasawa e quella della cantante che l’ha sostituita: Yui. Di questi personaggi, l’anime spiega cosa hanno patito nella loro breve esistenza e sfido qualsiasi essere umano a non essere fortemente turbato dalle loro storie, tanto più strazianti perché non avevano colpe di quanto loro successo…
Lo stesso Otonashi, una volta recuperata la memoria, si adopera per trovare la soluzione a questo “soggiorno obbligato delle anime” e alla fine Yuri accetta la sua visione (far superare i rimpianti e i rimorsi ai giovani appartenenti alla SSS) per superare una volta per tutte la situazione di impasse che vivono: combattere contro il loro stesso “bene”.
La trama ovviamente la sto un po’ interpretando mettendoci del mio: infatti, come già evidenziato da qualcuno, questo anime non dà risposte e ne “abbozza” poche in modo contraddittorio e anche un po’ superficiale. Il tutto viene lasciato alla immaginazione dello spettatore: non ha senso fare tanta speculazione su un prodotto che di filosofico o religioso ha ben poco o nulla. Piuttosto, per come si è evoluto nel finale, mi è sembrato una sorta di “videogame” in cui alcuni personaggi hanno il compito di avversare quanto stabilito dal Creatore, che in questo caso non sarebbe Dio ma qualche programmatore SW… E quanto compie Yuri alla fine della serie sembrerebbe avvalorare questa “tesi” (di cui sono conscio, molto personale) quando risolve il problema della trasformazione dei personaggi non protagonisti (e non solo…) in ombre…
Se proprio bisogna trovare una morale alla storia, una morale “laica”, probabilmente scriverei che "Angel Beats!" pone una specie di riflessione sul senso della vita, sugli obiettivi che ciascuno si pone di raggiungere e su quanto ogni persona si impegni nel vivere la vita nel miglior modo possibile, anche contro le avversità che prima o poi si verificano. Il mancato raggiungimento degli obiettivi o peggio l’infelicità più ingiusta che si potrà patire non giustificano il rifiuto della vita stessa né il considerarla come qualcosa per cui non valga la pena di combattere anche solo per apprezzare quanto di buono ci ha offerto.
Facendo un azzardo, consiglio di visionare “Voglio mangiare il tuo pancreas”: il punto di vista è ovviamente ribaltato, perché l’anime racconta gli ultimi istanti di vita di una ragazza che era consapevole di morire per un male incurabile. Eppure dimostrerà come si può affrontare una ingiustizia “simile” a quelle patite dai protagonisti di "Angel Beats!".
Passando agli aspetti positivi di "Angel Beats!" i disegni sono ben fatti (stiamo parlando di un anime del 2010) e anche le OST rendono quest’anime notevole: sia le canzoni delle Girls Dead Monster, sia l’opening, sia l’ending e soprattutto la canzone che chiude la puntata di Yui sono molto belle. Quest’ultima è a dir poco commovente…
Ne consiglio la visione? Mah, personalmente non ha lasciato molto per i “gravi” buchi di trama e per i personaggi così e così. Tra questi, mi sono dimenticato di scrivere qualcosa su:
- Kanadae “Tenshi” Tachibana, perché a mio avviso non si riabilita neppure nel finale quando chiede a Otonashi di dichararle il suo amore per liberarla dal limbo… quando a causa sua Otononashi è dovuto arrivare in questo mondo misterioso;
- Yuri, che in virtù della tenebra dei ricordi sullo sterminio della famiglia, resta nel limbo solo per cercare di salvare gli amici che riteneva la sua nuova famiglia. Molto meglio da questo punto di vista Iwasawa (che arriva da sola alla conclusione e molla tutto e tutti).
Tuttavia non mi sento di bocciarlo completamente per la qualità formale applicata … a mio avviso deve essere approcciato per quello che è: un videogioco con dei semplici messaggi “morali”… ben riassunti da Otonoashi quando spiega che lui non sarebbe dovuto transitare nel limbo perché morendo aveva superato qualsiasi forma di rimpianto donando consapevolmente i suoi organi…
[Attenzione: la recensione contiene spoiler[/b]
"Angel Beats!" è sicuramente un gioiellino. Sicuramente è uno dei miei anime preferiti; l'ho rivisto più volte e ogni volta riesce a divertirmi e commuovermi (soprattutto commuovermi, il fatto di sapere già il finale non aiuta per niente, anzi, proprio il contrario, il fatto di sapere il finale mi ha fatto iniziare a piangere già dal penultimo episodio).
È il classico anime strappalacrime; forse inizialmente non dà questa idea, ma già da metà serie inizi ad intuire dove vuole andare a parare. Musiche molto belle e anche un reparto tecnico niente male. La sia pecca più grande? La breve durata. Tredici episodi sono davvero troppi pochi, soprattutto vista la trama intricata. Questa brevità va ad influire sullo sviluppo dei personaggi, vengono presentati molti personaggi potenzialmente interessanti, che vengono però buttati poi nel dimenticatoio. Viene sviluppato il passato di solo tre o quattro personaggi, personaggi che, forse eccezion fatta per Yui, non sono più importanti di altri personaggi. Voglio dire: perché farmi scoprire il passato di Iwasawa e non di, che so, Noda o Takamatsu? Capisco che sia servito allo scopo della trama, per poter introdurre Yui e per alla fine far sentire la sua canzone, ma perché non farmi vedere le storie anche degli altri personaggi? Mi sarebbe andato benissimo se fosse stato puramente uno slice of life, se si fosse concentrato esclusivamente sui vari personaggi che piano piano abbandonano il mondo. Invece è stato deciso di inserire negli ultimi tre episodi la faccenda degli NPC. Il problema non è assolutamente quello, ma piuttosto il fatto che è stato davvero troppo affrettato; viene inserita questa storia del programmatore senza avere davvero un senso, per di più la maggior parte dei personaggi secondari spariscono così, senza né a né ba, non hanno manco una scena dove fanno vedere che spariscono: bum! Ad un tratto sono solo in cinque.
E la cosa mi è dispiaciuta molto, perché mi sembravano tutti personaggi con potenziale, che però alla fine pare non servano a molto se non a qualche gag e a riempire lo sfondo. Per quanto riguarda il finale mi commuovo ogni volta; da persona molto attaccata alla vota, il concetto di spontaneamente porre fine alla propria esistenza mi spaventa molto, e trovo le loro azioni molto coraggiose. E poi il saluto di Kanade e Otonashi fa sempre male.
In riassunto l'ho trovato davvero un buon anime, se solo avesse avuto quei dieci episodi in più.
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 8
"Angel Beats!" è sicuramente un gioiellino. Sicuramente è uno dei miei anime preferiti; l'ho rivisto più volte e ogni volta riesce a divertirmi e commuovermi (soprattutto commuovermi, il fatto di sapere già il finale non aiuta per niente, anzi, proprio il contrario, il fatto di sapere il finale mi ha fatto iniziare a piangere già dal penultimo episodio).
È il classico anime strappalacrime; forse inizialmente non dà questa idea, ma già da metà serie inizi ad intuire dove vuole andare a parare. Musiche molto belle e anche un reparto tecnico niente male. La sia pecca più grande? La breve durata. Tredici episodi sono davvero troppi pochi, soprattutto vista la trama intricata. Questa brevità va ad influire sullo sviluppo dei personaggi, vengono presentati molti personaggi potenzialmente interessanti, che vengono però buttati poi nel dimenticatoio. Viene sviluppato il passato di solo tre o quattro personaggi, personaggi che, forse eccezion fatta per Yui, non sono più importanti di altri personaggi. Voglio dire: perché farmi scoprire il passato di Iwasawa e non di, che so, Noda o Takamatsu? Capisco che sia servito allo scopo della trama, per poter introdurre Yui e per alla fine far sentire la sua canzone, ma perché non farmi vedere le storie anche degli altri personaggi? Mi sarebbe andato benissimo se fosse stato puramente uno slice of life, se si fosse concentrato esclusivamente sui vari personaggi che piano piano abbandonano il mondo. Invece è stato deciso di inserire negli ultimi tre episodi la faccenda degli NPC. Il problema non è assolutamente quello, ma piuttosto il fatto che è stato davvero troppo affrettato; viene inserita questa storia del programmatore senza avere davvero un senso, per di più la maggior parte dei personaggi secondari spariscono così, senza né a né ba, non hanno manco una scena dove fanno vedere che spariscono: bum! Ad un tratto sono solo in cinque.
E la cosa mi è dispiaciuta molto, perché mi sembravano tutti personaggi con potenziale, che però alla fine pare non servano a molto se non a qualche gag e a riempire lo sfondo. Per quanto riguarda il finale mi commuovo ogni volta; da persona molto attaccata alla vota, il concetto di spontaneamente porre fine alla propria esistenza mi spaventa molto, e trovo le loro azioni molto coraggiose. E poi il saluto di Kanade e Otonashi fa sempre male.
In riassunto l'ho trovato davvero un buon anime, se solo avesse avuto quei dieci episodi in più.
Voto personale: 9
Voto oggettivo: 8
"Angel Beats!" è Deludente nel rispettare le aspettative.
Questo anime mi è stato caldamente consigliato da una persona che l'ha visto e definito come "strappalacrime", uno di quelli che ti prende l'anima e te la lacera come potrebbero fare "Your Lie in April" o "Guilty Crown".
Senza dire niente della trama, ecco qui la mia opinione.
La struttura dell'anime si basa su una serie di episodi autoconclusivi (stile "Air"), all'interno dei quali verrà narrata la storia del personaggio preso in considerazione.
Ognuno di essi porterà il protagonista e la leader del gruppo del Fronte a stringere legami forti e sinceri e a capire meglio il mondo in cui si trovano, chiave fondamentale per riuscire a svelare il mistero e la risoluzione del mondo stesso.
Con questo metodo di narrazione la storia risulta piatta e senza tempo, e si farebbe fatica ad andare avanti se non fosse per la curiosità dello scioglimento del mistero.
Trovo inoltre che, mentre Yuri e Otonashi (i due protagonisti) abbiano una buona caratterizzazione, l'Angelo Kanade sia il solito stereotipo di ragazza manichino, priva di personalità, parola, capacità sociali o colloquiale (il solito: sono il personaggio figo e allora sto sempre zitto e inespressivo).
L'unica cosa che salva quest'anime è il dodicesimo episodio, in cui finalmente il mistero viene svelato e viene data una degna conclusione con finale semi aperto, che ti fa capire quale sarà il futuro dei personaggi ma ti lascia spazio per fantasticarci sopra.
Tuttavia un episodio non è sufficiente per risollevare un'intera serie, quindi nonostante il finale degno il mio voto resta un 5: un "più no che sì".
Questo anime mi è stato caldamente consigliato da una persona che l'ha visto e definito come "strappalacrime", uno di quelli che ti prende l'anima e te la lacera come potrebbero fare "Your Lie in April" o "Guilty Crown".
Senza dire niente della trama, ecco qui la mia opinione.
La struttura dell'anime si basa su una serie di episodi autoconclusivi (stile "Air"), all'interno dei quali verrà narrata la storia del personaggio preso in considerazione.
Ognuno di essi porterà il protagonista e la leader del gruppo del Fronte a stringere legami forti e sinceri e a capire meglio il mondo in cui si trovano, chiave fondamentale per riuscire a svelare il mistero e la risoluzione del mondo stesso.
Con questo metodo di narrazione la storia risulta piatta e senza tempo, e si farebbe fatica ad andare avanti se non fosse per la curiosità dello scioglimento del mistero.
Trovo inoltre che, mentre Yuri e Otonashi (i due protagonisti) abbiano una buona caratterizzazione, l'Angelo Kanade sia il solito stereotipo di ragazza manichino, priva di personalità, parola, capacità sociali o colloquiale (il solito: sono il personaggio figo e allora sto sempre zitto e inespressivo).
L'unica cosa che salva quest'anime è il dodicesimo episodio, in cui finalmente il mistero viene svelato e viene data una degna conclusione con finale semi aperto, che ti fa capire quale sarà il futuro dei personaggi ma ti lascia spazio per fantasticarci sopra.
Tuttavia un episodio non è sufficiente per risollevare un'intera serie, quindi nonostante il finale degno il mio voto resta un 5: un "più no che sì".
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Otonashi, un semplice ragazzo ordinario, muore e si ritrova, privo dei suoi ricordi, in un aldilà a dir poco singolare, ovvero una apparentemente scuola normale. Il protagonista si ritrova ben presto invischiato nell'epica battaglia tra la SSS (Shinda Sekai Sensen) un’organizzazione creata dalla bella Yuri e l'emissario di Dio Tenshi (angelo). La SSS combatte per ribellarsi al proprio destino, ovvero quello di accettare la morte e quindi svanire definitivamente per quanto ne sappiano; ogni suo membro non accetta di essere morto.
La trama se ben possa sembrare all'inizio un po' confusa o almeno poco chiara, mano a mano che si avanza nella visione si comincia a capire come funziona quello strano aldilà. Tutte le storie narrate tra loro sono un po' interconnesse. L'ambientazione è singolare per l'aldilà anche se forse potrebbe essere considerato più come un purgatorio, visto che tutto è strutturato in modo da appagare gli studenti e permettergli un trapasso il più felice ed inconsapevole possibile. La figura chiava nell'anime è proprio Tenshi, colei che detiene il potere e l'ordine di quel mondo. Sono presenti delle brevi sotto-trame ed una commovente storia d'amore. Per comprendere appieno la storia bisogna guardare tutta l'opera dall'inizio alla fine.
La maggior parte dei personaggi non è graficamente ben distinta e anche caratterialmente sono un po' acerbi, ma hanno ognuno una propria, anche se scarna storia; dipende da personaggio a personaggio. I personaggi più caratterizzarti sotto molti punti di vista sono Otonashi, Yuri, Ayato e Tenshi. Il miglior personaggio, e quello meglio riuscito -a mio avviso- è proprio Tenshi, che a mio parere rivela un amore davvero grande, molto simile a quello di Dio, adatto al suo nome, ovvero Angelo.
Menzione d'onore alla sigla iniziale che è davvero bella, una delle migliori che abbia mai sentito, tutt'ora la ascolto ancora con piacere, davvero singolare e memorabile.
Il comparto tecnico è davvero ottimo sotto tutti i punti di vista, dalle animazioni ai fondali, agli effetti e al comparto audio.
In conclusione un bellissimo anime con un finale davvero bello e straziante, ho pianto come una fontana; consiglio la visione a tutti.
Otonashi, un semplice ragazzo ordinario, muore e si ritrova, privo dei suoi ricordi, in un aldilà a dir poco singolare, ovvero una apparentemente scuola normale. Il protagonista si ritrova ben presto invischiato nell'epica battaglia tra la SSS (Shinda Sekai Sensen) un’organizzazione creata dalla bella Yuri e l'emissario di Dio Tenshi (angelo). La SSS combatte per ribellarsi al proprio destino, ovvero quello di accettare la morte e quindi svanire definitivamente per quanto ne sappiano; ogni suo membro non accetta di essere morto.
La trama se ben possa sembrare all'inizio un po' confusa o almeno poco chiara, mano a mano che si avanza nella visione si comincia a capire come funziona quello strano aldilà. Tutte le storie narrate tra loro sono un po' interconnesse. L'ambientazione è singolare per l'aldilà anche se forse potrebbe essere considerato più come un purgatorio, visto che tutto è strutturato in modo da appagare gli studenti e permettergli un trapasso il più felice ed inconsapevole possibile. La figura chiava nell'anime è proprio Tenshi, colei che detiene il potere e l'ordine di quel mondo. Sono presenti delle brevi sotto-trame ed una commovente storia d'amore. Per comprendere appieno la storia bisogna guardare tutta l'opera dall'inizio alla fine.
La maggior parte dei personaggi non è graficamente ben distinta e anche caratterialmente sono un po' acerbi, ma hanno ognuno una propria, anche se scarna storia; dipende da personaggio a personaggio. I personaggi più caratterizzarti sotto molti punti di vista sono Otonashi, Yuri, Ayato e Tenshi. Il miglior personaggio, e quello meglio riuscito -a mio avviso- è proprio Tenshi, che a mio parere rivela un amore davvero grande, molto simile a quello di Dio, adatto al suo nome, ovvero Angelo.
Menzione d'onore alla sigla iniziale che è davvero bella, una delle migliori che abbia mai sentito, tutt'ora la ascolto ancora con piacere, davvero singolare e memorabile.
Il comparto tecnico è davvero ottimo sotto tutti i punti di vista, dalle animazioni ai fondali, agli effetti e al comparto audio.
In conclusione un bellissimo anime con un finale davvero bello e straziante, ho pianto come una fontana; consiglio la visione a tutti.
Io penso che si debba deve finire l'intera serie per giudicarla. Ho letto delle recensioni che criticano "Angel Beats!" rivelando che forse il problema è che non hanno finito di guardarla. Ammetto che ero anche io proprio confuso dopo i primi episodi, perché la storia inizia in un modo un po' rozzo e brusco, e non mi piaceva tanto il tono comico quando non avevo informazioni sulle loro operazioni. Ma la svolta appare nel sesto episodio in cui l'ambientazione inizia a spiegarsi.
Capisco i gusti personali diversi nei confronti della parte sentimentale della serie, ma giudicarla avendo guardato solo pochi episodi é un po' prematuro. Bisogna però ammettere che si tratta di un problema vero e proprio: se non si attirano gli spettatori con le prime puntate!
Però la parte seguente mi ha convinto tanto. A dire la verità, le canzoni della band non mi piacciono tanto perché' mi sembrano banali, ma amo il "theme of SSS" (si tratta di una musica di sottofondo ricorrente nella serie).
Un dettaglio sonoro che mi ha impressionato è che si suona la nota La4 ovvero 440Hz a metà di ogni episodio.
Personalmente, mi piace molto questo tipo di storia emozionante, ma forse per alcune persone sembra troppo artificioso.
Capisco i gusti personali diversi nei confronti della parte sentimentale della serie, ma giudicarla avendo guardato solo pochi episodi é un po' prematuro. Bisogna però ammettere che si tratta di un problema vero e proprio: se non si attirano gli spettatori con le prime puntate!
Però la parte seguente mi ha convinto tanto. A dire la verità, le canzoni della band non mi piacciono tanto perché' mi sembrano banali, ma amo il "theme of SSS" (si tratta di una musica di sottofondo ricorrente nella serie).
Un dettaglio sonoro che mi ha impressionato è che si suona la nota La4 ovvero 440Hz a metà di ogni episodio.
Personalmente, mi piace molto questo tipo di storia emozionante, ma forse per alcune persone sembra troppo artificioso.
Recensione contenente spoiler
Che dire, mi è sembrato un anime con del gran potenziale guardando i primi episodi, ma già a metà si è capito che sostanzialmente non si sapeva manco cosa stesse succedendo di preciso: l'anime si presenta con Otonashi che finisce in questo mondo dove si dà la possibilità alle persone che hanno subito morti violente, di superare i loro rimpianti e potersene andare felicemente per poi reincarnarsi.
Il problema che già si nota dopo pochi episodi è che ciò che accade non ha un senso logico, praticamente diventano per lo più le avventure di un gruppo di ragazzi che non vogliono/devono seguire le normali giornate scolastiche, non vi sono risposte sul perchè esista effettivamente quel purgatorio, né del perchè si verifichino dei bug, né del perchè delle abilità personalizzabili... è un purgatorio o un videogame?
Nonostante la storia vera e propria venga trascurata e lasciata per lo più senza risposte, si apprezzano molto le scene comiche di questo anime, colpiscono poi le storie tristi dei vari personaggi (o almeno, quelli che vengono trattati), credo che sia stato solo questo a non farmelo lasciare a metà, perchè oltre a questo non ha molto che possa dare quella spinta a continuarlo.
Il rapporto tra Otonashi e Kanade è praticamente non curato minimamente, questi due alla fine arrivano a dichiarsi a vicenda, quando sostanzialmente tra i due non è successo nulla e questa cosa proprio mi è sembrata senza un senso, senza contare che della precedente vita di Kanade non si sa nulla, se non del fatto che lei ricevette il cuore di Otonashi e che lei si trovasse lì solo perchè non poté ringraziarlo... e a questo punto, mentre a tanti scappava la lacrimuccia a quanto ho capito, a me si formava un punto interrogativo sulla testa: se Kanade è finita in quel luogo perchè non ha potuto ringraziare la persona che le ha donato il cuore (Otlnashi) permettendole di vivere, come cavolo ha fatto ad arrivare prima di Otonashi che è morto donando appunto i suoi organi? E questa cosa per me ha fatto crollare tutto quel poco di storia che c'era rimasta.
Solo dopo, andando a leggere per i vari forum ho capito come è stato possibile che ciò fosse avvenuto, ma quella spiegazione l'anime non l'ha fatta intendere per nulla, risultando quindi incoerente per la mancanza di una spiegazione chiara.
Come voto ho dato 6, ma solo per il fatto che comunque le scene sentimentali riuscivano un po' a toccare e l'alternanza di ciò alla comicità dei personaggi ha salvato leggermente l'anime, ma non lo consiglierei.
Che dire, mi è sembrato un anime con del gran potenziale guardando i primi episodi, ma già a metà si è capito che sostanzialmente non si sapeva manco cosa stesse succedendo di preciso: l'anime si presenta con Otonashi che finisce in questo mondo dove si dà la possibilità alle persone che hanno subito morti violente, di superare i loro rimpianti e potersene andare felicemente per poi reincarnarsi.
Il problema che già si nota dopo pochi episodi è che ciò che accade non ha un senso logico, praticamente diventano per lo più le avventure di un gruppo di ragazzi che non vogliono/devono seguire le normali giornate scolastiche, non vi sono risposte sul perchè esista effettivamente quel purgatorio, né del perchè si verifichino dei bug, né del perchè delle abilità personalizzabili... è un purgatorio o un videogame?
Nonostante la storia vera e propria venga trascurata e lasciata per lo più senza risposte, si apprezzano molto le scene comiche di questo anime, colpiscono poi le storie tristi dei vari personaggi (o almeno, quelli che vengono trattati), credo che sia stato solo questo a non farmelo lasciare a metà, perchè oltre a questo non ha molto che possa dare quella spinta a continuarlo.
Il rapporto tra Otonashi e Kanade è praticamente non curato minimamente, questi due alla fine arrivano a dichiarsi a vicenda, quando sostanzialmente tra i due non è successo nulla e questa cosa proprio mi è sembrata senza un senso, senza contare che della precedente vita di Kanade non si sa nulla, se non del fatto che lei ricevette il cuore di Otonashi e che lei si trovasse lì solo perchè non poté ringraziarlo... e a questo punto, mentre a tanti scappava la lacrimuccia a quanto ho capito, a me si formava un punto interrogativo sulla testa: se Kanade è finita in quel luogo perchè non ha potuto ringraziare la persona che le ha donato il cuore (Otlnashi) permettendole di vivere, come cavolo ha fatto ad arrivare prima di Otonashi che è morto donando appunto i suoi organi? E questa cosa per me ha fatto crollare tutto quel poco di storia che c'era rimasta.
Solo dopo, andando a leggere per i vari forum ho capito come è stato possibile che ciò fosse avvenuto, ma quella spiegazione l'anime non l'ha fatta intendere per nulla, risultando quindi incoerente per la mancanza di una spiegazione chiara.
Come voto ho dato 6, ma solo per il fatto che comunque le scene sentimentali riuscivano un po' a toccare e l'alternanza di ciò alla comicità dei personaggi ha salvato leggermente l'anime, ma non lo consiglierei.
Un anime che all'inizio mi ha lasciato abbastanza perplesso, non riuscivo bene a inquadrare la storia di base, però son stato molto attirato sia dal comparto grafico sia dalle musiche e dall'atmosfera generale dell'opera, il che è stato una fortuna visto che con l'andare degli episodi si è rivelata un opera bellissima e commovente (specialmente le ultime 4 puntate).
Serie abbastanza breve, solo 13 puntate, ma a parer mio si apprezza per questo poichè non si perde in inutili ripetizioni o nella forzatura di andare a indagare ed espandere ogni singolo personaggio, che alla lunga si sarebbe rivelato noioso.
Insomma, se volete emozionarvi e commuovere un po', è una serie che non potete perdere!
Serie abbastanza breve, solo 13 puntate, ma a parer mio si apprezza per questo poichè non si perde in inutili ripetizioni o nella forzatura di andare a indagare ed espandere ogni singolo personaggio, che alla lunga si sarebbe rivelato noioso.
Insomma, se volete emozionarvi e commuovere un po', è una serie che non potete perdere!
Ho appena finito di guardare questo anime, di cui ho incominciato la visione perché mi è stato consigliato. Devo dire che ero partita con delle grosse aspettative che si sono rivelate subito illusorie.
L'anime di per sé ha una bella grafica e anche la storia non sarebbe malvagia, se non fosse che viene sviluppata male e si fa fatica a seguirla, soprattutto nei passaggi cruciali. Ti trovi davanti al cambiamento di trama e non hai ben capito cosa è successo! E all'ultima puntata ci hanno infilato anche una dichiarazione d'amore del tutto fuori luogo (visto che non ce ne è stata la minima traccia fino a prima).
Io non lo consiglio, ma ci sono diversi giudizi positivi (per esempio a me è stato consigliato), quindi a voi la scelta!
L'anime di per sé ha una bella grafica e anche la storia non sarebbe malvagia, se non fosse che viene sviluppata male e si fa fatica a seguirla, soprattutto nei passaggi cruciali. Ti trovi davanti al cambiamento di trama e non hai ben capito cosa è successo! E all'ultima puntata ci hanno infilato anche una dichiarazione d'amore del tutto fuori luogo (visto che non ce ne è stata la minima traccia fino a prima).
Io non lo consiglio, ma ci sono diversi giudizi positivi (per esempio a me è stato consigliato), quindi a voi la scelta!
<b>ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER VARI SULLA TRAMA</b>
Seiji Kishi si è visto affidare il preziosissimo compito di dirigere l'idea di Jun Maeda,ovvero quella idea originale che oggi conosciamo come Angel Beats.Il progetto è composto da 13 episodi e ci narra le vicende del seducente Otonashi Yuzuru,un ragazzo che dapprima nel limbo tra la vita e la morte , arrivata quest'ultima viene portato in un mondo simile al Purgatorio dove trova alcuni ragazzi pressappoco della sua stessa età che stanno sferragliando l'artiglieria contro una ragazza- angelo chiamata "Tenshi" , mentre quest'ultima si difende a colpi di Guard Skill (abilità innata della suddetta).Mentre cerca di fare mente locale scopre di non avere più ricordi e ben presto i ragazzi che stanno sferrando attacchi contro Tenshi si rintanano a scuola portando con loro il nuovo arrivato confuso e spaventato.Otonashi viene così a sapere che il mondo in cui si trova è dominato da NPC ("Non Giocatori" che si comportano come studenti modello),Da Tenshi (Quest'ultima è anche la severissima Presidentessa del Consiglio Studentesco) e da Yuri "Yurippe" Takamura , che si rivela essere il Boss dell'SSS (Dapprima "Fronte del mondo dei non morti" e poi il nome varia a "Battaglione Non sono ancora morto") ovvero le persone che prima combattevano Tenshi.A discapito di ciò Yurippe fà intuire al ragazzo come il loro "Fronte" è nato da una ribellione verso Dio.Lì,in quella che si potrebbe definire la squadra più stramba si trovano assassini esperti col compito di fare fuori Tenshi negli orari notturni quando tutta la scuola è intenta a seguire i concerti in palestra delle GDM "Girls Dead Monster" (Queste ultime sono sempre un diversivo creato dal Battaglione).Tutto ciò serve ai ragazzi per ribellarsi ad una vita che non hanno mai potuto avere sulla terra.Contando il fatto che se si comportano da bravi studenti come gli NPC (Studenti e professori) Diventeranno pressappoco come loro.E così Otonashi scopre che una volta in quel mondo la memoria sarebbe ricomparsa a poco a poco ed ogni ricordo sarà sicuramente un doloroso passato, da dimenticare.Così con l'aiuto di Yuri,Hideki,Takamatsu,Noda,Shiina,Yusa,Fujimaki,TK,Matsushita,Oyama,Takeyama e Ayato il nostro protagonista si mette a disposizione del battaglione per uccidere Tenshi.Scoprirà a sue spese che Tenshi non può essere uccisa in nessun modo,nonostante si provi persino a farla saltare in aria il Battaglione scopre che ogni volta è una causa persa.Così Otonashi (un pò per scoprire i segreti della ragazza, un pò per scoprire perchè effettivamente il battaglione,Yurippe in primis,ce l'ha con lei) finisce con lo stringere amicizia con quella ragazza silenziosa e seria che prende il nome di Tachibana Kanade.Ma un giorno Otonashi si ricorda tutto,ed è così che capisce come mai anche lui è stato abbandonato al suddetto destino.P.A Works è stata responsabile della produzione di uno degli anime più apprezzati e simbolici dell'ultima generazione.Di messaggi rinchiusi in Angel Beats ce ne sono tanti quanto il quantitativo di risate che vi farete nel guardare ogni singolo episodio.Curando la grafica,le ambientazioni ed i personaggi non si può fare a meno di citare la Colonna sonora.La Soundtrack di Angel Beats fà venire la pelle d'oca al solo sentir la Opening.E niente di meno ci aspettavamo da un anime che è stato sponsorizzato da ben due web radio alla sua uscita e che sta per diventare una possibile Visual Novel grazie a Jun Maeda (Anche se ulteriori dettagli non sono ancora stati resi noti).Riagganciandoci al discorso della colonna sonora possiamo dire che segue bene il filone dell'anime con musiche appropriate per ogni singola scena, tutte composte sempre dalle fatate mani di Maeda, con Opening ed Ending cantate.
Angel Beats è in grado di entusiasmare soprattutto per i colpi di scena che offre e non è da prendere sottogamba nonostante lo share ottenuto in Giappone nel sesto episodio che con uno share del 4.9% , si piazza come l'anime più seguito in una fascia oraria notturna degli ultimi 3 anni.
Seiji Kishi si è visto affidare il preziosissimo compito di dirigere l'idea di Jun Maeda,ovvero quella idea originale che oggi conosciamo come Angel Beats.Il progetto è composto da 13 episodi e ci narra le vicende del seducente Otonashi Yuzuru,un ragazzo che dapprima nel limbo tra la vita e la morte , arrivata quest'ultima viene portato in un mondo simile al Purgatorio dove trova alcuni ragazzi pressappoco della sua stessa età che stanno sferragliando l'artiglieria contro una ragazza- angelo chiamata "Tenshi" , mentre quest'ultima si difende a colpi di Guard Skill (abilità innata della suddetta).Mentre cerca di fare mente locale scopre di non avere più ricordi e ben presto i ragazzi che stanno sferrando attacchi contro Tenshi si rintanano a scuola portando con loro il nuovo arrivato confuso e spaventato.Otonashi viene così a sapere che il mondo in cui si trova è dominato da NPC ("Non Giocatori" che si comportano come studenti modello),Da Tenshi (Quest'ultima è anche la severissima Presidentessa del Consiglio Studentesco) e da Yuri "Yurippe" Takamura , che si rivela essere il Boss dell'SSS (Dapprima "Fronte del mondo dei non morti" e poi il nome varia a "Battaglione Non sono ancora morto") ovvero le persone che prima combattevano Tenshi.A discapito di ciò Yurippe fà intuire al ragazzo come il loro "Fronte" è nato da una ribellione verso Dio.Lì,in quella che si potrebbe definire la squadra più stramba si trovano assassini esperti col compito di fare fuori Tenshi negli orari notturni quando tutta la scuola è intenta a seguire i concerti in palestra delle GDM "Girls Dead Monster" (Queste ultime sono sempre un diversivo creato dal Battaglione).Tutto ciò serve ai ragazzi per ribellarsi ad una vita che non hanno mai potuto avere sulla terra.Contando il fatto che se si comportano da bravi studenti come gli NPC (Studenti e professori) Diventeranno pressappoco come loro.E così Otonashi scopre che una volta in quel mondo la memoria sarebbe ricomparsa a poco a poco ed ogni ricordo sarà sicuramente un doloroso passato, da dimenticare.Così con l'aiuto di Yuri,Hideki,Takamatsu,Noda,Shiina,Yusa,Fujimaki,TK,Matsushita,Oyama,Takeyama e Ayato il nostro protagonista si mette a disposizione del battaglione per uccidere Tenshi.Scoprirà a sue spese che Tenshi non può essere uccisa in nessun modo,nonostante si provi persino a farla saltare in aria il Battaglione scopre che ogni volta è una causa persa.Così Otonashi (un pò per scoprire i segreti della ragazza, un pò per scoprire perchè effettivamente il battaglione,Yurippe in primis,ce l'ha con lei) finisce con lo stringere amicizia con quella ragazza silenziosa e seria che prende il nome di Tachibana Kanade.Ma un giorno Otonashi si ricorda tutto,ed è così che capisce come mai anche lui è stato abbandonato al suddetto destino.P.A Works è stata responsabile della produzione di uno degli anime più apprezzati e simbolici dell'ultima generazione.Di messaggi rinchiusi in Angel Beats ce ne sono tanti quanto il quantitativo di risate che vi farete nel guardare ogni singolo episodio.Curando la grafica,le ambientazioni ed i personaggi non si può fare a meno di citare la Colonna sonora.La Soundtrack di Angel Beats fà venire la pelle d'oca al solo sentir la Opening.E niente di meno ci aspettavamo da un anime che è stato sponsorizzato da ben due web radio alla sua uscita e che sta per diventare una possibile Visual Novel grazie a Jun Maeda (Anche se ulteriori dettagli non sono ancora stati resi noti).Riagganciandoci al discorso della colonna sonora possiamo dire che segue bene il filone dell'anime con musiche appropriate per ogni singola scena, tutte composte sempre dalle fatate mani di Maeda, con Opening ed Ending cantate.
Angel Beats è in grado di entusiasmare soprattutto per i colpi di scena che offre e non è da prendere sottogamba nonostante lo share ottenuto in Giappone nel sesto episodio che con uno share del 4.9% , si piazza come l'anime più seguito in una fascia oraria notturna degli ultimi 3 anni.
"Angel Beats!" è un anime di Jun Maeda, prodotto in collaborazione con P.A. Works e, soprattutto, con il personale della Key (di cui Maeda è fondatore), sviluppatori di Visual Novel, che ci hano emozionato con opere come "Clannad", "Air", "Kanon", "Rewrite" e "Little Busters".
Diversamente dal solito, l'autore non fa nascere quest'opera come videogioco, ma la elabora direttamente come una serie animata(nonostante si senta la forte presenza e influenza di elementi tipici delle Visual Novel), una di quelle che definirei senza dubbio un capolavoro.
L'opera spicca anche grazie al fatto che gli adattamenti dei videogiochi Key non sono sempre fedeli ma, in questo caso, essendo nata direttamente come serie animata e gestita dallo sceneggiatore principale, il risultato è diverso.
La grafica è molto gradevole agli occhi, ha uno stile che si adatta molto bene alla storia e che, allo stesso tempo, riuscirebbe a piacere in qualsiasi contesto venisse messa. Dal character design all'animazione, tutto è realizzato in maniera precisa e viva... anche se i personaggi molto vivi non sono!
Infatti, la storia è ambientata in una specie di limbo/purgatorio, dove persone morte si ritroveranno tutte in un contesto scolastico. Non metto molti dettagli, perché sono dell'idea che in un'opera anche la prima puntata debba essere una sorpresa; vi rivelo solo che c'entrano una fantastica e pazza brigata, guidata da un'affascinante e carismatica ragazza (che è riuscita a diventare il mio personaggio preferito della serie) e una ragazza-angelo altrettanto affascinante, e in tutto questo troveremo un protagonista nel quale sarà facile immedesimarsi. È un personaggio non molto semplice vista la sua condizione iniziale, posso solo dire che avrà tre sviluppi diversi, la seconda e la terza supportante da uno dei più grandi pregii dell'anime: i passati, che manderanno avanti il tema principale: la vita, le sue difficoltà e come affrontarla(ognuno a modo suo direi)
Quello che è, invece, il maggiore punto di forza dell'opera è il finale e, insieme ad esso, ciò che ci accompagnerà per tutta l'opera: la drammaticità. In un universo costituito da persone già morte, questo fatto, invece di diminuire l'incantevole tristezza che sa trasmettere, la amplifica: quest'opera è molto profonda e, in diversi punti, piena di messaggi. Questo elemento tuttavia non è l'unico, seppur quello più intenso: "Angel Beats!" è di base una commedia drammatica, ovvero un'opera che quando deve far ridere sa farlo e quando deve far piangere riesce a farti fare persino quello, due elementi apparentemente in contrasto che, invece, si rafforzano a vicenda.
Piangere per dei personaggi che ti hanno saputo far divertire e sorridere per la parte positiva che si nasconde dietro un evento serio, poche opere sanno fare ciò così bene.
C'è da dire che i lacrimoni tipici della Key non sono per tutti, un pelino di sensibilità è sempre richiesta, c'è anche decisamente molta tragedia in quest'opera ma lo stile propende più al dramma, e sono due cose decisamente diverse, l'assenza di un antagonista(tipica nelle opere dell' autore) potrebbe essere etichettata come buonismo, esattamente come io lo definisco un forte elemento di realismo che cancella ogni capro espiatorio("Non è stata colpa di nessuno" cit. Little Busters!); insomma, non tutti possono apprezzare ogni genere, e non esisterà mai capolavoro che potrà ovviare alla cosa, fatte queste premesse dunque proseguo.
La serie, oltre a unire commedia e drammatico, presenta altri generi: dall'elemento scolastico al tocco sia fantasy che soprannaturale, con decisamente più azione rispetto alle altre opere della Key(salvo eccezioni!) e con più di una storia sentimentale, il tutto combinato bene, in maniera eccelsa ed equilibrata.
Le musiche sono davvero fantastiche, anche queste si abbinano bene allo stile dell'opera e alla trama, e questa è una cosa che si intende fin dal primo episodio; l'elemento musicale è inoltre supportato dal fatto che dentro la serie vi è un gruppo chiamato Girls Dead Monsters, che ha avuto successo anche dopo la fine dell'opera, l'opening sa essere carina ma sono decisamente l' ending e sopratutto le favolose soundtrack il grido da battaglia sonoro(senza nulla togliere ai doppiatori che sono stati impareggiabili, e cavolo se la voce del protagonista nelle scene salienti sa essere determinante!)
"Angel Beats!" (non sono io che voglio mettere sempre il punto esclamativo, si scrive proprio così) ha una durata di tredici episodi: il fatto che duri così poco è stato considerato da alcuni un difetto(reputato affrettato insomma), invece direi che diamine...questo è proprio uno dei più grandi pregi dell'anime, che grazie a questo fatto risulta diretto, breve e intenso. Proprio perché non più di 300 minuti vi accompagnano per tutto l'arco dell'opera, fa sì che la serie sia più concentrata che mai(senza minestroni): ogni episodio è pieno di eventi e momenti stupendi, e la cosa non vale solo in questo caso: dai migliori film di animazione (alcuni capolavori durano massimo sessantadue minuti) a opere che hanno massimo dodici episodi sono nati molti capolavori.
La fretta secondo alcuni ha mancato la carattrizazione dei secondari, direi che questa si chiama disinformazione, se sono presenti spin-off(addirittura due di questi usciti prima della serie principale) che curano questo aspetto e le persone non si informano....beh! Lascio le conclusioni a voi, l'anime ha pensato semplicemente a mandare avanti il filone principale, con le propre tematiche, personaggi principali e alcuni secondari che servivano a rafforzare il messaggio; ammetto tuttavia che anche negli spin off non Tutti, tutti hanno ricevuto il proprio spazio(o almeno non ancora) ma questo accade per quasi ogni opera esistente.
Tuttavia per quanto riguarda lo sviluppo e passato di OGNI singolo personaggi, se ne sta occupando il videogioco che sta uscendo, che oltre a fare questo ripropone anche il filone dell'anime(probabilmente anche migliorato) e parti che hanno fatto tagliare all'autore originale, insomma per quanto sia un grande anime, come al solito la Key da del suo meglio proprio nelle Visual Novel, tuttavia tutto è partito proprio da questa serie animata!
"Angel Beats!" direi che ha conquistato un posto unico nel mio cuore, anche tra molti anime visti, mi ha colpito al punto da dargli 10, un voto che reputo quasi inesistente.
In definitiva, tra le migliori creazioni della Key e non solo, seconda solo alla visual novel di "Little Busters", che consiglio a chi ha apprezzato Angel Beats, come viceversa consiglio quest'ultimo a chi ha apprezzato il primo(Che però a differenza dell'opera che sto recensendo, non ha avuto una trasposizione animata degna di questo nome purtroppo, anche se da fissatone quale sono l'ho apprezzata comunque xD)
In generale tuttavia, lo consiglio a tutti(consapevoli comunque di quali generi fa parte), guardatevelo e prendete il più possibile da quest'opera, perché sa dare molto; dalle tematiche trattate ai puri rapporti tra i personaggi, ci saranno molte emozioni che possono colpire lo spettatore, positivamente o negativamente, sta a voi decidere, io lo raccomando vivamente.
Diversamente dal solito, l'autore non fa nascere quest'opera come videogioco, ma la elabora direttamente come una serie animata(nonostante si senta la forte presenza e influenza di elementi tipici delle Visual Novel), una di quelle che definirei senza dubbio un capolavoro.
L'opera spicca anche grazie al fatto che gli adattamenti dei videogiochi Key non sono sempre fedeli ma, in questo caso, essendo nata direttamente come serie animata e gestita dallo sceneggiatore principale, il risultato è diverso.
La grafica è molto gradevole agli occhi, ha uno stile che si adatta molto bene alla storia e che, allo stesso tempo, riuscirebbe a piacere in qualsiasi contesto venisse messa. Dal character design all'animazione, tutto è realizzato in maniera precisa e viva... anche se i personaggi molto vivi non sono!
Infatti, la storia è ambientata in una specie di limbo/purgatorio, dove persone morte si ritroveranno tutte in un contesto scolastico. Non metto molti dettagli, perché sono dell'idea che in un'opera anche la prima puntata debba essere una sorpresa; vi rivelo solo che c'entrano una fantastica e pazza brigata, guidata da un'affascinante e carismatica ragazza (che è riuscita a diventare il mio personaggio preferito della serie) e una ragazza-angelo altrettanto affascinante, e in tutto questo troveremo un protagonista nel quale sarà facile immedesimarsi. È un personaggio non molto semplice vista la sua condizione iniziale, posso solo dire che avrà tre sviluppi diversi, la seconda e la terza supportante da uno dei più grandi pregii dell'anime: i passati, che manderanno avanti il tema principale: la vita, le sue difficoltà e come affrontarla(ognuno a modo suo direi)
Quello che è, invece, il maggiore punto di forza dell'opera è il finale e, insieme ad esso, ciò che ci accompagnerà per tutta l'opera: la drammaticità. In un universo costituito da persone già morte, questo fatto, invece di diminuire l'incantevole tristezza che sa trasmettere, la amplifica: quest'opera è molto profonda e, in diversi punti, piena di messaggi. Questo elemento tuttavia non è l'unico, seppur quello più intenso: "Angel Beats!" è di base una commedia drammatica, ovvero un'opera che quando deve far ridere sa farlo e quando deve far piangere riesce a farti fare persino quello, due elementi apparentemente in contrasto che, invece, si rafforzano a vicenda.
Piangere per dei personaggi che ti hanno saputo far divertire e sorridere per la parte positiva che si nasconde dietro un evento serio, poche opere sanno fare ciò così bene.
C'è da dire che i lacrimoni tipici della Key non sono per tutti, un pelino di sensibilità è sempre richiesta, c'è anche decisamente molta tragedia in quest'opera ma lo stile propende più al dramma, e sono due cose decisamente diverse, l'assenza di un antagonista(tipica nelle opere dell' autore) potrebbe essere etichettata come buonismo, esattamente come io lo definisco un forte elemento di realismo che cancella ogni capro espiatorio("Non è stata colpa di nessuno" cit. Little Busters!); insomma, non tutti possono apprezzare ogni genere, e non esisterà mai capolavoro che potrà ovviare alla cosa, fatte queste premesse dunque proseguo.
La serie, oltre a unire commedia e drammatico, presenta altri generi: dall'elemento scolastico al tocco sia fantasy che soprannaturale, con decisamente più azione rispetto alle altre opere della Key(salvo eccezioni!) e con più di una storia sentimentale, il tutto combinato bene, in maniera eccelsa ed equilibrata.
Le musiche sono davvero fantastiche, anche queste si abbinano bene allo stile dell'opera e alla trama, e questa è una cosa che si intende fin dal primo episodio; l'elemento musicale è inoltre supportato dal fatto che dentro la serie vi è un gruppo chiamato Girls Dead Monsters, che ha avuto successo anche dopo la fine dell'opera, l'opening sa essere carina ma sono decisamente l' ending e sopratutto le favolose soundtrack il grido da battaglia sonoro(senza nulla togliere ai doppiatori che sono stati impareggiabili, e cavolo se la voce del protagonista nelle scene salienti sa essere determinante!)
"Angel Beats!" (non sono io che voglio mettere sempre il punto esclamativo, si scrive proprio così) ha una durata di tredici episodi: il fatto che duri così poco è stato considerato da alcuni un difetto(reputato affrettato insomma), invece direi che diamine...questo è proprio uno dei più grandi pregi dell'anime, che grazie a questo fatto risulta diretto, breve e intenso. Proprio perché non più di 300 minuti vi accompagnano per tutto l'arco dell'opera, fa sì che la serie sia più concentrata che mai(senza minestroni): ogni episodio è pieno di eventi e momenti stupendi, e la cosa non vale solo in questo caso: dai migliori film di animazione (alcuni capolavori durano massimo sessantadue minuti) a opere che hanno massimo dodici episodi sono nati molti capolavori.
La fretta secondo alcuni ha mancato la carattrizazione dei secondari, direi che questa si chiama disinformazione, se sono presenti spin-off(addirittura due di questi usciti prima della serie principale) che curano questo aspetto e le persone non si informano....beh! Lascio le conclusioni a voi, l'anime ha pensato semplicemente a mandare avanti il filone principale, con le propre tematiche, personaggi principali e alcuni secondari che servivano a rafforzare il messaggio; ammetto tuttavia che anche negli spin off non Tutti, tutti hanno ricevuto il proprio spazio(o almeno non ancora) ma questo accade per quasi ogni opera esistente.
Tuttavia per quanto riguarda lo sviluppo e passato di OGNI singolo personaggi, se ne sta occupando il videogioco che sta uscendo, che oltre a fare questo ripropone anche il filone dell'anime(probabilmente anche migliorato) e parti che hanno fatto tagliare all'autore originale, insomma per quanto sia un grande anime, come al solito la Key da del suo meglio proprio nelle Visual Novel, tuttavia tutto è partito proprio da questa serie animata!
"Angel Beats!" direi che ha conquistato un posto unico nel mio cuore, anche tra molti anime visti, mi ha colpito al punto da dargli 10, un voto che reputo quasi inesistente.
In definitiva, tra le migliori creazioni della Key e non solo, seconda solo alla visual novel di "Little Busters", che consiglio a chi ha apprezzato Angel Beats, come viceversa consiglio quest'ultimo a chi ha apprezzato il primo(Che però a differenza dell'opera che sto recensendo, non ha avuto una trasposizione animata degna di questo nome purtroppo, anche se da fissatone quale sono l'ho apprezzata comunque xD)
In generale tuttavia, lo consiglio a tutti(consapevoli comunque di quali generi fa parte), guardatevelo e prendete il più possibile da quest'opera, perché sa dare molto; dalle tematiche trattate ai puri rapporti tra i personaggi, ci saranno molte emozioni che possono colpire lo spettatore, positivamente o negativamente, sta a voi decidere, io lo raccomando vivamente.
Quando ho iniziato a vedere Angel Beats, la prima domanda che mi sono fatto è stata se non fosse esageratamente sopravvalutato come anime, il disegno carino con volti femminili che vanno dal Moe al felino passando tutti per gli occhi smodatamente fuori misura…
Ovviamente l'idea è originale affrontando la domanda fatidica del cosa ci aspetta dopo la morte ma qui sembra piuttosto una scelta casuale tra studenti che hanno vinto una sorta di lotteria.
E allora cosa centra la ribellione e l'idea di uno scontro cruento addirittura con un angelo?
Seppur non abbia apprezzato appieno i primi due episodi ho continuato la visione e non tarda ad arrivare la prima stilettata al fegato, e allora che ho capito che non stavo vedendo solamente una sciocca commedia surreale.
Di fatti Angel Beats in fondo si presenta così come una sciocca commedia surreale e soprannaturale che lascia molto spazio all'immaginazione di ci posa sopra lo sguardo.
Il nostro protagonista annaspa nel buio dei suoi ricordi e non capisce in effetti quale sia il suo ruolo e alla finta realtà costruita ad arte per far vivere una vita scolastica, preferisce lo scanzonato battaglione della bella Yuri…
La trama dell'anime non subito chiara, è un sicuro escamotage emotivo per alleggerire la storia, ricca di flash back sul passato dei personaggi principali che si ribellano al destino a loro assegnatogli e come tori infervorati da un colore o da un idea comune caricano a testa bassa sfogando la propria rabbia ma anche vivendo appieno i legami che instaurano con i nuovi compagni di vita (nella morte). La storia è originale mai scontata, sicuramente avrei apprezzato qualche irriverente gag comica in meno e un approfondimento sui personaggi in più eppure è funzionale nel suo essere apparentemente banale, si perché come un vetro appannato nasconde bene la drammaticità di alcuni argomenti toccati, tematiche sociali importanti che non vengono mai espresse in chiaro eppure sono lì in bella vista.La sceneggiatura è ben fatta senza mai essere ridondante o avere dei cicli definiti, alla fine sembra diorama di cui non si vedevano tutti i pezzi solo perché non siamo in gradi di metterli a fuoco…
I personaggi, beh qui possiamo trovare i pro e i contro di questo anime, in quanto ci sono personaggi che vengono curati nel dettaglio, vedi Yuri altri che stentano ad uscire eppure quelli che vengono descritti non sono scatole vuote come potrebbero apparire o riempimento alla compagine hanno tutti un ruolo e un trascorso che li ha portati a vivere quella determinata situazione, solo che inconsapevolmente sopravvivono e si afferrano a quello che rimane della loro esistenza (ma è così?).
Molti di loro rimangono nel cuore perché ogni dialogo nel suo essere frivolo e magari aleatorio nasconde una profonda ispezione sulla vita da cui trarre un'analisi del proprio "mancato" (uso il termine apposta forzatamente).
Il protagonista che all'inizio sembra la copia carbone di tanti, esce piano quasi in sordina eppure assume uno spessore che sorprende nel divario dal primo all'ultimo episodio sicuramente insieme alla sua controparte i personaggi migliori di questo anime come di molti altri.
Tutti cercano il cattivo in qualsiasi storia come in questa volendo raccontare è un inutile spoiler di trama…
Tecnicamente buono, i colori, le animazioni sono belle da vedersi i volti femminili come detto all'inizio forse troppo stilizzati per meglio garantire il lato comico delle gag ma alla fine non stona più di tanto, un peccato per la scenografia a volte lasciata al caso della scena e poco curata rispetto le animazioni.
Punto forte di questo anime sicuramente sono le musiche, orecchiabili con quei motivetti che ti portano a cantarle anche quando non conosci una parola eppure intoni il motivetto perché rimasto in testa come piacevole tarlo che batte ritmicamente facendosi strada in un buon ricordo, la opening sicuramente è tra le mie preferite di molti anime.
Angel Beats lascia quel sapore agrodolce piacevole al palato, l'ambientazione e il lato grottesco della vita degli studenti della scuola dell'aldilà anestetizzano la drammaticità di alcune scene, che arrivano come una piccola aritmia cardiaca lasciando che le parole dei dialoghi diventino superflue all'intensità della scena.
L'anime non è un capolavoro ma secondo me va bene così cambiarlo o volerlo cambiare snaturerebbe questa piccola opera.
Ovviamente l'idea è originale affrontando la domanda fatidica del cosa ci aspetta dopo la morte ma qui sembra piuttosto una scelta casuale tra studenti che hanno vinto una sorta di lotteria.
E allora cosa centra la ribellione e l'idea di uno scontro cruento addirittura con un angelo?
Seppur non abbia apprezzato appieno i primi due episodi ho continuato la visione e non tarda ad arrivare la prima stilettata al fegato, e allora che ho capito che non stavo vedendo solamente una sciocca commedia surreale.
Di fatti Angel Beats in fondo si presenta così come una sciocca commedia surreale e soprannaturale che lascia molto spazio all'immaginazione di ci posa sopra lo sguardo.
Il nostro protagonista annaspa nel buio dei suoi ricordi e non capisce in effetti quale sia il suo ruolo e alla finta realtà costruita ad arte per far vivere una vita scolastica, preferisce lo scanzonato battaglione della bella Yuri…
La trama dell'anime non subito chiara, è un sicuro escamotage emotivo per alleggerire la storia, ricca di flash back sul passato dei personaggi principali che si ribellano al destino a loro assegnatogli e come tori infervorati da un colore o da un idea comune caricano a testa bassa sfogando la propria rabbia ma anche vivendo appieno i legami che instaurano con i nuovi compagni di vita (nella morte). La storia è originale mai scontata, sicuramente avrei apprezzato qualche irriverente gag comica in meno e un approfondimento sui personaggi in più eppure è funzionale nel suo essere apparentemente banale, si perché come un vetro appannato nasconde bene la drammaticità di alcuni argomenti toccati, tematiche sociali importanti che non vengono mai espresse in chiaro eppure sono lì in bella vista.La sceneggiatura è ben fatta senza mai essere ridondante o avere dei cicli definiti, alla fine sembra diorama di cui non si vedevano tutti i pezzi solo perché non siamo in gradi di metterli a fuoco…
I personaggi, beh qui possiamo trovare i pro e i contro di questo anime, in quanto ci sono personaggi che vengono curati nel dettaglio, vedi Yuri altri che stentano ad uscire eppure quelli che vengono descritti non sono scatole vuote come potrebbero apparire o riempimento alla compagine hanno tutti un ruolo e un trascorso che li ha portati a vivere quella determinata situazione, solo che inconsapevolmente sopravvivono e si afferrano a quello che rimane della loro esistenza (ma è così?).
Molti di loro rimangono nel cuore perché ogni dialogo nel suo essere frivolo e magari aleatorio nasconde una profonda ispezione sulla vita da cui trarre un'analisi del proprio "mancato" (uso il termine apposta forzatamente).
Il protagonista che all'inizio sembra la copia carbone di tanti, esce piano quasi in sordina eppure assume uno spessore che sorprende nel divario dal primo all'ultimo episodio sicuramente insieme alla sua controparte i personaggi migliori di questo anime come di molti altri.
Tutti cercano il cattivo in qualsiasi storia come in questa volendo raccontare è un inutile spoiler di trama…
Tecnicamente buono, i colori, le animazioni sono belle da vedersi i volti femminili come detto all'inizio forse troppo stilizzati per meglio garantire il lato comico delle gag ma alla fine non stona più di tanto, un peccato per la scenografia a volte lasciata al caso della scena e poco curata rispetto le animazioni.
Punto forte di questo anime sicuramente sono le musiche, orecchiabili con quei motivetti che ti portano a cantarle anche quando non conosci una parola eppure intoni il motivetto perché rimasto in testa come piacevole tarlo che batte ritmicamente facendosi strada in un buon ricordo, la opening sicuramente è tra le mie preferite di molti anime.
Angel Beats lascia quel sapore agrodolce piacevole al palato, l'ambientazione e il lato grottesco della vita degli studenti della scuola dell'aldilà anestetizzano la drammaticità di alcune scene, che arrivano come una piccola aritmia cardiaca lasciando che le parole dei dialoghi diventino superflue all'intensità della scena.
L'anime non è un capolavoro ma secondo me va bene così cambiarlo o volerlo cambiare snaturerebbe questa piccola opera.
"Angel Beats!" è un'anime che inizialmente mi ha incuriosito moltissimo per la sua trama interessante e per via del buon comparto tecnico, ma ahimè ho giudicato positivo quest'anime troppo presto.
La trama segue la vicenda del protagonista Otonashi, un ragazzo svegliatosi nell'aldilà dopo la sua morte, che incontra una ragazza chiamata Yuri, che successivamente lo invita a far parte del Shinda Sekai Sensen; la SSS è un'organizzazione fondata per riuscire a vendicarsi di Dio per via dei crudeli destini che i suoi membri hanno vissuto.
Ciò che mi ha colpito è l'ambientazione della storia: infatti, l'anime è ambientato in una scuola superiore dell'aldilà, dove gli studenti devono rinunciare ad ogni legame rimasto con la loro vita precedente sulla Terra, per poi reincarnarsi in una nuova vita. La cosa strana è che quando una persona si risveglia nell'aldilà non ricorda nulla di come è morto, o addirittura della sua vita precedente, ma di solito i ricordi riaffiorano nella mente dopo qualche giorno. Inoltre, non si può morire una seconda volta e non esistono malattie: gli studenti possono provare dolore come quello della morte, per poi risvegliarsi senza ferite. Il modo per reincarnarsi e lasciare definitivamente quel posto è comportarsi da studente modello e seguire le regole, così da scomparire e reincarnarsi sulla Terra; sembra che in quel mondo giungano le persone che non hanno realizzato ciò che volevano nella vita o non sono state felici, e quindi hanno una seconda possibilità, ma i membri della SSS non possono assolutamente comportarsi bene, altrimenti scomparirebbero e non potrebbero più vendicarsi di Dio.
Un vero peccato per lo sviluppo della trama, che non mi ha intrattenuto per nulla, portandomi verso l'episodio finale con tanta fatica; trovo che la storia si sia presentata bene ma che successivamente non abbia saputo mantenere una costante sugli eventi, correndo un po' troppo e rovinando una buona idea. Inoltre, speravo in qualcosa di più profondo ed emotivo invece di una ribellione, visto che i personaggi sono dei risvegliati nell'aldilà che hanno la possibilità di reincarnarsi, contando anche che i personaggi sono stati costruiti con banalità evidenti. Il finale poi è da dimenticare, banalissimo e forzato per far commuovere chi lo visiona, ma non mi ha toccato per nulla in quanto molto ridicolo, e sinceramente sono il tipo che facilmente si commuove davanti a certe scene.
Ciò che salva "Angel Beats!" da un mio 4 in pagella è il comparto tecnico, che si presenta con una grafica e animazioni molto fluide e ben realizzate, probabilmente l'unico aspetto positivo di quest'anime, a parte la trama che, purtroppo è stata sviluppata molto male; il sonoro è nella media, carine le sigle e le OST.
Concludo non consigliando quest'anime, ma probabilmente lo visionerete, visto che in apparenza sembra molto bello, infatti aveva ingannato anche me. Il tutto è un parere personale, per altri potrebbe essere un'anime da 10, ma per me è da 5 regalato.
La trama segue la vicenda del protagonista Otonashi, un ragazzo svegliatosi nell'aldilà dopo la sua morte, che incontra una ragazza chiamata Yuri, che successivamente lo invita a far parte del Shinda Sekai Sensen; la SSS è un'organizzazione fondata per riuscire a vendicarsi di Dio per via dei crudeli destini che i suoi membri hanno vissuto.
Ciò che mi ha colpito è l'ambientazione della storia: infatti, l'anime è ambientato in una scuola superiore dell'aldilà, dove gli studenti devono rinunciare ad ogni legame rimasto con la loro vita precedente sulla Terra, per poi reincarnarsi in una nuova vita. La cosa strana è che quando una persona si risveglia nell'aldilà non ricorda nulla di come è morto, o addirittura della sua vita precedente, ma di solito i ricordi riaffiorano nella mente dopo qualche giorno. Inoltre, non si può morire una seconda volta e non esistono malattie: gli studenti possono provare dolore come quello della morte, per poi risvegliarsi senza ferite. Il modo per reincarnarsi e lasciare definitivamente quel posto è comportarsi da studente modello e seguire le regole, così da scomparire e reincarnarsi sulla Terra; sembra che in quel mondo giungano le persone che non hanno realizzato ciò che volevano nella vita o non sono state felici, e quindi hanno una seconda possibilità, ma i membri della SSS non possono assolutamente comportarsi bene, altrimenti scomparirebbero e non potrebbero più vendicarsi di Dio.
Un vero peccato per lo sviluppo della trama, che non mi ha intrattenuto per nulla, portandomi verso l'episodio finale con tanta fatica; trovo che la storia si sia presentata bene ma che successivamente non abbia saputo mantenere una costante sugli eventi, correndo un po' troppo e rovinando una buona idea. Inoltre, speravo in qualcosa di più profondo ed emotivo invece di una ribellione, visto che i personaggi sono dei risvegliati nell'aldilà che hanno la possibilità di reincarnarsi, contando anche che i personaggi sono stati costruiti con banalità evidenti. Il finale poi è da dimenticare, banalissimo e forzato per far commuovere chi lo visiona, ma non mi ha toccato per nulla in quanto molto ridicolo, e sinceramente sono il tipo che facilmente si commuove davanti a certe scene.
Ciò che salva "Angel Beats!" da un mio 4 in pagella è il comparto tecnico, che si presenta con una grafica e animazioni molto fluide e ben realizzate, probabilmente l'unico aspetto positivo di quest'anime, a parte la trama che, purtroppo è stata sviluppata molto male; il sonoro è nella media, carine le sigle e le OST.
Concludo non consigliando quest'anime, ma probabilmente lo visionerete, visto che in apparenza sembra molto bello, infatti aveva ingannato anche me. Il tutto è un parere personale, per altri potrebbe essere un'anime da 10, ma per me è da 5 regalato.
Non credo mi sia mai successo di essere tanto disgustata da una serie da non riuscire ad andare oltre il quinto episodio. Non so nemmeno da dove partire con le critiche.
Otonashi si sveglia sdraiato sull'asfalto al fianco di una ragazza, Yuri, che sta puntando un'enorme arma da fuoco contro una ragazza in lontananza. Gli comunica che ora lui è morto e si trova nell'aldilà e se non vorrà scomparire dovrà unirsi a lei e ai suoi compagni nel'SSS per combattere Tenshi (=angelo), la ragazza contro cui sta puntando l'arma. Suppongono che ella sia una sottoposta di Dio, un Dio che non è mai intervenuto nel corso della loro vita terrena per arginare le disgrazie da cui sono stati colpiti. Non si capisce minimamente (né nel primo episodio, né nei successivi) questa battaglia a cosa voglia portare: si può uccidere un angelo? Avrebbe un qualche senso farlo? Qual è lo scopo della ribellione? Limitarsi a infastidire Dio? Questa questione, che dovrebbe essere il nocciolo della storia, non sta in piedi in qualunque modo la si voglia guardare. L'aldilà viene rappresentato come una scuola popolata in gran parte da personaggi fantoccio che hanno l'unica funzione di rendere più realistico lo scenario (come gli NPC di un videogioco). Questa scelta non ha di per sé pregi o difetti, però fa si che tutti i personaggi siano solo ed esclusivamente adolescenti. Il motivo del perché i morti siano tutti minorenni non ci è dato saperlo.
La cosa più fastidiosa di tutte è prevalentemente il tono che ha questa serie. Il tema della lotta contro Dio dovrebbe essere estremamente serio e drammatico. La maggior parte delle religioni si fondano su un Dio giusto e/o misericordioso; il fatto che questo Dio sia silente e immobile nei confronti delle disgrazie che capitano agli umani è estremamente toccante e se ben trattato può tirare in ballo una serie di dubbi etici ed esistenziali di non poca profondità. In questa serie si opta invece per un tono completamente comico e demenziale. Le poche parentesi (che dovrebbero essere) drammatiche, in cui viene narrato il passato di uno dei protagonisti, sono completamente inefficaci nell'intento di emozionare lo spettatore e controbilanciare l'idiozia andante del resto della serie. La cosa che più stupisce è che non è un mistero nemmeno per i personaggi il fatto che siano un branco di idioti, come loro stessi ci tengono a ricordare in continuazione. I personaggi hanno una caratterizzazione pressochè inesistente e, quand'anche è presente, è assolutamente stereotipata; sono tutti accomunati dal fatto di avere delle reazioni assolutamente stupide e ridicole a qualunque avvenimento.
La tensione in questa serie è inesistente. Il problema ruota al fatto che, essendo i personaggi già morti, giustamente non possono morire di nuovo. Ogni scena d'azione perde quindi qualsiasi tipo di suspence e brivido del rischio: lo spettatore è perfettamente conscio (e come potrebbe, continuano a ricordarglielo) che i personaggi non possono morire e non può provare alcuna ansia nel vederli trafitti, schiacciati, affogati; a mettere il carico su questo difetto già di suo notevole arrivano le reazioni dei ragazzi: i ragazzi inspiegabilmente si comportano come se potessero effettivamente morire, pur sapendo che nel giro di qualche minuto si riprenderanno completamente. Le loro reazioni alle "morti" (che di solito avvengono in modi piuttosto ridicoli) sono decisamente spropositate e volutamente assurde.
Assurda è anche la stessa battaglia tra l'SSS e Tenshi. A volte abbiamo delle classiche scene di lotta (per niente coinvolgenti per quanto detto sopra), altre volte abbiamo dei diabolici piani quali "far prendere dei brutti voti a Tenshi per umiliarla" o "rubare i buoni pasto agli altri studenti" o "organizzare concerti senza il permesso di Tenshi". Scaramucce da asilo.
La serie è completamente scadente anche dal punto di vista delle spiegazioni.
Una serie di particolari restano senza spiegazione, un esempio è l'episodio 4 in cui si svolge la partita di baseball. All'inizio della serie Yuri dice a Otonashi che non deve partecipare alle attività scolastiche perché così facendo scomparirebbe (perché??); nell'episodio 4 Yuri decide di partecipare al torneo di baseball (perché??) e alla domanda di Otonashi: "ma così non spariremmo?" ,lei risponde:"no perché vi parteciperemo in modo illegale",risposta che è ben lontana dall'essere chiarificatrice o sensata. Nel corso del torneo interviene Tenshi che partecipa con la squadra del consiglio studentesco allo scopo di evitare che la squadra dell'SSS vinca (cosa centri tutto ciò col ruolo di Tenshi di mantenitrice dell'ordine studentesco non è per niente chiaro).
Insomma, una valanga di avvenimenti senza senso. Ho aspettato qualche puntata nella speranza che i toni comici fossero uno specchietto per le allodole e che pian piano la serie avrebbe acquisito un carattere serio e drammatico. Ma la mia pazienza ha un limite.
Otonashi si sveglia sdraiato sull'asfalto al fianco di una ragazza, Yuri, che sta puntando un'enorme arma da fuoco contro una ragazza in lontananza. Gli comunica che ora lui è morto e si trova nell'aldilà e se non vorrà scomparire dovrà unirsi a lei e ai suoi compagni nel'SSS per combattere Tenshi (=angelo), la ragazza contro cui sta puntando l'arma. Suppongono che ella sia una sottoposta di Dio, un Dio che non è mai intervenuto nel corso della loro vita terrena per arginare le disgrazie da cui sono stati colpiti. Non si capisce minimamente (né nel primo episodio, né nei successivi) questa battaglia a cosa voglia portare: si può uccidere un angelo? Avrebbe un qualche senso farlo? Qual è lo scopo della ribellione? Limitarsi a infastidire Dio? Questa questione, che dovrebbe essere il nocciolo della storia, non sta in piedi in qualunque modo la si voglia guardare. L'aldilà viene rappresentato come una scuola popolata in gran parte da personaggi fantoccio che hanno l'unica funzione di rendere più realistico lo scenario (come gli NPC di un videogioco). Questa scelta non ha di per sé pregi o difetti, però fa si che tutti i personaggi siano solo ed esclusivamente adolescenti. Il motivo del perché i morti siano tutti minorenni non ci è dato saperlo.
La cosa più fastidiosa di tutte è prevalentemente il tono che ha questa serie. Il tema della lotta contro Dio dovrebbe essere estremamente serio e drammatico. La maggior parte delle religioni si fondano su un Dio giusto e/o misericordioso; il fatto che questo Dio sia silente e immobile nei confronti delle disgrazie che capitano agli umani è estremamente toccante e se ben trattato può tirare in ballo una serie di dubbi etici ed esistenziali di non poca profondità. In questa serie si opta invece per un tono completamente comico e demenziale. Le poche parentesi (che dovrebbero essere) drammatiche, in cui viene narrato il passato di uno dei protagonisti, sono completamente inefficaci nell'intento di emozionare lo spettatore e controbilanciare l'idiozia andante del resto della serie. La cosa che più stupisce è che non è un mistero nemmeno per i personaggi il fatto che siano un branco di idioti, come loro stessi ci tengono a ricordare in continuazione. I personaggi hanno una caratterizzazione pressochè inesistente e, quand'anche è presente, è assolutamente stereotipata; sono tutti accomunati dal fatto di avere delle reazioni assolutamente stupide e ridicole a qualunque avvenimento.
La tensione in questa serie è inesistente. Il problema ruota al fatto che, essendo i personaggi già morti, giustamente non possono morire di nuovo. Ogni scena d'azione perde quindi qualsiasi tipo di suspence e brivido del rischio: lo spettatore è perfettamente conscio (e come potrebbe, continuano a ricordarglielo) che i personaggi non possono morire e non può provare alcuna ansia nel vederli trafitti, schiacciati, affogati; a mettere il carico su questo difetto già di suo notevole arrivano le reazioni dei ragazzi: i ragazzi inspiegabilmente si comportano come se potessero effettivamente morire, pur sapendo che nel giro di qualche minuto si riprenderanno completamente. Le loro reazioni alle "morti" (che di solito avvengono in modi piuttosto ridicoli) sono decisamente spropositate e volutamente assurde.
Assurda è anche la stessa battaglia tra l'SSS e Tenshi. A volte abbiamo delle classiche scene di lotta (per niente coinvolgenti per quanto detto sopra), altre volte abbiamo dei diabolici piani quali "far prendere dei brutti voti a Tenshi per umiliarla" o "rubare i buoni pasto agli altri studenti" o "organizzare concerti senza il permesso di Tenshi". Scaramucce da asilo.
La serie è completamente scadente anche dal punto di vista delle spiegazioni.
Una serie di particolari restano senza spiegazione, un esempio è l'episodio 4 in cui si svolge la partita di baseball. All'inizio della serie Yuri dice a Otonashi che non deve partecipare alle attività scolastiche perché così facendo scomparirebbe (perché??); nell'episodio 4 Yuri decide di partecipare al torneo di baseball (perché??) e alla domanda di Otonashi: "ma così non spariremmo?" ,lei risponde:"no perché vi parteciperemo in modo illegale",risposta che è ben lontana dall'essere chiarificatrice o sensata. Nel corso del torneo interviene Tenshi che partecipa con la squadra del consiglio studentesco allo scopo di evitare che la squadra dell'SSS vinca (cosa centri tutto ciò col ruolo di Tenshi di mantenitrice dell'ordine studentesco non è per niente chiaro).
Insomma, una valanga di avvenimenti senza senso. Ho aspettato qualche puntata nella speranza che i toni comici fossero uno specchietto per le allodole e che pian piano la serie avrebbe acquisito un carattere serio e drammatico. Ma la mia pazienza ha un limite.
Gli anime psicologici, drammatici, non fini a sé stessi mi piacciono e li prediligo, perciò ho deciso di guardare Angel Beats, serie di cui si parla bene in diversi siti e la valutazione media di animeclick sembra andare in questa direzione. Ebbene ho cominciato la visione di questo anime "angelico", più di nome che di fatto, e il perché di ciò lo spiegherò strada facendo, come recita una famosa canzone di Claudio Baglioni.
La trama racconta di giovani ragazzi che, morti, si svegliano in un mondo misterioso, popolato da persone senza anima e da una strana ragazza-angelo che combatte ogni "ribelle", cioè coloro i quali non si adeguano alle regole di quel mondo. Le regole del mondo misterioso? Partecipare alla vita scolastica come normali studenti e cose del genere. Il protagonista Otonashi, insieme ad una squadra di giovani, combatterà questo essere, alla ricerca di Dio e contro il mondo stesso in cui si trovano perché non accettano la vita ingiusta vissuta fino alla loro morte. Il mondo in cui si trovano è il Purgatorio, un mondo parallelo, un'altra dimensione o cosa? Non spremetevi le meningi perché questo anime non dà tante risposte e quelle poche che soddisfa sono scarne e superficiali. Uno dei problemi principali di questa serie è proprio quello di offrire spunti interessanti nel corso delle 13 puntate ma lasciare all'immaginazione dello spettatore le soluzioni e le spiegazioni, logiche o illogiche che siano. Il fatto è che quasi sempre, come nel caso dell'origine del mondo in cui si svegliano i protagonisti, è difficile fare ragionamenti sensati e gli indizi disseminati durante la serie sono pochi e, spesso, contraddittori. Sempre rimanendo nello specifico tema dell'origine del mondo in cui "rivivono" i protagonisti, a volte si parla di reincarnazione, altre volte di Paradiso eterno e altre ancora di scomparsa nel nulla. Capirete come qualcosa non quadri e che ovviamente ciò lasci interdetto lo spettatore fino all'ultimo secondo del tredicesimo episodio, che non risolve niente sull'argomento.
Uno degli aspetti più elogiati dell'anime è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi, tanti e divertenti, ognuno facilmente riconoscibile per una battuta o un'espressione comune. In particolare alcuni, vedi Yui, Yuri,Iwasawa e Noi, oltre al protagonista, sono esaminati attentamente nel loro drammatico passato, svelando in questo modo tematiche delicate, quali la violenza familiare, nella fattispecie gli effetti dannosi che subiscono i figli alla visione dei litigi violenti da parte dei genitori ma non solo. Altre tematiche di questi flashback sono l'importanza di aiutare gli altri mediante la donazione degli organi e l'importanza di non sentirsi inferiore a nessuno, neanche ai familiari considerati geniali. Il rovescio della medaglia qual è? Semplicemente ci sono puntate interamente dedicate a questi personaggi mentre di altri personaggi interessanti, uno su tutti T.K., non scopriamo niente sul suo passato e sulle motivazione che portano egli a ribellarsi contro Dio e contro la sua vita passata. Questo aspetto mi è piaciuto ben poco perché mi sarei aspettato maggior riguardo verso determinati personaggi e perciò mi chiede quale sia stata l'utilità di creare tanti personaggi, nonché far ridere lo spettatore con i siparietti comici, se poi non servono ad altro, soprattutto in un contesto come quello di Angelo Beats, cioè drammatico e malinconico. Parlando in soldoni del protagonista, Otonashi, non colpisce come protagonista in quanto esageratamente buonista, eccetto alcune riflessioni di grido nelle prime puntate, peccato che successivamente si trasformi in un buon samaritano, accettando senza problemi una vita ingiusta e orribile dall'inizio alla fine, nella quale non ha avuto quasi nessuna soddisfazione ma solo cocenti delusioni. Un altro aspetto della trama che non ho digerito è l'operazione anti-ombre divoratrici di anime, senza senso, e senza alcuna spiegazione logica, dall'inizio alla fine. In realtà una spiegazione viene data ma è troppo superficiale e non consente di comprendere quasi nulla sul mondo in cui è ambientato l'anime, piuttosto rende il tutto ancora più caotico e frammentato.
Personaggio che merita una descrizione a parte è Tenshi, la misteriosa ragazzina- angelo che combatte per motivi oscuri Otonashi e il suo club anti Dio. Ha poteri soprannaturali e sembra imbattibile quanto inumana, incapace di mostrare emozioni e sentimenti umani. E' certamente un personaggio su cui l'anime punta per tutta la sua durata, svelando verità nascoste puntata per puntata, fino a giungere ad una "parziale" verità ; parziale perché anche di lei non di sanno né la morte né il passato, tranne un piccolo accenno che, a mio avviso, distrugge quello che di buono era stato fatto. Non voglio spoilerare troppo ma basti sapere che lei e Otonashi sono protagonisti di un'incongruenza temporale assurda e grottesca, fuori da ogni logica e naturalmente non spiegata, come ci abitua l'intera opera. Davvero cadono le braccia quando un prodotto con una trama innovativa e dalle ottime intenzione come Angel Beats, pecca in dettagli banali ed errori da quinta elementare, mutando da potenziale capolavoro ad anime sufficiente o mediocre.
La tematica principale dell'anime, attorno alla quale ruotano le altre, è l'accettazione della vita e della morte, qualunque essa sia perché la vita è un dono e non va mai criticata, malgrado tu abbia una vita piena di sofferenza, morte e tristezza fino alla fine dei tuoi giorni. Il messaggio di fondo non è affatto male, anzi è significativo e degno di nota però critico personalmente l'esagerato buonismo non tanto dei personaggi, che almeno si ribellano mostrando gli attributi contro l'ingiustizia. Tuttavia il troppo stroppia, perciò trovo la scelta finale buona ma non la migliore perché, sebbene sia inutile rammaricarsi all'infinito di ciò che è stato e di ciò che poteva essere, è giusto protestare per mandare avanti certi valori e idee, anche a costo di trasgredire le regole della società. Parere soggettivo, sia chiaro, ma l'accettazione repentina del protagonista è una forzatura irrealistica assoluta. Lo stesso tema del Divino si perde per strada, non spiegando niente di niente e preferendo puntare sulla demenzialità e sull'umanità spicciola e irreale, nonostante le premesse siano elevate ed auliche, sfortunatamente promesse mancate nel prosieguo della serie a causa di scelta di sceneggiatura davvero discutibili.
La comicità è parte integrante della serie e riesce a regalare qualche risata, grazie a gag esilaranti e sfruttando a pieno le caratteristiche dei personaggi, in particolare di quelli bizzarri. Spesso avviene di trovarsi di fronte ad un episodio diviso a metà: metà dedicata a gag demenziali e l'altra metà invece dedicata a flashback tristissimi, riflessivi oppure a momenti di pura azione. Solitamente riesce bene questa separazione ma altre volte non è il massimo, essendo tuttavia promossa a mio parere.
Il comparto tecnico è sicuramente la parte maggiormente apprezzabile dell'anime, poiché i disegni dei personaggi sono ottimi, così come le animazioni, sempre efficienti e senza errori, sono di valore assoluto. Le musiche sono l'aspetto più famoso della serie perché coniugano tragicità a comicità e questo è chiaramente rispecchiabile nelle due versioni dell'opening, uno originale e l'altra cantata dalla doppiatrice di Yui. Certamente sono canzoni di ottimo livello, peraltro hanno riscosso ampio successo in patria e non è difficile capire il perché: voce e testo di eccellente livello. Oltre alle opening e alla citabile ending, menzionabili positivamente anche le diverse soundtrack suonate nel corso della serie, specialmente le canzoni cantate dalla band Girl dead monster, presente nell'anime con personaggi chiave e curiosi, fatto sta che la loro bravura canora è ineccepibile.
Angel Beast dunque è un anime che, tirando le somme, reputo sufficiente e poco più. Pensavo onestamente di trovarmi a guardare un capolavoro, viste e considerate le tante critiche positive, però a me non ha colpito nell'animo e neanche superficialmente, salvo leggere scene. E pensare che qualcuno perfino lo paragona alla Divina Commedia: consiglio a questa gente di andare a rileggersi l'opera del Sommo poeta, dal momento che sicuramente non ricorderà niente di essa, paragonandola a un'opera "incompleta" e scarna come Angel Beats, essenzialmente un'occasione sprecata.
La trama racconta di giovani ragazzi che, morti, si svegliano in un mondo misterioso, popolato da persone senza anima e da una strana ragazza-angelo che combatte ogni "ribelle", cioè coloro i quali non si adeguano alle regole di quel mondo. Le regole del mondo misterioso? Partecipare alla vita scolastica come normali studenti e cose del genere. Il protagonista Otonashi, insieme ad una squadra di giovani, combatterà questo essere, alla ricerca di Dio e contro il mondo stesso in cui si trovano perché non accettano la vita ingiusta vissuta fino alla loro morte. Il mondo in cui si trovano è il Purgatorio, un mondo parallelo, un'altra dimensione o cosa? Non spremetevi le meningi perché questo anime non dà tante risposte e quelle poche che soddisfa sono scarne e superficiali. Uno dei problemi principali di questa serie è proprio quello di offrire spunti interessanti nel corso delle 13 puntate ma lasciare all'immaginazione dello spettatore le soluzioni e le spiegazioni, logiche o illogiche che siano. Il fatto è che quasi sempre, come nel caso dell'origine del mondo in cui si svegliano i protagonisti, è difficile fare ragionamenti sensati e gli indizi disseminati durante la serie sono pochi e, spesso, contraddittori. Sempre rimanendo nello specifico tema dell'origine del mondo in cui "rivivono" i protagonisti, a volte si parla di reincarnazione, altre volte di Paradiso eterno e altre ancora di scomparsa nel nulla. Capirete come qualcosa non quadri e che ovviamente ciò lasci interdetto lo spettatore fino all'ultimo secondo del tredicesimo episodio, che non risolve niente sull'argomento.
Uno degli aspetti più elogiati dell'anime è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi, tanti e divertenti, ognuno facilmente riconoscibile per una battuta o un'espressione comune. In particolare alcuni, vedi Yui, Yuri,Iwasawa e Noi, oltre al protagonista, sono esaminati attentamente nel loro drammatico passato, svelando in questo modo tematiche delicate, quali la violenza familiare, nella fattispecie gli effetti dannosi che subiscono i figli alla visione dei litigi violenti da parte dei genitori ma non solo. Altre tematiche di questi flashback sono l'importanza di aiutare gli altri mediante la donazione degli organi e l'importanza di non sentirsi inferiore a nessuno, neanche ai familiari considerati geniali. Il rovescio della medaglia qual è? Semplicemente ci sono puntate interamente dedicate a questi personaggi mentre di altri personaggi interessanti, uno su tutti T.K., non scopriamo niente sul suo passato e sulle motivazione che portano egli a ribellarsi contro Dio e contro la sua vita passata. Questo aspetto mi è piaciuto ben poco perché mi sarei aspettato maggior riguardo verso determinati personaggi e perciò mi chiede quale sia stata l'utilità di creare tanti personaggi, nonché far ridere lo spettatore con i siparietti comici, se poi non servono ad altro, soprattutto in un contesto come quello di Angelo Beats, cioè drammatico e malinconico. Parlando in soldoni del protagonista, Otonashi, non colpisce come protagonista in quanto esageratamente buonista, eccetto alcune riflessioni di grido nelle prime puntate, peccato che successivamente si trasformi in un buon samaritano, accettando senza problemi una vita ingiusta e orribile dall'inizio alla fine, nella quale non ha avuto quasi nessuna soddisfazione ma solo cocenti delusioni. Un altro aspetto della trama che non ho digerito è l'operazione anti-ombre divoratrici di anime, senza senso, e senza alcuna spiegazione logica, dall'inizio alla fine. In realtà una spiegazione viene data ma è troppo superficiale e non consente di comprendere quasi nulla sul mondo in cui è ambientato l'anime, piuttosto rende il tutto ancora più caotico e frammentato.
Personaggio che merita una descrizione a parte è Tenshi, la misteriosa ragazzina- angelo che combatte per motivi oscuri Otonashi e il suo club anti Dio. Ha poteri soprannaturali e sembra imbattibile quanto inumana, incapace di mostrare emozioni e sentimenti umani. E' certamente un personaggio su cui l'anime punta per tutta la sua durata, svelando verità nascoste puntata per puntata, fino a giungere ad una "parziale" verità ; parziale perché anche di lei non di sanno né la morte né il passato, tranne un piccolo accenno che, a mio avviso, distrugge quello che di buono era stato fatto. Non voglio spoilerare troppo ma basti sapere che lei e Otonashi sono protagonisti di un'incongruenza temporale assurda e grottesca, fuori da ogni logica e naturalmente non spiegata, come ci abitua l'intera opera. Davvero cadono le braccia quando un prodotto con una trama innovativa e dalle ottime intenzione come Angel Beats, pecca in dettagli banali ed errori da quinta elementare, mutando da potenziale capolavoro ad anime sufficiente o mediocre.
La tematica principale dell'anime, attorno alla quale ruotano le altre, è l'accettazione della vita e della morte, qualunque essa sia perché la vita è un dono e non va mai criticata, malgrado tu abbia una vita piena di sofferenza, morte e tristezza fino alla fine dei tuoi giorni. Il messaggio di fondo non è affatto male, anzi è significativo e degno di nota però critico personalmente l'esagerato buonismo non tanto dei personaggi, che almeno si ribellano mostrando gli attributi contro l'ingiustizia. Tuttavia il troppo stroppia, perciò trovo la scelta finale buona ma non la migliore perché, sebbene sia inutile rammaricarsi all'infinito di ciò che è stato e di ciò che poteva essere, è giusto protestare per mandare avanti certi valori e idee, anche a costo di trasgredire le regole della società. Parere soggettivo, sia chiaro, ma l'accettazione repentina del protagonista è una forzatura irrealistica assoluta. Lo stesso tema del Divino si perde per strada, non spiegando niente di niente e preferendo puntare sulla demenzialità e sull'umanità spicciola e irreale, nonostante le premesse siano elevate ed auliche, sfortunatamente promesse mancate nel prosieguo della serie a causa di scelta di sceneggiatura davvero discutibili.
La comicità è parte integrante della serie e riesce a regalare qualche risata, grazie a gag esilaranti e sfruttando a pieno le caratteristiche dei personaggi, in particolare di quelli bizzarri. Spesso avviene di trovarsi di fronte ad un episodio diviso a metà: metà dedicata a gag demenziali e l'altra metà invece dedicata a flashback tristissimi, riflessivi oppure a momenti di pura azione. Solitamente riesce bene questa separazione ma altre volte non è il massimo, essendo tuttavia promossa a mio parere.
Il comparto tecnico è sicuramente la parte maggiormente apprezzabile dell'anime, poiché i disegni dei personaggi sono ottimi, così come le animazioni, sempre efficienti e senza errori, sono di valore assoluto. Le musiche sono l'aspetto più famoso della serie perché coniugano tragicità a comicità e questo è chiaramente rispecchiabile nelle due versioni dell'opening, uno originale e l'altra cantata dalla doppiatrice di Yui. Certamente sono canzoni di ottimo livello, peraltro hanno riscosso ampio successo in patria e non è difficile capire il perché: voce e testo di eccellente livello. Oltre alle opening e alla citabile ending, menzionabili positivamente anche le diverse soundtrack suonate nel corso della serie, specialmente le canzoni cantate dalla band Girl dead monster, presente nell'anime con personaggi chiave e curiosi, fatto sta che la loro bravura canora è ineccepibile.
Angel Beast dunque è un anime che, tirando le somme, reputo sufficiente e poco più. Pensavo onestamente di trovarmi a guardare un capolavoro, viste e considerate le tante critiche positive, però a me non ha colpito nell'animo e neanche superficialmente, salvo leggere scene. E pensare che qualcuno perfino lo paragona alla Divina Commedia: consiglio a questa gente di andare a rileggersi l'opera del Sommo poeta, dal momento che sicuramente non ricorderà niente di essa, paragonandola a un'opera "incompleta" e scarna come Angel Beats, essenzialmente un'occasione sprecata.
"Angel Beats!" è una serie anime del 2010 composta da tredici episodi più due OAV, uno dei quali corrisponde ad un finale alternativo.
Allora, premetto che questa è la mia prima recensione quindi cercherò di commentarla come meglio mi è possibile senza scrivere spoiler.
Trama:"Ambientato in una normale scuola dell'Aldilà, l'anime seguirà le vicende del protagonista, Otonashi, un ragazzo ordinario che, dopo la morte, si ritrova privo di ricordi e catapultato nell'epica battaglia intrapresa dalla SSS (Shinda Sekai Sensen), un'organizzazione creata dalla bella Yuri, per combattere Dio e ribellarsi al proprio destino."
Questa opera è indubbiamente una delle migliori mai fatte: uno dei suoi punti forti è il fatto che riesce a ad alternare momenti drammatici a momenti davvero esilaranti, inoltre ben fatte e sviluppate sono le storie dei vari personaggi; infatti, ognuno ha un passato molto triste che vi farà sicuramente emozionare ed anche affezionare ancora di più ad ognuno di loro.
Già dopo i primi episodi, ne sono rimasta colpita e catturata, infatti non vedevo l'ora di vedere come proseguiva la storia.
Passando alle considerazioni tecniche, il character design non è nulla di che ma è comunque ben fatto e gradevole; stupefacenti senz'altro sono la opening e la ending, molto rilassanti e profonde, per non parlare anche delle altre soundtrack che mi hanno fatto emozionare.
Concludo dando come voto 9 e non 10 perché l'unica cosa che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca è il finale, poiché me l'aspettavo diverso. Tuttavia, anche se con questo piccolo difetto, mi sento di consigliarla calorosamente soprattutto per chi cerca qualcosa di originale, profondo e colmo d'azione.
Allora, premetto che questa è la mia prima recensione quindi cercherò di commentarla come meglio mi è possibile senza scrivere spoiler.
Trama:"Ambientato in una normale scuola dell'Aldilà, l'anime seguirà le vicende del protagonista, Otonashi, un ragazzo ordinario che, dopo la morte, si ritrova privo di ricordi e catapultato nell'epica battaglia intrapresa dalla SSS (Shinda Sekai Sensen), un'organizzazione creata dalla bella Yuri, per combattere Dio e ribellarsi al proprio destino."
Questa opera è indubbiamente una delle migliori mai fatte: uno dei suoi punti forti è il fatto che riesce a ad alternare momenti drammatici a momenti davvero esilaranti, inoltre ben fatte e sviluppate sono le storie dei vari personaggi; infatti, ognuno ha un passato molto triste che vi farà sicuramente emozionare ed anche affezionare ancora di più ad ognuno di loro.
Già dopo i primi episodi, ne sono rimasta colpita e catturata, infatti non vedevo l'ora di vedere come proseguiva la storia.
Passando alle considerazioni tecniche, il character design non è nulla di che ma è comunque ben fatto e gradevole; stupefacenti senz'altro sono la opening e la ending, molto rilassanti e profonde, per non parlare anche delle altre soundtrack che mi hanno fatto emozionare.
Concludo dando come voto 9 e non 10 perché l'unica cosa che mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca è il finale, poiché me l'aspettavo diverso. Tuttavia, anche se con questo piccolo difetto, mi sento di consigliarla calorosamente soprattutto per chi cerca qualcosa di originale, profondo e colmo d'azione.
"Angel Beats!" non mi è piaciuto, o almeno non così tanto come ad altri. Premetto che non ho le conoscenze adeguate per un giudizio critico e oggettivo. Mi limito semplicemente a riportare le mie impressioni.
TRAMA: l'idea di partenza è certamente molto originale e intrigante, se vogliamo definirla così. Tuttavia, si sviluppa in un modo per niente interessante. Innanzitutto si coglie fin dai primi episodi che non c'è una vera e propria trama di fondo. Va bene, vogliono sconfiggere "Tenshi", ma gli avvenimenti si susseguono in modo a volte incoerente. Non c'è un progredire continuativo, ma un insieme di vicende dalla durata di due, massimo tre episodi.
Ho letto molti apprezzamenti riguardo l'aspetto drammatico e profondo del titolo, ma personalmente non sono stato colpito sotto questo punto di vista.
PERSONAGGI: mi ricollego al punto precedente. Nessuno dei personaggi, per quanto mi riguarda è ben riuscito. Le loro vicende "tragiche" sono trattate in modo decisamente superficiale e non riescono ad essere coinvolgenti.
COMPARTO TECNICO: ho apprezzato tutto per quanto riguarda la grafica, dalle animazioni al character design. Anche le musiche sono ben fatte e riescono a creare la giusta atmosfera.
CONCLUSIONE: è un titolo divertente, che certamente riesce a intrattenere lo spettatore. Semplicemente, penso che non gli si dovrebbero attribuire grandi pregi.
TRAMA: l'idea di partenza è certamente molto originale e intrigante, se vogliamo definirla così. Tuttavia, si sviluppa in un modo per niente interessante. Innanzitutto si coglie fin dai primi episodi che non c'è una vera e propria trama di fondo. Va bene, vogliono sconfiggere "Tenshi", ma gli avvenimenti si susseguono in modo a volte incoerente. Non c'è un progredire continuativo, ma un insieme di vicende dalla durata di due, massimo tre episodi.
Ho letto molti apprezzamenti riguardo l'aspetto drammatico e profondo del titolo, ma personalmente non sono stato colpito sotto questo punto di vista.
PERSONAGGI: mi ricollego al punto precedente. Nessuno dei personaggi, per quanto mi riguarda è ben riuscito. Le loro vicende "tragiche" sono trattate in modo decisamente superficiale e non riescono ad essere coinvolgenti.
COMPARTO TECNICO: ho apprezzato tutto per quanto riguarda la grafica, dalle animazioni al character design. Anche le musiche sono ben fatte e riescono a creare la giusta atmosfera.
CONCLUSIONE: è un titolo divertente, che certamente riesce a intrattenere lo spettatore. Semplicemente, penso che non gli si dovrebbero attribuire grandi pregi.
"Angel Beats!", opera realizzata da diversi elementi della casa di visual novel "Key" (se volete saperne di più, trovate tutto qui sopra, nella sezione "staff"), famosa per alcune delle sue opere quali Air, Clannad (se non l' avete mai visto dovete assolutamente rimediare), Kanon e Charlotte (durante la stesura di questa recensione quest' ultima serie non è ancora uscita sul grande schermo), quindi persone con una certa esperienza sulle spalle.
Passiamo alla storia, la trama è molto interessante riguardo le tematiche trattate, variegate e molto toccanti dal punto di vista emotivo, in alcune di queste potrebbe anche scendervi una lacrimuccia, (sempre se non siete dei fanatici del complottismo, in questo caso vedrete fanservice ovunque, oppure se siete degli orsi, in quel caso guardatevi Clannad fino alla fine....), insieme a sketch davvero esilaranti e molto stereotipati (anche se in questo caso non guasta affatto).
Dal punto di vista tecnico come al solito non si può davvero dire niente allo staff, ottime musiche, stessa cosa per quanto riguarda il character design (forse un po' esagerato ma dei difetti ne parlo dopo) e le animazioni, ben realizzate e in alcuni casi davvero molto fluide (come nel caso di Tenshi mentre suona il pianoforte nell' opening), per non parlare del background... forse la cosa realizzata al meglio all' interno dell' opera.
Adesso parliamo dei difetti, che a mio avviso hanno davvero limitato di molto la serie:
il primo fra tutti è la scarsità degli episodi, che a mio modesto parere dovevano essere di un numero sufficiente per poter capire meglio tutti i personaggi, che invece così sono lasciati in sordina;
il secondo difetto è collegato strettamente al primo, ossia la frettolosità nell' inserire le varie tematiche che ad un occhio cinico potrebbero sembrare un po' casuali, ma come già detto è un problema di gestione degli episodi;
il terzo difetto è più che altro un mio capriccio riguardante il character design dei personaggi, che ripeto sono stati realizzati molto bene, ma sono un po' esagerati in diversi fattori, come ad esempio i capelli (abbiamo tonalità dal viola fino al blu scuro, a voi la scelta!), in alcuni casi potrebbe anche starci ma la situazione cambia quando si cerca di parlare di tematiche reali e di un certo spessore, i personaggi dovrebbero essere il più reali possibili, invece così sembra piuttosto un modo per attrarre il pubblico amante dei soliti stereotipi da otaku (lo so è esagerato ma basta guardare l' immagine del mio avatar per capire il mio disappunto/capriccio);
il quarto ed ultimo difetto è sicuramente verso il finale, senza fare spoiler penso che abbiano sbagliato proprio sulla parte più semplice, ossia quella delle ultime scene, che tentano di essere emotive, in buona parte anche riuscendoci, ma cadono nell' incongruenza e incomprensione generale, lasciando spazio ad un "what the hell!?".
Il mio voto finale è un 8½, opera molto bella ed emozionante ma che perde un po' di punti per delle stupidaggini, il mio consiglio è quello di vederlo per bene cercando di capire l' essenza, potrebbe sembrare un' opera molto fans-oriented ma come già detto (ormai sono diventato ripetitivo) è più un problema di episodi che di trovata commerciale.
Passiamo alla storia, la trama è molto interessante riguardo le tematiche trattate, variegate e molto toccanti dal punto di vista emotivo, in alcune di queste potrebbe anche scendervi una lacrimuccia, (sempre se non siete dei fanatici del complottismo, in questo caso vedrete fanservice ovunque, oppure se siete degli orsi, in quel caso guardatevi Clannad fino alla fine....), insieme a sketch davvero esilaranti e molto stereotipati (anche se in questo caso non guasta affatto).
Dal punto di vista tecnico come al solito non si può davvero dire niente allo staff, ottime musiche, stessa cosa per quanto riguarda il character design (forse un po' esagerato ma dei difetti ne parlo dopo) e le animazioni, ben realizzate e in alcuni casi davvero molto fluide (come nel caso di Tenshi mentre suona il pianoforte nell' opening), per non parlare del background... forse la cosa realizzata al meglio all' interno dell' opera.
Adesso parliamo dei difetti, che a mio avviso hanno davvero limitato di molto la serie:
il primo fra tutti è la scarsità degli episodi, che a mio modesto parere dovevano essere di un numero sufficiente per poter capire meglio tutti i personaggi, che invece così sono lasciati in sordina;
il secondo difetto è collegato strettamente al primo, ossia la frettolosità nell' inserire le varie tematiche che ad un occhio cinico potrebbero sembrare un po' casuali, ma come già detto è un problema di gestione degli episodi;
il terzo difetto è più che altro un mio capriccio riguardante il character design dei personaggi, che ripeto sono stati realizzati molto bene, ma sono un po' esagerati in diversi fattori, come ad esempio i capelli (abbiamo tonalità dal viola fino al blu scuro, a voi la scelta!), in alcuni casi potrebbe anche starci ma la situazione cambia quando si cerca di parlare di tematiche reali e di un certo spessore, i personaggi dovrebbero essere il più reali possibili, invece così sembra piuttosto un modo per attrarre il pubblico amante dei soliti stereotipi da otaku (lo so è esagerato ma basta guardare l' immagine del mio avatar per capire il mio disappunto/capriccio);
il quarto ed ultimo difetto è sicuramente verso il finale, senza fare spoiler penso che abbiano sbagliato proprio sulla parte più semplice, ossia quella delle ultime scene, che tentano di essere emotive, in buona parte anche riuscendoci, ma cadono nell' incongruenza e incomprensione generale, lasciando spazio ad un "what the hell!?".
Il mio voto finale è un 8½, opera molto bella ed emozionante ma che perde un po' di punti per delle stupidaggini, il mio consiglio è quello di vederlo per bene cercando di capire l' essenza, potrebbe sembrare un' opera molto fans-oriented ma come già detto (ormai sono diventato ripetitivo) è più un problema di episodi che di trovata commerciale.
"Angel Beats!" è un anime composto da tredici episodi più due OAV (di cui un finale alternativo).
La storia si svolge in una scuola dove si riuniscono le anime dei morti che non sono riusciti ad apprezzare la propria vita e che devono convivere con gli studenti di questa scuola, che sono degli NPC. La storia narra le vicende di Otonashi Yuzuru che giunto alla scuola viene pugnalato da Tenshii (Tachibana Kanade) e viene arruolato nelle SSS il cui leader è Nakamura Yuri. Durante il proseguire si alternano momenti comici a momenti tristi e drammatici, portando a scoprire i passati dei protagonisti.
Angel Beats ci insegna a non avere rimorsi della nostra vita e di non buttarla via, infatti in tutte le vite si riuscirà a trovare un obiettivo e dare un senso ad essa, questa è l'interpretazione che ho dato alla serie.
Sinceramente la grafica di questo anime, con le facce tonde e con il naso quasi inesistente, non mi è piaciuta per niente, invece nel comparto sonoro c'è da elogiare la sigla di apertura e di chiusura oltre a tutte le OST stupende (soprattutto quelle nei momenti tristi), per non parlare delle varie canzoni della band scolastica.
Nonostante i grandissimi pregi di questo anime (che non vado neanche ad elencare per quanti numerosi siano) devo dire che in certi episodi le missioni, per quanto possano essere divertenti da guardare, annoiano, e certi personaggi dopo un pò diventano davvero odiosi, come Yui (anche se alla fine l'ho apprezzata per il suo essere).
Purtroppo leggendo certe recensioni ho notato che questa serie, come molte altre, o piace o non piace e quindi mio consiglio sarebbe prima di giudicare l'opera, a coloro che non l'abbiano ancora visto, di visionarlo per intero.
Alla fine posso definire "Angel Beats!" come uno degli anime meglio riusciti degli ultimi anni e quindi come voto finale darei un 8/8,5
La storia si svolge in una scuola dove si riuniscono le anime dei morti che non sono riusciti ad apprezzare la propria vita e che devono convivere con gli studenti di questa scuola, che sono degli NPC. La storia narra le vicende di Otonashi Yuzuru che giunto alla scuola viene pugnalato da Tenshii (Tachibana Kanade) e viene arruolato nelle SSS il cui leader è Nakamura Yuri. Durante il proseguire si alternano momenti comici a momenti tristi e drammatici, portando a scoprire i passati dei protagonisti.
Angel Beats ci insegna a non avere rimorsi della nostra vita e di non buttarla via, infatti in tutte le vite si riuscirà a trovare un obiettivo e dare un senso ad essa, questa è l'interpretazione che ho dato alla serie.
Sinceramente la grafica di questo anime, con le facce tonde e con il naso quasi inesistente, non mi è piaciuta per niente, invece nel comparto sonoro c'è da elogiare la sigla di apertura e di chiusura oltre a tutte le OST stupende (soprattutto quelle nei momenti tristi), per non parlare delle varie canzoni della band scolastica.
Nonostante i grandissimi pregi di questo anime (che non vado neanche ad elencare per quanti numerosi siano) devo dire che in certi episodi le missioni, per quanto possano essere divertenti da guardare, annoiano, e certi personaggi dopo un pò diventano davvero odiosi, come Yui (anche se alla fine l'ho apprezzata per il suo essere).
Purtroppo leggendo certe recensioni ho notato che questa serie, come molte altre, o piace o non piace e quindi mio consiglio sarebbe prima di giudicare l'opera, a coloro che non l'abbiano ancora visto, di visionarlo per intero.
Alla fine posso definire "Angel Beats!" come uno degli anime meglio riusciti degli ultimi anni e quindi come voto finale darei un 8/8,5
"Angel Beats!" è una serie anime di tredici episodi più due OAV (uno che aggiungerà qualcosa al finale e uno mirato al divertimento).
Trama: la storia è ambientata in una scuola particolare dove gli studenti sono tutti giovani che sono morti in età scolastica e che in qualche modo sono rimasti insoddisfatti della loro vita trascorsa o con delle questioni irrisolte. Il nostro protagonista sarà Otonashi il quale senza memoria verrà "arruolato" dalla SSS (Shinda Sekai Sensen), un gruppo di studenti che vuole lottare per le proprie vite e che non approva l'esistenza di questa scuola dedita solo allo scopo di trapassare "soddisfatti".
"Angel Beats!" per come la vedo io tratta due argomenti principali: l'attaccamento alla vita e i rimpianti; per quanto ci siano diverse scene esilaranti quello che vi rimarrà impresso sarà la lotta dei vari personaggi che rinnegano la loro morte facendovi emozionare tramite le loro storie passate e la loro dipartita.
Gli episodi non sono tantissimi ma riusciremo ad affezionarci e ad apprezzare alcuni personaggi, la narrazione che alterna momenti comici a momenti sentimentali (e qualche scena action), riesce a rendere la visione coinvolgente.
Per quanto riguarda il comparto tecnico è un'opera che non esce dalla media, un disegno e un sonoro buono ma niente di più.
Consigliato a tutti quelli che riescono a guardare un anime senza pregiudizi, "Angel Beats!" è diventato molto famoso e discusso e quindi diventa inevitabile che si creino correnti di pensiero diverse; se non vi piacciono i sentimentali non è la serie che fa per voi, se invece siete in dubbio per le sue recensioni negative cercate di non pensarci (ma una cosa che direi con ogni opera famosa).
Piccolo pensiero generale: qualsiasi serie vista con una buona cultura sulle spalle avrà riferimenti/copiature/similitudini a livello di trama, di personaggi, di qualsiasi altra cosa; questo è inevitabile, cercate di prenderle come citazioni o di ignorarle, altrimenti ogni anime che uscirà in futuro non verrà altro che classificato come la copiatura di X, Y, e Z messi insieme e vi rovinerete solo l'esperienza.
Voto personale: 9
Voto oggettivo (per quanto possibile) nel genere: 9
Trama: la storia è ambientata in una scuola particolare dove gli studenti sono tutti giovani che sono morti in età scolastica e che in qualche modo sono rimasti insoddisfatti della loro vita trascorsa o con delle questioni irrisolte. Il nostro protagonista sarà Otonashi il quale senza memoria verrà "arruolato" dalla SSS (Shinda Sekai Sensen), un gruppo di studenti che vuole lottare per le proprie vite e che non approva l'esistenza di questa scuola dedita solo allo scopo di trapassare "soddisfatti".
"Angel Beats!" per come la vedo io tratta due argomenti principali: l'attaccamento alla vita e i rimpianti; per quanto ci siano diverse scene esilaranti quello che vi rimarrà impresso sarà la lotta dei vari personaggi che rinnegano la loro morte facendovi emozionare tramite le loro storie passate e la loro dipartita.
Gli episodi non sono tantissimi ma riusciremo ad affezionarci e ad apprezzare alcuni personaggi, la narrazione che alterna momenti comici a momenti sentimentali (e qualche scena action), riesce a rendere la visione coinvolgente.
Per quanto riguarda il comparto tecnico è un'opera che non esce dalla media, un disegno e un sonoro buono ma niente di più.
Consigliato a tutti quelli che riescono a guardare un anime senza pregiudizi, "Angel Beats!" è diventato molto famoso e discusso e quindi diventa inevitabile che si creino correnti di pensiero diverse; se non vi piacciono i sentimentali non è la serie che fa per voi, se invece siete in dubbio per le sue recensioni negative cercate di non pensarci (ma una cosa che direi con ogni opera famosa).
Piccolo pensiero generale: qualsiasi serie vista con una buona cultura sulle spalle avrà riferimenti/copiature/similitudini a livello di trama, di personaggi, di qualsiasi altra cosa; questo è inevitabile, cercate di prenderle come citazioni o di ignorarle, altrimenti ogni anime che uscirà in futuro non verrà altro che classificato come la copiatura di X, Y, e Z messi insieme e vi rovinerete solo l'esperienza.
Voto personale: 9
Voto oggettivo (per quanto possibile) nel genere: 9
Non è facilissimo esprimersi su questo titolo, perché all'inizio mi è piaciuto davvero tantissimo, ma da metà in poi, per quanto non fosse brutto, mi ha annoiato a morte, tanto che per guardare l'ultima puntata ho lasciato passare quasi un mese, nonostante l'avessi già scaricata.
La trama è particolarmente interessante: il nostro protagonista, Otonashi, dopo essersi risvegliato in un luogo totalmente sconosciuto, scoprirà di essere morto e che si ritrova in quel luogo perché in vita non era riuscito ad apprezzare il valore della propria esistenza. Da qui scopriremo le storie, abbastanza toccanti, dei vari personaggi all'interno di questa "scuola nell'aldilà", insieme alla loro eterna battaglia contro "Tenshi", una ragazza-angelo che sembra volerli far sparire da quel mondo.
Quello che è davvero riuscito di questo titolo sono le scene comiche e alcune delle storie drammatiche dei personaggi. In particolare quella di Iwasawa mi ha colpito particolarmente, intensa, ma reale ed intrisa di una sofferenza quasi palpabile nel suo essere realistica. Questo vale a grandi linee per tutte le storie dei vari personaggi che incontreremo, ben scritte dal mio punto di vista.
Anche i personaggi in generale sono credibili e simpatici, in particolare Kanade, per me. Tutti rendono la visione piacevole, almeno nella parte iniziale.
Quello che è un po' calante nel titolo è la dinamicità. Nonostante la trama si "evolva", lo fa in un modo che rende il titolo più lento puntata dopo puntata. Alla fine era quasi insopportabile, anche perché a un certo punto si scadeva anche nella "drammaticità banale", che è una delle cose che mi fanno disprezzare di più i titoli. Non parliamo di casi clamorosi, come in "Kanon", ma comunque anche qui si esagera.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, personalmente non ho apprezzato il disegno, ma non è brutto, semplicemente cozza con i miei gusti estetici. Lo stesso vale per i design dei personaggi. Animazioni e musiche invece sono molto carini e coinvolgenti.
Lo consiglio? Sì, vale la pena, perché è un buon prodotto; probabilmente ha annoiato me, ma a qualcun altro potrebbe piacere moltissimo.
La trama è particolarmente interessante: il nostro protagonista, Otonashi, dopo essersi risvegliato in un luogo totalmente sconosciuto, scoprirà di essere morto e che si ritrova in quel luogo perché in vita non era riuscito ad apprezzare il valore della propria esistenza. Da qui scopriremo le storie, abbastanza toccanti, dei vari personaggi all'interno di questa "scuola nell'aldilà", insieme alla loro eterna battaglia contro "Tenshi", una ragazza-angelo che sembra volerli far sparire da quel mondo.
Quello che è davvero riuscito di questo titolo sono le scene comiche e alcune delle storie drammatiche dei personaggi. In particolare quella di Iwasawa mi ha colpito particolarmente, intensa, ma reale ed intrisa di una sofferenza quasi palpabile nel suo essere realistica. Questo vale a grandi linee per tutte le storie dei vari personaggi che incontreremo, ben scritte dal mio punto di vista.
Anche i personaggi in generale sono credibili e simpatici, in particolare Kanade, per me. Tutti rendono la visione piacevole, almeno nella parte iniziale.
Quello che è un po' calante nel titolo è la dinamicità. Nonostante la trama si "evolva", lo fa in un modo che rende il titolo più lento puntata dopo puntata. Alla fine era quasi insopportabile, anche perché a un certo punto si scadeva anche nella "drammaticità banale", che è una delle cose che mi fanno disprezzare di più i titoli. Non parliamo di casi clamorosi, come in "Kanon", ma comunque anche qui si esagera.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, personalmente non ho apprezzato il disegno, ma non è brutto, semplicemente cozza con i miei gusti estetici. Lo stesso vale per i design dei personaggi. Animazioni e musiche invece sono molto carini e coinvolgenti.
Lo consiglio? Sì, vale la pena, perché è un buon prodotto; probabilmente ha annoiato me, ma a qualcun altro potrebbe piacere moltissimo.
Se si parla di "Angel Beats!" i pareri sono tra di loro molto contrastanti: chi lo ritiene pessimo, chi lo definisce un capolavoro, chi dice che gli manca qualcosa per poter essere definito tale. Io penso che sia un buon anime, sicuramente lo gradiranno di più le persone che tendono a commuoversi spesso negli anime e impazziscono per il genere drammatico/sentimentale. Fatta questa breve premessa, passo alla recensione vera e propria.
Io negli anime di questo genere non ritengo che la trama sia fondamentale, ma "Angel Beats!" la ha ed è per certi versi interessante, anche se non si potrebbe definire la migliore. Nel complesso darei un 7.
Riguardo ai personaggi quasi nessuno resta impresso, il protagonista è "vuoto", visto che non ha, a mio parere, nessun segno particolare che lo differenzi dagli altri personaggi. Però devo dire che la ragazza angelo, Kanade, mi ha affascinato per certi tratti. Un 7 anche ai personaggi.
Come aspetto sonoro e grafico non ho quasi nulla di cui lamentarmi, con OST spesso commoventi che aumentano quel senso di "malinconia" nell'intrattenuto. Opening abbastanza carina, mentre la ending non l'ho ascoltata particolarmente per poterla giudicare. Nel complesso darei un 8.
Se si parla di scorrevolezza, questo anime nei primi episodi è noiosetto, ma col tempo migliora e diventa sempre più interessante. Aggiungendo a ciò il fatto che gli ultimi episodi sono stati commoventi e strappalacrime, come voto darei un 9.
Se siete fan del genere drammatico/sentimentale, iniziate "Angel Beats!", altrimenti lasciatelo perdere, perché probabilmente non sarà di vostro gradimento.
Io negli anime di questo genere non ritengo che la trama sia fondamentale, ma "Angel Beats!" la ha ed è per certi versi interessante, anche se non si potrebbe definire la migliore. Nel complesso darei un 7.
Riguardo ai personaggi quasi nessuno resta impresso, il protagonista è "vuoto", visto che non ha, a mio parere, nessun segno particolare che lo differenzi dagli altri personaggi. Però devo dire che la ragazza angelo, Kanade, mi ha affascinato per certi tratti. Un 7 anche ai personaggi.
Come aspetto sonoro e grafico non ho quasi nulla di cui lamentarmi, con OST spesso commoventi che aumentano quel senso di "malinconia" nell'intrattenuto. Opening abbastanza carina, mentre la ending non l'ho ascoltata particolarmente per poterla giudicare. Nel complesso darei un 8.
Se si parla di scorrevolezza, questo anime nei primi episodi è noiosetto, ma col tempo migliora e diventa sempre più interessante. Aggiungendo a ciò il fatto che gli ultimi episodi sono stati commoventi e strappalacrime, come voto darei un 9.
Se siete fan del genere drammatico/sentimentale, iniziate "Angel Beats!", altrimenti lasciatelo perdere, perché probabilmente non sarà di vostro gradimento.
"Angel Beats" è una piccola serie anime, diretta da Seiji Kishi e prodotta dalla P.A. Works e dall'Aniplex.
L'anime conta tredici episodi, un OAV e un altro episodio di riepilogo.
Tutto inizia quando un ragazzo, Otonashi, si ritrova steso a terra in un cortile, e avendo perso la memoria, si ritrova spaesato in una scuola. La prima cosa che gli salta all'occhio è una strana ragazza armata di un fucile molto pesante, che sta puntando verso una ragazza dall'apparenza innocua, Tenshi. Otonashi non esita a chiedere spiegazioni su ciò che sta accadendo intorno a lui, e dalle strane parole di Yurippe salta fuori che lui sia morto ed è arrivato nell'aldilà. Tenshi invece una ragazza del consiglio studentesco, si scopre essere un angelo dai poteri sovrannaturali e grande nemico della SSS, battaglione guidato dall'elegante Yurippe. Tutte cose senza senso per il povero Otanashi, che si ritrova più confuso di prima e con un invito per partecipare alla battaglia contro la povera ragazza.
La SSS, o anche il "Battaglione Non sono ancora morto", è un organizzazione dove tutti i membri si rispettano come una grande famiglia, ribellandosi a un Dio, che non gli ha portato altro che sofferenza quando erano in vita.
Tutti i personaggi di questa strana scuola non sono riusciti ad avere la loro adolescenza a causa di una morte improvvisa, in questo mondo avranno una seconda possibilità di realizzare i loro sogni per poi sparire per sempre. L'anime non è molto lungo e non verremo mai a sapere il passato di tutti i personaggi, ma solo di quelli principali.
Ogni frammento di memoria ti farà riflettere ed emozionare contemporaneamente, tutti cercano di vendicare il proprio passato, che loro ritengono ingiusto, senza tener conto che tutti i momenti della vita rimangono incisi nella nostra mente, e molto spesso senza poter essere cancellati, creando dei ricordi indimenticabili e unici, per questo dobbiamo fare tesoro di tutto ciò che la vita ci offre. Queste cose le capiremo grazie al nostro caro Otonashi, che avendo perso la memoria non sa quali sogni seguire, e proprio come nella sua vecchia vita non ha un motivo per continuare ad andare avanti, ma che riesce sempre a ribaltare le cose per trovare i suoi obiettivi. Non bisogna mai combattere un inutile guerra contro la nostra stessa vita, non avrebbe senso, dobbiamo accettarla così com'è, con i suoi pregi e difetti.
Tutto questo lo troviamo in una storia che fa un mix di comicità, drammacità e azione. Infatti quello che notiamo in ogni episodio di "Angel Beats" è che ci saranno scene divertenti fatte per spezzare un po' quell'atmosfera seria che si crea con le scene drammatiche, e in mezzo a tutto questo molte scene movimentate per non far annoiare mai lo spettatore. Non dobbiamo scordarci che la storia gira intorno a degli adolescenti che prendono tutto molto alla leggera, un po' come l'anime, molto "leggero" dove non ci sono discorsi filosofici difficili da capire ma è tutto molto semplice, ed è proprio questa semplicità ad accompagnarti meglio in molte riflessioni.
Per farvi un esempio per il battaglione, (per quanto possano essere ben organizzate le loro operazioni), alla fine "sconfiggere" Tenshi rimane in secondo piano, infatti con il tempo capiremo che i membri faranno tutto principalmente per divertirsi che per altro.
Il character design non è nulla di originale, ma comunque ben fatto. La colonna sonora è fantastica, e non per modo di dire, è fantastica veramente. La prima cosa che ti lascia a bocca aperta è la sigla iniziale, molto azzeccata, rilassante e profonda grazie al pianoforte di sottofondo, per non parlare di tutte le altre colonne sonore...
Gli sfondi sono sempre molto gradevoli, e tutto l'anime è colorato con colori vivaci che danno un piacevole effetto allo spettatore.
Il finale commovente, ma che alla fine si rivela molto felice con gli ultimi momenti, facendoci cambiare da un sentimento all'altro in pochissimi secondi, cosa che abbiamo capito non essere rara in questo anime. Il voto alto che voglio dargli, e che tutti gli danno è più che meritato fidatevi, perché la storia malgrado con la sua semplicità, ti regala tante emozioni e riflessioni molto profonde, su argomenti complessi, ma che lo fa con leggerezza lasciando un grande messaggio a tutti.
Consiglio questo anime a tutti gli appassionati, come me, di storie drammatiche, a mio parere una delle più belle che io abbia mai visto.
L'anime conta tredici episodi, un OAV e un altro episodio di riepilogo.
Tutto inizia quando un ragazzo, Otonashi, si ritrova steso a terra in un cortile, e avendo perso la memoria, si ritrova spaesato in una scuola. La prima cosa che gli salta all'occhio è una strana ragazza armata di un fucile molto pesante, che sta puntando verso una ragazza dall'apparenza innocua, Tenshi. Otonashi non esita a chiedere spiegazioni su ciò che sta accadendo intorno a lui, e dalle strane parole di Yurippe salta fuori che lui sia morto ed è arrivato nell'aldilà. Tenshi invece una ragazza del consiglio studentesco, si scopre essere un angelo dai poteri sovrannaturali e grande nemico della SSS, battaglione guidato dall'elegante Yurippe. Tutte cose senza senso per il povero Otanashi, che si ritrova più confuso di prima e con un invito per partecipare alla battaglia contro la povera ragazza.
La SSS, o anche il "Battaglione Non sono ancora morto", è un organizzazione dove tutti i membri si rispettano come una grande famiglia, ribellandosi a un Dio, che non gli ha portato altro che sofferenza quando erano in vita.
Tutti i personaggi di questa strana scuola non sono riusciti ad avere la loro adolescenza a causa di una morte improvvisa, in questo mondo avranno una seconda possibilità di realizzare i loro sogni per poi sparire per sempre. L'anime non è molto lungo e non verremo mai a sapere il passato di tutti i personaggi, ma solo di quelli principali.
Ogni frammento di memoria ti farà riflettere ed emozionare contemporaneamente, tutti cercano di vendicare il proprio passato, che loro ritengono ingiusto, senza tener conto che tutti i momenti della vita rimangono incisi nella nostra mente, e molto spesso senza poter essere cancellati, creando dei ricordi indimenticabili e unici, per questo dobbiamo fare tesoro di tutto ciò che la vita ci offre. Queste cose le capiremo grazie al nostro caro Otonashi, che avendo perso la memoria non sa quali sogni seguire, e proprio come nella sua vecchia vita non ha un motivo per continuare ad andare avanti, ma che riesce sempre a ribaltare le cose per trovare i suoi obiettivi. Non bisogna mai combattere un inutile guerra contro la nostra stessa vita, non avrebbe senso, dobbiamo accettarla così com'è, con i suoi pregi e difetti.
Tutto questo lo troviamo in una storia che fa un mix di comicità, drammacità e azione. Infatti quello che notiamo in ogni episodio di "Angel Beats" è che ci saranno scene divertenti fatte per spezzare un po' quell'atmosfera seria che si crea con le scene drammatiche, e in mezzo a tutto questo molte scene movimentate per non far annoiare mai lo spettatore. Non dobbiamo scordarci che la storia gira intorno a degli adolescenti che prendono tutto molto alla leggera, un po' come l'anime, molto "leggero" dove non ci sono discorsi filosofici difficili da capire ma è tutto molto semplice, ed è proprio questa semplicità ad accompagnarti meglio in molte riflessioni.
Per farvi un esempio per il battaglione, (per quanto possano essere ben organizzate le loro operazioni), alla fine "sconfiggere" Tenshi rimane in secondo piano, infatti con il tempo capiremo che i membri faranno tutto principalmente per divertirsi che per altro.
Il character design non è nulla di originale, ma comunque ben fatto. La colonna sonora è fantastica, e non per modo di dire, è fantastica veramente. La prima cosa che ti lascia a bocca aperta è la sigla iniziale, molto azzeccata, rilassante e profonda grazie al pianoforte di sottofondo, per non parlare di tutte le altre colonne sonore...
Gli sfondi sono sempre molto gradevoli, e tutto l'anime è colorato con colori vivaci che danno un piacevole effetto allo spettatore.
Il finale commovente, ma che alla fine si rivela molto felice con gli ultimi momenti, facendoci cambiare da un sentimento all'altro in pochissimi secondi, cosa che abbiamo capito non essere rara in questo anime. Il voto alto che voglio dargli, e che tutti gli danno è più che meritato fidatevi, perché la storia malgrado con la sua semplicità, ti regala tante emozioni e riflessioni molto profonde, su argomenti complessi, ma che lo fa con leggerezza lasciando un grande messaggio a tutti.
Consiglio questo anime a tutti gli appassionati, come me, di storie drammatiche, a mio parere una delle più belle che io abbia mai visto.
<b>Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler</b>
"Angel Beats" è un anime composto da tredici episodi prodotto dalla softwere House Key. Il protagonista Otonashi è un ragazzo come tanti, che un giorno si risveglia improvvisamente senza ricordi; Confuso e un po' intontito, appena alza la testa si troverà di fronte a Yurippe, una strana ragazza armata. Le spiegazioni non tardano ad arrivare: il luogo in cui otonashi si ritrova è niente di meno che una scuola dell'aldilà e Yurippe è il capo di un battaglione che mira a sconfiggere la "malvagia" Tenshi, una ragazza che si crede essere un' angelo, per non scomparire. Dopo aver fatto la conoscenza dei vari membri, il protagonista decide di unirsi alla squadra facendo pian piano amicizia con tutti. Anche se l'intento iniziale era quello di rimanere nella scuola per sempre, col proseguire della trama Otonashi si renderà conto che in realtà scomparire non significa altro che accettare la propria vita così per come è stata senza rimpianti, per poi andarsene in quello che si ipotizza essere il paradiso; inizierà allora la sua missione nel tentativo di convincere gli altri membri a togliersi ogni sfizio che, causa morte improvvisa, non hanno potuto compiere nella vita reale, così da poter fuggire da questa sorta di purgatorio. Lungo la storia i colpi di scena non mancheranno e Tenshi, inizialmente considerata come il nemico si rivelarà essere la più preziosa alleata.
La trama non è del tutto originale, viene infatti immediata l'associazione a "Haibane Renmei", ma d'altronde trovare qualcosa di completamente originale è tutt'oggi pressochè impossibile; la storia viene comunque presentata in modo molto avvincente e lineare, alternando continuamente momenti di comicità a momenti drammatici, senza neanche dare il tempo allo spettatore di riprendersi; è proprio questo il fattore che rende quest'opera un vero capolavoro. Rispetto agli anime della Key che ho visto sin'ora il fattore drammaticità è meno presente, ma con questo non voglio assolumente dire che non sia presente anzi, le scene commoventi non mancheranno e le emozioni saranno molto forti. Anche le scene comiche sono molto curate, e anche se ogni tanto cadono nel banale non risultano pesanti o noiose ma al contrario rendono il tutto un po' speciale, offrendoci la possibilità di cambiare umore da un momento all'altro.
I personaggi da parte loro sono ben caratterizzati e originali, e sapranno coinvolgere e farsi apprezzare sin dalla prima puntata. Personaggi principali esclusi, anche tutti i membri del battaglione sono eccentrici e pieni di personalità ed è proprio grazie a loro che gran parte delle gag avranno inizio. Un ottimo e malinconico passato è stato pensato per ognuno di loro, ed è proprio grazie a queste informazioni che gli autori hanno pensato di presentarceli al meglio delle possibilità, fornendo un'introspezione psicologica profonda e appassionante.
Dal punto di vista tecnico un lavoro più che eccellente: Il character design è quello tipico della Key, volti puliti e grandi occhi a donare l'espressività richiesta; i colori sono molto chiari e accesi e riescono a rendere bene l'idea di quella che deve essere l'ambientazione. Ottima anche la regia che rende al massimo i combattimenti, utilizzando molti effetti speciali che saltano subito all'occhio e rendono le battaglie piacevoli e facili da seguire. Ulteriore elogio va dato al comparto sonoro che oltre ad accompagnare ogni singola scena con musiche azzeccate, ci regala una fra le migliori sigle degli ultimi tempi: "My Soul, Your Beats", utilizzata per inaugurare ogni episodio. Come ciliegina sulla torta ci troviamo di fronte anche a un grandissimo finale, che regala sorprese ed emozioni fino all'ultimo secondo. In conclusione una serie breve ma molto intensa e curata sotto ogni aspetto, di cui mi sento obbligato di consigliarne la visione a tutti.
"Angel Beats" è un anime composto da tredici episodi prodotto dalla softwere House Key. Il protagonista Otonashi è un ragazzo come tanti, che un giorno si risveglia improvvisamente senza ricordi; Confuso e un po' intontito, appena alza la testa si troverà di fronte a Yurippe, una strana ragazza armata. Le spiegazioni non tardano ad arrivare: il luogo in cui otonashi si ritrova è niente di meno che una scuola dell'aldilà e Yurippe è il capo di un battaglione che mira a sconfiggere la "malvagia" Tenshi, una ragazza che si crede essere un' angelo, per non scomparire. Dopo aver fatto la conoscenza dei vari membri, il protagonista decide di unirsi alla squadra facendo pian piano amicizia con tutti. Anche se l'intento iniziale era quello di rimanere nella scuola per sempre, col proseguire della trama Otonashi si renderà conto che in realtà scomparire non significa altro che accettare la propria vita così per come è stata senza rimpianti, per poi andarsene in quello che si ipotizza essere il paradiso; inizierà allora la sua missione nel tentativo di convincere gli altri membri a togliersi ogni sfizio che, causa morte improvvisa, non hanno potuto compiere nella vita reale, così da poter fuggire da questa sorta di purgatorio. Lungo la storia i colpi di scena non mancheranno e Tenshi, inizialmente considerata come il nemico si rivelarà essere la più preziosa alleata.
La trama non è del tutto originale, viene infatti immediata l'associazione a "Haibane Renmei", ma d'altronde trovare qualcosa di completamente originale è tutt'oggi pressochè impossibile; la storia viene comunque presentata in modo molto avvincente e lineare, alternando continuamente momenti di comicità a momenti drammatici, senza neanche dare il tempo allo spettatore di riprendersi; è proprio questo il fattore che rende quest'opera un vero capolavoro. Rispetto agli anime della Key che ho visto sin'ora il fattore drammaticità è meno presente, ma con questo non voglio assolumente dire che non sia presente anzi, le scene commoventi non mancheranno e le emozioni saranno molto forti. Anche le scene comiche sono molto curate, e anche se ogni tanto cadono nel banale non risultano pesanti o noiose ma al contrario rendono il tutto un po' speciale, offrendoci la possibilità di cambiare umore da un momento all'altro.
I personaggi da parte loro sono ben caratterizzati e originali, e sapranno coinvolgere e farsi apprezzare sin dalla prima puntata. Personaggi principali esclusi, anche tutti i membri del battaglione sono eccentrici e pieni di personalità ed è proprio grazie a loro che gran parte delle gag avranno inizio. Un ottimo e malinconico passato è stato pensato per ognuno di loro, ed è proprio grazie a queste informazioni che gli autori hanno pensato di presentarceli al meglio delle possibilità, fornendo un'introspezione psicologica profonda e appassionante.
Dal punto di vista tecnico un lavoro più che eccellente: Il character design è quello tipico della Key, volti puliti e grandi occhi a donare l'espressività richiesta; i colori sono molto chiari e accesi e riescono a rendere bene l'idea di quella che deve essere l'ambientazione. Ottima anche la regia che rende al massimo i combattimenti, utilizzando molti effetti speciali che saltano subito all'occhio e rendono le battaglie piacevoli e facili da seguire. Ulteriore elogio va dato al comparto sonoro che oltre ad accompagnare ogni singola scena con musiche azzeccate, ci regala una fra le migliori sigle degli ultimi tempi: "My Soul, Your Beats", utilizzata per inaugurare ogni episodio. Come ciliegina sulla torta ci troviamo di fronte anche a un grandissimo finale, che regala sorprese ed emozioni fino all'ultimo secondo. In conclusione una serie breve ma molto intensa e curata sotto ogni aspetto, di cui mi sento obbligato di consigliarne la visione a tutti.
Inizialmente, a causa di problemi di connessione, ho dovuto abbandonare la visione di "Angel Beats!" dopo la terza puntata, creando così un vuoto enorme nel mio povero cuore. Solamente un anno dopo sono riuscito a proseguire quest'incredibile serie che, uscita nel 2010 e costituita da (soli) 13 episodi, è senza dubbio una delle opere migliori che abbia mai visto. Già dalla classificazione del genere si può constatare come tale anime sia di difficile inquadramento e, a mio avviso, manifesta una profondità di contenuti estremamente rilevante.
Scolastico, drammatico, soprannaturale, sentimentale, azione… molti generi messi assieme che riescono a fondersi in maniera eccezionale, costruendo così una serie armonica, non troppo "affollata" e dall'andamento omogeneo.
Per quanto riguarda la trama, vorrei precisare che si possono distinguere due sezioni all'interno dell'anime: una prima maggiormente divertente e più leggera, nonostante vengano introdotti elementi molto importanti per il proseguo dell'anime. Infatti nelle prime puntate vengono essenzialmente presentati i protagonisti della nostra storia e, lo dico subito, nonostante il loro numero sia piuttosto considerevole, questo spazio iniziale dedicato totalmente a loro, permette di distinguere chiaramente il carattere di ognuno.
Nella seconda parte la situazione incomincia a farsi rovente e maggiormente drammatica, in quanto non solo Tenshi mostrerà la sua vera essenza, ma i vari protagonisti incominceranno a fare i conti con i propri drammi interiori che, come vedremo, non gli permettono di raggiungere la pace.
Ma non corriamo troppo… in fin dei conti dobbiamo ancora incominciare a raccontare cosa succede durante questa strabiliante serie. Beh…tutto incomincia quando Yuzuru Otonashi si risveglia mezzo frastornato nel bel mezzo della notte, privo di memoria. Davanti a lui c'è una bella e minuta ragazza, Yuri, che, come tutte le ragazze del mondo, brandisce un fucile da cecchino e sembra mirare contro un'altra fanciulla: Tenshi, una giovane dai capelli argentati e dagli occhi ambrati che, come affermerà Yuri, altri non è che un angelo.
Yuzuru ovviamente non le crede e, avvicinandosi a quest'ultima chiedendole informazioni, si ritrova pugnalato al cuore…e muore.
Fine? Evidentemente no, visto che Yuzuru, come gli spiegheranno Yuri e gli altri strani compagni della sua brigata, è già morto e, in quel momento, si trova in un mondo parallelo a quello terrestre, a metà strada tra il paradiso e il mondo dei vivi. Un dramma o un qualche evento gli impediscono di raggiungere la pace interiore e, così, non può far altro che continuare la sua esistenza in quella strana realtà, totalmente simile a una scuola superiore e con altri studenti NPC, non veri, ma creati dal "sistema".
Tenshi invece è completamente diversa da loro ( o così credono) e ha il compito di aiutare le anime disperate dei vari ragazzi a trovare la pace interiore e poter così scomparire in pace, per potersi reincarnare e ricominciare così una nuova esistenza. Tuttavia Yuri e compagni non accettano tutto ciò e, sfidando le regole di quel mondo, cercheranno di resistere e vivere così in quella strana realtà, sfidando Dio o chiunque abbia creato quel "limbo".
Come già detto, è molto importante l'attenzione che si da ai vari protagonisti, in quanto, come si potrà constatare durante la visione della serie, ognuno di loro ha una qualche sorta di dramma che non gli permette di ottenere la pace interiore. Sono tutti ragazzi, ma, soprattutto, sono tutti ragazzi morti a metà di un esistenza tormentata e priva di reali soddisfazioni. Tutto ciò emerge dalle storie dei personaggi più importanti che, in un modo o nell'altro, scopriranno che, proprio in questa loro lotta al sistema, si avvicineranno sempre di più ad ottenere quella quiete d'animo che, in fin dei conti, desiderano.
Yuri, insieme a Tenshi, è forse uno dei personaggi più interessanti dell'anime, in quanto rileva un passato davvero drammatico che, nel bene o nel male, ha contribuito a forgiare quel carattere peperino e quasi materno con cui si rivolge agli altri ragazzi della brigata.
Yuzuru invece mi ha lasciato un pochino deluso, non tanto per il personaggio in sé, quanto piuttosto per la sua vita passata che, una volta ritrovati i ricordi, si dimostra carina, ma neanche tanto sensazionale…nella media insomma, peccato che le aspettative su questa si erano fatte un pochino troppo alte. Yuzuru entra nella vita della brigata come un fulmine a ciel sereno e proprio il suo carattere sarà il fattore determinante che porterà alla svolta finale.
Il "sentimentalismo", comunque presente all'interno della serie, non riesce proprio del tutto a colpire e, se fino a certo punto mi aspettavo quasi una love story tra Yuri e Yuzuru, alla fine sono rimasto alquanto perplesso dalla scelta del giovane per la comunque bella Tenshi… forse sarà stato l'apparente indifferenza mostrata da Yuri a lasciarmi confuso.
Bella la trama e soprattutto il modo con cui viene trattata nello spazio limitato delle 13 puntate. Una serie più lunga sarebbe stata certamente ben accetta, ma, a mio avviso, sono riusciti a convogliare alla perfezione tutto il materiale a loro disposizione nell'arco di tempo che gli si prestava davanti.
Concentriamoci ora sulla grafica che, per essere un anime uscito nel 2010, è senza dubbio sensazionale: curata, precisa e molto attenta ai dettagli. I personaggi mostrano tratti carini, concentrati soprattutto negli occhi, resi in maniera talmente mirabile da brillare nella notte (ovviamente è una metafora). I colori sono accesi e brillanti, ma, a mio giudizio, la maggior resa la si ottiene durante i contrasti tra toni cupi e lampi più vivaci, come ad esempio nel corso di un bel tramonto, oppure nel mezzo di un concerto, quando il buio della sera viene ravvivato da tocchi di luce viva.
Ottimo doppiaggio e musiche sensazionali, non solo per quanto riguarda l'opening e l'ending, ma anche per la colonna sonora in generale: candida, leggera e melodiosa, che, da un momento all'altro, esplode in un turbinio di espressioni più vivaci ed energiche.
Penso che questo andamento rappresenti in parte tutto l'anime, in quanto appare evidente l'alternanza tra momenti drammatici, tristi e, se così si può dire, lenti, con attimi maggiormente dinamici, pieni di spari, esplosioni e salti.
Insomma, per concludere, visto che, altrimenti, resterei a scrivere ancora un bel po' di pagine, "Angel Beats!" non è affatto un anime come gli altri. La sua apparente normalità, riscontrabile soprattutto nei primi episodi, viene completamente sfatata nel corso della serie, in cui, di fatto, emergono con prepotenza elementi maggiormente drammatici, ma anche d'azione.
I personaggi rimangono in testa e, nonostante l'utilizzo di alcuni piccoli cliché, mostrano caratteri fortemente originali. Senza contare poi le lacrime che, almeno al sottoscritto, sono scese durante la visione di alcuni momenti particolarmente toccanti. Generalmente non sono un individuo particolarmente sentimentale, ma quando sale il magone, vuol dire che l'opera che ho di fronte riesce a coinvolgere lo spettatore in maniera completa, tanto da farlo immergere anch'esso in quello strano mondo paranormale.
Il finale della serie lascia con il fiato sospeso e, insieme al colpo di scena finale (che non vi dirò), termina l'anime con il botto….bum!
Unica pecca, se così si può dire, è il duplice finale: uno abbastanza triste, ma con un piccolo fuocherello di speranza finale e l'altro (espresso in uno special dell'anime) ancora più drammatico sotto molti punti di vista, ma, forse, maggiormente aperto verso altri sviluppi.
E poi… non è mai bello il "vissero felici e contenti".
Voto finale: 9
Scolastico, drammatico, soprannaturale, sentimentale, azione… molti generi messi assieme che riescono a fondersi in maniera eccezionale, costruendo così una serie armonica, non troppo "affollata" e dall'andamento omogeneo.
Per quanto riguarda la trama, vorrei precisare che si possono distinguere due sezioni all'interno dell'anime: una prima maggiormente divertente e più leggera, nonostante vengano introdotti elementi molto importanti per il proseguo dell'anime. Infatti nelle prime puntate vengono essenzialmente presentati i protagonisti della nostra storia e, lo dico subito, nonostante il loro numero sia piuttosto considerevole, questo spazio iniziale dedicato totalmente a loro, permette di distinguere chiaramente il carattere di ognuno.
Nella seconda parte la situazione incomincia a farsi rovente e maggiormente drammatica, in quanto non solo Tenshi mostrerà la sua vera essenza, ma i vari protagonisti incominceranno a fare i conti con i propri drammi interiori che, come vedremo, non gli permettono di raggiungere la pace.
Ma non corriamo troppo… in fin dei conti dobbiamo ancora incominciare a raccontare cosa succede durante questa strabiliante serie. Beh…tutto incomincia quando Yuzuru Otonashi si risveglia mezzo frastornato nel bel mezzo della notte, privo di memoria. Davanti a lui c'è una bella e minuta ragazza, Yuri, che, come tutte le ragazze del mondo, brandisce un fucile da cecchino e sembra mirare contro un'altra fanciulla: Tenshi, una giovane dai capelli argentati e dagli occhi ambrati che, come affermerà Yuri, altri non è che un angelo.
Yuzuru ovviamente non le crede e, avvicinandosi a quest'ultima chiedendole informazioni, si ritrova pugnalato al cuore…e muore.
Fine? Evidentemente no, visto che Yuzuru, come gli spiegheranno Yuri e gli altri strani compagni della sua brigata, è già morto e, in quel momento, si trova in un mondo parallelo a quello terrestre, a metà strada tra il paradiso e il mondo dei vivi. Un dramma o un qualche evento gli impediscono di raggiungere la pace interiore e, così, non può far altro che continuare la sua esistenza in quella strana realtà, totalmente simile a una scuola superiore e con altri studenti NPC, non veri, ma creati dal "sistema".
Tenshi invece è completamente diversa da loro ( o così credono) e ha il compito di aiutare le anime disperate dei vari ragazzi a trovare la pace interiore e poter così scomparire in pace, per potersi reincarnare e ricominciare così una nuova esistenza. Tuttavia Yuri e compagni non accettano tutto ciò e, sfidando le regole di quel mondo, cercheranno di resistere e vivere così in quella strana realtà, sfidando Dio o chiunque abbia creato quel "limbo".
Come già detto, è molto importante l'attenzione che si da ai vari protagonisti, in quanto, come si potrà constatare durante la visione della serie, ognuno di loro ha una qualche sorta di dramma che non gli permette di ottenere la pace interiore. Sono tutti ragazzi, ma, soprattutto, sono tutti ragazzi morti a metà di un esistenza tormentata e priva di reali soddisfazioni. Tutto ciò emerge dalle storie dei personaggi più importanti che, in un modo o nell'altro, scopriranno che, proprio in questa loro lotta al sistema, si avvicineranno sempre di più ad ottenere quella quiete d'animo che, in fin dei conti, desiderano.
Yuri, insieme a Tenshi, è forse uno dei personaggi più interessanti dell'anime, in quanto rileva un passato davvero drammatico che, nel bene o nel male, ha contribuito a forgiare quel carattere peperino e quasi materno con cui si rivolge agli altri ragazzi della brigata.
Yuzuru invece mi ha lasciato un pochino deluso, non tanto per il personaggio in sé, quanto piuttosto per la sua vita passata che, una volta ritrovati i ricordi, si dimostra carina, ma neanche tanto sensazionale…nella media insomma, peccato che le aspettative su questa si erano fatte un pochino troppo alte. Yuzuru entra nella vita della brigata come un fulmine a ciel sereno e proprio il suo carattere sarà il fattore determinante che porterà alla svolta finale.
Il "sentimentalismo", comunque presente all'interno della serie, non riesce proprio del tutto a colpire e, se fino a certo punto mi aspettavo quasi una love story tra Yuri e Yuzuru, alla fine sono rimasto alquanto perplesso dalla scelta del giovane per la comunque bella Tenshi… forse sarà stato l'apparente indifferenza mostrata da Yuri a lasciarmi confuso.
Bella la trama e soprattutto il modo con cui viene trattata nello spazio limitato delle 13 puntate. Una serie più lunga sarebbe stata certamente ben accetta, ma, a mio avviso, sono riusciti a convogliare alla perfezione tutto il materiale a loro disposizione nell'arco di tempo che gli si prestava davanti.
Concentriamoci ora sulla grafica che, per essere un anime uscito nel 2010, è senza dubbio sensazionale: curata, precisa e molto attenta ai dettagli. I personaggi mostrano tratti carini, concentrati soprattutto negli occhi, resi in maniera talmente mirabile da brillare nella notte (ovviamente è una metafora). I colori sono accesi e brillanti, ma, a mio giudizio, la maggior resa la si ottiene durante i contrasti tra toni cupi e lampi più vivaci, come ad esempio nel corso di un bel tramonto, oppure nel mezzo di un concerto, quando il buio della sera viene ravvivato da tocchi di luce viva.
Ottimo doppiaggio e musiche sensazionali, non solo per quanto riguarda l'opening e l'ending, ma anche per la colonna sonora in generale: candida, leggera e melodiosa, che, da un momento all'altro, esplode in un turbinio di espressioni più vivaci ed energiche.
Penso che questo andamento rappresenti in parte tutto l'anime, in quanto appare evidente l'alternanza tra momenti drammatici, tristi e, se così si può dire, lenti, con attimi maggiormente dinamici, pieni di spari, esplosioni e salti.
Insomma, per concludere, visto che, altrimenti, resterei a scrivere ancora un bel po' di pagine, "Angel Beats!" non è affatto un anime come gli altri. La sua apparente normalità, riscontrabile soprattutto nei primi episodi, viene completamente sfatata nel corso della serie, in cui, di fatto, emergono con prepotenza elementi maggiormente drammatici, ma anche d'azione.
I personaggi rimangono in testa e, nonostante l'utilizzo di alcuni piccoli cliché, mostrano caratteri fortemente originali. Senza contare poi le lacrime che, almeno al sottoscritto, sono scese durante la visione di alcuni momenti particolarmente toccanti. Generalmente non sono un individuo particolarmente sentimentale, ma quando sale il magone, vuol dire che l'opera che ho di fronte riesce a coinvolgere lo spettatore in maniera completa, tanto da farlo immergere anch'esso in quello strano mondo paranormale.
Il finale della serie lascia con il fiato sospeso e, insieme al colpo di scena finale (che non vi dirò), termina l'anime con il botto….bum!
Unica pecca, se così si può dire, è il duplice finale: uno abbastanza triste, ma con un piccolo fuocherello di speranza finale e l'altro (espresso in uno special dell'anime) ancora più drammatico sotto molti punti di vista, ma, forse, maggiormente aperto verso altri sviluppi.
E poi… non è mai bello il "vissero felici e contenti".
Voto finale: 9
"Angel Beats!" è una serie di light novel scritta da Jun Maeda, lo stesso autore di "Clannad". Dalla novel sono stati tratti un manga e un anime, rispettivamente nel 2009 e nel 2010.
La trama vede il nostro protagonista Yuzuru Otonashi risvegliarsi senza ricordi in quello che sembra un giardino di una scuola superiore. Qui incontra una ragazza di nome Yuri, che le spiega che lui è morto e si trova in una scuola superiore dell'aldilà. Otonashi non ci crede e va a chiedere spiegazioni a Tenshi, una ragazza che Yuri aveva tentato di uccidere. Come risposta, Otonashi riceveuna coltellata al cuore ('azz!). Si risveglia poco dopo, senza ferite e a quel punto si ricrede. Decide quindi di accettare la proposta di Yuri di far parte della SSS (Shinda Sekai Sensen), un'organizzazione capeggiata dalla stessa Yuri che mira a raggiungere Dio e avere la vendetta per le terribili sorti di tutti i membri.
La trama mi ha fin da subito colpito. Come incipit è fantastico ed originale e io, come molte altre persone, mi sarei aspettato una storia sviluppata con toni molto tristi e malinconici. Invece, nonostante i temi, seppur abbozzati per quasi tutto l'anime, ci siano, mi sono ritrovato un anime molto divertente, che nel finale ti fa capire il perchè sia classificato come "uno degli anime più tristi della storia". Questo per farvi capire quanto sia stata sviluppata bene la trama per riuscire a riunire nello stesso anime comicità e drammaticità.
Voto Trama: 9
Il comparto tecnico è assolutamente spettacolare in ogni suo aspetto, dalla grafica al sonoro. I disegni e la realizzazione grafica sono assolutamente da invidiare. Potete dire quello che volete sui colori troppo luccicosi, ma personalmente li ho trovati fantastici e realizzati benissimo. Anche le animazioni sono molto fluide e curate, fatte benissimo.
Delle soundtrack non si può dire il contrario. Le colonne sonore sono impeccabili e molto belle, incluse opening ed ending (quest'ultima, ovvero "Brave Song" mi ha colpito tantissimo).
Voto comparto tecnico: 10
I personaggi sono assolutamente fantastici, tutti profondi e caratterizzati in maniera impeccabile, così come il modo in cui sono disegnati. Tenshi e Yuri sono quelli fatti meglio, sia per aspetto che per carattere. Tenshi è un ibrido tra una ragazza e un angelo (possiede infatti il corpo di una ragazza, ma disponi di ali), dai poteri sovrannaturali e quasi totalmente inespressiva, ed è ciò che la rende affascinante. Yuri è semplicemente stupenda di aspetto ed ha una personalità che mi fa impazzire: decisa e sicura di sè.
Stesso discorso vale per gli altri personaggi.
Voto personaggi: 9
Voto complessivo: 9.5 (arrotondato per eccesso perchè mi ha preso tantissimo)
Questo è sicuramente il mio anime preferito, lo consiglio vivamente a tutti!
Spero di esservi stato utile.
La trama vede il nostro protagonista Yuzuru Otonashi risvegliarsi senza ricordi in quello che sembra un giardino di una scuola superiore. Qui incontra una ragazza di nome Yuri, che le spiega che lui è morto e si trova in una scuola superiore dell'aldilà. Otonashi non ci crede e va a chiedere spiegazioni a Tenshi, una ragazza che Yuri aveva tentato di uccidere. Come risposta, Otonashi riceveuna coltellata al cuore ('azz!). Si risveglia poco dopo, senza ferite e a quel punto si ricrede. Decide quindi di accettare la proposta di Yuri di far parte della SSS (Shinda Sekai Sensen), un'organizzazione capeggiata dalla stessa Yuri che mira a raggiungere Dio e avere la vendetta per le terribili sorti di tutti i membri.
La trama mi ha fin da subito colpito. Come incipit è fantastico ed originale e io, come molte altre persone, mi sarei aspettato una storia sviluppata con toni molto tristi e malinconici. Invece, nonostante i temi, seppur abbozzati per quasi tutto l'anime, ci siano, mi sono ritrovato un anime molto divertente, che nel finale ti fa capire il perchè sia classificato come "uno degli anime più tristi della storia". Questo per farvi capire quanto sia stata sviluppata bene la trama per riuscire a riunire nello stesso anime comicità e drammaticità.
Voto Trama: 9
Il comparto tecnico è assolutamente spettacolare in ogni suo aspetto, dalla grafica al sonoro. I disegni e la realizzazione grafica sono assolutamente da invidiare. Potete dire quello che volete sui colori troppo luccicosi, ma personalmente li ho trovati fantastici e realizzati benissimo. Anche le animazioni sono molto fluide e curate, fatte benissimo.
Delle soundtrack non si può dire il contrario. Le colonne sonore sono impeccabili e molto belle, incluse opening ed ending (quest'ultima, ovvero "Brave Song" mi ha colpito tantissimo).
Voto comparto tecnico: 10
I personaggi sono assolutamente fantastici, tutti profondi e caratterizzati in maniera impeccabile, così come il modo in cui sono disegnati. Tenshi e Yuri sono quelli fatti meglio, sia per aspetto che per carattere. Tenshi è un ibrido tra una ragazza e un angelo (possiede infatti il corpo di una ragazza, ma disponi di ali), dai poteri sovrannaturali e quasi totalmente inespressiva, ed è ciò che la rende affascinante. Yuri è semplicemente stupenda di aspetto ed ha una personalità che mi fa impazzire: decisa e sicura di sè.
Stesso discorso vale per gli altri personaggi.
Voto personaggi: 9
Voto complessivo: 9.5 (arrotondato per eccesso perchè mi ha preso tantissimo)
Questo è sicuramente il mio anime preferito, lo consiglio vivamente a tutti!
Spero di esservi stato utile.
Angel Beats è senza dubbio uno dei più controversi anime che io abbia mai visto. C'è chi lo considera un capolavoro assoluto, una perla del panorama di animazione nipponico degli ultimi anni; c'è chi sostiene che l'anime "può, ma non si applica"; chi reputa che 13 puntate siano troppe per raccontare una trama così importante, chi invece che la trama sia grande solo di facciata, e che nasconda, sotto sotto, un vuoto assoluto. Insomma, un anime che divide in due il pubblico, e non si capisce se abbia ragione la prima metà o la seconda.
Io mi schiero nella via di mezzo.
L'anime è davvero di ottima fattura, ma gli manca quella "spinta" necessaria, se non ad immortalarlo, almeno a farlo ricordare. Infatti è proprio questo il problema dell'anime: si scorda facilmente. Cioè, alcune cose me le ricordo perfettamente per quanto siano toccanti, pur tuttavia, il resto è "fuffa", se così si può definire. Ma partiamo con ordine:
Trama e svolgimento: originale, ha attirato la mia attenzione sin da subito. Una trama importante, senza dubbio il maggior pregio dell'opera. I primi episodi saranno per lo più di taglio comico, ma poi diventeranno sempre più introspettivi e drammatici. Ma ricordate cosa ho detto prima? Si fa fatica a ricordare. Esatto, è proprio questo il punto: ad eccezione del settimo episodio, meraviglioso, e del finale toccante al punto giusto (o forse un po' troppo drammatico, per alcuni), l'anime non riesce ad "emergere" come vorrebbe, forse per l'esiguo numero di episodi che non permettono una spiegazione dettagliata di tutto quanto accade. Cosa accade, infatti? Tutto, e niente. Arriviamo alla fine dei tredici episodi, e ciò che noi sappiamo di questa scuola nell'aldilà è poco più di quanto ne sapessimo all'inizio. Chi l'ha creata? Come? Quando?
Domande che restano senza risposta. Ma forse è meglio così. Personalmente ho trovato ottimo questo finale, che lascia una nube di mistero, che ci fa capire che, in fondo, non possiamo sapere sempre tutto.
Grafica: nulla da eccepire: la grafica è dettagliata, brillante, e sa rendere al meglio sia le scene più comiche e spensierate che quelle più tristi e drammatiche; i movimenti sono fluidi, e danno il meglio nelle scene d'azione, ahimé troppo poche (ma, in soli tredici episodi, non ci si può lamentare di ciò).
Sonoro: ottimo doppiaggio, ma non mi viene in mente nessuna OST degna di nota. Opening e Ending un po' malinconiche, ma in linea con il resto dell'anime.
Personaggi: qui cominciano le note dolenti. I personaggi di questo anime si dividono nettamente in tre gruppi: i personaggi principali, i semi-principali, e quelli di contorno. Nel primo gruppo figurano il protagonista, con un background così triste da far piangere chiunque, e la co-protagonista Yuri, con un passato altrettanto deprimente: due personaggi perfettamente realizzati, con una personalità che potrebbe bucare lo schermo.
Lo stesso non si può dire del secondo gruppo, cui figurano soprattutto Tenshi, che avrebbe tanto voluto essere nel primo gruppo ma sfortunatamente non ce l'ha fatta, il miglior amico del protagonista Hinata, che avrebbe potuto essere più rilevante di quanto non sia stato, e l'anonimo (sfortunatamente) Naoi, personaggio carismatico con il suo potere dell'ipnosi e con il suo passato difficile, ma che in pratica si limita semplicemente a piangere o a sbavare dietro ad Otonashi. Personaggi che apportano modifiche alla trama, ma non vengono considerati abbastanza, relegati in un angolino e "spenti" dai due abbaglianti protagonisti.
Infine, ultime per importanza, abbiamo le comparse: i restanti membri della squadra SSS, che vengono approfonditi solo in parte e non come vorrebbero. Ed è un peccato, perché di carne al fuoco ce n'era: la cantante Iwasawa ha avuto il suo spazio, e nel suo piccolo anche Yui c'è riuscita, ma in regia nessuno ha pensato che anche gli altri dovessero essere approfonditi, e così ci ritroviamo con tanti personaggi che rimangono piatti e anonimi; e mi verrebbe da citare solo TK, divertente quanto misterioso membro che rimane muto per il 99% delle puntate, e il restante 1% esordisce con frasi in inglese, ma ci sono tanti altri personaggi che avrei preferito veder analizzati.
In conclusione: com'è questo Angel Beats? Uno spreco di tempo, senza capo né coda? Assolutamente no, perché nonostante i suoi difetti Angel Beats è un ottimo anime, che si regge su una solida trama con personaggi approfonditi e accurati. Un capolavoro d'animazione, che meriterebbe di essere immortalato per i posteri? Neanche, sfortunatamente: i numerosi difetti, che non coprono i più importanti pregi dell'anime, si fanno però sentire e pesano non poco sul giudizio complessivo. Angel Beats è un'occasione semi-mancata, un anime che, se sviluppato un tantino meglio, avrebbe potuto rendere molto, molto di più.
Ma nonostante tutto, a noi piace così, perché, come le persone, anche gli anime non sono perfetti.
Voto: un amareggiato 7 1/2, che pur stirandosi non riesce a raggiungere l'agognato 8, e cade nel 7 tondo. Mi spiace. Resta comunque un buon anime, che si distingue dalla massa e merita una visione. Mi sento di segnalare, inoltre, l'assenza di qualsivoglia fanservice, il che si fa apprezzare davvero molto da me.
Fly
Io mi schiero nella via di mezzo.
L'anime è davvero di ottima fattura, ma gli manca quella "spinta" necessaria, se non ad immortalarlo, almeno a farlo ricordare. Infatti è proprio questo il problema dell'anime: si scorda facilmente. Cioè, alcune cose me le ricordo perfettamente per quanto siano toccanti, pur tuttavia, il resto è "fuffa", se così si può definire. Ma partiamo con ordine:
Trama e svolgimento: originale, ha attirato la mia attenzione sin da subito. Una trama importante, senza dubbio il maggior pregio dell'opera. I primi episodi saranno per lo più di taglio comico, ma poi diventeranno sempre più introspettivi e drammatici. Ma ricordate cosa ho detto prima? Si fa fatica a ricordare. Esatto, è proprio questo il punto: ad eccezione del settimo episodio, meraviglioso, e del finale toccante al punto giusto (o forse un po' troppo drammatico, per alcuni), l'anime non riesce ad "emergere" come vorrebbe, forse per l'esiguo numero di episodi che non permettono una spiegazione dettagliata di tutto quanto accade. Cosa accade, infatti? Tutto, e niente. Arriviamo alla fine dei tredici episodi, e ciò che noi sappiamo di questa scuola nell'aldilà è poco più di quanto ne sapessimo all'inizio. Chi l'ha creata? Come? Quando?
Domande che restano senza risposta. Ma forse è meglio così. Personalmente ho trovato ottimo questo finale, che lascia una nube di mistero, che ci fa capire che, in fondo, non possiamo sapere sempre tutto.
Grafica: nulla da eccepire: la grafica è dettagliata, brillante, e sa rendere al meglio sia le scene più comiche e spensierate che quelle più tristi e drammatiche; i movimenti sono fluidi, e danno il meglio nelle scene d'azione, ahimé troppo poche (ma, in soli tredici episodi, non ci si può lamentare di ciò).
Sonoro: ottimo doppiaggio, ma non mi viene in mente nessuna OST degna di nota. Opening e Ending un po' malinconiche, ma in linea con il resto dell'anime.
Personaggi: qui cominciano le note dolenti. I personaggi di questo anime si dividono nettamente in tre gruppi: i personaggi principali, i semi-principali, e quelli di contorno. Nel primo gruppo figurano il protagonista, con un background così triste da far piangere chiunque, e la co-protagonista Yuri, con un passato altrettanto deprimente: due personaggi perfettamente realizzati, con una personalità che potrebbe bucare lo schermo.
Lo stesso non si può dire del secondo gruppo, cui figurano soprattutto Tenshi, che avrebbe tanto voluto essere nel primo gruppo ma sfortunatamente non ce l'ha fatta, il miglior amico del protagonista Hinata, che avrebbe potuto essere più rilevante di quanto non sia stato, e l'anonimo (sfortunatamente) Naoi, personaggio carismatico con il suo potere dell'ipnosi e con il suo passato difficile, ma che in pratica si limita semplicemente a piangere o a sbavare dietro ad Otonashi. Personaggi che apportano modifiche alla trama, ma non vengono considerati abbastanza, relegati in un angolino e "spenti" dai due abbaglianti protagonisti.
Infine, ultime per importanza, abbiamo le comparse: i restanti membri della squadra SSS, che vengono approfonditi solo in parte e non come vorrebbero. Ed è un peccato, perché di carne al fuoco ce n'era: la cantante Iwasawa ha avuto il suo spazio, e nel suo piccolo anche Yui c'è riuscita, ma in regia nessuno ha pensato che anche gli altri dovessero essere approfonditi, e così ci ritroviamo con tanti personaggi che rimangono piatti e anonimi; e mi verrebbe da citare solo TK, divertente quanto misterioso membro che rimane muto per il 99% delle puntate, e il restante 1% esordisce con frasi in inglese, ma ci sono tanti altri personaggi che avrei preferito veder analizzati.
In conclusione: com'è questo Angel Beats? Uno spreco di tempo, senza capo né coda? Assolutamente no, perché nonostante i suoi difetti Angel Beats è un ottimo anime, che si regge su una solida trama con personaggi approfonditi e accurati. Un capolavoro d'animazione, che meriterebbe di essere immortalato per i posteri? Neanche, sfortunatamente: i numerosi difetti, che non coprono i più importanti pregi dell'anime, si fanno però sentire e pesano non poco sul giudizio complessivo. Angel Beats è un'occasione semi-mancata, un anime che, se sviluppato un tantino meglio, avrebbe potuto rendere molto, molto di più.
Ma nonostante tutto, a noi piace così, perché, come le persone, anche gli anime non sono perfetti.
Voto: un amareggiato 7 1/2, che pur stirandosi non riesce a raggiungere l'agognato 8, e cade nel 7 tondo. Mi spiace. Resta comunque un buon anime, che si distingue dalla massa e merita una visione. Mi sento di segnalare, inoltre, l'assenza di qualsivoglia fanservice, il che si fa apprezzare davvero molto da me.
Fly
Angel Beats! è uno di quei anime che vorresti vedere e rivedere all'infinito, l'ho trovato straordinariamente innovativo e ben fatto. L'anime affronta tematiche molto dure che però riescono a far riflettere chi lo sta guardando, le lacrime non possono mancare affrontando determinate tematiche, ma le lacrime che ho versato erano personalmente lacrime di tristezza con un pizzico di stupore.
Premetto però che ho pianto per diversi anime che non erano nemmeno drammatici, quindi non prendetemi sulla parola.
I personaggi sono ben caratterizzati, unica pecca, a parer mio è la storia dei personaggi; vengono spiegate e narrate esclusivamente le storie dei personaggi principali tralasciando, anche se importanti, quelle dei secondari, ma a risolver ciò c'è il manga che sto attualmente leggendo e che svela quei pochi interrogativi rimasti sui personaggi
A esser sincera l'ambientazione non mi faceva aspettare un anime molto innovativo e ben fatto, ma sino ad ora non ho trovato anime di questo genere. Mi ha stupito soprattutto il fatto che sia riuscito a darmi tali sensazioni ed emozioni in soli 13 miseri episodi, uccidendomi moralmente episodio per episodio, ed oltretutto ho amato il modo in cui sono riusciti ad amalgamare scene di comicità spudorata a quelle di tristezza infinita.
L'opening e l'ending le ho seriamente amate, ben fatte, accurate e molto orecchiabili; L'opening inoltre mostra piccoli frammenti dell'episodio che si sta per guardare suscitando ancor di più la curiosità di chi lo sta guardando; Per le scene drammatiche c'è inoltre una musica che, finito l'anime, ancora riesce a farmi venire i brividi.
Il finale dell'anime mi ha fatto versare molte lacrime , che però non sono state lacrime amare per un finale che non si vorrebbe più vedere; è un finale per così dire triste ma d'altra parte molto appagante.
Ho voluto dare come voto "10" considerando vari punti:
- Trama 9,5
- Personaggi 9,5
- Ambientazione 10
- Emozioni 10
- Finale 10
Premetto però che ho pianto per diversi anime che non erano nemmeno drammatici, quindi non prendetemi sulla parola.
I personaggi sono ben caratterizzati, unica pecca, a parer mio è la storia dei personaggi; vengono spiegate e narrate esclusivamente le storie dei personaggi principali tralasciando, anche se importanti, quelle dei secondari, ma a risolver ciò c'è il manga che sto attualmente leggendo e che svela quei pochi interrogativi rimasti sui personaggi
A esser sincera l'ambientazione non mi faceva aspettare un anime molto innovativo e ben fatto, ma sino ad ora non ho trovato anime di questo genere. Mi ha stupito soprattutto il fatto che sia riuscito a darmi tali sensazioni ed emozioni in soli 13 miseri episodi, uccidendomi moralmente episodio per episodio, ed oltretutto ho amato il modo in cui sono riusciti ad amalgamare scene di comicità spudorata a quelle di tristezza infinita.
L'opening e l'ending le ho seriamente amate, ben fatte, accurate e molto orecchiabili; L'opening inoltre mostra piccoli frammenti dell'episodio che si sta per guardare suscitando ancor di più la curiosità di chi lo sta guardando; Per le scene drammatiche c'è inoltre una musica che, finito l'anime, ancora riesce a farmi venire i brividi.
Il finale dell'anime mi ha fatto versare molte lacrime , che però non sono state lacrime amare per un finale che non si vorrebbe più vedere; è un finale per così dire triste ma d'altra parte molto appagante.
Ho voluto dare come voto "10" considerando vari punti:
- Trama 9,5
- Personaggi 9,5
- Ambientazione 10
- Emozioni 10
- Finale 10
"Furbetto" è la prima parola che mi viene in mente quando penso al sopravvalutato "Angel Beats!". Anime osannato dai più come un mix riuscito e scoppiettante di vitalità e di contenuti seriosi, a me invece è risultato una gran brodaglia confusionaria di fanservice otaku di bassa lega, alternato a dei momenti di tragedia umana ed esistenziale infilati a forza nel contesto demenziale, senza un background soddisfacente e in pieno contrasto con le ridondanti gag, già viste e riviste in decine di altri anime otaku-oriented da tredici episodi o giù di lì.
L'idea base del soggetto è mutuata dall'ottimo "Haibane Renmei" di Yoshitoshi Abe: dopo la loro rispettiva morte nel mondo reale, i giovani protagonisti della storia si ritrovano confinati in un "purgatorio" destinato alle anime dannate dalle atroci sofferenze ed ingiustizie della vita. Ovviamente la moda vuole che in questo purgatorio ci sia una scuola ("Haibane Renmei" è comunque ben lungi dalle trovate modaiole, essendo un prodotto di nicchia), ci siano tanti personaggi, troppi personaggi, tutti caratterizzati molto male per ragioni di spazio e di tempo, ecc... I protagonisti dovranno inizialmente vedersela con Tenshi, un angelo alle dirette dipendenze di Dio (?), che sembra in qualche modo minacciarli, in quanto, come in "Haibane Renmei", ad un certo punto le anime saranno destinate ad ascendere verso l'ignoto, forse quando si saranno quietate. I personaggi, nei pochi momenti non demenziali della serie, sembrano ricercare il conforto derivante dallo status quo dell'atipico purgatorio scolastico, dove rivivono la giovinezza perduta a causa della "cattiveria di Dio". Bisognerà quindi ribellarsi a Dio e al suo emissario (?), fondando un gruppo scolastico speciale, le SSS...
Chi è arrivato a leggere fin qui avrà dedotto autonomamente che le premesse per fare un buon anime ci sono. Il plot, per quanto non sia originale, è comunque interessante. Il fatto è che tutto viene sviluppato malamente, in modo da fare contenti tutti in poco tempo: in primis gli otaku, con siparietti demenziali da quattro soldi, con personaggi moe introdotti a caso, con i vari riferimenti a "La malinconia di Haruhi Suzumiya"; le persone sensibili, che vedendo la poveretta paralizzata si commuoveranno, anche se la vicenda spiacevole verrà annullata dalle stupidaggini che a breve la seguiranno; quelli a favore della donazione di organi, altro argomento serissimo buttato a caso dentro il nulla narrativo, senza alcun contesto e con una furba virata registica.
Togliendo tutte le insulsaggini e le trovate infantili che andrebbero bene in un demenziale tout court di basso livello, cosa resta di "Angel Beats!"? Un'ora circa di flashback riguardanti violenze domestiche, sogni infranti e tante altre sfighe, degne di qualche triste meisaku d'annata, anche se in quest'ultimo il melodramma sarebbe almeno contestualizzato e inserito in un ambiente narrativo opportuno, senza la necessità degli autori di piegarsi alle sacrosante esigenze di mercato in un modo così ipocrita e sfacciato. Passare da eventi tristissimi e difficili da affrontare, su cui non c'è nulla da scherzare, a siparietti comici da quattro soldi, pieni di fanservice, mi ha fatto letteralmente venire il voltastomaco.
A mio avviso, "Angel Beats!", dal punto di vista dei contenuti e della sostanza, è assai fasullo, finto. Il dramma non si percepisce, non si vive: c'è soltanto per acchiappare più consensi possibili. E' un dramma che cerca di ingannare lo spettatore, ingraziandosi anche altre specifiche fette di utenza. Detto questo, volendo pure ammettere che "Angel Beats!" sia solamente mal riuscito a livello di sceneggiatura e di caratterizzazione dei personaggi, in cosa si può salvare? La regia, pur essendo mediocre, fa egregiamente il suo mestiere, seppur mettendo con disinvoltura sotto i piedi gli interessanti risvolti che potrebbe offrire lo script, senza svilupparli a dovere e camuffando le palesi carenze narrative facendo gli occhioni dolci allo spettatore. Tecnicamente il character design è assai standardizzato, come tutto il resto d'altronde. Gli effetti di luce e i fondali tuttavia sono molto curati ed espressivi, come le musiche, anche se la sigla di chiusura sembra cantata da un gatto con il mal di pancia.
In conclusione, mi stupisce il fatto che questo anime venga fatto passare dai più per capolavoro. Sono innumerevoli gli anime di qualità che affrontano tematiche di spessore senza scadere nel ridicolo, senza contare poi quelli fatti da gente che le cose brutte le ha vissute in prima persona (mi riferisco alla generazione di autori giapponesi del dopoguerra). A mio avviso "Angel Beats!" non merita neanche la sufficienza.
L'idea base del soggetto è mutuata dall'ottimo "Haibane Renmei" di Yoshitoshi Abe: dopo la loro rispettiva morte nel mondo reale, i giovani protagonisti della storia si ritrovano confinati in un "purgatorio" destinato alle anime dannate dalle atroci sofferenze ed ingiustizie della vita. Ovviamente la moda vuole che in questo purgatorio ci sia una scuola ("Haibane Renmei" è comunque ben lungi dalle trovate modaiole, essendo un prodotto di nicchia), ci siano tanti personaggi, troppi personaggi, tutti caratterizzati molto male per ragioni di spazio e di tempo, ecc... I protagonisti dovranno inizialmente vedersela con Tenshi, un angelo alle dirette dipendenze di Dio (?), che sembra in qualche modo minacciarli, in quanto, come in "Haibane Renmei", ad un certo punto le anime saranno destinate ad ascendere verso l'ignoto, forse quando si saranno quietate. I personaggi, nei pochi momenti non demenziali della serie, sembrano ricercare il conforto derivante dallo status quo dell'atipico purgatorio scolastico, dove rivivono la giovinezza perduta a causa della "cattiveria di Dio". Bisognerà quindi ribellarsi a Dio e al suo emissario (?), fondando un gruppo scolastico speciale, le SSS...
Chi è arrivato a leggere fin qui avrà dedotto autonomamente che le premesse per fare un buon anime ci sono. Il plot, per quanto non sia originale, è comunque interessante. Il fatto è che tutto viene sviluppato malamente, in modo da fare contenti tutti in poco tempo: in primis gli otaku, con siparietti demenziali da quattro soldi, con personaggi moe introdotti a caso, con i vari riferimenti a "La malinconia di Haruhi Suzumiya"; le persone sensibili, che vedendo la poveretta paralizzata si commuoveranno, anche se la vicenda spiacevole verrà annullata dalle stupidaggini che a breve la seguiranno; quelli a favore della donazione di organi, altro argomento serissimo buttato a caso dentro il nulla narrativo, senza alcun contesto e con una furba virata registica.
Togliendo tutte le insulsaggini e le trovate infantili che andrebbero bene in un demenziale tout court di basso livello, cosa resta di "Angel Beats!"? Un'ora circa di flashback riguardanti violenze domestiche, sogni infranti e tante altre sfighe, degne di qualche triste meisaku d'annata, anche se in quest'ultimo il melodramma sarebbe almeno contestualizzato e inserito in un ambiente narrativo opportuno, senza la necessità degli autori di piegarsi alle sacrosante esigenze di mercato in un modo così ipocrita e sfacciato. Passare da eventi tristissimi e difficili da affrontare, su cui non c'è nulla da scherzare, a siparietti comici da quattro soldi, pieni di fanservice, mi ha fatto letteralmente venire il voltastomaco.
A mio avviso, "Angel Beats!", dal punto di vista dei contenuti e della sostanza, è assai fasullo, finto. Il dramma non si percepisce, non si vive: c'è soltanto per acchiappare più consensi possibili. E' un dramma che cerca di ingannare lo spettatore, ingraziandosi anche altre specifiche fette di utenza. Detto questo, volendo pure ammettere che "Angel Beats!" sia solamente mal riuscito a livello di sceneggiatura e di caratterizzazione dei personaggi, in cosa si può salvare? La regia, pur essendo mediocre, fa egregiamente il suo mestiere, seppur mettendo con disinvoltura sotto i piedi gli interessanti risvolti che potrebbe offrire lo script, senza svilupparli a dovere e camuffando le palesi carenze narrative facendo gli occhioni dolci allo spettatore. Tecnicamente il character design è assai standardizzato, come tutto il resto d'altronde. Gli effetti di luce e i fondali tuttavia sono molto curati ed espressivi, come le musiche, anche se la sigla di chiusura sembra cantata da un gatto con il mal di pancia.
In conclusione, mi stupisce il fatto che questo anime venga fatto passare dai più per capolavoro. Sono innumerevoli gli anime di qualità che affrontano tematiche di spessore senza scadere nel ridicolo, senza contare poi quelli fatti da gente che le cose brutte le ha vissute in prima persona (mi riferisco alla generazione di autori giapponesi del dopoguerra). A mio avviso "Angel Beats!" non merita neanche la sufficienza.
Devo proprio dire che "Angel Beats!" è stato un anime in grado di sorprendermi notevolmente. Ricordo che la prima volta che mi ci ero accostato ne avevo guardato solo un episodio e poi avevo lasciato stare per dedicarmi ad altro. È stato molto tempo dopo che ho deciso di riprenderlo, e andare avanti. Ora che sono arrivato alla fine, mi rammarico di averlo lasciato stare in quell'occasione, e spiegherò qui il perché.
La Trama che si presenta all'inizio è all'incirca questa: un ragazzo si risveglia in una strana scuola dove viene subito a sapere di essere morto e di dover prendere parte da subito ad una lotta senza quartiere contro Dio per potergli gridare la propria rabbia per come va il mondo. Questa ribellione contro la divinità si concretizzerà nel boicottaggio delle attività scolastiche, che il protagonista porterà avanti assieme ad un gruppo eterogeneo di ragazzi, con tanto di numerosissime gag in itinere.
"Angel Beats!" dunque inizialmente sembra qualificarsi come un gran minestrone di spunti diversi, e forse era anche questo a lasciarmi incerto. Tuttavia, proseguendo con la visione, le carte in tavola subiranno un deciso rimescolamento, fino a far assumere ad ogni aspetto di questo strano mondo, e ai suoi stessi abitanti, un significato e un valore completamente diverso rispetto a quello apparente palesatosi all'inizio.
E questo aggiungendo contemporaneamente alla storia una morale a mio parere bellissima, che impreziosisce notevolmente tutta l'opera, per arrivare infine ad un finale cui riconosco una poeticità elevatissima, che mi ha commosso profondamente come poche volte mi era capitato.
Tutto ciò non si riconosce all'inizio, e qualcuno potrebbe tranquillamente lamentarsi anche delle gag, che in effetti ho trovato in diversi casi piuttosto banali. Ma le si perdona facilmente andando avanti.
Di conseguenza assegno un 9 complessivo a Trama (7,5) e Finale (10+).
Analizzando nello specifico i vari personaggi, risulta in genere valida una regola comune: l'apparenza inganna, pare che ci sia una sorta di regola del contrappasso con la vita reale di cui i nostri eroi serbano il ricordo. Quelli principali sono caratterizzati bene, mentre per quelli secondari secondo me si poteva fare qualcosa di più, mi sono sembrati un po' troppo chiusi ciascuno nelle proprie gag. Non che in 13 episodi si potessero fare miracoli, certo, in questi casi dico sempre che sarebbe meglio piuttosto farne 20 e caratterizzare bene tutto. Su questo punto assegno un 7.
I comparti grafico e sonoro sono di buon livello, in particolare il secondo dei due, che vanta dei brani davvero molto belli che meritano decisamente di essere ascoltati e riascoltati. Assegnerei un 7,5 alla grafica e un 10 alla colonna sonora, che include sia l'opening che le endings e i brani aggiuntivi.
Globalmente siamo tra l'8 e il 9. Guardando il finale opterei per il 9, ma invero con uno sguardo più ampio scelgo l'8 in virtù del fatto che comunque rimangono dei punti di debolezza, a mio avviso, nella storia, anche se non tali da pregiudicarne il valore, che è grande.
Guardatelo... fino alla fine!
La Trama che si presenta all'inizio è all'incirca questa: un ragazzo si risveglia in una strana scuola dove viene subito a sapere di essere morto e di dover prendere parte da subito ad una lotta senza quartiere contro Dio per potergli gridare la propria rabbia per come va il mondo. Questa ribellione contro la divinità si concretizzerà nel boicottaggio delle attività scolastiche, che il protagonista porterà avanti assieme ad un gruppo eterogeneo di ragazzi, con tanto di numerosissime gag in itinere.
"Angel Beats!" dunque inizialmente sembra qualificarsi come un gran minestrone di spunti diversi, e forse era anche questo a lasciarmi incerto. Tuttavia, proseguendo con la visione, le carte in tavola subiranno un deciso rimescolamento, fino a far assumere ad ogni aspetto di questo strano mondo, e ai suoi stessi abitanti, un significato e un valore completamente diverso rispetto a quello apparente palesatosi all'inizio.
E questo aggiungendo contemporaneamente alla storia una morale a mio parere bellissima, che impreziosisce notevolmente tutta l'opera, per arrivare infine ad un finale cui riconosco una poeticità elevatissima, che mi ha commosso profondamente come poche volte mi era capitato.
Tutto ciò non si riconosce all'inizio, e qualcuno potrebbe tranquillamente lamentarsi anche delle gag, che in effetti ho trovato in diversi casi piuttosto banali. Ma le si perdona facilmente andando avanti.
Di conseguenza assegno un 9 complessivo a Trama (7,5) e Finale (10+).
Analizzando nello specifico i vari personaggi, risulta in genere valida una regola comune: l'apparenza inganna, pare che ci sia una sorta di regola del contrappasso con la vita reale di cui i nostri eroi serbano il ricordo. Quelli principali sono caratterizzati bene, mentre per quelli secondari secondo me si poteva fare qualcosa di più, mi sono sembrati un po' troppo chiusi ciascuno nelle proprie gag. Non che in 13 episodi si potessero fare miracoli, certo, in questi casi dico sempre che sarebbe meglio piuttosto farne 20 e caratterizzare bene tutto. Su questo punto assegno un 7.
I comparti grafico e sonoro sono di buon livello, in particolare il secondo dei due, che vanta dei brani davvero molto belli che meritano decisamente di essere ascoltati e riascoltati. Assegnerei un 7,5 alla grafica e un 10 alla colonna sonora, che include sia l'opening che le endings e i brani aggiuntivi.
Globalmente siamo tra l'8 e il 9. Guardando il finale opterei per il 9, ma invero con uno sguardo più ampio scelgo l'8 in virtù del fatto che comunque rimangono dei punti di debolezza, a mio avviso, nella storia, anche se non tali da pregiudicarne il valore, che è grande.
Guardatelo... fino alla fine!
Dalle poche sparute informazioni ottenute tempo addietro avevo ideologicamente catalogato Angel Beats nel solito filone scolastico sentimentale, prossimo quindi ad opere quali Clannad et similar. Che grandissimo errore stavo commettendo! Angel Beats, a discapito delle apparenze, è un'opera originalissima che non dovrebbe essere accostata a null'altro in circolazione si tratta di qualcosa essenzialmente dissimile dalle opere alle quali spesso viene erroneamente accostata. Tanto per cominciare l'ambientazione è assolutamente atipica, la scuola c'è ma i protagonisti dell'anime si trovano in una sorta di "aldilà" e non si limiteranno a svolgere le solite attività studentesche con contorni amorosi, no... niente di tutto ciò! Il filone portante è quello di una continua "lotta per la sopravvivenza". Questi ragazzi lottano contro un sistema che non vogliono accettare ma che, allo stesso tempo, non sono ancora in grado di comprendere.
Già dal primo episodio sono rimasto immediatamente catturato dal contesto misterioso e assai intrigante. Angel Beats riesce nell'ardua impresa di amalgamare tra loro gag esileranti, una grafica curata e quasi "moe" ad episodi ricchi d'azione, abbastanza crudi e spietati. Non è un minestrone mal riuscito, tutt'altro! Si tratta invece di un riuscitissimo sodalizio del meglio che tali spunti potrebbero offrirci. Normalmente non sarebbe facile mescolarli assieme.
Per comprendere al meglio i ruoli e le situazioni sarà necessario procedere un passo alla volta poiché inizialmente si potrebbe rimanere un tantino spiazzati dall'eccentricità della trama nonché dagli innumerevoli interrogativi senza risposta.
Angel Beats mi ha profondamente sorpreso e appassionato, mi ha colpito sotto svariati punti di vista, è riuscito a commuovermi con le storie dei suoi protagonisti, mi ha fatto ridere e sorridere come pochi altri anime son riusciti a fare e mi ha emozionato con le musiche che ne compongono la soundtrack, in special modo la splendida opening.
Ha un finale commovente e profondo ma a voler cercare il pelo nell'uovo è proprio questa la fase che meno mi ha convinto e dalla quale mi aspettavo qualcosina in più, qualcosa di diverso. Resta un po' l'amaro in bocca anche per il mancato sviluppo di parecchi personaggi comprimari che nelle fasi finali sono stati quasi abbandonati.
Angel Beats dunque non è un'opera completamente priva di difetti ma è qualcosa di profondo, originale, divertente e colmo d'azione. Un'opera che francamente mi sentirei di consigliare un po' a tutti.
Già dal primo episodio sono rimasto immediatamente catturato dal contesto misterioso e assai intrigante. Angel Beats riesce nell'ardua impresa di amalgamare tra loro gag esileranti, una grafica curata e quasi "moe" ad episodi ricchi d'azione, abbastanza crudi e spietati. Non è un minestrone mal riuscito, tutt'altro! Si tratta invece di un riuscitissimo sodalizio del meglio che tali spunti potrebbero offrirci. Normalmente non sarebbe facile mescolarli assieme.
Per comprendere al meglio i ruoli e le situazioni sarà necessario procedere un passo alla volta poiché inizialmente si potrebbe rimanere un tantino spiazzati dall'eccentricità della trama nonché dagli innumerevoli interrogativi senza risposta.
Angel Beats mi ha profondamente sorpreso e appassionato, mi ha colpito sotto svariati punti di vista, è riuscito a commuovermi con le storie dei suoi protagonisti, mi ha fatto ridere e sorridere come pochi altri anime son riusciti a fare e mi ha emozionato con le musiche che ne compongono la soundtrack, in special modo la splendida opening.
Ha un finale commovente e profondo ma a voler cercare il pelo nell'uovo è proprio questa la fase che meno mi ha convinto e dalla quale mi aspettavo qualcosina in più, qualcosa di diverso. Resta un po' l'amaro in bocca anche per il mancato sviluppo di parecchi personaggi comprimari che nelle fasi finali sono stati quasi abbandonati.
Angel Beats dunque non è un'opera completamente priva di difetti ma è qualcosa di profondo, originale, divertente e colmo d'azione. Un'opera che francamente mi sentirei di consigliare un po' a tutti.
"Angel Beats!" è l'ultimo sforzo di Jun Maeda, noto ai più per essere il principale autore delle visual novels e uno dei fondatori di Key, il famoso studio che ha dato vita a opere di successo come "Kanon","Air" e "Clannad". L'anime, composto da 13 espisodi, è stato trasmesso in Giappone tra il 3 aprile e il 26 giugno 2010. Come tutte le opere di Key anche "Angel Beats!" ha ricevuto molte critiche positive nella Terra del Sol levante. Ma andiamo per ordine…
- God hates us all !
La trama di "Angel Beats!" è semplice e allo stesso tempo complicata. Nonostante sia praticamente il solito anime scolastico, a rendere tutto più contorto c'è lo sfondo su cui è adagiata la narrazione. Infatti la scuola superiore in cui si svolge la vicenda si trova nell'aldilà. In questa sorta di "Purgatorio" vengono accolte tutte le anime che non sono state battezzate dal vivere, ovvero tutte quelle persone a cui è stata strappata la vita in età adolescenziale, l'unico periodo in cui si hanno sogni da realizzare e si è ancora all'oscuro della meschinità della vita. Non avendo potuto realizzare i propri sogni, hanno quindi in questo posto una sorta di seconda possibilità per poterli realizzare così da accettare la morte e poter finalmente scomparire.
La narrazione segue tutta la "non-vita" di Otonashi Yuzuru che svegliatosi in questa stramba scuola, senza avere nessun ricordo della sua vita precedente, conosce Nakamura Yuri che lo aiuterà ad ambientarsi. Yuri è a capo dell'organizzazione Shinda Sekai Sensen, fondata e portata avanti da studenti che non vogliono accettare la morte ma, al contrario, vogliono vendicarsi di Dio per ciò che ha riservato loro nella vita precedente. Una volta riacquistati i suoi ricordi e compreso il perchè dell'esistenza di un simile posto, Otonashi, decide di realizzare i sogni di tutti i membri della Shinda Sekai Sensen in modo da far abbandonare loro quel luogo e sopratutto quell'inutile guerra contro Dio totalmente senza senso.
- Angeli, pistole e Rock'n'Roll
Premetto che al tempo rimasi totalmente indifferente alla pubblicazione di questa serie in quanto conoscendone la provenienza sapevo anche cosa mi sarei trovato davanti. Ultimamente mi venne di nuovo consigliato e decisi allora di dargli almeno una chance e lo visionai, aiutato anche dalla brevità della serie e dalla mancanza di qualcosa di meglio da guardare. Ma andiamo ad analizzarlo.
"Angel Beats!" possiede pochi punti di forza e molti punti deboli. Leggendo recensioni di importanti riviste o siti del settore ho notato che la stragrande maggioranza di queste elogia l'anime quasi in toto. Le poche critiche vertono sull'eccessivo numero di personaggi che, non essendo proporzionato alla durata complessiva dell'anime, porta ad un superficiale approfondimento per la maggioranza di loro. Secondo il mio parere questo è l'ultimo dei problemi che affligge questa serie. Mi spiego meglio. Il numero dei personaggi è sicuramente eccessivo ma osservando l'opera nella sua totalità risulta limpido che questa sia stata una scelta volontaria dell'autore e non un errore di sceneggiatura o di valutazione. Sin dalle prime batutte "Angel Beats!" vuole apparire più simile ad un videogioco che ad una serie animata. A partire dalla regia che passa da un luogo ad un altro con uno stacchi netti, ponendo semplicemente una didascalia nella parte inferiore dello schermo proprio come avviene in molti videogiochi. Stessa cosa per il linguaggio usato, i protagonisti infatti si rivolgono a tutti gli studenti e professori fittizzi che popolano la scuola con il termine NPCs (personaggi non giocanti presenti praticamente in tutti i videogiochi). Ancora, nei primi episodi quando la Shinda Sekai Sensen scende nella gilda per rifornirsi di armi e munizioni l'intera vicenda è completamente strutturata come un videogioco a livelli. Tutto questo per dire che non bisogna meravigliarsi che ci siano più di dieci personaggi e che vengano trattate solamente le back-stories di quelli principali, perchè anche questo è comune a quasi tutti i videogiochi. Se ci viene posto come un videogioco e lo si deve trattare come tale.
Passiamo invece a quello che secondo la mia opinione è il vero punto debole di questo anime. "Angel Beats! è una serie sperimentale ed è abbastanza palese che Maeda ha provato a creare una storia nella quale era mescolato un po' di tutto. Abbiamo infatti come sopracitato una struttura-sceneggiatura da videogioco ed un'ambientazione scolastica, abbiamo scene d'azione e scene romantico-drammatiche, abbiamo una band rock'n'roll e personaggi moe, abbiamo ninja ed alabarde, etc…in breve Maeda è riuscito a creare un anime di discreto livello nonostante ci abbia buttato dentro praticamente di tutto. Andiamo alla parte contenutistica dell'anime."Angel Beats!" è un inno all'altruismo e alla felicità di vivere e nonostante tutto Maeda riesce a trasmetterlo molto limpidamente. Purtroppo qui finiscono i pregi di "Angel Beats!". Rimanendo fondamentalmente un anime drammatico, i suoi personaggi purtroppo non riescono a trasmettere la stessa empatia nello spettatore come avviene nelle altre serie della Key, e questo non per la breve durata della serie ma per l'eccessiva carne al fuoco messa dall'autore. In parole povere la narrazione viene completamente sovrastata da Angeli, pistole e Rock'n'Roll e quello per cui le serie della Key sono diventate famose, ovvero l'enorme empatia trasmessa dai suoi personaggi, in "Angel Beats!" si vede a malapena.
- Conclusioni
L'esperimento di Maeda è riuscito, "Angel Beats!" possiede tutte le caratteristiche per essere considerato un anime discreto nonostante l'eccessivo fanservice e la trama che poteva essere tranquillamente raccontata in due episodi. Il livello di realizzazione tecnica della serie è indiscutibile, di primissimo livello mentre il character design è il solito della Key, quindi se avete amato quello di "Kanon" o "Clannad" amerete anche questo, se al contrario lo avete odiato come me odierete anche questo. Per concludere consiglio questo anime solamente se non avete altro da guardare.
- Estrapolata dal mio blog personale : http://hanagasaitayo.wordpress.com/2013/09/28/angel-beats-commento-critico/
- God hates us all !
La trama di "Angel Beats!" è semplice e allo stesso tempo complicata. Nonostante sia praticamente il solito anime scolastico, a rendere tutto più contorto c'è lo sfondo su cui è adagiata la narrazione. Infatti la scuola superiore in cui si svolge la vicenda si trova nell'aldilà. In questa sorta di "Purgatorio" vengono accolte tutte le anime che non sono state battezzate dal vivere, ovvero tutte quelle persone a cui è stata strappata la vita in età adolescenziale, l'unico periodo in cui si hanno sogni da realizzare e si è ancora all'oscuro della meschinità della vita. Non avendo potuto realizzare i propri sogni, hanno quindi in questo posto una sorta di seconda possibilità per poterli realizzare così da accettare la morte e poter finalmente scomparire.
La narrazione segue tutta la "non-vita" di Otonashi Yuzuru che svegliatosi in questa stramba scuola, senza avere nessun ricordo della sua vita precedente, conosce Nakamura Yuri che lo aiuterà ad ambientarsi. Yuri è a capo dell'organizzazione Shinda Sekai Sensen, fondata e portata avanti da studenti che non vogliono accettare la morte ma, al contrario, vogliono vendicarsi di Dio per ciò che ha riservato loro nella vita precedente. Una volta riacquistati i suoi ricordi e compreso il perchè dell'esistenza di un simile posto, Otonashi, decide di realizzare i sogni di tutti i membri della Shinda Sekai Sensen in modo da far abbandonare loro quel luogo e sopratutto quell'inutile guerra contro Dio totalmente senza senso.
- Angeli, pistole e Rock'n'Roll
Premetto che al tempo rimasi totalmente indifferente alla pubblicazione di questa serie in quanto conoscendone la provenienza sapevo anche cosa mi sarei trovato davanti. Ultimamente mi venne di nuovo consigliato e decisi allora di dargli almeno una chance e lo visionai, aiutato anche dalla brevità della serie e dalla mancanza di qualcosa di meglio da guardare. Ma andiamo ad analizzarlo.
"Angel Beats!" possiede pochi punti di forza e molti punti deboli. Leggendo recensioni di importanti riviste o siti del settore ho notato che la stragrande maggioranza di queste elogia l'anime quasi in toto. Le poche critiche vertono sull'eccessivo numero di personaggi che, non essendo proporzionato alla durata complessiva dell'anime, porta ad un superficiale approfondimento per la maggioranza di loro. Secondo il mio parere questo è l'ultimo dei problemi che affligge questa serie. Mi spiego meglio. Il numero dei personaggi è sicuramente eccessivo ma osservando l'opera nella sua totalità risulta limpido che questa sia stata una scelta volontaria dell'autore e non un errore di sceneggiatura o di valutazione. Sin dalle prime batutte "Angel Beats!" vuole apparire più simile ad un videogioco che ad una serie animata. A partire dalla regia che passa da un luogo ad un altro con uno stacchi netti, ponendo semplicemente una didascalia nella parte inferiore dello schermo proprio come avviene in molti videogiochi. Stessa cosa per il linguaggio usato, i protagonisti infatti si rivolgono a tutti gli studenti e professori fittizzi che popolano la scuola con il termine NPCs (personaggi non giocanti presenti praticamente in tutti i videogiochi). Ancora, nei primi episodi quando la Shinda Sekai Sensen scende nella gilda per rifornirsi di armi e munizioni l'intera vicenda è completamente strutturata come un videogioco a livelli. Tutto questo per dire che non bisogna meravigliarsi che ci siano più di dieci personaggi e che vengano trattate solamente le back-stories di quelli principali, perchè anche questo è comune a quasi tutti i videogiochi. Se ci viene posto come un videogioco e lo si deve trattare come tale.
Passiamo invece a quello che secondo la mia opinione è il vero punto debole di questo anime. "Angel Beats! è una serie sperimentale ed è abbastanza palese che Maeda ha provato a creare una storia nella quale era mescolato un po' di tutto. Abbiamo infatti come sopracitato una struttura-sceneggiatura da videogioco ed un'ambientazione scolastica, abbiamo scene d'azione e scene romantico-drammatiche, abbiamo una band rock'n'roll e personaggi moe, abbiamo ninja ed alabarde, etc…in breve Maeda è riuscito a creare un anime di discreto livello nonostante ci abbia buttato dentro praticamente di tutto. Andiamo alla parte contenutistica dell'anime."Angel Beats!" è un inno all'altruismo e alla felicità di vivere e nonostante tutto Maeda riesce a trasmetterlo molto limpidamente. Purtroppo qui finiscono i pregi di "Angel Beats!". Rimanendo fondamentalmente un anime drammatico, i suoi personaggi purtroppo non riescono a trasmettere la stessa empatia nello spettatore come avviene nelle altre serie della Key, e questo non per la breve durata della serie ma per l'eccessiva carne al fuoco messa dall'autore. In parole povere la narrazione viene completamente sovrastata da Angeli, pistole e Rock'n'Roll e quello per cui le serie della Key sono diventate famose, ovvero l'enorme empatia trasmessa dai suoi personaggi, in "Angel Beats!" si vede a malapena.
- Conclusioni
L'esperimento di Maeda è riuscito, "Angel Beats!" possiede tutte le caratteristiche per essere considerato un anime discreto nonostante l'eccessivo fanservice e la trama che poteva essere tranquillamente raccontata in due episodi. Il livello di realizzazione tecnica della serie è indiscutibile, di primissimo livello mentre il character design è il solito della Key, quindi se avete amato quello di "Kanon" o "Clannad" amerete anche questo, se al contrario lo avete odiato come me odierete anche questo. Per concludere consiglio questo anime solamente se non avete altro da guardare.
- Estrapolata dal mio blog personale : http://hanagasaitayo.wordpress.com/2013/09/28/angel-beats-commento-critico/
Reduce dalla visione di Clannad e Air, era doveroso aggiungere "Angels Beats!" alla lista di seinen targati Key che non potevano mancare nel mio repertorio.
Quest'anime racchiude in sé un tale connubio di tematiche da rendere difficile l'inquadramento in un genere preciso. Definirlo "commedia drammatica" come recita Wikipedia è riduttivo: ambientazione, trama e personaggi sono quanto di più eclettico si possa trovare in una visual novel. L'adolescenza con il suo caleidoscopio di emozioni contrastanti viene estirpata dal suo normale contesto per essere rapportata ad una tematica pesante come la morte. I protagonisti si ritrovano a dover fare i conti con una realtà ben più grande di loro che li ha inghiottiti senza colpo ferire, ed è proprio grazie all'ingenuità tipica dei liceali che daranno vita a dinamiche imprevedibili e mai scontate per sconvolgere il destino al quale sono andati incontro.
Commovente e intrigante come da copione, la trama mi ha catturata fin dai primi minuti. L'umanità dei personaggi e il fatto che che ognuno di loro si porti dietro un personalissimo bagaglio di rimpianti è sicuramente il punto forte della sceneggiatura.
Soltanto due pecche mi trattengono dall'assegnare a "Angel beats!" il voto massimo: il fatto che l'intera vicenda venga sviluppata in 13 episodi, non lasciando allo spettatore il tempo materiale di elaborare gli avvenimenti, e l'esiguo background dei personaggi secondari, che vengono liquidati senza troppe spiegazioni nell'ultimo episodio. Il finale, poi, è condensato in pochi minuti e non rende per nulla giustizia al personaggio di Tenshi, che sicuramente poteva essere arricchito con dei tratti caratteriali più marcati ed un excursus più sostanzioso sulla sua storia.
Promosso a pieni voti il soundtrack, con i pezzi degli Anant-Garde Eyes che si rivelano adattissimi all'atmosfera dell'anime.
Il character design di casa Key non delude mai e la mano di Na-Ga riesce come al solito a sfornare personaggi immediatamente riconoscibili, dai tratti freschi ed espressivi. Ho particolarmente apprezzato il personaggio di Yuri, a mio parere il meglio sviluppato sia a livello di design che sul piano psicologico.
Un'ottima intuizione, degli ottimi personaggi, ma decisamente poco saggia la scelta di non diluire l'intera vicenda in più episodi, il che avrebbe permesso una migliore immedesimazione dello spettatore nei personaggi.
Comunque consigliatissimo!
Quest'anime racchiude in sé un tale connubio di tematiche da rendere difficile l'inquadramento in un genere preciso. Definirlo "commedia drammatica" come recita Wikipedia è riduttivo: ambientazione, trama e personaggi sono quanto di più eclettico si possa trovare in una visual novel. L'adolescenza con il suo caleidoscopio di emozioni contrastanti viene estirpata dal suo normale contesto per essere rapportata ad una tematica pesante come la morte. I protagonisti si ritrovano a dover fare i conti con una realtà ben più grande di loro che li ha inghiottiti senza colpo ferire, ed è proprio grazie all'ingenuità tipica dei liceali che daranno vita a dinamiche imprevedibili e mai scontate per sconvolgere il destino al quale sono andati incontro.
Commovente e intrigante come da copione, la trama mi ha catturata fin dai primi minuti. L'umanità dei personaggi e il fatto che che ognuno di loro si porti dietro un personalissimo bagaglio di rimpianti è sicuramente il punto forte della sceneggiatura.
Soltanto due pecche mi trattengono dall'assegnare a "Angel beats!" il voto massimo: il fatto che l'intera vicenda venga sviluppata in 13 episodi, non lasciando allo spettatore il tempo materiale di elaborare gli avvenimenti, e l'esiguo background dei personaggi secondari, che vengono liquidati senza troppe spiegazioni nell'ultimo episodio. Il finale, poi, è condensato in pochi minuti e non rende per nulla giustizia al personaggio di Tenshi, che sicuramente poteva essere arricchito con dei tratti caratteriali più marcati ed un excursus più sostanzioso sulla sua storia.
Promosso a pieni voti il soundtrack, con i pezzi degli Anant-Garde Eyes che si rivelano adattissimi all'atmosfera dell'anime.
Il character design di casa Key non delude mai e la mano di Na-Ga riesce come al solito a sfornare personaggi immediatamente riconoscibili, dai tratti freschi ed espressivi. Ho particolarmente apprezzato il personaggio di Yuri, a mio parere il meglio sviluppato sia a livello di design che sul piano psicologico.
Un'ottima intuizione, degli ottimi personaggi, ma decisamente poco saggia la scelta di non diluire l'intera vicenda in più episodi, il che avrebbe permesso una migliore immedesimazione dello spettatore nei personaggi.
Comunque consigliatissimo!
Angel Beats è un anime infantile con la pretesa di trattare temi delicati quali la religione, la sofferenza e la morte. L'ho apprezzato esclusivamente per la figura di Tenshi (Kanade Tachibana) che da sola, da un senso all'intera vicenda. Nonostante tutto, infatti, è un anime che si fa ricordare, aggiungendo qualcosa di nuovo al più che vasto panorama dell'animazione giapponese, e questo non è poco.
TRAMA
Otonashi, un normale ragazzo morto, si sveglia violentemente privo di ricordi nel limbo dell'aldilà, un grande campus scolastico che ospita migliaia di altri ragazzi come lui, morti. Qui incontra Yurippe, una ragazza a capo della Shinda Sekai Sensen, un' organizzazione creata allo scopo di ribellarsi a Dio e alle sue ingiustizie, a Tenshi, l'angelo, e alle dinamiche (poco chiare) di una vita scolastica volta alla reincarnazione. Seguiremo quindi le vicende di Otonashi e del gruppo SSS, riluttante a dimenticare gli affetti della precedente vita e a lasciare il campus per rivivere in una nuovo corpo.
La trama acquista il giusto valore solamente nel finale, e con finale intendo gli ultimi cinque minuti. Gli episodi che lo precedono risultano spesso sconclusionati, noiosi o insensati, ma non privi di un demenziale senso dell'umorismo, che in alcuni casi, è davvero esilarante. La sceneggiatura di Jun Maeda è scarsa, disordinata, dilettantesca, molti avvenimenti rimangono privi di spiegazione o peggio non sono in grado di fornire allo spettatore una versione convincente. Si potrebbe pensare che questa mancanza sia causata dai pochi episodi a disposizione della serie, ebbene no. Gli episodi vantano minuti e minuti di filler e fanservice, per poi dedicare piccoli spazi ad avvenimenti importanti (?) senza esaudirli appieno. Sorprendente però come un anime così scarso possa risollevare la propria credibilità in una sola ultima puntata, radicandosi emotivamente nel cuore anche del più algido e scettico spettatore.
PERSONAGGI
Perchè amare Tenshi. Tenshi, preferisco chiamarla così e non Kanade Tachibana, è un personaggio freddo, piatto e distaccato, inumano, ma amabile. Mangia mapo tofu, squarta ragazzini (che non possono morire nuovamente essendo gia morti) e utilizza armi fantasy davvero fighissime. Il contrasto tra la candida innocenza dei suoi grandi occhioni e il sangue di cui si macchia in ogni puntata l'hanno resa l'unico personaggio veramente degno di nota. Tutto il resto, l'ho già dimenticato. Caratterizzazioni talmente basilari e poco approfondite che possono interessare solo ad un pubblico veramente giovane, anche l'utilizzo di flashback, utile ed interessante, è poco sfruttato. Persino Otonashi e Yurippe, i due protagonisti, mancano di intensità e come il resto del gruppo, inutile, non si fanno amare come dovrebbero.
GRAFICA
Il chara design di Na-Ga lo definirei semplicistico. A prescindere che possa piacere o meno, e a me personalmente non dispiace, ha un grande problema, rende difficoltosa la distinzione tra personaggi. Mi ci sono voluti più episodi per imparare a riconoscere Yurippe da Iwasawa la leader delle Girls Dead Monster o Otonashi da Hinata. Le divise scolastiche sono tutte uguali e anche con i capelli si rischia di confondersi. Uno stile quindi non funzionale alla caratterizzazione dei soggetti. Ottima invece la colorazione, toni vivaci e ben illuminati, bellissimo il viola scelto per i capelli di Yurippe in contrasto con il fiocco verde acido e i toni freddi azzurri di Tenshi, arricchita delle animazioni di alto livello prodotte dalla P.A Works. Sempre protagonista delle battaglie più spettacolari della serie, Tenshi, sfoggia un kit di armi ben riuscito e spettacolarmente animato. Animazioni che non vengono utilizzate esclusivamente nei combattimenti ma anche nei concerti delle GDM, i movimenti delle ragazze sul palco sono fluidi, realizzati in modo eccellente, dando l'impressione tecnica di assistere ad un OAV piuttosto che ad una semplice serie.
MUSICHE
Senza dubbio Angel Beats deve parte del suo successo ad una colonna sonora molto apprezzata, ancora opera di Jun Maeda e prodotta poi discograficamente dalla Key Sounds Label . Apprezzata non da me. Sicuramente l'intero comparto musicale è omogeneo ma manca di coerenza rispetto all'anime. Musicalmente comunica malinconia e nient'altro, d'ironia e azione neanche una nota. L'opening "My Soul Your Beats" cantata da Lia l'ho quasi sempre saltata, una lagna insopportabile che mi abbassava le frequenze vitali ad ogni episodio, accompagnata da un noiosissimo video in cui Tenshi non fa altro che suonare un pianoforte. Peggio ancora l'ending "Brave Song" di Aoi Tada, ovvero come iniziare/continuare/finire, a seconda di quando la si ascolta, male una giornata. Incomprensibile poi il successo della band della serie le Girls Dead Monster, performers anonime e cantautrici di tracce quali "Crow Song", "Last Song" e "Alchemy", tra loro indistinguibili ma perlomeno con un po' di grinta in più.
In definitiva, non è un bell'anime, ma sono convinta che vada guardato. Scoprirete perchè!
TRAMA
Otonashi, un normale ragazzo morto, si sveglia violentemente privo di ricordi nel limbo dell'aldilà, un grande campus scolastico che ospita migliaia di altri ragazzi come lui, morti. Qui incontra Yurippe, una ragazza a capo della Shinda Sekai Sensen, un' organizzazione creata allo scopo di ribellarsi a Dio e alle sue ingiustizie, a Tenshi, l'angelo, e alle dinamiche (poco chiare) di una vita scolastica volta alla reincarnazione. Seguiremo quindi le vicende di Otonashi e del gruppo SSS, riluttante a dimenticare gli affetti della precedente vita e a lasciare il campus per rivivere in una nuovo corpo.
La trama acquista il giusto valore solamente nel finale, e con finale intendo gli ultimi cinque minuti. Gli episodi che lo precedono risultano spesso sconclusionati, noiosi o insensati, ma non privi di un demenziale senso dell'umorismo, che in alcuni casi, è davvero esilarante. La sceneggiatura di Jun Maeda è scarsa, disordinata, dilettantesca, molti avvenimenti rimangono privi di spiegazione o peggio non sono in grado di fornire allo spettatore una versione convincente. Si potrebbe pensare che questa mancanza sia causata dai pochi episodi a disposizione della serie, ebbene no. Gli episodi vantano minuti e minuti di filler e fanservice, per poi dedicare piccoli spazi ad avvenimenti importanti (?) senza esaudirli appieno. Sorprendente però come un anime così scarso possa risollevare la propria credibilità in una sola ultima puntata, radicandosi emotivamente nel cuore anche del più algido e scettico spettatore.
PERSONAGGI
Perchè amare Tenshi. Tenshi, preferisco chiamarla così e non Kanade Tachibana, è un personaggio freddo, piatto e distaccato, inumano, ma amabile. Mangia mapo tofu, squarta ragazzini (che non possono morire nuovamente essendo gia morti) e utilizza armi fantasy davvero fighissime. Il contrasto tra la candida innocenza dei suoi grandi occhioni e il sangue di cui si macchia in ogni puntata l'hanno resa l'unico personaggio veramente degno di nota. Tutto il resto, l'ho già dimenticato. Caratterizzazioni talmente basilari e poco approfondite che possono interessare solo ad un pubblico veramente giovane, anche l'utilizzo di flashback, utile ed interessante, è poco sfruttato. Persino Otonashi e Yurippe, i due protagonisti, mancano di intensità e come il resto del gruppo, inutile, non si fanno amare come dovrebbero.
GRAFICA
Il chara design di Na-Ga lo definirei semplicistico. A prescindere che possa piacere o meno, e a me personalmente non dispiace, ha un grande problema, rende difficoltosa la distinzione tra personaggi. Mi ci sono voluti più episodi per imparare a riconoscere Yurippe da Iwasawa la leader delle Girls Dead Monster o Otonashi da Hinata. Le divise scolastiche sono tutte uguali e anche con i capelli si rischia di confondersi. Uno stile quindi non funzionale alla caratterizzazione dei soggetti. Ottima invece la colorazione, toni vivaci e ben illuminati, bellissimo il viola scelto per i capelli di Yurippe in contrasto con il fiocco verde acido e i toni freddi azzurri di Tenshi, arricchita delle animazioni di alto livello prodotte dalla P.A Works. Sempre protagonista delle battaglie più spettacolari della serie, Tenshi, sfoggia un kit di armi ben riuscito e spettacolarmente animato. Animazioni che non vengono utilizzate esclusivamente nei combattimenti ma anche nei concerti delle GDM, i movimenti delle ragazze sul palco sono fluidi, realizzati in modo eccellente, dando l'impressione tecnica di assistere ad un OAV piuttosto che ad una semplice serie.
MUSICHE
Senza dubbio Angel Beats deve parte del suo successo ad una colonna sonora molto apprezzata, ancora opera di Jun Maeda e prodotta poi discograficamente dalla Key Sounds Label . Apprezzata non da me. Sicuramente l'intero comparto musicale è omogeneo ma manca di coerenza rispetto all'anime. Musicalmente comunica malinconia e nient'altro, d'ironia e azione neanche una nota. L'opening "My Soul Your Beats" cantata da Lia l'ho quasi sempre saltata, una lagna insopportabile che mi abbassava le frequenze vitali ad ogni episodio, accompagnata da un noiosissimo video in cui Tenshi non fa altro che suonare un pianoforte. Peggio ancora l'ending "Brave Song" di Aoi Tada, ovvero come iniziare/continuare/finire, a seconda di quando la si ascolta, male una giornata. Incomprensibile poi il successo della band della serie le Girls Dead Monster, performers anonime e cantautrici di tracce quali "Crow Song", "Last Song" e "Alchemy", tra loro indistinguibili ma perlomeno con un po' di grinta in più.
In definitiva, non è un bell'anime, ma sono convinta che vada guardato. Scoprirete perchè!
Di "Angel Beats!", serie di 13 episodi del 2010, si possono dire molte cose. Per alcuni indubbio capolavoro, per altri serie di mediocre spessore, tutti gli spettatori sono concordi nell'affermare che la serie era partita con un'ottima intuizione di base per perdersi durante il percorso verso il deludente finale.
La trama è indubbiamente originale. Ragazzi adolescenti morti senza aver realizzato i propri desideri si risvegliano nei pressi di una scuola simil purgatorio, dove viene loro data la possibilità di ritornare in pace con se stessi e il loro passato prima di passare a miglior vita. Fra costoro c'è anche chi desidera proseguire la propria esistenza senza reincarnarsi, e per questo lotta contro le regole della scuola che portano, per l'appunto, alla reincarnazione forzata di chi le segue diligentemente. Yuzuru Otonashi, protagonista dell'anime, si unisce a questo gruppo, capeggiato da Yuri Nakamura, e con loro lotta contro Kanade Tachibana, soprannominata Tenshi perchè erroneamente creduta un messo di Dio, la presidente del Consiglio Studentesco.
I personaggi sono su un buon livello, almeno i principali. Otonashi, per motivi sconosciuti senza memoria del suo passato, Yuri, e Tenshi sono personaggi gradevoli e profondi, mentre gli altri componenti del Battaglione lo sono di meno. Passando per Hinata e Ayato Naoi, entrambi di orientamente sessuale confuso e con una pseudo-cotta per Otonashi, fino ad arrivare a Yui, la finta idol con un feticismo per i cosplay felini, tutti questi personaggi infarciscono quasi inutilmente il plot narrativo, generando situazioni al limite del ridicolo.
A dire il vero, la trama prosegue senza grandi innovazioni, con continui flashbacks per commuovere gli spettatori presentando il triste passato dei protagonisti, e improbabili missioni per lottare contro Tenshi. I problemi di questa serie sono essenzialmente due: da un lato degli orripilanti errori a livello di trama, evidentissimi e mai risolti che assassinano ogni parvenza di logica in "Angel Beats!", dall'altro il rovesciamento inconcludente del comportamento di alcuni personaggi (mi riferisco, ovviamente, ad Hinata e Yui verso il termine della serie, o, ancora, all'improbabile quanto assurda amicizia fra Tenshi e Yuri da metà serie in poi).
"Angel Beats" punta molto sulla drammaticità delle situazioni, e da questo punto di vista riesce assolutamente nel suo intento. Impossibile non provare un forte senso di empatia verso i personaggi, che porta lo spettatore a tifare per un vero e proprio lieto fine. Finale, che, purtroppo non accontenta i più sensibili, destinati a versare calde lacrime per i propri beneamini, ma che allo stesso tempo fa un completo buco nell'acqua nel risolvere la situazione creatasi, rovinando irrimediabilmente la serie.
In conclusione, molto buona la caratterizzazione dei personaggi per essere un anime di soli 13 episodi (in particolare Otonashi, Kanade e Naoi) ma completo fallimento nello sviluppare degnamente la trama, che rimane monca nel complesso. Peccato. Consiglio comunque l'anime a chiunque apprezzi la drammaticità e i finali strappalacrime, non rimarrà deluso.
La trama è indubbiamente originale. Ragazzi adolescenti morti senza aver realizzato i propri desideri si risvegliano nei pressi di una scuola simil purgatorio, dove viene loro data la possibilità di ritornare in pace con se stessi e il loro passato prima di passare a miglior vita. Fra costoro c'è anche chi desidera proseguire la propria esistenza senza reincarnarsi, e per questo lotta contro le regole della scuola che portano, per l'appunto, alla reincarnazione forzata di chi le segue diligentemente. Yuzuru Otonashi, protagonista dell'anime, si unisce a questo gruppo, capeggiato da Yuri Nakamura, e con loro lotta contro Kanade Tachibana, soprannominata Tenshi perchè erroneamente creduta un messo di Dio, la presidente del Consiglio Studentesco.
I personaggi sono su un buon livello, almeno i principali. Otonashi, per motivi sconosciuti senza memoria del suo passato, Yuri, e Tenshi sono personaggi gradevoli e profondi, mentre gli altri componenti del Battaglione lo sono di meno. Passando per Hinata e Ayato Naoi, entrambi di orientamente sessuale confuso e con una pseudo-cotta per Otonashi, fino ad arrivare a Yui, la finta idol con un feticismo per i cosplay felini, tutti questi personaggi infarciscono quasi inutilmente il plot narrativo, generando situazioni al limite del ridicolo.
A dire il vero, la trama prosegue senza grandi innovazioni, con continui flashbacks per commuovere gli spettatori presentando il triste passato dei protagonisti, e improbabili missioni per lottare contro Tenshi. I problemi di questa serie sono essenzialmente due: da un lato degli orripilanti errori a livello di trama, evidentissimi e mai risolti che assassinano ogni parvenza di logica in "Angel Beats!", dall'altro il rovesciamento inconcludente del comportamento di alcuni personaggi (mi riferisco, ovviamente, ad Hinata e Yui verso il termine della serie, o, ancora, all'improbabile quanto assurda amicizia fra Tenshi e Yuri da metà serie in poi).
"Angel Beats" punta molto sulla drammaticità delle situazioni, e da questo punto di vista riesce assolutamente nel suo intento. Impossibile non provare un forte senso di empatia verso i personaggi, che porta lo spettatore a tifare per un vero e proprio lieto fine. Finale, che, purtroppo non accontenta i più sensibili, destinati a versare calde lacrime per i propri beneamini, ma che allo stesso tempo fa un completo buco nell'acqua nel risolvere la situazione creatasi, rovinando irrimediabilmente la serie.
In conclusione, molto buona la caratterizzazione dei personaggi per essere un anime di soli 13 episodi (in particolare Otonashi, Kanade e Naoi) ma completo fallimento nello sviluppare degnamente la trama, che rimane monca nel complesso. Peccato. Consiglio comunque l'anime a chiunque apprezzi la drammaticità e i finali strappalacrime, non rimarrà deluso.
"Angel Beats!" è un anime del 2010 composto da tredici episodi. La storia ruota attorno a Otonashi, un ragazzo che, dopo la morte, si ritroverà in una sorta di aldilà senza nessun ricordo della sua vita sulla Terra. Qui incontra una ragazza, Yurippe, facente parte della Shinda Sekai Sensen (SSS), un'organizzazione creata allo scopo di ribellarsi contro Dio e vendicarsi di ciò che si è vissuto sulla Terra. La storia è di per sé molto originale, soprattutto perché in questa serie viene trattata una tematica che raramente viene presa in considerazione negli anime, e cioè la religione.
I personaggi sono ben caratterizzati e diversi l'uno dall'altro, anche se la storia di molti di loro non verrà approfondita nel corso degli episodi e alla fine dell'anime di loro non si saprà praticamente nulla. Molto spesso Yurippe viene paragonata ad Haruhi Suzumiya, ma io non vedo alcuna somiglianza tra le due, se non per l'aspetto fisico.
In quanto alla grafica, devo dire che è a dir poco perfetta: animazioni ben fatte e fluide, e colori brillanti. Le musiche sono un qualcosa di sublime, soprattutto le canzoni cantate dalle Girls Dead Monster, ma anche la opening, che ho apprezzato molto.
Credo che "Angel Beats!" sia uno dei pochi anime, fra i tanti che ho visto, in cui i momenti comici riescano ad alternarsi a momenti drammatici senza dare il minimo fastidio allo spettatore. Le gag sono stupende, raramente un anime riesce a farmi ridere così tanto. Anche i momenti drammatici sono ben fatti, soprattutto il finale, credo uno dei migliori che abbia mai visto.
<b>Attenzione: questa parte contiene spoiler sul finale</b>
Unica cosa che non mi è ben chiara è questa: come faceva Tenshi ad avere il cuore di Otonashi se lui è morto dopo di lei? Sinceramente non riesco a dare un senso a questo elemento, ma poco importa.
<b>Fine parte contenente spoiler</b>
Gli darei 10, se non per il fatto che tredici episodi sono troppo pochi. Avrei preferito che venissero approfondite tutte le storie dei vari personaggi, e non solo di alcuni. Concludendo, posso dire che consiglio veramente quest'anime a chiunque. Voto finale: 9.
I personaggi sono ben caratterizzati e diversi l'uno dall'altro, anche se la storia di molti di loro non verrà approfondita nel corso degli episodi e alla fine dell'anime di loro non si saprà praticamente nulla. Molto spesso Yurippe viene paragonata ad Haruhi Suzumiya, ma io non vedo alcuna somiglianza tra le due, se non per l'aspetto fisico.
In quanto alla grafica, devo dire che è a dir poco perfetta: animazioni ben fatte e fluide, e colori brillanti. Le musiche sono un qualcosa di sublime, soprattutto le canzoni cantate dalle Girls Dead Monster, ma anche la opening, che ho apprezzato molto.
Credo che "Angel Beats!" sia uno dei pochi anime, fra i tanti che ho visto, in cui i momenti comici riescano ad alternarsi a momenti drammatici senza dare il minimo fastidio allo spettatore. Le gag sono stupende, raramente un anime riesce a farmi ridere così tanto. Anche i momenti drammatici sono ben fatti, soprattutto il finale, credo uno dei migliori che abbia mai visto.
<b>Attenzione: questa parte contiene spoiler sul finale</b>
Unica cosa che non mi è ben chiara è questa: come faceva Tenshi ad avere il cuore di Otonashi se lui è morto dopo di lei? Sinceramente non riesco a dare un senso a questo elemento, ma poco importa.
<b>Fine parte contenente spoiler</b>
Gli darei 10, se non per il fatto che tredici episodi sono troppo pochi. Avrei preferito che venissero approfondite tutte le storie dei vari personaggi, e non solo di alcuni. Concludendo, posso dire che consiglio veramente quest'anime a chiunque. Voto finale: 9.
Angel Beats! è sicuramente uno dei migliori anime mai realizzati, sotto ogni punto di vista.
La trama. Molto fantasiosa e originale, bisogna però fare molta attenzione a cosa si sta guardando per riuscire a comprenderla appieno. A un'occhiata troppo superficiale potrebbe sembrare al contrario abbastanza senza senso, cosa completamente falsa. Si propone poi un obbiettivo piuttosto elevato, ovvero riuscire quasi a farci capire quale sia il "senso della vita", cosa a cui, bisogna dire, si avvicinano parecchio!
In tutta la serie possiamo respirare arie diverse, dalle battaglie ai sentimentalismi, dal mistero alla comicità, riuscendo a convivere tra loro e stare in un equilibrio a dir poco perfetto!
I personaggi sono interessanti e abbastanza originali, non troppo simili ai soliti stereotipi che si vedono sempre più spesso, sia a livello fisico che caratteriale. Sono tutti in qualche modo capaci di sorprenderti.
A livello visivo i disegni sono fantastici, ben curati, rendono personaggi e ambientazioni nel miglior modo possibile, rendendo ancora più gradevole la visione degli episodi.
Ma ora parliamo del mio argomento preferito: la colonna sonora. Ogni singola canzone, ogni singola OST, è la perfezione! Le melodie nel corso della serie combaciano perfettamente con la situazione che accompagnano, rendendo benissimo l'atmosfera e la situazione che si sta affrontando. Le canzoni anche, come i loro testi, riescono a dare un accompagnamento perfetto. Dalla sigla iniziale a quella finale, tutte le canzoni utilizzate esprimono pienamente i sentimenti dei personaggi. Una che non posso fare a meno di citare e che amo alla follia, è "Ichiban no takaramono", che insieme alle scene che accompagna ti entra davvero nel cuore ed è in grado di ridurti in lacrime.
Già con la colonna sonora (cosa fondamentale per me in una serie) quest'anime ha acquistato un sacco di punti nella mia classifica, considerando poi tutto il resto è entrato sicuramente nella cerchia dei miei preferiti, tuttavia non lo considero la perfezione (o gli avrei dato 10).
Mi è dispiaciuto tremendamente come certi personaggi siano stati quasi totalmente ignorati. Avrebbero dovuto lasciare loro un po' più di spazio. Mi sarebbe piaciuto conoscere il passato di molti di loro. Capisco che personaggi come TK abbiano il loro fascino apposta perché non si sa nulla di loro, ma almeno un qualche flashback, magari anche incomprensibile, solo per darci una minima idea, un qualcosa in testa su cui fantasticare.
Questo discorso vale anche per tutti gli altri di cui non è stato raccontato il passato. Avrebbero dovuto raccontarlo per intero per qualcuno, e flashback meno chiari per gli altri, così da non dover allungare troppo la serie. Sì, perché nonostante tutto mi piace che si svolga unicamente nell'arco di 13 episodi e allungarla fino a renderla da 25/26 episodi come moltre altre sarebbe un errore. Il riuscire a raccontare così bene una storia con così pochi episodi è proprio una delle cose che ho apprezzato di più. Come ho già detto infatti non è la storia, ma solo l'approfondire un po' di più certi personaggi il "problema".
Non penso di avere molto altro da aggiungere. Consiglio quest'anime a tutti coloro che cercano una serie ben realizzata e con abbastanza azione che faccia ridere e piangere, che ti entusiasmi, ma ti porti anche a riflettere.
La trama. Molto fantasiosa e originale, bisogna però fare molta attenzione a cosa si sta guardando per riuscire a comprenderla appieno. A un'occhiata troppo superficiale potrebbe sembrare al contrario abbastanza senza senso, cosa completamente falsa. Si propone poi un obbiettivo piuttosto elevato, ovvero riuscire quasi a farci capire quale sia il "senso della vita", cosa a cui, bisogna dire, si avvicinano parecchio!
In tutta la serie possiamo respirare arie diverse, dalle battaglie ai sentimentalismi, dal mistero alla comicità, riuscendo a convivere tra loro e stare in un equilibrio a dir poco perfetto!
I personaggi sono interessanti e abbastanza originali, non troppo simili ai soliti stereotipi che si vedono sempre più spesso, sia a livello fisico che caratteriale. Sono tutti in qualche modo capaci di sorprenderti.
A livello visivo i disegni sono fantastici, ben curati, rendono personaggi e ambientazioni nel miglior modo possibile, rendendo ancora più gradevole la visione degli episodi.
Ma ora parliamo del mio argomento preferito: la colonna sonora. Ogni singola canzone, ogni singola OST, è la perfezione! Le melodie nel corso della serie combaciano perfettamente con la situazione che accompagnano, rendendo benissimo l'atmosfera e la situazione che si sta affrontando. Le canzoni anche, come i loro testi, riescono a dare un accompagnamento perfetto. Dalla sigla iniziale a quella finale, tutte le canzoni utilizzate esprimono pienamente i sentimenti dei personaggi. Una che non posso fare a meno di citare e che amo alla follia, è "Ichiban no takaramono", che insieme alle scene che accompagna ti entra davvero nel cuore ed è in grado di ridurti in lacrime.
Già con la colonna sonora (cosa fondamentale per me in una serie) quest'anime ha acquistato un sacco di punti nella mia classifica, considerando poi tutto il resto è entrato sicuramente nella cerchia dei miei preferiti, tuttavia non lo considero la perfezione (o gli avrei dato 10).
Mi è dispiaciuto tremendamente come certi personaggi siano stati quasi totalmente ignorati. Avrebbero dovuto lasciare loro un po' più di spazio. Mi sarebbe piaciuto conoscere il passato di molti di loro. Capisco che personaggi come TK abbiano il loro fascino apposta perché non si sa nulla di loro, ma almeno un qualche flashback, magari anche incomprensibile, solo per darci una minima idea, un qualcosa in testa su cui fantasticare.
Questo discorso vale anche per tutti gli altri di cui non è stato raccontato il passato. Avrebbero dovuto raccontarlo per intero per qualcuno, e flashback meno chiari per gli altri, così da non dover allungare troppo la serie. Sì, perché nonostante tutto mi piace che si svolga unicamente nell'arco di 13 episodi e allungarla fino a renderla da 25/26 episodi come moltre altre sarebbe un errore. Il riuscire a raccontare così bene una storia con così pochi episodi è proprio una delle cose che ho apprezzato di più. Come ho già detto infatti non è la storia, ma solo l'approfondire un po' di più certi personaggi il "problema".
Non penso di avere molto altro da aggiungere. Consiglio quest'anime a tutti coloro che cercano una serie ben realizzata e con abbastanza azione che faccia ridere e piangere, che ti entusiasmi, ma ti porti anche a riflettere.
Peccato. Così inizio questa recensione che rappresenta più il mio pensiero riguardo a questa serie.
Tanti sono gli elementi che avrebbero potuto rendere quest'anime uno dei migliori, ma sono tanti anche gli errori di stesura e le decisioni prese in merito ad una trama che potrebbe lasciarvi a bocca asciutta se, come me, nel finale cercate sempre la completezza in una storia.
Trama: "Angel Beats!" è ambientato in un limbo ultraterreno, in una scuola superiore per essere più precisi, dove infuria l'eterna battaglia contro un angelo, "Tenshi," (letteralmente "angelo" in Giapponese) il cui unico scopo sembra quello di cancellare l'esistenza del gruppo "SSS" (Shinda Sekai Sensen) composto da dei giovani uomini e donne rimasti intrappolati con la propria anima in questo falso mondo dove non esiste la morte, caratteristica che porterà un numero enorme di siparietti esilaranti.
Il protagonista è Otonashi, un ragazzo catapultato in questa dimensione, abbandonato dalla propria memoria, che da subito si troverà a scontrarsi con le leggi del nuovo mondo facendo la conoscenza della fondatrice del movimento che combatte l'angelo: Yuri, una ragazza dall'aspetto comune, che veste una divisa scolastica e che guida un gruppo di ribelli armati fino ai denti. Tutto regolare.
Ben presto, tra gag ai limiti della lacrima da risata, sparatorie furibonde, tanta bella musica e "piani per la conquista del mondo," Otonashi ed il resto dei ribelli dovranno vedersela con diversi nemici o presunti tali.
<b>*ATTENZIONE: Possibili Spoiler*</b>
"Angel Beats!" è un concentrato di ilarità circondato da un'ottima storia di base: ognuna delle giovani vite stroncate ha avuto una seconda possibilità per cercare di rimediare o, quantomeno, portare a termine ciò che è stato lasciato a metà nella vita precedente.
Tuttavia, nonostante questo, la produzione ha commesso un errore gravissimo: hanno voluto aprire una serratura tonda con una chiave quadrata. I primi otto o nove episodi sono fantastici, impeccabili, tanta azione, sentimenti e la "classica" vita scolastica di chi cerca di combattere Dio; nelle ultime puntate, invece, non sono stati inseriti tutti quegli elementi che, a parere mio, sarebbero potuti essere la vera forza della serie animata quali le storie di tutti i protagonisti. Un finale strascicato e confuso dove si perdono di vista tutti quegli elementi epici e principali, concentrandosi solo su Otonashi ed il suo desiderio di rendere tutti felici (cliché). Guardando l'anime non conosceremo mai le vere storie di Takamatsu, Noda, Shiina, Yusa, quel genio di TK e compagnia bella.
Non è una brutta cosa tralasciare alcuni dettagli ma, dal mio punto di vista, o tutti o nessuno: perché mirare pesantemente solo ad alcune storie come quella di Yui (fan service morale molto spinto con la ragazza paralizzata) per poi lasciarci a bocca asciutta?
Questi aspetti, uniti ad un wipe out totale, senza senso e troppo improvviso negli ultimi episodi, mi portano a giudicare "Angel Beats!" una serie appena sufficiente.
<b>*Fine Spoiler*</b>
Considerazioni finali.
"Angel Beats!" è senz'ombra di dubbio uno degli anime che, bene o male, vanno visti, ma senza troppe pretese.
Se vi piacciono le commedie scolastiche, delle gag esilaranti come poche ed un minimo di sentimento, seppur spinto, è la serie che fa per voi.
Inoltre per gli amanti del JRock, troverete la colonna sonora estremamente piacevole.
Tanti sono gli elementi che avrebbero potuto rendere quest'anime uno dei migliori, ma sono tanti anche gli errori di stesura e le decisioni prese in merito ad una trama che potrebbe lasciarvi a bocca asciutta se, come me, nel finale cercate sempre la completezza in una storia.
Trama: "Angel Beats!" è ambientato in un limbo ultraterreno, in una scuola superiore per essere più precisi, dove infuria l'eterna battaglia contro un angelo, "Tenshi," (letteralmente "angelo" in Giapponese) il cui unico scopo sembra quello di cancellare l'esistenza del gruppo "SSS" (Shinda Sekai Sensen) composto da dei giovani uomini e donne rimasti intrappolati con la propria anima in questo falso mondo dove non esiste la morte, caratteristica che porterà un numero enorme di siparietti esilaranti.
Il protagonista è Otonashi, un ragazzo catapultato in questa dimensione, abbandonato dalla propria memoria, che da subito si troverà a scontrarsi con le leggi del nuovo mondo facendo la conoscenza della fondatrice del movimento che combatte l'angelo: Yuri, una ragazza dall'aspetto comune, che veste una divisa scolastica e che guida un gruppo di ribelli armati fino ai denti. Tutto regolare.
Ben presto, tra gag ai limiti della lacrima da risata, sparatorie furibonde, tanta bella musica e "piani per la conquista del mondo," Otonashi ed il resto dei ribelli dovranno vedersela con diversi nemici o presunti tali.
<b>*ATTENZIONE: Possibili Spoiler*</b>
"Angel Beats!" è un concentrato di ilarità circondato da un'ottima storia di base: ognuna delle giovani vite stroncate ha avuto una seconda possibilità per cercare di rimediare o, quantomeno, portare a termine ciò che è stato lasciato a metà nella vita precedente.
Tuttavia, nonostante questo, la produzione ha commesso un errore gravissimo: hanno voluto aprire una serratura tonda con una chiave quadrata. I primi otto o nove episodi sono fantastici, impeccabili, tanta azione, sentimenti e la "classica" vita scolastica di chi cerca di combattere Dio; nelle ultime puntate, invece, non sono stati inseriti tutti quegli elementi che, a parere mio, sarebbero potuti essere la vera forza della serie animata quali le storie di tutti i protagonisti. Un finale strascicato e confuso dove si perdono di vista tutti quegli elementi epici e principali, concentrandosi solo su Otonashi ed il suo desiderio di rendere tutti felici (cliché). Guardando l'anime non conosceremo mai le vere storie di Takamatsu, Noda, Shiina, Yusa, quel genio di TK e compagnia bella.
Non è una brutta cosa tralasciare alcuni dettagli ma, dal mio punto di vista, o tutti o nessuno: perché mirare pesantemente solo ad alcune storie come quella di Yui (fan service morale molto spinto con la ragazza paralizzata) per poi lasciarci a bocca asciutta?
Questi aspetti, uniti ad un wipe out totale, senza senso e troppo improvviso negli ultimi episodi, mi portano a giudicare "Angel Beats!" una serie appena sufficiente.
<b>*Fine Spoiler*</b>
Considerazioni finali.
"Angel Beats!" è senz'ombra di dubbio uno degli anime che, bene o male, vanno visti, ma senza troppe pretese.
Se vi piacciono le commedie scolastiche, delle gag esilaranti come poche ed un minimo di sentimento, seppur spinto, è la serie che fa per voi.
Inoltre per gli amanti del JRock, troverete la colonna sonora estremamente piacevole.
Angel Beat è stato un anime che in certi momenti ho odiato e in altri amato. Da un punto di vista prettamente tecnico mi è piaciuto moltissimo, musiche, personaggi e ambienti sono molto caratterizzati e curati nel dettaglio; certo lo stile del disegno molto "shoujo" non mi ha fatto impazzire ma devo ammettere che comunque è ben realizzato.
Per quanto riguarda la trama posso dire che è molto interessante e anche piuttosto innovativa anche se si trattava di un anime "Scolastico" si parla pur sempre di una scuola in un luogo che sta tra la vita e l'aldilà. Purtroppo però
l'intreccio e lo svolgersi della trama era piuttosto privo di senso e di logica, anche considerandolo più un fantasy, molte scene e spiegazioni sembravano delle grandissime forzature. Altro fatto che mi ha lasciata un po' perplessa è stata la caratterizzazione dei personaggi che rimane sempre un po' vaga e finge di essere introspettiva. Proprio questa caratteristica di "fingere" di essere un anime profondo e introspettivo mi ha infastidita non poco. Ogni puntata sembrava quasi volesse forzarti le lacrime, magari sarò insensibile io, ma vi posso assicurare che era tutto troppo FORZATO e tutto troppo precipitoso, magari qualche puntata in più non avrebbe fatto male, ma non sarebbe cambiato più di tanto il risultato.
Quindi perchè un 6 e non un 4? E' un anime a cui si deve riconoscere l'innovazione e la bellezza "tecnica"; non ci sono molti anime allo stesso livello. Consiglio di guardarlo senza alcuna pretesa, magari in questo modo vi piacerà un po' di più.
Per quanto riguarda la trama posso dire che è molto interessante e anche piuttosto innovativa anche se si trattava di un anime "Scolastico" si parla pur sempre di una scuola in un luogo che sta tra la vita e l'aldilà. Purtroppo però
l'intreccio e lo svolgersi della trama era piuttosto privo di senso e di logica, anche considerandolo più un fantasy, molte scene e spiegazioni sembravano delle grandissime forzature. Altro fatto che mi ha lasciata un po' perplessa è stata la caratterizzazione dei personaggi che rimane sempre un po' vaga e finge di essere introspettiva. Proprio questa caratteristica di "fingere" di essere un anime profondo e introspettivo mi ha infastidita non poco. Ogni puntata sembrava quasi volesse forzarti le lacrime, magari sarò insensibile io, ma vi posso assicurare che era tutto troppo FORZATO e tutto troppo precipitoso, magari qualche puntata in più non avrebbe fatto male, ma non sarebbe cambiato più di tanto il risultato.
Quindi perchè un 6 e non un 4? E' un anime a cui si deve riconoscere l'innovazione e la bellezza "tecnica"; non ci sono molti anime allo stesso livello. Consiglio di guardarlo senza alcuna pretesa, magari in questo modo vi piacerà un po' di più.
Sicuramente uno dei più eccezionali capolavori nipponici degli ultimi anni: "Angel Beats!" a primo impatto può sembrare una normalissima commedia scolastica ambientata nell'aldilà di cui, inizialmente presi dalla comicità degli eventi, ignoriamo la profondità e la vera drammaticità, che negli episodi seguenti come un vero e proprio "boom!" stravolgeranno l'intera serie portandoci a convivere allo stesso tempo con risate e lacrime. La serie inoltre è ulteriormente arricchita con elementi e vicende originali che con il procedere della serie completeranno un puzzle di eventi, sorprendendo gran parte degli spettatori.
La storia comincia con Otonashi, un normale ragazzo, che dopo essere morto, si risveglia immemore in una dimensione a metà tra la Terra e il Paradiso, dove nel bel mezzo di un combattimento della SSS (Shinda Sekai Sensen) incontra Yuri, legittima leader e creatrice del progetto, la quale invita subito Otonashi a unirsi al gruppo assieme ad altri bizzarri membri apparentemente diversi tra loro e caratterizzati da una certa comicità, ma aventi tutti in comune una vita breve, stroncata da una morte ingiusta.
Lo scopo della SSS è infatti quello di ribellarsi a Dio, vendicando i crudeli destini di tutti i membri e soprattutto sbarazzarsi di Tenshi, presidentessa del consiglio studentesco della scuola che i nostri protagonisti sono obbligati a frequentare correttamente per poi scomparire reincarnandosi in una nuova vita.
Porrei inoltre ulteriore attenzione ai temi che emergono dall'opera, tutti dettagliatamente definiti e accurati. Da questo punto di vista, infatti, gli elementi che caratterizzano la presenza di un Dio presentano brandelli di varie religioni, da quella cristiana a quella buddista, rendendo quest'opera adatta a un pubblico universale, il tutto reso ancor più suggestivo dall'ambientazione tipica di un videogioco da combattimento con ogni tipo di arma da fuoco in un ambiente quasi "sacro", fino alla presenza di personaggi non umani (NPC) che dicono sempre le stesse parole.
Riterrei inoltre le musiche un ulteriore capolavoro, sia quelle presenti durante la storia sia l'opening e specialmente l'ending.
Insomma concluderei dicendo che un anime come "Angel Beats!" merita davvero molto e aggiungo che non gli ho assegnato 10 giusto perché mi sarebbe piaciuto che un minuscolo aspetto di questo finale perfetto fosse stato reso ancor più perfetto.
La storia comincia con Otonashi, un normale ragazzo, che dopo essere morto, si risveglia immemore in una dimensione a metà tra la Terra e il Paradiso, dove nel bel mezzo di un combattimento della SSS (Shinda Sekai Sensen) incontra Yuri, legittima leader e creatrice del progetto, la quale invita subito Otonashi a unirsi al gruppo assieme ad altri bizzarri membri apparentemente diversi tra loro e caratterizzati da una certa comicità, ma aventi tutti in comune una vita breve, stroncata da una morte ingiusta.
Lo scopo della SSS è infatti quello di ribellarsi a Dio, vendicando i crudeli destini di tutti i membri e soprattutto sbarazzarsi di Tenshi, presidentessa del consiglio studentesco della scuola che i nostri protagonisti sono obbligati a frequentare correttamente per poi scomparire reincarnandosi in una nuova vita.
Porrei inoltre ulteriore attenzione ai temi che emergono dall'opera, tutti dettagliatamente definiti e accurati. Da questo punto di vista, infatti, gli elementi che caratterizzano la presenza di un Dio presentano brandelli di varie religioni, da quella cristiana a quella buddista, rendendo quest'opera adatta a un pubblico universale, il tutto reso ancor più suggestivo dall'ambientazione tipica di un videogioco da combattimento con ogni tipo di arma da fuoco in un ambiente quasi "sacro", fino alla presenza di personaggi non umani (NPC) che dicono sempre le stesse parole.
Riterrei inoltre le musiche un ulteriore capolavoro, sia quelle presenti durante la storia sia l'opening e specialmente l'ending.
Insomma concluderei dicendo che un anime come "Angel Beats!" merita davvero molto e aggiungo che non gli ho assegnato 10 giusto perché mi sarebbe piaciuto che un minuscolo aspetto di questo finale perfetto fosse stato reso ancor più perfetto.
La storia di "Angel Beats!" è ambientata in un mondo diverso da quello terreno, una sorta di aldilà. I protagonisti della serie fanno parte di un'organizzazione che ha il fine di raggiungere Dio per vendicarsi dei destini crudeli che hanno vissuto e, non essendo stati felici in vita o non avendo potuto realizzare il proprio sogno, hanno una seconda possibilità.
Devo ammettere che all'inizio non ci capivo molto e ritenevo la trama molto incasinata, ma con il susseguirsi degli episodi tutto si è fatto più chiaro e ho iniziato a capire quali fossero le regole di quel mondo.
Riguardo ai personaggi, Otonashi è ovviamente il protagonista e ha una personalità davvero ammirevole perché non vuole che nessuno provi mai tristezza o dolore.
Un altro commentino teneruccio lo dedicherei a Kanade, perché all'inizio appare come il 'cattivo' della storia, ma in verità è una dolcissima ragazza albina con due occhioni gialli che però trova difficoltà a esternare le sue emozioni e di conseguenza parla molto poco, ma ciò che dice nell'ultima puntata è molto toccante e sorprende lo spettatore facendolo commuovere. Non rivelo nulla, ma una lacrimuccia c'è stata.
Non vorrei scrivere troppo perché poi diventa stancante, quindi concludo affermando che "Angel Beats!" è un anime che merita di essere visto e dunque si prende un bel 8 pieno.
Devo ammettere che all'inizio non ci capivo molto e ritenevo la trama molto incasinata, ma con il susseguirsi degli episodi tutto si è fatto più chiaro e ho iniziato a capire quali fossero le regole di quel mondo.
Riguardo ai personaggi, Otonashi è ovviamente il protagonista e ha una personalità davvero ammirevole perché non vuole che nessuno provi mai tristezza o dolore.
Un altro commentino teneruccio lo dedicherei a Kanade, perché all'inizio appare come il 'cattivo' della storia, ma in verità è una dolcissima ragazza albina con due occhioni gialli che però trova difficoltà a esternare le sue emozioni e di conseguenza parla molto poco, ma ciò che dice nell'ultima puntata è molto toccante e sorprende lo spettatore facendolo commuovere. Non rivelo nulla, ma una lacrimuccia c'è stata.
Non vorrei scrivere troppo perché poi diventa stancante, quindi concludo affermando che "Angel Beats!" è un anime che merita di essere visto e dunque si prende un bel 8 pieno.
"Angel Beats!" è stato uno dei miei primi anime, alla cui visione ho pianto seriamente. Ha uno stile molto originale: dài, ragazzi, chi avrebbe mai pensato a un anime con una scuola dell'aldilà, dove c'è il Purgatorio e iniziano guerriglie? Beh, si chiama "Angel Beats!" ed è un anime a dir poco fantastico. Adatto ai ragazzi e alle ragazze, potrebbe far piangere chiunque. Ha dell'azione, del drammatico, di soprannaturale veramente poco e del sentimentale nella seconda parte. Ci si è dimenticati che fa anche molto ridere. Lo consiglio veramente a tutti. I disegni sono apprezzabili, le voci non irritanti. Questa è la parte positiva.
La parte negativa, invece: non mi è piaciuto il finale. E' un po' confuso nella storia e forse non si è veramente detto qualcosa che si sarebbe potuta dire tranquillamente. Io la credo così.
<b>SPOILER</b>
La scena della vita di Otonashi è stata troppo per me. Non riuscivo a respirare da quante lacrime buttavo fuori dagli occhi.
La parte negativa, invece: non mi è piaciuto il finale. E' un po' confuso nella storia e forse non si è veramente detto qualcosa che si sarebbe potuta dire tranquillamente. Io la credo così.
<b>SPOILER</b>
La scena della vita di Otonashi è stata troppo per me. Non riuscivo a respirare da quante lacrime buttavo fuori dagli occhi.
"Angel Beats!" è un anime sicuramente ben realizzato, ambientato in una sorta di limbo dove i ragazzi morti possono vivere in un liceo facendo ciò che credono.
La trama non è scevra di leggerezze, incluso il continuum spazio-temporale e oggettivamente le biografie dei personaggi sono parecchio sfigate e a tratti irrealistiche. (<b>Spoiler per tutta la parentesi</b>: la storia di Yuzuru è poco credebile, nel senso che non si capisce come abbia fatto a mantenere la sorellina andando alle medie; al contempo non si capisce come faccia ad avere quelle conoscenze mediche senza neanche essere andato all'università; infine non si capisce come faccia Kanade a essere arrivata in pugatorio prima di Yuzuru). Secondo me si sarebbero potuti creare meno plothole e vite più realistiche; alcune volte ho avuto seri problemi a entrare con i personaggi in empatia proprio per la somma di sfighe assolutamente improbabili.
Se però si sorvola su questi eccessi e si lascia perdere il problema del continuum spazio-temporale, la trama è carina, anche se anche qui ci sono parecchi problemi, perché in realtà non si capisce bene come sia nato il battaglione e perché, inoltre, praticamente la trama cambia di episodio in episodio, andando un po' quasi a braccio, anche se non in modo sgradevole, perché in fondo lo stesso battaglione va un po' a braccio, quindi ci sta. Quello che però un po' scoccia è che la mitologia del mondo venga analizzata, ma non spiegata, il che è persino ottimo, perché l'ennesimo pippotto sull'importanza di divertirsi e di godersi della vita sarebbe stato stucchevole in un anime che per giunta spesso tende a esserlo, ma d'altro canto qualche teoria e qualche riflessione in più in fondo li avrebbe richiesti.
La varietà di personaggi è divertente e trovo debole solo Tenshi, ormai la bianchiccia apatica ha decisamente stufato.
Yuri è una buona leader e si accoppia bene con Yuzuru, anche se il cambiamento finale non mi ha molto convinto. Anche se non è un out of character, semplicemente avrei preferito prendesse un'altra strada (<b>spoiler per la parentesi e il paragrafo</b>: mi è piaciuto il finale, ma mi sembrava più da loro restare nel mondo a giudare le nuove anime sperdute).
Il finale è un po' "anti-climatico" e a tratti noioso, però compensa con una buona dose di lacrime e nel complesso non mi sembra il caso di criticarlo più del dovuto.
Nel complesso il voto è un 9 pieno, perché non è perfetto, ma è molto godibile, soprattutto quando l'anime avanza e abbandona la modalità filler - che comunque sono utili, servono a spiegare il mondo. In effetti tutte le tematiche potevano essere maggiormente approfondite: Dio, il trapianto di organi, l'informatica che manipola il mondo, il rimpianto, il vivere la propria età. Ma era necessario? Il messaggio è chiaro anche così, e andare oltre sarebbe stato un po' pesante: l'anime abbozza e sta a noi trovare la risposta, del resto questo è un mondo creato perché ognuno trovi la sua strada. Sarebbe incoerente che quest'anime ci desse delle risposte univoche, no?
La trama non è scevra di leggerezze, incluso il continuum spazio-temporale e oggettivamente le biografie dei personaggi sono parecchio sfigate e a tratti irrealistiche. (<b>Spoiler per tutta la parentesi</b>: la storia di Yuzuru è poco credebile, nel senso che non si capisce come abbia fatto a mantenere la sorellina andando alle medie; al contempo non si capisce come faccia ad avere quelle conoscenze mediche senza neanche essere andato all'università; infine non si capisce come faccia Kanade a essere arrivata in pugatorio prima di Yuzuru). Secondo me si sarebbero potuti creare meno plothole e vite più realistiche; alcune volte ho avuto seri problemi a entrare con i personaggi in empatia proprio per la somma di sfighe assolutamente improbabili.
Se però si sorvola su questi eccessi e si lascia perdere il problema del continuum spazio-temporale, la trama è carina, anche se anche qui ci sono parecchi problemi, perché in realtà non si capisce bene come sia nato il battaglione e perché, inoltre, praticamente la trama cambia di episodio in episodio, andando un po' quasi a braccio, anche se non in modo sgradevole, perché in fondo lo stesso battaglione va un po' a braccio, quindi ci sta. Quello che però un po' scoccia è che la mitologia del mondo venga analizzata, ma non spiegata, il che è persino ottimo, perché l'ennesimo pippotto sull'importanza di divertirsi e di godersi della vita sarebbe stato stucchevole in un anime che per giunta spesso tende a esserlo, ma d'altro canto qualche teoria e qualche riflessione in più in fondo li avrebbe richiesti.
La varietà di personaggi è divertente e trovo debole solo Tenshi, ormai la bianchiccia apatica ha decisamente stufato.
Yuri è una buona leader e si accoppia bene con Yuzuru, anche se il cambiamento finale non mi ha molto convinto. Anche se non è un out of character, semplicemente avrei preferito prendesse un'altra strada (<b>spoiler per la parentesi e il paragrafo</b>: mi è piaciuto il finale, ma mi sembrava più da loro restare nel mondo a giudare le nuove anime sperdute).
Il finale è un po' "anti-climatico" e a tratti noioso, però compensa con una buona dose di lacrime e nel complesso non mi sembra il caso di criticarlo più del dovuto.
Nel complesso il voto è un 9 pieno, perché non è perfetto, ma è molto godibile, soprattutto quando l'anime avanza e abbandona la modalità filler - che comunque sono utili, servono a spiegare il mondo. In effetti tutte le tematiche potevano essere maggiormente approfondite: Dio, il trapianto di organi, l'informatica che manipola il mondo, il rimpianto, il vivere la propria età. Ma era necessario? Il messaggio è chiaro anche così, e andare oltre sarebbe stato un po' pesante: l'anime abbozza e sta a noi trovare la risposta, del resto questo è un mondo creato perché ognuno trovi la sua strada. Sarebbe incoerente che quest'anime ci desse delle risposte univoche, no?
Sinceramente penso che quest'anime sia uno dei migliori che io abbia mai visto, sia dal punto di vista della comicità sia dal punto di vista delle emozioni e dei sentimenti che quest'anime ti fa provare durante la presa visione, nonché dei ragionamenti e degli interrogativi che pone allo spettatore, senza darne tuttavia una risposta chiara e definita, forse proprio perché l'autore voleva evitare di imporre il proprio modo di pensare e vedere le cose, soprattutto la religione, argomento poco trattato nella storia degli anime, ma che in questo diventa in pratica il perno e il centro di tutta la vicenda.
La storia inizia con un ragazzo che all'improvviso si risveglia davanti a un edificio scolastico, senza ricordare nulla sul come e sul perché fosse lì. E' notte, si guarda attorno e vede che lì vicino, appostata dietro a una siepe, si trova una ragazza con l'uniforme di una scuola che non conosceva e con un dragunov in mano, con la mira su un'altra ragazza, piccola di statura, con lunghi capelli argentei e profondi occhi giallo intenso. Yurippe - così dice di chiamarsi la ragazza con il dragunov - gli spiega che si trova nell'aldilà, in una scuola; gli spiega inoltre che quella ragazza alla quale sta mirando, dalle sue parti soprannominata Tenshi ("angelo"), è appunto l'angelo di "Dio", colui che ha creato questo posto e colui al quale lei e gli altri membri dell'organizzazione da lei fondata e diretta, la SSS Shinda Sekai Sensen, cercano di opporsi. Il ragazzo rimane incredulo di fronte alle parole della ragazza e pensando che si tratti di uno scherzo decide di andare dalla ragazza chiamata Tenshi per farle alcune domande, la prima delle quali è: "È vero che siamo già morti, visto che ci troviamo in questo luogo?". La ragazza risponde pugnalandolo dritto al cuore. Dopodiché Otonashi, il nome del protagonista, si risveglia nell'infermeria della scuola, ancora vivo e tutto intero. Subito pensa di avere sognato, ma quando vede che la sua camicia è tutta sporca di sangue è costretto a ricredersi. Da qui decide poi di unirsi alla SSS, dove trova altri ragazzi che come lui sono morti e si trovano in quel luogo. Il loro scopo è sconfiggere Tenshi e il loro motto è: "Non esiste nessun Dio né Buddah, né altro".
Da qui la trama si sviluppa sfruttando soprattutto il fatto che i personaggi, essendo già morti, non possano morire di nuovo per creare delle gag divertentissime e molto particolari, uniche nel loro genere.
I personaggi sono molto variegati, unici e ben definiti, senza contare il "trauma" che li accompagna e che viene rivelato per ognuno di loro man mano che la storia procede. È inutile stare a elencarli, sono davvero tanti, ma i meglio riusciti sono proprio Tenshi, Otonashi e Yurippe. Poi ci sono anche il rapper, la ninja, l'uomo con l'ascia, il mangione, il nerd informatico che vuole essere chiamato "Cristo", lo stupido di turno, la cantante, la ragazzina un po' appiccicosa ma tenera e così via.
Man mano che l'anime si avvicina al finale, i momenti tristi e commoventi aumentano, culminando nel fatidico episodio 13, la cerimonia del diploma, per cui consiglio a coloro che ancora devono vederlo di tenersi a fianco un bel pacco di fazzoletti.
Le colonne sonore sono bellissime e cambiano anche molto spesso; molto belle sono le canzoni suonate e cantate dalle Girls Dead Monster, per non parlare della commoventissima "My Song". Anche l'opening è molto bella e ben realizzata anche graficamente.
Le animazioni sono di livello molto pregiato, la grafica è eccellente e ben definita, rendendo molto bene l'idea della prospettiva e anche le emozioni che l'autore vuole trasmetterci in un determinato momento. Anche i colori sono molto brillanti.
Il finale è davvero sublime, lascia tutti con un sorriso amaro sulle labbra e con le lacrime agli occhi: questo è il primo anime che mi abbia mai fatto commuovere.
Commento personale: "Angel Beats!" fa riflettere, fa ridere, fa piangere; è ben realizzato, con tematiche profonde e molto ben definite e anche uniche nel loro genere. Che volete di più? Cosa state aspettando? Perché perdete tempo a leggere la mia stupida recensione? Correte a vedervi l'anime piuttosto!
La storia inizia con un ragazzo che all'improvviso si risveglia davanti a un edificio scolastico, senza ricordare nulla sul come e sul perché fosse lì. E' notte, si guarda attorno e vede che lì vicino, appostata dietro a una siepe, si trova una ragazza con l'uniforme di una scuola che non conosceva e con un dragunov in mano, con la mira su un'altra ragazza, piccola di statura, con lunghi capelli argentei e profondi occhi giallo intenso. Yurippe - così dice di chiamarsi la ragazza con il dragunov - gli spiega che si trova nell'aldilà, in una scuola; gli spiega inoltre che quella ragazza alla quale sta mirando, dalle sue parti soprannominata Tenshi ("angelo"), è appunto l'angelo di "Dio", colui che ha creato questo posto e colui al quale lei e gli altri membri dell'organizzazione da lei fondata e diretta, la SSS Shinda Sekai Sensen, cercano di opporsi. Il ragazzo rimane incredulo di fronte alle parole della ragazza e pensando che si tratti di uno scherzo decide di andare dalla ragazza chiamata Tenshi per farle alcune domande, la prima delle quali è: "È vero che siamo già morti, visto che ci troviamo in questo luogo?". La ragazza risponde pugnalandolo dritto al cuore. Dopodiché Otonashi, il nome del protagonista, si risveglia nell'infermeria della scuola, ancora vivo e tutto intero. Subito pensa di avere sognato, ma quando vede che la sua camicia è tutta sporca di sangue è costretto a ricredersi. Da qui decide poi di unirsi alla SSS, dove trova altri ragazzi che come lui sono morti e si trovano in quel luogo. Il loro scopo è sconfiggere Tenshi e il loro motto è: "Non esiste nessun Dio né Buddah, né altro".
Da qui la trama si sviluppa sfruttando soprattutto il fatto che i personaggi, essendo già morti, non possano morire di nuovo per creare delle gag divertentissime e molto particolari, uniche nel loro genere.
I personaggi sono molto variegati, unici e ben definiti, senza contare il "trauma" che li accompagna e che viene rivelato per ognuno di loro man mano che la storia procede. È inutile stare a elencarli, sono davvero tanti, ma i meglio riusciti sono proprio Tenshi, Otonashi e Yurippe. Poi ci sono anche il rapper, la ninja, l'uomo con l'ascia, il mangione, il nerd informatico che vuole essere chiamato "Cristo", lo stupido di turno, la cantante, la ragazzina un po' appiccicosa ma tenera e così via.
Man mano che l'anime si avvicina al finale, i momenti tristi e commoventi aumentano, culminando nel fatidico episodio 13, la cerimonia del diploma, per cui consiglio a coloro che ancora devono vederlo di tenersi a fianco un bel pacco di fazzoletti.
Le colonne sonore sono bellissime e cambiano anche molto spesso; molto belle sono le canzoni suonate e cantate dalle Girls Dead Monster, per non parlare della commoventissima "My Song". Anche l'opening è molto bella e ben realizzata anche graficamente.
Le animazioni sono di livello molto pregiato, la grafica è eccellente e ben definita, rendendo molto bene l'idea della prospettiva e anche le emozioni che l'autore vuole trasmetterci in un determinato momento. Anche i colori sono molto brillanti.
Il finale è davvero sublime, lascia tutti con un sorriso amaro sulle labbra e con le lacrime agli occhi: questo è il primo anime che mi abbia mai fatto commuovere.
Commento personale: "Angel Beats!" fa riflettere, fa ridere, fa piangere; è ben realizzato, con tematiche profonde e molto ben definite e anche uniche nel loro genere. Che volete di più? Cosa state aspettando? Perché perdete tempo a leggere la mia stupida recensione? Correte a vedervi l'anime piuttosto!
Potrebbe contenere spoiler
Tantissime aspettative creò quello che venne definito 'l'ultimo capolavoro' dei celebri studi nipponici d'animazione Aniplex, P.A. Works e la Key: i fan che avevano pianto e sorriso dinanzi a 'Kanon', ad 'Air' e a 'Clannad' si aspettavano grandi cose da 'Angel Beats!'. L'anime è stato al centro di numerosi dibattiti. Disegni nuovi, colori intensi, animazioni perfette vennero apprezzati dagli intenditori, come del resto anche la meravigliosa colonna sonora, la migliore che l'autore abbia mai prodotto e forse una delle più belle di tutto il panorama dell'animazione, e non mi riferisco solo alle canzoni, ma soprattutto alle OST, che in pochissimo tempo fecero vendere milioni di copie. Numerose però furono le pecche dell'anime. Secondo alcuni è una storia troppo breve, ricca di preziosi spunti non approfonditi, perché a parte i protagonisti non sappiamo nulla degli altri personaggi; secondo altri invece l'opera è efficace così com'è. Molti ritenevano che la storia non fosse poi così originale; altri al contrario ne apprezzavano l'iniziativa.
In realtà - a mio parere - a furia di criticarlo per le più disparate ragioni si è finito con il perdere di vista quello che era il vero scopo dell'anime.
Nel Medioevo ci pensò Dante a dare un messaggio di speranza a tutti gli uomini con l'opera che lo rese immortale dinanzi all'umanità intera. Speranza, perché la vita era piena di corruzione. Speranza, perché nessuno possa più smarrire la retta via.
Nel 2010, in un'epoca più che mai vuota, forse con il medesimo scopo, Jun Maeda, noto scrittore e compositore già conosciuto per 'Clannad', 'Kanon' e 'Air', comincia un nuovo e inaspettato progetto, una 'Divina Commedia del XXI secolo'. Già, perché 'Angel Beats!', o meglio il luogo dove è ambientato 'Angel Beats!', è un'onirica dimensione dell'animo, proprio come il purgatorio dantesco. Solo che qui non ci troviamo su un monte, ma in una comunissima scuola, non ci sono pene da patire, ma comuni lezioni da seguire. Vi è una scuola abitata da anime di studenti che si trovano qui tutti con uno scopo ben preciso: riflettere circa la propria esistenza. Eppure non a tutti è chiaro questo messaggio.
Tutto comincia all'improvviso, quando meno te lo aspetti. Come tutti in questo posto sei morto e non sai il perché. Un solo sentimento ti anima: vendetta. Vendetta contro quel dio che ha permesso che la tua vita fosse un inferno, che ti ha fatto morire in un modo così assurdo. Lottare: lottare contro quel dio diventa il tuo unico scopo nel regno dei morti. Eppure, pur lottando con tutte le tue forze contro quella realtà nulla è cambiato. Obbiettivo: perché hai perso di vista il tuo obbiettivo, perché hai forse dimenticato perché sei qui. Amore: l'amore è il motore del mondo, ciò che 'move il sole e le altre stelle', amare la vita.
Dio, facendoti venire qui voleva solo darti una possibilità. Possibilità, speranza, fiducia, obbiettivo: parole che implicano un'azione futura...
Perché per quanto possa essere dura, per quante catene ti possano trattenere, per quanto tu abbia paura di morire, per quanti ostacoli tu debba superare, la vita è una, sola, sacra e insostituibile, il tuo tesoro più prezioso.
Tantissime aspettative creò quello che venne definito 'l'ultimo capolavoro' dei celebri studi nipponici d'animazione Aniplex, P.A. Works e la Key: i fan che avevano pianto e sorriso dinanzi a 'Kanon', ad 'Air' e a 'Clannad' si aspettavano grandi cose da 'Angel Beats!'. L'anime è stato al centro di numerosi dibattiti. Disegni nuovi, colori intensi, animazioni perfette vennero apprezzati dagli intenditori, come del resto anche la meravigliosa colonna sonora, la migliore che l'autore abbia mai prodotto e forse una delle più belle di tutto il panorama dell'animazione, e non mi riferisco solo alle canzoni, ma soprattutto alle OST, che in pochissimo tempo fecero vendere milioni di copie. Numerose però furono le pecche dell'anime. Secondo alcuni è una storia troppo breve, ricca di preziosi spunti non approfonditi, perché a parte i protagonisti non sappiamo nulla degli altri personaggi; secondo altri invece l'opera è efficace così com'è. Molti ritenevano che la storia non fosse poi così originale; altri al contrario ne apprezzavano l'iniziativa.
In realtà - a mio parere - a furia di criticarlo per le più disparate ragioni si è finito con il perdere di vista quello che era il vero scopo dell'anime.
Nel Medioevo ci pensò Dante a dare un messaggio di speranza a tutti gli uomini con l'opera che lo rese immortale dinanzi all'umanità intera. Speranza, perché la vita era piena di corruzione. Speranza, perché nessuno possa più smarrire la retta via.
Nel 2010, in un'epoca più che mai vuota, forse con il medesimo scopo, Jun Maeda, noto scrittore e compositore già conosciuto per 'Clannad', 'Kanon' e 'Air', comincia un nuovo e inaspettato progetto, una 'Divina Commedia del XXI secolo'. Già, perché 'Angel Beats!', o meglio il luogo dove è ambientato 'Angel Beats!', è un'onirica dimensione dell'animo, proprio come il purgatorio dantesco. Solo che qui non ci troviamo su un monte, ma in una comunissima scuola, non ci sono pene da patire, ma comuni lezioni da seguire. Vi è una scuola abitata da anime di studenti che si trovano qui tutti con uno scopo ben preciso: riflettere circa la propria esistenza. Eppure non a tutti è chiaro questo messaggio.
Tutto comincia all'improvviso, quando meno te lo aspetti. Come tutti in questo posto sei morto e non sai il perché. Un solo sentimento ti anima: vendetta. Vendetta contro quel dio che ha permesso che la tua vita fosse un inferno, che ti ha fatto morire in un modo così assurdo. Lottare: lottare contro quel dio diventa il tuo unico scopo nel regno dei morti. Eppure, pur lottando con tutte le tue forze contro quella realtà nulla è cambiato. Obbiettivo: perché hai perso di vista il tuo obbiettivo, perché hai forse dimenticato perché sei qui. Amore: l'amore è il motore del mondo, ciò che 'move il sole e le altre stelle', amare la vita.
Dio, facendoti venire qui voleva solo darti una possibilità. Possibilità, speranza, fiducia, obbiettivo: parole che implicano un'azione futura...
Perché per quanto possa essere dura, per quante catene ti possano trattenere, per quanto tu abbia paura di morire, per quanti ostacoli tu debba superare, la vita è una, sola, sacra e insostituibile, il tuo tesoro più prezioso.
"Angel Beats!" è una serie anime originale, prodotta dalla Key Art's Visual nel 2010. E' un "originale anime" in quanto è un prodotto nato come tale, non tratto da alcuna visual/light novel, come lo sono generalmente gli anime prodotti dalla Key, e credo che questa sua natura abbia apportato un notevole cambiamento nella qualità - in meglio, oserei dire. Sì, perché un anime nato come tale, e non come un pallido adattamento di un'opera originale, non può che essere migliore sia in qualità tecnica sia in narrazione della trama, sviluppata in modo da invogliare lo spettatore a proseguirne la visione, anziché correre ad acquistare il manga/light novel originale.
Perché questa precisazione in introduzione? Perché penso che la realizzazione di "Angel Beats!" e della sua trama sia stata prodotte al fine di catturare quanti più telespettatori (e sottolineerei il "tele-") possibili, cercando di racchiudere in sé tanti generi narrativi e tante categorizzazioni, coinvolgendo molte più classi di persone dalle esigenze diverse. E questo motivo è stato una delle chiavi del suo successo. Se fosse nato come novel, o addirittura come manga, sono più che sicura che non avrebbe avuto la stessa fortuna di adesso, e questo semplicemente perché il pubblico sarebbe stato ristretto in una piccola fascia di persone.
Il fatto di potersi adattare così facilmente a un pubblico vasto è uno dei punti di forza (e che mi sono piaciuti di più) di "Angel Beats!". Quest'anime è l'unico di quelli visti da me fino a ora che è riuscito a conferirmi un interesse "a tutto tondo". Esso racchiude in sé tante sfaccettature di trama: "Angel Beats!" è azione, è sentimentalismo, è malinconia, è commedia scolastica, è dramma psicologico, è persino musica. E chiunque sia appassionato anche solo di uno di questi generi narrativi troverà in quest'anime più di una soddisfazione in qualunque campo.
Ecco perché insistevo sulla sua nascita come anime: se fosse nato come manga, diciamo, shoujo, la mano sarebbe stata troppo calcata sulla parte amorosa, tralasciando tutti quei bei combattimenti che mi hanno emozionata; e la stessa cosa sarebbe successa se fosse nato come shounen, perché tutte le introspezioni psicologiche dei personaggi sarebbero state appena abbozzate. Così facendo, la storia avrebbe perso il suo lato unico e meraviglioso: la sua capacità di riunire entro sé ogni piccola passione che invoglia tutti noi a guardare gli anime.
La trama sa essere basilare eppure tanto complessa. Inizia con il risveglio di Otonashi, il protagonista, in un mondo alternativo, dove viene reclutato da un gruppo di ragazzi in divisa scolastica, a cui fa capo una ragazza conosciuta come Yurippe. E' proprio lei a spiegargli come funzionano le cose in quella dimensione, una realtà successiva alla morte dove gli spiriti dei defunti sono destinati ad aleggiare per poi sparire, chissà dove. I ragazzi pertanto non possono morire, ma soffrono e vivono tutte quelle emozioni che un adolescente vivo può sentire: questo mondo, infatti, è una copia di un liceo, che le anime possono frequentare vivendo così la loro "normale" esistenza di liceali; il tutto è governato da una ragazza che ricopre il ruolo di presidentessa del consiglio, chiamata con il fantomatico nome di Tenshi, "angelo". Sarà a lei che il gruppo di ribelli in cui entra Otonashi darà la caccia, convinto che cerchi di rendere tutte le anime macchine senza personalità.
Gli episodi alternano, in uno stile cantilenante ma tutto sommato godibile, momenti di action pura (combattimenti con Tenshi e successivi studenti "cattivi") a sentimentalismi e storie strappalacrime tipiche di ogni prodotto Key. La storia scorre bene con una regia ottima ed è rappresentata con una grafica significativa (se non i disegni, gli sfondi e la luce sono davvero resi bene).
Lato che infine ho amato di più sono le canzoni. Come dicevo prima, "Angel Beats!" è anche musica. Tra i vari personaggi troviamo due ragazze (l'una successiva all'altra) che fanno parte di una band il cui scopo è, in breve, quello di fare da esca, catturare l'attenzione dell'istituto mentre il resto della brigata compie i suoi attacchi a Tenshi. I brani cantati sono davvero belli e unici, e mi hanno saputo persino (a me!) strappare qualche lacrima. Ci sono storie dietro ogni nota e sentimenti dietro ogni parola cantata.
Giudizio finale? "Angel Beats!" è uno dei pochi anime a cui ho dato dieci. Anzi, ora che ci penso è l'unico finora. Neppure a "Paranoia Agent" del maestro Kon avevo dato quel voto, mi ero fermata a nove. Credo sia uno dei pochi prodotti in grado di incantare tutti, che si parli della trama o del significato.
Davvero, davvero meritevole. Guardatelo.
Perché questa precisazione in introduzione? Perché penso che la realizzazione di "Angel Beats!" e della sua trama sia stata prodotte al fine di catturare quanti più telespettatori (e sottolineerei il "tele-") possibili, cercando di racchiudere in sé tanti generi narrativi e tante categorizzazioni, coinvolgendo molte più classi di persone dalle esigenze diverse. E questo motivo è stato una delle chiavi del suo successo. Se fosse nato come novel, o addirittura come manga, sono più che sicura che non avrebbe avuto la stessa fortuna di adesso, e questo semplicemente perché il pubblico sarebbe stato ristretto in una piccola fascia di persone.
Il fatto di potersi adattare così facilmente a un pubblico vasto è uno dei punti di forza (e che mi sono piaciuti di più) di "Angel Beats!". Quest'anime è l'unico di quelli visti da me fino a ora che è riuscito a conferirmi un interesse "a tutto tondo". Esso racchiude in sé tante sfaccettature di trama: "Angel Beats!" è azione, è sentimentalismo, è malinconia, è commedia scolastica, è dramma psicologico, è persino musica. E chiunque sia appassionato anche solo di uno di questi generi narrativi troverà in quest'anime più di una soddisfazione in qualunque campo.
Ecco perché insistevo sulla sua nascita come anime: se fosse nato come manga, diciamo, shoujo, la mano sarebbe stata troppo calcata sulla parte amorosa, tralasciando tutti quei bei combattimenti che mi hanno emozionata; e la stessa cosa sarebbe successa se fosse nato come shounen, perché tutte le introspezioni psicologiche dei personaggi sarebbero state appena abbozzate. Così facendo, la storia avrebbe perso il suo lato unico e meraviglioso: la sua capacità di riunire entro sé ogni piccola passione che invoglia tutti noi a guardare gli anime.
La trama sa essere basilare eppure tanto complessa. Inizia con il risveglio di Otonashi, il protagonista, in un mondo alternativo, dove viene reclutato da un gruppo di ragazzi in divisa scolastica, a cui fa capo una ragazza conosciuta come Yurippe. E' proprio lei a spiegargli come funzionano le cose in quella dimensione, una realtà successiva alla morte dove gli spiriti dei defunti sono destinati ad aleggiare per poi sparire, chissà dove. I ragazzi pertanto non possono morire, ma soffrono e vivono tutte quelle emozioni che un adolescente vivo può sentire: questo mondo, infatti, è una copia di un liceo, che le anime possono frequentare vivendo così la loro "normale" esistenza di liceali; il tutto è governato da una ragazza che ricopre il ruolo di presidentessa del consiglio, chiamata con il fantomatico nome di Tenshi, "angelo". Sarà a lei che il gruppo di ribelli in cui entra Otonashi darà la caccia, convinto che cerchi di rendere tutte le anime macchine senza personalità.
Gli episodi alternano, in uno stile cantilenante ma tutto sommato godibile, momenti di action pura (combattimenti con Tenshi e successivi studenti "cattivi") a sentimentalismi e storie strappalacrime tipiche di ogni prodotto Key. La storia scorre bene con una regia ottima ed è rappresentata con una grafica significativa (se non i disegni, gli sfondi e la luce sono davvero resi bene).
Lato che infine ho amato di più sono le canzoni. Come dicevo prima, "Angel Beats!" è anche musica. Tra i vari personaggi troviamo due ragazze (l'una successiva all'altra) che fanno parte di una band il cui scopo è, in breve, quello di fare da esca, catturare l'attenzione dell'istituto mentre il resto della brigata compie i suoi attacchi a Tenshi. I brani cantati sono davvero belli e unici, e mi hanno saputo persino (a me!) strappare qualche lacrima. Ci sono storie dietro ogni nota e sentimenti dietro ogni parola cantata.
Giudizio finale? "Angel Beats!" è uno dei pochi anime a cui ho dato dieci. Anzi, ora che ci penso è l'unico finora. Neppure a "Paranoia Agent" del maestro Kon avevo dato quel voto, mi ero fermata a nove. Credo sia uno dei pochi prodotti in grado di incantare tutti, che si parli della trama o del significato.
Davvero, davvero meritevole. Guardatelo.
"Angel Beats" è l'anime che ci dimostra in maniera eccellente come drammaticità e comicità possano sussistere all'interno di un'opera senza lasciare lo spettatore sconcertato dal prodotto che si vede. Stavolta non me lo ha consigliato nessuno, semplicemente ho preso il primo della mia lista anime con un voto abbastanza alto. Devo dire che, come al solito, l'utenza di Animeclick.it ci ha azzeccato. Non voglio esagerare, ma "Angel Beats" è sicuramente un capolavoro che merita di essere visto e rivisto perché emoziona, appassiona e fa ragionare su un argomento che generalmente negli anime non vengono trattati: la religione.
Otonashi si sveglia a un tratto sopra la scalinata di una scuola. Non ha ricordi del prima né tantomeno riesce a capire cosa ci faccia lì. Una ragazza vestita da liceale è accanto a lui con un dragunov (alla faccia della ragazza liceale!) pronta a sparare a un'altra giovane. Otonashi chiede spiegazioni e quello che ottiene lo sconvolge: lui è morto e ora si trova nell'aldilà, in cui degli esseri prima di essere reincarnati si sono ribellati a "dio" e al suo angelo Tenshi (la giovane a cui stavano sparando). Otonashi sconvolto va a chiedere informazioni a Tenshi e di tutta risposta riceve una coltellata al cuore. Poco dopo si risveglierà e verrà a scoprire che essendo già morto in quel mondo non si può "ri-morire".
A questo punto decide di unirsi alla SSS (capeggiata dalla giovane con il dragunov) per poter fronteggiare "dio".
La prima cosa che colpisce di quest'anime è la genialità. I personaggi sono tutti eccentrici. Abbiamo un rapper, una ninja che dice solo "sei stolto!", uno senza un carattere, un teppista, uno che si appassiona abbastanza velocemente ad altri ragazzi (è fantastico, 'sto personaggio!). In realtà i personaggi risultano geniali per quello che succede a loro. L'autore, avendo la possibilità di non ucciderli qualsiasi cosa facciano, riesce a elaborare gag molto divertenti usando scene che, generalmente, farebbero scendere lacrimoni in altri anime. Perciò non si ci deve preoccupare se i personaggi: volano dal decimo piano, vengono massacrati da armi contundenti, vedono gattini esplosivi e vi si lanciano sopra, si uccidono per scherzo.
Quindi il punto forte, da come si evince, è proprio la comicità che risulta originale e quindi stupenda.
Lo stile all'inizio è incalzante, però a un certo punto rallenta: ciò è dovuto alla tematica drammatica che si svilupperà. Ci viene infatti indicato il motivo della loro permanenza lì. Si scopre, fin dall'inizio, che i personaggi non hanno avuto un passato roseo, anzi! Il continuo passare tra questi elementi profondi e comici ci porta a riflettere su alcune cose dette dai personaggi, prima tra tutte la domanda "esiste dio?". La posizione atea dell'anime mi sembra evidente, e non tanto per il finale, che può essere interpretato liberamente, ma quanto per alcune cose dette o fatte - esempio lampante è la frase per accedere al punto di ritrovo delle SSS: "Non esiste né dio né buddha né altro".
Altra domanda a cui si tenta di rispondere è: "Perché dio non aiuta coloro che soffrono?". Diciamo che questo è il filo conduttore di tutti gli episodi, in quanto non verranno mai dati dei perché. In fondo ho apprezzato ciò in quanto l'autore invita a riflettere e non vuole imporre il suo punto di vista.
Visto tutto quello elencato i personaggi, nonostante siano tantissimi, risultano tutti estremamente caratterizzati e profondi, almeno per coloro che vengono analizzati (avrei voluto conoscere la storia di TK, ho cercato e su internet si trovano tutte le sue battute).
A livello tecnico l'anime è impeccabile. A livello di OST ne avrò contate almeno una decina (una a puntata quasi). La regia ha fatto un lavoro fantastico tanto quanto quello dei doppiatori, che si sono rivelati davvero molto bravi. Ma sicuramente gli assi nella manica sono il disegno e la CG. Vedere scendere le scale a dei personaggi e piangere dalla magnifica realizzazione è da folli, ma è quello che ho provato! E per stavolta proprio non mi interessa niente dei colori "luccicosi", in quanto il tutto è stato realizzato con cura nei dettagli.
In realtà è difficile consigliare un anime simile. Potrei pensare a "Clannad" per il lato scolastico e sentimentale, ma per la fase comica e sempre scolastica oserei dire "Binbougami ga".
Otonashi si sveglia a un tratto sopra la scalinata di una scuola. Non ha ricordi del prima né tantomeno riesce a capire cosa ci faccia lì. Una ragazza vestita da liceale è accanto a lui con un dragunov (alla faccia della ragazza liceale!) pronta a sparare a un'altra giovane. Otonashi chiede spiegazioni e quello che ottiene lo sconvolge: lui è morto e ora si trova nell'aldilà, in cui degli esseri prima di essere reincarnati si sono ribellati a "dio" e al suo angelo Tenshi (la giovane a cui stavano sparando). Otonashi sconvolto va a chiedere informazioni a Tenshi e di tutta risposta riceve una coltellata al cuore. Poco dopo si risveglierà e verrà a scoprire che essendo già morto in quel mondo non si può "ri-morire".
A questo punto decide di unirsi alla SSS (capeggiata dalla giovane con il dragunov) per poter fronteggiare "dio".
La prima cosa che colpisce di quest'anime è la genialità. I personaggi sono tutti eccentrici. Abbiamo un rapper, una ninja che dice solo "sei stolto!", uno senza un carattere, un teppista, uno che si appassiona abbastanza velocemente ad altri ragazzi (è fantastico, 'sto personaggio!). In realtà i personaggi risultano geniali per quello che succede a loro. L'autore, avendo la possibilità di non ucciderli qualsiasi cosa facciano, riesce a elaborare gag molto divertenti usando scene che, generalmente, farebbero scendere lacrimoni in altri anime. Perciò non si ci deve preoccupare se i personaggi: volano dal decimo piano, vengono massacrati da armi contundenti, vedono gattini esplosivi e vi si lanciano sopra, si uccidono per scherzo.
Quindi il punto forte, da come si evince, è proprio la comicità che risulta originale e quindi stupenda.
Lo stile all'inizio è incalzante, però a un certo punto rallenta: ciò è dovuto alla tematica drammatica che si svilupperà. Ci viene infatti indicato il motivo della loro permanenza lì. Si scopre, fin dall'inizio, che i personaggi non hanno avuto un passato roseo, anzi! Il continuo passare tra questi elementi profondi e comici ci porta a riflettere su alcune cose dette dai personaggi, prima tra tutte la domanda "esiste dio?". La posizione atea dell'anime mi sembra evidente, e non tanto per il finale, che può essere interpretato liberamente, ma quanto per alcune cose dette o fatte - esempio lampante è la frase per accedere al punto di ritrovo delle SSS: "Non esiste né dio né buddha né altro".
Altra domanda a cui si tenta di rispondere è: "Perché dio non aiuta coloro che soffrono?". Diciamo che questo è il filo conduttore di tutti gli episodi, in quanto non verranno mai dati dei perché. In fondo ho apprezzato ciò in quanto l'autore invita a riflettere e non vuole imporre il suo punto di vista.
Visto tutto quello elencato i personaggi, nonostante siano tantissimi, risultano tutti estremamente caratterizzati e profondi, almeno per coloro che vengono analizzati (avrei voluto conoscere la storia di TK, ho cercato e su internet si trovano tutte le sue battute).
A livello tecnico l'anime è impeccabile. A livello di OST ne avrò contate almeno una decina (una a puntata quasi). La regia ha fatto un lavoro fantastico tanto quanto quello dei doppiatori, che si sono rivelati davvero molto bravi. Ma sicuramente gli assi nella manica sono il disegno e la CG. Vedere scendere le scale a dei personaggi e piangere dalla magnifica realizzazione è da folli, ma è quello che ho provato! E per stavolta proprio non mi interessa niente dei colori "luccicosi", in quanto il tutto è stato realizzato con cura nei dettagli.
In realtà è difficile consigliare un anime simile. Potrei pensare a "Clannad" per il lato scolastico e sentimentale, ma per la fase comica e sempre scolastica oserei dire "Binbougami ga".
"Angel Beats!" è una serie di 13 episodi. Il problema principale è questo, finisce troppo alla svelta, lasciando troppe cose in sospeso; ma andiamo con calma.
La storia prende come protagonista Otonashi, che si risveglia in un luogo che si scoprirà essere paragonabile a un aldilà per studenti, in cui essi rinascono per potere dimenticare i propri rimpianti dopo una vita infelice. Vi sono più o meno tre tipologie di persone: i cosiddetti NPC (Not Playing Characters), ovvero umani non reali che sono come quei personaggi nei videogiochi che hanno il solo scopo di aiutare il protagonista e sono mossi solo dal computer, gli studenti che portano avanti una vita normale e i membri dello Shinda Sekai Sensen, gruppo che si ribella verso Dio non stando alle regole della scuola (si suppone da lui creata) e che combatte Tenshi, una ragazza che si crede essere un angelo. Otonashi incontra subito sia questa sia Yuri, capo dell'SSS, e perciò si aggrega a loro, scoprendo tra l'altro che essi sono ribelli perché vivendo normalmente si scomparirebbe: tuttavia esso è l'unico modo per morire una seconda volta, in quanto ciò non è possibile con danni fisici.
Dato che altrimenti non si troverebbero lì, ogni personaggio ha un passato drammatico e toccante. Man mano che la storia va avanti, alcuni personaggi scompaiono riuscendo a liberarsi dei propri rimpianti, e questo diventa il fulcro della vicenda e si scopre essere l'obiettivo di Tenshi. E' giusto o no? E' questa la domanda che si pone il protagonista.
Il tutto è molto profondo ed emozionante, ma non mancano i personaggi divertenti. Personaggi che purtroppo alla fine dell'anime vengono fanculizzati senza ritegno, senza che di loro venga detto nulla. Inoltre (ocio al piccolo <b>SPOILER</b>) ciò che di paranormale c'è in quest'anime è in realtà controllato da programmi per computer. Dafuq?! Mi stai prendendo per il culo? Vabbè. (<b>/spoiler</b>)
Ultima cosa, purtroppo ci sono alcuni paradossi che possono essere spiegati solo con una fervida immaginazione. In teoria il protagonista non dovrebbe essere lì, ma c'è, e allora perché non è arrivato prima? E perché, se ha salvato quell'altra, lei è morta a breve (lo dico per via del suo aspetto ancora da ragazza)? Probabilmente senza aver visto l'anime non capite di cosa stia parlando, ma provate a rileggere queste frasi una volta completata la visione.
Girano voci che si stia lavorando a una seconda serie. Non ho la più pallida idea di come gli sceneggiatori vogliano agganciarla a questa, se la integrerà o se ci saranno altri personaggi, ma un sequel ci sta tutto di sicuro.
Il finale è toccante sì ma lascia un po' di vuoti, soprattutto, ritorno a dire, per quanto riguarda i personaggi secondari che vengono messi da parte senza che nessuno li caghi con una scena del tipo "E gli altri? Oh, ho sentito che se ne sono già andati". Bah. Cavolo, sarebbe bastato poco, qualche episodio in più.
Per il resto, la grafica è molto buona e le musiche anche, il comparto tecnico non mi dispiace. "Angel Beats!" è un anime consigliato, anche se sono sicuro che abbia un potenziale ben maggiore rispetto a quello che esprime.
La storia prende come protagonista Otonashi, che si risveglia in un luogo che si scoprirà essere paragonabile a un aldilà per studenti, in cui essi rinascono per potere dimenticare i propri rimpianti dopo una vita infelice. Vi sono più o meno tre tipologie di persone: i cosiddetti NPC (Not Playing Characters), ovvero umani non reali che sono come quei personaggi nei videogiochi che hanno il solo scopo di aiutare il protagonista e sono mossi solo dal computer, gli studenti che portano avanti una vita normale e i membri dello Shinda Sekai Sensen, gruppo che si ribella verso Dio non stando alle regole della scuola (si suppone da lui creata) e che combatte Tenshi, una ragazza che si crede essere un angelo. Otonashi incontra subito sia questa sia Yuri, capo dell'SSS, e perciò si aggrega a loro, scoprendo tra l'altro che essi sono ribelli perché vivendo normalmente si scomparirebbe: tuttavia esso è l'unico modo per morire una seconda volta, in quanto ciò non è possibile con danni fisici.
Dato che altrimenti non si troverebbero lì, ogni personaggio ha un passato drammatico e toccante. Man mano che la storia va avanti, alcuni personaggi scompaiono riuscendo a liberarsi dei propri rimpianti, e questo diventa il fulcro della vicenda e si scopre essere l'obiettivo di Tenshi. E' giusto o no? E' questa la domanda che si pone il protagonista.
Il tutto è molto profondo ed emozionante, ma non mancano i personaggi divertenti. Personaggi che purtroppo alla fine dell'anime vengono fanculizzati senza ritegno, senza che di loro venga detto nulla. Inoltre (ocio al piccolo <b>SPOILER</b>) ciò che di paranormale c'è in quest'anime è in realtà controllato da programmi per computer. Dafuq?! Mi stai prendendo per il culo? Vabbè. (<b>/spoiler</b>)
Ultima cosa, purtroppo ci sono alcuni paradossi che possono essere spiegati solo con una fervida immaginazione. In teoria il protagonista non dovrebbe essere lì, ma c'è, e allora perché non è arrivato prima? E perché, se ha salvato quell'altra, lei è morta a breve (lo dico per via del suo aspetto ancora da ragazza)? Probabilmente senza aver visto l'anime non capite di cosa stia parlando, ma provate a rileggere queste frasi una volta completata la visione.
Girano voci che si stia lavorando a una seconda serie. Non ho la più pallida idea di come gli sceneggiatori vogliano agganciarla a questa, se la integrerà o se ci saranno altri personaggi, ma un sequel ci sta tutto di sicuro.
Il finale è toccante sì ma lascia un po' di vuoti, soprattutto, ritorno a dire, per quanto riguarda i personaggi secondari che vengono messi da parte senza che nessuno li caghi con una scena del tipo "E gli altri? Oh, ho sentito che se ne sono già andati". Bah. Cavolo, sarebbe bastato poco, qualche episodio in più.
Per il resto, la grafica è molto buona e le musiche anche, il comparto tecnico non mi dispiace. "Angel Beats!" è un anime consigliato, anche se sono sicuro che abbia un potenziale ben maggiore rispetto a quello che esprime.
Ci troviamo senz'altro davanti a un prodotto che pretende di essere rivoluzionario: staff tra i più di successo del momento, utilizzo di temi delicati quali la vita dopo la morte, la spiritualità e accenni di religione: i classici punti su cui ci si focalizza per fare parlare di sé. C'è modo e modo di usarli ovviamente, e "Angel Beats" non ha di certo avuto successo sull'utilizzo.
L'anime è ambientato in un mondo indefinito che possiamo considerare come 'parallelo'. Non vi è nulla d'inconsueto dato che appare come una scuola, solo che nessuno può morire. Suicidi, omicidi, incidenti, morti naturali: non esiste nulla di ciò, ma sebbene la vita sia una sconosciuta c'è chi utilizza la violenza per tentare di fare fuori chi secondo loro imprigiona tutta quella gente nella scuola, un essere chiamato 'tenshi' (ovvero angelo). Ovviamente nessuno può uccidere l'altro e per questo parte inizialmente una lotta senza vie di soluzione. Da qui parte il caos, si vede che per trovare un nemico battibile si inseriscono nuovi dettagli ridicoli più in là nella storia. Alla fine della visione sarà impossibile spiegare cosa sia stato davvero cattivo, da quanto è apparso anonimo. Sinceramente questa penso sia la nota dolente, anche perché bene o male ogni personaggio ha la sua personalità, insieme a un ambientazione sì particolare ma mescolata con il banale di una scuola, che non è di certo una novità. La lotta tra quanto è giusto o sbagliato morire a una precoce età non trova risposta da parte dell'autore, che la lascia aperta allo spettatore, senz'altro le storie dei personaggi saranno commoventi e la teoria di questo mondo parallelo idem. Se solo si fosse pensato meglio a quale fosse realmente il nemico (sempre se lo si volesse inserire) sarebbe stata davvero una buona serie, tra i suoi difetti e pregi.
Dal punto di vista grafico senz'altro non ho nulla da dire, questa è una produzione ben fatta. Disegni del tipo 'che va' in questo periodo, colori accesi ma particolari insieme a un design piuttosto fantasioso, l'unica nota dolente penso sia proprio l'ambiente scolastico che non porta nulla di nuovo a incorniciare il bel reparto grafico.
Bell'anime, bell'idea: sarebbe dovuta stare di più in cantina a maturare, senz'altro si sarebbe scrollata di dosso parecchi dei suoi difetti, ma nel complesso merita la visione e sicuramente una sufficienza, condita da bei disegni e musiche.
L'anime è ambientato in un mondo indefinito che possiamo considerare come 'parallelo'. Non vi è nulla d'inconsueto dato che appare come una scuola, solo che nessuno può morire. Suicidi, omicidi, incidenti, morti naturali: non esiste nulla di ciò, ma sebbene la vita sia una sconosciuta c'è chi utilizza la violenza per tentare di fare fuori chi secondo loro imprigiona tutta quella gente nella scuola, un essere chiamato 'tenshi' (ovvero angelo). Ovviamente nessuno può uccidere l'altro e per questo parte inizialmente una lotta senza vie di soluzione. Da qui parte il caos, si vede che per trovare un nemico battibile si inseriscono nuovi dettagli ridicoli più in là nella storia. Alla fine della visione sarà impossibile spiegare cosa sia stato davvero cattivo, da quanto è apparso anonimo. Sinceramente questa penso sia la nota dolente, anche perché bene o male ogni personaggio ha la sua personalità, insieme a un ambientazione sì particolare ma mescolata con il banale di una scuola, che non è di certo una novità. La lotta tra quanto è giusto o sbagliato morire a una precoce età non trova risposta da parte dell'autore, che la lascia aperta allo spettatore, senz'altro le storie dei personaggi saranno commoventi e la teoria di questo mondo parallelo idem. Se solo si fosse pensato meglio a quale fosse realmente il nemico (sempre se lo si volesse inserire) sarebbe stata davvero una buona serie, tra i suoi difetti e pregi.
Dal punto di vista grafico senz'altro non ho nulla da dire, questa è una produzione ben fatta. Disegni del tipo 'che va' in questo periodo, colori accesi ma particolari insieme a un design piuttosto fantasioso, l'unica nota dolente penso sia proprio l'ambiente scolastico che non porta nulla di nuovo a incorniciare il bel reparto grafico.
Bell'anime, bell'idea: sarebbe dovuta stare di più in cantina a maturare, senz'altro si sarebbe scrollata di dosso parecchi dei suoi difetti, ma nel complesso merita la visione e sicuramente una sufficienza, condita da bei disegni e musiche.
E cos'altro ci si poteva aspettare dalla Key se non un altro magnifico gioiello? Già, gioiello. Basta questa parola a esprimere "Angel Beats".
Partendo dalla trama e dal suo svolgimento, a mio parere ben sviluppato, è un anime che non permette a chi lo guarda di annoiarsi: contribuisce a non renderlo monotono anche il fatto che ci sono solo 13 puntate, e quindi mancano episodi superflui e inutili. Sono presenti sicuramente scenette divertenti che si amalgamano a momenti tristi e commoventi, come il passato dei personaggi o il finale, a mio parere stupendo.
Sono forse alcuni personaggi che allontanano un po' quest'opera dalla perfezione: molti presenti nella serie non vengono infatti approfonditi e di loro alla fine si saprà esattamente quanto nel primo episodio. L'unico giustificato è TK, la cui vita è sicuramente pensata per restare nell'ombra, ed è giusto così. Ma sono altri personaggi a rappresentare un punto forte: si pensa a Yuri, un capo carismatico che guida la sua squadra in una battaglia contro Tenshi o, vista più profondamente, che combatte per riscattarsi a suo modo di una vita triste e crudele, e di una morte altrettanto ingiusta. Senza dimenticare Otonashi, Yui, Iwasawa, Hinata e Kanade, personaggi di cui mi hanno colpito molto la psicologia e la personalità.
Perfetta trovo la grafica, visto che si tratta di un anime piuttosto recente, e le musiche a mio parere sono stupende. Da menzionare soprattutto l'opening "My Soul Your Beats", l'ending "Brave Song" e alcune canzoni delle Girls Dead Monster come "Crow Song".
Sicuramente consiglio quest'anime a chiunque ne sia interessato poiché non lo deluderà. Il mio voto è 9.
Partendo dalla trama e dal suo svolgimento, a mio parere ben sviluppato, è un anime che non permette a chi lo guarda di annoiarsi: contribuisce a non renderlo monotono anche il fatto che ci sono solo 13 puntate, e quindi mancano episodi superflui e inutili. Sono presenti sicuramente scenette divertenti che si amalgamano a momenti tristi e commoventi, come il passato dei personaggi o il finale, a mio parere stupendo.
Sono forse alcuni personaggi che allontanano un po' quest'opera dalla perfezione: molti presenti nella serie non vengono infatti approfonditi e di loro alla fine si saprà esattamente quanto nel primo episodio. L'unico giustificato è TK, la cui vita è sicuramente pensata per restare nell'ombra, ed è giusto così. Ma sono altri personaggi a rappresentare un punto forte: si pensa a Yuri, un capo carismatico che guida la sua squadra in una battaglia contro Tenshi o, vista più profondamente, che combatte per riscattarsi a suo modo di una vita triste e crudele, e di una morte altrettanto ingiusta. Senza dimenticare Otonashi, Yui, Iwasawa, Hinata e Kanade, personaggi di cui mi hanno colpito molto la psicologia e la personalità.
Perfetta trovo la grafica, visto che si tratta di un anime piuttosto recente, e le musiche a mio parere sono stupende. Da menzionare soprattutto l'opening "My Soul Your Beats", l'ending "Brave Song" e alcune canzoni delle Girls Dead Monster come "Crow Song".
Sicuramente consiglio quest'anime a chiunque ne sia interessato poiché non lo deluderà. Il mio voto è 9.
"Angel Beats!" è un anime del 2010 prodotto da P.A. Works in collaborazione con lo studio Key, già noto per avere creato serie come "Air", "Kanon" e "Clannad".
Ho iniziato a vedere quest'anime perché in molti me l'avevano descritto come un capolavoro dell'animazione. Io, sinceramente, non credo di aver visionato un capolavoro.
La trama si presenta inizialmente in maniera caotica e frettolosa. Le prime puntate sono abbastanza noiose e irrilevanti ai fini della trama, soltanto da metà serie l'anime migliora da questo punto di vista, con un finale però eccessivamente sdolcinato e commovente.
I personaggi hanno una caratterizzazione troppo stereotipata: abbiamo il leader, l'idiota, il secchione occhialuto, il tipo tutto muscoli niente cervello... roba già vista, insomma. Andiamo, la somiglianza tra Yuri e Haruhi Suzumiya è abbastanza evidente, sia per il carattere sia per l'aspetto. Alcuni personaggi vengono approfonditi nel corso della serie, grazie ai racconti dei loro ricordi di quando erano in vita, ma la maggior parte rimane comunque nell'ombra. Capisco che non possiamo pretendere molto da questo punto di vista da un anime con soli 13 episodi, ma credo che qualcosa in più potesse essere fatto.
Dal punto di vista grafico non ho nulla da dire, animazioni e disegni sono pressoché perfetti. L'aspetto che mi ha colpito di più è sicuramente la componente musicale, che è assolutamente magnifica: opening e ending sono da ricordare e anche le canzoni delle Girls Dead Monster sono orecchiabili.
In sostanza "Angel Beats!" è un discreto prodotto, un buon connubio tra momenti drammatici e altri più divertenti, ma che presenta molti difetti e anche incongruenze a livello di trama. Poteva sicuramente essere realizzato meglio.
Ho iniziato a vedere quest'anime perché in molti me l'avevano descritto come un capolavoro dell'animazione. Io, sinceramente, non credo di aver visionato un capolavoro.
La trama si presenta inizialmente in maniera caotica e frettolosa. Le prime puntate sono abbastanza noiose e irrilevanti ai fini della trama, soltanto da metà serie l'anime migliora da questo punto di vista, con un finale però eccessivamente sdolcinato e commovente.
I personaggi hanno una caratterizzazione troppo stereotipata: abbiamo il leader, l'idiota, il secchione occhialuto, il tipo tutto muscoli niente cervello... roba già vista, insomma. Andiamo, la somiglianza tra Yuri e Haruhi Suzumiya è abbastanza evidente, sia per il carattere sia per l'aspetto. Alcuni personaggi vengono approfonditi nel corso della serie, grazie ai racconti dei loro ricordi di quando erano in vita, ma la maggior parte rimane comunque nell'ombra. Capisco che non possiamo pretendere molto da questo punto di vista da un anime con soli 13 episodi, ma credo che qualcosa in più potesse essere fatto.
Dal punto di vista grafico non ho nulla da dire, animazioni e disegni sono pressoché perfetti. L'aspetto che mi ha colpito di più è sicuramente la componente musicale, che è assolutamente magnifica: opening e ending sono da ricordare e anche le canzoni delle Girls Dead Monster sono orecchiabili.
In sostanza "Angel Beats!" è un discreto prodotto, un buon connubio tra momenti drammatici e altri più divertenti, ma che presenta molti difetti e anche incongruenze a livello di trama. Poteva sicuramente essere realizzato meglio.
"Angel Beats!" è uno dei tanti anime che vengono o adorati, o odiati. Io rientro in quest'ultima categoria. Benché molto spesso debba vedere un anime almeno due volte per comprenderlo e apprezzarlo appieno, questa volta non ne ho avuto bisogno (basti pensare che, solo dopo avere visto "Gurren Lagann" per la seconda volta, mi sono reso conto di che gioiello sia). Di recente però, avendo ormai una buona cinquantina di serie animate alle spalle, riesco a valutare una serie generalmente dopo un'occhiata, e "Angel Beats!" per me non può che meritarsi una bocciatura.
Partiamo con ordine: "Angel Beats!" è di certo uno degli anime meglio realizzati degli ultimi tempi dal punto di vista grafico, su questo non vi è dubbio; ma questo basta per classificarlo come buono? Per me no. Se un anime è divino graficamente, ma uno scempio in tutto il resto, secondo me cambia poco. Penso che non basta una bella grafica per realizzare un buon anime. Questo discorso si può applicare per qualsiasi anime. Basti pensare che, proprio su questo sito, alcune delle serie meglio valutate sono quelle degli anni '70.
Grafica esclusa, come si può definire questa serie? Se dovessi usare una parola sola direi: caos. In "Angel Beats!" regna il caos più totale. Le cose succedono senza che nessuno, ma dico nessuno si chieda niente. Non viene dato nessun dettaglio, ne tanto meno spiegazioni. I nemici, che fino alla puntata prima avevano fatto un bagno di sangue con i protagonisti, improvvisamente nella puntata seguente diventano compagni accettati da tutti. Si passa da puntate dalla dubbia utilità come quella sul baseball, ad altre fatte totalmente di flashback, solo per raccontare cosa successe a un personaggio, mentre di tutti gli altri si conosce solo il nome.
Trama? Spiacente, ma alla fine della serie, probabilmente ci si rende conto che non è possibile definire una trama, visto che le cose succedono casualmente dall'inizio alla fine. Ma la cosa che più mi ha fatto imbestialire è stato il finale, di cui vorrei un vostro parere: com'è possibile che una persona già morta abbia ricevuto un trapianto da qualcuno morto dopo di lei? Questa e altre domande solo su "Angel Beats!".
Tiriamo le somme: Oltre a una grafica eccellente, e a delle gag veramente divertenti, non salvo nient'altro. Quindi 4 mi sembra un voto appropriato. In ogni caso "Angel Beats!" è un anime che va visto, solo per avere una propria opinione di esso. E decidere se idolatrarlo, o cestinarlo dopo la visione. A voi la scelta.
Partiamo con ordine: "Angel Beats!" è di certo uno degli anime meglio realizzati degli ultimi tempi dal punto di vista grafico, su questo non vi è dubbio; ma questo basta per classificarlo come buono? Per me no. Se un anime è divino graficamente, ma uno scempio in tutto il resto, secondo me cambia poco. Penso che non basta una bella grafica per realizzare un buon anime. Questo discorso si può applicare per qualsiasi anime. Basti pensare che, proprio su questo sito, alcune delle serie meglio valutate sono quelle degli anni '70.
Grafica esclusa, come si può definire questa serie? Se dovessi usare una parola sola direi: caos. In "Angel Beats!" regna il caos più totale. Le cose succedono senza che nessuno, ma dico nessuno si chieda niente. Non viene dato nessun dettaglio, ne tanto meno spiegazioni. I nemici, che fino alla puntata prima avevano fatto un bagno di sangue con i protagonisti, improvvisamente nella puntata seguente diventano compagni accettati da tutti. Si passa da puntate dalla dubbia utilità come quella sul baseball, ad altre fatte totalmente di flashback, solo per raccontare cosa successe a un personaggio, mentre di tutti gli altri si conosce solo il nome.
Trama? Spiacente, ma alla fine della serie, probabilmente ci si rende conto che non è possibile definire una trama, visto che le cose succedono casualmente dall'inizio alla fine. Ma la cosa che più mi ha fatto imbestialire è stato il finale, di cui vorrei un vostro parere: com'è possibile che una persona già morta abbia ricevuto un trapianto da qualcuno morto dopo di lei? Questa e altre domande solo su "Angel Beats!".
Tiriamo le somme: Oltre a una grafica eccellente, e a delle gag veramente divertenti, non salvo nient'altro. Quindi 4 mi sembra un voto appropriato. In ogni caso "Angel Beats!" è un anime che va visto, solo per avere una propria opinione di esso. E decidere se idolatrarlo, o cestinarlo dopo la visione. A voi la scelta.
"Angel Beats!" è una serie ideata nel 2010 che conta in totale 13 episodi. La serie è incentrata su un giovane ragazzo di nome Otonashi, che, dopo la sua morte, si trova nell'aldilà, diciamo in una specie di purgatorio, dove lui e alcuni suoi nuovi amici inizieranno una bellissima e divertente avventura dove non mancheranno dei continui colpi di scena.
Devo essere sincero, davvero non me lo sarei mai aspettato, non avrei mai pensato che quest'anime mi avrebbe colpito in modo particolare, invece lo ha fatto, e mi è piaciuto davvero molto. Che dire, a prima vista potrebbe sembrare una serie alquanto "strana", dico così dato che la trama di fondo è di un originalità fantastica, e io, personalmente, non mi sarei mai aspettato di vederla sviluppare in modo così meritevole.
La serie inizia in un modo molto confuso, difficile da capire in quel momento, dato che, come detto anche in precedenza, la trama è così originale e piena di eventi inaspettati che si può pensare che in quel momento potrebbe accadere di tutto. La serie, nonostante conti pochi episodi, in questo caso solamente 13, è riuscita lo stesso a soddisfare la mia visione, e, anche se qualche leggero particolare è stato lasciato al caso, ho trovato soddisfacente anche la parte finale, anch'essa molto originale e, altra cosa che non mi sarei aspettato, è stata un finale alquanto commovente.
Ho trovato il disegno sicuramente nei miei gusti, con un tratto pulito e dettagliato, quindi particolarmente piacevole da seguire. Ottima anche l'animazione, senza dubbio sfruttata in modo impeccabile nelle scene d'azione e di combattimento, scene che sinceramente non mi sarei aspettato di vederle così frequentemente.
Ottime trovo l'opening e la colonne sonora, che contribuisce a fare commuovere nella parte finale.
Come voto finale ho messo otto, anche se l'anime si meriterebbe un otto e mezzo che ho arrotondato per difetto dato che il nove mi sarebbe sembrato un voto un po' troppo eccessivo. Come detto all'inizio, sono rimasto molto sorpreso da questa serie che sinceramente non avrei mai iniziato a vedere se non me l'avrebbero consigliata; quindi consiglio "Angel Beats!" a tutti coloro che magari non si aspettano molto da quest'anime, proprio come me prima di averlo visionato.
Devo essere sincero, davvero non me lo sarei mai aspettato, non avrei mai pensato che quest'anime mi avrebbe colpito in modo particolare, invece lo ha fatto, e mi è piaciuto davvero molto. Che dire, a prima vista potrebbe sembrare una serie alquanto "strana", dico così dato che la trama di fondo è di un originalità fantastica, e io, personalmente, non mi sarei mai aspettato di vederla sviluppare in modo così meritevole.
La serie inizia in un modo molto confuso, difficile da capire in quel momento, dato che, come detto anche in precedenza, la trama è così originale e piena di eventi inaspettati che si può pensare che in quel momento potrebbe accadere di tutto. La serie, nonostante conti pochi episodi, in questo caso solamente 13, è riuscita lo stesso a soddisfare la mia visione, e, anche se qualche leggero particolare è stato lasciato al caso, ho trovato soddisfacente anche la parte finale, anch'essa molto originale e, altra cosa che non mi sarei aspettato, è stata un finale alquanto commovente.
Ho trovato il disegno sicuramente nei miei gusti, con un tratto pulito e dettagliato, quindi particolarmente piacevole da seguire. Ottima anche l'animazione, senza dubbio sfruttata in modo impeccabile nelle scene d'azione e di combattimento, scene che sinceramente non mi sarei aspettato di vederle così frequentemente.
Ottime trovo l'opening e la colonne sonora, che contribuisce a fare commuovere nella parte finale.
Come voto finale ho messo otto, anche se l'anime si meriterebbe un otto e mezzo che ho arrotondato per difetto dato che il nove mi sarebbe sembrato un voto un po' troppo eccessivo. Come detto all'inizio, sono rimasto molto sorpreso da questa serie che sinceramente non avrei mai iniziato a vedere se non me l'avrebbero consigliata; quindi consiglio "Angel Beats!" a tutti coloro che magari non si aspettano molto da quest'anime, proprio come me prima di averlo visionato.
Prodotto piuttosto strano, "Angel Beats". Parte in un modo e finisce in maniera che non ti aspetti. La trama è piuttosto sconclusionata, tanto che non si capisce proprio dove voglia andare a parare; in effetti, se devo definire in sintesi questa serie, la parola giusta è proprio "sconclusionata".
Tanto per cominciare, gli autori pescano a piene mani da altri generi, se non proprio da altre serie. Alzi la mano chi non ha riconosciuto una leggerissima somiglianza, nell'aspetto e nei modi, tra Yurippe e Haruhi Suzumiya. Oppure, per quanto riguarda l'idea di base, chi non ha pensato ad "Haibane Renmei"? Oppure, per il ruolo della musica, a "K-on"?
Insomma, un gran casino. E' sempre più difficile trovare un anime che trasmetta veramente qualcosa di nuovo, e le idee latitano. Solo nella parte finale della serie, a mio parere, AB prende un po' quota, ma niente di eclatante.
Paradossalmente, in più di un'occasione mi ha fatto ridere e divertire (numerose le gag), e con ciò decido a mio insindacabile giudizio che "Angel Beats" è un anime umoristico! Almeno metto un punto fermo nella questione.
Per contro, la realizzazione tecnica è buona, e in particolare è valida la colonna sonora: quest'ultima infatti può contare su di un pezzo veramente bello che ricorre spesso nell'anime.
In conclusione, non mi sento di consigliare "Angel Beats", ma neanche di sconsigliarlo. D'altronde gli autori ci hanno messo dentro un po' di tutto proprio per accontentare i gusti del maggior numero di spettatori possibili; una piccola furbizia commerciale.
Guardate e giudicate.
Tanto per cominciare, gli autori pescano a piene mani da altri generi, se non proprio da altre serie. Alzi la mano chi non ha riconosciuto una leggerissima somiglianza, nell'aspetto e nei modi, tra Yurippe e Haruhi Suzumiya. Oppure, per quanto riguarda l'idea di base, chi non ha pensato ad "Haibane Renmei"? Oppure, per il ruolo della musica, a "K-on"?
Insomma, un gran casino. E' sempre più difficile trovare un anime che trasmetta veramente qualcosa di nuovo, e le idee latitano. Solo nella parte finale della serie, a mio parere, AB prende un po' quota, ma niente di eclatante.
Paradossalmente, in più di un'occasione mi ha fatto ridere e divertire (numerose le gag), e con ciò decido a mio insindacabile giudizio che "Angel Beats" è un anime umoristico! Almeno metto un punto fermo nella questione.
Per contro, la realizzazione tecnica è buona, e in particolare è valida la colonna sonora: quest'ultima infatti può contare su di un pezzo veramente bello che ricorre spesso nell'anime.
In conclusione, non mi sento di consigliare "Angel Beats", ma neanche di sconsigliarlo. D'altronde gli autori ci hanno messo dentro un po' di tutto proprio per accontentare i gusti del maggior numero di spettatori possibili; una piccola furbizia commerciale.
Guardate e giudicate.
Ennesimo adattamento di una light novel dello studio Key, 'Angel Beats!' è ambientato interamente in una sorta di limbo tra paradiso e mondo terreno, nel quale i personaggi, muovendosi come studenti di una scuola superiore, imparano a placare i propri rimorsi prima di potersi incarnare in una nuova vita.
La storia inizia quando un ragazzo di nome Otonashi, risvegliandosi nel mondo in cui si ambienta la storia, senza alcuna memoria di come sia giunto sin lì né coscienza della sua stessa morte, incontra la giovane Yuri, la quale lo invita a entrare a fare parte dello Shinda Sekai Sensen, un gruppo di ragazzi che ha come scopo quello di non farsi "inghiottire" dal sistema della scuola e di ribellarsi contro l'ipotetico Dio che nella loro vita è stato responsabile di tanto dolore. A contrapporsi a questa fazione è però Tenshi (letteralmente "angelo"), una ragazzina dai capelli bianchi presidente del consiglio scolastico, apparentemente dotata di un potere combattivo fuori dal normale.
Cosa sceglierà Otonashi? Seguire lo schema di questo strano purgatorio oppure ribellarsi a esso e al suo creatore?
Archiviati con un po' di delusione e amarezza le due serie componenti la saga di "Clannad", ho voluto visionare una seconda opera dello studio Key, in modo da capire se con il passare degli anni i difetti critici della trasposizione visual novel/anime fossero stato in qualche modo risolti… la risposta, fortuna ha voluto che fosse in parte positiva.
"Angel Beats" è una storia un po' particolare, che vive, esattamente come "Clannad", sul connubio tra un suo lato più "leggero" fatto di gag - più o meno divertenti va detto - e uno decisamente "drammatico", strettamente correlato al passato terreno dei singoli protagonisti/comprimari, vera e propria chiave di volta della caratterizzazione stessa degli stessi. L'espediente narrativo di fare affiorare passo passo nei personaggi principali i loro ricordi sulla precedente vita, riallacciando a questa il loro attuale comportamento nel limbo in cui ora si trovano, risulta essere infatti un'eccellente modo per approfondire i tratti su cui normalmente la storia non permetterebbe di fare luce, e allo stesso modo fa sì che comunque la vicenda di base possa continuare a evolversi senza inutili rallentamenti. E difatti è mostrato il passato solo dei componenti principali del cast, lasciando il resto nella giusta ombra.
Buona è la storia, con un finale forse non realizzato alla perfezione, ma comunque molto convincente sebbene non risponda a tutte le domande che lo spettatore si potrà essere fatto nel corso della visione della serie.
Graficamente persiste il tipico design dei personaggi made in Key, anche se questa volta con una scelta di colori (piuttosto cupi e spesso tendenti alle tonalità violette) e di stile leggermente più matura. Il buon uso degli effetti visivi, i giochi di luce, il sangue e così via, nonché l'eccellente colonna sonora rendono estremamente piacevole la visione della serie.
Voto: 7 - Buona storia, decisamente convincente, ma pesa troppo la perenne volontà di rendere tutto un eterno dramma, puntando sulla quantità piuttosto che sulla qualità delle scene di tale tipo. Si poteva fare di più, ma ciò non toglie che il risultato sia comunque gradevole.
La storia inizia quando un ragazzo di nome Otonashi, risvegliandosi nel mondo in cui si ambienta la storia, senza alcuna memoria di come sia giunto sin lì né coscienza della sua stessa morte, incontra la giovane Yuri, la quale lo invita a entrare a fare parte dello Shinda Sekai Sensen, un gruppo di ragazzi che ha come scopo quello di non farsi "inghiottire" dal sistema della scuola e di ribellarsi contro l'ipotetico Dio che nella loro vita è stato responsabile di tanto dolore. A contrapporsi a questa fazione è però Tenshi (letteralmente "angelo"), una ragazzina dai capelli bianchi presidente del consiglio scolastico, apparentemente dotata di un potere combattivo fuori dal normale.
Cosa sceglierà Otonashi? Seguire lo schema di questo strano purgatorio oppure ribellarsi a esso e al suo creatore?
Archiviati con un po' di delusione e amarezza le due serie componenti la saga di "Clannad", ho voluto visionare una seconda opera dello studio Key, in modo da capire se con il passare degli anni i difetti critici della trasposizione visual novel/anime fossero stato in qualche modo risolti… la risposta, fortuna ha voluto che fosse in parte positiva.
"Angel Beats" è una storia un po' particolare, che vive, esattamente come "Clannad", sul connubio tra un suo lato più "leggero" fatto di gag - più o meno divertenti va detto - e uno decisamente "drammatico", strettamente correlato al passato terreno dei singoli protagonisti/comprimari, vera e propria chiave di volta della caratterizzazione stessa degli stessi. L'espediente narrativo di fare affiorare passo passo nei personaggi principali i loro ricordi sulla precedente vita, riallacciando a questa il loro attuale comportamento nel limbo in cui ora si trovano, risulta essere infatti un'eccellente modo per approfondire i tratti su cui normalmente la storia non permetterebbe di fare luce, e allo stesso modo fa sì che comunque la vicenda di base possa continuare a evolversi senza inutili rallentamenti. E difatti è mostrato il passato solo dei componenti principali del cast, lasciando il resto nella giusta ombra.
Buona è la storia, con un finale forse non realizzato alla perfezione, ma comunque molto convincente sebbene non risponda a tutte le domande che lo spettatore si potrà essere fatto nel corso della visione della serie.
Graficamente persiste il tipico design dei personaggi made in Key, anche se questa volta con una scelta di colori (piuttosto cupi e spesso tendenti alle tonalità violette) e di stile leggermente più matura. Il buon uso degli effetti visivi, i giochi di luce, il sangue e così via, nonché l'eccellente colonna sonora rendono estremamente piacevole la visione della serie.
Voto: 7 - Buona storia, decisamente convincente, ma pesa troppo la perenne volontà di rendere tutto un eterno dramma, puntando sulla quantità piuttosto che sulla qualità delle scene di tale tipo. Si poteva fare di più, ma ciò non toglie che il risultato sia comunque gradevole.
Anime molto particolare che con un inizio in sordina si risolleva fino ad arrivare a un finale pieno di pathos e dramma. Il non-sense iniziale può spiazzare lo spettatore, ma serve a presentarci lo splendido cast; infatti ogni personaggio ha una sua caratterizzazione anche se, delle volte, questa è abbastanza stereotipata, anche se in un anime di 13 episodi non si può pretendere un'introspezione psicologica adeguata per ogni personaggio.
Quindi in definitiva posso affermare che il cast, in tutta la sua coralità, è ottimo, e spiccano alcune battute in momenti inopportuni del mitico TK.
L'evoluzione della trama, in qualche frangente, sembra abbastanza casuale, ma il ritmo scanzonato si alterna al dramma e questa contrapposizione tra risate e lacrime riesce a colpire lo spettatore. L'ambientazione è particolare, sembra assurda all'inizio ed effettivamente lo è, ma, in periodi in cui ci sono migliaia di anime scolastici in cui l'ambientazione è sempre uguale, 'Angel beats!' porta un po' di freschezza nel panorama delle commedie scolastiche (se possiamo definire quest'anime come commedia scolastica).
Le musiche si fanno ascoltare, soprattutto la splendida opening e la splendida ending, invece le canzoni cantate dal gruppo, seppur sicuramente migliori delle canzoni di 'K-on', sono carine ma non hanno qualcosa in più.
In generale, è un anime da guardare, può piacere o no, ma è consigliato sicuramente a coloro ai quali piacciono le opere della Key.
Quindi in definitiva posso affermare che il cast, in tutta la sua coralità, è ottimo, e spiccano alcune battute in momenti inopportuni del mitico TK.
L'evoluzione della trama, in qualche frangente, sembra abbastanza casuale, ma il ritmo scanzonato si alterna al dramma e questa contrapposizione tra risate e lacrime riesce a colpire lo spettatore. L'ambientazione è particolare, sembra assurda all'inizio ed effettivamente lo è, ma, in periodi in cui ci sono migliaia di anime scolastici in cui l'ambientazione è sempre uguale, 'Angel beats!' porta un po' di freschezza nel panorama delle commedie scolastiche (se possiamo definire quest'anime come commedia scolastica).
Le musiche si fanno ascoltare, soprattutto la splendida opening e la splendida ending, invece le canzoni cantate dal gruppo, seppur sicuramente migliori delle canzoni di 'K-on', sono carine ma non hanno qualcosa in più.
In generale, è un anime da guardare, può piacere o no, ma è consigliato sicuramente a coloro ai quali piacciono le opere della Key.
'Angel Beats!' è, a parer mio, un prodotto che poteva dare molto di più per quello che era il contenuto, ma che ha lasciato "volare via troppi fogli dalla finestra aperta".
Partiamo dalla trama, naturalmente.
La serie tratta di un mondo parallelo e comandato da un presunto Dio di cui ragazzi morti, a volte ignari di ciò, vivono le regole rigide della scuola. E' escluso un piccolo gruppo che forma un esercito di ribelli, tutti con un passato alle spalle molto duro, e la voglia di far luce sul perché questo Dio sia stato così egoista con loro. Ma sotto di lui ci sta un 'angelo' che con i suoi poteri fuori dal comune non darà modo all'esercito ribelle di avanzare troppo.
I personaggi subito appaiono abbastanza caratterizzati, con diversi modi di fare, pensare, agire, diverse abitudini, gusti e aspetti che rendono variegato questo "mondo" che però appunto, come ho detto all'inizio, farà volare via i personaggi come dei fogli di carta posati su una scrivania, quando si apre la finestra e il vento ce li porta via.
Con il susseguirsi di vicende e spiegazioni neanche tanto chiare nel proseguire, molti dei personaggi svaniranno senza possibilità di essere analizzati come sarebbe stato più consono, invece altri vengono presi per più puntate, magari lasciando ancora amaro in bocca perché da loro ci si aspettava qualcosa di più profondo.
Perciò la valutazione non potrà esser alta a livello di sviluppo ma solo di soggetto, perché esso viene sceneggiato quasi con fretta e persino preferenza verso certi personaggi. Peccato perché le musiche sono molto belle e pensate, con disegni e animazioni perfetti e godibilissimi.
Voto: 6.5.
Partiamo dalla trama, naturalmente.
La serie tratta di un mondo parallelo e comandato da un presunto Dio di cui ragazzi morti, a volte ignari di ciò, vivono le regole rigide della scuola. E' escluso un piccolo gruppo che forma un esercito di ribelli, tutti con un passato alle spalle molto duro, e la voglia di far luce sul perché questo Dio sia stato così egoista con loro. Ma sotto di lui ci sta un 'angelo' che con i suoi poteri fuori dal comune non darà modo all'esercito ribelle di avanzare troppo.
I personaggi subito appaiono abbastanza caratterizzati, con diversi modi di fare, pensare, agire, diverse abitudini, gusti e aspetti che rendono variegato questo "mondo" che però appunto, come ho detto all'inizio, farà volare via i personaggi come dei fogli di carta posati su una scrivania, quando si apre la finestra e il vento ce li porta via.
Con il susseguirsi di vicende e spiegazioni neanche tanto chiare nel proseguire, molti dei personaggi svaniranno senza possibilità di essere analizzati come sarebbe stato più consono, invece altri vengono presi per più puntate, magari lasciando ancora amaro in bocca perché da loro ci si aspettava qualcosa di più profondo.
Perciò la valutazione non potrà esser alta a livello di sviluppo ma solo di soggetto, perché esso viene sceneggiato quasi con fretta e persino preferenza verso certi personaggi. Peccato perché le musiche sono molto belle e pensate, con disegni e animazioni perfetti e godibilissimi.
Voto: 6.5.
Straordinario, sì è davvero straordinario pensare come quest'opera abbia ingannato così tante persone, mi solleva vedere almeno una minoranza di persone con cui mi trovo d'accordo su quanto quest'anime sia così tanto sopravvalutato e osannato.
Mai in nessun anime visto prima di questo avevo mai percepito un'atmosfera di inganno, falsità e copiatura sfrenata in ogni singolo minuto dello show. Paragono questo anime a una persona fisicamente bellissima, ma dall'animo malvagio e falso, ma non da evitare assolutamente, infatti è un anime che consiglio nonostante il mio voto insufficiente, perché inevitabilmente piace a quasi tutti quelli che lo guardano, quasi tutti cascano nella trappola e si fanno convincere dalla bellissima maschera che questa serie offre.
Partiamo dalla struttura grafica e sonora.
Come minimo il disegno, l'animazione e il sonoro si meritano un 9-9,5, devo ammettere che è stato fatto un lavoro di alto livello per quanto riguarda la parte grafica e anche sonora. Il character design devo ammettere che mi piace, e anche tanto. L'animazione è obbiettivamente molto buona, le musiche non mi sono piaciute personalmente, ma riconosco che sono di alta qualità.
Trama e psicologia dei personaggi: 1.
I disastri e le mostruosità stanno nella trama e nel carattere dei personaggi, che sono apparentemente ben fatti, ma, se si analizza seriamente il tutto, chiunque abbia visto tanti anime prima di questo non può non notare un lavoro stupendo di scopiazzature da tanti anime meno recenti e meno famosi e talvolta persino da alcuni film. 'Angel Beats!' non ha nulla di veramente originale, è un puro mix di copiature prese da innumerevoli anime, soprattutto scolastici, ma anche d'azione.
Cosa ancora più grave è che i personaggi non solo sono stati copiati fisicamente da quelli di anime più vecchi, ma anche psicologicamente: ogni personaggio ha aspetto e carattere identici a quelli di personaggi identici a loro presenti in altri anime che non citerò per non cadere nello spoiler.
La trama apparentemente complessa è invece banale e prevedibile, con colpi di scena tutti piazzati con precisione, troppa precisione. Ogni singola scena sembra rubata da altri anime e già vista, dando un senso di déjà-vu ogni volta. I personaggi non maturano psicologicamente, alcuni anzi peggiorano con l'avanzare della storia, fanno quello che il copione dice loro di fare, senza sorprese realmente rilevanti ai fini della vicenda, caratteri già visti meglio in altre opere poco conosciute e che tra l'altro sono stati copiati anche male, poiché c'è proprio un problema di fondo difficile da definire e spiegare, ma che chiunque abbia avuto il coraggio di dare un voto insufficiente a questa opera stupendamente ingannevole penso abbia almeno in parte compreso.
Il finale poi è la parte peggiore, senza spoilerare, poichè corrisponde al nulla, al vuoto totale.
Personalmente mi ha dato tanto, ma tanto fastidio come quest'opera abbia ottenuto risultati così buoni semplicemente copiando, e ammetto che prima di vederla ero sicuro fosse un capolavoro immenso. Partendo dalle basi grafiche e sonore notevoli e meravigliose, sottraendo una trama e una psicologia dei personaggi totalmente pessime e finte, il risultato che ne viene fuori è un bel 4-4,5.
'Angel Beats!' è un anime assolutamente da vedere, per stupirsi (o non) di come tante persone siano state ingannate da un'interfaccia ruffiana ben realizzata con un contenuto finto, falso e per nulla originale.
Mai in nessun anime visto prima di questo avevo mai percepito un'atmosfera di inganno, falsità e copiatura sfrenata in ogni singolo minuto dello show. Paragono questo anime a una persona fisicamente bellissima, ma dall'animo malvagio e falso, ma non da evitare assolutamente, infatti è un anime che consiglio nonostante il mio voto insufficiente, perché inevitabilmente piace a quasi tutti quelli che lo guardano, quasi tutti cascano nella trappola e si fanno convincere dalla bellissima maschera che questa serie offre.
Partiamo dalla struttura grafica e sonora.
Come minimo il disegno, l'animazione e il sonoro si meritano un 9-9,5, devo ammettere che è stato fatto un lavoro di alto livello per quanto riguarda la parte grafica e anche sonora. Il character design devo ammettere che mi piace, e anche tanto. L'animazione è obbiettivamente molto buona, le musiche non mi sono piaciute personalmente, ma riconosco che sono di alta qualità.
Trama e psicologia dei personaggi: 1.
I disastri e le mostruosità stanno nella trama e nel carattere dei personaggi, che sono apparentemente ben fatti, ma, se si analizza seriamente il tutto, chiunque abbia visto tanti anime prima di questo non può non notare un lavoro stupendo di scopiazzature da tanti anime meno recenti e meno famosi e talvolta persino da alcuni film. 'Angel Beats!' non ha nulla di veramente originale, è un puro mix di copiature prese da innumerevoli anime, soprattutto scolastici, ma anche d'azione.
Cosa ancora più grave è che i personaggi non solo sono stati copiati fisicamente da quelli di anime più vecchi, ma anche psicologicamente: ogni personaggio ha aspetto e carattere identici a quelli di personaggi identici a loro presenti in altri anime che non citerò per non cadere nello spoiler.
La trama apparentemente complessa è invece banale e prevedibile, con colpi di scena tutti piazzati con precisione, troppa precisione. Ogni singola scena sembra rubata da altri anime e già vista, dando un senso di déjà-vu ogni volta. I personaggi non maturano psicologicamente, alcuni anzi peggiorano con l'avanzare della storia, fanno quello che il copione dice loro di fare, senza sorprese realmente rilevanti ai fini della vicenda, caratteri già visti meglio in altre opere poco conosciute e che tra l'altro sono stati copiati anche male, poiché c'è proprio un problema di fondo difficile da definire e spiegare, ma che chiunque abbia avuto il coraggio di dare un voto insufficiente a questa opera stupendamente ingannevole penso abbia almeno in parte compreso.
Il finale poi è la parte peggiore, senza spoilerare, poichè corrisponde al nulla, al vuoto totale.
Personalmente mi ha dato tanto, ma tanto fastidio come quest'opera abbia ottenuto risultati così buoni semplicemente copiando, e ammetto che prima di vederla ero sicuro fosse un capolavoro immenso. Partendo dalle basi grafiche e sonore notevoli e meravigliose, sottraendo una trama e una psicologia dei personaggi totalmente pessime e finte, il risultato che ne viene fuori è un bel 4-4,5.
'Angel Beats!' è un anime assolutamente da vedere, per stupirsi (o non) di come tante persone siano state ingannate da un'interfaccia ruffiana ben realizzata con un contenuto finto, falso e per nulla originale.
Per me 'Angel Beats!' è un anime molto bello, con una trama molto innovativa e molto toccante.
Le uniche pecche sono due. La prima è la troppa brevità dell'anime (solo 13 episodi) e per questo la vita fatta da molti ragazzi facenti parte dell'SSS prime di morire non viene raccontata e lascia molta curiosità in chiunque guardi l'anime. L'altra pecca è la lentezza dell'anime che all'inizio rimane un po' indigesto ma che con lo svilupparsi della vicenda aumenta lo spessore della storia e comincia a intrigare di più. Per il resto è tutto perfetto, spero in una seconda serie che dalle ultime notizie dovrebbe uscire nella Primavera del 2012.
Le uniche pecche sono due. La prima è la troppa brevità dell'anime (solo 13 episodi) e per questo la vita fatta da molti ragazzi facenti parte dell'SSS prime di morire non viene raccontata e lascia molta curiosità in chiunque guardi l'anime. L'altra pecca è la lentezza dell'anime che all'inizio rimane un po' indigesto ma che con lo svilupparsi della vicenda aumenta lo spessore della storia e comincia a intrigare di più. Per il resto è tutto perfetto, spero in una seconda serie che dalle ultime notizie dovrebbe uscire nella Primavera del 2012.
'Angel Beats!' non solo divide il pubblico in pro, contro e indecisi, ma insinua, all'interno di un singolo spettatore, dei pareri contrastanti. Almeno è quello che è capitato a me.
A primo impatto, a colpire - molto più del chara che è abbastanza simmetrico e originale - sono i colori, accesi e dalle intense sfumature, che conquistano lo sguardo sia nelle figure sia negli sfondi. I movimenti risultano fluidi, il design molto originale, e c'è un'ottima atmosfera creata dal sapiente uso di luci e ombre.
Ancor più straordinarie sono le musiche, ossia delle vere e proprie canzoni di qualità, il cui suono è limpido e forte, e le cui voci trasmettono la giusta malinconia. Sono fortemente d'impatto, non solo l'opening e l'ending, ma ancor più 'My Song'. Quest'ultima è cantata con pieno sentimento da uno dei personaggi, come un atto di ribellione o un vero e proprio grido dell'anima, e diviene il simbolo dell'avventura di questi personaggi.
Passando alla trama, di primo acchito non appena si comprende meglio l'ambientazione, l'andamento dell'anime risulta fresco e accattivante. Le basi della storia sono eccellenti, ma non posso fare a meno di pensare che in alcuni momenti si eccede in un melodrammatico piagnisteo, che va in contrasto con scene assurdamente comiche. Alcune burle sono davvero divertenti, altre volte possono risultare forzate e un po' patetiche.
Tuttavia, i 13 episodi continuano ad alternare un po' incautamente queste due sfere della personalità dei componenti della Legione. Tali ragazzi sono - chi per un motivo chi per un altro - catapultati in una sorta di Purgatorio scolastico, per liberarsi delle loro pene patite in vita, e per trovare la pace dello spirito, nonché il Nirvana. Ma, capeggiata da Yurippe, la Legione non vuole cedere tanto facilmente al sistema imposto da un ipotetico Dio... Vogliono combattere e dimostrare tutta la loro delusione per il loro passato che li ha afflitti quando erano in vita.
Non mi sbottono sulla trama, anche perché non si smette mai di scoprirla. In gran parte il mio voto è dovuto al finale, che nel bel mezzo di un'atmosfera un po' banale ha saputo stupire negli ultimi minuti, e ha concesso anche un po' di speranza e trepidazione negli ultimi secondi, dopo l'ending, creando una sorprendente soddisfazione sull'intera serie (seppure ha avuto delle pecche nel modo in cui ha gestito certi sentimenti e anche nella tempistica degli stessi).
A primo impatto, a colpire - molto più del chara che è abbastanza simmetrico e originale - sono i colori, accesi e dalle intense sfumature, che conquistano lo sguardo sia nelle figure sia negli sfondi. I movimenti risultano fluidi, il design molto originale, e c'è un'ottima atmosfera creata dal sapiente uso di luci e ombre.
Ancor più straordinarie sono le musiche, ossia delle vere e proprie canzoni di qualità, il cui suono è limpido e forte, e le cui voci trasmettono la giusta malinconia. Sono fortemente d'impatto, non solo l'opening e l'ending, ma ancor più 'My Song'. Quest'ultima è cantata con pieno sentimento da uno dei personaggi, come un atto di ribellione o un vero e proprio grido dell'anima, e diviene il simbolo dell'avventura di questi personaggi.
Passando alla trama, di primo acchito non appena si comprende meglio l'ambientazione, l'andamento dell'anime risulta fresco e accattivante. Le basi della storia sono eccellenti, ma non posso fare a meno di pensare che in alcuni momenti si eccede in un melodrammatico piagnisteo, che va in contrasto con scene assurdamente comiche. Alcune burle sono davvero divertenti, altre volte possono risultare forzate e un po' patetiche.
Tuttavia, i 13 episodi continuano ad alternare un po' incautamente queste due sfere della personalità dei componenti della Legione. Tali ragazzi sono - chi per un motivo chi per un altro - catapultati in una sorta di Purgatorio scolastico, per liberarsi delle loro pene patite in vita, e per trovare la pace dello spirito, nonché il Nirvana. Ma, capeggiata da Yurippe, la Legione non vuole cedere tanto facilmente al sistema imposto da un ipotetico Dio... Vogliono combattere e dimostrare tutta la loro delusione per il loro passato che li ha afflitti quando erano in vita.
Non mi sbottono sulla trama, anche perché non si smette mai di scoprirla. In gran parte il mio voto è dovuto al finale, che nel bel mezzo di un'atmosfera un po' banale ha saputo stupire negli ultimi minuti, e ha concesso anche un po' di speranza e trepidazione negli ultimi secondi, dopo l'ending, creando una sorprendente soddisfazione sull'intera serie (seppure ha avuto delle pecche nel modo in cui ha gestito certi sentimenti e anche nella tempistica degli stessi).
"Angel Beats!" è un mix sapiente di gag esilaranti, scene strappalacrime e momenti di riflessione, con l'aggiunta di un finale che obbliga lo spettatore a spremersi le meningi (e che ha, nonostante le apparenze, una coerenza logica con la trama sviluppata).
Cosa desiderare di più? Trasmettere emozioni è quanto chiedo a un anime, e "Angel Beats!" assolve appieno a questo compito: il dipanarsi della vicenda mi ha coinvolto a tal punto in un climax di sentimenti contrastanti, da arrivare a farmi provare una reale empatia nei confronti dei personaggi e delle loro storie.
La trama, in apparenza lineare, è in realtà piuttosto complessa, e solo con una visione attenta sin dalle scene iniziali se ne può cogliere ogni sfumatura; nonostante ciò, l'anime risulta gradevole anche non badando a tutti i dettagli narrativi, proprio per l'incredibile capacità di catturare l'attenzione dello spettatore con il suo indiscusso appeal.
Come obiettato da molti, si sarebbe forse potuto approfondire il passato dei personaggi secondari, ma, a parer mio, ciò non sarebbe risultato utile ai fini del racconto, e avrebbe inutilmente appesantito una serie che, in sole tredici puntate, riesce a comunicare con forza il proprio (più o meno condivisibile) messaggio.
Tecnicamente l'ho trovato superbo: disegni, effetti grafici, animazioni hanno uno straordinario impatto visivo, ma ciò che lascia veramente il segno è la colonna sonora, composta da stupende canzoni (indimenticabile "Ichiban no Takaramono"), perfettamente contestualizzate - alcune cantate dalla band presente nella scuola dove si svolgono i fatti, le Girls Dead Monster.
Consiglio vivamente "Angel Beats!" a tutti quelli che vogliono un prodotto di qualità, non banale e ricco di spunti di riflessione.
Cosa desiderare di più? Trasmettere emozioni è quanto chiedo a un anime, e "Angel Beats!" assolve appieno a questo compito: il dipanarsi della vicenda mi ha coinvolto a tal punto in un climax di sentimenti contrastanti, da arrivare a farmi provare una reale empatia nei confronti dei personaggi e delle loro storie.
La trama, in apparenza lineare, è in realtà piuttosto complessa, e solo con una visione attenta sin dalle scene iniziali se ne può cogliere ogni sfumatura; nonostante ciò, l'anime risulta gradevole anche non badando a tutti i dettagli narrativi, proprio per l'incredibile capacità di catturare l'attenzione dello spettatore con il suo indiscusso appeal.
Come obiettato da molti, si sarebbe forse potuto approfondire il passato dei personaggi secondari, ma, a parer mio, ciò non sarebbe risultato utile ai fini del racconto, e avrebbe inutilmente appesantito una serie che, in sole tredici puntate, riesce a comunicare con forza il proprio (più o meno condivisibile) messaggio.
Tecnicamente l'ho trovato superbo: disegni, effetti grafici, animazioni hanno uno straordinario impatto visivo, ma ciò che lascia veramente il segno è la colonna sonora, composta da stupende canzoni (indimenticabile "Ichiban no Takaramono"), perfettamente contestualizzate - alcune cantate dalla band presente nella scuola dove si svolgono i fatti, le Girls Dead Monster.
Consiglio vivamente "Angel Beats!" a tutti quelli che vogliono un prodotto di qualità, non banale e ricco di spunti di riflessione.
"Angel Beats!" per me è un anime veramente molto, molto bello, ma gli do solo 7 perché troppo "arronzato". I disegni sono stupendi, la trama c'era eccome, ma 13 episodi sono pochi. E' un vero peccato. E' un'anime veramente molto profondo, sembrava andare tutto perfetto all'inizio, poi improvvisamente viene finito così, in fretta e furia. Scompaiono improvvisamente dei personaggi e, di altri, gli autori ti accennano appena che fine abbiano fatto e non si approfondisce abbastanza la storia dei personaggi. Poi nel finale, non vorrei fare spoiler, ma ciò che viene svelato mi lascia un po' perplessa. "Angel Beats!" poteva essere lavorato meglio, peccato, era carino il fatto che fosse una storia "oltre la morte".
ATTENZIONE! Questa recensione è stata scritta da una persona che ha visto tutto l'anime per persone che hanno visto tutto l'anime. Si sconsiglia la lettura a chi non rientra in questa categoria. Livelli di sarcasmo tossici
La storia di "Angel Beats!" è incredibile. Incredibile in "quel" senso. Questo perché nell'anime compaiono paradossi spazio-temporali che spingono la ragione umana ai suoi limiti estremi.
Senza entrare troppo nello spoiler, (il che è impossibile, poiché non c'è una storia da spoilerare) si può dire che in questa serie le normali leggi di sequenzialità temporale che governano l'universo vengono capovolte quando una persona decide di donare degli organi. Anche se ho il sospetto che l'intento di "Angel Beats!" fosse l'opposto, questa serie mi ha fatto cambiare idea riguardo alla donazione di organi, adesso ho capito che gli organi donati vengono trapiantati a persone già morte, quindi preferisco che le mie viscere mi accompagnino sottoterra, almeno staranno con il loro proprietario.
Non solo, ma a quanto pare qui l'umanità non ha fame o sete, ma solo appetito e gola secca. Mi spiego meglio. Sempre per evitare lo spoler-che-non-c'è pensiamo un momento alla Zattera della Medusa di Géricault (per chi non lo conoscesse, Google). E' come se quei poveri, sfiniti, affamati naufraghi, persi su una zattera in balia dell'oceano, si lasciassero morire così, di fame e sete, questo perché la legge morale dentro di loro antepone l'aiutare il prossimo alla sopravvivenza - ovviamente non è andata così, e per fortuna direi. Perfino gli ebrei nei campi di concentramento erano costretti a ricorrere al cannibalismo.
Avete presente quelle storie che il nostro regime trasmette abitualmente su Pomeriggio Cinque, quei racconti lacrimevoli di gente a cui manca il padre, o la madre, o il figlio (ma a tutti loro manca comunque il cervello), quella gente che afferma di averli incontrati in un altro mondo, dove sono felici e non hanno nessun rancore? Insomma, quella gente lì, che fa viaggi dove ci sono tunnel bianchi, oppure si ritrovano in un posto con tutte nuvole?
Ecco, quella gente ha molti amici alla Key. Forse che Key stia per Konferenza Episcopale Ytaliana? Non penso, la dottrina della reincarnazione è contraria alla teologia cristiana, però è divertente che una volta reincarnatosi solo il tizio dai capelli rossi abbia conservato i ricordi della sua battona - questo è quello che ho capito io dal finale, ma ho sicuramente sbagliato: ovviamente il tutto va visto nell'ottica della Legge dell'Amore Universale che governa tutte le cose, la forza del cuore che supera ogni ostacolo e tutte quelle cose là.
Ma vogliamo parlare un po' dei personaggi? (Ehi tu! Non ridere! Ci sono davvero dei personaggi!... o almeno credo). In pratica, il protagonista - è lui il protagonista perché è quello che compare per primo - è la nuova incarnazione di Cristo, sebbene nel proseguo compaia un millantatore che tenti di rubargli il nome. E cioè il suo unico obiettivo è fare del bene al suo prossimo. Per esempio, tu puoi anche chiedergli di farti la sua ragazza, lui acconsentirebbe, magari dicendo che ne hai più bisogno di lui - confessione che lascia spazio a interessanti considerazioni.
Ci sono anche molte ragazze, probabilmente tutte imparentate tra di loro data la straordinaria somiglianza somatica (in Giappone è usanza sposarsi tra parenti), ma questo, si sa, è un classico per la Key. Un consiglio: per distinguerle memorizzate il colore di occhi e capelli, e la cantante no, non è il capo, sono due ragazze diverse.
Degli altri personaggi si deve dire che hanno un ruolo utilissimo: grazie alla loro esistenza il protagonista sarà sicuro di avere degli amici. Questo è il loro ruolo: esistere. E' poco, è vero; ma sapete che TK sa fare il moonwalker?
Infine l'anime propone anche un messaggio abbastanza profondo, e cioè che chi si ribella a Dio, alla fine, è costretto a scomparire; che bisogna accettare tutto ciò che ci capita nella vita; che la vita stessa è un dono meraviglioso, e se la nostra vita è una m***a, allora è una m***a meravigliosa. Il ragionamento vangelico del "nella mia vita tutti mi hanno fatto trenta kancho al giorno, non ho mai avuto una ragazza, quando ho fatto il militare per sbaglio mi sono sparato in un certo posto, alla fine sono morto per sbaglio perché un serial killer mi aveva scambiato per il suo obiettivo, ma sapete una cosa? Io sono contento così! Non voglio niente! Sto bene con questo nulla che ho ricevuto! Ora Dio, per piacere, fammi scomparire!".
Prima di concludere, come non menzionare il tentativo di finale alla "Matrix", con tanto di cyber cospirazione, il quale risulta comprensibile quanto il corano letto da Bossi.
[In un momento di serietà, mi accingo a dire che la realizzazione tecnica dell'anime è impeccabile: il comparto sonoro e quello artistico sono qualcosa di stupefacente. Di solito valuto gli anime metà per il loro comparto tecnico e metà per quello narrativo. Dato che la "storia" è incredibile, assolutamente banale, e tenta di aggrapparsi a temi pseudo-filosofici che altro non sono che campagne di sensibilizzazione, e i personaggi sono tutti dei santi, capaci di sacrificare tutto per gli altri, secondo il mio modesto parere non esiste una storia ma solo alcune "idee" che gli autori vogliono inculcare a suon di lacrime nella testa degli spettatori. In tal caso ho ridotto il range dei voti da 1 a 5; avrei volentieri dato 5, ossia punteggio pieno alla realizzazione tecnica, che merita davvero, nemmeno una sbavatura, sigle comprese, ma il voto è un 4 per il character design delle ragazze troppo simile. Ottimo anime per gli amanti delle trasmissioni di Maria de Filippi e per i bigotti. Tutto sommato da vedere per rifarsi un po' gli occhi e ridere sugli abissi della trama e sul colpo di scena finale con tanto di paradosso spazio-temporale.]
La storia di "Angel Beats!" è incredibile. Incredibile in "quel" senso. Questo perché nell'anime compaiono paradossi spazio-temporali che spingono la ragione umana ai suoi limiti estremi.
Senza entrare troppo nello spoiler, (il che è impossibile, poiché non c'è una storia da spoilerare) si può dire che in questa serie le normali leggi di sequenzialità temporale che governano l'universo vengono capovolte quando una persona decide di donare degli organi. Anche se ho il sospetto che l'intento di "Angel Beats!" fosse l'opposto, questa serie mi ha fatto cambiare idea riguardo alla donazione di organi, adesso ho capito che gli organi donati vengono trapiantati a persone già morte, quindi preferisco che le mie viscere mi accompagnino sottoterra, almeno staranno con il loro proprietario.
Non solo, ma a quanto pare qui l'umanità non ha fame o sete, ma solo appetito e gola secca. Mi spiego meglio. Sempre per evitare lo spoler-che-non-c'è pensiamo un momento alla Zattera della Medusa di Géricault (per chi non lo conoscesse, Google). E' come se quei poveri, sfiniti, affamati naufraghi, persi su una zattera in balia dell'oceano, si lasciassero morire così, di fame e sete, questo perché la legge morale dentro di loro antepone l'aiutare il prossimo alla sopravvivenza - ovviamente non è andata così, e per fortuna direi. Perfino gli ebrei nei campi di concentramento erano costretti a ricorrere al cannibalismo.
Avete presente quelle storie che il nostro regime trasmette abitualmente su Pomeriggio Cinque, quei racconti lacrimevoli di gente a cui manca il padre, o la madre, o il figlio (ma a tutti loro manca comunque il cervello), quella gente che afferma di averli incontrati in un altro mondo, dove sono felici e non hanno nessun rancore? Insomma, quella gente lì, che fa viaggi dove ci sono tunnel bianchi, oppure si ritrovano in un posto con tutte nuvole?
Ecco, quella gente ha molti amici alla Key. Forse che Key stia per Konferenza Episcopale Ytaliana? Non penso, la dottrina della reincarnazione è contraria alla teologia cristiana, però è divertente che una volta reincarnatosi solo il tizio dai capelli rossi abbia conservato i ricordi della sua battona - questo è quello che ho capito io dal finale, ma ho sicuramente sbagliato: ovviamente il tutto va visto nell'ottica della Legge dell'Amore Universale che governa tutte le cose, la forza del cuore che supera ogni ostacolo e tutte quelle cose là.
Ma vogliamo parlare un po' dei personaggi? (Ehi tu! Non ridere! Ci sono davvero dei personaggi!... o almeno credo). In pratica, il protagonista - è lui il protagonista perché è quello che compare per primo - è la nuova incarnazione di Cristo, sebbene nel proseguo compaia un millantatore che tenti di rubargli il nome. E cioè il suo unico obiettivo è fare del bene al suo prossimo. Per esempio, tu puoi anche chiedergli di farti la sua ragazza, lui acconsentirebbe, magari dicendo che ne hai più bisogno di lui - confessione che lascia spazio a interessanti considerazioni.
Ci sono anche molte ragazze, probabilmente tutte imparentate tra di loro data la straordinaria somiglianza somatica (in Giappone è usanza sposarsi tra parenti), ma questo, si sa, è un classico per la Key. Un consiglio: per distinguerle memorizzate il colore di occhi e capelli, e la cantante no, non è il capo, sono due ragazze diverse.
Degli altri personaggi si deve dire che hanno un ruolo utilissimo: grazie alla loro esistenza il protagonista sarà sicuro di avere degli amici. Questo è il loro ruolo: esistere. E' poco, è vero; ma sapete che TK sa fare il moonwalker?
Infine l'anime propone anche un messaggio abbastanza profondo, e cioè che chi si ribella a Dio, alla fine, è costretto a scomparire; che bisogna accettare tutto ciò che ci capita nella vita; che la vita stessa è un dono meraviglioso, e se la nostra vita è una m***a, allora è una m***a meravigliosa. Il ragionamento vangelico del "nella mia vita tutti mi hanno fatto trenta kancho al giorno, non ho mai avuto una ragazza, quando ho fatto il militare per sbaglio mi sono sparato in un certo posto, alla fine sono morto per sbaglio perché un serial killer mi aveva scambiato per il suo obiettivo, ma sapete una cosa? Io sono contento così! Non voglio niente! Sto bene con questo nulla che ho ricevuto! Ora Dio, per piacere, fammi scomparire!".
Prima di concludere, come non menzionare il tentativo di finale alla "Matrix", con tanto di cyber cospirazione, il quale risulta comprensibile quanto il corano letto da Bossi.
[In un momento di serietà, mi accingo a dire che la realizzazione tecnica dell'anime è impeccabile: il comparto sonoro e quello artistico sono qualcosa di stupefacente. Di solito valuto gli anime metà per il loro comparto tecnico e metà per quello narrativo. Dato che la "storia" è incredibile, assolutamente banale, e tenta di aggrapparsi a temi pseudo-filosofici che altro non sono che campagne di sensibilizzazione, e i personaggi sono tutti dei santi, capaci di sacrificare tutto per gli altri, secondo il mio modesto parere non esiste una storia ma solo alcune "idee" che gli autori vogliono inculcare a suon di lacrime nella testa degli spettatori. In tal caso ho ridotto il range dei voti da 1 a 5; avrei volentieri dato 5, ossia punteggio pieno alla realizzazione tecnica, che merita davvero, nemmeno una sbavatura, sigle comprese, ma il voto è un 4 per il character design delle ragazze troppo simile. Ottimo anime per gli amanti delle trasmissioni di Maria de Filippi e per i bigotti. Tutto sommato da vedere per rifarsi un po' gli occhi e ridere sugli abissi della trama e sul colpo di scena finale con tanto di paradosso spazio-temporale.]
"Angel Beats!" è una serie del 2010 diretta da Seiji Kishi e prodotta da P.A. Works in collaborazione con lo studio Key, noto per serie del calibro di "Clannad" o "Air".
"Angel Beats!" è forse uno degli anime più controversi degli ultimi tempi sul quale esistono addirittura diverse scuole di pensiero. C'è infatti chi lo considera un capolavoro (ovviamente la maggior parte delle persone), chi un capolavoro mancato, un'altra categoria di individui semplicemente è concorde nell'affermare che quest'opera è oltremodo sopravvalutata. Io appartengo a questo terzo gruppo.
Spesso la maggior critica che viene comunemente accettata dai fan è che con più puntate si sarebbe potuta ottenere una serie approfondita con miglior precisione e accuratezza, e che quindi risultasse forse meno confusionaria rispetto a quanto invece gli autori sono riusciti a costruire. A mio avviso anche se si fosse proceduto in questo senso si sarebbe risolto poco o nulla, infatti il problema di fondo di serie come questa è che sono forzatamente drammatiche e praticamente prive di contenuti sensibili, anche se millantano di possedere qualità in realtà inesistenti, e tali lacune vengono mascherate con una buona regia, anzi una furba regia.
Io non voglio affermare però che "Angel Beats!" sia contenutisticamente vuoto bensì, secondo la mia modesta opinione, che le tematiche che vuole affrontare siano trattate in modo impreciso e frettoloso. Infatti tutte le problematiche a cui si approccia, come ad esempio la donazione di organi, o l'insoddisfazione della vita e il riscatto di sé (non sto qui a elencarle tutte), sono tratteggiate con estrema superficialità e luoghi comuni, per non parlare del fatto che le storie che vanno a costituire il background della maggior parte dei protagonisti sono abbozzate con estrema approssimazione risultando poco credibili. A parte ciò, andando a livello prettamente contenutistico, sono rimasto grandemente insoddisfatto dalla banalità del finale: più buonista di come viene espresso difficilmente sarei riuscito a concepirlo. A mio parere rovina decisamente il significato di quello che si era costruito prima, si era arrivati ad asserire anche un concetto maturo come quello di avanzare per la propria strada nonostante il dolore della separazione ed ecco che si ritrovano nella vita successiva. Si introduce un concetto di speranza in incredibile stonatura rispetto a quanto prima. Insomma, in ultima analisi, stucchevole da far venire la nausea.
Il risultato complessivo sembra essere qualcosa che pretenda di venire considerato più di quello che è, millantando una profondità inesistente e riuscendo soltanto a essere, invece, ridicolo in questo suo tentativo.
In "Angel Beats!" inoltre regna il caos. Il dubbio che a questo punto mi sorge è se tale caos narrativo sia voluto oppure provenga dall'incapacità degli autori. Io propendo per la seconda teoria. Si possono portare ad esempio, infatti, diverse serie sempre sui dodici episodi le quali riescono a ottenere egregi risultati, si pensi a "Lain" o ad "Haibane Renmei" al cui confronto quest'opera risulta non poco sminuita. (S'intenda, non dal punto di vista del significato, poiché sono opere diverse, ma per quanto concerne la gestione del tempo e dello spazio disponibile).
Emerge dunque l'impressione che si volesse come sfondare, cercando di proporre una serie impegnata, fallendo invece nella maniera più assoluta.
Dal punto di vista strettamente tecnico "Angel Beast!" si riscatta, offrendo animazioni di qualità, musiche ben realizzate e orecchiabili e un discreto cast di doppiaggio. Gli sfondi sono ottimi ma la regia non sempre a livello. Consiglio quest'opera a chi ha la lacrima facile e il desiderio di un intrattenimento piuttosto fine a se stesso.
Voto: 5.
"Angel Beats!" è forse uno degli anime più controversi degli ultimi tempi sul quale esistono addirittura diverse scuole di pensiero. C'è infatti chi lo considera un capolavoro (ovviamente la maggior parte delle persone), chi un capolavoro mancato, un'altra categoria di individui semplicemente è concorde nell'affermare che quest'opera è oltremodo sopravvalutata. Io appartengo a questo terzo gruppo.
Spesso la maggior critica che viene comunemente accettata dai fan è che con più puntate si sarebbe potuta ottenere una serie approfondita con miglior precisione e accuratezza, e che quindi risultasse forse meno confusionaria rispetto a quanto invece gli autori sono riusciti a costruire. A mio avviso anche se si fosse proceduto in questo senso si sarebbe risolto poco o nulla, infatti il problema di fondo di serie come questa è che sono forzatamente drammatiche e praticamente prive di contenuti sensibili, anche se millantano di possedere qualità in realtà inesistenti, e tali lacune vengono mascherate con una buona regia, anzi una furba regia.
Io non voglio affermare però che "Angel Beats!" sia contenutisticamente vuoto bensì, secondo la mia modesta opinione, che le tematiche che vuole affrontare siano trattate in modo impreciso e frettoloso. Infatti tutte le problematiche a cui si approccia, come ad esempio la donazione di organi, o l'insoddisfazione della vita e il riscatto di sé (non sto qui a elencarle tutte), sono tratteggiate con estrema superficialità e luoghi comuni, per non parlare del fatto che le storie che vanno a costituire il background della maggior parte dei protagonisti sono abbozzate con estrema approssimazione risultando poco credibili. A parte ciò, andando a livello prettamente contenutistico, sono rimasto grandemente insoddisfatto dalla banalità del finale: più buonista di come viene espresso difficilmente sarei riuscito a concepirlo. A mio parere rovina decisamente il significato di quello che si era costruito prima, si era arrivati ad asserire anche un concetto maturo come quello di avanzare per la propria strada nonostante il dolore della separazione ed ecco che si ritrovano nella vita successiva. Si introduce un concetto di speranza in incredibile stonatura rispetto a quanto prima. Insomma, in ultima analisi, stucchevole da far venire la nausea.
Il risultato complessivo sembra essere qualcosa che pretenda di venire considerato più di quello che è, millantando una profondità inesistente e riuscendo soltanto a essere, invece, ridicolo in questo suo tentativo.
In "Angel Beats!" inoltre regna il caos. Il dubbio che a questo punto mi sorge è se tale caos narrativo sia voluto oppure provenga dall'incapacità degli autori. Io propendo per la seconda teoria. Si possono portare ad esempio, infatti, diverse serie sempre sui dodici episodi le quali riescono a ottenere egregi risultati, si pensi a "Lain" o ad "Haibane Renmei" al cui confronto quest'opera risulta non poco sminuita. (S'intenda, non dal punto di vista del significato, poiché sono opere diverse, ma per quanto concerne la gestione del tempo e dello spazio disponibile).
Emerge dunque l'impressione che si volesse come sfondare, cercando di proporre una serie impegnata, fallendo invece nella maniera più assoluta.
Dal punto di vista strettamente tecnico "Angel Beast!" si riscatta, offrendo animazioni di qualità, musiche ben realizzate e orecchiabili e un discreto cast di doppiaggio. Gli sfondi sono ottimi ma la regia non sempre a livello. Consiglio quest'opera a chi ha la lacrima facile e il desiderio di un intrattenimento piuttosto fine a se stesso.
Voto: 5.
Una serie bellissima e commovente a mio parere, "Angel Beats!" riesce a regalarci emozioni che pochi anime riescono a dare. Lo trovo spettacolare sotto ogni punto di vista, dalla trama alle animazioni, dall'audio alla grafica, dal modo in cui la serie riesce a fare affezionare lo spettatore ai personaggi stessi. La serie si svolge in modo perfetto per lo svolgimento della trama e per la comprensione della stupenda morale e del significato che ha quest'anime. E' una serie colma di significati e speranze che riesce veramente a emozionare arrivando a un finale dove si prova a trattenere le lacrime. Consigliatissima questa serie di spicco degli ultimi anni, non può non essere vista e lasciata da parte, ma va capita e apprezzata sotto ogni punto di vista perché veramente ne vale la pena.
"Angel Beats!" è una serie animata particolare. Innanzitutto, il contesto soprannaturale fornisce un anelito sublime: vengono uniti elementi idillici, assieme ad altri invece più tragici e negativi. Il gioco delle luci indica un'atmosfera surreale, ma paradossalmente non troppo distante dalla realtà, non troppo onirica (è difficile da definire a parole ciò che si vede tramite colori e luci: non tutti sono come Dante). Queste sono le caratteristiche dove si svolge la storia, che è carica e ricca di intensità, piena di pathos, che unisce anche qui elementi contrastanti, a volte tragici, mentre in altre comici. La densità di significato viene a correlarsi con le indagini psicologiche dei personaggi principali, come Otonashi, Kanede, Yuri, Iwasawa, Yui e ancora altri. Alcuni di questi hanno spazio per una sola puntata, ma, anche se può sembrare difficile, vengono trattati a tuttotondo, senza tralasciare nulla: insomma, non vengono da porsi troppe domande, e si è invece pervasi da un sentimento di empatia nei confronti del personaggio.
Un'altra cosa bella è che nulla viene dato per scontato: anche la più piccola cosa viene alla fine a emergere e dunque viene capita. La cosa pazzesca è che tutto ciò è in sole 13 puntate, tutte uniche nella loro successione, già a partire dalle "ending" sempre diverse. Le musiche: niente da dire, se non che a mio parere sono veramente stupende, coinvolgenti e per niente banali, anche nei testi.
Dunque, dato che si tratta di una recensione - ed è bene trattarla da tale, senza dare spoiler -, posso infine dire solamente che il pathos raggiunto è talmente grande che le lacrime divengono facili, tanto da commuovere e da impedire poi un sonno tranquillo, perché si è troppo coinvolti dalla valanga di sentimenti di quest'anime.
Guardatelo, ne vale la pena.
Un'altra cosa bella è che nulla viene dato per scontato: anche la più piccola cosa viene alla fine a emergere e dunque viene capita. La cosa pazzesca è che tutto ciò è in sole 13 puntate, tutte uniche nella loro successione, già a partire dalle "ending" sempre diverse. Le musiche: niente da dire, se non che a mio parere sono veramente stupende, coinvolgenti e per niente banali, anche nei testi.
Dunque, dato che si tratta di una recensione - ed è bene trattarla da tale, senza dare spoiler -, posso infine dire solamente che il pathos raggiunto è talmente grande che le lacrime divengono facili, tanto da commuovere e da impedire poi un sonno tranquillo, perché si è troppo coinvolti dalla valanga di sentimenti di quest'anime.
Guardatelo, ne vale la pena.
Nella botte piccola c'è il vino buono, in questo caso la botte però è forse troppo piccola visto che contiene appena 13 puntate.
La storia racconta le vicende di un ragazzo che si ritrova in un mondo in cui incontra Yurippe, giovane ragazza in guerra contro Dio. A Yuri si contrappone Tenshi (angelo) che lei ritiene la fonte di tutti i loro mali. L'anime procede spedito tra momenti di pure risate e altri più di azione.
Il charachter design è ottimo, le musiche direi che sono fatte bene, anche se non sono il mio genere, e il finale è un classico strappalacrime. Rimane l'amaro per il fatto che siano solo 13 puntate, veramente troppo poche per approfondire trama e background di tutti i personaggi (certi dal passato veramente poco credibile), ma dovremmo accontentarci di queste per goderci questo piccolo gioiellino. Se avesse avuto altre 13 puntate - ovviamente all'altezza, non per fare solo numero - gli avrei dato 10: accontentati di 9.
La storia racconta le vicende di un ragazzo che si ritrova in un mondo in cui incontra Yurippe, giovane ragazza in guerra contro Dio. A Yuri si contrappone Tenshi (angelo) che lei ritiene la fonte di tutti i loro mali. L'anime procede spedito tra momenti di pure risate e altri più di azione.
Il charachter design è ottimo, le musiche direi che sono fatte bene, anche se non sono il mio genere, e il finale è un classico strappalacrime. Rimane l'amaro per il fatto che siano solo 13 puntate, veramente troppo poche per approfondire trama e background di tutti i personaggi (certi dal passato veramente poco credibile), ma dovremmo accontentarci di queste per goderci questo piccolo gioiellino. Se avesse avuto altre 13 puntate - ovviamente all'altezza, non per fare solo numero - gli avrei dato 10: accontentati di 9.
Ho avuto modo di visionare di recente <i>Angel Beats!</i>, anime composto da tredici episodi e due special. Devo dire che è difficile farsi subito un'opinione netta e certa su quest'opera: mi ci è voluto un po' per riflettere e capire cosa davvero pensassi a riguardo. Anche ora però ho qualche dubbio. In altre parole è una storia che lascia perplessi, che ci fa porre domande e non è facile da capire.
Si viene subito catapultati nel pieno dell'azione, vivendo il tutto attraverso gli occhi del protagonista: Yuzuru Otonashi. Anche per lui, come noi, tutto è nuovo e quasi senza senso, tutto è da scoprire o chiarire.
S'intuisce subito che, molte domande o scoperte che lui farà, le vivremo come nostre: a mio parere si tratta di un ottimo espediente per farci entrare di soppiatto e senza disagio eccessivo in questa dimensione, prendendo a cuore la sorte di tutti i personaggi, presentati man mano.
Si finisce inevitabilmente per apprezzarli tutti, indistintamente.
Il primo incontro di Otonashi è Yuri (detta Yurippe) ragazza forte e dalle idee chiare che subito darà poche e spicciole spiegazioni sulla situazione:
- lui è morto;
- tutti loro sono morti e quindi non possono morire di nuovo;
- loro (il battaglione SSS di cui lei è la leader) combattono contro Tenshi, un presunto angelo dalle sembianze di una ragazza minuta, per non scomparire.
Inizia così l'avventura in questa dimensione di passaggio, in cui la lotta di resistenza contro Tenshi, e successivamente altre minacce, si mischia al conflitto interno che ognuno dei ribelli ha.
C'è un forte contrasto a mio parere fra la quotidiana e apparente tranquillità scolastica - fondale del tutto - e l'interiorità tormentata dei presenti, dove la morte è l'unico filo conduttore fra entrambe le realtà, giocando un ruolo essenziale.
Si spazia a volte velocemente, ma mai in modo inappropriato da momenti comici e demenziali a racconti toccanti, in cui spesso vengono rivelati i terribili ricordi dei protagonisti. Tutti i presenti, infatti, hanno delle "faccende in sospeso" che non sono riusciti a soddisfare in vita.
Sebbene i disegni e le situazioni siano rese magistralmente, la narrazione tende ad accelerare esageratamente negli episodi finali, non dando a mio parere i giusti spazi per elaborare la vasta quantità di informazioni. Specie perché si tratta di dati su una realtà diversa da quella a cui siamo solitamente abituati. Risultato: un grande disorientamento.
<b>Attenzione spoiler!</b>
Il finale mi è parso eccessivamente sdolcinato e in qualche modo insensato. Non mi riferisco al fatto che Tenshi, in vita, avesse ricevuto in donazione il cuore di Otonashi (dettaglio favoloso a mio parere), quanto alla dichiarazione di quest'ultimo nei suoi confronti.
Ho sempre visto i due come un fratello maggiore e una sorellina in cerca di appoggio, non come una coppia fattibile e funzionante. Ulteriore cosa ad avermi infastidito è stata il momentaneo egoismo di Yuzuru. Per tutta la narrazione viene presentato come uno che vuole salvare gli altri anche a discapito di se stesso, mentre alla fine chiede a Tenshi di rinunciare a compiere il passo successivo oltre la morte - per cui si era applicato fino a quel momento con tutti gli altri - per restare con lui ad aiutare i futuri e confusi arrivi: un egoismo ben mascherato a mio parere!
Anche qui il finale è confuso. Si vede distintamente Tenshi sparire mentre lui resta, però dopo i titoli di coda sembrano incontrarsi, vivi e in salute, sulla Terra.
Premetto che se avessi potuto avrei dato un 7 e mezzo, ma nel mio caso la bilancia pendeva molto di più verso il 7. La trama complessa è sviluppata in troppo poco tempo, dando talvolta la sensazione di forzatura. Comunque "Angel Beats!" è un'opera che merita di essere visionata.
Si viene subito catapultati nel pieno dell'azione, vivendo il tutto attraverso gli occhi del protagonista: Yuzuru Otonashi. Anche per lui, come noi, tutto è nuovo e quasi senza senso, tutto è da scoprire o chiarire.
S'intuisce subito che, molte domande o scoperte che lui farà, le vivremo come nostre: a mio parere si tratta di un ottimo espediente per farci entrare di soppiatto e senza disagio eccessivo in questa dimensione, prendendo a cuore la sorte di tutti i personaggi, presentati man mano.
Si finisce inevitabilmente per apprezzarli tutti, indistintamente.
Il primo incontro di Otonashi è Yuri (detta Yurippe) ragazza forte e dalle idee chiare che subito darà poche e spicciole spiegazioni sulla situazione:
- lui è morto;
- tutti loro sono morti e quindi non possono morire di nuovo;
- loro (il battaglione SSS di cui lei è la leader) combattono contro Tenshi, un presunto angelo dalle sembianze di una ragazza minuta, per non scomparire.
Inizia così l'avventura in questa dimensione di passaggio, in cui la lotta di resistenza contro Tenshi, e successivamente altre minacce, si mischia al conflitto interno che ognuno dei ribelli ha.
C'è un forte contrasto a mio parere fra la quotidiana e apparente tranquillità scolastica - fondale del tutto - e l'interiorità tormentata dei presenti, dove la morte è l'unico filo conduttore fra entrambe le realtà, giocando un ruolo essenziale.
Si spazia a volte velocemente, ma mai in modo inappropriato da momenti comici e demenziali a racconti toccanti, in cui spesso vengono rivelati i terribili ricordi dei protagonisti. Tutti i presenti, infatti, hanno delle "faccende in sospeso" che non sono riusciti a soddisfare in vita.
Sebbene i disegni e le situazioni siano rese magistralmente, la narrazione tende ad accelerare esageratamente negli episodi finali, non dando a mio parere i giusti spazi per elaborare la vasta quantità di informazioni. Specie perché si tratta di dati su una realtà diversa da quella a cui siamo solitamente abituati. Risultato: un grande disorientamento.
<b>Attenzione spoiler!</b>
Il finale mi è parso eccessivamente sdolcinato e in qualche modo insensato. Non mi riferisco al fatto che Tenshi, in vita, avesse ricevuto in donazione il cuore di Otonashi (dettaglio favoloso a mio parere), quanto alla dichiarazione di quest'ultimo nei suoi confronti.
Ho sempre visto i due come un fratello maggiore e una sorellina in cerca di appoggio, non come una coppia fattibile e funzionante. Ulteriore cosa ad avermi infastidito è stata il momentaneo egoismo di Yuzuru. Per tutta la narrazione viene presentato come uno che vuole salvare gli altri anche a discapito di se stesso, mentre alla fine chiede a Tenshi di rinunciare a compiere il passo successivo oltre la morte - per cui si era applicato fino a quel momento con tutti gli altri - per restare con lui ad aiutare i futuri e confusi arrivi: un egoismo ben mascherato a mio parere!
Anche qui il finale è confuso. Si vede distintamente Tenshi sparire mentre lui resta, però dopo i titoli di coda sembrano incontrarsi, vivi e in salute, sulla Terra.
Premetto che se avessi potuto avrei dato un 7 e mezzo, ma nel mio caso la bilancia pendeva molto di più verso il 7. La trama complessa è sviluppata in troppo poco tempo, dando talvolta la sensazione di forzatura. Comunque "Angel Beats!" è un'opera che merita di essere visionata.
Il primo episodio, l'ho trovato piuttosto noioso, il protagonista maschile si risveglia circondato da ragazzi che maneggiano armi come se nulla fosse, scopre che è morto e che deve combattere se non vuole scomparire. Come ho già detto prima, pensavo fosse una delle tante cavolate, invece mi sono ricreduta. I disegni sono ben curati, i personaggi simpatici e allegri nascondono tristi verità.
Altra sorpresa sono state le canzoni delle Girls Dead Monster, il gruppo di cantanti all'interno dell'anime.
L'unica cosa che non mi è piaciuta è stato il finale, mi aspettavo altro, comunque, Angel Beats!, lo consiglio a tutti ma soprattutto a chi si vuole fare due risate.
Altra sorpresa sono state le canzoni delle Girls Dead Monster, il gruppo di cantanti all'interno dell'anime.
L'unica cosa che non mi è piaciuta è stato il finale, mi aspettavo altro, comunque, Angel Beats!, lo consiglio a tutti ma soprattutto a chi si vuole fare due risate.
"Angel Beats!" è un vero e proprio intruglio di generi anime. Nato come progetto d'animazione, da cui poi verranno prodotti il manga e anche la light novel, "Angel Beats!" si è fatto strada tra gli ultimi anime odierni, e bisogna dire che un bel posticino ben piazzato l'ha trovato senza problemi.
Trama
Dal punto di vista cronologico, la serie non presenta nessuna lacuna, ha una trama davvero originale: dei ragazzi che non hanno potuto vivere per vari problemi la giovinezza si ritroveranno in una scuola-purgatorio, dove ci saranno "NPC" (molto simili a quelli degli MMO) che corrispondono ai modelli di vita da seguire. In questa scuola, in altre parole non si deve fare altro che vivere le lezioni normalmente per assicurarsi una reincarnazione nel mondo dei vivi. Niente di più semplice, ma ci sarà comunque della gente che non accetterà questo corso degli eventi, e qui entra in gioco Yuri, ragazza leader di un gruppo di ribelli che decidono di combattere la presidentessa del consiglio studentesco, Angel, per assicurarsi una vita eterna all'interno di quella scuola.
Seguiremo il corso degli eventi fin dall'arrivo del ragazzo chiave della saga, Otonashi, che riuscirà pian piano a scoprire come bisogna davvero fare per tornare in vita e inizierà a ricordare tutto il suo passato.
Piccoli problemi di produzione affliggono però questo titolo. Mi spiego meglio.
Con questo non intendo dire che la serie non è valida, però posso dire che per me intrattiene quel tanto che basta per farti fare due sane risate davanti al teleschermo. Le gag sono sempre esilaranti e mai esagerate. Una cosa che però non posso proprio accettare è il salto di qualità che c'è nel finale, da anime comico ad anime romantico. Una storia uscita quasi dal nulla che proprio non comprendo.
Forse 13 puntate sono davvero poche, ma la parte finale non mi ha trasmesso nulla, tranne che un grande senso di rammarico nei confronti dei produttori, che l'hanno sbrigata alla bell'e meglio. E' un'occasione sicuramente sprecata, certo, ma sicuramente l'anime rimane sempre piuttosto valido e invoglia lo spettatore a seguirlo senza impegno.
Lsto tecnico
Dal punto di vista grafico siamo negli standard di questi tempi: buoni filtri grafici, animazioni "simil-manga", effetti davvero ben fatti. Per quanto riguarda le OST, per me ce ne sono poche d'effetto. L'unica che mi è piaciuta è quella che si sente nei momenti di sclero di Yui, che sono sempre simpatici. Il doppiaggio è ben strutturato e i doppiatori sono professionisti. Bellissima l'opening, l'ending tende a traballare e a parere mio è un po' troppo sdolcinata per un anime di questo tipo.
Commento finale
"Angel Beats!" è da intraprendere senza impegno né troppe pretese. Non aspettatevi grandi cose da questo titolo, però sicuramente potete assicurarvi qualche ora di risate e di azione, che non fanno mai male. Voto finale: 7.
Trama
Dal punto di vista cronologico, la serie non presenta nessuna lacuna, ha una trama davvero originale: dei ragazzi che non hanno potuto vivere per vari problemi la giovinezza si ritroveranno in una scuola-purgatorio, dove ci saranno "NPC" (molto simili a quelli degli MMO) che corrispondono ai modelli di vita da seguire. In questa scuola, in altre parole non si deve fare altro che vivere le lezioni normalmente per assicurarsi una reincarnazione nel mondo dei vivi. Niente di più semplice, ma ci sarà comunque della gente che non accetterà questo corso degli eventi, e qui entra in gioco Yuri, ragazza leader di un gruppo di ribelli che decidono di combattere la presidentessa del consiglio studentesco, Angel, per assicurarsi una vita eterna all'interno di quella scuola.
Seguiremo il corso degli eventi fin dall'arrivo del ragazzo chiave della saga, Otonashi, che riuscirà pian piano a scoprire come bisogna davvero fare per tornare in vita e inizierà a ricordare tutto il suo passato.
Piccoli problemi di produzione affliggono però questo titolo. Mi spiego meglio.
Con questo non intendo dire che la serie non è valida, però posso dire che per me intrattiene quel tanto che basta per farti fare due sane risate davanti al teleschermo. Le gag sono sempre esilaranti e mai esagerate. Una cosa che però non posso proprio accettare è il salto di qualità che c'è nel finale, da anime comico ad anime romantico. Una storia uscita quasi dal nulla che proprio non comprendo.
Forse 13 puntate sono davvero poche, ma la parte finale non mi ha trasmesso nulla, tranne che un grande senso di rammarico nei confronti dei produttori, che l'hanno sbrigata alla bell'e meglio. E' un'occasione sicuramente sprecata, certo, ma sicuramente l'anime rimane sempre piuttosto valido e invoglia lo spettatore a seguirlo senza impegno.
Lsto tecnico
Dal punto di vista grafico siamo negli standard di questi tempi: buoni filtri grafici, animazioni "simil-manga", effetti davvero ben fatti. Per quanto riguarda le OST, per me ce ne sono poche d'effetto. L'unica che mi è piaciuta è quella che si sente nei momenti di sclero di Yui, che sono sempre simpatici. Il doppiaggio è ben strutturato e i doppiatori sono professionisti. Bellissima l'opening, l'ending tende a traballare e a parere mio è un po' troppo sdolcinata per un anime di questo tipo.
Commento finale
"Angel Beats!" è da intraprendere senza impegno né troppe pretese. Non aspettatevi grandi cose da questo titolo, però sicuramente potete assicurarvi qualche ora di risate e di azione, che non fanno mai male. Voto finale: 7.
Non vorrei che questo sembrasse uno di quei voti dati sulla spinta del momento, anche se ammetto di averci dovuto pensare un po' per decidere se era un 8 o un 9. Alla fine secondo me il giudizio è sempre per buona parte soggettivo e quindi pensando a quanto mi è piaciuto ho deciso per il 9. Comunque questo voto alto non può prescindere dai difetti di questa serie (d'altronde poiché la perfezione non esiste se fosse stato un capolavoro con solo qualche sbavatura microscopica avrei dato 10 senza pensarci) il più grande dei quali è la durata. Partendo da un progetto con queste qualità di base si poteva ottenere di più - e con poco sforzo, perché gli spunti c'erano - portandolo a 24 episodi e approfondendo altri personaggi del gruppo che in realtà rimangono immeritatamente in secondo piano.
Passando ad altri difetti, questi veramente marginali però, si possono notare alcune sbavature nell'uso della CG, ad esempio le mani in alcune scene; la scopiazzatura più o meno parziale di un personaggio da un'altra famosa serie anime; e alcune lievi incoerenze nella trama. Potrei essere io a non essermi accorto di dove è finito, ma da un certo punto in poi un personaggio secondario, l'hacker, sparisce e non se ne sa più nulla e un altro personaggio secondario ha un'età tale da non capire che ci faccia in quel posto.
Questi però sono solo dettagli minori. Tra le qualità risulta senz'altro la realizzazione generale di altissimo livello. Gli sfondi sono sempre più o meno uguali, ma questo è spiegabile con il fatto che la storia si svolge sempre nelle stesse location, e comunque vale la pena di vedere l'anime anche solo per le scene dei concerti, che sono realizzate in maniera fantastica rasentando il 10. L'anime vanta inoltre una OST direi da 10 secco, tra le migliori da me mai sentite in un anime; l'ottima caratterizzazione dei personaggi, almeno quelli sviluppati, per altri si poteva approfondire puntate permettendo come detto sopra; e una trama che parte da un'idea originale e la sviluppa molto bene, anche se, a volere essere proprio pignoli, si poteva spiegare meglio la parte finale in cui si chiarisce la creazione del mondo.
Per quanto riguarda le critiche di blasfemia, non le ritengo minimamente degne di nota visto che non c'è nulla di blasfemo nell'anime, mentre passando a critiche evidenziate in altre recensioni ritengo che:
- in questo contesto, la scopiazzatura di un personaggio non sia poi così grave, anche perché s'inserisce perfettamente nella trama e, almeno a mio parere, non è la protagonista della storia, se non nel senso allargato in cui i protagonisti sono tutti i membri del gruppo;
- le critiche al design dei personaggi siano abbastanza incomprensibili visto che sono ben realizzati e non particolarmente piatti rispetto alla media degli anime dove una certa standardizzazione è da tenere in conto (non ho sentito critiche di questo tipo su anime con problemi molto più seri da questo punto di vista);
- l' umorismo della serie può piacere o non piacere ma è difficile da definire eccessivo, in quanto s'inserisce perfettamente nell'andamento della trama; sarà un'idea mia ma, quando si definisce un elemento narrativo come "eccessivo" in un anime, allora deve rompere un equilibrio interno alla trama, non si può definire "eccessivo" rispetto ad altri anime con altre storie e altre impostazioni.
Un ultimo appunto riguardante la trama. Pur essendo sempre piuttosto coinvolgente, decolla in maniera definitiva dall'episodio 9 in poi, quindi consiglio a tutti una visione completa dell'anime per farsi un idea.
Passando ad altri difetti, questi veramente marginali però, si possono notare alcune sbavature nell'uso della CG, ad esempio le mani in alcune scene; la scopiazzatura più o meno parziale di un personaggio da un'altra famosa serie anime; e alcune lievi incoerenze nella trama. Potrei essere io a non essermi accorto di dove è finito, ma da un certo punto in poi un personaggio secondario, l'hacker, sparisce e non se ne sa più nulla e un altro personaggio secondario ha un'età tale da non capire che ci faccia in quel posto.
Questi però sono solo dettagli minori. Tra le qualità risulta senz'altro la realizzazione generale di altissimo livello. Gli sfondi sono sempre più o meno uguali, ma questo è spiegabile con il fatto che la storia si svolge sempre nelle stesse location, e comunque vale la pena di vedere l'anime anche solo per le scene dei concerti, che sono realizzate in maniera fantastica rasentando il 10. L'anime vanta inoltre una OST direi da 10 secco, tra le migliori da me mai sentite in un anime; l'ottima caratterizzazione dei personaggi, almeno quelli sviluppati, per altri si poteva approfondire puntate permettendo come detto sopra; e una trama che parte da un'idea originale e la sviluppa molto bene, anche se, a volere essere proprio pignoli, si poteva spiegare meglio la parte finale in cui si chiarisce la creazione del mondo.
Per quanto riguarda le critiche di blasfemia, non le ritengo minimamente degne di nota visto che non c'è nulla di blasfemo nell'anime, mentre passando a critiche evidenziate in altre recensioni ritengo che:
- in questo contesto, la scopiazzatura di un personaggio non sia poi così grave, anche perché s'inserisce perfettamente nella trama e, almeno a mio parere, non è la protagonista della storia, se non nel senso allargato in cui i protagonisti sono tutti i membri del gruppo;
- le critiche al design dei personaggi siano abbastanza incomprensibili visto che sono ben realizzati e non particolarmente piatti rispetto alla media degli anime dove una certa standardizzazione è da tenere in conto (non ho sentito critiche di questo tipo su anime con problemi molto più seri da questo punto di vista);
- l' umorismo della serie può piacere o non piacere ma è difficile da definire eccessivo, in quanto s'inserisce perfettamente nell'andamento della trama; sarà un'idea mia ma, quando si definisce un elemento narrativo come "eccessivo" in un anime, allora deve rompere un equilibrio interno alla trama, non si può definire "eccessivo" rispetto ad altri anime con altre storie e altre impostazioni.
Un ultimo appunto riguardante la trama. Pur essendo sempre piuttosto coinvolgente, decolla in maniera definitiva dall'episodio 9 in poi, quindi consiglio a tutti una visione completa dell'anime per farsi un idea.
Il mio voto, a caldo (l'ho appena finita, la serie) è 7,5. Sarebbe potuto essere un 8 ma, ahimè, quest'anime molto toccante ha dei difettucci non indifferenti. Partiamo con ordine. I disegni sono molto piacevoli e ben curati, la trama è molto originale e sicuramente affascinante. Racconta di un gruppo di ragazzi che, morti in età precoce e in un modo triste, si ritrovano in questo mondo/purgatorio per riuscire a superare il loro rancore verso Dio per la vita difficile avuta, e avere così la possibilità di una nuova vita.
La colonna sonora che accompagna il tutto è molto carina e per certi pezzi anche toccante. Il problema dell'anime sono le poche puntate, ciò porta a tralasciare quasi tutti i personaggi (sinceramente io volevo sapere le storie di quasi tutti) per parlare così soltanto di 4-5 persone. Per vedere tutto questo oltretutto bisogna superare le prime puntate che ho trovato un po' lente e "senza carisma". Il finale mi è sembrato deludente per queste ragioni, ma molto bello e toccante per le rivelazioni finali - anche se ci sono secondo me alcune lacune a riguardo. Insomma "Angel Beats!" è un anime che fa emozionare secondo me, e che coinvolge, ma non senza farti storcere la bocca per i difetti nel modo di raccontare la trama di fondo. Poteva essere davvero un anime stupendo.
La colonna sonora che accompagna il tutto è molto carina e per certi pezzi anche toccante. Il problema dell'anime sono le poche puntate, ciò porta a tralasciare quasi tutti i personaggi (sinceramente io volevo sapere le storie di quasi tutti) per parlare così soltanto di 4-5 persone. Per vedere tutto questo oltretutto bisogna superare le prime puntate che ho trovato un po' lente e "senza carisma". Il finale mi è sembrato deludente per queste ragioni, ma molto bello e toccante per le rivelazioni finali - anche se ci sono secondo me alcune lacune a riguardo. Insomma "Angel Beats!" è un anime che fa emozionare secondo me, e che coinvolge, ma non senza farti storcere la bocca per i difetti nel modo di raccontare la trama di fondo. Poteva essere davvero un anime stupendo.
Otonashi è un ragazzo che improvvisamente si ritrova all'interno del perimetro di una grande scuola coinvolto in una situazione alquanto bizzarra. La prima ragazza che incontra infatti gli rivela di essere in un mondo all'interno del quale risiedono le anime di giovani morti precocemente e dove tutti coloro che ne sono coscienti si schierano contro un angelo che, sotto forma di ragazza, ha il compito di gestire quel mondo e di eliminare chiunque si ribelli.
In realtà quello che tutti consideravano il nemico da combattere, per evitare di sparire da quel mondo, è un essere umano nella loro stessa condizione e l'unico scopo di quel mondo formato da una sola enorme scuola è quello di fare trascorrere un'adolescenza tranquilla e felice a coloro che nel mondo terreno non hanno potuto averla.
Personalmente ho visto quest'anime poiché il suo nome continuava ad apparire ovunque e molte persone gli davano un buon punteggio; ora che anche io l'ho visto posso dire apertamente di non capire gli osanna verso quest'anime. Premetto che posso avere male interpretato l'anime o non avere colto appieno la trama, ma secondo me quest'anime è pieno di forzature molto evidenti senza nessuno scopo apparente.
I personaggi, nonostante abbiano una percezione abbastanza definita dell'ambiente che li circonda, confondono totalmente le intenzioni dell' " angelo " . il quale non si sa per quali motivi, nonostante sia un umano come gli altri, sia onnisciente e possa generare armi con un semplice software. Inoltre l'anime cerca di scaricare tutte le falle con un "devi essere flessibile, questo non è il mondo reale e le normali regole non valgono nulla ".
Per concludere quindi Angel Beats! è un anime da vedere senza troppe pretese, con una trama abbastanza originale ma rovinata da falle create per... fanservice? Non so. A ogni modo non mi sento in grado di consigliarlo a chi si aspetti grandi cose. Ma nonostante tutto gli do più che la sufficienza per la scorrevolezza dei dialoghi, le animazioni e per l'ottimo doppiaggio.
In realtà quello che tutti consideravano il nemico da combattere, per evitare di sparire da quel mondo, è un essere umano nella loro stessa condizione e l'unico scopo di quel mondo formato da una sola enorme scuola è quello di fare trascorrere un'adolescenza tranquilla e felice a coloro che nel mondo terreno non hanno potuto averla.
Personalmente ho visto quest'anime poiché il suo nome continuava ad apparire ovunque e molte persone gli davano un buon punteggio; ora che anche io l'ho visto posso dire apertamente di non capire gli osanna verso quest'anime. Premetto che posso avere male interpretato l'anime o non avere colto appieno la trama, ma secondo me quest'anime è pieno di forzature molto evidenti senza nessuno scopo apparente.
I personaggi, nonostante abbiano una percezione abbastanza definita dell'ambiente che li circonda, confondono totalmente le intenzioni dell' " angelo " . il quale non si sa per quali motivi, nonostante sia un umano come gli altri, sia onnisciente e possa generare armi con un semplice software. Inoltre l'anime cerca di scaricare tutte le falle con un "devi essere flessibile, questo non è il mondo reale e le normali regole non valgono nulla ".
Per concludere quindi Angel Beats! è un anime da vedere senza troppe pretese, con una trama abbastanza originale ma rovinata da falle create per... fanservice? Non so. A ogni modo non mi sento in grado di consigliarlo a chi si aspetti grandi cose. Ma nonostante tutto gli do più che la sufficienza per la scorrevolezza dei dialoghi, le animazioni e per l'ottimo doppiaggio.
Angel Beats è titolo enigmatico per una serie altrettanto enigmatica, che ci catapulta sin dalla prima puntata "in medias res". Ci troviamo di fronte a un dolce faccino così "kawaii" che impugna uno Sniper, con tutta probabilità un M40 da 7,62 mm. Yuri-chan, la nostra tiratrice scelta, punta questo meraviglioso giocattolino dritto dritto sul faccino di un'innocente ragazzina, mentre spiega al nostro protagonista Otonashi-kun come stanno le cose.
Trama
Come già detto sin dalla prima puntata ci viene ben spiegato cosa avviene. Il nostro protagonista Otonashi-kun è morto, per cause apparentemente misteriose, e si ritrova in una scuola (anche dopo la morte, eh) dove chiunque venga accoltellato, sparato, bastonato, sgozzato torna in vita, anzi non muore proprio, mentre coloro che si comportano secondo gli schemi, e "vivono", scompaiono. Incredulo, Otonashi-kun, come il migliore dei cretini, nonostante i ripetuti avvisi di Yuri, si dirige verso l' "Angelo" solo per essere pugnalato dritto al cuore.
Così inizia uno degli anime più divertenti e drammatici che abbia mai visto. Le prime puntate forse non sono il massimo, ma man mano che si scalano questi 13 episodi la tensione e le gag diventano sempre più intense e coinvolgenti. Il background dei personaggi è un po' tetro ma ben curato e realistico, per il contesto in cui si trovano.
Nell'anime si raggiungono picchi di eccellenza come le scene della "sedia" con la musichetta in sottofondo, ho riso come un deficiente per 10 minuti filati, e un finale drammatico e commuovente come pochi anime che ho visto ce l'hanno.
Character Design
Questo forse è il punto forte di questo'anime, qui non abbiamo la timida, il figo, la scema etc. etc. Abbiamo personaggi che, per quanto possibile "reali" - non fraintendetemi, eh, sempre in base al contesto - sono ben allocati nei loro ranghi e disposti a tutto pur di non scomparire, spasmodicamente attaccati a quella che sembra essere la loro ultima flebile fiamma di vita. Ogni personaggio, seppur non approfondito, lascia un po' di sé nello spettatore, lasciandoci riflettere e ridere contemporaneamente.
Ambiente e grafica
L'ambientazione va al di là della semplice scuola, e non perché il 90% degli avvenimenti avvengono in quest'ultima, ma perché si ha una visione completamente differente, un cambio di prospettiva, né banale né scontato. Si abbandono l'omologazione del banco per una più fresca e divertente visione della vita scolastica, fatta di ribellione divertimento e rivolta contro il sistema, contro i superiori, ma in special modo contro Dio.
La grafica ovviamente eccelle al meglio se visionata in HD, non ai livelli massimi, ma permette di godere appieno dei frutti del 21° Secolo: Tv HD, risoluzioni molto grandi e un busta di pop-corn da microonde ancora cocente.
Conclusione
Quest'anime è un piccolo prodigio, uno di quei gioielli da custodire gelosamente che fa riflettere sul vero significato della vita, nel suo piccolo. Forse attribuisco un significato eccessivo a un semplice anime, ma questo come pochi mi ha lasciato qualcosa che difficilmente si staccherà da me. Consiglio la visione a chiunque, eccetto ai cercatori di ecchi e shoujo smielati.
Pecca di quest'anime è l'eccessiva brevità, dura appena 13 episodi per un anime che ne meritava almeno 24; proprio per il ridotto numero di episodi non vi è un'analisi specifica di molti personaggi, ma questo non toglie nulla a quella che reputo una delle migliori serie del 2010.
Trama
Come già detto sin dalla prima puntata ci viene ben spiegato cosa avviene. Il nostro protagonista Otonashi-kun è morto, per cause apparentemente misteriose, e si ritrova in una scuola (anche dopo la morte, eh) dove chiunque venga accoltellato, sparato, bastonato, sgozzato torna in vita, anzi non muore proprio, mentre coloro che si comportano secondo gli schemi, e "vivono", scompaiono. Incredulo, Otonashi-kun, come il migliore dei cretini, nonostante i ripetuti avvisi di Yuri, si dirige verso l' "Angelo" solo per essere pugnalato dritto al cuore.
Così inizia uno degli anime più divertenti e drammatici che abbia mai visto. Le prime puntate forse non sono il massimo, ma man mano che si scalano questi 13 episodi la tensione e le gag diventano sempre più intense e coinvolgenti. Il background dei personaggi è un po' tetro ma ben curato e realistico, per il contesto in cui si trovano.
Nell'anime si raggiungono picchi di eccellenza come le scene della "sedia" con la musichetta in sottofondo, ho riso come un deficiente per 10 minuti filati, e un finale drammatico e commuovente come pochi anime che ho visto ce l'hanno.
Character Design
Questo forse è il punto forte di questo'anime, qui non abbiamo la timida, il figo, la scema etc. etc. Abbiamo personaggi che, per quanto possibile "reali" - non fraintendetemi, eh, sempre in base al contesto - sono ben allocati nei loro ranghi e disposti a tutto pur di non scomparire, spasmodicamente attaccati a quella che sembra essere la loro ultima flebile fiamma di vita. Ogni personaggio, seppur non approfondito, lascia un po' di sé nello spettatore, lasciandoci riflettere e ridere contemporaneamente.
Ambiente e grafica
L'ambientazione va al di là della semplice scuola, e non perché il 90% degli avvenimenti avvengono in quest'ultima, ma perché si ha una visione completamente differente, un cambio di prospettiva, né banale né scontato. Si abbandono l'omologazione del banco per una più fresca e divertente visione della vita scolastica, fatta di ribellione divertimento e rivolta contro il sistema, contro i superiori, ma in special modo contro Dio.
La grafica ovviamente eccelle al meglio se visionata in HD, non ai livelli massimi, ma permette di godere appieno dei frutti del 21° Secolo: Tv HD, risoluzioni molto grandi e un busta di pop-corn da microonde ancora cocente.
Conclusione
Quest'anime è un piccolo prodigio, uno di quei gioielli da custodire gelosamente che fa riflettere sul vero significato della vita, nel suo piccolo. Forse attribuisco un significato eccessivo a un semplice anime, ma questo come pochi mi ha lasciato qualcosa che difficilmente si staccherà da me. Consiglio la visione a chiunque, eccetto ai cercatori di ecchi e shoujo smielati.
Pecca di quest'anime è l'eccessiva brevità, dura appena 13 episodi per un anime che ne meritava almeno 24; proprio per il ridotto numero di episodi non vi è un'analisi specifica di molti personaggi, ma questo non toglie nulla a quella che reputo una delle migliori serie del 2010.
Per me Angel Beats! è un anime bello ed emozionante. La trama è interessante quanto lo sviluppo. I disegni sono carini e i colori sgargianti. Sinceramente per parlare di un tema simile non so se avrei mai scelto di usare dei disegni del genere, ma sicuramente sono adatti per la piega che prenderà l'anime.
I personaggi e la storia per me sono ben sviluppati nonostante i pochissimi episodi. Sì, beh, ecco, l'anime è terminato troppo in fretta, avrei voluto sicuramente vedere più episodi e magari capire un po' meglio il finale del "dopo la morte vera".
Sicuramente sono rimasta molto soddisfatta della visione di quest'anime che non lascia affatto a bocca asciutta. Ha superato di gran lunga le mie aspettative ed è stato emozionante al punto giusto. Purtroppo il personaggio di Hayato non è stato molto sviluppato in quanto è entrato in scena proprio all'ultima e poco prima che finisse la serie, è un peccato, perché gli altri invece sono stati presentati benissimo. Tutto sommato la fine mi piace moltissimo sopratutto perché inaspettata.
Beh, come voto complessivo do 9 e consiglio Angel Beats! vivamente.
I personaggi e la storia per me sono ben sviluppati nonostante i pochissimi episodi. Sì, beh, ecco, l'anime è terminato troppo in fretta, avrei voluto sicuramente vedere più episodi e magari capire un po' meglio il finale del "dopo la morte vera".
Sicuramente sono rimasta molto soddisfatta della visione di quest'anime che non lascia affatto a bocca asciutta. Ha superato di gran lunga le mie aspettative ed è stato emozionante al punto giusto. Purtroppo il personaggio di Hayato non è stato molto sviluppato in quanto è entrato in scena proprio all'ultima e poco prima che finisse la serie, è un peccato, perché gli altri invece sono stati presentati benissimo. Tutto sommato la fine mi piace moltissimo sopratutto perché inaspettata.
Beh, come voto complessivo do 9 e consiglio Angel Beats! vivamente.
Trama
Otonashi, un normalissimo ragazzo giapponese, si sveglia di soprassalto in un mondo completamente nuovo; non avrà neanche il tempo di capire cosa gli succede attorno che verrà subito catapultato nella lotta tra La Fazione capitanata da Yuri-a cui è impossibile attribuire un nome dato che lo cambiano almeno 5 volte a puntata - e Angel.
Con il passare del tempo a Otonashi verrà spiegato che in questo mondo c'è solo una scuola, frequentata da morti - che anche se venissero uccisi non potrebbero morire mai - che dopo la morte hanno avuto dei rimpianti e quindi non si sono potuti reincarnare in una nuova amina. Ora sono 'bloccati' in questa scuola dove teoricamente dovrebbero trovare la pace interiore per potersi poi reincarnare in un'altra anima.
La fazione di Yuri è composta da vari membri, tutti con vite molto diverse da quelle altrui, ma accomunati da uno stesso obbiettivo: combattere contro Dio, che ha loro dato una vita così dura. E' perciò questo il motivo per cui si scontrano con Angel, la quale cerca di fare trovare pace alle anime arrivate e quindi di farle andare via dalla scuola.
E' da qua che si svilupperanno varie vicende.
Considerazioni personali
Ho finito di vedere l'ultima puntata qualche minuto fa e sono decisamente scossa. Innanzitutto mi chiedo il perché non ci sia inserito anche 'sentimentale' tra l'elenco dei generi a cui appartiene, dato che un anime più sentimentale di questo è difficile trovarlo.
Partiamo subito con il dire che gli assegno un 10 non solo perché sono psicologicamente scossa per il finale, ma anche perché non trovo difetti in questo anime.
L'opening e l'ending sono eccezionali sia dal punto di vista musicale sia da quello grafico. Trovo i disegni meravigliosi e il metodo di coloritura è spettacolare. I personaggi sono molti ma tutti ben caratterizzati, le parti comiche non mancano e sono decisamente divertenti, sopratutto per l'azzeccato accompagnamento musicale.
La trama è brillante e originale, il passato di tutti i personaggi principali è spiegato in maniera esauriente attraverso flashback e dialoghi tra i protagonisti che rendono lo scorrere dell'anime molto piacevole.
Il doppiaggio è di alto livello e ogni voce caratterizza perfettamente ogni personaggio secondo il suo carattere. I colpi di scena sono distribuiti per il corso di tutto l'anime e gli attribuiscono perciò l'effetto di 'migliorare puntata dopo puntata'. Apprezzo anche la decisione degli autori di non caricare con troppi avvenimenti le puntate iniziali perché questo è un punto fondamentale per farci digerire la trama iniziale, che nella sua genialità è anche abbastanza complessa.
Inoltre quest'anime ha un messaggio di fondo costante che varia - secondo me - da persona a persona: è come se quest'anime conoscesse la tua vita e ti colpisse proprio nei punti più 'deboli' o comunque ti scrutasse dentro e ti infondesse coraggio e speranza.
Una cosa che mi ha decisamente colpita è stato anche il fatto che la presenza costante di armi non mi abbia infastidita minimamente, infatti ho fatto caso a questo fatto solo dopo aver finito l'anime e avere letto alcune recensioni presenti in questa pagina.
Come ultima cosa, e sicuramente mi starò dimenticando di elencare qualche altro pregio di quest'anime, tratto del finale e dell'impatto emotivo che porta con sé, ma andiamo con calma.
Come prima cosa sono rimasta a bocca aperta quando ho visto 'l'entità' dell'ultima puntata, che è solo e soltanto una puntata di chiusura, senza scontri, né sangue, né 'morti'. Avete mai visto un anime che utilizza l'ultima puntata solo come una sorta di chiarimento del finale dell'anime? Beh, personalmente questo è il primo.
Seconda cosa, l'impatto emotivo che ho ricevuto: sono rimasta a piangere durante tutta la puntata e non mi è mai successo per quasi nessun anime - a parte piccole eccezioni - di essere così emotivamente coinvolta, e questo a causa del mio vissuto personale, che mi ha fatto sentire 'chiamata in causa' e che sicuramente, nonostante la vostra vita sia diversa dalla mia, vi farà sentire partecipi.
In terza battuta, il primo colpo di scena finale, che non vi svelo, mi ha lasciato a bocca aperta e sinceramente anche felice, amo tutti e due i personaggi (sia il maschile sia il femminile) e sono contenta per loro anche se la domanda che tutti ci poniamo alla fine ovviamente è: "E Yuri?".
In ultima, il secondo colpo di scena finale: immaginatevi la scena, una persona è emotivamente scossa davanti al computer che piange vedendo la sigla finale ma che in cuor suo alla fine sa che la fine non è poi così brutta ma gli dispiace comunque e, due secondi, bastano solo due secondi per riaccenderti una fiamma dentro e farti capire che, ora sì, è veramente tutto perfetto.
Sono queste le motivazioni per cui assegno a quest'anime un 10 tondo tondo.
P.S.: Ho gradito anche che l'autore avesse fatto fare una scelta concreta al protagonista nel finale, e non ci abbia lasciato sospesi, con l'amaro in bocca come fanno tanti altri.
Otonashi, un normalissimo ragazzo giapponese, si sveglia di soprassalto in un mondo completamente nuovo; non avrà neanche il tempo di capire cosa gli succede attorno che verrà subito catapultato nella lotta tra La Fazione capitanata da Yuri-a cui è impossibile attribuire un nome dato che lo cambiano almeno 5 volte a puntata - e Angel.
Con il passare del tempo a Otonashi verrà spiegato che in questo mondo c'è solo una scuola, frequentata da morti - che anche se venissero uccisi non potrebbero morire mai - che dopo la morte hanno avuto dei rimpianti e quindi non si sono potuti reincarnare in una nuova amina. Ora sono 'bloccati' in questa scuola dove teoricamente dovrebbero trovare la pace interiore per potersi poi reincarnare in un'altra anima.
La fazione di Yuri è composta da vari membri, tutti con vite molto diverse da quelle altrui, ma accomunati da uno stesso obbiettivo: combattere contro Dio, che ha loro dato una vita così dura. E' perciò questo il motivo per cui si scontrano con Angel, la quale cerca di fare trovare pace alle anime arrivate e quindi di farle andare via dalla scuola.
E' da qua che si svilupperanno varie vicende.
Considerazioni personali
Ho finito di vedere l'ultima puntata qualche minuto fa e sono decisamente scossa. Innanzitutto mi chiedo il perché non ci sia inserito anche 'sentimentale' tra l'elenco dei generi a cui appartiene, dato che un anime più sentimentale di questo è difficile trovarlo.
Partiamo subito con il dire che gli assegno un 10 non solo perché sono psicologicamente scossa per il finale, ma anche perché non trovo difetti in questo anime.
L'opening e l'ending sono eccezionali sia dal punto di vista musicale sia da quello grafico. Trovo i disegni meravigliosi e il metodo di coloritura è spettacolare. I personaggi sono molti ma tutti ben caratterizzati, le parti comiche non mancano e sono decisamente divertenti, sopratutto per l'azzeccato accompagnamento musicale.
La trama è brillante e originale, il passato di tutti i personaggi principali è spiegato in maniera esauriente attraverso flashback e dialoghi tra i protagonisti che rendono lo scorrere dell'anime molto piacevole.
Il doppiaggio è di alto livello e ogni voce caratterizza perfettamente ogni personaggio secondo il suo carattere. I colpi di scena sono distribuiti per il corso di tutto l'anime e gli attribuiscono perciò l'effetto di 'migliorare puntata dopo puntata'. Apprezzo anche la decisione degli autori di non caricare con troppi avvenimenti le puntate iniziali perché questo è un punto fondamentale per farci digerire la trama iniziale, che nella sua genialità è anche abbastanza complessa.
Inoltre quest'anime ha un messaggio di fondo costante che varia - secondo me - da persona a persona: è come se quest'anime conoscesse la tua vita e ti colpisse proprio nei punti più 'deboli' o comunque ti scrutasse dentro e ti infondesse coraggio e speranza.
Una cosa che mi ha decisamente colpita è stato anche il fatto che la presenza costante di armi non mi abbia infastidita minimamente, infatti ho fatto caso a questo fatto solo dopo aver finito l'anime e avere letto alcune recensioni presenti in questa pagina.
Come ultima cosa, e sicuramente mi starò dimenticando di elencare qualche altro pregio di quest'anime, tratto del finale e dell'impatto emotivo che porta con sé, ma andiamo con calma.
Come prima cosa sono rimasta a bocca aperta quando ho visto 'l'entità' dell'ultima puntata, che è solo e soltanto una puntata di chiusura, senza scontri, né sangue, né 'morti'. Avete mai visto un anime che utilizza l'ultima puntata solo come una sorta di chiarimento del finale dell'anime? Beh, personalmente questo è il primo.
Seconda cosa, l'impatto emotivo che ho ricevuto: sono rimasta a piangere durante tutta la puntata e non mi è mai successo per quasi nessun anime - a parte piccole eccezioni - di essere così emotivamente coinvolta, e questo a causa del mio vissuto personale, che mi ha fatto sentire 'chiamata in causa' e che sicuramente, nonostante la vostra vita sia diversa dalla mia, vi farà sentire partecipi.
In terza battuta, il primo colpo di scena finale, che non vi svelo, mi ha lasciato a bocca aperta e sinceramente anche felice, amo tutti e due i personaggi (sia il maschile sia il femminile) e sono contenta per loro anche se la domanda che tutti ci poniamo alla fine ovviamente è: "E Yuri?".
In ultima, il secondo colpo di scena finale: immaginatevi la scena, una persona è emotivamente scossa davanti al computer che piange vedendo la sigla finale ma che in cuor suo alla fine sa che la fine non è poi così brutta ma gli dispiace comunque e, due secondi, bastano solo due secondi per riaccenderti una fiamma dentro e farti capire che, ora sì, è veramente tutto perfetto.
Sono queste le motivazioni per cui assegno a quest'anime un 10 tondo tondo.
P.S.: Ho gradito anche che l'autore avesse fatto fare una scelta concreta al protagonista nel finale, e non ci abbia lasciato sospesi, con l'amaro in bocca come fanno tanti altri.
Alla fine di tutta la serie, sono rimasta davvero stupita da quest'anime. La trama, l'ho trovata molto originale, non mi sembrava di avere mai sentito di un anime che parlasse di un aldilà per adolescenti morti non per mano altrui ricondotto a un istituto in tutto e per tutto. Il protagonista, Yuzuru Otonashi, sebbene mi abbia lasciata un po' perplessa all'inzio, come del resto l'intero anime, alla fine sono riuscita ad apprezzarlo nel suo carattere. E credo che, a proposito di caratterizzazione dei personaggi, ci sia molta verietà: la leader iperattiva e combattiva Yurippe, la taciturna e misteriosa Tenshi, l'amichevole Hinata, l'egocentrica Yui, più tutta una serie di altri personaggi che non fanno passare inosservato l'anime.
Verso i primi episodi non ero molto attirata nel vederlo, mentre passata la metà me lo sono divorato. Forse la fine della 'battaglia', credo, avrebbe potuto essere migliore, ma l'ultimo episodio è stato davvero piacevole da vedere.
Verso i primi episodi non ero molto attirata nel vederlo, mentre passata la metà me lo sono divorato. Forse la fine della 'battaglia', credo, avrebbe potuto essere migliore, ma l'ultimo episodio è stato davvero piacevole da vedere.
Che dire, per me Angel Beats! è un anime stupendo, molto ben fatto e capace di farti emozionare come pochi altri.
La trama all'inizio ricorda moltissimo Gantz, con il protagonista che, dopo essere morto, arriva in questo mondo in cui deve combattere per "sopravvivere". Andando avanti però la trama cambia con la presenza di molti colpi di scena.
I disegni sono ben definiti e anche le OST fanno la loro parte per rendere quest'anime un piccolo capolavoro.
I protagonisti hanno dei caratteri psicologici molto ben definiti che ti fanno affezionare a loro, specialmente nelle ultime puntate.
Il doppiaggio è da manuale: i doppiatori riescono a trasmettere anche la più piccola emozione, il più piccolo sentimento che i personaggi provano nel corso delle puntate.
Da sottolineare anche l'aspetto divertente del'anime: le gag presenti in alcuni episodi sono stupende, capaci di farti ridere, in alcuni casi, con le lacrime agli occhi (soprattutto la puntata degli esami).
Certo, molti si sono lamentati della brevità della serie, ma credo che sia stato meglio così per evitare puntate inutili o che la trama, dopo un po', prendesse pieghe indesiderate e noiose.
Veniamo ora ai due piccoli lati negativi che ho riscontrato:
1. non mi è piaciuto molto il fatto che in 13 puntate si sviluppino tantissime sotto-trame, come la lotta con Tenshi, i Cloni, le Ombre, ecc;
2. sono stati inseriti troppi personaggi che non hanno avuto uno sviluppo narrativo proprio, a partire dai compagni della Legione all'infuori di Yuzuru, Yuri e Hinata, fino ad arrivare al capo della Guild, Chaa, o alle componenti delle Girls Dead Monster.
Nel complesso però, come ho già detto prima, Angel Beats è un anime molto ben fatto che farà appassionare tutti gli amanti del genere.
La trama all'inizio ricorda moltissimo Gantz, con il protagonista che, dopo essere morto, arriva in questo mondo in cui deve combattere per "sopravvivere". Andando avanti però la trama cambia con la presenza di molti colpi di scena.
I disegni sono ben definiti e anche le OST fanno la loro parte per rendere quest'anime un piccolo capolavoro.
I protagonisti hanno dei caratteri psicologici molto ben definiti che ti fanno affezionare a loro, specialmente nelle ultime puntate.
Il doppiaggio è da manuale: i doppiatori riescono a trasmettere anche la più piccola emozione, il più piccolo sentimento che i personaggi provano nel corso delle puntate.
Da sottolineare anche l'aspetto divertente del'anime: le gag presenti in alcuni episodi sono stupende, capaci di farti ridere, in alcuni casi, con le lacrime agli occhi (soprattutto la puntata degli esami).
Certo, molti si sono lamentati della brevità della serie, ma credo che sia stato meglio così per evitare puntate inutili o che la trama, dopo un po', prendesse pieghe indesiderate e noiose.
Veniamo ora ai due piccoli lati negativi che ho riscontrato:
1. non mi è piaciuto molto il fatto che in 13 puntate si sviluppino tantissime sotto-trame, come la lotta con Tenshi, i Cloni, le Ombre, ecc;
2. sono stati inseriti troppi personaggi che non hanno avuto uno sviluppo narrativo proprio, a partire dai compagni della Legione all'infuori di Yuzuru, Yuri e Hinata, fino ad arrivare al capo della Guild, Chaa, o alle componenti delle Girls Dead Monster.
Nel complesso però, come ho già detto prima, Angel Beats è un anime molto ben fatto che farà appassionare tutti gli amanti del genere.
Angel Beats! è un anime molto ben confezionato. La trama è complessa, probabilmente sviluppata in modo un po' frettoloso ma originale e commovente. Il punto forte sono sicuramente disegni e colonna sonora, studiata bene per ogni scena.
Qualche pecca c'è nel delineare il carattere di alcuni personaggi, infatti, a parte i tre quattro protagonisti principali, ai quali è stata realmente data un'anima, i coprotagonisti non hanno una linea ben definita e certe volte sembra quasi che siano un po' inutili; questo problema deriva forse dal fatto che sono davvero pochi gli episodi, gli autori avrebbero potuto con una decina di episodi in più strutturare meglio sia la trama sia i personaggi.
Nonostante ciò do un voto piuttosto alto perché in tutto l'anime si alternano momenti divertenti, tristi e commoventi in modo mai scontato senza momenti di stallo o noia. Quindi Angel Beats! è un prodotto buono nonostante qualche piccola pecca. Da vedere.
Qualche pecca c'è nel delineare il carattere di alcuni personaggi, infatti, a parte i tre quattro protagonisti principali, ai quali è stata realmente data un'anima, i coprotagonisti non hanno una linea ben definita e certe volte sembra quasi che siano un po' inutili; questo problema deriva forse dal fatto che sono davvero pochi gli episodi, gli autori avrebbero potuto con una decina di episodi in più strutturare meglio sia la trama sia i personaggi.
Nonostante ciò do un voto piuttosto alto perché in tutto l'anime si alternano momenti divertenti, tristi e commoventi in modo mai scontato senza momenti di stallo o noia. Quindi Angel Beats! è un prodotto buono nonostante qualche piccola pecca. Da vedere.
Angel beats! è indubbiamente un anime che inizia un po' in sordina e che con il procedere degli episodi si distingue per una trama originale, che offre anche degli spunti di riflessione interessanti.
La storia è ambientata in una scuola dell'aldilà, frequentata da ragazzi e ragazze che vi finiscono dopo avere perso la vita in circostanze drammatiche. Alcuni di loro conservano la memoria della loro vita precedente, altri no, almeno all'inizio, come Yuzuru Otonashi, che è il personaggio che ci introduce immediatamente nella vicenda e che ci aiuta a capire, puntata dopo puntata, il senso di questa non-vita sospesa.
E' interessante notare che il vero punto forte di Angel Beats! è certamente l'idea che soggiace alla trama: quella del riscatto personale, soprattutto per coloro che come i giovani protagonisti, per svariate ragioni, si sono visti sottrarre la possibilità di realizzare i propri sogni, perché le loro vite sono state tragicamente spezzate. Una seconda chance viene offerta loro proprio in questa scuola e solo di alcuni personaggi di questo ben gremito gruppo di protagonisti vengono raccontate le esperienze precedenti, i desideri e le aspirazioni.
Parlando del comparto grafico, non mi ha entusiasmata granché anche perché non presenta nulla di originale, come dire, è nella media.
In generale, Angel Beats! è un anime gradevole, che presenta anche delle gag e degli inserti comici irresistibili in alcune puntate. Superati i primissimi episodi che servono a far orientare lo spettatore, gli altri scorrono via via gradevolmente fino a giungere a una conclusione dalla tensione drammatica inaspettata. Non può di certo essere considerato un capolavoro, ma ne consiglio comunque la visione, ne vale la pena.
La storia è ambientata in una scuola dell'aldilà, frequentata da ragazzi e ragazze che vi finiscono dopo avere perso la vita in circostanze drammatiche. Alcuni di loro conservano la memoria della loro vita precedente, altri no, almeno all'inizio, come Yuzuru Otonashi, che è il personaggio che ci introduce immediatamente nella vicenda e che ci aiuta a capire, puntata dopo puntata, il senso di questa non-vita sospesa.
E' interessante notare che il vero punto forte di Angel Beats! è certamente l'idea che soggiace alla trama: quella del riscatto personale, soprattutto per coloro che come i giovani protagonisti, per svariate ragioni, si sono visti sottrarre la possibilità di realizzare i propri sogni, perché le loro vite sono state tragicamente spezzate. Una seconda chance viene offerta loro proprio in questa scuola e solo di alcuni personaggi di questo ben gremito gruppo di protagonisti vengono raccontate le esperienze precedenti, i desideri e le aspirazioni.
Parlando del comparto grafico, non mi ha entusiasmata granché anche perché non presenta nulla di originale, come dire, è nella media.
In generale, Angel Beats! è un anime gradevole, che presenta anche delle gag e degli inserti comici irresistibili in alcune puntate. Superati i primissimi episodi che servono a far orientare lo spettatore, gli altri scorrono via via gradevolmente fino a giungere a una conclusione dalla tensione drammatica inaspettata. Non può di certo essere considerato un capolavoro, ma ne consiglio comunque la visione, ne vale la pena.
Angel Beats! è una serie di soli 13 episodi talmente ricca che riuscire a parlarne in poche parole è quasi impossibile, riassumendo si può dire di trovarsi di fronte a un piccolo capolavoro in grado di soddisfare moltissimi palati.
Divise scolastiche mai viste così come l’istituto, persone sconosciute e soprattutto una ragazza che punta il fucile verso una ragazzina indifesa: è ovvio comprendere lo smarrimento che prende possesso di Otonashi che si ritrova in un mondo ignoto con una ragazza di nome Yuri che gli dice che sono morti, creando così ulteriore instabilità nella mente del ragazzo. Il quale corre verso la ragazza sotto tiro soprannominata Tenshi (Angelo), ottenendo così una morte rapida facendosi infilzare il cuore. Quando si risveglierà in un letto dell’infermeria capirà che non era uno scherzo.
Lo spettatore verrà lanciato a tutta forza nella storia insieme al protagonista in modo da potersi immedesimare al meglio nel ragazzo che trova difficoltà a uccidere una ragazzina e prova risentimento verso i mezzi usati dai compagni. Dopo queste fasi iniziali l’anime comincia ad evolversi in maniera continua, a ogni episodio lo scenario di sviluppo sembra cambiare ma senza mai risultare confuso o forzato, catturando così l’attenzione dello spettatore senza mai annoiarlo. Nel complesso ci sarà una buona combinazione di risvolti improvvisi e imprevisti, ma il culmine sarà nel tredicesimo e ultimo episodio: quando la tensione è al massimo e si smania per scoprire cosa accade cominciano improvvisamente toni pacati che avviano le vertiginose montagne russe di emozioni della conclusione.
Qualche risata e momenti dolci cominciano ad alternarsi a momenti tristi e commoventi, e nello spettatore l’ipotesi su come possa finire la vicenda continua a cambiare passando da uno scenario idilliaco a uno dolce o uno triste, in continuo cambiamento. Il risultato saprà comunque fare colpo e se siete sensibili le lacrime saranno assicurate.
Chiave importante per lo sviluppo saranno i personaggi. I protagonisti sono ovviamente ben costruiti e caratterizzati, ma anche i comprimari sapranno rivelare volti nascosti e passati commoventi. Ottimi anche i personaggi di contorno, che teoricamente vivacizzano solo la scena grazie ai soliti stereotipi, ma che sapranno mostrare lati nascosti che vanno a ironizzare proprio sui luoghi comuni.
Da non dimenticare anche i momenti di riflessione proposti sulla vita ingiusta, sul fatto di accettare e vivere le proprie vite, o anche i messaggi velati, come quello di non disperdesi nelle masse per non perdere la propria identità.
Il character design è abbastanza povero, i volti sono minimalisti e sottolineano solo i grandi occhi minando così l’espressività; se non fosse per i diversi tagli di capelli e altri particolari nell’abbigliamento sarebbe difficile riconoscere un personaggio dall’altro.
Le animazioni sono ottime, anche se le scene d’azione sono poche i movimenti sapranno rispondere alle esigenze registiche con la giusta prontezza e fluidità.
Ottima la scelta dei colori chiari e luminosi che danno sensazione di tranquillità nelle panoramiche giornaliere, l'ambiente sembra realmente un paradiso.
La CG è poco invasiva e di eccellente fattura, usata principalmente per i giochi di luce e le illuminazioni, riesce a regalare ottimi effetti “cibernetici” e di distorsione quando Tenshi usa i suoi poteri. Anche con la comparsa delle ombre Kage verranno usati effetti simili ma più fumosi, nel senso fisico della parola.
L’anime si apre con una sigla poetica ed evocativa che, sulle note di un pianoforte, lascia intendere la natura toccante dell’opera, e durante gli episodi offre alcune canzoni orecchiabili cantate dalla Band e altre tracce che ben sottolineano i momenti ma nulla di particolarmente incisivo. Una piccola curiosità sulla sigla di chiusura, che in molte occasioni è uno sfondo per le conclusioni dell’episodio, sostituendo così la consona chiusura.
Angel Beats! è una serie breve ma intesa, alterna continuamente gag riuscite a momenti incredibilmente drammatici. Nonostante alcuni scelte nel comparto tecnico che potrebbero risultare non gradite a tutti, e soprattutto alcuni buchi a livello di trama (anche se sono piccolezze notabili solo dai più precisini), se ci si lascia trasportare dai giusti sentimenti diventa un’opera incredibilmente intesa, in grado di fare ridere e piangere con incredibile naturalezza davanti all’ingiustizia della vita.
Divise scolastiche mai viste così come l’istituto, persone sconosciute e soprattutto una ragazza che punta il fucile verso una ragazzina indifesa: è ovvio comprendere lo smarrimento che prende possesso di Otonashi che si ritrova in un mondo ignoto con una ragazza di nome Yuri che gli dice che sono morti, creando così ulteriore instabilità nella mente del ragazzo. Il quale corre verso la ragazza sotto tiro soprannominata Tenshi (Angelo), ottenendo così una morte rapida facendosi infilzare il cuore. Quando si risveglierà in un letto dell’infermeria capirà che non era uno scherzo.
Lo spettatore verrà lanciato a tutta forza nella storia insieme al protagonista in modo da potersi immedesimare al meglio nel ragazzo che trova difficoltà a uccidere una ragazzina e prova risentimento verso i mezzi usati dai compagni. Dopo queste fasi iniziali l’anime comincia ad evolversi in maniera continua, a ogni episodio lo scenario di sviluppo sembra cambiare ma senza mai risultare confuso o forzato, catturando così l’attenzione dello spettatore senza mai annoiarlo. Nel complesso ci sarà una buona combinazione di risvolti improvvisi e imprevisti, ma il culmine sarà nel tredicesimo e ultimo episodio: quando la tensione è al massimo e si smania per scoprire cosa accade cominciano improvvisamente toni pacati che avviano le vertiginose montagne russe di emozioni della conclusione.
Qualche risata e momenti dolci cominciano ad alternarsi a momenti tristi e commoventi, e nello spettatore l’ipotesi su come possa finire la vicenda continua a cambiare passando da uno scenario idilliaco a uno dolce o uno triste, in continuo cambiamento. Il risultato saprà comunque fare colpo e se siete sensibili le lacrime saranno assicurate.
Chiave importante per lo sviluppo saranno i personaggi. I protagonisti sono ovviamente ben costruiti e caratterizzati, ma anche i comprimari sapranno rivelare volti nascosti e passati commoventi. Ottimi anche i personaggi di contorno, che teoricamente vivacizzano solo la scena grazie ai soliti stereotipi, ma che sapranno mostrare lati nascosti che vanno a ironizzare proprio sui luoghi comuni.
Da non dimenticare anche i momenti di riflessione proposti sulla vita ingiusta, sul fatto di accettare e vivere le proprie vite, o anche i messaggi velati, come quello di non disperdesi nelle masse per non perdere la propria identità.
Il character design è abbastanza povero, i volti sono minimalisti e sottolineano solo i grandi occhi minando così l’espressività; se non fosse per i diversi tagli di capelli e altri particolari nell’abbigliamento sarebbe difficile riconoscere un personaggio dall’altro.
Le animazioni sono ottime, anche se le scene d’azione sono poche i movimenti sapranno rispondere alle esigenze registiche con la giusta prontezza e fluidità.
Ottima la scelta dei colori chiari e luminosi che danno sensazione di tranquillità nelle panoramiche giornaliere, l'ambiente sembra realmente un paradiso.
La CG è poco invasiva e di eccellente fattura, usata principalmente per i giochi di luce e le illuminazioni, riesce a regalare ottimi effetti “cibernetici” e di distorsione quando Tenshi usa i suoi poteri. Anche con la comparsa delle ombre Kage verranno usati effetti simili ma più fumosi, nel senso fisico della parola.
L’anime si apre con una sigla poetica ed evocativa che, sulle note di un pianoforte, lascia intendere la natura toccante dell’opera, e durante gli episodi offre alcune canzoni orecchiabili cantate dalla Band e altre tracce che ben sottolineano i momenti ma nulla di particolarmente incisivo. Una piccola curiosità sulla sigla di chiusura, che in molte occasioni è uno sfondo per le conclusioni dell’episodio, sostituendo così la consona chiusura.
Angel Beats! è una serie breve ma intesa, alterna continuamente gag riuscite a momenti incredibilmente drammatici. Nonostante alcuni scelte nel comparto tecnico che potrebbero risultare non gradite a tutti, e soprattutto alcuni buchi a livello di trama (anche se sono piccolezze notabili solo dai più precisini), se ci si lascia trasportare dai giusti sentimenti diventa un’opera incredibilmente intesa, in grado di fare ridere e piangere con incredibile naturalezza davanti all’ingiustizia della vita.
"Rebels Against the God", ci sarebbe davvero tanto da dire su questo gioiello, forse non ai massimi livelli per grafica (per alcuni) ma, in quanto a trama e comparto audio, non c'è storia. Angel Beats è un cult senza fronzoli.
Ma andiamo con ordine.
Trama: la morte di una persona è una disgrazia, cosa succede quando si muore? Si va direttamente in paradiso? Chi è a decidere? Ma soprattutto, chi e perché ha voluto un destino tanto crudele verso un'anima che non ha potuto realizzare i propri sogni, vivere la propria vita in tranquillità, o semplicemente vivere al meglio delle proprie possibilità? Questi sono i quesiti che si pone la brigata "Rebels Against the God" che, come suggerisce il nome, si occupa appunto di ribellarsi contro colui che ha riservato un destino di finta e momentanea quiete prima di "andare oltre".
Cosa intendo con "finta e momentanea quiete"? In pratica quando delle giovani anime muoiono, si ritrovano in una sorta di scuola dell'aldilà, dove, da come si evince, si può tentare di vivere un'adolescenza "normale" prima di rinascere. Ma è giusto tutto ciò? Una persona normale direbbe ovviamente "no", ed ecco che nasce questa brigata di ribelli, con il compito di conquistare il mondo nel quale si trovano, in risposta alle sofferenze che hanno dovuto patire.
Grafica/animazioni: premetto di non considerare mai un anime dall'aspetto (come ora) se non in casi davvero particolari. Ammetto di aver visto di meglio in quanto a disegni, ma forse più che per disegni per scelta di colori, per certi versi troppo "ossigenati" e "sfumati". Non lo considero assolutamente un difetto, anche perché ci potrebbero essere, anzi sicuramente ci sono un restante 80% di persone che la pensa in modo contrario, quindi reputo il mio un semplice parere sulla scelta dei colori e non tanto sui disegni, che se la cavano egregiamente. Le animazioni sono fluide, lo si capisce già dai primi combattimenti, e non hanno niente da invidiare alla concorrenza, quindi pollice in su.
Comparto audio; in oltre 21 anni di esperienza in materia di anime, non mi è mai capitato di acquistare la O.S.T. di un anime, neanche quando costava poco. Ma qui bisogna essere sordi o avere un cuore di ghiaccio per non considerare l'opening, l'ending, ma sopra ogni cosa le Girls Dead Monster, che sono una "band copertura" (poi capirete cosa s'intende), dei veri e propri capolavori in campo musicale. L'opening è delicata e forte allo stesso tempo, l'ending è tranquilla ma non sdolcinata, e le GirlDeMo fanno della musica J-rock una delle colonne portanti di quest'anime, che se dipendesse da me premierei anche solo per la colonna sonora e i pezzi della band di cui parlavo.
Conclusioni: si capisce che mi è piaciuto, ma il punto è che questo anime merita davvero moltissimo. Le immagini che potete osservare per internet, le recensioni che leggete, la mia compresa, non rendono appieno l'idea di quanto appassionante e curato sia. Tredici episodi sono pochi? Non direi, anche se un maggiore approfondimento di alcuni personaggi e di alcune caratteristiche non avrebbe guastato, ma in un certo senso è anche d'aiuto per lo spettatore, che è libero di immaginare e considerare vari aspetti di questa storia che, sono certo, non vi deluderà. Buona visione.
Ma andiamo con ordine.
Trama: la morte di una persona è una disgrazia, cosa succede quando si muore? Si va direttamente in paradiso? Chi è a decidere? Ma soprattutto, chi e perché ha voluto un destino tanto crudele verso un'anima che non ha potuto realizzare i propri sogni, vivere la propria vita in tranquillità, o semplicemente vivere al meglio delle proprie possibilità? Questi sono i quesiti che si pone la brigata "Rebels Against the God" che, come suggerisce il nome, si occupa appunto di ribellarsi contro colui che ha riservato un destino di finta e momentanea quiete prima di "andare oltre".
Cosa intendo con "finta e momentanea quiete"? In pratica quando delle giovani anime muoiono, si ritrovano in una sorta di scuola dell'aldilà, dove, da come si evince, si può tentare di vivere un'adolescenza "normale" prima di rinascere. Ma è giusto tutto ciò? Una persona normale direbbe ovviamente "no", ed ecco che nasce questa brigata di ribelli, con il compito di conquistare il mondo nel quale si trovano, in risposta alle sofferenze che hanno dovuto patire.
Grafica/animazioni: premetto di non considerare mai un anime dall'aspetto (come ora) se non in casi davvero particolari. Ammetto di aver visto di meglio in quanto a disegni, ma forse più che per disegni per scelta di colori, per certi versi troppo "ossigenati" e "sfumati". Non lo considero assolutamente un difetto, anche perché ci potrebbero essere, anzi sicuramente ci sono un restante 80% di persone che la pensa in modo contrario, quindi reputo il mio un semplice parere sulla scelta dei colori e non tanto sui disegni, che se la cavano egregiamente. Le animazioni sono fluide, lo si capisce già dai primi combattimenti, e non hanno niente da invidiare alla concorrenza, quindi pollice in su.
Comparto audio; in oltre 21 anni di esperienza in materia di anime, non mi è mai capitato di acquistare la O.S.T. di un anime, neanche quando costava poco. Ma qui bisogna essere sordi o avere un cuore di ghiaccio per non considerare l'opening, l'ending, ma sopra ogni cosa le Girls Dead Monster, che sono una "band copertura" (poi capirete cosa s'intende), dei veri e propri capolavori in campo musicale. L'opening è delicata e forte allo stesso tempo, l'ending è tranquilla ma non sdolcinata, e le GirlDeMo fanno della musica J-rock una delle colonne portanti di quest'anime, che se dipendesse da me premierei anche solo per la colonna sonora e i pezzi della band di cui parlavo.
Conclusioni: si capisce che mi è piaciuto, ma il punto è che questo anime merita davvero moltissimo. Le immagini che potete osservare per internet, le recensioni che leggete, la mia compresa, non rendono appieno l'idea di quanto appassionante e curato sia. Tredici episodi sono pochi? Non direi, anche se un maggiore approfondimento di alcuni personaggi e di alcune caratteristiche non avrebbe guastato, ma in un certo senso è anche d'aiuto per lo spettatore, che è libero di immaginare e considerare vari aspetti di questa storia che, sono certo, non vi deluderà. Buona visione.
Tra le case di produzione più fortunate (in ogni senso) degli ultimi anni, spicca di certo la Key, che come saprete non si occupa principalmente di serie animate, bensì di videogiochi di simulazione conosciuti come visual novel. Sempre più in voga è la consuetudine di allacciare questi due contesti di poco differenziati, sempre più remunerativi i risultati ottenuti dalle trasposizioni operate. Dopo il successo di <i>Air</i>, <i>Kanon 2006</i> e <i>Clannad</i>, il poker sembra servito su un piatto d'argento fin dal principio, con questo <i>Angel Beats!</i>, pronto a inserirsi di prepotenza nell'immaginario comune.
Stavolta però si va a parare su un terreno piuttosto spinoso, che esula - almeno in parte - dalla manifestazione concreta e stucchevole di vicende scolastico-sentimentali simil drammatiche dei prodotti precedenti, per dedicarsi a qualcosa di certamente più "incorporeo". Fin dall'incipit della storia viene dato libero spazio all'interpretazione personale, anche se i primi accenni, per così dire, "chiarificatori", non si fanno aspettare: gli stessi personaggi di contorno sembrano essere già pienamente coscienti della propria situazione, al punto da non sentire più il bisogno di porsi domande - almeno inizialmente - sulla "realtà" che li circonda. Sarà semmai Otonashi, che potremmo indicare come vero protagonista, e per certi versi voce narrante, a interpretare il "ruolo" di figura completamente estranea - apparentemente - al mondo nel quale è piombato, che lo disorienta alla pari di noi spettatori.
Lo scenario rappresentato è a tutti gli effetti classificabile come una sorta di aldilà "d'intermezzo", di "purgatorio capovolto", giacché le anime che vi albergano sono quelle di giovani intenti non a espiare i peccati compiuti in vita, bensì a riappacificarsi con la loro stessa voglia di vivere, ma sorvolo sulle varie motivazioni che stanno alla base di ciò, per non rovinare agli "ignari" il giovamento di una trama che sembra presentare buone - ma poche - sfaccettature. Del resto, tredici episodi sono davvero costrittivi, e l'onere di questa "pecca" si avverte benissimo, ma rimando questo discorso a conclusione.
Riprendendo l'aspetto "scenografico", bisogna a mio avviso ben delineare la funzione dell'ambiente scolastico: la scuola, cornice cardine degli avvenimenti, non va vista come quella di tante commedie, appunto, "scolastiche", come potrebbe superficialmente sembrare, ma come ideale luogo di raccordo di protagonisti adolescenti. La stessa presenza dei NPC (personaggi non giocanti), veri e propri "figuranti" internati in questo "bugiardo" complesso accademico, sta a sottolinearne la natura del tutto separata dalla categorizzazione dell'anime.
Visto in termini allegorici, <i>Angel Beats!</i> ricorda vagamente il capolavoro di Yoshitoshi Abe <i>Haibane Renmei</i>, anche se in quest'ultimo l'interpretazione personale gioca un ruolo ancor più marcato; su due piani totalmente diversi anche la stessa forma d'espressione: in <i>Haibane</i> non ritroviamo di certo il tono scanzonato che tanto satura gli episodi di <i>Angel Beats</i>. Se per molti lo humour trasandato macchiato di nonsense costituisce un pregio della serie, per me è da inquadrare come una delle prime note dolenti. Fine a se stesso, non arricchisce né attecchisce, risultando eccessivo più che pungente come vorrebbe sembrare.
I personaggi sono costruiti un po' a tavolino, ma pur rasentando l'anonimato dovuto a un design incredibilmente piatto, vi si riesce a cavare una buona caratterizzazione, fornita più che altro dai flashback. È deludente invece la maniera cui essi s'approcciano alle proprie condizioni, con atteggiamenti il più delle volte esagerati, preceduti o seguiti dai ridondanti ragionamenti tanto cari alle sceneggiature cui la Key ci ha abituati. La chiamerei "logorroismo mentale", questa prassi che pare tanto rappezzare l'incapacità di far sì che i personaggi esternino le proprie sensazioni con il linguaggio del corpo o del viso, quanto ridicolizzare quegli stessi frangenti ritenuti enfatici dai più. <i>Angel Beats</i> è pieno di questi momenti, come da tradizione, che a mio avviso precipitano come grandine sui frutti precedentemente seminati.
Troppo vistosa, troppo teatrale, l'andatura dei dialoghi; troppo forzati gli sviluppi delle interrelazioni tra individui che a malapena si conoscono. Troppo poco tempo per regolare come si dovrebbe le dosi di drammaticità e umorismo che qui cozzano e inevitabilmente stonano, pur ottenendo ugualmente il risultato sperato: risata/lacrima facile. Se dovessi evidenziare un aspetto della serie che induca alla "commozione", sarebbe di certo la colonna sonora, che sapientemente va a premere le note giuste nei momenti adatti, come ad esempio nel finale, più che buono.
Non c'è niente di nuovo sotto il sole, tuttavia, da come si presenta graficamente la serie e dal punto di vista delle animazioni, oltretutto, dalla collaborazione di due colossi come P.A. Works e Aniplex mi sarei aspettato molto di più che i soliti intrallazzi computerizzati. <i>Angel Beats</i> aveva tutti i presupposti per farsi riconoscere come ottimo anime, e non nego ci sia riuscito, ma non certo da me. È del resto un gran peccato che non si sia optato per un numero maggiore d'episodi che avrebbe di certo permesso un migliore sfruttamento delle idee di base. Tutto sommato, è da vedere.
Stavolta però si va a parare su un terreno piuttosto spinoso, che esula - almeno in parte - dalla manifestazione concreta e stucchevole di vicende scolastico-sentimentali simil drammatiche dei prodotti precedenti, per dedicarsi a qualcosa di certamente più "incorporeo". Fin dall'incipit della storia viene dato libero spazio all'interpretazione personale, anche se i primi accenni, per così dire, "chiarificatori", non si fanno aspettare: gli stessi personaggi di contorno sembrano essere già pienamente coscienti della propria situazione, al punto da non sentire più il bisogno di porsi domande - almeno inizialmente - sulla "realtà" che li circonda. Sarà semmai Otonashi, che potremmo indicare come vero protagonista, e per certi versi voce narrante, a interpretare il "ruolo" di figura completamente estranea - apparentemente - al mondo nel quale è piombato, che lo disorienta alla pari di noi spettatori.
Lo scenario rappresentato è a tutti gli effetti classificabile come una sorta di aldilà "d'intermezzo", di "purgatorio capovolto", giacché le anime che vi albergano sono quelle di giovani intenti non a espiare i peccati compiuti in vita, bensì a riappacificarsi con la loro stessa voglia di vivere, ma sorvolo sulle varie motivazioni che stanno alla base di ciò, per non rovinare agli "ignari" il giovamento di una trama che sembra presentare buone - ma poche - sfaccettature. Del resto, tredici episodi sono davvero costrittivi, e l'onere di questa "pecca" si avverte benissimo, ma rimando questo discorso a conclusione.
Riprendendo l'aspetto "scenografico", bisogna a mio avviso ben delineare la funzione dell'ambiente scolastico: la scuola, cornice cardine degli avvenimenti, non va vista come quella di tante commedie, appunto, "scolastiche", come potrebbe superficialmente sembrare, ma come ideale luogo di raccordo di protagonisti adolescenti. La stessa presenza dei NPC (personaggi non giocanti), veri e propri "figuranti" internati in questo "bugiardo" complesso accademico, sta a sottolinearne la natura del tutto separata dalla categorizzazione dell'anime.
Visto in termini allegorici, <i>Angel Beats!</i> ricorda vagamente il capolavoro di Yoshitoshi Abe <i>Haibane Renmei</i>, anche se in quest'ultimo l'interpretazione personale gioca un ruolo ancor più marcato; su due piani totalmente diversi anche la stessa forma d'espressione: in <i>Haibane</i> non ritroviamo di certo il tono scanzonato che tanto satura gli episodi di <i>Angel Beats</i>. Se per molti lo humour trasandato macchiato di nonsense costituisce un pregio della serie, per me è da inquadrare come una delle prime note dolenti. Fine a se stesso, non arricchisce né attecchisce, risultando eccessivo più che pungente come vorrebbe sembrare.
I personaggi sono costruiti un po' a tavolino, ma pur rasentando l'anonimato dovuto a un design incredibilmente piatto, vi si riesce a cavare una buona caratterizzazione, fornita più che altro dai flashback. È deludente invece la maniera cui essi s'approcciano alle proprie condizioni, con atteggiamenti il più delle volte esagerati, preceduti o seguiti dai ridondanti ragionamenti tanto cari alle sceneggiature cui la Key ci ha abituati. La chiamerei "logorroismo mentale", questa prassi che pare tanto rappezzare l'incapacità di far sì che i personaggi esternino le proprie sensazioni con il linguaggio del corpo o del viso, quanto ridicolizzare quegli stessi frangenti ritenuti enfatici dai più. <i>Angel Beats</i> è pieno di questi momenti, come da tradizione, che a mio avviso precipitano come grandine sui frutti precedentemente seminati.
Troppo vistosa, troppo teatrale, l'andatura dei dialoghi; troppo forzati gli sviluppi delle interrelazioni tra individui che a malapena si conoscono. Troppo poco tempo per regolare come si dovrebbe le dosi di drammaticità e umorismo che qui cozzano e inevitabilmente stonano, pur ottenendo ugualmente il risultato sperato: risata/lacrima facile. Se dovessi evidenziare un aspetto della serie che induca alla "commozione", sarebbe di certo la colonna sonora, che sapientemente va a premere le note giuste nei momenti adatti, come ad esempio nel finale, più che buono.
Non c'è niente di nuovo sotto il sole, tuttavia, da come si presenta graficamente la serie e dal punto di vista delle animazioni, oltretutto, dalla collaborazione di due colossi come P.A. Works e Aniplex mi sarei aspettato molto di più che i soliti intrallazzi computerizzati. <i>Angel Beats</i> aveva tutti i presupposti per farsi riconoscere come ottimo anime, e non nego ci sia riuscito, ma non certo da me. È del resto un gran peccato che non si sia optato per un numero maggiore d'episodi che avrebbe di certo permesso un migliore sfruttamento delle idee di base. Tutto sommato, è da vedere.
Angel Beats! è forse la più sorprendente dimostrazione di come il moe possa assumere le forme più disparate e originali. Chi ancora pensava che fosse solo uno stupido espediente per attirare otaku assatanati a discapito della qualità di animazioni e storia, si dovrà definitivamente ricredere. Quest'opera possiede, infatti, un grande spessore e profondità, raro da trovarsi anche in opere di altra estrazione.
Iniziando dalle animazioni, sono fra le più fluide e ben fatte che io abbia visto, aiutate anche da un uso abbondante e ben calibrato di CG tri e bi dimensionale. I personaggi e gli ambienti sono ben amalgamati e rendono al meglio i sensi dello spazio, della profondità e delle proporzioni, che tendono ad avere un deformed tipicamente moe, con volto e soprattutto occhi più grandi, senza sconfinare nell'irrealistico. Molte scene sono davvero una gioia per gli occhi, al di là dell'anime in sé per sé - guardate qualche immagine se non vi fidate. Altro particolare apprezzabile è la colorazione dei capelli che, per quanto di colori assurdi quali violetto o rosa, non assumono quell'effetto "plastica" che spesso viene criticato al genere.
Passiamo alla storia. Sin dall'inizio l'anime si presenta come una storia piuttosto atipica, portando in pochi minuti chi guarda a inserirsi perfettamente negli stani meccanismi che regolano il mondo in cui si svolge la storia: i personaggi sono infatti morti e si muovono in un aldilà sotto forma di campus scolastico. Ovviamente, essendo già morti non possono ri-morire, per quanto infilzati, tagliati e spappolati. Il nostro protagonista, Otonashi (il nome completo è svelato solo più avanti, non vi faccio spoilers), si ritrova a far parte del SSS (Shinda Sekai Sensen: Battaglione dell'aldilà), un'organizzazione nata allo scopo di combattere contro Tenshi, let. "Angelo", una strana ragazza che desidera a ogni costo costringere gli studenti a vivere una normale vita scolastica, così da scomparire da quel mondo e reincarnarsi.
Il capo dell'organizzazione, Yurippe, che spesso è paragonata ad Haruhi Suzumiya, nonostante personalmente non veda praticamente nessuna somiglianza, è infatti determinata a trovare un modo per arrivare a Dio passando per quel mondo, in modo da potersi vendicare delle orribili cose che le sono capitate in vita. Inizia così una vicenda che, nei suoi tredici episodi, più uno extra, non prende mai una strada già tracciata per cui ciò che succede in un episodio non è diretta e banale continuazione o conseguenza di ciò che è successo in quello precedente, bensì si hanno continui colpi di scena e sviluppi originali che rendono l'anime una continua, piacevole sorpresa.
Un generale senso di felicità e di apprezzamento per la vita che ci è stata donata, per quanto dura e ingiusta, impregna l'intero anime.
Le caratterizzazioni dei personaggi sono un altro punto forte della storia. Avremo ninja a cui piacciono le cose kawaii, uno strano ballerino con la fascia sugli occhi e con una perfetta pronuncia dell'Inglese (ma non altrettanta conoscenza della grammatica e della sintassi), karateka che pensano di continuo al cibo, rockettare dalla vita difficile... tutti pervasi da una grande umanità che li rende gli specchi, un po' estremizzati, del pensiero di chi guarda.
Altro punto importante e molto ben fatto - scusate se mi dilungo - è la colonna sonora. Non solo opening ed ending sono brani di alto livello anche al di fuori dell'opera, ma grazie all'esistenza all'interno della storia di un gruppo rock femminile, le GDM (Girls Dead Monster), la soundtrack si amplia di molte canzoni di alto livello, i cui CD hanno venduto non poco. Sinceramente, molto di rado ho sentito canzoni al livello di "My Song" delle GDM.
Concludendo, mi scuso se vi ho annoiato con la mia petulante recensione, e vi consiglio con tutto me stesso di guardare questo anime: non ve ne pentirete!
Iniziando dalle animazioni, sono fra le più fluide e ben fatte che io abbia visto, aiutate anche da un uso abbondante e ben calibrato di CG tri e bi dimensionale. I personaggi e gli ambienti sono ben amalgamati e rendono al meglio i sensi dello spazio, della profondità e delle proporzioni, che tendono ad avere un deformed tipicamente moe, con volto e soprattutto occhi più grandi, senza sconfinare nell'irrealistico. Molte scene sono davvero una gioia per gli occhi, al di là dell'anime in sé per sé - guardate qualche immagine se non vi fidate. Altro particolare apprezzabile è la colorazione dei capelli che, per quanto di colori assurdi quali violetto o rosa, non assumono quell'effetto "plastica" che spesso viene criticato al genere.
Passiamo alla storia. Sin dall'inizio l'anime si presenta come una storia piuttosto atipica, portando in pochi minuti chi guarda a inserirsi perfettamente negli stani meccanismi che regolano il mondo in cui si svolge la storia: i personaggi sono infatti morti e si muovono in un aldilà sotto forma di campus scolastico. Ovviamente, essendo già morti non possono ri-morire, per quanto infilzati, tagliati e spappolati. Il nostro protagonista, Otonashi (il nome completo è svelato solo più avanti, non vi faccio spoilers), si ritrova a far parte del SSS (Shinda Sekai Sensen: Battaglione dell'aldilà), un'organizzazione nata allo scopo di combattere contro Tenshi, let. "Angelo", una strana ragazza che desidera a ogni costo costringere gli studenti a vivere una normale vita scolastica, così da scomparire da quel mondo e reincarnarsi.
Il capo dell'organizzazione, Yurippe, che spesso è paragonata ad Haruhi Suzumiya, nonostante personalmente non veda praticamente nessuna somiglianza, è infatti determinata a trovare un modo per arrivare a Dio passando per quel mondo, in modo da potersi vendicare delle orribili cose che le sono capitate in vita. Inizia così una vicenda che, nei suoi tredici episodi, più uno extra, non prende mai una strada già tracciata per cui ciò che succede in un episodio non è diretta e banale continuazione o conseguenza di ciò che è successo in quello precedente, bensì si hanno continui colpi di scena e sviluppi originali che rendono l'anime una continua, piacevole sorpresa.
Un generale senso di felicità e di apprezzamento per la vita che ci è stata donata, per quanto dura e ingiusta, impregna l'intero anime.
Le caratterizzazioni dei personaggi sono un altro punto forte della storia. Avremo ninja a cui piacciono le cose kawaii, uno strano ballerino con la fascia sugli occhi e con una perfetta pronuncia dell'Inglese (ma non altrettanta conoscenza della grammatica e della sintassi), karateka che pensano di continuo al cibo, rockettare dalla vita difficile... tutti pervasi da una grande umanità che li rende gli specchi, un po' estremizzati, del pensiero di chi guarda.
Altro punto importante e molto ben fatto - scusate se mi dilungo - è la colonna sonora. Non solo opening ed ending sono brani di alto livello anche al di fuori dell'opera, ma grazie all'esistenza all'interno della storia di un gruppo rock femminile, le GDM (Girls Dead Monster), la soundtrack si amplia di molte canzoni di alto livello, i cui CD hanno venduto non poco. Sinceramente, molto di rado ho sentito canzoni al livello di "My Song" delle GDM.
Concludendo, mi scuso se vi ho annoiato con la mia petulante recensione, e vi consiglio con tutto me stesso di guardare questo anime: non ve ne pentirete!
Ti ritrovi morto in un’altra dimensione, non è l’inferno non è il paradiso, ma è uno stano interregno, un mondo parallelo basato sul sistema scolastico. Alcuni degli utenti che ancora la frequentano potrebbero dire: “Muoio e devo andare a scuola? Allora è davvero l’inferno!”, oppure “Un altro anime ad ambientazione scolastica, ma basta!”.
Ma l’idea non è affatto male e non si tratta della solita minestra. Qui un manipolo di studenti, guidati dalla bella e tenace Yuri, non si conforma ai regolamenti scolastici, e in totale antagonismo a essi si riunisce in un gruppo combattente, chiamato la brigata SSS - ogni allusione ad eventi storici realmente accaduti non c’entra nulla. A questa formazione si oppone Tenshi, l’angelo che deve mantenere l’ordine precostituito.
Il protagonista Otonashi si ritrova catapultato nell’aldilà proprio nel mezzo di uno scontro tra le due fazioni rivali, e rimane totalmente spiazzato, poi deciderà di unirsi al gruppo trascinato dal carisma di Yuri.
Cos’è questo mondo? Perché chi si attiene alle regole scompare? E quando scompare dove va a finire? Scomparire è davvero un male? Gli angeli sono cattivi e vanno combattuti oppure hanno un buon fine che giustifica i loro mezzi?
Tra gag inverosimili e momenti drammatici, proposti attraverso incursioni flash nel passato dei protagonisti, l’anime piano piano darà risposta a questi e ad altri interrogativi, giungendo a un finale molto delicato, che ho molto apprezzato.
Penso che questo popolare anime sia un buon prodotto che avrebbe potuto eccellere, indugiando un po’ di più su ciascun personaggio, sulle sue sensazioni e sul suo bagaglio di esperienze, insomma 24-26 puntate sarebbero state meglio di 13.
L’anime è stato accusato di blasfemia, ma non l’ho assolutamente rilevata, va interpretato in certi frangenti come un prodotto comico-grottesco, ecco tutto.
Non vedo perché criticare questo prodotto eccessivamente e nemmeno posso mettermi a osannarlo, tanto meno comprendo tutti i fenomeni d'isteria collettiva creati intorno ai personaggi di Yuri e Tenshi in Giappone, quindi resto nel mezzo: 7.
Ma l’idea non è affatto male e non si tratta della solita minestra. Qui un manipolo di studenti, guidati dalla bella e tenace Yuri, non si conforma ai regolamenti scolastici, e in totale antagonismo a essi si riunisce in un gruppo combattente, chiamato la brigata SSS - ogni allusione ad eventi storici realmente accaduti non c’entra nulla. A questa formazione si oppone Tenshi, l’angelo che deve mantenere l’ordine precostituito.
Il protagonista Otonashi si ritrova catapultato nell’aldilà proprio nel mezzo di uno scontro tra le due fazioni rivali, e rimane totalmente spiazzato, poi deciderà di unirsi al gruppo trascinato dal carisma di Yuri.
Cos’è questo mondo? Perché chi si attiene alle regole scompare? E quando scompare dove va a finire? Scomparire è davvero un male? Gli angeli sono cattivi e vanno combattuti oppure hanno un buon fine che giustifica i loro mezzi?
Tra gag inverosimili e momenti drammatici, proposti attraverso incursioni flash nel passato dei protagonisti, l’anime piano piano darà risposta a questi e ad altri interrogativi, giungendo a un finale molto delicato, che ho molto apprezzato.
Penso che questo popolare anime sia un buon prodotto che avrebbe potuto eccellere, indugiando un po’ di più su ciascun personaggio, sulle sue sensazioni e sul suo bagaglio di esperienze, insomma 24-26 puntate sarebbero state meglio di 13.
L’anime è stato accusato di blasfemia, ma non l’ho assolutamente rilevata, va interpretato in certi frangenti come un prodotto comico-grottesco, ecco tutto.
Non vedo perché criticare questo prodotto eccessivamente e nemmeno posso mettermi a osannarlo, tanto meno comprendo tutti i fenomeni d'isteria collettiva creati intorno ai personaggi di Yuri e Tenshi in Giappone, quindi resto nel mezzo: 7.
Nonostante abbia alcuni difetti, comunque nulla che lo comprometta o disturbi, ho voluto dare 10 a questo piccolo capolavoro che spicca non solo per la bellezza dei disegni e per le animazioni, ma soprattutto per l'originalità della trama.
Qui non si è voluto strafare, cercando la perfezione assoluta o il "mai visto", ma ci si è concentrati al massimo sulla storia e sul suo messaggio, sulle sensazioni trasmesse, sulla riflessività: il risultato è un insieme magnifico e molto coinvolgente, alla fine anche commovente, pur presentando anche diverse situazioni o comportamenti tipici di quasi ogni anime. La grandezza di quest'anime sta proprio nella sua profondità unita a un'apparente ordinarietà, almeno nelle prime 10 puntate, per diventare decisamente imprevedibile alla fine.
Impossibile non vedere in Yurippe, la leader del gruppo di ribelli della storia, riferimenti al personaggio di Harui Suzumiya, opera a cui a mio avviso Angel Beats! è accostabile anche come genere pur essendo quest'ultimo nettamente superiore. Perdonabili il piccolo "ammorbidimento" del finale e per i maniaci del genere anche lo scarso realismo delle sparatorie con ogni tipo di arma leggera (realmente esistente), presenti in molte puntate.
Angel Beats! secondo me è assolutamente da non perdere.
Qui non si è voluto strafare, cercando la perfezione assoluta o il "mai visto", ma ci si è concentrati al massimo sulla storia e sul suo messaggio, sulle sensazioni trasmesse, sulla riflessività: il risultato è un insieme magnifico e molto coinvolgente, alla fine anche commovente, pur presentando anche diverse situazioni o comportamenti tipici di quasi ogni anime. La grandezza di quest'anime sta proprio nella sua profondità unita a un'apparente ordinarietà, almeno nelle prime 10 puntate, per diventare decisamente imprevedibile alla fine.
Impossibile non vedere in Yurippe, la leader del gruppo di ribelli della storia, riferimenti al personaggio di Harui Suzumiya, opera a cui a mio avviso Angel Beats! è accostabile anche come genere pur essendo quest'ultimo nettamente superiore. Perdonabili il piccolo "ammorbidimento" del finale e per i maniaci del genere anche lo scarso realismo delle sparatorie con ogni tipo di arma leggera (realmente esistente), presenti in molte puntate.
Angel Beats! secondo me è assolutamente da non perdere.
Il protagonista si sveglia nel bel mezzo di una guerriglia urbana in pieno stile CoD, con una ragazzina in uniforme scolastica che gli spiega di combattere contro il nemico. Lui si alza e guarda nella direzione indicata dalla guerrigliera e cosa vede? Un'altra studentessa con la stessa uniforme ma sola in centro al cortile che avanza a piccoli passi. Lui incredulo cerca un dialogo con questa strana figura di certo non ostile, per venire a conoscenza di essere morto nel suo mondo e, come verifica di questo, la ragazza lo trafigge da parte a parte con il proprio braccio.
Questi sono i primi istanti di Angel Beats!, un anime in un certo senso originale ma troppo corto. Bella l'idea, belli i disegni, le animazioni e la sound track. Ma è una di quelle serie che ti fanno appassionare per poi terminare di punto in bianco senza nemmeno approfondire la caratterizzazione di alcuni personaggi che rimangono misteriosi.
Nonostante tutto rimane una delle serie del 2010 che merita di essere vista.
P.S.: personalmente penso ci siano molti significati nascosti tra le righe in quest'anime, di certo non sono in grado di coglierli, ma ne sento l'esistenza. Vi consiglio caldamente di non soffermarvi solo a contemplare la maestosità grafica di alcune scene, me provate a cogliere quei concetti e quelle sfumature nascoste nei dialoghi.
Questi sono i primi istanti di Angel Beats!, un anime in un certo senso originale ma troppo corto. Bella l'idea, belli i disegni, le animazioni e la sound track. Ma è una di quelle serie che ti fanno appassionare per poi terminare di punto in bianco senza nemmeno approfondire la caratterizzazione di alcuni personaggi che rimangono misteriosi.
Nonostante tutto rimane una delle serie del 2010 che merita di essere vista.
P.S.: personalmente penso ci siano molti significati nascosti tra le righe in quest'anime, di certo non sono in grado di coglierli, ma ne sento l'esistenza. Vi consiglio caldamente di non soffermarvi solo a contemplare la maestosità grafica di alcune scene, me provate a cogliere quei concetti e quelle sfumature nascoste nei dialoghi.
Un ragazzo di nome Otonashi si sveglia in un luogo a lui sconosciuto e senza alcun ricordo; subito dopo essersi svegliato incontra una ragazza di nome Yuri, che gli dice che quello è l’aldilà, e che lui, come tutti quelli che si trovano lì, è morto. La giovane è appostata con un fucile di precisione puntato contro una ragazza un po’ distante, che chiama Angelo; Yuri vuole che Otonashi si unisca al suo gruppo, il Fronte di guerra dell’aldilà (Shinda Sekai Sensen, abbreviato in SSS), per combattere contro Angelo. Ma Otonashi preferisce andare a parlare con questo “angelo”, e le chiede se è vero che sono nell’aldilà e che non si può morire: Angelo fa quindi spuntare una lama dal suo braccio e infilza il ragazzo in pieno petto. Otonashi si sveglia il giorno dopo terrorizzato per ciò che è successo, e cerca subito un modo per fuggire; in un modo o nell’altro finisce nel quartier generale dell’SSS, decide quindi di diventare un membro per capire meglio dove diavolo sia finito.
Verranno quindi presentati un po’ di membri del Fronte, ma la maggior parte saranno delle mere comparse. Siccome sono tutti morti, la cosa che lo spettatore si chiede subito è com’è successo, e perché in quella specie di Limbo ci sono solo ragazzi giovani obbligati a frequentare una scuola superiore; ebbene, se si sa qualcosa della vita terrena di alcuni (molto pochi) personaggi, non si sa per niente chi o cosa li faccia stare lì. Si apprenderà il perché, ma solo avanti con gli episodi.
L’incipit è buono: i ragazzi combattono contro Angelo perché credono che potranno parlare con Dio, così da chiedergli perché la vita è stata così crudele con loro da farli morire giovani. Ho pensato: ecco che nonostante il character design estremamente “sbrilluccicoso”, con dei capelli dai colori più strani - blu, viola, rosa, tutti rigorosamente shocking -, si fa un discorso serio e impegnato!
E invece no, perché è fatto nel primo episodio e poi mai più.
I momenti seri e drammatici non mancano, ma riguardano solo le vite terrene strappalacrime dei protagonisti (a volte mi sono parse veramente troppo tristi per essere verosimili), perché le numerose sparatorie e “seconde morti” sono decisamente comiche; ecco, ridere si riderà parecchio, quello sì.
Ma passiamo ai personaggi; i protagonisti sono meno interessanti delle comparse. Otonashi è ben riuscito ed è l’unico di cui si sappia davvero tutto, in quanto l’unica morte mostrata è la sua, ma Yuri e Angelo non mi sono piaciute così tanto: la prima è fin troppo agitata e scalmanata; va bene che ha avuto una vita difficile, ma che si dia una calmata cavolo! Angelo invece è l’opposto: di un piattume sconcertante; lei sì che è morta, ma dentro.
Tra le comparse bisogna segnalare senza dubbio TK, biondino che balla la break dance; non parla quasi mai, e quando lo fa è per dire delle frasi senza senso in inglese in un modo semplicemente fighissimo; oppure Shiina, la ninja ultra seria che si scioglie come il burro davanti agli animali di peluche; o ancora Noda, il classico tutto muscoli niente cervello sempre pronto ad affettare la gente con la sua alabarda.
Non c’è una vera e propria trama, ma delle micro saghe a sé stanti, tanto che all’inizio ho fatto fatica a capire dove si volesse andare a parare.
Forse se gli autori avessero allungato un po’ avrebbero potuto approfondire qualche altro personaggio e spiegare meglio le dinamiche del limbo dove è ambientata la storia, ma solo se avessero messo una trama unitaria è un po’ meno lineare.
Comunque essendo solo 13 episodi si vedono abbastanza in fretta, per cui anche se l’interesse cala si può facilmente arrivare alla fine, un po’ campata per aria, ma decisamente gradevole.
Angel Beats! è una serie carina sì, ma con tutta la pubblicità che le avevano fatto mi sarei aspettato un po’ di più.
Verranno quindi presentati un po’ di membri del Fronte, ma la maggior parte saranno delle mere comparse. Siccome sono tutti morti, la cosa che lo spettatore si chiede subito è com’è successo, e perché in quella specie di Limbo ci sono solo ragazzi giovani obbligati a frequentare una scuola superiore; ebbene, se si sa qualcosa della vita terrena di alcuni (molto pochi) personaggi, non si sa per niente chi o cosa li faccia stare lì. Si apprenderà il perché, ma solo avanti con gli episodi.
L’incipit è buono: i ragazzi combattono contro Angelo perché credono che potranno parlare con Dio, così da chiedergli perché la vita è stata così crudele con loro da farli morire giovani. Ho pensato: ecco che nonostante il character design estremamente “sbrilluccicoso”, con dei capelli dai colori più strani - blu, viola, rosa, tutti rigorosamente shocking -, si fa un discorso serio e impegnato!
E invece no, perché è fatto nel primo episodio e poi mai più.
I momenti seri e drammatici non mancano, ma riguardano solo le vite terrene strappalacrime dei protagonisti (a volte mi sono parse veramente troppo tristi per essere verosimili), perché le numerose sparatorie e “seconde morti” sono decisamente comiche; ecco, ridere si riderà parecchio, quello sì.
Ma passiamo ai personaggi; i protagonisti sono meno interessanti delle comparse. Otonashi è ben riuscito ed è l’unico di cui si sappia davvero tutto, in quanto l’unica morte mostrata è la sua, ma Yuri e Angelo non mi sono piaciute così tanto: la prima è fin troppo agitata e scalmanata; va bene che ha avuto una vita difficile, ma che si dia una calmata cavolo! Angelo invece è l’opposto: di un piattume sconcertante; lei sì che è morta, ma dentro.
Tra le comparse bisogna segnalare senza dubbio TK, biondino che balla la break dance; non parla quasi mai, e quando lo fa è per dire delle frasi senza senso in inglese in un modo semplicemente fighissimo; oppure Shiina, la ninja ultra seria che si scioglie come il burro davanti agli animali di peluche; o ancora Noda, il classico tutto muscoli niente cervello sempre pronto ad affettare la gente con la sua alabarda.
Non c’è una vera e propria trama, ma delle micro saghe a sé stanti, tanto che all’inizio ho fatto fatica a capire dove si volesse andare a parare.
Forse se gli autori avessero allungato un po’ avrebbero potuto approfondire qualche altro personaggio e spiegare meglio le dinamiche del limbo dove è ambientata la storia, ma solo se avessero messo una trama unitaria è un po’ meno lineare.
Comunque essendo solo 13 episodi si vedono abbastanza in fretta, per cui anche se l’interesse cala si può facilmente arrivare alla fine, un po’ campata per aria, ma decisamente gradevole.
Angel Beats! è una serie carina sì, ma con tutta la pubblicità che le avevano fatto mi sarei aspettato un po’ di più.
Ecco la mia primissima recensione, grazie dell'attenzione.
La prima cosa che mi ha incuriosita dell'anime è stato il titolo: "Angel Beats!", battiti di un angelo; è stato proprio questo il motivo per cui mi sono fiondata subito sul primo episodio. Ovviamente non posso nascondere la mia delusione nel momento in cui ho scoperto che conta appena 13 episodi, ma tralasciando questo, andiamo subito al sodo: Angel Beats! secondo me è un anime splendido.
La trama iniziale, sì proprio così, è quella che vede, sullo sfondo di un mondo ultraterreno in cui vengono spediti gli adolescenti colpiti da una breve, crudele e insoddisfacente vita, un gruppo di ragazzi che hanno come unico obiettivo quello di ribellarsi a un ipotetico Dio, causa di tutti i loro dolori. Gli NPC (Non Player Characters), privi di anima, fanno semplicemente parte dello scenario scolastico di questo mondo parallelo e costituiscono il modello studentesco che ognuno dovrebbe seguire; tuttavia, per portare a termine il loro desiderio di riscatto, i membri della cosiddetta legione SSS sono obbligati a non partecipare alle lezioni, altrimenti scomparirebbero. Essi hanno ovviamente un "nemico", Kanade Tachibana detta anche Tenshi (angelo in giapponese), presidentessa del consiglio studentesco; le giornate di questi ragazzi si susseguono tutte nel perenne tentativo di abbatterla, utilizzando armi da fuoco e arti marziali.
Tale trama subirà successivamente la svolta decisiva circa a metà della serie, nel momento in cui il protagonista Otonashi recupererà i propri ricordi, punto da cui avrà inizio un climax che caricherà i seguenti episodi di sentimento e azione, stravolgendo completamente il sistema che si era a poco a poco creato.
Non si può certo dire che Angel Beats! sia un anime banale. L'idea di fondo è ottima e gli autori sono stati sorprendentemente bravi a creare l'atmosfera adatta a un mondo in sospeso fra il profondo aldilà e la vita terrena. Ogni secondo si percepisce il senso di sovrannaturale, il tutto condito dal filo di speranza che ancora lega i protagonisti, in particolare Otonashi, che racconta la storia in prima persona, Yurippe, capo della legione, Hinata, co-fondatore della SSS, e Kanade, sulla quale è meglio non rivelare troppo.
Ammetto di avere ancora dei dubbi sul finale, che lascia un po' con l'amaro in bocca e con il desiderio di scoprire qualcosa di più; proprio per questo ho deciso di riguardare da capo l'intera serie, nella speranza di cogliere qualche dettaglio in più che mi avrebbe aiutata, ma purtroppo è stato quasi del tutto inutile. Tuttavia, da fonti certe, pare sia ormai definitiva la decisione da parte della Key di produrre anche una seconda serie di cui tutti noi fan di Angel Beats! avevamo bisogno. Uscirà l'anno prossimo e sarà incentrata sulla vita di un altro gruppo di ragazzi, i quali saranno probabilmente legati alla ex SSS. Speriamo in qualche chiarimento.
Che dire di più, se amate il genere rimarrete incollati allo schermo. La vera qualità di quest'anime è proprio la capacità di coinvolgerti al massimo: le strazianti storie delle vite passate dei ragazzi sono descritte con una tale maestria da lasciare largo spazio alle lacrime, grazie alla grande maturità che i protagonisti stessi dimostrano nel raccontarle e nell'accettarle. Insomma, si tratta di un vero e proprio connubio di esperienze diverse, che possono anche insegnare e comunicarci qualcosa d'importante.
Nonostante i piccoli buchi all'interno della trama, nonostante alcuni personaggi siano rimasti ingiustamente nell'ombra e nonostante il finale possa sembrare buttato un po' lì, quando un anime emoziona sul serio, non puoi che innamorartene. E' come un bel libro. Voto: 9.
La prima cosa che mi ha incuriosita dell'anime è stato il titolo: "Angel Beats!", battiti di un angelo; è stato proprio questo il motivo per cui mi sono fiondata subito sul primo episodio. Ovviamente non posso nascondere la mia delusione nel momento in cui ho scoperto che conta appena 13 episodi, ma tralasciando questo, andiamo subito al sodo: Angel Beats! secondo me è un anime splendido.
La trama iniziale, sì proprio così, è quella che vede, sullo sfondo di un mondo ultraterreno in cui vengono spediti gli adolescenti colpiti da una breve, crudele e insoddisfacente vita, un gruppo di ragazzi che hanno come unico obiettivo quello di ribellarsi a un ipotetico Dio, causa di tutti i loro dolori. Gli NPC (Non Player Characters), privi di anima, fanno semplicemente parte dello scenario scolastico di questo mondo parallelo e costituiscono il modello studentesco che ognuno dovrebbe seguire; tuttavia, per portare a termine il loro desiderio di riscatto, i membri della cosiddetta legione SSS sono obbligati a non partecipare alle lezioni, altrimenti scomparirebbero. Essi hanno ovviamente un "nemico", Kanade Tachibana detta anche Tenshi (angelo in giapponese), presidentessa del consiglio studentesco; le giornate di questi ragazzi si susseguono tutte nel perenne tentativo di abbatterla, utilizzando armi da fuoco e arti marziali.
Tale trama subirà successivamente la svolta decisiva circa a metà della serie, nel momento in cui il protagonista Otonashi recupererà i propri ricordi, punto da cui avrà inizio un climax che caricherà i seguenti episodi di sentimento e azione, stravolgendo completamente il sistema che si era a poco a poco creato.
Non si può certo dire che Angel Beats! sia un anime banale. L'idea di fondo è ottima e gli autori sono stati sorprendentemente bravi a creare l'atmosfera adatta a un mondo in sospeso fra il profondo aldilà e la vita terrena. Ogni secondo si percepisce il senso di sovrannaturale, il tutto condito dal filo di speranza che ancora lega i protagonisti, in particolare Otonashi, che racconta la storia in prima persona, Yurippe, capo della legione, Hinata, co-fondatore della SSS, e Kanade, sulla quale è meglio non rivelare troppo.
Ammetto di avere ancora dei dubbi sul finale, che lascia un po' con l'amaro in bocca e con il desiderio di scoprire qualcosa di più; proprio per questo ho deciso di riguardare da capo l'intera serie, nella speranza di cogliere qualche dettaglio in più che mi avrebbe aiutata, ma purtroppo è stato quasi del tutto inutile. Tuttavia, da fonti certe, pare sia ormai definitiva la decisione da parte della Key di produrre anche una seconda serie di cui tutti noi fan di Angel Beats! avevamo bisogno. Uscirà l'anno prossimo e sarà incentrata sulla vita di un altro gruppo di ragazzi, i quali saranno probabilmente legati alla ex SSS. Speriamo in qualche chiarimento.
Che dire di più, se amate il genere rimarrete incollati allo schermo. La vera qualità di quest'anime è proprio la capacità di coinvolgerti al massimo: le strazianti storie delle vite passate dei ragazzi sono descritte con una tale maestria da lasciare largo spazio alle lacrime, grazie alla grande maturità che i protagonisti stessi dimostrano nel raccontarle e nell'accettarle. Insomma, si tratta di un vero e proprio connubio di esperienze diverse, che possono anche insegnare e comunicarci qualcosa d'importante.
Nonostante i piccoli buchi all'interno della trama, nonostante alcuni personaggi siano rimasti ingiustamente nell'ombra e nonostante il finale possa sembrare buttato un po' lì, quando un anime emoziona sul serio, non puoi che innamorartene. E' come un bel libro. Voto: 9.
Non so cosa dire contando che sono un po’scosso perché ho visto la fine 5 minuti fa massimo.
Apro come al solito con: storia fantastica, grafica incredibile, i personaggi protagonisti sono molti ma nonostante ciò sono tutti ben caratterizzati, ma soprattutto "Angel Beats!" è l’anime più emozionante che abbia mai visto.
Anche questo è stato un anime che mi ha fatto emozionare (nell’ ultimo episodio mi ha anche commosso), divertire e pensare. La storia è una delle più belle se non la migliore di tutte quelle degli anime che ho visto, punta molto sul sentimentale e ci riesce alla perfezione. Già dai primi episodi si capisce che punta sull’elemento emozione dello spettatore e nei primi episodi lo senti. Poi ritorna negli ultimi e quando credi di aver visto quasi tutto, comprese emozioni, ti stravolge con l’ultimo episodio, che ha un impatto emotivo bestiale e anche in questo caso riesce a rispondere alle domande che ti poni.
Alcuni flashback e le storie dei personaggi principali sono davvero di ottima fattura e hanno anch’essi un grande impatto emotivo (sopratutto quello di Otonashi).
Eccellenti sono i colpi di scena, che non fanno mai risultare la storia scontata e noiosa. Infatti grazie a tutti gli elementi sopracitati tengono sempre l’attenzione della persona che guarda molto alta fino alla fine.
Un altro punto a favore è il fatto che i protagonisti o comunque i personaggi che contano sono tanti, ma non per questo mal caratterizzati, infatti c’è un ottima caratterizzazione che li rende subito facilmente riconoscibili anche a chi non li conosce perfettamente per lo stile delle frasi o per il modo di porsi.
Infine il finale è forse il punto più a favore per quest'anime: oltre alla storia è una cosa che difficilmente si riesce a dimenticare, fatto in maniera superba superando qualsiasi altro finale si possa ricordare almeno per quanto riguarda il piano emotivo, e, come suggeritomi, un finale epico pur non avendo il combattimento finale.
"Angel Beats!" è l'unico anime fino ad ora che nei pregi ha le musiche, sopratutto opening ed ending, che sono veramente e incredibilmente belle.
Purtroppo esso ha anche dei lati negativi; degni di nota sono: i combattimenti. Bensì questo è un anime che non punta su di essi io li guardo obiettivamente e mi viene da dire che non sono la fine del mondo, poi io non sopporto i combattimenti con le pistole, quindi difficilmente mi sarebbero piaciuti. Altro difetto è il mega cliffhanger finale con Otonashi che… Ultimo difetto è l'unione sentimentale tra Otonashi e Tenshi e non tra Otonashi e Yuri.
E’ già iniziato un nuovo manga… A quando la nuova serie?
Apro come al solito con: storia fantastica, grafica incredibile, i personaggi protagonisti sono molti ma nonostante ciò sono tutti ben caratterizzati, ma soprattutto "Angel Beats!" è l’anime più emozionante che abbia mai visto.
Anche questo è stato un anime che mi ha fatto emozionare (nell’ ultimo episodio mi ha anche commosso), divertire e pensare. La storia è una delle più belle se non la migliore di tutte quelle degli anime che ho visto, punta molto sul sentimentale e ci riesce alla perfezione. Già dai primi episodi si capisce che punta sull’elemento emozione dello spettatore e nei primi episodi lo senti. Poi ritorna negli ultimi e quando credi di aver visto quasi tutto, comprese emozioni, ti stravolge con l’ultimo episodio, che ha un impatto emotivo bestiale e anche in questo caso riesce a rispondere alle domande che ti poni.
Alcuni flashback e le storie dei personaggi principali sono davvero di ottima fattura e hanno anch’essi un grande impatto emotivo (sopratutto quello di Otonashi).
Eccellenti sono i colpi di scena, che non fanno mai risultare la storia scontata e noiosa. Infatti grazie a tutti gli elementi sopracitati tengono sempre l’attenzione della persona che guarda molto alta fino alla fine.
Un altro punto a favore è il fatto che i protagonisti o comunque i personaggi che contano sono tanti, ma non per questo mal caratterizzati, infatti c’è un ottima caratterizzazione che li rende subito facilmente riconoscibili anche a chi non li conosce perfettamente per lo stile delle frasi o per il modo di porsi.
Infine il finale è forse il punto più a favore per quest'anime: oltre alla storia è una cosa che difficilmente si riesce a dimenticare, fatto in maniera superba superando qualsiasi altro finale si possa ricordare almeno per quanto riguarda il piano emotivo, e, come suggeritomi, un finale epico pur non avendo il combattimento finale.
"Angel Beats!" è l'unico anime fino ad ora che nei pregi ha le musiche, sopratutto opening ed ending, che sono veramente e incredibilmente belle.
Purtroppo esso ha anche dei lati negativi; degni di nota sono: i combattimenti. Bensì questo è un anime che non punta su di essi io li guardo obiettivamente e mi viene da dire che non sono la fine del mondo, poi io non sopporto i combattimenti con le pistole, quindi difficilmente mi sarebbero piaciuti. Altro difetto è il mega cliffhanger finale con Otonashi che… Ultimo difetto è l'unione sentimentale tra Otonashi e Tenshi e non tra Otonashi e Yuri.
E’ già iniziato un nuovo manga… A quando la nuova serie?
Consiglio a chi l'ha visto di leggere molto attentamente quanto segue, anche a chi non l'ha visto volendo, ma al costo di qualche spoiler. C'è un motivo se in patria ha fatto sfaceli, mentre qui si sono create grossomodo due fazioni.
Ora, come ho fatto qualche ora fa con EF, premetto che il genere sentimental-drammatico mi piace moltissimo, ma qui non si tratta solo di questo. Questo secondo me è davvero un capolavoro, definizione dettatami al 50% dalla colonna sonora di livello stratosferico: per me, praticamente ogni canzone è qualcosa di sublime, partendo dall'opening, "My Soul, Your Beats", e passando per "Crow Song" e continuando con "My Song", "Alchemy", "Ichiban no Takaramono" e per l'ending, "Brave Song", e anche per tutte quelle che non ho citato. E come dicevo, al 50% dall'intensità delle emozioni che quest'anime dà e che personalmente mi ha dato.
Il chara design ottimo, evidenti tributi ad Haruhi e non solo, grafica di alto livello e una storia bella e originale sono altri punti di forza di questa serie, la cui storia a grandi linee vede un gruppo di ragazzi che, vissuti spesso nell'infelicità e deceduti in maniera più o meno drammatica, non riescono a farsi una ragione del fatto che Dio abbia riservato per loro una vita simile privandoli della felicità che avrebbero potuto avere. Per questo non riescono ad ascendere dal limbo/purgatorio presentato sotto forma di liceo e zone circostanti in cui si trovano le loro anime, cosa che li spinge a cercare una vendetta, guidati da Yurippe, nei confronti del suddetto Dio e che li fa scontrare con Kanade, in qualità del ruolo scolastico che questa occupa, finché la situazione cambia con l'arrivo di Otonashi.
L'unica pecca che ho trovato è la breve durata della serie, 13 episodi sono evidentemente pochi per una storia simile, ma è da dire che le storie dei personaggi che non sono raccontate le si trovano nella Track Zero, e che a quanto pare una seconda serie sarebbe in cantiere.
Quello che non è assolutamente evidente invece è il fatto che tanti si lamentano del fatto che la storia presenta dei buchi e che non è chiara; non è chiara perché non è semplice da capire, ma non perché non sia spiegata.
Altra cosa che mi dispiace è che spesso venga detto, indistintamente da chi è pro e da chi è contro quest'anime, che la serie decolla dal sesto episodio in poi. Il primo episodio è forse sottotono? Ma sopratutto, il terzo non ha dato inizio a nulla? Non viene considerato apprezzabile nemmeno in chiave emozionale?
L' emozione, il sentimento, è una componente molto importante in questa serie, basti pensare a come è trattato il tema dell'amore nella decima puntata: un amore metafisico, che trascende spazio e tempo ed è reso fisico dalla situazione: è qualcosa che non ho mai visto, senza contare il sottofondo musicale che trova in Ichiban no Takaramono un elemento completante che a mio avviso rende la scena perfetta. Da dire che almeno questo glielo si riconosce spesso.
<b>Attenzione! Spoiler!</b>
Qui inizia lo spoiler della spiegazione di cosa è accaduto nel mondo di Angel Beats!. La scena iniziale vede Otonashi risvegliarsi dal suo stato autoindotto di NPC, e non il suo arrivo in questo purgatorio, lui era lì già da molto tempo, prima di tutti gli altri personaggi della serie, dato che egli è il programmatore di Angel Player, colui che ha causato il bug delle ombre. E qui riporto quanto viene detto nella serie dal personaggio che riattiva il bug, in quanto questo ha una durata limitata: "Ma in rare occasioni, qualcuno che ha vissuto una vita appagante per il bene degli altri girovagherà a causa della sua amnesia... Fu allora che si verificò questo bug".
Otonashi è in questo mondo per aiutare gli altri, visto che lui aveva sì trovato la felicità sul finire della sua vita terrena, ma senza di lui Kanade non sarebbe riuscita a fare altrettanto, dato che la sua anima non sarebbe stata in pace finché non avesse avuto la possibilità ringraziare colui che in vita le aveva donato il suo cuore permettendole di sopravvivere.
A causa delle sue sofferenze, causategli dal fatto che avrebbe dovuto aspettare per "colei che sarebbe rimasta da sola in quel mondo", colei che aveva il suo cuore (Kanade, che rimane da sola con lui quando tutti gli altri sono scomparsi e che sarebbe rimasta sola incapace di ascendere se lui non fosse passato per il purgatorio. Lei ha letteralmente ricevuto il cuore di Otonashi sia in vita sia dopo; seppur metaforicamente, lui la salva sia dalla morte sia dopo la morte, e anche questa è una cosa molto dolce), decise di diventare un NPC, di "resettarsi".
Mi sembrava un chiarimento d'obbligo, lungo ma obbligato. Comunque, inutile dire quanto mi sia piaciuta questa serie, che racchiude in se tutti gli elementi che adoro vedere in questo genere di anime, e di cui consiglio fortemente la visione a tutti.
Ora, come ho fatto qualche ora fa con EF, premetto che il genere sentimental-drammatico mi piace moltissimo, ma qui non si tratta solo di questo. Questo secondo me è davvero un capolavoro, definizione dettatami al 50% dalla colonna sonora di livello stratosferico: per me, praticamente ogni canzone è qualcosa di sublime, partendo dall'opening, "My Soul, Your Beats", e passando per "Crow Song" e continuando con "My Song", "Alchemy", "Ichiban no Takaramono" e per l'ending, "Brave Song", e anche per tutte quelle che non ho citato. E come dicevo, al 50% dall'intensità delle emozioni che quest'anime dà e che personalmente mi ha dato.
Il chara design ottimo, evidenti tributi ad Haruhi e non solo, grafica di alto livello e una storia bella e originale sono altri punti di forza di questa serie, la cui storia a grandi linee vede un gruppo di ragazzi che, vissuti spesso nell'infelicità e deceduti in maniera più o meno drammatica, non riescono a farsi una ragione del fatto che Dio abbia riservato per loro una vita simile privandoli della felicità che avrebbero potuto avere. Per questo non riescono ad ascendere dal limbo/purgatorio presentato sotto forma di liceo e zone circostanti in cui si trovano le loro anime, cosa che li spinge a cercare una vendetta, guidati da Yurippe, nei confronti del suddetto Dio e che li fa scontrare con Kanade, in qualità del ruolo scolastico che questa occupa, finché la situazione cambia con l'arrivo di Otonashi.
L'unica pecca che ho trovato è la breve durata della serie, 13 episodi sono evidentemente pochi per una storia simile, ma è da dire che le storie dei personaggi che non sono raccontate le si trovano nella Track Zero, e che a quanto pare una seconda serie sarebbe in cantiere.
Quello che non è assolutamente evidente invece è il fatto che tanti si lamentano del fatto che la storia presenta dei buchi e che non è chiara; non è chiara perché non è semplice da capire, ma non perché non sia spiegata.
Altra cosa che mi dispiace è che spesso venga detto, indistintamente da chi è pro e da chi è contro quest'anime, che la serie decolla dal sesto episodio in poi. Il primo episodio è forse sottotono? Ma sopratutto, il terzo non ha dato inizio a nulla? Non viene considerato apprezzabile nemmeno in chiave emozionale?
L' emozione, il sentimento, è una componente molto importante in questa serie, basti pensare a come è trattato il tema dell'amore nella decima puntata: un amore metafisico, che trascende spazio e tempo ed è reso fisico dalla situazione: è qualcosa che non ho mai visto, senza contare il sottofondo musicale che trova in Ichiban no Takaramono un elemento completante che a mio avviso rende la scena perfetta. Da dire che almeno questo glielo si riconosce spesso.
<b>Attenzione! Spoiler!</b>
Qui inizia lo spoiler della spiegazione di cosa è accaduto nel mondo di Angel Beats!. La scena iniziale vede Otonashi risvegliarsi dal suo stato autoindotto di NPC, e non il suo arrivo in questo purgatorio, lui era lì già da molto tempo, prima di tutti gli altri personaggi della serie, dato che egli è il programmatore di Angel Player, colui che ha causato il bug delle ombre. E qui riporto quanto viene detto nella serie dal personaggio che riattiva il bug, in quanto questo ha una durata limitata: "Ma in rare occasioni, qualcuno che ha vissuto una vita appagante per il bene degli altri girovagherà a causa della sua amnesia... Fu allora che si verificò questo bug".
Otonashi è in questo mondo per aiutare gli altri, visto che lui aveva sì trovato la felicità sul finire della sua vita terrena, ma senza di lui Kanade non sarebbe riuscita a fare altrettanto, dato che la sua anima non sarebbe stata in pace finché non avesse avuto la possibilità ringraziare colui che in vita le aveva donato il suo cuore permettendole di sopravvivere.
A causa delle sue sofferenze, causategli dal fatto che avrebbe dovuto aspettare per "colei che sarebbe rimasta da sola in quel mondo", colei che aveva il suo cuore (Kanade, che rimane da sola con lui quando tutti gli altri sono scomparsi e che sarebbe rimasta sola incapace di ascendere se lui non fosse passato per il purgatorio. Lei ha letteralmente ricevuto il cuore di Otonashi sia in vita sia dopo; seppur metaforicamente, lui la salva sia dalla morte sia dopo la morte, e anche questa è una cosa molto dolce), decise di diventare un NPC, di "resettarsi".
Mi sembrava un chiarimento d'obbligo, lungo ma obbligato. Comunque, inutile dire quanto mi sia piaciuta questa serie, che racchiude in se tutti gli elementi che adoro vedere in questo genere di anime, e di cui consiglio fortemente la visione a tutti.
Bello. E difficile da capire. Confesso che prima di capirlo sul serio ho dovuto rivederlo tutto due volte.
Angel Beats! l'ho scoperto per puro caso, dopo avere letto molte recensioni, quasi tutte entusiastiche, e vedendo che erano solo 13 episodi ho pensato "perché no?"
Devo dire che non me ne sono pentita, l'idea in effetti è davvero ottima, consiste in una sorta di limbo, in cui le anime di adolescenti non ancora in grado di accettare la propria infelice sorte terrena hanno la possibilità di vivere i sogni e le esperienze di cui sono stati privati in vita prima di potere passare oltre, ed è decisamente originale. Per non parlare poi dell'idea di un gruppo di anime che decide di ribellarsi a Dio con lo scopo di ottenere un "risarcimento", o quanto meno una spiegazione, per il triste destino al quale li ha condannati; un appassionato (o, nel mio caso, appassionata) di anime non può non esserne incuriosito.
Oltre a una trama potenzialmente fantastica, concorrono a rendere Angel Beats! un piccolo capolavoro anche una grafica eccellente, priva di quegli "alti e bassi" di qualità che capita di trovare in molti anime, e una colonna sonora a mio parere fantastica, sia per quanto riguarda le due sigle sia le canzoni cantate dalle Girls DeMo.
Purtroppo però mi vedo costretta a sottolineare, come molti prima di me, il difetto più grande della serie: la durata. Tredici episodi sono decisamente troppo pochi per sviluppare una trama così complessa, e soprattutto per dare il giusto rilievo a tutti i personaggi, che non sono certo pochi. Fatta eccezione per i personaggi principali come Otonashi, Yurippe o Tenshi, degli altri si sa poco o niente. Chi erano nella loro vita terrena? Come sono morti? Cosa li ha spinti ad intraprendere questa lotta contro Dio? Nulla viene detto, nulla viene spiegato, e questo è un vero peccato: sarebbe bastato qualche episodio in più per dare alla storia quel senso di completezza che in questo modo, secondo me, non ha.
E' anche vero però che gira voce che sia in cantiere una seconda stagione; personalmente spero che si tratti, più che di un seguito, di un approfondimento sulle vite dei personaggi prima della loro morte, che contribuirebbe ad arricchire la trama, che il tal modo acquisirebbe quel senso di completezza di cui parlavo prima.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Peccato per il finale, un po' troppo sdolcinato per i miei gusti: va bene che Otonashi abbia aspettato Kanade per tutto questo tempo per la questione del cuore e tutto il resto, ma c'era proprio bisogno che si mettesse a piangere in quel modo? Doveva proprio esserci quel momento così tristemente shoujo, con lui che la abbraccia e le ripete "Ti amo, non lasciarmi" eccetera eccetera? Mi puzza un po' di fanservice, molto più della somiglianza fra Yurippe e Haruhi Suzumiya, talmente evidente che più che una copiatura mi è sembrato un omaggio.
<b>Fine spoiler</b>
Perplessità sul finale a parte, quest'anime, dopo averlo opportunamente riguardato una seconda volta, mi è davvero piaciuto, a dispetto della mia prima impressione, che era stata più negativa che positiva.
Angel Beats! l'ho scoperto per puro caso, dopo avere letto molte recensioni, quasi tutte entusiastiche, e vedendo che erano solo 13 episodi ho pensato "perché no?"
Devo dire che non me ne sono pentita, l'idea in effetti è davvero ottima, consiste in una sorta di limbo, in cui le anime di adolescenti non ancora in grado di accettare la propria infelice sorte terrena hanno la possibilità di vivere i sogni e le esperienze di cui sono stati privati in vita prima di potere passare oltre, ed è decisamente originale. Per non parlare poi dell'idea di un gruppo di anime che decide di ribellarsi a Dio con lo scopo di ottenere un "risarcimento", o quanto meno una spiegazione, per il triste destino al quale li ha condannati; un appassionato (o, nel mio caso, appassionata) di anime non può non esserne incuriosito.
Oltre a una trama potenzialmente fantastica, concorrono a rendere Angel Beats! un piccolo capolavoro anche una grafica eccellente, priva di quegli "alti e bassi" di qualità che capita di trovare in molti anime, e una colonna sonora a mio parere fantastica, sia per quanto riguarda le due sigle sia le canzoni cantate dalle Girls DeMo.
Purtroppo però mi vedo costretta a sottolineare, come molti prima di me, il difetto più grande della serie: la durata. Tredici episodi sono decisamente troppo pochi per sviluppare una trama così complessa, e soprattutto per dare il giusto rilievo a tutti i personaggi, che non sono certo pochi. Fatta eccezione per i personaggi principali come Otonashi, Yurippe o Tenshi, degli altri si sa poco o niente. Chi erano nella loro vita terrena? Come sono morti? Cosa li ha spinti ad intraprendere questa lotta contro Dio? Nulla viene detto, nulla viene spiegato, e questo è un vero peccato: sarebbe bastato qualche episodio in più per dare alla storia quel senso di completezza che in questo modo, secondo me, non ha.
E' anche vero però che gira voce che sia in cantiere una seconda stagione; personalmente spero che si tratti, più che di un seguito, di un approfondimento sulle vite dei personaggi prima della loro morte, che contribuirebbe ad arricchire la trama, che il tal modo acquisirebbe quel senso di completezza di cui parlavo prima.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Peccato per il finale, un po' troppo sdolcinato per i miei gusti: va bene che Otonashi abbia aspettato Kanade per tutto questo tempo per la questione del cuore e tutto il resto, ma c'era proprio bisogno che si mettesse a piangere in quel modo? Doveva proprio esserci quel momento così tristemente shoujo, con lui che la abbraccia e le ripete "Ti amo, non lasciarmi" eccetera eccetera? Mi puzza un po' di fanservice, molto più della somiglianza fra Yurippe e Haruhi Suzumiya, talmente evidente che più che una copiatura mi è sembrato un omaggio.
<b>Fine spoiler</b>
Perplessità sul finale a parte, quest'anime, dopo averlo opportunamente riguardato una seconda volta, mi è davvero piaciuto, a dispetto della mia prima impressione, che era stata più negativa che positiva.
Non mi soffermerò sulla parte tecnica dell'opera: a mio avviso ormai bene o male tutti gli anime sono ben curati. Ciò vale anche per la soundtrack, anch'essa per me molto bella. Bensì parlerò d'altro, la mia impressione soggettiva: Angel Beats! mi è piaciuto e tanto. La storia non è sviluppata per i potenziali che aveva, molti dei personaggi sono dei cliché unici: Kanade ricorda Rey o un altra albina di "suzumyiana" memoria tanto quanto Yuri ricorda Haruhi stessa. La storia dura troppo poco e viene ammassata in soli tredici episodi e il finale è qualcosa di così calmo e felice che delude. Non capisco se il messaggio morale è inviato agli otaku, qualcosa del tipo "godetevi la vita!", e non me ne importa.
Di quest'anime c'è una cosa che mi ha spinto a mettergli dieci: non so se sono io a essere una checca sentimentale, ma mi ha coinvolto come pochi. Credo che il suo punto forte sia quello di riuscire a trasmettere le emozioni al 100%. Non so come spiegarlo, ma mi ha appassionato, mi ha coinvolto in un modo che non mi sarei mai aspettato. Probabilmente i freddi critici, che mirano solo a giudicare obbiettivamente, lo reputeranno qualcosa di appena sufficiente, ma io credo che colpisca al cuore, finale deludente compreso. Dopo 13 puntate viste praticamente di filato, l'unica cosa che posso dire è che mi ha lasciato un vuoto dentro paragonabile a quello che solo alcuni libri mi lasciano: 10, 10, 10!
Di quest'anime c'è una cosa che mi ha spinto a mettergli dieci: non so se sono io a essere una checca sentimentale, ma mi ha coinvolto come pochi. Credo che il suo punto forte sia quello di riuscire a trasmettere le emozioni al 100%. Non so come spiegarlo, ma mi ha appassionato, mi ha coinvolto in un modo che non mi sarei mai aspettato. Probabilmente i freddi critici, che mirano solo a giudicare obbiettivamente, lo reputeranno qualcosa di appena sufficiente, ma io credo che colpisca al cuore, finale deludente compreso. Dopo 13 puntate viste praticamente di filato, l'unica cosa che posso dire è che mi ha lasciato un vuoto dentro paragonabile a quello che solo alcuni libri mi lasciano: 10, 10, 10!
Allora, comincio con il dire che Angel Beats! è uno dei miei anime preferiti. La storia è davvero originale, infatti è molto particolare, e la grafica è di una qualità eccellente. L'unica pecca è la brevità di questa serie. 13 episodi in questo caso mi sono sembrati davvero pochi. Essendo la storia così complessa, meritava di essere spiegata molto meglio allungando di qualche episodio la serie. Anche perché ci sono un bel po' di personaggi, infatti di alcuni non si sa proprio nulla nonostante si vedano spesso combattere etc. Ma dopotutto, gli stessi personaggi diciamo "principali" non sono stati descritti per bene. Ad esempio conosciamo solo parte della vita di Yuri, ma non sappiamo come sia morta. Lo stesso per Naoi etc.
Ripeto, Angel Beats! è un bell'anime, ma 13 episodi sono stati davvero pochi. Secondo me, se ci fossero stati tipo 24/26 episodi, Angel Beats sarebbe stato ancora di più un successone. In quel modo gli autori potevano spiegare meglio le vite dei singoli personaggi e soprattutto avrebbero potuto evitare quella sorta di "fretta" che si nota verso gli ultimi episodi nel tentativo di voler concludere per forza la serie. Per tali ragioni do un 8. Avrei dato sicuramente un 10 se la storia fosse stata "trattata" meglio e con il giusto numero di episodi.
Spero che le voci che stanno girando siano vere, ovvero quelle della realizzazione di una nuova serie di Angel Beats! che però non tratti del continuo (sarebbe peggio), ma vada a scavare meglio nelle vite dei personaggi in modo da arricchire e completare la storia.
Ripeto, Angel Beats! è un bell'anime, ma 13 episodi sono stati davvero pochi. Secondo me, se ci fossero stati tipo 24/26 episodi, Angel Beats sarebbe stato ancora di più un successone. In quel modo gli autori potevano spiegare meglio le vite dei singoli personaggi e soprattutto avrebbero potuto evitare quella sorta di "fretta" che si nota verso gli ultimi episodi nel tentativo di voler concludere per forza la serie. Per tali ragioni do un 8. Avrei dato sicuramente un 10 se la storia fosse stata "trattata" meglio e con il giusto numero di episodi.
Spero che le voci che stanno girando siano vere, ovvero quelle della realizzazione di una nuova serie di Angel Beats! che però non tratti del continuo (sarebbe peggio), ma vada a scavare meglio nelle vite dei personaggi in modo da arricchire e completare la storia.
Angel Beats è un anime molto interessante, peccato per il numero di episodi, che sono troppo pochi, tanto che la storia risente di uno sviluppo troppo forzato per potere essere goduta appieno.
La trama è abbastanza originale, ma con qualche punto poco chiaro. Sono presenti anche delle scene comiche niente male, con un pizzico di sentimentalismo che non manca mai nelle opere della Key. Tutto sommato Angel Beats! è un buon anime, con una grafica abbastanza buona.
Il finale invece è aperto, con un po' di drammaticità che lascia spazio all'immaginazione.
Voto: 8,5.
La trama è abbastanza originale, ma con qualche punto poco chiaro. Sono presenti anche delle scene comiche niente male, con un pizzico di sentimentalismo che non manca mai nelle opere della Key. Tutto sommato Angel Beats! è un buon anime, con una grafica abbastanza buona.
Il finale invece è aperto, con un po' di drammaticità che lascia spazio all'immaginazione.
Voto: 8,5.
Quest'anime mi ha lasciato molto interdetto. C'è un mondo, costituito unicamente da una scuola, in cui vanno a finire le anime di coloro che nel corso della loro vita hanno vissuto esperienze spiacevoli. Esse transiteranno in questa particolare dimensione finché il rancore per ciò che è accaduto loro durante la vita non sarà superato e sostituito da ricordi migliori. Alcune di esse si ribellano però a questo destino e cominciano una battaglia contro il creatore: esse sono le protagoniste di questa storia.
Per essere originale, questa trama è sicuramente originale. Nella pratica però, a mio avviso, non è altrettanto attraente, specie nei primi episodi che, francamente, ho trovato abbastanza noiosi; con il passar delle puntate il livello si alza, ma mai abbastanza da renderne la visione irrinunciabile. Il finale, infine, non mi è piaciuto: l'ho trovato abbastanza scontato e, per molti versi, sganciato al resto della trama, il che è strano in una serie di solo 13 episodi.
Sulla base di queste riflessioni ci si aspetterebbe un voto basso; però al momento di pronunciarmi non credo sia opportuno negargli la sufficienza per tutta una serie di motivi che emergono riflettendo un po' meglio. Alcune scene comiche sono davvero esilaranti; la storia alle spalle di ogni singolo personaggio - peccato siano così poche però - è ben congegnata ed emoziona; la colonna sonora secondo me è assolutamente superba.
Quindi, come ho già letto in qualche altro commento, Angeal Beats mi appare come una grande occasione per creare qualcosa di diverso che, però, è stata malamente sprecata. Ciò che rimane allo spettatore è la sensazione di quello che poteva essere e purtroppo non è stato. Come preannunciato gli do la sufficienza, ma davvero si poteva fare di più.
Per essere originale, questa trama è sicuramente originale. Nella pratica però, a mio avviso, non è altrettanto attraente, specie nei primi episodi che, francamente, ho trovato abbastanza noiosi; con il passar delle puntate il livello si alza, ma mai abbastanza da renderne la visione irrinunciabile. Il finale, infine, non mi è piaciuto: l'ho trovato abbastanza scontato e, per molti versi, sganciato al resto della trama, il che è strano in una serie di solo 13 episodi.
Sulla base di queste riflessioni ci si aspetterebbe un voto basso; però al momento di pronunciarmi non credo sia opportuno negargli la sufficienza per tutta una serie di motivi che emergono riflettendo un po' meglio. Alcune scene comiche sono davvero esilaranti; la storia alle spalle di ogni singolo personaggio - peccato siano così poche però - è ben congegnata ed emoziona; la colonna sonora secondo me è assolutamente superba.
Quindi, come ho già letto in qualche altro commento, Angeal Beats mi appare come una grande occasione per creare qualcosa di diverso che, però, è stata malamente sprecata. Ciò che rimane allo spettatore è la sensazione di quello che poteva essere e purtroppo non è stato. Come preannunciato gli do la sufficienza, ma davvero si poteva fare di più.
Disegni semplici, colori puliti e sgargianti, occhi profondi ed espressioni che forse rendono meglio con la voce che con il resto, storia banale e forse insensata... Angel Beats! non merita un 10 per come è stato realizzato, ma se un anime riesce a farti provare emozioni intense anche solo in un unica puntata per me merita anche 11.
Era da un bel po' che non trovavo un anime che mi prendesse fino alla fine e che mi facesse piangere, infatti avevo smesso anche di scrivere recensioni.
Capisco che è molto infantile e che la storia su cui si appoggia fa acqua da tutti i buchi, i combattimenti non sono di certo il fulcro di quest'opera e se cercate anime comici, non ci siamo nemmeno per quello.
Però mi ha commosso, perché verrete catapultati in un mondo nuovo con regole nuove, e vedrete il tutto (o quasi) dal punto di vista di un ragazzo che si risveglia in una scuola, spaesato e senza ricordi.
Angel Beats! è una storia che parla di molte storie - non potrei dirlo meglio -, con combattimenti, riflessioni, amicizia , odio e amore. Molti sono i partecipanti, tutti con una loro storia, chi più e chi meno.
Se non vi piacciono le prime puntate forse dovreste lasciare perdere, ma se c'è anche un solo appiglio che vi dia motivo di continuare la visione, secondo me, non lo rimpiangerete.
Se non avessi continuato a vederlo, ma in qualche modo ne avessi scoperto le qualità, me ne sarei rammaricato tantissimo; è proprio la paura che, chi ama gli anime come me, non vuole mai ritrovarsi davanti, cioè quella di perdere una Perla in un mare di banalità.
Era da un bel po' che non trovavo un anime che mi prendesse fino alla fine e che mi facesse piangere, infatti avevo smesso anche di scrivere recensioni.
Capisco che è molto infantile e che la storia su cui si appoggia fa acqua da tutti i buchi, i combattimenti non sono di certo il fulcro di quest'opera e se cercate anime comici, non ci siamo nemmeno per quello.
Però mi ha commosso, perché verrete catapultati in un mondo nuovo con regole nuove, e vedrete il tutto (o quasi) dal punto di vista di un ragazzo che si risveglia in una scuola, spaesato e senza ricordi.
Angel Beats! è una storia che parla di molte storie - non potrei dirlo meglio -, con combattimenti, riflessioni, amicizia , odio e amore. Molti sono i partecipanti, tutti con una loro storia, chi più e chi meno.
Se non vi piacciono le prime puntate forse dovreste lasciare perdere, ma se c'è anche un solo appiglio che vi dia motivo di continuare la visione, secondo me, non lo rimpiangerete.
Se non avessi continuato a vederlo, ma in qualche modo ne avessi scoperto le qualità, me ne sarei rammaricato tantissimo; è proprio la paura che, chi ama gli anime come me, non vuole mai ritrovarsi davanti, cioè quella di perdere una Perla in un mare di banalità.
Angel Beats! per me è un capolavoro!
Peccato per i primi episodi, che sono un po' sotto la media rispetto al resto della serie. Per il resto, Angel Beats! è un anime che mi è davvero piaciuto e mi ha emozionato. Peccato che il tutto si svolga in 13 episodi, perché sarebbe stato interessante anche avere altri dettagli. Ma la serie va bene così, forse soffermarsi su ogni personaggio avrebbe un po' stancato. Quindi, in poche parole: va benissimo così.
E' una serie consigliatissima, assolutamente da vedere. E se all'inizio siete un po' tentati dall'abbandonarla, tenete duro, perché il seguito vi trasporterà al ritmo di "battiti angelici".
Peccato per i primi episodi, che sono un po' sotto la media rispetto al resto della serie. Per il resto, Angel Beats! è un anime che mi è davvero piaciuto e mi ha emozionato. Peccato che il tutto si svolga in 13 episodi, perché sarebbe stato interessante anche avere altri dettagli. Ma la serie va bene così, forse soffermarsi su ogni personaggio avrebbe un po' stancato. Quindi, in poche parole: va benissimo così.
E' una serie consigliatissima, assolutamente da vedere. E se all'inizio siete un po' tentati dall'abbandonarla, tenete duro, perché il seguito vi trasporterà al ritmo di "battiti angelici".
Angel beats è una serie anime che ha generato negli appassionati un gran dibattito sul merito o meno del gran successo ottenuto in patria, dove ha stabilito numerosi record di ascolti nella fascia in cui era trasmesso. E in effetti secondo il mio personale punto di vista il senso di incompiuta eccellente questa opera di 13 episodi ce l'ha tutto .
Una grafica eccellente, una fluidità di immagini che, specie nei live delle Girls Dead Monster, rasenta il reale, una colonna sonora buona e un'ending e un'opening davvero notevoli sono i punti di forza indubbi, a cui possiamo aggiungere una storia di base originale e anche molti personaggi che sfruttati meglio potevano risultare vincenti per simpatia e carisma.
Poteva essere un capolavoro, Angel Beats!, e invece molto appeal si perde con una trama compattata in 13 episodi che non possono coprire la troppa carne al fuoco messa. I personaggi sono davvero troppi per il tempo a disposizione e alcuni di essi durano lo spazio di una puntata per poi sparire, mentre altri restano nell’ombra senza che si sappia nulla delle loro vicende. Il mondo ultraterreno che pure alle prime battute risultava suscitare parecchie interessanti domande alla fine viene solamente abbozzato e tanti lati restano incomprensibili o solo brevemente accennati. Alla fine tutta la storia sembra trascinarsi in un continuo turbinio di battaglie, emozioni, sentimenti frullati insieme che ti lasciano l'amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato nonostante un cambio di rotta verso la sesta puntata.
La seconda parte, infatti, si eleva notevolmente di trama dando spazio a spunti decisamente maturi, come la donazione degli organi (cui sono legati secondo me i due momenti più toccanti dell’opera) o l’analogia tra l’andare “oltre” nella vita ultraterrena e l’andare oltre l’adolescenza, dopo la fine dell’epoca scolastica e della propria gioventù; ma anche questa seconda parte finisce per scadere nei vari cliché del genere alla “ Ghost whisperer” per intenderci.
Una seconda serie sembra essere stata messa in cantiere secondo numerosi rumors, e a questo punto sarebbe una mossa intelligente fare come si fece con Kanon, cioè un remake con più puntate, anche se credo che in realtà si punterà su un prequel .
Un ultimo appunto a demerito, lo strizzare troppo l'occhio a “La malinconia di Haruhi Suzumiya” (fattezze e tratti caratteriali della coprotagonista, il nome dell’Associazione studentesca ) per accalappiare spettatori in più tra i tanti fan di quella serie: mossa commerciale clamorosamente evidente.
Il mio voto si attesta su un 6 e mezzo, la serie alla fine è godibile e l’impianto grafico è davvero notevole e il finale è bello contrariamente a molti altri anime, ma lasciatemi dire “Che peccato!”.
Una grafica eccellente, una fluidità di immagini che, specie nei live delle Girls Dead Monster, rasenta il reale, una colonna sonora buona e un'ending e un'opening davvero notevoli sono i punti di forza indubbi, a cui possiamo aggiungere una storia di base originale e anche molti personaggi che sfruttati meglio potevano risultare vincenti per simpatia e carisma.
Poteva essere un capolavoro, Angel Beats!, e invece molto appeal si perde con una trama compattata in 13 episodi che non possono coprire la troppa carne al fuoco messa. I personaggi sono davvero troppi per il tempo a disposizione e alcuni di essi durano lo spazio di una puntata per poi sparire, mentre altri restano nell’ombra senza che si sappia nulla delle loro vicende. Il mondo ultraterreno che pure alle prime battute risultava suscitare parecchie interessanti domande alla fine viene solamente abbozzato e tanti lati restano incomprensibili o solo brevemente accennati. Alla fine tutta la storia sembra trascinarsi in un continuo turbinio di battaglie, emozioni, sentimenti frullati insieme che ti lasciano l'amaro in bocca per quello che poteva essere e non è stato nonostante un cambio di rotta verso la sesta puntata.
La seconda parte, infatti, si eleva notevolmente di trama dando spazio a spunti decisamente maturi, come la donazione degli organi (cui sono legati secondo me i due momenti più toccanti dell’opera) o l’analogia tra l’andare “oltre” nella vita ultraterrena e l’andare oltre l’adolescenza, dopo la fine dell’epoca scolastica e della propria gioventù; ma anche questa seconda parte finisce per scadere nei vari cliché del genere alla “ Ghost whisperer” per intenderci.
Una seconda serie sembra essere stata messa in cantiere secondo numerosi rumors, e a questo punto sarebbe una mossa intelligente fare come si fece con Kanon, cioè un remake con più puntate, anche se credo che in realtà si punterà su un prequel .
Un ultimo appunto a demerito, lo strizzare troppo l'occhio a “La malinconia di Haruhi Suzumiya” (fattezze e tratti caratteriali della coprotagonista, il nome dell’Associazione studentesca ) per accalappiare spettatori in più tra i tanti fan di quella serie: mossa commerciale clamorosamente evidente.
Il mio voto si attesta su un 6 e mezzo, la serie alla fine è godibile e l’impianto grafico è davvero notevole e il finale è bello contrariamente a molti altri anime, ma lasciatemi dire “Che peccato!”.
<i>Angel Beats!</i> è la produzione più recente dello studio d'animazione nipponico Key (in collaborazione con la P.A. Works), che in passato ha realizzato altri anime divenuti piuttosto famosi tra gli appassionati, quali le serie di Kanon e Clannad.
Motivo principale di tale fama risiede, stando ai pareri di fan e non solo, nella elevata qualità realizzativa delle produzioni Key, sia da un punto di vista tecnico che da uno narrativo.
Delle precedenti opere non ho elementi per formulare un giudizio, non conoscendole, ma, dopo la visione di <i>Angel Beats!</i>, posso sicuramente capire il perché di tale fama.
In <i>Angel Beats!</i> si raggiunge con tutta probabilità il massimo attualmente ottenibile nella grafica in produzione televisiva. Tutto è estremamente curato nei dettagli, dal character design, alle animazioni (fluidissime), ai fondali rifiniti nel più piccolo elemento; in più ci sono ottimi effetti speciali sia digitali che non a completare l'insieme.
Ma il comparto audio non è certo da meno. Molto belli sono tutti i temi della colonna sonora. Ottime le sigle: l'opening <i>“My soul, Your beats!”</i> è di alto livello sia nella musica che nelle animazioni, l'ending <i>“Brave song”</i> è, se vogliamo, ancora meglio in quanto maggiormente evocativa e rappresentativa delle atmosfere dell'anime. Tra l'altro le animazioni delle sigle cambiano più volte per adattarsi alla situazione man mano che la storia procede. Un tocco di classe che denota ancor più l'attenzione ai dettagli da parte degli autori.
A ciò aggiungiamo la presenza di altre canzoni di qualità, eseguite dal gruppo Jpop GirlsDeadMonster (GirlDeMo), eseguite nell'anime da alcuni dei personaggi che non a caso formano una rock band al femminile. Proprio uno di questi momenti, parliamo della scena del concerto nel primo episodio, sarà uno di quelli di maggior effetto scenografico di tutto l'anime.
E' però nell'analisi del secondo punto che emergono le maggiori perplessità.
<i>Angel Beats!</i> è ambientato nell'aldilà in una sorta di limbo, del tutto simile a un terrestre campus scolastico, in cui arrivano degli studenti che in vita hanno avuto problemi e avversità varie. La storia è raccontata, almeno inizialmente, dal punto di vista di Otonashi, un ragazzo che, privo di ricordi, si risveglia in quel mondo e si trova subito in mezzo a una guerriglia tra un gruppo, o per meglio dire una legione, di studenti ribellatisi al loro destino e a un'algida ragazza chiamata Tenshi (angelo in giapponese).
In questo scenario agisce un folto gruppo di personaggi, tutti, a eccezione di Tenshi, appartenenti alla Legione comandata dall'orgogliosa Yuri, che nell'aspetto appare molto simile a “una certa Haruhi” - nel carattere non saprei. Ognuno di loro ha alle spalle un passato di vita più o meno triste (anche se il livello base della tristezza è piuttosto alto) che viene svelato negli episodi “dedicati” a ciascuno di loro. Tuttavia per la brevità della serie solo su alcuni verrà focalizzata l'attenzione, mentre altri resteranno in un ruolo secondario: è il caso questo di TK, personaggio bizzarro ma molto simpatico, o di Shiina, strana ragazza ninja che rimane sempre nell'ombra.
Con personaggi dal triste passato ci si avvia inevitabilmente a momenti più toccanti e carichi di sentimento che si alternano con frequenza ad altri momenti più leggeri, anche comici. Non c'è niente di male in ciò, il problema è che il cambio di registro è talmente frequente che alla fine non è chiaro se Angel Beats! sia un opera sentimental-drammatica con dei momenti leggeri o se sia un anime divertente con un lato più “sentito”. Come per l'ambientazione siamo in un limbo paludoso in cui però è la storia a impantanarsi sul registro da prendere. Alla fine, ma proprio alla fine, il lato più sentimentale predomina, ma forse è un po' tardi.
Questo è secondo me il principale difetto di <i>Angel Beats!</i>
Abbiamo a che fare insomma con un anime davvero molto ben realizzato a cui però si accompagna una storia che, nonostante alcuni bei momenti, non riesce a lasciare il segno fino in fondo ed è un peccato, perché si nota bene come gli autori sappiano il fatto loro in quanto a realizzazione tecnica.
Raccogliamo tuttavia delle impressioni molto buone da un cast di personaggi ben caratterizzati (almeno quelli che sono approfonditi), da un comparto audio/video eccellente e da alcuni momenti davvero molto d'effetto. Ci sarà gloria anche per “la vecchia guardia” grazie anche ad alcune citazioni da vecchi anime (grande quella di City Hunter da parte di TK) e da videogiochi vari.
Un bell'anime che non sarà un capolavoro (globalmente) ma è sicuramente da consigliare specie a un pubblico di adolescenti a cui potrebbe piacere davvero molto.
Motivo principale di tale fama risiede, stando ai pareri di fan e non solo, nella elevata qualità realizzativa delle produzioni Key, sia da un punto di vista tecnico che da uno narrativo.
Delle precedenti opere non ho elementi per formulare un giudizio, non conoscendole, ma, dopo la visione di <i>Angel Beats!</i>, posso sicuramente capire il perché di tale fama.
In <i>Angel Beats!</i> si raggiunge con tutta probabilità il massimo attualmente ottenibile nella grafica in produzione televisiva. Tutto è estremamente curato nei dettagli, dal character design, alle animazioni (fluidissime), ai fondali rifiniti nel più piccolo elemento; in più ci sono ottimi effetti speciali sia digitali che non a completare l'insieme.
Ma il comparto audio non è certo da meno. Molto belli sono tutti i temi della colonna sonora. Ottime le sigle: l'opening <i>“My soul, Your beats!”</i> è di alto livello sia nella musica che nelle animazioni, l'ending <i>“Brave song”</i> è, se vogliamo, ancora meglio in quanto maggiormente evocativa e rappresentativa delle atmosfere dell'anime. Tra l'altro le animazioni delle sigle cambiano più volte per adattarsi alla situazione man mano che la storia procede. Un tocco di classe che denota ancor più l'attenzione ai dettagli da parte degli autori.
A ciò aggiungiamo la presenza di altre canzoni di qualità, eseguite dal gruppo Jpop GirlsDeadMonster (GirlDeMo), eseguite nell'anime da alcuni dei personaggi che non a caso formano una rock band al femminile. Proprio uno di questi momenti, parliamo della scena del concerto nel primo episodio, sarà uno di quelli di maggior effetto scenografico di tutto l'anime.
E' però nell'analisi del secondo punto che emergono le maggiori perplessità.
<i>Angel Beats!</i> è ambientato nell'aldilà in una sorta di limbo, del tutto simile a un terrestre campus scolastico, in cui arrivano degli studenti che in vita hanno avuto problemi e avversità varie. La storia è raccontata, almeno inizialmente, dal punto di vista di Otonashi, un ragazzo che, privo di ricordi, si risveglia in quel mondo e si trova subito in mezzo a una guerriglia tra un gruppo, o per meglio dire una legione, di studenti ribellatisi al loro destino e a un'algida ragazza chiamata Tenshi (angelo in giapponese).
In questo scenario agisce un folto gruppo di personaggi, tutti, a eccezione di Tenshi, appartenenti alla Legione comandata dall'orgogliosa Yuri, che nell'aspetto appare molto simile a “una certa Haruhi” - nel carattere non saprei. Ognuno di loro ha alle spalle un passato di vita più o meno triste (anche se il livello base della tristezza è piuttosto alto) che viene svelato negli episodi “dedicati” a ciascuno di loro. Tuttavia per la brevità della serie solo su alcuni verrà focalizzata l'attenzione, mentre altri resteranno in un ruolo secondario: è il caso questo di TK, personaggio bizzarro ma molto simpatico, o di Shiina, strana ragazza ninja che rimane sempre nell'ombra.
Con personaggi dal triste passato ci si avvia inevitabilmente a momenti più toccanti e carichi di sentimento che si alternano con frequenza ad altri momenti più leggeri, anche comici. Non c'è niente di male in ciò, il problema è che il cambio di registro è talmente frequente che alla fine non è chiaro se Angel Beats! sia un opera sentimental-drammatica con dei momenti leggeri o se sia un anime divertente con un lato più “sentito”. Come per l'ambientazione siamo in un limbo paludoso in cui però è la storia a impantanarsi sul registro da prendere. Alla fine, ma proprio alla fine, il lato più sentimentale predomina, ma forse è un po' tardi.
Questo è secondo me il principale difetto di <i>Angel Beats!</i>
Abbiamo a che fare insomma con un anime davvero molto ben realizzato a cui però si accompagna una storia che, nonostante alcuni bei momenti, non riesce a lasciare il segno fino in fondo ed è un peccato, perché si nota bene come gli autori sappiano il fatto loro in quanto a realizzazione tecnica.
Raccogliamo tuttavia delle impressioni molto buone da un cast di personaggi ben caratterizzati (almeno quelli che sono approfonditi), da un comparto audio/video eccellente e da alcuni momenti davvero molto d'effetto. Ci sarà gloria anche per “la vecchia guardia” grazie anche ad alcune citazioni da vecchi anime (grande quella di City Hunter da parte di TK) e da videogiochi vari.
Un bell'anime che non sarà un capolavoro (globalmente) ma è sicuramente da consigliare specie a un pubblico di adolescenti a cui potrebbe piacere davvero molto.
<a href="http://uskebasi.wordpress.com/2010/09/06/angel-beats/">uskebasi.wordpress.com</a>
Eccomi a recensire un prodotto davvero interessante per l’originalità della sua trama. Angel Beats nasce da un’idea originale di Jun Maeda, che ne ha curato anche lo screenplay, con il character design originale di Na-Ga; sia Maeda che Na-Ga fanno parte della casa di produzione di visual novel Key, di cui Maeda è uno dei fondatori. L’anime si sviluppa in 13 episodi che, per il tipo di storia e per la sua potenzialità, sono davvero pochi.
In breve, tutti i personaggi sono morti e si ritrovano in una sorta di limbo-purgatorio simile a una normale scuola superiore. La tranquillità del luogo e le sistematiche attività scolastiche hanno lo scopo di aiutare i trapassati ad abbandonare l’agitazione della loro esperienza in vita, l’attaccamento a ciò che sono stati ma, soprattutto, a superare “il non compiuto” della loro esistenza, a sublimare il loro rimpianto e accettare le esperienze negative che li hanno segnati, chi più chi meno, in maniera drammatica. Chi riesce infine ad accettare tutto questo, pronto a reincarnarsi in una nuova vita, scompare da quel mondo.
Le cose non sono però così lineari e scontate.
I protagonisti sono infatti coloro che non accettano di partecipare a questo processo nel quale non vedono uno scopo, un progetto e soprattutto giustizia. Chi li riscatta da tutto ciò che hanno vissuto?, come può Dio averli fatti soffrire tanto?, con quale coraggio quel Dio chiede loro di accettare il suo progetto misterioso e di ricominciare quando loro sentono di non aver mai realmente vissuto e completato la loro vita precedente?
Ragazzi “interrotti“, astiosi verso la vita, fondamentalmente impauriti e feriti, decidono di ribellarsi a Dio cercando di sovvertire quella strana realtà di passaggio con ogni mezzo a loro disposizione.
Tenshi, una sorta di angelo controllore, ostacola i loro tentativi scatenando una guerra continua e apparentemente non risolvibile.
In questo contesto arriva Yuzuru Otonashi che, privo di ricordi riguardanti la sua morte, cercherà di capire a fondo quella realtà e il suo funzionamento, scoprendo se stesso e il suo ruolo in quel grande disegno misterioso che è l’esistenza umana.
Trama interessante quindi, purtroppo non sviluppata con la giusta calma; ottimi sono disegni e il tratto identificativo di un’opera che riesce con disinvoltura a passare dal comico al drammatico con coerenza e semplicità. Da vedere, insomma, ma soprattutto da ascoltare: la colonna sonora è semplicemente strepitosa; abbraccia infatti le scene dell’anime con pezzi rock e dolcissime melodie (stupenda “Ichiban no Takaramono” che nell’episodio 10 accompagna i sogni di futuro amore di Yui).
“My Soul, Your Beats! / Brave Song” nel maggio 2010 ha vinto il Disco d’Oro della Recording Industry Association of Japan per aver venduto oltre 100.000 copie.
Eccomi a recensire un prodotto davvero interessante per l’originalità della sua trama. Angel Beats nasce da un’idea originale di Jun Maeda, che ne ha curato anche lo screenplay, con il character design originale di Na-Ga; sia Maeda che Na-Ga fanno parte della casa di produzione di visual novel Key, di cui Maeda è uno dei fondatori. L’anime si sviluppa in 13 episodi che, per il tipo di storia e per la sua potenzialità, sono davvero pochi.
In breve, tutti i personaggi sono morti e si ritrovano in una sorta di limbo-purgatorio simile a una normale scuola superiore. La tranquillità del luogo e le sistematiche attività scolastiche hanno lo scopo di aiutare i trapassati ad abbandonare l’agitazione della loro esperienza in vita, l’attaccamento a ciò che sono stati ma, soprattutto, a superare “il non compiuto” della loro esistenza, a sublimare il loro rimpianto e accettare le esperienze negative che li hanno segnati, chi più chi meno, in maniera drammatica. Chi riesce infine ad accettare tutto questo, pronto a reincarnarsi in una nuova vita, scompare da quel mondo.
Le cose non sono però così lineari e scontate.
I protagonisti sono infatti coloro che non accettano di partecipare a questo processo nel quale non vedono uno scopo, un progetto e soprattutto giustizia. Chi li riscatta da tutto ciò che hanno vissuto?, come può Dio averli fatti soffrire tanto?, con quale coraggio quel Dio chiede loro di accettare il suo progetto misterioso e di ricominciare quando loro sentono di non aver mai realmente vissuto e completato la loro vita precedente?
Ragazzi “interrotti“, astiosi verso la vita, fondamentalmente impauriti e feriti, decidono di ribellarsi a Dio cercando di sovvertire quella strana realtà di passaggio con ogni mezzo a loro disposizione.
Tenshi, una sorta di angelo controllore, ostacola i loro tentativi scatenando una guerra continua e apparentemente non risolvibile.
In questo contesto arriva Yuzuru Otonashi che, privo di ricordi riguardanti la sua morte, cercherà di capire a fondo quella realtà e il suo funzionamento, scoprendo se stesso e il suo ruolo in quel grande disegno misterioso che è l’esistenza umana.
Trama interessante quindi, purtroppo non sviluppata con la giusta calma; ottimi sono disegni e il tratto identificativo di un’opera che riesce con disinvoltura a passare dal comico al drammatico con coerenza e semplicità. Da vedere, insomma, ma soprattutto da ascoltare: la colonna sonora è semplicemente strepitosa; abbraccia infatti le scene dell’anime con pezzi rock e dolcissime melodie (stupenda “Ichiban no Takaramono” che nell’episodio 10 accompagna i sogni di futuro amore di Yui).
“My Soul, Your Beats! / Brave Song” nel maggio 2010 ha vinto il Disco d’Oro della Recording Industry Association of Japan per aver venduto oltre 100.000 copie.
# Intro #
Ho appena finito di visionare quest'anime e ho deciso di commentarlo subito per evitare di modificare il mio giudizio con pregiudizi successivi.
È il primo anime che commento su questo sito, spero di risultare utile a qualcuno.
# Trama in breve (senza spoiler) #
Esiste un luogo, dove le persone che non hanno vissuto appieno la loro vita, si ritrovano dopo la morte. Questo luogo ha le sue leggi e caratteristiche che portano le persone a vivere appieno per poi passare oltre. Tuttavia non a tutti quest'idea piace e un gruppo di ragazzi giunti in questo luogo decide di ribellarsi al "sistema" per poter vivere ad oltranza fino a comprendere qualcosa in più sul loro passato, il loro futuro e lo scopo del mondo in cui sono stati trasportati.
Tutto questo inizierà a cambiare con l'arrivo di Otonashi, un ragazzo che non ricorda il suo passato e quindi il motivo per cui si trova lì.
# Comparto tecnico #
Dal lato tecnico l'animazione è fluida e ben realizzata, considerando che è un anime moderno mantiene le aspettative che si potrebbero avere da questo punto di vista, senza mai esagerare, ne proporre nulla di nuovo o diverso da altri anime.
Il design dei personaggi è quello più comune di questo periodo, un po' spoglio a mio avviso, ma nel complesso di quest'anime in particolare, abbastanza dettagliato da non disturbare e piuttosto piacevole alla vista.
Le musiche di sottofondo sono piacevoli, ma la colonna sonora non spicca mai di originalità e non fa parte di quelle soundtrack da "procurarsi assolutamente".
# Commento alla trama #
La trama per me è la parte fondamentale di ogni opera, escludendo le più sperimentali, a mio avviso un fumetto, così come un film, un libro o un opera di fantasia in generale deve reggersi su una trama perlomeno decente per potersi considerare guardabile, quando invece ci sono molte opere che puntano più sulle situazioni o i personaggi perdendo gran parte del loro charme.
Angel Beats! ha una trama solida e ben costruita, non priva di colpi di scena e di un buon intreccio narrativo, sebbene nel contesto tutto si mantenga su un solo livello di situazioni, piuttosto semplice.
I personaggi sono caratterizzati mediamente bene, tuttavia non tutti avranno lo stesso trattamento e alcuni, di cui si sarebbe voluto sapere di più, rimarranno nel mistero, con triste sbigottimento dello spettatore.
I riferimenti all'anime la malinconia di Haruhi Suzumiya non sono affatto velati e a mio avviso sono stati inseriti di proposito e lo si può capire dalle affermazioni della leader negli ultimi episodi che avendo la possibilità di agire come Haruhi decide di lasciar perdere.
Il finale (non farò spoiler) regala allo spettatore tutto ciò che aveva bisogno di sapere, senza però dirgli tutto, così da lasciare un minimo alone di mistero.
# Concludendo #
Un anime che consiglio di guardare, fortemente sentimentale in molti punti (chi come me, ama gli anime sentimentali, non potrà che risentirsi che nella descrizione del genere dell'anime questo fatto non sia citato) , drammatico in altri e comico perlomeno nei primi episodi.
Non un capolavoro, ma un lavoro che può entusiasmare ed emozionare, e forse... anche far riflettere sulla vita che conduciamo e su come potremmo cambiarla.
# ... #
Ancora qui??? Filate a guardare quest'opera!
Ho appena finito di visionare quest'anime e ho deciso di commentarlo subito per evitare di modificare il mio giudizio con pregiudizi successivi.
È il primo anime che commento su questo sito, spero di risultare utile a qualcuno.
# Trama in breve (senza spoiler) #
Esiste un luogo, dove le persone che non hanno vissuto appieno la loro vita, si ritrovano dopo la morte. Questo luogo ha le sue leggi e caratteristiche che portano le persone a vivere appieno per poi passare oltre. Tuttavia non a tutti quest'idea piace e un gruppo di ragazzi giunti in questo luogo decide di ribellarsi al "sistema" per poter vivere ad oltranza fino a comprendere qualcosa in più sul loro passato, il loro futuro e lo scopo del mondo in cui sono stati trasportati.
Tutto questo inizierà a cambiare con l'arrivo di Otonashi, un ragazzo che non ricorda il suo passato e quindi il motivo per cui si trova lì.
# Comparto tecnico #
Dal lato tecnico l'animazione è fluida e ben realizzata, considerando che è un anime moderno mantiene le aspettative che si potrebbero avere da questo punto di vista, senza mai esagerare, ne proporre nulla di nuovo o diverso da altri anime.
Il design dei personaggi è quello più comune di questo periodo, un po' spoglio a mio avviso, ma nel complesso di quest'anime in particolare, abbastanza dettagliato da non disturbare e piuttosto piacevole alla vista.
Le musiche di sottofondo sono piacevoli, ma la colonna sonora non spicca mai di originalità e non fa parte di quelle soundtrack da "procurarsi assolutamente".
# Commento alla trama #
La trama per me è la parte fondamentale di ogni opera, escludendo le più sperimentali, a mio avviso un fumetto, così come un film, un libro o un opera di fantasia in generale deve reggersi su una trama perlomeno decente per potersi considerare guardabile, quando invece ci sono molte opere che puntano più sulle situazioni o i personaggi perdendo gran parte del loro charme.
Angel Beats! ha una trama solida e ben costruita, non priva di colpi di scena e di un buon intreccio narrativo, sebbene nel contesto tutto si mantenga su un solo livello di situazioni, piuttosto semplice.
I personaggi sono caratterizzati mediamente bene, tuttavia non tutti avranno lo stesso trattamento e alcuni, di cui si sarebbe voluto sapere di più, rimarranno nel mistero, con triste sbigottimento dello spettatore.
I riferimenti all'anime la malinconia di Haruhi Suzumiya non sono affatto velati e a mio avviso sono stati inseriti di proposito e lo si può capire dalle affermazioni della leader negli ultimi episodi che avendo la possibilità di agire come Haruhi decide di lasciar perdere.
Il finale (non farò spoiler) regala allo spettatore tutto ciò che aveva bisogno di sapere, senza però dirgli tutto, così da lasciare un minimo alone di mistero.
# Concludendo #
Un anime che consiglio di guardare, fortemente sentimentale in molti punti (chi come me, ama gli anime sentimentali, non potrà che risentirsi che nella descrizione del genere dell'anime questo fatto non sia citato) , drammatico in altri e comico perlomeno nei primi episodi.
Non un capolavoro, ma un lavoro che può entusiasmare ed emozionare, e forse... anche far riflettere sulla vita che conduciamo e su come potremmo cambiarla.
# ... #
Ancora qui??? Filate a guardare quest'opera!
questo è un anime che si dovrebbe giudicare solo dopo aver visto tutte le puntate perchè in sè riserva di cento tante sorprese. Nelle prime puntate sembra che la storia stia prendendo una strada ben precisa, ma arriva presto il momento che smentisce tutto e fa sì che la svolta colpisca profondamente. Posso dire che ciò avviene dopo la VI puntata la quale mi ha emozionato davvero tanto (anche se non quanto gli ultimi minuti dell ultima). Un anime molto ORIGINALE e del resto ciò è garantito dal nome JUN MAEDA che ne ha scritto la storia. Quest'opera contiene molte riflessioni particolari che mi hanno colpito in maniera considerevole. Sto facendo un discorso generico, non vi ho neanche illustrato la trama perchè quest'anime chiede solo di essere visto. Può piacere a tantissimi: azione, comico, dramma, sovrannaturale, anche sentimentale con temi che vanno dallo sport alla musica, dalla questione teologica dell'esistenza di Dio alla giusta concezione della donazione degli organi.
E ora è giunto il momento di commentare il criticatissimo aspetto della protagonista Yurippe: è vero assomiglia molto ad Haruhi Suzumiya (e voglio precisare che le assomiglia solo ed esclusivamente per l'aspetto: non riesco a trovare molto in comune tra le due e mi stupisco di chi afferma il contrario), ma non per questo dobbiamo rovinarci la visione per questo dettaglio: chissà quanti personaggi assomigliano a degli altri, ma non se ne fa mai un dramma del genere. Forse viene continuamente ripetuto per screditare questa meravogliosa storia, che presenta il suo più netto punto debole nell'aspetto di una delle protagoniste. Per me bisognerebbe concentrarcsi su altro!
Ad accompagnare la visione tantissime colonne sonore molto belle (di effetto anche la opening). Insomma non posso far altro che consigliarvi questo anime ! BUONA VISIONE!
E ora è giunto il momento di commentare il criticatissimo aspetto della protagonista Yurippe: è vero assomiglia molto ad Haruhi Suzumiya (e voglio precisare che le assomiglia solo ed esclusivamente per l'aspetto: non riesco a trovare molto in comune tra le due e mi stupisco di chi afferma il contrario), ma non per questo dobbiamo rovinarci la visione per questo dettaglio: chissà quanti personaggi assomigliano a degli altri, ma non se ne fa mai un dramma del genere. Forse viene continuamente ripetuto per screditare questa meravogliosa storia, che presenta il suo più netto punto debole nell'aspetto di una delle protagoniste. Per me bisognerebbe concentrarcsi su altro!
Ad accompagnare la visione tantissime colonne sonore molto belle (di effetto anche la opening). Insomma non posso far altro che consigliarvi questo anime ! BUONA VISIONE!
La trama di quest'anime appare semplice a prima vista: certe persone, quando muoiono, finiscono in un mondo-limbo a forma di scuola, con apparentemente nessun scopo se non quello di farli sparire per poi rinascere nel mondo reale sotto forma di un qualsiasi essere vivente. A questa "legge" si oppone il Battaglione SSS, che combatte contro Tenshi (Angelo) per resistere e non scomparire da quel mondo-limbo.
Così Otonashi, il protagonista, si ritrova in mezzo a questa guerra fatta di piccole battaglie per i buoni mensa, all'inizio, ma poi la trama aumenta notevolmente il suo spessore trasformando questa commedia divertente in una commedia con una sua "morale" degna di lode che lascio a voi scoprire.
I personaggi secondari hanno una personalità molto forte che ricorderemo facilmente a differenza di altre serie; Otonashi inizialmente è una figura quasi esterna, che poi acquisisce spessore assieme alla trama, diventando fulcro e futuro di quel mondo in cui si ritrova. Ciò dà un senso di adattamento del personaggio al nuovo mondo.
13 episodi li vedo una buona "metrica" per quest'anime, anche se la serie comincia a diventare davvero interessante solo dall'episodio 6, seppure c'è qualche chicca come eccezione (ep.3). Voto 8.
Così Otonashi, il protagonista, si ritrova in mezzo a questa guerra fatta di piccole battaglie per i buoni mensa, all'inizio, ma poi la trama aumenta notevolmente il suo spessore trasformando questa commedia divertente in una commedia con una sua "morale" degna di lode che lascio a voi scoprire.
I personaggi secondari hanno una personalità molto forte che ricorderemo facilmente a differenza di altre serie; Otonashi inizialmente è una figura quasi esterna, che poi acquisisce spessore assieme alla trama, diventando fulcro e futuro di quel mondo in cui si ritrova. Ciò dà un senso di adattamento del personaggio al nuovo mondo.
13 episodi li vedo una buona "metrica" per quest'anime, anche se la serie comincia a diventare davvero interessante solo dall'episodio 6, seppure c'è qualche chicca come eccezione (ep.3). Voto 8.
Secondo me, Angel Beats! è semplicemente stupendo. Se devo essere sincero è probabilmente la migliore serie che io abbia mai visto. La trama è abbastanza originale: una scuola che funge da "purgatorio" in cui i ragazzi che sono morti durante la loro giovinezza possono vivere spensierate giornate scolastiche fino a che non si sentono appagati della loro vita; dopo di ciò spariscono per poi rinascere sulla Terra.
L'anime comincia con il protagonista che si sveglia sdraiato a terra e si chiede dove si trovi, e accanto a lui c'è una ragazza di nome Yuri con un fucile da cecchino in mano, la quale gli dice che è morto e gli chiede se vuole unirsi al battaglione da lei comandato per ribellarsi al destino che li vedrebbe sparire frequentando la scuola.
Sinceramente dopo i primi 5 minuti pensavo di lasciarlo perdere, visto che l'anime sembrava dovesse partire senza una spiegazione sul cosa e come sia successo; fortunatamente ho continuato a vederlo e mi sono "bevuto" tutti e 13 gli episodi uno dietro l'altro.
L'anime è a tratti esilarante, a tratti ironico e a volte incredibilmente malinconico. Più volte ci si ritrova con gli occhi lucidi durante un flashback sulla vita di uno dei protagonisti. Incredibilmente, al contrario della maggior parte delle serie da 12/13 episodi, qui la trama scorre fluida e riesce a spiegare tutto senza lasciare nessun punto oscuro.
I disegni per me sono splendidi e i colori brillanti.
In definitiva lo consiglio assolutamente, vi appassionerete vedendo i timori e le gioie dei personaggi, scoprendo i loro sogni e le loro paure, ridendo e piangendo con loro.
L'unico appunto che mi sento di fare è che con più episodi avrebbero potuto approfondire il passato di tutti i membri del battaglione e non solo di tre o quattro di loro.
Comunque il 10 per me lo merita tutto.
E la mia prima recensione è andata.
L'anime comincia con il protagonista che si sveglia sdraiato a terra e si chiede dove si trovi, e accanto a lui c'è una ragazza di nome Yuri con un fucile da cecchino in mano, la quale gli dice che è morto e gli chiede se vuole unirsi al battaglione da lei comandato per ribellarsi al destino che li vedrebbe sparire frequentando la scuola.
Sinceramente dopo i primi 5 minuti pensavo di lasciarlo perdere, visto che l'anime sembrava dovesse partire senza una spiegazione sul cosa e come sia successo; fortunatamente ho continuato a vederlo e mi sono "bevuto" tutti e 13 gli episodi uno dietro l'altro.
L'anime è a tratti esilarante, a tratti ironico e a volte incredibilmente malinconico. Più volte ci si ritrova con gli occhi lucidi durante un flashback sulla vita di uno dei protagonisti. Incredibilmente, al contrario della maggior parte delle serie da 12/13 episodi, qui la trama scorre fluida e riesce a spiegare tutto senza lasciare nessun punto oscuro.
I disegni per me sono splendidi e i colori brillanti.
In definitiva lo consiglio assolutamente, vi appassionerete vedendo i timori e le gioie dei personaggi, scoprendo i loro sogni e le loro paure, ridendo e piangendo con loro.
L'unico appunto che mi sento di fare è che con più episodi avrebbero potuto approfondire il passato di tutti i membri del battaglione e non solo di tre o quattro di loro.
Comunque il 10 per me lo merita tutto.
E la mia prima recensione è andata.
Serie davvero toccante: mi piace l'idea di una sorta di aldilà creato appositamente per i ragazzi morti troppo giovani, una sorta di risarcimento per una giovinezza mai vissuta.
Ma non è facile accettare le proprie vite passate e per questo vi è una sorta di ribellione al proprio infausto destino, la quale è capeggiata da Yuri (molto somigliante a Haruhi nel chara design, ma personaggio molto originale in effetti) e coinvolge i suoi compagni contro Teshi, l'invincibile ed enigmatico angelo protettore di questo mondo.
Ma quando arriverà il protagonista, Otonashi, gli equilibri verranno modificati.
Mi piace come questa serie riesca a mescolare comicità e dramma. Come difetto devo riscontrare le poche puntate, che la fanno risultare un po' troppo corta, lasciando così alcuni personaggi interessanti in disparte.
Davvero interessante ho trovato anche la colonna sonora, molto in linea con la trama.
Ma non è facile accettare le proprie vite passate e per questo vi è una sorta di ribellione al proprio infausto destino, la quale è capeggiata da Yuri (molto somigliante a Haruhi nel chara design, ma personaggio molto originale in effetti) e coinvolge i suoi compagni contro Teshi, l'invincibile ed enigmatico angelo protettore di questo mondo.
Ma quando arriverà il protagonista, Otonashi, gli equilibri verranno modificati.
Mi piace come questa serie riesca a mescolare comicità e dramma. Come difetto devo riscontrare le poche puntate, che la fanno risultare un po' troppo corta, lasciando così alcuni personaggi interessanti in disparte.
Davvero interessante ho trovato anche la colonna sonora, molto in linea con la trama.
Cosa c'è di meglio di credere in un anime e poi trovarsi la ragione davanti grazie a uno splendido finale?
Ecco, questo è proprio il caso di Angel Beats!: inizialmente confuso, a sprazzi divertente e con un finale che ti lascia senza parole. Ammetto che verso il settimo episodio ho avuto intenzione di interrompere la serie, ma ho voluto dargli un'altra possibilità e posso dire che è stata un'ottima scelta!
I protagonisti, uno a uno, vengono tutti caratterizzati al massimo, puntata per puntata, anche se queste sono solo 13. Le animazioni per me sono stupende, con sfondi curati nei minimi dettagli, e il doppiaggio l'ho trovato perfetto.
La trama può sembrare un po' banale: dei ragazzi (ebbene sì, ci sono solo loro) si trovano in un "limbo" e cercano di prolungare la loro esistenza per evitare di reincarnarsi. Ma ciò che tiene a galla la storia è proprio la forza dei personaggi stessi, ognuno con un passato triste alle spalle, ognuno con un qualcosa che gli è rimasto in gola.
In conclusione, Angel Beats! è un anime da guardare dall'inizio alla fine, perché solo in questo modo si può apprezzare il magnifico lavoro realizzato dalla Key.
Ecco, questo è proprio il caso di Angel Beats!: inizialmente confuso, a sprazzi divertente e con un finale che ti lascia senza parole. Ammetto che verso il settimo episodio ho avuto intenzione di interrompere la serie, ma ho voluto dargli un'altra possibilità e posso dire che è stata un'ottima scelta!
I protagonisti, uno a uno, vengono tutti caratterizzati al massimo, puntata per puntata, anche se queste sono solo 13. Le animazioni per me sono stupende, con sfondi curati nei minimi dettagli, e il doppiaggio l'ho trovato perfetto.
La trama può sembrare un po' banale: dei ragazzi (ebbene sì, ci sono solo loro) si trovano in un "limbo" e cercano di prolungare la loro esistenza per evitare di reincarnarsi. Ma ciò che tiene a galla la storia è proprio la forza dei personaggi stessi, ognuno con un passato triste alle spalle, ognuno con un qualcosa che gli è rimasto in gola.
In conclusione, Angel Beats! è un anime da guardare dall'inizio alla fine, perché solo in questo modo si può apprezzare il magnifico lavoro realizzato dalla Key.
Ciao a tutti,
mentre mi accingo a scrivere questa recensione, non posso fare a meno di ripensare alla soddisfazione per essere incappato in Angel Beats!, produzione recentissima (2010), la quale, seppur permeata, almeno esteticamente, da tantissimi cliché di vari generi anime, si presenta ricca di ottimi momenti e di uno sviluppo narrativo degno di nota.
L’idea di base è semplice, quanto i momenti che accompagnano il nostro ingresso e quello del ragazzo protagonista, Otonashi, al <q>limbo</q> dove, dopo una breve vita funestata da insoddisfazione, sventure e sorte avversa, finiscono le anime di quegli adolescenti che non si sono fatti una ragione della fine prematura della propria giovane esistenza. Qui esse rimangono in attesa di recuperare i ricordi della vita terrena, di raggiungere la consapevolezza e l’accettazione della propria tragica esistenza. Dopo che ciò è stato raggiunto, le anime svaniscono e raggiungono la pace da questo non-luogo, che si presenta nella forma di un campus scolastico giapponese.
Da quello che sembra di capire, non a tutti coloro che sono presenti in questo limbo, diviso in livelli come un videogioco, viene assegnata questa situazione: una parte dei personaggi sono NPC (Non player Character) fittizi, mentre altri, che si oppongono al raggiungimento di questa consapevolezza, decidono di non rimanere in attesa della propria dissoluzione, ma di dedicare i loro sforzi a vendicarsi contro Dio, causa prima del male inflitto a loro e ai loro cari mentre erano in vita.
Il Battaglione SSS, di cui fanno parte Hinata, Otonashi, la leader Yurippe e gli altri, coglie le tante sfaccettature dell’esistenza quotidiana di un gruppo di individui, ognuno con le proprie caratteristiche, alle prese con l’accettazione di se stessi e con i rapporti con gli altri compagni di (s)ventura. Il nemico, apparentemente, è l’enigmatica Tenshi, una ragazzina dotata di poteri per sopprimere ogni tentativo di eversione dell’SSS e per controllare ogni rivolta verso Dio; ben presto, però, capiremo di non trovarci di fronte all’ennesimo clone di Rei Ayanami.
L’anime si denota per l’alternarsi efficace di due momenti principali: quello demenziale-scolastico, e quella più personale e interiore. Se le gag e le battute caratterizzano e presentano le sfaccettature dei personaggi, con spassosi siparietti, i momenti introspettivi e relazionali offrono senza fronzoli riflessioni spesso amare sull’individuo e sulle ragioni della sua esistenza: le responsabilità verso gli altri, le aspettative della nostra vita, la nostra felicità, la consapevolezza di una vita governata da ciò che gli antichi greci avrebbero definito la “sorte”, e nient’altro. L’unica variabile indipendente, in questo universo dominato dal caos, è la volontà umana, la capacità di osare, rischiare e sfidare le regole, delegata però a pochi individui.
Ciò che colpisce in queste 13 puntate è lo sviluppo deciso e intenso della trama, insieme alle relazioni dei personaggi, con un paio di deliziosi colpi di scena e di svolte che, collocate nei momenti più importanti, come solo gli sceneggiatori che lavorano a regola d’arte sanno fare, non mancheranno di deliziare lo spettatore. Il tutto è accompagnato da un sentore di speranza, che si rinnova nello svilupparsi delle amicizie dei personaggi e nello sviluppo dei loro ruoli, a fronte di una realtà apparentemente eterna, immutabile, costrittiva, e purtroppo dolorosa, che tante volte assomiglia alla nostra vita quotidiana. Il momento finale dell’anime strappa il cosiddetto “magone”, descritto com’è in termini così affettivi, e personali, in particolare nei momenti del saluto dei vari personaggi e della rivelazione finale, che ci rivela anche una certa “morale”, per niente sciocca o facilona - non mi spingo oltre.
Ogni episodio, a parte un paio di puro intrattenimento, partecipa a rendere consistente i caratteri e le azioni dei nostri eroi, alle prese con una sorta di videogame per la salvezza delle loro anime straziate. Emergono sin da subito la decisa Yurippe, l’intraprendente Hotonosahi, la deliziosa Iwasawa, il leale Hinata, che avranno modo di confrontarsi e di crescere insieme, sino a giungere a un momento quasi “politico” di confronto-scontro delle loro opposte visioni. Più volte, tra un momento e l’altro, quasi in dissonanza con il tenore degli episodi, fanno capolino le storie e le vicende personali di ognuno, che ci riportano con i piedi per terra tra le nostre quattro mura, tra le persone che conosciamo e con le quali viviamo le vicende quotidiane di gioia e dolore.
La trama si sofferma sempre sulla ricerca della felicità, connessa alla ricerca dell’amore e dell’amicizia vera. Il dolore arriva spesso come una stilettata (si pensi alla violenta storia di Yurippe, alla straziante storia di Yui, o a quella di Hotonashi stesso); vicende che potremmo ritrovare sui giornali e leggere distrattamente qui invece divengono momenti per disaminare il nostro posto nel mondo, il nostro attaccamento alla ricerca continua, oltre la vita e la morte, del bene.
Il vero non-pervenuto rimane Dio, il quale ben presto si intuisce rimarrà identificabile solo sulla carta, silenzioso davanti alle tragedie del mondo. Infine, c'è il messaggio finale, che chiude il cerchio speranza–morte, con una scena degna della migliore tragedia greca, con la tematica tanto cara ai giapponesi che descriverei con questa formula: amore e felicità sì possibili, ma non subito e adesso, bensì solo in un giorno del futuro e in condizioni diverse.
Una nota di merito va al comparto sonoro: non riuscirete a rimanere impassibili di fronte al J-pop rock delle Dead Girl Monster, la rock band ufficiale dell’anime, realmente esistente nelle persone di due cantanti giapponesi - in Giappone sono usciti per davvero quattro singoli che hanno venduto diverse decine di migliaia di copie ad oggi -; portatrici di un delizioso crossover tra Blink182, Goo Goo Dolls e simili, vi delizieranno con un'opening e un'ending memorabili ("My Soul, Your Beats" e "Brave Song"), e con altre canzoni sparse qua e là negli episodi, che divengono song imprescindibili nel lettore mp3 di qualsiasi appassionato di musica e anime. Molto bella la caratterizzazione della band, con le sonorità country-ballad di Iwasawa, e l’aspetto più rock e sbarazzino di Yui e della sua SG Gibson; l’avvicendarsi della leader e l’epilogo della vicenda della band racchiudono un sentimento molto comune riguardo alle formazioni musicali che ci accompagnano, vivono, suonano le note della nostra adolescenza, e talvolta ci abbandonano anzitempo. Di particolare nota le conclusioni delle vicende di Yui e Iwasawa, di una dolcezza pervasiva e avvolgente, accompagnata dal continuo adattamento che la forma dell’anime, cioè le sigle e le immagini connesse, assumono a seconda dell’argomento e del personaggio di cui tratta l’episodio - a proposito, ascoltatevi la versione rock di "My soul, Your Beats" di Yui e pogate un poco!
Insomma, Angel Beats! colpisce nel segno; nulla è lasciato al caso, l’animazione è a buoni livelli, e tanti cliché apparentemente collocati con superficialità (ad esempio la somiglianza di tanti personaggi con altri di anime più famosi) sono scavalcati con accuratezza, lasciando spazio a un pieno e coraggioso dispiegarsi della trama e alla costruzione di una rete di relazioni tra personaggi che, alla fine, sapranno catturare anche noi e portarci a un tredicesimo episodio che vale come la fine delle scuole superiori: quando è ora di partire verso un nuovo mondo e verso nuovi noi stessi. Più liberi e più consapevoli, carichi delle esperienze dolorose ma pronti a cercarne di altrettanto forti e appaganti.
Certo, non tutto è rose e fiori: ci sono alcuni momenti di calo di tensione, alcuni personaggi che non vanno oltre gli stereotipi e la pura necessità di “fare gruppo” (si pensi all’enigmatica Shiina, oppure a un ragazzo che pretende di definirsi Dio, o al genio dell’informatica Christo, i quali rimangono relegati a poche gag), e un paio di puntate che oscillano senza troppa decisione e contribuiscono ad allentare la morsa. La brevità della serie non aiuta di sicuro la trama, che scorre veloce come un treno, e il character design, come detto sopra, non è di sicuro dei più originali. Ma gli ultimi 4 episodi risultano belli, poetici, appaganti e scritti con il cuore.
Quel cuore, appunto, che è la vera chiave dell’opera.
Benvenuto, Angel Beats!
mentre mi accingo a scrivere questa recensione, non posso fare a meno di ripensare alla soddisfazione per essere incappato in Angel Beats!, produzione recentissima (2010), la quale, seppur permeata, almeno esteticamente, da tantissimi cliché di vari generi anime, si presenta ricca di ottimi momenti e di uno sviluppo narrativo degno di nota.
L’idea di base è semplice, quanto i momenti che accompagnano il nostro ingresso e quello del ragazzo protagonista, Otonashi, al <q>limbo</q> dove, dopo una breve vita funestata da insoddisfazione, sventure e sorte avversa, finiscono le anime di quegli adolescenti che non si sono fatti una ragione della fine prematura della propria giovane esistenza. Qui esse rimangono in attesa di recuperare i ricordi della vita terrena, di raggiungere la consapevolezza e l’accettazione della propria tragica esistenza. Dopo che ciò è stato raggiunto, le anime svaniscono e raggiungono la pace da questo non-luogo, che si presenta nella forma di un campus scolastico giapponese.
Da quello che sembra di capire, non a tutti coloro che sono presenti in questo limbo, diviso in livelli come un videogioco, viene assegnata questa situazione: una parte dei personaggi sono NPC (Non player Character) fittizi, mentre altri, che si oppongono al raggiungimento di questa consapevolezza, decidono di non rimanere in attesa della propria dissoluzione, ma di dedicare i loro sforzi a vendicarsi contro Dio, causa prima del male inflitto a loro e ai loro cari mentre erano in vita.
Il Battaglione SSS, di cui fanno parte Hinata, Otonashi, la leader Yurippe e gli altri, coglie le tante sfaccettature dell’esistenza quotidiana di un gruppo di individui, ognuno con le proprie caratteristiche, alle prese con l’accettazione di se stessi e con i rapporti con gli altri compagni di (s)ventura. Il nemico, apparentemente, è l’enigmatica Tenshi, una ragazzina dotata di poteri per sopprimere ogni tentativo di eversione dell’SSS e per controllare ogni rivolta verso Dio; ben presto, però, capiremo di non trovarci di fronte all’ennesimo clone di Rei Ayanami.
L’anime si denota per l’alternarsi efficace di due momenti principali: quello demenziale-scolastico, e quella più personale e interiore. Se le gag e le battute caratterizzano e presentano le sfaccettature dei personaggi, con spassosi siparietti, i momenti introspettivi e relazionali offrono senza fronzoli riflessioni spesso amare sull’individuo e sulle ragioni della sua esistenza: le responsabilità verso gli altri, le aspettative della nostra vita, la nostra felicità, la consapevolezza di una vita governata da ciò che gli antichi greci avrebbero definito la “sorte”, e nient’altro. L’unica variabile indipendente, in questo universo dominato dal caos, è la volontà umana, la capacità di osare, rischiare e sfidare le regole, delegata però a pochi individui.
Ciò che colpisce in queste 13 puntate è lo sviluppo deciso e intenso della trama, insieme alle relazioni dei personaggi, con un paio di deliziosi colpi di scena e di svolte che, collocate nei momenti più importanti, come solo gli sceneggiatori che lavorano a regola d’arte sanno fare, non mancheranno di deliziare lo spettatore. Il tutto è accompagnato da un sentore di speranza, che si rinnova nello svilupparsi delle amicizie dei personaggi e nello sviluppo dei loro ruoli, a fronte di una realtà apparentemente eterna, immutabile, costrittiva, e purtroppo dolorosa, che tante volte assomiglia alla nostra vita quotidiana. Il momento finale dell’anime strappa il cosiddetto “magone”, descritto com’è in termini così affettivi, e personali, in particolare nei momenti del saluto dei vari personaggi e della rivelazione finale, che ci rivela anche una certa “morale”, per niente sciocca o facilona - non mi spingo oltre.
Ogni episodio, a parte un paio di puro intrattenimento, partecipa a rendere consistente i caratteri e le azioni dei nostri eroi, alle prese con una sorta di videogame per la salvezza delle loro anime straziate. Emergono sin da subito la decisa Yurippe, l’intraprendente Hotonosahi, la deliziosa Iwasawa, il leale Hinata, che avranno modo di confrontarsi e di crescere insieme, sino a giungere a un momento quasi “politico” di confronto-scontro delle loro opposte visioni. Più volte, tra un momento e l’altro, quasi in dissonanza con il tenore degli episodi, fanno capolino le storie e le vicende personali di ognuno, che ci riportano con i piedi per terra tra le nostre quattro mura, tra le persone che conosciamo e con le quali viviamo le vicende quotidiane di gioia e dolore.
La trama si sofferma sempre sulla ricerca della felicità, connessa alla ricerca dell’amore e dell’amicizia vera. Il dolore arriva spesso come una stilettata (si pensi alla violenta storia di Yurippe, alla straziante storia di Yui, o a quella di Hotonashi stesso); vicende che potremmo ritrovare sui giornali e leggere distrattamente qui invece divengono momenti per disaminare il nostro posto nel mondo, il nostro attaccamento alla ricerca continua, oltre la vita e la morte, del bene.
Il vero non-pervenuto rimane Dio, il quale ben presto si intuisce rimarrà identificabile solo sulla carta, silenzioso davanti alle tragedie del mondo. Infine, c'è il messaggio finale, che chiude il cerchio speranza–morte, con una scena degna della migliore tragedia greca, con la tematica tanto cara ai giapponesi che descriverei con questa formula: amore e felicità sì possibili, ma non subito e adesso, bensì solo in un giorno del futuro e in condizioni diverse.
Una nota di merito va al comparto sonoro: non riuscirete a rimanere impassibili di fronte al J-pop rock delle Dead Girl Monster, la rock band ufficiale dell’anime, realmente esistente nelle persone di due cantanti giapponesi - in Giappone sono usciti per davvero quattro singoli che hanno venduto diverse decine di migliaia di copie ad oggi -; portatrici di un delizioso crossover tra Blink182, Goo Goo Dolls e simili, vi delizieranno con un'opening e un'ending memorabili ("My Soul, Your Beats" e "Brave Song"), e con altre canzoni sparse qua e là negli episodi, che divengono song imprescindibili nel lettore mp3 di qualsiasi appassionato di musica e anime. Molto bella la caratterizzazione della band, con le sonorità country-ballad di Iwasawa, e l’aspetto più rock e sbarazzino di Yui e della sua SG Gibson; l’avvicendarsi della leader e l’epilogo della vicenda della band racchiudono un sentimento molto comune riguardo alle formazioni musicali che ci accompagnano, vivono, suonano le note della nostra adolescenza, e talvolta ci abbandonano anzitempo. Di particolare nota le conclusioni delle vicende di Yui e Iwasawa, di una dolcezza pervasiva e avvolgente, accompagnata dal continuo adattamento che la forma dell’anime, cioè le sigle e le immagini connesse, assumono a seconda dell’argomento e del personaggio di cui tratta l’episodio - a proposito, ascoltatevi la versione rock di "My soul, Your Beats" di Yui e pogate un poco!
Insomma, Angel Beats! colpisce nel segno; nulla è lasciato al caso, l’animazione è a buoni livelli, e tanti cliché apparentemente collocati con superficialità (ad esempio la somiglianza di tanti personaggi con altri di anime più famosi) sono scavalcati con accuratezza, lasciando spazio a un pieno e coraggioso dispiegarsi della trama e alla costruzione di una rete di relazioni tra personaggi che, alla fine, sapranno catturare anche noi e portarci a un tredicesimo episodio che vale come la fine delle scuole superiori: quando è ora di partire verso un nuovo mondo e verso nuovi noi stessi. Più liberi e più consapevoli, carichi delle esperienze dolorose ma pronti a cercarne di altrettanto forti e appaganti.
Certo, non tutto è rose e fiori: ci sono alcuni momenti di calo di tensione, alcuni personaggi che non vanno oltre gli stereotipi e la pura necessità di “fare gruppo” (si pensi all’enigmatica Shiina, oppure a un ragazzo che pretende di definirsi Dio, o al genio dell’informatica Christo, i quali rimangono relegati a poche gag), e un paio di puntate che oscillano senza troppa decisione e contribuiscono ad allentare la morsa. La brevità della serie non aiuta di sicuro la trama, che scorre veloce come un treno, e il character design, come detto sopra, non è di sicuro dei più originali. Ma gli ultimi 4 episodi risultano belli, poetici, appaganti e scritti con il cuore.
Quel cuore, appunto, che è la vera chiave dell’opera.
Benvenuto, Angel Beats!
Angel Beats! attira l'attenzione fin dal titolo, piuttosto particolare e il cui significato verrà spiegato solo nell'ultima puntata.
All'inizio, ebbene sì, bisogna ammetterlo lascia un po' delusi: il ritmo è lento, le situazioni sanno di già visto, con le solite teppiste scatenate, la solita creatura angelica ma apparentemente spietata e la solita ambientazione soprannaturale.
Eppure, Angel Beats non tarda a mostrare le sue armi nascoste, un po' come quelle di Tenshi, e , a partire più o meno dall'episodio 6, la trama sembra prendere il volo. I protagonisti diventano scatenati, le situazioni si fanno di una comicità irresistibile e c'è un improvviso cambio di rotta nelle relazioni fra i personaggi. E il bello è che le gag più non sense convivono allegramente con un sotto-testo tutto sommato drammatico, con momenti strappalacrime e con un messaggio finale che più serio e politicamente corretto non si può. Lodevole e innovativo, fra l'altro, lo slogan in favore della donazione degli organi, ma non dirò di più, assolutamente no spoiler!
Angel Beats! è un prodotto particolare, vario e originale, dove insomma si avverte tutto l'entusiasmo profuso nella realizzazione, il che è sempre un fatto positivo. Design e musica secondo me sono stupendi, in particolare la commoventissima ending, davvero azzeccata. Del resto, che fosse una serie un po' diversa dal solito si poteva intuire fin dalla prima puntata, già dominata da un'atmosfera particolare, misteriosa e fuori dal tempo. E quelle successive non tradiscono sicuramente le aspettative, quindi mi sento di consigliare la visione dell'intera serie.
Ovvio che comunque i difetti ci sono e giustificano il mio 8: qualche episodio in più avrebbe giovato, sia a livello di trama, risolta troppo velocemente e per certi aspetti in modo piuttosto inverosimile in soli 2 episodi, sia a livello di personaggi, molti dei quali sono lasciati inutilmente nell'ombra quando invece un loro sviluppo sarebbe stato interessante.
Difetti che credo siano ascrivibili a una visione un po' troppo commmerciale della serie, confezionata in definitiva per piacere a tutti (si notano numerosissimi riferimenti ad altre serie di successo, in primis nella protagonista Yurippe, oltre che troppi stereotipi del genere, che comunque sono sempre piacevoli da vedere - e qui parla la fan che è in me).
Insomma, gli autori avrebbero dovuto osare un po' di più, se volevano creare qualcosa di veramente innovativo, ma il risultato sono comunque 13 episodi piacevoli da vedere e che lasciano più di uno spunto di riflessione in chi guarda. Dunque 8 meritato!
All'inizio, ebbene sì, bisogna ammetterlo lascia un po' delusi: il ritmo è lento, le situazioni sanno di già visto, con le solite teppiste scatenate, la solita creatura angelica ma apparentemente spietata e la solita ambientazione soprannaturale.
Eppure, Angel Beats non tarda a mostrare le sue armi nascoste, un po' come quelle di Tenshi, e , a partire più o meno dall'episodio 6, la trama sembra prendere il volo. I protagonisti diventano scatenati, le situazioni si fanno di una comicità irresistibile e c'è un improvviso cambio di rotta nelle relazioni fra i personaggi. E il bello è che le gag più non sense convivono allegramente con un sotto-testo tutto sommato drammatico, con momenti strappalacrime e con un messaggio finale che più serio e politicamente corretto non si può. Lodevole e innovativo, fra l'altro, lo slogan in favore della donazione degli organi, ma non dirò di più, assolutamente no spoiler!
Angel Beats! è un prodotto particolare, vario e originale, dove insomma si avverte tutto l'entusiasmo profuso nella realizzazione, il che è sempre un fatto positivo. Design e musica secondo me sono stupendi, in particolare la commoventissima ending, davvero azzeccata. Del resto, che fosse una serie un po' diversa dal solito si poteva intuire fin dalla prima puntata, già dominata da un'atmosfera particolare, misteriosa e fuori dal tempo. E quelle successive non tradiscono sicuramente le aspettative, quindi mi sento di consigliare la visione dell'intera serie.
Ovvio che comunque i difetti ci sono e giustificano il mio 8: qualche episodio in più avrebbe giovato, sia a livello di trama, risolta troppo velocemente e per certi aspetti in modo piuttosto inverosimile in soli 2 episodi, sia a livello di personaggi, molti dei quali sono lasciati inutilmente nell'ombra quando invece un loro sviluppo sarebbe stato interessante.
Difetti che credo siano ascrivibili a una visione un po' troppo commmerciale della serie, confezionata in definitiva per piacere a tutti (si notano numerosissimi riferimenti ad altre serie di successo, in primis nella protagonista Yurippe, oltre che troppi stereotipi del genere, che comunque sono sempre piacevoli da vedere - e qui parla la fan che è in me).
Insomma, gli autori avrebbero dovuto osare un po' di più, se volevano creare qualcosa di veramente innovativo, ma il risultato sono comunque 13 episodi piacevoli da vedere e che lasciano più di uno spunto di riflessione in chi guarda. Dunque 8 meritato!
Peccato. Odio anch'io dover iniziare una recensione con questa parola, ma nel caso di Angel Beats non posso farne a meno.
La trama è molto complessa, ma generalizzata diventa semplice. Il protagonista si risveglia misteriosamente all’esterno di una scuola a lui sconosciuta. Incontra subito una ragazza, Yuri, che avvisa il nuovo arrivato che è morto e che quella in cui si trova è una sorta di altra dimensione/paradiso, dove chi segue le lezioni e frequenta la scuola scompare. Il protagonista non ricorda nulla del suo passato e della sua vita, cosi decide di seguire la banda della bella Yuri, formata allo scopo di non frequentare la scuola, indagare sulla natura di quello strano mondo, e combattere un “angelo”, Tenshi, una ragazza con dei superpoteri che cerca di mettere i bastoni tra le ruote alla banda.
L’anime non lascia spazio alla chiarezza già dai primi 10 minuti, ma fin da subito espone allo spettatore una natura comportamentale da parte dei protagonisti totalmente inadeguata al contesto della trama.
Per spiegarmi meglio, l’anime assilla e preme sul fatto della morte, di trovarsi in una seconda realtà o seconda vita, ma affronta tutto in un modo patetico, con atteggiamenti ironici, di confusione e svago, senza rendere il tutto più serio e conforme alla trama.
Insomma, mi aspettavo davvero tanto da quest’anime, una trama agghiacciante, che mi facesse tremare il cuore, che mi facesse emozionare a tal punto da versare anche delle lacrime, aveva tutto quello che serviva per essere un anime del genere. Purtroppo ha preso una strada diversa, concentrandosi sulla vita scolastica, sulla comicità demenziale, sui sentimentalismi banali e semplici, e concludendosi in un macello psicologico che non ha né un senso morale né uno concreto e razionale, non adeguandosi totalmente alla situazione dei protagonisti.
Forse ciò che ha di positivo e godibile l’anime è che, sebbene si capisca fin dal primo episodio la sua natura, riesce a tenere lo spettatore attaccato allo schermo e imprime in lui la curiosità sfrenata di vedere immediatamente l’episodio seguente.
Io non voglio offendere in alcun modo questo progetto, guardandolo mi sono divertito tanto, ho riso e ho passato il mio tempo senza rimpianti; vorrei in qualche modo solo rimproverarlo, per aver scelto una trama cosi particolare e non essere riuscito a gestirla in modo, possiamo dire, decente.
Per i lati tecnici l'opening e l'ending sono davvero belle, e persino all’interno dell’anime stesso vengono presentate molte canzoni delle “GDM”, presenti sia nella realtà che riportate nei personaggi.
Ultimo rospo che non ho ancora ingoiato e che purtroppo svaluta ancora di più l’anime, a mio parere, è stato il tentativo di plagio dalla serie di “Suzumya Haruhi” sia nell’aspetto che nel comportamento della protagonista.
Concludendo, Angel Beats va visto da chi, a mio parere, non ha ancora visto anime o ne ha visto uno al massimo: la storia sarà godibile e rimarrà impressa molto a lungo, ma se avete una certa esperienza nel campo dell’animazione e cercate quello che pensavo di trovare io, vi consiglio di cambiare strada per questa volta. Mi spiace davvero dare un voto relativamente basso, quindi penso che la sufficienza possa bastare: 6.
La trama è molto complessa, ma generalizzata diventa semplice. Il protagonista si risveglia misteriosamente all’esterno di una scuola a lui sconosciuta. Incontra subito una ragazza, Yuri, che avvisa il nuovo arrivato che è morto e che quella in cui si trova è una sorta di altra dimensione/paradiso, dove chi segue le lezioni e frequenta la scuola scompare. Il protagonista non ricorda nulla del suo passato e della sua vita, cosi decide di seguire la banda della bella Yuri, formata allo scopo di non frequentare la scuola, indagare sulla natura di quello strano mondo, e combattere un “angelo”, Tenshi, una ragazza con dei superpoteri che cerca di mettere i bastoni tra le ruote alla banda.
L’anime non lascia spazio alla chiarezza già dai primi 10 minuti, ma fin da subito espone allo spettatore una natura comportamentale da parte dei protagonisti totalmente inadeguata al contesto della trama.
Per spiegarmi meglio, l’anime assilla e preme sul fatto della morte, di trovarsi in una seconda realtà o seconda vita, ma affronta tutto in un modo patetico, con atteggiamenti ironici, di confusione e svago, senza rendere il tutto più serio e conforme alla trama.
Insomma, mi aspettavo davvero tanto da quest’anime, una trama agghiacciante, che mi facesse tremare il cuore, che mi facesse emozionare a tal punto da versare anche delle lacrime, aveva tutto quello che serviva per essere un anime del genere. Purtroppo ha preso una strada diversa, concentrandosi sulla vita scolastica, sulla comicità demenziale, sui sentimentalismi banali e semplici, e concludendosi in un macello psicologico che non ha né un senso morale né uno concreto e razionale, non adeguandosi totalmente alla situazione dei protagonisti.
Forse ciò che ha di positivo e godibile l’anime è che, sebbene si capisca fin dal primo episodio la sua natura, riesce a tenere lo spettatore attaccato allo schermo e imprime in lui la curiosità sfrenata di vedere immediatamente l’episodio seguente.
Io non voglio offendere in alcun modo questo progetto, guardandolo mi sono divertito tanto, ho riso e ho passato il mio tempo senza rimpianti; vorrei in qualche modo solo rimproverarlo, per aver scelto una trama cosi particolare e non essere riuscito a gestirla in modo, possiamo dire, decente.
Per i lati tecnici l'opening e l'ending sono davvero belle, e persino all’interno dell’anime stesso vengono presentate molte canzoni delle “GDM”, presenti sia nella realtà che riportate nei personaggi.
Ultimo rospo che non ho ancora ingoiato e che purtroppo svaluta ancora di più l’anime, a mio parere, è stato il tentativo di plagio dalla serie di “Suzumya Haruhi” sia nell’aspetto che nel comportamento della protagonista.
Concludendo, Angel Beats va visto da chi, a mio parere, non ha ancora visto anime o ne ha visto uno al massimo: la storia sarà godibile e rimarrà impressa molto a lungo, ma se avete una certa esperienza nel campo dell’animazione e cercate quello che pensavo di trovare io, vi consiglio di cambiare strada per questa volta. Mi spiace davvero dare un voto relativamente basso, quindi penso che la sufficienza possa bastare: 6.
Angel Beats! non si può certo definire un anime dal carattere serioso ed è chiaro fin dal primo episodio e dalle prime gag che propone. L'idea di un mondo parallelo, che divide la vita dal vuoto della morte, offre lo spunto per la realizzazione della vivace trama che vede coinvolti un gruppo di ragazzi, bloccati in un mondo parallelo in attesa di trovare la serenità di completare il trapasso. Serenità che apparentemente viene evitata per il timore di scomparire da quel mondo a cui si erano affezionati combattendo contro la morte stessa, ma le cose cambiano quanto il protagonista entra in scena...
Gli episodi non sono sempre legati uno all'altro, in particolare i primi servono unicamente a introdurre nuovi personaggi, mentre gli ultimissimi episodi delineano il finale. Tuttavia 13 episodi sono pochi e lo si nota osservando come molti personaggi coprotagonisti potenzialmente interessanti vengano delineati in modo troppo approssimativo, e a volte spariscono per interi episodi. Inoltre molte situazioni e sviluppi sono al limite della logica, tali da risultare quasi assurdi. La storia in sé è originale e ha un potenziale che non si riesce a percepire nella serie animata, e per questo lascia un po' deluso lo spettatore; un vero peccato perché si sarebbero facilmente costruiti ulteriori episodi rallentando una trama a mio dire affrontata in modo troppo irruento.
La parte tecnica, tuttavia è di qualità e lo si nota nelle animazioni e negli scenari ritoccati con la computer graphic; di qualità è pure la parte sonora, anche se non molto ricca.
Complessivamente siamo di fronte a un anime ben fatto nel lato tecnico che, nonostante il potenziale della sua trama, non riesce a decollare veramente.
Voto: 7 scarso.
Gli episodi non sono sempre legati uno all'altro, in particolare i primi servono unicamente a introdurre nuovi personaggi, mentre gli ultimissimi episodi delineano il finale. Tuttavia 13 episodi sono pochi e lo si nota osservando come molti personaggi coprotagonisti potenzialmente interessanti vengano delineati in modo troppo approssimativo, e a volte spariscono per interi episodi. Inoltre molte situazioni e sviluppi sono al limite della logica, tali da risultare quasi assurdi. La storia in sé è originale e ha un potenziale che non si riesce a percepire nella serie animata, e per questo lascia un po' deluso lo spettatore; un vero peccato perché si sarebbero facilmente costruiti ulteriori episodi rallentando una trama a mio dire affrontata in modo troppo irruento.
La parte tecnica, tuttavia è di qualità e lo si nota nelle animazioni e negli scenari ritoccati con la computer graphic; di qualità è pure la parte sonora, anche se non molto ricca.
Complessivamente siamo di fronte a un anime ben fatto nel lato tecnico che, nonostante il potenziale della sua trama, non riesce a decollare veramente.
Voto: 7 scarso.
Angel Beats! è uno di quegli anime che, anche se non ti piacciono, non puoi fare a meno di seguire. Il perché è semplice: sin dal primo episodio presenta una trama così coinvolgente da costringere chiunque a continuare la visione per riuscire a scoprire come va a finire.
Il progetto nato dalla collaborazione tra Key, Aniplex e P.A. Works ha infatti tutte le carte in regola per essere un ottimo anime.
<b>ATTENZIONE! PARTE CONTENENTE SPOILER!</b>
La storia inizia quando un ragazzo di nome Otonashi si sveglia all'improvviso, senza memoria, in un luogo apparentemente simile al nostro normale mondo. Già disorientato, le sue idee vengono ancora più confuse da Yuri, una ragazza che cerca di spiegare al protagonista di non essere più in vita e di trovarsi in una specie di Purgatorio dove le persone deluse della propria vita finiscono per vivere una seconda giovinezza all'interno di una scuola. Una volta raggiunta la perfezione, i corpi spariscono e si reincarnano in una nuova vita. Credendo che la ragazza lo stia prendendo in giro, Otonashi prova a chiedere spiegazioni a un'altra ragazzina, Tenshi, ma quest'ultima le confermerà quanto detto da Yuri e "ucciderà" l'incredulo protagonista. In quel mondo non è però possibile morire, e il protagonista si ritroverà vivo dopo qualche ora nonostante le ferite mortali. Successivamente scoprirà che Yuri è il leader di un'associazione, la "Shinda Sekai Sensen" (SSS), un Battaglione (che cambia spesso nome) i cui membri si ribellano contro Dio per le tristi vite vissute, e portano scompiglio nella scuola per evitare di scomparire. Dall'altra parte c'è proprio Tenshi, presidentessa del consiglio studentesco dell'Aldilà.
Otonashi viene così coinvolto nelle loro avventure, in attesa di recuperare i ricordi e di capire perché sia finita in quel mondo...
<b>FINE SPOILER</b>
Il cast dei personaggi è davvero interessante, in quanto ogni membro dell'SSS dimostra di avere una diversa personalità. Geni, idioti, teppisti, delinquenti, amanti del kawaii, hacker e maestri di judo sono solo alcuni dei tipi di persone presenti nel gruppo, i quali riuniti generano situazioni sempre divertenti. Rientrano nel Battaglione anche le ragazze del gruppo "Girls Dead Monster", spesso abbreviato GirlsDeMo, che fungono più volte da diversivo per alcune missioni.
Tutti i personaggi (o quasi?) non appartenenti all'associazione sono chiamati NPC, i cosiddetti "personaggi non giocanti" che sono "nati" in quel mondo e si comportano come studenti modello.
La serie presenta un ottimo lavoro a livello grafico: disegno e character design, ad opera di Na-ga, a mio parere sono molto ben fatti e curati in ogni dettaglio nei minimi particolari; ottime sono anche le animazioni, in particolari negli attacchi soprannaturali di Tenshi.
Per quanto riguarda la colonna sonora i dati parlano da soli: le sigle di apertura e chiusura ("My Soul, Your Beats" di Lia e "Brave Song" di Aoi Tada) sono balzate in pochissimi giorni in testa alle classifiche giapponesi; successo del tutto meritato, visto che sono entrambe molto belle. Non solo, anche le stupende canzoni delle GirlsDeMo e tutte le musiche di sottofondo sono ben realizzati e sempre adattissime al contesto.
Note positive anche per il doppiaggio, che rispecchia bene i personaggi, e per l'humor mai ripetitivo. Fantastico il personaggio di TK, dal velo misterioso e dall'accento inglese, che mette il sorriso a ogni sua uscita.
Il livello di suspance è sempre altissimo in ogni episodio.
Anche i migliori anime hanno delle pecche, e Angel Beats! non è ovviamente escluso. Innanzitutto la serie è davvero troppo corta: 13 episodi non possono bastare e non sono bastati per descrivere il gran numero di personaggi che bisognerebbe descrivere, e solo di pochi di essi viene delineato completamente, oltre al carattere, il passato prima di morire. Le situazioni sono a volte affrettate, mentre ci si sofferma su aspetti più "inutili". La trama sembrerebbe anche avere delle incongruenze, ma queste derivano più che altro dalla sua complessità, che rende difficile la comprensione di alcuni argomenti.
Peccato davvero di non poter vedere di più, rimane solo uno speciale in programma per dicembre, che spero possa chiarire un po' le idee.
La profondità della trama, il comparto tecnico impeccabile e le situazioni divertenti sono solo alcuni motivi per cui quest'anime merita un 9 pieno.
Sicuramente consigliato.
Il progetto nato dalla collaborazione tra Key, Aniplex e P.A. Works ha infatti tutte le carte in regola per essere un ottimo anime.
<b>ATTENZIONE! PARTE CONTENENTE SPOILER!</b>
La storia inizia quando un ragazzo di nome Otonashi si sveglia all'improvviso, senza memoria, in un luogo apparentemente simile al nostro normale mondo. Già disorientato, le sue idee vengono ancora più confuse da Yuri, una ragazza che cerca di spiegare al protagonista di non essere più in vita e di trovarsi in una specie di Purgatorio dove le persone deluse della propria vita finiscono per vivere una seconda giovinezza all'interno di una scuola. Una volta raggiunta la perfezione, i corpi spariscono e si reincarnano in una nuova vita. Credendo che la ragazza lo stia prendendo in giro, Otonashi prova a chiedere spiegazioni a un'altra ragazzina, Tenshi, ma quest'ultima le confermerà quanto detto da Yuri e "ucciderà" l'incredulo protagonista. In quel mondo non è però possibile morire, e il protagonista si ritroverà vivo dopo qualche ora nonostante le ferite mortali. Successivamente scoprirà che Yuri è il leader di un'associazione, la "Shinda Sekai Sensen" (SSS), un Battaglione (che cambia spesso nome) i cui membri si ribellano contro Dio per le tristi vite vissute, e portano scompiglio nella scuola per evitare di scomparire. Dall'altra parte c'è proprio Tenshi, presidentessa del consiglio studentesco dell'Aldilà.
Otonashi viene così coinvolto nelle loro avventure, in attesa di recuperare i ricordi e di capire perché sia finita in quel mondo...
<b>FINE SPOILER</b>
Il cast dei personaggi è davvero interessante, in quanto ogni membro dell'SSS dimostra di avere una diversa personalità. Geni, idioti, teppisti, delinquenti, amanti del kawaii, hacker e maestri di judo sono solo alcuni dei tipi di persone presenti nel gruppo, i quali riuniti generano situazioni sempre divertenti. Rientrano nel Battaglione anche le ragazze del gruppo "Girls Dead Monster", spesso abbreviato GirlsDeMo, che fungono più volte da diversivo per alcune missioni.
Tutti i personaggi (o quasi?) non appartenenti all'associazione sono chiamati NPC, i cosiddetti "personaggi non giocanti" che sono "nati" in quel mondo e si comportano come studenti modello.
La serie presenta un ottimo lavoro a livello grafico: disegno e character design, ad opera di Na-ga, a mio parere sono molto ben fatti e curati in ogni dettaglio nei minimi particolari; ottime sono anche le animazioni, in particolari negli attacchi soprannaturali di Tenshi.
Per quanto riguarda la colonna sonora i dati parlano da soli: le sigle di apertura e chiusura ("My Soul, Your Beats" di Lia e "Brave Song" di Aoi Tada) sono balzate in pochissimi giorni in testa alle classifiche giapponesi; successo del tutto meritato, visto che sono entrambe molto belle. Non solo, anche le stupende canzoni delle GirlsDeMo e tutte le musiche di sottofondo sono ben realizzati e sempre adattissime al contesto.
Note positive anche per il doppiaggio, che rispecchia bene i personaggi, e per l'humor mai ripetitivo. Fantastico il personaggio di TK, dal velo misterioso e dall'accento inglese, che mette il sorriso a ogni sua uscita.
Il livello di suspance è sempre altissimo in ogni episodio.
Anche i migliori anime hanno delle pecche, e Angel Beats! non è ovviamente escluso. Innanzitutto la serie è davvero troppo corta: 13 episodi non possono bastare e non sono bastati per descrivere il gran numero di personaggi che bisognerebbe descrivere, e solo di pochi di essi viene delineato completamente, oltre al carattere, il passato prima di morire. Le situazioni sono a volte affrettate, mentre ci si sofferma su aspetti più "inutili". La trama sembrerebbe anche avere delle incongruenze, ma queste derivano più che altro dalla sua complessità, che rende difficile la comprensione di alcuni argomenti.
Peccato davvero di non poter vedere di più, rimane solo uno speciale in programma per dicembre, che spero possa chiarire un po' le idee.
La profondità della trama, il comparto tecnico impeccabile e le situazioni divertenti sono solo alcuni motivi per cui quest'anime merita un 9 pieno.
Sicuramente consigliato.
Si è detto che la protagonista di Angel Beats! è una copia di Harui Suzumiya. Beh, io penso che sia solo un omaggio. Al di là della somiglianza fisica non trovo infatti altri punti di contatto.
La protagonista di Angel Beats, Yuri, ha un carattere forte, deciso, e una personalità che possiamo ben dire unica. Nonostante i molti dolori continua a lottare, volendo sino alla fine adempiere al ruolo di sorella maggiore. Non si può dire che abbia una personalità banale né semplice: muta la sua opinione più volte, riconoscendo di avere torto quando è giusto. E' una ragazza scissa tra il desiderio di avere un'esistenza serena e l'incapacità di dimenticare il suo triste passato. È una persona che sa affrontare nel modo migliore il dolore, impegnandosi per aiutare gli altri piuttosto che piangersi addosso.
Altrettanto ricca è la personalità di Otonashi, che, sebbene all'inizio si faccia guidare dalla protagonista femminile, data la sua inesperienza, ben presto matura un suo personale pensiero.
Allo stesso modo Tenshi, sebbene sia evidente l'influsso di personaggi quali Rei Ayanami di Evangelion, mantiene comunque una sua individualità, una calma e compostezza che nascondono un forte altruismo.
Tutti i personaggi, persino quelli secondari, vengono adeguatamente caratterizzati e alcuni episodi sono interamente dedicati ad uno di loro. La scena del concerto è sicuramente una delle più toccanti, apprezzabilissima dal punto di vista musicale e grafico e insieme ricca di contenuto.
La cosa che mi ha colpito maggiormente di Angel Beats! è che, al di là delle scenette comiche che non mancano mai, presenta un contenuto profondo.
Cosa fareste, voi, se foste catapultati in un mondo dove chi non ha avuto un'adolescenza può vivere serenamente, realizzare i propri desideri e poi sparire, forse verso la fine o forse verso una nuova vita?
Yuri sceglie di lottare; incapace com'è di dimenticare il passato, sceglie di vivere la sua adolescenza negata... Ma non è l'unica soluzione. Ciascun personaggio affronta la situazione in modo diverso e attraverso le loro opinioni abbiamo la possibilità di formarcene una anche noi.
Trama profonda, lunghezza non eccessiva, divertimento assicurato, grafica e musica ben curate: Angel Beats! non può che meritare un 10.
La protagonista di Angel Beats, Yuri, ha un carattere forte, deciso, e una personalità che possiamo ben dire unica. Nonostante i molti dolori continua a lottare, volendo sino alla fine adempiere al ruolo di sorella maggiore. Non si può dire che abbia una personalità banale né semplice: muta la sua opinione più volte, riconoscendo di avere torto quando è giusto. E' una ragazza scissa tra il desiderio di avere un'esistenza serena e l'incapacità di dimenticare il suo triste passato. È una persona che sa affrontare nel modo migliore il dolore, impegnandosi per aiutare gli altri piuttosto che piangersi addosso.
Altrettanto ricca è la personalità di Otonashi, che, sebbene all'inizio si faccia guidare dalla protagonista femminile, data la sua inesperienza, ben presto matura un suo personale pensiero.
Allo stesso modo Tenshi, sebbene sia evidente l'influsso di personaggi quali Rei Ayanami di Evangelion, mantiene comunque una sua individualità, una calma e compostezza che nascondono un forte altruismo.
Tutti i personaggi, persino quelli secondari, vengono adeguatamente caratterizzati e alcuni episodi sono interamente dedicati ad uno di loro. La scena del concerto è sicuramente una delle più toccanti, apprezzabilissima dal punto di vista musicale e grafico e insieme ricca di contenuto.
La cosa che mi ha colpito maggiormente di Angel Beats! è che, al di là delle scenette comiche che non mancano mai, presenta un contenuto profondo.
Cosa fareste, voi, se foste catapultati in un mondo dove chi non ha avuto un'adolescenza può vivere serenamente, realizzare i propri desideri e poi sparire, forse verso la fine o forse verso una nuova vita?
Yuri sceglie di lottare; incapace com'è di dimenticare il passato, sceglie di vivere la sua adolescenza negata... Ma non è l'unica soluzione. Ciascun personaggio affronta la situazione in modo diverso e attraverso le loro opinioni abbiamo la possibilità di formarcene una anche noi.
Trama profonda, lunghezza non eccessiva, divertimento assicurato, grafica e musica ben curate: Angel Beats! non può che meritare un 10.
Angel Beats secondo me è uno stupendo anime della Visual Art'sKey, decisamente criticato per la netta somiglianza della protagonista Yurippe con la protagonista della serie "La Malinconia di Haruhi Suzumiya" e anche per riferimenti che alcune persone trovano "blasfemi".
A parer mio questo non è altro che un anime molto ben realizzato, con un'animazione molto fluida e attenta ai particolari (nonostante qualcosa, ogni tanto, scappi).
La storia si svolge in una sorta di "Aldilà", dove l'SSS, capeggiato da Yurippe, lotta contro una misteriosa ragazza, chiamata Tenshi (Tenshi=Angelo)
I personaggi sono ben caratterizzati, e ognuno ha una storia alle sue spalle che spiega il motivo per cui è in quel mondo.
Le situazioni sono spesso comiche, ma non scadono mai nel banale; inoltre, accostate a queste situazioni, sono spesso presenti elementi drammatici molto ben pensati e realizzati, per non parlare delle scene di combattimento che ho trovato spettacolari.
In conclusione, secondo me Angel Beats! è un ottimo anime, consigliato a chiunque cerchi una storia ben fatta. Non mi sento di dare un 10 solo perché la serie non è ancora finita, e perché mi è giunto alle orecchie che di solito i finali della Key non sono granché, quindi bisogna vedere come andrà a finire.
A parer mio questo non è altro che un anime molto ben realizzato, con un'animazione molto fluida e attenta ai particolari (nonostante qualcosa, ogni tanto, scappi).
La storia si svolge in una sorta di "Aldilà", dove l'SSS, capeggiato da Yurippe, lotta contro una misteriosa ragazza, chiamata Tenshi (Tenshi=Angelo)
I personaggi sono ben caratterizzati, e ognuno ha una storia alle sue spalle che spiega il motivo per cui è in quel mondo.
Le situazioni sono spesso comiche, ma non scadono mai nel banale; inoltre, accostate a queste situazioni, sono spesso presenti elementi drammatici molto ben pensati e realizzati, per non parlare delle scene di combattimento che ho trovato spettacolari.
In conclusione, secondo me Angel Beats! è un ottimo anime, consigliato a chiunque cerchi una storia ben fatta. Non mi sento di dare un 10 solo perché la serie non è ancora finita, e perché mi è giunto alle orecchie che di solito i finali della Key non sono granché, quindi bisogna vedere come andrà a finire.
Angel Beats! è anime, secondo me molto bello, della Key. Dalla prima immagine che ho visto mi è sembrato ciò che non ho visto nell'anime, per fortuna. Infatti anche a me Yuri è sembrata Haruhi de "La malinconia di Haruhi Suzumiya", ma dal secondo episodio mi sono rifatta le idee. E' completamente diversa, nell'aspetto e nel carattere.
Inoltre mi ha colpito molto il fatto che in un episodio vengono "raccontate" molte cose, al contrario di precedenti anime/manga della Key, in cui molte spiegazioni venivano rimandate di episodio in episodio. Qui invece no, se una cosa comincia termina per forza. Molto carine anche l'opening e l'ending, fatte bene e le loro parole sono in parte adatte alla storia.
Una cosa da segnare è il fatto che ogni personaggio è complesso, ha un carattere ricco, e quando "debutta" ha un'aura "misteriosa" che nasconde il suo vero carattere e ciò che fa. I tratti comici fanno chiudere in bellezza. Vengono usati né troppo né troppo poco, il minimo essenziale per "distrarsi" un po' dai momenti pieni d'azione.
La serie si merita un 9. Non metto 10 perché la storia è concentrata troppo sui personaggi principali, se si volesse scoprire qualcosa di più su un personaggio secondario, bisognerebbe solo inventare.
Inoltre mi ha colpito molto il fatto che in un episodio vengono "raccontate" molte cose, al contrario di precedenti anime/manga della Key, in cui molte spiegazioni venivano rimandate di episodio in episodio. Qui invece no, se una cosa comincia termina per forza. Molto carine anche l'opening e l'ending, fatte bene e le loro parole sono in parte adatte alla storia.
Una cosa da segnare è il fatto che ogni personaggio è complesso, ha un carattere ricco, e quando "debutta" ha un'aura "misteriosa" che nasconde il suo vero carattere e ciò che fa. I tratti comici fanno chiudere in bellezza. Vengono usati né troppo né troppo poco, il minimo essenziale per "distrarsi" un po' dai momenti pieni d'azione.
La serie si merita un 9. Non metto 10 perché la storia è concentrata troppo sui personaggi principali, se si volesse scoprire qualcosa di più su un personaggio secondario, bisognerebbe solo inventare.
Generalmente non giudico un anime da poche puntate, ma in questo caso sono assolutamente sicuro. Si tratta di un anime che di base ha una trama interessante, che consistente in uno tipo che muore e si ritrova in una sorta di mondo di transizione, dove un gruppo di altre "anime" si ribellano e decidono di resistere contro un "angelo" che pare abbia intenzione di eliminarli tutti per farli passare all'altro mondo, o per farli rinascere, non si sa in che forma. Il tutto ha un'ambientazione scolastica tipicamente giapponese.
Purtroppo, la trama viene portata avanti in maniera decisamente poco intrigante e noiosa, piena di cliché e situazioni già viste e straviste in altri anime, con addirittura una co-protagonista femminile presa pari pari da un altra serie (La Malinconia di Haruhi Suzumiya), non solo nell'aspetto, ma anche nel carattere. E poi questi prodotti dove il protagonista è in realtà soltanto un quasi-spettatore, che si limita ad assecondare e subire le scelte degli altri, e, ogni tanto, a suggerire timidamente le proprie idee, proprio non riesco a sopportarli. Difatti, anche in questo trovo che l'anime assomigli molto a "La Malinconia di Haruhi Suzumiya", che del resto a me non è mai piaciuto, perché troppo vago e privo di un finale.
Se tanto mi dà tanto, questo Angel Beats! seguirà lo stesso filone. Se vi è piaciuto il primo, forse (e non è detto) vi piacerà anche questo, altrimenti il consiglio è di starne alla larga.
Purtroppo, la trama viene portata avanti in maniera decisamente poco intrigante e noiosa, piena di cliché e situazioni già viste e straviste in altri anime, con addirittura una co-protagonista femminile presa pari pari da un altra serie (La Malinconia di Haruhi Suzumiya), non solo nell'aspetto, ma anche nel carattere. E poi questi prodotti dove il protagonista è in realtà soltanto un quasi-spettatore, che si limita ad assecondare e subire le scelte degli altri, e, ogni tanto, a suggerire timidamente le proprie idee, proprio non riesco a sopportarli. Difatti, anche in questo trovo che l'anime assomigli molto a "La Malinconia di Haruhi Suzumiya", che del resto a me non è mai piaciuto, perché troppo vago e privo di un finale.
Se tanto mi dà tanto, questo Angel Beats! seguirà lo stesso filone. Se vi è piaciuto il primo, forse (e non è detto) vi piacerà anche questo, altrimenti il consiglio è di starne alla larga.
Anche se non mi piace dare un voto solamente dopo la prima puntata, dare una descrizione dell'anime di per sé non sarà difficile. Solitamente per valutare un anime faccio caso a tre aspetti fondamentali: disegni, doppiaggio e storia.
Per quanta riguarda il risultato grafico dell'anime in generale, è abbastanza buono. Nulla di sorprendente, ma rispetta i canoni delle serie attuali per i disegni così come per l'animazione.
E qui ci spostiamo sulla storia, che è ancora abbastanza confusa, ma a grandi linee la prima puntata ha introdotto l'ambientazione.
A differenza di ciò che potrà sembrare dalla locandina e dalle immagini ci troviamo nell'aldilà. Quello che sembra il protagonista si ritrova tramortito e privo di memoria sul ciglio di una strada, affiancato da una strana ragazzina (che a occhio può sembrare una sua coetanea) armata di un enorme fucile di precisione; il suo nome è Yuri. E' da li che poi si delinea quella che è la vera trama. Ci si trova infatti in un mondo in cui è impossibile morire e in cui la vera lotta quotidiana per la sopravvivenza è l'opporsi alla semplice routine che porterebbe a una non ben definita reincarnazione. E' a scopo di ciò che nasce la "Shinda Sekai Sensen", associazione che fa capo proprio a Yuri.
Per quanto possa sembrare ovvio, reputo la storia davvero originale, anche perché, se far morire un protagonista al giorno d'oggi può sembrare quasi scontato, quello che non ti aspetteresti mai è che tutti i protagonisti in questione comincino già la loro avventura da morti.
Per quanto riguarda il voto finale, nella mia personale classifica tendo a dare 9 solamente a dei capolavori a cui manca solo qualcosa. In base a questo credo che un 8 possa più che bastare a una serie graficamente ben resa, con una storia avvincente e un doppiaggio che sembra essere all'altezza delle aspettative. Vedremo nell'immediato futuro se potremmo aspettarci ancora di più.
Per quanta riguarda il risultato grafico dell'anime in generale, è abbastanza buono. Nulla di sorprendente, ma rispetta i canoni delle serie attuali per i disegni così come per l'animazione.
E qui ci spostiamo sulla storia, che è ancora abbastanza confusa, ma a grandi linee la prima puntata ha introdotto l'ambientazione.
A differenza di ciò che potrà sembrare dalla locandina e dalle immagini ci troviamo nell'aldilà. Quello che sembra il protagonista si ritrova tramortito e privo di memoria sul ciglio di una strada, affiancato da una strana ragazzina (che a occhio può sembrare una sua coetanea) armata di un enorme fucile di precisione; il suo nome è Yuri. E' da li che poi si delinea quella che è la vera trama. Ci si trova infatti in un mondo in cui è impossibile morire e in cui la vera lotta quotidiana per la sopravvivenza è l'opporsi alla semplice routine che porterebbe a una non ben definita reincarnazione. E' a scopo di ciò che nasce la "Shinda Sekai Sensen", associazione che fa capo proprio a Yuri.
Per quanto possa sembrare ovvio, reputo la storia davvero originale, anche perché, se far morire un protagonista al giorno d'oggi può sembrare quasi scontato, quello che non ti aspetteresti mai è che tutti i protagonisti in questione comincino già la loro avventura da morti.
Per quanto riguarda il voto finale, nella mia personale classifica tendo a dare 9 solamente a dei capolavori a cui manca solo qualcosa. In base a questo credo che un 8 possa più che bastare a una serie graficamente ben resa, con una storia avvincente e un doppiaggio che sembra essere all'altezza delle aspettative. Vedremo nell'immediato futuro se potremmo aspettarci ancora di più.
Angel Beats, come tutti sappiamo, è un anime della Visual Art'sKey: un misto tra comicità, drammaticità e soprannaturale, come i suoi predecessori Air, Kanon e Clannad. Però, a differenza delle serie precedenti, questa ha due particolarità: nasce come anime e non come visual novel, e nasce come progetto di una collaborazione tra Key, Aniplex e P.A Works. Queste sono due differenze positive o negative? L'Aniplex la conosciamo per i suoi anime d'azione (e da qua si capisce l'uso delle armi nell'anime) e la P.A Works per il character design (i personaggi sono disegnati molto bene, a mio parere).
Visto che è uscita solamente una puntata, non posso dare un giudizio completo, però posso dirvi che come storia è intrigante e divertente allo stesso tempo. L'unica cosa che infastidisce me e diversi utenti è la protagonista: purtroppo, sia come carattere sia come design è uguale ad Haruhi Suzumiya, e non è una critica verso Haruhi, è una critica per la copiatura. Poi per il resto non vedo l'ora di seguire le prossime 12 puntate.
Visto che è uscita solamente una puntata, non posso dare un giudizio completo, però posso dirvi che come storia è intrigante e divertente allo stesso tempo. L'unica cosa che infastidisce me e diversi utenti è la protagonista: purtroppo, sia come carattere sia come design è uguale ad Haruhi Suzumiya, e non è una critica verso Haruhi, è una critica per la copiatura. Poi per il resto non vedo l'ora di seguire le prossime 12 puntate.