Doredo Doremi

Non so come, ma neanche la terza stagione tradì la bambina che ero: Doremi riusciva ancora a farmi rimanere seduta e ferma (impresa erculea) ogni pomeriggio per quei pochi minuti d'episodio: avevo l'adulto preposto ad avvertirmi quand'era finalmente ora accendere il televisore e vedere come proseguiva quell'avventura sognante e coloratissima che seguivo ormai da tempo. Di nuovo: anche questa consigliatissima, con nuovee sigle, nuovi bellissimi costumi e nuovi personaggi interessanti e ben caratterizzati e distinguibili tra loro e per carattere e per esperienze personali. Purtroppo Mediaset ridusse ulteriormente la durata delle puntate se non sbaglio.

<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

La storia principale è carina, senza dubbio. Però, come dire, c'è un "elemento di fondo" che m'ha lasciato piuttosto perplessa.
In un episodio un ragazzo vuole diventare cuoco su una nave e il padre è contrario e vuole che continui a lavorare nel ristorante di famiglia. Il ragazzo è tutto arrabbiato con il padre, allora le nostre maghette gli fanno magicamente vedere che anche il padre aveva il suo stesso sogno ma non era riuscito a realizzarlo, perché per riuscirci non basta sapere cucinare, ma bisogna anche parlare molte lingue etc. Così il ragazzo si acquieta e va a lavorare con il padre nel ristorante.

Ma dico io, che finale è? Piuttosto che dirgli che non ci può riuscire, perché il padre grazie alla sua passata (brutta) esperienza non gli ha spiegato cosa gli serviva imparare per conseguire quel sogno e non l'ha sostenuto perché studiasse quelle benedette lingue?
E il figlio alla fine prende e rinuncia al suo sogno così, senza neanche averci provato?
Qual è la morale della favola, che bisogna obbedire ai genitori e rinunciare a un sogno troppo impegnativo invece che almeno mettersi sotto e provarci?!
Senza contare poi Melody, che è proprio succube della madre (ma non è la sola), quello che ho citato non è il solo episodio su questa riga.

Nelle passate serie c'era addirittura un episodio dove Reika si convinceva che il padre non le voleva bene perché non la sgridava né picchiava mai.
Sembra quasi che l'anime voglia fare il lavaggio del cervello alle bambine con il "non ribellatevi mai ai vostri genitori, fate sempre quello che dicono, anche se vi picchiano e vi sgridano lo fanno per il vostro bene".

L'anime di Doremi mi ha conquistata per la sua semplicità. E' un anime che mi ha appassionata nonostante andassi per la maggiore età, ma lo rivedrei di continuo.
La storia di queste maghette la trovo splendida e non mi ha annoiato mai, in particolare quest'ultima serie che contiene un sacco di novità. Il personaggio di Doremi subisce molte evoluzioni ma sempre rimanendo se stessa: simpatica, sbadata, pasticciona e allegra. Goffa nella vita comune, coraggiosa e intraprendente quando si trasforma: un po' come Sailor Moon.

Mi è piaciuto tantissimo l'anime tanto che gli ho dato 10. Me ne sono innamorata fin da quando era piccola. La prima volta non è che ti colpisce ma, dopo che inizi a guardarlo, ti renderai conto che è molto divertente e simpatico.
La prima serie parla di Doremi, una ragazzina di 8-9 anni, che per avere visto Eufonia, la proprietaria del maho, nella sua forma da strega, diventa un'apprendista strega per fare ritornare Eufonia nella forma normale, perchè si è trasformata in una ranocchia. Poi grazie alle sue amiche Melody e Sinfony si cimenterà in esami divertenti. Alla fine della prima serie si aggiungerà Lullaby, una idol molto famosa.

Nella seconda tutte e quattro proveranno ad accudire la piccola Hanna, figlia della regina delle rose. Dalla terza si aggiungerà anche Mindy, un'apprendista strega americana trasferitasi in Giappone. Nella quarta serie la piccola Hanna diventerà grande e proverà anche lei a diventare una strega.
Se leggerete questo commento vi ringrazierò tanto. Un bacio, Miky Hiwatari.