Sleepy Princess in the Demon Castle
Onesto, mi ha reso felice!
Il bello di questo anime è che ti fa sorridere, non riderai a crepapelle, ma non ti annoi. Intanto il doppiaggio è di prim'ordine, adoro la doppiatrice della principessa, perfetta; la storia è molto semplice ma molto originale, sentendo la sigla iniziale diventi felice, o almeno a me fa questo effetto (ritornando al far sorridere). L'anime in sé, come dicevo, non ha una storia elaboratissima ma nemmeno scontatissima, anzi, si parla di una commedia ed è in tutto e per tutto perfetta per il genere, poco c'è da aggiungere, perché è uno di quegli anime che consiglio apertamente: se ti piacciono le storie non complesse ma divertenti e diverse da quelle storie totalmente autoconclusive a fine puntata, che sinceramente a me non piacciono, qui troviamo un filo conduttore.
Quindi: personaggi divertenti, disegni ottimi, doppiaggio eccellente, comicità veramente buona, anche tenerezza! Solo cose positive per questo simpatico anime!
Il bello di questo anime è che ti fa sorridere, non riderai a crepapelle, ma non ti annoi. Intanto il doppiaggio è di prim'ordine, adoro la doppiatrice della principessa, perfetta; la storia è molto semplice ma molto originale, sentendo la sigla iniziale diventi felice, o almeno a me fa questo effetto (ritornando al far sorridere). L'anime in sé, come dicevo, non ha una storia elaboratissima ma nemmeno scontatissima, anzi, si parla di una commedia ed è in tutto e per tutto perfetta per il genere, poco c'è da aggiungere, perché è uno di quegli anime che consiglio apertamente: se ti piacciono le storie non complesse ma divertenti e diverse da quelle storie totalmente autoconclusive a fine puntata, che sinceramente a me non piacciono, qui troviamo un filo conduttore.
Quindi: personaggi divertenti, disegni ottimi, doppiaggio eccellente, comicità veramente buona, anche tenerezza! Solo cose positive per questo simpatico anime!
Il re demone decide di rapire la principessa Sya, con lo scopo di attendere al varco l’eroe, non prima di avergli imposto i suoi scagnozzi di vario livello, per fiaccarlo e gioire delle sue sconfitte. Purtroppo non tiene conto di un fatto: anche la principessa è un vero “demone”!
La dolce donzella ha un solo chiodo fisso, farsi una bella dormita, ma al castello del re dei demoni le comodità mica abbondano, anzi (cuscino e coperte sono di un deprimente livello 0)... per fortuna la nostra principessa ha dalla sua la determinazione, inventiva e i mezzi (procacciati in vari modi), per garantirsi il successo delle sue “quest”! A farne le spese sono i poveri demoni, tra cui i poveracci demoni lenzuolo la cui consistenza piace troppo nel letto alla principessa. E per fortuna c’è il demone prete che fa risorgere tutti! Lei compresa, quando dorme in posti pericolosi o fa l’imprudente (favolosa è l’apparizione di una lapide dove muore, tipo videogiochi).
Può sembrare una trama che ripete le stesse tematiche, ma la genialità della principessa per cercare di dormire meglio e le situazioni che si creano attorno portano avanti, malgrado questi apparenti limiti, una narrazione che dà risalto a divertenti co-protagonisti, tra cui l’”eroe”.
Il re dei demoni e i suoi scagnozzi vengono “torturati” e “schiavizzati” dalla presenza della principessa, che, in barba ad oscuri pronostici, cominceranno ad apprezzare così com’è, anche se la ragazza è un po’ spigolosetta e fissata col suo unico obbiettivo!
I personaggi secondari hanno, anche se alcuni sono mere apparizioni come il minotauro o lo zombie, una loro aura colorata e riconoscibile. I meglio riusciti sono di sicuro i luogotenenti del re dei demoni e il re demone stesso, rappresentato con dubbi, incertezze e una dose di tenerezza che lo sdogana dal ruolo di “cattivo”, che viene adottato da un improbabile eroe, la cui beata sete di giustizia e la disarmante (e cieca, signori, straordinariamente cieca!) innocenza, unite a piccole abilità che mancano e che dovrebbe avere, lo faranno apparire in una luce condivisibilmente non rosata. Per chi ha visto eroi fulgidi di ideali e di gloria, il nostro D-qualcosa (e il nome ha senso!) è la perfetta parodia.
Si alternano scene esilaranti, momenti di dolcezza e di vera ‘pucciosità’ (gli orsetti demone e le fochette... kawaii!), e anche discorsi seri e un po’ tristi.
C’è un bel finale che svela alcune cose e riconferma come questo anime sia stato in grado di costruire una trama tenera, divertente, poco impegnativa, ma così ben fatta da riuscire a fare il tifo per un bell’happy ending.
Il personaggio principale regge questa trama improbabile e forse già vista con uno slancio (un poco assonnato, sì) perfetto. La grafica è ottima per gli interni e gli esterni (teatro delle fughe della principessa...), quella dei personaggi è davvero ben fatta. La nostra Sya risalta davvero, con quelle stelline negli occhi e super-deformed è carina e divertente, seppure un pelo inquietante.
L’opening è carinissima e orecchiabile, l’ending è carina e ‘pucciosa’, vedere per credere.
Consiglio vivamente questo anime sia per la dolcezza sia per la ‘pucciosità’ sia per la delicata vena ironica che c‘è dietro e che richiama le favole arcinote, che sboccia episodio dopo episodio.
La dolce donzella ha un solo chiodo fisso, farsi una bella dormita, ma al castello del re dei demoni le comodità mica abbondano, anzi (cuscino e coperte sono di un deprimente livello 0)... per fortuna la nostra principessa ha dalla sua la determinazione, inventiva e i mezzi (procacciati in vari modi), per garantirsi il successo delle sue “quest”! A farne le spese sono i poveri demoni, tra cui i poveracci demoni lenzuolo la cui consistenza piace troppo nel letto alla principessa. E per fortuna c’è il demone prete che fa risorgere tutti! Lei compresa, quando dorme in posti pericolosi o fa l’imprudente (favolosa è l’apparizione di una lapide dove muore, tipo videogiochi).
Può sembrare una trama che ripete le stesse tematiche, ma la genialità della principessa per cercare di dormire meglio e le situazioni che si creano attorno portano avanti, malgrado questi apparenti limiti, una narrazione che dà risalto a divertenti co-protagonisti, tra cui l’”eroe”.
Il re dei demoni e i suoi scagnozzi vengono “torturati” e “schiavizzati” dalla presenza della principessa, che, in barba ad oscuri pronostici, cominceranno ad apprezzare così com’è, anche se la ragazza è un po’ spigolosetta e fissata col suo unico obbiettivo!
I personaggi secondari hanno, anche se alcuni sono mere apparizioni come il minotauro o lo zombie, una loro aura colorata e riconoscibile. I meglio riusciti sono di sicuro i luogotenenti del re dei demoni e il re demone stesso, rappresentato con dubbi, incertezze e una dose di tenerezza che lo sdogana dal ruolo di “cattivo”, che viene adottato da un improbabile eroe, la cui beata sete di giustizia e la disarmante (e cieca, signori, straordinariamente cieca!) innocenza, unite a piccole abilità che mancano e che dovrebbe avere, lo faranno apparire in una luce condivisibilmente non rosata. Per chi ha visto eroi fulgidi di ideali e di gloria, il nostro D-qualcosa (e il nome ha senso!) è la perfetta parodia.
Si alternano scene esilaranti, momenti di dolcezza e di vera ‘pucciosità’ (gli orsetti demone e le fochette... kawaii!), e anche discorsi seri e un po’ tristi.
C’è un bel finale che svela alcune cose e riconferma come questo anime sia stato in grado di costruire una trama tenera, divertente, poco impegnativa, ma così ben fatta da riuscire a fare il tifo per un bell’happy ending.
Il personaggio principale regge questa trama improbabile e forse già vista con uno slancio (un poco assonnato, sì) perfetto. La grafica è ottima per gli interni e gli esterni (teatro delle fughe della principessa...), quella dei personaggi è davvero ben fatta. La nostra Sya risalta davvero, con quelle stelline negli occhi e super-deformed è carina e divertente, seppure un pelo inquietante.
L’opening è carinissima e orecchiabile, l’ending è carina e ‘pucciosa’, vedere per credere.
Consiglio vivamente questo anime sia per la dolcezza sia per la ‘pucciosità’ sia per la delicata vena ironica che c‘è dietro e che richiama le favole arcinote, che sboccia episodio dopo episodio.
È un anime che parte con il più classico degli espedienti per un fantasy: una principessa viene rapita dal malvagio signore dei demoni, che la tiene prigioniera nel suo oscuro e fluttuante castello pieno zeppo dei suoi crudeli scagnozzi. Un eroe si propone per l'ardua impresa e parte per salvarla. Ma la nostra povera principessa come sta vivendo la sua terribile prigionia? Ha tanto tempo a disposizione e lo vuole usare nel migliore dei modi, cioè dormire. Ma questo diventerà difficilissimo, avendo un comparto letto, coperte e cuscino non all'altezza e nessun comfort. Come fare per risolvere il problema? Semplice! Sfruttare ogni oggetto e demone per raggiungere il sonno perfetto. Il suo modus operandi è degno di una vera despota, tant'è che viene da chiedersi chi sia veramente in ostaggio, lei oppure i poveri demoni.
È leggero, divertente e ben disegnato, carine le musiche e ben doppiato. Ci sono tantissimi riferimenti ad altre opere usati in maniera geniale. Se si vuole staccare magari da una giornataccia di lavoro, guardandolo la sera, concilia anche il sonno, che si può volere di più?
È leggero, divertente e ben disegnato, carine le musiche e ben doppiato. Ci sono tantissimi riferimenti ad altre opere usati in maniera geniale. Se si vuole staccare magari da una giornataccia di lavoro, guardandolo la sera, concilia anche il sonno, che si può volere di più?
L’animazione giapponese è sottovalutata, spesso anche da chi se ne professa appassionato; a volte mi capita di ritrovarmi a leggere polemiche sterili e immancabili, ci si concentra sulla minima differenza di adattamento, sulla pagina di manga non mostrata, sui frame di ogni secondo, su qualsiasi uso della CGI e anche sulla mancanza di idee e di spunti dalle produzioni animate ferme, ad uno sguardo superficiale, ai grandi nomi e a quella sfilza sempre corposa di serie copia-incolla tra fantasy e isekai. Di conseguenza passano sotto traccia ogni stagione tante serie interessanti e curiose che magari quegli elementi li utilizzano pure, ma riescono a presentarli in un modo tanto particolare da risultare allo stesso tempo originali, e mai esempio migliore per me può essere “Maoujou de Oyasumi” (lett. ‘La buonanotte nel castello del re dei demoni’).
Quest’anime è ambientato, guarda caso, in un universo fantasy abitato da umani e demoni perennemente in lotta tra loro. Protagonista è la Principessa Syalis, membro della famiglia reale del Regno di Goodreste, che viene rapita dal re dei demoni Twilight affinché faccia da ostaggio e attiri nel suo castello l’Eroe, l’essere umano deputato a sconfiggerlo. Queste premesse ‘tragiche’ si dissolvono ben presto però nel momento in cui ci viene mostrato il problema che attanaglia la povera principessa prigioniera nell’inospitale castello: riuscire a dormire nel modo più confortevole possibile!
“Maoujou de Oyasumi” infatti è una fantastica commedia dell’assurdo, una rappresentazione che parodia gli archetipi delle opere di genere presentando una situazione assolutamente surreale, dove il Re dei Demoni è un bonaccione insicuro, l’Eroe un idiota incapace di capire a volte anche dove si trovi e la povera Principessa una macchina da guerra pronta a tutto e a passare sopra a tutti pur di garantirsi il miglior sonno possibile.
E gran parte della buona riuscita di questa serie risiede sicuramente nell’ottima scrittura dei personaggi, prima tra tutti la sua stralunata protagonista: Syalis infatti è una ragazza dall’aria spaesata ma dalla volontà incrollabile, ed è fantastico il contrasto tra la sua visione concentrata sull'obiettivo del momento (fabbricarsi un lenzuolo più comodo, trovare un cuscino più soffice, rendere più confortevole la sua cella) e l’atteggiamento non solo del Re dei Demoni ma anche dei suoi sottoposti completamente spiazzati dall’indole sprezzante della ragazza e incapaci quindi di opporvisi davvero, tanto da diventare alla lunga vittime inconsapevoli, e inermi, dei suoi desideri e capricci. L’altro punto forte di questa serie poi è fondare la sua trama su un espediente, una ragazza che vuole dormire sempre più comodamente, decisamente stupido, ma riuscendo a costruirci attorno un universo variegato di personaggi strampalati, situazioni surreali e trovate comiche riuscitissime in grado di rendere “Maoujou de Oyasumi” un anime fresco, stravagante e sempre, sempre, divertente, tanto che alla lunga finisci quasi per dimenticarti che hai cominciato a vedere questa serie perché Syalis non riusciva a dormire nonostante avesse tanto tempo libero a disposizione da prigioniera.
Difficile quindi non dare giusti meriti allo studio Doga Kobo che si è occupato di questa produzione e che non ha mai fatto mancare, neanche nel disgraziato 2020, la sua presenza nel panorama animato giapponese sia con altre serie un po’ più di nicchia, come l’adorabile “Hōkago Teibō Nisshi”, sia con anime dal riscontro maggiore come “Yesterday wo Utatte”. “Maoujou de Oyasumi” in particolare è un adattamento del manga originale, peraltro ancora in corso, di Kagiji Kumanomata, ed è un anime in dodici episodi, la cui regia è curata da Mitsue Yamazaki con la composizione della serie di Yoshiko Nakamura, strutturati quasi tutti nello stesso modo con piccole quest, di solito tre, affrontate da Syalis per risolvere il problema del momento. L’ottimo comparto visuale è anch’esso opera di figure femminili, come Ai Kikuchi che ha curato il character design, rifacendosi a quello del manga ma ‘ammorbidendolo’ un po’ per renderlo più dolce e meno spigoloso, e Chieko Nakamura a capo della direzione artistica, e posso dire che graficamente l’anime è carinissimo nel senso migliore della parola; un design dai toni moe che potrebbe scoraggiare i più duri, ma che in realtà si adatta benissimo ai contenuti della serie, così come l’ambientazione principale rappresentata da questo Castello misterioso dove a un primo sguardo prevalgono colori cupi e freddi, salvo lasciare il passo a un’atmosfera leggera e coloratissima quando Syalis scombussola la tranquillità del momento con le sue ‘missioni impossibili’. Ad aiutare in questo, arrivano pure le musiche di Yukari Hashimoto, capaci di caricare ulteriormente il clima surreale delle scene più concitate, ma soprattutto lo straordinario doppiaggio giapponese dove brillano tante voci importanti (come Yoshitsugu Matsuoka nei panni di Twilight, Kaito Ishikawa, Jun'ichi Suwabe, Chikahiro Kobayashi) che tuttavia cedono il passo, esattamente come nella serie, alla strabordante protagonista affidata a una Inori Minase (Rem da “Re:zero”, Mari Tamaki da “Yorimoi”, Hestia da “Danmachi” e tantissime altre) qui in grandissima forma, anche nei panni di cantante,visto che a lei è affidata l’opening (‘Kaimin! Anmin! Syalist Seikatsu’) della serie che è un piccolo gioiellino già da sola, una canzone banalotta che nel testo riporta praticamente la trama di base della storia, ma che coi suoi cambi di ritmo e un video grondante allegria trasmette le sensazioni migliori per prepararsi alla visione della serie, così come l’ending ‘Gimmme!’ degli ORESAMA ci saluta con un ritmo compassato ideale, mai come in questo caso, per dare la buonanotte a chi guarda.
Insomma, una storia divertente e mai noiosa c’è, un ottimo comparto grafico anche, personaggi ben scritti a cui affezionarsi idem, un fantastico doppiaggio non ne parliamo proprio, opening ed ending riuscitissime pure, direi che tutto quello che idealmente poteva comporre una lista di richieste da porre a “Maoujou de Oyasumi” sia stato ampiamente corrisposto dalla serie; purtroppo gli editori italiani non hanno dato altrettanta fiducia a quest’anime trasmesso nella stagione autunnale del 2020, che quindi risulta ufficialmente inedito nel nostro Paese, ma i fansub hanno provato, coi loro tempi, a porre rimedio alla situazione, in modo che anche gli appassionati nostrani potessero godersi al meglio questa serie in tutta la sua frizzante essenza; non è certamente l’anime dell’anno, non è la serie che ti cambia la vita, ma è un’opera equilibrata, originale e ben riuscita che merita la giusta attenzione, sicuramente più di quanta ne ha avuto finora.
Quest’anime è ambientato, guarda caso, in un universo fantasy abitato da umani e demoni perennemente in lotta tra loro. Protagonista è la Principessa Syalis, membro della famiglia reale del Regno di Goodreste, che viene rapita dal re dei demoni Twilight affinché faccia da ostaggio e attiri nel suo castello l’Eroe, l’essere umano deputato a sconfiggerlo. Queste premesse ‘tragiche’ si dissolvono ben presto però nel momento in cui ci viene mostrato il problema che attanaglia la povera principessa prigioniera nell’inospitale castello: riuscire a dormire nel modo più confortevole possibile!
“Maoujou de Oyasumi” infatti è una fantastica commedia dell’assurdo, una rappresentazione che parodia gli archetipi delle opere di genere presentando una situazione assolutamente surreale, dove il Re dei Demoni è un bonaccione insicuro, l’Eroe un idiota incapace di capire a volte anche dove si trovi e la povera Principessa una macchina da guerra pronta a tutto e a passare sopra a tutti pur di garantirsi il miglior sonno possibile.
E gran parte della buona riuscita di questa serie risiede sicuramente nell’ottima scrittura dei personaggi, prima tra tutti la sua stralunata protagonista: Syalis infatti è una ragazza dall’aria spaesata ma dalla volontà incrollabile, ed è fantastico il contrasto tra la sua visione concentrata sull'obiettivo del momento (fabbricarsi un lenzuolo più comodo, trovare un cuscino più soffice, rendere più confortevole la sua cella) e l’atteggiamento non solo del Re dei Demoni ma anche dei suoi sottoposti completamente spiazzati dall’indole sprezzante della ragazza e incapaci quindi di opporvisi davvero, tanto da diventare alla lunga vittime inconsapevoli, e inermi, dei suoi desideri e capricci. L’altro punto forte di questa serie poi è fondare la sua trama su un espediente, una ragazza che vuole dormire sempre più comodamente, decisamente stupido, ma riuscendo a costruirci attorno un universo variegato di personaggi strampalati, situazioni surreali e trovate comiche riuscitissime in grado di rendere “Maoujou de Oyasumi” un anime fresco, stravagante e sempre, sempre, divertente, tanto che alla lunga finisci quasi per dimenticarti che hai cominciato a vedere questa serie perché Syalis non riusciva a dormire nonostante avesse tanto tempo libero a disposizione da prigioniera.
Difficile quindi non dare giusti meriti allo studio Doga Kobo che si è occupato di questa produzione e che non ha mai fatto mancare, neanche nel disgraziato 2020, la sua presenza nel panorama animato giapponese sia con altre serie un po’ più di nicchia, come l’adorabile “Hōkago Teibō Nisshi”, sia con anime dal riscontro maggiore come “Yesterday wo Utatte”. “Maoujou de Oyasumi” in particolare è un adattamento del manga originale, peraltro ancora in corso, di Kagiji Kumanomata, ed è un anime in dodici episodi, la cui regia è curata da Mitsue Yamazaki con la composizione della serie di Yoshiko Nakamura, strutturati quasi tutti nello stesso modo con piccole quest, di solito tre, affrontate da Syalis per risolvere il problema del momento. L’ottimo comparto visuale è anch’esso opera di figure femminili, come Ai Kikuchi che ha curato il character design, rifacendosi a quello del manga ma ‘ammorbidendolo’ un po’ per renderlo più dolce e meno spigoloso, e Chieko Nakamura a capo della direzione artistica, e posso dire che graficamente l’anime è carinissimo nel senso migliore della parola; un design dai toni moe che potrebbe scoraggiare i più duri, ma che in realtà si adatta benissimo ai contenuti della serie, così come l’ambientazione principale rappresentata da questo Castello misterioso dove a un primo sguardo prevalgono colori cupi e freddi, salvo lasciare il passo a un’atmosfera leggera e coloratissima quando Syalis scombussola la tranquillità del momento con le sue ‘missioni impossibili’. Ad aiutare in questo, arrivano pure le musiche di Yukari Hashimoto, capaci di caricare ulteriormente il clima surreale delle scene più concitate, ma soprattutto lo straordinario doppiaggio giapponese dove brillano tante voci importanti (come Yoshitsugu Matsuoka nei panni di Twilight, Kaito Ishikawa, Jun'ichi Suwabe, Chikahiro Kobayashi) che tuttavia cedono il passo, esattamente come nella serie, alla strabordante protagonista affidata a una Inori Minase (Rem da “Re:zero”, Mari Tamaki da “Yorimoi”, Hestia da “Danmachi” e tantissime altre) qui in grandissima forma, anche nei panni di cantante,visto che a lei è affidata l’opening (‘Kaimin! Anmin! Syalist Seikatsu’) della serie che è un piccolo gioiellino già da sola, una canzone banalotta che nel testo riporta praticamente la trama di base della storia, ma che coi suoi cambi di ritmo e un video grondante allegria trasmette le sensazioni migliori per prepararsi alla visione della serie, così come l’ending ‘Gimmme!’ degli ORESAMA ci saluta con un ritmo compassato ideale, mai come in questo caso, per dare la buonanotte a chi guarda.
Insomma, una storia divertente e mai noiosa c’è, un ottimo comparto grafico anche, personaggi ben scritti a cui affezionarsi idem, un fantastico doppiaggio non ne parliamo proprio, opening ed ending riuscitissime pure, direi che tutto quello che idealmente poteva comporre una lista di richieste da porre a “Maoujou de Oyasumi” sia stato ampiamente corrisposto dalla serie; purtroppo gli editori italiani non hanno dato altrettanta fiducia a quest’anime trasmesso nella stagione autunnale del 2020, che quindi risulta ufficialmente inedito nel nostro Paese, ma i fansub hanno provato, coi loro tempi, a porre rimedio alla situazione, in modo che anche gli appassionati nostrani potessero godersi al meglio questa serie in tutta la sua frizzante essenza; non è certamente l’anime dell’anno, non è la serie che ti cambia la vita, ma è un’opera equilibrata, originale e ben riuscita che merita la giusta attenzione, sicuramente più di quanta ne ha avuto finora.