Nuku Nuku, l'invincibile ragazza-gatto
Ho recuperato recentemente da YouTube "All Purpose Cultural Cat Girl Nuku Nuku", che all'inizio prometteva una miscela intrigante di cultura pop anni '90, elementi fantastici e un'eroina felina affascinante fusione tra una gattina e un androide, ma alla fine il risultato finale è più simile a un gatto che graffia la superficie di un argomento complesso, senza mai scavarci davvero dentro.
La storia, ben poco originale fin da subito, sembra promettente, ma si perde in una serie di gag e situazioni che si susseguono senza una vera coesione. Il personaggio di Nuku Nuku, pur essendo carino, rimane un po' stereotipato e non ha la profondità che ci si aspetterebbe da un'eroina così particolare.
Il punto più debole, però, è senza dubbio la brevità eccessiva, sei episodi sono troppo pochi e lasciano con un senso di insoddisfazione, questa è una storia che potenzialmente avrebbe potuto svilupparsi in un anime di una ventina di episodi.
"Nuku Nuku" è in definitiva una vecchia serie in OAV gradevole, ma che non riesce a convincere del tutto. La brevità eccessiva, la mancanza di profondità, la scarsa originalità, per tutto ciò non riesce a raggiungere le aspettative create.
La storia, ben poco originale fin da subito, sembra promettente, ma si perde in una serie di gag e situazioni che si susseguono senza una vera coesione. Il personaggio di Nuku Nuku, pur essendo carino, rimane un po' stereotipato e non ha la profondità che ci si aspetterebbe da un'eroina così particolare.
Il punto più debole, però, è senza dubbio la brevità eccessiva, sei episodi sono troppo pochi e lasciano con un senso di insoddisfazione, questa è una storia che potenzialmente avrebbe potuto svilupparsi in un anime di una ventina di episodi.
"Nuku Nuku" è in definitiva una vecchia serie in OAV gradevole, ma che non riesce a convincere del tutto. La brevità eccessiva, la mancanza di profondità, la scarsa originalità, per tutto ciò non riesce a raggiungere le aspettative create.
"All Purpose Cultural Cat Girl Nuku Nuku", anche noto come "Nuku Nuku, l'invincibile ragazza gatto" nella nostra bella penisola, è una di quelle serie OAV che nasce da un'idea del mitico mangaka Yuzo Takada, meglio noto come l'autore di "3x3 Occhi". Negli anni '90 Takada ha realizzato diversi manga, incluso quello breve da cui è stata tratta questa serie OAV. Un volumetto pubblicato nel 1990, che presenta una storia alquanto differente da quella dell'anime, specie per quanto riguarda le origini di Nuku Nuku. Da quello che mi ricordo, solo un capitolo del manga è stato adattato in animazione, con qualche cambiamento. Diversi personaggi non apparivano nemmeno nel breve manga originale, come la madre di Ryunosuke (uno dei personaggi principali) e le sciagurate sottoposte di sua madre (che in realtà è la presidente delle potenti Mishima industries). Takada, vari anni più tardi, realizzò altri capitoli della serie, che in teoria dovevano essere in continuity con questa serie OAV, ma a quel punto non aveva più molta importanza, visto che erano uscite altre due serie televisive di "Nuku Nuku" che non c'entravano quasi nulla con la storia originale. Devo ammettere che avrei letto volentieri una mini-serie manga basata sulla storia di questi OAV realizzata da Yuzo Takada, ma suppongo che all'epoca era fin troppo occupato con la serializzazione di "3x3 Occhi".
In ogni caso, "Bannou Bunka Nekomusume" fu un lampo a ciel sereno per gli spettatori giapponesi: la serie infatti non solo era divertente, ma era anche alquanto originale, soprattutto nella sua premessa: un povero gatto randagio finisce gravemente ferito la vigilia di Natale, ma fortunatamente il padre di Ryunosuke è uno scienziato (non esattamente uno scienziato modello) e riesce a trasferire il suo cervello in un cyborg a cui stava lavorando e che aveva trafugato, perché non voleva fosse utilizzato per scopi bellici. Nasce così Nuku Nuku, la ragazza-gatto-androide più forte della storia. Come abbia fatto poi Nuku Nuku a imparare a parlare è un mistero della robotica, ma la cosa divertente è che nonostante tutto Nuku Nuku conserva ancora molti degli istinti felini: ad esempio, le piace dormire in qualsiasi luogo in qualsiasi momento della giornata, se vede un topo, lo insegue senza preoccuparsi di quello che le accade intorno, non pensa alle conseguenze delle proprie azioni (con un corpo da cyborg praticamente indistruttibile, Nuku Nuku è come se fosse un carro armato guidato da un bambino di quattro anni...). In ogni episodio Nuku Nuku finisce con il distruggere almeno un palazzo, a volte anche un intero quartiere. E chiaramente la distruzione causata direttamente o indirettamente da Nuku Nuku è sempre divertente.
Ma il motore che porta avanti questa serie è probabilmente Akiko Natsume, la madre di Ryunosuke, ragazzino che vive con Nuku Nuku e suo padre scienziato. Akiko rivuole indietro sia Ryunosuke sia Nuku Nuku (o meglio, il suo corpo cyborg avanzato) e non si ferma davanti a nulla pur di arrivare al suo scopo: in un episodio arriva a fare il lavaggio del cervello a una sua compagna di classe per convincerlo a tornare da lei e lasciare il padre. Ma Ryunosuke vorrebbe in realtà vivere una vita normale insieme con i suoi genitori e con Nuku Nuku, che ormai è come una sorella maggiore per lui. Purtroppo, suo padre e sua madre non fanno che litigare: in un episodio della serie provano a vivere tutti insieme, ma la convivenza tra marito e moglie è così difficile, anche a causa del marito che non perde occasione per lamentarsi della pessima cucina di sua moglie, che alla fine devono separarsi di nuovo. In seguito, viene introdotta una nuova temibile avversaria per Nuku Nuku: un altro cyborg dall'aspetto femminile, un po' più giovane di Nuku Nuku, che vuole impossessarsi del suo corpo, perché migliore del suo. Riesce a metterla in estrema difficoltà, quasi a sconfiggerla, ma il suo corpo imperfetto si surriscalda e la battaglia si conclude in pareggio. L'ultimo episodio vede Akiko in pericolo di vita, e solo Nuku Nuku può salvarla... andando nello spazio e combattendo contro un satellite armato fino ai denti!
Come si può capire, l'assurdità delle storie di quaste serie raggiunge livelli molto alti, ed è per questo che "Nuku Nuku" riesce ancora a divertire oltre trent'anni dopo la sua prima pubblicazione.
Purtroppo, questa è una di quelle serie uscita solo in VHS in Italia, non è impossibile da recuperare in altre maniere, ma per un collezionista o per un fan di Yuzo Takada è comunque un peccato. Meriterebbe senz'altro un cofanetto commemorativo, almeno per questi sei OAV.
In Giappone, chiaramente, hanno pubblicato intorno al 2010 un cofanetto contenente tutte le serie di "Nuku Nuku" e due CD extra.
In ogni caso, "Bannou Bunka Nekomusume" fu un lampo a ciel sereno per gli spettatori giapponesi: la serie infatti non solo era divertente, ma era anche alquanto originale, soprattutto nella sua premessa: un povero gatto randagio finisce gravemente ferito la vigilia di Natale, ma fortunatamente il padre di Ryunosuke è uno scienziato (non esattamente uno scienziato modello) e riesce a trasferire il suo cervello in un cyborg a cui stava lavorando e che aveva trafugato, perché non voleva fosse utilizzato per scopi bellici. Nasce così Nuku Nuku, la ragazza-gatto-androide più forte della storia. Come abbia fatto poi Nuku Nuku a imparare a parlare è un mistero della robotica, ma la cosa divertente è che nonostante tutto Nuku Nuku conserva ancora molti degli istinti felini: ad esempio, le piace dormire in qualsiasi luogo in qualsiasi momento della giornata, se vede un topo, lo insegue senza preoccuparsi di quello che le accade intorno, non pensa alle conseguenze delle proprie azioni (con un corpo da cyborg praticamente indistruttibile, Nuku Nuku è come se fosse un carro armato guidato da un bambino di quattro anni...). In ogni episodio Nuku Nuku finisce con il distruggere almeno un palazzo, a volte anche un intero quartiere. E chiaramente la distruzione causata direttamente o indirettamente da Nuku Nuku è sempre divertente.
Ma il motore che porta avanti questa serie è probabilmente Akiko Natsume, la madre di Ryunosuke, ragazzino che vive con Nuku Nuku e suo padre scienziato. Akiko rivuole indietro sia Ryunosuke sia Nuku Nuku (o meglio, il suo corpo cyborg avanzato) e non si ferma davanti a nulla pur di arrivare al suo scopo: in un episodio arriva a fare il lavaggio del cervello a una sua compagna di classe per convincerlo a tornare da lei e lasciare il padre. Ma Ryunosuke vorrebbe in realtà vivere una vita normale insieme con i suoi genitori e con Nuku Nuku, che ormai è come una sorella maggiore per lui. Purtroppo, suo padre e sua madre non fanno che litigare: in un episodio della serie provano a vivere tutti insieme, ma la convivenza tra marito e moglie è così difficile, anche a causa del marito che non perde occasione per lamentarsi della pessima cucina di sua moglie, che alla fine devono separarsi di nuovo. In seguito, viene introdotta una nuova temibile avversaria per Nuku Nuku: un altro cyborg dall'aspetto femminile, un po' più giovane di Nuku Nuku, che vuole impossessarsi del suo corpo, perché migliore del suo. Riesce a metterla in estrema difficoltà, quasi a sconfiggerla, ma il suo corpo imperfetto si surriscalda e la battaglia si conclude in pareggio. L'ultimo episodio vede Akiko in pericolo di vita, e solo Nuku Nuku può salvarla... andando nello spazio e combattendo contro un satellite armato fino ai denti!
Come si può capire, l'assurdità delle storie di quaste serie raggiunge livelli molto alti, ed è per questo che "Nuku Nuku" riesce ancora a divertire oltre trent'anni dopo la sua prima pubblicazione.
Purtroppo, questa è una di quelle serie uscita solo in VHS in Italia, non è impossibile da recuperare in altre maniere, ma per un collezionista o per un fan di Yuzo Takada è comunque un peccato. Meriterebbe senz'altro un cofanetto commemorativo, almeno per questi sei OAV.
In Giappone, chiaramente, hanno pubblicato intorno al 2010 un cofanetto contenente tutte le serie di "Nuku Nuku" e due CD extra.
Esistono tanti anime che hanno come protagonista una ragazza androide, non è certo una novità, e l'idea è stata riciclata diverse volte con esiti a volte diametralmente opposti. "Nuku Nuku", oltre ad essere uno dei primi anime di questo genere, è caratterizzato da una freschezza e un dinamismo che lo contraddistinguono dalla massa (oltre ad avere come protagonista un'androide che si comporta come una gatta). La protagonista non è la classica fidanzata/cameriera androide, ma è una specie di sorella maggiore, e fornisce una certa stabilità famigliare (esplosioni e disastri a parte) al piccolo Ryunosuke, che è stato costretto, a causa delle divergenze fra i genitori, a lasciare la madre per andare a vivere con padre. L'anime ha una trama molto semplice e lineare, ma il suo punto forte sono l'umorismo e i combattimenti decisamente comici, che vedono la nostra eroina confrontarsi con delle controparti (tutte femminili ovviamente) una più strampalata dell'altra. Queste battaglie sono causate per lo più da Akiko, la madre di Ryunosuke, che cerca di riavere in affidamento il figlio a tutti i costi.
Per far questo non si fa scrupoli a utilizzare tutte le risorse a disposizione delle Industrie Mishima, finendo per inviare le sue sottoposte, Arisa e Kyoko, a combattere contro l'androide che si frappone fra lei e suo figlio. Nonostante la brevità della serie i personaggi sono ben caratterizzati, divertenti e strampalati allo stesso tempo. La storia prende una piega leggermente diversa con l'arrivo di Eimi, un'androide difettosa, che si vuole impossessare della tecnologia di Nuku Nuku. Tecnicamente è un lavoro abbastanza buono, considerando che ha ormai ha più di quindici anni. Il character design e le animazioni ricordano molto "Project A-Ko", a cui ha lavorato anche il character designer Yuji Moriyama. Vediamo infatti Nuku Nuku attraversare la città a velocità supersonica, trascinandosi dietro il povero Ryunosuke, e impegnarsi in combattimenti a dir poco strampalati (così come gli avversari). Un anime abbastanza divertente che vanta come doppiatrice di Nuku Nuku una giovanissima Perla Liberatori.
Per far questo non si fa scrupoli a utilizzare tutte le risorse a disposizione delle Industrie Mishima, finendo per inviare le sue sottoposte, Arisa e Kyoko, a combattere contro l'androide che si frappone fra lei e suo figlio. Nonostante la brevità della serie i personaggi sono ben caratterizzati, divertenti e strampalati allo stesso tempo. La storia prende una piega leggermente diversa con l'arrivo di Eimi, un'androide difettosa, che si vuole impossessare della tecnologia di Nuku Nuku. Tecnicamente è un lavoro abbastanza buono, considerando che ha ormai ha più di quindici anni. Il character design e le animazioni ricordano molto "Project A-Ko", a cui ha lavorato anche il character designer Yuji Moriyama. Vediamo infatti Nuku Nuku attraversare la città a velocità supersonica, trascinandosi dietro il povero Ryunosuke, e impegnarsi in combattimenti a dir poco strampalati (così come gli avversari). Un anime abbastanza divertente che vanta come doppiatrice di Nuku Nuku una giovanissima Perla Liberatori.
Ah le ragazze gatto, esiste cosa più giapponese? In realtà da circa 70 anni gongola in America una certa Catwoman. Ma se la nostra ragazza-gatto fosse anche una androide, con capelli rosa-fucsia la classica divisa scolastica alla marinaretta perennemente addosso? Sì, solo roba malata manga.
Tratto da un manga di Yuzo Takada composto da un solo volume, "All Purpose Cultural Cat Girl Nuku Nuku" è una serie di OVA prodotti nel 1992, nel medesimo formato di "Mainichi ga Nichiyoubi" di cui avevo scritto in precedenza e tratto anche esso da un manga di Takada, ovvero: sei OVA da trenta minuti destinati al mercato dell'home video, VHS o Laserdisc (supporto forte nel Giappone dell'epoca) che sia.
La serie inizia con un inseguimento tra un'automobile guidata da un trasandato signore con figlioletto appresso, e un elicottero che non si fa troppi problemi a sparare al suo bersaglio, nello scontro a fuoco però un micetto precedentemente raccolto dal ragazzino viene ferito mortalmente. Fortuna vuole che il padre del ragazzo, Kyusaku Natsume, sia un geniale inventore e per farsi perdonare dal figlio Ryunosuke decide di trapiantare il cervello e la volontà del felino nel corpo di un androide dalle fattezze femminili che stava creando. Nasce così Nuku Nuku. I problemi però non tarderanno ad arrivare, Kyusaku è un ex dipendente della potente "Mishima Heavy Industries" alla quale stava progettando il prototipo di cui sopra tramite ingenti somme di denaro, che sarebbe dovuta diventare una letale unità di combattimento. Contrario alla creazione di una temibile arma, lo scienziato fugge portandosi dietro di sé il prezioso corpo meccanico e per tale motivo padre e figlio vengono costantemente presi di mira dall'organizzazione, ma grazie a Nuku Nuku, divenuta una guardia del corpo del piccolo Ryunosuke, la faranno franca ad ogni occasione grazie al suo insieme di forza distruttiva e agilità felina.
A metà tra Nanako SOS e le commedie demenziali della Takahashi, la serie tra alti e bassi intrattiene a dovere, grazie al suo mix di azione, comicità e commedia. Ben costruito, in tal senso, il particolare rapporto tra Ryunosuke e sua madre, mentre la fase di "umanizzazione" della folle Nuku Nuku è trattata con semplicità senza però risultare banale. La sceneggiatura è a cura dell'autore stesso e si discosta da quella del breve manga, senza però mai eccedere con particolari intrecci narrativi, e l'innesto di una folle rivale per Nuku Nuku nel quarto episodio enfatizza l'azione con scene di distruzione cittadina all'ordine del giorno.
La realizzazione tecnica si presenta di gran lunga superiore rispetto a "Mainichi ga Nichiyoubi" e non solo per i due anni di differenza, vi è più cura sia dal lato visivo, nella colorazione come nelle animazioni, che in quello sonoro coadiuvato da un'orecchiabile colonna sonora e un doppiaggio di ottima qualità.
Le sigle di una giovane Megumi Hayashibara (voce di Nuku Nuku) completano il quadro, in particolare la seconda opening "Yume Hurry Up" dal suo piacevole sapore estivo, e le due ending con le quali risulta difficile premere lo stop. Nel 1998 ne verrà prodotto un remake per la televisione di dodici episodi (seguito a sua volta da una terza trasposizione con diversi personaggi sulla quale è meglio sorvolare), ma già con questi OVA "Nuku Nuku" si dimostra per quello che è, un piacevole passatempo del tutto figlio dei suoi tempi, da gustare con il vostro gatto svogliato seduto sulle ginocchia.
Tratto da un manga di Yuzo Takada composto da un solo volume, "All Purpose Cultural Cat Girl Nuku Nuku" è una serie di OVA prodotti nel 1992, nel medesimo formato di "Mainichi ga Nichiyoubi" di cui avevo scritto in precedenza e tratto anche esso da un manga di Takada, ovvero: sei OVA da trenta minuti destinati al mercato dell'home video, VHS o Laserdisc (supporto forte nel Giappone dell'epoca) che sia.
La serie inizia con un inseguimento tra un'automobile guidata da un trasandato signore con figlioletto appresso, e un elicottero che non si fa troppi problemi a sparare al suo bersaglio, nello scontro a fuoco però un micetto precedentemente raccolto dal ragazzino viene ferito mortalmente. Fortuna vuole che il padre del ragazzo, Kyusaku Natsume, sia un geniale inventore e per farsi perdonare dal figlio Ryunosuke decide di trapiantare il cervello e la volontà del felino nel corpo di un androide dalle fattezze femminili che stava creando. Nasce così Nuku Nuku. I problemi però non tarderanno ad arrivare, Kyusaku è un ex dipendente della potente "Mishima Heavy Industries" alla quale stava progettando il prototipo di cui sopra tramite ingenti somme di denaro, che sarebbe dovuta diventare una letale unità di combattimento. Contrario alla creazione di una temibile arma, lo scienziato fugge portandosi dietro di sé il prezioso corpo meccanico e per tale motivo padre e figlio vengono costantemente presi di mira dall'organizzazione, ma grazie a Nuku Nuku, divenuta una guardia del corpo del piccolo Ryunosuke, la faranno franca ad ogni occasione grazie al suo insieme di forza distruttiva e agilità felina.
A metà tra Nanako SOS e le commedie demenziali della Takahashi, la serie tra alti e bassi intrattiene a dovere, grazie al suo mix di azione, comicità e commedia. Ben costruito, in tal senso, il particolare rapporto tra Ryunosuke e sua madre, mentre la fase di "umanizzazione" della folle Nuku Nuku è trattata con semplicità senza però risultare banale. La sceneggiatura è a cura dell'autore stesso e si discosta da quella del breve manga, senza però mai eccedere con particolari intrecci narrativi, e l'innesto di una folle rivale per Nuku Nuku nel quarto episodio enfatizza l'azione con scene di distruzione cittadina all'ordine del giorno.
La realizzazione tecnica si presenta di gran lunga superiore rispetto a "Mainichi ga Nichiyoubi" e non solo per i due anni di differenza, vi è più cura sia dal lato visivo, nella colorazione come nelle animazioni, che in quello sonoro coadiuvato da un'orecchiabile colonna sonora e un doppiaggio di ottima qualità.
Le sigle di una giovane Megumi Hayashibara (voce di Nuku Nuku) completano il quadro, in particolare la seconda opening "Yume Hurry Up" dal suo piacevole sapore estivo, e le due ending con le quali risulta difficile premere lo stop. Nel 1998 ne verrà prodotto un remake per la televisione di dodici episodi (seguito a sua volta da una terza trasposizione con diversi personaggi sulla quale è meglio sorvolare), ma già con questi OVA "Nuku Nuku" si dimostra per quello che è, un piacevole passatempo del tutto figlio dei suoi tempi, da gustare con il vostro gatto svogliato seduto sulle ginocchia.