Strofe d'amore
Per essere stato il primo anime di genere musicale che ho visto devo ammettere che "Strofe d'amore" mi ha proprio sorpreso e non mi stupisce neanche che abbia così tante recensioni positive. La cosa che mi piace di più è stata nel vedere proprio l'inizio e la conoscenza dei quattro protagonisti e la loro faticosa salita per raggiungere la fama mondiale e poi la nascita dell'amore fra Aine e Sakuya, cosa che, purtroppo, dalle pagine che ho visto nel manga, avviene praticamente dopo due volumi. I disegni e la caratterizzazione dei personaggi sono fatti davvero molto bene perché, con l'andare avanti degli episodi, ciascuno di loro cresce, diventa maturo. Il personaggio Sakuya è stato rappresentato meglio qui che nel manga perché, in quest'ultimo, viene rappresentato come un "lupo voglioso", ovvero uno che fa sesso praticamente ogni due secondi. Qui invece viene rappresentato come un uomo misterioso e affascinante con un oscuro e doloroso passato. Le musiche che sono presenti qui sono davvero ottime; hanno un ritmo rock davvero orecchiabile. Infine, quest'anime fa riflettere su una cosa importante che è questa: fa capire che per raggiungere il successo non è facile come può sembrare perché, andando avanti, si possono trovare tanti ostacoli, a volte difficili da superare e questi ostacoli possono essere scandali o band rivali che possono far crollare un gruppo in pochi secondi. In conclusione do un bell'otto a quest'anime perché non mi ha proprio deluso.
Ultimamente ci stupiamo tanto per fenomeni quali vocaloid e per i loro concerti virtuali; per le versioni anime e manga di popolari idol come le AKB48; o in ultimo per progetti basati su idol anime, come di Love live! School Idol Project; ma già tra l’aprile del 1999 e il marzo del 2000, un gruppo in carne e ossa era stato costituito ad immagine somiglianza di una band esistente solo nel mondo creato dal maga di Mayu Shinjo, Kaikan phrase. I Lucifer in vero furono fondati per lanciare ancor meglio la serie animata liberamente ispirata all’opera cartacea, e hanno cantato e suonato tutta la colonna sonora di questa serie, di ben 44 puntate. In patria il successo dell’anime è andato di pari passo con quello del gruppo, che ha vissuto un po’ sulla sua scia, per poi sciogliersi.
Ma come mai è stata fatta questa scelta discografica? Non si poteva prendere diversi cantanti già esistenti come in Nana? Forse ciò è stato fatto per promuovere l’anime come nuovo prodotto, un prodotto che si discosta nettamente nella storia e anche nel genere dalla opera ispiratrice: se il manga si concentra solo sulla storia d’amore del cantante leader, Sakuya Ookochi, e della liceale Aine Yukimura, che per un caso fortuito si ritrova a scrivere i testi per la band già in voga; mentre l’anime prende un’impronta più propriamente musicale e segue le storie dei musicisti fin dalla formazione del gruppo, narrando: i primi problemi da giovani talentuosi e sconosciuti, la ricerca del successo e infine il raggiungimento della fama, tra mille piccole e grandi difficoltà.
Il manga, da noi conosciuto come Strofe d’amore, viene definito uno shoujo sexy e ammiccante, io l’ho trovato esageratamente smielato e stomachevole, troppo avviluppato sulla inverosimile relazione professionale-amorosa tra cantante-compositore e paroliere. Sebbene questo rapporto amoroso sia presente nella versione animata, esso viene molto smussato, e ritardato, la ragazza appare solamente nella diciannovesima puntata, sostanzialmente a metà serie; certo, qualche colpo di scena da soap è presente ed inevitabile, pur sempre di uno shoujo si tratta.
Il character design rimane di gusto da anni '90, le silhouette si stagliano sottili, forse anche troppo fini, nella band ci sono un po’ tutti i tipi di carattere che inevitabilmente giungono al contrasto. Il bassista Kazuto Sakuma ha un non so che nell’aspetto che mi richiama alla mente un tal capellone viola dei Bee Hive… lontane memorie. Su tutti spicca Sakuya, bello e maledetto, dagli occhi di ghiaccio: donzelle, l’anime va guardato anche e solo per ammirarlo! Trovo discutibile la scelta del suo abbigliamento, poverino, sempre con quella maglietta troppo corta con la pancia di fuori.
Un altro elemento positivo sono le musiche, questa boy band, tra il reale e l’animato, svolge bene la sua funzione, ci regala molti pezzi apprezzabili, in particolare Datenshi Blue/ Fallen Angel.
Ma come mai è stata fatta questa scelta discografica? Non si poteva prendere diversi cantanti già esistenti come in Nana? Forse ciò è stato fatto per promuovere l’anime come nuovo prodotto, un prodotto che si discosta nettamente nella storia e anche nel genere dalla opera ispiratrice: se il manga si concentra solo sulla storia d’amore del cantante leader, Sakuya Ookochi, e della liceale Aine Yukimura, che per un caso fortuito si ritrova a scrivere i testi per la band già in voga; mentre l’anime prende un’impronta più propriamente musicale e segue le storie dei musicisti fin dalla formazione del gruppo, narrando: i primi problemi da giovani talentuosi e sconosciuti, la ricerca del successo e infine il raggiungimento della fama, tra mille piccole e grandi difficoltà.
Il manga, da noi conosciuto come Strofe d’amore, viene definito uno shoujo sexy e ammiccante, io l’ho trovato esageratamente smielato e stomachevole, troppo avviluppato sulla inverosimile relazione professionale-amorosa tra cantante-compositore e paroliere. Sebbene questo rapporto amoroso sia presente nella versione animata, esso viene molto smussato, e ritardato, la ragazza appare solamente nella diciannovesima puntata, sostanzialmente a metà serie; certo, qualche colpo di scena da soap è presente ed inevitabile, pur sempre di uno shoujo si tratta.
Il character design rimane di gusto da anni '90, le silhouette si stagliano sottili, forse anche troppo fini, nella band ci sono un po’ tutti i tipi di carattere che inevitabilmente giungono al contrasto. Il bassista Kazuto Sakuma ha un non so che nell’aspetto che mi richiama alla mente un tal capellone viola dei Bee Hive… lontane memorie. Su tutti spicca Sakuya, bello e maledetto, dagli occhi di ghiaccio: donzelle, l’anime va guardato anche e solo per ammirarlo! Trovo discutibile la scelta del suo abbigliamento, poverino, sempre con quella maglietta troppo corta con la pancia di fuori.
Un altro elemento positivo sono le musiche, questa boy band, tra il reale e l’animato, svolge bene la sua funzione, ci regala molti pezzi apprezzabili, in particolare Datenshi Blue/ Fallen Angel.
Da sempre, ho una strana abitudine: quando qualcosa mi piace, al 99% la "divoro", che si tratti di libri, manga o anime non fa nessuna differenza. In pochi giorni, se mi prendono, io li ho già conclusi. Non ho ho un ampia lista di anime visti alle mie spalle quindi non so quanto può essere obbiettivo il mio commento però vedo di fare il mio meglio. Personalmente ho visto tutto l'anime e solo ora sto dando un occhiata al manga, che è abbastanza differente. L'anime comincia con la difficile, quasi impossibile nascita dei Lucifer, una band rock giapponese, e si conclude misteriosamente con un possibile debutto in Inghilterra dando l'idea di un seguito. Il protagonista nell'anime è Sakuya, vocalist della band, mentre nel manga è Aine, la loro paroliera. L'anime non contiene nessunissima scena esplicita o violenta. Queste differenze molto rilevanti cambiano completamente la storia, dandole un tocco più misterioso e intrigante.
Sakuya, un ragazzo diciassettenne orfano di madre e abbandonato dal padre, lavora come pianista-cantante in un hotel di Tokyo. La sua vita è triste e priva di significato fino a quando incontra dei ragazzi, Yuki e Santa, rispettivamente un chitarrista e un batterista che gli propongono di diventare il loro cantante. Sakuya rifiuta vigorosamente, ma non riuscirà a restare lontano dalla magia della musica perché Santa, Yuki, Atsuro (secondo chitarrista) e Towa (bassista) riusciranno ad annientare il suo rancore. Da lì i Lucifer iniziano un avventura per inseguire il loro sogno: diventare musicisti professionisti. Insieme affrontano vittorie e pesanti sconfitte fino a quando, per volere del destino, Sakuya, investendo Aine, una ragazza liceale, trova il tassello mancante: la ragazza che gli insegnerà ad amare ad esprimere i suoi sentimenti e lui scoprirà in lei un bravissimo paroliere.
La strada per il successo è molto difficile. Durante tutta la serie ci sono comparse di gruppi o di singoli antagonisti che cercheranno di ostacolare il loro debutto.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
L'anime si conclude con la conquista di moltissimi fan in tutto il Giappone e l'inizio di una sfida con un famoso produttore inglese: partire da zero come band sconosciuta ed arrivare in cima alle classifiche in Inghilterra entro 2 mesi.
Fine parte contenente spoiler
Questo anime mi è piaciuto molto non solo per la storia, diversa da quelle che mi sono presentate fino ad ora, ma perché comunica moltissimi messaggi nascosti allo spettatore; è in grado di commuovere ma sa anche darti la carica, e spesso mi è capitato di voler far parte anche io dei Lucifer. Gli ho dato un otto perché è differente dagli anime attuale, con semplicità e piccoli gesti riesce a trasmettere forti emozioni come la tristezza e l'immensa solitudine di Sakuya.
Sakuya, un ragazzo diciassettenne orfano di madre e abbandonato dal padre, lavora come pianista-cantante in un hotel di Tokyo. La sua vita è triste e priva di significato fino a quando incontra dei ragazzi, Yuki e Santa, rispettivamente un chitarrista e un batterista che gli propongono di diventare il loro cantante. Sakuya rifiuta vigorosamente, ma non riuscirà a restare lontano dalla magia della musica perché Santa, Yuki, Atsuro (secondo chitarrista) e Towa (bassista) riusciranno ad annientare il suo rancore. Da lì i Lucifer iniziano un avventura per inseguire il loro sogno: diventare musicisti professionisti. Insieme affrontano vittorie e pesanti sconfitte fino a quando, per volere del destino, Sakuya, investendo Aine, una ragazza liceale, trova il tassello mancante: la ragazza che gli insegnerà ad amare ad esprimere i suoi sentimenti e lui scoprirà in lei un bravissimo paroliere.
La strada per il successo è molto difficile. Durante tutta la serie ci sono comparse di gruppi o di singoli antagonisti che cercheranno di ostacolare il loro debutto.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
L'anime si conclude con la conquista di moltissimi fan in tutto il Giappone e l'inizio di una sfida con un famoso produttore inglese: partire da zero come band sconosciuta ed arrivare in cima alle classifiche in Inghilterra entro 2 mesi.
Fine parte contenente spoiler
Questo anime mi è piaciuto molto non solo per la storia, diversa da quelle che mi sono presentate fino ad ora, ma perché comunica moltissimi messaggi nascosti allo spettatore; è in grado di commuovere ma sa anche darti la carica, e spesso mi è capitato di voler far parte anche io dei Lucifer. Gli ho dato un otto perché è differente dagli anime attuale, con semplicità e piccoli gesti riesce a trasmettere forti emozioni come la tristezza e l'immensa solitudine di Sakuya.
L'anime è incentrato sulla vita di 4 giovani, componenti di una band musicale, i "Lucifer". Il racconto risale le vicissitudini dei 4, iniziando con la formazione del gruppo, proseguendo con i primi concerti in locali sgangherati, fino ad arrivare alla ribalta del gruppo sulla scena musicale nipponica,
Nell'anime vi è una particolare considerazione per le vite personali dei giovani musicisti, vengono sviscerate le trame delle loro vite personali, amorose, sessuali, conflittuali.
A metà racconto fa la sua comparsa Aine Yukimura, una ragazza delle superiori che per gioco scrive un testo musicale, molto audace, in quanto vuole partecipare ad un concorso per giovani parolieri, però, mentre sta andando a spedire la busta con la sua canzone viene quasi investita da una moto. E proprio da quella moto che scende un bel ragazzo dagli occhi azzurri. Da quel momento in poi le cose non saranno più le stesse per i Lucifer...
Nell'anime vi è una particolare considerazione per le vite personali dei giovani musicisti, vengono sviscerate le trame delle loro vite personali, amorose, sessuali, conflittuali.
A metà racconto fa la sua comparsa Aine Yukimura, una ragazza delle superiori che per gioco scrive un testo musicale, molto audace, in quanto vuole partecipare ad un concorso per giovani parolieri, però, mentre sta andando a spedire la busta con la sua canzone viene quasi investita da una moto. E proprio da quella moto che scende un bel ragazzo dagli occhi azzurri. Da quel momento in poi le cose non saranno più le stesse per i Lucifer...