logo AnimeClick.it


Tutte 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


 1
Atenaide

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8,5
L’anime si struttura come uno slice of life e ha special molto brevi che si concentrano su un tema, come le festività giapponesi o la raccolta di foglie. Nessun episodio risulta mai melenso. Anzi, per avere solo undici episodi da ventiquattro minuti, a livello narrativo procede con lentezza, ma anche con garbo gentile, e diventa capace di raccontare una storia di crescita, e questo lo voglio sottolineare, perché è un punto di forza, sia della bimba che dell’adulto che diventa padre consapevole.

Tutto inizia quando Daikichi va al funerale del nonno e scopre che l’avo ha avuto una figlia da una donna misteriosa. La bimba si chiama Rin, ha sei anni, e praticamente è sola al mondo. In famiglia nessuno se ne vuole occupare, né sapeva della sua esistenza, e anche nel momento delle esequie nessuno fa caso a lei. Daikichi si avvicina alla bambina e, alla fine del funerale, prende una decisione che la famiglia non capisce, soprattutto se viene da un trentenne non sposato, super-lavoratore, che pensa solo ad uscire coi colleghi ogni sera: aver cura di Rin portandosela a casa.

In undici episodi (con alcuni special molto teneri) assistiamo all’evoluzione di due personalità in modo parallelo e complementare.
Da una parte c’è la piccola Rin, senza memoria per la madre, che come unica figura affettiva aveva il nonno. Daikichi diventerà la sua figura di riferimento e il suo punto di forza, ma nella strada verso la serenità di una crescita felice dovrà elaborare il trauma dell’abbandono, quello della mancanza di una madre, quello delle sue radici, e lo farà coraggiosamente, grazie al supporto maldestro di Daikichi. Rin diventerà capace di essere guida dolce e fermo sostegno per un amico troppo vivace ma facilmente influenzabile da cattive compagnie.
Daikichi è una figura che non si può non amare. A trent’anni affronta la genitorialità con paura, sofferenza, dubbi, sbagliando, chiedendo scusa e aiuto, ritentando sempre, migliorando per poi mancare ancora per ignoranza, senza mai mollare. Lui è un prefetto comprimario.

Di solito gli anime “bambina pucciosa” sono infantocentrici, ovvero c’è la bimba che piange, che dipende in tutto e per tutto, che è troppo kawaii (vedi “Somali and The Forest Spirit”). Alla lunga questa sovraesposizione di dolcezza fatta bimba piace o stanca. Qui, invece, abbiamo un adulto che sta ancora crescendo e fa un percorso per diventare padre, cambiando stile di vita, diventando attento, lottando tra i suoi tempi organizzativi e le necessità burocratiche di un asilo o di una scuola elementare. Corre sempre dietro a sé stesso, correggendosi per strada, eppure ci mette il cuore, e Rin lo sente e si affida completamente a lui. Nelle sue relazioni con gli adulti Daikichi uscirà dalla dinamica “amico di bevute post-lavoro” ad amicizie che lo aiuteranno a crescere come persona e come padre, tirando fuori le risorse che non sospettava di avere.
Tra le conoscenze di questa bella coppia da anime ci sono Koki e sua madre Yukari. Il primo è un bambino col padre che si è dato alla macchia, vivace, divertente, ma che si lascia trasportare troppo da sé stesso e dagli altri, anche contro il suo bene. Nasconde una grande fragilità e ha bisogno di conferme, che Daikichi gli darà, dimostrando di avere la stoffa del padre. Infatti il bambino troverà a casa di Daikichi un posto noto, famigliare. La stessa Rin sarà capace di supportare il suo amichetto con fermezza, mentre risolve le sue sofferenze legate all’abbandono e alla ricerca delle radici.
La madre di Koki è una donna dolce, che, come Daikichi, è strangolata dal lavoro, ma si dedica al figlio discolo con amore e lega con Rin, dando supporto emotivo a Daikichi nei momenti di difficoltà o condividendo con lui uscite a quattro coi bambini. Tra il giovane uomo e lei c’è reciproca simpatia e supporto. La speranza è vederli diventare un’unica famiglia. E, anche se non succedesse, le scene in cui sono protagonisti meritano per il loro investimento emotivo.
Uno dei momenti più gradevoli dell’anime (e, cinica come sono, non l’avrei detto) è il febbrone di Rin. Di solito, negli anime “bambina pucciosa”, la creatura è lì che ansima, si contorce, con l’adulto di turno che si mangia le mani incapace di gestire la cosa, sull’orlo o delle lacrime o di una crisi nervosa. Pure qui succede, ma il baricentro non è solo la febbricitante Rin, ma pure il rapporto che si stringe tra Yukari e Daikichi. L’evento infausto permette ai due adulti di parlarsi, confrontarsi e supportarsi, inserendosi in modo armonico e poco invadente in una trama sfumata ma non dispersiva.

La trama procede affiancando la vita di tutti i giorni di Rin e Daikichi alle vicende di conoscenti e alla scoperta della maternità di Rin. C’è un bell’episodio in cui la cugina si confida con Daichiki, parlando del suo matrimonio infelice e offrendo uno spaccato dolceamaro sulla vita da sposati.
La vicenda della madre è quella più vaga ma più dolorosa. Quando vede Rin in difficoltà, Daikichi comincia a rintracciare la madre, usando gli indizi lasciati dal nonno. Troverà una donna fragile, mai abbastanza approfondita a livello psicologico, se non per rare manifestazioni emotive. E forse un po' bastano per capire come, pur pensando a sua figlia, questa donna sia una persona che ha qualche difficoltà a vivere. Immatura no, ma rosa da chissà quale demone. Malgrado le resistenze della madre, Daikichi proverà a farle vedere la bimba e a farla partecipare indirettamente alla sua vita, gettando la povera donna in uno stato ambiguo, sofferto, tenebroso.

Il finale è aperto e, da quel che ho letto, non rispecchia il manga. “Grazio al cielo!”, hanno gridato i lettori dell’opera cartacea, e forse, vista la fine, lo dico anch’io. A me basta questo finale dolce e maturo, che segna una consapevolezza in Daichiki di essere capace di fare il padre. Dagli inizi disastrosi, alla paura di non avere più tempo per sé, è passato a diventare un uomo saggio, posato, disponibile per la figlioletta e propositivo. Forse anche innamorato. Probabilmente avrà ancora difficoltà da affrontare, ma la forma mentis del genitore la ha. Mi piacerebbe immaginare per lui un lieto fine pure con Yukari, ma temo che non ci sarà il seguito. Va bene anche così.

La grafica è scarna. Di primo acchito il chara design può risultare davvero brutto da vedere, almeno nei maschi. I personaggi femminili hanno più dolcezza nei tratti. Mi è rimasto impresso il visino da febbrone di Rin. Un amore, vedere per credere! Le ambientazioni sono curatissime e pastellate, con dettagli davvero minuziosi. Sono davvero incantevoli i giardini, il cimitero e le lunghe carrellate della città. Gli interni sono prodotti con molta cura, con dettagli attenti.

L’opening è allegra, colorata, tenera, con questi coniglietti e questo mondo d’amore che si sente. Happy! L’ending è davvero musicale, orecchiabile anche grazie alla parte strumentale.

Come ho già detto, ho un’antipatia profonda per gli anime “bambina pucciosa”, prodotti per rendere il mondo puerocentrico, che giocano sulla tenerezza che una bimba può ispirare, moltiplicando quest’effetto stomachevolmente. “Usagi Drop” mi ha stupita, un po' perché ha vinto la mia ritrosia sul tema adulto-bambino, un po' perché la crescita del protagonista maschile come genitore è stata gestita benissimo, in un percorso coerente.
È un anime adulto, che è in grado di guardare non tanto alla crescita di una bimba, quanto a quella della sua figura di affezione, in una ricerca di stabilità e di sostegno in un mondo di genitori incasinati pure loro, da parte di Daichiki, che è davvero il valore aggiunto di quest’opera.
Nell’ombra resta la figura di questa madre, la cui silhouette non così nitida è una tragica manifestazione dell’essere adulti. Se Daichiki si impegna ad aiutare Rin a risolvere i suoi problemi, facendole da scudo e supporto, chi può aiutare la madre di Rin, o in generale un adulto incapace di aiutarsi nel modo migliore?

Per tutti questi motivi, la valutazione che mi sento di dare a quest’anime è alta: 8,5.

Utente70577

 2
Utente70577

Episodi visti: 11/11 --- Voto 10
Da quando nasciamo, nella nostra società, ci viene insegnato che la narrativa, sia essa orale o scritta, è nata, sin dall'antichità, dal bisogno umano di riportare dei "fatti". Per me, ovviamente non solo per me, il ragionamento non è così semplice. Sia che ci si esprima affermando che l'essere umano "sogni" o "vaghi tra le nuvole", sia che tale abilità che lo permette si definisca "fantasia", immaginazione o quant'altro. Il punto è che l'umano è un essere senziente che ha il bisogno e la capacità d'immaginarsi nuovi, per lui, mondi in cui vivere e, sempre a lui, graditi.
C'è chi lo fa da sé, e forse è così che si formano i cosiddetti artisti, c'è chi preferisce lasciarsi andare alle "fantasie" di altri, trasformandole in proprie e immedesimandosi. Fare in modo che l'utente s'immedesimi nella storia ideata, tale è lo scopo che si prefigge colui che le idea. Però certe volte ci si può riuscire e altre volte no. Come il trovare un'oasi in pieno deserto, si può solo sperare che la propria opera riesca a piacere a chiunque, prendendo la nomina di "capolavoro".

Per quanto mi concerne, "Usagi Drop", anime del 2011 adattamento dell'omonimo manga, merita tale nomina in tutto e per tutto, aggiungendoci, anche, quella di "eccellenza tra gli slice of life". Un'opera che riesce, secondo me, a colpire chiunque la guardi, riuscendo, nella sua semplicità di trama, a far immedesimare lo spettatore in tutto ciò che fa parte della storia: piccoli "drammi" quotidiani, dure realtà di una società che sotto molti aspetti ti lascia solo in balia dei problemi, siano essi d'adulti o di bambini.
"Usagi Drop" è una colorata, e per colorata intendo tutti i colori, anche il nero, parentesi di ciò che è l'umano. L'umanità credo sia il tema fondamentale della serie, tema leggermente mascherato, presentato come storia di vita quotidiana che subdolamente, con l'ammaliante e piccola protagonista, ci cattura, facendoci desiderare, seppur in un istante, come un sogno, di vivere in quel modo, affrontare quei problemi, per quanto grandi, pur di vivere la vita che in undici episodi ci viene presentata.

Consiglio la visione di quest'opera a chiunque, consigliando anche di non fare il mio stesso errore di vederlo di notte, altrimenti potreste ridurvi alle prime ore del mattino pur di vederlo tutto fino alla fine.


 2
fedelic

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
E' un anime composto da undici episodi di durata canonica.

Trama: la storia inizia in un modo del tutto inusuale per una serie anime, un funerale. Questo funerale è del nonno del nostro protagonista, Daikichi, durante il quale incontra la figliola, di cinque anni, di suo nonno. Si può intuire che questa bambina non era vista di buon occhio da nessuno, ma non era lo stesso discorso per Daikichi, che, dopo aver sentito quello che volevano fare della bambina, decide di portarla a casa sua. Da qui inizia questa meravigliosa avventura del nostro duo, che li porterà a conoscersi meglio, a imparare ad amarsi e a stringere un forte legame familiare tra loro due, portandoli ad essere indispensabili l'uno per l'altro. La nuova convivenza mette Daikichi, che fino a quel momento il tempo libero lo passava con i suoi colleghi di lavoro, davanti a dei grossi cambiamenti che lo portano a maturare e a diventare un aiuto importante, nei momenti di bisogno, per i suoi parenti e conoscenti. Il più importante cambiamento è il fatto che si è ritrovato una bambina in casa e se ne deve occupare da solo, a cui si accavallano i problemi che comporta avere un figlio, come ridurre l'orario di lavoro per andarla a prendere a scuola (che risate il primo giorno d'asilo!), comprare cose per lei ecc. C'è da dire che Daikichi se la cava magnificamente e riesce sempre a superare gli ostacoli che gli si parano davanti. Grazie a Rin il nostro uomo riesce anche ad avvicinarsi a una mamma single, e con lei instaura un bel rapporto d'amicizia, tanto che si aiutano vicendevolmente nei momenti di bisogno, e diventa amico anche di altri papà. Il finale è aperto, ma carino, dove Daikichi ricorda i momenti più importanti del suo rapporto con Rin e comprende che le vuole molto bene.

Temi: in questa serie vengono trattati molti temi. Il tema principale, secondo me, è l'amore, quell'amore incondizionato che ti porta ad aiutare il prossimo, senza avere pregiudizi nei confronti di quella persona (al giorno d'oggi è molto difficile), soprattutto se si tratta di un bambino che non ha fatto nulla di male. Ho ammirato molto la decisione di Daikichi, perché, per tenerezza nei confronti della bambina, decide di prendersene cura a discapito del suo tempo e dei sacrifici che dovrà fare, e tutto per permettere a Rin di avere una famiglia.
In contrasto con questo viene messo il comportamento della madre di Rin, Masako, che è, a mio avviso, il personaggio più enigmatico della serie, in quanto sembra abbandonare la bambina per il suo lavoro, tutto perché non si sente pronta per fare la mamma (ci dovevi pensare prima!). Di lei non si riesce a capire il sentimento nei confronti di Rin, anche se in alcuni sprazzi si può notare che c'è un certo sentimento di affetto nei suoi confronti.
A Masako viene contrapposta la mamma di Kouky, amico di Rin sin dall'asilo, che ha un comportamento completamente opposto a Masako. La mamma di Kouky, nonostante sia da sola, fa di tutto per mostrare amore a suo figlio, e cerca di accudirlo nel migliore dei modi; questo modo di pensare fa avvicinare lei a Daikichi, ed è il motivo dell'amicizia tra i due (sperando diventi qualcosa di più...). La donna sarà fondamentale per Daikichi nei momenti di difficoltà, come la prima febbre di Rin e altre cose, insomma è la sua salvatrice.
Altri temi sono trattati durante la serie, e in ogni episodio Daikichi, con le varie esperienze che affronta, si pone domande "filosofiche" su questioni riguardanti famiglia, matrimonio, l'essere single e l'avere figli, il tutto con una semplicità che porta lo spettatore a fare delle riflessioni anche profonde al riguardo.

Animazioni: molto belle, soprattutto quelle prima della sigla di apertura, che credo siano molto azzeccate per il tipo di anime. Sembrano molto infantili, dovute ai colori e ai tratti dei personaggi e dello scenario abbozzati che richiamano il fatto che la serie tratta il legame tra un adulto e un bambino, i quali vivono insieme essendo dei perfetti sconosciuti.

Questo anime mi è rimasto impresso sin dal primo episodio, è un'opera molto profonda che tratta temi per niente banali e scontati, il tutto con una semplicità allarmante e funzionale. Sinceramente, mi ha colpito molto a livello emotivo, e l'amore che riempiva la scena in certi punti era bellissimo; un esempio in particolare sono le scene in cui erano presenti Daikichi, Rin, Kouky e sua madre, che li faceva sembrare una vera famiglia. Per tutti i motivi elencati il voto finale è un 9 pieno, e vi consiglio vivamente di guardarla, non sarà tempo sprecato.

Buona visione!


 9
Nagisa98

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Tratto dal manga scritto e disegnato da Yumi Unita, nasce nel 2011 “Usagi Drop”, anime di undici episodi (più quattro special) realizzato dallo studio Production I.G.

La trama vede come protagonista Daikichi Kawachi, trentenne single che il giorno del funerale del nonno scopre che il vecchio ha avuto una figlia illegittima di nome Rin. Dato che nessun altro membro della figlia desidera occuparsene e che l’unica alternativa rimasta sarebbe l’orfanotrofio, Daikichi decide di prendersi cura della bambina. Iniziano così le vicissitudini del nostro protagonista, che capirà quanto possa essere difficile, ma allo stesso tempo gratificante, essere un genitore.

L’arma vincente di “Usagi Drop” è, sicuramente, la capacità di restituire allo spettatore tematiche profonde utilizzando la massima semplicità e delicatezza. Le varie puntate, infatti, sono spezzoni di vita quotidiana in cui tutti i genitori potrebbero facilmente immedesimarsi: il primo giorno di scuola, le prime influenze, la caduta del primo dente da latte. Tutti questi avvenimenti, anche se ci sembrano scontati, sono trattati in modo da far apparire importante ciascuno di essi, come se fossero delle piccole perle. Questo perché ogni avvenimento è filtrato dal punto di vista di Daikichi, che si ritrova di punto in bianco a diventare padre, e a dover affrontare, dunque, il difficile compito che egli stesso ha deciso di sobbarcarsi. Ma accanto alle piccole preoccupazioni che ogni giorno un bimbo può procurare, ci sono le complicate decisioni da prendere riguardanti la propria sfera personale. Daikichi, infatti, capirà che essere “padre” comporta anche dei sacrifici, sia a livello lavorativo sia per quel che concerne il proprio tempo libero. Durante la serie egli verrà a contatto con altri genitori, i quali hanno dovuto fare delle scelte analoghe alle sue: immedesimandosi perfettamente con i pensieri di quest’ultimi, il nostro protagonista agirà di conseguenza e farà quello che è meglio per Rin, senza pentirsi mai, però, delle sue azioni. Tuttavia, oltre alle condizioni familiari “più felici”, nella storia ci verranno presentate situazioni ben più complesse: una madre divorziata che deve crescere il proprio figlio da solo, un marito e una suocera ostili, una ragazza che non ha il coraggio di diventare madre e di farsi carico della propria bambina. Insomma, oltre a momenti lieti e spensierati, l’opera ci mostra anche il lato più difficile dell’essere genitori: tuttavia, ogni sacrificio non è nulla se paragonato alla gioia che il sorriso di un bambino può regalare.

Ottimo lavoro è stato svolto anche per quanto riguarda i personaggi. Daikichi è quello meglio riuscito: sicuramente è quello più approfondito, tant’è che non mancheranno suoi pensieri e riflessioni ad ogni puntata; inoltre, è quello che troviamo più cresciuto alla fine della serie. Molto spazio è stato dedicato anche gli altri adulti, come la madre di Kouki o la cugina di Daikichi, Haruko. Ognuno di essi risulta profondamente realistico, e ancora più “veri”, nonché tenerissimi, sono i piccoli della serie. Kouki e Reina incarnano esattamente la natura dei bambini più pestiferi, mentre Rin è quella che ho più apprezzato: dolce e innocente, ma allo stesso tempo matura e dotata di una spiccata intelligenza.

Passiamo al lato tecnico. Il character design è semplice e delicato, come l’essenza dell’opera stessa. Gli sfondi (così come la colorazione e le animazioni) sono invece un po’ particolari: prima della sigla di apertura sono un po’ abbozzati, mentre per il resto della puntata risultano di ottima fattura. Una scelta che ho trovato molto simpatica e originale. Le OST sono molto orecchiabili; l’opening e l’ending sono allegre e spensierate, ed è come se racchiudessero in sé il sapore dell’infanzia.

In conclusione, “Usagi Drop” è un’opera che, tra un momento gioioso e l’altro, riesce a trasmettere benissimo cosa significhi essere genitori, con le difficoltà, ma soprattutto le soddisfazioni, che derivano da quest’arduo compito. Una serie che trascorre in assoluta tranquillità ma che non annoia, grazie anche alle numerose situazioni divertenti. Il finale dell’anime potrebbe definirsi aperto, dato che lascia delle questioni in sospeso, ma non c’è alcun bisogno di un sequel, visto che l’obiettivo dell’opera è stato pienamente centrato in questi pochi, ma intensi episodi. Voto: 9.


 2
Baffake

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Daikichi è un ragazzo/uomo di trent'anni che decide di diventare il tutore di una bambina, Rin, sua parente. Per quanto riguarda la trama, essendo un anime composto di undici episodi, non vorrei approfondire più di così. In realtà ho la possibilità di non dire altro, in quanto la bellezza di questo anime non risiede solamente nella storia.

Quando vidi "Usagi Drop" per la prima volta, rimasi incantato dalla sua semplicità, presente dall'inizio alla fine, in diversi aspetti dell'anime. La prima cosa che si può notare è infatti la semplicità del disegno, che con tratti gentili riesce a non far staccare gli occhi dallo schermo e regala dei sorrisi all'occorrenza. Sorrisi che non mancano certamente. Non sarà però la scena demenziale a far ridere, ma la semplicità di situazioni bizzarre, dove le parti tra il tutore e la bambina a volte sembrano quasi invertite. Ed è anche il cambiamento e la crescita dei personaggi che farà sorridere di cuore.

Sarò ripetitivo, ma la semplicità la si trova nei sentimenti espressi in sole undici puntate, dove ci sarà un avanzamento della trama, ma si apprezzerà ogni singolo episodio che non fa altro che narrare delle vicende quotidiane. Vicende quotidiane che potrebbero risultare noiose in situazioni normali, ma agli occhi di una bambina ogni nuova esperienza è un'avventura, e ogni avventura è divertente. Tuttavia, anche se si tratta di una bambina, darà prova di maturità, rimproverando più volte il povero Daikichi come se fosse suo fratello minore.

Per quanto riguarda l'aspetto sonoro vorrei fare un breve commento sulla sigla di apertura, reputandola la più tenera che abbia mai ascoltato, perfetta dunque per "Usagi Drop".

Ci sarebbe molto altro da dire su questo anime, che riesce a trattare argomenti spinosi con delicatezza e nasconde molti altri temi più leggeri, come ad esempio la consapevolezza della complicità tra uomo e bambino e tra donna e bambina. Mentre il bambino è felice di ciò per il fatto di sentirsi più grande, l'adulto ne è felice proprio per il motivo opposto... non so perché, ma la trovo una cosa bella e malinconica. E questa non è che la punta dell'iceberg.
Consiglio vivamente a tutti di guardarlo, è capace di donare le emozioni umane più belle, ci insegna che alla fine siamo tutti dei bambini troppo cresciuti. Sembrerà banale perché già sentito, ma una volta capito il profondo significato di ciò si potrebbe vivere più serenamente e con più semplicità. E' la forza di "Usagi Drop".


 9
Avventuriera

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Il saggio Ovidio diceva: "La semplicità è cosa rarissima ai nostri tempi".

Ora più che mai questo aforisma sembra rispecchiare la realtà dei fatti, soprattutto nel mondo dell'intrattenimento, dove spesso capita di imbattersi in opere molto complesse. Libri, fumetti, film e serie televisive che cercano di costruire universi credibili, infarciti di trame e sotto-trame. Un fenomeno a cui neanche gli anime sono indifferenti: trasposizioni di visual novel e manga sempre pronte a buttare nuova carne sul fuoco, ad aggiungere qualche nuovo personaggio di contorno e a sollevare il profumo della novità. In molti casi, purtroppo, con risultati a dir poco disastrosi: dal banchetto si alza troppo spesso fumo di bruciato.

Poi ci sono quelle serie che ricercano la semplicità. Sono gli slice of life, opere con cui teoricamente si presuppone di assistere alla quotidianità di una persona normale, ma il più delle volte questo non accade: c'è sempre un dramma dietro l'angolo, tante lacrime facili e difficoltà sconosciute ai più.

"Usagi Drop" stesso parte con delle premesse che paiono annunciare un dramma mascherato da vita normale: Daikichi ha trent'anni e torna a casa per il funerale del nonno, a cui partecipa anche una misteriosa bambina dai lunghi capelli biondi, di nome Rin. Con enorme stupore scopre che la piccola sarebbe la figlia del nonno, avuta da una donna più giovane di lui, anche se purtroppo non si conosce l'identità di quest'ultima. Subito dopo l'iniziale turbamento per via dell'inaspettata rivelazione, Daikichi inizia a provare un forte fastidio per il modo in cui gli altri parenti sembrano solo imbarazzati di fronte alla bambina e più che mai indifferenti alla sua sorte. In uno scatto d'orgoglio, Daikichi decide di prendere sotto la sua ala la piccola, ma forse l'idea di prendersi cura di una bambina potrebbe rivelarsi più complicata di quanto lui creda...

Una partenza decisamente fuori dal comune, capace di insospettire lo spettatore che avesse voluto cercare una storia quotidiana priva di stranezze, ma l'anime cerca di far trasparire la sua vera essenza tramite ogni mezzo. I disegni dal tratto semplice e non completamente rifiniti, i colori pastello che negli sfondi lasciano punti di bianco attorno ai bordi come se fossero utilizzati da un bambino, e le musiche leggere e ripetitive sono tutti elementi che si rifanno alla semplicità e alla quotidianità di una vita tranquilla, senza chissà quali preoccupazioni. A dire il vero, sono presenti ostacoli lungo il cammino intrapreso dalla strana coppia, ma non così particolari da stravolgere l'atmosfera: trovare un asilo per Rin, scegliere un posto di lavoro che permetta a Daikichi di occuparsi meglio di lei, piccoli problemi relativi alla salute della bambina e ai suoi studi... Difficoltà genuine e trattate con la massima apprensione dal povero Daikichi, una lente con cui ogni spettatore riesce a vedere quanto possa essere complicata la vita del genitore, soprattutto se single. Una bella aggiunta è anche la conoscenza da parte di Daikichi della mamma divorziata del migliore amico di Rin, con cui è possibile esplorare anche il lato "femminile" della faccenda: una corsa contro il tempo continua per evitare che il pregiudizio possa vincere contro le sue effettive abilità come lavoratrice e come madre. Tutte queste tematiche sembrerebbero puntare verso aspetti un po' cupi e indigesti, ma la sceneggiatura, la regia e la semplicità stessa degli elementi artistici fanno sì che questi problemi abbiano la giusta importanza all'interno della narrazione. Non troppo preponderanti né presi in considerazione con superficialità.

Da un certo punto di vista le preoccupazioni paiono sminuite dalla stessa docilità della piccola Rin: a differenza dei suoi coetanei dimostra una maturità e delle capacità al di sopra della media, forse fin troppo estranee alla vivacità e ai capricci tipici dei bambini, anche se in parte spiegate con il fatto che Rin abbia vissuto con una persona molto anziana. Un aspetto del carattere che, comunque, manda alla deriva certi momenti nella sdolcinatezza, però mantenendo bene l'equilibrio fra questi e quelli più riflessivi.

Ma la vera semplicità di tutti i giorni è difficile da ottenere in un'opera creata apposta per lasciar svagare lo spettatore dalla realtà quotidiana, sebbene "Usagi Drop" sia davvero in grado di assottigliare il confine. L'evidenziare ogni prospettiva dell'essere genitore (da quelle più rosee a quelle più disfattiste grazie ai colleghi genitori di Daikichi e a chi non vuole fare il genitore), il voler scegliere un sentiero artistico improntato alla semplicità e la tranquillità con cui vengono affrontate le tematiche nel corso delle puntate rendono la serie capace di essere, in ogni episodio, una normale giornata di vita vissuta. Non esistono buoni e cattivi, esiste solo il relativo modo di pensare di ciascuna persona, esiste solo l'emozione di stringere la manina di un bambino e sentire la sua felicità come propria.
Un anime capace di trasmettere la pura bellezza di essere genitore, nonostante le varie opinioni contrastanti che si possano incrociare per strada.

Otto, perché è difficile rendere la quotidianità nel mondo dello show business, ma "Usagi Drop" riesce a trasmettere, in ogni suo elemento, la semplicità della vita del genitore.


 1
Rachelle

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Se penso a questo anime mi viene in mente qualcosa di dolce. Daikichi, un trentenne single, disilluso, abitudinario, grande lavoratore e che non disprezza le uscite serali con gli amici, si reca al funerale del nonno. Qui incontra una bambina, figlia illegittima del nonno avuta da una donna molto più giovane, che rischia di rimanere sola. Infastidito dalle reazioni della famiglia, decide di adottarla e la porta a casa con sé. Che non sappia assolutamente nulla di come crescere un bambino, di che necessità abbia, di come funzioni il mondo di un genitore ovviamente se ne rende conto soltanto dopo. E un po' alla volta la presenza della piccola Rin inizierà a sconvolgergli la vita, partendo dalla ricerca di un asilo, dal cambio del lavoro e delle abitudini quotidiane. E Daikichi torna a sorridere, a preoccuparsi, inizia a fare amicizia con altri genitori e con una mamma un po' speciale, entrando in un mondo tutto nuovo, reso più colorato e allegro da Rin, presenza ormai insostituibile nella sua vita. Anime dolce, sulla crescita di un uomo dall'esistenza grigia che si vede stravolgere l'esistenza dall'arrivo di una piccola bambina spettinata che gli insegnerà a sorridere e amare di nuovo.
Buona grafica, dai tratti leggeri e dai colori tenui, accompagnata da piacevoli musiche di sottofondo adatte alla dolcezza della trama, abbastanza ben costruita.


 2
Raw

Episodi visti: 11/11 --- Voto 10
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler

"Usagi Drop" narra le vicende di Daikichi e Rin: il primo, trentenne, avviato in una buona azienda con possibilità di carriera; la seconda, bambina di sei anni, orfana di padre (abbandonata inoltre dalla madre), imparentata con Daikichi in quanto figlia di suo nonno. L'esistenza di Rin rimane celata all'intera famiglia fino al decesso del nonno di Daikichi, dal momento che quest'ultimo aveva deciso di vivere gli ultimi anni isolato rispetto al resto della famiglia.
In questo realistico slice of life osserviamo tutto l'iniziale rifiuto dei familiari del "vecchio" a Rin, vista come un'estranea e come elemento di vergogna. In occasione del funerale la piccola Rin sente tutto il giudizio della famiglia su di sé e ciò la porta a mostrare un carattere solitario e taciturno che in realtà non le appartiene. Quando la famiglia decide di discutere delle sorti di Rin, Daikichi rimane impressionato dai ragionamenti dei familiari, che proprio non vogliono la piccola con loro, ed è in quel preciso momento che Daikichi decide di chiedere alla bambina se vuole restare a vivere con lui.
Ho iniziato ad apprezzare l'anime da questo punto in poi.
Daikichi pone a Rin una scelta (come farà anche in futuro): poteva imporsi ai familiari affermando che si sarebbe occupato lui della bambina non prendendo in considerazione l'opinione di quest'ultima... ma non lo ha fatto, a dimostrazione di come il suo gesto sia legato alla reale volontà di prendersi cura di quella bambina, considerando e rispettando anche le scelte di quest'ultima e accettando anche i suoi eventuali rifiuti. Emblematico è l'esempio di quando Daikichi chiede a Rin di diventare suo padre a tutti gli effetti e lei rifiuta sostenendo che mantenere il suo cognome è importante perché suo padre è il "nonno" (di Daikichi) e "Daikichi dovrebbe rimanere solo Daikichi".
Da quando Daikichi adotta Rin cambia ed è lui stesso a rendersene conto. Cambiano le sue priorità... la sua vita era precedentemente organizzata esclusivamente su sé stesso, mentre ora deve tener conto di una persona in più, un bambino per giunta, che necessità di attenzioni, e per di più è solo. Daikichi riorganizzerà il lavoro, si occuperà di asili, di vaccinazioni, di letti bagnati... tutto questo nell'arco di pochi mesi. Si renderà conto di come fare il padre sia difficile e come questa condizione porti inevitabilmente a delle rinunce (più che ricompensate dall'affetto di un figlio), ma sarà per lui ugualmente dura, e vedremo un protagonista davvero "reale" nelle problematiche e nei dubbi che svilupperà. Rin, dal suo canto, affronterà presto temi importanti quali quello della morte, della famiglia, ma grazie all'aiuto di Daikichi, del suo amico Kouki e della madre Yukari riuscirà a ritrovare il perduto sorriso.

Tuttavia "Usagi Drop" non è solo la storia di Rin e Daikichi: abbiamo la madre di Kouki che da sola, con tutte le sue forze, fronteggia un divorzio, un bambino supervivace, un lavoro... trovando anche il tempo di essere solidale con i nostri protagonisti quando ne avranno più bisogno; dal lato opposto abbiamo la madre di Rin, Masako, che deciderà di rinunciare alla figlia per carriera, cosa che in ogni modo la segnerà.

Padri e madri soli, madri che abbandonano i propri bambini, padri anzianissimi, coppie in crisi... "Usagi Drop" colpisce nel modo in cui riesce a parlare di famiglia: non è famiglia solo il nucleo marito-moglie-figlio e non basta - e non serve! - essere un componente di questo nucleo per ricevere affetto e per avere la capacità e la forza di darne.

Per quanto riguarda le animazioni, nulla di particolare da segnalare se non la loro semplicità e piacevolezza, così come le musiche sempre pertinenti al contesto.


 8
giacgiac

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Avvicinando un qualunque titolo, sia esso un film, un libro o un fumetto, si ha più o meno una vaga idea di quello che l'opera può dare, grazie a pareri di amici, recensioni o semplicemente da quanto si può evincere dal titolo; così, durante la visione, si scopre spesse volte che l'idea che ci si era fatti in partenza era sbagliata, anzi, è meglio dire che essa non era del tutto corretta. Se poi il titolo che si prende in considerazione non appartiene alla cerchia dei propri generi preferiti, è facile che ci si ritrovi spiazzati, come a me è capitato con "Usagi Drop". Partito con l'idea di avere tra le mani un anime leggero, che fungesse da intermezzo tra opere un tantino più impegnate, ho scoperto invece una faccia dell'animazione giapponese che ancora non avevo avuto modo di apprezzare appieno; seppur non ai livelli di quel "Wolf Children", audace inno all'amore e alla forza di ogni madre, qui "Usagi Drop" vuole essere sì un encomio del genitore solo, ma ribaltando la prospettiva e prendendo per protagonista un ragazzo "padre", alle prese con una piccola peste di sei anni, in modo da dar vita a un anime che alterna i dolci momenti di vita quotidiana a profonde riflessioni su temi attuali come il matrimonio, la famiglia e lo stesso ruolo di genitore.

Il protagonista, Daikichi, trentenne impiegato in una ditta di abbigliamento, è costretto a recarsi nel suo paese natale per la scomparsa del nonno ottantenne, trovando però al suo arrivo a casa un singolare, quanto inaspettato membro della famiglia, ossia Rin, la figlia di sei anni del defunto nonno. Tra lo scandalo e lo stupore dei parenti, il destino della bambina pare incerto, nessuno sembra disposto ad accudirla e l'alternativa più quotata è affidarla a un qualche servizio sociale, lavandosene ben bene le mani di lei e del suo futuro. A questo punto Daikichi, infastidito dalla noncuranza dei familiari, decide di prendere la bambina a proprio carico e vivere con lei finché la famiglia non avesse trovato una soluzione stabile per la piccola Rin. Comincia così un'avventura straordinaria, nella sua ordinarietà, per questa improbabile coppia, che la porterà a sviluppare un rapporto magico, unico e indissolubile. Daikichi scoprirà che essere genitore, e diventarlo di una bambina già cresciuta, è più difficile del previsto; sarà costretto a sacrifici sul lavoro e a rinunciare a buona parte del proprio tempo libero, sempre a disposizione dei mille bisogni della piccola Rin, che da parte sua si dimostra volenterosa di aiutare il nipote - perché tecnicamente Rin è zia di Daikichi - a preparare il pranzo e sbrigare faccende in casa. Tutti i momenti passati assieme dai due protagonisti fortificano il rapporto che si è venuto a creare, riuscendo pure, nel mio caso, a coinvolgere lo spettatore grazie all'alternanza di scene di liete e soavi ad altre più tese e tristi. I problemi di un genitore non si fermano a preparare da mangiare e andare a prendere il proprio figlio a scuola, ma si estendono anche a dove il genitore può intervenire e dove invece deve astenersi dal farlo, portando spesso una diatriba interiore tra istinto paterno e razionalità. Emblematico in questo caso è un episodio che voglio citare, un momento di riflessione in cui Daikichi, stressato dal lavoro e sempre impegnato a crescere la bambina, si chiede se effettivamente sia più lui a fare da genitore a Rin o più lei a insegnare e fornirgli continui insegnamenti di vita. Ed è proprio questo il concetto fondante dell'intero anime: queste esperienze non sono mai unilaterali, c'è sempre un dare e un ricevere, Daikichi decide di dedicare la sua vita a Rin, rinunciando alla carriera e a una vita sociale attiva, ma venendo ampiamente ripagato dal sorriso smagliante - e un po' sdentato - della bambina, l'unica cosa che potrebbe risollevarlo dopo una devastante giornata di fatica.

Quindi per me "Usagi Drop" è l'ennesimo di esempio di come si sbagli a giudicare un libro dalla copertina; è un'opera che può essere vista su due livelli, come semplice slice of life dai colori tenui e le musiche rilassanti, che narra un'insolita storia familiare, o come opera dai risvolti più psicologici e adulti, che vuole dare un messaggio, oltre a intrattenere. Assegno dunque un otto abbondante a questo titolo, fermamente intenzionato a recuperare la storia nella sua versione originale cartacea. Consigliato davvero a tutti.


 1
mk00

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Questo è un anime dedicato sopratutto a una fascia di pubblico matura, che fa notare come crescere significhi prendere delle responsabilità e come la presenza di un piccolo (piccola, in questo caso) possa cambiare in meglio la vita di un uomo solitario e in carriera.
A parte la relazione di parentela che c'è fra Daikichi e Rin, visto che, nonostante il paradosso delle età, lei è la zia di lui e la piccola chiama il padre "nonno" (come fa Daikichi), si crea un rapporto di quasi dipendenza, visto che la bambina ha bisogno di un tutore e Daikichi invece scopre un mondo nuovo fatto non di lavoro ma di famiglia. Al proposito, lui, in varie occasioni, si pone, in maniera sensibile, la domanda su "chi sta crescendo chi", in una forma che trova più risposte.
Più di altri anime, inoltre, qui trovo uno spaccato della società giapponese in cui forse sono esposti e forse anche criticati alcuni modi di essere e di vivere. Mi riferisco soprattutto al fatto che nessuno in famiglia, all'inizio, volesse prendersi cura di Rin, perché la bambina, frutto di una relazione in tarda età del nonno, avrebbe portato vergogna alla famiglia che se ne fosse occupata (?!), al rapporto ossessivo con il lavoro sia dal punto di vista della madre reale di Rin che della necessità (tipica giapponese) di dover domandare un declassamento, perché è tanto difficile coniugare esigenze familiari e lavorative (questo appare in due casi), o al bere con i colleghi nel dopo lavoro rinunciando al tempo in famiglia.

Oltre a questi aspetti emerge la personalità di Daikichi, che in un impulso di generosità si offre per un compito inatteso e che riesce a svolgere in maniera impeccabile. L'altro personaggio è Rin, di cui si segue l'evoluzione e di cui si nutre istintiva simpatia sia per la vicenda umana sia per il carattere sia per un abile disegno. Altri personaggi sono Haruko con bambina, la madre di Daikichi che, seppur tradizionalista all'inizio, si comporta da nonna amorevole, e Kazumi (sorella di Daichiki), ancora acerba per una vita di responsabilità. Al di fuori della famiglia di origine, tanto importante è Kouki con la mamma, che rappresenta uno specchio di Daichiki al femminile e si pone come personaggio tanto positivo e riflessivo. Sicuramente, ma non ultima per importanza, la madre vera di Rin, che viene raffigurata con una difficile personalità, a volte come una ragazza inesperta, impaurita e inadeguata, a volte come una icona del superlavoro (tipico giapponese), ma con vari dubbi e probabilmente sensi di pentimento per il comportamento tenuto nei confronti della figlia.
Nelle puntate si nota la crescita personale di entrambi, intesa come crescita di età anagrafica da uno stato puramente infantile in avanti e crescita come comprensione e gestione delle problematiche familiari; tutto ciò passa in vari momenti della vita dei bambini: l'asilo, le elementari, i primi amichetti (Kouki), i denti da latte, l'albero... Probabilmente le prime puntate sono quelle più interessanti, perché è proprio qui che lo spettatore scopre come nasce e si modifica il rapporto un po' casuale fra queste due persone che vivono assieme un po' per necessità e senso di responsabilità all'inizio, e tanto per scelta in seguito.

Un anime molto profondo con tematiche di vita e di riflessione.
Indovinatissimi i colori tenui che creano tenerezza e tranquillità.
Forse, chi lo sa, mi ero costruito una fine leggermente diversa, e in questo sono rimasto un po' interdetto (forse il finale lascia spiragli per serie future?), ma un anime visto quasi tutto di fila (questione di gigabyte da non superare...) che ha lasciato una immagine toccante, positiva e di serenità diffusa.


 1
mayedda

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Tra le varie alternative che la vita può offrire c'è anche quella di diventare inaspettatamente padri a trent'anni e non esserlo tra l'altro nemmeno naturalmente. Dopo questa prima frase sembra che l'anime sia già destinato alla noiosità o alla solita storia di un orfano in cerca di una famiglia; in realtà è molto di più di una storia semplice e banale.

"Usagi Drop" è appunto la storia di Daikichi che diventa padre, o quasi padre, dopo una storia un po' strana per colpa o no del suo nonno. Daikichi, ritornato a casa per via del funerale del nonno, scopre che lo stesso ha avuto da una relazione nascosta la piccola Rin. La bambina di appena sei anni sembra soffrire di solitudine e di depressione, al punto che parla pochissimo e sembra che non riesca a stringere amicizia. Il problema sorge appunto quando tutta la famiglia è riunita, e devono prendere una decisione su chi si prenderà cura di questa bambina ora che il nonno non c'è più. Decisione non facile, visto che tutti un po' per vergogna e un po' per la voglia non vogliono prenderla in casa. Daikichi, il cui unico obbiettivo fino a quel momento era la carriera, spinto dal buon senso e da un infinito buon cuore accoglie la piccola Rin in casa propria. Da questo momento inizia per lui uno stravolgimento della propria esistenza. Ciò che prima era di estrema importanza come la carriera diventa solo un vago ricordo e al centro della sua vita ci sarà Rin. Via via che le puntate scorrono, la presenza di Daikichi per Rin permette alla piccola di aprirsi e di vivere come una bambina di sei anni, migliorando la sua esistenza, e dall'altro lato Rin riesce a far aprire a Daikichi il suo infinito cuore, che fino a quel momento sembrava essere chiuso e sigillato, apparendo agli altri come un ragazzo scontroso e arrabbiato col mondo intero.

L'anime è molto profondo, molto intenso e carico di emozioni, che forse per la tematica trattata e le situazioni che vengono presentate credo che sia destinato a un pubblico più adulto e maturo rispetto a uno adolescenziale o giù di lì.

La vita di un uomo che si ritrova a dover educare e vivere con una bambina di cui si sa poco o nulla e per di più traumatizzata è davvero difficile da affrontare, e lo è ancora di più se lo si fa da solo. I problemi che nascono da questa convivenza vanno da quelli più banali come l'acquisto di pigiami e scarpe, a quelli più complessi, come una possibile adozione.
Il rapporto tra i due inizia da prima come una amicizia, per poi spingersi oltre e creando un legame molto più profondo, al punto che Rin sembra dire che il suo affetto per Daikichi sia quasi meglio di quello tra padre e figlia. Se da un lato Daikichi dovrebbe provvedere a educare Rin, dall'altro anche Rin regala dei begli insegnamenti a Daikichi, al punto che più volte durante le puntate lui stesso si chiede chi sia l'adulto tra i due.
La vita e i sentimenti vengono analizzati sia dal punto di vista del mondo adulto che lavora, che cerca di insegnare e di far conoscere cose belle al proprio bambino, sia dalla parte dello stesso bambino che non capisce perché gli adulti divorzino, o perché siano arrivati tardi a prenderlo dall'asilo. Situazioni, queste, che in "Usagi Drop" vengono trasmesse con intensità allo spettatore e sono punto di riflessione per lo stesso.

La grafica è davvero originale. Tutto l'anime, o quasi, è colorato con l'acquarello, rendendo la storia scorrevole come l'acqua che compone i suoi colori, trasmettendo allo spettatore quella sensazione di calma e tranquillità che lo caratterizza.
Il mio giudizio è più che positivo, perché le undici puntate che lo costituiscono le ho viste praticamente di fila, sintomo per me che l'anime merita considerazione. Una serie anime capace di far sorridere, commuovere, ma anche ridere proprio come sono i personaggi di questa storia.


 8
Bradipo Lento

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Esistono eventi che possono sconvolgere la nostra vita nel giro di un momento. Una volta accettata la nuova situazione è bello accorgersi che la felicità si trova nelle piccole cose che facciamo tutti i giorni, e che quello che sembrava impossibile può essere alla nostra portata se decidiamo di impegnarci. Questo, a grandi linee, è quello che mi ha lasciato Usagi Drop: uno slice of life che non vuole portare sullo schermo grandi drammi come quelli narrati in Ano Hana, ma la vita comune, con tutte le difficoltà che porta con sé.

La storia inizia al momento in cui Daikichi, un single trentenne, torna alla casa del nonno materno per i funerali dell'uomo. Qui incontra Rin, una bimba di sei anni taciturna, che sembra incapace di relazionarsi con i presenti. Daikichi scopre che Rin è la figlia illegittima del nonno avuta da una relazione con Masako - la donna che faceva le pulizia nella sua casa - e che la piccola è stata cresciuta dall'uomo perché abbandonata dalla madre. Daikichi si oppone al volere dei propri familiari - che vorrebbero mandare Rin in un istituto - e porta a casa sua la bimba per accudirla ed educarla. La scelta di Daikichi ha un effetto dirompente sulla sua esistenza: prendersi cura di un bambino richiede tempo, e questo lo porterà a mettere in discussione la sua carriera professionale. Il compito appare arduo, ma Daikichi scoprirà di poter contare sull'aiuto di altri genitori e in particolare su quello di Yukari - una donna di trentadue anni che dopo il divorzio cresce il figlio da sola -, che saranno in grado di dargli consigli utili per affrontare le piccole difficoltà quotidiane.

La trama è molto semplice, ma l'anime riesce comunque a trasmettere grandi emozioni. Passaggi divertenti - Rin che rimprovera Daikichi perché non è composto a tavola, o le scuse della bimba per giustificare la pipì a letto - si alternano a momenti molto intensi - la scena delle genziane nel primo episodio -, davanti ai quali è molto difficile non commuoversi.
La caratterizzazione dei personaggi è un altro dei punti di forza dell'anime. Rin è perfetta nella parte che le è stata cucita addosso, quella della bambina rimasta sola al momento della morte del "nonno" - così lei chiama il padre - che teme di essere abbandonata nuovamente. Nel corso degli episodi dimostrerà di essere molto profonda e più matura delle sue coetanee, ma anche piena di paure e timori che le derivano dagli eventi passati, e bisognosa di un adulto su cui fare affidamento. Anche Daikichi si dimostra molto maturo, al contrario di quanto si potrebbe immaginare, sapendo che a trent'anni è ancora single - situazione giudicata in maniera molto negativa dai nipponici - e basa la sua vita esclusivamente sul lavoro. Pur non avendo nessuna esperienza nell'accudire i bambini, dimostrerà di sapersela cavare bene con Rin e di comprendere a pieno la psicologia infantile.
Finale aperto a tutti gli sviluppi, come suggerito dal titolo dell'ultimo episodio (Il primo passo). Questa non è una pecca: non ho letto il manga e quindi non sono in grado di stabilire il grado di parallelismo delle due opere, ma il punto in cui finisce l'anime lascia un senso di gioia per una situazione che sembra stabilizzarsi.

La grafica è semplice e delicata, con colori sfumati che ricordano quelli degli acquerelli: scelta stilistica particolare che ho apprezzato. Mi sono piaciute molto anche le sequenze in cui Rin è emozionata, triste o arrabbiata, quando la sua faccia viene disegnata in maniera semplificata: gli occhi si riducono a due puntini e le espressioni della bocca diventano semplici linee curve sul suo volto, come le disegnerebbe un bimbo della sua età. Divertentissime anche le scene in cui Daikichi si accorge di aver perso di vista Rin quando sono al supermercato o in altri luoghi affollati; qui i disegnatori hanno scelto di far apparire una sagoma bianca lampeggiante dove doveva esserci Rin, alla quale segue la reazione di stupore e paura di Daikichi.

Simpatici gli episodi extra di cinque minuti; ho visto i primi tre e ho trovato interessante il fatto che fossero dedicati ad alcuni momenti dell'anno che assumono un significato particolare per i giapponesi (l'autunno con il foliage, il Natale e l'hanami).

Mi sono ritrovato in Daikichi, che, dopo un po' di tempo trascorso con Rin, si accorge che la felicità sta anche nell'osservare il sorriso sdentato di una bimba a cui iniziano a cadere i denti da latte, o nel vedere la soddisfazione della piccola per aver vinto una gara. Forse il mio giudizio è influenzato dal fatto che quasi tutti i giorni passo un po' di tempo insieme al mio nipotino di quattro anni, ma a volte mi sono trovato a condividere alcuni dei pensieri dei personaggi di questo anime: sono io che cresco lui o è lui che cresce me? Il tempo che passo con lui, anche se è sottratto ai miei interessi, è un dono prezioso, e quando capita che non venga a trovarmi sento che mi manca qualcosa.

Una serie molto profonda dove gli eventi vengono narrati con leggerezza e con i giusti intermezzi comici a stemperare il clima quando rischia di diventare troppo cupo o triste, che non scade mai nel ridicolo: consigliata a tutti quelli che vogliono emozionarsi imparando che la felicità, spesso, è più vicina di quanto si creda.


 2
Marco Onizuka

Episodi visti: 11/11 --- Voto 7
Un anime che insegna molto e che fa passare spensieratamente quei venti minuti di episodio: queste sono le prime cose che vengono in mente pensando a questo anime. Un bell'approfondimento sul tema dell'avere figli, di tutte le gioie e le difficoltà che ne derivano, tutto mostrato in maniera semplice, ma efficace, e che più di una volta strappa il sorriso grazie alla piccola e tenera protagonista. Le OST sono piacevoli, l'ending mi è piaciuta molto, e i disegni sono buoni. Nel complesso è un bell'anime, che, nonostante si discosti dai miei generi preferiti, è stato comunque molto piacevole e anche in parte istruttivo. Corto, ma bello.

Utente1336

 1
Utente1336

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
"Usagi Drop" è una serie del 2011 prodotta dallo studio Production I.G., adattamento animato del manga omonimo di Yumi Unita. E' composta da undici episodi.

La serie narra di un ragazzo, Daikichi, che, in seguito alla morte del nonno, deciderà di prendersi cura della figlia di sei anni avuta con una donna molto più giovane di lui. Si troverà così a dover crescere una bambina non avendo la minima idea di come si fa.
"Usagi Drop" è una serie che alterna momenti comici e drammatici ad alcuni più toccanti, e procede abbastanza spedita e lineare fino all'ultimo episodio. Gli eventi che si susseguono e i problemi che Daikichi e Rin saranno costretti ad affrontare sono molto realistici. Troviamo così un uomo trentenne che non ha la più pallida idea di come crescere una bambina, una bambina che nel giro di pochi giorni ha perso il padre ed è stata abbandonata dalla madre, le diverse difficoltà dovute al lavoro di Daikichi e una madre, molto probabilmente non ancora pronta ad esserlo, che ha abbandonato la figlia. Purtroppo tutti questi temi alquanto delicati non sono affrontati in maniera molto approfondita e, anzi, sono poco più che accennati.

I personaggi sono veramente ben caratterizzati, almeno quello principali, ovvero Daikichi e Rin.
Rin è una normalissima bambina come tutte le altre, costretta a doversi trasferire a causa della morte del padre e dell'abbandono della madre. Una situazione non facile per lei, ma verrà aiutata da Daikichi, che decide di prendersene cura. Fin da subito ci si affeziona a Rin, all'inizio molto taciturna, ma che poi si rivelerà essere una bambina molto sveglia.
Il personaggio migliore è sicuramente Daikichi. Si presenta come il classico trentenne un po' burbero, ma si rivelerà essere una persona di buon cuore, capace di adottare una bambina che altrimenti sarebbe finita in un orfanotrofio. Daikichi si affeziona fin da subito a Rin, le fa da padre e si sacrifica abbastanza, soprattutto nell'ambito lavorativo, per poterla crescere e starle accanto come ogni bambina di quell'età ha bisogno. Durante il corso della serie vediamo quindi tutto il percorso di Daikichi per diventare un bravo padre, attraverso gli ostacoli e le difficoltà che i due dovranno affrontare.

Per quanto riguarda il comparto tecnico abbiamo un ottimo character design, molto espressivo e molto simile a quello del manga, e delle ottime animazioni. Molto bello anche l'effetto pastello dei colori. Buona anche la colonna sonora, assolutamente calzante al timbro e all'atmosfera che si respira durante il corso della serie. Ottimo anche il doppiaggio giapponese.
"Usagi Drop" è, in definitiva, un'ottima serie, che, pur senza particolari colpi di scena, ma, anzi, in modo piuttosto lineare, ci presenta diversi temi piuttosto delicati, anche se poco approfonditi, e intrattiene, diverte e fa riflettere grazie alla miscela di comicità e dramma e agli ottimi personaggi. Una serie da far vedere a chiunque sostenga che per crescere bene un bambino bisogna essere per forza in due.


 2
Rygar

Episodi visti: 11/11 --- Voto 10
Molti mi parlarono bene di quest'opera dalle tematiche così particolari e anomale, e io, nonostante le rimostranze iniziali (non è il mio genere, non è certo un capolavoro di grafica e non sembra affatto un'opera elaborata), provai a darle una chance. Vi posso confermare che mi sono allineato al pensiero degli estimatori dell'opera.
"Usagi Drop" è un'opera anomala con protagonisti anomali: un trentenne (finalmente!) e una bambina. Per una volta i figli degli anni '70/'80 sono rappresentati in una serie animata nella loro versione adulta. E devo dire che la riuscita globale dell'opera è eccelsa: "Usagi Drop" si conferma come un piccolo grande capolavoro d'animazione.
"Usagi Drop" è un piccolo anime di undici episodi della stagione estiva 2011, derivante dall'omonimo manga del 2005. La caratterizzazione degli episodi è classica, per cui non sono stati adottati particolari espedienti narrativi.

Trama: Daikichi è un single trentenne impiegato d'azienda, come ce ne possono essere molti. Un giorno gli muore il nonno; durante il funerale ha modo di rivedere la sua famiglia e i suoi parenti e, inaspettatamente, scopre che suo nonno ha avuto una relazione extraconiugale dal quale è nata una bambina, Rin. Considerata quasi come un "frutto del peccato" e fonte d'imbarazzo da parte dei famigliari, Rin non ha pretese o rimostranze. Daikichi, contrariamente all'opinione dei parenti, intende prendersene cura, facendola vivere con lui. Immediatamente scoprirà che la bambina è straordinariamente acuta e intelligente, tanto da elargirgli delle piccole perle di saggezza. Da quel momento comincia la loro piccola grande avventura, tra le difficoltà del vivere quotidiano e la scoperta di "nuovi mondi".

Grafica: la grafica rispecchia fedelmente l'opera originaria, per cui risulta estremamente semplice (nonostante l'opera di cosmesi che aumenta il dettaglio complessivo); non mancano tuttavia alcuni tocchi di classe, i primi minuti di ciascun episodio hanno tinte acquerellate, per passare a una colorazione canonica nei minuti seguenti. Character design semplice e piacevole.

Sonoro: piacevole nel suo complesso. Opening ed ending sono davvero carine, OST piacevoli. Il doppiaggio è ottimo per ciò che concerne i personaggi. Gli effetti sonori sono sicuramente non elaborati, ma totalmente realistici.

Personaggi: sono il grande punto di forza dell'anime. I personaggi sono estremamente realistici, piacevoli e divertenti. La caratterizzazione non scende nell'iper-dettaglio ma è comunque splendidamente ben realizzata nella sua semplicità. Tutti si evolvono, tutti imparano a vicenda dagli altri, tutti tentano di migliorarsi e aiutare il prossimo. Gran bel messaggio morale.

Sceneggiatura: tutto sembra rispecchiare l'intelaiatura proposta dal manga, per cui chi l'ha letto non troverà alcuna sorpresa nell'anime. La gestione temporale è ottima. La storia fila che è un piacere, è gestita fluidamente, senza gap o salti temporali inspiegati. I dialoghi sono realizzati perfettamente.

Finale: il finale riesce a conservare la dolcezza e la delicatezza degli altri episodi. Nonostante lasci qualche spiraglio per eventuali serie future, è comunque un finale completo, che conclude degnamente un arco narrativo. Bello e maturo.

In sintesi, "Usagi Drop" è nel contempo un'opera matura, sensibile e delicata, adattissima a tutte le generazioni. Geniale nella sua semplicità e nell'efficacia con cui tratta alcune tematiche così complesse e delicate come l'essere figli illegittimi, il costruire una famiglia anomala nonostante l'iniziale ostilità della famiglia, il confrontarsi con altre situazioni analogamente complesse (ossia far crescere dei figli pur essendo divorziati, ecc.) e ultimo, ma non per importanza, il crescere insieme. "Usagi Drop" è un'opera che fa crescere tutti, dai bambini, agli adulti, fino agli anziani, ed è per questo che la reputo vincente nel suo genere. Consigliato a tutti, ne vale la pena.


 1
A-fedcII

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
È difficile commentare un'opera di questo tipo. La sua semplicità è così complessa che risulta davvero molto difficile dare una opinione che riguardi tutto l'anime.
Usagi Drop è la trasposizione animata dell'ormai concluso manga di Yumi Unita. Production I.G. nel 2011 ha trasposto la versione cartacea facendola diventare, per la felicità dei fan della serie, un sorprendente anime. Non pensavo che una storia con una trama così semplice potesse prendermi e farmi emozionare così tanto.

Daikichi è un trentenne, impiegato in una ditta locale di trasporti, senza una ragazza da ormai diversi anni. Rassegnatosi alla sua normale e noiosa vita, non vede rivoluzioni all'orizzonte, finché accade un fatto che non si sarebbe mai aspettato. Dopo il funerale di suo nonno scopre che quest'ultimo, poco prima di morire, ebbe una figlia da una misteriosa donna sconosciuta ai suoi parenti. La piccola Rin, indifesa bambina di cinque anni, soffre la morte del padre e non può più contare su nessuno finché, con un grande atto di buonismo, il nostro Daikichi la porta a casa con lui. Da qui inizieranno molteplici avventure e disavventure che riguarderanno loro due e non solo.

Opera diversa dal solito, Usagi Drop si presenta come uno di quegli anime che o ci prendono in pieno o sono dei giganteschi buchi nell'acqua. Devo dire che questo ci ha preso alla grande. Una commedia con temi abbastanza forti che forse a non tutti potrebbe piacere. Un josei adulto che racconta della vita quotidiana di una bambina e di quello che tutti scambiano per il padre, ma che è inesorabilmente il nipote.

Difficile iniziare a vedere questo anime senza pensarci, visto che le animazioni Production I.G. non sono splendide. Devo dire che anche io non le adoro, ma è davvero impossibile non affezionarsi alla piccola Rin o alle molteplici disavventure quotidiane di Daikichi e di tutti i protagonisti che compaiono, pure quelli che ricoprono ruoli infimi, davvero ben caratterizzati.
Da vedere senza pensarci due volte. Un anime estremamente poetico ed emozionante.


 1
HaL9000

Episodi visti: 11/11 --- Voto 7
"Usagi Drop" è un anime dai toni delicati e con una buona dose di umorismo, che parla di un argomento che banale non è affatto. Il tema delle famiglie allargate/nuove/atipiche è oramai un argomento ampiamente dibattuto in molti Paesi e da qualche anno a questa parte, per lo meno nei Paesi più sviluppati, se ne parla sempre più liberamente. Ma non è certo mia intenzione lanciare un "pippone" sociologico, quanto piuttosto di inquadrare con più precisione il contesto dell'opera.

Detto ciò, passiamo pure all'anime vero e proprio. Devo dire che "Usagi Drop" è un anime piacevole e leggero al punto giusto, con i due protagonisti ben azzeccati (in particolare la bimba, Rin, è adorabile) e con un livello tecnico buono. Forse il difetto principale sta nell'intreccio narrativo: in fin dei conti assistiamo alla maturazione personale di Daikichi, ma, a parte questo seppur non trascurabile dettaglio, non si capisce bene dove l'anime voglia andare a parare. Si lascia intravedere una possibile liaison amorosa, ma senza nessuna conclusione precisa; si conosce la madre naturale di Rin e anche qui non si capisce bene quali siano i motivi del suo comportamento. Può anche darsi che sia prevista una serie sequel.

Per questi motivi, pur essendo la mia valutazione complessiva positiva, non mi sento di dare un voto particolarmente alto a questa serie.


 1
ElyCChan

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler

"Usagi Drop" è un anime di undici episodi tratto dalla prima parte del manga di Yumi Unita. Prodotto dalla Production I.G, è stato messo in onda nella stagione estiva 2011.

Daikichi ha trent’anni, è single e lavora presso un'azienda tessile. Un giorno d'estate viene a mancare suo nonno materno, Souichi; al funerale si scopre che il vecchio ha avuto una relazione con una presunta amante (sparita dalla circolazione) e dal loro amore sia nata Rin, una graziosa bimba di sei anni. Imbarazzati, i parenti del defunto non vogliono avere a che fare con questa bambina; dopo una lunga discussione senza esiti positivi nei confronti di Rin, Daikichi decide di portarla a vivere con lui. E da qui inizia la nuova vita del protagonista: tutto è cambiato e Rin, in qualche modo, riuscirà a creare un nuovo "Daikichi".

Questo è un anime molto toccante da cui prendere spunti di riflessione. Spesso i giovani (come me) pensano che crescere un figlio sia una cosa da niente, specie se si è in due: ebbene, non è vero. Quest'anime mi ha dato molti spunti di riflessione: da soli, in due, in tre, in mille, crescere un figlio è sempre un'impresa ardua. Mille preoccupazioni, anche le più sciocche, prendono i genitori, e anche Daikichi ne ha parecchie con Rin, visto che non ha mai convissuto con nessuno e non ha nemmeno la ragazza. Diventare una figura che richiami quella paterna per lui è una fatica immensa, ma alla fine ci riesce avendo un bellissimo rapporto con Rin. Essendo il suo tutore, si informa sempre di più sulla presunta amante del nonno e arriva persino ad incontrarla; Masako Yoshii, una giovane mangaka in erba, spiega al protagonista tutte le motivazioni che l'hanno portata ad abbandonare Rin, ma sempre volendole bene.

Il lato tecnico è ottimo: i disegni all'inizio possono sembrare semplici e di poco conto, ma poi ci si abitua e la loro semplicità si adatta perfettamente alla storia; i colori sono perfettamente adattati alle situazioni, niente "colori evidenziatore o flash che ti accecano" e niente "talmente scuro che non si vede nulla"; il sottofondo musicale è particolare e delicato, adatto per un anime commedia e slice-of-life; le sigle sono simpatiche, infantili e adatte a un'opera del genere. I personaggi cambiano caratterialmente nel corso degli episodi e Daikichi troverà anche un nuovo amore, grazie alla piccola Rin; il tutto tra risate e momenti di riflessione.

Il voto finale è un nove meritatissimo. Forse il finale aperto lascia un po' l'amaro in bocca (avrei voluto che Rin avesse incontrato Masako), ma, d'altronde, gli anime slice-of-life non possono avere una conclusione vera e propria. Adatto a chi vuole passare qualche pomeriggio con il sorriso sulle labbra e a chi cerca un anime da cui trarre spunti di riflessione.


 1
Yurippe92

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Un anime assolutamente da vedere.
I temi toccati sono molto profondi e fonte di svariati spunti di riflessione. Il rapporto tra Daikichi e Rin è sviluppato bene e non presenta incongruenze, e credo che sia molto somigliante alla realtà.
I personaggi secondari sono caratterizzati molto bene e agiscono esattamente come ci si aspetta da loro, dato che ogni loro azione deriva da una ragione che, seppur più o meno condivisibile, risulta comunque sempre consona al contesto nel quale sono collocati.
Per quanto riguarda i disegni, li ho trovati molto belli, ben definiti e pertinenti allo stile e al clima della storia. Consiglio questo anime soprattutto ad un pubblico femminile; nonostante ciò, credo che anche quello maschile possa apprezzarne la storia e capirne i temi trattati.

Tacchan

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
"Usagi Drop" è un piacevole slice of life che si differenzia in modo netto dalle altre produzioni e strizza l'occhio a un pubblico abbastanza adulto. Sebbene la giovane età della protagonista, esso tratta tematiche spinose e non facili da raccontare senza annoiare. Non si tratta certamente di un titolo dal ritmo incalzante e in certi momenti risulta lento, tuttavia riesce a coinvolgere ed emozionare, in modo semplice e delicato, senza alcun clamore o facile scorciatoia. Vi è molta poesia e dolcezza in "Usagi Drop", farà apparire timidi sorrisi sulle vostre labbra e probabilmente vi affezionerete alla giovane protagonista. Basta lei per animare un episodio, con le sue curiose e pungenti osservazioni, il suo entusiasmarsi per piccole cose, la sua dolcezza e tenerezza, la sua capacità di donare affetto, la sua necessità di riceverne e il suo timore di rimanere di nuovo da sola. Il tutto è raccontato in modo fluido e naturale, con una semplicità che risulta l'arma vincente di "Usagi Drop".

Se non bastasse la giovane protagonista, vi è al suo fianco un uomo che vede la sua vita stravolta, che è obbligato a rinunciare alla carriera e viene praticamente privato del suo tempo libero. Non è obbligato a questa scelta, viene spinto solo dal suo buon cuore, ma più si prosegue con gli episodi più risulta evidente che il prezzo che ha dovuto pagare è stato ben poco per quello che ha ricevuto in cambio. Crescere un bambino non è un gioco e "Usagi Drop" ve lo mostra in modo chiaro: già un piccolo raffreddore può essere un grosso problema, ancor più se si è genitori single. Eppure, nonostante queste difficoltà, la vita del protagonista finalmente acquisisce un senso.

Il soggetto è quantomeno curioso: il nonno di Daikichi ha, a seguito di un rapporto non ufficiale, una bambina. Vista l'età, muore quando Rin è ancora una bambina. Nessuno sa chi sia sua madre e la presenza della bambina al funerale è vissuta con imbarazzo dai familiari. Daikichi è l'unico a notarla e, bene o male, lei timidamente lo contraccambia. Decide, tra lo stupore di tutti, di portarla a casa con sé.

L'anime si conclude senza una vera e propria fine, ma d'altronde va benissimo così, non l'ho trovata necessaria.
"Usagi Drop" è realizzato con cura e attenzione, un prodotto di qualità che può avere, per alcuni, l'unico limite di essere un semplice slice of life, quindi non avere una vera e propria trama. Si limita a raccontare piccoli spicchi di quotidianità tra Rin e Daikichi, ma ha il gran pregio di riuscire a farlo in modo piacevole ed emozionante, senza risultare né finto né forzato.


 3
mapobeat

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Si dice che i vecchi film della Disney siano adatti a persone di tutte le età, poiché mano a mano che gli anni passano è possibile comprendere la loro morale sempre di più, cogliendo quei dettagli che, magari, da bambini ci siamo lasciati sfuggire.
"Usagi Drop" è come uno di quei film, così semplice da apparire scontato, ma che è in grado di dare molta soddisfazione allo spettatore più attento e maturo. "Hotarubi no mori e" mi aveva già mostrato come la semplicità in uno slice of life fosse la chiave di tutto, ma grazie a "Usagi Drop" posso dire di aver compreso veramente quante potenzialità abbia questo genere spesso sottovalutato - pure io credevo erroneamente che non avesse più nulla da offrire. Il segreto che c'è alla base del successo di quest'anime è una storia d'amore, delicata, candida, a tratti sdolcinata, ma sempre sincera ed emozionante. La mancanza di eccessi e di amarezza può far apparire un po' troppo smielato quest'anime a chi, nella vita, non ha avuto la fortuna di trovare la felicità che invece Rin e Daikichi sono riusciti a costruire con naturalezza e pazienza.
Undici episodi in grado di insegnare molto a chi non ha ancora avuto figli, sono in grado di far provare nostalgiche emozioni a chi invece è genitore da una vita.
Esattamente come quelle immagini dalla doppia interpretazione - avete presente il vaso che allo stesso tempo può essere inteso come due facce di profilo? -, "Usagi Drop" è un anime dai tanti significati, e a seconda della nostra maturità saremo in grado di cogliere solo determinati insegnamenti.

La storia d'amore a cui ho accennato è quella tra Daikichi, trentenne che non ha ancora avuto modo di costruirsi una famiglia, e la piccola e silenziosa Rin, figlia illegittima del nonno di Daikichi, morto 6 anni dopo la sua nascita a una veneranda età. Provando pietà per quella povera bambina destinata a essere cresciuta da parenti insofferenti, l'uomo decide di prendersene cura.
Egli si renderà conto giorno dopo giorno che, nonostante tutti i sacrifici fatti per il bene di Rin, la felicità di avere qualcuno accanto a cui dare e da cui ricevere affetto è impagabile.
A fare da cornice a tutto ciò vi sono una grafica infantile, caratterizzata da disegni dai colori accesi, e una colonna sonora spensierata, che ricorda le vecchie canzoncine a cui eravamo abituati all'asilo.

Una serie del genere non necessita di un finale né tantomeno di colpi di scena. Per come è stato ideato, nella sua semplicità, l'assenza di una conclusione vera e propria rappresenta invece uno dei tratti caratteristici di quest'anime, che, esattamente come il nespolo di Rin, è destinato a crescere sempre più, e quando darà i suoi frutti, una volta che si sarà fatto tesoro di tutto ciò che "Usagi Drop" vuole trasmettere, allora potremo renderci conto di quanto gustoso è il loro sapore.


 1
Musso92

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
"Usagi Drop" è la tenerezza fatta animazione. Mai prima d'ora avevo visto un affetto paterno e una dolcezza così evidenti in un anime. Anche i disegni sono azzeccati per il genere slice of life; ci sono inoltre OST rilassanti e un'atmosfera placida e tranquilla come poche. Di certo l'anime merita di essere visto.
Ma, da grande amante degli shounen, o almeno degli anime con una trama che unisca gli episodi tra loro, non posso dargli più di 8. Il motivo è abbastanza evidente: per quanto "Usagi Drop" sia carino, tenero, con dei personaggi più che normali, ben caratterizzati, e soprattutto con una morale, cosa che manca in molti anime recenti, non si può non notare che manchi una cosa fondamentale: la trama.

Passi che è uno slice of life, passi che si racconta la vita di tutti i giorni di un uomo che alleva una bambina, e passi anche che la serie ci insegni a rendersi conto delle responsabilità che vogliono dire avere un figlio, ma cavolo, mettere qualche straccio di situazione interessante non sarebbe stato male. Saranno due storie differenti, ma devo dire di aver apprezzato molto di più "Yotsuba", che mi ha strappato non poche risate, di quest'anime. Anche perché oltre allo slice of life, con che genere potrebbe essere classificato? Nessuno, penso.

E poi un'altra cosa che mi ha lasciato perplesso è proprio il protagonista, ossia Daikichi. Voi credete veramente che un uomo sui 30 anni, single, dedito al lavoro e felicemente per i ca**i suoi, decida di stravolgere la propria vita, adottando una bimba mai vista prima, dedicandosi anima e corpo a lei, tra sacrifici vari, tra l'altro scoprendosi un padre innato? Per quanto riguarda la nostra cultura italiana da menefreghismo assoluto, penso che sarebbe completamente impossibile, ma se in Giappone esistono persone capaci di scelte del genere, allora dovremmo inchinarci tutti di fronte a questo meraviglioso popolo.
Detto questo, consiglio "Usagi Drop" quasi a tutti, ma per gli amanti dei seinen, o comunque di anime con tensione, o anche solo con un po' di sangue, passate oltre tranquillamente.


 1
Crashis

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
"Usagi Drop" è una delle serie del 2011 che ha più colpito i cuori degli otaku di tutto il mondo.

La trama
La storia ha inizio con uno spiacevole avvenimento: un nonnino dalla veneranda età viene a mancare causando il dispiacere di tutta la famiglia. Il nostro protagonista, Daikichi, è un single che come unico obbiettivo nella vita ha il solo lavorare e guadagnarsi abbastanza per vivere alla giornata. Tutto però cambierà il giorno della sua visita alla salma del nonno: conoscerà infatti una bambina dai lunghi capelli biondi mai vista prima, dal nome Rin. Ben presto scoprirà grazie a sua madre che quella bimba introversa è la figlia illegittima di suo nonno, venuta alla luce da una relazione segreta con la sua badante. Insomma, caso vuole che nessuno abbia la benché minima intenzione di adottare questa splendida bambina, e sarà il nostro prode protagonista che si prenderà l'onore di adottarla. Di qui in poi, i nostri due protagonisti vivranno la loro vita in puro stile "slice of life" dai caratteri un po' malinconici, un po' simpatici, che strappano sempre un sorriso grazie alle gag fresche e veloci. Se prima vediamo Daikichi che corre per tutta la città per cercare di prendere Rin dall'asilo, poi lo vedremo per forza di cose costretto a fare i salti mortali per Rin, leggendo fascicoli su fascicoli per capire come accudirla nel migliore dei modi. Tutti i personaggi, sia familiari che non, saranno di vitale importanza per Daikichi, poiché saranno per lui fonte di sostegno e di consiglio. Ottima cosa soprattutto è la presenza di ogni personaggio in ogni momento ben definito della serie, in modo che nessuno sia lasciato indietro.

Lato tecnico
Dal punto di vista tecnico c'è da dire che non c'è nulla che sappia di "già visto": tutto l'intero anime sembra uscito da una favola per bambini nelle preview, e durante l'episodio si raggiungono picchi di espressività e carisma veramente da vendere. L'animazione poi è qualcosa di spettacolare: ogni movimento è veramente ben strutturato e realistico, e i personaggi non assumono mai pose innaturali. Se dal punto di vista grafico c'è veramente stile da vendere, da quello sonoro non c'è nulla di meno: opening ed ending sono veramente spettacolari, sia graficamente sia dal punto di vista sonoro, e le OST sono veramente curate, tanto che senza nemmeno pensarci due volte ho già intenzione di cercare la soundtrack.

Commento finale
Insomma, "Usagi Drop" è un anime che consiglio a chiunque voglia morire grazie alla dolcezza dei personaggi e al contesto della situazione. Un anime veramente ben fatto, senza troppe sbavature e intenso come pochi. Da vedere assolutamente, e da leggere, quando il manga arriverà in Italia. Spero in una seconda serie.
Voto Finale: 9 - avrei messo anche 10 se avessi seguito tutto il manga, ma purtroppo non tutte le ciambelle vengono col buco, no?
Qualità fansub: medio/alta.


 1
Scodella

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Usagi Drop è un anime che riesce a emozionare e commuovere senza scadere nel mieloso o nel banale. Ogni episodio è una perla, che mette in luce situazioni di vita quotidiana in un'ottica completamente nuova eppure stranamente "normale".
Per un trentenne indipendente, single, prendersi cura di una bambina di sette anni è un'esperienza del tutto nuova e inaspettata: Daikichi si trova immediatamente travolto da una serie di eventi del tutto sconosciuti (l'iscrizione all'asilo di Rin, la prima influenza, il primo dente che cade...), eppure affronta il tutto con determinazione.
Mentre Rin cresce, anche Daikichi cresce con lei, imparando a svolgere il nuovo ruolo di padre.
La parte grafica è perfettamente adatta ai toni dell'anime: semplice, pulita e incredibilmente tenera.
Mi sento di consigliare quest'anime a chiunque ami il genere slice of life e abbia voglia di vedere qualcosa un po' diverso dalle solite storie.


 3
NeoSephiroth92

Episodi visti: 11/11 --- Voto 10
Prendersi cura di una bambina piccola non è un compito facile, ma questo può celare anche diverse sorprese. Daikichi, un single trentenne decide di adempiere a questo nuovo stile di vita non volendo lasciare la figlia di suo nonno in balia di se stessa.

Inizialmente ero alquanto scettico sulla bellezza dell'anime per via della grafica, ritenendola troppo semplice e priva di dinamicità. Mi sono ricreduto dopo pochi minuti. Anzi ora credo che non possa esservi una grafica migliore per quest'anime, semplice come è semplice il carattere di un bambino, pulito e gradevole agli occhi.
Cos'ha di speciale quest'anime? Il realismo. Il protagonista muta nel corso degli episodi, egli è intento a crescere e a occuparsi della bambina, ma non si rende conto che anche lei lo sta aiutando a maturare. V'è insita una comicità pura, riscontrabile in quella di tutti i giorni; gli ostacoli che si ergono nel corso delle puntate sono minuti se visti con occhi da adulto, ma imponenti se osservati con quelli di un bambino.

Personalmente ritengo che quest'adorabile anime sia stato d'insegnamento a comprendere quanto delicate possano essere le emozioni di un infante. Eh sì, perché con l'età certe cose si tralasciano soprattutto se non si ha a che fare con i bambini quotidianamente.
Ho detto tutto, ora sta a voi guardare. Dieci.


 2
merlo50

Episodi visti: 11/11 --- Voto 10
Tenero, dolce, commovente senza voler essere strappalacrime: anche se non è proprio il mio genere, non posso non dare il voto massimo a quest'anime, che mi ha "preso" dalla prima all'ultima puntata. Non voglio qui ripetere la trama, che è stata detta da molte altre recensioni, anche perché essa si può facilmente riassumere in poche parole: la crescita e la maturazione di due persone. E non importa se fra queste due persone c'è un quarto di secolo di differenza: spesso è difficile capire chi dei due dà e chi riceve, spesso si commettono errori, ma l'importante è risolverli insieme - questa è la parola magica.
Quest'anime è la dimostrazione di come si possa fare un ottimo lavoro senza usare i soliti stereotipi stucchevoli e lacrimosi modello "Anna dai capelli rossi", senza buoni e cattivi, combattimenti, amori di adolescenti e altre cose viste e riviste.
Aggiungo che, a differenza di quanto si ritiene, a me piace molto la grafica stile acquerello, soprattutto negli ambienti e nei paesaggi.
Spero vi sia una seconda serie, mi piacerebbe vedere come evolve la situazione.


 1
Yellowmaster

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Lo ammetto. "Usagi Drop" è una di quelle serie che esula dal contesto di quelle che guardo di solito e a cui mi sono avvicinato perché molto apprezzata dal pubblico. Sono felice di essermi lasciato influenzare: l'anime è semplicemente bellissimo!
Il tema principale è quello del single incallito e solitario che si ritrova dal giorno alla notte con una "figlia" da mantenere e accudire. Deve, per questo, imparare in fretta e furia quello che i genitori "normali" hanno il tempo di imparare nei primi anni di vita dei bimbi. "Usagi Drop" è una storia di due solitudini che si incontrano e si compensano, di due vite tristi che diventano una sola vita felice. "Usagi Drop" è una storia di assoluta normalità tra dentini che cadono, piccole influenze che sembrano malattie gravissime per un genitore alle prime armi, di padri che si vantano dei figli e fanno amicizia, di asili nido e scuole elementari. Ed è proprio questa normalità che rende speciale questa serie assieme a un personaggio straordinario che è la piccola Rin, che quando sorride, quando piange, quando sbuffa e fa i capricci ti fa stringere forte il cuore. Peccato solo che uno dei personaggi più controversi e complessi che abbia mai visto in una serie, la mangaka baby-mamma di Rin, sia poco coinvolta nella storia e di fatto scompaia nella seconda parte delle serie.
Le musiche sono molto belle, i disegni sono ben fatti e mi sono piaciute tanto la parti che precedono e seguono le sigle, che sono disegnate come con gli acquarelli, davvero un ottimo lavoro. Le voci dei bimbi sono rese benissimo. Insomma, "Usagi Drop" è una serie da consigliare assolutamente. D'altronde basta il primo episodio: se riuscite a guardarlo tutto senza avere alla fine la palpebra umida, vuol dire che non avete un cuore...

Kary89

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Cosa succede quando nella vita di un trentenne single e in carriera piomba dal nulla una bambina di sette anni desiderosa di cure? È quello che accade a Daikichi Kawachi, protagonista di uno degli anime più pregevoli del 2011.

Usagi drop è uno slice-of-life incentrato sulla relazione padre-figlia, né più né meno. Le cose si complicano poiché, oltre all'assenza di un legame biologico, i casi in questione sono assolutamente ignari di come gestire i loro ruoli: Daikichi è vissuto senza assumersi responsabilità di alcun tipo, mentre Rin è stata cresciuta da un anziano signore molto gentile, ma che non ha potuto colmare il vuoto generato dall'assenza dei genitori. Nel primo episodio i due fanno la reciproca conoscenza, per cui lo spettatore avrà modo di vedere il loro rapporto evolvere passo dopo passo e nel frattempo potrà documentarsi sul calvario di un adulto alle prese con una bambina: la pipì a letto, la regolamentazione scolastica, il primo dentino caduto, la febbre alta e via dicendo.

Prima che il lettore venga colto da una crisi di sbadigli bisogna puntualizzare che l'ottima scansione dei tempi narrativi e la caratterizzazione del cast scongiurano il pericolo di insofferenza nei riguardi del tema trattato. Rin è una bambina posata (pure troppo, per la sua età) sensibile e straordinariamente intelligente, e la goffaggine di Daikichi alle prese con il misterioso mondo dell'infanzia non può non strappare un sorriso in più occasioni, specie quando, disperato, chiede assistenza ai "colleghi" genitori. La perfetta aderenza al reale da un lato priva l'anime di un effettivo impianto narrativo, dall'altro eleva esponenzialmente il coinvolgimento dello spettatore ove sia disposto a mettersi nei panni del genitore e/o del figlio per riconoscersi nelle esperienze trattate.

Sul fronte tecnico Production I.G si conferma una garanzia. I disegni emulano un acquerello in movimento tramite colori molto brillanti e campiture decise; le musiche di accompagnamento sono modeste e raffazzonate da qualche semplice accordo di piano, le canzoni in chiusura e apertura di contro risultano frizzanti e rumorose. Tutto ciò crea un gioco di contrasti che conferisce da solo uno stile particolare all'opera.

Usagi Drop dimostra che non sono necessari lutti, malattie incurabili e fantasmi per commuovere; e che non è indispensabile ricorrere al soprannaturale e ai continui colpi di scena per intrattenere. Scorre delicatamente, senza calcare la mano ove sarebbe logico pensare, senza suscitar clamore, e racconta una storia come tante, fatta di situazioni di tutti i giorni. Privo com'è di esche per otaku non stupisce che sia rimasto inosservato. Coloro alla ricerca di un anime semplice e inusuale, soprattutto gli appassionati più grandi stufi di sorbirsi da anni paranoie adolescenziali in tutte le salse, non possono lasciarselo sfuggire. Io ne sono rimasta deliziata a tal punto che non vedo l'ora di leggere il manga originario per sapere come andrà a finire. Voto: 9.


 8
Ironic74

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Cosa vuol dire diventare padre oggi? È' indubbio che non esiste evento capace di assumere un impatto tanto dirompente nella vita quotidiana di una persona quanto quello di doversi occupare di un piccolo cucciolo d'uomo, a maggior ragione al giorno d'oggi dove le ultime generazioni sono state, volenti o nolenti, soverchiate dal mito di un individualismo sfrenato. A questa domanda, che di solito trova impreparati chi ha tutto il tempo per abituarsi alla situazione, si trova a dover dare un'immediata risposta il trentenne Daikichi Kawachi, il protagonista dell'anime di successo dell'estate 2011 "Usagi Drop"; tratto dall'apprezzato manga (di cui segue però solo la prima parte) della giovane Yumi Unita, è la dolcissima storia di come una scelta difficile, presa sull'impulso di un momento, si trasformi ,con l'andare della quotidianità, in un rapporto speciale di cui non se ne può più fare a meno. Al funerale del nonno materno, infatti, Daikichi scopre con sconcerto che il suo anziano parente ha lasciato qualcosa di più di un bel ricordo di se: la taciturna Rin,una figlia di sei anni di cui nessuno era a conoscenza.Tutto il mondo, si sa,è paese e la piccola viene vista come la pietra di uno scandalo con cui nessuno della famiglia vuole avere a che fare, nessuno tranne il trentenne impiegato che decide di evitarle un triste ma sicuro futuro in un istituto ospitandola a casa sua e assumendone appieno il carico. Cosa ha originato questa decisione tanto importante in un uomo single, la cui unica priorità fino a quel momento era stata il lavoro, rimane un mistero forse parzialmente svelato allo spettatore dalla reciproca e immediata intesa tra i due già al primo incontro,fatto sta che ,senza alcuna preparazione psicologica,il giovane vedrà sconvolgere velocemente la sua esistenza. Sono solo 11 puntate ma bastano per descrivere le difficili scelte e i sacrifici che Daikichi dovrà affrontare per crescere la piccola tra l'incredulità generale( in fin dei conti non è figlia sua) ma anche il rafforzamento di un legame costruito giorno per giorno insieme; un bilanciamento tra la propria vita privata e lavorativa e il suo nuovo ruolo di tutore che lo porteranno a scelte a prima vista poco comprensibili come il declassamento lavorativo e la rinuncia a buona parte di quelli che erano i propri piaceri, tutte però fatte " con la testa" ma anche "con il cuore" e che catapulteranno il protagonista in una nuova dimensione di vita, fatta di sensazioni ma anche di amicizie nuove con cui condividere un cammino comune. Titolo adulto quindi che rimarca ancora di più le scelte dell'ormai celebre contenitore televisivo della Fuji Tv, notamina, di indirizzarsi a una fascia di telespettatori non prettamente di età scolare, e ottimo lavoro svolto dalla Production I.G, ormai vero sinonimo di qualità del settore; se a livello narrativo, infatti, si ritrova la magia unita alla semplicità che aveva determinato la popolarità del manga, a livello tecnico non si può che lodare tale serie apprezzandone l'ulteriore scelta di fedeltà all'opera originale nel chara design realistico senza compromessi al moe imperante( scelta che sarebbe stata fin troppo facile dato l'argomento) e nella realizzazione maniacale degli sfondi per un quadro generale di altissimo livello cui tra gli altri, come una ciliegina sulla torta, va citato il vezzo artistico di rendere i primi minuti di ogni episodio come fossero disegnati da un bambino. Tra sorrisi e qualche lacrimuccia si ergono due protagonisti perfettamente caratterizzati, il burbero ma gentile Daikichi e la fin troppo adulta ma graziosa Rin e un piccolo gruppo di personaggi secondari tutti ottimamente tratteggiati e perfettamente complementari alla storia."Usagi Drop" insomma trascina lo spettatore in quelle che sono le piccole grandi emozioni che solo l'essere i custodi della vita di un bimbo riescono a suscitare; tutte, belle o brutte che siano (dalle birbonate al primo giorno delle elementari fino alle brutte febbri, vero spauracchio di ogni genitore), fanno parte di quel "diventare adulti” che non coincide mai, a mio parere, con l'età anagrafica ma quando si arriva alla conclusione che niente può essere paragonato alla calda stretta di mano di un'altra piccola vita cui donare totalmente noi stessi.


 2
God87

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Per il trentenne Daikichi il giorno del funerale del nonno riserverà una sorpresa: pochi anni prima di morire il parente aveva avuto una figlia, Rin, e solo ora, adesso che la piccola è stata abbandonata dalla mamma la famiglia ne viene a conoscenza. Intenerito dall'adorabile bambina di cinque anni e triste per il suo prossimo futuro in un orfanotrofio, in un impeto di generosità Daikichi deciderà di tenerla temporaneamente con sè, crescendola in attesa di scoprire chi è la sciagurata madre...

Mi è decisamente contrastante dover commentare Usagi Drop: serie animata deliziosa, commovente, di alto livello, ma che copre giusto la metà del josei omonimo della Yumi Unita, fumetto (in Italia per GP Publishing) il cui prosieguo sfocerà in una conclusione terribile. Di quelle, sulla falsariga di Clannad: After Story, così orrende e fuori posto da far rivalutare negativamente l'intera storia, anche quella prima parte che aveva un meraviglioso senso da sola.

Production I.G porta in televisione i primi quattro volumi, quelli della Rin bambina, seguendoli con scrupolo e fedeltà assoluta. Una copia carbone di un capolavoro, e il risultato è ovviamente tale a sua volta: un'opera di delizioso realismo, slice of life di quelli che toccano il cuore, di quelli che rinunciano al buonismo inverosimile di Aria the Animation e alla drammaticità esasperata di After Story per raccontarci di reali spaccati di vita quotidiana, di persone che affrontano problemi di tutti i giorni sorridendo e sostenendosi a vicenda, alle prese con la ricerca di una scuola materna, orari di lavoro tardivi, shopping, malattie etc.

Una storia, Usagi Drop, che ci porta ad affezionarci istantaneamente, fin dal primo episodio, a Daikichi e alla piccola Rin: lui indaffarato col lavoro ma pronto a passare con lei ogni minuto del suo tempo libero, lei infantile ma sempre più affezionata a lui mano a mano che ne nota i sacrifi. Cast magnifico esaltato da un approccio realistico a dialoghi, reazioni psicologiche e comportamenti, che li umanizzano come pochissimi slice of life riescono davvero a fare, senza tormentoni o caratterizzazioni estremizzate. Umanizzazioni che colgono anche i personaggi secondari come Kouki, l'introverso e tenero amichetto di Rin, la sua bella madre single che fa battere il cuore a Daikichi (l'elemento romantico), la famiglia e i colleghi di lavoro di quest'ultimo: personalità semplici ma così umane, così credibili da bucare lo schermo, portando presto a sentire anche loro come di famiglia, empatizzando nelle loro storie che ricalcano quelle di qualsiasi persona comune dietro a matrimoni falliti, attese di maternità e sacrifici da fare per il bene della famiglia.

Un inno all'amore paterno, agli affetti e alla vita, la cui grande espressività va ricondotta non solo al lavoro di sceneggiatura ma anche al delicato aspetto visivo, con tinte ad acquerello che illustrano un design di una semplicità quasi infantile, a ricalcare il tratto originale dell'autrice favoloso anche in animazione per espressività e freschezza e a rifuggire dalla moderna omologazione grafica. Ottime anche le animazioni (da Production I.G è difficile aspettarsi di meno) e le avvolgenti musiche, primizie che sottolineano con enfasi i momenti salienti e il commovente rapporto tra Daikichi e Rin.

Un peccato, ma davvero, che Production I.G non abbia avuto il coraggio di dare una sua personale conclusione all'opera piuttosto che lasciare un finale aperto con la love story portante (quella tra Daikichi e la madre di Kouki) per aria: spunti per chiudere in bellezza non ne mancavano, e di sicuro sarebbe bastato ben poco per rendere l'Usagi Drop televisivo infinitamente meglio di quello cartaceo. Non è possibile pensare, infatti, che l'opera originale sarà ridicolarizzata, nella seconda parte, da una visione del mondo dell'autrice assolutamente inverosimile e da frustrati, dove tutte le aspettative precedenti sono deluse e si arriva a celebrare anche una storia d'amore morbosa e inconcepibile. Un'assoluta idiozia che, tenendo conto di quello che s'è letto precedentemente (e visto in questa trasposizione), fa inquadrare il rapporto tra Daikichi e Rin molto meno "naturale" di quello che è.

Impossibile comunque stroncare una serie validissima, a tratti meravigliosa come l'Usagi Drop televisivo paragonandolo all'altra porzione di trama esistente solo in fumetto, per questo ne consiglio comunque caldamente la visione e invito semplicemente a predisporsi all'idea che il manga non esista proprio e che il finale, pur senza "sbocchi", sia comunque apprezzabile ugualmente in ambito di vita quotidiana. La rabbia, però, il disgusto per personaggi favolosi che poi si sputtaneranno nella storia originale rimane ed è incancellabile.


 4
npepataecozz

Episodi visti: 11/11 --- Voto 7
Probabilmente sono la persona meno adatta a dare un giudizio obiettivo su questo anime, in quanto non ho mai amato il tema "bambini piccoli senza genitori". Il motivo di questa mia avversione, però, non va cercata in una mia presunta insofferenza verso questa problematica quanto nel fatto che nel novantanove per cento dei casi queste storie, dopo un inizio promettente, si trasformano, alternativamente, o in un continuo susseguirsi di moine poste in essere da marmocchi starnazzanti, o nella ostentazione di veri e propri bambini "prodigio" dotati di un livello di maturità che va ben aldilà della loro tenera età.
Anche Usagi drop, in fondo, segue questa impostazione: inizia con una serie di episodi decisamente toccanti e di grandissimo spessore per poi naufragare nel mare dell'inconsistenza narrativa.
Alla morte di suo nonno, Daikichi, un ragazzo di trent'anni, scopre che il vecchietto, nonostante la veneranda età, era stato capace di sedurre una qualche sconosciuta giovane donna da cui ha avuto una figlia, la piccola Rin. Superato lo sgomento nell'apprendere che quella bambina di sei anni poteva tecnicamente definirsi sua zia, di fronte all'ostilità mostrata dagli altri parenti nei confronti della piccola, deciderà di prenderla con sè. Tra i due si instaurerà un rapporto molto speciale ma, allo stesso tempo, la vita di Daikichi verrà completamente stravolta.
Rispetto agli altri titoli dello stesso genere Usagi drop va collocato indubbiamente in una posizione migliore, in quanto quasi tutti gli episodi sono decisamente godibili e meno infantili rispetto alla norma di questo genere. I personaggi sono costruiti in modo discreto e risultano convincenti; le tematiche e le problematiche affrontate sono quelle più naturali data la particolarità della situazione: Daikichi è ovviamente all'oscuro di tutte le difficoltà connesse alla cura dei bambini e dovrà sforzarsi ad imparare tutto in tutta fretta.
Anche l'influenza della bambina sul chiuso Daikichi è stata affrontata in modo molto intelligente: il ragazzo cambierà il suo modo di pensare, rendendosi più aperto e disponibile, ma questo senza stravolgere completamente il suo carattere.
Quello che manca, ed è questo il motivo per cui la mia valutazione è meno entusiastica rispetto a quelle che leggo in giro, è una direzione precisa verso cui la trama dovrebbe convergere: se, per gioco, invertissimo la numerazione degli episodi credo che in pochi si accorgerebbero del cambiamento. Ciò vuol dire che qualsiasi episodio avrebbe potuto essere anche l'ultimo senza che ciò faccia alcuna vera differenza per lo spettatore. Non ci sono aspettative di evoluzione della trama: semplicemente si assiste alla vita di Daikichi e Rin, magari ci si commuove o si ride per quello che accade in quel momento, ma tutto finisce qui. E questo, sinceramente, è troppo poco per poter definire questo anime un capolavoro assoluto.
In definitiva Usagi drop è un buon titolo, capace di far trascorrere qualche ora spensierata con buone punte di divertimento, ma inadatto a chi ama sceneggiature più complesse. Ho cercato in questa recensione di essere il più obiettivo possibile, ma lo ripeto: questo non è il mio genere. Qualora, invece, il genere fosse di vostro gradimento vi prego di dar maggior conto ad altri giudizi più lusinghieri del mio che rimane, comunque, positivo.


 1
Mak15

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Usagi drop mostra ancora una volta (e ce n'è bisogno) quali sono le cose importanti della vita. Non la carriera, non la comodità, non la vita mondana; avere una persona accanto con cui condividere tutti i momenti della vita, anche i più semplici. E non importa se sia un figlio, un compagno, un fratello o un amico. Ciò che davvero conta è il sentimento che si prova per questa persona, l'essere pronti a sacrificare una qualche parte di sé stessi, senza aspettarsi nulla in cambio. Sapendo solo che quella persona sarebbe pronta a fare altrettanto.
Usagi drop è la storia di Daikichi e Rin, un uomo di trent'anni che conduce una vita solitaria, centrata sul lavoro, e una bambina di sei, figlia di una relazione tra il nonno del ragazzo e la sua giovane domestica. I due si incontrano al funerale del nonno, appunto, e già dal primo sguardo Daikichi si affeziona a quella bambina tanto bella quanto silenziosa; un po' strana. Nessuno si fa avanti per prendersene cura, cosi decide lui stesso di portarla a casa con sé. Dovrà sostenere numerosi sacrifici, un netto e repentino cambio dello stile di vita e la regressione della sua carriera lavorativa. Nonostante ciò Daikichi non mostra mai pentimento, anzi, capisce che la sua vita è cambiata meravigliosamente grazie a Rin.
I disegni delle scene iniziali mi hanno fatto storcere un po' il naso, temendo che tutto l'anime fosse tinto con tali colori "pastellati". Ma, per fortuna, il pacchetto grafico si rivela ben presto molto moderno e curato (eccezion fatta per le gambe delle persone, probabile tallone d'Achille dell'autore). Rin è molto dolce, come da programma, e la sua crescita fisica nel corso di tutto l'anime è costante, ma ben celata.
L'opening è davvero delicata e allegra; ancora adesso mi viene da canticchiarla. Anche il testo è apprezzabile.
Per concludere, Usagi drop è un anime davvero toccante, triste e sereno allo stesso tempo, che sa coinvolgere e mantenere viva l'attenzione senza bisogno di combattimenti, triangoli amorosi o misteri nascosti. Un anime che può aiutare ad accrescere la propria visione della vita. A mio parere uno dei migliori in assoluto del 2011.


 1
Robocop XIII

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
"È un mondo cinico e spietato" diceva uno sconosciuto poeta metropolitano, durante uno sfogo comune a molti. E per evadere da questo mondo ci sono due differenti strade: la pazzia o l'immaginazione. Usagi Drop intraprende la seconda via.

Faccio sempre fatica a descrivere uno slice of life di questo tipo, è un qualcosa che non va descritto o raccontato, va visto. Usagi Drop è un antidolorifico, una droga che non provoca né dipendenza né assuefazione, una via di fuga lunga 20 minuti. I colori pastello, le inquadrature, la musica, il doppiaggio, tutto è finalizzato a creare un'aria scanzonata, di leggerezza e pace.
Un colletto bianco di trent'anni decide di adottare una bambina rimasta orfana del padre e abbandonata dalla madre, inoltre il suddetto padre era il nonno del protagonista, quindi la bambina è sua zia. Abbastanza paradossale la situazione, bisogna ammetterlo, e difatti questo poteva essere uno dei punti deboli di Usagi Drop, perché una storia di questo tipo dipende molto dal realismo delle vicende narrate, che per fortuna in questo caso non vengono trattate in maniera troppo "telenovelistica".

"Ma sono io che sto crescendo Rin, o è lei che si prende cura di me? A volte non mi è ben chiaro."

Il grande merito di Usagi Drop è quello di riuscire a commuovere lo spettatore, con la sua atmosfera delicata e con la scoppiettante tenerezza di Rin, aiutata anche da un doppiaggio sorprendentemente efficace (ancora più sorprendente quando si scopre che la doppiatrice ha solo 10 anni). Il tutto supportato anche da un paio di idee non troppo originali tipo "l'adulto che impara dal bambino", che tuttavia vengono utilizzate in modo adeguato.

Purtroppo Usagi Drop ha un difetto imperdonabile: arrivato all'undicesimo episodio, finisce.

Utente8806

 2
Utente8806

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Ultimamente si è fatto un gran parlare di Usagi Drop (letteralmente "le Lacrime le Coniglio"). Senza dubbio ha dato man forte alla ribalta di noitaminA (Animation allo specchio), uno spazio anime che ha contenuto in passato opere come Aoi Hana, per poi passare a tempi migliori con AnoHana e [C], e arrivato ormai ad un buon livello di fama, tanto da essere designato per contenere Black Rock Shooter, una delle opere più quotate per l'Inverno 2011/12. Ma penso che sia proprio Usagi Drop l'opera fino ad ora (10/11/11) più interessante: una storia incredibilmente vera, che però riesce a rimanere sempre piacevole e fedele a se stessa. Intendiamoci, non siamo esattamente di fronte al mio genere favorito, ma devo ammettere di aver trovato gradevole più del solito il trascorrere degli episodi. In realtà, la storia non ha neanche tutta la serietà che si potrebbe pensare esserci. Tutt'altro: l'opera è davvero leggerissima, con qualche riflessione sulla paternità spesso anche marginale. È molto ma molto più importante la vita quotidiana di una bambina e del suo tutore, posta con una realisticità a tratti impressionante, ma al tempo stesso incredibilmente curata dal punto di vista stilistico. Proprio per questo risulta gradevolissima e leggera, per quanto si lasci possibilità ai più cervellotici di avere un livello di lettura più alto, ma non certo più gradevole. È molto più semplice, e penso voluto, evitare chiavi di lettura intricate in favore dei sentimenti spontanei dello spettatore, rendendo tutti gli avvenimenti facilmente comprensibili e alzando di molto le possibilità di immedesimarsi ma anche di farsi una sonora risata. Il piano più tecnico risponde in maniera adeguata: opening ed ending sono canzoni dolci, che richiamano l'infanzia, che a chi vuole vederlo mostrano un significato recondito, senza che esso ne alteri la qualità ne positivo ne in negativo. Anche sul punto di vista del disegno e dell'animazione, si ha un realismo in parte simulato e non necessario, che avvicina all'osservatore i personaggi di questa vita quotidiana proprio come i colleghi, gli amici, i parenti che ci circondano. Niente deformed esagerati, personaggi dalle personalità idealizzate (anche graficamente) o fanservice di tipo sessuale: qui si hanno priorità diverse, proprio per questo va bene così.
Una nota finale sul finale (gioco di parole): non c'è motivo di chiuderlo, come le vite reali non si chiudono tutto ad un tratto all'undicesimo episodio, ma non lasciano neanche finali così aperti da risultare astrusi.


 3
__Nergal__

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Tutto inizia ad un funerale, Soichi, anziano di 79 anni è deceduto e i suoi familiari si riuniscono dopo tanto tempo per l'estremo saluto.
Nonostante la veneranda età Soichi aveva una bambina di 6 anni, la madre è sconosciuta e ora si pone il problema di chi debba prendersene cura; purtroppo però tutti se ne lavano le mani.
Fortunatamente Daikichi, un giovane di 30 anni, si prende questa responsabilità e daqui inizia la sua avventura come padre.

Nelle prime puntate Rin e Daikichi impareranno a conoscersi, lui è ancora titubante sulla scelta fatta e a lei manca ancora il padre.
Questi sono sicuramente i migliori episodi, il loro rapporto si consolida e, piano piano, Daikichi troverà un nuovo motivo per cui vivere, oltre al lavoro.

In 11 episodi vengono trattati praticamente tutti i problemi di un gentitore single, mandare la figlia all'asilo, alle elementari, il classico della pipì a letto e anche la prima influenza.
Tutti temi trattati con delicatezza e simpatia, merito soprattutto di Rin, una bambina simpaticissima e dalle molte qualità.

Molto affascinante la parte iniziale di ogni puntata, caratterizzata da un tratto simile ad una pennellata, una trovata molto affascinante e bella da vedere.
Subito dopo questa parentesi inizia la opening che, come tutta la colonna sonora, è molto leggera, tranquilla, un ottimo accompagnamento per le vicende di Rin e Dai.

Naturalmente a loro due si affiancano altri personaggi, madri e padri, colleghi di lavoro, altri bambini, ricreando atmosfere molto reali, che riproducono bene la situazione in cui si trova un genitore single.
Nella seconda parte della serie perde qualche colpo, soprattutto dovuto al fatto che oramai Dai e Rin sono una vera famiglia, si vogliono molto bene e la sorpresa iniziale viene meno.
Rimane comunque il pregio di non cadere nel melodrammatico, con scene mai troppo tragiche, seppure le scene tristi e commoventi non manchino, specialmente data la situazione familiare della bambina.

Usagi drop dimostra come non servano scenografie hollywoodiane o trame labirintiche per creare un anime eccellente, bastano storie semplici, di famiglia, per toccare il cuore e l'animo dello spettatore.


 3
OMEGA_BAHAMUT

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Daikichi è un impiegato sulla trentina, lavoratore indefesso ormai da lungo tempo di una piccola ditta di trasporti locale. Ricevendo la notizia della morte del proprio nonno, l'uomo decide di rientrare nella casa del defunto dopo una lunga assenza, ritrovandosi davanti, così come il resto della famiglia, alla figlia illegittima (di nome Rin) avuta da quest'ultimo con una donna più giovane ed ora scomparsa.
Stupefatti dalla notizia e, soprattutto, preoccupati per l'imbarazzo che tale notizia comporterebbe per il buon nome della famiglia, i familiari non riescono a decidere cosa fare della ragazzina, la quale ormai sembrerebbe destinata ad un istituto… se non fosse per l'intervento dello stesso Daikichi, il quale si assume la responsabilità di tenere la bambina.
Inizia così una nuova vita per il protagonista e per la giovane Rin, che porterà i due verso una graduale crescita e maturazione.

Opera senz'altro originale, Usagi Drop si presenta come una commedia di formazione, nel quale i due personaggi principali gradualmente evolvono sotto l'occhio dello spettatore, vivendo in modo diverso le situazioni della loro quotidianità. Se infatti per Rin il doloroso trauma della perdita del suo vero padre è in qualche modo superato grazie a Daikichi, per quest'ultimo l'acquisizione di una bambina a cui badare comporta tutta una serie di sacrifici e mutamenti nella vita di tutti i giorni neppure lontanamente immaginata (situazioni tuttavia affrontate con successo grazie alla collaborazione con i vari comprimari, dai quali il protagonista apprende svariate cose) all'inizio.
Il realismo e l'umanità delle situazioni descritte è quindi la prima e fondamentale caratteristica di quest'anime, il quale saggiamente riesce a non cedere alla tentazione di proporre sviluppi repentini o magari puntare su elementi di stampo drammatico, per continuare a raccontare la propria storia, tanto da farlo assomigliare spesso e volentieri ad un vero e proprio lavoro cinematografico (ambito questo nel quale storie come quella proposta in "Usagi Drop" sono senz'altro più comuni).
Per finire, senz'altro importante è porre un occhio sul parco personaggi dell'anime, non vasto come magari ci si potrebbe aspettare vista la tematica, ma comunque molto variegato e ben bilanciato. La scelta degli sceneggiatori è stata intuitivamente quella di puntare tutto sul duo centrale, cercando di far si che anche personaggi di una certa importanza (come la madre del miglior amico di Rin) non risultassero affatto invadenti, ma centellinassero la loro presenza in modo oculato a seconda dell'utilità o meno nell'evoluzione.

La grafica non è il massimo a dire il vero, anzi, a tratti essa può apparire come quasi semplicistica nella sua volontà di assomigliare più ad un acquarello animato ad un prodotto di animazione vero e proprio, ma il tratto c'è e non mi dispiace affatto. Musiche carine, ma non indimenticabili, volte soprattutto a sottolineare la positività con cui sono affrontate le vicende.

Voto: 8 - Non penso si tratti di un'anime per tutti, soprattutto a causa della sua struttura e della sua volontà di avanzare passo passo, senza fretta nella storia (non terminandola, visto che nel manga il tutto continua). Lo consiglio in ogni caso, perlomeno per farsi un'idea.


 5
Eretria90

Episodi visti: 11/11 --- Voto 10
Usagi Drop è davvero una storia delicata che con leggerezza e semplicità, in 11 episodi, riesce a dar molto di più di quanto lo facciano altre serie interminabili che inventano di tutto e di più pur di colpire. Non appena ci si addentra in questa trama, veniamo catapultati in una sorta di dipinto. Infatti la grafica sembra un dolce disegno dalle sfumature delicate come tinte con acquarelli. L'atmosfera da sogno primaverile prosegue accompagnata da note musicali molto lievi, lente e intense, ed è proprio su questo stile che poggia la storia di cui sto per argomentare.

E' il funerale di Souchi, il nonno di Daikichi. Quest'ultimo si reca dopo molto tempo a casa della famiglia materna, e si ritrova con tutti i famigliari. Incontra così una bimba graziosa e taciturna di nome Rin. L'intera famiglia è turbata dalla presenza di questa figlia segreta del nonno che ha soli 6 anni (mentre il nonno 79), e reagisce con astio sino a parlare di orfanotrofio. Dinanzi a tal prospettiva Daikichi si sente offeso dall'insensibilità dei suoi parenti e su due piedi prende la decisione di occuparsi della bambina che sembra tanto intelligente e affezionata a suo nonno.
Ovviamente per un uomo single sui 30 anni - gran lavoratore il cui tempo libero lo passa a bere con gli amici - la vita cambierà totalmente.
Nonostante l'ultima parte di questa serie si concentri su quanto il tempo sia passato (infatti la serie copre circa due anni dall'incontro fra i due protagonisti) e su quante cose siano evolute, a colpire è l'incredibile forza di Rin e Daikichi. Entrambi temono la precarietà della vita o il venir meno a delle aspettative, eppure dimostrano una forza lodevole e una gran voglia di stare assieme. Allo stesso tempo è affascinante la fragilità e il timore di ferire o perdere la persona cara.
La parte migliore è senz'altro quella iniziale. E' emozionante cominciare a conoscere i personaggi e valutare che allo stesso tempo anche loro imparano a conoscersi l'un l'altro in questa timida e sorprendente convivenza. I timori della piccola Rin, recentemente orfana, e le sue insicurezze sulla vita e la morte, fanno riflettere e commuovere.

Usagi Drop si lascia seguire con scorrevolezza: ha dialoghi semplici ma incisivi, scene toccanti e tenere, situazioni complicate ma affrontate con maturità, scelte difficili ma necessarie; il tutto all'insegna dell'amore.
Il messaggio che se ne riceve da esso arriva dritto al cuore, e non riesco ad immaginare un altro modo migliore per spiegare questi sentimenti e questa situazione nel modo più semplice e naturale come è avvenuto in questo caso. Consiglio appassionatamente Usagi Drop, e spero vivamente in un seguito, visto che il manga da cui è tratto prosegue.


 1
Pan Daemonium

Episodi visti: 11/11 --- Voto 8
Le 11 puntate di Usagi Drop scivolan via velocemente, non c'è che dire.
Fortunato anime del 2011, è uno slice of life relativo ad un trentenne che si ritrova a far da tutore/balia alla figlia del nonno. Abituato ad una vita da single e da senza-prole, vale a dire una vita incentrata sul lavoro e sulle bevute, Daikichi si ritrova improvvisamente a dover fronteggiare la vita genitoriale, per di più con una bambina di già 6 anni e di cui non ha quindi seguito il decorso di crescita.

Le 11 puntate hanno una trama esile, tutta concentrata sugli affanni di Daikichi, sulle conoscenze che fa con altri genitori all'asilo ed alla scuola elementare (trasponendo secondo il sistema scolastico italiano), sulle preoccupazioni che Rin, la bambina, gli dà e sulla crescita sia fisica che psicologica della stessa.
A livello psicologico, i personaggi sono moderatamente delineati, ed in fondo non è un anime di grandi pretese. La madre di Rin è un personaggio particolare, forse uno dei migliori e dei più curati, anche se poco approfondito ed improvvisamente scomparso alla fine, mentre i vari parenti sono così poco presenti (tranne i genitori ed una cugina di Daikichi) che dare un giudizio non è fattibile.

Non è un anime di grandi pretese, vi è una abbastanza percepibile crescita psicologica dei personaggi (in particolare dei genitori di Daikichi, che inizialmente guardavano alla bambina come ad una sorta di abominio), anche se si sarebbe potuto far di più. Usagi Drop, infatti, non si basa di certo sullo scervellamento, ma sul realismo. Le scene della febbre, della caduta dei dentini da latte, della scuola, sono fatte benissimo ed han come scopo quello di presentare allo spettatore scene che egli ha sicuramente già visto o vissuto. Allo stesso modo è interessante conoscere alcuni usi giapponesi riguardo i denti da latte, riguardo il piantare gli alberi e così via.

Il finale è inesistente. Difatti le 11 puntate rappresentano una fetta di vita di Rin ed il finale serve solo a concludere un po' più poeticamente la storia.

La tecnica grafica è particolare, e, assieme a quella adoperata in opening ed ending, rappresenta una reductio ad infanzia, tanto da sembrare opera di un bambino. Magari a qualcuno non piacerà, ma io l'ho trovata azzeccata.
L'apparato sonoro è di discreto livello.

Dal momento però che non adoro le storie di vita senza azione, colpi di scena oppure psicosi varie, non mi sento di dar un voto altissimo. Un voto alto ad una storia che non presenta grande inventiva e che è tal quale ripresa da avvenimenti reali mi pare infatti azzardato.

Consigliato a chi adora guardar gli slice of life, sconsigliato a chi adora anime caratterizzati dalle suddette cose oppure odia le voci con tono alto dei bambini (tra l'altro grande bravura mostra la 10-11enne doppiatrice di Rin) ed i varii "kawaii! sugoi!", di cui, purtroppo, anche questo anime è pieno.


 3
Selpher

Episodi visti: 11/11 --- Voto 9
Sempre piu raramente capita di incontrare un anime che riesce a oltrepassare i limiti del puro intrattenimento e a lambire quelli dell'opera artistica.
Usagi drop riesce nell'intento senza difficoltà e senza dover ricorrere a elementi di fantasia quali poteri magici, mostri o eroi di alcun genere. La trama infatti è assolutamente legata alla realtà e vedrà Daikichi e Rin, rispettivamente un trentenne in carriera e una bambina di 5 anni, iniziare una vita insieme con tutte le difficoltà del caso. Daikichi si troverà infatti ad allevare da solo e senza alcuna esperienza una bambina, affrontando di volta in volta le problematiche genitoriali.
Molti saranno i cambiamenti nello stile di vita di Daikichi, che dovrà rinunciare, senza tuttavia mai pentirsene, sia a migliori prospettive professionali sia alle abitudini sociali avute fino ad allora. In compenso riceverà la gioia di quei momenti che un genitore non può perdersi e che resteranno nei suoi ricordi per sempre.
Ne consegue un anime concentrato sulla quotidianità ma di grande spessore emotivo e psicologico, che permette di seguire la crescita dei due personaggi nel raggiungere l'equilibrio di una famiglia vera e propria.
I colori e il tratto dell'opera sono assolutamente unici, scordatevi i colori scintillanti o i tratti netti a cui siete abituati, l'anime sembra quasi ricoperto da una patina di realtà e dolcezza che si sposa benissimo con la trama dell'opera.
In conclusione, un'opera consigliata a tutti quelli che si aspettano qualcosa di più che il mero svago nella visione di anime e che apprezzeranno il lato umano che l'autore ha voluto trasmettere.

ReiRan->--@

Episodi visti: 11/11 --- Voto 10
Usagi Drop è un anime che facendovi sorridere, asciuga la lacrimuccia che vi ha appena strappato, tratta tematiche molto reali dolorose e lo fa in un modo adulto, delicato mai noioso o deprimente. È lontano mille miglia dalle atmosfere più pesanti e piene di disgrazie dei meisaku, nei quali la figura della orfanella triste la faceva spesso da padrona. Lo consiglio a tutti.

Daikichi Kawachi, single trentenne in carriera, torna presso la sua casa natale per il funerale del nonno, per scoprire nello sconcerto che il caro nonnino ha lasciato in eredità una figlia di 5 anni avuta da una relazione con una donna molto più giovane di lui, la quale si dice fosse la sua cameriera. La bimba si chiama Rin e nessuno della famiglia se ne vuole occupare, i parenti in consesso sono giunti alla decisione di affidarla ad una casa famiglia, poiché la madre è ancora viva e sarebbe lei che dovrebbe prendersi le sue responsabilità, invece è svanita. Rin attira subito l'attenzione dell'uomo, che rimane intenerito dalla sua triste silenziosità, evidentemente ella è traumatizzata perché ormai sola al mondo, il suo atteggiamento si pone subito in stridente contrasto con la rumorosità e insolenza della figlia di una cugina, pestifera e spensierata. Daikichi porta la bambina a casa in uno scatto di orgoglio contro i parenti, non rendendosi bene conto di che voglia dire tirare su un bambino e per giunta da solo. Se è pur vero che nel corso della storia l'aiuto della famiglia arriverà, e Rin entrerà nel cuore di tutti già dalle prime puntate, questa è la storia di Rin e Daikichi in cui non si capisce bene se l'una aiuti a crescere l'altro o viceversa.

Crescere un bambino non è semplice, accoglierne uno traumatizzato men che meno, ma Daikichi nel corso dell'anime sfodera tutta la sua umanità e sensibilità, farà alcuni errori dovuti alla sua inesperienza, e questi errori lo fanno diventare ai nostri occhi ancora più umano un po' comico, e soprattutto ce lo fanno apprezzare ancora di più, perché puntualmente vorrà porre rimedio alle sue mancanze, imparare a diventare un adulto responsabile. Il suo stile di vita sarà completamente stravolto, dovrà fare delle grosse rinunce sia dal punto di vista sociale che professionale, tuttavia mai le rimpiangerà e si renderà lui stesso conto che Rin ha riequilibrato la sua vita e possibilmente gli ha fatto incontrare il suo amore…

Ora, tralasciando il punto di vista degli adulti di questa storia, passiamo a quello dei bambini; Rin e il suo amichetto Kohi formano un duo irresistibile, spesso e volentieri parlano di argomenti adulti in un modo tutto loro, mi ha fatto morire dalle risate un passaggio quando si sono messi a disquisire sulle relazioni degli adulti e su cosa fosse meglio: essere divorziati, single o sposati, un discorso sul senso della vita che è tutto un programma. Il monello Kohi sarà un altro personaggio chiave nel percorsa di guarigione delle ferite del cuore di Rin, lui e la sua mamma divorziata.

L'opening e l'ending sono molto belle, sono delle canzoni vere e proprie non siglette di idol, e anche il character desing sfugge alle mode del momento e a quel gusto moe predominante, per scegliere uno stile affine al manga, più spigoloso e longilineo, che si sposa perfettamente con gli argomenti trattati, poiché la sua mancanza di rotondità viene addolcita dai colori sfumati e dai giochi di luce.

Gli 11 episodi di questo anime sono volati in un batter d'occhio, come la stagione estiva 2011 in cui è stato mandato in onda, mentre lo seguivo una puntata alla settimana, attendevo con ansia la prossima, così, sapendo che il manga è andato oltre, ne vorrei di più. Francamente, spero che questo meritevole titolo segua il destino di altri prodotti di noitaminA, come Honey & Clover e Nodame Cantabile, e ottenga un meritatissimo sequel. Questo mio desiderio non è dovuto al fatto che la storia termini in un modo insoddisfacente, perché il finale è molto adatto ad uno slice of life puro, che ci mostra appunto una fetta di vita compresa in un dato arco temporale, qui di un anno, e nella vita spesso non vi sono finali netti, ma piuttosto delle fasi dei periodi. Qui viene mostrata la fase di adattamento alla vita insieme di Rin e Daikichi e della nascita di un legame molto speciale. Semplicemente vorrei vedere le vicende ulteriori animate.