Naruto Shippuuden: La prigione insanguinata
È entrato subito tra i miei film preferiti su Naruto.
Per quanto trovi assurdo che i protagonisti, feriti quasi a morte, stiano ancora in piedi, ho trovato interessante tutto il resto, ancor più del precedente film. I ninja sembrano ninja "classici"(spionaggio e strategie), ci son molte ambiguità e pentimenti sinceri dei personaggi, riferimenti culturali e sociali (sette, figure demoniache, sacrifici), gag comiche bellissime (ho riso alla rissa) e violenza (non la amo gratuitamente, ma qui mi ha tenuta attaccata allo schermo).
Devo ammettere però che all'inizio pensavo di trovarmi davanti a una schifezza, perché, insomma, Tsunade che lascia ingabbiare e trattare malissimo con torture varie Naruto è troppo oltre il personaggio, anche se mi aspettavo che lo avessero fatto per stanare il problema/nemico.
Bello, un po' allungato in alcune parti, ma meraviglioso.
Per quanto trovi assurdo che i protagonisti, feriti quasi a morte, stiano ancora in piedi, ho trovato interessante tutto il resto, ancor più del precedente film. I ninja sembrano ninja "classici"(spionaggio e strategie), ci son molte ambiguità e pentimenti sinceri dei personaggi, riferimenti culturali e sociali (sette, figure demoniache, sacrifici), gag comiche bellissime (ho riso alla rissa) e violenza (non la amo gratuitamente, ma qui mi ha tenuta attaccata allo schermo).
Devo ammettere però che all'inizio pensavo di trovarmi davanti a una schifezza, perché, insomma, Tsunade che lascia ingabbiare e trattare malissimo con torture varie Naruto è troppo oltre il personaggio, anche se mi aspettavo che lo avessero fatto per stanare il problema/nemico.
Bello, un po' allungato in alcune parti, ma meraviglioso.
"La prigione insanguinata" è il quinto film dedicato alla saga anime "Naruto Shippuden", prodotto nel 2011 e distribuito in Italia nel 2015 grazie alla Lucky Red.
Il comparto tecnico non delude mai quando si parla di "Naruto", infatti sia i disegni che le animazioni sono di buonissima qualità, e lo stesso si può dire della colonna sonora.
La trama, dunque, non condiziona la storia principale dell'anime e vede il protagonista Naruto esser preso di mira dai villaggi della Nuvola e della Roccia, dopo un attentato alla vita del Quarto Raikage. Il nostro protagonista verrà rinchiuso nel Villaggio dell'Erba, precisamente nella "prigione insanguinata", e qui Naruto scoprirà molti particolari cupi risalenti a "Mui", il padrone del castello, che tenterà di portare in vita un antico demone.
Una trama così si dimostra essere già molto interessante, e infatti verremo subito coinvolti in questa storia, però col passare dei minuti la sceneggiatura diventa un po' scarsa, per via di una manciata di minuti pesanti da seguire e per alcune incongruenze con la trama, che però non condizionano particolarmente il corso degli eventi di questo film. Nel complesso lo sviluppo della trama non brilla in sé e per sé, ma riesce comunque a intrattenere e coinvolgere soprattutto nel finale grazie a una buona dose d'azione e al giusto pizzico di drammaticità che non guasta mai, formando così un'ambientazione piacevole.
Un film per certi versi sufficientemente apprezzabile e da consigliare ai fan della serie.
Il comparto tecnico non delude mai quando si parla di "Naruto", infatti sia i disegni che le animazioni sono di buonissima qualità, e lo stesso si può dire della colonna sonora.
La trama, dunque, non condiziona la storia principale dell'anime e vede il protagonista Naruto esser preso di mira dai villaggi della Nuvola e della Roccia, dopo un attentato alla vita del Quarto Raikage. Il nostro protagonista verrà rinchiuso nel Villaggio dell'Erba, precisamente nella "prigione insanguinata", e qui Naruto scoprirà molti particolari cupi risalenti a "Mui", il padrone del castello, che tenterà di portare in vita un antico demone.
Una trama così si dimostra essere già molto interessante, e infatti verremo subito coinvolti in questa storia, però col passare dei minuti la sceneggiatura diventa un po' scarsa, per via di una manciata di minuti pesanti da seguire e per alcune incongruenze con la trama, che però non condizionano particolarmente il corso degli eventi di questo film. Nel complesso lo sviluppo della trama non brilla in sé e per sé, ma riesce comunque a intrattenere e coinvolgere soprattutto nel finale grazie a una buona dose d'azione e al giusto pizzico di drammaticità che non guasta mai, formando così un'ambientazione piacevole.
Un film per certi versi sufficientemente apprezzabile e da consigliare ai fan della serie.
"La prigione di sangue" ("Blood prison") è il quinto lungometraggio della serie Shippuuden, ovviamente targata Naruto, ed è strettamente consigliato ai fan della serie, perché chi non ne è fanatico troverà facilmente individuabili le lacune che durante la recensione esaminerò.
Partiamo dalla trama a grosse linee, la quale già di per sé fa capire quanto il cast che ha lavorato all'opera poco fosse realmente informato sugli svolgimenti dettagliati dell'opera, ma neanche troppo complessi, dato che anche io che seguo da anni i capitoli ogni settimana solo per noia, riesco a comprenderli. Il film parte nel villaggio della roccia, dove vediamo il Raigake che dà degli ordini a dei suoi subordinati per poi finire attaccato da un misterioso ninja che si rivela essere Naruto, il quale il giorno dopo richiamato da Tsunade viene privato della sua carica come ninja della foglia e imprigionato in un carcere speciale chiamato Hozukijou, noto per la crudeltà che aleggia. Esso è situato in un villaggio immaginario, quello dell'erba. Già da questo inizio possiamo farci due domande del tipo "come può Naruto attaccare il raikage? E' ovvio che non sia lui, in Naruto uno dei ninjutsu basilari è quello di poter 'clonare' qualcosa o qualcuno! Inoltre vuoi che una carica così alta come il raikage non senta il chakra della volpe a nove code?". E su questi quesiti inizio la visione che fino alla fine non lascia alcun colpo di scena. Possiamo vedere Naruto che si ambienta nella prigione, prima ovviamente tenterà la fuga e dopo una perlustrazione (gli levano pure le mutande, eh!) se ne esce con varie armi ninja facendoci pensare "ma che diamine, mi sono perso qualche punto?". Ma invece no, quando vi porrete questo quesito, tranquilli, sono solo gli autori che non hanno pensato prima di stirare questa trama, perché tanto basta il marchio per vendere, in questo caso.
Il film sarebbe assolutamente da bocciare perché fatto in confusione totale, non è persino collocabile precisamente in un arco della storia reale del manga/anime, perché appaiono personaggi che non dovrebbero e contrastano altri particolari che senza fare spoiler noterete anche voi, perciò non mi dilungo. Comunque trovo che "La prigione di sangue" sia il lungometraggio più godibile, nonostante abbia il brutto fattore "metto le tecniche nuove, i personaggi fighi solo per fare andare la gente al cinema o a comprare il DVD", che, ahimè, in Naruto fa sempre la sua parte, ma stavolta senza troppa insistenza, e se questa ne ha di meno, gli altri immaginatevi come fossero, e se li avete visti, tirate un sospiro di sollievo: questo sarà migliore, anche se dovremmo sorbirci la solita positività innaturale del protagonista per novanta minuti.
Perché do 5 e non di meno? Le animazioni sono davvero buone, i colori per fortuna non sono forti come al solito ma si adattano alle tinte fosche in cui il film è ambientato. Unica nota di demerito è il chara design dei personaggi creati per il film, Ryuzetsu che ha praticamente il Rinnegan! Pessima scelta quella di renderle degli occhi così noti, un po' di fantasia non fa male, e qua si è sbagliato il tipo. Positiva è la creazione dei cattivi, dei "mostri" dei "titani", che non mancano nei film della serie e che sono sempre stati troppo macchinosi, a volte persino tecnologici, i quali stonavano molto con l'epoca a cui si ispira Naruto; per fortuna questa volta si è usato uno stile più classico e premio questa scelta dando un cinque che non è assolutamente negativo per un film commerciale di una serie commerciale tirata sin troppo per le lunghe. Ripeto, guardate solo voi fanatici.
Partiamo dalla trama a grosse linee, la quale già di per sé fa capire quanto il cast che ha lavorato all'opera poco fosse realmente informato sugli svolgimenti dettagliati dell'opera, ma neanche troppo complessi, dato che anche io che seguo da anni i capitoli ogni settimana solo per noia, riesco a comprenderli. Il film parte nel villaggio della roccia, dove vediamo il Raigake che dà degli ordini a dei suoi subordinati per poi finire attaccato da un misterioso ninja che si rivela essere Naruto, il quale il giorno dopo richiamato da Tsunade viene privato della sua carica come ninja della foglia e imprigionato in un carcere speciale chiamato Hozukijou, noto per la crudeltà che aleggia. Esso è situato in un villaggio immaginario, quello dell'erba. Già da questo inizio possiamo farci due domande del tipo "come può Naruto attaccare il raikage? E' ovvio che non sia lui, in Naruto uno dei ninjutsu basilari è quello di poter 'clonare' qualcosa o qualcuno! Inoltre vuoi che una carica così alta come il raikage non senta il chakra della volpe a nove code?". E su questi quesiti inizio la visione che fino alla fine non lascia alcun colpo di scena. Possiamo vedere Naruto che si ambienta nella prigione, prima ovviamente tenterà la fuga e dopo una perlustrazione (gli levano pure le mutande, eh!) se ne esce con varie armi ninja facendoci pensare "ma che diamine, mi sono perso qualche punto?". Ma invece no, quando vi porrete questo quesito, tranquilli, sono solo gli autori che non hanno pensato prima di stirare questa trama, perché tanto basta il marchio per vendere, in questo caso.
Il film sarebbe assolutamente da bocciare perché fatto in confusione totale, non è persino collocabile precisamente in un arco della storia reale del manga/anime, perché appaiono personaggi che non dovrebbero e contrastano altri particolari che senza fare spoiler noterete anche voi, perciò non mi dilungo. Comunque trovo che "La prigione di sangue" sia il lungometraggio più godibile, nonostante abbia il brutto fattore "metto le tecniche nuove, i personaggi fighi solo per fare andare la gente al cinema o a comprare il DVD", che, ahimè, in Naruto fa sempre la sua parte, ma stavolta senza troppa insistenza, e se questa ne ha di meno, gli altri immaginatevi come fossero, e se li avete visti, tirate un sospiro di sollievo: questo sarà migliore, anche se dovremmo sorbirci la solita positività innaturale del protagonista per novanta minuti.
Perché do 5 e non di meno? Le animazioni sono davvero buone, i colori per fortuna non sono forti come al solito ma si adattano alle tinte fosche in cui il film è ambientato. Unica nota di demerito è il chara design dei personaggi creati per il film, Ryuzetsu che ha praticamente il Rinnegan! Pessima scelta quella di renderle degli occhi così noti, un po' di fantasia non fa male, e qua si è sbagliato il tipo. Positiva è la creazione dei cattivi, dei "mostri" dei "titani", che non mancano nei film della serie e che sono sempre stati troppo macchinosi, a volte persino tecnologici, i quali stonavano molto con l'epoca a cui si ispira Naruto; per fortuna questa volta si è usato uno stile più classico e premio questa scelta dando un cinque che non è assolutamente negativo per un film commerciale di una serie commerciale tirata sin troppo per le lunghe. Ripeto, guardate solo voi fanatici.
"Naruto Shippuuden: Blood Prison" è un buon film. Le animazioni sono buone, come anche la colonna sonora è gradevole; anche le ambientazioni sono piacevoli.
In questo film troviamo Naruto mandato in una prigione a suo giudizio ingiustamente; da lì partiranno dei numerosi tentativi di fuga per dimostrare la sua innocenza. Nel corso della storia troviamo anche un fantomatico vaso, in cui Naruto dovrà scoprire cosa si cela dietro.
I coprotagonisti insieme a Naruto sono ben caratterizzati. In aggiunta troviamo anche Naruto insieme a Killer Bee, anche se relegato a comparsa. Con una centralità maggiore in questo film avrebbe sicuramente aumentato il voto. Il nemico finale è stereotipato. Concludendo "Naruto Shippuuden Blood Prison" è un buon film con una trama semplice e lineare che pecca solo con il nemico finale. Comunque è un film da vedere per i fan di Naruto.
In questo film troviamo Naruto mandato in una prigione a suo giudizio ingiustamente; da lì partiranno dei numerosi tentativi di fuga per dimostrare la sua innocenza. Nel corso della storia troviamo anche un fantomatico vaso, in cui Naruto dovrà scoprire cosa si cela dietro.
I coprotagonisti insieme a Naruto sono ben caratterizzati. In aggiunta troviamo anche Naruto insieme a Killer Bee, anche se relegato a comparsa. Con una centralità maggiore in questo film avrebbe sicuramente aumentato il voto. Il nemico finale è stereotipato. Concludendo "Naruto Shippuuden Blood Prison" è un buon film con una trama semplice e lineare che pecca solo con il nemico finale. Comunque è un film da vedere per i fan di Naruto.
