Zero no Tsukaima F
Ed eccoci arrivati alla fine di questa serie. Ho tergiversato un po' troppo nel rivedermela tutta, perché, anche con tutti i suoi difetti, questa serie mi piace, e un giorno mi piacerebbe anche leggermi il romanzo, se mai dovessi trovarlo.
Finito questo piccolo commento, catapultiamoci immediatamente al suo interno: "Zero no Tsukaima F" inizia lì dove la serie precedente aveva finito: su un cliffhanger a mio parere molto "meh" e non necessario.
Saito, Louise e i loro compagni si ritrovano con il compito di dover fermare Joseph di Gallia, il quale ha in mente di muovere guerra alla Romalia, stato dove il neo eletto Pontefice Vittorio Serevare comanda la chiesa di Brimir, principale religione di Halkeginia.
Inizio col dire che la serie è gestita nelle tempistiche in maniera proprio pessima: abbiamo una prima parte che, a mio parere, poteva essere tranquillamente inserita nella serie precedente, eliminando tutte quelle puntate filler che l'hanno contraddistinta, visto che chiude il ciclo della storia di Tabitha; una seconda parte incentrata su Tiffania e la comparsa degli elfi, i quali a lungo andare non serviranno a una 'leppa'; e una terza parte estremamente affrettata, sconclusionata e con un finale così casuale, che non sembra stare né in cielo né in terra.
Le tempistiche gestite 'a deretano di gallina' sono probabilmente il difetto più grande di questa serie. Ancora una volta, credo sia perché gli scrittori hanno deciso di deviare completamente dal romanzo, ed è probabilmente la peggior cosa che tu possa fare, se stai realizzando un adattamento di quella serie in questione.
Veniamo ai personaggi, adesso: inutile dire che i tira e molla di Saito e Louise sono diventati stucchevoli, ripetitivi e noiosi, al punto che ho perfino sperato che i due si lasciassero, con Saito recidivo all'ennesima potenza che non riesce a tenerlo nei pantaloni, mentre Louise sempre più insopportabile, odiosa e poco razionale.
Sorvolo su Agnés, uno dei personaggi migliori della serie, lasciata a sé stessa senza più screentime, Siesta diventata utile quanto un fiammifero acceso contro un'inondazione e Julio Cesare che, sebbene si sia alla fine rivelato anche lui un famiglio, comunque non viene approfondito. Hanno continuato poi con il trend di elementi ecchi harem spinti in maniera forzata, rovinando a mio parere il personaggio di Henrietta, altro personaggio che ho adorato sin dall'inizio, e rendendo Tiffania, innamoratasi anche lei di Saito, un altro personaggio abbastanza sprecato, vista la sua completa incapacità nel farsi rispettare.
Paradossalmente, i personaggi minori come Sheffield, Joseph e Bidashal sono quelli meglio sviluppati.
Trama e personaggi, in breve, sono un guazzabuglio molto simile a quello della serie precedente, come tempistiche e gestioni. Deludenti al massimo.
Quindi, come mai riesce a superare di mezzo voto la serie precedente? La risposta è il lato artistico: questo schizza in alto rispetto alla serie precedente, dandoci dei disegni nitidi, puliti e delle animazioni carine.
Molto belle le musiche, come al solito, e soprattutto la opening, con un gran motivetto che ti entra in testa.
Che fine triste per un franchise promettente come quello di "Zero no Tsukaima"... c'è davvero da dirlo. Hanno fatto un gigantesco errore nell'allontanarsi dal materiale originale e si vede, si vede davvero tanto.
Purtroppo neanche l'opera originale avrà mai una fine, dato che l'autore stesso è deceduto a poca distanza dal finirla, quindi... Peccato in tutti i sensi.
Finito questo piccolo commento, catapultiamoci immediatamente al suo interno: "Zero no Tsukaima F" inizia lì dove la serie precedente aveva finito: su un cliffhanger a mio parere molto "meh" e non necessario.
Saito, Louise e i loro compagni si ritrovano con il compito di dover fermare Joseph di Gallia, il quale ha in mente di muovere guerra alla Romalia, stato dove il neo eletto Pontefice Vittorio Serevare comanda la chiesa di Brimir, principale religione di Halkeginia.
Inizio col dire che la serie è gestita nelle tempistiche in maniera proprio pessima: abbiamo una prima parte che, a mio parere, poteva essere tranquillamente inserita nella serie precedente, eliminando tutte quelle puntate filler che l'hanno contraddistinta, visto che chiude il ciclo della storia di Tabitha; una seconda parte incentrata su Tiffania e la comparsa degli elfi, i quali a lungo andare non serviranno a una 'leppa'; e una terza parte estremamente affrettata, sconclusionata e con un finale così casuale, che non sembra stare né in cielo né in terra.
Le tempistiche gestite 'a deretano di gallina' sono probabilmente il difetto più grande di questa serie. Ancora una volta, credo sia perché gli scrittori hanno deciso di deviare completamente dal romanzo, ed è probabilmente la peggior cosa che tu possa fare, se stai realizzando un adattamento di quella serie in questione.
Veniamo ai personaggi, adesso: inutile dire che i tira e molla di Saito e Louise sono diventati stucchevoli, ripetitivi e noiosi, al punto che ho perfino sperato che i due si lasciassero, con Saito recidivo all'ennesima potenza che non riesce a tenerlo nei pantaloni, mentre Louise sempre più insopportabile, odiosa e poco razionale.
Sorvolo su Agnés, uno dei personaggi migliori della serie, lasciata a sé stessa senza più screentime, Siesta diventata utile quanto un fiammifero acceso contro un'inondazione e Julio Cesare che, sebbene si sia alla fine rivelato anche lui un famiglio, comunque non viene approfondito. Hanno continuato poi con il trend di elementi ecchi harem spinti in maniera forzata, rovinando a mio parere il personaggio di Henrietta, altro personaggio che ho adorato sin dall'inizio, e rendendo Tiffania, innamoratasi anche lei di Saito, un altro personaggio abbastanza sprecato, vista la sua completa incapacità nel farsi rispettare.
Paradossalmente, i personaggi minori come Sheffield, Joseph e Bidashal sono quelli meglio sviluppati.
Trama e personaggi, in breve, sono un guazzabuglio molto simile a quello della serie precedente, come tempistiche e gestioni. Deludenti al massimo.
Quindi, come mai riesce a superare di mezzo voto la serie precedente? La risposta è il lato artistico: questo schizza in alto rispetto alla serie precedente, dandoci dei disegni nitidi, puliti e delle animazioni carine.
Molto belle le musiche, come al solito, e soprattutto la opening, con un gran motivetto che ti entra in testa.
Che fine triste per un franchise promettente come quello di "Zero no Tsukaima"... c'è davvero da dirlo. Hanno fatto un gigantesco errore nell'allontanarsi dal materiale originale e si vede, si vede davvero tanto.
Purtroppo neanche l'opera originale avrà mai una fine, dato che l'autore stesso è deceduto a poca distanza dal finirla, quindi... Peccato in tutti i sensi.
"Zero no Tsukaima" è il classico anime che si è portati a sottovalutare al primo approccio. Solito harem in salsa fantasy, con ragazze più o meno succinte a misure di taglia diverse con conseguente specializzazione magica e caratteriale, e un protagonista ‘desiderato’ normalmente ambiguo, oscillante tra imbranataggine e usi e costumi da vecchio marpione.
In realtà c’è più di questo, poiché, al di là della più o meno riuscita dei personaggi, dietro la trama di questa avventura ad Halkeginia c’è uno sforzo creativo, a mio parere, di buon livello. Intrighi politici, vecchi rancori, commistioni di mondi e naturale evoluzione degli eventi riempiono di polpa una struttura narrativa basata sulla natura conflittuale del rapporto tra il giovane famiglio proveniente dal Giappone e la nobile dai capelli rosa che lo ha evocato. Un rapporto a tratti stucchevole, alleviato comunque da uno scenario geografico-politico che ricorda il caro vecchio mondo di stampo tardo medioevale/rinascimentale, e che influisce non poco sulle alterne vicende amorose della coppia.
I sorrisi e le mezze risate ci sono, ma l’anime presenta anche aspetti di serietà ed epica (il finale di stagione 2 ad esempio) non indifferenti, che a volte cozzano un po’ troppo con l’inevitabile tendenza fanservice (spinta soprattutto nella terza ‘mediocre’ stagione) di prodotti di questo genere.
Menzione in negativo per il carattere della protagonista: insopportabile nei suoi lati eccessivamente tsundere almeno per tre stagioni e mezzo, cresce nel finale come tutta la storia.
Tecnicamente ben fatto, sia come musiche che per effetti, da segnalare anche i rimandi a classici del fantasy letterario e non - da "Lord of the Rings" a "Harry Potter" e, finanche, a "Skyrim" - richiamati con discreta sottigliezza.
In realtà c’è più di questo, poiché, al di là della più o meno riuscita dei personaggi, dietro la trama di questa avventura ad Halkeginia c’è uno sforzo creativo, a mio parere, di buon livello. Intrighi politici, vecchi rancori, commistioni di mondi e naturale evoluzione degli eventi riempiono di polpa una struttura narrativa basata sulla natura conflittuale del rapporto tra il giovane famiglio proveniente dal Giappone e la nobile dai capelli rosa che lo ha evocato. Un rapporto a tratti stucchevole, alleviato comunque da uno scenario geografico-politico che ricorda il caro vecchio mondo di stampo tardo medioevale/rinascimentale, e che influisce non poco sulle alterne vicende amorose della coppia.
I sorrisi e le mezze risate ci sono, ma l’anime presenta anche aspetti di serietà ed epica (il finale di stagione 2 ad esempio) non indifferenti, che a volte cozzano un po’ troppo con l’inevitabile tendenza fanservice (spinta soprattutto nella terza ‘mediocre’ stagione) di prodotti di questo genere.
Menzione in negativo per il carattere della protagonista: insopportabile nei suoi lati eccessivamente tsundere almeno per tre stagioni e mezzo, cresce nel finale come tutta la storia.
Tecnicamente ben fatto, sia come musiche che per effetti, da segnalare anche i rimandi a classici del fantasy letterario e non - da "Lord of the Rings" a "Harry Potter" e, finanche, a "Skyrim" - richiamati con discreta sottigliezza.
Ultima stagione di "Zero no Tsukaima"! Finalmente!
E' stato un calvario per me concludere questa serie, tuttavia la quarta stagione è stata fatta meglio della prima e della terza.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Abbiamo il ritorno di uno dei miei personaggi preferiti, Julio Cesare, che si scopre essere il famiglio di un mago del vuoto, il Papa (ora si capisce perché tutto questo interesse per Saito e Louise).
La cosa bella di questa stagione è che si ha una degna conclusione della catastrofica terza stagione, ma la cosa brutta è che il finale è affrettato, superficiale e molto discutibile. Mi spiego meglio. Com'è possibile che in una puntata finale sia sconfitto un drago, si scopra che fine ha fatto Derf, Louise e Saito si sposino e lei attraversi il portale per conoscere i suoceri? Come al solito, "Zero no Tsukaima" non si smentisce su questo! Aggiunge delle puntate di dubbia utilità e poi, le cose importanti, le aggiunge alla fine lasciando lo spettatore basito dinanzi a cotanta superficialità.
Questa è anche la serie dello stucchevole: Louise e Saito... Che noia vederli (per fortuna non più, ora!).
Ma qui c'è anche un altro lato negativo: si innamorano tutte di Saito, stavolta nel vero senso della parola. Non bastava quella gatta morta di Siesta (sinceramente nella prima stagione aveva pure un senso, ma dopo tre stagioni ha perso anche quello), ora si aggiunge Henrietta, che frignava dicendo di non poter amare un ragazzo al di fuori di Wales-sama e poi si innamora del più insulso di tutti. E anche Tabitha si aggiunge al gruppo (evidentemente ora è impazzita lei, mentre la madre è rinsavita). Ma stiamo scherzando? La von Zerbst è la più sana di mente tra voi? Non diciamo eresie! E' stato assurdo il cambio di programma che ha portato Saito a scegliere comunque Louise. Quindi, pur di non introdurre un nuovo personaggio maschile, hanno fatto innamorare tutte le comparse femminili di Saito. Totally absurd!
Non voglio buttare tutto di questa serie, tuttavia non riesce, per poco, ad eguagliare la seconda.
E' stato un calvario per me concludere questa serie, tuttavia la quarta stagione è stata fatta meglio della prima e della terza.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Abbiamo il ritorno di uno dei miei personaggi preferiti, Julio Cesare, che si scopre essere il famiglio di un mago del vuoto, il Papa (ora si capisce perché tutto questo interesse per Saito e Louise).
La cosa bella di questa stagione è che si ha una degna conclusione della catastrofica terza stagione, ma la cosa brutta è che il finale è affrettato, superficiale e molto discutibile. Mi spiego meglio. Com'è possibile che in una puntata finale sia sconfitto un drago, si scopra che fine ha fatto Derf, Louise e Saito si sposino e lei attraversi il portale per conoscere i suoceri? Come al solito, "Zero no Tsukaima" non si smentisce su questo! Aggiunge delle puntate di dubbia utilità e poi, le cose importanti, le aggiunge alla fine lasciando lo spettatore basito dinanzi a cotanta superficialità.
Questa è anche la serie dello stucchevole: Louise e Saito... Che noia vederli (per fortuna non più, ora!).
Ma qui c'è anche un altro lato negativo: si innamorano tutte di Saito, stavolta nel vero senso della parola. Non bastava quella gatta morta di Siesta (sinceramente nella prima stagione aveva pure un senso, ma dopo tre stagioni ha perso anche quello), ora si aggiunge Henrietta, che frignava dicendo di non poter amare un ragazzo al di fuori di Wales-sama e poi si innamora del più insulso di tutti. E anche Tabitha si aggiunge al gruppo (evidentemente ora è impazzita lei, mentre la madre è rinsavita). Ma stiamo scherzando? La von Zerbst è la più sana di mente tra voi? Non diciamo eresie! E' stato assurdo il cambio di programma che ha portato Saito a scegliere comunque Louise. Quindi, pur di non introdurre un nuovo personaggio maschile, hanno fatto innamorare tutte le comparse femminili di Saito. Totally absurd!
Non voglio buttare tutto di questa serie, tuttavia non riesce, per poco, ad eguagliare la seconda.
Inizio questa mia recensione dalla fine. Esatto, perché, per chiunque avesse visto le altre tre serie, questa è l'ultima. "The End" e arrivederci. Tutto finisce, certo, ma non credevo che si sarebbe conclusa proprio in questo modo, così affrettato, così "sospeso nel vuoto", come se, in realtà, l'intenzione era quella di proseguire, ma forze maggiori l'hanno impedito.
Insomma, mi sarei aspettato qualcosa di più per un'opera che, tra alti e bassi, è riuscita comunque a farmi divertire. Anche in questo caso la vicenda si evolve in dodici episodi, che esprimono l'essenza stessa della commedia fantasy/avventura, in cui, ovviamente, non possono essere dimenticati i pesanti elementi harem, ecchi e sentimentali. Un mix alquanto ingombrante che, se gestito male, non porta altro che al caos.
Torna dunque quel cascamorto di Saito, ma, soprattutto, torna quella piccola vipera di Louise, che, non stanca dell'ennesima prova d'amore del giovane eroe, continua a bombardarlo con incantesimi ogni volta che questo si trova con un'altra donna. Litigi e fughe sono all'ordine del giorno; anche troppo per una storia che sembra alquanto ripetitiva.
La quarta stagione si apre con la convocazione del solito gruppo a Romalia, in cui il Pontefice, nonché mago del Vuoto e padrone di Julio Cesare, deve celebrare la ricorrenza della sua incoronazione. Ma, chissà perché, vengono attaccati dal perfido re di Gallia, ovviamente sconfitto da Saito, Louise e dall'amore che li lega in un vincolo indissolubile.
Eccetera...
Vi salvo la storia non tanto per la sua bruttezza, anzi, il seguito mi è parso anche migliore rispetto alle puntate iniziali; quanto piuttosto per preservare il lettore dallo scoprire dettagli futuri che, in caso di visione, sarebbero state interessanti sorprese.
Detto ciò, non posso che constatare ancora come la resa dei personaggi, da un punto di vista caratteriale, non riesca a mantenere un rendimento costante. Alcuni di essi sono veramente belli, e i loro atteggiamenti rispecchiano una passionalità contorta e commovente. Altri, d'altra parte (Saito e Louise in primis), continuano a far riferimento ai soliti stereotipi, senza andare al di là, senza compiere uno sforzo superiore. Tra i migliori annovero ancora una volta la regina Henrietta, che, rispetto alle prime serie, ha affrontato una crescita costante, soprattutto nel suo rapporto con Saito. Se nella terza stagione ha compreso e dichiarato i propri sentimenti per il ragazzo, ora si ritrova coinvolta nel tormento di dover vedere il giovane avvinghiato alla piccola maghetta dai capelli rosa, nonché sua migliore amica. Stesso discorso per la taciturna Tabitha e la timida Tiffania. Tutte hanno qualcosa in più rispetto a Louise, ma, ovviamente, sarebbe troppo intelligente per Saito risvegliarsi dal suo sogno a occhi aperti. Siesta, d'altra parte, è diventata fin troppo "gatta morta", perdendo quell'aura di innocenza che aveva nella prima serie.
Ma, accettando anche l'amore di Saito, mi chiedo perché dovremmo costantemente subire la tortura di vedere smancerie e atteggiamenti mielosi tra lui e la sua dolce metà. Non passa puntata che si abbandonano a manifestazioni d'amore alquanto nauseabonde... e non è invidia.
La grafica, invece, è migliorata tantissimo rispetto ai predecessori di tale serie. Un bel restauro, che, sicuramente, non fa male all'opera. Stesso stile, ma colori più vivaci e brillanti, toni luminosi tipici della commedia fantasy. Le musiche non si discostano da quelle precedenti, ma, in fin dei conti, ciò non rappresenta un elemento negativo.
Bene il doppiaggio e discreta la regia, anche se, come detto, la necessità di raggiungere una conclusione a tutti i costi non fa altro che affrettare gli avvenimenti, che si avvicendano uno dopo l'altro con una frenesia inaudita.
E, proprio con questo, mi riallaccio all'inizio della mia recensione, ovvero la "conclusione". E la domanda che mi sorge è questa: "Finisce veramente tutto così?"
Cioè, nonostante tutto in questa serie si erano aperti nuovi fronti di guerra, non solo sentimentale, ma anche possibili sviluppi sul fronte dei quattro maghi del Vuoto. La regina Henrietta lancia la sua sfida all'amica Louise e così anche le altre affilano i coltelli per accaparrarsi il tanto speciale Saito. E tutto finisce così?
No. In effetti la light novel non è mai stata conclusa a causa della morte dell'autore, e dunque non possiamo che accontentarci di questo pseudo finale, che finale non è. Stringiamo i denti e sogniamo una degna conclusione per un'opera che, nel bene e nel male, è riuscita comunque ad appassionarmi.
Voto finale: 7 meno
Insomma, mi sarei aspettato qualcosa di più per un'opera che, tra alti e bassi, è riuscita comunque a farmi divertire. Anche in questo caso la vicenda si evolve in dodici episodi, che esprimono l'essenza stessa della commedia fantasy/avventura, in cui, ovviamente, non possono essere dimenticati i pesanti elementi harem, ecchi e sentimentali. Un mix alquanto ingombrante che, se gestito male, non porta altro che al caos.
Torna dunque quel cascamorto di Saito, ma, soprattutto, torna quella piccola vipera di Louise, che, non stanca dell'ennesima prova d'amore del giovane eroe, continua a bombardarlo con incantesimi ogni volta che questo si trova con un'altra donna. Litigi e fughe sono all'ordine del giorno; anche troppo per una storia che sembra alquanto ripetitiva.
La quarta stagione si apre con la convocazione del solito gruppo a Romalia, in cui il Pontefice, nonché mago del Vuoto e padrone di Julio Cesare, deve celebrare la ricorrenza della sua incoronazione. Ma, chissà perché, vengono attaccati dal perfido re di Gallia, ovviamente sconfitto da Saito, Louise e dall'amore che li lega in un vincolo indissolubile.
Eccetera...
Vi salvo la storia non tanto per la sua bruttezza, anzi, il seguito mi è parso anche migliore rispetto alle puntate iniziali; quanto piuttosto per preservare il lettore dallo scoprire dettagli futuri che, in caso di visione, sarebbero state interessanti sorprese.
Detto ciò, non posso che constatare ancora come la resa dei personaggi, da un punto di vista caratteriale, non riesca a mantenere un rendimento costante. Alcuni di essi sono veramente belli, e i loro atteggiamenti rispecchiano una passionalità contorta e commovente. Altri, d'altra parte (Saito e Louise in primis), continuano a far riferimento ai soliti stereotipi, senza andare al di là, senza compiere uno sforzo superiore. Tra i migliori annovero ancora una volta la regina Henrietta, che, rispetto alle prime serie, ha affrontato una crescita costante, soprattutto nel suo rapporto con Saito. Se nella terza stagione ha compreso e dichiarato i propri sentimenti per il ragazzo, ora si ritrova coinvolta nel tormento di dover vedere il giovane avvinghiato alla piccola maghetta dai capelli rosa, nonché sua migliore amica. Stesso discorso per la taciturna Tabitha e la timida Tiffania. Tutte hanno qualcosa in più rispetto a Louise, ma, ovviamente, sarebbe troppo intelligente per Saito risvegliarsi dal suo sogno a occhi aperti. Siesta, d'altra parte, è diventata fin troppo "gatta morta", perdendo quell'aura di innocenza che aveva nella prima serie.
Ma, accettando anche l'amore di Saito, mi chiedo perché dovremmo costantemente subire la tortura di vedere smancerie e atteggiamenti mielosi tra lui e la sua dolce metà. Non passa puntata che si abbandonano a manifestazioni d'amore alquanto nauseabonde... e non è invidia.
La grafica, invece, è migliorata tantissimo rispetto ai predecessori di tale serie. Un bel restauro, che, sicuramente, non fa male all'opera. Stesso stile, ma colori più vivaci e brillanti, toni luminosi tipici della commedia fantasy. Le musiche non si discostano da quelle precedenti, ma, in fin dei conti, ciò non rappresenta un elemento negativo.
Bene il doppiaggio e discreta la regia, anche se, come detto, la necessità di raggiungere una conclusione a tutti i costi non fa altro che affrettare gli avvenimenti, che si avvicendano uno dopo l'altro con una frenesia inaudita.
E, proprio con questo, mi riallaccio all'inizio della mia recensione, ovvero la "conclusione". E la domanda che mi sorge è questa: "Finisce veramente tutto così?"
Cioè, nonostante tutto in questa serie si erano aperti nuovi fronti di guerra, non solo sentimentale, ma anche possibili sviluppi sul fronte dei quattro maghi del Vuoto. La regina Henrietta lancia la sua sfida all'amica Louise e così anche le altre affilano i coltelli per accaparrarsi il tanto speciale Saito. E tutto finisce così?
No. In effetti la light novel non è mai stata conclusa a causa della morte dell'autore, e dunque non possiamo che accontentarci di questo pseudo finale, che finale non è. Stringiamo i denti e sogniamo una degna conclusione per un'opera che, nel bene e nel male, è riuscita comunque ad appassionarmi.
Voto finale: 7 meno
"Zero no Tsukaima" è un caso particolare: la serie parte davvero bene ma è un anime difficile da valutare nel complesso, questo perché ci siamo trovati di fronte a una prima stagione carina, ma giusto un po' più che sufficiente (6,5), una seconda ancor più sviluppata e sorprendente (7,5/8-) e una terza stagione pessima e deludente (6-); tuttavia qui ci ritroviamo a un rialzo di qualità (verso la fine) davvero alto, si ritorna ai livelli della seconda stagione, il meglio, e si raggiunge un finale soddisfacente che la rende una serie relativamente valida.
Come al solito partiamo dallo stile grafico che è sempre la prima cosa che salta all'occhio (e generalmente la meno importante, se quest'ultimo accettabile): non è eccelso ma buono, questo si nota sopratutto sui personaggi nuovi (apparsi dalla seconda o terza stagione) che hanno un character design migliore. Il sonoro in fatto di OST è discreto e le opening migliori erano quelle della prima e sopratutto della seconda stagione. Passiamo alle parti importanti, trama e sopratutto coinvolgimento: non ci troviamo di fronte alla storia più complessa di sempre, ma finalmente le cose durante la seconda metà si fanno più serie e riescono a catturare più facilmente lo spettatore. Il protagonista risulta troppo anonimo in certe parti, ma è più la storia d'amore a farla da padrone; diciamocelo, ci sono storie sentimentali fatte meglio, ma verso la fine quest'aspetto ingrana parecchio. Come personaggio Louise a volte risulta odiosa, a volte tenera, non il tipo di tsundere che preferisco, ma sicuramente quello più marcato e classico; il personaggio che ho preferito è Julio Cesare, trovo che sia quello fatto meglio. Uno dei motivi che fa tornare questa serie a quando dava il meglio è proprio la maggior presenza di questo personaggio nella stagione.
Il fanservice in sé non da troppi problemi (e non è che in un ecchi possa rappresentare un lamento), ma l'errore è senza dubbio quello di rendere monotono il contesto tradimento, lite e perdono all'infinito; inoltre, le scene erotiche non sono neanche di qualità media per il genere, dunque non vi è una gran qualità neanche in fatto di erotismo, la cosa migliore della serie al limite era il costume da maid di Louise e alcune scene con personaggio di Tiffania. In ogni caso, anche se stiamo parlando di un anime di questo tipo, non c'è molto da dire su questo aspetto, visto che a rendere la serie buona sono gli avvenimenti più importanti, non solo perché non abbiamo un fanservice ai livelli di "Kissxsis" o "High School of the Dead" (non mi sto riferendo a quanto è spinto, ma alla qualità delle scene erotiche del genere), ma perché senza dubbio qui si può già parlare di un finale e, più che la qualità della trama ad essere fatta bene, è la qualità dell'universo che ruota intorno all'anime e il coinvolgimento di alcuni avvenimenti, non una questione di eventi della storia geniali o particolarmente originali.
Riassumendo, una buona opera, tuttavia non ottima; siamo nella media, e precisamente con alti e bassi. A volte è un anime da 6, a volte da 8, c'è un grande divario tra la qualità e lo svago che riescono a dare le scene, ma nel complesso questa stagione è stata la migliore e all'intera serie do un 7,5. Non è una saga che consiglio tra le prime da vedere e a lungo andare risulta lenta, tuttavia diciamo che vale la pena di essere vista.
Come al solito partiamo dallo stile grafico che è sempre la prima cosa che salta all'occhio (e generalmente la meno importante, se quest'ultimo accettabile): non è eccelso ma buono, questo si nota sopratutto sui personaggi nuovi (apparsi dalla seconda o terza stagione) che hanno un character design migliore. Il sonoro in fatto di OST è discreto e le opening migliori erano quelle della prima e sopratutto della seconda stagione. Passiamo alle parti importanti, trama e sopratutto coinvolgimento: non ci troviamo di fronte alla storia più complessa di sempre, ma finalmente le cose durante la seconda metà si fanno più serie e riescono a catturare più facilmente lo spettatore. Il protagonista risulta troppo anonimo in certe parti, ma è più la storia d'amore a farla da padrone; diciamocelo, ci sono storie sentimentali fatte meglio, ma verso la fine quest'aspetto ingrana parecchio. Come personaggio Louise a volte risulta odiosa, a volte tenera, non il tipo di tsundere che preferisco, ma sicuramente quello più marcato e classico; il personaggio che ho preferito è Julio Cesare, trovo che sia quello fatto meglio. Uno dei motivi che fa tornare questa serie a quando dava il meglio è proprio la maggior presenza di questo personaggio nella stagione.
Il fanservice in sé non da troppi problemi (e non è che in un ecchi possa rappresentare un lamento), ma l'errore è senza dubbio quello di rendere monotono il contesto tradimento, lite e perdono all'infinito; inoltre, le scene erotiche non sono neanche di qualità media per il genere, dunque non vi è una gran qualità neanche in fatto di erotismo, la cosa migliore della serie al limite era il costume da maid di Louise e alcune scene con personaggio di Tiffania. In ogni caso, anche se stiamo parlando di un anime di questo tipo, non c'è molto da dire su questo aspetto, visto che a rendere la serie buona sono gli avvenimenti più importanti, non solo perché non abbiamo un fanservice ai livelli di "Kissxsis" o "High School of the Dead" (non mi sto riferendo a quanto è spinto, ma alla qualità delle scene erotiche del genere), ma perché senza dubbio qui si può già parlare di un finale e, più che la qualità della trama ad essere fatta bene, è la qualità dell'universo che ruota intorno all'anime e il coinvolgimento di alcuni avvenimenti, non una questione di eventi della storia geniali o particolarmente originali.
Riassumendo, una buona opera, tuttavia non ottima; siamo nella media, e precisamente con alti e bassi. A volte è un anime da 6, a volte da 8, c'è un grande divario tra la qualità e lo svago che riescono a dare le scene, ma nel complesso questa stagione è stata la migliore e all'intera serie do un 7,5. Non è una saga che consiglio tra le prime da vedere e a lungo andare risulta lenta, tuttavia diciamo che vale la pena di essere vista.
Premetto che questo è un giudizio globale sulla serie, a cui do un ottimo voto. E' un anime assolutamente da vedere, a parer mio, dove troverete molte cose che appartengono al genere fantasy, ma anche scene molto divertenti. Un umorismo in quantità giuste, con alcune scene ecchi, ma niente di esagerato.
Questa volta sono migliorati i disegni e la tecnica, la trama è rimasta la stessa, ma in questa serie si può notare che c'è più avventura rispetto alle serie passate. I nostri eroi sono continuamente messi alla prova da svariati nemici, e Louise è il personaggio su cui stavolta si focalizza l'intera serie.
Che dire, a me mancano già tutti i personaggi, ma come ogni storia, ha una sua fine. Spero solamente che non rovinino un anime splendido con degli OAV inutili e stupidi, anche se io tornerei volentieri ancora per un'ultima volta in Halkeginia per rivivere le loro splendide avventure.
Questa volta sono migliorati i disegni e la tecnica, la trama è rimasta la stessa, ma in questa serie si può notare che c'è più avventura rispetto alle serie passate. I nostri eroi sono continuamente messi alla prova da svariati nemici, e Louise è il personaggio su cui stavolta si focalizza l'intera serie.
Che dire, a me mancano già tutti i personaggi, ma come ogni storia, ha una sua fine. Spero solamente che non rovinino un anime splendido con degli OAV inutili e stupidi, anche se io tornerei volentieri ancora per un'ultima volta in Halkeginia per rivivere le loro splendide avventure.
Semplice, commedy, interessante e certe volte divertente: dopo quattro serie non si può non amare i personaggi di "Zero no Tsukaima". nonostante questa sia la prima serie che non ci propina il solito divertimento ostentato marcatamente nelle tre serie precedenti. Forse oserei dire che è una delle pecche di quest'ultima saga, si è preferito animare e aumentare l'aspetto commedy ed ecchi della serie a discapito della comicità e del piacere dello spettatore cose che mi hanno colpito profondamente.
Devo dire che sin dalla prima serie non mi aspettavo molto, invece ho passato tre giorni serenamente e con un buon anime.
Alla fine della terza serie ci eravamo lasciati con Saito che utilizzando un'arma del suo mondo, in combo con il dispel di Louise, riuscì a sconfiggere la famiglia di Joseph, il re di Gallia. Questa quarta e ultima serie continua queste vicissitudini che vedranno Saito scontrarsi proprio con Joseph, che si rivela un essere insano di mente - già si era comunque capito). Nei primi 3-4 episodi si risolverà, comunque, tutta questa situazione. I restanti 8 episodi invece vedranno ritornare i tempi della prima serie che, comunque, verranno interrotti da nuovi nemici, tra elfi e super-dragoni. Questa seconda parte ci vedrà arrivare alla fine della serie.
Inutile dirlo, la semplicità è sempre stata la chiave di quest'anime. La storia, partendo proprio dall'inizio, non è chissà che cosa. Basta fare un piccolo diagramma per vedere la linearità. C'è una scuola di magia in cui una ragazzina è incapace di fare qualsiasi magia. Un giorno svolgendo l'evocazione dei famigli evoca un essere umano che la proteggerà e che si innamoreranno a vicenda. Unici "if" sono il gran numero di ragazze che corteggiano (oserei dire, tentano di violentare) e lo strano rapporto tra Saito e Louise. Avevo criticato la terza serie perché questo strano rapporto era diventato lagnoso e pedante. In questa quarta saga la situazione diciamo che cambia e, nonostante ci siano le solite lamentele di Louise, non è così pesante come nella prima. Forse viene accentuato troppo lo charme del protagonista che bacerà praticamente quasi tutti i personaggi femminili e farà innamorare anche le più improbabili.
Da sottolineare è il fatto che il tutto sembra una fiaba. Tutto ce lo indica. I nomi delle terre: Gallia, Germania, Londinium, Aquileia ecc.; i nomi dei personaggi, Giulio Cesare è l'esempio maggiore; i mostri: draghi, fehnir, golem ecc.; e le avventure, con cavalieri, regine e premi. Proprio perché è una grande fiaba scritta in chiave moderna non ci si può aspettare né una storia complessa né tanto meno un finale shockante.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Ovviamente Saito doveva scegliere Louise, ovviamente doveva riuscire a ritornare con un super-mezzo senza non troppi problemi, ovviamente il dragone doveva essere sconfitto e ovviamente Saito non sarebbe morto.
Fine parte contenente spoiler
Proprio per quanto detto i temi non sono profondissimi ma comunque ne vengono trattati in abbondanza. L'onore, l'amore, il rispetto, il sacrificio, ma tutte queste tematiche non influiscono sulla storia che comunque procede indifferente di ciò che i personaggi trasmettono puntata per puntata. Come dice un vecchio proverbio "Lancia la pietra ma ritira la mano". Questo,comunque, è un pregio infatti non rende la serie monotona per il ripetersi della stessa solfata.
Da sottolineare è il disegno. Non ci sono dubbi che sia una grande opera a livello tecnico. I disegni, soprattutto visti a 720p, sono ottimi. Sono un cultore dei buoni disegni e per questo voglio sempre vedere un anime in HD ma anche quando gli episodi erano di una qualità inferiore il buon disegno rendeva il tutto gradevole. Nel corso della 4a serie v'è stata una evoluzione. L'apice è stato in questa saga in quanto è stato tutto più particolareggiato.
Consiglio a tutti di vedere queste quattro serie. Ma a chi ha amato "Harry potter", roba magicosa come "Fate stay night" o roba simile (che c'è magia, non immaginatevi minimamente la connessione tra Fate e Zero) amerà questa piccola opera. 8 è il voto che do alle 4 stagioni, 7 a questa saga perché pur di mandare avanti la storia certe volte si è rivelata noiosa.
Devo dire che sin dalla prima serie non mi aspettavo molto, invece ho passato tre giorni serenamente e con un buon anime.
Alla fine della terza serie ci eravamo lasciati con Saito che utilizzando un'arma del suo mondo, in combo con il dispel di Louise, riuscì a sconfiggere la famiglia di Joseph, il re di Gallia. Questa quarta e ultima serie continua queste vicissitudini che vedranno Saito scontrarsi proprio con Joseph, che si rivela un essere insano di mente - già si era comunque capito). Nei primi 3-4 episodi si risolverà, comunque, tutta questa situazione. I restanti 8 episodi invece vedranno ritornare i tempi della prima serie che, comunque, verranno interrotti da nuovi nemici, tra elfi e super-dragoni. Questa seconda parte ci vedrà arrivare alla fine della serie.
Inutile dirlo, la semplicità è sempre stata la chiave di quest'anime. La storia, partendo proprio dall'inizio, non è chissà che cosa. Basta fare un piccolo diagramma per vedere la linearità. C'è una scuola di magia in cui una ragazzina è incapace di fare qualsiasi magia. Un giorno svolgendo l'evocazione dei famigli evoca un essere umano che la proteggerà e che si innamoreranno a vicenda. Unici "if" sono il gran numero di ragazze che corteggiano (oserei dire, tentano di violentare) e lo strano rapporto tra Saito e Louise. Avevo criticato la terza serie perché questo strano rapporto era diventato lagnoso e pedante. In questa quarta saga la situazione diciamo che cambia e, nonostante ci siano le solite lamentele di Louise, non è così pesante come nella prima. Forse viene accentuato troppo lo charme del protagonista che bacerà praticamente quasi tutti i personaggi femminili e farà innamorare anche le più improbabili.
Da sottolineare è il fatto che il tutto sembra una fiaba. Tutto ce lo indica. I nomi delle terre: Gallia, Germania, Londinium, Aquileia ecc.; i nomi dei personaggi, Giulio Cesare è l'esempio maggiore; i mostri: draghi, fehnir, golem ecc.; e le avventure, con cavalieri, regine e premi. Proprio perché è una grande fiaba scritta in chiave moderna non ci si può aspettare né una storia complessa né tanto meno un finale shockante.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
Ovviamente Saito doveva scegliere Louise, ovviamente doveva riuscire a ritornare con un super-mezzo senza non troppi problemi, ovviamente il dragone doveva essere sconfitto e ovviamente Saito non sarebbe morto.
Fine parte contenente spoiler
Proprio per quanto detto i temi non sono profondissimi ma comunque ne vengono trattati in abbondanza. L'onore, l'amore, il rispetto, il sacrificio, ma tutte queste tematiche non influiscono sulla storia che comunque procede indifferente di ciò che i personaggi trasmettono puntata per puntata. Come dice un vecchio proverbio "Lancia la pietra ma ritira la mano". Questo,comunque, è un pregio infatti non rende la serie monotona per il ripetersi della stessa solfata.
Da sottolineare è il disegno. Non ci sono dubbi che sia una grande opera a livello tecnico. I disegni, soprattutto visti a 720p, sono ottimi. Sono un cultore dei buoni disegni e per questo voglio sempre vedere un anime in HD ma anche quando gli episodi erano di una qualità inferiore il buon disegno rendeva il tutto gradevole. Nel corso della 4a serie v'è stata una evoluzione. L'apice è stato in questa saga in quanto è stato tutto più particolareggiato.
Consiglio a tutti di vedere queste quattro serie. Ma a chi ha amato "Harry potter", roba magicosa come "Fate stay night" o roba simile (che c'è magia, non immaginatevi minimamente la connessione tra Fate e Zero) amerà questa piccola opera. 8 è il voto che do alle 4 stagioni, 7 a questa saga perché pur di mandare avanti la storia certe volte si è rivelata noiosa.
Tutto ha una fine, anche le apparentemente infinite storie ecchi avventurose di 'Zero No Tsukaima'. Giunti alla quarta serie si decide infatti di chiudere i battenti prima che la noia rovini del tutto un'opera che comunque ha divertito e fatto passare dei piacevoli momenti di disimpegno al pubblico televisivo; decisione giusta e intelligente, anche perché non si poteva continuare all'infinito con lo stesso canovaccio che vedeva il povero Saito vittima delle ire furibonde della turbolenta Louise, tra situazioni scollacciate degne della commedia italica anni 70 e esagerazioni fanta-storiche pseudo-drammatiche. La sceneggiatura, per quest'ultimo capitolo, va in mano proprio a Nahoko Hasegawa, che con le sue light novel aveva creato questi personaggi, mentre per il resto lo studio J.C. staff cambia poco o nulla dando sempre maggior spazio alla vera star della serie, la seiyu di Louise, Rie Kugimiya, che si cimenta anche nella simpatica colonna sonora finale.
Quest'ultimo capitolo è forse quello più ricco di avventura, mettendo tutti i personaggi di fronte a continui pericoli e nemici, mettendo un po' troppa carne al fuoco per una serie di dodici puntate. La caratterizzazione dei personaggi è come sempre appena abbozzata per i protagonisti e totalmente stereotipata per i personaggi complementari, e non poteva essere altrimenti dato che questi nelle varie serie che si sono succedute sono diventati oltremodo numerosi e che in quest'ultima tutti fanno una loro comparsata insieme all'aggiunta di nuove presenze come gli elfi e addirittura un Papa. Alla fine, come in un videogioco, si ripete la stessa rappresentazione già vista negli altri titoli: un nemico più forte degli altri sta per vincere ma alla fine la ritrovata unione tra Saito e Louise la spunterà come sempre con l'unica differenza che questa volta il loro rapporto ne uscirà finalmente con qualcosa di fattivo.
Il livello tecnico vede dei miglioramenti per quanto riguarda i disegni e le scene di massa, e nelle ultime puntate questo livello qualitativo aumenta pur non rimanendo comunque niente di trascendentale.
Giudizio finale su 'Zero no Tsukaima'. Nessuno ha mai parlato di capolavoro ma questo titolo pur con tutti i suoi evidenti difetti ha il gran pregio di divertire assuefacendo lo spettatore ai continui siparietti sempre uguali e ai suoi personaggi tanto simpatici quanto strampalati. A volte ha il difetto di prendersi troppo sul serio con accenni di drammaticità che sembrano piuttosto fuori luogo, ma alla fine quello che rimane e che ci ricorderemo sono le risate e quell'incomprensibile sensazione di contagiosa allegria che ci pervade al termine di ogni serie, riuscendo a strapparci un sorriso anche questa volta.
Quest'ultimo capitolo è forse quello più ricco di avventura, mettendo tutti i personaggi di fronte a continui pericoli e nemici, mettendo un po' troppa carne al fuoco per una serie di dodici puntate. La caratterizzazione dei personaggi è come sempre appena abbozzata per i protagonisti e totalmente stereotipata per i personaggi complementari, e non poteva essere altrimenti dato che questi nelle varie serie che si sono succedute sono diventati oltremodo numerosi e che in quest'ultima tutti fanno una loro comparsata insieme all'aggiunta di nuove presenze come gli elfi e addirittura un Papa. Alla fine, come in un videogioco, si ripete la stessa rappresentazione già vista negli altri titoli: un nemico più forte degli altri sta per vincere ma alla fine la ritrovata unione tra Saito e Louise la spunterà come sempre con l'unica differenza che questa volta il loro rapporto ne uscirà finalmente con qualcosa di fattivo.
Il livello tecnico vede dei miglioramenti per quanto riguarda i disegni e le scene di massa, e nelle ultime puntate questo livello qualitativo aumenta pur non rimanendo comunque niente di trascendentale.
Giudizio finale su 'Zero no Tsukaima'. Nessuno ha mai parlato di capolavoro ma questo titolo pur con tutti i suoi evidenti difetti ha il gran pregio di divertire assuefacendo lo spettatore ai continui siparietti sempre uguali e ai suoi personaggi tanto simpatici quanto strampalati. A volte ha il difetto di prendersi troppo sul serio con accenni di drammaticità che sembrano piuttosto fuori luogo, ma alla fine quello che rimane e che ci ricorderemo sono le risate e quell'incomprensibile sensazione di contagiosa allegria che ci pervade al termine di ogni serie, riuscendo a strapparci un sorriso anche questa volta.
Ed eccoci finalmente alla quarta e conclusiva serie di "Zero No Tsukaima", per l'occasione definita come "F", prodotta, come sempre, dalla JC Staff e di annata 2012.
La trama
La trama si dirama seguendo gli ultimi avvenimenti della terza (ben più blanda) serie, concludendo il vecchio filone narrativo in cui vedevamo il re della Gallia Joseph con il suo famiglio Miyoznitel. Dopo questa breve introduzione, si inizia a sviluppare la quarta serie, che dimostra, grazie anche agli anni passati e all'esperienza dei produttori, un modo di giostrare le situazioni veramente ottimo. Sì, rispetto agli altri spezzo una lancia a favore di questa serie: mi ha divertito e ho apprezzato tantissimo la caratterizzazione dei personaggi, stavolta più carismatici che mai; inoltre ho anche apprezzato come le comparse e i personaggi secondari abbiano anche loro una personalità ben delineata. La storia, insomma, procede come un "After Story", in cui vedremo un Saito proprietario di terre in compagnia della sua dolce (o tsundere?) Louise e tutto il cast appresso a loro due. Insomma, come se ciò non bastasse, Saito inizia a farsi le idee più chiare riguardo a ciò che pensa delle varie "eroine" che lo circondano formando un harem abbastanza strambo. Come se ciò non bastasse, si aggiunge anche un finale piazzato apposta per i due protagonisti, e un nuovo inizio per l'intero cast.
Impressioni a caldo
La prima cosa che ho pensato dopo avere visto l'ultima puntata è stata "Sicuramente ci sarà una serie aggiuntiva o un OAV, perché il finale, nonostante molto bello (non dirò nulla naturalmente riguardo a questo), lascia alcune lacune nello spettatore, che storce a tratti il naso. Sicuramente mi aspetto o un crossover, magari con i personaggi di Index o di Shana, o una serie aggiuntiva, o anche un semplice OAV. Chi vivrà vedrà.
Lato tecnico
Dal punto di vista grafico notiamo la stessa animazione delle serie precedenti, ma di qualità nettamente superiore. Come se non bastasse, si nota il tipico "taglio" della JC Staff, soprattutto nelle scene più concitate, in cui sono presenti alcuni filtri grafici tipici di altri anime come "Toradora" o Index - naturalmente della stessa casa produttrice. I corpi sono stati ridimensionati, i personaggi sono ancora più espressivi e gli ambienti sono più curati che mai. Per quanto riguarda il punto di vista sonoro, ci sono alcune musiche inedite e un'opening e un'ending apprezzabili, anche se personalmente preferisco l'opening, ma è un'altra storia.
Commento finale
Insomma, quest'anime per me si classifica in prima posizione per l'annata 2012: dolce, simpatico, con una punta di drammatico e al contempo di quel non so che che ci fa tornare alla mente le vecchie fiabe che ci venivano raccontate prima di andare a letto. Apprezzo questi anime perché sono pochissimi, e nonostante il basso numero sono bellissimi da vedere e ti lasciano con una nota di felicità nella mente. Lo consiglio? Senz'altro. Quest'anime merita di essere visto. Voto Finale: 9 e mezzo.
La trama
La trama si dirama seguendo gli ultimi avvenimenti della terza (ben più blanda) serie, concludendo il vecchio filone narrativo in cui vedevamo il re della Gallia Joseph con il suo famiglio Miyoznitel. Dopo questa breve introduzione, si inizia a sviluppare la quarta serie, che dimostra, grazie anche agli anni passati e all'esperienza dei produttori, un modo di giostrare le situazioni veramente ottimo. Sì, rispetto agli altri spezzo una lancia a favore di questa serie: mi ha divertito e ho apprezzato tantissimo la caratterizzazione dei personaggi, stavolta più carismatici che mai; inoltre ho anche apprezzato come le comparse e i personaggi secondari abbiano anche loro una personalità ben delineata. La storia, insomma, procede come un "After Story", in cui vedremo un Saito proprietario di terre in compagnia della sua dolce (o tsundere?) Louise e tutto il cast appresso a loro due. Insomma, come se ciò non bastasse, Saito inizia a farsi le idee più chiare riguardo a ciò che pensa delle varie "eroine" che lo circondano formando un harem abbastanza strambo. Come se ciò non bastasse, si aggiunge anche un finale piazzato apposta per i due protagonisti, e un nuovo inizio per l'intero cast.
Impressioni a caldo
La prima cosa che ho pensato dopo avere visto l'ultima puntata è stata "Sicuramente ci sarà una serie aggiuntiva o un OAV, perché il finale, nonostante molto bello (non dirò nulla naturalmente riguardo a questo), lascia alcune lacune nello spettatore, che storce a tratti il naso. Sicuramente mi aspetto o un crossover, magari con i personaggi di Index o di Shana, o una serie aggiuntiva, o anche un semplice OAV. Chi vivrà vedrà.
Lato tecnico
Dal punto di vista grafico notiamo la stessa animazione delle serie precedenti, ma di qualità nettamente superiore. Come se non bastasse, si nota il tipico "taglio" della JC Staff, soprattutto nelle scene più concitate, in cui sono presenti alcuni filtri grafici tipici di altri anime come "Toradora" o Index - naturalmente della stessa casa produttrice. I corpi sono stati ridimensionati, i personaggi sono ancora più espressivi e gli ambienti sono più curati che mai. Per quanto riguarda il punto di vista sonoro, ci sono alcune musiche inedite e un'opening e un'ending apprezzabili, anche se personalmente preferisco l'opening, ma è un'altra storia.
Commento finale
Insomma, quest'anime per me si classifica in prima posizione per l'annata 2012: dolce, simpatico, con una punta di drammatico e al contempo di quel non so che che ci fa tornare alla mente le vecchie fiabe che ci venivano raccontate prima di andare a letto. Apprezzo questi anime perché sono pochissimi, e nonostante il basso numero sono bellissimi da vedere e ti lasciano con una nota di felicità nella mente. Lo consiglio? Senz'altro. Quest'anime merita di essere visto. Voto Finale: 9 e mezzo.
Yo! Iniziamo: e con questa ultima serie si conclude "Zero no tsukaima"; la cosa un po' mi dispiace, visto che mi ero affezionato ai personaggi, però...
La prima serie mi era veramente piaciuta, e tutto sommato anche le due seguenti, seppur su un altro livello rispetto alla prima, ma quest'ultima serie no. Sprofonda nella banalità. La storia è inizialmente inesistente, ovunque si guardi si trova ecchi, ecchi e soltanto ecchi, che viene mantenuto tale ma che potrebbe tranquillamente sfondare la soglia dell'hentai. In seguito arriva il solito nemico di turno, e questa volta anche un gruppo di nemici ben caratterizzati che appaiono in una puntata, ma poi scompaiono completamente, e infine ricompaiono, però alleati con i protagonisti. (Che inutilità).
L'unica nota positiva è che, nonostante il solito mieloso e sdolcinato lieto fine, nella serie è presente una punta di drammaticità. Trovo i disegni e le musiche carine, ma niente di che.
La prima serie mi era veramente piaciuta, e tutto sommato anche le due seguenti, seppur su un altro livello rispetto alla prima, ma quest'ultima serie no. Sprofonda nella banalità. La storia è inizialmente inesistente, ovunque si guardi si trova ecchi, ecchi e soltanto ecchi, che viene mantenuto tale ma che potrebbe tranquillamente sfondare la soglia dell'hentai. In seguito arriva il solito nemico di turno, e questa volta anche un gruppo di nemici ben caratterizzati che appaiono in una puntata, ma poi scompaiono completamente, e infine ricompaiono, però alleati con i protagonisti. (Che inutilità).
L'unica nota positiva è che, nonostante il solito mieloso e sdolcinato lieto fine, nella serie è presente una punta di drammaticità. Trovo i disegni e le musiche carine, ma niente di che.
E così, dopo una lunga attesa, giunge finalmente a conclusione anche la saga di Louise, la maga incompetente, e del suo eroico famiglio Saito. Una saga che, nonostante i suoi tanti difetti, è riuscita a farsi seguire e amare da tantissimi spettatori grazie alle sue atmosfere sognanti e a una trama divisa a metà tra il sentimento e l'avventura. E, come sempre accade, è questo il momento più adatto per fare un bilancio e trarre delle conclusioni.
Qual è il contributo che "Zero no tsukaima" apporta al mondo dell'animazione e del fantasy in generale? Sul piano dell'originalità probabilmente aggiunge poco o nulla, in quanto esso non fa altro che riproporre ancora una volta schemi già visti più volte altrove; e nulla probabilmente anche sul piano della "qualità" del divertimento, in quanto anche da questo punto di vista non si fa altro che ripetere il solito assortimento di situazioni presenti in migliaia di altri anime, magari condite da un pizzico di magia in più.
Allo stesso tempo, però, non si può definire questo anime come un banale prodotto basato sul "copia e incolla": esso, infatti, riesce a combinare in un modo davvero apprezzabile i canoni delle favole di una volta, fatte di magia, draghi, fanciulle da salvare e cavalieri senza macchia, con l'umorismo nipponico dei nostri tempi, fatto di gelosie incontrollabili, harem e, perché no, di una buona dosa di elementi ecchi.
Questo quarto capitolo di "Zero no tsukaima" parte dalla risoluzione di alcune questioni rimaste irrisolte nelle tre serie precedenti per poi provare ad aggiungere qualche piccola novità, come la rappresentazione del mondo degli elfi; infine si giunge a un buon finale che ovviamente non rivelo, anche se i più riusciranno a intuirlo facilmente specie se da piccoli sono stati abituati ad addormentarsi ascoltando le fiabe dalla nonna.
E' questo forse, e mi spiace dirlo, il capitolo più deludente dell'intera saga in quanto molti episodi finiscono per basarsi esclusivamente sulla perenne competizione fra le varie donzelle che si svolge a colpi di tette; e se all'inizio questo può sembrare divertente, alla lunga è sicuramente frustrante. Va detto, però, che non mancano colpi di scena capaci di lasciare lo spettatore a bocca aperta ed episodi che, nonostante la ripetitività della trama, risultano essere estremamente fluidi, piacevoli e godibili.
Ciò che delude maggiormente, però, è l'evoluzione subita da alcuni personaggi che, al termine di questi dodici episodi, appariranno completamente trasformati. L'esempio più evidente è quello di Siesta che, da timida cameriera per cui è molto facile solidarizzare, si trasformerà in una vera rompiscatole perdendo in questo modo ogni motivo di interesse o simpatia. In realtà, però, questo è il risultato di un processo cominciato già prima di quest'ultimo capitolo, ma che qui prosegue ottenendo risultati davvero pessimi.
Il finale (che si estende sugli ultimi tre episodi) va, invece, collocato su un piano ben diverso: suspense e forti emozioni s'intrecciano in una trama finalmente ben congegnata. Esso non deluderà senz'altro gli appassionati della serie anche se, personalmente, m'era piaciuto di più quello rappresentato nel secondo capitolo. Anche questo, però, è di ottima fattura, ma la cosa che dispiace è che i momenti finali siano stati decisamente affrettati per ragioni di pellicola; a questo punto avrei sicuramente preferito un episodio in meno tra quelli centrali e uno in più dedicato solo alla parte finale.
E con questo terminano anche le mie recensioni su "Zero no Tsukaima", un anime che ho seguito molto volentieri e di cui aspettavo il finale con grande trepidazione. Pur non essendo nulla di veramente originale credo che Louise, Saito e compagnia ci mancheranno un sacco.
Qual è il contributo che "Zero no tsukaima" apporta al mondo dell'animazione e del fantasy in generale? Sul piano dell'originalità probabilmente aggiunge poco o nulla, in quanto esso non fa altro che riproporre ancora una volta schemi già visti più volte altrove; e nulla probabilmente anche sul piano della "qualità" del divertimento, in quanto anche da questo punto di vista non si fa altro che ripetere il solito assortimento di situazioni presenti in migliaia di altri anime, magari condite da un pizzico di magia in più.
Allo stesso tempo, però, non si può definire questo anime come un banale prodotto basato sul "copia e incolla": esso, infatti, riesce a combinare in un modo davvero apprezzabile i canoni delle favole di una volta, fatte di magia, draghi, fanciulle da salvare e cavalieri senza macchia, con l'umorismo nipponico dei nostri tempi, fatto di gelosie incontrollabili, harem e, perché no, di una buona dosa di elementi ecchi.
Questo quarto capitolo di "Zero no tsukaima" parte dalla risoluzione di alcune questioni rimaste irrisolte nelle tre serie precedenti per poi provare ad aggiungere qualche piccola novità, come la rappresentazione del mondo degli elfi; infine si giunge a un buon finale che ovviamente non rivelo, anche se i più riusciranno a intuirlo facilmente specie se da piccoli sono stati abituati ad addormentarsi ascoltando le fiabe dalla nonna.
E' questo forse, e mi spiace dirlo, il capitolo più deludente dell'intera saga in quanto molti episodi finiscono per basarsi esclusivamente sulla perenne competizione fra le varie donzelle che si svolge a colpi di tette; e se all'inizio questo può sembrare divertente, alla lunga è sicuramente frustrante. Va detto, però, che non mancano colpi di scena capaci di lasciare lo spettatore a bocca aperta ed episodi che, nonostante la ripetitività della trama, risultano essere estremamente fluidi, piacevoli e godibili.
Ciò che delude maggiormente, però, è l'evoluzione subita da alcuni personaggi che, al termine di questi dodici episodi, appariranno completamente trasformati. L'esempio più evidente è quello di Siesta che, da timida cameriera per cui è molto facile solidarizzare, si trasformerà in una vera rompiscatole perdendo in questo modo ogni motivo di interesse o simpatia. In realtà, però, questo è il risultato di un processo cominciato già prima di quest'ultimo capitolo, ma che qui prosegue ottenendo risultati davvero pessimi.
Il finale (che si estende sugli ultimi tre episodi) va, invece, collocato su un piano ben diverso: suspense e forti emozioni s'intrecciano in una trama finalmente ben congegnata. Esso non deluderà senz'altro gli appassionati della serie anche se, personalmente, m'era piaciuto di più quello rappresentato nel secondo capitolo. Anche questo, però, è di ottima fattura, ma la cosa che dispiace è che i momenti finali siano stati decisamente affrettati per ragioni di pellicola; a questo punto avrei sicuramente preferito un episodio in meno tra quelli centrali e uno in più dedicato solo alla parte finale.
E con questo terminano anche le mie recensioni su "Zero no Tsukaima", un anime che ho seguito molto volentieri e di cui aspettavo il finale con grande trepidazione. Pur non essendo nulla di veramente originale credo che Louise, Saito e compagnia ci mancheranno un sacco.
Questa è la quarta e ultima serie di "Zero No Tsukaima", anime dalla prima serie molto ben fatto. Come già visto, nelle altre serie, la qualità cala fino a scendere a un 7 in ZNT F. A parte gli episodi finali veramente belli e romantici, la serie è un concentrato di situazioni ecchi continue. Dopo varie avventure, Saito è un cavaliere e dorme nello stesso letto con Siesta e Louise. Proprio nei primi minuti vediamo espressa tutta la comicità dell'anime racchiusa in un commento di Saito. Louise e Tifa sono chiamate dal papa di Romalia per essere sue damigelle in occasione di una cerimonia. Come è ovvio, il viaggio presenterà delle sorprese.
Dal punto di vista della trama, la struttura della narrazione è invariata: il susseguirsi di episodi non dà particolare svolta alla trama (al contrario della prima serie, come è ovvio), se non in alcuni episodi, ma evidenzia la relazione complicata tra Saito e Louise che continua a restare statica. E alla fine della serie, appare il nemico di turno da sconfiggere che fa evolvere la relazione tra i due protagonisti, previa una separazione o un "problema" tra i due. (Ricorderete che, nella prima serie, Saito sembrava volere volare via sull'aereo, e nella seconda muore per pochi secondi e si separa da Louise).
Anche se la serie segue sempre questa struttura e talvolta appare molto, troppo, monotona, l'ilarità dei personaggi, le situazioni assurde che portano le mani di Saito a finire nei posti più assurdi - cosa che farà sanguinare il naso a molti! - rendono quest'ultima serie soddisfacente e apprezzabile. E, alla fine, sarà ricordata con nostalgia per tutte quelle assurde situazioni che hanno fatto ridere e commuovere un po' tutti quanti.
Insomma la serie del pervertito Famiglio di Louise la Zero si conclude lasciandomi soddisfatto nel complesso. Dato che la serie novel si sta concludendo, e forse sarà già conclusa quando leggerete queste parole, non ci saranno ulteriori serie, a parte forse qualche OAV.
P.S.
Dato che probabilmente la serie novel continua per un piccolo pezzo oltre la fine dell'anime, consiglierei di buttarci uno sguardo e vedere cosa ancora succede a questa assurda coppia.
Dal punto di vista della trama, la struttura della narrazione è invariata: il susseguirsi di episodi non dà particolare svolta alla trama (al contrario della prima serie, come è ovvio), se non in alcuni episodi, ma evidenzia la relazione complicata tra Saito e Louise che continua a restare statica. E alla fine della serie, appare il nemico di turno da sconfiggere che fa evolvere la relazione tra i due protagonisti, previa una separazione o un "problema" tra i due. (Ricorderete che, nella prima serie, Saito sembrava volere volare via sull'aereo, e nella seconda muore per pochi secondi e si separa da Louise).
Anche se la serie segue sempre questa struttura e talvolta appare molto, troppo, monotona, l'ilarità dei personaggi, le situazioni assurde che portano le mani di Saito a finire nei posti più assurdi - cosa che farà sanguinare il naso a molti! - rendono quest'ultima serie soddisfacente e apprezzabile. E, alla fine, sarà ricordata con nostalgia per tutte quelle assurde situazioni che hanno fatto ridere e commuovere un po' tutti quanti.
Insomma la serie del pervertito Famiglio di Louise la Zero si conclude lasciandomi soddisfatto nel complesso. Dato che la serie novel si sta concludendo, e forse sarà già conclusa quando leggerete queste parole, non ci saranno ulteriori serie, a parte forse qualche OAV.
P.S.
Dato che probabilmente la serie novel continua per un piccolo pezzo oltre la fine dell'anime, consiglierei di buttarci uno sguardo e vedere cosa ancora succede a questa assurda coppia.