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stefanchenco

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
Attratto dai vari commenti entusiasti su quest'anime, non ho resistito a prenderlo "in mano" e provare a dargli una chance. Beh, sono bastati pochi minuti perchè ne diventassi dipendente, e i motivi sono tantissimi.
Nonostante le protagoniste liceali, l'ambientazione non è scolastica, il che già lo rende un po' più originale di molti altri.
Il filo conduttore della musica è sempre presente, ma non è un anime musicale e di canzoni veramente suonate ce ne sono poche, stessa cosa per prove e tutte le cose di contorno ad una rock band. Un po' un peccato per chi ama questo genere, ma si è puntato su qualcosa di molto più leggero. Come, ancora più della musica stessa?! La risposta è sì!
Aspettatevi un uragano di emozioni e risate a non finire grazie a queste quattro scalmanate, oltre a tutti i personaggi intorno a loro che entrano spesso in scena rendendo ancora più spettacolari ed esilaranti ogni possibile situazione. L'obiettivo dello sceneggiatore di colpire il pubblico con figure estremamente dolci, pazze, introverse, entusiaste e chi più ne ha più ne metta ha centrato il segno. Tra tutti spicca la protagonista Goto, una ragazza con un'ansia sociale fuori scala che la porta a degenerare in ogni contesto che richieda interazione con altre persone. Non è neanche possibile descrivere quello che dice e i mondi mentali che si crea per sfuggire alla realtà, con le compagne che la prendono teneramente così com'è (anche perché pure loro non sono proprio normalissime).
Ovviamente a fronte di tutto questo umorismo pungente e delirante ci si confronta con la dura realtà, la difficoltà di comunicazione che hanno alcune persone provoca un disagio tale da isolarle dal mondo, rendendo difficile la vita a tutte quelle che ne soffrono. Fortunatamente è un tema di sottofondo che compare continuamente, ma viene sotterrato da tonnellate di gag. Rimane però una cosa su cui vale la pena riflettere.

Sul campo tecnico ci sono pro e contro vari. Da una parte i dettagli ed il design, così come pure le animazioni, non sono proprio il massimo. E' tutto abbastanza semplice a partire dai fondali, passando dalle ambientazioni e per finire ai personaggi. Nulla di osceno, anzi più che sufficiente e guardabile, ma molto lontano dalla qualità di altre opere. Dall'altra c'è un'originalità assurda nelle situazioni più demenziali dove gli autori hanno dato vita a scene surreali ed esilaranti oltre ogni limite. Grazie all'uso di deforming e disegni senza nessuna restrizione, pure con l'uso di stili completamente diversi, vari momenti (che in genere coincidono con i salti mentali della protagonista, e non solo suoi) diventano piccole opere a sé stanti all'interno degli episodi.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, non aspettatevi pezzi original scritti apposta, anche se si parla di rock. A parte un paio di singoli, potreste rimanerne delusi. Carina invece la sigla iniziale con anche un bel video di accompagnamento. Alza un pochino il voto il doppiaggio, cosa che normalmente non noto, ma che in questo caso ha reso le ragazze particolarmente carismatiche (o baka a seconda dei punti di vista) ed evidenziando i loro particolari modi di fare.

*regia* 8,5: tiene sempre bene il ritmo non soffermandosi troppo su certi particolari, ma rallentando nei pochi momenti più emozionanti
*sceneggiatura* 8: semplice e pulita, niente scene filler o buttate lì a caso
*design* 7,5
*caratterizzazione dei personaggi* 9,5: la protagonista è letteralmente da Oscar, ma le altre non sono molto da meno
*sonoro* 7

*in definitiva* 8 e qualcosa

lo consiglio a chi vuole vedersi qualcosa di leggero e vuole rischiare la vita ridendo per 20 minuti di fila. Ci sono un sacco di momenti epici da meme che rimarranno per sempre impressi nella vostra mente. la protagonista poi è una dei migliori 10 personaggi che abbia mai visto. Invece non saprei a chi sconsigliarlo, soprattutto perché se siete qua dovreste aver già capito che è tendenzialmente uno slice of life spassoso. Odiate questo genere? Ok, non sapete cosa state per perdervi.


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Utente6010

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8,5
Questa serie è un gioiellino.

* Trama e storia *
Hitori è una disadattata, frequenta il primo anno di scuola superiore dove non ha amici, non frequenta nessuno ed è pressoché invisibile. Non esce mai di casa e la sua vita è a un passo dall'essere quella di una hikikomori. Alle scuole medie, in un patetico tentativo di affrancarsi da questo carattere drammaticamente introverso ed essere notata, ha iniziato a suonare la chitarra, diventando abbastanza brava da avere un canale su YouTube con un certo seguito. Il suo sogno infatti è mettere in piedi una rockband, per il nobilissimo scopo di diventare famosa ed essere finalmente apprezzata e al centro dell'attenzione (e magari non dover più andare a scuola o a lavorare). Ma il suo carattere, al di fuori del web, non è cambiato. E neppure la sua condizione di emarginata sociale.
La storia prende il via dalle premesse qui sopra, nel momento in cui Hitori viene “abbordata” da una ragazza che cerca una chitarrista per la sua band (Hitori da qui verrà soprannominata Bocchi, soprannome affibbiatole non troppo gentilmente a partire dalla parola giapponese hitoribocchi che significa solitario).
La trama mi aveva fatto vagamente sorridere leggendola, ma tempo fa avevo scartato la serie con una certa sufficienza, catalogandola come una sciocchezza scarsamente interessante. Recentemente poi, vedendo i buoni feedback riscossi da questo che sembra decisamente uno dei titoli del momento, ho deciso di fare un passo indietro e dare a Bocchi una possibilità.

Le vicende si snodano attorno alla protagonista, a tutto tondo, inquadrandola dal punto di vista scolastico, seguendola nei rapporti familiari e, soprattutto, indagando i rapporti con la band di cui entra a fare parte.
I toni sono quelli di una commedia, ma la serie è sostanzialmente spaccata in due parti, in un certo senso.
Nella prima metà la narrazione ha un piglio esagerato e fortemente demenziale, con una serie di trovate geniali e un gran numero di gag davvero divertenti, anche con una narrazione e un'esposizione visiva piuttosto intriganti e innovative. Era davvero da un po' che non mi trovavo a ridere di gusto e in modo tanto genuino (leggi, senza fan service e/o ecchi) guardando un anime.
La seconda metà, dal sesto episodio circa, inizia invece ad assumere una connotazione un po' più slice-of-life. Intendiamoci, non sto parlando di un brusco cambio di paradigma, ma di una blanda riduzione del ritmo incalzante delle prime puntate. Le scene demenziali ci sono ancora, solo che sono in numero minore e viene data un po' più di attenzione al progresso della storia e alla crescita della protagonista.
La trama in sé è comunque abbastanza piatta, senza colpi di scena eclatanti, e segue le vicende della band con lo sviluppo dell’amicizia tra le quattro ragazze che la compongono, e le prime esperienze musicali. La divisione dei ruoli, alcune uscite assieme, il primo concerto, la conoscenza di alcune figure che ruotano attorno al panorama musicale indie della zona di Shimokitazawa (Tokyo, poco distante da Shibuya). C’è anche dell’altro ovviamente, ma non vorrei finire per fare spoiler, quindi mi fermo qui. In generale comunque diciamo che il tipo di eventi narrati non è niente di stratosferico, non è che ci siano grandi avvenimenti o che succedano cose incredibili. Questo comunque non significa che non sia presente un'evoluzione che, al contrario, non è trascurabile e quei due o tre episodi che fanno da punti cardine (e da climax) sono stati preparati con cura, messi sotto i riflettori adeguatamente, hanno un buon risalto, un’ottima resa e anche un impatto piuttosto forte sullo spettatore.

Un'ultima cosa. La serie ha una mostruosa quantità di riferimenti e citazioni. Se alcune sono smaccatamente evidenti (Rocky Joe, Ken il Guerriero, Nausicaa) altre sono un po' più ricercate. Se la cosa vi intriga, DOPO aver guardato la serie cercate su YouTube “Bocchi the Rock anime references”; ci sono vari video che vale la pena vedere che affrontano questo argomento nel dettaglio.

* Sviluppo dei personaggi *
La protagonista nel corso dei dodici episodi ha una crescita interessante che la porta a smussare il proprio carattere sociopatico, davvero estremo nei primi episodi. Bocchi resta comunque uguale a se stessa, non viene snaturata, ma è piacevole vedere come lentamente riesca a superare alcuni dei propri limiti più evidenti. Forse alcuni scalini di crescita sono un po' improvvisi, ma non al punto da risultare troppo stonati, e comunque spesso c'è anche un po' di rinculo che segue questi “slanci euforici del momento” che fa tornare Hitori leggermente indietro.
Per quanto riguarda i personaggi secondari, cioè sostanzialmente il resto della band e un altro paio di figure, il lavoro di caratterizzazione fatto è abbastanza standard. Qualche comprimario è più estremo e qualcuno più normale, forse Nijika e Kita un po' si sovrappongono in alcuni frangenti, e in un certo senso tendono a ricoprire un ruolo simile, ma non al punto da definirle cloni l'una dell'altra.
Trovo interessante vedere come i quattro membri del gruppo abbiano, sotto sotto, ciascuno la propria visione della band. Se Kita la considera “una seconda famiglia”, per esempio, Bocchi non si fa troppi problemi a mentire per mascherare i propri obiettivi “poco limpidi”, e Ryo ha già piantato una band in precedenza. Ma in tal senso il numero di puntate è forse un po' esiguo per iniziare a vedere effettivamente delle dinamiche da band “vera” all'interno del gruppo.

* Animazioni e disegni *
Le animazioni le ho trovate davvero buone e non ho notato cali di qualità evidenti in nessuno degli episodi. In alcune sequenze è stato fatto uso di cg in modo abbastanza smaccato da renderlo evidente, ma sono davvero delle sequenze minuscole e la cosa non mi ha dato fastidio. Però va detto che io non sono tra quelli che identificano le tecniche di animazione digitale come “il male”. Anche l'inserimento di alcuni spezzoni filmati anziché animati è una chicca che ha dato ottimi risultati in termini di resa di alcune scene. Forse, volendo trovare un difetto, alcuni disegni di base di certe scene sono stati fatti in modo un po' frettoloso, e quindi in un paio di casi i personaggi risultano leggermente sproporzionati o con lineamenti un po' strani, e sono un po' meno graziosi. Nel complesso comunque niente di grave.

* Comparto sonoro *
Ok, è un anime basato su una rockband e ci sono tante canzoni... tutte canzoncine carine, leggerine e aggiungete pure qualche altra parola in “ine” a piacere. Insomma, musica poco impegnativa, teen rock abbastanza commerciale, di quella che si può ascoltare staccando il cervello, il cui scopo è unicamente quello di farsi ascoltare e non essere fastidiosa. Ho ascoltato la sondtrack e non la trovo sgradevole, anche se non mi ha neppure fatto impazzire, nonostante tutte le tracce siano abbastanza accattivanti e piacione. Devo però annettere che, dopo un certo numero di ascolti, alcuni giri tendono ad entrarti in testa come dei tormentoni. Ma ovviamente tutto il discorso riguardante l’aspetto musicale lascia il tempo che trova e dipende anche dai gusti personali, quindi lascio a ciascuno la valutazione personale dei pezzi.
Quindi, in sostanza, non troverete né i testi di Bob Dylan, né le linee melodiche leggere e orecchiabili dei Beatles, né la sperimentazione dei Radiohead, né la visione psichedelica del suono dei Pink Floyd... ma se uno vuole queste cose, onestamente, non credo che “Bocchi the Rock!” sia il posto migliore in cui cercarle...
Per il resto le voci e il doppiaggio mi sembrano nella media e così pure gli effetti sonori.

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* In definitiva *
In definitiva la storia è un po' piatta ma tiene botta e i climax sono validi, i personaggi sono nella media con Bocchi che spicca alla grandissima nel ruolo di protagonista, il comparto tecnico è ottimo... e il mio voto è piuttosto alto perché credo che Bocchi the Rock! abbia centrato l'obiettivo in pieno: farmi ridere e trascorrere 5 ore circa incollato al monitor divertendomi tanto. Al punto che ho già fatto un primo rewatch della serie.


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Eduado Elrick

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8,5
Ragazzi cosa dire di questo anime? Davvero coinvolgente e inaspettato!
Cosa si può chiedere di più ad una serie di dodici episodi ancora incompleta? Ogni episodio riesce a divertire, non è mai banale o ripetitivo nell'umorismo e nelle evoluzioni della storia. Pensare che non sono mai stato attirato dalle serie di questo genere, i miei pregiudizi mi facevano pensare ad un genere statico e poco originale. Ma, almeno questa serie, riesce a farmi ricredere!

Della trama preferisco non dire molto perché penso potrebbe rovinare qualche passaggio. La protagonista è una solitaria Hitori Gotoh, di cui vediamo il passaggio dalle scuole medie al liceo e come uniche costanti le difficoltà sociali nel relazionarsi con i coetanei e l'amore per il rock! La storia si evolve di pari passo con l'introduzione dei nuovi membri della futura band, Kita, Ryou e Nijika (impossibile non amarle tutte).
Si susseguirà quindi uno spaccato slice of life scolastico dei vari membri della band liceale, raccontato però in maniera decisamente innovativo rispetto alla maggior parte delle commedie che ho visto.

Sicuramente la figura di Hitori è centrale nella serie. Nonostante sia a dir poco bizzarra, è incredibile il modo in cui si riesce ad empatizzare con lei, con i suoi problemi e le sue strane relazioni con gli altri.
A parte lei e le sopracitate compagne, il cast si arricchisce di numerosi altri personaggi strepitosi, tra cui i genitori e sorellina della protagonista, la sorella di Nijika (proprietaria del locale dove suona la band) e l'amica Kikuri Hiroi (mio personaggio preferito a mani bassissime).

Ho un po' paura a dilungarmi troppo con le note positive, quindi le riassumo:

- Personaggi articolati e originali;
- Animazioni e aspetti tecnici in generale ottimi;
- Numerose citazioni ad altre opere tra cui ("Dragon ball", "Evangelion", "Rocky Joe");
- Regia sperimentale e creativa (Non so perché ma in alcuni frangenti mi ha ricorda "I Griffin");
- Colonna sonora carina;

Se vogliamo un lato negativo lo troviamo nella trama che è forse un po' piatta, ma sinceramente non so come si possa ovviare a ciò facendo una commedia su una band di ragazze delle superiori. Questo miscuglio si traduce in uno splendido viaggio quasi no-sense travestito da slice of life scolastico con la musica come vera e costante protagonista.

Anime dell'anno? Non lo so, ma certamente si è fatto notare tra i sicuramente più attesi "Mob psycho III", "SpyxFamily", "Chainsaw Man" e via dicendo.

Aspettative più che superate direi polverizzate! Ricordando che, come accennato all'inizio, non sono un esperto di anime musicali, ma questo si piazza tranquillamente come mio preferito.
Brava, brava, brava CloverWorks!


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menelito

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
Aspettative superate alla grandissima.
La trama è abbastanza lineare e si fonda sul banale concetto di superare le proprie debolezze. Ma è il modo in cui questo concetto viene trattato che risulta a suo modo "speciale". Per la precisione, ho apprezzato il fatto che la protagonista raggiunga i suoi obbiettivi grazie all'impegno e al tempo che impiega nella sua pratica con la chitarra, e non grazie al potere dell'amicizia o altri espedienti di comodo.
Ovviamente crea legami con altre persone e cresce anche nella sfera personale grazie alle sue compagne/amiche della band... ma, dentro, Bocchi rimane Bocchi. Questa mi pare sia stata la scelta più realistica che chi ha scritto la storia potesse prendere. E diciamocelo, il fatto che cambi così poco durante la serie è un bene perché Bocchi fa scassare: è uno dei pochi casi in cui un anime di questo genere è riuscito a farmi sghignazzare così tanto, ed è dovuto quasi principalmente alle pantomime della protagonista.
Gli altri personaggi invece fanno da buon 'accompagnamento', ma non mi hanno colpito particolarmente.

Memorabili invece le animazioni, che sono ammirevoli per i diversi stili che vengono utilizzati durante la serie, solitamente proprio durante gli sbrocchi di Bocchi. Dal rotoscope al live-action, alla pixel-art, fino allo stop-motion; si tratta di scene relativamente brevi per ogni episodio, ma in quanto a varietà e fantasia ce n'è per tutti i gusti. Le musiche invece non mi hanno colpito granché, tranne la sigla di apertura; decenti ma mi aspettavo qualcosina in più da un anime sulla musica.

In sostanza è stata una visione sorprendente, da un anime di questo genere mi sarei aspettato che facessero all-in sul reparto audio e non sulle animazioni, le quali supportano alla grande la componente comica della storia rendendo il tutto molto più divertente.
Vale la pena darci un'occhiata anche solo per vedere come gli animatori si sono "divertiti" a sperimentare.

Promosso a voti pienissimi.

Felpato12

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9,5
Ancora prima del suo debutto, la stagione autunnale appena conclusasi si apprestava ad essere una delle migliori degli ultimi tempi e non ha affatto deluso le aspettative. Tra i suoi titoli si possono, infatti, annoverare anime di fama mondiale, come la terza stagione di “Mob Psycho 100”, la seconda di “Spy Family” e la trasposizione animata di manga famosissimi come “Blue Lock” e, ovviamente, “Chainsaw Man”, prodotto dallo Studio MAPPA. Fin dai suoi esordi, dunque, grazie soprattutto alla presenza di questi anime, la stagione autunnale 2022 prometteva grandi cose, eppure, a mio modesto parere, il vero capolavoro animato andato in onda nei tre mesi appena trascorsi, non rientra nel novero di quelli sopra citati. Per quanto “Blue Lock” abbia il merito di avermi fatto riprovare, dopo parecchio tempo, l’emozione di guardare e vivere uno spokon e “Chainsaw Man” sia riuscito a raggiungere picchi di epicità degni del miglior shounen, nessun anime mi ha emozionato, divertito e indotto alla riflessione come “Bocchi the Rock!”, il nuovo capolavoro targato Cloverworks.

La storia segue le vicende di Hitori Goto, per le amiche Bocchi, e per chi la segue su YouTube Guitarhero, una liceale appassionata di chitarra, il cui sogno sarebbe quello di entrare a far parte di una band e, così, conquistare fama imperitura. Quello della chitarra è un hobby che coltiva da quando è piccola e, per questo, è già dalle medie che insegue il suo sogno, ma senza successo. Hitori, infatti, soffre di una tremenda ansia sociale che, nel corso degli anni, le ha negato ogni tipo di rapporto umano che non fosse con i propri familiari. Come alle medie, dunque, anche al liceo, questa ragazza tanto timida e introversa si ritrova senza uno straccio di amicizia e la possibilità di entrare a far parte di una band sembra quanto mai lontana. Un giorno, però, fa la conoscenza di Nijika Ijichi, una ragazza che suona la batteria ed è alla ricerca proprio di un chitarrista per la band in cui suona. La sorte sembra finalmente sorriderle, la questione è se Bocchi, come impareremo a chiamarla nel corso delle puntate, riuscirà a ricambiare o meno questo sorriso.

“Bocchi the Rock!” rappresenta, a tutti gli effetti, uno slice of life di formazione. Giorno dopo giorno seguiamo le vicende quotidiane di Hitori, da quando esce di casa per andare a scuola, fino a quando vi fa ritorno. Viviamo insieme a lei i momenti della sua crescita, tutta volta alla sconfitta di questa maledetta ansia sociale, che passa per due componenti fondamentali: la musica e l’amicizia. La prima l’ha accompagnata nel corso di tutti questi anni, durante i quali la chitarra è stata compagna di svago di interminabili pomeriggi, passati chiusi nella propria stanza a registrare nuove basi musicali. Ancora di salvezza che le ha permesso, nel momento cruciale della sua vita, di legare con altre ragazze animate dalla sua stessa fervida passione per la musica e, possibilmente, trampolino di lancio verso un contratto con una grande casa discografica, che le permetterebbe di raggiungere la tanto agognata fama internazionale. In un anime musicale come questo, la musica non può che svolgere un ruolo di primaria importanza e la Kessoku Band, con le sue canzoni di stampo J-rock, è riuscita ad entrarmi nel cuore ed anche nelle orecchie. Ormai, sono giorni che ascolto le loro tracce senza mai annoiarmi e, tra le mie preferite, annovero “Seisyun complex”, ovvero l’opening dell’anime e “Guitar, Loneliness and Blue Planet”. Se non lo aveste ancora fatto, vi consiglio di dar loro un ascolto, provare per credere. Nonostante ciò, non è la musica l’anima pulsante della serie che, per quanto possa parlare, più o meno apertamente, della musica rock, riserva a quest’ultima uno spazio “marginale”, tanto da non essere presente in ogni singolo episodio. È, infatti, la seconda delle due componenti a muovere la storia, ovvero l’amicizia. “Bocchi the Rock!” è un anime sull’ansia e sull’inadeguatezza sociale, che la nostra eroina potrà superare solo grazie all’amicizia con delle ragazze più o meno problematiche come lei e animate dalla stessa passione per la musica. L’anime segue la crescita di Bocchi, che passa attraverso una serie di esperienze di vita legate alla quotidianità come andare a scuola, entrare in un negozio a comprare una nuova chitarra, andare al mare con le amiche e cominciare a vivere il mondo al di fuori del proprio guscio. Questo è “Bocchi the Rock!”, un anime maturo e incredibilmente pedagogico, fonte d’ispirazione e di sostegno per chi, come la sua protagonista, soffre di ansia sociale e non riesce a superarla. Questa storia ci insegna che la timidezza e la paura di stare in pubblico, circondati da altre persone, sono cose che si possono combattere, l’importante è stare in buona compagnia. Musica e amicizia si fondono, dunque, all’interno della serie che, però, a mio parere, non avrebbe riscosso lo stesso successo senza la sua buona dose di ironia, usata per trattare temi delicati come l'inadeguatezza sociale, ma dosata al punto giusto. Mai fuori luogo e sempre in grado di strappare un sorriso allo spettatore. Sorridere fa bene all’animo, eppure, in più frangenti, grazie alle reazioni di Bocchi, mi sono ritrovato a ridere di gusto, più che a sorridere e basta, e questo è sicuramente un altro dei tanti meriti di quest’opera.

Tecnicamente parlando, Cloverworks ha svolto un lavoro impeccabile, in cui non si registrano mai dei cali ingiustificati di qualità. Proprio le animazioni, inoltre, riescono a rendere ancora più esilaranti le reazioni di Bocchi, una volta trasformata in cenere e un’altra, sconfitta dalla vita, raffigurata come Joe Yabuki al termine del suo leggendario ultimo round, in una citazione che ho particolarmente apprezzato. Menzione d’onore, infine, per Kerorira, character designer dell’anime, che ha svolto un lavoro eccezionale nel dare vita a personaggi dall’estetica facilmente riconoscibile, ma senza dover sfociare nell’esagerato.

Onestamente parlando, era da tempo che non vedevo un anime musicale di questo tipo. Autentico capolavoro.


 1
filidema

Episodi visti: 12/12 --- Voto 10
“Bocchi the rock!”: l’esilarante sorpresa della stagione autunnale!

La serie è degna di considerarsi una delle migliori uscite recenti. Lo stile dinamico e umoristico accompagna perfettamente la trama da slice of life con tema musicale.
Noi seguiamo le vicende dal punto di vista della protagonista Bocchi, un’introversa a livelli estremi, a un passo dalla reclusione che trova la sua ancora di salvezza nella musica. Riuscirà, nonostante il suo carattere, a unirsi a una band e dovrà impegnarsi per affrontare le ansie della vita da rocker! La sua bravura con la chitarra sarà il suo unico bonus in un mondo pieno di avversità per una timorata della socialità come lei. Tuttavia, col corso degli episodi, osserviamo in Bocchi una crescita significativa. Non sarà un’evoluzione netta, ma in ogni puntata la vediamo sempre fare un passo avanti e superare moltissime sfide personali, delle quali, noi spettatori, non avremmo mai nemmeno immaginato l’esistenza. Questo è un aspetto che ho molto apprezzato e che mi ha dato delle vibes simili alla crescita emotiva di Shigeo nell’opera “Mob psycho 100”.
Non si può evitare di empatizzare con la protagonista. È costretta ad affrontare scogli che, anche se estremizzati, almeno una volta nella vita, tutti quanti abbiamo dovuto fronteggiare e superare, e alla fine ti ritrovi senza accorgertene a fare il tifo per lei.

Non ho potuto fare a meno di affezionarmi a Bocchi anche per le sue reazioni a ciò che le accade attorno e alla sua visione del mondo, che sono un’esperienza unica e davvero esilarante. A proposito di questo aspetto, la serie va premiata assolutamente per il fattore comico, che mi ha fatto morire dalle risate in tantissime occasioni. Tra le espressioni facciali di Bocchi (e compagnia), i suoi film mentali e le reazioni delle sue compagne di band, ero di continuo a ridere di gusto!
Un’altra componente umoristica sono le scelte di regia e di design, sulle quali voglio spendere due parole. Durante i, già menzionanti, viaggi mentali della protagonista, gli animatori hanno utilizzato diverse tecniche per enfatizzare il distacco dalla “realtà 2d” di Bocchi al suo piccolo mondo immaginario. Dalle animazioni in 3d alle riprese dal vivo. Questa scelta registica l’ho trovata originale e fresca, e dà quel tocco in più ai siparietti della protagonista.
Sempre rimanendo in tema animazioni, la serie è encomiabile per quanto riguarda il comparto tecnico. Le ho trovate sempre fluide e piacevoli, senza mai avere cali di grafica ingiustificati. Sì, non parliamo di una serie con scene assurde di combattimenti mozzafiato, ma è comunque da elogiare l’ottima cura nelle animazioni, un aspetto da non dare per scontato. L’opera è scorrevole ed è piacevole anche grazie a queste accortezze tecniche.

Ora vorrei parlare in breve anche dei personaggi secondari. Anche se il fulcro della storia è la nostra amata rocker introversa, le componenti della band che la accompagnano e supportano sono tutte interessanti e divertenti a modo loro. Senza dimenticare la manager, dura ma dal cuore tenero, e la bassista alcolizzata, personaggi che ho davvero apprezzato, spesso hanno dato quel condimento in più.

Parlando del tema musicale della serie: direi che è ciò che rende possibile il percorso formativo della protagonista. Le vicende della band, i live, le ansie da palcoscenico, creare i testi delle canzoni: queste sono alcune delle prove che la nostra beniamina deve affrontare e superare per crescere e così far crescere anche la band. In pratica la musica viene usata come strumento per far muovere i fili del racconto. Ciò non toglie che il comparto musicale sia ottimo. Ho davvero apprezzato le colonne sonore e, soprattutto, le canzoni!

Dopo aver inondato solo di belle parole questa recensione finora, sembrerebbe strano non accennare almeno a un aspetto negativo. Credo che l’unica cosa che mi venga in mente per non dare un dieci su dieci a quest’opera sia il finale di stagione. L’ho trovato privo di pathos, di quel “non so che” di quando concludi una serie. Per carità, l’episodio (senza fare spoiler) è buono e scorre bene. Avviene un avvenimento importante, ma questo nella prima metà della puntata. Di conseguenza, il resto, messo a confronto, viene registrato come più scialbo e insipido e non me lo ha fatto vedere come un finale di stagione ma come più a un episodio del normale cour. Questa l’ho trovata una scelta infelice, ma comunque non mette in ombra la bellezza della serie nel suo insieme! Ciò però mi frena dal dire che sia un’opera perfetta.

In conclusione, la serie “Bocchi the rock!” non è un capolavoro, ma è una visione piacevole e leggera con una narrazione frizzante e dinamica che non manca mai l’occasione di farti ridere. Ho praticamente divorato i dodici episodi senza riuscire a fermarmi. Tra le risate poi, continuavo a empatizzare con la protagonista, penando per lei, sentendomi coinvolto nelle sue piccole grandi sfide, gioendo quando le supera e rattristandomi quando fa una delle sue gaffe.

Consiglio questa serie a chi cerca uno slice of life super leggero ed esilarante che sappia intrattenere! Fidatevi, investite in quest’opera, vi saprà sorprendere, è più di quel che sembra!


 7
esseci

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8,5
Ed eccomi a recensire l'anime che sembra assurgere a diventare la sorpresa della stagione autounno/inverno 2022 dell'animazione: "Bocchi the Rock!".
L’adattamento della omonima serie manga ha debuttato a inizio ottobre di quest'anno ed è appena terminata. Prima di entrare nel merito della mia recensione, mi pare doveroso evidenziare che da quanto ho appreso in rete, oggettivamente "Bocchi the Rock!" si è rivelata essere una delle serie più popolari della stagione invernale e le recensioni già pubblicate nonché i commenti agli episodi presenti sul sito sembrano proprio avvalorare la sensazione delle valutazione a dir poco "entusiastiche". Sul sito AnimeClick.it nell'ultima classifica pubblicata degli anime in base ai pollici assegnati dal 19 al 25 dicembre 2022 si è classificato al primo posto, sopravanzando i più blasonati "Spy x family" e "Chainsaw man", "Mob Psyco 100 III" e "Blue Lock" solo per citarne alcuni...
E così la serie, che ha esordito un po' "in sordina", ha poi raccolto molti consensi diventando un po' una sorta di "blockbuster" alla stregua di "Lycoris Recoil" per la stagione estiva.
Ma rispetto a quest'ultima, "Bocchi the Rock!" a mio avviso ha qualche pregio in più...
Non mi permetto di sostenere che sia la miglior serie in assoluto della stagione (non essendo un divoratore seriale di anime e non avendo un background culturale tale da poter esprimere giudizi così assoluti) ma tra quelle che ho visto fino ad oggi posso confermare che è quella che con "Raven of the inner palace" mi è piaciuta maggiormente.

"Bocchi the Rock!" è incentrato sulla narrazione delle gesta di Hitori Goto - soprannominata in corso dell'anime come "Bocchi-chan" (presumo che significhi "solitaria" o "tutta sola"), per il carattere molto introverso e schivo perché affetta dal disturbo di che potrei definire simile a quello di Shoko Komi, protagonista di "Komi can't communicate": l'ansia (o meglio fobia) sociale, ossia la paura o il disagio più o meno marcato che un individuo sperimenta in situazioni di interazione "sociale" nelle quali teme di essere giudicato dagli altri, apparendo, a torto, imbarazzato, ridicolo con il timore poi di essere umiliato di fronte agli altri. Un disturbo che porta all'incapacità di relazionarsi con le persone e al conseguente isolamento.
Hitori, a causa di questo problema, trascorre le sue giornate, oltre alla scuola, isolata in casa e ha trovato come unico hobby di interesse esibirsi sui social con la vecchia chitarra elettrica del padre dopo aver imparato a suonarla piuttosto bene. E sui social, con il nickname di "Guitarhero" (sarà una citazione casuale?) riscuote un grande successo visto il numero di commenti dei suoi numerosissimi follower...

In fondo, sembrando un po' una hikikomori, Hitori vede, nel suonare la chitarra elettrica, l'unico modo per lei possibile per cercare di cambiare il suo destino per una nuova vita fatta di fama e successo.
E invece l'evento che rappresenterà il punto di svolta della sua esistenza (e dell'anime) sarà l'incontro con Nijika Ijichi che, essendo la batterista di una band che era alla ricerca di una chitarrista, la convince a provare ad unirsi al suo gruppo.
Da qui inizia il percorso di cambiamento e di crescita della protagonista, mirabilmente raccontato da questo anime slice of life, scolastico e musicale con uno stile piuttosto originale, ironico e simpatico sullo spaccato di vita quotidiana delle componenti del gruppo, dove la musica, sebbene presente e anche di una discreta qualità, non è il leit motiv dell'anime.
Infatti non sono molti i momenti in cui l'anime mostra il gruppo suonare; quando lo fa è comunque molto piacevole e dimostra il talento e la bravura di Hitori.
La storia è invece incentrata sul rapporto di amicizia e complicità che si instaura tra le componenti del gruppo che porteranno progressivamente Hitori a evolvere e a superare (parzialmente) la sua fobia, rivelandosi in alcune circostanze in modo divertente come la vera anima talentuosa e trascinatrice del gruppo.
Non c'è (per fortuna) alcun accenno di romanticismo e nessun ragazzo o uomo degno di nota nella trama: solo ragazze che, tra alti e bassi della vita scolastica e, soprattutto, di quella al di fuori della scuola (finalmente) cercano di ritagliarsi il loro momento di gloria per dimostrare il loro talento vivendolo però con gli occhi delle adolescenti sognatrici e piene di entusiasmo che non si fermano davanti a nessun ostacolo pur di realizzare il loro sogno.

E a riguardo della fobia sociale di Hitori, l'anime non scade nella parodia demenziale e un po' stucchevole di "Komi can't communicate". In quest'ultimo, il disturbo viene utilizzato come generatore di gag piuttosto puerili in cui, a parte Tadano, gli altri personaggi utilizzano come scusa per star vicino alla ragazza più bella della scuola.
In "Bocchi The Rock!" si vede invece come in modo diverso le tre amiche della band si accorgono del problema e cercano di stimolare Hitori a superarlo con tolleranza e ironia ben valorizzata da uno stile espositivo un po' diverso dal solito "deformed" dei visi. E' il mix tra i trip mentali di Hitori e i commenti più o meno "caustici" tra il serio e il faceto delle amiche con uno stile grafico molto particolare a generare un contrasto molto divertente che tuttavia non umilia né il personaggio che è affetto dal disturbo né l'intelligenza delle persone che guardano l'anime. Chi non vorrebbe un amico che sorride benevolmente dei tuoi difetti e riesce ad aiutarti tendendoti una mano cercando sempre di sdrammatizzare e incoraggiandoti?
Proprio l’animazione dei momenti di "crisi" di Hitori rappresenta uno dei suoi punti di forza dell'anime: le scena vengono rappresentate in modo diverso dal solito già visto, in modi che mi hanno richiamato alla memoria lo stile di Anno in "Le situazioni di lui e lei" in cui si mixano disegni e immagini fisse con altre animate o con fermi immagine e altri espedienti che valorizzano enormemente in modo ironico e appropriato (e non demenziale) i momenti di trip di Hitori. Non vi dico le risate che mi sono fatto alla scena della sua reazione all'ingresso nel negozio di chitarre o quando ha improvvisato sul palco in occasione del concerto al festival scolastico, incluso il tentativo di "stage diving".

Di musica non ce n'è molta, ma quella presente mi è sembrata di qualità. Non sono un estimatore del J-rock ma alcuni passaggi strumentali non solo di chitarra ma anche di basso mi sono sembrati non proprio male, denotando una cura non indifferente da parte della Cloverworks anche a questo aspetto... Valide sia l'opening “Seishun Complex” sia l'ending “Distortion”.
Per concludere e non diventare ripetitivo, consiglio la visione di questo anime spensierato e leggero senza sottovalutarlo e ponendo attenzione ai minimi particolari e ai riferimenti più o meno latenti che rendono quest'opera qualcosa di "nuovo" nel recente panorama dell'animazione.