Dragon Ball Z: La Battaglia degli dei
"Dragon Ball: La Battaglia degli Dei" è un tentativo della Toei di riaccendere la fiamma della saga animata di Dragon Ball, dopo il fallimento di "Dragon Ball GT", poiché il brand non aveva più nulla realizzato in animazione da 17 anni.
Questo film animato, sebbene dotato di una grafica passabile e di alcune sequenze d'azione ugualmente passabili, per me ha più problemi e cose negative che pregi.
Uno dei problemi risiede nei nuovi personaggi introdotti. Beerus, il Dio della Distruzione, e Whis, il suo angelo, promettono di portare una ventata di freschezza alla serie, ma si rivelano ben presto dei cliché ambulanti. Beerus, con il suo carattere capriccioso e distruttivo, sembra una rivisitazione di villain già visti in passato, mentre Whis, nonostante la sua saggezza, risulta essere un personaggio fin troppo passivo e sulle sue, personaggi già visti in numerosi altri brand che utilizzano personaggi simili ben prima di questo "Dragon Ball", come scritto prima dei cliché ambulanti.
I combattimenti, elemento cardine della saga di Dragon Ball, risultano in questo film piuttosto scontati e poco ispirati. Le trasformazioni dei Saiyan, non riescono a nascondere la ripetitività delle situazioni e delle dinamiche di combattimento. Manca del tutto quella scintilla di originalità e di imprevedibilità dei primi prodotti del brand.
La trama, incentrata sulla ricerca del Super Saiyan God, si presenta fin da subito come un'occasione mancata. Le premesse inizialmente sono interessanti, ma lo sviluppo della storia risulta lento e poco coinvolgente, tra l'altro tutto ricorda ciò che è accaduto in "Dragon Ball GT" con il Super Saiyan 4: la Toei ormai ha perso ogni fantasia e ricicla i suoi prodotti sino allo sfinimento. Non ci sono colpi di scena e il finale è mediocre.
"Dragon Ball: La Battaglia degli Dei" sembra più un tentativo di cavalcare l'onda della nostalgia che un tentativo di innovare la saga. La riproposizione di elementi già visti in passato, visti molte volte, risulta stucchevole e poco originale. Inoltre alcune gag con certi personaggi sono ridicole, ma nel senso negativo del termine.
In breve questo è un film di Dragon Ball, che offre poco di originale, molto poco, stucchevole e persino brutto se considero tutti i difetti nel loro complesso.
Questo film animato, sebbene dotato di una grafica passabile e di alcune sequenze d'azione ugualmente passabili, per me ha più problemi e cose negative che pregi.
Uno dei problemi risiede nei nuovi personaggi introdotti. Beerus, il Dio della Distruzione, e Whis, il suo angelo, promettono di portare una ventata di freschezza alla serie, ma si rivelano ben presto dei cliché ambulanti. Beerus, con il suo carattere capriccioso e distruttivo, sembra una rivisitazione di villain già visti in passato, mentre Whis, nonostante la sua saggezza, risulta essere un personaggio fin troppo passivo e sulle sue, personaggi già visti in numerosi altri brand che utilizzano personaggi simili ben prima di questo "Dragon Ball", come scritto prima dei cliché ambulanti.
I combattimenti, elemento cardine della saga di Dragon Ball, risultano in questo film piuttosto scontati e poco ispirati. Le trasformazioni dei Saiyan, non riescono a nascondere la ripetitività delle situazioni e delle dinamiche di combattimento. Manca del tutto quella scintilla di originalità e di imprevedibilità dei primi prodotti del brand.
La trama, incentrata sulla ricerca del Super Saiyan God, si presenta fin da subito come un'occasione mancata. Le premesse inizialmente sono interessanti, ma lo sviluppo della storia risulta lento e poco coinvolgente, tra l'altro tutto ricorda ciò che è accaduto in "Dragon Ball GT" con il Super Saiyan 4: la Toei ormai ha perso ogni fantasia e ricicla i suoi prodotti sino allo sfinimento. Non ci sono colpi di scena e il finale è mediocre.
"Dragon Ball: La Battaglia degli Dei" sembra più un tentativo di cavalcare l'onda della nostalgia che un tentativo di innovare la saga. La riproposizione di elementi già visti in passato, visti molte volte, risulta stucchevole e poco originale. Inoltre alcune gag con certi personaggi sono ridicole, ma nel senso negativo del termine.
In breve questo è un film di Dragon Ball, che offre poco di originale, molto poco, stucchevole e persino brutto se considero tutti i difetti nel loro complesso.
Durante un lunghissimo sonno, il Dio della distruzione Bills sogna di combattere contro il Super Sayan God. Convintosi che il suo sia un sogno premonitore e sapendo che un certo Son Goku ha sconfitto Freezer, Bills si recherà dapprima sul pianeta di Re Kaioh e poi sulla Terra, alla disperata ricerca di questo Super Sayan God. La trama è come al solito semplice e lineare e l'atmosfera festosa ricorda molto da vicino la prima serie di "Dragon Ball". Le vicende si svolgeranno durante il trentottesimo compleanno di Bulma, quattro anni dopo la sconfitta di Majin Bu, tra gag demenziali e nostalgici ritorni in scena.
I personaggi son abbastanza fedeli alla serie originale, tolto Vegeta che appare fin troppo parodico e servizievole. Buona la caratterizzazione del Dio della distruzione Bills e del suo maestro Whis. Bills è capriccioso ed irascibile ed al primo accenno di disappunto minaccia di distruggere interi pianeti. Le sue fattezze animalesche ricordano il Dio egizio Anubi. Whis è un personaggio un po' più passivo, ma cela un potere eccezionale. Ha un aspetto simile a quello di un Kaioshin, un fisico slanciato ed una carnagione bluastra. Impugna sempre uno scettro. Entrambi hanno una grande passione per il cibo.
Tecnicamente siamo su buoni livelli, con qualche riciclo ed animazioni fluide che però non fanno mai gridare al miracolo. Il doppiaggio italiano ha alti e bassi (indecorosa la voce di Goten).
Nonostante i suoi difetti, combattimenti non proprio memorabili ed una trasformazione in Super Sayan God tutto fuorché originale, "Dragon Ball Z: La Battaglia degli dei" è un film tutto sommato riuscito, con alcuni buoni spunti a metter le basi di ciò che sarà "Dragon Ball Super". Tuttavia, resto dell'idea che "Dragon Ball" non avrebbe dovuto continuare, almeno non senza idee in grado di donargli nuova linfa vitale. Avrei preferito ricordarmi il Goku SSJ3 contro Majin Bu ed il tanto criticato GT come valido spin off. Volete mettere l'ignoranza di Goku SSJ4 con il Super Sayan God?
Invece, saremo costretti a subire la magia che si spezza, il forzato prolungamento di un prodotto che ha già dato tutto ciò che poteva dare, la mercificazione del nostro idolo da bambini, con cambi di rotta in corso d'opera e continui retcon. Ne consegue che, canonizzando quello che sarebbe stato un valido filler, il risultato è dal punto di vista della coerenza narrativa piuttosto disastroso. Non che "Dragon Ball" abbia mai brillato sotto quest'aspetto, ma quando ti emozioni sei disposto a chiudere un occhio, talvolta anche tutti e due. Ora che la magia è venuta meno, le incoerenze soffocano inesorabilmente qualche sporadica buona idea, lasciandoci quell'amaro in bocca che sarà difficile togliersi a colpi di power-up e nuove trasformazioni.
I personaggi son abbastanza fedeli alla serie originale, tolto Vegeta che appare fin troppo parodico e servizievole. Buona la caratterizzazione del Dio della distruzione Bills e del suo maestro Whis. Bills è capriccioso ed irascibile ed al primo accenno di disappunto minaccia di distruggere interi pianeti. Le sue fattezze animalesche ricordano il Dio egizio Anubi. Whis è un personaggio un po' più passivo, ma cela un potere eccezionale. Ha un aspetto simile a quello di un Kaioshin, un fisico slanciato ed una carnagione bluastra. Impugna sempre uno scettro. Entrambi hanno una grande passione per il cibo.
Tecnicamente siamo su buoni livelli, con qualche riciclo ed animazioni fluide che però non fanno mai gridare al miracolo. Il doppiaggio italiano ha alti e bassi (indecorosa la voce di Goten).
Nonostante i suoi difetti, combattimenti non proprio memorabili ed una trasformazione in Super Sayan God tutto fuorché originale, "Dragon Ball Z: La Battaglia degli dei" è un film tutto sommato riuscito, con alcuni buoni spunti a metter le basi di ciò che sarà "Dragon Ball Super". Tuttavia, resto dell'idea che "Dragon Ball" non avrebbe dovuto continuare, almeno non senza idee in grado di donargli nuova linfa vitale. Avrei preferito ricordarmi il Goku SSJ3 contro Majin Bu ed il tanto criticato GT come valido spin off. Volete mettere l'ignoranza di Goku SSJ4 con il Super Sayan God?
Invece, saremo costretti a subire la magia che si spezza, il forzato prolungamento di un prodotto che ha già dato tutto ciò che poteva dare, la mercificazione del nostro idolo da bambini, con cambi di rotta in corso d'opera e continui retcon. Ne consegue che, canonizzando quello che sarebbe stato un valido filler, il risultato è dal punto di vista della coerenza narrativa piuttosto disastroso. Non che "Dragon Ball" abbia mai brillato sotto quest'aspetto, ma quando ti emozioni sei disposto a chiudere un occhio, talvolta anche tutti e due. Ora che la magia è venuta meno, le incoerenze soffocano inesorabilmente qualche sporadica buona idea, lasciandoci quell'amaro in bocca che sarà difficile togliersi a colpi di power-up e nuove trasformazioni.
Il dio della distruzione Birusu si risveglia e cerca disperatamente questo Super Sayan God, così da poterlo sconfiggere; nella sua ricerca incontra Goku, che non sa cosa rispondergli, e allora decide di andare a chiedere agli altri sayan presenti sulla Terra.
Come definire questo film? Uno dei peggiori in assoluto: il nemico è invincibile, Vegeta si mette in ridicolo per tutto il film pur di assecondare qualsiasi richiesta di Birusu. Il motivo per cui Birusu vuole distruggere la Terra è veramente deplorevole. E' un film piatto dove nessuno ha mai paura di nulla, anzi, ci si può anche permettere di insultare il nemico più potente di tutto l'universo; a tratti mi è sembrato uno dei nuovi episodi di "One Piece". Altre note dolenti: non vi è neanche una nuova sigla, è stata semplicemente remixata la vecchia sigla e la durata è stata diminuita.
L'unico aspetto positivo sono la qualità dei disegni, anche se a tratti alcune immagini sono state fatte con la computer graphics.
Consiglio: se avete visto alcuni film di "Dragonball" come "Le Origini del Mito" o "La storia di Trunks", tanto per citarne alcuni, non guardate questo film!
Come definire questo film? Uno dei peggiori in assoluto: il nemico è invincibile, Vegeta si mette in ridicolo per tutto il film pur di assecondare qualsiasi richiesta di Birusu. Il motivo per cui Birusu vuole distruggere la Terra è veramente deplorevole. E' un film piatto dove nessuno ha mai paura di nulla, anzi, ci si può anche permettere di insultare il nemico più potente di tutto l'universo; a tratti mi è sembrato uno dei nuovi episodi di "One Piece". Altre note dolenti: non vi è neanche una nuova sigla, è stata semplicemente remixata la vecchia sigla e la durata è stata diminuita.
L'unico aspetto positivo sono la qualità dei disegni, anche se a tratti alcune immagini sono state fatte con la computer graphics.
Consiglio: se avete visto alcuni film di "Dragonball" come "Le Origini del Mito" o "La storia di Trunks", tanto per citarne alcuni, non guardate questo film!
Premetto che sono sempre stato super fan di Dragon ball, e che, di sicuro, il voto sarà viziato dalle grandi aspettative che ho della serie. Mi sono messo solo ora a guardare questo film perchè di solito non mi appassionano particolarmente ma, dopo aver visionato Dragon ball super e aver visto un livello grafico che nemmeno negli anni '80 arrivava a livelli così infimi, ho deciso di dargli una chance.
La trama parte con il risveglio di Birusu, il Dio della distruzione, il quale si desta da un lungo sonno durato 39 per affrontare il cosiddetto "Super Saiyan God", di cui ne lui ne il su fedele compagno conoscono l'identità. Ovviamente si rivolge ai Saiyan ancora in vita per risolvere il mistero, minacciando più volte di distruggere la Terra. Riusciranno i nostri eroi a fermare la furia distruttrice di Birusu?
La storia non è per niente intrigante. Non ha spessore, è noiosa e piena di gag non propriamente comiche che mettono in ridicolo i personaggi. Viene affrontato tutto con superficialità, non si avverte ne tensione ne fomento. In un'ora e mezza non accade praticamente quasi nulla. (voto trama: 5.)
I personaggi sono quelli che tutti ormai conosciamo con l'aggiunta del nemico. Purtroppo nessuno di loro ha avuto giustizia. Vegeta ridicolizzato, Goku è diventato ancora più stupido, gli altri non fanno praticamente niente. Il nemico non ha le caratteristiche adatte per un antagonista. Sembra un bambino che vuole le caramelle ed è ben lontano dai famosi Freezer, Cell e Majin Bu. (voto personaggi: 5)
Il comparto audio e video sono quelli che, stranamente, salvano il film che altrimenti avrebbe ottenuto una sicura insufficienza. Sono stupito ma la grafica mi è piaciuta, soprattutto negli scontri. Ben curata e decisamente moderna (a differenza di quello che ho visto in dragon ball super). Anche l'audio è ben curato. (voto video/audio: 8.)
In conclusione posso dire che di certo mi aspettavo di meglio, anche se il finale aperto mi fa sperare in qualche nuova idea migliore di questa. Soprattutto quando si parla di altri universi. Quindi rimaniamo in attesa di qualcosa che dia giustizia all'anime che ha fatto la storia degli shonen.
Voto finale: 6
La trama parte con il risveglio di Birusu, il Dio della distruzione, il quale si desta da un lungo sonno durato 39 per affrontare il cosiddetto "Super Saiyan God", di cui ne lui ne il su fedele compagno conoscono l'identità. Ovviamente si rivolge ai Saiyan ancora in vita per risolvere il mistero, minacciando più volte di distruggere la Terra. Riusciranno i nostri eroi a fermare la furia distruttrice di Birusu?
La storia non è per niente intrigante. Non ha spessore, è noiosa e piena di gag non propriamente comiche che mettono in ridicolo i personaggi. Viene affrontato tutto con superficialità, non si avverte ne tensione ne fomento. In un'ora e mezza non accade praticamente quasi nulla. (voto trama: 5.)
I personaggi sono quelli che tutti ormai conosciamo con l'aggiunta del nemico. Purtroppo nessuno di loro ha avuto giustizia. Vegeta ridicolizzato, Goku è diventato ancora più stupido, gli altri non fanno praticamente niente. Il nemico non ha le caratteristiche adatte per un antagonista. Sembra un bambino che vuole le caramelle ed è ben lontano dai famosi Freezer, Cell e Majin Bu. (voto personaggi: 5)
Il comparto audio e video sono quelli che, stranamente, salvano il film che altrimenti avrebbe ottenuto una sicura insufficienza. Sono stupito ma la grafica mi è piaciuta, soprattutto negli scontri. Ben curata e decisamente moderna (a differenza di quello che ho visto in dragon ball super). Anche l'audio è ben curato. (voto video/audio: 8.)
In conclusione posso dire che di certo mi aspettavo di meglio, anche se il finale aperto mi fa sperare in qualche nuova idea migliore di questa. Soprattutto quando si parla di altri universi. Quindi rimaniamo in attesa di qualcosa che dia giustizia all'anime che ha fatto la storia degli shonen.
Voto finale: 6
Beh come espresso da molti altri è senza dubbio un film che ritorna a linee più comiche, ma non lo paragonerei alle origini del Goku bambino, di quelle ho percepito solo l'iraconda Bulma e il Goku adulto, tornato finalmente davvero ad essere uno scioccone puro e modesto (o meglio alle strette conscio dei suoi limiti) pur mantenendo la sua tipica combattività. Una linea che si era macchiata con Freezer e persa subito dopo, in favore del buono ammazza cattivi che non si può arrendere per nessun motivo e alla fine vince in un modo o in un altro. La sensazione di atmosfera è più vicina semmai alla saga di Majin Bu (che era comunque erede spirituale della saga di Piccolo), di cui il film è seguito diretto, e forse cancellatore del filone GT, che già sballato nei livelli combattivi, oltre il limite consentito, ormai si incastrerebbe ancora peggio nell'universo creato da un Toriyama da tempo poco interessato alla sua vecchia creatura. Il fatto di prendersi alla leggera è sicuramente un punto a favore del film, ma l'umorismo ahimè è scarsotto, buono per un pubblico giovane ma per la maggior parte ormai cresciuto. Il ripescare Pilaf e compagnia ha fatto sicuramente piacere al cuore di noi fan più vecchiotti, ma la loro inclusione è stata come in passato un riempitivo puro e semplice e la tardiva, parziale valorizzazione di Mai, che era sempre sembrata la più capace del trio, oltre che carina, risulta un po inquietante nella sua versione chibizzata e conquistatrice, una scelta che nell'odierno mondo internettiano appare assai poco spontanea. Oltre ciò, se al tempo poteva in qualche modo far sorridere piacevolmente vedere Vegeta imborghesito, ritrovarlo ora, per la prima volta, pauroso, pagliaccio canterino e nuovamente vendicativo in stile "future-Trunks ferito" fa solo tristezza infinita, per non parlare dei discorsetti imbronciatelli da commare. La citazione poi del suo assurdo, recente, fratellino porta pure ad una soluzione di per se ridicola per la trasformazione di Goku. Il lungometraggio si apprezza nel suo complesso, più per il gattesco distruttore Bills e per il finale atipico però, mentre il modo di combattere la battaglia non è stato altro che l'ennesimo ripescaggio spudorato di cose già viste e riviste, ad esempio: proiettili energetici, che nella storia dragonballiana che io ricordi non sono mai serviti a niente di niente, nemmeno una volta, solo rumore, fumo e spreco di energie, poi un misto tra la genkidamà e la sfera spaccapianeti di Freezer, ed una reminiscenza degli amici che tifano per trovare la forza di rimettersi in piedi, una scena vetusta che definire banale è un eufemismo, senza dimenticare i pugnetti teletrasportati di cui ormai solo il rimbombo dovrebbe sgretolare l'intero arcipelago, mentre invece già la sola città, fatta al risparmio, rimane più stabile (e plasticosa) che ai tempi di Napa e Radish. Fa ormai solo ridere quando tutti i personaggi dicono al solito "uuuh... iiih che potenza incredibile" , ma dove? A parte le canzoni in sottofondo per creare adrenalina, la spettacolarità è sempre la stessa di 25 anni fa, anzi impoverita di quelle occasionali mosse di lotta più credibili. Insomma, oltre la volontà di creare un paio di personaggi simpatici da aggiungere al cast stabile, non si sono sprecati per nulla, una evidente operazione commerciale in cui l'artificioso stile alla Toriyama, super lucidato e irrigidito risulta davvero mediocre come fattura, inferiore a prodotti passati, non si fa fatica a credere che, aggiustamenti a parte, ci siano stati lavoratori part-time sottopagati per fare le scene.
Un film piacevole, ma mediocre, ecco come ho trovato "la Battaglia degli Dei". La scusa dell'assorbimento dello status temporaneo per far vedere la solita capigliatura paglierina è una scelta che non ho capito, dato che comunque non è uno status permanente. Certo, colorare semplicemente di rosso quella standard, probabilmente ad omaggio del SSIV e del fiammeggiante Kaioh-Ken, era ben poca cosa, ma si poteva fare di meglio. Non condivido nemmeno la scelta di relegare in un angolino Gohan, comunque più forte del padre, mentre ho trovato più che dovuta e divertente una certa sculacciata ad un personaggio irritante.
E' chiaro che la saga ha riprovato ad abbandonare nuovamente l'epicità per svecchiarsi e campare ancora un po, e forseee stavolta, puntando meno lontano, è riuscita a creare delle basi migliori del GT, ma l'accanimento terapeutico ormai non provoca nemmeno più dolore. Una saga morta da tempo, che ormai si recupera quando si ha tempo, come un vecchio amico d'infanzia che si incontra per strada e si invita a prendere un caffè per parlare ed aggiornarsi a vicenda, senza più nessun ombra di entusiamo per la compagnia, ma solo un po di affettuosa nostalgia dei bei tempi passati.
Ps: la citazione del Dr. Slump & Arale è stata stupidamente sprecata, sia per tipo di scena lavorativa, che per presenza di personaggi.
Un film piacevole, ma mediocre, ecco come ho trovato "la Battaglia degli Dei". La scusa dell'assorbimento dello status temporaneo per far vedere la solita capigliatura paglierina è una scelta che non ho capito, dato che comunque non è uno status permanente. Certo, colorare semplicemente di rosso quella standard, probabilmente ad omaggio del SSIV e del fiammeggiante Kaioh-Ken, era ben poca cosa, ma si poteva fare di meglio. Non condivido nemmeno la scelta di relegare in un angolino Gohan, comunque più forte del padre, mentre ho trovato più che dovuta e divertente una certa sculacciata ad un personaggio irritante.
E' chiaro che la saga ha riprovato ad abbandonare nuovamente l'epicità per svecchiarsi e campare ancora un po, e forseee stavolta, puntando meno lontano, è riuscita a creare delle basi migliori del GT, ma l'accanimento terapeutico ormai non provoca nemmeno più dolore. Una saga morta da tempo, che ormai si recupera quando si ha tempo, come un vecchio amico d'infanzia che si incontra per strada e si invita a prendere un caffè per parlare ed aggiornarsi a vicenda, senza più nessun ombra di entusiamo per la compagnia, ma solo un po di affettuosa nostalgia dei bei tempi passati.
Ps: la citazione del Dr. Slump & Arale è stata stupidamente sprecata, sia per tipo di scena lavorativa, che per presenza di personaggi.
Dragon ball Z - La battaglia dei Dei. O meglio Dragon ball Z - come distruggere un mito. Sembrava impossibile eppure il film ci riesce. Ma procediamo con ordine.
Questo è il primo film cinematografico dedicato al mondo di Dragon ball, ed infatti è la prima volta che, anche per questioni di budget, un film su questa serie può permettersi la durata di un film qualunque, e non come i tanti OAV usciti in passato che duravano al massimo un'ora. I vecchi OAV di Dragon ball Z avevano alti e bassi (soprattutto questi ultimi a dire il vero). Certo la maggiorparte si dimenticava facilmente, mentre altri si sono rivelati molto riusciti, soprattutto "Il super saiyan della leggenda" e "L'invasione di Neo Namek" (ossia il ritorno di Metal Cooler), che prenderò come confronto. Il film su Broly è il più riuscito sicuramente dal punto di vista della storia, che era ben pensata ed originale, e per il fatto che presentava un villain davvero memorabile, per l'appunto il Saiyan leggendario Broly; aveva però il difetto di finire sul più bello: quando finalmente poteva cominciare uno scontro epico tra Goku e Broly, più o meno alla pari, il nostro eroe batte il nemico con un sol pugno, e fine della storia. Si percepisce tutto il bisogno di avere ulteriori minuti per sviluppare meglio la vicenda. Passando al film sul ritorno di Cooler invece, direi che pregi e difetti sono opposti rispetto al film di Broly: il combattimento tra Goku/Vegeta e Metal Cooler è davvero spettacolare, avvincente e ben calibrato tanto da far percepire lo zampino di Toriyama (anche se non comunque non c'è stato). Come storia però è il solito ritorno di un villain, nulla di originale.
Ebbene, con l'uscita del film di cui parliamo (La battaglia degli dei), speravo che finalmente potessero tirar fuori un film come si deve grazie alla durata generosa e soprattutto alla sceneggiatura curata da Toriyama. Non sapevo quanto mi stavo illudendo.
La trama del film è perlomeno decente, essendo anche in linea con la continua evoluzione dei "mondi" e delle "gerarchie" di Dragon ball (prima il Supremo, poi i Kaioh, poi i KaiohShin e qui degli dei che sono ancora più Sopra). Beh, a conti fatti direi che questo è l'unico aspetto che non critico. La tragedia è il modo in cui sono stati gestiti i combattimenti e i 100 minuti di film. Ci ritroviamo con un'ottantina di minuti di party a casa di Bulma, con personaggi dello Z immersi in un'atmosfera tipica della prima serie di Dragon ball: niente che potesse stonare di più. In più frangenti si coglie infatti l'intento del film di voler far ridere con numerose gag, ma queste causano spesso l'effetto opposto di ridicolizzare e snaturare personaggi, senza strappare un sorriso che non sia sarcastico.
Finita la fiera di gag inutili (ok qualcuna che fa ridere c'è, ma sono una minoranza), arriva finalmente lo scontro tra Goku e Bills che tutti aspettavamo, e questo si rivela essere quanto di più deludente potessimo immaginare. Non c'è il minimo pathos, il modo in cui combattono ricorda un video iniziale di un videogioco di Dragon ball, non ci sono momenti memorabili nè tecniche originali. Ah già, il Super Saiyan God... stendiamo un velo pietoso per l'inutilità e la forzatura di questa nuova trasformazione...
Insomma il film si rivela essere peggiore di gran parte dei vecchi OAV, e la collaborazione di Toriyama a quanto pare non ha fatto altro che peggiorare le cose. Con questo film Dragon ball sembra essere diventato una parodia di se stesso, dimostra di non avere davvero più nulla da dire. E il trailer del prossimo film sulla resurrezione di Freezer purtroppo non fa sembrare che la situazione possa migliorare.
Registicamente il film è molto scarso, ai livelli della serie tv, idem per le animazioni piuttosto risicate. Musiche (perlomeno che siano degne di tale nome) non pervenute. Almeno i vecchi OAV avevano le musiche fantastiche della serie...
Insomma, del Dragon ball che ci piace e che ricordavamo con piacere, in questo film non ce n'è nemmeno l'ombra. Fan siete avvertiti. Piuttosto, leggetevi il seguito (non ufficiale) del manga Dragon ball multiverse, quello sì che è un seguito fatto benissimo come si sarebbe dovuto fare.
Questo è il primo film cinematografico dedicato al mondo di Dragon ball, ed infatti è la prima volta che, anche per questioni di budget, un film su questa serie può permettersi la durata di un film qualunque, e non come i tanti OAV usciti in passato che duravano al massimo un'ora. I vecchi OAV di Dragon ball Z avevano alti e bassi (soprattutto questi ultimi a dire il vero). Certo la maggiorparte si dimenticava facilmente, mentre altri si sono rivelati molto riusciti, soprattutto "Il super saiyan della leggenda" e "L'invasione di Neo Namek" (ossia il ritorno di Metal Cooler), che prenderò come confronto. Il film su Broly è il più riuscito sicuramente dal punto di vista della storia, che era ben pensata ed originale, e per il fatto che presentava un villain davvero memorabile, per l'appunto il Saiyan leggendario Broly; aveva però il difetto di finire sul più bello: quando finalmente poteva cominciare uno scontro epico tra Goku e Broly, più o meno alla pari, il nostro eroe batte il nemico con un sol pugno, e fine della storia. Si percepisce tutto il bisogno di avere ulteriori minuti per sviluppare meglio la vicenda. Passando al film sul ritorno di Cooler invece, direi che pregi e difetti sono opposti rispetto al film di Broly: il combattimento tra Goku/Vegeta e Metal Cooler è davvero spettacolare, avvincente e ben calibrato tanto da far percepire lo zampino di Toriyama (anche se non comunque non c'è stato). Come storia però è il solito ritorno di un villain, nulla di originale.
Ebbene, con l'uscita del film di cui parliamo (La battaglia degli dei), speravo che finalmente potessero tirar fuori un film come si deve grazie alla durata generosa e soprattutto alla sceneggiatura curata da Toriyama. Non sapevo quanto mi stavo illudendo.
La trama del film è perlomeno decente, essendo anche in linea con la continua evoluzione dei "mondi" e delle "gerarchie" di Dragon ball (prima il Supremo, poi i Kaioh, poi i KaiohShin e qui degli dei che sono ancora più Sopra). Beh, a conti fatti direi che questo è l'unico aspetto che non critico. La tragedia è il modo in cui sono stati gestiti i combattimenti e i 100 minuti di film. Ci ritroviamo con un'ottantina di minuti di party a casa di Bulma, con personaggi dello Z immersi in un'atmosfera tipica della prima serie di Dragon ball: niente che potesse stonare di più. In più frangenti si coglie infatti l'intento del film di voler far ridere con numerose gag, ma queste causano spesso l'effetto opposto di ridicolizzare e snaturare personaggi, senza strappare un sorriso che non sia sarcastico.
Finita la fiera di gag inutili (ok qualcuna che fa ridere c'è, ma sono una minoranza), arriva finalmente lo scontro tra Goku e Bills che tutti aspettavamo, e questo si rivela essere quanto di più deludente potessimo immaginare. Non c'è il minimo pathos, il modo in cui combattono ricorda un video iniziale di un videogioco di Dragon ball, non ci sono momenti memorabili nè tecniche originali. Ah già, il Super Saiyan God... stendiamo un velo pietoso per l'inutilità e la forzatura di questa nuova trasformazione...
Insomma il film si rivela essere peggiore di gran parte dei vecchi OAV, e la collaborazione di Toriyama a quanto pare non ha fatto altro che peggiorare le cose. Con questo film Dragon ball sembra essere diventato una parodia di se stesso, dimostra di non avere davvero più nulla da dire. E il trailer del prossimo film sulla resurrezione di Freezer purtroppo non fa sembrare che la situazione possa migliorare.
Registicamente il film è molto scarso, ai livelli della serie tv, idem per le animazioni piuttosto risicate. Musiche (perlomeno che siano degne di tale nome) non pervenute. Almeno i vecchi OAV avevano le musiche fantastiche della serie...
Insomma, del Dragon ball che ci piace e che ricordavamo con piacere, in questo film non ce n'è nemmeno l'ombra. Fan siete avvertiti. Piuttosto, leggetevi il seguito (non ufficiale) del manga Dragon ball multiverse, quello sì che è un seguito fatto benissimo come si sarebbe dovuto fare.
Grande soddisfazione nel cuore, pelle d'oca e serena felicità: sono state queste le forti emozioni che ho provato durante tutto lo spettacolo di proiezione dell'atteso film del 2014. Talmente unico e spettacolare da colmare quel vuoto lasciatomi tempo fa dall'inquietante episodio live action Evolution. Unico difetto è la tristezza di non poterlo avere in sala più giorni come un normale film poichè è un film-evento, anche se il perchè è che avrebbe raggiunto record d'incassi e ciò non avrebbe fatto piacere ad alcuni distributori.
Battle of Godsriesce ad unire spettatori di tutte le età grazie ad un ritmo sostenuto, sempre incalzante, ironico, divertente e ricco di sorprese; si lascia vedere con interesse anche a chi non conosce la saga a memoria colpendo così lo spettatore pù di una volta, mentre i fan vengono di continuo omaggiati da un mix preso dalle tre grandi serie animate e i precedenti film televisivi (basti pensare al lato comico e irriverente della prima serie, l'azione strabiliante e i potenti combattimenti della seconda serie, la nuova e particolare trasformazione come accade nella terza serie, disegni e colori ben studiati presenti nei film televisivi).
Il tutto viene accompagnato da una trama e personaggi innovativi che ben legano e danno un continuo alla storia che si era conclusa già da tempo. La resa finale la regala anche il solido effetto visivo in alta definizione con disegni animati tradizionalmente a mano uniti a piccoli e garbati accenni di CG, interessanti per enfatizzare e sorprendere durante il duello finale. Musiche ed effetti sonori sempre calibrati al momento giusto con massima potenza timbrica e un doppiaggio italiano fedelissimo alla controparte originale grazie ad un cast di voci completamente nuovo, fenomenale per presenze cinematografiche e ricca professionalità.
In conclusione, Dragon Ball Z: la Battaglia degli Dei riesce a dare evoluzione ai suoi personaggi e alla storia mantenendo sempre alta la geniale qualità dell'autore e maestro Akira Toriyama. Risulta essere un film diverso da cui siamo stati abituati perchè per la prima volta, oltre ai combattimenti, sono presenti insegnamenti morali in stile disneyano cosicchè nella sua interezza risulta molto godibile e azzeccato proprio come un lungometraggio cinematografico di 90 minuti deve essere: distintamente idoneo di aggiungere nuove tematiche e di finalizzare l'obiettivo di proseguire la saga con la capacità di far alzare la gente in sala a fine proiezione per ringraziare dello spettacolo battendo vigorosamente le mani a favore di ottimi risultati. Un Grazie ad Akira Toriyama e a Lucky Red.
Battle of Godsriesce ad unire spettatori di tutte le età grazie ad un ritmo sostenuto, sempre incalzante, ironico, divertente e ricco di sorprese; si lascia vedere con interesse anche a chi non conosce la saga a memoria colpendo così lo spettatore pù di una volta, mentre i fan vengono di continuo omaggiati da un mix preso dalle tre grandi serie animate e i precedenti film televisivi (basti pensare al lato comico e irriverente della prima serie, l'azione strabiliante e i potenti combattimenti della seconda serie, la nuova e particolare trasformazione come accade nella terza serie, disegni e colori ben studiati presenti nei film televisivi).
Il tutto viene accompagnato da una trama e personaggi innovativi che ben legano e danno un continuo alla storia che si era conclusa già da tempo. La resa finale la regala anche il solido effetto visivo in alta definizione con disegni animati tradizionalmente a mano uniti a piccoli e garbati accenni di CG, interessanti per enfatizzare e sorprendere durante il duello finale. Musiche ed effetti sonori sempre calibrati al momento giusto con massima potenza timbrica e un doppiaggio italiano fedelissimo alla controparte originale grazie ad un cast di voci completamente nuovo, fenomenale per presenze cinematografiche e ricca professionalità.
In conclusione, Dragon Ball Z: la Battaglia degli Dei riesce a dare evoluzione ai suoi personaggi e alla storia mantenendo sempre alta la geniale qualità dell'autore e maestro Akira Toriyama. Risulta essere un film diverso da cui siamo stati abituati perchè per la prima volta, oltre ai combattimenti, sono presenti insegnamenti morali in stile disneyano cosicchè nella sua interezza risulta molto godibile e azzeccato proprio come un lungometraggio cinematografico di 90 minuti deve essere: distintamente idoneo di aggiungere nuove tematiche e di finalizzare l'obiettivo di proseguire la saga con la capacità di far alzare la gente in sala a fine proiezione per ringraziare dello spettacolo battendo vigorosamente le mani a favore di ottimi risultati. Un Grazie ad Akira Toriyama e a Lucky Red.
Il ritorno perfetto della serie che ha spopolato nel Bel Paese più di chiunque altra. Lucky Red porta in Italia un Dragon Ball nuovo nelle animazioni e nella grafica, ma ricco di citazioni che gli amanti della serie Z e delle gag della prima serie potranno apprezzare. Non mancano inoltre riferimenti ironici alla serie Gt, screditata in maniera velata ma non troppo dai creatori del film. Capitolo sceneggiatura: una trama semplice e divertente. Un nemico fortissimo che non si prende troppo sul serio e gli immancabili scontri sensazionali che da sempre caratterizzano l'opera di Toriyama. L'unica pecca è forse il poco spazio riservato agli altri personaggi, messi in secondo piano dal maggiore carisma di Goku e Vegeta. Capitolo doppiaggio: Perfetto. Un lavoro svolto benissimo che non fa assolutamente pesare il cambio di voci a noi fan della serie classica. Per i più affezionati inoltre non è un cambio, ma un ritorno. Molte delle voci sono infatti le stesse del primissimo doppiaggio dei film di Dragon Ball. In definitiva, per gli appassionati e non, questo film regala oltre 80 minuti di spettacolarità e intrattenimento. L'epopea di Dragon Ball, cominciata 30 anni fa, ha ancora oggi grandi possibilità e questo film lo dimostra in pieno!
OAV simpatico e leggermente avvincente. Mi ha colpito molto la spensieratezza del Dio della distruzione non appena arriva sulla Terra. Con ciò è un OAV molto semplice che fa piacere agli occhi di chi lo guarda e di chi sperava su dell'altro materiale riguardante "Dragon Ball", giusto per far capire che non è tramontato e che non è stato dimenticato.
Naturalmente la grafica non pecca in nessuna circostanza, e sottolineo infatti la bellezza degli edifici e delle rocce fatti/e con la computer-grafica, a differenza di "Dragon Ball Z", nel quale si capiva fin da cinque minuti prima la roccia o il materiale che doveva essere distrutto (come ad esempio il crollo delle montagne che venivano messe in evidenza, rispetto a quelle che in teoria rimanevano incolumi).
Detto questo, la trama è a mio parere banale, data la sua giocosità, ed è priva di quell'energia che ti dava "Dragon Ball" ai tempi d'oro; infatti è un vero peccato che in quest'OAV non si sfruttino i combattimenti di tutti i personaggi (si capisce chiaramente il suo scopo commerciale) e che quest'anime (leggendario) sia destinato a non proseguire, poiché è stato già sfruttato secondo me sotto ogni aspetto.
Lo consiglio, comunque sia, a chi ha voglia di rilassarsi, perché secondo me riesce a liberarti dai pensieri, seppur per un'ora e pochi minuti. Un 6 meritato. Peccato che non sia il vero "Dragon Ball".
Naturalmente la grafica non pecca in nessuna circostanza, e sottolineo infatti la bellezza degli edifici e delle rocce fatti/e con la computer-grafica, a differenza di "Dragon Ball Z", nel quale si capiva fin da cinque minuti prima la roccia o il materiale che doveva essere distrutto (come ad esempio il crollo delle montagne che venivano messe in evidenza, rispetto a quelle che in teoria rimanevano incolumi).
Detto questo, la trama è a mio parere banale, data la sua giocosità, ed è priva di quell'energia che ti dava "Dragon Ball" ai tempi d'oro; infatti è un vero peccato che in quest'OAV non si sfruttino i combattimenti di tutti i personaggi (si capisce chiaramente il suo scopo commerciale) e che quest'anime (leggendario) sia destinato a non proseguire, poiché è stato già sfruttato secondo me sotto ogni aspetto.
Lo consiglio, comunque sia, a chi ha voglia di rilassarsi, perché secondo me riesce a liberarti dai pensieri, seppur per un'ora e pochi minuti. Un 6 meritato. Peccato che non sia il vero "Dragon Ball".
Dopo moltissimi anni Dragon Ball torna alla carica con questo nuovo film, "Kami to Kami" che ho trovato un prodotto discreto.
La trama è molto semplice: il dio della distruzione Bills si risveglia dopo 39 anni e mentre si informa dei fatti accaduti in quel periodo scopre che un sayan ha sconfitto Freezer. Subito gli torna in mente un suo sogno, dove si scontrava con il dio dei Super Sayan. Quindi si mette alla ricerca di questo, chiedendo a tutti i Sayan sopravvissuti che si trovano sulla Terra. Prima va ad incontrare Goku, che si trova sul pianeta di Re Kaioh per allenarsi, ma lui non ne sa niente. In compenso lo sfida in una battaglia "d'allenamento" dove il dio lo annienta con soli due colpi. Bills continua la sua ricerca andando sulla Terra e chiedendo a Vegeta, che si trova assieme a tutti gli altri alla Capsule Corp. per il compleanno di Bulma. Da qui seguiranno una serie di gag che coinvolgono un po' tutti i personaggi di DB e DBZ, compresi Pilaf & Co., che porterà poi allo scontro tra il Super Sayan Dio e Bills.
Non vedo perché lamentarsi della trama semplice, dopotutto è un film breve e soprattutto perché DB non ha mai avuto chissà che trama: inizialmente intratteneva per le gag, per i personaggi strani, per i combattimenti ben realizzati e le musiche. Proprio in questo senso il film è riuscito, rievocando perfettamente ciò che è la vera essenza di DB.
I due nuovi personaggi abbastanza divertenti e interessanti, nonché estremamente forti (soprattutto se prendiamo in considerazione ciò che dice Bills alla fine del combattimento).
La grafica è ovviamene molto migliorata, sono passate parecchie decine di anni e mi sarei stupito del contrario. Ma nonostante questo miglioramento ha mantenuto tutte le sue caratteristiche fondamentali e questo è un bene.
Discorso a parte merita la ending, in grado di far piangere tutti i nostalgici e rievocare tutta la storia di Dragon Ball, dalle origini sino ad oggi tramite le pagine del manga contenenti i momenti salienti delle due serie, davvero molto molto bella e intensa.
Il finale a me è piaciuto parecchio, perché invece di finire come al solito opta per una sorta di "patta" ed è molto meglio rispetto alla solita forzatura con power up casuali e insensati.
Commento finale: è un film divertente e nostalgico ma che sa anche avvicinare le nuove generazioni che non lo conoscono ancora (anche se non credo che ci sia qualcuno che non lo conosca, visto che la Mediaset trasmette sempre e solo quello...). Ho anche apprezzato la scelta di non basarlo interamente sul combattimento e sulle onde energetiche sparate a caso (difatti ne vedremo solamente due in tutto il film e una delle quali sparata a velocità mai viste nella serie! Goku ha finalmente capito che se la facesse più in fretta sarebbe più efficacie contro i nemici!). In sostanza ne consiglio la visione, anche solo per rievocare una delle vecchie glorie dell'infanzia della mia e delle precedenti generazioni.
La trama è molto semplice: il dio della distruzione Bills si risveglia dopo 39 anni e mentre si informa dei fatti accaduti in quel periodo scopre che un sayan ha sconfitto Freezer. Subito gli torna in mente un suo sogno, dove si scontrava con il dio dei Super Sayan. Quindi si mette alla ricerca di questo, chiedendo a tutti i Sayan sopravvissuti che si trovano sulla Terra. Prima va ad incontrare Goku, che si trova sul pianeta di Re Kaioh per allenarsi, ma lui non ne sa niente. In compenso lo sfida in una battaglia "d'allenamento" dove il dio lo annienta con soli due colpi. Bills continua la sua ricerca andando sulla Terra e chiedendo a Vegeta, che si trova assieme a tutti gli altri alla Capsule Corp. per il compleanno di Bulma. Da qui seguiranno una serie di gag che coinvolgono un po' tutti i personaggi di DB e DBZ, compresi Pilaf & Co., che porterà poi allo scontro tra il Super Sayan Dio e Bills.
Non vedo perché lamentarsi della trama semplice, dopotutto è un film breve e soprattutto perché DB non ha mai avuto chissà che trama: inizialmente intratteneva per le gag, per i personaggi strani, per i combattimenti ben realizzati e le musiche. Proprio in questo senso il film è riuscito, rievocando perfettamente ciò che è la vera essenza di DB.
I due nuovi personaggi abbastanza divertenti e interessanti, nonché estremamente forti (soprattutto se prendiamo in considerazione ciò che dice Bills alla fine del combattimento).
La grafica è ovviamene molto migliorata, sono passate parecchie decine di anni e mi sarei stupito del contrario. Ma nonostante questo miglioramento ha mantenuto tutte le sue caratteristiche fondamentali e questo è un bene.
Discorso a parte merita la ending, in grado di far piangere tutti i nostalgici e rievocare tutta la storia di Dragon Ball, dalle origini sino ad oggi tramite le pagine del manga contenenti i momenti salienti delle due serie, davvero molto molto bella e intensa.
Il finale a me è piaciuto parecchio, perché invece di finire come al solito opta per una sorta di "patta" ed è molto meglio rispetto alla solita forzatura con power up casuali e insensati.
Commento finale: è un film divertente e nostalgico ma che sa anche avvicinare le nuove generazioni che non lo conoscono ancora (anche se non credo che ci sia qualcuno che non lo conosca, visto che la Mediaset trasmette sempre e solo quello...). Ho anche apprezzato la scelta di non basarlo interamente sul combattimento e sulle onde energetiche sparate a caso (difatti ne vedremo solamente due in tutto il film e una delle quali sparata a velocità mai viste nella serie! Goku ha finalmente capito che se la facesse più in fretta sarebbe più efficacie contro i nemici!). In sostanza ne consiglio la visione, anche solo per rievocare una delle vecchie glorie dell'infanzia della mia e delle precedenti generazioni.
Ogni tanto, dopo tanti anni dalla sua conclusione, si ritorna a parlare di Dragon Ball, indiscusso simbolo del fumetto e dell'animazione giapponese che fa ancora sentire echi di sé in tantissimi campi, grazie a nuove produzioni animate che lo riguardano.
"Battle of Gods", l'ultima in ordine d'uscita, si differenzia dalle altre perché non è uno special televisivo o uno scanzonato corto celebrativo, ma un ritorno cinematografico in grande stile.
L'atmosfera, però, è molto diversa dai numerosi lungometraggi che negli anni '90 sono stati dedicati alla serie, dalle trame seriose e incentrati principalmente sull'azione. "Battle of Gods" è, invece, molto più vicino allo speciale celebrativo realizzato nel 2008.
L'ambientazione è, infatti, la stessa: il gap temporale che separa la lotta con Majin Bu dall'ultimo torneo Tenkaichi che rappresenta il vero e proprio finale dell'opera. Una mossa intelligente da parte dell'autore Akira Toriyama, che sembra quasi voler rinnegare definitivamente il sequel non ufficiale Dragon Ball GT, realizzato per la tv senza alcuna controparte cartacea.
Anche l'evento che dà il via alla trama è lo stesso: una festa. Lì era un festeggiamento organizzato da Mr. Satan per celebrare la sconfitta del caramellone rosa senziente, qui i festeggiamenti per il compleanno di Bulma.
In entrambi i casi, si tratta di una scusa per rivedere ancora una volta, tutti insieme, i tanti personaggi della storia. Una festosa rimpatriata per i personaggi e anche per lo spettatore, che ritrova i suoi beniamini dopo tanto tempo, esattamente come li ha lasciati.
Festosa è anche l'atmosfera che permea tutto il film, a dispetto del battage pubblicitario e dei vari trailer che promettevano epiche battaglie. Sì, la Terra è minacciata da una divinità potentissima, che però ha le sembianze e la pigrizia di un gatto (ah, che burlone, Toriyama, un altro personaggio felino dopo Karin!) e rischia di distruggere la Terra non perché sia malvagio o voglia conquistarla, ma perché gli salta la mosca al naso e vuole distruggerla per ripicca.
Ben poco spazio è lasciato alle battaglie e al tanto strombazzato Super Saiyan God, che, come di consueto, è una sola trasformazione estetica (neppur troppo differente dal Goku originale, stavolta) che non garantisce nuove mosse o tecniche e che alla fine della fiera risulta inutile, comparendo solo per pochissimi minuti, nonostante il nemico Bills continui a interrogarsi sulla sua leggenda per quasi tutto il film. Chi si aspetta combattimenti, botte e onde energetiche resterà quindi deluso da "Battle of Gods", perché l'azione è relegata a una breve scazzottata, tanto spettacolare quanto inconcludente, negli ultimi minuti. Scazzottata che, però, per una volta e differenziandosi dai precedenti lungometraggi, sfata il (tutto sommato falso) mito del Goku invincibile che vince sempre e risolve sempre la situazione.
Sarà contento, invece, chi di Dragon Ball preferisce l'umorismo della prima serie alle scazzottate della serie Z, chi è più interessato all'aspetto quotidiano, comico e sentimentale della serie e chi è più affezionato ai tanti personaggi secondari rispetto ai guerrieri dai capelli biondi.
Per il grosso del suo svolgimento, infatti, "Battle of Gods" altro non è che una divertente fucina di gags, dove i personaggi tiran fuori il loro miglior repertorio di difetti, battute, scenette e tormentoni.
I già collaudati personaggi di Dragon Ball ci sono tutti (o quasi, dov'è Lunch?) e tornano a divertirci come hanno sempre fatto: il solito Goku che si interessa soltanto della lotta e che casca sempre dalle nuvole per quanto riguarda tutto il resto, rimbrottato da un buffissimo re Kaioh che cerca di riportarlo sulla retta via; un sempre tronfio Mr. Satan, una sempre irascibile e sclerata Bulma alle prese con un sempre porcello eremita della tartaruga e con suo marito Vegeta che se ne sta sempre sulle sue, e via dicendo.
A loro si uniscono nuovi personaggi dalla caratterizzazione irresistibile: l'imprevedibile e irascibile Bills, dio tanto potente quanto lagnoso, e il suo assistente-mentore che se ne frega del suo padrone e della distruzione del mondo fintanto che può strafogarsi di sushi, takoyaki e altre leccornie terrestri.
L'interazione fra vecchi e nuovi personaggi porta a nuove interazioni, nuovi risvolti, nuovi, esilaranti, siparietti comici. Alla minaccia di Bills, l'irascibile dio della distruzione che può far esplodere la Terra se solo gli gira, c'è chi reagisce cercando di contenere la sua ira facendo il possibile e anche l'impossibile, in nome della risata dello spettatore, e c'è chi, al contrario, non crede che quel gattone viola sia un pericolo o un dio e quindi rischia di irritarlo rapportandovisi. Per i fans della prima serie, qua omaggiata anche tramite un breve flashback che ricorda la prima, indimenticabile, trasformazione in scimmione di Goku, torna anche la gang di Pilaf, sempre alla ricerca del potere e tornata bambina a causa di un desiderio (frecciatina a Dragon Ball GT?), che deve scontrarsi con tutti i cambiamenti che Dragon Ball ha subito nel corso degli anni e da cui loro son rimasti fuori: i risultati, ovviamente, sono esilaranti.
Lontana da battaglie e Super Saiyan, una festa situata dopo la saga di Majin Bu che appare sugli schermi a tanti anni dalla conclusione di Dragon Ball è anche l'occasione per gettare uno sguardo un po' diverso, rilassato e un po' dolce, alle tante relazioni sentimentali che nella serie son nate un po' per gioco. "Battle of Gods" offre, infatti, diversi, piccoli, siparietti sentimentali di gran tenerezza, che faranno felici i fans di Bulma e Vegeta (e, tutto sommato, anche chi, come il sottoscritto, è e sarà sempre un fan di Bulma e Yamcha) o di Gohan e Videl. Inaspettatamente seria e quasi fuori posto nel grande gioco scanzonato di Dragon Ball, è invece l'introduzione del Super Saiyan God, la cui nascita è trattata in modo serioso e un po' forzato, ma nella sua serietà riesce ad emozionare, rientrando sempre nella rivalutazione dei sentimenti di questi personaggi che ci hanno accompagnato negli anni unicamente col loro divertimento e la loro leggerezza.
Nonostante abbia come protagonisti personaggi che hanno più di vent'anni, "Battle of Gods" è una produzione moderna e all'ultimo grido, ricca di colore, dalla grafica spettacolare e, purtroppo, provvisto anche lui di quella molesta computer graphic che pare oggi irrinunciabile in ogni cartone animato, come se non si fosse più capaci di disegnare a mano l'automobilina con cui re Kaioh si muove sul suo pianeta o montagne, laghi e paesaggi di sfondo. A parte questa piccola nota stonata, tuttavia, il film graficamente regge molto bene, dimostrandosi anche pienamente rispettoso di quello che era lo stile grafico della serie originale, qui rispettato in maniera fedelissima.
Anche sul lato della colonna sonora e del doppiaggio giapponese si è cercato di dare all'opera l'atmosfera di una bella rimpatriata fra amici. Non è esaltante come lo special del 2008, in cui ti rispuntava a tradimento "Makafushigi Adventure" e dove sentire ancora l'oggi scomparso (e perciò qui sostituito) Daisuke Gouri dar la voce a Gyumao o Mr. Satan era un'emozione incredibile, ma anche "Battle of Gods" si difende bene. I doppiatori storici ancora vivi o in attività, Masako Nozawa in testa, ci sono tutti (ed è un duro colpo al cuore sentire l'ultima interpretazione come Shenron di Kenji Utsumi, scomparso poco dopo l'uscita del film). Dal lato musicale, "Hero" dei Flow, che si sente durante il combattimento finale fra Goku e Bills, è un pezzo potente e piacevolissimo, mentre la cover della storica "Cha-La-Head-Cha-La" ad opera, appunto, dei Flow, suonata sui titoli di coda, non si discosta troppo dall'originale e amplifica in modo impagabile l'effetto nostalgia accoppiata allo slideshow delle tavole del manga che le si accompagnano.
"Battle of Gods" giunge in Italia su distribuzione Lucky Red, che lo ha proiettato al cinema in un solo weekend. Dispiace che la casa che si è occupata del doppiaggio sia romana e che, quindi, abbia riutilizzato per quanto possibile, il non sempre brillante cast dei film Dynamic a scapito delle più calzanti voci milanesi. Il risultato, a volte, è un po' freddo e meno naturale di quanto ci si aspetterebbe da un film umoristico come questo, e ci sono un paio di personaggi su cui le voci scelte stanno proprio male, vedi il piccolo Goten che ha una voce abbastanza inascoltabile, o, ahinoi, il protagonista Goku, dichiaratamente doppiato da Andrea Ward con un tono più macchiettistico rispetto all'inflessione seriosa che aveva nei film anni '90, ma il risultato è sempre forzato e sicuramente si sente il peso dell'inarrivabile ombra del compianto Paolo Torrisi che lo doppiò nella serie tv.
A parte queste piccole defezioni, il cast romano regge benissimo su quelli che sono i personaggi più umoristici, facendoci ritrovare macchiette azzeccatissime come l'Oolong di Fabrizio Mazzotta o il Muten di Oliviero Dinelli. Solo elogi, invece, per il dio drago di Luca Ward e il Mr. Satan di Francesco Pannofino: due fuoriclasse immensi alle prese con ruoli più divertenti dei loro soliti standard, che sarebbe stato bello sentire per un tempo maggiore del risicato spazio che hanno i loro due personaggi.
L'adattamento di nomi e termini è quanto più fedele possibile all'originale giapponese. Sorprende, però, la presenza inspiegabile di un adattamento in inglese delle due canzoni, invece che la loro versione originale in giapponese. In versione tradotta non stonano, ma si tratta di una scelta curiosa.
"Battle of Gods" è, dunque, un film non perfetto, che non riesce bene a bilanciare azione (poca), umorismo (tanto) e approfondimento dei suoi personaggi (giusto), togliendo spesso e volentieri spazio e senso alla prima.
E', però, una grande, divertente, festosa e graditissima rimpatriata che ci permette di rivedere tanti vecchi amici, i quali ci racconteranno storie di ciò che han fatto durante tutti questi anni di lontananza e ci ricorderanno ciò che abbiam passato insieme.
Loro, scopriremo, non sono poi cambiati così tanto. Noi forse sì. O forse no, visto il successo che il film ha riscosso nelle sale cinematografiche. Forse c'è ancora bisogno di Dragon Ball, della sua freschezza, del suo disimpegno, e forse rimane Dragon Ball e ci fa ancora divertire e sognare anche se gli si dà qualche elemento più moderno o più serio. Chissà.
Il film ci lascia con un accenno a quello che potrebbe essere l'incipit per una nuova serie, nuovi film o nuove battaglie. Al momento possiamo, però, fare soltanto supposizioni e goderci, fra una risata e l'altra, questa piccola festa.
"Battle of Gods", l'ultima in ordine d'uscita, si differenzia dalle altre perché non è uno special televisivo o uno scanzonato corto celebrativo, ma un ritorno cinematografico in grande stile.
L'atmosfera, però, è molto diversa dai numerosi lungometraggi che negli anni '90 sono stati dedicati alla serie, dalle trame seriose e incentrati principalmente sull'azione. "Battle of Gods" è, invece, molto più vicino allo speciale celebrativo realizzato nel 2008.
L'ambientazione è, infatti, la stessa: il gap temporale che separa la lotta con Majin Bu dall'ultimo torneo Tenkaichi che rappresenta il vero e proprio finale dell'opera. Una mossa intelligente da parte dell'autore Akira Toriyama, che sembra quasi voler rinnegare definitivamente il sequel non ufficiale Dragon Ball GT, realizzato per la tv senza alcuna controparte cartacea.
Anche l'evento che dà il via alla trama è lo stesso: una festa. Lì era un festeggiamento organizzato da Mr. Satan per celebrare la sconfitta del caramellone rosa senziente, qui i festeggiamenti per il compleanno di Bulma.
In entrambi i casi, si tratta di una scusa per rivedere ancora una volta, tutti insieme, i tanti personaggi della storia. Una festosa rimpatriata per i personaggi e anche per lo spettatore, che ritrova i suoi beniamini dopo tanto tempo, esattamente come li ha lasciati.
Festosa è anche l'atmosfera che permea tutto il film, a dispetto del battage pubblicitario e dei vari trailer che promettevano epiche battaglie. Sì, la Terra è minacciata da una divinità potentissima, che però ha le sembianze e la pigrizia di un gatto (ah, che burlone, Toriyama, un altro personaggio felino dopo Karin!) e rischia di distruggere la Terra non perché sia malvagio o voglia conquistarla, ma perché gli salta la mosca al naso e vuole distruggerla per ripicca.
Ben poco spazio è lasciato alle battaglie e al tanto strombazzato Super Saiyan God, che, come di consueto, è una sola trasformazione estetica (neppur troppo differente dal Goku originale, stavolta) che non garantisce nuove mosse o tecniche e che alla fine della fiera risulta inutile, comparendo solo per pochissimi minuti, nonostante il nemico Bills continui a interrogarsi sulla sua leggenda per quasi tutto il film. Chi si aspetta combattimenti, botte e onde energetiche resterà quindi deluso da "Battle of Gods", perché l'azione è relegata a una breve scazzottata, tanto spettacolare quanto inconcludente, negli ultimi minuti. Scazzottata che, però, per una volta e differenziandosi dai precedenti lungometraggi, sfata il (tutto sommato falso) mito del Goku invincibile che vince sempre e risolve sempre la situazione.
Sarà contento, invece, chi di Dragon Ball preferisce l'umorismo della prima serie alle scazzottate della serie Z, chi è più interessato all'aspetto quotidiano, comico e sentimentale della serie e chi è più affezionato ai tanti personaggi secondari rispetto ai guerrieri dai capelli biondi.
Per il grosso del suo svolgimento, infatti, "Battle of Gods" altro non è che una divertente fucina di gags, dove i personaggi tiran fuori il loro miglior repertorio di difetti, battute, scenette e tormentoni.
I già collaudati personaggi di Dragon Ball ci sono tutti (o quasi, dov'è Lunch?) e tornano a divertirci come hanno sempre fatto: il solito Goku che si interessa soltanto della lotta e che casca sempre dalle nuvole per quanto riguarda tutto il resto, rimbrottato da un buffissimo re Kaioh che cerca di riportarlo sulla retta via; un sempre tronfio Mr. Satan, una sempre irascibile e sclerata Bulma alle prese con un sempre porcello eremita della tartaruga e con suo marito Vegeta che se ne sta sempre sulle sue, e via dicendo.
A loro si uniscono nuovi personaggi dalla caratterizzazione irresistibile: l'imprevedibile e irascibile Bills, dio tanto potente quanto lagnoso, e il suo assistente-mentore che se ne frega del suo padrone e della distruzione del mondo fintanto che può strafogarsi di sushi, takoyaki e altre leccornie terrestri.
L'interazione fra vecchi e nuovi personaggi porta a nuove interazioni, nuovi risvolti, nuovi, esilaranti, siparietti comici. Alla minaccia di Bills, l'irascibile dio della distruzione che può far esplodere la Terra se solo gli gira, c'è chi reagisce cercando di contenere la sua ira facendo il possibile e anche l'impossibile, in nome della risata dello spettatore, e c'è chi, al contrario, non crede che quel gattone viola sia un pericolo o un dio e quindi rischia di irritarlo rapportandovisi. Per i fans della prima serie, qua omaggiata anche tramite un breve flashback che ricorda la prima, indimenticabile, trasformazione in scimmione di Goku, torna anche la gang di Pilaf, sempre alla ricerca del potere e tornata bambina a causa di un desiderio (frecciatina a Dragon Ball GT?), che deve scontrarsi con tutti i cambiamenti che Dragon Ball ha subito nel corso degli anni e da cui loro son rimasti fuori: i risultati, ovviamente, sono esilaranti.
Lontana da battaglie e Super Saiyan, una festa situata dopo la saga di Majin Bu che appare sugli schermi a tanti anni dalla conclusione di Dragon Ball è anche l'occasione per gettare uno sguardo un po' diverso, rilassato e un po' dolce, alle tante relazioni sentimentali che nella serie son nate un po' per gioco. "Battle of Gods" offre, infatti, diversi, piccoli, siparietti sentimentali di gran tenerezza, che faranno felici i fans di Bulma e Vegeta (e, tutto sommato, anche chi, come il sottoscritto, è e sarà sempre un fan di Bulma e Yamcha) o di Gohan e Videl. Inaspettatamente seria e quasi fuori posto nel grande gioco scanzonato di Dragon Ball, è invece l'introduzione del Super Saiyan God, la cui nascita è trattata in modo serioso e un po' forzato, ma nella sua serietà riesce ad emozionare, rientrando sempre nella rivalutazione dei sentimenti di questi personaggi che ci hanno accompagnato negli anni unicamente col loro divertimento e la loro leggerezza.
Nonostante abbia come protagonisti personaggi che hanno più di vent'anni, "Battle of Gods" è una produzione moderna e all'ultimo grido, ricca di colore, dalla grafica spettacolare e, purtroppo, provvisto anche lui di quella molesta computer graphic che pare oggi irrinunciabile in ogni cartone animato, come se non si fosse più capaci di disegnare a mano l'automobilina con cui re Kaioh si muove sul suo pianeta o montagne, laghi e paesaggi di sfondo. A parte questa piccola nota stonata, tuttavia, il film graficamente regge molto bene, dimostrandosi anche pienamente rispettoso di quello che era lo stile grafico della serie originale, qui rispettato in maniera fedelissima.
Anche sul lato della colonna sonora e del doppiaggio giapponese si è cercato di dare all'opera l'atmosfera di una bella rimpatriata fra amici. Non è esaltante come lo special del 2008, in cui ti rispuntava a tradimento "Makafushigi Adventure" e dove sentire ancora l'oggi scomparso (e perciò qui sostituito) Daisuke Gouri dar la voce a Gyumao o Mr. Satan era un'emozione incredibile, ma anche "Battle of Gods" si difende bene. I doppiatori storici ancora vivi o in attività, Masako Nozawa in testa, ci sono tutti (ed è un duro colpo al cuore sentire l'ultima interpretazione come Shenron di Kenji Utsumi, scomparso poco dopo l'uscita del film). Dal lato musicale, "Hero" dei Flow, che si sente durante il combattimento finale fra Goku e Bills, è un pezzo potente e piacevolissimo, mentre la cover della storica "Cha-La-Head-Cha-La" ad opera, appunto, dei Flow, suonata sui titoli di coda, non si discosta troppo dall'originale e amplifica in modo impagabile l'effetto nostalgia accoppiata allo slideshow delle tavole del manga che le si accompagnano.
"Battle of Gods" giunge in Italia su distribuzione Lucky Red, che lo ha proiettato al cinema in un solo weekend. Dispiace che la casa che si è occupata del doppiaggio sia romana e che, quindi, abbia riutilizzato per quanto possibile, il non sempre brillante cast dei film Dynamic a scapito delle più calzanti voci milanesi. Il risultato, a volte, è un po' freddo e meno naturale di quanto ci si aspetterebbe da un film umoristico come questo, e ci sono un paio di personaggi su cui le voci scelte stanno proprio male, vedi il piccolo Goten che ha una voce abbastanza inascoltabile, o, ahinoi, il protagonista Goku, dichiaratamente doppiato da Andrea Ward con un tono più macchiettistico rispetto all'inflessione seriosa che aveva nei film anni '90, ma il risultato è sempre forzato e sicuramente si sente il peso dell'inarrivabile ombra del compianto Paolo Torrisi che lo doppiò nella serie tv.
A parte queste piccole defezioni, il cast romano regge benissimo su quelli che sono i personaggi più umoristici, facendoci ritrovare macchiette azzeccatissime come l'Oolong di Fabrizio Mazzotta o il Muten di Oliviero Dinelli. Solo elogi, invece, per il dio drago di Luca Ward e il Mr. Satan di Francesco Pannofino: due fuoriclasse immensi alle prese con ruoli più divertenti dei loro soliti standard, che sarebbe stato bello sentire per un tempo maggiore del risicato spazio che hanno i loro due personaggi.
L'adattamento di nomi e termini è quanto più fedele possibile all'originale giapponese. Sorprende, però, la presenza inspiegabile di un adattamento in inglese delle due canzoni, invece che la loro versione originale in giapponese. In versione tradotta non stonano, ma si tratta di una scelta curiosa.
"Battle of Gods" è, dunque, un film non perfetto, che non riesce bene a bilanciare azione (poca), umorismo (tanto) e approfondimento dei suoi personaggi (giusto), togliendo spesso e volentieri spazio e senso alla prima.
E', però, una grande, divertente, festosa e graditissima rimpatriata che ci permette di rivedere tanti vecchi amici, i quali ci racconteranno storie di ciò che han fatto durante tutti questi anni di lontananza e ci ricorderanno ciò che abbiam passato insieme.
Loro, scopriremo, non sono poi cambiati così tanto. Noi forse sì. O forse no, visto il successo che il film ha riscosso nelle sale cinematografiche. Forse c'è ancora bisogno di Dragon Ball, della sua freschezza, del suo disimpegno, e forse rimane Dragon Ball e ci fa ancora divertire e sognare anche se gli si dà qualche elemento più moderno o più serio. Chissà.
Il film ci lascia con un accenno a quello che potrebbe essere l'incipit per una nuova serie, nuovi film o nuove battaglie. Al momento possiamo, però, fare soltanto supposizioni e goderci, fra una risata e l'altra, questa piccola festa.
Il film è un omaggio a una serie vecchia trent'anni e ha come obbiettivo principale quello di riassumere lo "spirito" di "Dragon Ball" in ottantacinque minuti di lungometraggio. Da questo punto di vista ci riesce perfettamente, puntando su gag simpatiche e combattimenti brevi, ma intensi e significativi. Ovvio, se ci si aspetta drammaticità, trama articolata e personaggi ultra-complessi si rimane delusi... ma non per colpa del film, semmai per colpa di aspettative errate in partenza. Un nemico diverso dal solito (nemico non significa per forza "cattivo") e un finale inaspettato lo rendono un prodotto adatto a intrattenere sia i fan di vecchia data sia a chi non conosce la serie.
Dopo quasi vent'anni dall'ultima puntata (in Giappone) di "Dragon Ball Z", la Toei decide di regalare ai fan l'opportunità di rivedere, sul grande schermo, tutti i nostri eroi. Il problema principale del lungometraggio è proprio questo: è un film per i fan (per i più sfegatati, aggiungerei). Si tratta di un omaggio alla serie originale. Un pretesto per far sfilare, anche forzatamente, tutti i personaggi lasciati subito dopo lo scontro con Majin Bu (appare anche un dottore di un'altra serie famosa...). Molti di loro, infatti, non sono altro che una semplice comparsa.
La storia risulta simpatica, ma nulla di più. I nuovi personaggi, però, sono ben caratterizzati, Bills (il nemico di turno) in primis. Quest'ultimo è simpatico e imprevedibile, e sarebbe stato curioso vederlo in una saga a lui dedicata, più che in un lungometraggio dove non ha potuto godere del giusto spazio. Vedere Gohan trasformarsi in super sayan è un errore, a mio avviso, imperdonabile, dato che si tratta di un film dove è stato presente anche Akira Toriyama. Nella serie Z, infatti, Gohan acquisisce un potere che gli impedisce di trasformarsi in super sayan e, se proprio era necessario rivederlo con i capelli biondi, sarebbe stato carino motivare questa scelta. Il super sayan God, come per Bills, non gode dello spazio necessario, ed è un peccato, viste le premesse. Un giudizio positivissimo va all'adattamento, fedelissimo a quello originale e con doppiatori cinematografici (Bills è doppiato da Riccardo Rossi, voce di Johnny Depp, e Mr. Satan da Francesco Pannofino, doppiatore di George Clooney).
Tirando le somme, si tratta di un film godibile se lo si prende per quello che è, un semplice e umile omaggio. Forse in Giappone ha avuto più senso, visto che l'ultima puntata della serie Z è andata in onda nel 1996. Qui da noi l'ultimo episodio è stato trasmesso nel 2001 e le molte repliche negli anni a seguire ci hanno impedito l'effetto nostalgia che forse gli autori di quest'ultimo film volevano ricercare.
Nota: nel film viene menzionato il fratello di Vegeta. Questo personaggio è protagonista di uno special a lui dedicato e sarebbe carino se la Lucky Red ce lo proponesse come contenuto speciale del DVD/Blu-ray del film appena recensito.
La storia risulta simpatica, ma nulla di più. I nuovi personaggi, però, sono ben caratterizzati, Bills (il nemico di turno) in primis. Quest'ultimo è simpatico e imprevedibile, e sarebbe stato curioso vederlo in una saga a lui dedicata, più che in un lungometraggio dove non ha potuto godere del giusto spazio. Vedere Gohan trasformarsi in super sayan è un errore, a mio avviso, imperdonabile, dato che si tratta di un film dove è stato presente anche Akira Toriyama. Nella serie Z, infatti, Gohan acquisisce un potere che gli impedisce di trasformarsi in super sayan e, se proprio era necessario rivederlo con i capelli biondi, sarebbe stato carino motivare questa scelta. Il super sayan God, come per Bills, non gode dello spazio necessario, ed è un peccato, viste le premesse. Un giudizio positivissimo va all'adattamento, fedelissimo a quello originale e con doppiatori cinematografici (Bills è doppiato da Riccardo Rossi, voce di Johnny Depp, e Mr. Satan da Francesco Pannofino, doppiatore di George Clooney).
Tirando le somme, si tratta di un film godibile se lo si prende per quello che è, un semplice e umile omaggio. Forse in Giappone ha avuto più senso, visto che l'ultima puntata della serie Z è andata in onda nel 1996. Qui da noi l'ultimo episodio è stato trasmesso nel 2001 e le molte repliche negli anni a seguire ci hanno impedito l'effetto nostalgia che forse gli autori di quest'ultimo film volevano ricercare.
Nota: nel film viene menzionato il fratello di Vegeta. Questo personaggio è protagonista di uno special a lui dedicato e sarebbe carino se la Lucky Red ce lo proponesse come contenuto speciale del DVD/Blu-ray del film appena recensito.
Dragon Ball Z La Battaglia degli Dei, è un film del 2013, prodotto da Toei Animation.
Cronologicamente ambientato dopo la saga di Majin Bu, il film si apre con il risveglio di Bills, il Dio della Distruzione dalle fattezze feline, che, venuto a conoscenza della sconfitta di Freezer ad opera di un Sayan di nome Son Goku, ricorda di aver fatto un sogno premonitore nel quale combatteva contro un leggendario guerriero chiamato Super Sayan God.
Saputo che Goku si trova sul pianeta di Re Kaioh, si reca subito lì per vedere se Goku sia effettivamente il Super Sayan leggendario, ma riesce a sconfiggere il Super Sayan di 3° livello senza difficoltà.
Così Bills decide di andare ad incontrare tutti i Sayan rimasti sulla Terra, nella speranza di incontrare il God. Nel frattempo sulla Terra si sta festeggiando in grande stile il compleanno di Bulma, e proprio nel bel mezzo della festa piomberà il Dio della Distruzione, determinato a distruggerla se non avesse incontrato il Super Sayan God!
Nel film incontreremo un po' tutti i personaggi della serie, anche se molto ci si è soffermati sulla figura di Bills, diverso da tutti gli altri antagonisti classici e stereotipati di DB: Bills non è malvagio come un Freezer o un Cell qualunque, assolutamente; è solo tremendamente irascibile e non esiterebbe a distruggere tutto alla minima provocazione e proprio questa sua marcata caratteristica sarà alla base di molte delle spassosissime gag che ritroveremo nel film.
Quest'ultimo è anche un aspetto che mi è piaciuto molto dell'opera, e cioè il voler insistere molto sul lato comico-demenziale, non sempre mostrato negli altri film, che però in questo caso risulta essere anche più importante (paradossalmente) dei combattimenti stessi.
Non per questo i combattimenti ai quali assisteremo non saranno spettacolari, anzi realizzati con delle animazioni veramente fluide e ben fatte; l'unico difetto, seppur insignificante, lo trovo nel comparto tecnico: spesso i disegni sono solo abbozzati, e in effetti per un film si poteva far di più in tal senso.
Nota di merito poi per l'adattamento italiano: Lucky Red ha portato in Italia questo film, facendolo proiettare nei cinema i giorni 1 e 2 Febbraio 2014, un evento straordinario e senza precedenti che ha mobilitato migliaia di fans di Dragon Ball per l'occasione.
Il doppiaggio poi è stato realizzato ottimamente e, seppur sia scontato che certe voci come quella di Goku e Vegeta per i fans siano insostituibili, Andrea Ward e Massimo De Ambrosis rispettivamente sono pienamente riusciti nell'arduo (per usare un eufemismo) compito di doppiare efficacemente i due leggendari eroi.
Molto contento inoltre, per la scelta di adattare la corretta pronuncia per i termini come Sàyan al posto di Sayàn, Kamehameha al posto di "onda energetica" e così via; insomma un lavoro con i fiocchi da parte di Lucky Red.
Per concludere mi sento di consigliare vivamente la visione di questo film, specialmente agli amanti della serie che non rimarranno assolutamente delusi da un film capace di divertire con numerose gag ed esaltare con spettacolari combattimenti, ovvero tutti gli elementi che hanno sancito il successo planetario di questa serie.
Cronologicamente ambientato dopo la saga di Majin Bu, il film si apre con il risveglio di Bills, il Dio della Distruzione dalle fattezze feline, che, venuto a conoscenza della sconfitta di Freezer ad opera di un Sayan di nome Son Goku, ricorda di aver fatto un sogno premonitore nel quale combatteva contro un leggendario guerriero chiamato Super Sayan God.
Saputo che Goku si trova sul pianeta di Re Kaioh, si reca subito lì per vedere se Goku sia effettivamente il Super Sayan leggendario, ma riesce a sconfiggere il Super Sayan di 3° livello senza difficoltà.
Così Bills decide di andare ad incontrare tutti i Sayan rimasti sulla Terra, nella speranza di incontrare il God. Nel frattempo sulla Terra si sta festeggiando in grande stile il compleanno di Bulma, e proprio nel bel mezzo della festa piomberà il Dio della Distruzione, determinato a distruggerla se non avesse incontrato il Super Sayan God!
Nel film incontreremo un po' tutti i personaggi della serie, anche se molto ci si è soffermati sulla figura di Bills, diverso da tutti gli altri antagonisti classici e stereotipati di DB: Bills non è malvagio come un Freezer o un Cell qualunque, assolutamente; è solo tremendamente irascibile e non esiterebbe a distruggere tutto alla minima provocazione e proprio questa sua marcata caratteristica sarà alla base di molte delle spassosissime gag che ritroveremo nel film.
Quest'ultimo è anche un aspetto che mi è piaciuto molto dell'opera, e cioè il voler insistere molto sul lato comico-demenziale, non sempre mostrato negli altri film, che però in questo caso risulta essere anche più importante (paradossalmente) dei combattimenti stessi.
Non per questo i combattimenti ai quali assisteremo non saranno spettacolari, anzi realizzati con delle animazioni veramente fluide e ben fatte; l'unico difetto, seppur insignificante, lo trovo nel comparto tecnico: spesso i disegni sono solo abbozzati, e in effetti per un film si poteva far di più in tal senso.
Nota di merito poi per l'adattamento italiano: Lucky Red ha portato in Italia questo film, facendolo proiettare nei cinema i giorni 1 e 2 Febbraio 2014, un evento straordinario e senza precedenti che ha mobilitato migliaia di fans di Dragon Ball per l'occasione.
Il doppiaggio poi è stato realizzato ottimamente e, seppur sia scontato che certe voci come quella di Goku e Vegeta per i fans siano insostituibili, Andrea Ward e Massimo De Ambrosis rispettivamente sono pienamente riusciti nell'arduo (per usare un eufemismo) compito di doppiare efficacemente i due leggendari eroi.
Molto contento inoltre, per la scelta di adattare la corretta pronuncia per i termini come Sàyan al posto di Sayàn, Kamehameha al posto di "onda energetica" e così via; insomma un lavoro con i fiocchi da parte di Lucky Red.
Per concludere mi sento di consigliare vivamente la visione di questo film, specialmente agli amanti della serie che non rimarranno assolutamente delusi da un film capace di divertire con numerose gag ed esaltare con spettacolari combattimenti, ovvero tutti gli elementi che hanno sancito il successo planetario di questa serie.
In molti credono che Dragon Ball oramai non abbia più niente da dare in questo ambito, ma nonostante la sua "vecchiaia" esercita la propria influenza tutt'ora. In Giappone ha avuto un buon successo e in Italia è stato portato per 2 giorni al cinema grazie a Lucky Red.
Dragon Ball Z Kami To Kami si colloca nell'arco dei 10 anni dopo la sconfitta di Majin Bu. Goku e i suoi amici stavolta dovranno vedersela contro il Dio della distruzione Bills, che ha interrotto il suo sonno dopo 39 anni incuriosito da un sogno premonitore in cui affronterà il Super Saiyan God. Così si metterà alla ricerca dei nostri amici per vedere se tale previsione possa avere un fondamento veritiero.
Che dire di questo film? Rispetto ad alcuni merita sicuramente, ma nel complesso non è come mi aspettavo. Kami To Kami tende più alla comicità della prima serie che all'epicità della seconda. Non è un male perché comunque le battute sono di ottimo livello, però il problema è che sono tante e occupano una buona parte del film togliendo un po' l'azione e non a tutti potrebbe piacere questo concentrato di comicità, ma soprattutto rovina un personaggio su tutti: Vegeta. Su questo ci ritorneremo più avanti.
Il punto debole di questa saga è che la storia viene sempre messa in secondo piano, e questo ne è la dimostrazione dato che dà qualche frecciatina per legarsi al manga, ma nulla di più. Facendo un esempio: lo special Episode Of Bardock, che addirittura è incompleto. Visto l'importanza cronologica, a mio parere, poteva essere sfruttato in un altro modo per renderlo più avvincente dato che è abbastanza ridicolo come si svolgono gli eventi.
Tecnicamente invece è proprio ottimo. Rivedere Dragon Ball in una nuova veste grafica fa sicuramente molto piacere. Gli scontri non sono epici, ma sanno intrattenere, anche se a volte mi pareva di vedere un videogame al posto di un film. Il soundtrack era discreto, nulla di eccezionale. Ottimi erano gli effetti e i suoni provocati negli scontri. Avendolo ascoltato sia col doppiaggio giapponese che con quello italiano, il più riuscito è sicuramente quello giappo. Vedere i personaggi di una vita con cui sei cresciuto cambiare così drasticamente fa male al cuore. Per carità, sono stati molto bravi, soprattutto quello di Goku, Andrea Ward, che non me l'aspettavo, ma vedere Vegeta e Junior senza i rispettivi doppiatori, cioè Gianluca Iacono e Roberto Olivero, mi sconvolge.
Ora non restano che i personaggi. Quello che ne esce più malconcio è certamente Vegeta. Scordatevi di vedere Il Principe dei Saiyan freddo, con lo sguardo truce e arrogante. Qui sembrerà di vedere un pagliaccio che sebbene il cambio di rotta, per lo meno è convincente e stranamente farà ridere, in entrambi i sensi. Un altro che esce con le ossa rotte è Gohan, ormai datosi all'alcool. Bills, invece, è un villain particolare, và un po' sopra le righe. E' capriccioso e infantile nonostante l'età, ma facendo un paragone con altri direi che è accettabile, ed è pure buffo, però è davvero brutto. Viceversa, ci saranno alcuni che colpiscono e divertono come Re Kaioh e il team composto da Bulma, Oolong e dal Maestro Muten, o addirittura altri che diranno si e no quattro parole come Junior, o Piccolo fate voi, Crilin, Goten ecc. ecc. Ma la più incredibile è Jaozi che, correggetemi se sbaglio, non ha mai detto una cosa, una!
Altra cosa deludente è l'attrazione del film probabilmente, ovvero la trasformazione in Super Saiyan God. Una di quelle tristezze infinite che non pensavo di vedere in questa opera. Da dimenticare al più presto.
Tirando le somme, un film carino che consiglio di guardare per rivedere i nostri compagni con una nuova grafica e con Kami To Kami vogliono dimostrare che Dragon Ball c'è, e ci sarà sempre. Il finale potrebbe portare qualcosa di nuovo, se lo vorranno, nella speranza che non sia una cavolata colossale.
Dragon Ball Z Kami To Kami si colloca nell'arco dei 10 anni dopo la sconfitta di Majin Bu. Goku e i suoi amici stavolta dovranno vedersela contro il Dio della distruzione Bills, che ha interrotto il suo sonno dopo 39 anni incuriosito da un sogno premonitore in cui affronterà il Super Saiyan God. Così si metterà alla ricerca dei nostri amici per vedere se tale previsione possa avere un fondamento veritiero.
Che dire di questo film? Rispetto ad alcuni merita sicuramente, ma nel complesso non è come mi aspettavo. Kami To Kami tende più alla comicità della prima serie che all'epicità della seconda. Non è un male perché comunque le battute sono di ottimo livello, però il problema è che sono tante e occupano una buona parte del film togliendo un po' l'azione e non a tutti potrebbe piacere questo concentrato di comicità, ma soprattutto rovina un personaggio su tutti: Vegeta. Su questo ci ritorneremo più avanti.
Il punto debole di questa saga è che la storia viene sempre messa in secondo piano, e questo ne è la dimostrazione dato che dà qualche frecciatina per legarsi al manga, ma nulla di più. Facendo un esempio: lo special Episode Of Bardock, che addirittura è incompleto. Visto l'importanza cronologica, a mio parere, poteva essere sfruttato in un altro modo per renderlo più avvincente dato che è abbastanza ridicolo come si svolgono gli eventi.
Tecnicamente invece è proprio ottimo. Rivedere Dragon Ball in una nuova veste grafica fa sicuramente molto piacere. Gli scontri non sono epici, ma sanno intrattenere, anche se a volte mi pareva di vedere un videogame al posto di un film. Il soundtrack era discreto, nulla di eccezionale. Ottimi erano gli effetti e i suoni provocati negli scontri. Avendolo ascoltato sia col doppiaggio giapponese che con quello italiano, il più riuscito è sicuramente quello giappo. Vedere i personaggi di una vita con cui sei cresciuto cambiare così drasticamente fa male al cuore. Per carità, sono stati molto bravi, soprattutto quello di Goku, Andrea Ward, che non me l'aspettavo, ma vedere Vegeta e Junior senza i rispettivi doppiatori, cioè Gianluca Iacono e Roberto Olivero, mi sconvolge.
Ora non restano che i personaggi. Quello che ne esce più malconcio è certamente Vegeta. Scordatevi di vedere Il Principe dei Saiyan freddo, con lo sguardo truce e arrogante. Qui sembrerà di vedere un pagliaccio che sebbene il cambio di rotta, per lo meno è convincente e stranamente farà ridere, in entrambi i sensi. Un altro che esce con le ossa rotte è Gohan, ormai datosi all'alcool. Bills, invece, è un villain particolare, và un po' sopra le righe. E' capriccioso e infantile nonostante l'età, ma facendo un paragone con altri direi che è accettabile, ed è pure buffo, però è davvero brutto. Viceversa, ci saranno alcuni che colpiscono e divertono come Re Kaioh e il team composto da Bulma, Oolong e dal Maestro Muten, o addirittura altri che diranno si e no quattro parole come Junior, o Piccolo fate voi, Crilin, Goten ecc. ecc. Ma la più incredibile è Jaozi che, correggetemi se sbaglio, non ha mai detto una cosa, una!
Altra cosa deludente è l'attrazione del film probabilmente, ovvero la trasformazione in Super Saiyan God. Una di quelle tristezze infinite che non pensavo di vedere in questa opera. Da dimenticare al più presto.
Tirando le somme, un film carino che consiglio di guardare per rivedere i nostri compagni con una nuova grafica e con Kami To Kami vogliono dimostrare che Dragon Ball c'è, e ci sarà sempre. Il finale potrebbe portare qualcosa di nuovo, se lo vorranno, nella speranza che non sia una cavolata colossale.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Mi secca enormemente lasciare l'ennesima recensione negativa, ma questo abominio se la merita senza ombra di dubbio. Osannato e venerato (immeritatamente, aggiungerei) ancora prima che uscisse, "Dragon Ball Z: Battle of Gods" (Kami to Kami per i nippofili) si è rivelato una delusione colossale, nonché uno dei peggiori movie di DBZ, batte perfino "Il Super Saiyan della leggenda" e seguiti, ma vediamo di analizzarlo pezzo per pezzo partendo dalla prima nota dolente: la trama.
Dopo un lungo sonno durato ben 39 anni, il dio della distruzione Bills - che più che un dio potentissimo e cazzutissimo sembra un gatto sphynx proveniente senza dubbio da Chernobyl - si risveglia (e il suo risveglio è un'orrida gag con il suo maestro e assistente Whis, un altro depravato dalle fattezze di un transessuale che cazzeggerà dall'inizio alla fine del film) con la fissazione del Super Saiyan God, la mistica creatura (?) che ha visto in un sogno (causato probabilmente da una massiccia dose di LSD). Perseguitato da questo pensiero persistente, l'orribile felino decide di recarsi insieme al maestro trans dal primo Saiyan che gli capita a tiro, il quale è, signore e signori... Goku (il quale si trova in vacanza da Re Kaio)! Non ve lo aspettavate, eh? C'è bisogno di dire che Goku fa il gonzo e affronta Bills senza nemmeno valutare la sua potenza? C'è bisogno di dire che il rimbambito si mette pure a fare la lezioncina sui livelli di Super Saiyan (come se Bills, che è un fottutissimo DIO, non lo sapesse!)? C'è bisogno di dire che, nonostante tutto, farà una figuraccia da Guinnes dei Primati? E vabbè, almeno ci ha provato.
Dopo tutta questa farsa, il povero Re Kaio decide di affidare il destino della Terra a qualcuno con un po' più di sale in zucca: Vegeta. Segue una carrellata di gag INUTILI che vedranno il povero principe dei Saiyan, ormai ridotto a una caricatura di sé stesso che ha completamente perso il proprio fascino, tentare di calmare Bills coprendosi fino all'ultimo di ridicolo, cimentandosi addirittura in un orrendo balletto che susciterà l'ilarità generale e farà sanguinare gli occhi dello sventurato spettatore. A questo si aggiungeranno anche la squadra di Pilaf (cosa ci azzeccava lo sanno solo i produttori di questa schifezza), che vince senza dubbio il "premio inutilità", un Piccolo che si improvvisa cantante (aiuto!), una Bulma sbronza e simpatica quanto una spina in un occhio e un Gohan palesemente sotto trip di acidi. Devo continuare?
Ciononostante, le cose sembrano andare per il verso giusto, infatti Bills pare essere di buonumore, ma se non c'è un cattivo che rompe le palle non si è mai contenti, per cui i produttori avranno la brillante idea di far incazzare quella sottospecie di gatto antropomorfo... perché Majin Bu gli mangia tutti i budini. No, seriamente, che motivazione sensata per distruggere la Terra, ma manco i bambini dell'asilo! E qui si riparte con la solita trama schematizzata: Goku non c'è (e stava pure assistendo alla battaglia tramite Re Kaio, il bastardo!), i comprimari tentano di fronteggiare il cattivone di turno e si ritrovano come sempre a mangiare la polvere. Menzione d'onore per Piccolo, che si è rammollito talmente tanto da farsi sconfiggere da delle bacchette.
Finalmente, dopo una lunga passata di palate, il nostro eroe (?) Goku farà il suo ingresso trionfale e, grazie ai suggerimenti di Shenron, scopre come diventare il Super Saiyan God tanto agognato dal rompipalle Bills, ossia facendosi passare l'energia da cinque Saiyan dal cuore puro (fra i quali figura una Pan in versione feto). E qui parte l'ennesima stronzata del film: ma certo! Ovvio che ci vogliano Saiyan dal cuore puro e gentile! Ai produttori di questa melma radioattiva: vi siete forse dimenticati che i Saiyan sono stati concepiti come una razza estremamente bellicosa e di indole malvagia e violenta?
Ovviamente Goku combatte contro Bills (scontro NOIOSISSIMO). Ovviamente Bills decide di non distruggere la Terra. Ovviamente finisce tutto bene.
L'unica nota positiva di questo scontro è che Goku per una volta ne esce sconfitto e se Bills si calma e la pianta di scassare le balle è solo per una gigantesca botta di sedere.
La trama è finita, andate in pace.
Passiamo all'altro punto debole del film: i personaggi.
Non ce n'è uno che si salvi, sono tutti idioti al massimo, ridotti a delle semplici macchiette che si comportano in maniera del tutto illogica e costretti a ridicolizzarsi dall'inizio alla fine del film in una serie di gag che no, NON FANNO RIDERE! Ho già parlato del Vegeta ballerino e del Piccolo canterino, vero?
In più, come ho fatto notare qualche riga sopra, spiegatemi l'utilità dell'inserimento Pilaf e dei suoi sottoposti in scala minion! Sono completamente fuori luogo, non ci stanno a fare assolutamente nulla!
Il velo pietoso, però, va steso sui due "antagonisti", ossia Bills e Whis. Il primo, che - come ho già detto - dovrebbe essere il dio della dannatissima distruzione, è in realtà un gatto rognoso color ematoma che si comporta come un bambino viziato e decide di fare una strage per una stupidaggine da record; il secondo, invece, pur essendo addirittura più forte di Bills, fa la parte della tappezzeria inutile che a parte strafogarsi di dolci, snack e stuzzichini vari non combinerà nient'altro. Un contributo pazzesco, devo dire!
Ma lasciamo perdere e analizziamo un'altra componente che nei movie di DBZ non manca praticamente mai: le incongruenze!
Ho già menzionato quella dei Saiyan dal cuore puro, che è una delle più grandi idiozie di tutto il cortometraggio, visto che distrugge completamente un popolo noto per la sua crudeltà e per la sua tendenza ad attaccare gli altri pianeti di propria spontanea volontà. E Vegeta? Ma certo, visto che si è "convertito" da tanto è ovvio che il suo cuoricino sia diventato puro. Tutte le razze che ha sterminato e tutti i pianeti che ha fatto saltare in aria non contano già più, vero? Per carità, io adoro Vegeta, ma non è possibile considerarlo un individuo dal cuore puro, va contro la natura stessa del suo personaggio! Convertito quanto volete, ma rimane comunque un assassino.
Un'altra incongruenza pazzesca è l'assenza di Bra. Insomma, secondo il manga la suddetta Saiyan dovrebbe avere circa un anno più di Pan. Qui Videl è già incinta di quest'ultima, perché di Bra nessuna traccia? Sarebbe dovuta essere già nata, oppure avremmo visto Bulma in avanzato stato di gravidanza! Perché questa sparizione improvvisa? L'hanno forse nascosta da qualche parte? Ma certo, si sa che solo la famiglia di Goku merita attenzione!
Meglio sorvolare, va'...
Gli scontri sono terribilmente noiosi, il pathos che si respirava in parecchie battaglie del manga è del tutto assente, credo di aver sbadigliato almeno un centinaio di volte durante la battaglia fra Goku e Bills (che in alcuni punti è stata pure resa con un'orribile grafica 3D). I disegni, così come le musiche, non sono nulla di che. Alcuni fra gli OAV precedenti (che sono stati fatti con molti meno mezzi e con molti meno effetti speciali) vantano una grafica e un chara design decisamente migliori.
In conclusione, "Dragon Ball Z: Battle of Gods" è un prodotto alquanto scadente, l'ennesimo escamotage per fare soldi e, soprattutto, un maldestro tentativo di recuperare l'umorismo della prima serie, che però, in un contesto come quello post saga di Majin Bu, stona in maniera assurda e trasforma i personaggi in delle caricature assai difficili da digerire.
Il mio voto è tre, se non gli metto uno è perché, nonostante tutto, ci sono alcune cose che mi sono piaciute. Prima di tutto, per una volta Goku fa la figura del perdente e dell'egoista quale è e non dell'eroe giusto, onesto e leale che salva il mondo dalla minaccia di turno.
In più, ho apprezzato molto la scena in cui Vegeta mostra l'attaccamento alla sua famiglia andando su tutte le furie quando Bills schiaffeggia Bulma, evitandosi per una volta la solita batostaccia in cui si ritrova con il fondoschiena a terra dopo aver detto mezza parola. Abbastanza carina anche la fine, dove Goku ne spara una delle sue e si becca un paio di ceffoni da Bulma.
Per il resto, questo movie è da buttare nella raccolta differenziata. Sconsigliato a tutti i fan del manga.
Mi secca enormemente lasciare l'ennesima recensione negativa, ma questo abominio se la merita senza ombra di dubbio. Osannato e venerato (immeritatamente, aggiungerei) ancora prima che uscisse, "Dragon Ball Z: Battle of Gods" (Kami to Kami per i nippofili) si è rivelato una delusione colossale, nonché uno dei peggiori movie di DBZ, batte perfino "Il Super Saiyan della leggenda" e seguiti, ma vediamo di analizzarlo pezzo per pezzo partendo dalla prima nota dolente: la trama.
Dopo un lungo sonno durato ben 39 anni, il dio della distruzione Bills - che più che un dio potentissimo e cazzutissimo sembra un gatto sphynx proveniente senza dubbio da Chernobyl - si risveglia (e il suo risveglio è un'orrida gag con il suo maestro e assistente Whis, un altro depravato dalle fattezze di un transessuale che cazzeggerà dall'inizio alla fine del film) con la fissazione del Super Saiyan God, la mistica creatura (?) che ha visto in un sogno (causato probabilmente da una massiccia dose di LSD). Perseguitato da questo pensiero persistente, l'orribile felino decide di recarsi insieme al maestro trans dal primo Saiyan che gli capita a tiro, il quale è, signore e signori... Goku (il quale si trova in vacanza da Re Kaio)! Non ve lo aspettavate, eh? C'è bisogno di dire che Goku fa il gonzo e affronta Bills senza nemmeno valutare la sua potenza? C'è bisogno di dire che il rimbambito si mette pure a fare la lezioncina sui livelli di Super Saiyan (come se Bills, che è un fottutissimo DIO, non lo sapesse!)? C'è bisogno di dire che, nonostante tutto, farà una figuraccia da Guinnes dei Primati? E vabbè, almeno ci ha provato.
Dopo tutta questa farsa, il povero Re Kaio decide di affidare il destino della Terra a qualcuno con un po' più di sale in zucca: Vegeta. Segue una carrellata di gag INUTILI che vedranno il povero principe dei Saiyan, ormai ridotto a una caricatura di sé stesso che ha completamente perso il proprio fascino, tentare di calmare Bills coprendosi fino all'ultimo di ridicolo, cimentandosi addirittura in un orrendo balletto che susciterà l'ilarità generale e farà sanguinare gli occhi dello sventurato spettatore. A questo si aggiungeranno anche la squadra di Pilaf (cosa ci azzeccava lo sanno solo i produttori di questa schifezza), che vince senza dubbio il "premio inutilità", un Piccolo che si improvvisa cantante (aiuto!), una Bulma sbronza e simpatica quanto una spina in un occhio e un Gohan palesemente sotto trip di acidi. Devo continuare?
Ciononostante, le cose sembrano andare per il verso giusto, infatti Bills pare essere di buonumore, ma se non c'è un cattivo che rompe le palle non si è mai contenti, per cui i produttori avranno la brillante idea di far incazzare quella sottospecie di gatto antropomorfo... perché Majin Bu gli mangia tutti i budini. No, seriamente, che motivazione sensata per distruggere la Terra, ma manco i bambini dell'asilo! E qui si riparte con la solita trama schematizzata: Goku non c'è (e stava pure assistendo alla battaglia tramite Re Kaio, il bastardo!), i comprimari tentano di fronteggiare il cattivone di turno e si ritrovano come sempre a mangiare la polvere. Menzione d'onore per Piccolo, che si è rammollito talmente tanto da farsi sconfiggere da delle bacchette.
Finalmente, dopo una lunga passata di palate, il nostro eroe (?) Goku farà il suo ingresso trionfale e, grazie ai suggerimenti di Shenron, scopre come diventare il Super Saiyan God tanto agognato dal rompipalle Bills, ossia facendosi passare l'energia da cinque Saiyan dal cuore puro (fra i quali figura una Pan in versione feto). E qui parte l'ennesima stronzata del film: ma certo! Ovvio che ci vogliano Saiyan dal cuore puro e gentile! Ai produttori di questa melma radioattiva: vi siete forse dimenticati che i Saiyan sono stati concepiti come una razza estremamente bellicosa e di indole malvagia e violenta?
Ovviamente Goku combatte contro Bills (scontro NOIOSISSIMO). Ovviamente Bills decide di non distruggere la Terra. Ovviamente finisce tutto bene.
L'unica nota positiva di questo scontro è che Goku per una volta ne esce sconfitto e se Bills si calma e la pianta di scassare le balle è solo per una gigantesca botta di sedere.
La trama è finita, andate in pace.
Passiamo all'altro punto debole del film: i personaggi.
Non ce n'è uno che si salvi, sono tutti idioti al massimo, ridotti a delle semplici macchiette che si comportano in maniera del tutto illogica e costretti a ridicolizzarsi dall'inizio alla fine del film in una serie di gag che no, NON FANNO RIDERE! Ho già parlato del Vegeta ballerino e del Piccolo canterino, vero?
In più, come ho fatto notare qualche riga sopra, spiegatemi l'utilità dell'inserimento Pilaf e dei suoi sottoposti in scala minion! Sono completamente fuori luogo, non ci stanno a fare assolutamente nulla!
Il velo pietoso, però, va steso sui due "antagonisti", ossia Bills e Whis. Il primo, che - come ho già detto - dovrebbe essere il dio della dannatissima distruzione, è in realtà un gatto rognoso color ematoma che si comporta come un bambino viziato e decide di fare una strage per una stupidaggine da record; il secondo, invece, pur essendo addirittura più forte di Bills, fa la parte della tappezzeria inutile che a parte strafogarsi di dolci, snack e stuzzichini vari non combinerà nient'altro. Un contributo pazzesco, devo dire!
Ma lasciamo perdere e analizziamo un'altra componente che nei movie di DBZ non manca praticamente mai: le incongruenze!
Ho già menzionato quella dei Saiyan dal cuore puro, che è una delle più grandi idiozie di tutto il cortometraggio, visto che distrugge completamente un popolo noto per la sua crudeltà e per la sua tendenza ad attaccare gli altri pianeti di propria spontanea volontà. E Vegeta? Ma certo, visto che si è "convertito" da tanto è ovvio che il suo cuoricino sia diventato puro. Tutte le razze che ha sterminato e tutti i pianeti che ha fatto saltare in aria non contano già più, vero? Per carità, io adoro Vegeta, ma non è possibile considerarlo un individuo dal cuore puro, va contro la natura stessa del suo personaggio! Convertito quanto volete, ma rimane comunque un assassino.
Un'altra incongruenza pazzesca è l'assenza di Bra. Insomma, secondo il manga la suddetta Saiyan dovrebbe avere circa un anno più di Pan. Qui Videl è già incinta di quest'ultima, perché di Bra nessuna traccia? Sarebbe dovuta essere già nata, oppure avremmo visto Bulma in avanzato stato di gravidanza! Perché questa sparizione improvvisa? L'hanno forse nascosta da qualche parte? Ma certo, si sa che solo la famiglia di Goku merita attenzione!
Meglio sorvolare, va'...
Gli scontri sono terribilmente noiosi, il pathos che si respirava in parecchie battaglie del manga è del tutto assente, credo di aver sbadigliato almeno un centinaio di volte durante la battaglia fra Goku e Bills (che in alcuni punti è stata pure resa con un'orribile grafica 3D). I disegni, così come le musiche, non sono nulla di che. Alcuni fra gli OAV precedenti (che sono stati fatti con molti meno mezzi e con molti meno effetti speciali) vantano una grafica e un chara design decisamente migliori.
In conclusione, "Dragon Ball Z: Battle of Gods" è un prodotto alquanto scadente, l'ennesimo escamotage per fare soldi e, soprattutto, un maldestro tentativo di recuperare l'umorismo della prima serie, che però, in un contesto come quello post saga di Majin Bu, stona in maniera assurda e trasforma i personaggi in delle caricature assai difficili da digerire.
Il mio voto è tre, se non gli metto uno è perché, nonostante tutto, ci sono alcune cose che mi sono piaciute. Prima di tutto, per una volta Goku fa la figura del perdente e dell'egoista quale è e non dell'eroe giusto, onesto e leale che salva il mondo dalla minaccia di turno.
In più, ho apprezzato molto la scena in cui Vegeta mostra l'attaccamento alla sua famiglia andando su tutte le furie quando Bills schiaffeggia Bulma, evitandosi per una volta la solita batostaccia in cui si ritrova con il fondoschiena a terra dopo aver detto mezza parola. Abbastanza carina anche la fine, dove Goku ne spara una delle sue e si becca un paio di ceffoni da Bulma.
Per il resto, questo movie è da buttare nella raccolta differenziata. Sconsigliato a tutti i fan del manga.
Dragon Ball Z: Battle of Gods è un film del 2013 prodotto dalla Toei Animation, dedicato alla serie di Dragon Ball.
La trama inizia con il risveglio dopo 39 anni del Dio della Distruzione, Bills, che, dopo essere venuto a conoscenza della sconfitta di Freezer e dopo aver fatto un sogno in cui affrontava un Sayan chiamato "Super Sayan God", si dirige verso il pianeta di re Kaioh per incontrare Goku e vedere se è lui il famigerato "Super Sayan God". I due si sfidano, ma la lotta è destinata a concludersi presto in quanto Goku (trasformato in Super Sayan 3) viene sconfitto con due semplici colpi. Bills, scoperta la presenza di altri Sayan sulla Terra, si recherà lì per continuare le sue ricerche.
Questo nuovo film di Dragon Ball si dimostra subito molto esilarante e divertente e riesce a mescolare alcuni elementi nostalgici del vecchio Dragon Ball con alcune novità che troviamo nel film.
Gli elementi comici presenti sono molti, ma i migliori rimangono Bills, Vegeta e la banda di Pilaf (versione bambini).
Anche Vegeta rientra in questa cerchia in quanto, pur di non far scatenare l'ira di Bills e di salvare il mondo, mette da parte il proprio orgoglio e si rende diciamo "ridicolo" per mantenere tutto nella calma (indimenticabile il momento in cui canta BINGO!).
La banda di Pilaf è sempre stata fin dagli inizi di Dragon Ball, uno degli elementi comici migliori e qui si dimostra anche uno di quegli elementi nostalgici citati in precedenza.
La figura, che riesce a rubare la scena a tutti e a far apparire sul viso delle persone un bel sorriso, è senza dubbio Bills. Bills non è altro che un gatto antropomorfa e come tale possiede tutte le caratteristiche di un gatto. Infatti, come detto nella trama, lui dorme per tantissimo tempo (39 anni), come un gatto, è un incredibile amante del cibo, si irrita molto facilmente (voleva distruggere la Terra perché Majin Bu non gli ha permesso di mangiare i budini!), è giocherellone e anche narcisista. Nonostante tutto lui è il più forte dell'universo intero!
Parlando del lato tecnico, questo film possiede dei disegni molto belli e curati, delle ottime ambientazioni, un ottimo uso dei colori e in certi momenti un buon utilizzo della CGI. I combattimenti sono pochissimi e di breve durata, tranne quello finale tra Goku Super Sayan God e Bills, realizzato molto bene. Riguardo le musiche, non ritroviamo quelle di Kikuchi ma quelle di Sumitomo, che, nonostante tutto, riesce a fare un ottimo lavoro.
Per finire, "Dragon Ball Z: Battle of Gods" è un film che mi ha intrattenuto piacevolmente, facendomi ridere di gusto e che mi ha fatto ritornare alla memoria il vecchio Dragon Ball. C'è da dire che dopo questo, potrebbero venir fuori altri film su Dragon Ball collegati con questo riguardanti i multi-versi (infatti alla fine Bills spiega a Goku che si trovano nel settimo dei dodici universi esistenti, con nemici molto potenti). Intanto si merita un bell'otto!
La trama inizia con il risveglio dopo 39 anni del Dio della Distruzione, Bills, che, dopo essere venuto a conoscenza della sconfitta di Freezer e dopo aver fatto un sogno in cui affrontava un Sayan chiamato "Super Sayan God", si dirige verso il pianeta di re Kaioh per incontrare Goku e vedere se è lui il famigerato "Super Sayan God". I due si sfidano, ma la lotta è destinata a concludersi presto in quanto Goku (trasformato in Super Sayan 3) viene sconfitto con due semplici colpi. Bills, scoperta la presenza di altri Sayan sulla Terra, si recherà lì per continuare le sue ricerche.
Questo nuovo film di Dragon Ball si dimostra subito molto esilarante e divertente e riesce a mescolare alcuni elementi nostalgici del vecchio Dragon Ball con alcune novità che troviamo nel film.
Gli elementi comici presenti sono molti, ma i migliori rimangono Bills, Vegeta e la banda di Pilaf (versione bambini).
Anche Vegeta rientra in questa cerchia in quanto, pur di non far scatenare l'ira di Bills e di salvare il mondo, mette da parte il proprio orgoglio e si rende diciamo "ridicolo" per mantenere tutto nella calma (indimenticabile il momento in cui canta BINGO!).
La banda di Pilaf è sempre stata fin dagli inizi di Dragon Ball, uno degli elementi comici migliori e qui si dimostra anche uno di quegli elementi nostalgici citati in precedenza.
La figura, che riesce a rubare la scena a tutti e a far apparire sul viso delle persone un bel sorriso, è senza dubbio Bills. Bills non è altro che un gatto antropomorfa e come tale possiede tutte le caratteristiche di un gatto. Infatti, come detto nella trama, lui dorme per tantissimo tempo (39 anni), come un gatto, è un incredibile amante del cibo, si irrita molto facilmente (voleva distruggere la Terra perché Majin Bu non gli ha permesso di mangiare i budini!), è giocherellone e anche narcisista. Nonostante tutto lui è il più forte dell'universo intero!
Parlando del lato tecnico, questo film possiede dei disegni molto belli e curati, delle ottime ambientazioni, un ottimo uso dei colori e in certi momenti un buon utilizzo della CGI. I combattimenti sono pochissimi e di breve durata, tranne quello finale tra Goku Super Sayan God e Bills, realizzato molto bene. Riguardo le musiche, non ritroviamo quelle di Kikuchi ma quelle di Sumitomo, che, nonostante tutto, riesce a fare un ottimo lavoro.
Per finire, "Dragon Ball Z: Battle of Gods" è un film che mi ha intrattenuto piacevolmente, facendomi ridere di gusto e che mi ha fatto ritornare alla memoria il vecchio Dragon Ball. C'è da dire che dopo questo, potrebbero venir fuori altri film su Dragon Ball collegati con questo riguardanti i multi-versi (infatti alla fine Bills spiega a Goku che si trovano nel settimo dei dodici universi esistenti, con nemici molto potenti). Intanto si merita un bell'otto!
"Dragon Ball Z: Kami to Kami" o "Dragon Ball Z: Battle of Gods" secondo il titolo inglese internazionale, è un film dedicato al famoso e fortunato manga del maestro Akira Toriyama, che si svolge tra il 518º e il 519º capitolo del manga e tra il 288º e il 289º episodio dell'anime, ovvero durante il decennio successivo alla sconfitta di Majin Bu.
Da fan di vecchia data non può che farmi piacere quando giunge un nuovo prodotto animato ispirato a questo amato titolo specialmente se di tale portata.
Al di la della qualità o meno, c'è una cosa da riconoscere a questo "Dragon Ball Z: Battle of Gods", ossia di aver finalmente donato un'avventura che si inserisce significativamente nella story-line originale del manga e della serie anime continuando ciò che è stato iniziato nel 2008 con l'apprezzabile special "Dragon Ball - Yo! The Return of Son-Goku and Friends!!". Non solo, si è voluto anche approfondire l'olimpo degli Dei di "Dragon Ball" e creare un nuovo livello di Super Saiyan annullando cosi il Super Saiyan di quarto livello visto nel GT. Questo è un riconoscimento che obbligatamente devo concedergli, poiché, grazie a questo, risulta un film che sa aggiungere qualcosa di nuovo al vasto mondo del Drago, a differenza del passato.
Il film parte abbastanza bene, con una sequenza di vari minuti dedicata alla presentazione del dio Birusu, anche se fin da subito si comprende che la pellicola, al contrario delle speranze accese dai trailer e dalla massiccia promozione, non è un prodotto dalle tinte drammatiche ed epiche ripieno di combattimenti devastanti, come ci si immaginava. Infatti, dopo una presentazione non male, ci si perde forse eccessivamente in momenti comici, demenziali e caricaturali durante tutta la lunga festa di compleanno dedicata a Bulma, togliendo spazio ai combattimenti. Questa festa diverrà un semplice pretesto per giungere all'atteso combattimento finale tra Goku e il dio della distruzione senza che gli sceneggiatori si siano troppo impegnati a trovare una narrazione più complessa ed appassionante per giungere a questo, lo devo ammettere.
Devo dire comunque che, proprio questo combattimento, vale assolutamente il prezzo del biglietto. Assisteremo ad uno scontro visivamente strepitoso, dinamico e ottimamente diretto ed animato, che saprà far riemergere quelle emozioni come solo un combattimento di DB sa fare. La cosa che maggiormente ho apprezzato e che, questa volta, non si è trattato del solito combattimento contro un malvagio di turno che si conclude con la morte di quest'ultimo, bensì di uno scontro dove i due guerrieri coinvolti (Goku e Birusu) vorranno semplicemente divertirsi in una avvincente sfida per superare i propri limiti e testando la propria potenza, senza fare emergere un vero e proprio sconfitto lasciando aperto il conto.
Lo scopo del film alla fine, secondo il mio parere, è quello di donare varie citazioni ai fan, di non prendere in considerazione il criticato DBGT - cercando addirittura di eliminarlo - e di far diventare Goku praticamente un Dio, cosa che effettivamente ancora mancava. Insomma, un modo di voler forse mettere la parola fine in maniera definitiva al mondo di "Dragon Ball" facendoci ancora una volta capire che Goku è un genio nel combattimento e che esistono per lui sfide sempre maggiori, cosi da stuzzicare il suo sangue Saiyan e orgoglio di guerriero.
Tecnicamente non ho nulla da ridire, anzi, ci si trova dinanzi ad un ottimo apparato tecnico che fa molto uso della CGI - a mio parere ottima e che non rovina le scene in cui viene utilizzata - e della grafica 3-D donando un'esperienza visiva molto intensa e coinvolgente, specialmente durante le sequenze di azione abbastanza ricercate in alcuni punti.
Le OST sono molto buone e richiamano l'atmosfera "divina" del film, ma si raggiunge il picco massimo negli splendidi e nostalgici titoli di coda con tanto di "Cha-La Head-Cha-La" rimodernata, i quali hanno saputo toccarmi e riportarmi ai giorni gloriosi di "Dragon Ball", quando ancora non vi erano i vari "One Piece", "Naruto" e compagnia bella.
Un film quindi che, in un certo senso, non si dimostra pienamente soddisfacente nei contenuti e specialmente nello sviluppo narrativo - che risulta fin troppo sempliciotto e anche con certi errori che portano la solita incoerenza nella storia - facendo ben intuire che si poteva fare di più, ma comunque riesce a dare una rispolverata aggiungendo, come detto all'inizio, alcune novità nel mondo di "Dragon Ball" non risultando, a differenza dei molti altri OAV passati, un film totalmente fine a se stesso o inutile.
Da parte mia è stata una visione piacevole e che in alcuni tratti ha saputo emozionarmi cosi come leggermente annoiare, ma rimane un buon film godibile e divertente con un idea di base da premiare.
Consigliato ai veri e vecchi fan di "Dragon Ball" perché "BoG" è un film per tutti noi nostalgici di Super Saiyan, super mazzate e Kamehameha.
Da fan di vecchia data non può che farmi piacere quando giunge un nuovo prodotto animato ispirato a questo amato titolo specialmente se di tale portata.
Al di la della qualità o meno, c'è una cosa da riconoscere a questo "Dragon Ball Z: Battle of Gods", ossia di aver finalmente donato un'avventura che si inserisce significativamente nella story-line originale del manga e della serie anime continuando ciò che è stato iniziato nel 2008 con l'apprezzabile special "Dragon Ball - Yo! The Return of Son-Goku and Friends!!". Non solo, si è voluto anche approfondire l'olimpo degli Dei di "Dragon Ball" e creare un nuovo livello di Super Saiyan annullando cosi il Super Saiyan di quarto livello visto nel GT. Questo è un riconoscimento che obbligatamente devo concedergli, poiché, grazie a questo, risulta un film che sa aggiungere qualcosa di nuovo al vasto mondo del Drago, a differenza del passato.
Il film parte abbastanza bene, con una sequenza di vari minuti dedicata alla presentazione del dio Birusu, anche se fin da subito si comprende che la pellicola, al contrario delle speranze accese dai trailer e dalla massiccia promozione, non è un prodotto dalle tinte drammatiche ed epiche ripieno di combattimenti devastanti, come ci si immaginava. Infatti, dopo una presentazione non male, ci si perde forse eccessivamente in momenti comici, demenziali e caricaturali durante tutta la lunga festa di compleanno dedicata a Bulma, togliendo spazio ai combattimenti. Questa festa diverrà un semplice pretesto per giungere all'atteso combattimento finale tra Goku e il dio della distruzione senza che gli sceneggiatori si siano troppo impegnati a trovare una narrazione più complessa ed appassionante per giungere a questo, lo devo ammettere.
Devo dire comunque che, proprio questo combattimento, vale assolutamente il prezzo del biglietto. Assisteremo ad uno scontro visivamente strepitoso, dinamico e ottimamente diretto ed animato, che saprà far riemergere quelle emozioni come solo un combattimento di DB sa fare. La cosa che maggiormente ho apprezzato e che, questa volta, non si è trattato del solito combattimento contro un malvagio di turno che si conclude con la morte di quest'ultimo, bensì di uno scontro dove i due guerrieri coinvolti (Goku e Birusu) vorranno semplicemente divertirsi in una avvincente sfida per superare i propri limiti e testando la propria potenza, senza fare emergere un vero e proprio sconfitto lasciando aperto il conto.
Lo scopo del film alla fine, secondo il mio parere, è quello di donare varie citazioni ai fan, di non prendere in considerazione il criticato DBGT - cercando addirittura di eliminarlo - e di far diventare Goku praticamente un Dio, cosa che effettivamente ancora mancava. Insomma, un modo di voler forse mettere la parola fine in maniera definitiva al mondo di "Dragon Ball" facendoci ancora una volta capire che Goku è un genio nel combattimento e che esistono per lui sfide sempre maggiori, cosi da stuzzicare il suo sangue Saiyan e orgoglio di guerriero.
Tecnicamente non ho nulla da ridire, anzi, ci si trova dinanzi ad un ottimo apparato tecnico che fa molto uso della CGI - a mio parere ottima e che non rovina le scene in cui viene utilizzata - e della grafica 3-D donando un'esperienza visiva molto intensa e coinvolgente, specialmente durante le sequenze di azione abbastanza ricercate in alcuni punti.
Le OST sono molto buone e richiamano l'atmosfera "divina" del film, ma si raggiunge il picco massimo negli splendidi e nostalgici titoli di coda con tanto di "Cha-La Head-Cha-La" rimodernata, i quali hanno saputo toccarmi e riportarmi ai giorni gloriosi di "Dragon Ball", quando ancora non vi erano i vari "One Piece", "Naruto" e compagnia bella.
Un film quindi che, in un certo senso, non si dimostra pienamente soddisfacente nei contenuti e specialmente nello sviluppo narrativo - che risulta fin troppo sempliciotto e anche con certi errori che portano la solita incoerenza nella storia - facendo ben intuire che si poteva fare di più, ma comunque riesce a dare una rispolverata aggiungendo, come detto all'inizio, alcune novità nel mondo di "Dragon Ball" non risultando, a differenza dei molti altri OAV passati, un film totalmente fine a se stesso o inutile.
Da parte mia è stata una visione piacevole e che in alcuni tratti ha saputo emozionarmi cosi come leggermente annoiare, ma rimane un buon film godibile e divertente con un idea di base da premiare.
Consigliato ai veri e vecchi fan di "Dragon Ball" perché "BoG" è un film per tutti noi nostalgici di Super Saiyan, super mazzate e Kamehameha.
Come nelle migliori tradizioni hollywoodiane, di ripescare vecchi miti ormai dimenticati(o anche no), dargli una spolverata e una rinfrescata, al pari dell'uso di un deodorante dopo una lunga corsa, e rischiaffare al cinema film rivisitati e rimodellati ai gusti odierni, anche la Toei Animation ha adottato un'operazione simile, non identica ma per certi versi non troppo lontana da questa definizione. Dal momento del suo annuncio il nuovissimo film di Dragon Ball Z, Kami to Kami è stato atteso da milioni di fan che non vedevano l'ora di assistere alla sua visione. Addirittura il governo giapponese ha finanziato il progetto per promuovere l'animazione del Sol Levante in tutto il globo. E allora, Goku & Friends, a distanza di 18 anni dall'ultima uscita nelle sale nipponiche, dopo speciali, OAV, remake e miliardi di operazioni varie, riescono ad appassionare proprio come in passato, con la stessa intensità e lo stesso furore?
Bills è il Dio della Distruzione, che regge l'equilibrio dell'intero universo insieme al Dio della Creazione. Incuriosito da una predizione avvenuta 39 anni prima, il dio si risveglia in anticipo dal suo lungo sonno per vedere se tale previsione possa avere delle basi veritiere. Parte così alla volta dell'universo, insieme al fido Whis, per scoprire chi si cela dietro il fantomatico Super Saiyan God, la misteriosa figura che dovrebbe battersi con lui. Le sue ricerche lo portano da Re Kaioh, venendo a sapere che i rimanenti saiyan sopravvissuti alla distruzione del loro pianeta vivono sulla Terra e uno di loro, al momento è proprio in compagnia di Re Kaioh. Naturalmente il saiyan in questione è Goku e, venendo a sapere dell'immane potenza della quale è dotato Bills gli chiede di dargli una dimostrazione. La forza del dio è talmente spaventosa che il giovane saiyan viene messo ko in pochissimi secondi. Dopo la vittoria avuta sul rivale, Bills decide di recarsi sulla Terra, cercando il Super Saiyan God della sua predizione e incuriosito nel trovare qualcuno che possa effettivamente tenergli testa.
Dragon Ball Z - Kami to Kami si pone perciò come il nuovissimo film dedicato alla prolifica saga di Goku, un progetto ambizioso ma allo stesso tempo non privo di incertezze e scetticismi. In effetti il film non è propriamente il massimo di quanto si possa aspettare da Dragon Ball. Della durata di un'ora e venticinque minuti assistiamo a ben poco di quanto le premesse sembravano dare. Una volta che Bills arriva sulla Terra assistiamo a lungaggini abbastanza inutili che mostrano i festeggiamenti del compleanno di Bulma in compagnia di tutti i personaggi principali e non della serie. Addirittura ritroviamo Pilaf con i suoi due sgherri ridotti ad uno stato bambinesco a causa di un desiderio mal interpretato da Shenron(il che ci riporta un pò indietro al primo episodio di Dragon Ball GT) sempre alla ricerca delle sette sfere del drago. Le gag sono molte, così come la simpatia dei personaggi che bene o male sono rimasti gli stessi nonostante siano passati molti anni. Ciò che stona è la lentezza con la quale lo spettatore deve trovarsi faccia a faccia sin dall'inizio del film. Si, perchè per la durata proposta, la trama ha ben poco da raccontare per giustificare un'ora e mezzo, specialmente se i 3/4 della vicenda sono costituiti da Vegeta che cerca di calmare Bills dal voler distruggere la Terra ricorrendo a tutti i mezzi possibili(e voglio sottolineare tutti): addirittura anche l'imperscrutabile principe dei saiyan deve abbassare il capo ed essere protagonista di un bizzarro nonchè assurdo balletto da cabaret per attirare l'attenzione del dio e farlo desistere dai suoi capricci infantili in stile Majin Bu. Molti potrebbero esultare di fronte al cambio di canovaccio, ovvero pochi combattimenti e più gag(del resto, anche se sembra ormai un lontano ricordo, Dragon Ball è una creazione di Akira Toriyama che è un autore perlopiù umoristico e fantasioso, più che di combattimenti ed esplosioni colossali) ma ciò che viene mostrato nel film è più una serie di scenette stanche, prive di quello smalto che divertiva nella prima serie e che qui invece sanno troppo di già visto, non divertono, non prendono e che mancano troppo di originalità. Alla fine del film si cerca di risollevare un pò i toni con il tanto atteso scontro tra Goku e Bills e l'apparizione del fantomatico Super Saiyan God che, ahimè, è l'ennesimo buco nell'acqua tanto temuto. Apparte che il metodo di trasformazione è quanto più banale e poco ponderato che si potesse vedere, l'aspetto in sè non è assolutamente nulla di nuovo. Diciamo che le novità apportartate in questo nuovo film sono tranquillamente trascurabili, visto che propongono l'ennesimo Super Saiyan rivisto che dubito rimarrà scolpito nella memoria dei più ed un nemico che male non è ma che non si sforza nemmeno di bucare lo schermo.
Tirando le somme, Dragon Ball Z - Kami to Kami, più che un film al pari degli altri prodotti fino alla metà degli Anni '90 sembra più uno speciale simile a quello del 2008, una sorta di rimpatriata tra amici per dimostrare che Dragon Ball esiste ancora, che nonostante tutto vogliamo ancora ricordarci di lui, anche se il modo non è dei migliori e che potremmo consolarci con la stessa serie o con altri film(di gran lunga superiori a questo). A quanto pare sembrerebbe proprio che Dragon Ball, a quasi 30 anni dalla sua prima apparizione ormai non abbia più da dire e, da una parte, sarebbe pure naturale. Ciò che dispiace è vedere i personaggi tanto amati ridotti ormai a macchiette e a caricature di sè stessi, incaricati di interpretare all'infinito i ruoli affibiati senza nulla di veramente rilevante.
Bills è il Dio della Distruzione, che regge l'equilibrio dell'intero universo insieme al Dio della Creazione. Incuriosito da una predizione avvenuta 39 anni prima, il dio si risveglia in anticipo dal suo lungo sonno per vedere se tale previsione possa avere delle basi veritiere. Parte così alla volta dell'universo, insieme al fido Whis, per scoprire chi si cela dietro il fantomatico Super Saiyan God, la misteriosa figura che dovrebbe battersi con lui. Le sue ricerche lo portano da Re Kaioh, venendo a sapere che i rimanenti saiyan sopravvissuti alla distruzione del loro pianeta vivono sulla Terra e uno di loro, al momento è proprio in compagnia di Re Kaioh. Naturalmente il saiyan in questione è Goku e, venendo a sapere dell'immane potenza della quale è dotato Bills gli chiede di dargli una dimostrazione. La forza del dio è talmente spaventosa che il giovane saiyan viene messo ko in pochissimi secondi. Dopo la vittoria avuta sul rivale, Bills decide di recarsi sulla Terra, cercando il Super Saiyan God della sua predizione e incuriosito nel trovare qualcuno che possa effettivamente tenergli testa.
Dragon Ball Z - Kami to Kami si pone perciò come il nuovissimo film dedicato alla prolifica saga di Goku, un progetto ambizioso ma allo stesso tempo non privo di incertezze e scetticismi. In effetti il film non è propriamente il massimo di quanto si possa aspettare da Dragon Ball. Della durata di un'ora e venticinque minuti assistiamo a ben poco di quanto le premesse sembravano dare. Una volta che Bills arriva sulla Terra assistiamo a lungaggini abbastanza inutili che mostrano i festeggiamenti del compleanno di Bulma in compagnia di tutti i personaggi principali e non della serie. Addirittura ritroviamo Pilaf con i suoi due sgherri ridotti ad uno stato bambinesco a causa di un desiderio mal interpretato da Shenron(il che ci riporta un pò indietro al primo episodio di Dragon Ball GT) sempre alla ricerca delle sette sfere del drago. Le gag sono molte, così come la simpatia dei personaggi che bene o male sono rimasti gli stessi nonostante siano passati molti anni. Ciò che stona è la lentezza con la quale lo spettatore deve trovarsi faccia a faccia sin dall'inizio del film. Si, perchè per la durata proposta, la trama ha ben poco da raccontare per giustificare un'ora e mezzo, specialmente se i 3/4 della vicenda sono costituiti da Vegeta che cerca di calmare Bills dal voler distruggere la Terra ricorrendo a tutti i mezzi possibili(e voglio sottolineare tutti): addirittura anche l'imperscrutabile principe dei saiyan deve abbassare il capo ed essere protagonista di un bizzarro nonchè assurdo balletto da cabaret per attirare l'attenzione del dio e farlo desistere dai suoi capricci infantili in stile Majin Bu. Molti potrebbero esultare di fronte al cambio di canovaccio, ovvero pochi combattimenti e più gag(del resto, anche se sembra ormai un lontano ricordo, Dragon Ball è una creazione di Akira Toriyama che è un autore perlopiù umoristico e fantasioso, più che di combattimenti ed esplosioni colossali) ma ciò che viene mostrato nel film è più una serie di scenette stanche, prive di quello smalto che divertiva nella prima serie e che qui invece sanno troppo di già visto, non divertono, non prendono e che mancano troppo di originalità. Alla fine del film si cerca di risollevare un pò i toni con il tanto atteso scontro tra Goku e Bills e l'apparizione del fantomatico Super Saiyan God che, ahimè, è l'ennesimo buco nell'acqua tanto temuto. Apparte che il metodo di trasformazione è quanto più banale e poco ponderato che si potesse vedere, l'aspetto in sè non è assolutamente nulla di nuovo. Diciamo che le novità apportartate in questo nuovo film sono tranquillamente trascurabili, visto che propongono l'ennesimo Super Saiyan rivisto che dubito rimarrà scolpito nella memoria dei più ed un nemico che male non è ma che non si sforza nemmeno di bucare lo schermo.
Tirando le somme, Dragon Ball Z - Kami to Kami, più che un film al pari degli altri prodotti fino alla metà degli Anni '90 sembra più uno speciale simile a quello del 2008, una sorta di rimpatriata tra amici per dimostrare che Dragon Ball esiste ancora, che nonostante tutto vogliamo ancora ricordarci di lui, anche se il modo non è dei migliori e che potremmo consolarci con la stessa serie o con altri film(di gran lunga superiori a questo). A quanto pare sembrerebbe proprio che Dragon Ball, a quasi 30 anni dalla sua prima apparizione ormai non abbia più da dire e, da una parte, sarebbe pure naturale. Ciò che dispiace è vedere i personaggi tanto amati ridotti ormai a macchiette e a caricature di sè stessi, incaricati di interpretare all'infinito i ruoli affibiati senza nulla di veramente rilevante.
Una ventata di aria fresca nel mondo di Dragon Ball, perché questo è un film che sa sorprendere e che regala molte novità, che sembrano far presagire nuovi oav. La grafica utilizzata è molto moderna, permettendo scontri di altissimo livello, movimentati ed interattivi più che mai, con inquadrature davvero belle accompagnate dalle classiche scazzottate in pieno stile Dragon Ball che non stancano mai. Colonna sonora davvero ottima, perfetta per il tipo di situazioni presentate, divertentissime le gag che sono spesso presenti, come il ritorno di Pilaf, o Vegeta che si esibisce in un improbabile balletto mettendo da parte il suo orgoglio, per non parlare del fatto che finalmente ha superato il suo rivale Goku in potenza. Antagonista ottimo e diverso dai soliti, che si integra addirittura tra gli amici di Goku e si diverte con loro, anche se a volte viene colto da degli sbalzi di umore, prontamente attenuati da Vegeta, e qui ritorna il discorso del balletto. Parlando del finale, me lo ero già spoilerato prima di vedere questo film, e rimasi davvero sorpreso ma anche un pò deluso da questo finale, che sì, è diverso dai soliti finali, ma mi dava l'impressione che mi avrebbe lasciato l'amaro in bocca, ed invece mi sono ricreduto: un finale che credevo terribile perché Goku sarebbe stato, secondo me, infangato, è stato invece trattato in maniera perfetta e nemmeno troppo seria, lasciando intatta la credibilità del personaggio in questione ed aprendo le porte a nuovi possibili scenari in quella che è stata una serie leggendaria e lo rimane tutt'ora, e sicuramente anche in futuro, un' immersione nel nostalgico mondo di Dragon Ball che non mi ha lasciato per niente deluso, e che mi ha regalato tante emozioni, bellissimo.
Annunciato con rulli di tamburi e una discreta campagna di marketing, il nuovo movie di Dragon Ball Z, direttamente supervisionato dall'autore originale (mossa commerciale che con One Piece: Strong World ha funzionato alla grande) giunge al cinema a ben 18 anni di distanza dall'ultimo "L'eroe del pianeta Conuts", accompagnato da un moderato entusiasmo e tante perplessità. Vien da chiedersi, nell'anno del fenomeno "Attacco dei Giganti", quanto ancora la creatura -ormai non più da tempo- di Toriyama possa dare all'animazione giapponese, già a suo tempo brand inflazionato e allungato oltremisura, molto più di quanto il soggetto richiedesse.
Il risultato è un'aspettativa di basso profilo, dopo l'inutile special celebrativo del 2008 e l'ancora più osceno special dedicato a Bardak di un paio di anni fa. In un mondo anime in costante mutazione, Dragon Ball Z con i suoi schemi lo si potrebbe accostare al T-Rex catapultato in città del secondo Jurassic Park di Spielberg, grande, ma goffo e spaesato, che al massimo può impensierire un cane che abbaia nel suo giardino. Almeno sulla carta.
Ecco quindi il solito canovaccio: veniamo a conoscenza dell'esistenza di un essere detto "Dio della distruzione" che, svegliatosi da un sonno durato circa 39 anni, è desideroso di conoscere il guerriero artefice della disfatta di Freezer, motivato inoltre da un suo sogno nel quale lottava contro un certo "Dio Super Saiyan". Trovato Son Goku sul minuscolo pianeta di Re Kaioh, lo sconfigge facilmente con appena due mosse con grande stupore del nostro protagonista, dopodiché si reca sul pianeta Terra dove si trova il principe dei Saiyan Vegeta, in cerca di altre informazioni sul Super Saiyan God. In base a ciò che accadrà il giorno del compleanno di Bulma, si decidono le sorti del pianeta.
Tagliamo subito la testa al toro: "Battle of Gods" funziona e intrattiene, al di là di tutti i suoi limiti. Partendo dall'antagonista, che si discosta da altri patetici villain visti nei precedenti penosi movie della serie, tutti uguali, tutti "pompatissimi", "alla Broly" per intenderci. Bills spacca lo schermo tra movenze animalesche e passione per il buon cibo - spassosissimo il modo in cui si ambienta nella festa di Bulma - alternatisi ad imprevedibili sbalzi di umore che incutono anche un certo timore, soprattutto sul povero Vegeta, mai macchietta come in questo film, con buona pace dei suoi fan. Manca di una sua mossa peculiare, è semplicemente forte, ma è comunque una piacevole ventata d'aria fresca nel mondo di Dragon Ball Z, considerando anche l'ottimo modo in cui viene gestito nel finale, senza che anticipi nulla, del tutto diverso dalla solita stanca formula Goku&friends sconfitti > Power Up > Goku vincitore.
Ma "Battle of Gods" riesce a trovare il tempo anche per delle sane risate, nonostante il pericolo incombente c'è sempre qualche battuta cretina di Muten o qualche espressione inaspettata - cede persino l'impassibile Drago ShenLong - a spezzare la tensione, a ricordarci che siamo in una creazione di Toriyama. E che dire del ritorno della banda di Pilaf, ancora e in costante ricerca delle sfere del drago, ma stavolta in versione "chibi", decisamente più riuscita di quella vista nel primo episodio del nefasto e ormai rinnegato da tutti Dragon Ball GT.
Dal punto di vista tecnico la pellicola si destreggia bene con i nuovi mezzi a disposizione; anche se in certi frangenti era lecito aspettarsi di più la battaglia finale è comunque adrenalinica e spettacolare, con certe inquadrature ora possibili grazie all'utilizzo della CG. Qualcosa di meglio poteva fare la colonna sonora, ma ci prova una nuova versione della celebre "Cha-La Head-Cha-La" a far zittire tutti.
Tutto nel segno del fan-service più spudorato, è chiaro, ma è anche questo il bello. "Battle of Gods" è la dimostrazione di come il fan-service e l'effetto nostalgia, se ben implementati, possono funzionare alla grande e divertire lo spettatore senza che il tutto risulti ruffiano o forzato. E poco importa se la versione "God" del Super Saiyan non è questo granché e non imprime quella sensazione di potenza caratteristica delle precedenti trasformazioni, è quasi geniale di come il film abbia basato il battage pubblicitario su un elemento in realtà così marginale della pellicola, consapevoli di far fomentare i fan sullla nuova formidabile trasformazione di Goku per poi dimostrare loro che Dragon Ball non è solo questo.
Una insperata e non indifferente prova di maturazione del brand, nel 2013, decisamente tardiva ma non per questo inefficace, l'ultimo film di Goku è riuscito nella quasi impossibile impresa di stupirmi e allo stesso tempo mantenere il suo spirito (quel "c'è sempre qualcuno più forte di te" risalente alla prima serie), cosicché vale la pena concederci il lusso di mandare al diavolo Giganti spellati e Madoke Magiche in crisi di nervi per 85 minuti, e tornare bimbetti nutellosi tra le sane mazzate sfasciapianeti di una ventina di anni fa. Sì, concediamocelo. 8
Il risultato è un'aspettativa di basso profilo, dopo l'inutile special celebrativo del 2008 e l'ancora più osceno special dedicato a Bardak di un paio di anni fa. In un mondo anime in costante mutazione, Dragon Ball Z con i suoi schemi lo si potrebbe accostare al T-Rex catapultato in città del secondo Jurassic Park di Spielberg, grande, ma goffo e spaesato, che al massimo può impensierire un cane che abbaia nel suo giardino. Almeno sulla carta.
Ecco quindi il solito canovaccio: veniamo a conoscenza dell'esistenza di un essere detto "Dio della distruzione" che, svegliatosi da un sonno durato circa 39 anni, è desideroso di conoscere il guerriero artefice della disfatta di Freezer, motivato inoltre da un suo sogno nel quale lottava contro un certo "Dio Super Saiyan". Trovato Son Goku sul minuscolo pianeta di Re Kaioh, lo sconfigge facilmente con appena due mosse con grande stupore del nostro protagonista, dopodiché si reca sul pianeta Terra dove si trova il principe dei Saiyan Vegeta, in cerca di altre informazioni sul Super Saiyan God. In base a ciò che accadrà il giorno del compleanno di Bulma, si decidono le sorti del pianeta.
Tagliamo subito la testa al toro: "Battle of Gods" funziona e intrattiene, al di là di tutti i suoi limiti. Partendo dall'antagonista, che si discosta da altri patetici villain visti nei precedenti penosi movie della serie, tutti uguali, tutti "pompatissimi", "alla Broly" per intenderci. Bills spacca lo schermo tra movenze animalesche e passione per il buon cibo - spassosissimo il modo in cui si ambienta nella festa di Bulma - alternatisi ad imprevedibili sbalzi di umore che incutono anche un certo timore, soprattutto sul povero Vegeta, mai macchietta come in questo film, con buona pace dei suoi fan. Manca di una sua mossa peculiare, è semplicemente forte, ma è comunque una piacevole ventata d'aria fresca nel mondo di Dragon Ball Z, considerando anche l'ottimo modo in cui viene gestito nel finale, senza che anticipi nulla, del tutto diverso dalla solita stanca formula Goku&friends sconfitti > Power Up > Goku vincitore.
Ma "Battle of Gods" riesce a trovare il tempo anche per delle sane risate, nonostante il pericolo incombente c'è sempre qualche battuta cretina di Muten o qualche espressione inaspettata - cede persino l'impassibile Drago ShenLong - a spezzare la tensione, a ricordarci che siamo in una creazione di Toriyama. E che dire del ritorno della banda di Pilaf, ancora e in costante ricerca delle sfere del drago, ma stavolta in versione "chibi", decisamente più riuscita di quella vista nel primo episodio del nefasto e ormai rinnegato da tutti Dragon Ball GT.
Dal punto di vista tecnico la pellicola si destreggia bene con i nuovi mezzi a disposizione; anche se in certi frangenti era lecito aspettarsi di più la battaglia finale è comunque adrenalinica e spettacolare, con certe inquadrature ora possibili grazie all'utilizzo della CG. Qualcosa di meglio poteva fare la colonna sonora, ma ci prova una nuova versione della celebre "Cha-La Head-Cha-La" a far zittire tutti.
Tutto nel segno del fan-service più spudorato, è chiaro, ma è anche questo il bello. "Battle of Gods" è la dimostrazione di come il fan-service e l'effetto nostalgia, se ben implementati, possono funzionare alla grande e divertire lo spettatore senza che il tutto risulti ruffiano o forzato. E poco importa se la versione "God" del Super Saiyan non è questo granché e non imprime quella sensazione di potenza caratteristica delle precedenti trasformazioni, è quasi geniale di come il film abbia basato il battage pubblicitario su un elemento in realtà così marginale della pellicola, consapevoli di far fomentare i fan sullla nuova formidabile trasformazione di Goku per poi dimostrare loro che Dragon Ball non è solo questo.
Una insperata e non indifferente prova di maturazione del brand, nel 2013, decisamente tardiva ma non per questo inefficace, l'ultimo film di Goku è riuscito nella quasi impossibile impresa di stupirmi e allo stesso tempo mantenere il suo spirito (quel "c'è sempre qualcuno più forte di te" risalente alla prima serie), cosicché vale la pena concederci il lusso di mandare al diavolo Giganti spellati e Madoke Magiche in crisi di nervi per 85 minuti, e tornare bimbetti nutellosi tra le sane mazzate sfasciapianeti di una ventina di anni fa. Sì, concediamocelo. 8
Ok, parto dal presupposto che ho visto tutta la saga di Dragon Ball almeno quattro volte compreso il piu recente Dragon ball Kai, ho guardato tutti i film almeno due volte ciascuno e giuro credo di non averne trovato uno piu brutto di questo che sto per recensire, nemmeno quello su Bardack Super Sayan (e credo di aver detto tutto).
Per comodità dividerò il film in varie parti:
- Trama: Un Dio, anzi il dio della distruzione si sveglia dopo 39 anni di sonno e va alla ricerca di un Super Sayan God che gli è apparso duranto il suo lungo sonno in un sogno, inizialmente pacifico pensa bene di arrabbiarsi e diventare violento <b>*SPOILER*</b> perchè Majin bu gli ha mangiato tutti i budini <b>*FINE SPOILER*</b>. C'è altro da aggiungere? credo di no, la trama del GT a confronto sembra il codice da vinci.
- Musiche: Dragon ball durante i combattimenti ha sempre avuto musiche all'altezza e che comunque restassero impresse rendendo gli scontri spesso memorabili grazie a esse, che dire di quelle di questo film, bhe il termine giusto è Indecenti, non ce ne è una che stia bene con al situazione.
- Personaggi: Piccolo, il figlio di Al Satan; Vegeta, il principe dei Sayan; Due personaggi che hanno segnato la mia infanzia per il loro modo di essere ridotti a fare il Karaoke o a rendersi ridicoli durante la festa di compleanno di Bulma, Wow proprio come me li ricordavo.
- Combattimenti: Dragon ball e combattimenti sono sempre andati a braccietto, Goku contro Freezer, Gohan contro Cell, Piccolo contro C-17, Gotenks contro Majin bu. In un'anime di puro combattimento come Dragon ball dove i combattimenti sono il fulcro e probabilmente l'unica cosa che lo rendono meglio di tanti altri anime in questo film vengono resi... mmm il termine giusto è pietosi, l'unico combattimento in tutto il film che attendi è quello <b>*SPOILER*</b> tra Goku Super Sayan God e quel gatto che si spaccia per il dio della distruzione <b>*FINE SPOILER*</b> e invece, uno scempio, complici anche le musiche sopracitate che sono a dir poco indecenti.
- Disegni: Che dire dei disegni, sono bellissimi (no non sono ironico) ma la cosa mi fa imbestialire ancora di piu, perchè Dragon ball con questi disegni nuovi potenzialmente potrebbe essere qualcosa di epico e invece è qualcosa di disgustoso, i film di 20 anni fa come disegni sono indubbiamente peggio ma i combattimenti sono cento volte piu curati e belli da guardare.
- Conclusione: In un film dove per 60 minuti su 88 sbadigli e dove quando speri che finalmente il punto divertente di combattimento sia arrivato ma questo si rivela a dir poco schifoso, l'unico voto che posso dare è il voto minimo di questo sito, si lo ammetto sono talmente deluso che sarei andato tranquillamente nei voti negativi
Per comodità dividerò il film in varie parti:
- Trama: Un Dio, anzi il dio della distruzione si sveglia dopo 39 anni di sonno e va alla ricerca di un Super Sayan God che gli è apparso duranto il suo lungo sonno in un sogno, inizialmente pacifico pensa bene di arrabbiarsi e diventare violento <b>*SPOILER*</b> perchè Majin bu gli ha mangiato tutti i budini <b>*FINE SPOILER*</b>. C'è altro da aggiungere? credo di no, la trama del GT a confronto sembra il codice da vinci.
- Musiche: Dragon ball durante i combattimenti ha sempre avuto musiche all'altezza e che comunque restassero impresse rendendo gli scontri spesso memorabili grazie a esse, che dire di quelle di questo film, bhe il termine giusto è Indecenti, non ce ne è una che stia bene con al situazione.
- Personaggi: Piccolo, il figlio di Al Satan; Vegeta, il principe dei Sayan; Due personaggi che hanno segnato la mia infanzia per il loro modo di essere ridotti a fare il Karaoke o a rendersi ridicoli durante la festa di compleanno di Bulma, Wow proprio come me li ricordavo.
- Combattimenti: Dragon ball e combattimenti sono sempre andati a braccietto, Goku contro Freezer, Gohan contro Cell, Piccolo contro C-17, Gotenks contro Majin bu. In un'anime di puro combattimento come Dragon ball dove i combattimenti sono il fulcro e probabilmente l'unica cosa che lo rendono meglio di tanti altri anime in questo film vengono resi... mmm il termine giusto è pietosi, l'unico combattimento in tutto il film che attendi è quello <b>*SPOILER*</b> tra Goku Super Sayan God e quel gatto che si spaccia per il dio della distruzione <b>*FINE SPOILER*</b> e invece, uno scempio, complici anche le musiche sopracitate che sono a dir poco indecenti.
- Disegni: Che dire dei disegni, sono bellissimi (no non sono ironico) ma la cosa mi fa imbestialire ancora di piu, perchè Dragon ball con questi disegni nuovi potenzialmente potrebbe essere qualcosa di epico e invece è qualcosa di disgustoso, i film di 20 anni fa come disegni sono indubbiamente peggio ma i combattimenti sono cento volte piu curati e belli da guardare.
- Conclusione: In un film dove per 60 minuti su 88 sbadigli e dove quando speri che finalmente il punto divertente di combattimento sia arrivato ma questo si rivela a dir poco schifoso, l'unico voto che posso dare è il voto minimo di questo sito, si lo ammetto sono talmente deluso che sarei andato tranquillamente nei voti negativi
Da quando ho visto per la prima volta "Dragon Ball Z: Kami to Kami - Battle of Gods" in lingua giapponese con i sottotitoli in inglese, ad oggi, dopo diverse visioni, avendolo potuto infine visionare anche doppiato in italiano, credo di poter finalmente dare il mio giudizio definitivo sul film; le mie iniziali impressioni su "Dragon Ball Z: La battaglia degli dei" furono sia positive, ma anche semi-deludenti, viste le alte aspettative create dall'attesa e dai numerosi trailer fatti circolare fin dall'annunciazione del lungometraggio.
Il film entra subito nel vivo della trama senza perdere tempo; Il Dio Bills si è risvegliato dopo un lungo sonno volontario e, scoperta la decaduta di Freezer e deliziato da un sogno premonitore nei riguardi di un leggendario "Super Saiyan God", rintraccia subito gli ultimi Saiyan sopravvissuti per trovare il suo degno avversario, e se il suo capriccio non sarà soddisfatto distruggerà la Terra. Questo a grandi linee è il plot del film prodotto da 20th Century Fox e Toei Animation e supervisionato da Akira Toriyama in persona nel ruolo di direttore creativo.
Gli autori hanno cercato di dare al lungometraggio non solo l'impronta della serie Z (essendo ambientato dopo la sconfitta di Majin Bu), ma anche di dargli una parentesi comica che ricorda molto la prima serie: vi è infatti un'inaspettata ma divertente presenza del gruppo di Pilaf, oltre a questo sono presenti praticamente quasi tutti i personaggi, nonché le sfere del drago (in un modo un po' assurdo, ma vabbè...), ma non aggiungo altro per non fare spoiler.
Tutto questo chiaramente è positivo, se non fosse che gli autori a mio giudizio non siano riusciti a gestire la mole di personaggi, basti pensare a Crilin che in tutto il film dice sì e no due parole in croce, Piccolo qualcosa di più. Le vicende di Pilaf inoltre, che sembrano dover portare a un epilogo molto divertente, si slegano invece a un certo punto del film come se gli sceneggiatori non avessero più idea di come intrecciare queste storie con la trama principale.
Lodevoli comunque diverse scene comiche, in particolare il litigio tra Lord Bills e Majin Bu per chi si doveva mangiare il budino, che mi ha strappato una gran risata. Anche le scene comiche su Vegeta onestamente non mi sono dispiaciute.
Per quanto riguarda il "lato Z" della pellicola, stona molto il concetto di superiorità solo perché si è una divinità. Una cosa del genere va bene in qualunque altra opera che non sia "Dragon Ball". Il manga di Akira Toriyama ci ha da sempre abituati che gli dei sono esseri con un limite! Limite che Goku e compagni hanno superato da un pezzo, e fare di questo Bills un nemico intoccabile solo perché è il Dio della distruzione rende il tutto molto superficiale.
Sul piano tecnico (disegni, sfondi e animazioni) siamo messi bene, essendo un film cinematografico, tuttavia mi aspettavo anche qui qualcosa di meglio per quanto riguarda certi sfondi fatti in CGI (!?) nelle scene di combattimento. Nota dolente la colonna sonora; purtroppo non ci sono le musiche epiche di Shunsuke Kikuchi, ma di tale Norihito Sumitomo, che ahimè risultano abbastanza anonime tanto da non ricordami nemmeno una OST dopo aver visto il film tre-quattro volte, e purtroppo tale compositore è stato scelto anche per l'ultima saga di "Dragon Ball KAI", e anche lì i risultati non sono stati affatto positivi.
La "nuova" trasformazione, ossia il Super Saiyn God (già visto e stravisto nei trailer), non mi è parsa particolarmente ispirata, tuttavia si vede l'influenza di Toriyama nella concezione della mutazione; infatti i cambiamenti sono molto semplici, al contrario uno dei produttori avrebbe voluto un Goku muscoloso e col mantello, scelta che per fortuna Toriyama ha bocciato.
Combattimento finale dalle buone coreografie, tuttavia devo confessare che in tutte le visioni ho trovato l'ultima mezz'ora dedicata alla battaglia tra Goku e Bills noiosa, e che al contrario tutta la parte prima dedicata risulta divertente e godibile.
Le caratterizzazioni sono ben rispettate, ma purtroppo certi personaggi, come accadeva nei tredici movie di "Dragon Ball Z", si comportano in modo troppo avventato per i miei gusti durante le lotte, a riprova che questo film non è affatto stato scritto da Akira Toriyama come pensavano molti: il maestro probabilmente ha solo fornito alcune idee per il soggetto e supervisionato l'opera.
Un esempio su tutti la scena in cui Bills stende Majin Bu e tutti lo attaccano come in una rissa da bar con tanto di maestro Muten che urla "Addosso ragazzi!". I personaggi del manga non si sarebbero mai comportati in questo modo, anzi si sarebbero fermati a riflettere su come avesse fatto un individuo a mettere al tappeto il nemico più forte affrontato fino a quel momento, e ci avrebbero pensato due volte prima di passare all'attacco.
Un'altra forzatura che ho trovato assurda è l'idea di usare le sfere del drago come premio del bingo, un'idea che poteva sicuramente essere nelle corde di un personaggio come quello di Bulma, ma non certo di tutti gli altri; Toriyama ha sempre fatto passare il messaggio che le sfere del drago vanno usate solo quando strettamente necessario.
Vi sono oltretutto anche degli assurdi errori di coerenza con la serie, tra cui un Mr. Satan che non conosce il ruolo di Dende, e la sbagliata età di Bulma, un errore che puoi fare se scrivi un capitolo di un manga nel giro di una settimana, non quando scrivi la sceneggiatura di un film cinematografico la cui produzione ha richiesto tantissimi mesi per la realizzazione.
Insomma, in conclusione un buon film se lo si guarda per farsi due risate e godersi qualche bel combattimento in onore di quel che è stato quel capolavoro che è "Dragon Ball", ma non aspettatevi miracoli, non si raggiungono le vette di humor puro della prima serie, né quelle epiche delle saghe Z.
A prima vista il mio voto è un 7 non proprio pieno (diciamo un 6,5), non mi ritengo soddisfattissimo ma nemmeno deluso, anche se ad onor del vero non riesco assolutamente a vedere questo film come vero seguito del manga. Infine vorrei fare una considerazione sull'edizione italiana curata da Lucky Red per il cinema. Innanzitutto contentissimo per la scelta di usare l'adattamento fedele, e affidarlo a Fabrizio Mazzotta, che aveva diretto gran parte dei vecchi film della serie per l'edizione Dynamic Italia.
Quello che non mi è andato giù è l'aver usato per il ritorno al cinema di "Dragon Ball" il cast di Roma, quando mi pareva del tutto logico usare quello di Milano, dal momento che la maggior parte delle persone è affezionato alla serie grazie all'anime andato in onda sulle reti Mediaset. Per la voce di Goku adulto è ovvio che andava fatta una sostituzione, essendo Paolo Torrisi morto nel 2005, e quindi usare in quel caso la voce di Roma, cioè Andrea Ward (inadatto per il ruolo, ma che nei vecchi film aveva fatto un gran lavoro), ci stava tutto.
Invece cosa è successo? Scelgono le voci di Roma, ma utilizzano solo metà del cast, con il risultato di avere metà cast inedito... e allora tanto valeva usare i doppiatori di Milano, no? Inoltre mi ha stupito la scelta di rimodellare la voce di Ward affinché assomigliasse alla voce di Torrisi e a quella della Nozawa; una scelta apprezzabile, il fatto però è che nella maggior parte delle scene sembra quasi che Ward stia cercando di fare la vocina di Mirko di "Kiss me Licia", risultando decisamente fuori luogo in diverse scene.
È un peccato che non sia stato fatto un abbinamento "voci milanesi" + "adattamento fedele", sarebbe stata l'occasione per far capire a certe persone che non c'entra affatto chi si mette a doppiare, ma la scelta che il committente impone agli adattatori, visto che ho letto post di persone che non volevano le voci milanesi perché altrimenti in quel caso avrebbero avuto le censure.
Comunque sia, anche se con una punta di amarezza, ho apprezzato il ritorno di tutti i doppiatori del cast romano, in particolare di Massimo De Ambrosis su Vegeta. Ho apprezzato alcune scelte, come Luigi Ferraro su Pilaf, e ho gradito tantissimo Riccardo Rossi su Bills, che, sebbene gli faccia un po' perdere il tono animalesco dell'originale, trovo che gli abbia donato una caratterizzazione piacevole che me lo ha in qualche modo fatto piacere un pochetto di più. Pessima la voce di Goten, quella scelta su Bu è ok, ma non vale un decimo di quella di Riccardo Rovatti.
Il film entra subito nel vivo della trama senza perdere tempo; Il Dio Bills si è risvegliato dopo un lungo sonno volontario e, scoperta la decaduta di Freezer e deliziato da un sogno premonitore nei riguardi di un leggendario "Super Saiyan God", rintraccia subito gli ultimi Saiyan sopravvissuti per trovare il suo degno avversario, e se il suo capriccio non sarà soddisfatto distruggerà la Terra. Questo a grandi linee è il plot del film prodotto da 20th Century Fox e Toei Animation e supervisionato da Akira Toriyama in persona nel ruolo di direttore creativo.
Gli autori hanno cercato di dare al lungometraggio non solo l'impronta della serie Z (essendo ambientato dopo la sconfitta di Majin Bu), ma anche di dargli una parentesi comica che ricorda molto la prima serie: vi è infatti un'inaspettata ma divertente presenza del gruppo di Pilaf, oltre a questo sono presenti praticamente quasi tutti i personaggi, nonché le sfere del drago (in un modo un po' assurdo, ma vabbè...), ma non aggiungo altro per non fare spoiler.
Tutto questo chiaramente è positivo, se non fosse che gli autori a mio giudizio non siano riusciti a gestire la mole di personaggi, basti pensare a Crilin che in tutto il film dice sì e no due parole in croce, Piccolo qualcosa di più. Le vicende di Pilaf inoltre, che sembrano dover portare a un epilogo molto divertente, si slegano invece a un certo punto del film come se gli sceneggiatori non avessero più idea di come intrecciare queste storie con la trama principale.
Lodevoli comunque diverse scene comiche, in particolare il litigio tra Lord Bills e Majin Bu per chi si doveva mangiare il budino, che mi ha strappato una gran risata. Anche le scene comiche su Vegeta onestamente non mi sono dispiaciute.
Per quanto riguarda il "lato Z" della pellicola, stona molto il concetto di superiorità solo perché si è una divinità. Una cosa del genere va bene in qualunque altra opera che non sia "Dragon Ball". Il manga di Akira Toriyama ci ha da sempre abituati che gli dei sono esseri con un limite! Limite che Goku e compagni hanno superato da un pezzo, e fare di questo Bills un nemico intoccabile solo perché è il Dio della distruzione rende il tutto molto superficiale.
Sul piano tecnico (disegni, sfondi e animazioni) siamo messi bene, essendo un film cinematografico, tuttavia mi aspettavo anche qui qualcosa di meglio per quanto riguarda certi sfondi fatti in CGI (!?) nelle scene di combattimento. Nota dolente la colonna sonora; purtroppo non ci sono le musiche epiche di Shunsuke Kikuchi, ma di tale Norihito Sumitomo, che ahimè risultano abbastanza anonime tanto da non ricordami nemmeno una OST dopo aver visto il film tre-quattro volte, e purtroppo tale compositore è stato scelto anche per l'ultima saga di "Dragon Ball KAI", e anche lì i risultati non sono stati affatto positivi.
La "nuova" trasformazione, ossia il Super Saiyn God (già visto e stravisto nei trailer), non mi è parsa particolarmente ispirata, tuttavia si vede l'influenza di Toriyama nella concezione della mutazione; infatti i cambiamenti sono molto semplici, al contrario uno dei produttori avrebbe voluto un Goku muscoloso e col mantello, scelta che per fortuna Toriyama ha bocciato.
Combattimento finale dalle buone coreografie, tuttavia devo confessare che in tutte le visioni ho trovato l'ultima mezz'ora dedicata alla battaglia tra Goku e Bills noiosa, e che al contrario tutta la parte prima dedicata risulta divertente e godibile.
Le caratterizzazioni sono ben rispettate, ma purtroppo certi personaggi, come accadeva nei tredici movie di "Dragon Ball Z", si comportano in modo troppo avventato per i miei gusti durante le lotte, a riprova che questo film non è affatto stato scritto da Akira Toriyama come pensavano molti: il maestro probabilmente ha solo fornito alcune idee per il soggetto e supervisionato l'opera.
Un esempio su tutti la scena in cui Bills stende Majin Bu e tutti lo attaccano come in una rissa da bar con tanto di maestro Muten che urla "Addosso ragazzi!". I personaggi del manga non si sarebbero mai comportati in questo modo, anzi si sarebbero fermati a riflettere su come avesse fatto un individuo a mettere al tappeto il nemico più forte affrontato fino a quel momento, e ci avrebbero pensato due volte prima di passare all'attacco.
Un'altra forzatura che ho trovato assurda è l'idea di usare le sfere del drago come premio del bingo, un'idea che poteva sicuramente essere nelle corde di un personaggio come quello di Bulma, ma non certo di tutti gli altri; Toriyama ha sempre fatto passare il messaggio che le sfere del drago vanno usate solo quando strettamente necessario.
Vi sono oltretutto anche degli assurdi errori di coerenza con la serie, tra cui un Mr. Satan che non conosce il ruolo di Dende, e la sbagliata età di Bulma, un errore che puoi fare se scrivi un capitolo di un manga nel giro di una settimana, non quando scrivi la sceneggiatura di un film cinematografico la cui produzione ha richiesto tantissimi mesi per la realizzazione.
Insomma, in conclusione un buon film se lo si guarda per farsi due risate e godersi qualche bel combattimento in onore di quel che è stato quel capolavoro che è "Dragon Ball", ma non aspettatevi miracoli, non si raggiungono le vette di humor puro della prima serie, né quelle epiche delle saghe Z.
A prima vista il mio voto è un 7 non proprio pieno (diciamo un 6,5), non mi ritengo soddisfattissimo ma nemmeno deluso, anche se ad onor del vero non riesco assolutamente a vedere questo film come vero seguito del manga. Infine vorrei fare una considerazione sull'edizione italiana curata da Lucky Red per il cinema. Innanzitutto contentissimo per la scelta di usare l'adattamento fedele, e affidarlo a Fabrizio Mazzotta, che aveva diretto gran parte dei vecchi film della serie per l'edizione Dynamic Italia.
Quello che non mi è andato giù è l'aver usato per il ritorno al cinema di "Dragon Ball" il cast di Roma, quando mi pareva del tutto logico usare quello di Milano, dal momento che la maggior parte delle persone è affezionato alla serie grazie all'anime andato in onda sulle reti Mediaset. Per la voce di Goku adulto è ovvio che andava fatta una sostituzione, essendo Paolo Torrisi morto nel 2005, e quindi usare in quel caso la voce di Roma, cioè Andrea Ward (inadatto per il ruolo, ma che nei vecchi film aveva fatto un gran lavoro), ci stava tutto.
Invece cosa è successo? Scelgono le voci di Roma, ma utilizzano solo metà del cast, con il risultato di avere metà cast inedito... e allora tanto valeva usare i doppiatori di Milano, no? Inoltre mi ha stupito la scelta di rimodellare la voce di Ward affinché assomigliasse alla voce di Torrisi e a quella della Nozawa; una scelta apprezzabile, il fatto però è che nella maggior parte delle scene sembra quasi che Ward stia cercando di fare la vocina di Mirko di "Kiss me Licia", risultando decisamente fuori luogo in diverse scene.
È un peccato che non sia stato fatto un abbinamento "voci milanesi" + "adattamento fedele", sarebbe stata l'occasione per far capire a certe persone che non c'entra affatto chi si mette a doppiare, ma la scelta che il committente impone agli adattatori, visto che ho letto post di persone che non volevano le voci milanesi perché altrimenti in quel caso avrebbero avuto le censure.
Comunque sia, anche se con una punta di amarezza, ho apprezzato il ritorno di tutti i doppiatori del cast romano, in particolare di Massimo De Ambrosis su Vegeta. Ho apprezzato alcune scelte, come Luigi Ferraro su Pilaf, e ho gradito tantissimo Riccardo Rossi su Bills, che, sebbene gli faccia un po' perdere il tono animalesco dell'originale, trovo che gli abbia donato una caratterizzazione piacevole che me lo ha in qualche modo fatto piacere un pochetto di più. Pessima la voce di Goten, quella scelta su Bu è ok, ma non vale un decimo di quella di Riccardo Rovatti.