Sasami-san@Ganbaranai
"Sasami-san@Ganbaranai", che per pigrizia-praticità chiamerò "S@G" è un titolo che al primo episodio mi ha fatto quasi gridare al miracolo, ma andiamo con ordine.
Il comparto tecnico si dimostra pressoché impeccabile, le musiche sono sempre adatte e invisibili, facendo quindi il loro solito e sporco lavoro, senza particolari pregi o difetti. La realizzazione grafica, invece, richiede qualche riga in più. Colorazioni, sfondi, disegni e animazioni sono di qualità superba, e sono utilizzate saggiamente, sebbene, unica pecca, non sia troppo raro vedere personaggi leggermente strabici senza motivo, ma non è nulla di agghiacciante o di indecente, quindi soprassediamo.
I personaggi sono molti, ben caratterizzati e piacevoli per la maggior parte, e risultano inoltre tanto ben assortiti quanto "realistici" (in riferimento alla realtà dell'anime, insomma, non ci stupiamo troppo del loro comportamento). Questo sarà vero tanto per la protagonista e i suoi alleati, quanto per... beh, in definitiva per uno solo degli antagonisti, mentre altri saranno molto "Sì, ok, ma perché?".
La trama è dove l'anime inciampa miseramente; sebbene l'incipit sia interessante, i vari eventi che si susseguiranno non avranno alcuna relazione tra loro, se non la consequenzialità temporale (accadono uno dopo l'altro, insomma), senza appartenere a un arco narrativo più ampio e coerente, che, data la caratterizzazione dei personaggi e data la profondità di alcuni di loro, sarebbe stato ottimo. Fin dalla prima metà dell'anime possiamo capire quale sia uno dei temi principali dell'anime: il darsi da fare, il sacrificarsi per l'umanità sono infatti temi molto presenti e molto interessanti, ma vengono sviluppati a metà, per poi perdersi nello scorrere degli eventi, ed è un peccato.
La narrazione, al pari della trama, presenta una problematica affine. L'inizio dell'anime è qualcosa di epico, ricordo di esser stato per svariati minuti a guardare la prima/seconda puntata con un'espressione di ammirazione e bavetta, perché si respirava uno stile che quasi ricordava "Bakemonogatari". Purtroppo nel tempo tutto questo svanisce, e il ritmo rallenta, pur non scemando mai in modo fastidioso. Tutta l'epica demenziale (o demenziale epica), che ci aveva fatto bagnare il letto, rientra in uno schema più pacato (praticamente sparisce), che personalmente avrei limitato solo ai momenti palesemente seri e importanti.
In definitiva, è un bell'anime, che riesce a intrattenere e anche a trasmettere qualcosa, forse. Il problema principale è l'essere un grande diminuendo (senza motivazioni particolari, il che lo rende spiacevole), lasciando quindi un forte senso di delusione. Nonostante ciò, personalmente, non credo meriti meno di 7,5.
Il comparto tecnico si dimostra pressoché impeccabile, le musiche sono sempre adatte e invisibili, facendo quindi il loro solito e sporco lavoro, senza particolari pregi o difetti. La realizzazione grafica, invece, richiede qualche riga in più. Colorazioni, sfondi, disegni e animazioni sono di qualità superba, e sono utilizzate saggiamente, sebbene, unica pecca, non sia troppo raro vedere personaggi leggermente strabici senza motivo, ma non è nulla di agghiacciante o di indecente, quindi soprassediamo.
I personaggi sono molti, ben caratterizzati e piacevoli per la maggior parte, e risultano inoltre tanto ben assortiti quanto "realistici" (in riferimento alla realtà dell'anime, insomma, non ci stupiamo troppo del loro comportamento). Questo sarà vero tanto per la protagonista e i suoi alleati, quanto per... beh, in definitiva per uno solo degli antagonisti, mentre altri saranno molto "Sì, ok, ma perché?".
La trama è dove l'anime inciampa miseramente; sebbene l'incipit sia interessante, i vari eventi che si susseguiranno non avranno alcuna relazione tra loro, se non la consequenzialità temporale (accadono uno dopo l'altro, insomma), senza appartenere a un arco narrativo più ampio e coerente, che, data la caratterizzazione dei personaggi e data la profondità di alcuni di loro, sarebbe stato ottimo. Fin dalla prima metà dell'anime possiamo capire quale sia uno dei temi principali dell'anime: il darsi da fare, il sacrificarsi per l'umanità sono infatti temi molto presenti e molto interessanti, ma vengono sviluppati a metà, per poi perdersi nello scorrere degli eventi, ed è un peccato.
La narrazione, al pari della trama, presenta una problematica affine. L'inizio dell'anime è qualcosa di epico, ricordo di esser stato per svariati minuti a guardare la prima/seconda puntata con un'espressione di ammirazione e bavetta, perché si respirava uno stile che quasi ricordava "Bakemonogatari". Purtroppo nel tempo tutto questo svanisce, e il ritmo rallenta, pur non scemando mai in modo fastidioso. Tutta l'epica demenziale (o demenziale epica), che ci aveva fatto bagnare il letto, rientra in uno schema più pacato (praticamente sparisce), che personalmente avrei limitato solo ai momenti palesemente seri e importanti.
In definitiva, è un bell'anime, che riesce a intrattenere e anche a trasmettere qualcosa, forse. Il problema principale è l'essere un grande diminuendo (senza motivazioni particolari, il che lo rende spiacevole), lasciando quindi un forte senso di delusione. Nonostante ciò, personalmente, non credo meriti meno di 7,5.
Il saper pescare tra il bizzarro universo della mitologia tradizionale giapponese, il saper evolverla e ridiscutere sé stessa (adattandola ai tempi moderni) e il saper amalgamarla alle tematiche attuali come l'alienazione individuale non è cosa facile. Questa serie, il cui nome è "Sasami-san @ Ganbaranai", è riuscita nell'intento, offrendo un prodotto estremamente originale e vincente nel suo complesso.
"Sasami-san @ Ganbaranai" è una serie della stagione invernale 2013, composta da dodici episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonima light novel del 2009, la quale ha successivamente dato origine a un manga nel 2012.
Trama: Giappone, località ignote. Sasami Tsukuyomi è una ragazza hikikomori (ossia vive da reclusa volontaria all'interno della sua casa; il suo unico contatto col mondo esterno è rappresentato dal fratello letteralmente ossessionato da lei, e dal suo computer, col quale riesce bene o male a interagire con altri utenti); ben presto però, l'apparente statica tranquillità che circonda il piccolo mondo di Sasami comincia a infrangersi, poiché quest'ultima è detentrice dei poteri della divinità Amaterasu, i quali, se non controllati, fanno piombare il mondo nel caos, trasformando, ad esempio, intere città in cioccolata. Data la natura divina dei suoi poteri, Sasami è sorvegliata e protetta dalle tre sorelle Yagami, ossia tre divinità "del mondo moderno". Riuscirà Sasami a "mettercela tutta" nel riuscire a superare le proprie paure, a gestire i propri poteri, ma, soprattutto, a trovare la forza per interagire in questo mondo e a costruire legami d'amicizia?
Grafica: "Sasami-san @ Ganbaranai" è un'opera del 2013 e il lato tecnico lo dimostra ampiamente. Il comparto grafico sa fornire dei chiari messaggi allo spettatore e ciò lo si vede soprattutto nelle ambientazioni, che appaiono tenui, smorte, acquerellate e relativamente ipodettagliate all'interno della casa di Sasami, per poi sfoggiare la loro vera bellezza fuori dalle mura domestiche, in cui è possibile vedere una grande varietà e un'ottima cura per i dettagli, così come un utilizzo vincente di colori brillanti e giochi di luce accattivanti. Le animazioni s'attestano ad alti livelli, non manca la fluidità, così come l'estrema rapidità delle movenze. Il character design è molto bello e piacevole. Il monster design è originale e azzeccato.
Sonoro: il comparto sonoro raggiunge tranquillamente l'eccellenza in tutti gli ambiti. L'opening è bellissima ed estremamente coinvolgente. L'ending è ottima per allegria e originalità. Su tutto trionfano una serie di OST a dir poco meravigliose, che variano da sonorità in stile bossa nova fino a evoluzioni vocali. Il doppiaggio è al top.
Personaggi: "incredibile" potrebbe essere l'aggettivo adatto per esprimere la grande varietà di personaggi che popolano l'universo di Sasami. La caratterizzazione individuale di ciascun personaggio è estremamente accurata. I personaggi risultano incredibilmente unici e originali. L'interazione è a dir poco esplosiva. La componente introspettiva non manca mai e non è mai pesante. L'evoluzione è ben presente e tutti ne sono affetti.
Sceneggiatura: la vera e propria croce e delizia dell'anime, con i suoi alti e bassi. La gestione temporale è un po' ostica, dal momento che spesso avvengono dei mutamenti radicali senza i dovuti "passaggi intermedi"; ciò è un potenziale ostacolo alla sua fruibilità. Il ritmo si alterna da lento, all'interno delle mura domestiche, fino a raggiungere livelli frenetici una volta fuori casa . Talvolta la struttura degli episodi appare un po' frammentaria, e questo può essere visto come caotico. Le scene d'azione e di violenza sovrabbondano, così come è presente un fanservice un po' "bizzarro" (lascio allo spettatore il piacere della scoperta), i dialoghi sono ottimi.
Finale: semplicemente ottimo. Il finale è completo nella sua folle bizzarria, ciononostante è chiaro ed esaustivo. Ciò che si doveva compiere lo si compie e tutto trova la sua risposta. Un ottimo lavoro.
In sintesi, "Metticela tutta Sasami!" è un anime con molti sprazzi di genialità. Lo stesso titolo è un invito a dare il meglio di sé per superare i propri limiti e le proprie paure, affinché s'impari a "stare al mondo". L'opera sa condensare in sé l'assurdità, il nonsense, l'ironia, la parodia, l'azione frenetica e la mitologia in un bizzarro miscuglio dal sapore esotico; inoltre sa far riflettere (seppur con arguta sagacia) sulle tematiche di una società alienante e conformista, che mal tollera individui dotati di sensibilità particolare e tende a fagocitare le peculiarità e le tipicità individuali. Inoltre l'intera opera è interpretabile come la ricerca da parte della protagonista di trovare un luogo dove appartenere e poter essere sé stessa, oltre che della ricerca di un'amicizia autentica e dell'amore materno, da troppo tempo precluso. L'opera non è tuttavia esente da difetti. La struttura talvolta frammentaria degli episodi le la gestione temporale "allegra" possono limitare la fruibilità e la comprensibilità dell'intera opera; nonostante questo, la valutazione complessiva è buona. Consigliata a tutti coloro che amano le storie assurde dotate di umorismo brillante e di una morale tra le righe.
"Sasami-san @ Ganbaranai" è una serie della stagione invernale 2013, composta da dodici episodi di durata canonica. L'opera deriva dall'omonima light novel del 2009, la quale ha successivamente dato origine a un manga nel 2012.
Trama: Giappone, località ignote. Sasami Tsukuyomi è una ragazza hikikomori (ossia vive da reclusa volontaria all'interno della sua casa; il suo unico contatto col mondo esterno è rappresentato dal fratello letteralmente ossessionato da lei, e dal suo computer, col quale riesce bene o male a interagire con altri utenti); ben presto però, l'apparente statica tranquillità che circonda il piccolo mondo di Sasami comincia a infrangersi, poiché quest'ultima è detentrice dei poteri della divinità Amaterasu, i quali, se non controllati, fanno piombare il mondo nel caos, trasformando, ad esempio, intere città in cioccolata. Data la natura divina dei suoi poteri, Sasami è sorvegliata e protetta dalle tre sorelle Yagami, ossia tre divinità "del mondo moderno". Riuscirà Sasami a "mettercela tutta" nel riuscire a superare le proprie paure, a gestire i propri poteri, ma, soprattutto, a trovare la forza per interagire in questo mondo e a costruire legami d'amicizia?
Grafica: "Sasami-san @ Ganbaranai" è un'opera del 2013 e il lato tecnico lo dimostra ampiamente. Il comparto grafico sa fornire dei chiari messaggi allo spettatore e ciò lo si vede soprattutto nelle ambientazioni, che appaiono tenui, smorte, acquerellate e relativamente ipodettagliate all'interno della casa di Sasami, per poi sfoggiare la loro vera bellezza fuori dalle mura domestiche, in cui è possibile vedere una grande varietà e un'ottima cura per i dettagli, così come un utilizzo vincente di colori brillanti e giochi di luce accattivanti. Le animazioni s'attestano ad alti livelli, non manca la fluidità, così come l'estrema rapidità delle movenze. Il character design è molto bello e piacevole. Il monster design è originale e azzeccato.
Sonoro: il comparto sonoro raggiunge tranquillamente l'eccellenza in tutti gli ambiti. L'opening è bellissima ed estremamente coinvolgente. L'ending è ottima per allegria e originalità. Su tutto trionfano una serie di OST a dir poco meravigliose, che variano da sonorità in stile bossa nova fino a evoluzioni vocali. Il doppiaggio è al top.
Personaggi: "incredibile" potrebbe essere l'aggettivo adatto per esprimere la grande varietà di personaggi che popolano l'universo di Sasami. La caratterizzazione individuale di ciascun personaggio è estremamente accurata. I personaggi risultano incredibilmente unici e originali. L'interazione è a dir poco esplosiva. La componente introspettiva non manca mai e non è mai pesante. L'evoluzione è ben presente e tutti ne sono affetti.
Sceneggiatura: la vera e propria croce e delizia dell'anime, con i suoi alti e bassi. La gestione temporale è un po' ostica, dal momento che spesso avvengono dei mutamenti radicali senza i dovuti "passaggi intermedi"; ciò è un potenziale ostacolo alla sua fruibilità. Il ritmo si alterna da lento, all'interno delle mura domestiche, fino a raggiungere livelli frenetici una volta fuori casa . Talvolta la struttura degli episodi appare un po' frammentaria, e questo può essere visto come caotico. Le scene d'azione e di violenza sovrabbondano, così come è presente un fanservice un po' "bizzarro" (lascio allo spettatore il piacere della scoperta), i dialoghi sono ottimi.
Finale: semplicemente ottimo. Il finale è completo nella sua folle bizzarria, ciononostante è chiaro ed esaustivo. Ciò che si doveva compiere lo si compie e tutto trova la sua risposta. Un ottimo lavoro.
In sintesi, "Metticela tutta Sasami!" è un anime con molti sprazzi di genialità. Lo stesso titolo è un invito a dare il meglio di sé per superare i propri limiti e le proprie paure, affinché s'impari a "stare al mondo". L'opera sa condensare in sé l'assurdità, il nonsense, l'ironia, la parodia, l'azione frenetica e la mitologia in un bizzarro miscuglio dal sapore esotico; inoltre sa far riflettere (seppur con arguta sagacia) sulle tematiche di una società alienante e conformista, che mal tollera individui dotati di sensibilità particolare e tende a fagocitare le peculiarità e le tipicità individuali. Inoltre l'intera opera è interpretabile come la ricerca da parte della protagonista di trovare un luogo dove appartenere e poter essere sé stessa, oltre che della ricerca di un'amicizia autentica e dell'amore materno, da troppo tempo precluso. L'opera non è tuttavia esente da difetti. La struttura talvolta frammentaria degli episodi le la gestione temporale "allegra" possono limitare la fruibilità e la comprensibilità dell'intera opera; nonostante questo, la valutazione complessiva è buona. Consigliata a tutti coloro che amano le storie assurde dotate di umorismo brillante e di una morale tra le righe.
Discordanti sono i pareri per una serie che nel bene o nel male riesce a far parlare di sé: "Sasami-san@Gambaranai" è una di quelle serie dello studio Shaft imperdibile per gli amanti del genere ed evitabile su tutti i fronti dagli altri. Nella mediocrità delle proposte della stagione invernale 2013 questa è probabilmente l'unica serie con una certa personalità, conclusa la visione della quale mi è venuta poi la curiosità di leggere le opinioni degli utenti, che, come previsto, si dividono in buona sostanza nelle due fazioni citate prima.
Il fatto non deve stupire, dato che effettivamente il titolo in oggetto è facilmente irritante, soprattutto nella prima puntata, che è solitamente la più importante in termini di presentazione: assente da qualsiasi tentativo di linearità, porta lo spettatore ad assistere a una serie di eventi poco coinvolgenti. Trascinandolo da un estremo all'altro in termini di trama, con una partenza molto lenta nella presentazione del personaggio di Sasami e che si evolve poi in scene d'azione quasi immotivate, ma anche in termini di animazione, alterna fasi di cambi di scena repentini, quasi fastidiosi, a scene di una fluidità eccezionale che offrono effetti più che godibili.
Attenzione: questa parte può contentere spoiler
Per rendere tutto più chiaro bisogna introdurre la trama, che è probabilmente il primo elemento fuorviante nell'avvicinarsi alla serie per chi non sia abituato/non conosca le produzioni Shaft: Sasami viene presentata come una hikikomori e cioè come una ragazza che rifiuta qualsiasi rapporto con il mondo esterno, vivendo segregata nella sua stanza e nutrendosi di qualsiasi prodotto multimediale, che siano videogiochi, anime o altro; questo rende il personaggio di per sé noioso, e la sensazione che si ha nel guardare le prime due puntate è esattamente questa, di una figura svogliata e completamente dipendente dal fratello, che non coinvolge sicuramente l'eventuale spettatore nell'immedesimarsi in lei. Da qui anche il "disturbo" nel vedere quell'improvviso cambio di rotta durante la prima puntata, quando il mondo viene "cioccolatizzato" apparentemente senza motivo e di come tre ragazze, che andranno ad affiancare Sasami-san e il fratello nel corso della serie, cerchino di risolvere il misfatto utilizzando poteri magici o addirittura trasformando il proprio corpo in armi militari devastanti nell'affrontare un'entità misteriosa anch'essa "cioccolatizzata".
Se risultasse ovvio dire che con lo scorrere delle puntate ogni cosa viene spiegata per questa serie, il discorso vale molto di più, soprattutto perché, anche apprezzando tutto ciò che viene presentato nel corso dei dodici episodi, per una visione più completa bisognerebbe prendere in esame le omonime light novel, di cui si percepisce l'esistenza durante tutta la visione. Scopriremo quindi che il motivo dello stile di vita di Sasami e l'identità delle tre ragazze "Charlie's Angels" è strettamente legato all'esistenza di un certo potere spirituale detenuto dalla famiglia Tsukuyomi (la famiglia di Sasami, appunto), lo stesso che ha influenzato e influenzerà le decisioni della ragazza nel corso della sua adolescenza, che comprenderà uno scontro generazionale con la madre da una parte e uno scontro sociologico nell'affrontare una vita scolastica alla continua ricerca di una accettazione da parte della classe che la realizzi.
Fine parte contentente spoiler
Parlando della composizione della serie, sono rimasto soddisfatto di come si sia riuscito ad adattare un soggetto a mio avviso difficile da gestire in una serie che, superato l'impatto iniziale, non solo non annoia, ma si rivela ricca e interessante; potremmo anche dire che la sua caratteristica più innovativa sia proprio lo spaziare tra i generi, coinvolgendo temi che vanno dalla magia spirituale praticata da sacerdoti, passando per scontri militari veri e propri, fino ad arrivare a toccare anche la vita scolastica riproposta come siamo soliti vederla.
In un'ultima analisi, nel contesto delle produzioni Shaft, "Sasami-san@Gambaranai" riesce ancora una volta, dopo le serie "Bakemonogatari" o "Maria Holic", a stupire con la sua eccentricità, spingendosi oltre quel limite che sembra esserci nella maggior parte delle produzioni odierne, senza però estraniarsi troppo da icone di riferimento come per esempio gli studenti, la scuola stessa, poteri magici o demoni provenienti dai racconti della letteratura giapponese.
Il fatto non deve stupire, dato che effettivamente il titolo in oggetto è facilmente irritante, soprattutto nella prima puntata, che è solitamente la più importante in termini di presentazione: assente da qualsiasi tentativo di linearità, porta lo spettatore ad assistere a una serie di eventi poco coinvolgenti. Trascinandolo da un estremo all'altro in termini di trama, con una partenza molto lenta nella presentazione del personaggio di Sasami e che si evolve poi in scene d'azione quasi immotivate, ma anche in termini di animazione, alterna fasi di cambi di scena repentini, quasi fastidiosi, a scene di una fluidità eccezionale che offrono effetti più che godibili.
Attenzione: questa parte può contentere spoiler
Per rendere tutto più chiaro bisogna introdurre la trama, che è probabilmente il primo elemento fuorviante nell'avvicinarsi alla serie per chi non sia abituato/non conosca le produzioni Shaft: Sasami viene presentata come una hikikomori e cioè come una ragazza che rifiuta qualsiasi rapporto con il mondo esterno, vivendo segregata nella sua stanza e nutrendosi di qualsiasi prodotto multimediale, che siano videogiochi, anime o altro; questo rende il personaggio di per sé noioso, e la sensazione che si ha nel guardare le prime due puntate è esattamente questa, di una figura svogliata e completamente dipendente dal fratello, che non coinvolge sicuramente l'eventuale spettatore nell'immedesimarsi in lei. Da qui anche il "disturbo" nel vedere quell'improvviso cambio di rotta durante la prima puntata, quando il mondo viene "cioccolatizzato" apparentemente senza motivo e di come tre ragazze, che andranno ad affiancare Sasami-san e il fratello nel corso della serie, cerchino di risolvere il misfatto utilizzando poteri magici o addirittura trasformando il proprio corpo in armi militari devastanti nell'affrontare un'entità misteriosa anch'essa "cioccolatizzata".
Se risultasse ovvio dire che con lo scorrere delle puntate ogni cosa viene spiegata per questa serie, il discorso vale molto di più, soprattutto perché, anche apprezzando tutto ciò che viene presentato nel corso dei dodici episodi, per una visione più completa bisognerebbe prendere in esame le omonime light novel, di cui si percepisce l'esistenza durante tutta la visione. Scopriremo quindi che il motivo dello stile di vita di Sasami e l'identità delle tre ragazze "Charlie's Angels" è strettamente legato all'esistenza di un certo potere spirituale detenuto dalla famiglia Tsukuyomi (la famiglia di Sasami, appunto), lo stesso che ha influenzato e influenzerà le decisioni della ragazza nel corso della sua adolescenza, che comprenderà uno scontro generazionale con la madre da una parte e uno scontro sociologico nell'affrontare una vita scolastica alla continua ricerca di una accettazione da parte della classe che la realizzi.
Fine parte contentente spoiler
Parlando della composizione della serie, sono rimasto soddisfatto di come si sia riuscito ad adattare un soggetto a mio avviso difficile da gestire in una serie che, superato l'impatto iniziale, non solo non annoia, ma si rivela ricca e interessante; potremmo anche dire che la sua caratteristica più innovativa sia proprio lo spaziare tra i generi, coinvolgendo temi che vanno dalla magia spirituale praticata da sacerdoti, passando per scontri militari veri e propri, fino ad arrivare a toccare anche la vita scolastica riproposta come siamo soliti vederla.
In un'ultima analisi, nel contesto delle produzioni Shaft, "Sasami-san@Gambaranai" riesce ancora una volta, dopo le serie "Bakemonogatari" o "Maria Holic", a stupire con la sua eccentricità, spingendosi oltre quel limite che sembra esserci nella maggior parte delle produzioni odierne, senza però estraniarsi troppo da icone di riferimento come per esempio gli studenti, la scuola stessa, poteri magici o demoni provenienti dai racconti della letteratura giapponese.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Se mi dovessero chiedere cosa ho visto in questa serie, cosa risponderei? Tette-missili, potere del cioccolato, alieni, combattimenti, personaggi strambi, incesto, demoni, situazioni nonsense, tutto mescolato in un unico brodo. Cosa ne esce fuori? "Sasami-San@Ganbaranai", il caos più totale. Serie della stagione invernale del 2013, che, se dicessi ancora che è una stagione che non è riuscita a saziare gli spettatori quasi per nessuna serie, risulterei ripetitivo.
Perché iniziare "Sasami-San@Ganbaranai"? Quando scelsi gli anime da seguire settimanalmente di questa stagione invernale mi imbattei in questa serie con una trama molto strana, interessante e non banale. Sasami è una hikikomori (letteralmente "stare in disparte", "isolarsi"; è un termine che indica le persone che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, molte volte rifugiandosi nel mondo dei video-game o anime-manga, oppure semplicemente stando a casa tutto il giorno senza avere rapporti con nessuno, tranne con la famiglia) e l'unica persona che l'assiste è suo fratello, il professor Kamiomi, che ha un amore per la sorella, amore che non viene ricambiato. Quando il fratello esce di casa, Sasami attiva le sue video-spie installate sul fratello per perdere tempo e spiare la sua vita sociale. Verrà così a conoscenza delle tre sorelle Yagami, che fungono da "sorelline" di Kamiomi quando non c'è Sasami.
Quella che vi ho appena scritto è la trama proposta prima dell'inizio della serie. Ok, ammetto che non c'entrerà nulla e, visto che ho iniziato la serie solo grazie a questa trama, ne sono rimasto molto deluso. Si va a scoprire che Sasami non è altro che un dio che può portare il mondo in caos inconsapevolmente e le tre sorelle Yagami a loro volte sono delle dee pronte a scongiurare questa catastrofe. Primo episodio davvero ottimo; vediamo del nonsense che riesce anche a divertire lo spettatore. Però, episodio dopo episodio, questo nonsense viene amplificato, sgretolando la serie piano piano, per poi portare la distruzione finale nell'ultimo episodio, in cui non si capisce letteralmente nulla. Nulla è questa serie. Non riesce a insegnare nulla, nonostante tutti gli anime hanno quei valori che ti cercano di insegnare. Il problema è che non è continua; appena inizi a capirci qualcosa, boom, ecco un altro episodio nonsense con nuovi sconvolgimenti e fatti illogici. Altro fatto negativo è sicuramente la volgarità che si porta dietro la serie. Nonostante in ogni puntata questa volgarità è presente, con discorsi sull'incesto di cui nessuno rimane stupito, raggiunge l'apice della sua volgarità dall'episodio 10 in poi. Il fratello Kamiomi che ha un voglia matta di fare l'amore con la sorella, la dea e professoressa Tsurugi Yagami che sembra una lesbica pervertita, Edogawa Jou, un personaggio femminile uscito negli ultimi episodi che avrà un pene sotto, facendo ridere della situazione illogica all'inizio lo spettatore, ma poi accentrando su di essa tutta la volgarità degli ultimi episodi. Tanto fanservice e scene che toccano quasi il genere yuri. "Sasami-San@Ganbaranai" si rivela null'altro che una serie alquanto commerciale.
"Sasami-San@Ganbaranai" non è altro che una grande idea buttata in aria. Le potenzialità ce le aveva, peccato. Il character design nonostante tutto è molto interessante, soprattutto Kamiomi e Kagami Yagari. Lo stile dei personaggi è carino. All'opening do un 8 e trovo buona idea dell'ending. Il genere è sperimentale: vediamo scritte che escono a caso come in "Bakemonogatari" e la visione, come tutti gli anime di questo genere, può essere fastidiosa. Do un 5 scarso per il fattore "opinione personale", per il quale darei una sufficienza. Sconsigliato.
Se mi dovessero chiedere cosa ho visto in questa serie, cosa risponderei? Tette-missili, potere del cioccolato, alieni, combattimenti, personaggi strambi, incesto, demoni, situazioni nonsense, tutto mescolato in un unico brodo. Cosa ne esce fuori? "Sasami-San@Ganbaranai", il caos più totale. Serie della stagione invernale del 2013, che, se dicessi ancora che è una stagione che non è riuscita a saziare gli spettatori quasi per nessuna serie, risulterei ripetitivo.
Perché iniziare "Sasami-San@Ganbaranai"? Quando scelsi gli anime da seguire settimanalmente di questa stagione invernale mi imbattei in questa serie con una trama molto strana, interessante e non banale. Sasami è una hikikomori (letteralmente "stare in disparte", "isolarsi"; è un termine che indica le persone che hanno scelto di ritirarsi dalla vita sociale, molte volte rifugiandosi nel mondo dei video-game o anime-manga, oppure semplicemente stando a casa tutto il giorno senza avere rapporti con nessuno, tranne con la famiglia) e l'unica persona che l'assiste è suo fratello, il professor Kamiomi, che ha un amore per la sorella, amore che non viene ricambiato. Quando il fratello esce di casa, Sasami attiva le sue video-spie installate sul fratello per perdere tempo e spiare la sua vita sociale. Verrà così a conoscenza delle tre sorelle Yagami, che fungono da "sorelline" di Kamiomi quando non c'è Sasami.
Quella che vi ho appena scritto è la trama proposta prima dell'inizio della serie. Ok, ammetto che non c'entrerà nulla e, visto che ho iniziato la serie solo grazie a questa trama, ne sono rimasto molto deluso. Si va a scoprire che Sasami non è altro che un dio che può portare il mondo in caos inconsapevolmente e le tre sorelle Yagami a loro volte sono delle dee pronte a scongiurare questa catastrofe. Primo episodio davvero ottimo; vediamo del nonsense che riesce anche a divertire lo spettatore. Però, episodio dopo episodio, questo nonsense viene amplificato, sgretolando la serie piano piano, per poi portare la distruzione finale nell'ultimo episodio, in cui non si capisce letteralmente nulla. Nulla è questa serie. Non riesce a insegnare nulla, nonostante tutti gli anime hanno quei valori che ti cercano di insegnare. Il problema è che non è continua; appena inizi a capirci qualcosa, boom, ecco un altro episodio nonsense con nuovi sconvolgimenti e fatti illogici. Altro fatto negativo è sicuramente la volgarità che si porta dietro la serie. Nonostante in ogni puntata questa volgarità è presente, con discorsi sull'incesto di cui nessuno rimane stupito, raggiunge l'apice della sua volgarità dall'episodio 10 in poi. Il fratello Kamiomi che ha un voglia matta di fare l'amore con la sorella, la dea e professoressa Tsurugi Yagami che sembra una lesbica pervertita, Edogawa Jou, un personaggio femminile uscito negli ultimi episodi che avrà un pene sotto, facendo ridere della situazione illogica all'inizio lo spettatore, ma poi accentrando su di essa tutta la volgarità degli ultimi episodi. Tanto fanservice e scene che toccano quasi il genere yuri. "Sasami-San@Ganbaranai" si rivela null'altro che una serie alquanto commerciale.
"Sasami-San@Ganbaranai" non è altro che una grande idea buttata in aria. Le potenzialità ce le aveva, peccato. Il character design nonostante tutto è molto interessante, soprattutto Kamiomi e Kagami Yagari. Lo stile dei personaggi è carino. All'opening do un 8 e trovo buona idea dell'ending. Il genere è sperimentale: vediamo scritte che escono a caso come in "Bakemonogatari" e la visione, come tutti gli anime di questo genere, può essere fastidiosa. Do un 5 scarso per il fattore "opinione personale", per il quale darei una sufficienza. Sconsigliato.
Voglio andare controcorrente nella recensione di questo anime: a me è abbastanza piaciuto, soprattutto per la sua originalità, anche se trovo che la trama è assai caotica e spesso troppo sbrigativa. Dico subito che la trama riportata qui è fuorviante: la protagonista, Sasami, è ben altro che una "normale" hikikomori, è addirittura la reincarnazione di una delle principali divinità giapponesi, e le compagne, amiche o nemiche, sono a loro volta altre divinità, che alternano una normale vita da liceali ad avventure che fanno riferimento ai miti giapponesi delle origini.
Ammetto che per noi occidentali una storia che tratta della mitologia, leggende e folklore giapponesi anche nei suoi aspetti meno noti può apparire di difficile comprensione, e nemmeno io sono riuscito a capire tutti i riferimenti a dei e mostri vari, armi magiche e leggende ancestrali che compaiono continuamente nella storia, ma devo dire che ho trovato molto originale la trasposizione in chiave moderna di tali leggende, con le dee in aspetto da liceali che comunicano tramite computer. Per la nostra mentalità possono a volte disturbare certi aspetti incestuosi della storia, e può stupire l'assoluta prevalenza, anzi direi dominanza, femminile, ma bisogna considerare che queste sono caratteristiche dei miti primigeni del popolo giapponese.
In conclusione, direi che questo anime non è male, ma, purtroppo, risulta assolutamente incomprensibile a chiunque non abbia una discreta conoscenza della mitologia giapponese.
Ammetto che per noi occidentali una storia che tratta della mitologia, leggende e folklore giapponesi anche nei suoi aspetti meno noti può apparire di difficile comprensione, e nemmeno io sono riuscito a capire tutti i riferimenti a dei e mostri vari, armi magiche e leggende ancestrali che compaiono continuamente nella storia, ma devo dire che ho trovato molto originale la trasposizione in chiave moderna di tali leggende, con le dee in aspetto da liceali che comunicano tramite computer. Per la nostra mentalità possono a volte disturbare certi aspetti incestuosi della storia, e può stupire l'assoluta prevalenza, anzi direi dominanza, femminile, ma bisogna considerare che queste sono caratteristiche dei miti primigeni del popolo giapponese.
In conclusione, direi che questo anime non è male, ma, purtroppo, risulta assolutamente incomprensibile a chiunque non abbia una discreta conoscenza della mitologia giapponese.
Mi sono detta: "Devo assolutamente scrivere una recensione su quest'opera, perché molti l'abbandoneranno ai primi episodi." Non fatelo!
"Sasami-san @ Ganbaranai" è un anime composto da dodici episodi, per il quale hanno lavorato nomi di tutto rispetto, come il regista Akiyuki Shinbo e lo studio SHAFT ("Puella Magi Madoka Magica", "Bakemonogatari", "Dance in the Vampire Bund"); Katsuhiko Takayama ("Mirai Nikki") cura la sceneggiatura, mentre il chara design è affidato a Hiroki Harada ("Romeo x Juliet", "Yu-Gi-Oh! Zexal"), tutti per animare la serie di light novel di Akira.
La storia si sviluppa intorno a un hikikomori (ovvero una persona che tende a isolarsi dal mondo) di nome Sasami, che vive reclusa nella camera da letto, sempre in pigiama, non ha voglia di fare niente e trascura la sua persona; di lei necessariamente si prende cura il suo servile fratello Kamiomi, non guadagnando certo ammirazione da parte della sorella, che non lo sopporta apparentemente per il suo essere troppo sottomesso. Spesso e volentieri la nostra Sasami spia il mondo esterno attraverso il PC e la sua attenzione si concentra soprattutto sul suo fratellone e sulle tre sorelle Yagami; quindi, non solo hikikomori, ma anche una grande spiona.
La trama non dice nulla o quasi di quello che è davvero quest'anime, vi presenta solo la facciata: oserei dire che è fuorviante, imbroglia sulla sua vera natura e sul suo possibile sviluppo, può essere scambiata per una delle solite commedie scialbe. I primi episodi risulteranno caotici, poco comprensibili, pervasi da un nonsense continuo, molti saranno portati ad abbandonarlo, e invece vi dico: "Non desistete!" Dopo gli incerti inizi l'anime si presenterà per quello che è, partirà in quarta, vi stupirà perché si discosterà parecchio dalla trama, le situazioni inverosimili che si creeranno troveranno presto una spiegazione esauriente; per quanto alcune volte si cadrà nello stereotipato, riuscirà comunque a risollevarsi, regalando gag assurde, combattimenti feroci, discorsi che in teoria "non stanno né in cielo né in terra". Questa è un'opera palesemente surreale, da prendere alla leggera senza aspettarsi e pretendere troppo, dando per certo che in ogni episodio i conti non torneranno, ma è proprio questo il bello, diverte scioccando lo spettatore. Arriveranno anche momenti drammatici, quasi seri; il tutto rimarrà comunque contornato da questa aura di irreale e "quasi" incomprensibile. Si tratteranno svariati argomenti tra cui: rapporti incestuosi, amicizia, amore, rapporto genitore-figlio, ecc.
N.B. Tenete a portata di mano un libro su curiosità e tradizioni dei giapponesi (e non solo), vi servirà!
I personaggi presentati sono alquanto accattivanti e fuori dai canoni, come appunto la nostra piccola Sasami, che si rivelerà geniale e arguta; il personaggio che ho apprezzato maggiormente è Tsurugi, per tanti motivi, tra cui il suo acceso senso ironico. Mentre il fratello di Sasami, Kamiomi, lo ritengo troppo servile, mi ha fatto più pena che altro nel suo totale, incondizionato e atavico amore verso la sorella.
La grafica mi piace molto, è fluida e vivida, ricca di colori, il chara dei personaggi è ben curato, ognuno ha le sue caratteristiche, i fondali sono spesso e volentieri pittoreschi, le inquadrature particolari. L'opening "Alteration" la trovo stupenda, cantata da ZAQ, descrive ottimamente quello che la trama nasconde; mentre la ending è inconsueta, ovvero: in teoria dovrebbe essere cantata dalla nostra Sasami, ma, per un motivo o per l'altro (soprattutto perché è svogliata), non la sentiremo mai (o quasi), e verrà cantata dagli altri personaggi - molto carina e simpatica come cosa.
Nonostante tutti i possibili difetti, tra cui lo scombinato modo di presentare le cose, che manderà il cervello in fumo, ho apprezzato molto quest'anime, mi ha fatto sorridere e passare minuti di leggerezza in totale allegria, a parte in quei momenti tetri in cui si dimostra in grado di toccare lo spettatore. Quindi, indecisa tra un 8 o un 7, dopo aver visto il finale sono portata a dargli un 7!
"Sasami-san @ Ganbaranai" è un anime composto da dodici episodi, per il quale hanno lavorato nomi di tutto rispetto, come il regista Akiyuki Shinbo e lo studio SHAFT ("Puella Magi Madoka Magica", "Bakemonogatari", "Dance in the Vampire Bund"); Katsuhiko Takayama ("Mirai Nikki") cura la sceneggiatura, mentre il chara design è affidato a Hiroki Harada ("Romeo x Juliet", "Yu-Gi-Oh! Zexal"), tutti per animare la serie di light novel di Akira.
La storia si sviluppa intorno a un hikikomori (ovvero una persona che tende a isolarsi dal mondo) di nome Sasami, che vive reclusa nella camera da letto, sempre in pigiama, non ha voglia di fare niente e trascura la sua persona; di lei necessariamente si prende cura il suo servile fratello Kamiomi, non guadagnando certo ammirazione da parte della sorella, che non lo sopporta apparentemente per il suo essere troppo sottomesso. Spesso e volentieri la nostra Sasami spia il mondo esterno attraverso il PC e la sua attenzione si concentra soprattutto sul suo fratellone e sulle tre sorelle Yagami; quindi, non solo hikikomori, ma anche una grande spiona.
La trama non dice nulla o quasi di quello che è davvero quest'anime, vi presenta solo la facciata: oserei dire che è fuorviante, imbroglia sulla sua vera natura e sul suo possibile sviluppo, può essere scambiata per una delle solite commedie scialbe. I primi episodi risulteranno caotici, poco comprensibili, pervasi da un nonsense continuo, molti saranno portati ad abbandonarlo, e invece vi dico: "Non desistete!" Dopo gli incerti inizi l'anime si presenterà per quello che è, partirà in quarta, vi stupirà perché si discosterà parecchio dalla trama, le situazioni inverosimili che si creeranno troveranno presto una spiegazione esauriente; per quanto alcune volte si cadrà nello stereotipato, riuscirà comunque a risollevarsi, regalando gag assurde, combattimenti feroci, discorsi che in teoria "non stanno né in cielo né in terra". Questa è un'opera palesemente surreale, da prendere alla leggera senza aspettarsi e pretendere troppo, dando per certo che in ogni episodio i conti non torneranno, ma è proprio questo il bello, diverte scioccando lo spettatore. Arriveranno anche momenti drammatici, quasi seri; il tutto rimarrà comunque contornato da questa aura di irreale e "quasi" incomprensibile. Si tratteranno svariati argomenti tra cui: rapporti incestuosi, amicizia, amore, rapporto genitore-figlio, ecc.
N.B. Tenete a portata di mano un libro su curiosità e tradizioni dei giapponesi (e non solo), vi servirà!
I personaggi presentati sono alquanto accattivanti e fuori dai canoni, come appunto la nostra piccola Sasami, che si rivelerà geniale e arguta; il personaggio che ho apprezzato maggiormente è Tsurugi, per tanti motivi, tra cui il suo acceso senso ironico. Mentre il fratello di Sasami, Kamiomi, lo ritengo troppo servile, mi ha fatto più pena che altro nel suo totale, incondizionato e atavico amore verso la sorella.
La grafica mi piace molto, è fluida e vivida, ricca di colori, il chara dei personaggi è ben curato, ognuno ha le sue caratteristiche, i fondali sono spesso e volentieri pittoreschi, le inquadrature particolari. L'opening "Alteration" la trovo stupenda, cantata da ZAQ, descrive ottimamente quello che la trama nasconde; mentre la ending è inconsueta, ovvero: in teoria dovrebbe essere cantata dalla nostra Sasami, ma, per un motivo o per l'altro (soprattutto perché è svogliata), non la sentiremo mai (o quasi), e verrà cantata dagli altri personaggi - molto carina e simpatica come cosa.
Nonostante tutti i possibili difetti, tra cui lo scombinato modo di presentare le cose, che manderà il cervello in fumo, ho apprezzato molto quest'anime, mi ha fatto sorridere e passare minuti di leggerezza in totale allegria, a parte in quei momenti tetri in cui si dimostra in grado di toccare lo spettatore. Quindi, indecisa tra un 8 o un 7, dopo aver visto il finale sono portata a dargli un 7!
Attenzione: la recensione contiene lievi spoiler
Comincio a pensare che la famosa crisi globale che sta infestando questi ultimi anni sia "globale" non solo da un punto di vista geografico, ma anche creativo, andando ad annichilire settori da sempre qualitativamente prolifici come, tanto per fare un esempio calzante, visto che siamo qui su Animeclick.it, quello dell'animazione giapponese. Gli anime che sono stati sfornati in questa tristissima stagione invernale del 2012-2013, infatti, sono stati di una pochezza desolante, tant'è che questa stagione ha visto, per quanto mi riguarda, il record minimo di serie iniziate e il record massimo di serie droppate, cosa per me davvero inusuale. E tra le serie che sono riuscito, molto a fatica, a portare a termine, c'è questo misterioso "Sasami-san @ Ganbaranai", anime che testimonia la confusione, se non il "nulla", che ha popolato le menti degli addetti ai lavori in questo periodo.
Come già avrete intravisto dalle altre recensioni, infatti, il problema di questo prodotto è il totale non-sense che lo pervade, cosa che, se in alcuni casi può rappresentare un vero e proprio marchio di fabbrica più che apprezzabile, in questo caso riesce solo a lasciare l'amaro in bocca allo spettatore che, stoicamente arrivato ai titoli di coda del dodicesimo episodio, si chiede sconsolatamente "che cosa ho visto?" E questo, amici miei, penso sia la sentenza di condanna definitiva e senza appello di questo titolo, che pareva avere svariati punti a favore, tanto da farlo apparire, inizialmente, come l'asso nella manica della stagione appena conclusa.
I punti positivi sono presto detti, e sono senz'altro evidenti già ad una prima occhiata alle foto che ornano la pagina di presentazione dell'anime, qui sul sito. Chara design veramente gradevole, con personaggi belli da vedere e dotati di una espressività ancora più marcata che in altri prodotti analoghi, attenzione folle per i dettagli con sfumature ricchissime dei colori, dalle tinte spesso delicate, tipo pastello, altre volte invece forti e molto accese. E la cosa che ancor più ho apprezzato, e che salva davvero questo "Sasami-san @ Ganbaranai" dall'infamia del voto inferiore al 4, è la regia, veramente stupenda e magistrale, capace di variare le inquadrature con un ritmo mozzafiato, capace di tenere incollati gli occhi allo schermo.
Il sonoro non è malvagio, con una bella opening e una ending che sarebbe pure carina, ma con la gag della personalizzazione differente per ogni puntata (con voci stonatissime e starnazzanti) l'ho trovata un po' fastidiosa; piuttosto anonimi i motivi di accompagnamento, mentre ho trovato buoni gli effetti sonori.
Ma qui, ahimè, i pregi finiscono e non salvano la situazione disastrosa introdotta da un plot concepito da autori sotto effetto di lsd, e ulteriormente appesantito da trovate di gusto veramente pessimo, e se dico pessimo, pensate veramente al peggio del peggio. Ora, nessun utente di Animeclik.it penso si scandalizzi a vedere un anime di qualsiasi genere, poiché ormai abbiamo imparato che i nostri amici nipponici hanno una concezione della sessualità abbastanza diversa dalla nostra, ma vedere in ogni episodio gli infruttuosi tentativi di approccio incestuoso del fratello della protagonista alla fine è un'esperienza che si rivela davvero disturbante. E non alleggerisce certo il disgusto l'introduzione (piuttosto tardiva, tra l'altro) di un personaggio importante nell' impianto della serie, che, essendo di sesso femminile, ma avendo al suo interno una creatura di sesso maschile, durante la notte si vede spuntare un pene dal pube, che poi altrettanto automaticamente si ritira allo spuntare del sole. Il continuo strizzare l'occhio al genere yuri, specialmente negli ultimi episodi, contribuisce ad accentuare definitivamente la sensazione di fastidio, visto che come eroina saffica vediamo nientepopodimeno che l'incarnazione di Amaterasu, la Dea del Sole nella religione shintoista. Vederla rappresentata in preda a un irrefrenabile 'arrapamento', di fronte alle amiche nude nelle terme, mi pare quantomeno blasfemo.
In definitiva, siamo davanti a un prodotto che aveva, come spesso accade negli ultimi periodi, le carte in regola per assestarsi su buoni livelli, ma l'eccesso di sperimentalismo mostrato dagli autori, così come la loro irrefrenabile voglia di stupire lo spettatore con trovate rivelatesi poi molto discutibili (e uso un eufemismo) l'hanno condannato a una mediocrità davvero deludente, se non a una vera e propria ripugnanza, per gli aspetti sopra accennati.
Se dovessi consigliare questo prodotto agli amici di Animeclick.it, lo consiglierei soltanto a chi ama prodotti altamente ricercati nello stile grafico, nell'estro della regia e nella raffinatezza dei dettagli, con l'avviso però di sospendere la visione dopo massimo cinque o sei episodi, perché poi la visione della serie comincia davvero a divenire deleteria.
Comincio a pensare che la famosa crisi globale che sta infestando questi ultimi anni sia "globale" non solo da un punto di vista geografico, ma anche creativo, andando ad annichilire settori da sempre qualitativamente prolifici come, tanto per fare un esempio calzante, visto che siamo qui su Animeclick.it, quello dell'animazione giapponese. Gli anime che sono stati sfornati in questa tristissima stagione invernale del 2012-2013, infatti, sono stati di una pochezza desolante, tant'è che questa stagione ha visto, per quanto mi riguarda, il record minimo di serie iniziate e il record massimo di serie droppate, cosa per me davvero inusuale. E tra le serie che sono riuscito, molto a fatica, a portare a termine, c'è questo misterioso "Sasami-san @ Ganbaranai", anime che testimonia la confusione, se non il "nulla", che ha popolato le menti degli addetti ai lavori in questo periodo.
Come già avrete intravisto dalle altre recensioni, infatti, il problema di questo prodotto è il totale non-sense che lo pervade, cosa che, se in alcuni casi può rappresentare un vero e proprio marchio di fabbrica più che apprezzabile, in questo caso riesce solo a lasciare l'amaro in bocca allo spettatore che, stoicamente arrivato ai titoli di coda del dodicesimo episodio, si chiede sconsolatamente "che cosa ho visto?" E questo, amici miei, penso sia la sentenza di condanna definitiva e senza appello di questo titolo, che pareva avere svariati punti a favore, tanto da farlo apparire, inizialmente, come l'asso nella manica della stagione appena conclusa.
I punti positivi sono presto detti, e sono senz'altro evidenti già ad una prima occhiata alle foto che ornano la pagina di presentazione dell'anime, qui sul sito. Chara design veramente gradevole, con personaggi belli da vedere e dotati di una espressività ancora più marcata che in altri prodotti analoghi, attenzione folle per i dettagli con sfumature ricchissime dei colori, dalle tinte spesso delicate, tipo pastello, altre volte invece forti e molto accese. E la cosa che ancor più ho apprezzato, e che salva davvero questo "Sasami-san @ Ganbaranai" dall'infamia del voto inferiore al 4, è la regia, veramente stupenda e magistrale, capace di variare le inquadrature con un ritmo mozzafiato, capace di tenere incollati gli occhi allo schermo.
Il sonoro non è malvagio, con una bella opening e una ending che sarebbe pure carina, ma con la gag della personalizzazione differente per ogni puntata (con voci stonatissime e starnazzanti) l'ho trovata un po' fastidiosa; piuttosto anonimi i motivi di accompagnamento, mentre ho trovato buoni gli effetti sonori.
Ma qui, ahimè, i pregi finiscono e non salvano la situazione disastrosa introdotta da un plot concepito da autori sotto effetto di lsd, e ulteriormente appesantito da trovate di gusto veramente pessimo, e se dico pessimo, pensate veramente al peggio del peggio. Ora, nessun utente di Animeclik.it penso si scandalizzi a vedere un anime di qualsiasi genere, poiché ormai abbiamo imparato che i nostri amici nipponici hanno una concezione della sessualità abbastanza diversa dalla nostra, ma vedere in ogni episodio gli infruttuosi tentativi di approccio incestuoso del fratello della protagonista alla fine è un'esperienza che si rivela davvero disturbante. E non alleggerisce certo il disgusto l'introduzione (piuttosto tardiva, tra l'altro) di un personaggio importante nell' impianto della serie, che, essendo di sesso femminile, ma avendo al suo interno una creatura di sesso maschile, durante la notte si vede spuntare un pene dal pube, che poi altrettanto automaticamente si ritira allo spuntare del sole. Il continuo strizzare l'occhio al genere yuri, specialmente negli ultimi episodi, contribuisce ad accentuare definitivamente la sensazione di fastidio, visto che come eroina saffica vediamo nientepopodimeno che l'incarnazione di Amaterasu, la Dea del Sole nella religione shintoista. Vederla rappresentata in preda a un irrefrenabile 'arrapamento', di fronte alle amiche nude nelle terme, mi pare quantomeno blasfemo.
In definitiva, siamo davanti a un prodotto che aveva, come spesso accade negli ultimi periodi, le carte in regola per assestarsi su buoni livelli, ma l'eccesso di sperimentalismo mostrato dagli autori, così come la loro irrefrenabile voglia di stupire lo spettatore con trovate rivelatesi poi molto discutibili (e uso un eufemismo) l'hanno condannato a una mediocrità davvero deludente, se non a una vera e propria ripugnanza, per gli aspetti sopra accennati.
Se dovessi consigliare questo prodotto agli amici di Animeclick.it, lo consiglierei soltanto a chi ama prodotti altamente ricercati nello stile grafico, nell'estro della regia e nella raffinatezza dei dettagli, con l'avviso però di sospendere la visione dopo massimo cinque o sei episodi, perché poi la visione della serie comincia davvero a divenire deleteria.
Da dove iniziare a commentare quest' opera? C'è troppo da dire e, ahimè, non è nulla di positivo!
Trama: la trama viene presentata attraverso una ragazza hikikomori oziata, che utilizza il fratello come "badante", e con il dispositivo tecnologico che dovrebbe sorvegliarlo nella quotidianità della sua vita. Beh, questa trama è stata rispettata solo nel primo episodio... o forse per la metà? Subito dopo si sono create le situazioni più assurde, dal mondo di cioccolato alle apparizioni di dei, alle entrate nei videogiochi online... la trama principale è stata quasi totalmente trascurata! Per non parlare del finale, uno dei peggiori mai visionati: sembrava una comunissima puntata che si sarebbe potuta trovare anche nel bel mezzo dell'anime, conoscendo la struttura che segue.
Personaggi: i soliti stereotipi che incontriamo tutti i giorni, c'è un po' di tutto, nessuna particolarità che li distingua dalla massa, nessun personaggio che lascia un'impronta duratura nel tempo, nulla di eccezionale. L'unica nota positiva in merito è il design di questi ultimi, carini da vedere, ma impossibili da ricordare nel tempo.
Aspetti tecnici: l'opening è l'unica cosa a essermi rimasta impressa, in un modo o nell'altro. Ripeto, il chara-design è secondo me ben fatto, mi sono piaciuti molto i colori utilizzati, buone le animazioni e gli effetti speciali.
Valutazione: non è la prima volta che la trama e i personaggi rovinano un lavoro graficamente ben strutturato, perciò rifilo a "Sasami-san @ Ganbaranai" un 4 piuttosto scarso.
Trama: la trama viene presentata attraverso una ragazza hikikomori oziata, che utilizza il fratello come "badante", e con il dispositivo tecnologico che dovrebbe sorvegliarlo nella quotidianità della sua vita. Beh, questa trama è stata rispettata solo nel primo episodio... o forse per la metà? Subito dopo si sono create le situazioni più assurde, dal mondo di cioccolato alle apparizioni di dei, alle entrate nei videogiochi online... la trama principale è stata quasi totalmente trascurata! Per non parlare del finale, uno dei peggiori mai visionati: sembrava una comunissima puntata che si sarebbe potuta trovare anche nel bel mezzo dell'anime, conoscendo la struttura che segue.
Personaggi: i soliti stereotipi che incontriamo tutti i giorni, c'è un po' di tutto, nessuna particolarità che li distingua dalla massa, nessun personaggio che lascia un'impronta duratura nel tempo, nulla di eccezionale. L'unica nota positiva in merito è il design di questi ultimi, carini da vedere, ma impossibili da ricordare nel tempo.
Aspetti tecnici: l'opening è l'unica cosa a essermi rimasta impressa, in un modo o nell'altro. Ripeto, il chara-design è secondo me ben fatto, mi sono piaciuti molto i colori utilizzati, buone le animazioni e gli effetti speciali.
Valutazione: non è la prima volta che la trama e i personaggi rovinano un lavoro graficamente ben strutturato, perciò rifilo a "Sasami-san @ Ganbaranai" un 4 piuttosto scarso.
Ormai riguardo la stagione invernale sarò diventato ripetitivo, basta leggere le altre recensioni che riguardano questo periodo del 2013 per capire come sia disgustato dal livello delle serie che ci hanno propinato. "Sasami-san @ Ganbaranai" è uno tra i titoli di cui nessuno si aspetterebbe sentir parlare male. Il chara che a una prima occhiata è accattivante, la regia e i colori veramente in disuso tra gli altri anime, e una storia molto strana, riescono ad attrarre lo spettatore più esigente, ma, se le aspettative sono tante, la delusione non è molto difficile da raggiungere. Ero partito, infatti, pieno di gioia per la realizzazione di questo titolo, ma dopo ben dodici episodi ringrazio il cielo che si sia concluso.
La storia non è per niente chiara. Vengono narrate le vicende di Sasami, una ragazza hikikomori che vive con suo fratello Kamiomi. Un giovane professore che accudisce la sorellina in tutto e per tutto, dal mangiare al lavarsi. La nostra protagonista, vivendo reclusa all'interno della sua casa, osserva il mondo tramite delle video-spie installate in suo fratello, ma ben presto scoprirà di possedere dei poteri divini che potrebbero mettere a rischio il mondo. Per evitare ciò, oltre a Kamiomi, faranno la loro comparsa Tsurugi, Kagami e Tama, tre divinità che cercheranno disperatamente di non mandare nel caos il mondo.
Sebbene la storia sia interessante, è veramente sibillina. Diciamo che quello che vi ho riassunto io sono dei concetti che si intuiscono nei primi episodi. Infatti, tutto è molto confuso. Non si capisce cosa succede e i personaggi, essendo molto strani, diranno e faranno tante cose senza una reale motivazione e non contribuiranno a far comprendere allo spettatore cosa succede. La sceneggiatura non ha buchi, semplicemente non c'è, sembra quasi uno slice of life in versione "Dei dell'olimpo". La vena sperimentale si percepisce ed è onnipresente, ma, a differenza degli anime di questo genere, non ha un vero e proprio significato. E' un anime vuoto, non comunica niente. Ciò è un grande difetto perché le vicende, visto il genere, sono narrate in modo confuso e per lo più non hanno doppi significati o elementi che danno una via di interpretazione allo spettatore. Attualmente mi viene in mente "Texhnolyze", un anime incredibilmente sperimentale con una sceneggiatura abbastanza confusa, ma che lasciava degli elementi in grado di far percepire allo spettatore il dolore e la sofferenza del protagonista e del mondo in cui viveva. Ma, senza citare i capolavori, anche "Bakemonogatari", un anime che si avvicina molto a quello recensito, risulta più interessante, sebbene presenti la regia più fastidiosa di sempre. Lì era evidente la ricerca della casualità e la confusione del mondo adolescenziale. In "Sasami-san @ Ganbaranai" non c'è nulla. Quello che posso pensare che si volesse comunicare riguarda i sentimenti umani; cioè, secondo me, la serie voleva trasmettere come le emozioni umane siano così potenti da poter trasformare i desideri in realtà. E sono convinto che il fulcro dovesse essere questo. Peccato che tutto è reso malissimo, visto che è tutto troppo forzato e ogni episodio sembra quasi scollegato all'altro.
Il chara, inoltre, non è per niente banale. Tranne per Tsurugi, che sarà abbastanza pervertita, gli altri personaggi non sono per niente stereotipati; Tama stessa, nonostante sia una sempliciotta, è davvero geniale e riuscirà a strappare qualche sorriso. Il fratello Kamiomi è, senza dubbio, il miglior personaggio: non vedremo mai la sua faccia, però il suo amore per la sorella è così incondizionato da fargli fare cose fuori dal comune. Su questo devo fare una piccola parentesi riguardo il tema dell'incesto, che risulta presente nell'anime: non siamo per niente ai livelli espliciti di "Kiss x Sis" o di "Yosuga no Sora", in "Sasami-san @ Ganbaranai" è molto concettuale e trattato con le pinze. Come al solito, però, lo trovo fuori luogo in un anime e non tanto perché è un tabù, ma perché tutti i personaggi lo considerano quasi normale e non riesce a coinvolgere lo spettatore.
Il livello tecnico è abbastanza buono. La regia sperimentale però non è per niente innovativa, è tutto un già visto. Inquadrature che si rifanno all'onirico e molte scene con tante scritture - alla "Bakemonogatari" - non sono sicuramente qualcosa di nuova frontiera. I colori tendono tutti al rosso e alle sue variazioni, davvero molto fastidioso alla vista. Interessante invece è l'apparato di OST: ricco, vario e anche perfettamente amalgamato alle situazioni. L'anime inoltre è permeato da un effetto quasi sfocato che intriga, ma non è stato per niente salutare alla mia povera vista.
Insomma, un altro anime da non guardare, tanta roba buona buttata al vento. Una delusione su tutti i punti.
La storia non è per niente chiara. Vengono narrate le vicende di Sasami, una ragazza hikikomori che vive con suo fratello Kamiomi. Un giovane professore che accudisce la sorellina in tutto e per tutto, dal mangiare al lavarsi. La nostra protagonista, vivendo reclusa all'interno della sua casa, osserva il mondo tramite delle video-spie installate in suo fratello, ma ben presto scoprirà di possedere dei poteri divini che potrebbero mettere a rischio il mondo. Per evitare ciò, oltre a Kamiomi, faranno la loro comparsa Tsurugi, Kagami e Tama, tre divinità che cercheranno disperatamente di non mandare nel caos il mondo.
Sebbene la storia sia interessante, è veramente sibillina. Diciamo che quello che vi ho riassunto io sono dei concetti che si intuiscono nei primi episodi. Infatti, tutto è molto confuso. Non si capisce cosa succede e i personaggi, essendo molto strani, diranno e faranno tante cose senza una reale motivazione e non contribuiranno a far comprendere allo spettatore cosa succede. La sceneggiatura non ha buchi, semplicemente non c'è, sembra quasi uno slice of life in versione "Dei dell'olimpo". La vena sperimentale si percepisce ed è onnipresente, ma, a differenza degli anime di questo genere, non ha un vero e proprio significato. E' un anime vuoto, non comunica niente. Ciò è un grande difetto perché le vicende, visto il genere, sono narrate in modo confuso e per lo più non hanno doppi significati o elementi che danno una via di interpretazione allo spettatore. Attualmente mi viene in mente "Texhnolyze", un anime incredibilmente sperimentale con una sceneggiatura abbastanza confusa, ma che lasciava degli elementi in grado di far percepire allo spettatore il dolore e la sofferenza del protagonista e del mondo in cui viveva. Ma, senza citare i capolavori, anche "Bakemonogatari", un anime che si avvicina molto a quello recensito, risulta più interessante, sebbene presenti la regia più fastidiosa di sempre. Lì era evidente la ricerca della casualità e la confusione del mondo adolescenziale. In "Sasami-san @ Ganbaranai" non c'è nulla. Quello che posso pensare che si volesse comunicare riguarda i sentimenti umani; cioè, secondo me, la serie voleva trasmettere come le emozioni umane siano così potenti da poter trasformare i desideri in realtà. E sono convinto che il fulcro dovesse essere questo. Peccato che tutto è reso malissimo, visto che è tutto troppo forzato e ogni episodio sembra quasi scollegato all'altro.
Il chara, inoltre, non è per niente banale. Tranne per Tsurugi, che sarà abbastanza pervertita, gli altri personaggi non sono per niente stereotipati; Tama stessa, nonostante sia una sempliciotta, è davvero geniale e riuscirà a strappare qualche sorriso. Il fratello Kamiomi è, senza dubbio, il miglior personaggio: non vedremo mai la sua faccia, però il suo amore per la sorella è così incondizionato da fargli fare cose fuori dal comune. Su questo devo fare una piccola parentesi riguardo il tema dell'incesto, che risulta presente nell'anime: non siamo per niente ai livelli espliciti di "Kiss x Sis" o di "Yosuga no Sora", in "Sasami-san @ Ganbaranai" è molto concettuale e trattato con le pinze. Come al solito, però, lo trovo fuori luogo in un anime e non tanto perché è un tabù, ma perché tutti i personaggi lo considerano quasi normale e non riesce a coinvolgere lo spettatore.
Il livello tecnico è abbastanza buono. La regia sperimentale però non è per niente innovativa, è tutto un già visto. Inquadrature che si rifanno all'onirico e molte scene con tante scritture - alla "Bakemonogatari" - non sono sicuramente qualcosa di nuova frontiera. I colori tendono tutti al rosso e alle sue variazioni, davvero molto fastidioso alla vista. Interessante invece è l'apparato di OST: ricco, vario e anche perfettamente amalgamato alle situazioni. L'anime inoltre è permeato da un effetto quasi sfocato che intriga, ma non è stato per niente salutare alla mia povera vista.
Insomma, un altro anime da non guardare, tanta roba buona buttata al vento. Una delusione su tutti i punti.
Se esiste un'anima pia in questo mondo capace di spiegarmi la trama e il senso di quest'anime, la ringrazierei da ora fino alla fine dei miei giorni. Perché "Sasami-san @ Ganbaranai" non ha il minimo nesso logico, è senza il minimo significato; non lascia assolutamente nulla allo spettatore, se non una gran confusione e una sensazione di vuoto. E' così che mi sento dopo aver bocciato più della metà degli episodi, senza riuscire a trovare uno scopo nella visione di questo prodotto malato.
Come ho già detto, una trama non c'è. Se si volesse delineare in poche righe, diremmo che una ragazzina di nome Sasami, destinata per nascita a divenire una sacerdotessa del tempio Tsukuyomi, si rifiuta di impegnarsi nel suo ruolo di protettrice dell'umanità e manda così il mondo a scatafascio. Discendente di Amaterasu, avrà dalla sua parte le tre reincarnazioni della dea, Tsurugi, Kagami e Tama, che l'aiuteranno nella sua integrazione con la società. Poi... boh! Vi lascio l'arduo compito di tracciare la vostra trama, se mai la capiste, e se mai vorreste in futuro addentrarvi in questa ardua impresa di vederlo!
I personaggi, tutto sommato, sono caratterizzati e posseggono una certa dinamicità, ma all'interno del caos della sceneggiatura perdono completamente la loro importanza e la loro personalità. Sono ingiustamente sprecati!
Mischiando l'ecchi, lo yuri, l'incesto, il mecha, lo slice of life, l'harem, praticamente non è classificabile in nessun genere, e non è positivo in questo caso: "Sasami-san @ Ganbaranai" fa fatica a venire fuori fin dal primo episodio. Confonde lo spettatore con la sua miscela mal riuscita di sacro e profano, con divinità che vengono ridicolizzate e snaturate, divenendo quasi caricature di sé stesse (vedasi Tsurugi e la sua fissa per le tette) e stereotipi sociali, come l'hikikomori, trattati con estrema semplicità, quasi come fosse normale rinchiudersi in casa, non vedere la luce del sole e giocarsi la propria vita davanti ad un PC o una console. Davvero diseducativo.
L'unica cosa positiva che ho visto è il chara design. Pulito, accattivante, davvero carino. Belle le ambientazioni, buona la resa delle armi di Kagami, i vestiti, gli accessori di Sasami... Diciamo che dei disegni così belli non meritavano un anime così stupido.
Sinceramente, 3 come voto è già troppo, ma l'ho dato per quei due o tre episodi che si salvano all'interno di questa trama sconnessa, come quello legato all'amicizia con Kagami o quello che narra la storia della mamma di Sasami. Per il resto, non lo consiglio.
Come ho già detto, una trama non c'è. Se si volesse delineare in poche righe, diremmo che una ragazzina di nome Sasami, destinata per nascita a divenire una sacerdotessa del tempio Tsukuyomi, si rifiuta di impegnarsi nel suo ruolo di protettrice dell'umanità e manda così il mondo a scatafascio. Discendente di Amaterasu, avrà dalla sua parte le tre reincarnazioni della dea, Tsurugi, Kagami e Tama, che l'aiuteranno nella sua integrazione con la società. Poi... boh! Vi lascio l'arduo compito di tracciare la vostra trama, se mai la capiste, e se mai vorreste in futuro addentrarvi in questa ardua impresa di vederlo!
I personaggi, tutto sommato, sono caratterizzati e posseggono una certa dinamicità, ma all'interno del caos della sceneggiatura perdono completamente la loro importanza e la loro personalità. Sono ingiustamente sprecati!
Mischiando l'ecchi, lo yuri, l'incesto, il mecha, lo slice of life, l'harem, praticamente non è classificabile in nessun genere, e non è positivo in questo caso: "Sasami-san @ Ganbaranai" fa fatica a venire fuori fin dal primo episodio. Confonde lo spettatore con la sua miscela mal riuscita di sacro e profano, con divinità che vengono ridicolizzate e snaturate, divenendo quasi caricature di sé stesse (vedasi Tsurugi e la sua fissa per le tette) e stereotipi sociali, come l'hikikomori, trattati con estrema semplicità, quasi come fosse normale rinchiudersi in casa, non vedere la luce del sole e giocarsi la propria vita davanti ad un PC o una console. Davvero diseducativo.
L'unica cosa positiva che ho visto è il chara design. Pulito, accattivante, davvero carino. Belle le ambientazioni, buona la resa delle armi di Kagami, i vestiti, gli accessori di Sasami... Diciamo che dei disegni così belli non meritavano un anime così stupido.
Sinceramente, 3 come voto è già troppo, ma l'ho dato per quei due o tre episodi che si salvano all'interno di questa trama sconnessa, come quello legato all'amicizia con Kagami o quello che narra la storia della mamma di Sasami. Per il resto, non lo consiglio.