Bakuman. (2012)
Terza stagione di questa serie animata sul mondo dei mangaka.
La storia riprende esattamente da dove si era interrotta la stagione precedente. I nostri "eroi" Mashiro e Takagi dovranno affrontare nuove sfide per raggiungere livelli sempre più alti e per coronare i loro sogni.
La trama è sempre avvincente, quello che risalta maggiormente sono i rapporti interpersonali, lo spirito di sacrificio e il senso del dovere, l'educazione sociale, una competizione sana e leale con gli altri mangaka, insomma è un'opera bella che fa riflettere in modo costruttivo. Il rapporto di amicizia tra i due protagonisti è molto bello, fondato su una fiducia reciproca e nel dare priorità alle esigenze dell'altro.
La storia d'amore tra Miho e Mashiro è molto delicata e da sogno, anche se non è facile per lo spettatore accettare le condizioni molto rigide che i due innamorati si erano imposti anni prima.
Da sottolineare anche le vicende di Hiramaru, non mancheranno momenti in cui si piangerà dal ridere per le scene esilaranti tra questi, l'editor Yoshida ed Aoki.
Un'altro aspetto che viene trattato è la difesa da parte degli autori dei manga come arte indipendente da esigenze commerciali, che mirano per lo più ai profitti durevoli delle serie da loro pubblicate.
La grafica e la colonna sonora non fanno altro che amalgamarsi perfettamente con il livello molto alto della serie, i personaggi crescono e maturano come è normale che sia.
Adesso vorrei dare tre aggettivi che definiscono appieno le 75 puntate della serie: avvincente, costruttiva, esilarante.
In conclusione la visione di "Bakuman" non deve e non può mancare dal vostro bagaglio culturale di intenditori di anime!
La storia riprende esattamente da dove si era interrotta la stagione precedente. I nostri "eroi" Mashiro e Takagi dovranno affrontare nuove sfide per raggiungere livelli sempre più alti e per coronare i loro sogni.
La trama è sempre avvincente, quello che risalta maggiormente sono i rapporti interpersonali, lo spirito di sacrificio e il senso del dovere, l'educazione sociale, una competizione sana e leale con gli altri mangaka, insomma è un'opera bella che fa riflettere in modo costruttivo. Il rapporto di amicizia tra i due protagonisti è molto bello, fondato su una fiducia reciproca e nel dare priorità alle esigenze dell'altro.
La storia d'amore tra Miho e Mashiro è molto delicata e da sogno, anche se non è facile per lo spettatore accettare le condizioni molto rigide che i due innamorati si erano imposti anni prima.
Da sottolineare anche le vicende di Hiramaru, non mancheranno momenti in cui si piangerà dal ridere per le scene esilaranti tra questi, l'editor Yoshida ed Aoki.
Un'altro aspetto che viene trattato è la difesa da parte degli autori dei manga come arte indipendente da esigenze commerciali, che mirano per lo più ai profitti durevoli delle serie da loro pubblicate.
La grafica e la colonna sonora non fanno altro che amalgamarsi perfettamente con il livello molto alto della serie, i personaggi crescono e maturano come è normale che sia.
Adesso vorrei dare tre aggettivi che definiscono appieno le 75 puntate della serie: avvincente, costruttiva, esilarante.
In conclusione la visione di "Bakuman" non deve e non può mancare dal vostro bagaglio culturale di intenditori di anime!
Attenzione, presenza di spoiler
Terza stagione di "Bakuman". In questa stagione il duo Mashiro e Tagaki, la coppia mangaka del momento, decideranno di iniziare una nuova opera. Tutto questo per realizzare un manga di livello commerciale ad alta vendita. Nonostante i dubbi dell'editoria perché promettono di realizzare un progetto altissimo di livello e debbano sostenere un ritmo assurdo, alla fine i due riescono a realizzare il manga tanto atteso, risultato primi nella vendita e nei giudizi! Il manga terminerà prima dell'uscita dell'anime. La doppiatrice femminile dopo una lunga selezione sarà la ragazza di Mashiro "Miho", così i due finalmente dopo tanta strada realizzeranno il proprio sogno sposandosi e comprando la vecchia casa della giovane moglie. Finalmente Mashiro ha finito quello che lo zio non era riuscito a fare.
Fine spoiler
Molto costante senza cali. Dalla prima stagione all'ultima non mi ha mai annoiato una volta. È stato bello vedere un autore che con una storia a modo suo, piena di inventiva, ambienta tramite animazioni la crescita di un mangaka. Che dire non sono riuscito a rammentare tante cose perché se si descrivesse tutto di un anime non si finirebbe mai. Posso solo garantire che se vi piacciono i primi 5 episodi quello che troverete dopo sarà sempre meglio. Parlando dell'aspetto tecnico anche la qualità grafica rimane sempre la stessa, le song non sono molto frequenti e i dialoghi sono veramente buoni. Un vero complimento a questa serie, mi è piaciuta un sacco.
Terza stagione di "Bakuman". In questa stagione il duo Mashiro e Tagaki, la coppia mangaka del momento, decideranno di iniziare una nuova opera. Tutto questo per realizzare un manga di livello commerciale ad alta vendita. Nonostante i dubbi dell'editoria perché promettono di realizzare un progetto altissimo di livello e debbano sostenere un ritmo assurdo, alla fine i due riescono a realizzare il manga tanto atteso, risultato primi nella vendita e nei giudizi! Il manga terminerà prima dell'uscita dell'anime. La doppiatrice femminile dopo una lunga selezione sarà la ragazza di Mashiro "Miho", così i due finalmente dopo tanta strada realizzeranno il proprio sogno sposandosi e comprando la vecchia casa della giovane moglie. Finalmente Mashiro ha finito quello che lo zio non era riuscito a fare.
Fine spoiler
Molto costante senza cali. Dalla prima stagione all'ultima non mi ha mai annoiato una volta. È stato bello vedere un autore che con una storia a modo suo, piena di inventiva, ambienta tramite animazioni la crescita di un mangaka. Che dire non sono riuscito a rammentare tante cose perché se si descrivesse tutto di un anime non si finirebbe mai. Posso solo garantire che se vi piacciono i primi 5 episodi quello che troverete dopo sarà sempre meglio. Parlando dell'aspetto tecnico anche la qualità grafica rimane sempre la stessa, le song non sono molto frequenti e i dialoghi sono veramente buoni. Un vero complimento a questa serie, mi è piaciuta un sacco.
Nel 2012, lo studio J.C. Staff dà alla luce la terza e ultima serie ispirata al manga di Tsugumi Ohba e Takeshi Obata: con un totale di 75 episodi, “Bakuman” giunge finalmente a termine.
Presa come opera a sé stante, questa terza stagione segue le stesse direttrici che avevano caratterizzato le due serie antecedenti. Essa, infatti, mantiene intatti gli stessi pregi che tanto avevo apprezzato in precedenza: il susseguirsi di vicende e sviluppi coinvolgenti, il grande trasporto provato ad ogni successo e traguardo raggiunto dai due protagonisti, la passione e l’impegno profusi da tutti i personaggi nel loro lavoro per la realizzazione di un sogno.
Parliamo invece di “Bakuman III” come ultima stagione nella quale si concludono le avventure degli Ashirogi Muto e dei loro colleghi: anche se il finale era già stato stabilito fin dal primo episodio della prima serie, gli autori sono stati in grado di regalarci un epilogo che di scontato non ha nulla. Come detto in precedenza, l’opera in questione ha sempre catturato l’attenzione dello spettatore senza farlo mai annoiare. Quindi, anche se si trattava di eventi a cui avremmo assistito prima o poi, il modo con il quale sono stati posti in essere è riuscito ad offrirci una visione tanto emozionante quanto quella di alcuni colpi di scena difficili da prevedere.
Anche sul lato sentimentale quest’ultima stagione ha avuto molto da dire. Tra storie più romantiche e altre più simpatiche e originali, alcuni dei nostri mangaka sono riusciti finalmente a coronare il loro sogno d’amore.
Dopo un notevole numero di episodi, è stato interessante cogliere le differenze tra i personaggi che avevamo conosciuto nelle prime puntate e quello che sono diventati nelle ultime. La saga di “Bakuman”, infatti, copre un arco della durata di circa dieci anni: in questo lasso di tempo, autori, editor e amici hanno intrapreso un lungo percorso di crescita e maturazione, il quale, ovviamente, è ancora ben lungi dall’essere concluso. Esso è sicuramente più evidente nei nostri due protagonisti, sui quali i riflettori sono stati puntati più spesso; tuttavia, anche i comprimari e i personaggi secondari sono stati oggetto di una dovuta e approfondita caratterizzazione. Dopo Saiko e Shujin, Eiji è forse colui che brilla di più: se nella prima stagione si puntava soprattutto sulla sua personalità un po’ stramba, nel corso delle puntate il suo ruolo di rivale degli Ashirogi si è finalmente consolidato e lo ha posto sotto una luce tutta nuova.
Anche il lato tecnico presenta più o meno le stesse caratteristiche delle due serie precedenti. Il character design deve fare ancora i conti con visi un po’ allungati, anche se nel complesso la qualità è leggermente migliorata, assieme a quella di animazione e sfondi. Le OST sono come sempre orecchiabili, e lo stesso si può dire per le sigle. In particolare, ho apprezzato la prima opening “Moshimo no nanashi” dei nano.RIPE.
Tirando le somme, la terza stagione di “Bakuman” riesce a svolgere lo stesso egregio compito dei suoi prequel. Oltre agli aspetti comuni a tutte e tre le serie, c’è da mettere in conto che l’opera del 2012 è quella che conclude la saga; e lo fa con un finale già prestabilito, ma che riesce ad emozionare ugualmente. Dopo 75 puntate, è un po’ malinconico abbandonare tutti i personaggi con cui siamo venuti a contatto: ciò è dovuto principalmente al grande coinvolgimento provato dallo spettatore nell’assistere alle loro vicende, che è forse il lato dell’opera che più ricorderò. Il voto, come sempre, è 8 e mezzo.
Presa come opera a sé stante, questa terza stagione segue le stesse direttrici che avevano caratterizzato le due serie antecedenti. Essa, infatti, mantiene intatti gli stessi pregi che tanto avevo apprezzato in precedenza: il susseguirsi di vicende e sviluppi coinvolgenti, il grande trasporto provato ad ogni successo e traguardo raggiunto dai due protagonisti, la passione e l’impegno profusi da tutti i personaggi nel loro lavoro per la realizzazione di un sogno.
Parliamo invece di “Bakuman III” come ultima stagione nella quale si concludono le avventure degli Ashirogi Muto e dei loro colleghi: anche se il finale era già stato stabilito fin dal primo episodio della prima serie, gli autori sono stati in grado di regalarci un epilogo che di scontato non ha nulla. Come detto in precedenza, l’opera in questione ha sempre catturato l’attenzione dello spettatore senza farlo mai annoiare. Quindi, anche se si trattava di eventi a cui avremmo assistito prima o poi, il modo con il quale sono stati posti in essere è riuscito ad offrirci una visione tanto emozionante quanto quella di alcuni colpi di scena difficili da prevedere.
Anche sul lato sentimentale quest’ultima stagione ha avuto molto da dire. Tra storie più romantiche e altre più simpatiche e originali, alcuni dei nostri mangaka sono riusciti finalmente a coronare il loro sogno d’amore.
Dopo un notevole numero di episodi, è stato interessante cogliere le differenze tra i personaggi che avevamo conosciuto nelle prime puntate e quello che sono diventati nelle ultime. La saga di “Bakuman”, infatti, copre un arco della durata di circa dieci anni: in questo lasso di tempo, autori, editor e amici hanno intrapreso un lungo percorso di crescita e maturazione, il quale, ovviamente, è ancora ben lungi dall’essere concluso. Esso è sicuramente più evidente nei nostri due protagonisti, sui quali i riflettori sono stati puntati più spesso; tuttavia, anche i comprimari e i personaggi secondari sono stati oggetto di una dovuta e approfondita caratterizzazione. Dopo Saiko e Shujin, Eiji è forse colui che brilla di più: se nella prima stagione si puntava soprattutto sulla sua personalità un po’ stramba, nel corso delle puntate il suo ruolo di rivale degli Ashirogi si è finalmente consolidato e lo ha posto sotto una luce tutta nuova.
Anche il lato tecnico presenta più o meno le stesse caratteristiche delle due serie precedenti. Il character design deve fare ancora i conti con visi un po’ allungati, anche se nel complesso la qualità è leggermente migliorata, assieme a quella di animazione e sfondi. Le OST sono come sempre orecchiabili, e lo stesso si può dire per le sigle. In particolare, ho apprezzato la prima opening “Moshimo no nanashi” dei nano.RIPE.
Tirando le somme, la terza stagione di “Bakuman” riesce a svolgere lo stesso egregio compito dei suoi prequel. Oltre agli aspetti comuni a tutte e tre le serie, c’è da mettere in conto che l’opera del 2012 è quella che conclude la saga; e lo fa con un finale già prestabilito, ma che riesce ad emozionare ugualmente. Dopo 75 puntate, è un po’ malinconico abbandonare tutti i personaggi con cui siamo venuti a contatto: ciò è dovuto principalmente al grande coinvolgimento provato dallo spettatore nell’assistere alle loro vicende, che è forse il lato dell’opera che più ricorderò. Il voto, come sempre, è 8 e mezzo.
Ultima serie di "Bakuman", anime tratto dal manga di Takeshi Obata e Tsugumi Ohba, i creatori del celebre "Death Note".
TRAMA:
La storia narra di due ragazzi frequentanti delle scuole medie, Mashiro Moritaka e Takagi Akito: il primo è un giovane disegnatore, vincitore di alcuni premi giovanili, il secondo è un abile scrittore, famoso in tutta la regione per i suoi rendimenti scolastici. Takagi, notando la notevole abilità nel disegno di Mashiro, lo invita ad unirsi a lui per seguire la strada che li porterà a diventare un famoso duo di mangaka. Ad unirsi a loro ci sarà Azuki, innamorata e ricambiata in amore da Mashiro, che come loro possiede un sogno ambizioso: diventare una doppiatrice.
Con il passare del tempo le loro abilità ed esperienza crescono, tra grandi soddisfazioni e forti delusioni, che li porteranno a maturare e a conoscere persone straordinarie, che saranno per loro importanti amici, rivali, confidenti e mentori.
Alla vigilia della loro pubblicazione su Akamaru Jump, Takagi e Mashiro, con l'aiuto di Kaya Miyoshi, amica di Miho, scelsero il loro nome d'arte con cui sarebbero comparsi sulla rivista, cioè Muto Ashirogi. Il nome è composto da tre degli ideogrammi dei nomi dei tre ragazzi più i kanji di "sogno" e "realizzare". Lo scelsero come segno di buon augurio per la realizzazione dei loro sogni.
Personaggi:
Sulla caratterizzazione dei personaggi devo dire che si poteva fare di più. Il personaggio che mi ha colpito di più è senza dubbio Niizuma Eiji, ossia il rivale indiscusso degli Ashirogi Muto. L'altro personaggio che preferisco è Fukuda Shinta: dal carattere duro e deciso, anche lui diventerà rivale per il primato della rivista Shonen Jump.
Grande lavoro nella grafica della J.C. staff, i disegni sono fluidi e curati nei minimi dettagli.
Per concludere, questa opera ci fa capire quanto sia dura la vita dei mangaka, e che diventare famoso con questo lavoro richiede, oltre ad un innato talento, anche fortuna e perseveranza.
TRAMA:
La storia narra di due ragazzi frequentanti delle scuole medie, Mashiro Moritaka e Takagi Akito: il primo è un giovane disegnatore, vincitore di alcuni premi giovanili, il secondo è un abile scrittore, famoso in tutta la regione per i suoi rendimenti scolastici. Takagi, notando la notevole abilità nel disegno di Mashiro, lo invita ad unirsi a lui per seguire la strada che li porterà a diventare un famoso duo di mangaka. Ad unirsi a loro ci sarà Azuki, innamorata e ricambiata in amore da Mashiro, che come loro possiede un sogno ambizioso: diventare una doppiatrice.
Con il passare del tempo le loro abilità ed esperienza crescono, tra grandi soddisfazioni e forti delusioni, che li porteranno a maturare e a conoscere persone straordinarie, che saranno per loro importanti amici, rivali, confidenti e mentori.
Alla vigilia della loro pubblicazione su Akamaru Jump, Takagi e Mashiro, con l'aiuto di Kaya Miyoshi, amica di Miho, scelsero il loro nome d'arte con cui sarebbero comparsi sulla rivista, cioè Muto Ashirogi. Il nome è composto da tre degli ideogrammi dei nomi dei tre ragazzi più i kanji di "sogno" e "realizzare". Lo scelsero come segno di buon augurio per la realizzazione dei loro sogni.
Personaggi:
Sulla caratterizzazione dei personaggi devo dire che si poteva fare di più. Il personaggio che mi ha colpito di più è senza dubbio Niizuma Eiji, ossia il rivale indiscusso degli Ashirogi Muto. L'altro personaggio che preferisco è Fukuda Shinta: dal carattere duro e deciso, anche lui diventerà rivale per il primato della rivista Shonen Jump.
Grande lavoro nella grafica della J.C. staff, i disegni sono fluidi e curati nei minimi dettagli.
Per concludere, questa opera ci fa capire quanto sia dura la vita dei mangaka, e che diventare famoso con questo lavoro richiede, oltre ad un innato talento, anche fortuna e perseveranza.
Non riuscirò mai a trovare le parole giuste per recensire questa serie, che mi ha emozionato tanto da riservarsi un posto tra le mie preferite.
TRAMA <b>(con spoiler)</b>:
"Bakuman. III" è l'ultima delle serie di "Bakuman.", uno shonen narrante di due ragazzi, Mashiro e Takagi, ostinati a realizzare il loro sogno di diventare grandi autori di Shonen Jump e, nel caso del primo, di sposare la bella Miho (che sogna di diventare doppiatrice) una volta che entrambi avessero raggiunto i proprio obbiettivi. Molti saranno i rivali, gli imbrogli e gli inconvenienti per i due ragazzi, ma dopo tanta fatica, forza fisica e mentale riusciranno a coronare i loro sogni. Gli autori sono riusciti a creare la fine più adatta, servendosi anche di un pizzico di buonismo, di un'opera che dall'inizio alla fine ha catturato la mia attenzione. Rispetto al formato cartaceo hanno saltato alcuni passaggi ed un intero arco per soffermarsi di più sul finale, ma ho comunque apprezzato le piccole variazioni inseriteci: nel manga, ad esempio, non era citato da nessuna parte che Nanamine si fosse rifatto una carriera su un'altra rivista, invece negli ultimi minuti dell'anime si può notare Kaya che entra in una fumetteria e nota "I problemi di un bravo ragazzo" di Nanamine Toru, regalando un happy ending anche all'antagonista principale di questa stagione.
PERSONAGGI:
Probabilmente uno dei migliori cast che ho potuto visionare in un anime: nessuno stereotipo, ogni personaggio caratterizzato nei minimi dettagli, dall'aspetto, alla personalità fino agli hobby ed alle passioni, non smettevo mai di scoprire nuove particolarità e la cosa più bella è che soprattutto quelli secondari erano caratterizzati tanto quanto i principali: editor, assistenti, compagni di classe e perfino le doppiatrici, nessuno è stato trascurato. L'abbigliamento era fondamentale: da lì mi sono fatta la prima idea di ciascuno ed in rari casi mi sono sbagliata! Sarebbe difficile dimenticarsi di quel genio pazzo di Niizuma, dell'ispirazione che si procurava dalla depressione Hiramaru, dei metodi folli di Nanamine, degli amori non corrisposti di Nakai, dell'amore per le moto di Fukuda da cui ne ha ricavato un manga e di quei bravi ragazzi che si sono confermati gli Ashirogi. Insomma, personaggi che ho apprezzato immensamente sia nei loro lati negativi che in quelli positivi, che ho visto crescere da adolescenti a uomini con gli anni che passavano. L'unica pecca è stata quella di non menzionare Shizuka, personaggio apparso nel manga che rappresentava il tipico "hikikomori" giapponese.
DESIGN E MUSICA:
Il chara design mi è sembrato abbastanza buono con qualche calo di qualità in alcune puntate, le animazioni sono state fluide a sufficienza per quanto riguarda questo genere. Le 2 opening mi sono piaciute tantissimo (ho apprezzato quelle di tutte e 3 le serie), la penultima sembrava quasi quella di uno shojo (come la primissima), ma alla fine Bakuman è in parte anche sentimentale!
Molto briose e simpatiche anche le ending che con sorpresa riesco ancora a canticchiare.
VALUTAZIONE FINALE:
Consiglio a tutti almeno di provare a visionare quest'opera (magari dalla prima serie), che ha più volte diviso la gente tra chi lo amava e chi lo odiava, ma in fondo Bakuman o lo si adora o lo si detesta. Questo prodotto, specialmente questa terza serie, lascia anche in tutti noi un grande messaggio: "Tutti noi abbiamo dei sogni apparentemente impossibili, ma spetta a noi decidere di realizzarli con duro lavoro e impegno o farli rimanere tali", questa regola vale per tutte le aspirazioni che un essere umano può avere ed ho trovato affascinante da parte degli autori descriverla dal loro punto di vista lavorativo! In conclusione do un 10 a questa serie (che mi mancherà tantissimo), nonostante le sue imperfezioni per avermi emozionato, per avermi commosso e fatto ridere e anche per aver risvegliato in me quella piccola speranza di avverare sogni che avevo dato per irrealizzabili.
TRAMA <b>(con spoiler)</b>:
"Bakuman. III" è l'ultima delle serie di "Bakuman.", uno shonen narrante di due ragazzi, Mashiro e Takagi, ostinati a realizzare il loro sogno di diventare grandi autori di Shonen Jump e, nel caso del primo, di sposare la bella Miho (che sogna di diventare doppiatrice) una volta che entrambi avessero raggiunto i proprio obbiettivi. Molti saranno i rivali, gli imbrogli e gli inconvenienti per i due ragazzi, ma dopo tanta fatica, forza fisica e mentale riusciranno a coronare i loro sogni. Gli autori sono riusciti a creare la fine più adatta, servendosi anche di un pizzico di buonismo, di un'opera che dall'inizio alla fine ha catturato la mia attenzione. Rispetto al formato cartaceo hanno saltato alcuni passaggi ed un intero arco per soffermarsi di più sul finale, ma ho comunque apprezzato le piccole variazioni inseriteci: nel manga, ad esempio, non era citato da nessuna parte che Nanamine si fosse rifatto una carriera su un'altra rivista, invece negli ultimi minuti dell'anime si può notare Kaya che entra in una fumetteria e nota "I problemi di un bravo ragazzo" di Nanamine Toru, regalando un happy ending anche all'antagonista principale di questa stagione.
PERSONAGGI:
Probabilmente uno dei migliori cast che ho potuto visionare in un anime: nessuno stereotipo, ogni personaggio caratterizzato nei minimi dettagli, dall'aspetto, alla personalità fino agli hobby ed alle passioni, non smettevo mai di scoprire nuove particolarità e la cosa più bella è che soprattutto quelli secondari erano caratterizzati tanto quanto i principali: editor, assistenti, compagni di classe e perfino le doppiatrici, nessuno è stato trascurato. L'abbigliamento era fondamentale: da lì mi sono fatta la prima idea di ciascuno ed in rari casi mi sono sbagliata! Sarebbe difficile dimenticarsi di quel genio pazzo di Niizuma, dell'ispirazione che si procurava dalla depressione Hiramaru, dei metodi folli di Nanamine, degli amori non corrisposti di Nakai, dell'amore per le moto di Fukuda da cui ne ha ricavato un manga e di quei bravi ragazzi che si sono confermati gli Ashirogi. Insomma, personaggi che ho apprezzato immensamente sia nei loro lati negativi che in quelli positivi, che ho visto crescere da adolescenti a uomini con gli anni che passavano. L'unica pecca è stata quella di non menzionare Shizuka, personaggio apparso nel manga che rappresentava il tipico "hikikomori" giapponese.
DESIGN E MUSICA:
Il chara design mi è sembrato abbastanza buono con qualche calo di qualità in alcune puntate, le animazioni sono state fluide a sufficienza per quanto riguarda questo genere. Le 2 opening mi sono piaciute tantissimo (ho apprezzato quelle di tutte e 3 le serie), la penultima sembrava quasi quella di uno shojo (come la primissima), ma alla fine Bakuman è in parte anche sentimentale!
Molto briose e simpatiche anche le ending che con sorpresa riesco ancora a canticchiare.
VALUTAZIONE FINALE:
Consiglio a tutti almeno di provare a visionare quest'opera (magari dalla prima serie), che ha più volte diviso la gente tra chi lo amava e chi lo odiava, ma in fondo Bakuman o lo si adora o lo si detesta. Questo prodotto, specialmente questa terza serie, lascia anche in tutti noi un grande messaggio: "Tutti noi abbiamo dei sogni apparentemente impossibili, ma spetta a noi decidere di realizzarli con duro lavoro e impegno o farli rimanere tali", questa regola vale per tutte le aspirazioni che un essere umano può avere ed ho trovato affascinante da parte degli autori descriverla dal loro punto di vista lavorativo! In conclusione do un 10 a questa serie (che mi mancherà tantissimo), nonostante le sue imperfezioni per avermi emozionato, per avermi commosso e fatto ridere e anche per aver risvegliato in me quella piccola speranza di avverare sogni che avevo dato per irrealizzabili.
Si conclude la trilogia di Bakuman con questa terza stagione, che conclude completamente la storia. Ancora una volta un prodotto di grande qualità, che racconta una storia appassionante, dolce e divertente.
Come nelle due stagioni precedenti, vediamo i due protagonisti, gli Ashirogi Muto, in una sfida continua con gli altri mangaka a colpi di matita e pennino, soprattutto con il loro rivale numero 1 Eiji Niizuma. In questa terza stagione i nostri due autori preferiti saranno alle prese con una nuova serie manga, all'inseguimento del sogno di avere la loro storia trasposta in anime. Ovviamente anche tutti gli altri autori non saranno da meno. Eiji soprattutto sconvolgerà la pace di Shounen Jack concludendo la sua serie top, con l'ambizione di creare il migliore manga della storia.
La serie vola via liscia, piacevolmente. Gli eventi si susseguono rapidamente, con un problema dietro l'altro, ma anche un successo dietro l'altro. Ci si avvicina al finale con un po' di suspance, ma cert che andrà tutto bene. O no? La storia principale è contornata dagli amori e amicizie che nascono anche tra i personaggi secondari. Tutto interessante e mai banale, pieno di momenti dolci e profondi.
Questa terze serie di Bakuman regge benissimo il confronto con le altre due, sia qualitativamente, sia per quanto riguarda la storia e le animazioni. I personaggi sono praticamente gli stessi già visti, con poche aggiunte non significative. I disegni sono sempre di ottima qualità, così come le animazioni e le musiche.
Un degno finale per una serie eccellente. Sono contento che la storia si sia conclusa definitivamente, senza lasciare niente in sospeso. Bakuman è stata una piacevole sorpresa.
Come nelle due stagioni precedenti, vediamo i due protagonisti, gli Ashirogi Muto, in una sfida continua con gli altri mangaka a colpi di matita e pennino, soprattutto con il loro rivale numero 1 Eiji Niizuma. In questa terza stagione i nostri due autori preferiti saranno alle prese con una nuova serie manga, all'inseguimento del sogno di avere la loro storia trasposta in anime. Ovviamente anche tutti gli altri autori non saranno da meno. Eiji soprattutto sconvolgerà la pace di Shounen Jack concludendo la sua serie top, con l'ambizione di creare il migliore manga della storia.
La serie vola via liscia, piacevolmente. Gli eventi si susseguono rapidamente, con un problema dietro l'altro, ma anche un successo dietro l'altro. Ci si avvicina al finale con un po' di suspance, ma cert che andrà tutto bene. O no? La storia principale è contornata dagli amori e amicizie che nascono anche tra i personaggi secondari. Tutto interessante e mai banale, pieno di momenti dolci e profondi.
Questa terze serie di Bakuman regge benissimo il confronto con le altre due, sia qualitativamente, sia per quanto riguarda la storia e le animazioni. I personaggi sono praticamente gli stessi già visti, con poche aggiunte non significative. I disegni sono sempre di ottima qualità, così come le animazioni e le musiche.
Un degno finale per una serie eccellente. Sono contento che la storia si sia conclusa definitivamente, senza lasciare niente in sospeso. Bakuman è stata una piacevole sorpresa.
Avevo già elogiato in passato i due precedenti capitoli di "Bakuman" cercando di evidenziarne la grande atipicità rispetto ai generi tradizionali: "Bakuman", dicevo all'epoca, è il mondo degli anime che celebra se stesso raccontando i dietro le quinte, il lavoro, le speranze, le paure, i successi e i fallimenti di chi ha scelto di dedicare la propria vita al raccontare storie attraverso i propri disegni. Come esperienza è stata decisamente istruttiva ma, cosa che all'inizio mi sembrava quasi impossibile, risultava addirittura molto interessante proprio come storia in sé.
Bakuman parte terza, però, riesce addirittura a superare i suoi due predecessori e ancora una volta andando contro tutte le mie previsioni, in quanto mi attendevo qualcosa di scontato e ripetitivo come preludio al sospirato finale. Scontato, in effetti, un po' lo è; in fondo tutti i pezzi del puzzle alla fine si incastrano esattamente come ci attendevamo sin dall'inizio. Con lo scorrere degli episodi e con il crescere del mio entusiasmo, ho capito, però, che "Bakuman" non è solo retini e inchiostro, ma riesce a coinvolgere così tanto lo spettatore perché racconta un sogno che penso in molti condividano, seppur in campi e in modi diversi; ed è giusto che si concluda nel modo che tutti si attendono: un epilogo diverso avrebbe fatto solo un torto a quelli a cui piace sognare senza soddisfare per questo i più pessimisti.
Ma la vera sorpresa è il fatto che, pur non cambiando impostazione, quest'anime riesce a essere non ripetitivo: quando diventa commedia fa più ridere, quando diventa drammatico crea più suspense; i personaggi preesistenti diventano più interessanti e a essi se ne aggiungono altri di uguale valore.
Ma dove davvero questo Bakuman parte terza stupisce è nella sua capacità di instaurare un dialogo virtuale con lo spettatore introducendo argomenti di cui si è dibattuto per anni e anni nelle varie cerchie di appassionati. Può un manga influenzare la vita di chi lo legge fino a spingerlo a commettere atti illeciti? E se questo succede esso va ritenuto responsabile (e magari censurato) oppure le responsabilità vanno ricercate altrove? Meglio un manga creato tradizionalmente oppure il ricorso a metodi diversi e innovativi garantisce un prodotto migliore? Non mi sono trovato d'accordo, spesso, con le risposte che venivano date, anche perché, purtroppo, l'intento educativo volto a far "esagerare" sul lavoro permane anche in questo terzo capitolo. Ma ciò che veramente conta è la domanda, non il modo in cui i due autori rispondono: la prima è universale, la seconda può cambiare a seconda delle proprie convinzioni e attitudini.
E, dulcis in fundo, la parte sentimentale che giunge finalmente a conclusione. La promessa fatta da Mashiro e Azuki continua a sembrarmi irrealistica e folle ma, devo proprio ammetterlo, i sogni sono tanto più belli quanto più sembrano irrealizzabili. E per me che sono un sentimentale l'epilogo di questa storia è quanto di meglio potessi chiedere.
In definitiva ho quasi solo elogi per questo titolo. A voler trovare il pelo nell'uovo il finale forse è un tantinello affrettato, ma è giusto un motivo valido per assegnargli nove e non dieci. Per il resto confermo che si tratta di un titolo davvero superbo e consiglio vivamente a chi ha visto i primi due capitoli di non perdersi proprio questo: la soddisfazione è garantita.
Bakuman parte terza, però, riesce addirittura a superare i suoi due predecessori e ancora una volta andando contro tutte le mie previsioni, in quanto mi attendevo qualcosa di scontato e ripetitivo come preludio al sospirato finale. Scontato, in effetti, un po' lo è; in fondo tutti i pezzi del puzzle alla fine si incastrano esattamente come ci attendevamo sin dall'inizio. Con lo scorrere degli episodi e con il crescere del mio entusiasmo, ho capito, però, che "Bakuman" non è solo retini e inchiostro, ma riesce a coinvolgere così tanto lo spettatore perché racconta un sogno che penso in molti condividano, seppur in campi e in modi diversi; ed è giusto che si concluda nel modo che tutti si attendono: un epilogo diverso avrebbe fatto solo un torto a quelli a cui piace sognare senza soddisfare per questo i più pessimisti.
Ma la vera sorpresa è il fatto che, pur non cambiando impostazione, quest'anime riesce a essere non ripetitivo: quando diventa commedia fa più ridere, quando diventa drammatico crea più suspense; i personaggi preesistenti diventano più interessanti e a essi se ne aggiungono altri di uguale valore.
Ma dove davvero questo Bakuman parte terza stupisce è nella sua capacità di instaurare un dialogo virtuale con lo spettatore introducendo argomenti di cui si è dibattuto per anni e anni nelle varie cerchie di appassionati. Può un manga influenzare la vita di chi lo legge fino a spingerlo a commettere atti illeciti? E se questo succede esso va ritenuto responsabile (e magari censurato) oppure le responsabilità vanno ricercate altrove? Meglio un manga creato tradizionalmente oppure il ricorso a metodi diversi e innovativi garantisce un prodotto migliore? Non mi sono trovato d'accordo, spesso, con le risposte che venivano date, anche perché, purtroppo, l'intento educativo volto a far "esagerare" sul lavoro permane anche in questo terzo capitolo. Ma ciò che veramente conta è la domanda, non il modo in cui i due autori rispondono: la prima è universale, la seconda può cambiare a seconda delle proprie convinzioni e attitudini.
E, dulcis in fundo, la parte sentimentale che giunge finalmente a conclusione. La promessa fatta da Mashiro e Azuki continua a sembrarmi irrealistica e folle ma, devo proprio ammetterlo, i sogni sono tanto più belli quanto più sembrano irrealizzabili. E per me che sono un sentimentale l'epilogo di questa storia è quanto di meglio potessi chiedere.
In definitiva ho quasi solo elogi per questo titolo. A voler trovare il pelo nell'uovo il finale forse è un tantinello affrettato, ma è giusto un motivo valido per assegnargli nove e non dieci. Per il resto confermo che si tratta di un titolo davvero superbo e consiglio vivamente a chi ha visto i primi due capitoli di non perdersi proprio questo: la soddisfazione è garantita.