Love Live! School Idol Project
A livello di trama, l'anime è molto semplice: Honoka, una studentessa della Otonokizaka Academy, un giorno scopre che la scuola sta per fallire, dato che non ci sono abbastanza studenti, e, per salvare l'istituto, decide di diventare una idol, ma la strada non sarà facile.
In quanto ai personaggi, i miei preferiti sono Umi, una ragazza dai capelli blu e migliore amica di Honoka, Honoka stessa, che non si arrende mai davanti a un ostacolo, e Nico, la presidentessa del Club di Ricerca delle Idol.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, la opening "Bokura wa Ima no Naka de" l'ho trovata bellissima, e vorrei segnalare anche "Start Dash", la canzone che cantano Umi, Honoka e Kotori nel terzo episodio.
In quanto ai personaggi, i miei preferiti sono Umi, una ragazza dai capelli blu e migliore amica di Honoka, Honoka stessa, che non si arrende mai davanti a un ostacolo, e Nico, la presidentessa del Club di Ricerca delle Idol.
Per quanto riguarda il comparto sonoro, la opening "Bokura wa Ima no Naka de" l'ho trovata bellissima, e vorrei segnalare anche "Start Dash", la canzone che cantano Umi, Honoka e Kotori nel terzo episodio.
Ho visto una grande quantità di anime e da tempo erro per il web alla ricerca di qualcosa di originale.
Devo dire che "Love Live!" è un anime molto semplice, ma è la prima volta che sento parlare delle cosiddette idol.
La storia si ambienta nella scuola di Otonokizaka, che a causa del calo delle iscrizioni sta per chiudere. Allora le nostre protagoniste, affezionate a questa illustre scuola, decidono di aiutarla per evitare che cada nell'oblio.
Come storia riesce a calamitare lo spettatore fino alla fine, con un finale inaspettato e avvincente. Il punto di forza sono i personaggi, che sono ben caratterizzati, e le musiche che ho gradito molto.
Un difetto, a mio avviso, è il passaggio impetuoso alla computer grafica, che a volte può infastidire.
Personalmente non ho mai odiato gli anime sobri, perché nonostante la loro semplicità riescono lo stesso a trasmettere emozioni uniche allo spettatore. Un anime che consiglio a tutti.
Devo dire che "Love Live!" è un anime molto semplice, ma è la prima volta che sento parlare delle cosiddette idol.
La storia si ambienta nella scuola di Otonokizaka, che a causa del calo delle iscrizioni sta per chiudere. Allora le nostre protagoniste, affezionate a questa illustre scuola, decidono di aiutarla per evitare che cada nell'oblio.
Come storia riesce a calamitare lo spettatore fino alla fine, con un finale inaspettato e avvincente. Il punto di forza sono i personaggi, che sono ben caratterizzati, e le musiche che ho gradito molto.
Un difetto, a mio avviso, è il passaggio impetuoso alla computer grafica, che a volte può infastidire.
Personalmente non ho mai odiato gli anime sobri, perché nonostante la loro semplicità riescono lo stesso a trasmettere emozioni uniche allo spettatore. Un anime che consiglio a tutti.
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
Mai sentito palare di caso mediatico di successo senza precedenti? In particolare nel mondo degli anime?
Succede che crei qualcosa come un manga o un anime, e praticamente succede l'incredibile: l'anime ottiene un grande seguito e cose come DVD, gadget o qualunque articolo dedicato all'anime in questione va a ruba; se l'anime è musicale, i singoli CD fanno il tutto esaurito in un battito di ciglia, arrivando ai multimedia come video-musicali o concerti dal vivo delle doppiatrici dei personaggi dell'anime in persona, divenendo incredibilmente delle idol.
Per casi come "K-On!" o "The Idolm@ster" (che manco ho visto) sono d'accordo, ma qui si parla di un gruppo idol animato che da un semplice anime è diventato qualcosa di mastodontico, provocando nel giro di pochi mesi un boom multimediale da capogiri (record dei singoli, spariti dagli scaffali, a grandi cifre, video-musicali, arrivando ai concerti delle doppiatrici dal vivo), di cui continuavo a sentire continuamente il nome in giro qua e là, dappertutto. Parlo di "Love Live! School Idol Project" e dei suoi componenti, le μ's (Muse), che alla fine ho deciso di guardare, dopo tante parole di elogio in giro, e vedere se meritavano tale fama; ancora una volta, dovevo dare loro ragione.
Tempi duri per la scuola superiore femminile Otonokizaka, dal momento che il vistoso calo delle iscrizioni (non che le attività dei vari club scolastici abbiano dato risultati concreti) ha comportato la salata decisione di chiudere la scuola, ma ad alcune studentesse la cosa non va per niente giù.
Tra esse troviamo la protagonista, nonché studentessa del secondo anno, Honoka Kosaka, che ama molto la scuola che frequenta (dal momento che anche sua madre la frequentava) e quindi vuole trovare un modo per impedirne la chiusura; passeggiando per strada, capisce perché molte scuole hanno tanto seguito e interesse: le School Idol, ovvero gruppi di idol formate dalle studentesse degli istituti, le quali aumentano l'interesse per le scuole grazie ai loro concerti seguiti su internet e che, in base alle posizioni di gradimento, gareggiano annualmente in un web-concorso dedicato, il Love Live.
Da qui parte la più grande idea della sua vita, ovvero formare un gruppo di School Idol ed esibirsi in modo da poter aumentare l'interesse del suo istituto; ovviamente non può farlo da sola, quindi avrà bisogno di compagne, che troverà, non senza un po' di difficoltà, nelle sue amiche d'infanzia, anche loro del secondo anno, Umi Sonoda e Kotori Minami, e successivamente, dopo un bel po' di problemi e di incomprensioni, in altre sei compagne di scuola, ovvero: Maki Nishikino, Hanayo Koizumi, Rin Hoshizora (tutte e tre del primo anno), Nico Yazawa, Eli Ayase e Nozomi Tojo (tutte e tre del terzo anno). Tutte insieme formeranno il gruppo di School Idol μ's (pronuncia Muse - all'inglese -, poiché ispirate alle nove divinità greche della musica), il cui obbiettivo è attirare abbastanza fan per permettere di far ottenere attenzione alla scuola e quindi permettere l'ingresso di nuovi iscritti, in modo da impedirne la chiusura, e magari, se guadagneranno abbastanza fortuna, riuscire a partecipare al Love Live. Ce la faranno queste nove ragazze dai caratteri molto diversi a raggiungere questi obbiettivi? Sarà la serie a dircelo, ma non sarà facile.
Formare un gruppo di idol non è certo facile, e la serie lo dimostra in molti aspetti, ovvero: interessarsi all'idea, duri allenamenti fisici per le coreografie, trovare melodie e testi per le canzoni, eleggere la leader, e soprattutto ottenere l'attenzione.
Dal momento che molti imprevisti possono mandare all'aria molti piani, la serie punta molto sull'inaspettato, nel corso delle tredici puntate dove non si sa mai cosa può succedere, ma il vero motore di questa serie sono le nove protagoniste.
Ognuna infatti ha il proprio carattere, dalla testarda all'arrogante, dalla timida alla seria ecc., ma il fatto di avere un obbiettivo comune non impedisce certo a queste nove ragazze di volersi molto bene fra loro, seppur con tentativi molto difficili di avvicinarsi fra loro durante la formazione, oltre a cercare di aiutare molte di loro a vincere le proprie paure, come la paura di palcoscenico, a smussare i caratteri negativi come il fare le cose da sola, a vincere la propria timidezza, a non cadere nello sconforto quando le cose vanno male, a non arrendersi mai, a sostenersi a vicenda, a riappacificarsi dopo un litigio, a volersi bene e aiutarsi fra loro. Tutto ciò rende la loro caratterizzazione veramente naturale e sincera.
Ovviamente la serie alterna i toni dalla serietà alla comicità, dalla malinconia alla tranquillità, e via dicendo.
Ed è incredibile che questi elementi rendono "Love Live! School Idol Project" non una serie di ragazze che diventano idol, ma di ragazze che costruiscono un'amicizia basata prima sull'obbiettivo e infine su rapporti sinceri, e tali elementi ne spiegano la fama.
Ma una serie musicale non merita giustizia senza metterci cura nella realizzazione, e, a pensarci, a tal riguardo vi è lo zampino della Sunrise in persona (pensavate che sci-fi e mecha fossero la loro unica specialità? Varietà al potere!), e quindi in ambito grafico si va a meraviglia, usando una grafica curata a puntino sia sugli ambienti, con giochi di luce e colorazione veramente superlativa, sia sui personaggi, con una grande cura nel dettaglio per ciascuna di loro, comprese le labbra in caso di primo piano, umidità degli occhi molto realistica e sudore al momento delle esercitazioni, senza ombra di fanservice. Al momento delle esibizioni entra in scena la CGI Cel-Shading per le animazioni di sfondi e di gruppo, alternando disegni a mano in caso di primi piani.
Ma la musica è musica, e senza di essa dove si va? Dal momento che parliamo di aspiranti idol, se la fanno da loro (o meglio le loro doppiatrici), presentando canzoni che gasano e catturano nel momento i cui partono le note (opening ed ending comprese), oltre ad OST di sottofondo che alternano le vicende.
Niente da dire, le μ's meritano la loro fama. Volete conoscerle? Fate voi, non ve ne pentirete (a mano che non vi piace il genere).
Mai sentito palare di caso mediatico di successo senza precedenti? In particolare nel mondo degli anime?
Succede che crei qualcosa come un manga o un anime, e praticamente succede l'incredibile: l'anime ottiene un grande seguito e cose come DVD, gadget o qualunque articolo dedicato all'anime in questione va a ruba; se l'anime è musicale, i singoli CD fanno il tutto esaurito in un battito di ciglia, arrivando ai multimedia come video-musicali o concerti dal vivo delle doppiatrici dei personaggi dell'anime in persona, divenendo incredibilmente delle idol.
Per casi come "K-On!" o "The Idolm@ster" (che manco ho visto) sono d'accordo, ma qui si parla di un gruppo idol animato che da un semplice anime è diventato qualcosa di mastodontico, provocando nel giro di pochi mesi un boom multimediale da capogiri (record dei singoli, spariti dagli scaffali, a grandi cifre, video-musicali, arrivando ai concerti delle doppiatrici dal vivo), di cui continuavo a sentire continuamente il nome in giro qua e là, dappertutto. Parlo di "Love Live! School Idol Project" e dei suoi componenti, le μ's (Muse), che alla fine ho deciso di guardare, dopo tante parole di elogio in giro, e vedere se meritavano tale fama; ancora una volta, dovevo dare loro ragione.
Tempi duri per la scuola superiore femminile Otonokizaka, dal momento che il vistoso calo delle iscrizioni (non che le attività dei vari club scolastici abbiano dato risultati concreti) ha comportato la salata decisione di chiudere la scuola, ma ad alcune studentesse la cosa non va per niente giù.
Tra esse troviamo la protagonista, nonché studentessa del secondo anno, Honoka Kosaka, che ama molto la scuola che frequenta (dal momento che anche sua madre la frequentava) e quindi vuole trovare un modo per impedirne la chiusura; passeggiando per strada, capisce perché molte scuole hanno tanto seguito e interesse: le School Idol, ovvero gruppi di idol formate dalle studentesse degli istituti, le quali aumentano l'interesse per le scuole grazie ai loro concerti seguiti su internet e che, in base alle posizioni di gradimento, gareggiano annualmente in un web-concorso dedicato, il Love Live.
Da qui parte la più grande idea della sua vita, ovvero formare un gruppo di School Idol ed esibirsi in modo da poter aumentare l'interesse del suo istituto; ovviamente non può farlo da sola, quindi avrà bisogno di compagne, che troverà, non senza un po' di difficoltà, nelle sue amiche d'infanzia, anche loro del secondo anno, Umi Sonoda e Kotori Minami, e successivamente, dopo un bel po' di problemi e di incomprensioni, in altre sei compagne di scuola, ovvero: Maki Nishikino, Hanayo Koizumi, Rin Hoshizora (tutte e tre del primo anno), Nico Yazawa, Eli Ayase e Nozomi Tojo (tutte e tre del terzo anno). Tutte insieme formeranno il gruppo di School Idol μ's (pronuncia Muse - all'inglese -, poiché ispirate alle nove divinità greche della musica), il cui obbiettivo è attirare abbastanza fan per permettere di far ottenere attenzione alla scuola e quindi permettere l'ingresso di nuovi iscritti, in modo da impedirne la chiusura, e magari, se guadagneranno abbastanza fortuna, riuscire a partecipare al Love Live. Ce la faranno queste nove ragazze dai caratteri molto diversi a raggiungere questi obbiettivi? Sarà la serie a dircelo, ma non sarà facile.
Formare un gruppo di idol non è certo facile, e la serie lo dimostra in molti aspetti, ovvero: interessarsi all'idea, duri allenamenti fisici per le coreografie, trovare melodie e testi per le canzoni, eleggere la leader, e soprattutto ottenere l'attenzione.
Dal momento che molti imprevisti possono mandare all'aria molti piani, la serie punta molto sull'inaspettato, nel corso delle tredici puntate dove non si sa mai cosa può succedere, ma il vero motore di questa serie sono le nove protagoniste.
Ognuna infatti ha il proprio carattere, dalla testarda all'arrogante, dalla timida alla seria ecc., ma il fatto di avere un obbiettivo comune non impedisce certo a queste nove ragazze di volersi molto bene fra loro, seppur con tentativi molto difficili di avvicinarsi fra loro durante la formazione, oltre a cercare di aiutare molte di loro a vincere le proprie paure, come la paura di palcoscenico, a smussare i caratteri negativi come il fare le cose da sola, a vincere la propria timidezza, a non cadere nello sconforto quando le cose vanno male, a non arrendersi mai, a sostenersi a vicenda, a riappacificarsi dopo un litigio, a volersi bene e aiutarsi fra loro. Tutto ciò rende la loro caratterizzazione veramente naturale e sincera.
Ovviamente la serie alterna i toni dalla serietà alla comicità, dalla malinconia alla tranquillità, e via dicendo.
Ed è incredibile che questi elementi rendono "Love Live! School Idol Project" non una serie di ragazze che diventano idol, ma di ragazze che costruiscono un'amicizia basata prima sull'obbiettivo e infine su rapporti sinceri, e tali elementi ne spiegano la fama.
Ma una serie musicale non merita giustizia senza metterci cura nella realizzazione, e, a pensarci, a tal riguardo vi è lo zampino della Sunrise in persona (pensavate che sci-fi e mecha fossero la loro unica specialità? Varietà al potere!), e quindi in ambito grafico si va a meraviglia, usando una grafica curata a puntino sia sugli ambienti, con giochi di luce e colorazione veramente superlativa, sia sui personaggi, con una grande cura nel dettaglio per ciascuna di loro, comprese le labbra in caso di primo piano, umidità degli occhi molto realistica e sudore al momento delle esercitazioni, senza ombra di fanservice. Al momento delle esibizioni entra in scena la CGI Cel-Shading per le animazioni di sfondi e di gruppo, alternando disegni a mano in caso di primi piani.
Ma la musica è musica, e senza di essa dove si va? Dal momento che parliamo di aspiranti idol, se la fanno da loro (o meglio le loro doppiatrici), presentando canzoni che gasano e catturano nel momento i cui partono le note (opening ed ending comprese), oltre ad OST di sottofondo che alternano le vicende.
Niente da dire, le μ's meritano la loro fama. Volete conoscerle? Fate voi, non ve ne pentirete (a mano che non vi piace il genere).
Devo ammettere che è con occhi abbastanza scettici che, un anno fa, mi sono accostata a questa serie per via di un'amica. Le acclamazioni della friendlist di Facebook mi convincevano poco, ancor meno mi convinceva il gioco: rhythm game? Definitely not my cup of tea.
Chi l'avrebbe detto che, un anno dopo, avrei accumulato un rewatch completo di entrambe le serie, il film e, in quattro mesi, un discretamente appagante rank 84 sull'applicazione per smartphone?
Cercherò quindi di lasciare da parte le waifu e i costumi 'sbrilluccicosi' per essere il più oggettiva possibile in questa recensione. Premessa fondamentale: se al solo sentir nominare la parola idol storcete il naso, se ritenete il j-pop l'ennesima 'trashata' inascoltabile, se pensate che il moe sia Satana fatto anime, lasciate perdere. "Love Live!" non fa evidentemente per voi.
Honoka Kousaka, studentessa del secondo anno dell'Accademia femminile Otonokizaka, una volta scoperto che la scuola è sul punto di chiudere a causa del basso numero di nuove iscrizioni, è determinata a fare di tutto per salvarla, al punto di arrivare a proporre alle sue amiche più care - Umi Sonoda e Kotori Minami, della stessa classe - di formare un gruppo di school idol. Con il grande successo che le giovani cantanti stanno riscuotendo in quel periodo, Honoka è sicura di riuscire a portare più visibilità alla sua scuola, così da riaccendere l'interesse negli studenti delle medie e impedire la chiusura dell'istituto.
Circa metà serie è incentrata sulla formazione delle μ's, dal nucleo originale nato dalle studentesse del secondo anno sino alla loro composizione definitiva di nove membri. Gli episodi restanti si suddividono tra lo slice of life e il desiderio di arrivare a gareggiare sul palco del Love Live, una sorta di X-Factor per school idol giapponesi.
La trama, non originalissima, deve molto a "K-On!", di cui riprende una notevole quantità di situazioni, dal ritiro nella casa al mare della riccona di turno alle difficoltà nello studio di alcune componenti del gruppo. Tuttavia in "Love Live!" ogni cosa è infinitamente più dinamica, trascinata dalla vitalità frizzante di Honoka, simile in certi tratti eppure antitetica a Yui: i pomeriggi spesi a mangiare dolci e chiacchierare del più e del meno delle Houkago TeaTime vengono qui sostituiti da allenamenti, prove, difficoltà e ostacoli di natura creativa e non. Così, tra colpi di scena non troppo sconvolgenti, la serie giunge al suo finale, anch'esso tutto sommato prevedibile, eppure gradevole e carico di emozioni e nostalgia, perché alla fine il percorso delle μ's è appena iniziato e la strada è ancora lunga, ma guardandosi indietro si possono apprezzare i risultati raggiunti. Confesso di aver versato qualche lacrimuccia in certi passaggi, perché da sportiva posso capire bene la volontà di arrivare lontano, la gioia di trovare persone con cui condividere la propria passione, ma anche la delusione nel non raggiungere l'obbiettivo prefissato e l'amarezza delle sconfitte. Tutte queste emozioni "Love Live!" le comunica a dovere, senza un messaggio finale preciso, ma con il semplice percorso di Honoka da scansafatiche disorganizzata e pigra a leader di un gruppo di school idol in ascesa.
Merito anche dell'allegro e variegato cast di personaggi: simpatie e antipatie sono normali e probabilmente pure prevedibili o volute, ma è innegabile che ciascuna ragazza rivesta un ruolo specifico e fondamentale non solo nella creazione, ma anche nel successo delle μ's. Senza la severità di Eli e di Umi, senza l'affetto materno di Nozomi, senza l'orgoglio di Nico, senza la freddezza di Maki, l'entusiasmo di Rin, la timidezza di Hanayo, la fantasia di Kotori e l'ottimismo di Honoka, le μ's non sarebbero le μ's, e questo è un concetto su cui la serie torna svariate volte, forse il suo stesso fulcro. Ciascuna di loro, per un motivo o per l'altro, decide di unirsi al gruppo di school idol e di seguire il folle progetto di Honoka: chi più convinta, chi meno, ciascuna di loro finirà per sentirsi irrimediabilmente legata alle altre otto ragazze.
Un po' come, inevitabilmente, accade allo spettatore dopo quei tredici, leggerissimi episodi.
Essendo un anime quasi totalmente incentrato sulla musica e la danza, ci si aspetta che questi due aspetti siano particolarmente curati: è senz'altro vero, ma con qualche eccezione.
Le melodie sono studiatissime, ciascuna è sin da subito riconoscibile; sono generalmente tutte quante orecchiabili, ma le preferenze vanno ovviamente a gusti personali. Giusto una o due non mi hanno fatto impazzire ("Wonder Zone" e "Korekara no Someday"), la stragrande maggioranza le ho assolutamente adorate, merito forse anche del gioco correlato. Trovo anzi che, se "K-On!" rimane un pelo migliore per quanto riguarda trama e personaggi, e senz'altro parecchie spanne sopra per il comparto grafico, le musiche di quest'ultimo non siano nemmeno lontanamente paragonabili a quelle di "Love Live!", che vince su quasi tutta la linea (giusto la prima opening e la prima ending di "K-On!" possono forse competere con il livello medio delle school idol).
Stessa attenzione è riposta nelle coreografie, oserei dire di precisione geometrica: non è infatti un caso che le μ's siano nove, e ciò permette la creazione di infinite combinazioni sulla base di schemi a terzetti o a 4+5 (quattro davanti e cinque dietro). Memorabili anche i costumi di scena, in pieno stile idol, pieni di gonnelline a ruota e a balze, tanti fru-fru, ma mai eccessivamente carichi di particolari o carenti di armonia generale.
Tuttavia lo stesso non si può dire delle animazioni, a volte scandalose considerato che l'anime è del 2013: alcuni passaggi risultano legnosi o giusto abbozzati, con una anatomia discutibile che spero verrà corretta e migliorata nel film. Anche i balletti, per la maggior parte in CG, non sono particolarmente gradevoli all'occhio, e si poteva fare certamente di meglio.
"Love Live!" è insomma un prodotto che intrattiene, e lo fa anche discretamente bene, gestendosi magistralmente i dialoghi e i passaggi "verbosi" con l'alternanza di sequenze di danza o di allenamento. La profondità della trama e l'introspezione dei personaggi sono lineari, niente di eccezionale e al contempo niente di noioso o forzato. Si tratta di un prodotto leggero, che non punta a diventare il capolavoro dell'anno, semmai mira ad espandersi sul mercato il più possibile: ci è senz'altro riuscito e, devo dire, con non pochi meriti.
Sette totalmente meritato: se cercate qualcosa di leggero per staccare dalle preoccupazioni quotidiane, lasciatevi trascinare nel tunn... ehm, coinvolgere da queste nove simpatiche ragazze!
Chi l'avrebbe detto che, un anno dopo, avrei accumulato un rewatch completo di entrambe le serie, il film e, in quattro mesi, un discretamente appagante rank 84 sull'applicazione per smartphone?
Cercherò quindi di lasciare da parte le waifu e i costumi 'sbrilluccicosi' per essere il più oggettiva possibile in questa recensione. Premessa fondamentale: se al solo sentir nominare la parola idol storcete il naso, se ritenete il j-pop l'ennesima 'trashata' inascoltabile, se pensate che il moe sia Satana fatto anime, lasciate perdere. "Love Live!" non fa evidentemente per voi.
Honoka Kousaka, studentessa del secondo anno dell'Accademia femminile Otonokizaka, una volta scoperto che la scuola è sul punto di chiudere a causa del basso numero di nuove iscrizioni, è determinata a fare di tutto per salvarla, al punto di arrivare a proporre alle sue amiche più care - Umi Sonoda e Kotori Minami, della stessa classe - di formare un gruppo di school idol. Con il grande successo che le giovani cantanti stanno riscuotendo in quel periodo, Honoka è sicura di riuscire a portare più visibilità alla sua scuola, così da riaccendere l'interesse negli studenti delle medie e impedire la chiusura dell'istituto.
Circa metà serie è incentrata sulla formazione delle μ's, dal nucleo originale nato dalle studentesse del secondo anno sino alla loro composizione definitiva di nove membri. Gli episodi restanti si suddividono tra lo slice of life e il desiderio di arrivare a gareggiare sul palco del Love Live, una sorta di X-Factor per school idol giapponesi.
La trama, non originalissima, deve molto a "K-On!", di cui riprende una notevole quantità di situazioni, dal ritiro nella casa al mare della riccona di turno alle difficoltà nello studio di alcune componenti del gruppo. Tuttavia in "Love Live!" ogni cosa è infinitamente più dinamica, trascinata dalla vitalità frizzante di Honoka, simile in certi tratti eppure antitetica a Yui: i pomeriggi spesi a mangiare dolci e chiacchierare del più e del meno delle Houkago TeaTime vengono qui sostituiti da allenamenti, prove, difficoltà e ostacoli di natura creativa e non. Così, tra colpi di scena non troppo sconvolgenti, la serie giunge al suo finale, anch'esso tutto sommato prevedibile, eppure gradevole e carico di emozioni e nostalgia, perché alla fine il percorso delle μ's è appena iniziato e la strada è ancora lunga, ma guardandosi indietro si possono apprezzare i risultati raggiunti. Confesso di aver versato qualche lacrimuccia in certi passaggi, perché da sportiva posso capire bene la volontà di arrivare lontano, la gioia di trovare persone con cui condividere la propria passione, ma anche la delusione nel non raggiungere l'obbiettivo prefissato e l'amarezza delle sconfitte. Tutte queste emozioni "Love Live!" le comunica a dovere, senza un messaggio finale preciso, ma con il semplice percorso di Honoka da scansafatiche disorganizzata e pigra a leader di un gruppo di school idol in ascesa.
Merito anche dell'allegro e variegato cast di personaggi: simpatie e antipatie sono normali e probabilmente pure prevedibili o volute, ma è innegabile che ciascuna ragazza rivesta un ruolo specifico e fondamentale non solo nella creazione, ma anche nel successo delle μ's. Senza la severità di Eli e di Umi, senza l'affetto materno di Nozomi, senza l'orgoglio di Nico, senza la freddezza di Maki, l'entusiasmo di Rin, la timidezza di Hanayo, la fantasia di Kotori e l'ottimismo di Honoka, le μ's non sarebbero le μ's, e questo è un concetto su cui la serie torna svariate volte, forse il suo stesso fulcro. Ciascuna di loro, per un motivo o per l'altro, decide di unirsi al gruppo di school idol e di seguire il folle progetto di Honoka: chi più convinta, chi meno, ciascuna di loro finirà per sentirsi irrimediabilmente legata alle altre otto ragazze.
Un po' come, inevitabilmente, accade allo spettatore dopo quei tredici, leggerissimi episodi.
Essendo un anime quasi totalmente incentrato sulla musica e la danza, ci si aspetta che questi due aspetti siano particolarmente curati: è senz'altro vero, ma con qualche eccezione.
Le melodie sono studiatissime, ciascuna è sin da subito riconoscibile; sono generalmente tutte quante orecchiabili, ma le preferenze vanno ovviamente a gusti personali. Giusto una o due non mi hanno fatto impazzire ("Wonder Zone" e "Korekara no Someday"), la stragrande maggioranza le ho assolutamente adorate, merito forse anche del gioco correlato. Trovo anzi che, se "K-On!" rimane un pelo migliore per quanto riguarda trama e personaggi, e senz'altro parecchie spanne sopra per il comparto grafico, le musiche di quest'ultimo non siano nemmeno lontanamente paragonabili a quelle di "Love Live!", che vince su quasi tutta la linea (giusto la prima opening e la prima ending di "K-On!" possono forse competere con il livello medio delle school idol).
Stessa attenzione è riposta nelle coreografie, oserei dire di precisione geometrica: non è infatti un caso che le μ's siano nove, e ciò permette la creazione di infinite combinazioni sulla base di schemi a terzetti o a 4+5 (quattro davanti e cinque dietro). Memorabili anche i costumi di scena, in pieno stile idol, pieni di gonnelline a ruota e a balze, tanti fru-fru, ma mai eccessivamente carichi di particolari o carenti di armonia generale.
Tuttavia lo stesso non si può dire delle animazioni, a volte scandalose considerato che l'anime è del 2013: alcuni passaggi risultano legnosi o giusto abbozzati, con una anatomia discutibile che spero verrà corretta e migliorata nel film. Anche i balletti, per la maggior parte in CG, non sono particolarmente gradevoli all'occhio, e si poteva fare certamente di meglio.
"Love Live!" è insomma un prodotto che intrattiene, e lo fa anche discretamente bene, gestendosi magistralmente i dialoghi e i passaggi "verbosi" con l'alternanza di sequenze di danza o di allenamento. La profondità della trama e l'introspezione dei personaggi sono lineari, niente di eccezionale e al contempo niente di noioso o forzato. Si tratta di un prodotto leggero, che non punta a diventare il capolavoro dell'anno, semmai mira ad espandersi sul mercato il più possibile: ci è senz'altro riuscito e, devo dire, con non pochi meriti.
Sette totalmente meritato: se cercate qualcosa di leggero per staccare dalle preoccupazioni quotidiane, lasciatevi trascinare nel tunn... ehm, coinvolgere da queste nove simpatiche ragazze!
Dopo una serie di video musicali, nasce finalmente nel 2013 l'anime di "Love Live! School Idol Project", prodotto dallo studio Sunrise.
Nella serie, l'accademia Otonokizaka sta per chiudere a causa dello scarso numero di iscrizioni. Una studentessa della scuola, Honoka Kosaka, per evitare che ciò avvenga, deciderà di formare un gruppo di School Idol assieme alle sue amiche Umi Sonoda e Kotori Minami, a cui poi si uniranno altri sei membri, fino a formare le µ's.
Lo scopo della realizzazione dell'anime è, fin dalle prime battute, evidente. Dopo infatti molti special che sono riusciti a vendere musica, le nostre idol sono riuscite a raccogliere un'enorme quantità di fan, tanto che un manga, due serie anime, un OAV, altri special e un film erano inevitabili. L'intento commerciale è quindi dietro l'angolo, tuttavia l'anime di "Love Live!" riesce ad essere più di questo: sebbene palesemente ispirato a "K-On!", la serie riesce a intrattenere seguendo le normali linee base di uno slice of life a tema musicale. Ripeto, l'originalità non sprizza da tutti i pori, tant'è che non mancheranno le gite al mare, personaggi che si ammalano, esami da superare per poter svolgere le attività del club e così via, ma la semplicità delle situazioni, l'energia e simpatia dei personaggi e le coinvolgenti esibizioni rendono "Love Live!" un prodotto più che sufficiente. La comicità è ben dosata, così come le vicende più serie che caratterizzeranno la fine dell'anime e che contribuiranno a farne non solo un anime commerciale, meramente realizzato all'unico scopo di intrattenere e soddisfare i fan più sfegatati. Diciamo che il motivo per cui ho apprezzato abbastanza questa serie lo devo, come ho detto prima, anche alle nostre idol protagoniste. Un piccolo particolare è che le loro personalità sono state scelte mediante sondaggio, quindi alcuni stereotipi sono inevitabili: la tipa timida, quella diffidente e all'inizio scostante, la presidentessa del consiglio studentesco severa, e addirittura una che parla inserendo sempre "nyaa" nelle frasi. Tuttavia, i personaggi risultano comunque molto simpatici, capaci di farsi amare non solo per il loro aspetto, prime fra tutte Honoka, che avrà ampio spazio soprattutto negli ultimi episodi, in cui dimostrerà di meritarsi appieno il titolo di leader delle µ's. Anche le altre ragazze sono state approfondite abbastanza, anche se Kotori lo è stata un po' troppo - sarà che la sua voce esageratamente moe non mi garba molto - e Rin troppo poco o quasi per nulla, ma abbiamo un'altra serie davanti. Non mancherà poi il subtext yuri - precisando che dei maschi non c'è neanche l'ombra - e la cosa non può che farmi piacere, palpate di Nozomi a parte.
Passando al lato tecnico, il character design è ben fatto e subisce pochi cali, forse un po' fastidiosa la CG adoperata per le esibizioni. Anche le OST sono davvero orecchiabili, molto meritato il terzo posto ai NekoAwards, mentre tra le canzoni ho apprezzato l'ending, "No Brand Girls" e soprattutto "START:DASH!!". C'è da dire che il genere musicale delle µ's non è tra i miei preferiti, forse per i toni troppo moe.
Tirando le somme, "Love Live!" non ha quasi nulla da lamentare e neanche una mole eccessiva di aspetti da lodare, ma grazie ad elementi molto semplici riesce a farsi apprezzare. Consigliato agli amanti dello slice of life e, scusate se mi ripeto, a quelli del genere moe. Se lo guardate per la musica, assicuratevi di non odiare le vocine kawaii delle nostre µ's. Il voto finale è 7.
Nella serie, l'accademia Otonokizaka sta per chiudere a causa dello scarso numero di iscrizioni. Una studentessa della scuola, Honoka Kosaka, per evitare che ciò avvenga, deciderà di formare un gruppo di School Idol assieme alle sue amiche Umi Sonoda e Kotori Minami, a cui poi si uniranno altri sei membri, fino a formare le µ's.
Lo scopo della realizzazione dell'anime è, fin dalle prime battute, evidente. Dopo infatti molti special che sono riusciti a vendere musica, le nostre idol sono riuscite a raccogliere un'enorme quantità di fan, tanto che un manga, due serie anime, un OAV, altri special e un film erano inevitabili. L'intento commerciale è quindi dietro l'angolo, tuttavia l'anime di "Love Live!" riesce ad essere più di questo: sebbene palesemente ispirato a "K-On!", la serie riesce a intrattenere seguendo le normali linee base di uno slice of life a tema musicale. Ripeto, l'originalità non sprizza da tutti i pori, tant'è che non mancheranno le gite al mare, personaggi che si ammalano, esami da superare per poter svolgere le attività del club e così via, ma la semplicità delle situazioni, l'energia e simpatia dei personaggi e le coinvolgenti esibizioni rendono "Love Live!" un prodotto più che sufficiente. La comicità è ben dosata, così come le vicende più serie che caratterizzeranno la fine dell'anime e che contribuiranno a farne non solo un anime commerciale, meramente realizzato all'unico scopo di intrattenere e soddisfare i fan più sfegatati. Diciamo che il motivo per cui ho apprezzato abbastanza questa serie lo devo, come ho detto prima, anche alle nostre idol protagoniste. Un piccolo particolare è che le loro personalità sono state scelte mediante sondaggio, quindi alcuni stereotipi sono inevitabili: la tipa timida, quella diffidente e all'inizio scostante, la presidentessa del consiglio studentesco severa, e addirittura una che parla inserendo sempre "nyaa" nelle frasi. Tuttavia, i personaggi risultano comunque molto simpatici, capaci di farsi amare non solo per il loro aspetto, prime fra tutte Honoka, che avrà ampio spazio soprattutto negli ultimi episodi, in cui dimostrerà di meritarsi appieno il titolo di leader delle µ's. Anche le altre ragazze sono state approfondite abbastanza, anche se Kotori lo è stata un po' troppo - sarà che la sua voce esageratamente moe non mi garba molto - e Rin troppo poco o quasi per nulla, ma abbiamo un'altra serie davanti. Non mancherà poi il subtext yuri - precisando che dei maschi non c'è neanche l'ombra - e la cosa non può che farmi piacere, palpate di Nozomi a parte.
Passando al lato tecnico, il character design è ben fatto e subisce pochi cali, forse un po' fastidiosa la CG adoperata per le esibizioni. Anche le OST sono davvero orecchiabili, molto meritato il terzo posto ai NekoAwards, mentre tra le canzoni ho apprezzato l'ending, "No Brand Girls" e soprattutto "START:DASH!!". C'è da dire che il genere musicale delle µ's non è tra i miei preferiti, forse per i toni troppo moe.
Tirando le somme, "Love Live!" non ha quasi nulla da lamentare e neanche una mole eccessiva di aspetti da lodare, ma grazie ad elementi molto semplici riesce a farsi apprezzare. Consigliato agli amanti dello slice of life e, scusate se mi ripeto, a quelli del genere moe. Se lo guardate per la musica, assicuratevi di non odiare le vocine kawaii delle nostre µ's. Il voto finale è 7.
"Love Live!" è proprio quel che appare. Alcuni cercheranno di dire il contrario, addurranno timide e labili argomentazioni per dimostrare che dietro alla facciata di questo prodotto esiste qualcosa d'altro, ma, in fondo, anche loro sono ben consci che quest'atteggiamento altro non è che semplice autodifesa, tentativo di scampare le critiche altrui e il giudizio di sé stessi. D'altronde ciò che lo studio Sunrise voleva creare non era certo un'idra a nove teste dagli occhi di Medusa, capace di ipnotizzare milioni di individui sparsi per il globo con faccine moe e sorrisi kawaii; o meglio, probabilmente non pensavano di esserne capaci. Eppure, il simulacro aureo delle nove "μ's", l'idolo pagano cui sempre più adepti rivolgono le loro preghiere, miete vittime più velocemente di un'epidemia di colera in una bidonville.
Ma "Love Live!" in sé non ne ha poi troppe di colpe, ha dato al mercato esattamente quello che il mercato richiedeva, più faccine moe e più sorrisi kawaii; dovranno pur campare anche alla Sunrise. Non sono più i tempi in cui l'otaku medio si accontentava di vedere un ragazzino complessato pilotare un robot in cerca di riscatto, giacché una trama e una sceneggiatura che siano coerenti - originali o innovative sarebbe chiedere troppo - sono facilmente sostituibili, senza eccessivo sforzo intellettuale, da un seno prosperoso in un corpo da lolita, per citare la veneranda "Suzumiya". Comunque, dai, bisogna riconoscerlo, le canzoni sono orecchiabili; forse non carine, ma orecchiabili sì, almeno per la maggior parte, ed è quello che non affossa la serie. Sulle voci qualcosa da ridire ci sarebbe, ma ricadremmo nel circolo vizioso dell'invettiva anti-moe che un po' come l'oggetto della sua inquisizione ha saturato blog e piattaforme di ogni genere; limitiamoci a dire che si poteva scegliere di meglio. Se c'è invece una cosa che non va, è sicuramente il comparto grafico, ma non tanto il chara design, ci mancherebbe, quello è very extra moe, ma le animazioni, diamine, siamo nel 2013 e ancora non si riesce a mettere in piedi una computer grafica che risulti meno dolorosa per gli occhi di un gancio di Clemente Russo.
Eppure il successo è arrivato, anzi, sembra che "Love Live!" fosse esattamente ciò che il mercato stava aspettando, quasi come se "Suzumiya" nel suo vangelo ne avesse annunciato in modo più o meno recondito la venuta e vi avesse affidato la propria intera eredità. Quel che gli otaku hanno visto è stato un nuovo culto, ma agli occhi dei super partes, "Love Live!" è ancora una volta esattamente quel che appare, un lampo abbagliante dal quale i più si lasciano accecare in una sorta di eutanasia della mente, ma il cui bagliore è solo atto a mascherare la serie di rovinose cadute che la serie, a braccetto con l'animazione dei suoi tempi, inevitabilmente compie.
Ma "Love Live!" in sé non ne ha poi troppe di colpe, ha dato al mercato esattamente quello che il mercato richiedeva, più faccine moe e più sorrisi kawaii; dovranno pur campare anche alla Sunrise. Non sono più i tempi in cui l'otaku medio si accontentava di vedere un ragazzino complessato pilotare un robot in cerca di riscatto, giacché una trama e una sceneggiatura che siano coerenti - originali o innovative sarebbe chiedere troppo - sono facilmente sostituibili, senza eccessivo sforzo intellettuale, da un seno prosperoso in un corpo da lolita, per citare la veneranda "Suzumiya". Comunque, dai, bisogna riconoscerlo, le canzoni sono orecchiabili; forse non carine, ma orecchiabili sì, almeno per la maggior parte, ed è quello che non affossa la serie. Sulle voci qualcosa da ridire ci sarebbe, ma ricadremmo nel circolo vizioso dell'invettiva anti-moe che un po' come l'oggetto della sua inquisizione ha saturato blog e piattaforme di ogni genere; limitiamoci a dire che si poteva scegliere di meglio. Se c'è invece una cosa che non va, è sicuramente il comparto grafico, ma non tanto il chara design, ci mancherebbe, quello è very extra moe, ma le animazioni, diamine, siamo nel 2013 e ancora non si riesce a mettere in piedi una computer grafica che risulti meno dolorosa per gli occhi di un gancio di Clemente Russo.
Eppure il successo è arrivato, anzi, sembra che "Love Live!" fosse esattamente ciò che il mercato stava aspettando, quasi come se "Suzumiya" nel suo vangelo ne avesse annunciato in modo più o meno recondito la venuta e vi avesse affidato la propria intera eredità. Quel che gli otaku hanno visto è stato un nuovo culto, ma agli occhi dei super partes, "Love Live!" è ancora una volta esattamente quel che appare, un lampo abbagliante dal quale i più si lasciano accecare in una sorta di eutanasia della mente, ma il cui bagliore è solo atto a mascherare la serie di rovinose cadute che la serie, a braccetto con l'animazione dei suoi tempi, inevitabilmente compie.
Riassumo così il mio giudizio su "Love Live!": senza infamia né lode, con un quid in più legato all'ottima resa grafica.
Incuriosito dalle fanfare che lo volevano degno erede del noto "K-On!" (di cui ammetto di essere fan), mi sono avvicinato a "Love Live!" con attese miste e un po' contraddittorie. Da un lato, l'auspicio di un refresh delle sensazioni che la saga delle quattro musiciste mi avevano lasciato, fronteggiato però dall'approccio autoimposto di non voler 'pretendere' lo stesso grado di coinvolgimento.
In "Love Live!" i richiami a "K-On!" sono effettivamente molteplici e più o meno riusciti: il carattere e la personalità dei personaggi, nonché la loro somiglianza grafica; la musica come minimo comun denominatore; una struttura degli episodi e degli archi narrativi abbastanza sovrapponibile, ecc. La versione animata dello School Idol Project ripercorre il tragitto del predecessore, limitandosi ad aggiungere due temi specifici - il salvataggio della scuola e il contest finale - alla trama di un tipico slice of life/commedia scolastica no-sense. A mio parere però il risultato è in 'tono minore' rispetto all'opera di Kakifly per almeno due motivi strutturali.
Innanzitutto, dati i tempi contingentati di una stagione di tredici episodi, ma anche di una singola puntata, nove eroine sono troppo pesanti da gestire e, consentitemelo, da amare. In "Love Live!" si è tentato di esplorare il singolo personaggio, penetrando nella sua dimensione più intima - la presenza di episodi monografici è emblematica - ottenendo però il solo effetto di appesantire il flusso narrativo complessivo. Al contrario, un pregio di "K-On!" è invece il non soffermarsi sul carattere e sulla morale dei diversi protagonisti, affidandosi completamente all'alchimia generata dalle loro interazioni. La scelta più adatta in un genere dove comicità e tenerezza moe sono padrone indiscusse del palcoscenico.
Il secondo elemento a favore delle quattro musiciste è invece legato ai miei meri gusti personali (quindi per definizione opinabile). Uno dei pregi di "Love Live!", come lo è di "K-On!", è il comparto sonoro e musicale. Ma a differenza delle atmosfere un po' più occidentali delle OST di "K-On!", il genere troppo 'pop' di "Love Live!" non mi è piaciuto.
Il punto di forza di "Love Live!" è da ricercare più nella tecnica di animazione che nei contenuti. La qualità delle immagini, la fluidità dei movimenti e la cura dei particolari danno indubbiamente una marcia in più all'intero progetto, facendone un vanto della recente produzione nipponica.
Incuriosito dalle fanfare che lo volevano degno erede del noto "K-On!" (di cui ammetto di essere fan), mi sono avvicinato a "Love Live!" con attese miste e un po' contraddittorie. Da un lato, l'auspicio di un refresh delle sensazioni che la saga delle quattro musiciste mi avevano lasciato, fronteggiato però dall'approccio autoimposto di non voler 'pretendere' lo stesso grado di coinvolgimento.
In "Love Live!" i richiami a "K-On!" sono effettivamente molteplici e più o meno riusciti: il carattere e la personalità dei personaggi, nonché la loro somiglianza grafica; la musica come minimo comun denominatore; una struttura degli episodi e degli archi narrativi abbastanza sovrapponibile, ecc. La versione animata dello School Idol Project ripercorre il tragitto del predecessore, limitandosi ad aggiungere due temi specifici - il salvataggio della scuola e il contest finale - alla trama di un tipico slice of life/commedia scolastica no-sense. A mio parere però il risultato è in 'tono minore' rispetto all'opera di Kakifly per almeno due motivi strutturali.
Innanzitutto, dati i tempi contingentati di una stagione di tredici episodi, ma anche di una singola puntata, nove eroine sono troppo pesanti da gestire e, consentitemelo, da amare. In "Love Live!" si è tentato di esplorare il singolo personaggio, penetrando nella sua dimensione più intima - la presenza di episodi monografici è emblematica - ottenendo però il solo effetto di appesantire il flusso narrativo complessivo. Al contrario, un pregio di "K-On!" è invece il non soffermarsi sul carattere e sulla morale dei diversi protagonisti, affidandosi completamente all'alchimia generata dalle loro interazioni. La scelta più adatta in un genere dove comicità e tenerezza moe sono padrone indiscusse del palcoscenico.
Il secondo elemento a favore delle quattro musiciste è invece legato ai miei meri gusti personali (quindi per definizione opinabile). Uno dei pregi di "Love Live!", come lo è di "K-On!", è il comparto sonoro e musicale. Ma a differenza delle atmosfere un po' più occidentali delle OST di "K-On!", il genere troppo 'pop' di "Love Live!" non mi è piaciuto.
Il punto di forza di "Love Live!" è da ricercare più nella tecnica di animazione che nei contenuti. La qualità delle immagini, la fluidità dei movimenti e la cura dei particolari danno indubbiamente una marcia in più all'intero progetto, facendone un vanto della recente produzione nipponica.
Lo "School Idol Project" è un progetto multimediale che inizia nel 2010 con lo scopo di creare un gruppo di idol scolastiche, e usarlo per proporre brani pop attraverso la creazione di CD musicali e videoclip. Successivamente, visto lo spropositato successo, sono stati creati un manga e due serie anime. "Love Live" è la prima di queste serie ed è composta da tredici episodi.
La storia è ambientata nella scuola superiore Otonokizaka, che per via della carenza di iscritti rischia di chiudere. Al fine di attirare nuovi studenti, Honoka Kousaka decide di creare un gruppo di school idol; assieme a lei iniziano questo progetto Kotori e Umi, le sue migliori amiche. La scalata verso il successo non è facile, infatti, come prevedibile, alla loro prima esibizione, tenuta all'interno della scuola, non si è presentato praticamente nessuno. Nei giorni successivi e per i motivi più svariati altre ragazze si uniranno al gruppo fino a diventare un totale di nove e formare le μ's (Muse). Per aumentare la propria notorietà le μ's decidono di partecipare al Love Live, un evento a livello nazionale dove gruppi di school idol provenienti da varie scuole gareggiano per diventare le migliori; per poter partecipare tuttavia bisogna essere nella top 20 di un'apposita classifica, stilata in base al numero di fan di ogni gruppo. Riusciranno le μ's ad aggiudicarsi questo premio e ad evitare la chiusura della scuola?
La trama è molto semplice e, nonostante l'obbiettivo finale sia prefissato, ogni episodio è fine a sé stesso e solitamente i problemi vengono risolti entro la sua fine. Le protagoniste sono tutte simpatiche e ottimamente caratterizzate sin dall'inizio. Honoka, che può essere inquadrata come protagonista principale, in realtà non si differenzia molto dalle altre come livello di caratterizzazione, questo a dimostrazione che per ognuno dei membri è stato svolto un ottimo lavoro.
Una pecca di questa serie è la totale assenza del genere maschile, che infatti non viene mai mostrato, non solo all'interno della scuola, ma neanche fra il pubblico.
Dal punto di vista tecnico, com'è facile immaginare, il lavoro è ottimo, a partire dalla grafica e dall'ottimo character design. Punto forte dell'anime sono ovviamente le canzoni che le μ's cantano e ballano nei vari spettacoli; sotto questo aspetto ogni pezzo è orecchiabile e le coreografiche sono rese ottimamente.
In conclusione, un'opera che oggettivamente parlando non è nulla di così speciale, ma che per qualche strano motivo è riuscita a catturarmi in maniera incredibile. Mi sento di consigliarla a tutti, specialmente a coloro che cercano un anime leggero e divertente.
La storia è ambientata nella scuola superiore Otonokizaka, che per via della carenza di iscritti rischia di chiudere. Al fine di attirare nuovi studenti, Honoka Kousaka decide di creare un gruppo di school idol; assieme a lei iniziano questo progetto Kotori e Umi, le sue migliori amiche. La scalata verso il successo non è facile, infatti, come prevedibile, alla loro prima esibizione, tenuta all'interno della scuola, non si è presentato praticamente nessuno. Nei giorni successivi e per i motivi più svariati altre ragazze si uniranno al gruppo fino a diventare un totale di nove e formare le μ's (Muse). Per aumentare la propria notorietà le μ's decidono di partecipare al Love Live, un evento a livello nazionale dove gruppi di school idol provenienti da varie scuole gareggiano per diventare le migliori; per poter partecipare tuttavia bisogna essere nella top 20 di un'apposita classifica, stilata in base al numero di fan di ogni gruppo. Riusciranno le μ's ad aggiudicarsi questo premio e ad evitare la chiusura della scuola?
La trama è molto semplice e, nonostante l'obbiettivo finale sia prefissato, ogni episodio è fine a sé stesso e solitamente i problemi vengono risolti entro la sua fine. Le protagoniste sono tutte simpatiche e ottimamente caratterizzate sin dall'inizio. Honoka, che può essere inquadrata come protagonista principale, in realtà non si differenzia molto dalle altre come livello di caratterizzazione, questo a dimostrazione che per ognuno dei membri è stato svolto un ottimo lavoro.
Una pecca di questa serie è la totale assenza del genere maschile, che infatti non viene mai mostrato, non solo all'interno della scuola, ma neanche fra il pubblico.
Dal punto di vista tecnico, com'è facile immaginare, il lavoro è ottimo, a partire dalla grafica e dall'ottimo character design. Punto forte dell'anime sono ovviamente le canzoni che le μ's cantano e ballano nei vari spettacoli; sotto questo aspetto ogni pezzo è orecchiabile e le coreografiche sono rese ottimamente.
In conclusione, un'opera che oggettivamente parlando non è nulla di così speciale, ma che per qualche strano motivo è riuscita a catturarmi in maniera incredibile. Mi sento di consigliarla a tutti, specialmente a coloro che cercano un anime leggero e divertente.
"Love Live!" è un anime musicale, uscito nel 2013 e composto da tredici episodi. Ribadisco subito che, nonostante l'enorme successo di questa serie e il fatto che io stesso l'abbia trovata comunque piacevole, non la considero assolutamente un capolavoro. Non mi piace il genere, ma è riuscita comunque ad appassionarmi e, per questo motivo, credo che rappresenti comunque un'opera valida. Lo stile è classico e, per certi versi, anche il messaggio di fondo che vuole comunicare non è niente di nuovo... classica forza dell'amicizia che riesce a vincere contro qualsiasi difficoltà. Insomma, un pochino troppo idealizzato per i miei gusti, ma, in fin dei conti, sapevo benissimo di fronte a cosa mi sarei trovato.
Tutto incomincia quando la scuola superiore Otonikizaka di Tokyo annuncia la sua prossima chiusura. Ci sono troppi pochi iscritti e i fondi, di conseguenza, non bastano per mandare avanti tutta la struttura. I tre anni seguenti sarebbero stati gli ultimi, dopodiché la scuola avrebbe spirato il suo ultimo respiro, affondando insieme ai ricordi di numerose generazioni di ragazzi. Honoka però non vuole arrendersi e insieme alle sue due amiche, Kotori e Umi, cerca in tutti i modi uno stratagemma per salvare in qualche modo la scuola. E lo trova, anche se questo risulterà alquanto particolare. Infatti in quegli anni stanno andando molto di moda le school idol, gruppi di cantanti/ballerine, appartenenti a una determinata scuola, che gareggiano tra di loro a suon di concerti. La Otonikizaka non ne possiede, ma Honoka è sempre in tempo a crearne uno lei, così da attirare nuove studentesse e aumentare il numero di iscritti per l'anno seguente: unica via per poter aprire uno spiraglio alla sopravvivenza della scuola. La strada è impervia, ma dopo una lunga serie di fatiche, Honoka e compagne riescono a creare un gruppo di idol sempre più numeroso, fino a raggiungere il fatidico numero di nove membri: ecco nate le "μ's".
In questa sfilata di ragazze, che si avvicendano una per volta a diventare idol, lo spettatore non può che sedersi, osservare il menù e scegliere tra le nove fanciulle a disposizione. Ognuna viene analizzata nel dettaglio, scrutandone l'anima e osservando i problemi che sta vivendo e, ovviamente, il modo in cui riesce a superarli grazie al resto del gruppo. Il lavoro di squadra è essenziale, guai a chi cerca di fare qualcosa singolarmente. In fin dei conti è questo il bello, quanto utopistico messaggio che "Love Live!" vuole trasmettere. Niente di male, ma, in caso di trama deludente, l'avrei criticato con maggiore intensità.
E dunque continuiamo ad ammirare le nostre cantanti e il loro duro cammino verso la gara della vita. Personalmente, tra le tante, le mie preferite sono Maki, la bella e introversa pianista, capace di tirar fuori gli artigli e mostrare tutto il suo caratteraccio. L'altra è Umi, la spalla destra di Honoka (nel vero senso della parola), la tipica perfettina, pignola e brava a scuola, che, tuttavia, nasconde un cuore pieno di cioccolato.
Un punto negativo, come d'altra parte vale per tutti gli altri anime di tal genere, è l'apparente scomparsa del genere maschile. Mi è parso di scorgere metà faccia del padre di Honoka, ma niente di più. Non è che mi manchino i maschi o chissà cosa, semplicemente trovo assurdo che si passi da anime harem (in cui di ragazze ce ne sono fin troppe) a queste serie, dove invece il globo terrestre appare popolato unicamente da belle fanciulle.
La grafica è molto bella e i vari personaggi sono rappresentati in maniera precisa e originale. Molta attenzione viene dedicata ai paesaggi, sempre pronti ad esplodere in un miriade di colori quando le "μ's" incominciano una canzone. Fermiamoci un attimo proprio su questo punto, perché devo riscontrare una pecca abbastanza rilevante, che ha suscitato nel sottoscritto non poco ribrezzo. Se normalmente i disegni appaiono "normali", durante i vari spettacoli tutto cambia, in peggio. Il computer sembra regnare incontrastato e, non solo le ballerine sembrano manichini, ma si muovono anche come tali. Insomma, personalmente avrei mantenuto la grafica classica.
Carine le musiche e discreto il doppiaggio. Anche la regia è abbastanza buona.
Dunque non mi rimane che trarre le conclusioni di questa recensione: "Love Live!" è un anime interessante che, sebbene non rappresenti uno dei miei stili preferiti, riesce comunque a coinvolgere e appassionare. Forse è un pochino troppo melenso in alcuni momenti, mentre in altri mostra una passionalità esagerata, ma, d'altro canto, è un classico per questi anime.
Nelle ultime puntate la tensione aumenta incredibilmente, culminando in un finale che, tutto sommato, era poco prevedibile. Niente paura, perché chiunque avesse apprezzato quest'opera, può comodamente rimanere seduto davanti al computer e ammirare anche la seconda stagione. Coloro che invece non sono riusciti a gradirla... pazienza.
Voto finale: 7
Tutto incomincia quando la scuola superiore Otonikizaka di Tokyo annuncia la sua prossima chiusura. Ci sono troppi pochi iscritti e i fondi, di conseguenza, non bastano per mandare avanti tutta la struttura. I tre anni seguenti sarebbero stati gli ultimi, dopodiché la scuola avrebbe spirato il suo ultimo respiro, affondando insieme ai ricordi di numerose generazioni di ragazzi. Honoka però non vuole arrendersi e insieme alle sue due amiche, Kotori e Umi, cerca in tutti i modi uno stratagemma per salvare in qualche modo la scuola. E lo trova, anche se questo risulterà alquanto particolare. Infatti in quegli anni stanno andando molto di moda le school idol, gruppi di cantanti/ballerine, appartenenti a una determinata scuola, che gareggiano tra di loro a suon di concerti. La Otonikizaka non ne possiede, ma Honoka è sempre in tempo a crearne uno lei, così da attirare nuove studentesse e aumentare il numero di iscritti per l'anno seguente: unica via per poter aprire uno spiraglio alla sopravvivenza della scuola. La strada è impervia, ma dopo una lunga serie di fatiche, Honoka e compagne riescono a creare un gruppo di idol sempre più numeroso, fino a raggiungere il fatidico numero di nove membri: ecco nate le "μ's".
In questa sfilata di ragazze, che si avvicendano una per volta a diventare idol, lo spettatore non può che sedersi, osservare il menù e scegliere tra le nove fanciulle a disposizione. Ognuna viene analizzata nel dettaglio, scrutandone l'anima e osservando i problemi che sta vivendo e, ovviamente, il modo in cui riesce a superarli grazie al resto del gruppo. Il lavoro di squadra è essenziale, guai a chi cerca di fare qualcosa singolarmente. In fin dei conti è questo il bello, quanto utopistico messaggio che "Love Live!" vuole trasmettere. Niente di male, ma, in caso di trama deludente, l'avrei criticato con maggiore intensità.
E dunque continuiamo ad ammirare le nostre cantanti e il loro duro cammino verso la gara della vita. Personalmente, tra le tante, le mie preferite sono Maki, la bella e introversa pianista, capace di tirar fuori gli artigli e mostrare tutto il suo caratteraccio. L'altra è Umi, la spalla destra di Honoka (nel vero senso della parola), la tipica perfettina, pignola e brava a scuola, che, tuttavia, nasconde un cuore pieno di cioccolato.
Un punto negativo, come d'altra parte vale per tutti gli altri anime di tal genere, è l'apparente scomparsa del genere maschile. Mi è parso di scorgere metà faccia del padre di Honoka, ma niente di più. Non è che mi manchino i maschi o chissà cosa, semplicemente trovo assurdo che si passi da anime harem (in cui di ragazze ce ne sono fin troppe) a queste serie, dove invece il globo terrestre appare popolato unicamente da belle fanciulle.
La grafica è molto bella e i vari personaggi sono rappresentati in maniera precisa e originale. Molta attenzione viene dedicata ai paesaggi, sempre pronti ad esplodere in un miriade di colori quando le "μ's" incominciano una canzone. Fermiamoci un attimo proprio su questo punto, perché devo riscontrare una pecca abbastanza rilevante, che ha suscitato nel sottoscritto non poco ribrezzo. Se normalmente i disegni appaiono "normali", durante i vari spettacoli tutto cambia, in peggio. Il computer sembra regnare incontrastato e, non solo le ballerine sembrano manichini, ma si muovono anche come tali. Insomma, personalmente avrei mantenuto la grafica classica.
Carine le musiche e discreto il doppiaggio. Anche la regia è abbastanza buona.
Dunque non mi rimane che trarre le conclusioni di questa recensione: "Love Live!" è un anime interessante che, sebbene non rappresenti uno dei miei stili preferiti, riesce comunque a coinvolgere e appassionare. Forse è un pochino troppo melenso in alcuni momenti, mentre in altri mostra una passionalità esagerata, ma, d'altro canto, è un classico per questi anime.
Nelle ultime puntate la tensione aumenta incredibilmente, culminando in un finale che, tutto sommato, era poco prevedibile. Niente paura, perché chiunque avesse apprezzato quest'opera, può comodamente rimanere seduto davanti al computer e ammirare anche la seconda stagione. Coloro che invece non sono riusciti a gradirla... pazienza.
Voto finale: 7
Premessa: io amo gli anime seinen a sfondo scolastico e quindi non potevo non amare anche questo anime. La trama dell'anime è molto semplice: Honoka Kosaka ama la sua scuola e quando viene a sapere che sta per chiudere non può restare con le mani in mano, quindi decide di aprire un club di school idol per far sì che la gente conosca il loro gruppo e di conseguenza si iscriva alla loro scuola. Non fatevi troppo ingannare dalla semplicità della trama, che può sembrare anche un po' noiosa, l'anime è molto più "complesso". Ovviamente Honoka non troverà subito tutti i membri e sarà anche difficile per lei proprio aprire il club.
Io personalmente ho amato tutti i personaggi, soprattutto Nozomi: ognuna esprime una personalità diversa e insieme formano un gruppo affiatato che non puoi non amare.
Canzoni, balli, costumi, grafica eccellenti. Consiglio vivamente questo anime alle persone che, come me, amano gli anime scolastici, leggeri, musicali. Guardatelo, ne vale la pena.
Io personalmente ho amato tutti i personaggi, soprattutto Nozomi: ognuna esprime una personalità diversa e insieme formano un gruppo affiatato che non puoi non amare.
Canzoni, balli, costumi, grafica eccellenti. Consiglio vivamente questo anime alle persone che, come me, amano gli anime scolastici, leggeri, musicali. Guardatelo, ne vale la pena.
Prima di cominciare la recensione di questo anime ritengo doveroso cercare di riassumere sinteticamente i tratti fondamentali di questo progetto in modo da spiegare di cosa si tratta anche a chi ancora non lo sapesse.
Lo "school idol project" comincia nell'agosto del 2010 su iniziativa del Magazine "ASCII Media Works". Dopo aver introdotto la storia e i suoi personaggi i redattori di questa rivista si sono premurati di dare una spiegazione più dettagliata del nuovo progetto: l'intento era quello di creare un gruppo di idol scolastiche in formato manga ed usarlo per proporre brani pop attraverso la creazione di una serie di video e cd musicali; solo successivamente sarebbe seguita una trasposizione delle vicende del gruppo in modalità manga prima ed anime poi. Ma la cosa non finisce qui: per "ingolosire" l'utenza, la rivista proponeva la partecipazione del lettore alla creazione del gruppo attraverso una serie di sondaggi e concorsi tramite cellulare. L'idea era quella di creare una classifica di popolarità fra i nove componenti del gruppo che avrebbero avuto effetti diretti sulle scelte di produzione: ad esempio il personaggio arrivato al primo posto in un dato concorso sarà in prima fila e nella posizione centrale nel video musicale prodotto successivamente. Anche nella scelta del nome del gruppo l'utenza è stata interpellata appositamente.
Da allora, se non mi è sfuggito nulla, sono stati prodotti cinque video musicali con tutti e nove i componenti, più altri a cui partecipano soltanto alcuni membri del gruppo (ci sarebbe da parlare anche di questo particolare ma non voglio dilungarmi troppo); il manga è cominciato nel 2012 e l'anno successivo abbiamo la produzione di questo anime.
Il progetto ha avuto decisamente successo, tanto che le μ's (è questo il nome che è scelto per questo gruppo) sono state portate in concerto da artiste in carne ed ossa (probabilmente dalle stesse ragazze che prestavano le voci alle cantanti ma non posso dirlo con sicurezza) e su youtube impazzano diverse versioni cosplay. E seppure in occidente un progetto del genere sarebbe improponibile, anche qui non mancano gli estimatori dato che ho potuto vedere diverse imitazioni da parte di ragazze delle nostre parti.
Fatta questa indispensabile premessa, partiamo con la recensione vera e propria. La trama: l'istituto superiore Otonokizaka rischia di essere chiuso a causa dei pochi iscritti; per cercare di salvare la propria scuola le tre studentesse Honoka, Umi e Kotori decidono di diventare delle "school idols" al fine di aumentare il numero delle iscrizioni. Il gruppo, originariamente composto da tre persone, si allargherà progressivamente fino a raggiungere le nove unità. Per il resto Love live! è un classico slice of life che racconta le vicende, le avventure ed i problemi di queste ragazze intervallandole, ovviamente, con parti prettamente musicali nelle quali vengono mostrate le esibizioni delle μ's.
Come struttura ed in molti dei suoi personaggi questo anime ricorda moltissimo K-on! con la differenza che il gruppo di ragazze qui è decisamente più attivo e meno pigro delle proprie controparti. La sceneggiatura non è articolatissima ma risulta semplice e gradevole, adatta ad uno spettatore che vuole spendere qualche ora in modo piacevole e senza troppi pensieri. Il difetto fondamentale, invece, è lo stesso che già avevo rilevato per K-on!: con un mondo fatto di sole donne l'anime tende a limitare troppo il proprio potenziale, diventa un po' irrealistico ed alla lunga finisce per generare un po' di noia. Love live! è un anime il cui fine è solo quello di promuovere le canzoni e forse la presenza di qualche possibile coinvolgimento amoroso può essere stato ritenuto controproducente così come accade nel mondo reale; ma la presenza di qualche soggetto maschile avrebbe reso più interessante anche l'anime oltre che le canzoni.
I brani proposti da quelle che io ho definito come le "cantanti animate" sono piacevoli come al solito ma di questo ho già discusso nelle recensioni relative ai vari video musicali per cui non mi dilungherò oltre in questa sede.
L'apparato grafico è buono; l'aspetto delle ragazze si ispira a criteri classici in cui differenziare il colore dei capelli, la pettinatura e l'abbigliamento è fondamentale per consentire allo spettatore di distinguere e riconoscere ogni singolo personaggio.
In definitiva "Love Live!" si dimostra un anime senza grosse pretese ma piacevole e rilassante. Non mi aspettavo granché all'inizio, per cui sono positivamente sorpreso. Ovviamente non è e non può essere un capolavoro per cui il mio giudizio è positivo ma senza esagerare.
Lo "school idol project" comincia nell'agosto del 2010 su iniziativa del Magazine "ASCII Media Works". Dopo aver introdotto la storia e i suoi personaggi i redattori di questa rivista si sono premurati di dare una spiegazione più dettagliata del nuovo progetto: l'intento era quello di creare un gruppo di idol scolastiche in formato manga ed usarlo per proporre brani pop attraverso la creazione di una serie di video e cd musicali; solo successivamente sarebbe seguita una trasposizione delle vicende del gruppo in modalità manga prima ed anime poi. Ma la cosa non finisce qui: per "ingolosire" l'utenza, la rivista proponeva la partecipazione del lettore alla creazione del gruppo attraverso una serie di sondaggi e concorsi tramite cellulare. L'idea era quella di creare una classifica di popolarità fra i nove componenti del gruppo che avrebbero avuto effetti diretti sulle scelte di produzione: ad esempio il personaggio arrivato al primo posto in un dato concorso sarà in prima fila e nella posizione centrale nel video musicale prodotto successivamente. Anche nella scelta del nome del gruppo l'utenza è stata interpellata appositamente.
Da allora, se non mi è sfuggito nulla, sono stati prodotti cinque video musicali con tutti e nove i componenti, più altri a cui partecipano soltanto alcuni membri del gruppo (ci sarebbe da parlare anche di questo particolare ma non voglio dilungarmi troppo); il manga è cominciato nel 2012 e l'anno successivo abbiamo la produzione di questo anime.
Il progetto ha avuto decisamente successo, tanto che le μ's (è questo il nome che è scelto per questo gruppo) sono state portate in concerto da artiste in carne ed ossa (probabilmente dalle stesse ragazze che prestavano le voci alle cantanti ma non posso dirlo con sicurezza) e su youtube impazzano diverse versioni cosplay. E seppure in occidente un progetto del genere sarebbe improponibile, anche qui non mancano gli estimatori dato che ho potuto vedere diverse imitazioni da parte di ragazze delle nostre parti.
Fatta questa indispensabile premessa, partiamo con la recensione vera e propria. La trama: l'istituto superiore Otonokizaka rischia di essere chiuso a causa dei pochi iscritti; per cercare di salvare la propria scuola le tre studentesse Honoka, Umi e Kotori decidono di diventare delle "school idols" al fine di aumentare il numero delle iscrizioni. Il gruppo, originariamente composto da tre persone, si allargherà progressivamente fino a raggiungere le nove unità. Per il resto Love live! è un classico slice of life che racconta le vicende, le avventure ed i problemi di queste ragazze intervallandole, ovviamente, con parti prettamente musicali nelle quali vengono mostrate le esibizioni delle μ's.
Come struttura ed in molti dei suoi personaggi questo anime ricorda moltissimo K-on! con la differenza che il gruppo di ragazze qui è decisamente più attivo e meno pigro delle proprie controparti. La sceneggiatura non è articolatissima ma risulta semplice e gradevole, adatta ad uno spettatore che vuole spendere qualche ora in modo piacevole e senza troppi pensieri. Il difetto fondamentale, invece, è lo stesso che già avevo rilevato per K-on!: con un mondo fatto di sole donne l'anime tende a limitare troppo il proprio potenziale, diventa un po' irrealistico ed alla lunga finisce per generare un po' di noia. Love live! è un anime il cui fine è solo quello di promuovere le canzoni e forse la presenza di qualche possibile coinvolgimento amoroso può essere stato ritenuto controproducente così come accade nel mondo reale; ma la presenza di qualche soggetto maschile avrebbe reso più interessante anche l'anime oltre che le canzoni.
I brani proposti da quelle che io ho definito come le "cantanti animate" sono piacevoli come al solito ma di questo ho già discusso nelle recensioni relative ai vari video musicali per cui non mi dilungherò oltre in questa sede.
L'apparato grafico è buono; l'aspetto delle ragazze si ispira a criteri classici in cui differenziare il colore dei capelli, la pettinatura e l'abbigliamento è fondamentale per consentire allo spettatore di distinguere e riconoscere ogni singolo personaggio.
In definitiva "Love Live!" si dimostra un anime senza grosse pretese ma piacevole e rilassante. Non mi aspettavo granché all'inizio, per cui sono positivamente sorpreso. Ovviamente non è e non può essere un capolavoro per cui il mio giudizio è positivo ma senza esagerare.
Cosa fareste se veniste a sapere che la vostra scuola rischia di chiudere per mancanza di nuovi iscritti? Forse diventare school idol non sarebbe la prima idea che verrebbe in mente a noi occidentali, ma è ciò che Honoka Kousaka pianifica, ispirata dal successo di un analogo gruppo chiamato "A-RISE" molto popolare tra gli studenti delle scuole superiori. Per creare un club di idol nella propria scuola non esiterà a coinvolgere prima le migliori amiche Umi e Kotori, e successivamente altre compagne fino a creare un gruppo di nove ragazze, con lo scopo di aumentare l'appeal della propria scuola e attirare così un maggior numero di studenti delle scuole medie.
Come si può intuire, la trama di base è molto semplice: la chiusura della scuola è un pretesto per avviare la storia, anche se continuerà ad essere la motivazione principale delle ragazze a diventare idol fin quasi alla fine della serie; tutte hanno caratteri molto ben definiti (e, devo aggiungere, non eccessivamente stereotipati), ma anche per via del numero ridotto di episodi solo ad alcune viene dedicato qualche approfondimento. Ottimo invece il character design, che aiuta molto a definire le personalità delle ragazze ed è molto ben realizzato.
In un anime del genere poi, non si può non citare la musica. Tutte le soundtrack di sottofondo a mio parere sono molto ben fatte, non sono invadenti eppure molte di loro rimangono impresse nella memoria dello spettatore anche dopo avere visto un episodio; tutte in generale impostano bene l'atmosfera delle scene, sia che si tratti di momenti comici che di avvenimenti più drammatici.
A confronto con le musiche di sottofondo, le canzoni cantate dalle ragazze sono un po' generiche e in generale anche se carine non mi hanno particolarmente colpita. Le uniche eccezioni sono state la opening e la ending, perfettamente in linea con il tono dell'anime, e la canzone che segna l'inizio della carriera delle ragazze come idol: "Start Dash!!". Le doppiatrici in generale fanno un ottimo lavoro come cantanti, anche se devo dire che Aya Uchida con i suoi acuti non si può proprio sentire! Tra le migliori per me Yoshino Nanjou (cantante dei fripSide e doppiatrice di Eri) e la sconosciuta (almeno per me) Pile, doppiatrice di Maki.
In conclusione, "Love Live!" è un anime che non tradisce le aspettative iniziali: senza pretendere di essere profondo, ci racconta una storia semplice e leggera, con una conclusione che in realtà lascia trasparire un possibile seguito. Come serie mi ha divertita e mai annoiata, pertanto mi sento di consigliarla a tutti e di darle un bell'otto.
Come si può intuire, la trama di base è molto semplice: la chiusura della scuola è un pretesto per avviare la storia, anche se continuerà ad essere la motivazione principale delle ragazze a diventare idol fin quasi alla fine della serie; tutte hanno caratteri molto ben definiti (e, devo aggiungere, non eccessivamente stereotipati), ma anche per via del numero ridotto di episodi solo ad alcune viene dedicato qualche approfondimento. Ottimo invece il character design, che aiuta molto a definire le personalità delle ragazze ed è molto ben realizzato.
In un anime del genere poi, non si può non citare la musica. Tutte le soundtrack di sottofondo a mio parere sono molto ben fatte, non sono invadenti eppure molte di loro rimangono impresse nella memoria dello spettatore anche dopo avere visto un episodio; tutte in generale impostano bene l'atmosfera delle scene, sia che si tratti di momenti comici che di avvenimenti più drammatici.
A confronto con le musiche di sottofondo, le canzoni cantate dalle ragazze sono un po' generiche e in generale anche se carine non mi hanno particolarmente colpita. Le uniche eccezioni sono state la opening e la ending, perfettamente in linea con il tono dell'anime, e la canzone che segna l'inizio della carriera delle ragazze come idol: "Start Dash!!". Le doppiatrici in generale fanno un ottimo lavoro come cantanti, anche se devo dire che Aya Uchida con i suoi acuti non si può proprio sentire! Tra le migliori per me Yoshino Nanjou (cantante dei fripSide e doppiatrice di Eri) e la sconosciuta (almeno per me) Pile, doppiatrice di Maki.
In conclusione, "Love Live!" è un anime che non tradisce le aspettative iniziali: senza pretendere di essere profondo, ci racconta una storia semplice e leggera, con una conclusione che in realtà lascia trasparire un possibile seguito. Come serie mi ha divertita e mai annoiata, pertanto mi sento di consigliarla a tutti e di darle un bell'otto.
"Love Live!" è un anime creato come parte del progetto "School Idol Project". Si tratta per l'appunto di un progetto multimediale che vede per protagoniste un gruppo di idol virtuali. E' stato creato un gruppo musicale, le "μ's" (il cui nome va letto Muse) di nove ragazze e sono usciti diversi cd con le loro canzoni. I videoclip di queste canzoni sono tutti brevi cortometraggi animati in cui le belle idol cantano e ballano canzoni di tipo j-pop in un tripudio di luci e colori mentre sfoggiano sorrisi e pose kawaii. Da qua alla serie anime il passo è stato breve.
Hanno preso le nove ragazze, le hanno messe in una scuola femminile e hanno creato una trama semplice ma comunque efficace, è il gioco è fatto.
Nella storia della serie anime, la scuola frequentata dalle protagoniste rischia la chiusura a causa dell'insufficiente numero di nuovi studenti iscritti. Per evitare questo, l'energica Honoka convince le sue due più care amiche, Umi e Kotori a formare un gruppo di idol scolastiche, e tramite le loro esibizione portare visibilità alla scuola. Nel corso dei vari episodi altre ragazze si uniranno al gruppo, fino ad arrivare ad essere in nove. Oltre alla scuola da salvare, le ragazze decidono di partecipare ad un contest chiamato "Love Live!" in cui molti gruppi di idol provenienti da altre scuole si sfidano in popolarità.
La storia è tutta qua, come detto è parecchio semplice, quasi banale, ma funziona. Le ragazze cantano, ballano, scherzano tra di loro, imparano a fidarsi le une dell'altre, superano difficoltà, condividono gioie e dolori…
La narrazione è piuttosto semplice e molto lineare, ogni tanto c'è qualche colpo di scena, ma è tutto abbastanza prevedibile, non per questo però gli episodi sono meno belli da guardare.
I disegni sono molto migliorati rispetto a quelli visti nei video musicali, e la cura riservata alle animazioni dei balletti è maggiore e si nota.
Nel corso della serie tante sono le belle canzoni che si potranno ascoltare, tutte accompagnate da una bella coreografia, di cui già la opening fornisce un ottimo preview di quello che troveremo negli episodi. Le ragazze sono tutte molto carine e differenziate tra loro, e accontentano più o meno tutti: c'è la timida, la sportiva, l'energica, la senpai matura, ecc.
Di sicuro "Love Live!" non è un anime che resterà negli annali della storia, tuttavia a me è piaciuto molto e la visione di un episodio mi metteva di buon umore, e per me è questo che deve fare un anime: intrattenere e divertire. Secondo me "Love Live!" centra il suo obiettivo e pertanto mi sento di consigliarlo a chi cerca uno svago accompagnato ad una storia che parla di amicizia e che ha per sottofondo delle belle canzoni.
Hanno preso le nove ragazze, le hanno messe in una scuola femminile e hanno creato una trama semplice ma comunque efficace, è il gioco è fatto.
Nella storia della serie anime, la scuola frequentata dalle protagoniste rischia la chiusura a causa dell'insufficiente numero di nuovi studenti iscritti. Per evitare questo, l'energica Honoka convince le sue due più care amiche, Umi e Kotori a formare un gruppo di idol scolastiche, e tramite le loro esibizione portare visibilità alla scuola. Nel corso dei vari episodi altre ragazze si uniranno al gruppo, fino ad arrivare ad essere in nove. Oltre alla scuola da salvare, le ragazze decidono di partecipare ad un contest chiamato "Love Live!" in cui molti gruppi di idol provenienti da altre scuole si sfidano in popolarità.
La storia è tutta qua, come detto è parecchio semplice, quasi banale, ma funziona. Le ragazze cantano, ballano, scherzano tra di loro, imparano a fidarsi le une dell'altre, superano difficoltà, condividono gioie e dolori…
La narrazione è piuttosto semplice e molto lineare, ogni tanto c'è qualche colpo di scena, ma è tutto abbastanza prevedibile, non per questo però gli episodi sono meno belli da guardare.
I disegni sono molto migliorati rispetto a quelli visti nei video musicali, e la cura riservata alle animazioni dei balletti è maggiore e si nota.
Nel corso della serie tante sono le belle canzoni che si potranno ascoltare, tutte accompagnate da una bella coreografia, di cui già la opening fornisce un ottimo preview di quello che troveremo negli episodi. Le ragazze sono tutte molto carine e differenziate tra loro, e accontentano più o meno tutti: c'è la timida, la sportiva, l'energica, la senpai matura, ecc.
Di sicuro "Love Live!" non è un anime che resterà negli annali della storia, tuttavia a me è piaciuto molto e la visione di un episodio mi metteva di buon umore, e per me è questo che deve fare un anime: intrattenere e divertire. Secondo me "Love Live!" centra il suo obiettivo e pertanto mi sento di consigliarlo a chi cerca uno svago accompagnato ad una storia che parla di amicizia e che ha per sottofondo delle belle canzoni.