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menelito

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7,5
La trama in generale è carina e l'idea di base l'ho trovata particolarmente azzeccata, perché ci si può rispecchiare facilmente con la questione dell'insonnia, in quanto non è affatto una cosa fuori dal mondo... Unico punto a sfavore, secondo me, ad un certo punto sembra che si perda un po' il filo logico e che la questione dell'insonnia finisca fortemente in secondo piano. A mio avviso, un peccato. Inoltre, alcuni episodi sembrano aprire la strada al potenziale inizio di archi narrativi che (almeno nell'anime) rimangono tali: potenziali e mai sviluppati. Di nuovo, un peccato. Ma, al di là di ciò che non si è fatto, quello che ho potuto vedere nei tredici episodi di questa serie mi ha lasciato complessivamente soddisfatto, i personaggi hanno storie e comportamenti che non possono non ispirare simpatia e il loro rapporto è assurdamente dolce.
Disegni buoni, mi piace parecchio il design dei personaggi, leggermente diverso dai classici tratti dei protagonisti anime, hanno entrambi un po' l'aria di essere delle comparse. E invece... Da sottolineare i doppiatori, soprattutto quello maschile in alcune scene ha un'espressività che mi ha colpito positivamente. Buone anche le musiche.
In sostanza, ho ben poco di cui lamentarmi. Bella storia!


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_Hachiko_

Episodi visti: 13/13 --- Voto 7
Forse la solita storia d'amore tra due ragazzi, forse l'ennesima serie che culmina con un'avventura nella seconda parte dell'opera in cui sboccia l'amore tra i due protagonisti. Tuttavia, inizialmente non sembra così, sembra esserci qualcosa di nuovo: l'insonnia. Non è una passione a legare i protagonisti, bensì ciò che i due odiano, ciò che i due ritengono essere una loro unicità, eppure proprio da essa nasce un'amicizia che si evolverà fino a diventare amore. Tutto sommato, la storia rimane prevedibile dalla seconda metà in poi, dove accade ben poco e il ritmo rallenta rispetto ai primi episodi dove i protagonisti, oltre a far conoscenza tra di loro, trovano un gruppo di amici con cui condividere le avventure del proprio club.
Il problema dell'insonnia tuttavia non viene scavato a fondo e viene lasciato in secondo piano nella seconda metà della serie. Non proprio un punto di forza, che fa sì che l'originalità dell'opera vada a perdersi verso la fine.

Nei meriti della scrittura della sceneggiatura non vi è nulla da dire, credibile e ben scritta, senza eccedere nel grottesco (e non è l'obiettivo dell'opera) e senza risultare troppo meccanico. Infatti i due personaggi hanno una loro personalità che riesce ad emergere episodio dopo episodio.
Una lode speciale bisogna darla al montaggio: mi è rimasto impresso un passaggio molto toccante, quello del primo bacio che si danno i due protagonisti. All'inquadratura del loro bacio segue uno stacco e l'inquadratura di due onde che si infrangono, con l'effetto sonoro di un "clap" che va a riprendere il rumore delle labbra dei due personaggi. Non è l'unica trovata della serie, che da questo punto di vista risulta essere sopra la media rispetto a tutti gli scolastici sentimentali.
Punto debole della serie è la lentezza e la mancanza di eventi che rende la serie incentrata unicamente al viaggio-vacanza degli ultimi episodi. I personaggi secondari sono lasciati al caso, senza che diano il loro apporto alla storia, fatta eccezione per Yui Shiromaru, colei che ha insegnato le basi della fotografia al protagonista Ganta.
Tecnicamente e dal punto di vista della messa in scena siamo di fronte a una produzione in stile studio system hollywoodiano, ovvero una delle tante serie di Liden Films destinata a sfruttamento commerciale. Questa casa di produzione realizza decine di serie all'anno, per questo motivo la qualità tecnica è quella che è, ma alla fine sufficiente.

La serie rimane una delle tante di questo genere tanto esplorato dai registi giapponesi, seppur con qualche novità dal punto di vista della trama, e qualche chicca nel montaggio e nel sonoro. Non si tratta di una delle migliori opere del genere scolastico-sentimentale, ma neanche di una delle peggiori, siamo al centro.

Di seguito le valutazioni.
Scrittura filmica: soggetto 68/100; sceneggiatura 70/100; essenzialità, coerenza e ridondanza informazioni 9/10.
Messa in scena: character design 40/50; doppiaggio 7/10; sfondi e fondali 7/10; animazione tecnica, fotografia e luci 33/50.
Colonna sonora: canzoni 8/10; musica e rumori 24/30.
Montaggio: montaggio, ritmo, tecnica 25/30.
Analisi critica: originalità, spirito critico e significati 66/100.
Totale: 357/500, ovvero 70,4.


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Kondo

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
“Insomniacs After School” è davvero una bella sorpresa.
Nakami e Magari hanno una cosa in comune: soffrono entrambi, per motivi diversi, di insonnia. Si conosceranno nel vecchio osservatorio astronomico scolastico che diventerà per loro un rifugio dove trovare riposo, nuovi interessi e, chissà, forse qualcos’altro...

Ci sono alcuni aspetti in particolare che mi hanno reso questa visione molto piacevole.
Innanzitutto il tema dell’opera (l’insonnia) non è, come spesso accade, un semplice pretesto buttato lì giusto per dare l’occasione di incontro ai due protagonisti, per poi essere abbandonato velocemente. Viene effettivamente approfondito e diventa centrale nella narrazione.
La cosa interessante è che anche nelle fasi “slice of life” il tema ricompare ogni tanto, sentiamo il disagio che comporta l’insonnia, come la stanchezza, il mal di testa, le difficoltà sociali. I protagonisti ne scopriranno le cause e proveranno vari rimedi che li avvicineranno sempre di più, facendola diventare un’occasione per scoprire un mondo tutto loro. Un mondo che diventerà sempre più “notturno”, il che renderà affascinanti le ambientazioni e le immagini.

Un’altra cosa che ho apprezzato molto è il fatto che entrambi i personaggi sono persone normali.
Lui non è il classico imbranato/sfigato/emarginato, è invece un ragazzo molto intelligente e che ha anche carattere, è abbastanza solitario ma per via proprio del suo disturbo che lo rende insofferente.
Lei non è la classica ‘mega-gnocca’ popolare, è una ragazza normalissima acqua e sapone, carina il giusto.
Sono entrambi persone positive e nessuno dei due ha la timidezza/stupidità patologica snervante delle romcom. Il loro è un rapporto che si sviluppa gradualmente in modo molto credibile, e questo aiuta tanto nell’empatia con i personaggi.

A un certo punto questa loro condizione fa sbocciare una nuova passione, quella per la fotografia. E devo dire che anche questa è stata una piacevole sorpresa, perché, senza dilungarsi troppo in noiosi ‘spiegoni’, questo nuovo tema della fotografia viene trattato in maniera seria, fornendo tramite il personaggio della senpai Shiromaru alcune informazioni tecniche realistiche e interessanti. Sono anche dettagli come questi a dare profondità alla storia.

Il finale l’ho trovato splendido. So che l’arco narrativo rispetto al manga è a metà, dunque potrebbe essere che venga fatta una seconda stagione (o magari un film conclusivo, come si usa ultimamente), ma vi dico che personalmente potrebbe tranquillamente finire così, perché la conclusione è proprio bella e sognante.

Che dire? Consigliatissimo a tutti gli amanti del genere romance.


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esseci

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8
"Insomniacs After School" ha rappresentato per me una delle più piacevoli sorprese della primavera 2023 in tema di anime, sia per la storia narrata e i personaggi, sia per il comparto tecnico veramente notevole, con un chara design morbido e realistico (con primi piani dei visi e degli occhi/sguardi molto belli), e fondali molto dettagliati e definiti anche nei particolari, animazioni fluide e colori forse un po' saturi e vividi, ma anche molto piacevoli alla vista. Come anche le musiche, con una opening orecchiabile ("Itsu Aetara", cantata da Aiko) e una ending che mi è piaciuta tantissimo ("Lapse" degli Homecomings).
Sebbene classificabile anche come rom-com scolastica, credo che sia soprattutto uno slice of life come non ne vedevo da tempo, con l'ulteriore aspetto positivo che tra i vari temi tratta in modo piuttosto credibile la passione per la fotografia, soprattutto per quella astronomica, con lunghe esposizioni in condizioni di luce scarsa o nulla.

L'anime è tratto dall'omonimo manga scritto e illustrato da Makoto Ojiro, serializzato sulla rivista Weekly Big Comic Spirits di Shogakukan dal 2019 al 2023 e raccolto in quattordici volumi e 125 capitoli. Parimenti è stato girato anche un film live action che è uscito in Giappone a giugno 2023. Il manga ha vinto il Mando Kobayashi Manga Grand Prix 2023.
L'anime non poteva arrivare a coincidere con il termine della storia del manga (che ho messo nel mirino per leggerlo) e ha la particolarità ripresa dal manga di nominare gli episodi con i nomi di costellazioni (non sempre...). L'anime è stato prodotto da Liden Films sotto la regia di Yuki Ikeda con il chara design di Yuki Fukuda e le musiche di Yūki Hayashi.

La trama è piuttosto semplice: due studenti delle scuole superiori scoprono casualmente che soffrono entrambi di insonnia. Da questo incipit piuttosto inusuale, parte la storia piuttosto semplice e normale di come i due protagonisti e compagni di classe Nakami e Magari iniziano a solidarizzare e a diventare sempre più amici proprio per la loro incapacità di riuscire a dormire di notte.
E l'anime riesce a rendere bene il loro problema, soprattutto negli episodi iniziali, in cui escono di soppiatto dalle loro case per girovagare per la città di Nanao (Prefettura di Ishikawa) e trascorrere la notte fino al mattino, cominciando a conoscersi e apprezzarsi.

I primi episodi sono davvero particolari e molto slice of life: i due che in classe quasi non si parlavano scoprono il loro problema nell'osservatorio astronomico abbandonato della scuola che frequentano: Nakami è un ragazzo serio, studioso e introverso, Magari è una ragazza estroversa, dolce e spensierata, e una volta che si rivelano reciprocamente il loro problema, iniziano a pensare di ricostituire il club di astronomia, maturando nel contempo un'amicizia reciproca che li porterà progressivamente ad avvicinarsi sempre più.

Come ho scritto, le loro scorribande notturne sono molto poetiche e significative. Sono due ragazzi "normali", hanno in comune il segreto della loro insonnia (solo più avanti e verso la fine riveleranno anche le motivazioni), non ci sono melodrammi, tragedie, personaggi caratterizzati in modo eccessivo. Potrebbe essere una normale interazione tra ragazzi che imparano a conoscersi e ad aprirsi l'una verso l'altro in un modo naturale, credibile, senza intromissioni o gli equivoci tanto cari all'animazione del genere. Resta la timidezza di fondo di due ragazzi di sedici anni che tuttavia diventa sempre meno marcata man mano che i due si frequentano e conoscono, fino a un epilogo tanto dolce quanto inevitabile dato il percorso seguito dai due studenti.

Sicuramente, un elemento di originalità della serie è rappresentato dalle ambientazioni "notturne". Nella notte i due parlano, interagiscono, scattano fotografie e si addormentano. Non c'è nessun altro che interferisce tra di loro, e la notte rappresenta un vero e proprio set a loro riservato, in cui l'oscurità li protegge, ma evidenza anche i loro sentimenti e la loro bellezza di essere due ragazzi accomunati non solo dallo stesso "inconfessabile" problema ma anche dalla loro reciproca "complementarietà", in cui l'uno compensa e completa l'altra.

È inutile evidenziare che certe scene in cui i due, esausti dall'insonnia, si addormentano vicini, con Magari che si rilassa e abbandona completamente al sonno, ascoltando i battiti del cuore di Nakami, quanto di più dolce e romantico si possa vedere in una rom-com.
In più, la notte rende tutta l'ambientazione omogenea, in cui le stelle e le luci spiccano in modo più preponderante, per passare alla percezione del trascorrere del tempo che risulta più lento, compassato, riflessivo. La vita notturna in ambientazione esterna dei due rende il ritmo lento, focalizzato sui due senza interferenze ma mai noioso. L'anime è riuscito a creare un’atmosfera comunque coinvolgente, nonostante l'assenza dei dialoghi, grazie alla ottima comunicazione non verbale tra i personaggi.

Fino quasi alla fine, sebbene le loro avventure intrattengano e talvolta divertano, resta parzialmente insoddisfatta la curiosità circa le cause che hanno determinato la loro condizione di insonni, lasciando sempre il dubbio che si potesse arrivare anche a un futuro con un plot twist "tragico".

Un accenno a uno dei miei hobby: la fotografia. È il primo anime in cui mi capita di vedere trattato e gestito un argomento un po' di nicchia come la fotografia, con particolare riguardo a quella digitale astronomica e notturna. La circostanza che Nakami utilizzi una reflex digitale di un noto brand che possiedo anche io, con tanti riferimenti all'impostazione della macchina fotografica per le foto in condizioni di luce scarsa o completo buio, permette di trattare informazioni e dati tutto sommato veritieri, che mi hanno fatto apprezzare ulteriormente la cura con cui è stato scritto l'anime, senza lasciare nulla al caso, anche a riguardo di un argomento così particolare.

I personaggi secondari restano invece sullo sfondo e poco approfonditi. Forse gli unici che emergono un po' sono la professoressa Usako Kurashiki, che si dimostra molto comprensiva e desiderosa di aiutare proprio Nakami e Magari, e la ex studentessa Yui Shiromaru, stravagante ma anche tanto paziente nello spiegare a Nakami i rudimenti della fotografia notturna in cui lei eccelle particolarmente.

"Insomniacs After School" si è rivelata pertanto come una tipica rom-com scolastica che parte dal pretesto originale dell’insonnia per creare una trama romantica in un contesto che in genere non è molto sviluppato, perché generalmente al di fuori della canonica vita scolastica.

I sentimenti tra Nakami e Magari si sviluppano in modo molto naturale e progressivo nel classico stile slice of life, perché è proprio la "quotidianità" dei due protagonisti ad essere il leit motiv dell‘opera, enfatizzandone le paure, i timori, l'entusiasmo, ma anche semplicemente la volubilità tipica e caratteristica degli adolescenti.
Il tutto narrato con delicatezza e, a tratti, anche con una certa poesia (vedi la scena in cui si addormentano con il cellulare o quando riescono a trovare pace e addormentarsi nella notte quando sono insieme abbracciati).

"Per arrivare all'alba non c'è altra via che la notte" (K Gibran). "La mattina non conosce la notte/Ma [Nakami e Magari] le [hanno] viste camminare vicine" (Dente - Adieu 2019) e sono riusciti alla fine a trovare non solo i loro sentimenti, ma anche a trovare pace.


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fire4wd

Episodi visti: 13/13 --- Voto 8,5
"Insomniacs After School" è entrato prepotentemente nella lista degli anime che riguardo con piacere.
C’è anche una versione live-action, che però non ho visto così come il manga.

Magari e Nakami sono due personaggi decisamente normali e la storia che viene raccontata è anche lei decisamente "normale".
Ho trovato l'innesco narrativo, il fatto che i personaggi soffrono entrambi di insonnia, decisamente interessante, e mi piace il fatto che non rimane solo un espediente, bensì una presenza costante della serie, importante e caratterizzante, senza risultare, a mio gusto, ingombrante.

I due personaggi vengono delineati praticamente da subito, così come accade con i personaggi secondari, dando secondo me un senso di familiarità già del primo episodio. Un altro punto a favore è la crescita dei personaggi: l'impressione è che tutti crescano piano piano, aprendo così a molti spunti per storie o chiarimenti sulla psicologia dei personaggi.
C'è ovviamente una parte drammatica che viene affrontata con delicatezza e che deriva dagli eventi della stessa (cerco di stare spoiler free), è ben amalgamata con musiche, scenari e situazioni.
Immancabile il Festival, che ho trovato particolarmente carino. La storia ruota intorno al club di Astronomia della scuola, e la bellezza degli scenari viene utilizzata molto bene, lasciando un bellissimo ricordo degli episodi. Shiromaru è, tra i personaggi secondari, il mio preferito: nonostante il limitato "screen-time", riesce a essere divertente e importante per la serie.

OFDJ

Episodi visti: 13/13 --- Voto 9
“Ho questa sensazione: se non la tenessi per mano, Magari si scioglierebbe in questa bianca estate, e l’estate stessa finirebbe in quell’istante...”

Questo è il pensiero di Nakami Ganta in un giorno di una calda, assolata e indimenticabile estate della sua adolescenza. Parole suggestive e dal sapore lievemente malinconico che rispecchiano lo stile di “Insomniacs After School”, adattamento anime in tredici episodi del manga scritto e disegnato da Ojiro Makoto e tutt’ora in corso di realizzazione.

“Insomniacs After School” ci racconta una storia semplice che ha per protagonisti due adolescenti “normali”, lontani dall’immagine tipica dei protagonisti delle opere del genere rom-com scolastica. Magari Isaki e Nakami Ganta non sono i più popolari della scuola, non sono bellocci, non sono “cool” e non sono nemmeno i primi nello studio o nello sport. Sono soltanto due liceali piuttosto comuni e caratterialmente diversi tra loro, accomunati apparentemente soltanto da una cosa: soffrono entrambi di insonnia.
Sarà proprio l’insonnia la causa del loro incontro nel vecchio osservatorio della scuola e l’origine di un’amicizia che, alimentandosi della complicità per la condivisione, prima di un problema, poi di un progetto, e infine di un sogno da realizzare insieme, si trasformerà in un sentimento più profondo...

Ma allora che cos’ha di speciale questa serie e perché ne consiglio la visione?
La risposta è semplice: “Insomniacs After School” non è l’ennesima fotocopia di tante altre commedie del genere scolastico e la sua cifra stilistica sta proprio nel fare della normalità e del realismo il suo punto di forza.

E poi, a fare veramente la differenza è una produzione di grande livello tecnico: a partire da una regia elegante e raffinata (quasi cinematografica) che enfatizza inquadrature, pause e silenzi e sfrutta in pieno le potenzialità di un’animazione fluida e gradevole; per continuare con alcuni splendidi sfondi che riescono a creare sempre l'atmosfera perfetta; per finire con un ottimo comparto sonoro che ci regala anche un’interessantissima ending.
L’insieme combinato di tutti questi fattori consente allo spettatore di “immergersi” sempre dentro la scena, di immedesimarsi nelle emozioni dei personaggi, di percepire, come vissute in prima persona, sensazioni quali: lo stupore di fronte alla bellezza di un paesaggio, l’incanto di un’alba sul mare o di uno sfavillante cielo stellato, la magia di addormentarsi cullati dal battito del cuore della persona cara, l’emozione dirompente del primo bacio.

La cura del dettaglio è presente anche nella gestualità e nell’espressività estremamente naturali e realistiche dei personaggi, che contribuiscono a definirne il carattere e la personalità rendendoli “tridimensionali”.
Ad esempio, ho adorato l’irresistibile espressione tenera e “birichina” di Magari quando si diverte a stuzzicare bonariamente Nakami, oppure la sua risata improvvisa e cristallina che riesce a trascinare nell’ilarità anche il suo compagno di avventure (decisamente più serioso e meno incline a cogliere l’aspetto divertente della vita) o, ancora, lo sguardo acceso e luminoso di chi desidera vivere il presente assaporando ogni momento. Questi sono solo alcuni aspetti distintivi di questo riuscitissimo personaggio femminile dal carattere socievole, istintivo e tendenzialmente ottimista, nonostante un problema di salute che ne ha condizionato l’esistenza.

La personalità di Magari è perfettamente complementare a quella di Nakami, dal carattere più introverso, riflessivo e insicuro, ma che, rispetto a tutti gli altri personaggi, subisce l'evoluzione più profonda alla quale corrisponde un cambiamento del suo comportamento, progressivamente meno controllato e metodico e sempre più spontaneo e risoluto. Evoluzione visibile anche nel mutamento delle sue espressioni, meno spente e sfuggenti e sempre più di stupore e coinvolgimento.

Tale approfondita caratterizzazione contribuisce non solo a dare spessore e consistenza ai personaggi, ma anche a rendere più realistica e verosimile la loro interazione, che diventa sempre più confidenziale, più complice e più intima (ho amato ad esempio le scene in cui i due ragazzi utilizzano una app vocale per registrare i loro pensieri da inviare all’altro nelle notti insonni).
Il percorso di maturazione psicologica e sentimentale fatto dai protagonisti, oltre ad essere naturale e credibile, si conclude con un finale compiuto, emozionante e coerente con il tono dell’opera, non escludendo, tuttavia, un’eventuale possibile prosecuzione della storia.

Anche i personaggi secondari, nonostante non vengano particolarmente approfonditi, risultano essere ben caratterizzati ed hanno una loro precisa identità. Io, in particolare, ho adorato l’insegnante Usako Kurashiki e l’amico di Nakami, Tao Ukegawa.

In conclusione, “Insomniacs After School” non è soltanto una storia romantica, ma è fondamentalmente un racconto di formazione; una rappresentazione leggera, convincente e credibile del difficile passaggio dall’adolescenza alla maturità attraverso quell’inevitabile viaggio alla scoperta di sé, per il superamento delle proprie insicurezze e della proprie paure di affrontare il futuro.
Per raccontarci questa storia, l'opera ci risparmia i soliti cliché triti e ritriti, inutili melodrammi (nonostante siano presenti situazioni drammatiche legate al vissuto dei protagonisti), estenuanti tira e molla e personaggi forzati o surreali.
Ci regala, piuttosto, delle piccole perle: alcuni sfondi mozzafiato, delle scene registicamente magistrali, qualche tocco di poesia e, personalmente, una sensazione piacevole e un po’ nostalgica di emozioni e immagini che riaffiorano da lontano... da qualche angolo dimenticato della mente.