Batman: La maschera del Fantasma
"Batman e la Maschera del Fantasma" è un film invecchiato male. Beninteso, le sequenze d'azione sono a tutt'oggi spettacolari - tanto da lasciare a bocca aperta -, ma troppo avanti rispetto alla media. Ebbene, queste gioie per gli occhi erano state confezionate dal misconosciuto Spectrum Animation Studio in Giappone, mentre il resto del minutaggio - decisamente inferiore a livello visivo - era stato affidato ad uno studio coreano. Prassi consolidata, quest'ultima, da almeno due decenni nel circuito degli anime nipponici. Le scene d'azione costano e richiedono disegnatori abili, sempre più rari, nonché remunerati profumatamente. Certamente, anche per tutti quelli che a malapena sopportano i supereroi in calzamaglia americani, il film in questione ha rappresentato il top del suo genere. Chi non ha mai desiderato un lungometraggio d'animazione con protagonista l'uomo pipistrello che abbia come punti di forza un design volutamente rétro con reminescenze steampunk, una trama adulta a tinte noir (tanto solida quanto appassionante - senza sfociare in volgarità di sorta), e rocamboleschi inseguimenti nel miglior stile anime d.o.c.? Eric Radomsky rende omaggio al lavoro dei Famous Studios, artefici dei famosi corti di Superman realizzati cinquant'anni prima, dipingendo una inquietante Gotham City con imponenti palazzi neo-gotici color blu cobalto e cieli rosso porpora. Il successo, grazie anche alla lunghissima serie TV, non si era fatto attendere, e di conseguenza sono stati prodotti molti altri sequel per il mercato video che ripropongono gli stessi stilemi con altrettanta maestria. Da vedere e riscoprire attentamente!
Prologo della serie animata trasmessa su Mediaset nel 1992 (e dell'intero DC Animated Universe), il film spiega le origini di come Bruce Wayne divenne Batman e del suo amore per la bella Andrea Beaumont (che avrà la sua seconda apparizione alla fine del ciclo del DC Animated Universe, quasi dieci anni dopo nell'ultimo episodio di "Justice League Unlimited"), gettando luce anche sulle origini del Joker (che saranno poi riprese in "Batman Cavaliere della Notte"), per ora sprovvisto della simpaticissima Harley Quinn come spalla.
Come la serie TV, la storia ha atmosfere cupe e serie, in una città comandata da mafiosi e devastata dal crimine, pur non possedendo scene particolarmente violente o spinte. I personaggi hanno quello spessore psicologico (a parte Joker, ma lui è pazzo!) che non li fa essere piatti, ma dà loro complessità.
Unica pecca è che il doppiaggio vanta un cast differente da quello milanese della serie animata, che ha praticamente consacrato Balzerotti e Peroni a voci di Batman e Joker in più di una serie animata.
Come la serie TV, la storia ha atmosfere cupe e serie, in una città comandata da mafiosi e devastata dal crimine, pur non possedendo scene particolarmente violente o spinte. I personaggi hanno quello spessore psicologico (a parte Joker, ma lui è pazzo!) che non li fa essere piatti, ma dà loro complessità.
Unica pecca è che il doppiaggio vanta un cast differente da quello milanese della serie animata, che ha praticamente consacrato Balzerotti e Peroni a voci di Batman e Joker in più di una serie animata.
Come "Batman Subzero", questo è un prodotto nel pieno stile grafico della serie tv anni '90 e con un livello tecnico piuttosto simile. Il secondo tempo propone un Jocker sanguinario e divertente come al solito, anche se non compare quanto si vorrebbe. A convincere un po' meno è il fantasma mascherato e la persona che vi è dietro, che non pare abile nonostante i risultati che ottiene e offre una prima parte un po' assonnata. Non male nel complesso, con qualche picco e senza cadute, cosa che altri film DC più action non possono vantare.