Death Billiards
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Il prequel di Death Parade. A mio avviso non potevano mettere su trama migliore: si creano le premesse per un cortometraggio che diventerà il trampolino di lancio di un altro grande successo del mondo manga ed anime...
"Mostrami come giochi e ti dirò chi sei"! Questa è la base principale sulla quale questo cortometraggio è impostato e dall'inizio alla fine mostra tutta la sua potenza narrativa, psicologica, morale però svelata e rivelata un po' alla Adalbert Stifter, senza troppa fretta e con lentezza e allo stesso ritmo del gioco. I protagonisti rivelano a poco a poco il loro vero io interiore, la loro immagine residua di sé stessi e si comportano di conseguenza e/o cercano di cambiare a mano a mano che il gioco procede...Nello stesso tempo hanno l'intero flashback delle proprie vite, prima che anche il gioco finisca e anche dopo che questo è finito...Ai co-protagonisti, Quindecim e Chiyuki (bellissima, a proposito), non è permesso rivelare l'esito ultimo e la destinazione dell'anima e/o dello spirito una volta che si è finito...o forse sì? Possiamo quindi dire che questa storia seppur nella sua brevità è impregnata di mistero, esoterismo e occultismo, è semplicemente grandiosa, spettacolare. L'atmosfera sommessa è perfetta per creare quel clima di panico e paura, insicurezza, incertezza, tensione, suspense, ansia, angoscia, rabbia, ira, furia che gradualmente prendono possesso soprattutto del protagonista più giovane. Soprattutto quest'ultimo sembra maturare più autoconsapevolezza, autocoscienza dei propri errori, sbagli, limiti e nonostante l'atteggiamento apparentemente più sprezzante e/o egoista, alla fine capisce di aver commesso troppi errori. Ciononostante anche l'anziano rivede i suoi errori giovanili, gli orrori commessi dalla sua generazione e il modo con cui è giunto fin li.
Quindi possiamo dire che la trama ha molte cose da dire e da insegnare. La grafica è semplicemente grandiosa, con molti scuri per sottolineare la situazione limbica in cui i nostri protagonisti si trovano e che devono superare...La musica è ridotta a qualche lieve sottofondo proprio per sottolineare e rimarcare il carattere (pseudo-)cupo, macabro, inquietante della vicenda...
A mio avviso uno dei cortometraggi meglio riusciti...Voto:10
Il prequel di Death Parade. A mio avviso non potevano mettere su trama migliore: si creano le premesse per un cortometraggio che diventerà il trampolino di lancio di un altro grande successo del mondo manga ed anime...
"Mostrami come giochi e ti dirò chi sei"! Questa è la base principale sulla quale questo cortometraggio è impostato e dall'inizio alla fine mostra tutta la sua potenza narrativa, psicologica, morale però svelata e rivelata un po' alla Adalbert Stifter, senza troppa fretta e con lentezza e allo stesso ritmo del gioco. I protagonisti rivelano a poco a poco il loro vero io interiore, la loro immagine residua di sé stessi e si comportano di conseguenza e/o cercano di cambiare a mano a mano che il gioco procede...Nello stesso tempo hanno l'intero flashback delle proprie vite, prima che anche il gioco finisca e anche dopo che questo è finito...Ai co-protagonisti, Quindecim e Chiyuki (bellissima, a proposito), non è permesso rivelare l'esito ultimo e la destinazione dell'anima e/o dello spirito una volta che si è finito...o forse sì? Possiamo quindi dire che questa storia seppur nella sua brevità è impregnata di mistero, esoterismo e occultismo, è semplicemente grandiosa, spettacolare. L'atmosfera sommessa è perfetta per creare quel clima di panico e paura, insicurezza, incertezza, tensione, suspense, ansia, angoscia, rabbia, ira, furia che gradualmente prendono possesso soprattutto del protagonista più giovane. Soprattutto quest'ultimo sembra maturare più autoconsapevolezza, autocoscienza dei propri errori, sbagli, limiti e nonostante l'atteggiamento apparentemente più sprezzante e/o egoista, alla fine capisce di aver commesso troppi errori. Ciononostante anche l'anziano rivede i suoi errori giovanili, gli orrori commessi dalla sua generazione e il modo con cui è giunto fin li.
Quindi possiamo dire che la trama ha molte cose da dire e da insegnare. La grafica è semplicemente grandiosa, con molti scuri per sottolineare la situazione limbica in cui i nostri protagonisti si trovano e che devono superare...La musica è ridotta a qualche lieve sottofondo proprio per sottolineare e rimarcare il carattere (pseudo-)cupo, macabro, inquietante della vicenda...
A mio avviso uno dei cortometraggi meglio riusciti...Voto:10
Cortometraggio che può tranquillamente essere considerato una puntata filler di "Death Parade".
La premessa a partire da cui la storia si svolge è analoga a quella dell'anime sopracitato, e ciò non può che essere un pregio.
Comparto artistico di altissimo livello, musiche azzeccatissime e ottime animazioni. La storia, di cui non farò alcun accenno per ovvi motivi, è breve ma intensa (come quella che ogni cortometraggio dovrebbe vantare), e regala il suo climax negli ultimissimi minuti. L'atmosfera onirica del racconto rende il tutto più suggestivo.
Dopo la visione, verrà sicuramente voglia di vedere quella piccola perla che è "Death Parade". Dunque, consiglio caldamente questo "Death Billiards".
La premessa a partire da cui la storia si svolge è analoga a quella dell'anime sopracitato, e ciò non può che essere un pregio.
Comparto artistico di altissimo livello, musiche azzeccatissime e ottime animazioni. La storia, di cui non farò alcun accenno per ovvi motivi, è breve ma intensa (come quella che ogni cortometraggio dovrebbe vantare), e regala il suo climax negli ultimissimi minuti. L'atmosfera onirica del racconto rende il tutto più suggestivo.
Dopo la visione, verrà sicuramente voglia di vedere quella piccola perla che è "Death Parade". Dunque, consiglio caldamente questo "Death Billiards".
«Death Billiards» è un episodio autoconclusivo che fungerà come pilota alla successiva serie, a maggior respiro, Death Parade del 2015, a cura dello studio di animazione Madhouse, che fa di semplicità virtù.
Due persone si ritrovano misteriosamente in un bar, non ricordano nulla degli ultimi momenti, sul come siano finiti in quel locale, il barista dopo aver fatto alcune strane domande spiegherà solo in parte la verità che si nasconde dietro questo loro incontro. I due dovranno partecipare a un gioco senza conoscere, almeno inizialmente, la posta in palio.
Pochi personaggi, 4 in totale, un solo ambiente, due storie e due spettatori (i baristi) che si aggiungono a chi visiona l'episodio. Decim, il barman, svolge perfettamente il suo ruolo neutrale, imperturbabile qualunque cosa accada, non decide, non condiziona, ricorda per certi versi Enma Ai, la ragazza protagonista della serie di Jigoku Shoujo. La ragazza si comporterà come se fosse accanto a noi, facendo nelle sue domande le nostre.
Della disputa fra i due uomini, Rōjin e Otoko, sarà lo spettatore a decidere per chi fare il tifo, due storie diverse, due modi di vivere diversi, cosa sia giusto o cosa sbagliato sarà chi guarda a deciderlo. Bellissimi i dialoghi e i brevi monologhi, tanto curati da trasmettere le loro emozioni, viverle con loro. Una narrazione serrata ma non compulsiva, ogni gesto, ogni sguardo sembra nascondere qualcosa, aggiungere un tassello ad una storia da brividi, che va vissuta sino all'ultimo secondo.
Le animazioni dello studio di animazione Madhouse (Trigun, la serie televisiva di X, Gungrave, Paranoia Agent, la serie del 2011 di Hunter x Hunter, etc) sono una garanzia, molto fluide, chiare, ogni scena sarà perfettamente comprensibile e a discapito del breve minutaggio si avranno molte occasioni di apprezzare il loro ottimo lavoro. Belli i disegni, le musiche diventano incalzanti nei momenti giusti, per zittirsi quando cederanno il passo alle voci dei personaggi nei momenti in cui diventano la vera musica della serie.
Una piccola perla che si consiglia a tutti.
Due persone si ritrovano misteriosamente in un bar, non ricordano nulla degli ultimi momenti, sul come siano finiti in quel locale, il barista dopo aver fatto alcune strane domande spiegherà solo in parte la verità che si nasconde dietro questo loro incontro. I due dovranno partecipare a un gioco senza conoscere, almeno inizialmente, la posta in palio.
Pochi personaggi, 4 in totale, un solo ambiente, due storie e due spettatori (i baristi) che si aggiungono a chi visiona l'episodio. Decim, il barman, svolge perfettamente il suo ruolo neutrale, imperturbabile qualunque cosa accada, non decide, non condiziona, ricorda per certi versi Enma Ai, la ragazza protagonista della serie di Jigoku Shoujo. La ragazza si comporterà come se fosse accanto a noi, facendo nelle sue domande le nostre.
Della disputa fra i due uomini, Rōjin e Otoko, sarà lo spettatore a decidere per chi fare il tifo, due storie diverse, due modi di vivere diversi, cosa sia giusto o cosa sbagliato sarà chi guarda a deciderlo. Bellissimi i dialoghi e i brevi monologhi, tanto curati da trasmettere le loro emozioni, viverle con loro. Una narrazione serrata ma non compulsiva, ogni gesto, ogni sguardo sembra nascondere qualcosa, aggiungere un tassello ad una storia da brividi, che va vissuta sino all'ultimo secondo.
Le animazioni dello studio di animazione Madhouse (Trigun, la serie televisiva di X, Gungrave, Paranoia Agent, la serie del 2011 di Hunter x Hunter, etc) sono una garanzia, molto fluide, chiare, ogni scena sarà perfettamente comprensibile e a discapito del breve minutaggio si avranno molte occasioni di apprezzare il loro ottimo lavoro. Belli i disegni, le musiche diventano incalzanti nei momenti giusti, per zittirsi quando cederanno il passo alle voci dei personaggi nei momenti in cui diventano la vera musica della serie.
Una piccola perla che si consiglia a tutti.
"La vita è ingiusta": mai parole dette furono più vere.
In questo corto ci troviamo di fronte a uno dei dilemmi che attanaglia da sempre l'umanità: "Cosa c'è dopo la morte?" In molti hanno provato a rispondere a tale domanda, e in questi venticinque minuti viene mostrato cosa avverrebbe se al momento della nostra dipartita avessimo preso consapevolezza di tutti i rimpianti che ci hanno accompagnati nel corso degli anni.
Ritrovarsi di punto in bianco in un limbo insieme a un'altra persona morta nel nostro stesso istante, per scoprire la sorte che ci attende e lottare fino all'ultimo per sentirsi ancora vivi... Siamo davvero così attaccati alla vita da non riuscire a lasciarci andare neanche quando è giunto il momento? Siamo meritevoli dell'Inferno o del Paradiso? Nessuno dovrebbe avere il potere di deciderlo, ed è per tale motivo che "partecipare a un gioco" consiste nella soluzione migliore, poiché in tal modo risulteremo noi gli unici artefici del nostro destino.
In questo corto ci troviamo di fronte a uno dei dilemmi che attanaglia da sempre l'umanità: "Cosa c'è dopo la morte?" In molti hanno provato a rispondere a tale domanda, e in questi venticinque minuti viene mostrato cosa avverrebbe se al momento della nostra dipartita avessimo preso consapevolezza di tutti i rimpianti che ci hanno accompagnati nel corso degli anni.
Ritrovarsi di punto in bianco in un limbo insieme a un'altra persona morta nel nostro stesso istante, per scoprire la sorte che ci attende e lottare fino all'ultimo per sentirsi ancora vivi... Siamo davvero così attaccati alla vita da non riuscire a lasciarci andare neanche quando è giunto il momento? Siamo meritevoli dell'Inferno o del Paradiso? Nessuno dovrebbe avere il potere di deciderlo, ed è per tale motivo che "partecipare a un gioco" consiste nella soluzione migliore, poiché in tal modo risulteremo noi gli unici artefici del nostro destino.
Degno OAV di un anime spettacolare.
Anche qui il non-detto gioca un ruolo fondamentale e stimola la fantasia dello spettatore che non rimane perciò completamente "passivo".
Consigliato sia a coloro che vogliono avere "un assaggio" di ciò che "Death Parade" vuol proporre al pubblico, sia a coloro che una volta finite le dodici puntate "ne vogliono di più". L'episodio s'inserisce all'interno della trama principale, non delude e riserva una piacevole sorpresa a coloro che hanno seguito attentamente le puntate.
Anche qui il non-detto gioca un ruolo fondamentale e stimola la fantasia dello spettatore che non rimane perciò completamente "passivo".
Consigliato sia a coloro che vogliono avere "un assaggio" di ciò che "Death Parade" vuol proporre al pubblico, sia a coloro che una volta finite le dodici puntate "ne vogliono di più". L'episodio s'inserisce all'interno della trama principale, non delude e riserva una piacevole sorpresa a coloro che hanno seguito attentamente le puntate.
Interessante corto che darà vita alla popolare serie "Death Parade".
Il livello qualitativo è,come da tradizione per madhouse,molto alto,con ambienti estremamente dettagliati,una scelta di colori piuttosto insolita,che mira soprattutto a tonalità scure come il nero e il viola,che non solo dona un'identità autonoma all'opera,distinta dalla tipica palette di colori estremamente vivace e brillante spesso usata in opere di questo livello tecnico,e aiuta a legale gli ambienti alle tematiche mature e dark che la trama racconta.
La trama,pur essendo per esigenze di tempo piuttosto ridotta con numerose domande lasciate senza una risposta,si dimostra piuttosto interessante,sopratutto per il mix di simbolismi e tematiche che rimandano a molteplici filosofie e religioni senza risultare troppo pesante e senza distrarre lo spettatore dall'evolversi della storia principale e il character design è estremamente curato con numerosi dettagli e interessanti momenti che si soffermano su determinati punti specifici del corpo di alcuni personaggi per evidenziare caratteristiche specifiche,come un'insolita immagine negli occhi di un personaggio per sottolinearne la natura più che umana o il dettagli di una mano tremante per mostrare l'apparente debolezza di un'altro personaggio,il tutto ulteriormente impreziosito dal collegamento che queste inquadrature hanno con il modo in cui si svolge la partita a biliardo che segna il momento più importante dell'opera.
Nel complesso il corto è piuttosto interessante,ma diversi momenti sembrano troppo poco curati,con concetti appena accennati che andrebbero approfonditi ulteriormente e numerose domande senza risposta,ma valutando il tutto non come un opera singola ma come una parte della serie successivamente sviluppata,buona parte dei problemi del corto spariscono,visto che le suddette tematiche vengono approfondite nel corso delle 12 puntate e ci vengono dati molti più dettagli sul luogo in cui si svolge il corto e il suo funzionamento,ma è comunque un prodotto molto interessante anche visto a sé stante.
Il livello qualitativo è,come da tradizione per madhouse,molto alto,con ambienti estremamente dettagliati,una scelta di colori piuttosto insolita,che mira soprattutto a tonalità scure come il nero e il viola,che non solo dona un'identità autonoma all'opera,distinta dalla tipica palette di colori estremamente vivace e brillante spesso usata in opere di questo livello tecnico,e aiuta a legale gli ambienti alle tematiche mature e dark che la trama racconta.
La trama,pur essendo per esigenze di tempo piuttosto ridotta con numerose domande lasciate senza una risposta,si dimostra piuttosto interessante,sopratutto per il mix di simbolismi e tematiche che rimandano a molteplici filosofie e religioni senza risultare troppo pesante e senza distrarre lo spettatore dall'evolversi della storia principale e il character design è estremamente curato con numerosi dettagli e interessanti momenti che si soffermano su determinati punti specifici del corpo di alcuni personaggi per evidenziare caratteristiche specifiche,come un'insolita immagine negli occhi di un personaggio per sottolinearne la natura più che umana o il dettagli di una mano tremante per mostrare l'apparente debolezza di un'altro personaggio,il tutto ulteriormente impreziosito dal collegamento che queste inquadrature hanno con il modo in cui si svolge la partita a biliardo che segna il momento più importante dell'opera.
Nel complesso il corto è piuttosto interessante,ma diversi momenti sembrano troppo poco curati,con concetti appena accennati che andrebbero approfonditi ulteriormente e numerose domande senza risposta,ma valutando il tutto non come un opera singola ma come una parte della serie successivamente sviluppata,buona parte dei problemi del corto spariscono,visto che le suddette tematiche vengono approfondite nel corso delle 12 puntate e ci vengono dati molti più dettagli sul luogo in cui si svolge il corto e il suo funzionamento,ma è comunque un prodotto molto interessante anche visto a sé stante.
Death Billiards è il prequel della serie anime "Death Parade", una sorta di anticipazione e dimostrazione sullo schema della trama.
Un anziano signore e un giovane ragazzo si ritrovano in un locale dove verranno accolti da una giovane ragazza e un barista, il quale sottoporrà ad alcune domande i due, prima di iniziare una partita a biliardo; trama molto semplice ma anche molto misteriosa, non vi resta che vedere lo special fino alla fine per sapere cosa succederà ai due personaggi.
In venticinque minuti lo special riesce a mettere tanta curiosità in quanto pieno di misteri, i personaggi in questione verranno sottoposti a dei giochi, ma non è una semplice sfida; il punto forte è come un semplice, ma non innocente gioco, mette uno contro l'altro i due contendenti, aspetto fondamentale della singola puntata.
Il tutto viene seguito da un ottimo comparto visivo, grafica eccezionale e animazione da alti voti, altro lato positivo molto apprezzato; non per niente è stato votato come miglior OAV 2013 negli NekoAwards. Consiglio di vedere questo e special e passare subito dopo alla serie anime, non ne rimarrete delusi assolutamente.
Un anziano signore e un giovane ragazzo si ritrovano in un locale dove verranno accolti da una giovane ragazza e un barista, il quale sottoporrà ad alcune domande i due, prima di iniziare una partita a biliardo; trama molto semplice ma anche molto misteriosa, non vi resta che vedere lo special fino alla fine per sapere cosa succederà ai due personaggi.
In venticinque minuti lo special riesce a mettere tanta curiosità in quanto pieno di misteri, i personaggi in questione verranno sottoposti a dei giochi, ma non è una semplice sfida; il punto forte è come un semplice, ma non innocente gioco, mette uno contro l'altro i due contendenti, aspetto fondamentale della singola puntata.
Il tutto viene seguito da un ottimo comparto visivo, grafica eccezionale e animazione da alti voti, altro lato positivo molto apprezzato; non per niente è stato votato come miglior OAV 2013 negli NekoAwards. Consiglio di vedere questo e special e passare subito dopo alla serie anime, non ne rimarrete delusi assolutamente.
Il mondo degli OAV unici è sempre così affascinante: spesso ci troviamo davanti ad episodi singoli che potrebbero non avere mai un proseguo e che si fanno guardare come creature rare. Non è sicuramente questo il caso di "Death Billards", che nel 2015 sta godendo di una trasposizione animata chiamata "Death Parade".
La trama dell'episodio è più che semplice: quando due persone muoiono contemporaneamente esse vengono mandate in un anti-aldilà in cui un gudicie deciderà le sorti delle anime dopo averle viste giocare ad un gioco mortale. Il concetto è semplice: l'anime vuole indagare fin dove il cuore umano può spingersi quando comprende che in gioco vi è la propria vita.
Il concept è molto affascinante ed è accompagnato da un design decisamente azzeccato e da una grafica indubbiamente ottima. Il giudice che vedremo in azione è Decim del Queen Dequim Bar, accompagnato da una splendida fanciulla. I due paiono apatici e distaccati dalle vicende, come arbitri imparziali: ma mentre Decim pare essere un uomo senza emozioni, la ragazza che lo accompagna pare essere più "viva".
Il corto è decisamente accattivante: le due anime (quella di un vecchio e una di un giovane ragazzo) si sfidano in una partita di biliardo nella quale, ogni volta che una palla viene mandata in buca da uno, il suo avversario avrà ripercussioni sul proprio fisico in base all'organo disegnato sulla biglia. E' inutile girarci attorno: ben presto i due mostreranno la loro vera natura. L'episodio convince e si fa seguire molto volentieri, complice un design tetro e una regia molto coinvolgente.
Purtroppo il finale è molto aperto e viene lasciato all'interpretazione del lettore, molto probabilmente al solo fine di produrre hype per "Death Parade".
Insomma, che dire? "Death Billards" è un bell'OAV originale e dalle ottime atmosfere, ma la sua struttura di episodio non permette di farlo risultare troppo incisivo lasciando in sospeso la caratterizzazione dei nostri giudici per poi darci un finale che spiega ben poco. Siamo di fronte a un prodotto che intrattiene bene, ma solo in vista della visione della serie completa.
La trama dell'episodio è più che semplice: quando due persone muoiono contemporaneamente esse vengono mandate in un anti-aldilà in cui un gudicie deciderà le sorti delle anime dopo averle viste giocare ad un gioco mortale. Il concetto è semplice: l'anime vuole indagare fin dove il cuore umano può spingersi quando comprende che in gioco vi è la propria vita.
Il concept è molto affascinante ed è accompagnato da un design decisamente azzeccato e da una grafica indubbiamente ottima. Il giudice che vedremo in azione è Decim del Queen Dequim Bar, accompagnato da una splendida fanciulla. I due paiono apatici e distaccati dalle vicende, come arbitri imparziali: ma mentre Decim pare essere un uomo senza emozioni, la ragazza che lo accompagna pare essere più "viva".
Il corto è decisamente accattivante: le due anime (quella di un vecchio e una di un giovane ragazzo) si sfidano in una partita di biliardo nella quale, ogni volta che una palla viene mandata in buca da uno, il suo avversario avrà ripercussioni sul proprio fisico in base all'organo disegnato sulla biglia. E' inutile girarci attorno: ben presto i due mostreranno la loro vera natura. L'episodio convince e si fa seguire molto volentieri, complice un design tetro e una regia molto coinvolgente.
Purtroppo il finale è molto aperto e viene lasciato all'interpretazione del lettore, molto probabilmente al solo fine di produrre hype per "Death Parade".
Insomma, che dire? "Death Billards" è un bell'OAV originale e dalle ottime atmosfere, ma la sua struttura di episodio non permette di farlo risultare troppo incisivo lasciando in sospeso la caratterizzazione dei nostri giudici per poi darci un finale che spiega ben poco. Siamo di fronte a un prodotto che intrattiene bene, ma solo in vista della visione della serie completa.
"Death Billiards" è un OAV della durata di ventiquattro minuti prodotto nel 2013 dallo studio MADHOUSE.
Protagonisti di questo breve filmato sono un ragazzo di trent'anni e un signore anziano di età imprecisata, che senza sapere come o quando si ritrovano in un locale sconosciuto e vengono costretti a giocare una partita di biliardo, mettendo in palio le loro vite. Non viene precisato tuttavia quale sarà la ricompensa per il vincitore, nè la punizione per il perdente.
Trama semplice ma di grande impatto e che riesce a catturare e ad incuriosire lo spettatore. I personaggi dei quali non viene nemmeno detto il nome, sono delineati in maniera eccelsa sotto il profilo psicologico, risultando in questo modo molto realistici sia nelle loro scelte che nello loro reazioni al gioco.
infine quando il gioco si conclude viene spiegato ai giocatori che il luogo in cui si trovano è una sorta di purgatorio ma, a seguito di determinate conseguenze, è impossibile stabilire chi dei due sia andato in paradiso o all'inferno.
Graficamente un piccolo capolavoro, colori, luci e ombre si sposano alla perfezione creande un'atmosfera tetra e perfetta per la situazione; bisonga riconoscere il proprio merito anche al comparto sonoro che è riuscito a rendere benissimo la tensione e l'ansia dei protagonisiti.
Il tema della morte viene trattao ottimamente, mostrando chiaramente come l'uomo sia terrorizzato da essa, e di quanto sia attaccato alla vita. Penso che il punto forte di questo OAV sia anche la curiosità che riesce magistralmente a suscitare nello spettatore, ed il fatto che alla fine non si capisca nulla invoglia sicuramente a visionare la serie anime tutt'ora in produzione.
In conclusione un ottimo episodio molto riflessivo e curato sotto ogni dettaglio, che preannuncia una serie coi fiocchi, da seguire assolutamente.
Protagonisti di questo breve filmato sono un ragazzo di trent'anni e un signore anziano di età imprecisata, che senza sapere come o quando si ritrovano in un locale sconosciuto e vengono costretti a giocare una partita di biliardo, mettendo in palio le loro vite. Non viene precisato tuttavia quale sarà la ricompensa per il vincitore, nè la punizione per il perdente.
Trama semplice ma di grande impatto e che riesce a catturare e ad incuriosire lo spettatore. I personaggi dei quali non viene nemmeno detto il nome, sono delineati in maniera eccelsa sotto il profilo psicologico, risultando in questo modo molto realistici sia nelle loro scelte che nello loro reazioni al gioco.
infine quando il gioco si conclude viene spiegato ai giocatori che il luogo in cui si trovano è una sorta di purgatorio ma, a seguito di determinate conseguenze, è impossibile stabilire chi dei due sia andato in paradiso o all'inferno.
Graficamente un piccolo capolavoro, colori, luci e ombre si sposano alla perfezione creande un'atmosfera tetra e perfetta per la situazione; bisonga riconoscere il proprio merito anche al comparto sonoro che è riuscito a rendere benissimo la tensione e l'ansia dei protagonisiti.
Il tema della morte viene trattao ottimamente, mostrando chiaramente come l'uomo sia terrorizzato da essa, e di quanto sia attaccato alla vita. Penso che il punto forte di questo OAV sia anche la curiosità che riesce magistralmente a suscitare nello spettatore, ed il fatto che alla fine non si capisca nulla invoglia sicuramente a visionare la serie anime tutt'ora in produzione.
In conclusione un ottimo episodio molto riflessivo e curato sotto ogni dettaglio, che preannuncia una serie coi fiocchi, da seguire assolutamente.
In ventiquattro minuti di tempo, questo anime ha spiegato in delle analogie abbastanza specifiche, il senso della vita e della morte. I due personaggi sono un uomo sulla trentina ed un anziano signore che vengono portati in questa sorta di palazzo regale, più precisamente in un bar con un atmosfera gotica. Vengono accolti da altri due personaggi che sono di quanto più misterioso si può essere, innominati e anonimi (come i due principali d'altronde, non si sanno i loro nomi ed essenzialmente non si sa chi siano veramente) e che dicono loro che dovranno sfidarsi in una partita a biliardo in cui in palio ci sarà niente di meno che la loro stessa esistenza.
Le caratterizzazioni del giovane e del vecchio sono delineate molto molto bene e il chara design mi è piaciuto molto, graficamente è proprio bello da vedere. I giochi di ombra e luce fanno da padrone in un atmosfera già di per sé cupa ma allo stesso tempo dall'aria quasi storica (ottocentesca, secondo me) e quindi punto a favore anche qui, ottimo lavoro.
Di solito non sono un fan degli OAV o degli special ma questo mi aveva attirato per le recensioni positivi e da come la trama è stata sviluppata in poco lasso di tempo. Condivido questo punto di vista, siccome ho detto all'inizio che in ventiquattro minuti gli sceneggiatori sono riusciti a raggruppare l'intera essenza dell'anime in modo davvero magistrale e senza nessun punto morto. La fine mi ha lasciato perplesso, credo di averla capita in parte, ed essendo anche io scrittore capisco che per lasciare un opera impressa nella mente di chi legge/guarda un determinato prodotto di intrattenimento bisogna usare l'escamotage del famoso ''cliff-hanger'' . Qui c'è un cliff hanger e si protrae all'infinito, lasciando ai posteri di tirare le proprie conclusioni in base ai ragionamenti posti nell'anime e finalmente dare una sorta di spiegazione.
Intrigrante e intenso, lo consiglio a chiunque voglia godersi in poco tempo un opera degna di lode come questa. Comunque se fosse stato meno misterioso gli avrei dato di più come voto, anche se merita davvero.
Le caratterizzazioni del giovane e del vecchio sono delineate molto molto bene e il chara design mi è piaciuto molto, graficamente è proprio bello da vedere. I giochi di ombra e luce fanno da padrone in un atmosfera già di per sé cupa ma allo stesso tempo dall'aria quasi storica (ottocentesca, secondo me) e quindi punto a favore anche qui, ottimo lavoro.
Di solito non sono un fan degli OAV o degli special ma questo mi aveva attirato per le recensioni positivi e da come la trama è stata sviluppata in poco lasso di tempo. Condivido questo punto di vista, siccome ho detto all'inizio che in ventiquattro minuti gli sceneggiatori sono riusciti a raggruppare l'intera essenza dell'anime in modo davvero magistrale e senza nessun punto morto. La fine mi ha lasciato perplesso, credo di averla capita in parte, ed essendo anche io scrittore capisco che per lasciare un opera impressa nella mente di chi legge/guarda un determinato prodotto di intrattenimento bisogna usare l'escamotage del famoso ''cliff-hanger'' . Qui c'è un cliff hanger e si protrae all'infinito, lasciando ai posteri di tirare le proprie conclusioni in base ai ragionamenti posti nell'anime e finalmente dare una sorta di spiegazione.
Intrigrante e intenso, lo consiglio a chiunque voglia godersi in poco tempo un opera degna di lode come questa. Comunque se fosse stato meno misterioso gli avrei dato di più come voto, anche se merita davvero.
Ho sempre pensato che lavori così brevi potessero produrre o piccoli gioiellini dell'animazione o titoli da cestinare immediatamente; e, francamente, la seconda ipotesi è quella che a mio avviso è quella che si presenta più di frequente. Fortunatamente, però, questo non è il caso di questo Death Billiards, uno special di una ventina di minuti circa, che mi ha profondamente colpito per profondità, attenzione dei particolari e, non per ultimo, per l'imperscrutabile mistero che avvolge tutta la storia.
Senza una ragione apparente due uomini, uno giovane l'altro più anziano, si ritrovano all'interno di un misterioso bar senza ricordare né perchè si sono recati in quel posto né gli ultimi momenti che hanno preceduto il loro ingresso. Il barista comunica loro che una volta entrati in quel posto dovranno "giocare per le loro vite" e solo una di esse sarà salva mentre l'altra andrà perduta, anche se la modalità con cui si realizzerà sia la salvezza dell'una che il destino dell'altra. La prima reazione dei due è ovviamente un rifiuto secco di sottoporsi ad un gioco del genere ma ben presto constateranno che uscire dal bar è praticamente impossibile. L'unico modo per uscire, ribadisce il barista, è accettare di giocare. Il gioco scelto è quello del biliardo; ma anche qui niente è normale perchè ogni pallina al posto del classico numero ha un organo vitale della persona a cui appartengono e mandare una pallina in buca vuol dire... non aggiungo in quanto questo special è già abbastanza breve e finirei per spoilerare troppo.
Da come si è potuto evincere dalla breve presentazione è il "mistero" la pietra angolare di questo anime. Perchè i due uomini sono lì? Perchè organizzare un gioco in cui si mettono in palio le vite dei concorrenti? Riusciranno a salvarsi? A questi interrogativi che verranno risolti man mano si va avanti nella visione se ne aggiungeranno molti altri che alla fine non troveranno risposta e che lasceranno la loro soluzione all'interpretazione dello spettatore. Uno spettatore che, al termine della visione, resterà piacevolmente sorpreso da una trama profonda e ben congegnata, cosa che, inizialmente probabilmente non si aspettava.
L'ambientazione è un altro degli elementi migliori di questo anime: non si tratta di un bar qualsiasi ma di un locale estremamente lussuoso ma che riesce a trasmettere agitazione a chi vi mette piede.
La tentazione di continuare a raccontare è forte ma si finirebbe per cadere inevitabilmente nello spoiler per cui mi fermo qui. Ribadisco che questo lavoro mi è piaciuto moltissimo e lo consiglio a tutti gli amanti del mistero.
Senza una ragione apparente due uomini, uno giovane l'altro più anziano, si ritrovano all'interno di un misterioso bar senza ricordare né perchè si sono recati in quel posto né gli ultimi momenti che hanno preceduto il loro ingresso. Il barista comunica loro che una volta entrati in quel posto dovranno "giocare per le loro vite" e solo una di esse sarà salva mentre l'altra andrà perduta, anche se la modalità con cui si realizzerà sia la salvezza dell'una che il destino dell'altra. La prima reazione dei due è ovviamente un rifiuto secco di sottoporsi ad un gioco del genere ma ben presto constateranno che uscire dal bar è praticamente impossibile. L'unico modo per uscire, ribadisce il barista, è accettare di giocare. Il gioco scelto è quello del biliardo; ma anche qui niente è normale perchè ogni pallina al posto del classico numero ha un organo vitale della persona a cui appartengono e mandare una pallina in buca vuol dire... non aggiungo in quanto questo special è già abbastanza breve e finirei per spoilerare troppo.
Da come si è potuto evincere dalla breve presentazione è il "mistero" la pietra angolare di questo anime. Perchè i due uomini sono lì? Perchè organizzare un gioco in cui si mettono in palio le vite dei concorrenti? Riusciranno a salvarsi? A questi interrogativi che verranno risolti man mano si va avanti nella visione se ne aggiungeranno molti altri che alla fine non troveranno risposta e che lasceranno la loro soluzione all'interpretazione dello spettatore. Uno spettatore che, al termine della visione, resterà piacevolmente sorpreso da una trama profonda e ben congegnata, cosa che, inizialmente probabilmente non si aspettava.
L'ambientazione è un altro degli elementi migliori di questo anime: non si tratta di un bar qualsiasi ma di un locale estremamente lussuoso ma che riesce a trasmettere agitazione a chi vi mette piede.
La tentazione di continuare a raccontare è forte ma si finirebbe per cadere inevitabilmente nello spoiler per cui mi fermo qui. Ribadisco che questo lavoro mi è piaciuto moltissimo e lo consiglio a tutti gli amanti del mistero.
Non mi aspetto mai qualcosa di travolgente quando mi appresto a seguire un corto o comunque un'opera composta da pochi oav, per ovvi motivi dettati dalla ristrettezza di tempistica non si può creare un vero e proprio capolavoro avendo l'impossibilità di sviluppare al meglio trama, personaggi e situazioni, eppure Death Billiards potrei affermare che ci va veramente vicino, riuscendo a spremere questi 24 minuti al meglio delle sue possibilità proponendo un impatto grafico curatissimo, affascinante, lussuoso oserei dire, quattro personaggi principali veramente ben congegnati e una trama relativamente semplice e diretta ma in realtà piena di colpi di scena e di una profondità fuori dal comune. Death Billiards mi ha veramente sorpreso e l'unico appunto che mi posso sentire di muovergli va ricercato proprio nel fatto che si tratti di un solo singolo episodio. Probabilmente non sarebbe stato facilissimo creare tanti altri episodi allo stesso livello, probabilmente alla lunga si sarebbe potuto correre il rischio di farlo cadere in una sorta di ripetitività che avrebbe potuto annoiare lo spettatore medio ma allo stesso tempo sono più che convinto che sarebbe potuta nascere una serie indicibilmente bella, interessante, coinvolgente e profonda. Prima di cominciare la sfida "mortale" si deve girare una sorta di roulette per scegliere la disciplina sulla quale sfidarsi, questo dettaglio fa immaginare quali sarebbero potute essere le potenzialità anche in termini di varietà con diversi tipologie di prove e personaggi con storie e psicologie diverse; sembra proprio che la meccanica di base sia stata creata con lo scopo di poter essere ampliata anche in altre direzioni e allora perché fermarsi ad un solo episodio? Ne sarebbe potuta uscir fuori una serie assolutamente affascinante e troncarla in questo modo è davvero un "peccato mortale"! Sulla base delle considerazioni appena spiegate e col peso del rammarico di ciò che quest'opera avrebbe potuto essere, mi riesce difficile assegnare una valutazione "estrema" per quanto, anche così com'è, credo che un 8 e mezzo se lo meriterebbe pacificamente.
"Death Billiards" sfrutta un meccanismo molto semplice, butta nel calderone svariati spunti e domande e non ne da risposta, lasciando lo spettatore ad arrovellarsi e a trarre le sue filosofiche conclusioni. Questo è stato, introdurre un ambiente e uno scenario avvincente, per poi far scemare il tutto risolvendolo con dei discorsi enigmatici che sembrano campati un po' per aria. La caratterizzazione, la psicologia dei protagonisti, i diversi mondi a confronto: per quanto tutto sia sviluppato, è un errore pensare che essi siano indizi utili al raggiungimento della "risposta", e se inizialmente è possibile pensarlo, ci pensa poi l'anime a rendere palese che il suo scopo è proprio quello di lasciare quesiti irrisolti, dando voce allo spettatore grazie a un personaggio.
Tuttavia, perché c'è un "tuttavia", l'anime si lascia guardare, è graficamente appagante e divertente, e passati i 25 minuti circa di animazione lo scopo dell'OAV sarà raggiunto, cioè quello di intrattenervi, però il fatto di utilizzare il suddetto meccanismo per risolvere il tutto in una nuvola di fumo è fastidioso, non tanto nell'intento ma nelle modalità, che denotano a mio avviso una mancanza di fantasia, che l'autore ha cercato di compensare con un aumento della fantasia altrui (quella dello spettatore). "Death Billiards" avrebbe senso se fosse il pilota di una serie che utilizza e sviluppa questi spunti, rendendo quindi la psicologia dei personaggi e la loro interazione un vero ingrediente della storia e indizio della loro fine, ma come prodotto stand alone, il fatto che venga condotto questo fastidioso gioco delle domande, lo rende per me incompleto, per quanto tecnicamente ineccepibile. Concludendo, tecnicamente molto fluido e divertente, riesce nell'intento di divertire ma al contempo si rivela un'opera dimenticabile che lascia il tempo che trova.
Tuttavia, perché c'è un "tuttavia", l'anime si lascia guardare, è graficamente appagante e divertente, e passati i 25 minuti circa di animazione lo scopo dell'OAV sarà raggiunto, cioè quello di intrattenervi, però il fatto di utilizzare il suddetto meccanismo per risolvere il tutto in una nuvola di fumo è fastidioso, non tanto nell'intento ma nelle modalità, che denotano a mio avviso una mancanza di fantasia, che l'autore ha cercato di compensare con un aumento della fantasia altrui (quella dello spettatore). "Death Billiards" avrebbe senso se fosse il pilota di una serie che utilizza e sviluppa questi spunti, rendendo quindi la psicologia dei personaggi e la loro interazione un vero ingrediente della storia e indizio della loro fine, ma come prodotto stand alone, il fatto che venga condotto questo fastidioso gioco delle domande, lo rende per me incompleto, per quanto tecnicamente ineccepibile. Concludendo, tecnicamente molto fluido e divertente, riesce nell'intento di divertire ma al contempo si rivela un'opera dimenticabile che lascia il tempo che trova.
Cosa c'è di più bello per un artista di sperimentare, stupire ed incantare con la propria arte? Direi poco o nulla. Dello stesso avviso sembrano essere stati quelli dell'oramai famigerato Studio Mad House, geniacci di vecchia data che in più occasioni ci hanno stupito con produzioni proprie e/o collaborazioni varie.
La cosa che stupisce da subito di questo Death Billiards è il modo in cui si approccia allo spettatore, la naturalezza con la quale ci vengono poste situazioni apparentemente senza senso e alle quali neanche verranno date risposte certe.
Il plot narrativo è molto semplice: due individui, totalmente sconnessi fra di loro, si ritrovano senza un motivo in un bar dal quale non è possibile uscire senza aver affrontato prima una sfida che, a detta dei due camerieri che vi lavorano, potrebbe mettere a rischio le loro vite. Si inizia così, senza esclusioni di colpi, una vera e propria corsa alla risposta e alle verità che si celano dietro quel luogo.
Tecnicamente ineccepibile, lo Studio Mad House dimostra nuovamente la propria bravura ed impone, con forza, una vera e propria lezione d'arte sul come si scriva e si produca un prodotto d'alto livello della durata di appena 24 minuti. Sembra quasi uno scherzo a pensarci bene, una maestria artistica che appare allo spettatore come un vero e proprio tornado capace di coinvolgere, travolgere e stordire senza che ci si renda conto di cosa sia realmente successo.
Avanti Mad House, ditelo che avete venduto l'anima al diavolo, altrimenti non si spiega tutto questo talento!
La cosa che stupisce da subito di questo Death Billiards è il modo in cui si approccia allo spettatore, la naturalezza con la quale ci vengono poste situazioni apparentemente senza senso e alle quali neanche verranno date risposte certe.
Il plot narrativo è molto semplice: due individui, totalmente sconnessi fra di loro, si ritrovano senza un motivo in un bar dal quale non è possibile uscire senza aver affrontato prima una sfida che, a detta dei due camerieri che vi lavorano, potrebbe mettere a rischio le loro vite. Si inizia così, senza esclusioni di colpi, una vera e propria corsa alla risposta e alle verità che si celano dietro quel luogo.
Tecnicamente ineccepibile, lo Studio Mad House dimostra nuovamente la propria bravura ed impone, con forza, una vera e propria lezione d'arte sul come si scriva e si produca un prodotto d'alto livello della durata di appena 24 minuti. Sembra quasi uno scherzo a pensarci bene, una maestria artistica che appare allo spettatore come un vero e proprio tornado capace di coinvolgere, travolgere e stordire senza che ci si renda conto di cosa sia realmente successo.
Avanti Mad House, ditelo che avete venduto l'anima al diavolo, altrimenti non si spiega tutto questo talento!
Quando un colosso come la Madhouse si muove, è impossibile non accorgersene.
Non appena vidi la locandina nelle anteprime della stagione primaverile 2013 decisi che dovevo assolutamente vedere questo titolo. Nonostante la descrizione scarna, percepivo che quest'opera era diversa dalle altre. Dovevo vederla il prima possibile, e così è stato.
Tutte le aspettative che avevo riposto su questo OAV one shot sono state ampiamente ripagate. Non è esagerato affermare che "Death Billiards" è una perla dell'animazione giapponese. In un solo episodio si assiste a una storia completa, capace di trasmettere sensazioni incredibili, coinvolgere l'animo e stuzzicare l'intelletto.
Trama: per chissà quale misteriosa ragione, due uomini (un adulto e un anziano) si ritrovano all'interno di un locale elegante e raffinato. Il gestore del locale li invita all'interno e offre loro un drink, nel mentre fornisce alcune spiegazioni essenziali. Non è possibile uscire dal locale se prima non si è completato un gioco. Ciascun giocatore mette in palio la propria vita. Tramite una sorta di roulette l'anziano seleziona il gioco del biliardo. La partita mortale ha dunque inizio.
Grafica: definirla magistrale è dir poco. L'impegno profuso nel rendere tutto perfetto è tangibile. Le ambientazioni sono realizzate a regola d'arte, curatissime e rifinite in ogni dettaglio. Da elogiare il gioco di luci che enfatizza l'atmosfera da "roulette russa" del locale. Le animazioni sono curate fino all'estremo. Tutto è fluido, comprensibile, definito ed estremamente realistico nonostante l'atmosfera surreale. Il character design è all'altezza delle migliori aspettative. Non sarà un capolavoro estetico (non rientra nei miei canoni di bellezza), ma è perfettamente appropriato al contesto.
Sonoro: tutto il comparto sonoro è all'altezza dell'OAV, belle le musiche in perfetto stile "lounge". L'anime è doppiato alla perfezione, si nota il grande impegno dei doppiatori nell'offrire il massimo realismo, gli effetti sonori estremamente realistici.
Personaggi: i personaggi sono innominati e nonostante questo particolare la loro caratterizzazione è superba. Lo spettatore impara a conoscerli sin da subito, il loro modo di essere spicca nei loro dialoghi, nei loro atteggiamenti, nelle loro scelte e nella fermezza/disperazione con cui dovranno condurle. Proprio i personaggi sono il fattore di maggiore sorpresa per lo spettatore, una fonte costante di rivelazioni e coinvolgimento. La loro psicologia è curata a livelli maniacali, le loro reazioni ed emozioni sono incredibilmente realistiche. Si può parlare di iper-dettaglio psicologico.
Sceneggiatura: in soli 24 minuti si è riusciti a compiere un piccolo miracolo. Nessun salto temporale inappropriato, tutto quello che si doveva dire e fare lo si è detto e fatto senza la minima forzatura. Ottima gestione del tempo, i flashback sono inseriti nei momenti opportuni, i dialoghi sono perfettamente appropriati.
Finale: sorprendente e arguto. Riesce a completare magistralmente l'opera e nel contempo, lascia intuire che potrebbe esserci ancora qualcos'altro da dire, magari all'interno di una serie vera e propria. Un encomio.
In sintesi: che "Death Billiards" sia un'opera a sé stante o sia il precursore di una saga ventura, poco importa. È un capolavoro e come tale va considerato. Quest'opera è riservata ai grandi appassionati dell'animazione, ossia coloro che ricercano un prodotto fuori dagli schemi e con un elevatissimo standard qualitativo. Gli otaku lascino perdere.
Non appena vidi la locandina nelle anteprime della stagione primaverile 2013 decisi che dovevo assolutamente vedere questo titolo. Nonostante la descrizione scarna, percepivo che quest'opera era diversa dalle altre. Dovevo vederla il prima possibile, e così è stato.
Tutte le aspettative che avevo riposto su questo OAV one shot sono state ampiamente ripagate. Non è esagerato affermare che "Death Billiards" è una perla dell'animazione giapponese. In un solo episodio si assiste a una storia completa, capace di trasmettere sensazioni incredibili, coinvolgere l'animo e stuzzicare l'intelletto.
Trama: per chissà quale misteriosa ragione, due uomini (un adulto e un anziano) si ritrovano all'interno di un locale elegante e raffinato. Il gestore del locale li invita all'interno e offre loro un drink, nel mentre fornisce alcune spiegazioni essenziali. Non è possibile uscire dal locale se prima non si è completato un gioco. Ciascun giocatore mette in palio la propria vita. Tramite una sorta di roulette l'anziano seleziona il gioco del biliardo. La partita mortale ha dunque inizio.
Grafica: definirla magistrale è dir poco. L'impegno profuso nel rendere tutto perfetto è tangibile. Le ambientazioni sono realizzate a regola d'arte, curatissime e rifinite in ogni dettaglio. Da elogiare il gioco di luci che enfatizza l'atmosfera da "roulette russa" del locale. Le animazioni sono curate fino all'estremo. Tutto è fluido, comprensibile, definito ed estremamente realistico nonostante l'atmosfera surreale. Il character design è all'altezza delle migliori aspettative. Non sarà un capolavoro estetico (non rientra nei miei canoni di bellezza), ma è perfettamente appropriato al contesto.
Sonoro: tutto il comparto sonoro è all'altezza dell'OAV, belle le musiche in perfetto stile "lounge". L'anime è doppiato alla perfezione, si nota il grande impegno dei doppiatori nell'offrire il massimo realismo, gli effetti sonori estremamente realistici.
Personaggi: i personaggi sono innominati e nonostante questo particolare la loro caratterizzazione è superba. Lo spettatore impara a conoscerli sin da subito, il loro modo di essere spicca nei loro dialoghi, nei loro atteggiamenti, nelle loro scelte e nella fermezza/disperazione con cui dovranno condurle. Proprio i personaggi sono il fattore di maggiore sorpresa per lo spettatore, una fonte costante di rivelazioni e coinvolgimento. La loro psicologia è curata a livelli maniacali, le loro reazioni ed emozioni sono incredibilmente realistiche. Si può parlare di iper-dettaglio psicologico.
Sceneggiatura: in soli 24 minuti si è riusciti a compiere un piccolo miracolo. Nessun salto temporale inappropriato, tutto quello che si doveva dire e fare lo si è detto e fatto senza la minima forzatura. Ottima gestione del tempo, i flashback sono inseriti nei momenti opportuni, i dialoghi sono perfettamente appropriati.
Finale: sorprendente e arguto. Riesce a completare magistralmente l'opera e nel contempo, lascia intuire che potrebbe esserci ancora qualcos'altro da dire, magari all'interno di una serie vera e propria. Un encomio.
In sintesi: che "Death Billiards" sia un'opera a sé stante o sia il precursore di una saga ventura, poco importa. È un capolavoro e come tale va considerato. Quest'opera è riservata ai grandi appassionati dell'animazione, ossia coloro che ricercano un prodotto fuori dagli schemi e con un elevatissimo standard qualitativo. Gli otaku lascino perdere.
Cosa succede se mettiamo un uomo di fronte a una scelta, soprattutto se quella scelta è tra la propria vita e quella di uno sconosciuto? E se alla fine dei giochi non ci fosse un'alternativa? Se il destino fosse già scritto? Tu sapresti cambiarlo?
Dall'Anime Mirai 2013, "Death Billiards", OAV di 24 minuti, è animato dallo studio MADHOUSE.
In un giorno come un altro due persone si incontrano all'interno di un locale, viene loro servito da bere, e sorseggiando tranquillamente il proprio drink vengono messe a conoscenza della possibilità di fare una particolare partita, la cui posta in gioco non sarà altro che la propria vita.
La trama non entra nei particolari, racconta lo stretto necessario per incuriosire e portare alla visione.
Il tutto è diretto magistralmente, lasciando una sensazione di ansia, quasi un nodo alla gola, in attesa del prossimo colpo, di una possibile virata nella storia, un repentino cambio delle parti, portando a chiedersi varie volte come si concluderà questa partita per la vita; essa ironizza su quanto l'aspetto di una persona possa traviare da quella che è la sua vera natura.
Il chara dei personaggi non è molto dettagliato, ma rende bene l'idea dei vari trascorsi di ogni individuo; gli sfondi sono realizzati bene, per quanto non cambieremo spesso scenario.
ùLe musiche sono presenti soprattutto nei momenti di maggior pathos, per renderci ancora più viva la pressione psicologica subita dai protagonisti.
Non vi è molto da dire, semplicemente viene messa alla luce quella natura che noi nella vita quotidiana assopiamo, il terrore di una fine prematura, inevitabile, la paura di non poter disporre della propria vita, legati a un patto mai siglato per cui o esci vincitore o da perdente finirai nella tomba.
In "Death Billiards" viaggeremo all'interno dell'animo umano, avanzando verso il suo naturale, primordiale "istinto di conservazione".
Penso che in 24 minuti quest'opera riesca bene a mostrare un lato spesso in ombra della mente umana. Peccato solo per il finale, avrei preferito fosse un po' più conclusivo e soprattutto chiarisse qualche dubbio.
Un otto è il voto che ritengo adeguato.
Dall'Anime Mirai 2013, "Death Billiards", OAV di 24 minuti, è animato dallo studio MADHOUSE.
In un giorno come un altro due persone si incontrano all'interno di un locale, viene loro servito da bere, e sorseggiando tranquillamente il proprio drink vengono messe a conoscenza della possibilità di fare una particolare partita, la cui posta in gioco non sarà altro che la propria vita.
La trama non entra nei particolari, racconta lo stretto necessario per incuriosire e portare alla visione.
Il tutto è diretto magistralmente, lasciando una sensazione di ansia, quasi un nodo alla gola, in attesa del prossimo colpo, di una possibile virata nella storia, un repentino cambio delle parti, portando a chiedersi varie volte come si concluderà questa partita per la vita; essa ironizza su quanto l'aspetto di una persona possa traviare da quella che è la sua vera natura.
Il chara dei personaggi non è molto dettagliato, ma rende bene l'idea dei vari trascorsi di ogni individuo; gli sfondi sono realizzati bene, per quanto non cambieremo spesso scenario.
ùLe musiche sono presenti soprattutto nei momenti di maggior pathos, per renderci ancora più viva la pressione psicologica subita dai protagonisti.
Non vi è molto da dire, semplicemente viene messa alla luce quella natura che noi nella vita quotidiana assopiamo, il terrore di una fine prematura, inevitabile, la paura di non poter disporre della propria vita, legati a un patto mai siglato per cui o esci vincitore o da perdente finirai nella tomba.
In "Death Billiards" viaggeremo all'interno dell'animo umano, avanzando verso il suo naturale, primordiale "istinto di conservazione".
Penso che in 24 minuti quest'opera riesca bene a mostrare un lato spesso in ombra della mente umana. Peccato solo per il finale, avrei preferito fosse un po' più conclusivo e soprattutto chiarisse qualche dubbio.
Un otto è il voto che ritengo adeguato.
Per me, che normalmente non nutro grandissime aspettative su questa tipologia di prodotti, troppo brevi e ridotti, normalmente per poter esprimere appieno le potenzialità racchiuse nel loro concept, questo "Death Billiards" è stato una piacevolissima sorpresa.
Nonostante, infatti, gli autori si giochino tutto in un breve lasso di tempo, così come i giocatori di biliardo protagonisti del loro titolo, riescono a modellare pienamente i concetti che volevano rappresentare, e a farlo anche con un ottimo stile.
Partendo dall'impatto visivo, ho trovato davvero ben riuscito il lavoro degli artisti nel mettere in piedi l'ambiente in cui si svolge questa partita mortale, per quanto, certo, non abbiano dovuto scervellarsi, visto che comunque l'ambiente in cui si svolge la storia è unicamente il misterioso bar cui approdano i due protagonisti. I grafici hanno ben saputo rendere l'idea di questo luogo elegante, lussuoso, ma allo stesso tempo tetro, misterioso e angosciante, quando per i due giocatori di biliardo, e quindi per noi, appare chiaro che il locale è un luogo da cui non si può assolutamente uscire, se non alle condizioni dei due gestori.
Questo mix ben riuscito tra eleganza, bellezza e claustrofobica angoscia è stato raggiunto dai grafici con un un sapiente uso di giochi di luce e ombre, nonché dall'innesto di colori violacei, simili a neon, che danno all'ambiente quel che di "asettico", freddo, che ben si sposa al vero scopo del locale in cui si giocherà la partita di biliardo.
Anche i personaggi possono sfoggiare un'attenzione altrettanto curata nel loro chara design, con i due giocatori, due persone ben diverse tra loro, uno anziano, l'altro nel fiore dell'età adulta, che rappresentano appieno le rispettive fasce d'età, visivamente parlando ma non solo, come vedremo più tardi. Analogamente, i due gestori appaiono esteticamente ben delineati, e perfettamente coerenti con il locale da loro gestito, specialmente il barman, che con i suoi capelli bianchi e il suo strano occhio riesce a generare la stessa inquietudine dell'ambiente circostante.
E se il chara design risponde appieno alle aspettative, altrettanto si deve dire per il tratteggio dei profili psicologici dei vari personaggi. I due giocatori, come accennavo poco sopra, reagiscono fedelmente e coerentemente alla loro fascia d'età, di fronte alla drammatica situazione che si para loro davanti. Se il vecchio, infatti, affiderà alla sua saggia tranquillità e alla rassegnazione, tipica delle persone anziane, le sue chance di prevalere, il giovane, quando si renderà conto del contesto in cui si trova, manifesterà i sintomi tipici che ci aspetteremmo da una persona nel fiore degli anni: rabbia, disperazione, tentativo estremo di ribellarsi al suo destino utilizzando anche metodi estremi, in nome di un radicatissimo istinto di sopravvivenza.
E anche i due gestori non sono da meno quanto a profondità del loro profilo psicologico, poiché, a dispetto della brevità dell'anime, si mostreranno di una freddezza glaciale, fintanto che il loro impegno "professionale" lo richiederà, rivelando poi, inaspettatamente, un'umanità spiccatissima, sfoggiando, specialmente il barman, un'evidente pietà per i due giocatori, per il giovane in particolare, nonché invidia per i destini dei due malcapitati, che potrebbe apparire incoerente e inaspettata, ma che ha una sua perfetta logica se visionerete questo lavoro. E analogamente la collega del barman, nel finale, mostrerà tutta la sua curiosità per le sorti dei due sventurati, dando la possibilità, a noi spettatori, di immedesimarsi in lei, poiché rimarremo con le stesse domande, dimostrando, anche nel suo caso, che la personalità di questo misterioso personaggio è stata ben delineata.
La trama, magistralmente sintetizzata dalle poche parole vergate dallo staff di Animeclick.it, è praticamente assente e si riduce a un mero pretesto per dare la possibilità agli autori di comunicarci il loro messaggio. Ma quest'ultima affermazione non va vista come un aspetto negativo, anzi, è un'ulteriore testimonianza del buon lavoro effettuato in questo prodotto. Con l'escamotage di questa partita di biliardo, gli autori ci vogliono mostrare concetti fondamentali e da sempre al centro del pensiero umano: l'ingiustizia della vita, la sua brevità, il fatto che il confine tra la vita e la morte a volte sia ancora più sottile dello strato di gesso sulla punta di una stecca da biliardo. E poco importa se il finale rimane ermetico e criptico e lo spettatore rimarrà con gli stessi dubbi della ragazza del night. Ognuno di noi, alla fine, secondo il proprio modo di interpretare la vita, assegnerà ai due giocatori di biliardo il loro destino.
Concludendo, amici di Animeclick.it, siamo di fronte a un prodotto di notevole spessore, a dispetto della brevità, e qualsiasi appassionato che voglia impiegare una ventina di minuti con un prodotto che faccia pensare, oltre che far provare sensazioni di palpabile angoscia, non può farsi scappare questo "Death billiards". E' un anime che vale appieno il tempo che gli dedicherete.
Nonostante, infatti, gli autori si giochino tutto in un breve lasso di tempo, così come i giocatori di biliardo protagonisti del loro titolo, riescono a modellare pienamente i concetti che volevano rappresentare, e a farlo anche con un ottimo stile.
Partendo dall'impatto visivo, ho trovato davvero ben riuscito il lavoro degli artisti nel mettere in piedi l'ambiente in cui si svolge questa partita mortale, per quanto, certo, non abbiano dovuto scervellarsi, visto che comunque l'ambiente in cui si svolge la storia è unicamente il misterioso bar cui approdano i due protagonisti. I grafici hanno ben saputo rendere l'idea di questo luogo elegante, lussuoso, ma allo stesso tempo tetro, misterioso e angosciante, quando per i due giocatori di biliardo, e quindi per noi, appare chiaro che il locale è un luogo da cui non si può assolutamente uscire, se non alle condizioni dei due gestori.
Questo mix ben riuscito tra eleganza, bellezza e claustrofobica angoscia è stato raggiunto dai grafici con un un sapiente uso di giochi di luce e ombre, nonché dall'innesto di colori violacei, simili a neon, che danno all'ambiente quel che di "asettico", freddo, che ben si sposa al vero scopo del locale in cui si giocherà la partita di biliardo.
Anche i personaggi possono sfoggiare un'attenzione altrettanto curata nel loro chara design, con i due giocatori, due persone ben diverse tra loro, uno anziano, l'altro nel fiore dell'età adulta, che rappresentano appieno le rispettive fasce d'età, visivamente parlando ma non solo, come vedremo più tardi. Analogamente, i due gestori appaiono esteticamente ben delineati, e perfettamente coerenti con il locale da loro gestito, specialmente il barman, che con i suoi capelli bianchi e il suo strano occhio riesce a generare la stessa inquietudine dell'ambiente circostante.
E se il chara design risponde appieno alle aspettative, altrettanto si deve dire per il tratteggio dei profili psicologici dei vari personaggi. I due giocatori, come accennavo poco sopra, reagiscono fedelmente e coerentemente alla loro fascia d'età, di fronte alla drammatica situazione che si para loro davanti. Se il vecchio, infatti, affiderà alla sua saggia tranquillità e alla rassegnazione, tipica delle persone anziane, le sue chance di prevalere, il giovane, quando si renderà conto del contesto in cui si trova, manifesterà i sintomi tipici che ci aspetteremmo da una persona nel fiore degli anni: rabbia, disperazione, tentativo estremo di ribellarsi al suo destino utilizzando anche metodi estremi, in nome di un radicatissimo istinto di sopravvivenza.
E anche i due gestori non sono da meno quanto a profondità del loro profilo psicologico, poiché, a dispetto della brevità dell'anime, si mostreranno di una freddezza glaciale, fintanto che il loro impegno "professionale" lo richiederà, rivelando poi, inaspettatamente, un'umanità spiccatissima, sfoggiando, specialmente il barman, un'evidente pietà per i due giocatori, per il giovane in particolare, nonché invidia per i destini dei due malcapitati, che potrebbe apparire incoerente e inaspettata, ma che ha una sua perfetta logica se visionerete questo lavoro. E analogamente la collega del barman, nel finale, mostrerà tutta la sua curiosità per le sorti dei due sventurati, dando la possibilità, a noi spettatori, di immedesimarsi in lei, poiché rimarremo con le stesse domande, dimostrando, anche nel suo caso, che la personalità di questo misterioso personaggio è stata ben delineata.
La trama, magistralmente sintetizzata dalle poche parole vergate dallo staff di Animeclick.it, è praticamente assente e si riduce a un mero pretesto per dare la possibilità agli autori di comunicarci il loro messaggio. Ma quest'ultima affermazione non va vista come un aspetto negativo, anzi, è un'ulteriore testimonianza del buon lavoro effettuato in questo prodotto. Con l'escamotage di questa partita di biliardo, gli autori ci vogliono mostrare concetti fondamentali e da sempre al centro del pensiero umano: l'ingiustizia della vita, la sua brevità, il fatto che il confine tra la vita e la morte a volte sia ancora più sottile dello strato di gesso sulla punta di una stecca da biliardo. E poco importa se il finale rimane ermetico e criptico e lo spettatore rimarrà con gli stessi dubbi della ragazza del night. Ognuno di noi, alla fine, secondo il proprio modo di interpretare la vita, assegnerà ai due giocatori di biliardo il loro destino.
Concludendo, amici di Animeclick.it, siamo di fronte a un prodotto di notevole spessore, a dispetto della brevità, e qualsiasi appassionato che voglia impiegare una ventina di minuti con un prodotto che faccia pensare, oltre che far provare sensazioni di palpabile angoscia, non può farsi scappare questo "Death billiards". E' un anime che vale appieno il tempo che gli dedicherete.