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Nagisa98

Episodi visti: 1/1 --- Voto 8
Dopo un’ottima serie TV, nel marzo del 2013 esce nelle sale cinematografiche giapponesi “Hanasaku Iroha: Home Sweet Home”, film della durata di 66 minuti circa diretto da Masahiro Ando e scritto da Mari Okada. In questo lungometraggio, Ohana trova i vecchi registri della pensione compilati da Nonno-fagiolo che, tra le altre cose, contengono alcune informazioni sul passato di sua madre Satsuki, all’epoca adolescente.

Il film, dunque, fa la spola tra il passato e il presente, tra le vicende di Satsuki e quelle di Ohana. Ma sia ben chiaro: per quanto riguarda queste ultime, non abbiamo a che fare con un sequel, ma con una side story. Esse si collocano, infatti, all’incirca nella seconda metà della serie. Fatta questa premessa, posso affermare con certezza che “Home Sweet Home” è davvero un buon prodotto, degno del nome di “Hanasaku Iroha”; tuttavia, ci sono alcuni punti che potevano essere sviluppati molto meglio.
Partiamo con il presente. Le vicende a cui assistiamo in questo film sono in linea con lo stile dell’anime: piacevoli, divertenti e coadiuvate dal cast della serie TV al completo. C’è da dire, però, che ho trovato alcune di esse alquanto inutili e fuori luogo: le scene isteriche di Tomoe, per esempio, si potevano benissimo evitare. Altra cosa che non ho apprezzato è che queste abbiano leggermente surclassato quelle ambientate nel passato, le quali, al contrario, si possono considerare tutte delle piccole perle. Interessantissimo è stato sbirciare nell’adolescenza della madre di Ohana, di cui avevamo avuto solo pochissimi accenni nell’opera precedente. Punto forte della storia prequel è, appunto, la figura di Satsuki, diversa e al contempo simile a quella di sua figlia: come ben sappiamo, quest’ultima odiava la monotona città di Tokyo, e desiderava raggiungere Yunosagi per vivere un’avventura come quella dei film; la madre, al contrario, non vedeva l’ora di trasferirsi nella capitale nipponica e abbandonare l’ambiente ostile in cui era cresciuta. Entrambe le ragazze, però, sono accomunate dall’irrefrenabile voglia di brillare, di farsi notare, di mostrare al mondo chi sono veramente. Altra tematica presente in tutti e due gli archi temporali è il complicato rapporto genitori-figli: come nel presente Ohana scopre sfumature di sua madre che prima non aveva mai compreso, così Satsuki, nel passato, inizia a vedere la donna che più volte aveva definito “strega” sotto una luce leggermente diversa. Ultime ma non per importanza, le scene tra Satsuki e il fotografo che diventerà il padre di Ohana: dolci e in un certo senso affascinanti, ma, purtroppo, davvero troppo poche.

Passiamo al lato tecnico: esso è rimasto pressoché immutato rispetto a quello della serie TV, anzi, direi che è leggermente migliorato. I fondali sono sempre stupendi e luminosi, le animazioni ancor più capaci di rendere al meglio le espressioni e i movimenti dei personaggi. Come al solito, abbiamo OST orecchiabili e un’energica canzone dei nano.RIPE a chiudere il lungometraggio.

In conclusione, “Hanasaku Iroha: Home Sweet Home” è un film che va assolutamente guardato se avete amato la serie TV, anche se decisamente non ne raggiunge gli ottimi livelli. Piacevoli ma non proprio esaltanti le vicende di Ohana & Co. qui raccontate, superbe ma presenti in quantità piuttosto esigue quelle invece legate a Satsuki. Insomma, la durata alquanto breve ha un po’ penalizzato un film che altrimenti sarebbe risultato di gran lunga superiore. Voto: 8.


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Eversor

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9,5
Dopo due anni dalla conclusione della serie tv, ecco che arriva anche questo film: "Hanasaku iroha: Home Sweet Home". Il film, uscito appunto nel 2013, è una sorta di prequel della serie originale, una storia che intreccia la vita di Ohana al Kissuisou con il passato e la fuga della madre.
Personalmente, almeno all'inizio, speravo in qualcosa che continuasse le vicende del precedente anime. Non che mi dispiacciano i prequel, ma hanno sempre uno spirito ancor più malinconico. Sapere che non riuscirò più a vedere i protagonisti amati, sebbene sia costretto a tornare nei luoghi dove hanno vissuto (anche se nel passato), è piuttosto doloroso. Ebbene, dopo aver concluso la visione del film, ho dovuto ricredermi… Su tutto.

La storia, infatti, non è ambientata esclusivamente nel passato, ma intreccia la vicenda della madre con quelle di Ohana (quando ancora lavorava alla Kissuisou), una sequenza di salti temporali che fanno commuovere e appassionare allo stesso tempo. Da un lato, la vita serena della figlia, dall'altro, i tormenti della madre. In entrambe, però, l'amore sarà una costante fissa e, soprattutto, questo ardente desiderio di brillare e scoprire la strada da intraprendere nel futuro.

I personaggi sono gli stessi della serie precedente, con l'unica eccezione nel padre di Ohana, il fotografo che ha rubato il cuore della bella e giovane Satsuki. Quest'ultima è stata uno dei personaggi che più mi ha saputo affascinare nell'esperienza passata: sbaglia, e questo è certo, ma allo stesso tempo cerca di andare avanti e migliorare. Il suo passato mi ha sempre intrigato, ma nell'anime non ha mai avuto lo spazio per essere approfondito appieno. Nemmeno in questa occasione troviamo un resoconto accurato, ma sicuramente ci sono stati mostrati alcuni spezzoni chiarificatori sulla sua adolescenza e, in particolar modo, su quel marito che ha tanto amato… E per cui soffre ancora adesso.

La grafica rimane uguale a quella della serie del 2011, forse con qualche piccolo miglioramento. Sinceramente era talmente bella prima da riuscire difficile ravvisare eventuali modifiche. Colori soffusi, che esplodono in lampi pieni di vita e calore. I personaggi mostrano un design affascinante, con linee candide che ben si accordano con il paesaggio circostante.
Le musiche sono incredibilmente belle, e accompagnano i personaggi in ogni loro disavventura. Buona la regia, che si dimostra ancora all'altezza della situazione, realizzando un film da gustarsi tutto d'un fiato, senza un attimo di pausa.

Dopo questa nuova esperienza, non posso che rinnovare il mio desiderio di rivedere Ohana, Kou e compagni. Lo so benissimo che la storia è conclusa così com'è, ma quel piccolo spiraglio verso il futuro (ovviamente voluto), è un squarcio nel mio povero cuore. Una serie che mi ha saputo conquistare dall'inizio alla fine, e questo film non si dimostra inferiore, anzi…

Voto finale: 9… e mezzo!


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Kouichi

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
Il film "Hanasaku Iroha: Home Sweet Home" è il perfetto compendio all'ottimo anime, oltre che un chiaro esempio di cosa significhi mettere l'anima in un'opera. Collocato temporalmente nella parte iniziale della serie, questo lungo episodio narra altri piccoli avvenimenti della Pensione e soprattutto approfondisce la vita della madre di Ohana: tanto brillanti sono i primi quanto sentita e introspettiva è la seconda, vera storia nella storia. E' lei infatti la vera protagonista, anche se viene dato adeguato spazio a tutti i personaggi, come si suole in quello che è anche un commiato. Piccolo gioiello narrativo, è una visione semplicemente obbligata per coloro che hanno apprezzato l'anime.