Golden Time
"Golden Time" traducibile liberamente come "L'età (o il tempo o il periodo) dell'oro" era un titolo che mi stuzzicava parecchio, al pari dell'autrice della novel da cui è tratta la serie del 2013, Yuyuko Takemiya, che aveva scritto in precedenza "Toradora!" (che, trasposto in anime, ho apprezzato).
Al termine della visione dei 24 episodi, ho realizzato che le votazioni e i commenti piuttosto critici che ho avuto modo di leggere non siano del tutto ingiustificati e. a malincuore, devo riconoscere che la serie purtroppo presenta delle "criticità" che mi costringono anche a non promuovere l'opera, nonostante alcune premesse che ritenevo interessanti: l'ambientazione universitaria e non scolastica (le solite scuole medie e/o superiori) e il problema dell'amnesia del protagonista Tada Banri.
Il primo elemento distintivo citato mi aveva illuso che mi sarei trovato dei personaggi che operando in un contesto universitario fossero un po' più maturi atteso che avrebbero dovuto affrontare difficoltà più strutturate in vista dell'ingresso nel "terribile" mondo del lavoro giapponese. In questo contesto mi sarei aspettato che i personaggi avrebbero dovuto affrontare la solita contraddizione tra il mondo "sognato" cui aspiravano da liceali e il mondo "reale" in cui si mostra la disillusione/delusione per le difficoltà crescenti di studio per poi varcare la soglia del mondo del lavoro...
Ok, ho scritto al condizionale perché era una mia aspettativa e non la realtà di quanto ho potuto visionare: la trama e i personaggi, sebbene matricole, sembrano ancora con la testa alle superiori (o peggio alle medie) tanto mi sono sembrati infantili e superficiali. Il contesto universitario, dopo i primi episodi mi è sembrato parecchio inverosimile proprio perché la trama si concentra più sulla vita dei personaggi all'interno dei club/gruppi al di fuori dello studio che sulla vita da studente, con le difficoltà legate allo studio, alla frequenza delle lezioni, agli esami da affrontare e ai possibili fallimenti e difficoltà.
La trama narra di un gruppetto di studenti di giurisprudenza che si distribuiscono in due club che con la materia c'entrano poco o nulla: quello del cinema e quello di danza tradizionale giapponese (awa) ... (sigh!) e si sviluppa principalmente le interazioni tra loro in questi contesti che, francamente, non mi hanno entusiasmato rendendo il clima degli episodi molto ludico, infantile e in pratica parecchio inverosimile: i personaggi sembrano solo impegnati a divertirsi e a godersi lo status di matricole come se l'università sia più un'anticamera del passaggio al mondo del lavoro in cui gli studenti si godono gli ultimi scampoli di libertà prima di finire nel "tritacarne" del mondo del lavoro nipponico. Il secondo aspetto è legato al protagonista, Tada Banri, e per scrivere di lui devo per forza fare qualche anticipazione sulla trama per potermi spiegare.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Alle superiori il buon Tada era innamorato di una sua compagna di classe, Linda e dopo essersi dichiarato, lei si riserva di rispondergli dandogli appuntamento su un ponte della località in cui vivono il giorno successivo. Nell'attesa e prima che Linda lo raggiungesse, Tada viene investito da uno scooter e, cadendo nel fiume sottostante, resta in coma per qualche tempo e al risveglio scopre di aver perso la memoria...
Il tema di fondo in sé (che comunque viene svelato progressivamente) mi è sembrato di primo acchito molto accattivante: Tada ritrova Linda all'università senza riconoscerla (e senza che lei riveli chi e che cosa abbia rappresentato per lui nel passato) e inizia a ri-frequentarla come amica nel gruppo studentesco dedicato alla danza Awa, di cui lei è una delle ballerine più anziane e brave...
All'inizio della serie il rapporto tra i due sembra essere il backbone della storia: lui che non ricorda chi sia e che cosa abbia rappresentato per lui e lei che non rivela nulla a lui del loro passato (potenziale...) per non peggiorare la sua situazione visto che a causa della amnesia Tada si era isolato dal suo mondo che non ricordava più fino a scegliere di frequentare l'università senza cercare nessuno dei compagni del passato per ricostruirsi una vita "da zero".
Si aggiunge poi il rapporto tra il Tada del passato, che durante gli episodi ricomincia ad emergere prima sporadicamente a flash per poi diventare sempre più frequente, e quello del presente che vive una sorta di "seconda vita" in cui, nonostante dimostri un carattere piuttosto molle, tranquillo, responsabile e accondiscendente, riesce a conquistare il cuore di una ragazza conosciuta all'università (Kaga) che rispetto a lui è l'esatto opposto: irrequieta, vulcanica, aggressiva, egocentrica ma anche tanto insicura, infantile, fragile e umorale.
L'autrice ci aggiunge un po' di soprannaturale (che ammetto non mi fa impazzire...) che rende la sindrome amnesica di Tada piuttosto una sorta di bipolarismo dissociativo: il vecchio Tada è rappresentato come una sorta di fantasma/coscienza che aleggia intorno al nuovo in carne e ossa e cerca di dissuaderlo dal continuare la storia con Kaga e a cercare di ottenere da Linda la risposta ai suoi sentimenti espressi durante le scuole superiori.
Fine parte contenente spoiler
E quindi, potrebbe chiedersi il lettore della recensione... Cosa non funziona nell'anime?
Senza entrare nel merito dello sviluppo della trama e non anticipare oltremodo, quello che non funziona in particolare è:
- il protagonista Tada Banri e il suo recupero a sprazzi della memoria del passato che escluderebbe i ricordi di quello attuale (appunto una forma di bipolarismo dissociativo piuttosto che della perdita di memoria) che convince poco o nulla, soprattutto quando si interfaccia con il suo sé del passato;
- il suo rapporto con Linda, ossia il suo potenziale amore delle scuole superiori, troppo misurato e piatto nonostante lei sia molto protettiva nei confronti di lui, così tanto da far sembrare le sue attenzioni giustificate più un senso di colpa per qualcosa che non si evince chiaramente dall'anime (si potrebbe ipotizzare che l'investitore in scooter possa essere proprio lei...);
- la "monodimensionalità" dei principali personaggi, con poco o nullo sviluppo nel corso dei 24 episodi, spesso troppo infantili e caratterizzati (vedi su tutti Kaga...);
- la passività e scarso "nerbo" del protagonista Tada Banri;
- il finale estremamente deludente, forzato e surreale/incomprensibile e molto, troppo scriverei, frettoloso e sviluppato male;
- l'eccessiva lunghezza dell'opera che poi ha un'accelerata sul finale che avrebbe dovuto ricevere ben altre e dovute attenzioni...
Anche in "Toradora!" c'era un po' lo stesso difetto del finale ma lo sviluppo dei personaggi è di ben altro spessore... Lato tecnico, il chara design è tutto sommato carino e il comparto musicale nulla di particolare e degno di nota.
Un vero peccato per un'opera che poteva sicuramente rappresentare qualcosa di particolare ma che si perde nelle solite banalità e cliché.
Al termine della visione dei 24 episodi, ho realizzato che le votazioni e i commenti piuttosto critici che ho avuto modo di leggere non siano del tutto ingiustificati e. a malincuore, devo riconoscere che la serie purtroppo presenta delle "criticità" che mi costringono anche a non promuovere l'opera, nonostante alcune premesse che ritenevo interessanti: l'ambientazione universitaria e non scolastica (le solite scuole medie e/o superiori) e il problema dell'amnesia del protagonista Tada Banri.
Il primo elemento distintivo citato mi aveva illuso che mi sarei trovato dei personaggi che operando in un contesto universitario fossero un po' più maturi atteso che avrebbero dovuto affrontare difficoltà più strutturate in vista dell'ingresso nel "terribile" mondo del lavoro giapponese. In questo contesto mi sarei aspettato che i personaggi avrebbero dovuto affrontare la solita contraddizione tra il mondo "sognato" cui aspiravano da liceali e il mondo "reale" in cui si mostra la disillusione/delusione per le difficoltà crescenti di studio per poi varcare la soglia del mondo del lavoro...
Ok, ho scritto al condizionale perché era una mia aspettativa e non la realtà di quanto ho potuto visionare: la trama e i personaggi, sebbene matricole, sembrano ancora con la testa alle superiori (o peggio alle medie) tanto mi sono sembrati infantili e superficiali. Il contesto universitario, dopo i primi episodi mi è sembrato parecchio inverosimile proprio perché la trama si concentra più sulla vita dei personaggi all'interno dei club/gruppi al di fuori dello studio che sulla vita da studente, con le difficoltà legate allo studio, alla frequenza delle lezioni, agli esami da affrontare e ai possibili fallimenti e difficoltà.
La trama narra di un gruppetto di studenti di giurisprudenza che si distribuiscono in due club che con la materia c'entrano poco o nulla: quello del cinema e quello di danza tradizionale giapponese (awa) ... (sigh!) e si sviluppa principalmente le interazioni tra loro in questi contesti che, francamente, non mi hanno entusiasmato rendendo il clima degli episodi molto ludico, infantile e in pratica parecchio inverosimile: i personaggi sembrano solo impegnati a divertirsi e a godersi lo status di matricole come se l'università sia più un'anticamera del passaggio al mondo del lavoro in cui gli studenti si godono gli ultimi scampoli di libertà prima di finire nel "tritacarne" del mondo del lavoro nipponico. Il secondo aspetto è legato al protagonista, Tada Banri, e per scrivere di lui devo per forza fare qualche anticipazione sulla trama per potermi spiegare.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Alle superiori il buon Tada era innamorato di una sua compagna di classe, Linda e dopo essersi dichiarato, lei si riserva di rispondergli dandogli appuntamento su un ponte della località in cui vivono il giorno successivo. Nell'attesa e prima che Linda lo raggiungesse, Tada viene investito da uno scooter e, cadendo nel fiume sottostante, resta in coma per qualche tempo e al risveglio scopre di aver perso la memoria...
Il tema di fondo in sé (che comunque viene svelato progressivamente) mi è sembrato di primo acchito molto accattivante: Tada ritrova Linda all'università senza riconoscerla (e senza che lei riveli chi e che cosa abbia rappresentato per lui nel passato) e inizia a ri-frequentarla come amica nel gruppo studentesco dedicato alla danza Awa, di cui lei è una delle ballerine più anziane e brave...
All'inizio della serie il rapporto tra i due sembra essere il backbone della storia: lui che non ricorda chi sia e che cosa abbia rappresentato per lui e lei che non rivela nulla a lui del loro passato (potenziale...) per non peggiorare la sua situazione visto che a causa della amnesia Tada si era isolato dal suo mondo che non ricordava più fino a scegliere di frequentare l'università senza cercare nessuno dei compagni del passato per ricostruirsi una vita "da zero".
Si aggiunge poi il rapporto tra il Tada del passato, che durante gli episodi ricomincia ad emergere prima sporadicamente a flash per poi diventare sempre più frequente, e quello del presente che vive una sorta di "seconda vita" in cui, nonostante dimostri un carattere piuttosto molle, tranquillo, responsabile e accondiscendente, riesce a conquistare il cuore di una ragazza conosciuta all'università (Kaga) che rispetto a lui è l'esatto opposto: irrequieta, vulcanica, aggressiva, egocentrica ma anche tanto insicura, infantile, fragile e umorale.
L'autrice ci aggiunge un po' di soprannaturale (che ammetto non mi fa impazzire...) che rende la sindrome amnesica di Tada piuttosto una sorta di bipolarismo dissociativo: il vecchio Tada è rappresentato come una sorta di fantasma/coscienza che aleggia intorno al nuovo in carne e ossa e cerca di dissuaderlo dal continuare la storia con Kaga e a cercare di ottenere da Linda la risposta ai suoi sentimenti espressi durante le scuole superiori.
Fine parte contenente spoiler
E quindi, potrebbe chiedersi il lettore della recensione... Cosa non funziona nell'anime?
Senza entrare nel merito dello sviluppo della trama e non anticipare oltremodo, quello che non funziona in particolare è:
- il protagonista Tada Banri e il suo recupero a sprazzi della memoria del passato che escluderebbe i ricordi di quello attuale (appunto una forma di bipolarismo dissociativo piuttosto che della perdita di memoria) che convince poco o nulla, soprattutto quando si interfaccia con il suo sé del passato;
- il suo rapporto con Linda, ossia il suo potenziale amore delle scuole superiori, troppo misurato e piatto nonostante lei sia molto protettiva nei confronti di lui, così tanto da far sembrare le sue attenzioni giustificate più un senso di colpa per qualcosa che non si evince chiaramente dall'anime (si potrebbe ipotizzare che l'investitore in scooter possa essere proprio lei...);
- la "monodimensionalità" dei principali personaggi, con poco o nullo sviluppo nel corso dei 24 episodi, spesso troppo infantili e caratterizzati (vedi su tutti Kaga...);
- la passività e scarso "nerbo" del protagonista Tada Banri;
- il finale estremamente deludente, forzato e surreale/incomprensibile e molto, troppo scriverei, frettoloso e sviluppato male;
- l'eccessiva lunghezza dell'opera che poi ha un'accelerata sul finale che avrebbe dovuto ricevere ben altre e dovute attenzioni...
Anche in "Toradora!" c'era un po' lo stesso difetto del finale ma lo sviluppo dei personaggi è di ben altro spessore... Lato tecnico, il chara design è tutto sommato carino e il comparto musicale nulla di particolare e degno di nota.
Un vero peccato per un'opera che poteva sicuramente rappresentare qualcosa di particolare ma che si perde nelle solite banalità e cliché.
E come si fa a dare un voto ad una serie del genere?
E' piena di elementi sovrannaturali buttati un po' a caso e altri buchi di sceneggiatura in generale, ma in qualche modo ha stuzzicato la mia curiosità abbastanza da farmi andare fino alla fine...
Gira praticamente tutto intorno a un gruppo di amici cui fanno parte un ragazzo affetto da disturbo dissociativo dell'identità, una ragazza con tendenze per lo stalking ma dal cuore d'oro, quella che non riesce a cacciare via i fantasmi del passato, l'amico un po' strano ma fedele, camera-girl (alias: non ti voglio, ma ti voglio), la rocker incazzusa ma che sotto sotto ci tiene agli altri e, ultimo ma non ultimo, quello che non ha assolutamente nessuna utilità nella storia (sempre che tingersi i capelli non sia considerabile uno sviluppo del personaggio).
Se c'è una cosa che mi ha interessato particolarmente è il tema dei disturbi post traumatici e mi è parso che i comportamenti del protagonista potrebbero non essere molto distanti dalla realtà di casi simili al suo (ovviamente non sono un neurologo quindi mi limito a fidarmi del mio istinto). Se c'è una cosa che invece mi ha dato fastidio è l'abuso degli elementi "sovrannaturali" che trasformano il tutto da una storia interessante di un povero individuo afflitto che cerca di ritrovare se stesso in un mondo che sembra non appartenergli, ad una roba di fantasmi con poteri meteorologici e altre robe assurde. Aveva il potenziale per essere una storia ispirante, ma questo fatto ha rovinato abbastanza la mia esperienza di visione di questa serie.
Detto questo, rimane una storia non esaltante ma a tratti piuttosto dolce, quindi se siete appassionati del miele potrebbe fare per voi. Inoltre, thumbs up per il fatto che per una volta hanno deciso di fare un anime sentimentale fuori dal solito liceo e con personaggi maggiorenni. Incredibru!
Per il voto: ci sono state scene che mi hanno fatto pensare ad un 5 ma altre che mi hanno fatto vacillare verso addirittura il 7. Qualcosa di vicino ad una via di mezzo fra quei due numeri dovrebbe essere la valutazione corretta.
E' piena di elementi sovrannaturali buttati un po' a caso e altri buchi di sceneggiatura in generale, ma in qualche modo ha stuzzicato la mia curiosità abbastanza da farmi andare fino alla fine...
Gira praticamente tutto intorno a un gruppo di amici cui fanno parte un ragazzo affetto da disturbo dissociativo dell'identità, una ragazza con tendenze per lo stalking ma dal cuore d'oro, quella che non riesce a cacciare via i fantasmi del passato, l'amico un po' strano ma fedele, camera-girl (alias: non ti voglio, ma ti voglio), la rocker incazzusa ma che sotto sotto ci tiene agli altri e, ultimo ma non ultimo, quello che non ha assolutamente nessuna utilità nella storia (sempre che tingersi i capelli non sia considerabile uno sviluppo del personaggio).
Se c'è una cosa che mi ha interessato particolarmente è il tema dei disturbi post traumatici e mi è parso che i comportamenti del protagonista potrebbero non essere molto distanti dalla realtà di casi simili al suo (ovviamente non sono un neurologo quindi mi limito a fidarmi del mio istinto). Se c'è una cosa che invece mi ha dato fastidio è l'abuso degli elementi "sovrannaturali" che trasformano il tutto da una storia interessante di un povero individuo afflitto che cerca di ritrovare se stesso in un mondo che sembra non appartenergli, ad una roba di fantasmi con poteri meteorologici e altre robe assurde. Aveva il potenziale per essere una storia ispirante, ma questo fatto ha rovinato abbastanza la mia esperienza di visione di questa serie.
Detto questo, rimane una storia non esaltante ma a tratti piuttosto dolce, quindi se siete appassionati del miele potrebbe fare per voi. Inoltre, thumbs up per il fatto che per una volta hanno deciso di fare un anime sentimentale fuori dal solito liceo e con personaggi maggiorenni. Incredibru!
Per il voto: ci sono state scene che mi hanno fatto pensare ad un 5 ma altre che mi hanno fatto vacillare verso addirittura il 7. Qualcosa di vicino ad una via di mezzo fra quei due numeri dovrebbe essere la valutazione corretta.
Io non so a cosa stesse pensando l'autore mentre scriveva la sceneggiatura per quest'anime, l'idea dell'amnesia è interessante come incipit per una romance ma nello sviluppare i personaggi si deve essere dimenticato del protagonista. Ogni singolo personaggio è, a modo suo, interessante per quanto banale possa essere, ma il protagonista... mamma mia il protagonista!
Non ha il minimo accenno di personalità: in 24 episodi non sarà mai messo nella condizione in cui deve prendere una decisione, non metterà mai bocca su nulla per esprimere una sua opinione, non prenderà mai l'iniziativa. In pratica sono 24 episodi in cui si osserva il comportamento di un sacco di patate mentre viene trascinato in giro e amato incondizionatamente da tutti mentre lui piange e si deprime in un angolo appena nessuno lo guarda.
Tutto ciò che accade nella serie accade grazie ai personaggi secondari. L'anime in generale sarebbe anche ok, certo i disegni così come la storia non sono delle migliori, ma complessivamente sarebbe anche godibile se non fosse per un protagonista troppo inutile, immaturo e piatto al punto da risultare fastidioso.
In più occasioni ho sperato in un twist della storia ma no, tutto si muove in funzione del protagonista che deve essere amato "perché sì".
Non ha il minimo accenno di personalità: in 24 episodi non sarà mai messo nella condizione in cui deve prendere una decisione, non metterà mai bocca su nulla per esprimere una sua opinione, non prenderà mai l'iniziativa. In pratica sono 24 episodi in cui si osserva il comportamento di un sacco di patate mentre viene trascinato in giro e amato incondizionatamente da tutti mentre lui piange e si deprime in un angolo appena nessuno lo guarda.
Tutto ciò che accade nella serie accade grazie ai personaggi secondari. L'anime in generale sarebbe anche ok, certo i disegni così come la storia non sono delle migliori, ma complessivamente sarebbe anche godibile se non fosse per un protagonista troppo inutile, immaturo e piatto al punto da risultare fastidioso.
In più occasioni ho sperato in un twist della storia ma no, tutto si muove in funzione del protagonista che deve essere amato "perché sì".
<b>Attenzione: la seguente recensione contiene spoiler</b>
Partiamo dal presupposto che questa è la mia prima recensione, quindi potrei non centrare il punto come tanti di voi ormai veterani fate. Ho visto quest'anime, reduce anche da "Toradora!", visto su Netflix qualche mese fa.
Ho visto recensioni molto severe e molte critiche giustificate, ma a prescindere da questo a me è piaciuto davvero molto. Tengo a precisare che sono una persona molto empatica e quindi ci vuole poco a "impressionarmi" da un punto di vista sentimentale.
Partiamo dalle note positive sulla trama:
A me la trama, basata fortemente sulla questione dell'incidente di Banri, è piaciuta davvero tanto, compreso l'escamotage dello "spirito" appartenente al vecchio se stesso. Nonostante l'eccessività di Koko, che in certi frangenti è più inverosimile della presenza del fantasma del vecchio Banri (stalkeraggio, scenate, etc.) e che, ammetto, all'inizio me l'ha fatta abbastanza odiare, ad un certo punto non ho potuto far altro che tifare per loro, dato il cambio (ma non evoluzione) avuto da quest'ultima. L'intrigo della questione di Linda, poi (coincidenze all'inverosimile, lo so) m'ha tenuto sospeso su chi preferire che alla fine "vincesse" tra le due, nonostante fosse scontata Koko. Che piaccia o no, a parte 2k, che mi pare più un escamotage per le gag, ai personaggi mi ci sono affezionato (altra nota positiva, dal mio punto di vista).
Note negative su trama:
Nonostante il finale sia positivo e ne sia stato contento, è stato frettoloso e forse troppo aperto nel frangente del "ponte" (chi l'ha visto capirà), dove in pratica si possono formulare 40 tipi di teorie sull'andazzo.
Tecnica:
Premesso che non sono un esperto, do solo un mio parere.
I disegni mi son piaciuti molto, anche se forse le animazioni si sono presentate un po' legnose, mentre le musiche, devo dirlo, a parte un paio di basi, non mi hanno colpito affatto (a differenza di "Toradora!", che prendo come esempio della stessa autrice, giusto per non nominare giganti alla "Bebop" o "Wolf's Rain" con la Kanno). Le sigle altrettanto.
Per il doppiaggio non so esprimermi. Nonostante molti di voi vorrebbero linciarmi per questo, io preferisco i doppiaggi italiani (se fatti bene ovviamente, con mostri come de Ambrosis, Chevalier, Ward, Moneta, etc.).
Insomma, nel complesso quest'anime m'ha colpito quanto "Toradora!", se rimango nella sfera dello stesso tipo o della stessa autrice, e me lo ricorderòguarderò di nuovo sicuramente.
Partiamo dal presupposto che questa è la mia prima recensione, quindi potrei non centrare il punto come tanti di voi ormai veterani fate. Ho visto quest'anime, reduce anche da "Toradora!", visto su Netflix qualche mese fa.
Ho visto recensioni molto severe e molte critiche giustificate, ma a prescindere da questo a me è piaciuto davvero molto. Tengo a precisare che sono una persona molto empatica e quindi ci vuole poco a "impressionarmi" da un punto di vista sentimentale.
Partiamo dalle note positive sulla trama:
A me la trama, basata fortemente sulla questione dell'incidente di Banri, è piaciuta davvero tanto, compreso l'escamotage dello "spirito" appartenente al vecchio se stesso. Nonostante l'eccessività di Koko, che in certi frangenti è più inverosimile della presenza del fantasma del vecchio Banri (stalkeraggio, scenate, etc.) e che, ammetto, all'inizio me l'ha fatta abbastanza odiare, ad un certo punto non ho potuto far altro che tifare per loro, dato il cambio (ma non evoluzione) avuto da quest'ultima. L'intrigo della questione di Linda, poi (coincidenze all'inverosimile, lo so) m'ha tenuto sospeso su chi preferire che alla fine "vincesse" tra le due, nonostante fosse scontata Koko. Che piaccia o no, a parte 2k, che mi pare più un escamotage per le gag, ai personaggi mi ci sono affezionato (altra nota positiva, dal mio punto di vista).
Note negative su trama:
Nonostante il finale sia positivo e ne sia stato contento, è stato frettoloso e forse troppo aperto nel frangente del "ponte" (chi l'ha visto capirà), dove in pratica si possono formulare 40 tipi di teorie sull'andazzo.
Tecnica:
Premesso che non sono un esperto, do solo un mio parere.
I disegni mi son piaciuti molto, anche se forse le animazioni si sono presentate un po' legnose, mentre le musiche, devo dirlo, a parte un paio di basi, non mi hanno colpito affatto (a differenza di "Toradora!", che prendo come esempio della stessa autrice, giusto per non nominare giganti alla "Bebop" o "Wolf's Rain" con la Kanno). Le sigle altrettanto.
Per il doppiaggio non so esprimermi. Nonostante molti di voi vorrebbero linciarmi per questo, io preferisco i doppiaggi italiani (se fatti bene ovviamente, con mostri come de Ambrosis, Chevalier, Ward, Moneta, etc.).
Insomma, nel complesso quest'anime m'ha colpito quanto "Toradora!", se rimango nella sfera dello stesso tipo o della stessa autrice, e me lo ricorderòguarderò di nuovo sicuramente.
Fare una recensione così negativa su Golden Time, anime del 2013 prodotto dallo studio J.C. Staff e tratto dall’omonima light novel, è un po’ un colpo al cuore. Infatti mi sento sempre un po’ in debito con Y. Takemiya, autrice anche del celebre Toradora!, anime che ha un po’ dato il via alla mia passione per l’animazione nipponica. Ma credo sia giusto, anzi doveroso, dare un giudizio il più oggettivo possibile su quello che reputo un mezzo fiasco.
La trama parla di T. Banri, un giovane appena ammesso alla facoltà di legge presso un'università privata di Tokyo. Banri, a causa di un incidente capitatogli poco dopo il diploma liceale, ha completamente dimenticato tutto ciò che riguarda il suo passato. Al momento dell'incidente, infatti, l'anima di Banri è fuggita dal corpo ed è diventata una creatura a sé stante, che porta con sé tutti i ricordi passati del ragazzo. Durante il primo giorno di università, Banri fa amicizia con un'altra matricola, Mitsuo, di cui conosce quasi subito anche un'amica di infanzia, la bellissima Koko. Koko in realtà, sorvolando sull’incredibile bellezza, si dimostra fin da subito come una ragazza “particolare”, ossessivamente innamorata di Mitsuo, di cui pretende di essere la fidanzata, nonostante questi l'abbia più volte respinta. Per continuare a "perseguitare" Mitsuo, Koko si è addirittura iscritta alla sua stessa università e, per potersi avvicinare il più possibile a lui, decide di stringere amicizia con Banri. Tuttavia il legame fra i due, unitamente al fatto che Mitsuo si è dichiarato a un'altra compagna di università, la “piccola” Chinami, spinge Banri e Koko ad innamorarsi l'uno dell'altra e diventare alla fine una coppia. Ma proprio quando le cose fra i due sembrano per il verso giusto, rientra nella vita di Banri Nana Hayashida, una ragazza soprannominata da tutti "Linda", di cui si scopre essere stata una sua cotta adolescenziale durante il liceo. Da questo momento in poi Banri comincerà una dura lotta con il suo passato, mentre cercherà nel frattempo di ricostruire una nuova vita con Koko…
La trama solo all’apparenza può sembrare interessante, ma ahimè questo anime non ha fatto altro che confermare i miei pensieri su Y. Takemiya: una brava autrice di commedie scolastiche, decisamente meno brava nell’affrontare le problematiche giovanili. Ma se in Toradora il problema era stato ampiamente superato grazie a dei personaggi efficaci e grazie ad una massiccia dose di commedia, Golden Time fallisce anche in questo: i personaggi, soprattutto quelli secondari, sono solo abbozzati nella psicologia, e il protagonista diventa vittima della stessa personalità che gli è stata scritta e affibbiata, e non riuscirà mai in tutti e 24 gli episodi a compiere un’evoluzione psicologica dignitosa. Infine vorrei permettermi di dire una cosa: un anime universitario non può essere trattato come uno a sfondo liceale. Le tematiche, infatti, devono per forza di cose essere più serie, mature, ed anche le vicende amorose non possono essere gestite come delle semplice cotte adolescenziali. Alla fine i protagonisti di questo anime sono dei quindicenni nel corpo di ventenni, e solo in due episodi (quelli relativi al lavoro part time in discoteca) si ha la vaga parvenza di un’ambientazione universitaria… ad esempio, mostrare un po’ di scene di ansia, magari sotto esame, era davvero così fuori luogo?
Graficamente l’anime è buono, ma non eccelso, le ost non sono niente di esaltante, così come le opening/ending.
Riassumendo Golden Time prova ad essere un’opera fuori dagli schemi tentando un’ambientazione più matura, ma fallisce nelle basi a causa di una scarsa caratterizzazione dei personaggi, a causa di una trama forzata e a causa, ahimè, anche di un aspetto commedia non troppo riuscito. A conti fatti Golden Time finisce proprio per essere l’opera banale ed anonima che voleva evitare di essere. Sconsiglio la visione, soprattutto se siete stati fan di Toradora, perché potreste restare parecchio delusi. Salvo solo i due episodi sulla discoteca, ma alla fin fine risultano un’onda isolata in un mare di piattume e noia.
La trama parla di T. Banri, un giovane appena ammesso alla facoltà di legge presso un'università privata di Tokyo. Banri, a causa di un incidente capitatogli poco dopo il diploma liceale, ha completamente dimenticato tutto ciò che riguarda il suo passato. Al momento dell'incidente, infatti, l'anima di Banri è fuggita dal corpo ed è diventata una creatura a sé stante, che porta con sé tutti i ricordi passati del ragazzo. Durante il primo giorno di università, Banri fa amicizia con un'altra matricola, Mitsuo, di cui conosce quasi subito anche un'amica di infanzia, la bellissima Koko. Koko in realtà, sorvolando sull’incredibile bellezza, si dimostra fin da subito come una ragazza “particolare”, ossessivamente innamorata di Mitsuo, di cui pretende di essere la fidanzata, nonostante questi l'abbia più volte respinta. Per continuare a "perseguitare" Mitsuo, Koko si è addirittura iscritta alla sua stessa università e, per potersi avvicinare il più possibile a lui, decide di stringere amicizia con Banri. Tuttavia il legame fra i due, unitamente al fatto che Mitsuo si è dichiarato a un'altra compagna di università, la “piccola” Chinami, spinge Banri e Koko ad innamorarsi l'uno dell'altra e diventare alla fine una coppia. Ma proprio quando le cose fra i due sembrano per il verso giusto, rientra nella vita di Banri Nana Hayashida, una ragazza soprannominata da tutti "Linda", di cui si scopre essere stata una sua cotta adolescenziale durante il liceo. Da questo momento in poi Banri comincerà una dura lotta con il suo passato, mentre cercherà nel frattempo di ricostruire una nuova vita con Koko…
La trama solo all’apparenza può sembrare interessante, ma ahimè questo anime non ha fatto altro che confermare i miei pensieri su Y. Takemiya: una brava autrice di commedie scolastiche, decisamente meno brava nell’affrontare le problematiche giovanili. Ma se in Toradora il problema era stato ampiamente superato grazie a dei personaggi efficaci e grazie ad una massiccia dose di commedia, Golden Time fallisce anche in questo: i personaggi, soprattutto quelli secondari, sono solo abbozzati nella psicologia, e il protagonista diventa vittima della stessa personalità che gli è stata scritta e affibbiata, e non riuscirà mai in tutti e 24 gli episodi a compiere un’evoluzione psicologica dignitosa. Infine vorrei permettermi di dire una cosa: un anime universitario non può essere trattato come uno a sfondo liceale. Le tematiche, infatti, devono per forza di cose essere più serie, mature, ed anche le vicende amorose non possono essere gestite come delle semplice cotte adolescenziali. Alla fine i protagonisti di questo anime sono dei quindicenni nel corpo di ventenni, e solo in due episodi (quelli relativi al lavoro part time in discoteca) si ha la vaga parvenza di un’ambientazione universitaria… ad esempio, mostrare un po’ di scene di ansia, magari sotto esame, era davvero così fuori luogo?
Graficamente l’anime è buono, ma non eccelso, le ost non sono niente di esaltante, così come le opening/ending.
Riassumendo Golden Time prova ad essere un’opera fuori dagli schemi tentando un’ambientazione più matura, ma fallisce nelle basi a causa di una scarsa caratterizzazione dei personaggi, a causa di una trama forzata e a causa, ahimè, anche di un aspetto commedia non troppo riuscito. A conti fatti Golden Time finisce proprio per essere l’opera banale ed anonima che voleva evitare di essere. Sconsiglio la visione, soprattutto se siete stati fan di Toradora, perché potreste restare parecchio delusi. Salvo solo i due episodi sulla discoteca, ma alla fin fine risultano un’onda isolata in un mare di piattume e noia.
Se ci si approssima a "Golden Time", se si pensa di iniziarne la visione, nella stra-grande maggioranza dei casi è perché precedentemente si ha notato come l'autrice di questa serie sia la stessa che ha partorito "Toradora!". E notando questa coincidenza, è facile illudersi che questa seconda opera di Yuyuko Takemiya possa essere paragonabile alla precedente.
Per chi debba ancora imbarcarsi in questa impresa, mi permetto un consiglio; anzi, più che consiglio chiamiamolo un avvertimento, una delucidazione: no, "Golden Time" non regge per nulla il paragone con "Toradora!". Almeno uno ha le idee chiare e non si sente plagiato se, alla fine, la delusione si fa sentire.
Con questo non dico che "Golden Time" sia un anime da buttare direttamente nel cassonetto della plastica senza manco dargli una chance, come invece sostiene chi, recensendolo prima di me, l'ha valutato con insufficienze gravi. "Golden Time" è un anime che va bene guardare se non si ha nulla d'altro da fare, in quelle giornate in cui sulla tua "to-do list" e sulla tua "watchlist" non c'è niente che ti ispiri e tu non hai voglia di concederti la visione di qualche serie pesante.
Certamente, sapere preventivamente che non si tratta di nulla di simile a "Toradora!" aiuta nella visione, perché uno parte subito mettendosi il cuore in pace, ben conscio che non si tratti di una serie coi contro-fiocchi. Disilludendosi, si ha modo di modificare al rialzo e non al ribasso la propria stima della serie.
Per chi debba ancora imbarcarsi in questa impresa, mi permetto un consiglio; anzi, più che consiglio chiamiamolo un avvertimento, una delucidazione: no, "Golden Time" non regge per nulla il paragone con "Toradora!". Almeno uno ha le idee chiare e non si sente plagiato se, alla fine, la delusione si fa sentire.
Con questo non dico che "Golden Time" sia un anime da buttare direttamente nel cassonetto della plastica senza manco dargli una chance, come invece sostiene chi, recensendolo prima di me, l'ha valutato con insufficienze gravi. "Golden Time" è un anime che va bene guardare se non si ha nulla d'altro da fare, in quelle giornate in cui sulla tua "to-do list" e sulla tua "watchlist" non c'è niente che ti ispiri e tu non hai voglia di concederti la visione di qualche serie pesante.
Certamente, sapere preventivamente che non si tratta di nulla di simile a "Toradora!" aiuta nella visione, perché uno parte subito mettendosi il cuore in pace, ben conscio che non si tratti di una serie coi contro-fiocchi. Disilludendosi, si ha modo di modificare al rialzo e non al ribasso la propria stima della serie.
"Golden Time" è un anime favoloso. Dopo tanti anime sentimentali (e deludenti) visti ultimamente, questo è stato l'unico che mi abbia colpita veramente tanto. La storia mi è piaciuta molto, perché non è il solito shojo con la solita trama, ma è arricchito dalla problematica principale cui ruota attorno l'intero anime: "la perdita dei ricordi e la paura del riacquistarli". Il mio voto è 10, perché è stato un anime che ha saputo emozionarmi, per la caratterizzazione dei personaggi e per tutto il resto. Forse l'unica critica che potrei muovere sarebbe quella che avrei voluto si fosse approfondito un po' di più l'aspetto psicologico e sentimentale di alcuni personaggi in alcune situazioni (prima dichiarazione di Bandì, del tutto inaspettata; come riesce a "dimenticare" quello che prova per Linda e inseguire i sentimenti per Kouko ecc.), ma nel complesso sono rimasta davvero stupita da quest'anime.
Spero di trovare altri anime di questo genere, che mi prendano così tanto da finire una serie di ventiquattro episodi in tre serate! Peccato sia finito! Consigliatissimo.
Spero di trovare altri anime di questo genere, che mi prendano così tanto da finire una serie di ventiquattro episodi in tre serate! Peccato sia finito! Consigliatissimo.
Partiamo subito col dire i pregi. Il personaggio femminile Kaga Kouko è davvero eccezionale: ha un carattere molto forte, possessivo, ma è davvero piena di sfaccettature e sfumature che verranno sempre messe in luce nel corso degli episodi. Che dire, protagonista femminile indiscussa di questa solita commedia scolastica. Anche Yana Mitsuo è un personaggio davvero interessante, dalla prima puntata diventa amico del protagonista Tada Banri, ma non si limiterà a semplice spalla per le avventure amorose di quest'ultimo, bensì vive le sue, di avventure, e funge da perfetto contraltare del protagonista. Ruolo di spalla che invece toccherà ad un altro personaggio chiamato "due dimensioni" e così irrilevante che non mi ricordo il suo vero nome. Altri personaggi in questa combriccola di amici? Abbiamo Oka Chinami, ragazza molto espansiva, solare però molto pasticciona nelle relazioni sentimentali. E poi abbiamo Linda, l'amica di vecchia data del nostro protagonista Tada Banri, nonché sua ex fiamma, che farà da collante con la sua vita passata; un altro personaggio interessante, anche se spesso noioso.
Parlavamo di pregi? Beh finiscono con Kaga Kouko, in realtà. Ma in tutto ciò non vi ho ancora detto la trama? Beh, abbiamo un protagonista di nome Tada Banri che ha perso tutti i ricordi del suo passato e ora si è iscritto ad una università a Tokyo lontano dalla sua vecchia vita per ricominciare da zero. Qui incontrerà tutte quelle belle persone di cui vi ho parlato prima. il tema principale dell'anime sarà: il nostro caro Tada Banri ora si sta creando una nuova vita universitaria, ma il fantasma della sua vecchia vita si sta ripresentando. E se gli tornassero tutti i ricordi della sua vita passata? Quelli nuovi e quindi tutti gli amori e le amicizie che ha stretto a Tokyo finirà per dimenticarli? Queste cose lo tormenteranno. A collegare la sua vita vecchia con quella nuova sarà Linda, di cui, se vi ricordate, vi ho parlato prima: vecchia amica del liceo, vecchia fiamma, ora frequenta la sua stessa università ed è l'unica a conoscere il passato del protagonista e la sua totale amnesia.
Quindi, che dire? La storia dell'amnesia di Tada Banri e le sue ansie stuferanno presto, i personaggi secondari non riescono ad essere incisivi (vuoi anche che non sono stati approfonditi), il resto è lo show della stupenda Kaga Kouko, unico personaggio che mi ha fatto portare a termine questa serie. Menzione d'onore a Yana Mitsuo... Ah, se solo ti avessero dato più spazio.
Ah ma non vi ho proprio parlato di com'è Tada Banri: il classico protagonista imbranato, timido e buono a nulla delle commedie scolastiche. Ma, del resto, se non sono così come fa lo spettatore medio ad immedesimarsi? Questa cosa non la supereranno mai gli shonen sentimentali, penso.
Parlavamo di pregi? Beh finiscono con Kaga Kouko, in realtà. Ma in tutto ciò non vi ho ancora detto la trama? Beh, abbiamo un protagonista di nome Tada Banri che ha perso tutti i ricordi del suo passato e ora si è iscritto ad una università a Tokyo lontano dalla sua vecchia vita per ricominciare da zero. Qui incontrerà tutte quelle belle persone di cui vi ho parlato prima. il tema principale dell'anime sarà: il nostro caro Tada Banri ora si sta creando una nuova vita universitaria, ma il fantasma della sua vecchia vita si sta ripresentando. E se gli tornassero tutti i ricordi della sua vita passata? Quelli nuovi e quindi tutti gli amori e le amicizie che ha stretto a Tokyo finirà per dimenticarli? Queste cose lo tormenteranno. A collegare la sua vita vecchia con quella nuova sarà Linda, di cui, se vi ricordate, vi ho parlato prima: vecchia amica del liceo, vecchia fiamma, ora frequenta la sua stessa università ed è l'unica a conoscere il passato del protagonista e la sua totale amnesia.
Quindi, che dire? La storia dell'amnesia di Tada Banri e le sue ansie stuferanno presto, i personaggi secondari non riescono ad essere incisivi (vuoi anche che non sono stati approfonditi), il resto è lo show della stupenda Kaga Kouko, unico personaggio che mi ha fatto portare a termine questa serie. Menzione d'onore a Yana Mitsuo... Ah, se solo ti avessero dato più spazio.
Ah ma non vi ho proprio parlato di com'è Tada Banri: il classico protagonista imbranato, timido e buono a nulla delle commedie scolastiche. Ma, del resto, se non sono così come fa lo spettatore medio ad immedesimarsi? Questa cosa non la supereranno mai gli shonen sentimentali, penso.
<b>Attenzione: presenza di spoiler</b>
Quando si scrive una recensione, soprattutto la prima, si tenta ad essere più oggettivi possibili, anche se a volte risulta difficoltoso raccontare la propria impressione dell'anime (o manga che sia).
Tada Banri è il protagonista di questa serie, uno studente universitario che, a causa di un incidente, sembra aver cancellato tutti i suoi ricordi passati, ma è pronto a farsi una nuova vita.
All'università si farà molti amici, tra cui Mitsuo e "2D", e troverà l'amore, Kaga Kouko, inizialmente innamorata di Mitsuo, anche se questo, non ricambierà. Non voglio divulgarmi troppo sulla trama, perché, vorrei soffermarmi su altri argomenti.
Inizialmente, la storia sembra avere un buon potenziale; non fraintendetemi, la storia ne ha molto, ma è stata gestita male, gli ultimi episodi, invece di dare risposte ai molti dubbi, ne creano addirittura altri, cadendo sempre di più nel banale. Il primo esempio che mi viene in mente è sicuramente il "vecchio" Tada Banri, che sarebbe l'anima del Banri prima dell'incidente: esso sembra un vero e proprio antagonista, tanto da "maledire" se stesso, solo per amore di Linda, vecchio amore liceale.
I personaggi secondari vengono valorizzati soltanto all'inizio, quando facciamo la loro conoscenza, ed alla fine, ma per tutto lo svolgimento, la storia è incentrata solo su Banri, Kouko e Linda, mettendo in primo piano in ogni singolo episodio l'amnesia del protagonista ed i suoi pensieri confusionari.
Vorrei soffermarmi sui tre personaggi elencati prima: Banri, da molti criticato per il suo essere molto confuso ed a causa di numerosi momenti in cui prevale il vecchio Banri; assistiamo anche ad azioni irrazionali, che ci fanno notare più difetti che pregi del protagonista, ma questo lo rende "reale". Il protagonista non è di certo uno stereotipo dei classici anime romantici, bello fisicamente, intelligente e molto atletico, tutto ciò ci porta a capire che molti possono immedesimarsi, perché chi, nel suo caso, riuscirebbe ad essere sereno e non andare nel panico?!
Stessa cosa per Kouko, anche se molti suoi atteggiamenti da stalker sono esagerati. Chi al suo posto starebbe tranquilla quando il tuo ragazzo non ti risponde al cellulare, soprattutto quando sai che lui è interessato ad un'altra ragazza?
Non si può dire lo stesso di Linda, anche se, per quanto sia presente in ogni puntata, non riusciamo a comprendere i suoi veri sentimenti ed anche il suo carattere per certi versi, rendendola allo stesso tempo la ragazza "perfetta", rispetto sicuramente alla stressante Kouko.
Un altro personaggio a cui vorrei dare una lode è Nana-senpai, ragazza di cui notiamo immediatamentelo stile di vita; caratterizzata anche dai numerosi piercing e dal vestiario nero e cupo, in realtà è molto gentile e pronta a dare una mano alle persone a cui tiene. Questo fa pensare che "l'abito non fa il monaco", visto che anche al giorno d'oggi gente un po' stravagante come lei viene vista in malo modo.
I disegni sono ben caratterizzati, semplici ma belli. Riguardo alla musica, posso dire che sono rimasto soddisfatto della prima opening e la prima ending, mentre le seconde mi hanno lasciato un po' perplesso.
Concludo nel dire che è un anime, che poteva sicuramente fare di meglio, infatti non gode di ottimi voti nelle recensioni scritte da parte degli altri utenti, ma a me è piaciuto, forse anche troppo: i personaggi mi hanno colpito molto ed alcuni episodi mi hanno lasciato in preda alla suspense.
VOTO: 9
Quando si scrive una recensione, soprattutto la prima, si tenta ad essere più oggettivi possibili, anche se a volte risulta difficoltoso raccontare la propria impressione dell'anime (o manga che sia).
Tada Banri è il protagonista di questa serie, uno studente universitario che, a causa di un incidente, sembra aver cancellato tutti i suoi ricordi passati, ma è pronto a farsi una nuova vita.
All'università si farà molti amici, tra cui Mitsuo e "2D", e troverà l'amore, Kaga Kouko, inizialmente innamorata di Mitsuo, anche se questo, non ricambierà. Non voglio divulgarmi troppo sulla trama, perché, vorrei soffermarmi su altri argomenti.
Inizialmente, la storia sembra avere un buon potenziale; non fraintendetemi, la storia ne ha molto, ma è stata gestita male, gli ultimi episodi, invece di dare risposte ai molti dubbi, ne creano addirittura altri, cadendo sempre di più nel banale. Il primo esempio che mi viene in mente è sicuramente il "vecchio" Tada Banri, che sarebbe l'anima del Banri prima dell'incidente: esso sembra un vero e proprio antagonista, tanto da "maledire" se stesso, solo per amore di Linda, vecchio amore liceale.
I personaggi secondari vengono valorizzati soltanto all'inizio, quando facciamo la loro conoscenza, ed alla fine, ma per tutto lo svolgimento, la storia è incentrata solo su Banri, Kouko e Linda, mettendo in primo piano in ogni singolo episodio l'amnesia del protagonista ed i suoi pensieri confusionari.
Vorrei soffermarmi sui tre personaggi elencati prima: Banri, da molti criticato per il suo essere molto confuso ed a causa di numerosi momenti in cui prevale il vecchio Banri; assistiamo anche ad azioni irrazionali, che ci fanno notare più difetti che pregi del protagonista, ma questo lo rende "reale". Il protagonista non è di certo uno stereotipo dei classici anime romantici, bello fisicamente, intelligente e molto atletico, tutto ciò ci porta a capire che molti possono immedesimarsi, perché chi, nel suo caso, riuscirebbe ad essere sereno e non andare nel panico?!
Stessa cosa per Kouko, anche se molti suoi atteggiamenti da stalker sono esagerati. Chi al suo posto starebbe tranquilla quando il tuo ragazzo non ti risponde al cellulare, soprattutto quando sai che lui è interessato ad un'altra ragazza?
Non si può dire lo stesso di Linda, anche se, per quanto sia presente in ogni puntata, non riusciamo a comprendere i suoi veri sentimenti ed anche il suo carattere per certi versi, rendendola allo stesso tempo la ragazza "perfetta", rispetto sicuramente alla stressante Kouko.
Un altro personaggio a cui vorrei dare una lode è Nana-senpai, ragazza di cui notiamo immediatamentelo stile di vita; caratterizzata anche dai numerosi piercing e dal vestiario nero e cupo, in realtà è molto gentile e pronta a dare una mano alle persone a cui tiene. Questo fa pensare che "l'abito non fa il monaco", visto che anche al giorno d'oggi gente un po' stravagante come lei viene vista in malo modo.
I disegni sono ben caratterizzati, semplici ma belli. Riguardo alla musica, posso dire che sono rimasto soddisfatto della prima opening e la prima ending, mentre le seconde mi hanno lasciato un po' perplesso.
Concludo nel dire che è un anime, che poteva sicuramente fare di meglio, infatti non gode di ottimi voti nelle recensioni scritte da parte degli altri utenti, ma a me è piaciuto, forse anche troppo: i personaggi mi hanno colpito molto ed alcuni episodi mi hanno lasciato in preda alla suspense.
VOTO: 9
Chiunque cerchi su internet una lista aggiornata dei migliori anime con tematiche romantiche troverà quasi sicuramente tra i primi dieci questa serie di 24 episodi che, a mio avviso, si trascina da subito con grande fatica e non si smentisce fino all'ultimo istante dell'ultimo episodio. Non riesco a comprendere come possa considerarsi uno degli "obbligatori" per ogni buon amante di anime. L'ho trovato per molti tratti un po' volgare, i disegni non conquistano, volti ed occhi sono troppo poco espressivi rispetto a molti altri anime romantici di questi ultimi vent'anni, i personaggi cardine risultano troppo spesso irritanti e indecisi nel loro carattere (forse nel tentativo di renderli criptici e costringere chi guarda ad arrivare all'episodio ventiquattresimo, chi può dirlo?), la storia in sé è priva di originalità (eccezion fatta per l'apertura in un contesto abbastanza adulto, quello universitario, nonostante molti personaggi abbiamo più dei liceali o addirittura bambini delle medie come comportamento, il che può essere plausibile in qualche caso... ma di certo non per la metà di essi!). Le decisioni finali prese nei vari momenti dai vari personaggi cozzano con tutto il resto dei sentimenti provati fino a poco prima della risoluzione, e questo non per lotta interiore (non so perché si parli di anime psicologico/introspettivo, tra l'altro) ma per apparente indecisione da parte dell'autore della storia, che vuole dilungarsi (questa è la sensazione). Ho visionato tutta la serie con un'immensa fatica e semplicemente per "vedere dove si volesse arrivare a parare", e alla fine mi sono davvero cadute le braccia, perché va peggiorando di episodio in episodio.
Se io avessi iniziato a guardare anime di questo genere partendo proprio da "Golden Time", a quest'ora non sarei su questo sito, assolutamente!
Se io avessi iniziato a guardare anime di questo genere partendo proprio da "Golden Time", a quest'ora non sarei su questo sito, assolutamente!
Tratto da una light novel del 2010 di Yuyuko Takemiya, autrice di Toradora!, prodotto nel 2013 da GENCO, realizzato da J.C.STAFF (La rivoluzione di Utena, Orphen, Excel Saga, Ikki Tousen, Sahkugan no Shana, Zero no tsukaima, Toradora!, To aru majutsu no index, etc etc etc), diretto da Chiaki Kon (Arcana famiglia) e sceneggiato da Fumihiko Shimo (Fate/Stay night). Inoltre fanno parte dello staff Shinya Hasegawa per la trasposizione animata dei personaggi (La rivoluzione di Utena), Jin Aketagawa per la direzione del suono (Code Geass: Akito the Exiled) e Yukari Hashimoto per la realizzazione della colonna sonora (Toradora!). (Fonte Animeclick.it)
Vien voglia di vederlo vero?! Bene...trattenete l'hype...
Uno slice of life in apparenza puramente sentimentale di 24 episodi che propone uno staff con un background di rilievo, un'ambientazione universitaria che dovrebbe mirare ad un target più maturo e una trama incentrata principalmente sulla caratterizzazione psicologica dei pochi personaggi con una particolare attenzione alla ricerca dell'io perduto, alla realizzazione del nuovo io e alla lotta tra i due, quasi certamente punta a scalare le classifiche e dato il successo riscosso con Toradora! non ci si può aspettare certo un prodotto deludente!
Al di là delle personali considerazioni ciò che non convince è la tendenza discendente della qualità narrativa. Se all'inizio abbiamo un anime frizzante che ben orienta lo spettatore nella confusionaria situazione, verso la fine si raggiunge una banalità narrativa che di certo si poteva evitare. Sicuramente questo accade a causa dell'inserimento di quel pizzico di soprannaturale che lascia un po' cadere la solidità narrativa, sino a quel punto raggiunta, rendendo il tutto un po' banale (notare la ridondanza di "banale"). Non aggiungo altro per non rovinarvi la sorpresa, qualora non l'abbiate ancora visto.
Altro segnale dolente è rappresentato dalle sigle che non risaltano certo nel panorama, soprattutto le seconde opening e l'ending sono alquanto anonime.
Trasliamo ora il discorso su un punto di vista più soggettivo. Ciò che la maggior parte degli spettatori ha criticato è la falsità dell'ambientazione, difatti l'università è uno sfondo poco rappresentato, relegato ai margini. L'accenno più volte proposto è unicamente il club di cui i protagonisti fanno parte, ma ciò a mio parere è una scelta che poco influisce sulla direzione imposta alla trama dall'autrice, difatti serve unicamente a delineare l'arco temporale nel quale la storia prende vita.
Lato personaggi invece abbiamo una caratterizzazione tutto sommato ben delineata, nonostante ad alcuni potrebbe indurre antipatia, in particolare riguardo Tada Banri e Linda. Qui però mi sento in dovere di giustificare, in parte, i tratti caratteriali. Parlando del protagonista si può trarre che la confusione generata dallo stato di amnesia abbia ripercussioni sul suo modo di agire (anche se la scelta di rappresentare l'io passato con un fantasma, come già detto, suona alquanto banale), quindi giustificato, nonostante la scelta poco elegante. Per quanto invece concerne Linda, beh, qui credo sia un discorso di gusti, mi spiego; ad alcuni il suo essere onnipresente e crocerossina potrebbe piacere, anche se altri potrebbero ritenere l'atteggiamento derivante un po' infido e sordido. Questione di gusti.
I personaggi secondari sono invece più piacevoli, anche se poco sfruttati e raramente incisivi a livello d'intreccio narrativo. Ad esempio Mitsuo è, a mio parere, alquanto anonimo ed utilizzato in due occasioni nella trama, all'inizio per inserire Koko nel contesto e in un piccolo accenno al suo interesse a Linda, ma che infine non porta da nessuna parte. Idem per 2D-kun, non poteva certo mancare l'otaku, utile solo nell'esser tale, avere l'auto per una gita al mare e per inviare mail al protagonista (chi ha visto sa). Gli altripersonaggi secondari risultano addirittura meno incisivi, per esempio Chinami Oka, che svolge un ruolo giusto in un paio di episodi.
Lato umoristico il personaggio che più salta all'occhio e sicuramente attirerà la vostra attenzione è la vicina di casa di Tada, nonché amica di Linda, Nana-senpai, una musicista e cantate metal dalla mano facile che darà vita agli unici siparietti violenti e comici di sicuro interesse. Degne di nota, da questo punto di vista, anche le comparse del club del tè, che personalmente mi hanno fatto davvero ridere nel siparietto della festa.
Lato animazioni e character design non mi sento di scrivere nulla di rilevante, difatti risultano freschi e moderni, vivaci, mai troppo altalenanti. Un lavoro discreto che ben si adatta alla storia e che risulta essere in linea con gli standard odierni. Un buon lavoro.
È quindi un anime che mi sento di consigliare? Si.
Perché? Beh, nonostante tutto devo dire che si lascia ben guardare, ma soprattutto, se si visiona con la semplice aspettativa dell'intrattenimento, risulterà essere un'esperienza piacevole e anche se non è certo un'opera rivoluzionaria o comunque di risalto nel genere, non è certo un anime che dopo 3 o 4 episodi vi indurrà a metterci una croce sopra, ragion per cui assegno un bel 7.
Detto questo non mi resta che, nel caso non lo abbiate ancora visto, augurarvi una buona visione!
Vien voglia di vederlo vero?! Bene...trattenete l'hype...
Uno slice of life in apparenza puramente sentimentale di 24 episodi che propone uno staff con un background di rilievo, un'ambientazione universitaria che dovrebbe mirare ad un target più maturo e una trama incentrata principalmente sulla caratterizzazione psicologica dei pochi personaggi con una particolare attenzione alla ricerca dell'io perduto, alla realizzazione del nuovo io e alla lotta tra i due, quasi certamente punta a scalare le classifiche e dato il successo riscosso con Toradora! non ci si può aspettare certo un prodotto deludente!
Al di là delle personali considerazioni ciò che non convince è la tendenza discendente della qualità narrativa. Se all'inizio abbiamo un anime frizzante che ben orienta lo spettatore nella confusionaria situazione, verso la fine si raggiunge una banalità narrativa che di certo si poteva evitare. Sicuramente questo accade a causa dell'inserimento di quel pizzico di soprannaturale che lascia un po' cadere la solidità narrativa, sino a quel punto raggiunta, rendendo il tutto un po' banale (notare la ridondanza di "banale"). Non aggiungo altro per non rovinarvi la sorpresa, qualora non l'abbiate ancora visto.
Altro segnale dolente è rappresentato dalle sigle che non risaltano certo nel panorama, soprattutto le seconde opening e l'ending sono alquanto anonime.
Trasliamo ora il discorso su un punto di vista più soggettivo. Ciò che la maggior parte degli spettatori ha criticato è la falsità dell'ambientazione, difatti l'università è uno sfondo poco rappresentato, relegato ai margini. L'accenno più volte proposto è unicamente il club di cui i protagonisti fanno parte, ma ciò a mio parere è una scelta che poco influisce sulla direzione imposta alla trama dall'autrice, difatti serve unicamente a delineare l'arco temporale nel quale la storia prende vita.
Lato personaggi invece abbiamo una caratterizzazione tutto sommato ben delineata, nonostante ad alcuni potrebbe indurre antipatia, in particolare riguardo Tada Banri e Linda. Qui però mi sento in dovere di giustificare, in parte, i tratti caratteriali. Parlando del protagonista si può trarre che la confusione generata dallo stato di amnesia abbia ripercussioni sul suo modo di agire (anche se la scelta di rappresentare l'io passato con un fantasma, come già detto, suona alquanto banale), quindi giustificato, nonostante la scelta poco elegante. Per quanto invece concerne Linda, beh, qui credo sia un discorso di gusti, mi spiego; ad alcuni il suo essere onnipresente e crocerossina potrebbe piacere, anche se altri potrebbero ritenere l'atteggiamento derivante un po' infido e sordido. Questione di gusti.
I personaggi secondari sono invece più piacevoli, anche se poco sfruttati e raramente incisivi a livello d'intreccio narrativo. Ad esempio Mitsuo è, a mio parere, alquanto anonimo ed utilizzato in due occasioni nella trama, all'inizio per inserire Koko nel contesto e in un piccolo accenno al suo interesse a Linda, ma che infine non porta da nessuna parte. Idem per 2D-kun, non poteva certo mancare l'otaku, utile solo nell'esser tale, avere l'auto per una gita al mare e per inviare mail al protagonista (chi ha visto sa). Gli altripersonaggi secondari risultano addirittura meno incisivi, per esempio Chinami Oka, che svolge un ruolo giusto in un paio di episodi.
Lato umoristico il personaggio che più salta all'occhio e sicuramente attirerà la vostra attenzione è la vicina di casa di Tada, nonché amica di Linda, Nana-senpai, una musicista e cantate metal dalla mano facile che darà vita agli unici siparietti violenti e comici di sicuro interesse. Degne di nota, da questo punto di vista, anche le comparse del club del tè, che personalmente mi hanno fatto davvero ridere nel siparietto della festa.
Lato animazioni e character design non mi sento di scrivere nulla di rilevante, difatti risultano freschi e moderni, vivaci, mai troppo altalenanti. Un lavoro discreto che ben si adatta alla storia e che risulta essere in linea con gli standard odierni. Un buon lavoro.
È quindi un anime che mi sento di consigliare? Si.
Perché? Beh, nonostante tutto devo dire che si lascia ben guardare, ma soprattutto, se si visiona con la semplice aspettativa dell'intrattenimento, risulterà essere un'esperienza piacevole e anche se non è certo un'opera rivoluzionaria o comunque di risalto nel genere, non è certo un anime che dopo 3 o 4 episodi vi indurrà a metterci una croce sopra, ragion per cui assegno un bel 7.
Detto questo non mi resta che, nel caso non lo abbiate ancora visto, augurarvi una buona visione!
Forse sono una mosca bianca: vedo le recensioni, i voti assegnati a Golden Time, i commenti di chi ha valutato gli episodi e non mi ritrovo con il giudizio espresso da chi ha giudicato questo anime prima di me. Ognuno di noi ha i propri gusti, la propria sensibilità e il proprio punto di vista: questa serie a me è piaciuta, ma non penso che chi l'ha valutata negativamente si stia sbagliando. Probabilmente si aspettava altro, o non ha apprezzato alcune scelte narrative che possono lasciare disorientati; se avrete la pazienza e la voglia di leggere questa recensione tenterò di dirvi perché la reputo una buona serie.
Lo studio J.C. Staff, dopo Toradora! e Sakura-so no pet na kanojo, propone una nuova commedia scolastica tratta da una light novel. Golden Time è scritta da Yuyuko Takemiya, la stessa autrice di Toradora!, e potrebbe essere considerata quasi come il suo seguito: i personaggi sono ora studenti all'inizio del loro percorso universitario, molti abitano lontano dalla loro città natale e dimostrano maggiore maturità rispetto ai liceali nell'affrontare le situazioni che la vita gli pone davanti. La storia non si discosta molto dai canoni tradizionali del genere, ma introduce un tema un po' atipico - il protagonista che soffre di amnesia - che scombina i rapporti che si creano tra i vari personaggi senza ricadere in situazioni già viste e riviste.
Banri è una matricola all'università di Tokyo; alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico conosce Mitsuo, un ragazzo che come lui non riesce a orientarsi nella grande metropoli. I due fanno rapidamente amicizia, Mitsuo confida a Banri che avrebbe dovuto frequentare un'altro percorso di studi ma ha scelto la facoltà di legge per fuggire da Kouko, una sua amica d'infanzia. La ragazza è innamorata di lui da sempre ed è estremamente assillante e possessiva: si definisce come "la sua fidanzata" e non perde l'occasione per stare vicino a lui usando anche metodi simili a quelli di uno stalker. Mentre Mitsuo e Banri parlano tranquillamente si presenta davanti a loro una bellissima ragazza: è Kouko che, avvicinandosi con fare minaccioso a Mitsuo, si complimenta con lui per l'ammissione all'università e lo schiaffeggia con un mazzo di rose rosse. Banri si ritrova così coinvolto nelle scaramucce dei due, che chiederanno spesso il suo aiuto per fuggire (Mitsuo) o per combinare un incontro con l'amato (Kouko). Per il ragazzo questa situazione, anche se pesante, è un diversivo ai tormenti che lo assillano dal giorno seguente alla festa del diploma, quando subì un incidente che gli ha fatto perdere tutti i ricordi della sua vita passata. Banri si sente spaesato, convinto di essere una persona diversa da quella che tutti vedono; il ragazzo tenta di nascondere le sue angosce e i tormenti ai nuovi amici, ma Linda - una studentessa del secondo anno che salva Banri dagli assalti dei club studenteschi - sembra conoscere bene il suo passato.
La particolarità della storia narrata dalla Takemiya non è quella di aver inserito un protagonista smemorato, ma di aver dato ampio risalto ai conflitti psicologici che la situazione comporta in lui. Non sono un esperto in psichiatria, ma il modo in cui viene mostrata l'amnesia retrograda che ha colpito Banri mi è sembrato realistico; forse non è facile seguire i momenti in cui il Banri attuale viene sostituito temporaneamente dal Banri del liceo (rappresentato dal suo fantasma), ma questa scelta rafforza il concetto che siamo davanti a una persona che vive due esistenze completamente diverse tra loro.
Nell'anime abbondano i momenti in cui il ragazzo riflette sulla sua situazione: si rende conto che con la perdita della memoria il Banri che conoscevano i suoi familiari e i compagni di liceo non esiste più, quasi come se fosse morto; al tempo stesso è convinto che quando recupererà la memoria degli eventi passati succederà la stessa cosa per le persone che inizia a conoscere oggi. Come uscire da questa impasse? Difficile da dire, mi è piaciuta molto una riflessione che il giovane fa sul significato che diamo al tempo: il momento che stiamo vivendo adesso, una volta accaduto, farà parte del passato; finché siamo in vita, godiamoci i momenti e le situazioni che ci si presentano davanti senza pensare troppo a quello che potrà accadere. Un ragionamento del genere può sembrare molto superficiale; in un momento di grande incertezza e confusione, come quello che si trova a vivere Banri, penso che sia l'unico che consenta di affrontare con serenità la vita.
Per il resto la storia, come in tutti gli anime di genere scolastico, si basa sui rapporti che nascono e si intrecciano in un gruppo di compagni di studi, su come alcune simpatie possano trasformarsi in rapporti d'amore e sulle delusioni vissute da chi non vede corrisposti i propri sentimenti. Simpatici i siparietti comici inseriti nel corso della narrazione - tra i tanti Kouko che fa l'esorcista, la faccia di Mitsuo quando Kouko racconta un'improbabile storia su una sua vita passata o le due senpai svitate del club del tè: divertenti, non si scade mai nella farsa o nel demenziale, sembrano quasi avere il compito di unire due passaggi del racconto allentando un po' la tensione.
I personaggi principali hanno una personalità ben definita. Forse qualche situazione appare un po' eccessiva e alcuni di loro sembrano delle macchiette; questo è vero per l'inizio della serie, ma come spesso capita per gli anime che si sviluppano su una ventina di episodi si assiste a una maturazione del carattere: bisogna avere un po' di pazienza, ma poi ognuno di loro riuscirà a mettere in mostra il lato migliore e a farsi apprezzare.
Di Banri ho già parlato abbondantemente, ma vorrei spendere ancora due parole sulle sue storie sentimentali. Questa è una delle poche volte in cui, negli anime di genere scolastico, il protagonista non si trova invischiato in un triangolo. Lui è fermo e deciso per quanto riguarda la ragazza che ama, sia nel passato che nel presente: il caso vuole che siano due persone diverse, ma Banri tiene separate le situazioni e in Golden Time non si ritrovano i tentennamenti del protagonista maschile che non riesce a decidere a chi dichiarare il suo amore.
Kouko è la classica tsundere che si ritrova negli anime scolastici: odiosa, antipatica, assillante, insopportabile... ma solo per i primi episodi della serie, perché poi cambia radicalmente carattere e diventa molto amorevole. Bellissima, ma fragile psicologicamente - si vede che è la ragazza viziata proveniente da una famiglia agiata - scambia per amore la sua infatuazione patologica per Mitsuo; solo quando vive la sua prima storia affettiva mostra il lato migliore del suo carattere.
Linda si comporta come una sorella maggiore per Banri, si nota subito che è molto legata al ragazzo; quello che non dice chiaramente - e che aggiunge un pizzico di mistero al suo personaggio - è se provi dei sentimenti per lui: tanti indizi lo lasciano intendere, ma il suo atteggiamento sembra negarlo in continuazione. Di lei colpiscono il carattere - forte e decisa, ma al tempo stesso dolce e sempre pronta ad aiutare chi si trova in difficoltà - e lo sguardo profondo e intenso: i suoi occhi di un blu profondo mi hanno affascinato, stregandomi come erano riusciti a farlo quasi trent'anni fa quelli di Lamù - il primo anime che ho seguito con passione.
Chinami è un personaggio che mi ha stupito: decisamente pucciosa, con una voce acutissima - Kouko la soprannomina Miss Ultrasonica - che fa pensare di trovarsi davanti a una bambina, quando invece abbiamo a che fare con una ragazza molto decisa e fiera delle sue scelte. Simpatico il siparietto sul suo nome: non vuole essere chiamata "Oka-San" (l'uso nipponico vuole che in segno di rispetto si usi il suffisso san dopo il cognome di una persona che si è appena conosciuta) perché "in questo modo chiamano mia madre" ("mamma" è okasan in giapponese) e preferisce che amici e compagni di università la chiamino "Oka-Chan", con il suffisso usato per gli amici intimi.
Oltre ai personaggi principali, mi piace ricordare la figura di "Nana Senpai", la vicina di casa di Banri: identica nell'aspetto, nel carattere e nelle passioni a Nana Osaki di Nana, sembra un personaggio secondario ma la Takemiya le ha cucito addosso il ruolo della ragazza che - nonostante l'apparenza burbera - diventa una sorta di guida per Banri; alcuni suoi dialoghi con il ragazzo, nei momenti più critici del recupero della memoria, sono molto profondi.
Grafica di altissimo livello, ma da un anime del 2013 sarebbe strano vedere qualcosa non adeguato agli standard attuali. Ben realizzati gli scenari, sia per quanto riguarda gli interni che per le ambientazioni esterne; molto realistiche le scene al mare sotto la pioggia.
Il character design presenta molte analogie con gli altri anime creati da J.C. Staff: facile pensare che i personaggi siano stati presi dall'archivio a disposizione dello studio. Kouko è una Taiga più alta e formosa, Linda assomiglia a Minori, 2D-Kun in pratica è Kitamura... Questa scelta - furba per accorciare i tempi della realizzazione - pone lo spettatore davanti a un dilemma: trovo piacevoli, quasi familiari, i personaggi che animano la scena o penso che ormai tutte le produzioni si assomiglino? Io sono per la prima ipotesi, del resto adoro anche i personaggi dei film di Miyazaki che, come un marchio di fabbrica del regista, si assomigliano tra di loro.
Anche il comparto sonoro è adeguato, le musiche che compongono la colonna sonora - pur non essendo di quelle che si fanno ricordare nel tempo - sottolineano le parti più importanti dell'anime. Il vero punto di forza però è la presenza di Yui Horie: come cantante interpreta le quattro sigle, come doppiatrice presta la sua voce a Kuoko. Le canzoni non si discostano da quelle del suo repertorio, con uno stile che mi ha ricordato quello di Vanilla Salt e silky hearth apprezate in Toradora!; nel ruolo di Kouko è veramente molto brava quando, con degli improvvisi ed efficaci cambi di tonalità della voce, rende i rapidi sbalzi di umore della ragazza.
Tutto a posto, quindi? No, perché l'anime presenta anche punti deboli importanti. La gestione della doppia vita di Banri è piuttosto caotica; capisco la parte in cui lui ha perso i ricordi del passato (è la rappresentazione fedele dell'amnesia retrograda), meno quelle in cui recupera temporaneamente la memoria e si comporta come se fosse stato teletrasportato a Tokyo da un'altra galassia. Anche alcune scene con lo spirito di Banri, il suo interagire con gli altri personaggi e con lo stesso Banri mi sono sembrate confusionarie: se volevano rappresentare lo smarrimento provato dal ragazzo quando inizia a recuperare la memoria, sono riuscite solo a creare scompiglio nella narrazione. Lieto fine come da copione per gli anime di questo genere, ma il passaggio dove si vuole chiarire il rapporto che lega Linda a Banri mi è sembrato il pessimo trucco di un prestigiatore di quart'ordine. Nonostante queste cadute di stile il bilancio finale, per quanto mi riguarda, è comunque positivo: dopo i primi episodi più scanzonati emerge il modo più maturo in cui i personaggi affrontano i loro problemi, e alcuni dei loro dialoghi colpiscono per l'intensità.
Golden Time non è sicuramente un capolavoro, ma io lo consiglio a chi segue gli anime scolastico/sentimentali (soprattutto se ha appprezzato Toradora!) perché potrà trovare un approccio più adulto ai problemi che si trovano ad affrontare i personaggi. Un anime che, nonostante quanto possa sembrare dando un'occhiata alla sua scheda, merita sicuramente un'opportunità; può darsi che dopo la visione anche altri la pensino come me: siamo davanti a un prodotto che, pur con qualche pecca, riesce a regalare momenti molto intensi.
Lo studio J.C. Staff, dopo Toradora! e Sakura-so no pet na kanojo, propone una nuova commedia scolastica tratta da una light novel. Golden Time è scritta da Yuyuko Takemiya, la stessa autrice di Toradora!, e potrebbe essere considerata quasi come il suo seguito: i personaggi sono ora studenti all'inizio del loro percorso universitario, molti abitano lontano dalla loro città natale e dimostrano maggiore maturità rispetto ai liceali nell'affrontare le situazioni che la vita gli pone davanti. La storia non si discosta molto dai canoni tradizionali del genere, ma introduce un tema un po' atipico - il protagonista che soffre di amnesia - che scombina i rapporti che si creano tra i vari personaggi senza ricadere in situazioni già viste e riviste.
Banri è una matricola all'università di Tokyo; alla cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico conosce Mitsuo, un ragazzo che come lui non riesce a orientarsi nella grande metropoli. I due fanno rapidamente amicizia, Mitsuo confida a Banri che avrebbe dovuto frequentare un'altro percorso di studi ma ha scelto la facoltà di legge per fuggire da Kouko, una sua amica d'infanzia. La ragazza è innamorata di lui da sempre ed è estremamente assillante e possessiva: si definisce come "la sua fidanzata" e non perde l'occasione per stare vicino a lui usando anche metodi simili a quelli di uno stalker. Mentre Mitsuo e Banri parlano tranquillamente si presenta davanti a loro una bellissima ragazza: è Kouko che, avvicinandosi con fare minaccioso a Mitsuo, si complimenta con lui per l'ammissione all'università e lo schiaffeggia con un mazzo di rose rosse. Banri si ritrova così coinvolto nelle scaramucce dei due, che chiederanno spesso il suo aiuto per fuggire (Mitsuo) o per combinare un incontro con l'amato (Kouko). Per il ragazzo questa situazione, anche se pesante, è un diversivo ai tormenti che lo assillano dal giorno seguente alla festa del diploma, quando subì un incidente che gli ha fatto perdere tutti i ricordi della sua vita passata. Banri si sente spaesato, convinto di essere una persona diversa da quella che tutti vedono; il ragazzo tenta di nascondere le sue angosce e i tormenti ai nuovi amici, ma Linda - una studentessa del secondo anno che salva Banri dagli assalti dei club studenteschi - sembra conoscere bene il suo passato.
La particolarità della storia narrata dalla Takemiya non è quella di aver inserito un protagonista smemorato, ma di aver dato ampio risalto ai conflitti psicologici che la situazione comporta in lui. Non sono un esperto in psichiatria, ma il modo in cui viene mostrata l'amnesia retrograda che ha colpito Banri mi è sembrato realistico; forse non è facile seguire i momenti in cui il Banri attuale viene sostituito temporaneamente dal Banri del liceo (rappresentato dal suo fantasma), ma questa scelta rafforza il concetto che siamo davanti a una persona che vive due esistenze completamente diverse tra loro.
Nell'anime abbondano i momenti in cui il ragazzo riflette sulla sua situazione: si rende conto che con la perdita della memoria il Banri che conoscevano i suoi familiari e i compagni di liceo non esiste più, quasi come se fosse morto; al tempo stesso è convinto che quando recupererà la memoria degli eventi passati succederà la stessa cosa per le persone che inizia a conoscere oggi. Come uscire da questa impasse? Difficile da dire, mi è piaciuta molto una riflessione che il giovane fa sul significato che diamo al tempo: il momento che stiamo vivendo adesso, una volta accaduto, farà parte del passato; finché siamo in vita, godiamoci i momenti e le situazioni che ci si presentano davanti senza pensare troppo a quello che potrà accadere. Un ragionamento del genere può sembrare molto superficiale; in un momento di grande incertezza e confusione, come quello che si trova a vivere Banri, penso che sia l'unico che consenta di affrontare con serenità la vita.
Per il resto la storia, come in tutti gli anime di genere scolastico, si basa sui rapporti che nascono e si intrecciano in un gruppo di compagni di studi, su come alcune simpatie possano trasformarsi in rapporti d'amore e sulle delusioni vissute da chi non vede corrisposti i propri sentimenti. Simpatici i siparietti comici inseriti nel corso della narrazione - tra i tanti Kouko che fa l'esorcista, la faccia di Mitsuo quando Kouko racconta un'improbabile storia su una sua vita passata o le due senpai svitate del club del tè: divertenti, non si scade mai nella farsa o nel demenziale, sembrano quasi avere il compito di unire due passaggi del racconto allentando un po' la tensione.
I personaggi principali hanno una personalità ben definita. Forse qualche situazione appare un po' eccessiva e alcuni di loro sembrano delle macchiette; questo è vero per l'inizio della serie, ma come spesso capita per gli anime che si sviluppano su una ventina di episodi si assiste a una maturazione del carattere: bisogna avere un po' di pazienza, ma poi ognuno di loro riuscirà a mettere in mostra il lato migliore e a farsi apprezzare.
Di Banri ho già parlato abbondantemente, ma vorrei spendere ancora due parole sulle sue storie sentimentali. Questa è una delle poche volte in cui, negli anime di genere scolastico, il protagonista non si trova invischiato in un triangolo. Lui è fermo e deciso per quanto riguarda la ragazza che ama, sia nel passato che nel presente: il caso vuole che siano due persone diverse, ma Banri tiene separate le situazioni e in Golden Time non si ritrovano i tentennamenti del protagonista maschile che non riesce a decidere a chi dichiarare il suo amore.
Kouko è la classica tsundere che si ritrova negli anime scolastici: odiosa, antipatica, assillante, insopportabile... ma solo per i primi episodi della serie, perché poi cambia radicalmente carattere e diventa molto amorevole. Bellissima, ma fragile psicologicamente - si vede che è la ragazza viziata proveniente da una famiglia agiata - scambia per amore la sua infatuazione patologica per Mitsuo; solo quando vive la sua prima storia affettiva mostra il lato migliore del suo carattere.
Linda si comporta come una sorella maggiore per Banri, si nota subito che è molto legata al ragazzo; quello che non dice chiaramente - e che aggiunge un pizzico di mistero al suo personaggio - è se provi dei sentimenti per lui: tanti indizi lo lasciano intendere, ma il suo atteggiamento sembra negarlo in continuazione. Di lei colpiscono il carattere - forte e decisa, ma al tempo stesso dolce e sempre pronta ad aiutare chi si trova in difficoltà - e lo sguardo profondo e intenso: i suoi occhi di un blu profondo mi hanno affascinato, stregandomi come erano riusciti a farlo quasi trent'anni fa quelli di Lamù - il primo anime che ho seguito con passione.
Chinami è un personaggio che mi ha stupito: decisamente pucciosa, con una voce acutissima - Kouko la soprannomina Miss Ultrasonica - che fa pensare di trovarsi davanti a una bambina, quando invece abbiamo a che fare con una ragazza molto decisa e fiera delle sue scelte. Simpatico il siparietto sul suo nome: non vuole essere chiamata "Oka-San" (l'uso nipponico vuole che in segno di rispetto si usi il suffisso san dopo il cognome di una persona che si è appena conosciuta) perché "in questo modo chiamano mia madre" ("mamma" è okasan in giapponese) e preferisce che amici e compagni di università la chiamino "Oka-Chan", con il suffisso usato per gli amici intimi.
Oltre ai personaggi principali, mi piace ricordare la figura di "Nana Senpai", la vicina di casa di Banri: identica nell'aspetto, nel carattere e nelle passioni a Nana Osaki di Nana, sembra un personaggio secondario ma la Takemiya le ha cucito addosso il ruolo della ragazza che - nonostante l'apparenza burbera - diventa una sorta di guida per Banri; alcuni suoi dialoghi con il ragazzo, nei momenti più critici del recupero della memoria, sono molto profondi.
Grafica di altissimo livello, ma da un anime del 2013 sarebbe strano vedere qualcosa non adeguato agli standard attuali. Ben realizzati gli scenari, sia per quanto riguarda gli interni che per le ambientazioni esterne; molto realistiche le scene al mare sotto la pioggia.
Il character design presenta molte analogie con gli altri anime creati da J.C. Staff: facile pensare che i personaggi siano stati presi dall'archivio a disposizione dello studio. Kouko è una Taiga più alta e formosa, Linda assomiglia a Minori, 2D-Kun in pratica è Kitamura... Questa scelta - furba per accorciare i tempi della realizzazione - pone lo spettatore davanti a un dilemma: trovo piacevoli, quasi familiari, i personaggi che animano la scena o penso che ormai tutte le produzioni si assomiglino? Io sono per la prima ipotesi, del resto adoro anche i personaggi dei film di Miyazaki che, come un marchio di fabbrica del regista, si assomigliano tra di loro.
Anche il comparto sonoro è adeguato, le musiche che compongono la colonna sonora - pur non essendo di quelle che si fanno ricordare nel tempo - sottolineano le parti più importanti dell'anime. Il vero punto di forza però è la presenza di Yui Horie: come cantante interpreta le quattro sigle, come doppiatrice presta la sua voce a Kuoko. Le canzoni non si discostano da quelle del suo repertorio, con uno stile che mi ha ricordato quello di Vanilla Salt e silky hearth apprezate in Toradora!; nel ruolo di Kouko è veramente molto brava quando, con degli improvvisi ed efficaci cambi di tonalità della voce, rende i rapidi sbalzi di umore della ragazza.
Tutto a posto, quindi? No, perché l'anime presenta anche punti deboli importanti. La gestione della doppia vita di Banri è piuttosto caotica; capisco la parte in cui lui ha perso i ricordi del passato (è la rappresentazione fedele dell'amnesia retrograda), meno quelle in cui recupera temporaneamente la memoria e si comporta come se fosse stato teletrasportato a Tokyo da un'altra galassia. Anche alcune scene con lo spirito di Banri, il suo interagire con gli altri personaggi e con lo stesso Banri mi sono sembrate confusionarie: se volevano rappresentare lo smarrimento provato dal ragazzo quando inizia a recuperare la memoria, sono riuscite solo a creare scompiglio nella narrazione. Lieto fine come da copione per gli anime di questo genere, ma il passaggio dove si vuole chiarire il rapporto che lega Linda a Banri mi è sembrato il pessimo trucco di un prestigiatore di quart'ordine. Nonostante queste cadute di stile il bilancio finale, per quanto mi riguarda, è comunque positivo: dopo i primi episodi più scanzonati emerge il modo più maturo in cui i personaggi affrontano i loro problemi, e alcuni dei loro dialoghi colpiscono per l'intensità.
Golden Time non è sicuramente un capolavoro, ma io lo consiglio a chi segue gli anime scolastico/sentimentali (soprattutto se ha appprezzato Toradora!) perché potrà trovare un approccio più adulto ai problemi che si trovano ad affrontare i personaggi. Un anime che, nonostante quanto possa sembrare dando un'occhiata alla sua scheda, merita sicuramente un'opportunità; può darsi che dopo la visione anche altri la pensino come me: siamo davanti a un prodotto che, pur con qualche pecca, riesce a regalare momenti molto intensi.
Golden Time è un'opera della stagione autunnale 2013 Composta da 24 episodi di durata canonica, l'opera trae origine dall'omonima light novel del 2010.
La storia parte con la presentazione di Tada Banri, studente appena trasferitosi a Tokyo per frequentare l'università. Essendo la prima volta in quella città e abitando da solo, il protagonista appare all'inizio disorientato e confuso. Nonostante ciò riuscirà ad ambientarsi velocemente e farà la conoscenza degli altri personaggi della storia, tra cui Kaga Koko, di cui si innamorerà, e Linda, ragazza di cui era innamorato in passato, sebbene all'inizio non la riconosce. Tuttavia Banri non è una persona qualsiasi: il giorno dopo il diploma, egli infatti venne coinvolto in un incidente e in quell'occasione perse tutti i ricordi che aveva. Non ricordandosi più chi fosse lui e coloro che in passato conosceva, decise di trasferirsi a Tokyo per cambiare ambiente. Il tema della perdita di memoria di certo non è una cosa nuova negli anime, però la storia non si basa sul riacquisto dei ricordi perduti, ma su qualcosa di più complesso. Il Banri del passato è ancora presente e viene mostrato come una specie di fantasma. Però il suo amore per Linda lo induce a voler far riacquistare i ricordi al nuovo Banri, il quale invece è spavantato dalla cosa in quanto non vuole perdere il suo amore per Koko. Infatti il vecchio e il nuovo Tada Banri è come se fossero due persone diverse e la permanenza di uno significa la scomparsa dell'altro. La storia dunque si concentra sulla storia d'amore di Banri e Koko e sul riacquisto dei ricordi da parte del primo che lo portano a dimenticare quelli che aveva costruito da dopo l'incidente.
Quest'anime ha ricevuto molte critiche negative che hanno portato dei voti molto bassi. Io iniziai a guardarlo senza però aver notato tali voti e solo dopo 10 ep di fila mi accorsi della cosa quando andai a controllare la scheda. Ora che l'ho finito, posso tranquillamente dire di non essere d'accordo per dei voti così bassi per un anime che secondo me merita molto di più. Da un punto di vista tecnico l'anime non presenta grosse meraviglie ma neanche cose da far storcere il naso, rendendo l'anime un prodotto discreto per quanto riguarda i vari aspetti. Sulla storia ho apprezzato l'utilizzo dei flashback per alternare il passato e il presente del protagonista che sono frequenti e a volte inseriti senza un motivo preciso nel corso dell'anime. Ma ciò penso sia stato fatto in quanto nella vita reale una persona affetta da amnesia non ha libero arbitrio su quando ricordarsi qualcosa del passato ma accade bensì in maniera inaspettata. In quanto studenti universitari molti si aspetterebbero puntate sulla vita vera e propria da universitario, tuttavia l'anime non è focalizzato su quello ma sulla storia d'amore tra i due protagonisti. Di conseguenza non l'ho trovato strano che non ci fossero riferimenti a esami e ore di studio. Per quanto riguarda il carattere dei personaggi, di certo Banri e Koko non sono persone a cui la maggior parte delle persone vorrebbe assomigliare. Ma in un anime non necessariamente i protagonisti devono avere solo qualità positive o un carattere da farli sembrare fighi. Secondo me per il tipo di storia narrate, la scelta di tali caratteri calza a pennello. Pecca negativa però è il poco spazio dato altri personaggi, di cui si salva solo Linda che può essere alla fine considerata come la terza protagonista, visto è presente in tutte le vicende. Per quanto riguarda il finale sono d'accordo che sia alquanto discutibile, ma penso l'utilizzo di tale espediente sia lecito in quanto dopotutto si tratta di un prodotto di animazione. Per concludere Golden Time è un anime che vale la pena di vedere e credo i voti negativi siano stati un po' troppo dettati dal gusto personale che da un'analisi oggettiva. Tuttavia ognuno ha il proprio pensiero e golden time può piacere o meno, ma spero almeno gli si venga dato un'opportunità e che la gente non si fermi al guardarlo per via dei giudizi troppo bassi.
La storia parte con la presentazione di Tada Banri, studente appena trasferitosi a Tokyo per frequentare l'università. Essendo la prima volta in quella città e abitando da solo, il protagonista appare all'inizio disorientato e confuso. Nonostante ciò riuscirà ad ambientarsi velocemente e farà la conoscenza degli altri personaggi della storia, tra cui Kaga Koko, di cui si innamorerà, e Linda, ragazza di cui era innamorato in passato, sebbene all'inizio non la riconosce. Tuttavia Banri non è una persona qualsiasi: il giorno dopo il diploma, egli infatti venne coinvolto in un incidente e in quell'occasione perse tutti i ricordi che aveva. Non ricordandosi più chi fosse lui e coloro che in passato conosceva, decise di trasferirsi a Tokyo per cambiare ambiente. Il tema della perdita di memoria di certo non è una cosa nuova negli anime, però la storia non si basa sul riacquisto dei ricordi perduti, ma su qualcosa di più complesso. Il Banri del passato è ancora presente e viene mostrato come una specie di fantasma. Però il suo amore per Linda lo induce a voler far riacquistare i ricordi al nuovo Banri, il quale invece è spavantato dalla cosa in quanto non vuole perdere il suo amore per Koko. Infatti il vecchio e il nuovo Tada Banri è come se fossero due persone diverse e la permanenza di uno significa la scomparsa dell'altro. La storia dunque si concentra sulla storia d'amore di Banri e Koko e sul riacquisto dei ricordi da parte del primo che lo portano a dimenticare quelli che aveva costruito da dopo l'incidente.
Quest'anime ha ricevuto molte critiche negative che hanno portato dei voti molto bassi. Io iniziai a guardarlo senza però aver notato tali voti e solo dopo 10 ep di fila mi accorsi della cosa quando andai a controllare la scheda. Ora che l'ho finito, posso tranquillamente dire di non essere d'accordo per dei voti così bassi per un anime che secondo me merita molto di più. Da un punto di vista tecnico l'anime non presenta grosse meraviglie ma neanche cose da far storcere il naso, rendendo l'anime un prodotto discreto per quanto riguarda i vari aspetti. Sulla storia ho apprezzato l'utilizzo dei flashback per alternare il passato e il presente del protagonista che sono frequenti e a volte inseriti senza un motivo preciso nel corso dell'anime. Ma ciò penso sia stato fatto in quanto nella vita reale una persona affetta da amnesia non ha libero arbitrio su quando ricordarsi qualcosa del passato ma accade bensì in maniera inaspettata. In quanto studenti universitari molti si aspetterebbero puntate sulla vita vera e propria da universitario, tuttavia l'anime non è focalizzato su quello ma sulla storia d'amore tra i due protagonisti. Di conseguenza non l'ho trovato strano che non ci fossero riferimenti a esami e ore di studio. Per quanto riguarda il carattere dei personaggi, di certo Banri e Koko non sono persone a cui la maggior parte delle persone vorrebbe assomigliare. Ma in un anime non necessariamente i protagonisti devono avere solo qualità positive o un carattere da farli sembrare fighi. Secondo me per il tipo di storia narrate, la scelta di tali caratteri calza a pennello. Pecca negativa però è il poco spazio dato altri personaggi, di cui si salva solo Linda che può essere alla fine considerata come la terza protagonista, visto è presente in tutte le vicende. Per quanto riguarda il finale sono d'accordo che sia alquanto discutibile, ma penso l'utilizzo di tale espediente sia lecito in quanto dopotutto si tratta di un prodotto di animazione. Per concludere Golden Time è un anime che vale la pena di vedere e credo i voti negativi siano stati un po' troppo dettati dal gusto personale che da un'analisi oggettiva. Tuttavia ognuno ha il proprio pensiero e golden time può piacere o meno, ma spero almeno gli si venga dato un'opportunità e che la gente non si fermi al guardarlo per via dei giudizi troppo bassi.
Dopo aver letto tutte queste recensioni negative pensavo che mi sarei trovato davanti un obbrobrio di anime, lui falso, lei scialba e tanto altro per non parlare della trama frivola ed insensata, con queste grandi paure mi sono apprestato a vederlo e per fortuna e gran felicità non è stato assolutamente così! La trama è molto interessante, così interessante che l'ho visto tutto di fila senza fermarmi, mentre altri anime più quotati tipo "Honey and Clover" e simili ho impiegato 1 mese per finirlo. E' vero che per la storia si ha a che fare con qualcuno che ha perso la memoria, un tema usato spesso, ma lui si è rifatto una vita con coraggio e con mia immensa felicità si trova subito, all'inizio dell'anime, una fidanzata e questo è una fattore che ti fa gridare dalla gioia perché negli altri anime non succede quasi mai e continuano all'infinito con una storia ripetitiva per prorogare e rimandare sempre il tutto.. abbastanza snervante questa moda. La qualità dei disegni è buona, è vero che esistono anime dalla qualità altissima, curati nei particolari in maniera superiore a questo, ma basta prendere come esempio "Angel Beats" che è stato un anime graficamente bellissimo ma come storia ha fatto acqua da tutte le parti, con un grosso errore sulla trama principale nel finale con l'Angelo. Quindi preferisco nettamente una anime con questa buona qualità, ma con una trama accattivante, interessante e bella come questa di Golden Time senza ombra di dubbio perché non mi faccio incantare dalle cose che brillano di estetica e basta. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi è buona per i 3 personaggi principali e soprattutto per i due innamorati e va bene così secondo me perché la storia ruota tutto intorno a loro, al loro essere presente e passato e sulle loro paure ed amore immenso reciproco. Nello specifico la caratterizzazione del personaggio principale è giusta in quanto è normale aver paura di perdere tutto dopo che ti sei rifatto una nuova vita, un grande amore che ti considera la sua vita e senti che quando i ricordi tornano forse stai perdendo quelli attuali, nessuno è falso se cerca di aspettare un attimo, non dirlo agli altri e cercare di capire che stia succedendo. Le canzoni di apertura, di chiusura, le speciali e le musiche di sottofondo sono carine ma nessuna ma nessuna degna di nota, sono comunque attinenti alla scena che devono sostenere e rappresentare. Questo è uno degli anime che rientra nel mio genere "amore e speranza" che riscalda il cuore, sono molto felice di averlo visto. Voto 9
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
E' un vero peccato quando le cose non vanno come ci si aspettava. Questo è stato il primo pensiero che mi è balenato in mente dopo aver visto quest'anime. Perché, mi domando io, perché? Perché è finita così, cosa aveva in mente lo sceneggiatore o il regista, perché qualcuno dello staff non gli ha mollato un ceffone per farlo rinsavire? Ma andiamo con ordine.
"Golden Time" è un anime del 2013 di ventiquattro episodi - che poi, perché farlo durare così tanto? Boh. La vicenda ha come protagonista Tada Banri, un giovane appena iscrittosi presso la prestigiosa università di Tokyo e più precisamente nella facoltà di giurisprudenza. Durante il suo primo giorno di lezioni fa la conoscenza di Mitsuo, anche lei una matricola, e tra i due nasce subito un'amicizia. Ben presto le cose si complicano, infatti compare sulla scena una ragazza bellissima e affascinante che senza dare la benché minima spiegazione prende a schiaffi il povero Mitsuo. La giovane si rivelerà essere Koko, un'amica d'infanzia di quest'ultimo, oltre che stalker e futura moglie. Fin qui tutto bene, una normale storia d'amore, con eventuale triangolo amoroso contornato da un po' di slice of life. A dir la verità, in effetti per un po' di episodi è proprio così, la storia scorre che è una meraviglia, anche il character design e l'apparato tecnico sono di prim'ordine, parliamoci chiaro.
Ma è proprio a questo punto che la storia inizia a mutare, dirigendosi verso un binario del tutto inaspettato. Si viene a conoscenza infatti che il nostro Banri poco prima di iscriversi all'università ha avuto un incidente che gli ha fatto perdere la memoria pregressa, e il suo spirito in qualche modo è uscito dal corpo. Trovata a dir poco ridicola, tra l'altro. Da qui in poi la serie andrà avanti con lui che ha flashback del passato e il suo vecchio io che ostacola la sua vita attuale.
Quella che sembrava essere una normale e simpatica commedia romantica si trasforma in una sconclusionata quanto improbabile storia dai risvolti psicologici. E dire che sono un amante degli anime 'intrippati', ma questo non l'ho proprio mandato giù. Per non parlare dei personaggi piatti e poco caratterizzati che non creano la benché minima empatia.
Concludo ripetendo che è stato un vero peccato che sia andata a finire così; avendola seguita di pari passo, purtroppo ho visto l'opera crollare inevitabilmente fino all'improbabile finale. Quindi il mio voto non può che essere negativo e non posso far altro che sconsigliare quest'anime.
E' un vero peccato quando le cose non vanno come ci si aspettava. Questo è stato il primo pensiero che mi è balenato in mente dopo aver visto quest'anime. Perché, mi domando io, perché? Perché è finita così, cosa aveva in mente lo sceneggiatore o il regista, perché qualcuno dello staff non gli ha mollato un ceffone per farlo rinsavire? Ma andiamo con ordine.
"Golden Time" è un anime del 2013 di ventiquattro episodi - che poi, perché farlo durare così tanto? Boh. La vicenda ha come protagonista Tada Banri, un giovane appena iscrittosi presso la prestigiosa università di Tokyo e più precisamente nella facoltà di giurisprudenza. Durante il suo primo giorno di lezioni fa la conoscenza di Mitsuo, anche lei una matricola, e tra i due nasce subito un'amicizia. Ben presto le cose si complicano, infatti compare sulla scena una ragazza bellissima e affascinante che senza dare la benché minima spiegazione prende a schiaffi il povero Mitsuo. La giovane si rivelerà essere Koko, un'amica d'infanzia di quest'ultimo, oltre che stalker e futura moglie. Fin qui tutto bene, una normale storia d'amore, con eventuale triangolo amoroso contornato da un po' di slice of life. A dir la verità, in effetti per un po' di episodi è proprio così, la storia scorre che è una meraviglia, anche il character design e l'apparato tecnico sono di prim'ordine, parliamoci chiaro.
Ma è proprio a questo punto che la storia inizia a mutare, dirigendosi verso un binario del tutto inaspettato. Si viene a conoscenza infatti che il nostro Banri poco prima di iscriversi all'università ha avuto un incidente che gli ha fatto perdere la memoria pregressa, e il suo spirito in qualche modo è uscito dal corpo. Trovata a dir poco ridicola, tra l'altro. Da qui in poi la serie andrà avanti con lui che ha flashback del passato e il suo vecchio io che ostacola la sua vita attuale.
Quella che sembrava essere una normale e simpatica commedia romantica si trasforma in una sconclusionata quanto improbabile storia dai risvolti psicologici. E dire che sono un amante degli anime 'intrippati', ma questo non l'ho proprio mandato giù. Per non parlare dei personaggi piatti e poco caratterizzati che non creano la benché minima empatia.
Concludo ripetendo che è stato un vero peccato che sia andata a finire così; avendola seguita di pari passo, purtroppo ho visto l'opera crollare inevitabilmente fino all'improbabile finale. Quindi il mio voto non può che essere negativo e non posso far altro che sconsigliare quest'anime.
Scrivo questa recensione a caldo, sia perché le temperature sono alquanto elevate sia per il fatto di averla terminata giusto giusto 10/15 minuti fa, dopo una maratona (con le dovute pause) di tutti e 24 gli episodi. Purtroppo, leggendo i precedenti giudizi rivolti a tale opera, devo riscontrare di non essere d'accordo con quanto viene riferito. Ognuno, d'altronde, la vede secondo criteri puramente personali e può anche essere, anzi è sicuramente così, che il "Golden Time" da me visionato è assolutamente diverso da ogni altro "Golden Time" qui recensito. Con questo voglio semplicemente affermare che, nonostante si tratti dello stesso anime, i contenuti appaiono diversi a seconda dello spettatore.
Ma non dilunghiamoci troppo e andiamo ad analizzare quest'opera, uscita nel 2013 e composta da ben 24 episodi. Di fatto si tratta di un genere strettamente sentimentale e scolastico, anche se, più che superiori, in questo caso si tratta di università. Una scelta piuttosto originale e innovativa, diversa da tutta la miriade di anime scolastici che si trovano in circolazione.
Tada Banri è uno studente di provincia, trasferitosi a Tokyo per poter frequentare la facoltà di giurisprudenza. È un ragazzo piuttosto tranquillo che, a causa della sua condizione di "straniero", è subito in difficoltà con l'orientamento. Proprio in una di queste ricerche solitarie incontrerà Mitsuo, anche lui studente del primo anno e, anche lui, piuttosto in difficoltà nel trovare la sede dei vari studi.
Insieme cercano di raggiungere la facoltà di giurisprudenza, ma, sulla strada, un taxi si ferma e, con fare sensuale, scende una bellissima ragazza dai lunghi capelli castani: Kaga Koko, amica d'infanzia di Mitsuo, nonché stalker ufficiale del suddetto ragazzo.
Nonostante quest'ultimo non voglia avere più niente a che fare con lei (in quanto la reputa soltanto un'amica… e anche assillante), lei non comprende le sue necessità e, con fare tranquillo, torna prepotentemente nella sua vita.
Ma le rotelle del destino non sempre girano come dovrebbero e Mitsuo e Kaga finiscono per litigare, questa volta in maniera piuttosto seria, facendoli allontanare in maniera quasi definitiva. Kaga sembra terribilmente triste e soltanto Banri, che nel frattempo era diventato un suo caro amico, riesce a lenire questo suo tormento. I due si avvicineranno sempre di più e, nonostante un suo rifiuto iniziale, alla fine si metteranno insieme. Tutti felici e contenti? Non proprio, visto che Banri nasconde qualcosa, non tanto un segreto, quanto piuttosto un dramma passato che, in effetti, potrebbe tornare a tutti gli effetti a farsi sentire.
Banri infatti a subito un grave incidente, perdendo completamente la memoria e dimenticando tutto quello che era successo prima dei suoi 18 anni. Ed ora? Cosa potrà mai succedere? Semplicissimo. Il passato tornerà a bussare alla sua porta, sotto le mentite spoglie della sua vecchia amica d'infanzia, Linda, verso cui, tra l'altro, provava sentimenti ben più profondi. Ma li proverà ancora?
La trama è carina e, sebbene possa sembrare in alcune occasioni un po' troppo "mielosa", alla fine risulterà comunque interessante e ricca di colpi di scena. Sarò forse un po' troppo sentimentalista, ma personalmente ho apprezzato moltissimo i continui capovolgimenti.
I personaggi sono attraenti (non in senso fisico, o almeno, non solo), anche se sono d'accordo con chi afferma che non tutti manifestano lo spessore giusto. Tada banri brilla certamente di luce propria, diviso in questo suo dramma esistenziale e costretto a vivere con la consapevolezza che, forse, prima o poi, gli torneranno i ricordi. Meglio no? In effetti sì, ma quando succederà, cosa accadrà al nuovo Tada Banri? La sua esistenza sembra appesa al filo della storia e, tra l'altro, pure il suo fantasma non potrà far altro che continuare a seguirlo. Anche se, in effetti, più che fantasma è il suo Io passato, quello morto durante il suo incidente, che cerca, ora, di fargli comprendere i suoi sentimenti per Linda. Inascoltati, visto l'amore del Banri per Kaga.
Concentriamoci ora su quest'ultima: Kaga Banri, purtroppo, non riesce ad avere sempre quell'appeal tanto sperato. La sua figura è certamente bella, ma forse i suoi sprizzi di energia la fanno apparire a tratti antipatica. Personalmente non l'ho trovata così assillante e deprimente, anche se, lo ammetto pure io, ho preferito di gran lunga Linda, non solo per il carattere, ben più riflessivo, ma anche per quei bellissimi occhi azzurri.
Gli altri amici: 2D, Mitsuo e Oka Chinami, non riescono a catturare l'attenzione e risultano oscurati dalla grandezza dei veri 3 protagonisti dell'anime, 4 contando entrambi i Tada Banri.
La grafica è nella norma, non meravigliando per la propria bellezza, ma non deludendo neppure per la scarsezza di contenuti. Anche il resto è più che discreto: musiche carine, regia più che discreta e doppiaggio ben fatto.
Ma, tornerei subito alla storia, esprimendo un mio giudizio per quanto riguarda le questioni di cuore. È vero, in alcuni casi sono piuttosto forzate, ma è anche vero che, in fin dei conti, si tratta di un anime, mica di una storia reale. Deve stupire, colpire, sorprendere e anche far ridere/piangere e, in alcuni momenti, "Golden Time" ci riesce. Forse non sarà la migliore storia d'amore mai seguita, ma certamente non delude, tenendo anche conto delle difficoltà che sembrano pararsi in continuazione davanti ai vari protagonisti.
Tada Banri non è soltanto alle prese con la sua vita sentimentale, ma dovrà fare i conti con il suo passato dimenticato e il suo futuro ancora più incerto. Il fantasmino che gli gira attorno sembra non volerlo lasciare in pace e i suoi sentimenti per Linda spuntano dalla nebbia dei ricordi.
Ecco, forse l'idea del fantasma, seppur carina, non è stata approfondita, o meglio, sviluppata, nella maniera migliore. Il Tada Banri del passato non può contattare il Tada Banri presente. Questo è chiaro. Eppure alla fine succede qualcosa che mi lascia perplesso (non faccio spoiler), un risvolto che, seppur carino, sembra voler risolvere una questione spinosa in maniera un po' troppo sbrigativa.
In conclusione non mi rimane che consigliarvi quest'anime che, nonostante presenti alcune pecche, anche evidenti, riesce comunque ad entusiasmare. Sono dell'idea che un'opera, per essere considerata bella, deve innanzi tutto appassionare. Certamente poi verranno anche i dati "tecnici", ma, in primis, le proprie emozioni sono le uniche da tener presenti.
Un anime è bello quando piace, anche se è realizzato in maniera pessima (non è questo il caso). L'oggettività, a mio avviso, va tenuta presente soltanto dopo il giudizio del proprio Io…e questa volta il mio Io ha detto che "Golden Time" è un anime interessante e piacevole da seguire.
Ora sta a voi seguire il vostro di Io.
Voto finale: 8
Ma non dilunghiamoci troppo e andiamo ad analizzare quest'opera, uscita nel 2013 e composta da ben 24 episodi. Di fatto si tratta di un genere strettamente sentimentale e scolastico, anche se, più che superiori, in questo caso si tratta di università. Una scelta piuttosto originale e innovativa, diversa da tutta la miriade di anime scolastici che si trovano in circolazione.
Tada Banri è uno studente di provincia, trasferitosi a Tokyo per poter frequentare la facoltà di giurisprudenza. È un ragazzo piuttosto tranquillo che, a causa della sua condizione di "straniero", è subito in difficoltà con l'orientamento. Proprio in una di queste ricerche solitarie incontrerà Mitsuo, anche lui studente del primo anno e, anche lui, piuttosto in difficoltà nel trovare la sede dei vari studi.
Insieme cercano di raggiungere la facoltà di giurisprudenza, ma, sulla strada, un taxi si ferma e, con fare sensuale, scende una bellissima ragazza dai lunghi capelli castani: Kaga Koko, amica d'infanzia di Mitsuo, nonché stalker ufficiale del suddetto ragazzo.
Nonostante quest'ultimo non voglia avere più niente a che fare con lei (in quanto la reputa soltanto un'amica… e anche assillante), lei non comprende le sue necessità e, con fare tranquillo, torna prepotentemente nella sua vita.
Ma le rotelle del destino non sempre girano come dovrebbero e Mitsuo e Kaga finiscono per litigare, questa volta in maniera piuttosto seria, facendoli allontanare in maniera quasi definitiva. Kaga sembra terribilmente triste e soltanto Banri, che nel frattempo era diventato un suo caro amico, riesce a lenire questo suo tormento. I due si avvicineranno sempre di più e, nonostante un suo rifiuto iniziale, alla fine si metteranno insieme. Tutti felici e contenti? Non proprio, visto che Banri nasconde qualcosa, non tanto un segreto, quanto piuttosto un dramma passato che, in effetti, potrebbe tornare a tutti gli effetti a farsi sentire.
Banri infatti a subito un grave incidente, perdendo completamente la memoria e dimenticando tutto quello che era successo prima dei suoi 18 anni. Ed ora? Cosa potrà mai succedere? Semplicissimo. Il passato tornerà a bussare alla sua porta, sotto le mentite spoglie della sua vecchia amica d'infanzia, Linda, verso cui, tra l'altro, provava sentimenti ben più profondi. Ma li proverà ancora?
La trama è carina e, sebbene possa sembrare in alcune occasioni un po' troppo "mielosa", alla fine risulterà comunque interessante e ricca di colpi di scena. Sarò forse un po' troppo sentimentalista, ma personalmente ho apprezzato moltissimo i continui capovolgimenti.
I personaggi sono attraenti (non in senso fisico, o almeno, non solo), anche se sono d'accordo con chi afferma che non tutti manifestano lo spessore giusto. Tada banri brilla certamente di luce propria, diviso in questo suo dramma esistenziale e costretto a vivere con la consapevolezza che, forse, prima o poi, gli torneranno i ricordi. Meglio no? In effetti sì, ma quando succederà, cosa accadrà al nuovo Tada Banri? La sua esistenza sembra appesa al filo della storia e, tra l'altro, pure il suo fantasma non potrà far altro che continuare a seguirlo. Anche se, in effetti, più che fantasma è il suo Io passato, quello morto durante il suo incidente, che cerca, ora, di fargli comprendere i suoi sentimenti per Linda. Inascoltati, visto l'amore del Banri per Kaga.
Concentriamoci ora su quest'ultima: Kaga Banri, purtroppo, non riesce ad avere sempre quell'appeal tanto sperato. La sua figura è certamente bella, ma forse i suoi sprizzi di energia la fanno apparire a tratti antipatica. Personalmente non l'ho trovata così assillante e deprimente, anche se, lo ammetto pure io, ho preferito di gran lunga Linda, non solo per il carattere, ben più riflessivo, ma anche per quei bellissimi occhi azzurri.
Gli altri amici: 2D, Mitsuo e Oka Chinami, non riescono a catturare l'attenzione e risultano oscurati dalla grandezza dei veri 3 protagonisti dell'anime, 4 contando entrambi i Tada Banri.
La grafica è nella norma, non meravigliando per la propria bellezza, ma non deludendo neppure per la scarsezza di contenuti. Anche il resto è più che discreto: musiche carine, regia più che discreta e doppiaggio ben fatto.
Ma, tornerei subito alla storia, esprimendo un mio giudizio per quanto riguarda le questioni di cuore. È vero, in alcuni casi sono piuttosto forzate, ma è anche vero che, in fin dei conti, si tratta di un anime, mica di una storia reale. Deve stupire, colpire, sorprendere e anche far ridere/piangere e, in alcuni momenti, "Golden Time" ci riesce. Forse non sarà la migliore storia d'amore mai seguita, ma certamente non delude, tenendo anche conto delle difficoltà che sembrano pararsi in continuazione davanti ai vari protagonisti.
Tada Banri non è soltanto alle prese con la sua vita sentimentale, ma dovrà fare i conti con il suo passato dimenticato e il suo futuro ancora più incerto. Il fantasmino che gli gira attorno sembra non volerlo lasciare in pace e i suoi sentimenti per Linda spuntano dalla nebbia dei ricordi.
Ecco, forse l'idea del fantasma, seppur carina, non è stata approfondita, o meglio, sviluppata, nella maniera migliore. Il Tada Banri del passato non può contattare il Tada Banri presente. Questo è chiaro. Eppure alla fine succede qualcosa che mi lascia perplesso (non faccio spoiler), un risvolto che, seppur carino, sembra voler risolvere una questione spinosa in maniera un po' troppo sbrigativa.
In conclusione non mi rimane che consigliarvi quest'anime che, nonostante presenti alcune pecche, anche evidenti, riesce comunque ad entusiasmare. Sono dell'idea che un'opera, per essere considerata bella, deve innanzi tutto appassionare. Certamente poi verranno anche i dati "tecnici", ma, in primis, le proprie emozioni sono le uniche da tener presenti.
Un anime è bello quando piace, anche se è realizzato in maniera pessima (non è questo il caso). L'oggettività, a mio avviso, va tenuta presente soltanto dopo il giudizio del proprio Io…e questa volta il mio Io ha detto che "Golden Time" è un anime interessante e piacevole da seguire.
Ora sta a voi seguire il vostro di Io.
Voto finale: 8
Gli occhi brillavano all'idea di imbattermi in un anime che raccontasse il golden time della vita universitaria, il tempo dell'indipendenza, delle feste folli, delle forti esperienze sentimentali, il tempo delle sessioni d'esame passate a tracannare dodici litri di caffè. Purtroppo, ho dovuto ricredermi fin da subito, perché Golden Time, di golden ha soltanto il titolo.
Lo smarrimento del protagonista maschile (coinvolto in un incidente, che gli danneggia pesantemente la memoria) poteva sicuramente funzionare in assonanza con la confusione di qualsiasi matricola, nel passaggio tra adolescenza e maturità. Invece, l'autrice di Toradora sceglie volutamente di trasformarlo in un caso patologico da clinica psichiatrica, catalizzatore di ogni avvenimento. Se in un episodio appare una situazione divertente (tipo l'immancabile reclutamento in una setta di esaltati, la seratona in discoteca, la prima sbronza) l'arrivo di una disgrazia è eminente.
Mancano poi dei personaggi con del carattere, essenziali per spianare le difficoltà di Tada Banri.
Tranne la mitica Nana-sempai (strizzatina al manga della Yazawa), il resto circoscrive un campionario umano sterile.
L'amicone/figaccione si eclissa dopo una capatina dal parrucchiere, l'otaku chiamato 3D svolge la mera funzione di spalla nei momenti collettivi, il comparto femminile è un inno all'isteria. In particolare, Koko, che incarna alla perfezione la classica "rompiballe" ad alto tasso di stalking, con complessi d'inferiorità multipli, lontana anni luce dalla fiera ragazza dalla gonna svolazzante esibita nella locandina.
Altro elemento veramente insopportabile, l'assenza in ventiquattro episodi di una crescita. Si rimane impantanati nel passato, si rimane impantananti in una visione del mondo infantile.
Capisco il blocco del protagonista, ma a vent'anni guardi comunque il mondo sotto un'altra prospettiva, soprattutto nei rapporti con l'altro sesso. Al contrario, ci si fossilizza su schemi stereotipati da shoujo, come il canonico triangolo amoroso, tralasciando la scoperta di nuove sensazioni ed esperienze (in particolare esperienze hot).
Infine, un appello a chi scrive storie con studenti universitari.
Volete per una volta mostrare la reale vita di uno studente universitario?
Dove sono l'ansia da esame? Il rapporto intimo con la macchinetta delle bibite? I professori dalla voce soporifera? I fiumi di post-it appiccicati in ogni spazio libero? Le sedute notturne in biblioteca? Lo sguardo fisso sulla copertina di un libro, con l'intenzione prima o poi di aprirlo per studiare?
Anche questi aspetti erano da ricercare, per proporre qualcosa di innovativo e qualche gag comica, giusto per stemperare una trama già pesante di suo.
Lo smarrimento del protagonista maschile (coinvolto in un incidente, che gli danneggia pesantemente la memoria) poteva sicuramente funzionare in assonanza con la confusione di qualsiasi matricola, nel passaggio tra adolescenza e maturità. Invece, l'autrice di Toradora sceglie volutamente di trasformarlo in un caso patologico da clinica psichiatrica, catalizzatore di ogni avvenimento. Se in un episodio appare una situazione divertente (tipo l'immancabile reclutamento in una setta di esaltati, la seratona in discoteca, la prima sbronza) l'arrivo di una disgrazia è eminente.
Mancano poi dei personaggi con del carattere, essenziali per spianare le difficoltà di Tada Banri.
Tranne la mitica Nana-sempai (strizzatina al manga della Yazawa), il resto circoscrive un campionario umano sterile.
L'amicone/figaccione si eclissa dopo una capatina dal parrucchiere, l'otaku chiamato 3D svolge la mera funzione di spalla nei momenti collettivi, il comparto femminile è un inno all'isteria. In particolare, Koko, che incarna alla perfezione la classica "rompiballe" ad alto tasso di stalking, con complessi d'inferiorità multipli, lontana anni luce dalla fiera ragazza dalla gonna svolazzante esibita nella locandina.
Altro elemento veramente insopportabile, l'assenza in ventiquattro episodi di una crescita. Si rimane impantanati nel passato, si rimane impantananti in una visione del mondo infantile.
Capisco il blocco del protagonista, ma a vent'anni guardi comunque il mondo sotto un'altra prospettiva, soprattutto nei rapporti con l'altro sesso. Al contrario, ci si fossilizza su schemi stereotipati da shoujo, come il canonico triangolo amoroso, tralasciando la scoperta di nuove sensazioni ed esperienze (in particolare esperienze hot).
Infine, un appello a chi scrive storie con studenti universitari.
Volete per una volta mostrare la reale vita di uno studente universitario?
Dove sono l'ansia da esame? Il rapporto intimo con la macchinetta delle bibite? I professori dalla voce soporifera? I fiumi di post-it appiccicati in ogni spazio libero? Le sedute notturne in biblioteca? Lo sguardo fisso sulla copertina di un libro, con l'intenzione prima o poi di aprirlo per studiare?
Anche questi aspetti erano da ricercare, per proporre qualcosa di innovativo e qualche gag comica, giusto per stemperare una trama già pesante di suo.
Chi è il mio vero io? Nosce te ipsum dicevano i latini, la verità è dentro di noi, basta conoscere se stessi. Non sembra che ciò risulti facile a Tada Banri, protagonista dell'opera in questione.
Golden Time è un anime che è stato trasmesso per la prima volta in Giappone, tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014. La versione animata, prodotta dalla J.C. Staff, è un adattamento della light novel scritta dalla famosa Yuyuko Takemiya, autrice dell'altrettanta famosa novel, "Toradora". La storia è di genere scolastico /sentimentale /slice of life, con la presenza di elementi sovrannaturali.
Essa tratta le vicende del sopracitato Tada Banri, uno studente che, nelle prime puntate, ci viene mostrato alle prese con la sua nuova vita universitaria. Vive da solo, in un piccolo appartamento, in cui si è appena trasferito. Sin da subito farà la conoscenza di Mitsuo, un ragazzo che, come lui, si è trasferito da poco a Tokyo. Insieme ad esso ci verrà presentata Kouko, una ragazza di famiglia benestante che "pedina" Mitsuo al punto di iscriversi alla sua stessa università. Lei lo ama ma il suo amore non è ricambiato, inoltre, lui è esausto di essere "perseguitato" da essa. La storia proseguirà con un crescendo di tensione, perchè Tada Banri soffrirà di un problema psicologico grave: la doppia personalità. Si, perchè tramite vari flashback ci verrà spiegato che tempo addietro subì un incidente, e da quel giorno perse la memoria. Il Tada Banri che frequenta l'università non è l'originale. Chi riuscirà alla fine ad ottenere il "possesso" del corpo? Il "primo" o il "secondo" Banri? Ma soprattutto, come farà il "secondo" Tada Banri a capire che lui non è il vero se stesso?
I personaggi saranno analizzati in maniera differente, chi più chi meno, ad ognuno la sua storia e le sue emozioni. Tada Banri: molto realistico ed umano, in entrambe le "comparse". Verrà analizzata la sua psicologia attentamente e ci verranno mostrati i suoi conflitti interiori.
Kaga Kouko: probabilmente la più odiata della serie. Se non si ama il tipo di personaggio (irascibile, presuntuosa, testarda) la si odierà facilmente. Altri personaggi più o meno interessanti faranno la loro comparsa durante la serie e accompagneranno con la loro presenza le varie vicende.
La grafica è semplice, non troppo pretenziosa, nè mediocre. I paesaggi cittadini sono ordinati e mai caotici, i volti dei personaggi limpidi e abbastanza espressivi. Le sigle sono probabilmente abbastanza "anonime", le prime due orecchiabili, le ultime noiose.
Golden Time, ovvero "periodo d'oro", rappresenta i momenti più belli, trascorsi da Banri con i suoi amici, all'università. Questa è una commedia che si concentra maggiormente sui generi "slice of life" e "sentimentale", piuttosto che sull'analisi della vita scolastica. Poche infatti saranno le scene create nell'ambiente universitario, eccetto quelle collegate al club.
Una storia che consiglio di vedere a tutti, in particolar modo agli amanti del genere, un'opera che saprà coinvolgere fin da subito, adatta sia a chi vuole visionare qualcosa di "semplice", sia a chi cerca spunti riflessivi sul proprio io in maniera superficiale.
Unico difetto rilevante: finale che potrebbe risultare prevedibile o scontato.
Golden Time è un anime che è stato trasmesso per la prima volta in Giappone, tra la fine del 2013 e l'inizio del 2014. La versione animata, prodotta dalla J.C. Staff, è un adattamento della light novel scritta dalla famosa Yuyuko Takemiya, autrice dell'altrettanta famosa novel, "Toradora". La storia è di genere scolastico /sentimentale /slice of life, con la presenza di elementi sovrannaturali.
Essa tratta le vicende del sopracitato Tada Banri, uno studente che, nelle prime puntate, ci viene mostrato alle prese con la sua nuova vita universitaria. Vive da solo, in un piccolo appartamento, in cui si è appena trasferito. Sin da subito farà la conoscenza di Mitsuo, un ragazzo che, come lui, si è trasferito da poco a Tokyo. Insieme ad esso ci verrà presentata Kouko, una ragazza di famiglia benestante che "pedina" Mitsuo al punto di iscriversi alla sua stessa università. Lei lo ama ma il suo amore non è ricambiato, inoltre, lui è esausto di essere "perseguitato" da essa. La storia proseguirà con un crescendo di tensione, perchè Tada Banri soffrirà di un problema psicologico grave: la doppia personalità. Si, perchè tramite vari flashback ci verrà spiegato che tempo addietro subì un incidente, e da quel giorno perse la memoria. Il Tada Banri che frequenta l'università non è l'originale. Chi riuscirà alla fine ad ottenere il "possesso" del corpo? Il "primo" o il "secondo" Banri? Ma soprattutto, come farà il "secondo" Tada Banri a capire che lui non è il vero se stesso?
I personaggi saranno analizzati in maniera differente, chi più chi meno, ad ognuno la sua storia e le sue emozioni. Tada Banri: molto realistico ed umano, in entrambe le "comparse". Verrà analizzata la sua psicologia attentamente e ci verranno mostrati i suoi conflitti interiori.
Kaga Kouko: probabilmente la più odiata della serie. Se non si ama il tipo di personaggio (irascibile, presuntuosa, testarda) la si odierà facilmente. Altri personaggi più o meno interessanti faranno la loro comparsa durante la serie e accompagneranno con la loro presenza le varie vicende.
La grafica è semplice, non troppo pretenziosa, nè mediocre. I paesaggi cittadini sono ordinati e mai caotici, i volti dei personaggi limpidi e abbastanza espressivi. Le sigle sono probabilmente abbastanza "anonime", le prime due orecchiabili, le ultime noiose.
Golden Time, ovvero "periodo d'oro", rappresenta i momenti più belli, trascorsi da Banri con i suoi amici, all'università. Questa è una commedia che si concentra maggiormente sui generi "slice of life" e "sentimentale", piuttosto che sull'analisi della vita scolastica. Poche infatti saranno le scene create nell'ambiente universitario, eccetto quelle collegate al club.
Una storia che consiglio di vedere a tutti, in particolar modo agli amanti del genere, un'opera che saprà coinvolgere fin da subito, adatta sia a chi vuole visionare qualcosa di "semplice", sia a chi cerca spunti riflessivi sul proprio io in maniera superficiale.
Unico difetto rilevante: finale che potrebbe risultare prevedibile o scontato.
Scrivo questa recensione con rammarico, perchè se durante la stagione autunnale 2013 c'era una commedia sentimentale le cui prime puntate mi avevano convinto era proprio Golden Time, purtroppo però la magia finisce presto e lascia spazio ad una voglia non indifferente di lasciare perdere la serie. L'anime è tratto da una light novel scritta da Yuyuko Takemiya, gia notà per la sua precedente opera "Toradora", ad operare la trasposizione in 24 episodi è sempre J.C.Staff, che però in questo caso non da certo il meglio di se, ma su questo punto ci torneremo dopo. La trama è piuttosto semplice, riassumendola in poche parole tratta di un ragazzo, tale Tada Banri, che in seguito ad un incidente, con annessa amnesia, è combattuto nella scelta della propria anima gemella, le due candidate sono Kouko e Linda, la prima è la solita figlia di papà che non corrisposta dal bel Mitsuo, pensa legittimamente di mettersi con un suo amico; Linda invece è il vecchio amore di banri, ed ogni volta che gli torna una sprazzo di memoria diventa nuovamente il suo unico pensiero. I protagonisti sono deludenti: hanno un carattere irreale che pesso appare forzato, costantemente tristi e confusi, neanche fossero nella peggiore tragedia. I difetti di questa serie sono tanti ed evidenti, ad esempio la lentezza nella progressione narrativa, che di per sè non è certo una pecca, in questo caso assume un risvolto pessimo e da l'impressione che per una buona metà della serie non accada nulla se non fatti a random, oltretutto, spesso ricorrenti. I flashback ammazzano del tutto il ritmo ed anch'essi sono oltremodo ripetitivi negli argomenti e nelle tematiche, a dar il colpo di grazia al giudizio sulla sceneggiatura la difficoltà nell'immedesimamento verso i protagonisti, e lo dice un ventenne che vive in una situazione simile alla loro.
Da un'analisi tecnica emerge chiaramente come J.C staff abbia trascurato questa serie in favore di altri anime a cui lavora durante il periodo, il risultato è un livello di animazione appena sufficiente se teniamo conto del fatto che è una serie del 2014, il character design non rende giustizia alla bellezza delle protagoniste femminili. Per quanto riguarda le colonne sonore e le sigle stendiamo un velo pietoso.
Tirando le somme si tratta di un'opera che, quantomeno in questa sua veste animata, non si distingue dalla mediocrità, ed anzi, a tratti si rivela una pessima commedia ed un' ancora peggiore storia d'amore.
Da un'analisi tecnica emerge chiaramente come J.C staff abbia trascurato questa serie in favore di altri anime a cui lavora durante il periodo, il risultato è un livello di animazione appena sufficiente se teniamo conto del fatto che è una serie del 2014, il character design non rende giustizia alla bellezza delle protagoniste femminili. Per quanto riguarda le colonne sonore e le sigle stendiamo un velo pietoso.
Tirando le somme si tratta di un'opera che, quantomeno in questa sua veste animata, non si distingue dalla mediocrità, ed anzi, a tratti si rivela una pessima commedia ed un' ancora peggiore storia d'amore.
Dagli stessi ideatori di Toradora ecco che viene concepito Golden Time, una serie della stagione invernale 2013-2014 della durata di 24 episodi, ciascuno di circa 24 minuti cadauno.
Se un giorno vi dicessero che, durante la cerimonia d'inaugurazione del nuovo anno di università, scelta con parsimonia per non incontrare una certa persona, e invece ve la trovaste davanti con in mano un mazzo di fiori con il quale vi colpirà davanti al vostro nuovo compagno appena conosciuto, ci credereste?
Beh se guardate Golden Time vi convincerete che, anche negli anime così come la vita reale, anche le cose più assurde possono accadere.
La trama è piuttosto semplice: Tada Banri, studente appena trasferitosi a Tokyo per frequentare l'università, il giorno dell'inaugurazione si perde tra le matricole e incontra un membro del club del festival Nana Hayashida (Linda-sempai), e successivamente incontra un'altro studente Mitsuo Yanagisawa con il quale fa subito amicizia. Mentre si ricongiungono alle altre matricole, arriva una ragazza, Kaka Koko, che con il mazzo di rose che si ritrova in mano colpisce in faccia il povero Mitsuo, lasciando a bocca aperta Banri.
Se queste sono le premesse, tutto il resto lo si può solo immaginare.
Se la storia è semplice, quanto banale, la grafica non è da meno: in alcuni momenti saltano agli occhi alcuni difetti per quanto riguarda i contorni nelle scene notturne, i personaggi non hanno un profilo ben delineato, anzi i lineamenti sono fin troppo simili tra di loro (al contrario di Toradora: lì i personaggi avevano un profilo ben definito e caratterizzato, qui invece nessuno spicca in caratterizzazione).
Quello che non mi ha convinto del tutto è stata la scelta del doppio Banri: ok il protagonista ha perso la memoria, ma la faccenda di far vedere ogni volta i due Banri a "confronto", nel continuo Kaka-Linda love ring, a lungo andare stanca, così come anche il comportamento morboso assunto dalla stessa Koko che nonostante in alcune situazioni supera se stessa (nella curiosa parodia dell'esorcista), si rende davvero poco realista, non sa cosa vuole, insomma la classica viziata che vuole tutto o niente.
Il lato sonoro è quasi assente per quanto riguarda il susseguirsi della storia, le uniche musiche sono solo le ending e le opening che non si distinguono per originalità anzi la prima parla già da sola della trama, mentre la seconda si mantiene un po più distaccata.
Il finale, altra nota dolente: sembrava che ci fosse finalmente una svolta decisiva, una specie di ritorno di fiamma dei vecchi sentimenti e invece la scelta ricade per la 10000ma volta su Koko.
Peccato, la storia poteva anche essere meglio articolata e complicata ma così non è stato; anzi al contrario sono venuti a galla comportamenti stalker inverosimili e situazioni talmente fuori da qualsiasi contesto normale che superano le soglie del ridicolo.
Se un giorno vi dicessero che, durante la cerimonia d'inaugurazione del nuovo anno di università, scelta con parsimonia per non incontrare una certa persona, e invece ve la trovaste davanti con in mano un mazzo di fiori con il quale vi colpirà davanti al vostro nuovo compagno appena conosciuto, ci credereste?
Beh se guardate Golden Time vi convincerete che, anche negli anime così come la vita reale, anche le cose più assurde possono accadere.
La trama è piuttosto semplice: Tada Banri, studente appena trasferitosi a Tokyo per frequentare l'università, il giorno dell'inaugurazione si perde tra le matricole e incontra un membro del club del festival Nana Hayashida (Linda-sempai), e successivamente incontra un'altro studente Mitsuo Yanagisawa con il quale fa subito amicizia. Mentre si ricongiungono alle altre matricole, arriva una ragazza, Kaka Koko, che con il mazzo di rose che si ritrova in mano colpisce in faccia il povero Mitsuo, lasciando a bocca aperta Banri.
Se queste sono le premesse, tutto il resto lo si può solo immaginare.
Se la storia è semplice, quanto banale, la grafica non è da meno: in alcuni momenti saltano agli occhi alcuni difetti per quanto riguarda i contorni nelle scene notturne, i personaggi non hanno un profilo ben delineato, anzi i lineamenti sono fin troppo simili tra di loro (al contrario di Toradora: lì i personaggi avevano un profilo ben definito e caratterizzato, qui invece nessuno spicca in caratterizzazione).
Quello che non mi ha convinto del tutto è stata la scelta del doppio Banri: ok il protagonista ha perso la memoria, ma la faccenda di far vedere ogni volta i due Banri a "confronto", nel continuo Kaka-Linda love ring, a lungo andare stanca, così come anche il comportamento morboso assunto dalla stessa Koko che nonostante in alcune situazioni supera se stessa (nella curiosa parodia dell'esorcista), si rende davvero poco realista, non sa cosa vuole, insomma la classica viziata che vuole tutto o niente.
Il lato sonoro è quasi assente per quanto riguarda il susseguirsi della storia, le uniche musiche sono solo le ending e le opening che non si distinguono per originalità anzi la prima parla già da sola della trama, mentre la seconda si mantiene un po più distaccata.
Il finale, altra nota dolente: sembrava che ci fosse finalmente una svolta decisiva, una specie di ritorno di fiamma dei vecchi sentimenti e invece la scelta ricade per la 10000ma volta su Koko.
Peccato, la storia poteva anche essere meglio articolata e complicata ma così non è stato; anzi al contrario sono venuti a galla comportamenti stalker inverosimili e situazioni talmente fuori da qualsiasi contesto normale che superano le soglie del ridicolo.
Dopo il grandissimo successo ottenuto con Toradora, Yuyuko Takemiya torna sulle scene con questo golden time, un anime di ventiquattro episodi tratto dall'omonima serie di light novel. E dimostra come sia possibile riuscire a sprecare un potenziale davvero enorme attraverso una infinita serie di scelte davvero incomprensibili e fuori da ogni logica.
Cominciamo con la trama: nel giorno del suo diploma il giovane Banri Tada decide finalmente di confessarsi a Linda, la ragazza che ama da tantissimo tempo. La ragazza gli chiede un giorno di tempo prima di dargli la sua risposta ma l'indomani, proprio mentre attende il suo arrivo, Banri cade da un ponte e, a seguito dell'incidente, perde la memoria. Non essendo più in grado di riconoscere nessuna delle persone che gli stanno intorno decide allora di trasferirsi a Tokio per studiare alla facoltà di legge e cominciare una nuova vita. Dopo aver stretto amicizia con un'altra matricola, Mitsuo Yanagisawa, poco dopo incontra anche Kouko Kaga, una bellissima ragazza dai capelli biondi ma con un carattere davvero difficile: innamorata di Mitsuo da sempre, Kouko si rivela essere una specie di stalker, in quanto ossessiona il ragazzo con il suo amore in ogni modo possibile e immaginabile. Fra Banri e Kouko nasce da subito una certa intesa che finirà per cambiare il destino di entrambi.
Sono fermamente convinto che, a livello di storia, questo Golden time avrebbe potuto benissimo rivaleggiare con Toradora: nonostante i suoi difetti, infatti, questo anime è riuscito a tenermi incollato allo schermo dall'inizio alla fine; purtroppo, però, di tanto in tanto sono stati introdotti degli elementi capaci di trasformare una buona trama in un vero e proprio disastro narrativo.
Riassumendo le cose che rimprovero a questo Golden Time sono essenzialmente tre:
1. La sceneggiatura ha delle improvvise accelerazioni che portano a sprecare momenti narrativi che andavano raccontati più lentamente. Per far capire cosa intendo si pensi, ad esempio, che nel giro di due episodi abbiamo due dichiarazioni, due rifiuti e la formazione di una coppia; perchè tutta questa fretta? Si tratta di elementi che in genere piacciono al pubblico e che qui invece vengono trattati come situazioni da cui liberarsi in tutta fretta per poi concentrarsi su altro.
2. Molte delle scelte narrative sono state prese col solo intento di meravigliare lo spettatore ma finiscono solo per produrre esagerazioni che irritano chi le guarda. Pensate ad un attaccante che invece di spingere in rete una palla facile decide di colpirla in rovesciata mandandola altissima sopra la traversa; è questo quello che accade in questo anime dove, invece di optare per scelte semplici e razionali, si decide di strafare creando dei veri e propri aborti.
3. Il finale è qualcosa di veramente osceno. E non dico altro per evitare lo spoiler.
Questi tre elementi, ripeto, finiscono per rovinare un prodotto che nei suoi elementi base era davvero validissimo: la perdita di memoria, per fare un esempio, viene analizzata con una profondità che a me è piaciuta moltissimo.
Dare un voto ad un lavoro del genere è compito davvero difficile; nonostante le forti critiche devo infatti ammettere che la visione di Golden Time è risultata molto piacevole, sebbene rovinata di tanto in tanto dagli elementi di cui ho parlato sopra. Per questo motivo non me la sento di dargli un'insufficienza e opto per il sei pieno. Rimarrà, comunque, il grande rimpianto per quello che poteva essere e che invece non è stato.
Cominciamo con la trama: nel giorno del suo diploma il giovane Banri Tada decide finalmente di confessarsi a Linda, la ragazza che ama da tantissimo tempo. La ragazza gli chiede un giorno di tempo prima di dargli la sua risposta ma l'indomani, proprio mentre attende il suo arrivo, Banri cade da un ponte e, a seguito dell'incidente, perde la memoria. Non essendo più in grado di riconoscere nessuna delle persone che gli stanno intorno decide allora di trasferirsi a Tokio per studiare alla facoltà di legge e cominciare una nuova vita. Dopo aver stretto amicizia con un'altra matricola, Mitsuo Yanagisawa, poco dopo incontra anche Kouko Kaga, una bellissima ragazza dai capelli biondi ma con un carattere davvero difficile: innamorata di Mitsuo da sempre, Kouko si rivela essere una specie di stalker, in quanto ossessiona il ragazzo con il suo amore in ogni modo possibile e immaginabile. Fra Banri e Kouko nasce da subito una certa intesa che finirà per cambiare il destino di entrambi.
Sono fermamente convinto che, a livello di storia, questo Golden time avrebbe potuto benissimo rivaleggiare con Toradora: nonostante i suoi difetti, infatti, questo anime è riuscito a tenermi incollato allo schermo dall'inizio alla fine; purtroppo, però, di tanto in tanto sono stati introdotti degli elementi capaci di trasformare una buona trama in un vero e proprio disastro narrativo.
Riassumendo le cose che rimprovero a questo Golden Time sono essenzialmente tre:
1. La sceneggiatura ha delle improvvise accelerazioni che portano a sprecare momenti narrativi che andavano raccontati più lentamente. Per far capire cosa intendo si pensi, ad esempio, che nel giro di due episodi abbiamo due dichiarazioni, due rifiuti e la formazione di una coppia; perchè tutta questa fretta? Si tratta di elementi che in genere piacciono al pubblico e che qui invece vengono trattati come situazioni da cui liberarsi in tutta fretta per poi concentrarsi su altro.
2. Molte delle scelte narrative sono state prese col solo intento di meravigliare lo spettatore ma finiscono solo per produrre esagerazioni che irritano chi le guarda. Pensate ad un attaccante che invece di spingere in rete una palla facile decide di colpirla in rovesciata mandandola altissima sopra la traversa; è questo quello che accade in questo anime dove, invece di optare per scelte semplici e razionali, si decide di strafare creando dei veri e propri aborti.
3. Il finale è qualcosa di veramente osceno. E non dico altro per evitare lo spoiler.
Questi tre elementi, ripeto, finiscono per rovinare un prodotto che nei suoi elementi base era davvero validissimo: la perdita di memoria, per fare un esempio, viene analizzata con una profondità che a me è piaciuta moltissimo.
Dare un voto ad un lavoro del genere è compito davvero difficile; nonostante le forti critiche devo infatti ammettere che la visione di Golden Time è risultata molto piacevole, sebbene rovinata di tanto in tanto dagli elementi di cui ho parlato sopra. Per questo motivo non me la sento di dargli un'insufficienza e opto per il sei pieno. Rimarrà, comunque, il grande rimpianto per quello che poteva essere e che invece non è stato.
Trasferitosi dalla campagna nella grande metropoli di Tōkyō per frequentare l'università, Tada Banri si presenta ai suoi colleghi come un ragazzo normale che vuole godersi al meglio la sua vita da studente, non lasciando nulla al caso ma vivendo appieno l'esperienza della capitale. Richiamando alla mente quei venerdì pomeriggio delle scuole elementari inglesi, definiti per l'appunto Golden Time, nei quali i bambini si divertono, giocano, scambiano una chiacchiera e si rilassano in compagnia dei loro amichetti, gli universitari protagonisti di questa serie non prendono mai un libro in mano e passano il loro tempo fra attività ludiche, club, gite in spiaggia, tra la casa di uno e quella di un altro, in bar, karaoke, discoteche, ecc. La commedia romantica incentrata su un ragazzo affetto da amnesia, in seguito alla caduta da un ponte dovuta ad un pirata della strada, e un'eccentrica figura femminile che con un mazzo di fiori schiaffeggia il fidanzato perché non l'ha avvertita del suo trasferimento, si esplica in 24 episodi divisi fra puntate in puro stile slice of life, che narrano la quotidianità universitaria di quei giapponesi che dopo le sofferenze del liceo e degli esami di ammissione vogliono godersi la società nel microcosmo accademico, e continua in passaggi drammatici che vedono coinvolto lo scandagliamento della psiche di Tada Banri, in un percorso alla ricerca del sé perduto.
Tada Banri, da me ribattezzato Tada Balla o Balle Gratis (in giapponese tada vuol dire appunto "gratis"), data la sua spiccata indole bugiarda che lo obbliga a mentire per quasi tutto l'anime fondando la sua relazione amorosa e le amicizie su una serie di menzogne, è la vergogna del genere maschile. Con la scusa dello spaesamento dovuto all'amnesia, che faceva riaffiorare sentimenti passati e ricordi che travolgevano il personaggio privandolo della sua individualità, Banri compiva scelte dettate dalla paura e da emozioni contrastanti che non sono condivisibili se non dalla categoria degli "stronzi". Da fidanzato accetta il corteggiamento spudorato di un'altra ragazza, che non ha eventuali interpretazioni al di fuori del cercare una tresca; dice di amare una, dice di voler bene all'altra; ha bisogno della luce di una, ricerca nelle tenebre di una discoteca una "limonata" con l'altra; mente sulla sua salute ad una, ricerca l'altra per farsi aiutare con le crisi di personalità. Per quanto abbia voluto capirlo, compartirlo, simpatizzare per un povero ragazzo che è affetto da una grossa amnesia e dal terrore di non essere chi realmente dovrebbe essere, non sono riuscita a passare sopra a determinate scelte che ha compiuto e alla sua maleducazione e mancanza di rispetto: mano a mano che procedeva la storia, ai miei occhi Tada Banri diveniva sempre più saitei, come lo chiama Oka Chinami verso uno degli episodi finali, ossia "lo schifo".
Salvo una leggera empatia con l'otaku 2D-kun e un apprezzamento fisico per il biondino Mitsuo, gli altri personaggi maschili fanno solo da contorno al protagonista, su cui purtroppo ruota l'intero apparato della trama. Lo scettro del potere è invece consegnato alle donne. La fidanzata di Banri, Kaga Kouko, conosciuta anche come la stalker per la sua eccessiva gelosia, che la porta a pedinare il suo boyfriend per sentirsi sicura o a sbucargli sempre in casa, per strada, dietro le spalle, ovunque - nemmeno gli avesse attaccato addosso un rilevatore satellitare-, è una ragazza che dietro la maschera di forza, emancipazione, decisione, di donna fatta e finita, nasconde un animo molto fragile e insicuro. In più di un'occasione ci si può ben immedesimare in lei, che chiede scusa per il suo essere eccentrica, ma che non riesce poi a farne a meno perché è fatta com'è fatta, e che piange, si arrabbia, si dispera, urla, e al contempo sorride, va avanti, combattiva e ferma sulle sue volontà. Kouko dà il 100% di sé nelle cose che fa, è così seria da spaventare a volte chi le sta affianco, com'è accaduto col suo ex Mitsuo, che la vedeva tale e quale al demonio invasore della privacy, una maledizione lanciata da qualche strega quand'era bambino. Purtroppo Kouko condivide il palcoscenico con Linda, la sua rivale in amore, senpai, e novella Maria Goretti, con la quale sarà costretta a dividere tutto, perfino il fidanzato! Linda è uno di quei personaggi femminili che mi fanno più ripugnanza, perché col fare da santarellina e i modi da crocerossina, si insinua come una serpe fra Banri e Kouko, senza un minimo d'accortezza, lasciando il pudore ad altri. Non nego che la sua posizione sia purtroppo difficile e tremenda, vedersi dimenticate dal ragazzo che si ama è orribile e mai lo augurerei a qualcuna; tuttavia non accetto la pretesa di volergli rimanere accanto in modi discutibili e invadenti, che fuorviano Banri più che incanalarlo. E' vero che a differenza di Kouko e delle sue nefaste pensate, Linda è sempre lì presente, disposta ad aiutarlo, a caricarsi in spalla le sue confidenze, dubbi, amarezze, finché non avesse visto la sua felicità; ma proprio perché ha ben dichiarato ciò che prova per lui, è ingenuo credere che dietro tutte queste premure non ci fossero secondi fini o speranze di un eventuale ritorno di fiamma. Ciò me l'ha fatta apparire falsa, arrivista e subdola.
Insomma il quadro dei personaggi non è il massimo, eppure da uno slice of life qual è Golden Time, che si incentra e concentra sulla psicologia dei personaggi e sulle loro interrelazioni, ci si sarebbe aspettati una caratterizzazione più forte, ma soprattutto più corretta, meno vile, per far sì che la storia lanciasse imput positivi e non si perdesse negli intrighi e tradimenti da telenovela spagnola. Inoltre la realtà che ci viene presentata in maniera piuttosto particolareggiata è contaminata da elementi sovrannaturali, nel puro genere del realismo magico, tanto caro alla letteratura giapponese contemporanea (per esempio, Yoshimoto Banana e Murakami Haruki). Questa crisi del vero non solo sposta l'attenzione del lettore e gli insinua il dubbio, ma fa anche perdere aderenza ai fatti narrati, poiché più li presenta come eventi che accadono sul serio, più una volta inserito il fantasma di Banri, che dal passato cerca di impossessarsi del corpo del ragazzo e ritornare a vestire i suoi panni, crolla quel reale che si è messo in scena.
L'apparato tecnico di Golden Time purtroppo non mantiene per tutti e 24 gli episodi e per tutta la durata degli stessi. Se da un lato il chara design è bello e accattivante, sposandosi bene coi gusti sia degli uomini sia delle donne, dall'altro l'animazione non sempre lo risalta e anzi lo imbruttisce, con movimenti poco fluidi e macchinosi, disegni manchevoli di prospettiva, superficialità nella cura del dettaglio. Lo stesso vale per l'OST, che se da un lato si avvale di una prima opening e una prima ending piacevoli e orecchiabili, canzoni che ti fanno venir voglia di riascoltarle, nella seconda parte della serie cambia l'intro e outro con due nuove melodie che non reggono il confronto con le precedenti. Il doppiaggio è invece di buona qualità.
Golden Time è un anime partito bene, che si perde per strada e si conclude in maniera abbastanza becera. Per la prima parte segue la novel di Takemiya Yuyuko, la stessa autrice di Toradora!, per poi prendere una strada diversa verso la fine. Forse la mancata aderenza all'opera dalla quale è tratta non ha giovato a questa serie, che inizialmente era davvero carina, simpatica, spumeggiante, piacevole da vedere. Mi dispiace che abbia preso la piega che ha preso, forse anche per questo il mio giudizio, pari ad un 5, resta più una mancata sufficienza che una sonora insufficienza.
Tada Banri, da me ribattezzato Tada Balla o Balle Gratis (in giapponese tada vuol dire appunto "gratis"), data la sua spiccata indole bugiarda che lo obbliga a mentire per quasi tutto l'anime fondando la sua relazione amorosa e le amicizie su una serie di menzogne, è la vergogna del genere maschile. Con la scusa dello spaesamento dovuto all'amnesia, che faceva riaffiorare sentimenti passati e ricordi che travolgevano il personaggio privandolo della sua individualità, Banri compiva scelte dettate dalla paura e da emozioni contrastanti che non sono condivisibili se non dalla categoria degli "stronzi". Da fidanzato accetta il corteggiamento spudorato di un'altra ragazza, che non ha eventuali interpretazioni al di fuori del cercare una tresca; dice di amare una, dice di voler bene all'altra; ha bisogno della luce di una, ricerca nelle tenebre di una discoteca una "limonata" con l'altra; mente sulla sua salute ad una, ricerca l'altra per farsi aiutare con le crisi di personalità. Per quanto abbia voluto capirlo, compartirlo, simpatizzare per un povero ragazzo che è affetto da una grossa amnesia e dal terrore di non essere chi realmente dovrebbe essere, non sono riuscita a passare sopra a determinate scelte che ha compiuto e alla sua maleducazione e mancanza di rispetto: mano a mano che procedeva la storia, ai miei occhi Tada Banri diveniva sempre più saitei, come lo chiama Oka Chinami verso uno degli episodi finali, ossia "lo schifo".
Salvo una leggera empatia con l'otaku 2D-kun e un apprezzamento fisico per il biondino Mitsuo, gli altri personaggi maschili fanno solo da contorno al protagonista, su cui purtroppo ruota l'intero apparato della trama. Lo scettro del potere è invece consegnato alle donne. La fidanzata di Banri, Kaga Kouko, conosciuta anche come la stalker per la sua eccessiva gelosia, che la porta a pedinare il suo boyfriend per sentirsi sicura o a sbucargli sempre in casa, per strada, dietro le spalle, ovunque - nemmeno gli avesse attaccato addosso un rilevatore satellitare-, è una ragazza che dietro la maschera di forza, emancipazione, decisione, di donna fatta e finita, nasconde un animo molto fragile e insicuro. In più di un'occasione ci si può ben immedesimare in lei, che chiede scusa per il suo essere eccentrica, ma che non riesce poi a farne a meno perché è fatta com'è fatta, e che piange, si arrabbia, si dispera, urla, e al contempo sorride, va avanti, combattiva e ferma sulle sue volontà. Kouko dà il 100% di sé nelle cose che fa, è così seria da spaventare a volte chi le sta affianco, com'è accaduto col suo ex Mitsuo, che la vedeva tale e quale al demonio invasore della privacy, una maledizione lanciata da qualche strega quand'era bambino. Purtroppo Kouko condivide il palcoscenico con Linda, la sua rivale in amore, senpai, e novella Maria Goretti, con la quale sarà costretta a dividere tutto, perfino il fidanzato! Linda è uno di quei personaggi femminili che mi fanno più ripugnanza, perché col fare da santarellina e i modi da crocerossina, si insinua come una serpe fra Banri e Kouko, senza un minimo d'accortezza, lasciando il pudore ad altri. Non nego che la sua posizione sia purtroppo difficile e tremenda, vedersi dimenticate dal ragazzo che si ama è orribile e mai lo augurerei a qualcuna; tuttavia non accetto la pretesa di volergli rimanere accanto in modi discutibili e invadenti, che fuorviano Banri più che incanalarlo. E' vero che a differenza di Kouko e delle sue nefaste pensate, Linda è sempre lì presente, disposta ad aiutarlo, a caricarsi in spalla le sue confidenze, dubbi, amarezze, finché non avesse visto la sua felicità; ma proprio perché ha ben dichiarato ciò che prova per lui, è ingenuo credere che dietro tutte queste premure non ci fossero secondi fini o speranze di un eventuale ritorno di fiamma. Ciò me l'ha fatta apparire falsa, arrivista e subdola.
Insomma il quadro dei personaggi non è il massimo, eppure da uno slice of life qual è Golden Time, che si incentra e concentra sulla psicologia dei personaggi e sulle loro interrelazioni, ci si sarebbe aspettati una caratterizzazione più forte, ma soprattutto più corretta, meno vile, per far sì che la storia lanciasse imput positivi e non si perdesse negli intrighi e tradimenti da telenovela spagnola. Inoltre la realtà che ci viene presentata in maniera piuttosto particolareggiata è contaminata da elementi sovrannaturali, nel puro genere del realismo magico, tanto caro alla letteratura giapponese contemporanea (per esempio, Yoshimoto Banana e Murakami Haruki). Questa crisi del vero non solo sposta l'attenzione del lettore e gli insinua il dubbio, ma fa anche perdere aderenza ai fatti narrati, poiché più li presenta come eventi che accadono sul serio, più una volta inserito il fantasma di Banri, che dal passato cerca di impossessarsi del corpo del ragazzo e ritornare a vestire i suoi panni, crolla quel reale che si è messo in scena.
L'apparato tecnico di Golden Time purtroppo non mantiene per tutti e 24 gli episodi e per tutta la durata degli stessi. Se da un lato il chara design è bello e accattivante, sposandosi bene coi gusti sia degli uomini sia delle donne, dall'altro l'animazione non sempre lo risalta e anzi lo imbruttisce, con movimenti poco fluidi e macchinosi, disegni manchevoli di prospettiva, superficialità nella cura del dettaglio. Lo stesso vale per l'OST, che se da un lato si avvale di una prima opening e una prima ending piacevoli e orecchiabili, canzoni che ti fanno venir voglia di riascoltarle, nella seconda parte della serie cambia l'intro e outro con due nuove melodie che non reggono il confronto con le precedenti. Il doppiaggio è invece di buona qualità.
Golden Time è un anime partito bene, che si perde per strada e si conclude in maniera abbastanza becera. Per la prima parte segue la novel di Takemiya Yuyuko, la stessa autrice di Toradora!, per poi prendere una strada diversa verso la fine. Forse la mancata aderenza all'opera dalla quale è tratta non ha giovato a questa serie, che inizialmente era davvero carina, simpatica, spumeggiante, piacevole da vedere. Mi dispiace che abbia preso la piega che ha preso, forse anche per questo il mio giudizio, pari ad un 5, resta più una mancata sufficienza che una sonora insufficienza.
Perplesso, ecco la giusta parola per caratterizzare il mio stato durante l'intera visione di questo anime le cui premesse erano davvero ottime. Seinen, slice of life e sentimentale, ovvero i miei tre generi preferiti, il tutto legato dal fatto che l'autrice è la medesima di Toradora, ma veniamo ai fatti.
La vicenda è nota e già descritta a più riprese nelle altre recensioni, ma cerchiamo di capire cosa offre davvero questo film di animazione a puntate. E' uno slice of life? Assolutamente no, assurda la trama sulla perdita della memoria esclusiva e a tratti, che con la vita reale ha ben poco in comune. Seinen? Se vogliamo dire che è rivolto ad un pubblico più adulto come posso essere io, devo dire di no ... anzi sembra l'opposto. Sentimentale? Anche qui c'è poco da dire. Una relazione tra il classico protagonista sfigato Banri Tada e la sua controparte Koko che tutto ha tranne che qualcosa di interessante.
La trama si sviluppa nell'arco di 24 episodi, dove assistiamo a momenti drammatici, tristi e amorosi (per modo di dire), farciti di scene assurde e gag che dovrebbero forse far ridere (potevano davvero risparmiarsele). Noto una mancanza di spessore e caratterizzazione nei soggetti, a parte forse Banri e Linda la cui relazione doveva essere alla base di tutto, almeno questa è la mia personalissima opinione. Troppo lineare l'unica storia d'amore trattata, nata in maniera davvero frettolosa e senza nè capo nè coda, a meno che innamorarsi di qualcuno sia qualcosa di banale o legato alla variabilità del meteo.
Disegni puliti ma qualche problemino nelle animazioni, l'OST è abbastanza valido.
Mi sono piaciuti i dialoghi nella loro parte più drammatica e psicologica, ma avrei preferito che la vicenza si concretizzasse più sulla figura di Linda, personaggio molto più positivo e interessante rispetto a quello inutile e rompiscatole di Koko.
Il finale è invece l'assurda conclusione di un anime troppo forzato, personalmente avrei sviluppato la trama in un'altra direzione, ricordiamo che si dovrebbe trattare di uno slice of life.
Il mio voto complessivo è un 5 scarso solo perchè la componente romantica è spesso predominante, e a me è piaciuta particolarmente. Con questo non voglio certo dire che lo sconsiglio, anzi l'opposto ma, francamente, si può trovare di meglio a livello sia di trama che di coinvolgimento.
La vicenda è nota e già descritta a più riprese nelle altre recensioni, ma cerchiamo di capire cosa offre davvero questo film di animazione a puntate. E' uno slice of life? Assolutamente no, assurda la trama sulla perdita della memoria esclusiva e a tratti, che con la vita reale ha ben poco in comune. Seinen? Se vogliamo dire che è rivolto ad un pubblico più adulto come posso essere io, devo dire di no ... anzi sembra l'opposto. Sentimentale? Anche qui c'è poco da dire. Una relazione tra il classico protagonista sfigato Banri Tada e la sua controparte Koko che tutto ha tranne che qualcosa di interessante.
La trama si sviluppa nell'arco di 24 episodi, dove assistiamo a momenti drammatici, tristi e amorosi (per modo di dire), farciti di scene assurde e gag che dovrebbero forse far ridere (potevano davvero risparmiarsele). Noto una mancanza di spessore e caratterizzazione nei soggetti, a parte forse Banri e Linda la cui relazione doveva essere alla base di tutto, almeno questa è la mia personalissima opinione. Troppo lineare l'unica storia d'amore trattata, nata in maniera davvero frettolosa e senza nè capo nè coda, a meno che innamorarsi di qualcuno sia qualcosa di banale o legato alla variabilità del meteo.
Disegni puliti ma qualche problemino nelle animazioni, l'OST è abbastanza valido.
Mi sono piaciuti i dialoghi nella loro parte più drammatica e psicologica, ma avrei preferito che la vicenza si concretizzasse più sulla figura di Linda, personaggio molto più positivo e interessante rispetto a quello inutile e rompiscatole di Koko.
Il finale è invece l'assurda conclusione di un anime troppo forzato, personalmente avrei sviluppato la trama in un'altra direzione, ricordiamo che si dovrebbe trattare di uno slice of life.
Il mio voto complessivo è un 5 scarso solo perchè la componente romantica è spesso predominante, e a me è piaciuta particolarmente. Con questo non voglio certo dire che lo sconsiglio, anzi l'opposto ma, francamente, si può trovare di meglio a livello sia di trama che di coinvolgimento.
Prima di cominciare, voglio precisare che questa è una delle recensioni più difficili che io abbia mai fatto, perché in Golden Time c'è quasi un perfetto equilibrio tra note positive e note negative. Tuttavia guardando l'ultima puntata la situazione si è inclinata nella parte negativa e quindi mi son visto costretto a dare 5 a quest' opera. Ma ora passiamo alla descrizione:
Golden Time ( tempi d'oro ) è un anime della stagione autunnale del 2013 composto da 24 episodi. Io penso che la maggior parte delle persone si sia avvicinato a quest' opera sapendo che la scrittrice è la stessa di Toradora!, anime famosissimo dove il romanticismo è stato spremuto come un limone. Tuttavia questo fattore l'ho preso poco in considerazione perché si è già visto in tanti casi che se uno ha scritto un' opera che ha avuto un grande successo non significa che allora tutti i suoi lavori sono dei capolavori, e questo penso che sia un valido esempio. Ma ora partiamo con la trama:
Il protagonista maschile di questo anime è Tada Banri che poco prima di diplomarsi cade da un ponte mentre aspettava una ragazza di nome Linda che lui amava e aveva dichiarato il suo amore qualche giorno prima. Il povero Banri ebbe così un' amnesia e perse tutti i ricordi avvenuti prima dell' incidente. Sta di fatto che nella prima scena vedremo il protagonista che va alla sua prima lezione universitaria...ma come ? Uno che ha perso tutti i ricordi dei suoi studi come può andare all'università ? E' un po' come se uno va a fare il macellaio e non sa cosa è un pollo. Comunque Banri incontra un ragazzo di nome Mitsuo che deve frequentare il suo stesso corso e i due stringono subito amicia, però questo suo nuovo amico ha una ragazza di nome Kaga che è la classica ragazza bella ma invasiva che nessuno vorrebbe avere, e questa raggiunge il suo ragazzo all'università per intraprendere gli studi con lui. Tuttavia, nel giro di pochissime puntate accadrà che Mitsuo dice molto chiaramente a Kaga che si è stufato di lei e la lascia e subito dopo nasce questo amore platonico tra Kaga e Banri, e da qui possiamo dire che parte la vera e propria storia.
Oltre ai primi tra personaggi prima menzionati ce ne sono altri: primo tra tutti Linda che si incontrerà con Banri all'università ma di cui lui non ricorda nemmeno l'esistenza. Poi abbiamo un ragazzo chiamato da tutti 2D che è il classico amico inutile che compare in molti anime e Oka che è la controparte femminile del personaggio prima citato. Inoltre un personaggio abbastanza divertente sarà Nana, la vicina di stanza di Banri che non è altro che la stessa Nana dell' omonimo anime uscito nel 2006.
Come forse avrete già capito dalla trama, le prima parti del racconto si sviluppano in un modo troppo veloce per essere un anime sentimentale e l'amore tra i due protagonisti nasce in pochissimo tempo in un modo quasi surreale. A parte questo i "tempi d'oro" sembrano scorrere sereni e quasi senza complicazioni fino alla metà della serie, ma poi avverranno una serie di fatti che metteranno a dura prova i piccioncini e in particolare Banri che ogni tanto recupera qualche frammento di memoria.
I disegni e le animazioni sono un tantino scarse e la fluidità dei movimenti si vede chiaramente che non è delle migliori. Ma a parte questo c'è da dire anche che le due opening e le due ending sono orecchiabili e se non erro sono cantati dalla doppiatrice di Kaga, naturalmente si tratta di canzoncine molto smielate ma da una dolce melodia che mette allegria.
Ecco, adesso mi tocca parlare del finale che è stato criticato giustamente da molti utenti di questo sito. L'episodio conclusivo della serie non è sicuramente il finale che la maggior parte delle persone avrebbe voluto, specialmente io, ma d'altro canto un po' mi aspettavo una fine del genere. Tuttavia non mi aspettavo uno scena che penso che farà venire qualche dubbio a chi vorrà vedere questo anime. Una scena che non ha tanto senso dato che sarà un qualcosa di molto paranormale ( questa è la parola chiave ) e che purtroppo mi ha fatto rivalutare una serie che io avrei volentieri ritenuto piacevole ma che finisce in modo inaspettato e involuto da quasi tutti.
Per concludere devo dire sinceramente che ci sono un po' rimasto male, perché era una serie che nonostante qualche difetto si presentava un buon prodotto più che sufficiente ma con un finale che ti fa ripensare a tutto quello che hai visto fino ad ora. A mio malgrado sono costretto a dare 5 a questa serie ma a chi piace il genere sentimentale consiglio comunque la visione di quest'opera che comunque non ha la stessa mediocrità di gran parte delle serie di inizio 2014.
Golden Time ( tempi d'oro ) è un anime della stagione autunnale del 2013 composto da 24 episodi. Io penso che la maggior parte delle persone si sia avvicinato a quest' opera sapendo che la scrittrice è la stessa di Toradora!, anime famosissimo dove il romanticismo è stato spremuto come un limone. Tuttavia questo fattore l'ho preso poco in considerazione perché si è già visto in tanti casi che se uno ha scritto un' opera che ha avuto un grande successo non significa che allora tutti i suoi lavori sono dei capolavori, e questo penso che sia un valido esempio. Ma ora partiamo con la trama:
Il protagonista maschile di questo anime è Tada Banri che poco prima di diplomarsi cade da un ponte mentre aspettava una ragazza di nome Linda che lui amava e aveva dichiarato il suo amore qualche giorno prima. Il povero Banri ebbe così un' amnesia e perse tutti i ricordi avvenuti prima dell' incidente. Sta di fatto che nella prima scena vedremo il protagonista che va alla sua prima lezione universitaria...ma come ? Uno che ha perso tutti i ricordi dei suoi studi come può andare all'università ? E' un po' come se uno va a fare il macellaio e non sa cosa è un pollo. Comunque Banri incontra un ragazzo di nome Mitsuo che deve frequentare il suo stesso corso e i due stringono subito amicia, però questo suo nuovo amico ha una ragazza di nome Kaga che è la classica ragazza bella ma invasiva che nessuno vorrebbe avere, e questa raggiunge il suo ragazzo all'università per intraprendere gli studi con lui. Tuttavia, nel giro di pochissime puntate accadrà che Mitsuo dice molto chiaramente a Kaga che si è stufato di lei e la lascia e subito dopo nasce questo amore platonico tra Kaga e Banri, e da qui possiamo dire che parte la vera e propria storia.
Oltre ai primi tra personaggi prima menzionati ce ne sono altri: primo tra tutti Linda che si incontrerà con Banri all'università ma di cui lui non ricorda nemmeno l'esistenza. Poi abbiamo un ragazzo chiamato da tutti 2D che è il classico amico inutile che compare in molti anime e Oka che è la controparte femminile del personaggio prima citato. Inoltre un personaggio abbastanza divertente sarà Nana, la vicina di stanza di Banri che non è altro che la stessa Nana dell' omonimo anime uscito nel 2006.
Come forse avrete già capito dalla trama, le prima parti del racconto si sviluppano in un modo troppo veloce per essere un anime sentimentale e l'amore tra i due protagonisti nasce in pochissimo tempo in un modo quasi surreale. A parte questo i "tempi d'oro" sembrano scorrere sereni e quasi senza complicazioni fino alla metà della serie, ma poi avverranno una serie di fatti che metteranno a dura prova i piccioncini e in particolare Banri che ogni tanto recupera qualche frammento di memoria.
I disegni e le animazioni sono un tantino scarse e la fluidità dei movimenti si vede chiaramente che non è delle migliori. Ma a parte questo c'è da dire anche che le due opening e le due ending sono orecchiabili e se non erro sono cantati dalla doppiatrice di Kaga, naturalmente si tratta di canzoncine molto smielate ma da una dolce melodia che mette allegria.
Ecco, adesso mi tocca parlare del finale che è stato criticato giustamente da molti utenti di questo sito. L'episodio conclusivo della serie non è sicuramente il finale che la maggior parte delle persone avrebbe voluto, specialmente io, ma d'altro canto un po' mi aspettavo una fine del genere. Tuttavia non mi aspettavo uno scena che penso che farà venire qualche dubbio a chi vorrà vedere questo anime. Una scena che non ha tanto senso dato che sarà un qualcosa di molto paranormale ( questa è la parola chiave ) e che purtroppo mi ha fatto rivalutare una serie che io avrei volentieri ritenuto piacevole ma che finisce in modo inaspettato e involuto da quasi tutti.
Per concludere devo dire sinceramente che ci sono un po' rimasto male, perché era una serie che nonostante qualche difetto si presentava un buon prodotto più che sufficiente ma con un finale che ti fa ripensare a tutto quello che hai visto fino ad ora. A mio malgrado sono costretto a dare 5 a questa serie ma a chi piace il genere sentimentale consiglio comunque la visione di quest'opera che comunque non ha la stessa mediocrità di gran parte delle serie di inizio 2014.
I "Tempi d'oro" sarebbero quegli anni in cui ci si gode la vita universitaria, tra relazioni più "adulte", una vita studentesca più libera e disinvolta, un approcciarsi più serio all'indipendenza personale e al mondo del lavoro, una responsabilizzazione personale che vede un ragazzo diventare un adulto ed entrare così nella "società". Ebbene, con questo Golden Time (ribatezzato furbescamente da qualcuno "Stalker Time") è possibile scordarsi di tutto questo. Ciò che non è possibile dimenticare è la mente che ha concepito quest'opera, tale Yuyuko Takemiya, già tristemente famosa alle cronache per aver concepito un certo Toradora!, opera in cui le forzature sentimentali e gli stereotipi la facevano da padrone, che dire, la nostra buona scrittrice non ha certo perso il tocco che l'ha resa famosa.
Golden Time è un'opera della stagione autunnale 2013 composta da 24 episodi di durata canonica, l'opera trae origine dall'omonima light novel del 2010, la quale ha ispirato un manga nel 2011.
Trama: Tada Banri è uno studente universitario neo iscritto. Il ragazzo soffre di amnesia causata da un incidente avvenuto dopo il diploma. L'amnesia ha cancellato praticamente tutti i ricordi che riguardano la sua vita precedente. Non sapendo chi sia, decide di rifarsi una vita all'università e di vivere gli "anni d'oro" della sua vita. Sfortuna volle che il buon Banri conobbe la mefitica Kaga Kōko, tipica belloccia da vetrina, ma se si muove o apre bocca è peggio di una concorrente di "La pupa e il secchione" dato il livello cerebrale che si trova, oltre a ciò è una persecutrice professionista (si vede che ha molto da fare nella vita…) e non perde tempo di pedinare e ossessionare chiunque sia di suo gradimento, al punto da frequentare la stessa università, gli stessi corsi e addirittura gli stessi club. Lo studio, che cos'è? I libri, che cosa sono? Gli esami? Boh! Benvenuti ai tempi d'oro. No, non è il nome di una gioielleria.
Grafica: decisamente sotto gli standard. Le ambientazioni sono discretamente variegate ma non sono curate e dettagliate come dovrebbero (spesso troppo semplificate), le animazioni sono ridotte al minimo, la fluidità è quasi del tutto inesistente. Il character design non è brutto ma ne esce con le ossa rotte se paragonato alle tavole del manga e della light novel.
Sonoro: nulla di eccezionale da segnalare, i vari opening sono abbastanza orecchiabili seppure non siano eccezionali (da notare le immagini spoiler, soprattutto del secondo opening), gli ending sono più dolci e carini, anche se il secondo è più brutto, ovviamente non mancano nemmeno qui gli spoiler sulla coppia. Gli OST sono piatti, anonimi, alcuni veramente difficili da ricordare, gli effetti sonori sono nella media. Il doppiaggio è buono.
Personaggi: il giudizio è sostanzialmente spaccato, poiché alcuni personaggi non sono malvagi, altri rasentano il patologico. Con i primi lo spettatore potrebbe realizzare una certa empatia, con i secondi potrebbe provare l'idrofobia. Il buon Tada Banri è diviso tra l'attuale sé (simpatico, abbastanza decente come protagonista, suscita anche un po' di compassione per via del suo passato e dei soggetti con cui è costretto ad interagire), e il vecchio sé (che lo vuole "far soffrire", ma ricordiamoci che altri non è se non se stesso!). Non parliamo di Koko, l'emblema della tipica belloccia ricca, viziata, incapace di stare al mondo e con un carattere così orrendo che nessuno se la vuole filare (probabilmente anche voi nella vostra vita avrete avuto a che fare con gente simile), diverte solo quando soffre (non è sadismo, credetemi), o fa l'esorcista. Il resto sono simpatiche macchiette. Da Linda a Nana (si, la stessa Nana di Nana, l'unico personaggio veramente decente della serie), fino a Miss Ultrasonic e 2 dimensioni tutti tentano di trovare un pezzetto di popolarità ma stentano a decollare, rimanendo secondari fino alla fine. È presente il fattore introspettivo ma in maniera esagerata e distorta. Il fattore evolutivo è al negativo. L'interazione è altalenante, talvolta è accettabile, talvolta è scandalosa.
Sceneggiatura: l'opera è frazionata in continui flashback che paiono seguire in parallelo la linea temporale attuale. A ciò si aggiungono i punti di vista dei due Banri, i quali interpretano e rielaborano la realtà a loro modo, s'evince quindi che nonostante la natura semplice dell'opera non c'è tutta questa fruibilità. Il ritmo s'attesta su livelli medio/lenti, talvolta con qualche guizzo d'effimera accelerazione. Le scene d'azione sono inesistenti, se si escludono i simpatici pestaggi di Nana. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono da programma di Maria De Filippi, fate vobis. Un pregio curioso, di tanto in tanto compare Miss Monochrome.
Finale: faceva ben sperare per buona parte dell'episodio, poi tutto è degenerato nell'illogico, nel surreale, nell'ipotetico e nell'immaginario. La realtà è solo un'opinione. Tutto si risolve "miracolosamente" con la peggiore delle forzature sentimentali, i ricordi fanno puff, i due Banri fanno pace e via! Qualche risatina la si può anche ottenere, ma la pacchia è finita.
In sintesi: forse sarebbe meglio ascoltarsi Renato Zero (con i suoi migliori anni della nostra vita) piuttosto che guardarsi questa serie che ha avuto il pregio di catturare l'attenzione fino all'ultimo, ma che poi ha bellamente preso in giro lo spettatore con una storia assurda e forzata. Da evitare se possibile, anche se qualche pregio l'ha avuto.
Golden Time è un'opera della stagione autunnale 2013 composta da 24 episodi di durata canonica, l'opera trae origine dall'omonima light novel del 2010, la quale ha ispirato un manga nel 2011.
Trama: Tada Banri è uno studente universitario neo iscritto. Il ragazzo soffre di amnesia causata da un incidente avvenuto dopo il diploma. L'amnesia ha cancellato praticamente tutti i ricordi che riguardano la sua vita precedente. Non sapendo chi sia, decide di rifarsi una vita all'università e di vivere gli "anni d'oro" della sua vita. Sfortuna volle che il buon Banri conobbe la mefitica Kaga Kōko, tipica belloccia da vetrina, ma se si muove o apre bocca è peggio di una concorrente di "La pupa e il secchione" dato il livello cerebrale che si trova, oltre a ciò è una persecutrice professionista (si vede che ha molto da fare nella vita…) e non perde tempo di pedinare e ossessionare chiunque sia di suo gradimento, al punto da frequentare la stessa università, gli stessi corsi e addirittura gli stessi club. Lo studio, che cos'è? I libri, che cosa sono? Gli esami? Boh! Benvenuti ai tempi d'oro. No, non è il nome di una gioielleria.
Grafica: decisamente sotto gli standard. Le ambientazioni sono discretamente variegate ma non sono curate e dettagliate come dovrebbero (spesso troppo semplificate), le animazioni sono ridotte al minimo, la fluidità è quasi del tutto inesistente. Il character design non è brutto ma ne esce con le ossa rotte se paragonato alle tavole del manga e della light novel.
Sonoro: nulla di eccezionale da segnalare, i vari opening sono abbastanza orecchiabili seppure non siano eccezionali (da notare le immagini spoiler, soprattutto del secondo opening), gli ending sono più dolci e carini, anche se il secondo è più brutto, ovviamente non mancano nemmeno qui gli spoiler sulla coppia. Gli OST sono piatti, anonimi, alcuni veramente difficili da ricordare, gli effetti sonori sono nella media. Il doppiaggio è buono.
Personaggi: il giudizio è sostanzialmente spaccato, poiché alcuni personaggi non sono malvagi, altri rasentano il patologico. Con i primi lo spettatore potrebbe realizzare una certa empatia, con i secondi potrebbe provare l'idrofobia. Il buon Tada Banri è diviso tra l'attuale sé (simpatico, abbastanza decente come protagonista, suscita anche un po' di compassione per via del suo passato e dei soggetti con cui è costretto ad interagire), e il vecchio sé (che lo vuole "far soffrire", ma ricordiamoci che altri non è se non se stesso!). Non parliamo di Koko, l'emblema della tipica belloccia ricca, viziata, incapace di stare al mondo e con un carattere così orrendo che nessuno se la vuole filare (probabilmente anche voi nella vostra vita avrete avuto a che fare con gente simile), diverte solo quando soffre (non è sadismo, credetemi), o fa l'esorcista. Il resto sono simpatiche macchiette. Da Linda a Nana (si, la stessa Nana di Nana, l'unico personaggio veramente decente della serie), fino a Miss Ultrasonic e 2 dimensioni tutti tentano di trovare un pezzetto di popolarità ma stentano a decollare, rimanendo secondari fino alla fine. È presente il fattore introspettivo ma in maniera esagerata e distorta. Il fattore evolutivo è al negativo. L'interazione è altalenante, talvolta è accettabile, talvolta è scandalosa.
Sceneggiatura: l'opera è frazionata in continui flashback che paiono seguire in parallelo la linea temporale attuale. A ciò si aggiungono i punti di vista dei due Banri, i quali interpretano e rielaborano la realtà a loro modo, s'evince quindi che nonostante la natura semplice dell'opera non c'è tutta questa fruibilità. Il ritmo s'attesta su livelli medio/lenti, talvolta con qualche guizzo d'effimera accelerazione. Le scene d'azione sono inesistenti, se si escludono i simpatici pestaggi di Nana. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono da programma di Maria De Filippi, fate vobis. Un pregio curioso, di tanto in tanto compare Miss Monochrome.
Finale: faceva ben sperare per buona parte dell'episodio, poi tutto è degenerato nell'illogico, nel surreale, nell'ipotetico e nell'immaginario. La realtà è solo un'opinione. Tutto si risolve "miracolosamente" con la peggiore delle forzature sentimentali, i ricordi fanno puff, i due Banri fanno pace e via! Qualche risatina la si può anche ottenere, ma la pacchia è finita.
In sintesi: forse sarebbe meglio ascoltarsi Renato Zero (con i suoi migliori anni della nostra vita) piuttosto che guardarsi questa serie che ha avuto il pregio di catturare l'attenzione fino all'ultimo, ma che poi ha bellamente preso in giro lo spettatore con una storia assurda e forzata. Da evitare se possibile, anche se qualche pregio l'ha avuto.
Golden time è quell'anime sentimentale che non ti aspetteresti mai di vedere, soprattuto quando sai che l'autrice è la stessa di Toradora. Mica chiacchiere! In breve Golden Time che dovrebbe significare "Tempi D'oro", nel caso di un mio errore sarei più che felice di essere corretto, sta ad indicare o almeno è quello che dovrebbe essere, un bel periodo ma che proprio così non è. Tada Banri un ragazzo che ha perso la memoria dei suoi trascorsi, decide di entrare all'univerità. […] Qui si imbatte in Linda, che è la ragazza che amava prima della perdita di memoria, e in Kaga Kouko. Si ci sono anche gli amici ma in realtà la storia è piuttosto semplice. Lui che nonostante la perdita di memoria trova in Linda una bella ragazza e nonostante le diverse situazioni rimane fesso senza provarci. Si fidanza con Kouko che a differenza di Linda, è tutto tranne che adulta. Prendo come spunto una recensione che dice: "opprimente, svampita, viziata, piagnona, scontrosa, e soprattutto volubile, ai limiti della sanità mentale". Io sono sempre stato dalla parte di Linda ma qui penso sia un parere un po' univoco. Come diamine è possibile che in 20 episodi succede poco e nulla, con Barni che deve sempre sopportare tutte le stranezze di Kouko, con situazioni ai limiti del sopportabile e credibile e poi in 3 episodi trasformi la storia con a lui che gli ritorna la memoria e sembra essersi finalmente ricongiunto con Linda e poi l'ultimo episodio dove accadono cose che nemmeno nei migliori film di fantascienza hanno! Di cosa sto parlando? Di Linda innamorata che risponde finalmente alla famosa dichiarazione con un SI, ovviamente detto fuori luogo mentre lui correva sul ponte dove era caduto anni prima e senza una sensazione romantica o un qualcosa che l'anticipava tipo messa li tanto per far girare un pò la storia e poi incoraggia a rimettersi con Kouko e ovviamente in tutto questo riemerge il "fantasma" di Barni che decide di dare l'anello (che in teoria dovrebbe essere disperso trasportato dalla corrente del fiume) al Barni con la memoria che in realtà invece di andare da Linda per la 300 volta gli ritornano i ricordi, questa volta ricorda i suoi giorni all'univerità, e quindi si rimette con kouko e le dà l'anello. Quel Barni fantasma era quello che amava linda, perciò visto che lui è tornato tu non dovresti essere un fantasma, non dovresti esistere più perché sei già tornato! Perché stai li? Ovvio per aiutare a rimettere Barni con Kouko anche quando la logica lo impedisce! Poi ovviamente tutto diventa Good Ending, che abbiano sbagliato a dare il titolo dell'anime con il famoso manga "Good ending"? Questo non lo so però alla fine con delle scene finali si capisce che L'amico di Barni che andava dietro a Linda alla fine non ha mollato e quest'ultima si è innamorata di lui e tutti sono felici, festeggiando di nuovo quella festa, che se non erro in 1 anno circa è stata festeggiata 2 volte (com'è possibile?). Avrei molto da dire ma adesso mi soffermo su cosa ne penso dopo aver fatto le mie dovute precisazioni.
1 Una bella storia che però sfocia nel ridicolo finale
2 Fosse stata più movimentata sin dall'inizio sarebbe stato meglio
3 I personaggi di una storia sentimentare dovrebbero essere inanzitutto personaggi i cui ognuno si possa rivedere, se poi questi sono universitari ancor di più.
4 E' una storia senza senso anche per i personaggi in meno rilievo.
Tempo fa ho visto un anime di diversi anni fa, sentimentale che dava spazio sia ai principali che secondari. Non dico che ogni personaggio debba essere caratterizzato perfettamente ma non puoi dimenticartene quando in realtà li metti in gioco all'inizio!
Se non fosse stato per il finale avrei dato un 5 o 6 giusto perché è un anime che si tira da solo visto che la storia ti fa pensare "cosa succederà dopo? Lo voglio sapere!" e in realtà per vedere qualcosa bisogna aspettare molto perché poco o nulla.
Perciò il mio voto è 3 ma non per questo non ve lo consiglio. Anzi, vedetelo giudicatelo con i vostri occhi e scrivete una recensione con le vostre impressioni!
1 Una bella storia che però sfocia nel ridicolo finale
2 Fosse stata più movimentata sin dall'inizio sarebbe stato meglio
3 I personaggi di una storia sentimentare dovrebbero essere inanzitutto personaggi i cui ognuno si possa rivedere, se poi questi sono universitari ancor di più.
4 E' una storia senza senso anche per i personaggi in meno rilievo.
Tempo fa ho visto un anime di diversi anni fa, sentimentale che dava spazio sia ai principali che secondari. Non dico che ogni personaggio debba essere caratterizzato perfettamente ma non puoi dimenticartene quando in realtà li metti in gioco all'inizio!
Se non fosse stato per il finale avrei dato un 5 o 6 giusto perché è un anime che si tira da solo visto che la storia ti fa pensare "cosa succederà dopo? Lo voglio sapere!" e in realtà per vedere qualcosa bisogna aspettare molto perché poco o nulla.
Perciò il mio voto è 3 ma non per questo non ve lo consiglio. Anzi, vedetelo giudicatelo con i vostri occhi e scrivete una recensione con le vostre impressioni!
Quando una commedia romantica ti porta a provare vera e propria antipatia per il 'lui' e la 'lei' coinvolti nella relazione sentimentale presa in esame, significa, per quanto mi riguarda, che si può già parlare di completo fallimento. Quando poi si aggiungono, alla lista dei fattori negativi, anche quelli di ordine tecnico e narrativo, neanche il 'feeling mancato' con i protagonisti, che è in fin dei conti strettamente legato alla soggettività, può riuscire a scagionare un'opera quale Golden Time, da un giudizio insufficiente. È J.C.Staff a prendersi l'impegno di far approdare in TV questa terza serie di light novel ideata da Yuyuko Takemiya, che sulla scia del precedente Toradora!, ottiene in patria un ottimo successo. Sicuramente non tutte le colpe della mancata riuscita di questo titolo sono da attribuire all'autrice, ma dopo aver guardato entrambi gli anime, resto dell'idea che questa donna sia veramente brava a creare personaggi che mi facciano prudere le mani. Ma tra i due è stato Golden Time a farmi storcere di più il naso, perché non ho avvertito minimamente quel fondamentale passaggio di contesto, da liceale a universitario, che il soggetto presupponeva e che avrebbe dovuto comportare. A dirla tutta mi pare proprio che ci sia stata un'involuzione rispetto al passato, in quanto i cosiddetti studenti universitari (che, a proposito, non ho mai visto sfogliare un libro) non sprecano occasione per manifestare quanto siano immaturi, incoerenti, e totalmente incapaci di imparare dai propri errori. A incarnare questa inclinazione sono un po' tutti i componenti del cast, la cui mentore non può essere altri che lei, Kouko Kaga: opprimente, svampita, viziata, piagnona, scontrosa, e soprattutto volubile, ai limiti della sanità mentale. A fare da contraltare vi è Tada Banri, per il quale non sono riuscito a provare altro che una certa pena: il ragazzo, che in seguito a un incidente, soffre di gravi perdite della memoria, funge praticamente da pedina, e non si rende mai conto di quanto misera sia la libertà di consolidare le proprie scelte. Assoggettato, fino alla fine, alle decisioni altrui, deve anche sorbirsi il martellamento di attacchi di amnesia quanto mai 'centrati' all'occorrenza nelle situazioni che la stagnante sceneggiatura richiede, al fine di smuoversi un po'. Il fatto che le continue riacquisizioni e scomparse dei ricordi di una doppia personalità (sfocianti perfino nel fantastico) costituiscano il motore trainante di tutti gli eventi cardine, lascia ben intuire quanto il copione sia minato da forzature e improbabilità, che non si risparmiano neanche nel pessimo finale. Tra i comprimari non ve n'è alcuno che risollevi la baracca, nemmeno l'onnipresente Linda, non meno detestabile della primadonna, e impegnatasi alla grande nella competizione "Vediamo chi tratta peggio il malaugurato Banri", che fa dei 'tira e molla' e della disonestà, le sue discipline basilari. L'unica presenza che sono riuscito a digerire è stata quella di Nana-senpai, palese citazione (per non dire cameo) dell'omonima eroina figlia di Ai Yazawa, forse la sola in grado di ragionare in modo lucido in mezzo a un'orda di sclerati.
Purtroppo il profilo tecnico della serie non ammorbidisce la situazione, ma la fa degenerare: siamo di fronte a uno dei prodotti peggiori di uno studio che raramente ha partorito simili mediocrità, e non c'è bisogno di indietreggiare fino a Toradora! per notare la differenza, perché nello stesso 2013 To aru kagaku no railgun S dava prova di un lavoro invidiabile. Alla povertà di animazioni e alle visibili sbavature, si accompagnano un contributo essenzialmente nullo da parte della regista Kon Chiaki, un character design cui si è riservata la medesima importanza, e un quartetto di sigle altrettanto anonime che ritraggono la solita Kouko a spararsi pose: insomma mancano solo i mesi dell'anno in sovraimpressione.
Tra i peggiori anime del 2013, e forse il più grande flop dell'anno.
Purtroppo il profilo tecnico della serie non ammorbidisce la situazione, ma la fa degenerare: siamo di fronte a uno dei prodotti peggiori di uno studio che raramente ha partorito simili mediocrità, e non c'è bisogno di indietreggiare fino a Toradora! per notare la differenza, perché nello stesso 2013 To aru kagaku no railgun S dava prova di un lavoro invidiabile. Alla povertà di animazioni e alle visibili sbavature, si accompagnano un contributo essenzialmente nullo da parte della regista Kon Chiaki, un character design cui si è riservata la medesima importanza, e un quartetto di sigle altrettanto anonime che ritraggono la solita Kouko a spararsi pose: insomma mancano solo i mesi dell'anno in sovraimpressione.
Tra i peggiori anime del 2013, e forse il più grande flop dell'anno.