Robot Girls Z
Nel 1972 Go Nagai crea Mazinger Z, storia di un grande super robot pilotato dal giovane Koji Kabuto per difendere la Terra dal malvagio Dottor Hell. Il successo dell'opera è grande, tanto che si raggiungono livelli di share del 30%, e ne viene realizzato un sequel, Great Mazinger, in cui il ruolo di protagonista è assunto da Tetsuya Tsurugi (nonostante Koji a un certo punto ricompaia) e gli avversari da battere diventano i Micenei, un'antica civiltà rimasta sepolta per millenni sottoterra e introdotta già nella parte finale di Mazinger Z. Il terzo capitolo della trilogia è UFO Robot Grendizer, che però era stato progettato come opera a sé stante e in cui i collegamenti con gli altri due titoli sono assicurati semplicemente dalla presenza dell'evergreen Koji Kabuto, imposta dalla produzione. Negli anni successivi sono numerose le opere, sia animate che cartacee, che rielaborano questo materiale: dalla rilettura fantasy God Mazinger al crudo MazinSaga, fino al distopico Shin Mazinger Zero, passando per Z Mazinger, che si ricollega alla mitologia greca e agli dei dell'Olimpo, al tamarro Mazinkaiser e alla serie TV Mazinger Edition Z: The Impact! diretta da uno scatenato Yasuhiro Imagawa.
Robot Girls Z è un'operazione diversa da quelle già citate, in quanto si tratta di una rivisitazione parodistica dei robottoni nagaiani trasformati in ragazzine. Le tre protagoniste sono l'energica Z-chan (Mazinger Z), la tsundere Gre-chan (Great Mazinger) e la bionda tettona Grenda-chan (Grendizer), impegnate a difendere la propria città dalle mire del Dottor Hell e della Baronessa Ashura e delle sue fidate bestie meccaniche Doublas-chan e Garada-chan; nel corso degli episodi fanno la loro comparsa altre bestie meccaniche e altri robot in versione bishoujo, come la viziata Gecchan (Getter Robot) con i suoi tre maggiordomi che ricordano Ryoma, Hayato e Musashi, la motociclista Jeeg-san, la competitiva Gai-chan (Gaiking) e le sue compagne Gacky (Gackeen), Bara-chan (Balatack) e Dandan (Danguard), per non parlare di Minerva X, della Generalessa Nera e dell'Arciduc(hess)a Gorgon. In tutto abbiamo nove mini-episodi, riuniti in triplette a formare così tre maxi-episodi, di pura demenza e (in teoria) comicità, in cui si intrecciano la vita quotidiana delle tre protagoniste e i buffi tentativi di Ashura di sconfiggerle, sempre destinati a fallire.
Esistono due modi per approcciarsi a quest'opera: il primo, a mio avviso puerile e stupido, è quello di bollarla immediatamente come insulto al passato e come dimostrazione che i gusti degli otaku moderni hanno vinto su tutto, persino sulle vecchie glorie; il secondo, che è quello da me scelto, è di guardare a quest'opera come a un omaggio verso la produzione robotica degli anni '70, certo ad uso e consumo del pubblico moderno più che dei vecchi fan, ma non per questo deprecabile a priori. Lo scopo di Robot Girls Z è di citare il passato e di far ridere, e se nel primo caso l'obiettivo è abbastanza riuscito (anche se non capisco perché inserire il Grendizer se poi tutti i nemici provengono da Mazinger Z e da Great Mazinger), nel secondo non sempre la battuta o la gag fa ridere e quindi la qualità dei mini-episodi è discontinua, con alcuni riusciti meglio di altri dal punto di vista dell'intrattenimento e della risata. Non manca il fanservice, per la gioia di alcuni e la rabbia di altri, ma ci si limita a scollature, mutandine, costumi da bagno e qualche scenetta yuri, poca cosa rispetto a quanto ci viene propinato in tante serie animate.
Il comparto tecnico è molto buono, con disegni puliti e luminosi e animazioni fluide, ma la cosa che spicca di più è la colonna sonora, in cui fanno capolino, accanto alla travolgente e demenziale opening Robot Girls Z, vecchi brani e sigle delle glorie robotiche degli anni '70, mentre il doppiaggio è folle e demenziale come ci si aspetterebbe da una serie di questo tipo e la doppiatrice di Z-chan è incredibile (credo di essermi innamorato della voce di Mariko Honda!).
A questo punto, a chi dovrei consigliare questa serie, che chiaramente non ha alcuna pretesa di serietà e che andrebbe guardata come puro e semplice intrattenimento? Al giovane appassionato di anime, che potrebbe apprezzare maggiormente lo stile grafico e il moderato fanservice di Robot Girls Z ma che non capirebbe quasi nulla delle citazioni nagaiane, a meno che non sia un appassionato di animazione "vintage"? Oppure al fan di vecchia data di Mazinger Z e serie compagne, che coglierà sicuramente le varie citazioni ma che potrebbe storcere il naso di fronte ai suoi eroi trasformati in graziose ragazzine? Facciamo così, lo consiglio a entrambi nel caso cercassero un anime leggero e di poche pretese: al giovane potrebbe pure venir voglia di approfondire la conoscenza del robotico e, colto da una voglia insopprimibile, guardarsi tutto d'un fiato i 92 episodi di Mazinger Z, i 56 di Great Mazinger e i 74 di UFO Robot Grendizer; il grandicello, invece, potrebbe scoprire che queste parodie bishoujo non sono poi così male.
Robot Girls Z è un'operazione diversa da quelle già citate, in quanto si tratta di una rivisitazione parodistica dei robottoni nagaiani trasformati in ragazzine. Le tre protagoniste sono l'energica Z-chan (Mazinger Z), la tsundere Gre-chan (Great Mazinger) e la bionda tettona Grenda-chan (Grendizer), impegnate a difendere la propria città dalle mire del Dottor Hell e della Baronessa Ashura e delle sue fidate bestie meccaniche Doublas-chan e Garada-chan; nel corso degli episodi fanno la loro comparsa altre bestie meccaniche e altri robot in versione bishoujo, come la viziata Gecchan (Getter Robot) con i suoi tre maggiordomi che ricordano Ryoma, Hayato e Musashi, la motociclista Jeeg-san, la competitiva Gai-chan (Gaiking) e le sue compagne Gacky (Gackeen), Bara-chan (Balatack) e Dandan (Danguard), per non parlare di Minerva X, della Generalessa Nera e dell'Arciduc(hess)a Gorgon. In tutto abbiamo nove mini-episodi, riuniti in triplette a formare così tre maxi-episodi, di pura demenza e (in teoria) comicità, in cui si intrecciano la vita quotidiana delle tre protagoniste e i buffi tentativi di Ashura di sconfiggerle, sempre destinati a fallire.
Esistono due modi per approcciarsi a quest'opera: il primo, a mio avviso puerile e stupido, è quello di bollarla immediatamente come insulto al passato e come dimostrazione che i gusti degli otaku moderni hanno vinto su tutto, persino sulle vecchie glorie; il secondo, che è quello da me scelto, è di guardare a quest'opera come a un omaggio verso la produzione robotica degli anni '70, certo ad uso e consumo del pubblico moderno più che dei vecchi fan, ma non per questo deprecabile a priori. Lo scopo di Robot Girls Z è di citare il passato e di far ridere, e se nel primo caso l'obiettivo è abbastanza riuscito (anche se non capisco perché inserire il Grendizer se poi tutti i nemici provengono da Mazinger Z e da Great Mazinger), nel secondo non sempre la battuta o la gag fa ridere e quindi la qualità dei mini-episodi è discontinua, con alcuni riusciti meglio di altri dal punto di vista dell'intrattenimento e della risata. Non manca il fanservice, per la gioia di alcuni e la rabbia di altri, ma ci si limita a scollature, mutandine, costumi da bagno e qualche scenetta yuri, poca cosa rispetto a quanto ci viene propinato in tante serie animate.
Il comparto tecnico è molto buono, con disegni puliti e luminosi e animazioni fluide, ma la cosa che spicca di più è la colonna sonora, in cui fanno capolino, accanto alla travolgente e demenziale opening Robot Girls Z, vecchi brani e sigle delle glorie robotiche degli anni '70, mentre il doppiaggio è folle e demenziale come ci si aspetterebbe da una serie di questo tipo e la doppiatrice di Z-chan è incredibile (credo di essermi innamorato della voce di Mariko Honda!).
A questo punto, a chi dovrei consigliare questa serie, che chiaramente non ha alcuna pretesa di serietà e che andrebbe guardata come puro e semplice intrattenimento? Al giovane appassionato di anime, che potrebbe apprezzare maggiormente lo stile grafico e il moderato fanservice di Robot Girls Z ma che non capirebbe quasi nulla delle citazioni nagaiane, a meno che non sia un appassionato di animazione "vintage"? Oppure al fan di vecchia data di Mazinger Z e serie compagne, che coglierà sicuramente le varie citazioni ma che potrebbe storcere il naso di fronte ai suoi eroi trasformati in graziose ragazzine? Facciamo così, lo consiglio a entrambi nel caso cercassero un anime leggero e di poche pretese: al giovane potrebbe pure venir voglia di approfondire la conoscenza del robotico e, colto da una voglia insopprimibile, guardarsi tutto d'un fiato i 92 episodi di Mazinger Z, i 56 di Great Mazinger e i 74 di UFO Robot Grendizer; il grandicello, invece, potrebbe scoprire che queste parodie bishoujo non sono poi così male.
Il buon Go Nagai è ormai una leggenda dell'animazione mondiale. Artefice di molti primati, tra cui quello d'aver inventato il genere robotico, è da sempre un gran burlone e mattacchione. Nel corso della sua carriera ha realizzato alcune opere comiche e parodistiche, tra cui "Il pazzo mondo di Go Nagai". Questa volta però le cose sono diverse. Che cos'accade se si dissacrassero i suoi leggendari robot, trasformandoli in tremende ragazzine pestifere capaci solamente di seminare caos e devastazione? "Robot Girls Z" ne è la risposta.
"Robot Girls Z" è un'opera della stagione invernale 2014 composta da tre episodi di durata di circa ventisette minuti ciascuno, suddivisi a loro volta in tre mini episodi di circa nove minuti ciascuno di durata. L'opera nasce come serie animata.
Trama: l'energia foto atomica prodotta dalla Fortezza delle Scienze è in pericolo! La perfida baronessa Ashura e le sue fedelissime accolite Garada K7 e Douglas M2 tramano per impossessarsi di quell'incredibile fonte energetica. Ma a difendere (?) la città, ci pensa un trio di ragazze magic... robotiche! Le temibilissime Robot Girls Z!
Grafica: per essere una parodia è tutto fin troppo bello. Le ambientazioni sono buffe e simpatiche, eppure non si lesina sulla cura verso il dettaglio. Belle e simpatiche anche le animazioni, dotate della giusta fluidità. Character design che non fa impazzire ma che risulta divertente e appropriato al contesto. Mecha (?) e monster design da manicomio!
Sonoro: divertente, simpatico e dall'effetto garantito. L'opening è un rabbioso concentrato di folle carica demenziale. L'ending è una canzoncina in stile "parodia delle idol" cantata dalle stesse doppiatrici, apprezzabile il riff di chitarra. OST a dir poco demenziali, così come gli effetti sonori. Doppiaggio fuori di testa.
Personaggi: prendere i gloriosi robot nagaiani degli anni '70, ridurli a semplici costumini da far indossare a delle folli squinternate non è un'impresa da poco. Il fattore introspettivo ed evolutivo sono azzerati. Solo follia e demenza a iosa caratterizzano queste fanciulle assai poco propense a non distruggere alcunché (neanche per sbaglio). Interazione a livelli stellari.
Sceneggiatura: l'opera è strutturata in maniera molto semplice, con una gestione temporale semplificata e priva di ogni flashback. Il ritmo è assurdamente frenetico. Le scene d'azione e di violenza gratuita e demenziale si sprecano. È presente un assai modesto quantitativo di fanservice, utilizzato per scopi comici. I dialoghi sono malsani.
Finale: ma che finale tenerello e allegrotto! Alla fin fine ci si vuole tutti un gran bene! Amici e nemici che combattono insieme contro quella gran cattivona della Generalessa Nera. L'opera non poteva concludersi meglio.
In sintesi, "Robot Girls Z" è un'ottima parodia del genere robotico degli anni '70. L'opera ha una natura profondamente dissacrante e ciò potrebbe ferire i vari girellari sparsi per il globo terracqueo. Per questo è consigliabile a tutti coloro che ricercano un'allegra parodia e non temono l'ironia sulle loro serie preferite.
"Robot Girls Z" è un'opera della stagione invernale 2014 composta da tre episodi di durata di circa ventisette minuti ciascuno, suddivisi a loro volta in tre mini episodi di circa nove minuti ciascuno di durata. L'opera nasce come serie animata.
Trama: l'energia foto atomica prodotta dalla Fortezza delle Scienze è in pericolo! La perfida baronessa Ashura e le sue fedelissime accolite Garada K7 e Douglas M2 tramano per impossessarsi di quell'incredibile fonte energetica. Ma a difendere (?) la città, ci pensa un trio di ragazze magic... robotiche! Le temibilissime Robot Girls Z!
Grafica: per essere una parodia è tutto fin troppo bello. Le ambientazioni sono buffe e simpatiche, eppure non si lesina sulla cura verso il dettaglio. Belle e simpatiche anche le animazioni, dotate della giusta fluidità. Character design che non fa impazzire ma che risulta divertente e appropriato al contesto. Mecha (?) e monster design da manicomio!
Sonoro: divertente, simpatico e dall'effetto garantito. L'opening è un rabbioso concentrato di folle carica demenziale. L'ending è una canzoncina in stile "parodia delle idol" cantata dalle stesse doppiatrici, apprezzabile il riff di chitarra. OST a dir poco demenziali, così come gli effetti sonori. Doppiaggio fuori di testa.
Personaggi: prendere i gloriosi robot nagaiani degli anni '70, ridurli a semplici costumini da far indossare a delle folli squinternate non è un'impresa da poco. Il fattore introspettivo ed evolutivo sono azzerati. Solo follia e demenza a iosa caratterizzano queste fanciulle assai poco propense a non distruggere alcunché (neanche per sbaglio). Interazione a livelli stellari.
Sceneggiatura: l'opera è strutturata in maniera molto semplice, con una gestione temporale semplificata e priva di ogni flashback. Il ritmo è assurdamente frenetico. Le scene d'azione e di violenza gratuita e demenziale si sprecano. È presente un assai modesto quantitativo di fanservice, utilizzato per scopi comici. I dialoghi sono malsani.
Finale: ma che finale tenerello e allegrotto! Alla fin fine ci si vuole tutti un gran bene! Amici e nemici che combattono insieme contro quella gran cattivona della Generalessa Nera. L'opera non poteva concludersi meglio.
In sintesi, "Robot Girls Z" è un'ottima parodia del genere robotico degli anni '70. L'opera ha una natura profondamente dissacrante e ciò potrebbe ferire i vari girellari sparsi per il globo terracqueo. Per questo è consigliabile a tutti coloro che ricercano un'allegra parodia e non temono l'ironia sulle loro serie preferite.
Sono sempre in dubbio quando vedo questo tipo di produzioni. A chi sono rivolte? Al pubblico giovane e amante del moe, che però non capirà nulla delle citazioni a anime realizzati prima della loro nascita, oppure al pubblico maturo dei nostalgici, che non apprezzerà la rivisitazione moe dei miti dell'infanzia? Io appartengo alla seconda categoria e quindi per quanto abbia trovato apprezzabile Robot Girls Z per le citazioni, non posso dire di essere stato estasiato dalla sua vena ironica. È un anime che non mi ha fatto ridere se non in poche scene, specialmente negli ultimi episodi, quando la somiglianza con Yattaman diventa più spinta. Perché è chiaro che i personaggi più simpatici di Robot Girls Z sono gli avversari, ovvero il Barone Ashura nella parte di Miss Dronio e Garuda K7 e Douglas M2 nelle parti di Boyakki e Tonzula. Gli ultimi episodi sono decisamente i migliori, a partire da quanto entra in campo il Generale Nero. Ottima la battaglia finale sulla classica colonna sonora di Grendizer. Questi episodi sono senz'altro discreti, peccato però per i 6 episodi precedenti - la serie è composta da 9 mini-episodi che si trovano raccolti in tre maxi-episodi ognuno contenente una tripletta - che non mi hanno strappato neppure una risata. Sono comunque interessanti per chi come me ha visto tutti i robotici Toei e quindi ha potuto apprezzare tutte le citazioni. In Robot Girls Z non soltanto vediamo i tre robot nagaiani per eccellenza, ovvero Mazinger Z, Great Mazinger e Grendizer, ma anche un buon numero di bestie meccaniche del Dottor Inferno, alcune ormai dimenticate dai più. Vediamo anche il Duca Gorgon e il Generale Juuma, dal film Mazinger Z contro il Generale Nero, e infine anche l'Imperatore delle Tenebre. Le citazioni non si limitano ai vari Mazinger, ma compaiono versioni moe di tutti i robot Toei: Getter, Jeeg, Danguard, Gaiking, Gakeen e Balatak. Inoltre vengono omaggiati anche personaggi secondari, come Lorelei e Minerva X da Mazinger Z, e i piloti di Texas Mack Ranger da Getter. Per non parlare di citazioni sparse in sottofondo, anche non nagaiane: ho visto Kinnikuman, ma probabilmente ce ne sono decine. Cos'altro c'è da segnalare? Certamente Robot Girls Z denota una buona conoscenza degli anime del passato, con citazioni anche nelle inquadrature (su tutte la celebre inquadratura del Generale Nero dal basso verso l'altro) e nei movimenti dei personaggi. Vengono omaggiate anche certe classiche battaglie robotiche, oltre a tutte le varie armi e colpi finali dei vari robot. Dal lato più moderno la serie indulge in vario fanservice da otaku moe, incluse varie scene yuri relativamente esplicite, che comunque non mi hanno particolarmente disturbato. Si poteva fare di più, specialmente dal lato della colonna sonora, adattata dalle musiche classiche, che bisognava far sentire di più. Inoltre il fatto che i robot giganti manchino in tutti gli episodi tranne gli ultimi tre è una grossa pecca per una parodia del robotico. Fortunatamente la serie è breve, in novanta minuti si vedono tutti e nove i mini episodi, e si tratta della durata giusta per qualcosa che vuol essere un semplice omaggio e nulla più. Buona la realizzazione tecnica, come ci si aspetta da un anime del 2014. Speriamo che piaccia ai giovani. Certo se la Toei si mettesse a produrre qualche super robot originale per il pubblico giovane sarebbe tutta un'altra cosa...
Voto: 6 per i primi sei episodi, 7 per gli ultimi tre. Non cambierà la storia, ma è una serie che si può vedere piacevolmente.
Voto: 6 per i primi sei episodi, 7 per gli ultimi tre. Non cambierà la storia, ma è una serie che si può vedere piacevolmente.