Emma - Una storia romantica
E' il mio primo anime visto, a parte quelli dell'infanzia, e che è motivo della mia decisione di proseguire a guardarne altri; dico questo, per dargli il giusto merito ancora prima di recensirlo.
Da amante del genere sentimentale, posso confermare già precedenti recensori rispetto al fatto che è un'opera che trascende certi canoni nipponici e si rende indipendente e originale; cosa che mi ha colpita più di tutte è infatti l'effetto "romanzo": è come seguire un teleromanzo ben fatto. Normalmente preferisco seguire gli anime sottotitolati, ad ogni modo la traduzione italiana l'ho trovata ben fatta.
E' una storia d'amore delicata e contrastata a causa delle differenze sociali dei due protagonisti, lei cameriera e lui benestante, seppur anche per lui e la sua famiglia esiste la discriminazione da parte di una nobiltà che non li vede altro che come arricchiti. Ci sarà la presenza di antagonisti, oltre che la non volontà da parte di lei di dare possibilità a questa relazione, pur condividendo i sentimenti di lui.
A parte la figura del principe indiano, miglior amico del protagonista, ho trovato realistici praticamente tutti i personaggi, e comunque lo stesso principe diverrà un'ottima bussola che darà modo al protagonista di scoprire quanto profondi i suoi sentimenti e le sue motivazioni possono diventare, mentre per quanto riguarda Emma avrà dalla sua diverse figure femminili, prima tra tutte la donna per cui lavora e a cui è molto legata, che la sosterranno nel complicato percorso che la condurrà alla sua decisione finale.
La musica non è invadente e accompagna bene il tutto, con una particolare nota sulla prima sigla di chiusura, che mi è piaciuta in modo particolare; dialoghi temperati ed emozioni soffuse, ambientazioni pregevoli.
Da amante del genere sentimentale, posso confermare già precedenti recensori rispetto al fatto che è un'opera che trascende certi canoni nipponici e si rende indipendente e originale; cosa che mi ha colpita più di tutte è infatti l'effetto "romanzo": è come seguire un teleromanzo ben fatto. Normalmente preferisco seguire gli anime sottotitolati, ad ogni modo la traduzione italiana l'ho trovata ben fatta.
E' una storia d'amore delicata e contrastata a causa delle differenze sociali dei due protagonisti, lei cameriera e lui benestante, seppur anche per lui e la sua famiglia esiste la discriminazione da parte di una nobiltà che non li vede altro che come arricchiti. Ci sarà la presenza di antagonisti, oltre che la non volontà da parte di lei di dare possibilità a questa relazione, pur condividendo i sentimenti di lui.
A parte la figura del principe indiano, miglior amico del protagonista, ho trovato realistici praticamente tutti i personaggi, e comunque lo stesso principe diverrà un'ottima bussola che darà modo al protagonista di scoprire quanto profondi i suoi sentimenti e le sue motivazioni possono diventare, mentre per quanto riguarda Emma avrà dalla sua diverse figure femminili, prima tra tutte la donna per cui lavora e a cui è molto legata, che la sosterranno nel complicato percorso che la condurrà alla sua decisione finale.
La musica non è invadente e accompagna bene il tutto, con una particolare nota sulla prima sigla di chiusura, che mi è piaciuta in modo particolare; dialoghi temperati ed emozioni soffuse, ambientazioni pregevoli.
Premetto che il titolo mi ha spinto più di qualche volta a non scegliere la visione di questo anime, immaginandolo un polpettone di stampo romantico/amoroso. Incuriosito anche dalle entusiastiche recensioni, mi sono deciso e mi sono pure ampiamente ricreduto, infatti ritengo "Emma - Una storia romantica" un validissimo lavoro, emozionante, coinvolgente e riflessivo.
Emma, una cameriera dal passato difficile che lavora per una ex insegnante in una Londra di epoca vittoriana, incontra un giovane ricco borghese e l'amore sboccia, ma tutto risulta molto difficile in una società dove etichetta e lignaggio hanno il loro forte peso.
La trama è sicuramente già sentita, ma lo sviluppo della storia è estremamente interessante, anche grazie all’ottima caratterizzazione dei personaggi e a colpi di scena non così scontati. Al finale lieto ci si arriva dopo una serie di situazioni che evidenziano temi quali “l’amore impossibile”, “la scalata sociale”, “i buoni sentimenti”, “le angherie ai più deboli”, il tutto però narrato in modo molto realistico.
Splendida la rappresentazione dell’epoca vittoriana, anche grazie a disegni di altissimo livello, con fondali strepitosi dove si possono cogliere caratteristiche uniche di luoghi, ambienti, oggetti e quant’altro.
Menzione speciale per la colonna sonora. La ritengo splendida, che si sposa perfettamente con la trama e accompagna in modo magistrale le varie scene, spesso emozionando.
Insomma, un anime degno di nota che consiglio vivamente anche a chi non ama il genere.
Emma, una cameriera dal passato difficile che lavora per una ex insegnante in una Londra di epoca vittoriana, incontra un giovane ricco borghese e l'amore sboccia, ma tutto risulta molto difficile in una società dove etichetta e lignaggio hanno il loro forte peso.
La trama è sicuramente già sentita, ma lo sviluppo della storia è estremamente interessante, anche grazie all’ottima caratterizzazione dei personaggi e a colpi di scena non così scontati. Al finale lieto ci si arriva dopo una serie di situazioni che evidenziano temi quali “l’amore impossibile”, “la scalata sociale”, “i buoni sentimenti”, “le angherie ai più deboli”, il tutto però narrato in modo molto realistico.
Splendida la rappresentazione dell’epoca vittoriana, anche grazie a disegni di altissimo livello, con fondali strepitosi dove si possono cogliere caratteristiche uniche di luoghi, ambienti, oggetti e quant’altro.
Menzione speciale per la colonna sonora. La ritengo splendida, che si sposa perfettamente con la trama e accompagna in modo magistrale le varie scene, spesso emozionando.
Insomma, un anime degno di nota che consiglio vivamente anche a chi non ama il genere.
Emma - Una storia romantica è un anime, ambientato nella Londra vittoriana, che narra la storia di una giovane cameriera che si innamora del figlio di un ricco mercante e della loro travagliata storia d'amore. L'anime è tratto dall'omonimo manga scritto e disegnato da Kaoru Mori ed è suddivisa in due serie: la prima realizzata nel 2005 dallo Studio Pierrot quando ancora il manga non era stato ultimato e la seconda, prodotta nel 2007 e curata da Ajia-do Animation Works, ma realizzata sempre dallo stesso staff della prima serie. In Italia è andata in onda su Hiro tra febbraio e marzo del 2010.
Il titolo giapponese dell'anime è scritto utilizzando una coppia di kanji scritti in una forma piuttosto antiquata. Il titolo è composto da ei-koku (英國) Inghilterra, poi abbiamo koi e mono-gatari (戀物語) ovvero storia d'amore (koi) e alla fine Emma (エマ). Nello specifico koku e koi sono scritti con dei kanji che si utilizzavano prima della semplificazione degli ideogrammi. Questa probabilmente è una cosa voluta dagli autori per riflettere maggiormente il periodo in cui è ambientata la storia. Nel giapponese moderno Eikoku Koi Monogatari sarebbe scritto come 英国恋物語, e i caratteri utilizzati per nazione e amore verrebbero rimpiazzati dalle loro varianti moderne.
IL PERIODO VITTORIANO
Una delle caratteristiche principali di questa serie è la fedele rappresentazione del periodo storico in cui è ambientata. L'epoca vittoriana è il periodo della storia inglese compreso nel lungo regno della Regina Vittoria, cioè dal 1837 al 1901. Questo periodo è ricordato per le sue innovazioni scientifiche e tecnologiche come la ferrovia, la propulsione a vapore, l'illuminazione a gas e il telegrafo. In questi anni si assiste ad un enorme incremento della popolazione, accompagnato da una rapida urbanizzazione stimolata dalla rivoluzione industriale. Mentre le classi di mercanti e imprenditori accumulavano un gran numero di ricchezze, gli operai si ritrovarono in una condizione di sovrappopolamento che peggiorò l'incidenza delle malattie, della criminalità e della prostituzione.
Questi problemi erano ovviamente ingigantiti a Londra, dove la popolazione cresceva a velocità record dando così vita ai bassifondi. L'età vittoriana vede inoltre un notevole incremento del lavoro minorile, spesso nato a causa di ristrettezze economiche. I figli dei poveri dovevano aiutare nel sostegno del bilancio familiare, lavorando in fabbriche, miniere o come spazzacamini. I bambini lavoravano inoltre come fattorini, spazzini, lustrascarpe, fiammiferai o venditori di fiori. Alcuni riuscivano a diventare apprendisti di rispettabili attività, come l'edilizia, o come collaboratori domestici (a metà del XVIII secolo, a Londra c'erano circa 120.000 domestici). (parzialmente tratto da Wikipedia)
LA RAPPRESENTAZIONE DI UN'EPOCA
Kaoru Mori quando ha iniziato a realizzare l'omonimo manga da cui è tratta questa serie, si è prefissa l'obbiettivo di ricreare, il più fedelmente possibile, la Londra del 1895 in tutti i tratti che la caratterizzavano. Per far questo si è basata sullo studio di alcuni romanzi dell'epoca, ambientati nell'Inghilterra dell'ottocento, come Jane Eyre, Emma ed Orgoglio e pregiudizio, ma ha anche svolto un grande lavoro di ricerca e studio, consultando alcuni specialisti del settore e facendo un viaggio a Londra per raccogliere informazioni utili.
Queste sue ricerche le hanno permesso ricreare fedelmente non solo l'ambientazione, ma anche la quotidianità della fine dell'Ottocento, con una ricchezza di dettagli impressionante. L'anime rispecchia a pieno il lavoro dell'autrice, regalando allo spettatore una rappresentazione dell'Inghilterra vittoriana molto accurata. Seguendo i protagonisti ci ritroviamo a passeggiare per le strade della Londra di quel periodo vedendo luoghi come Covent Garden, la Mudie's Lending Library, il Palazzo di Cristallo, la Stazione di King's Cross, la Cattedrale di St Paul e il Tower Bridge.
Vengono rappresentati fedelmente anche i mezzi di trasporto. Gli spostamenti cittadini si svolgevano perlopiù a piedi o in carrozza, mentre i primi modelli di automobili erano ancora qualcosa per i più facoltosi. Questo è anche il periodo in cui prese piede la ferrovia, mentre sul Tamigi si scorgevano i primi battelli a vapore. Ma questa fedele riproduzione dell'ambientazione non è quello che può lasciare più sorpresi. Vengono rappresentati in maniera estremamente realistica dettagli come le abitazioni, il mobilio, i vestiti e gli oggetti usati quotidianamente; così come viene fatto per le abitudini e per le varie classi sociali.
Un particolare che salta subito all'occhio è il comportamento delle persone e il modo di relazionarsi tra loro. Un esempio simpatico è in un episodio della seconda serie dove, a casa della signora Trollope, Emma si ritrova una scimmietta attaccata alla caviglia. Molti potrebbero non farci caso, ma la ragazza sembra molto imbarazzata nello scoprirsi le caviglie. Infatti i tabù dell'epoca imponevano alle donne di coprirsi il più possibile, ma soprattutto di non mostrare le gambe e i piedi, motivo per cui le gonne toccavano terra. Questo rende inoltre evidente come l'abbigliamento delle cortigiane di Hakim faccia molto scalpore, anche se le persone cercano di non darlo a vedere.
L'analisi delle varie classi sociali e dei modi di fare è davvero molto accurata. Emma è una povera domestica il cui tenore di vita dipende dalle persone per cui lavora. Questa condizione di vita risulta evidente durante lo svolgimento della serie. I domestici dipendono in tutto e per tutto dai propri padroni, sia per il vitto che per gli alloggi e li seguono nei loro spostamenti. Venire licenziato, per un domestico, significava perdere tutto; ne è un esempio lampante la povera Nanette quando rischia il licenziamento. Mentre il tenore di vita di Emma dipende dal suo lavoro, William vive nell'agiatezza grazie alle fortune della sua famiglia.
Questi imprenditori arricchitisi grazie al loro commerci rappresentano la nuova aristocrazia, persone ricche ma senza un titolo nobiliare. Ci sono ancora le ultime casate nobiliari, ormai in decadimento, che tentano di sopravvivere tramite matrimoni combinati con questi i nuovi ricchi, anche se non li ritengono alla loro altezza etichettandoli spregiativamente come "arricchiti". Poi ci sono i piccoli commercianti, i domestici, gli artigiani, gli operai fino ad arrivare agli ambulanti e ai più poveri costretti a vivere di elemosina.
COMMENTO
Emma è un anime decisamente particolare, non solo riproduce in maniera davvero impressionante il periodo storico, ma ne rispecchia persino lo stile letterario. La narrazione segue tutte le caratteristiche della letteratura vittoriana, quindi con una ritmo narrativo tutt'altro che movimentato e con l'ovvio lieto fine tipico di quel periodo narrativo. Si tratta in tutto e per tutto di una storia d'amore da romanzo d'epoca, come quelle che si potevano trovare in una libreria di quel periodo. L'anime è diviso in due serie ma, anche se sono state realizzate a due anni l'una dall'altra, vanno considerate come se fossero una sola. I due atti della storia coprono sostanzialmente due parti della vita dei protagonisti. La prima che racchiude il loro incontro, il corteggiamento, fino alla dichiarazione e alla triste separazione. Il secondo invece mostra in un primo tempo lo svolgersi separato delle loro vite, il casuale rincontro e l'affiorare dei sentimenti sopiti da mesi, fino al coronarsi del loro amore.
I personaggi sono ben costruiti e rispecchiano in un certo senso gli stereotipi di quel periodo. Emma non è semplicemente la classica domestica, è una persona che non aveva niente e che è riuscita a trovare un lavoro di tutto rispetto permettendole di abbandonare la vita di strada. In uno degli episodi riviviamo in un flashback la vita della ragazza e di come abbia incontrato la signora Stowner. Quest'ultima le ha dato un lavoro e una casa prendendosi cura di lei e insegnandole perfino a leggere e scrivere. Nonostante i modi di fare distanti la vecchia istitutrice diventa a tutti gli effetti la famiglia di Emma, cosa ricambiata dalla ragazza. Anche se viene sempre mantenuto il rapporto formale tra padrona e cameriera, le due donne dimostrano un reciproco affetto con tanti piccoli gesti quotidiani. E' proprio la dura infanzia di Emma che l'ha resa una ragazza con i piedi ben piantati per terra, giudiziosa e con dei modi di fare sempre molto composti.
Willaim rappresenta l'altro lato della medaglia, primogenito di una famiglia ricca, è destinato ad ereditare l'attività commerciale gestita dal padre. Nonostante non lo si possa definire un ragazzo viziato, è abituato a vivere nel lusso e il parere di suo padre ha un grande peso sulle sue decisioni. L'amore per Emma lo spinge ad andare contro il volere paterno, ma risulta evidente come disobbedirgli gli costi una grande fatica. Richard Jones, il padre di William, è cresciuto in una società che lo etichettava come un arricchito, e questo condiziona molto le sue decisioni. Il suo traguardo è acquisire un titolo nobiliare, entrando così a pieno titolo nell'aristocrazia londinese. Questo lo spinge a forzare la relazione tra William e la figlia di un visconte, il quale acconsentirebbe a questa unione solo per motivi economici.
Eleanor dal canto suo invece è una ricca ragazza viziata e suo padre è proprio uno di quei nobili che disprezzano gli arricchiti come i Jones. Oltre a questi ci sono una serie di personaggi più o meno approfonditi. I fratelli e le sorelle di William, che contano su di lui per mantenere il loro tenore di vita. Il carpentiere Al, amico di vecchia data della signora Stowner, che all'inizio sembra essere solo una comparsa, per poi diventare un personaggio molto importante per lo sviluppo della prima serie. Ovviamente ci sono i domestici, il cui modo di vivere viene visto solo marginalmente nella prima serie, dove si vedono principalmente quelli impiegati in casa Jones, mentre viene analizzato più nel dettaglio nella seconda, quando Emma entra a far parte dei domestici della famiglia Mölders.
Qui entrano in scena molti personaggi, alcuni marginali, altri un po' meno. Tasha, amica e compagna di stanza di Emma. Nanette che all'inizio osteggia la nuova arrivata ma che poi cambia completamente idea su di lei. Hans che in un primo momento sembra totalmente indifferente alla presenza di Emma, ma che alla fine si innamora della ragazza. Infine l'altezzosa Adele, che in realtà tiene in grande considerazione Emma e la signora Vick, che è a capo dei domestici. Mrs. Mölders e la signora Trollope sono due casi a parte. La prima con il suo modo di fare eccentrico, riesce a spiazzare i domestici dando loro più confidenza di quanto ne venga riservata solitamente alla servitù. Mentre la madre di William, ancora più eccentrica dell'amica, per i suoi modi sembra quasi una ragazzina; è proprio questo suo carattere che le rende difficile la vita in società, motivo per cui si è trasferita in campagna.
Qui è doveroso fare una piccola nota sul nome fittizio della madre di William, che è un evidente omaggio a Anthony Trollope, uno dei più celebri scrittori dell'età vittoriana. Infine c'è il personaggio anticonformista per eccellenza, il principe Hakim Atawari. Perennemente accompagnato dalle sue quattro cortigiane, il principe indiano mantiene i suoi usi nonostante si trovi in terra straniera. Quindi lo vedremo addobbare la sua stanza a casa Jones come se fosse un palazzo indiano, fumare il narghilè e andare in giro per le strade di Londra in groppa ad un elefante. La presenza di Hakim è abbastanza normale, dato che in quel periodo l'India era diventata una colonia inglese, e lascia intendere che la famiglia Jones abbia dei rapporti commerciali con il suo paese.
Due righe sulla censura. Nonostante la serie sia esplicitamente rivolta un pubblico maturo, gli adattatori italiani hanno eliminato due brevi scene in cui si intravedono delle nudità femminili (peraltro solamente accennate). Questo non pregiudica la comprensione della trama, ma lacune battute sono rilevanti. Nella prima (episodio 14) la signora Mölders sta per andare a dormire e indossa un'ampia veste da camera aperta sul davanti che lascia intravvede se sue forme, mentre accenna alla signora Vick che l'indomani sarebbe andata a trovare la signora Trollope e che avrebbe portato con sé anche Emma; mentre nella seconda (episodio 17) Dorothea Mölders è di spalle, completamente nuda, e sta guardando fuori dalla finestra della sua casa di Londra. Mentre si sentono i rintocchi delle campane di una chiesa, Emma allude a "La tempesta" di William Shakespeare e la signora Mölders, colpita dalla cultura della ragazza, le chiede meravigliata se lei sia veramente una cameriera.
Dal lato tecnico, si può tranquillamente affermare che la serie vanta un'ottima animazione. I disegni hanno dei bellissimi colori e i fondali sono assolutamente superlativi con una Londra di fine Ottocento rappresentata con un'accuratezza fuori discussione. Il character design è piuttosto particolare, ma si adatta alla meraviglia a questo tipo di storia dandogli quel non so che da romanzo d'epoca. Trama a parte, che può piacere oppure no, questo Eikoku Koi Monogatari Emma è davvero un anime degno di nota, con dei contenuti e un impronta realistica decisamente fuori dai canoni ai cui siamo abituati. Lo consiglio caldamente... e quelli che mi conoscono sanno che non è il mio genere.
COLONNA SONORA
Questo è uno di quegli anime che per le musiche merita un commento a parte. La colonna sonora è davvero degna di nota e riesce ad esaltare in maniera impressionante l'atmosfera ottocentesca. Ogni scene è arricchita da un accompagnamento musicale che si sposa perfettamente con le varie situazioni dando all'anime un valore aggiunto non indifferente. La colonna sonora contiene 19 brani per la prima serie e 23 per la seconda. Le tracce sono tutte strumentali, composte da Kunihiko Ryo che ne è anche l'esecutore e sono eseguiti principalmente con chitarra classica, violino, flauto dolce, pianoforte e perfino qualche brano con il clavicembalo.
Tra i vari brani è doveroso citare "Silhouette of a Breeze" e la dolcissima "Emma". Alcuni brani rispecchiano lo stile musicale dell'epoca come "Menuet for Emma", che è un classico minuetto; "The Belle of the Ball", un tipico pezzo da sala da ballo; e la movimentata "Servant's Ball", pezzo con evidenti influenze celtiche, utilizzato per la festa della servitù dei Mölders. Le sigle della prima stagione sono la opening "Silhouette of a Breeze" composta e arrangiata da Kunihiko Ryo e "Menuet for Emma" composta da Kunihiko Ryo, arrangiata da Kenji Kaneko ed eseguita dalla Tokyo Recorder Orchestra. Per la seconda stagione come sigla d'apertura viene utilizzata una versione celtica di "Silhouette of a Breeze", mentre come sigla di chiusura "Rondo of Lily bell".
Il titolo giapponese dell'anime è scritto utilizzando una coppia di kanji scritti in una forma piuttosto antiquata. Il titolo è composto da ei-koku (英國) Inghilterra, poi abbiamo koi e mono-gatari (戀物語) ovvero storia d'amore (koi) e alla fine Emma (エマ). Nello specifico koku e koi sono scritti con dei kanji che si utilizzavano prima della semplificazione degli ideogrammi. Questa probabilmente è una cosa voluta dagli autori per riflettere maggiormente il periodo in cui è ambientata la storia. Nel giapponese moderno Eikoku Koi Monogatari sarebbe scritto come 英国恋物語, e i caratteri utilizzati per nazione e amore verrebbero rimpiazzati dalle loro varianti moderne.
IL PERIODO VITTORIANO
Una delle caratteristiche principali di questa serie è la fedele rappresentazione del periodo storico in cui è ambientata. L'epoca vittoriana è il periodo della storia inglese compreso nel lungo regno della Regina Vittoria, cioè dal 1837 al 1901. Questo periodo è ricordato per le sue innovazioni scientifiche e tecnologiche come la ferrovia, la propulsione a vapore, l'illuminazione a gas e il telegrafo. In questi anni si assiste ad un enorme incremento della popolazione, accompagnato da una rapida urbanizzazione stimolata dalla rivoluzione industriale. Mentre le classi di mercanti e imprenditori accumulavano un gran numero di ricchezze, gli operai si ritrovarono in una condizione di sovrappopolamento che peggiorò l'incidenza delle malattie, della criminalità e della prostituzione.
Questi problemi erano ovviamente ingigantiti a Londra, dove la popolazione cresceva a velocità record dando così vita ai bassifondi. L'età vittoriana vede inoltre un notevole incremento del lavoro minorile, spesso nato a causa di ristrettezze economiche. I figli dei poveri dovevano aiutare nel sostegno del bilancio familiare, lavorando in fabbriche, miniere o come spazzacamini. I bambini lavoravano inoltre come fattorini, spazzini, lustrascarpe, fiammiferai o venditori di fiori. Alcuni riuscivano a diventare apprendisti di rispettabili attività, come l'edilizia, o come collaboratori domestici (a metà del XVIII secolo, a Londra c'erano circa 120.000 domestici). (parzialmente tratto da Wikipedia)
LA RAPPRESENTAZIONE DI UN'EPOCA
Kaoru Mori quando ha iniziato a realizzare l'omonimo manga da cui è tratta questa serie, si è prefissa l'obbiettivo di ricreare, il più fedelmente possibile, la Londra del 1895 in tutti i tratti che la caratterizzavano. Per far questo si è basata sullo studio di alcuni romanzi dell'epoca, ambientati nell'Inghilterra dell'ottocento, come Jane Eyre, Emma ed Orgoglio e pregiudizio, ma ha anche svolto un grande lavoro di ricerca e studio, consultando alcuni specialisti del settore e facendo un viaggio a Londra per raccogliere informazioni utili.
Queste sue ricerche le hanno permesso ricreare fedelmente non solo l'ambientazione, ma anche la quotidianità della fine dell'Ottocento, con una ricchezza di dettagli impressionante. L'anime rispecchia a pieno il lavoro dell'autrice, regalando allo spettatore una rappresentazione dell'Inghilterra vittoriana molto accurata. Seguendo i protagonisti ci ritroviamo a passeggiare per le strade della Londra di quel periodo vedendo luoghi come Covent Garden, la Mudie's Lending Library, il Palazzo di Cristallo, la Stazione di King's Cross, la Cattedrale di St Paul e il Tower Bridge.
Vengono rappresentati fedelmente anche i mezzi di trasporto. Gli spostamenti cittadini si svolgevano perlopiù a piedi o in carrozza, mentre i primi modelli di automobili erano ancora qualcosa per i più facoltosi. Questo è anche il periodo in cui prese piede la ferrovia, mentre sul Tamigi si scorgevano i primi battelli a vapore. Ma questa fedele riproduzione dell'ambientazione non è quello che può lasciare più sorpresi. Vengono rappresentati in maniera estremamente realistica dettagli come le abitazioni, il mobilio, i vestiti e gli oggetti usati quotidianamente; così come viene fatto per le abitudini e per le varie classi sociali.
Un particolare che salta subito all'occhio è il comportamento delle persone e il modo di relazionarsi tra loro. Un esempio simpatico è in un episodio della seconda serie dove, a casa della signora Trollope, Emma si ritrova una scimmietta attaccata alla caviglia. Molti potrebbero non farci caso, ma la ragazza sembra molto imbarazzata nello scoprirsi le caviglie. Infatti i tabù dell'epoca imponevano alle donne di coprirsi il più possibile, ma soprattutto di non mostrare le gambe e i piedi, motivo per cui le gonne toccavano terra. Questo rende inoltre evidente come l'abbigliamento delle cortigiane di Hakim faccia molto scalpore, anche se le persone cercano di non darlo a vedere.
L'analisi delle varie classi sociali e dei modi di fare è davvero molto accurata. Emma è una povera domestica il cui tenore di vita dipende dalle persone per cui lavora. Questa condizione di vita risulta evidente durante lo svolgimento della serie. I domestici dipendono in tutto e per tutto dai propri padroni, sia per il vitto che per gli alloggi e li seguono nei loro spostamenti. Venire licenziato, per un domestico, significava perdere tutto; ne è un esempio lampante la povera Nanette quando rischia il licenziamento. Mentre il tenore di vita di Emma dipende dal suo lavoro, William vive nell'agiatezza grazie alle fortune della sua famiglia.
Questi imprenditori arricchitisi grazie al loro commerci rappresentano la nuova aristocrazia, persone ricche ma senza un titolo nobiliare. Ci sono ancora le ultime casate nobiliari, ormai in decadimento, che tentano di sopravvivere tramite matrimoni combinati con questi i nuovi ricchi, anche se non li ritengono alla loro altezza etichettandoli spregiativamente come "arricchiti". Poi ci sono i piccoli commercianti, i domestici, gli artigiani, gli operai fino ad arrivare agli ambulanti e ai più poveri costretti a vivere di elemosina.
COMMENTO
Emma è un anime decisamente particolare, non solo riproduce in maniera davvero impressionante il periodo storico, ma ne rispecchia persino lo stile letterario. La narrazione segue tutte le caratteristiche della letteratura vittoriana, quindi con una ritmo narrativo tutt'altro che movimentato e con l'ovvio lieto fine tipico di quel periodo narrativo. Si tratta in tutto e per tutto di una storia d'amore da romanzo d'epoca, come quelle che si potevano trovare in una libreria di quel periodo. L'anime è diviso in due serie ma, anche se sono state realizzate a due anni l'una dall'altra, vanno considerate come se fossero una sola. I due atti della storia coprono sostanzialmente due parti della vita dei protagonisti. La prima che racchiude il loro incontro, il corteggiamento, fino alla dichiarazione e alla triste separazione. Il secondo invece mostra in un primo tempo lo svolgersi separato delle loro vite, il casuale rincontro e l'affiorare dei sentimenti sopiti da mesi, fino al coronarsi del loro amore.
I personaggi sono ben costruiti e rispecchiano in un certo senso gli stereotipi di quel periodo. Emma non è semplicemente la classica domestica, è una persona che non aveva niente e che è riuscita a trovare un lavoro di tutto rispetto permettendole di abbandonare la vita di strada. In uno degli episodi riviviamo in un flashback la vita della ragazza e di come abbia incontrato la signora Stowner. Quest'ultima le ha dato un lavoro e una casa prendendosi cura di lei e insegnandole perfino a leggere e scrivere. Nonostante i modi di fare distanti la vecchia istitutrice diventa a tutti gli effetti la famiglia di Emma, cosa ricambiata dalla ragazza. Anche se viene sempre mantenuto il rapporto formale tra padrona e cameriera, le due donne dimostrano un reciproco affetto con tanti piccoli gesti quotidiani. E' proprio la dura infanzia di Emma che l'ha resa una ragazza con i piedi ben piantati per terra, giudiziosa e con dei modi di fare sempre molto composti.
Willaim rappresenta l'altro lato della medaglia, primogenito di una famiglia ricca, è destinato ad ereditare l'attività commerciale gestita dal padre. Nonostante non lo si possa definire un ragazzo viziato, è abituato a vivere nel lusso e il parere di suo padre ha un grande peso sulle sue decisioni. L'amore per Emma lo spinge ad andare contro il volere paterno, ma risulta evidente come disobbedirgli gli costi una grande fatica. Richard Jones, il padre di William, è cresciuto in una società che lo etichettava come un arricchito, e questo condiziona molto le sue decisioni. Il suo traguardo è acquisire un titolo nobiliare, entrando così a pieno titolo nell'aristocrazia londinese. Questo lo spinge a forzare la relazione tra William e la figlia di un visconte, il quale acconsentirebbe a questa unione solo per motivi economici.
Eleanor dal canto suo invece è una ricca ragazza viziata e suo padre è proprio uno di quei nobili che disprezzano gli arricchiti come i Jones. Oltre a questi ci sono una serie di personaggi più o meno approfonditi. I fratelli e le sorelle di William, che contano su di lui per mantenere il loro tenore di vita. Il carpentiere Al, amico di vecchia data della signora Stowner, che all'inizio sembra essere solo una comparsa, per poi diventare un personaggio molto importante per lo sviluppo della prima serie. Ovviamente ci sono i domestici, il cui modo di vivere viene visto solo marginalmente nella prima serie, dove si vedono principalmente quelli impiegati in casa Jones, mentre viene analizzato più nel dettaglio nella seconda, quando Emma entra a far parte dei domestici della famiglia Mölders.
Qui entrano in scena molti personaggi, alcuni marginali, altri un po' meno. Tasha, amica e compagna di stanza di Emma. Nanette che all'inizio osteggia la nuova arrivata ma che poi cambia completamente idea su di lei. Hans che in un primo momento sembra totalmente indifferente alla presenza di Emma, ma che alla fine si innamora della ragazza. Infine l'altezzosa Adele, che in realtà tiene in grande considerazione Emma e la signora Vick, che è a capo dei domestici. Mrs. Mölders e la signora Trollope sono due casi a parte. La prima con il suo modo di fare eccentrico, riesce a spiazzare i domestici dando loro più confidenza di quanto ne venga riservata solitamente alla servitù. Mentre la madre di William, ancora più eccentrica dell'amica, per i suoi modi sembra quasi una ragazzina; è proprio questo suo carattere che le rende difficile la vita in società, motivo per cui si è trasferita in campagna.
Qui è doveroso fare una piccola nota sul nome fittizio della madre di William, che è un evidente omaggio a Anthony Trollope, uno dei più celebri scrittori dell'età vittoriana. Infine c'è il personaggio anticonformista per eccellenza, il principe Hakim Atawari. Perennemente accompagnato dalle sue quattro cortigiane, il principe indiano mantiene i suoi usi nonostante si trovi in terra straniera. Quindi lo vedremo addobbare la sua stanza a casa Jones come se fosse un palazzo indiano, fumare il narghilè e andare in giro per le strade di Londra in groppa ad un elefante. La presenza di Hakim è abbastanza normale, dato che in quel periodo l'India era diventata una colonia inglese, e lascia intendere che la famiglia Jones abbia dei rapporti commerciali con il suo paese.
Due righe sulla censura. Nonostante la serie sia esplicitamente rivolta un pubblico maturo, gli adattatori italiani hanno eliminato due brevi scene in cui si intravedono delle nudità femminili (peraltro solamente accennate). Questo non pregiudica la comprensione della trama, ma lacune battute sono rilevanti. Nella prima (episodio 14) la signora Mölders sta per andare a dormire e indossa un'ampia veste da camera aperta sul davanti che lascia intravvede se sue forme, mentre accenna alla signora Vick che l'indomani sarebbe andata a trovare la signora Trollope e che avrebbe portato con sé anche Emma; mentre nella seconda (episodio 17) Dorothea Mölders è di spalle, completamente nuda, e sta guardando fuori dalla finestra della sua casa di Londra. Mentre si sentono i rintocchi delle campane di una chiesa, Emma allude a "La tempesta" di William Shakespeare e la signora Mölders, colpita dalla cultura della ragazza, le chiede meravigliata se lei sia veramente una cameriera.
Dal lato tecnico, si può tranquillamente affermare che la serie vanta un'ottima animazione. I disegni hanno dei bellissimi colori e i fondali sono assolutamente superlativi con una Londra di fine Ottocento rappresentata con un'accuratezza fuori discussione. Il character design è piuttosto particolare, ma si adatta alla meraviglia a questo tipo di storia dandogli quel non so che da romanzo d'epoca. Trama a parte, che può piacere oppure no, questo Eikoku Koi Monogatari Emma è davvero un anime degno di nota, con dei contenuti e un impronta realistica decisamente fuori dai canoni ai cui siamo abituati. Lo consiglio caldamente... e quelli che mi conoscono sanno che non è il mio genere.
COLONNA SONORA
Questo è uno di quegli anime che per le musiche merita un commento a parte. La colonna sonora è davvero degna di nota e riesce ad esaltare in maniera impressionante l'atmosfera ottocentesca. Ogni scene è arricchita da un accompagnamento musicale che si sposa perfettamente con le varie situazioni dando all'anime un valore aggiunto non indifferente. La colonna sonora contiene 19 brani per la prima serie e 23 per la seconda. Le tracce sono tutte strumentali, composte da Kunihiko Ryo che ne è anche l'esecutore e sono eseguiti principalmente con chitarra classica, violino, flauto dolce, pianoforte e perfino qualche brano con il clavicembalo.
Tra i vari brani è doveroso citare "Silhouette of a Breeze" e la dolcissima "Emma". Alcuni brani rispecchiano lo stile musicale dell'epoca come "Menuet for Emma", che è un classico minuetto; "The Belle of the Ball", un tipico pezzo da sala da ballo; e la movimentata "Servant's Ball", pezzo con evidenti influenze celtiche, utilizzato per la festa della servitù dei Mölders. Le sigle della prima stagione sono la opening "Silhouette of a Breeze" composta e arrangiata da Kunihiko Ryo e "Menuet for Emma" composta da Kunihiko Ryo, arrangiata da Kenji Kaneko ed eseguita dalla Tokyo Recorder Orchestra. Per la seconda stagione come sigla d'apertura viene utilizzata una versione celtica di "Silhouette of a Breeze", mentre come sigla di chiusura "Rondo of Lily bell".
Avete presente i vecchi shojo ambientati in epoca vittoriana, o nei primi anni dell'800? Vi ricordate i drammi, gli amori impossibili, le sofferenze indicibili? Bene, scordate il passato. Kaoru Mori, tramite lo Studio Pierrot, ci ha regalato una piccola grande perla.
Partiamo dalla trama: c'è solo una parola per descriverla, ovvero realistica. Una cameriera che si innamora, ricambiata, di un ricco. Amore impossibile che troviamo in tanti romanzi.
Non voglio dire che in questo anime (diviso in due serie, da dodici puntate ciascuna) sia esente da situazioni spiacevoli, ma è tutto estremamente realistico. Non ci sono biondini che cadono da cavallo e muoiono, non ci sono fratellastri che si innamorano della sorella adottiva che si scopre nobile. Sono solo un uomo e una donna che devono affrontare le avversità del loro status sociale. Non ci sono familiari che dicono "Segui il tuo cuore", bensì, come doveva realmente essere, familiari increduli e totalmente contrari ad un'unione folle, per quell'epoca.
Ma ecco che c'è, onnipresente, la ragazza ricca e nobile che si innamora del protagonista maschile. Ma il realismo della Mori si fa sentire anche qui, perché non ci propina la solita strega che farebbe di tutto per accaparrarsi il buon partito, ma solo una giovane ed ingenua ragazza, innamorata ed illusa. Un'opera che tratta temi già visti e rivisti, ma lo fa in un'ottica del tutto nuova e meravigliosa.
La ciliegina sulla torta sono i disegni, estremamente curati. Chi ha visitato Londra sicuramente ne ha riconosciuto alcuni luoghi.
Insomma, a scrivere questa recensione è una ragazza che ha sempre avuto un'avversione per gli shojo, ma dopo aver scoperto la mangaka grazie ad un'altra opera, non mi sono voluta perdere questo anime, di cui sicuramente recupererò il manga.
Alla fine avevo gli occhi a cuoricino, e ho detto tutto.
Partiamo dalla trama: c'è solo una parola per descriverla, ovvero realistica. Una cameriera che si innamora, ricambiata, di un ricco. Amore impossibile che troviamo in tanti romanzi.
Non voglio dire che in questo anime (diviso in due serie, da dodici puntate ciascuna) sia esente da situazioni spiacevoli, ma è tutto estremamente realistico. Non ci sono biondini che cadono da cavallo e muoiono, non ci sono fratellastri che si innamorano della sorella adottiva che si scopre nobile. Sono solo un uomo e una donna che devono affrontare le avversità del loro status sociale. Non ci sono familiari che dicono "Segui il tuo cuore", bensì, come doveva realmente essere, familiari increduli e totalmente contrari ad un'unione folle, per quell'epoca.
Ma ecco che c'è, onnipresente, la ragazza ricca e nobile che si innamora del protagonista maschile. Ma il realismo della Mori si fa sentire anche qui, perché non ci propina la solita strega che farebbe di tutto per accaparrarsi il buon partito, ma solo una giovane ed ingenua ragazza, innamorata ed illusa. Un'opera che tratta temi già visti e rivisti, ma lo fa in un'ottica del tutto nuova e meravigliosa.
La ciliegina sulla torta sono i disegni, estremamente curati. Chi ha visitato Londra sicuramente ne ha riconosciuto alcuni luoghi.
Insomma, a scrivere questa recensione è una ragazza che ha sempre avuto un'avversione per gli shojo, ma dopo aver scoperto la mangaka grazie ad un'altra opera, non mi sono voluta perdere questo anime, di cui sicuramente recupererò il manga.
Alla fine avevo gli occhi a cuoricino, e ho detto tutto.
Londra, epoca vittoriana, le vite di una giovane cameriera e di un ricco borghese si incrociano grazie alle conoscenze della signora Stoner; ex istitutrice e allieva di lui, padrona di lei.
Questo è l'incipit che sta alla base di Emma: una storia romantica. Un connubio sentimentinale e di vicende consuetudinarie dell'epoca, con una fortissima sottolineatura sul contrasto sociale, solcato da una profonda spaccatura che sembra dividere l'alta e la bassa borghesia e che solo un viscerale sentimento amoroso fra due persone sembra poter fare da ponte.
Personaggi ben riusciti dal punto di vista psicologico, mai banali, umani e completi di molte sfaccettature che andranno a dalinearsi man mano che si avanza con gli episodi. Personaggi secondari che non fanno solo da sfondo, dotati anche di un loro curato background. Doppiaggi italiani per cui andare fieri.
La storia, nonostante la complessità storica dell'ambientazione, riesce a essere semplice e leggera, forse troppo. A volte sembra quasi mancare di intensità e il romanticismo pare venga messo in secondo piano per raccontare qualche piccolo stralcio di vita ottocentesca in cui l'opera sembra perdersi, senza tuttavia esagerare troppo.
Non mancano le vicende secondarie, gli intrighi e gli intrecci di corte, ma questi non vengono mai esasperati a tal punto da suscitare disagio nello spettatore lasciandogli però sempre spazio per emozionarsi e intrattenersi nella visione.
Colonna sonora e ambientazione suggestivi che danno modo di vivere bene la serie.
Emma: una storia romantica sembra essere una visione adatta a chi cerca nella normale e ricca quotidianità, emozione, romanticismo, apparente semplicità e spensieratezza, ma anche maturità. Tutto con un ritmo piuttosto blando che prosegue poi nella seconda serie di 12 episodi.
Questo è l'incipit che sta alla base di Emma: una storia romantica. Un connubio sentimentinale e di vicende consuetudinarie dell'epoca, con una fortissima sottolineatura sul contrasto sociale, solcato da una profonda spaccatura che sembra dividere l'alta e la bassa borghesia e che solo un viscerale sentimento amoroso fra due persone sembra poter fare da ponte.
Personaggi ben riusciti dal punto di vista psicologico, mai banali, umani e completi di molte sfaccettature che andranno a dalinearsi man mano che si avanza con gli episodi. Personaggi secondari che non fanno solo da sfondo, dotati anche di un loro curato background. Doppiaggi italiani per cui andare fieri.
La storia, nonostante la complessità storica dell'ambientazione, riesce a essere semplice e leggera, forse troppo. A volte sembra quasi mancare di intensità e il romanticismo pare venga messo in secondo piano per raccontare qualche piccolo stralcio di vita ottocentesca in cui l'opera sembra perdersi, senza tuttavia esagerare troppo.
Non mancano le vicende secondarie, gli intrighi e gli intrecci di corte, ma questi non vengono mai esasperati a tal punto da suscitare disagio nello spettatore lasciandogli però sempre spazio per emozionarsi e intrattenersi nella visione.
Colonna sonora e ambientazione suggestivi che danno modo di vivere bene la serie.
Emma: una storia romantica sembra essere una visione adatta a chi cerca nella normale e ricca quotidianità, emozione, romanticismo, apparente semplicità e spensieratezza, ma anche maturità. Tutto con un ritmo piuttosto blando che prosegue poi nella seconda serie di 12 episodi.
"Emma - Una storia romantica" è la trasposizione animata di un manga di Kaoru Mori. Nello specifico questa che recensisco è la prima serie, che dovrebbe coprire i primi 3 volumi (su un totale di 7) del manga originale, che purtroppo ancora non ho letto, ma che recupererò sicuramente.
"Emma" ha tutte le caratteristiche per meritarsi il massimo dei voti, nonché l'attenzione e l'affetto del pubblico. Mi ha letteralmente stregato e ho divorato i 12 episodi della prima serie in una giornata soltanto.
La storia ci racconta, nella maniera più dolce e sobria immaginabile, una storia d'amore, senza scadere nelle tipiche leziosità da shoujo manga. Quindi sono del tutto assenti i sentimenti troppo caricati, le turbe, le esagerazioni. I personaggi risultano estremamente realistici e credibili ed è un vero piacere osservarli, ascoltarli, comprenderli nella loro vicenda.
La protagonista eponima ha le classiche caratteristiche della protagonista di un romanzo ottocentesco: sfortunata nell'infanzia nella maniera più incredibile, risollevatasi nella maturità grazie all'intelligenza e all'educazione , valori sempre validissimi, ma purtroppo ancora oggi ignorati. Emma è una cameriera e si innamora, ricambiata, di William Jones, ragazzo di famiglia benestante ma non nobile, vessato dal padre perché sposi un'aristocratica, la bella Eleanor Campbell. Come si può immaginare, quella tra Emma e William è una storia d'amore contrastata e procederà tra alti e bassi.
All'apparenza Emma può sembrare fin troppo passiva e apatica nella maggior parte dei suoi comportamenti, ma è chiaro che agisca in questo modo dimesso a causa della sua posizione sociale. Non è una protagonista dalla lingua lunga, anzi, parla molto poco. Ma è un personaggio emozionante, che riesce a trasmettere tanto dai piccoli gesti della quotidianità: il modo in cui si prende cura della casa e della sua padrona, la gentilezza dimostrata verso tutti. E anche i suoi occhi e i suoi sguardi dicono molto di lei.
William, invece, è la sua perfetta metà: se Emma è silenziosa e sempre adeguata nelle sue azioni, lui è impacciato e quando parla, spesso lo fa a sproposito. È buffo, simpatico e fa tanta tenerezza. Sì, forse questi due protagonisti sono fin troppo "buoni", ma in fondo non credo che questa sia una caratteristica negativa, anzi. Tendenzialmente un personaggio troppo buono rischia di essere scontato e stucchevole, tuttavia, non so come, loro riescono a sfuggire a questa regola.
I personaggi sono molto ben caratterizzati. Non soltanto Emma e William, ma anche gli altri personaggi di contorno: Kelly, l'anziana padrona di Emma (forse il personaggio migliore di tutti), Al, un vecchio amico di Kelly, Hakim, un bizzarro principe indiano, grande amico di William e, infine, Eleanor, in teoria rivale della nostra Emma. Mi soffermo in particolare su quest'ultima perché ho grandemente apprezzato il modo in cui l'hanno tratteggiata. In una serie più banale sarebbe stato fin troppo facile raffigurarla come la classica aristocratica snob, antipatica e manierata. Invece ho apprezzato che Eleanor sia una specie di contraltare di Emma: quest'ultima vive i propri problemi (più grossi) dovuti alla sua condizione di serva e all'inconciliabilità della sua classe sociale con quella dell'amato, ma anche Eleanor fa tenerezza, nei suoi goffi tentativi di farsi notare dalla persona che ama con gli unici mezzi che ha a disposizione (le buone maniere, la moda, ecc.), ingabbiata com'è nelle regole dell'aristocrazia. Non so che piega prenderà nella seconda serie, visto che in teoria dovrebbe essere appunto la "rivale": spero appunto che la sua caratterizzazione non scada nella banalità.
Da un punto di vista tecnico la serie guadagna punti su punti. Il character design è originale e caratterizzato, adeguato alla storia raccontata; i colori molto adatti e le animazioni sempre fluide e scorrevoli. Le scenografie sono bellissime e curate. La serie è ambientata nella Londra degli ultimi anni dell'Ottocento e vi si possono riconoscere tanti luoghi di quel periodo, splendidamente trasportati in un anime. Anche gli ambienti privati sono ben caratterizzati ed è stato un piacere ritrovare tanti quadri che amo appesi alle pareti delle stanze. Ancora a favore della serie c'è l'attenzione alla moda degli anni Novanta dell'Ottocento, resa nella maniera migliore che si possa pensare per un cartone animato. La cosa non è per niente scontata, visto che quasi tutti gli anime con una sorta di ambientazione storica riducono la grande varietà della moda ottocentesca in uno stile molto vago e non ben collocabile. Invece in "Emma" i vestiti sono proprio corretti e curati nel tipo di corsetti, nella foggia delle maniche ("a prosciutto"), nella forma delle gonne a campana, non particolarmente ampie. È una cosa che ho apprezzato tantissimo. Altri punti vanno alla colonna sonora, perfetta in tutte le sue parti, dalle sigle alle musiche di accompagnamento.
Il tutto riesce a fondersi splendidamente in una serie il cui scopo è senza dubbio quello di far emozionare lo spettatore e di toccare il suo lato più sensibile. Con me c'è decisamente riuscita. Quindi un bel 10 ad "Emma" e un consiglio di visione a tutte le persone che vogliono una storia romantica e dolce, ma affrontata in maniera delicata e matura.
Ah, strano ma vero: il doppiaggio voluto da Mediaset è molto bello! Ho trovato tutte le voci perfettamente adeguate e la direzione è stata ottima, con il risultato di una recitazione spontanea e "da film reale", quindi del tutto adatta a una serie posata come questa. Spero tanto, visto che la pappa è già pronta, che qualche casa di produzione prenda la palla al balzo e pubblichi i DVD.
"Emma" ha tutte le caratteristiche per meritarsi il massimo dei voti, nonché l'attenzione e l'affetto del pubblico. Mi ha letteralmente stregato e ho divorato i 12 episodi della prima serie in una giornata soltanto.
La storia ci racconta, nella maniera più dolce e sobria immaginabile, una storia d'amore, senza scadere nelle tipiche leziosità da shoujo manga. Quindi sono del tutto assenti i sentimenti troppo caricati, le turbe, le esagerazioni. I personaggi risultano estremamente realistici e credibili ed è un vero piacere osservarli, ascoltarli, comprenderli nella loro vicenda.
La protagonista eponima ha le classiche caratteristiche della protagonista di un romanzo ottocentesco: sfortunata nell'infanzia nella maniera più incredibile, risollevatasi nella maturità grazie all'intelligenza e all'educazione , valori sempre validissimi, ma purtroppo ancora oggi ignorati. Emma è una cameriera e si innamora, ricambiata, di William Jones, ragazzo di famiglia benestante ma non nobile, vessato dal padre perché sposi un'aristocratica, la bella Eleanor Campbell. Come si può immaginare, quella tra Emma e William è una storia d'amore contrastata e procederà tra alti e bassi.
All'apparenza Emma può sembrare fin troppo passiva e apatica nella maggior parte dei suoi comportamenti, ma è chiaro che agisca in questo modo dimesso a causa della sua posizione sociale. Non è una protagonista dalla lingua lunga, anzi, parla molto poco. Ma è un personaggio emozionante, che riesce a trasmettere tanto dai piccoli gesti della quotidianità: il modo in cui si prende cura della casa e della sua padrona, la gentilezza dimostrata verso tutti. E anche i suoi occhi e i suoi sguardi dicono molto di lei.
William, invece, è la sua perfetta metà: se Emma è silenziosa e sempre adeguata nelle sue azioni, lui è impacciato e quando parla, spesso lo fa a sproposito. È buffo, simpatico e fa tanta tenerezza. Sì, forse questi due protagonisti sono fin troppo "buoni", ma in fondo non credo che questa sia una caratteristica negativa, anzi. Tendenzialmente un personaggio troppo buono rischia di essere scontato e stucchevole, tuttavia, non so come, loro riescono a sfuggire a questa regola.
I personaggi sono molto ben caratterizzati. Non soltanto Emma e William, ma anche gli altri personaggi di contorno: Kelly, l'anziana padrona di Emma (forse il personaggio migliore di tutti), Al, un vecchio amico di Kelly, Hakim, un bizzarro principe indiano, grande amico di William e, infine, Eleanor, in teoria rivale della nostra Emma. Mi soffermo in particolare su quest'ultima perché ho grandemente apprezzato il modo in cui l'hanno tratteggiata. In una serie più banale sarebbe stato fin troppo facile raffigurarla come la classica aristocratica snob, antipatica e manierata. Invece ho apprezzato che Eleanor sia una specie di contraltare di Emma: quest'ultima vive i propri problemi (più grossi) dovuti alla sua condizione di serva e all'inconciliabilità della sua classe sociale con quella dell'amato, ma anche Eleanor fa tenerezza, nei suoi goffi tentativi di farsi notare dalla persona che ama con gli unici mezzi che ha a disposizione (le buone maniere, la moda, ecc.), ingabbiata com'è nelle regole dell'aristocrazia. Non so che piega prenderà nella seconda serie, visto che in teoria dovrebbe essere appunto la "rivale": spero appunto che la sua caratterizzazione non scada nella banalità.
Da un punto di vista tecnico la serie guadagna punti su punti. Il character design è originale e caratterizzato, adeguato alla storia raccontata; i colori molto adatti e le animazioni sempre fluide e scorrevoli. Le scenografie sono bellissime e curate. La serie è ambientata nella Londra degli ultimi anni dell'Ottocento e vi si possono riconoscere tanti luoghi di quel periodo, splendidamente trasportati in un anime. Anche gli ambienti privati sono ben caratterizzati ed è stato un piacere ritrovare tanti quadri che amo appesi alle pareti delle stanze. Ancora a favore della serie c'è l'attenzione alla moda degli anni Novanta dell'Ottocento, resa nella maniera migliore che si possa pensare per un cartone animato. La cosa non è per niente scontata, visto che quasi tutti gli anime con una sorta di ambientazione storica riducono la grande varietà della moda ottocentesca in uno stile molto vago e non ben collocabile. Invece in "Emma" i vestiti sono proprio corretti e curati nel tipo di corsetti, nella foggia delle maniche ("a prosciutto"), nella forma delle gonne a campana, non particolarmente ampie. È una cosa che ho apprezzato tantissimo. Altri punti vanno alla colonna sonora, perfetta in tutte le sue parti, dalle sigle alle musiche di accompagnamento.
Il tutto riesce a fondersi splendidamente in una serie il cui scopo è senza dubbio quello di far emozionare lo spettatore e di toccare il suo lato più sensibile. Con me c'è decisamente riuscita. Quindi un bel 10 ad "Emma" e un consiglio di visione a tutte le persone che vogliono una storia romantica e dolce, ma affrontata in maniera delicata e matura.
Ah, strano ma vero: il doppiaggio voluto da Mediaset è molto bello! Ho trovato tutte le voci perfettamente adeguate e la direzione è stata ottima, con il risultato di una recitazione spontanea e "da film reale", quindi del tutto adatta a una serie posata come questa. Spero tanto, visto che la pappa è già pronta, che qualche casa di produzione prenda la palla al balzo e pubblichi i DVD.
Questo bellissimo romanzo si ambienta a Londra, a fine 1800/inizio 1900. Parla della storia di amore tra una cameriera di umili origini di nome Emma e un ricchissimo rampollo di nome William. I due si conoscono quando William va a far visita alla sua vecchia governante, presso la quale lavora Emma come cameriera. Sboccia subito della tenerezza e i due iniziano a incontrarsi sempre più spesso, pur rendendosi conto che il loro amore è impossibile, essendo di estrazione sociale opposta. Non sto a scrivere come si conclude il primo atto per non rubarvi la gioia della visione. Ciò che colpisce di più di questo anime sono la sceneggiatura, i costumi e la perfetta ricostruzione del galateo inglese di fine ottocento. Ci si ritrova davvero proiettati in Inghilterra nell'inizio del secolo scorso, con gradevole minuzia di particolari. I costumi sono tutti bellissimi, vari, amabili. Ovviamente è un romanzo, e quindi chi lo guarda deve esser consapevole che non ci sarà azione, violenza, sangue, ecc. È una storia d'amore bellissima, ben fatta, ben ricostruita. Le musiche non sono eccezionali, memorabili, ma comunque sono appropriate (in genere pezzi al piano). Il voto scende un pochino, a un nove scarso in quanto il charachter design non mi soddisfa, è innaturale (infatti tutti i personaggi sono bellissimi esteticamente, sia poveri che ricchi. Ciò rende il lavoro molto gradevole alla vista, ma un po' surreale). E scende il voto in quanto la storia manca di un pochino di dinamismo, alcune puntate mi paiono eccessivamente prive di contenuto. Questo comunque lo rende attinente alla realtà. In sintesi, è un romanzo molto bello, davvero ad alti livelli, assolutamente da vedere per chi ha un poco di maturità.
Premetto che mi sono convinto a seguire questo anime grazie alle recensioni di questo sito. Considerando il fatto che il genere romantico non è, anzi, non era assolutamente nelle mie corde, mi ha davvero stupito come questo piccolo capolavoro sia riuscito a farmi ricredere.
Tralasciando eventuali incongruenze storiche, di cui mi curo poco se non vanno a compromettere il fluire della storia, soprattutto in un anime, considero questa prima serie un vero e proprio romanzo. Nonostante lo stile nel tratto dei personaggi sia un tantino inusuale, basterà guardare una puntata per abituarsi senza troppa fatica, anzi, dopo poco risulterà anche piacevole. Splendidi i fondali e ci sono alcuni dettagli nel disegno primario (ombre, riflessi, ecc.) che, pur sembrando secondari, arricchiscono, e non di poco, le scene.
Ammetto di essere un estimatore del maestro Miyazaki, che centra assai poco con questo stile, ma che ha la rara capacità di "proiettare" lo spettatore all'interno degli ambienti che crea. Beh, in questo caso la sensazione è stata la medesima. Promuovo a pieni voti questo splendido anime, senza tralasciare la curatissima colonna sonora e l'ottimo doppiaggio. È stato un "onore" scrivere la mia prima recensione su questa "chicca".
Tralasciando eventuali incongruenze storiche, di cui mi curo poco se non vanno a compromettere il fluire della storia, soprattutto in un anime, considero questa prima serie un vero e proprio romanzo. Nonostante lo stile nel tratto dei personaggi sia un tantino inusuale, basterà guardare una puntata per abituarsi senza troppa fatica, anzi, dopo poco risulterà anche piacevole. Splendidi i fondali e ci sono alcuni dettagli nel disegno primario (ombre, riflessi, ecc.) che, pur sembrando secondari, arricchiscono, e non di poco, le scene.
Ammetto di essere un estimatore del maestro Miyazaki, che centra assai poco con questo stile, ma che ha la rara capacità di "proiettare" lo spettatore all'interno degli ambienti che crea. Beh, in questo caso la sensazione è stata la medesima. Promuovo a pieni voti questo splendido anime, senza tralasciare la curatissima colonna sonora e l'ottimo doppiaggio. È stato un "onore" scrivere la mia prima recensione su questa "chicca".
Una bella serie che prima di tutto è ambientata nell'800 e che quindi ha la tipica aria romantica da romanzo d'epoca, in cui i disegni delicati si rispecchiano completamente. Anche il tempo dell'anime sembra trascorrere lentamente, perfettamente in contrasto con ii ritmi di oggi. La storia poi è delle più romantiche: una persona di rango che si innamora di una semplice cameriera. Insomma una bellissima serie che piacerà soprattutto alle ragazze romantiche che sono stanche di guardare le donne rappresentate solo da grandi tette!!
Dico subito che questa mia recensione è riferita ad ambedue le serie (questo per spiegare i 24 episodi). Ammetto di avere iniziato a vederla perché, costretto a casa da un'influenza, non sapevo cosa fare, ma devo dire che mi sono visto gli episodi delle due serie tutti d'un fiato, per come mi ero appassionato. Non è certamente un anime adatto a tutti: non vi sono scene forti, l'andamento è lento, più che sui fatti si basa sui pensieri e i sentimenti dei personaggi, che comunque vengono rivelati a poco a poco, e a volte riserbano sorprese. Anche i sentimenti più intensi e profondi vengono rappresentati in maniera calma, lenta, ad esempio: nonostante sia chiaro fin dall'inizio che il sentimento di Emma sia serio e profondo, lei molto di rado si lascia andare a scene drammatiche e mantiene sempre una grande (ed apparente) calma e compostezza.
Se devo consigliare questo anime, lo consiglio a coloro che apprezzano le storie romantiche vecchio stile, mentre lo sconsiglio a chi vuole movimento, colpi di scena, avvenimenti drammatici. Un altro consiglio: contrariamente a quanto qualcuno ha scritto, la prima serie non finisce affatto bene, quindi occorre vedere anche la seconda.
Non metto il massimo dei voti per due motivi:1°non mi è piaciuto molto il disegno dei personaggi (ma questo è soggettivo); 2° vi sono incongruenze temporali: per vari motivi (gli accenni al cinema o alle auto) si dovrebbe piazzare questa storia verso la fine dell'età vittoriana (la regina Vittoria è morta nel 1901, il primo cinema è del 1895), mentre per altri aspetti andrebbe piazzata molto prima (le lettere sono affrancate con francobolli di circa il 1850). Ma questi sono particolari di assai scarsa importanza. Ho un unico rammarico: che, per come è finito, non c'è affatto spazio per una terza serie.
Se devo consigliare questo anime, lo consiglio a coloro che apprezzano le storie romantiche vecchio stile, mentre lo sconsiglio a chi vuole movimento, colpi di scena, avvenimenti drammatici. Un altro consiglio: contrariamente a quanto qualcuno ha scritto, la prima serie non finisce affatto bene, quindi occorre vedere anche la seconda.
Non metto il massimo dei voti per due motivi:1°non mi è piaciuto molto il disegno dei personaggi (ma questo è soggettivo); 2° vi sono incongruenze temporali: per vari motivi (gli accenni al cinema o alle auto) si dovrebbe piazzare questa storia verso la fine dell'età vittoriana (la regina Vittoria è morta nel 1901, il primo cinema è del 1895), mentre per altri aspetti andrebbe piazzata molto prima (le lettere sono affrancate con francobolli di circa il 1850). Ma questi sono particolari di assai scarsa importanza. Ho un unico rammarico: che, per come è finito, non c'è affatto spazio per una terza serie.
Una bellissima quanto mai azzeccata storia d'amore in perfetto stile vittoriano, che ricalca tutte le tematiche del caso seguendo una trama molto blanda, dolce e con un ritmo omogeneo e composto, degno dell'ambientazione in cui è collocato. Forse manca un po' di "cattiveria" in alcune scene, ma credo che anche la zuccherosità e la compostezza di come sono state realizzate le scene faccia parte di uno stile premeditato. A dispetto di come ha scritto qualcuno, l'anime non finisce affatto bene (-_-) e in più c'è un seguito, chiamato second act.
Da sottolineare l'accuratezza dei fondali e la rappresentazione storica di Londra e dei vari scenari, per non parlare degli ambienti interni, degli abiti, le acconciature e il mobilio, fedelissimo all'epoca in questione. Mi è piaciuto un po' meno il chara design in generale, ma è del tutto soggettivo. Per chi ama le storie romantiche, da non perdere.
Da sottolineare l'accuratezza dei fondali e la rappresentazione storica di Londra e dei vari scenari, per non parlare degli ambienti interni, degli abiti, le acconciature e il mobilio, fedelissimo all'epoca in questione. Mi è piaciuto un po' meno il chara design in generale, ma è del tutto soggettivo. Per chi ama le storie romantiche, da non perdere.
Innanzitutto e' bene dire che Emma pone subito dei paletti allo spettatore: si parla di victorian ROMANCE, genere che possiede due caratteristiche base: ha come tema centrale l'amore tra due persone, e ha un finale positivo. La critica piu' comune all'animazione quindi, ossia l'eccesso di zucchero, non e' un difetto bensi' un aspetto progettuale che e' nata partendo da quel presupposto. detto questo, credo che l'animazione sia di valore.
Di certo gran parte della passione di Kaoru Mori per il periodo vittoriano si riversa anche nell'animazione, e molte delle imprecisioni storiche che esistevano nel manga vengono corrette. non e' una animazione per tutti, tuttavia sicuramente interessera' chi ama un certo tipo di animazioni lente e un poco malinconiche, intimiste. e' ovvio quindi che i fan di Zettai Shounen, Aria, Yokohama Kaidashi Kiko, etc... troveranno qualcosa per cui apprezzare il lavoro. Indubbiamente esiste un po' di melodramma, che puo' essere un bene o un male: e' un bene se aiuta ad inebriare lo spettatore: la banalita' nasce quando il lavoro non riesce a scalfire la corazza delle emozioni di chi assiste; viceversa, se l'opera colpisce "nel punto debole" sebbene lo faccia con un tema non particolarmente originale, la partecipazione emotiva puo' essere notevole. Io credo che Emma, se visto senza troppi pregiudizi, puo' diventare un lavoro che lascia il segno.
Molto spesso non conta quello che dici, ma piuttosto come lo dici: questo perche' le parole che una persona puo' formulare sono limitate, ma i pensieri che le spingono sono innumerevoli; confusi per chi li esprime e chi tenta di interpretarli attraverso un mezzo cosi' limitato, e spesso contrastanti. Per questo, molte volte il modo di comunicare conta piu' di quello che si dice, oppure di quello che succede, in una storia.
Di certo gran parte della passione di Kaoru Mori per il periodo vittoriano si riversa anche nell'animazione, e molte delle imprecisioni storiche che esistevano nel manga vengono corrette. non e' una animazione per tutti, tuttavia sicuramente interessera' chi ama un certo tipo di animazioni lente e un poco malinconiche, intimiste. e' ovvio quindi che i fan di Zettai Shounen, Aria, Yokohama Kaidashi Kiko, etc... troveranno qualcosa per cui apprezzare il lavoro. Indubbiamente esiste un po' di melodramma, che puo' essere un bene o un male: e' un bene se aiuta ad inebriare lo spettatore: la banalita' nasce quando il lavoro non riesce a scalfire la corazza delle emozioni di chi assiste; viceversa, se l'opera colpisce "nel punto debole" sebbene lo faccia con un tema non particolarmente originale, la partecipazione emotiva puo' essere notevole. Io credo che Emma, se visto senza troppi pregiudizi, puo' diventare un lavoro che lascia il segno.
Molto spesso non conta quello che dici, ma piuttosto come lo dici: questo perche' le parole che una persona puo' formulare sono limitate, ma i pensieri che le spingono sono innumerevoli; confusi per chi li esprime e chi tenta di interpretarli attraverso un mezzo cosi' limitato, e spesso contrastanti. Per questo, molte volte il modo di comunicare conta piu' di quello che si dice, oppure di quello che succede, in una storia.
Un anime un poco insolito che si svolge in epoca ottocentesca. Tratta del difficile amore, contrastato a livello sociale per quei tempi, tra una cameriera (Emma appunto) e un ricco rampollo. Delicato e pacato, descrive perfettamente i costumi, gli usi e i dialoghi dell'epoca. Forse un poco lento nello svolgimento della trama, non si rende però mai noioso. Più che discreti i disegni. Da vedere, sopratutto per chi è amante della storia inglese.