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lep1992

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
Passione. Questo è ciò che mi comunica "Escha to Logy no Atelier".

Molti direbbero che mi trovo fuori strada. Come fa ad esserci passione in una anime morente senza un'azione sensazionale, senza colpi di scena unici, con una andamento oltremodo rallentato? Ma c'è davvero da chiedere come? Stiamo parlando di un mondo morente, dove muore la speranza di avere un futuro, dove ci si aggrappa alla giornata, all'essere utili per qualcuno, a pompare acqua fuori da una nave che affonda.

Questo è l'essenza di "Escha to Logy no Atelier": la fine, il crepuscolo, non solo nel mondo, ma nel cuore dei personaggi. Una terra che sta morendo e che porta con sé la vita stessa dei personaggi. Logy rinuncia a se stesso per aver fallito l'unico sogno che abbia mai avuto, che comunque alla fine della serie riesce a realizzare. E' normale non aspettarsi una storia di amore tra Logy ed Escha, non siamo in una love story. Qui si parla di persone che sono già morte, come chiudersi in una stanza piena di cristalli, essere consapevoli della loro presenza ma non vederli. Questo è il mondo dei protagonisti. E questa è l'atmosfera che dobbiamo sopportare, un lento crepuscolo, l'avvicinarsi lento costante di un tramonto senza un'alba. Eppure, Escha lotta, fallisce, si alza e continua a lottare nonostante abbia il mondo contro, cosa che tutti noi dobbiamo saper fare: lottare e remare contro, cadere eppure rialzarsi dai propri errori, da quelli di chi ci ha preceduto. Guardate l'anime, merita molto più di quello che possa sembrare. Non bisogna vedere la psicologia di ciascun personaggio, questo è un errore, il protagonista è la serie stessa e le sue sfaccettature sono i singoli personaggi.

Questo anime è davvero poco apprezzato perché poco capito: non si tratta di farti piacere il genere, si tratta di saper vivere la serie, sforzarsi di capirla e ricordarsi che, con la concorrenza che c'è, se l'hanno trasmessa ci deve pur essere una ragione. Trovatela! Alla prossima.


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Eversor

Episodi visti: 12/12 --- Voto 5,5
"Atelier Escha & Logy" è un anime del 2014, tratto da un videogames e costituisce un classico esemplare di "fantasy d'avventura", dove maghette, alchimisti e personaggi dagli strani poteri, si intrecciano in una storia di ricerche e peripezie. Detto ciò, potrebbe quasi sembrare un anime avvincente, purtroppo devo subito smentire questa mia aspettativa: deludente. Non solo per quanto riguarda l'azione che, di fatto, appare alquanto scialba e scadente, ma anche per la trama in generale, priva di quella luce, capace di far brillare gli occhi.
È simpatico, senza dubbio, e anche allegro, ma gli elogi si fermano qui, in quanto non riesce ad appassionare più di tanto. Insomma, sembra sempre sul punto di svoltare pagina, cambiare registro per farsi più interessante, ma, costantemente, rinuncia a questa possibilità, preferendo invece un comodo e tranquillo svolgimento. Quest'ultimo non deve per forza essere un elemento di critica, ma è altrettanto vero che porta solamente ad una serie monotona e piuttosto noiosa.

Escha è la protagonista di questa storia: giovane alchimista, energica e vivace, ma allo stesso tempo piena di ideali positivi. La sua idea è quella di sfruttare l'alchimia per aiutare le persone bisognose, facendo qualsiasi cosa, ovviamente rispettando l'etica, per cambiare la povertà del mondo. (insomma, una ragazzina dalle fantasie molto sviluppate e abbastanza melense).
La dolce fanciulla viene assunta in una specie di agenzia che, sebbene non abbia capito la sua funzione effettiva, coinvolgerà Escha e Logy, un altro nuovo dipendente, anche lui alchimista, in una serie di strane avventure. Sarà proprio in queste vicende che i due giovani incontreranno personaggi dalle caratteristiche più disparate: maghe, guaritrici, spadaccini e via dicendo.
Di fatto la storia procede senza una trama ben precisa, susseguendosi in episodi a "finale chiuso" dove vengono approfonditi di volta in volta i vari protagonisti. In ogni puntata si aggiunge, quasi senza accorgersene, un nuovo elemento che, alla fine, porterà alla svolta finale, dove i nostri eroi avranno il compito di raggiungere delle rovine sospese, scoprendo così la verità su uno dei grandi misteri delle loro terre.

Sinceramente quest'anime non offre molti spunti di riflessione, o meglio, io non sono riusciti a trovarne più di tanti, ma, in questo panorama piuttosto povero, si potrebbero fare comunque alcune precisazioni sui protagonisti e sulla vicenda in generale.
Escha e Logy sono i due personaggi principale, come lo stesso titolo annuncia, ma la loro storia si intreccia con quella di molti altri avventurieri, con cui, quasi sempre, stringeranno amicizia, andando così a formare un piccolo gruppetto affiatato. Tutto ciò poteva anche risultare positivo, se non fosse che questi ultimi vengano, in pratica, lanciati nella nostra storia, senza però un vero e proprio contesto, privi di "caratura spirituale" e, quindi, relativamente "piatti".
Lo stesso Logy, che per tutta la storia sembra nascondere chissà quale segreto, alla fine deluderà le aspettative. Dunque, se si deve dare una definizione concisa di loro, li definirei con una parola: monotoni.
In che senso? Semplice, ogni personaggi è proprio quel che sembra e, anche se nasconde un passato misterioso, alla fine esso appare come una rivelazione piuttosto scadente. Non stupiscono, non brillano, non entusiasmano…sono simpatici, senza dubbio, ma non credo che questo possa bastare in un anime che, in fin dei conti, era definito come "d'avventura".
Anche la trama è scontata e non sono riuscito ad apprezzare appieno la struttura frammentata e i caratteri piuttosto semplici.

La grafica e carina e si attiene ad un effetto pastello che, tenendo conto dell'elemento fantasy, non stona per niente. Anche le musiche sono belle e la regia, seppur non debba fare chissà che lavoro, riesce comunque ad estrapolare il massimo delle potenzialità di quest'anime.
Ciò però, non fa altro che aumentare il rammarico per un'opera che, comunque, si presentava valente, ma che, alla fine, non è riuscita a fare quel salto finale verso il successo. Non voglio demoralizzare coloro che si prestano a guardare "Atelier Escha & Logy", anche perché, in fin dei conti, questo è un parere puramente personale e, dunque, cambia da individua a individuo, ma, per quanto mi riguarda, non sono riuscito a gioire durante la visione della serie e quindi non la posso considerare sufficiente.
Saranno forse gli ideali utopistici, quasi bambineschi, o forse gli atteggiamenti un po' sempliciotti di vari personaggi, ma tutta la storia mi è sembrata piuttosto irreale. Con questo non voglio certo affermare che pretendevo un drago "vero" o chissà cosa, ma, alle volte, sono quasi insopportabili quei discorsi così ben piantati da apparire quasi ridicoli…insomma, è un bene essere buoni e gentili, ma non per questo dobbiamo apparire sempre (e in quest'anime Escha sembra una Santa)in questo modo.

Voto finale: 5…e mezzo!


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Rygar

Episodi visti: 12/12 --- Voto 9
A volte la semplicità può colpire e impressionare molto più di prodotti tecnicamente più elaborati, ma contenutisticamente assai carenti. A volte la semplice vita quotidiana può saper appassionare ed emozionare molto più di certe storie maggiormente focalizzate sulla ricerca (forzata) di una componente emotiva spesso carente. Questo Atelier Escha & Logy, un'opera di genere fantasy/vita quotidiana (tratto tra l'altro da un videogioco), con la sua grande dolcezza, con la grande pace e serenità che sa diffondere e con le sue piccole e grandi avventure, è forse una delle più illustre dimostrazioni di grandi prodotti dalle poche pretese.

Atelier Escha & Logy è un'opera della stagione primaverile 2014 composta da 12 episodi di durata canonica. L'opera trae origine dall'omonimo videogioco del 2013.

Trama: Escha e Logy sono due alchimisti che lavorano nella divisione di Ricerca e Sviluppo della città di Colseit. Escha ha sempre vissuto lì, in compagnia della dolce automa Clone e del campo di mele che le lasciò la defunta madre. Logy è un alchimista "sintetizzatrice di elementi" (usa un calderone/pignatta per realizzare i suoi composti) proveniente da Central City, specializzato nella lavorazione dei metalli tramite la fornace. I loro lavori consistono nel risolvere i piccoli/grandi problemi per cui sono commissionati.

Grafica: non è il massimo della vita ma senz'altro è accettabile. Le ambientazioni sono molto simpatiche, e sebbene sembrano disegnate a matita e colorate coi pastelli, esteticamente sono molto gradevoli nella loro semplicità. Il grado di dettaglio non è elevatissimo. Le animazioni sono spesso semplici, ma accettabili nel complesso. Character design molto bello. Mecha design in perfetto stile steam punk. Monster design appropriato.

Sonoro: perfetto per il contesto. In questa serie s'è prestata una grande cura per il comparto sonoro, il quale risulta ottimo per qualità e appropriatezza. L'opening è frizzante, dinamico, gradevolissimo. L'ending risulta più epico, pacato, onirico, altrettanto orecchiabile. Grandissimi gli OST, che oltre ad essere onnipresenti (sono rare le scene animate che non siano accompagnate dai brani), donano un'enfasi particolare alle atmosfere, esaltando l'effetto fantasy. Effetti sonori molto belli. Ottimo doppiaggio.

Personaggi: tutti piuttosto collaudati e per questo piacevoli già dalla prima impressione. Una caratterizzazione semplice ma efficace, con un discreto approfondimento introspettivo e con una buona componente evolutiva. L'interazione è molto piacevole.

Sceneggiatura: l'opera risulta composta prevalentemente da episodi autoconclusivi, talvolta le saghe possono dedicare più di un episodio. La gestione temporale risulta lineare e semplificata, priva di salti temporali. Di tanto in tanto sono presenti dei flashback. Le scene d'azione sono modeste, ma sono realizzate in perfetto stile fantasy/vita quotidiana, quasi del tutto prive di violenza. È presente un modesto quantitativo di fanservice. I dialoghi sono molto buoni.

Finale: una sorpresa molto positiva! Gli ultimi episodi finali offrono una quest molto più elaborata e complessa degli altri episodi (spesso autoconclusivi). Il finale è ottimo per completezza dell'opera, conclusività e per le belle scene che coinvolgono gli ultimi istanti. Nulla di smielato, nulla di scontato. Tra l'altro è presente una piccola dedica alle eroine della nuova saga del videogame.

In sintesi: Atelier Escha & Logy è senz'alcun dubbio un ottimo prodotto sebbene non appaia come un'eccellenza tecnica. L'alchimia non è mai stata così buffa e divertente (vedere Escha che armeggia con quel pignattone gigante mentre "cuoce e rimescola i vari ingredienti" per creare torte o ingranaggi è uno spasso!) e la serie rivela delle avventure piacevoli e rilassanti, per poi concedere una quest finale. Data la sua natura, l'opera è consigliabile a tutti, tranne forse a chi ricerca un fantasy più avventuroso in cui c'è morte e violenza.


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Arashi84

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Amate gli slice of life ma siete saturi di banchi di scuola, ragazze ritardatarie che corrono come frecce con un toast in bocca, aspiranti cantanti-attori-sportivi o nullafacenti del club del ritorno a casa? In tal caso "Atelier Escha & Logy: Alchemists of the Dusk Sky" potrebbe fare al caso vostro. Tratto dall'omonimo videogame Gust, la storia racconta le vicende di Escha e Logy, rispettivamente una giovane alchimista che vive in un paesino di frontiera e un ragazzo che, per vari motivi, viene trasferito dalla sede centrale della capitale alla piccola cittadina di Colseit. Gli abitanti delle terre del crepuscolo, che in passato prosperarono grazie alla pratica alchemica che in seguito fu abbandonata e poi riscoperta, vivono nell'attesa della "Fine del crepuscolo", coltivando la terra e vivendo dei frutti che essa offre. Escha, che vive gioiosamente praticando l'alchimia per aiutare i bisognosi, ha un unico grande sogno: esplorare le rovine perdute che galleggiano nel cielo. L'arrivo di Logy nella sezione di ricerca e sviluppo del suo paese, sembra rendere questo sogno sempre più concreto, ma quale sarà invece il passato del misterioso e gentile ragazzo venuto dalla città?

"Atelier Escha & Logy: Alchemists of the Dusk Sky" segue perfettamente le orme della controparte videoludica, presentando un'opera semplice, dolce, rilassante, dai toni pacati e dal gusto di puro slice of life. Nel videogame è possibile scegliere di seguire l'avventura nei panni di Escha o Logy e scegliendo la dolce donzella, si avrà una trama più incentrata sui dialoghi e sulle relazioni tra i personaggi che non sui combattimenti, mentre scegliendo Logy si percorrerà una strada più votata all'azione. L'anime sembra voler prendere in considerazione la via di Escha, difatti i combattimenti saranno ridotti al minimo e neanche particolarmente interessanti, mentre tutta la trama sarà incentrata sulla coppia di protagonisti, sui personaggi di contorno e sul nocciolo della storia: le antiche rovine. Nei dodici episodi non è stato ovviamente possibile dar voce a tutti i protagonisti e al loro background, ma nel suo piccolo, la serie riesce a garantire il minimo di caratterizzazione necessaria a conoscerli. Sebbene nessuno di loro, neanche Escha e Logy, spicchi particolarmente per originalità e caratterizzazione, gli episodi scorrono tranquillamente, strappando qualche risata e dando sempre una sensazione di affetto e tenerezza; "Atelier Escha & Logy: Alchemists of the Dusk Sky" è una serie fondamentalmente semplice e "buona", che non intende mostrare più di ciò che è visibile alla prima occhiata. E' pur vero però che la serie propone, neanche troppo velatamente, un messaggio riconducibile al suo stesso nome: in originale il titolo dell'opera è "Escha to Logy no Atelier: Tasogare no Sora no Renkinjutsushi", laddove la congiunzione dei nomi dei due protagonisti forma, tramite un gioco di parole, il termine "Eschatology", ossia "Escatologia", principio filosofico riconducibile alle riflessioni sulla Principessa Colibrì e alla storia narrata da Clone. Leggendo la favola che la madre di Escha era solita narrarle quando era bambina, i personaggi s'interrogano sull'uso dell'alchimia e sul ruolo svolto dall'uomo in un'epoca in cui sembra ormai impossibile riuscire a vivere sfruttando le conoscenze pregresse e assicurare il rispetto della natura unito all'utilizzo dell'alchimia. Nonostante l'apparente profondità del messaggio, l'anime non indugia troppo sul concetto e preferisce mostrare la parte romantica ed emozionale di tale situazione che non quella più profondamente concreta. A parte ciò, la storia è un continuo creare oggetti tramite l'alchimia e rispondere alle richieste di aiuto dei paesi vicini, esattamente come succede nel videogame. Le storie di Escha, Logy e dei coprotagonisti si intrecciano al loro vagare di città in città, inserendo a piccole dosi i pezzi del puzzle che riveleranno il mistero delle rovine inesplorate.

Tecnicamente l'anime è discreto: seppur non originale, il chara è carino e puccioso, purtroppo però, a parte i bei primi piani in cui è visibile la cura dei dettagli del viso e dei capelli, specie se ripresi da lontano e in gruppo, i personaggi sono disegnati in maniera dozzinale e le animazioni sono spesso povere e scattose. Nota di merito alla cura dell'abbigliamento, sempre molto dettagliato. Carine e d'atmosfera le musiche, comprese opening ed ending. Le voci sono le stesse usate nel videogame, tutte molto azzeccate; fa sorridere sentire Escha che pronuncia le stesse frasi o mugugna gli stessi motivetti che fa nel gioco mentre mescola la brodaglia del suo pentolone alchemico.

Credo che la produzione non abbia voluto investire troppe risorse nella realizzazione della serie, perché, oltre alla semplicità di base della storia, l'anime è essenzialmente una sorta di pubblicità per il gioco, basti pensare che alla fine dell'ultimo episodio, nella ending card, appaiono le protagoniste di "Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea", prossimo gioco della serie Atelier la cui uscita (poi slittata) era prevista per il 26 Giugno, quasi in perfetta coincidenza con la fine dell'anime. "Atelier Escha & Logy: Alchemists of the Dusk Sky" è una serie pacata e tranquilla, a volte un po' frivola (la coda di Escha esiste solo per rendere la ragazza ancora più graziosa, l'episodio alle terme è puro fanservice) il cui unico scopo è proporre un intrattenimento gradevole ma dimenticabile. Forse l'andamento è un po' troppo tranquillo e privo di scossoni, inoltre, personaggi non particolarmente interessanti e una trama dallo sviluppo fin troppo semplice e blando la rendono decisamente inappetibile agli spettatori più esigenti. Consiglio questa serie a chi conosce e apprezza il brand di Atelier e a tutti quelli che amano le storie molto tenere, lente e se vogliamo "inconcludenti", che non mirano quindi a rimanere negli annali. Come detto all'inizio, se siete amanti del tranquillo slice of life, "Atelier Escha & Logy: Alchemists of the Dusk Sky" potrebbe rappresentare una deviazione gradevole seppur effimera.