All'incontro per rimorchiare c'erano solo ragazzi - Goukon
Ammetto che mi mancava una serie che riuscisse a miscelare i pregi e i rischi del "blind date" di gruppo con quelli di una storia di corteggiamento con tre ragazze dedite alla nobile arte del "cross dressing".
L'incipit di "Gо̄kon ni Ittara Onna ga Inakatta Hanashi" ("How I Attended an All-Guy's Mixer" - "All'incontro per rimorchiare c'erano solo ragazzi" - per brevità "Gо̄kon") era particolarmente stimolante e anche divertente: 3 ragazzi Tokiwa, Hagi e Asahi si ritrovano di fronte all'appuntamento altri 3 ragazzi e non 3 ragazze come si attendevano. Superata l'insidia dell'imprevisto e realizzato che i tre "bellissimi" non sono altro che Suo, Fuji e Kohaku (3 ragazze per l'appunto), la serie continua a giocare sull'attitudine delle 3 ragazze al travestimento per creare imbarazzo e disagio ai 3 ragazzi ogni qualvolta organizzano degli incontri o delle attività.
Il motivo per cui le tre ragazze di travestono? Tutte lavorano in un crossdresser bar, ossia travestite da camerieri/intrattenitori e ciascuna "recita" un ruolo per accalappiare e intrattenere clienti sensibili al fascino "androgino" di tre ragazze che sono già carine di loro. Il tutto anche per sgomberare il campo da possibili ipotetici scenari di personaggi con identità non definita...
Spiegata a grandi linee la premessa che reputo non banale, ahimè lo svolgimento (di conclusione neanche a parlarne, as usual) è rimasto carente e privo di mordente. La trama, a partire dal primo incontro al buio, poteva sviluppare diversi scenari, dal divertente e comico, al sensuale e intrigante, a quello serio o peggio tragico.
"Gо̄kon" sceglie quella della demenzialità a tratti anche irritante ed estenuante. Pur essendo i protagonisti degli studenti universitari o lavoratori, i ragazzi in particolare vengono rappresentati come i peggiori studenti delle medie o liceali tipici delle rom-com scolastiche. Imbranati, introversi, incapaci di gestire le attenzioni delle tre ragazze che a partire da Suo con Tokiwa, Fuji con Asahi e Kohaku con Hagi fin da subito sembrano interessate ai tre indipendentemente dal travestimento che utilizzano scientemente (in particolare Suo, meno per Fuji e Kohaku) per metterli in difficoltà in incontri in cui soprattutto Suo cerca comunque di dimostrare di essere attratta da Tokiwa mettendolo in varie situazioni di imbarazzo perché travestita da ragazzo. In un certo senso mi sono sembrati la coppia più interessante e realistica sebbene incapace di quagliare per la dabbenaggine di lui e per l'attendismo di lei.
La seconda coppia, Fuji-Asahi, trova invece un suo equilibrio in un rapporto mistress/slave accentuato dal travestimento di lei. A tratti divertono (soprattutto per la circostanza che Fuji è una mangaka di boys love piuttosto espliciti e sfrutta Asahi e la sua ingenuità oltre ogni immaginazione per farsi aiutare senza fargli scoprire cosa realmente scrive) ma spesso Asahi sembra un emerito acefalo per il modo con cui si presta senza porsi delle domande.
Sulla terza coppia potrei descriverli con il detto "Dio li fa e poi li accoppia". E dovrei fermarmi; tuttavia mi preme evidenziare che alla incapacità di capire le situazioni da parte di Kohaku, si trova da contraltare la assoluta paranoia della timidezza di Hagi, capace di costruirsi dei "film" assurdi e senza senso accentuati ovviamente dal corssdressing della ragazza, arrivando a scene parossistiche in cui, ad esempio, la sorella di lui scambia Kohaku come un ragazzo super cool da conoscere per evidenti mire o pensare che il fratello possa essere attratto da lui/lei...
E così la serie si trascina per i canonici 12 episodi dove non accade nulla di particolarmente significativo dal punto di vista dell'evoluzione dei rapporti nelle tre "coppie" potenziali: soliti cliché con gli episodi del matsuri, mare, campeggio, ecc. Le frequentazioni restano sempre in bilico sull'equivoco, sul non detto e sulle "pippe" mentali che diventano insopportabili sia nel loro sistematico ripetersi in ogni episodio sia nella sostanza di come vengono presentate.
"Gо̄kon" pertanto, resta in una sorta di guado di tante opere già viste di questo genere: non c'è un vero romance, perché i personaggi restano costantemente ancorati alle posizioni iniziali in un loop senza termine del solito refrain della situazione dell'equivoco, non è un'opera comica perché scade spesso nel demenziale senza alcuna ironia sulla particolare situazione che si crea ogni qual volta le ragazze insistono nel travestimento per confondere non tanto e non solo i tre ragazzi protagonisti con loro della serie ma anche uno stuolo di ragazze comprimarie o comparse che vanno in brodo di giuggiole ogni volta che le vedono nella versione "maschile". Dal punto di vista tecnico il chara design è apprezzabile e non tipicamente shoujo ma a mio avviso si abusa eccessivamente del deformed in tante situazioni; le animazioni sono fluide e le OST orecchiabili anche se un po' infantili.
Per curiosità ho cercato in rete il manga da cui deriva la serie e francamente per quel poco che ho potuto appurare l'anime è quasi la fotocopia del manga shoujo di Nana Aokawa che è ancora in corso ed inedito in Italia. Probabilmente con la prosecuzione del manga (ora all'ottavo volume) la storia potrà cambiare e attribuire ai sei personaggi un po' di tridimensionalità che è latitata in questi episodi iniziali della serie.
L'incipit di "Gо̄kon ni Ittara Onna ga Inakatta Hanashi" ("How I Attended an All-Guy's Mixer" - "All'incontro per rimorchiare c'erano solo ragazzi" - per brevità "Gо̄kon") era particolarmente stimolante e anche divertente: 3 ragazzi Tokiwa, Hagi e Asahi si ritrovano di fronte all'appuntamento altri 3 ragazzi e non 3 ragazze come si attendevano. Superata l'insidia dell'imprevisto e realizzato che i tre "bellissimi" non sono altro che Suo, Fuji e Kohaku (3 ragazze per l'appunto), la serie continua a giocare sull'attitudine delle 3 ragazze al travestimento per creare imbarazzo e disagio ai 3 ragazzi ogni qualvolta organizzano degli incontri o delle attività.
Il motivo per cui le tre ragazze di travestono? Tutte lavorano in un crossdresser bar, ossia travestite da camerieri/intrattenitori e ciascuna "recita" un ruolo per accalappiare e intrattenere clienti sensibili al fascino "androgino" di tre ragazze che sono già carine di loro. Il tutto anche per sgomberare il campo da possibili ipotetici scenari di personaggi con identità non definita...
Spiegata a grandi linee la premessa che reputo non banale, ahimè lo svolgimento (di conclusione neanche a parlarne, as usual) è rimasto carente e privo di mordente. La trama, a partire dal primo incontro al buio, poteva sviluppare diversi scenari, dal divertente e comico, al sensuale e intrigante, a quello serio o peggio tragico.
"Gо̄kon" sceglie quella della demenzialità a tratti anche irritante ed estenuante. Pur essendo i protagonisti degli studenti universitari o lavoratori, i ragazzi in particolare vengono rappresentati come i peggiori studenti delle medie o liceali tipici delle rom-com scolastiche. Imbranati, introversi, incapaci di gestire le attenzioni delle tre ragazze che a partire da Suo con Tokiwa, Fuji con Asahi e Kohaku con Hagi fin da subito sembrano interessate ai tre indipendentemente dal travestimento che utilizzano scientemente (in particolare Suo, meno per Fuji e Kohaku) per metterli in difficoltà in incontri in cui soprattutto Suo cerca comunque di dimostrare di essere attratta da Tokiwa mettendolo in varie situazioni di imbarazzo perché travestita da ragazzo. In un certo senso mi sono sembrati la coppia più interessante e realistica sebbene incapace di quagliare per la dabbenaggine di lui e per l'attendismo di lei.
La seconda coppia, Fuji-Asahi, trova invece un suo equilibrio in un rapporto mistress/slave accentuato dal travestimento di lei. A tratti divertono (soprattutto per la circostanza che Fuji è una mangaka di boys love piuttosto espliciti e sfrutta Asahi e la sua ingenuità oltre ogni immaginazione per farsi aiutare senza fargli scoprire cosa realmente scrive) ma spesso Asahi sembra un emerito acefalo per il modo con cui si presta senza porsi delle domande.
Sulla terza coppia potrei descriverli con il detto "Dio li fa e poi li accoppia". E dovrei fermarmi; tuttavia mi preme evidenziare che alla incapacità di capire le situazioni da parte di Kohaku, si trova da contraltare la assoluta paranoia della timidezza di Hagi, capace di costruirsi dei "film" assurdi e senza senso accentuati ovviamente dal corssdressing della ragazza, arrivando a scene parossistiche in cui, ad esempio, la sorella di lui scambia Kohaku come un ragazzo super cool da conoscere per evidenti mire o pensare che il fratello possa essere attratto da lui/lei...
E così la serie si trascina per i canonici 12 episodi dove non accade nulla di particolarmente significativo dal punto di vista dell'evoluzione dei rapporti nelle tre "coppie" potenziali: soliti cliché con gli episodi del matsuri, mare, campeggio, ecc. Le frequentazioni restano sempre in bilico sull'equivoco, sul non detto e sulle "pippe" mentali che diventano insopportabili sia nel loro sistematico ripetersi in ogni episodio sia nella sostanza di come vengono presentate.
"Gо̄kon" pertanto, resta in una sorta di guado di tante opere già viste di questo genere: non c'è un vero romance, perché i personaggi restano costantemente ancorati alle posizioni iniziali in un loop senza termine del solito refrain della situazione dell'equivoco, non è un'opera comica perché scade spesso nel demenziale senza alcuna ironia sulla particolare situazione che si crea ogni qual volta le ragazze insistono nel travestimento per confondere non tanto e non solo i tre ragazzi protagonisti con loro della serie ma anche uno stuolo di ragazze comprimarie o comparse che vanno in brodo di giuggiole ogni volta che le vedono nella versione "maschile". Dal punto di vista tecnico il chara design è apprezzabile e non tipicamente shoujo ma a mio avviso si abusa eccessivamente del deformed in tante situazioni; le animazioni sono fluide e le OST orecchiabili anche se un po' infantili.
Per curiosità ho cercato in rete il manga da cui deriva la serie e francamente per quel poco che ho potuto appurare l'anime è quasi la fotocopia del manga shoujo di Nana Aokawa che è ancora in corso ed inedito in Italia. Probabilmente con la prosecuzione del manga (ora all'ottavo volume) la storia potrà cambiare e attribuire ai sei personaggi un po' di tridimensionalità che è latitata in questi episodi iniziali della serie.