Knights of Sidonia
"Knights of Sidonia" l'ho scoperta per caso osservando i consigli degli utenti per un'altra serie che ho terminato qualche giorno fa, sempre a tema mecha, sci-fi, guerra, alieni, dramma e azione.
Vedendo i commenti agli episodi, mi sono fatto l'idea che la serie aveva suscitato un certo interesse al momento della trasmissione (tra la primavera 2014 e giugno 2015 in Giappone), perdendo via via interesse e sprofondando inesorabilmente nel dimenticatoio negli anni successivi.
Dell'autore del manga da cui è derivata la serie (cui è seguito un secondo cour nel 2015 e un film nel 2021), Tsutomu Nihei, ne avevo letto quando avevo visionato il film "Blame!", anch'esso tratto dalla sua opera prima e girato con lo sceneggiatore Sadayuki Murai (tra le opere: "Cowboy Bebop", "Perfect Blue", "Millenium Actress", "Mushishi", ecc.).
Di Nihei mi erano note (non per esperienza diretta...) la capacità di disegnare nei manga degli scenari distopici molto particolari e accurati, cyberpunk, inquietanti, contraddistinti da città del futuro sviluppate in modo infinitamente verticale e misteriose, ricche di ambienti a più livelli in cui ci si perde solo al pensiero.
Tale worldbuilding, introdotto nella serie "Blame!", l'ho ritrovato anche in questa serie, "Knights of Sidonia", del 2009, trasposta nel 2014 a cura di Polygon Pictures sotto la regia di Kōbun Shizuno.
I manga di Nihei non brillavano invece per i dialoghi: in "Blame!" tale circostanza è piuttosto evidente (anche nel film del 2017), lasciando al lettore il senso di inquietudine e smarrimento per il protagonista che vaga nei meandri tetri e cupi della città del futuro a caccia di macchine che uccidono gli uomini.
In "Knights of Sidonia" i dialoghi sono più presenti (non potrebbe essere altrimenti, vista la trama), ma non rappresentano proprio il punto di forza della serie, come, del resto, i personaggi che mi sono apparsi piuttosto "banali", sacrificati sull'altare dei classici cliché del genere.
Emerge, invece, nel bene e nel male lo stile tecnico tutto in CGI (e stiamo considerando quella del 2014...) che, per gli scenari cupi tipici di Nihei, rende bene le parti dei combattimenti nello spazio e gli scenari dei complessi degli edifici costruiti a più livelli, ma non è propriamente definibile bello per il character design.
I visi e gli sguardi dei personaggi e, soprattutto, la loro espressività, sono piuttosto limitati, tanto da renderli delle specie di automi, soprattutto quando sono in movimento. Insomma, l'effetto è francamente poco curato e accattivante.
Aggiungendo che i personaggi non ricevono un certo spessore dal punto di vista del chara development, l'effetto videogioco è molto alto, e infatti a livello di "recitazione" dei personaggi "Knights of Sidonia" non mi ha fatto certamente impazzire.
Ma la serie animata prodotta da Polygon Pictures e ispirata all'omonimo manga di Tsutomu Nihei, composta da due annate da dodici episodi ciascuna, ha anche i suoi punti di forza, a cominciare dalla trama articolata e tutto sommato ben congegnata, che rivela man mano i motivi per cui i sopravvissuti della razza umana, in fuga dal pianeta Terra in una gigantesca astronave chiamata "Sidonia", combattono una misteriosa razza aliena di creature capaci di mutare la propria forma, denominate Gauna, e vagolano per l'universo alla ricerca di un pianeta da colonizzare. Da quanto ho potuto capire, quel che resta della umanità è in viaggio da tantissimi anni (centinaia, forse di più...), si difende e combatte gli alieni utilizzando robot definiti "guardiani", ma ha anche compiuto passi da gigante nel campo della genetica, rendendo gli umani capaci di nutrirsi in modo simile alle piante tramite la fotosintesi con la luce delle stelle (e riducendo la necessità di nutrirsi in un contesto come i viaggi senza una meta precisa nello spazio infinito), consentendo alle persone di poter mutare sesso a seconda dei sentimenti che provano.
Della qualità tecnica delle scene di azione e combattimento ne ho scritto in precedenza: in questo caso la CG rende molto bene le scene, con una rapidità e fluidità che rendono le scene avvincenti e piuttosto realistiche.
Nel panorama del genere "mecha", "Knights of Sidonia" è un'opera di discreto valore, capace di offrire una storia tutto sommato coinvolgente con un giusto mix di azione e slice of life al netto dei soliti cliché, a cominciare dal protagonista Nagate Tanikaze che, in ossequio alla tradizione degli anime shounen, è il classico imbranato (molto spesso "poco sveglio") dotato per sua somma fortuna di un talento molto utile alla comunità umana in viaggio, quello di essere un grandissimo pilota di robot, e per la sua qualità riscuote suo malgrado un discreto successo sia con i personaggi di genere femminile, sia anche con quelli "ermafroditi". Non a caso, già nella prima serie simpatizza con Izana Shinatose, personaggio dalle fattezze e abbigliamento femminili, che tuttavia si professa maschio. E non mancano le scene con fanservice (caratteristica più evidente nella seconda serie), nonsense, comiche e leggere, che fanno da contraltare a quelle più brutali, drammatiche, con spargimenti di sangue fino alla morte degli umani.
"Knights of Sidonia" mi è sembrata sostanzialmente una rivisitazione degli anime "mecha" del passato (almeno fino a "Gundam"), dove i robot non sono né senzienti né necessitano di connessioni "simbiotiche" col pilota umano, hanno un limite alle munizioni e al carburante, si rompono e necessitano di essere riparati. A conferma dell'approccio tradizionale, si aggiunge la lotta con l'alieno che era venuta un po' meno negli anime "mecha" più recenti. Una serie che merita una visione, sempre che si sia motivatamente interessati a un genere che ormai da anni sembra aver "detto tutto" e abbia perso definitivamente il desiderio di proporre qualcosa di originale e innovativo.
Vedendo i commenti agli episodi, mi sono fatto l'idea che la serie aveva suscitato un certo interesse al momento della trasmissione (tra la primavera 2014 e giugno 2015 in Giappone), perdendo via via interesse e sprofondando inesorabilmente nel dimenticatoio negli anni successivi.
Dell'autore del manga da cui è derivata la serie (cui è seguito un secondo cour nel 2015 e un film nel 2021), Tsutomu Nihei, ne avevo letto quando avevo visionato il film "Blame!", anch'esso tratto dalla sua opera prima e girato con lo sceneggiatore Sadayuki Murai (tra le opere: "Cowboy Bebop", "Perfect Blue", "Millenium Actress", "Mushishi", ecc.).
Di Nihei mi erano note (non per esperienza diretta...) la capacità di disegnare nei manga degli scenari distopici molto particolari e accurati, cyberpunk, inquietanti, contraddistinti da città del futuro sviluppate in modo infinitamente verticale e misteriose, ricche di ambienti a più livelli in cui ci si perde solo al pensiero.
Tale worldbuilding, introdotto nella serie "Blame!", l'ho ritrovato anche in questa serie, "Knights of Sidonia", del 2009, trasposta nel 2014 a cura di Polygon Pictures sotto la regia di Kōbun Shizuno.
I manga di Nihei non brillavano invece per i dialoghi: in "Blame!" tale circostanza è piuttosto evidente (anche nel film del 2017), lasciando al lettore il senso di inquietudine e smarrimento per il protagonista che vaga nei meandri tetri e cupi della città del futuro a caccia di macchine che uccidono gli uomini.
In "Knights of Sidonia" i dialoghi sono più presenti (non potrebbe essere altrimenti, vista la trama), ma non rappresentano proprio il punto di forza della serie, come, del resto, i personaggi che mi sono apparsi piuttosto "banali", sacrificati sull'altare dei classici cliché del genere.
Emerge, invece, nel bene e nel male lo stile tecnico tutto in CGI (e stiamo considerando quella del 2014...) che, per gli scenari cupi tipici di Nihei, rende bene le parti dei combattimenti nello spazio e gli scenari dei complessi degli edifici costruiti a più livelli, ma non è propriamente definibile bello per il character design.
I visi e gli sguardi dei personaggi e, soprattutto, la loro espressività, sono piuttosto limitati, tanto da renderli delle specie di automi, soprattutto quando sono in movimento. Insomma, l'effetto è francamente poco curato e accattivante.
Aggiungendo che i personaggi non ricevono un certo spessore dal punto di vista del chara development, l'effetto videogioco è molto alto, e infatti a livello di "recitazione" dei personaggi "Knights of Sidonia" non mi ha fatto certamente impazzire.
Ma la serie animata prodotta da Polygon Pictures e ispirata all'omonimo manga di Tsutomu Nihei, composta da due annate da dodici episodi ciascuna, ha anche i suoi punti di forza, a cominciare dalla trama articolata e tutto sommato ben congegnata, che rivela man mano i motivi per cui i sopravvissuti della razza umana, in fuga dal pianeta Terra in una gigantesca astronave chiamata "Sidonia", combattono una misteriosa razza aliena di creature capaci di mutare la propria forma, denominate Gauna, e vagolano per l'universo alla ricerca di un pianeta da colonizzare. Da quanto ho potuto capire, quel che resta della umanità è in viaggio da tantissimi anni (centinaia, forse di più...), si difende e combatte gli alieni utilizzando robot definiti "guardiani", ma ha anche compiuto passi da gigante nel campo della genetica, rendendo gli umani capaci di nutrirsi in modo simile alle piante tramite la fotosintesi con la luce delle stelle (e riducendo la necessità di nutrirsi in un contesto come i viaggi senza una meta precisa nello spazio infinito), consentendo alle persone di poter mutare sesso a seconda dei sentimenti che provano.
Della qualità tecnica delle scene di azione e combattimento ne ho scritto in precedenza: in questo caso la CG rende molto bene le scene, con una rapidità e fluidità che rendono le scene avvincenti e piuttosto realistiche.
Nel panorama del genere "mecha", "Knights of Sidonia" è un'opera di discreto valore, capace di offrire una storia tutto sommato coinvolgente con un giusto mix di azione e slice of life al netto dei soliti cliché, a cominciare dal protagonista Nagate Tanikaze che, in ossequio alla tradizione degli anime shounen, è il classico imbranato (molto spesso "poco sveglio") dotato per sua somma fortuna di un talento molto utile alla comunità umana in viaggio, quello di essere un grandissimo pilota di robot, e per la sua qualità riscuote suo malgrado un discreto successo sia con i personaggi di genere femminile, sia anche con quelli "ermafroditi". Non a caso, già nella prima serie simpatizza con Izana Shinatose, personaggio dalle fattezze e abbigliamento femminili, che tuttavia si professa maschio. E non mancano le scene con fanservice (caratteristica più evidente nella seconda serie), nonsense, comiche e leggere, che fanno da contraltare a quelle più brutali, drammatiche, con spargimenti di sangue fino alla morte degli umani.
"Knights of Sidonia" mi è sembrata sostanzialmente una rivisitazione degli anime "mecha" del passato (almeno fino a "Gundam"), dove i robot non sono né senzienti né necessitano di connessioni "simbiotiche" col pilota umano, hanno un limite alle munizioni e al carburante, si rompono e necessitano di essere riparati. A conferma dell'approccio tradizionale, si aggiunge la lotta con l'alieno che era venuta un po' meno negli anime "mecha" più recenti. Una serie che merita una visione, sempre che si sia motivatamente interessati a un genere che ormai da anni sembra aver "detto tutto" e abbia perso definitivamente il desiderio di proporre qualcosa di originale e innovativo.
E' un'opera del regista Nihei, e, non essendo io un lettore di manga, purtroppo, non posso avere il piacere di apprezzare altre sue opere; ho compreso comunque che quest'uomo sviluppa in generale storie con ambientazione futuristica, e direi che è un genio del settore. Durante l'anime è infatti possibile vedere, nel classico step di metà episodio, alcuni dei suoi disegni, e sono qualcosa di eccezionale, non tanto per la realizzazione, professionale tanto quanto quella di molti altri mangaka, ma proprio per la sua creatività: l'immaginazione di Nihei è stupefacente, ed è proprio questo il cavallo di battaglia di quest'anime.
Realizzato con una grafica digitale, quella che molti disprezzano, e nemmeno io ne vado pazzo, sicuramente non rende bene i personaggi come la grafica tradizionale, ma ci si può abituare in poco tempo, e vi assicuro che vedere certe scene d'azione, specialmente ambientate nello spazio, con questa grafica, è di una spettacolarità che ha davvero pochi precedenti.
La trama ha un grande potenziale, ambientata su una nave-città dal design unico, contro nemici pericolosi e avvolti dal mistero, verso una destinazione ignota, che anche chi guarda non vede l'ora di scoprire.
Lo sviluppo della storia potrebbe risultare leggermente macchinoso in alcuni punti, ma la serie è ancora da concludersi, e rimane comunque una trama che potrebbe esplodere in un epilogo indimenticabile; inoltre questa macchinosità non è poi così grande da non potersi godere il viaggio, solo un piccolo accenno negativo.
La parte meritevole dello sviluppo della storia è invece il fatto che non tutto è dato per scontato, vi aspettano delle sorprese, che rendono questo lavoro non banale e piacevole anche per i più grandi.
Il vero punto forte dell'anime è proprio l'originalità di un universo mecha unico nel suo genere, per non parlare dell'azione, che grazie alla grafica digitale raggiunge, unito all'originalità di base di disegni e meccaniche, degli ottimi livelli.
I personaggi penso siano leggermente banali, forse sminuiti da quella stessa grafica che va forte nello spazio, ma per gli amanti dei protagonisti eroici, Nagate darà sicuramente delle soddisfazioni; in compenso, in una situazione di personalità piuttosto piatte, non ho notato una gran presenza di personaggi detestabili o peggio ancora irritanti, né tantomeno di voci talmente squillanti da penetrarti i timpani con la forza di un'emicrania.
Le note negative le attribuirei alla giovane età e magari relativa inesperienza di Nihei, che però dimostra il buon gusto di non toppare in nessun ambito e anzi denota un potenziale enorme; per quanto mi riguarda, la valutazione di quest'opera, infatti, rimane alta, grazie ai suoi pregi visivi, che ci catapultano in un contesto post-estinzione davvero affascinante.
Consiglio la visione della prima serie e della seconda: guardate e votate, magari ne faranno una terza!
Realizzato con una grafica digitale, quella che molti disprezzano, e nemmeno io ne vado pazzo, sicuramente non rende bene i personaggi come la grafica tradizionale, ma ci si può abituare in poco tempo, e vi assicuro che vedere certe scene d'azione, specialmente ambientate nello spazio, con questa grafica, è di una spettacolarità che ha davvero pochi precedenti.
La trama ha un grande potenziale, ambientata su una nave-città dal design unico, contro nemici pericolosi e avvolti dal mistero, verso una destinazione ignota, che anche chi guarda non vede l'ora di scoprire.
Lo sviluppo della storia potrebbe risultare leggermente macchinoso in alcuni punti, ma la serie è ancora da concludersi, e rimane comunque una trama che potrebbe esplodere in un epilogo indimenticabile; inoltre questa macchinosità non è poi così grande da non potersi godere il viaggio, solo un piccolo accenno negativo.
La parte meritevole dello sviluppo della storia è invece il fatto che non tutto è dato per scontato, vi aspettano delle sorprese, che rendono questo lavoro non banale e piacevole anche per i più grandi.
Il vero punto forte dell'anime è proprio l'originalità di un universo mecha unico nel suo genere, per non parlare dell'azione, che grazie alla grafica digitale raggiunge, unito all'originalità di base di disegni e meccaniche, degli ottimi livelli.
I personaggi penso siano leggermente banali, forse sminuiti da quella stessa grafica che va forte nello spazio, ma per gli amanti dei protagonisti eroici, Nagate darà sicuramente delle soddisfazioni; in compenso, in una situazione di personalità piuttosto piatte, non ho notato una gran presenza di personaggi detestabili o peggio ancora irritanti, né tantomeno di voci talmente squillanti da penetrarti i timpani con la forza di un'emicrania.
Le note negative le attribuirei alla giovane età e magari relativa inesperienza di Nihei, che però dimostra il buon gusto di non toppare in nessun ambito e anzi denota un potenziale enorme; per quanto mi riguarda, la valutazione di quest'opera, infatti, rimane alta, grazie ai suoi pregi visivi, che ci catapultano in un contesto post-estinzione davvero affascinante.
Consiglio la visione della prima serie e della seconda: guardate e votate, magari ne faranno una terza!
E' un capolavoro assoluto.
Ho visto quest'anime per caso e mi ha stupito in pieno. Nello specifico, la prima stagione è incredibile.
Eviterò gli spoiler, piuttosto fornirò la cornice di contorno dell'anime.
Siamo in un futuro anti-utopico dove la Terra è stata distrutta da alcuni alieni chiamati Gauna, coi quali è impossibile comunicare, e che sono forme di vita sofisticate, pericolose e resistenti. Grazie alla loro placenta possono rigenerarsi e possono essere distrutti solo tramite alcune armi speciali dirette al loro nucleo. Scordatevi il classico anime action-packed mecha. "Sidonia no Kishi" è molto più di questo!
Dopo la distruzione della Terra sono partite alcune "navi-seme" che hanno continuato a vagare nello spazio, permettendo così alla razza umana di sopravvivere. Tra queste vi è Sidonia. La storia riguarderà principalmente il classico protagonista un po' impacciato, ma con un talento incredibile nella guida dei "guardiani", robot deputati alla difesa di Sidonia.
Detto solo questo, può sembrare un buon anime, ma non da "9.5".
Ebbene, immaginate in questa cornice un calderone pieno di queste tematiche: società militarizzata con istanze pacifiste e proteste della popolazione; complotti dell'élite politica di Sidonia; esigenze difensive in contrasto con le personali ambizioni di gloria dei singoli piloti che ostacoleranno il nostro protagonista; amore, un sentimento già di per sé difficile, qui trattato indirettamente, reso tragico grazie alla precarietà della vita su Sidonia; dramma della morte e della sofferenza. Vi è una continua ricerca di "umanità" nell'anime, cioè di attimi di vita quotidiana pregni di significato per la stessa situazione di Sidonia.
A questi caratteri aggiungete un'animazione spettacolare, tra le più belle che io abbia mai visto, molto particolare, ma sicuramente eccellente.
Non posso che consigliarvene la visione.
Ho visto quest'anime per caso e mi ha stupito in pieno. Nello specifico, la prima stagione è incredibile.
Eviterò gli spoiler, piuttosto fornirò la cornice di contorno dell'anime.
Siamo in un futuro anti-utopico dove la Terra è stata distrutta da alcuni alieni chiamati Gauna, coi quali è impossibile comunicare, e che sono forme di vita sofisticate, pericolose e resistenti. Grazie alla loro placenta possono rigenerarsi e possono essere distrutti solo tramite alcune armi speciali dirette al loro nucleo. Scordatevi il classico anime action-packed mecha. "Sidonia no Kishi" è molto più di questo!
Dopo la distruzione della Terra sono partite alcune "navi-seme" che hanno continuato a vagare nello spazio, permettendo così alla razza umana di sopravvivere. Tra queste vi è Sidonia. La storia riguarderà principalmente il classico protagonista un po' impacciato, ma con un talento incredibile nella guida dei "guardiani", robot deputati alla difesa di Sidonia.
Detto solo questo, può sembrare un buon anime, ma non da "9.5".
Ebbene, immaginate in questa cornice un calderone pieno di queste tematiche: società militarizzata con istanze pacifiste e proteste della popolazione; complotti dell'élite politica di Sidonia; esigenze difensive in contrasto con le personali ambizioni di gloria dei singoli piloti che ostacoleranno il nostro protagonista; amore, un sentimento già di per sé difficile, qui trattato indirettamente, reso tragico grazie alla precarietà della vita su Sidonia; dramma della morte e della sofferenza. Vi è una continua ricerca di "umanità" nell'anime, cioè di attimi di vita quotidiana pregni di significato per la stessa situazione di Sidonia.
A questi caratteri aggiungete un'animazione spettacolare, tra le più belle che io abbia mai visto, molto particolare, ma sicuramente eccellente.
Non posso che consigliarvene la visione.
In un futuro non precisato, la Terra è stata distrutta da una razza di aliena chiamata Gauna, formata da placenta, che può assumere diverse sembianze. La razza umana realizza 500 arche vitali e fugge nello spazio in cerca di altri mondi da colonizzare. La storia narra le vicende degli abitanti di Sidonia (una delle suddette navi spaziali) e dei cavalieri di Sidonia, guerrieri che combattono i Gauna per difendere la razza umana a bordo di robot avanzati. Qui conosceremo il protagonista Nagate Tanikaze, cresciuto dal nonno, che viene arruolato come pilota per unirsi alle fila dei cavalieri.
"Knights of Sidonia" è un anime di dodici episodi (prima serie) che si distingue a mio modo di vedere nel comparto tecnico in modo eccellente. I disegni sono davvero ben fatti, con uno stile originale, le battaglie a bordo dei mecha nello spazio aperto sono avvincenti, realizzate molto bene, senza cadere nel banale.
Oltre ai combattimenti e ai misteri che avvolgono l'attuale società umana ci sono siparietti che strappano qualche risata e che arricchiscono il tutto.
Un anime che consiglio a chi come me ama la fantascienza e i mecha.
"Knights of Sidonia" è un anime di dodici episodi (prima serie) che si distingue a mio modo di vedere nel comparto tecnico in modo eccellente. I disegni sono davvero ben fatti, con uno stile originale, le battaglie a bordo dei mecha nello spazio aperto sono avvincenti, realizzate molto bene, senza cadere nel banale.
Oltre ai combattimenti e ai misteri che avvolgono l'attuale società umana ci sono siparietti che strappano qualche risata e che arricchiscono il tutto.
Un anime che consiglio a chi come me ama la fantascienza e i mecha.
In un futuro remoto il Sistema Solare è stato distrutto dall'attacco di misteriosi alieni, i Gauna, le cui provenienza e intenzioni non sono note. Così il genere umano, dopo avere abbandonato la Terra nel tentativo di sopravvivere, vaga nello spazio a bordo di enormi navi, costretto a combattere i Gauna tramite tecnologici robot chiamati Guardiani, e guidati dai "Cavalieri di Sidonia". Qui il protagonista, Tanikaze Nagate, dopo essere cresciuto ai margini della società, allevato dal solo nonno che lo ha addestrato come pilota, entra a far parte dei Cavalieri, e si troverà impegnato in terribili combattimenti.
"Knights of Sidonia" è ovviamente un anime di fantascienza, guerra e azione ben fatto, ma non si limita a offrire solo adrenalinici combattimenti, infatti possiamo trovare anche situazioni sentimentali, drammaticità e mistero. Insomma, un anime molto completo, serio, maturo e coinvolgente, in grado di toccare vari argomenti, e con un ritmo azzeccatissimo: non annoia mai, ma al contempo non risulta troppo frenetico.
I personaggi sono ben caratterizzati, a volte anche originali, come Izana, Cavaliere appartenente al terzo sesso, né uomo né donna, ma in grado di procreare adattandosi al sesso del partner, innamorata/o del protagonista.
Mi è piaciuta molto, oltre alla storia, anche la parte prettamente tecnica: disegni e ambientazioni sono affascinanti, l’animazione fa la sua bella figura soprattutto nei numerosi combattimenti spaziali, e il mecha design è ottimo per quanto riguarda la rappresentazione della enorme nave "Sidonia"; forse un po’ meno originale quella dei "Guardiani", ma del resto è comprensibile la difficoltà di creare qualcosa di diverso per quanto concerne i soliti robottoni da guerra.
Eccellente la colonna sonora, le sigle sono ottime, sperimentale e coinvolgente quella iniziale, che introduce lo spettatore nel giusto modo ai contenuti dell'anime.
Insomma, bello, ben studiato e ben realizzato, questo "Knight of Sidonia", come avrete capito, mi è piaciuto moltissimo, un anime che ha elementi che richiamano pietre miliari del genere, come "Macross" o "Evangelion", un anime che però non ha una conclusione, ma un seguito con " Battle for Planet Nine", che spero sia all'altezza e non deluda le aspettative.
Consigliatissimo, sia agli appassionati di fantascienza e robottoni che a coloro che vogliono accostarsi al genere per la prima volta.
"Knights of Sidonia" è ovviamente un anime di fantascienza, guerra e azione ben fatto, ma non si limita a offrire solo adrenalinici combattimenti, infatti possiamo trovare anche situazioni sentimentali, drammaticità e mistero. Insomma, un anime molto completo, serio, maturo e coinvolgente, in grado di toccare vari argomenti, e con un ritmo azzeccatissimo: non annoia mai, ma al contempo non risulta troppo frenetico.
I personaggi sono ben caratterizzati, a volte anche originali, come Izana, Cavaliere appartenente al terzo sesso, né uomo né donna, ma in grado di procreare adattandosi al sesso del partner, innamorata/o del protagonista.
Mi è piaciuta molto, oltre alla storia, anche la parte prettamente tecnica: disegni e ambientazioni sono affascinanti, l’animazione fa la sua bella figura soprattutto nei numerosi combattimenti spaziali, e il mecha design è ottimo per quanto riguarda la rappresentazione della enorme nave "Sidonia"; forse un po’ meno originale quella dei "Guardiani", ma del resto è comprensibile la difficoltà di creare qualcosa di diverso per quanto concerne i soliti robottoni da guerra.
Eccellente la colonna sonora, le sigle sono ottime, sperimentale e coinvolgente quella iniziale, che introduce lo spettatore nel giusto modo ai contenuti dell'anime.
Insomma, bello, ben studiato e ben realizzato, questo "Knight of Sidonia", come avrete capito, mi è piaciuto moltissimo, un anime che ha elementi che richiamano pietre miliari del genere, come "Macross" o "Evangelion", un anime che però non ha una conclusione, ma un seguito con " Battle for Planet Nine", che spero sia all'altezza e non deluda le aspettative.
Consigliatissimo, sia agli appassionati di fantascienza e robottoni che a coloro che vogliono accostarsi al genere per la prima volta.
Tratto dall'omonimo manga del sensei Tsutomu Nihei, "Knights of Sidonia" è un anime di dodici episodi.
Faccio questa recensione così un po' di getto, diciamo dopo il quinto-sesto rewatch!
Premetto che questa è una delle mie serie preferite in assoluto un po' per tutto!
Trama e ambientazione: Sidonia è una nave "seminale" che viaggia nello spazio da centinaia di anni a seguito della distruzione della Terra da parte dei cosiddetti "gauna", degli alieni apparentemente privi di intelletto e composti essenzialmente da un vero corpo e dalla placenta che lo riveste. Sidonia quindi naviga nello spazio alla ricerca della terra promessa (anche se questo non viene mai detto nell'anime, a parte in un monologo di Izana), ma deve vedersela con i gauna a suon di epiche e spettacolari battaglie. La principale arma che utilizza Sidonia sono i guardiani, dei robottoni umanoidi un po' alla "Gundam". Il protagonista, Tanikaze Nagate, appunto, è un pilota di un guardiano che si distinguerà per la sua grande abilità in battaglia. Non voglio 'spoilerare' troppo, comunque l'incipit è questo, mettiamola così...
Comparto tecnico: per mio gusto personale è eccellente, le scelte registiche sono azzeccate, le sessioni di battaglia spettacolari e mai banali, la CG si sposa perfettamente con i combattimenti e l'ambientazione spaziale, le musiche epiche e gli effetti originali e azzeccatissimi ti fanno immedesimare benissimo nell'azione.
Pareri personali e conclusioni: "Knights of Sidonia" è un anime spettacolare originalissimo nel suo genere, ricco di trame, sotto-trame e misteri (la quasi distruzione di Sidonia nella quarta guerra difensiva, il comitato immortale, le non chiare intenzioni del capitano Kobayashi, il rapporto tra Izana, Tanikaze e Midorikawa, la placenta Hoshijiro, la gelosia di Kunato, la sfinge della vite/benisuzume, il cervello ausiliario e le ricerche dello scenziato Ochiai).
Un merito va sicuramente alle battaglie, davvero ben realizzate, che riescono a darti quel tocco di suspense e nello stesso tempo sono un piacere per gli occhi, con le inquadrature dei monitor dei guardiani, le urla durante le comunicazioni tra l'equipaggio che danno quella sensazione di drammaticità e quel tocco di realismo in più che rendono le vicende più credibili. Il tutto sposato a delle OST non proprio stupefacenti, ma che fanno tutto il loro dovere.
Lo svolgimento non è proprio regolare, alcune puntate sono solo battaglie, altre sono più di transizione e di sviluppo della trama, giustamente. Se vi è un qualcosa che devo proprio rimproverare a quest'opera, è l'eccessivo buonismo del protagonista e la sua a tratti totale indifferenza alle sotto-trame: non dimentichiamoci che lui proveniva dal sottosuolo, me lo sarei aspettato un tantino più curioso di scoprire i segreti di Sidonia, dello scenziato Ochia, e chi fosse suo nonno Hiroki soprattutto! Questa è l'unica cosa che rimpiango.
Voto: 9, di parte. Ah, e andatevi a vedere la seconda stagione!
Faccio questa recensione così un po' di getto, diciamo dopo il quinto-sesto rewatch!
Premetto che questa è una delle mie serie preferite in assoluto un po' per tutto!
Trama e ambientazione: Sidonia è una nave "seminale" che viaggia nello spazio da centinaia di anni a seguito della distruzione della Terra da parte dei cosiddetti "gauna", degli alieni apparentemente privi di intelletto e composti essenzialmente da un vero corpo e dalla placenta che lo riveste. Sidonia quindi naviga nello spazio alla ricerca della terra promessa (anche se questo non viene mai detto nell'anime, a parte in un monologo di Izana), ma deve vedersela con i gauna a suon di epiche e spettacolari battaglie. La principale arma che utilizza Sidonia sono i guardiani, dei robottoni umanoidi un po' alla "Gundam". Il protagonista, Tanikaze Nagate, appunto, è un pilota di un guardiano che si distinguerà per la sua grande abilità in battaglia. Non voglio 'spoilerare' troppo, comunque l'incipit è questo, mettiamola così...
Comparto tecnico: per mio gusto personale è eccellente, le scelte registiche sono azzeccate, le sessioni di battaglia spettacolari e mai banali, la CG si sposa perfettamente con i combattimenti e l'ambientazione spaziale, le musiche epiche e gli effetti originali e azzeccatissimi ti fanno immedesimare benissimo nell'azione.
Pareri personali e conclusioni: "Knights of Sidonia" è un anime spettacolare originalissimo nel suo genere, ricco di trame, sotto-trame e misteri (la quasi distruzione di Sidonia nella quarta guerra difensiva, il comitato immortale, le non chiare intenzioni del capitano Kobayashi, il rapporto tra Izana, Tanikaze e Midorikawa, la placenta Hoshijiro, la gelosia di Kunato, la sfinge della vite/benisuzume, il cervello ausiliario e le ricerche dello scenziato Ochiai).
Un merito va sicuramente alle battaglie, davvero ben realizzate, che riescono a darti quel tocco di suspense e nello stesso tempo sono un piacere per gli occhi, con le inquadrature dei monitor dei guardiani, le urla durante le comunicazioni tra l'equipaggio che danno quella sensazione di drammaticità e quel tocco di realismo in più che rendono le vicende più credibili. Il tutto sposato a delle OST non proprio stupefacenti, ma che fanno tutto il loro dovere.
Lo svolgimento non è proprio regolare, alcune puntate sono solo battaglie, altre sono più di transizione e di sviluppo della trama, giustamente. Se vi è un qualcosa che devo proprio rimproverare a quest'opera, è l'eccessivo buonismo del protagonista e la sua a tratti totale indifferenza alle sotto-trame: non dimentichiamoci che lui proveniva dal sottosuolo, me lo sarei aspettato un tantino più curioso di scoprire i segreti di Sidonia, dello scenziato Ochia, e chi fosse suo nonno Hiroki soprattutto! Questa è l'unica cosa che rimpiango.
Voto: 9, di parte. Ah, e andatevi a vedere la seconda stagione!
Per lungo tempo non ho preso in considerazione questa serie a causa di un trailer poco coinvolgente e di uno stile grafico minimale... mea culpa! Quando poi ho iniziato a guardarla, mi sono reso conto di quanto sia stato miope nel giudicarla.
La storia mi ha convinto perché procede in maniera tutto sommato lineare e con un continuo crescendo. Cresce la storia e crescono i personaggi, personaggi molto umani (che per una volta sembrano rispecchiare il carattere proprio della loro età, più o meno).
Il comparto grafico è minimale nella rappresentazione dei personaggi per poi dispiegare tutta la sua forza nelle ambientazioni. Lo spazio esterno della Sidonia (lo spazio aperto) e l'interno trasmettono un senso di maestosità, ma anche di solitudine, di smarrimento.
In conclusione mi ha convinto, e tanto. Non è un'opera che si guarda passivamente, anzi, ogni puntata ti cattura e ti trascina a bordo della Sidonia.
La storia mi ha convinto perché procede in maniera tutto sommato lineare e con un continuo crescendo. Cresce la storia e crescono i personaggi, personaggi molto umani (che per una volta sembrano rispecchiare il carattere proprio della loro età, più o meno).
Il comparto grafico è minimale nella rappresentazione dei personaggi per poi dispiegare tutta la sua forza nelle ambientazioni. Lo spazio esterno della Sidonia (lo spazio aperto) e l'interno trasmettono un senso di maestosità, ma anche di solitudine, di smarrimento.
In conclusione mi ha convinto, e tanto. Non è un'opera che si guarda passivamente, anzi, ogni puntata ti cattura e ti trascina a bordo della Sidonia.
Introduzione
"Knights of Sidonia" è l'adattamento animato dell'omonimo manga del maestro Tsutomu Nihei, padre di opere come "Blame!" e "Abara", e specializzato in manga dal tema fantascientifico e cyberpunk. Questo anime del 2014 adatta una prima parte del manga in dodici episodi, mentre nel momento in cui scrivo questa recensione è prevista una seconda serie che continuerà la storia da dove si era conclusa.
Benvenuti a bordo della Sidonia
La trama di quest'opera è direttamente connessa a quella di "Abara", di cui "Knights of Sidonia" funge da sequel. In seguito agli eventi narrati in "Abara", l'umanità è stata costretta ad abbandonare la Terra, fuggendo con delle immense astronavi, e la Sidonia è una di queste. Ciò è stato causato dall'attacco dei Gauna, degli esseri abominevoli (in parte ispirati alla Cosa) che ritroverete come nemici anche in "Knights of Sidonia". In particolare, la storia vedrà come protagonista Nagate Tanikaze, un aspirante pilota di Guardians, che inizialmente viveva con suo nonno (che ha fornito anche un po' di addestramento simulato sui Guardians) nelle profondità della Sidonia, senza avere contatti con nessun altro. In seguito a una serie di eventi, Nagate riuscirà veramente a diventare un pilota di Guardians e a combattere i Gauna, ma scoprirà a sue spese la dura realtà della vita da pilota e alcuni segreti all'interno della Sidonia stessa. Vi assicuro che i colpi di scena non mancheranno affatto.
Sono presenti diversi collegamenti riconducibili ad altre opere di Nihei, delle piccole chicche che i fan sicuramente noteranno, forse quasi un segno del fatto che esistano collegamenti tra le varie "dimensioni" ideate da Nihei.
I cavalieri della Sidonia
Se devo essere sincero i personaggi non sono chissà che. Di Nagate possiamo dire che è un inguaribile buonista e che il carisma non è il suo forte. Attorno a lui poi si viene a creare un vero e proprio harem di spasimanti che sbaveranno ogni volta che lo vedranno. Anche Kunato, l'antagonista umano, si rivela poca cosa alla fine. Alcuni spunti interessanti sui personaggi ci sono, come nel caso di Ochiai, del comandante Kobayashi, del consiglio degli immortali e Saito, spunti che saranno evidenti soprattutto durante un flashback sugli eventi passati. In generale tutto questo potrebbe dare anche parecchio fastidio, quindi su questo fronte siete avvisati.
Nello spazio più profondo nessuno può sentirti urlare
Ciò che l'anime perde con i personaggi lo guadagna invece con l'ambientazione e le vicende a cui assisteremo. L'azione è altamente spettacolare e ci sono sequenze che vi rimarranno impresse nella testa. La tensione di certe sequenze è palpabile e le scene sono veramente coinvolgenti. E' raro che mi trovi talmente coinvolto dalla visione di un anime che, una volta arrivati alla fine della puntata, voglio vedere ancora altro e mi dispiace che la puntata sia già finita. Merito di tutto questo è la presenza di un'ottima regia e di una sceneggiatura di buon livello, che è raro trovare in prodotti simili. L'unico problema riguarda la presenza di alcuni punti morti, dove il ritmo calerà vistosamente, soprattutto in concomitanza con le scene più spiccatamente harem, anche se è un difetto tutto sommato perdonabile in virtù di quanto mostrato nel resto dell'anime.
La questione CGI
Togliamoci subito il dente. Reputo la CGI usata in questo anime ottima. E' funzionale alle scene d'azione nello spazio e riesce a conferire tridimensionalità alla scena. Se si usavano tecniche d'animazione tradizionale, non si poteva ottenere lo stesso effetto. Se non si adoperava la CGI, l'anime avrebbe perso il 90% del suo fascino a mio parere. Il prezzo da pagare è una realizzazione dei personaggi che potrebbe far storcere il naso ai puristi, ma vi assicuro che una volta abituati non ci farete più nemmeno caso a questo aspetto.
Menzione d'onore anche all'epica OST, i temi usati aggiungono adrenalina e tensione alle scene rendendole memorabili.
Scontro finale
Tirando le somme, siamo di fronte a uno dei titoli migliori del 2014. Un prodotto ottimamente confezionato che intrattiene alla grande e che contiene al suo interno spunti decisamente interessanti. Per un anime tratto da un manga di Nihei, accusato ingiustamente di essere un mangaka che non sa dare una trama ai suoi manga (e di questo se ne potrebbe parlare a lungo, ma non è la sede adatta), non è poco. Se vi piace la fantascienza, il cyberpunk o i mecha (ma anche se non vi piacciono i mecha), lasciate stare quell'aborto di "Terra Formars" e puntate a questo anime, che credo che non vi deluderà. Non è un prodotto esente da difetti e forse è ancora presto per parlare di capolavoro (aspetto la seconda serie che promette faville), ma visto il livello medio delle produzione anime odierne, questo è una piccola gemma in un mare di mediocrità.
"Knights of Sidonia" è l'adattamento animato dell'omonimo manga del maestro Tsutomu Nihei, padre di opere come "Blame!" e "Abara", e specializzato in manga dal tema fantascientifico e cyberpunk. Questo anime del 2014 adatta una prima parte del manga in dodici episodi, mentre nel momento in cui scrivo questa recensione è prevista una seconda serie che continuerà la storia da dove si era conclusa.
Benvenuti a bordo della Sidonia
La trama di quest'opera è direttamente connessa a quella di "Abara", di cui "Knights of Sidonia" funge da sequel. In seguito agli eventi narrati in "Abara", l'umanità è stata costretta ad abbandonare la Terra, fuggendo con delle immense astronavi, e la Sidonia è una di queste. Ciò è stato causato dall'attacco dei Gauna, degli esseri abominevoli (in parte ispirati alla Cosa) che ritroverete come nemici anche in "Knights of Sidonia". In particolare, la storia vedrà come protagonista Nagate Tanikaze, un aspirante pilota di Guardians, che inizialmente viveva con suo nonno (che ha fornito anche un po' di addestramento simulato sui Guardians) nelle profondità della Sidonia, senza avere contatti con nessun altro. In seguito a una serie di eventi, Nagate riuscirà veramente a diventare un pilota di Guardians e a combattere i Gauna, ma scoprirà a sue spese la dura realtà della vita da pilota e alcuni segreti all'interno della Sidonia stessa. Vi assicuro che i colpi di scena non mancheranno affatto.
Sono presenti diversi collegamenti riconducibili ad altre opere di Nihei, delle piccole chicche che i fan sicuramente noteranno, forse quasi un segno del fatto che esistano collegamenti tra le varie "dimensioni" ideate da Nihei.
I cavalieri della Sidonia
Se devo essere sincero i personaggi non sono chissà che. Di Nagate possiamo dire che è un inguaribile buonista e che il carisma non è il suo forte. Attorno a lui poi si viene a creare un vero e proprio harem di spasimanti che sbaveranno ogni volta che lo vedranno. Anche Kunato, l'antagonista umano, si rivela poca cosa alla fine. Alcuni spunti interessanti sui personaggi ci sono, come nel caso di Ochiai, del comandante Kobayashi, del consiglio degli immortali e Saito, spunti che saranno evidenti soprattutto durante un flashback sugli eventi passati. In generale tutto questo potrebbe dare anche parecchio fastidio, quindi su questo fronte siete avvisati.
Nello spazio più profondo nessuno può sentirti urlare
Ciò che l'anime perde con i personaggi lo guadagna invece con l'ambientazione e le vicende a cui assisteremo. L'azione è altamente spettacolare e ci sono sequenze che vi rimarranno impresse nella testa. La tensione di certe sequenze è palpabile e le scene sono veramente coinvolgenti. E' raro che mi trovi talmente coinvolto dalla visione di un anime che, una volta arrivati alla fine della puntata, voglio vedere ancora altro e mi dispiace che la puntata sia già finita. Merito di tutto questo è la presenza di un'ottima regia e di una sceneggiatura di buon livello, che è raro trovare in prodotti simili. L'unico problema riguarda la presenza di alcuni punti morti, dove il ritmo calerà vistosamente, soprattutto in concomitanza con le scene più spiccatamente harem, anche se è un difetto tutto sommato perdonabile in virtù di quanto mostrato nel resto dell'anime.
La questione CGI
Togliamoci subito il dente. Reputo la CGI usata in questo anime ottima. E' funzionale alle scene d'azione nello spazio e riesce a conferire tridimensionalità alla scena. Se si usavano tecniche d'animazione tradizionale, non si poteva ottenere lo stesso effetto. Se non si adoperava la CGI, l'anime avrebbe perso il 90% del suo fascino a mio parere. Il prezzo da pagare è una realizzazione dei personaggi che potrebbe far storcere il naso ai puristi, ma vi assicuro che una volta abituati non ci farete più nemmeno caso a questo aspetto.
Menzione d'onore anche all'epica OST, i temi usati aggiungono adrenalina e tensione alle scene rendendole memorabili.
Scontro finale
Tirando le somme, siamo di fronte a uno dei titoli migliori del 2014. Un prodotto ottimamente confezionato che intrattiene alla grande e che contiene al suo interno spunti decisamente interessanti. Per un anime tratto da un manga di Nihei, accusato ingiustamente di essere un mangaka che non sa dare una trama ai suoi manga (e di questo se ne potrebbe parlare a lungo, ma non è la sede adatta), non è poco. Se vi piace la fantascienza, il cyberpunk o i mecha (ma anche se non vi piacciono i mecha), lasciate stare quell'aborto di "Terra Formars" e puntate a questo anime, che credo che non vi deluderà. Non è un prodotto esente da difetti e forse è ancora presto per parlare di capolavoro (aspetto la seconda serie che promette faville), ma visto il livello medio delle produzione anime odierne, questo è una piccola gemma in un mare di mediocrità.
Il genere mecha/fantascientifico ha subito negli anni una profonda evoluzione. Ciò che salta più all'occhio è che, al contrario di quanto avveniva in passato, negli anni settanta in particolare ma talvolta anche successivamente, il ruolo del robot è stato fortemente ridimensionato: esso, infatti, non svolge più un ruolo da protagonista, non è più dotato di armi capaci di accendere la fantasia dello spettatore, non ha più un design che lo rende facilmente riconoscibile, non è più un esemplare unico (o quasi), ma spesso viene prodotto in serie. A questo ridimensionamento del ruolo delle macchine nel contesto della storia si accompagna, ovviamente, una maggiore importanza data al fattore umano: sono, così, i personaggi e le loro vicende a decretare il successo o il fallimento di un anime.
"Knights of Sidonia" è un titolo che fa sua questa impostazione e, secondo il mio modesto parere, riesce a svilupparla in un modo decisamente apprezzabile.
Partiamo dalla trama: a causa della distruzione del sistema solare per mano di una misteriosa forma extraterrestre chiamata "Gauna", il genere umano è sopravvissuto e si è evoluto a bordo di una singolare stazione spaziale; dico singolare perché la sua forma è paragonabile a quella di una canna di pistola attorno a cui è appiccicata un'enorme gomma da masticare. Come sia stato possibile immaginare di creare un'astronave con una forma così bizzarra resta un mistero sul quale, però, non ci soffermeremo. La minaccia dei Gauna, intanto, è sempre presente e, dopo circa un secolo senza avvistamenti di sorta, questi esseri tornano a minacciare Sidonia (ossia la nave spaziale di cui sopra). Allo stesso tempo, dopo aver vissuto tutta la sua giovinezza nei meandri più inaccessibili della nave, nascosto insieme al nonno dalla civiltà che popolava Sidonia, mosso dalla fame, Tanigaze Nagate decide di uscire in superficie e aggregarsi al resto della popolazione. Scoprirà che nel frattempo l'uomo ha imparato a usare la fotosintesi come le piante, che i sessi sono diventati tre e che, ovviamente, il genere umano continua la sua eterna lotta contro i Gauna; una guerra a cui anch'egli dovrà prendere parte vestendo, anzi, i panni dell'eroe.
Devo ammettere che le premesse di questo anime variano dal già visto all'assurdo; tuttavia, ingoiato questo boccone di banalità, lo sviluppo della trama è decisamente convincente e capace di generare dodici episodi capaci di soddisfare lo spettatore. In particolare centrerei l'attenzione su due punti: la parte slice of life e quella relativa alle battaglie contro i Gauna.
Per quanto riguarda il primo punto ho trovato molto interessante il confronto tra un essere umano "convenzionale" (Tanigaze) e una razza umana evoluta; ma ciò che più mi è piaciuto è la grande umanità che contraddistingue i vari personaggi, che si manifesta anche in comportamenti all'apparenza illogici ma decisamente realistici, se si indaga con più attenzione sulla natura dell'animo umano.
Sul secondo punto va elogiato lo sforzo per rendere comprensibili i vari scontri senza cadere nella tentazione di renderli troppo complessi o di fare un uso sconsiderato degli effetti speciali; il tutto senza sacrificare il pathos legato ad ogni singolo momento delle battaglie, che risultano, quasi sempre, molto emozionanti.
Una nota di merito va assegnata anche alla colonna sonora, decisamente all'altezza. Quanto alla grafica, nonostante qualcuno critichi l'uso che è stata fatto della CG, devo dire che a me è piaciuta. Se proprio vogliamo trovargli un limite, questo sta nell'incapacità di sviluppare una certa varietà nella fisionomia dei personaggi, che si assomigliano un po' tutti, e creare un contesto multirazziale a bordo della Sidonia: così sembra che dalla distruzione della Terra si siano salvati solo i Giapponesi.
Tirando le somme la mia valutazione è buona: "Knights of Sidonia" non sarà un titolo rivoluzionario ma è comunque un anime più che apprezzabile con molti spunti degni di nota. Conseguentemente la mia valutazione è molto positiva.
"Knights of Sidonia" è un titolo che fa sua questa impostazione e, secondo il mio modesto parere, riesce a svilupparla in un modo decisamente apprezzabile.
Partiamo dalla trama: a causa della distruzione del sistema solare per mano di una misteriosa forma extraterrestre chiamata "Gauna", il genere umano è sopravvissuto e si è evoluto a bordo di una singolare stazione spaziale; dico singolare perché la sua forma è paragonabile a quella di una canna di pistola attorno a cui è appiccicata un'enorme gomma da masticare. Come sia stato possibile immaginare di creare un'astronave con una forma così bizzarra resta un mistero sul quale, però, non ci soffermeremo. La minaccia dei Gauna, intanto, è sempre presente e, dopo circa un secolo senza avvistamenti di sorta, questi esseri tornano a minacciare Sidonia (ossia la nave spaziale di cui sopra). Allo stesso tempo, dopo aver vissuto tutta la sua giovinezza nei meandri più inaccessibili della nave, nascosto insieme al nonno dalla civiltà che popolava Sidonia, mosso dalla fame, Tanigaze Nagate decide di uscire in superficie e aggregarsi al resto della popolazione. Scoprirà che nel frattempo l'uomo ha imparato a usare la fotosintesi come le piante, che i sessi sono diventati tre e che, ovviamente, il genere umano continua la sua eterna lotta contro i Gauna; una guerra a cui anch'egli dovrà prendere parte vestendo, anzi, i panni dell'eroe.
Devo ammettere che le premesse di questo anime variano dal già visto all'assurdo; tuttavia, ingoiato questo boccone di banalità, lo sviluppo della trama è decisamente convincente e capace di generare dodici episodi capaci di soddisfare lo spettatore. In particolare centrerei l'attenzione su due punti: la parte slice of life e quella relativa alle battaglie contro i Gauna.
Per quanto riguarda il primo punto ho trovato molto interessante il confronto tra un essere umano "convenzionale" (Tanigaze) e una razza umana evoluta; ma ciò che più mi è piaciuto è la grande umanità che contraddistingue i vari personaggi, che si manifesta anche in comportamenti all'apparenza illogici ma decisamente realistici, se si indaga con più attenzione sulla natura dell'animo umano.
Sul secondo punto va elogiato lo sforzo per rendere comprensibili i vari scontri senza cadere nella tentazione di renderli troppo complessi o di fare un uso sconsiderato degli effetti speciali; il tutto senza sacrificare il pathos legato ad ogni singolo momento delle battaglie, che risultano, quasi sempre, molto emozionanti.
Una nota di merito va assegnata anche alla colonna sonora, decisamente all'altezza. Quanto alla grafica, nonostante qualcuno critichi l'uso che è stata fatto della CG, devo dire che a me è piaciuta. Se proprio vogliamo trovargli un limite, questo sta nell'incapacità di sviluppare una certa varietà nella fisionomia dei personaggi, che si assomigliano un po' tutti, e creare un contesto multirazziale a bordo della Sidonia: così sembra che dalla distruzione della Terra si siano salvati solo i Giapponesi.
Tirando le somme la mia valutazione è buona: "Knights of Sidonia" non sarà un titolo rivoluzionario ma è comunque un anime più che apprezzabile con molti spunti degni di nota. Conseguentemente la mia valutazione è molto positiva.
Ho visionato tutta la serie di "Knights of Sidonia", inizialmente con grande passione nell'assaporare un anime con tutte le carte in regola per piacere, ma, dopo la metà della serie, ho rallentato l'assiduità nel seguirlo percependo un senso di mancanza nell'opera. In questa recensione voglio elencare tutti gli aspetti, e spero possa divertire, o aiutare, chi la leggerà.
Trama e Ambientazione: 8
Il primo episodio mi ha subito catapultato nel mondo di Sidonia, questa grande astronave che viaggia in uno spazio completamente vuoto, desolante: una razza umana che combatte per la sopravvivenza e un nemico, i Gauna, una razza aliena che si presenta fin da subito come tremendamente letale e quasi invincibile. Questa condotta si mantiene durante tutto il corso dell'opera e tiene lo spettatore sempre sul filo del rasoio, con la consapevolezza di questo micidiale nemico alieno e della forte disperazione umana che incredibilmente non si arrende mai; considerando poi l'ambientazione di uno spazio e dei problemi derivanti da esso, del vivere in un'astronave-città che è costantemente in guerra, diventa tutto molto realistico in diversi aspetti.
Quello che mi ha convinto a non dare un voto pieno è stata l'evoluzione dei personaggi nella trama: non hanno trasmesso molto, le premesse attorno ad essi sembravano all'inizio tante, ma sono andate velocemente a sfumare facendomi sentire parecchio confuso dal ritmo veloce di alcuni episodi che tralasciano le situazioni individuali concentrandosi sulla trama complessiva, e quindi perdendo molti aspetti affascinanti.
Filosofia: 6
Penso che di filosofia ce ne sia davvero poca trasmessa direttamente attraverso le situazioni; quel poco che poteva stimolarla è stato sempre rapidamente messo da parte dai momenti d'azione, combattimenti esagerati basati su delle tattiche ben precise. Il mio voto dà la sufficienza perché l'opera crea una filosofia autoindotta indirettamente: decine di domande senza risposta sulla natura della trama e delle vicende stupefacenti che sfumano i personaggi, personalmente un aspetto che mi ha infastidito per quanto sia stato ignorato.
Personaggi: 6
Non mi sono affezionato a nessuno in particolare, neanche il protagonista Nagate mi ha dato motivo per amarlo o odiarlo, tutti hanno contribuito a fare il loro dovere e far marciare la trama, ma poteva essere qualcosa di più; anche qui la sufficienza mi sento di darla, perché alcune scene hanno provato a creare le sfumature necessarie, sono state belle, ma non abbastanza.
Grafica e Animazione: 7
In questo caso animazione computerizzata, uno stile non classico che di primo impatto scandalizza; mi sono inorridito parecchio i primi episodi, vedendo i movimenti dei personaggi e le loro espressioni fisiche, ma durante i combattimenti e le scene a largo spettro tutto è diverso, facendo veramente spiccare la grafica e divertendomi molto; considerando poi che la maggior parte delle situazioni si svolge così, questo mi basta a valutarlo un gradino sopra alla sufficienza.
Sonoro: 7
Mi sono innamorato della sigla d'apertura, molto apocalittica e militare, e la riascolto molto spesso apprezzandola; anche la sigla finale mi piace molto, seppur non come la precedente citata. Riguardo invece il sottofondo musicale non ci ho fatto molto caso, molto spesso è tutto dominato dal silenzio spaziale dell'ambientazione, o dal terrore della cittadina di Sidonia, e il sonoro parte durante gli scontri. Insomma, non imperdibile ma buono.
Voto Finale e Conclusione: 7
Si meriterebbe un voto più alto, ma ho trovato scarsa la cura negli aspetti più profondi che dovrebbe mantenere ogni buon contenuto: tutto si è concentrato nelle battaglie, tanto che le scene con la minima possibilità di ritrovare un certo spessore sono diventate ridicole. Concludo comunque consigliando "Knights of Sidonia" come un anime per passatempo a cuor leggero, che ha ancora speranza di migliorare nella sua seconda stagione, rivalutandosi meglio come opera complessiva.
Trama e Ambientazione: 8
Il primo episodio mi ha subito catapultato nel mondo di Sidonia, questa grande astronave che viaggia in uno spazio completamente vuoto, desolante: una razza umana che combatte per la sopravvivenza e un nemico, i Gauna, una razza aliena che si presenta fin da subito come tremendamente letale e quasi invincibile. Questa condotta si mantiene durante tutto il corso dell'opera e tiene lo spettatore sempre sul filo del rasoio, con la consapevolezza di questo micidiale nemico alieno e della forte disperazione umana che incredibilmente non si arrende mai; considerando poi l'ambientazione di uno spazio e dei problemi derivanti da esso, del vivere in un'astronave-città che è costantemente in guerra, diventa tutto molto realistico in diversi aspetti.
Quello che mi ha convinto a non dare un voto pieno è stata l'evoluzione dei personaggi nella trama: non hanno trasmesso molto, le premesse attorno ad essi sembravano all'inizio tante, ma sono andate velocemente a sfumare facendomi sentire parecchio confuso dal ritmo veloce di alcuni episodi che tralasciano le situazioni individuali concentrandosi sulla trama complessiva, e quindi perdendo molti aspetti affascinanti.
Filosofia: 6
Penso che di filosofia ce ne sia davvero poca trasmessa direttamente attraverso le situazioni; quel poco che poteva stimolarla è stato sempre rapidamente messo da parte dai momenti d'azione, combattimenti esagerati basati su delle tattiche ben precise. Il mio voto dà la sufficienza perché l'opera crea una filosofia autoindotta indirettamente: decine di domande senza risposta sulla natura della trama e delle vicende stupefacenti che sfumano i personaggi, personalmente un aspetto che mi ha infastidito per quanto sia stato ignorato.
Personaggi: 6
Non mi sono affezionato a nessuno in particolare, neanche il protagonista Nagate mi ha dato motivo per amarlo o odiarlo, tutti hanno contribuito a fare il loro dovere e far marciare la trama, ma poteva essere qualcosa di più; anche qui la sufficienza mi sento di darla, perché alcune scene hanno provato a creare le sfumature necessarie, sono state belle, ma non abbastanza.
Grafica e Animazione: 7
In questo caso animazione computerizzata, uno stile non classico che di primo impatto scandalizza; mi sono inorridito parecchio i primi episodi, vedendo i movimenti dei personaggi e le loro espressioni fisiche, ma durante i combattimenti e le scene a largo spettro tutto è diverso, facendo veramente spiccare la grafica e divertendomi molto; considerando poi che la maggior parte delle situazioni si svolge così, questo mi basta a valutarlo un gradino sopra alla sufficienza.
Sonoro: 7
Mi sono innamorato della sigla d'apertura, molto apocalittica e militare, e la riascolto molto spesso apprezzandola; anche la sigla finale mi piace molto, seppur non come la precedente citata. Riguardo invece il sottofondo musicale non ci ho fatto molto caso, molto spesso è tutto dominato dal silenzio spaziale dell'ambientazione, o dal terrore della cittadina di Sidonia, e il sonoro parte durante gli scontri. Insomma, non imperdibile ma buono.
Voto Finale e Conclusione: 7
Si meriterebbe un voto più alto, ma ho trovato scarsa la cura negli aspetti più profondi che dovrebbe mantenere ogni buon contenuto: tutto si è concentrato nelle battaglie, tanto che le scene con la minima possibilità di ritrovare un certo spessore sono diventate ridicole. Concludo comunque consigliando "Knights of Sidonia" come un anime per passatempo a cuor leggero, che ha ancora speranza di migliorare nella sua seconda stagione, rivalutandosi meglio come opera complessiva.
Knights of Sidonia è il più recente parto dell'immaginazione del mangaka Tsutomu Nihei, autore di altri manga fantascientifici come Blame!, Biomega e Abara. Pubblicato su Kodansha, il manga è ambientato in un futuro lontano, in cui la Terra è stata distrutta dalla bellicosa razza aliena dei Gauna e l'umanità superstite sopravvive a bordo di gigantesche astronavi-arche, fra le quali vi è Sidonia, che si difende dagli sporadici attacchi dei Gauna grazie a un corpo di piloti di mecha molto sofisticati chiamati Guardiani. Il protagonista Nagate Tanikaze per anni ha vissuto nei sotterranei di Sidonia, insieme a suo nonno, addestrandosi a pilotare i Guardiani in un simulatore virtuale, ma quando raggiunge la superficie viene arruolato fra i piloti, in virtù della sua abilità, ricevendo persino l'onore di utilizzare come mezzo personale lo Tsugumori, pilotato dall'eroe della Quarta Guerra Difensiva Gauna, combattuta cento anni prima. Purtroppo, in concomitanza con la comparsa di Tanikaze in superficie, riprendono gli attacchi dei Gauna e Sidonia si trova a dover affrontare la minaccia aliena...
I presupposti per un grande successo commerciale ci sono, per cui non stupisce che nel 2014 venga realizzato un primo adattamento animato di dodici episodi dalla Polygon Pictures, già famosa per varie serie in CG come Transformers: Prime e Star Wars: The Clone War, che copre i primi volumi del manga. La tecnica della CG viene utilizzata anche per Knights of Sidonia, con risultati che possono soddisfare interamente per quanto riguarda i mecha e i mostruosi Gauna, resi benissimo, mentre mostra tutti i suoi limiti quand'è applicata ai personaggi umani, di cui non riesce a rendere al meglio tutte le movenze e le espressioni facciali.
Sicuramente il punto forte di Knights of Sidonia è l'ambientazione: una gigantesca arca che vaga nello spazio, in cui vive un'umanità che ha dovuto adattarsi al nuovo ambiente. Innovazioni genetiche come la fotosintesi umana (per ridurre la quantità di cibo da ingerire periodicamente), l'esistenza di un terzo sesso oltre a quelli maschile e femminile, l'uso della clonazione umana e la presenza di ibridi uomo-animale (come l'orso Lala, che parla e gestisce il dormitorio degli allievi dell'accademia per piloti) sono cose ormai scontate, banali a Sidonia. L'attenzione al dettaglio e al realismo è encomiabile: le tute dei piloti appaiono sporche, usurate, non certo nuove, perché evidentemente l'umanità di Sidonia va al risparmio avendo risorse limitate; i robot hanno delle riserve di carburante limitate, non possono allontanarsi troppo dalla nave-madre e non sono in grado di uccidere i Gauna se non con l'uso delle Kabizashi, lance composte del solo materiale in tutto l'universo che sembra scalfirli; movimenti e accelerazioni troppo bruschi di Sidonia hanno conseguenze gravissime sulla popolazione e una semplice manovra per evitare l'attacco di un Gauna può portare alla morte di centinaia di persone, sbalzate fuori con violenza dagli edifici della città interna.
A fronte di un'ambientazione così intrigante e realistica, troviamo una narrazione non priva di difetti: un cast di personaggi poco incisivi e poco approfonditi; un protagonista fra i più apatici e meno simpatetici che abbia mai visto (in confronto Shinji Ikari ha il carisma di Yang Wenli!); fastidiosi sviluppi da commedia harem che si adagiano sui soliti cliché dei bisticci, delle scenate di gelosia e dei battibecchi fra le spasimanti di Tanikaze; combattimenti nella prima metà della serie ricchi di morti (almeno una a battaglia) che purtroppo non hanno alcun impatto emotivo in quanto coinvolgono personaggi poco approfonditi, se non addirittura introdotti nell'episodio precedente; un generale indugio su scene di vita quotidiana che non aggiungono molto alla narrazione e sulla rivalità fra Tanikaze e Kunato, che sa di già visto prima ancora che inizi. Le cose cambiano a circa metà della serie, quando si dà maggior spazio ai combattimenti con i Gauna (che si fanno davvero epiche e avvincenti man mano che si va avanti) e la narrazione si focalizza sui misteri che riguardano Sidonia, la sua storia e l'identità dei membri della Commissione degli Immortali che la governa; inoltre fanno la loro comparsa placente di Gauna dall'aspetto e dall'intelletto umani e inquietanti ibridi uomo-alieno.
Purtroppo, il prezzo da pagare per una serie tratta da un anime in corso è un finale aperto: Knights of Sidonia si conclude con un'epica vittoria che significa solo la sopravvivenza di Sidonia per un altro giorno, perché i Gauna sono ancora in agguato nel cosmo, mentre i tanti misteri sollevati nel corso dei dodici episodi continuano a non avere risposte (o ad averne solo parziali). Per fortuna è stata annunciata una seconda stagione, che dovrebbe riprendere la narrazione da dove si è interrotta. Non resta dunque che sperare che la seconda serie corregga i difetti della prima, dovuti forse al fatto che essa corrisponde alla prima parte del manga e raramente un'opera cartacea è perfetta fin dall'inizio.
I presupposti per un grande successo commerciale ci sono, per cui non stupisce che nel 2014 venga realizzato un primo adattamento animato di dodici episodi dalla Polygon Pictures, già famosa per varie serie in CG come Transformers: Prime e Star Wars: The Clone War, che copre i primi volumi del manga. La tecnica della CG viene utilizzata anche per Knights of Sidonia, con risultati che possono soddisfare interamente per quanto riguarda i mecha e i mostruosi Gauna, resi benissimo, mentre mostra tutti i suoi limiti quand'è applicata ai personaggi umani, di cui non riesce a rendere al meglio tutte le movenze e le espressioni facciali.
Sicuramente il punto forte di Knights of Sidonia è l'ambientazione: una gigantesca arca che vaga nello spazio, in cui vive un'umanità che ha dovuto adattarsi al nuovo ambiente. Innovazioni genetiche come la fotosintesi umana (per ridurre la quantità di cibo da ingerire periodicamente), l'esistenza di un terzo sesso oltre a quelli maschile e femminile, l'uso della clonazione umana e la presenza di ibridi uomo-animale (come l'orso Lala, che parla e gestisce il dormitorio degli allievi dell'accademia per piloti) sono cose ormai scontate, banali a Sidonia. L'attenzione al dettaglio e al realismo è encomiabile: le tute dei piloti appaiono sporche, usurate, non certo nuove, perché evidentemente l'umanità di Sidonia va al risparmio avendo risorse limitate; i robot hanno delle riserve di carburante limitate, non possono allontanarsi troppo dalla nave-madre e non sono in grado di uccidere i Gauna se non con l'uso delle Kabizashi, lance composte del solo materiale in tutto l'universo che sembra scalfirli; movimenti e accelerazioni troppo bruschi di Sidonia hanno conseguenze gravissime sulla popolazione e una semplice manovra per evitare l'attacco di un Gauna può portare alla morte di centinaia di persone, sbalzate fuori con violenza dagli edifici della città interna.
A fronte di un'ambientazione così intrigante e realistica, troviamo una narrazione non priva di difetti: un cast di personaggi poco incisivi e poco approfonditi; un protagonista fra i più apatici e meno simpatetici che abbia mai visto (in confronto Shinji Ikari ha il carisma di Yang Wenli!); fastidiosi sviluppi da commedia harem che si adagiano sui soliti cliché dei bisticci, delle scenate di gelosia e dei battibecchi fra le spasimanti di Tanikaze; combattimenti nella prima metà della serie ricchi di morti (almeno una a battaglia) che purtroppo non hanno alcun impatto emotivo in quanto coinvolgono personaggi poco approfonditi, se non addirittura introdotti nell'episodio precedente; un generale indugio su scene di vita quotidiana che non aggiungono molto alla narrazione e sulla rivalità fra Tanikaze e Kunato, che sa di già visto prima ancora che inizi. Le cose cambiano a circa metà della serie, quando si dà maggior spazio ai combattimenti con i Gauna (che si fanno davvero epiche e avvincenti man mano che si va avanti) e la narrazione si focalizza sui misteri che riguardano Sidonia, la sua storia e l'identità dei membri della Commissione degli Immortali che la governa; inoltre fanno la loro comparsa placente di Gauna dall'aspetto e dall'intelletto umani e inquietanti ibridi uomo-alieno.
Purtroppo, il prezzo da pagare per una serie tratta da un anime in corso è un finale aperto: Knights of Sidonia si conclude con un'epica vittoria che significa solo la sopravvivenza di Sidonia per un altro giorno, perché i Gauna sono ancora in agguato nel cosmo, mentre i tanti misteri sollevati nel corso dei dodici episodi continuano a non avere risposte (o ad averne solo parziali). Per fortuna è stata annunciata una seconda stagione, che dovrebbe riprendere la narrazione da dove si è interrotta. Non resta dunque che sperare che la seconda serie corregga i difetti della prima, dovuti forse al fatto che essa corrisponde alla prima parte del manga e raramente un'opera cartacea è perfetta fin dall'inizio.
Sono rimasto colpito da questa serie, sicuramente una delle migliori della stagione primaverile. La trama non è particolarmente originale: la Terra è stata distrutta da una razza aliena, i Gauna, e ora gli umani sopravvissuti al conflitto si ritrovano a vagare nello spazio su di una città-astronave in perenne guerra con gli alieni.
Il punto forte di quest'anime è la fluidità della narrazione e la caratterizzazione dei personaggi. La storia viene raccontata in maniera fluida senza particolari picchi emotivi e in maniera coerente, grazie anche a un utilizzo sapiente dei colpi di scena. I combattimenti sono realistici e ben strutturati, la loro durata non è mai eccessiva e questo permette di non trovarli noiosi, anche se a lungo andare possono essere ripetitivi. Se si vuole trovare un difetto negli scontri è quello di non riuscire a coinvolgere totalmente l'animo dello spettatore, mancando forse di un po' di pathos.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno di loro ha un proprio carattere e una propria personalità a cui viene dato spazio. Il protagonista non segue i soliti stereotipi del genere, ma è molto più umano e credibile, il suo carattere cresce con l'avanzare della storia, ha i suoi momenti no, matura affrontando le sventure e gli ostacoli che gli si pongono sul cammino.
Veniamo forse a quello che è l'unico aspetto che non mi ha convinto, ovvero i disegni: i tratti sono sfumati e non particolarmente chiari e dettagliati, e questo si ripercuote sull'aspetto dei personaggi.
Il punto forte di quest'anime è la fluidità della narrazione e la caratterizzazione dei personaggi. La storia viene raccontata in maniera fluida senza particolari picchi emotivi e in maniera coerente, grazie anche a un utilizzo sapiente dei colpi di scena. I combattimenti sono realistici e ben strutturati, la loro durata non è mai eccessiva e questo permette di non trovarli noiosi, anche se a lungo andare possono essere ripetitivi. Se si vuole trovare un difetto negli scontri è quello di non riuscire a coinvolgere totalmente l'animo dello spettatore, mancando forse di un po' di pathos.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno di loro ha un proprio carattere e una propria personalità a cui viene dato spazio. Il protagonista non segue i soliti stereotipi del genere, ma è molto più umano e credibile, il suo carattere cresce con l'avanzare della storia, ha i suoi momenti no, matura affrontando le sventure e gli ostacoli che gli si pongono sul cammino.
Veniamo forse a quello che è l'unico aspetto che non mi ha convinto, ovvero i disegni: i tratti sono sfumati e non particolarmente chiari e dettagliati, e questo si ripercuote sull'aspetto dei personaggi.
"Knights of Sidonia" è un anime del 2014 sviluppato dallo studio Polygon Pictures, di dodici episodi.
Nell'universo in cui la vicenda prende luogo l'umanità come la conosciamo noi non esiste più: la Terra è stata abbandonata e la popolazione rimanente vaga per lo spazio su di una sorta di nave-pianeta ipertecnologica chiamata Sidonia. L'esistenza degli abitanti di Sidonia, però, è costantemente minacciata da enormi mostri alieni chiamati Gauna, che sembrano attratti in qualche modo dal pianeta, e ad ogni attacco fanno strage dei suoi abitanti. Questo infausto destino sembra però cambiare quando un giovane di nome Nagate Tanikaze, da sempre vissuto in isolamento dagli altri nei "sotterranei" di Sidonia, dimostra le proprie straordinarie abilità in battaglia. Nagate entrerà quindi nell'esercito di Sidonia e, pilotando lo Tsugumori, il leggendario robot protagonista di battaglie passate, lotterà con gli altri Guardiani (i mecha di Sidonia) per far fronte ai continui attacchi dei Gauna.
"Kinghts of Sidonia" è un anime molto particolare e di questo ci si accorge sin dalla prima occhiata; ciò è dovuto alla peculiare tecnica utilizzata per i disegni: un mix perfetto di CG e disegni "a mano" che elimina completamente il brutto e fastidioso contrasto, spesso evidente negli anime, dovuto all'utilizzo "a casaccio" della Computer Grafica. Tutto questo contribuisce a generare un effetto di forte impatto visivo, soprattutto durante le battaglie; queste ultime infatti sono il vero punto di forza di "Knights of Sidonia": scontri spettacolari all'ultimo respiro accompagnati da un'epica colonna sonora da kolossal hollywoodiano mi hanno spesso dato l'impressione di star guardando un film di fantascienza anziché un anime.
Il rovescio della medaglia è costituito però da una trama abbastanza povera di idee (o comunque fin qui solo accennate) e di avvenimenti, e che in dodici episodi riesce a proporre ben poco oltre lo schema ricorrente: Tanikaze gira per Sidonia - arriva un Gauna - lotta contro il Gauna.
Anche i personaggi introdotti nella storia non spiccano sicuramente per personalità o carisma, e Tanikaze sembra un po' troppo voler vestire i panni del classicissimo eroe perbenista e invincibile che salva sempre la baracca.
Nonostante questo, "Knights of Sidonia" rimane comunque un prodotto ben riuscito e soprattutto importante nel panorama degli anime mecha, negli ultimi anni sempre più contaminato (ahimè) dalla moda "moe" e privo di serie di vero spessore. "Knights of Sidonia" spazza via tutto questo: ci propone una storia seria, adulta, impegnata, spettacolare dal punto di vista visivo. Insomma, un anime che, se nella seconda stagione riuscirà a sviluppare per bene gli elementi di trama fin qui solo accennati, potrà veramente lasciare il segno.
Nell'universo in cui la vicenda prende luogo l'umanità come la conosciamo noi non esiste più: la Terra è stata abbandonata e la popolazione rimanente vaga per lo spazio su di una sorta di nave-pianeta ipertecnologica chiamata Sidonia. L'esistenza degli abitanti di Sidonia, però, è costantemente minacciata da enormi mostri alieni chiamati Gauna, che sembrano attratti in qualche modo dal pianeta, e ad ogni attacco fanno strage dei suoi abitanti. Questo infausto destino sembra però cambiare quando un giovane di nome Nagate Tanikaze, da sempre vissuto in isolamento dagli altri nei "sotterranei" di Sidonia, dimostra le proprie straordinarie abilità in battaglia. Nagate entrerà quindi nell'esercito di Sidonia e, pilotando lo Tsugumori, il leggendario robot protagonista di battaglie passate, lotterà con gli altri Guardiani (i mecha di Sidonia) per far fronte ai continui attacchi dei Gauna.
"Kinghts of Sidonia" è un anime molto particolare e di questo ci si accorge sin dalla prima occhiata; ciò è dovuto alla peculiare tecnica utilizzata per i disegni: un mix perfetto di CG e disegni "a mano" che elimina completamente il brutto e fastidioso contrasto, spesso evidente negli anime, dovuto all'utilizzo "a casaccio" della Computer Grafica. Tutto questo contribuisce a generare un effetto di forte impatto visivo, soprattutto durante le battaglie; queste ultime infatti sono il vero punto di forza di "Knights of Sidonia": scontri spettacolari all'ultimo respiro accompagnati da un'epica colonna sonora da kolossal hollywoodiano mi hanno spesso dato l'impressione di star guardando un film di fantascienza anziché un anime.
Il rovescio della medaglia è costituito però da una trama abbastanza povera di idee (o comunque fin qui solo accennate) e di avvenimenti, e che in dodici episodi riesce a proporre ben poco oltre lo schema ricorrente: Tanikaze gira per Sidonia - arriva un Gauna - lotta contro il Gauna.
Anche i personaggi introdotti nella storia non spiccano sicuramente per personalità o carisma, e Tanikaze sembra un po' troppo voler vestire i panni del classicissimo eroe perbenista e invincibile che salva sempre la baracca.
Nonostante questo, "Knights of Sidonia" rimane comunque un prodotto ben riuscito e soprattutto importante nel panorama degli anime mecha, negli ultimi anni sempre più contaminato (ahimè) dalla moda "moe" e privo di serie di vero spessore. "Knights of Sidonia" spazza via tutto questo: ci propone una storia seria, adulta, impegnata, spettacolare dal punto di vista visivo. Insomma, un anime che, se nella seconda stagione riuscirà a sviluppare per bene gli elementi di trama fin qui solo accennati, potrà veramente lasciare il segno.
"Knights of Sidonia" - o "Sidonia no Kishi" - è l'adattamento animato del manga omonimo scritto e disegnato dal maestro del cyberpunk anni 2000 Tsutomu Nihei, autore tra le altre cose di "Blame!" e "Biomega".
Non si può parlare di questo anime senza affrontare prima un punto fondamentale, ossia la grafica. "Sidonia no Kishi" è realizzato completamente con l'uso della CGI - Computer Genereted Imagery -, cosa che può rendere il comparto grafico, e di conseguenza la visione dell'anime stesso, un po' pesante. Tuttavia, chi non si facesse intimidire da questo aspetto particolare della realizzazione di "Sidonia no Kishi", non certo mal realizzato, non potrà che riconoscere la qualità di quest'anime.
I superstiti del pianeta Terra, evacuati dal pianeta a causa dell'attacco di creature mostruose chiamate Gauna, da centinaia di anni vivono in gigantesche astronavi, incavate in strutture di pietra, vagando nello spazio profondo. E sono proprio i Gauna a ostacolare la sopravvivenza dell'uomo in questo spazio illimitato, quanto angusto. In questo contesto il protagonista dell'opera, Nagate Tanikaze, un personaggio misterioso proveniente dai sotterranei della Sidonia, la nave spaziale in cui si ambienta l'intera vicenda, dovrà imparare velocemente ad adattarsi alla vita in superficie e a combattere assieme ai guerrieri che difendono Sidonia, indossando imponenti armature meccaniche e andando alla carica dei Gauna che entrano in contatto con la nave madre.
Si possono cogliere numerosi riferimenti alle precedenti opere di Nihei, come la presenza dei Gauna, già protagonisti del manga "Abara", e le onnipresenti Toha Heavy Industries che compaiono in tutte le opere di Nihei; tuttavia si nota un'evoluzione rispetto alle opere precedenti, ossia un continuo processo di umanizzazione dei personaggi. Se in "Blame!" i vari omuncoli non assumevano alcun tipo di espressione e in "Abara" cominciano ad apparire le prime manifestazioni di gioia, oltre che rabbia, qui i personaggi arrossiscono, sono a tratti timidi, a tratti fragili e deboli, una cosa impensabile se si prendono in considerazione i lavori di Nihei. Da alcuni può essere considerata una perdita di quella genialità intrinseca di "Blame!" e del mondo bionico in cui è ambientato, ma c'è da dire in questo caso che la genialità dell'autore non si manifesta nella costruzione dei combattimenti, sebbene ottimamente realizzati e cardine dell'opera stessa, ma nella capacità di sviluppo della trama, cioè quello che era mancato finora. "Sidonia no Kishi" è finalmente un'opera comprensibile da tutti, avvincente, ma soprattutto con una trama lineare, che non fa maledire l'autore a causa della scarsa chiarezza della narrazione.
I sopracitati combattimenti e le scene dinamiche sono realizzati con precisione, sempre chiari e spesso spettacolari, grazie anche all'ambientazione spaziale che mette la figura umana in funzione dello spazio che lo circonda, e non il contrario. Il character design è più morbido e di conseguenza godibile, ma alle volte le animazioni dei volti presentano errori di prospettiva e deformazioni, errori abbastanza grossolani che compromettono un po' il giudizio al comparto tecnico. L'apparato sonoro non spicca di certo, ma fa il suo lavoro; musiche 'epicheggianti' durante i combattimenti, ma una opening strana, non saprei dire se mi sia piaciuta o meno. Ultimo punto che mi ha fatto un storcere il naso è il divagante buonismo dei personaggi nella parte finale dell'opera, in dissonanza con l'inizio della stessa.
In definitiva, "Sidonia no Kishi" è dal mio punto di vista un buon anime, senza ombra di dubbio, perché tiene alta la curiosità e la tensione in quasi tutti gli episodi, perché è animato bene, soprattutto nelle scene di combattimento, e perché non è scontato; sicuramente il mio preferito in una stagione primaverile che ho trovato abbastanza deludente. Voto: 8.
Non si può parlare di questo anime senza affrontare prima un punto fondamentale, ossia la grafica. "Sidonia no Kishi" è realizzato completamente con l'uso della CGI - Computer Genereted Imagery -, cosa che può rendere il comparto grafico, e di conseguenza la visione dell'anime stesso, un po' pesante. Tuttavia, chi non si facesse intimidire da questo aspetto particolare della realizzazione di "Sidonia no Kishi", non certo mal realizzato, non potrà che riconoscere la qualità di quest'anime.
I superstiti del pianeta Terra, evacuati dal pianeta a causa dell'attacco di creature mostruose chiamate Gauna, da centinaia di anni vivono in gigantesche astronavi, incavate in strutture di pietra, vagando nello spazio profondo. E sono proprio i Gauna a ostacolare la sopravvivenza dell'uomo in questo spazio illimitato, quanto angusto. In questo contesto il protagonista dell'opera, Nagate Tanikaze, un personaggio misterioso proveniente dai sotterranei della Sidonia, la nave spaziale in cui si ambienta l'intera vicenda, dovrà imparare velocemente ad adattarsi alla vita in superficie e a combattere assieme ai guerrieri che difendono Sidonia, indossando imponenti armature meccaniche e andando alla carica dei Gauna che entrano in contatto con la nave madre.
Si possono cogliere numerosi riferimenti alle precedenti opere di Nihei, come la presenza dei Gauna, già protagonisti del manga "Abara", e le onnipresenti Toha Heavy Industries che compaiono in tutte le opere di Nihei; tuttavia si nota un'evoluzione rispetto alle opere precedenti, ossia un continuo processo di umanizzazione dei personaggi. Se in "Blame!" i vari omuncoli non assumevano alcun tipo di espressione e in "Abara" cominciano ad apparire le prime manifestazioni di gioia, oltre che rabbia, qui i personaggi arrossiscono, sono a tratti timidi, a tratti fragili e deboli, una cosa impensabile se si prendono in considerazione i lavori di Nihei. Da alcuni può essere considerata una perdita di quella genialità intrinseca di "Blame!" e del mondo bionico in cui è ambientato, ma c'è da dire in questo caso che la genialità dell'autore non si manifesta nella costruzione dei combattimenti, sebbene ottimamente realizzati e cardine dell'opera stessa, ma nella capacità di sviluppo della trama, cioè quello che era mancato finora. "Sidonia no Kishi" è finalmente un'opera comprensibile da tutti, avvincente, ma soprattutto con una trama lineare, che non fa maledire l'autore a causa della scarsa chiarezza della narrazione.
I sopracitati combattimenti e le scene dinamiche sono realizzati con precisione, sempre chiari e spesso spettacolari, grazie anche all'ambientazione spaziale che mette la figura umana in funzione dello spazio che lo circonda, e non il contrario. Il character design è più morbido e di conseguenza godibile, ma alle volte le animazioni dei volti presentano errori di prospettiva e deformazioni, errori abbastanza grossolani che compromettono un po' il giudizio al comparto tecnico. L'apparato sonoro non spicca di certo, ma fa il suo lavoro; musiche 'epicheggianti' durante i combattimenti, ma una opening strana, non saprei dire se mi sia piaciuta o meno. Ultimo punto che mi ha fatto un storcere il naso è il divagante buonismo dei personaggi nella parte finale dell'opera, in dissonanza con l'inizio della stessa.
In definitiva, "Sidonia no Kishi" è dal mio punto di vista un buon anime, senza ombra di dubbio, perché tiene alta la curiosità e la tensione in quasi tutti gli episodi, perché è animato bene, soprattutto nelle scene di combattimento, e perché non è scontato; sicuramente il mio preferito in una stagione primaverile che ho trovato abbastanza deludente. Voto: 8.
Trovo che "Knights of Sidonia" sia un'opera interessante, e che possa migliorare e diventare, globalmente, un'ottima serie sci-fi/mecha. Tuttavia, qui in sede di recensione mi appresterò a valutare i 12 episodi visti, e non l'opera da cui deriva o ciò che potrebbe essere una volta completa.
Ma iniziamo dalla trama: l'umanità vaga sconfitta nello spazio, in fuga da una Terra ormai distrutta dai misteriosi Gauna, a bordo di una sorta di arca spaziale, la Sidonia. È passato molto tempo dal triste avvenimento, e i personaggi che popolano la nave sono ormai parecchie generazioni più avanti degli originari esuli.
L'umanità ha dovuto adattarsi in fretta alla nuova condizione di vita e, mediante manipolazioni genetiche ed evoluzione sapiente dell'ambiente interno della nave, è stato creato un ecosistema più o meno ottimale che permette un certo gradi di vita, oltre che mera sopravvivenza.
Sono ormai passati 100 anni dall'ultimo attacco alla nave da parte dei Gauna, giganteschi esseri spaziali che hanno determinato la crisi della razza umana, e molti cittadini, che non hanno memoria delle atrocità dell'ultima guerra, vorrebbero trovare una casa in cui vivere.
La storia ruota attorno a Nagate Tanikaze, un ragazzo che viveva insieme al nonno negli anfratti di Sidonia come reietto, ma che ben presto si ritrova gettato nella mischia, in quanto i nemici dell'uomo sono tornati.
Durante lo svolgimento della trama verranno svelati molti misteri: su Tanikaze, la cui abilità è leggendaria, sui Gauna, i misteriosi nemici dell'uomo, e sui trascorsi di della nave, governata da un direttivo di persone rese artificialmente immortali.
Come potete notare anche voi, la carne al fuoco c'è, ed è parecchia. Tuttavia qualcosa è andato storto, per lo meno nella prima parte dell'opera. Nei primi 6 episodi c'è una netta differenza di qualità fra le parti a bordo dei mecha, tutto sommato sempre godibili, e quelle a terra, dove vengono mostrate le bislacche peripezie del goffo Tanikaze. Due sezioni che viaggiano su due binari distinti, e che potrebbero lasciare interdetto lo spettatore più critico.
Fortunatamente questa infelice lacuna non si protrae per tutto l'anime, ma solo fino a circa metà, dove si incontra un episodio 06 che fu in grado di mettere a dura prova i miei nervi, e mi portò addirittura sull'orlo del drop.
Decisi tuttavia di perseverare, e constatai che, con mia sorpresa, la serie iniziava a risollevarsi, riducendo man mano i fattori che causavano in me una forte perplessità.
In particolare, ho notato che diminuiscono le situazioni ambigue che il protagonista deve affrontare, e viene lasciato più spazio ai retroscena dei misteri sulla nave e dei nemici, di cui si inizia a comprendere qualcosa.
Se poi uniamo il fatto che le sezioni a bordo dei mecha restano convincenti, allora il quadro sulla seconda metà della serie è quantomeno roseo.
Ovviamente il finale della serie è aperto, in quanto è un'opera ancora in corso, e su di esso mi sento di dire che hanno fatto un'ottima cosa a terminare l'anime senza cliffhanger o importanti rivelazioni buttate li all'ultimo minuto, in quanto a mio avviso bastano l'ambientazione e ciò che è maturato fin'ora a mantenere l'attenzione sull'opera.
Prima di tirare le somme, vorrei brevemente commentare uno degli aspetti maggiormente criticati dell'anime: il comparto grafico e la CG. Non nego che a me non sia piaciuto molto, e troppo spesso ne ho notato i limiti, ma l'atmosfera lugubre della nave fortunatamente si sposa bene con l'aspetto spartano del comparto tecnico. Un'opera più "solare" sarebbe stata un supplizio con questa grafica, ma in Sidonia è quantomeno sopportabile.
È dunque giunto il momento di tirare le somme. Ammetto che le mie aspettative sull'opera globale sono elevate, e sono stato rinfrancato dal fatto che l'anime termini in crescita, ma non posso ignorare i difetti che si sono trascinati per ben metà dell'opera.
Credo che 7 sia sia un voto onesto da assegnare a "Knights of Sidonia", con la speranza che si prosegua nella via intrapresa dagli ultimi episodi.
Ma iniziamo dalla trama: l'umanità vaga sconfitta nello spazio, in fuga da una Terra ormai distrutta dai misteriosi Gauna, a bordo di una sorta di arca spaziale, la Sidonia. È passato molto tempo dal triste avvenimento, e i personaggi che popolano la nave sono ormai parecchie generazioni più avanti degli originari esuli.
L'umanità ha dovuto adattarsi in fretta alla nuova condizione di vita e, mediante manipolazioni genetiche ed evoluzione sapiente dell'ambiente interno della nave, è stato creato un ecosistema più o meno ottimale che permette un certo gradi di vita, oltre che mera sopravvivenza.
Sono ormai passati 100 anni dall'ultimo attacco alla nave da parte dei Gauna, giganteschi esseri spaziali che hanno determinato la crisi della razza umana, e molti cittadini, che non hanno memoria delle atrocità dell'ultima guerra, vorrebbero trovare una casa in cui vivere.
La storia ruota attorno a Nagate Tanikaze, un ragazzo che viveva insieme al nonno negli anfratti di Sidonia come reietto, ma che ben presto si ritrova gettato nella mischia, in quanto i nemici dell'uomo sono tornati.
Durante lo svolgimento della trama verranno svelati molti misteri: su Tanikaze, la cui abilità è leggendaria, sui Gauna, i misteriosi nemici dell'uomo, e sui trascorsi di della nave, governata da un direttivo di persone rese artificialmente immortali.
Come potete notare anche voi, la carne al fuoco c'è, ed è parecchia. Tuttavia qualcosa è andato storto, per lo meno nella prima parte dell'opera. Nei primi 6 episodi c'è una netta differenza di qualità fra le parti a bordo dei mecha, tutto sommato sempre godibili, e quelle a terra, dove vengono mostrate le bislacche peripezie del goffo Tanikaze. Due sezioni che viaggiano su due binari distinti, e che potrebbero lasciare interdetto lo spettatore più critico.
Fortunatamente questa infelice lacuna non si protrae per tutto l'anime, ma solo fino a circa metà, dove si incontra un episodio 06 che fu in grado di mettere a dura prova i miei nervi, e mi portò addirittura sull'orlo del drop.
Decisi tuttavia di perseverare, e constatai che, con mia sorpresa, la serie iniziava a risollevarsi, riducendo man mano i fattori che causavano in me una forte perplessità.
In particolare, ho notato che diminuiscono le situazioni ambigue che il protagonista deve affrontare, e viene lasciato più spazio ai retroscena dei misteri sulla nave e dei nemici, di cui si inizia a comprendere qualcosa.
Se poi uniamo il fatto che le sezioni a bordo dei mecha restano convincenti, allora il quadro sulla seconda metà della serie è quantomeno roseo.
Ovviamente il finale della serie è aperto, in quanto è un'opera ancora in corso, e su di esso mi sento di dire che hanno fatto un'ottima cosa a terminare l'anime senza cliffhanger o importanti rivelazioni buttate li all'ultimo minuto, in quanto a mio avviso bastano l'ambientazione e ciò che è maturato fin'ora a mantenere l'attenzione sull'opera.
Prima di tirare le somme, vorrei brevemente commentare uno degli aspetti maggiormente criticati dell'anime: il comparto grafico e la CG. Non nego che a me non sia piaciuto molto, e troppo spesso ne ho notato i limiti, ma l'atmosfera lugubre della nave fortunatamente si sposa bene con l'aspetto spartano del comparto tecnico. Un'opera più "solare" sarebbe stata un supplizio con questa grafica, ma in Sidonia è quantomeno sopportabile.
È dunque giunto il momento di tirare le somme. Ammetto che le mie aspettative sull'opera globale sono elevate, e sono stato rinfrancato dal fatto che l'anime termini in crescita, ma non posso ignorare i difetti che si sono trascinati per ben metà dell'opera.
Credo che 7 sia sia un voto onesto da assegnare a "Knights of Sidonia", con la speranza che si prosegua nella via intrapresa dagli ultimi episodi.
"Knights of Sidonia" è l'adattamento ad anime dell'omonimo manga. Questa prima serie, poiché ne è stata annunciata una seconda, tratta le vicende dal primo al sesto volume in maniera più o meno canonica.
Ambientato in un futuro remoto, ciò che resta dell'umanità si trova a bordo di una gigantesca nave colonia, la Sidonia, che vaga per secoli nello spazio alla ricerca di un pianeta da colonizzare. L'umanità è costretta alla fuga in seguito alla distruzione del Sistema Solare da parte dei Gauna, alieni non senzienti che danno la caccia agli umani costringendoli in letali combattimenti nello spazio a bordo dei difensori (mecha giganteschi).
Come scrissi nella recensione del manga, i toni cupi e quasi drammatici nell'anime sono ancora più accesi; la CG ha permesso di creare ambienti con colori e sfumature molto toccanti: Sidonia non è una nave lucente e scintillante, bensì è una vecchia nave tutta ammaccata con gli interni in parte arrugginiti, abbandonati e fatiscenti. Oltretutto la nave non attraversa paesaggi spaziali magnifici come nebulose colorate o pianeti, essa viaggia per lo spazio vuoto sotto un cielo di fredde stelle. Sidonia verrà sempre inquadrata da una luce fredda e i combattimenti saranno nello spazio privo di corpi estranei.
Una cosa che mi ha fatto apprezzare l'anime è che in tantissimi anni di opere sci-fi questa forse è la prima dove si applica la fisica classica! I mecha hanno riserve limitate di carburante (particelle di Higgs) e quindi non possono spingersi troppo oltre il limite, alle volte Sidonia esegue accelerazioni per correggere la rotta e, in un caso, l'accelerazione provoca danni devastanti alla struttura principale della nave... insomma, dal punto di vista "realistico" ci siamo.
Tutto sommato la CG non è così brutta, anche se mi aspettavo qualcosa di meglio dai produttori di "Star Wars The Clone Wars". In fondo, in alcune scene pare che i personaggi siano fatti di pongo, però, tutto sommato, la grafica dei Gauna e dei difensori è ben fatta.
Vediamo un po' cosa succede nella seconda stagione.
Ambientato in un futuro remoto, ciò che resta dell'umanità si trova a bordo di una gigantesca nave colonia, la Sidonia, che vaga per secoli nello spazio alla ricerca di un pianeta da colonizzare. L'umanità è costretta alla fuga in seguito alla distruzione del Sistema Solare da parte dei Gauna, alieni non senzienti che danno la caccia agli umani costringendoli in letali combattimenti nello spazio a bordo dei difensori (mecha giganteschi).
Come scrissi nella recensione del manga, i toni cupi e quasi drammatici nell'anime sono ancora più accesi; la CG ha permesso di creare ambienti con colori e sfumature molto toccanti: Sidonia non è una nave lucente e scintillante, bensì è una vecchia nave tutta ammaccata con gli interni in parte arrugginiti, abbandonati e fatiscenti. Oltretutto la nave non attraversa paesaggi spaziali magnifici come nebulose colorate o pianeti, essa viaggia per lo spazio vuoto sotto un cielo di fredde stelle. Sidonia verrà sempre inquadrata da una luce fredda e i combattimenti saranno nello spazio privo di corpi estranei.
Una cosa che mi ha fatto apprezzare l'anime è che in tantissimi anni di opere sci-fi questa forse è la prima dove si applica la fisica classica! I mecha hanno riserve limitate di carburante (particelle di Higgs) e quindi non possono spingersi troppo oltre il limite, alle volte Sidonia esegue accelerazioni per correggere la rotta e, in un caso, l'accelerazione provoca danni devastanti alla struttura principale della nave... insomma, dal punto di vista "realistico" ci siamo.
Tutto sommato la CG non è così brutta, anche se mi aspettavo qualcosa di meglio dai produttori di "Star Wars The Clone Wars". In fondo, in alcune scene pare che i personaggi siano fatti di pongo, però, tutto sommato, la grafica dei Gauna e dei difensori è ben fatta.
Vediamo un po' cosa succede nella seconda stagione.