Voltron (Golion)
Tra i robottoni del periodo classico tra anni Settanta e primi anni Ottanta, “Golion” appartiene alla fase più matura del periodo. Com’è noto, venne riadattato dagli Americani nella versione “Voltron”, che ne alterò sotto molti aspetti la storia. In Italia furono trasmessi all’epoca solo i primi ventisei episodi, prima nella versione “Golion”, poi con l’adattamento “Voltron”. Ricordo di aver visto sporadicamente entrambi da bambino, ma maggiormente “Voltron”. Ora ho avuto modo di rivedere la serie completa nella versione “Golion”, e anche questo robottone classico riesce ad avere una buona resa nel suo genere.
Qui l’ambientazione risente di elementi fantasy e magici (tra i nemici c’è una strega, tra gli eroi piloti c’è una principessa, e dei topini mascotte, e certe armi di Golion si materializzano dal nulla; la stessa base è una sorta di castello), e Golion si trova su un altro pianeta, Altea, pur essendo terrestri quattro dei suoi piloti (nell’adattamento “Voltron” invece la situazione è diversa, e mi sembra che il robot si trovi sulla Terra). I nemici sono ben caratterizzati, con l’imperatore di Garla, Taybazaal, e in particolare il principe suo figlio Syncrain, oltre che la strega Onesha, anche se in generale i mostri avversari di Golion che vengono inviati mi sono sembrati sempre piuttosto anonimi (migliorano un po’ forse nella seconda parte della serie). Golion invece come robot ha una estetica comunque accattivante. La storia, basandosi su episodi autoconclusivi come nello standard dell’epoca, ha i suoi momenti, ancor più nella seconda parte.
In definitiva, l’ho seguito volentieri e gli do un 8 (valutandolo, ripeto, nella versione originale “Golion”, perché, se si considera prima questa, la versione “Voltron” evidenzia ancor più i suoi limiti e le sue scelte discutibili di adattamento). Una piccola curiosità: seguendo le puntate con sottotitoli, ho scoperto che le varie canzoni di sottofondo, quando Golion si unisce, sono di volta in volta dedicate ai singoli leoni (Black Lion, Red Lion, Green Lion, Blu Lion e Yellow Lion) a seconda dell’occasione.
Qui l’ambientazione risente di elementi fantasy e magici (tra i nemici c’è una strega, tra gli eroi piloti c’è una principessa, e dei topini mascotte, e certe armi di Golion si materializzano dal nulla; la stessa base è una sorta di castello), e Golion si trova su un altro pianeta, Altea, pur essendo terrestri quattro dei suoi piloti (nell’adattamento “Voltron” invece la situazione è diversa, e mi sembra che il robot si trovi sulla Terra). I nemici sono ben caratterizzati, con l’imperatore di Garla, Taybazaal, e in particolare il principe suo figlio Syncrain, oltre che la strega Onesha, anche se in generale i mostri avversari di Golion che vengono inviati mi sono sembrati sempre piuttosto anonimi (migliorano un po’ forse nella seconda parte della serie). Golion invece come robot ha una estetica comunque accattivante. La storia, basandosi su episodi autoconclusivi come nello standard dell’epoca, ha i suoi momenti, ancor più nella seconda parte.
In definitiva, l’ho seguito volentieri e gli do un 8 (valutandolo, ripeto, nella versione originale “Golion”, perché, se si considera prima questa, la versione “Voltron” evidenzia ancor più i suoi limiti e le sue scelte discutibili di adattamento). Una piccola curiosità: seguendo le puntate con sottotitoli, ho scoperto che le varie canzoni di sottofondo, quando Golion si unisce, sono di volta in volta dedicate ai singoli leoni (Black Lion, Red Lion, Green Lion, Blu Lion e Yellow Lion) a seconda dell’occasione.
Va beh, per una volta non mi farò prendere dal fattore nostalgia, né dal fatto che ricordo ancora oggi, e molto bene, il giorno che ricevetti la mastodontica e pesantissima scatola contenente i cinque leoni di "Golion". I benemeriti mecha designer nipponici di Submarine avevano centrato in pieno le caratteristiche peculiari di questo nuovo arrivato. Non si può dire la stessa cosa degli addetti che hanno lavorato sopra la serie TV, poiché vi sono abissi impressionanti tra una puntata e l'altra. Quelle realizzate "in casa" con la supervisione di Kazuo Nakamura si salvano; ma quelle fatte chissà dove dalle cosiddette terze parti sono bocciate in toto. Erano gli anni dei notori subappalti selvaggi, dove non si rispettavano quasi mai i model sheet inviati dalla casa madre, inventandosi di sana pianta le fisionomie dei protagonisti e cambiandone i connotati a seconda dello staff coinvolto. Venivano storpiati senza ritegno alcuno visi e proporzioni; da un fotogramma all'altro, addirittura all'interno dello stesso episodio, potevano cambiare i colori degli occhi o il taglio di capelli. Le animazioni sono pedestri, i fondali disadorni e oltretutto abbonda la prassi comune del riciclo di quest'ultimi. Abbiamo una qualità medio/alta durante la lunghissima sequenza dell'agganciamento e nella sigla d'apertura, alternata però a disegni tozzi e ad altri a dir poco agghiaccianti; traballa perfino la macchina da presa, ma spero che sia un difetto causato dalla pellicola usurata dal tempo.
Non contenti degli evidenti risultati discontinui, i tipi della World Events commissionano altri venti episodi dove - se vogliamo ben vedere - i personaggi sono ancora più goffi, sembrano di legno e vanno a scatti, come se i frame interstiziali fossero stati un optional, tanto da farlo scadere al livello di uno dei tanti insignificanti cartoon americani fatti a Taiwan. In compenso i mostri bio-meccanici avversari sono brutti e cattivi al punto giusto, e le navi della flotta nemica veramente innovative e aereodinamiche (anticipando di qualche mese quelle di "Macross"). Ogni tanto appaiono, come se fossero un'effimera visione mistica, riflessi di luce e alcune esplosioni alla Kanada.
Per la trama ora mi tocca, mio malgrado, tirare in ballo l'orripilante plot di "Voltron", dal momento che il primissimo adattamento nostrano è sparito dalla faccia della terra da eoni, o è stato trasmesso in sordina da qualche astrusa rete privata. Non è che cambi poi molto a livello di grafica, ad eccezione del pessimo e confusionario montaggio (talmente pessimo da mettere ai lavori forzati tutti i responsabili). Gli abomini più grandi arrivano dalle sceneggiature: nomi e luoghi americanizzati; scene e dialoghi spariti nel nulla; morti violente e mutilazioni insabbiate; battute scontate da telefilm di fascia protetta; e per finire in bellezza un paio di ridicole musichette ripetute fino all'ossesso. Se i fan yankee degli anime (quelli integri) non ridono, nemmeno noi di certo potevamo gioire, visto e considerato che avevamo ancora in testa il truculento "Golion". Per andare incontro alle esigenze dei distributori, l'invasione aliena non ha inizio sulla Terra: ogni riferimento al Giappone è stato estirpato. Ma dove si troverà la chiave per attivare il Leone nero sul pianeta Arus? Custodita negli scrigni di un drago spaziale? Acqua! Sperduta in qualche remoto asteroide? Ancora acqua! Nei sotterranei del castello? Fuocherello... trafugata da una famigliola di topi spaziali (sic) con un notevole quoziente d'intelligenza, tanto che saranno loro a salvare le sorti del team in più di un'occasione! E già questo la dice lunga sul target a cui era mirata, anche se non mancano alcune sequenze forti e orrorifiche, miracolosamente scampate ai sedicenti moralizzatori d'oltreoceano. Le vicende non si discostano molto da quelle già viste un triliardo di milioni di volte nelle precedenti epopee robotiche: attacchi alla base in successione, infiltrazioni una via l'altra e maldestri tentativi di mediazioni rivelatisi trappole; e se fosse stato per la credulona Aurora (userò i nomi di "Voltron"), i suoi sudditi sarebbero stati sottomessi in un battibaleno. Ci sono proprio tutti. C'è il malvagio e despota imperatore di turno (una specie di rettiloide rugoso color verdognolo), la sua fidata strega consigliera, la schiera di sottoufficiali e l'incapace comandante Yurak, rimpiazzato in seguito dal figlio prediletto Lotor (naturalmente bello, dai lineamenti pseudo-umani e molto attratto dal gentil sesso). L'erede al trono, abbagliato dalla fulgida bellezza della bionda principessina, collezionerà una serie di stecche colossali sul procinto di distruggere il Difensore dell'universo, prendendo una valanga di nomi dall'iracondo padre, nonché supremo re del pianeta Doom.
Tirate le somme, che sia "Voltron" o "Golion" poco importa. Graficamente mediocre è e mediocre rimane. Resta il fatto che non ci si può non affezionare a quell'eterogeneo manipolo di eroi, dal compassato Koran alla svampita Aurora, finanche ai ridicoli impiastri sotto la guida di Zarkon, quindi mi sento in grado di elargirgli una, seppur tirata, clamorosa sufficienza. Mi rifiuto ca-te-go-ri-ca-men-te di tenere conto della sciatta stagione extra, mai giunta in Italia (per somma, nostra fortuna), altrimenti il voto sarebbe stato ben più basso.
Non contenti degli evidenti risultati discontinui, i tipi della World Events commissionano altri venti episodi dove - se vogliamo ben vedere - i personaggi sono ancora più goffi, sembrano di legno e vanno a scatti, come se i frame interstiziali fossero stati un optional, tanto da farlo scadere al livello di uno dei tanti insignificanti cartoon americani fatti a Taiwan. In compenso i mostri bio-meccanici avversari sono brutti e cattivi al punto giusto, e le navi della flotta nemica veramente innovative e aereodinamiche (anticipando di qualche mese quelle di "Macross"). Ogni tanto appaiono, come se fossero un'effimera visione mistica, riflessi di luce e alcune esplosioni alla Kanada.
Per la trama ora mi tocca, mio malgrado, tirare in ballo l'orripilante plot di "Voltron", dal momento che il primissimo adattamento nostrano è sparito dalla faccia della terra da eoni, o è stato trasmesso in sordina da qualche astrusa rete privata. Non è che cambi poi molto a livello di grafica, ad eccezione del pessimo e confusionario montaggio (talmente pessimo da mettere ai lavori forzati tutti i responsabili). Gli abomini più grandi arrivano dalle sceneggiature: nomi e luoghi americanizzati; scene e dialoghi spariti nel nulla; morti violente e mutilazioni insabbiate; battute scontate da telefilm di fascia protetta; e per finire in bellezza un paio di ridicole musichette ripetute fino all'ossesso. Se i fan yankee degli anime (quelli integri) non ridono, nemmeno noi di certo potevamo gioire, visto e considerato che avevamo ancora in testa il truculento "Golion". Per andare incontro alle esigenze dei distributori, l'invasione aliena non ha inizio sulla Terra: ogni riferimento al Giappone è stato estirpato. Ma dove si troverà la chiave per attivare il Leone nero sul pianeta Arus? Custodita negli scrigni di un drago spaziale? Acqua! Sperduta in qualche remoto asteroide? Ancora acqua! Nei sotterranei del castello? Fuocherello... trafugata da una famigliola di topi spaziali (sic) con un notevole quoziente d'intelligenza, tanto che saranno loro a salvare le sorti del team in più di un'occasione! E già questo la dice lunga sul target a cui era mirata, anche se non mancano alcune sequenze forti e orrorifiche, miracolosamente scampate ai sedicenti moralizzatori d'oltreoceano. Le vicende non si discostano molto da quelle già viste un triliardo di milioni di volte nelle precedenti epopee robotiche: attacchi alla base in successione, infiltrazioni una via l'altra e maldestri tentativi di mediazioni rivelatisi trappole; e se fosse stato per la credulona Aurora (userò i nomi di "Voltron"), i suoi sudditi sarebbero stati sottomessi in un battibaleno. Ci sono proprio tutti. C'è il malvagio e despota imperatore di turno (una specie di rettiloide rugoso color verdognolo), la sua fidata strega consigliera, la schiera di sottoufficiali e l'incapace comandante Yurak, rimpiazzato in seguito dal figlio prediletto Lotor (naturalmente bello, dai lineamenti pseudo-umani e molto attratto dal gentil sesso). L'erede al trono, abbagliato dalla fulgida bellezza della bionda principessina, collezionerà una serie di stecche colossali sul procinto di distruggere il Difensore dell'universo, prendendo una valanga di nomi dall'iracondo padre, nonché supremo re del pianeta Doom.
Tirate le somme, che sia "Voltron" o "Golion" poco importa. Graficamente mediocre è e mediocre rimane. Resta il fatto che non ci si può non affezionare a quell'eterogeneo manipolo di eroi, dal compassato Koran alla svampita Aurora, finanche ai ridicoli impiastri sotto la guida di Zarkon, quindi mi sento in grado di elargirgli una, seppur tirata, clamorosa sufficienza. Mi rifiuto ca-te-go-ri-ca-men-te di tenere conto della sciatta stagione extra, mai giunta in Italia (per somma, nostra fortuna), altrimenti il voto sarebbe stato ben più basso.
Golion, classe 1981, è l'ultimo grande super robot della tradizione nagaiana. Tutti i robotici che lo seguono o sono non tradizionali, oppure non sono alla sua altezza. Se non fosse per pochi particolari, lo si potrebbe ben credere un frutto degli anni settanta, avendo ben poco in comune con la nuova generazione di robot e tutto in comune con i classici. Questo lo si vede in primo luogo nel mecha design: la serie rifugge dai mecha patinati che cominciavano ad andare di moda allora e torna ai mostri del tokusatsu, giganti d'acciao ottenuti ingrandendo dei beastmen grazie a delle arti occulte! Va notato però che nella seconda metà della serie le influenze moderne si vedono, e i beastmen vengono rimpiazzati da mecha beastmen, che sono robot pilotati dai beastmen, non versioni giganti degli stessi. Il ritorno al passato si vede anche nel chara design dei nemici, che non sono normali umani come in quasi tutte le serie del periodo, ma mostruosi alieni dalla pelle azzurra, secondo la tradizione dei seventies. L'ambientazione attinge a piene mani sia dalla space opera (imperi spaziali, astronavi, pianeti da salvare) che dalla fiaba occidentale: abbiamo quindi principesse bionde, castelli fatati, orribili streghe e perfino simpatici topini che sembrano venire direttamente dal film disneyano di "Cenerentola". Il tutto coesiste naturalmente con scene cruente, splatter e gore, secondo la tradizione giapponese. L'iconografia è quella tipica del super robot di vecchia scuola, e la gran quantità di teschi e mostri fa tornare in mente "Jeeg Robot d'acciao". Non è una coincidenza, visto che "Golion" esce dalla mano di autori classici, in particolare Kazuo Nakamura, che ha prestato la sua opera come character design e animatore a una quantità di robot nagaiani, incluso per l'appunto Jeeg. L'idea dei leoni viene da Nakamura, che si era occupato anche delle animazioni del leone Beralios in "Daltanious", mentre la scena dell'aggangiamento è chiaramente ispirato alla celebre sequenza di "Combattler", con la differenza che invece di "Let's combine!" i cinque esclamano "Let's Golion!".
Si capisce che l'anime è del 1981 per la qualità tecnica e realizzativa, eccellente per l'epoca e superiore a quella degli anni settanta, e anche per varie caratteristiche: manca la figura dello scienziato creatore del robot, l'ambientazione è puramente spaziale (la Terra si è autodistrutta in seguito alla Terza Guerra Mondiale) e la struttura narrativa è leggermente meno rigida; per esempio Golion appare per la prima volta solo nella quarta puntata. Ma sono dettagli da poco, di fatto la Terra è sostituita dal pianeta Altea, che i soliti cinque eroi devono difendere dal mostro della settimana. Non mancano il senso dell'umorismo e la genuinità tipica del più classico super robot; in particolare segnalo varie puntate dedicate ai topi spaziali parlanti, amici della principessa e mascotte della serie. Chara, colori, trasformazioni, musiche rendono la serie estremamente gradevole: quello che manca è la presenza di un avversario davvero carismatico. Il principe Sincline ne avrebbe la possibilità, ma non viene sfruttato a dovere: tutte le rivelazioni sulla sua persona, sulla strega Honerva e sull'imperatore Daibazaal si concentrano nell'ultima puntata quando avrebbero potuto essere gestite molto meglio. Si paga forse l'assenza del regista Tadao Nagahama e per questo la serie rimane inferiore a "Vultus" e "Daimos", pur rimanendo il miglior robotico del 1981. Lo consiglio ai nostalgici.
NB: non bisogna confondere "Golion" con "Voltron". "Voltron" è una serie creata dagli americani distruggendo "Golion", aggiungendo degli episodi di "Dairugger" e addirittura commissionando venti episodi aggiuntivi alla Toei creati apposta per il mercato americano. Le pesantissime censure e i gravi stravolgimenti la rendono una serie a sé. In Italia i primi ventisei episodi di Golion arrivarono nel settembre 1982, trasmessi da Canale 5. I rimanenti ventisei episodi non sono mai arrivati, ma in compenso pochi anni dopo arrivarono i primi cinquantadue episodi di "Voltron", generando non poca confusione tra i bambini dell'epoca, tra cui c'ero anch'io: perché un robot che si era sempre chiamato Golion di punto in bianco aveva cambiato nome? Inutile specificare che ho sempre preferito Golion a Voltron e che il mio voto (8 pieno) si riferisce a Golion, non a Voltron.
Si capisce che l'anime è del 1981 per la qualità tecnica e realizzativa, eccellente per l'epoca e superiore a quella degli anni settanta, e anche per varie caratteristiche: manca la figura dello scienziato creatore del robot, l'ambientazione è puramente spaziale (la Terra si è autodistrutta in seguito alla Terza Guerra Mondiale) e la struttura narrativa è leggermente meno rigida; per esempio Golion appare per la prima volta solo nella quarta puntata. Ma sono dettagli da poco, di fatto la Terra è sostituita dal pianeta Altea, che i soliti cinque eroi devono difendere dal mostro della settimana. Non mancano il senso dell'umorismo e la genuinità tipica del più classico super robot; in particolare segnalo varie puntate dedicate ai topi spaziali parlanti, amici della principessa e mascotte della serie. Chara, colori, trasformazioni, musiche rendono la serie estremamente gradevole: quello che manca è la presenza di un avversario davvero carismatico. Il principe Sincline ne avrebbe la possibilità, ma non viene sfruttato a dovere: tutte le rivelazioni sulla sua persona, sulla strega Honerva e sull'imperatore Daibazaal si concentrano nell'ultima puntata quando avrebbero potuto essere gestite molto meglio. Si paga forse l'assenza del regista Tadao Nagahama e per questo la serie rimane inferiore a "Vultus" e "Daimos", pur rimanendo il miglior robotico del 1981. Lo consiglio ai nostalgici.
NB: non bisogna confondere "Golion" con "Voltron". "Voltron" è una serie creata dagli americani distruggendo "Golion", aggiungendo degli episodi di "Dairugger" e addirittura commissionando venti episodi aggiuntivi alla Toei creati apposta per il mercato americano. Le pesantissime censure e i gravi stravolgimenti la rendono una serie a sé. In Italia i primi ventisei episodi di Golion arrivarono nel settembre 1982, trasmessi da Canale 5. I rimanenti ventisei episodi non sono mai arrivati, ma in compenso pochi anni dopo arrivarono i primi cinquantadue episodi di "Voltron", generando non poca confusione tra i bambini dell'epoca, tra cui c'ero anch'io: perché un robot che si era sempre chiamato Golion di punto in bianco aveva cambiato nome? Inutile specificare che ho sempre preferito Golion a Voltron e che il mio voto (8 pieno) si riferisce a Golion, non a Voltron.
Il vecchio Golion... Arrivato inizialmente nella sua versione giapponese in Italia, successivamente è stato riproposto in un'edizione "riveduta e corretta" (si fa per dire) statunitense, ovviamente omettendo morti di piloti vari e combinando altre castronerie.
Meglio lasciar perdete ogni accenno alla trama, che vede il solito conflitto tra esseri umani e alieni cattivi (vorrei fare l'elenco delle differenze tra Golion e Voltron, ma proprio non ne ho voglia, anche per "meriti" dell'anime).
Interessante il mecha design del robot, composto da cinque leoni di colori diversi e che ispirerà i mecha usati nelle serie Super Sentai a venire (avete colto pure voi un Deja Vu in Gekiranger, del 2007?).
Ma oltre a questo, Voltron/Golion è piuttosto canonico e offre pochi spunti veramente interessanti. Da menzionare, inoltre, che la serie ha avuto scarso successo in Giappone, e l'anime usato per il remake (o "demake", in questo caso), Armored Fleet Dairugger XV, è praticamente slegato alle vicende originali, per non dire "non c'azzecca nulla, è un filler di se stesso!" . Ah, ci sarebbero pure episodi creati ex-novo negli States, e se non sbaglio, correggetemi, pure quelli di Arbegas.
OK, da bambini impazzivamo per quei cinque eroi che salvavano ogni volta la Terra (ehm...) dagli alieni cattivi, ignorando (per coloro che guardavano Voltron) che uno dei primi protagonisti perderà la vita (altro che "rimpiazzato"!). Ma a rivederlo oggi? Invecchiato male.
Meglio lasciar perdete ogni accenno alla trama, che vede il solito conflitto tra esseri umani e alieni cattivi (vorrei fare l'elenco delle differenze tra Golion e Voltron, ma proprio non ne ho voglia, anche per "meriti" dell'anime).
Interessante il mecha design del robot, composto da cinque leoni di colori diversi e che ispirerà i mecha usati nelle serie Super Sentai a venire (avete colto pure voi un Deja Vu in Gekiranger, del 2007?).
Ma oltre a questo, Voltron/Golion è piuttosto canonico e offre pochi spunti veramente interessanti. Da menzionare, inoltre, che la serie ha avuto scarso successo in Giappone, e l'anime usato per il remake (o "demake", in questo caso), Armored Fleet Dairugger XV, è praticamente slegato alle vicende originali, per non dire "non c'azzecca nulla, è un filler di se stesso!" . Ah, ci sarebbero pure episodi creati ex-novo negli States, e se non sbaglio, correggetemi, pure quelli di Arbegas.
OK, da bambini impazzivamo per quei cinque eroi che salvavano ogni volta la Terra (ehm...) dagli alieni cattivi, ignorando (per coloro che guardavano Voltron) che uno dei primi protagonisti perderà la vita (altro che "rimpiazzato"!). Ma a rivederlo oggi? Invecchiato male.
Mi dispiace, non so come mai a molti sia piaciuto Voltron, io da piccolo non l'ho visto, ne ho visti solo 6 episodi di recente. Non è nulla di speciale. I leoni colorati avrebbero anche potuto essere diversi animali, perché proprio tutti leoni? Variare un po' no? E come mai il pilota rosso guida il leone nero, quello nero il leone blu e quello blu il leone rosso? Mistero della fede. Inoltre non mi piace neppure la trasformazione del robot, troppo banale e semplice, 2 leoni fanno da braccia, uno da corpo e altri 2 da gambe. Ed ha quella faccia un po' effemminata, bah. Poi, non mi aspetto granché da un anime degli anni '80, ma non mi è piaciuto proprio il disegno dei personaggi, ed ho visto robot della stessa epoca disegnati decisamente meglio. Questo robot nemmeno ha le mani, e probabilmente questo anime ha copiato un po' da Star Wars. Non mi piace proprio. Voto 5. Se lo avessi visto da piccolo, come "i 5 samurai", forse mi sarebbe piaciuto e sarei stato più generoso nella votazione, ma non posso essere generoso con un anime che non mi risveglia alcun ricordo.
Una serie che sfortunatamente non è stata messa molto in considerazione dalle TV italiane nell'ultimo decennio, e questo è un particolare che mi è sempre dispiaciuto.
Credo che il problema sia legato un po' alla prolissità della trama che soffre di un canovaccio già visto in altri mecha e serie di "amicizia per la pace", quasi sempre in 5, il ribelle di turno, l'esperto in elettronica e il predestinato a salvare il pianeta, quasi sempre bardato di bianco e rosso, colori dal forte richiamo nazionalista.
Levando questi particolari di contorno la serie è fatta molto bene, con delle musiche molto particolari e una grafica eccellente per l'epoca, che in un certo senso aveva fatto fare il salto di qualità ai prodotti che sarebbero arrivati un po' più avanti, difatti ritroviamo Kozo Morishita alla regia e Seiji Yokoyama alle musiche, dei predestinati a diventare, 5 anni più tardi, i pilastri di un anime come i Cavalieri dello Zodiaco.
Esaminando la trama troviamo che la minaccia proveniente da altri pianeti mira alla conquista non solo della Terra, ma dell'universo intero, dove il sacrificio di alcuni ragazzi che credono nella giustizia saranno i soli a riuscire a vincere contro nemici così potenti. E in effetti la trama di questo anime trasmette molta solitudine, nonostante la sete di vittoria e di amicizia che comunque si respira nella serie.
Assistiamo anche ad episodi violenti, a sacrifici che comportano morti violente, di cui la censura del periodo cominciava sempre più a posare la sua adunca mano per poter sopprimere mediaticamente un prodotto simile, riuscendoci, per un bel po' di anni.
Io penso che sia un titolo che vada rivalutato, anche per la caratteristica dei robot presenti dalla testa leonina, simbolo di fierezza, di coraggio, e della sopracitata solitudine, perché anche se è in branco, il leone, forte del suo potere è sempre come un re, una persona molto sola.
Ed è qui che subentra la morale di questo anime, ovvero che la solitudine genera eterna noia ed infelicità, ma quando a tutto questo si vanno a sostituire emozioni e sentimenti che allontanano l'ambizione che tutto cancella, in quel momento non si è più soli, si guarda il mondo con un'ottica diversa e non si smette mai di crescere dopo tanto tempo di "fermo".
Questo è un anime che non andava per nulla censurato, rispetto ad altri che sono lo stesso andati in visione a dei ragazzini ed invece non era così, è solo un titolo che va rivalutato e assolutamente visto, perché rientra in quella schiera di anime dove l'amicizia è il fulcro fondamentale su cui un sogno di pace è sempre possibile.
Credo che il problema sia legato un po' alla prolissità della trama che soffre di un canovaccio già visto in altri mecha e serie di "amicizia per la pace", quasi sempre in 5, il ribelle di turno, l'esperto in elettronica e il predestinato a salvare il pianeta, quasi sempre bardato di bianco e rosso, colori dal forte richiamo nazionalista.
Levando questi particolari di contorno la serie è fatta molto bene, con delle musiche molto particolari e una grafica eccellente per l'epoca, che in un certo senso aveva fatto fare il salto di qualità ai prodotti che sarebbero arrivati un po' più avanti, difatti ritroviamo Kozo Morishita alla regia e Seiji Yokoyama alle musiche, dei predestinati a diventare, 5 anni più tardi, i pilastri di un anime come i Cavalieri dello Zodiaco.
Esaminando la trama troviamo che la minaccia proveniente da altri pianeti mira alla conquista non solo della Terra, ma dell'universo intero, dove il sacrificio di alcuni ragazzi che credono nella giustizia saranno i soli a riuscire a vincere contro nemici così potenti. E in effetti la trama di questo anime trasmette molta solitudine, nonostante la sete di vittoria e di amicizia che comunque si respira nella serie.
Assistiamo anche ad episodi violenti, a sacrifici che comportano morti violente, di cui la censura del periodo cominciava sempre più a posare la sua adunca mano per poter sopprimere mediaticamente un prodotto simile, riuscendoci, per un bel po' di anni.
Io penso che sia un titolo che vada rivalutato, anche per la caratteristica dei robot presenti dalla testa leonina, simbolo di fierezza, di coraggio, e della sopracitata solitudine, perché anche se è in branco, il leone, forte del suo potere è sempre come un re, una persona molto sola.
Ed è qui che subentra la morale di questo anime, ovvero che la solitudine genera eterna noia ed infelicità, ma quando a tutto questo si vanno a sostituire emozioni e sentimenti che allontanano l'ambizione che tutto cancella, in quel momento non si è più soli, si guarda il mondo con un'ottica diversa e non si smette mai di crescere dopo tanto tempo di "fermo".
Questo è un anime che non andava per nulla censurato, rispetto ad altri che sono lo stesso andati in visione a dei ragazzini ed invece non era così, è solo un titolo che va rivalutato e assolutamente visto, perché rientra in quella schiera di anime dove l'amicizia è il fulcro fondamentale su cui un sogno di pace è sempre possibile.
“Da remoti tempi, dagli spazi più profondi, arriva la leggenda: Voltron, il difensore dell’universo!”. Chi di noi non ricorda le vicende dei cinque leoni che si univano per formare il robot Voltron? Ricordo con piacere i giorni passati a guardare il “cartone animato” ma non sono mai riuscito a vedere la serie tutta per intero (mi è successo praticamente con tutti gli anime di un tempo), così ho deciso di recuperarlo per vederlo tutto.
La storia è la seguente: il perfido dittatore Zarkon, aiutato anche dalla strega Aggar, sta mettendo a ferro e fuoco la galassia sottomettendo i pianeti. Cinque piloti spaziali vengono catturati e portati sul pianeta "Destino", quartier generale di Zarkon, ma da qui riescono a fuggire ed atterrano sul pianeta Arus. Qui trovano la principessa Aurora e il suo fido consigliere, i quali affidano loro le chiavi di cinque leoni robot che, unendosi, formano Voltron, paladino della giustizia.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
L’anime si concentra quasi esclusivamente sulle battaglie tra Voltron e i robot-bestia inviati sul pianeta Arus prima dal generale di Zarkon, Yurak, poi dal figlio Lotor, e termina con la sconfitta finale del tiranno e con la riconquista della pace nella galassia.
Fine parte contenente spoiler
Devo dire che fa un certo effetto vedere un anime così datato ai giorni nostri, sia per quanto riguarda la grafica (particolare che personalmente non mi interessa più di tanto), sia soprattutto per le tematiche affrontate e per la ciclicità degli episodi. Forse però è semplicemente perché questi sono anime da vedere quando si è piccoli in modo tale che essi divengano poi un “mito” che si insedia nella nostra memoria come una delle “perle” dell’animazione. Un'ulteriore visione da adulti a volte è deleteria perché rivela ai nostri occhi tutte le falle che da piccoli non riuscivamo a vedere (come l’assoluta piattezza dei personaggi, per non parlare poi delle incoerenze sulle distanze interstellari etc, ma qui siamo su un filone fantascientifico e si potrebbe anche chiudere un occhio).
A tutto ciò va aggiunto che l’anime originariamente è giapponese ed infatti nei primi anni Ottanta venne mandato in onda con i nomi originali (il nome originale dell’anime è "Golion"). Questa versione tuttavia fu soppiantata quasi subito da quella americana. In pratica negli USA hanno rimaneggiato fortemente tre anime diversi per creare tre serie di un solo anime, Voltron appunto. Da noi però furono mandati in onda solamente gli episodi corrispondenti a Golion, ma i nomi (come da tradizione di allora) furono tutti cambiati in nomi inglesi. Furono inoltre operate alcune censure, come la morte di un componente di Voltron, fatta passare per un infortunio.
In ogni caso questa serie mi ha fatto passare dei buoni momenti e mi ha fatto tornare in mente moltissimi ricordi. Non è sicuramente un capolavoro dell’animazione giapponese, ma resta comunque un’opera che si lascia vedere.
La storia è la seguente: il perfido dittatore Zarkon, aiutato anche dalla strega Aggar, sta mettendo a ferro e fuoco la galassia sottomettendo i pianeti. Cinque piloti spaziali vengono catturati e portati sul pianeta "Destino", quartier generale di Zarkon, ma da qui riescono a fuggire ed atterrano sul pianeta Arus. Qui trovano la principessa Aurora e il suo fido consigliere, i quali affidano loro le chiavi di cinque leoni robot che, unendosi, formano Voltron, paladino della giustizia.
Attenzione: la seguente parte contiene spoiler
L’anime si concentra quasi esclusivamente sulle battaglie tra Voltron e i robot-bestia inviati sul pianeta Arus prima dal generale di Zarkon, Yurak, poi dal figlio Lotor, e termina con la sconfitta finale del tiranno e con la riconquista della pace nella galassia.
Fine parte contenente spoiler
Devo dire che fa un certo effetto vedere un anime così datato ai giorni nostri, sia per quanto riguarda la grafica (particolare che personalmente non mi interessa più di tanto), sia soprattutto per le tematiche affrontate e per la ciclicità degli episodi. Forse però è semplicemente perché questi sono anime da vedere quando si è piccoli in modo tale che essi divengano poi un “mito” che si insedia nella nostra memoria come una delle “perle” dell’animazione. Un'ulteriore visione da adulti a volte è deleteria perché rivela ai nostri occhi tutte le falle che da piccoli non riuscivamo a vedere (come l’assoluta piattezza dei personaggi, per non parlare poi delle incoerenze sulle distanze interstellari etc, ma qui siamo su un filone fantascientifico e si potrebbe anche chiudere un occhio).
A tutto ciò va aggiunto che l’anime originariamente è giapponese ed infatti nei primi anni Ottanta venne mandato in onda con i nomi originali (il nome originale dell’anime è "Golion"). Questa versione tuttavia fu soppiantata quasi subito da quella americana. In pratica negli USA hanno rimaneggiato fortemente tre anime diversi per creare tre serie di un solo anime, Voltron appunto. Da noi però furono mandati in onda solamente gli episodi corrispondenti a Golion, ma i nomi (come da tradizione di allora) furono tutti cambiati in nomi inglesi. Furono inoltre operate alcune censure, come la morte di un componente di Voltron, fatta passare per un infortunio.
In ogni caso questa serie mi ha fatto passare dei buoni momenti e mi ha fatto tornare in mente moltissimi ricordi. Non è sicuramente un capolavoro dell’animazione giapponese, ma resta comunque un’opera che si lascia vedere.
Ecco una serie robotica di grande caratura, un cult assoluto che magari col tempo ha perso d’importanza e d’interesse, ma che in questi giorni pare essere soggetto ad un progetto di “revamp” commerciale a quanto pare di una certa importanza.
Molti appassionati di questa mitica saga hanno animatamente contestato il fatto che il prodotto originale, di nome “Golion”, fu soggetto a drastici, pesanti tagli e censure sia nelle scene che nei dialoghi, oltre che costretto ad un finale differente, squallidamente distorto. Tuttavia, io lo conobbi come Voltron e ne rimasi lo stesso stregato, sia per la mia tenera età, sia per la ovvia moda del periodo, gli splendidi e luccicanti robot di ogni genere, fra cui spiccavano per l’appunto, i cinque mitici leoni assemblabili.
Introducendo l’opera partendo dalla composizione della squadra dei protagonisti, incontriamo il classico quintetto di eroi (un plot, quasi un dogma per l’epoca) che si destreggia ognuno col proprio “mezzo robotico”, anche se tale condizione si verrà a creare dopo una serie di eventi: la trama propone un ingresso alquanto atipico, poiché il solito cliché della terra assediata dai malvagi alieni di turno è solo un effimero antefatto.
Il tremendo e crudele imperatore del pianeta Garla attacca la terra per conquistarla e rapisce un numero immenso di esseri umani fra cui cinque ragazzi di origini nipponiche, che diverranno proprio i protagonisti della lunga vicenda. Con un espediente rocambolesco, questi riescono a fuggire dalle grinfie dei loro rapitori e a rifugiarsi su un pianeta sconosciuto che in seguito scopriranno chiamarsi Altea. Proprio su questo nuovo mondo, anch’esso in guerra con le forze di Garla per una serie di coincidenze (piuttosto forzate: destino o pessima regia, in questo sporadico caso?) il temerario quintetto finirà per divenire un elemento fondamentale nella interminabile battaglia con gli spietati Garliani, entrando in possesso dei mitici cinque robot che formano il leggendario e indistruttibile Voltron (ahimè, Golion).
Niente di più classico e niente di più bello da vedere nel suo genere. Voltron rivaleggia con le più grandi saghe robotiche mai create di tutto il noto ventennio ‘70-’80 (e dintorni), alla pari con titoli come Goldrake, Mazinga Z e Daitarn 3, giusto per citarne alcuni.
Come ci si aspetta da questo tipo di anime, si tratta di una classica storia con numerose puntate autoconclusive, dotata di un lento e distaccato crescendo che porta lo spettatore a conoscere, in maniera molto diluita, vari elementi per giungere così al quadro finale nell’ultima manciata di episodi che chiudono la trama.
La cosa che più di tutto mi ha attirato da sempre e che ancora ora mi ammalia oltre ogni concezione è il magnifico design di Golion: sia ogni singolo leone, sia il robot assemblato ha ai miei occhi qualcosa di stilisticamente inarrivabile, un mix irresistibile fra curve animali meccanizzate e freddi spigoli di metallo (gli accostamenti cromatici sono praticamente perfetti all’occhio), così come i giocattoli che possedevo erano bellissime e fedeli repliche delle loro controparti animate.
Se il design del colosso cibernetico si dimostra eccelso, lo stesso vale per il chara dei protagonisti e degli antagonisti, di un livello notevole per l’epoca, anche se la colonna sonora la ricordo ben poco.
Una cosa è certa: se ci si ritiene appassionati di saghe robotiche, Voltron è un must che deve essere visto almeno una volta nella vita.
Molti appassionati di questa mitica saga hanno animatamente contestato il fatto che il prodotto originale, di nome “Golion”, fu soggetto a drastici, pesanti tagli e censure sia nelle scene che nei dialoghi, oltre che costretto ad un finale differente, squallidamente distorto. Tuttavia, io lo conobbi come Voltron e ne rimasi lo stesso stregato, sia per la mia tenera età, sia per la ovvia moda del periodo, gli splendidi e luccicanti robot di ogni genere, fra cui spiccavano per l’appunto, i cinque mitici leoni assemblabili.
Introducendo l’opera partendo dalla composizione della squadra dei protagonisti, incontriamo il classico quintetto di eroi (un plot, quasi un dogma per l’epoca) che si destreggia ognuno col proprio “mezzo robotico”, anche se tale condizione si verrà a creare dopo una serie di eventi: la trama propone un ingresso alquanto atipico, poiché il solito cliché della terra assediata dai malvagi alieni di turno è solo un effimero antefatto.
Il tremendo e crudele imperatore del pianeta Garla attacca la terra per conquistarla e rapisce un numero immenso di esseri umani fra cui cinque ragazzi di origini nipponiche, che diverranno proprio i protagonisti della lunga vicenda. Con un espediente rocambolesco, questi riescono a fuggire dalle grinfie dei loro rapitori e a rifugiarsi su un pianeta sconosciuto che in seguito scopriranno chiamarsi Altea. Proprio su questo nuovo mondo, anch’esso in guerra con le forze di Garla per una serie di coincidenze (piuttosto forzate: destino o pessima regia, in questo sporadico caso?) il temerario quintetto finirà per divenire un elemento fondamentale nella interminabile battaglia con gli spietati Garliani, entrando in possesso dei mitici cinque robot che formano il leggendario e indistruttibile Voltron (ahimè, Golion).
Niente di più classico e niente di più bello da vedere nel suo genere. Voltron rivaleggia con le più grandi saghe robotiche mai create di tutto il noto ventennio ‘70-’80 (e dintorni), alla pari con titoli come Goldrake, Mazinga Z e Daitarn 3, giusto per citarne alcuni.
Come ci si aspetta da questo tipo di anime, si tratta di una classica storia con numerose puntate autoconclusive, dotata di un lento e distaccato crescendo che porta lo spettatore a conoscere, in maniera molto diluita, vari elementi per giungere così al quadro finale nell’ultima manciata di episodi che chiudono la trama.
La cosa che più di tutto mi ha attirato da sempre e che ancora ora mi ammalia oltre ogni concezione è il magnifico design di Golion: sia ogni singolo leone, sia il robot assemblato ha ai miei occhi qualcosa di stilisticamente inarrivabile, un mix irresistibile fra curve animali meccanizzate e freddi spigoli di metallo (gli accostamenti cromatici sono praticamente perfetti all’occhio), così come i giocattoli che possedevo erano bellissime e fedeli repliche delle loro controparti animate.
Se il design del colosso cibernetico si dimostra eccelso, lo stesso vale per il chara dei protagonisti e degli antagonisti, di un livello notevole per l’epoca, anche se la colonna sonora la ricordo ben poco.
Una cosa è certa: se ci si ritiene appassionati di saghe robotiche, Voltron è un must che deve essere visto almeno una volta nella vita.
Fare una recensione obiettiva di un cartone animato che si è amato alla follia non è cosa facile. La storia è già stata ampliamente spiegata nei commenti precedenti [anche se per dovere di precisazione Isamu è Lance (leone rosso), Hiroshi è Pidge (leone verde) e Tsuyoshi è Hunk (Leone Giallo)], anche la questione delle censure e dei "tagli e cuci" è stata citata più volte.
Ma in Golion l'adattamento americano è stato un vero e proprio stupro dell'opera:
-censure
-dialoghi cambiati
-omissioni
-taglio di scene chiavi e accorpamento di scene prese da puntate precedenti o da altri cartoni
-finali alternativi
-creazione di un seguito inesistente nella versione originale
Bene, avendo visionato tutte le puntate di Voltron, le puntate di Golion nella versione italiana dell'83 (sono poche puntate perchè poi la serie fu interrotta), e avendo visto qualche puntata in giapponese, ritengo gli adattatori americani dei criminali.
Il tema "morte" in Voltron non esiste (avete già citato il caso di Takashi e di Syncrain) poi ci sono le censure delle morti di Honesha e Hys (Nanny); ma la cosa che più mi ha stupito è l'episodio 30 "la principessa addormentata" (un episodio tranquillissimo dove la violenza non esiste):
VOLTRON: La principessa è vittima di un sortilegio di Haggar e cade addormentata, la Voltron force capisce subito che si tratta di una finta morte e prepara un finto funerale per far cadere in trappola Lotor. La domanda sorge spontanea: ma se voi quattro sapete che Aurora non è morta, perchè piangete come agnellini? Certo, lo fanno per essere credibili agli occhi di Lotor e Haggar, non perchè sono realmente disperati!
GOLION: La principessa muore (immaginatevi Giulietta) e tutti la credono morta, Akira si dispera fugge urlando dal castello, la zia sviene, il popolo è straziato... E organizzano un "vero" funerale, dove tutti piangono e Akira ricorda ls bellezza, la dolcezza e il coraggio di Fara. Alla fine finisce tutto bene perchè la morte della principessa era solo provvisoria.
Ho raccontato questo episodio perchè è emblematico: non si censura la morte in quanto violenta, ma la si censura in quanto morte!
Altri adattamenti-svarioni americani sono:
GOLION:nasceva in tempi antichissimi come Robot unitario, un tantinello violento che massacrava in giro per lo spazio le Bestie gigantesche che incontrava (da qui Golion il re delle Bestie), un giorno la Dea dell'universo, vedendo le sue potenzialità, ma anche la sua ferocia, lo condanna a fare del bene e lo divide in cinque leoni (in modo tale che solo riunito potrà essere invincibile), e lo spedisce sul pianeta Althea.
VOLTRON: ha sempre combattuto contro l'Impero di Zarkon, così un giorno la strega Haggar si travestì da donna bellissima per attrarre voltron a sè. Quando il Robottone Stupidone e facilone fu abbastanza vicino Haggar gli fece un incantesimo che lo separò e lo spedì su Arus... Non vi dico le contraddizioni di questa versione del tipo: Haggar "non vi preoccupate sire, voltron è solo una leggenda..."(ma se lo hai affrontato tu vecchia tarpana!).
Puntata 20 "Addio alla Terra", dove si narra non della distruzione del pianeta terra (tra l'altro già distrutta dalla terza guerra mondiale e non da Dai Bazal), ma della distruzione del pianeta di Pidge, Balton. Ora all'inizio, si sono presentati come 5 terrestri, allora Pidge era un infiltrato!
In definitiva, dopo questo discorso, vi stupirete del mio voto così alto... Ma la verità è che ho amato tanto, prima, Voltron, e poi, adesso, amo ancora di più Golion!
Consiglio: vedetevi Voltron, e poi Golion nella versione italiana. Anche se sono poche puntate, ne vale la pena. Una volta fatto giudicate voi gli adattamenti e i dialoghi.
Ma in Golion l'adattamento americano è stato un vero e proprio stupro dell'opera:
-censure
-dialoghi cambiati
-omissioni
-taglio di scene chiavi e accorpamento di scene prese da puntate precedenti o da altri cartoni
-finali alternativi
-creazione di un seguito inesistente nella versione originale
Bene, avendo visionato tutte le puntate di Voltron, le puntate di Golion nella versione italiana dell'83 (sono poche puntate perchè poi la serie fu interrotta), e avendo visto qualche puntata in giapponese, ritengo gli adattatori americani dei criminali.
Il tema "morte" in Voltron non esiste (avete già citato il caso di Takashi e di Syncrain) poi ci sono le censure delle morti di Honesha e Hys (Nanny); ma la cosa che più mi ha stupito è l'episodio 30 "la principessa addormentata" (un episodio tranquillissimo dove la violenza non esiste):
VOLTRON: La principessa è vittima di un sortilegio di Haggar e cade addormentata, la Voltron force capisce subito che si tratta di una finta morte e prepara un finto funerale per far cadere in trappola Lotor. La domanda sorge spontanea: ma se voi quattro sapete che Aurora non è morta, perchè piangete come agnellini? Certo, lo fanno per essere credibili agli occhi di Lotor e Haggar, non perchè sono realmente disperati!
GOLION: La principessa muore (immaginatevi Giulietta) e tutti la credono morta, Akira si dispera fugge urlando dal castello, la zia sviene, il popolo è straziato... E organizzano un "vero" funerale, dove tutti piangono e Akira ricorda ls bellezza, la dolcezza e il coraggio di Fara. Alla fine finisce tutto bene perchè la morte della principessa era solo provvisoria.
Ho raccontato questo episodio perchè è emblematico: non si censura la morte in quanto violenta, ma la si censura in quanto morte!
Altri adattamenti-svarioni americani sono:
GOLION:nasceva in tempi antichissimi come Robot unitario, un tantinello violento che massacrava in giro per lo spazio le Bestie gigantesche che incontrava (da qui Golion il re delle Bestie), un giorno la Dea dell'universo, vedendo le sue potenzialità, ma anche la sua ferocia, lo condanna a fare del bene e lo divide in cinque leoni (in modo tale che solo riunito potrà essere invincibile), e lo spedisce sul pianeta Althea.
VOLTRON: ha sempre combattuto contro l'Impero di Zarkon, così un giorno la strega Haggar si travestì da donna bellissima per attrarre voltron a sè. Quando il Robottone Stupidone e facilone fu abbastanza vicino Haggar gli fece un incantesimo che lo separò e lo spedì su Arus... Non vi dico le contraddizioni di questa versione del tipo: Haggar "non vi preoccupate sire, voltron è solo una leggenda..."(ma se lo hai affrontato tu vecchia tarpana!).
Puntata 20 "Addio alla Terra", dove si narra non della distruzione del pianeta terra (tra l'altro già distrutta dalla terza guerra mondiale e non da Dai Bazal), ma della distruzione del pianeta di Pidge, Balton. Ora all'inizio, si sono presentati come 5 terrestri, allora Pidge era un infiltrato!
In definitiva, dopo questo discorso, vi stupirete del mio voto così alto... Ma la verità è che ho amato tanto, prima, Voltron, e poi, adesso, amo ancora di più Golion!
Consiglio: vedetevi Voltron, e poi Golion nella versione italiana. Anche se sono poche puntate, ne vale la pena. Una volta fatto giudicate voi gli adattamenti e i dialoghi.
Hyakujūoh Golion – Recensione
Dai Bazal, malvagio imperatore del pianeta Garla, mette a ferro a fuoco la maggior parte dei pianeti della Galassia nel tentativo di conquistarla. Le sue truppe un giorno arrivano sulla Terra dove rapisce gran parte della popolazione tra cui cinque ragazzi giapponesi: Kogane Akira, Suzuishi Hiroshi, Seidō Tsuyoshi, Shirogane Takashi e Kurogane Isamu. Durante il viaggio i cinque ragazzi con un colpo di fortuna riescono a fuggire rubando una nave nemica trovando rifugio nel pianeta Altea. Il pianeta sembra apparentemente deserto e privo di popolazione, ma vagando per Altea i protagonisti giungono al castello imperiale distrutto dagli attacchi di Garla. Al castello fanno la conoscenza della Principessa Fara e dell’ex ministro della guerra Raibul sopravvissuti ai pesanti attacchi, e vengono a conoscenza dei leggendari cinque leoni robot, che uniti in un unico automa formano Golion, l’imperatore delle cento bestie. L’ologramma dell’imperatore di Altea, affida così ai ragazzi le chiavi che permetteranno di pilotare i leoni robot e salvare la galassia. Ad Akira viene affidato il leone nero custodito nella imponente statua del castello che costituirà il corpo e la testa di Golion, Hiroshi piloterà il leone rosso custodito nel magma vulcanico e che formerà il braccio destro, Tsuyoshi sarà al comando del leone verde che riposa nelle fitte foreste di Altea e costituirà il braccio sinistro di Golion, Takashi prenderà possesso del leone blu situato nelle profondità del lago vicino al castello e che formerà la gamba destra e infine Isamu piloterà il leone giallo nascosto nei deserti di Altea che formerà la gamba sinistra del robot. Nel corso della storia, il team del Golion dovrà difendere Altea dagli attacchi di Dai Bazal e suoi servitori, Sadak e la malvagia strega Honelva che ucciderà Takashi lasciando tra i ragazzi un vuoto incolmabile. Sarà la coraggiosa Principessa Fara in persona a prendere il posto di Takashi e aiutare il resto del team nelle battaglie. Nel frattempo le fallimentari missioni di Sadak, mandano in collera Dai Bazal che non esiterà a togliergli la vita. Entra così in scena un nemico ancora più pericoloso, ovvero il Principe Syncrain ancora più malvagio di suo padre Dai Bazal e i cui obiettivi saranno spodestare l’odiato padre, distruggere Golion e rapire Fara per prenderla in moglie. Nelle varie battaglie la Terra verrà di nuovo attaccata, ma stavolta per il pianeta non ci sarà niente da fare ed esploderà lasciando i ragazzi senza una patria. Alla fine sarà Dai Bazal in persona, trasformato in robot-bestia a scendere sul campo di battaglia perdendo la vita contro Golion, e con la sconfitta definitiva di Syncrain, la pace tornerà finalmente sovrana nello spazio.
Caratteristiche Tecniche
Altezza: 60 mt
Peso: 700 t
Armamento:
• Grand Fire
• Gran Tornado
• Cross Beam
• Laser Magnum
• Foot Missile
• Needle Shower
• Rolling Cutter
• Jūohken
Titolo Originale: Hyakujūoh Golion (Golion l’Imperatore delle cento bestie)
Titolo Italiano: Golion/ Voltron Difensore dell’Universo
Titolo Americano: Voltron Defender of the Universe
Sigla di Apertura Originale: Toe! Golion (Combatti! Golion) cantata da Mizuki Ichirō
Sigla di Chiusura Originale: Gonin de Hitotsu (5 persone in uno) cantata da Mizuki Ichirō e i Columbia '73
Note: La versione americana, differisce dall’originale per diversi aspetti tra i quali:
• Censure varie
• La morte di Takashi non esiste, ma attraverso montaggi viene fatto ritornare a metà serie
• Finale modificato, Syncrain non viene eliminato ma si dà alla fuga in attesa di vendicarsi
• Serie robotiche che non hanno niente a che fare con Golion inserite come sequel della serie (Kikō Kantai Dairugger XV chiamato Veichle Voltron e Kōsoku Denjin Albegas, in USA chiamato Voltron 2)
Personaggi
Kogane Akira (Keith nella versione USA): E’ il pilota del Leone Nero e leader del team Golion (Voltron Force nella versione USA) che sta a guardia del castello imperiale di Altea (Lion Castle nella versione USA). Il suo leone è il più importante dei cinque in quanto costituisce il corpo e la testa di Golion.
http://img526.imageshack.us/img526/2853/akirawv0.jpg
Suzuishi Hiroshi (Lance nella versione USA): E’ il pilota del leone rosso che riposa nel magma vulcanico. Costituisce il braccio destro di Golion
http://img265.imageshack.us/img265/539/hiroshiou9.jpg
Seidō Tsuyoshi (Pidge nella versione USA): E’ il pilota del leone verde. Il suo leone è situato tra le fitte foreste del pianeta Altea (Pianeta Arus nella versione USA) e costuìituisce il braccio sinistro del robot.
http://img295.imageshack.us/img295/8843/tsuyoshini6.jpg
Shirogane Takashi (Sven nella versione USA): E’ il pilota del leone blu che giace nelle profonde acque del lago situato nei pressi del Castello. Costituisce la gamba destra del robot. Verrà ucciso dalla strega Honelva (Haggar nella versione USA). Il suo posto verrà preso dalla principessa Fara (Aurora nella versione USA).
http://img254.imageshack.us/img254/7615/takashibt3.jpg
Kurogane Isamu (Hank nella versione USA): E’ il pilota del leone giallo il cui rifugio sta nel deserto di Altea. Costituisce la gamba sinistra di Golion.
http://img169.imageshack.us/img169/2664/isamump4.jpg
Fara Hime (Princess Allura nella versione USA, Principessa Aurora nella versione italiana): Principessa del pianeta Altea e amata dal suo popolo, Fara prenderà il posto di Takashi dopo la morte di quest’ultimo alla guida del leone blu. Determinata e coraggiosa spesso rischia di essere rapita da Syncrain (Lotor nella versione USA) che vuol prenderla in sposa.
http://img169.imageshack.us/img169/3492/fararq8.jpg
Topi Spaziali: Famiglia di topolini residenti nel castello e amici di infanzia della principessa.
http://img405.imageshack.us/img405/3235/topispazsv6.jpg
Gunshi Raibul (Koral nella versione USA): Ex ministro della guerra di Altea, si prende cura della principessa dopo la morte dei reali nell’attacco di Garla.
http://img405.imageshack.us/img405/9862/raibulie4.jpg
Dai Bazal (Zarkon nella versione USA): Imperatore del Pianeta Garla (Planet Doom nella versione USA)
http://img514.imageshack.us/img514/1411/daibazalfa8.jpg
Syncrain (Lotor nella versione USA): Figlio di Dai Bazal e principe di Garla, è il nemico più temibile di Golion. E’ innamorato di Fara e cercherà di rapirla per sposarla.
http://img520.imageshack.us/img520/6121/syncrainvu2.jpg
Honelva (Witch Haggar nella versione USA): Strega malefica sempre accompagnata da un gatto blu. E’ la creatrice delle robot-bestia ed è una fedele servitrice di Dai-Bazal.
http://img480.imageshack.us/img480/2649/honelvapt1.jpg
Sadak (Yurak nella versione USA): Generale delle forze di Garla. Le su missioni saranno sempre fallimentari e ciò gli costerà la vita. Al suo posto entrerà in scena Syncrain.
http://img186.imageshack.us/img186/6320/sadakyn4.jpg
Dai Bazal, malvagio imperatore del pianeta Garla, mette a ferro a fuoco la maggior parte dei pianeti della Galassia nel tentativo di conquistarla. Le sue truppe un giorno arrivano sulla Terra dove rapisce gran parte della popolazione tra cui cinque ragazzi giapponesi: Kogane Akira, Suzuishi Hiroshi, Seidō Tsuyoshi, Shirogane Takashi e Kurogane Isamu. Durante il viaggio i cinque ragazzi con un colpo di fortuna riescono a fuggire rubando una nave nemica trovando rifugio nel pianeta Altea. Il pianeta sembra apparentemente deserto e privo di popolazione, ma vagando per Altea i protagonisti giungono al castello imperiale distrutto dagli attacchi di Garla. Al castello fanno la conoscenza della Principessa Fara e dell’ex ministro della guerra Raibul sopravvissuti ai pesanti attacchi, e vengono a conoscenza dei leggendari cinque leoni robot, che uniti in un unico automa formano Golion, l’imperatore delle cento bestie. L’ologramma dell’imperatore di Altea, affida così ai ragazzi le chiavi che permetteranno di pilotare i leoni robot e salvare la galassia. Ad Akira viene affidato il leone nero custodito nella imponente statua del castello che costituirà il corpo e la testa di Golion, Hiroshi piloterà il leone rosso custodito nel magma vulcanico e che formerà il braccio destro, Tsuyoshi sarà al comando del leone verde che riposa nelle fitte foreste di Altea e costituirà il braccio sinistro di Golion, Takashi prenderà possesso del leone blu situato nelle profondità del lago vicino al castello e che formerà la gamba destra e infine Isamu piloterà il leone giallo nascosto nei deserti di Altea che formerà la gamba sinistra del robot. Nel corso della storia, il team del Golion dovrà difendere Altea dagli attacchi di Dai Bazal e suoi servitori, Sadak e la malvagia strega Honelva che ucciderà Takashi lasciando tra i ragazzi un vuoto incolmabile. Sarà la coraggiosa Principessa Fara in persona a prendere il posto di Takashi e aiutare il resto del team nelle battaglie. Nel frattempo le fallimentari missioni di Sadak, mandano in collera Dai Bazal che non esiterà a togliergli la vita. Entra così in scena un nemico ancora più pericoloso, ovvero il Principe Syncrain ancora più malvagio di suo padre Dai Bazal e i cui obiettivi saranno spodestare l’odiato padre, distruggere Golion e rapire Fara per prenderla in moglie. Nelle varie battaglie la Terra verrà di nuovo attaccata, ma stavolta per il pianeta non ci sarà niente da fare ed esploderà lasciando i ragazzi senza una patria. Alla fine sarà Dai Bazal in persona, trasformato in robot-bestia a scendere sul campo di battaglia perdendo la vita contro Golion, e con la sconfitta definitiva di Syncrain, la pace tornerà finalmente sovrana nello spazio.
Caratteristiche Tecniche
Altezza: 60 mt
Peso: 700 t
Armamento:
• Grand Fire
• Gran Tornado
• Cross Beam
• Laser Magnum
• Foot Missile
• Needle Shower
• Rolling Cutter
• Jūohken
Titolo Originale: Hyakujūoh Golion (Golion l’Imperatore delle cento bestie)
Titolo Italiano: Golion/ Voltron Difensore dell’Universo
Titolo Americano: Voltron Defender of the Universe
Sigla di Apertura Originale: Toe! Golion (Combatti! Golion) cantata da Mizuki Ichirō
Sigla di Chiusura Originale: Gonin de Hitotsu (5 persone in uno) cantata da Mizuki Ichirō e i Columbia '73
Note: La versione americana, differisce dall’originale per diversi aspetti tra i quali:
• Censure varie
• La morte di Takashi non esiste, ma attraverso montaggi viene fatto ritornare a metà serie
• Finale modificato, Syncrain non viene eliminato ma si dà alla fuga in attesa di vendicarsi
• Serie robotiche che non hanno niente a che fare con Golion inserite come sequel della serie (Kikō Kantai Dairugger XV chiamato Veichle Voltron e Kōsoku Denjin Albegas, in USA chiamato Voltron 2)
Personaggi
Kogane Akira (Keith nella versione USA): E’ il pilota del Leone Nero e leader del team Golion (Voltron Force nella versione USA) che sta a guardia del castello imperiale di Altea (Lion Castle nella versione USA). Il suo leone è il più importante dei cinque in quanto costituisce il corpo e la testa di Golion.
http://img526.imageshack.us/img526/2853/akirawv0.jpg
Suzuishi Hiroshi (Lance nella versione USA): E’ il pilota del leone rosso che riposa nel magma vulcanico. Costituisce il braccio destro di Golion
http://img265.imageshack.us/img265/539/hiroshiou9.jpg
Seidō Tsuyoshi (Pidge nella versione USA): E’ il pilota del leone verde. Il suo leone è situato tra le fitte foreste del pianeta Altea (Pianeta Arus nella versione USA) e costuìituisce il braccio sinistro del robot.
http://img295.imageshack.us/img295/8843/tsuyoshini6.jpg
Shirogane Takashi (Sven nella versione USA): E’ il pilota del leone blu che giace nelle profonde acque del lago situato nei pressi del Castello. Costituisce la gamba destra del robot. Verrà ucciso dalla strega Honelva (Haggar nella versione USA). Il suo posto verrà preso dalla principessa Fara (Aurora nella versione USA).
http://img254.imageshack.us/img254/7615/takashibt3.jpg
Kurogane Isamu (Hank nella versione USA): E’ il pilota del leone giallo il cui rifugio sta nel deserto di Altea. Costituisce la gamba sinistra di Golion.
http://img169.imageshack.us/img169/2664/isamump4.jpg
Fara Hime (Princess Allura nella versione USA, Principessa Aurora nella versione italiana): Principessa del pianeta Altea e amata dal suo popolo, Fara prenderà il posto di Takashi dopo la morte di quest’ultimo alla guida del leone blu. Determinata e coraggiosa spesso rischia di essere rapita da Syncrain (Lotor nella versione USA) che vuol prenderla in sposa.
http://img169.imageshack.us/img169/3492/fararq8.jpg
Topi Spaziali: Famiglia di topolini residenti nel castello e amici di infanzia della principessa.
http://img405.imageshack.us/img405/3235/topispazsv6.jpg
Gunshi Raibul (Koral nella versione USA): Ex ministro della guerra di Altea, si prende cura della principessa dopo la morte dei reali nell’attacco di Garla.
http://img405.imageshack.us/img405/9862/raibulie4.jpg
Dai Bazal (Zarkon nella versione USA): Imperatore del Pianeta Garla (Planet Doom nella versione USA)
http://img514.imageshack.us/img514/1411/daibazalfa8.jpg
Syncrain (Lotor nella versione USA): Figlio di Dai Bazal e principe di Garla, è il nemico più temibile di Golion. E’ innamorato di Fara e cercherà di rapirla per sposarla.
http://img520.imageshack.us/img520/6121/syncrainvu2.jpg
Honelva (Witch Haggar nella versione USA): Strega malefica sempre accompagnata da un gatto blu. E’ la creatrice delle robot-bestia ed è una fedele servitrice di Dai-Bazal.
http://img480.imageshack.us/img480/2649/honelvapt1.jpg
Sadak (Yurak nella versione USA): Generale delle forze di Garla. Le su missioni saranno sempre fallimentari e ciò gli costerà la vita. Al suo posto entrerà in scena Syncrain.
http://img186.imageshack.us/img186/6320/sadakyn4.jpg
Voltron/Golion è uno dei cartoni animati nipponici fra noi giunti in edizione americana... con tutte le magagne del caso! Come alcuni di voi sapranno, il vero nome di Voltron è Golion, e considerando che i Power Rangers in originale si chiamano Go-Go-Five (se non ricordo male) e la gamma cromatica dei piloti è spaventosamente simile, non penso che ricordare la comune figliolanza di questi e quelli stupirà i miei trentacinque lettori...
Voltron, ahinoi, è stato serissimamente compromesso a causa proprio dell'amerindio adattamento, con edulcuramento gratuito ed inutile complicazione della trama. I fantomatici esploratori spaziali che sarebbero poi i futuri membri della Voltron Force, altri non sono che i 5 fortunelli sopravvissuti fortunosamente alla distruzione della Terra ad opera di Zarkon - che poi avrebbe un altro nome, ma ora non lo ricordo... ovvio quindi che la fantomatica federazione terrestre non intervenga mai, nel corso della serie, a dar man forte ai nostri... semplicemente, non esiste!
In summa, se l'adattamento di Space Battleship Yamato a volte faceva tremare i polsi (... chiameremo questa nave Argo, in onore di un'altra nave che partì, ma purtroppo non fece ritorno... tsè, il capitano Avatar, a contrario del suo omologo nippofono, non conosceva la storia!), se quello di Macross è arrivato al paradosso di creare un mondo alternativo (vedi il nuovo Shadow Chronicles, shakerata di Mospeada/Macross/Southern Cross), quello di Voltron - pur non alterando le grosse linee di svolgimento, ha compromesso parecchio la comprensione della storia.
Tornando alle cose più serie e pratiche, Voltron è il classico cartone animato di super-robot, come andavano di moda fra anni '70 ed '80. In breve, metà della puntata scorre, di solito, fra più o meno inutili sproloqui, seguiti dalla comparsa del robottone di turno - rigorosamente di aspetto bestiale, e dall'intervento di Voltron. Il quale, da contratto, dopo averle buscate per quasi tutto il tempo, risolve la faccenda estraendo la leggendaria "Spada Fiammeggiante"... e tagliando il robottone alieno a fettine. Variazioni sul tema: il robot è componibile seguendo lo schema che Bandai userà anche per i Transformers (ergo: robot centrale più grosso, quattro robot per ciascuno degli arti, tutti e cinque, nel caso specifico, a forma di leone), ed i cattivi sono caratterizzati sulla falsariga di Vultus 5 e General Daimos, ovvero - anziché alieni bestiformi in stile Nagai, sono decisamente antropomorfi, ed associati ad uno stile grafico vagamente gotico... ugualmente, per restare in tema, a fornire l'esercito nemico di robot-bestie è una strega... dettagli che avrebbero meritato un po' più spazio... e forse l'aspetto più apprezzabile di un prodotto che,per regia, sviluppo e scrittura, fatica a raggiungere la sufficienza.
Uniche puntate interessanti, una manciata di episodi verso la conclusione, quando (scusate lo spolier) i cattivi fanno in modo che una cometa di supergravità spedisca Voltron direttamente al creatore (non sto scherzando...), e la comparsa di alcuni super-robot prodotti dai cattivi in emulazione a Voltron, che mettono il nostro eroe in crisi nera... per cui, invece che fare a fettine gli avversarsi con la spada fiammeggiante, sarà costretto a ricorrere al "lancio delle teste di leone"... in pratica, le quattro teste dei quattro leoni degli arti si staccano e perforano l'avversario...
MAH!!!
e pensare che da bambino mi piaceva moltissimo...
Matteo
Voltron, ahinoi, è stato serissimamente compromesso a causa proprio dell'amerindio adattamento, con edulcuramento gratuito ed inutile complicazione della trama. I fantomatici esploratori spaziali che sarebbero poi i futuri membri della Voltron Force, altri non sono che i 5 fortunelli sopravvissuti fortunosamente alla distruzione della Terra ad opera di Zarkon - che poi avrebbe un altro nome, ma ora non lo ricordo... ovvio quindi che la fantomatica federazione terrestre non intervenga mai, nel corso della serie, a dar man forte ai nostri... semplicemente, non esiste!
In summa, se l'adattamento di Space Battleship Yamato a volte faceva tremare i polsi (... chiameremo questa nave Argo, in onore di un'altra nave che partì, ma purtroppo non fece ritorno... tsè, il capitano Avatar, a contrario del suo omologo nippofono, non conosceva la storia!), se quello di Macross è arrivato al paradosso di creare un mondo alternativo (vedi il nuovo Shadow Chronicles, shakerata di Mospeada/Macross/Southern Cross), quello di Voltron - pur non alterando le grosse linee di svolgimento, ha compromesso parecchio la comprensione della storia.
Tornando alle cose più serie e pratiche, Voltron è il classico cartone animato di super-robot, come andavano di moda fra anni '70 ed '80. In breve, metà della puntata scorre, di solito, fra più o meno inutili sproloqui, seguiti dalla comparsa del robottone di turno - rigorosamente di aspetto bestiale, e dall'intervento di Voltron. Il quale, da contratto, dopo averle buscate per quasi tutto il tempo, risolve la faccenda estraendo la leggendaria "Spada Fiammeggiante"... e tagliando il robottone alieno a fettine. Variazioni sul tema: il robot è componibile seguendo lo schema che Bandai userà anche per i Transformers (ergo: robot centrale più grosso, quattro robot per ciascuno degli arti, tutti e cinque, nel caso specifico, a forma di leone), ed i cattivi sono caratterizzati sulla falsariga di Vultus 5 e General Daimos, ovvero - anziché alieni bestiformi in stile Nagai, sono decisamente antropomorfi, ed associati ad uno stile grafico vagamente gotico... ugualmente, per restare in tema, a fornire l'esercito nemico di robot-bestie è una strega... dettagli che avrebbero meritato un po' più spazio... e forse l'aspetto più apprezzabile di un prodotto che,per regia, sviluppo e scrittura, fatica a raggiungere la sufficienza.
Uniche puntate interessanti, una manciata di episodi verso la conclusione, quando (scusate lo spolier) i cattivi fanno in modo che una cometa di supergravità spedisca Voltron direttamente al creatore (non sto scherzando...), e la comparsa di alcuni super-robot prodotti dai cattivi in emulazione a Voltron, che mettono il nostro eroe in crisi nera... per cui, invece che fare a fettine gli avversarsi con la spada fiammeggiante, sarà costretto a ricorrere al "lancio delle teste di leone"... in pratica, le quattro teste dei quattro leoni degli arti si staccano e perforano l'avversario...
MAH!!!
e pensare che da bambino mi piaceva moltissimo...
Matteo
Salve a tutti!
Mi dispiace dissentire dalle vostre constatazioni ma per me Voltron è stato VOLTRON!
Forse perché lo vidi all'età giusta, forse perché non mi facevo mille domande, forse perché non c'era tanta concrrenza...forse perché è veramente bello, ma tutt'oggi pensando al più bel cartone senza dubbi dico Voltron.
Non posso dimenticare quando ricevetti i 5 leoni per Natale, pensavo di avere il più grande tesoro del mondo, avevo paura di romperlo. Passavo le ore a guardarlo ed a riposizionare i pezzi.
Mi dispiace...ma Voltron è VOLTRON!!!
Magari lo ridessero in TV, lo farei vedere a mio figlio fra poco.
Mi dispiace dissentire dalle vostre constatazioni ma per me Voltron è stato VOLTRON!
Forse perché lo vidi all'età giusta, forse perché non mi facevo mille domande, forse perché non c'era tanta concrrenza...forse perché è veramente bello, ma tutt'oggi pensando al più bel cartone senza dubbi dico Voltron.
Non posso dimenticare quando ricevetti i 5 leoni per Natale, pensavo di avere il più grande tesoro del mondo, avevo paura di romperlo. Passavo le ore a guardarlo ed a riposizionare i pezzi.
Mi dispiace...ma Voltron è VOLTRON!!!
Magari lo ridessero in TV, lo farei vedere a mio figlio fra poco.
Non ricordo tutte le puntate nè ricordo il finale, ammesso che ne abbia uno, ma ricordo bene la serie e posso dire che Voltron è piacevole da guardare. L'idea dei felini componibili non era male, una graziosa variazione dei mezzi su ruote, anche se gli sbalzi dei salti teoricamente erano da nausea e un robottone che ha per mani mani delle statiche bocche a forma di puma dovrebbe avere una presa piuttosto limitata sulla spada, i nemici e oggetti di varia natura. Voltron/Golion era simpatico alla vista, ma non proprio l'ideale per combattere, però i suoi elementi lo distinguevano da tanti altri esponenti, tipo Daltanious. Purtroppo chi come me ha visto solo la versione censurata si sarà creato dubbi in passato. La cosa che fa rabbia in questi casi e che prendano per degli stupidi chi guarda una serie animata. Perchè? Perchè la morte del pilota per quanto fossi piccolo all'epoca mi era stata chiaria e con i loro dialoghi alterati riuscivano solo a far venire qualche flebile speranza futura e nulla più. Ma a che scopo? Fosse stato solo ferito la principessa non sarebbe stata pilota, non per tutte le puntate a seguire e poi, con i pochi dialoghi che ritiravano ogni tanto in ballo la questione non erano stati maggiormente convincenti. In ogni caso va detto che quello era un punto di svolta negativo in ogni caso, ed è un peccato, perchè la serie all'inizio, con la prigionia e la fuga dei piloti era cominciata bene. Poi con l'intromissione della strega cominciò a seguire traballare e per tutto il resto delle puntate a seguire la domanda che veniva spontanea era... ma se una vecchia megera insidiosa ne ha fatto fuori uno, perchè non ci riprovano con altri sicari e impegno tattico, specie sul piccoletto occhialuto, invece di mandare sempre inutili mostri costosi ora che il gruppetto ha esaurito i sostituti? Un po le domante tipiche, come "perchè non ne mandano più di uno o due se il pianeta (o più spesso giappone) ha un solo difensore?" Vabbè si sa, coi robottoni l'originalità e coerenza è cosa rara, come con le majocco. Il gruppo a questo proposito era formato da elementi abbastanza visti e stravisi; il ciccio, il fichetto, il carismatico, il saggio e l'imbranatello e poi l'unica donna del gruppo aggiunta per i fan nipponici fu la ciliegina sulla torta della banalità. Forse quello del leone blu somigliava troppo al pilota del leone nero, questo posso capirlo e l'avvenimento dell'assassino potrebbe anche essere positivo come elemento della storia, ma e la sostituzione che è poco digeribile. La principessa in teoria dovrebbe essere la prima da proteggere, coraggiosa e desiderosa di essere utile al suo popolo o meno, per governarlo deve restare al riparo nel caso gli eroi dovessero sacrificarsi. Un paio di aiuti andavano bene, ma far parte della squadra no, così un pareggio rischiava di essere una sconfitta su tutta la linea e il popolo a conti fatti non aveva bisogno di reali. Una volta ricordo pure che tirarono in ballo la questione spinosa che per la sua importanza sociale un giorno sarebbe dovuto toccare a lei il leone nero che fungeva da testa (cosa che non mi pare si sia mai vista).
Insomma, Voltron/Golion alla fine è una serie che non ha saputo sfruttarsi a dovere, imprigionata in una formula troppo classica nonostante dei punti a favore che potevano farlo distinguere davvero, come Daimos con la sua riuscita questione razziale.
Insomma, Voltron/Golion alla fine è una serie che non ha saputo sfruttarsi a dovere, imprigionata in una formula troppo classica nonostante dei punti a favore che potevano farlo distinguere davvero, come Daimos con la sua riuscita questione razziale.
Questa serie vede protagonista un robot componibile formato da 5 leoni robotici che si uniscono secondo lo stesso metodo dei combiner dei Transformers.
Ovvero c'e'ne e'uno piu'grande che fa il corpo centrale e gli altri 4 le gambe e le braccia.
I leoni sono pilotati da quattro ragazzi e da una principessa.
Il nemico e il re Zarkon che vuole conquistare l'universo.
Ad uncerto punto al cattivone si unisce anche il figlio il principe Lothor.
Questo anime ha due titoli perche'ne esistono due versioni.
Il nome originale e'Golion.
In quella versione arrivo'in Italia.
Era trasmesso da canale 5 la domenica mattina credo nel 1981.
Tuttavia in quella versione c'erano scene ritenute allora troppo violente.
Ad esempio in una puntata uno dei piloti moriva.
Ed allora negli anni seguenti venne ridoppiato e riadattato con numerose censure e stravolgimenti,a partire dal nome stesso,cambiato in Voltron.
Ovvero c'e'ne e'uno piu'grande che fa il corpo centrale e gli altri 4 le gambe e le braccia.
I leoni sono pilotati da quattro ragazzi e da una principessa.
Il nemico e il re Zarkon che vuole conquistare l'universo.
Ad uncerto punto al cattivone si unisce anche il figlio il principe Lothor.
Questo anime ha due titoli perche'ne esistono due versioni.
Il nome originale e'Golion.
In quella versione arrivo'in Italia.
Era trasmesso da canale 5 la domenica mattina credo nel 1981.
Tuttavia in quella versione c'erano scene ritenute allora troppo violente.
Ad esempio in una puntata uno dei piloti moriva.
Ed allora negli anni seguenti venne ridoppiato e riadattato con numerose censure e stravolgimenti,a partire dal nome stesso,cambiato in Voltron.