Battle Angel Alita
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Un caso controverso quello di "Battle Angel Alita"; nel senso che presenta tante contraddizioni. Perché se abbiamo un comparto grafico e sonoro ben sviluppati con disegni ben curati e dai movimenti ben impostati che rendono la profondità dell'azione e una colonna sonora che esprime abbastanza bene gli stati emotivi e sentimentali dei personaggi, dall'altro abbiamo una velocità di narrazione eccessiva (dovuta sicuramente a tagli dalla storia originale del manga) che di fatto ne impoverisce la trama e non le rende onore. Tutto lo spessore psicologico dei personaggi è concentrato in un lasso di tempo veramente troppo breve perché possa essere espresso adeguatamente. A mio avviso sarebbe stato meglio allungare la durata di questa serie a più di due episodi, in modo da permettere ai personaggi di svilupparsi meglio anche dal punto di pista psicologico e caratteriale e quindi permettere alla trama stessa di elevarsi in termini di qualità narrativa ed espositiva. Di conseguenza accade anche che i messaggi trasmessi siano minimi, sebbene di alto livello come ad esempio il fatto che l'amore salva le persone da tutto persino da sé stessi, cosa che qui invece non accade; infatti assistiamo ad una trama mutilata, o per meglio ad un finale mutilato, non degno della storia qui narrata. La città di Zalem viene appena menzionata, mentre sarebbe stato opportuno permettere ai personaggi di esplorarla in maniera più appropriata così come quelli che dovrebbero essere gli antagonisti principali... Sembra che abbiano preso spunti da troppi titoli, come "Matrix", "Terminator", "Io Robot", "Blade Runner" e "Ghost in the Shell": tentativo nobile, ma troppo timido e oserei dire anche psicologicamente castrante. Si conclude con un'assenza di messaggi che va ulteriormente ad impoverire la storia...
Grafica: 8
Personaggi: 6
Trama:6
Messaggi: 5
Colonna sonora:8
Giudizio finale
Questa mini serie in due episodi da 30 minuti ciascuno se la cava per il rotto della cuffia
Voto: 6,5
Un caso controverso quello di "Battle Angel Alita"; nel senso che presenta tante contraddizioni. Perché se abbiamo un comparto grafico e sonoro ben sviluppati con disegni ben curati e dai movimenti ben impostati che rendono la profondità dell'azione e una colonna sonora che esprime abbastanza bene gli stati emotivi e sentimentali dei personaggi, dall'altro abbiamo una velocità di narrazione eccessiva (dovuta sicuramente a tagli dalla storia originale del manga) che di fatto ne impoverisce la trama e non le rende onore. Tutto lo spessore psicologico dei personaggi è concentrato in un lasso di tempo veramente troppo breve perché possa essere espresso adeguatamente. A mio avviso sarebbe stato meglio allungare la durata di questa serie a più di due episodi, in modo da permettere ai personaggi di svilupparsi meglio anche dal punto di pista psicologico e caratteriale e quindi permettere alla trama stessa di elevarsi in termini di qualità narrativa ed espositiva. Di conseguenza accade anche che i messaggi trasmessi siano minimi, sebbene di alto livello come ad esempio il fatto che l'amore salva le persone da tutto persino da sé stessi, cosa che qui invece non accade; infatti assistiamo ad una trama mutilata, o per meglio ad un finale mutilato, non degno della storia qui narrata. La città di Zalem viene appena menzionata, mentre sarebbe stato opportuno permettere ai personaggi di esplorarla in maniera più appropriata così come quelli che dovrebbero essere gli antagonisti principali... Sembra che abbiano preso spunti da troppi titoli, come "Matrix", "Terminator", "Io Robot", "Blade Runner" e "Ghost in the Shell": tentativo nobile, ma troppo timido e oserei dire anche psicologicamente castrante. Si conclude con un'assenza di messaggi che va ulteriormente ad impoverire la storia...
Grafica: 8
Personaggi: 6
Trama:6
Messaggi: 5
Colonna sonora:8
Giudizio finale
Questa mini serie in due episodi da 30 minuti ciascuno se la cava per il rotto della cuffia
Voto: 6,5
Mettendo insieme Madhouse, Movic e Nabuteru Yuki non poteva che uscire un ottimo comparto tecnico, per essere una serie di OAV del 1993 è veramente ben riuscita, chara, immagini, musiche e anche la trama non è male, sia pur sviluppata velocemente, ma in questo caso la velocità è un bene.
Ma esiste allora un lato negativo?
Sì: il numero degli OAV finisce a due, mentre uno vorrebbe vedere di più… che destino aspetta Alita? E si può sapere del suo passato? Stesse domande per Daisuke Ido.
Com’è la Zalem di cui sogna Yugo?
Ho capito che queste domande le risolverò leggendo il manga, il quale ha avuto un enorme successo e di cui si vedono pochi capitoli nella serie OAV, io lo dico apertamente: a me non sono serviti discorsi alti per apprezzare numerosi manga o anime e non mi servono adesso, per le domande che mi pongo sarebbero stati necessari numerosi OAV ma Gunnm fu un fallimento dal punto di vista editoriale (non il cartaceo, ma le videocassette) e fu purtroppo rapidamente interrotto per non fare un buco di bilancio in Madhouse (possibile? Il 93 è l’anno di Ninja Scoll…) o in Movic (in quegli anni molto attiva in collaborazioni con Madhouse) o negli altri due studi implicati nel progetto (KSS e Animate film).
Tanti sforzi e tante collaborazioni hanno partorito un topolino e non capisco i gusti dei giapponesi che non hanno premiato queste animazioni, forse dipende da quel che ho capito dalla fan base del fumetto che lo ha trovato lontano dall’originale e invece di considerare la cosa come una nota positiva se la è presa a male… Non mi dispiacerebbe un anime Battle Angel Alita 2021 tenendo conto del successo del live action del 2018 scenografato e prodotto da James Cameron e distribuito in tutto il mondo dal 20th Century Fox.
Ma esiste allora un lato negativo?
Sì: il numero degli OAV finisce a due, mentre uno vorrebbe vedere di più… che destino aspetta Alita? E si può sapere del suo passato? Stesse domande per Daisuke Ido.
Com’è la Zalem di cui sogna Yugo?
Ho capito che queste domande le risolverò leggendo il manga, il quale ha avuto un enorme successo e di cui si vedono pochi capitoli nella serie OAV, io lo dico apertamente: a me non sono serviti discorsi alti per apprezzare numerosi manga o anime e non mi servono adesso, per le domande che mi pongo sarebbero stati necessari numerosi OAV ma Gunnm fu un fallimento dal punto di vista editoriale (non il cartaceo, ma le videocassette) e fu purtroppo rapidamente interrotto per non fare un buco di bilancio in Madhouse (possibile? Il 93 è l’anno di Ninja Scoll…) o in Movic (in quegli anni molto attiva in collaborazioni con Madhouse) o negli altri due studi implicati nel progetto (KSS e Animate film).
Tanti sforzi e tante collaborazioni hanno partorito un topolino e non capisco i gusti dei giapponesi che non hanno premiato queste animazioni, forse dipende da quel che ho capito dalla fan base del fumetto che lo ha trovato lontano dall’originale e invece di considerare la cosa come una nota positiva se la è presa a male… Non mi dispiacerebbe un anime Battle Angel Alita 2021 tenendo conto del successo del live action del 2018 scenografato e prodotto da James Cameron e distribuito in tutto il mondo dal 20th Century Fox.
Serie dall'enorme potenziale purtroppo inespresso.
L'ambientazione è molto bella, così come poteva esserlo la trama, se solo avesse avuto il tempo di svilupparsi.
Tutto procede davvero, davvero, davvero troppo velocemente. Non approfondisce i personaggi né la loro psicologia, non approfondisce gli avvenimenti né le azioni che vengono intraprese, è un susseguirsi di cose senza un nesso davvero presente. E ripeto, tutto questo solo perché procede troppo velocemente.
Il risultato è che ci si ritrova un anime facilmente dimenticabile appena dopo averlo concluso.
Davvero peccato.
L'ambientazione è molto bella, così come poteva esserlo la trama, se solo avesse avuto il tempo di svilupparsi.
Tutto procede davvero, davvero, davvero troppo velocemente. Non approfondisce i personaggi né la loro psicologia, non approfondisce gli avvenimenti né le azioni che vengono intraprese, è un susseguirsi di cose senza un nesso davvero presente. E ripeto, tutto questo solo perché procede troppo velocemente.
Il risultato è che ci si ritrova un anime facilmente dimenticabile appena dopo averlo concluso.
Davvero peccato.
Trasposizione animata del manga di Yukito Kishiro, totalmente bocciata.
La trama di questi due episodi (che dovrebbero coprire all'incirca i primi dodici capitoli della controparte cartacea) risulta troppo riassuntiva, troppo frenetica, con un susseguirsi di eventi che non sempre si legano tra loro, per non parlare del fatto che vengono aggiunti personaggi a mio avviso inutili e altri vengono sostituiti, distruggendo totalmente un possibile legame con il manga.
La visione non ti lascia nulla, una qualsivoglia "poetica" è totalmente assente (a differenza del fumetto), Alita sembra possedere super-poteri di natura non ben definita (dov'è l'armatura Bersker?), il che rende questi due episodi piatti e alquanto "inutili".
Due annotazioni riguardanti la parte tecnica e il doppiaggio: per quanto riguarda la prima, il livello è buono (difatti ci ha lavorato la MadHouse), le animazioni risultano abbastanza fluide e convincenti.
Il doppiaggio è alquanto scadente, con traduzioni dello stesso stampo ("Zalem" non si può sentire; "Ora assaggerai il dolore delle carni tagliate" raggiunge il top).
Voto: 4 e non 2 per le scene con "Ciren", che è uno dei personaggi inseriti totalmente a caso.
La trama di questi due episodi (che dovrebbero coprire all'incirca i primi dodici capitoli della controparte cartacea) risulta troppo riassuntiva, troppo frenetica, con un susseguirsi di eventi che non sempre si legano tra loro, per non parlare del fatto che vengono aggiunti personaggi a mio avviso inutili e altri vengono sostituiti, distruggendo totalmente un possibile legame con il manga.
La visione non ti lascia nulla, una qualsivoglia "poetica" è totalmente assente (a differenza del fumetto), Alita sembra possedere super-poteri di natura non ben definita (dov'è l'armatura Bersker?), il che rende questi due episodi piatti e alquanto "inutili".
Due annotazioni riguardanti la parte tecnica e il doppiaggio: per quanto riguarda la prima, il livello è buono (difatti ci ha lavorato la MadHouse), le animazioni risultano abbastanza fluide e convincenti.
Il doppiaggio è alquanto scadente, con traduzioni dello stesso stampo ("Zalem" non si può sentire; "Ora assaggerai il dolore delle carni tagliate" raggiunge il top).
Voto: 4 e non 2 per le scene con "Ciren", che è uno dei personaggi inseriti totalmente a caso.
Non è semplice fare un adattamento buono di un grandissimo manga, soprattutto se poi questo manga è un seinen molto profondo e riflessivo. "Battle Angel Alita" riprodotto in soli due OAV ha perso tutto quel fascino, quell'emozione e quella commozione trasmessi in dei fogli di carta. In soli sessanta minuti si è cercato di concentrare troppa roba e, pertanto, molti di quei lati interessanti sono andati perduti inesorabilmente. Sinceramente, come non è stata mai prodotta una serie tv avrei preferito che non si realizzasse neanche questo obbrobrio: sarei rimasto più che felice del ricordo che avevo di questo prodotto. L'unione di una distopia con il cyberpunk è qualcosa che mi ha sempre affascinato perché, in un certo senso, potrebbe essere più realistica di quanto possa sembrare: proprio per questo il manga mi aveva lasciato tutte queste belle sensazioni.
Ci troviamo nella "città discarica", un posto in cui vengono gettati tutti i rifiuti di una città volante: Salem. Un cyber-dottore durante la ricerca di pezzi di riutilizzabili per i cyborg trova un robot alquanto particolare, Alina. Nonostante fosse in mille pezzi la parte cerebrale era perfettamente intatta. Ciò ha spinto il dottore a ricostruire e riparare la nostra protagonista, che mostrerà un'evidente amnesia. A questo punto comincia la vera storia, che dovrebbe portarci alla maturazione di Alina e ci mostrerà tutte le scelte che farà per il suo futuro.
Purtroppo la storia si chiude all'arco di Hugo, nonostante il manga continuasse e ci mostrasse ben altro di quello proprosto in questi OAV. Manca infatti tutta la riflessione sull'essere tipica della versione cartacea di Yukito Kishiro. Non sapremo quasi niente del passato di Alina né tantomeno verranno consolidati i rapporti che avrà con terzi. Tutto è velocizzato, concentrato e reso superficialmente. La storia solo segue fedelmente, più o meno, la vera trama, ma non ci verrà trasmesso quasi niente, in quanto l'anime sembrerà più un susseguirsi di eventi senza alcun spunto riflessivo.
Il chara inoltre è piatto. Vittime, quasi certamente, della data di realizzazione, i personaggi saranno inespressivi. Ma mancherà anche il lato psicologico: non vedremo mai qualcuno riflettere o, se questo avviene, dura circa 5 secondi. So perfettamente che la causa di ciò è da attribuire alla realizzazione di due soli OAV da 30 minuti, ma risulta ugualmente assurdo vedere, ad esempio, Alina che scopre il vero lavoro del cyber-dottore e dopo due secondi litiga con lui perché vuole intraprendere anche quella stessa strana, dopo altri due secondi momento di riflessione quasi senza turbe mentali - presenti nel manga - e dopo qualche attimo ritrovarsi ad aver fatto la scelta ed essersi riconciliata con il suo salvatore. Beh, tutto davvero molto forzato.
Il livello tecnico non mi sento di criticarlo, perché per il 1993 si può dire che sia buono. Mi piacciono i disegni dei personaggi, anche se il naso a cilindro un po' non mi garba. Rigorosamente assenti OST e animazioni discrete. La regia è anche abbastanza buona e riesce a svolgere il suo ruolo quasi perfettamente tranne nei momenti in cui si inseriscono delle zoom - senza motivo perlopiù.
Personalmente vi consiglio di non guardarlo. Andatevi a leggere il manga, quello si che è molto bello!
Ci troviamo nella "città discarica", un posto in cui vengono gettati tutti i rifiuti di una città volante: Salem. Un cyber-dottore durante la ricerca di pezzi di riutilizzabili per i cyborg trova un robot alquanto particolare, Alina. Nonostante fosse in mille pezzi la parte cerebrale era perfettamente intatta. Ciò ha spinto il dottore a ricostruire e riparare la nostra protagonista, che mostrerà un'evidente amnesia. A questo punto comincia la vera storia, che dovrebbe portarci alla maturazione di Alina e ci mostrerà tutte le scelte che farà per il suo futuro.
Purtroppo la storia si chiude all'arco di Hugo, nonostante il manga continuasse e ci mostrasse ben altro di quello proprosto in questi OAV. Manca infatti tutta la riflessione sull'essere tipica della versione cartacea di Yukito Kishiro. Non sapremo quasi niente del passato di Alina né tantomeno verranno consolidati i rapporti che avrà con terzi. Tutto è velocizzato, concentrato e reso superficialmente. La storia solo segue fedelmente, più o meno, la vera trama, ma non ci verrà trasmesso quasi niente, in quanto l'anime sembrerà più un susseguirsi di eventi senza alcun spunto riflessivo.
Il chara inoltre è piatto. Vittime, quasi certamente, della data di realizzazione, i personaggi saranno inespressivi. Ma mancherà anche il lato psicologico: non vedremo mai qualcuno riflettere o, se questo avviene, dura circa 5 secondi. So perfettamente che la causa di ciò è da attribuire alla realizzazione di due soli OAV da 30 minuti, ma risulta ugualmente assurdo vedere, ad esempio, Alina che scopre il vero lavoro del cyber-dottore e dopo due secondi litiga con lui perché vuole intraprendere anche quella stessa strana, dopo altri due secondi momento di riflessione quasi senza turbe mentali - presenti nel manga - e dopo qualche attimo ritrovarsi ad aver fatto la scelta ed essersi riconciliata con il suo salvatore. Beh, tutto davvero molto forzato.
Il livello tecnico non mi sento di criticarlo, perché per il 1993 si può dire che sia buono. Mi piacciono i disegni dei personaggi, anche se il naso a cilindro un po' non mi garba. Rigorosamente assenti OST e animazioni discrete. La regia è anche abbastanza buona e riesce a svolgere il suo ruolo quasi perfettamente tranne nei momenti in cui si inseriscono delle zoom - senza motivo perlopiù.
Personalmente vi consiglio di non guardarlo. Andatevi a leggere il manga, quello si che è molto bello!
E' strano il destino di alcuni manga di grandissimo successo degli anni '90, quello di non avere una trasposizione animata degna della loro fama. "Gunnm" meglio noto come 'Battle Angel Alita', rientra in pieno in questa categoria, con una versione cartacea capace di sbarcare con successo pure negli USA, tanto che la stessa Hollywood a più riprese ha espresso l'idea di farne un film. Dal manga però sono stati tratti la miseria di due OAV solamente, neanche un'ora di visione. La ragione di questo viene spiegata dallo scarso successo di pubblico che ricevette nel 1993 questa produzione, talmente scoraggiante da farla interrompere nonostante l'idea originaria fosse quella di coprire quasi tutta la storia.
Questi due OAV in effetti non sono per niente esaltanti e, se il loro compito era quello di avvicinare un più vasto pubblico al manga, allora non si può biasimare la scelta di non proseguirli. La storia e i personaggi non riescono proprio a fare presa sicuramente perché non ne hanno il tempo, ma anche per una caratterizzazione abbastanza approssimativa. Alita, la piccola cyborg innamorata, cerca di salvare il suo grande amore e facendo questo scopre di avere una dote naturale per i combattimenti. Il tutto è ambientato in un mondo futuro dove la povertà regna sovrana e si vive degli scarti lasciati dalla popolazione ricca che abita in una città volante. E' ovvio che il sogno di tutti è quello di riuscire ad andare in questa città, anche se non ci viene spiegato in nessun modo il perché c'è questa situazione; a dire il vero, cosa ben più importante, non ci viene spiegato neanche chi sia in realtà Alita e perché sia così forte. Insomma una trama piuttosto monca che ha ben pochi sussulti e che lascia lo spettatore piuttosto indifferente.
Sul lato grafico siamo nella media dell'epoca, con molti fermo immagine e zoommate ravvicinate, anche se il chara design non è da disprezzare e si vede che nella realizzazione tecnica c'è la mano di una certa Madhouse…
Cosa resta alla fine di questi due filmati? Ben poca cosa. A chi vuole avvicinarsi all'universo cyberpunk di Alita è sicuramente consigliato di recuperare i volumetti della Panini, chi invece, questi, li ha già divorati non penso troverà particolare entusiasmo in questa visione. Un peccato davvero a cui spero ben presto qualcuno rimedierà; in un periodo in cui le idee latitano non c'è niente di meglio che affidarsi a delle belle storie oltre che a una bella, e letale, protagonista.
Questi due OAV in effetti non sono per niente esaltanti e, se il loro compito era quello di avvicinare un più vasto pubblico al manga, allora non si può biasimare la scelta di non proseguirli. La storia e i personaggi non riescono proprio a fare presa sicuramente perché non ne hanno il tempo, ma anche per una caratterizzazione abbastanza approssimativa. Alita, la piccola cyborg innamorata, cerca di salvare il suo grande amore e facendo questo scopre di avere una dote naturale per i combattimenti. Il tutto è ambientato in un mondo futuro dove la povertà regna sovrana e si vive degli scarti lasciati dalla popolazione ricca che abita in una città volante. E' ovvio che il sogno di tutti è quello di riuscire ad andare in questa città, anche se non ci viene spiegato in nessun modo il perché c'è questa situazione; a dire il vero, cosa ben più importante, non ci viene spiegato neanche chi sia in realtà Alita e perché sia così forte. Insomma una trama piuttosto monca che ha ben pochi sussulti e che lascia lo spettatore piuttosto indifferente.
Sul lato grafico siamo nella media dell'epoca, con molti fermo immagine e zoommate ravvicinate, anche se il chara design non è da disprezzare e si vede che nella realizzazione tecnica c'è la mano di una certa Madhouse…
Cosa resta alla fine di questi due filmati? Ben poca cosa. A chi vuole avvicinarsi all'universo cyberpunk di Alita è sicuramente consigliato di recuperare i volumetti della Panini, chi invece, questi, li ha già divorati non penso troverà particolare entusiasmo in questa visione. Un peccato davvero a cui spero ben presto qualcuno rimedierà; in un periodo in cui le idee latitano non c'è niente di meglio che affidarsi a delle belle storie oltre che a una bella, e letale, protagonista.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Battle Angle Alita (o GUNM) è un OAV, diviso in due parti nella versione DVD e in un unico blocco in quella VHS, dove si racconta una riduzione degli eventi narrati nell'omonimo manga di Yukito Kishiro.
In una città discarica di un mondo cupo e desolato del futuro, all'ombra della città sospesa Salem, il dottor Daisuke Ido trova tra i rifiuti i resti di un cyborg. Sebbene il cyborg sia in pessime condizioni, si rende conto che il suo cervello è in stasi e che è possibile farla tornare a funzionare in un corpo nuovo. Alita è il nome che gli viene dato, ed è purtroppo priva di memoria.
Il cyberdottore conduce però una doppia vita, di giorno è un filantropico dottore, e di notte un improvvisato giustiziere. E' in una di queste circostanze che Alita ricorda il suo passato, grazie alle arti marziali che istintivamente si materializzano nel salvare il dottore in una delle sue iniziative "giustizialiste".
Yugo, giovane fuorilegge, ma amico del dottore e di Alita, è ossessionato dalla città sospesa di Salem. I continui furti di colonne vertebrali infatti li porteranno a identificare proprio in quella città il fulcro dell'orrida situazione umana.
Commovente, violento e raccapricciante. E' così che può essere definita la trasposizione animata di un piccolo capolavoro dei manga. Battle Angel Alita sbatte una violenza e uno stato delle cose su cui vertono gli eventi frutto della più desolante (e plausibile) volontà umana. Alcune fasi sono anche esplicite, con smembramenti e sangue e fiotti; altre invece sono di puro sgomento psicologico - basta ricordare che fine fa un ex collega del dottore. C'è un cinismo forse troppo infuso, dove uomini senza scrupoli fanno letteralmente a pezzi le persone per il solo commercio di organi.
Tuttavia non è solo angoscia quella che l'anime trasmette, ma anche commozione per la vicenda che ruota attorno a Yogo: un finale strappalacrime ma non conclusivo dell'opera, di cui è stra-consigliata la lettura del manga. Da vedere.
Battle Angle Alita (o GUNM) è un OAV, diviso in due parti nella versione DVD e in un unico blocco in quella VHS, dove si racconta una riduzione degli eventi narrati nell'omonimo manga di Yukito Kishiro.
In una città discarica di un mondo cupo e desolato del futuro, all'ombra della città sospesa Salem, il dottor Daisuke Ido trova tra i rifiuti i resti di un cyborg. Sebbene il cyborg sia in pessime condizioni, si rende conto che il suo cervello è in stasi e che è possibile farla tornare a funzionare in un corpo nuovo. Alita è il nome che gli viene dato, ed è purtroppo priva di memoria.
Il cyberdottore conduce però una doppia vita, di giorno è un filantropico dottore, e di notte un improvvisato giustiziere. E' in una di queste circostanze che Alita ricorda il suo passato, grazie alle arti marziali che istintivamente si materializzano nel salvare il dottore in una delle sue iniziative "giustizialiste".
Yugo, giovane fuorilegge, ma amico del dottore e di Alita, è ossessionato dalla città sospesa di Salem. I continui furti di colonne vertebrali infatti li porteranno a identificare proprio in quella città il fulcro dell'orrida situazione umana.
Commovente, violento e raccapricciante. E' così che può essere definita la trasposizione animata di un piccolo capolavoro dei manga. Battle Angel Alita sbatte una violenza e uno stato delle cose su cui vertono gli eventi frutto della più desolante (e plausibile) volontà umana. Alcune fasi sono anche esplicite, con smembramenti e sangue e fiotti; altre invece sono di puro sgomento psicologico - basta ricordare che fine fa un ex collega del dottore. C'è un cinismo forse troppo infuso, dove uomini senza scrupoli fanno letteralmente a pezzi le persone per il solo commercio di organi.
Tuttavia non è solo angoscia quella che l'anime trasmette, ma anche commozione per la vicenda che ruota attorno a Yogo: un finale strappalacrime ma non conclusivo dell'opera, di cui è stra-consigliata la lettura del manga. Da vedere.
Comprai per caso la videocassetta e a dire la verità mi piacque molto, specialmente 6 anni fa quando l'ho vista. Una storia grigia, con atmosfere assai tristi e colori molto spenti; tuttavia è questo che rende originali questi oav che ci lanciano cosi nella violenta società cyberpunk di Battle Angel. Un anime godibile e molto interessante, formato però solo da due episodi che ti lasciano la voglia di sapere come proseguirà. Consiglio a tutti di dargli un'occhiata!
Non avevo mai letto Alita e questo è l'anime che me l'ha fatto conoscere. Per quanto riguarda la realizzazione tecnica è discreta, e il chara è particolare ma piacevole. Ciò che è da giudicare è la trama, che può piacere o meno. Sinceramente l'idea di fondo l'ho trovata buona, piacevole e particolare, ma alcuni sviluppi del secondo episodio mi sono sembrati un po' "ripugnanti", come la fine del ragazzo col suo corpo meccanica. Ciò che non mi è piaciuto però, come ho detto, è la trama, non la realizzazione tecnica di questo anime. in ogni caso so che la storia nel manga prosegue per le lunghe e che questi due episodi sono solo il prequel, perciò sicuramente sarà molto compresso, essendo solo due episodi, e perciò non apprezzabile dai fan. Si tratta di un anime dalla trama molto particolare, difficile da giudicare. Posso quindi solo consigliare di dargli un'occhiata, per arricchire anche la vostra conoscenza del mondo dell'animazione giapponese.
Deludente... ecco la sensazione che ho provato una volta finita di vedere la seconda (ed ultima!) puntata di Battle Angel Alita. L'anime pur presentandosi abbastanza bene, proponendo tematiche molto suggestive come il rapporto fra l'uomo e la macchina, tende ad essere non solo banale ma anche molto scialbo. Altro tema molto interessante, che viene appena abbozzato visto anche l'esiguità del minutaggio video, è il desiderio di ascesa e miglioramento dell'individuo. Questo aspetto è l'unico sviluppato un pò meglio, ma non in termini di qualità, parliamo in termini di tempo dedicatogli. La trama non è mai coinvolgente, risulta scontata e senza pretese; uniche parti in cui si ci diverte di più sono in un paio di combattimenti abbastanza avvincenti della protagonista. Per il resto l'adattamento audio dei peggiori, mentre il doppiaggio contribuisce in negativo a tutto il sistema in quanto esso risulta essere non solo di basso profilo e qualità, ma anche e soprattutto poco "sentito". Graficamente nulla da dire (visto l'anno di produzione), anche se altri anime di quel periodo potevano vantare grafiche migliori. In definitiva Battle Angel Alita è un titolo di basso profilo, che mette a disposizione pochissimi minuti (50 min. in due puntate... un film è più lungo!), ma riesce anche a far perdere d'interesse quelle poche tematiche sempre abbozzate e mai approfondite.
Questo è un anime che non promette nulla già in partenza, e come da promessa nulla dà in più, anzi finisce per deludere.
Questo è un anime che non promette nulla già in partenza, e come da promessa nulla dà in più, anzi finisce per deludere.
Appena ho saputo dell'esistenza dell'OAV di Alita mi sono subito fiondato a comprarlo e non sono rimasto deluso dalle aspettative: il design dei personaggi è molto fedele al manga e, benchè la regia e animazioni non siano delle migliori, il lavoro complessivo è più che sufficiente e non fa rimpiangere il manga.
Ps: avrei preferito un Lungometraggio a queste due brevi storie, ma non mi dispero perchè il mitico James Cameron, dopo un lungo silenzio, stà preparando (data ancora da determinarsi, causa sciopero degli sceneggiatori ad Hollywood) il o i film incentrati sulla nostra eroina cibernetica! Alla prossima.
Ps: avrei preferito un Lungometraggio a queste due brevi storie, ma non mi dispero perchè il mitico James Cameron, dopo un lungo silenzio, stà preparando (data ancora da determinarsi, causa sciopero degli sceneggiatori ad Hollywood) il o i film incentrati sulla nostra eroina cibernetica! Alla prossima.
E' un film che consiglio calorosamente e a mio parere va sicuramente visto. La storia detta sommariamente narra della nascita di Alita, un cyborg, che si ritrova a vivere in una società corrotta priva di un sistema sociale sviluppato, dove la legge è dettata dai cacciatori di taglie e la divisione sociale si contraddistingue tra servi e cittadini, i primi costretti a vivere una vita misera sulla terra, i secondi a vivere su di una città "volante".
Sicuramente la storia non è il maximo dell'originalità, ma il modo in cui è sviluppata con le sue animazioni, sceneggiatura e un character design di tutto rispetto, rendono BAA un OAV che lascia qualcosa dentro. Un must da possedere assolutamente nella propria videoteca!!!!
Ho sempre amato Alita, vuoi per il chara con quegli occhioni fantastici, vuoi per l'ambientazione cyberpunk. In questi 2 OAV viene tratteggiato l'inizio della storia, i primi scontri, lasciando purtroppo la trama tronca: rimane un senso di vuoto e curiosità, compensabile soltanto seguendo la splendida serie su carta. Obbligatoria la visione per ogni appassionato di animazione!
Il genere cyberpunk non mi è mai piaciuto, eppure con il manga di Alita è stato amore a prima vista. Fantascienza, sentimenti, azione, denunce sociali, il manga di Alita è tutto questo e anche di più. Peccato che Kishiro poi abbia deciso di fare un seguito (Last order) trasformando la sua creazione in una specie di Dragonball con tornei di combattimento e nemici sempre più improbabili. Peccato... Per soldi si fa di tutto. Questo però non toglie nulla alla bellezza dell'opera originale. L'anime purtroppo copre solamente il primo volumetto del manga per cui è difficile darne un giudizio. Tecnicamente è validissimo e anche se la sceneggiatura è leggermente modificata, le atmosfere rimangono inalterate.
Se avessero proseguito la storia mantenendosi sugli stessi livelli gli avrei dato 10; così invece rimane soltanto un'opera incompiuta.
Se avessero proseguito la storia mantenendosi sugli stessi livelli gli avrei dato 10; così invece rimane soltanto un'opera incompiuta.
Se conoscete il manga di Alita non potrete che convenire che il tratto è stato riportato perfettamente anche nell'anime. Il problema è...tutto qui? Solo 2 OAV (non idea di che fine abbia fatto il resto della storia) che narrano le vicende dell'inizio della "carriera" della Battle Angel. La trama si discosta un po' per questioni di 'adattamento' ma lo spirito rimane fedele.