Magic Knight Rayearth
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
La prima volta che conobbi il nome delle CLAMP fu quando, cercando informazioni su "Code Geass", lessi per la prima volta il nome di questo famoso gruppo come collaboratrici del pungente character design del famoso anime targato Sunrise.
Incuriosito, feci qualche ricerca a riguardo su di loro e su molte delle loro opere, ma le circostanze che mi hanno portato a conoscere questo titolo, ovvero "Magic Knight Rayeart", sono state puramente fortuite: rimasi molto colpito di vedere un anime che di facciata mostra un'ibridazione di maho shojo e fantasy molto accattivante, e alla fine decisi di vederlo... cavolo, che cosa mi stavo perdendo!
Tutto inizia in Giappone all'interno della Tokyo Tower (devono essere proprio fissate con esso, dal momento che si rivedrà in un altro anime di una loro opera, ovvero "Card Captor Sakura", ma ci tornerò prossimamente), dove, tra le file di tre diverse scuole giapponesi, conosceremo le tre protagoniste principali, ovvero: la "rossa" (mi riferisco al colore delle loro uniformi scolastiche) Hikaru Shido (da noi chiamata Luce), Umi Ryuzaki (Marina) e Fuu Hooji (Anemone), tre ragazze completamente diverse e mai conosciutesi prima; dopo che le tre finiranno casualmente per incrociare gli sguardi, un'abbagliante luce illumina l'intero edificio, e una misteriosa fanciulla appare alle tre, chiamandole "Cavalieri magici", invocando aiuto. In un attimo le tre ragazze vengono catapultate in un mondo totalmente diverso, lontano da casa, contraddistinto dalla presenza di creature e panorami degni di un universo fantasy.
In un attimo la confusione delle protagoniste è totale, ma, capendo che non c'è altro da fare, dovranno unire le forze, cominciando col presentarsi fra loro, e già un lampo di simpatia reciproca le accomuna, ma ecco che davanti a loro spunta un misterioso personaggio, che in breve tempo dà a loro tutte le spiegazioni: il suo nome è Clef e il mondo dove si trovano si chiama Cefiro, che un tempo era un luogo meraviglioso e che ora è sul punto di morire, per via del rapimento della principessa Emeraude, sovrana di Cefiro e "fonte" (termine che verrà spiegato nel dettaglio più avanti) del suo sostentamento, nonché la figura che ha chiesto aiuto alle tre ragazze e le ha portate qui con i suoi poteri. Inoltre scoprono di essere state scelte come "Cavalieri Magici", ovvero le figure di una leggenda che hanno il compito di liberare Cefiro dai pericoli, e Clef è stato convocato per introdurle alla missione che devono compiere, ovvero "salvare" la principessa dalla sua prigionia.
Ha inizio per le tre ragazze l'avventura più grande della loro vita, che, come in un videogioco fantasy, le porterà a compiere un incredibile viaggio diviso in tappe, e ottenere poteri magici, ovvero incantesimi ognuno attinente a un elemento per le tre protagoniste: Hikaru avrà i poteri del fuoco, Umi quelli dell'acqua e Fuu i poteri del vento, sia offensivi sia difensivi che curativi (richiamando la figura della curatrice); otterranno delle armi, prima scelte in base allo stile di una guerriera (Hikaru userà una spada normale utilizzandola sullo stile del kendo, sport che lei pratica in quanto la sua famiglia gestisce un dojo; Umi un fioretto poiché pratica scherma, e Fuu arco e frecce, poiché specializzata in tiro con l'arco), poi le mitiche spade magiche d'escudo, che hanno la caratteristica, così come le loro armature e le magie, di evolversi man mano che il viaggio andrà avanti (inoltre le spade delle protagoniste sono "dotate" di un "particolare" sistema antifurto, come si vedrà in una puntata), richiamando in questi casi i giochi di ruolo alla "Final Fantasy" e affini. Il vero colpo di genio sarà la figura dei tre "geni mana-guerrieri", ovvero spiriti dormienti che permetterebbero alle ragazze di completare la loro missione, ognuno legato a una delle protagoniste, che richiederanno a ognuna di loro una prova molto difficile, che, superata, permetterà loro di risvegliarsi rivelando la loro vera forma: quella di giganteschi mecha.
Mecha molto particolari, dal momento che i loro movimenti sono di fatto quelli della "loro" pilota, mediante un processo di movimento sincronizzato, combattendo di fatto con il suo stile e usando delle versioni potenziate dei suoi incantesimi, oltre a condividere il dolore che ricevono negli scontri, rendendoli di fatto delle vere e proprie estensioni delle guerriere stesse.
E, in un paio di occasioni, i loro tre mecha mostrano la capacità di fondersi in unico e spettacolare Mana-Guerriero, guidato da tutte e tre la ragazze in contemporanea.
Ovviamente, con l'avanzare della storia, le tre ragazze impareranno a conoscersi meglio, arrivando a stringere fra loro un rapporto di amicizia molto forte e profondo, aiutandosi a vicenda, salvando le loro amiche dai guai; ovviamente ridono, scherzano, piangono, litigano e si riappacificano, rendendo il loro legame sempre più stretto e speciale (molte, infatti, sono le puntate in cui le protagoniste si stringono fra loro in dolcissimi abbracci, anche di gruppo, rendendo quindi l'importanza del loro legame non solo a parole ma anche nei fatti).
Ovviamente avranno anche degli alleati: oltre al mago Clef, troveremo altri personaggi, come la forgiatrice di spade Presea (personaggio che rivestirà un ruolo a dir poco cruciale nei confronti delle tre protagoniste, Hikaru in primis), il vagabondo Ferio, che aiuterà le ragazze in alcune occasioni, stringendo col tempo un legame sempre più profondo con Fuu (quindi non manca il romanticismo, anche se, verso metà serie, scopriremo un inquietante segreto su di lui, cosa che lo porterà a cambiare natura, pur rimando alleato), e la "mascotte" della serie che accompagnerà le protagoniste per tutto il viaggio: Mokona, un simpatico folletto, che aiuterà le ragazze in molte occasioni con i suoi poteri, oltre a essere una simpatica fonte di gag; non mancheranno infatti simpatici siparietti comici che purtroppo scompariranno man mano che la serie andrà avanti.
E ora i nemici, e qui tutti i nemici (tranne due) non sono totalmente malvagi, dal momento che, a furia di trovarsi davanti i cavalieri magici, capiranno di sbagliare: il primo nemico che introduco è la perfida maga del ghiaccio Alcyone, uno dei nemici "purissimi", che non si fa scrupoli ad organizzare feroci assalti nei confronti delle protagoniste, pur di portare a termine il suo obbiettivo, col solo scopo di farsi compiacere dal suo padrone Zagato, per il quale nutre dei sentimenti.
Abbiamo poi il "piccolo" Ascot, che, nonostante l'aspetto, si rivelerà un vero e proprio grattacapo, dal momento che sguinzaglierà contro le protagoniste svariati mostri, essendo di fatto un evocatore, che verranno puntualmente distrutti facendolo stare male, dal momento che i mostri che evoca sono suoi amici, anche se alla fine l'influenza di Umi nei suoi confronti (tra cui il "famoso" ceffone della serie "riprenditi" o "apri gli occhi" tipico degli anime) lo porterà a cambiare, salvando di fatto le protagoniste in un'occasione.
Poi abbiamo Caldina, che però agisce per Zagato per puro profitto personale (di fatto una specie di mercenaria), specializzata nel creare illusioni, manipolazione e ipnosi, anche se, alla fine, anche lei aprirà gli occhi grazie a Fuu e all'intervento di un rinsavito Ascot. Inoltre lei "non è" di Cefiro. (Curiosità: nel doppiaggio italiano parla in dialetto emiliano, mentre in giapponese usa il dialetto di Kyoto, cosa che le protagoniste osservano ironicamente)
Abbiamo poi Innova, il braccio di destro di Zagato, nonché amico e confidente, che, verso le battute finali, alla fine scenderà personalmente in campo, rivelando la sua vera forma di lupo con poteri voltaici, cadendo alla fine dopo un feroce scontro contro i "Cavalieri Magici"; oltre a lui, si opporrà alle protagoniste il cavaliere Rafaga, miglior spadaccino di Cefiro, nonché capo delle guardie personali di Emeraude, caduto sotto ipnosi di Zagato e scagliato contro i "cavalieri Magici", che alla fine verrà sconfitto in un feroce duello di spade e rinsavito, aiutando poi le protagoniste verso la fine.
Infine Zagato, colui che ha rapito la principessa Emeraude, gettando Cefiro nella fossa, poiché privata della sua "Colonna" (altro termine che verrà spiegato più avanti), e che nello scontro finale affronterà le tre ragazze, dotate per la prima volta dei loro Mana-Guerrieri, a bordo del suo Mana-Guerriero, che alla fine verrà sconfitto. Ma, se pensate che sia un antagonista totalmente malvagio, vi sbagliate, dal momento che il "movente" che lo ha spinto a "rapire" Emeraude è tra i più complessi. E solo verso la fine si scoprirà la crudele verità sulla missione delle tre ragazze, che le porterà infine a concluderla con un umore completamente opposto e nel modo più duro possibile, dal momento che il loro ritorno a casa sarà molto amaro.
Tutto questo riguarda soltanto le prime venti puntate, rendendole di fatto la "prima parte" della storia.
E' con la "seconda parte" che cambieranno molte cose: ambientata un mese dopo, vediamo le ragazze tornare alle loro vite di tutti i giorni (conosceremo le loro famiglie o quasi), ma i ricordi del loro viaggio e della sua scioccante conclusione le tormentano ancora, in particolare Hikaru, vittima di frequenti incubi di una sinistra figura nera che ha goduto della vicenda, uniti a un senso di colpa molto profondo.
Un giorno le tre ragazze decidono di rincontrarsi alla Tokyo Tower, esprimendo ognuna il proprio disagio, dicendo che vorrebbero tornare a Cefiro; incredibilmente ci tornano (il motivo verrà chiarito alla fine), ma lo scenario è da incubo: dove prima c'era un panorama meraviglioso, ora non vi è nient'altro che una landa nera, cielo in perenne tempesta e continui terremoti. L'unico elemento rimasto di Cefiro è un gigantesco castello bianco, protetto da una barriera magica, e lì ritroveremo molte vecchie conoscenze, tra cui Clef, Presea, Ferio, Mokona e anche gli ex scagnozzi di Zagato, ovvero Ascot, Rafaga e Caldina; inoltre conosceremo un nuovo personaggio, Lantis, ex cavaliere magico e fratello minore di Zagato, intento a distruggere il sistema delle colonne. Col tempo tra lui e Hikaru si svilupperà un legame molto forte, che nel corso della vicenda si rivelerà decisivo.
Ma la situazione è critica per Cefiro: con la "scomparsa" della Colonna, Cefiro è prossimo al collasso, e quindi serve una nuova colonna che ne prenda il posto; approfittando della situazione, Cefiro è sotto il mirino di tre invasori, provenienti da tre pianeti dell'universo parallelo dove Cefiro è posto. Decise a riscattarsi, le ragazze si offrono volontarie per difendere il castello, dove è rifugiata tutta la popolazione, e per l'occasione ri-acquisiscono i loro poteri magici, le loro spade d'escudo e la possibilità di evocare i Mana-Guerrieri, pronte a dare battaglia contro i tre invasori. La vera minaccia e soltanto una, ma ci tornerò.
Stavolta, la struttura di questa seconda parte richiama un "Tower Defence", ovvero le protagoniste che formano l'unica avanguardia di difesa contro i tre invasori, anche se, in un modo o nell'altro, ognuna delle tre protagoniste finirà con l'entrare all'interno di delle loro basi e instaurare un contatto con il loro capo: il primo ad apparire ed entrare in azione è Autozam, pianeta molto avanzato tecnologicamente che punta a utilizzare la colonna come fonte energetica, rappresentato dalla gigantesca astronave da guerra NSX comandata da Eagle Vision (qui chiamato Aquila), affiancato dal suo vice, nonché amico, Geo Metro, e dal giovane ma talentuoso esperto di meccanica Zazu. Anche con loro, mecha ci cova, dal momento che in combattimento utilizzeranno due mecha da battaglia, qui però pilotati in modo "classico": l'FTO di Eagle e il GTO per Geo. Ad approcciarsi a Eagle sarà Hikaru, con il quale instaurerà un rapporto molto empatico ma allo stesso tempo conflittuale, specialmente nei momenti culminanti, e inoltre Lantis avrà un ruolo fondamentale nei suoi confronti, poiché è una sua vecchia conoscenza.
Il secondo è Fahrem, pianeta che richiama la Cina, rappresentato da una gigantesca astronave-palazzo a forma di dragone, governata dalla piccola principessa Asuka, ragazzina dal comportamento infantile e viziato, affiancata dall'altrettanto giovane assistente Sang Yung e il saggio ma frequentemente ignorato Chang Ang; in combattimento vengono utilizzati dei disegni animati, creati dai poteri della piccola imperatrice (tra cui spicca un gigantesco disegno di Sang Yung, molto buffo, ma non meno pericoloso). Sarà Fuu ad approcciarsi ad Asuka, con la quale riesce a formare un legame quasi materno.
Ultimo ad apparire è Chizeta, pianeta che richiama l'india, rappresentato dall'astronave-palazzo Bravada (che, secondo l'imperatrice Asuka, ricorda una pentola da curry), governata dalle sorelle Tarta e Tatra, che mirano a conquistare Cefiro, per ingrandire il loro regno; in combattimento evocano mediante una danza i Geni Danzanti, che nonostante la scarsa intelligenza si rivelano degli ossi duri, anche se mostrano in molte occasioni un bizzarro senso dell'umorismo visivo. Ad approcciarsi a loro sarà Umi, e dopo un paio di momenti in cui a parlare saranno più le spade che le parole, riuscirà a formare con le sorelle un rapporto di fiducia reciproco.
Tutti questi rapporti saranno fondamentali nelle ultime fasi della battaglia, quando alla fine si affronterà l'unico "vero" nemico: Debonair, diabolica entità che mira alla distruzione totale di Cefiro, nonché secondo nemico "purissimo" della storia, affiancato da una vendicativa Alcyone e dalla enigmatica Nova, una ragazza molto simile a Hikaru, per la quale prova una "particolare attrazione", dotata dei suoi stessi poteri, e capace di evocare un Mana-Guerriero, che darà molti problemi alle protagoniste, Hikaru in primis, anche se alla fine si conoscerà il segreto che le "lega", dovuto alle molte prove psicologiche che Hikaru ha dovuto affrontare nel corso della storia.
Il tutto culminerà infine nella battaglia decisiva con tutte le forze unite contro la spietata Debonair che verrà vinta, non solo, dalla potenza unita dei Mana-Guerrieri, ma anche dalla fiducia, che permetterà infine alle ragazze di poter tornare a casa, anche se la voglia di tornare a Cefiro è molta, dati i molti incontri, legami ed esperienze vissute.
Siamo di fronte a una serie molto intensa, degna di un fantasy unito a molti altri generi, che propone personaggi molto caratterizzati, panorami da brivido e battaglie molto intense, ma in questo caso anche violente, dal momento che in molte puntate le protagoniste o altri personaggi vengono feriti nel corso degli scontri, mostrando senza indugio alcuno sangue (in una puntata in particolare, Hikaru si ferirà all'inverosimile) e vere e proprie sfide psicologiche molto profonde; non mancheranno, per fortuna, i siparietti comici e i momenti di romanticismo (come nel caso tra Fuu e Ferio), rendendo "Magic Knight Rayearth" una serie molto bella, certo non adatta ai deboli di cuore o chi non ama le serie vintage o magari cadere nell'errore del vecchio stile.
Vale comunque dare a questa autentica gemma una possibilità, che a me ha permesso di conoscere il talento delle CLAMP in tutti i suoi crismi.
La prima volta che conobbi il nome delle CLAMP fu quando, cercando informazioni su "Code Geass", lessi per la prima volta il nome di questo famoso gruppo come collaboratrici del pungente character design del famoso anime targato Sunrise.
Incuriosito, feci qualche ricerca a riguardo su di loro e su molte delle loro opere, ma le circostanze che mi hanno portato a conoscere questo titolo, ovvero "Magic Knight Rayeart", sono state puramente fortuite: rimasi molto colpito di vedere un anime che di facciata mostra un'ibridazione di maho shojo e fantasy molto accattivante, e alla fine decisi di vederlo... cavolo, che cosa mi stavo perdendo!
Tutto inizia in Giappone all'interno della Tokyo Tower (devono essere proprio fissate con esso, dal momento che si rivedrà in un altro anime di una loro opera, ovvero "Card Captor Sakura", ma ci tornerò prossimamente), dove, tra le file di tre diverse scuole giapponesi, conosceremo le tre protagoniste principali, ovvero: la "rossa" (mi riferisco al colore delle loro uniformi scolastiche) Hikaru Shido (da noi chiamata Luce), Umi Ryuzaki (Marina) e Fuu Hooji (Anemone), tre ragazze completamente diverse e mai conosciutesi prima; dopo che le tre finiranno casualmente per incrociare gli sguardi, un'abbagliante luce illumina l'intero edificio, e una misteriosa fanciulla appare alle tre, chiamandole "Cavalieri magici", invocando aiuto. In un attimo le tre ragazze vengono catapultate in un mondo totalmente diverso, lontano da casa, contraddistinto dalla presenza di creature e panorami degni di un universo fantasy.
In un attimo la confusione delle protagoniste è totale, ma, capendo che non c'è altro da fare, dovranno unire le forze, cominciando col presentarsi fra loro, e già un lampo di simpatia reciproca le accomuna, ma ecco che davanti a loro spunta un misterioso personaggio, che in breve tempo dà a loro tutte le spiegazioni: il suo nome è Clef e il mondo dove si trovano si chiama Cefiro, che un tempo era un luogo meraviglioso e che ora è sul punto di morire, per via del rapimento della principessa Emeraude, sovrana di Cefiro e "fonte" (termine che verrà spiegato nel dettaglio più avanti) del suo sostentamento, nonché la figura che ha chiesto aiuto alle tre ragazze e le ha portate qui con i suoi poteri. Inoltre scoprono di essere state scelte come "Cavalieri Magici", ovvero le figure di una leggenda che hanno il compito di liberare Cefiro dai pericoli, e Clef è stato convocato per introdurle alla missione che devono compiere, ovvero "salvare" la principessa dalla sua prigionia.
Ha inizio per le tre ragazze l'avventura più grande della loro vita, che, come in un videogioco fantasy, le porterà a compiere un incredibile viaggio diviso in tappe, e ottenere poteri magici, ovvero incantesimi ognuno attinente a un elemento per le tre protagoniste: Hikaru avrà i poteri del fuoco, Umi quelli dell'acqua e Fuu i poteri del vento, sia offensivi sia difensivi che curativi (richiamando la figura della curatrice); otterranno delle armi, prima scelte in base allo stile di una guerriera (Hikaru userà una spada normale utilizzandola sullo stile del kendo, sport che lei pratica in quanto la sua famiglia gestisce un dojo; Umi un fioretto poiché pratica scherma, e Fuu arco e frecce, poiché specializzata in tiro con l'arco), poi le mitiche spade magiche d'escudo, che hanno la caratteristica, così come le loro armature e le magie, di evolversi man mano che il viaggio andrà avanti (inoltre le spade delle protagoniste sono "dotate" di un "particolare" sistema antifurto, come si vedrà in una puntata), richiamando in questi casi i giochi di ruolo alla "Final Fantasy" e affini. Il vero colpo di genio sarà la figura dei tre "geni mana-guerrieri", ovvero spiriti dormienti che permetterebbero alle ragazze di completare la loro missione, ognuno legato a una delle protagoniste, che richiederanno a ognuna di loro una prova molto difficile, che, superata, permetterà loro di risvegliarsi rivelando la loro vera forma: quella di giganteschi mecha.
Mecha molto particolari, dal momento che i loro movimenti sono di fatto quelli della "loro" pilota, mediante un processo di movimento sincronizzato, combattendo di fatto con il suo stile e usando delle versioni potenziate dei suoi incantesimi, oltre a condividere il dolore che ricevono negli scontri, rendendoli di fatto delle vere e proprie estensioni delle guerriere stesse.
E, in un paio di occasioni, i loro tre mecha mostrano la capacità di fondersi in unico e spettacolare Mana-Guerriero, guidato da tutte e tre la ragazze in contemporanea.
Ovviamente, con l'avanzare della storia, le tre ragazze impareranno a conoscersi meglio, arrivando a stringere fra loro un rapporto di amicizia molto forte e profondo, aiutandosi a vicenda, salvando le loro amiche dai guai; ovviamente ridono, scherzano, piangono, litigano e si riappacificano, rendendo il loro legame sempre più stretto e speciale (molte, infatti, sono le puntate in cui le protagoniste si stringono fra loro in dolcissimi abbracci, anche di gruppo, rendendo quindi l'importanza del loro legame non solo a parole ma anche nei fatti).
Ovviamente avranno anche degli alleati: oltre al mago Clef, troveremo altri personaggi, come la forgiatrice di spade Presea (personaggio che rivestirà un ruolo a dir poco cruciale nei confronti delle tre protagoniste, Hikaru in primis), il vagabondo Ferio, che aiuterà le ragazze in alcune occasioni, stringendo col tempo un legame sempre più profondo con Fuu (quindi non manca il romanticismo, anche se, verso metà serie, scopriremo un inquietante segreto su di lui, cosa che lo porterà a cambiare natura, pur rimando alleato), e la "mascotte" della serie che accompagnerà le protagoniste per tutto il viaggio: Mokona, un simpatico folletto, che aiuterà le ragazze in molte occasioni con i suoi poteri, oltre a essere una simpatica fonte di gag; non mancheranno infatti simpatici siparietti comici che purtroppo scompariranno man mano che la serie andrà avanti.
E ora i nemici, e qui tutti i nemici (tranne due) non sono totalmente malvagi, dal momento che, a furia di trovarsi davanti i cavalieri magici, capiranno di sbagliare: il primo nemico che introduco è la perfida maga del ghiaccio Alcyone, uno dei nemici "purissimi", che non si fa scrupoli ad organizzare feroci assalti nei confronti delle protagoniste, pur di portare a termine il suo obbiettivo, col solo scopo di farsi compiacere dal suo padrone Zagato, per il quale nutre dei sentimenti.
Abbiamo poi il "piccolo" Ascot, che, nonostante l'aspetto, si rivelerà un vero e proprio grattacapo, dal momento che sguinzaglierà contro le protagoniste svariati mostri, essendo di fatto un evocatore, che verranno puntualmente distrutti facendolo stare male, dal momento che i mostri che evoca sono suoi amici, anche se alla fine l'influenza di Umi nei suoi confronti (tra cui il "famoso" ceffone della serie "riprenditi" o "apri gli occhi" tipico degli anime) lo porterà a cambiare, salvando di fatto le protagoniste in un'occasione.
Poi abbiamo Caldina, che però agisce per Zagato per puro profitto personale (di fatto una specie di mercenaria), specializzata nel creare illusioni, manipolazione e ipnosi, anche se, alla fine, anche lei aprirà gli occhi grazie a Fuu e all'intervento di un rinsavito Ascot. Inoltre lei "non è" di Cefiro. (Curiosità: nel doppiaggio italiano parla in dialetto emiliano, mentre in giapponese usa il dialetto di Kyoto, cosa che le protagoniste osservano ironicamente)
Abbiamo poi Innova, il braccio di destro di Zagato, nonché amico e confidente, che, verso le battute finali, alla fine scenderà personalmente in campo, rivelando la sua vera forma di lupo con poteri voltaici, cadendo alla fine dopo un feroce scontro contro i "Cavalieri Magici"; oltre a lui, si opporrà alle protagoniste il cavaliere Rafaga, miglior spadaccino di Cefiro, nonché capo delle guardie personali di Emeraude, caduto sotto ipnosi di Zagato e scagliato contro i "cavalieri Magici", che alla fine verrà sconfitto in un feroce duello di spade e rinsavito, aiutando poi le protagoniste verso la fine.
Infine Zagato, colui che ha rapito la principessa Emeraude, gettando Cefiro nella fossa, poiché privata della sua "Colonna" (altro termine che verrà spiegato più avanti), e che nello scontro finale affronterà le tre ragazze, dotate per la prima volta dei loro Mana-Guerrieri, a bordo del suo Mana-Guerriero, che alla fine verrà sconfitto. Ma, se pensate che sia un antagonista totalmente malvagio, vi sbagliate, dal momento che il "movente" che lo ha spinto a "rapire" Emeraude è tra i più complessi. E solo verso la fine si scoprirà la crudele verità sulla missione delle tre ragazze, che le porterà infine a concluderla con un umore completamente opposto e nel modo più duro possibile, dal momento che il loro ritorno a casa sarà molto amaro.
Tutto questo riguarda soltanto le prime venti puntate, rendendole di fatto la "prima parte" della storia.
E' con la "seconda parte" che cambieranno molte cose: ambientata un mese dopo, vediamo le ragazze tornare alle loro vite di tutti i giorni (conosceremo le loro famiglie o quasi), ma i ricordi del loro viaggio e della sua scioccante conclusione le tormentano ancora, in particolare Hikaru, vittima di frequenti incubi di una sinistra figura nera che ha goduto della vicenda, uniti a un senso di colpa molto profondo.
Un giorno le tre ragazze decidono di rincontrarsi alla Tokyo Tower, esprimendo ognuna il proprio disagio, dicendo che vorrebbero tornare a Cefiro; incredibilmente ci tornano (il motivo verrà chiarito alla fine), ma lo scenario è da incubo: dove prima c'era un panorama meraviglioso, ora non vi è nient'altro che una landa nera, cielo in perenne tempesta e continui terremoti. L'unico elemento rimasto di Cefiro è un gigantesco castello bianco, protetto da una barriera magica, e lì ritroveremo molte vecchie conoscenze, tra cui Clef, Presea, Ferio, Mokona e anche gli ex scagnozzi di Zagato, ovvero Ascot, Rafaga e Caldina; inoltre conosceremo un nuovo personaggio, Lantis, ex cavaliere magico e fratello minore di Zagato, intento a distruggere il sistema delle colonne. Col tempo tra lui e Hikaru si svilupperà un legame molto forte, che nel corso della vicenda si rivelerà decisivo.
Ma la situazione è critica per Cefiro: con la "scomparsa" della Colonna, Cefiro è prossimo al collasso, e quindi serve una nuova colonna che ne prenda il posto; approfittando della situazione, Cefiro è sotto il mirino di tre invasori, provenienti da tre pianeti dell'universo parallelo dove Cefiro è posto. Decise a riscattarsi, le ragazze si offrono volontarie per difendere il castello, dove è rifugiata tutta la popolazione, e per l'occasione ri-acquisiscono i loro poteri magici, le loro spade d'escudo e la possibilità di evocare i Mana-Guerrieri, pronte a dare battaglia contro i tre invasori. La vera minaccia e soltanto una, ma ci tornerò.
Stavolta, la struttura di questa seconda parte richiama un "Tower Defence", ovvero le protagoniste che formano l'unica avanguardia di difesa contro i tre invasori, anche se, in un modo o nell'altro, ognuna delle tre protagoniste finirà con l'entrare all'interno di delle loro basi e instaurare un contatto con il loro capo: il primo ad apparire ed entrare in azione è Autozam, pianeta molto avanzato tecnologicamente che punta a utilizzare la colonna come fonte energetica, rappresentato dalla gigantesca astronave da guerra NSX comandata da Eagle Vision (qui chiamato Aquila), affiancato dal suo vice, nonché amico, Geo Metro, e dal giovane ma talentuoso esperto di meccanica Zazu. Anche con loro, mecha ci cova, dal momento che in combattimento utilizzeranno due mecha da battaglia, qui però pilotati in modo "classico": l'FTO di Eagle e il GTO per Geo. Ad approcciarsi a Eagle sarà Hikaru, con il quale instaurerà un rapporto molto empatico ma allo stesso tempo conflittuale, specialmente nei momenti culminanti, e inoltre Lantis avrà un ruolo fondamentale nei suoi confronti, poiché è una sua vecchia conoscenza.
Il secondo è Fahrem, pianeta che richiama la Cina, rappresentato da una gigantesca astronave-palazzo a forma di dragone, governata dalla piccola principessa Asuka, ragazzina dal comportamento infantile e viziato, affiancata dall'altrettanto giovane assistente Sang Yung e il saggio ma frequentemente ignorato Chang Ang; in combattimento vengono utilizzati dei disegni animati, creati dai poteri della piccola imperatrice (tra cui spicca un gigantesco disegno di Sang Yung, molto buffo, ma non meno pericoloso). Sarà Fuu ad approcciarsi ad Asuka, con la quale riesce a formare un legame quasi materno.
Ultimo ad apparire è Chizeta, pianeta che richiama l'india, rappresentato dall'astronave-palazzo Bravada (che, secondo l'imperatrice Asuka, ricorda una pentola da curry), governata dalle sorelle Tarta e Tatra, che mirano a conquistare Cefiro, per ingrandire il loro regno; in combattimento evocano mediante una danza i Geni Danzanti, che nonostante la scarsa intelligenza si rivelano degli ossi duri, anche se mostrano in molte occasioni un bizzarro senso dell'umorismo visivo. Ad approcciarsi a loro sarà Umi, e dopo un paio di momenti in cui a parlare saranno più le spade che le parole, riuscirà a formare con le sorelle un rapporto di fiducia reciproco.
Tutti questi rapporti saranno fondamentali nelle ultime fasi della battaglia, quando alla fine si affronterà l'unico "vero" nemico: Debonair, diabolica entità che mira alla distruzione totale di Cefiro, nonché secondo nemico "purissimo" della storia, affiancato da una vendicativa Alcyone e dalla enigmatica Nova, una ragazza molto simile a Hikaru, per la quale prova una "particolare attrazione", dotata dei suoi stessi poteri, e capace di evocare un Mana-Guerriero, che darà molti problemi alle protagoniste, Hikaru in primis, anche se alla fine si conoscerà il segreto che le "lega", dovuto alle molte prove psicologiche che Hikaru ha dovuto affrontare nel corso della storia.
Il tutto culminerà infine nella battaglia decisiva con tutte le forze unite contro la spietata Debonair che verrà vinta, non solo, dalla potenza unita dei Mana-Guerrieri, ma anche dalla fiducia, che permetterà infine alle ragazze di poter tornare a casa, anche se la voglia di tornare a Cefiro è molta, dati i molti incontri, legami ed esperienze vissute.
Siamo di fronte a una serie molto intensa, degna di un fantasy unito a molti altri generi, che propone personaggi molto caratterizzati, panorami da brivido e battaglie molto intense, ma in questo caso anche violente, dal momento che in molte puntate le protagoniste o altri personaggi vengono feriti nel corso degli scontri, mostrando senza indugio alcuno sangue (in una puntata in particolare, Hikaru si ferirà all'inverosimile) e vere e proprie sfide psicologiche molto profonde; non mancheranno, per fortuna, i siparietti comici e i momenti di romanticismo (come nel caso tra Fuu e Ferio), rendendo "Magic Knight Rayearth" una serie molto bella, certo non adatta ai deboli di cuore o chi non ama le serie vintage o magari cadere nell'errore del vecchio stile.
Vale comunque dare a questa autentica gemma una possibilità, che a me ha permesso di conoscere il talento delle CLAMP in tutti i suoi crismi.
Trovo questo anime molto ben fatto e secondo me può piacere sia a chi ama il fantasy, sia a chi cerca i mecha in quanto sono molto ben fatti e hanno molta rilevanza all'interno della trama. Inoltre c'è anche una buona dose di romanticismo soprattutto nella seconda parte che non guasta a chi piace.
La trama inizialmente dà l'idea di essere semplice ma nel proseguo della storia le cose si ribaltano il cattivo è veramente cattivo? Il buono è proprio buono? Comunque la storia è interessante e mai noiosa, con buoni colpi di scena, e molto scorrevole sia nella prima che nella seconda parte. I primi 20 episodi si possono considerare come la presentazione dei personaggi che sono moltissimi (non ci si fermi solo a Luce, Marina e Anemone) ed evolvono notevolmente nel corso della trama gettando le basi per tutto ciò che succederà nella seconda parte. I restanti episodi invece vedono l'evolversi dei rapporti tra i vecchi personaggi e le relazioni con i nuovi antagonisti. Il finale ha una sua conclusione e non viene lasciato in sospeso nulla. Apprezzabile sono anche i momenti comici molto ben equilibrati con quelli drammatici.
Il disegno è piacevole anche se lo trovo un po troppo spigoloso nei visi e non amo molto i trattini che spesso segnano gli zigomi. Gli occhioni grossi invece si adattano molto allo stile dei personaggi. Il design dei mecha è curatissimo e molto ben fatto così come le animazioni nelle battaglie e gli effetti delle magie.
L'ambientazione è anche molto curata e varia perché si passa da grotte a pianure, da boschi a monti sospesi, dall''ambiente marino allo spazio.
La caratterizzazione dei personaggi è molto forte e ovviamente ben determinata, non apprezzo molto l'accento che è stato scelto per gli abitanti di CZ anche se in un certo senso s'addice hai personaggi. Quello che più mi è piaciuto è che l'evoluzione nei personaggi avviene lentamente insieme alle esperienze che vivono nel corso della trama e questo fa amare tutti i personaggi sia buoni che cattivi anche se inizialmente magari non piacciono molto.
Le musiche sono molto belle e adattissime al procedere della storia soprattutto nella seconda parte dell'anime ci sono delle ending e delle opening bellissime. Molto azzeccata è anche la musica di sottofondo alle varie scene che le rendono ancora più belle.
Quindi non posso che dare un giudizio molto alto a quest'anime che è veramente molto bello e ne consiglio vivamente la visione.
La trama inizialmente dà l'idea di essere semplice ma nel proseguo della storia le cose si ribaltano il cattivo è veramente cattivo? Il buono è proprio buono? Comunque la storia è interessante e mai noiosa, con buoni colpi di scena, e molto scorrevole sia nella prima che nella seconda parte. I primi 20 episodi si possono considerare come la presentazione dei personaggi che sono moltissimi (non ci si fermi solo a Luce, Marina e Anemone) ed evolvono notevolmente nel corso della trama gettando le basi per tutto ciò che succederà nella seconda parte. I restanti episodi invece vedono l'evolversi dei rapporti tra i vecchi personaggi e le relazioni con i nuovi antagonisti. Il finale ha una sua conclusione e non viene lasciato in sospeso nulla. Apprezzabile sono anche i momenti comici molto ben equilibrati con quelli drammatici.
Il disegno è piacevole anche se lo trovo un po troppo spigoloso nei visi e non amo molto i trattini che spesso segnano gli zigomi. Gli occhioni grossi invece si adattano molto allo stile dei personaggi. Il design dei mecha è curatissimo e molto ben fatto così come le animazioni nelle battaglie e gli effetti delle magie.
L'ambientazione è anche molto curata e varia perché si passa da grotte a pianure, da boschi a monti sospesi, dall''ambiente marino allo spazio.
La caratterizzazione dei personaggi è molto forte e ovviamente ben determinata, non apprezzo molto l'accento che è stato scelto per gli abitanti di CZ anche se in un certo senso s'addice hai personaggi. Quello che più mi è piaciuto è che l'evoluzione nei personaggi avviene lentamente insieme alle esperienze che vivono nel corso della trama e questo fa amare tutti i personaggi sia buoni che cattivi anche se inizialmente magari non piacciono molto.
Le musiche sono molto belle e adattissime al procedere della storia soprattutto nella seconda parte dell'anime ci sono delle ending e delle opening bellissime. Molto azzeccata è anche la musica di sottofondo alle varie scene che le rendono ancora più belle.
Quindi non posso che dare un giudizio molto alto a quest'anime che è veramente molto bello e ne consiglio vivamente la visione.
Magica Knight Reyarth in italiano fu portato in TV con il ridicolo titolo "Una porta socchiusa ai confini del sole", che nulla c'entra con la storia, ma era un genere di titolo molto di moda all'epoca. L'anime è uno dei primi fantasy che ho visto.
Luce, Marina e Anemone - nomi scelti nell'adattamento italiano, su cui non faccio commenti - sono 3 comuni studentesse provenienti da scuole diverse, che casualmente si incontrano in gita scolastica alla Torre di Tokyo. Qui ricevono la chiamata di aiuto di Emeraude, la principessa del magico Regno di Sephirot, dove diventeranno i leggendari Cavalieri Magici e si troveranno ad affrontare varie battaglie per sconfiggere il nemico, Zagato. Ma poi scopriranno una sconcertante verità...
Inizialmente il character design, con quegli occhioni smisurati, mi lasciava perplessa, ma poi la storia mi ha presa e ho apprezzato molto quest'anime, anche se preferisco la prima serie, mentre la seconda mi è parsa gradevole, ma mi è rimasta poco impressa.
Il doppiaggio non è niente di che, siamo nel periodo in cui la Spinelli era come il prezzemolo, ma non era male, forse all'epoca dovevo ancora adattarmi, dato che ero troppo abituata a doppiatori fantastici come Cinzia De Carolis, Ivo de Palma, e gli altri dell'epoca.
L'animazione era abbastanza buona, anche se non perfetta.
La sigla, cantata da Cristina D'Avena, era passabile, comunque decisamente migliore di tante altre recenti della stessa cantante.
Nel complesso MKR è un buon anime, anche se non me la sento di dare il massimo voto per i difettucci a cui ho accennato.
Luce, Marina e Anemone - nomi scelti nell'adattamento italiano, su cui non faccio commenti - sono 3 comuni studentesse provenienti da scuole diverse, che casualmente si incontrano in gita scolastica alla Torre di Tokyo. Qui ricevono la chiamata di aiuto di Emeraude, la principessa del magico Regno di Sephirot, dove diventeranno i leggendari Cavalieri Magici e si troveranno ad affrontare varie battaglie per sconfiggere il nemico, Zagato. Ma poi scopriranno una sconcertante verità...
Inizialmente il character design, con quegli occhioni smisurati, mi lasciava perplessa, ma poi la storia mi ha presa e ho apprezzato molto quest'anime, anche se preferisco la prima serie, mentre la seconda mi è parsa gradevole, ma mi è rimasta poco impressa.
Il doppiaggio non è niente di che, siamo nel periodo in cui la Spinelli era come il prezzemolo, ma non era male, forse all'epoca dovevo ancora adattarmi, dato che ero troppo abituata a doppiatori fantastici come Cinzia De Carolis, Ivo de Palma, e gli altri dell'epoca.
L'animazione era abbastanza buona, anche se non perfetta.
La sigla, cantata da Cristina D'Avena, era passabile, comunque decisamente migliore di tante altre recenti della stessa cantante.
Nel complesso MKR è un buon anime, anche se non me la sento di dare il massimo voto per i difettucci a cui ho accennato.
Luce, Marina ed Anemone (mi atterrò ai nomi italiani anche se devo dire di trovarli alquanto strani...) durante una gita scolastica alla torre di Tokyo vengono improvvisamente catapultate nel mondo fantastico di Sephiro, evocate proprio dalla principessa di quel mondo. Le tre ragazze scopriranno presto di essere destinate a diventare i magici cavalieri della leggenda, evocati dalla colonna portante di quel mondo, la principessa appunto, per liberarla dal malvagio Zagato.
La storia in realtà è molto più complicata di quel che appare all'inizio dell'anime.
Le tre ragazze col tempo, attraversando parecchie difficoltà, maturano moltissimo, arrivando anche a costruire un amicizia solida e profonda che segna praticamente tutta la trama. <b>[Attenzione, spoiler!]</b> Splendida la scena di Marina che, in lacrime, incita le amiche a reagire, disposta anche a sacrificare la possibilità di ottenere il potere necessario per diventare un vero cavaliere. <b>[Fine spoiler.]</b>
Man mano che la trama avanza, la vena più comica e leggera cede il posto alla serietà ed al dramma del vero motivo per cui le ragazze sono state chiamate sul mondo di Sephiro.
I personaggi sono studiati benissimo ed evolvono in maniera del tutto coerente col contesto. Bellissimo e decisamente adorabile il personaggio di Mokona che, benché non parli ma emetta solo suoni assolutamente dolcissimi, è sia la mascotte che la guida delle tre ragazze nel mondo incantato.
Devo dire che la fine mi ha veramente scioccato la prima volta che ho visto questo anime, ma alla fine non poteva essere altrimenti.
Il personaggio di Zagato mi è rimasto particolarmente impresso, <b>[Attenzione, spoiler!]</b> soprattutto perché a posteriori si capisce che tutto quello che ha fatto lo ha fatto per amore e finisce per essere visto sotto una luce completamente diversa. <b>[Fine spoiler.]</b>
Decisamente da consigliare per chi vuole godersi un bell'anime fantasy pieno di bei valori, amicizia profonda e qualche lacrima. Decisamente una delle opere meglio riuscite delle magiche CLAMP.
La storia in realtà è molto più complicata di quel che appare all'inizio dell'anime.
Le tre ragazze col tempo, attraversando parecchie difficoltà, maturano moltissimo, arrivando anche a costruire un amicizia solida e profonda che segna praticamente tutta la trama. <b>[Attenzione, spoiler!]</b> Splendida la scena di Marina che, in lacrime, incita le amiche a reagire, disposta anche a sacrificare la possibilità di ottenere il potere necessario per diventare un vero cavaliere. <b>[Fine spoiler.]</b>
Man mano che la trama avanza, la vena più comica e leggera cede il posto alla serietà ed al dramma del vero motivo per cui le ragazze sono state chiamate sul mondo di Sephiro.
I personaggi sono studiati benissimo ed evolvono in maniera del tutto coerente col contesto. Bellissimo e decisamente adorabile il personaggio di Mokona che, benché non parli ma emetta solo suoni assolutamente dolcissimi, è sia la mascotte che la guida delle tre ragazze nel mondo incantato.
Devo dire che la fine mi ha veramente scioccato la prima volta che ho visto questo anime, ma alla fine non poteva essere altrimenti.
Il personaggio di Zagato mi è rimasto particolarmente impresso, <b>[Attenzione, spoiler!]</b> soprattutto perché a posteriori si capisce che tutto quello che ha fatto lo ha fatto per amore e finisce per essere visto sotto una luce completamente diversa. <b>[Fine spoiler.]</b>
Decisamente da consigliare per chi vuole godersi un bell'anime fantasy pieno di bei valori, amicizia profonda e qualche lacrima. Decisamente una delle opere meglio riuscite delle magiche CLAMP.
L'opera supera ampiamente i confini del semplice lavoro commerciale, riuscendo in breve a raggiungere livelli artistici e narrativi assai elevati. Merito principale delle CLAMP è di saper reinventare completamente il genere Fantasy, miscelando con abilità eccezionale elementi fiabeschi e situazioni adulte, di intensa drammaticità.
Risulta infine essere un dramma, incentrato sull'infelicità umana e sul contrasto desiderio/dovere; ma anche sulla necessità di crescere e maturare, superando i traumi del passato per costruire pazientemente un nuovo futuro, carico di felicità e speranza.
Senza voli pindarici, direi che questo è il messaggio finale del manga; la morale chiara e semplice, ma profonda e penetrante, che Okawa e le altre autrici lasciano ai lettori. Una morale che si fa sentire a tutte le età: in fondo, assomigliamo un po' tutti alle tre protagoniste Hikaru, Umi e Fu, spersi tra sogni e dura realtà… Anche noi dobbiamo infine trovare una via per coniugarli, con coraggio, costanza e volontà.
Visto l'enorme successo riscosso dal manga, era inevitabile una sua successiva trasposizione animata per il piccolo schermo: l'intera operazione, stavolta, è stata curata dalla TMS in stretta collaborazione con le autrici e la loro casa editrice, ovvero la mastodontica Kodansha. Questo lavoro a tre mani ha dato vita ad un'ottima saga in 49 episodi, piuttosto indipendente rispetto all'opera originaria, ma comunque fedele alle sue linee guida.
L'opera è un perfetto congegno ad orologeria, che si aziona costantemente quando meno te l'aspetti, coinvolgendoti in una ridda di emozioni e sentimenti differenti.
Il disegno, inoltre, è a livelli stupefacenti, con tavole che fanno semplicemente sognare.
Il problema nasce stavolta principalmente dalle storpiature commesse dal primo adattamento italiano, non all'altezza dell'opera, in cui la Manera group si rende artefice di uno scempio senza precedenti, sia nel cambio del titolo, che nei dialoghi. Anni dopo la Yamato ci riconsegna un prodotto degno di nota in cui le sfumature di ciò detto prima si possono finalmente apprezzare, e da cui finalmente riusciamo a tirare fuori la morale di quest'opera.
L'opera si presta ad una interpretazione molto simile a quella che si potrebbe dare per i già noti Cavalieri Dello Zodiaco: ovvero che l'amicizia e il sacrificio per salvare il mondo e renderlo migliore nel prossimo futuro sono armi vincenti molto più che di poteri nascosti o altre strane magie atte ad ampliare l'ingordigia di potere. Solo in questo modo gli elementi della vita acquistano un valore immenso, laddove i variopinti scenari di quest'opera lo affermano in maniera marcatissima, ed è una serie che nel tempo ha acquisito un ulteriore successo al punto di continuare con le produzioni di OAV e manga, segno di un genere che se anche viene spostato al femminile come questo caso e come anche in Sailor Moon il genere continua a piacere moltissimo, e pertanto ve ne consiglio vivamente la visione.
Risulta infine essere un dramma, incentrato sull'infelicità umana e sul contrasto desiderio/dovere; ma anche sulla necessità di crescere e maturare, superando i traumi del passato per costruire pazientemente un nuovo futuro, carico di felicità e speranza.
Senza voli pindarici, direi che questo è il messaggio finale del manga; la morale chiara e semplice, ma profonda e penetrante, che Okawa e le altre autrici lasciano ai lettori. Una morale che si fa sentire a tutte le età: in fondo, assomigliamo un po' tutti alle tre protagoniste Hikaru, Umi e Fu, spersi tra sogni e dura realtà… Anche noi dobbiamo infine trovare una via per coniugarli, con coraggio, costanza e volontà.
Visto l'enorme successo riscosso dal manga, era inevitabile una sua successiva trasposizione animata per il piccolo schermo: l'intera operazione, stavolta, è stata curata dalla TMS in stretta collaborazione con le autrici e la loro casa editrice, ovvero la mastodontica Kodansha. Questo lavoro a tre mani ha dato vita ad un'ottima saga in 49 episodi, piuttosto indipendente rispetto all'opera originaria, ma comunque fedele alle sue linee guida.
L'opera è un perfetto congegno ad orologeria, che si aziona costantemente quando meno te l'aspetti, coinvolgendoti in una ridda di emozioni e sentimenti differenti.
Il disegno, inoltre, è a livelli stupefacenti, con tavole che fanno semplicemente sognare.
Il problema nasce stavolta principalmente dalle storpiature commesse dal primo adattamento italiano, non all'altezza dell'opera, in cui la Manera group si rende artefice di uno scempio senza precedenti, sia nel cambio del titolo, che nei dialoghi. Anni dopo la Yamato ci riconsegna un prodotto degno di nota in cui le sfumature di ciò detto prima si possono finalmente apprezzare, e da cui finalmente riusciamo a tirare fuori la morale di quest'opera.
L'opera si presta ad una interpretazione molto simile a quella che si potrebbe dare per i già noti Cavalieri Dello Zodiaco: ovvero che l'amicizia e il sacrificio per salvare il mondo e renderlo migliore nel prossimo futuro sono armi vincenti molto più che di poteri nascosti o altre strane magie atte ad ampliare l'ingordigia di potere. Solo in questo modo gli elementi della vita acquistano un valore immenso, laddove i variopinti scenari di quest'opera lo affermano in maniera marcatissima, ed è una serie che nel tempo ha acquisito un ulteriore successo al punto di continuare con le produzioni di OAV e manga, segno di un genere che se anche viene spostato al femminile come questo caso e come anche in Sailor Moon il genere continua a piacere moltissimo, e pertanto ve ne consiglio vivamente la visione.
Luce, Marina e Anemone, tre normali studentesse liceali, sono in gita scolastica sulla Tokyo Tower. Improvvisamente, una voce che invoca l'aiuto dei leggendari Cavalieri magici, blocca quello che c'è intorno a loro e le trasporta in un’altra dimensione.
Nel posto dove si trovano ora, fanno la conoscenza di Clef, un potentissimo e saggio mago con l'aspetto di un bambino che le informa che si trovano a Sephiro e del perché sono state chiamate. Sephiro è un regno che si regge sulla sola forza di volontà, governato dalla principessa Emeraude, chiamata la colonna portante, che mantiene l'ordine e la pace attraverso le sue preghiere. Ma ora la principessa è stata rapita da Zagato, ex capo delle sue guardie e Sephiro, è ormai nel caos. Solo con l'aiuto dei leggendari cavalieri magici e degli spiriti che solo essi possono evocare, gli abitanti di Sephiro potranno provare a liberare la principessa.
Tratto da un manga delle Clamp, Magic Knight Rayearth è un anime che si può dividere in due parti. Una prima parte che verte soprattutto sulle avventure delle tre ragazze per diventare cavalieri magici e salvare la principessa, e la seconda che ha inizio con il nuovo ritorno a Sephiro delle tre e la guerra per diventare la nuova colonna portante.
Differenza che è ancora più visibile dal diverso stile narrativo e dai disegni dopo la venticinquesima puntata: più d'azione e con chiari riferimenti ai giochi di ruolo, con disegni a volte anche deformed ad accentuare le parti più divertenti nella prima parte, tutto più cupo e introspettivo nella seconda, dove protagonista assoluta diventa Luce, lasciando Anemone e Marina ad un ruolo più secondario.
Una storia mai noiosa e per nulla ripetitiva pur essendo stati tratti ben quarantanove episodi da un manga che conta appena sei volumi in totale, aggiunta ad un’ottima colonna sonora che passa dal fantasy puro a toni più epici ad esaltare le gesta dei tre cavalieri e, sigle d’eccezione (tra tutte la prima sigla d’apertura Yuzurenai Negai), non fa che accrescere il valore di quest'anime rendendolo uno dei migliori fantasy mai realizzati. Bellissimo.
Nel posto dove si trovano ora, fanno la conoscenza di Clef, un potentissimo e saggio mago con l'aspetto di un bambino che le informa che si trovano a Sephiro e del perché sono state chiamate. Sephiro è un regno che si regge sulla sola forza di volontà, governato dalla principessa Emeraude, chiamata la colonna portante, che mantiene l'ordine e la pace attraverso le sue preghiere. Ma ora la principessa è stata rapita da Zagato, ex capo delle sue guardie e Sephiro, è ormai nel caos. Solo con l'aiuto dei leggendari cavalieri magici e degli spiriti che solo essi possono evocare, gli abitanti di Sephiro potranno provare a liberare la principessa.
Tratto da un manga delle Clamp, Magic Knight Rayearth è un anime che si può dividere in due parti. Una prima parte che verte soprattutto sulle avventure delle tre ragazze per diventare cavalieri magici e salvare la principessa, e la seconda che ha inizio con il nuovo ritorno a Sephiro delle tre e la guerra per diventare la nuova colonna portante.
Differenza che è ancora più visibile dal diverso stile narrativo e dai disegni dopo la venticinquesima puntata: più d'azione e con chiari riferimenti ai giochi di ruolo, con disegni a volte anche deformed ad accentuare le parti più divertenti nella prima parte, tutto più cupo e introspettivo nella seconda, dove protagonista assoluta diventa Luce, lasciando Anemone e Marina ad un ruolo più secondario.
Una storia mai noiosa e per nulla ripetitiva pur essendo stati tratti ben quarantanove episodi da un manga che conta appena sei volumi in totale, aggiunta ad un’ottima colonna sonora che passa dal fantasy puro a toni più epici ad esaltare le gesta dei tre cavalieri e, sigle d’eccezione (tra tutte la prima sigla d’apertura Yuzurenai Negai), non fa che accrescere il valore di quest'anime rendendolo uno dei migliori fantasy mai realizzati. Bellissimo.
Questa serie è un mix di fantasia, fantascienza e avventura dove compaiono cavalieri, animali magici, principesse e maghi. Nella prima serie Magic Knight Rayearth appare più come una sorta di gioco misterioso dove le protagoniste vengono catapultate in un'altra dimensione. La trama parte in modo semplice e lineare ma si articola man mano che si prosegue con la storia. In particolare ciò avviene nella seconda serie dove non si assiste alla solita lotta tra il bene e il male, ma si va oltre, mostrando che il sacrificio per la vita e il desiderio di aiutare gli altri fanno comprendere che l'amicizia e la forza di volontà sono il vero potere.
[Attenzione: possibili spoiler!]
L'anime di Magic Knight Rayearth è tratto dall'omonimo manga delle Clamp, composto da due serie di tre volumi l'una; la versione animata è anch'essa divisa in due serie, la prima di 20 puntate, la seconda di 29, per un totale di 49 episodi. Di Rayearth ho letto entrambe le serie manga anche se, soprattutto per quanto riguarda la seconda serie, l'anime e il manga seguono trame totalmente diverse.
Entrambe le serie sono edite in Italia, unificate e trasmesse da Italia 1 sotto il titolo "Una porta socchiusa ai confini del sole", molto poetico, ma che obiettivamente non significa nulla nè ha alcun collegamento con la trama. La versione Mediaset non è certo meritevole, a causa di numerosi fattori quali nomi cambiati, dialoghi aggiunti a sproposito annullando ogni momento di silenzio, frasi addolcite fino all'inverosimile e, soprattutto, numerosissime censure, tra cui il famoso schiaffo di Umi/Marina ad Ascot bambino e il viaggio di Zagart ed Emeraude nella famigerata "altra dimensione" (il Regno delle Ombre?). Fortunatamente, la versione DVD, curata dalla Yamato, è integrale e i nomi dei personaggi sono stati ripristinati alla loro forma originale, tranne alcuni per svariati motivi: ad esempio, a causa della pronuncia giapponese, nomi quali Celes, Felio, Plesea, Cardina, Lafarga, Asuka e Zagart rimangono Ceres, Ferio, Presea, Caldina, Rafaga, Aska e Zagato; per quanto riguarda le tre protagoniste, per esplicita richiesta dei produttori, i nomi sono stati tradotti per far comprendere il gioco di parole tra nomi e poteri, ottenendo così da Hikaru, Umi e Fu le corrette traduzioni Luce, Marina e Anemone (quest'ultimo, per la cronaca, viene dal greco "anemos", che significa "vento"). L'unico interrogativo rimane Eagle, correttamente tradotto in Aquila, sebbene non ce ne fosse motivo...
Per quanto riguarda il doppiaggio italiano, ne esistono due e, di conseguenza, due cast, di cui rimangono invariati solo pochissimi doppiatori, mentre altri sono stati spostati su personaggi diversi: uno è il censurato doppiaggio Mediaset, l'altro è quello integrale della Yamato. Personalmente, preferisco le voci della versione Yamato, che meglio si accostano alla fisionomia e al carattere dei vari personaggi; gli unici personaggi di cui preferisco la versione mediasettana sono Eagle, Emeraude e Lafarga: trovo che Calindri dia al comandante di Autozam un'aria più dolce, mentre Cortese, nonostante l'impegno, mi pare troppo adulto; allo stesso modo, la voce della Valenti è più adatta all'aspetto fanciullesco di Emeraude, così come è innegabile che la Nicosia, seppur dia un'ottima interpretazione, abbia un timbro troppo maturo per la bionda principessa; Bottale, al contrario, ha un timbro troppo giovanile e "ingenuotto" per un omone come Lafarga, a cui si abbina meglio la voce adulta di De Giovanni. Ottimi tutti gli altri doppiatori Yamato, sebbene nel ridoppiaggio, in alcune scene, Arras mi sembri un po' fiacco. Seppur con un timbro forse un po' troppo maturo, splendida l'interpretazione della Cericola su Nova. Tuttavia, il doppiatore che a mio avviso ha dato l'interpretazione migliore in assoluto è Garbolino, che dà la voce a Clef in entrambe le versioni del doppiaggio.
Nota: nella versione DVD, Cardina e, spesso, Tata, esibiscono un accento romagnolo che, dopo un attimo di perplessità, mi è piaciuto (del resto, nell'originale parlavano il dialetto di Osaka); solo che adesso non riesco a non pensare che Chizeeta sia in provincia di Bologna...
Sulle musiche, c'è un incremento di qualità nella seconda serie, complice anche l'introduzione di diverse "culture" che danno modo di creare colonne sonore di diversi tipi; i temi che più mi sono piaciuti sono quello di Autozam e quello di Chizeeta. Delle sigle, ho particolarmente apprezzato la prima opening, Yuzurenai negai, e anche la sigla italiana, senz'altro una delle migliori dell'epoca. Il disegno cambia sensibilmente dalla prima alla seconda serie: nella prima, gli occhi dei personaggi - soprattutto delle protagoniste - ricoprono tre quarti della faccia (ora, va bene che anche nel manga i personaggi sono disegnati con gli occhi grandi, ma c'è un limite...), mentre il restante quarto è composto da guance paffute che rendono i visi molto tondeggianti; nella seconda, si alternano episodi disegnati e colorati benissimo ad episodi fatti frettolosamente - in particolare, un episodio è disegnato in maniera quasi imbarazzante.
Le trame delle due serie sono delle versioni notevolmente ampliate degli episodi del manga; sono inoltre stati aggiunti numerosi personaggi filler (Innova, Sierra, Nova, Debonair) che però, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, si integrano perfettamente con la trama e gli altri personaggi. Sono state poi cambiate le sorti di alcuni personaggi (Plesea e Eagle), forse una compensazione al loro destino felice nel manga. Giudico lodevole la decisione di non sbilanciarsi con le relazioni non ufficiali. Ad esempio, nel manga, Hikaru è innamorata di Lantis, ma vuole bene anche ad Eagle, che ricambia il suo affetto ma le antepone comunque Lantis; approvo il fatto che nell'anime il rapporto tra Hikaru ed Eagle si sia mantenuto sull'amicizia e non si sia trasformato, anche solo da parte di lui, in qualcosa di più e che, addirittura, Eagle continui a pensare a Lantis. Un altro esempio è l'amore di Ascot per Umi: nella versione cartacea, non si capisce se lei possa in qualche modo contraccambiarlo o se sia addirittura innamorata di Clef e, anche qui, sono felice della scelta di mantenere l'ambiguità sui sentimenti della ragazza, senza sbilanciarsi da un lato o dall'altro. Unico amore inventato è quello che lega sia Plesea sia Sierra a Clef, ma siccome è ben realizzato e non causa stravolgimenti di alcun genere, lo accetto volentieri.
La prima serie mostra le avventure di Hikaru, Fu e Umi a Sephiro e i 20 episodi a disposizione concedono una narrazione più scorrevole e dettagliata di quella del manga, permettendo una maggiore caratterizzazione di personaggi quali Ascot, Cardina, Lafarga, Alcyone e persino il personaggio filler Innova. Inoltre, l'aumento di vicende consente di dare una motivazione alla profonda amicizia che legherà poi le tre ragazze (nel manga, a mio avviso, la loro amicizia nasce troppo frettolosamente) e all'amore di Felio e Fu. Altro pregio è il fatto che i managuerrieri non vengano risvegliati uno dopo l'altro senza un attimo di pausa e che l'intera vicenda non si svolga nell'arco di una sola giornata.
La seconda serie narra del ritorno delle tre protagoniste a Sephiro per difenderlo dagli attacchi dei pianeti confinanti e, in questo caso, vengono messi a disposizione nove episodi in più rispetto alla prima serie. Molto carina l'idea di Umi e Fu che fanno amicizia con Tata e Asuka. Molto ben fatto il personaggio di Nova, sia graficamente che caratterialmente; forse, visto che, nel manga, Hikaru somiglia a Kamui di X, gli animatori hanno pensato di metterle vicino una versione femminile di Fuuma (chi ha letto X e visto la seconda serie di Rayearth noterà certamente le numerosissime somiglianze tra i due personaggi)... è però innegabile che l'introduzione di Nova consenta la creazione di varie scene a tema shojo ai, tra cui persino un bacio. Tuttavia, la seconda serie di Rayearth non ha solo pregi. Il personaggio di Debonair è piatto, scontato, è la reincarnazione del male e come tale resta immutata dall'inizio alla fine; questo suo ruolo, però, non giustifica una sua totale mancanza di carisma, soprattutto se nello stesso anime si trovano antagonisti del calibro di Zagart e Nova, tra l'altro anch'essa personaggio filler. Il più grande difetto di questa seconda parte, però, è l'aver trasformato Hikaru in una Mary Sue: se nella prima serie le tre protagoniste erano, appunto, tre, nella seconda Fu e Umi vengono messe in secondo piano, completamente in ombra rispetto ad Hikaru, fino a scadere nell'assurdità più imbarazzante (ad esempio, quando Umi e Fu si scontrano con il GTO di Geo e quest'ultimo blocca i piedi di Celes e Windom, le due ragazze, anzichè girarsi e attaccarlo con la magia, come sarebbe stato logico fare, si mettono ad invocare l'aiuto di Hikaru). Hikaru non diventa solo la protagonista assoluta, ma anche la più brava, la più forte, la più simpatica. E, casualmente, sarà lei a diventare la Colonna e a porre fine a tale sistema. Addirittura, persino Lantis viene coinvolto, trasformandosi nella principessa da salvare a costo di mille difficoltà (e Lantis-principessa-in-pericolo mi causa un forte turbamento) da parte di Mary Hikaru Sue. Essendo Hikaru uno dei miei personaggi preferiti del manga, non ho affatto gradito questa sua resa.
Per quanto riguarda il finale, una parte mi è piaciuta, una parte no: sono felice del fatto che sia stato omesso il colpo di scena su Mokona (secondo me risparmiabile anche nel manga), ma avrei preferito che le ragazze fossero in grado di fare spola tra la Terra e Sephiro come nel manga, mantenendo così tutti i legami affettivi creatisi.
In conclusione, la serie di Magic Knight Rayearth riesce a superare il manga, del tutto per quanto riguarda la prima serie, a tratti per quanto riguarda la seconda. Buone le musiche, ottimo il doppiaggio, altalenanti il disegno e le animazioni. Pessima Mary Hikaru Sue. Il voto complessivo è la media tra il 9 che do alla prima serie e il 7 che riceve la seconda.
L'anime di Magic Knight Rayearth è tratto dall'omonimo manga delle Clamp, composto da due serie di tre volumi l'una; la versione animata è anch'essa divisa in due serie, la prima di 20 puntate, la seconda di 29, per un totale di 49 episodi. Di Rayearth ho letto entrambe le serie manga anche se, soprattutto per quanto riguarda la seconda serie, l'anime e il manga seguono trame totalmente diverse.
Entrambe le serie sono edite in Italia, unificate e trasmesse da Italia 1 sotto il titolo "Una porta socchiusa ai confini del sole", molto poetico, ma che obiettivamente non significa nulla nè ha alcun collegamento con la trama. La versione Mediaset non è certo meritevole, a causa di numerosi fattori quali nomi cambiati, dialoghi aggiunti a sproposito annullando ogni momento di silenzio, frasi addolcite fino all'inverosimile e, soprattutto, numerosissime censure, tra cui il famoso schiaffo di Umi/Marina ad Ascot bambino e il viaggio di Zagart ed Emeraude nella famigerata "altra dimensione" (il Regno delle Ombre?). Fortunatamente, la versione DVD, curata dalla Yamato, è integrale e i nomi dei personaggi sono stati ripristinati alla loro forma originale, tranne alcuni per svariati motivi: ad esempio, a causa della pronuncia giapponese, nomi quali Celes, Felio, Plesea, Cardina, Lafarga, Asuka e Zagart rimangono Ceres, Ferio, Presea, Caldina, Rafaga, Aska e Zagato; per quanto riguarda le tre protagoniste, per esplicita richiesta dei produttori, i nomi sono stati tradotti per far comprendere il gioco di parole tra nomi e poteri, ottenendo così da Hikaru, Umi e Fu le corrette traduzioni Luce, Marina e Anemone (quest'ultimo, per la cronaca, viene dal greco "anemos", che significa "vento"). L'unico interrogativo rimane Eagle, correttamente tradotto in Aquila, sebbene non ce ne fosse motivo...
Per quanto riguarda il doppiaggio italiano, ne esistono due e, di conseguenza, due cast, di cui rimangono invariati solo pochissimi doppiatori, mentre altri sono stati spostati su personaggi diversi: uno è il censurato doppiaggio Mediaset, l'altro è quello integrale della Yamato. Personalmente, preferisco le voci della versione Yamato, che meglio si accostano alla fisionomia e al carattere dei vari personaggi; gli unici personaggi di cui preferisco la versione mediasettana sono Eagle, Emeraude e Lafarga: trovo che Calindri dia al comandante di Autozam un'aria più dolce, mentre Cortese, nonostante l'impegno, mi pare troppo adulto; allo stesso modo, la voce della Valenti è più adatta all'aspetto fanciullesco di Emeraude, così come è innegabile che la Nicosia, seppur dia un'ottima interpretazione, abbia un timbro troppo maturo per la bionda principessa; Bottale, al contrario, ha un timbro troppo giovanile e "ingenuotto" per un omone come Lafarga, a cui si abbina meglio la voce adulta di De Giovanni. Ottimi tutti gli altri doppiatori Yamato, sebbene nel ridoppiaggio, in alcune scene, Arras mi sembri un po' fiacco. Seppur con un timbro forse un po' troppo maturo, splendida l'interpretazione della Cericola su Nova. Tuttavia, il doppiatore che a mio avviso ha dato l'interpretazione migliore in assoluto è Garbolino, che dà la voce a Clef in entrambe le versioni del doppiaggio.
Nota: nella versione DVD, Cardina e, spesso, Tata, esibiscono un accento romagnolo che, dopo un attimo di perplessità, mi è piaciuto (del resto, nell'originale parlavano il dialetto di Osaka); solo che adesso non riesco a non pensare che Chizeeta sia in provincia di Bologna...
Sulle musiche, c'è un incremento di qualità nella seconda serie, complice anche l'introduzione di diverse "culture" che danno modo di creare colonne sonore di diversi tipi; i temi che più mi sono piaciuti sono quello di Autozam e quello di Chizeeta. Delle sigle, ho particolarmente apprezzato la prima opening, Yuzurenai negai, e anche la sigla italiana, senz'altro una delle migliori dell'epoca. Il disegno cambia sensibilmente dalla prima alla seconda serie: nella prima, gli occhi dei personaggi - soprattutto delle protagoniste - ricoprono tre quarti della faccia (ora, va bene che anche nel manga i personaggi sono disegnati con gli occhi grandi, ma c'è un limite...), mentre il restante quarto è composto da guance paffute che rendono i visi molto tondeggianti; nella seconda, si alternano episodi disegnati e colorati benissimo ad episodi fatti frettolosamente - in particolare, un episodio è disegnato in maniera quasi imbarazzante.
Le trame delle due serie sono delle versioni notevolmente ampliate degli episodi del manga; sono inoltre stati aggiunti numerosi personaggi filler (Innova, Sierra, Nova, Debonair) che però, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, si integrano perfettamente con la trama e gli altri personaggi. Sono state poi cambiate le sorti di alcuni personaggi (Plesea e Eagle), forse una compensazione al loro destino felice nel manga. Giudico lodevole la decisione di non sbilanciarsi con le relazioni non ufficiali. Ad esempio, nel manga, Hikaru è innamorata di Lantis, ma vuole bene anche ad Eagle, che ricambia il suo affetto ma le antepone comunque Lantis; approvo il fatto che nell'anime il rapporto tra Hikaru ed Eagle si sia mantenuto sull'amicizia e non si sia trasformato, anche solo da parte di lui, in qualcosa di più e che, addirittura, Eagle continui a pensare a Lantis. Un altro esempio è l'amore di Ascot per Umi: nella versione cartacea, non si capisce se lei possa in qualche modo contraccambiarlo o se sia addirittura innamorata di Clef e, anche qui, sono felice della scelta di mantenere l'ambiguità sui sentimenti della ragazza, senza sbilanciarsi da un lato o dall'altro. Unico amore inventato è quello che lega sia Plesea sia Sierra a Clef, ma siccome è ben realizzato e non causa stravolgimenti di alcun genere, lo accetto volentieri.
La prima serie mostra le avventure di Hikaru, Fu e Umi a Sephiro e i 20 episodi a disposizione concedono una narrazione più scorrevole e dettagliata di quella del manga, permettendo una maggiore caratterizzazione di personaggi quali Ascot, Cardina, Lafarga, Alcyone e persino il personaggio filler Innova. Inoltre, l'aumento di vicende consente di dare una motivazione alla profonda amicizia che legherà poi le tre ragazze (nel manga, a mio avviso, la loro amicizia nasce troppo frettolosamente) e all'amore di Felio e Fu. Altro pregio è il fatto che i managuerrieri non vengano risvegliati uno dopo l'altro senza un attimo di pausa e che l'intera vicenda non si svolga nell'arco di una sola giornata.
La seconda serie narra del ritorno delle tre protagoniste a Sephiro per difenderlo dagli attacchi dei pianeti confinanti e, in questo caso, vengono messi a disposizione nove episodi in più rispetto alla prima serie. Molto carina l'idea di Umi e Fu che fanno amicizia con Tata e Asuka. Molto ben fatto il personaggio di Nova, sia graficamente che caratterialmente; forse, visto che, nel manga, Hikaru somiglia a Kamui di X, gli animatori hanno pensato di metterle vicino una versione femminile di Fuuma (chi ha letto X e visto la seconda serie di Rayearth noterà certamente le numerosissime somiglianze tra i due personaggi)... è però innegabile che l'introduzione di Nova consenta la creazione di varie scene a tema shojo ai, tra cui persino un bacio. Tuttavia, la seconda serie di Rayearth non ha solo pregi. Il personaggio di Debonair è piatto, scontato, è la reincarnazione del male e come tale resta immutata dall'inizio alla fine; questo suo ruolo, però, non giustifica una sua totale mancanza di carisma, soprattutto se nello stesso anime si trovano antagonisti del calibro di Zagart e Nova, tra l'altro anch'essa personaggio filler. Il più grande difetto di questa seconda parte, però, è l'aver trasformato Hikaru in una Mary Sue: se nella prima serie le tre protagoniste erano, appunto, tre, nella seconda Fu e Umi vengono messe in secondo piano, completamente in ombra rispetto ad Hikaru, fino a scadere nell'assurdità più imbarazzante (ad esempio, quando Umi e Fu si scontrano con il GTO di Geo e quest'ultimo blocca i piedi di Celes e Windom, le due ragazze, anzichè girarsi e attaccarlo con la magia, come sarebbe stato logico fare, si mettono ad invocare l'aiuto di Hikaru). Hikaru non diventa solo la protagonista assoluta, ma anche la più brava, la più forte, la più simpatica. E, casualmente, sarà lei a diventare la Colonna e a porre fine a tale sistema. Addirittura, persino Lantis viene coinvolto, trasformandosi nella principessa da salvare a costo di mille difficoltà (e Lantis-principessa-in-pericolo mi causa un forte turbamento) da parte di Mary Hikaru Sue. Essendo Hikaru uno dei miei personaggi preferiti del manga, non ho affatto gradito questa sua resa.
Per quanto riguarda il finale, una parte mi è piaciuta, una parte no: sono felice del fatto che sia stato omesso il colpo di scena su Mokona (secondo me risparmiabile anche nel manga), ma avrei preferito che le ragazze fossero in grado di fare spola tra la Terra e Sephiro come nel manga, mantenendo così tutti i legami affettivi creatisi.
In conclusione, la serie di Magic Knight Rayearth riesce a superare il manga, del tutto per quanto riguarda la prima serie, a tratti per quanto riguarda la seconda. Buone le musiche, ottimo il doppiaggio, altalenanti il disegno e le animazioni. Pessima Mary Hikaru Sue. Il voto complessivo è la media tra il 9 che do alla prima serie e il 7 che riceve la seconda.
“Sulla terra tre ragazze semplici e gioiose,
fanno un viaggio inaspettato in un altra dimensione.
Quando scoprono che il regno non è un'illusione,
Insieme fanno la promessa di salvar la principessa.”
Così cantava Cristina D'Avena nella sigla italiana di Rayearth, sigla tra l'altro niente male e realizzata in un periodo in cui il livello delle sigle TV degli anime aveva forse raggiunto il suo apice, riassumendo in modo pressoché perfetto la trama della prima parte della serie.
Nella seconda parte, dopo essere tornate sulla terra, le tre ragazze ovvero Hikaru, Umi e Fu, vengono misteriosamente riportate nel mondo di Sephiro per risolvere un ulteriore crisi che minaccia quella terra.
L'analisi su questo anime non può non essere condotta riferendosi separatamente alle due parti in quanto molto diverse fra loro.
La prima più orientata all'avventura, ricca di momenti divertenti e che si svolge in scenari che ci mostrano una natura incontaminata; in essa la fantasia degli autori ha avuto libero sfogo. La storia inizia come una lieve parodia dei giochi di ruolo ma poi diviene un fantasy a tutti gli effetti e confluisce infine nel genere robotico, il tutto mantenendo un buon ritmo senza che le notevoli differenze rispetto al manga e l'aggiunta di qualche filler possano tediare lo spettatore, anzi...
La seconda più statica e introspettiva. Sephiro, diventato un mondo in rovina immerso in una perenne oscurità continuamente squarciata da inquietanti fulmini, è quasi uno specchio dell'animo delle tre ragazze rimasto segnato dalla conclusione della loro prima avventura che si interrogano spesso sui propri sentimenti e sui motivi che le spingono a combattere. Purtroppo non si mantiene il ritmo della prima parte e in alcuni episodi si ricorre al montaggio di sequenze già viste in precedenza.
Tecnicamente siamo su buoni livelli. Il character design è apprezzabile, abbastanza spigoloso, per cui potrebbe non piacere a chi predilige uno stile più morbido. Ottimamente resi, sono gli effetti speciali impiegati in quantità per le molte magie utilizzate nei combattimenti e non.
Pregevole anche il comparto musicale. I temi musicali sottolineano bene i diversi momenti della storia.
Complessivamente abbiamo tre opening e tre ending. Tra di esse spicca “Yuzurenai negai” opening della prima parte, ottima sia nella musica che nelle animazioni che la accompagnano. Le altre sono buone o comunque pienamente sufficienti.
Rayearth arrivò in Italia sulla scia del successo di anime come Sailor Moon quindi in un periodo non proprio facile. Il primo adattamento fu infatti abbastanza edulcorato per rivolgere la serie anche a un pubblico molto giovane. Il doppiaggio era discreto (Hikaru era doppiata da Elisabetta Spinelli...) ma per il resto la serie fu colpita da numerose censure che purtroppo modificarono (o mortificarono?) anche la sceneggiatura.
Più di recente Yamato Video ha realizzato un nuovo doppiaggio più fedele all'originale mantenendo però come nomi delle protagoniste Luce, Marina e Anemone.
In questa edizione il livello di doppiaggio è molto buono e ci tengo a segnalare: Emanuela Pacotto ottima nel ruolo di Fu; Marco Balzarotti benissimo per Zagato (sembra quasi un personaggi o su misura per lui); Loredana Nicosia che doppia la principessa Emeraude ma che rende al meglio nei panni della cattiva e un po' pazzoide Nova.
E' ovviamente presente la traccia audio giapponese che soddisferà anche chi predilige il doppiaggio originale. A tal proposito c'è però da dire che i sottotitoli in italiano sono soltanto una trascrizione dei dialoghi in italiano, nomi inclusi, per cui occasionalmente si può notare qualche stonatura.
In conclusione Rayearth è una serie storica dell'animazione giapponese forse più per il manga da cui è stata tratta che per la realizzazione tecnica buona ma non eccellente. Comunque io la consiglio a tutti anche se i puristi del fantasy potrebbero storcere non poco il naso.
Prima parte: ottima. 8 e 1/2. Seconda parte: buona. 7 e 1/2.
fanno un viaggio inaspettato in un altra dimensione.
Quando scoprono che il regno non è un'illusione,
Insieme fanno la promessa di salvar la principessa.”
Così cantava Cristina D'Avena nella sigla italiana di Rayearth, sigla tra l'altro niente male e realizzata in un periodo in cui il livello delle sigle TV degli anime aveva forse raggiunto il suo apice, riassumendo in modo pressoché perfetto la trama della prima parte della serie.
Nella seconda parte, dopo essere tornate sulla terra, le tre ragazze ovvero Hikaru, Umi e Fu, vengono misteriosamente riportate nel mondo di Sephiro per risolvere un ulteriore crisi che minaccia quella terra.
L'analisi su questo anime non può non essere condotta riferendosi separatamente alle due parti in quanto molto diverse fra loro.
La prima più orientata all'avventura, ricca di momenti divertenti e che si svolge in scenari che ci mostrano una natura incontaminata; in essa la fantasia degli autori ha avuto libero sfogo. La storia inizia come una lieve parodia dei giochi di ruolo ma poi diviene un fantasy a tutti gli effetti e confluisce infine nel genere robotico, il tutto mantenendo un buon ritmo senza che le notevoli differenze rispetto al manga e l'aggiunta di qualche filler possano tediare lo spettatore, anzi...
La seconda più statica e introspettiva. Sephiro, diventato un mondo in rovina immerso in una perenne oscurità continuamente squarciata da inquietanti fulmini, è quasi uno specchio dell'animo delle tre ragazze rimasto segnato dalla conclusione della loro prima avventura che si interrogano spesso sui propri sentimenti e sui motivi che le spingono a combattere. Purtroppo non si mantiene il ritmo della prima parte e in alcuni episodi si ricorre al montaggio di sequenze già viste in precedenza.
Tecnicamente siamo su buoni livelli. Il character design è apprezzabile, abbastanza spigoloso, per cui potrebbe non piacere a chi predilige uno stile più morbido. Ottimamente resi, sono gli effetti speciali impiegati in quantità per le molte magie utilizzate nei combattimenti e non.
Pregevole anche il comparto musicale. I temi musicali sottolineano bene i diversi momenti della storia.
Complessivamente abbiamo tre opening e tre ending. Tra di esse spicca “Yuzurenai negai” opening della prima parte, ottima sia nella musica che nelle animazioni che la accompagnano. Le altre sono buone o comunque pienamente sufficienti.
Rayearth arrivò in Italia sulla scia del successo di anime come Sailor Moon quindi in un periodo non proprio facile. Il primo adattamento fu infatti abbastanza edulcorato per rivolgere la serie anche a un pubblico molto giovane. Il doppiaggio era discreto (Hikaru era doppiata da Elisabetta Spinelli...) ma per il resto la serie fu colpita da numerose censure che purtroppo modificarono (o mortificarono?) anche la sceneggiatura.
Più di recente Yamato Video ha realizzato un nuovo doppiaggio più fedele all'originale mantenendo però come nomi delle protagoniste Luce, Marina e Anemone.
In questa edizione il livello di doppiaggio è molto buono e ci tengo a segnalare: Emanuela Pacotto ottima nel ruolo di Fu; Marco Balzarotti benissimo per Zagato (sembra quasi un personaggi o su misura per lui); Loredana Nicosia che doppia la principessa Emeraude ma che rende al meglio nei panni della cattiva e un po' pazzoide Nova.
E' ovviamente presente la traccia audio giapponese che soddisferà anche chi predilige il doppiaggio originale. A tal proposito c'è però da dire che i sottotitoli in italiano sono soltanto una trascrizione dei dialoghi in italiano, nomi inclusi, per cui occasionalmente si può notare qualche stonatura.
In conclusione Rayearth è una serie storica dell'animazione giapponese forse più per il manga da cui è stata tratta che per la realizzazione tecnica buona ma non eccellente. Comunque io la consiglio a tutti anche se i puristi del fantasy potrebbero storcere non poco il naso.
Prima parte: ottima. 8 e 1/2. Seconda parte: buona. 7 e 1/2.
Bella serie,c'è poco da dire! è completa per diversi motivi: c'è una buona storia dietro (la ricerca della principessa è molto interessante e, anche se simile in molti altri anime, è di sicuro impatto).
I personaggi: le tre ragazze sono molto semplicemente: la focosa (e non pensate male! ;) ) l'educata e la gentile ma a parte questa sommaria classificazione c'è un caratterizzazione molto forte delle 3.
contesto: eccezionale se vi piace il fantasy e il mecha.
Note: ci sono diversi episodi di amore-odio tra Marina e "puh" che fanno sorridere.
I personaggi: le tre ragazze sono molto semplicemente: la focosa (e non pensate male! ;) ) l'educata e la gentile ma a parte questa sommaria classificazione c'è un caratterizzazione molto forte delle 3.
contesto: eccezionale se vi piace il fantasy e il mecha.
Note: ci sono diversi episodi di amore-odio tra Marina e "puh" che fanno sorridere.
Tralasciando commenti sull'abominevole adattamento italiano di Magic Knight Rayearth fatto dalla televisione (Luce, Marina ed Anemone... mah... roba da allucinogeni), rimane il fatto che questo sia davvero un ottimo anime. Sia prima che seconda serie sono ottimamente realizzate. Pur effettuando talvolta arditi accostamenti di genere, dall'heroic fantasy più classica si passa alla fantascienza (il mecha e la corazzata volante di Eagle ve li ricordate no?) tutto viene comunque ricondotto entro ambiti ben precisi, con un ammirevole sforzo di continuity. Ben girato, ben strutturato, Magic Knight Rayeart saprà soddisfare tutti i palati, anche i più esigenti.
[<b>ATTENZIONE, CONTIENE ANTICIPAZIONI E SPOILER</b>] Sarebbe un 6 e mezzo.
La storia parte in modo classico, molti riferimenti (non citazioni, precisiamo) ai giochi di ruolo e ai fantasy in generale per poi svilupparsi in maniera "imprevista" (ma lo avete capito che alla fine della prima serie sono le protagoniste le, inconsapevoli, cattive della storia? Sconvolgente se si pensa al target) per poi diventare nella seconda stagione (moolto diversa dal fumetto) una serie robotica classica (??)
Ho visto sia la versione Mediaset (meno peggio di altre, anche se la scure della censura si sente parecchio) che quella Yamato (hanno fatto lavori migliori).
Delle CLAMP apprezzo sopratutto le ultime opere (Tsubasa) ma le riconosco una certa originalita` nelle storie che (ammettiamolo) hanno fatto scuola. Rayearth ne e` un esempio (la prima serie ha un finale che stravolge cio` che si e` visto in precedenza.. tutto in 10 minuti di animazione schema presente anche in altre loro opere di quel periodo, X in primis).
La seconda serie e` una cosa a se`.
Quella cartacea nata sull'insistenza dei lettori di un HAPPY END che riparasse al catastrofico finale (personalmente avrei preferito che la storia finisse li`) mentre quella televisiva ne prende spunto per poi svilupparsi in maniera autonoma, diventando, a mio avviso, migliore del fumetto.
I personaggi vengono approfonditi di piu` (specialmente HIKARU/LUCE, ma pure MARINA/UMI e ANEMONE/ FUU sono rese molto bene nei loro dubbi e speranze), anche con l' inserimento di rapporti mai accennati nel Manga (Marina che e`innamorata di…) o stravolgimenti di altri (ok la storia della gemella che sostituisce la sorella fa un po` acqua, ma e` cooerente con il resto della storia) .
L' inserimento di personaggi (i cattivi della situazione... inesistenti nel fumetto), anche se non proprio originali nella loro caratterizzazione, rendono il tutto piu` avvincente.
Il finale e` "semi" aperto, ma molto meglio di quello del fumetto (nell'anime le tre ragazze maturano, comprendendo i loro sentimenti, specialmente LUCE che si dichiara apertamente... nel fumetto, esclusa ANEMONE, che ha da subito il "quasi marito", le protagoniste si comportano davanti ai loro spasimanti in modo infantile e senza senso (se ci sta l'ingenuita` di MARINA quella di LUCE e` scandalosa: 2 pretendenti e lei risponde ad entrambi il modo ridicolo e incoerente, sopratutto dopo certe scene).
Il voto "basso" e` dovuto a episodi inutili, leggerezze narrative nella parte centrale della prima serie, animazioni altalenanti anche per il periodo in cui e` stata prodotta.
Ultima annotazione: com'e` che i nomi italiani sono inversamente proporzionali a quelli giapponesi? (Anemone/Fuu, Marina/Umi, Hikaru/Luce).
La storia parte in modo classico, molti riferimenti (non citazioni, precisiamo) ai giochi di ruolo e ai fantasy in generale per poi svilupparsi in maniera "imprevista" (ma lo avete capito che alla fine della prima serie sono le protagoniste le, inconsapevoli, cattive della storia? Sconvolgente se si pensa al target) per poi diventare nella seconda stagione (moolto diversa dal fumetto) una serie robotica classica (??)
Ho visto sia la versione Mediaset (meno peggio di altre, anche se la scure della censura si sente parecchio) che quella Yamato (hanno fatto lavori migliori).
Delle CLAMP apprezzo sopratutto le ultime opere (Tsubasa) ma le riconosco una certa originalita` nelle storie che (ammettiamolo) hanno fatto scuola. Rayearth ne e` un esempio (la prima serie ha un finale che stravolge cio` che si e` visto in precedenza.. tutto in 10 minuti di animazione schema presente anche in altre loro opere di quel periodo, X in primis).
La seconda serie e` una cosa a se`.
Quella cartacea nata sull'insistenza dei lettori di un HAPPY END che riparasse al catastrofico finale (personalmente avrei preferito che la storia finisse li`) mentre quella televisiva ne prende spunto per poi svilupparsi in maniera autonoma, diventando, a mio avviso, migliore del fumetto.
I personaggi vengono approfonditi di piu` (specialmente HIKARU/LUCE, ma pure MARINA/UMI e ANEMONE/ FUU sono rese molto bene nei loro dubbi e speranze), anche con l' inserimento di rapporti mai accennati nel Manga (Marina che e`innamorata di…) o stravolgimenti di altri (ok la storia della gemella che sostituisce la sorella fa un po` acqua, ma e` cooerente con il resto della storia) .
L' inserimento di personaggi (i cattivi della situazione... inesistenti nel fumetto), anche se non proprio originali nella loro caratterizzazione, rendono il tutto piu` avvincente.
Il finale e` "semi" aperto, ma molto meglio di quello del fumetto (nell'anime le tre ragazze maturano, comprendendo i loro sentimenti, specialmente LUCE che si dichiara apertamente... nel fumetto, esclusa ANEMONE, che ha da subito il "quasi marito", le protagoniste si comportano davanti ai loro spasimanti in modo infantile e senza senso (se ci sta l'ingenuita` di MARINA quella di LUCE e` scandalosa: 2 pretendenti e lei risponde ad entrambi il modo ridicolo e incoerente, sopratutto dopo certe scene).
Il voto "basso" e` dovuto a episodi inutili, leggerezze narrative nella parte centrale della prima serie, animazioni altalenanti anche per il periodo in cui e` stata prodotta.
Ultima annotazione: com'e` che i nomi italiani sono inversamente proporzionali a quelli giapponesi? (Anemone/Fuu, Marina/Umi, Hikaru/Luce).
Una bella serie, soprattutto nella prima parte, sicuramente ispirata ai giochi di ruolo dei quali ha molti elementi (tipologie di personaggi: cavalieri, maghi invocatori, ecc. e armature e armi sempre più potenti man mano che la storia va avanti) quindi la trama poteva sicuramente essere quella di un GDR tipo final fantasy. La prima parte e cioè i primi 20 episodi è gradevole da guardare, ha un buon ritmo ed è coinvolgente ed intrigante. Meno bella la seconda parte che ha un ritmo decisamente più lento, alcuni elementi della storia sono interessanti, ma la cosa viene portata un po' troppo per le lunghe. Molte puntate sono completamente inutili e si da troppo spazio ai dialoghi rispetto all'azione che invece caratterizzava la prima parte. Per tutte queste ragioni la seconda parte appesantisce quest'anime rendendolo addirittura un po' noioso nonostante le potenzialità fossereo buone. Io per esempio trovo molto interessante l'idea di inserire elementi fantascietifici in un fantasy, tra l'altro la cosa non è insolita nei GDR, così come l'attribuire "metaforicamente" a civiltà aliene elementi tipici di culture terrestri (cinese e medio orientale) . Per quanto riguarda i disegni, secondo me, sono molto belli,d'altronde sono un estimatore delle Clamp. Concludendo a questo anime dò un 7 che poteva esere molto di più se la serie si fosse conlusa al vetesimo episodio.
Un fantasy noioso, ma con una apprezzabile sottigliezza tra bene e male. Purtroppo questo non risolleva un'anime poco vario, che per giunta è stato stravolto dalla censura italiana soprattutto nei dialoghi più importanti. La seconda stagione sembra fuori luogo con il suo paesaggio spaziale, ma del resto erano i managuerrieri delle tre ragazze ad essere fuori posto con l'ambientazione medievale della prima serie e bene o male sono entrambe sullo stesso livello, solo che la seconda rispetto al manga ha delle differenze di trama più convincenti. Anime adatto ai fan Clamp e basta.
Luce, Marina, Anemone (nomi italiani) con le rispettive classi sono in visita alla Tokyo Tower. In quell'istante (propio in quello) la principessa Emeroude le convoca per divenire Cavalieri Magici e salvarla, condotte al cospetto del Monaco clef acquisiscono poteri magici e iniziano il cammino che le porterà di fronte a Zagato il loro nemico principale.
Una storia avvincente con un finale inaspettato, immediato, travolgente, in una parola: un rimpianto
Si conclude così la prima serie.
La seconda vede il ritorno delle tre ragazze su Cephiro e questa volta affronteranno nuove difficoltà faranno tutto il possibile affinchè la pace prosperi su quel mondo ... per sempre.
Magic Knight Rayearth la considero uno dei lavori di maggior spicco delle Clam (non essendo un loro fan) o almeno uno dei primi a dare lustro a questo gruppo, la serie animata contiene vicende indedite rispetto al manga e nella seconda serie ha un suo sviluppo tutto particolare che arricchisce la storia rendendola davvero appassionante.
Il chara è uno dei miei preferiti, anche se altalenante in alcuni momenti (alcuni episodi davvero disegnati "sottotono"), nella seconda serie migliora e rimane su livelli medi/alti, buona caratterizzazione dei personaggi (sopratutto di Luce), ambientazione RPG (e scusate se sono un patito) buono ritmo, mai troppo noioso anche se gli evolversi della storia sono prevedibili ma "soddisfacenti".
Di negativo i combattimenti sono a volte banalotti e brevi nella prima serie ma gli scontri importanti ci sono.
MKR stravolge l'idea del fantasy, l'ambientazione è classica dei giochi di ruolo, anche la storia puo' ritenersi coerente (la prima serie) ma le Clamp hanno aggiunti elementi "disturbatori", le protagoniste sono ragazzine che pilotano dei robottoni (trovatemi un altro fantasy dove c'è questo °_°), invasioni aliene, inoltre vengono trattati temi di natura complessa come il valore di amicizia/sacrificio/amore che forse a non tutti piaceranno, insomma nella seconda serie si prende il largo ed è piacevolissimo.
L'unica pecca, ma direi pregio per chi ama gli shoujo la sdolcinatezza di alcuni momenti, tutto cio' fa capire quanto sia profondo il legame fra le protagonoste e gli abitanti di Cephiro.
L'edizione italiana sia cartacie che l'anime non danno giustizia a questa serie, che io reputo stupenda.
La Star Comics avrebbe potuto dare maggior considerazione al manga, oddio questo è un parere personale, ma la rilettura alla occidentale propio non la sopporto, le solite censure effettuate da Mediaset sia a livello di dialogo che video con l'aggiunta di alcuni monologhi (ma non c'hanno niente da fare :D) alquanto odiosi, e la Yamato Video ha rifatto invece un addattamento ridicolo!
I dialoghi io li rivedrei, sopratutto alcune traduzioni davvero incomprensibili, le voci sono acettabile (nulla in confronto alla versione americana) la Karpoff a fare Luce inizialmente lo trovata fuori luogo, avrei preferito la Spinelli ma quando i toni si fanno piu' importanti dimostra tutta la sua bravura, per quanto riguarda Marina e Anemone la Massironi è perfetta, la Pacotto (grande estimatore) forse non era la piu' adatta ma la sua bravura fa dimenticare tutto.
Emeroude invece mi ha spiazzato,la voce adulta per una ragazzina, preferivo la Valenti.
L'interpretazione di Zagato e Innova non mi pare delle piu' felici, i doppiatori vecchi li trovavo piu adatto (ma dopo aver sentito Goro (Detctive Conan) del primo non sono tanto sicuro XD)
Conclusione: buono il nuovo lavoro anche se potevano fare meglio (consideriamo che è una riedizione)
Il lato sonoro lo considero medio/alto la sigla iniziale di entrambe le serie (giapponesi) sono davvero carine e io che ho avuto la fortuna di sentire l'OST dico che le musiche sono gradevoli alcune davvero belle.
Un cartone che mi rimarra nel cuore, troppo legato da bambino che è da vedere assolutamente se si è fan delle Clamp o alle ragazze/i che amano gli shoujo ma che non disprezzano l'avventura fantastica.
Una storia avvincente con un finale inaspettato, immediato, travolgente, in una parola: un rimpianto
Si conclude così la prima serie.
La seconda vede il ritorno delle tre ragazze su Cephiro e questa volta affronteranno nuove difficoltà faranno tutto il possibile affinchè la pace prosperi su quel mondo ... per sempre.
Magic Knight Rayearth la considero uno dei lavori di maggior spicco delle Clam (non essendo un loro fan) o almeno uno dei primi a dare lustro a questo gruppo, la serie animata contiene vicende indedite rispetto al manga e nella seconda serie ha un suo sviluppo tutto particolare che arricchisce la storia rendendola davvero appassionante.
Il chara è uno dei miei preferiti, anche se altalenante in alcuni momenti (alcuni episodi davvero disegnati "sottotono"), nella seconda serie migliora e rimane su livelli medi/alti, buona caratterizzazione dei personaggi (sopratutto di Luce), ambientazione RPG (e scusate se sono un patito) buono ritmo, mai troppo noioso anche se gli evolversi della storia sono prevedibili ma "soddisfacenti".
Di negativo i combattimenti sono a volte banalotti e brevi nella prima serie ma gli scontri importanti ci sono.
MKR stravolge l'idea del fantasy, l'ambientazione è classica dei giochi di ruolo, anche la storia puo' ritenersi coerente (la prima serie) ma le Clamp hanno aggiunti elementi "disturbatori", le protagoniste sono ragazzine che pilotano dei robottoni (trovatemi un altro fantasy dove c'è questo °_°), invasioni aliene, inoltre vengono trattati temi di natura complessa come il valore di amicizia/sacrificio/amore che forse a non tutti piaceranno, insomma nella seconda serie si prende il largo ed è piacevolissimo.
L'unica pecca, ma direi pregio per chi ama gli shoujo la sdolcinatezza di alcuni momenti, tutto cio' fa capire quanto sia profondo il legame fra le protagonoste e gli abitanti di Cephiro.
L'edizione italiana sia cartacie che l'anime non danno giustizia a questa serie, che io reputo stupenda.
La Star Comics avrebbe potuto dare maggior considerazione al manga, oddio questo è un parere personale, ma la rilettura alla occidentale propio non la sopporto, le solite censure effettuate da Mediaset sia a livello di dialogo che video con l'aggiunta di alcuni monologhi (ma non c'hanno niente da fare :D) alquanto odiosi, e la Yamato Video ha rifatto invece un addattamento ridicolo!
I dialoghi io li rivedrei, sopratutto alcune traduzioni davvero incomprensibili, le voci sono acettabile (nulla in confronto alla versione americana) la Karpoff a fare Luce inizialmente lo trovata fuori luogo, avrei preferito la Spinelli ma quando i toni si fanno piu' importanti dimostra tutta la sua bravura, per quanto riguarda Marina e Anemone la Massironi è perfetta, la Pacotto (grande estimatore) forse non era la piu' adatta ma la sua bravura fa dimenticare tutto.
Emeroude invece mi ha spiazzato,la voce adulta per una ragazzina, preferivo la Valenti.
L'interpretazione di Zagato e Innova non mi pare delle piu' felici, i doppiatori vecchi li trovavo piu adatto (ma dopo aver sentito Goro (Detctive Conan) del primo non sono tanto sicuro XD)
Conclusione: buono il nuovo lavoro anche se potevano fare meglio (consideriamo che è una riedizione)
Il lato sonoro lo considero medio/alto la sigla iniziale di entrambe le serie (giapponesi) sono davvero carine e io che ho avuto la fortuna di sentire l'OST dico che le musiche sono gradevoli alcune davvero belle.
Un cartone che mi rimarra nel cuore, troppo legato da bambino che è da vedere assolutamente se si è fan delle Clamp o alle ragazze/i che amano gli shoujo ma che non disprezzano l'avventura fantastica.
Cosa c'è da dire di questa serie? Niente, tranne che è un ottimo prodotto.
Nato inizialmente sulla (bellissima) scia di Sailor Moon, seppe distaccarsene benissimo, diventando un genere completamente diverso. Un fantasy in versione femminile, davvero curato, con tre protagoniste tra loro diversissime, complementari ed adatte ad attirare ogni sorta di spettatore: si finisce sempre per affezionarsi maggiormente ad una delle tre, ma apprezzandole comunque tutte. Anche i comprimari e i secondari sono caratterizzati molto bene, sia a livello grafico, sia a livello psicologico. La trama, inizialmente - e direi piacevolmente - scontata (cioè fantasy in cui le eroine devono liberare una principessa rapita) si sviluppa in maniera inaspettatamente originale, fino ad uno sconvolgente e drammatico epilogo della prima stagione, che getta le basi per le vicende della seconda stagione, più introspettiva e drammatica.
La prima serie segue, abbastanza fedelmente, le vicende dei primi tre volumi del manga ed è formata da 20 episodi. Quindi, fortunatamente, è priva di parti riempitive inutili, (anzi, ho apprezzato vari piccoli sviluppi e approfondimenti rispetto alla controparte cartacea), tranne per un simpatico episodio che approfondisce l'argomento RPG. La grafica è interessante, talvolta kawaii, le animazioni purtroppo non sono costantemente buone, con episodi belli, episodi peggiori, e episodi buoni con qualche particolare peggiore.
La seconda serie vede invece un cambiamento di trama decisivo rispetto ai tre volumi che compongono la seconda parte del manga. La sceneggiatura è delle stesse CLAMP, che quindi crearono due continui per la loro opera (la sceneggiatura dell'anime fu pubblicata anche sotto forma di libro tascabile). Alla fine ho preferito il continuo animato a quello cartaceo, il cui finale mi ha lasciato un po' perplesso. Inoltre ho trovato coinvolgente l'introduzione di due nuove antagoniste (Nova e Debonair).
Stavolta le animazioni si mantengono quasi sempre su ottimi livelli, pur essendo più episodi (29). Notiamo un cambiamento di staff d'animazione circa ogni 4 episodi (quindi col quarto episodio sempre di qualità peggiore), tranne nella fase finale della storia dove la grafica è sempre di qualità alta. Le musiche sono apprezzabili: diversi pezzi pop, temi musicali da videogioco e un bellissimo pezzo per violoncello e pianoforte dedicato alla principessa Emeraude.
La prima edizione italiana del manga purtroppo soffre dell'adattamento dei nomi completamente sballato a causa di errori di traslitterazione. La cosa grottesca è che, nel secondo volume della prima serie, la redazione della Star Comics attaccava i "nomi dell'adattamento televisivo" (cioè quelli originali! salvo le protagoniste e altri due personaggi), con la conseguenza che per tanti fan italiani i nomi "corretti" sono Zagart, Felio, Cardina ecc. piuttosto che gli originali Zagato, Ferio, Caldina... Fortunatamente nel 2010/11 è uscita una ristampa con i nomi corretti. La versione Mediaset della serie t.v. presenta quindi pochi nomi cambiati (a differenza delle accuse della Star Comics), ma sono presenti numerose censure e cambi di dialogo da capogiro. L'edizione Yamato presenta un buon doppiaggio, con diverse imperfezioni, ma tutto sommato godibile. Le scelte delle voci abbastanza azzeccate e la recitazione tendenzialmente migliore rispetto alla versione Mediaset. In particolare ho apprezzato le interpretazioni drammatiche di Marco Balzarotti su Zagato e soprattutto di Loredana Nicosia su Emeraude. Sono presenti i nomi italiani delle ragazze voluti dai produttori giapponesi.
Una serie particolare da vedere al completo almeno una volta.
Nato inizialmente sulla (bellissima) scia di Sailor Moon, seppe distaccarsene benissimo, diventando un genere completamente diverso. Un fantasy in versione femminile, davvero curato, con tre protagoniste tra loro diversissime, complementari ed adatte ad attirare ogni sorta di spettatore: si finisce sempre per affezionarsi maggiormente ad una delle tre, ma apprezzandole comunque tutte. Anche i comprimari e i secondari sono caratterizzati molto bene, sia a livello grafico, sia a livello psicologico. La trama, inizialmente - e direi piacevolmente - scontata (cioè fantasy in cui le eroine devono liberare una principessa rapita) si sviluppa in maniera inaspettatamente originale, fino ad uno sconvolgente e drammatico epilogo della prima stagione, che getta le basi per le vicende della seconda stagione, più introspettiva e drammatica.
La prima serie segue, abbastanza fedelmente, le vicende dei primi tre volumi del manga ed è formata da 20 episodi. Quindi, fortunatamente, è priva di parti riempitive inutili, (anzi, ho apprezzato vari piccoli sviluppi e approfondimenti rispetto alla controparte cartacea), tranne per un simpatico episodio che approfondisce l'argomento RPG. La grafica è interessante, talvolta kawaii, le animazioni purtroppo non sono costantemente buone, con episodi belli, episodi peggiori, e episodi buoni con qualche particolare peggiore.
La seconda serie vede invece un cambiamento di trama decisivo rispetto ai tre volumi che compongono la seconda parte del manga. La sceneggiatura è delle stesse CLAMP, che quindi crearono due continui per la loro opera (la sceneggiatura dell'anime fu pubblicata anche sotto forma di libro tascabile). Alla fine ho preferito il continuo animato a quello cartaceo, il cui finale mi ha lasciato un po' perplesso. Inoltre ho trovato coinvolgente l'introduzione di due nuove antagoniste (Nova e Debonair).
Stavolta le animazioni si mantengono quasi sempre su ottimi livelli, pur essendo più episodi (29). Notiamo un cambiamento di staff d'animazione circa ogni 4 episodi (quindi col quarto episodio sempre di qualità peggiore), tranne nella fase finale della storia dove la grafica è sempre di qualità alta. Le musiche sono apprezzabili: diversi pezzi pop, temi musicali da videogioco e un bellissimo pezzo per violoncello e pianoforte dedicato alla principessa Emeraude.
La prima edizione italiana del manga purtroppo soffre dell'adattamento dei nomi completamente sballato a causa di errori di traslitterazione. La cosa grottesca è che, nel secondo volume della prima serie, la redazione della Star Comics attaccava i "nomi dell'adattamento televisivo" (cioè quelli originali! salvo le protagoniste e altri due personaggi), con la conseguenza che per tanti fan italiani i nomi "corretti" sono Zagart, Felio, Cardina ecc. piuttosto che gli originali Zagato, Ferio, Caldina... Fortunatamente nel 2010/11 è uscita una ristampa con i nomi corretti. La versione Mediaset della serie t.v. presenta quindi pochi nomi cambiati (a differenza delle accuse della Star Comics), ma sono presenti numerose censure e cambi di dialogo da capogiro. L'edizione Yamato presenta un buon doppiaggio, con diverse imperfezioni, ma tutto sommato godibile. Le scelte delle voci abbastanza azzeccate e la recitazione tendenzialmente migliore rispetto alla versione Mediaset. In particolare ho apprezzato le interpretazioni drammatiche di Marco Balzarotti su Zagato e soprattutto di Loredana Nicosia su Emeraude. Sono presenti i nomi italiani delle ragazze voluti dai produttori giapponesi.
Una serie particolare da vedere al completo almeno una volta.
Che dire di questa serie, assolutamente splendida, il marchio CLAMP è una garanzia.
Il Character Design dell'anime è buono, non eccelso come quello del manga, ma fa molto kawaii, soprattutto gli occhioni dolci. La prima serie è animata in modo peggiore, ci sono circa una decina di episodi più bruttarelli, ma per essere datato negli anni '90 è più che buono. La seconda serie invece mantiene una grafica molto stabile, si nota che ogni 4 episodi, il quarto episodio del quartetto, ha un Character più spigoloso. La grafica soffre un po' ma è ottima, anche se non raggiunge il livello dell'OAV (sembra di vedere i disegni della CLAMP prendere vita)
La trama è gioiosa e avvincente, tanta comicità ma anche tanti momenti drammatici, soprattutto il finale che lascia shockati.
Il manga è arrivato in Italia in malo modo, quasi tutti i nomi sono stati translitterati male, e la casa editrice pretendeva di avere ragione e con un articoletto sul secondo volum accusava l'edizione televisiva (Per quanto riguarda i nomi non ci sono dubbi, perchè a parte le protagoniste il resto appartengono ad automobili, mitiche CLAMP *___*)
Per quanto riguarda i due doppiaggi, preferisco di gran lunga quello della Yamato. L'edizione Mediaset non solo è penosa per gli adattamenti ma anche per il doppiaggio: Elisabetti Spinelli è a dir poco piatta quando parla e urla, e nelle parti drammatiche è moscia, non sembra nemmeno Hikaru; Patrizia Scianca è bravissima sotto ogni punto ma a una voce un po' troppo mascolina per Umi, che è molto femminile; Daniela Fava mi ha deluso abbastanza, troppo inespressiva e fredda sopratutto nelle scenette comiche che rendono Fuu bizzarra; Federica Valenti è un'ottima doppiatrice ma è troppo sbarazzina per una come Emeraude e i dialoghi cambiati(infatti i più stravolti sono quelli della principessa) contribuiscono a svalutare l'inerpretazione; infine Oliviero Corbetta è troppo attempato su un bellone come Zagato.
Per quanto riguarda l'edizione Yamato, sono presenti i nomi italiani delle tre, ottime traduzioni, per richiesta delle autrici: Alessandra Karpoff, un po' forzata nei primi episodi prende il turbo in seguito, dolce, ingenua, sbarazzina e forte e determinata, splendida nelle parti drammatiche, una vera Hikaru; Cinzia Massironi soffre un po' sul personaggio di Umi, a volte è troppo seria ma comunque da una buona caratterizzazione; Emanuela Pacotto invece è perfetta su Fuu, fin dal primo momento, è perfetta; Loredana Nicosia grandissima doppiatrice anche cinematografica (Uma Turman, Jodie Foster) potrebbe lasciare spiazzati per la sua voce molto profonda, ma è riuscita a modularla per ottenere una via di mezzo, e nonostante l'infantilità d'aspetto di Emeraude, il suo ruolo di fanciulla sofferente si adegua alla voce della Nicosia che per sua natura è drammatica, soprattutto nelle scene d'amore e si strazio soprattuto nell'ultimo episodio dove raggiunge l'apice doppiando Emeraude nella sexy versione cattiva, tutta urli e splendore (l'unico episodio sofferto è quello della fontana di Eterna, dove è stato deciso di schiarirle la voce col computer); Marco Balzarotti è perfetto su Zagato, bello, sexy, tenebroso un vero principe dark.
Inoltre i dialoghi sono abbastanza curati, carini e fedeli all'edizione originale, inoltre splendida la performance di far parlare Caldina in italo-bolognese(si capisce tutto, lo dico io che sono di Firenze) infatti nell'edizione originale veniva usato il dialetto famosissimo di Osaka.
Anche il resto del cast è ottimo non c'è che dire.
Il Character Design dell'anime è buono, non eccelso come quello del manga, ma fa molto kawaii, soprattutto gli occhioni dolci. La prima serie è animata in modo peggiore, ci sono circa una decina di episodi più bruttarelli, ma per essere datato negli anni '90 è più che buono. La seconda serie invece mantiene una grafica molto stabile, si nota che ogni 4 episodi, il quarto episodio del quartetto, ha un Character più spigoloso. La grafica soffre un po' ma è ottima, anche se non raggiunge il livello dell'OAV (sembra di vedere i disegni della CLAMP prendere vita)
La trama è gioiosa e avvincente, tanta comicità ma anche tanti momenti drammatici, soprattutto il finale che lascia shockati.
Il manga è arrivato in Italia in malo modo, quasi tutti i nomi sono stati translitterati male, e la casa editrice pretendeva di avere ragione e con un articoletto sul secondo volum accusava l'edizione televisiva (Per quanto riguarda i nomi non ci sono dubbi, perchè a parte le protagoniste il resto appartengono ad automobili, mitiche CLAMP *___*)
Per quanto riguarda i due doppiaggi, preferisco di gran lunga quello della Yamato. L'edizione Mediaset non solo è penosa per gli adattamenti ma anche per il doppiaggio: Elisabetti Spinelli è a dir poco piatta quando parla e urla, e nelle parti drammatiche è moscia, non sembra nemmeno Hikaru; Patrizia Scianca è bravissima sotto ogni punto ma a una voce un po' troppo mascolina per Umi, che è molto femminile; Daniela Fava mi ha deluso abbastanza, troppo inespressiva e fredda sopratutto nelle scenette comiche che rendono Fuu bizzarra; Federica Valenti è un'ottima doppiatrice ma è troppo sbarazzina per una come Emeraude e i dialoghi cambiati(infatti i più stravolti sono quelli della principessa) contribuiscono a svalutare l'inerpretazione; infine Oliviero Corbetta è troppo attempato su un bellone come Zagato.
Per quanto riguarda l'edizione Yamato, sono presenti i nomi italiani delle tre, ottime traduzioni, per richiesta delle autrici: Alessandra Karpoff, un po' forzata nei primi episodi prende il turbo in seguito, dolce, ingenua, sbarazzina e forte e determinata, splendida nelle parti drammatiche, una vera Hikaru; Cinzia Massironi soffre un po' sul personaggio di Umi, a volte è troppo seria ma comunque da una buona caratterizzazione; Emanuela Pacotto invece è perfetta su Fuu, fin dal primo momento, è perfetta; Loredana Nicosia grandissima doppiatrice anche cinematografica (Uma Turman, Jodie Foster) potrebbe lasciare spiazzati per la sua voce molto profonda, ma è riuscita a modularla per ottenere una via di mezzo, e nonostante l'infantilità d'aspetto di Emeraude, il suo ruolo di fanciulla sofferente si adegua alla voce della Nicosia che per sua natura è drammatica, soprattutto nelle scene d'amore e si strazio soprattuto nell'ultimo episodio dove raggiunge l'apice doppiando Emeraude nella sexy versione cattiva, tutta urli e splendore (l'unico episodio sofferto è quello della fontana di Eterna, dove è stato deciso di schiarirle la voce col computer); Marco Balzarotti è perfetto su Zagato, bello, sexy, tenebroso un vero principe dark.
Inoltre i dialoghi sono abbastanza curati, carini e fedeli all'edizione originale, inoltre splendida la performance di far parlare Caldina in italo-bolognese(si capisce tutto, lo dico io che sono di Firenze) infatti nell'edizione originale veniva usato il dialetto famosissimo di Osaka.
Anche il resto del cast è ottimo non c'è che dire.
Luce, Marina, Anemone (nomi italiani) con le rispettive classi sono in visita alla Tokyo Tower. In quell'istante (propio in quello) la principessa Emeroude le convoca per divenire Cavalieri Magici e salvare il suo mondo, Cephiro.
Con questa premessa le tre ragazze affronteranno varie vicessitudine, incontreranno amici, nemici sulla loro strada per divenire i Leggendari Cavalieri Magici e sconfiggere il presunto nemico Zagato.
(Ma sopratutto le tre vogliono tornare a casa, ehbè)
Una storia intrigante con un finale di quelli che ti si attorciglia il cuore in petto, immediato, travolgente.
Si conclude così la prima serie.
La seconda vede il ritorno delle tre su Cephiro, ad affrontarle una nuova, anzi tre, minaccie.
Se volute sapere di piu' pigliativi la serie (eh eh)
Chara ottimo, buona caratterizzazione dei personaggi (sopratutto di Luce), ambientazione RPG (e scusate se sono un patito) buon ritmo, mai troppo noioso e scontato.
Di negativo i combattimenti a volte banalotti e brevi (nella prima serie) ma sopratutto l'edizione italiana sia cartacie che l'anime non danno giustizia a questa serie, che io reputo stupenda.
La Star Comics avrebbe potuto dare piu' lustro al manga, le solite censure effettuate da Mediaset, e la Yamato Video ha rifatto un addattamento ridicolo!
I dialoghi io li rivedrei, ma sopratutto le voci
sballate, Luce (il classico maschiacco) con la voce della Karpoff (rispetto assoluto per l'attrice che ho piu' volte aprezzato) ma non c'entra niente! (meglio la Spinelli)
Emeroude che poco piu' che adoloscente con una voce fuoriluogo assolutamente.
Meglio la versione americana.
Concludente la serie (il finale del manga e anime sono differenti) è composta da 3+3 manga; ep. 20 + 29; 3 OVA.
Agli amanti dei giochi di ruolo piacerà, puo' sembrare un cartone per ragazze (io sono maschio :P) ma piacerà a tutti!
Con questa premessa le tre ragazze affronteranno varie vicessitudine, incontreranno amici, nemici sulla loro strada per divenire i Leggendari Cavalieri Magici e sconfiggere il presunto nemico Zagato.
(Ma sopratutto le tre vogliono tornare a casa, ehbè)
Una storia intrigante con un finale di quelli che ti si attorciglia il cuore in petto, immediato, travolgente.
Si conclude così la prima serie.
La seconda vede il ritorno delle tre su Cephiro, ad affrontarle una nuova, anzi tre, minaccie.
Se volute sapere di piu' pigliativi la serie (eh eh)
Chara ottimo, buona caratterizzazione dei personaggi (sopratutto di Luce), ambientazione RPG (e scusate se sono un patito) buon ritmo, mai troppo noioso e scontato.
Di negativo i combattimenti a volte banalotti e brevi (nella prima serie) ma sopratutto l'edizione italiana sia cartacie che l'anime non danno giustizia a questa serie, che io reputo stupenda.
La Star Comics avrebbe potuto dare piu' lustro al manga, le solite censure effettuate da Mediaset, e la Yamato Video ha rifatto un addattamento ridicolo!
I dialoghi io li rivedrei, ma sopratutto le voci
sballate, Luce (il classico maschiacco) con la voce della Karpoff (rispetto assoluto per l'attrice che ho piu' volte aprezzato) ma non c'entra niente! (meglio la Spinelli)
Emeroude che poco piu' che adoloscente con una voce fuoriluogo assolutamente.
Meglio la versione americana.
Concludente la serie (il finale del manga e anime sono differenti) è composta da 3+3 manga; ep. 20 + 29; 3 OVA.
Agli amanti dei giochi di ruolo piacerà, puo' sembrare un cartone per ragazze (io sono maschio :P) ma piacerà a tutti!
Un anime decisamente stupendo e ancora tecnicamente godibile nonostante sia uscito 11 anni fa. Una trama molto coinvolgente in stile RPG, una narrazione fluida e non scontata, una regia capace. la seconda serie si discosta molto dalla controparte cartacea, ed è la più originale. Personaggi nuovi, scontri nuovi. Nel susseguirsi delle battaglie con tanto di Managuerrieri (per i fan dei robottoni) e spadone come in ogni fantasy che si rispetti, si assiste allo sviluppo esistenziale delle 3 ragazze protagoniste e dei comprimari, che interagendo fra loro creano amicizie, odi, amori, incomprensioni e rispetto. vengono toccate tante tematiche anche impegnative, fra cui quella di capire le motivazioni di un altro, fosse anche un nemico.
L'edizione italiana non fa giustizia alla serie, il doppiaggio Yamato è orribile, quello Mediaset buono ma si sa, le censure abbondano, inclusi certi stravolgimenti di trama. Una serie imperdibile tratta da un indimenticabile fumetto delle Clamp, nel pieno del loro splendore artistico.
L'edizione italiana non fa giustizia alla serie, il doppiaggio Yamato è orribile, quello Mediaset buono ma si sa, le censure abbondano, inclusi certi stravolgimenti di trama. Una serie imperdibile tratta da un indimenticabile fumetto delle Clamp, nel pieno del loro splendore artistico.
Autrici: CLAMP. Solo questo dovrebbe bastare per esprimere la bellezza di questo ANIME....ma per chi volesse saperne di piu è un anime ke parla di 3 ragazze giapponesi in gita scolastica che sono destinate a diventare cavalieri magici, che con l'aiuto dei geni managuerriri dovranno salvare un mondo parallelo chiamato Sephiro.Il manga nn puo che essere definito straordinario, purtroppo pero il doppiaggio italiano lascia decisamente a desiderare visto che la maggior parte dei nomi sono cambiati rispetto all'originale. Disegno ottimo, trama coinvolgente...in poche parole IMPERDIBILE!!!!!!!!!!!!