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Adrian1

Episodi visti: 26/26 --- Voto 3
"Aquarion Logos", pur cercando di innovare la formula del franchise Aquarion con l'introduzione di concetti legati alle parole e alla calligrafia, non riesce a catturare l'essenza dei precedenti capitoli.

La trama si perde in sviluppi poco convincenti, i personaggi risultano stereotipati e per nulla interessanti. I combattimenti non riescono a compensare la debolezza della narrazione.

In definitiva, "Aquarion Logos" risulta un sequel addirittura inutile che non aggiunge nulla di significativo o di interessante al franchise e che, anzi, in vari punti dell'anime crea anche delle palesi incongruenze con le serie precedenti. È un anime che si può benissimo saltare, decisamente insufficiente.


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Otaku moderato

Episodi visti: 26/26 --- Voto 8
Dice un detto "Ferisce più la penna che la spada", che le parole possono essere le armi più pericolose dell'uomo. Vari anime hanno più o meno espresso in modo molto tangibile tale concetto, ma, se lo si vuole mettere in ambito mecha, come fare?

Ci vorrebbe, di fatto, un mecha molto imprevedibile, come le stesse parole e da cosa possono nascere da esse, e quale migliore scelta se non quel mecha dai poteri divini capace di compiere l'imprevedibile come l'Aquarion? A tal ragione, per il suo decimo anniversario, le lettere e le parole, uniti agli oramai noti concetti dell'amore capace di vincere qualunque sfida, saranno il fulcro di questa terza serie spin-off dal titolo "Aquarion Logos".

Attenzione: presenza di spoiler

La serie prende piede in un'ambientazione alternativa alle precedenti, in una Tokyo del giorno d'oggi all'insegna dell'era moderna, ma tale era moderna ha provocato un vero e proprio cambiamento del concetto delle parole e della calligrafia portando alla creazione di una dimensione chiamata Logos World dove lettere e parole prendono forma e poteri.

Tutto inizia quando Sougon Kenzaki, presidente del gruppo NESTA, usa il potere di un manufatto capace di creare mostri dalle parole in grado di assumere forma e potere in base alla parola stessa, e per tale motivo vengono chiamati "Mostro-Parole", i quali provocano terrificanti effetti nel mondo reale mediante il loro operato nel Logos World; a contrastarlo vi è il gruppo DEAVA, dotati di veicoli chiamati Vector capaci di entrare nel Logos World e di poter affrontare le Mostro-Parole mediante la combinazione dei loro vector in grado di formare l'Aquarion, macchina multi-configurazione capace di affrontare tali abomini.
Proprio nel primo attacco le cose vanno male per la DEAVA in quanto bloccati dai seguaci di Sougon, ovvero Subete Kenzaki e Maia Tsukigane, dotati di vector in grado di fondersi in Aquarion, ma all'ultimo istante entra in scena il misterioso Akira Kaibuki, che pilotando un Vector della DEAVA irrompe nello scontro e riesce a fondere il suo Vector con quello di Maia formando quindi un nuovo modello di Aquarion in grado di sconfiggere la Mostro-Parola e portando con sé il vector di Maia a battaglia conclusa.
Akira, che si auto-proclama "il salvatore", decide di unirsi alla DEAVA per fermare l'operato di Sougon, con l'aiuto dei vari membri di piloti e dei loro Vector e col graduale aiuto di Maia, ma, come nelle serie precedenti, lentamente oscure verità sulle parti e sul conflitto andranno man mano a rivelarsi.

Pur essendo uno spin-off delle serie precedenti, "Logos" mantiene tutti gli elementi tipici della saga, tra cui un cast molto variegato di caratteri e personalità, con personaggi che raccontano spesso qualcosa su di loro con puntate a loro dedicate e con romance presente nell'aria, nemici molto caratterizzati e imprevedibili in fatto di posizione, colpi di scena e retroscena che chiariscono i dubbi allo spettatore sul perché chi fa questo o come è accaduto quella cosa ecc., e storie d'amore risalenti a 12000 anni fa (mi chiedo spesso perché questo numero) che muoveranno gli ingranaggi della storia; e ovviamente si passa agli scontri che, se nelle serie precedenti erano all'insegna dell'imprevedibilità, qui raggiungeranno livelli d'imprevedibilità mai visti, con mostro-parole dai poteri disparati quanto assurdi come nelle forme, così come negli Aquarion, qui con il numero più alto di configurazioni e imprevedibili in fatto di forme e poteri.

Come da tradizione tipica di Satelight la grafica fa la sua figura mentre in ambito di OST... diciamo che vi è un passo indietro, ma i doppiaggi riescono a fare la loro figura.

Con questo ho detto tutto. Non sarà come le altre serie ma io sono riuscito ad apprezzarla, ma ovviamente, alla fine, è tutta una questione di gusti.