Zero no Tsukaima
Come non poter dare un 10 a questo meraviglioso anime? È assolutamente in cima alla lista dei miei preferiti.
La trama ruota attorno alla tremenda Louise, maga di famiglia nobile (essere di famiglia nobile presuppone già di per sé che si sia maghi) non poco sfacciata e presuntuosetta, ma al contempo anche dolce e delicata (la tipica tsundere), e a Saito, il suo famiglio.
Si compone di quattro stagioni, da dodici/tredici episodi l'una, e io giuro che me le sono guardate tutte d'un fiato almeno una ventina di volte l'una (ora penserete: "Ma questa non ha proprio niente da fare!" Come darvi torto, eppure non è così! È la magia che sprigiona questo anime a tenerti attaccato fino alla fine!).
Louise, alla cerimonia di evocazione del famiglio (essere, il più delle volte animale, che sempre dovrà essere fedele al suo padrone), evoca Saito, un comunissimo ragazzo venuto dal Giappone e sballottato in un'altra realtà, in un vero e proprio mondo parallelo. Saito e Louise dovranno affrontare diverse sfide, e nel farlo si renderanno conto di provare dei sentimenti profondi l'uno nei confronti dell'altra, che non faranno altro che aumentare con il susseguirsi degli episodi/stagioni.
Meravigliose sono le scene dove Saito fa di tutto pur di salvare Louise, o dove Louise cerca invano di manifestare i suoi sentimenti per lui (è molto orgogliosa).
La cosa che mi lascia più senza parole è di come ogni singolo episodio alimenti la voglia di guardare subito quello dopo. Ogni scena che passa in rassegna è come se fosse vissuta da noi spettatori in prima persona, e questo sottolinea la cura con cui è stato trattato ogni singolo particolare di questo anime.
Ancora più spettacolare è il finale di stagione, e non solo della prima, ma di tutte e quattro. Vorrei poter dire di più in merito, ma, come ben si sa, non esiste eresia maggiore di fare spoiler proprio sui finali di stagione.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno è a sé stante con una propria personalità (anche se non esenti da cambiamenti. Molti personaggi si sono presentati come persone dolci e docili, quando in realtà col passare del tempo si sono dimostrati molto più audaci di tanti altri). Molti assumono più importanza col susseguirsi degli episodi, o delle varie stagioni, e questo fa notare una continuità nella storia, cosa che molte volte non ho avuto modo di riscontrare in altri anime.
Non voglio dire altro, ma, se dovessi consigliarvi un anime da guardare che vi possa far ridere, piangere ed emozionare, non potrei fare altro che consigliarvi con tutto il cuore "Zero mo Tsukaima".
Non ve ne pentirete!
La trama ruota attorno alla tremenda Louise, maga di famiglia nobile (essere di famiglia nobile presuppone già di per sé che si sia maghi) non poco sfacciata e presuntuosetta, ma al contempo anche dolce e delicata (la tipica tsundere), e a Saito, il suo famiglio.
Si compone di quattro stagioni, da dodici/tredici episodi l'una, e io giuro che me le sono guardate tutte d'un fiato almeno una ventina di volte l'una (ora penserete: "Ma questa non ha proprio niente da fare!" Come darvi torto, eppure non è così! È la magia che sprigiona questo anime a tenerti attaccato fino alla fine!).
Louise, alla cerimonia di evocazione del famiglio (essere, il più delle volte animale, che sempre dovrà essere fedele al suo padrone), evoca Saito, un comunissimo ragazzo venuto dal Giappone e sballottato in un'altra realtà, in un vero e proprio mondo parallelo. Saito e Louise dovranno affrontare diverse sfide, e nel farlo si renderanno conto di provare dei sentimenti profondi l'uno nei confronti dell'altra, che non faranno altro che aumentare con il susseguirsi degli episodi/stagioni.
Meravigliose sono le scene dove Saito fa di tutto pur di salvare Louise, o dove Louise cerca invano di manifestare i suoi sentimenti per lui (è molto orgogliosa).
La cosa che mi lascia più senza parole è di come ogni singolo episodio alimenti la voglia di guardare subito quello dopo. Ogni scena che passa in rassegna è come se fosse vissuta da noi spettatori in prima persona, e questo sottolinea la cura con cui è stato trattato ogni singolo particolare di questo anime.
Ancora più spettacolare è il finale di stagione, e non solo della prima, ma di tutte e quattro. Vorrei poter dire di più in merito, ma, come ben si sa, non esiste eresia maggiore di fare spoiler proprio sui finali di stagione.
I personaggi sono ben caratterizzati, ognuno è a sé stante con una propria personalità (anche se non esenti da cambiamenti. Molti personaggi si sono presentati come persone dolci e docili, quando in realtà col passare del tempo si sono dimostrati molto più audaci di tanti altri). Molti assumono più importanza col susseguirsi degli episodi, o delle varie stagioni, e questo fa notare una continuità nella storia, cosa che molte volte non ho avuto modo di riscontrare in altri anime.
Non voglio dire altro, ma, se dovessi consigliarvi un anime da guardare che vi possa far ridere, piangere ed emozionare, non potrei fare altro che consigliarvi con tutto il cuore "Zero mo Tsukaima".
Non ve ne pentirete!
Come inizio non è niente male!
Trama: quest'anime racconta la storia di un comune adolescente, Hiraga Saito, che viene catapultato senza rendersene conto in un mondo parallelo, in occasione dell'annuale avocazione dei Famigli. Ad evocarlo sarà Luise Francoise de La Vallière, una bella, ma piatta, giovane maga che altro non sa fare che provocare ingenti esplosioni ogni volta che recita un incantesimo, ragione per cui viene derisa dai compagni con l'appellativo di "Luise la Zero", da cui deriva anche il titolo dell'anime. Quando Saito le appare dinnanzi, Luise, infuriata, incredula e scoraggiata, stipula il contratto baciandolo, gli conferisce la parola e da allora sarà un continuo amore/odio, cercarsi/battibeccarsi.
Pregi: è stata una bella idea mettere in contrasto i cosiddetti Nobili con i meno abbienti "cittadini comuni", costretti a sottostare e a subire ogni loro capriccio, anche il più assurdo. L'ambientazione l'ho adorata, solo per le due lune, una enorme blu e un'altra più modesta rosa, che sottolineano i colori dei capelli dei due protagonisti e conferiscono inoltre un'atmosfera romantica e originale.
Il fanservice si fa sentire! Tra i generi, l'anime è anche un ecchi, e noi maschietti veniamo premiati! Tuttavia non è eccessivo, non si va mai oltre il costume da bagno e gli abiti succinti o la visione di qualche lato B, tanto che per me la visione è consigliata pure a una ragazza.
Il rapporto di amore/odio tra Saito e Luise è fantastico, creando sempre delle gag divertentissime, come le quotidiane frustate di Luise, il soprannome di stupido cane o cane hentai di Saito, le frequenti "corna" che il protagonista riserva a Luise...
Vedere un po' di magia è sempre bello, anche se non originale: la classificazione in magia del fuoco, dell'acqua, del vento, della terra e, prossimamente, anche della natura, sono piuttosto comuni, tranne che per la magia del vuoto, ventata di originalità della serie.
Appropriata l'idea di inserire un compagno fedele al protagonista, la spada Derf, la quale Saito riesce a maneggiare con estrema maestria grazie al marchio di Gandalf, che gli permette di usare alla perfezione tutte le armi inizialmente concepite per la guerra.
Gli occhi sono molto particolari, conferiscono molta espressività al personaggio grazie alla loro grandezza e ai luccichii a cui sono soggetti; curate sono anche le chiome di capelli dei personaggi femminili.
Difetti: pochi, molto pochi, solo il fatto di essere molto statico e non creare quella suspense nei combattimenti, ma per il resto è perfettamente godibile.
Quest'anime esplode letteralmente nella seconda stagione, quindi per adesso mi "limiterò" a dare un bel 7 e mezzo. Anche perché mia sorella adora quest'anime.
Trama: quest'anime racconta la storia di un comune adolescente, Hiraga Saito, che viene catapultato senza rendersene conto in un mondo parallelo, in occasione dell'annuale avocazione dei Famigli. Ad evocarlo sarà Luise Francoise de La Vallière, una bella, ma piatta, giovane maga che altro non sa fare che provocare ingenti esplosioni ogni volta che recita un incantesimo, ragione per cui viene derisa dai compagni con l'appellativo di "Luise la Zero", da cui deriva anche il titolo dell'anime. Quando Saito le appare dinnanzi, Luise, infuriata, incredula e scoraggiata, stipula il contratto baciandolo, gli conferisce la parola e da allora sarà un continuo amore/odio, cercarsi/battibeccarsi.
Pregi: è stata una bella idea mettere in contrasto i cosiddetti Nobili con i meno abbienti "cittadini comuni", costretti a sottostare e a subire ogni loro capriccio, anche il più assurdo. L'ambientazione l'ho adorata, solo per le due lune, una enorme blu e un'altra più modesta rosa, che sottolineano i colori dei capelli dei due protagonisti e conferiscono inoltre un'atmosfera romantica e originale.
Il fanservice si fa sentire! Tra i generi, l'anime è anche un ecchi, e noi maschietti veniamo premiati! Tuttavia non è eccessivo, non si va mai oltre il costume da bagno e gli abiti succinti o la visione di qualche lato B, tanto che per me la visione è consigliata pure a una ragazza.
Il rapporto di amore/odio tra Saito e Luise è fantastico, creando sempre delle gag divertentissime, come le quotidiane frustate di Luise, il soprannome di stupido cane o cane hentai di Saito, le frequenti "corna" che il protagonista riserva a Luise...
Vedere un po' di magia è sempre bello, anche se non originale: la classificazione in magia del fuoco, dell'acqua, del vento, della terra e, prossimamente, anche della natura, sono piuttosto comuni, tranne che per la magia del vuoto, ventata di originalità della serie.
Appropriata l'idea di inserire un compagno fedele al protagonista, la spada Derf, la quale Saito riesce a maneggiare con estrema maestria grazie al marchio di Gandalf, che gli permette di usare alla perfezione tutte le armi inizialmente concepite per la guerra.
Gli occhi sono molto particolari, conferiscono molta espressività al personaggio grazie alla loro grandezza e ai luccichii a cui sono soggetti; curate sono anche le chiome di capelli dei personaggi femminili.
Difetti: pochi, molto pochi, solo il fatto di essere molto statico e non creare quella suspense nei combattimenti, ma per il resto è perfettamente godibile.
Quest'anime esplode letteralmente nella seconda stagione, quindi per adesso mi "limiterò" a dare un bel 7 e mezzo. Anche perché mia sorella adora quest'anime.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
La storia parla di Saito, un ragazzo che si ritrova catapultato in un altro mondo dove è costretto a fare da "cagnolino" (famiglio) a una nobile maga chiamata Louise, che combina solo guai poiché scopre di possedere la rara Magia del Vuoto. C'è una parvenza di trama qui, che emozione!
Questo perché c'è un problema con "Zero no Tsukaima", la sua storia e la sua composizione. La serie manca di suspense, è tutto così scontato e disinteressante (era facile smascherare gli antagonisti!), e tredici puntate sono troppe (se togliessimo tutto il fanservice e le scene inutili, le puntate totali sarebbero soltanto cinque!). Infatti c'è fin troppo fanservice per i miei gusti: tutte innamorate di Saito, che ci provano con lui mostrando tette e scollature a destra e a manca sotto il suo sguardo da imbambolato pervertito! Ma gli altri ragazzi dell'Accademia esistono? Per niente! Solo Guiche ha quella mezza tresca con Montmorency (e quindi chi se ne frega!). Non credo ci siano personaggi interessanti in questa serie (solo Tabitha si fa rispettare un po' più degli altri e forse Louise!) e Saito viene considerato affascinante quando il più 'figo' è Wales-sama che, guarda caso, muore come se niente fosse, perché "è l'unico che si salva dal fanservice"! No, no, assolutamente no! Questa serie è fin troppo sopravvalutata per i miei gusti e la prima stagione ne è la prova lampante!
La storia parla di Saito, un ragazzo che si ritrova catapultato in un altro mondo dove è costretto a fare da "cagnolino" (famiglio) a una nobile maga chiamata Louise, che combina solo guai poiché scopre di possedere la rara Magia del Vuoto. C'è una parvenza di trama qui, che emozione!
Questo perché c'è un problema con "Zero no Tsukaima", la sua storia e la sua composizione. La serie manca di suspense, è tutto così scontato e disinteressante (era facile smascherare gli antagonisti!), e tredici puntate sono troppe (se togliessimo tutto il fanservice e le scene inutili, le puntate totali sarebbero soltanto cinque!). Infatti c'è fin troppo fanservice per i miei gusti: tutte innamorate di Saito, che ci provano con lui mostrando tette e scollature a destra e a manca sotto il suo sguardo da imbambolato pervertito! Ma gli altri ragazzi dell'Accademia esistono? Per niente! Solo Guiche ha quella mezza tresca con Montmorency (e quindi chi se ne frega!). Non credo ci siano personaggi interessanti in questa serie (solo Tabitha si fa rispettare un po' più degli altri e forse Louise!) e Saito viene considerato affascinante quando il più 'figo' è Wales-sama che, guarda caso, muore come se niente fosse, perché "è l'unico che si salva dal fanservice"! No, no, assolutamente no! Questa serie è fin troppo sopravvalutata per i miei gusti e la prima stagione ne è la prova lampante!
"Zero No Tsukaima", o "La versione fantasy di Toradora!" per i profani, è un'opera che vede coinvolte le aperture della loli Louise Françoise Le Blanc De la Varriere (sì, come una delle amanti di Luigi XIV), del suo famiglio Saito Hiraga e di tutti i personaggi che orbiteranno intorno ai due protagonisti.
Questo anime è uno di quelli che trae un pochino in inganno, le prime puntate ti danno l'idea che stai guardando solamente un'altra commedia romantica utile soprattutto a tenere il cervello spento, ma poi "boom", spunta fuori che in realtà una trama di fondo c'è ed è anche parecchio appassionante.
La storia si svolge nel continente di Halkeginia, un surrogato dell'Europa occidentale medioevale, e inizia mostrandoci una Louise che, a dispetto della grande fama della sua famiglia (che nella visual novel è addirittura un ramo cadetto della famiglia reale di Tristain), non è capace nemmeno di camminare senza far esplodere qualcosa mentre tenta di fare qualsivoglia cosa usando la magia. Derisa e insultata dai suoi compagni di classe con il nome di "Luise la zero", la ragazzina promette di evocare un famiglio "devoto, bello e potente" alla sua nemica giurata Kirche. Arrivato il giorno dell'evocazione dei famigli, con suo grande disappunto Louise sarà l'unica ad evocare un umano, umano che sarà identificato da tutti come "cittadino comune", praticamente un babbano, per chi conosce "Harry Potter".
L'umano, di nome Saito, è un testardo ragazzo giapponese che è stato misteriosamente trasportato nel mondo di Halkeginia dal suo mondo d'origine e disperatamente cercherà un modo per tornare indietro durante tutto l'arco di questa prima serie.
Ragazzi... questa serie, passando da hard disk ad hard disk, ce l'ho nel PC da anni e anni ed è stata una di quelle che maggiormente mi è piaciuta. L'ho iniziata senza particolari pretese, credendo soprattutto che fosse un ecchi come un altro: già all'epoca non fui mai così fiero di sbagliarmi.
La serie, come ribadito prima, ci presenta una serie di personaggi stereotipati tanto venerati dai piccoli uomini dagli occhi a mandorla: il protagonista degli harem Saito, la tsundere Louise, la "cortigiana" Kirche, la maid Siesta, la kuudere Tabitha e così via, per citare i più famosi, personaggi che però rimarranno tali solo all'apparenza. Durante l'arco della prima saga, più che far crescere i personaggi, ci viene presentata una trama all'altezza, con sviluppi interessanti che rivelano anche alcune debolezze dei protagonisti. Durante la fase finale della serie il ritmo si alzerà e vedremo anche dei combattimenti, purtroppo brevi, ma avvincenti. La forte componente romantica di praticamente ogni cosa alla lunga può risultare pesante, specie nelle serie successive, ma in questa qui non si sente più di tanto.
Dal lato tecnico i disegni sono abbastanza vecchi, ma contiamo che l'anime è uscito nel 2006 e per l'epoca questi disegni erano più che buoni. Le animazioni sono carine, ma nel complesso nulla di eccezionale. Le musiche sono molto belle, accompagnano nei momenti di gag e fanservice, e non sfigurano affatto nei momenti più seri. Da questo lato non possiamo però non citare le grandi similitudini con "Toradora!": Louise, che anche fisicamente somiglia a Taiga Aisaka, condivide sia la doppiatrice che il carattere tsundere. Questo, chi ha visto "Toradora!" prima di "Zero No Tsukaima" potrà trovarlo parecchio simpatico.
Come prima serie non è nulla di eclatante, ma è l'inizio di un'ottima parabola narrativa. Serie consigliata a chi è "alle prime armi" e a chi vuole un ecchi-fanservice che presenti una trama convincente.
Questo anime è uno di quelli che trae un pochino in inganno, le prime puntate ti danno l'idea che stai guardando solamente un'altra commedia romantica utile soprattutto a tenere il cervello spento, ma poi "boom", spunta fuori che in realtà una trama di fondo c'è ed è anche parecchio appassionante.
La storia si svolge nel continente di Halkeginia, un surrogato dell'Europa occidentale medioevale, e inizia mostrandoci una Louise che, a dispetto della grande fama della sua famiglia (che nella visual novel è addirittura un ramo cadetto della famiglia reale di Tristain), non è capace nemmeno di camminare senza far esplodere qualcosa mentre tenta di fare qualsivoglia cosa usando la magia. Derisa e insultata dai suoi compagni di classe con il nome di "Luise la zero", la ragazzina promette di evocare un famiglio "devoto, bello e potente" alla sua nemica giurata Kirche. Arrivato il giorno dell'evocazione dei famigli, con suo grande disappunto Louise sarà l'unica ad evocare un umano, umano che sarà identificato da tutti come "cittadino comune", praticamente un babbano, per chi conosce "Harry Potter".
L'umano, di nome Saito, è un testardo ragazzo giapponese che è stato misteriosamente trasportato nel mondo di Halkeginia dal suo mondo d'origine e disperatamente cercherà un modo per tornare indietro durante tutto l'arco di questa prima serie.
Ragazzi... questa serie, passando da hard disk ad hard disk, ce l'ho nel PC da anni e anni ed è stata una di quelle che maggiormente mi è piaciuta. L'ho iniziata senza particolari pretese, credendo soprattutto che fosse un ecchi come un altro: già all'epoca non fui mai così fiero di sbagliarmi.
La serie, come ribadito prima, ci presenta una serie di personaggi stereotipati tanto venerati dai piccoli uomini dagli occhi a mandorla: il protagonista degli harem Saito, la tsundere Louise, la "cortigiana" Kirche, la maid Siesta, la kuudere Tabitha e così via, per citare i più famosi, personaggi che però rimarranno tali solo all'apparenza. Durante l'arco della prima saga, più che far crescere i personaggi, ci viene presentata una trama all'altezza, con sviluppi interessanti che rivelano anche alcune debolezze dei protagonisti. Durante la fase finale della serie il ritmo si alzerà e vedremo anche dei combattimenti, purtroppo brevi, ma avvincenti. La forte componente romantica di praticamente ogni cosa alla lunga può risultare pesante, specie nelle serie successive, ma in questa qui non si sente più di tanto.
Dal lato tecnico i disegni sono abbastanza vecchi, ma contiamo che l'anime è uscito nel 2006 e per l'epoca questi disegni erano più che buoni. Le animazioni sono carine, ma nel complesso nulla di eccezionale. Le musiche sono molto belle, accompagnano nei momenti di gag e fanservice, e non sfigurano affatto nei momenti più seri. Da questo lato non possiamo però non citare le grandi similitudini con "Toradora!": Louise, che anche fisicamente somiglia a Taiga Aisaka, condivide sia la doppiatrice che il carattere tsundere. Questo, chi ha visto "Toradora!" prima di "Zero No Tsukaima" potrà trovarlo parecchio simpatico.
Come prima serie non è nulla di eclatante, ma è l'inizio di un'ottima parabola narrativa. Serie consigliata a chi è "alle prime armi" e a chi vuole un ecchi-fanservice che presenti una trama convincente.
La storia è ambientata in un mondo fantastico in cui viene catapultato, un po' per magia e un po' non si sa come, un ragazzo che diviene il "famiglio" di una maghetta pasticciona, irascibile e snob, soprannominata Zero Louise. Da questo punto nascono ben quattro serie, interrotte dal lutto dell'autore.
La storia si svolge in un mondo parallelo con due soli e, come ambientazione, vestiti e modi di combattimento (a parte la magia), mi fanno immaginare un'Europa medioevale; al riguardo un dettaglio interessante è stata la graduale scoperta dei nomi dei regni: essi infatti assomigliavano a nomi europei reali, simili ai reali o a regni del passato (Gallia, Germania, Romalia, Aquileia...). L'anime quindi si sviluppa in un mondo fantastico dove coesistono maghi, nobili, gente comune e... famigli. Naturalmente il nostro famiglio è ben diverso dagli altri (draghi, talpe, lucertole...) e in un mondo magico la presenza di un "normale" ragazzo sarà motivo di derisione nei confronti di chi l'ha evocato (Louise) e ovviamente di gag. Creato questo strano legame "di lavoro-familiare", la serie procede sviluppando una storia in cui i buoni propositi, la correttezza morale e una sorta di codice d'onore di maghi e nobili fanno da riferimento ad avventure fondate sulla magia e sul legame che si fortifica fra i protagonisti principali.
Determinante in questo anime sono le fantasie di Saito (il famiglio), che si trova in un mondo pieno zeppo di maghette e ragazze procaci e prosperose, che addirittura gli fanno la corte (alcune); la sua padrona, invece, è piuttosto piallata e indisponente. Nessuna delle altre presenze femminili, in ogni caso, riuscirebbe a tener testa alla Louise che emerge come carattere dinanzi a chi risulta (pur con delle oppai nettamente superiori) troppo timida o troppo "gatta morta" o troppo "principessa". Proprio il rapporto un po' atipico fra due persone che un po' si amano, un po' si detestano, un po' si cercano, un po' mal si sopportano, crea quel qualcosa in più che solleva questo anime oltre la media. Le storie con un ragazzo e tante ragazzotte prosperose, infatti, circolano abbondantemente, ma la realizzazione di condizioni come queste, il carattere spigoloso di Luoise, la diversa educazione di Saito e questa necessaria convivenza un po' forzata (prima) e un po'cercata (dopo) creano numerose gag che (almeno personalmente) hanno dato un'atmosfera divertente e piacevole all'anime e lo hanno reso leggero e facile da vedere.
Frequenti sono quegli stacchetti in cui (non so esprimerlo in maniera esatta) dopo una gag viene cambiato lo stile del disegno per evidenziare l'aspetto giocoso o curioso.
Mi è parso di notare qualche somiglianza fra Louise e Taiga, almeno come carattere.
Relativamente alla storia, invece, mi è sembrato di scorgere qualcosa di simile con "Highschool dxd" (lì le oppai avrebbero potuto reggere da sole tutta la storia, sia per quantità e qualità e sia perché assolutamente determinanti), solo che qui le oppai sono certamente intuibili e importanti, ma utili soprattutto per sorridere in alcune gag.
Trovato così per caso, cercando un anime leggero e di durata medio corta, rimango proprio contento di averlo visto e gli metto un 9.
La storia si svolge in un mondo parallelo con due soli e, come ambientazione, vestiti e modi di combattimento (a parte la magia), mi fanno immaginare un'Europa medioevale; al riguardo un dettaglio interessante è stata la graduale scoperta dei nomi dei regni: essi infatti assomigliavano a nomi europei reali, simili ai reali o a regni del passato (Gallia, Germania, Romalia, Aquileia...). L'anime quindi si sviluppa in un mondo fantastico dove coesistono maghi, nobili, gente comune e... famigli. Naturalmente il nostro famiglio è ben diverso dagli altri (draghi, talpe, lucertole...) e in un mondo magico la presenza di un "normale" ragazzo sarà motivo di derisione nei confronti di chi l'ha evocato (Louise) e ovviamente di gag. Creato questo strano legame "di lavoro-familiare", la serie procede sviluppando una storia in cui i buoni propositi, la correttezza morale e una sorta di codice d'onore di maghi e nobili fanno da riferimento ad avventure fondate sulla magia e sul legame che si fortifica fra i protagonisti principali.
Determinante in questo anime sono le fantasie di Saito (il famiglio), che si trova in un mondo pieno zeppo di maghette e ragazze procaci e prosperose, che addirittura gli fanno la corte (alcune); la sua padrona, invece, è piuttosto piallata e indisponente. Nessuna delle altre presenze femminili, in ogni caso, riuscirebbe a tener testa alla Louise che emerge come carattere dinanzi a chi risulta (pur con delle oppai nettamente superiori) troppo timida o troppo "gatta morta" o troppo "principessa". Proprio il rapporto un po' atipico fra due persone che un po' si amano, un po' si detestano, un po' si cercano, un po' mal si sopportano, crea quel qualcosa in più che solleva questo anime oltre la media. Le storie con un ragazzo e tante ragazzotte prosperose, infatti, circolano abbondantemente, ma la realizzazione di condizioni come queste, il carattere spigoloso di Luoise, la diversa educazione di Saito e questa necessaria convivenza un po' forzata (prima) e un po'cercata (dopo) creano numerose gag che (almeno personalmente) hanno dato un'atmosfera divertente e piacevole all'anime e lo hanno reso leggero e facile da vedere.
Frequenti sono quegli stacchetti in cui (non so esprimerlo in maniera esatta) dopo una gag viene cambiato lo stile del disegno per evidenziare l'aspetto giocoso o curioso.
Mi è parso di notare qualche somiglianza fra Louise e Taiga, almeno come carattere.
Relativamente alla storia, invece, mi è sembrato di scorgere qualcosa di simile con "Highschool dxd" (lì le oppai avrebbero potuto reggere da sole tutta la storia, sia per quantità e qualità e sia perché assolutamente determinanti), solo che qui le oppai sono certamente intuibili e importanti, ma utili soprattutto per sorridere in alcune gag.
Trovato così per caso, cercando un anime leggero e di durata medio corta, rimango proprio contento di averlo visto e gli metto un 9.
Fantasy, harem, avventura... solo con queste tre parole potrei riassumere "Zero no Tsukaima", un'opera molto interessante che, poco alla volta, riesce a conquistare lo spettatore. È uscita nel lontano 2006 ed è costituita da tredici episodi. Un numero ristretto, vero, che però è in grado di narrare una storia ben organizzata e, soprattutto, originale.
Louise (mi risparmio la fatica di scrivere il nome intero) è una nobile e, come tale, deve frequentare un'apposita scuola di magia, dove l'intera élite si trova riunita ad apprendere le basi di quest'arte così raffinata ed esclusiva. Un mondo diverso dal nostro, in cui la società risulta divisa tra nobili e semplici cittadini. I primi detengono il potere e anche il sapere magico, mentre i secondi sono costretti a cavarsela con il buon vecchio lavoro manuale.
Ma torniamo a noi, perché bisogna chiarire un piccolo dettaglio: Louise, nonostante appartenga a un'importante famiglia nobile, non è in grado di usare la magia. O meglio, ogni incantesimo si trasforma in una pericolosa esplosione distruttiva. Tutti la prendono in giro, tanto da affibbiarle il nomignolo di "Louise la zero". Eppure, in tutta la sua incapacità, compirà qualcosa di mai visto prima. Durante la cerimonia di evocazione di un famiglio, Louise non richiamerà il classico animaletto, bensì Hiraga Saito, un ragazzo proveniente da un altro mondo, ovvero il Giappone odierno. I due non andranno d'amore e d'accordo, almeno all'inizio, ma le cose cambieranno quando il corso degli eventi si metterà in moto. Pericoli si nascondono dietro l'angolo e questa sgangherata coppia dovrà in qualche modo superarli. Riusciranno ad apprezzarsi vicendevolmente? E, chissà, ad amarsi?
Partiamo dai personaggi, perché nel corso dell'anime ne compariranno in gran numero. Essendo una scuola non si potrà non inserire il fattore scolastico, con ovvi riferimenti harem. Saito è un comune cittadino, eppure ha qualcosa di diverso, una strana abilità che lo rende in grado di maneggiare qualsiasi arma costruita per la guerra. Ciò attirerà subito le attenzioni della formosa e sensuale Kirche, che cercherà di mettere le mani sul famiglio della sua rivale Louise.
Eppure, nonostante un altro paio di ragazze, apparirà subito chiaro che "Zero no Tsukaima" ha solo un contorno da "harem", mentre in realtà racchiude in sé forti elementi sentimentali. Fatta eccezione per la dolce Siesta, nessun'altra potrà rivaleggiare con la piccola e pestifera Louise, che, nonostante il suo atteggiamento da tsundere, mostrerà quasi subito una segreta affezione per Saito. È il suo famiglio, ma, forse, anche qualcosa di più. E allora cosa si può dire di Louise: è la classica nanetta tutta peperina. Il fattore tsundere è rilevante, ma, a differenza di altre opere, in questo caso non verranno risparmiati i baci. È inutile nasconderlo, è lei l'anima gemella di Saito. Di fatto la sua stessa figura ricorda quella di altre ragazze comparse in altre opere: Taiga di "Toradora", Aria di "Hidan no Aria", ma potrei elencarne molte altre. Un comportamento standard, diciamo, che pesca dal grande calderone dei cliché e, allo stesso tempo, gli dona un non so cosa di originale. Per tutta la serie non si potrà che rimanere incantati dai momenti maggiormente romantici e, in parte, delusi per il fatto che non riescano mai a raggiungere l'agognata meta; ovvero la dichiarazione reciproca del proprio amore. Anche l'assenza di una vera e propria rivale aiuta in ciò: Kirche lo fa quasi per gioco, mentre Siesta perde a lungo andare. Insomma, nessuna delle altre sembra veramente tormentata nel perdere il proprio amore, troppo occupate a fare le gatte morte.
La grafica è buona, considerando soprattutto l'anno in cui è uscita l'opera. L'unico punto negativo, a mio avviso, è il continuo cambio di scena fatto da stelline e brillantini. Una volta ogni tanto può anche andare bene, ma sfruttarlo così frequentemente finisce per l'appesantire il tutto (di fatto nelle serie successive verrà tolto).
Ottimo il doppiaggio e, riprendendo un discorso fatto precedentemente, non posso che sottolineare l'ironia della sorte (o forse non si tratta del caso). Innanzitutto la doppiatrice di Louise, Rie Kugimiya, è la stessa di Taiga e Aria. Ma quello che mi ha impressionato maggiormente è la presenza di Yui Horie nel ruolo di Siesta. Insomma, non solo Siesta è costretta a chinare, almeno per il momento, il capo di fronte a Louise, ma lo stesso farà Minori Kushieda (doppiata ancora da Yui Horie) in "Toradora!".
Insomma, per concludere, non si può che affermare la bellezza di una serie che, almeno all'apparenza, si presenta come uno dei tanti fantasy harem. In verità tocca alcuni punti veramente interessanti e, a differenza di altri esemplari, il tutto viene affrontato con maggior sentimentalismo, lasciando comunque largo spazio all'avventura e alla magia.
Il finale è carino, ma non preoccupatevi, perché sono state mandate in onda altre tre stagioni oltre a questa. E dunque perché non abbandonarsi a "Zero no Tsukaima", lasciandosi cullare dal piacere di un fantasy vecchio stile che riesce a divertire, commuovere e appassionare, tutto allo stesso tempo?
P.S. Concludo veramente, affermando le mie più care simpatie per la dolce principessa Henrietta. Non è attratta da Saito (parlo con la consapevolezza di aver visto anche la seconda stagione), ma allo stesso tempo appare come l'unica veramente in grado di tenere testa a Louise. O forse è meglio dire che io la vedrei perfetta per quel ruolo.
Voto finale: 8
Louise (mi risparmio la fatica di scrivere il nome intero) è una nobile e, come tale, deve frequentare un'apposita scuola di magia, dove l'intera élite si trova riunita ad apprendere le basi di quest'arte così raffinata ed esclusiva. Un mondo diverso dal nostro, in cui la società risulta divisa tra nobili e semplici cittadini. I primi detengono il potere e anche il sapere magico, mentre i secondi sono costretti a cavarsela con il buon vecchio lavoro manuale.
Ma torniamo a noi, perché bisogna chiarire un piccolo dettaglio: Louise, nonostante appartenga a un'importante famiglia nobile, non è in grado di usare la magia. O meglio, ogni incantesimo si trasforma in una pericolosa esplosione distruttiva. Tutti la prendono in giro, tanto da affibbiarle il nomignolo di "Louise la zero". Eppure, in tutta la sua incapacità, compirà qualcosa di mai visto prima. Durante la cerimonia di evocazione di un famiglio, Louise non richiamerà il classico animaletto, bensì Hiraga Saito, un ragazzo proveniente da un altro mondo, ovvero il Giappone odierno. I due non andranno d'amore e d'accordo, almeno all'inizio, ma le cose cambieranno quando il corso degli eventi si metterà in moto. Pericoli si nascondono dietro l'angolo e questa sgangherata coppia dovrà in qualche modo superarli. Riusciranno ad apprezzarsi vicendevolmente? E, chissà, ad amarsi?
Partiamo dai personaggi, perché nel corso dell'anime ne compariranno in gran numero. Essendo una scuola non si potrà non inserire il fattore scolastico, con ovvi riferimenti harem. Saito è un comune cittadino, eppure ha qualcosa di diverso, una strana abilità che lo rende in grado di maneggiare qualsiasi arma costruita per la guerra. Ciò attirerà subito le attenzioni della formosa e sensuale Kirche, che cercherà di mettere le mani sul famiglio della sua rivale Louise.
Eppure, nonostante un altro paio di ragazze, apparirà subito chiaro che "Zero no Tsukaima" ha solo un contorno da "harem", mentre in realtà racchiude in sé forti elementi sentimentali. Fatta eccezione per la dolce Siesta, nessun'altra potrà rivaleggiare con la piccola e pestifera Louise, che, nonostante il suo atteggiamento da tsundere, mostrerà quasi subito una segreta affezione per Saito. È il suo famiglio, ma, forse, anche qualcosa di più. E allora cosa si può dire di Louise: è la classica nanetta tutta peperina. Il fattore tsundere è rilevante, ma, a differenza di altre opere, in questo caso non verranno risparmiati i baci. È inutile nasconderlo, è lei l'anima gemella di Saito. Di fatto la sua stessa figura ricorda quella di altre ragazze comparse in altre opere: Taiga di "Toradora", Aria di "Hidan no Aria", ma potrei elencarne molte altre. Un comportamento standard, diciamo, che pesca dal grande calderone dei cliché e, allo stesso tempo, gli dona un non so cosa di originale. Per tutta la serie non si potrà che rimanere incantati dai momenti maggiormente romantici e, in parte, delusi per il fatto che non riescano mai a raggiungere l'agognata meta; ovvero la dichiarazione reciproca del proprio amore. Anche l'assenza di una vera e propria rivale aiuta in ciò: Kirche lo fa quasi per gioco, mentre Siesta perde a lungo andare. Insomma, nessuna delle altre sembra veramente tormentata nel perdere il proprio amore, troppo occupate a fare le gatte morte.
La grafica è buona, considerando soprattutto l'anno in cui è uscita l'opera. L'unico punto negativo, a mio avviso, è il continuo cambio di scena fatto da stelline e brillantini. Una volta ogni tanto può anche andare bene, ma sfruttarlo così frequentemente finisce per l'appesantire il tutto (di fatto nelle serie successive verrà tolto).
Ottimo il doppiaggio e, riprendendo un discorso fatto precedentemente, non posso che sottolineare l'ironia della sorte (o forse non si tratta del caso). Innanzitutto la doppiatrice di Louise, Rie Kugimiya, è la stessa di Taiga e Aria. Ma quello che mi ha impressionato maggiormente è la presenza di Yui Horie nel ruolo di Siesta. Insomma, non solo Siesta è costretta a chinare, almeno per il momento, il capo di fronte a Louise, ma lo stesso farà Minori Kushieda (doppiata ancora da Yui Horie) in "Toradora!".
Insomma, per concludere, non si può che affermare la bellezza di una serie che, almeno all'apparenza, si presenta come uno dei tanti fantasy harem. In verità tocca alcuni punti veramente interessanti e, a differenza di altri esemplari, il tutto viene affrontato con maggior sentimentalismo, lasciando comunque largo spazio all'avventura e alla magia.
Il finale è carino, ma non preoccupatevi, perché sono state mandate in onda altre tre stagioni oltre a questa. E dunque perché non abbandonarsi a "Zero no Tsukaima", lasciandosi cullare dal piacere di un fantasy vecchio stile che riesce a divertire, commuovere e appassionare, tutto allo stesso tempo?
P.S. Concludo veramente, affermando le mie più care simpatie per la dolce principessa Henrietta. Non è attratta da Saito (parlo con la consapevolezza di aver visto anche la seconda stagione), ma allo stesso tempo appare come l'unica veramente in grado di tenere testa a Louise. O forse è meglio dire che io la vedrei perfetta per quel ruolo.
Voto finale: 8
Come tutti ben sappiamo, spesso e volentieri ci sono anime che riscuotono un grande successo sul grande pubblico, pur non meritando una tale risonanza perché banali e mal costruiti, diventando famosi per motivi che, sinceramente, non mi riesco a spiegare. "Zero no Tsukaima", e chiedo scusa ai numerosissimi fan che sembra avere, è il perfetto esempio di ciò che ho appena detto; un anime che non fa né ridere né emozionare e neanche arrabbiare... Proprio niente, mi ha lasciato completamente apatico.
Riassumendo brevemente la trama, abbiamo un ragazzo giapponese che a causa di un incantesimo mal riuscito finisce per diventare il "famiglio" di una facoltosa ragazza maga in una scuola, appunto, di magia in un mondo parallelo. Qui le classi sociali sono ben definite e le persone comuni, non capaci di utilizzare la magia, sono molto meno importanti dei maghi, non potendo nemmeno entrare a far parte delle cariche istituzionali.
La trama di per sé non ha nulla di male, così come non ha nulla di speciale: è semplice, ma si apre a uno sviluppo interessante... Peccato che sia solo una scusa per prendere un po' di idee a destra e a manca per fare un miscuglio di cretinate e battute mal pensate.
Molto è ripreso da "Harry Potter", la scuola di magia, l'utilizzo di bacchette, il preside (uguale a Silente come aspetto fisico) e molte dinamiche legate alla magia; viene aggiunta la dinamica dei quattro elementi, fuoco, acqua, terra e aria (oddio l’originalità) e una molto abbozzata trama sentimentale tra i due protagonisti e, purtroppo, si tenta di dare uno sfondo comico, a parer mio fallendo miseramente.
Tutta questa banalità e scopiazzatura a destra e sinistra già di per sé mi davano fastidio, ma ciò che non ho potuto tollerare sono stati i personaggi. Partendo da Saito, il protagonista, e arrivando a Siesta, la cameriera, sono un insieme di stereotipi e assurdità legate insieme, e tutti, davvero tutti, caratterizzati in maniera piatta e con una sola caratteristica a formarne la personalità. La rossa mulatta cacciatrice di uomini, la ragazza tranquilla e saggia, la cameriera gentile e la maghetta senza tette che si arrabbia e picchia (completamente a caso) il protagonista con un frustino. Già, con un frustino.
Io sono il primo a dire che ci sono opere che non hanno lo scopo di far pensare o suscitare sentimenti particolarmente forti, come "Amagami SS" o il più famoso "Date a Live", ma che hanno come unico obiettivo intrattenere lo spettatore per i venti minuti della loro durata; ma qui non ci siamo proprio! A me è sembrato che dietro questo anime ci fosse un lavoro affrettato e mal riuscito! I personaggi a volte sono davvero insopportabili, e non solo quelli secondari, ma anche i protagonisti, anzi loro anche di più!
Per concludere faccio una brevissima parentesi sul comparto tecnico, che non ha né meriti né colpe: direi che raggiunge la sufficienza in tutte le categorie, non disturbando mai la visione. Forse si sarebbe potuto sperare in un design migliore delle ambientazioni, ma almeno quello dei personaggi è carino (solo esteticamente si intende).
Mi dispiace essere così critico su questo titolo, ma non ho proprio potuto sopportarlo e sono pentito di non averlo droppato. Non lo consiglio a nessuno, se volete iniziare un titolo leggero e che vi possa intrattenere per l'intera visione, cercate altrove.
Riassumendo brevemente la trama, abbiamo un ragazzo giapponese che a causa di un incantesimo mal riuscito finisce per diventare il "famiglio" di una facoltosa ragazza maga in una scuola, appunto, di magia in un mondo parallelo. Qui le classi sociali sono ben definite e le persone comuni, non capaci di utilizzare la magia, sono molto meno importanti dei maghi, non potendo nemmeno entrare a far parte delle cariche istituzionali.
La trama di per sé non ha nulla di male, così come non ha nulla di speciale: è semplice, ma si apre a uno sviluppo interessante... Peccato che sia solo una scusa per prendere un po' di idee a destra e a manca per fare un miscuglio di cretinate e battute mal pensate.
Molto è ripreso da "Harry Potter", la scuola di magia, l'utilizzo di bacchette, il preside (uguale a Silente come aspetto fisico) e molte dinamiche legate alla magia; viene aggiunta la dinamica dei quattro elementi, fuoco, acqua, terra e aria (oddio l’originalità) e una molto abbozzata trama sentimentale tra i due protagonisti e, purtroppo, si tenta di dare uno sfondo comico, a parer mio fallendo miseramente.
Tutta questa banalità e scopiazzatura a destra e sinistra già di per sé mi davano fastidio, ma ciò che non ho potuto tollerare sono stati i personaggi. Partendo da Saito, il protagonista, e arrivando a Siesta, la cameriera, sono un insieme di stereotipi e assurdità legate insieme, e tutti, davvero tutti, caratterizzati in maniera piatta e con una sola caratteristica a formarne la personalità. La rossa mulatta cacciatrice di uomini, la ragazza tranquilla e saggia, la cameriera gentile e la maghetta senza tette che si arrabbia e picchia (completamente a caso) il protagonista con un frustino. Già, con un frustino.
Io sono il primo a dire che ci sono opere che non hanno lo scopo di far pensare o suscitare sentimenti particolarmente forti, come "Amagami SS" o il più famoso "Date a Live", ma che hanno come unico obiettivo intrattenere lo spettatore per i venti minuti della loro durata; ma qui non ci siamo proprio! A me è sembrato che dietro questo anime ci fosse un lavoro affrettato e mal riuscito! I personaggi a volte sono davvero insopportabili, e non solo quelli secondari, ma anche i protagonisti, anzi loro anche di più!
Per concludere faccio una brevissima parentesi sul comparto tecnico, che non ha né meriti né colpe: direi che raggiunge la sufficienza in tutte le categorie, non disturbando mai la visione. Forse si sarebbe potuto sperare in un design migliore delle ambientazioni, ma almeno quello dei personaggi è carino (solo esteticamente si intende).
Mi dispiace essere così critico su questo titolo, ma non ho proprio potuto sopportarlo e sono pentito di non averlo droppato. Non lo consiglio a nessuno, se volete iniziare un titolo leggero e che vi possa intrattenere per l'intera visione, cercate altrove.
La prima volta che diedi una fugace occhiata alla scheda di "Zero no Tsukaima" presente nel database ero alquanto scettico. Tanti elementi non mi convincevano, in primis la poca originalità della trama, quindi il character design dei personaggi e così via. Fortunatamente, vista la mancanza di altri anime da visionare, decisi di dare una possibilità a questa serie e col senno di poi posso dire che è stata un'ottima scelta. Vediamo perché!
- Non innovare: punto di forza!
La trama di per sé non è originalissima: Saito, un giovane giapponese, viene teletrasportato in un mondo parallelo da Louise, una non brillantissima studente di magia alle prese con l'evocazione del suo famiglio, un animale atto a proteggere il suo padrone. Il ragazzo terrestre si troverà quindi legato alla giovane nobile da questo strano patto e affronterà molteplici avventure.
Sembrerà strano a dirsi, ma proprio il fatto di non innovare è uno dei punti di forza della serie. Mi spiego: come vedremo in seguito, quest'opera pesca a piene mani da altri ambiti, creando un mix che a prima vista potrebbe risultare indigesto. In realtà, il tutto funziona in quanto vengono "rubate" idee di per sé valide (la scuola di magia, il viaggio dimensionale, rapporto odio-amore tra i protagonisti), che vengono quindi rielaborate molto bene, non creando un guazzabuglio ma invece una trama solida, lineare e coerente, che si fa seguire. Da questa compresenza di molteplici idee deriva una conseguente alternanza di situazioni: a momenti più comici, infatti, se ne affiancano altri più d'azione-avventura e quindi sentimentali.
Costituiva una bella sfida riuscire a inserirli tutti in solo tredici puntate e in maniera equilibrata. Direi che ci sono riusciti molto bene: i cambi di registro spiazzano positivamente, riducendo i momenti morti e risultando il vero punto di forza della serie.
- Chi copia cosa?
I richiami ad altre opere, sia anime che non, sono molto evidenti. L'ambientazione ricorda una versione fantasy e "japanese style" dell'arcinota scuola di Hogwarts. La caratterizzazione di questo e degli altri svariati ambienti che si trovano nel corso della trama è molto riuscita e aiuta a immedesimarsi alla perfezione.
L'altro elemento "preso in prestito" è senza dubbio la caratterizzazione di Louise, la giovane maga. La sua personalità tsundere è infatti assimilabile in tutto e per tutto a quella di Taiga ("Toradora!") e Shana ("Shakugan no Shana"). Anche in questo caso non è un male: la comicità dei rapporti tra i due protagonisti, seppur all'inizio risulti un po' difficile da capire, strappa un sorriso soprattutto grazie alla forte connotazione di quest'ultima.
- Bei caratteri?
I personaggi principali, Saito e Louise, godono di una buona caratterizzazione. Nonostante non venga troppo approfondita la connotazione psicologica, non sono personaggi bidimensionali. Il loro rapporto, seppur incentrato sempre sull'odio-amore tipico delle coppie "tsundere", evolve nel corso della vicenda e delle serie.
Gli altri protagonisti principali, Tabitha e Kircke, sono caratterizzati in maniera opposta: l'una taciturna e misteriosa (con un passato pesante alle spalle), l'altra solare e "ecchiesca". Inutile dire che si completano molto bene e aiutano a dare varietà alla vicenda. Menzione particolare per il professor Colbert: mi è piaciuta la sua volontà antimilitarista e l'evoluzione che avrà nel corso delle serie.
- Problemi magici
Veniamo alle note negative: cosa non funziona? Per fortuna poco, ma comunque sono presenti elementi che non mi hanno convinto. In primis alcune vicende vengono introdotte e poi lasciate a metà (l'anello magico dello spirito del lago, per esempio). Nel corso della serie si dimenticano questi particolari, però è davvero un peccato, considerando che con un minimo di attenzione in più si potevano evitare queste distrazioni.
Altro elemento potenzialmente negativo è la comicità: di per sé non è brutta, ma è fortemente incentrata sulla connotazione "padrone-famiglio". Di fatto taglia fuori chi odia o comunque non apprezza questo tipo di umorismo. Si poteva variare un po' di più, invece si insiste molto su questo elemento, peccando anche di ripetitività.
- In conclusione
"Zero no Tsukaima" riesce, seppur non creando nulla di eccezionale o di nuovo, a farsi seguire toccando diverse corde dello spettatore. Una valida serie che raggiungerà nel suo seguito "Futatsuki no Kishi" il suo apice, ma che comunque mette solide basi in questa prima incarnazione.
- Non innovare: punto di forza!
La trama di per sé non è originalissima: Saito, un giovane giapponese, viene teletrasportato in un mondo parallelo da Louise, una non brillantissima studente di magia alle prese con l'evocazione del suo famiglio, un animale atto a proteggere il suo padrone. Il ragazzo terrestre si troverà quindi legato alla giovane nobile da questo strano patto e affronterà molteplici avventure.
Sembrerà strano a dirsi, ma proprio il fatto di non innovare è uno dei punti di forza della serie. Mi spiego: come vedremo in seguito, quest'opera pesca a piene mani da altri ambiti, creando un mix che a prima vista potrebbe risultare indigesto. In realtà, il tutto funziona in quanto vengono "rubate" idee di per sé valide (la scuola di magia, il viaggio dimensionale, rapporto odio-amore tra i protagonisti), che vengono quindi rielaborate molto bene, non creando un guazzabuglio ma invece una trama solida, lineare e coerente, che si fa seguire. Da questa compresenza di molteplici idee deriva una conseguente alternanza di situazioni: a momenti più comici, infatti, se ne affiancano altri più d'azione-avventura e quindi sentimentali.
Costituiva una bella sfida riuscire a inserirli tutti in solo tredici puntate e in maniera equilibrata. Direi che ci sono riusciti molto bene: i cambi di registro spiazzano positivamente, riducendo i momenti morti e risultando il vero punto di forza della serie.
- Chi copia cosa?
I richiami ad altre opere, sia anime che non, sono molto evidenti. L'ambientazione ricorda una versione fantasy e "japanese style" dell'arcinota scuola di Hogwarts. La caratterizzazione di questo e degli altri svariati ambienti che si trovano nel corso della trama è molto riuscita e aiuta a immedesimarsi alla perfezione.
L'altro elemento "preso in prestito" è senza dubbio la caratterizzazione di Louise, la giovane maga. La sua personalità tsundere è infatti assimilabile in tutto e per tutto a quella di Taiga ("Toradora!") e Shana ("Shakugan no Shana"). Anche in questo caso non è un male: la comicità dei rapporti tra i due protagonisti, seppur all'inizio risulti un po' difficile da capire, strappa un sorriso soprattutto grazie alla forte connotazione di quest'ultima.
- Bei caratteri?
I personaggi principali, Saito e Louise, godono di una buona caratterizzazione. Nonostante non venga troppo approfondita la connotazione psicologica, non sono personaggi bidimensionali. Il loro rapporto, seppur incentrato sempre sull'odio-amore tipico delle coppie "tsundere", evolve nel corso della vicenda e delle serie.
Gli altri protagonisti principali, Tabitha e Kircke, sono caratterizzati in maniera opposta: l'una taciturna e misteriosa (con un passato pesante alle spalle), l'altra solare e "ecchiesca". Inutile dire che si completano molto bene e aiutano a dare varietà alla vicenda. Menzione particolare per il professor Colbert: mi è piaciuta la sua volontà antimilitarista e l'evoluzione che avrà nel corso delle serie.
- Problemi magici
Veniamo alle note negative: cosa non funziona? Per fortuna poco, ma comunque sono presenti elementi che non mi hanno convinto. In primis alcune vicende vengono introdotte e poi lasciate a metà (l'anello magico dello spirito del lago, per esempio). Nel corso della serie si dimenticano questi particolari, però è davvero un peccato, considerando che con un minimo di attenzione in più si potevano evitare queste distrazioni.
Altro elemento potenzialmente negativo è la comicità: di per sé non è brutta, ma è fortemente incentrata sulla connotazione "padrone-famiglio". Di fatto taglia fuori chi odia o comunque non apprezza questo tipo di umorismo. Si poteva variare un po' di più, invece si insiste molto su questo elemento, peccando anche di ripetitività.
- In conclusione
"Zero no Tsukaima" riesce, seppur non creando nulla di eccezionale o di nuovo, a farsi seguire toccando diverse corde dello spettatore. Una valida serie che raggiungerà nel suo seguito "Futatsuki no Kishi" il suo apice, ma che comunque mette solide basi in questa prima incarnazione.
Magia e storie d'amore tra cane e padrone non sono nuove ai giapponesi; comunque, questo titolo combina in modo piacevole anche le cose più banali, con una buona dose di avventura e anche qualche chicca su ritrovati tecnologici rinvenuti in un mondo medievale, che mettono in discussione i ruoli tra i due protagonisti.
Non mi è piaciuto lo sviluppo dell'opera, specie nelle terza serie, per la presenza anche nella prima di uno sviluppo harem, che franchemente non apprezzo.
Comunque, la sufficenza è più che superata, la grafica è eccellente e la trama gradevole.
Non mi è piaciuto lo sviluppo dell'opera, specie nelle terza serie, per la presenza anche nella prima di uno sviluppo harem, che franchemente non apprezzo.
Comunque, la sufficenza è più che superata, la grafica è eccellente e la trama gradevole.
Semplice, interessante, divertente, riesce a unire due mondi in modo eccellente. Alcuni criticavano questa serie (mi domando come, visto che esistono voti come 1 con un solo episodio visto!) e dicevano che era qualcosa di già visto; qualcuno infatti lo associava ad Harry Potter, ma, personalmente, non ci vedo niente di simile alla saga del famoso maghetto, se non il fatto che ci sia una scuola di magia (di cui si vede veramente ben poco) e il preside che è uguale a Silente. Come al solito, partire prevenuti elimina gran parte dell'obbiettività che il recensore dovrebbe possedere.
La storia è semplice, almeno all'inizio. Louise è una nobile che frequenta l'accademia di magia; ha un grande difetto: non sa padroneggiare alcun elemento e non riesce mai a portare a termine qualsiasi magia, neanche la più semplice. Per questo motivo sarà chiamata "Louise la Zero". Il giorno dell'evocazione del proprio famiglio, però, succede qualcosa di inaspettato: Louise evoca un umano, Saito, il protagonista maschile, che verrà strappato dal proprio mondo e portato in questa nuova dimensione completamente diversa. Da quel momento in poi comincia l'avventura dei due, che, fondamentalmente, si basa sulla ricerca di un metodo per far tornare Saito al proprio mondo.
Partiamo dal presupposto che io avrei dato 8,5 a quest'anime, perché ha dei punti di forza veramente interessanti. E' un anime leggero e divertente – sono stato tredici episodi incollato al computer –, ma la cosa più importante di questo fatto è che non ci sono i soliti cliché. E' una comicità un po' particolare, non creata da stupide battute, ma creata da situazioni che mettono in imbarazzo anche lo stesso spettatore (nel senso buono, ovviamente). Devo dire che questo è stato molto marcato nelle prime cinque/sei puntate, in quanto, essendo di presentazione, l'autore, onde evitare di creare episodi mosci e lenti, ha inserito queste particolari gag che hanno reso il tutto più interessante.
Altro punto di forza è l'unione degli elementi magici con gli elementi del nostro mondo.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Il fatto che, per esempio, il bastone della distruzione fosse un bazooka per me è stato inaspettato: non avrei mai immaginato che un elemento del nostro mondo potesse far parte di quel mondo. Intendiamoci, è stata una bella trovata. Come anche il porno di Kirche, un libro evocato dalla famiglia tedesca che consentiva di aumentare l'erotismo femminile. Davvero molto divertente e carino.
Fine parte contenente spoiler
Spero tanto che la prossima serie (che ora mi accingo a vedere) continui in questo modo. L'introduzione di oggetti più evoluti non solo crea interesse per come verranno utilizzati, ma crea delle gag imperdibili.
Altra cosa che ho adorato è stato il disegno. I personaggi erano proprio ben fatti: dai capelli, al corpo, agli occhi, tutto era ottimo. Peccato per i soliti colori luminosi che fanno sembrare i capelli 'brillantinosi'; comunque questo non è molto importante, è solo gusto personale.
Interessante inoltre come l'autore non abbia inserito la solita storia ecchi; non si può dire che manchi completamente, ma non si punta al fan service, e questo sinceramente mi ha entusiasmato, perché sarebbe stato completamente rovinato questo piccolo capolavoro. Anche Kirche, che sarebbe il personaggio dedicato ai fan, non è così dissoluta (ma, ovviamente, neanche pudica); diciamo che è abbastanza equilibrata rispetto quello che si ci aspetterebbe da un ecchi. Comunque, come scrivevo prima, il fatto che manchi questo grande genere è stato un bene!
Sinceramente, lo consiglio a tutti, ma in particolare a chi son piaciute tutte le storie di magie e le ambientazioni stile medievale. Un 8,5 (tradotto qua in 8, purtroppo) tutto meritato.
La storia è semplice, almeno all'inizio. Louise è una nobile che frequenta l'accademia di magia; ha un grande difetto: non sa padroneggiare alcun elemento e non riesce mai a portare a termine qualsiasi magia, neanche la più semplice. Per questo motivo sarà chiamata "Louise la Zero". Il giorno dell'evocazione del proprio famiglio, però, succede qualcosa di inaspettato: Louise evoca un umano, Saito, il protagonista maschile, che verrà strappato dal proprio mondo e portato in questa nuova dimensione completamente diversa. Da quel momento in poi comincia l'avventura dei due, che, fondamentalmente, si basa sulla ricerca di un metodo per far tornare Saito al proprio mondo.
Partiamo dal presupposto che io avrei dato 8,5 a quest'anime, perché ha dei punti di forza veramente interessanti. E' un anime leggero e divertente – sono stato tredici episodi incollato al computer –, ma la cosa più importante di questo fatto è che non ci sono i soliti cliché. E' una comicità un po' particolare, non creata da stupide battute, ma creata da situazioni che mettono in imbarazzo anche lo stesso spettatore (nel senso buono, ovviamente). Devo dire che questo è stato molto marcato nelle prime cinque/sei puntate, in quanto, essendo di presentazione, l'autore, onde evitare di creare episodi mosci e lenti, ha inserito queste particolari gag che hanno reso il tutto più interessante.
Altro punto di forza è l'unione degli elementi magici con gli elementi del nostro mondo.
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Il fatto che, per esempio, il bastone della distruzione fosse un bazooka per me è stato inaspettato: non avrei mai immaginato che un elemento del nostro mondo potesse far parte di quel mondo. Intendiamoci, è stata una bella trovata. Come anche il porno di Kirche, un libro evocato dalla famiglia tedesca che consentiva di aumentare l'erotismo femminile. Davvero molto divertente e carino.
Fine parte contenente spoiler
Spero tanto che la prossima serie (che ora mi accingo a vedere) continui in questo modo. L'introduzione di oggetti più evoluti non solo crea interesse per come verranno utilizzati, ma crea delle gag imperdibili.
Altra cosa che ho adorato è stato il disegno. I personaggi erano proprio ben fatti: dai capelli, al corpo, agli occhi, tutto era ottimo. Peccato per i soliti colori luminosi che fanno sembrare i capelli 'brillantinosi'; comunque questo non è molto importante, è solo gusto personale.
Interessante inoltre come l'autore non abbia inserito la solita storia ecchi; non si può dire che manchi completamente, ma non si punta al fan service, e questo sinceramente mi ha entusiasmato, perché sarebbe stato completamente rovinato questo piccolo capolavoro. Anche Kirche, che sarebbe il personaggio dedicato ai fan, non è così dissoluta (ma, ovviamente, neanche pudica); diciamo che è abbastanza equilibrata rispetto quello che si ci aspetterebbe da un ecchi. Comunque, come scrivevo prima, il fatto che manchi questo grande genere è stato un bene!
Sinceramente, lo consiglio a tutti, ma in particolare a chi son piaciute tutte le storie di magie e le ambientazioni stile medievale. Un 8,5 (tradotto qua in 8, purtroppo) tutto meritato.
Mi ero avvicinato a "Zero no Tsukaima" sotto consiglio di un amico, sebbene non avessi grandi pretese in quanto questo non è di solito il mio genere, ma mi ha deluso comunque. Per quanto detto sopra non voglio sbilanciarmi nell'insufficienza, siccome non è esattamente il tipo di anime che cerco, ma, il 6, non lo prende.
La storia è ambientata in un mondo magico, e per una volta non siamo in Giappone, ma in Germania credo. Si è anche indietro nel tempo, tanto che esiste ancora la Gallia.
Esiste insomma una sorta di accademia per maghi a cui sono iscritte Louise, la coprotagonista, e tutta la compagnia. Un giorno eseguono un rituale molto importante, quasi sacro, in cui evocano delle creature a cui saranno legate per tutta la vita simili ad animali fantastici; Louise però (e questo è un punto a favore) è famosa per la sua incapacità (venendo addirittura chiamata Zero Louise), e con il suo incantesimo evoca Saito, normale ragazzo giapponese. Lui viene all'inizio trattato come un animale se non peggio, e pian piano si guadagna rispetto divenendo quantomeno un civile non nobile, nobili che sono invece coloro capaci di usare la magia.
Ogni famiglio, così vengono chiamate le creature evocate, ha il compito di proteggere o comunque aiutare il proprio padrone. E che tipo di padrone potrà mai essere Louise?
Per quanto riguarda il lato tecnico, quest'anime non ha né punti di spicco né grossi difetti. Disegni e colori non mi sono piaciuti granché, ma rendono bene per ciò che è il loro scopo, e la musica è nella media.
Partiamo con le pecche: esse risiedono in maggior parte nella trama stessa. Non mi ha preso, ci sono state giusto due o tre occasioni in cui sembrava migliorare, ma niente di che. Tanto per rendere l'idea, non sono riuscito a vedere l'ultimo episodio, che di solito dovrebbe essere quello che più di tutti si ha la smania di guardare. Non c'è molto da dire, mi ha annoiato in generale.
Passando ai personaggi, sono piuttosto stereotipati: l'eroe che non si sa come riesce a vincere quando meno ce lo si aspetta, la tsundere, la tettona, la silenziosa, il preside pervertito, eccetera eccetera. Chi meno di tutti mi è piaciuto è proprio Saito, che sebbene dimostri inizialmente un certo carattere subisce troppo i maltrattamenti di Louise, esagerati e mostrati in maniera sdrammatizzata. Inoltre riesce in troppo poco tempo ad accettare di essere stato strappato dal proprio mondo e catapultato in quest'altro, in cui vive partendo dalla condizione di servo, ma mostrandosi con il proprio atteggiamento normale quasi subito. Risultando per me anche un po' stupido tra l'altro. In parte mi sono detto "E un harem fantasy, deve avere premesse del genere", però se non mi piace non mi piace, e questa frase me la sono ripetuta decisamente troppe volte.
Qualche spunto decente, la serie ce l'ha, è piuttosto originale nell'idea di base, che però non viene sfruttata come dovrebbe; o ancora i personaggi accennano a migliorare, mostrando altri lati del proprio carattere o alcuni retroscena inaspettati, ma non basta. Avventura? Qualcosa c'è, ma ancora una volta il tutto è decisamente migliorabile.
Concludendo, "Zero no Tsukaima" è consigliabile solo se siete amanti del genere. Se siete come me e amate le trame avvincenti, cambiate anime.
La storia è ambientata in un mondo magico, e per una volta non siamo in Giappone, ma in Germania credo. Si è anche indietro nel tempo, tanto che esiste ancora la Gallia.
Esiste insomma una sorta di accademia per maghi a cui sono iscritte Louise, la coprotagonista, e tutta la compagnia. Un giorno eseguono un rituale molto importante, quasi sacro, in cui evocano delle creature a cui saranno legate per tutta la vita simili ad animali fantastici; Louise però (e questo è un punto a favore) è famosa per la sua incapacità (venendo addirittura chiamata Zero Louise), e con il suo incantesimo evoca Saito, normale ragazzo giapponese. Lui viene all'inizio trattato come un animale se non peggio, e pian piano si guadagna rispetto divenendo quantomeno un civile non nobile, nobili che sono invece coloro capaci di usare la magia.
Ogni famiglio, così vengono chiamate le creature evocate, ha il compito di proteggere o comunque aiutare il proprio padrone. E che tipo di padrone potrà mai essere Louise?
Per quanto riguarda il lato tecnico, quest'anime non ha né punti di spicco né grossi difetti. Disegni e colori non mi sono piaciuti granché, ma rendono bene per ciò che è il loro scopo, e la musica è nella media.
Partiamo con le pecche: esse risiedono in maggior parte nella trama stessa. Non mi ha preso, ci sono state giusto due o tre occasioni in cui sembrava migliorare, ma niente di che. Tanto per rendere l'idea, non sono riuscito a vedere l'ultimo episodio, che di solito dovrebbe essere quello che più di tutti si ha la smania di guardare. Non c'è molto da dire, mi ha annoiato in generale.
Passando ai personaggi, sono piuttosto stereotipati: l'eroe che non si sa come riesce a vincere quando meno ce lo si aspetta, la tsundere, la tettona, la silenziosa, il preside pervertito, eccetera eccetera. Chi meno di tutti mi è piaciuto è proprio Saito, che sebbene dimostri inizialmente un certo carattere subisce troppo i maltrattamenti di Louise, esagerati e mostrati in maniera sdrammatizzata. Inoltre riesce in troppo poco tempo ad accettare di essere stato strappato dal proprio mondo e catapultato in quest'altro, in cui vive partendo dalla condizione di servo, ma mostrandosi con il proprio atteggiamento normale quasi subito. Risultando per me anche un po' stupido tra l'altro. In parte mi sono detto "E un harem fantasy, deve avere premesse del genere", però se non mi piace non mi piace, e questa frase me la sono ripetuta decisamente troppe volte.
Qualche spunto decente, la serie ce l'ha, è piuttosto originale nell'idea di base, che però non viene sfruttata come dovrebbe; o ancora i personaggi accennano a migliorare, mostrando altri lati del proprio carattere o alcuni retroscena inaspettati, ma non basta. Avventura? Qualcosa c'è, ma ancora una volta il tutto è decisamente migliorabile.
Concludendo, "Zero no Tsukaima" è consigliabile solo se siete amanti del genere. Se siete come me e amate le trame avvincenti, cambiate anime.
Dopo finalmente due anni di distanza dalla prima volta che ho visto questa serie, mi decido a recensirla. Senza indugi, cominciamo: "Zero No Tsukaima" è una serie anime del 2006 prodotta dalla JC Staff, nata in origine da una light novel omonima.
La trama
La storia è forse una delle più originali che abbia mai visto, sebbene comunque si muova in modo un po' troppo lineare. Una ragazza, chiamata Zero Louise per via delle sue mancate capacità in magia, al giorno dell'evocazione del famiglio (compagno di ogni mago) fa una promessa alle sue compagne di scuola: lei sarebbe riuscita a evocare un famiglio migliore di qualsiasi altro. E infatti, in un certo senso, così è, perché a differenza dei normali animali evocati dagli altri suoi compagni Louise evoca un ragazzo proveniente dal mondo che noi reputiamo come "normale": un certo ragazzo in felpa azzurra e bianca che risponde al nome di Hiraga Saito. Diventando famiglio di Louise, il ragazzo sarà costretto a servire la sua padrona. Ma, si sa, un ragazzo e una ragazza i cui destini si intrecciano quasi per caso sono quasi certamente destinati a stare insieme... o no? Seguendo diverse vicende inverosimili, la serie si dirama seguendo tutti gli spostamenti e le missioni dei protagonisti, sia primari che secondari. E' ovvio anche dire che, viste le altre serie, il finale debba rimanere quasi del tutto aperto, in modo che ogni spettatore riesca a immaginare un qualsiasi seguito, anche se adesso è un po' inutile, visto che ci sono ben tre serie di seguito.
Lato tecnico
Dal punto di vista grafico, l'anime si presenta abbastanza ben strutturato. Per essere un anime del 2006 è ben fatto, anche se ci sono sicuramente altri prodotti fatti molto meglio. Dal punto di vista sonoro invece notiamo una buona OST e delle belle opening ed ending.
Commento finale
Ed è in questo momento che sorge la domanda: cos'è "Zero No Tsukaima"? Un anime molto simpatico, con fortissime dosi di tsundere (soprattutto dalla protagonista) e una trama con contenuti molto romantici per compensare un lato tecnico non proprio brillante. Lo consiglio? Sicuramente. Voto finale: 7.
La trama
La storia è forse una delle più originali che abbia mai visto, sebbene comunque si muova in modo un po' troppo lineare. Una ragazza, chiamata Zero Louise per via delle sue mancate capacità in magia, al giorno dell'evocazione del famiglio (compagno di ogni mago) fa una promessa alle sue compagne di scuola: lei sarebbe riuscita a evocare un famiglio migliore di qualsiasi altro. E infatti, in un certo senso, così è, perché a differenza dei normali animali evocati dagli altri suoi compagni Louise evoca un ragazzo proveniente dal mondo che noi reputiamo come "normale": un certo ragazzo in felpa azzurra e bianca che risponde al nome di Hiraga Saito. Diventando famiglio di Louise, il ragazzo sarà costretto a servire la sua padrona. Ma, si sa, un ragazzo e una ragazza i cui destini si intrecciano quasi per caso sono quasi certamente destinati a stare insieme... o no? Seguendo diverse vicende inverosimili, la serie si dirama seguendo tutti gli spostamenti e le missioni dei protagonisti, sia primari che secondari. E' ovvio anche dire che, viste le altre serie, il finale debba rimanere quasi del tutto aperto, in modo che ogni spettatore riesca a immaginare un qualsiasi seguito, anche se adesso è un po' inutile, visto che ci sono ben tre serie di seguito.
Lato tecnico
Dal punto di vista grafico, l'anime si presenta abbastanza ben strutturato. Per essere un anime del 2006 è ben fatto, anche se ci sono sicuramente altri prodotti fatti molto meglio. Dal punto di vista sonoro invece notiamo una buona OST e delle belle opening ed ending.
Commento finale
Ed è in questo momento che sorge la domanda: cos'è "Zero No Tsukaima"? Un anime molto simpatico, con fortissime dosi di tsundere (soprattutto dalla protagonista) e una trama con contenuti molto romantici per compensare un lato tecnico non proprio brillante. Lo consiglio? Sicuramente. Voto finale: 7.
Allora, visto che ho notato molte recensioni con voto 4, 3 o addirittura 1, vi prego, non scandalizzatevi subito per questo bel voto. Nessuno mi sta puntando la pistola alla testa, sto facendo tutto io. Quello che non capisco è il perchè così tanti voti bassi, mah. "Zero no tsukaima" si può considerare la mia "prima serie", sebbene fin da piccola sia stata appassionata degli anime, sono riuscita a guardarli sono alcuni anni fa, e il primo che ho visto è stato proprio questo anime. Arrivati a questo punto, non pensate "Ah, beh, è il suo primo anime, allora deve mettergli un buon voto", non è così. Ho messo 10 perché credo che quest'anime lo meriti tutto. Allora...
Trama
Bella, è la cosa che mi piace di più. Io sono una ragazza romanticissima, perciò credo sia normale. Il leggero sfondo erotico dell'ecchi è abbastanza evidentemente, ma solo dalla terza serie, almeno credo. E' molto marcato nella quarta serie, ma credo sia normale, visto che è l'ultima, l'autore vuole finirla dopo averci fatto vedere "tutto", in particolare la scena che credo che stiamo aspettando tutti fino dall'inizio. Non perdo tempo a scrivere tutta la trama, dico solo che, secondo me, il voto 10 ,se lo merita tutto.
Personaggi
I personaggi sono fantastici, davvero belli. Forse un po' scontati, ma chissene. Ognuno di loro ha un proprio carattere, che lascia intravedere nuovi aspetti con il proseguire della storia. Fra i miei preferiti Montmorency: ironica, pungente, romantica e innamoratissima, ricambiata inconsapevolmente. Fra quelli che detesto Henrietta: falsa, una volta aiuta il gruppetto di maghi l'altra no, minacciandoli di metterli in prigione. Odio personaggi di questo genere.
Colonna sonora
Non so se opening ed ending in sé possano essere considerte colonna sonora, ma io le adoro. Hanno tutte un carattere spensierato, a volte dolce, a volte più frizzante, anche pungente. Le trovo fantastiche, colonna sonora dei miei sogni. Voto: 10.
Grafica
La grafica è una delle mie preferite, con quella di "Kaichou Wa Maid-sama", "Toradora!" e "Pandora Hearts". Dai colori freschi, lucidi, chiari. Per me è davvero bella, abbastanza marcata. Voto: 10.
Credo che il voto finale lo possiate capire anche da soli. Sinceramenete non mi interessa se questa recensione possa far venire un infarto a qualcuno, questa è la mia opinione e non cambia, spiacente.
Trama
Bella, è la cosa che mi piace di più. Io sono una ragazza romanticissima, perciò credo sia normale. Il leggero sfondo erotico dell'ecchi è abbastanza evidentemente, ma solo dalla terza serie, almeno credo. E' molto marcato nella quarta serie, ma credo sia normale, visto che è l'ultima, l'autore vuole finirla dopo averci fatto vedere "tutto", in particolare la scena che credo che stiamo aspettando tutti fino dall'inizio. Non perdo tempo a scrivere tutta la trama, dico solo che, secondo me, il voto 10 ,se lo merita tutto.
Personaggi
I personaggi sono fantastici, davvero belli. Forse un po' scontati, ma chissene. Ognuno di loro ha un proprio carattere, che lascia intravedere nuovi aspetti con il proseguire della storia. Fra i miei preferiti Montmorency: ironica, pungente, romantica e innamoratissima, ricambiata inconsapevolmente. Fra quelli che detesto Henrietta: falsa, una volta aiuta il gruppetto di maghi l'altra no, minacciandoli di metterli in prigione. Odio personaggi di questo genere.
Colonna sonora
Non so se opening ed ending in sé possano essere considerte colonna sonora, ma io le adoro. Hanno tutte un carattere spensierato, a volte dolce, a volte più frizzante, anche pungente. Le trovo fantastiche, colonna sonora dei miei sogni. Voto: 10.
Grafica
La grafica è una delle mie preferite, con quella di "Kaichou Wa Maid-sama", "Toradora!" e "Pandora Hearts". Dai colori freschi, lucidi, chiari. Per me è davvero bella, abbastanza marcata. Voto: 10.
Credo che il voto finale lo possiate capire anche da soli. Sinceramenete non mi interessa se questa recensione possa far venire un infarto a qualcuno, questa è la mia opinione e non cambia, spiacente.
Questo anime , secondo me , è tipo il copia e incolla di Harry Potter.Analizzerò i seguenti punti più importanti di questo anime, come ho già fatto con altri. Chiarirò alcuni punti sia oggettivamente sia soggettivamente.
Personaggi: la principale è una maghetta di nome Louise , una ragazza con i capelli rosa pasticciona che non riesce ad usare la magia nel modo corretto. A dir la verità io la trovo molto antipatica per i suoi modi di fare. Per non parlare di Saito che si fa sottomettere dalla maga... Non nomino nemmeno cosa fa il direttore della scuola.. (non voglio fare spoiler perché a nessuno piacciono) Oserei dire che la maggior parte dei personaggi sono volgari e questo non mi è piaciuto per niente.
Trama: non è granché, ma si potrebbe accettare... Forse gli autori potevo impegnarsi di più.La volgarità, forse, prevale nella storia e questo mi ha un tantino disgustata. I dialoghi , alcune volte , si rivelano erotici e incoerenti con l'intera storia.
Ambiente: forse è l'unica parte che mi è piaciuta di più, è particolare, disegnato molto bene.
Grafica: ottima, per i personaggi si poteva fare qualcosina di più originale. A Kirche e a Siesta si poteva sistemare il fisico, visto che a me non piace affatto.
Musica: le tre sigle d'apertura si potrebbero accettare, ma la musica di sottofondo , alcune volte, non ci azzecca per niente con il momento che sta per accadere.
Linguaggio: inadeguato, fanno scena anche alcune parti che rendono la visione , oserei dire, sgradevole.... Poi i loro discorsi, la maggior parte, sono erotici e incoerenti con la storia.... (in effetti non ci azzeccano nemmeno un po' , serve solo per smuovere la storia , come ho scritto pochi righi fa)
In conclusione, dò a questo anime un 4 anzi forse meriterebbe anche di meno da un mio punto di vista... Lo consiglierei ad un pubblico adulto e maturo di fronte a certe scene... (16 in su) e ovviamente agli amanti dei manga erotici come gli Harem!
Personaggi: la principale è una maghetta di nome Louise , una ragazza con i capelli rosa pasticciona che non riesce ad usare la magia nel modo corretto. A dir la verità io la trovo molto antipatica per i suoi modi di fare. Per non parlare di Saito che si fa sottomettere dalla maga... Non nomino nemmeno cosa fa il direttore della scuola.. (non voglio fare spoiler perché a nessuno piacciono) Oserei dire che la maggior parte dei personaggi sono volgari e questo non mi è piaciuto per niente.
Trama: non è granché, ma si potrebbe accettare... Forse gli autori potevo impegnarsi di più.La volgarità, forse, prevale nella storia e questo mi ha un tantino disgustata. I dialoghi , alcune volte , si rivelano erotici e incoerenti con l'intera storia.
Ambiente: forse è l'unica parte che mi è piaciuta di più, è particolare, disegnato molto bene.
Grafica: ottima, per i personaggi si poteva fare qualcosina di più originale. A Kirche e a Siesta si poteva sistemare il fisico, visto che a me non piace affatto.
Musica: le tre sigle d'apertura si potrebbero accettare, ma la musica di sottofondo , alcune volte, non ci azzecca per niente con il momento che sta per accadere.
Linguaggio: inadeguato, fanno scena anche alcune parti che rendono la visione , oserei dire, sgradevole.... Poi i loro discorsi, la maggior parte, sono erotici e incoerenti con la storia.... (in effetti non ci azzeccano nemmeno un po' , serve solo per smuovere la storia , come ho scritto pochi righi fa)
In conclusione, dò a questo anime un 4 anzi forse meriterebbe anche di meno da un mio punto di vista... Lo consiglierei ad un pubblico adulto e maturo di fronte a certe scene... (16 in su) e ovviamente agli amanti dei manga erotici come gli Harem!
Zero no Tsukaima viene tradotto come "Il Famiglio di Zero". Per chi non lo sapesse un "famiglio" è una creatura che serve il suo superiore, in questo caso i maghi e le streghe dell'accademia.
Trama. E' interessante, piena di spunti creativi e simpatici. Troviamo Louise come protagonista, per dirla tutta -quella coi capelli rosa-, che viene continuamente presa in giro per la sua incapacità di fare magia pur provenendo da una forte e famosa famiglia di maghi. Viene così presa in giro e chiamata "Zero" sia per la sua dote di non saper fare niente sia per il suo aspetto fisico ancora non molto maturo. Bisogna sapere che in questo regno esistono due tipi di persone: i nobili e i cittadini comuni. Tutti coloro che possiedono poteri magici sono nobili, gli altri i cittadini comuni. Ecco che all'inizio del secondo anno i maghi devono evocare un famiglio che li servirà tutta la vita... ma perché Louise evoca un famiglio umano? Il suo nome sarà Saito, un ragazzo venuto dal Giappone. Cosa succederà in seguito? Seguite la serie, perché ne vale la pena.
Animazione. Il design è molto carino, proporzioni abbastanza esatte, colori piacevoli alla vista. Il tutto è molto gradevole. Non ci sono però molti effetti speciali e lo stile è nella norma, non è né uno dei più ricercati né uno dei più utilizzati. I capelli sono come quasi sempre avviene statici, quasi irremovibili anche al tocco del vento.
Tematiche. Che dire? Questo anime non insegna granché, ma fa fare comunque grosse risate grazie ai personaggi spassosi e divertenti. La vedete quella con i capelli rossi? Beh, quella è Kirche... e non aspettatevi che se ne stia buona buona al suo posto! Saranno le situazioni tra lei, Saito e Louise che penso più apprezzerete e che vi faranno venire il sorriso sulle labbra.
Sonoro. Veramente ottimo, devo fare i complimenti alla produzione. M'è piaciuta molto la colonna sonora non troppo banale, ma semplice e delicata. Le opening e le ending sono carine, niente di speciale, ma sicuramente orecchiabili. Il doppiaggio è fatto molto bene, i tempi sono giusti e le voci possono certamente essere riconducibili ai personaggi che parlano.
I personaggi. Loro sono abbastanza originali e rendono la storia un po' più piccante. Troviamo Louise la Zero, protagonista, il suo famiglio Saito, di bell'aspetto, da me molto apprezzato, Kirche, la rossa proveniente dalla Germania, Siesta, la povera e indifesa cameriera. Diciamo che sono tutti personaggi presi qua e là e messi insieme in modo da creare la giusta armonia tra serietà e divertimento, con piccoli spunti originali.
Nel complesso posso dare a questo anime non più di 8, che comunque è un voto alto vista la trama che non possiede spunti originalissimi. Il pubblico a cui lo consiglio è un pubblico giovane, prevalentemente femminile, anche se l'opera non disdegna (per niente!) anche una visione maschile. Un'opera piacevole e intrigante atta a divertire lo spettatore che consiglio a chiunque voglia veramente vederlo.
Trama. E' interessante, piena di spunti creativi e simpatici. Troviamo Louise come protagonista, per dirla tutta -quella coi capelli rosa-, che viene continuamente presa in giro per la sua incapacità di fare magia pur provenendo da una forte e famosa famiglia di maghi. Viene così presa in giro e chiamata "Zero" sia per la sua dote di non saper fare niente sia per il suo aspetto fisico ancora non molto maturo. Bisogna sapere che in questo regno esistono due tipi di persone: i nobili e i cittadini comuni. Tutti coloro che possiedono poteri magici sono nobili, gli altri i cittadini comuni. Ecco che all'inizio del secondo anno i maghi devono evocare un famiglio che li servirà tutta la vita... ma perché Louise evoca un famiglio umano? Il suo nome sarà Saito, un ragazzo venuto dal Giappone. Cosa succederà in seguito? Seguite la serie, perché ne vale la pena.
Animazione. Il design è molto carino, proporzioni abbastanza esatte, colori piacevoli alla vista. Il tutto è molto gradevole. Non ci sono però molti effetti speciali e lo stile è nella norma, non è né uno dei più ricercati né uno dei più utilizzati. I capelli sono come quasi sempre avviene statici, quasi irremovibili anche al tocco del vento.
Tematiche. Che dire? Questo anime non insegna granché, ma fa fare comunque grosse risate grazie ai personaggi spassosi e divertenti. La vedete quella con i capelli rossi? Beh, quella è Kirche... e non aspettatevi che se ne stia buona buona al suo posto! Saranno le situazioni tra lei, Saito e Louise che penso più apprezzerete e che vi faranno venire il sorriso sulle labbra.
Sonoro. Veramente ottimo, devo fare i complimenti alla produzione. M'è piaciuta molto la colonna sonora non troppo banale, ma semplice e delicata. Le opening e le ending sono carine, niente di speciale, ma sicuramente orecchiabili. Il doppiaggio è fatto molto bene, i tempi sono giusti e le voci possono certamente essere riconducibili ai personaggi che parlano.
I personaggi. Loro sono abbastanza originali e rendono la storia un po' più piccante. Troviamo Louise la Zero, protagonista, il suo famiglio Saito, di bell'aspetto, da me molto apprezzato, Kirche, la rossa proveniente dalla Germania, Siesta, la povera e indifesa cameriera. Diciamo che sono tutti personaggi presi qua e là e messi insieme in modo da creare la giusta armonia tra serietà e divertimento, con piccoli spunti originali.
Nel complesso posso dare a questo anime non più di 8, che comunque è un voto alto vista la trama che non possiede spunti originalissimi. Il pubblico a cui lo consiglio è un pubblico giovane, prevalentemente femminile, anche se l'opera non disdegna (per niente!) anche una visione maschile. Un'opera piacevole e intrigante atta a divertire lo spettatore che consiglio a chiunque voglia veramente vederlo.
Zero no tsukaima è un anime molto bello.
Non mi soffermerò molto sulla trama, ma posso dire che per chi ha un po' di tempo è non sa cosa guardare Zero no tsukaima può riempire quello spazio ottimamente. La storia è fluida e molto divertente soprattutto per la relazione tra i due protagonisti che rende la visione piacevole e divertente. Inoltre è ben realizzato con discorsi che fanno tranquillamente immergere lo spettatore.
La magia introdotta nel anime è ben proporzionata ai personaggi. I disegni non sono per niente male, anzi sono realizzati in maniera molto carina. Zero no Tsukaima merita un 7 solo perché la storia riesce a divertire molto, ma non è un anime che contiene molti valori.
Comunque, se avete un po' di tempo libero guardatelo. Non dico che sia l'anime più bello a questo mondo, ma è sicuramente piacevole.
Non mi soffermerò molto sulla trama, ma posso dire che per chi ha un po' di tempo è non sa cosa guardare Zero no tsukaima può riempire quello spazio ottimamente. La storia è fluida e molto divertente soprattutto per la relazione tra i due protagonisti che rende la visione piacevole e divertente. Inoltre è ben realizzato con discorsi che fanno tranquillamente immergere lo spettatore.
La magia introdotta nel anime è ben proporzionata ai personaggi. I disegni non sono per niente male, anzi sono realizzati in maniera molto carina. Zero no Tsukaima merita un 7 solo perché la storia riesce a divertire molto, ma non è un anime che contiene molti valori.
Comunque, se avete un po' di tempo libero guardatelo. Non dico che sia l'anime più bello a questo mondo, ma è sicuramente piacevole.
Zero no Tsukaima (Il famiglio della Zero) è ambientato in un mondo parallelo al nostro, rimasto con un impostazione sociale e territoriale medievale, in cui esistono due gruppi sociali: i nobili e i "popolani". L'unico vanto dei primi sui secondi è quello di poter usare la magia, che è condizione necessaria e sufficiente per far parte della nobiltà. Saper usare la magia non è però facile a farsi quanto a dirsi: esistono quindi scuole apposite in cui gli studenti imparano ad utilizzare uno degli elementi, o, nel caso siano particolarmente portati, anche a padroneggiarne due o più. Una delle ragazze nobili, Louise, ha però un grave problema: il suo potere, come anche il suo seno, è totalmente pari a zero. La quindi soprannominata Louise La Zero è una maga i cui poteri sono inutili o quasi, solitamente hanno solo l'effetto di far esplodere tutto ciò che le capita a tiro (un "potere" che ricorda un certo ragazzo di Harry Potter). Immaginerete la disperazione nel giorno in cui si ha uno dei più importanti avvenimenti per un mago: il giorno dell'evocazione del famiglio. Agli altri studenti capita una salamandra, un drago, magari una talpa... ma a Louise no: a lei capita un ragazzo umano!!! Una cosa incredibile e mai successa, che scatena l'ilarità degli altri maghi, ma di cui si trova memoria nei testi più antichi. Inoltre, il ragazzo si scoprirà provenire proprio dal Giappone moderno! Una serie di avvenimenti a tratti anche assurdi, ambientati in scenari fantasy molto ben fatti, si susseguirà da quel momento.
Ora, io ho visto solo questa prima serie, ma le avventure di Louise e del suo famiglio, visto il successo, continuano molto a lungo. Lo stesso personaggio di Louise è diventata un'icona dei personaggi tsundere, venendo anche copiata (con scarsi risultati) per molte opere simili. Sul piano qualitativo della grafica, vi è da considerare una strana predilezione per i colori non eccessivamente accesi, cosa un po' insolita visto che spesso si fa l'esatto contrario. La qualità delle animazioni e dei disegni non eccelle più di tanto, mantenendosi sulla fascia standard di alcuni anni fa, che ora come ora è effettivamente più alta. Un'altra mancanza abbastanza grave è l'assenza di combattimenti realmente straordinari e spettacolari, in un anime basato sulla magia vorrei un po' più d'attenzione su questo punto. Come ultima nota, segnalo che ho una gran voglia di vedere la seconda serie, sperando di recensirla e darle un voto più alto. Per sicurezza, ora mi fermo ad un 7 che è indubbiamente meritatissimo e anche abbondante.
Ora, io ho visto solo questa prima serie, ma le avventure di Louise e del suo famiglio, visto il successo, continuano molto a lungo. Lo stesso personaggio di Louise è diventata un'icona dei personaggi tsundere, venendo anche copiata (con scarsi risultati) per molte opere simili. Sul piano qualitativo della grafica, vi è da considerare una strana predilezione per i colori non eccessivamente accesi, cosa un po' insolita visto che spesso si fa l'esatto contrario. La qualità delle animazioni e dei disegni non eccelle più di tanto, mantenendosi sulla fascia standard di alcuni anni fa, che ora come ora è effettivamente più alta. Un'altra mancanza abbastanza grave è l'assenza di combattimenti realmente straordinari e spettacolari, in un anime basato sulla magia vorrei un po' più d'attenzione su questo punto. Come ultima nota, segnalo che ho una gran voglia di vedere la seconda serie, sperando di recensirla e darle un voto più alto. Per sicurezza, ora mi fermo ad un 7 che è indubbiamente meritatissimo e anche abbondante.
Louise è una giovane aristocratica iscritta, come altri ragazzi e ragazze della sua stessa fascia d'età ed estrazione sociale, alla prestigiosa accademia di magia Tristain, nella quale la ragazza non è famosa una volta tanto per la sua bravura, quanto piuttosto al contrario per la sua pressoché totale incapacità nel lanciare magie (tanto da farle guadagnare l'appellativo di Zero, vista la disastrosa percentuale di successo dei suoi tentativi).
La vicenda ha il suo incipit con l'esecuzione del rituale di evocazione che tutti gli studenti all'inizio del secondo anno devono compiere (atto questo nella sostanza abbastanza semplice, ma che dal punto di vista simbolico, visto che il famiglio così richiamato risulterà essere il proprio fedele servitore per tutta la vita, è percepito come una vera e propria tappa fondamentale) durante il quale la protagonista, non smentendo la propria fama di eterna pasticciona, richiama a sé, invece che una creatura magica, quello che sembra essere un semplice umano, per di più di estrazione sociale bassa (in realtà si scoprirà poi, Saito viene direttamente dal mondo giapponese attuale e non centra nulla con il mondo magico in cui si articola la storia).
Da qui in avanti la storia si articolerà secondo l'intreccio delle vicende della coppia principale e dei comprimari, mescolando in essa una moltitudine di generi, dal fantasy all'harem.
Dal punto di vista tecnico Zero no Tsukaima non ha grossi pregi, questo va detto, ma neppure difetti lampanti. Le musiche, i disegni (stile molto luminoso e colorato) sono nella media e tutto sommato si adattano perfettamente allo scopo per cui sono stati concepiti, ovvero quello di fare da cornice ad una commedia (opening ed ending allo stesso modo).
Le prime vere magagne si trovano, a seconda dei gusti personali, nella storia stessa. Premesso che è sempre simpatico vedere questo tipo di opere, con il passare del tempo il ripetersi delle situazioni e di gag abbastanza classiche tendono a stancare lo spettatore, che più del solito spesso è chiamato seriamente ad interrogarsi sul perché il protagonista debba sempre comportarsi in un certo modo nonostante sappia bene quello a cui andrà incontro.
Insomma, se la storia tutto sommato può anche risultare piacevole, purtroppo la stessa cosa non si può dire dei personaggi che si muovono in essa, quasi tutti abbastanza piatti (sembrerebbe che la scelta sia di puntare tutto sull'aspetto fisico ed affidare ad esso il cogliere la simpatia del pubblico) e banali.
Voto 5, ma perlopiù perché comunque il secondo capitolo della saga risulta essere ben più godibile.
La vicenda ha il suo incipit con l'esecuzione del rituale di evocazione che tutti gli studenti all'inizio del secondo anno devono compiere (atto questo nella sostanza abbastanza semplice, ma che dal punto di vista simbolico, visto che il famiglio così richiamato risulterà essere il proprio fedele servitore per tutta la vita, è percepito come una vera e propria tappa fondamentale) durante il quale la protagonista, non smentendo la propria fama di eterna pasticciona, richiama a sé, invece che una creatura magica, quello che sembra essere un semplice umano, per di più di estrazione sociale bassa (in realtà si scoprirà poi, Saito viene direttamente dal mondo giapponese attuale e non centra nulla con il mondo magico in cui si articola la storia).
Da qui in avanti la storia si articolerà secondo l'intreccio delle vicende della coppia principale e dei comprimari, mescolando in essa una moltitudine di generi, dal fantasy all'harem.
Dal punto di vista tecnico Zero no Tsukaima non ha grossi pregi, questo va detto, ma neppure difetti lampanti. Le musiche, i disegni (stile molto luminoso e colorato) sono nella media e tutto sommato si adattano perfettamente allo scopo per cui sono stati concepiti, ovvero quello di fare da cornice ad una commedia (opening ed ending allo stesso modo).
Le prime vere magagne si trovano, a seconda dei gusti personali, nella storia stessa. Premesso che è sempre simpatico vedere questo tipo di opere, con il passare del tempo il ripetersi delle situazioni e di gag abbastanza classiche tendono a stancare lo spettatore, che più del solito spesso è chiamato seriamente ad interrogarsi sul perché il protagonista debba sempre comportarsi in un certo modo nonostante sappia bene quello a cui andrà incontro.
Insomma, se la storia tutto sommato può anche risultare piacevole, purtroppo la stessa cosa non si può dire dei personaggi che si muovono in essa, quasi tutti abbastanza piatti (sembrerebbe che la scelta sia di puntare tutto sull'aspetto fisico ed affidare ad esso il cogliere la simpatia del pubblico) e banali.
Voto 5, ma perlopiù perché comunque il secondo capitolo della saga risulta essere ben più godibile.
Cercate un anime ben fatto, leggero, emozionante, divertente e romantico allo stesso momento? Allora "Zero no Tsukaima" è quello che fa per voi!
Innanzitutto c'è da dire che per me è impossibile vedere quest'anime come tre serie distinte: lo inquadro più come un'unica serie. Cominciamo dalla trama: molto originale (anche se per alcune cose hanno preso spunto da Harry Potter) e ben sviluppata. Il susseguirsi degli eventi non è mai noioso e banale, ma molto coinvolgente e ricco di colpi di scena. E’ presente una buona dose di fan service, ma mai esagerata.
I protagonisti sono stati ben realizzati, anche se a volte possono risultare un po' "antipatici", e vi spiego anche il perché: Louise è la classica ragazza imbranata che poi si scoprirà essere la maga più potente. La parte che non mi è piaciuta del suo carattere è che non riesce in nessun caso a esprimere chiaramente i suoi sentimenti al povero Saito, che mette subito in chiaro le cose con lei. La ragazza, oltre ad essere molto insicura di tutto, si comporta da schiavista nei confronti di quel povero ragazzo (il nostro Saito), che, la maggior parte delle volte non per sua volontà, si trova coinvolto in situazioni imbarazzanti con le altre ragazze dell'Accademia di magia; non servono a niente, o, almeno, servono solo per breve tempo, le continue rassicurazioni da parte di Saito. Quindi Louise è per la maggior parte dell'anime la classica bambina viziata e insicura di tutto. D'altro canto, l'unico aspetto negativo che ho riscontrato nella figura di Saito è la sua eccessiva sfortuna nelle questioni d'amore. Sembra quasi che gli sceneggiatori si siano divertiti, direi quasi sadicamente, nel metterlo continuamente in situazioni imbarazzanti ed equivoche, che, nel 90% dei casi, si concludono con l'arrivo della gelosissima Louise e con le terribili punizioni che la ragazza gli infligge senza pietà. E' naturale, quindi, per lo spettatore cominciare a fare il tifo per Saito, poiché comincia veramente a far pena.
Tornando alla trama, non mi ha molto convinto l'eccessiva presenza di intrecci amorosi, soprattutto per quanto riguarda la principessa Henrietta (nella terza serie) o la cameriera Siesta: nonostante i chiari sentimenti di Saito per Louise e nonostante i continui rifiuti da parte del ragazzo, lei non si dà per vinta in nessun caso, facendo diventare monotono il tutto a lungo andare.
Abbiamo visto in molti anime la predilezione per elementi della mitologia nordica, e naturalmente li ritroviamo anche qui con l'aggiunta di elementi storici (principalmente nomi) che fanno storcere un po' il naso allo spettatore (trovarsi in un mondo parallelo e scoprire che la capitale del regno di Albion si chiama Londinium, oltre alle nazioni di Gallia, Germania e Romania o che il chierico che diventerà loro compagno di avventure si chiama Giulio Cesare, fa un po' strano).
Veniamo ora agli altri personaggi: la bellezza degli altri compagni di scuola, del preside (un Albus Silente maniaco), dei professori e dei domestici della scuola, della principessa Henrietta e del capo delle guardie Agnès, dell'elfa Tiffania (elemento chiaramente fan service insieme alla compagna Kirche), per non parlare dei personaggi della Locanda delle Fate Incantatrici, è l'originalità e la diversità dei caratteri. Ognuno ha una qualità che non lo rende il classico personaggio piatto di contorno, ma lo fa spiccare nella storia.
I disegni sono abbastanza standardizzati, nel senso che seguono un po' il canone della maggior parte degli anime (occhi enormi, facce buffe un po' stilizzate, ecc.), ma devo riconoscere che i movimenti sono molto fluidi e ben realizzati. Anche le OST sono azzeccate e molto coinvolgenti, anche se l'opening e l'ending non le ho trovate allo stesso livello delle altre.
Il doppiaggio (versione giapponese) è veramente molto ben fatto: i doppiatori esprimono alla perfezione ogni singolo sentimento o cambiamento di umore dei personaggi, coinvolgendo lo spettatore nell'azione in modo totale.
Concludo dicendo che questo è un anime che consiglio molto a chi piacciono le storie romantiche miste ad azione e divertimento.
Innanzitutto c'è da dire che per me è impossibile vedere quest'anime come tre serie distinte: lo inquadro più come un'unica serie. Cominciamo dalla trama: molto originale (anche se per alcune cose hanno preso spunto da Harry Potter) e ben sviluppata. Il susseguirsi degli eventi non è mai noioso e banale, ma molto coinvolgente e ricco di colpi di scena. E’ presente una buona dose di fan service, ma mai esagerata.
I protagonisti sono stati ben realizzati, anche se a volte possono risultare un po' "antipatici", e vi spiego anche il perché: Louise è la classica ragazza imbranata che poi si scoprirà essere la maga più potente. La parte che non mi è piaciuta del suo carattere è che non riesce in nessun caso a esprimere chiaramente i suoi sentimenti al povero Saito, che mette subito in chiaro le cose con lei. La ragazza, oltre ad essere molto insicura di tutto, si comporta da schiavista nei confronti di quel povero ragazzo (il nostro Saito), che, la maggior parte delle volte non per sua volontà, si trova coinvolto in situazioni imbarazzanti con le altre ragazze dell'Accademia di magia; non servono a niente, o, almeno, servono solo per breve tempo, le continue rassicurazioni da parte di Saito. Quindi Louise è per la maggior parte dell'anime la classica bambina viziata e insicura di tutto. D'altro canto, l'unico aspetto negativo che ho riscontrato nella figura di Saito è la sua eccessiva sfortuna nelle questioni d'amore. Sembra quasi che gli sceneggiatori si siano divertiti, direi quasi sadicamente, nel metterlo continuamente in situazioni imbarazzanti ed equivoche, che, nel 90% dei casi, si concludono con l'arrivo della gelosissima Louise e con le terribili punizioni che la ragazza gli infligge senza pietà. E' naturale, quindi, per lo spettatore cominciare a fare il tifo per Saito, poiché comincia veramente a far pena.
Tornando alla trama, non mi ha molto convinto l'eccessiva presenza di intrecci amorosi, soprattutto per quanto riguarda la principessa Henrietta (nella terza serie) o la cameriera Siesta: nonostante i chiari sentimenti di Saito per Louise e nonostante i continui rifiuti da parte del ragazzo, lei non si dà per vinta in nessun caso, facendo diventare monotono il tutto a lungo andare.
Abbiamo visto in molti anime la predilezione per elementi della mitologia nordica, e naturalmente li ritroviamo anche qui con l'aggiunta di elementi storici (principalmente nomi) che fanno storcere un po' il naso allo spettatore (trovarsi in un mondo parallelo e scoprire che la capitale del regno di Albion si chiama Londinium, oltre alle nazioni di Gallia, Germania e Romania o che il chierico che diventerà loro compagno di avventure si chiama Giulio Cesare, fa un po' strano).
Veniamo ora agli altri personaggi: la bellezza degli altri compagni di scuola, del preside (un Albus Silente maniaco), dei professori e dei domestici della scuola, della principessa Henrietta e del capo delle guardie Agnès, dell'elfa Tiffania (elemento chiaramente fan service insieme alla compagna Kirche), per non parlare dei personaggi della Locanda delle Fate Incantatrici, è l'originalità e la diversità dei caratteri. Ognuno ha una qualità che non lo rende il classico personaggio piatto di contorno, ma lo fa spiccare nella storia.
I disegni sono abbastanza standardizzati, nel senso che seguono un po' il canone della maggior parte degli anime (occhi enormi, facce buffe un po' stilizzate, ecc.), ma devo riconoscere che i movimenti sono molto fluidi e ben realizzati. Anche le OST sono azzeccate e molto coinvolgenti, anche se l'opening e l'ending non le ho trovate allo stesso livello delle altre.
Il doppiaggio (versione giapponese) è veramente molto ben fatto: i doppiatori esprimono alla perfezione ogni singolo sentimento o cambiamento di umore dei personaggi, coinvolgendo lo spettatore nell'azione in modo totale.
Concludo dicendo che questo è un anime che consiglio molto a chi piacciono le storie romantiche miste ad azione e divertimento.
Poco da dire su questo anime che mi ha, purtroppo, delusa. Trovo che tre serie siano decisamente troppe, nonostante siano composte tutte da 13 episodi.
La grafica non è male e nemmeno il character design, anche se ho trovato che Luise sia davvero una copia troppo spudorata della più carismatica e meno "palla a piede" Taiga di Toradora! Adottare la stessa doppiatrice è stata davvero una mossa astuta.
Il problema è che tutto ciò che riguarda la trama è gestito con molta superficialità, e anche il sentimento che lega i due protagonisti non commuove né emoziona, se non in pochi e rari punti. Troppo inoltre il fanservice e pure messo male. Ostentare eccessivamente il seno prosperoso delle tante ragazze che ruotano attorno al protagonista l'ho trovato fuori luogo e affatto divertente, anzi davvero pesante. Da amante dell'ecchi, ritengo che saper utilizzare bene l'arma a doppio taglio chiamata fanservice sia molto più arduo e difficile di quel che si pensi, e spesso, farlo senza la dovuta consapevolezza, trascina inesorabilmente l'opera verso il grottesco.
Insomma, una narrazione lenta e scontata che non dà spazio a nessun personaggio carismatico, ed ecco che il mio voto risulta essere alquanto bassino, complice anche il fatto di essere partita con delle grandi aspettative.
La grafica non è male e nemmeno il character design, anche se ho trovato che Luise sia davvero una copia troppo spudorata della più carismatica e meno "palla a piede" Taiga di Toradora! Adottare la stessa doppiatrice è stata davvero una mossa astuta.
Il problema è che tutto ciò che riguarda la trama è gestito con molta superficialità, e anche il sentimento che lega i due protagonisti non commuove né emoziona, se non in pochi e rari punti. Troppo inoltre il fanservice e pure messo male. Ostentare eccessivamente il seno prosperoso delle tante ragazze che ruotano attorno al protagonista l'ho trovato fuori luogo e affatto divertente, anzi davvero pesante. Da amante dell'ecchi, ritengo che saper utilizzare bene l'arma a doppio taglio chiamata fanservice sia molto più arduo e difficile di quel che si pensi, e spesso, farlo senza la dovuta consapevolezza, trascina inesorabilmente l'opera verso il grottesco.
Insomma, una narrazione lenta e scontata che non dà spazio a nessun personaggio carismatico, ed ecco che il mio voto risulta essere alquanto bassino, complice anche il fatto di essere partita con delle grandi aspettative.
L’anime Zero no Tsukaima ad una prima visione mi ha fatto venire in mente quei film girati a Cinecittà negli anni '50 e '60 sfruttando i set lasciati dai Kolossal quali Cleopatra e Ben Hur. Questi film, realizzati velocemente e con pochi soldi, cercavano di sfruttare la scia dorata dei pluripremiati prodotti americani per ottenere un facile successo di pubblico. Questa serie di 13 puntate, alla stessa maniera, sembra voler sfruttare in pieno tutto il successo ottenuto dai film ad alto budget fantasy che hanno spopolato nei cinema nell’ultimo decennio (le saghe di Harry Potter e del Signore degli Anelli) con l’aggiunta di personaggi molto simili (se non, in certi casi, uguali) presi da altri anime; tutto questo condito con la ricetta migliore per far felice un otaku giapponese, e cioè il fanservice.
Chi ha già letto qualche altra mia recensione di commedie demenziali sa però che la mia valutazione si accresce se la storia e i personaggi (seppure non originalissimi) risultano divertenti, capaci di strapparti il sorriso o perfino una risata al termine di una giornata pesante, perché secondo me il compito di questo genere di cartoni è proprio questo; ebbene, non solo le vicende di Louise e Saito risultano davvero simpatiche, ma anche, come molti prima di me hanno sottolineato, la trama alla fine riesce a lasciare davvero sorpresi in senso positivo. Le critiche certo sono state feroci, ed in effetti trovandosi dinanzi ad una maghetta che studia in una scuola di magia con un preside che pare Gandalf in versione anime, molti spettatori sarebbero ben propensi a non arrivare neanche alla seconda puntata (e credo che molti lo abbiano davvero fatto); aggiungiamoci un personaggio femminile che assomiglia sia di aspetto che di carattere a Taiga di Toradora (anche se essendo Zero precedente all’altro e tutti e due prodotti da J.C. Staff, si potrebbe anche dire il contrario) e una maghetta che è la fotocopia di Nagato de “La Malinconia di Haruhi Suzumiya”, allora il calice di pazienza sembra davvero bello colmo. Molti hanno criticato anche la presenza esagerata di fan service da definirlo un ecchi; certo, le mutandine abbondano, come le forme delle protagoniste che sono sempre generose, ma non siamo ai livelli di altri titoli per definirlo davvero così, ed anzi man mano che le puntate procedono e la storia diventa più intrigante, anche le scene sporcaccione cominciano a diminuire.
I personaggi hanno una loro psicologia, nonostante la serie sia breve, anche se stereotipati nella più classica delle maniere; il comparto tecnico invece non è di primissimo piano: ci sono molti momenti in cui il disegno scade di livello e i fondali sono semplici e molte volte abbozzati. Detto questo sembrerebbe da bocciare in pieno ed invece alla fine io non sono rimasto dispiaciuto. Il mondo fantastico di un’Europa alternativa retta da una nobiltà magica è un’idea intrigante, inoltre gli intrecci avventurosi in cui si ritrova il protagonista Saito, catapultato dal Giappone di oggi a fare il famiglio di Louise, seppure nella loro semplicità, risultano divertenti.
Lo stesso protagonista non è il classico personaggio da harem, stupidotto e assurdamente ingenuo, ma bensì un classico adolescente d’oggi, arrapato come un riccio e voglioso di tornare agli agi tecnologici della sua realtà.
Le scenette comiche sono numerose e altrettanto spassose e secondo me fanno meritare a questa serie la sufficienza, in attesa di vedere se anche le altre due fin’ora prodotte potranno migliorare dal punto di vista della storia o scadere nella tentazione di un fanservice massiccio. 13 puntate adatte a chi vuole passare un po’ di tempo senza impegno, giusto per farsi qualche risata, ma senza eccedere nel demenziale assoluto.
Chi ha già letto qualche altra mia recensione di commedie demenziali sa però che la mia valutazione si accresce se la storia e i personaggi (seppure non originalissimi) risultano divertenti, capaci di strapparti il sorriso o perfino una risata al termine di una giornata pesante, perché secondo me il compito di questo genere di cartoni è proprio questo; ebbene, non solo le vicende di Louise e Saito risultano davvero simpatiche, ma anche, come molti prima di me hanno sottolineato, la trama alla fine riesce a lasciare davvero sorpresi in senso positivo. Le critiche certo sono state feroci, ed in effetti trovandosi dinanzi ad una maghetta che studia in una scuola di magia con un preside che pare Gandalf in versione anime, molti spettatori sarebbero ben propensi a non arrivare neanche alla seconda puntata (e credo che molti lo abbiano davvero fatto); aggiungiamoci un personaggio femminile che assomiglia sia di aspetto che di carattere a Taiga di Toradora (anche se essendo Zero precedente all’altro e tutti e due prodotti da J.C. Staff, si potrebbe anche dire il contrario) e una maghetta che è la fotocopia di Nagato de “La Malinconia di Haruhi Suzumiya”, allora il calice di pazienza sembra davvero bello colmo. Molti hanno criticato anche la presenza esagerata di fan service da definirlo un ecchi; certo, le mutandine abbondano, come le forme delle protagoniste che sono sempre generose, ma non siamo ai livelli di altri titoli per definirlo davvero così, ed anzi man mano che le puntate procedono e la storia diventa più intrigante, anche le scene sporcaccione cominciano a diminuire.
I personaggi hanno una loro psicologia, nonostante la serie sia breve, anche se stereotipati nella più classica delle maniere; il comparto tecnico invece non è di primissimo piano: ci sono molti momenti in cui il disegno scade di livello e i fondali sono semplici e molte volte abbozzati. Detto questo sembrerebbe da bocciare in pieno ed invece alla fine io non sono rimasto dispiaciuto. Il mondo fantastico di un’Europa alternativa retta da una nobiltà magica è un’idea intrigante, inoltre gli intrecci avventurosi in cui si ritrova il protagonista Saito, catapultato dal Giappone di oggi a fare il famiglio di Louise, seppure nella loro semplicità, risultano divertenti.
Lo stesso protagonista non è il classico personaggio da harem, stupidotto e assurdamente ingenuo, ma bensì un classico adolescente d’oggi, arrapato come un riccio e voglioso di tornare agli agi tecnologici della sua realtà.
Le scenette comiche sono numerose e altrettanto spassose e secondo me fanno meritare a questa serie la sufficienza, in attesa di vedere se anche le altre due fin’ora prodotte potranno migliorare dal punto di vista della storia o scadere nella tentazione di un fanservice massiccio. 13 puntate adatte a chi vuole passare un po’ di tempo senza impegno, giusto per farsi qualche risata, ma senza eccedere nel demenziale assoluto.
Prendete Harry Potter, aggiungeteci un po' di Toradora!, un pizzico del Signore degli Anelli e lasciatelo bollire in un pentolone alla World of Warcraft assieme ad un libro su famosi personaggi storici: il risultato sarà Zero no Tsukaima. E chissà quanti altri riferimenti mi sono scordato.
Cosa aspettarsi da un simile guazzabuglio di cosiddette "ispirazioni"? Devo ammettere che sulle prime ero un po' prevenuto. In particolare una domanda mi assillava: ma com'è che in un mondo parallelo al nostro non esiste il Giappone ma esiste la Germania? Mistero.
Una volta appurato che questa domanda non avrebbe avuto risposta e che lo stesso sarebbe avvenuto quando sarebbe comparsa pure la Gallia, sono passato alla disamina dei personaggi. Louise è la fotocopia magica di Taiga (tra l'altro anche lei ha l'abitudine di chiamare "cane" il suo compagno), Saito ricorda tanti personaggi apparentemente comuni ma in realtà straordinari che si sono incontrati un po' ovunque, e potrei trovare degli omologhi per tutti gli altri personaggi secondari.
Ma allora perché questo anime m'è piaciuto così tanto? Beh, è divertente, e questo non è certo roba da poco. La trama non è proprio il massimo dell'originalità, ma non è mai noiosa: il quoziente longevità è altissimo. Insomma, questo improbabile mix di citazioni si è rivelato veramente ben fatto e si beve tutto d'un fiato. Dategli uno sguardo se avete un po' di tempo, ne vale la pena.
Cosa aspettarsi da un simile guazzabuglio di cosiddette "ispirazioni"? Devo ammettere che sulle prime ero un po' prevenuto. In particolare una domanda mi assillava: ma com'è che in un mondo parallelo al nostro non esiste il Giappone ma esiste la Germania? Mistero.
Una volta appurato che questa domanda non avrebbe avuto risposta e che lo stesso sarebbe avvenuto quando sarebbe comparsa pure la Gallia, sono passato alla disamina dei personaggi. Louise è la fotocopia magica di Taiga (tra l'altro anche lei ha l'abitudine di chiamare "cane" il suo compagno), Saito ricorda tanti personaggi apparentemente comuni ma in realtà straordinari che si sono incontrati un po' ovunque, e potrei trovare degli omologhi per tutti gli altri personaggi secondari.
Ma allora perché questo anime m'è piaciuto così tanto? Beh, è divertente, e questo non è certo roba da poco. La trama non è proprio il massimo dell'originalità, ma non è mai noiosa: il quoziente longevità è altissimo. Insomma, questo improbabile mix di citazioni si è rivelato veramente ben fatto e si beve tutto d'un fiato. Dategli uno sguardo se avete un po' di tempo, ne vale la pena.
Veramente carino! Questo anime ha la capacità di sorprendere lo spettatore. All'inizio si pone come una storiella senza pretese ma, seguendo i vari episodi è praticamente inevitabile non affezionarsi alla serie. Forse è per via dei personaggi, ben caratterizzati, anche se non originalissimi, o forse è per la storia, anch'essa non troppo originale,ma comunque interessante, ben narrata e sopratutto con un inizio, uno svolgimento ed una fine (oltretutto molto carina), caratteristiche che sembrano latitare in molte delle proposte dello stesso genere harem-sentimentale.
Ovviamente non aspettatevi un capolavoro assoluto, anche perché i difetti sono tanti. Oltre alla succitata mancanza di originalità infatti, sono molti riferimenti ad "Harry Potter", nonché al "Signore degli Anelli" (preparatevi ad un nuovo Gandalf). Tali somiglianze sono evidenti sopratutto nell'ambientazione e sono del tutto superflue e mirate palesemente ad attrarre i fan del maghetto della Rowling. Stessa cosa dicasi per le scenette "ecchi", che però nel prosieguo della serie vanno via via sparendo. Discorso ambivalente quello della brevità della serie, ovvero, dopo averla finita viene da chiedersi se non si poteva sviluppare meglio la storia con qualche puntata in più. Personalmente comunque ho molto apprezzato la mancanza di fillers e seguire con lo stesso interesse tutte le puntate di una serie è certamente un merito non così comune (sempre parlando di altri anime dello stesso genere).
Lo consiglio caldamente ai romanticoni come me, che sono però stanchi di serie inconcludenti, e che hanno voglia di intrattenimento non impegnativo ma appassionante. Il mio voto è addirittura un 9 quindi. Sarà che mi ero ormai troppo abituato a serie deludenti, ma Zero no Tsukaima è stata una sorpresa talmente piacevole che va premiata con un voto alto.
Ovviamente non aspettatevi un capolavoro assoluto, anche perché i difetti sono tanti. Oltre alla succitata mancanza di originalità infatti, sono molti riferimenti ad "Harry Potter", nonché al "Signore degli Anelli" (preparatevi ad un nuovo Gandalf). Tali somiglianze sono evidenti sopratutto nell'ambientazione e sono del tutto superflue e mirate palesemente ad attrarre i fan del maghetto della Rowling. Stessa cosa dicasi per le scenette "ecchi", che però nel prosieguo della serie vanno via via sparendo. Discorso ambivalente quello della brevità della serie, ovvero, dopo averla finita viene da chiedersi se non si poteva sviluppare meglio la storia con qualche puntata in più. Personalmente comunque ho molto apprezzato la mancanza di fillers e seguire con lo stesso interesse tutte le puntate di una serie è certamente un merito non così comune (sempre parlando di altri anime dello stesso genere).
Lo consiglio caldamente ai romanticoni come me, che sono però stanchi di serie inconcludenti, e che hanno voglia di intrattenimento non impegnativo ma appassionante. Il mio voto è addirittura un 9 quindi. Sarà che mi ero ormai troppo abituato a serie deludenti, ma Zero no Tsukaima è stata una sorpresa talmente piacevole che va premiata con un voto alto.
Ennesimo anime infarcito di violenza anti-maschile e di contenuti a sfondo sessuale: il preside (uguale a Silente) che molesta la segretaria e il suo animaletto gli dice di che colore sono le sue mutandine (bianche); la mulatta prosperosa che fa il bagno nuda e si comporta in modo provocante con tutti; la ragazza con i capelli rosa che schiavizza il ragazzo (pratica sadomaso). Ma per favore!
E' un anime banale e scadente, la brutta copia di Harry Potter. Lo sconsiglio vivamente a tutti.
E' un anime banale e scadente, la brutta copia di Harry Potter. Lo sconsiglio vivamente a tutti.
Dalla sua questo anime ha alcuni punti di forza che lo fanno apprezzare anche a me che non mastico il genere volentieri. Lasciando stare il fanservice che appare, in maniera sporadica e ben architettata nell'anime, tralasciando anche le gag che fanno ridere e non sono mai esageratamente stupide e demenziali, l'anime ha una trama interessante e piena di spunti piacevoli. Inoltre la narrazione breve e ben articolata, supportata da un character design ottimo e vario, si sviluppa benissimo, senza sbavature. I personaggi sono trasposti bene e facilmente entrano nelle grazie di chi segue l'anime.
Il tutto è ben prodotto e scorre fluido. Sono molti i titoli "Cappa e Spada" nel mondo Anime, se non cercate la serietà, ma preferite la semplicità e il divertimento questo è un titolo veramente per voi.
Il tutto è ben prodotto e scorre fluido. Sono molti i titoli "Cappa e Spada" nel mondo Anime, se non cercate la serietà, ma preferite la semplicità e il divertimento questo è un titolo veramente per voi.
Chi ama le light novel sentimentali con quel piccolo tocco di fantasy inizierà ad amare anche questa serie, la prima delle 3 uscite finora, tutte molto corte e leggere. La storia a mio parere abbastanza originale cerca di mescolare il mondo della realtà con il classico mondo dove regna la magia, un tentativo ben riuscito, poi inserendo all'interno di esso la storia d'amore tra i due protagonisti. Le puntate possono sembrare abbastanza lente inizialmente, ma tutte godibili e poco mielose. Opening ed ending forse un po' tirate via, OST stile medievale, disegni molto semplici ma che risaltano soprattutto la parte ecchi di questo anime (che ovviamente non manca XD); insomma coinvolgente, romantico e pure fantasy (con pronte altre 2 serie da gustare). Lo consiglio a tutti gli amanti del genere. 8!!
Sono innamorato di questa serie e aspetto con impazienza una probabile quarta serie. Questo genere di Anime che mischia azione, ecchi, baci e abbracci sono forse tra i miei preferiti, la prima serie è breve così come le altre e delle tre fin' ora è apparentemente la migliore, adoro un casino il personaggio di Louise doppiato dalla meravigliosa Kugimia Rie, essendoci quindi tutti gli elementi che adoro di un anime, non posso che commentare positivamente con un 9 e consigliarne la visione a tutti.
Ho visto Zero no Tsukuiama perchè non avevo niente da fare. Ma devo dire che non mi è dispiaciuto.
Anche se devo essere un pochino dura. Luise è uno stereotipo. La ragazza che non ha nulla di buono, che è una frana in tutto eppure si sente così al di sopra di tutti che però s'innamora del suo "cane", come lo chiama lei.
E Saito, mi dispiace dirlo ma non si sa come fa ad attirare su di sé tanta attenzione, forse la cosa della novità, non lo so.
La trama è carina e a parte queste due cosette mi è piaciuto vedere questo anime che consiglio agli amanti del genere
Anche se devo essere un pochino dura. Luise è uno stereotipo. La ragazza che non ha nulla di buono, che è una frana in tutto eppure si sente così al di sopra di tutti che però s'innamora del suo "cane", come lo chiama lei.
E Saito, mi dispiace dirlo ma non si sa come fa ad attirare su di sé tanta attenzione, forse la cosa della novità, non lo so.
La trama è carina e a parte queste due cosette mi è piaciuto vedere questo anime che consiglio agli amanti del genere
Questo simpatico (?) anime salta subito all'occhio per la grafica fumettosa riscontrabile in molti fantasy o commedie odierne per ragazzi, ma soprattutto per ragazze, infatti anche la struttura di questa serie combina insieme tanti generi diversi (avventura, magia, fantasy, ecchi, harem, commedia) pur ponendo in primo piano gli stereotipi di situazioni romantiche condite con numerose gag. Tutto il trambusto inizia quando Louise Françoise le Blanc de la Vallière, una maghetta aristocratica molto testarda e snob, ma altrettanto incapace, nell'intento di invocare per un compito scolastico il proprio "famiglio" (una sorta di "animale magico da compagnia", che ogni maghetto possiede), si vede piombare davanti un ragazzino giapponese, che non capisce cosa gli stia succedendo e nemmeno una parola della lingua locale... da qui in poi si può subito delineare il resto della trama... infatti è proprio la narrazione, che pur offrendo momenti di ilarità e rimanendo abbastanza godibile fino al termine, si perde in situazioni, gag e personaggi già visti fin troppe volte ed in un certo spessore, ripetitivi (alcuni protagonisti risultano addirittura antipatici). La ragazzina innamorata di un tizio venuto da un altro mondo, la ragazza taciturna, la seduttrice, il dongiovanni, il vecchio maniaco, il cattivone di turno, si ripropongono tutti anche in quest'opera, soltanto, in una chiave diversa, che riguarda la magia ed elementi tipici di un gioco di ruolo.
L'anime, a parte ciò, si lascia comunque vedere, e questa sua combinazione di contenuti lo rende apprezzabile, inoltre la qualità dei disegni ed anche di alcune animazioni, unita all'atmosfera quasi medievale, e le musiche (tuttavia per nulla innovative) può bastare a renderlo sufficiente... ma per me, non si va oltre il 6.
L'anime, a parte ciò, si lascia comunque vedere, e questa sua combinazione di contenuti lo rende apprezzabile, inoltre la qualità dei disegni ed anche di alcune animazioni, unita all'atmosfera quasi medievale, e le musiche (tuttavia per nulla innovative) può bastare a renderlo sufficiente... ma per me, non si va oltre il 6.
Questa prima serie è fatta molto bene. Corta e coincisa.
Narra di un ragazzo, Saito, che contro la sua volontà viene trasportato attraverso un portale spazio-temporale, nel mondo dove si svolgerà l'intera vicenda. La storia è ambientata in un periodo apparentemente medievale con un "pizzico" di magia. La protagonista, Louise, è una studentessa dell'accademia di magia ed è famosa come Louise la Zero perchè zero sono i suoi risultati con le magie. Durante l'esame per l'evocazione del Famiglio (in genere animali che servono al mago nei combattimenti) la ragazza è la prima ad evocare un umano (Saito, appunto) e come ci si aspetta viene subito derisa per il fallimento. Loro però non sanno ancora che colui che Zero ha evocato è un guerriero leggendario e solo dopo, verso la metà, viene spiegato bene chi è e che ruolo ha.
Alla fine dell'anime pare che anche la nostra Louise sia una maga con un potere leggendario e a causa di ciò che lei non riusciva a fare nessuna magia basilare elementare.
Narra di un ragazzo, Saito, che contro la sua volontà viene trasportato attraverso un portale spazio-temporale, nel mondo dove si svolgerà l'intera vicenda. La storia è ambientata in un periodo apparentemente medievale con un "pizzico" di magia. La protagonista, Louise, è una studentessa dell'accademia di magia ed è famosa come Louise la Zero perchè zero sono i suoi risultati con le magie. Durante l'esame per l'evocazione del Famiglio (in genere animali che servono al mago nei combattimenti) la ragazza è la prima ad evocare un umano (Saito, appunto) e come ci si aspetta viene subito derisa per il fallimento. Loro però non sanno ancora che colui che Zero ha evocato è un guerriero leggendario e solo dopo, verso la metà, viene spiegato bene chi è e che ruolo ha.
Alla fine dell'anime pare che anche la nostra Louise sia una maga con un potere leggendario e a causa di ciò che lei non riusciva a fare nessuna magia basilare elementare.
La prima cosa che ho pensato guardando l'inizio di Zero no Tsukaima è "ma allora non era uno shojo...". Eh già, non è uno shojo, al contrario di quanto io mi aspettassi (a leggere la trama uno pensa a un maho shojo) e sin dalle prime immagini si rivela per qualcosa di completamente opposto alla classica storia d'amore: un ecchi! Gli elementi ci sono tutti: La popputa ninfomane, la dolce e tenera ragazza per bene alla giapponese, la secchiona taciturna e il maschiaccio irruento e viziato. Tutte ovviamente di contorno al fortunato padrone dell'Harem di turno. Le mutandine svolazzano, i pizzi si sprecano e i costumi sono quelli classici da maiden tanto adorati dagli sporcaccioni giapponesi. Poi però sorge un'anomalia, una cosa che negli ecchi non succede: la trama comincia a inspessirsi, a farsi interessante, intrigante, quasi quasi pensi "caspita che figata!".
A uccidere per sempre "la tesi del maho shojo" ci pensano le origini stesse del manga, nato come light novel (quindi un prodotto per maschi), scritto da Noboru Yamaguchi ed illustrato da Eiji Usatsuka, dal quale è stato poi tratto l'anime di cui stiamo parlando. La trama parla di Louise Françoise le Blanc de la Vallière una studentessa alla scuola di magia di un regno incantato e soprannominata Louise la Zero. Presto Louise dovrà cimentarsi in una prova davvero impegnativa per un mago: evocare il suo famiglio (ossia la bestiola che dovrebbe servirla). Luoise che è un'autentica pasticciona ne combina però una delle sue ed evoca come famiglio un ragazzo giapponese, Hiraga Saito (da qui il titolo: Zero no Tsukaima, "il famiglio di Zero"). Distante dal solito personaggio timido e imbranato, Saito è un vero e proprio arrapato cronico, catapultato nel mondo magico di Tristram si troverà presto circondato da bellissime fanciulle che lo bramano e per questo punito dalla gelosissima Louise (che lo costringe a lavarle le mutandine e lo picchia con uno scudiscio da equitazione). Appena si sente parlare di "scuola di magia" viene subito da pensare all'apprendista mago più famoso del mondo: Harry Potter. Le assonanze con i romanzi della Rowling sono parecchie. Partendo dai nomi di alcuni protagonisti fino all'incarnazione di certi personaggi come il ricco snob Guiche, che sembra una copia manga di Draco Malfoy, l'avversario del maghetto con gli occhiali tondi. Anche la protagonista ricorda d'aspetto l'amichetta di Henry, Ermione, ma le coincidenze si fermano qui. Sì, perchè quello che appare come una scialba scopiazzatura di un prodotto vendutissimo poi improvvisamente decolla. La trama diventa interessante, i richiami ecchi si fanno man mano più sporadici e i personaggi acquistano spessore, regalando allo spettatore mezzora di divertimento sia per le innumerevoli situazioni che si creano tra Saito e gli altri personaggi, sia per lo stesso evolversi della narrazione, via via sempre più fitto e intrigante. I disegni sono bruttini. Stereotipi ben collaudati collocati in scenari piatti e sbriluccicosi, che ricordano tanto i castelli dorati degli anni'80. I particolari sono spesso assenti e non sembra esserci alcuna speranza di resurrezione da questo abisso se non che nelle ultime puntate, improvvisante, la grafica migliora, luci ed ombre fanno la loro comparsa e sembrano anche ben distribuite. Insomma un vero mistero. Nel complesso un anime che non convince sin dall'inizio, per poi appassionare lo spettatore con un'opera divertente ma non pretenziosa. Sette.
A uccidere per sempre "la tesi del maho shojo" ci pensano le origini stesse del manga, nato come light novel (quindi un prodotto per maschi), scritto da Noboru Yamaguchi ed illustrato da Eiji Usatsuka, dal quale è stato poi tratto l'anime di cui stiamo parlando. La trama parla di Louise Françoise le Blanc de la Vallière una studentessa alla scuola di magia di un regno incantato e soprannominata Louise la Zero. Presto Louise dovrà cimentarsi in una prova davvero impegnativa per un mago: evocare il suo famiglio (ossia la bestiola che dovrebbe servirla). Luoise che è un'autentica pasticciona ne combina però una delle sue ed evoca come famiglio un ragazzo giapponese, Hiraga Saito (da qui il titolo: Zero no Tsukaima, "il famiglio di Zero"). Distante dal solito personaggio timido e imbranato, Saito è un vero e proprio arrapato cronico, catapultato nel mondo magico di Tristram si troverà presto circondato da bellissime fanciulle che lo bramano e per questo punito dalla gelosissima Louise (che lo costringe a lavarle le mutandine e lo picchia con uno scudiscio da equitazione). Appena si sente parlare di "scuola di magia" viene subito da pensare all'apprendista mago più famoso del mondo: Harry Potter. Le assonanze con i romanzi della Rowling sono parecchie. Partendo dai nomi di alcuni protagonisti fino all'incarnazione di certi personaggi come il ricco snob Guiche, che sembra una copia manga di Draco Malfoy, l'avversario del maghetto con gli occhiali tondi. Anche la protagonista ricorda d'aspetto l'amichetta di Henry, Ermione, ma le coincidenze si fermano qui. Sì, perchè quello che appare come una scialba scopiazzatura di un prodotto vendutissimo poi improvvisamente decolla. La trama diventa interessante, i richiami ecchi si fanno man mano più sporadici e i personaggi acquistano spessore, regalando allo spettatore mezzora di divertimento sia per le innumerevoli situazioni che si creano tra Saito e gli altri personaggi, sia per lo stesso evolversi della narrazione, via via sempre più fitto e intrigante. I disegni sono bruttini. Stereotipi ben collaudati collocati in scenari piatti e sbriluccicosi, che ricordano tanto i castelli dorati degli anni'80. I particolari sono spesso assenti e non sembra esserci alcuna speranza di resurrezione da questo abisso se non che nelle ultime puntate, improvvisante, la grafica migliora, luci ed ombre fanno la loro comparsa e sembrano anche ben distribuite. Insomma un vero mistero. Nel complesso un anime che non convince sin dall'inizio, per poi appassionare lo spettatore con un'opera divertente ma non pretenziosa. Sette.
Non mi dilungo sulla trama. A Zero no Tsukaima metto un 8 per l'insieme dei suoi aspetti positivi (colonna sonora buona, animazione curata, protagonisti caratterizzati bene) e i miei gusti personali (storia fantasy/shojo, un po' di fanservice, e sopratutto la protagonista, Louise, è la regina dello tsundere e anche per questo è irresistibile *.*). Anime adatto per passare qualche ora piacevole. Sicuramente sono curioso per la quarta serie, spero uscirà presto:]
Un altro dei miei anime preferiti!^^
Zero no Tsukaima è un anime davvero molto bello e in qualche modo, anche se può sembrare pieno di stereotipi, lo trovo diverso da altri.
A cominciare dalla trama, di fondo abbastanza semplice, che in seguito riguarderà anche indirettamente una miriade di temi, tra cui amore, guerra, nobiltà ecc.
Rimane sempre sul genere comico/azione ma ha i suoi momenti seri..che possono strappare anche una lacrimuccia!xD
La colonna sonora, molto bella, alcune canzoni di sottofondo ricordano molto quelle di un classico GDR. Molto bella anche l'opening, allegra e spensierata;
I disegni nella loro semplicità sono anche molto gradevoli alla vista!
Un anime molto bello in conclusione, da vedere!^^
Zero no Tsukaima è un anime davvero molto bello e in qualche modo, anche se può sembrare pieno di stereotipi, lo trovo diverso da altri.
A cominciare dalla trama, di fondo abbastanza semplice, che in seguito riguarderà anche indirettamente una miriade di temi, tra cui amore, guerra, nobiltà ecc.
Rimane sempre sul genere comico/azione ma ha i suoi momenti seri..che possono strappare anche una lacrimuccia!xD
La colonna sonora, molto bella, alcune canzoni di sottofondo ricordano molto quelle di un classico GDR. Molto bella anche l'opening, allegra e spensierata;
I disegni nella loro semplicità sono anche molto gradevoli alla vista!
Un anime molto bello in conclusione, da vedere!^^
Che dire.. ho da poco finito la visione di questo anime e più che un semplice anime tanto per passare il tempo non è nient'altro, almeno secondo me. E' leggero e godibile, con i suoi momenti comici e un po' di azione.. ma è tutto fin troppo "harry potteriano", infatti mentre lo guardavo avevo costantemente la sensazione che fosse un Harry Potter versione anime con un pizzico di fan service. Poi la trama.. l'anime parla di una giovane maga (Louise) che deve evocare un famiglio (in genere un animale o comunque una creatura fantastica) e invece evoca un ragazzo giapponese (Saito), i due inizialmente non si sopporteranno ma poi non è difficile dove si andrà a parare con la loro relazione, no? Comunque gli altri personaggi sono tutti per lo più anonimi, solo appunto i due protagonisti si salvano da questo stato di anonimia.
Il finale anche se secondo molti è il punto forte dell'anime, a me non è piaciuto più di tanto e non gli solleva di certo la media.
In conclusione un anime nella media come tanti, da vedere solo se non si ha di meglio da guardare, altrimenti accantonatelo pure che c'è davvero di meglio.
Il finale anche se secondo molti è il punto forte dell'anime, a me non è piaciuto più di tanto e non gli solleva di certo la media.
In conclusione un anime nella media come tanti, da vedere solo se non si ha di meglio da guardare, altrimenti accantonatelo pure che c'è davvero di meglio.
Voto dieci per un semplice ma evidente fatto: al di là della trama generale, il rapporto Saito/Louise è splendido, e non parlo della storia d'amore in sé, ma della psicologia dei due personaggi e della loro relazione. Inoltre, come anime ha i suoi difetti, ma non potete dirmi che non fa ridere! La comicità, si sa, è soggettiva, ma non andiamo a criticare questo elemento parlando di frustini "ingiusti" o cose del genere... detto questo, sottolineo che, comunque, molte delle critiche che ho letto qui le trovo vere, ma lasciate a Cesare ciò che e di Cesare.
Zero è un anime spensierato e divertente ma che soffre troppo della presenza del nemico mortale di tutti gli anime: il fanservice.
Zero ha degli ottimi spunti, sebbene non originalissimi, un'ottima caratterizzazione dei personaggi.
Poteva essere un successo, se solo gli autori non avessero basato tutto sulla solita farsaccia ecchi che ha fatto la fortuna di serie ben più stupide di questa.
I protagonisti sono Luise e Saito, due personaggi provenienti da mondi paralleli, opposti, legati da una potente magia. Saito è un normale ragazzo giapponese, mentre Luise un'inetta maga di un qualunque mondo fantasy parallelo.
Luise sbaglia, come al suo solito, incantesimo e si ritrova legata a questo... tipo strano e molto "comune".
Il mondo di Luise vede due classi sociali, Nobili e Comuni, diversi solo nel fatto di non saper usare la magia.
I Nobili quindi detengono il potere a danno dei Comuni, i quali sono vessati e incapaci di ribellarsi.
Direte voi, fico, quindi l'arrivo di Saito mette in crisi questo sistema sociale come un impatto devastante, creando magari un confronto tra Comuni e Nobili, o magari al contrario, un riavvicinamento?
No, nulla di tutto questo. La coppia Luise-Saito non è il centro di chissà quale trama, ma i due non fanno altro che litigare e corrersi dietro, lei picchia come un caimano, lui scappa tra le braccia delle altre ragazze (sterotipatissime) come nei migliori harem.
Verso la fine della serie però, la trama si riprende e dimostra finalmente quello che la serie poteva essere ma non è stata. L'unione di Saito e Luise è frutto della magia più potente che esista. I due diventano, il centro della storia e il finale è spettacolare. Forse sono stato un poco criptico, ma non vorrei rivelare troppo.
Purtroppo gli autori non hanno voluto credere nella trama, probabilmente ritenuta troppo stereotipata e banale. Grave errore. Ma ben più grave è stato puntare tutto sul fanservice. Questa serie poteva essere grande, ma si rivela decisamente mediocre, buona solo per farsi 4 risate in allegria.
Zero ha degli ottimi spunti, sebbene non originalissimi, un'ottima caratterizzazione dei personaggi.
Poteva essere un successo, se solo gli autori non avessero basato tutto sulla solita farsaccia ecchi che ha fatto la fortuna di serie ben più stupide di questa.
I protagonisti sono Luise e Saito, due personaggi provenienti da mondi paralleli, opposti, legati da una potente magia. Saito è un normale ragazzo giapponese, mentre Luise un'inetta maga di un qualunque mondo fantasy parallelo.
Luise sbaglia, come al suo solito, incantesimo e si ritrova legata a questo... tipo strano e molto "comune".
Il mondo di Luise vede due classi sociali, Nobili e Comuni, diversi solo nel fatto di non saper usare la magia.
I Nobili quindi detengono il potere a danno dei Comuni, i quali sono vessati e incapaci di ribellarsi.
Direte voi, fico, quindi l'arrivo di Saito mette in crisi questo sistema sociale come un impatto devastante, creando magari un confronto tra Comuni e Nobili, o magari al contrario, un riavvicinamento?
No, nulla di tutto questo. La coppia Luise-Saito non è il centro di chissà quale trama, ma i due non fanno altro che litigare e corrersi dietro, lei picchia come un caimano, lui scappa tra le braccia delle altre ragazze (sterotipatissime) come nei migliori harem.
Verso la fine della serie però, la trama si riprende e dimostra finalmente quello che la serie poteva essere ma non è stata. L'unione di Saito e Luise è frutto della magia più potente che esista. I due diventano, il centro della storia e il finale è spettacolare. Forse sono stato un poco criptico, ma non vorrei rivelare troppo.
Purtroppo gli autori non hanno voluto credere nella trama, probabilmente ritenuta troppo stereotipata e banale. Grave errore. Ma ben più grave è stato puntare tutto sul fanservice. Questa serie poteva essere grande, ma si rivela decisamente mediocre, buona solo per farsi 4 risate in allegria.
Adoro questo anime! L'ho scoperto per caso e subito ho incominciato a informarmi su vari siti e a cercare immagini... ero incuriosita, così ho deciso di guardarlo.
Mi è piaciuto fin dall'inizio: Louise, una ragazza di sangue nobile che frequenta un'altolocata accademia per giovani maghi e streghe, non fa altro che combinare pasticci con i suoi poteri e i compagni la deridono e la umiliano, soprannominandola "Zero Louise" (e non solo per le scarse abilità magiche xD). Essendo una studentessa del secondo anno, è suo compito evocare un famiglio ("tsukaima", e da qui deriva il titolo), ma invece di un animale o un'altra bestia fantastica ecco comparire un ragazzo giapponese, Saito Hiraga. Il quale all'inizio tenta disperatamente di fuggire da quel luogo, ma poichè non può, in quanto Louise ha stipulato con lui una sorta di "contratto", finisce con l'abituarcisi.
Nel frattempo, nascono dei sentimenti fra Saito e Louise, che all'inizio non sembrano andare molto d'accordo, ma a complicare le cose ci sono Kirche (avvenente studentessa dell'accademia molto corteggiata) e la dolce cameriera Siesta... che succederà? xD
Mi sto divorando questo anime giorno per giorno e non vedo l'ora di scoprire come andrà a finire! Ormai mi sono proprio "assuefatta"! xDD
Mi è piaciuto fin dall'inizio: Louise, una ragazza di sangue nobile che frequenta un'altolocata accademia per giovani maghi e streghe, non fa altro che combinare pasticci con i suoi poteri e i compagni la deridono e la umiliano, soprannominandola "Zero Louise" (e non solo per le scarse abilità magiche xD). Essendo una studentessa del secondo anno, è suo compito evocare un famiglio ("tsukaima", e da qui deriva il titolo), ma invece di un animale o un'altra bestia fantastica ecco comparire un ragazzo giapponese, Saito Hiraga. Il quale all'inizio tenta disperatamente di fuggire da quel luogo, ma poichè non può, in quanto Louise ha stipulato con lui una sorta di "contratto", finisce con l'abituarcisi.
Nel frattempo, nascono dei sentimenti fra Saito e Louise, che all'inizio non sembrano andare molto d'accordo, ma a complicare le cose ci sono Kirche (avvenente studentessa dell'accademia molto corteggiata) e la dolce cameriera Siesta... che succederà? xD
Mi sto divorando questo anime giorno per giorno e non vedo l'ora di scoprire come andrà a finire! Ormai mi sono proprio "assuefatta"! xDD
Diffidate da tutti quelli che dicono che non è bello! Se siete degli amanti di Harry Potter e del sentimentale questo è l'anime adatto a voi!!! ;)
In un magico mondo,vive una graziosa maghetta di nome Louise de la Vallière, studentessa nella scuola di magie di Tristein. Nonostante la sua aria da snob e le sue nobili origini Louise è una vera frana nel fare le magie, per questo motivo i suoi compagni di classe la chiamano Zero Louise. Essendo al secondo anno, Louise è obbligata ad evocare un famiglio (tsukaima) una specie di schiavetto che servirà e seguirà la sua padrona per sempre. Al suo primo (ed unico) tentativo evoca un ragazzo del mondo "reale". Il suo nome è Hiraga Saito, uno studente 17enne che vive(va) in Giappone. Appena arrivato in questo mondo il povero Saito viene deriso ed umiliato da tutti.
Il ragazzo non ci crede ancora e pensa di essere stato rapito da un gruppo di fanatici fantasy, intanto Louise stipula con Saito il contratto che lo renderà il suo famiglio (in una maniera un pò... ^//^). Non appena Saito diventa il servo di Louise delle strane rune appaiono sulla sua mano. Solo dopo un giorno Saito incomincia ad essere trattato come uno schiavo dalla sua padrona che lo costringe a svolgere i compiti più umili, e a lavare persino le sue "minimutandine". Nel corso della storia Saito farà amicizia (ed inimicizia) con alcuni dei compagni di classe di Louise. I due protagonisti saranno inoltre accompagnati da una serie di avventure e misteri che legano Saito al suo mondo reale, ad una stupenda storia d'amore e a tanta tanta comicità.
Mi sono innamorato di questa serie dal primo ep.! Una volta vista la prima puntata si cerca disperatamente di vedere la prossima :) la prossima e la prossima ancora, finché non lo si finisce tutto! XD Molto MOLTO bello!! ^-^
In un magico mondo,vive una graziosa maghetta di nome Louise de la Vallière, studentessa nella scuola di magie di Tristein. Nonostante la sua aria da snob e le sue nobili origini Louise è una vera frana nel fare le magie, per questo motivo i suoi compagni di classe la chiamano Zero Louise. Essendo al secondo anno, Louise è obbligata ad evocare un famiglio (tsukaima) una specie di schiavetto che servirà e seguirà la sua padrona per sempre. Al suo primo (ed unico) tentativo evoca un ragazzo del mondo "reale". Il suo nome è Hiraga Saito, uno studente 17enne che vive(va) in Giappone. Appena arrivato in questo mondo il povero Saito viene deriso ed umiliato da tutti.
Il ragazzo non ci crede ancora e pensa di essere stato rapito da un gruppo di fanatici fantasy, intanto Louise stipula con Saito il contratto che lo renderà il suo famiglio (in una maniera un pò... ^//^). Non appena Saito diventa il servo di Louise delle strane rune appaiono sulla sua mano. Solo dopo un giorno Saito incomincia ad essere trattato come uno schiavo dalla sua padrona che lo costringe a svolgere i compiti più umili, e a lavare persino le sue "minimutandine". Nel corso della storia Saito farà amicizia (ed inimicizia) con alcuni dei compagni di classe di Louise. I due protagonisti saranno inoltre accompagnati da una serie di avventure e misteri che legano Saito al suo mondo reale, ad una stupenda storia d'amore e a tanta tanta comicità.
Mi sono innamorato di questa serie dal primo ep.! Una volta vista la prima puntata si cerca disperatamente di vedere la prossima :) la prossima e la prossima ancora, finché non lo si finisce tutto! XD Molto MOLTO bello!! ^-^
Anime che scorre via davvero veloce, simpatico a tratti, mai noioso. Storia piuttosto semplice anche se presentata in modo da comprendere veramente quanto accaduto soltanto durante gli episodi finali. I personaggi sono stereotipi già visti, anche se la coppia principale si differenzia dalla solita kawaii e ragazzo medio giapponese per alcune differenze che rendono il cartone abbastanza unico nel suo genere. Non da 10, ma un 8 lo merita.
Zero no tsukaima ("Il famiglio di Zero") è una light novel iniziata nel 2004 e rimasta incompiuta al ventesimo volume (di ventidue previsti) a causa della morte dell'autore, Noboru Yamaguchi. Ne sono state tratte quattro serie animate per un totale di 49 episodi. La prima di queste, prodotta nel 2006, consta di 13 episodi e rappresenta il simpatico e piacevole inizio di questa vicenda.
La storia è ambientata in un mondo fantastico chiamato Halkenginia, vagamente ispirato all'Europa dell'Età moderna, dove il discrimine tra nobiltà e gente comune è dettato dalla magia: i maghi sono aristocratici, mentre gli altri fanno parte del popolo. All'accademia di Tristain, uno dei tanti regni di questo mondo, gli allievi del secondo anno sono chiamati a eseguire l'incantesimo per l'evocazione del loro famiglio, la fidata creatura che li seguirà nel loro percorso magico. Louise de La Vallière, la protagonista, è una ragazzina molto graziosa ma dal terribile caratteraccio, per non parlare della sua più grande peculiarità: è una pessima maga, motivo per cui è stata soprannominata "Louise la Zero". E dunque, come al suo solito, "sbaglierà" l'incantesimo di convocazione del famiglio: invece di qualche strana magica creatura, Louise fa comparire Saito Hiraga, un ragazzo giapponese suo coetaneo. Nonostante l'evidente fallimento, Louise lo accetta come famiglio (o forse sarebbe meglio dire come servo). Da quel momento inizia la difficile convivenza tra i due e il "famiglio di Zero", pur di sopravvivere, accetta il trattamento riservatogli: Louise lo chiama "cane" o "idiota" e spesso lo frusta! Nel frattempo inizia a scatenarsi una crisi politica nei regni di Halkenginia e la comparsa di Saito comincia a non sembrare poi così casuale...
Come si può intuire dalla trama qui accennata, Zero no tsukaima è una serie che gioca con molte convenzioni sia del genere fantastico sia degli anime in generale. Abbiamo un regno magico, una scuola di magia alla Harry Potter, la convocazione di un ragazzo comune in un mondo fantastico, un protagonista maschile che attira le attenzioni di ragazze belle e prosperose, una protagonista "tsundere" (credo che Louise sia uno di quei personaggi che hanno consolidato questo neologismo, che indica però una tipologia di carattere nata ben prima). Tuttavia, nonostante quindi una certa convenzionalità di fondo, Zero no tsukaima si difende bene per il simpatico sviluppo della vicenda e soprattutto per le dinamiche tra i personaggi, in particolare i protagonisti Louise e Saito. Accanto a loro vengono ben presentati tutta una serie di comprimari che, pur essendo anch'essi corrispettivi di certi consolidati stereotipi, risultano piacevoli proprio per una certa ironia con cui vengono tratteggiati (tra tutti la "tettona" Kirche e il bishounen idiota Guiche). Sicuramente l'ottima prova dei doppiatori, tra cui spicca la bravissima Rie Kugimiya su Louise, contribuisce a rendere apprezzabili i molti personaggi di quest'opera.
La serie ha dalla sua anche diversi punti di originalità, tra cui un contesto da ancien régime in chiave fantastica e comica (sono molto divertenti le scene in cui Louise, da perfetta nobildonna francese del Sei/Settecento, si spoglia con nonchalance davanti a Saito e gli ordina di lavarle la biancheria), e l'interazione tra il nostro mondo e quello di Halkenginia (che rappresenta anche uno degli elementi di mistero che fanno sviluppare la vicenda). Inoltre, come già accennato, è presente una certa ironia che gioca su stereotipi e cliché in maniera piacevole (gli elementi stessi di fan-service da ecchi sono trattati in maniera ridicola e mai volgare), al punto da far risultare particolarmente leggera la visione degli episodi.
Tecnicamente è un buona serie commerciale del suo periodo: un character design in linea col gusto di metà anni duemila, che riesce a caratterizzare fisicamente ogni personaggio in maniera appropriata (Louise è per me la protagonista più carina di quegli anni), colori molto accesi ma senza "effetto evidenziatore", animazioni relativamente ben dosate e una qualità complessiva sempre sul passo, senza cedimenti vistosi (complice anche la breve durata). Le musiche fanno dignitosamente il loro lavoro, anche se devo dire non essere rimasto particolarmente colpito dalle sigle (quella di chiusura è comunque più gradevole). Come già indicato, il doppiaggio è uno dei punti forti.
È una serie frizzante e divertente, adatta per passare qualche pomeriggio piacevole e consigliabile a qualsiasi tipo di pubblico. Il mio voto finale è un 7,5.
La storia è ambientata in un mondo fantastico chiamato Halkenginia, vagamente ispirato all'Europa dell'Età moderna, dove il discrimine tra nobiltà e gente comune è dettato dalla magia: i maghi sono aristocratici, mentre gli altri fanno parte del popolo. All'accademia di Tristain, uno dei tanti regni di questo mondo, gli allievi del secondo anno sono chiamati a eseguire l'incantesimo per l'evocazione del loro famiglio, la fidata creatura che li seguirà nel loro percorso magico. Louise de La Vallière, la protagonista, è una ragazzina molto graziosa ma dal terribile caratteraccio, per non parlare della sua più grande peculiarità: è una pessima maga, motivo per cui è stata soprannominata "Louise la Zero". E dunque, come al suo solito, "sbaglierà" l'incantesimo di convocazione del famiglio: invece di qualche strana magica creatura, Louise fa comparire Saito Hiraga, un ragazzo giapponese suo coetaneo. Nonostante l'evidente fallimento, Louise lo accetta come famiglio (o forse sarebbe meglio dire come servo). Da quel momento inizia la difficile convivenza tra i due e il "famiglio di Zero", pur di sopravvivere, accetta il trattamento riservatogli: Louise lo chiama "cane" o "idiota" e spesso lo frusta! Nel frattempo inizia a scatenarsi una crisi politica nei regni di Halkenginia e la comparsa di Saito comincia a non sembrare poi così casuale...
Come si può intuire dalla trama qui accennata, Zero no tsukaima è una serie che gioca con molte convenzioni sia del genere fantastico sia degli anime in generale. Abbiamo un regno magico, una scuola di magia alla Harry Potter, la convocazione di un ragazzo comune in un mondo fantastico, un protagonista maschile che attira le attenzioni di ragazze belle e prosperose, una protagonista "tsundere" (credo che Louise sia uno di quei personaggi che hanno consolidato questo neologismo, che indica però una tipologia di carattere nata ben prima). Tuttavia, nonostante quindi una certa convenzionalità di fondo, Zero no tsukaima si difende bene per il simpatico sviluppo della vicenda e soprattutto per le dinamiche tra i personaggi, in particolare i protagonisti Louise e Saito. Accanto a loro vengono ben presentati tutta una serie di comprimari che, pur essendo anch'essi corrispettivi di certi consolidati stereotipi, risultano piacevoli proprio per una certa ironia con cui vengono tratteggiati (tra tutti la "tettona" Kirche e il bishounen idiota Guiche). Sicuramente l'ottima prova dei doppiatori, tra cui spicca la bravissima Rie Kugimiya su Louise, contribuisce a rendere apprezzabili i molti personaggi di quest'opera.
La serie ha dalla sua anche diversi punti di originalità, tra cui un contesto da ancien régime in chiave fantastica e comica (sono molto divertenti le scene in cui Louise, da perfetta nobildonna francese del Sei/Settecento, si spoglia con nonchalance davanti a Saito e gli ordina di lavarle la biancheria), e l'interazione tra il nostro mondo e quello di Halkenginia (che rappresenta anche uno degli elementi di mistero che fanno sviluppare la vicenda). Inoltre, come già accennato, è presente una certa ironia che gioca su stereotipi e cliché in maniera piacevole (gli elementi stessi di fan-service da ecchi sono trattati in maniera ridicola e mai volgare), al punto da far risultare particolarmente leggera la visione degli episodi.
Tecnicamente è un buona serie commerciale del suo periodo: un character design in linea col gusto di metà anni duemila, che riesce a caratterizzare fisicamente ogni personaggio in maniera appropriata (Louise è per me la protagonista più carina di quegli anni), colori molto accesi ma senza "effetto evidenziatore", animazioni relativamente ben dosate e una qualità complessiva sempre sul passo, senza cedimenti vistosi (complice anche la breve durata). Le musiche fanno dignitosamente il loro lavoro, anche se devo dire non essere rimasto particolarmente colpito dalle sigle (quella di chiusura è comunque più gradevole). Come già indicato, il doppiaggio è uno dei punti forti.
È una serie frizzante e divertente, adatta per passare qualche pomeriggio piacevole e consigliabile a qualsiasi tipo di pubblico. Il mio voto finale è un 7,5.
Veramente un bell'anime, piuttosto leggero ma non privo di una trama abbastanza solida e senza particolari contraddizioni o insensatezze.
Sebbene non abbia propriamente riso durante la visione l'ho trovato comunque simpatico (sebbene talvolta un po' esagerato in alcuni aspetti) e molto piacevole.
A mio avviso molto buona e ben riuscita la caratterizzazione e l'evoluzione dei personaggi via via che le puntate si susseguono e la trama si solidifica.
Credo che tutti possano apprezzare questo prodotto ovviamente consigliato in modo particolare agli amanti del fantasy dove i maghi sono più o meno ovunque (beh, è principalmente ambientato in una scuola di magia...). E' inoltre presente una netta e sempre presente distinzione tra nobili e "cittadini comuni".
Un 8 abbondante da parte mia.
Sebbene non abbia propriamente riso durante la visione l'ho trovato comunque simpatico (sebbene talvolta un po' esagerato in alcuni aspetti) e molto piacevole.
A mio avviso molto buona e ben riuscita la caratterizzazione e l'evoluzione dei personaggi via via che le puntate si susseguono e la trama si solidifica.
Credo che tutti possano apprezzare questo prodotto ovviamente consigliato in modo particolare agli amanti del fantasy dove i maghi sono più o meno ovunque (beh, è principalmente ambientato in una scuola di magia...). E' inoltre presente una netta e sempre presente distinzione tra nobili e "cittadini comuni".
Un 8 abbondante da parte mia.
Anime abbastanza carino con una trama fluida che si lascia guardare senza problemi... protagonisti di questa storia sono Louise,una nobile che appartiene ad un mondo dove si usa la magia (anche se lei non è molto esperta infatti molti sue compagni la criticano dandogli anche un soprannome "Louise le zero") e Hiraga Saito, un ragazzo normale proveniente dal nostro pianeta terra, che diventerà "il famiglio" di Louise. Un famiglio è quel animale o compagno "particolare" di un mago che un giorno tutti gli allievi della scuola di magia, e quindi anche Louise, devono evocare... solo che mentre gli altri allievi evocano come compagni "particolari" draghi, talpe e ogni animaletto o essere più strano che possa esistere, Louise riesce a teletrasportare dal Giappone al suo mondo questo ragazzo che non sa completamente niente sulla magia per non dire dell'esistenza stessa di essa... e immaginatevi la sola reazione di lui quando vede che è stato catapultato in un mondo con 2 lune!!!
Da quel momento in poi il ragazzo diventerà "lo schiavetto" di Louise (addirittura la dovrà aiutare a vestirsi o lavargli sempre la biancheria intima :D ). Questo diciamo che fa parte di quel genere di anime (che per adesso mi sta capitando più spesso sotto mano) che prendono il nome di harem: infatti il "nuovo arrivato" si troverà ben presto circondato da alcune ragazze (tra cui una che ci prova spudoratamente). Le gag divertenti sono assicurate, ma si sono anche alcuni misteri da risolvere che non anticipo nemmeno, magia, combattimenti...come già detto, Zero no Tsukaima è un anime che si lascia seguire e che consiglio a chi vuole farsi quattro risate e rilassarsi un pò ;)
Da quel momento in poi il ragazzo diventerà "lo schiavetto" di Louise (addirittura la dovrà aiutare a vestirsi o lavargli sempre la biancheria intima :D ). Questo diciamo che fa parte di quel genere di anime (che per adesso mi sta capitando più spesso sotto mano) che prendono il nome di harem: infatti il "nuovo arrivato" si troverà ben presto circondato da alcune ragazze (tra cui una che ci prova spudoratamente). Le gag divertenti sono assicurate, ma si sono anche alcuni misteri da risolvere che non anticipo nemmeno, magia, combattimenti...come già detto, Zero no Tsukaima è un anime che si lascia seguire e che consiglio a chi vuole farsi quattro risate e rilassarsi un pò ;)
Invece del ragazzo che viene teletrasportato in un altro mondo durante la prima puntata qui abbiamo l'esatto contrario. La nostra protagonista e' una nobile in un mondo dove i nobili sanno usare la magia, ma essendo molto giovane frequenta ancora il secondo anno della scuola di magia. Louise (mi sembra si chiami cosi) non e' affatto pratica con la magia, infatti viene chiamata "la zero" per la sua affinita 0 con gli elementi. Ma un giorno ogni studente deve eseguire un rito per evocare un famiglio, animale e compagno particolare di un mago (chi conosce i fantasy sicuramente sa cosa sono) e mentre qualcuno evoca salamandre, talpe, dragoni e mostri vari, lei evoca un normale comune essere umano... proveniente da un altro mondo e inconscio dell'esistenza della magia...
Inutile dire che tale evocazione provoca ilarita negli altri compagni, che gia la prendevano in giro, ma improvvisamente....
Serie molto carina, una trama classica vista dal lato di chi evoca invece che da parte dell'evocato, anche se tale differenza va scomparendo dopo la prima puntata. La serie e' inoltre piena di gag che rendono il tutto molto spassoso, io la consiglio sperando che escano in italia altre puntate oltre alle 7 gia uscite.
Inutile dire che tale evocazione provoca ilarita negli altri compagni, che gia la prendevano in giro, ma improvvisamente....
Serie molto carina, una trama classica vista dal lato di chi evoca invece che da parte dell'evocato, anche se tale differenza va scomparendo dopo la prima puntata. La serie e' inoltre piena di gag che rendono il tutto molto spassoso, io la consiglio sperando che escano in italia altre puntate oltre alle 7 gia uscite.