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MangAnimeEnthusiast

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Makoto Shinkai, qui al suo secondo lavoro, si dimostra già in grado di catturare l’interesse con una storia apparentemente semplice che però riesce a trasmettere i più grandi e vivi sentimenti grazie alla sua personale rivisitazione della struttura narrativa adoperata, basata sull'evoluzione di un rapporto nel corso del tempo.

Il film è suddiviso in tre piccoli segmenti che seguono le esperienze di Takaki e Anae, due adolescenti uniti da una solida amicizia fin dall’infanzia, che in occasione della separazione definitiva si tramuterà in qualcosa di ancor più incisivo. Il film esplora dunque tre precisi momenti della loro vita in cui i due rimangono separati a causa della crescita e di altre circostanze, ma senza mai dimenticarsi l’uno dell’altra, né del significato che quel piccolo, grande amore avrà per sempre nella loro esistenza.

Come detto all'inizio dunque è un film semplice nella sostanza, anche se a tratti può trarre in confusione, ma anche interessare grazie soprattutto al fatto che Shinkai non ci illustra una storia troppo artificiosa, o intrappolata nei classici schemi dei film romantici, ma anzi realizza un’ottima analisi di una relazione che riesce ad essere matura ma mai tediosa o gratuitamente melancolica, un'ulteriore dimostrazione della concretezza di cui gli anime si sono fatti spesso emblema, su cosa significhi davvero avere a che fare con l'amore sotto più vesti, e di come ciò ci spinga in più modi nel corso della nostra vita, anche se ciò non significa assolutamente che tutto vada esattamente come si era sperato, ma ricordandoci nonostante ciò di alimentare costantemente la forza per realizzare i propri desideri, andando incontro al dovuto risultato.

In sostanza, un film da (ri)scoprire, e che ci può aiutare a capire come gli eventi più importanti della nostra crescita, anche se apparentemente colmi di amarezza e tristezza, ci aiuteranno sempre ad andare avanti anche se non rispondendo alle precedenti esperienze.


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Godaime Hokage

Episodi visti: 3/3 --- Voto 6
Attenzione: la recensione contiene spoiler

Dopo aver visto anche altre storie di Makoto Shinkai, posso affermare che per il momento questa è quella che mi piace di meno.
Si articola in tre episodi e racconta le vicende di Tōno Takaki, dedicando un episodio alla sua infanzia, uno alla sua adolescenza e uno alla sua età adulta. Il fulcro della narrazione sono i sentimenti che Tōno prova per Shinohara Akari. Da bambini vanno alla stessa scuola, ma al termine delle elementari lei deve trasferirsi in un'altra città, per cui i due continuano a sentirsi solo per lettera. Anche Takaki ad un certo punto deve trasferirsi, allontanandosi ancora di più da lei, per cui i due decidono di rivedersi. Il ragazzino affronta un viaggio in treno lunghissimo, con tanto di ritardo causato dalla neve, per vedere ancora una volta la persona che ama.

Trasferitosi in un'altra isola dell'arcipelago giapponese, Takaki va al liceo, ma trascorre quel periodo continuando a pensare ad Akari, sebbene i due non si sentano più (non è dato sapere il motivo per cui si interrompano i contatti). Scrive messaggi sul cellulare ma non li invia. È talmente preso dai suoi ricordi che neanche si accorge di chi gli sta vicino e prova qualcosa per lui. Il suo unico obiettivo è tornare a Tokyo una volta finito il liceo.Ed a Tokyo studia, si laurea ed inizia a lavorare.

Ma sebbene abbia delle frequentazioni, il suo pensiero torna sempre ad Akari. Che nel frattempo ricompare nella storia (nel secondo episodio non si sa nulla di lei) perché sta per sposarsi.
E un giorno, ad un passaggio a livello, i due si incrociano. Takaki la riconosce, attraversato il passaggio a livello si volta per cercarla con lo sguardo, ma dopo il passaggio di due treni, che si incrociano a loro volta, di lei non c'è traccia.Questa in sintesi la storia raccontata.

Sicuramente ci sono degli elementi che sono gradevoli, i paesaggi prima di tutto. Anche la tenerezza dell'amore tra ragazzini, e la delicatezza della malinconia che accompagna Takaki per tutta la storia.
Tuttavia, rispetto ad altre storie, sinceramente non ho capito dove si volesse andare a parare. Si assiste a una preparazione a un qualcosa che si immagina essere l'incontro risolutivo tra Takaki ed Akari, e invece no. Lui rimane con le pive nel sacco, solo, triste e malinconico. Lei con tanto di anello di fidanzamento che sta per sposare un altro, che si ricorda di Takaki solo perché ha ritrovato una lettera che gli aveva scritto e mai consegnato.

Ci sono poi delle situazioni che vedo alquanto anomale e irreali. Per esempio il fatto che un ragazzino di tredici anni o anche meno si faccia ben 4 ore di treno, che poi diventano 7, per raggiungere una ragazzina che sta lontanissima e con cui passa poi la notte in un capanno mentre fuori nevica, senza che neanche uno dei genitori dei due si preoccupi del mancato ritorno a casa dei ragazzini, o che metta il veto anche solo al viaggio in treno. Lo trovo assurdo sinceramente.
Uno non può fare a meno di simpatizzare con Takaki, ma poi alla fine della storia dice e quindi? E ora? Perché ho visto questi episodi? Cosa mi hanno dato? Mi hanno soddisfatto?
Io mi sono ritrovata con lo stesso senso di insoddisfazione che vivo nella mia vita di tutti i giorni, perciò non posso dirmi arricchita in qualche modo in senso positivo. Capisco che non tutte le storie hanno il lieto fine, ma in questo caso alla fine ci si sente del tutto spiazzati e anche traditi.
Pertanto il mio voto rasenta giusto la sufficienza.


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esseci

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8,5
Attenzione la recensione contiene spoiler

Dopo aver visto l’anime, ho constatato che, sebbene sia osannato quasi all'unanimità come un capolavoro dell’animazione (e io mi associo in toto al “mainstream” dei giudizi), ha suscitato reazioni molto discordanti sulla storia narrata. Anticipo subito la mia impressione: non mi è sembrato un anime “banale” o “pronto all’uso”, perché vuole rappresentare una metafora sul percorso di crescita e, in generale, sulla vita. La splendida animazione non è fine a se stessa, ma integra in modo significativo la trama e i dialoghi tra i personaggi.

Provo a spiegarmi: la partenza del razzo nel secondo episodio proprio nel momento in cui Kanae stava per dichiararsi mi è sembrata la descrizione del personaggio di Takaki e della sua personale visione dell’esistenza, tesa alla ricerca di qualcosa di lontano, ignoto a chi lo circonda, come un viaggio senza una meta precisa (concetto tra l’altro ribadito nella presentazione che Takaki fa di se stesso alla nuova classe in cui si è trasferito) con l'abbandono di tutto ciò che lo circonda.
Takaki è mirabilmente riassunto in un dialogo interiore di Kanae che pensa, dopo averlo raggiunto sulla collina con vista sull'orizzonte, che sia una persona indecifrabile il cui sguardo è rivolto verso qualcuno/qualcosa che non riesce a individuare. E proprio con la partenza del razzo Kanae realizza che la sua dichiarazione sarebbe stata respinta da Takaki (l'obiettivo che sfuma pur avendolo a portata di mano...) e non prova neppure a esprimere i propri sentimenti.

“5 centimetri al secondo è la velocità di caduta dei petali di ciliegio” (citando Akari all'inizio dell'anime), ma in questo anime il messaggio vero potrebbe essere: “qual’è il percorso di caduta dei petali di ciliegio?” o “dove cadono i petali dei ciliegi?”. E oltre al simbolismo dei petali di ciliegio (con il parallelismo delle nevicate sempre presenti nei tre episodi dell’anime) c’è anche quello del viaggio in treno: viaggio come scopo (la meta, le fermate...), viaggio come compagnia (chi percorre brevi tragitti con te, chi percorre tratte lunghe e chi resta con te per tutto il viaggio – intesa come vita) in cui puoi anche scegliere chi portare nel tuo viaggio.

Takaki, il vero protagonista dei tre episodi, è un “petalo” di ciliegio che continua a rimanere sospeso nel vento della esistenza e nell’anime sembra non atterrare da nessuna parte: con Akari riesce a instaurare una relazione adolescenziale e da quella esperienza, culminata nell’incontro del primo episodio dopo un viaggio degno di Ulisse in treno, non riesce più a evolvere, facendo soffrire anche chi si interessa a lui o comunque cerca di amarlo (vedi Kanae e la ragazza del terzo episodio).
Akari, anche se l’anime non si sofferma molto sulla sua evoluzione, supera la storia con Takaki e se ne dimentica (anche se ritrovando una delle tante lettere che si erano scritti, si intristisce nel ricordo di quello che poteva essere e non è stato).
Kanae realizza che Takaki è un obiettivo irraggiungibile e, pur soffrendo, rinuncia al suo grande amore della scuola perché aveva maturato la consapevolezza “dell’oscurità” e dell’apparente atarassia – anche di comodo – che attanagliava l’animo del ragazzo (non a caso ripete a Takaki: non essere sempre gentile – ossia formale e scostante – con me).

"5 centimetri al secondo" è un anime che sembra sfidare i luoghi comuni del genere e che sembra richiedere molta concentrazione: non si fonda né su una trama lineare né sui dialoghi più o meno significativi. È come se fosse una sequenza di fotografie statiche o “flash” che vogliono suscitare o trasmettere delle emozioni del particolare momento che documentano utilizzando un abile mix di immagini, situazioni e dialoghi. Quindi nessuna introspezione, nessuna spiegazione del perché di certe azioni: solo sentimenti appena accennati...

La storia, al pari della vita, volutamente non conclude e il pregio maggiore dell’anime sta nel tono lirico, insolito, determinato dall’uso anche “sovrabbondante” di metafore, simboli e immagini, nello stile tipico della cultura nipponica. Non a caso, la brevità della fioritura dei ciliegi e la delicatezza dei fiori sono associati alla brevità e al mistero meraviglioso della vita, rispecchiando aspetti della filosofia Buddista e della "precarietà" della esistenza.


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HakMaxSalv92

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Premetto che io non sono un amante delle storie d'amore. Perché una storia d'amore mi colpisca ce ne vuole; deve essere una storia con svolgimenti incisivi e dietro ai quali ci sia anche un significato e un senso.
Tuttavia, devo dire che questo anime mi ha preso abbastanza dentro, perché mostra gli stati d'animo dei protagonisti e il loro acuirsi nel corso del tempo. Ed è proprio il tempo qui a giocare il ruolo fondamentale: come se il tempo stesso fosse il protagonista e questo mi ha colpito decisamente. La musica poi fa da contorno agli stati emotivi e mentali dei protagonisti.

Attenzione questa parte contiene spoiler

Quello che mi è piaciuto è che si sono messi in risalto anche i pensieri dei protagonisti stessi i quali però non hanno il coraggio di dichiararsi e a distanza di anni ne affrontano più o meno le conseguenze e questo fa riflettere lo spettatore sull'importanza delle occasioni e i rimpianti delle occasioni perse. Poi decisamente originale e simbolica la scelta di ambientare le vicende in inverno, quando la natura in un certo senso si addormenta, specialmente la prima e la seconda parte della pellicola. La terza parte, invece, viene ambientata in primavera, ma è una primavera blanda, quasi a comunicare che purtroppo l'amore non è fiorito/sbocciato.


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Felpato12

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7,5
"E' la velocità a cui cadono i fiori di ciliegio. Cinque centimetri al secondo."
Questa è la frase con cui inizia la quasi omonima opera "5 cm al secondo" di Makoto Shinkai pubblicata nel 2007 sotto forma di lungometraggio diviso in tre episodi.

La storia parla di due ragazzini che all'inizio della storia hanno appena dodici anni e frequentano la sesta elementare. Sono due ragazzi alquanto "anomali", a cui piacere leggere e studiare piuttosto che giocare con altri bambini della loro età e per questo anche un po' emarginati. Tra i due si instaura, nonostante la precoce età, un rapporto molto intenso, che si potrebbe quasi definire amore e che probabilmente sarebbe continuato se i due non si fossero dovuti separare. Difatti, entrambi erano soliti cambiare scuola per via degli spostamenti dovuti al lavoro dei loro genitori e per questo Akari e Takaki che sarebbero dovuti andare insieme alle medie, finiranno con l'andare a vivere in luoghi diversi e quindi con l'allontanarsi. Nonostante ciò i due non si dimenticheranno mai, neanche dopo anni passati senza vedersi né sentirsi.

Makoto Shinkai tratta con abile esperienza, anche in questa opera, temi alquanto delicati e soprattutto realistici quali un amore impossibile dovuto alla lontananza dei due amanti; l'impossibilità nel dimenticare un passato che non potrà più ritornare che si scontra con la necessità di andare avanti e vivere la propria vita e ancor più importante il dolore che si infligge a se stessi e a chi ci sta intorno che scaturisce da questo incessante rimpianto di un tempo passato. L'opera è di fatti attraversata da una certa aria di malinconia e nostalgia, che però a volte diventa troppo pesante, quasi asfissiante.

L'animazione e le musiche sono come al solito uno dei punti forte dei lungometraggi di Makoto Shinkai, che riesce sempre a ricreare dei paesaggi stupendi e a scegliere delle musiche che si accompagnano egregiamente alle diverse scene dell'anime.

In conclusione l'opera è sicuramente buona, ma non a livello di altre quali per esempio Il Giardino delle Parole, dato che a mio avviso l'autore non ha ben approfondito da un punto di vista psicologico altri personaggi quali Akari, che tra l'altro è l'altra protagonista dell'anime, e Kanae che avrebbero meritato molta più attenzione rispetto a quella riservatagli dall'autore, che invece si è fin troppo soffermato sulle vicende e i pensieri di Takaki.


 3
kirk

Episodi visti: 3/3 --- Voto 5
Mi sto lanciando nel recuperare molti film di animazione giapponese usciti nel corso degli ultimi 10 – 15 anni e devo dire che i risultati di alcuni titoli che mi sono stati spacciati per capolavori non sono esaltanti: mi è capitato fra le mani un secondo film di Makoto Shinkai dopo “I bambini che inseguono le stelle – Viaggio vero Agartha” del 2011 ed è questo “5 cm al secondo” del 2007 e se al primo film ho dato 6 questo lo devo bocciare.
Sono fermamente convinto che le immagini sono al servizio della narrazione e se la narrazione è povera la bellezza dei disegni non serve a nulla, tranne ad accentuare un senso di incompletezza.
Il film scorre lento e malinconico attorno alla figura centrale di Takaki Tono e le sue spalle Akari Shinohara e Kanae Sumita, amori che sbocciano e cadono come i petali di ciliegio.
Nel primo episodio viene contestualizzato il rapporto fra Takaki e Akari da bambini e un lungo viaggio alla scoperta di niente, in mezzo alla neve, che mi ricorda tanti viaggi inutili: il viaggio può essere narrato al modo di Omero (Odissea) o di Virgilio (Eneide) in cui il protagonista cerca di raggiungere il vecchio o un nuovo focolaio domestico, in questo caso è chiaro che per lui lei è importante, ma… la storia non arriva da nessuna parte.
Nel secondo episodio vediamo una ragazza che è il protagonista in versione femminile, cerca delle occasioni per parlare a Takaki ma alla fine non riesce a superare il muro della sua timidezza.
Il terzo episodio è follia pura non si capisce come si è arrivati a questo punto, la malinconia diventa tediosa.
No, vedrò altri film recenti, potendo anche di Shinkai, ma spero che dimostri non solo di essere abile come animatore ma anche punti su delle belle storie.


 3
Franzisko

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7
Sicuramente l'atmosfera che avvolge tutta l'opera è molto malinconica e ovattata, aiutata dai bellissimi paesaggi che fanno da sfondo: o nevica oppure cadono petali di fiori di ciliegio.
E' volutamente lento e meditativo, probabilmente per permettere un'immedesimazione totale dello spettatore. Filosoficamente e poeticamente offre spunti di riflessioni interessanti come la solitudine, la paura dell'ignoto e la speranza di incrociare qualcosa che riscaldi il cuore che, ahimè, per il protagonista non arriva poiché sembra essere chiuso e concentrato sul passato e in qualcosa di lontano, appunto il suo primo amore, da non accorgersi delle cose che gli accadono intorno.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Il 1° episodio non è male e anche il 2° regge, solo che poi non si giustifica il motivo della sua totale passività al destino che vuole i due cuori distanti l'uno dall'altro.
Il 3° episodio non regge proprio, troppo sentimentalista e non ho capito il perché il protagonista si ritrovi in quella situazione.
Comunque sia è un anime che in qualche modo si lascia vedere, tecnicamente è fatto bene, peccato per la storia poco sviluppata...

Utente132343

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Utente132343

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
Il film forse più autoriale e personale di Makoto Shinkai, dove l'autore non si risparmia su nulla e infonde il suo stile narrativo, nonché film con una realizzazione tecnica ai massimi livelli dell'epoca. Un esperimento con l'obbiettivo di far vivere allo spettatore una storia d'amore a distanza tra due persone, due ragazzi che la vita porterà, inesorabilmente, ad allontanarsi sempre di più.

La regia è volutamente lenta, dove anche il tempo morto gioca un ruolo fondamentale nella narrazione, per mettere in primo piano i pensieri dei protagonisti. La particolare struttura episodica è volta ad amplificare la percezione dello scorrere del tempo e la crescita, e ogni fascia temporale rappresenterà un periodo significativo nelle vite di entrambi. Un film che osa tanto sulla regia e che lascia intravedere il talento di Shinkai nel mettere in scena le emozioni e trattare le difficoltà di una relazione sentimentale, lasciando trasparire una malinconia di fondo che accompagnerà lo spettatore per tutto il film.


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Evangelion98

Episodi visti: 3/3 --- Voto 5
Mah, devo essere onesto: mi aspettavo davvero molto di più, vista la valutazione generale dell'opera e da come molti ne parlavano, ma sinceramente non mi ha preso come concetto generale.

La storia non è per niente male, ma il modo in cui è stata messa in scena, secondo me, è confusionario, esageratamente romantico anche quando non dovrebbe e molte volte anche sbrigativo; sicuramente l'episodio iniziale è quello che più mi ha preso e invogliato a continuare la visione, ho provato una forte angoscia e ansia per il protagonista sperando davvero che riuscissero a vedersi, ma dopo di ciò il tutto sfocia nella esagerazione, parliamoci chiaro se questo deve essere preso come un anime realista il protagonista è uno squilibrato. Non è infatti pensabile che una persona rimanga legata a una "cotta" delle elementari/medie per tutti quegli anni; non riesco ad immedesimarmi e rivedermi e questo mi ha portato ad estraniarmi molto durante la visione.

È un vero peccato perché secondo me aveva un ottimo potenziale per essere un film anche di molto superiore al rinomato "Your Name", ma fallisce malamente.
Voto:5/10.


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soter

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Attenzione: la recensione contiene spoiler!

"5 centimetri al secondo" è un film d'animazione, suddiviso in tre "atti", dell'ormai celebre Makoto Shinkai.
Nelle tre parti del film abbiamo la nascita di un amore, amore puro, adolescenziale, la maturazione e l'annientamento di questo amore causato dalla distanza. Nelle scene finali, leggendo fra gli sguardi, ho percepito anche la metabolizzazione e il superamento di quello che è stato amore.

Questo film è un pugno allo stomaco. Non in senso negativo, sia chiaro, ma concettualmente si presenta così realistico che diventa facile immedesimarsi nella vicenda. La prima parte è quella più dolce. Ho sperato fino all'ultimo che le speranze e le promesse fatte da bambini fossero poi concretizzate nell'età adulta, ma la vita è crudele e il tempo lava troppe cose. Passano per la vita dei due protagonisti anche altre vite, specialmente del ragazzo, che non scalfiranno il sentimento che egli prova per l'amata così lontana. Prima lontana solo fisicamente, poi sempre più lontana anche dal cuore. Il film mostra la cruda verità che tantissime persone hanno sperimentato sulla propria pelle.

Si passa in pochi anni dal fare sacrifici incredibili, viaggi interminabili e promesse di amore eterno, ad essere poi completamente sconosciuti, come se nulla fosse mai successo, come se ognuno quei momenti fosse stato vissuto da altri. Nel finale si intravede una speranza. Forse l'amore è stato metabolizzato, forse doveva finire così. Il treno che impedisce l'ultimo sguardo è la metafora perfetta dei casi della vita che ti passano in mezzo, ai quali non puoi sottrarti e che spesso vanno a ostacolare i tuoi sogni. Ma anche di queste cose bisogna fare tesoro. Davanti c'è un nuovo mondo, rimanere intrappolato nel passato farebbe troppo male. Il comparto tecnico è eccezionale. Paesaggi innevati, fiori di ciliegio e razzi che fendono il cielo fanno da sfondo al film di Shinkai, rendendolo un perfetto mix di poesia ed immagini.


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Marco Senpai

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9,5
"5 Centimentri al Secondo" è forse il film meno apprezzato e conosciuto del maestro Shinkai. Probabilmente a causa dell'estremo realismo che contraddistingue questo lungometraggio rispetto ai lavori più recenti e "mainstream" del regista.

Infatti non vi aspettate viaggi nel tempo, in stile "Your Name", ma piuttosto un storia più vicina alla realtà, dove appunto non è possibile compiere simili imprese. Effettivamente la pellicola è l'anti "Your Name" per eccellenza, in quanto nega la possibiltà di modificare il proprio passato. Al contrario invita lo spettatore ad accettarlo insieme agli errori commessi, in quanto parte di noi.

Se la storia appare verosimile, altrettanto tangibili sono i protagonisti, che risultano quasi palpabili. Tuttavia l'intreccio non è molto complesso, quindi potrebbe non avvincere lo spettatore fin dal principio. Anche se la totale assenza di stravolgimenti di trama, denota questo forte realismo, che caratterizza l'intera opera.

In conclusione, "5 Centimentri al Secondo" potrebbe non calamitare l'attenzione di un pubblico medio alla ricerca di puro intrattenimento. Al contrario se si sta cercando un'opera così realistica, che risulta unica nel suo genere, ma anche nella filmografia del Shinkai, questo film è la scelta azzeccata.


 4
VinMur92

Episodi visti: 3/3 --- Voto 4
CONTIENE LEGGERI SPOILER.

Non ci siamo per niente... Partiamo dal presupposto che sono un amante del genere, non sono una persona che critica, anzi, c'è solo un anime che ha preso meno di 6 nella mia lista... ma qui non ci siamo affatto.
Ho cominciato la visione pensando a chissà quale capolavoro stessi per guardare... ma mi sono ritrovato d'avanti un opera davvero noiosa e insensata.

Cominciamo con l'eccessivo realismo. Può mai il realismo in un opera rovinarla? Se affiancato ad una trama totalmente banale sì. Ok, sono tre puntate brevi, ma l'anime è totalmente nullo, due persone distanti, qualche momento insieme, una ragazza innamorata che non si dichiara e stop, fine. Anime film come "Koe no Katachi" mi hanno fatto affezionare, piangere e stupire in due ore di film, ma in questo non c'è davvero nulla che mi abbia suscitato la minima emozione.

I dialoghi sono molto realisti, forse l'unica cosa che ho apprezzato, le reazioni molto umane (tranne il protagonista che è un ameba depresso per tutto il film) ed il finale davvero realista, non entro nei particolari ma effettivamente è cosi che dovrebbe finire una storia del genere, ma il problema è che in un'ora di film ove c'è il nulla assoluto, un finale del genere non mi fa né caldo né freddo. Ora non voglio criticare quest'opera come se fosse il film più brutto mai girato ma ragazzi, io sono un piagnone, romanticone, sognatore che si emoziona anche guardando "Oreimo", ma qui proprio nulla. Stiamo parlando di un opera romantica, c'è un solo istante di romanticismo in tutti e tre gli episodi e poi il nulla assoluto. Senza quella scena il mio voto sarebbe stato 2...
Ma poi Kanae che fine ha fatto? A cosa è servita in tutta l'opera? Posso capire se il protagonista fosse finito con lei, l'avrei apprezzato ed avrebbe avuto anche più senso, ma no, facciamolo finire così come è cominciato, un ameba depresso.

Mi sento di consigliarlo solo a chi vuole passare un'oretta all'insegna del realismo, ma sinceramente lo trovo inutile se si parla di anime. L'opera non è da buttare ma non mi ha lasciato veramente nulla, non so se sono io il problema o no dato che ho visto gente che l'ha eretta come capolavoro... Voto 4 solo perché non l'ho droppato, mi ha leggermente incuriosito ma lasciato deluso, l'ho trovato davvero vuoto ed inutile...


 1
PaterMundi

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Ho visto quest'anime senza sapere nulla del suo autore, perciò non avevo assolutamente aspettative. Ciò non toglie che alcuni commenti negativi sono davvero ingenerosi, a prescindere dalle aspettative che ognuno può avere. C'è chi si è lamentato dell'eccessiva approssimazione dell'ultima parte o dei dialoghi scarni: secondo me, chi dice ciò non si è posto nella stessa prospettiva artistica di Makoto Shinkai.

Tralasciato ciò, "5 cm Per Second" è un capolavoro assoluto che cerca di inquadrare i lati più segreti e intimi dell'amore: quel nichilismo e quella naturale apatia che riguardano gli amori sofferti, la sofferenza della distanza, come mutano i nostri occhi grazie all'amore stesso, e molto altro. Sono tutte tematiche non originali che qui vengono affrontate con sapienza artistica per quanto concerne l'animazione (da notare il raffronto tra la prima parte più "colorata" e l'anime che via via diventa "più spento" nei colori).

L'animazione ha come scopo quello di imporre una immedesimazione totale dello spettatore rispetto alla sfera emotiva del protagonista, e questo avviene in maniera egregia.
Non posso che consigliarne la visione a tutti.


 2
Rudido

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
Questo film è pura poesia.
Forse il chara design dei personaggi non sarà perfetto, ma una sceneggiatura stupenda, una colonna sonora bellissima e straziante e la qualità eccelsa dei fondali fanno si che la forza delle emozioni che descrive arrivi potente allo spettatore, suscitando vagonate di emozioni, di ricordi e di pensieri.
Per non parlare dell'ottimo montaggio e più in generale della regia; anche questi elementi funzionano alla grande e contribuiscono a far funzionare tutto alla perfezione.
L'unica cosa che non mi ha fatto impazzire è stata la colonna sonora non originale, ma comunque quasi la preferisco al successone che ha accompagnato "Kimi no Na wa" (e forse preferisco addirittura questo film tra i due).
Comunque sia, quest'opera mi ha toccato profondamente e secondo me ha le carte in regola per essere apprezzata da chiunque.


 4
Elena Bracchi

Episodi visti: 3/3 --- Voto 6
Spinta dai molti pareri positivi ricevuti e dai premi che quest'opera ha ricevuto, ho finalmente concluso la visione integrale di "5 cm Per Second".
Ammetto tristemente che, dati i presupposti, sono rimasta molto delusa.

L'incipit, seppur vagamente banale, non è assolutamente mal fatto, anzi si avverte bene l'ansia nel lungo viaggio che porta Takaki e Akari a rivedersi dopo un lungo e sofferto anno fatto di sole lettere e lontananza. Delicato e agrodolce il loro incontro, le loro promesse, i sentimenti di due giovani che fioriscono in mezzo a una gelida notte di neve; forse un po' troppo romanzato in certi punti, ma non mi ha personalmente infastidito.
Il tema dell'amicizia a distanza tuttavia lì nasce e muore, poiché non ha più ulteriore sviluppo nel susseguirsi degli eventi. Sembra proprio perdersi, come sembra perso Takaki mentre gli anni si portano via la sua giovinezza. Ma tutto rimane sfocato, frammentato in flashback gettati a colmare vuoti di trama, senza una precisa logica, giusto per far capire a chi guarda cosa è successo ai due.
C'è un forte, troppo, distacco tra l'intensità sentimentale che si avverte nella prima parte se comparata al vuoto che si ritrova negli ultimi due capitoli. L'evoluzione infanzia-adolescenza-maturità adulta è assente, ci sono solo stacchi netti che non permettono nemmeno di assaporare l'asprezza del senso di vuoto e solitudine avvertiti da Takaki per buona parte degli ultimi due episodi.

"5 cm Per Second" avrebbe avuto un enorme potenziale, se ben sfruttato, ma la scelta degli stacchi netti tra i vari episodi ha dissolto totalmente la poesia di partenza.


 3
Doll_in_the_Hell

Episodi visti: 3/3 --- Voto 6,5
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"5 cm per second" o in Italia "5 cm al secondo", è un opera dell'ormai famoso Makoto Shinkai, e a mio parere, la meno riuscita, per non dire la più brutta.
Shinkai prende una storia e la spacca in tre pezzi, creando un opera poco funzionale e scorrevole, e ci fa un film. E tutti urlano al capolavoro e gli lanciano appresso premi. Io onestamente invece non ce la faccio proprio.

L'idea di base, se pur non così innovativa, è buona: raccontare la vita di due persone e la loro storia affettiva riducendo tutto a tre momenti davvero importanti della loro vita, che però ci dovrebbero dare il quadro generale. Ci è riuscito? Ni. In modo soddisfacente? Secondo me no.
La storia di Takaki e Ikari parte già dal presupposto che anche senza un minimo di spiegazione il pubblico afferri i più piccoli dettagli e che ne ricavi le conclusioni. Non è proprio così.
La prima parte, o episodio, di "5 cm" ci presenta i personaggi: due bambini piccoli e malaticci che per le loro somiglianze diventano amici e si legano tanto. Poi Ikari deve trasferirsi e i due si continueranno a sentire tramite lettere. Il distacco non è facile, ma i due si vogliono bene e ogni lettera è una festa. Finché Ikari non parte per andare a trovare l'amica e qui i primi drammi. Una traversata apocalittica fra la neve, quattro ore di ritardo e un bacio che intristisce il Takaki bambino. Una nottata in una capanna (?) e il viaggio di ritorno. Non male la narrazione e l'incipit è buono. Il problema del voiceover continuo e che mette l'ansia però è stato tutt'altro che minimo. Ma serviva a scopo narrativo. E sia.
Il secondo episodio invece è stato solo una disperazione infinita. Takaki ora vive su un isola e ha una ragazza che lo ama da morire, ma lui nemmeno se ne accorge e continua a mandarsi email da solo o a scriverle e cestinarle. A questo punto probabilmente Ikari è già uscita di scena ma non è dato a sapersi. O comunque non per lui.
Terzo e ultimo episodio: una conclusione stonata, frettolosa e patetica. Non sappiamo cosa sia successo fra i due, ne perché Ikari stia per sposare un altro, ne che fine abbia fatto la ragazza dell'isola. Non sappiamo nulla. Solo che Takaki pensa ancora a Ikari, sprecando così anni della vita, e che alla fine chiude il capitolo Ikari solo perché la sua vita è triste e vuota, e realizza che magari non deve per forza fare così schifo.

Cosa c'è di poetico in un personaggio così disadattato e inumanamente romantico? Va bene coltivare i bei ricordi, ma qui siamo all'ossessione, e ad una malinconia patologica.
Del film possiamo sicuramente decantare la bellezza dei disegni, delle musiche e delle ambientazioni, ma in tutta onestà i dialoghi mi sono sembrati spesso forzati, e ad un certo punto il linguaggio poetico anche per descrivere le ore che passano turba non poco.
E onestamente un'opera dalla notevole bellezza estetica ma priva di una trama logica e chiara non ha valore personalmente scrivendo. Quest'opera è in breve tutta una forzatura: il linguaggio è forzatamente poetico, il protagonista è irrealmente romantico e idealista, e la storia prende una piega decisamente poco probabile nella realtà.
E la cosa più fastidiosa in assoluto è la mancanza totale di spiegazioni logiche e chiare, sostituite dai vaneggi pseudo poetici di non uno ma tutti i personaggi. Oltre all'incredibile senso di ansia e inquietudine che i vari episodi trasmettono. Unico punto dell'opera, comunque, a renderla sufficiente.
Mi dispiace davvero che quest'opera abbia deluso così tanto le mie aspettative, perché le altre dello stesso autore non l'hanno fatto. Però forse è ancora più dura per "5cm al secondo" uscire viva dal giudizio dello spettatore proprio perché messa a confronto con altri capolavori veri.
Mi mantengo sul 6,50/7 solo perché è un opera comunque migliore di tante altre porcherie estetiche e narrative che vanno in giro in e fuori dal Giappone, ma sicuramente non è un opera che comsiglierei di vedere per rilassarsi un po' e se alla ricerca di qualcosa di ottimo.


 6
DarkSoulRead

Episodi visti: 3/3 --- Voto 6,5
"5 cm per second" di Makoto Shinkai è un film di animazione del 2007 suddiviso in tre episodi, i quali compongono una pellicola di un'ora pregna di una poeticità forzata e per lunghi tratti poco comunicativa. Il film parte piuttosto bene, e se la voce narrante inizialmente coinvolge, ci accorgeremo presto di come l'uso spropositato del voice-over possa appesantire oltremodo una sceneggiatura leggera e spesso minimale, inficiando alcuni buoni spunti del regista. La storyline, tra flashback buttati un po' a caso e continui salti temporali, talvolta risulta difficile da seguire e, seppur priva di qualsivoglia intreccio narrativo, lascerà spesso lo spettatore confuso. I personaggi risultano abbastanza piatti e stereotipati, e i due protagonisti Takaki e Akari morbosamente dolci e melanconici, tanto da diventare quasi fastidiosi.
Tuttavia, "5 cm per second" in un modo o nell'altro riesce ad emozionare, e durante la visione verrete travolti dai ricordi: il primo amore, quello delle lettere e delle notti insonni, di un inverno che incombe e di un bacio caldo sotto i fiocchi di neve, quell'amore sbocciato come i fiori di un ciliegio.

La CG fa la sua figura, i fondali soprattutto risultano credibili ed evocativi, donandoci un impatto visivo complessivamente ottimo, che la regia di Shinkai sa avvalorare. Il risultato è un susseguirsi di suggestivi e malinconici fotogrammi, quasi poetici, che riescono da soli a mandar avanti la pellicola. Detto questo, però, il regista secondo me non è ancora così trasversale da riuscire nell'impresa di ricoprire da solo tutte le mansioni che un buon lungometraggio d'animazione necessita, e assegnare la stesura della sceneggiatura a uno scrittore più esperto di lui, ad esempio, avrebbe sicuramente giovato al ritmo della storia. Invece, ancora una volta, si carica da solo di tutto il lavoro, confezionando un prodotto incompleto sotto troppi aspetti.

"5 cm per second" è un film ricco di buone idee, soffocate però da un ritmo narrativo blando e scostante. Un'opera dolce sull'amore a distanza e sullo scorrere inesorabile del tempo, che ahimè, visti i problemi sopraelencati, non riesce più di tanto a distinguersi dal vasto filone a cui appartiene. Un film delicato e mellifluo, che, complice anche una drammaticità forzata, non emoziona quanto il regista avrebbe voluto.
Voto: 6,5


 9
Wellington Backer

Episodi visti: 0/3 --- Voto 10
Cos'è l'amore per voi? Un sentimento eterno, senza confini di spazio o di tempo, un qualcosa in cui fuggire o nessuna di queste cose? Sono queste le domande che ci si pone durante la visione di questo film insieme ad altre. Infatti, premetto già da subito a tutti che quelli che cercano un film per un po' di svago (pieno zeppo di azione e baci romantici e robe del genere) di andarsene, perché questo non è il classico anime, il finale non è pieno di azione o simili, è franco e fa riflettere, la storia è intrinseca di riflessioni su quella vita e su quegli attimi fuggenti che sembrano eterni. Invece, per quelli che cercano un'opera seria, particolare, matura e poetica, "5 cm al secondo" fa per voi.

Per raccontare la trama basta leggere ciò che c'è scritto sopra; consiglio infatti di non leggere né di più né di meno... Questa è un opera che va presa così e guardata tutta d'un fiato. Invece, posso dire che il film si divide in tre archi narrativi principali che caratterizzeranno la vita dei personaggi e il loro sviluppo, senza nessun tipo di fanservice o battuta comica inserita per avvicinare un pubblico maggiore. Questo anime riesce a dare tutto se stesso con una trama non strabiliante ma semplice e stupefacente che, se non si avrà paura di provare emozioni, resterà impressa da qualche parte nel proprio cuore.

Il character design è bello alla vista ma niente di unico, i personaggi sono rappresentati con un tratto delicato e quasi dolce (sempre se così si possa definire il tratto), le animazioni nonostante non si tratti di un anime d'azione sono veramente buone, i colori sono nitidi e accesi, ma delicati e unici, adatti per ogni situazione: le ombre e la tridimensionalità (cioè il senso di profondità e immersione) sono ottimamente dati e coinvolgono molto lo spettatore facendolo sentire parte viva della storia.

I personaggi sono il punto più forte di questo anime, tutti estremamente aproffonditi e caratterizzati, dolci, profondi e con dolori non irreali o unici e strani (e non sto parlando di improbabili storie di abusi o incesti), ma di problemi reali, problemi che differiscono a seconda dell'età e di come crescono: d'amore, di lontananza, lavorativi di separazione... Ecc. cose quotidiane con cui abbiamo a che fare sin da giovani. Sentimenti come l'amore vengono trattati in modo unico, come una cosa irreale, bello e distante come la durata di un'estate.

Le ambientazione sono uniche, si giapponesi, ma non le solite e stereotipate ambientazioni, rese così bene da farle sembrare vive, nostalgiche e allo stesso tempo vicine che distanti, piene di sentimenti e particolari che insieme alle musiche sempre azzeccate riesce a dare uno tra i più bei climax che si possa provare guardando un anime del genere, il soundtrack a mio parere si distingue estremamente ed è estremamente degno di nota (anche se questo è solo un mio modesto parere personale).

Quindi per riassumere il tutto "5 cm per second" è un'opera unica e profonda che si pone domande e che non ha niente da invidiare a nessuna opera, in cui io stesso (almeno) non sono riuscito a trovare difetti, che si discosta dalla larga fetta di anime che ci sono recentemente, quindi credo di aver tutto il diritto di dire che si tratta di un opera che abbia il diritto di essere denominata capolavoro nonostante non credo sia qualcosa apprezzabile da tutti mia che per me merita il massimo dei voti.

Spero che abbiate apprezzato la mia recensione, visto che siete arrivati fino in fondo e mi auguro di aver convinto i più a visionare questa opera di rara bellezza, alla prossima recensione.

Utente55863

 2
Utente55863

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
"5 cm al secondo" di Makoto Shinkai è sicuramente un'opera importante e meritevole di ammirazione, soprattutto nel nuovo millennio. L'autore dimostrò di avere talento e stile già in occasione del suo primo cortometraggio "Lei e il suo gatto", ma nel film in questione ha superato se stesso. Pubblicato nel lontano 2007, il film narra la storia di Takaki e Akari, uniti da un legame oltre l'amicizia fin da quando frequentavano la stessa classe alle elementari e improvvisamente costretti a vivere lontani l'uno dall'altra, da quando per motivi professionali il padre di Akari fu trasferito altrove, lontano. Lui e lei, accettando con fatica la triste realtà, comunicavano per corrispondenza, desiderosi di stare nuovamente insieme, ma la vita spesso è crudele. Ciò che sembra apparentemente una storia banale di cui si può indovinare il finale, in realtà è una perfetta combinazione di immagini elaborate in stile CG che descrivono luoghi di vita ordinaria, paesaggi "infiniti" (a volte surreali), esseri umani veri, il tempo atmosferico e gli elementi della natura, la vita caotica nelle città e quella tranquilla nelle periferie; tutto quanto con una musica di sottofondo perfettamente adatta. I silenzi si interrompono solo durante la narrazione e le riflessioni in prima persona dei personaggi principali (Takaki, Akari, Kanae) e i loro pochi dialoghi. Ogni parola, ogni immagine, soluzione registica o trucco è finalizzato a far percepire allo spettatore la sensazione di distacco, della distanza nello spazio come nel tempo; gli ultimi cinque minuti del film sono un turbine di emozioni che racchiudono l'essenza di tutta la storia, sembrano quasi una clip separata, accompagnata dalla bellissima canzone "One more time, One more chance" di Masayoshi Yamazaki, che ebbe un successo enorme in Giappone e che fu scelta da Makoto Shinkai non a caso.
La distanza che può rafforzare i sentimenti o annientarli oggi forse si percepisce meno che in passato, quando la tecnologia al massimo ci permetteva ben "poco": una lettera via posta, una telefonata veloce da una cabina, o magari più lunga avendo a portata di mano una busta di gettoni; poi arrivò il telefono cellulare, un aiutino in più. Oggi, per fortuna o purtroppo, a seconda dei punti di vista, c'è Internet e i social network, che forse di "sociale" hanno ben poco, perché in effetti le persone tendono sempre più a chiudere la bocca e accendere lo smartphone, incantati e incastrati da questi strumenti che ci aiutano a comunicare con chi vive lontano ma ci impediscono di farlo con chi si trova a pochi passi da noi. Questa realtà di certo non può essere fonte di ispirazione per una romantica, appassionante e struggente storia d'amore; ecco perché "5 cm al secondo" può essere considerata una perla rara dell'animazione nel nuovo millennio. Ben vengano storie come questa, che raccontano la realtà degli esseri umani che vivono, amano, soffrono, gioiscono, sognano.


 8
PiccolaCreamy88

Episodi visti: 3/3 --- Voto 2
Solo ieri ho deciso di guardare quest'anime, sebbene fosse presente nella mia lista da almeno cinque anni.
Mi incuriosiva senz'altro per l'ottima valutazione, ma ho sempre rimandato perché preferisco (sarò strana io) le opere più lunghe rispetto ai film o mediometraggi.
Che dire a riguardo? E' stato una delusione totale. Sarebbe stato meglio se fosse rimasto altri venti anni in attesa.
La vicenda in sé non è male: il tema della distanza, la consapevolezza che un sms non possa sostituire un caloroso abbraccio, la vita che scorre inesorabile, sebbene si rimanga ancorati al passato o all'idealizzazione di un rapporto.
Il problema è come questo "tutto" è stato realizzato.
Ciò che rende vincente un prodotto deve essere la capacità di mantenere viva l'attenzione, un ritmo incalzante, una sapiente gestione della narrazione, una caratterizzazione dei personaggi per lo meno sufficiente; e in "5 Centimeters Per Second" non c'è nulla di tutto ciò: evidentemente il regista credeva che bastasse una trama angosciante (appena abbozzata, tra l'altro) e qualche malinconico messaggio di fondo ad innalzarne il livello qualitativo.
L'inizio è lento: una lentezza che pretende di creare "ansia" (la scena del ragazzo nel treno) ma che invece annoia soltanto e, inoltre, in un film di 60 minuti non mi sembrava neanche il caso di sprecarne 30 così.
Poi, i personaggi non sono caratterizzati e ciò non permette di immedesimarsi né di emozionarsi con loro.
I dialoghi scarseggiano: troppe invece le criptiche frasi fighe buttate qua e là, estrapolate dal carteggio, dai ricordi o dai loro pensieri (a mio avviso fallito tentativo di creare poeticità).
Ci sono, poi, inaspettati flashback e salti temporali che, per come sono stati gestiti, aumentano solo la confusione.
Dunque è noioso, incasinato, ripetitivo, dà un senso di forzata drammaticità e a volte è anche poco credibile (lui è in ritardo di qualche ora per l'appuntamento e non si degna neanche di avvisare la ragazza tramite sms).
Pensavo ogni minuto di dropparlo, ma poi ho deciso di resistere, autoconvincendomi che un'ora sarebbe volata subito.
Durante gli ultimi tre-quattro minuti stavo quasi contorcendomi sulla sedia per il colpo di grazia infertomi da quella pietosa canzone, accompagnata da fotogrammi, alcuni riciclati e altri che pretendono di spiegare un inconsistente epilogo.

Gli do 2 solo per i fondali.


 2
Sendayoku

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
Avviso: per evitare spoiler, ho deciso di evitare qualsiasi riferimento alla trama, quindi, se volete leggerne un riassunto, questa recensione non fa per voi.

Grafica/Direzione artistica: 10
Per un anime sentimentale/drammatico questo è un punto importantissimo, in quanto è indispensabile per una buona immedesimazione. Parlando di grafica, basta guardare un paio di screenshot qualsiasi per capire che nulla, nemmeno il dettaglio più insignificante, è lasciato al caso, con una cura e un amore per i dettagli che raramente ho visto. La cosa forse più riuscita è l'illuminazione.

Personaggi: 8
I personaggi di quest'anime sono del tipo che preferisco: pochi ma buoni. Sono fin da subito efficaci e ben caratterizzati, e si evolvono bene e in modo credibile. Unica pecca è la leggera forzatura di alcune meccaniche nel rapporto, che dovevano, secondo me, essere un po' più sfumate.

Doppiaggio: 9
Avendo visto quest'anime doppiato in italiano, valuterò quello. In realtà bastano poche parole: è il tipico doppiaggio italiano, quindi caldo, profondo e sempre adatto.

Generale: 9
Malgrado la freddezza di questa mia recensione, posso assicurare che per me è raro provare emozione così calde e così... Dolci. Lo consiglierei a chiunque.


 2
Hatake Rufy

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7
"Byousoku 5 Centimeter" parla di una coppia di ragazzi che riescono a mantenere il loro rapporto d'amicizia anche a distanza, condividendo i loro attimi più belli e brutti tramite messaggi e lettere. Mi sono subito appassionato a quest'opera di Makoto Shinkai e credo che non a tutti potrebbe piacere; personalmente, credo sia un film che lascia il segno, ma sicuramente poteva essere migliore di così.

I primi trenta minuti di film non convincono tanto, lui è in viaggio verso il paese dove si trova la sua amica, la quale attende con ansia, e durante questo percorso il personaggio mette in risalto le sue emozioni; forse è un po' pesante, in quanto il protagonista trasmette depressione e ansia, ma, avendo vissuto quell'esperienza di persona, affermo che vedo del reale in quei minuti passati tra stazioni e treno. Il proseguire della trama mi ha fatto pensare molto, ha messo in luce alcuni miei ricordi e l'ho trovato affascinante: come può un semplice film essere così incisivo? Non a tutti potrebbe piacere l'accumulo di emozioni trasmesse, ma chi ci riesce può amare quei sessanta minuti di film.
I personaggi sono costruiti benissimo, con il loro passato che incide sul loro futuro e i loro comportamenti molto reali e adatti alla loro età; l'ambientazione è anch'essa ben costruita: i fiori di ciliegio, da cui prende significato il titolo del film (cinque centimetri al secondo è la velocità con la quale cadono i fiori di ciliegio durante la primavera), la neve che rallenta il viaggio del ragazzo e che quindi fa aumentare in lui l'ansia e la voglia di vedere la sua amica, e infine i luoghi pieni di ricordi. Il sentimento dei due andrà pian piano crescendo fino a scoprire nuovi sentimenti più forti, che sorprenderanno la coppia e faranno vivere loro un momento indimenticabile.

Concludo con il magnifico comparto tecnico del film: grafica da 9 spaccato, bellissimi i disegni e molto caratterizzati, anche l'audio non è male, il doppiaggio in italiano non è male. Consiglio quest'opera a chi sa di appartenere a questo mondo e a chi piace, ovviamente, vedere l'evolversi di un amore.


 4
BigBis92

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
Noioso, lento, incostante, semplice, ma soprattutto amaro e angosciante. La scena finale sa di fiele. Quando le cose non dette possono traumatizzare, quando ogni lasciata è persa, quando l'ingenuità giovanile può portare a commettere errori, quanto incontri la persona della tua vita e non te ne rendi conto, quando vivi nel passato pur camminando nel futuro, quando un semplice passaggio a livello può cambiare la vita. Quest'anime rappresenta tutto ciò, snodato in tre episodi che raccontano la vita Takaki e il suo eterno amore: il primo racconta del giovane ragazzo che compie un lungo viaggio per andare a trovare la sua compagna d'infanzia Akari trasferitasi, il secondo parla dell'adolescenza di Takaki e dei suoi sogni e il terzo, il migliore a mio avviso, ci fa vedere un Takaki adulto. Possiamo dire che ci viene mostrata la vita di Takaki nelle fasi che hanno accompagnato la sua crescita. Il terzo episodio rimane il migliore, come già detto, l'angoscia regna sovrana tanto da divenire quasi tangibile, tanto da creare una perfetta atmosfera cupa che si avvolgerà uniformemente con la trama della storia. Anime straconsigliato!


 7
Kabutomaru

Episodi visti: 3/3 --- Voto 5
Nel nuovo millennio, l'uso delle nuove tecnologie ha fatto sì che il cinema fosse alla portata di tutti, facendo sì che si approcciasse al media in questione anche gente di cui se ne poteva fare benissimo a meno. Uno dei registi ad aver tratto beneficio da ciò è stato Makoto Shinkai, il quale aveva realizzato in precedenza un film (l'orribile "Beyond the Clouds - The Promised Place"), un paio di corti (tra cui il discreto "La Voce delle Stelle") e un mediometraggio. La particolarità di questi prodotti è che sono completamente realizzati dal regista in questione, il quale si è occupato degli storyboard, della regia, sceneggiatura, animazioni e fotografia, dimostrando in tal modo tutta la sua versatilità come tecnico. Anche in "5 cm per Second" Shinkai decide di delegare quanto meno possibile agli altri, confezionando un prodotto estremamente personale, ma come i precedenti colmo di difetti.

La pellicola è divisa in tre episodi, che uniti insieme durano un'ora. Nel primo l'autore ci parla della relazione tra due ragazzini, Akari e Takaki, ed è incentrato sul viaggio di lui in treno per incontrare la ragazza per un'ultima volta, poiché in procinto di trasferirsi. Nel secondo spezzone Takaki è al liceo, ma pensa costantemente al suo lontano legame con Akari, mentre una sua compagna di classe, Sanae, vorrebbe confessare i sentimenti che prova per lui. Infine, nel terzo episodio, Takaki è oramai un adulto che, trasferitosi nuovamente, continua a pensare al suo amore coltivato durante l'adolescenza vero Akari.

I temi portanti di tutto il film sono l'amore a distanza che trascende il tempo, la lontananza, l'evoluzione e la solitudine. Sicuramente la poetica di Shinkai presenta concetti interessanti, ma per nulla nuovi in pellicole del genere, e purtroppo fallisce miseramente nell'amalgamarli con la storia. Nei tre episodi ci ritroviamo i protagonisti che imbastiscono copiosi quanto freddi monologhi sulla loro vita e condizione interiore, dando la sensazione allo spettatore dire trovarsi innanzi a un enorme flusso di coscienza. Shinkai mostra di avere delle carenze abbastanza gravi nell'uso della voice-over, visto che non solo finiscono con l'ammazzare la narrazione, ma risultano essere anche di una sconcertante povertà a livello contenutistico. L'autore avrebbe potuto eliminare la metà dei monologhi, lasciando al loro posto un profondo silenzio, il quale avrebbe messo in pieno risalto la potenza visiva delle immagini, con le quali sarebbe riuscito a comunicare immensamente di più, rispetto a quando sia riuscito a fare, puntando al contempo anche a caratterizzare bene i pochi personaggi.
I protagonisti, infatti, sono tra i numerosi punti a sfavore dell'opera: Takaki è un ragazzo solitario fin dall'infanzia, il quale riesce a trovare conforto solo in Akari; quest'ultima è altrettanto sola e capace di star bene solo immergendosi nella lettura dei libri. Mentre il terzo incomodo, Sanae, è gestita come la solita ragazzina infatuatasi del protagonista di turno, senza che riesca a offrire nessun interessante spunto alla storia. Shinkai ci delinea personaggi freddi e asettici, che però alla fine si dimostrano solo dei meri manichini, portatori di un amore sin troppo idealizzato e realisticamente ben poco credibile nel suo svolgimento. Il regista fa di tutto per creare un contesto realistico in cui dar sfogo alla sua poetica, ma fallisce miseramente nel voler descrivere reazioni umane totalmente avulse alla realtà empirica, visto che al giorno d'oggi le distanze comunicative possono essere abbattute da un semplice cellulare o un'email inviata tramite PC.

Se dal lato della narrazione e della sceneggiatura ci sono delle profonde pecche, ben poco si ha da ridire dal lato tecnico, dove Makoto Shinkai dimostra tutta la sua abilità tecnica. Come è solito fare, l'autore fa largo uso della colorazione digitale, creando, con un eccellente direttore della fotografia, delle scene molto suggestive. Il regista, per farci percepire la solitudine dei nostri protagonisti che camminano nel buio, ricorre all'espediente della luce del cellulare o di un lampione per illuminare un pezzettino di strada, creando così degli sfavillanti giochi di luci e ombre. Shinkai decide saggiamente di concedere ampio spazio alla sua poetica visiva, dando il meglio di sé nella costruzione dei paesaggi con dei fondali eccellenti, grazie ai quali crea scene dal forte impatto scenografico. Il regista è stato attento anche a delineare un contesto realistico, facendo uso anche di un eccellente computer grafica, riuscendo così a creare oggetti di un impressionante foto-realismo. L'autore con la sua fredda, quanto distaccata regia (anche se un po' troppo barocca certe volte), fa percepire allo spettatore di assistere alla vicenda da un punto esterno, e per questo decide di optare per poche inquadrature frontali in primo piano sui personaggi (che hanno un character design semplicistico e scarno), indugiando invece sull'ambiente che li circonda.

Concludendo, "5 cm per Second", si fa portatore di una banale storia d'amore, carente nella sua costruzione, anti-realistica nel suo svolgimento, ma con un discreto finale che, seppur doveva essere strutturato meglio, risulta essere l'elemento più riuscito del film, poiché il regista punta sul silenzio accompagnato dalla malinconica canzone del compositore Yamazaki.
Shinkai decide di sperimentare un modo più originale per raccontare il legame d'amore, attraverso continui flashback e un montaggio serrato atto a far capire il tempo che passa, ma usando anche delle voice over didascaliche e inutili, poiché uccidono il ritmo della narrazione, finendo con lo sfruttar male un elemento con cui voleva sicuramente elevare la storia. Alla fine è un prodotto tutto sommato consigliato: Shinkai tenta di sperimentare non centrando l'obiettivo, ma è sempre meglio fallire in parte che omologarsi alle decine di film d'animazione che escono ogni anno, e alla fine, mal che vada, lo spettatore capirà in che modo non bisogna realizzare un film "d'autore".
Oggettivamente non è neanche lontanamente il tanto paventato capolavoro descrittoci da una critica alquanto ignorante e dai fanboy del regista: anzi, a costoro, per aumentare la loro scarsa cultura cinematografica, poiché esaltano l'operetta in questione, vale la pena consigliare un paio di pellicole appartenenti al genere romantico, ma presentanti i medesimi elementi della poetica di Shinkai, le quali però massacrano artisticamente questo filmetto; i due film in questione sono "I Ponti di Madison County" di Clint Eastwood (1995) ed "Her" di Spike Jonze (2014), la cui visione sarebbe consigliata anche al regista in questione, visto che purtroppo sono svariati film in cui ci propina tutti i suoi difetti, senza imparare mai dai suoi errori; sia mai che vedendole impari finalmente come si strutturino storie del genere.


 3
Ascanaus

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

"5 cm per second" è un film d'animazione di Makoto Shinkai, rinomato regista dell'animazione giapponese. Il film è diviso in tre episodi che raccontano rispettivamente della relazione tra due ragazzini, Akari e Takaki, migliori amici e forse anche qualcosa in più, che alla fine delle elementari sono costretti a lasciarsi. Il primo episodio narra del loro rapporto, in cui nonostante la distanza continuano a mandarsi lettere, fino a fissare un incontro. Il viaggio per la città di Akari da parte di Takaki si rivela, però, molto difficoltoso a causa delle condizioni climatiche che portano il ragazzo ad essere in ritardo di quattro ore. Ormai perse le speranze, in stazione trova Akari, che lo aveva aspettato per tutto quel tempo. I due scambiano discorsi a non finire fino a darsi il bacio (probabilmente dell'addio) sotto un albero di ciliegio. Takaki in questo momento non sa se sentirsi felice per aver incontrato Akari oppure triste perché consapevole di non poterla più rivedere. Fatto sta che dopo il loro incontro i due non si sentiranno più, forse a causa delle distanze o forse per la timidezza di entrambi nel tenersi in contatto.
L'episodio due narra degli ultimi giorni da liceale di Takaki e di Kanae, ragazza innamorata di Takaki, che alla fine non riuscirà a dichiarare i propri sentimenti a causa della distanza che c'è tra i due.
Il terzo e ultimo episodio narra della vita da adulti di Takaki e di Akari. Il primo sempre con il ricordo dell'amata non riesce a formare nuovi legami e finisce col vivere una vita in solitudine, mentre Akari si è sposata e si è persino dimenticata di Takaki, ricordato solo dopo il ritrovamento della lettera mai data a Takaki dove esprimeva i suoi sentimenti. I due si incontrano all'incrocio della ferrovia con la strada, prima che passa il treno. La scena è uguale a quella vissuta da loro da bambini, ma al contrario di allora, quando Takaki si volta per vedere chi fosse la donna, ella non c'era più, e con un sorriso un po' amaro Takaki capisce che lei era ormai andata e che deve solo pensare al proprio futuro.

Ora con quest'analisi della trama sembrerà noioso come film, e probabilmente lo è... Quello che Shinkai ha prodotto non mirava alla trama (il mercato è pieno di storie simili), bensì all'insegnamento che c'è sotto, ovvero saper lasciarsi indietro avvenimenti felici e non e continuare ad andare avanti per la propria strada, continuando a vivere la propria vita. Insomma, quello che ha fatto Akari e solo alla fine anche Takaki. Inoltre se uniamo a questo una scenografia e una grafica incredibili ed eccezionali, accompagnate da una fantastica colonna sonora (soprattutto la canzone finale), allora siamo di fronte a un capolavoro.
Inizialmente devo dire che speravo che i due continuassero a tenersi in contatto fino a incontrarsi un giorno, ma questa mia speranza si è rotta già al secondo episodio, vedendo un Takaki triste e solo. Inoltre mi sarebbe piaciuto anche vedere di più sulla vita di Akari dopo l'incontro con Takaki, del rapporto finito male tra Takaki e la segretaria, e poi anche della vita dopo l'addio con Takaki di Kanae.

Direi che la visione non è proprio adatta a tutti, poiché è adatta a un pubblico un po' più cresciuto e attento. Ma anche per tutti gli appassionati di anime e manga ritengo che questo film sia una delle migliori animazioni mai create.
Detto questo, il voto per il film potrebbe essere anche un 10 pieno, ma diciamo che mancavano dei "pezzi" di vita dei personaggi.

Voto finale: 9/9,5


 2
Kida_10

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>

"5 cm per second" è un film di animazione suddiviso in tre parti distinte; il protagonista è Takaki Toono, un ragazzo come tanti che a causa della sua salute cagionevole e del suo continuo trasferirsi da una scuola all'altra non riesce a stringere amicizia con i suoi coetanei, ma fortunatamente trova Akari, una ragazzina che ha il suo stesso problema. Tra i due nasce subito un rapporto di complicità e di amicizia, e sostenendosi l'un l'altro riescono a superare con serenità le difficoltà e le problematiche tipiche di quell'età.
I problemi iniziano quando Akari si deve nuovamente trasferire, e i due sono costretti a lasciarsi; dopo una serie di corrispondenze tramite lettere, i due decidono di reincontrarsi, anche se ormai è trascorso un anno dal loro ultimo incontro. Proprio questo è il tema centrale della prima parte, che mostra Toono cambiare un treno dopo l'altro per raggiungere il luogo dell'appuntamento; sfortunatamente, a causa di una bufera di neve il treno ritarda di diverse ore, ma, quando le speranze sembrano perdute, il protagonista trova Akari ad aspettarlo al freddo, dimostrazione di come anche lei tenesse a questo incontro. Durante la loro unica sera a disposizione, tra i due ragazzi scatta il loro primo e ultimo bacio, perché poi anche Toono sarà costretto a trasferirsi ancora più lontano e rivedersi sarà per loro impossibile. Il tema della lontananza che divide le persone è trattato con una delicatezza incredibile, e, anche se la durata è molto breve, le emozioni suscitate sono molto forti, e i protagonisti si fanno apprezzare e ci coinvolgono fin da subito.

Nella seconda parte, vediamo Toono alle superiori, e Kanae, una ragazza innamorata di lui. In questo spezzone vedremo che la ragazza cercherà di superare le sue paure per rivelargli i suoi sentimenti, ma alla fine non ci riuscirà, o, meglio, non vorrà più farlo perché si renderà conto che non verranno mai ricambiati; nella testa del ragazzo vi è ancora solamente Akari.

Nella terza e ultima parte Toono è ormai cresciuto e lavora in un'azienda; il protagonista appare triste e solo, segno che non è ancora riuscito a dimenticare Akari, nonostante siano passati ormai molti anni. Akari invece viene mostrata con un anello al dito, dimostrandoci che, al contrario di Toono, la ragazza è riuscita ad andare avanti e a rifarsi una vita serena. L'attesa e l'aspettativa degli spettatori per un nuovo incontro fra i due protagonisti viene tradita, lasciandoci un messaggio triste e malinconico: quello che è passato è passato, per quanto si aspetti o ci si provi è difficile ricrearlo e riviverlo, bisogna solo andare avanti al meglio delle proprie possibilità. Un messaggio molto profondo e che crea spunti di riflessione interessanti.

Ottimo anche il comparto tecnico, che ci presenta ambientazioni veramente interessanti, con sfondi fantastici e dettagliatissimi, un piacere per gli occhi.
In conclusione, un'opera di cui consiglio calorosamente la visione a tutti; la riassumerei con queste parole: come emozionarsi in un'ora di film.

AkiraSakura

Episodi visti: 3/3 --- Voto 4
- Sono tanto belli i fondali di "5 cm Per second" - dicono gli esperti (?) critici americani. Delle vere e proprie cartoline ricordo, piene di effetti di luce, colori cristallini e sgargianti, luccicanti, affascinanti. Una volta tanto concorderei pure con loro, anche se spesso dimostrano di non avere un background sufficiente nella conoscenza dell'animazione giapponese di tutti i tempi. La mia perplessità, riconosciuti i pregi dell'apparato grafico del film, è la seguente: cosa c'è dietro a queste belle cartoline? Cosa c'è al di là di un indubbio e poco credibile amore pre-adolescenziale che arriva a influenzare addirittura la vita dell'uomo che lo prova, incapace di trovarsi una nuova donna e di rifarsi una vita? A mio avviso il nulla narrativo. Sì, certo, i fondali sono tanto belli, Shinkai è già un nome famoso (addirittura paragonato da alcuni critici a Miyazaki), la regia è buona - non mi azzarderei neanche a dire ottima, in quanto, sebbene Shinkai sia un regista blasonato, personalmente in questo "5 cm Per second" ho riscontrato un eccessivo soffermarsi sui particolari, una scelta delle inquadrature abbastanza da manuale, una certa inesperienza di fondo.

Il film è suddiviso in tre episodi, nei quali vengono mostrate le non-azioni del larvale protagonista Takaki, che, tuttavia, nonostante il suo status di bambino delle elementari è depresso cronico - e senza un background soddisfacente per esserlo, a parte il suo amore sofferto e poco credibile. Nel primo egli va a trovare la sua bella sotto la neve con il treno, da solo (i genitori dov'erano?); nel secondo, diventato più grande, rifiuta l'amore di una sua compagna - depressa pure lei, da giovanissima, senza che si capisca il motivo per cui lo sia: c'è la guerra? C'è la fame? Non ha una famiglia? Non penso proprio che una tale apatia possa essere giustificata in qualche modo da un amore adolescenziale non corrisposto. Il terzo episodio è praticamente un video musicale in cui viene propinato un finale abbastanza aperto, che fortunatamente non è un happy ending, ma che rimane comunque abbastanza vago, in quanto su di esso si ripercuote l'assenza di una trama vera e propria. "5 cm Per second" infatti è basato più che altro su monologhi, che sembrano abbastanza artificiosi e costruiti a tavolino, alcuni dei quali abbastanza interessanti, sebbene non originali e non sviluppati a dovere - il fatto che l'uomo mandi i razzi nello spazio perché anela all'assoluto, a migliorarsi continuamente superando i propri limiti. Per quanto questo sia un spunto interessante, l'ho trovato abbastanza fine a sé stesso e non organico all'assoluta apatia che caratterizza la narrazione e i personaggi.

L'impressione che mi ha dato questo blasonato "5 cm Per second" è che in esso tutto sembra studiato apposta per far commuovere lo spettatore, mascherando opportunamente le carenze narrative e contenutistiche: le musiche, la depressione poco credibile dei personaggi, il sense of wonder fine a sé stesso... Tuttavia, sebbene adori il drama e le storie d'amore tragiche, non mi è scesa manco una lacrima: sarà perché sono abituato ad affezionarmi a dei personaggi ben caratterizzati, a soffrire con loro in caso di un vero coinvolgimento emotivo, spesso anche indotto da uno script carismatico e sostanziale. Ma in questo caso niente, nulla, non c'è alcunché a cui affezionarsi e in cui identificarsi, l'illusione dell'artista in questo caso si smaschera troppo facilmente; con me la ruffianeria non basta, voglio vedere una storia, con dei contenuti argomentati in modo soddisfacente, un messaggio finale potente e credibile, dei personaggi che interagiscono, crescono, fanno qualcosa, anche piccole cose. Per questo "5 cm Per second" da parte mia è gravemente insufficiente. Gli aspetti tecnici in questo caso non bastano a salvare la baracca, in quanto le belle cartoline figlie dell'elevato budget che l'opera gode, e dell'indiscutibile talento visuale di Shinkai, alla lunga stufano quando mancano un background soddisfacente, una sceneggiatura accettabile, una trama degna di questo nome (se i personaggi fossero ben caratterizzati e se ci fosse un buon background in cui farli muovere, sulle carenze di quest'ultima si potrebbe pure soprassedere). Considerando solamente la regia in sé, senza infierire ulteriormente sulla banalità sostanziale dell'opera, preferisco registi come Dezaki e Ikuhara, in grado di sfruttare le carenze economiche inventando tecniche di regia innovative per coprire i buchi, piuttosto che una regia da manuale con un elevato budget dietro. Bocciato.


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Tofone8

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Film uscito nel 2007 per la regia di Makoto Shinkai, "5 cm Per Second" è un anime critico e criticato per vari motivi. Alcuni dicono che mascheri il vuoto cosmico con scontate e mielose riflessioni, altri che è un capolavoro indiscusso: qual è la verità?

Posto che non sprecherò nemmeno un secondo a parlare dell'animazione sublime che mi ha lasciato a bocca aperta, "5 cm Per Second" non è un film facile. Mettere in scena una storia d'amore senza approfondire i personaggi è una mossa rischiosa, c'è sempre il pericolo che il tutto scivoli nell'apatia dello spettatore e che esso non riesca a identificarsi nella vicenda. Che è più o meno quello che succede qui: dopo tutto si tratta di un film di circa settanta minuti, diviso in tre episodi che coprono un arco temporale notevole, di quindici anni circa. Lo spettatore non si identifica davvero nel ragazzo innamorato, nella ragazzina timida che lo aspetta per ore o in quella timida che non riesce a confessarsi a lui; così come è vero che non vi è una vera e propria trama, quanto un paio di situazioni che sembrano quasi buttate lì a caso. Un film che parla di niente, se non dei pensieri dei personaggi, in particolar modo del protagonista.
Ed è in questo niente che si arriva al messaggio del regista: i discorsi sono insufficienti, le parole fuorvianti, perché l'amore è un sentimento che non si può esprimere razionalmente, ma solo attraverso gesti e sguardi, che per un secondo possono colmare il vuoto esistenziale all'interno di ognuno di noi. La domanda che ogni spettatore si dovrebbe porre, non è "A che velocità cadono i petali di ciliegio o i fiocchi di neve?", quanto "Cosa succede tra l'atterraggio di un petalo e l'altro?".
Takaki si dichiara ad Arai durante la fioritura dei ciliegi e lei ricambia il sentimento: questo fatto sconvolge terribilmente la vita del ragazzo, tanto che per anni non farà altro che pensare al suo amore perduto, mentre lei presto o tardi capirà che altro non si trattava se non di una cotta adolescenziale, bella e intensa ma destinata a finire. Anche cadendo a cinque cm al secondo, il petalo di Takaki impiega quindici anni per toccare terra, con quale risultato? Che finalmente si accorge di aver perso qualcosa molti anni prima e che sino ad allora la sua vita è stato un vano cercare di non notare l'evidenza. Incapace di comunicare ad altri il suo malessere, Takaki non capisce che la sua cecità distrugge sé stesso e ferisce le persone accanto a lui, spingendolo sempre più nel suo guscio, da cui ormai diventa quasi impossibile uscire da solo; ma nel vuoto che si è creato nessuno più lo verrà a riprendere. Ed ecco che "5 cm Per Second" diventa una metafora sulla crescita: banalmente, ma non troppo, cresciamo solo quando siamo disposti a superare certi schemi di pensiero, altrimenti rimaniamo indietro. La distanza tra un petalo e l'altro.

"5 cm Per Second" non è un film da mezze misure, ed è difficile spiegarlo a parole evitando di diventare prolissi e verbosi. E' un anime che trasmette emozioni che possono essere colte a vari livelli, a seconda della sensibilità del singolo, ma io consiglio sempre di vederlo, quanto meno perché è bellissimo da guardare e non dura molto: se poi riesce a smuovere anche una piccola scintilla di emozione, allora avrà raggiunto il suo scopo.


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Hanna

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
"5 Cm Per Second" è un film d'animazione giapponese del 2007 di Makoto Shinkai. Il film, che dura circa un'ora, è suddiviso in tre episodi che scandiscono, secondo una narrazione ellittica, la vita di Takaki (protagonista maschile) e più generalmente di Akari (protagonista femminile).
La storia è interamente incentrata sull'amore adolescenziale dei due, che, non vissuto a pieno, si riverserà in modo più o meno influente sulle loro relazioni future. La narrazione è principalmente orientata da Takaki, per poi lasciare un piccolo spazio alla sua amica Kanae e in un ultimo momento ad Akari. Una serie di narratori onniscienti, quindi, che ci spiegano i loro vari stati emozionali guidandoci lungo la storia che, per lo più, si articola attraverso le numerosissime lettere che Takaki e Akari si scambiano.

Il character design è abbastanza buono, soprattutto dal punto di vista psicologico del personaggio di Takaki, le ambientazioni quasi oniriche e fantastiche sono, a mio parere, di gran lunga superiori rispetto alla resa dei personaggi, che sembrano somigliarsi tra loro, in particolar modo nella prima fase.

Ad ogni modo, tralasciando la trama, in parte banale e qui resa più sommariamente essendo un film, devo dire che assegno un 9 all'intera opera per il semplice fatto che mi ha fatto piangere. E' vero, molti nelle loro recensioni hanno criticato il fatto che in questa travagliata storia d'amore il problema delle distanze e della comunicazione sarebbero potuti essere facilmente risolvibili, e probabilmente hanno ragione. Ma la cosa che a me ha colpito profondamente è lo smarrimento di questo ragazzo/uomo che vive l'idealizzazione di questo amore quasi in maniera autodistruttiva, senza lasciare spazio al mondo reale e concreto. Risucchiato nei suoi sentimenti e nelle sue sofferenze, sofferenze che lo hanno reso profondo e inafferrabile agli altri, Takaki conduce la sua esistenza come un automa in funzione del ricordo di Akari.
Non è facile rendere un buon profilo introspettivo in un anime e neanche in un film, ma qui a mio avviso il progettista ci è riuscito molto bene.


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kaio1982

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Di questo film mi è indubbiamente piaciuta l'imponente veste grafica, che ha evitato l'utilizzo della computer grafica, che ormai, sempre più spesso, rovina anime che non ne avrebbero bisogno.
Il problema di "5 Cm per Second" è nella trama dei tre episodi, davvero striminzita e non all'altezza della grafica, che tra l'altro ai miei occhi non è neanche perfetta. L'anime in questione si divide in tre episodi distinti, che attraversano varie fasi della vita sentimentale di Takaki e Akari, partendo da ragazzini fino all'età adulta. Il problema è che tutto è troppo zuccheroso, lento e intriso di dialoghi godibili, ma banali e scontati, che rendono "5 Cm per Second" decisamente vuoto e poco personale.
In questo modo, il poderoso impianto grafico viene completamente distaccato dal resto del film, risultando l'unico enorme punto di forza. La grafica è sicuramente da lodare per svariati motivi: il primo è il dettaglio favoloso dei fondali e degli ambienti in generale, anche se ho notato una certa staticità dei fondali quando vengono inquadrati. La causa è puramente tecnica, perché le luci, che illuminano perfettamente i personaggi e gli effetti ambientali, non sono state applicate anche ai fondali, che risultano dettagliatissimi, ma statici. Il character design, ancora una volta, non è ottimo, ma solo discreto, presentando personaggi dai capelli e visi piuttosto piatti e privi dei classici riflessi che dovrebbero avere. Anche le animazioni, per essere un film del 2007, non sono nulla di eccezionale, specialmente quando i personaggi vengono inquadrati da vicino. Le musiche sono carine ed immersive, ma fanno solo il loro onesto dovere.

La mia sensazione è che si è voluto puntare tutto sui ritmi dolci e la grafica imponente, tralasciando sia spunti narrativi validi, che una caratterizzazione migliore dei personaggi.
In conclusione, ritengo quest'anime un bellissimo film d'animazione, con una splendida atmosfera tutta giapponese, che avrebbe avuto bisogno di molta più cura nei contenuti. Nonostante i difetti, mi sento di consigliarne la visione un po' a tutti, dal momento che riesce comunque ad essere decisamente godibile e raffinato.


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Izaya_Orihara

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
- Sai, è di 5 centimetri per secondo.
- Cosa?
- La velocità a cui cadono i fiori di ciliegio.


È così che ci viene introdotto questo meraviglioso lungometraggio d'animazione giapponese, 5 cm per second (5 cm al secondo), ideato e diretto da Makoto Shinkai. Il film è stato presentato in Italia durante il Future Film Festival e ha vinto il Lancia Platinum Grand Prize, premio per il miglior lungometraggio d'animazione con effetti speciali, per le varie capacità che l'autore possiede. È stato licenziato dalla casa di distribuzione francese Kazé, che ha prodotto anche un DVD italiano.

La storia di questo film è divisa in tre parti. Le prime due parti comprendono circa venticinque minuti ciascuno, mentre la terza circa dieci minuti, per un totale di un'ora di visione. Ogni parte è collegata in un'unica storia. L'autore vuole marcare un problema grandissimo per quanto riguarda l'amore: la distanza. La distanza che molte volte separa due persone che si amano, che si vogliono incontrare ripetutamente, le porta in uno stato di depressione, che non può però cancellare l'amore o semplicemente il ricordo di ognuna delle due persone, a patto che non si cerchi di cancellarlo dal cuore, perché se no se ne dimentica. Il film ha quella vena di drammaticità per quanto riguarda il protagonista, Takaki, che non riesce a togliersi dalla mente l'amore perduto per colpa della lontananza, che non riesce a innamorarsi di un'altra; il suo cuore è già riempito di una grande dose di nostalgia verso una persona che non si vede ormai da anni e che non si sa nemmeno se lei si ricordi di lui. Una tristezza infinita.

Dopo la visione di questo film, posso affermare che Makoto-sensei è un eccellente compositore, che riesce a unificare tutte le note per poi formare un brano a dir poco perfetto. Ogni aspetto di questo film è curato, non si vede nessun difetto, se non una storia perfetta. L'animazione è ottima, curatissima, insieme a delle musiche malinconiche fantastiche. Il disegno è carino.


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Rygar

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
<b>Attenzione: presenza di lievi spoiler</b>

Nel momento in cui si parla di questo film si può affermare che sia la prima, vera, grande opera che ha reso famoso in tutto il mondo Makoto Shinkai, regista dal talento geniale, capace di affascinare, commuovere e far riflettere lo spettatore, col suo stile maestoso, innocente, delicato, e per il suo infinito impegno profuso in ogni sua opera. "5 Centimetri al Secondo" ne è forse l'esempio più grande, un'opera immortale.
"5 Centimetri al Secondo" è un film del 2007 della durata di sessantatre minuti. L'opera è divisa in tre macroepisodi denominati: "Il capitolo dei fiori di ciliegio", "Cosmonauta" e "5 Centimetri al Secondo". Da menzionare l'ottenimento del Lancia Platinum Grand Prize, ovvero il premio per il miglior lungometraggio d'animazione o con effetti speciali, «per la capacità di coniugare poesia, arte e perizia tecnica, disegno animato e nuove tecnologie, una storia emozionante e profonda ad una maestria esemplare di regia, dove ogni elemento strutturale del film, dalla sceneggiatura fino al montaggio, ci comunica grande professionalità e forte ispirazione»

Trama: a causa della loro costituzione fisica cagionevole, Takaki Tōno e Akari Shinohara, studenti delle elementari, divennero grandi amici e trascorsero molti momenti di vita scolastica insieme. Un giorno Akari menziona che la velocità di caduta dei petali di ciliegio è pari a 5 cm al secondo, una frase che ricorrerà spesso nel lungometraggio. Col tempo tale sentimento si rafforzò fino a sbocciare nell'amore, tuttavia questo sentimento viene reciso a causa dei continui trasferimenti di Akari e Takaki. Ciononostante, i due continuano a scriversi delle lettere in cui riescono a mantenersi in contatto. Prima di trasferirsi a Kagoshima, Takaki intende vedere Akari per un'ultima volta, così prende il treno alla volta di Tochigi, in un viaggio lungo ed estenuante. A complicare le cose ci si mette un tempo che inclemente è dir poco, e costringe il ragazzo a un'attesa disperata. Finalmente i due s'incontrano e suggellano tale ritrovamento con un dolcissimo bacio, il tutto in un'atmosfera di spietata bellezza. Il destino però vuole che quello sia il loro ultimo incontro. Così Takaki cresce e studia a Kagoshima, ove incontrerà Kanae Sumita, la quale, scorgendo in lui una malinconica gentilezza, se ne innamora; tuttavia comprenderà che la distanza psichica tra i due è così incolmabile che sarà costretta a reprimere i suoi sentimenti. Si giunge infine nel 2008, dove un Takaki ormai adulto e disilluso, nonostante continui in cuor suo a pensare ad Akari e ad amarla, si renderà conto che tutto ciò ormai è impossibile. Il destino ha voluto che entrambi percorressero due strade differenti.

Grafica: è possibile desiderare di più dopo aver provato l'esperienza visiva di quest'anime? Non credo sia possibile, considerando il fatto che è un'opera del 2007 e che tuttora vanta un fascino senza pari. Le ambientazioni sono incredibilmente varie e ammaliano per una bellezza assoluta, stupefacente, trascendente, surreale. Le animazioni sono perfette per fluidità. Il character design è bellissimo e appropriato in ogni sua parte. L'iperdettaglio è onnipresente dall'inizio alla fine. Sublime.

Sonoro: non si poteva chiedere di più (e di meglio) dal comparto sonoro. L'opening è assente e lo spettatore è immediatamente catapultato nelle atmosfere del film. L'ending è toccante per bellezza. Le OST sono semplicemente fantastiche, così come gli effetti sonori, dotati di un realismo estremo. Il doppiaggio e l'adattamento italiano sono encomiabili.

Personaggi: personaggi migliori di così non potevano essere concepiti. Una caratterizzazione così realistica, così viva, così empatica, così profonda che lascia senza fiato. L'interazione è incredibile. L'introspezione è ai massimi livelli. L'evoluzione è presente in ogni istante, resa con cura magistrale.

Sceneggiatura: tutto è puntato a garantire la perfezione in ogni suo ambito, tutto punta all'onirico, alla felicità di un attimo, alla riflessione sulla fugacità umana di fronte all'immensità del cosmo, alla ricerca di un amore corrisposto che tuttavia non è ottenibile a causa della spietatezza di un mondo che divide gli affini e dispera gli animi nobili, inaridendoli. Il tutto è narrato dall'esperienza dei tre protagonisti. La gestione temporale è sublime, nonostante la sua complessità. La trilogia ci presenta tre momenti differenti della vita, dall'infanzia, all'adolescenza, sino all'età adulta. Tre archi temporali fondamentali narrati con impeccabile profondità. Il ritmo è perfetto per poter esprimere concetti ed emozioni in maniera chiara e dettagliata. Non esiste violenza o fanservice, solamente scene di pura dolcezza e impurità adulta. I dialoghi sono una perla.

Finale: sorprendentemente bello per la sua tristezza, la sua malinconia, la sua insita bellezza e per la sua enorme capacità empatica. Il finale si conclude con un adulto cinismo e con matura rassegnazione, per una separazione protrattasi sin troppo a lungo, segnando di fatto una terrificante resa, che tuttavia si rivela necessaria per poter resistere e proseguire in un mondo spietato. Un encomio.

In sintesi, "5 Centimetri al Secondo" è un'opera di assoluta perfezione, la cui bellezza è totale in ogni suo aspetto e rapisce lo spettatore conducendolo in un mondo dagli scenari indescrivibili e spettacolari. "5 Centimetri al Secondo" è un'esperienza matura, realistica, toccante e commovente. Non esagero con l'affermare che sia una delle migliori produzioni in assoluto e che è degna di entrare nell'olimpo degli anime leggendari. Consigliata ai veri intenditori d'animazione giapponese, escludendo con fermezza ogni otaku.


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Panda79

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7
"5 cm per second" è un film ideato e diretto da Makoto Shinkai. Ha ricevuto vari premi in giro per il mondo.
E' un'opera che mi ha lasciato un po' spiazziato. A livello di sceneggiatura è troppo pretenzioso, parlando di un'improbabile storia d'amore tra due ragazzi, che conosciutisi da piccoli ben presto dovranno separarsi a causa del lavoro dei genitori.
Il protagonista assoluto è il ragazzo, Takaki Tōno, che per tutta la durata del film, circa un'ora, vive con il pensiero costantemente rivolto alla sua "amica" d'infanzia, Akari Shinohara. In questo modo vive una vita di solitudine convinto che il suo vero amore sia proprio Akari. Nell'età ormai adulta Takaki, incrociando Akari in uno dei luoghi chiave del film, capisce che ormai la sua relazione con Akari appartiene al passato.
Questo non è un semplice riassunto dell'anime, questa è la storia così come è. Premettendo che la storia è abbastanza improbaile, il problema è che nel film lo sviluppo è eccessivamente superficiale. Da quello che doveva essere un racconto struggente, in cui il protagonista soffre le pene dell'inferno a causa di un amore impossibile, diventa un semplice raccontare senza entrare mai nel merito.
Al contrario la regia e gli sfondi sono ottimi. Le inquadrature, il montaggio, i movimenti di camera, a mio parere, sono di grande qualità. L'unico neo è il character design, troppo semplice e "infantile" per tutto ciò che c'è intorno ai personaggi.
Il momento topico è il flashback finale, che inizia quando i due protagonisti si incrociano per strada alla fine del film: un flashback dove si rivivono le vite di entrambi, quella di Takaki, che già conosciamo, e quella di Akari. In questo caso si ha una perfetta unione immagini-musica.
Per concludere posso dire che questo film non mi è piaciuto in maniera particolare, ma comunque ne consiglio la visione soprattutto per il valore tecnico.


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((mima))

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
"Byousoku 5 centimeter", ovvero "Cinque centimetri al secondo", è un film del regista Makoto Shinkai, uscito nelle sale cinematografiche giapponesi nel 2007.
La storia racconta del rapporto a distanza di un ragazzo Toono Takaki e una ragazza, Shinohara Akari, che avevano stretto un legame d'amicizia molto forte alle scuole elementari avendo molte cose in comune. La ragazza è poi costretta a trasferirsi e i due iniziano a inviarsi lettere per tenersi in contatto.

Il film è diviso in tre episodi, ognuno dei quali racconta un periodo della vita di Takaki, partendo da quello da quello adolescenziale, passando per quello da liceale e arivando alla vita adulta di Takaki e raccontando in che modo i due vivono il loro rapporto a distanza, che via via si trasforma in un qualcosa di più di un rapporto d'amicizia. Il secondo episodio, a differenza degli altri due, verrà raccontato dal punto di vista di Kanae, una ragazza che si innamora di Takaki, ma che capisce subito che il suo è un amore non è corrisposto.

Tutte le ambientazioni sono fatte con estrema cura e molte volte, se non fosse per i personaggi, sembrerebbe quasi di guardare una ripresa dal vivo.
La colona sonora si adatta perfettamente alla storia e alle varie vicende.
"5 centimetri al secondo" è uno di quei film che si guarda fino alla fine con il fiato sospeso sperando in un lieto fine, che ci regala un finale che va contro ogni aspettativa ma che non delude. Infatti rispecchia perfettamente la cruda realtà che viviamo ogni giorno cancellando ogni "svolgimento della trama tipica di un anime" per cui ci si aspettano cose che nella realtà non accadrebbero mai. In particolar modo mi è piaciuto molto il terzo episodio, quello della vita adulta di Takaki, che conclude il film, dove Takaki abbandona per sempre la spensieratezza tipica dell'età adolescenziale e capisce che la realtà è molto diversa da come se la immaginava da bambino quando aveva promesso ad Akari che "un giorno avremmo rivisto insieme i ciliegi in fiore".

A dir poco stupenda è la canzone finale, "One More Time, One More Chance" di Masayoshi Yamazaki, che chiude il film facendo scorrere anche qualche lacrima.
In conclusione "Byousoku 5 centimeter" è uno di quei film che ritengo essere dei capolavori, che ritraggono la vera realtà della vita in maniera impeccabile, e anche se a volte questo può essere triste dobbiamo pur sempre accettarla.


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eracliano

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
- Sai, è di 5 centimetri per secondo.
- Cosa?
- La velocità a cui cadono i fiori di ciliegio.

Le primissime battute del primo episodio possono secondo me già da sole dare un'idea di quello che è questo breve anime in tre episodi (circa un'ora totale). C'è una forte vena di romanticismo, ma allo stesso tempo è già presente da subito una sorta di presentimento che non sempre le cose finiscono bene. Non stavolta, almeno.
Lo dico subito: se state cercando la classica storia d'amore, lasciate stare. Quanto troverete qui è qualcosa di diverso. È un racconto di un sogno mancato. Non dico di più in merito per non spoilerare.

Trama: è ridotta all'osso, ed è portata avanti senza fronzoli o deviazioni. Il vantaggio principale è che si riesce a seguire la vicenda molto facilmente. Non è una storia sensazionale, anzi è prettamente ordinaria; è invece piuttosto anomala nell'universo anime.
Sono eliminate a priori tutte quelle scene che normalmente sdrammatizzano: niente battutine, personaggi che scherzano con il pubblico o cose del genere. Vista la scelta del genere, è una scelta che approvo, ma che so può non piacere a molti. Nonostante ciò, in alcuni punti la vicenda va avanti lentamente. Complessivamente assegno un 7,5.
Il finale è a mio giudizio fatto davvero benissimo. Lascia un senso di smarrimento, ed esce completamente dagli schemi. 9,5, in quanto secondo me è al di sopra del resto.
Il delineamento dei personaggi, tenuto conto della brevità del racconto, è affidato più alle parole che alle azioni. Allo spettatore vengono più che altro forniti indizi qua e là per farsi un'idea di come potrebbero essere. E questo lo spinge a una maggiore riflessione. I personaggi sono molto veri, e sicuramente ciò è un grande valore aggiunto, che porta questo parametro a un 9 abbondante.

La grafica è bella, non mi ha particolarmente colpito, eccetto per i fondali molto belli, che mi sono piaciuti più dei personaggi sotto quest'aspetto. 7 su questo punto.
L'aspetto sonoro, eccetto che per il finale, non mi ha segnato più di tanto. A ogni modo fa il suo lavoro, e nella parte conclusiva il livello di partecipazione indotta dalla colonna sonora aumenta molto, facendo un bel salto rispetto al resto dell'anime. Questo solleva la mia valutazione in questo campo a un 8.

Tirando le somme, assegno a "5 centimetri al secondo" un 8. In realtà sarebbe stato un 8 abbondante, ma pur consigliandone la visione a chiunque abbia un animo sensibile o romantico, non lo ritengo un capolavoro. Lo ritengo però un ottimo prodotto.


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Aiakos

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
"Byousoku 5 Centimeter" è il prodotto definitivo di Makoto Shinkai, una ricerca della perfezione iniziata con "Hoshi no koe", proseguita con "The Place Promised in Our Early Days" e finalmente conclusa con questo film. Se il potenziale poetico di Shinkai si era già notato con il cortometraggio "Kanojo to kanojo no neko" ("Lei ed il suo gatto"), qui si può ammirare lo straordinario mix tra qualità tecnica e sentimento che solo pochi autori sono riusciti a coniugare così bene.

Solitamente tengo le distanze da storie che parlano di amore poiché nel 90% dei casi raccontano sempre la solita solfa (vista una, viste tutte). Anche qui, a una prima e distratta visione, può sembrarci che nulla cambi rispetto ai soliti anime, manga e film stereotipati sull'amore. Beh, non è affatto così. Il sentimento in "5 Centimetri al secondo" è tangibile. Lo spettatore riesce quasi a toccare i sentimenti dei protagonisti, un'immedesimazione perfetta. Un solo film (in 3 episodi) è capace di raccontarci in maniera sintetica ma intensa tre momenti importanti della vita dei due protagonisti.

La riflessione sulla distanza tra le persone è il tema centrale dell'opera. Le atmosfere suggestive, malinconiche e i colori dosati perfettamente completano e perfezionano il quadro. Il tempo e la distanza sono capaci di idealizzare, rafforzare o distruggere i sentimenti degli uomini che rimangono soli nei loro pensieri, soli nella quotidianità delle loro azioni. Qualcuno può trovare tutto ciò anche in un certo senso triste, ma questa è solo la dimostrazione della maestria di Shinkai che spesso ricorda il Miyazaki (di cui è grande fan) ai tempi di "Spirited Away" con toni a volte estremamente realistici e a volte onirici. Straordinaria è poi la conclusione incorniciata dal brano "One More Time, One More Chance" cantato da Masayoshi Yamazaki.

Valutazione finale:
Disegno: 8
Animazione: 9
Sonoro: 9
Trama: 10
Totale: 9

Consigliato praticamente a tutti, amanti e non amanti delle storie sentimentali.


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Sonoko

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7
Fra gli articoli odierni di Animeclick.it ce n'è uno che parla degli anime più sopravvalutati fra i telespettatori giapponesi. Beh, a mio parere, con "5 cm per second", che ho visto guarda caso proprio oggi, siamo in argomento.
Questo film, formato da tre episodi, narra la storia di Takaki e Akari, il cui tenero amore adolescenziale appena sbocciato è stato sùbito sottoposto alla dura prova della distanza, e si svolge nell'arco di diversi anni.
Senz'altro l'idea di base è ottima, la storia è originale, e anche il riferimento alla caduta dei petali dei fiori di ciliegio (che dà anche il titolo al film, dato che fin dalla primissima scena viene spiegato che 5 cm al secondo è la loro velocità di caduta al suolo) è molto romantico, ma ritengo che questo film sia ben lontano dall'essere un capolavoro.

E' vero, gli scenari sono stupendi, anche la colonna sonora è bella, e ci sono scene splendide, ma ahimé, a parte la notevole depressione e l'angoscia che mi hanno assalita - ma credo che fosse questa l'intenzione dell'autore - fin dall'inizio, ho riscontrato in questo film un graduale calo di livello, sia per la sceneggiatura sia per la caratterizzazione dei personaggi, man mano che andavo avanti nella visione.
Il primo capitolo è sicuramente il migliore, in quanto mostra per bene il disagio di entrambi i giovani protagonisti, con perfetta descrizione dei loro rispettivi sentimenti, soprattutto lui, considerando anche che la storia è narrata dal suo punto di vista. Il secondo capitolo è gradevole, ma sul terzo, il più breve, stendo un velo pietoso.

Innanzitutto vi appare improvvisamente un personaggio che non ho capito chi sia, che ruolo abbia avuto fino ad allora e quale avrà in futuro, dunque anche se abbia un senso la sua fugace apparizione, a questo punto. Per non parlare del cliché, ormai vecchio e stravecchio, utilizzato quasi regolarmente nei drammoni sentimentali più scadenti, che ritroviamo nella scena del passaggio a livello. Infine il finale, se così si può definire: ma che cosa significa quel "finale"??
L'unica spiegazione che sono riuscita a trovare a tutto ciò è che l'autore, partito con entusiasmo con il suo progetto, sia stato progressivamente annoiato e/o depresso dalla sua stessa storia, ed è un vero peccato, perché il suo film aveva davvero ogni potenzialità per potere diventare un capolavoro. Ma almeno per me non lo è diventato, soprattutto perché considero anche il finale fondamentale per una globale valutazione, altrettanto quanto gli altri elementi, per non dire che lo considero fra gli elementi più importanti.
Volendo essere di manica larga, stavolta come voto non posso dare più di 7.

Gigi Buzzurro

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Gigi Buzzurro

Episodi visti: 1/3 --- Voto 10
"5 centimetri per secondo" è il tempo con cui un petalo di ciliegio cade al suolo. Ma anche il titolo di uno degli anime più belli, melanconici e profondi mai realizzato. Ciò che colpisce è la meticolosità, che spesso sfocia in pura sinfonia, puro romanticismo e forse fantasia, degli ambienti, spazi enormi ma suggestivi e interminabili che sublimano le tensioni, le aspettative, le paure dei protagonisti. E con essi i protagonisti si confondono, si estraniano, divenendo tutt'uno. L'anime contiene elementi di poesia eccezionale, dove impera la distanza, la malinconia, il sentimento e la rassegnazione. In conclusione, "5 centimetri per secondo" per me è uno dei migliori anime mai creati.


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vash_dav

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
"5 cm per second" è un cortometraggio meraviglioso. Non conoscevo quest'opera fino a un paio di mesi fa, quando vidi un trailer per caso su youtube e ne rimasi colpito, forse per l'eccellente comparto tecnico o forse perché anch'io vissi la mia prima storia d'amore all'ombra (ahimè) della distanza e i cui ricordi, belli e brutti, con il passare inesorabile degli anni restano sempre aggrappati con forza al mio cuore. Ho quindi deciso di aspettare l'uscita italiana del bluray che ho fatto mio subito e ho visto proprio ieri sera. Lasciatemi dividere questa recensione in due parti: la prima riguarda il lato puramente tecnico, la seconda l'emozione intensa che questo film mi ha lasciato.

Il bluray non presenta purtroppo un'edizione speciale, che mi avrebbe fatto senz'altro piacere, ci tocca quindi la classica custodia standard con nulla dentro se non il disco vero e proprio. La copertina è comunque piacevole, la stessa dell'edizione DVD uscita tempo fa. Mi sono gustato quest'opera su un tv full-hd con algoritmo di interpolazione a 100Hz attivo e il risultato rasenta la perfezione: "5 cm per second" porta infatti con sé un comparto tecnico semplicemente sublime, tre episodi da 20 minuti circa ciascuno carichi di armonia. I paesaggi sono una gioia per gli occhi, il taglio cinematografico magistrale e la scelta della palette cromatica impeccabile. Le musiche caricano di emozione ogni singola scena e il doppiaggio in italiano non tradisce le aspettative. Davvero un ottimo lavoro, più che ottimo.

Possiamo essere felici per tanti motivi nell'arco della nostra vita, ma niente riesce a riempire il nostro cuore di gioia come l'amore per un'altra persona. Si comincia con quella che pensiamo essere una semplice amicizia, ci ripetiamo questo giorno per giorno perché abbiamo paura di ammettere che possa essere altro. Poi ci rendiamo conto di non avere altro che la sua immagine nella testa, nel cuore: lei che ci fa impazzire, lei che ci dà la forza di superare qualsiasi ostacolo, lei che è sempre accanto a noi quando abbiamo bisogno di aiuto, lei che è il mio primo pensiero quando apro gli occhi al mattino e l'ultimo quando li chiudo la sera, prima di dormire. Ed è lì che mi rendo conto di una cosa: io sono innamorato di lei. Ma lei non è qui con me, lei è distante. La distanza, la mia peggior nemica, il peggior nemico dell'amore. Perché tutti gli altri possono vedere, sfiorare, abbracciare, baciare la persona che amano ogni giorno, e io no? Eppure il mio amore è così forte, non mi do pace e allo stesso tempo mi faccio forza, quella forza che viene proprio dal mio amore per lei.
E così, consapevole di potere superare qualsiasi ostacolo, di potere fare tutto per lei, intraprendo lunghi viaggi solo per vederla, per parlarle, per sentire la sua voce, il suo respiro, per incontrare il suo sguardo con il mio, le sue labbra con le mie, anche solo per una notte. Perché quell'unica notte mi ripagherà di tutta la mia sofferenza, ne sono sicuro.

Nella mia vita irrompono prepotentemente altre persone, mi trattano con gentilezza, mi abbracciano, mi dicono di volermi bene, di amarmi, ma io non ci riesco, la sua immagine è talmente presente e forte dentro di me che non mi permette di ragionare, il mio cuore è solo suo. Anche se lei in fondo non c'è più, è tanto che non la vedo, che non la sento, per motivi in realtà a me ancora ignoti. Mi ha lasciato, ci siamo persi di vista, non ho saputo difendere quel che c'era tra noi.
Ora sono cresciuto, mi ritrovo a vivere la mia vita con le mie gioie e i miei dolori, le mie sconfitte e i miei traguardi, ma quello più importante non l'ho mai raggiunto, e non so se mai ce la farò. E ogni sera, prima di andare a dormire, non passa giorno in cui non mi faccia del male pensando a quel che poteva essere e non è stato. Lei che invece si è rifatta una vita, ha saputo andare avanti, e qualche tempo fa, dopo anni che non ci parlavamo, mi ha detto che ogni tanto le scende una piccola lacrima ripensando al passato. Sarà vero? Devo crederle? Cosa cambia... del resto lei, la mia peggior nemica, mi ha portato via anche questo.
Tutto questo è "5 cm per second", meraviglioso, ma profondamente triste.


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Deazzo

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
"5 Centimetri per secondo" (titolo originale: "Byousoku 5 Centimeter") è un anime composto da soli tre episodi.
Racconta la storia di due amici fin da bambini (Tohno Takaki e Shinohara Akari) costretti a separarsi perché il padre della bambina deve trasferirsi per lavoro. Gli amici si tengono in contatto per anni con delle lettere e, quando l'amica è costretta a trasferirsi ancora più lontano, lui decide di vederla un'ultima volta. Si incontrano nonostante delle difficoltà e si dicono addio. Nonostante passeranno anni e si sentiranno rimpianti e tristezza, i loro ricordi rimarranno vividi.

Come ho già detto ci sono solamente tre episodi, ma tutto quello che si poteva trasmettere o raccontare è stato fatto. L'amicizia, e infine l'amore, che questi due ragazzini provavano l'uno per l'altra, si portano avanti negli anni e ci trasmettono, dalla parte di Takaki - il personaggio principale e fulcro della trama -, la tristezza, l'angoscia, il rammarico e la delusione di non potere stare con la persona desiderata. Vedremo questo peso e questa solitudine protrarsi negli anni di vita del ragazzo e assisteremo alla sua crescita fisica e interiore.
Sfoceranno anche altri sentimenti all'interno dell'anime, come frustrazione e delusione da parte di altri personaggi che faranno parte in un modo o nell'altro della vita di Takaki.

Oltre a elogiare in particolar modo la trama di questo lungometraggio, non bisogna tralasciare l'aspetto grafico che è davvero superlativo. I disegni scorrono in maniera piacevole e molto naturale, non lasciano intravedere errori di proporzioni o simili, se ce ne sono. Le ambientazione e i paesaggi sono magnifici e si sposano perfettamente con lo stato d'animo dei personaggi. Paesaggi innevati nella notte, tramonti mozzafiato in aperta campagna, e altro ancora. La cura nei dettagli è davvero meticolosa e per questo gli autori devono esser elogiati.
Le musiche sono anch'esse qualcosa di molto dolce e anch'esse riescono a trasmettere ai telespettatori tutte le emozioni che si cerca di far sgorgare.

Insomma posso solo dire che trama, disegni e musiche si completano a vicenda dando vita a tre OAV degni di nota e che consiglierei a chiunque altro di vedere. La mia votazione non supera l'8 per una semplice ragione: la durata degli episodi. Nonostante abbia detto che tutto quello che c'era da raccontare è stato fatto, trovo che avere allungato l'anime e scavato più a fondo degli altri personaggi, e magari anche dell'amica di Takaki, avrebbe reso il tutto più completo.

Hachi194

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Se state leggendo questa recensione significa che volete sapere se vale la pena "specare" un'ora della vostra vita vedendo quest'opera. Se volete la mia opinione personale, io vi dico: sì, ne vale assolutamente la pena. I vostri occhi prima e il vostro cuore poi vi ringrazieranno.
La storia ruota attorno a Takaki e Araki, due bambini che si conoscono a scuola e legano subito, accomunati dai continui trasferimenti e da una salute leggermente cagionevole. Quando, alle soglie dell'adolescenza, la loro profonda amicizia potrebbe trasformarsi in qualcosa di più, Araki deve nuovamente trasferirsi. Inizia così un'intensa corrispondenza che culminerà con un incontro prima dell'ennesimo trasferimento e che segnerà per sempre la futura vita di entrambi.

Ma, oltre ai personaggi e alle loro storie, due sono i veri protagonisti di quest'anime. Innanzitutto l'amore idealizzato, perché non vissuto ma cristallizzato in un istante perfetto, oppure perché non corrisposto, come nel secondo episodio, fra Takaki e una sua compagna di scuola. Un sentimento che, proprio perché non corroso dalla quotidianità, diventa così puro da essere ineguagliabile e che porterà Takaki a rinchiudersi in se stesso e a non essere capace di vivere fino in fondo la sua vita e quello che gli offre.
La natura è l'altra compartecipe di questo affresco, dipinto in maniera superba dal regista Shinkai, moderno pittore di vedute, che grazie alla sua tecnica è stato paragonato ai grandi nomi dell'animazione giapponese come Miyazaki. Essa occupa ogni scena, sotto forma di neve, di mare o di petali di ciliegio ed è resa in maniera così realistica, così perfetta e precisa da togliere il fiato; riusciamo quasi a percepire il freddo intenso dell'abbondante nevicata del primo episodio, la brezza marina e il calore estivo nel secondo e nel terzo la leggerezza delle migliaia di petali che scendono a terra alla velocità di 5 cm al secondo, che danno il titolo all'opera.

Si riesce ad apprezzare tutto questo grazie all'ottima grafica: il disegno è pulito, nitido ma mai freddo, ricco di particolari che rendono il quadro sontuoso senza essere stucchevole. La presenza del computer non è mai ingombrante, né fastidiosa ma serve solo a rendere l'impatto visivo ancora più coinvolgente.
Originale la chiusura, affidata a una canzone il cui testo riassume bene i sentimenti dei protagonisti e che lascia intravedere comunque un barlume di speranza. Triste ma non melenso, "5 Cm Per Second" non indulge nella lacrima facile, ma lascia molto su cui riflettere. Per apprezzarlo appieno bisogna essere nello spirito d'animo giusto, perché è una storia che non fa sconti.


 1
Micerino

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Spero perdonerete la divagazione, ma alla fine mi è tornato in mente "Nessun Luogo è Lontano" di Richard Bach.
Ora, cosa un libro di 25 pagine abbia a che vedere con quest'anime è abbastanza semplice da spiegare. Il libro narra, in modo fiabesco, come in realtà nessun luogo sia così lontano e irraggiungibile, e come sempre si possa portare/avere qualcuno accanto. Così è per "5 Cm al Secondo". Forse è esattamente il contrario, qualcuno potrebbe obiettare pensando a come si svolge la trama e come si dirimano i tre episodi, ma forse è esattamente come l'ho vissuto io.

"5 Cm Per Second" è una perla che segue e s'intreccia a "La voce delle Stelle" in cui Makoto Shinkai cerca e migliora il tema dell'incomunicabilità tra anime affini ma separate. Incomunicabilità dovuta alla distanza, legata a delle lettere, a delle parole che sempre più rare giungono ai cuori ed alle menti dei personaggi, che alla fine vivono la loro vita, crescono, fanno esperienze, si rimpiangono.

Takaki è il personaggio principale delle tre storie, la voce narrante e l'anello di congiunzione di tutta la trama. Ragazzo che si lega prima per amicizia, e poi con un sentimento sempre più profondo, ad Akari, compagna di classe che alle elementari si trasferisce in un'altra provincia.
Questa separazione segna la crescita di Takaki, che resta in contatto con colei che sente e sa essere la donna della sua vita. Un sentire che si riflette nello sguardo sempre volto all'infinito, all'orizzonte che lo lega a una Lei lontana, un'avventura continua alla ricerca di un volto, di un'esistenza. Così evita di guardarsi attorno, evita di guardare ciò che gli sta accanto, che lo avvicina e che lo cerca.
Continua, la vita di Takaki, alla ricerca di quel volto perduto, anche nell'ultimo episodio, dove l'immagine conclusiva rivela ancora una volta la poesia d'un sentire non occidentale. Non posso aggiungere altro, in quanto a mio avviso ognuno può leggere ciò che vuole, ma è l'attimo in cui si vivrà questo anime a stabilire cosa voler vedere.

Colori tenui alternati a colori freddi, fondali che accompagnano gli stati d'animo dei personaggi, tratti puliti e musiche che vibrano nell'anima rendono quest'anime assolutamente godibile, con quel quid in più che permette d'immergersi al suo interno seguendo le tracce d'anima lasciate dai personaggi.
"5 cm al secondo" è la velocità con cui cadono i petali di ciliegio, gli stessi petali che ad anni di distanza continueranno a cadere sulle vite dei personaggi principali.


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JMsympa

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7
La grafica è stupenda, quasi 3D, tranne per i personaggi, il cui chara è del tutto semplice, ma la storia ha del fascino e lascia una morale su cui riflettere. C'è poco dialogo e più narrazione, infatti "5 Cm Per Second" si concentra spesso sulle riflessioni e sui sentimenti dei vari personaggi. La possibile svolta sulla storia d'amore tra i due soggetti ci fa rimare incollati fino alla fine, anche se ho trovato la conclusione deludente, diciamo che non è quello che si dice un lieto fine. Può sembrare noioso questo tipo di film per chi preferisce altri generi, ma comunque è qualcosa di diverso e potrebbe piacervi.


 9
^Tsukimi-chan27^

Episodi visti: 3/3 --- Voto 2
Noioso, noioso, noioso: Non ho nient'altro da dire. Più che altro, non ho capito assolutamente niente.
Dopo tanti post e link su facebook che elogiavano questa serie, poco tempo fa ho deciso di visionarla anch'io. "Dai, l'incipt iniziale riguardante la velocità con cui cadono i petali di ciliegio è interessante e romantico, sono solo tre episodi da circa venti minuti l'uno, è una storia d'amore, perché non guardarla?". Una cosa così falsa non avrei mai potuto pensarla. E lo dice una persona che ha visto molte serie anime che constano di molti episodi. Invece ho trovato "5 Cm Per Second" noiosissimo, e senza trama.

Non mi sono affezionata ai personaggi, che hanno caratteri troppo poco approfonditi. Va bene, sono solo tre episodi, ma un minimo di personalità dovranno pur averla. Il protagonista maschile è troppo surreale: non ha hobby, interessi o relazioni di qualsiasi genere. Passa il tempo a scrivere delle lettere chilometriche e abbastanza inutili se non idiote alla classica amica d'infanzia andata a vivere lontano fregandosene altamente dei sentimenti che quest'ultimo provava e prova per lei.
Se il protagonista maschile è inutile, quello femminile è diverso. E', infatti, odioso. I suoi atteggiamenti, il suo modo di parlare, mi hanno provocato un tremendo fastidio.

Insomma, ritengo i personaggi inutili, la trama statica e noiosa, e i disegni? Non mi sono affatto piaciuti. Andiamo, è uno stile visto e rivisto. Anzi, per me è un'orrenda rivisitazione di uno stile utilizzato fino alla nausea. I personaggi non hanno forma. Però, devo ammetterlo, gli sfondi, li ho trovati apprezzabili, perciò un punto, quest'anime, se lo merita.

Seconda cosa apprezzabile: l'opening che precede gli episodi. Ha un tono delicato, che invita chi visiona la serie a proseguire per il primo episodio. Per il secondo sembra invece una consolazione. Mentre, all'inizio del terzo e ultimo episodio, mi sembrava urlasse: "Non guardare! Non guardare! Non guardare!". Insomma, diciamo che avrebbe potuto essere affidata a un altro tipo di serie.

Terzo nonché ultimo punto "carino": l'incipt iniziale. "Cinque centimetri al secondo. Questa è la velocità alla quale un petalo di ciliegio, distaccatosi dall'albero, cade al suolo". Dà l'idea di un anime puro e coinvolgente. E invece non vi ho trovato niente di ciò, sprecata anche questa.
Ognuno di questi pregi per me vale mezzo punto, ma sarò corretta e darò un due, per rispetto a tutte le persone che hanno lavorato alla realizzazione della realizzazione della serie. Mi permetto comunque di sconsigliare la visione di quest'anime.


 1
Chuls97

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

"5 Centimetri al secondo" è un film d'animazione carico di emozioni e di significato.
La Trama - Essa è divisa in tre parti, esattamente i tre episodi (per un totale di 63 minuti), che corrispondono a tre diversi momenti della vita del protagonista, Tono.
Nella prima parte ci sono lui e una sua amica che sono costretti a separarsi a causa del lavoro dei genitori che devono traslocare. Decidono quindi d'incontrarsi un'ultima volta: qui il protagonista capisce i suoi veri sentimenti nei confronti della ragazza e se li porterà appresso per tutto il resto della storia. Questa prima parte è tutta narrata in prima persona, non ci sono dialoghi, ciò rende la scena nostalgica poiché, di sottofondo alle parole del narratore, si vedono i ricordi andare avanti insieme alla storia. Qui siamo all'inizio della prima media.

Nel secondo tratto di vita incontriamo il protagonista già diciassettenne alle prese con la decisione riguardante la scelta dell'università da frequentare. Lui non s'è ancora dimenticato di Akari, le manda ogni giorno, continuamente, delle e-mail per farsi sentire. E' sempre disperso nel vuoto e una sua compagna innamorata di lui lo capisce, decidendo di lasciar perdere.
Nell'ultimo episodio i due hanno già vent'anni e, dopo che Tono sembra averla vista passare dall'altra parte del binario, aspetta che passi il treno per riconoscerla meglio. Ma lei se n'è già andata. E' qui che il protagonista si rende conto di avere sbagliato e decide di farsi una nuova vita.

Tematiche trattate - Vengono trattate tematiche come la lontananza, l'amore, l'abbandono e l'amicizia. Tutti questi sentimenti vengono presentati in modo dolce, semplice, come nella realtà. I gesti e le parole dei personaggi sono nostalgici, il che conferisce un'aria drammatica alla vicenda. Come morale troviamo il dovere di compiere una scelta di fronte a tutte quelle dure verità che la vita ci pone davanti. Dimostra che ogni episodio della nostra vita va affrontato prontamente, senza appesantire il proprio cuore e senza riviverlo ogni volta che ci si presenta una situazione simile. Ognuno di noi è diverso dagli altri e un motivo c'è. Se ci capita qualcosa di brutto, dobbiamo saperci rialzare, smettendo di pensare sempre e solo al passato, rincorrendo i sogni che vogliamo realizzare in futuro e non i sogni che sappiamo non si avvereranno mai.

Sonoro - La musiche sono scelte in maniera ottima, la colonna sonora è veramente molto azzeccata. Descrive al meglio le sensazioni del protagonista. Ha un compito rilevante nell'accompagnare il primo episodio, ma specialmente l'ultimo che, praticamente, è tutto cantato.
Grafica - Gli effetti speciali sono degni di un premio (e l'ha veramente avuto, il premio) con dei personaggi dai dettagli curati e morbidi. I colori sono realistici e perlopiù accennati in base alle emozioni di Tono.
Nel complesso "5 Cm Per Second" è un'opera veramente degna, da vedere. La consiglio a tutti, grandi e piccini, perché sappiano apprezzare quello che di più bello abbiamo al mondo: le persone accanto a noi.
Il titolo prende spunto dalle parole della ragazza nel primo episodio: "5 centimetri al secondo... lo sai che i petali dei fiori di ciliegio cadono 5 centimetri al secondo?".


 3
Ais Quin

Episodi visti: 3/3 --- Voto 5
<b>ATTENZIONE, POSSIBILI LIEVI SPOILER</b>

So di averlo già scritto nel commento relativo al primo episodio, ma ci tengo a ribadire il concetto: "5 Cm Per Second" è come un uovo Farbergé con una sorpresina Kinder dentro. "Anche l'occhio vuole la sua parte", recita un vecchio adagio, e ciò è perfettamente comprensibile; ma se da un lato non si può non rimanere a bocca aperta di fronte alla perizia con cui Shinkai si destreggia tra la CG e i metodi di animazione più tradizionali, dall'altro ci sarebbe da tirargli con forza i lobi di entrambe le orecchie per la pochezza che, a mio parere, caratterizza l'opera in questione. Quest'ultima consta di tre episodi incentrati sulle peripezie amorose dei giovani Akari e Takaki, la cui unione è messa a dura prova sia dagli svariati chilometri che li separano sia dalla loro inadeguatezza nei confronti di una situazione che, di anno in anno, si fa sempre più critica e imbarazzante. Imbarazzante per loro, ovviamente, ma ancor di più per lo spettatore, la cui fame di contenuti cresce in maniera esponenziale nonostante, a mio avviso, venga puntualmente e sadicamente disattesa con il passare del tempo.

Nel primo episodio Takaki intraprende un lungo viaggio nel bel mezzo di una tempesta di neve pur di passare un po' di tempo con la sua bella, che da qualche mese si è trasferita in un'altra città. Da notare come i rispettivi genitori non sembrino fare una piega alla prospettiva di due ragazzini ancora alle prese con la seconda dentizione - o quasi - che trascorrono la notte in un casolare di campagna senza la possibilità di essere rintracciati. Peggio: non si sa neppure se esistono. Almeno la Signora Colombo veniva nominata, di tanto in tanto, e della matrona di "Tom & Jerry" si vedono le gambe; invece degli autori dei giorni dei protagonisti nemmeno la più piccola ombra.

Nel secondo l'attenzione si sposta su Kanae, una compagna di classe di Takaki - trasferitosi anche lui, ma da tutt'altra parte rispetto a dove abita la sua diletta - che non riesce a trovare il modo per confessargli il suo amore. Per quanto lui si dimostri sempre molto gentile nei suoi confronti, infatti, la ragazza sente che il suo cuore non potrà mai appartenerle, e per questo non sa se sia il caso di mettere a repentaglio la loro amicizia.
Quale pensate che sia la reazione di Takaki, ancora perso dietro al ricordo di quel casto bacio scambiato con Akari nella tormenta? Dovrà pur essersi reso conto di aver fatto colpo, no? Difficile dare una risposta a questi interrogativi dal momento che il nostro eroe passa l'intero episodio a non fare assolutamente nulla, a parte comporre delle e-mail che non troverà mai il coraggio d'inviare alla sua innamorata a distanza.

Il capitolo conclusivo di questa piccola sagra dell'Angst - parola tedesca che potremmo tradurre come "angoscia esistenziale" - ha il pregio di essere più corto degli altri due e di contenere un videoclip che diminuisce - pur non azzerandolo - considerevolmente il coefficiente di noia provato dallo spettatore affamato di contenuti.
Akari, divenuta adulta, sembra essere riuscita a voltare pagina, tant'è vero che è in procinto di sposarsi con un altro; Takaki, al contrario, continua a pensare a lei. Il destino beffardo orchestra per loro un fugace incontro a un passaggio a livello chiuso: cosa succederà quando il convoglio sarà passato e le sbarre cominceranno a rialzarsi?

Quanto sto per scrivere non mi farà per niente onore, ma voglio essere sincera fino in fondo: arrivata a questo punto ero talmente nauseata da ritrovarmi a invocare un crossover con il tizio degli "Asdf Movies" a cui piacciono tanto i treni.

Il fatto che la trama sia ridotta al minimo sindacale non è, almeno secondo il mio metro di giudizio, necessariamente da considerarsi un male: innumerevoli sono le opere che hanno saputo fare di questa mancanza un punto di forza, facendo in modo che a "succedere" fosse la vita dei personaggi principali nonostante la scarsità di eventi che li vedevano coinvolti. Sfortuna vuole che questo non sia il caso di "5 Cm Per Second", dove anche quel poco che accade colpisce per la sua monolitica, sconfortante, raccapricciante e inespugnabile vacuità. La sceneggiatura si trova quindi nella condizione di dover fare affidamento su una filiforme impalcatura di dialoghi cagionevoli e di interminabili monologhi interiori saturi di ovvietà prive di qualsivoglia spessore. Persino i Baci Perugina, a confronto, paiono un'autorevole e inesauribile fonte di saggezza, il che è davvero tutto dire.

Sul versante psicologico non c'è granché da dire, in quanto ritengo addirittura improprio parlare di veri e propri personaggi. Se nel caso di Kanae possiamo - pur con uno sforzo che invero non spetterebbe a noi compiere - comprendere i sentimenti da lei provati, l'amore che unisce Takaki ed Akari, forgiato nel nulla e fatto di nulla, rimane un mistero insondabile. Quest'ultima, per giunta, appare sullo schermo per così poco tempo che la si potrebbe quasi definire una comparsa. Sarebbe stato interessante poterla seguire un po' più da vicino, se non altro nella speranza di riscuotersi dal torpore causato dal deprimente ciondolare di Takaki.

A parte un doppiaggio gradevole ma non esattamente ispirato - e come pretendere di più, con simili premesse? - il comparto tecnico è l'unico elemento a riservare delle soddisfazioni. Inutile negarlo: Makoto Shinkai ha stile da vendere, e sostenere il contrario per puro spregio sarebbe insensato e profondamente disonesto. Peccato che, di fronte alla totale assenza, secondo me, di qualsivoglia contenuto, simili qualità acquisiscano l'amaro sapore della presa in giro.
Voto finale: 5 e un calcio nel sedere per Takaki, uno dei protagonisti più insipidi in cui abbia mai avuto il dispiacere di imbattermi in un anime.

onizuka90

Episodi visti: 3/3 --- Voto 5
5 cm per second è un'opera che a mio avviso risulta piuttosto sopravvalutata e scadente, ad essere sincero non capisco cosa abbia di particolarmente speciale questo breve lungometraggio tanto da far addirittura gridare alcuni al capolavoro. Se mi è concesso esprimere la mia opinione, l'unico frangente in cui tale opera eccelle è, invero, il comparto tecnico a dir poco sensazionale, ma lì finiscono i suoi meriti. Shinkai esibisce una notevole maestria nel montaggio e nella regia, dimostrando un talento davvero indiscutibile.

Byosoku, tuttavia, si palesa fin dall'inizio troppo evanescente, sia sul versante dei contenuti sia per quanto riguarda i personaggi. Questi ultimi sono delineati in modo oltremodo fragile, anzi, si potrebbe dire quasi che non siano delineati affatto. D'altronde l'intero film, che si divide in tre parti, prende in esame solo alcuni frammenti delle loro vite in determinati intervalli di tempo, senza quindi lasciare adito a specificazioni di alcun genere se non circa le loro magagne sentimentali, che si rivelano di discutibile interesse e profondità.

La prima parte ci descrive il lungo e monotono viaggio di un ragazzo che desidera vedere l'amata lontana, il tutto culmina con il congiungimento sperato ma un amaro addio; mai vista fiera delle banalità più sciocca e scontata di questa, tenendo da parte alcuni momenti del viaggio piuttosto ben realizzati, che ho apprezzato e che hanno fatto trasparire bene il disagio del giovine. Il secondo segmento invece, a mio avviso il peggiore, è ambientato qualche anno dopo il trasferimento del protagonista. La narrazione prende vita attraverso il punto di vista esterno di un'amica innamorata per sconfinare poi nella solita e banale storiella sentimentale che sapora di già visto. Del terzo si dirà più avanti.

L'elemento su cui gioca l'intero film è l'attaccamento viscerale del protagonista ad un amore risalente al periodo delle medie, il quale gli impedisce di aprirsi a nuovi amori ed esperienze, condizione che lo porta ad un'apatia nelle relazioni umane. Ciò sembrerebbe psicologicamente dubbio e sarebbe senz'altro stato maggiormente interessante se non ci si fosse limitati ad una narrazione così povera, che idealizza fin troppo l'amore e le conseguenze di una delusione sentimentale.

Il risultato globale è tale da far si che i personaggi si presentino non come personaggi ma come manichini, che agiscono, soffrono e vivono senza che sia intesa premessa alcuna e senza che vi sia anche solo un lampo di credibilità. Ciò non costituirebbe in sé un difetto se non fosse che, tale lacuna, non viene compensata da altro in grado di ribaltare l'arida monotonia di questa insulsa storiella. L'attenzione, in ultima analisi, si focalizza nel descrivere superficialmente e sommariamente i sentimenti di questi poveri adolescenti, intrappolati nelle loro pare mentali, e nulla più, senza cercare un minimo di profondità ma solo "buttandoteli" in faccia confezionati a puntino.

Byosoku, secondo il mio modesto parere, parrebbe mancare poi di ogni presupposto a qualsivoglia narrazione che ambisca ad una qualche profondità. La stessa infatti risulta a dir poco effimera, con lo spiacevole esito di produrre la sensazione che nei tre oav non sia accaduto davvero nulla, e che essi si tengano in piedi solo grazie alla notevole abilità registica dell'autore e alle sbalorditive scene dalla realizzazione grafica pressoché perfetta, che incantano lo spettatore mostrandogli una squisita confezione che però dentro appare poco interessante ed elaborata. Non si da adito né a riflessioni di un certo spessore né ad altri mezzi che aprano uno spiraglio per increspare, almeno un po', la superficie piatta dei contenuti, inficiati da un romanticismo quasi stucchevole, tanto che li ho sentiti completamente vuoti, muti. Che non mi si dica di prendere sul serio i monologhi lunghissimi, che lasciano il tempo che trovano, e le scene patetiche, di una banalità sconcertante, il cui unico scopo è quello di suscitare qualche emozione assieme alla collaborazione della musica. In effetti la poetica di questo autore è efficace nel far emozionare chi guarda, ma non altrettanto a veicolare il messaggio che vorrebbe esprimere, ammesso che ve ne sia uno. Personalmente si è trattato di un lungometraggio che non mi ha detto nulla di nuovo e che ho trovato piuttosto insoddisfacente.
Ad essere sincero, però, un piccolo punto positivo si nota alla fine, nell'ultimo oav, in cui l'autore opta per una conclusione piuttosto coraggiosa, un finale malinconico e piuttosto pessimista, anche se non tragico, che distrugge le illusioni del protagonista, unica idea che ho apprezzato in questo mare di mediocrità.

Byosoku non è altro che una storiella sentimentale senza infamia ne lode, supportata da un comparto tecnico piacevolissimo allo sguardo e da una regia ottima, conclusa da un finale un po' triste, diverso dal solito. Mi sembra un po' poco per gridare al capolavoro, evidentemente l'animazione odierna ci ha abituato ad opere di scarsa rilevanza tanto che ora, qualsiasi anime vada un po' a rompere gli schemi, sembra essere sensazionale.


 7
yukino76

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Come potete anche notare dal mio attuale avatar, è abbastanza evidente quanto un anime come "Byousoku" mi abbia segnata. Ho conosciuto Byousoku proprio grazie alle recensioni lette su Animeclick.it. Mi sono fidata, e mi sono tuffata nella splendida opera di Makoto Shinkai, rimanendone profondamente colpita: non posso più guardare i ciliegi in fiore senza che mi risuoni nella mente il tema principale della colonna sonora dell'anime, e senza che provi ad acchiappare un petalo con il palmo della mano, stringendolo poi in pugno. E se sono in compagnia di qualcuno non posso non uscirmene con "Sai qual è la velocità a cui cadono i petali di ciliegio? Cinque centimetri al secondo". Ecco, mi sono rovinata l'esistenza.

OK, bando agli scherzi. Perché guardare "Byousoku". I disegni sono fantastici. La prima volta che lo vidi rimasi letteralmente a bocca aperta di fronte alla dovizia di particolari, soprattutto per quel che riguarda la luce. Sì, proprio la luce: la sfumatura del cielo (o meglio, i cieli, di notte, di giorno, d'estate, d'inverno), la luce del sole che entra dalle finestre, e anche la luce artificiale che si riflette sulle superfici. Ormai io associo Makoto Shinkai alla "rappresentazione della luce".
E poi c'è la storia. A ben guardare è una trama semplicissima, senza grosse sorprese o salti sulla sedia. Ma nonostante la lentezza si rimane incollati allo schermo. Perché il segreto è proprio la lentezza, la delicatezza dei dialoghi, la psicologia dei vari personaggi. Il finale rispecchia in pieno tutto il senso del film, un finale diverso, anche se magari più "happy ending" avrebbe snaturato tutto il senso dell'opera.

Se dovessi riassumere il senso dell'opera, mi viene in mente un passaggio de "L'insostenibile leggerezza dell'essere" di Milan Kundera. Ecco, quando penso a Takaki e Akari, i due protagonisti, non posso pensare a loro che come "sognatori" nella definizione di Kundera ("i sognatori, coloro che vivono sotto lo sguardo immaginario di persone assenti"), sognatori di un amore sublimato, che vivono l'uno sotto lo sguardo (immaginario) dell'altro. Ma mentre Takaki vivrà per sempre sotto lo sguardo immaginario di Akari, Akari riuscirà invece per certi versi a "smarcarsi", vivendo la sua vita, senza però dimenticare Takaki. Menzione particolare, poi, a un personaggio per così dire secondario ma che ho profondamente adorato: Sumida.
Per concludere, è una storia sicuramente da vedere, un orgasmo dal punto di vista visivo e un'infinita dolcezza dal punto di vista emotivo: connubio perfetto.


 3
KristianKensei

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
'Byousoku 5 cm', tradotto come '5 centimetri al secondo', per me è un capolavoro. Lo dico senza molti fronzoli poiché ogni volta che lo guardo è un pugno nello stomaco e mi commuovo sempre; ma proprio per questo mi vien voglia di vederlo, infatti riesce a darmi emozioni come pochi anime o film o manga al mondo riescono a darmi. Oserei dire che quest'anime è come una puntura endovena di emozioni fortissime.
So che può sembrare un commento di pancia, potrei però affermare che non lo è, dato che lo vidi molto tempo fa, ma in un certo senso posso invece dire che è una recensione realizzata non solo con la testa o la penna, ma anche e soprattutto con il cuore, poiché, per l'appunto, è assolutamente l'anime che è più in grado di emozionarmi attraverso i tre episodi nei quali vengono raccontati in modo eccelso tre momenti diversi di una storia d'amore a distanza.

Particolare menzione all'interminabile angosciante viaggio in treno, non solo un viaggio tra due città lontane, ma un viaggio attraverso l'emozione, l'angoscia, le aspettative, la ricerca, insomma attraverso i sentimenti del primo amore.
Inoltre mi sento di dare un tributo doveroso al disegno dell'ambientazione, il secondo episodio, Cosmonauta, è probabilmente una delle più belle cose che i miei occhi hanno potuto ammirare, raramente ho visto immagini così belle e così ben disegnate.
In conclusione non posso non porre all'attenzione la colonna sonora con la canzone finale (dell'ultimo episodio) davvero azzeccata e commovente, perfetta sinfonia di un affresco di sentimenti che percorre i binari dell'amore con una velocità di 5 centimetri al secondo.

cagno89

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
"5 cm per second" (2007) è un film d'animazione di Makoto Shinkai. L'opera, suddivisa in tre parti narrative ben distinte (o episodi), racconta di Takaki e Akari, compagni di classe, amici e anche qualcosa di più, che, terminate le scuole elementari, sono costretti a separarsi, causa il lavoro dei genitori; da qui l'inizio di una corrispondenza epistolare tra i due.
La storia seguirà l'evoluzione del loro legame, destinato a essere annientato dalla distanza, in tre fasi della loro vita, una per episodio; assisteremo a un viaggio disperato di Takaki, nella speranza di potere dare un ultimo saluto all'amica Akari, e alla nostalgia con la quale lui sarà costretto a convivere per molti anni, fino a un finale di grande classe che non cade nello "scontato" o nel "già visto", come invece spesso succede in opere di questo genere.

"5 cm per second" infatti si differenza da molti prodotti che trattano tematiche simili proprio per la maturità artistica dimostrata dal regista, il quale elimina ogni banalità e retorica nel trattare un tema diffusissimo nella letteratura cinematografica come quello della distanza che separa le persone, conferendogli freschezza e originalità, insieme a una narrazione semplice ma soprattutto sincera, che non ha bisogno di artifici per rendersi interessante al pubblico. Non sono le parole a colpire il cuore dello spettatore, bensì immagini profonde e significative, metafora spesso dei sentimenti dei protagonisti, valorizzate da un disegno di altissimo livello e maniacale nei dettagli, insieme a una colonna sonora raffinata e minimale, ricca di spunti tematici tratti dalla canzone che chiude il lungometraggio, che non sovrasta mai la narrazione distraendo lo spettatore, ma si unisce al tutto in un'alchimia perfetta.

"5 cm per second" è quindi un prodotto che merita l'attenzione del pubblico e una visione attenta e critica che consenta allo spettatore di trarre dall'opera molti spunti di riflessione sulla vita stessa, sul destino spietato, sulle occasioni perse che non tornano. Il forte realismo della storia non può che farci pervadere da un forte senso di tristezza, ma allo stesso tempo farci accettare con un sorriso la condizione dell'uomo in una società dinamica e frenetica come quella moderna.
In conclusione, mi sento autorizzato a dare a "5 cm per second" un bel 10 (peccato non si possa dare di più) e a consigliarne la visione a tutti.


 3
Eretria90

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Non appena si inizia questo film ci viene spiegato il titolo, che fa riferimento alla velocità con la quale cadono a terra i petali di ciliegio, appunto 5 centimetri al secondo. Ed è con questo vago senso di lentezza, romanticismo e malinconia che ci si inizia ad addentrarsi nella storia.
Il film ruota attorno al rapporto tra Takaki e Akari, concentrandosi sul punto di vista del primo. I due ragazzi hanno esistenze molto simili, in costante trasferimento e con una propensione alla vita intellettuale rispetto a quella dei club sportivi della maggior parte dei loro coetanei della scuola elementare. A porre inizio alla lunga corrispondenza che ci verrà narrata tra i due amici è il trasferimento della ragazza. Da qui partono le riflessioni poetiche del ragazzo che cova dentro di sé dei sentimenti sempre più amorevoli in quell'amicizia sempre più intima.
Termina la prima parte del lungometraggio con l'incontro dei due, che confermano il loro innamoramento con un bacio.

Ma è tempo anche per Takaki di un ennesimo trasferimento, che lo porterà a distanze incolmabili. La sua vita procede apparentemente come un normale liceale. Ha nuovi compagni, è impegnato in un club, e c'è una ragazza che lo ha notato. La storia è stavolta puntata su questo nuovo personaggio che osserverà quanto è irraggiungibile la figura misteriosa di Takaki, comprendendo verso la fine della seconda parte, che ciò che differenzia lui dal resto dei suoi coetanei è uno sguardo rivolto altrove. Infatti, pensieroso e riflessivo, Takaki non ha ancora dimenticato il suo primo amore; quindi per la giovane Sumita non c'è speranza.

La terza parte è la più breve. L'epilogo è presentato in tutta la sua interezza attraverso delle scene significative di tutto ciò che ha attraversato l'adolescenza dei tre personaggi presentatoci.
Anni dopo, si capisce che Akari è legata a un altro uomo. Takaki venendolo a sapere decide di dare un taglio a ciò che è stata la sua esistenza che sembrava inseguita dall'ombra di Akari. Si rende conto di non aver più lo spirito della gioventù che gli permetteva di assaporare appieno le cose, ma, a quanto si può intendere e interpretare, sembra volere dare una speranza alla sua vita. Una speranza che lo porti lontano da ciò che è stato finora, alla ricerca di nuovi orizzonti da inseguire ma soprattutto da raggiungere.

Proseguendo con le tre parti che compongono questo film, si percepiscono questi sentimenti d'amore come eterei ma allo stesso tempo erosi dal tempo e dalla distanza. Ancor più da azioni non portate a termine - basti pensare alle mail mai spedite e alle lettere mai consegnate - e dall'essere adolescenti inermi, la cui vita non è in mano loro ma trasportata dagli eventi e dagli impegni lavorativi dei genitori. Eppure, anche quando Akari e Takaki riusciranno a rendersi indipendenti c'è qualcosa che manca... Un destino incompiuto, seppur vivo nei ricordi che ancora bruciano.
Infine quello che si evince è il senso di irresolutezza.
Pur volendo interpretare in maniera moraleggiante il finale, ci si domanda a che pro ci sia stata questa esperienza. Cosa ha lasciato veramente? Era forse un'illusione giovanile che nemmeno delle lettere/e-mail potevano sfamare abbastanza? Da un lato, il romanticismo di lui crea un senso di solidarietà, dall'altro lato, non si può negare la concretezza di lei, e la quanto più realistica scelta di vita.
Suppongo che il senso di '5 cm per second', non sia appurare la solidità dei sentimenti, quanto più la consistenza che il fattore tempo e il fattore distanza hanno realmente inciso per ognuno.

La storia è arricchita da dialoghi dolci e carichi di significato nella sua semplicità. I monologhi sono profondi e riflessivi, le scene delicate sono arricchite da fondali molto accurati. La grafica è senz'altro ben fatta sia nelle sfumature dei colori, sia nella nitidezza di alcuni elementi e nel candore di alcune figure. A volte sembra di trovarci in un sogno, altre volte sembra una visione magica-spaziale. Altro punto forte è la componente sonora. L'intero album delle musiche utilizzate per questo film di Makoto Shinkai, anno 2007, è delizioso e molto fine. Ovviamente i brani hanno tutto il gusto malinconico e romantico che caratterizza quest'opera. In particolare merita una menzione l'ending di Masayoshi Yamazaki, "One More Time, One More Chance".

Concludo valutando quest'opera come uno spunto di riflessione il cui senso non è riscontrabile concretamente. E' come la si vuole interpretare: un'esperienza intensa? Un crescere trascinandosi un ricordo? Un nuovo inizio?
Ai posteri l'ardua sentenza. Fatto sta che quest'opera è tecnicamente a un ottimo livello, la storia è impreziosita da una sapiente regia, e, nonostante si cerchi nel finale la speranza ed il messaggio della vita di questi protagonisti, non si vien soddisfatti. Probabilmente ognuno di noi ha una storia da raccontare, probabilmente sarà intensa, incisiva e interessante, ma non necessariamente avrà un significato ben delineato da trasmettere al prossimo.

Ironic74

Episodi visti: 1/3 --- Voto 8
Può l'amore sopravvivere a quel temibile nemico chiamato lontananza? A questa domanda, sempre attuale nonostante l'evoluzione tecnologica recente della comunicazione, prova a dare risposta ancora una volta, dopo averci provato con "La voce delle stelle", il regista fac totum Makoto Shinkai nel 2008 con la sua opera più famosa: 'Byōsoku Go Senchimētoru', '5 cm al Secondo'.
E' la storia di un primo amore, storia divisa in tre OAV che rappresentano tre diversi momenti cronologici e esistenziali, vere e proprie istantanee di vita. Tre OAV che rinchiudono in sé, come una matrioska, diversi gradi di lettura tratteggiati con maestria narrativa e grafica. '5 Cm' al secondo è infatti un trionfo audiovisivo che però non si limita solo a compiacersi allo specchio.

La trama è sempre al centro di tutto come il messaggio generale che il regista vuole fare trasparire e come cardine delle azioni umane risulta essere molte volte l'amore, senza il quale ogni altra cosa è solo un mero surrogato; ma l'amore non è sempre cuoricini e baci, esso può diventare anche causa di dolore e, nei casi di lunga separazione, può tramutarsi in una fissazione maligna, quasi un cancro capace di guastare l'esistenza stessa di una persona. Questa è la tipologia di sentimento di "5 cm al secondo".
Nasce come le tante piccole infatuazioni di gioventù quella che vede protagonisti Takaki e Akari, ma poi la separazione inaspettata lo tramuta in qualcosa di etereo ma proprio per questo bellissimo. Il tempo passa ma il ricordo rimane come una scheggia sempre presente nel cuore del ragazzo, rendendolo incapace di voltare pagina e di aprirsi a nuove esperienze, portando il suo animo lontano dalla realtà in cui egli vive. L'ultimo OAV, il più breve, ci presenta così il conto che il ragazzo sarà costretto a pagare per questo amore, conto che Akari invece non ha mai ricevuto avendo imboccato un'altra strada, forse meno romantica ma non per questo meno avveduta e realistica; c'è ancora una possibilità di salvezza però, e questa passerà attraverso un finale che ai più sembrerà triste ma che in realtà è tutt'altro.

Come dicevo la trama è supportata da un comparto tecnico davvero di prim'ordine, grazie a una grafica che sfrutta appieno l'uso delle luci nonché alla cura dei fondali, che può essere apprezzata sia nell'ambientazione invernale del primo episodio sia in quella estiva del secondo, riuscendo nel difficile tentativo di trasporre delle sensazioni dallo schermo allo spettatore; da menzionare, perché atto a formare un insieme armonico alla trama stessa, l'uso registico che si fa dei particolari e dei primi piani: da manuale su tutti l'orologio del treno nell'OAV 1.

'5 Cm Per Second' è un anime che ha fatto molto parlare di sé e non solo per i premi vinti, ma come sempre, quando qualcosa esce dalla nicchia di pochi e raggiunge una certa popolarità, l'equivoco è sempre dietro l'angolo. In questo caso il malinteso si genera dalla delusione di chi si avvicina a questo titolo attratto dalle tematiche sentimentali e aspettandosi uno shoujo scolastico, di quelli che a dozzine le case di produzioni nipponiche sfornano ogni anno; con i suoi silenzi e la sua tristezza, prospetto maturo di una visione diversa dell'amore, '5 cm al secondo' è invece quanto di più lontano ci possa essere da questo.
Un piccolo gioiellino a mio modesto parere, che consiglio vivamente a chi si trova nello stato d'animo adatto; l'amore a volte appare come la luce più grande cui possa capitare d'imbattersi nell'oscurità della vita umana, ma è talmente potente e ingestibile da rischiare di bruciare chi, anche se senza accorgersene, se ne ammala cadendo in una sconfortante ossessione.

marco

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marco

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7
Il 7 è strameritato per i disegni, per le musiche, per i colori, per tutto... ma la trama dov'è? La storia non ha una spina dorsale, e quando finisce ti rimane poco.
Il primo episodio è da 9. Tutto lascia presumere a un capolavoro (termine spesso abusato, ma per come era iniziato l'avrei usato volentieri). Poi, con il passare dei minuti, con il secondo e il terzo episodio tutto sfuma, perde di sostanza, e quando '5 Cm Per Second' finisce ciò che lascia è una leggera malinconia. Ben poco rispetto alle potenzialità di questo lungometraggio.
Forse avevo solo troppe aspettative leggendo le varie recensioni. Forse la breve durata della storia non mi ha permesso d'immedesimarmi completamente nei personaggi, di affezionarmici, come spesso accade quando guardo gli anime. Forse, semplicemente, manca quel qualcosa in più.
In ogni caso vi consiglio di guardarlo, perché merita di essere visto.

grandebonzo

Episodi visti: 1/3 --- Voto 10
"5 Cm Per Second" è una riflessione sul rapporto dell'uomo con il Mondo, tra un essere fragile e impotente e una Natura né madre né matrigna, tragicamente indifferente al suo dolore. Una Natura sublime nella sua fredda maestosità, che ci annichilisce con i suoi cieli tersi, con le acque plumbee dell'oceano, con la vista dello spazio infinito, mentre il vento avvolge freddo ogni cosa e la neve non cessa di cadere.
Uno scenario gelido in cui, delicati, si affacciano i sogni degli uomini, fugaci e poetici come petali di ciliegio, brevi istanti di felicità che illuminano una realtà fatta di lontananza, di solitudine non solo fisica.
E solo è Takaki, protagonista della vicenda, tanto prima di conoscere Akari, quanto dopo averla persa; solo in un mondo popolato di estranei, solo all'inseguimento ostinato del proprio sogno. Un unico momento sembra dar senso alla sua sofferenza: due labbra che s'incontrano, una mistica tensione verso l'infinito, la comprensione dell'Universo a portata di mano.

La disillusione è spietata: nulla è cambiato, e la solitudine, subito dopo, è ancora più forte. Tanto forte da non fargli nemmeno scorgere i sentimenti di un altro essere vivente, al punto da costringere Kanae a piangere amare lacrime per la sua apatica gentilezza.
Il tempo, che si contrae man mano che l'anima s'indurisce (come metaforicamente simboleggiato dalla decrescente lunghezza dei tre episodi di cui è costituita la pellicola), smorza l'invadenza dei sogni, confinandoci in una dimensione di normalità da cui nulla ci può salvare, né il lavoro né gli amici né l'amore. Anche la tecnologia, demone apparentemente in grado di colmare il vuoto della distanza, è in realtà l'ennesima illusione: non ha il potere d'infrangere la mancanza di comunicazione tra gli uomini, è un palliativo neppure così efficace.
Non c'è via d'uscita.
Ultimo approdo è un consapevole disincanto, l'accettazione dell'umana miseria, la coscienza dell'inconsistente bellezza delle nostre speranze.

Fondali che sembrano staccati dalle pareti di un museo, maniacale cura dei dettagli, toccanti accompagnamenti musicali, giochi di luce che impreziosiscono animazioni fluide e ottimi disegni fanno da contorno a un'opera eccelsa, che non può lasciare indifferente lo spettatore. Un'ora in cui si condensano emozioni e appagamento visivo, un'esperienza indimenticabile. Meraviglioso.


 1
AlessandroXV

Episodi visti: 1/3 --- Voto 10
Premessa: la seguente recensione non contiene spoiler.
Poesia: questa è la parola che più si configura con quest'opera d'arte, vera e propria. La storia è ramificata, per niente semplice, ma senza mai andare a urtare contro incoerenze oppure incappare in leggerezze. Ogni cosa è ben spiegata, senza mai essere lasciata in disparte; inoltre, il modo in cui emergono certi fatti è molto efficace e originale. E' possibile chiedersi dunque: "Ma perché si dovrebbe trattare di poesia?". Gli scenari disegnati, i colori usati, la rarefatta narrazione in terza persona, i dialoghi e dunque tutte le atmosfere forniscono contesti idillici, stupendi.
Sebbene i disegni dei personaggi siano leggermente stilizzati, tutto il resto che fa da contorno è raffigurato nei suoi particolari più piccoli e sfuggevoli. La luce che subentra fedelissima da una sola direzione, le ombre create da quest'ultima e la vasta gamma di colori danno come risultato dei veri e propri quadri.

Tale opera è piena di romanticismo, suddiviso in dolcezza, in tenerezza, in sogni e in un amore particolare, ossia platonico. Niente è superficiale.
Le musiche sono anch'esse stupende, come tutto il resto: sentimentalmente armonizzate. Infatti seguono alla perfezione ogni mutamento della storia, rendendo più efficace la trasmissione di sentimenti e sensazioni come la felicità, talvolta anche la malinconia, la tristezza, la delusione e l'amore.
Da ciò si deduce dunque che non dovrebbero esserci troppe difficoltà nell'immergersi completamente nel film, anzi, secondo me, se ne viene proprio catturati.
Infine, per ultimare la recensione, credo si possa aggiungere un grande elogio a Makoto Shinkai, ossia il regista di tale film, perché è riuscito a fornire a ogni immagine un significato specifico e dunque una particolarità sorprendente. Se si guarda quest'anime al buio, con un televisore un po' grande, sembra proprio di osservare continuamente spettacolari pitture da museo, musicalmente animate, quindi ancor più belle.
Così il lato sublime della natura e della civiltà vengono resi nel migliore dei modi.

Riassumendo la valutazione in una tabella, si ha:
Storia: 10
Disegni: 10
Musiche: 10
Profondità dei personaggi: 10


 2
Rimdo

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
Poetico, meraviglioso, cinematografico sono i primi tre aggettivi che mi vengono in mente. "5 Cm Per Second" è molto simile come trama e per le emozioni che fa provare a "La voce delle stelle", ma poco conta.
E' magnifico, ci fa notare quei dettagli che talvolta ci rendono delle giornate lunghissime o brevissime. "5 Cm Per Second" ha delle inquadrature da cinema, dei colori e dei disegni talvolta così reali da sembrare quelli di un film (ovviamente ci torna in mente che si tratta di un anime osservando gli occhioni dei protagonisti!), e ricordiamo che l'autore aveva realizzato tutto da solo "La voce delle stelle", da uno così non ci si può che aspettare un capolavoro e così è stato.

Amore, attesa, solitudine, inquietudine, insicurezza, soddisfazione e rammarico: tanti sono i sentimenti descritti con umanità e dolcezza, ma al tempo stesso con una malinconia unica.
Avrei voluto dargli 10, lo meritava se non fosse stato per il terzo capitolo che, a parte la scena dei binari, per me risulta noioso, lento e deludente. I primi due capitoli non sono da 10, sono da 11. Il problema è che l'ultimo non sarebbe così brutto preso a sé stante, rimane ben girato e con degli spunti interessanti, un prodotto da 7, ma paragonato agli altri due episodi, girati magistralmente, che commuovono, secondo me diventa quasi nullo.

Si riprende un po' sulla sigla, quando viene mostrato tutto il loro passato, ma a mio parere il finale non esiste; mi si aspettavo almeno un incontro, un confronto, o per lo meno il ritorno della ragazzina del secondo episodio, personaggio che per me sarebbe stato carino vedere tornare infine per mettersi insieme al protagonista, o almeno per rincontrarlo lasciando tutto aperto, e invece ciò non accade
Ma il terzo capitolo non impedisce di dare a "5 Cm Per Second" un 9 a mio avviso stra-meritato.


 2
abcb

Episodi visti: 1/3 --- Voto 10
<i>Lo sai che i petali di ciliegio cadono a 5 centimetri al secondo?</i>
Questa è la frase che apre il film di "Byousoku 5 Centimeter".
In Giappone la fioritura primaverile dei ciliegi ornamentali è un evento nazionale, attentamente seguito e previsto dal servizio meteo nonché celebrato e festeggiato con uscite di gruppo e pic-nic. La brevità dell'evento e la bellezza di questi alberi ornamentali carichi di fiori dai colori tenui simboleggia, per i giapponesi, la fragilità ma anche la gioia dell’esistenza. Sentimenti che possono essere comuni ad ognuno di noi, che condizionano e accompagnano la nostra vita.

"Byousoku 5 Centimeter" è un film con storia originale il cui autore e regista è Makoto Shinkai, artista notevole molto apprezzato in patria e definito l'erede di Hayao Miyazaki. C'è però una grande differenza tra i due: sembra incredibile ma le opere di Shinkai sono lavori artigianali, praticamente fatte in casa!
Ma entriamo nello specifico, "Byousoku 5 Centimeter" è un'opera suddivisa in 3 OAV, Okaushou - Cosmonaut - Byousoku 5 centimeter (Fiori di ciliegio - Cosmonauta – 5 Centimetri al secondo), che narrano tre stagioni della vita e fotografano tre momenti del cuore.
La storia inizia con due ragazzini che parlano e corrono sotto una pioggia di petali di fiori di ciliegio, sicuri dei loro sogni e delle loro speranze si promettono reciprocamente di vedere nuovamente assieme i petali di ciliegio cadere a 5 centimetri al secondo. Ma il destino separerà le loro strade allontanandoli spazialmente e mettendo alla prova i loro sentimenti. La prima parte è forse quella che più colpisce nel lato emozionale, perché richiama quei sentimenti che più sono intuitivi nel cuore umano.

Successivamente la storia seguirà la crescita dei personaggi dall'adolescenza all'età adulta, non voglio aggiungere altro in quanto è importante dire che la trama è molto semplice, la sceneggiatura verte unicamente sui sentimenti dei protagonisti delle tre parti di "B5C". Risulta pertanto sorprendente essere rapiti da un'ora di animazione dove nella sostanza succede veramente poco. Questo però significa che l'opera altro non è che una grande cassa di risonanza dedicata ai sentimenti, narrati, amplificati e descritti sopratutto tramite immagini che rappresentano una normalissima quotidianità fatta di gesti ed abitudini.

Per ogni OSV c'è un diverso punto di vista associato al protagonista di ogni parte della storia. Ogni OAV è un gioiello, dal quale trasudano sentimenti ed emozioni a ogni sequenza; lo spettatore viene travolto e coinvolto in prima persona, ritrovandosi di fronte a episodi di vita vissuta intrisi di realismo, suggestivo e toccante.
E' affascinante come Makoto Shinkai riesca a elaborare e ad approfondire le tematiche della vita e dell'amore, indissolubilmente legate l'una all'altra, dove la già citata componente di realismo, accompagnata e sostenuta da una sorprendente capacità di coniugare poesia, arte e tecnologia, rende "Byousoku 5 Centimeter" poesia per immagini.
La parte grafica dell'opera è fantastica, le colorazioni (certe sfumature del cielo sono meravigliose) e certi effetti di luce, ormai una peculiarità dei lavori di Shinkai, sono incredibili. La regia è spettacolare, anche nelle scene più semplici e naturali, grazie all'impareggiabile e affascinante uso delle immagini, dove niente è casuale o fine a se stesso ma ricco di simbolismi: il realismo “inghiotte” lo spettatore e lo porta dentro lo schermo, nelle atmosfere che diventano quasi vive, tangibili. Come il freddo, accompagnato all'incredibile senso d'angoscia - da fare gelare l'anima - causato dall'attesa e dalla solitudine che attanaglia il protagonista fermo in mezzo al nulla su un vagone del treno o, in contrapposizione, come il calore della stufa della sala d'aspetto della stazione dei treni, un calore che avvolge anche il cuore dello spettatore e trasmette un tepore che sembra reale, tangibile: incredibile, sublime ma anche triste e malinconico allo tempo stesso.

Le bellissime musiche accompagnano benissimo il lento incedere della storia e si sposano perfettamente con i sentimenti dei personaggi e con le situazioni che si vengono a creare. Il ritornello principale vi entrerà nella testa e nel cuore, le melodie che accompagnano le immagini creeranno situazioni struggenti che non potranno non emozionare.
Vedere opere come "B5C" lascia un velo di dolce malinconia, dato dalla consapevolezza che solo il passare degli anni può portare, per chi si sente comunque un cuore di ragazzino che gli permette (o almeno così mi piace credere) di vedere la profondità, lo spirito e la vera bellezza delle cose più semplici, come il vero amore. Badate bene, parlo di nostalgia e non tristezza, e cioè di consapevolezza di un qualcosa d'irripetibile, come il primo amore, o di periodi della vita che incidono nel cuore delle persone, quelle cose di cui nessuno può fare a meno e che tutti portano dentro di sé: i ricordi.

Forse esagero ma per me questa è arte allo stato puro, una rappresentazione incredibile delle emozioni che la vita può dare.
In definitiva l'opera verte sulle tematiche della vita e dell'amore, indissolubilmente legate tra loro, e della distanza, spaziale e temporale, di persone e sentimenti che a volte può separare; posso anche dire che è chiaro e forte il messaggio di non tenersi dentro tali sentimenti e di non lasciare niente d'intentato per fare funzionare un rapporto sentimentale. E' molto meglio buttarsi e agire-fare, meglio rimanere scottati-delusi, per poi potere guarire, crescere e ricominciare, piuttosto che rammaricarsi di cosa potrebbe essere stato o del fatto di avere perso qualcosa di importante; il trascorrere del tempo non cancellerà i ricordi, bisognerà imparare a conservarli perché comunque la vita continua e bisogna andare avanti vivendola nel migliore modo possibile! E poi, come diceva il saggio (master), “E' bello essere innamorati, anche quando si soffre”.
"Byousoku 5 Centimeter" potrà piacervi più o meno a seconda dei gusti, ma io lo consiglierò sempre perché, comunque, lo reputo imperdibile.

P.S.: reputo molto positivo che Kaze abbia distribuito Byousoku in Italia, ma sto ancora aspettando il promesso blue-ray. Inoltre, anche se non è determinante per un anime come questo (nel senso che quando mi rompo metto l'audio jpn coi sub ita), la loro traduzione di seconda mano dal francese e alcune voci scelte mi hanno deluso.

Kotaro

Episodi visti: 1/3 --- Voto 4
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

"5 cm per second" è un film composto da tre mini-episodi aventi ciascuno il tema della distanza, della lontananza e del trasferimento. Protagonisti della storia sono una coppia di ragazzi che si amano, Takaki e Akari, più una terza ragazza, Sanae, che cerca invano di arrivare al cuore di Takaki.
Nel primo episodio si trasferisce lei, e lui intraprende un impervio viaggio in mezzo alla neve pur di raggiungerla e di dichiararle finalmente il suo amore.
Nel secondo si trasferisce lui, e assistiamo alle pene d'amore sia di Takaki, che si strugge d'amore per la sua lontana Akari, sia di Sanae, che si strugge d'amore per Takaki e non ha il coraggio di dirglielo.
Nel terzo si trasferisce nuovamente lui, stavolta nella città dove anni e anni prima si era trasferita la sua lei, ma pare che il destino gli sia ancora avverso.

Da come ne sentivo parlare e dalla bella confezione, "5 cm per second" aveva tutte le carte in regola per diventare un capolavoro. Purtroppo, invece, per me si è rivelata una produzione soltanto placcata d'oro, con diversi problemi che adesso andrò a esaminare.
Primo problema: i personag... Wait, no, c'è un errore di fondo. Quelli di "5 cm per second" a mio avviso non sono personaggi, sono bambolotti depressi che continuano a rimuginare e a fare interminabili monologhi sulla distanza, sulla vita, sui sentimenti, sullo spazio, ma senza mai fare effettivamente qualcosa di concreto e attivo che possa qualificarli come personaggi.

Messo com'è messo, "5 cm per second" parrebbe essere un'operazione molto ruffiana, che con un buon confezionamento tecnico, una buona regia e un (suvvia, riconosciamoglielo) certo stile maschera una storia per me praticamente inesistente, che ho trovato mal spiegata e che non credo porti da nessuna parte. Se fosse un manga, sarebbe una di quelle storielline brevissime che gli autori realizzano agli esordi della propria carriera e poi schiaffano alla fine dei volumi della loro opera più lunga e/o famosa se gli avanza spazio. Storielline che, se l'autore non è sufficientemente bravo - e in quel caso ha una sua raccolta di storie brevi in volume unico e non deve metterle a mo' di tappabuchi nei volumi di un'altra storia -, vengono dimenticate quando non saltate a piè pari dal lettore come me.
"5 cm per second" secondo me è così. L'autore, purtroppo, per me dimostra di aver stile soltanto nella regia, nel montaggio, nella parte tecnica del film, ma non nella trama e nella caratterizzazione dei personaggi che non riengo tali. Trovo ruffiano e un po' impossibile avvincere uno spettatore come me coinvolgendolo nella narrazione di una tormentata love story quando poco e nulla si sa dei due amanti. Questi vengono buttati lì sin da subito e sin da subito cominciano a pensare, a riflettere, a rimuginare e a deprimersi in solitudine, invece che mostrare allo spettatore perché dovrebbero amarsi o scene di vita quotidiana da vivere insieme che possano fidelizzare lo spettatore come me e coinvolgerlo maggiormente prima di sparargli la mazzata del trasferimento.
Così facendo, invece, lo spettatore non sa nulla dei due protagonisti e però deve commuoversi, a mio avviso forzatamente, per due personaggi di cui non sa nulla, perché l'autore lo decide aprioristicamente e gli confeziona tante scene presunte-strappalacrime.

La situazione, andando avanti con gli episodi, purtroppo, per me peggiora. Il secondo episodio non ha nulla di originale nella trama, né nella caratterizzazione dei personaggi. Si tratta della tipica storia d'amore non corrisposto che abbiamo visto in tremila shoujo manga, con la sola differenza che stavolta il personaggio maschile coinvolto è un'ameba apatica, che non fa assolutamente nulla per venti minuti e che, a un rifiuto - comunque tutto mentale, poiché alla fine Sanae non riesce a dichiararsi - subìto dalla protagonista femminile, non corrisponde poi un coronamento del suo futuro, ma anzi Sanae scompare nel nulla da cui è venuta, tanto da farci chiedere il senso della sua presenza e di quella di questo secondo episodio.

Il terzo episodio, se così si può chiamare, è una sorta di mini-video musicale che racconta, in maniera per me confusa e inconcludente, l'inesistente prosieguo della storia che vede, giustamente, una Akari ormai adulta e in procinto di sposarsi e un Takaki adulto ancora più ameba che ancora si strugge d'amore per colei che è stata il suo primo e sfortunato amore di tantissimi anni prima.
Ora, io sarò romantico, buonista, tradizionalista o quel che volete, ma personalmente non riesco a concepire una storia d'amore narrata in questo modo, che inizia nel nulla e che, soprattutto, finisce nel nulla. Non che volessi per forza un lieto fine, ma essendo la storia di due personaggi di cui non so niente, perché dovrei intristirmi o struggermi se la loro storia, che non è mai neppure iniziata, finisce male?

Fatico, davvero, a comprendere l'enorme successo riscosso da questo film. E' indubbio che ha stile, e che la realizzazione tecnica sia, quello sì, davvero impeccabile, con una grafica curatissima, con paesaggi e animazioni a livello del fotorealismo, con riflessi di luce in ogni dove, una colonna sonora suonata al pianoforte molto evocativa, ma è tutto qui. Dov'è la storia che questa meraviglia di tecnica dovrebbe sorreggere? Dove sono le emozioni? No, i monologhi retorici e ridondanti che Takaki ci regala di continuo non mi hanno emozionato, anzi li ho trovati un tentativo ruffiano e, nel mio caso, malriuscito, di commuovere e di emozionare a forza lo spettatore. Ma, ripeto, secondo me non si può emozionare lo spettatore se non c'è coinvolgimento, se si narra la storia di due personaggi che non vengono minimamente approfonditi.

Anche il doppiaggio, nonostante la direzione di un mostro sacro come Yuuji Mitsuya (celebre voce di Shaka di Virgo e di Tatsuya Uesugi), mi è risultato piatto e scialbo perché praticamente ridotto solo a monologhi mono-espressione.
Avesse raccontato davvero qualcosa, avesse mostrato davvero una storia con dei fatti, con dei dialoghi, con dei personaggi, allora sì, "5 cm per second" per me sarebbe davvero stato un capolavoro, e avrebbe fatto brillare ancora di più la sua impeccabile realizzazione tecnica. Così com'è, per me rimane purtroppo soltanto un non-film, un'amalgama di esercizi di stile che non mi ha portato da nessuna parte e che di certo non mi rimane impressa. Peccato.


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SeiyaJJ

Episodi visti: 1/3 --- Voto 10
A distanza di qualche anno dal pluripremiato “La voce delle stelle (Hoshi No Koe)”, <i>Makoto Shinkai</i>, regista e sceneggiatore dal fervente talento artistico, ci propone un’altra opera dalla spiccata e ardita chiave poetica, su cui vorrei spendere qualche parola: sto parlando di <i>Byōsoku go senchimētoru</i> , meglio noto come “5 Cm per Second”.
Già vincitore di un premio nel 2007 durante l’<i>Asia Pacific Screen Awards</i>, "5 Cm per Second" viene presentato in anteprima, nel nostro paese, nel 2008 al <i>Future Film Festival</i> di Bologna, aggiudicandosi il Lancia Platinum Grand Prize, ovvero il riconoscimento per il miglior lungometraggio d’animazione con effetti speciali; mostrato al mondo intero, questo film sarà oggetto di numerose critiche, positive e non solo.

Quarto film in Blu-ray Disc più venduto in Giappone dell’anno 2008, "5 Cm per Second", viene acclamato dai fans e fortemente elogiato dalla critica locale, tant’è che il giornale <i>The Japan Times</i> (famoso per le sue pagine scritte in lingua inglese) lo paragona e lo definisce addirittura superiore ad alcuni lavori del maestro <i>Hayao Miyazaki</i> per quel che concerne l’acume nel ritrarre l’evanescenza del vivere quotidiano. Molto più contenuta è, invece, l’enfasi idolatrica dello statunitense <i>Variety</i>, che si limita a riconoscere in Shinkai l’erede naturale di Miyazaki, pur asserendo che, in quanto a ritrarre le profonde emozioni dell’animo umano, in alcuni casi l’allievo superi il maestro.
E’ quindi, più che chiaro, che ci troviamo al cospetto di una piccola perla artistica, e dunque recensire "5 cm Per Second" non è compito facile, e si rischia di tralasciare sempre qualche punto; cercherò di affrontarne il più possibile e di analizzarli attraverso quello che è il mio punto di vista e le sensazioni che, personalmente, ho provato nel corso dell’intera visione.


<i>“Cerco in ogni momento, ovunque, la tua immagine
sulle banchine al di là dei binari, nelle finestre lungo i viali, anche se non puoi essere in posti simili.
Se il mio desiderio si avverasse, vorrei essere ancora al tuo fianco. Non c'è nulla che non farei, darei tutto per poterti stringere ancora.”</i>

(One more time, one more chance - di Yamazaki Masayoshi)

La trama è divisa in tre periodi cronologicamente distanti tra essi, segmentata quasi come istanti di vita che, per quanto lineari li si possa immaginare, appaiono però non connessi dal tempo che scorre, ma dalle emozioni che investono l’animo dei protagonisti. Premessa basilare, per non incorrere in critiche precoci, superficiali e vacue, è quella che la storia si muove dagli inizi degli anni ’90, epoca in cui i telefonini e l’utilizzo delle e-mail non erano ancora di uso comune come oggi.
<i>Takaki Tōno</i> e <i>Akari Shinohara</i> sono due ragazzi legati da una profonda amicizia d’infanzia, tale condizione è destinata a cambiare quando Akari si trasferisce, dopo le elementari, per andare a vivere nella prefettura di Tochigi, e Takaki va in una scuola di Tokyo. La distanza che li separa diventa immensa, più che a livello fisico, lo diventa a un livello emotivo; distanza che da immensa sfocia in abissale, quando Takaki apprende di doversi trasferire a Kagoshima, capoluogo della omonima prefettura.
A queste distanze, nemmeno le lettere potrebbero bastare, quindi Takaki, prima di trasferirsi, decide di fissare un ultimo incontro (?) con Akari, e suggellare per sempre un’amicizia e poi un amore nato con non pochi ostacoli sul suo breve percorso. Nella tristezza di un addio, si cela forse un barlume di felicità, ma sta allo spettatore scoprirlo, a proprio modo, e secondo la propria visione critico-riflessiva dell’opera.
Da questo prologo, muovono i passi gli altri episodi che compongono questo lungometraggio, carico di ansie e tormenti a cui l’animo umano è normalmente soggetto, e che durante la fase della crescita assume connotazioni diverse per tangibilità, introspezione e disincanto.

Comprendo il pensiero di chi ritiene che parlare di trama, riferendosi a "5 cm Per Second", possa sembrare superfluo, ed effettivamente la trama, appunto, non è altro che un singolo e infinitesimale tassello di un mosaico ben più ampio e vasto che è l’opera nella sua completezza; ma è proprio affinché l’analisi critica risulti esaustiva che è opportuno parlarne. Tutto, dalle animazioni alle musiche, dalle voci dei personaggi ai fruscii del vento, dai rumori della città alle luci dell’infinito firmamento, tutto è parte di un’opera che esprime un’ispirazione artistica che raramente s'incontra.
Il correre incessante del treno della vita accompagna l’esistenza dei protagonisti come un ciliegio rigoglioso che, a ogni petalo che lascia cadere, segna il tempo di un’eterna emozione.

"Byōsoku go senchimētoru", per tutto il mondo “5 Cm per Second”, è un titolo che consiglio senza remore stavolta, perché per la qualità e la quantità dei contenuti non può che rendere ricettivo qualsiasi tipo di pubblico. Voto 10.
Secondo me Miyazaki è ancora lontano, ma con il tempo e con l’esperienza, e soprattutto con questo talento, tutto può essere.


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Onpu-chan

Episodi visti: 1/3 --- Voto 10
5cm al secondo": ho voluto dedicare a quest'anime la mia prima recensione, essendo esso uno dei miei preferiti in assoluto e sicuramente il mio preferito nell'ambito dei lungometraggi anime.
5cm al secondo è la velocità a cui cadono i fiori di ciliegio, dice Akari all'inizio del film. Questo titolo si riferisce a tante cose, ma per me sta anche, simbolicamente, per la velocità a cui i personaggi si allontanano l'uno dall'altra.
Cominciamo dalla trama: il tema di tutto il film è la distanza tra le persone, raccontata attraverso i due protagonisti, Takaki e Akari. Un tema amato dal regista Makoto Shinkai, e anche dalla sottoscritta. Un tema trattato in modo delicato e spontaneo come i giovani protagonisti, e che poi assume caratteri più malinconici e struggenti con il passare del tempo.

<b>[ATTENZIONE; INIZIO PARTE SPOILER]</b>
Ho sentito, da parte del pubblico italiano (non so quello straniero) delle critiche, per fortuna poche, a proposito della poco credibilità della storia. A parere di chi le ha scritte, è assurdo che un ragazzo che ci tiene tanto alla sua amata non riesca a farle una telefonata, a mandarle un messaggio, a raggiungerla; allo stesso modo trovano ancora più assurdo che dopo più di dieci anni lei sia ancora nei suoi pensieri. Ovviamente ognuno la pensa come vuole, anche se secondo me queste critiche sono superficiali quanto infondate: a ognuno di noi è capitato di avere un amico distante, magari qualcuno conosciuto in vacanza a cui avevamo promesso che ci saremmo risentiti per sempre, addirittura rivisti in futuro. Poi si torna a casa, alla propria vita con i propri amici e i propri impegni... passano i giorni, le settimane, i mesi e prima o poi i contatti si affievoliscono, e più lo fanno più sembra difficile ricominciare a sentirsi. Spesso i contatti s'interrompono del tutto.

E' più o meno lo stesso meccanismo che scatta in questa storia, ed è reso in modo abbastanza ovvio: in una sequenza si vede come i ragazzi corrano più volte, entusiasti, alla cassetta delle lettere, prima trovano rispettivamente le missive l'uno dell'altra, poi con il passare delle stagioni trovano la cassetta vuota. Così, in pochi secondi e senza dialogo né narrazione, capiamo benissimo cosa è successo. Tuttavia, dopo 3-4 anni, lui la pensa ancora: ma ora è adolescente, ha le sue paure e le sue insicurezze, teme che lei si sia dimenticata e che non le importi più di lui. Per questo non riesce a mandarle i messaggi che le scrive, ma continua a scrivere, continua a sognarla, continua a vederla dappertutto.
Anni dopo, lei è andata avanti, lui è rimasto indietro. Consumato, insoddisfatto, ha delle storie ma il pensiero di lei continua imperterrito a ossessionarlo.
E' vero, non tutti i ragazzi dopo più di dieci anni penserebbero ancora al loro primo amore. Ma ciò non vuol dire che sia impossibile. Non vuol dire che dobbiamo fermarci al "Questo Takaki e proprio un idiota, pensa a una ragazza con cui nemmeno è stato", poiché il film non parla di desideri materiali, ma di sentimenti e quelli sì che possono essere immortali.
<b>[FINE PARTE SPOILER]</b>

Passiamo ora alla parte tecnica del film, iniziando da quella grafica. Complice forse anche il fatto che l'anime duri poco più di un'ora, il disegno è curato nel minimo dettaglio. Specialmente i fondali, sono talmente belli e realistici da lasciarti senza fiato e da farti venire voglia di guardare il film su un TV full HD. I personaggi hanno forse una fisionomia più semplice ma non per questo perdono di espressività, anzi.

La parte sonora è altrettanto curata. Innanzitutto una nota di merito va al doppiaggio originale: è uno di quei rari casi in cui le voci non si adattano semplicemente all'atmosfera, ma la creano. Il regista Shinkai, anch'egli un bravo doppiatore, deve avere dato lui stesso le direttive. Nel doppiaggio italiano, sebbene sia buono, questa cosa si perde, ed è particolarmente evidente se si vede il film prima in originale e poi subito dopo in italiano. Per questo consiglio la visione in sub prima.
Perfetta è anche la scelta del tema portante del film, una struggente ballata che Shinkai rispolvera dagli anni '90 donandole un secondo e ancor più grande successo, tanto che ora film e canzone sembrano indivisibili.

Che dire dunque, Shinkai, che per la prima volta si avvale di uno staff, è comunque il padre assoluto di questo capolavoro di cui ha curato tutto, dalla trama ai personaggi, dal design al suono. E' in tutto e per tutto la sua opera e non posso fare altro che ringraziarlo con un meritato 10, in quanto l'unico "difetto" del film è che dura troppo poco. Spero che questa giovane promessa dell'animazione nipponica continui così.


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Swordman

Episodi visti: 1/3 --- Voto 8
"5 Cm Per Second" è un film, ma in realtà è formato dall'unione di tre corti di fatto distinti, accomunati però dal comune soggetto, vale a dire il giovane Takaki del quale viene raccontato un episodio della sua vita, dall'inizio e attraverso l'adolescenza fino all'età adulta.

È attraverso questi tre episodi, che quasi sono degli affreschi o delle macro istantanee, che il regista Makoto Shinkai ritorna ad affrontare il tema della separazione già incontrato nel breve lavoro d'esordio <i>“La voce delle stelle”</i>. Un tema che qui viene proposto attraverso il primo amore di Takaki verso la sua compagna di scuola Akari, un amore da lui trovato in giovane età ma mai coltivato per via dei suoi frequenti trasferimenti. Ancora una volta però la separazione non è che uno strumento usato dal regista per far da vettore sul vero intento del film che, invero, intenderebbe portare lo spettatore a una riflessione su ciò che è stato e che poteva essere in un possibile futuro ma che poi nella realtà non è stato. Un peso, quello del rimpianto, che potrebbe schiacciare l'uomo che però, come con fiducia comunica il film nel suo messaggio finale, può sempre trovare anche, inaspettatamente, la forza e il coraggio per andare avanti.

È evidente il salto in avanti fatto dal punto di vista della realizzazione tecnica di questo lungometraggio rispetto al primo lavoro di Shinkai anche per i mezzi professionali e lo staff a sua disposizione, e la differenza maggiore si nota mediante le fluide e scorrevoli animazioni. Rimane però invariato lo stile delle opere di Shinkai nella realizzazione degli sfondi che, specialmente nel secondo episodio, appaiono come delle vere e proprie opere d'arte su cui si muovono dei personaggi. Il tutto è poi reso ancor più prezioso ed evocativo attraverso un uso della luce e dei colori un po' visionario ma di sicuro affascinante.
Pregevoli anche le musiche in particolare i suggestivi motivi suonati al piano che ricorrono in tutti e tre i capitoli del film.

È dunque un film interessante e anche per certi versi importante per certi versi questo <i>5cm per Second</i>. Nella sua essenza è un film sentimentale che può essere percepito in modo diverso a seconda della persona che lo guarda e quindi può piacere o non piacere a mio avviso. Innegabilmente però è un opera che porta diversi spunti di riflessione, un fattore probabilmente fondamentale per ogni opera.
E poi è di sicuro bello da vedere se non altro da un punto di vista essenzialmente visivo.


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Shiro-san

Episodi visti: 1/3 --- Voto 9
Dove si trova il sottile confine fra arte e pura poesia?. Questa è una domanda che mi sono posto spesso durante la visione di Byosoku 5 cm, "cinque centimetri al secondo". Opera realizzata dal maestro Makoto Shinkai – regista di titoli come “La voce delle stelle” e “Beyond the clouds”- nel 2007 con la collaborazione dello studio Comix Wave. .
Già il titolo ci rimanda a metafore poetiche: i 5 cm/s sono, infatti, la velocità con cui cadono i petali di ciliegio. Ognuno di noi li può vedere abbinati a qualsiasi episodio della nostra vita, ma per Shinkai essi rappresentano un parallelo con la velocità della nostra anima, incapace di dimenticare e di abbandonare impossibili utopie - si tratta di un’interpretazione puramente personale.

Byosoku 5cm è diviso in tre parti da circa mezzora l’una e ognuna di esse va a trattare un periodo della vita (e psicologico) diverso per i due protagonisti Takaki Tono e Aki Shinohara. La storia s'incentra sull’amore e sulla distanza che s'instaura fra di loro: a causa del lavoro dei genitori essi sono costretti ad allontanarsi sempre più l’uno dall’altra e la vita li porta inesorabilmente su sentieri diversi.
Vi è una sostanziale differenza fra il personaggio di Aki - che è secondario rispetto a Takaki, essa rappresenta soltanto un sogno per il vero protagonista, null’altro - e quello di Tono-kun: mentre la prima riesce a “procedere” oltre la prima cotta e a vivere serenamente, il secondo è ancorato al sogno irrealizzabile del suo amore e dimentica la vita per immergersi in un mondo interiore.

La storia, come ho già detto, è divisa in tre tronconi intitolati rispettivamente: “petali di ciliegio”, in cui vi è l’ultimo incontro fra i due protagonisti; “il cosmonauta”, caratterizzato dalla presenza della giovane Kanae Sumida, che come Aki riesce ad abbandonare infine la passione per abbracciare il futuro; e infine “5 centimetri al secondo”, nel quale anche Takaki raggiunge il messaggio lanciato da Shinkai, la disillusione verso i sogni.

L’aspetto tecnico ha dell’incredibile. Se possibile Shinkai fa un passo avanti rispetto ai suoi ultimi lungometraggi: i paesaggi caratterizzati dal personalissimo uso del colore risaltano sempre più e lo spettatore riesce spesso a correlare i sentimenti dei personaggi con gli sfondi immersi nella fervida luce e nel bellissimo chiaroscuro.
Vi porto un semplice esempio che ho trovato insieme geniale e triste: nelle prime immagini del film i due protagonisti corrono in una strada costellata da innumerevoli sakura in fiore; negli ultimi istanti del film Takaki riattraversa la stessa strada ormai trasformata in un grigio cantiere. E' rimasto su un ciliegio, forse simbolo di una tenue speranza.

Non mi dimentico di sottolineare un altro fattore determinante nell’equazione che rasenta la perfezione di questo film, la musica. La collaborazione fra Shinkai e Tenmon continua anche in questo film e, questa volta più che mai, il compositore realizza dei veri e propri capolavori. Avvolgenti e incredibilmente struggenti sono le musiche a pianoforte.

Cosa posso dire per concludere? Solo consigliarvi con tutto il cuore questo grandissimo anime ed erigerlo, personalmente, ad uno dei più bei lavori degli ultimi anni.


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Mitsuki_92

Episodi visti: 1/3 --- Voto 10
Questa è la storia di due ragazzi, amici d'infanzia, Takaki Touno e Akari Shinohara. Finite le scuole elementari sono costretti a separarsi, a causa dell'imminente trasferimento di Takaki in un'altra parte del paese. I due continuano a sentirsi tramite lettere, ma il peggio deve arrivare. Takaki dovrà spostarsi ancora, andare molto lontano, in un'altra parte del Giappone, molto distante da dove vive Akari. Così lui intraprende un viaggio lunghissimo pur di salutare per l'ultima volta l'amata Akari. Affronta treni, coincidenze, persino la neve, il gelo. Vuole a tutti i costi incontrarla.

Questo è solo parte del primo episodio in cui è diviso "5 Centimeters per Second", anime delicato quanto il tratto usato. E' costituito da tre episodi: nel primo l'inizio della storia, raccontato precedentemente; nel secondo siamo alle superiori, e apprendiamo le vicende di un Takaki che vive pensando ancora ad Akari; nel breve terzo episodio, siamo piombati nella vita adulta, nelle consapevolezze delle proprie scelte, fatte e non fatte.
Il titolo proviene da un discorso fatto dai ragazzini circa la velocità con cui i petali di ciliegio cadono al suolo. E' un qualcosa di veramente simbolico e profondo!

"5 centimeters per Second" è un qualcosa che vale la pena di vedere, anche solo per ammirare degli scenari davvero fantastici, dei colori scintillanti, un design davvero notevole.
E' una storia d'introspezione, di amicizia, di amore, un amore che forse sconfigge la distanza. Quella distanza carnale, quella distanza corporea, che tanto piace e culla nella sua naturalezza.
"5 Centimeters per Second" è un anime sentimentale, ben sviluppato, con un finale che lascia tenerezza, gioia, rabbia, dubbi, un mix di sentimenti davvero fantastici.
Consiglio quest'opera d'animazione a chi cerca qualcosa di breve, ma efficace; una storia che può riempire il cuore di emozioni affettuose.


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Rieper

Episodi visti: 1/3 --- Voto 9
Difficile non rimanere affascinati dagli splendidi scenari di questo anime altamente sentimentale, ma per certi aspetti anche un po' riflessivo.

Le tre parti in cui è divisa l'opera altro non sono che la vita di due ragazzi perdutamente innamorati l'uno dell'altra, ma che crescendo vengo divisi da un destino che si fa beffe dei loro sentimenti - vedasi l'epopea che il povero ragazzo è costretto a subire per arrivare in treno dalla sua fidanzata. Questa a grandi linee è la trama di questa relativamente breve storia.

L'anime in sé non ha scene tristi o divertenti, eppure si avverte una sorta di tristezza nello svolgersi delle vicende, probabilmente a volere intendere, secondo l'autore, che la vita non è semplice né tanto meno rose e fiori.

Perché non do 10 allora? Semplicemente perché il finale lascia l'amaro in bocca come pochi, almeno per me. D'altronde guardandolo non è difficile che lo spettatore si affezioni ai personaggi principali, ed è forse proprio questo a commuovere di più. E poi c'è la questione della durata, certo non eccelsa, ma forse è meglio cosi.

Io che solitamente non prendo in considerazione gli anime strettamente sentimentali come questo, devo ammettere che il tempo speso a guardarlo lo è valso tutto! E ammetto anche che, affascinato dall'enormità di dettagli, più volte sono tornato indietro per riguardarmi la scena.


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ivan180378

Episodi visti: 1/3 --- Voto 9
5 centimetri al secondo è un anime sentimentale, ambientato in epoca contemporanea. Dalla mancanza dei cellulari, nell'adolescenza dei protagonisti, direi che siamo negli anni '80 o nei primi anni '90. Erano anni, quelli, in cui un inconveniente rendeva difficile avvisare il partner in sede di appuntamento.
5 centimetri al secondo è la velocità con cui cade un petalo di ciliegio. La figura del ciliegio è sempre ben presente negli anime giapponesi, proprio perché diffusa è la loro presenza sul territorio nazionale, tale per cui si organizzano vere e proprie ondate turistiche durante il periodo della fioritura. Questo titolo delicato ben definisce quest'anime altrettanto delicato che, data l'ottima cura grafica, deve assolutamente essere visto in DVD o Blu-ray, assolutamente non in DivX, altrimenti si perde gran parte della godibilità e la valutazione scende.

Fatta questa breve introduzione, parliamo della trama.
"5 centimetri al secondo" parla dei rapporti sentimentali di un ragazzo, dalla prima adolescenza sino all'età adulta. Vediamo il protagonista crescere nel corso dei 60 minuti di durata dell'anime. Il racconto avviene in maniera frammentaria, fotografica, con salti in avanti che lasciano dei vuoti. Si descrivono i sentimenti in maniera molto dolce, sensibile, facendo ottimo uso della fotografia e delle inquadrature della regia.
Scopo della regia è descrivere con la grafica i sentimenti e le emozioni, più che le azioni. Queste ultime infatti risultano poco chiare, è difficile raccontarvi nel concreto cosa succede nell'anime, è difficile riassumervi la storia. Si parte da un appuntamento tra due ragazzi che hanno cambiato città e che vogliono rivedersi, ma a causa della neve l'appuntamento slitta di diverse ore. Poi passa il tempo, il ragazzo cresce e ha un'altra ragazza che gli fa il filo. E infine nelle ultime scene lo vediamo adulto. Tutto il resto, non è descrivibile a parole, ma a sensazioni.5 Cm Per Second è un anime che va senti, non capito, va guardato con l'emisfero destro del cervello, non con il sinistro per capirci.

La regia è ottima, così come l'uso della tavolozza. L'animazione è perfetta, la sceneggiatura ricca e completa. L'apoteosi è nella fotografia: davvero da applauso. Non ricordo invece musiche di particolare carisma.
Il mio giudizio quindi è molto positivo, quasi ottimo. Il voto non arriva a dieci a causa della durata (solo 60 minuti, un cortometraggio) e a causa della trama poco sviluppata, resta sempre vaga e poco chiara, soprattutto nella seconda metà. Se si voleva creare un anime puramente artistico, era meglio ridurne la visione a 30 minuti circa. L'ideale sarebbe stato dargli una durata di 90-100 minuti riempiendo però meglio la trama, la storia, rendendola più articolata e concreta. Voto: nove, molto buono.


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Dattebayo93

Episodi visti: 1/3 --- Voto 10
L'ho visto per caso, quest'anime, vagavo per Animeclick in cerca d'ispirazione e l'ho trovato lì, quasi sconsolato ad aspettare che qualcuno lo notasse. All'inizio ero un po' scettico per la grafica, mi sembrava tipica dei mecha e non adattissima ad un anime sentimentale, però pian piano il mio occhio si è abituato e ho iniziato ad apprezzarlo.
Mi ha colpito in particolar modo la dolcezza di questo breve ma intenso anime: dura 50 minuti, divisi in 3 atti quasi come una tragedia sheakespeariana.

Il tema che tratta è molto delicato e ha deciso di affrontarlo in modo particolare, possiamo non condividere con la scelta del registra ma non si può non apprezzare tale sentimento.
Forse è vero che il protagonista può risultare ingenuo però quando si è innamorati, ma innamorati con la I maiuscola, vorrei trovare una persona che non commetta sciocchezze.
Con questo concludo ribadendo che mi è piaciuto molto.
Forse 10 è troppo, io personalmente sarei stato orientato a dargli 9 però penso che rialzargli un po' la media non guasti.


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Tacchan

Episodi visti: 1/3 --- Voto 7
5cm per Second ha come protagonisti due ragazzi che sembrano essere destinati a un amore eterno, ma che a causa del lavoro dei genitori sono costretti ad allontanarsi. I tre cortometraggi mostrano come i due gestiranno questo distacco in tre diverse fasi della loro vita.

L’anime, sebbene non offra animazioni particolarmente elaboratore, riesce a colpire grazie soprattutto a diversi fondali, realizzati e colorati tramite tecniche digitali, che risultano davvero impressionanti e spettacolari. Tra questi i più suggestivi sono quelli che propongono ampie vedute del cielo e delle stelle, che sono resi ancora più d’atmosfera grazie al curato accompagnamento sonoro. Infine il collage presente alla fine del terzo cortometraggio, una sorta di un rapidissimo riassunto di alcuni momenti chiave dell’opera, viene ulteriormente valorizzato da una canzone davvero orecchiabile e azzeccata.

Se le premesse per un’opera in grado di lasciare il segno ci sono, sfortunatamente per quel che mi riguarda le note positive si fermano al comparto tecnico: 5cm per Second non mi è particolarmente piaciuto, probabilmente in quanto non sono riuscito ad apprezzare le riflessioni proposte dall’autore sulla tematica principe dell’anime, ovvero il distacco della persona amata. Personalmente vedo le vicende narrate ben lontane da quella che dovrebbe essere la normalità e le reazioni dei protagonisti mi sembrano ben poco realistiche. Non nego che essere forzatamente allontanati da qualcuno con cui si sta bene e che probabilmente si ama porti a momenti di sconforto, in cui si rimpiange il passato e si maledice il destino per la strada ci ha fatto perdere; nemmeno ritengo improbabile che tali momento negativi possano ripetersi anche a distanza di moltissimi anni. Non riesco invece a pensare come una simile cosa, ancor più accaduta in periodo adolescenziale o quasi, possa in qualche modo segnare e influenzare la mia vita: pur non dimenticando i giorni passati con la persona amata avrei certamente voltato pagina e anzi, avrei usato l’esperienza avuta come trampolino per cogliere al meglio il futuro. La situazione proposta nell’anime la vedo pertanto inverosimile e poco credibile, e frutto di un di un modo di vivere che non posso vedere che deleterio e che credo non possa, né debba essere, la normalità.
Come si fa a vivere continuamente nel passato, ancor più per un evento di così relativa entità, come una cotta giovanile? L’intera struttura narrativa mi pare pertanto estremamente fragile, fondata su un’eccessiva idealizzazione dell’amore e su un’esagerata strumentalizzazione delle pene che sicuramente la fine di un rapporto porta.

Makoto Shinkai con 5cm per Second non propone a livello contenutistico nulla di nuovo: torna sulla tematica del distacco, evidentemente a lui cara, che era già stata trattata, in modo più che efficace, ne La Voce delle Stelle. In quel caso il lavoro da lui fatto è stato impeccabile, ma la situazione era ben diversa visto che la protagonista, costretta vivere un’esperienza drammatica, non ha altro modo, per riuscire a guardare avanti, che attaccarsi a quanto di positivo gli aveva offerto la sua vita passata. Inoltre a rendere il tutto più affascinante vi è l’elemento fantascientifico, ovvero la distanza che la separava dalla Terra e il tempo sempre maggiore necessario perché i suoi messaggi venissero recapitati: lei cerca di rimanere attaccata a un momento non troppo lontano nel tempo, eppure la sua voce giunge sulla Terra in modo tardivo e quando ormai le cose sono già cambiate in modo irreparabile.
Stessa tematica in 5cm per Second, in un contesto di vita quotidiana sempre più comune, con famiglie costrette a spostarsi di frequente per inseguire il lavoro. Di certo è difficile ambientarsi in una nuova realtà e l’inizio presenta di certo diverse difficoltà, ma quella narrata nell’anime non può che essere un’eccezione, una visione romantica dell’amore che onestamente trovo puramente funzionale a un’opera cinematografica, un libro o qualcosa di simile, ma che trova fortunatamente poco spazio nella vita di tutti i giorni.

Indubbiamente le mie sono critiche fortemente soggettive, ma non posso ritenere quanto visto soddisfacente se non per la suggestione che alcune sequenze sono in grado di evocare.


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ReiRan->--@

Episodi visti: 1/3 --- Voto 10
5 cm al secondo, questa è la velocità alla quale un petalo di ciliegio, distaccatosi dall’albero, cade al suolo.
Siamo di fronte a una storia sentimentale dai toni intensi, che si suddivide in tre episodi incentrati su altrettanti momenti diversi della vita dei due personaggi principali, Takaki Tono e Akari Shinohara: la prima parte, "Il capitolo dei fiori di ciliegio", copre l’infanzia e la preadolescenza, qui assistiamo all’evoluzione dell’amicizia in un sentimento più forte, l’amore; la seconda frazione del film, "Cosmonauta", tratta il periodo dell’adolescenza e il prolungato distacco; infine la porzione conclusiva, "5 centimetri al secondo", esplora l’età adulta e la caduta nell’oblio e nel dimenticatoio di quel primo grande amore. Ci viene raccontato un doloroso amore a distanza, in circa 60 minuti, che coprono però un arco temporale di oltre quindici anni: dagli anni novanta ai giorni nostri.

I personaggi non sono dotati di strani poteri, non hanno passati oscuri e non incorrono in nessuna avventura, sono persone normali come ce ne sono tante, eppure questa normalità ha un forte potere magnetico. Sono proprio i loro normali sentimenti, speranze e sogni a coinvolgerci così tanto, in quanto entriamo in sintonia con loro fino a provare quasi quello che stanno provando.

Byousoku 5 Centimeters, al pari dei precedenti "La voce delle stelle" e "Beyond the Clouds - The promised place", si rivela essere un piccolo gioiello, sia per quanto riguarda il comparto tecnico, le animazioni sono ad dir poco spettacolari, quasi oniriche, sia per quanto concerne la colonna sonora. In particolare ho apprezzato la struggente versione speciale di “One More Time, One More Chance”, e già il titolo dice tutto: i nostri protagonisti non chiedono altro al destino che un’altra volta, un’altra piccola occasione per vedersi per rincontrarsi. La musica unita alle immagini sa donare forti emozioni, un senso di melanconia misto a nostalgia, da fare venire i brividi. Chi è particolarmente sentimentale non potrà trattenersi dal versare qualche lacrima. E quando un opera sa comunicare così forti emozioni, secondo me è da ritenersi un capolavoro meritevole di un bel 10. Ne raccomando caldamente la visione.


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Mich392

Episodi visti: 1/3 --- Voto 9
Quest' anime ha un non so che di magico, riesce a raccontare una storia affatto banale in una maniera che non ho mai visto prima; si concentra molto più sui sentimenti che non sui fatti, anche se tutti i protagonisti sono alquanto silenziosi e discreti, come per non rompere quell'atmosfera soffice e delicata che l'anime vuole trasmettere. Mi aspettavo qualcosa di più infantile e invece mi sono potuto ricredere e sorprendere davanti a una storia molto più matura, toccante e che dà vari spunti di riflessione.

Le colonne sonore sono buone, soprattutto quella finale, ma la punta del diamante è sicuramente il comparto tecnico. Quest'anime in questo campo non ha veramente rivali, infatti vanta suoni campionati in maniera impeccabile, ottime animazioni e uno stile di disegno senza precedenti, senza tuttavia trasmettere quel senso di "digitale" tipico dei prodotti più recenti.
Per la prima volta i personaggi fanno veramente parte del mondo circostante, non sono semplicemente sovrapposti allo sfondo, ma sono disegnati assieme a esso, è una cosa davvero unica. Le ambientazioni - perché qui non si può certo parlare di semplici sfondi - sembrano veramente vive e dettagliate all'inverosimile, con effetti luce che interagiscono con tutto il circondario in una maniera davvero indescrivibile e con ombre che si proiettano come mai avevo visto in nessun'altra opera.
Il tutto rende una profondità di campo e una fotorealismo che fanno gridare al miracolo. Aggiungete anche che il tutto sembra pitturato con acquarelli e con un tocco di vera magia e avrete un risultato che non teme confronti.

Insomma, potrei stendere altre 100 righe sul maestoso lavoro che Shinkai ha fatto sui disegni, ma non potrei comunque rendervi l'idea, l' unica è provare.
E' un peccato non poterselo godere doppiato in italiano, ma vi assicuro che anche cosi è una vera perla, ed indiscutibilmente un'opera d'arte.


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roooo83

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Durante il quarto anno alle scuole elementari, Takaki Tohno fa la conoscenza di Akari, una bambina trasferitasi da poco a Tokyo. Tra i due nasce subito una forte intesa grazie alle innumerevoli cose in comune. Ma al momento di frequentare la scuola superiore, Akari è costretta a trasferirsi a Tochiji. Nonostante la lontananza i due ragazzi rimangono in contatto attraverso lunghe lettere. Ma quando arriva il momento di cambiare città anche per Takaki, lui decide di andare a trovare la sua amica. Dopo un lungo viaggio, Takaki riabbraccia Akari e finalmente si dichiarano i loro sentimenti. L'amore a distanza però, lacera il cuore e con il passare del tempo anche i sentimenti profondi si affievoliscono.

Uno spettacolo per gli occhi! E' questa la prima impressione che mi ha fatto Byousoku 5 centimeter. Sembra una fotografia scattata dal vero. Ogni panorama esprime poesia e trasmette emozioni. Le immagini sembrano vive con colori lucenti e stupende musiche di sottofondo. Tutto questo a fare da sfondo a una toccante e delicata storia d'amore di due giovani che vivono, crescono e maturano l'uno distante dall'altra. Il loro amore puro e infantile, che sboccia completamente nell'adolescenza, si scontra con la triste realtà della lontananza, che difficilmente rafforza i sentimenti, ma anzi crea ostacoli nel cuore insormontabili, da cui è difficile trovare una via d'uscita.
Questo è quello che accade ai due protagonisti, così profondamente e dolorosamente innamorati da non riuscire a provare la gioia che un vero amore dovrebbe trasmettere. Nel momento in cui si sono finalmente avvicinati, la tristezza si è impadronita di Takaki, che si è reso immediatamente conto in quell'attimo che nonostante tutto sarebbero stati sempre lontani. E non bastano lettere e non bastano messaggi per soffocare quel dolore che si ha costantemente nel cuore.

Byousoku 5 centimeter è una storia toccante e ricca di poesia, raccontata con la giusta delicatezza. Attraverso la perfetta analisi psicologica del protagonista ci si riesce a immedesimare in lui e nella sua solitudine. Questa è la storia di un amore visto attraverso gli occhi di un ragazzo innamorato, un amore quasi mai vissuto, che fa riflettere e commuovere. Se cercate una storia che trasmetta sentimenti reali, allora l'avete trovata. Tutti gli appassionati delle storie sentimentali sono sicura che non faranno fatica ad apprezzare questa splendida trilogia.
Do un 8 alla storia e un 9 per la bellissima grafica, quindi il mio voto finale è da considerarsi un 8 e mezzo, ed è più che meritato.


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AmarantaKiller

Episodi visti: 1/3 --- Voto 9
Mi sono imbattuta per caso in quest'anime che, a giudicare dalla maggioranza delle recensioni positive, è stato ampiamente apprezzato, aggiungerei a ragione.
Inutile soffermarsi su un altro aspetto che ha riscosso un gran plauso che è quello grafico, a mio parere eccellente sia per il character design sia per l'animazione.
Si tratta di un'anime delicato, commovente dall'inizio alla fine, e i fattori che contribuiscono al conseguimento di questo risultato sono sicuramente la scelta della musica e il doppiaggio.

Ora veniamo alla storia, essa si snoda seguendo il sentiero del ricordo, nel quale s'intrecciano le voci dei due protagonisti che sono Takaki e Akari.
I tre episodi della quale si compone la storia (Fiori di Ciliegio, Cosmonauta, 5 centimentri al secondo) raccontano il profondo legame dei due ragazzi, che per una serie di circostanze sono costretti a dividersi e a trasferirsi in altre città abbandonando così la loro città natale, Tokyo. Entrambi, dopo avere appurato di provare un affetto che non può più definirsi amicale, cercano di restare in contatto scrivendosi delle lettere. Tuttavia, già dal secondo episodio, lo spettatore nota l'eclissarsi della figura di Akari, ed è evidente da segnali come le e-mail scritte e mai inviate di Takaki, fatto del quale si stupisce lui stesso.
E poi la storia velocemente approda a quando entrambi sono ormai diventati adulti e proprio a questo punto ci si aspetterebbe l'inevitabile conclusione con l'"happy ending". Ritroviamo, invece, i due protagonisti ancora lontani l'uno dall'altra (Takaki è ritornato a Tokyo, dove entrambi si erano conosciuti) e le loro esistenze hanno preso strade completamente differenti. Ciononostante, Takaki continua a pensare ad Akari e conduce un'esistenza triste e lui stesso dimostra di essere totalmente incapace di portare avanti un rapporto con una donna; non è il caso di Akari.

Sinceramente mi sono posta mille domande sul perché di questa conclusione, perché si presta a tante interpretazioni e non ne sono ancora venuta a capo.
Insomma, Takaki, invece di realizzare il sogno d'amore giovanile, sotto le sferzate delle tante amarezze che la vita irrimediabilmente ci riserva, dichiara lui stesso di avere perso lo slancio giovanile e perde il senso della sua esistenza. Probabilmente, amava non tanto Akari ma quello che ha sempre rappresentato per lui, cioè la sua città che era stato costretto ad abbandonare, una stagione di vita felice che non si è mai più ripresentata e che lui non è stato capace di ricercare, a giudicare anche dalle sue scelte di vita. Eppure nel secondo episodio, vediamo spesso Takaki guardare verso l'orizzonte, estraniarsi e prendere le distanze anche da una persona che lo ama sinceramente, e tutto fa pensare che pensi ad Akari e che voglia ricongiungere con lei.
E invece cosa ha condotto a questa divisione? La distanza? La mancanza di coraggio?
E poi un altro quesito: il simbolo dell'albero di ciliegio, che perde i suoi fiori, vuole dimostrare che i legami e i rapporti con le persone sono caduchi come la vita stessa? Se fosse così, è toccante il manifesto desiderio di entrambi di ritornare a vedere, come facevano da bambini, l'albero di ciliegio insieme e di ritornare a credere che loro due insieme componevano quell'unicità che nulla e nessuno avrebbe spezzato.

In conclusione, Takaki fa una scelta concreta sul suo futuro, inseguendo la realizzazione nel lavoro, decide di pensare ad Akaki come a un bel ricordo, cristallizzandola in un passato lontano ed estromettendola dal presente. E così facendo ha firmato la sua condanna alla tristezza e alla frustrazione, che lo conducono a raggiungere il limite e a mollare anche quello per cui si era impegnato tanto: il lavoro appunto.
Troppo poco spazio ha offerto l'anime per chiarire a fondo le sue motivazioni, ma è molto positivo il fatto che, nonostante la sua brevità, possa sollevare riflessioni esistenziali e fare tanta presa non solo per la sua bellezza estetica.


 9
npepataecozz

Episodi visti: 1/3 --- Voto 4
Può un enorme distanza fisica distruggere i sentimenti di due persone? E' questo il tema su cui si incentra la trama di questo film. Che in definitiva, e so di andare in controtendenza, proprio non m'è piaciuto.
Parte prima: Akari e Takashi sono due studenti di 13 anni che scoprono di nutrire dei sentimenti in comune. I genitori di lei sono costretti a trasferirsi e i due ragazzi si dividono; poco dopo toccherà anche a lui andare via da Tokyo e, ovviamente, se uno si trasferisce a nord l'altro si trasferirà a sud. Prima di partire, però, Takashi va a un ultimo appuntamento con Akari nella città dove la ragazza vive. I due si baceranno, confessando così il loro amore.
Ma questi due vi sembrano davvero ragazzi di 13 anni? A me sembrano già un bel po' più grandi. Pensano e agiscono in un modo molto più maturo di come farebbero due ragazzotti: lui intraprende un viaggio da solo con l'esperienza di un veterano, lei non può restare a Tokyo perché troppo piccola, ma può benissimo passare la notte fuori chissà dove sotto la neve senza che nessuno la cerchi. Mi sembra un po' un controsenso.

Parte seconda: Takashi è ormai nella sua nuova città in un tempo collocabile alla vigilia del diploma. Di lui s'innamora una ragazza che però non riesce a confessargli i suoi sentimenti, in quanto si rende conto che lui è preso da una misteriosa altra persona a cui scrive continuamente e-mail. Peccato che queste ultime rimarranno soltanto bozze memorizzate sul suo cellulare.
Ecco adesso che è cresciuto, in una sorta di evoluzione al contrario, lui, pur non essendo mai riuscito a dimenticare Akari, non fa assolutamente nulla per riallacciare i suoi rapporti con lei. Decide di tornare a Tokyo, e questo è un segno evidente del fatto che non riesca a dimenticare la sua vecchia vita da bimbo/adulto; ma, in modo inconcepibile, proprio ora che avrebbe la possibilità di fare qualcosa in più preferisce restare a macerarsi nel ricordo. Akari in questo episodio nemmeno appare.

Parte terzo: Takashi è adulto ed è tornato a Tokyo dove ha trovato un lavoro. Ancora non è riuscito a dimenticare il suo primo amore; così deluso da tutto finisce per diventare un reietto. Akari al contrario è pronta a sposarsi con un altro uomo. I due si rincontrano per un attimo a un passaggio a livello: lei decide di non aspettare che le sbarre si alzino e scompare di nuovo, segno che preferisce la sua nuova vita a un ricordo felice di un passato lontano - e questa mi pare l'unica cosa sensata dato lo svolgersi degli eventi.

A me pare che l'autore abbia voluto usare un approccio di tipo ultra-romantico nel comporre questa storia: come un amore tra due bambini di 13 anni possa durare tutta la vita. E quindi più che tacciare l'argomento di irrealismo, adeguiamoci al suo strumento di misura e concentriamoci sull'aspetto romantico.
Il romanticismo non può limitarsi alla conservazione passiva di un ricordo, altrimenti diventa rinuncia: la rinuncia è qualcosa che può andare anche bene in un contesto romantico, ma non a priori bensì come risultato finale. Se si rinuncia a priori, ciò implica una scelta razionale e si sconfina in un contesto più realistico: ma in questo modo il comportamento di Akari è l'unico veramente corretto, quello di lui è irrazionale in tutti i sensi. Insomma un bel pasticcio.
In definitiva quindi, la mia valutazione è negativa. Se l'intento era quello di creare un prodotto non di massa ma che lasciasse spazio alla riflessione, esso va sicuramente lodato. Ma se poi il risultato della riflessione è questo...

Skar

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Skar

Episodi visti: 1/3 --- Voto 8
<b>Attenzione! Contiene spoiler dall'inizio alla fine!</b>

Io penso che la trama di quest'anime possa essere vista sotto un'altra chiave di lettura, che mi ha fatto riflettere un po'. Potremmo vedere la prima parte, nella quale i protagonisti sono bambini, come "l'istinto" che porta il personaggio a fare di tutto per mantenere contatto con l'amata tramite lettere, e intraprendendo un lungo viaggio, azioni che sfociano in un sentimento ricambiato dalla stessa che lo aspetta nella stazione e riconfermato dal bacio.

Mentre il secondo episodio rappresenta "la razionalità", che crea paure e insicurezze. Takaki pur essendo conscio dei sentimenti di Akari, e avendo più possibilità negli spostamenti di quando era bambino, si fa sopraffare dall'insicurezza, e a conferma di questo vediamo che non ha il coraggio nemmeno di mandare le e-mail che le aveva scritto.

Il capitolo finale fa riflette sul fatto che Takaki non ha la forza di superare le proprie paure, e ciò lo spingerà a chiudersi in uno stato di autocommiserazione, evitando rapporti sentimentali con altre ragazze e nella consapevolezza finale di avere perso il suo grande amore. Il fatto che Akari si stia per sposare non indica il fatto che lei lo abbia dimenticato, infatti nel finale cova la segreta speranza di rivederlo, ma l'imminente matrimonio non lascia adito a pensare che ci siano speranze di riconquistarla e rimarca il concetto di "avere perso un'amore". Ma come in alcune relazioni interrotte c'è chi rimane segnato e chi va avanti.

Quest'anime, pur essendo una storia d'amore che potrebbe essere melensa, invece fa riflettere su come le persone non rivelino i propri sentimenti per paura e questo fa perdere delle occasioni di trovare la felicità. Anche il fatto che non ci sia il "lieto fine" rende più incisivo il significato che ho appreso e non rende l'anime uno delle tante storie nelle quali i protagonisti "vissero felici e contenti".


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Pan Daemonium

Episodi visti: 1/3 --- Voto 9
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>

Non sono un amante degli anime sentimentali, ma tecnicamente Byousoku 5 centimeter è un'opera magistrale. Già avevo apprezzato Makoto Shinkai per la sua prima opera, quasi totalmente compiuta da solo, ma qui, pur se supportato da un produttore, dà il meglio di sé.
L'anime è ineccepibile tecnicamente: disegni pulitissimi e dettagliatissimi, tinte limpide, un sapiente uso della grafica. Anche le musiche sono davvero ottime.

Il tema principale è lo stesso di "La voce delle stelle", la sua prima opera: la lontananza di due amanti.
Anche qui abbiamo un ragazzo e una ragazza, la cui vita viene analizzata cronologicamente in 3 puntate. Triste è la vicenda, triste è l'affezionarsi a qualcuno e pensare a quella persona per la restante esistenza, triste è notare che lo stesso non accade dall'altra parte (lui non lo sa, ma noi spettatori sì). Un finale triste, ma che viene preso con il sorriso, comunque sia, dal protagonista, che decide di andare ugualmente avanti, pur sapendo quale sarà il suo pensiero fisso per la restante vita.

Fra le tre puntate c'è da dire che la 1° è, a mio parere, la migliore. Le altre due sono un po' più scontate, mentre la prima analizza in modo molto più dettagliato i sentimenti, adoperando anche il mondo esterno, come le strade e le campagne coperte di neve, le bufere e così via.


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Emuetto-san

Episodi visti: 1/3 --- Voto 7
Beh che dire? Avevo già incontrato questo anime più volte in diversi siti di discussione ma non l'avevo mai visto. Avendo letto la notizia di una sua prossima uscita in lingua italiana mi sono smosso e ne ho preso visione.
Ne avevo sentito parlare benissimo da molte persone, avevo letto le ottime recensioni qui su Animeclick, il trailer era molto bello ed interessante allora mi sono preparato per gustarmi uno strepitoso anime... invece sono rimasto un po' deluso.
Le tecniche di animazione, i colori, gli sfondi, i particolari... tutto bellissimo, veramente da mozzare il fiato (specialmente poi per averlo visto sul mio 42 pollici in fullHD).
Passiamo ora alla trama... e qui ho storto un bel po' il naso, molto probabilmente per colpa del finale o a causa del modo in cui si è svolta ed è stata portata avanti tutta la vicenda (in teoria se non si vede la sigla finale non si capiscono diversi punti chiave della storia).
I personaggi (o mi verrebbe da dire il personaggio, dato che solo uno è il vero protagonista di questi tre OAV) sono ben caratterizzati.
Di sicuro poi l'anime trasmette molte emozioni, prima su tutte quella del senso di smarrimento e della solitudine... ma un trama un po' traballante, un finale non soddisfacente, una storia non approfondita molto bene (ma forse questo per dargli un tono poetico) non mi fanno dare a quest'opera più di sette.
Nonostante tutto lo consiglio vivamente, è da non perdere! Poiché ovviamente i gusti son gusti!

Funky

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Funky

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Il passare del tempo è nulla rispetto ai sentimenti che riescono a tenere due persone così vicine, anche se così distanti. Difficilmente negli ultimi anni ho avuto il piacere di "assaporarmi" un capolavoro di questa portata: la leggerezza degli scenari e la "vivacità" dei personaggi riusciranno a catturarvi sia dal punto di vista estetico che dal punto di vista narrativo.
Il riuscire a immedesimarsi nei protagonisti e a commuoversi vedendo e ascoltando solo poche delle loro frasi rende "Byousoku 5 Centimeter" (5 centimetri al minuto) degno di nota e di fama.

Consiglio vivamente questa perla nipponica a tutti gli amanti degli shoujo, in essa è presente TUTTO ciò che loro vorrebbero sentire trasmesso da un'animazione del tutto appassionante. L'unica "pecca", o forse l'unica "fortuna", è la durata, tre episodi che però riescono a racchiudere in essi la vera essenza e la passione di quello che ormai la gente considera solo una parola: l'amore.


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__Setsuna__

Episodi visti: 1/3 --- Voto 9
Un piccolo capolavoro, così definisco "5 Centimetri al Secondo". Quando lo vidi per la prima volta rimasi affascinato sopratutto dalla grafica, che si presenta a un livello al di sopra di ogni cosa. Vedere una tale bellezza dei fondali, le attenzioni dei particolari rivolte alle cose più insignificanti in maniera davvero maniacale, sopratutto se lo si vede in Blu-ray rip è quanto di più appagante ci si possa aspettare. I dialoghi sono poesia pura che ti entra nel cuore, facendoti riflettere su molti aspetti della vita, sui sentimenti e sull'amore profondo portato dall'adolescenza fino all'età adulta.

L'opera è divisa in tre brevi episodi, che in totale raggiungono la durata di circa 60 minuti; purtroppo in così poco tempo la caratterizzazione dei personaggi ne risente un po', concentrandosi soprattutto su quella del protagonista, la quale risulta ben curata. Le musiche sono stupende e molto adatte alla tenera storia su questo rapporto a distanza. Gli scenari sono ripresi da luoghi realmente esistenti e riportati sullo schermo in maniera eccellente.
Una trama decisamente drammatica e sentimentale che farà scendere le lacrime a molti spettatori facendoli riflettere in molte occasioni sulla vita reale. Consigliato vivamente a tutti.

Domenico

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Domenico

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Vincitore del Lancia Platinum Grand Prize del 2007, come miglior anime, presso il Future Film Festival, assegnatogli “per la capacità di coniugare poesia, arte e perizia tecnica, disegno animato e nuove tecnologie, in una storia emozionante e profonda segnata da una regia di esemplare maestria; dove ogni elemento strutturale del film, dalla sceneggiatura fino al montaggio, ci comunica grande professionalità e forte ispirazione”, Byousoku 5 Centimeter ci racconta di tre stagioni delle vita che fotografano tre momenti del cuore.
Tre pietre preziose. Nella cura nei disegni, nelle animazioni fluide, nel realismo dei paesaggi, nei cieli che sono dei veri e propri quadri, nelle dolci musiche suonate al pianoforte… in ogni singolo fotogramma si sente la poesia e l’amore del creatore di questo splendido anime: Makoto Shinkai.

Un sogno… un breve viaggio in un mondo magico, lontano dal frastuono e dalla fretta delle nostre vite. Ci si innamora della dolcezza e della fragilità dei personaggi e dopo averli accompagnati per pochi passi devi già dire loro addio. Ma forse è meglio così.
Un capolavoro di animazione nipponica che attraverso la malinconia dei suoi personaggi suona le corde della nostra anima.
Un concentrato di poesia, arte, passione, sentimenti ed emozioni che emergono in ogni sequenza.

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BluVega

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Byousoku 5 Centimeter (5 Centimeter per Second - A Chain of Short Stories about Their Distance) è in assoluto il mio preferito fra tutti i lavori di Makoto Shinkai. Si tratta di un anime in tre parti da 20 minuti ciascuna, le quali raccontano tre diversi momenti della vita di Takaki Tohno, l'infanzia, l'adolescenza ed l'età adulta, nei quali cerca di ricongiungersi con la ragazza che amava fin da bambino. Anche qui come negli altri lavori del regista, il tema principale è la distanza fra due persone che si amano e il titolo dell'opera, "5 centimetri al secondo", ovvero la velocità con cui cadono i fiori di ciliegio, rappresenta la fragilità dei sentimenti dei due protagonisti.
Quest'anime è una perla di rara bellezza. Poetico ed emozionante come pochi. Secondo me il migliore di Shinkai.


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oscurodetentore

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Un capolavoro.
La vicinianza, la lontananza.... fisica ed emotiva. Un file rouge che si intreccia indelebilmente nella vita dei protagonisti attraverso gli anni.
Delicati e fragili, non riescono a superare le difficoltà di un amore platonico e mai veramente vissuto, quindi assoluto. Si perdono nella malinconia e nella routine alla ricerca di una felicità che non troveranno mai veramente.
La nostalgia delle pulsioni del cuore ritorna come metro di giudizio di una vita che poteva essere meravigliosa quando, ancora giovani, osservavano l'infinito del cielo e le prospettive che esso rappresenta, come metafora della crescita, ma che nella realtà inaridisce i sentimenti e inibisce il cuore e la volontà. E resta l'amaro in bocca per il finale. Un amaro che a ben rifletterci è solo evocato dalla poetica dell'autore e dalle atmosfere (il passaggio delle stagioni, la musica, i colori...), ma che appartiene a noi stessi e il rammarico per "ciò che poteva essere" che tutti abbiamo nella nostra esistenza.


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deathmetalsoul

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Nella vita capita di rado di vedere delle opere che non hanno nulla a che fare con quelle della normalità di tutti i giorni, sia nel bene che nel male; capita ancor più di rado di associare le stesse alla parola capolavoro. Con Byousoku 5 Centimeter ci siamo andati molto vicini. Nel 2007 Makoto Shinkai dà vita a quest'opera suddivisa in tre parti, che raccontano di alcuni tratti di vita dei nostri protagonisti, una specie di romanzo sentimentale e anche abbastanza malinconico che ripercorre degli istanti di vita che si stringono al cuore e la condizionano per molto tempo, se non per sempre. I tre capitoli rappresentano tre fasi della vita dei protagonisti, dall'infanzia alla maturità, essi sono molto legati tra loro anche se sono evocati in minima parte gli uni negli altri. Molto infatti viene basato sui ricordi, i ricordi ci sono e come, a volte non vengono nemmeno mostrati ma ci sono, scorrono davanti agli occhi senza che si possa fare niente, affliggono e compensano la vita dei protagonisti, la distruggono interiormente in un senso di pace molto difficile da reperire in ogni altro prodotto. Tutto ciò viene ricoperto dagli atteggiamenti dei protagonisti, da persone che nascondono dentro tante speranze e tanta tristezza, cercano invano di far venir fuori i loro sentimenti ma ottengono solo altre incertezze che rimarranno tali fino alla fine. Non si può dire che l'anime abbia una vera trama, ma nemmeno il contrario, gli avvenimenti si susseguono e basta, i tempi sono confusi ma alla fine sono uniti più che mai e catalizzano l'attenzione sul tema fondamentale cioè quello dell'amore infinito e irraggiungibile visto ed esaminato da più diversi punti di vista. Molto sorprendente è poi il comparto tecnico, i disegni sono stupendi, i paesaggi e i fondali curati nei minimi dettagli, i giochi di luci sono sempre presenti. Ad un alto livello si presenta anche la parte sonora, ricca di attimi di silenzio e di riflessione e di musiche toccanti che ti accompagnano e ti fanno immedesimare nei pensieri dei nostri protagonisti, ti fanno sperare con loro che gli avvenimenti accadano in un certo modo. Insomma per dirla tutta (anche se forse già l'ho detto) ci troviamo dinanzi ad un piccolo capolavoro, credo che la visione di questo anime sia d'obbligo per tutti coloro a cui piace il genere sentimentale, io lo vedrei (come ho fatto) anche se non fosse tra i generi amati. Non troverete azione, né fantasia né fantascienza, ma credo che non ve ne pentirete.


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Nae

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7
Trovo che sia un anime davvero carino. Sotto il profilo tecnico è stupendo, ma perde parecchio a livello di trama e sviluppo della storia.
Senza dubbio dividere in tre momenti la vita dei protagonisti ha un suo fascino, infatti le prime due parti sono secondo me stupende: il rapporto di Tohno con la ragazzina infatuata di lui nella seconda parte è davvero toccante, soprattutto vedendo lui così disperato nello scrivere una mail che poi non riesce a mandare e il momento del lancio dello shuttle è veramente stupendo. Direi che fino a questa fase le emozioni sono ancora forti e intense e sembrano passare a chi segue l'anime; poi però tutto è in caduta: la fase tre della vita è davvero a parte, i toni cambiano radicalmente e si arriva ad un'affrettata fine, come se si volesse "sveltire" una situazione stagnante che non si vuole raccontare per bene.
A me ha deluso molto la conclusione e la terza fase della vita, la maturità, soprattutto per come scompare Akari, già semieclissata nella fase II ma sempre presentissima nei gesti di Tohno; qui invece è un ricordo dimenticato che poi ha una sua, diciamo, comparsa minima che a mio avviso non è sufficiente a chiudere la parentesi.


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Argorath

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7
Animazioni splendide, scelta dei colori azzeccata. Quest'anime meriterebbe un 10 per la cura dei dettagli.
Purtroppo, dopo un primo episodio degno di nota, la trama non decolla perdendosi nel melenso.
Un vero peccato.
Anime sicuramente da vedere ma, recensioni alla mano, aspettavo di vedere qualcosa di più 'corposo'.


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Fuby B.

Episodi visti: 3/3 --- Voto 7
"Byousoku 5 Centimeter" è un film del 2007 diviso in 3 episodi e racconta la vita di Takaki Tono e di Akari Shinohara dall'infanzia alla maturità.
La prima parte del film, "Fiori di ciliegio", è ambientata durante l'infanzia, quando Takaki e Akari si incontrano alle elementari ed è ambientata negli anni '90.
I due da bambini diventano grandi amici e condividono tanti interessi in comune, per questo, trascorrono la loro infanzia isolati dagli altri.
Entrambi provengono da due famiglie che viaggiando per lavoro, cambiano continuamente città ed infatti anche Akari è costretta a metà episodio a trasferirsi nuovamente a Iwafune.
Akari e Takaki rimangono in contatto scrivendosi lettere e si rincontrano di comune accordo un giorno a Kagoshima, quando ormai è chiaro ad entrambi che la loro amicizia si è trasformata in un sentimento ben più profondo e destinato a durare nel tempo.
La seconda e terza parte, rispettivamente "Cosmonauta" e "5 cm al secondo", non le racconto per non spoilerare.
5 cm al secondo è il tempo che impiega un fiore di ciliegio a cadere dall'albero al suolo ed è Akari che, ancora bambina lo racconta a Takaki.
Inutile dire che è anche il fulcro dell'anime, così come lo sono il tema della distanza e dell'amore infinito.
Sinceramente riconosco che questo è un anime delicatissimo e con molti punti a favore:
-Dei fondali che sembrano veri (non ho mai visto in un anime un tramonto così bello) e che creano un'atmosfera sognante e nostalgica.
-Una colonna sonora in cui prevale il pianoforte, che aumenta il senso di nostalgia dell'anime e lo calza a pennello.
Inutile dire che la canzone principale "One more time, one more chance" di Masayoshi Yamazaki è un capolavoro.
A mio parere sono queste le caratteristiche migliori, ma purtroppo secondo me non bastano a rendere l'anime degno di un voto superiore al 7.
La storia d'amore di Takaki e Akari è davvero realistica per un giapponese.
Se ci si sofferma ad osservare la cultura giapponese, a leggerne i romanzi, salta all'occhio che il loro modo di amare è molto diverso dal nostro.
È un modo molto più pacato, ma solo all'apparenza. L'amore si basa su piccoli gesti a cui noi non faremmo neanche attenzione e, causa l'orgoglio giapponese e l'importanza data al lavoro ed alla posizione sociale, è molto probabile che due persone che si amano, siano destinate a non stare assieme.
Non si può quindi dire che questo anime racconti qualcosa di irreale, ma semplicemente posso affermare che racconta qualcosa che è troppo lontano dalla mia mentalità e dal mio modo di vivere i sentimenti. Tanto più che sono un'amante dei lieti fini e quello di Byousoku non mi è piaciuto per niente!
Ammiro molto chi sa apprezzare fino in fondo una storia come questa. Purtroppo a me non è riuscito farlo.
Consiglio comunque Byousoku perché come ho detto, sotto certi aspetti è un capolavoro. Purtroppo per me non lo è però per trama e approfondimento psicologico dei personaggi.


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shuuchan

Episodi visti: 1/3 --- Voto 9
Makoto Shinkai non si smentisce. Non solo, ma dimostra che supportato da uno studio di animazione può realizzare dei veri e propri capolavori. Come nel suo precedente "La Voce delle Stelle" anche in "Byôsoku" è la nostalgia il tema fondamentale. La nostalgia per un solo istante sperduto tra infanzia e adolescenza, e che pure sarà in grado di segnare da solo la vita dei protagonisti. Dei tre episodi in cui è suddivisa l'opera il migliore è senza dubbio il primo, "Oukashou", che con un viaggio dalle infinite attese rende il sospirato incontro finale ancora più prezioso e indimenticabile. Ed è impossibile non sentir correre un brivido lungo la schiena quando Akari e Takaki finalmente riescono a parlarsi...
Negli altri due episodi, costruiti attorno al primo, alla nostalgia viene affiancata dapprima la solitudine, e poi una tristezza mai rassegnata. Dal punto di vista realizzativo l'anime è stupefacente e vanta fondali tra i migliori che io abbia mai visto, ottenuti tramite elaborazioni fotografiche. Grandiosi sia gli effetti di luce che la regia, forse un po' statica ma mai, mai, mai scontata. E infine, a differenza de "La Voce delle Stelle", si possono apprezzare dei personaggi ben realizzati e animati in maniera più che soddisfacente. La colonna sonora è efficace e, anche se non indimenticabile, riesce ad accompagnare agevolmente le vicende narrate contribuendo in molti casi a creare un'atmosfera quasi onirica che completa i delicati giochi di luce costruiti dall'autore.
Per concludere: ho potuto guardare quest'opera solo di recente. Era da moltissimo tempo che non assistevo ad un simile spettacolo. È difficile, se non impossibile, trovare una singola parola in grado di contenere da sola tutta l'emozione che quest'anime può offrire.


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VanyRevy

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Byousoku 5 Centimeter... Lo descriverei in tre parole: dolce, malinconico e molto riflessivo. E' un anime che ha saputo davvero colpirmi in tutti i sensi. Si divide in tre episodi uno più toccante dell'altro, incentrati sui protagonisti Takaki T! no e Akari Shinohara, due ragazzini che sin da piccoli hanno alimentato nei loro cuori un profondo affetto l'uno verso l'altra e che non svanirà con il passare del tempo, persino quando raggiungeranno l'età adulta. L'anime, anche se molto breve, riesce a racchiudere tanti sentimenti uno concatenato all'altro... Amore, affetto, tristezza, sensibilità, nostalgia, felicità che entrano nella mente dello spettatore e non vanno più via e soprattutto rendono la storia intensa e ricca di emozioni. La grafica e le animazioni sono a dir poco stupende... Mi hanno incantata sin dal primo momento, le musiche e i dialoghi sono tutti ben curati. Il messaggio di questo capolavoro è rimasto tutt'ora impresso in me: l'amore vero non svanisce e non si assopisce né con il passare del tempo né con la distanza... 1 pensiero profondo che viene racchiuso in una piccola opera assolutamente da non perdere. Voto 10.


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M3talD3v!lG3ar

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Considerato da molti come l'erede artistico di Hayao Miyazaki, Makoto Shinkai, avvalendosi per la prima volta di uno staff seppur minuto, crea nel 2007 un piccolo grande capolavoro, il suddetto "Byousoku 5 Centimeter" (5 centimetri al secondo), impressionante misto di intensa riflessione, struggente malinconia e dolce romanticismo, racchiusi in qualche ora di animazione.
Al prodotto in questione sarebbe scorretto accreditare un solo genere d'appartenenza: esso non è il solito "anime sentimentale", giacché si estranea da questa categoria per esternare in modo assolutamente più profondo il tema dell'amore, esaltandone, sia con dolore che gioia, tutti i veri stati d'animo, i pensieri, i sacrifici di chi ripercorre con indelebili ricordi la propria storia.
La narrazione si dirama in tre episodi, corrispondenti a tre periodi fondamentali della vita dei due personaggi principali, Takaki Tōno e Akari Shinohara, e cioè l'infanzia, l'adolescenza e l'età adulta.
Sarebbe superfluo soffermarsi ad esaminarne la "trama", perchè ciò che conta in questa bellissima storia sono le emozioni e gli spunti per la propria esistenza: Shinkai riesce a fondere, in un breve ma intenso racconto, profonda sensibilità, poesia, arte, realismo, lezioni di vita e in secondo luogo perizia tecnica.
La realtà, spesso affliggente, rappresentata in questi istanti di grande animazione, indica in maniera effettiva la cornice esistenziale di un po' tutti noi, mettendo insieme ansie, dubbi, sogni e paure con cui ogni ragazzino, adolescente, o adulto ha dovuto convivere.
La profonda introspezione dei personaggi, dettata dalle delicate riflessioni, dagli stati d'animo talvolta impalpabili, unita ad una regia esemplare, dove ogni elemento strutturale del film, dalla sceneggiatura fino al montaggio, ci comunica grande professionalità e forte ispirazione, compongono un'esperienza interiore molto forte, accompagnata da un'altra, quella esteriore, altrettanto gratificante: la cura incredibile dei fondali stupendi, delle morbide ed eleganti animazioni, dei colori sfumati e lucenti, delle musiche toccanti, dona al tutto un'atmosfera di cui ci si può immediatamente innamorare e dove ci si possa completamente immergere.
In conclusione, si può senza dubbio ammettere che esistono pochi anime come questo in giro, sarà per le tinte serene e allo stesso tempo dolorose dei contenuti, sarà per la sceneggiatura ricca di dialoghi interiori e di pause colme di etereo silenzio, sarà per una realizzazione da capogiro, ma resta il fatto che il messaggio contenuto in tale perla rimane inevitabilmente impresso nella coscienza dello spettatore:
il film, in riferimento anche al titolo, analizza il tema della distanza, spaziale e temporale, che separa le persone, ma che non può e non potrà mai seppellire il sentimento dell'amore; spazio e tempo diventano così concetti solo relativi, di poco conto a paragone con un valore immortale, infinito, come l'affetto che lega due persone fin dall'infanzia e che non viene sconfitto neanche dalla lontananza che le separa fino all'età adulta, non conta poi se vi sia o no un lieto fine...
In due parole: opera imperdibile.


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Cosmonaut

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Un'opera d'arte in movimento, danzate al di sopra di un'eccezionale colonna sonora.
Questo è quanto si potrebbe dire del lato tecnico di Byōsoku 5 Centimeter, ma vi è molto, molto di più.
In tre episodi, per un totale di poco più di un'ora, Makoto Shinkai ci offre niente di più che le gioie e i dolori della realtà, dell'amore e delle distanze fisiche e del cuore.
L'indistruttibile legame tra due bambini, incrollabile nonostante il tempo e la lontananza.
Takaki e Akari offrono allo spettatore quanto di più non si potrebbe desiderare nella vita: vero amore, come quello di Kanae per Takaki; quest'ultimo, nonostante si presti sempre disponibile e gentile con la ragazza, non lascia che il suo affetto per Akari venga intaccato, una prova di fedeltà al di là di ogni immaginazione.
Forse, dietro la cruda realtà dell'anime si nasconde la poesia di un'amore che concretamente non sarebbe neppure immaginabile; una favola, insomma.
Dieci pieno all'opera, a Makoto Shinkai e al suo grandioso staff.


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aeronvampair

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Ma che spettacolo!! Dopo aver visto questo anime posso dire che che sono diventato più severo nei miei giudizi. Non posso che concordare con quanto già recensito. Ottime musiche, disegni spettacolari ed una storia struggente come forse tutti hanno avuto nella loro vita. Tre episodi che scivolano via lasciandoti dentro un fiume di emozioni. Uno special sui luoghi che, per chi ama il Giappone, lascia senza fiato. Sicuramente a livello delle migliori animazioni dello Studio Ghibli.


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Aioria2

Episodi visti: 1/3 --- Voto 5
<b>SPOILER</b>

Si fa presto a dire capolavoro, basta vedere un'ora di buoni sentimenti, paturnie amorose e lacrime a buon mercato per decretare il successo di un prodotto forse non scarso, ma che andrebbe sicuramente ridimensionato.
Con ordine, Byousoku 5 Centimeter esce nel 2007, diretto da Makoto Shinkai che già aveva fatto piangere lacrime amare con "La voce delle stelle" nel 2002. Praticamente in sessanta minuti si cerca di descrivere una storia d'amore coprendo tutta l'adolescenza dei due ragazzi protagonisti, Takaki e Akari. I due, separati da giovani non si ritroveranno più fino a grandi ma continueranno a fare riferimento alla loro amicizia-amore anche se distanti, condizionando le loro esperienze e i loro rapporti con gli altri.
Difetti: la storia è davvero povera, a livello di spunti, di caratterizzazione dei protagonisti, di narrazione. Volendo essere chiari e diretti, ma perchè bisogna scambiare per "poesia" della semplicissima e banalissima retorica? I protagonisti sono assolutamente piatti, soprattutto il ragazzo che anzi dovrebbe avere più sfaccettature dato che la storia si concentra essenzialmente su di lui. Praticamente un soggetto che condiziona quasi 15 anni della sua vita in ricordo di un'amica delle elementari, congelando ogni rapporto, che già è un atteggiamento impossibile, e praticamente ogni emozione, cosa impensabile. Certo la narrazione aiuta a "truffare" lo spettatore e anzi è costruita proprio in funzione di questo: 3 episodi, che mostrano le fasi essenziali di questo rapporto -se così si può chiamare, dato che esiste solo nella mente del protagonista- e vorrebbero fare un riassunto dell'adolescenza del protagonista. In particolare l'episodio di mezzo, che racconta il "durante", se analizzato aldilà della poesia-retorica, rivela una banalità e una stupidità di fondo quasi fastidiose. Il finale è un non-finale. La mancanza di dialoghi, la musica strappalacrime, il presunto finale aperto sono semplici dimostrazioni di come l'intera narrazione si reggesse sul nulla. Non si dice nulla perchè non c'è nulla da dire, tutto ciò a cui abbiamo assistito nell'ultima ora è solo fumo mascherato ad arte.
Pregi: semplicemente tutto ciò che non ha a che fare con la narrazione diretta e che ha lo scopo di veicolare nella migliore maniera possibile il film, quindi la musica e le animazioni che sono abbastanza curate. Punto.

Atomsk_75

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Atomsk_75

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
<b>***Attenzione contiene SPOILER***</b>
Un anime intenso, un piccolo capolavoro che ti cattura con i suoi splendidi scenari, con le sue musiche e le sue attese. Niente è lasciato al caso, tutto è studiato nei minimi particolari e si comprende guardando gli extra e riconoscendo i luoghi del Giappone rappresentati e mostrati nelle foto. Tre episodi che racchiudono tante emozioni e sebbene il finale possa spiazzare la prima volta, con la splendida canzone “one more time, one more chance”, guardando l’opera una seconda volta ci si accorge che era l’unico possibile soprattutto prestando attenzione al testo della canzone stessa.

Una storia semplice, ma triste. Un ragazzo ed una ragazza che crescono insieme per poi separarsi a causa di un trasferimento. Le poche lettere, la notizia di un nuovo trasferimento che li allontanerà ulteriormente. L’ultimo incontro, voluto a tutti i costi, tra attese in stazioni e nel treno bloccato dalla neve. L’arrivo in ritardo e nonostante tutto lei ancora lì ad aspettarlo, tra le lacrime e un piccolo pasto consumato vicino ad una stufa di una sala d’attesa. Una passeggiata nella neve ed un bacio, l’unico bacio, davanti ad un albero di ciliegio mentre cadono fiocchi di neve invece che petali di fiore. Una lettera perduta, una lettera non data, e un ultimo saluto mentre le porte del treno si chiudono e i loro occhi si allontanano per sempre.
Il ragazzo cresce, lontano da lei, nel suo costante ricordo, con i pensieri e le frasi salvate nelle bozze di un telefonino e mai spedite e l’incapacità di cogliere l’affetto di un’altra ragazza non negandole mai, però, la gentilezza.
Poi diventa adulto, trascinandosi al lavoro e continuando a trascurare l’affetto di un’altra donna, ma sempre con il pensiero rivolto a lei che nel frattempo costruisce il suo futuro nonostante il ricordo. Una promessa non mantenuta, ma solo sussurrata nei pensieri dei due protagonisti ormai lontani: “Un giorno riusciremo ad ammirare di nuovo i fiori di ciliegio insieme”. Ed infine incrociarsi su un passaggio a livello mentre sta per chiudersi, la sensazione di un passato legame, e fermarsi ad aspettare che il treno passi per accorgersi che dall’altro lato non c’è più nessuno perché ciò che è stato si è perso negli abissi di un tempo che fu.

È un anime che fa rivivere emozioni perdute, che porta alla mente ricordi dolci e a volte dolorosi, ammesso che si siano vissuti. Non posso non dargli il massimo dei voti perché, al di là della qualità eccelsa dell’animazione, mi ha ricordato come a volte la vita ti allontana da ciò che è veramente importante e nonostante gli ostacoli sono sempre superabili l’incertezza nel futuro li rende ancora più alti di quanto possono sembrare.
Così come espresso nell’episodio finale, nel corso della vita le amarezze si accumulano, tornando alla memoria spesso per semplici sciocchezze. Si continua ad andare avanti credendo di non aver lasciato rimpianti ma prima o poi la consapevolezza di aver perduto l’unica cosa bella capitata nella vita si mostrerà con tutta la sua forza strappando le ultime flebili certezze rimaste.
Anche se la storia parla di un addio, è un monito a comprendere ciò che conta davvero prima che si perda per sempre. Se siete ancora in tempo non aspettate che colei/colui attraversi il passaggio a livello, ma fermatela/o perché una volta chiuso, dopo il passaggio del treno non la/o ritroverete ad aspettarvi.


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obogsic

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Che dire...questa è roba che ti tocca il cuore.
Non credo sia un anime per tutti, va visto, va pensato e va vissuto con intensità. Non è uno shounen che si guarda a cuor leggero, va capito. Perché comunica cose che all'apparenza possono sembrare banali, ma su cui forse non ci soffermiamo a sufficienza e finiamo per ritenerle tali...
Il tutto è calato in scenari straordinariamente comunicativi, che spesso assumono una veste centrale nella narrazione. Basti pensare alla metafora del passaggio a livello...
Dal lato tecnico, poi, siamo a livelli elevatissimi.
Paesaggi poetici, romantici ed evocativi come visti in pochi anime. Sembra di vivere in una galleria d'arte (e a tal proposito vi consiglio di cercare qualche wallpaper in giro per la rete...alcuni sono davvero belli!)
Unico, piccolissimo neo i soli 3 episodi che costringono a comprimere un pochino la storia.
Una 20ina di minuti in più (magari giusto un episodio) avrebbero giovato.
Ma va bene anche così, forse accennare a delle riflessioni e lasciare il resto allo spettatore è meglio che sciorinargli tutto e servirglielo su un vassoio d'argento.
All'inizio volevo dargli un 9, ma sarebbe stato penalizzante. Ergo un 10 (non potendo mettere i mezzi voti) glie lo assegno volentieri!

Troupéias

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Troupéias

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Storia semplice e ritmo lento, eppure un racconto stupendo: un vero concentrato di poesia. D'altra parte è proprio quando si riesce a stupire con le cose semplice che si raggiungono le vette. Anche se, a dire la verità, la semplicità è solo apparente: il "quadro" che c'è dietro, i disegni, le musiche, sono davvero eccezionali; il ritmo è sì lento, ma riesce a tenerti in sospeso dall'inizio alla fine. Quando lo avrete finito, dopo poco più di un'ora, vi sembrerà che il vostro cuore abbia "acquistato" qualcosa. Da vedere, senza dubbio. :-)


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Melody078

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
In una parola? Stupendo! Disegni magnifici, ma quello che più emoziona facendoti sprofondare in un'ansia pari solo all'agitazione che assale è l'incedere del tempo. In questo film ti cattura totalmente, è come se ti risucchiasse e ti fa sentire tutti i sentimenti che Takahaki sta provando mano a mano che si avvicina alla meta. In viaggio sul treno per arrivare dalla ragazza che ama, ma il viaggio sarà lungo e gelido. Commovente come poche cose sanno essere e la regia è straordinaria. Lo consiglio caldamente, non si può perdere. E' traboccante di poesia nelle immagini nelle parole. Peccato non si potesse dar di più di 10 come voto, l'avrai dato in tranquillità

Qdoot

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Qdoot

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Un capolavoro assoluto, ad ora il miglior anime e/o film d'animazione che abbia mai visto. Non è la solita, melensa, banale storia d'amore, è molto, infinitamente di più.
E' quasi impossibile spiegare cosa si proverà dopo la visione di questa bellissima storia, bisogna vederla e basta. Una sola ora, per un concentrato di emozioni che vi resterà dentro davvero a lungo. Se si vuole osservare il mero lato tecnico, vi è comunque poco da dire, tutto è assolutamente stratosferico, graficamente su un altro pianeta, con musiche leggiadre e al contempo fortissime come non mai. Se si vuole trovare il pelo nell'uovo, è quel finale un po' in sospeso, che potrebbe far storcere un poco il naso a qualcuno; ma a Makoto Shinkai non si può che dire grazie, che ci ha regalato un'opera che difficilmente si riuscirà a superare.

Marco Maggioni

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Marco Maggioni

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Disegni precisi e ben definiti, cielo e mare, colpiti dalla luminosità del sole o dalla splendida e malinconica brillantezza della luna. La natura assoluta, che fa da cornice ad una storia commovente e terribile, ma allo stesso tempo bellissima, perché specchio di una realtà temuta da noi tutti.

Una storia che fa rinascere in ognuno di noi il desiderio dell'amore, quell'amore immortale, che ti segna per sempre, al quale non si è capaci di sottrarsi nemmeno dopo che tutto è finito. Nel vedere quest'anime, viene la voglia di vivere il viaggio del protagonista verso il magico paesaggio innevato, di rincorrere il proprio destino, pur sapendo che forse non saremo mai in grado di raggiungerlo e di cambiarlo, soltanto perché un desiderio insormontabile ed eterno ci spinge a farlo. Tuffarci nell'infinito dell'impercettibile, fino a quando intorno a noi è tutto spento, tranne il fuoco della nostra emozione. Il regista riesce a farci vivere la passione del protagonista, a farci sentire la sua ansia, la sua paura, e a commuoverci inesorabilmente nel ricordo del passato.

Il passato stesso è il vero protagonista di questo anime: attende nel cuore del protagonista come una speranza lontana, per cadere poi con l'inappellabile peso della sua verità, tanti anni dopo, a dirci che crogiolarsi nell'attesa e nel desiderio non può darci la felicità.
La notte e il vento, accompagnati dalle note dolci e perfette di una colonna sonora significativa e garbata, ci accompagnano lungo la storia di una vita, vissuta nelle sue tappe fondamentali. Una trinità di emozione, attesa e malinconia, che culmina con un grande insegnamento nascosto: rendiamoci protagonisti della nostra esistenza, seguendo le nostre emozioni e il nostro cuore, per non pentirci mai di "non aver fatto".
Una magnifica pennellata sulla vita, spruzzata dei colori delle stagioni, che lente scandiscono la strada verso il futuro del nostro divenire... e un'altra sensazione si fa spazio: il tempo che corre sotto ai nostri piedi, e che ci porta inesorabilmente verso un domani che sappiamo di dover scoprire. E chiudi gli occhi, e tutto è già ricordo. Viviamo nel ricordo, nei piccoli attimi fissati nella nostra mente, traendo energia e nutrimento dal pensiero di ciò che è compiuto, credendo in un domani basato sulla fiducia nel nostro ieri. Un monumento alla fragilità dell'uomo, essere cosciente del tempo e per questo triste. Ma anche alla sua potenza, che si concretizza nel sorriso del protagonista, nella capacità di vivere sempre, di cambiare, di affrontare la strada, i pericoli, il tempo stesso, verso qualcosa di sconosciuto e oscuro, sperando in un domani di luce.
E mentre i petali dei fiori di ciliegio scivolano lenti lungo la loro storia, breve come questa favola intrisa di una fantastica realtà, l'uomo passeggia nel suo giardino, cercando insicuro la mano di qualcuno con cui guardare l'orizzonte, sapendo che verso quel domani ci si potrà andare insieme.

pta
pta

Episodi visti: 3/3 --- Voto 5
Gli dò 5 perchè l'animazione è curata e la musica è buona, ma al di là di questo l'anime è deludente.

<b>ATTENZIONE CONTIENE SPOILER SULLA TRAMA</b>
Cioè, la storia di due che si amano ma non fanno assolutamente niente per avvicinarsi tra loro!? Nella canzone a fine film dice: "ma non possiamo vivere in posti simili". Oddio, e perchè!? Io vedo che la gente si trasferisce, si chiama, viaggia... E poi capisco che quella ragazza sia speciale per sto tizio, ma in trent'anni ha fatto una vita di merda perchè non è riuscito una sola volta a vederla? Ma per favore! Ci sono persone che arrivano fino a Timbuctu per incontrare la ragazza che amano.
Sto tizio in trent'anni non ha avuto il coraggio di mandare un messaggio! Neanche uno! E và a dire in giro che ormai ha il cuore duro... Comprati il bloccasterzo per la macchina và, quello con due Palle così, per compensare.
Il protagonista non è stato una vittima di chissà quale fatto ineluttabile che lo ha diviso dalla ragazza che amava, è stato solo pigro e scemo perchè non ha voluto incontrarla o parlarci.
<b>FINE DEGLI SPOILER</b>

Peccato perchè poteva essere molto più bello, e sinceramente non ci vedo questa fantastica storia d'amore decantata da alcuni.

p.s. Sarà anche vero che i petali dei fiori di ciliegio vanno a 5 centimetri al secondo, ma i neuroni dei protagonista vanno a 5 centimetri all'anno! Porca miseria... fammi andare a pescare un anime decente che devo riprendermi và.

FranP

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FranP

Episodi visti: 3/3 --- Voto 6
Sono l'unico a cui questa piccola trilogia non è piaciuta granché? A dispetto della grande qualità tecnica, dello scialo di simbologie emotive più o meno abusate (il treno in corsa, il passaggio a livello, l'alba, la neve, i fiori di ciliegio, le due altalene, ecc) e perfino delle molte analogie con la mia adolescenza mi ha lasciato quasi del tutto freddo. Il terzo episodio, in particolare, è praticamente un videoclip melenso. Nel complesso è troppo breve, i conflitti e le contraddizioni non riescono a respirare, a svilupparsi. Più Moccia che Miyazaki, tutto sommato (nel senso che punta tutto su un coinvolgimento emotivo immediato e diretto, a costo di essere un po' ruffiano). Praticamente un Baglioni da spiaggia formato anime. Dal punto di vista della regia niente da dire: i flashback, l'uso del montaggio parallelo e la tecnica a collage sono usati con virtuosismo. Peccato che domani me ne sarò già dimenticato...

XiaoyuFrancy

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XiaoyuFrancy

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
La trama sembra quasi una non-trama, visto che la storia è tutta basata sull'assenza, sul ricordo, sulla nostalgia. La realtà diventa solo uno sfondo, e l'illusione appare l'unica cosa concreta. I protagonisti sembrano vivere una non-vita, o, almeno, una vita rivolta - e quasi "votata" - al passato. Si potrebbe quasi dire che la trama è solo un pretesto, che si allunga, si assottiglia, si disperde in mille flash-back. Come molti anime "d'impatto", o piace o non piace. E' comunque da vedere e conoscere.

Nikessj3

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Nikessj3

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
Un piccolo capolavoro! La realizzazione di questo film è a dir poco impeccabile, la qualità dei disegni è incredibile così come la cura dei particolari. Così la parte tecnica davvero ineccepibile e ben curata in ogni aspetto. Per quanto riguarda le emozioni che questo anime riesce a trasmettere... beh è difficile da scrivere, ma credo che la malinconia sia una colonna portante che segue tutto il film, sottolineata all'inizio anche dai paesaggi bui ed innevati, malinconia da cui Takaki sembra non potersi liberare tranne forse alla fine. Il finale già... l'unica parte che proprio non mi è andata giù; non è che non mi sia piaciuta, però è diverso da quello che mi aspettavo dall'inizio, o forse diverso da quello che io volevo aspettarmi; il messaggio finale è bello, ma credo che il primo pensiero non è affatto verso una rinascita (esperienza personale) dopotutto alla fine chi soffre è solo uno dei due protagonisti.
Comunque è un anime davvero stupendo e da vedere assolutamente indipendentemente dai vostri gusti!

Claudio

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Claudio

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Assolutamente eccezionale, provato e trovato per caso, mi sono fidato delle recensioni positive - anche incuriosito da come sia possibile che una trama "banale" ed un ritmo "lento" possano comunque dare qualcosa... ebbene... è davvero possibile! La formula vincente è un grande equilibrio tra parti recitate, immagini (a volte anche al limite della percezione visiva), ritmo, musica: risultato, una storia "quotidiana" che viene elevata ad epica elegia. Non posso far altro che consigliare a tutti i veri amanti delle cose belle di vederlo... meglio... di gustarlo. I ragazzi del PTPFansub hanno curato una versione spettacolare, in lingua originale sottotitolata in italiano, con colori dei caratteri che variano a seconda del personaggio che parla...

Lupone

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Lupone

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Byousoku 5 Centimeter è un bellissimo anime, è da i tempi di Gunbuster che non vedo una storia cosi malinconica e piena di sentimenti.
Questa è una stori d'amore a distanza che a prima vista può sembrare banale ma nel modo in cui è stata raccontata no lo è affatto anzi è molto commovente e piena di poesia, oltretutto graficamente è spettacolare e con un ending che è molto cmmovente.

<b>ATTENZIONE SPOILER</b>

Peccato però per il finale (considerazione molto soggettiva) molto confuso è non come me lo speravo, ma che può anche andare bene così, perchè la vita in fin dei conti è sempre piena di bivii che ti portano ad altrettante sorprese.

enkidu

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enkidu

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Ciò che questo anime riesce a trasmettere è superiore a qualsiasi film che abbia mai visto. Tutto, dalla sceneggiatura, ai disegni, alle animazioni, ai dialoghi è studiato in maniera perfetta e armoniosa per riuscire a farci percepire tutta l'emotività di questi momenti della vita importantissimi ma spesso sottovalutati e dimenticati lunga la strada. Queste emozioni non vanno perse e Byousoku ci aiuta a ricordarci di quanto dolci fossero questi momenti.

miller

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miller

Episodi visti: 3/3 --- Voto 8
Tecnicamente ineccepibile, con una storia commovente e una caratterizzazione dei protagonisti che spinge lo spettatore ad immedesimarsi facilmente nei panni di chi ha provato la gioia angosciante dell'innamoramento e la rassicurante malinconia dell'abbandono. Peccato per l'ultima parte: la soluzione di riassumere l'epilogo delle vicende con una sorta di videoclip musicale non mi ha entusiasmato. Shinkai avrebbe potuto lasciare che il commento finale fosse affidato semplicemente alle parole del diario del protagonista, a mio modesto avviso. Resta il fatto pero' che Byousoku 5 Centimeter sia assolutamente un lavoro ben riuscito e da vedere!

Kaji

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Kaji

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Semplicemente Meraviglioso. Un' opera infinitamente grande, toccante, stupenda. A me personalmente, come a molte altre persone, ha fatto riscoprire le vere emozioni, sincere, offuscate dal passare del tempo e dai nostri giorni, frenetici e senza respiro... è da ammetterlo, è un film piuttosto triste, con un finale altrettanto amaro (ma che ha diverse interpretazioni), capace però di infondere una sconvolgente voglia di assaporare ancora quelle emozioni che ognuno ha vissuto sotto vari aspetti. Il passare del tempo, la distanza, ciò che è importante per noi, nel nostro animo, lontano da tutto e tutti... sono questi i temi su cui Makoto Shinkai vuole far riflettere con questo gioiello d'animazione. La realizzazione tecnica poi è qualcosa di incredibile, da lasciare senza parole. Un consiglio a tutti: vedetelo... chiudete porte e finestre, spegnete la luce e ogni contatto col mondo per quest'ora scarsa, immergetevi nei colori e nelle sensazioni che questo maestoso anime è capace di infondervi... vi sentirete sicuramente più vivi.

adrismile

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adrismile

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Capolavoro assoluto, emozionante, travolgente, riflessivo, tecnicamente curato, merita un 10 pieno, grazie Shinkai.
Anime che in pochi minuti coinvolge totalmente lo spettatore, immersi in quel mondo e quei pensieri si è inebriati dallo spirito poetico che Shinkai e in men che non si dica ci si ritrova lì accanto a Takaki ed ogni suo pensiero e sentimento riesce ad essere in totale sintonia con lo spettatore che non può far altro che arrendersi e riflettere sulla realtà che lo circonda.

ALUCARD

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ALUCARD

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
Ancora una volta Makoto Shinkai stupisce con tre OAV largamente sopra la media degli anime in generale, sia dal punto di vista della realizzazione tecnica, che dal contenuto intenso, dolce e poetico.
l'autore ricalca ancora una volta i temi che li hanno fatto forte, cioè l'amore ai tempi della scuola fra adolescenti, i primi baci e lo scorrere del tempo che sviluppa le relazioni fra i protagonisti. 5 cm al secondo, è questa la velocità di un petalo di ciliegio che cade a terra, o quella di un tir articolato che trasporta un razzo di decine di tonnellate che dovrà staccarsi dal suolo per andare a viaggiare nello spazio profondo. Vi starete chiedendo cosa c'entra con una storia d'amore tutto ciò, ma è dai particolari che nasce un capolavoro, e non volendo cadere in spoiler rischiosi non divulgherò altro.
Come in precedenza il maestro Shinkai propone un Giappone coloratissimo, rivisto in CG e dai toni caldo/freddi di tutte le stagioni. La brillantezza della cromaticità, l'atmosfera che creano i minuziosi particolari dei primi piani e l'accuratezza con cui sono descritti poeticamente i momenti chiave della storia, rendono l'opera un capolavoro assoluto di tipo sentimentale/drammatico, accompagnato da una colonna sonora davvero intrigante. Lo consiglio per chi ama le storie d'amore, anche se il finale sinceramente lascia con più di qualche dubbio. Senza dubbio, invece, è la qualità in generale di questi 3 OAV davvero meravigliosi.

Zooropa

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Zooropa

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
Il giovane Makoto Shinkai aveva definito dei nuovi standard con "La voce delle stelle" in termini di realizzazione di un anime disegnato in CG. O meglio... un disegno tradizionale riveduto in CG. Questo "5 cm al secondo" ne è la naturale evoluzione sia in termini di produzione che nelle tematiche e il risultato è altrettanto sbalorditivo.
Con questo anime vi renderete conto come si può realizzare all'incirca un'ora di animazione (divisa in tre episodi) che segna letteralmente il nuovo stato dell'arte in termini di tecnica. Le storie sono piccolissime, romantiche, disperate e serene allo stesso tempo. Le musiche tenui e perfettamente in linea con le immagini. Da non perdere! Mi auguro che, come è successo per "La voce..." anche questo "5cm" possa arrivare in Italia e magari avere un passaggio televisivo. Sarebbe un giusto omaggio a tanta gloria.

Claude Arcano

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Claude Arcano

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
COLOSSAL!! Ho scoperto questo anime per sbaglio cercando su YouTube la parola SAD...
Ho trovato questo titolo... Byousoku 5 Centimeter - 秒速5センチメートル (Japanese) e sono entrato nel mondo di Takaki, Akari e Sumidae...
Ho visto ciò che stavo in effetti cercando!! Il punto d'incontro della sublime tecnica del disegno animato con la massima armonia musicale ed il Cuore, i Sentimenti, quelli forti che si provano una volta nella vita... I fondali sono dettagliati al punto da sembrare veri... maniacali! I personaggi e le animazioni fluide all'inverosimile... La musica è perfetta nelle situazioni, accompagna chi guarda nel mondo di Byousoku con la leggerezza e la quiete giusta. Non ti fa rimanere fuori ma ti porta dentro la storia, invita piano ed inevitabilmente, incantati la si segue! (Consiglio l'acquisto della colonna sonora perchè è fantastica!! Pianoforte, Archi e Chitarre, un capolavoro di nuovo per Tenmon).
Ho trovato meraviglioso il modo di raccontare questa storia... pochissimi dialoghi, è tutto raccontato a bassa voce dai cuori dei protagonisti, e questo ti porta ancora più dentro di loro, a vivere con loro, i dolori e le piccole gioie.
Ti senti trasportato in quelle vite al punto da "svegliarti" alla fine di tutto e cercare di capire se non sia successo davvero a te, un tempo. Cercare di capire se quei sentimenti sono stati davvero tuoi...
Ed io credo di si... quei sentimenti sono di tutti... ma nel mondo d'oggi, quando si diventa "adulti", spesso queste cose le si dimenticano, o le si fanno sembrare stupide, da ragazzini... invece sono proprio le storie come queste che ti fanno riguardare indietro e ti fanno vedere un te stesso più vivo e che guarda al passato con occhi nuovi, per vivere in modo migliore il futuro!
Ed alla fine, malgrado la tristezza che permea tutta la durata di questo capolavoro, ed il finale all'apparenza altrettanto triste, manda chiaro un messaggio di speranza e di rinascita. Di forza e di voglia di proseguire!!! Un esempio che in molti dovremmo seguire...
Avevo dimenticato il nome delle Emozioni... ed alla fine, assieme a qualche lacrima, le ho finalmente ritrovate tutte...
Questo è quello che ho visto io in questo fenomenale Anime... BRAVO, BRAVO, Makoto Shinkai... GRAZIE!!!!
Ora SPERO solo nell'uscita della versione DVD italiana (intanto ho acquistato l'originale) e lancio l'appello alle case di produzione in Italia (visti i precedenti con Hoshi no Koe della D-Visual, spero in un bel cofanetto come sanno fare loro!!!)... fateci questo meraviglioso regalo!!! Claude Arcano

Mugen

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Mugen

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Sensazionale. Tre cortometraggi da un ora in tutto che meriterebbero un oscar. Poesia allo stato puro. Tutti, non solo gli appassionati di anime, dovrebbero vederlo. La più bella storia d'amore raccontata in anime(e dubito che verrà mai superata...). Non è assolutamente un anime sbrodola miele con scolarette che diventano rosse per uno sguardo: è semplicemente poesia... Più poetico di Haibane, Mushishi e Kino no Tabi messi insieme! La migliore realizzazione grafica che abbia mai visto, colonna sonora superba (la colonna sonora versione piano non si può descrivere ed anche il testo è perfetto), storia semplicissima ma profonda. Vedere quest'anime vi farà stare meglio con voi stessi.

Godai

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Godai

Episodi visti: 3/3 --- Voto 9
Lo scorrere del tempo, le distanze sempre più grandi e la sofferenza di essere separati sono i temi di questo stupendo trittico di cortometraggi, che in ognuno di essi affrontano 3 diversi momenti della vita di Takahaki Tohno.
Una vera opera d'arte:grandi animazioni, la maestria della regia, i paesaggi mozzafiato, le splendide musiche ci consegano un opera poetica, delicata, ma che nel contempo ci fa assaporare il sapore amaro della solitudine e delle grandi distanze che separano i 2 protagonisti.
Dopo aver visto Byousoku 5 Centimeter, non potrete non riflettere sulle emozioni che questi cortometraggi ci lasciano.
Io non sono riuscito a trattenere le lacrime e il magone dopo la canzone finale.
Un capolavoro, senza altra parole.....

Moon Child

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Moon Child

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Storia delicata, dolce, commovente, intrisa di tristezza e malinconia.
Disegni allo stato dell'arte. Personaggi, sfondi, elementi scenografici, tutto è curato alla perfezione.
Guardare questo anime fa bene all'anima.
Guardare questo anime fa pensare che la vita sia così piena di amore e bellezza, da meritare veramente di essere vissuta.
Un capolavoro assoluto.
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Poetico, dolce, emozionante. Questo anime è un monumento alle emozioni, ai sentimenti. Meravigliosi i colori e i giochi di luce, le nuvole che danzano in cielo, le ombre. Sono rimasta veramente impressionata dallo studio svolto dagli animatori per ottenere immagini il più possibile somiglianti alla realtà.
A volte gli uomini creano opere d'arte destinate ad essere immortali. A volte, da quella che sembrerebbe solo un'industria per l'intrattenimento, nascono bellissime creature. Byousoku 5 Centimeter ci mostra le vette di perfezione tecnica, ma anche la capacità di emozionare e toccare l'anima degli spettatori, che solo pochi altri anime posseggono. Questo anime dovrebbe essere tramandato ai nostri posteri, come un prezioso prodotto della tecnologia dei nostri tempi. Capolavoro assoluto.
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Eccezionale realizzazione tecnica per un anime che lascia lo spettatore a bocca aperta di fronte ad una tripudio di animazioni allo stato dell'arte, disegni di un'accuratezza quasi maniacale e sfondi che sono vere e proprie opere pittoriche.
Tre brevi racconti, che descrivono con passione e romanticismo quell'irripetibile momento della vita che è il passaggio dalla giovinezza all'età adulta.
Dominato da atmosfere malinconiche e sognanti, è certamente un'opera ben al di sopra dello standard qualitativo della maggior parte delle altre produzioni di questi ultimi anni.
E con questa mia valutazione, entra direttamente al numero 1 della top ten di Animeclick, secondo me per rimanerci per molto, molto tempo a venire.
Meraviglioso.
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Magico: 3 episodi che scivolano via piano piano, senza far rumore, in punta di piedi. 3 piccoli capolavori. 3 pietre preziose. Nella cura nei disegni, nelle animazioni fluide, nel realismo dei paesaggi, nei cieli che sono dei veri e propri quadri, nelle dolci musiche suonate al pianoforte... in ogni singolo fotogramma si sente la poesia e l amore dei creatori di questo splendido anime.
Un sogno... un breve viaggio in un mondo magico, lontano dal frastuono e dalla fretta delle nostre vite. Peccato solo 3 episodi. Ti innamori della dolcezza e della fragilità dei personaggi e dopo averli accompagnati per pochi passi devi già dire loro addio. Ma forse è meglio così. Un concentrato di poesia, arte, passione. Ti fa pensare a certe canzoni dei cure. Ti fa pensare a malinconie cosmiche. Ti fa amare la vita... la tristezza di vivere...
Senza dubbio uno dei migliori anime che io abbia mai visto. Da vedere assolutamente.

shadowblade

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shadowblade

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Stupendo. L'ho visto l'altro giorno e sono arrivato con occhi lucidi e fazzoletto alla fine XD. Beh, parto nel dire che i disegni sono stupendi! Ci sono certi paesaggi… in cosmonauta ma anche nel primo… sono rimasto lì, a contemplarli! Makoto non cura solo i paesaggi, ma anche i minimi particolari, rendendo tre cortometraggi, tre capolavori. Ma questo non basta di solito a fare di un anime eccezionale poiché molte volte ho visto un anime con disegni bellissimi ma privo di storia, o anche di una qualsiasi trama… questi tre lungometraggi invece sono magnifici, li ho guardati tutti di un fiato, e nonostante la fine sia un pugno allo stomaco, credo che il solo fatto di sentirlo Makoto abbia raggiunto il suo scopo di coinvolgerti… lo consiglio vivamente!

Neve

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Neve

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
Sì, confermo anche io l'assoluta bellezza di questo anime. La trama potrebbe essere un pò troppo scontata. Ma è anche una situazione che oggigiorno molte coppie vivono, io per prima l'ho vissuto e ho avvertito la stessa malinconia e tristezza che ti portano a provare certe situazioni... sopratutto vedere il futuro insieme sospeso ad un filo.
Questo anime ha la capacità (come pochi anime l'hanno) di afferrarti per tutta la sua durata e portarti in un altro mondo.
Le musiche, i colori, le luci e i dettagli dell'ambientazione sono eccellenti e molto curati.
Non ho mai visto un anime così perfetto.

Ellehime

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Ellehime

Episodi visti: 3/3 --- Voto 10
E'un vero capolavoro sotto tutti i punti di vista.
Non mi dilungherò sulla bellezza stravolgente dell'animazione e neppure sulla meticolosa attenzione per i particolari - colori, musiche ambientazioni.
Sono rimasta estasiata dal senso di malinconia e vibrante insoddisfazione che pervade l'intera opera. Insoddisfazione intesa come quela forza propulsiva ed inesauribile che anima l'uomo verso il viaggio - che sia una storia d'amore o un lancio spaziale - che non concede mai tregua al senso di inadeguatezza rispetto al futuro, che trova la sua massima espressione nell'ispirazione creativa e nell'anelito a mete che vanno oltre la finitezza della materia. Forse esagero ad attribuire tanto valore ad un anime, ma qualunque cosa susciti questo, che sia un racconto o un quadro o un cartone animato, merita certamente LA DIVULGAZIONE. Un complimento particolare a chi ha lavorato per consentircene la visione.