Kung Fu Panda
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Il primo capitolo della trilogia di "Kung Fu Panda", un inizio incredibile e a dir poco memorabile.
Tutto comincia con un sogno, per usare le stesse parole di Po, "mitico" e "baldanzoso"; mito e baldanza la fanno da padroni in questo primo capitolo, dove però questi vengono alternati alla tristezza, alla melanconia e al rifiuto iniziale di Shi Fu di rompere con il proprio passato e di addestrare Po, oltre alla distanza mostrata dai Cinque Cicloni nel voler essere i suoi compagni/maestri. Ma questa è l'essenza del Kung Fu, come di tutte le arti marziali: capire le nostre paure, angosce, ansie, incertezze, insicurezze, punti deboli e fare in modo che diventino i nostri punti di forza e che con il tempo riusciamo a conviverci, meditando per capire qual è il nostro posto nel mondo, un po' come suggerito dal Maestro Oogway nello svolgimento e da Ping all'inizio e verso la fine del film*.
I dialoghi qui sono preponderanti, in quanto riflettono l'aspetto mistico e filosofico della vicenda. Proprio Oogway incarna questi aspetti e li fa risaltare nelle proprie battute, ciascuna di esse dotata di un proprio significato e messaggio, e quindi di una certa "saggezza", a partire dalla sua visione che Tai Lung farà ritorno, a premonire tempi sciagurati per la Valle della Pace e anche per il mondo intero.
Segue poi la battuta: “Spesso ci si imbatte nel proprio destino, sulla strada presa per evitarlo", che non fa che confermare il ritorno di Tai Lung, involontariamente causato da Zeng. Oogway: "Lui è come quest'acqua, amico mio. All'inizio non vedi niente, ma se la lasci calmare la risposta ti apparirà chiara", riferendosi a Tai Lung e al suo passato tentativo di rubare la Pergamena Del Drago, che segna la comparsa del Guerriero Dragone. A cui seguono anche le battute: "Ricorda, amico mio, il Guerriero Dragone porterà la pace, non soltanto nella Valle della Pace, ma anche in te", "Il caso non esiste". Segue poi il dialogo tra Po e Oogway, il quale cerca di capire Po e lo lascia sfogare: "Mollare, non mollare... Spaghetti, non spaghetti... Ti preoccupi troppo per ciò che era e ciò che sarà. C'è un detto: ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi... è un dono. Per questo si chiama presente". Con questo Oogway esorta Po a vivere alla giornata e a non pensare. Segue poi il ritiro di tutti nelle proprie stanze per il riposo, dove Po scambia prima un breve colloquio con Gru e poi con Tigre, dove il primo gli dice che quella è la sua stanza e questo replica che il Palazzo di Giada non è il suo posto, mentre la seconda riconferma che il Palazzo di Giada non è il suo posto e che farebbe meglio ad andarsene. Segue l'addestramento di Po, il quale si fa raccontare da Tigre la storia di Shi Fu e Tai Lung. In seguito Shi Fu riferisce ad Oogway la notizia dell'evasione di Tai Lung. Sempre rivolta a Shifu è la battuta: "Mio caro Shi Fu, esistono solo le notizie, non sono né belle né brutte". Al che Shi Fu replica: "Maestro, la vostra visione, la vostra visione era vera, Tai Lung è evaso di prigione, è diretto qui!" Qui Oogway diventa leggermente maliconico e risponde: "Questa è una brutta notizia, se tu credi che il Guerriero Dragone non possa fermarlo!" e "Mio caro amico, il Panda non adempierà mai al suo destino, né tu al tuo, finché non rinuncerete all'illusione del controllo", in quanto nota che Shi Fu è preso dall'angoscia che lo attanaglia, avendo ricevuto la notizia che Tai Lung è evaso di prigione. Segue la battuta: "Guarda quest'albero, Shi Fu, non posso farlo fiorire quando mi aggrada, né farlo fruttificare prima del suo tempo. Ma delle cose le posso controllare! Posso controllare quando cade la frutta e posso controllare dove piantare il seme, questa non è un'illusione, maestro!" Oogway risponde, serafico: "Ah sì! Beh, qualunque cosa tu faccia, quel seme crescerà e diventerà un pesco! Magari tu desideri un melo o un arancio, ma otterrai un pesco!" Shi Fu risponde: "Ma un pesco non può sconfiggere Tai Lung!" Oogway, sempre composto, replica: "Può darsi di sì, se sei disposto a guidarlo, a nutrirlo, a credere in lui". Shi Fu, pieno di dubbi, domanda: "Ma come, maestro? Come? Mi serve il vostro aiuto!" Oogway: "No, tu hai bisogno, tu devi solamente credere, promettimelo, Shi Fu! Promettimi che tu crederai!" Shi Fu: "Io ci proverò". Oogway: "È giunta la mia ora! Devi continuare il tuo viaggio senza di me!"
In seguito si assiste all'alternarsi di altre gag più o meno comiche alternate tra la partenza dei Cinque Cicloni e l'addestramento di Po, e lo scontro tra Tai Lung e i Cinque Cicloni, Shi Fu e Po.
I personaggi sono divertenti (Po, Oogway, Ping) e allo stesso tempo molto seri e forti (Tigre), umoristici (Scimmia), ottimisti (Vipera), diligenti (Mantide e Gru) o spietati (Tai Lung, Comandante Vachir), e questo riflette il loro stile di combattimento. La grafica è decisamente intensa, vibrante, e dà un certo spessore alla trama. Il paesaggio è quello tipico della Cina, i colori sono in perfetto equilibrio tra buio e luce, anche di natura mistica, simbolica, cosmica. Un primo omaggio alla cultura della Cina e un primo passo per il cambiamento interiore ed esteriore.
*Quest'ultimo, grazie alla menzione del padre Ping che l'ingrediente segreto della sua zuppa non è niente ("Per rendere una cosa speciale, devi solo credere che sia speciale!”), riesce a sconfiggere Tai Lung, riallacciandosi ai messaggi di Oogway lasciati a Shi Fu: "Tu devi credere".
Il primo capitolo della trilogia di "Kung Fu Panda", un inizio incredibile e a dir poco memorabile.
Tutto comincia con un sogno, per usare le stesse parole di Po, "mitico" e "baldanzoso"; mito e baldanza la fanno da padroni in questo primo capitolo, dove però questi vengono alternati alla tristezza, alla melanconia e al rifiuto iniziale di Shi Fu di rompere con il proprio passato e di addestrare Po, oltre alla distanza mostrata dai Cinque Cicloni nel voler essere i suoi compagni/maestri. Ma questa è l'essenza del Kung Fu, come di tutte le arti marziali: capire le nostre paure, angosce, ansie, incertezze, insicurezze, punti deboli e fare in modo che diventino i nostri punti di forza e che con il tempo riusciamo a conviverci, meditando per capire qual è il nostro posto nel mondo, un po' come suggerito dal Maestro Oogway nello svolgimento e da Ping all'inizio e verso la fine del film*.
I dialoghi qui sono preponderanti, in quanto riflettono l'aspetto mistico e filosofico della vicenda. Proprio Oogway incarna questi aspetti e li fa risaltare nelle proprie battute, ciascuna di esse dotata di un proprio significato e messaggio, e quindi di una certa "saggezza", a partire dalla sua visione che Tai Lung farà ritorno, a premonire tempi sciagurati per la Valle della Pace e anche per il mondo intero.
Segue poi la battuta: “Spesso ci si imbatte nel proprio destino, sulla strada presa per evitarlo", che non fa che confermare il ritorno di Tai Lung, involontariamente causato da Zeng. Oogway: "Lui è come quest'acqua, amico mio. All'inizio non vedi niente, ma se la lasci calmare la risposta ti apparirà chiara", riferendosi a Tai Lung e al suo passato tentativo di rubare la Pergamena Del Drago, che segna la comparsa del Guerriero Dragone. A cui seguono anche le battute: "Ricorda, amico mio, il Guerriero Dragone porterà la pace, non soltanto nella Valle della Pace, ma anche in te", "Il caso non esiste". Segue poi il dialogo tra Po e Oogway, il quale cerca di capire Po e lo lascia sfogare: "Mollare, non mollare... Spaghetti, non spaghetti... Ti preoccupi troppo per ciò che era e ciò che sarà. C'è un detto: ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi... è un dono. Per questo si chiama presente". Con questo Oogway esorta Po a vivere alla giornata e a non pensare. Segue poi il ritiro di tutti nelle proprie stanze per il riposo, dove Po scambia prima un breve colloquio con Gru e poi con Tigre, dove il primo gli dice che quella è la sua stanza e questo replica che il Palazzo di Giada non è il suo posto, mentre la seconda riconferma che il Palazzo di Giada non è il suo posto e che farebbe meglio ad andarsene. Segue l'addestramento di Po, il quale si fa raccontare da Tigre la storia di Shi Fu e Tai Lung. In seguito Shi Fu riferisce ad Oogway la notizia dell'evasione di Tai Lung. Sempre rivolta a Shifu è la battuta: "Mio caro Shi Fu, esistono solo le notizie, non sono né belle né brutte". Al che Shi Fu replica: "Maestro, la vostra visione, la vostra visione era vera, Tai Lung è evaso di prigione, è diretto qui!" Qui Oogway diventa leggermente maliconico e risponde: "Questa è una brutta notizia, se tu credi che il Guerriero Dragone non possa fermarlo!" e "Mio caro amico, il Panda non adempierà mai al suo destino, né tu al tuo, finché non rinuncerete all'illusione del controllo", in quanto nota che Shi Fu è preso dall'angoscia che lo attanaglia, avendo ricevuto la notizia che Tai Lung è evaso di prigione. Segue la battuta: "Guarda quest'albero, Shi Fu, non posso farlo fiorire quando mi aggrada, né farlo fruttificare prima del suo tempo. Ma delle cose le posso controllare! Posso controllare quando cade la frutta e posso controllare dove piantare il seme, questa non è un'illusione, maestro!" Oogway risponde, serafico: "Ah sì! Beh, qualunque cosa tu faccia, quel seme crescerà e diventerà un pesco! Magari tu desideri un melo o un arancio, ma otterrai un pesco!" Shi Fu risponde: "Ma un pesco non può sconfiggere Tai Lung!" Oogway, sempre composto, replica: "Può darsi di sì, se sei disposto a guidarlo, a nutrirlo, a credere in lui". Shi Fu, pieno di dubbi, domanda: "Ma come, maestro? Come? Mi serve il vostro aiuto!" Oogway: "No, tu hai bisogno, tu devi solamente credere, promettimelo, Shi Fu! Promettimi che tu crederai!" Shi Fu: "Io ci proverò". Oogway: "È giunta la mia ora! Devi continuare il tuo viaggio senza di me!"
In seguito si assiste all'alternarsi di altre gag più o meno comiche alternate tra la partenza dei Cinque Cicloni e l'addestramento di Po, e lo scontro tra Tai Lung e i Cinque Cicloni, Shi Fu e Po.
I personaggi sono divertenti (Po, Oogway, Ping) e allo stesso tempo molto seri e forti (Tigre), umoristici (Scimmia), ottimisti (Vipera), diligenti (Mantide e Gru) o spietati (Tai Lung, Comandante Vachir), e questo riflette il loro stile di combattimento. La grafica è decisamente intensa, vibrante, e dà un certo spessore alla trama. Il paesaggio è quello tipico della Cina, i colori sono in perfetto equilibrio tra buio e luce, anche di natura mistica, simbolica, cosmica. Un primo omaggio alla cultura della Cina e un primo passo per il cambiamento interiore ed esteriore.
*Quest'ultimo, grazie alla menzione del padre Ping che l'ingrediente segreto della sua zuppa non è niente ("Per rendere una cosa speciale, devi solo credere che sia speciale!”), riesce a sconfiggere Tai Lung, riallacciandosi ai messaggi di Oogway lasciati a Shi Fu: "Tu devi credere".