Mahou Shoujo Lyrical Nanoha
Mera comparsa in “Triangle Heart: Sweet Songs Forever”, nel 2004 Nanoha Takamachi si conquista il ruolo di protagonista nello spin-off a lei dedicato: “Mahou Shoujo Lyrical Nanoha” è un anime di tredici episodi realizzato dallo studio Seven Arcs, diretto da Akiyuki Shinbo e scritto da Masaki Tsuzuki.
La storia si svolge in un universo alternativo a quello dell’OAV. Nanoha Takamachi è una bambina delle elementari come tutte le altre, ma la sua vita è destinata a cambiare dopo l’incontro con un furetto parlante di nome Yuuno. Questi le chiederà di aiutarla a raccogliere i Jewel Seed sparsi per il suo mondo e le regalerà un’intelligenza artificiale di nome “Raging Heart” che le fornirà poteri magici. Durante la sua ricerca Nanoha finirà per scontrarsi con Fate Testarossa, un’altra maghetta interessata ai semi gioielli.
La protagonista senza particolari prospettive per il futuro, la mascotte magica, la rivale: gli ingredienti per un mahou shoujo classico e fatto con lo stampino ci sarebbero tutti. Per fortuna, però, l’anime in questione riesce ad andare oltre gli stereotipi a cui siamo abituati e a regalarci una visione tutt’altro che banale. Di certo “Mahou Shoujo Lyrical Nanoha” raccoglie il testimone dei suoi predecessori, ma al tempo stesso è in grado di introdurre elementi alquanto originali: tra tutti si nota l’utilizzo della tecnologia quale fonte del potere magico. Se ciò non bastasse, l’opera si rivela di tutto rispetto grazie a una storia costruita nei minimi dettagli e a degli sviluppi pieni di colpi di scena che poco spazio lasciano agli episodi filler.
Altro punto di forza della serie è costituito dall’ottima caratterizzazione che si riserva a tutti i personaggi: anche quelli secondari, come le amiche di Nanoha o i componenti della nave spaziale Asura, vengono approfonditi nel corso della serie. Ovviamente spiccano su tutti la protagonista e la sua rivale: Nanoha, da un lato, è una bambina ubbidiente e con la testa sulle spalle, che però non manca di infrangere qualche ordine per rimanere fedele a un suo ideale e aiutare le persone a cui vuole bene; Fate, dall’altro, è una ragazzina che sembra cresciuta troppo in fretta, ma che come tutte le sue coetanee ha bisogno di qualcuno che le rivolga il suo affetto. L’incontro tra le due ragazze, e il seguente rapporto che si viene a creare, rappresenta un altro degli elementi più riusciti dell’opera. Anche l’antagonista principale, ovvero Precia Testarossa, è un personaggio ben costruito che finalmente non brama la conquista del mondo come tanti villain suoi simili.
Per quanto riguarda il lato tecnico, il character design è molto simile a quello di “Triangle Heart” e ben si adatta al tipo di opera rappresentata. Disegni e animazioni subiscono dei cali qualitativi in alcuni punti, mentre raggiungono dei picchi piuttosto elevati in altri momenti. I colori utilizzati sono brillanti e variegati, mentre gli sfondi sono realizzati in maniera discreta. La direzione di Akiyuki Shinbo non presenta ancora le peculiari caratteristiche per le quali abbiamo adorato “Bakemonogatari” o “Madoka Magica” (serie, quest’ultima, largamente ispirata a “Nanoha”), ma è possibile individuare alcune scelte registiche che ricorreranno nelle opere future: ad esempio, il largo utilizzo di campi lunghi durante i dialoghi dei personaggi e la grande staticità di alcune scene. Tale staticità è presente anche nei combattimenti, che in questo modo riescono a trasmettere la forte tensione provata dalle due protagoniste. Molto gradevoli agli occhi sono anche gli effetti speciali utilizzati per i vari attacchi.
Passando al comparto sonoro, la colonna sonora di Hiroaki Sano fa la sua bella figura soprattutto nelle scene di azione, nelle quali si possono ascoltare alcune tracce abbastanza memorabili. La coinvolgente sigla di apertura è interpretata dalla doppiatrice di Fate, Nana Mizuki (che firma anche l’insert song “Take a Shot”), mentre la tenera sigla di chiusura è cantata dalla doppiatrice di Nanoha, Yukari Tamura. Tale coppia vincente ritornerà anche nelle serie successive.
In conclusione, “Mahou Shoujo Lyrical Nanoha” è una serie innovativa e ben curata in ogni suo aspetto. Da ricordare anche per il suo dolce e commovente finale, all’insegna di uno dei temi più ricorrenti in opere dello stesso genere, ovvero l’amicizia. Senza dubbio uno dei migliori majokko degli ultimi tempi.
La storia si svolge in un universo alternativo a quello dell’OAV. Nanoha Takamachi è una bambina delle elementari come tutte le altre, ma la sua vita è destinata a cambiare dopo l’incontro con un furetto parlante di nome Yuuno. Questi le chiederà di aiutarla a raccogliere i Jewel Seed sparsi per il suo mondo e le regalerà un’intelligenza artificiale di nome “Raging Heart” che le fornirà poteri magici. Durante la sua ricerca Nanoha finirà per scontrarsi con Fate Testarossa, un’altra maghetta interessata ai semi gioielli.
La protagonista senza particolari prospettive per il futuro, la mascotte magica, la rivale: gli ingredienti per un mahou shoujo classico e fatto con lo stampino ci sarebbero tutti. Per fortuna, però, l’anime in questione riesce ad andare oltre gli stereotipi a cui siamo abituati e a regalarci una visione tutt’altro che banale. Di certo “Mahou Shoujo Lyrical Nanoha” raccoglie il testimone dei suoi predecessori, ma al tempo stesso è in grado di introdurre elementi alquanto originali: tra tutti si nota l’utilizzo della tecnologia quale fonte del potere magico. Se ciò non bastasse, l’opera si rivela di tutto rispetto grazie a una storia costruita nei minimi dettagli e a degli sviluppi pieni di colpi di scena che poco spazio lasciano agli episodi filler.
Altro punto di forza della serie è costituito dall’ottima caratterizzazione che si riserva a tutti i personaggi: anche quelli secondari, come le amiche di Nanoha o i componenti della nave spaziale Asura, vengono approfonditi nel corso della serie. Ovviamente spiccano su tutti la protagonista e la sua rivale: Nanoha, da un lato, è una bambina ubbidiente e con la testa sulle spalle, che però non manca di infrangere qualche ordine per rimanere fedele a un suo ideale e aiutare le persone a cui vuole bene; Fate, dall’altro, è una ragazzina che sembra cresciuta troppo in fretta, ma che come tutte le sue coetanee ha bisogno di qualcuno che le rivolga il suo affetto. L’incontro tra le due ragazze, e il seguente rapporto che si viene a creare, rappresenta un altro degli elementi più riusciti dell’opera. Anche l’antagonista principale, ovvero Precia Testarossa, è un personaggio ben costruito che finalmente non brama la conquista del mondo come tanti villain suoi simili.
Per quanto riguarda il lato tecnico, il character design è molto simile a quello di “Triangle Heart” e ben si adatta al tipo di opera rappresentata. Disegni e animazioni subiscono dei cali qualitativi in alcuni punti, mentre raggiungono dei picchi piuttosto elevati in altri momenti. I colori utilizzati sono brillanti e variegati, mentre gli sfondi sono realizzati in maniera discreta. La direzione di Akiyuki Shinbo non presenta ancora le peculiari caratteristiche per le quali abbiamo adorato “Bakemonogatari” o “Madoka Magica” (serie, quest’ultima, largamente ispirata a “Nanoha”), ma è possibile individuare alcune scelte registiche che ricorreranno nelle opere future: ad esempio, il largo utilizzo di campi lunghi durante i dialoghi dei personaggi e la grande staticità di alcune scene. Tale staticità è presente anche nei combattimenti, che in questo modo riescono a trasmettere la forte tensione provata dalle due protagoniste. Molto gradevoli agli occhi sono anche gli effetti speciali utilizzati per i vari attacchi.
Passando al comparto sonoro, la colonna sonora di Hiroaki Sano fa la sua bella figura soprattutto nelle scene di azione, nelle quali si possono ascoltare alcune tracce abbastanza memorabili. La coinvolgente sigla di apertura è interpretata dalla doppiatrice di Fate, Nana Mizuki (che firma anche l’insert song “Take a Shot”), mentre la tenera sigla di chiusura è cantata dalla doppiatrice di Nanoha, Yukari Tamura. Tale coppia vincente ritornerà anche nelle serie successive.
In conclusione, “Mahou Shoujo Lyrical Nanoha” è una serie innovativa e ben curata in ogni suo aspetto. Da ricordare anche per il suo dolce e commovente finale, all’insegna di uno dei temi più ricorrenti in opere dello stesso genere, ovvero l’amicizia. Senza dubbio uno dei migliori majokko degli ultimi tempi.
<b>Attenzione: la recensione contiene spoiler</b>
Se il vino buono sta nella botte piccola, allora per le protagoniste di questa serie (Nanoha e Fate) il proverbio è azzeccato e, se pensavate che "Madoka Magica" (che, mentre scrivo queste righe, ancora non ho visto) rivelasse per la prima volta l'anima nera dei maho shojo, errore!
Creato nel 2004, "Maho Shojo Lyrical Nanoha" è un anime maho shojo molto particolare, che nella sua apparenza sa essere profondo, crudo in un paio di occasioni, ma anche dolce e commovente.
Tutto inizia quando il sonno di Nanoha Taniguchi, una bambina delle elementari, viene bruscamente interrotto da un sogno. Nel primo episodio farà da introduzione allo scenario della serie, presentandosi a noi come voce narrante, introducendo la sua famiglia, composta da un fratello e sorella adolescenti, e genitori, e la sua vita alle elementari, condivisa con le sue compagne di classe e amiche Arisa e Suzuka.
Ma il sogno di Nanoha diverrà veritiero quando una voce nella sua testa le grida aiuto e, insieme alle sue amiche, raggiunta la fonte della voce, trova un furetto ferito a terra che prontamente porta dal veterinario.
Quella stessa notte, la voce richiama Nanoha, chiedendole di venire nello studio del veterinario, e la bambina, avvertendo urgenza nella voce, sgattaiola fuori casa. Appena arrivata, lo raggiunge, ma una terribile bestia nera li raggiunge. Dopo lo shock dovuto al fatto che il furetto sa parlare e che la voce mentale è la sua, il povero furetto chiede disperatamente a Nanoha di "prestargli la sua forza" mediante un device a forma di gemma rossa che risponde al nome di Raising Heart. Non avendo altra scelta, la bambina acconsente e, dopo aver pronunciato una sorta di formula magica, la perla parla: "Stand By Ready", e avviene la trasformazione. Con un abito molto simile alla sua uniforme da studentessa con alcuni particolari che richiamano un'armatura, e la perla trasformata in una sorta di scettro, la bambina è sconvolta. Fortunatamente Raising Heart, nonostante la sua parlata inglese, riesce a farsi capire, permette di capire a Nanoha come agire, e alla fine con un potente attacco riesce a tramortire la bestia; saputo un nuovo ordine, lo esegue, il quale consiste in una procedura di sigillo di un qualcosa seguito da un numero identificativo. La bestia sparisce, rivelatosi un innocuo animale, e a terra appare una gemma blu.
Tornata a casa, ma non prima di essere quasi redarguita dai genitori, e accolto a casa il furetto, una volta rimasti soli, esso si presenta: il suo nome è Yuno Scrya, ed è un abitante di un altro mondo composto da pianeti tecnologicamente avanzati, uniti nella confederazione di Mid-Childa, e lui di professione è un archeologo ricercatore di antiche reliquie tecnologiche molto pericolose chiamate Lost Logia; durante le sue ultime ricerche ha trovato esemplari di Lost Logia molto pericolosi, i Jewel Seed, ma durante il viaggio di ritorno una tempesta dimensionale li ha fatti precipitare, non a caso sulla Terra, e quindi chiede a Nanoha, notando in lei un rarissimo potenziale magico di alto livello, di aiutarlo. Dopo un momento di esitazione, Nanoha accetta.
E qui parte la storia: dopo tre episodi di rodaggio, in cui Nanoha impara a gestire i suoi poteri, aiutata da Yuno e l'intelligenza artificiale di Raising Heart, dal quarto in poi parte la "vera storia", nel momento in cui appare un'altra maga, armata anche lei di scettro, qui chiamati device, di nome Bardiche, che, dopo aver mostrato un livello di esperienza superiore e un modus operandi più aggressivo, mette al tappeto Nanoha e la bestia creata da un Jewel Seed, con un'incredibile facilità, e lo prende. Stessa cosa succederà nel seguente episodio, nel quale lei sconfiggerà di nuovo Nanoha, arrivando a un passo dall'ucciderla, e prendendo un Jewel Seed in zona. In quella occasione, decide di presentarsi: Fate è il suo nome, e il famiglio (qui mostrato come animale parlante in grado di assumere forma umana) che lo accompagna, la tenace Arf.
Ma, quando infine il terzo scontro si svolgerà nel mezzo della metropoli, ed entrambe colpiscono un Jewel Seed in procinto di attivarsi, la reazione che ne segue attirerà l'interesse di una terza forza in campo, così come la comparsa dell'unica antagonista principale della serie.
Già da queste righe, si capisce che questo anime è molto più difficile di quanto si creda, e man mano che la serie andrà avanti si svilupperanno i più incredibili degli accadimenti, così come i più complessi dei retroscena.
Infatti, nel corso della vicenda, le amiche di Nanoha, Arisa e Suzuka, specialmente la prima, cominceranno a pensare che Nanoha nasconda qualcosa, e la situazione alla fine culminerà in un feroce litigio. Scopriremo quindi, mediante dei profondi flashback, come si sono conosciute, purtroppo nel più difficile dei modi: Arisa, essendo di famiglia benestante e potente, sviluppò un carattere talmente viziato da farle credere di dominare chiunque, e la povera Suzuka venne quindi tormentata da lei, cosa che attirò infine le attenzioni di Nanoha, che arrivò infine a sfidarla per le sue prepotenze, e le due vennero alle mani. Colpita dalla tenacia di come l'abbia affrontata a viso aperto, Arisa cominciò col tempo a parlare sempre di più con Nanoha, arrivando infine a scusarsi con Suzuka, e tra le tre bambine si sviluppò una profonda amicizia.
Amicizia che verrà infine rinsaldata.
La terza forza in campo è rappresentata dalla Time Space Administation Bureau (TSAB), proveniente da Mid-Childa e qui rappresentata dalla Nave dimensionale Ashura, i cui membri di spicco sono la simpatica comandante Lindy Harlown e il figlio, nonché "il terzo mago" della serie, Crhono. Anche loro sono sulle tracce dei Jewel Seed, chiedono l'aiuto di Nanoha poiché colpiti dal suo incredibile talento magico, e la saggezza di Yuno, il quale riassumerà la sua forma umana.
Ma i Jewel Seed, purtroppo, sono anche presi di mira da colei che reputo tra i più crudeli antagonisti mai visti in un anime: Precia Testarossa. Quel che è peggio, Fate è sua "figlia", la quale dà la caccia ai Seed per conto di sua "madre" per un sinistro scopo. Fate fa sempre del suo meglio per soddisfare Prescia, arrivando più volte a utilizzare i suoi poteri al limite, e lei che fa? In un impeto di pura crudeltà, nei momenti in cui la delude, in un paio di volte la "punisce", in terribili sequenze che per fortuna non vedremo, saremo costretti a sentire, a tal punto da non voler sentire più niente e tapparci le orecchie, come farà la povera Arf, a tal punto da ribellarsi, e schierarsi dalla parte di Nanoha.
Ma le puntate che mi sono rimaste nel cuore sono le ultime tre: nella terzultima, mi è rimasta impressa l'ultima battaglia tra Nanoha e Fate, dove entrambe le contendenti utilizzavano la loro esperienza e i loro attacchi più potenti, tra tutti lo Starlight Breaker di Nanoha; alla fine una vincitrice Nanoha prende tra le braccia una sconfitta e stremata Fate, scusandosi di aver forzato la mano nei suoi confronti, ma purtroppo un incantesimo dimensionale di Precia frega ad entrambe le maghe i Jewel Seed faticosamente contesi, ma nel farlo rivela la posizione della sua dimora, e quindi la TSAB, in una vera e propria azione militare, fa irruzione nel complesso. A Precia non importa più, e con i Jewel Seed in suo possesso dà il via al suo piano e al tempo stesso lo rivela; inoltre, in una sequenza che mi ha gelato il sangue e mi ha completamento iniettato gli occhi di odio purissimo ai massimi storici nei suoi confronti, rivela senza battere ciglio il perché del suo crudele approccio anti-materno nei confronti di Fate: l'ha sempre odiata, per il fatto che lei è in realtà il mero clone della vera figlia morta Alicia.
Penultimo episodio: l'innesco dei Jewel Seed provoca un terribile squarcio dimensionale, creando un terribile buco nero, ma una ormai pazza Precia crede che sia il portale d'ingresso di una terra che le darebbe la possibilità di riportare in vita sua figlia. L'unico modo per fermarla è assaltare il complesso, e Chrono e Nanoha partecipano alla battaglia insieme ad Arf e Yuno, ma per andare avanti vengono bloccati dai mecha di guardia; nello scontro interverrà a sorpresa Fate, armata del fido device Bardische, e unirà le forze con Nanoha nella battaglia, che si concluderà in una maniera a dir poco allucinante, ma che porterà alla morte di Precia: lì non ho potuto fare a meno di rivolgergli il peggiore dei malauguri.
E, alla fine, l'ultima puntata, quella che più di tutte mi è rimasta nel cuore: con la minaccia dei Jewel Seed archiviata, Fate e Arf vengono prese in custodia dalla TSAB, mentre Nanoha, senza neanche il tempo di parlar loro, può finalmente tornare a casa, dalla sua famiglia e dalle sue amiche, con le quali si è alla fine riappacificata.
Poco tempo dopo arriva a Chrono una lieta notizia: Fate ha la possibilità di essere scagionata dai crimini di Precia, ma per farlo dovrà partecipare al processo che durerà molto tempo, ma prima ella stessa ha chiesto di voler parlare almeno una volta con quella piccola maga che l'ha salvata. L'incontro avviene nel ponte, e lì parte il momento più bello: entrambe hanno molte cose da dirsi, ma, ora che sono insieme da sole a parlare, l'emozione è troppo forte da far dimenticare loro tutto. Fate fa una domanda: "Come si fa a diventare amiche?" Nanoha le dà la risposta: "Basta guardarla dritta negli occhi e pronunciare chiaramente il suo nome". Per la prima volta Fate la chiama per nome, Nanoha, e lei le risponde "Sì"; Fate lo fa ancora, e Nanoha risponde di nuovo, e ancora, e ancora, e ancora... infine Fate la prende dolcemente per mano, Nanoha non riesce più a contenersi e scoppia a piangere, e Fate, nel tentativo di asciugarle le lacrime, dice una frase che Nanoha le disse tempo prima: "Quando una amica è triste, anch'io divento triste".
Entrambe non ce la fanno più, e in un secondo, seguito da un lieve vento di brezza, le due si stringono dolcemente fra loro, entrambe con le lacrime agli occhi e un dolcissimo sorriso in volto; Fate, dolce come non mai, ringrazia profondamente Nanoha per averla salvata, promettendole che un giorno ricambierà il favore, mentre Nanoha non può fare a meno di risponderle a singhiozzi. In lontananza Arf, vedendo le due bambine dolcemente abbracciate, scoppia anche lei in lacrime, chiedendo a Yuno, ma forse anche a noi, se Nanoha fosse una bambina molto gentile, dal momento che mai nessuno, se non lei, è mai riuscita a far sorridere così tanto Fate.
Io che scrivo queste righe non posso che dire "Sì", ma non solo per aver salvato Fate da una vita infernale, ma anche per questa scena, pochi minuti che a me, cosi come per le due bambine, sono sembrati un'eternità, un'eternità ben goduta, dopo tante battaglie e tanto dolore, e ora, in quel dolcissimo abbraccio, soltanto felicità, gioia e infinita dolcezza.
Chrono, seppur a malincuore, deve separarle, ma Nanoha compie un ultimo gesto: decide di donare i suoi nastri per capelli a Fate, promettendole che un giorno si sarebbero riviste, e Fate di rimando le dona il suo: è l'evento che suggella definitivamente la loro amicizia, e alla fine tutti i personaggi provenienti da Mid-Childa se ne vanno.
La più grande avventura mai vissuta prima da Nanoha è giunta alla fine (per ora).
Tredici puntate che riuniscono un incredibile calderone di emozioni, generi e narrativa perfettamente riuscito, ma che incredibilmente saranno soltanto la punta dell'iceberg di qualcosa di più, ovvero le prossime serie.
Questa è soltanto l'introduzione di una geografia di personaggi e luoghi assolutamente totale, ma questi personaggi riescono a rimanere nella memoria, in particolare quelle due maghe bambine Nanoha e Fate, prima nemiche feroci, ora amiche sincere e profonde.
Se il vino buono sta nella botte piccola, allora per le protagoniste di questa serie (Nanoha e Fate) il proverbio è azzeccato e, se pensavate che "Madoka Magica" (che, mentre scrivo queste righe, ancora non ho visto) rivelasse per la prima volta l'anima nera dei maho shojo, errore!
Creato nel 2004, "Maho Shojo Lyrical Nanoha" è un anime maho shojo molto particolare, che nella sua apparenza sa essere profondo, crudo in un paio di occasioni, ma anche dolce e commovente.
Tutto inizia quando il sonno di Nanoha Taniguchi, una bambina delle elementari, viene bruscamente interrotto da un sogno. Nel primo episodio farà da introduzione allo scenario della serie, presentandosi a noi come voce narrante, introducendo la sua famiglia, composta da un fratello e sorella adolescenti, e genitori, e la sua vita alle elementari, condivisa con le sue compagne di classe e amiche Arisa e Suzuka.
Ma il sogno di Nanoha diverrà veritiero quando una voce nella sua testa le grida aiuto e, insieme alle sue amiche, raggiunta la fonte della voce, trova un furetto ferito a terra che prontamente porta dal veterinario.
Quella stessa notte, la voce richiama Nanoha, chiedendole di venire nello studio del veterinario, e la bambina, avvertendo urgenza nella voce, sgattaiola fuori casa. Appena arrivata, lo raggiunge, ma una terribile bestia nera li raggiunge. Dopo lo shock dovuto al fatto che il furetto sa parlare e che la voce mentale è la sua, il povero furetto chiede disperatamente a Nanoha di "prestargli la sua forza" mediante un device a forma di gemma rossa che risponde al nome di Raising Heart. Non avendo altra scelta, la bambina acconsente e, dopo aver pronunciato una sorta di formula magica, la perla parla: "Stand By Ready", e avviene la trasformazione. Con un abito molto simile alla sua uniforme da studentessa con alcuni particolari che richiamano un'armatura, e la perla trasformata in una sorta di scettro, la bambina è sconvolta. Fortunatamente Raising Heart, nonostante la sua parlata inglese, riesce a farsi capire, permette di capire a Nanoha come agire, e alla fine con un potente attacco riesce a tramortire la bestia; saputo un nuovo ordine, lo esegue, il quale consiste in una procedura di sigillo di un qualcosa seguito da un numero identificativo. La bestia sparisce, rivelatosi un innocuo animale, e a terra appare una gemma blu.
Tornata a casa, ma non prima di essere quasi redarguita dai genitori, e accolto a casa il furetto, una volta rimasti soli, esso si presenta: il suo nome è Yuno Scrya, ed è un abitante di un altro mondo composto da pianeti tecnologicamente avanzati, uniti nella confederazione di Mid-Childa, e lui di professione è un archeologo ricercatore di antiche reliquie tecnologiche molto pericolose chiamate Lost Logia; durante le sue ultime ricerche ha trovato esemplari di Lost Logia molto pericolosi, i Jewel Seed, ma durante il viaggio di ritorno una tempesta dimensionale li ha fatti precipitare, non a caso sulla Terra, e quindi chiede a Nanoha, notando in lei un rarissimo potenziale magico di alto livello, di aiutarlo. Dopo un momento di esitazione, Nanoha accetta.
E qui parte la storia: dopo tre episodi di rodaggio, in cui Nanoha impara a gestire i suoi poteri, aiutata da Yuno e l'intelligenza artificiale di Raising Heart, dal quarto in poi parte la "vera storia", nel momento in cui appare un'altra maga, armata anche lei di scettro, qui chiamati device, di nome Bardiche, che, dopo aver mostrato un livello di esperienza superiore e un modus operandi più aggressivo, mette al tappeto Nanoha e la bestia creata da un Jewel Seed, con un'incredibile facilità, e lo prende. Stessa cosa succederà nel seguente episodio, nel quale lei sconfiggerà di nuovo Nanoha, arrivando a un passo dall'ucciderla, e prendendo un Jewel Seed in zona. In quella occasione, decide di presentarsi: Fate è il suo nome, e il famiglio (qui mostrato come animale parlante in grado di assumere forma umana) che lo accompagna, la tenace Arf.
Ma, quando infine il terzo scontro si svolgerà nel mezzo della metropoli, ed entrambe colpiscono un Jewel Seed in procinto di attivarsi, la reazione che ne segue attirerà l'interesse di una terza forza in campo, così come la comparsa dell'unica antagonista principale della serie.
Già da queste righe, si capisce che questo anime è molto più difficile di quanto si creda, e man mano che la serie andrà avanti si svilupperanno i più incredibili degli accadimenti, così come i più complessi dei retroscena.
Infatti, nel corso della vicenda, le amiche di Nanoha, Arisa e Suzuka, specialmente la prima, cominceranno a pensare che Nanoha nasconda qualcosa, e la situazione alla fine culminerà in un feroce litigio. Scopriremo quindi, mediante dei profondi flashback, come si sono conosciute, purtroppo nel più difficile dei modi: Arisa, essendo di famiglia benestante e potente, sviluppò un carattere talmente viziato da farle credere di dominare chiunque, e la povera Suzuka venne quindi tormentata da lei, cosa che attirò infine le attenzioni di Nanoha, che arrivò infine a sfidarla per le sue prepotenze, e le due vennero alle mani. Colpita dalla tenacia di come l'abbia affrontata a viso aperto, Arisa cominciò col tempo a parlare sempre di più con Nanoha, arrivando infine a scusarsi con Suzuka, e tra le tre bambine si sviluppò una profonda amicizia.
Amicizia che verrà infine rinsaldata.
La terza forza in campo è rappresentata dalla Time Space Administation Bureau (TSAB), proveniente da Mid-Childa e qui rappresentata dalla Nave dimensionale Ashura, i cui membri di spicco sono la simpatica comandante Lindy Harlown e il figlio, nonché "il terzo mago" della serie, Crhono. Anche loro sono sulle tracce dei Jewel Seed, chiedono l'aiuto di Nanoha poiché colpiti dal suo incredibile talento magico, e la saggezza di Yuno, il quale riassumerà la sua forma umana.
Ma i Jewel Seed, purtroppo, sono anche presi di mira da colei che reputo tra i più crudeli antagonisti mai visti in un anime: Precia Testarossa. Quel che è peggio, Fate è sua "figlia", la quale dà la caccia ai Seed per conto di sua "madre" per un sinistro scopo. Fate fa sempre del suo meglio per soddisfare Prescia, arrivando più volte a utilizzare i suoi poteri al limite, e lei che fa? In un impeto di pura crudeltà, nei momenti in cui la delude, in un paio di volte la "punisce", in terribili sequenze che per fortuna non vedremo, saremo costretti a sentire, a tal punto da non voler sentire più niente e tapparci le orecchie, come farà la povera Arf, a tal punto da ribellarsi, e schierarsi dalla parte di Nanoha.
Ma le puntate che mi sono rimaste nel cuore sono le ultime tre: nella terzultima, mi è rimasta impressa l'ultima battaglia tra Nanoha e Fate, dove entrambe le contendenti utilizzavano la loro esperienza e i loro attacchi più potenti, tra tutti lo Starlight Breaker di Nanoha; alla fine una vincitrice Nanoha prende tra le braccia una sconfitta e stremata Fate, scusandosi di aver forzato la mano nei suoi confronti, ma purtroppo un incantesimo dimensionale di Precia frega ad entrambe le maghe i Jewel Seed faticosamente contesi, ma nel farlo rivela la posizione della sua dimora, e quindi la TSAB, in una vera e propria azione militare, fa irruzione nel complesso. A Precia non importa più, e con i Jewel Seed in suo possesso dà il via al suo piano e al tempo stesso lo rivela; inoltre, in una sequenza che mi ha gelato il sangue e mi ha completamento iniettato gli occhi di odio purissimo ai massimi storici nei suoi confronti, rivela senza battere ciglio il perché del suo crudele approccio anti-materno nei confronti di Fate: l'ha sempre odiata, per il fatto che lei è in realtà il mero clone della vera figlia morta Alicia.
Penultimo episodio: l'innesco dei Jewel Seed provoca un terribile squarcio dimensionale, creando un terribile buco nero, ma una ormai pazza Precia crede che sia il portale d'ingresso di una terra che le darebbe la possibilità di riportare in vita sua figlia. L'unico modo per fermarla è assaltare il complesso, e Chrono e Nanoha partecipano alla battaglia insieme ad Arf e Yuno, ma per andare avanti vengono bloccati dai mecha di guardia; nello scontro interverrà a sorpresa Fate, armata del fido device Bardische, e unirà le forze con Nanoha nella battaglia, che si concluderà in una maniera a dir poco allucinante, ma che porterà alla morte di Precia: lì non ho potuto fare a meno di rivolgergli il peggiore dei malauguri.
E, alla fine, l'ultima puntata, quella che più di tutte mi è rimasta nel cuore: con la minaccia dei Jewel Seed archiviata, Fate e Arf vengono prese in custodia dalla TSAB, mentre Nanoha, senza neanche il tempo di parlar loro, può finalmente tornare a casa, dalla sua famiglia e dalle sue amiche, con le quali si è alla fine riappacificata.
Poco tempo dopo arriva a Chrono una lieta notizia: Fate ha la possibilità di essere scagionata dai crimini di Precia, ma per farlo dovrà partecipare al processo che durerà molto tempo, ma prima ella stessa ha chiesto di voler parlare almeno una volta con quella piccola maga che l'ha salvata. L'incontro avviene nel ponte, e lì parte il momento più bello: entrambe hanno molte cose da dirsi, ma, ora che sono insieme da sole a parlare, l'emozione è troppo forte da far dimenticare loro tutto. Fate fa una domanda: "Come si fa a diventare amiche?" Nanoha le dà la risposta: "Basta guardarla dritta negli occhi e pronunciare chiaramente il suo nome". Per la prima volta Fate la chiama per nome, Nanoha, e lei le risponde "Sì"; Fate lo fa ancora, e Nanoha risponde di nuovo, e ancora, e ancora, e ancora... infine Fate la prende dolcemente per mano, Nanoha non riesce più a contenersi e scoppia a piangere, e Fate, nel tentativo di asciugarle le lacrime, dice una frase che Nanoha le disse tempo prima: "Quando una amica è triste, anch'io divento triste".
Entrambe non ce la fanno più, e in un secondo, seguito da un lieve vento di brezza, le due si stringono dolcemente fra loro, entrambe con le lacrime agli occhi e un dolcissimo sorriso in volto; Fate, dolce come non mai, ringrazia profondamente Nanoha per averla salvata, promettendole che un giorno ricambierà il favore, mentre Nanoha non può fare a meno di risponderle a singhiozzi. In lontananza Arf, vedendo le due bambine dolcemente abbracciate, scoppia anche lei in lacrime, chiedendo a Yuno, ma forse anche a noi, se Nanoha fosse una bambina molto gentile, dal momento che mai nessuno, se non lei, è mai riuscita a far sorridere così tanto Fate.
Io che scrivo queste righe non posso che dire "Sì", ma non solo per aver salvato Fate da una vita infernale, ma anche per questa scena, pochi minuti che a me, cosi come per le due bambine, sono sembrati un'eternità, un'eternità ben goduta, dopo tante battaglie e tanto dolore, e ora, in quel dolcissimo abbraccio, soltanto felicità, gioia e infinita dolcezza.
Chrono, seppur a malincuore, deve separarle, ma Nanoha compie un ultimo gesto: decide di donare i suoi nastri per capelli a Fate, promettendole che un giorno si sarebbero riviste, e Fate di rimando le dona il suo: è l'evento che suggella definitivamente la loro amicizia, e alla fine tutti i personaggi provenienti da Mid-Childa se ne vanno.
La più grande avventura mai vissuta prima da Nanoha è giunta alla fine (per ora).
Tredici puntate che riuniscono un incredibile calderone di emozioni, generi e narrativa perfettamente riuscito, ma che incredibilmente saranno soltanto la punta dell'iceberg di qualcosa di più, ovvero le prossime serie.
Questa è soltanto l'introduzione di una geografia di personaggi e luoghi assolutamente totale, ma questi personaggi riescono a rimanere nella memoria, in particolare quelle due maghe bambine Nanoha e Fate, prima nemiche feroci, ora amiche sincere e profonde.
Majokko, anni 2000 parte seconda, anno 2004 per la precisione. Da un lato la grande compagnia Toei Animation faceva esordire le sue Pretty Cure inaugurando così un nuovo fortunato filone nel majokko sentai (variante del genere che prevede un uso più o meno largo dei combattimenti), un po' stantio dall'epoca di Sailor Moon, destinato poi a varie successive incarnazioni.
Da un altro lato invece lo studio Seven Arcs, riprendendo l'universo di un semi-eroge game per adulti, poi andato anche in OAV, intitolato Triangle Heart (precisamente era il terzo capitolo di questa serie di giochi), ripropone il tutto facendo di Nanoha Takamachi, un personaggio molto secondario del vecchio game, la protagonista di una storia del tutto nuova.
Nanoha è una ragazzina gentile e tranquilla che passa le sue giornate fra le scuole elementari, che frequenta con le sue amiche Arisa e Suzuka, e la sua numerosa famiglia che gestisce una pasticceria. Un giorno, dopo aver fatto uno strano sogno la notte precedente, scorge tornando a casa un animale ferito del tutto simile a un furetto.
Questi però non è un animaletto come tanti; in realtà è un abitante di un altro mondo, ridotto per le ferite in sembianze animali, mossosi sulle tracce di misteriosi artefatti chiamati Jewel Seed. Nel precipitare degli eventi a causa dell'attacco di un'informe creatura, Nanoha si trova a dover acquisire strumenti e poteri magici per scendere in campo e risolvere la situazione.
E' un inizio che ricorda parecchio quello di alcuni majokko più classici della vecchia scuola, con una contaminazione presa direttamente dal molto famoso incipit di "Sailor Moon". Ma già da qui si intravedono degli elementi di novità: lo strumento, o se vogliamo anche dire l'arma, usato da Nanoha è in pratica l'evoluzione tecnologica della classica bacchetta (o scettro); può cambiare di forma e possiede in sé un'intelligenza artificiale che gli permette di interagire con la sua padrona; i combattimenti, che sono in quest'inizio molto dinamici, con colpi d'energia e attacchi che nell'aspetto paiono molto meno magici di quanto ci si poteva aspettare.
La missione di Nanoha per recuperare tutti i Jewel Seed perduti, assieme al suo nuovo amico e "socio" di nome Yuuno ha così inizio con le prime ricerche... E da questa prima parte possiamo già trarre le prime impressioni sulla realizzazione dell'anime.
La grafica appare definita e curata con una gamma cromatica varia e brillante. Gli sfondi, pur non dettagliatissimi (siamo sempre con una serie TV pre-HD) sono almeno di un buon livello.
Una cosa da rilevare già dai primi episodi - e che poi sarà un "marchio di fabbrica" della saga - è un certo clima di gentilezza e buona educazione che condisce situazioni e dialoghi, il quale, seppur considerando che i protagonisti sono bambini delle elementari e i relativi conoscenti e che sentire un gergo sboccato o con situazioni diciamo ecchi sarebbe non adeguato per una produzione come questa, almeno per le prime battute non aiuta ad alzare il ritmo. E sommando ciò a un inizio di stampo convenzionale, si fa sì che la noia avanzi baldanzosa per gli episodi. Quasi si rischia di cedere a essa nel momento della rilassante ending "Make a little Wish", nonostante valga sempre la pena di iniziare un nuovo episodio per sentire la bellissima opening "Innocent Starter" by Nana Mizuki.
"Magical Girl Lyrical Nanoha" è una serie che nel suo inizio pare ordinaria e di poca intensità se non che...
...Nel quarto episodio però, un'antagonista per Nanoha fa la sua comparsa: si tratta di Fate Testarossa, un'altra maga quasi a lei coetanea, ma antitetica nel look e negli intenti. Non si tratta però di una nemesi classica mossa da intenti malvagi, bensì di un personaggio sfaccettato dietro le cui azioni si nascondono motivazioni ben precise...
Da questo momento l'anime inizia a svilupparsi in un gioco a due fra le maghe avversarie permettendo così di scoprire e approfondire ancora di più entrambi i personaggi che, nel loro incontro/scontro, ci guadagnano e risaltano vicendevolmente: è Fate che dà più motivazioni a Nanoha nella sua missione e ne porta alla luce lati determinati e coraggiosi della sua personalità, ed è Nanoha che scuote e "sconvolge" Fate per farle acquisire (o forse per farle ritrovare) il suo lato più umano celato a forza dentro di sé. A conti fatti poi potremmo dire che sia Fate la vera protagonista della serie, in quanto risulta il vero soggetto al centro dell'attenzione, nonché il gradiente che fa muovere anche la dichiarata protagonista Nanoha, ma probabilmente confermare ciò sta al giudizio finale e al punto di vista personale del singolo spettatore.
L'inserimento nella lotta di un'ulteriore terza fazione (una sorta di esercito deputato al controllo delle interferenze dimensionali fra i vari mondi paralleli) renderà la situazione ancora più fluida.
Mahou Shoujo Lyrical Nanoha crea così un'originale alchimia in cui elementi del majokko, degli anime di fantascienza e di quelli più di combattimento (ad anni di distanza si riconoscono negli scontri elementi presi dal classico dei classici del genere, "Dragon Ball Z") si fondono in un personalissimo stile cui si aggiungono tematiche più profonde e meno solari, che avvicinano l'anime anche a un pubblico maschile tendenzialmente più adulto e diverso da quello classico del majokko - ciò si vedrà in particolare per la vicenda personale di Fate. Non a caso Nanoha è stato classificato come uno dei primi titoli di questo genere a "strizzare l'occhio" agli otaku.
L'anime insomma si risolleva pienamente dopo un inizio molto frenato; peccato che ci ricaschi un po' verso la fine, ove l'intensità cala sensibilmente rispetto alla parte centrale, forse a causa del fatto che il climax dello scontro fra Nanoha e Fate viene raggiunto a un paio di episodi dalla conclusione.
Contribuisce di sicuro il livello più che buono del doppiaggio, che ci offre una dolce Nanoha attraverso Yukari Tamura e una toccante Fate grazie a Nana Mizuki. Ritroviamo anche una doppiatrice di lungo corso quale Aya Hisakawa nel ruolo della gentile ma molto determinata Capitano Lindy Harlown.
Visione moderna e aggiornata nel campo del genere majokko, Mahou Shoujo Lyrical Nanoha si rivela un titolo convincente e sicuramente innovativo nel suo campo nonché fornitore di spunti e idee per titoli a esso posteriori. Questo è un anime non immediato nel suo inizio, ma che riesce ad avere degli sviluppi della storia molto interessanti che forse annoieranno uno spettatore tendenzialmente disilluso, ma che sapranno coinvolgere il pubblico in larga parte e far commuovere una sua fetta più sensibile.
Formalizzo il tutto con un 7 globale, che in realtà è più vicino a un 8, ma che serve a segnare alcune differenze rispetto ad altri titoli della fortunata saga inaugurata da questa serie.
Da un altro lato invece lo studio Seven Arcs, riprendendo l'universo di un semi-eroge game per adulti, poi andato anche in OAV, intitolato Triangle Heart (precisamente era il terzo capitolo di questa serie di giochi), ripropone il tutto facendo di Nanoha Takamachi, un personaggio molto secondario del vecchio game, la protagonista di una storia del tutto nuova.
Nanoha è una ragazzina gentile e tranquilla che passa le sue giornate fra le scuole elementari, che frequenta con le sue amiche Arisa e Suzuka, e la sua numerosa famiglia che gestisce una pasticceria. Un giorno, dopo aver fatto uno strano sogno la notte precedente, scorge tornando a casa un animale ferito del tutto simile a un furetto.
Questi però non è un animaletto come tanti; in realtà è un abitante di un altro mondo, ridotto per le ferite in sembianze animali, mossosi sulle tracce di misteriosi artefatti chiamati Jewel Seed. Nel precipitare degli eventi a causa dell'attacco di un'informe creatura, Nanoha si trova a dover acquisire strumenti e poteri magici per scendere in campo e risolvere la situazione.
E' un inizio che ricorda parecchio quello di alcuni majokko più classici della vecchia scuola, con una contaminazione presa direttamente dal molto famoso incipit di "Sailor Moon". Ma già da qui si intravedono degli elementi di novità: lo strumento, o se vogliamo anche dire l'arma, usato da Nanoha è in pratica l'evoluzione tecnologica della classica bacchetta (o scettro); può cambiare di forma e possiede in sé un'intelligenza artificiale che gli permette di interagire con la sua padrona; i combattimenti, che sono in quest'inizio molto dinamici, con colpi d'energia e attacchi che nell'aspetto paiono molto meno magici di quanto ci si poteva aspettare.
La missione di Nanoha per recuperare tutti i Jewel Seed perduti, assieme al suo nuovo amico e "socio" di nome Yuuno ha così inizio con le prime ricerche... E da questa prima parte possiamo già trarre le prime impressioni sulla realizzazione dell'anime.
La grafica appare definita e curata con una gamma cromatica varia e brillante. Gli sfondi, pur non dettagliatissimi (siamo sempre con una serie TV pre-HD) sono almeno di un buon livello.
Una cosa da rilevare già dai primi episodi - e che poi sarà un "marchio di fabbrica" della saga - è un certo clima di gentilezza e buona educazione che condisce situazioni e dialoghi, il quale, seppur considerando che i protagonisti sono bambini delle elementari e i relativi conoscenti e che sentire un gergo sboccato o con situazioni diciamo ecchi sarebbe non adeguato per una produzione come questa, almeno per le prime battute non aiuta ad alzare il ritmo. E sommando ciò a un inizio di stampo convenzionale, si fa sì che la noia avanzi baldanzosa per gli episodi. Quasi si rischia di cedere a essa nel momento della rilassante ending "Make a little Wish", nonostante valga sempre la pena di iniziare un nuovo episodio per sentire la bellissima opening "Innocent Starter" by Nana Mizuki.
"Magical Girl Lyrical Nanoha" è una serie che nel suo inizio pare ordinaria e di poca intensità se non che...
...Nel quarto episodio però, un'antagonista per Nanoha fa la sua comparsa: si tratta di Fate Testarossa, un'altra maga quasi a lei coetanea, ma antitetica nel look e negli intenti. Non si tratta però di una nemesi classica mossa da intenti malvagi, bensì di un personaggio sfaccettato dietro le cui azioni si nascondono motivazioni ben precise...
Da questo momento l'anime inizia a svilupparsi in un gioco a due fra le maghe avversarie permettendo così di scoprire e approfondire ancora di più entrambi i personaggi che, nel loro incontro/scontro, ci guadagnano e risaltano vicendevolmente: è Fate che dà più motivazioni a Nanoha nella sua missione e ne porta alla luce lati determinati e coraggiosi della sua personalità, ed è Nanoha che scuote e "sconvolge" Fate per farle acquisire (o forse per farle ritrovare) il suo lato più umano celato a forza dentro di sé. A conti fatti poi potremmo dire che sia Fate la vera protagonista della serie, in quanto risulta il vero soggetto al centro dell'attenzione, nonché il gradiente che fa muovere anche la dichiarata protagonista Nanoha, ma probabilmente confermare ciò sta al giudizio finale e al punto di vista personale del singolo spettatore.
L'inserimento nella lotta di un'ulteriore terza fazione (una sorta di esercito deputato al controllo delle interferenze dimensionali fra i vari mondi paralleli) renderà la situazione ancora più fluida.
Mahou Shoujo Lyrical Nanoha crea così un'originale alchimia in cui elementi del majokko, degli anime di fantascienza e di quelli più di combattimento (ad anni di distanza si riconoscono negli scontri elementi presi dal classico dei classici del genere, "Dragon Ball Z") si fondono in un personalissimo stile cui si aggiungono tematiche più profonde e meno solari, che avvicinano l'anime anche a un pubblico maschile tendenzialmente più adulto e diverso da quello classico del majokko - ciò si vedrà in particolare per la vicenda personale di Fate. Non a caso Nanoha è stato classificato come uno dei primi titoli di questo genere a "strizzare l'occhio" agli otaku.
L'anime insomma si risolleva pienamente dopo un inizio molto frenato; peccato che ci ricaschi un po' verso la fine, ove l'intensità cala sensibilmente rispetto alla parte centrale, forse a causa del fatto che il climax dello scontro fra Nanoha e Fate viene raggiunto a un paio di episodi dalla conclusione.
Contribuisce di sicuro il livello più che buono del doppiaggio, che ci offre una dolce Nanoha attraverso Yukari Tamura e una toccante Fate grazie a Nana Mizuki. Ritroviamo anche una doppiatrice di lungo corso quale Aya Hisakawa nel ruolo della gentile ma molto determinata Capitano Lindy Harlown.
Visione moderna e aggiornata nel campo del genere majokko, Mahou Shoujo Lyrical Nanoha si rivela un titolo convincente e sicuramente innovativo nel suo campo nonché fornitore di spunti e idee per titoli a esso posteriori. Questo è un anime non immediato nel suo inizio, ma che riesce ad avere degli sviluppi della storia molto interessanti che forse annoieranno uno spettatore tendenzialmente disilluso, ma che sapranno coinvolgere il pubblico in larga parte e far commuovere una sua fetta più sensibile.
Formalizzo il tutto con un 7 globale, che in realtà è più vicino a un 8, ma che serve a segnare alcune differenze rispetto ad altri titoli della fortunata saga inaugurata da questa serie.
"Mahou Shoujo Lyrical Nanoha" è un majokko che si distingue dagli altri grazie a vari elementi, quali la presenza del fantascientifico e il pubblico a cui si rivolge, decisamente più ampio rispetto a quello classico di questo tipo di serie.
Storia
L'anime parla di Takamachi Nanoha, una normale studentessa delle elementari che vive con i genitori, il fratello e la sorella maggiori. A "turbare" la sua pacifica vita sarà l'incontro con Yuuno Scrya, il classico animaletto (che poi animaletto non è) che le donerà quello che di solito è un amuleto magico o una cosa del genere, ma qui esso è una sorta di super chip ipertecnologico. L'animaletto le chiederà aiuto per recuperare i Semi Gioiello andati dispersi nel mondo, resti di un'antica civiltà scomparsa.
Sulle prime la serie, salvo per l'elemento tecnologico, la voce elettronica e l'intelligenza artificiale dello scettro, si presenta come il classico majokko e sembra essersi già messo sul binario che porterà alla conclusione, ma non è così. Con l'andare avanti degli episodi ci saranno vari avvenimenti e colpi di scena che cambieranno radicalmente la situazione, e la storia assume toni via via più maturi.
Piccola nota: anche se ogni tanto la "trasformazione" di Nanoha viene mostrata per esteso ed è un po' alla "Mew Mew" o alla "Doremì", i combattimenti sono decisamente più seri di quelli classici del genere - adesso però non aspettatevi sangue a palate o cose del genere.
Personaggi
I personaggi principali sono chiaramente Nanoha e, dalla sua entrata in scena, Fate, un'altra maga.
Nanoha, nel corso della serie, cambia atteggiamento verso ciò che fa, cresce e matura, presentando un'ottima evoluzione psicologica.
Fate - uno dei personaggi migliori che ho visto fino ad ora negli anime - è una ragazza dalla storia triste, determinata e allo stesso tempo disperata. Ciò che le cambierà la vita sarà proprio l'incontro con Nanoha e l'intenzione di quest'ultima di diventare amica di Fate.
Gli altri personaggi, che non sono pochi, sono resi molto bene, senza difetti particolari nella caratterizzazione.
Audio e colonna sonora
Gli effetti audio, voci elettroniche in particolare, sono ottimi, e anche le musiche, soprattutto quella del dodicesimo episodio.
L'ending è buona ma non eccelsa, mentre l'opening è tra le migliori che ho sentito fino ad ora.
Disegni e animazioni
I disegni sono adatti al genere, e in particolare il chara design tende a rispecchiare bene l'animo del personaggio. Le animazioni a mio avviso sono sopra la media.
Longevità
La serie dura tredici episodi ed è esente da filler. Gli avvenimenti scorrono in fretta, e gli episodi finali si tirano l'un l'altro.
Apprezzamento personale
"Mahou Shoujo Lyrical Nanoha" è stata una piacevolissima sorpresa, e da questa frase penso si deduca quanto m'è piaciuta questa serie.
Mi ha sorpreso vedere un po' di fanservice, ma era talmente leggero e quantitativamente scarso da poter essere piacevolmente definito trascurabile.
Voto complessivo: 9,5.
Ho trovato "Magical Girl Lyrical Nanoha" un'ottima serie, consigliata sia a un pubblico giovane sia a uno adulto.
Storia
L'anime parla di Takamachi Nanoha, una normale studentessa delle elementari che vive con i genitori, il fratello e la sorella maggiori. A "turbare" la sua pacifica vita sarà l'incontro con Yuuno Scrya, il classico animaletto (che poi animaletto non è) che le donerà quello che di solito è un amuleto magico o una cosa del genere, ma qui esso è una sorta di super chip ipertecnologico. L'animaletto le chiederà aiuto per recuperare i Semi Gioiello andati dispersi nel mondo, resti di un'antica civiltà scomparsa.
Sulle prime la serie, salvo per l'elemento tecnologico, la voce elettronica e l'intelligenza artificiale dello scettro, si presenta come il classico majokko e sembra essersi già messo sul binario che porterà alla conclusione, ma non è così. Con l'andare avanti degli episodi ci saranno vari avvenimenti e colpi di scena che cambieranno radicalmente la situazione, e la storia assume toni via via più maturi.
Piccola nota: anche se ogni tanto la "trasformazione" di Nanoha viene mostrata per esteso ed è un po' alla "Mew Mew" o alla "Doremì", i combattimenti sono decisamente più seri di quelli classici del genere - adesso però non aspettatevi sangue a palate o cose del genere.
Personaggi
I personaggi principali sono chiaramente Nanoha e, dalla sua entrata in scena, Fate, un'altra maga.
Nanoha, nel corso della serie, cambia atteggiamento verso ciò che fa, cresce e matura, presentando un'ottima evoluzione psicologica.
Fate - uno dei personaggi migliori che ho visto fino ad ora negli anime - è una ragazza dalla storia triste, determinata e allo stesso tempo disperata. Ciò che le cambierà la vita sarà proprio l'incontro con Nanoha e l'intenzione di quest'ultima di diventare amica di Fate.
Gli altri personaggi, che non sono pochi, sono resi molto bene, senza difetti particolari nella caratterizzazione.
Audio e colonna sonora
Gli effetti audio, voci elettroniche in particolare, sono ottimi, e anche le musiche, soprattutto quella del dodicesimo episodio.
L'ending è buona ma non eccelsa, mentre l'opening è tra le migliori che ho sentito fino ad ora.
Disegni e animazioni
I disegni sono adatti al genere, e in particolare il chara design tende a rispecchiare bene l'animo del personaggio. Le animazioni a mio avviso sono sopra la media.
Longevità
La serie dura tredici episodi ed è esente da filler. Gli avvenimenti scorrono in fretta, e gli episodi finali si tirano l'un l'altro.
Apprezzamento personale
"Mahou Shoujo Lyrical Nanoha" è stata una piacevolissima sorpresa, e da questa frase penso si deduca quanto m'è piaciuta questa serie.
Mi ha sorpreso vedere un po' di fanservice, ma era talmente leggero e quantitativamente scarso da poter essere piacevolmente definito trascurabile.
Voto complessivo: 9,5.
Ho trovato "Magical Girl Lyrical Nanoha" un'ottima serie, consigliata sia a un pubblico giovane sia a uno adulto.
Questa serie mi ha attratto principalmente per il disegno dolce ma che caratterizza molto bene i protagonisti. I primi episodi della serie ricordano un po' Card Captor Sakura, ed anche la storia non sembra originale; ma dal quinto episodio notiamo che prende davvero piede la storia, e troveremo in Nanoha un personaggio forte e coraggioso, che impara ben presto a destreggiarsi con i suoi nuovi poteri.
L'originalità in questo anime sta nel fatto che la protagonista, così come la coprotagonista, non fa i classici combattimenti con bacchettine magiche, ma con armi magiche intelligenti, che rispondono ai loro comandi come se avessero esse stesse un cuore. Man mano si va avanti con la storia tutti i misteri si svelano, ma non vorrei dire troppo, è bello da vedere e soprattutto non datelo per scontato, di sicuro non vi deluderà.
L'originalità in questo anime sta nel fatto che la protagonista, così come la coprotagonista, non fa i classici combattimenti con bacchettine magiche, ma con armi magiche intelligenti, che rispondono ai loro comandi come se avessero esse stesse un cuore. Man mano si va avanti con la storia tutti i misteri si svelano, ma non vorrei dire troppo, è bello da vedere e soprattutto non datelo per scontato, di sicuro non vi deluderà.
Il ciclo completo di Nanoha comprende 3 serie ed 1 film riassuntivo, più 28 CD audio.
L'inizio della prima serie ricorda l'opera di Card Captor Sakura, in effetti penso che ne abbiano preso spunto, ma subito dopo comincia a differenziarsi in molte cose, per poi cambiare completamente nelle serie successive.
Quello che colpisce in positivo è che i poteri della protagonista non derivano dal dono del solito folletto, ma dallo strumento elettronico che le dona. Apprezzo moltissimo che all'inizio, non sapendolo usare, il sistema in automatico attiva la protezione per proteggere il suo padrone, gli risponde ecc... Ottima l'idea.
I disegni sono fatti bene per il genere che deve rappresentare, e si nota subito dall'inizio che gli autori spingeranno sulla eventuale bellezza di Nanoha sempre più per quelle sporadiche e quasi mai viste inquadrature.
Voto 8.
L'inizio della prima serie ricorda l'opera di Card Captor Sakura, in effetti penso che ne abbiano preso spunto, ma subito dopo comincia a differenziarsi in molte cose, per poi cambiare completamente nelle serie successive.
Quello che colpisce in positivo è che i poteri della protagonista non derivano dal dono del solito folletto, ma dallo strumento elettronico che le dona. Apprezzo moltissimo che all'inizio, non sapendolo usare, il sistema in automatico attiva la protezione per proteggere il suo padrone, gli risponde ecc... Ottima l'idea.
I disegni sono fatti bene per il genere che deve rappresentare, e si nota subito dall'inizio che gli autori spingeranno sulla eventuale bellezza di Nanoha sempre più per quelle sporadiche e quasi mai viste inquadrature.
Voto 8.
Di questa miniserie non ricordo molto, ma da quel poco che ricordo, era molto bella, strutturata in maniera accurata e nei minimi dettagli.
Ricordo che la protagonista era una semplice studentessa che doveva diventare poi una maghetta buona per aiutare gli altri. Nel vederlo respiravo la tipica atmosfera fantasy e mi piaceva molto l'intreccio tra azione e sentimento che si mescolava nella storia.
Ricordo che anche i disegni erano davvero ben fatti.
Ricordo che la protagonista era una semplice studentessa che doveva diventare poi una maghetta buona per aiutare gli altri. Nel vederlo respiravo la tipica atmosfera fantasy e mi piaceva molto l'intreccio tra azione e sentimento che si mescolava nella storia.
Ricordo che anche i disegni erano davvero ben fatti.
Uno dei miei cartoni preferiti, poiché a differenza di altri, posso guardarlo e riguardarlo senza mai stancarmi, assieme alla seconda serie A's.
Questa recensione può contenere lievi spoiler.
Definirlo un cartone "maghetta" è riduttivo: è un cartone di azione, a volte drammatico, toccante, veramente originale.
Si trattano temi impegnativi come la violenza sui minori, per quanto riguarda la prima serie.
All'inizio, i primi episodi sono abbastanza standard (la protagonista riceve da un animaletto una collana "magica" o meglio ipertecnologica con la quale si trasforma per sconfiggere i Jewel seed), ma ben presto fa la sua comparsa il personaggio di Fate, che si impone con decisione per il suo carattere forte,il suo disperato bisogno di amore, e la sua triste storia.
I combattimenti sono molto ben fatti e dinamici,per cui a parte la scena della trasformazione che si ripete sempre non vedremo mai i combattimenti alla sailor moon.
Inoltre adoro le armi ipertecnologiche che dimostrano, inoltre, di avere anche dei sentimenti...
Consiglio fortemente questa serie a chiunque, persino ai ragazzi (anzi, mi é stata consigliata da un ragazzo) cercando di passare la fase iniziale per entrare nel vivo del cartone, e poi continuare con la serie A's che presenta temi nuovi (e commoventi) e ancora più azione della prima serie.
Questa recensione può contenere lievi spoiler.
Definirlo un cartone "maghetta" è riduttivo: è un cartone di azione, a volte drammatico, toccante, veramente originale.
Si trattano temi impegnativi come la violenza sui minori, per quanto riguarda la prima serie.
All'inizio, i primi episodi sono abbastanza standard (la protagonista riceve da un animaletto una collana "magica" o meglio ipertecnologica con la quale si trasforma per sconfiggere i Jewel seed), ma ben presto fa la sua comparsa il personaggio di Fate, che si impone con decisione per il suo carattere forte,il suo disperato bisogno di amore, e la sua triste storia.
I combattimenti sono molto ben fatti e dinamici,per cui a parte la scena della trasformazione che si ripete sempre non vedremo mai i combattimenti alla sailor moon.
Inoltre adoro le armi ipertecnologiche che dimostrano, inoltre, di avere anche dei sentimenti...
Consiglio fortemente questa serie a chiunque, persino ai ragazzi (anzi, mi é stata consigliata da un ragazzo) cercando di passare la fase iniziale per entrare nel vivo del cartone, e poi continuare con la serie A's che presenta temi nuovi (e commoventi) e ancora più azione della prima serie.
Anime molto dolce e semplice, ma non per questo noioso! Inizialmente pensavo di avere iniziato a vedere una serie per bambini, ma poi, andando avanti con gli episodi, mi sono ricreduta perché, sebbene quasi tutti i personaggi dell'anime sono bambini, ciò non significa che Nanoha non sia adatto ad un pubblico adulto!
La trama è ben articolata e non risulta mai noiosa, i personaggi, a mio avviso (soprattutto Nanoha e Fate), sono ben caratterizzati, le sigle sono molto belle e si accordano benissimo con l'anime!
Il character disign poi a me piace molto!
Insomma consiglio a tutti Nanoha!
Non do un voto più alto perché mi sarebbe piaciuto ci fossero stati più episodi!
La trama è ben articolata e non risulta mai noiosa, i personaggi, a mio avviso (soprattutto Nanoha e Fate), sono ben caratterizzati, le sigle sono molto belle e si accordano benissimo con l'anime!
Il character disign poi a me piace molto!
Insomma consiglio a tutti Nanoha!
Non do un voto più alto perché mi sarebbe piaciuto ci fossero stati più episodi!
Che bello finalmente la scheda della prima serie! Poco tempo fa la cercavo, ma avevo trovato solo quella della seconda serie. Anime veramente bello, concordo con tutto quello che ha scritto Testu, come ho detto nella scheda della seconda serie la prima volta che lo visto mi ha ricordato molto Card Captor Sakura (per la giovane protagonista che incontra un animaletto che gli da poteri e da quel giorno deve trovare e collezionare delle gemme) però poi mi sono ricreduta; la trama è molto più complessa di quello che si crede e i personaggi sono molto ben caratterizzati (soprattutto il mio personaggio preferito oltre la protagonista, Fate, che sotto sotto, come a già detto Testu, ha una storia molto triste), le animazioni, i disegni, le musiche sono ottime. Solo meritebbe di essere guardato per la tenerezza che esprime ogni personaggio, prima fra tutte Nanoha. Come già detto prima esiste una seconda serie, sempre di 13 episodi che non vi potete perdere se avete visto questa prima serie :P
Voto : 9,5 :)
Voto : 9,5 :)