Sempre più blu
<b>Attenzione, possibili spoiler</b>
Sempre più blu e un manga strano, che unisce disegni ben fatti e curati ad una trama banalotta e semplicistica seppur con qualche intuizione niente male (ad esempio le ferite sulla schiena di Kaoru, che gli dolgono al ricordo di quanto sofferto in passato, seppur ciò accada una sola volta in tutta l'opera).
La trama è classica del genere harem, col protagonista maschile che si ritrova conteso da numerose belle ragazze tutte (ovviamente) pazzamente innamorate di lui.
Kaoru è il nome del protagonista maschile, un ragazzo nemmeno tanto bello o sveglio ma deciso e determinato, ma, al contempo, uno dei punti deboli dell'opera, in quanto rimarrà (quasi) sempre fedele alla sua amata Aoi senza quasi considerare nemmeno di striscio le altre protagoniste nonostante un paio di occasioni molto tentatrici.
A sua volta Aoi, pur essendo bella, dolce e gentile, risulta parecchio piatta e stereotipata come personaggio.
La trama procede senza grandi sviluppi tra vignette umoristiche, situazioni classiche e tanto (ma proprio tanto) fanservice, per subire poi un'accelerazione improvvisa negli ultimi due numeri senza che né i personaggi introdotti nel trantran quotidiano della coppia Kaoru/Aoi (tutte esponenti del gentil sesso più o meno maggiorate) possano in alcun modo far dubitare sul finale della storia.
Contraltare della storia sono i disegni e la cura in essi riposta, col tratto delicato e l'anatomia dei personaggi ben curata che riesce a non involgarire le scene di nudo.
L'edizione italiana dell'opera lascia molto a desiderare sai per i volumetti iniziali (che coprivano la metà di quelli giapponesi) che d'un tratto aumentano di dimensione pareggiando prima e raddoppiando poi lo spessore dei volumi originali, il tutto, molto probabilmente, per chiudere al più presto possibile la serie in crisi di vendita.
In conclusione, se cercate una storia senza troppe pretese ma simpatica e ben disegnata, questa fa per voi, soprattutto se avrete l'accortezza di acquistarla in blocco così da non diventar matti a cercarla pezzo per pezzo e, perché no, riuscendo a risparmiare qualche soldino.
Sempre più blu e un manga strano, che unisce disegni ben fatti e curati ad una trama banalotta e semplicistica seppur con qualche intuizione niente male (ad esempio le ferite sulla schiena di Kaoru, che gli dolgono al ricordo di quanto sofferto in passato, seppur ciò accada una sola volta in tutta l'opera).
La trama è classica del genere harem, col protagonista maschile che si ritrova conteso da numerose belle ragazze tutte (ovviamente) pazzamente innamorate di lui.
Kaoru è il nome del protagonista maschile, un ragazzo nemmeno tanto bello o sveglio ma deciso e determinato, ma, al contempo, uno dei punti deboli dell'opera, in quanto rimarrà (quasi) sempre fedele alla sua amata Aoi senza quasi considerare nemmeno di striscio le altre protagoniste nonostante un paio di occasioni molto tentatrici.
A sua volta Aoi, pur essendo bella, dolce e gentile, risulta parecchio piatta e stereotipata come personaggio.
La trama procede senza grandi sviluppi tra vignette umoristiche, situazioni classiche e tanto (ma proprio tanto) fanservice, per subire poi un'accelerazione improvvisa negli ultimi due numeri senza che né i personaggi introdotti nel trantran quotidiano della coppia Kaoru/Aoi (tutte esponenti del gentil sesso più o meno maggiorate) possano in alcun modo far dubitare sul finale della storia.
Contraltare della storia sono i disegni e la cura in essi riposta, col tratto delicato e l'anatomia dei personaggi ben curata che riesce a non involgarire le scene di nudo.
L'edizione italiana dell'opera lascia molto a desiderare sai per i volumetti iniziali (che coprivano la metà di quelli giapponesi) che d'un tratto aumentano di dimensione pareggiando prima e raddoppiando poi lo spessore dei volumi originali, il tutto, molto probabilmente, per chiudere al più presto possibile la serie in crisi di vendita.
In conclusione, se cercate una storia senza troppe pretese ma simpatica e ben disegnata, questa fa per voi, soprattutto se avrete l'accortezza di acquistarla in blocco così da non diventar matti a cercarla pezzo per pezzo e, perché no, riuscendo a risparmiare qualche soldino.
“Ai Yori Aoshi” (edito dalla Panini comics sotto il nome "Sempre più blu") è una serie harem come se ne trovano tante in giro, riuscirà quindi a ritagliarsi uno spazio nel mare di manga presenti in circolazione?
I personaggi all'interno della storia ricalcano tutti uno stereotipo ben preciso, si parte dal protagonista, bravo ragazzo che da un momento all'altro e senza ragione apparente diventerà un magnete che attrarrà a sé tutti gli esponenti del sesso opposto, minorenni o adulte che siano.
C'è la protagonista femminile della storia che incarna la figura della "Yamato Nadeshiko" (garofano giapponese), ovvero l'ideale di donna giapponese, fedele, abile nella cura della casa e sempre pronta a rendere felice il marito, suo unico pensiero al mondo: un fantoccio, in parole spicciole.
Senza che mi dilunghi troppo, dirò che l'unico personaggio riuscito è Tina Foster, quest'ultima rappresenta invece "l'occidentale" e il suo compito è quello di mostrarci le bellezze del Giappone sotto un punto di vista esterno all'ambiente.
L'elemento harem è estremamente ottuso e cerca di divertire con siparietti comici che, benché inizialmente strappino qualche sorriso alla lunga risultano monotoni e privi di mordente, cosa palesata dal fatto che ogni tot capitoli viene introdotto un nuovo personaggio per rivitalizzare la storia ma che puntualmente non fa altro che rendere più ridicola la stessa.
La componente invece che più mi ha colpito in positivo nell'opera è la discrepanza tra la vecchia e nuova generazione giapponese, la prima ancorata alle sue tradizioni, la seconda sempre più occidentale e che prorompe prepotentemente in una società all'epoca ancora chiusa, che bollava chi non seguiva i canoni classici come "diverso".
In sostanza il manga ha i suoi alti e bassi e, se si riesce a scavare in quelle scorza dura che è la storia, si può scoprire una serie abbastanza godibile.
I personaggi all'interno della storia ricalcano tutti uno stereotipo ben preciso, si parte dal protagonista, bravo ragazzo che da un momento all'altro e senza ragione apparente diventerà un magnete che attrarrà a sé tutti gli esponenti del sesso opposto, minorenni o adulte che siano.
C'è la protagonista femminile della storia che incarna la figura della "Yamato Nadeshiko" (garofano giapponese), ovvero l'ideale di donna giapponese, fedele, abile nella cura della casa e sempre pronta a rendere felice il marito, suo unico pensiero al mondo: un fantoccio, in parole spicciole.
Senza che mi dilunghi troppo, dirò che l'unico personaggio riuscito è Tina Foster, quest'ultima rappresenta invece "l'occidentale" e il suo compito è quello di mostrarci le bellezze del Giappone sotto un punto di vista esterno all'ambiente.
L'elemento harem è estremamente ottuso e cerca di divertire con siparietti comici che, benché inizialmente strappino qualche sorriso alla lunga risultano monotoni e privi di mordente, cosa palesata dal fatto che ogni tot capitoli viene introdotto un nuovo personaggio per rivitalizzare la storia ma che puntualmente non fa altro che rendere più ridicola la stessa.
La componente invece che più mi ha colpito in positivo nell'opera è la discrepanza tra la vecchia e nuova generazione giapponese, la prima ancorata alle sue tradizioni, la seconda sempre più occidentale e che prorompe prepotentemente in una società all'epoca ancora chiusa, che bollava chi non seguiva i canoni classici come "diverso".
In sostanza il manga ha i suoi alti e bassi e, se si riesce a scavare in quelle scorza dura che è la storia, si può scoprire una serie abbastanza godibile.
"Sempre più blu" è stato il mio primo manga da quando si è accesa la mia passione per questo genere di fumetti (prima leggevo fumetti Disney). Tuttavia, questo manga è indicato per chi vuole farsi una lettura rilassante, senza sforzare troppo la mente, magari per farsi una pausa dopo averne letto uno impegnativo. È una commedia sentimentale arricchita da episodi di humour ed eros, che scorre molto veloce durante la lettura, a volte intervallata da episodi speciali che non hanno niente a che fare con la storia principale. Tali episodi, anzi, permettono al lettore di farsi una breve pausa dal filo principale della storia. Il tutto, inoltre, è condito da momenti commoventi e da un elevato livello di carisma di tutti i protagonisti della storia: ci si innamora di loro fino al punto da sentirne la mancanza una volta finito il manga. Tanto di cappello a Fumizuki per la grafica: i disegni sono fatti molto bene, con un elevato livello di dettagli. Molto apprezzabile anche la ricchezza di note e circostanze che si riferiscono alle tradizioni, con annessi lati positivi e negativi, del bellissimo paese nipponico. Pare una mezza enciclopedia sul Giappone in generale!
Non ho messo 10 come voto per 2 motivi. Primo, il pessimo trattamento riservato da Planet Manga ai tankobon: volumetti iniziali molto pratici, ma quelli finali sono diventati doppi o addirittura tripli, forse a causa della fretta di chiudere la serie, con conseguente aumento del prezzo di ognuno, secondo, forse mi aspettavo più suspance negli episodi finali che, tuttavia, non mancano di tensione crescente fino all'epilogo (non dico lieto o doloroso per non rovinare la sorpresa a chi vuole iniziare a leggerlo). Forse si poteva migliorare il finale stesso, ma va bene così.
In conclusione, a mio parere, questo manga è abbastanza sottovalutato e non ha avuto il successo che si meritava. Per gli amanti del genere, ma non solo, è straconsigliato.
Non ho messo 10 come voto per 2 motivi. Primo, il pessimo trattamento riservato da Planet Manga ai tankobon: volumetti iniziali molto pratici, ma quelli finali sono diventati doppi o addirittura tripli, forse a causa della fretta di chiudere la serie, con conseguente aumento del prezzo di ognuno, secondo, forse mi aspettavo più suspance negli episodi finali che, tuttavia, non mancano di tensione crescente fino all'epilogo (non dico lieto o doloroso per non rovinare la sorpresa a chi vuole iniziare a leggerlo). Forse si poteva migliorare il finale stesso, ma va bene così.
In conclusione, a mio parere, questo manga è abbastanza sottovalutato e non ha avuto il successo che si meritava. Per gli amanti del genere, ma non solo, è straconsigliato.
Serie decisamente ispirata al genere harem. Un ragazzo belloccio ma un po' sfigatello si ritrova circondato da belle ragazze che spasimano per lui. Fino a qui, probabilmente il mio voto non avrebbe superato il 5.
Anche i personaggi, fatta eccezione per Miyabi e Tina, non hanno una grande evoluzione nel corso della storia: è vero, vengono via via allo scoperto, ma rimangono in fondo sempre uguali a sé stessi. Notevole invece a mio parere è proprio il personaggio di Tina: presentata inizialmente in sostanza come un elemento di disturbo, si fa quasi fatica a capire perché Kaoru sia così disposto a sopportarla. Solo con l'evolversi della storia si scopre veramente chi è la ragazza ed il perché del suo comportamento sguaiato.
Il finale l'ho trovato piuttosto brutto, anche se in fondo penso che non avrebbe potuto andare molto diversamente.
Una cosa che sicuramente molti lettori non possono aver apprezzato è invece particolarmente evidente nell'edizione in lingua originale: la serie sembra appositamente studiata per esaltare la bellezza della giapponesità. A partire dal titolo, tratto da un detto che recita 青は藍より出でて藍より青し (ao wa ai yori idete ai yori aoshi - anche se il blu è preso dal fiore di indaco è più blu dell'indaco), che in termini nostri significa "il buon allievo supera sempre il suo maestro". Anche i titoli dei singoli capitoli non sono scritti in genere in giapponese corrente, ma c'è sempre una ricerca di termini letterari o desueti.
L'opera, da questo punto di vista, prima che a raccontare la storia punta a far apprezzare ai ragazzi giapponesi la bellezza delle tradizioni del proprio paese. Anche se la trasposizione in lingua italiana ha inevitabilmente fatto perdere buona parte di questo aspetto, lo si può ancora chiaramente notare in come viene continuamente messa in evidenza la finezza ed eleganza di Aoi rispetto alle altre ragazze del gruppo.
L'edizione italiana ha subito varie traversie dovute soprattutto alla carenza di lettori, che ha reso alla Panini (perlomeno questo quanto dichiarato) anche difficile portare a termine l'opera.
Nel primo corso dell'opera, i tankobon erano divisi in due volumi italiani, come era solito allora per la Panini, dei quali alternativamente uno con la copertina principale ed uno con il retro di copertina del tankobon originale, mentre dopo il "raddoppio" il retro di copertina è andato perduto; con l'ulteriore raddoppio, le copertine principali non utilizzate per la copertina del volume italiano sono invece state pubblicate all'interno.
Anche i personaggi, fatta eccezione per Miyabi e Tina, non hanno una grande evoluzione nel corso della storia: è vero, vengono via via allo scoperto, ma rimangono in fondo sempre uguali a sé stessi. Notevole invece a mio parere è proprio il personaggio di Tina: presentata inizialmente in sostanza come un elemento di disturbo, si fa quasi fatica a capire perché Kaoru sia così disposto a sopportarla. Solo con l'evolversi della storia si scopre veramente chi è la ragazza ed il perché del suo comportamento sguaiato.
Il finale l'ho trovato piuttosto brutto, anche se in fondo penso che non avrebbe potuto andare molto diversamente.
Una cosa che sicuramente molti lettori non possono aver apprezzato è invece particolarmente evidente nell'edizione in lingua originale: la serie sembra appositamente studiata per esaltare la bellezza della giapponesità. A partire dal titolo, tratto da un detto che recita 青は藍より出でて藍より青し (ao wa ai yori idete ai yori aoshi - anche se il blu è preso dal fiore di indaco è più blu dell'indaco), che in termini nostri significa "il buon allievo supera sempre il suo maestro". Anche i titoli dei singoli capitoli non sono scritti in genere in giapponese corrente, ma c'è sempre una ricerca di termini letterari o desueti.
L'opera, da questo punto di vista, prima che a raccontare la storia punta a far apprezzare ai ragazzi giapponesi la bellezza delle tradizioni del proprio paese. Anche se la trasposizione in lingua italiana ha inevitabilmente fatto perdere buona parte di questo aspetto, lo si può ancora chiaramente notare in come viene continuamente messa in evidenza la finezza ed eleganza di Aoi rispetto alle altre ragazze del gruppo.
L'edizione italiana ha subito varie traversie dovute soprattutto alla carenza di lettori, che ha reso alla Panini (perlomeno questo quanto dichiarato) anche difficile portare a termine l'opera.
Nel primo corso dell'opera, i tankobon erano divisi in due volumi italiani, come era solito allora per la Panini, dei quali alternativamente uno con la copertina principale ed uno con il retro di copertina del tankobon originale, mentre dopo il "raddoppio" il retro di copertina è andato perduto; con l'ulteriore raddoppio, le copertine principali non utilizzate per la copertina del volume italiano sono invece state pubblicate all'interno.
È stato il mio primo manga è devo dire che mi ha molto delusa. Attratta dai disegni molto belli ho pensato: "Perché no?". Non l'avessi mai fatto! Mai letto un manga più brutto di Sempre più blu.
Il costo iniziale era di 2 euro, ma quando i volumetti sono arrivati a costare 10 euro mi sono detta che non ne valeva la pena, infatti non ho concluso la serie ma non mi sono pentita per nulla di averlo fatto.
La protagonista è noiosissima: si chiama Aoi e ha passato tutta la sua vita a sognare il matrimonio. Fin qui tutto ok ma l'autore non si è fermato, infatti l'ha fatta diventare una succube ossessiva del suo futuro compagno, in poche parole vive in funzione di Kaoru, il protagonista maschile, che serve e riverisce senza ritegno.
Manco il protagonista si salva: pacchiano e scontato, è uno sfigatello non prende mai posizioni, è un personaggio amorfo per farla breve. I personaggi secondari li ho trovati privi di consistenza.
Per questo concludo che se non ci fosse quel po di fanservice nessun maschietto si sarebbe continuato sto manga.
Do un 3 e non un voto più basso perché comunque i disegni a mio parere sono molto curati.
Il costo iniziale era di 2 euro, ma quando i volumetti sono arrivati a costare 10 euro mi sono detta che non ne valeva la pena, infatti non ho concluso la serie ma non mi sono pentita per nulla di averlo fatto.
La protagonista è noiosissima: si chiama Aoi e ha passato tutta la sua vita a sognare il matrimonio. Fin qui tutto ok ma l'autore non si è fermato, infatti l'ha fatta diventare una succube ossessiva del suo futuro compagno, in poche parole vive in funzione di Kaoru, il protagonista maschile, che serve e riverisce senza ritegno.
Manco il protagonista si salva: pacchiano e scontato, è uno sfigatello non prende mai posizioni, è un personaggio amorfo per farla breve. I personaggi secondari li ho trovati privi di consistenza.
Per questo concludo che se non ci fosse quel po di fanservice nessun maschietto si sarebbe continuato sto manga.
Do un 3 e non un voto più basso perché comunque i disegni a mio parere sono molto curati.
Sempre Più Blu è un manga pubblicato dalla Panini Comics, abbastanza facile da reperire sia nuovo che usato.
La storia parla di un ragazzo di nome Kaoru, giovane ex-erede di una prestigiosa famiglia, e di Aoi, la sua promessa sposa ed erede di una grande azienda produttrice di kimono, e di tutte le difficoltà che dovranno incontrare rappresentate dalla famiglia di lei e di altre ragazze.
Il manga si presenta come una commedia classica orientata verso l'harem, molto leggera e divertente da leggere tuttavia oltre alle classiche situazioni (viaggio alle terme, festival scolastico, ecc...) non offre molti spunti e la storia procede lineare fino alla fine senza grandi colpi di scena. I disegni sono molto belli e fatti bene, si può anche notare un'evoluzione del disegno mano a mano che procede il manga, si nota, tuttavia, la totale assenza di pagine a colori.
L'edizione Planet Manga è fatta abbastanza bene nel contenuto con buone traduzioni, e le copertine sono belle ma il grosso difetto sta nella discontinuità del formato e del prezzo, nei volumi di spessore diverso in ordine crescente non rispettando le dimensioni originali, una scelta, a parere mio, molto discutibile.
Nonostante ciò è un manga godibile, adatto a chi ama le commedie ma consigliato anche a tutti gli altri.
La storia parla di un ragazzo di nome Kaoru, giovane ex-erede di una prestigiosa famiglia, e di Aoi, la sua promessa sposa ed erede di una grande azienda produttrice di kimono, e di tutte le difficoltà che dovranno incontrare rappresentate dalla famiglia di lei e di altre ragazze.
Il manga si presenta come una commedia classica orientata verso l'harem, molto leggera e divertente da leggere tuttavia oltre alle classiche situazioni (viaggio alle terme, festival scolastico, ecc...) non offre molti spunti e la storia procede lineare fino alla fine senza grandi colpi di scena. I disegni sono molto belli e fatti bene, si può anche notare un'evoluzione del disegno mano a mano che procede il manga, si nota, tuttavia, la totale assenza di pagine a colori.
L'edizione Planet Manga è fatta abbastanza bene nel contenuto con buone traduzioni, e le copertine sono belle ma il grosso difetto sta nella discontinuità del formato e del prezzo, nei volumi di spessore diverso in ordine crescente non rispettando le dimensioni originali, una scelta, a parere mio, molto discutibile.
Nonostante ciò è un manga godibile, adatto a chi ama le commedie ma consigliato anche a tutti gli altri.
"Sempre più Blu" fu uno dei primi manga che comprai. Fui attirato dal basso prezzo (allora la Planet Manga faceva ancora le edizioni sottiletta a 2 euro) e, naturalmente, dalla bella ragazza in copertina del primo volume, intenta a legarsi i capelli. Non sapevo proprio di cosa parlasse, lo comprai a occhi chiusi, attirato dalla curiosità.
Non è semplice classificare questa storia: è una tragedia e anche una commedia comica, sentimentale e familiare. Essendo principalmente una commedia, non significa che gli altri argomenti vengano trattati superficialmente, anzi.
Il difetto di questo manga è che tende ad avere fin troppi cliché delle commedie giapponesi, tendendo troppo verso il genere "harem". I personaggi sono ben caratterizzati ma poco originali, come anche molte scene, uguali in tutti i manga del genere.
Il punto forte, invece, è il forte affetto familiare che si respira in ogni pagina letta. Alla fine, è l'affetto di una famiglia che conta veramente, e che aiuta a superare i brutti momenti del passato. Una famiglia che ti dà il "benvenuto" quando torni a casa, che ti fa sentire amato, che fa passare la solitudine sostituendola con momenti felici e divertenti.
È questo il succo dei 18 numeri di "Sempre più blu": la famiglia è la cosa più importante. Il finale, inoltre, è realizzato molto bene, ed è commovente.
I disegni sono molto belli, e il tratto dell'autore è molto originale, che si evolve volume per volume diventando sempre più curato e "arrotondato" nelle figure umane, infatti i personaggi sembrano graficamente più giovani nei volumi successivi.
L'edizione invece è pessima: la Planet Manga ha iniziato a pubblicarlo con l'edizione sottiletta, per poi stampare i volumi interi e passare, per gli ultimi 3 numeri, ad un volume contenente due tankobon originali con, naturalmente, il prezzo raddoppiato.
Consigliato caldamente a chi vuole una lettura leggera e divertente.
Non è semplice classificare questa storia: è una tragedia e anche una commedia comica, sentimentale e familiare. Essendo principalmente una commedia, non significa che gli altri argomenti vengano trattati superficialmente, anzi.
Il difetto di questo manga è che tende ad avere fin troppi cliché delle commedie giapponesi, tendendo troppo verso il genere "harem". I personaggi sono ben caratterizzati ma poco originali, come anche molte scene, uguali in tutti i manga del genere.
Il punto forte, invece, è il forte affetto familiare che si respira in ogni pagina letta. Alla fine, è l'affetto di una famiglia che conta veramente, e che aiuta a superare i brutti momenti del passato. Una famiglia che ti dà il "benvenuto" quando torni a casa, che ti fa sentire amato, che fa passare la solitudine sostituendola con momenti felici e divertenti.
È questo il succo dei 18 numeri di "Sempre più blu": la famiglia è la cosa più importante. Il finale, inoltre, è realizzato molto bene, ed è commovente.
I disegni sono molto belli, e il tratto dell'autore è molto originale, che si evolve volume per volume diventando sempre più curato e "arrotondato" nelle figure umane, infatti i personaggi sembrano graficamente più giovani nei volumi successivi.
L'edizione invece è pessima: la Planet Manga ha iniziato a pubblicarlo con l'edizione sottiletta, per poi stampare i volumi interi e passare, per gli ultimi 3 numeri, ad un volume contenente due tankobon originali con, naturalmente, il prezzo raddoppiato.
Consigliato caldamente a chi vuole una lettura leggera e divertente.
Davvero una bella storia che consiglio a tutti, peccato però che necessita di troppi numeri per ingranare, infatti, dopo il bell'inizio, il protagonista, Kaoru, farà la conoscenza di tantissime ragazze, tutte attraenti, con caratteri diversi e soprattutto innamorate pazze di lui! Nonostante ciò, Kaoru cercherà di restare fedele alla sua promessa sposa Aoi, compito che si rivela tutt'altro che semplice.
La parte centrale del manga è divertente, ma allo stesso tempo noiosa, perché ci sono molti momenti comici, con Kaoru che si diverte con le sue amiche, ma la storia principale procede lentamente, per poi avere una repentina accelerazione nei numeri finali.
Consiglio comunque questo manga, molto divertente, ben disegnato e con una bella storia. Unico difetto è forse l'eccessiva lunghezza, la storia secondo me si poteva risolvere in una decina di numeri. Infine ho trovato pessimo il trattamento riservato a quest'opera da Planet Manga, che ha pubblicato i primi volumi dividendoli a metà, snaturando quindi la numerazione originale e aggiungendo delle copertine inesistenti; verso la fase centrale ci hanno ripensato e hanno optato per la pubblicazione in formato standard, come in Giappone, mentre per gli ultimi numeri, pensate, hanno scelto di unire due volumi in uno! Aumentando anche il prezzo a dieci euro! Così ci si ritrova ad esporre una collezione bruttissima, che non sembra della stessa serie.
Che dire, un buon manga letteralmente rovinato dalla sua casa editrice italiana.
La parte centrale del manga è divertente, ma allo stesso tempo noiosa, perché ci sono molti momenti comici, con Kaoru che si diverte con le sue amiche, ma la storia principale procede lentamente, per poi avere una repentina accelerazione nei numeri finali.
Consiglio comunque questo manga, molto divertente, ben disegnato e con una bella storia. Unico difetto è forse l'eccessiva lunghezza, la storia secondo me si poteva risolvere in una decina di numeri. Infine ho trovato pessimo il trattamento riservato a quest'opera da Planet Manga, che ha pubblicato i primi volumi dividendoli a metà, snaturando quindi la numerazione originale e aggiungendo delle copertine inesistenti; verso la fase centrale ci hanno ripensato e hanno optato per la pubblicazione in formato standard, come in Giappone, mentre per gli ultimi numeri, pensate, hanno scelto di unire due volumi in uno! Aumentando anche il prezzo a dieci euro! Così ci si ritrova ad esporre una collezione bruttissima, che non sembra della stessa serie.
Che dire, un buon manga letteralmente rovinato dalla sua casa editrice italiana.