Record of the Venus Wars
Avevo intenzione di leggere qualcosa di Yoshikazu “Yas” Yasuhiko, autore legato per molti al brand di Gundam, ho trovato dei volumi di storia con le biografie di Nerone, Gesù e Alessandro Magno ma avendo letto molti manga storici (ed essendo un po’ rimasto deluso dal suo Nominoo letto su Kappa Magazine) ho voluto provarlo nel suo campo di azione primordiale: il sci-fi ovvero la science fiction.
Il titolo che ho trovato è il suo primo titolo manga arrivato in Italia (nel lontano 1992 per la Granata Press) riproposto nel 2009 per la Magic Press (la stessa che casa editrice che ha pubblicato le altre sue storie da me citate) in quattro volumi.
Ho fatto una buona scelta?
Probabilmente no: se non fosse stata una miniserie la avrei cestinata dopo i primi 14 capitoli… perché? Storia vecchia, protagonista stereotipato, tratto abbastanza bello ma non così tanto da essere valutato come un unicum.
Fortunatamente la storia continua: cambiano quasi tutti i personaggi, si resetta l’ambientazione (sempre Venere ma in un altro ambiente) e la storia si trasforma da una semplice storia di guerra ad un “thriller” politico dove i militari stanno progettando un colpo di stato.
Il voto per la prima parte è cinque, il voto per la seconda parte poteva essere anche un otto… senonché il finale aperto (lei che aspetta lui, il quale…) che faceva pensare in una terza parte (mai arrivata) con altri protagonisti mi costringe a togliere alla storia di Matthew Radom mezzo punto, quindi come voto finale scendiamo per l’opera nel suo complesso a sei.
Non escludo di dare in seguito un’altra occasione a Yas in quanto sto recuperando opere di molti molti autori che erano miei idoli da ragazzo, quando potevo solo conoscerli per nome e non leggerli.
Consiglio quest’opera solo a chi come me soffre di un effetto nostalgia.
Il titolo che ho trovato è il suo primo titolo manga arrivato in Italia (nel lontano 1992 per la Granata Press) riproposto nel 2009 per la Magic Press (la stessa che casa editrice che ha pubblicato le altre sue storie da me citate) in quattro volumi.
Ho fatto una buona scelta?
Probabilmente no: se non fosse stata una miniserie la avrei cestinata dopo i primi 14 capitoli… perché? Storia vecchia, protagonista stereotipato, tratto abbastanza bello ma non così tanto da essere valutato come un unicum.
Fortunatamente la storia continua: cambiano quasi tutti i personaggi, si resetta l’ambientazione (sempre Venere ma in un altro ambiente) e la storia si trasforma da una semplice storia di guerra ad un “thriller” politico dove i militari stanno progettando un colpo di stato.
Il voto per la prima parte è cinque, il voto per la seconda parte poteva essere anche un otto… senonché il finale aperto (lei che aspetta lui, il quale…) che faceva pensare in una terza parte (mai arrivata) con altri protagonisti mi costringe a togliere alla storia di Matthew Radom mezzo punto, quindi come voto finale scendiamo per l’opera nel suo complesso a sei.
Non escludo di dare in seguito un’altra occasione a Yas in quanto sto recuperando opere di molti molti autori che erano miei idoli da ragazzo, quando potevo solo conoscerli per nome e non leggerli.
Consiglio quest’opera solo a chi come me soffre di un effetto nostalgia.
Ho letto parecchi manga nell'ultimo periodo, alcuni mi hanno divertito, altri mi hanno annoiato, altri mi hanno lasciato l'amaro in bocca, altri ancora mi hanno esaltato... ma solo questo mi ha realmente colpito nel profondo.
Non so spiegare precisamente quale strana magia mi abbia pervaso durante la lettura, sarà che ogni personaggio, principale o comprimario che sia, mi è entrato nel cuore ognuno per un motivo diverso. Sarà che l'atmosfera grigia e velata da una sottile malinconia mi hanno avvolto in uno stato di semicoscienza decisamente inebriante. Sarà che ho trovato la storia da un punto di vista narrativo veramente ben costruita e, sebbene con alcuni cliché, mai banale.
Sarà ancora che l'autore è riuscito a donare a tantissime scene veramente grande sentimento ed epicità, dosando saggiamente dolcezza, rabbia e crudeltà.
Per me Record of the Venus Wars si piazza tra i migliori manga mai letti, tra l'altro inaspettatamente, visto che ad una prima occhiata, tecnicamente parlando, non mi aveva colpito granché...
Ma mano a mano che la lettura va avanti ci si ricrede e si notano tanti piccoli particolari e tocchi di classe, una grande cura nelle espressioni, delle ottime proporzioni.
Veramente un fulmine a ciel sereno...
Non so spiegare precisamente quale strana magia mi abbia pervaso durante la lettura, sarà che ogni personaggio, principale o comprimario che sia, mi è entrato nel cuore ognuno per un motivo diverso. Sarà che l'atmosfera grigia e velata da una sottile malinconia mi hanno avvolto in uno stato di semicoscienza decisamente inebriante. Sarà che ho trovato la storia da un punto di vista narrativo veramente ben costruita e, sebbene con alcuni cliché, mai banale.
Sarà ancora che l'autore è riuscito a donare a tantissime scene veramente grande sentimento ed epicità, dosando saggiamente dolcezza, rabbia e crudeltà.
Per me Record of the Venus Wars si piazza tra i migliori manga mai letti, tra l'altro inaspettatamente, visto che ad una prima occhiata, tecnicamente parlando, non mi aveva colpito granché...
Ma mano a mano che la lettura va avanti ci si ricrede e si notano tanti piccoli particolari e tocchi di classe, una grande cura nelle espressioni, delle ottime proporzioni.
Veramente un fulmine a ciel sereno...
<i>Yoshikazu “Yas” Yasuhiko</i>, vincitore del <i>Premio Seiun</i> come miglior artista nel 1981, è senza ombra di dubbio una delle figure più significative del panorama animato e fumettistico nipponico, nonché un autore estremamente poliedrico, avendo lavorato con successo come fumettista, illustratore, regista e anche romanziere. All’interno della lunga lista di opere a cui ha collaborato – tra cui spiccano titoli quali <i>Mobile Suit Gundam</i>, <i>Alessandro Magno</i> o <i>Il poema del vento e degli alberi</i> – <b>Venus Senki</b> risulta essere uno dei titoli più significativi. Liberamente trasposto anche in un <a href="/anime/Venus+Wars">lungometraggio cinematografico</a> pubblicato in Italia in DVD <b>Yamato Video</b>, è arrivato nel nostro paese in formato cartaceo per la prima volta grazie a <b>Granata Press</b>, per venire poi riproposto qualche mese fa dalla <b>Magic Press MX</b> col titolo internazionale <b>Record of the Venus Wars</b>.
In quest'opera, <i>Yas</i> ci trasporta in un futuro alternativo in cui un gigantesco asteroide si è scontrato col pianeta Venere nell'anno 2003. A causa dell'urto il clima e l'atmosfera del pianeta hanno subito modifiche tali da renderlo un pianeta gemello della Terra abitabile dall'uomo. Dopo qualche anno di preparativi, la prima spedizione di coloni terrestri si insedia su Venere, precisamente nel continente del nord, Ishtar, segnando l'inizio del Calendario ufficiale di Venus.
Siamo ora nell'anno 72 del calendario di Venus (2083 secondo la numerazione terrestre), e la situazione del pianeta non è delle migliori. Nonostante i numerosi tentativi dei coloni di stabilizzare il pianeta tramite campagne ecologiche di rimboschimento, l'atmosfera del pianeta sta gradualmente ritornando allo stadio precedente il “Great Bump” (nome dato allo scontro tra Venere e l'asteroide), generando non poca preoccupazione in coloro che hanno ancora a cuore le sorti del pianeta. Dal punto di vista politico, invece, il pianeta è suddiviso in due principali nazioni: Ishtar e Aphrodite, entrambe colonie ufficialmente sotto il comando del Governo Centrale della Terra, che non si vedono di buon occhio e anzi non si lasciano scappare il minimo pretesto per denunciarsi a vicenda al governo terrestre.
La prima delle due saghe di <b>Record of the Venus Wars</b> inizia proprio in questo clima di incertezza, e ci mostra una quarta generazione di Venus che ha perso tutti gli ideali che avevano spinto i suoi predecessori ad impegnarsi per il benessere del pianeta, e che cerca uno scopo alla sua esistenza in altre attività meno “nobili”, come il gioco del Bikebowl, una specie di rugby in sella a motociclette il cui fine ultimo non è tanto la vittoria quanto la spettacolarità dei “Crush”, gli scontri tra veicoli. Il protagonista di questa prima saga è Hiroki Senoo, detto Hiro, uno dei componenti di punta della squadra di Bikebowl “Killer Commander”, che per la sua bravura nella guida attira l'attenzione di un ufficiale dell'esercito di Aphrodite. Deciso a trovare un senso alla sua finora inutile vita, Hiro si unisce agli “Hounds”, gruppo speciale dell'esercito alla guida di pesanti motociclette da una tonnellata ideato per contrastare, tramite veloci e precise azioni di guerriglia, i possenti carri armati di Ishtar. Pochi giorni dopo, Ishtar attacca Io, capitale di Aphrodite, dando inizio a un tentativo di invasione della nazione nemica, che sfocia ben presto in una guerra tra i due stati. Hiro si ritrova quindi coinvolto nel conflitto, che ci viene per lo più mostrato dall'interno, dal punto di vista della gente comune, dei soldati, di coloro che rischiano la vita in prima persona senza nessuna certezza di tornare salvi dal fronte. <i>Yas</i> riesce a donare incredibile realismo alla vicenda, amalgamando una cura attenta e precisa della guerra sia dal punto di vista strategico che politico a un'ottima caratterizzazione di tutti i personaggi, siano essi soldati, civili o importanti figure politiche, alternando drammatiche scene di battaglia alla vita quotidiana dei protagonisti.
La seconda saga che compone l'opera, invece, si distacca di molto dall'atmosfera della precedente. Ambientata un anno dopo le vicende che coinvolgono Hiro, ci mostra Mathieu Schim Radom, maresciallo in addestramento presso le SS dell'esercito di Ishtar, alle prese coi complotti politici dietro le quinte della politica della nazione. La recente guerra con Aphrodite ha portato alla ribalta la figura di Waldemaar, comandante militare dell'armata di invasione di Io distintosi nel conflitto, che si presenta come serio candidato a succedere al console in carica, Leobendorf, alle prossime elezioni. Il clima teso e incerto che precede le elezioni è la situazione ideale per i giochi di potere di altri importanti membri del governo e della politica, giochi in cui rimane invischiato Mathieu, costretto a dimettersi dall'esercito pur di riuscire a sopravvivere. Abbandonati i drammatici scenari di guerra della storia di Hiro, anche in questa seconda saga <i>Yas</i> da prova del suo talento di sceneggiatore, unendo alla consueta precisa cura dei personaggi un'attenta conoscenza degli ingranaggi che muovono la politica dall'interno.
A fare da collante tra le due vicende, oltre al pianeta Venus e ad un paio di figure politiche di Ishtar presenti in entrambe, è Helen McLulie, tenente della squadra d'ispezione dell'esercito spaziale terrestre. Inviata su Venus per monitorare la situazione politica del pianeta, si ritroverà invischiata sia nella vicende di Hiro che in quelle di Matthew, divenendo forse la vera protagonista dell'intero manga.
<i>Yas</i> mostra in <b>Record of the Venus Wars</b> anche tutta la sua abilità come illustratore, miscelando sapientemente tavole interamente retinate ad altre quasi interamente bianche. Il character design è abbastanza particolare: formato da poche e veloci linee, a prima vista potrebbe quasi sembrare solo abbozzato in alcuni punti, ma ad un’analisi più attenta non si può che apprezzare la grande cura dei particolari e il realismo anatomico dei personaggi ed architettonico degli edifici. Pregevole anche il mecha design di mezzi armati e motociclette.
Presentato in 4 corposi volumi di 250 pagine in ampio formato 15x21 fedeli all’edizione originale, <b>Record of the Venus Wars</b> è indubbiamente una delle migliori edizioni che mi siano mai capitate tra le mani. Buona la sovracopertina, ben stampata e ben adattata alle dimensioni dell’albo, con le medesime illustrazioni che la sottostante cover ripropone in scala di rossi. Ottima la scelta della carta, bianca e liscia e con una pesantezza da un lato sufficiente a rendere trascurabile la trasparenza delle pagine, dall’altro non tale da rendere l’albo troppo rigido (che risulta anzi abbastanza flessibile grazie all’ampio formato adottato). La tipologia di carta adottata, unita ad una buona qualità di stampa, permette un’ottima resa stampata su retini e tratteggi, con caratteri perfettamente leggibili anche qualora scritti in piccolo e campiture nere perfettamente uniformi. Tutto questo, unito alla dimensione delle tavole e alla presenza di un margine perimetrale bianco, permette di godere appieno dei disegni di <i>Yas</i>, senza che il minimo dettaglio venga perso nella rilegatura. L'albo, seppur non rilegato a filo come gli ultimi numeri di <i>RG Veda</i> dello stesso editore, risulta sufficientemente resistente da non lasciar adito a dubbi sulla sua tenuta nell’arco del tempo.
La traduzione e l'adattamento sono stati interamente riveduti e corretti rispetto alla precedente edizione, e risultano chiari e perfettamente comprensibili; per quanto riguarda le onomatopee, si è deciso di non toccare in alcun modo le tavole originali, riportandone a lato la traduzione in italiano.
Last but not least, in chiusura d’albo è presente un’<b>interessante redazionale</b> in più puntate che cerca di riassumere, tramite un’analisi critica, le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’animazione robotica nell’arco dei decenni, partendo dal <i>Tetsujin 28 Go</i> di <i>Mitsuteru Yokoyama</i> del 1956.
A suggellare la splendida edizione, è il prezzo a cui viene proposta: <b>soli 6.90€ a volume</b>, un prezzo ben al di sotto degli standard del mercato attuale, che raramente ha visto albi di questo formato e qualità a meno di 10 euro l'uno.
Ovviamente consigliato a tutti gli estimatori di <i>Yas</i> o del primo <i>Gundam</i>, <b>Record of the Venus Wars</b> può anche fungere da punto d’inizio per chi ancora non avesse letto nulla di quest’autore, grazie a un disegno curato e realistico, una sceneggiatura precisa e attenta ai dettagli, personaggi ben caratterizzati e una trama adulta e avvincente in grado di appassionare e al contempo far meditare il lettore.
In quest'opera, <i>Yas</i> ci trasporta in un futuro alternativo in cui un gigantesco asteroide si è scontrato col pianeta Venere nell'anno 2003. A causa dell'urto il clima e l'atmosfera del pianeta hanno subito modifiche tali da renderlo un pianeta gemello della Terra abitabile dall'uomo. Dopo qualche anno di preparativi, la prima spedizione di coloni terrestri si insedia su Venere, precisamente nel continente del nord, Ishtar, segnando l'inizio del Calendario ufficiale di Venus.
Siamo ora nell'anno 72 del calendario di Venus (2083 secondo la numerazione terrestre), e la situazione del pianeta non è delle migliori. Nonostante i numerosi tentativi dei coloni di stabilizzare il pianeta tramite campagne ecologiche di rimboschimento, l'atmosfera del pianeta sta gradualmente ritornando allo stadio precedente il “Great Bump” (nome dato allo scontro tra Venere e l'asteroide), generando non poca preoccupazione in coloro che hanno ancora a cuore le sorti del pianeta. Dal punto di vista politico, invece, il pianeta è suddiviso in due principali nazioni: Ishtar e Aphrodite, entrambe colonie ufficialmente sotto il comando del Governo Centrale della Terra, che non si vedono di buon occhio e anzi non si lasciano scappare il minimo pretesto per denunciarsi a vicenda al governo terrestre.
La prima delle due saghe di <b>Record of the Venus Wars</b> inizia proprio in questo clima di incertezza, e ci mostra una quarta generazione di Venus che ha perso tutti gli ideali che avevano spinto i suoi predecessori ad impegnarsi per il benessere del pianeta, e che cerca uno scopo alla sua esistenza in altre attività meno “nobili”, come il gioco del Bikebowl, una specie di rugby in sella a motociclette il cui fine ultimo non è tanto la vittoria quanto la spettacolarità dei “Crush”, gli scontri tra veicoli. Il protagonista di questa prima saga è Hiroki Senoo, detto Hiro, uno dei componenti di punta della squadra di Bikebowl “Killer Commander”, che per la sua bravura nella guida attira l'attenzione di un ufficiale dell'esercito di Aphrodite. Deciso a trovare un senso alla sua finora inutile vita, Hiro si unisce agli “Hounds”, gruppo speciale dell'esercito alla guida di pesanti motociclette da una tonnellata ideato per contrastare, tramite veloci e precise azioni di guerriglia, i possenti carri armati di Ishtar. Pochi giorni dopo, Ishtar attacca Io, capitale di Aphrodite, dando inizio a un tentativo di invasione della nazione nemica, che sfocia ben presto in una guerra tra i due stati. Hiro si ritrova quindi coinvolto nel conflitto, che ci viene per lo più mostrato dall'interno, dal punto di vista della gente comune, dei soldati, di coloro che rischiano la vita in prima persona senza nessuna certezza di tornare salvi dal fronte. <i>Yas</i> riesce a donare incredibile realismo alla vicenda, amalgamando una cura attenta e precisa della guerra sia dal punto di vista strategico che politico a un'ottima caratterizzazione di tutti i personaggi, siano essi soldati, civili o importanti figure politiche, alternando drammatiche scene di battaglia alla vita quotidiana dei protagonisti.
La seconda saga che compone l'opera, invece, si distacca di molto dall'atmosfera della precedente. Ambientata un anno dopo le vicende che coinvolgono Hiro, ci mostra Mathieu Schim Radom, maresciallo in addestramento presso le SS dell'esercito di Ishtar, alle prese coi complotti politici dietro le quinte della politica della nazione. La recente guerra con Aphrodite ha portato alla ribalta la figura di Waldemaar, comandante militare dell'armata di invasione di Io distintosi nel conflitto, che si presenta come serio candidato a succedere al console in carica, Leobendorf, alle prossime elezioni. Il clima teso e incerto che precede le elezioni è la situazione ideale per i giochi di potere di altri importanti membri del governo e della politica, giochi in cui rimane invischiato Mathieu, costretto a dimettersi dall'esercito pur di riuscire a sopravvivere. Abbandonati i drammatici scenari di guerra della storia di Hiro, anche in questa seconda saga <i>Yas</i> da prova del suo talento di sceneggiatore, unendo alla consueta precisa cura dei personaggi un'attenta conoscenza degli ingranaggi che muovono la politica dall'interno.
A fare da collante tra le due vicende, oltre al pianeta Venus e ad un paio di figure politiche di Ishtar presenti in entrambe, è Helen McLulie, tenente della squadra d'ispezione dell'esercito spaziale terrestre. Inviata su Venus per monitorare la situazione politica del pianeta, si ritroverà invischiata sia nella vicende di Hiro che in quelle di Matthew, divenendo forse la vera protagonista dell'intero manga.
<i>Yas</i> mostra in <b>Record of the Venus Wars</b> anche tutta la sua abilità come illustratore, miscelando sapientemente tavole interamente retinate ad altre quasi interamente bianche. Il character design è abbastanza particolare: formato da poche e veloci linee, a prima vista potrebbe quasi sembrare solo abbozzato in alcuni punti, ma ad un’analisi più attenta non si può che apprezzare la grande cura dei particolari e il realismo anatomico dei personaggi ed architettonico degli edifici. Pregevole anche il mecha design di mezzi armati e motociclette.
Presentato in 4 corposi volumi di 250 pagine in ampio formato 15x21 fedeli all’edizione originale, <b>Record of the Venus Wars</b> è indubbiamente una delle migliori edizioni che mi siano mai capitate tra le mani. Buona la sovracopertina, ben stampata e ben adattata alle dimensioni dell’albo, con le medesime illustrazioni che la sottostante cover ripropone in scala di rossi. Ottima la scelta della carta, bianca e liscia e con una pesantezza da un lato sufficiente a rendere trascurabile la trasparenza delle pagine, dall’altro non tale da rendere l’albo troppo rigido (che risulta anzi abbastanza flessibile grazie all’ampio formato adottato). La tipologia di carta adottata, unita ad una buona qualità di stampa, permette un’ottima resa stampata su retini e tratteggi, con caratteri perfettamente leggibili anche qualora scritti in piccolo e campiture nere perfettamente uniformi. Tutto questo, unito alla dimensione delle tavole e alla presenza di un margine perimetrale bianco, permette di godere appieno dei disegni di <i>Yas</i>, senza che il minimo dettaglio venga perso nella rilegatura. L'albo, seppur non rilegato a filo come gli ultimi numeri di <i>RG Veda</i> dello stesso editore, risulta sufficientemente resistente da non lasciar adito a dubbi sulla sua tenuta nell’arco del tempo.
La traduzione e l'adattamento sono stati interamente riveduti e corretti rispetto alla precedente edizione, e risultano chiari e perfettamente comprensibili; per quanto riguarda le onomatopee, si è deciso di non toccare in alcun modo le tavole originali, riportandone a lato la traduzione in italiano.
Last but not least, in chiusura d’albo è presente un’<b>interessante redazionale</b> in più puntate che cerca di riassumere, tramite un’analisi critica, le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’animazione robotica nell’arco dei decenni, partendo dal <i>Tetsujin 28 Go</i> di <i>Mitsuteru Yokoyama</i> del 1956.
A suggellare la splendida edizione, è il prezzo a cui viene proposta: <b>soli 6.90€ a volume</b>, un prezzo ben al di sotto degli standard del mercato attuale, che raramente ha visto albi di questo formato e qualità a meno di 10 euro l'uno.
Ovviamente consigliato a tutti gli estimatori di <i>Yas</i> o del primo <i>Gundam</i>, <b>Record of the Venus Wars</b> può anche fungere da punto d’inizio per chi ancora non avesse letto nulla di quest’autore, grazie a un disegno curato e realistico, una sceneggiatura precisa e attenta ai dettagli, personaggi ben caratterizzati e una trama adulta e avvincente in grado di appassionare e al contempo far meditare il lettore.
Ho letto un solo numero, quindi il mio giudizio sarà azzardato.
Sinceramente avrebbe avuto maggiore attenzione da parte mia se Gundam non fosse mai esistito. E' un po' come leggere un manga di Adachi dopo Touch... sono essenzialmente tutti uguali. Protagonista "newtype" con Frawbow al seguito, amici cazzuti e donna ufficiale fatalona di turno.
Leggerò sempre le storie di Yoshikazu come continuerò con quelle di Adachi più per fedeltà che altro; ma l'originalità non si spreca purtroppo.
Sinceramente avrebbe avuto maggiore attenzione da parte mia se Gundam non fosse mai esistito. E' un po' come leggere un manga di Adachi dopo Touch... sono essenzialmente tutti uguali. Protagonista "newtype" con Frawbow al seguito, amici cazzuti e donna ufficiale fatalona di turno.
Leggerò sempre le storie di Yoshikazu come continuerò con quelle di Adachi più per fedeltà che altro; ma l'originalità non si spreca purtroppo.
Uno dei grandi capolavori di Yasuhiko-sama e del fumetto giapponese in generale.
Un'epica storia di amicizia e amore raccontata in un mondo lontano dal nostro, ma allo stesso tempo incredibile vicino.
La crudeltà della guerra che stravolge qualsiasi cosa, qui è raccontata in maniera incredibilmente viva, e ritroviamo l'incredibile realismo sempre presente in quell'altro capolavoro che è Gundam.
Indubbiamente Yasuhiko è un grande mangaka, uno dei più grandi di questo tempo, da cui si possono attendere solamente grandi opere, grandi capolavori. Assolutamente consigliato.
Un'epica storia di amicizia e amore raccontata in un mondo lontano dal nostro, ma allo stesso tempo incredibile vicino.
La crudeltà della guerra che stravolge qualsiasi cosa, qui è raccontata in maniera incredibilmente viva, e ritroviamo l'incredibile realismo sempre presente in quell'altro capolavoro che è Gundam.
Indubbiamente Yasuhiko è un grande mangaka, uno dei più grandi di questo tempo, da cui si possono attendere solamente grandi opere, grandi capolavori. Assolutamente consigliato.
La cruda realtà della guerra senza robot e alieni, solo gli uomini e la loro follia...
Sia nella prima edizione (curata il minimo necessario...) che in quella nuova, l'atmosfera "alla Gundam" traspare da ogni pagina, l'autore riesce a ricreare una storia credibile in un ambiente credibile, pur trattandosi di Venere; non c'è lieto fine per tutti, non ci sono cattivi nel senso classico e le conseguenze della guerra sono "reali" almeno così come si presentano in uno scenario bellico vero. Una serie da avere per chi è convinto che non esistono solo ninja, pirati e maghette.
Sia nella prima edizione (curata il minimo necessario...) che in quella nuova, l'atmosfera "alla Gundam" traspare da ogni pagina, l'autore riesce a ricreare una storia credibile in un ambiente credibile, pur trattandosi di Venere; non c'è lieto fine per tutti, non ci sono cattivi nel senso classico e le conseguenze della guerra sono "reali" almeno così come si presentano in uno scenario bellico vero. Una serie da avere per chi è convinto che non esistono solo ninja, pirati e maghette.
All'inizio del 21° secolo, Venere viene colpita da un meteorite di ghiaccio e diviene così abitabile: gli esseri umani colonizzano il pianeta formando due stati, Ishtar e Aphrodia, che in meno di un secolo entrano in conflitto, scatenando una sanguinosa guerra.
Il manga racconta gli eventi bellici dal punto di vista di personaggi appartenenti alle due fazioni, chiamando in causa semplici civili, militari, vecchi, giovani, e creando così un variegato affresco di vite umane, intrecciando l'elemento avventuroso e drammatico.
Rispetto a questo fattore, la descrizione degli eventi bellici passa invece in secondo piano, anche se l'autore comunque non rinuncia a narrarli, con la consueta dose di realismo.
Opera di grande maturità e poesia, Venus Wars vede all'opera un grande dell'illustrazione, Yas, ovvero il creatore grafico di Gundam e realizzatore del character design di molte celebri serie animate.
Consigliato a chi ama la fantascienza classica e il realismo di Gundam.
Il manga racconta gli eventi bellici dal punto di vista di personaggi appartenenti alle due fazioni, chiamando in causa semplici civili, militari, vecchi, giovani, e creando così un variegato affresco di vite umane, intrecciando l'elemento avventuroso e drammatico.
Rispetto a questo fattore, la descrizione degli eventi bellici passa invece in secondo piano, anche se l'autore comunque non rinuncia a narrarli, con la consueta dose di realismo.
Opera di grande maturità e poesia, Venus Wars vede all'opera un grande dell'illustrazione, Yas, ovvero il creatore grafico di Gundam e realizzatore del character design di molte celebri serie animate.
Consigliato a chi ama la fantascienza classica e il realismo di Gundam.