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Amarantha

Volumi letti: 14/14 --- Voto 9
Intenso, esplosivo, profondo e toccante. Dopo un inizio apparentemente normale e tipico dei soliti shojo di una certa superficialità, veniamo catapultati nel cuore della storia e ne veniamo completamente assorbiti senza possibilità di scampo. Questo manga è un crescendo continuo di emozioni, i personaggi riescono a entrare nel cuore e a creare una forte empatia con il lettore. Si tratta di una storia che affonda le sue misteriose radici in un passato lontano e pieno di sovrannaturali segreti, approdata poi nel presente per rivivere attraverso i gemelli Aya e Aki.

I personaggi, che aumentano di capitolo in capitolo, sono per la maggior parte bene approfonditi e, avendo a disposizione un bel numero di volumi, Yuu Watase riesce a definirne bene la psicologia e il carattere. La protagonista è Aya, fulcro principale attorno al quale ruota una trama talmente intricata e fitta di eventi da dover risalire al mistico passato che la lega alla tennyo Ceres per capirne completamente l'essenza. La nostra protagonista si presenta inizialmente come una ragazza comune, chiassosa, energica, solare e sempre in vena di far festa. Bastano poche pagine però perché la sua intera esistenza venga stravolta e inizia così il cammino di trasformazione e crescita che la farà mutare davanti ai nostri occhi fino a diventare una donna splendida, forte, risoluta e molto più matura. Se da un lato c'è Aya, dall'altro c'è Ceres, la misteriosa tennyo dal passato oscuro e popolato di segreti che riesce ad affascinarci e a catturarci. Il capitolo finale interamente dedicatole è di una bellezza struggente e commovente. I protagonisti maschili sono diversi e per diverse ragioni si riesce a entrare nella psicologia di tutti loro finendo per simpatizzare con l'uno o con l'altro a momenti alterni. I due principali personaggi maschili che ruotano attorno ad Aya sono accattivanti e rubano letteralmente il cuore. Non si creano comunque veri e propri triangoli amorosi (fortunatamente) perché Aya sa sempre cosa vuole, ma gli eventi complicano incredibilmente le cose e non è facile per la protagonista andare avanti. Gli altri personaggi sanno comunque come suscitare interesse, affetto e simpatia nel lettore. Non vengono trattati come spalle da mettere in ombra in favore della coppia principale, ognuno ha il suo momento di gloria.

La trama è letteralmente una bomba. Dopo il primo capitolo, succede un disastro e da lì la storia corre a perdifiato senza lasciare mai un attimo a uno sbadiglio. La trama è fitta e il ritmo è serrato, si procede a rapidi passi tra ricerche, attentati, rapimenti, trasformazioni, recuperi o perdite di memoria, segreti da scoprire e verità da affrontare. Sono 14 volumi ma non si può non leggerli il più velocemente possibile perché si ha continuamente la curiosità di scoprire come andrà a finire. La nota più positiva dell'opera, che fa guadagnare un encomio alla Watase, è senza dubbio la capacità che hanno questi personaggi di ricavarsi un angolino nel nostro cuore e prendervi comodamente posto. Tanto che alla fine ridiamo con i personaggi (perché la comicità non manca), sospiriamo di sollievo, ci emozioniamo con loro, temiamo e (addirittura) ci commuoviamo! Non mi capitava di commuovermi per un manga da tempo immemore. Ayashi No Ceres è riuscito nell'impresa.

Parlando del comparto grafico, essendo un'opera del 1996, lo stile è lontano dai canoni estetici più attuali e probabilmente più vicino a un vintage che di sicuro ricorda alle appassionate del genere shojo più datati. Tuttavia alla lunga non dispiace e ci si abitua presto al tratto della Watase, comunque molto proporzionato nei corpi e pieno di dettagli per i paesaggi e gli outfit. Perché leggere questo manga insomma? Perché sa rubare il cuore. Perché ciò che lascia è una profonda sensazione di struggente malinconia e dolcezza che appaga completamente e soddisfa. Non è superficiale, è pieno di sentimenti veri, forti e profondi che sanno incantare, sorprendere e colpire. "Completo" è forse l'aggettivo che più si addice a quest'opera.


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Otaku-San

Volumi letti: 2/14 --- Voto 10
Questo è stato il secondo manga di Yuu Watase che ho letto e mi è piaciuto davvero molto. Mi sorprende di vedere una recensione negativa a questo capolavoro di fumetto. È vero che, in esso, sono presenti le solite storie d'amore romantiche, a volte troppo sdolcinate (che a me piacciono), ma che, ad alcuni di voi possono non piacere, però vi voglio ricordare che non tratta solo di questo. Al contrario: come mi fanno notare alcuni codesto fumetto tratta di argomenti importanti. Ed è questo il bello! Questo fumetto si differenzia molto dagli altri shojo manga anche perché tratta molto di fantasy e, ovviamente, questo riguarda i poteri che ha la protagonista, Aya Mikage, trasformandosi in Ceres. Le azioni presenti qui, secondo me, sono ben sviluppate perché ti lasciano una sorta di suspance chiedendoti poi: "Come andrà a finire?"; anche le gag comiche sono molto deliziose. La storia d'amore presente è molto struggente, romantica e al tempo stesso molto triste: specialmente quando si va avanti a leggere i volumi (sinceramente parlando, a me, in certi punti, ha fatto anche piangere). La cosa che ho adorato di più in tutto il manga, è stato l'evolversi della caratterizzazione dei personaggi: passano da "comuni" ragazzi di sedici a persone adulte riuscendo ad affrontare problemi che, molte poche persone, riescono ad affrontare. La mangaka Yuu-Sama, inoltre, è davvero una brava disegnatrice. I suoi disegni sono ottimi, i lineamenti sono nitidi, ben visibili e gli sfondi sono molto belli perché sono chiari rendendo facile la lettura scorrevole del fumetto. Do un bel dieci a questo manga perché è assolutamente da non perdere; ed è dedicato a tutte quelle persone che voglio vedere in un fumetto sia una storia sentimentale, sia del fantasy e il tutto, mescolato con delle gag comiche molto azzeccate.


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BakaVicchan

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Uno dei manga più belli che abbia mai letto: molto commovente con un finale, seppur triste, fantastico.

Aya Mikage è una quindicenne un po' frivola, senza sogni, che trascorre il suo tempo a divertirsi con gli amici. Ha un fratello gemello, Aki, alla quale è molto legata. La vigilia del suo sedicesimo compleanno, Aya si getta da una balaustra per recuperare una borsa, ed è in quel momento che prova una particolare sensazione che le dà l'idea di fluttuare nell'aria. E' proprio nel momento in cui una macchina sta per investirla che un giovane ragazzo misterioso la salva e scappa via.
Il giorno del loro sedicesimo compleanno, Aya, Aki e i genitori vengono convocati dal nonno ad una riunione componente tutti i membri della famiglia Mikage. E' proprio qui che Aya e Aki scatenano i loro poteri a causa di uno scrigno accostato accanto a loro dal nonno, il quale contiene una mano misteriosa. Aya si trasforma nella reincarnazione della dea celeste Ceres e Aki presenta delle ferite profondissime sparse per tutto il corpo. Aya scappa, incontra nuovamente il misterioso ragazzo che l'aveva salvata il giorno prima. Egli l'aiuta a rifugiarsi su un albero e la bacia. Infine appare Yuuhi, un ragazzo incaricato di salvarla e ospitarla insieme alla cognata nella propria casa.

Non aggiungo altro perché andrei troppo oltre, posso solo dire che Yuu Watase mi ha conquistata con questo manga. Ho visto prima l'anime, molto bello anche quello, e pensavo che il manga mi avrebbe annoiata, invece è accaduto tutt'altro. E' davvero meraviglioso, Aya cambia totalmente, da ragazzina totalmente immatura e capricciosa diventa una donna incredibilmente forte, pronta ad affrontare situazioni davvero tragiche. Mi ha colpita il fatto che Aya è molto realistica poiché dimostra di avere molte debolezze, ed è proprio questo realismo che mi ha entusiasmata. Adoro anche il protagonista maschile, Touya, che non ho mai smesso di ammirare.
Yuu Watase in quest'opera si è davvero distinta, consiglio caldamente la lettura di Ayashi no Ceres, solo leggendola si può capire quanto sia originale. Inoltre il disegno, rispetto all'anime, è fantastico, il tratto è morbido, i corpi di tutti i personaggi sono a dir poco spettacolari per la loro realisticità e la loro sinuosità e le espressioni sono ben definite. Inoltre i personaggi sono davvero approfonditi, e anche se la storia è circondata da un ché di malinconico, la Watase ha saputo aggiungere momenti di grande comicità. Non esagero nel dire che, a mio parere, Ayashi no Ceres è un capolavoro, considerando che Yuu Watase progettò la storia a soli 17 anni anche se la pubblicò molto più tardi.


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Hisoka

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8
Ho appena finito di leggere questo manga stupendo tutto d'un fiato. Devo ammetterlo, all'inizio pensavo che non meritasse molto, che sarebbe finito in maniera pessima e che tutta la storia di Ceres e della dea celeste fossero solo spunti abbozzati, giusto per dare uno sfondo e invece ho avuto una gran bella sorpresa.

"La leggenda narra che un pescatore scoprì una dea celeste che faceva il bagno nel mare, folgorato dalla sua bellezza le rubò la veste impedendole di volare in cielo e costringendola a sposarla e a generare i propri figli."
Il giorno del suo sedicesimo compleanno Aya Mikage partecipa, all'oscuro di tutto, a una cerimonia che ormai si ripete da anni nella sua famiglia e nella quale, di fronte ai giovani dell'età della ragazza viene mostrata una reliquia della dea celeste, e se ha luogo il risveglio allora vengono subito uccisi. Fortunatamente Aya riesce a fuggire e viene ospitata dai suoi soccorritori Yuhi e Suzumi, entrambi appartenenti alla famiglia Aogiri. Da questi ultimi scoprirà di essere la discendente della dea celeste che si manifesta ormai da secoli nella sua famiglia, i Mikage. Ma se Aya dovrà convivere con Ceres Aki verrà del tutto sopraffatto dalla personalità del capostipite, risvegliatosi anch'egli durante la cerimonia e per niente d'accordo a lasciare "la sua donna" nelle mani di qualcun altro.

I primi volumi presentano subito una trama e un ritmo invitanti, il mistero celato coinvolge il lettore, desideroso di vedere sbrogliata la matassa; certo, poteva sembrare la classica storia dove il protagonista acquisisce poteri speciali e deve salvare il mondo, ma non è così! Andando avanti si scoprirà che Aya non è la sola ad aver ereditato il sangue divino, mostrando la grande capacità della Watase di saper intavolare qualcosa di molto più vasto; partendo da un puntino ha intessuto una rete di eventi tutti collegati tra di loro e mai scontati o confusi.
La mangaka non si dimentica nemmeno della storia d'amore a cui la trama fa da sfondo: tra tutte queste vicende movimentate e con parecchi colpi di scena ben orchestrati, Toya, un ragazzo misterioso la cui sorte sembrerebbe essere legata a doppio filo con i Mikage e la loro leggenda, fa breccia nel cuore della giovane Aya salvandole la vita in più occasioni e dando da subito l'idea di non essere un comune essere umano. Con tutti i personaggi (più o meno importanti) che Yu Watase ha saputo creare, concreti, interessanti e umani, quello peggiore è Toya, secondo solo ad Aki. Il primo prende vita dal classico stereotipo del bel tenebroso imperturbabile, mentre Aki è il classico personaggio "burattino", utile soltanto ad ospitare lo spirito del possessivo e maniacale capostipite, senza che nessuno lo possa far fuori perché fratello della protagonista.

Non ho digerito nemmeno la storia d'amore tra Toya e Aya, troppo forzata e melensa per un manga così meditato, ma conoscendo Yu Watase era impossibile non infilarci la solita sviolinata romantica (irritante al pari di quella tra Miaka e Tamahome nell'ultima parte di "Fushigi Yuugi"). Nonostante ciò è probabile che l'amore tra i due fosse funzionale alla trama, mi spiego: Ceres per prima era stata ingannata dal marito che aveva amato tantissimo e adesso chiamava vendetta, gli stessi personaggi della storia hanno vissuto, positivamente o negativamente, gli effetti dell'amore verso gli altri. È probabile che la coppia Aya-Toya servisse alla mangaka come contrappeso, per affermare che l'amore può vincere sulla conservazione della specie, sulla seduzione del potere e sulla violenza del mondo. Oltre alla parte "romantica della trama" non ho gradito nemmeno i disegni, belli per quanto riguarda la fisicità dei personaggi ma orribili nel look e negli abiti; sembrano migliorare verso il nono volume ma più avanti hanno ancora una ricaduta. La cosa da apprezzare però è il cambiamento fisico dei personaggi che nel corso di una storia che dura anni hanno almeno il buon gusto di cambiare taglio di capelli.

Nonostante tutto, ancora mi chiedo come abbia fatto la Watase a caratterizzare tutti i personaggi così bene pur soffermandosi pochissimo su di loro (ma moltissimo sulle vicende) e lo stesso vale per l'atmosfera che non si perde nonostante la complessità degli avvenimenti che ci accorgiamo essere basati su una struttura solida, la trama da semplice che era partita si evolve, migliora, ma non perde mai il filo, giungendo alla fine con una serie di motivazioni del tutto calzanti e anche appaganti per chi ha letto fino alla fine.


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^Tsukimi-chan27^

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8
Una famiglia unita composta da padre, madre e due gemelli, un maschio e una femmina, che si vogliono molto bene. Cosa potrebbe mai accadere di così grave da sfasciare una famiglia così affiatata e felice?
Ayashi no Ceres è uno shoujo composto da quattordici volumi di Yuu Watase, in Italia inizialmente per Play Press e successivamente per la Planet Manga.

Aya e Aki sono i gemelli della famiglia Mikage, il giorno della vigilia del loro sedicesimo compleanno mentre erano in giro con gli amici a decidere cosa fare il giorno dopo, assistono ad uno scippo. Aya subito si butta sul colpevole per riconsegnare la borsa da lui rubata ad una passante. Nonostante la ragazza cada da un ponte atterra tra le braccia di un ragazzo e resta illesa.
Il giorno seguente al contrario dei piani presi con gli amici, i due gemelli vengono invitati a casa del loro nonno, il capofamiglia.
Nella stanza entra il salvatore di Aya del giorno prima, che mette davanti ai due ragazzi una mano mozzata mummificata. Sul corpo di Aki appaiono strani tagli e ferite su tutto il corpo e il ragazzo perde i sensi, mentre Aya viene bloccata dai parenti, che le annunciano che di lì a poco sarà uccisa.
Aya verrà portata in salvo dagli Aogiri, una famiglia composta da Suzumi, Yuhi e Kyu.
Suzumi spiegherà ad Aya il motivo per il quale i Mikage vogliono ucciderla: essa è la diretta discendente della Dea Celeste Ceres, e Aki è la reincarnazione del capostipite Mikagi che secoli prima la ingannò.

La trama è un po' confusionaria, ma è comunque una bella storia che merita un otto.
Ha solo tre lati negativi: i personaggi, i disegni e il classico già visto e rivisto triangolo (o quadrato?) amoroso il cui finale s'intuisce già dal primo volume.
Ho comunque deciso di dare un otto invece che un sette perché l'ultimo punto può essere considerato una conseguenza del primo.
Mi spiego: dato che non ho gradito i caratteri dei personaggi non mi è piaciuto come si sono comportati tra di loro. Aya è infantile, piagnucolona e troppo, troppo indecisa.
Toya (il salvatore) non porta a termine il suo scopo di personaggio più figo della storia.
Yuhi e Aki sono invece apprezzabili. Il primo è dolce ed ama sinceramente Aya, mentre il secondo dimostra così poco il suo carattere da non dare alcun fastidio (infatti da quasi subito verrà posseduto dallo spirito del capostipite).
Passiamo ai disegni: piatti e surreali. Non mi sono piaciuti per niente.
La storia procede in modo molto lento, ma così viene ampiamente spiegata la leggenda della Dea Celeste Ceres e Mikagi, la causa scaturente di tutta la trama.

L'edizione Play Press fa un po' pena: carta ingiallita, copertine mezze scollate. Quella della Planet è invece ottima: buona la carta e la colla (strano ma vero).
Consiglio questa serie agli amanti di leggende giapponesi e di "amori proibiti".


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riko akasaka

Volumi letti: 14/14 --- Voto 9
Aya Mikage è una liceale come tante ma il giorno del suo sedicesimo compleanno scopre di essere l'incarnazione della dea celeste Ceres, sua antenata tornata in vita per distruggere i suoi discendenti. Aya si ritrova così in pericolo di vita perché i suoi familiari temendo la dea vogliono ucciderla. Questo è l'inizio di uno shojo molto romantico ma di pura azione, a tinte leggermente horror con scene divertenti che allietano la lettura nonostante la presenza di vari elementi dolorosi nella trama.

Consiglio questo manga perché è molto appassionante, ricordo che aspettavo con impazienza di poter leggere il numero successivo.
L'elemento romantico ci fa vedere due storie d'amore: la prima è il triangolo tra Aya, Toya e Yuhi, l'altra invece, a mio avviso più interessante, è quella mai finita, nonostante la rabbia e l'odio, tra Ceres e il capostipite (l'uomo che rubò la veste costringendo la dea a una vita terrena) reincarnatosi in Aki, il gemello di Aya. Un amore malato perché troppo forte e ossessivo, che fa perdere il lume della ragione ad Aki condizionando pesantemente tutta la storia. Il finale è malinconico ma perfetto, perché un lieto fine a tutto campo avrebbe donato all'opera un tocco di banalità imperdonabile.
Non riesco a dare 10 a quest'opera in quanto le gag che alleggeriscono la lettura non sempre sono indovinate, spesso sanno di "già visto troppe volte".


 8
Hime-san

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Un meritato 10 a quest'opera, secondo me stupefacente. Avevo sentito alcuni pareri su questi manga, ma ho sempre avuto un po' di indecisione sul da farsi. Alla fine l'ho comprato e penso di aver fatto un ottimo acquisto!

La storia è ambientata su per giù alla fine degli anni '90, e ha come protagonista una ragazza quasi sedicenne di nome Aya Mikage. Il giorno del suo compleanno, lei e suo fratello gemello Aki vengono portati a casa del nonno davanti a tutta la famiglia Mikage. Viene mostrato a loro una strana mano e subito i due giovani hanno una strana reazione. Si scopre così che Aya è la reincarnazione della dea celeste Ceres, che rivendica un certo "velo", e che Aki è la reincarnazione di Mikagi, il marito di Ceres che vuole vendicarsi.

L'autrice affronta temi molto seri, quali la perdita di una persona cara, il suicidio, l'amore, il sesso. Ne dà una visione tutta sua e coinvolge il pubblico dalla prima pagina del primo volume all'ultima dell'ultimo capitolo.

kuu_chan

 3
kuu_chan

Volumi letti: 5/14 --- Voto 8
Questo anime/manga è bellissimo! Purtroppo io (per ora) ho potuto leggere soltanto 5 numeri, quelli stampati dalla Planet Manga, ma ho visto tutta la serie animata che mi è piaciuta tantissimo.

Si mescolano insieme tantissime tematiche (drammatico, amore, magia, azione, ecc) quindi non è il solito shojo-fotocopia che si trovano solitamente in questo periodo, Ayashi no Ceres ha un tocco in più che lo rende davvero bello. Mi piace molto lo stile di Yuu Watase, è particolare. Una piccola pecca di Ayashi no Ceres è la storia d'amore che in alcune scene è un po' melensa a mio parere ma comunque piacevole.
In conclusione, io consiglio questo manga/anime a tutti gli appassionati di shojo ed anche a qualcuno che vuole 'espandere i propri orizzonti'.


 2
missbondi

Volumi letti: 14/14 --- Voto 7
Consiglio questo manga a tutti coloro che amano gli shojo. Personalmente non è un genere che mi piace tantissimo, ma ogni tanto qualche serie di questo tipo ci sta, ed è proprio il caso di Ayashi no Ceres.

Manga carino, senza tante pretese, leggero e sul genere fantastico. La storia è, a mio parere, piacevole, ma non molto affascinante. I disegni sono ben fatti e curati, mentre non si può dire altrettanto dei personaggi, che pensano solamente al sesso. Qualche scena resta comunque bella e commovente, ma purtroppo molte altre sono troppo melense. Devo dire che sinceramente, avendone sentito parlare tanto bene da una mia amica, mi aspettavo di più, e forse questo ha influito notevolmente sul mio giudizio, ma in generale il voto 7.5 corrisponde ad una corretta valutazione. Lo consiglio comunque ad un pubblico femminile. adolescenziale: il periodo ideale per apprezzare queste cose.


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Kouga

Volumi letti: 14/14 --- Voto 7
Ayashi no Ceres mescola alcuni degli elementi che hanno reso famosa Yuu Watase: triangoli amorosi, equivoci, indecisioni, forte desiderio ed attrazione, conseguenti drastiche e permanenti derivate dal sesso fra alcuni dei protagonisti, e demenzialità. Eppure, ciò non è bastato a farmi gridare al miracolo, leggendo questo Ayashi no Ceres.

La storia si rifà ad una leggenda giapponese rivisitata previo tradizioni, reincarnazioni e segreti di Famiglia con tanto di riti sacrificali sanguinolenti in chiave moderna. Riesaminiamola a grandi linee: la famiglia Mikage è una delle più antiche e potenti dell'intero Giappone. Il segreto del suo successo si perde in un'epoca di miti, quando – secondo la leggenda – un antenato della famiglia riuscì a rubare la veste di una dea conosciuta come Tennyo Ceres, costringendola a rimanere per sempre sulla terra e a sposarlo. Da allora la discendenza della dea è stata benedetta dal sangue di quest'ultima, ma insieme al bene ne è derivato anche il male: a cicli, infatti, i poteri della divinità si trasmettono ad un qualche discendente, in genere ragazze. Il problema è che assieme al potere della dea si trasmette l'odio di Ceres per i discendenti di colui che la costrinse al suo esilio terrestre, ragione per cui chi lo eredita viene spietatamente eliminato dai suoi stessi familiari, prima che possa nuocere loro: è qui che inizia la tragica storia dei nostri due fratelli gemelli, protagonisti dell'opera, Aya ed Aki.

Al di là dell'incipit senz'ombra di dubbio nuovo ed originale, la storia presenta non pochi colpi di scena, ma i punti forti della narrazione tipica di Yuu Watase vengono talmente esasperati nel corso del prosequio della storia da risultare talvolta in perfetto stile <i>The Bolt and The Beautiful</i> più che ad uno Shojo. La storia prosegue secondo un filone preciso ed ha il vantaggio di non protrarsi per troppi volumi, sebbene in alcuni momenti avrete leggendo, il dubbio che alcuni punti sembrino fin troppo marcati e forzati al fine di prolungare e diluire l'evolversi della storia al fine di tardarne la relativa conclusione.

Ayashi no Ceres rimane in sintesi un'opera consigliata agli amanti dell'autrice, ad un pubblico giovane e che non ricerca un capolavoro, ma una serie godibile. Largamente al di sopra della sufficienza, ma ben lontana da voti alti e dall'esser definita un capolavoro.

jane_lane

Volumi letti: 14/14 --- Voto 4
<b>[Attenzione, possibili lievi Spoiler]</b>

Probabilmente sarò l’unica a esprimere un parere così negativo, ma questo manga non mi è proprio piaciuto: è uno dei primissimi shojo che abbia mai letto per intero, ed ha dato il suo bel contributo nel radicare la mia antipatia verso questo genere.
Devo doverosamente premettere che non ho mai apprezzato le storie sentimentali (non solo in ambito manga/anime), tuttavia avevo deciso di dare una possibilità a Ceres perché prometteva di essere diverso dalle solite menate amorose che tanto detesto; sembrava un titolo più completo, in cui, accanto alla vicenda romantica, trovavano spazio altri generi quali azione, commedia, paranormale e, addirittura, un pizzico di horror.
Invece è proprio una delle solite menate amorose che tanto detesto, anzi, ne è un esempio della peggior specie!
Le scene d’azione sono poche e mal realizzate, le gag patetiche e il genere horror/mistero/paranormale non è assolutamente nelle corde dell’autrice, ma tutto questo avrebbe anche potuto passare in secondo piano se almeno lo spunto principale (che non era malvagio) fosse stato sviluppato decentemente, ma purtroppo si è verificato l’esatto contrario: un sacco di passaggi inutili, personaggi e sottotrame messi all’improvviso da parte per dare spazio alla penosa coppia protagonista, mai un momento di tensione, mai un colpo di scena che sia tale, solo una gran noia! Dopo 5/6 volumi mi ritrovavo già a proseguire per inerzia, e sono arrivata alla fine solo per quel masochismo tipico dei lettori di fumetti che costringe a non lasciare un’opera a metà una volta che si è iniziata.

La prima parte del manga è quasi completamente costituita da minisaghe basate su uno schema parecchio ripetitivo: la protagonista Aya va a indagare in un certo luogo - di solito una scuola - pensando di trovarvi la veste di Ceres, e qui fa amicizia con una ragazza, meglio se con problemi sentimentali, che - ma guarda un po’ che caso! – si rivela pure lei una dea; immancabilmente sbuca fuori il noiosissimo Toya per dar vita a gelosie e soporiferi siparietti amorosi, si scopre dunque che i cattivoni, arrivati prima di Aya, hanno già iniziato a mettere in atto le loro losche macchinazioni, seguono scontri, trasformazioni e drammoni lacrimevoli alla fine dei quali la nuova amica, se non fa una brutta fine, entra nel gruppo dei buoni in qualità di personaggio di supporto semi-inutile (cosa che non le riserverà comunque un futuro radioso!), ma a parte questo ci ritroviamo punto e a capo, l’indagine non ha portato alcun frutto e la trama non ha fatto passi avanti significativi. A tutto ciò si inframmezzano situazioni sentimentali forzate e inverosimili, incontri/scontri coi nemici che si concludono sempre con un nulla di fatto, la telenovela di casa Aogiri, esperimenti improbabili e scene in cui Aya viene molestata o baciata contro la sua volontà.
Gran parte di queste vicende sono di un’inutilità inaudita e servono solo ad allungare il brodo, se stessimo parlando di una serie animata le avrei scambiate per filler!

Ma il peggio deve ancora venire! A un certo punto l’autrice decide di mandare in vacanza per diversi volumi anche i personaggi oltre alla trama, in modo da potersi dedicare all’unica cosa che sembra interessarle veramente, ovvero la descrizione della relazione ormai ufficiale tra Aya e Toya. E come ci racconta questo amore? Purtroppo per noi in modo stucchevole, retorico e prolisso: pagine e pagine per esprimere considerazioni che avrebbero potuto stare in due vignette, insopportabili melensaggini, riflessioni anche giuste e interessanti che si perdono in un mare di banalità… Ad aggravare il tutto c’è il fatto che i due formino una coppia davvero orrenda, verso cui è impossibile (almeno lo è stato per me!) provare anche solo un minimo di empatia. Toya in particolare è un personaggio veramente detestabile: per metà del manga è un tipico stereotipo da shojo, cioè il bel tenebroso dal passato oscuro che inscena un irritante tira e molla sentimentale con la protagonista, dopodiché si trasforma di colpo in un ancor più irrealistico compagno sensibile e premuroso, privo di qualunque difetto umano ma anche di personalità (non che prima ne avesse molta…). Ho ardentemente sperato che crepasse ogni volta che se ne presentava l’occasione, ma purtroppo se la cavava sempre - e l’imprevedibile sceneggiatura ci permette anche di intuire anzitempo il perché!

Negli ultimi 2/3 volumi l’autrice sembra finalmente rinsavire, decidendosi a raccogliere e unire i brandelli di trama che aveva seminato in giro per portare la storia alla conclusione, e devo dire che, nonostante sia le rivelazioni che le reazioni psicologiche dei personaggi siano molto prevedibili, questa parte finale non è malaccio - niente di eccezionale, ma comunque più che sufficiente - e ciò rende ancora più evidente quanto gran parte di quel che si è letto in precedenza fosse inutile e mediocre.

A questo punto vi starete chiedendo: ma in questa sbobba ammorbante c’è almeno una cosa che mi sia piaciuta senza riserve? Sì, i disegni, davvero belli, ma che non faranno alzare il voto di una virgola perché io generalmente do molta più importanza al contenuto e alle emozioni che riesce a darmi piuttosto che alla parte grafica, se mi bastasse un buon design per considerare riuscita un’opera farei prima a comprarmi una raccolta di illustrazioni, no?
Quindi, mi spiace, ma in base a quanto ha saputo trasmettermi il mio voto per questo manga è un 4.
Se siete fan dello shojo ve lo consiglio, ma se, come me, mal sopportate questo genere sappiate che qui non troverete affatto l’eccezione che conferma la regola, per cui state alla larga!

acute

 5
acute

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Questo manga è uno fra i più belli che abbia mai letto: racconta la vita di un'adolescente che, il giorno del suo sedicesimo compleanno, scopre che la sua famiglia nasconde un segreto tramandato per generazioni. Non ci sono parole per descrivere quanto sia fantastico questo amore fraterno spezzato dalla tradizione della famiglia Mikage.
La trama poi è piena di suspense e ti lascia col fiato sospeso... lascio a voi giudicare quanto sia favoloso questo manga, leggetelo.


 4
pippy989

Volumi letti: 14/14 --- Voto 10
Semplicemente STUPENDO. Ayashi no Ceres è uno dei manga più belli letti sino ad ora. E' avvincente, passionale e struggente. L'amore che cerca di superare l'egoismo umano, l'ambizione e l'ingordigia. Una storia d'amore e amicizia che lascia col fiato sospeso, che sa emozionare quasi sino alle lacrime. I disegni sono spettacolari e maturi cosi come i dialoghi mai banali. Tra tutte le opere della Watase di sicuro Ayashi no Ceres è quella meglio riuscita perché, a dispetto delle altre, non è scontata e stringe il cuore. Sin dal primo volume si è trasportati in una realtà quasi onirica, tanto bella quanto spietata dove i personaggi cercano con le proprie forze di sfuggire al fantomatico Ceres Project, basato sullo sfruttamento del potere che dispongono sin dalla nascita, ed ereditato dalla dea Ceres, appunto. Dolore e morte fanno da cornice a questo manga tanto bello quanto triste. Un finale diverso dal comune per un capolavoro shojo. Da non perdere.


 4
korin

Volumi letti: 14/14 --- Voto 8
Una storia romantica, drammatica, piena di suspense. Mi ha incuriosito molto il tema che tratta, la leggenda della dea. Come al solito la Watase va a scegliere elementi del folklore tipico giapponese (o cinese) e li riadatta, creando storie particolari, diverse dalla maggior parte dei manga. I temi trattati sono forti, toccanti. La trama sentimentale si sviluppa intorno ad un triangolo di base, ma non è la parte più importante della storia, solo una delle parti che vanno a comporla. Al centro dell'opera ritroviamo i drammi di una ragazza che si vede strappar via la famiglia in nome di un'antica credenza che si rivela vera, secondo cui lei è la discendente della dea celeste, discesa dal cielo e presa in moglie da un umano. Molti drammi si dipanano da questa vicenda iniziale. Drammi che colpiscono duramente la protagonista, fino a cambiarla radicalmente, aiutata dal sentimento conflittuale che prova per un ragazzo dagli strani poteri. Troviamo una caratterizzazione dei personaggi abbastanza delineata, e seguiamo il loro mutamento all'interno della storia. Non mancano elementi di humour qua e là a rallegrare la scena, così come fu in Fushigi Yuugi. I disegni sono bellissimi, e il finale è ricco di speranza. Da consigliare assolutamente.