La Principessa Mononoke
Il film d'animazione Princess Mononoke diretto dal grandissimo Hayao Miyazaki è diventato anche un anime-comic. Nel volume dunque troveremo i classici fotogrammi del film con dialoghi ovviamente riportati attraverso i baloon.
L'anime comic, come giusto che sia, perde un po' rispetto al film, manca il sonoro, manca il movimento e per un film di Miyazaki questo si nota.
Attorno all'anno 1400 il Giappone si sta evolvendo. Ashitaka è un ragazzo di uno sperduto villaggio, ha sangue reale in corpo e un giorno si trova di fronte un mostro, il Tatarigami, che intende devastare il villaggio. Uccidendo il mostro, che in realtà è un banale cinghiale vittima di una maledizione, rimane ferito ad un braccio e la maledizione colpisce anche lui. Per salvarsi dovrà recarsi a Ovest, dove lo attenderanno delle fantastiche avventure.
I nodi fondamentali di questa storia credo siano i soliti che Miyazaki ci lascia in eredità ogni volta. Il fantastico, ossia il mistico e irreale, ma soprattutto il rapporto umano-naturale che è il classico timbro o marchio di fabbrica dell'autore.
Siamo soliti infatti vedere, e lo siamo anche in questo caso, paesaggi reali con opere di fantascienza tutte riconducibili più al mistico che al fantastico. Assieme a questi scenari poi troviamo una trama che ruota soprattutto attorno al rispetto per la natura e al rapportarsi dei protagonisti nei riguardi della stessa, anche con gli stessi animali. Un'opera dunque molto riflessiva e anche avvincente, un'avventura ben concepita.
Buona l'edizione della Planet manga, chiaramente tutta a colori, con sovracoperta al prezzo di 4,50 euro.
Consiglio sicuramente a tutti quanti il film più che l'anime comic, se si ha visto quello direi che quest'opera è piuttosto superflua. Magari qualcuno preferisce "leggere" rispetto che "vedere", quindi a queste persone è caldamente consigliato anche l'anime comic. Il voto è lo stesso che darei al film: 8 pieno.
L'anime comic, come giusto che sia, perde un po' rispetto al film, manca il sonoro, manca il movimento e per un film di Miyazaki questo si nota.
Attorno all'anno 1400 il Giappone si sta evolvendo. Ashitaka è un ragazzo di uno sperduto villaggio, ha sangue reale in corpo e un giorno si trova di fronte un mostro, il Tatarigami, che intende devastare il villaggio. Uccidendo il mostro, che in realtà è un banale cinghiale vittima di una maledizione, rimane ferito ad un braccio e la maledizione colpisce anche lui. Per salvarsi dovrà recarsi a Ovest, dove lo attenderanno delle fantastiche avventure.
I nodi fondamentali di questa storia credo siano i soliti che Miyazaki ci lascia in eredità ogni volta. Il fantastico, ossia il mistico e irreale, ma soprattutto il rapporto umano-naturale che è il classico timbro o marchio di fabbrica dell'autore.
Siamo soliti infatti vedere, e lo siamo anche in questo caso, paesaggi reali con opere di fantascienza tutte riconducibili più al mistico che al fantastico. Assieme a questi scenari poi troviamo una trama che ruota soprattutto attorno al rispetto per la natura e al rapportarsi dei protagonisti nei riguardi della stessa, anche con gli stessi animali. Un'opera dunque molto riflessiva e anche avvincente, un'avventura ben concepita.
Buona l'edizione della Planet manga, chiaramente tutta a colori, con sovracoperta al prezzo di 4,50 euro.
Consiglio sicuramente a tutti quanti il film più che l'anime comic, se si ha visto quello direi che quest'opera è piuttosto superflua. Magari qualcuno preferisce "leggere" rispetto che "vedere", quindi a queste persone è caldamente consigliato anche l'anime comic. Il voto è lo stesso che darei al film: 8 pieno.
Gli anime comic sono dei manga realizzati utilizzando i fotogrammi del film allo scopo di creare le vignette, una per una. Ciò può giovare alla trasposizione su carta dei disegni animati, riportandone fedelmente colori e dettagli, oppure può dare l'impressione a chi non ha mai visto il film che quest’ultimo sia disegnato male, e quindi fargli perdere la voglia di vederlo a causa di una rappresentazione poco efficace dei disegni, nonostante il film sia un capolavoro, come in questo caso.
Ebbene, la "Principessa Mononoke" può essere definita una via di mezzo, anche se solo in parte, perché rende comunque l'idea della bellezza del film. Fra i lati positivi posso "annotare" i nomi delle divinità della foresta scritti in lingua originale giapponese e le onomatopee in katakana, che rendono il manga più "verace", non essendo stato censurato in alcun modo. Tuttavia, dall'altra metà, lo ritengo insoddisfacente per quanto concerne la trasposizione dei colori e dei dettagli, che risulta poco fluida e rende di difficile comprensione la storia e il suo svolgimento, rendendo di per sé confusi i movimenti e le azioni dei personaggi. Ho inoltre notato che, rispetto al lungometraggio animato, la battute vengono modificate a volte alterando completamente il senso di una frase o non coincidendo appieno con le vignette e l’azione che sta compiendo il personaggio, creando quindi confusione nel lettore.
"Principessa Mononoke" è quindi un manga che non merita il massimo dei voti, ma neanche l'insufficienza, perché risulta in gran parte soddisfacente e non può non piacere riguardando un lungometraggio così meraviglioso come “Mononoke Hime”. Il mo voto è quindi 8.
Ebbene, la "Principessa Mononoke" può essere definita una via di mezzo, anche se solo in parte, perché rende comunque l'idea della bellezza del film. Fra i lati positivi posso "annotare" i nomi delle divinità della foresta scritti in lingua originale giapponese e le onomatopee in katakana, che rendono il manga più "verace", non essendo stato censurato in alcun modo. Tuttavia, dall'altra metà, lo ritengo insoddisfacente per quanto concerne la trasposizione dei colori e dei dettagli, che risulta poco fluida e rende di difficile comprensione la storia e il suo svolgimento, rendendo di per sé confusi i movimenti e le azioni dei personaggi. Ho inoltre notato che, rispetto al lungometraggio animato, la battute vengono modificate a volte alterando completamente il senso di una frase o non coincidendo appieno con le vignette e l’azione che sta compiendo il personaggio, creando quindi confusione nel lettore.
"Principessa Mononoke" è quindi un manga che non merita il massimo dei voti, ma neanche l'insufficienza, perché risulta in gran parte soddisfacente e non può non piacere riguardando un lungometraggio così meraviglioso come “Mononoke Hime”. Il mo voto è quindi 8.