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esseci

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8,5
E' la seconda opera che leggo di Asano. La "Ragazza in riva al mare" mi aveva lasciato un po' perplesso e anche deluso per il nichilismo e l'incomunicabilità che permea tutta l'opera, tra l'altro aggravato dall'utilizzo di due personaggi protagonisti 15enni che sembrano più dei trentenni ormai demoralizzati e disillusi dalla vita.
Solanin mi ha particolarmente colpito proprio perché la storia è coerente con l'età dei personaggi descritti senza forzature e soprattutto rappresenta un formidabile e potente slice of life; un affresco sulla gioventù che tra varie peripezie cerca di diventare adulta e riesce a colpire nel profondo coloro che quella "fase" la sta vivendo o l'ha vissuta.
Eh già... Solanin non racconta nulla di speciale, nessun drammone, nessun eccesso: solo la vita.
I personaggi sono dei ragazzi appena usciti dall'università che tentano di affacciarsi alla vita indipendente e adulta con tutti i timori, le illusioni, i valori e gli ideali tipici di coloro che, nell'aspirazione di voler essere (o diventare) quello che sognano, si scontrano con la realtà di tutti i giorni, con coloro che hanno già rinunciato a sognare e alla ipocrisia e alla meschinità di tutto ciò che li circonda.
Soffrono proprio perché in maniera diversa devono più o meno abdicare ai loro sogni, aspettative e ai valori in cui credono, per piegarsi poi a "sopravvivere" per sbarcare il lunario ed infine ad accettare più o meno felicemente il sistema ed ad apprezzarne alcuni aspetti prima tanto bistrattati.
Asano descrive questo disagio con una facilità disarmante: nei dialoghi introduce qua e là degli indizi sul reale significato dell'opera. Basti pensare alla frase: “Se tu morissi oggi, saresti soddisfatto della vita che hai vissuto?"
E anche le immagini sono spesso metaforiche del cammino del gruppo di amici con lo sfondo di una Tokyo imperturbabile ai drammi esistenziali dei suoi "figli"...
Alla storia Asano aggiunge un bel carico da "90" per dimostrare quanto la vita possa essere crudele nei confronti dei sogni di coloro che hanno (o sembrano avere ancora) una vita "davanti": la morte e l'elaborazione del lutto.
"Solanin" è una piccola "metafora" sulla vita, che si apprende sulla propria pelle vivendola giornalmente in tutte le sue sfaccettature, felici e dolorose... È il perdere progressivamente (e dolorosamente) la spensieratezza fanciullesca e adolescenziale e dover affrontare la vita, fare qualcosa per (soprav)vivere e che si odia, accettare il compromesso o abbassare la testa/sguardo davanti a qualcosa che non avremmo mai accettato... E' la sintesi di "You can't always get what you want" e "The show must go on"...
Asano racconta tutto ciò attraverso una storia d'amore (tra Meiko e Taneda) e le amicizie con il gruppo di amici con cui condividono la passione per la musica: tutto terribilmente vero, realistico e poetico anche grazie ai disegni che ho imparato ad apprezzare in "La ragazza in riva al mare".
Opera di cui consiglio la lettura (e la rilettura) e che, per chi come me quel periodo ormai lo ha messo alle spalle da qualche anno, può suscitare il ricordo agrodolce di quella fase dell'esistenza che si potrebbe riassumere in: "The show must go on/Inside my heart is breaking/My make-up may be flaking/But my smile still stays on".


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killer_bee

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8,5
La necessità di crescere, a un certo punto della propria vita, è un tema caro e centrale nella poetica di Asano. Solanin, però, decide di farne la propria colonna portante, sviscerandosi intorno alla domanda con cui tutti, chi prima chi dopo, abbiamo dovuto fare i conti (e che talvolta continuiamo a farci): cosa significa esattamente diventare adulti? Cosa ne è dei sogni, delle speranze, delle aspettative a cui ci si è sempre appoggiati una volta usciti dal grembo materno delle scuole e del mantenimento? Come si fanno i conti con l'angoscia che ciò che si immaginava possa non esistere o non concretizzarsi mai, che la vita sarà soltanto un susseguirsi di eventi mediamente tranquilli e non particolarmente emozionanti? Diventare adulti significa quindi avere la forza di accontentarsi di una felicità banale, effimera, in attesa che tutto inesorabilmente giunga alla conclusione?

"Non diventerò mai uno di quegli adulti superficiali che fanno finta di essere soddisfatti con così poco!". Queste sono le parole di Taneda, uno dei due protagonisti dell'opera, che conosciamo anni dopo, sul procinto di abbandonare il suo sogno e con lo sguardo maturo e razionale ma spento di chi si è da poco scontrato con il mondo reale. Inoue, sua ragazza e convivente, si trova nella stessa situazione: un impiego stabile ma poche emozioni e la prospettiva di una vita serena ma piatta. Da poco usciti dal mondo degli studi, entrambi i protagonisti si trovano di fronte agli interrogativi esistenziali a cui probabilmente ogni ragazzo tra i 20 e i 30 anni si è trovato davanti, Asano compreso, venticinquenne all'epoca della stesura originale. Seppure siano passati 17 anni da allora, si tratta di una storia più attuale che mai, specchio di una generazione controversa, sognatrice e ambiziosa ma cinica, pigra ed estremamente pessimista nello stesso tempo, spesso incapace di trovare la giusta motivazione e auto-giustificando i propri fallimenti. Ma che nello stesso non è in grado di accontentarsi, di trovare la felicità nelle piccole cose, di accettare che la vita sia serena rassegnazione. Perché lamentarsi è più comodo, non dover avere davvero paura è più comodo. Perché la sensazione di non poter più tornare indietro una volta spintisi troppo avanti in un progetto è totalizzante e ci blocca, perché impegnarsi significa per forza di cose ammettere di essere meno bravi di qualcun altro e perché il fallimento è complicato da gestire.

Al pari di "Buonanotte PunPun", Asano decide consapevolmente di sviscerare nel modo più profondo possibile gli interrogativi posti, offrendo scenari risolutivi diversi che coincidono con le scelte dei personaggi. In questo caso però c'è un passo in più: non tanto che una delle risposte offerte sia quella giusta ma che senza ombra di dubbio altre siano sbagliate. Asano lo chiarisce oltre ogni ambiguità nel finale inedito presente nella Complete Edition dell'opera ed è ribadito nella postfazione, inciso di due pagine scritte in cui l'autore traccia le proprie conclusioni a 11 anni dalla pubblicazione originale. Ciò che conta è tutto sommato banale e sicuramente familiare a chi ha già confidenza l'autore: "il tempo scorre regolare, come un fiume, e come un fiume alla fine arriva comunque al mare". Occorre semplicemente avere la forza di andare avanti, nonostante le insicurezze, la paure, le disillusioni, i dolori e accettare il tempo presente - unica e vera certezza - seguendo la lunghissima strada, piena di ostacoli, dell'esistenza umana.


 2
Romolo.Gusmaroli

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9,5
Solanin è uno dei più grandi lavori del genio Inio Asano. La potenza maggiore sta sulla scrittura dei sue personaggi e le loro relazioni, la scrittura infatti non è fasulla o forzata giocando sugli stereotipi o luoghi comuni; ma i vari personaggi sono descritti come veri ragazzi di una generazione che li opprime e li soffoca nel costrutto sociale giapponese. I loro problemi sono condivisibili e la loro ricerca della libertà si scontra sempre con il realismo e il dovere. Quindi il viaggio dei protagonisti non diventa banale come un discorso retorico che non considera la verità, ma diventa un impresa che loro stessi criticano e temono. il tempo che passi con loro è vero, e a manga ormai inoltrato, ti senti far parte di quel gruppo, offri con loro, ridi con loro e sei felice per loro. si ricorre spesso al Flashback, usato in maniera sempre interessante e mai banale creando una narrazione silenziosa e calma. la scelta delle inquadrature è ottima e impeccabile; Asano gioca con primissimi piani, particolari e panorami di una Tokyo moderna coperta dal silenzio e il sole che crea spettacolari ombre scenografiche. i personaggi, spesso, rimangono fermi a ragionare nel silenzio di una stanza o affacciandosi dalla finestra di un grattacielo, e quelle sono le scene più potenti e cariche di emotività. Come sempre Asano riesce sempre a farci sentire sulla pelle ogni sensazione, dal rumore delle macchine, al calore della luce sulla pelle. lo stile di disegno è impeccabile, con personaggio disegnati in modo iper-realistico, d'altronde per raggiungere questo realismo visivo Asano aggiunge nelle vignette anche foto originali (il cielo, i palazzi, parchi) che ci faranno, ancora di più, vivere nella Tokyo estiva con il gruppo di ragazzi che impareremo ad amare. Molte frasi rimarranno incastonate nella vostra mente e vi faranno ricordare Solanin con un sorriso e un leggero senso di malinconia. anche se si tratta di una storia realistica, Asano riesce ad aggiungere scene irreali e assurde tipiche del suo stile di scrittura. Sicuramente un opera che riesce a descrivere un'intera generazione di giovani spaesati, che non riconoscono più i valori del tempo, come il lavoro e la famiglia, e cercano di scappare da una realtà, da un cielo che li opprime.

Solanin

Utente120128

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Utente120128

Volumi letti: 2/2 --- Voto 5,5
Solanin è veramente una storia di vita. Ma anche nelle vite migliori ci sono periodi di noia. Solanin racconta un periodo normale di una coppia normale dove sostanzialmente per quattro quinti del manga non accade nulla.
Il tema centrale della storia (che è anche l’unico) è la vita di una coppia di ragazzi Meiko e Taneda (fidanzati da molto tempo) che andando a convivere, hanno un periodo di stanchezza del rapporto: la giovane età, il lavoro non appagante, i sogni da ragazzi un po’ frenati, creano un contesto di vita abbastanza comune dove è facile riconoscersi.
La domanda che rimbalza leggendo il manga è: quando accadrà qualcosa? Le pagine scorrono, anche piacevolmente, senza mai raccontare nulla. Tante pagine. Il sentimento principale per il lettore è una lieve ma piacevole noia. Probabilmente non sono il target per cui è scritta l’opera. Credo che sia più adatto ad un pubblico femminile di giovane età.
L’opera però vanta dei disegni ben fatti; Asano ha un tratto particolare e a mio parere, bellissimo. E’ forse proprio il disegno che ci porta avanti nella lettura.
Verso la fine, finalmente, un colpo di scena. Un colpo di scena imprevedibile e ben studiato che rialza un poco la voglia di finir di leggere questo manga. Ho scelto l’edizione COMPLETE EDITION, cha a mio avviso è la migliore per queste opere così brevi.

Storia: 4
Disegni: 7,5
Edizione: 7


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selene90

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8,5
Quando si parla di animazione “per adulti”, la massa erroneamente collega la frase allo splatter… “è violento, quindi automaticamente è per adulti!”. Al di là della banalità di fondo nell’affermazione, Asano ci dimostra come un’opera normalissima, senza violenza alcuna, possa essere perfetta per un adulto, e inadatta ad un bambino; come la poesia di una semplicissima storia di vita, uguale a tante altre, senza fronzoli ed altro, possa essere compresa solo da chi un po’ di vita l’ha vissuta.

Solanin è appunto questo: una storia di vita. Meiko e Taneda sono due giovani neolaureati, entrati nel mondo del lavoro, che convivono in un piccolo appartamento di Tokyo. Lei lavora come impiegata in un ufficio, il lavoro le sta stretto, vive una vita che non sente come sua: "Sono un'impiegata, come se ne vedono ovunque a Tokyo. Sono ancora giovane, perciò mi lamento di continuo di come va la società e di come si comportano gli adulti. Non so cosa fare, e sento che sto accumulando dentro tanto veleno."
Lui è un graphic designer. Tra i due, inizialmente, Meiko sembra la persona più responsabile, colei che cerca di mandare avanti la baracca, che sente il peso delle responsabilità; mentre Taneda ci appare stanco e svogliato, un ragazzo che non riesce a stare lontano dalla propria adolescenza, che vuole solo poter cantare nella sua band, coi suoi amici.
Entrambi sono ben lontani dalla vita che avevano sognato da studenti, quando ancora il loro futuro era un vasto insieme di scelte e possibilità.

“Se tu morissi oggi, saresti soddisfatto della vita che hai vissuto?” E’ la domanda che i due protagonisti si pongono, che l’autore stesso pone ai propri lettori. Facendo mente locale, quanti di noi hanno vissuto tutti i propri sogni, hanno fatto qualcosa di memorabile, qualcosa che li rendesse pienamente liberi e felici?

E da qui, si dipana la storia dei due ragazzi, con la loro decisione di essere -per la prima volta- fautori del loro destino. Lasciano il lavoro, decidono di essere liberi, ma è una libertà destinata a morire subito, perché non si tratta di una fuga adolescenziale da casa… ma di una fuga dalle responsabilità e dalla vita vera. E allora si, si affacciano le paure, i timori, l’ansia… Come affronteranno tutto?

Asano si è dimostrato un ottimo autore, che riesce sia coi disegni, sia con pochi dialoghi, a dipingere un perfetto quadro di vita, e poi di un’evoluzione che lascia spazio a dubbi e incertezze continue.


 5
DarkSoulRead

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Inio Asano è un autore incredibile, tra i più talentuosi del panorama nipponico attuale. Non solo è dotato di un tratto unico e peculiare, ma possiede un'abilità di scrittura tale da catapultare il lettore dentro i suoi mondi con estrema naturalezza. È con grande maestria che l'autore ci ha abituato a storie brevi ed intense, graziate sempre da quel tocco autorale che le eleva ulteriormente. Solanin non fa eccezione, e ci racconta le vicende amorose di Meiko e Taneda, una giovane coppia innamorata che sta sperimentando la convivenza.

Meiko, stanca della monotonia derivante da un lavoro che non la soddisfa, nonostante le condizioni economiche non proprio agiate, decide di licenziarsi, illudendosi di godersi maggiormente la vita. Taneda invece ha sempre avuto un sogno nel cassetto, e per lui lasciare il lavoro significherebbe inseguire questo sogno. Lo scapestrato fidanzato di Meiko infatti, ha formato con gli amici dell'università una band rock indie, e se prima suonare era un hobby molto spesso soffocato dai pressanti ritmi lavorativi, sotto le sollecitazioni di Meiko, diventerà presto il fulcro della sua esistenza. Il ragazzo cercherà di realizzarsi con la musica, impegnandosi con tutto se stesso nonostante la consapevolezza delle mille avversità che incontrerà sul suo cammino.

Solanin è un viaggio interiore alla ricerca di una felicità tanto agognata quanto effimera, è scegliere tra una vita noiosa e conforme ed una insicura e ambiziosa. È affacciarsi un giorno alla finestra dei 30 anni e guardarsi dietro insoddisfatti. È perdere tutto d'un tratto la spensieratezza adolescenziale e dover fare i conti con una vita tutt'altro che in discesa.

"Se morissi adesso saresti soddisfatto della vita che hai vissuto?". È questa la domanda che Asano pone al lettore, ed anche a se stesso. Confezionando un'opera realistica, che vuole e fa riflettere. Se vi aspettate ragazzi che dal nulla scalano le Hit parade e siete alla ricerca di una lettura scanzonata avete sbagliato universo narrativo. Ed anche autore. Il mangaka riesce ad emozionare senza mai esasperare o forzare situazioni tanto per il gusto di farlo. Le vicende che si susseguono sono perfettamente contestualizzabili nella vita di ognuno di noi, risultando sempre credibili e mai sfarzose.

I personaggi sono caratterizzati magistralmente, sopratutto i membri della band e, nella loro "reale" semplicità, riescono tutti a conquistare il lettore.

Il tratto del mangaka è eccezionale, pulito ed inconfondibile, con una cura particolare per gli sfondi. Peccato per l'edizione Planet Manga, che riporta una carta eccessivamente trasparente.

Solanin è ad oggi il miglior lavoro di Inio Asano, nonchè uno spaccato agrodolce della Tokyo moderna, drammatico ma allo stesso tempo intriso di speranza, capace di farvi sia piangere che ridere come poche altre opere.

Voto: 8,5


 1
Irene Tempesta

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Inio Asano è un artista unico e incredibile.
Se ne vedono davvero pochi in giro come lui.
Ha un stile di narrazione scorrevole, piacevole, in poche battute riesce a delineare i personaggi.
Nonostante la serie sia solo di due volumi, i personaggi sono ben caratterizzati , profondi e tocca più di una tematica nella trama.
Meiko e Taneda sono due giovani ragazzi molto innamorati che convivono da un anno.
Ma la loro vita è abbastanza banale e monotona. Meiko si sente soffocare in un ambiente di lavoro che non la stimola, sente che la sua vita passa inesorabile, noiosissima, deprimente e sempre uguale tutti i giorni. Si sente ingabbiata in un sistema che non la rende felice. La vita preimpostata che le impone la società le sta stretta. Perciò si licenzia dal posto di lavoro senza particolari progetti per il futuro. Nel primo albo il tema centrale è avere il coraggio di seguire i propri desideri, i propri hobby, i propri sogni, rischiando anche. Invece di lasciarsi andare, come fanno molti, in uno stato di rassegnazione ad un lavoro che non ti piace e ti impone di passare le giornate tutte uguali, rubandoti infine ogni energia. E cerca di trasmettere al suo ragazzo tale entusiasmo. Difatti si licenzierà anche lui per tentare di inseguire un suo sogno: suonare dal vivo con la sua band, composta dagli amici dell'università.
Questo manga parla di coraggio di cambiare e reinventarsi per inseguire ciò che più ci rende felici, ma la trama è molto realistica. Non viene romanzata in stile fiabesco, anzi. I protagonisti sono umili ragazzi come tutti noi, con le loro incertezze, le loro paure.
Anche i personaggi secondari, gli amici dei protagonisti, sono molto dettagliati nel carattere, molto profondi e simpaticissimi, è impossibile non affezionarsi, o immedesimarsi. Essi anche se secondari, hanno un ruolo fondamentale nella storia.
Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)

Il secondo albo, a mio parere tratta un'altra tematica potente.
il riuscire a superare il trauma della perdita di una persona cara.
Viene mostrato il dolore, la disperazione, tuttavia questo manga è una lode alla VITA, perchè, nonostante le avversità, Meiko e i suoi amici non si lasciano affondare dalla disperazione, cercano di tornare a sorridere e a sostenersi uniti l'un con l'altro.
E a superare il dolore per la perdita di Taneda insieme, cantando uniti sul palco, quasi a sentirlo ancora vivo insieme a loro nella grande passione per la musica.


Graficamente è una meraviglia, ogni tavola, come nello stile di Inio Asano, è rifinita nei minimi dettagli, sopratutto negli sfondi.
Un bel 9 a quest'opera profonda che offre molti spunti di riflessione.
La consiglio vivamente.


 1
Kida_10

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
"Solanin" è un manga in due volumi ideato e realizzato da Inio Asano nel 2005, e portato in Italia da Planet Manga nel 2010.

Meiko e Taneda sono ormai adulti, si sono laureati più di due anni fa, ma la loro vita non riesce a decollare come avrebbero sperato. Nonostante il loro rapporto sentimentale perduri da diversi anni, le certezze sono poche, ed i rispettivi impieghi non riescono a dare sufficiente soddisfazione.
L'unica consolazione in questo infelice contesto, è il ritrovo abituale con gli ex-compagni del college, con i quali Taneda aveva precedentemente fondato una band musicale. La vita dei due giovani inizia a cambiare nel momento in cui Taneda decide di impiegare nella musica gran parte dei propri sforzi, cercando di guadagnarsi da vivere attraverso quella che è indiscutibilmente la sua più grande passione.

"Solanin" è sicuramente un'opera introspettiva di alto livello, capace di catturare il lettore, lasciandolo immedesimare nelle situazioni in cui si imbatteranno i protagonisti. Meiko, Taneda, e tutti gli altri componenti della Band, sono stati caratterizzati ottimamente; persone comuni, credibili, piene di dubbi, incertezze, paure. Per il lettore sarà estremamente semplice rivedersi, almeno in parte, nei loro timori e nelle loro scelte, poiché essi toccano temi comuni che più o meno tutti sono stati costretti ad affrontare. Inio Asano filtra tutto attraverso una visione assai pessimistica, ed è maestro nel rappresentare il disagio e l'inquietudine che si annidano nell'animo dei vari personaggi; l'opera assumerà presto una facciata molto triste, fino al raggiungimento dell'inattesa disgrazia che cambierà drasticamente il punto di vista dei ragazzi e che gli permetterà di maturare e di rivalutare le proprie priorità.

La felicità è un concetto astratto, impossibile da definire, ed ognuno ha i propri parametri personali per determinarlo. Ciò che cercano disperatamente di raggiungere Meiko e Taneda all'inizio del racconto è semplicemente un'utopia, un sogno irrealizzabile creato da una mente giovane che non ha ancora avuto occasione di testare pienamente il mondo reale, e di fare i conti le sue leggi. Nel corso dell'opera i personaggi vengono analizzati in maniera impeccabile, ed è quindi facile notare la loro convincente maturazione, ed avvertire il mutamento della loro visione globale del mondo e della propria quotidianità.

"Solanin" è un'opera profonda e matura, che regala parecchi spunti di riflessione interessanti, e che riesce, malgrado la sua brevità, a coinvolgere il lettore. Graficamente è stato svolto un ottimo lavoro, a partire dal design dei personaggi sino al grado di dettaglio dei fondali, passando per un utilizzo eccellente di neri ed ombre. Non un capolavoro, ma una lettura piacevole ed estremamente consigliata.


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Atom

Volumi letti: 2/2 --- Voto 10
"Diventare adulti senza avere un obbiettivo, un sogno. Accettare questa realtà od opporsi fino all'ultimo. Sarebbe questo il bivio decisivo nella vita di un essere umano?"

Che cos'è la felicità? Come si fa ad essere felici?

Di Inio Asano conoscevo lo splendido tratto, ma sinceramente non avrei mai pensato che dietro quelle linee tanto morbide si nascondesse uno scrittore di simile talento. Non tanto per la capacità di "partorire" pensieri decisamente profondi e colmi di significato, ma soprattutto per l'abilità di scrivere una storia in modo tanto naturale quanto complesso, completo, significativo.
Mettere insieme e gestire una trama, partendo dal "nulla", non è cosa da tutti, inoltre, Asano non si limita a portare a casa il compitino, ma riesce a creare qualcosa di incredibilmente prezioso.
"Solanin" non è un manga di eroi, non ha come protagonisti persone eccezionali, non racconta avvenimenti eclatanti.

"Solanin" descrive la vita di tutti noi, senza nemmeno cercare di rendere la narrazione più accattivante, magari inserendo avvenimenti incredibili.
Ragazzi che cercano di diventare adulti, senza abbandonare il sogno di non venire "omologati", come già accaduto a tutti quelli che prima di loro hanno già fatto il grande salto.

Protagonisti del manga sono Meiko, una ragazza di ventiquattro anni che, da quando lavora in un'azienda informatica, inizia a domandarsi se quella sia veramente la sua strada e Taneda, suo coetaneo, anch'egli laureatosi due anni prima, che ancora non riesce ad abbandonare i suoi sogni ai quali resta disperatamente aggrappato.
I due convivono a Tokyo, dove sono giunti per portare avanti gli studi, ma entrambi vengono da piccole realtà, e l'assordante, roboante e alienante realtà della capitale, se da un lato può essere di grande stimolo, dall'altro incute un certo timore nei loro animi.

Nel recensire "Solanin" bisogna partire dal presupposto che è un titolo per adulti, come pochi altri.
A differenza di molti seinen non si vedono né scene di violenza né di sesso, ma è proprio il contenuto che necessita di un certa maturità e soprattutto di un'esperienza tale da riuscire a garantire la necessaria identificazione nei personaggi da parte del lettore.
In mancanza di tali presupposti, suppongo che questo titolo non riuscirà mai a suscitare granché in chi legge.

C'è un momento, nella vita di una persona, nel quale ci si trova davanti ad un bivio; a seconda della strada che si sceglierà di imboccare la vita prenderà direzioni completamente diverse. Quando si inizia a lavorare sul serio, quando non si tratta più del lavoretto part-time, ma del mestiere che ti consentirà di costruire il tuo futuro, in quel momento scatta una molla nella mente e non per tutti si tratta di un "bel sentire".
Vuol dire che non si è più dei ragazzi spensierati, vuol dire che la società si aspetta qualcosa da te, vuol dire che inizi a sentire il peso delle responsabilità, ma soprattutto è il momento in cui ti accorgi che i tuoi sogni resteranno tali e che ormai non si torna indietro. I giochi sono finiti.
E' un qualcosa che toglie il fiato e mette i brividi. Non voglio dire che per tutti sia così, ma per chi ha vissuto una giovinezza degna di questo nome, penso che sia inevitabile non accettare il distacco da essa.
A quel punto ci si inizia a domandare come si potrà mai trovare la felicità, visto che non c'è più un futuro di sogni e speranze a cui appellarsi per poter immaginare la vita che desideriamo.
Asano descrive minuziosamente cosa si prova ad essere intrappolati nel gioco perverso che tiene in piedi la nostro società. Cosa vuol dire avere un lavoro che si odia, ma che non si può lasciare perché si verrebbe etichettati come perditempo ed irresponsabili.

"Solanin" è anche una splendida storia d'amore, tanto realistica da poter sembrare quasi banale, ma anche un inno all'amicizia, che vede protagonisti un gruppo affiatato di amici.
Ciò che impreziosisce questo manga è che ogni personaggio ha il giusto spazio, che compete al suo ruolo, donando alla narrazione un bilanciamento, un'armonia pressoché perfetti, un equilibrio magistrale tra le loro storie, i loro pensieri, le loro azioni.

L'autore è attento ad ogni minima sfumatura, esaltando l'introspezione psicologica di ciascun personaggio, per poi confrontarla con quella degli altri, in un capolavoro di studio sociologico.
Ciò che prende forma davanti ai nostri occhi è qualcosa di incredibilmente reale, ma allo stesso tempo estremamente poetico.
Inio Asano sa essere divertente, esilarante, pungente, intelligente, commovente, straziante, malinconico, poetico, dissacrante e, cosa davvero rara, cerca di non prendersi mai troppo sul serio.

I disegni sono, a mio avviso, meravigliosi e decisamente originali. Certo, è una questione di gusti e per questo soggettiva, ad essere oggettiva invece è l'attenzione maniacale ad ogni singolo particolare. Le illustrazioni, simili a fotografie, sono una delizia per i nostri occhi.

L'edizione della Panini Comics è di buon livello con tanto di sovraccoperta. La carta utilizzata è di ottima fattura e l'adattamento mi è parso molto curato. Il prezzo mi sembra abbastanza in linea con la qualità.


 3
Slanzard

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Dopo l'atipico Il campo dell'arcobaleno, Asano torna sui binari più tradizionali di What a Wonderful World con il volume La città della luce, che ne semplifica la struttura tramite la diminuzione del numero di storie a fronte di un aumento della lunghezza. Continuando su questa strada, Asano scrive quello che si rivelerà il suo (almeno per ora) più grande successo: Solanin. Trasposto anche in un apprezzato film live action, Solanin è l'opera più "mainstream" di Asano, che pare tentare di realizzare qualcosa di più tradizionale rispetto ai lavori passati, più comprensibile ed in grado di catturare un pubblico più ampio, che apprezza storie più facili da seguire e abbastanza lunghe da far affezionare ai personaggi. Ecco quindi abbandonate le serie di storie brevi tra loro concatenate, così come il retrogusto onirico che aveva caratterizzato chi più (Il campo dell'arcobaleno), chi meno (WaWW, La città della luce) le passate opere: Solanin è la semplice storia di cinque giovani adulti che si dipana nell'arco dei due volumi totali. L'impianto narrativo è lineare e semplice da seguire, con solo qualche sporadico flashback o cambio di punto di vista tra i ragazzi; i personaggi sono i classici freeter asaniani che abbiamo imparato a conoscere, neolaureati con lavori precari, non più ragazzi ma non ancora del tutto adulti, in quell'età cui i sogni d'infanzia iniziano a stare stretti ma non si ancora la forza di chiudere per sempre quella porta per omologarsi alla società lavorativa.
Per certi versi, Solanin è al contempo un'evoluzione ed un'involuzione all'interno della narrativa di Asano; se da un lato si perde la forza delle singole storie brevi, dall'altro è possibile realizzare una storia più articolata nonché analizzare i personaggi per un arco di tempo maggiore ed assistere quindi alla loro evoluzione. Asano non pare però in grado di gestire al meglio una (singola) storia così lunga, finendo per ripetersi e facendo ben presto perdere efficacia al dipanarsi del racconto. Anche il messaggio finale dell'opera, che è poi sempre il medesimo delle sue storie brevi, va parzialmente a perdersi tra i vari avvenimenti. Da segnalare anche un pessimo uso della voce narrante, eccessivamente invasiva sia come numero di vignette occupate sia nel costante desiderio dell'autore di spiegare nei minimi dettagli ogni singolo pensiero, emozione e stato d'animo dei personaggi, quasi timoroso di non riuscire a farsi comprendere dal suo pubblico.
Insomma, Solanin non è nient'altro che una delle varie storie brevi di WaWW ampliata ed articolata in modo da occupare il decuplo delle pagine originali, e come tale finisce per perdere in parte la propria forza narrativa in più di un punto, riuscendo tuttavia a raggiungere l'obiettivo prefissato: espandere il proprio bacino di lettori.


 1
giacgiac

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Le sorprese sono sempre il piatto forte che ciascun'opera può offrire: possono essere belle o brutte, ma in ogni caso formano con essa un binomio indissolubile nella memoria del lettore, come nel caso del manga in questione. Avvicinatomi a "Solanin" in fumetteria e colpito dal tratto sofisticato e dalle linee dolci dei personaggi, ho deciso di dare una chance a questo titolo e tuffarmi nel mondo di un autore da alcuni criticato e da molti osannato, cioè Inio Asano.
Da tempo un po' stufo degli ormai canonici slice of life ad ambientazione scolastica, e spesso liceale, ho avuto la fortuna di imbattermi in una storia che per protagonisti ha una coppia all'incirca mia coetanea: Meiko e Naruo, poco più che ventenni, si trovano a fronteggiare i problemi che il mondo del lavoro, una volta finita l'università, pone loro dinnanzi. I due, forti di sei anni di relazione e costretti a convivere per questioni economiche, affrontano la vita in modo nettamente diverso: Naruo lavora part-time per una rivista come illustratore e nel tempo libero sviluppa come unico passatempo la musica, e in particolare porta avanti dai tempi dell'università una rock band con degli amici, sebbene riescano a suonare assieme solo poche volte al mese; Meiko invece è apparentemente più responsabile, lavora come impiegata un po' per inerzia e nonostante il proprio lavoro non le piaccia, ma pur di rimanere assieme al fidanzato e non tornare al proprio paese natio dai genitori si rimbocca le maniche e tiene duro. Almeno fino al giorno in cui non decide di dimettersi e seguire il proprio cuore. Questo evento segna profondamente la storia dei due ragazzi: Meiko, che sembra aver raggiunto una tanto agognata libertà, finisce ben presto per annegare i propri pomeriggi nella noia, mentre Naruo, spinto dalla fidanzata, progetta di sfondare nel campo musicale assieme al proprio gruppo e vivere di musica; così il ragazzo decide di dimettersi anch'egli per dedicarsi totalmente alla propria passione.

Non ne comprendo a fondo il motivo, ma ho sviluppato fin dalle prime pagine una particolare empatia per i personaggi, alle volte così scellerati e altre sorprendentemente riflessivi; la bravura di Inio Asano sta proprio nel rendere la vicenda estremamente espressiva e coinvolgente, di un realismo talmente elevato da farlo sembrare cronaca, e in senso positivo, sia ben chiaro; i litigi, le decisioni avventate, le riappacificazioni, le perdite e i pianti dei personaggi sono come iniettati direttamente nelle vene del lettore, senza lasciare la possibilità di liberarsene.
Per soffermarsi ancora sull'apparato tecnico, nel disegno è sempre il realismo la chiave di tutto, soprattutto nelle ambientazioni, estremamente studiate e rifinite, ricche di mille particolari, mentre per quanto riguarda la fisiognomica dei personaggi, gli occhi, le narici e la bocca, sproporzionate rispetto alle dimensioni del volto, conferiscono loro la forte espressività che rimane il punto di forza del fumetto. La regia adottata alterna spesso, all'interno della stessa tavola, vignette dinamiche in cui i personaggi dialogano normalmente, ad altre nere in cui scorrono le riflessioni degli stessi, il che permette al lettore di calarsi ancor più nei panni e nella mente dei protagonisti.
"Solanin" è stato una sorpresa perché, avendomi attratto solo con i suoi disegni, è riuscito a travolgermi con una vagonata di emozioni e sentimenti, tramite i suoi personaggi, ma certamente scaturiti dall'esperienza e dalla personalità dell'autore stesso, quasi come se il lavoro di mangaka fosse lo sfogo di tutte le sensazioni represse dentro di lui. È un manga da vivere più che da leggere, ideale per chi ricerchi la realtà in quello che ha tra le mani; otto molto abbondante.


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oberon

Volumi letti: 2/2 --- Voto 10
Quella di Solanin potremmo definirla una tipica storia di disagio sociale, che narra di giovani adulti che faticano a trovare il loro posto nel mondo, a decidere cosa fare della loro vita, a scegliere tra le loro aspirazioni e un cavolo di obbiettivo socialmente riconosciuto che non li condanni a (soprav)vivere come dei disadattati, mentre il tempo intanto scivola via inesorabilmente.
Giovani adulti che vivono quella fase impietosa che segna il termine del tardivo cazzeggio adolescenziale proteso all'inseguimento di sogni irrealizzabili, e ti mette improvvisamente di fronte alle responsabilità.
Proprio per questo non la riterrei un'opera "originale", perché in fondo non vi è nulla di originale nel descrivere una condizione di crisi esistenziale praticamente provata da tutti prima o poi. Ma ritengo comunque Solanin un'opera geniale nella sua semplicità.
Non fate l'erroraccio di ritenerlo un manga "impegnato". L'autore tutto sommato non ha fatto altro che raccontarsi e mettere su carta un pezzo del suo vissuto; si capisce. È un manga tremendamente semplice e di un intimismo disarmante, narrato con molta onestà e genuinità. Tutto qua. Ed è questo il suo pregio.
Un'opera molto attuale. Racconta con tanta disillusione che la vita non è una favoletta; che indipendentemente dalle nostre peculiarità, dai nostri obbiettivi - o dalla loro assenza - ci ritroviamo in un contesto che di certo non ci è cucito addosso ed al quale ovviamente ci si deve adattare. Ed anche quando si è raggiunto un compromesso, un equilibrio, il karma può passare a riscuotere un credito incomprensibile e frantumare drammaticamente tutti i piani.
Confesso che questo è un manga che mi ha toccato come pochi, e che a suo tempo mi fece anche bene leggere (credo), per una serie di questioni personali che ovviamente non vi sto qua a raccontare, 'che sicuramente non ve ne frega niente.
Però Solanin non è forse una lettura per tutti; NON perché per apprezzarla sia necessario essere dei lettori particolarmente "raffinati, intelligenti, acculturati" e cavolate simili. È una di quelle opere che per apprezzarle un po' ti ci devi rivedere dentro. Un po' devi considerarla una tua biografia. Un po' devi aver vissuto quel che vi è narrato. Un po' ti deve aver fatto schifo la vita almeno una volta, o per lo meno tu devi far schifo a lei. Un po' di periodi dimmerda devi averli vissuti. Un po' ti deve piacere piangerti addosso. Un po' di sfiga, insomma, dovete averla vissuta per apprezzarlo.
Quindi se avete trovato in Solanin un opera insulsa, vi invidio.


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KristianKensei

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Solanin è una miniserie di due volumi che nella tradizione dei migliori slice of life nipponici riesce a raccontare la quotidianità di ragazzi alle prese con la domanda "Cosa farò da grande?".
Il pubblico a cui è rivolto è proprio il ragazzo appena diplomato o laureato (o che è in procinto di farlo) e non sa ancora quale sarà la sua strada in questo sventurato mondo, nell'eterno conflitto tra i sogni e la realtà. Solanin è tutto questo e molto di più.
Solanin è il motivo per cui a ventitré anni continuo a leggere manga e a guardare anime di una cultura così distante da quella italiana. È l'esatta espressione della capacità di molti autori nipponici, spesso più di quelli occidentali, di riuscire a far risuonare in mezzo al rumore del mondo una voce flebile e delicata che racconti i più segreti sogni e incubi di noi "adolescenti adulti".
Adolescenti adulti? Non a caso utilizzo questa accoppiata di termini solitamente antitetici, infatti più che in ogni altro tempo, nell'età contemporanea l'adolescenza si prolunga fino all'età adulta in una società che invecchia sempre di più, in cui c'è sempre meno spazio per i giovani e per i sogni, e in cui rimanere un po' adolescente (o un po' bambino) è forse l'unico modo per non abbandonare i propri sogni, la propria originalità, la propria sensibilità.
Ammiro la delicatezza di questa storia, per cui non mi soffermo sugli ottimi disegni, sulla buona edizione della planet, né sui difetti dell'opera (come può essere la brevità dell'opera che abbozza alcune storie e personaggi senza concludere davvero). La sensibilità con cui è trattato un tema così complesso e così "poco fumettistico" rende Solanin un must per tutti i ragazzi interessati ai temi esistenziali, al passaggio dall'adolescenza all'età adulta, alle storie profonde.

koukoo

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koukoo

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Ho 22 anni. E come ogni ragazzo della mia età questo è un periodo dove paure e incertezze dominano qualsiasi altra emozione.
Solanin è tutto questo. È l'essere ragazzi, l'essere insicuri, il sentirsi soli, inermi difronte alla vita, difronte a tante domande che frullano nella testa e che non trovano risposta.
Asano riesce a raccontare come nessun'altro cosa voglia dire tutto questo, concatenando fra loro le storie di 5 ragazzi che si trovano ad affrontare la vita, e in seguito in terribile trauma.
Solanin è una delle letture più belle che ho affrontato ultimamente, dove il senso di empatia verso i personaggi protagonisti non è mai stato così forte.
Se il vostro genere è un manga che tratta i temi della vita e il ritrovarsi a fare i conti con essa, non c'è lettura più azzeccata di questa. Ancora una volta Asano ha fatto breccia nel mio cuore e nella mia mente.


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obo

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
La storia ha principalmente due protagonisti, due ragazzi che dopo aver finito gli studi entrano nel mondo degli adulti. Meiko lavora come segreteria in un ufficio, ma non è per niente contenta del suo lavoro e della sua vita. Così un giorno decide di licenziarsi.
L'altro protagonista è Taneda, il ragazzo di Meiko, con cui convive da anni. Taneda per sopravvivere lavora come illustratore, ma la sua grande passione è la musica, passione che la vita da "adulto" gli ha fatto accantonare. Anche lui come Meiko è insoddisfatto così, ispirato da Meiko, si licenzia. Rimasti entrambi senza lavoro e con pochi risparmi in banca avremo modo di seguirli nel loro dondolare sul sottile filo che separa il mondo spensierato della giovinezza e il mondo fatto di doveri degli adulti.
Intorno a loro girano i vari, pochi, amici di lunga data.

Non riesco a riassumere meglio la trama, riassunto che la fa sembrare banale, ma così non è.
Questo piccolo incipit che vi ho dato è solo lo spunto da cui Asano parte per parlarci del male di vivere, per parlarci della ricerca della felicità, del seguire i propri sogni anche se ci tocca rischiare e magari "perdere" la scommessa. Ci parla di cosa vuol dire diventare adulti, e lo fa con enorme delicatezza, lasciandoci entrare piano piano sempre più nell'intimo e nei pensieri più nascosti dei personaggi. Ci parla dell'assenza di certezze, di mettere in dubbio sé stessi e di non riuscire a trovare il proprio posto giusto nel mondo.
Leggere questo manga mi ha fatto sentire meno solo, meno "strano". Mi ha fatto capire che tante, tantissime domande che ogni giorno mi pongo non sono una stranezza, ma sono pensieri normali per chi non ha ancora ben trovato la propria strada. È emotivamente massacrante trovarsi e "mettersi" nei panni dei due protagonisti. Se lo leggete non tanto per leggere qualcosa, ma come lettura impegnativa, vi nasceranno moltissime altre domande, ma la principale sarà: sono felice della mi vita? cosa posso imparare dalle vicende di Meiko e Taneda per essere un poco più felice?

È una storia cruda, drammatica, non aspettatevi come in una favola il finale da vissero tutti felici e contenti, aspettatevi qualcosa di più realistico. In ogni caso, per fortuna, Asano ci lascia concludere il manga con un messaggio di speranza e di forza per superare le difficoltà che la vita ci prospetta.

Per quanto riguarda i disegni li trovo molto molto ben fatti: fondali realistici quasi fossero fotografie, tratti più delicati e da manga per i personaggi. Sono molto ricercati e curati.

Concludendo: capite bene che non è un manga per tutti, ve lo consiglio solo se vi piace il genere e non sia un problema trovare un manga che possa scombussolarvi un po' durante la lettura non vi crea problemi.
Per me è comunque da leggere. Non avevo fin ora letto nulla di Inio Asano nonostante mi ispirasse, e non posso essere più contento di averlo finalmente fatto.


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Pan Daemonium

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Non sono tipo che si emoziona, la morte degli umani non mi colpisce affatto, le persone che muoiono ogni giorno per malattie e guerre per me sono solo casualità necessarie all'ecologia umana (guerra igiene del mondo, dicevano i Futuristi), però “Solanin” ed Asano, in generale, riesce sempre a colpirmi, forse per la soavità nel descrivere l'essere, l'esistenza umana, in particolare dell'epoca moderna.

Seppur non ho provato grande empatia verso i protagonisti, dei ragazzi in preda agli ultimi anni di università o immersi in qualche lavoro precario con gusti musicali opinabili, resta la certezza che le narrazioni di Asano sono quelle più realistiche che abbia mai incontrato.
Con un tratto ormai maturo, simile a quello presente nell'ultima opera, “Oyasumi Punpun” (lo stesso Punpun compare in qualche scenetta, pagg. 69, 136 e 139), Asano riesce a descrivere in modo verosimile avvenimenti e persone, aggiungendo un po'di onanismi cerebrali però non esattamente tanto presenti nel volgo umano quanto possa sembrare leggendo “Solanin”.
Fortunatamente il tema musicale non è tanto predominante, perché lo aborro, e viene adoperato solo come metafora per indicare genericamente un sogno latente. I nostri protagonisti sopravvivono nella giungla urbana, senza un reale interesse per lo studio o il lavoro che li contornano, hanno solo la musica (ma essendo una metafora potrebbe essere qualsiasi cosa) che possa catturare i loro animi, però non può essere trasformata in un mezzo di sostentamento.
Indubbiamente, qualora il lettore si situi fra i 18 ed i 30 anni, o forse anche qualcosa in più, oramai, la possibilità di personificarsi o anche solo stimare la capacità dell'autore di esplicare angosce comuni di questa fascia d'età è un fatto più che certo.
Totalmente o quasi assente la faccia surrealistica del manga, abbozzata negli ultimi capitoli come due piccoli gashopon a forma di coniglio.

Peccato per il finale. “Solanin” è sostanzialmente un manga deprimente, perché deprimente è la vita, sia quando la causa è il non saper come andare avanti, sia quando la causa diviene più radicata ed insita nella vita stessa. Essendo deprimente, volendo mostrare la condizione di molti giovani giapponesi del XXI secolo, avrebbe dovuto evitare un finale così atono tendente però all'ottimismo. Di certo la vera vita, per molti, per Asano probabilmente no, non sarà ottima, checché ne dica “Solanin”.
Mi aspettavo riferimenti al suicidio, ma non ci sono stati. Più che altro c'è molta ipocrisia, di personaggi che odiano la banale e monotona quotidianità e poi ci si fiondano ugualmente.
L'unico che ne esce vittorioso, qui, è Taneda.


 2
Kasimir Vacuum

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
"Solanin" è la conseguenza dell'ultima scelta che non lascia scampo, è il rumore di un sogno infranto, è la coscienza che ti invita a danzare il valzer dei sensi di colpa, è un frammento di vita reale in bianco e nero, è la delicata ferocia della vita d'ogni giorno, è la piccola ferita su cui getti del sale e brucia da morire, è il limite oltre il quale capisci che non ti resta altro che vivere.
La vicenda scorre precisa, concedendosi appena qualche digressione e qualche disallineamento, intervallata da strisce di pura materia riflessiva. I protagonisti rappresentano un nitido spaccato della società: c'è il sognatore, c'è l'eterna indecisa, c'è l'instabile, c'è l'inaffidabile, c'è il saggio. E dubito che si sia trattato di una scelta casuale perché il valore di ogni personaggio, sovente irritante e fastidioso, sembra volutamente studiato per darci la possibilità di immedesimarci perfettamente nella vicenda in cui ognuno ci riversa quello che vuole o quello che può finendo con amare od odiare senza mezze misure l'opera. Il potere di immedesimazione della vicenda è, a mio avviso, la sua croce e la sua delizia, suggerendo riflessioni terrificanti sul senso della vita e correndo il rischio di evocare ricordi che sarebbe meglio non ricordare.
Di certo è una lettura troppo personale per essere scelta, scartata, suggerita o sconsigliata a priori; preferisco piuttosto invitarvi a prendere i due volumetti e lasciarli lì un po' di tempo a decantare sulla libreria in attesa del momento giusto per fruirne con immediatezza e libertà, senza vincoli morali.
"Solanin" è una cartolina da Tokyo.


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Yorokobi

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
"E' una bellissima giornata qui a Tokyo. Come al solito vedo passare la linea Odakyu…le coppiette che remano lungo il fiume Tama. Anche oggi, da qualche parte, c'è una guerra in corso. Anche oggi molte persone moriranno. Però il panorama che mi si mostra è talmente tranquillo e sereno che non mi sembra vero che in altre parti del mondo stiano succedendo quelle cose. Vorrei tanto che quello che ho davanti agli occhi ora continuasse per sempre."

Dove si trova la felicità? Nella tranquillità e monotonia di un lavoro stabile? Nella ripetizione identica di giornate che si susseguono senza distinzione? Oppure si trova nel realizzare i propri sogni, le aspettative che più ci emozionano, che più ci danno la carica? Anche se questo potrebbe comportare la sconfitta, l'incertezza, il non sentirsi mai "arrivati"? Questi sono gli innumerevoli interrogativi che, oggi, molti giovani del nostro tempo si pongono quotidianamente, sono gli interrogativi dei protagonisti di “Solanin”. Viviamo ormai nella società dell'incertezza, nella società dell'apparenza in cui tutto sembra contraddizione, in cui lo scopo di tutti sembra apparire felici e appagati.
Taneda e Meiko sono due giovani fidanzati che convivono a Tokyo ormai da qualche anno. Una volta conclusa l'università entrambi si scontrano con la dura realtà: scegliere la strada del loro futuro. L'entrare nel mondo degli adulti è sempre un passaggio difficile, significa assumersi responsabilità, stare dietro a certi tempi e regole e trovarsi un lavoro che permetta di sopravvivere. Ma questa è felicità? Ci si può davvero sentire appagati facendo ciò? Meiko, giovane ragazza proveniente dalla provincia, lavora in una piccola azienda: si sente frustrata, schiacciata da un lavoro che non la soddisfa, da una vita di coppia che non sa proiettare nel futuro. Un giorno prenderà la decisione di licenziarsi vivendo dei pochi risparmi che ha. Taneda, che svolge nel frattempo un lavoretto part-time mal pagato e poco esaltante, si sente colpito dalla decisione della fidanzata, sente dentro di sé di non avere realmente scelto il percorso che sognava e che, forse, è arrivato il momento di tentare il tutto per tutto. Taneda ha la passione della musica, ha sempre sognato di cambiare il mondo con le proprie canzoni ed i propri messaggi e tenterà di raggiungere il proprio obiettivo con la sua band. Ma l'illusione di vivere facendo ciò che realmente ci piace può durare a lungo? Le favole hanno sempre un lieto fine?

Questo manga è un manga che dipinge la realtà dei nostri giorni, la realtà che milioni di giovani si trovano ad affrontare. Fare ciò che mi piace, anche se ciò porterà ad una vita di stenti e di continua rincorsa, o fare ciò è reputato "normale" e giusto dalla società? A questi interrogativi è difficile dare una risposta. È difficile scegliere per il proprio futuro, è difficile confrontarsi con le sfide della vita di tutti i giorni. I due protagonisti sono alla ricerca di risposte, loro sono "alla ricerca della felicità". I protagonisti sono ben caratterizzati, grazie anche alla presenza di flashback che ci danno delle notizie aggiuntive sulla storia ed il passato dei due ragazzi. La loro psicologia, le loro paure e le loro peculiarità emergono chiaramente dal racconto e dai disegni, molto espressivi, che certe volte sono davvero realistici. Intorno alle figure principali ruotano quelle degli amici, anche loro inseriti nel vortice dalla ricerca della propria identità. Anche quest'ultimi sono ben caratterizzati, ognuno viene analizzato nel profondo.

Le atmosfere di questo manga spesso sono ansiogene, poiché lasciano sempre un punto interrogativo. Non vi è spensieratezza, né superficialità, tutte le vicende hanno una motivazione profonda e dei risvolti pratici, a volte anche tristi. Mi sono commossa in alcuni passaggi del manga e mi sono affezionata alle vicende dei protagonisti poiché mi sono ritrovata in molti degli interrogativi, dei dubbi e delle paure che emergono in loro nel corso della narrazione.
I disegni sono particolari, non comuni alla maggior parte dei manga. Nel complesso mi sento di attribuire un 8 a quest'opera di Inio Asano, poiché ha saputo affrontare un tema delicato e difficile in così poche pagine, non volendo dare risposte ma creando ulteriori interrogativi.
Un modo originale di affrontare la ricerca di sé stessi.


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kikkokat

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Conosco poco il giovane Sensei Asano, poiché di lui avevo letto soltanto "What a wonderful world". Avrei tanto voluto leggere "La città della luce" ma purtroppo sembra esaurito. Di Asano ho sempre amato il suo tratto così, di recente, ho deciso di procurarmi i due volumi di "Solanin" anche dopo aver letto la tratta, visto che io adoro gli Slife of life.
Sono rimasto estremamente colpito dalla caratterizzazione generale dei personaggi principali, anche se sono solo 2 volumi, tutti i protagonisti hanno il loro giusto spazio, con magari capitoli dedicati a loro. Poi adoro il fatto che sia stato un manga molto "reale" dove la parola "happy ending" non esiste (per fortuna, il che lo rende molto più' credibile).

La storia di base è quella della coppia ventenne Meiko e Taneda, entrambi stufi dei loro lavori d'ufficio. Meiko ad un certo punto si licenzia e campa con i risparmi, mentre Taneda resiste un po', continuando a frequentare i suoi amici con cui aveva formato una band ai tempi dell'Università.
Ad un certo punto Taneda capisce che quel che vuole fare nella vita è debuttare con la sua band e comincia a mandare provini a case discografiche.
Non voglio anticipare nulla ma c'è una grossa svolta nella storia e il personaggio di Meiko si risveglia dal suo torpore, per poi fare qualcosa d'incredibile.

L'edizione della Planet mi è piaciuta, con la sovra copertina e una carta abbastanza decente per i loro canoni. Consiglio questa lettura a tutti coloro che vogliono leggere un manga di un certo spessore reale, non le solite favolette.


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TheRolandDeschain

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Incuriosito dalla fama che ha ormai acquistato Inio Asano mi sono avvicinato a Solanin. L'edizione è molto ben curata e di pregevole fattura, il prezzo un po' elevato.
I temi trattati sono quelli dell'inquietudine che nei giorni nostri è sempre più il segno caratteristico della riflessione sul futuro. La paura di non riuscire a trovare un posto nel mondo, il sentimento di inadeguatezza ad una realtà che non abbiamo costruito ma in cui siamo stati gettati dal puro caso sfociano in una riflessione assai caratteristica e introspettiva da parte dei personaggi tematizzati da Asano. La tragedia piomba nel piccolo mondo dei protagonisti, ma è la leggerezza a farla da padrona. È un equilibrio fragile tra paura e speranza. Per ricordare che la vita non è fatta di grandi decisioni situate in momenti ben definiti ma che ogni singolo momento è la piccola porta da cui può scaturire il miracolo, il momento grazie a cui poter interpretare l'attimo che si sta vivendo.
Il sentimento di inadeguatezza dei protagonisti è in realtà lo sprone a vivere fino all'ultimo bagliore della giornata, o almeno a provarci. Perché i personaggi di Solanin sono affamati di vita.


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Shimazu

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Quando penso a Solanin penso a parte della mia vita. Come molti ragazzi della mia età, ho conosciuto da poco l'angoscioso periodo che segna l'ingresso di un neolaureato nel mondo del lavoro. No, tranquilli: Solanin non vi annoia con i soliti discorsi della disoccupazione, della crisi mondiale e tutte le chiacchiere di cui ci nutriamo ogni giorno.
E Solanin non parla della felicità, parla della fuga dall'angoscia della vita. Perché Taneda non è felice col suo lavoro part-time ("Ti bastava fare qualcosa che richiedesse appena un po' di creatività, vero?") né Meiko è contenta della sua occupazione.
Tutti hanno passato un periodo del genere. Almeno, io l'ho passato e lo sto passando: fuori dalla tiepida stabilità dell'università, quando devi diventare adulto e farti una vita. Quando non sai cosa vuoi fare, perché, da un lato vuoi lavorare, dall'altro non hai alcuna intenzione a rinunciare alle tue passioni e cerchi disperatamente di fare entrambe le cose.
I protagonisti di Solanin ce la fanno. Rinunciando a qualcosa, certo, ma questo è normale. Però alla fine Meiko è felice di quello che ha condiviso con Taneda e lui, sicuramente, la pensa allo stesso modo.
Commentare lo stile di Asano mi sembra inutile: ha un suo modo di disegnare - o lo si ama oppure no. Ma l'importante, con Asano, non è tanto quello che la matita ha disegnato, ma quello che la penna avrebbe potuto scrivere. Cioè, la storia, i personaggi, i sentimenti.


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__HellGirl__

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
Un solo nome: Inio Asano, che cosa vi dice? Probabilmente le vostre memorie vi solleticheranno i cassetti delle vostre letture preferite, estraendo dalla polvere albi come "Il campo dell'arcobaleno", oppure "What a Wonderful World!", ed oggi, per tanti, anche Solanin.
Esso comprende due volumi, e narra la storia di due ragazzi laureati da due anni in cerca di lavoro, ma soprattutto in cerca della loro vita. Per lui, i sogni sono fonte di continua ricerca della propria strada, mentre lei, persa nella sua rassegnazione, sceglie di raggiungere il grigio mondo degli adulti nel più totale anonimato. Chi è che può giudicare i sogni delle persone? E chi è che può classificare su una scala d'importanza quanto essi potrebbero avere successo, nel vedersi realizzati, durante l'arco della nostra vita? Due ventenni che si giostrano ancora la loro esistenza tra il baratro dell'infanzia, dove i sogni divengono realtà, ed un lato dove l'imminente crescita interiore sprona il corpo a divenire adulto, così che si debba spiccare il volo verso una meta ormai, si pensa, decisa da qualcun altro poiché ingiusta. L'amalgamarsi in un mondo che non ci appartiene, dove ci sentiamo sempre fuori luogo, quanto può contrastare l'importanza dei sogni che ci portiamo dentro? Siamo davvero disposti a lasciare che il vento arrivi, portandoci via ciò che resta di noi, di quel noi bambino?
Inseguire i desideri che ci portiamo dietro fin dalla nostra adolescenza non è mai tanto chiaro quanto in Solanin, e quindi, questi due albi meritano d'essere letti.

Il tratto caratteristico di quest'autore risulta essere sempre vincente, poiché adatto alle tematiche da lui trattate, quali ogni sfumatura della vita quotidiana che ci apprestiamo ad affrontare giorno per giorno. Inio Asano non teme di poter esagerare, anzi, è la realtà che lui ricerca, i colori e le linee che ci caratterizzano fin dalla nostra nascita.

Pur avendo apprezzato ciò che aveva intenzione di trattare, non sono riuscita ad accogliere nella sua totalità questo manga, ed in primis a causa della lentezza con cui si svolgono i fatti. Io apprezzo molto la presenza di innumerevoli dialoghi, ma qui li ho trovati molto noiosi, ma non posso negare che non fossero utili per lo svolgimento della storia. Ogni frase ha un suo "perché", ma non sono riuscite ad entusiasmarmi nel modo che mi aspettavo da questo, da me adorato, autore.
Il fatto che mi abbia annoiata in alcuni punti, non significa affatto che non sia riuscita ad apprezzare l'impegno di Inio Asano, né che non sia riuscita a capire la profondità dei temi trattati e tanto meno che non abbia compreso le emozioni che volesse trasmettere: sono convinta che i sentimenti provati durante una lettura variano da persona a persona, tutti noi siamo individui unici e pertanto proviamo piacere in letture a noi tutte differenti. Purtroppo, mi aspettavo di più da questo manga, ho apprezzato tutte le sue opere da me lette, moltissimo, ma Solanin non è riuscito ad entusiasmarmi abbastanza, quindi per me è un'opera sufficiente.
Voto: 6


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Melany

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Solanin è un manga di due volumi, disegnato e sceneggiato dal trentenne Inio Asano, noto autore di seinen. Il manga arriva in Italia nel novembre 2010 per la Panini Comics al prezzo di 7.50 caduno. L'edizione è ben fatta, provvista di sovraccoperta e con una carta abbastanza buona.
Un'opera incentrata sulla quotidianità, sulla società odierna vista dai giovani fra i venti e trent'anni, sui loro problemi, ansie, paure e speranze verso il futuro, che s'interrogano sul significato di libertà e felicità.

Meiko e Taneda sono due ventiquattrenni neolaureati che convivono da anni in un appartamento a Tokyo. Entrambi insoddisfatti del proprio lavoro, vivono senza particolari ambizioni in mezzo a tanti dubbi e poche certezze, faticano a trovare la propria strada, i propri sogni, non hanno ideali o scopi da voler realmente raggiungere, si trascinano giorno dopo giorno sempre più sfiduciati; tant'è che un giorno, la ragazza - oppressa e stufa della solita routine - arriva addirittura a dimettersi dalla professione di impiegata in un'azienda come se ne vedono molte in giro, ove regna l'ipocrisia e persone che farebbero di tutto pur di ottenere ciò che ambiscono. Ben presto, Meiko si rende conto che la libertà senza un obiettivo non è nient'altro che una montagna di noia. Spera comunque di poter campare contando su Taneda, il suo ragazzo, un free lance di illustrazioni che nel tempo libero suona in una band, ma senza convinzione e molto svogliatamente. Questo perché ha paura di fallire, di non esserne all'altezza, di cadere per non rialzarsi più, di essere giudicato, di non accettare sé stesso. Dopo una breve ma intensa discussione con Meiko, qualcosa si muove: per Taneda è ora di mettersi in gioco. Così egli incide il demo intitolato Solanin, che manderà ad una casa discografica nella speranza di debuttare con la band, formata dai tempi dell'università, di cui fanno parte - oltre a lui, il vocalist e chitarra - Billy, erede di una farmacia, e Kato, un corpulento ragazzo che impiega più del solito a laurearsi. Poi c'è l'amica saggia di Meiko, nonché la fidanzata di Kato, la matura Ai, che fa la commessa in un negozio di vestiti.
Un gruppo di ragazzi smarriti che cercano di dare un senso alla propria esistenza: che cos'è la vita? Cosa ci riserverà il futuro? Quali sono i nostri sogni?

Una lettura decisamente matura, profonda e veritiera. Mi sono immedesimata nei personaggi, nelle loro situazioni disperatissime, nei pensieri confusi e tangibili, nei monologhi verosimili. In tutto. Sarà che l'ho letto nel periodo giusto, quando ero in una situazione simile a quella di Meiko, forse è per questo che mi è piaciuto tanto. Mi ha lasciato un sacco di emozioni forti ed indimenticabili.
Graficamente eccellente, con disegni più nitidi e dettagliati rispetto a <i>What a wonderful world</i>, il tutto abbelliti da inquadrature ad effetto. I dialoghi sono credibili e realistici.
La musica è un elemento importante della storia, che assume un'impronta indelebile nella vita di tutti i protagonisti, la ragione per cui sono uniti, con essa ci sono cresciuti nonchè maturati.
È uno slice of life che ho apprezzato moltissimo, reputo Solanin una delle opere meglio riuscite di Inio Asano, se non la migliore. Adoro l'autore a prescindere, perché ogni cosa che crea di nuovo, non si sa come, riesce a riflettere qualcosa di me. Grandioso.
Il 3 aprile del 2010 esce nelle sale cinematografiche giapponese il film dalla durata di circa un'ora e mezza, interpretato rispettivamente da Aoi Miyazaki nel ruolo di Meiko e Kengo Kora nei panni di Taneda.

Bellissimo e tristissimo.
Unica pecca, secondo me, è il finale. Sia chiaro, non mi è dispiaciuto, però l'ho trovato un po' dispersivo. Ma forse non poteva concludersi diversamente.


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Turboo Stefo

Volumi letti: 2/2 --- Voto 10
Dopo aver vinto nel 2001 un premio dedicato ai mangaka più giovani, a 21 anni, inizia l’avventura vera e propria di uno degli artisti emergenti più significativi nella complessa arte del fumetto, ad ogni opera la passione con la quale era seguito sia dal pubblico che dalla critica continuava a salire e in breve tempo Inio Asano diventa un mangaka cardine per le nuove generazioni di lettori e di giovani ed aspiranti autori che mirano al successo, convinti che rompendo gli schemi si possa comunque aver successo. Serializzato nel 2005, Solanin si rivela essere un contenitore efficace per sottolineare le peculiarità di questo grande artista che crea un prodotto in grado di emozionare come pochi altri.

Meiko è una ragazza come tante altre a Tokyo, è un’impiegata che vive in un appartamento che divide con il suo ragazzo Taneda. Mentre quest’ultimo vive con lavori Part-Time e si diletta a suonare con i suoi amici, Meiko comincia ad accorgersi come questo duro schema imposto per la sopravvivenza non corrisponda per nulla a ciò che lei avrebbe definito vita, si rende conto come la sua esistenza si stia adagiando nella tranquilla sicurezza, mandando così alla deriva i suoi sogni, le sue speranze e il suo futuro. Decide così di prendere in mano le redini della SUA vita e seguire le SUE regole, cercando quella che viene comunemente chiamata felicità, benché nessuno sappia veramente cosa sia.
L’abilità di Asano si rivela ben presto nel modo in cui riesce ad affrontare temi delicati e profondi con incredibile semplicità e delicatezza, grazie alla sua narrazione continua e fluida che spazia passando da un personaggio all’altro, concentrandosi però su Meiko, mentre lentamente si entra nella vita degli stessi e si comprendono al meglio le loro situazioni e le loro emozioni. Questo è anche permesso dall’eccellente caratterizzazione di cui sono permeati non solo i due protagonisti ma anche i loro amici, che diventano così dei protagonisti “secondari” che rivelano uno spessore incredibilmente realistico. In questo modo sembra di poter vedere i personaggi muoversi anche al di fuori delle tavole, come se si assistesse ad una piccola ma interessante parentesi su un momento cruciale di vite reali che si intrecciano, per questo è difficile dire chi sia il reale “eroe” della vicenda perché ognuno cresce, cambia e affronta se stesso, inseguendo la felicità a modo suo.
Molto gradevoli i dialoghi che con la loro semplicità premettono una comprensione immediata degli avvenimenti e degli stati d’animo degli interlocutori, nascondendo talvolta qualche gradevole e profonda metafora. Ottime soprattutto le rapide ma interessanti introspezioni, necessarie per spiegare appieno le maturazioni.

I disegni hanno uno stile e un’anima tutta loro. Con una strana impronta surrealista riesce veramente a mostrare la realtà come se si stesse sognando, ma allo stesso tempo racchiude in sé anche una classica caratteristica dei “dadaisti”, ovvero affrontare la realtà enfatizzandone le stravaganze e l’aspetto comico che alcune situazioni possono riservare.
Il comparto visivo colpisce subito il lettore per via degli sfondi incredibilmente realistici che grazie agli incredibili dettagli e all’accurato lavoro di neri e retini, riescono a regalare una profondità impensabile per un sottile foglio di carta. L’altro segno distintivo è il character design, minimalista semplice e sincero, che non crea personaggi assurdamente belli o fisicamente perfetti, anzi, Meiko rappresenta la tipica ragazza asiatica, minuta e con folti capelli neri, mentre i suoi amici fanno della loro pancia (Kato) e della loro pelosità (Billy) il loro difetto caratteristico che li differenzia dagli altri e soprattutto li discosta dall’immagine di “personaggio medio” individuabile in molto prodotti.
Infine a sottolineare il tutto ci pensano tanti piccoli particolari che sono le piccole distinzioni che separano definitivamente Asano dai comuni mangaka. Spesso si intravedono personaggi sullo sfondo che assumono espressioni o pose assurde, oppure sottolinea le pubblicità che associano un qualsiasi prodotto a giovani ragazze formose (da qui l’impronta del Dadaismo), mentre tantissimi altri particolari arricchiscono il tutto come degli oggetti o delle persone che in silenzio e sullo sfondo vivono personali storie, ad esempio un cellulare che da una tavola all’altra continua ad illuminarsi e spostarsi per le vibrazioni, oppure le gag che quando vengono inquadrate sono già avviate sottolineando così anche quella sensazione che ogni personaggio abbia vita propria.
Bellissime infine le tavole più significative, sia quelle che sottolineano il lento scorrere del tempo con particolari sequenze apparentemente statiche, che quelle più importanti a livello emotivo che sottolineano gesti e sguardi. Senza dimenticare i concerti della band de “I Rotti” che seppur silenziosi, senza nemmeno una onomatopea a macchiare le tavole, riescono ad emozionare.

L’edizione italiana non rende giustizia al valore dell’opera. Il prezzo eccessivamente alto, precludendo così l’opera ad una vasta fetta di pubblico più giovane, è anche ingiusto per la qualità offerta. La stampa è pulita e precisa, anche nei fitti e tanti retini presenti, ma la sovraccoperta, leggera e delicata, e soprattutto le pagine paglierine incredibilmente sottili dalle evidenti trasparenze sono difetti eccessivi.

Una storia che parla della vita e della felicità, di come ognuno la insegue e la idealizza in modo diverso sottolineando come spesso è diversa da ciò che si immagina. Il tutto attraverso compagni di viaggio indimenticabili che permettono di ridere, commuoversi, emozionarsi con naturalezza e spontaneità.
Uno spaccato sul logorio del moderno sopravvivere che non può essere definito “vivere”.


 1
Fran

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Una convivenza, alcuni amici da incontrare una volta al mese per mandare avanti il gruppo, i problemi di un lavoro che non ti piace e, soprattutto, il passaggio da adolescenti ad adulti: di queste storie ne potrei raccontare decine anch'io. Noioso? Banale? Scontato? Onestamente, e cominciando per una volta dai difetti, a volte Solanin, opera in 2 volumi di Inio Asano edita in Italia da Planet Manga, ha dei punti in cui la storia rallenta e risulta un po' troppo riflessivo; sebbene l'autore dimostri di saper narrare anche senza raccontare tutto, a tratti, secondo me, è un po' prolisso. Eppure, dopo un po' si ha voglia di continuare la lettura. Magari per la capacità di mescolare momenti comici, come le gags di alcuni personaggi, a momenti più toccanti e riflessivi, ma soprattutto veri.

In questa mescolanza di generi, una chiave per capire la storia è data dal lavoro, visto non solo come mezzo di sostentamento, ma nel suo significato più profondo di attività umana, come mezzo per realizzazione della propria vita. Peccato che qui si parli dell'impossibilità di arrivare ad un tale status. La vicenda parte proprio da quando Meiko decide di licenziarsi da un'occupazione diventata opprimente e insostenibile (come i colleghi), sebbene le dia la possibilità di vivere da sola con il suo ragazzo, Kaneda, il quale, a sua volta, ha un part-time. Ma gli impieghi non propriamente da sogno coinvolgono anche i loro amici: Billy manda avanti la piccola farmacia di famiglia, Kato addirittura non è ancora riuscito a terminare l'università, mentre Ai, la sua ragazza, sembra l'unica che accetti la situazione continuando a fare la commessa. Meiko, Kaneda, Kato... ma potrebbe essere benissimo la storia di Elisa, Marco, Luca e tanti altri ragazzi che devono affrontare le difficoltà dovute al “non-impiego”, difficoltà che si ripercuotono sui rapporti, sui pensieri e sulle scelte, difficoltà che invece sembrano svanire quando comincia Solanin.

Infatti il Limbo in cui si trovano sembra avere un'uscita privilegiata, la musica, hobby dei tre ragazzi che è stato anche il motivo grazie al quale si sono conosciuti. Ed ad un certo punto le canzoni, tra cui appunto Solanin (nel testo della quale ci sarà anche la chiave interpretativa di tutta l'opera) sembrano poter aprire un varco, una strada che in precedenza non si aveva avuto il coraggio di percorrere.

Avevamo accennato alle relazioni talvolta difficili, tuttavia Asano non sfoggia mai “effetti speciali”, non le fa mai sfociare nell'urlato, nel melodrammatico, nel morboso stile telenovela sudamericana. Il tutto è intenso ma tenue e a me, personalmente, piace molto questo modo di raccontare le cose.

Lo stesso potrebbe dirsi del disegno: personale ma molto curato nei dettagli degli oggetti e dei fondali, che a volte hanno un ruolo importante nell'integrare la trama, così come le inquadrature.

Ultima menzione per l'edizione Panini: carta e stampa non sono male ma la mia antipatia per le sovracopertine utili solo per far aumentare il prezzo di un euro non avrà mai fine! Questo, unito ai difettucci di lentezza suddetti mi porta a dare a Solanin un 8. Lo suggerisco però caldamente ai ventenni che, immedesimandosi nei personaggi, forse lo troveranno molto più interessante di tante opere che ci sono in giro.


 3
byakuran

Volumi letti: 2/2 --- Voto 10
Premetto che quando metto un 10 non è perché ritengo che la serie sia perfetta o un capolavoro ma è per alzare la media di un manga che secondo me è stupendo. Ho sentito molti dire che Asano è sopravvalutato. Questo non posso dire se sia vero o meno perché ho letto solo Solanin di quest'autore e il mio giudizio si limiterà a quest'opera. Mi è piaciuto. Uno slice of life che mi ha lasciato emozioni fortissime, dal divertimento, alla commozione, fino alla speranza. I personaggi sono veri, le loro aspirazioni, motivazioni, paure appartengono a tutti noi. Sono ragazzi come tanti, in cui tutti, per un motivo o un altro, ci possiamo identificare. In fondo è un racconto di quotidianità.

Per quanto mi riguarda è l'opera nella quale mi sono identificato di più, ho davvero potuto proiettare me stesso nei protagonisti. È un fumetto che va letto al momento giusto e io mi trovo in quella fase della vita in cui sei pieno di dubbi, devi decidere cosa fare del tuo futuro e ti chiedi se stai compiendo le giuste scelte. Solanin non risolve di certo questi dubbi, ma ti da un consiglio su come affrontarli e nonostante il manga sia a tratti deprimente alla fine ti dà un messaggio di speranza: se ci credi, se lotti e se hai passione e un pizzico di ottimismo alla fine una vita soddisfacente, una vita felice è facilmente raggiungibile.

Passiamo al disegno. Il tratto di Asano è davvero unico, a me piace molto ma può non piacere a tutti. È abbastanza realistico e i personaggi hanno tratti orientali, cosa rara in un manga. Comunque non si possono non negare la ricchezza delle tavole e la grande espressività dei volti.

Unica nota dolente è l'edizione: il manga è dotato di sovraccoperta e di una buona rilegatura che offre un angolo di apertura molto ampio, ma la carta, giallina, è davvero sottile ed è la più trasparente che mi sia mai capitata tra le mani. Questo ci viene fatto pagare ben 7 euro e 50, per un'edizione che secondo me non supera i 4 e 90. Per il resto lo consiglio a tutti coloro che cercano un manga diverso dal solito, che parli di vita vera con un pizzico di filosofia, e che abbia la maturità per capirlo e apprezzarlo a fondo.


 2
Nickname

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
<b>[Attenzione, questa recensione contiene spoiler!]</b>

Vorrei spendere due parole su quello che da molti viene definito un capolavoro.
La mia valutazione è una media tra il voto che ho dato al primo volume (4) e quello dato al secondo (8), poiché la prima impressione che ho avuto leggendo il primo numero è stata molto negativa, infatti il mio livello di aspettativa era molto alto e il mio grado di soddisfazione è stato molto basso; ciò ha influito negativamente sulla mia valutazione poiché io sono convinto che se avessi acquistato i due volumi il giorno dell'uscita l'avrei valutato diversamente poiché non avrei preteso nulla da un titolo di nicchia di un autore emergente, ma poiché ho acquistato quest'opera in seguito a vari consigli come ovvio che sia mi aspettavo un capolavoro, ma così non è stato - ovviamente è un parere del tutto personale e non un parere oggettivo.

Tornando alla recensione, la mia impressione nel corso della lettura però è cambiata, difatti appena finito di leggere il primo volume pensavo che Solanin fosse solo la storia di ragazzi immaturi e irresponsabili che vivono di speranze e di sogni e che non riescono a portare nulla al termine; come i due protagonisti, Meiko Inoue e Taneda, due ragazzi che si sono conosciuti ai tempi dell’università e che ora convivono. Taneda lascia il suo lavoro part-time per intraprendere una carriere da musicista, Meiko oppressa dal suo direttore e stufa dalla quotidianità decide di lasciare anche lei il suo part-time e di vivere con i suoi pochi risparmi. Comunque avendoli acquistati entrambi decisi di leggere anche il secondo; leggendolo ho capito molte cose, tra cui il senso reale dell’opera e tutto ciò che Inio Asano ha cercato di trasmetterci, questo perché in seguito alla morte di Taneda i protagonisti acquistano sicurezza, poiché i protagonisti iniziano a capire ciò che devono fare nella vita, e Meiko acquista determinazione e porta avanti il sogno di Taneda sostituendosi a lui nel ruolo di cantante e chitarrista.

I disegni mi hanno colpito, sono molto particolari e si distaccano dal disegno “classico”, ciò può piacere o no però sicuramente colpiranno tutti.

Concludendo, io Solanin lo consiglio a tutti ma a patto di non aspettarsi di leggere un capolavoro, così che, indipendentemente dal fatto che vi piaccia o no, non ne rimarrete delusi. Per me la serie è da 8, però a mio avviso è penalizzata dal primo volume, quindi consiglio di comprarli entrambi e di leggerli tutto d’un fiato poiché secondo me il primo volume è da considerare come un’introduzione, un'ottima introduzione al secondo volume che rappresenta la storia vera e propria.


 8
Surymae

Volumi letti: 2/2 --- Voto 6
Dopo aver letto il primo volume di Solanin - per la seconda volta - l'insufficienza in sede di recensione pareva un destino segnato. Infine ho letto la seconda parte, e la mia volontà è vacillata un po'. Non troppo, però: in tutta onestà, continuo a reputare questa miniserie come sopravvalutata, e il mangaka Inio Asano un po' troppo pubblicizzato – non ha nemmeno trent'anni, e già si parla di “autore enorme” (cit. Planet Manga).
Adesso vorrete sapere il perché di questo parere così lontano da quello dell'opinione pubblica, suppongo. Bene, eccovi serviti.

Come tutti i slice of life, Solanin non ha una vera e propria trama. Badate bene, questo non è un difetto, è semplicemente una caratteristica del genere – la vita non ha trama. Proverò comunque a riassumerla. Asano segue la vita di una giovane coppia uscita da poco dall'università. Lui, Taneda, fa un lavoretto che gli dà solo spiccioli e, nel tempo perso, ha una band dove canta e suona la chitarra. Lei, Meiko, lavora in un ufficio: o meglio, lavorava. Il punto di svolta è infatti questo: la ragazza lascia il lavoro, oppressa dalla monotonia del suo incarico e dai colleghi falsi e disposti a tutto pur di avanzare di posizione. A questo scatto di ribellione, però, non si accompagna, come uno si aspetterebbe, la voglia di fare e di cercarsi un impiego migliore, e questo ha pesanti conseguenze. La più importante è senza dubbio il fatto che di lì a poco la coppia – convivente – avrà pochissimi soldi per vivere. Questo potrebbe mettere seriamente a rischio l'equilibrio della relazione, perché né Meiko né Taneda si sono mai posti domande su un futuro a lungo termine, che davano per scontato. E scontato, all'improvviso, non è. Quanto a Taneda, l'unica via d'uscita che trova alla pericolosa situazione è cercare di far diventare professionale la propria band, facendo concerti e producendo demo. Purtroppo l'operazione non dà i risultati sperati, e il nostro - sempre più confuso su cosa fare della sua vita - medita lo scioglimento, e medita anche di rompere la relazione con la sua convivente. Dopo averne discusso – e dopo, come sempre, averne ricavato nulla di concreto – Taneda esce di casa, non capendo che se non deciderà lui da solo potrebbe sempre essere qualcun altro, destino incluso, a farlo...

Mi viene in mente ciò che diceva J.R.R. Tolkien, uno dei padri della narrativa fantastica: secondo lui un libro del genere, per essere meritevole, doveva far credere al lettore che quello che stava leggendo era vero (ovviamente solo durante la lettura). Il lettore sa bene che i draghi - ad esempio - non esistono, ma il buon libro fantasy è in grado, senza l'uso di trucchi mentali, di far sì che per un po' egli trovi totalmente plausibile che da qualche parte ci sia un drago vivo e vegeto.
Vi chiederete che c'entra con Solanin, palesemente non fantasy. Beh, secondo me il ragionamento di Tolkien si può applicare a tutte le opere, di tutti i tipi e tutti i generi. Siamo consapevoli che i personaggi non sono (in genere) persone realmente esistenti, eppure quando leggiamo ce ne dimentichiamo. Quando non succede allora qualcosa non funziona, ed è esattamente quello che accade con Solanin. Si vede chiaramente che la storia non è stata scritta come veniva, lasciando liberi i protagonisti di svilupparsi a proprio piacimento, ma è stata bensì programmata nei minimi dettagli. Questo produce inevitabili forzature: perché, ad esempio, scoppia l'amore proprio tra Meiko e Taneda, e non tra altri personaggi? Non si capisce come mai i due si siano trovati e abbiano deciso di fidanzarsi; anche la scelta della convivenza, poi, è appiattita fino a renderla priva di ogni elemento romantico (il lavoro di Taneda non lo faceva arrivare a fine del mese, così la coppia decide di vivere insieme). Ma soprattutto, questo modo di creare la storia, a tavolino, ammazza a mio parere quello che dovrebbe essere il piatto forte del manga: le emozioni.

È chiaro che Solanin non intende insegnare nulla; piuttosto, vorrebbe creare coinvolgimento nel lettore, cosicché parteggi per i personaggi, si identifichi in loro e non li dimentichi a lettura finita. Volere però non sempre è potere. Essendo la storia precostituita, di conseguenza anche i personaggi diventano precostituiti. Dando a Cesare quel che è di Cesare, a volte si intravede il desiderio sincero di fare buona introspezione psicologica – vedi i tanti monologhi, oppure con alcune scene ben riuscite (ad esempio la riunione tra i vari Taneda, o la storia di Billy e del vecchietto). Peccato solo che sembri finta anche quella. Forse è perché non ho l'età dei protagonisti, ma non sono riuscita a provare la minima empatia con un personaggio che sia uno. Addirittura, quando uno di questi muore, io non ho sentito nessuna emozione, e chi parla tutto è fuorché un cuore di ghiaccio. Ma come dicevo, è evidente che non sono il target di Asano. Il target di Asano ha la stessa età dei protagonisti e possibilmente è nella loro stessa situazione – così l'identificazione è d'obbligo. Io ho vista chiara l'intenzione di compiacere il target dicendogli esattamente quello che vuole sentirsi dire: il mondo fa schifo. Sia chiaro, non è colpa del giovane, anzi egli non ha responsabilità: le cose vanno male e basta. La vita in ufficio è monotona, e il capo ci proverà di sicuro con le dipendenti; l'industria musicale è interessata solo al guadagno, e non promuove i meritevoli. I lavori sono stressanti, gli “adulti” non ti aiutano; ma per fortuna, come dimostra il secondo volume, c'è sempre un po' di speranza. Potrebbe essere una mia impressione, lo ammetto, ma è un'impressione piuttosto forte, che neanche il secondo volume – molto più riuscito del primo – è riuscita a dissipare.

Anche l'impressione di trovarsi di fronte ad un manga sopravvalutato non sono riuscita a dissiparla. Concordo con gli ammiratori di Asano soltanto per un punto: il tratto. All'inizio è difficile farci l'abitudine, ma poi si rivelerà morbido, pulito, personale, cinematografico, per non parlare poi dell'uso sapiente dei retini e delle campiture nere. Tutto quello che cerco in un buono stile di disegno, non c'è che dire. Sarà un caso?

Utente8806

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Utente8806

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7
Asano è un genio e Solanin è un capolavoro.
O forse no. Penso che la sua opera sia da analizzare un po' meglio, per essere giudicata al meglio. Innanzi tutto, partiamo dal punto sopravvalutato: la storia.
Solanin parla, in maniera un po' da slice of life ed un po' da storia di formazione, di un gruppo di "giovani adulti". Praticamente degli amici sull'inizio dei venti che non hanno voglia di diventare adulti, ma non possono rimanere ancora adolescenti. Un sorta di sindrome di Peter Pan, anche se non credo Peter Pan suonasse in una band, bevesse birra e si licenziasse all'improvviso. Congetture. Insomma, un po' per sfiga un po' per male voluto devono condurre una vita dura, noiosa e piena di insoddisfazioni (detto sinceramente, per la metà abbondante della storia, questi poveracci sono dipinti come dei mezzi idioti).
In generale, di buono ce ne è, ma ad una seconda lettura si perde la spinta emozionale e si notano i difetti: qua un po' banale, la un po' noioso, e così via discorrendo. In generale, abbiamo una lettura che manca della vera profondità che teoricamente vanta, si può fare mooolto di più, e Asano può benissimo, come ho constatato leggendo alcuni degli oneshot contenuti in "La fine del mondo e Prima dell'alba". O il suo stile non si adatta bene alle serie, o qui ha tirato un po' via, ancora non ho letto abbastanza di suo per giudicare.

Ora passiamo a ciò che amo del sensei Inio Asano: il disegno. E vi dirò di più: anche quello non è fatto con tutte le potenzialità di Asano, ma il livello...
Delle anatomie, delle inchiostrature, dei deformed, degli sfondi e delle ambientazioni... Non credo di essere in grado di dire quanto siano belle usando solo le parole. Immaginate la perfezione: Asano ci va vicino. Escludendo i tratti in cui come già detto ha palesemente mosso il pennino sulla tavola controvoglia, i sui disegni sono i più ben fatti che io abbia mai visto. Non solo: riesce a implementare fotografie di luoghi reali nei disegni senza che esse risultino forzate o stonino (cosa che riesce difficile anche ad artiste come le CLAMP). Inoltre riesce a disegnare interamente lo sfondo ad una vignetta anche grande senza far scurire troppo la tavola generale. Davvero un ottimo livello (a costo di essere noioso, ripeto che queste cose valgono solo quando ci ha messo un po' d'impegno).

Ora un punto davvero pessimo: l'edizione. Ora, per quanto in generale non sia al livello dei sette euro e cinquanta che costa, il volumetto sarebbe passabile se non fosse per la carta: trasparente e con l'inchiostro che rimane sulle dita. Non voglio ribattere sull'argomento, se ne è parlato sin troppo e non voglio infierire.


 1
2alexx2

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Questo titolo mi incuriosì subito, non so dirvi il perché, infatti non me lo spiegavo bene neanche io. Risultato? Lo lasciai in fumetteria.
Non preoccupatevi, ho riparato a quest'errore qualche mese dopo l'uscita del suo secondo capitolo, ordinando entrambi i volumi e aspettando ansiosamente il loro arrivo.
Appena avuto in mano i due volumi, percepivo che il prodotto fosse ottimo, anche la loro edizione non è male, un po' meno il loro prezzo (7.50€ cadauno), sovraccoperta, buona rilegatura, unica pecca la mancanza di pagine a colori.

Parliamo della storia, che ha come protagonisti un gruppo di amici con problemi quotidiani, usciti (anche se non ancora tutti) dall'università e in balia dei primi problemi con il mondo del lavoro e di maturazione. Problemi non banali come potrebbero sembrare: cercare di essere felici della propria vita, esserne soddisfatti e sentirsi liberi, in questo periodo di crisi ancora un argomento ancora più attuale e ancora più vero. Riuscire a sentirsi appagati dal lavoro, o accorgersi che non è la strada che si voleva prendere, decidere se stare ancora a sognare, oppure muoversi per far diventare realtà tale sogno, o addirittura accettare che quel sogno, ormai è e resterà sempre un sogno. Poi troviamo anche le problematiche dei rapporti di coppia, delle diversità di carattere, e situazioni in cui tanti possono ritrovarsi. Domande molto introspettive ci faranno sbirciare nelle menti dei nostri protagonisti, e magari iniziare a comprenderli, a immedesimarsi con loro, i loro pensieri e i loro discorsi. Decidere di licenziarsi perché ci si sente già parte di una società che, vive per vivere senza sentirsi liberi, solo perché lo si deve fare, lavorare, sposarsi, fare figli e morire.
Perché? E la mia felicità?

Sulla storia non vorrei dire nulla, potrei dire qualcosa che possa rovinare la lettura a molti, quello che mi sento di dire è che Asano (che è del 1980, quasi mio coetaneo) ha messo su carta il disagio della nostra generazione, un argomento molto difficile da affrontare, forse troppo, senza renderlo pesante, grazie anche al suo tratto molto dolce e che infonde tranquillità e sicurezza.

Una gran bell'opera a mio parere, a cui do un bel 9 pieno. I disegni particolari, quasi bambineschi se mi passate il termine, rotondeggianti che trasmettono tranquillità, in contrasto con una tematica forte, che fa riflettere.
Dopo la lettura si ha come una percezione, che non è né tristezza né infelicità, e nemmeno indifferenza. Ma soltanto consapevolezza. Consigliato a chi cerca qualcosa di serio e di maturo.


 9
Aduskiev

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Un quartiere in periferia. Un gruppo di ragazzi neolaureati. Sogni, ambizioni, speranze: la vita. Questo è quanto Inio Asano descrive nel suo Solanin, un’opera che conferma, come ci si aspettava, il genio creativo e l’incredibile sensibilità del maestro.
Di cosa parla Solanin? È l’avventura di un gruppo di giovani che stanno per diventare adulti? Parla dell’inserimento nel mondo del lavoro? Si, ma non è questa la trama. Solanin parla di certezze che mancano. Badate però, l’assenza di certezza è assai diversa dall’incertezza. L’incertezza è il dilemma tra più scelte, spesso invece, in Solanin, di scelte non ce ne sono affatto. Parla del vuoto, della grande paura che vive nello stomaco di tutti quelli che, superata l’età scolare, si sono scontrati a piena faccia con la vita e ne sono rimasti storditi. Crescere è difficile, si dice, ancor più lo è oggi, quando le responsabilità cascano in spalla a uomini e donne con anima e dilemmi infantili. E allora ecco il trauma, questo vuoto, questa paura, questo terrore che lacera. Niente incertezze quindi, niente dubbi, solo il vuoto causato dall’assenza di certezze. Perché è la noia a regnare sovrana nel mondo di Solanin, quella noia che sopraggiunge quando non si hanno più dubbi in quanto non si cercano risposte.

Meiko, la nostra eroina, affronta così le sue vicissitudini, prende e molla un lavoro dopo l’altro, non si adatta, non si piega a quel monotono e statico meccanismo che è la società nipponica. Meiko, come i suoi amici, è irresponsabile, ma non del tutto. Il fatto che sia conscia della sua infantilità la catapulta nel mondo degli adulti. Un adulto cosciente di se stesso che però, ancora non vuole crescere. I ragazzi di Solanin sono degli eterni Peter Pan che pian piano cedono alla società, abbandonano i loro sogni, posano i piedi per terra per poi alzarli di colpo, senza un perché, o per il semplice fatto di voler volare ancora una volta, sentirsi ancora irresponsabili e adolescenti, per poi, loro malgrado, rendersi immediatamente conto che a una certa età le ali spariscono e quella spinta, che prima ti faceva volare, ora altro non è che il preambolo di una rovinosa caduta. E tanto più si salta in alto tanto più la caduta è dolorosa. Questo è Solanin, il poetico ritratto del risveglio all’età adulta, dove i nostri protagonisti, assorti nel tepore delle coperte adolescenziali, brontolano elemosinando gli ultimi istanti di sonno, prima che il sogno svanisca e cominci la vita.

Ma il vero cardine etico su cui Asano punta è indubbiamente la ricerca di una felicità stereotipata nelle menti dei nostri protagonisti, e quindi, impossibile da raggiungere. Niente di ciò che hanno li soddisfa o riempie le loro vite e di nuovo impera quel clima di tedio, di noia che smorza i toni, scolorisce i sentimenti, fino a rendere i ragazzi di Asano apatici, privi della spinta necessaria che li deve catapultare nel mondo concreto. Bambini viziati, indubbiamente, come tanti giovani d’oggi, eterni insoddisfatti, si crogiolano nei loro problemi alla ricerca di qualche risposta, insopportabili e di certo irritanti a tratti.
È questa genuinità nel dipingere il moderno ventenne giapponese a rendere Solanin un piccolo capolavoro. Serviva tutta la sensibilità di Asano per affrontare questo tema e di certo il maestro non ha deluso i suoi fan. Solanin crea nel lettore una sorta di astio, di insofferenza per quei ragazzi che si lasciano scivolare addosso la vita senza reagire. Solo verso la fine la psicologia comune cambierà leggermente, dimostrando una lieve maturazione del pensiero. Questo cambiamento è possibile solo guardando al passato e la chiave di lettura dell’opera sta proprio in questo: Il tempo che passa è perso per sempre, rendersene conto spinge a vivere più intensamente la propria vita. Serviranno due volumi e un anno narrativo per insegnarlo ai nostri protagonisti. Asano, senza dubbio, cerca di trasmettere questo messaggio forte col piglio poetico che gli è tipico e, secondo me, centra a pieno l’obbiettivo.
Asano tocca quindi un altro tasto filosoficamente difficile, affronta il dilemma del tempo che scivola via, lo fa con garbo, senza essere invasivo. Pone il lettore di fronte a un’immagine cinica, staccata e spesso inquietante del futuro, al contempo però, lo rassicura: Meiko è tranquilla, rilassata, quasi rassegnata. Ha preso coscienza che il tempo non aspetta nessuno e quello sconforto, dato dagli anni che passano e incalzano, scompare lasciando spazio a una serena rassegnazione.

Il disegno è confezionato con cura e all’altezza del Sensei. Tratti molto morbidi per i personaggi, dettagli fotografici, ombre e chiaroscuri quasi assenti, prendono poi campo libero in tavole da antologia. Ottima retinatura fine e non invasiva, quanto basta.
Panini ci consegna Solanin in due volumi, come nell’originale. Stampati su carta discutibile, con coperta morbida al tatto. Pessima scelta dell’inchiostro, troppo grasso per la carta su cui è stampato. La rilegatura, in brossura tagliata, denota ancora una volta un certa sufficienza e bonarieria per un’edizione che si presuppone destinata al pubblico collezionista del fumetto d’autore. La buona traduzione e l’ottima cura editoriale, dimostra senza ombra di dubbio gli editor Panini sanno fare il loro mestiere egregiamente. Prezzo non all’altezza dell’edizione.

Nel complesso un’opera matura, degna di Asano, che lascia quel senso di incompiuto, di impreciso e quell’amaro in bocca tipico del maestro. Un manga riflessivo, lento a tratti, indubbiamente adatto a chi ha già passato una certa età e può capire le scelte di vita fatte dai personaggi (senza per forza condividerle, sia chiaro). Un acquisto importante per chi ama il buon fumetto d’autore, e che grazie alla poesia del maestro e alla buona impaginazione, ci fa dimenticare il prezzo e le incurie editoriali. Otto.


 2
Tormi

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Solanin è un seinen scritto e disegnato da Inio Asano, a mio modo di vedere uno dei importanti mangaka dell'ultima generazione, pubblicato in Italia dalla Planet Manga è formato da 2 tankoobon.

Il racconto si basa sulla vita di una giovane coppia, Taneda e Meiko, che da un annetto convivono insieme nella moderna Tokyo. La storia si concentra sulle piccole cose e le nuove avventure che essi vivono in questa città: dalle difficoltà del guadagnare soldi per pagare l'affitto, dai sogni irrealizzati, dalle avventure con gli amici dell'università, dalla loro mutata visione del mondo.
La storia possiamo dire che è una breve riflessione sul moderno modo di vivere con le tante difficoltà che hanno i giovani a inserirsi in una società che non ha più tempo e spazio per i sogni e le aspettative delle nuove generazioni.

A mio modesto parere, questa manga è un piccolo capolavoro che offre in poche pagine (poche in confronto al tema trattato che è così ampio), la vera realtà i cui i giovani come me si trovano a vivere quotidianamente.
Una piccola perentesi la voglio aprire per le tante recensione che ci sono che, per lo più, sono diametralmente opposte dato che i voti dati fin ora o sono 3-4 oppure 9-10, e secondo me questo è quello che distingue un capolavoro perché se ci sei dentro lo ami, se non lo capisci dal profondo lo odi, per questo non esistono mezze misure.

9,5 alla storia, non do 10 perché la perfezione non esiste.
9 ai disegni come sempre stupendi ,ma già conoscevamo la bravura del maestro.
9,5 alla copertina, perché davvero riesce a racchiudere la vera essenza del manga, ci ho fatto caso dopo la lettura.
8,5 all'edizione Planet Manga, davvero niente male a parte la sovraccoperta da togliere durante la lettura per non sgualcirla per quanto riguarda la rilegatura e la qualità della carta, la Planet mi ha sorpreso mi è davvero piaciuta mi aspettavo di peggio.
Voto globale: 9+. Consigliatissimo ai ragazzi dai 16 anni in su.


 4
Francescoseinen

Volumi letti: 2/2 --- Voto 4
La mia recensione è in controtendenza con la maggioranza delle altre. La parola "capolavoro" è molto abusata di recente, ed a tal proposito il caso di Solanin è uno dei più eclatanti, a mio avviso.

L'opera è un seinen "psicologico" (per modo di dire) in cui i protagonisti sono dei ragazzi sulla trentina in perenne crisi esistenziale.
Asano ci presenta subito la coppia di protagonisti principali, uno più disadattato dell'altra, svogliati e confusi. Sembra che siano messi lì senza sapere minimamente nulla della vita e delle responsabilità che implica la crescita. Apparentemente, sembra che si sveglino tutto d'un tratto.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
La ragazza è una debosciata, si licenzia, poi si pente e va in cerca di un altro lavoro, passa le giornate senza far nulla e alla fine vira sul gruppo del fidanzato.
Il ragazzo non è da meno, anche lui si licenzia per andare dietro il suo sogno di sfondare nel mondo della musica. Spunto, questo, che non sarebbe male se ben sviluppato. Ovviamente però partono delle mirabolanti e improbabili riflessioni semplicistiche sul senso della vita, di ciò che vogliamo fare, le aspettative ecc. Ho percepito un buonismo imperante, in aggiunta di un tocco di logica del "volemose bene" che personalmente detesto.

Alla conclusione del primo volume accade un evento tragico che mi aveva fatto sperare in un radicale cambiamento di direzione della "trama" e delle logiche irritanti finora riscontrate nel manga. Purtroppo mi sbagliavo. La ragazza, uno dei personaggi più odiosi che mi sia mai capitato di incontrare in un manga, ahimé la farà da padrona. Infatti, insieme alla banda di suoi amici, riforma il gruppo capitanato dal ragazzo e cercando di sfondare nel mondo della musica per portare avanti il sogno del suo ragazzo perché lui pensava che ce l'avrebbero fatta ecc, ecc. Anche il finale mi è parso banale e insipido, come il resto dell'opera.
<b>[Fine spoiler.]</b>

In definitiva, il mio è più un avviso a girare alla larga da questa opera. Solanin non mi ha lasciato nulla dopo la lettura, anzi, i personaggi mi sono risultati davvero antipatici e irritanti come non mai, e se l'autore voleva comunicare un messaggio, io sinceramente non l'ho capito. I soldi che ho speso si sono rivelati uno spreco bello e buono. Se volete un seinen come si deve recuperate Homuculus di Hideo Yamamoto o le opere di Naoki Urasawa, quelli sì che sono soldi ben spesi.

anonimo

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anonimo

Volumi letti: 2/2 --- Voto 10
Solanin a mio parere è uno dei manga che fanno onore al fumetto come media in generale. Semplice, onesto e diretto, eppure realizzato con una maestria davvero rara, è una lettura che mi sento di consigliare a tutti. Inio Asano dà voce con la sua storia a uno spaccato generazionale di grande realismo, sfiorando man mano temi sempre più universali, dal senso di impotenza di intere generazioni di fronte alla società fino al significato dell'amicizia, dell'amore, dei propri sogni, della vita.
Il tutto completato da disegni davvero splendidi e da una narrazione fresca e dotata di uno stile molto personale, incredibile come i due volumi seguano il ritmo e le inquadrature tipiche di una pellicola cinematografica, con una "cesura" che divide un ideale "primo tempo" dal "secondo tempo".
Il bello è che nonostante queste premesse Solanin è davvero una lettura scorrevole (d'altronde la storia si conclude in due soli volumi) e con numerose scene che sapranno strapparvi ben più di un sorriso. Sicuramente da provare!


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Altriem

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Prima opera letta del maestro Asano, mi ha incuriosito subito quest'autore per la sua opera "Oyasumi Punpun" e quindi mi sono voluto informare. Sono ancora fresco di letture del 2° volume e quindi diciamo questa è una recensione "a caldo".

Comprato e letto il 1° volume, il giudizio era lento ma interessante. Trama descritta dai pensieri dei personaggi, che sono caratterizzati bene e disegnati ancora meglio (anche se il tratto di Asano è molto deformante).
Letto il 2° volume: commovente. Sinceramente penso che è stato il fumetto che mi ha più emozionato. Sarà per gli avvenimenti che accadono in questo volume, sarà per la conclusione, sarà che non mi aspettavo che la storia si sviluppasse così, ma sono rimasto piacevolmente sorpreso ed emozionato da questa storia di giovani che vogliono maturare ma non riescono e cercano il momento che li facciano diventare "adulti". Ma il succo è che per diventare "uomo" o "donna" non c'è una tappa ben precisa, ma è proprio come la vita, un percorso da affrontare tappa dopo tappa che spinge a dare il massimo e a non dimenticare il passato, perché proprio lui ad un certo punto ti dirà come proseguire e diventare finalmente la persona che volevi essere. Ottimo titolo, davvero un ottimo approccio con il maestro Asano.


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brady

Volumi letti: 2/2 --- Voto 5
Sono rimasta molto delusa da questo fumetto, sicuramente per le troppe aspettative che tutte le recensioni positive mi avevano generato. Ho fatto fatica a finire i due volumi perché ho trovato la storia molto noiosa e non mi ha lasciato assolutamente nulla, se non un senso di perdita di tempo.
Alla fine del primo volume quando improvvisamente la trama ha un guizzo di “imprevedibilità” mi sono detta che forse c’era speranza per il secondo, invece è stato anche peggio perché la storia da noiosa è diventata surreale e ridicola.

I disegni sono particolareggiati, ma non incontrano il mio personalissimo gusto, trovo stonate le fattezze dei visi da bambini in una storia che vorrebbe essere di “adulti”.
È proprio la storia comunque la nota dolente, non sono riuscita a provare empatia per nessuno dei personaggi, che mi sono sembrati tutti odiosi e melensi.
Per certi versi mi ha ricordato il film di Muccino “L’ultimo bacio”, amato da un vasto pubblico che si riconosceva in quei trentenni in crisi di identità e annoiati della vita di tutti i giorni. A me non è piaciuto neanche quel film.

Qui la problematica è diversa, sono ragazzi che non sanno ancora cosa fare della loro vita e sono in bilico tra il voler rimanere a tutti i costi ancora spensierati e senza problemi e il voler prendere la decisione di crescere.
Dal mio punto di vista solo il protagonista si discosta dagli altri perché è l’unico ad avere il coraggio di rinunciare ad un lavoro per inseguire un sogno concreto, comunque alla faccia di chi lo deve mantenere, mentre gli altri vagano nella beata aspettativa di qualcosa che scenda dal cielo e dica loro cosa fare della loro vita.

Concludendo, ovviamente non lo consiglio, ma non mi sento neanche di sconsigliarlo del tutto perché penso che molto di questo manga sia l’immedesimarsi o meno nella storia, io non ci sono riuscita.


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dade88

Volumi letti: 2/2 --- Voto 8
Un fumetto che a tratti mi ha regalato delle belle emozioni, sia per i fatti che accadono, ma soprattutto per le considerazioni interiori dei protagonisti, che occupano buona parte della storia. È molto strana la costruzione della vicenda, con passato e presente che si intercalano senza tanto preavviso, ma che comunque non fa mai perdere il filo della storia.
Un fumetto complesso, ricco di emotività, senza molti colpi di scena e senz'altro privo di azione, ma che comunque riflette uno stato sociale: i giovani post laureati alle prese con la vita nelle grandi città.

Meiko e Taneda, infatti, sono due giovani post-laureati che decidono, a dispetto del parere delle loro famiglie, di convivere in un bilocale di Tokyo. Le cose tra loro sembrano andare per il verso giusto, si amano molto e le cose procedono nel tentativo di diventare "grandi" insieme. Meiko, a mio dire, è la vera protagonista: è lei ad aprire la discussione di se stessa, a cercare di capire cosa non va nella sua vita. La ragazza, nonostante abbia qualcuno accanto che la ama, nonostante abbia degli amici (i vecchi compagni universitari) sente che nella sua vita manca qualcosa, come una insoddisfazione che non riesce a colmare, soprattutto con il lavoro da impiegata che ha intrapreso. Decide quindi di licenziarsi, con un estremo danno all'economia della casa.
Taneda, il ragazzo, lavora anch'esso in un contesto che gli pesa, e pensa sempre a come sarebbe la sua vita se il suo hobby, suonare in una band, potesse divenire il suo lavoro.
Dopo che Meiko decide di licenziarsi, convince Taneda a fare un tentativo con la musica, ed inciderà un CD con il suo gruppo e proverà ad avere successo...

Una storia a dir poco drammatica, che lascia il segno dopo averla letta: mi sono sentito triste, ma mi ha aiutato a riflettere anche su molti aspetti del mio percorso scolastico. Una storia che insegna a non mollare i propri sogni, a coltivare ciò che si ama e si è amato, di apprezzare le piccole cose giorno per giorno, soprattutto i sentimenti d'amore e di amicizia.
Un disegno strano accompagna questo racconto, dato che non mi era mai capitato di vedere in un fumetto delle fotografie della Tokyo reale, addirittura dentro il televisore quando è acceso. A parte questo il voto non è più alto perché in fondo di fatti ne succedono ben pochi, ma comunque la considero un opera di tutto rispetto, consigliata assolutamente.
È la prima opera di Inio Asano che leggo, ma adesso sono decisamente spinto a cercarne delle altre.


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ramensoup

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Breve ma intenso. Ho comprato questa serie a scatola chiusa solo perché avevo finito i manga da leggere. La trama mi ha interessato e coinvolto da subito, perché anch'io come Taneda sono un musicista squattrinato che vive dei suoi proventi.

La trama è comunque un film già visto: giovani adulti in conflitto con se stessi, che non si decidono a crescere e che non trovano il coraggio di guardarsi allo specchio ed ammettere che ciò che sono diventati, o che stanno diventando, non gli piace affatto. Pertanto si rinchiudono nel loro mondo, restando in usa sorta di limbo tra i doveri dell'essere adulti e i sogni (già infranti) che avevano da ragazzi.

Asano si è concentrato molto per dare il giusto carattere e tono ai personaggi, cosa non sempre facile in opere così brevi, cercando di mettere in risalto quella che è la frustrazione dei protagonisti per la loro difficile esistenza.

Nel complesso un buon manga, la grafica non delude e benché breve lascia un segno.


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micheles

Volumi letti: 2/2 --- Voto 3
Scrivo per dare un contrappunto alle molto recensioni che gridano al capolavoro: vorrei far risparmiare qualche soldo ai lettori che abbiamo deciso di comprarlo in seguito alla lettura delle troppe recensioni positive.

Sarò chiaro: a mio avviso "Solanin" è un manga "impegnato" nel senso più negativo del termine, ovverosia si tratta di un manga deprimente per giovani adulti in crisi esistenziale. La mia critica non riguarda tanto le tematiche affrontate da "Solanin" (fondamentalmente ci si chiede quale sia il senso della vita nella società moderna) quanto il modo in cui vengono affrontate. Come si suol dire, si tratta di un argomento troppo importante per essere preso seriamente e credo che questo sia il vero limite di "Solanin", il prendersi troppo sul serio.

A mio avviso un argomento del genere va affrontato con il necessario distacco. Mi viene naturale paragonare "Solanin" con "20th Century Boys" di Naoki Urasawa, che affronta le stesse tematiche (e molte di più) in maniera infinitamente superiore. In entrambi i manga abbiamo a che fare con dei musicisti falliti che non vogliono crescere e che trovano infine il senso della vita nell'integrità personale e nell'amicizia: la differenza è che "Solanin" è serioso, mentre "20th Century Boys" è brillante. La genialità di Urasawa sta nell'affrontare anche i temi più drammatici nella modalità del grottesco, che è estremamente difficile da padroneggiare, ma che è molto efficace. In "Solanin" invece tristezza e depressione la fanno da padroni. I personaggi di "20 Century Boys" sono estremamente simpatici, mentre i protagonisti di "Solanin" risultano estremamente antipatici: sostanzialmente sono un gruppo di giovani adulti in perenne crisi esistenziale, che spendono la maggior parte del tempo a piangersi addosso.

"Solanin" narra la storia di una band amatoriale che vorrebbe sfondare ma che non ha molta fiducia in sé stessa. Devono passare più di cento pagine prima che riescano a trovare il coraggio di proporre un disco ad una casa discografica. Quando finalmente ci riescono si scontrano con la realtà dell'industria discografica: a sfondare sono le solite idol di bella presenza, non i musicisti impegnati che sanno suonare. La scoperta li fa andare in depressione ed avviene pure una tragedia che non voglio rivelare. La band comunque non si arrende e riprova: il finale resta però aperto e non è chiaro se avranno successo o meno.

La storia comunque è la cosa meno importante in "Solanin": l'attenzione è tutta focalizzata sulla psicologia dei personaggi. Personalmente mi manca completamente la sensibilità per capire dei personaggi così insulsi, motivo per cui "Solanin" mi ha lasciato un'impressione molto negativa, ma sicuramente molti avranno un'opinione opposta alla mia. Il valore di "Solanin" dipende tutto dal lettore: chi riesce ad immedesimarsi in questi personaggi lo amerà, chi non ci riesce lo odierà.

Dal punto di vista grafico non ho nulla da criticare: i disegni sono originali, diversissimi dallo stile moe ed adattissimi ad un'opera realistica come questa. Si tratta di un manga molto cinematografico, con frequenti flashback, cambi di immagine, inquadrature con campi lunghi, campi brevi, primi piani e chi più ne ha più ne metta. I dialoghi invece sono molto brevi ed ha molta più importanza il non detto rispetto a quanto viene detto esplicitamente. Ricorda in vari punti il cinema sperimentale ed richiede un minimo di attenzione per essere seguito. Non sorprende per nulla che ne sia stato tratto un film. Ricorda molto quei film francesi acclamati dai critici che nessuno va a vedere.

Se vi interessa il mondo della musica raccomando molto di più "Nana" di Ai Yazawa, che almeno non vi farà annoiare.


 2
pluto

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
In questi due volumi Inio Asano riesce con disarmante semplicità e far riflettere in maniera estremamente coinvolgente sulle prospettive di vita futura di alcuni ragazzi post universitari che dovranno affrontare e raggiungere i loro veri desideri. Durante tutto il racconto abbiamo un susseguirsi di problemi che verranno affrontati in maniera assolutamente “veritiera”, nel senso che potrebbe essere la storia di un qualsiasi gruppo di ragazzi dei giorni nostri con eventi anche altamente drammatici, che vengono alternati a brevi attimi di gag e situazioni surreali, il tutto sempre con uno sfondo di poesia ed armonia che rendono la lettura estremamente piacevole e scorrevole.

Per quanto riguarda il disegno risulta avere un tratto lineare ma realistico, a volte con dettagli estremamente precisi e momenti di grande intensità soprattutto grazie ad alcune prospettive ed inquadrature di grande espressività, ed anche molto riuscita è l’esposizione dei pensieri dei personaggi evidenziati in strisce nere che aiutano maggiormente a prestare attenzione agli stati d’animo che si creano nella mente dei vari personaggi. È, quindi, per quanto mi riguarda, una dei rari casi in cui sono rimasto piacevolmente colpito da una storia “apparentemente” semplice e normale. Complimenti Asano!

lavolpe

Volumi letti: 2/2 --- Voto 10
La ricerca della felicità è stata affrontata in moltissimi modi da tutte le arti narrative. In molti hanno scelto la strada del racconto fantastico o fantascientifico oppure ancora la ricerca come viaggio.
Inio Asano si pone la stessa domanda, ma ce lo racconta con la vita di tutti i giorni. Solanin, infatti, è la vicenda di un gruppo di cinque ragazzi che stanno affrontando il periodo di passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta. Non sono più così piccoli da non essere autosufficienti (difatti, alcuni di loro convivono ed hanno un lavoro), ma non sono nemmeno così grandi da essere pienamente adulti. In questo panorama narrativo, tutti i personaggi si fanno le stesse domande: dove sto andando a finire? È questa la vita che desidero? Sono pronto per affrontare il mondo? E qual è il mio posto nel mondo?
Asano non poteva scegliere un modo migliore per raccontare queste domande che tormentano tutti nel periodo della vita che affrontano i protagonisti di Solanin. E l’autore lo fa con una semplicità disarmante.

La vicenda è molto scorrevole nella lettura e mai pesante. Ad ogni personaggio è dedicato il giusto spazio e la psicologia è ben delineata. Infatti, spesso le vignette sono completamente nere (o bianche) e noi possiamo leggere i pensieri di chi agisce. Un posto d’onore è riservato alla protagonista: Inoue Meiko, impiegata, infelice del proprio lavoro, che all’inizio dell’opera si licenzia per cercare una risposta a “quelle” domande. Lo spazio dedicato a Meiko non è maggiore solo per i pensieri, le azioni e in generale per la sua vicenda, ma anche per gli stessi disegni che la ritraggono. Questi sono particolarmente curati e molte volte isolano il suo sguardo che è rivolto direttamente al lettore, quasi che Asano stesse guardandoci attraverso gli occhi del suo personaggio.

I dialoghi sono naturali e scritti in modo da risultare il più quotidiano possibile, ma mai costruiti a tavolino. E in questa semplicità e naturalezza, l’autore inserisce molti messaggi rivolti a chi legge. Sono numerosi i casi in cui si possono estrapolare frasi dai dialoghi o dalle riflessioni per trascriverle su un foglietto da attaccare sul muro della nostra camera con questa intenzione: “Non devo dimenticare queste parole, perché è vero: il mondo funziona così ed io devo comportarmi cosà”.
Sebbene la vicenda narrata abbia dei risvolti drammatici, ci sono alcuni momenti in cui è impossibile trattenersi dalle risate, per le dinamiche sviluppate o per alcuni nice touch dei disegni, e altri momenti in cui l’autore ci mostra delle trovate veramente geniali. Senza spoilerare troppo, un esempio è la riflessione tutta mentale di Taneda: un vero spasso!

Planet Manga porta in Italia quest’opera in due volumetti al prezzo di 7,50€ l’uno. L’edizione non è male, anche se a mio parere il volumetto è un po’ troppo floscio e la sovraccoperta deve essere tolta durante la lettura, perché tende a scivolare e rischia di rovinarsi. La carta utilizzata è leggermente gialla, ma non dà alcun fastidio. L’unica vera pecca è la qualità della stampa. Infatti, l’inchiostro rimane sulle dita se la lettura tende a prolungarsi. Ma a parte questo, Solanin è un’opera che andrebbe letta da tutti, almeno da una certa età in poi. Inoltre non dimenticatevi che <i>“uno zero unito ad un altro zero, fa l’infinito”</i>.

Tacchan

Volumi letti: 2/2 --- Voto 10
Che bello, riesco ancora a trovare manga che riescono a sorprendermi ed impressionarmi: mi sono avvicinato a Solanin senza alcune aspettativa, non sapendo nemmeno di chi fosse. Anzi, l’ho anche perso in fumetteria, l’ho notato solo per caso in un’edicola dalla copertina, particolare e poco appariscente, ma fuori dai comuni schemi. Preso il cellulare in mano me lo sono segnato in wishlist e la prima volta che sono passato in fumetteria l’ho acquistato. Credo che avvicinarsi in modo puro e senza alcuna aspettative ad un’opera sia uno dei modi migliori per godersela. Dopo poche pagine, tuttavia, aveva intuito che “<i>questo qua è quello de La Città della Luce</i>”, manga che non mi aveva particolarmente impressionato. Dopo Solanin non potrò più avvicinarmi a un’opera di Inio Asano senza aspettative e anzi, recupererò tutto quello che ha pubblicato in Italia.

Mi sono trovato tra le mani infatti <b>un ottimo prodotto</b>, profondo e introspettivo, e ciò nonostante di lettura scorrevole. Se letto da qualcuno della mia età, già sistemato e che le sue scelte le ha già fatte, credo possa offrire ottimo spunti di riflessione e, perché no, rimpianto, per tempi e situazione ormai abbastanza lontani. Mi ha fatto tornare in mente le vecchie aspettative e i sogni di un’età in cui tutto sembrava possibile. I primi dubbi, la fragilità che inevitabilmente si prova quando si sbatte con il duro mondo reale e ci si accorge che la strada per la propria realizzazione sarà meno semplice di quello che sembra. E ancora le scelte inevitabili, a volte di compromesso, che si è costretti a fare e una riflessione sull’attuale condizione personale, su lavoro, amore, famiglia e la propria vita in genere.
<b>Sono davvero felice della mia vita?</b> Solanin probabilmente potrà aiutarvi ad apprezzare di più quello che avete, o che ne so, forse potrebbe aumentare eventuali rimpianti. Di certo vi mostrerà che non si è soli a farsi certe domande e che tutti, alla fine, cerchiamo qualcosa che sembra così sfuggente, ma che spesso già abbiamo. Eppure ce ne rendiamo conto solo quando è troppo tardi e, ciò nonostante, è bene prendere spunto dagli errori fatto e guardare avanti, prendendo forza proprio da quello che ci ha segnato.

Solanin, se letto da un ragazzo coetaneo ai protagonisti, credo possa comunque offrire interessanti spunti di riflessione e, anche in quel caso, farà riaffiorare i dubbi e gli interrogativi che ci accompagnano nella vita di tutti i giorni. Non pretende di offrire alcuna soluzione, ma dopo la sua lettura sarete più consapevoli di non essere soli ad affrontare l’ingresso al ‘mondo adulto’, che cerca di distruggere i sogni cullati per anni. Il manga chiude poi con un <b>messaggio di speranza</b>: la perseveranza, il guardare avanti in modo positivo e la capacità di risollevarsi dalle difficili prove della vita sono caratteristiche che ci permetteranno di affrontare il cambiamento, di trovare in esso nuovi stimoli. Alla fine non si è costretti a rinunciare a quello che si ama, ma anzi, probabilmente si troveranno nuove passioni cose da amare e nuovi compagni di 'viaggio'.

<b>Solanin è un viaggio introspettivo e intimista dentro se stessi, che se letto con lo spirito giusto potrebbe essere ben più che una semplice lettura di intrattenimento.</b>

Lasciano da parte tutti questi discorsi astratti, di cosa parla in realtà Solanin? Di 4/5 amici che finita, o quasi, l’università, devono decidere il proprio futuro: seguiranno il proprio cuore, le proprie passioni, o preferiranno sistemarsi, trovando un lavoro sicuro e iniziando a ‘comportarsi da adulti’, ovvero portare a casa uno stipendio, sopportare giornate lavorative tutte uguali alla altre, dove l’apice della giornata è semplicemente il ‘timbrare il cartellino’ e andarsene a casa. Un racconto di sogni infranti, di eventi drammatici e infine di speranza. Si può davvero essere felici? Ed è davvero così difficile esserlo, o la risposta è più semplice di quello che sembra?

<b>Imparare a fermarsi un attimo, riflettere, apprezzare quello che si ha e continuare, nonostante tutto, a sognare</b>. Solanin mi ha lasciato questo messaggio, sono curioso di leggere la vostra reazione alla sua lettura. Per cui acquistatelo, ancor più se avete 18 anni o più.

Kouga

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Inio Asano è un <i>fottuto</i> genio.
Passatemi il termine dedito a rappresentare uno degli artisti contemporanei più comunicativi, originali e coinvolgenti che il panorama mangofilo abbia sfornato negli ultimi anni. Il maestro è già arrivato in Italia con l'ispirato <i>What a Wonderful World</i> e il meno riuscito - per quanto concerne i miei gusti - <i>Il Campo dell'Arcobaleno</i>, ma questa fra le opere che ho avuto modo di leggere è senz'altro la migliore, nonché la più evocativa.

Vedrò di comunicarvi solo l'incipit narrativo al fine di non rovinarvi la splendida e travolgente lettura: Meiko e Taneda sono una coppia giovane ed affiatata che dopo anni di collaudata e tormentata relazione cominciata ai tempi dell'università, entra nel mondo degli adulti e prova a farsi strada in mezzo alla routine quotidiana, decidendo però di non diventare come quelle persone tristi di mezza età che non riescono a smettere di inseguire in maniera tediosa e bizzarra i loro sogni, mollando tutto e provando a tenersi stretta quella fetta di desideri e speranze che gli hanno permesso di godere di una giovinezza spensierata. Questo rinnovato entusiasmo li porterà a lasciare gli impieghi a tempo indeterminato nella Tokyo dei disoccupati suicidi e freeter e coinvolgerà anche i loro vecchi amici, Kato e la sua promessa, nonché Billy, l'uomo peloso. Attraverso il punto di vista dei cinque protagonisti, vedremo tramite flashback, pensieri inconfessabili e quant'altro, paure, scherzi, tormenti, risate, sogni e speranze.

La storia catapulta il lettore facendolo sentire parte di quel contesto: è impossibile non immedesimarsi in Solanin, a meno che non siate tutti adulti professionalmente, umanamente e sentimentalmente realizzati in tutto e per tutto, leggersi e vedersi nelle paure dei suoi personaggi: tanto giovani quanto la possibilità di poter coltivare ancora l'ambizione per un progetto lungo una vita, grande quanto un amore, e adulti quanto basta per capire che una volta inseguita quest'ultima opportunità non si ha occasioni per coltivarne altre e tocca avviarsi inesorabili verso quello che non avremmo mai voluto essere, ma che dovremmo per forza di cose diventare.

Un racconto che, senza mezzi termini, raggiunge un livello di spietatezza emotiva dissacrante e devastante che colpisce al cuore e spinge il lettore a saperne di più e a chiedersi se davvero si troverà di fronte allo stesso scenario o se riuscirà a realizzare i suoi sogni. Asano insegna che non tutto va bene, che l'happy-end è solo per le favole e soprattutto, che nella vita reale, possono esserci imprevisti decisamente drammatici a cui far fronte diventa spietatamente difficile. Del resto nella vita, la tragedia incombe, e può portare via qualcosa di davvero importante.

I disegni riescono a reggere perfettamente il ritmo di questa bellissima ed emozionante storia: uno stile ricercato e fuori dai canoni che rende l'atmosfera tramite caratterizzazioni grafiche, pose, fondali, regia delle inquadrature, effetti speciali, di luce e sottotrame demenziali che nascono, si sviluppano e muoiono a volte sui fondali della storia principale ed altre volte in una manciata di vignette, stupendo il lettore in positivo e smorzando i ritmi di tensione troppo alti in alcuni momenti di forte phatos.

<b>Solanin non ha punti deboli</b>, e questo lo rende un titolo impegnato e godibile al suo massimo, un'alta fruibilità ed un target di pubblico ambosesso ed eterogeneo fa dell'opera un <i>must-have</i> per tutti coloro che si definiscono appassionati lettori.


 3
Kath

Volumi letti: 2/2 --- Voto 9
Questa è la prima opera di Asano che ho letto, ci sono inciampata anni fa per caso e me ne sono innamorata tanto da comprare i volumi appena editi in Italia.
Non serve che vi racconti la trama, vi basta sapere che l'autore racconta con grande semplicità la difficoltà di crescere e di passare dal mondo dei giovani alla vita da adulti. Non si tratta di una storia avvincente e misteriosa, ma io credo che meriti di essere letta perché riesce a trasmettere delle emozioni incredibili. Il lettore non può fare a meno di immedesimarsi nei personaggi e ritrovarsi nelle loro riflessioni.

Il disegno è molto pulito e realistico, l'ideale per questo genere di storia. L'edizione è ottima e molto curata, forse il prezzo non è dei migliori ma credo che meriti di essere acquistata, perché con quest'opera Asano è riuscito a raccontare cos'è realmente la vita in tutti i suoi aspetti.


 2
Mark D. Ace

Volumi letti: 1/2 --- Voto 10
Neancora una recensione su quest'opera d'arte? Sarò volentieri il primo. Premetto che Il maestro Asano mi piace da impazzire, che mi fa commuovere, emozionare, quasi piangere, ridere, sentire, vivere.
La trama non ha nulla di così sconvolgente, almeno nel primo volume (dei due totali) che ho letto. Parla di due ragazzi, Taneda e Meiko, che vivono la loro vita da neo-laureati; fidanzati e conviventi, fanno fatica a capire chi sono realmente, e cosa vogliono da se stessi e dalla loro vita. La difficoltà nel lavoro, troppo stretto e opprimente, la distanza dalla città natale e il caos di Tokyo, la paura di lasciare ciò che rende la loro vita mediocre e lineare per buttarsi controcorrente, cercando qualcosa che li renda davvero felici e liberi. Vivere, la gioia e la paura di vivere, di crescere, di diventare adulti, di stare bene.

Attraverso le pagine di quest'opera riusciamo sovente a trovare qualcosa in comune con la nostra vita, con le difficoltà che noi stessi proviamo ogni giorno; spesso ci immedesimiamo nei protagonisti e nei loro amici, arrivando a sentire ciò che provano. I disegni sono quelli tipici del Maestro, realistici, caldi, puliti, precisi, assolutamente stupendi.
Un'opera che va indiscutibilmente acquistata e letta, con gli occhi ma soprattutto col cuore. Spero di avervi almeno in parte convinti ed incuriositi, perché Solanin merita davvero tanto, e vi assicuro che mi ha fatto realmente emozionare. Leggetela e poi fatemi sapere.

Il costo non è bassissimo, ma nemmeno molto alto: 7,50 euro a volume. Un piccolo sforzo per un opera d'arte si può fare: lasciate in fumetteria un volume shonen e prendete tra le mani Solanin!