Baciando il cielo
Quello del bara manga, fumetti per omosessuali scritti da autori omosessuali, è un genere in realtà poco conosciuto nel nostro paese, dove sono più noti lo yaoi e lo shonen ai, che in apparenza gli somigliano ma che invero ne differiscono per intenti e stilemi narrativi, essendo questi invece, contrariamente al pensiero comune, diretti piuttosto ad un pubblico quasi esclusivamente femminile più che omosessuale.
Cercando informazioni sui bara manga sul web, si viene immancabilmente in contatto con un mondo fatto di protagonisti robusti, virili, possenti, barbuti, nerboruti, spesso e volentieri intenti in atti sessuali di grande potenza e violenza. Gli artisti che si occupano di questo genere di storie, per quanto nell'ombra rispetto ai loro colleghi eterosessuali e più mainstream, sono invero piuttosto conosciuti nel mondo omosessuale di tutto il web, riempiendo siti, blog, social network e art community di disegni tanto ben fatti quanto spesso e volentieri molto forti sul lato erotico.
Baciando il cielo, prima opera di Renbooks (casa editrice specializzate in opere dalla tematica omosessuale di recente fondazione) a giungere in Italia è sì un bara manga, ma si discosta da queste caratteristiche.
Mi è capitato fra le mani per caso, dopo averne sentito parlare a lungo in giro per la rete, e dunque ho deciso di dargli una lettura, benché io non sia omosessuale e dunque "in target", incuriosito dai pareri entusiastici che leggevo da parte della critica e attratto dalle presentazioni dell'editore e dal simpatico stile di disegno.
L'autore Kotaro Takemoto, fumettista che lavorò a shojo manga sotto uno pseudonimo femminile durante gli anni '80 per poi dedicarsi a illustrazioni e fumetti a tematica gay a partire dal decennio successivo, illustra un quadro dell'omosessualità maschile che è tutto meno che erotico e violento, ma che anzi narra di sentimenti con una delicatezza magistrale.
I vari racconti contenuti nel volume ci parleranno di ragazzi e di uomini, quasi tutti dall'aspetto un po' rotondetto - ma sicuramente assai lontano dai colossi villosi di altri manga dello stesso genere - nei cui cuori turbinano molti sentimenti: tristezza, gelosia, solitudine, confusione, rimpianto, ma soprattutto amore e affetto.
Il lettore se ne rende immediatamente conto: i rotondi ometti dipinti da Takemoto riescono ad essere umani e convincenti, innegabilmente simpatici: ex fidanzati gelosi che si attaccano insistentemente alla cornetta per esprimere la propria solitudine, viaggi (con sorpresa) per dimenticare pene d'amor perduto, impiegati che si aiutano vicendevolmente a superare le difficoltà della vita d'ufficio, buffi clienti di un convenience store, triangoli amorosi dove regnano indecisione e confusione, rapporti di amicizia che perdurano da tanti anni ma nascondono qualcosa di più, personaggi allegri, buffi e un po' invadenti ma di buon cuore capitati nel posto giusto al momento giusto, <i>piccoli problemi di cuore nati da un'amicizia che profuma d'amore</i> (come si diceva una volta, ricordate?).
Nonostante la brevità delle storie di tanto in tanto le renda un po' troppo rocambolesche e in minima parte delude il lettore ormai entrato nel gioco e desideroso di saperne di più, quelle di Baciando il cielo sono delle vicende inaspettatamente coinvolgenti e ben narrate. Ora romantiche, ora malinconiche, ora leggermente struggenti, ora piacevolmente divertenti, ora dolci e delicate, ma tutte decisamente toccanti.
Con gran dolcezza, il maestro Takemoto ci accompagna in un universo dove a farla da padrone è il sentimento, dove non v'è malizia, scene di sesso ce n'è due in due pagine su circa duecento e sono rappresentate in maniera casta e pura, dove si muovono personaggi di innegabile tenerezza.
Le storie della raccolta sono delicate, ammantate da una buona dose di poesia e dolcezza, per stemperare le vicende più tristi e raccontare con naturalezza e senza troppo clamore un tema particolare come quello dell'omosessualità, presentandoci racconti piccoli ma grandi dove l'amore a volte è triste, ma ha sempre un retrogusto di dolcezza e il sapore di un sogno, di un legame che prevarica l'amicizia e forse anche l'amore stesso.
Emblematica è, per comprendere tutto lo stile del fumetto, la bellissima postfazione dell'autore.
Attraverso le sue parole, si comprende tutta la dolcezza, la sensibilità, la gentilezza del maestro Takemoto, che realizza storie di ragazzi gay ma che vuole rivolgere il suo messaggio a tutti, che ricerca le origini delle sue storie in episodi della sua vita personale, che racconta di sé con gran delicatezza e un pizzico di ironia, che osserva il mondo, se stesso e le persone con una grande sensibilità poi riversata nei suoi racconti. Un autore che, una volta chiuso il volume, il lettore sente chiaramente vicino a sé, come se fosse un amico di cui gli piacerebbe fare la conoscenza, piuttosto che uno sconosciuto signore giapponese.
Alla delicatezza della narrazione se ne accompagna altrettanta nello stile di disegno, con personaggi perlopiù rotondetti, a metà fra Senbei Norimaki e Kotaro Matsudaira, ma anche occhi languidi simili agli shojo manga degli anni '80 e personaggi femminili tratteggiati in maniera semplice ma fascinosa.
Disegni leggeri, dal tratto gentile, che ben si confanno alla gentilezza delle storie, dei personaggi e dei loro sentimenti e riescono a tratteggiare dei personaggi semplici, simpatici, credibili, lontani dalle irreali muscolature colossali e dalla possente virilità dei personaggi creati di altri autori di bara manga, in cui qualsiasi lettore può benissimo identificarsi, aldilà del proprio orientamento sessuale, e che riportano alla mente personaggi e storie giapponesi di ormai tanti anni fa ma entrati nel cuore di tutti.
Un plauso particolare va all'edizione curata da Renbooks, che, ai suoi esordi, presenta un volume da libreria di grande formato, compatto, completamente privo di pecette, con una gran cura nel lettering e nell'adattamento delle onomatopee, con dialoghi brillanti e ricchissimo di redazionali, prefazioni e postfazioni capaci di mettere immediatamente il lettore a suo agio nel mondo creato dal maestro Takemoto e indici del grande amore con cui l'editore si è affacciato a questo progetto.
Baciando il cielo ha dunque vinto la sua scommessa, quella di proporre un manga gay nel nostro paese e riuscire a farlo apprezzare ad un pubblico piuttosto eterogeneo.
Lodato e apprezzato dai lettori omosessuali già avvezzi al bara manga che magari già lo conoscevano ed aspettavano, si è rivelato essere una piacevolissima, persino toccante, lettura anche per chi omosessuale non è, come il sottoscritto.
Sicuramente da lodare, dunque, l'iniziativa di Renbooks, che porta nel nostro paese un autore sconosciuto e particolare, ma indubbiamente di talento, di cui si spera di vedere altre opere in un prossimo futuro.
Cercando informazioni sui bara manga sul web, si viene immancabilmente in contatto con un mondo fatto di protagonisti robusti, virili, possenti, barbuti, nerboruti, spesso e volentieri intenti in atti sessuali di grande potenza e violenza. Gli artisti che si occupano di questo genere di storie, per quanto nell'ombra rispetto ai loro colleghi eterosessuali e più mainstream, sono invero piuttosto conosciuti nel mondo omosessuale di tutto il web, riempiendo siti, blog, social network e art community di disegni tanto ben fatti quanto spesso e volentieri molto forti sul lato erotico.
Baciando il cielo, prima opera di Renbooks (casa editrice specializzate in opere dalla tematica omosessuale di recente fondazione) a giungere in Italia è sì un bara manga, ma si discosta da queste caratteristiche.
Mi è capitato fra le mani per caso, dopo averne sentito parlare a lungo in giro per la rete, e dunque ho deciso di dargli una lettura, benché io non sia omosessuale e dunque "in target", incuriosito dai pareri entusiastici che leggevo da parte della critica e attratto dalle presentazioni dell'editore e dal simpatico stile di disegno.
L'autore Kotaro Takemoto, fumettista che lavorò a shojo manga sotto uno pseudonimo femminile durante gli anni '80 per poi dedicarsi a illustrazioni e fumetti a tematica gay a partire dal decennio successivo, illustra un quadro dell'omosessualità maschile che è tutto meno che erotico e violento, ma che anzi narra di sentimenti con una delicatezza magistrale.
I vari racconti contenuti nel volume ci parleranno di ragazzi e di uomini, quasi tutti dall'aspetto un po' rotondetto - ma sicuramente assai lontano dai colossi villosi di altri manga dello stesso genere - nei cui cuori turbinano molti sentimenti: tristezza, gelosia, solitudine, confusione, rimpianto, ma soprattutto amore e affetto.
Il lettore se ne rende immediatamente conto: i rotondi ometti dipinti da Takemoto riescono ad essere umani e convincenti, innegabilmente simpatici: ex fidanzati gelosi che si attaccano insistentemente alla cornetta per esprimere la propria solitudine, viaggi (con sorpresa) per dimenticare pene d'amor perduto, impiegati che si aiutano vicendevolmente a superare le difficoltà della vita d'ufficio, buffi clienti di un convenience store, triangoli amorosi dove regnano indecisione e confusione, rapporti di amicizia che perdurano da tanti anni ma nascondono qualcosa di più, personaggi allegri, buffi e un po' invadenti ma di buon cuore capitati nel posto giusto al momento giusto, <i>piccoli problemi di cuore nati da un'amicizia che profuma d'amore</i> (come si diceva una volta, ricordate?).
Nonostante la brevità delle storie di tanto in tanto le renda un po' troppo rocambolesche e in minima parte delude il lettore ormai entrato nel gioco e desideroso di saperne di più, quelle di Baciando il cielo sono delle vicende inaspettatamente coinvolgenti e ben narrate. Ora romantiche, ora malinconiche, ora leggermente struggenti, ora piacevolmente divertenti, ora dolci e delicate, ma tutte decisamente toccanti.
Con gran dolcezza, il maestro Takemoto ci accompagna in un universo dove a farla da padrone è il sentimento, dove non v'è malizia, scene di sesso ce n'è due in due pagine su circa duecento e sono rappresentate in maniera casta e pura, dove si muovono personaggi di innegabile tenerezza.
Le storie della raccolta sono delicate, ammantate da una buona dose di poesia e dolcezza, per stemperare le vicende più tristi e raccontare con naturalezza e senza troppo clamore un tema particolare come quello dell'omosessualità, presentandoci racconti piccoli ma grandi dove l'amore a volte è triste, ma ha sempre un retrogusto di dolcezza e il sapore di un sogno, di un legame che prevarica l'amicizia e forse anche l'amore stesso.
Emblematica è, per comprendere tutto lo stile del fumetto, la bellissima postfazione dell'autore.
Attraverso le sue parole, si comprende tutta la dolcezza, la sensibilità, la gentilezza del maestro Takemoto, che realizza storie di ragazzi gay ma che vuole rivolgere il suo messaggio a tutti, che ricerca le origini delle sue storie in episodi della sua vita personale, che racconta di sé con gran delicatezza e un pizzico di ironia, che osserva il mondo, se stesso e le persone con una grande sensibilità poi riversata nei suoi racconti. Un autore che, una volta chiuso il volume, il lettore sente chiaramente vicino a sé, come se fosse un amico di cui gli piacerebbe fare la conoscenza, piuttosto che uno sconosciuto signore giapponese.
Alla delicatezza della narrazione se ne accompagna altrettanta nello stile di disegno, con personaggi perlopiù rotondetti, a metà fra Senbei Norimaki e Kotaro Matsudaira, ma anche occhi languidi simili agli shojo manga degli anni '80 e personaggi femminili tratteggiati in maniera semplice ma fascinosa.
Disegni leggeri, dal tratto gentile, che ben si confanno alla gentilezza delle storie, dei personaggi e dei loro sentimenti e riescono a tratteggiare dei personaggi semplici, simpatici, credibili, lontani dalle irreali muscolature colossali e dalla possente virilità dei personaggi creati di altri autori di bara manga, in cui qualsiasi lettore può benissimo identificarsi, aldilà del proprio orientamento sessuale, e che riportano alla mente personaggi e storie giapponesi di ormai tanti anni fa ma entrati nel cuore di tutti.
Un plauso particolare va all'edizione curata da Renbooks, che, ai suoi esordi, presenta un volume da libreria di grande formato, compatto, completamente privo di pecette, con una gran cura nel lettering e nell'adattamento delle onomatopee, con dialoghi brillanti e ricchissimo di redazionali, prefazioni e postfazioni capaci di mettere immediatamente il lettore a suo agio nel mondo creato dal maestro Takemoto e indici del grande amore con cui l'editore si è affacciato a questo progetto.
Baciando il cielo ha dunque vinto la sua scommessa, quella di proporre un manga gay nel nostro paese e riuscire a farlo apprezzare ad un pubblico piuttosto eterogeneo.
Lodato e apprezzato dai lettori omosessuali già avvezzi al bara manga che magari già lo conoscevano ed aspettavano, si è rivelato essere una piacevolissima, persino toccante, lettura anche per chi omosessuale non è, come il sottoscritto.
Sicuramente da lodare, dunque, l'iniziativa di Renbooks, che porta nel nostro paese un autore sconosciuto e particolare, ma indubbiamente di talento, di cui si spera di vedere altre opere in un prossimo futuro.
"Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso."
(Marcel Proust)
Adorato e seguito, incompreso e censurato, il fumetto manga è stato ed è, nella sua ricezione in patria come nel resto del mondo, uno strumento duttile quanto un caleidoscopio, capace di afferrare i tasselli della realtà e di ridisporli in forme sempre nuove, a seconda di quale sia il punto d'osservazione scelto; fra queste rappresentazioni, senza dubbio le più numerose sono quelle che si soffermano sul mondo adolescenziale maschile, definite Shōnen, e femminile, gli Shōjo. Da questi gruppi di partenza, nel corso dei decenni il mosaico evidenziato dal caleidoscopio manga si è via via esteso, come una pianta in crescita acquisisce nuovi rami; in occasione di questa recensione, focalizziamoci sulla sezione che parla di love stories tra uomini o ragazzi dello stesso sesso.
Ultimamente, sta riscuotendo un successo crescente lo Yaoi, altrimenti detto, a seconda del contenuto, Shōnen-Ai o Boy's Love, un fenomeno a cui più di un editore italiano si è affacciato: Magic Press con Mi vergogno da morire di Hinako Takanaga e l'annunciata etichetta 801; Kappa Edizioni con la Viewfinder Series di Ayano Yamane; Ronin Manga con Il gioco del gatto e del topo di Setona Mizushiro, per dare degli esempi.
Attenzione, però: il BL è una sottocategorizzazione ideata per lo più da donne e a loro destinata, e si caratterizza per un'impostazione eterosessualizzata, ossia imperniata sulla divisione seme-uke la quale, in parte, tende a ricreare una situazione di coppia di tipo etero, mentre il vero gay comic, almeno nel senso che è elaborato da uomini gay per i gay, è il Bara, una sottocategoria che, invece, finora ha destato poca curiosità al di fuori del Giappone. In effetti, in Italia l'unico Bara in commercio era, precedentemente alla nascita di Renbooks, Racconti estremi di Gengoroh Tagame, il mangaka a cui è attribuita la canonizzazione del Bara, il cui atteso ritorno è ormai prossimo con Virtus.
Il mancato riconoscimento è dovuto specialmente alle caratteristiche principali di gran parte dei Bara: queste sono - generalizzando per il bene della sintesi - un interessamento pressoché esclusivo per la componente erotica e una rigida suddivisione dei ruoli tra i due partners basata su età e anzianità, una continuazione dei topoi osservati dalla narrazione autoctona premoderna di rapporti omosessuali, in primis dai Chigo Monogatari, novelle (Monogatari) medievali incentrate sull'attrazione di un monaco buddhista per il suo accolito personale (Chigo).
Il Bara, 薔薇 letteralmente "rosa", deve il suo appellativo probabilmente a Bara Kei, "Ordalia di Rose", un album di fotografie di nudo parziale scattate al celebre romanziere Yukio Mishima, e un'icona recentemente in voga è quella dei Bears, "orsi", così denominati per la loro fisicità massiccia e irsuta, in contrapposizione ai loro corrispettivi Yaoi di solito snelli, slanciati e dalla carnagione di pesca.
In questo panorama estremamente rarefatto e dalle nette tinte emozionali, l'opera di Kotaro Takemoto si fa spazio come un rasserenante raggio di sole: se il setting base dei racconti Bara tende a risultare cupo e soffocante, Takemoto contraddistingue il suo Baciando il cielo (Mabushii Sora ni Kiss Shou) allontanandosi da questi stilemi e adottandone di personali, ovvero la centralità della natura e una concezione dell'amore bisognoso di un rapporto paritario', di sostegno reciproco, tra gli "orsetti" - gli uomini nati dalla matita del maestro Takemoto non sono del tutto dei Bears -; il risultato è un'antologia con un gradevole retrogusto nostalgico lontano dalla negatività suggerita dalla posizione psicologica degli omosessuali, tematica che, qui, appare raramente e in chiave non troppo tragica.
Pubblicato su Barazoku, una rivista nota nell'universo LGTB giapponese, Baciando il cielo è, come già detto, una raccolta, la prima per il sensei, di dieci storie brevi concepite individualmente e riunite in un secondo momento; nonostante ciò, creano un insieme coerente.
Come accennato, due sono i pilastri su cui si regge Baciando il cielo: l'idea di amore propria di Takemoto e la funzione della natura.
La prima è diluita nei capitoli, che sono organizzati in un ordine alternativo a quello cronologico di una relazione - non si segue necessariamente la sequenza: innamoramento, dichiarazione, vita assieme, eventuale addio -, una sistemazione che aiuta a mantenere alta la concentrazione, rimescolando continuamente le carte in tavola. Per esempio, in Baciando il cielo', il racconto che apre il volumetto e gli dà il titolo, Sora e Yoshiaki hanno un rapporto che non vacilla neanche sotto i ripetuti assalti telefonici di un ex invadente, ma per il resto Takemoto-sensei tratta unioni finite, come in Un espresso per la primavera' e Lo sguardo della luna', o ormai sulla via del tramonto, in Tavolo per tre'.
Raffigurando stati d'animo e riflessioni personali, Kotaro Takemoto è in grado di conversare direttamente, con rara sensibilità, con l'animo del lettore, a cui sembra voler comunicare che, per quanto sia importante, a tratti essenziale, amare con un trasporto completo, lo è altrettanto confrontarsi onestamente con l'altro e andare avanti con coraggio e ottimismo qualora le cose non vadano per il verso giusto.
Effettuando un ennesimo restringimento d'obiettivo, è da specificare che i suoi ometti non sono semplicemente etichettabili come "eterosessuali" o "omosessuali": la vicinanza sboccia dall'affetto che si prova per una data persona, per le sue qualità, i suoi pregi, i suoi difetti, la sua bellezza, etc., in modo innocente e a prescindere dalle distinzioni sessuali; loro amano, con tutta l'anima e mettono tutto in gioco, non importa se l'individuo verso cui sono rivolte tali attenzioni sia un uomo o una donna - un aspetto, questo, forse ereditato dal Gruppo 24 -; in ogni caso, fa sì che la particolarità dell'esperienza gay si incapsuli su un'universalità che rende Baciando il cielo accessibile a chiunque. Seppur partendo da un presupposto omosessuale, Baciando il cielo tratta l'amore tout court e non unicamente una versione particolare, pertanto ognuno vi può, ricollegandosi alla citazione iniziale, "discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso."
L'unica debolezza è nella caratterizzazione della figura centrale di Tavolo per tre', Kosaku: infatti, se da un lato è interessante la frattura tra le filosofie degli altri due personaggi, Shuji e Takuya, uno che vive alla giornata fedele al concetto del carpe diem, l'altro lavorando sodo per costruire un futuro solido, è fuori luogo che la sua indecisione cronica lo porti a unirsi carnalmente a entrambi per poi ripromettersi di distaccarsene definitivamente - tra l'altro, chissà se ci riuscirà realmente, oppure si aggrapperà a una quarta persona? - una volta che il maturo Takuya decide, per il bene delle parti, di scindere il triangolo.
Veniamo adesso al secondo punto, la veste del paesaggio come depositario delle emozioni.
Chi ha letto uno Shōjo sa come l'ambientazione è utilizzata per esternare l'interiorità: di fronte a circostanze particolarmente vivide, sia positive sia negative, determinati dettagli visivi, quali i fiori a simboleggiare l'innamoramento, o il vento che scuote le foglie caduche in Tavolo per tre', fungono da metafora per indicare lo sconvolgimento interiore.
In più, a questo ricorso standard per i fumettisti del Paese del Sol Levante Kotaro Takemoto aggiunge una sapiente pennellata che lo arricchisce e lo personalizza: dialogando i "bonarelli" direttamente con essa o facendosi avvolgere e cullare, come in Girasoli nella notte' e Lo sguardo della luna', la natura diventa custode dei sentimenti dei suoi confidenti, alla quale vengono affidati affinché non gravino sulla coscienza e siano lì, disponibili a essere contemplati quando se ne avverte il desiderio.
E' una conclusione vicina a quella degli scrittori francesi, in particolare di Proust che, grazie al famosissimo brano delle madeleines, termina la sua ricerca del tempo perduto ritrovandolo e riappacificandosi con esso, un episodio simile a quello che avviene in L'ultima neve'.
Se a livello di contenuto Takemoto introduce sostanziose novità, il character design di Baciando il cielo è in uno stile Bara più classico, essendo tutti gli eroi degli "orsetti" piuttosto rotondetti, pelosi e con capigliature corte; il vero tocco di originalità sta nella presa in prestito di artifici stilistici dello Shōjo manga anni '80, come le retinature delle pupille, una scelta particolarmente felice per trasmettere e sottolineare le sensazioni provate dai "bonarelli tristi". Magistrale è la disposizione delle tavole, le quali sono separate in grosse vignette immediatamente visibili e assimilabili e in cui l'uso del bianco e nero non serve unicamente come sfondo - bellissima la loro alternanza nella scena in cui Shuji spiega il motivo per cui, a suo parere, è fondamentale saper vivere del presente.
Questa realizzazione sobria, delicata, eppure tenera ed efficace, gode di un'ottima edizione: Baciando il cielo è il primo prodotto edito da Renbooks, neonata casa editrice bolognese il cui obiettivo è colmare il vuoto nel mercato nostrano di firme GLBT non solo giapponesi. Aderendo al circuito delle librerie, Baciando il cielo non è nel formato tankōbon consueto, bensì è di dimensioni 20, 5 x 14, 5 cm e in brossura, e anche solo sfogliandolo si intuisce la cura e la passione con cui è stato confezionato: la rilegatura è perfetta, né rigida né eccessivamente morbida a tutto vantaggio della facilità di scorrimento, senza il rischio che il libro si sformi e che le pagine si stacchino; la carta è di una gradazione di bianco sulla quale le immagini sono ben impresse, senza ombre di sbavature, effetti moiré, sgradevoli refusi di sorta o trasparenze, essendo, tra l'altro, abbastanza spessa; il senso di lettura è quello originale da destra a sinistra, mentre quello occidentale è adottato per la postfazione e i commenti del fumettista in chiusura, come per Lady Oscar Kids di Ronin Manga.
Il sito ufficiale Renbooks fornisce un buon apparato multimediale, in cui sono stati presentati, prima e dopo l'uscita dell'albo, approfondimenti a proposito degli argomenti trattati.
Baciando il cielo è perciò un manga di alta qualità, e il prezzo di copertina di € 13, 00 è pienamente giustificato.
In conclusione, Baciando il cielo è il frutto di una nuova divisione editoriale, la Renbooks, che ha in cantiere di ampliare il ventaglio di generi fumettistici, manga e non, disponibili in italiano aprendosi alle pubblicazioni GLBTQI; tuttavia, ciò non implica che esse siano apprezzabili esclusivamente da questa comunità: all'opposto, Baciando il cielo prima di essere una produzione gay è una monografia di storie sull'amore, e rispecchiandosi in essa ciascuno può, parafrasando Proust, ritrovare qualcosa dentro di sé, poiché l'Amore è universale, e non conosce generi né orientamenti sessuali.
(Marcel Proust)
Adorato e seguito, incompreso e censurato, il fumetto manga è stato ed è, nella sua ricezione in patria come nel resto del mondo, uno strumento duttile quanto un caleidoscopio, capace di afferrare i tasselli della realtà e di ridisporli in forme sempre nuove, a seconda di quale sia il punto d'osservazione scelto; fra queste rappresentazioni, senza dubbio le più numerose sono quelle che si soffermano sul mondo adolescenziale maschile, definite Shōnen, e femminile, gli Shōjo. Da questi gruppi di partenza, nel corso dei decenni il mosaico evidenziato dal caleidoscopio manga si è via via esteso, come una pianta in crescita acquisisce nuovi rami; in occasione di questa recensione, focalizziamoci sulla sezione che parla di love stories tra uomini o ragazzi dello stesso sesso.
Ultimamente, sta riscuotendo un successo crescente lo Yaoi, altrimenti detto, a seconda del contenuto, Shōnen-Ai o Boy's Love, un fenomeno a cui più di un editore italiano si è affacciato: Magic Press con Mi vergogno da morire di Hinako Takanaga e l'annunciata etichetta 801; Kappa Edizioni con la Viewfinder Series di Ayano Yamane; Ronin Manga con Il gioco del gatto e del topo di Setona Mizushiro, per dare degli esempi.
Attenzione, però: il BL è una sottocategorizzazione ideata per lo più da donne e a loro destinata, e si caratterizza per un'impostazione eterosessualizzata, ossia imperniata sulla divisione seme-uke la quale, in parte, tende a ricreare una situazione di coppia di tipo etero, mentre il vero gay comic, almeno nel senso che è elaborato da uomini gay per i gay, è il Bara, una sottocategoria che, invece, finora ha destato poca curiosità al di fuori del Giappone. In effetti, in Italia l'unico Bara in commercio era, precedentemente alla nascita di Renbooks, Racconti estremi di Gengoroh Tagame, il mangaka a cui è attribuita la canonizzazione del Bara, il cui atteso ritorno è ormai prossimo con Virtus.
Il mancato riconoscimento è dovuto specialmente alle caratteristiche principali di gran parte dei Bara: queste sono - generalizzando per il bene della sintesi - un interessamento pressoché esclusivo per la componente erotica e una rigida suddivisione dei ruoli tra i due partners basata su età e anzianità, una continuazione dei topoi osservati dalla narrazione autoctona premoderna di rapporti omosessuali, in primis dai Chigo Monogatari, novelle (Monogatari) medievali incentrate sull'attrazione di un monaco buddhista per il suo accolito personale (Chigo).
Il Bara, 薔薇 letteralmente "rosa", deve il suo appellativo probabilmente a Bara Kei, "Ordalia di Rose", un album di fotografie di nudo parziale scattate al celebre romanziere Yukio Mishima, e un'icona recentemente in voga è quella dei Bears, "orsi", così denominati per la loro fisicità massiccia e irsuta, in contrapposizione ai loro corrispettivi Yaoi di solito snelli, slanciati e dalla carnagione di pesca.
In questo panorama estremamente rarefatto e dalle nette tinte emozionali, l'opera di Kotaro Takemoto si fa spazio come un rasserenante raggio di sole: se il setting base dei racconti Bara tende a risultare cupo e soffocante, Takemoto contraddistingue il suo Baciando il cielo (Mabushii Sora ni Kiss Shou) allontanandosi da questi stilemi e adottandone di personali, ovvero la centralità della natura e una concezione dell'amore bisognoso di un rapporto paritario', di sostegno reciproco, tra gli "orsetti" - gli uomini nati dalla matita del maestro Takemoto non sono del tutto dei Bears -; il risultato è un'antologia con un gradevole retrogusto nostalgico lontano dalla negatività suggerita dalla posizione psicologica degli omosessuali, tematica che, qui, appare raramente e in chiave non troppo tragica.
Pubblicato su Barazoku, una rivista nota nell'universo LGTB giapponese, Baciando il cielo è, come già detto, una raccolta, la prima per il sensei, di dieci storie brevi concepite individualmente e riunite in un secondo momento; nonostante ciò, creano un insieme coerente.
Come accennato, due sono i pilastri su cui si regge Baciando il cielo: l'idea di amore propria di Takemoto e la funzione della natura.
La prima è diluita nei capitoli, che sono organizzati in un ordine alternativo a quello cronologico di una relazione - non si segue necessariamente la sequenza: innamoramento, dichiarazione, vita assieme, eventuale addio -, una sistemazione che aiuta a mantenere alta la concentrazione, rimescolando continuamente le carte in tavola. Per esempio, in Baciando il cielo', il racconto che apre il volumetto e gli dà il titolo, Sora e Yoshiaki hanno un rapporto che non vacilla neanche sotto i ripetuti assalti telefonici di un ex invadente, ma per il resto Takemoto-sensei tratta unioni finite, come in Un espresso per la primavera' e Lo sguardo della luna', o ormai sulla via del tramonto, in Tavolo per tre'.
Raffigurando stati d'animo e riflessioni personali, Kotaro Takemoto è in grado di conversare direttamente, con rara sensibilità, con l'animo del lettore, a cui sembra voler comunicare che, per quanto sia importante, a tratti essenziale, amare con un trasporto completo, lo è altrettanto confrontarsi onestamente con l'altro e andare avanti con coraggio e ottimismo qualora le cose non vadano per il verso giusto.
Effettuando un ennesimo restringimento d'obiettivo, è da specificare che i suoi ometti non sono semplicemente etichettabili come "eterosessuali" o "omosessuali": la vicinanza sboccia dall'affetto che si prova per una data persona, per le sue qualità, i suoi pregi, i suoi difetti, la sua bellezza, etc., in modo innocente e a prescindere dalle distinzioni sessuali; loro amano, con tutta l'anima e mettono tutto in gioco, non importa se l'individuo verso cui sono rivolte tali attenzioni sia un uomo o una donna - un aspetto, questo, forse ereditato dal Gruppo 24 -; in ogni caso, fa sì che la particolarità dell'esperienza gay si incapsuli su un'universalità che rende Baciando il cielo accessibile a chiunque. Seppur partendo da un presupposto omosessuale, Baciando il cielo tratta l'amore tout court e non unicamente una versione particolare, pertanto ognuno vi può, ricollegandosi alla citazione iniziale, "discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso."
L'unica debolezza è nella caratterizzazione della figura centrale di Tavolo per tre', Kosaku: infatti, se da un lato è interessante la frattura tra le filosofie degli altri due personaggi, Shuji e Takuya, uno che vive alla giornata fedele al concetto del carpe diem, l'altro lavorando sodo per costruire un futuro solido, è fuori luogo che la sua indecisione cronica lo porti a unirsi carnalmente a entrambi per poi ripromettersi di distaccarsene definitivamente - tra l'altro, chissà se ci riuscirà realmente, oppure si aggrapperà a una quarta persona? - una volta che il maturo Takuya decide, per il bene delle parti, di scindere il triangolo.
Veniamo adesso al secondo punto, la veste del paesaggio come depositario delle emozioni.
Chi ha letto uno Shōjo sa come l'ambientazione è utilizzata per esternare l'interiorità: di fronte a circostanze particolarmente vivide, sia positive sia negative, determinati dettagli visivi, quali i fiori a simboleggiare l'innamoramento, o il vento che scuote le foglie caduche in Tavolo per tre', fungono da metafora per indicare lo sconvolgimento interiore.
In più, a questo ricorso standard per i fumettisti del Paese del Sol Levante Kotaro Takemoto aggiunge una sapiente pennellata che lo arricchisce e lo personalizza: dialogando i "bonarelli" direttamente con essa o facendosi avvolgere e cullare, come in Girasoli nella notte' e Lo sguardo della luna', la natura diventa custode dei sentimenti dei suoi confidenti, alla quale vengono affidati affinché non gravino sulla coscienza e siano lì, disponibili a essere contemplati quando se ne avverte il desiderio.
E' una conclusione vicina a quella degli scrittori francesi, in particolare di Proust che, grazie al famosissimo brano delle madeleines, termina la sua ricerca del tempo perduto ritrovandolo e riappacificandosi con esso, un episodio simile a quello che avviene in L'ultima neve'.
Se a livello di contenuto Takemoto introduce sostanziose novità, il character design di Baciando il cielo è in uno stile Bara più classico, essendo tutti gli eroi degli "orsetti" piuttosto rotondetti, pelosi e con capigliature corte; il vero tocco di originalità sta nella presa in prestito di artifici stilistici dello Shōjo manga anni '80, come le retinature delle pupille, una scelta particolarmente felice per trasmettere e sottolineare le sensazioni provate dai "bonarelli tristi". Magistrale è la disposizione delle tavole, le quali sono separate in grosse vignette immediatamente visibili e assimilabili e in cui l'uso del bianco e nero non serve unicamente come sfondo - bellissima la loro alternanza nella scena in cui Shuji spiega il motivo per cui, a suo parere, è fondamentale saper vivere del presente.
Questa realizzazione sobria, delicata, eppure tenera ed efficace, gode di un'ottima edizione: Baciando il cielo è il primo prodotto edito da Renbooks, neonata casa editrice bolognese il cui obiettivo è colmare il vuoto nel mercato nostrano di firme GLBT non solo giapponesi. Aderendo al circuito delle librerie, Baciando il cielo non è nel formato tankōbon consueto, bensì è di dimensioni 20, 5 x 14, 5 cm e in brossura, e anche solo sfogliandolo si intuisce la cura e la passione con cui è stato confezionato: la rilegatura è perfetta, né rigida né eccessivamente morbida a tutto vantaggio della facilità di scorrimento, senza il rischio che il libro si sformi e che le pagine si stacchino; la carta è di una gradazione di bianco sulla quale le immagini sono ben impresse, senza ombre di sbavature, effetti moiré, sgradevoli refusi di sorta o trasparenze, essendo, tra l'altro, abbastanza spessa; il senso di lettura è quello originale da destra a sinistra, mentre quello occidentale è adottato per la postfazione e i commenti del fumettista in chiusura, come per Lady Oscar Kids di Ronin Manga.
Il sito ufficiale Renbooks fornisce un buon apparato multimediale, in cui sono stati presentati, prima e dopo l'uscita dell'albo, approfondimenti a proposito degli argomenti trattati.
Baciando il cielo è perciò un manga di alta qualità, e il prezzo di copertina di € 13, 00 è pienamente giustificato.
In conclusione, Baciando il cielo è il frutto di una nuova divisione editoriale, la Renbooks, che ha in cantiere di ampliare il ventaglio di generi fumettistici, manga e non, disponibili in italiano aprendosi alle pubblicazioni GLBTQI; tuttavia, ciò non implica che esse siano apprezzabili esclusivamente da questa comunità: all'opposto, Baciando il cielo prima di essere una produzione gay è una monografia di storie sull'amore, e rispecchiandosi in essa ciascuno può, parafrasando Proust, ritrovare qualcosa dentro di sé, poiché l'Amore è universale, e non conosce generi né orientamenti sessuali.
Molto bello, romantico ma allo stesso tempo triste e malinconico. Il lettore a mio parere può identificarsi in uno o più ragazzi delle varie storie che Takemoto ci presenta. Devo dire che ti prende subito dalla prima pagina che leggi e mi ha commosso molto. Lo stile e il disegno poi non ha paragoni, assomiglia molto ai nostri cartoni di un tempo ad esempio Prendi il mondo e vai. È molto ben caratterizzato e i personaggi non completamente efebici, non come in alcuni manga yaoi che a mio parere sono ridicoli perché trasformano gli uomini in donnette. Uno dei pochi manga bara usciti in Italia, beh direi grazie alla Renbooks per aver fatto un buon lavoro per aver portato questo stupendo manga bara.
Sfido chiunque a trovare un titolo simile nell'attuale panorama editorial-fumettistico italiano; finalmente, "manga gay" potrà non esser più semplicemente, automaticamente sinonimo di shonen ai o di yaoi (ergo, nell'ordine: di "stereotipo" o di "puramente erotico"). Il tratto stondato dell'autore ha un che d'infinitamente nostalgico (certo, sempre che foste capaci d'intendere e di volere perlomeno all'epoca della prima messa in onda di Sailor Moon), e le storie che snocciola saprebbero ostacolar la deglutizione anche al lettore che gay non fosse, o non amasse i ragazzi "ben piazzati per terra": Takemoto è un maestro nel piombar tra capo e collo con guizzi dialogici da apnea. Infine, in tempi di tagli al personale, di stage gratuiti e di lettering improvvisati, l'edizione si distingue per la gran cura dei particolari, sotto ogni punto di vista, e l'adattamento, frutto evidente d'una autentica passione. Buona lettura.