Tenchi Muyo - Chi ha bisogno di Tenchi?
Serie manga che ha avuto scarso successo da noi nella seconda parte degli anni ‘90.
Gli anni novanta sono mitizzati nella memoria dei lettori, ma esistevano anche allora serie mediocri, questo “chi ha bisogno di Tenchi?” è caratterizzato dal fatto di essere collegato con degli anime con gli stessi protagonisti: diviene difficile leggerla staccata dagli stessi. E’ uno spin off in qui si aggiungono storie a quelle del video.
La partenza è mediocre: i primi volumi sono da quattro, alcuni in seguito arriveranno a sette e la media che faccio è cinque e mezzo. I disegni non sono brutti ma non sono eccezionali. La trama si regge su elementi harem con un personaggio principale più stupido ma allo stesso tempo meno debole di Keiichi di “Oh, mia Dea”. Penso di non essere l’unico ad aver paragonato, sia pure fra grandi differenze, i due manga, anche se arrivato ad un certo punto le protagoniste del fumetto di Kosuke Fujishima fioriscono mentre quelle di Hitoshi Okuda non migliorano. Forse sono già buone le caratterizzazioni sin da subito ma in effetti arrivato ad un certo punto uno si innamora di Belldandy cosa che non succede per Ayeka… I personaggi rimangono abbastanza piatti anche se non si possono considerare macchiette: forse Tenchi è troppo buono e Ayeao diventa buona troppo in fretta, ma forse ciò ha una spiegazione negli anime che non ho visto.
Gli anni novanta sono mitizzati nella memoria dei lettori, ma esistevano anche allora serie mediocri, questo “chi ha bisogno di Tenchi?” è caratterizzato dal fatto di essere collegato con degli anime con gli stessi protagonisti: diviene difficile leggerla staccata dagli stessi. E’ uno spin off in qui si aggiungono storie a quelle del video.
La partenza è mediocre: i primi volumi sono da quattro, alcuni in seguito arriveranno a sette e la media che faccio è cinque e mezzo. I disegni non sono brutti ma non sono eccezionali. La trama si regge su elementi harem con un personaggio principale più stupido ma allo stesso tempo meno debole di Keiichi di “Oh, mia Dea”. Penso di non essere l’unico ad aver paragonato, sia pure fra grandi differenze, i due manga, anche se arrivato ad un certo punto le protagoniste del fumetto di Kosuke Fujishima fioriscono mentre quelle di Hitoshi Okuda non migliorano. Forse sono già buone le caratterizzazioni sin da subito ma in effetti arrivato ad un certo punto uno si innamora di Belldandy cosa che non succede per Ayeka… I personaggi rimangono abbastanza piatti anche se non si possono considerare macchiette: forse Tenchi è troppo buono e Ayeao diventa buona troppo in fretta, ma forse ciò ha una spiegazione negli anime che non ho visto.
Tenchi Muyo è un vecchio manga degli ormai lontani anni 90, di Hitoshi Okuda. La storia ruota attorno a Tenchi Masaki, un ragazzo liceale che vive in un tempio in villaggio tra le montagne giapponesi. Un giorno, libera accidentalmente Ryoko, una principessa aliena bandita, e viene coinvolto in una serie di avventure che lo porteranno a conoscere altre donne aliene, tra cui la principessa Ayeka e la principessa Mihoshi, sino addirittura a scoprire la verità sulle sue origini. Questo è un manga che ho letto da giovane e che ricordo con un misto di piacere e perplessità.
La prima parte del manga è un'opera divertente e scorrevole, che introduce i vari personaggi, la loro storia e le ambientazioni, è tutto ciò che è la parte principale dell'opera.
La storia è un mix di commedia, azione e fantascienza, e il protagonista, Tenchi, è un ragazzo simpatico che si ritrova coinvolto in situazioni sempre più surreali. Nota a margine, in questo manga ci sono diverse scene fanservice, che risultano abbastanza divertenti, anche sé non sono nulla di originale.
Il problema è che più si va avanti nelle lettura più il manga inizia a scricchiolare, mescolando capitoli a caso, alcuni dei quali non mi sono sembrati granché interessati, poi la storia diventa più piatta e per me, meno gradevole. Quindi la prima parte del manga di Tenchi Muyo è un'opera divertente e scorrevole, che merita di essere letta. La seconda parte, invece, è meno interessante, e non mi ha convinto particolarmente.
Il mio voto finale è una media tra la buona prima parte e la seconda parte che mi è piaciuta molto meno.
La prima parte del manga è un'opera divertente e scorrevole, che introduce i vari personaggi, la loro storia e le ambientazioni, è tutto ciò che è la parte principale dell'opera.
La storia è un mix di commedia, azione e fantascienza, e il protagonista, Tenchi, è un ragazzo simpatico che si ritrova coinvolto in situazioni sempre più surreali. Nota a margine, in questo manga ci sono diverse scene fanservice, che risultano abbastanza divertenti, anche sé non sono nulla di originale.
Il problema è che più si va avanti nelle lettura più il manga inizia a scricchiolare, mescolando capitoli a caso, alcuni dei quali non mi sono sembrati granché interessati, poi la storia diventa più piatta e per me, meno gradevole. Quindi la prima parte del manga di Tenchi Muyo è un'opera divertente e scorrevole, che merita di essere letta. La seconda parte, invece, è meno interessante, e non mi ha convinto particolarmente.
Il mio voto finale è una media tra la buona prima parte e la seconda parte che mi è piaciuta molto meno.
Ottima serie di spin off che riprendono la vicenda immediatamente dopo la prima, leggendaria serie OVA, ma può essere letto tranquillamente anche da chi non conosce i personaggi.
Capostipite del genere "board house" ormai abusatissimo nell'ecchi attuale, si compone di alcune saghe successive e alternative alle varie serie animate, riuscendo a mantenere perfettamente lo spirito da commedia e da battle shonen dell'opera originale in ogni vicenda.
Purtroppo, a volte sembra essere una raccolta un po' disordinata, passando da un arco narrativo ad un altro senza una sorta di continuità, e ciò potrebbe spiazzare il lettore medio: ritrovarsi a leggere un capitolo dello spin off “Magical Girl Pretty Samy” o l'adattamento cartaceo di “Tenchi Muyo in Love” è spiazzante, complice il fatto che la pubblicazione italiana è stata interrotta, ma tutto sommato gli archi narrativi sono comunque ben distinti tra di loro.
Ottimo il disegno, al punto che all'epoca una nota industria di abbigliamento italiano plagiò le immagini dei retro-copertina per creare una linea di magliette e borse, dinamica l'impaginazione, volti decisamente espressivi e soprattutto fedeltà verso l'opera animata.
Capostipite del genere "board house" ormai abusatissimo nell'ecchi attuale, si compone di alcune saghe successive e alternative alle varie serie animate, riuscendo a mantenere perfettamente lo spirito da commedia e da battle shonen dell'opera originale in ogni vicenda.
Purtroppo, a volte sembra essere una raccolta un po' disordinata, passando da un arco narrativo ad un altro senza una sorta di continuità, e ciò potrebbe spiazzare il lettore medio: ritrovarsi a leggere un capitolo dello spin off “Magical Girl Pretty Samy” o l'adattamento cartaceo di “Tenchi Muyo in Love” è spiazzante, complice il fatto che la pubblicazione italiana è stata interrotta, ma tutto sommato gli archi narrativi sono comunque ben distinti tra di loro.
Ottimo il disegno, al punto che all'epoca una nota industria di abbigliamento italiano plagiò le immagini dei retro-copertina per creare una linea di magliette e borse, dinamica l'impaginazione, volti decisamente espressivi e soprattutto fedeltà verso l'opera animata.