Battle Royale - Angel's Border
Approfondimento non richiesto e non necessario di "Battle Royale".
Anzi, neppure... piuttosto un’operazione commerciale "allunga-brodo" senza mordente, passione o interesse particolare, qualcosa che dia al lettore elementi in più, dopo aver finito l’opera principale.
Anche nel caso in cui vi siano proprio tanto piaciuti i quindici volumetti di "Battle Royale", sappiate che questa costola dell’opera si propone di illustrare gli stessi fatti, ma dal punto di vista di due vittime del “gioco”. Fin qui pure un minimo di credito si potrebbe dare, ma la scelta dei personaggi e delle storie che, tramite loro, si sono volute raccontare fa rabbia per la totale mancanza di tutto!
Viene quasi voglia di incoraggiarne la lettura per farne un Circolo Pickwick di insulti!
Non voglio spoilerare fatti relativi a questa opera nè su "Battle Royale", ma sappiate che, nonostante ci fossero personaggi su cui si poteva sentire un bisogno di approfondimento, la scelta è ricaduta su comprimari di terza fascia. Vabbè ma almeno le cose raccontate varranno il costo dell’opera? No.
Ma si può inserire uno spin-off a tematica amoroso-collegiale, senza capo né coda e avulso dal contesto? Voglio dire, chi legge "Battle Royale" e arriva a prendere questi due altri volumi, magari, non è il tipo di lettore che vuole ritrovarsi a leggere una Maison Ikkoku splatter (cosa che sarebbe pure "figa" da leggere!).
Personaggi inconsistenti, racconti inconcludenti, fuori contesto rispetto "Battle Royale", e pure cari. Sconsigliatissimo!
Anzi, neppure... piuttosto un’operazione commerciale "allunga-brodo" senza mordente, passione o interesse particolare, qualcosa che dia al lettore elementi in più, dopo aver finito l’opera principale.
Anche nel caso in cui vi siano proprio tanto piaciuti i quindici volumetti di "Battle Royale", sappiate che questa costola dell’opera si propone di illustrare gli stessi fatti, ma dal punto di vista di due vittime del “gioco”. Fin qui pure un minimo di credito si potrebbe dare, ma la scelta dei personaggi e delle storie che, tramite loro, si sono volute raccontare fa rabbia per la totale mancanza di tutto!
Viene quasi voglia di incoraggiarne la lettura per farne un Circolo Pickwick di insulti!
Non voglio spoilerare fatti relativi a questa opera nè su "Battle Royale", ma sappiate che, nonostante ci fossero personaggi su cui si poteva sentire un bisogno di approfondimento, la scelta è ricaduta su comprimari di terza fascia. Vabbè ma almeno le cose raccontate varranno il costo dell’opera? No.
Ma si può inserire uno spin-off a tematica amoroso-collegiale, senza capo né coda e avulso dal contesto? Voglio dire, chi legge "Battle Royale" e arriva a prendere questi due altri volumi, magari, non è il tipo di lettore che vuole ritrovarsi a leggere una Maison Ikkoku splatter (cosa che sarebbe pure "figa" da leggere!).
Personaggi inconsistenti, racconti inconcludenti, fuori contesto rispetto "Battle Royale", e pure cari. Sconsigliatissimo!
Avete molto apprezzato il manga di Battle Royale? Credete di trovare in questo spin-off le stesse atmosfere e la stessa dinamicità splatterosa che lo contraddistingue? Beh... scordatevelo!
Benché questa serie sia stata scritta da K. Takami, si discosta molto dall'opera originale. Si prende come spunto l'episodio delle ragazze del faro e ci si concentra su due di loro. In poche parole, si cerca di allungare il brodo di una scena già conosciuta. Non si aggiunge nulla, niente di nuovo viene svelato e, anche se era l'intento primario, tutto viene approfondito molto poco. Quello che ne esce fuori (purtroppo) è solo una banale storia per teenager divisa in due parti. Nel primo volume la protagonista è Haruka Tanizawa, la pallavolista che ha una "fissa" per la sua compagna di classe Yukie. La cosa più snervante è Haruka, assorta perennemente nei suoi pensieri (molto shojo-ai) che dice una quattordicina di volte: " ...la amo...". Il secondo volume, volendo, è anche peggio... Chisato Matsui incontra Mimura per caso e ci passa una giornata insieme. Storie d'amore che finiscono tragicamente prima di iniziare. Voi direte... solo questo? Sì, solo questo! Uno potrà pensare: "vabbè hanno raschiato il fondo del barile...", invece direi più che è una vera e propria volontà di fare qualcosa a tutti i costi solo per guadagnare un po' di soldi, puntando su un titolo molto amato dal pubblico. In conclusione, sconsiglio la lettura ai veri cultori di Battle Royale (ne rimarreste alquanto delusi). Se invece amate gli shojo (e non avete paura di leggere temi già trattati meglio da altri), potreste dargli una possibilità.
Benché questa serie sia stata scritta da K. Takami, si discosta molto dall'opera originale. Si prende come spunto l'episodio delle ragazze del faro e ci si concentra su due di loro. In poche parole, si cerca di allungare il brodo di una scena già conosciuta. Non si aggiunge nulla, niente di nuovo viene svelato e, anche se era l'intento primario, tutto viene approfondito molto poco. Quello che ne esce fuori (purtroppo) è solo una banale storia per teenager divisa in due parti. Nel primo volume la protagonista è Haruka Tanizawa, la pallavolista che ha una "fissa" per la sua compagna di classe Yukie. La cosa più snervante è Haruka, assorta perennemente nei suoi pensieri (molto shojo-ai) che dice una quattordicina di volte: " ...la amo...". Il secondo volume, volendo, è anche peggio... Chisato Matsui incontra Mimura per caso e ci passa una giornata insieme. Storie d'amore che finiscono tragicamente prima di iniziare. Voi direte... solo questo? Sì, solo questo! Uno potrà pensare: "vabbè hanno raschiato il fondo del barile...", invece direi più che è una vera e propria volontà di fare qualcosa a tutti i costi solo per guadagnare un po' di soldi, puntando su un titolo molto amato dal pubblico. In conclusione, sconsiglio la lettura ai veri cultori di Battle Royale (ne rimarreste alquanto delusi). Se invece amate gli shojo (e non avete paura di leggere temi già trattati meglio da altri), potreste dargli una possibilità.
Partiamo da questo presupposto: sono una grande fan di "Battle Royale", ma non del manga, bensì del romanzo. L'ho letto e riletto cercando di comprenderne ogni chiave di lettura, ed ogni volta l'ho apprezzato di più.
Non sono mai riuscita a leggere né il manga né il seguito a causa della crudezza dei disegni (anche se capisco che fosse necessario per raccontare una storia del genere), ma stavolta, vedendo un tratto molto più leggero, e visto che costituisce un "approfondimento su quello che non c'era stata occasione di dire nel romanzo originale", ho deciso di approfittarne.
La versione italiana è divisa in due volumi, scarsamente apprezzabili, ma la cosa buona è che alla fine dei volumetti c'è la sceneggiatura originale, cosa che renderà felici gli appassionati.
Il primo parla delle "ragazze del faro" che hanno resistito qualche giorno per poi giungere a un'amara conclusione per motivi stupidissimi, mentre il secondo, a sorpresa, approfondisce la storia del ben noto Shinji, raccontando di come un giorno per caso abbia incontrato la riservata Chisato e hanno passato la giornata insieme.
Il primo volume francamente è stato una delusione; non ha aggiunto molto a quello che già sapevamo sulle ragazze del faro.
La vera rivelazione è stato il secondo volume, che è davvero "Battle Royale".
Qui troviamo una dura e feroce denuncia sociale, esattamente come nel romanzo, e attraverso gli occhi di Shinji e Chisato ci rendiamo conto di quanto sia impossibile per loro avere una vita normale. E' un racconto semplice, di una semplice mattinata passata in giro, eppure è una storia densa e piena di significato.
Ogni parola, ogni riferimento al passato rende più vicini due personaggi all'apparenza diametralmente opposti, che formano un legame unico, destinato a durare solo e soltanto poche ore, perché da quel momento in poi i due saranno costretti a fingere di non conoscersi, a causa del governo che sorveglia Shinji e di tutte le altre amare circostanze che li separano.
È la storia di un attimo di pace e sincerità in un mondo distrutto da una dittatura sottile e crudele. Senza sofismi inutili, Takami è in grado di far piangere il lettore attraverso una serie di impalpabili dettagli (come i gesti che Shinji e Chisato segretamente si scambiano) fino al finale, che non fa altro che rendere tutto ancora più drammatico.
Le aspettative, le paure e i sentimenti dei due sono descritti in modo "leale", come ogni vero autore dovrebbe fare, senza retorica spiccia. Ma come ben sappiamo, questo a Takami riesce davvero bene.
Nonostante la piattezza del primo volume, il secondo merita davvero di essere letto, sia dagli appassionati di "Battle Royale", sia da chi si avvicina per la prima volta al suo mondo.
Non sono mai riuscita a leggere né il manga né il seguito a causa della crudezza dei disegni (anche se capisco che fosse necessario per raccontare una storia del genere), ma stavolta, vedendo un tratto molto più leggero, e visto che costituisce un "approfondimento su quello che non c'era stata occasione di dire nel romanzo originale", ho deciso di approfittarne.
La versione italiana è divisa in due volumi, scarsamente apprezzabili, ma la cosa buona è che alla fine dei volumetti c'è la sceneggiatura originale, cosa che renderà felici gli appassionati.
Il primo parla delle "ragazze del faro" che hanno resistito qualche giorno per poi giungere a un'amara conclusione per motivi stupidissimi, mentre il secondo, a sorpresa, approfondisce la storia del ben noto Shinji, raccontando di come un giorno per caso abbia incontrato la riservata Chisato e hanno passato la giornata insieme.
Il primo volume francamente è stato una delusione; non ha aggiunto molto a quello che già sapevamo sulle ragazze del faro.
La vera rivelazione è stato il secondo volume, che è davvero "Battle Royale".
Qui troviamo una dura e feroce denuncia sociale, esattamente come nel romanzo, e attraverso gli occhi di Shinji e Chisato ci rendiamo conto di quanto sia impossibile per loro avere una vita normale. E' un racconto semplice, di una semplice mattinata passata in giro, eppure è una storia densa e piena di significato.
Ogni parola, ogni riferimento al passato rende più vicini due personaggi all'apparenza diametralmente opposti, che formano un legame unico, destinato a durare solo e soltanto poche ore, perché da quel momento in poi i due saranno costretti a fingere di non conoscersi, a causa del governo che sorveglia Shinji e di tutte le altre amare circostanze che li separano.
È la storia di un attimo di pace e sincerità in un mondo distrutto da una dittatura sottile e crudele. Senza sofismi inutili, Takami è in grado di far piangere il lettore attraverso una serie di impalpabili dettagli (come i gesti che Shinji e Chisato segretamente si scambiano) fino al finale, che non fa altro che rendere tutto ancora più drammatico.
Le aspettative, le paure e i sentimenti dei due sono descritti in modo "leale", come ogni vero autore dovrebbe fare, senza retorica spiccia. Ma come ben sappiamo, questo a Takami riesce davvero bene.
Nonostante la piattezza del primo volume, il secondo merita davvero di essere letto, sia dagli appassionati di "Battle Royale", sia da chi si avvicina per la prima volta al suo mondo.
"Battle Royale - Angel's Border" è un manga spin off di "Battle Royale" celebre romanzo di Koushun Takami, trasposto in manga e film.
Si tratta di un volume unico, pubblicato in Italia dalla Goen, che però lo ha diviso in due volumi.
La storia originale di "Battle Royale" è incentrata su un gruppo di studenti che viene mandato su un'isola deserta e obbligato a partecipare al "Program", un survival game in cui sono costretti ad ammazzarsi a vicenda organizzato dal governo dittatoriale del paese. Il manga è molto duro, pieno di scene di morti truculente, tanto che in diversi paesi del mondo è stato censurato o proprio vietato.
In questo spin off, però, non ci sono morti o scene di violenza, solo qualcosa alla fine, al contrario questo "Angel's Border" racconta delle storie parallele che hanno per protagonisti alcuni personaggi secondari del manga, e del "Program" si fa solo qualche accenno. I due episodi sono incentrati sul gruppo di ragazze del faro, e su Shinji Mimura, un altro studente che nella storia originale ha un ruolo molto importante.
Si tratta di storie che approfondiscono le backstory delle ragazze e di Mimura, facendo un po' di luce sul loro passato, prima che il gruppo di studenti si ritrovi coinvolto nel survival game.
La prima storia ha un impostazione quasi da shojo manga con qualche sfumatura di yuri, la seconda invece svela nuovi lati della personalità di Mimura.
I disegni sono di buona qualità, diversi da quelli dell'altro manga, ma sembrano quelli di un manga shoujo. Non è una cosa negativa, sia chiaro, solo che chi è abituato agli altri disegni farà un po' di fatica a riconoscere alcuni personaggi.
Una cosa curiosa è che a fine volume è presente la sceneggiatura degli episodi scritta dall'autore del romanzo. E' interessante, ma leggere in versione romanzo le stesse identiche cose appena lette in formato manga è decisamente inutile.
La lettura è scorrevole, ma questo non è "Battle Royale". Come detto all'inizio, non c'è azione, non ci sono combattimenti e non ci sono morti. Preso come lettura a sé, se non si conosce il manga originale è praticamente inutile. Si tratta di un opera dedicata ai soli fan di romanzo e manga originale.
Si tratta di un volume unico, pubblicato in Italia dalla Goen, che però lo ha diviso in due volumi.
La storia originale di "Battle Royale" è incentrata su un gruppo di studenti che viene mandato su un'isola deserta e obbligato a partecipare al "Program", un survival game in cui sono costretti ad ammazzarsi a vicenda organizzato dal governo dittatoriale del paese. Il manga è molto duro, pieno di scene di morti truculente, tanto che in diversi paesi del mondo è stato censurato o proprio vietato.
In questo spin off, però, non ci sono morti o scene di violenza, solo qualcosa alla fine, al contrario questo "Angel's Border" racconta delle storie parallele che hanno per protagonisti alcuni personaggi secondari del manga, e del "Program" si fa solo qualche accenno. I due episodi sono incentrati sul gruppo di ragazze del faro, e su Shinji Mimura, un altro studente che nella storia originale ha un ruolo molto importante.
Si tratta di storie che approfondiscono le backstory delle ragazze e di Mimura, facendo un po' di luce sul loro passato, prima che il gruppo di studenti si ritrovi coinvolto nel survival game.
La prima storia ha un impostazione quasi da shojo manga con qualche sfumatura di yuri, la seconda invece svela nuovi lati della personalità di Mimura.
I disegni sono di buona qualità, diversi da quelli dell'altro manga, ma sembrano quelli di un manga shoujo. Non è una cosa negativa, sia chiaro, solo che chi è abituato agli altri disegni farà un po' di fatica a riconoscere alcuni personaggi.
Una cosa curiosa è che a fine volume è presente la sceneggiatura degli episodi scritta dall'autore del romanzo. E' interessante, ma leggere in versione romanzo le stesse identiche cose appena lette in formato manga è decisamente inutile.
La lettura è scorrevole, ma questo non è "Battle Royale". Come detto all'inizio, non c'è azione, non ci sono combattimenti e non ci sono morti. Preso come lettura a sé, se non si conosce il manga originale è praticamente inutile. Si tratta di un opera dedicata ai soli fan di romanzo e manga originale.
Chiunque si ritenga un appassionato di manga, in vita sua, si è imbattuto in Battle Royale. Una storia di denuncia cruda, a tratti violenta, a tratti esasperante, addirittura spietata. In molti l'hanno amata, quindi non c'è da stupirsi se una casa editrice, in questo caso la GOEN, abbia deciso di portare in Italia questo spin-off, che non sarebbe di sicuro sfuggito ai tantissimi lettori che si sono emozionati con quest'opera.
Viene da chiedersi dove stia dunque il problema e perché quest'opera sia stata per i più definita una vera delusione.
Per quanto mi riguarda, il motivo è presto detto.
Questo spin-off, in comune con il manga Battle Royale, non ha proprio nulla!
La prima parte della storia (che in Giappone è uscita in un unico volume, mentre la GOEN ha pensato bene di dividerlo in due, e l'unico motivo che mi viene in mente è quello di ottenere un maggior tornaconto economico) è raccontata dal punto di vista di Haruka Tanizawa, migliore amica della capoclasse Yukie Utsumi. Peccato solo che, la storia, anziché offrirci una panoramica della vicenda, renderci partecipi delle loro emozioni e quant'altro potesse interessare il lettore, ci presenta una Tanizawa, cito le sue testuali parole, "con una sessualità deviata". Dopo un primo momento di sbigottimento (non amo quando cambiano le caratteristiche dei personaggi), scopriamo che a legare la ragazza alla capoclasse (qua dipinta come una studentessa lamentosa e noiosa, anche lei in totale contrasto con la figura allegra e spigliata originale) non è semplicemente un amore lesbico, ma una vera e propria voglia di "toccare l'amica in senso erotico" (ho citato nuovamente le parole testuali). In tutto questo, non c'è spazio per l'atmosfera di tensione e il senso di irrequietezza che caratterizza il manga originale, dove nel giro di una pagina può succedere l'inverosimile... tutto il tempo è occupato solo dai problemi d'amore (che a me sembra più una sorta di frustrazione sessuale) di questa ragazza. Credo anche che sia oltremodo irreale credere che una persona, in una situazione del genere pensi solo alle proprie pulsioni sessuali. Prima parte estremamente deludente.
La seconda storia vede invece come protagonisti l'amatissimo Shinji Mimura con una insolita compagna: Chisato Matsui. Questa storia è più godibile, la lettura è anche appassionante. Viene ricreato, a parere mio, molto bene il clima di oppressione sotto il quale soccombe lo stato immaginario dove vivono e si muovo i protagonisti... e devo ammettere che, al di fuori della scuola, è proprio così che mi sarei immaginata Mimura.
Non è una banale storia d'amore, per fortuna! Senza offesa, ma la dolce Chisato non ha proprio i requisiti per essere la donna che avrebbe potuto sciogliere il ghiaccio nel cuore di Mimura, e i due danno il via a delle conversazioni che possono interessare chi ha voglia di approfondire meglio la vita personale di questi personaggi.
Purtroppo il tasto dolente è sempre quello... un disegno pulito, delicato, che si sposa benissimo con uno shoujo di un solo volume, non ha nulla a che vedere con Battle Royale (soprattutto quando vengono riproposte delle scene di morte), ed è una lettura assolutamente sconsigliata a chi sperava di ritrovare in questo spin-off quell'atmosfera tragica e movimentata che ha fatto innamorare e scandalizzare tanti lettori.
Spendo solo un paio di righe per dire che la GOEN ha dedicato alcune pagine alla sceneggiatura originale scritta da Koushin Takami. Molti non hanno gradito e l'hanno ritenuta inutile... io personalmente invece l'ho trovata molto interessante. Ho apprezzato le differenze tra il prodotto finale e il soggetto di Takami e mi ha fatto capire meglio il lavoro che sta dietro la realizzazione di un manga.
Consiglio questa lettura unicamente a chi ha voglia di vedere alcuni dei personaggi che ha amato sotto un'altra ottica, ma nulla di più.
Trovo il rapporto qualità/prezzo un ladrocinio totale e ingiustificato e mi dispiace che l'autore abbia deciso di cambiare così le caratteristiche di alcuni personaggi, apparentemente senza un vero motivo.
Viene da chiedersi dove stia dunque il problema e perché quest'opera sia stata per i più definita una vera delusione.
Per quanto mi riguarda, il motivo è presto detto.
Questo spin-off, in comune con il manga Battle Royale, non ha proprio nulla!
La prima parte della storia (che in Giappone è uscita in un unico volume, mentre la GOEN ha pensato bene di dividerlo in due, e l'unico motivo che mi viene in mente è quello di ottenere un maggior tornaconto economico) è raccontata dal punto di vista di Haruka Tanizawa, migliore amica della capoclasse Yukie Utsumi. Peccato solo che, la storia, anziché offrirci una panoramica della vicenda, renderci partecipi delle loro emozioni e quant'altro potesse interessare il lettore, ci presenta una Tanizawa, cito le sue testuali parole, "con una sessualità deviata". Dopo un primo momento di sbigottimento (non amo quando cambiano le caratteristiche dei personaggi), scopriamo che a legare la ragazza alla capoclasse (qua dipinta come una studentessa lamentosa e noiosa, anche lei in totale contrasto con la figura allegra e spigliata originale) non è semplicemente un amore lesbico, ma una vera e propria voglia di "toccare l'amica in senso erotico" (ho citato nuovamente le parole testuali). In tutto questo, non c'è spazio per l'atmosfera di tensione e il senso di irrequietezza che caratterizza il manga originale, dove nel giro di una pagina può succedere l'inverosimile... tutto il tempo è occupato solo dai problemi d'amore (che a me sembra più una sorta di frustrazione sessuale) di questa ragazza. Credo anche che sia oltremodo irreale credere che una persona, in una situazione del genere pensi solo alle proprie pulsioni sessuali. Prima parte estremamente deludente.
La seconda storia vede invece come protagonisti l'amatissimo Shinji Mimura con una insolita compagna: Chisato Matsui. Questa storia è più godibile, la lettura è anche appassionante. Viene ricreato, a parere mio, molto bene il clima di oppressione sotto il quale soccombe lo stato immaginario dove vivono e si muovo i protagonisti... e devo ammettere che, al di fuori della scuola, è proprio così che mi sarei immaginata Mimura.
Non è una banale storia d'amore, per fortuna! Senza offesa, ma la dolce Chisato non ha proprio i requisiti per essere la donna che avrebbe potuto sciogliere il ghiaccio nel cuore di Mimura, e i due danno il via a delle conversazioni che possono interessare chi ha voglia di approfondire meglio la vita personale di questi personaggi.
Purtroppo il tasto dolente è sempre quello... un disegno pulito, delicato, che si sposa benissimo con uno shoujo di un solo volume, non ha nulla a che vedere con Battle Royale (soprattutto quando vengono riproposte delle scene di morte), ed è una lettura assolutamente sconsigliata a chi sperava di ritrovare in questo spin-off quell'atmosfera tragica e movimentata che ha fatto innamorare e scandalizzare tanti lettori.
Spendo solo un paio di righe per dire che la GOEN ha dedicato alcune pagine alla sceneggiatura originale scritta da Koushin Takami. Molti non hanno gradito e l'hanno ritenuta inutile... io personalmente invece l'ho trovata molto interessante. Ho apprezzato le differenze tra il prodotto finale e il soggetto di Takami e mi ha fatto capire meglio il lavoro che sta dietro la realizzazione di un manga.
Consiglio questa lettura unicamente a chi ha voglia di vedere alcuni dei personaggi che ha amato sotto un'altra ottica, ma nulla di più.
Trovo il rapporto qualità/prezzo un ladrocinio totale e ingiustificato e mi dispiace che l'autore abbia deciso di cambiare così le caratteristiche di alcuni personaggi, apparentemente senza un vero motivo.
Chiariamo subito che l'edizione italiana è in due volumetti sottiletta, da poco più di un centinaio di pagine. Mentre in patria questi due episodi sono disponibili in tankobon, un volume unico da duecento e passa pagine (soluzione che avrei preferito, ma ok, nulla di tragico).
Cosa c'è in questo "spin-off"? Si tratta di alcuni approfondimenti che vengono fatti partendo dalla sceneggiatura originale, e che ruotano attorno alla vicenda delle ragazze del faro. Non ci si concentra però sui sugli sviluppi già narrati nel manga originale, ma vengono approfonditi alcuni retroscena legati ai personaggi di Haruka, Yukie, Mimura e Matsui.
Non vi è praticamente traccia dell'elemento action che abbiamo visto in Battle Royale, questi episodi sono molto introspettivi ed intimisti; narrano le pulsioni amorose e le incertezze provate nel contesto scolastico dai protagonisti, prima che venissero catapultati in quest'incubo.
Nel primo episodio l'impostazione è molto "soujoeggiante", nel secondo un po' meno, visto che ci si concentra di più sulla critica al program e si svela anche qualcosina del passato dello zio di Mimura (quest'ultimo è uno dei personaggi migliori del manga originale).
I disegni son puliti e particolareggiati, e lo stile ha un retrogusto femmineo che forse cozzerà con chi si aspetta un seinen grezzo e rude.
L'edizione in sé offre dei volumi "sottiletta" con buonissima carta e qualità di stampa. Certo sarebbe stato più appetibile accorpare di due volumetti in un normale tankobon, anche perchè il prezzo complessivo, così, non è dei più vantaggiosi.
Da segnalare inoltre, a fine di ogni volume, alcune pagine dedicate alla sceneggiatura di Koushun Takami (l'autore del romanzo originale), che appunto ripercorrono quanto appena letto del volumetto.
In definitiva vale la pena acquistare questo manga? Diciamo che la risposta può essere sì se si è consapevoli di cosa si tratta: non aspettatevi un bonus di violenza, azione e gore, dopo la lettura di Battle Royale. Questo è un titolo che può interessare a chi vuol vivere alcuni retroscena, riguardanti un paio di personaggi, che tutto sommato son piacevoli da leggere col senno di poi.
Nulla si particolarmente sconvolgente o sorprendente, sia chiaro.
Lettura ovviamente che sconsiglio se non si è mai letto nulla di Battle Royale. Agli altri può interessare, ma forse più per amor di completezza.
Cosa c'è in questo "spin-off"? Si tratta di alcuni approfondimenti che vengono fatti partendo dalla sceneggiatura originale, e che ruotano attorno alla vicenda delle ragazze del faro. Non ci si concentra però sui sugli sviluppi già narrati nel manga originale, ma vengono approfonditi alcuni retroscena legati ai personaggi di Haruka, Yukie, Mimura e Matsui.
Non vi è praticamente traccia dell'elemento action che abbiamo visto in Battle Royale, questi episodi sono molto introspettivi ed intimisti; narrano le pulsioni amorose e le incertezze provate nel contesto scolastico dai protagonisti, prima che venissero catapultati in quest'incubo.
Nel primo episodio l'impostazione è molto "soujoeggiante", nel secondo un po' meno, visto che ci si concentra di più sulla critica al program e si svela anche qualcosina del passato dello zio di Mimura (quest'ultimo è uno dei personaggi migliori del manga originale).
I disegni son puliti e particolareggiati, e lo stile ha un retrogusto femmineo che forse cozzerà con chi si aspetta un seinen grezzo e rude.
L'edizione in sé offre dei volumi "sottiletta" con buonissima carta e qualità di stampa. Certo sarebbe stato più appetibile accorpare di due volumetti in un normale tankobon, anche perchè il prezzo complessivo, così, non è dei più vantaggiosi.
Da segnalare inoltre, a fine di ogni volume, alcune pagine dedicate alla sceneggiatura di Koushun Takami (l'autore del romanzo originale), che appunto ripercorrono quanto appena letto del volumetto.
In definitiva vale la pena acquistare questo manga? Diciamo che la risposta può essere sì se si è consapevoli di cosa si tratta: non aspettatevi un bonus di violenza, azione e gore, dopo la lettura di Battle Royale. Questo è un titolo che può interessare a chi vuol vivere alcuni retroscena, riguardanti un paio di personaggi, che tutto sommato son piacevoli da leggere col senno di poi.
Nulla si particolarmente sconvolgente o sorprendente, sia chiaro.
Lettura ovviamente che sconsiglio se non si è mai letto nulla di Battle Royale. Agli altri può interessare, ma forse più per amor di completezza.
Di solito aspetto di vedere un'opera per intero prima di giudicarla, sia essa anime che manga, del resto è giusto così...
Ma stavolta proprio non posso aspettare, a costo di dover riscrivere la recensione se nell'altro numero, casomai decidessi di acquistarlo, dovesse cambiare qualcosa: appena conclusa la lettura del volume 1 di Battle royale Angel's border ho sentito un forte impulso di gettarlo dalla finestra... Sì, proprio così, perché questo manga non è affatto quello che sembra!
Ma andiamo con ordine, iniziando dalla trama: sul sito della casa editrice è riportata ovviamente quella che è anche sulla cover del volumetto, ovvero che questi due volumetti approfondiscono la situazione della capoclasse Yukie e delle altre ragazze della classe di Shuya che si sono rifugiate nel faro... Il che è vero, ma certamente non nel modo che tutti coloro che hanno letto ed apprezzato la serie originale si aspetterebbero, soprattutto perché non si può definire questo manga di genere "azione/avventura", proprio no!
Ovviamente qui non posso spoilerare troppo perciò non farò nomi, ma mi limiterò a dire che tutto è narrato dal punto di vista di un singolo personaggio che per chissà quale motivo in questo spin-off diventa improvvisamente una ragazza lesbica, anche se non lo dice a nessuno... E tutta, dico tutta la storia (almeno in questo volume uno) è vista attraverso le frustrazioni di questa ragazza, frustrazioni che le provengono non dall'atroce situazione che sta vivendo, ma dal pensiero che il suo amore non sarà mai contraccambiato!
Il che potrebbe tranquillamente essere la trama di un manga, ma non certo di un manga che si vanta di essere nato da una costola del vero Battle royale, piuttosto di un qualsiasi manga yuri (perché come tale dovrebbe essere classificato) che di Battle royale ha solo l'ambientazione...
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, ma quale caratterizzazione? L'unico personaggio in qualche modo (discutibilmente) caratterizzato è la frustrata di cui sopra e solo in parte l'inconsapevole oggetto del suo amore, gli altri sono al momento semplici comparse come nella storia originale.
Mi è dispiaciuto tanto (tanto che stento a crederlo, ma se è scritto qui deve essere vero!) leggere in questa presentazione di Animeclick che la sceneggiatura di BR Angel's border è stata realizzata dallo stesso Takami che ha realizzato lo splendido romanzo di BR anni fa, ma non posso non dire che mi è parso di leggere semplicemente una delle tante fanfiction ambientate in un universo parallelo che si trovano gratuitamente nella rete, con l'unica differenza che ho dovuto spendere circa 4 euro e mezzo che avrei potuto impiegare diversamente! Probabilmente l'autore ha voluto tentare di guadagnare ancora qualcosina sull'opera che l'ha reso più famoso, ma sarebbe stato molto più onesto ed apprezzabile dai lettori presentare lo spin-off come l'introspettivo yuri qual è, che come tutti i generi può piacere o no a seconda dei gusti... Ma questo, lo "spin-off seinen di genere avventura/azione che riprende BR" mi è parso è una presa in giro bella e buona per coloro che hanno amato il VERO Battle Royale e ne hanno apprezzato soprattutto lo spirito, i temi trattati, i personaggi, l'atmosfera.
Unica nota positiva del volumetto sono i disegni, e solo per via di quelli il mio voto non è molto più basso.
L'edizione è buona, con sovraccoperta e buona rilegatura, ma molte pagine sono dedicate alla sceneggiatura di Takama, ma ovviamente leggerla serve solo a ripassare scene e dialoghi davanti ad una pagina scritta, niente più... Sarebbe stato molto meglio a questo punto impiegare tutte quelle pagine ed aggiungerne qualche altra in più per completare la pubblicazione del manga in volume unico come in originale, più pratico e meno dispendioso rispetto a due mini-volumi.
Forse comprerò il volume 2 per completezza e per dare un giudizio globale, forse per non sprecare altri 4 euro e mezzo ne farò a meno, tanto si sa come finisce la storia, in ogni caso consiglio la lettura di questo manga solo agli amanti dello yuri, mentre a tutti coloro che cercano qui le stesse atmosfere di BR consiglio vivamente di evitare questo acquisto!
Ma stavolta proprio non posso aspettare, a costo di dover riscrivere la recensione se nell'altro numero, casomai decidessi di acquistarlo, dovesse cambiare qualcosa: appena conclusa la lettura del volume 1 di Battle royale Angel's border ho sentito un forte impulso di gettarlo dalla finestra... Sì, proprio così, perché questo manga non è affatto quello che sembra!
Ma andiamo con ordine, iniziando dalla trama: sul sito della casa editrice è riportata ovviamente quella che è anche sulla cover del volumetto, ovvero che questi due volumetti approfondiscono la situazione della capoclasse Yukie e delle altre ragazze della classe di Shuya che si sono rifugiate nel faro... Il che è vero, ma certamente non nel modo che tutti coloro che hanno letto ed apprezzato la serie originale si aspetterebbero, soprattutto perché non si può definire questo manga di genere "azione/avventura", proprio no!
Ovviamente qui non posso spoilerare troppo perciò non farò nomi, ma mi limiterò a dire che tutto è narrato dal punto di vista di un singolo personaggio che per chissà quale motivo in questo spin-off diventa improvvisamente una ragazza lesbica, anche se non lo dice a nessuno... E tutta, dico tutta la storia (almeno in questo volume uno) è vista attraverso le frustrazioni di questa ragazza, frustrazioni che le provengono non dall'atroce situazione che sta vivendo, ma dal pensiero che il suo amore non sarà mai contraccambiato!
Il che potrebbe tranquillamente essere la trama di un manga, ma non certo di un manga che si vanta di essere nato da una costola del vero Battle royale, piuttosto di un qualsiasi manga yuri (perché come tale dovrebbe essere classificato) che di Battle royale ha solo l'ambientazione...
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, ma quale caratterizzazione? L'unico personaggio in qualche modo (discutibilmente) caratterizzato è la frustrata di cui sopra e solo in parte l'inconsapevole oggetto del suo amore, gli altri sono al momento semplici comparse come nella storia originale.
Mi è dispiaciuto tanto (tanto che stento a crederlo, ma se è scritto qui deve essere vero!) leggere in questa presentazione di Animeclick che la sceneggiatura di BR Angel's border è stata realizzata dallo stesso Takami che ha realizzato lo splendido romanzo di BR anni fa, ma non posso non dire che mi è parso di leggere semplicemente una delle tante fanfiction ambientate in un universo parallelo che si trovano gratuitamente nella rete, con l'unica differenza che ho dovuto spendere circa 4 euro e mezzo che avrei potuto impiegare diversamente! Probabilmente l'autore ha voluto tentare di guadagnare ancora qualcosina sull'opera che l'ha reso più famoso, ma sarebbe stato molto più onesto ed apprezzabile dai lettori presentare lo spin-off come l'introspettivo yuri qual è, che come tutti i generi può piacere o no a seconda dei gusti... Ma questo, lo "spin-off seinen di genere avventura/azione che riprende BR" mi è parso è una presa in giro bella e buona per coloro che hanno amato il VERO Battle Royale e ne hanno apprezzato soprattutto lo spirito, i temi trattati, i personaggi, l'atmosfera.
Unica nota positiva del volumetto sono i disegni, e solo per via di quelli il mio voto non è molto più basso.
L'edizione è buona, con sovraccoperta e buona rilegatura, ma molte pagine sono dedicate alla sceneggiatura di Takama, ma ovviamente leggerla serve solo a ripassare scene e dialoghi davanti ad una pagina scritta, niente più... Sarebbe stato molto meglio a questo punto impiegare tutte quelle pagine ed aggiungerne qualche altra in più per completare la pubblicazione del manga in volume unico come in originale, più pratico e meno dispendioso rispetto a due mini-volumi.
Forse comprerò il volume 2 per completezza e per dare un giudizio globale, forse per non sprecare altri 4 euro e mezzo ne farò a meno, tanto si sa come finisce la storia, in ogni caso consiglio la lettura di questo manga solo agli amanti dello yuri, mentre a tutti coloro che cercano qui le stesse atmosfere di BR consiglio vivamente di evitare questo acquisto!