Amami lo stesso
Amami lo stesso è una commedia di 10 volumi edita dalla Planet Manga e si rivolge ad un pubblico interessato alle vicende di personaggi trentenni. La protagonista di questa storia è Michiko Shibata, una office lady di settimana e part-timer il week-end nel locale gestito da Kurosawa. Michiko e Kurosawa all'interno della nostra storia si conoscono già perché lui era stato in precedenza il capo di Michiko in un'altra Azienda. Dopo il fallimento di quest'ultima, le loro strade sembravano all'apparenza essersi divise per poi ritrovarsi proprio quando Kurosawa decide di reinventarsi professionalmente e gestire un locale di famiglia.
Michiko è l'antitesi della donna di successo e di ciò che dovrebbe rappresentare l'eroina di uno josei: credulona, distratta, sciatta e disconnessa dalla realtà. Questa sua attitudine si traduce nell'incredibile capacità di collezionare truffe, errori e delusioni d'amore. Dall'altra parte abbiamo un Kurosawa che mette in discussione le sue capacità manageriali, messe sempre al servizio della sua azienda, per reinventarsi in un proprio progetto di gestione di un locale. Si tratta di due personalità naturalmente portate ad entrare in collisione e per questo motivo la narrazione si concentra sulle peripezie della sfortunata protagonista. Proprio queste vicende sono il centro di interesse di questo fumetto perché evidenziano in maniera tragicomica le pressioni subite da una trentenne single e non-in-carriera. Pressioni che la protagonista riceve non solo nel mondo del lavoro e della famiglia, ma in tutte le sfere sociali dove è inserita e nel rapporto con le sue pari.
Anche se condita da dialoghi divertenti e gag epiche, la visione di Aya Nakahara interpreta in modo realistico i drammi degli outsider per scelta (Kurosawa) o per costrizione (Michiko). Se ciò che si cerca sono i pilastri della commedia sentimentale, potrebbe deludere lo scarso rilievo dato ai momenti "di coppia" tra i due protagonisti. I suoi personaggi procedono con il freno a mano tirato, sono pudici e diffidenti. Non nascondo di aver faticato nella comprensione di alcuni passaggi molto dettagliati e dove l'intento di rafforzare l'ironia in verità...sgonfia le aspettative del lettore alla ricerca del brivido romantico. Per questo motivo a mio avviso la storia poteva essere raccontata in meno di 10 volumi mantenendo lo stesso equilibrio tra humor e sentimento.
Michiko è l'antitesi della donna di successo e di ciò che dovrebbe rappresentare l'eroina di uno josei: credulona, distratta, sciatta e disconnessa dalla realtà. Questa sua attitudine si traduce nell'incredibile capacità di collezionare truffe, errori e delusioni d'amore. Dall'altra parte abbiamo un Kurosawa che mette in discussione le sue capacità manageriali, messe sempre al servizio della sua azienda, per reinventarsi in un proprio progetto di gestione di un locale. Si tratta di due personalità naturalmente portate ad entrare in collisione e per questo motivo la narrazione si concentra sulle peripezie della sfortunata protagonista. Proprio queste vicende sono il centro di interesse di questo fumetto perché evidenziano in maniera tragicomica le pressioni subite da una trentenne single e non-in-carriera. Pressioni che la protagonista riceve non solo nel mondo del lavoro e della famiglia, ma in tutte le sfere sociali dove è inserita e nel rapporto con le sue pari.
Anche se condita da dialoghi divertenti e gag epiche, la visione di Aya Nakahara interpreta in modo realistico i drammi degli outsider per scelta (Kurosawa) o per costrizione (Michiko). Se ciò che si cerca sono i pilastri della commedia sentimentale, potrebbe deludere lo scarso rilievo dato ai momenti "di coppia" tra i due protagonisti. I suoi personaggi procedono con il freno a mano tirato, sono pudici e diffidenti. Non nascondo di aver faticato nella comprensione di alcuni passaggi molto dettagliati e dove l'intento di rafforzare l'ironia in verità...sgonfia le aspettative del lettore alla ricerca del brivido romantico. Per questo motivo a mio avviso la storia poteva essere raccontata in meno di 10 volumi mantenendo lo stesso equilibrio tra humor e sentimento.
Amami lo stesso è una serie josei in dieci numeri della bravissima Aya Nakahara, autrice anche di Lovely Complex, un titolo che avevo trovato divertente e originale. Per ritrovare di nuovo la sua ironia che tanto mi era piaciuta, ho dato una possibilità anche alla sua nuova opera. E devo dire che ho avuto esattamente quello che volevo, una storia d'amore più matura ma anche molto divertente.
La protagonista di questa storia è Michiko Shibata, una quasi trentenne ingenua e con una grande sfortuna in amore e nella vita. Disperata e alla ricerca dell'amore, si ritrova sempre a ricoprire di regali ragazzi più giovani e carini, nella speranza di essere ricambiata, fallendo miseramente ogni volta. Un giorno, praticamente sul lastrico perchè ha perso il suo lavoro e speso tutti i soldi per il suo "ragazzo", rincontra il suo vecchio capo Kurosawa, che odiava perchè la sgridava in continuazione. Lui, provando pena per la povera disgraziata, le offre un lavoro part-time nel bar che ha appena aperto. E la storia procede con loro due che affrontando la vita di tutti i giorni, con i loro problemi, si punzzecchiano in continuazione e, allo stesso tempo, si sostengono a vicenda. Mi è molto piaciuto vedere lo svilupparsi del rapporto dei due protagonisti, molto belli e divertenti anche i personaggi secondari che sono stati ben caratterizzati.
L'unica cosa su cui ho da ridire è il tratto troppo semplice, anche se le espressioni dei personaggi sono molto divertenti. Alcune tavole sembrano incomplete per via della loro semplicità, il che è un peccato dato che io adoro perdermi in tavole piene di dettagli.
Insomma alla fine lo consiglio a chi cerca una storia d'amore leggera e divertente, che presenta situazioni anche molto serie ma affrontate con ironia. Do a questo manga un 8,5 perchè come ho già detto mi ha dato esattamente quello che volevo.
La protagonista di questa storia è Michiko Shibata, una quasi trentenne ingenua e con una grande sfortuna in amore e nella vita. Disperata e alla ricerca dell'amore, si ritrova sempre a ricoprire di regali ragazzi più giovani e carini, nella speranza di essere ricambiata, fallendo miseramente ogni volta. Un giorno, praticamente sul lastrico perchè ha perso il suo lavoro e speso tutti i soldi per il suo "ragazzo", rincontra il suo vecchio capo Kurosawa, che odiava perchè la sgridava in continuazione. Lui, provando pena per la povera disgraziata, le offre un lavoro part-time nel bar che ha appena aperto. E la storia procede con loro due che affrontando la vita di tutti i giorni, con i loro problemi, si punzzecchiano in continuazione e, allo stesso tempo, si sostengono a vicenda. Mi è molto piaciuto vedere lo svilupparsi del rapporto dei due protagonisti, molto belli e divertenti anche i personaggi secondari che sono stati ben caratterizzati.
L'unica cosa su cui ho da ridire è il tratto troppo semplice, anche se le espressioni dei personaggi sono molto divertenti. Alcune tavole sembrano incomplete per via della loro semplicità, il che è un peccato dato che io adoro perdermi in tavole piene di dettagli.
Insomma alla fine lo consiglio a chi cerca una storia d'amore leggera e divertente, che presenta situazioni anche molto serie ma affrontate con ironia. Do a questo manga un 8,5 perchè come ho già detto mi ha dato esattamente quello che volevo.
"Amami lo stesso" è uno josei di Aya Nakahara, l'autrice di "Lovely Complex". La trama è piuttosto semplice: Michiko è una sventurata ragazza alla soglia dei trent'anni che si è sempre fatta sfruttare dai propri fidanzati, che manteneva lavorando duramente.
Dopo aver perso il lavoro e aver realizzato che il suo ragazzo la sfruttava soltanto, si imbatte in Kurosawa, il suo ex capo ufficio, anche lui attualmente senza un lavoro. Kurosawa però, a differenza di Michiko, ha le idee ben chiare in mente, infatti sta aprendo una tavola calda e realizzando il sogno della sua vita... Prende quindi la povera Michiko a lavorare per lui, offrendole in cambio vitto e alloggio.
Nonostante l'antipatia iniziale, pian piano Michiko cambia idea su Kurosawa e inizia a considerarlo un punto d'appoggio fondamentale nella sua vita. Peccato che lui sia doppiamente occupato: fidanzato e... segretamente innamorato di un'altra ragazza?
Come già detto la trama è abbastanza semplice e niente di sconvolgente per uno josei: la "solita" protagonista "scannata" e single vicino ai trent'anni e il "solito" capo ufficio "che non è quello che sembra".
L'errore nella frase precedente sta nell'uso della parola "solito", nel senso che il punto di forza del manga sono i dialoghi: divertenti, assurdi, folli. Partendo da una storia semplice e trita e ritrita, la Nakahara rielabora il tutto in chiave comica, rendendolo quasi un gag-manga.
A differenza di molti josei, i riferimenti al sesso sono minimi, mai volgari e sempre trattati in modo comico per costruire delle gag (non sempre riuscitissime, ma la maggior parte delle volte azzeccate).
La Nakahara confeziona quindi un manga in grado di piacere sia a un pubblico più giovane, abituato agli shoujo, sia a un pubblico più adulto abituato agli josei.
Personalmente non ho mai apprezzato molto la Nakahara come autrice, soprattutto "Lovely Complex" non mi aveva conquistata a causa dell'idea di base che mi pareva presa da altre parti e per l'eccessiva staticità del manga (i sentimenti di Risa sono chiari praticamente fin da subito, quindi non c'è un granché da dire per 17 volumi a mio avviso). E qui ritroviamo gli stessi identici difetti, nel senso che i sentimenti della protagonista si chiariscono un po' troppo presto e in maniera un po' troppo prevedibile. Ma come già detto, bisogna apprezzare "Amami lo stesso" per quello che è, uno josei divertente che probabilmente non si prende neanche troppo sul serio. Sicuramente una lettura piacevole e scorrevole, che si focalizza più sull'assurdo che sui sentimenti. Divertenti anche (e soprattutto) i personaggi secondari.
Per quanto riguarda i disegni c'è poco da dire, la Nakahara si mantiene sullo stesso livello di "Lovely Complex" e dei suoi manga precedenti: vignette chiare e ben disposte (spesso piene di dialoghi) e una retinatura quasi assente. Le tavole sono spesso troppo vuote, qualche sfondo o retino in più non avrebbe guastato, ma comunque nel complesso tutto è più che godibile. Buona l'edizione Planet Manga, soprattutto per il fatto di essere uscita mensilmente e per non averci fatto penare troppo nell'attesa.
Dopo aver perso il lavoro e aver realizzato che il suo ragazzo la sfruttava soltanto, si imbatte in Kurosawa, il suo ex capo ufficio, anche lui attualmente senza un lavoro. Kurosawa però, a differenza di Michiko, ha le idee ben chiare in mente, infatti sta aprendo una tavola calda e realizzando il sogno della sua vita... Prende quindi la povera Michiko a lavorare per lui, offrendole in cambio vitto e alloggio.
Nonostante l'antipatia iniziale, pian piano Michiko cambia idea su Kurosawa e inizia a considerarlo un punto d'appoggio fondamentale nella sua vita. Peccato che lui sia doppiamente occupato: fidanzato e... segretamente innamorato di un'altra ragazza?
Come già detto la trama è abbastanza semplice e niente di sconvolgente per uno josei: la "solita" protagonista "scannata" e single vicino ai trent'anni e il "solito" capo ufficio "che non è quello che sembra".
L'errore nella frase precedente sta nell'uso della parola "solito", nel senso che il punto di forza del manga sono i dialoghi: divertenti, assurdi, folli. Partendo da una storia semplice e trita e ritrita, la Nakahara rielabora il tutto in chiave comica, rendendolo quasi un gag-manga.
A differenza di molti josei, i riferimenti al sesso sono minimi, mai volgari e sempre trattati in modo comico per costruire delle gag (non sempre riuscitissime, ma la maggior parte delle volte azzeccate).
La Nakahara confeziona quindi un manga in grado di piacere sia a un pubblico più giovane, abituato agli shoujo, sia a un pubblico più adulto abituato agli josei.
Personalmente non ho mai apprezzato molto la Nakahara come autrice, soprattutto "Lovely Complex" non mi aveva conquistata a causa dell'idea di base che mi pareva presa da altre parti e per l'eccessiva staticità del manga (i sentimenti di Risa sono chiari praticamente fin da subito, quindi non c'è un granché da dire per 17 volumi a mio avviso). E qui ritroviamo gli stessi identici difetti, nel senso che i sentimenti della protagonista si chiariscono un po' troppo presto e in maniera un po' troppo prevedibile. Ma come già detto, bisogna apprezzare "Amami lo stesso" per quello che è, uno josei divertente che probabilmente non si prende neanche troppo sul serio. Sicuramente una lettura piacevole e scorrevole, che si focalizza più sull'assurdo che sui sentimenti. Divertenti anche (e soprattutto) i personaggi secondari.
Per quanto riguarda i disegni c'è poco da dire, la Nakahara si mantiene sullo stesso livello di "Lovely Complex" e dei suoi manga precedenti: vignette chiare e ben disposte (spesso piene di dialoghi) e una retinatura quasi assente. Le tavole sono spesso troppo vuote, qualche sfondo o retino in più non avrebbe guastato, ma comunque nel complesso tutto è più che godibile. Buona l'edizione Planet Manga, soprattutto per il fatto di essere uscita mensilmente e per non averci fatto penare troppo nell'attesa.