Vampires

Come sappiamo Osamu Tezuka lavorava per tutti gli editori, creando anche più serie in contemporanea e ciò portava a risultati contrastanti. Questo manga non è brutto come Alabaster ma non è neanche il Tezuka migliore, quello che per me è rappresentato da Il bisturi e la spada.
Vampires è in mezzo, un buon prodotto ma non imprescindibile.
Nato nel 1966, per Shonen Sunday (Shogakukan), vediamo partecipare al cast di questo fumetto vari personaggi che tornano e ritornano nell’universo Tezukiano, in primis Rock e il vecchio Baffo.
La trama parte da un prologo molto semplice: gli abitanti di un villaggio maledetto decidono di dare tutto alla fiamme e partire. Non sono umani ma vampiri, esseri che si trasformano in determinate condizioni e che ora fanno fatica a controllare il loro potere.
Uno di loro si dirige a Tokyo per lavorare per la Mushi Pro. A fianco di Tezuka, e Tezuka in persona (con molta ironia) sarà uno dei protagonisti del manga.
Ma cosa vogliono fare i vampiri di tutto il mondo, decisi a vendicarsi degli uomini? Come porteranno in atto la loro rivoluzione? E la loro società sarà migliore della nostra?
Ambizioni e profezie strane si combineranno per arrivare al finale. Ma ricordiamo che le tre streghe del Macbeth (chiara la citazione nel fumetto) dopo tutto ingannano chi crede in loro, perché dichiarano un vero che però viene travisato dalle persone.
A questo fumetto assegno un otto: mi sento soddisfatto.