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kirk

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7,5
Go Nagai ha dato vita a centinaia di personaggi, ma come fa spesso con i più famosi crea nuove storie per rinverdirne il mito o semplicemente per lucrarci un po’. D’altronde ha tutto uno studio da mantenere… Vabbè lasciamo da parte gli scherzi: è un fatto che molti personaggi di Nagai godono di prequel, sequel, spin-off, pensate alle mille vite di Mazinga e Koji Kabuto o di Devilman.
Qui ci troviamo di fronte ad un personaggio (Violence Jack) che può stare alla pari con quelli citati sopra: Violence Jack è una delle serie più lunghe di Nagai durata la bellezza di 45 volumi e durata anni e anni di lavoro, ciò in virtù che creava delle saghe che venivano pubblicate da editore in editore. Non capisco perché questa avventura di solo due volumi non sia stata messa in qualche parte della serie principale. Ammetto che non ho letto purtroppo l’intera saga di Violence Jack ma la principale differenza sta nei disegni, qui arrivati alla perfezione, con la chiarezza di linee e scene.
Si sembra strano: AnimeClick dice che fra la serie madre e questa ci sono solo due anni di distanza come inizio eppure io vedo nei disegni una differenza enorme, è un Nagai in abito da gala, che sfoggia una maestria incredibile, riesce ad essere gore come nel manga principale di Violence Jack con una pulizia di disegni incredibile.
Molti dicono che Shin Violence Jack sia una versione alternativa, nel senso che narra di un altro universo, un’altra realtà e forse potrebbe essere vero perché inizia con un Kanto in apparenza pacifico… ma questo inizio c’è anche in alcune saghe della serie principale. Una realtà dura ma pacifica che improvvisamente entra in una spirale di violenza con l’arrivo del protagonista, un gigante di due metri e mezzo, con la forza immensurabile e un coltellaccio a serramanico da cui prende il nome. Ritroviamo poi il sovrannaturale in abbondanza, fra i personaggi presi in prestito c’è l’arpia Silen che si è fusa con una ragazza e quindi è buona (le piace massacrare i cattivi), poi troviamo i demoni e Skull King, il quale sin da quando è entrato in scena mi è sembrato un rimando più orribile a Slum King… e logicamente se c’è un King comparirà una Queen…
Insomma il fumetto è carino e prende in prestito sia dalla saga a cui il nome si rifà che a Devilman, ha però un difetto: troppo breve. Non direi incompleta ma che direi che aveva le potenzialità per divertirci ancora un po'.


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Alucard88tnedjroq

Volumi letti: 2/2 --- Voto 7,5
Shin Violence Jack è il sequel del ben più noto Violence Jack, ma che potrebbe anche essere interpretato come una sorta di rivisitazione dell'opera originale. Ovviamente il mio consiglio è di leggere prima Violence Jack per capire molti elementi della trama.

Storia: 7

La storia di Shin Violence Jack non è sicuramente paragonabile a quella del suo prequel, in quanto si tratta di una breve opera di soli due volumi. La narrazione è scorrevole e risulta molto interessante. Ritrovare un personaggio come Violence Jack nel Nagai moderno è sicuramente d'impatto. Il fattore nostalgia gioca un ruolo fondamentale. Nonostante il manga sia corto, gli avvenimenti si sviluppano in maniera abbastanza graduale. C'è tuttavia da dire che per quanto sia una lettura molto avvincente, si tratta più che altro di un regalo ai fan da parte di Go Nagai, ed è evidente il fatto che questa opera non sia stata scritta certamente per essere un capolavoro come il Violence Jack originale. Risulta però un ottimo sequel che merita di essere letto da chi ha già apprezzato il suo predecessore.

Personaggi: 7

Sulla descrizione dei personaggi non mi sbilancio troppo per evitare di fare spoiler, in quanto compaiono molti volti già noti ai fan del maestro. Direi che il punto di forza dei personaggi in Shin Violence Jack, è che non sono stati per niente snaturati rispetto a come erano nelle rispettive opere originali. Ovviamente poi trattandosi di una storia così breve non troviamo chissà quali evoluzioni caratteriali.

Disegni: 9

Il disegno è magistrale. Troviamo naturalmente un Go Nagai assai evoluto, che in questa fase disegna in modo molto dettagliato. Non mancano poi i soliti pregi del suo tratto, ovvero la rudezza trasmessa nelle scene di violenza, oppure la fluidità delle scene d'azione, o ancora le espressioni facciali sempre ben riuscite. La regia delle tavole è perfetta e anche grazie a ciò la lettura scorre veloce.

Voto finale: 7.5