Aliens Area
Non so niente dell’autore Fusai Naba, se abbia pubblicato altri fumetti, se sia stato assistente di qualche grande maestro…
Secondo me i detrattori avevano ragione a dire che si è ispirato chiaramente a "Men in Black", ma -secondo me- l’autore ha tentato anche di creare qualcosa di “suo” e di “altro” rispetto a ciò che lo ha ispirato.
Per far ciò ha messo dei pilastri man mano facendo diventare la storia interessante. Interessante nel mio linguaggio vuol dire meno di buona o bella… ma certo non brutta. Si vede da lontano che il protagonista doveva essere quello dalla “mano strana”, il problema è la mano strana non è un gran potere così è emerso il suo compagno che era in grado di usare un mucchio di begli oggetti nati dalla tecnologia aliena (sì, proprio come MiB) che gli permettevano di vincere sugli avversari.
Poi che volete: in pochi capitoli è difficile creare grandi storie, a volte si inizia a intravedere l’impalcatura di qualcosa di più grande, le basi dello story building: ma sono sempre una manciata di episodi per una serie che è, invece, nata con la speranza di durare.
I disegni non sono granché però erano adatti a quanto narrato, in fondo diciamolo i disegni di molti grandi manga da me lodati non sono migliori… anche se in genere hanno la scusante di essere vecchi o di generazioni precedenti di mangaka.
Fatte queste considerazioni gli assegno un sei, consapevole che quello che abbiamo visto è un finale provvisorio: è stata infatti annunciata una graphic novel dove la storia continuerà.
Secondo me i detrattori avevano ragione a dire che si è ispirato chiaramente a "Men in Black", ma -secondo me- l’autore ha tentato anche di creare qualcosa di “suo” e di “altro” rispetto a ciò che lo ha ispirato.
Per far ciò ha messo dei pilastri man mano facendo diventare la storia interessante. Interessante nel mio linguaggio vuol dire meno di buona o bella… ma certo non brutta. Si vede da lontano che il protagonista doveva essere quello dalla “mano strana”, il problema è la mano strana non è un gran potere così è emerso il suo compagno che era in grado di usare un mucchio di begli oggetti nati dalla tecnologia aliena (sì, proprio come MiB) che gli permettevano di vincere sugli avversari.
Poi che volete: in pochi capitoli è difficile creare grandi storie, a volte si inizia a intravedere l’impalcatura di qualcosa di più grande, le basi dello story building: ma sono sempre una manciata di episodi per una serie che è, invece, nata con la speranza di durare.
I disegni non sono granché però erano adatti a quanto narrato, in fondo diciamolo i disegni di molti grandi manga da me lodati non sono migliori… anche se in genere hanno la scusante di essere vecchi o di generazioni precedenti di mangaka.
Fatte queste considerazioni gli assegno un sei, consapevole che quello che abbiamo visto è un finale provvisorio: è stata infatti annunciata una graphic novel dove la storia continuerà.
