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kirk

Volumi letti: 56/56 --- Voto 8,5
Della Takahashi ho adorato la comicità di Lamù, i combattimenti folli di Ranma ½ e le atmosfere cupe della Saga delle Sirene: ha queste tre opere ho dato quando le ho recensite un dieci.
Anche se ci sono scene comiche (poche e banali) Inuyasha non deve niente a Lamù, ci sono combattimenti, ma non prende niente in prestito di quelli di Ranma, la sua ispirazione sono appunto La saga delle Sirene e alcuni racconti brevi.
Di buono diciamo che è un opera che ha un finale, di cattivo è che per arrivare a questo finale ci mettiamo 56 volumi: certo l’opera vendeva (ma anche le opere citate prima erano campioni di incassi) e l’autrice ha deciso di fare una cosa che di solito non faceva… allungare il brodo!
Lo abbiamo visto fare a molti, ci sono artisti che sfondano e poi continuano l’opera che li ha resi famosi fino a che se ne ha la nausea magari aggiungendo prequel, sequel e spinoff…
Premesso che potrei essere condizionato dal ricordo della serie animata che mi ha impedito di godere a pieno dei colpi di scena, i principali dei quali ricordavo ancora a distanza di anni, ma fino al Monte Hakurei e la storia con i sette mercenari avrei dato sicuramente più di nove alla storia poi c'è stato un forte calo dovuto alle storie sempre simili su come Sesshumaru, Inuyasha e Naraku sono impegnati a diventare forti.
Un altra cosa che devo dire è che nel manga non vengono sfruttate appieno le potenzialità della storia di Sesshumaru e Rin, o la voglia di libertà di Kagura e, poi, l’anime comunque è forse più potente nello sfruttare il potenziale degli spostamenti temporali di Kagome. Trovavo infatti divertenti i siparietti del nonno che raccontava che la nipote aveva le malattie più strane alle amiche e poi lei ricompariva imbarazzata di tali storie o la storia del compagno di scuola di Kagome innamorato di lei che qui fa da comparsa più che nel cartone animato.
C’è da dire che comunque mi è piaciuto come sempre lo stile della Takahashi che sa offrire bishonen e bishojo in gran quantità, ma si dimostra brava anche a disegnare mostri.
Per chi non la ancora letto lo consiglio, ma ammetto di preferire di questa autrice altro e di trovare più interessante l’ultima sua fatica ancora in corso: MAO che ha alcune similitudini con Inuyasha (salti temporali, combattimenti, enigmi…) ma che dimostra l’abilità di Rumiko Takahashi di prendere dal proprio passato pezzi per rinnovarsi sempre.
Voto: un otto e mezzo tirato tirato.


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ApoloS

Volumi letti: 56/56 --- Voto 8
"InuYasha" è una delle opera più importanti e iconiche della "regina dei manga" Rumiko Takahashi che tratta della storia del mezzodemone omonimo e del gruppo di umani che si unisce a lui.

Le avventure di questo gruppo, ben assortito, quanto bizzarro, li portano a visitare un Giappone dell'era sengoku falcidiato da guerre e da carestie: evidenziate, con egregia maestria, dalla presenza di yokai (demoni del folklore giapponese) come nemici di turno, anch'essi alla ricerca della sfera dei 4 spiriti, come il protagonista e i suoi compagni. I luoghi, così come i personaggi, sono analizzati con dovizia di particolari, rendendo la trama molto dinamica e quantomai degna di essere scoperta: non solo per gli aspetti prettamente 'battle' (che sono ampiamente trattati soprattutto riguardo allo stesso Inuyasha) ma soprattutto sotto un profilo emozionale che coinvolge tutti i personaggi del manga.

L'autrice è estremamente attenta alle esigenze sentimentali di tutti i personaggi, toccando le corde dell'amore così come quelle della gelosia, dell'invidia e del rancore: tutti elementi vividi e parti integranti della trama che causano scelte scellerate in più di una occasione. Ovviamente, il tutto consente di evidenziare le contraddizioni dell'amore e quanto possano essere folli le scelte per perseguirlo: tratto, alla fine, compreso anche da chi era più lontano ai sentimenti umani. In generale, si può definire l'opera una summa di generi: dal più classico shonen ad una più attenta opera sentimentale (sottolineando il paradosso emozionale di un mezzodemone discriminato dagli stessi demoni, nonchè da suo fratello).

Consiglio vivamente anche l'anime poiché molto fedele al manga.


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AsorRosa

Volumi letti: 56/56 --- Voto 8,5
"Inuyasha" è uno shōnen, creato da Rumiko Takahashi e ambientato in un mondo “tipico” dell’autrice, mondo che mischia elementi legati alla mitologia giapponese con trovate più fantasy. I protagonisti della storia, Inuyasha, il mezzo-demone cane, e la sua compagna Kagome si alterneranno in due archi narrativi, tra l’era Sengoku e il presente tentando di contrastare i cattivi di turno, salvare i loro compagni di viaggi o sventare i piani del malvagissimo Naraku. Non mancano gag, più o meno inaspettate, e forse a volte ripetitive, ma comunque sempre gradevoli e mai volgari. Ricco di sfide, combattimenti e di elementi di level up degli equipaggiamenti che arricchiscono di diversi elementi l’opera.
"Inuyasha" riesce a fare propri anche molti elementi più vicini ad un genere shōjo, come l’amore e la gelosia.
Personalmente l’ho trovato ricco di molte sfaccettature e soddisfacente da leggere dall’inizio alla fine, grazie sia ad un ottimo lavoro di caratterizzazione dei personaggi che ad una storia molto ben costruita e piena di colpi di scena.
"Inuyasha" non eccelle in nessuno degli aspetti che lo caratterizzano, ma li mischia sapientemente regalando al lettore un storia trasversale a molti generi che non potrà non apprezzare. Lo consiglio sicuramente.


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Kiya91

Volumi letti: 67/56 --- Voto 7,5
È difficile attribuire un singolo voto a un’opera così lunga e alla quale sono affezionata in maniera particolare: Inuyasha, infatti, è stato il mio primo manga.
Ho cominciato a comprare i volumi dopo aver scoperto l’anime su MTV e all'inizio ne ero semplicemente innamorata.
I primi numeri sono molto coinvolgenti e non annoiano assolutamente: c’è azione, mistero, tragedia, romanticismo… Un po’ per tutti i gusti insomma, ma in questo l’autrice è sempre stata maestra.
Il mistero intorno all'identità di Naraku (l’antagonista), la tragedia della vicenda di Kikyo (una sacerdotessa dalle molte sfaccettature) e molto altro lasciano pieni di domande e con la voglia di leggere il numero successivo.
Inizialmente anche i due protagonisti (Inuyasha e Kagome) sembrano ben costruiti e interessanti. Inuyasha soprattutto offre molti spunti avendo avuto un’infanzia difficile che lo ha reso diffidente nei confronti del mondo; anche Kagome, sebbene fin dall'inizio spicchi per il suo “buon cuore”, sembra avere una propria personalità e un caratterino niente male.
Ai due protagonisti ben presto si affiancano dei comprimari e altri personaggi che appariranno in modo più sporadico ma comunque degni di nota (fra tutti sicuramente il fratello di Inuyasha, Sesshomaru).
La carne al fuoco è molta ma il tutto è inizialmente ben gestito, per farla breve alla prima parte dell’opera assegnerei un bel 9,5.

A un certo punto però (dopo le vicende sul monte Hakurei con i sette mercenari) la trama comincia a diventare ripetitiva e andando avanti si perde del tutto.
I protagonisti diventano statici, anzi devolvono: Kagome diventa insopportabile, da una protagonista con un proprio carattere diventa solo una bambina viziata capace di urlare unicamente “Inuyasha!” tutto il tempo e lo stesso Inuyasha pensa solo a potenziare la sua spada invece che il cervello.
Anche le relazioni nel gruppo di protagonisti entrano in un circolo vizioso fatto di litigi tutti uguali (chi conosce Ranma sa a cosa mi riferisco); questi battibecchi però sono tutt'altro che divertenti, per non dire fuori luogo in certe circostanze.
Intere saghe si rivelano completamente inutili al punto che se si saltassero alcuni volumi la comprensione della storia non ne risentirebbe.
Mandare a rotoli una storia con tanto potenziale è davvero uno spreco, per questa parte il voto è 4,5.
Avvicinandosi all'arco finale la storia si risolleva un po’ e alcuni momenti sono quasi poetici per quanto ben fatti. Voto: 7,5.
Arriviamo infine all'atteso finale, che purtroppo se da una parte è davvero un finale (le vicende si concludono) dall'altro lascia un senso di incompletezza.
Dopo interi capitoli di nulla non capisco perché invece il finale sia così affrettato, molte questioni vengono in teoria risolte ma in modo troppo semplicistico e tralasciando molti aspetti a mio parere importanti, privi di una spiegazione. Voto: 6.
In conclusione la media delle parti darebbe come voto finale 7 ma, considerando il mio imprescindibile legame con l’opera che mi ha avvicinato al mondo dei manga, assegno 7,5.


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Ransie Carter

Volumi letti: 56/56 --- Voto 6
"Inuyasha", lavoro dell'amata mangaka Rumiko Takahashi, che è entrato nel cuore dii migliaia di persone in tutto il mondo. Manga o anime, l'opera è stata enormemente apprezzata. Personalmente gradisco di più l'anime, onestamente, i disegni non li trovo questo granché. Non sono particolarmente belli o curati, è un tratto discreto, non orribile, ma nemmeno eccelso. In questi cinquantasei volumi, sembrano tanti, ma c'è anche da dire che i tankobon sono molto sottili, ci viene presentata la storia di Kagome, la vera protagonista della storia, una studentessa di quindici anni che si riscopre essere l'incarnazione di un'antica sacerdotessa votata alla difesa di una leggendaria e potente sfera. La ragazza riesce, tramite un antico pozzo nel tempio in cui vive con la famiglia, a viaggiare nel tempo, fino a tornare all'epoca Sengoku, dove incontrerà il mezzo demone Inuyasha, sigillato in un albero proprio dall'antica sacerdotessa. Kagome lo libera, e i due, dopo una breve serie di vicissitudini, si ritroveranno a dover viaggiare insieme, dato che la sfera magica, che inizialmente risiedeva nel corpo di Kagome, è andata poi in mille pezzi, disperdendosi per il paese. Kagome e Inuyasha verranno incaricati di recuperare ogni singolo frammento e ricreare la sfera per evitare che cada in mani sbagliate. I due, lungo tutto il percorso, faranno la conoscenza di altre creature, e il loro duo si allargherà, dato che a loro si uniranno il demone Shippo, il monaco Miroku e la sterminatrice di demoni Sango.
Non mancheranno i nemici, inizialmente demoni di poco conto, ma poi comparirà il vero grande nemico della serie, e il personaggio meglio riuscito.

Io adoro le storie di questo tipo: viaggiare per mondi, o epoche diverse la trovo una cosa fortissima, ed è stata proposta in una miriade di opere. Possiamo quindi dire che Inuyasha è originale? Nì.
Ognuno presenta il suo lavoro in maniera differente, ma ci sono comunque molte ripetizioni, molte cose già viste, e soprattutto, alcuni personaggi finiscono per cadere nel ridicolo. Paradossalmente, i miei personaggi preferiti di quest'opera, sono gli antagonisti, o comunque estranei al quintetto felice. Trovo molto più originali e meglio caratterizzati un Naraku o una Kikyo, che neanche Kagome e Inuyasha.

Che poi, la cosa mi è sempre sfuggita, perché si chiama Inuyasha? La protagonista è Kagome, non ho mai visto Inuyasha come il vero protagonista del manga, ma, al massimo, il co-protagonista. Nei triangoli d'amore che vedranno protagonisti Inuyasha e Kagome, più altri due personaggi, onestamente, ho sempre fatto il tifo per gli altri. Non nutro particolare antipatia nei confronti di Inuyasha, anche se è un po' troppo lento a capire i sentimenti di Kagome, invece la protagonista la mal sopporto. La trovo irritante e infantile talvolta. Le parti più interessanti, per me, sono quelle che riguardano il personaggio di Naraku, e la creazione della sfera. Anche l'infanzia di Inuyasha (grazie anche ai film), ha il suo perché. Un peccato che non venga approfondito a sufficienza il personaggio di Sesshomaru.
Invece che perdersi via in cose più superflue, l'autrice avrebbe potuto dare spazio a ben altro.

In linea di massima è scorrevole la lettura, non è noiosissima, anche se posso dire, senza alcun dubbio, che ho letto di meglio. Disegni e trama discreta, senza lode e senza infamia. Con l'anime la cosa si risolleva un bel po'.


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alex di gemini

Volumi letti: 56/56 --- Voto 9
Personalmente trovo che non avere a disposizione le musiche e gli splendidi fondali dell'anime debba rendere il manga di "Inuyasha" un prodotto con una marcia in meno. Invece il fatto di essere più concentrato, di non avere filler e quant'altro riesca a creare un prodotto alternativo, diverso e ugualmente efficiente nella sua semplicità. Pur non adorando il tratto della divina Takahashi, non posso negare che la sua regia e l'organizzazione delle tavole siano ottime e che la resa finale non sia inferiore all'anime. Viene resa meglio ancora che nell'anime l'anima di questa storia: il parlare di temi molto forti ma senza essere né pesanti, né riduttivi. Particolarmente ben riuscito il lungo capitolo finale, corrispondente all'ultima stagione, decisamente migliore qui che nell'anime. Ma la validità del manga la si vede, a mio avviso, anche dagli episodi filler della serie televisiva. Non sono stati creati dall'autrice e si vede, dato che risultano comunque inferiori rispetto a quelli tratti dal fumetto, pur potendo contare sulle musiche e sugli altri lati positivi dell'anime. In una parola trovo che il manga di Inuyasha sia l'ennesima consacrazione dell'arte della Divina. Pur mantenendo il limite della scarsa crescita dei membri del gruppo di "Inuyasha", e del disegno che mi sembra decisamente calato rispetto a Ranma, soprattutto nei primi, deprimenti albi, non posso non dare nove.
P.s. Nel manga la famiglia di Kagome non ha alcun ruolo e mi spiace, data la simpatia che mi ispira la signora Igurashi.


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emilio_ma83

Volumi letti: 56/56 --- Voto 9
InuYasha è un manga di Rumiko Takahashi da lei realizzato subito dopo la fine del geniale Ranma 1/2, tra il '96 e il 2008, per una summa di ben 558 capitoli. Sarà che sono un po' di parte, ma la regina dei manga è sempre la regina dei manga. Dopo avermi divertito con Lamù e soprattutto con Ranma, e fatto innamorare con quel capolavoro di Maison Ikkoku, è riuscita anche ad affascinarmi con InuYasha. La storia del mezzo-demone più famoso ricorda molto il plot di Fire Tripper e le atmosfere cupe e sanguinarie di Ningyo Series (La saga delle sirene), due miniserie realizzate in passato dall'autrice da cui si è sicuramente "auto-ispirata", dimostrazione di quanto è fondamentale per un artista cimentarsi in tante opere diverse per sperimentare e poi rielaborare idee già utilizzate. L'incalzante storia di questo manga che vede Inuyasha e Kagome, i due giovani protagonisti, alle prese con la ricerca di un potente gioiello sparso in frammenti in tutto il Giappone dell'era feudale, presto si arricchisce con nuovi personaggi, di cui alcuni diverranno co-protagonisti (Miroku, Shippo e Sango), e altri secondari (Sesshomaru, Koga, Totosai, Kohaku ecc...) che punteranno tutti come scopo comune alla sconfitta dell'antagonista della serie, il malvagio per eccellenza, Naraku.

Rumiko come sempre è riuscita in modo semplice a rendere i personaggi singolari, alcuni ricordano protagonisti di opere passare non solo a livello fisico, e la storia che man mano si allontana dalla ricerca della Sfera degli Shikon per puntare più sul combattimento con Naraku mi ha tenuto incollato per tutta la durata della pubblicazione. Capisco però che alle nuove generazioni un plot in parte statico che si estende per così tanto tempo può rischiare di annoiarle. In ogni caso non ho mai riscontrato presunti cali, o eccessiva ripetitività, piuttosto si perde nel tempo un po' di fascino, ma questo è dovuto principalmente alla lunghezza.

Ho adorato Naraku, uno dei pochi antagonisti degli ultimi anni che sa davvero di cattivo, Sesshomaru il mio preferito, semplicemente perfetto a livello estetico e caratteriale. La sua crescita nei confronti di Rin e Kagura, il suo fratellastro Inuyasha e non meno importante il rapporto con le spade, vede un netto mutamento del personaggio. Pur essendo un maschio mi ha sempre appassionato la comica vicenda amorosa di Sango e Miroku, mi ricordava un po' Kyoko e Godai. Anche il triangolo Kagome-InuYasha-Kikyo merita, spazziando dai siparietti comici a scene di pura drammaticità.

Non dimenticandoci però che InuYasha è anche uno shonen di mazzate; anche da questo punto di vista devo fare i complimenti alla Takahashi, ha saputo realizzare un sistema di scontri a spade molto apprezzabile (poi scopiazzato dall'autore di Bleach?!). Personalmente amo alcune trasformazioni di Tessaiga, e soprattutto la spada di Sesshomaru, la Tenseiga e il suo potere finale. Bellissime le trasformazioni finali di Naraku, diciamo da metà serie in poi, a tal proposito ho sempre amato di più gli avvenimenti post-Monte Hakurei. Adoro il nuovo Naraku, tutte le sottotrame del confine del mondo, le sue emanazioni "figliocce", il bambino e Hakudoshi, il nuovo arrivato Byakuya, non certo al livello di Kagura ma merita. Non ho apprezzato invece a lungo andare Moryomaru che copre tra l'altro molti scontri, ma si tratta di una piccola pecca.

Finale azzeccatissimo, il combattimento si svolge in un'ambientazione magistrale, non eccellendo forse nei combattimenti, ma sicuramente negli sviluppi, e la fine post-Naraku e la svolta di Kagome e Inuyasha è perfetta. Rimango un po' basito e divertito nel sapere che ci sono ragazze che non hanno gradito la fine solo per la mancanza di un bacio. Si sa, la Rumiko è un po' mascolina e non ce ne ha voluto mettere troppi, perchè di baci nei volumi prima di quelli finali ce ne ha messi ben due importantissimi! Forse viste le proteste ci hanno pensato nell'anime a dare il contentino alle fan.

InuYasha è stato per un grande manga, forse non il migliore assoluto dell'autrice, qualcosa in un fumetto così lungo si perde è ovvio, ma meritevole nella sua completezza.


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Kotaro

Volumi letti: 56/56 --- Voto 6
L'incipit di "Inuyasha" non è nulla di così originale. Già verso la fine degli anni '90, quando il manga fece il suo debutto su rivista, era già stata esplorata in più salse (fossero queste "Ushio e Tora" o "Tenchi Muyo") la storia di un protagonista che da sempre vive in un tempio e lì vi incontra/libera un demone che lo affiancherà nelle sue avventure.
"Inuyasha" riesce, però, ad affascinare, almeno inizialmente, perché cambia le carte in tavola, proponendo una protagonista femminile, un demone di sesso maschile e pone un fortissimo accento sul coinvolgimento sentimentale di entrambi lungo tutta la narrazione.
Si gettano le basi per una storia parecchio interessante, che prevede viaggi nel tempo, azione, orrore, folklore giapponese, un pizzico di comicità (che diventa presto stantia e che non è mai stata l'elemento portante della storia. Peccato, perché la Takahashi è un'ottima comica, ma qui si è contenuta parecchio), sentimento e misteri.
A partire dai due protagonisti si viene a costruire un cast abbastanza ampio e interessante, fra alleati, nemici e personaggi di una certa ambiguità che riescono a reggere la scena a volte anche meglio dei protagonisti, insinuandosi in vari modi nelle loro vicende combattive e sentimentali.

Dopo qualche volume di buona fattura (più o meno quelli corrispondenti alla prima stagione della serie animata), però, il meccanismo si inceppa e il manga comincia a diventare ripetitivo, immobile, confuso e poco interessante.
Uno dei problemi più grossi sta proprio nel suo protagonista, che sì, affronta un percorso di crescita trasformandosi da mezzo demone sanguinario alla ricerca della forza in un personaggio più positivo, ma rimane sempre arrogante e noioso e il suo cambiamento si avverte molto poco, complice anche una narrazione che tende facilmente a ripetere gags e comportamenti e ad azzerare ad ogni capitolo i progressi fatti da Inuyasha e Kagome in campo sentimentale, vuoi perché arrivano i Kikyo o Koga del caso a mettergli i bastoni tra le ruote, vuoi perché litigano per una scemenza e si mettono il broncio l'un l'altra.
L'autrice non riesce più a bilanciare bene azione e sentimento, lasciando quest'ultimo a qualche sparuto litigio di poco conto fra i protagonisti e scegliendo di concentrarsi di più sulla prima. Rumiko Takahashi, però, non è un'autrice che riesce troppo bene nelle storie d'azione, non ha dei personaggi così "fighi" da potersi permettere di renderli protagonisti di una storia di botte, e perciò "Inuyasha" fallisce, concentrandosi su una sequela immane di combattimenti tutti uguali e decisamente poco interessanti, dove il nemico è sempre un demone (orrendo e/o caricaturale se di poco conto, belloccio ed effeminato se più importante per la storia) che ripete sempre, ossessivamente, come un disco rotto, le sue intenzioni di divorare i frammenti della sfera, i corpi degli umani, i corpi dei demoni, i corpi dei protagonisti, in modo da poter diventare più potente.
E' quasi sempre Inuyasha a doversi occupare di questi scontri, utilizzando come arma le sue unghie o la sua spada incantata, che ottiene via via sempre più poteri diversi. Non ho mai amato i combattimenti di cappa e spada, quindi ho trovato quelli di "Inuyasha" parecchio noiosi, e avrei preferito si desse più risalto ad altri personaggi piuttosto che al protagonista, di tanto in tanto, invece il vortice del simpatico monaco pervertito Miroku, il boomerang dell'interessante "ghostbuster" Sango e le abilità trasformiste di Shippo (personaggio assolutamente inutile per la narrazione), ma anche le frecce sacre di Kagome, sono sottosfruttati e quasi non esistono.

Non c'è una grande caratterizzazione dei personaggi. Qualcuno di loro evolve un pochetto durante la narrazione (il già citato Inuyasha, ma anche il fratellastro Sesshomaru, che da demone fighettone e rosicone impara a diventare un po' più umano nei suoi comportamenti man mano che la storia va avanti) o ha una bella sottotrama alle spalle (la tragedia familiare di Sango e suo fratello, la tristissima condizione della sacerdotessa Kikyo, ridotta a uno zombie per via di un maligno incantesimo, la situazione di Kagome che è in bilico fra i due mondi), ma l'autrice non dà quasi mai il giusto spazio a queste realtà, continuando a parlare di demoni che vogliono divorare cose, di Inuyasha che li pesta e che vuole potenziare la sua spada e di lui e Kagome che bisticciano. Gli scenari non sono molto vari, trattandosi sempre dei soliti villaggi poverissimi da quattro soldi, tutti uguali in ogni saga, e non lo sono nemmeno i nemici. Il boss finale, Naraku, è un personaggio discretamente interessante, ma lo si preferisce agli inizi, quando si nasconde sotto un'inquietante e misteriosa pelle di babbuino, piuttosto che più avanti, quando sceglie di rivelare il suo vero, belloccio, volto e continua all'infinito il suo estenuante magheggio contro i protagonisti. Magheggio che inizialmente affascina, ma, tirato avanti troppo per le lunghe, finisce per stancare e porta ad uno scontro finale, al contrario, troppo breve e poco intenso nonostante le lunghe premesse che vi hanno condotto le due parti in gioco.

"Inuyasha" ha riscosso parecchio successo nel corso degli anni, riuscendo a catalizzare l'attenzione di un pubblico maschile (è uno shounen, in fondo) attratto dai combattimenti e dall'azione e di quello femminile, interessato allo svolgimento della love story principale e attratto dal bel faccino del cast maschile. Per quanto mi riguarda, appartengo alla prima categoria, ma mi sono stancato ben presto dei combattimenti e dei personaggi, che ho ritenuto noiosi e privi di quella potenza che mi piace trovare negli shounen di lotta, puntando tutto il mio interesse sulle sottotrame riguardanti le storie personali e sentimentali dei personaggi. Sono, però, stato molto deluso, in quanto gli ottimi spunti che l'autrice ha disseminato qua e là sono quasi sempre stati trattati con pressappochismo e superficialità, affogati in un mare d'azione noiosissima e sempre uguale a se stessa.
Solo nei volumi finali, quando l'autrice si rende conto che è arrivato il momento di tirare le fila del suo racconto, ecco arrivare dei momenti di discreta intensità emotiva e un far venire al pettine un po' tutti i nodi dell'intreccio, ma il finale vero e proprio è un po' tirato e più che gioia dona sollievo per essersi tolti un peso durato troppi anni.

Ritengo che "Inuyasha" sia un'opera che ha dei buoni spunti, ma che non ha saputo sfruttarli, perdendo un po' la sua identità. Rumiko Takahashi è molto brava a creare storie divertenti, personaggi stravaganti e storie d'amore, ma avrebbe fatto meglio a lasciare ad un autore maschio una storia d'azione e combattimenti, concentrandosi appunto solo sul sentimento dei personaggi, dato che quelli di "Inuyasha" ne hanno tanti ma non sempre riescono ad esprimerli.
L'autrice ha nel suo curriculum opere molto migliori di questa, anch'esse magari soffrono un po' di eccessiva lunghezza, ma almeno fanno ridere o intrattengono maggiormente. Se proprio si vuole seguire la storia dell'arrogante mezzo demone e della scolaretta che apre il suo cuore, consiglio invece la versione animata: disegnata meglio, più coinvolgente a livello di atmosfere e, soprattutto, con una colonna sonora fantastica che da sola vale il sacrificio di sorbirsi una storia non sempre ottimale.


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Rumiko

Volumi letti: 56/56 --- Voto 10
Recensire Inu Yasha è cosa ardua. E lo è per il semplice motivo che scrivere qualcosa di nuovo e di originale su un capolavoro che tutti conosco non è - obiettivamente - per nulla facile. Questa recensione, però, la voglio scrivere ugualmente, perché un manga del genere merita di vedersi riconosciuto il rispetto che gli spetta di diritto. Mi assumo - pertanto - tutti i rischi del caso e dopo questa noiosissima premessa, passo all'analisi.

Inu Yasha è solo l'ultima meraviglia sfornata dalla Regina del Manga Rumiko Takahashi, già amata al grande pubblico grazie ad opere indimenticabili come Lamù, Maison Ikkoku e Ranma 1/2 (per non parlare delle storie brevi). Dopo questa sequenza di commedie (più o meno) romantiche, l'autrice decide di virare completamente, passando ad uno shounen fatto e finito (anche se, come dirò più avanti, gli elementi classici della commedia takahashiana non scompaiono affatto), che riscuote un successo incredibile mantenendo record di vendite per anni.

La storia vede come protagonista Kagome Higurashi, giovane studentessa che un giorno, cadendo nel pozzo di casa, si ritrova catapultata nell'Epoca Sengoku, dove fa la conoscenza di Inu Yasha, mezzodemone incatenato ad un albero cinquant'anni prima in circostanze misteriose. Compito dei due sarà ritrovare i frammenti della Sfera degli Shikon, un magico gioiello in grado di esaudire i più reconditi desideri di chiunque la possegga. Il viaggio, tuttavia, riserverà molte sorprese e getterà una nuova luce sull'oscuro passato dei protagonisti.

Il pregio principale di questo fumetto è certamente la capacità di farsi divorare tutto d'un fiato, volume dopo volume, nonostante i 56 numeri che lo compongono. Tutto ciò principalmente grazie ad un sapiente mix di elementi e stile profondamente eterogenei: al corpus centrale di battle shounen si aggiungono la commedia romantica degli equivoci - tipica dell'autrice - il romanzo picaresco, horror, storico e psicologico. I continui colpi di scena, resi efficaci da personaggi straordinari - che non si limitano a darsele di santa ragione senza un motivo apparente, ma compiono scelte, strategie, maturano o regrediscono - incollano il lettore alle pagine di ogni singolo tankobon, spingendolo a continuare volume, dopo volume.
Ed il miracolo dell'autrice - in fondo - è proprio questo: riuscire a creare un manga di 56 volumi senza mai essere ripetitiva. Un capolavoro, per l'appunto.

Da un punto di vista grafico, la lunghezza dell'opera rende evidente una fortissima evoluzione dello stile di disegno, che passa dai tratti fanciulleschi dei primi volumi alle linee più squadrate e mature degli ultimi.

L'edizione della Star Comics, infine, è in linea con lo standard della casa editrice: niente pagine a colori, ma ottime traduzioni ed un prezzo abbordabile. La New Edition, inoltre, rispetta il numero di pagine e il verso di lettura originale.

Concludendo, non posso che dare un dieci pieno a questo manga meraviglioso. Consigliato a chiunque cerchi qualcosa di originale che vada sopra il livello medio (basso) degli shounen.

Utente970

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Utente970

Volumi letti: 56/56 --- Voto 7
Inu yasha fu un'opera che per via del protagonista mezzo animale e del contesto epico trovai meno interessante dei precedenti lavori, vi era anche timore che l'atmosfera si avvicinasse troppo alla "cupa" saga delle sirene, ma per amore dell'autrice, sapendo di avere tra le mani una serie fatta per essere longeva, diedi fiducia, sperando che avrebbe offerto una buona versione personale del genere. Su questo punto non si può dire che Rumiko-sensei abbia tradito le aspettative, tuttavia già alla prima occhiata la storia si distingueva meno degli orchi spaziali e dei trasformisti idrofobici. E' opinione diffusa che il manga si sia dilungato troppo, cosa che condivido, ma bisognerebbe concentrarsi bene sul perchè ciò viene così tanto avvertito, dato che ci aveva già abituato a serie diluite. E' solo una questione di numeri e ripetizione? Ovviamente no, non solo.

La serie offre, dopo ormai tanti, tanti... tanti anni di lettura, personaggi ben impressi nella nostra memoria, ma che ritengo abbiano faticato bestialmente ad introdurvisi, specie se confrontati con le precedenti creature takahashiane. Tralasciando alcuni aspetti caratteriali come il sempiterno rivale in amore ed il palpeggiatore abusivo, che al quarto giro di boa cominciano a mostrare stanchezza, i personaggi di Inu Yasha (chi più chi meno), non mostrano quella forte unicità distintiva dovuta ad un carattere eccessivo, permesso in passato dalla forte linea comica, persino nel tenero Maison Ikkoku. Inu yasha ha infatti, a modo suo, uno stile serioso seppur l'autrice ci infili ogni tanto blande parentesi di gelosie di coppia. Questa avventura vuole far trasparire, per quel poco che può fare l'elegante tratto del pennello, la dura vita medievale e l'elemento pericoloso degli spiriti, ma Rumiko-dono pur amando il genere tradizionale e horror è sempre stata più portata per l'umorismo, lo sappiamo noi, lo ammette lei, e quindi l'opera per non snaturarsi troppo ha finito per tagliarsi le mani da sola. Le gag offerte infatti sono poche, vecchie e molto, molto ripetitive, riassumibili in; Inu Yasha geloso manca il rivale che fugge, Miroku ci prova con ogni donna stile Brock infastidendo qualcuno, Shippo fa e farà sempre schifo nelle trasformazioni, qualche funzionale ma raro sguardo torvo di Sesshomarue infine... Kagome che stile Akane e accumula un'aura nera di rabbia repressa terrorizzante, scena che sottolineo, è poco sentita dal lettore su un personaggio tanto equilibrato. Insomma gag accettabili solo la prima volta, eccetto forse col monaco casanova.

Credo infatti che Miroku sia il personaggio più riuscito di questa armata brancaleone, anche se alcuni nemici avevano altrettante possibilità di farsi amare. Ciò che valorizza particolarmente il donnaiolo granmaestro degli aspirapolvere sono ironicamente i momenti più seri a lui dedicati, quelli della maledizione del foro sulla mano o in generale quando dimostra spirito di sacrificio ed una genuina saggezza, la parentesi maniaca ovviamente rende più gustosa quella seria, ma imho gli avrebbe donato maggiormente uno stile meno Happosai da deja-vù e uno più pacato. Per fare un paragone molto forzato, finisce per avere un misto discreto ma meno personale, alla Ryo Saeba.

Riguardo al disegno, lo stile è quello tipico della regina dei manga, nel bene e nel male, ma le linee in questo caso si sono fatte meno morbide e più longilinee, con conseguente piccolo appiattimento dei personaggi, soprattutto femminili. Oltre la ripetività vi sono poi altri quattro difetti non trascurabili; il romanticismo forte, veloce e fastidiosamente casto del mezzo cane idrofobo, Naraku che diventa l'allegra fabbrica dei mostri e sforna qualche servitore di troppo, l'eccessiva concentrazione sul periodo Edo, trascurando la possibilità di rinnovare ogni tanto il maledetto sapore con qualche bella incursione nell'era moderna, e infine l'abbandono di altri personaggi validi, tra cui non includo Koga. Il lupetto oltre a cambiare presto natura spietata lo avvertì come un riciclo del passato (una sorta di Ryoga) misto a rimpianto per aver seccato troppo impulsivamente personaggi validi come Hiten. Per quanto sia stato usato poi poteva quasi non comparire più. Ben maggiore è il rimpianto per il gruppo di Sesshomaru, orribilmente trascurato come i ninja secondari di Kishimoto e che in una visione meno umana e più mistica di quel mondo o anche solo come parentesi alternativa, sarebbero stati molto, ma molto più interessanti di alcune avventure minori del gruppetto ammazza demoni. Sarò sincero, dopo il numero 59 (della nostra edizione), dovetti interrompere la serie per un lungo periodo a causa della forte stanchezza, non lo ritengo nel complesso un manga fallato, del resto l'autrice ha sempre fatto alcuni errori, come il trascurare gli ottimi rivali da lei creati, tuttavia stavolta non vi era la demenzialità precedente a supportare la lunghezza, per di più record e la cosa ha avuto le sue conseguenze. Diciamo quindi che lo considero un prodotto discretuccio-uccio e nulla più.
Forse, visto il tema simile di Rinne si potrebbe interpretare la lungaggine di Inu Yasha non solo come una commercialata, ma anche come di un proprio agio della Takahashi in queste atmosfere a metà strada tra il triste e l'eroico, cosa che traspare a pensarci bene anche dai più recenti lavori monografici, dove trova ancora molta forza espressiva. Intendiamoci, la Takahashi poteva e può ancora fare sicuramente di meglio, ma, forse per un connubio tra età e solitudine familiare, viene il dubbio che si sia insinuato in lei un timore che ha attenuato l'entusiasmo in favore di un maggiore esistenzialismo.


 5
DraconisLuna

Volumi letti: 39/56 --- Voto 5
Un manga che ho il piacere di recensire questa volta è Inuyasha.
Questo manga nasce dalla matita di Rumiko Takahashi nel 1997.
La storia racconta delle avventure di una ragazza, Kagome Higurashi, che vive nel Tokyo moderno che un giorno si ritrova nell'era sengoku nelle vesti di una sacerdotessa, il cui compito è proteggere e cercare i frammenti della sfera dei quattro spiriti bramata da tutti i demoni malvagi; al suo fianco Inuyasha, un mezzo demone con un passato difficile, la aiuta.
Inuyasha alterna scene umoristiche molto divertenti, combattimenti mozzafiato e anche romanticismo, ma forse questa è solamente la maschera di Inuyasha, in realtà cosa nasconde?

Nonostante Inuyasha sia l'anime con il quale ho conosciuto il mondo del fumetto e dell'animazione giapponese (infatti è proprio Inuyasha il primo cartone che vidi con la coscienza del fatto che era un anime) nonostante che sia un ricordo fondamentale della mia infanzia e un anime che ho sempre amato e che amerò, devo riconoscere che dal punto di vista oggettivo è un manga appena sufficiente o quasi.
Questo perché secondo me, l'autrice, soprannominata la principessa del manga, è molto e forse troppo sopravvalutata.
In realtà se si guarda attentamente tutto il progetto non c'è dalla parte dell'autrice un miglioramento: né dal punto di vista grafico, né dal punto di vista del filo logico e narrativo.

La storia di Inuyasha si divide sostanzialmente in poche fasi:
-un vecchietto chiede aiuto a Kagome e Inuyasha per un problema che c'è al suo villaggio;
-Inuyasha non vuole aiutarlo perché ha fretta di uccidere Naraku;
-Kagome lo convince;
- Il responsabile del problema sarà un demone malvagio che Inuyasha sconfiggerà;
- si scoprirà che la faccenda non c'entrava nulla con Naraku e si ritorna al viaggio alla ricerca dei frammenti.
Nel manga queste scene si saranno ripetute per un centinaio di volte con alcune varianti come il rafforzamento di Tessaiga (la spada di Inuyasha) o una nuova emanazione di Naraku.
Il problema fondamentale quindi, secondo me, è la cocciutaggine dell'autrice al non miglioramento, alla ripetitività delle solite scene che spesso portano ad essere noiose e alla lunghezza smisurata della serie.
Possibile che per sconfiggere lo stesso nemico ci servano 56 volumi? Tutti uguali e fatto sullo stesso stampo?
Cara Takahashi, non allungare il brodo inutilmente!
Concludendo i voti
Disegni: 6 (manga) 10 (anime)
Trama: 8 (tutto sommato la base di partenza era buona, dopo ha "allungato troppo il brodo")
Tutto insieme: 5

Consigliato: no, o meglio consigliato a chi vuole avere la serie per ricordo e perché ci è attaccato emotivamente.


 5
Shainareth

Volumi letti: 67/56 --- Voto 4
Ho sempre adorato i manga di Rumiko Takahashi, tant'è che, risate a parte (che di certo non guastano mai), considero "Maison Ikkoku" la storia d'amore più bella mai disegnata. Con "Inu Yasha", però, mi è caduto un mito.
Anzitutto perché, benché l'input non sia originalissimo (l'idea della protagonista che fa la spola fra passato e presente è strabusata), i primi numeri non sono sgradevoli. Poi, però, di colpo tutto inizia a diventare banale, prevedibile, visto, rivisto e stravisto, con idee (soprattutto le gag, che non riescono più a strappare neanche un sorriso) riciclate nel corso dei numeri e anche dai precedenti manga dell'autrice (a cominciare da "Ranma"). La trama di ogni episodio segue la medesima sequenza narrativa, arrivando ad annoiare sin dalle prime battute. E poi gli innumerevoli, inutilissimi filler, che, per quanto leggeri, spezzano la narrazione di una storia che già di per sé è lunga e la tira tanto, troppo per le lunghe.
I personaggi, infine, sono piuttosto banali anch'essi, e col tempo si arriva a sopportarli a fatica (Inu Yasha e Kagome in primis). Personalmente gli unici che mi sono piaciuti sono stati Sesshomaru, Kagura e Rin (e a tratti Kikyo, Miroku e Sango).
E siccome ho proseguito la lettura di questa serie puramente e insofferentemente per inerzia (sperando, vanamente, che migliorasse), ho chiuso definitivamente con questa mangaka.


 0
Stagnola

Volumi letti: 67/56 --- Voto 7
In realtà i volumetti non sono 56 come c'è scritto sopra, ma sono ben 67 per quanto riguarda la prima versione, quella rossa della Star Comics.
La storia tratta come molti dei manga su demoni che minacciano l'umanità. Il bello però sta nel fatto che la vita di una ragazza Kagome, del tutto normale che vive nel mondo moderno, si ritrova nell'epoca Sengoku in compagnia di un mezzodemone Inuyasha.
L'epoca Sengoku era in pericolo, dato che la sfera dei 4 spiriti si era divisa in migliaia di pezzi; essa dava poteri fuori dal comune. Il compito dei ragazzi sarà quello di ricomporre la sfera riportando l'equilibrio.
La storia è molto avvincente, ma troppo lunga secondo me; spesso si ripetono episodi simili, dove i protagonisti devono sconfiggere demoni contenenti schegge di sfera.
Ha concetti molto spirituali, con antiche leggende e sacerdoti, ma oltre a ciò l'azione non manca mai. I personaggi sono tantissimi pieni di sorprese e segni particolari. Non perdetevi ovviamente i film e l'anime.


 2
PrincesMilly

Volumi letti: 67/56 --- Voto 10
Inuyasha è un mezzo demone che vuole diventare un demone completo utilizzando la sfera dei quattro spiriti, custodita dalla sacerdotessa Kikyo che ha il compito di sorvegliarla ma soprattutto purificarla. Durante uno scontro la sacerdotessa riesce a sigillare Inuyasha però perde la vita e il suo corpo viene bruciato insieme alla sfera.
La sacerdotessa si reincarna in una ragazza di un'altra epoca (Kagome) e porta dentro di sé, senza saperlo, la sfera dei quattro spiriti. Un demone attratto dalla presenza della sfera attraversa il pozzo che collega i due mondo e che si trova nel tempio dove vive Kagome. Il mostro trascina la ragazza nell'altra epoca e lì lei incontra Inuyasha e lo libera, ma per errore ella frantuma la sfera e così si metterà in viaggio con Inuyasha per ritrovare tutti i pezzi che si sono dispersi per tutto il paese.

La storia di base è questa ma durante le avventure di Inuyasha e Kagome si aggiungeranno nuovi dettagli infittendo il mistero che è dietro la nascita della sfera dei quattro spiriti. Compaiono altri personaggi che si accompagneranno i due, e ciò che li unisce è il desiderio di vendicarsi di Naraku, un demone che è legato molto al passato di Inuyasha ma solo col tempo si scoprirà come e perché. Insomma un manga ricco di misteri. I personaggi vengono ben approfonditi e ognuno di loro ha un diverso motivo per proseguire il viaggio. Uno dei punti su cui ruota la storia è il triangolo amoroso che si formerà tra Inuyasha, Kikyo (ritornata in vita), e Kagome dando al manga una sfumatura da shojo manga che ho molto apprezzato amando il genere.

I personaggi hanno delle caratteristiche effettivamente non originali. Inuyasha è la classica figura maschile scontrosa ed introversa il cui cuore è stato indurito dalle tante sofferenze che ha dovuto sopportare, Kagome è una ragazza aperta che cercherà di addolcire Inuyasha. Però la bellezza di questo manga sta nella capacità dell'autrice di non rendere il manga pesante, anche se tratta una storia con tematiche profonde. Non manca lo humour che permette al lettore di affezionarsi ancora di più ai personaggi.
Certo la lunghezza è un lato a suo sfavore però io non ho mai trovato la storia noiosa e alla fine mi sono resa conto che è grazie alla lunghezza del manga che l'autrice ha potuto articolare per bene il tutto dando la sensazione che nulla fosse tralasciato. Beh io lo considero uno dei manga da leggere assolutamente, quindi lo raccomando un po' a tutti.


 5
EgiX90

Volumi letti: 67/56 --- Voto 4
Letto tutto d'un fiato perché acquistato in blocco ad un prezzo super scontato, questo manga non mi ha mai preso del tutto. Avevo visto qualche puntata su MTV, ma poi non ho più seguito la serie, e non mi era sembrato male. Mi sono ricreduto leggendo il manga. E vi spiego perché: nonostante lo spunto per la trama possa sembrare, se non originale, almeno interessante, questa di svolge poi in interminabili saghe che non fanno altro che allungare la trama stessa; i personaggi sono caratterizzati in maniera abbastanza scontata, e la loro evoluzione nel corso della storia è nulla o quasi, con cambiamenti molto prevedibili; i disegni non sono nulla di eccezionale, tratto semplice, i personaggi si somigliano un po' tutti, solo una grande fantasia nel rappresentare migliaia di demoni, che derivano dopotutto dalla tradizione giapponese.

La lunghezza è poi un fattore non da meno, 67 volumetti non sono proprio pochi (anche se i primi 30 più o meno, corrispondono a circa metà di un volumetto giapponese, questo per questioni editoriali) e alla lunga stancano, sarà che io non ho aspettato circa dieci anni per finirlo di leggere, e quindi non ho provato la suspense e l'attesa per l'uscita di ogni volume, ma tutti quei volumi per una trama lineare, senza grandi cambiamenti, alla rincorsa di un nemico dalla mentalità contorta paragonabile solo a quella dei personaggi di Death Note, alla fine risultano troppi.

Fosse stata una miniserie, sarebbe risultata più interessante. Io non lo consiglierei come fumetto da leggere, sicuramente ce ne sono di migliori nel suo genere.


 4
Eretria90

Volumi letti: 67/56 --- Voto 9
Sarò di parte, ma io li ho letti recentemente tutti d'un fiato e adoro la serie, come adoro la mangaka!
Visto che il mio voto parla da sé, segnalerò direttamente i "contro" della serie, che penso sia abbastanza conosciuta in linee generali.

Nello stile del disegno si nota una differenza abissale tra il primo e l'ultimo volume. Rimpiango le vecchie linee morbide, le figure tinte di un grigio sfumato, i visi dolci, insomma il tratto caratteristico con cui sono nate le opere di Rumiko. Col tempo il nuovo tratto (o lavoro degli assistenti, non saprei) è sempre più scarno e privo di dettagli, un peccato insomma!
I volumi sono numerosi, se si parla economicamente: il costo di tutto è un "botto"! Però a differenza dell'anime conta molti meno episodi (quasi la metà della serie animata è stata inventata), e alcune scenette hanno un sapore leggermente diverso, quindi incuriosisce leggerne la prospettiva del manga.

Io sinceramente mi sento di consigliarlo perché al suo interno si trattano sentimenti davvero forti, che ti scuotono. Partendo dal risveglio di Inuyasha, 50 anni dopo, per opera della donna con cui voleva passare la vita, e per questo anche pieno di rabbia oltre che di dolore. Il tutto accentuato dal constatare che era tutto una manipolazione di un demone, e che la sua Kikyo ci ha rimesso la vita. Il protagonista risveglia il suo cuore, inizialmente controvoglia, per Kagome, colei che l'ha liberato. Si può fraintendere il sentimento con la somiglianza di Kagome con Kikyo, ma sin dall'inizio si capisce che la ragazza del futuro è diversa, e riesce con costanza ad aprire il cuore di Inuyasha, proprio come avrebbe voluto fare Kikyo e che non ha fatto, per mancanza di tempo (visto che è morta) e... io aggiungerei di 'fiducia' visto e considerato che altri demoni tenteranno di metter l'uno contro l'altro i due protagonisti, ma con insuccesso.

Da non sottovalutare un'altra potenziale storia nella serie: i fratelli Sango e Kohaku. Quest'ultimo manipolato da Naraku ucciderà i compagni e il padre, vivendo con tormento i ricordi di quell'accaduto, e per questo tormentando anche il rapporto con la sorella che lo rivuole con sé.


 2
GeassOfLelouch

Volumi letti: 67/56 --- Voto 7
Inu yasha è un manga di 67 numeri, in Italia, scritto dalla maestra Takahashi di genere avventuroso, fantastico e storico.

Inu yasha parla della storia nell'epoca Sengoku dell'omonimo demone cane alla caccia di Naraku un potentissimo mezzodemone che ha ucciso la sua amata Kikyo e da lei lo ha fatto sigillare ad un albero per ben cinquant'anni.
La storia parte con Kagome Higarashi, discendente della sacerdotessa Kikyo, che per uno scherzo del destino cade in un pozzo, nel tempio shintoista in cui abita, trascinata da un demone millepiedi che la fa viaggiare nel tempo portandola nell'epoca Sengoku.
Il demone estrarrà dal corpo della studentessa delle medie la sfera degli Shikon o dei Quattro Spiriti, in grado di donare a qualsiasi demone un potere bestiale in grado di dominare tutti gli altri demoni.
La ragazza ignara di tutto risveglierà il mezzo-demone Inu Yasha dal suo sonno di cinquant'anni per recuperare l'agognato gioiello che per una serie di concause verrà ridotto in mille frammenti.
Anche un solo frammento potenzia moltissimo la forza di un demone e quindi ogni bestia si mette alla ricerca dei frammenti della sfera.
Inu Yasha è un demone potente e per domarlo un po' Kaede, la sorella di Kikyo, dona al demone-cane un rosario che si rivelerà in grado di bloccare ogni suo movimento al pronunciare di una parola chiave da parte di Kagome.
Inizia così la lunga storia del viaggio dei due per recuperare la sfera degli Shikon dalle mani di Naraku, arcinemico da sempre di Inu Yasha nonché responsabile della morte di Kikyo e della separazione dei due ex amanti.
Mille e più personaggi tratti dalla mitologia giapponese, situazioni e tecniche di spada verranno miscelate in un'ottima alchimia in grado di fare apprezzare i personaggi e di suscitare emozioni nei lettori.

Il tratto è spesso troppo approssimativo, anche se il tocco dello stile Takahashi si riconosce e si apprezza comunque.
I caratteri dei personaggi sono definiti molto bene, mutano col passare del tempo, ma spesso sono troppo incastonati nelle loro linee guide che non gli permettono di compiere spesso azioni avventate o non tipiche loro.
La storia è godibile, divertente, fresca, emozionante, ma troppo lunga, con troppi episodi inutili e alla lunga ristagna un po'. Ma nonostante tutto il finale è corretto, degno dell'opera e ne accresce il valore.
Le emozioni che trasuda questo manga ci sono ma sono più enfatizzate dalle varie serie anime che traspongono tutta la storia in modo fedelissimo comprendendo anche i filler.
Stesse considerazioni per il tratto e per la maggior enfasi che suscita la controparte animata che reputo superiore al manga, anche per la presenza di bellissime canzoni background e sigle.

Quindi tirando le somme è un'opera avventurosa, divertente e godibilissima da tutti che consiglio e alla quale do la sufficienza, pur spingendo in modo maggiore il lettore verso la visione dell'anime.

Voto: 7.


 5
solandia

Volumi letti: 67/56 --- Voto 9
Storia fantastica che si svolge a cavallo fra l'epoca moderna e il Giappone feudale, Inuyasha è un manga di combattimenti e avventure pensato per un pubblico molto giovane (dagli otto anni in su), ma in grado, grazie alla curiosa ambientazione e ad alcuni spaccati dei personaggi, di affascinare anche fasce d'età più mature, tanto da annoverare parecchi fans anche fra gli over-30 (come la sottoscritta).

Disegno semplice, battute in genere scarne ed immediate, la serie si propone soprattutto come ludico-ricreativa, senza grandi altre finalità se non quella di un divertimento "leggero", volto a far rivivere molte leggende del folklore Giapponese.
Nonostante sia falsato da un'eccessiva lunghezza, che finisce per farlo apparire ripetitivo e per portare anche personaggi nati con un certo spessore al limite dello stereotipo, la saga, ad una lettura più attenta, propone miriadi di spunti di riflessione profondi, spesso volutamente solo accennati: starà poi al lettore (compatibilmente con la sua sensibilità e la sua età) decidere se volersi soffermare a riflettere, o se sorvolare sulle grandi questioni per limitarsi a gustare le singole avventure.

Personalmente ho sempre trovato tutti questi spunti delicati nascosti fra le righe molto più interessanti della trama in sé: l'accettazione di sé, la difficoltà ad intessere legami sinceri, l'anelito alla libertà, la vita e l'adolescenza come viaggio, la salvezza dell'anima in questo Mondo e nell'Aldilà, la vera capacità di tendere la mano al prossimo, il bianco e il nero in lotta nell'anima di ciascuno di noi.
La cosa che ho più apprezzato è proprio che per la maggior parte degli interrogativi che emergono, velati, dalla storia, non vengono fornite risposte preconfezionate: l'unica proposta che l'autrice si permette di fare insistentemente, è quella di credere nell'amicizia. Risposta adatta e gradita ai più piccoli. Per tutto il resto, e per noi "grandi", sta alla sensibilità di ognuno scovare le risposte, sempre ammesso che esistano.


 5
GIGIO

Volumi letti: 56/56 --- Voto 6
Per sintetizzare quest'opera di Rumiko Takahashi basterebbero due sole parole: troppo lungo.
Kagome è una ragazza tranquilla e seria che accidentalmente finisce in un pozzo sotto casa e viene catapultata in un altra epoca. Dopo essersi velocemente ambientata viene notata dagli abitanti del villaggio in quanto, oltre ad indossare abiti "futuristici", è anche molto somigliante ad una sacerdotessa recentemente scomparsa, Kikyo, la quale custodiva una strana sfera. Dopo qualche peripezia accanto al villaggio incontra InuYasha, un demone di parvenze umane dai capelli bianchi.

Una trama anche non originalissima che comunque ha del suo, InuYasha inizialmente è un personaggio atipico anche per la stessa Takahashi, arrogante, per nulla simpatico, ma che comunque attrae sia il lettore che ovviamente la protagonista. La storia anche di base è buona, la ricerca dei frammenti della sfera. Un bel fondamento su cui scrivere e disegnare un shonen avvincente, d'azione e avventuroso. La Takahashi inizialmente gioca bene le sue carte, espone e presenta i personaggi, capitolo dopo capitolo, numero dopo numero. La trama va evolvendosi e ripeto inizialmente è uno shonen molto buono.
Peccato però che dalla metà in poi l'attenzione comincia a calare, la trama diventa quasi episodica che per uno shonen così è una mazzata.

Si prosegue, ma lo si fa ad una lentezza biblica. Personaggi non ne vengono più presentati. L'antagonista principale è lì, ad un passo, potrebbe concludersi lo scontro finale ma l'autrice tentenna e devia verso altre avventure, non lo conclude. Questa lungaggine alla fine annoia, almeno il sottoscritto. Anche i dialoghi pian piano spariscono, diventa un unico mostro/spirito, affrontato, sconfitto, andiamo avanti.
Negli ultimi numeri ovviamente l'attesa torna ad esserci, siamo all'epilogo ed è normale, ma la fase centrale è stata insufficiente. Perlomeno il finale è degno dell'attesa. Buono.

Personaggi come scrivevo sopra degni di nota sono ovviamente il protagonista Inuyasha, di cui vediamo una bella evoluzione grafica, caratteriale durante l'arco narrativo del manga. Mi è piaciuto Miroku, il monaco buddista, per simpatia, diciamo che era il capro espiatorio usato dall'autrice per far divertire il lettore. Infine ottimo il personaggio di Sesshomaru e credo di non essere l'unico a pensare che sia anche il personaggio migliore in generale.

Disegni discreti di Rumiko Takahashi che come sempre dimentica un po' le scenografie e i paesaggi e si concentra molto sui primi piani sul bianco piatto.
Edizione Star Comics da far accapponare la pelle, si parte da volumi sottiletta per arrivare a volumi da più di 200 pagine, a salire, certamente non un bel vedere il libreria anche per il fatto che le immagine sulle costine sono sfalsate e sia un effetto onda orribile. C'è di buono che il prezzo è sostanzialmente popolare, si va da 2,10 euro dei primi numeri a 3,90 euro degli ultimi. È in corso però la Inuyasha New Edition, che perlomeno visivamente e graficamente migliora la precedente con volumi delle stesse dimensioni.
Consigliando ovviamente la seconda edizione direi che questo shonen per lunghezza e per qualità non il massimo, sufficiente.


 2
Athena

Volumi letti: 22/56 --- Voto 9
Ho iniziato a leggere Inuyasha appena finito di guardare la serie animata (prima della realizzazione del Final Act) per sapere come continuavano le avventure del mezzo demone che avevo già particolarmente apprezzato in tv e devo dire che sono stata super felice di averlo fatto! Il manga è veramente molto bello! La storia è narrata in modo da renderla estremamente interessante e coinvolgente, sembra quasi di trovarsi nell'epoca Sengoku, in cui la storia è ambientata. Inoltre sono presenti all'interno della storia principale alcuni episodi veramente divertenti che la rendono ancora più piacevole da leggere; é un perfetto connubio tra parti di combattimento,avventura e momenti dolci e commoventi.
Anche se conoscevo già i personaggi nel manga ho molto apprezzato il modo in cui l'autrice, la grande Rumiko Takahashi, ne descrive i sentimenti, amore,odio,paura ed i legami, soprattutto nei volumi finali quando lo scontro con Naraku giunge al termine. Nonostante personalmente preferisca i disegni dell'anime, devo ammettere che quelli della Takahashi sono comunque molto belli, capaci di rendere perfettamente le emozioni e l'adrenalina dei combattimenti (un dei punti forti di Inuyasha), soprattutto quelli con le spade Tessaiga e Tenseiga, che secondo me sono stati realizzati in maniera ottima! Per quanto mi riguarda anche se non l'ho letto tutto ho trovati i volumi letti stra belli, quando sono arrivata all'ultima pagina dell'ultimo volume ero contenta per come si è conclusa la storia, ma anche un pò triste che le avventure di Inuyasha e compagni fossero finite. Assolutamente consigliato a tutti ,amanti di Inuyasha, di Rumiko Takahashi e non!!

hallymay

Volumi letti: 10/56 --- Voto 4
C'era una volta, in un magico regno incantato chiamato Giappone, una principessa chiamata Rumiko Takahashi. Ella in effetti non aveva effettivi titoli nobiliari, ma era denominata in tale modo per la sua straordinaria capacità di creare commedie indicibilmente divertenti, riuscendo a mantenere l'interesse dei lettori più o meno intatto per uno spropositato numero di volumetti. Così aveva creato manga entrati letteralmente nella storia come Ranma 1/2, Lamù, Maison Ikkoku.
Poi non si sa che cavolo è successo, ma la Takahashi se ne è venuta fuori con Inuyasha. E l'incantesimo si è spezzato.

La Takahashi qui racconta la storia di questo mezzo demone Inuyasha che deve raccogliere i pezzi della Sfera degli Shikon che si è disintegrata in mille pezzi; alla sua ricerca si unirà Kagome, una petulante ragazzina che casca nel pozzo di casa sua e invece di spaccarsi l'osso del collo finisce nell'epoca Sengoku, Miroku, un monaco maniaco sessuale e Sango, una cacciademoni che non si sa per quale legge della fisica e del buon senso abbia come arma nel Medioevo giapponese un... boomerang. Mi verrebbe da dire che a meno che la cara Sango non avesse avuto una cugina maori su Facebook che le avesse spoilerato dell'esistenza di un continente chiamato Oceania 500 anni prima la sua scoperta, una giapponese non poteva avere un boomerang come arma, ma vabbè, io sono pignola scusate.
Comunque, la trama finisce qui, i restanti settordicimila volumetti sono semplicemente alberi rubati alla Foresta Amazzonica per farci la carta, punto e basta. Infatti le vicende degli episodi si articola svergognatamente sempre nello stesso modo:
- Un nuovo villaggio
- Toh! C'è un mostro con un frammento della Sfera (ma questa sfera è stata polverizzata o era grossa come un'anguria? Qua tra poco ne raccolgono le particelle subatomiche, altro che i frammenti)
- Bisogna ammazzare il mostro, ma all'inizio tutti non ce la fanno
- Si trova il modo di farlo fuori
- Inuyasha- Continua

Non riesco a trovare altra motivazione a questo manga se non il bisogno di liquidità nel conto in banca della Takahashi, perché è talmente pieno di luoghi comuni ed escamotage narrativi talmente triti e ritriti che in certi momenti penso che la nostra principessa dei manga abbia ingaggiato come editor il comando Copia Incolla di Word. Tutto è bolso, scontato, telefonatissimo: faccio uno spoiler se dico che fin dal primo numero ho capito che tra Kagome e Inuyasha c'è qualcosa ma questo qualcosa sarà minato dai tipici litigi in salsa Ranma & Akane, in modo da allungare il brodo sine die? Senza poi contare dell'elemento cardine che ha reso la Takahashi un mito del fumetto mondiale, ovvero il suo umorismo demenziale. Inuyasha ne è privo totalmente. O per dirla meglio, le scenette comiche ci sono visto che Inuyasha non è un manga horror come La Stirpe della Sirena, solo che che sono divertenti come una compilation di craniate contro il muro. Le gag infatti sono tutte incentrate sui battibecchi pseudo amorosi tra Inuyasha e Kagome. Aspetta, dove avrò già visto una situazione simile? Magari DAPPERTUTTO?

Insomma, Inuyasha è un ammasso svergognato di filler, ma questi filler sono così cretini che in confronto pure la serie più detestabile di Sailor Moon, la quarta, sembra sceneggiata da Tenessee Williams.
Spero vivamente che la prossima opera lunga di Rumiko Takahashi segni il ritorno prepotente delle sue migliori qualità. Parla di una caccia agli shinigami nel prossimo manga? Oddio Rumiko, se hai bisogno di soldi apri un ristorante, ci vengo a mangiare, lo giuro, ma basta boiate lunghe ventisettemila tankobon! Pietà!


 3
Kagome

Volumi letti: 67/56 --- Voto 10
Ho deciso di leggere questo manga sotto consiglio delle mie amiche, le quali ne erano molto appassionate, così ho provato a dargli qualche lettura e ne sono rimasta subito molto colpita. È stato il primo manga che io abbia letto, e mi ha fatto subito appassionare a questo genere di cose.

Devo dire che in quanto a disegni è davvero impeccabile. Le immagini sono sempre molto precise e chiare, anche nelle scene d'azione che sono molto frequenti.
La storia è molto avvincente e impegnativa, ma sono anche presenti scene simpatiche che riescono benissimo a sdrammatizzarla. Dopo averlo letto capisco benissimo perché Rumiko Takahashi è stata definita la "regina dei manga".
Questa è una storia diversa dalle solite, molte volte noiose, storie scolastiche. È fuori dal comune! Per questi motivi io darei un 10, che è assolutamente meritato sotto tutti gli aspetti. Consiglio a chiunque questa lettura.


 5
izumi

Volumi letti: 67/56 --- Voto 10
Prima di leggere questo manga di Rumiko Takahashi, ho seguito la serie televisiva su MTV. Mi è piaciuto molto sin all'inizio, visto che non era il solito cartone animato noioso e scontato ma un anime appassionante e coinvolgente. Recentemente, e mi sento di dire finalmente, MTV ha trasmesso tutti gli episodi delle sette serie. Ho iniziato a leggere il manga qualche tempo fa perché i miei compagni discutendo sul questo anime mi ripetevano all'infinito che era mille volte meglio. Ora, dopo aver letto 67 volumetti sono d'accordo anch'io: il manga è assolutamente migliore dell'anime, che comunque è fatto molto bene.

Kagome Higurashi è una studentessa delle medie che vive in un tempio shintoista con con la madre, il fratello minore Souta e il nonno.Il giorno del suo quindicesimo compleanno viene risucchiata dal Pozzo Mangiaossa e trasportata nell'epoca Sengoku. Qui incontra il mezzo-demone Inuyasha e, anche se all'inizio non vanno molto d'accordo, diventano velocemente amici e compagni d'avventura, visto che Kagome ha per sbaglio frantumato in tanta piccole schegge la Sfera dei Quattro Spiriti (Sfera degli Shikon nel manga). Durante il loro viaggio incontrano Miroku, un monaco buddhista, Sango, una cacciatrice di demoni, Shippo, un cucciolo di demone-volpe e tantissimi nemici, tra cui i più importanti sono Naraku (e le sue emanazioni), Koga e i Sette Mercenari.

I disegni sono molto belli e curati e nei primi 20 volumetti, a mio parere esprimono benissimo lo stato emotivo dei personaggi.
Cosa che ha alzato molto il mio voto è stato il finale, perché questa volta il manga della Takahashi ha un finale che non fa divagare la mente alla ricerca di una conclusione che l'autrice non ha scritto o indicato con precisione.

In conclusione anche se il manga è molto lungo e la spesa notevole, amio parere merita di essere letto e quindi invito tutti a farlo, anche quelli che non vogliono leggerlo perché pensano sia troppo lungo, perché la lettura non è pesante ma scorrevole, e soprattutto non annoia il lettore in nessun volumetto.

mar511

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mar511

Volumi letti: 67/56 --- Voto 7
A mio avviso poteva essere un manga dal grande potenziale visto che lo spunto della storia della studentessa nell'epoca Sengoku non era male, così come le piccole saghe autoconclusive in cui Kagome e Inuyasha recuperavano i frammenti della sfera nelle due diverse epoche; a mio avviso il manga sarebbe stato più cario in questo modo. Con l'entrata in scena di altri personaggi quali Naraku, Koga, i sette mercenari, ecc. la trama si fa pesate e a mio avviso difficile da seguire con entusiasmo. Assegno un sette giusto perché i primi 20 volumi sono fantastici.

tenshi1593

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tenshi1593

Volumi letti: 50/56 --- Voto 10
Inuyasha è stato il mio primo amore, il primo manga che abbia mai letto. All'epoca avevo solo 8 anni, forse ero troppo piccola per un manga del genere, ma a distanza di anni non mi pento affatto di aver acquistato i volumetti che ancora oggi conservo gelosamente e che purtroppo non sono ancora riuscita ad acquistare tutti, essendo veramente tantissimi.

Sicuramente la trama è stata allungata tanto, sicuramente troppo, sarebbe stato un manga perfetto anche senza tutto il contorno di demoni e nemici vari che si incontrano man mano, ma tutto ciò a mio avviso è irrilevante quando si parla di un capolavoro del genere. Rumiko Takahashi dopo Ranma ha superato se stessa. Il tratto è migliorato tantissimo, adoro i suoi disegni così semplici e unici e anche per quanto riguarda la trama si nota una notevole crescita artistica rispetto a Ranma, che comunque nonostante l'assurdità della storia rimane un altro dei suoi capolavori.

<b>[Attenzione, lievi spoiler.]</b>
Il vero difetto del manga secondo me è il fatto che gli manchi quel bacio tanto desiderato tra Kagome e InuYasha, che invece è presente nell'anime e che sarebbe stato, come dire, la ciliegina sulla torta. Ma forse InuYasha non ha bisogno di tanti romanticismi per essere grande.


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Sonoko

Volumi letti: 67/56 --- Voto 8
L'idea di una studentessa che viaggia nel tempo, dall'epoca moderna all'epoca Sengoku, e che qui trova l'amore, non è del tutto nuova, anche solo considerando la sola Takahashi. Questo tema era infatti già stato trattato (e con successo, direi) nel breve racconto Oltre le fiamme, della raccolta Rumic World.
Tuttavia questo è soltanto lo spunto iniziale, la storia è ben diversa! È vero, come hanno scritto altri recensori, diversi aspetti di Inuyasha richiamano un po' elementi di Ranma 1/2 e di Uruseyatsura, e (come capita spessissimo in opere diverse di uno stesso autore) ci sono persino personaggi corrispondenti, vedi Koga che ricorda tantissimo Ryoga, Shippo che ricorda il pestifero Ten, e lo stesso Inuyasha, che ha quel carattere un po' irascibile che ricorda un po' Ranma; è anche prevedibile che, trattandosi di 3 storie con molti elementi fantasy, si possano trovare situazioni simili, quali diversi episodi autoconclusivi di lotta con il cattivo di turno (che qui sono spiriti/demoni ed in Uruseyatsura erano alieni) e l'acquisizione di nuovi poteri straordinari da parte dei protagonisti, ma a mio avviso le somiglianze finiscono qui.

Innanzitutto la trama di base è completamente diversa, ma ciò che mi ha maggiormente colpita è che i problemi sentimentali che coinvolgono i protagonisti sono molto meno banali ed infantili di quelli delle coppie Ataru/Lum e Ranma/Akane. Senza perdermi in dettagli che mi porterebbero a spoilerare troppo, dirò solo che qui non ci troviamo di fronte alle solite gelosie e rivalità fra ragazze per la conquista di un ragazzo: Inuyasha non è la solita banderuola che fa lo scemo con 2 o più ragazze diverse (come Ataru, che personalmente non sopporto) e nemmeno Kikyo è il classico terzo incomodo candidato al linciaggio da parte dei lettori, è anche lei un personaggio piuttosto complesso che non ha certo tutti i torti. Davvero, in questo complesso triangolo amoroso più volte non sapevo cosa sperare. Insomma, io una certa evoluzione della Takahashi l'ho notata eccome!

Inoltre, cosa FONDAMENTALE per il mio giudizio, stavolta il finale (perché stavolta il finale c'è, evviva!) ripaga bene per l'attesa. Il che, per la Takahashi non è affatto scontato, dato che il suo peggior difetto, a mio avviso, è che nel corso di queste opere che, per successo o per sua premeditazione, diventano lunghissime, un brutto giorno si sveglia stufa ed annoiata di quei personaggi e scrive semplicemente la parola fine dopo il loro ennesimo combattimento, che potrebbe benissimo starci dopo 5 o 10 volumi, la differenza non si nota.
Anche in Inuyasha ad un certo punto la lettura annoia, cosa inevitabile quando l'autore allunga un po' troppo il brodo in maniera ripetitiva, ma si nota man mano la maturazione dei personaggi, nonché la più o meno graduale manifestazione di elementi della loro personalità non evidenti all'inizio (mi riferisco in particolare a Sesshomaru, che non per niente ha ispirato la creazione del personaggio principale di un romanzo, Esbat).

Concludendo, consiglio a tutti la lettura di questo manga, anche a chi ormai diffida (comprensibilissimo!) della Takahashi, soprattutto perché ora c'è la possibilità di leggerlo molto più rapidamente, senza dover sopportare la stessa lenta agonia di chi ha comprato le sottilette ribaltate della Starcomics.
Unico motivo per cui non do ad Inuyasha un 10 pieno, infatti, oltre all'eccessiva lunghezza di cui sopra, sono proprio queste sottilette, che ad un certo punto hanno cambiato bruscamente formato, scelta editoriale che da un lato è stata positiva perché è stata velocizzata un po' la lettura, ma esteticamente alquanto discutibile.

Niente di particolare da dire sullo stile di disegno, di certo trovo quello di Inuyasha decisamente migliore rispetto ai primissimi volumi di Uruseyatsura, ma sinceramente non ho notato chissà quali differenze fra volume 1 e volume 67.


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keiko-chan

Volumi letti: 67/56 --- Voto 6
InuYasha... un'altra opera della Takahashi che mi ha profondamente deluso. Perché? Semplice, come tutte le opere della Takahashi parte con una buona trama: una ragazza, Kagome, accidentalmente cade il un pozzo e si ritrova nell'era Sengoku (1467-1573); qui vi trova Inuyasha, un mezzo-spettro sigillato ad un albero. Poi si scoprirà che Kagome è la reincarnazione di Kikyo, la sacerdotessa che sigillò 50 anni prima Inuyasha e protettrice della sfera degli shikon. Possiamo dire che poi la trama va via via facendosi più bella, avremo la resurrezione della grande Kikyo, i nostri protagonisti incontreranno degli alleati e dei nemici, tutto perfetto, se non fosse che la nostra autrice rovini tutto come al solito!
In che senso? Così: la storia si riempie (come successe già con Lamù e Ranma) di nemici su nemici - tutti che fanno parte del corpo del nemico numero 1, Naraku - allungando inutilmente il brodo per millemila numeri, per poi arrivare a cosa? A un finale assolutamente scialbo e, come sempre, non c'è nemmeno un bacio tra i due protagonisti (cosa a cui hanno rimediato nell'anime, dove il finale è di gran lunga più gradevole).

Altra cosa assurda è che Kagome passa moltissimo tempo nell'era Sengoku e,ogni volta che torna nella sua epoca, ancora ci sono gli esami da fare, sempre quelli dell'inizio della storia anche se manca per settimane.
La sfera degli shikon poi! Si è dispersa per tutto il Giappone, ma loro la cercano solo nei dintorni. Da cosa lo si deduce? Beh, sono sempre al villaggio della vecchia Kaede, peggio di Dragon Ball GT quando le sfere di disperdono nell'universo e loro le trovano al volo.
Un'altra cosa molto fastidiosa è che ogni numero è la copia sputata del precedente: arrivano Inuyasha e co. in un villaggio, arriva uno spettro cattivo, Inuyasha evolve la sua spada (in certi numeri non succede...), ammazzano lo spettro e vanno via, e poi si ricomincia da capo.

In sostanza, io non comprerò più opere della Takahashi (magari solo dopo che si saranno concluse e verrò a sapere che il finale è degno di questo nome), l'autrice ha moltissima inventiva ma, poco dopo, inizia a perdere proprio per quest'accozzaglia di personaggi che faranno anche da contorno, ma non per questo deve farlo per 6526146 numeri! Guardatevi l'anime che soddisfa di più, specialmente il finale, davvero degno di nota e consiglio di fare come me, comprate i manga della Takahashi solo dopo che si sono conclusi.

Il mio 6 è giustificato solo per il bene che provo per quest'opera, che ho seguito per 10anni con amore, ma che dopo i primi 20 numeri inizia subito a perdere. Se volete recuperarlo comprate i primi venti numeri e poi gli ultimi 5, risparmierete soldi!


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FinalMix

Volumi letti: 56/56 --- Voto 10
Mi sono deciso finalmente a recensire questo "piccolo" capolavoro.

Kagome, attraverso un pozzo che si trova a casa sua, arriva nell'epoca Sengoku, e qui trova e libera un mezzospettro chiamato Inuyasha. Esso è alla ricerca di una sfera che rende invincibili gli spettri, la Sfera degli Shikon che Kagome possiede. La sfera viene rubata e Kagome con una freccia la rompe in tanti pezzi. Da qui comincia il viaggio di Kagome e Inuyasha per cercare tutti i pezzi della Sfera degli Shikon.

Ragazzi, Inuyasha a mio avviso è, insieme a Ranma, il vero capolavoro della Takahashi, definita anche la Regina dei Manga. Io vi consiglio vivamente di immergervi nel mondo di Inuyasha, non mi soffermo a parlarvi della storia anche perché non voglio anticiparvi niente. Il pubblico a cui si rivolge è sia maschile che femminile e va ad una fascia di età a mio parere dai 12 fino ai 22 anni. I disegni sono abbastanza curati e ben fatti, la storia non cade quasi mai nel banale e nella ripetitività, e questo è essenziale per un buon fumetto. Scrivo questa opinione anche perché è uscita una nuova edizione del manga, la New Edition, con lettura orientale e quindi migliore della vecchia edizione che aveva lettura occidentale (che io odio), inoltre i volumi sono quelli grossi da 3,50. Questo manga ha il vantaggio di essere bello, scorrevole e appassionante. Mentre lo svantaggio è che è una serie formati da molti numeri. Non posso dirvi altro se non augurarvi una buona lettura!


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Usagi85

Volumi letti: 67/56 --- Voto 7
Dopo averci pensato a lungo ho deciso di recensire il manga Inuyasha della tanto acclamata Rumiko Takahashi.
Bisogna partire da lontano perché iniziai questa serie nel 2001, ben dieci anni fa. È stato il mio primo manga e dunque non posso che provare un grande affetto per un titolo che sicuramente rievoca grandi ricordi e emozioni, ma ormai adulta mi chiedo: è valsa davvero la pena avventurarmi nell’acquisto di un manga così lungo? Bè la risposta è no. Col senno di poi ammetto che lo eviterei alla grande e che risparmierei i soldi per acquisti più mirati e intelligenti.

67 volumi di pure niente; una storia che si esaurisce ben presto e che poteva tranquillamente, e più saggiamente, terminare minimo venti volumetti prima. Una fine trascinata, sofferta, con personaggi che non hanno più nulla da dire, da raccontare. Ogni volume è una mera ripetizione di quello precedente, tranne poche cose che potevano essere inserite prima invece di attendere tanto.
Ma la cosa più sconvolgente per me è stato leggere il finale, una sola parola: BANALE.
Non che la banalità sia per me così negativa in fondo, ma questa ha lasciato l’amaro in bocca a me e a tutti quei lettori che speravano in qualcosa di più, che riponevano maggiori speranze nell’autrice o che, quantomeno, si aspettavano un epilogo diverso da tutti gli altri manga della Takahashi, e invece nulla.
Del resto tutto fa esperienza e questa, in particolare, mi ha insegnato che mai più mi getterò nell’acquisto di titoli della “Regina dei manga”, o meglio, la "Regina dell’incoerenza", un’icona del mondo degli shojo che, cercando di fare l’originale, evita alcuni stereotipi (mi riferisco soprattutto a baci tra i protagonisti. Insomma dopo 67 volumi ci poteva stare, no?), ma di fatto ne rispetta altri totalmente inutili. E, a chi ritiene che il finale sia stato decoroso e romantico, io chiedo, in che punto? Magari l’ho perso, o forse ho un altro concetto del romanticismo.
Non si riscontra nemmeno una crescita nel disegno, statico come la storia. Insomma, il mio 7 è giustificato solo dall’affetto che, al di là di tutto, nutro per un manga che è cresciuto insieme a me e che, per lo meno agli esordi, aveva la sua magia, ma solo questo.

La mia recensione termina con un ultimo interrogativo.
Perché bisogna portare il lettore allo sfinimento e uccidere con le proprie mani un’opera che poteva essere ricordata in modo positivo? La questione economica ci sta e, per certi versi, può essere condivisibile, ma l’amore per il proprio lavoro e il rispetto per i lettori dove si collocano effettivamente? Ai posteri l’ardua sentenza.

Francesca "Koe" Guarracino

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Francesca "Koe" Guarracino

Volumi letti: 56/56 --- Voto 9
Servono poche parole per presentare l’ennesimo grande successo di Rumiko Takahashi. La quindicenne Kagome Higurashi viene improvvisamente risucchiata nella lontana epoca Sengoku. Qui scopre che nel suo corpo è stata celata la Sfera degli Shikon, un gioiello bramato da tutti i demoni per via del suo incredibile potere. Diventata il bersaglio di tutte le creature maligne della zona, Kagome si scontra con il mezzo demone Inuyasha, intenzionato ad impossessarsi della sfera per diventare un demone completo. La reciproca antipatia tra i due dovrà però presto essere messa da parte: la sfera si è frantumata in migliaia di frammenti che devono essere recuperati e ricomposti. Inizia dunque un lungo viaggio, ricco di nuovi incontri e di feroci battaglie, che porta alla luce un complotto che lega tra loro le vicende passate dei protagonisti.

La Star Comics riprende in modo definitivo la ristampa di “Inuyasha”, dopo un primo tentativo subito interrotto per via dell’imminente conclusione della serie in patria.
Revisione dei dialoghi, senso di lettura e formato originali, nuova impaginazione, perfetto allineamento con l’edizione giapponese, per cui il numero delle uscite è stato ridotto da 67 albi (prima edizione) a 56, per una serie davvero imperdibile. Un’edizione completamente rivisitata, che permette al lettore di godere appieno di quella che è una delle opere più amate della sensei Takahashi, in grado di non far rimpiangere i suoi precedenti successi, da Urusei Yatsura (Lamù) a Maison Ikkoku a Ranma ½. Supportata dal grande seguito ottenuto dalla versione animata, la new edition proposta dalla Star Comics supera di gran lunga le aspettative, dimostrandosi nettamente migliore della precedente edizione.
Un'occasione da non lasciarsi assolutamente sfuggire se non si ha avuto modo di seguire la prima stampa di “Inuyasha”, ma altrettanto valida se siete tra i puristi che apprezzano un’edizione il più possibile vicina a quella originale.

Nulla da dire nemmeno sulla scelta di mantenere i nomi italiani dei vari attacchi, riportando in nota le denominazioni originali giapponesi, in modo pulito e di facile lettura per tutti. Anche la rilegatura degli albi sembra essere più consistente (si sa, gli albi della Star Comics hanno spesso sofferto di questo problema). Assolutamente conveniente, quindi, il rapporto prezzo-qualità, come nella migliore tradizione della casa editrice (vedi la perfect edition di Dragon Ball).

Davvero un ottimo lavoro da parte degli editori italiani, che va ad esaltare ancor di più le straordinarie capacità artistiche della sensei Takahashi. Il tratto semplice e inconfondibile si accompagna alle grandi doti narrative di questa autrice, che sviluppa un intreccio avvincente, mescolando sapientemente avventura e batticuori, per un risultato che cattura il lettore, a mio avviso più dell’anime stesso. Se teniamo presente, poi, che i manga ambientati nel passato giapponese sono da sempre considerati terreno riservato solo ai grandi maestri del genere, “Inuyasha” acquista nuovo valore anche dal punto di vista artistico.

Insomma, con “Inuyasha” si conferma (se mai ce ne fosse stato bisogno) il talento di quella che ha tutto il diritto di essere soprannominata “la principessa dei manga”, facendo sperare bene anche per la sua nuova serie “Kyokai No Rinne”.


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::Koizumi::

Volumi letti: 13/56 --- Voto 6
Inuyasha è uno di quei manga che, personalmente, non riesco a valutare come entità singola: essendo infatti una delle tante opere della grande (?) Rumiko Takhashi, non posso far altro che valutarlo dal presupposto che è un suo manga e, proprio per questo, non riesco a farlo andare oltre alla sufficienza striminzita. Non amo infatti per niente lo stile di questa autrice, che reputo molto grossolano, banale, blando e soprattutto monotono, ma se per opere simpatiche come Ranma e Lamù, o sentimentali come Maison Ikkoku, la cosa non rappresentava poi un gran problema, il discorso cambia se il manga che si vuole realizzare è uno shonen d’avventura e d‘azione.

Comincerei questa recensione parlando delle struttura del manga: ci troviamo di fronte al classico schema drastico a saghe senza nessun legame tra loro, intervallate ciclicamente da una manciata di capitoli in cui l’unico cattivo se ne viene fuori con qualche numero dei suoi o portando con se qualche rivelazione, per poi riuscire puntualmente a scappare.
Ecco, se c’è una cosa che odio in un manga è proprio questa. Già fare manga a saghe, per come la vedo io, è un modo arcaico di costruire una sceneggiatura, ma se almeno le saghe sono fini a loro stesse posso anche farmene una ragione. Mettere invece ogni tanto qualche elemento che ci fa ricordare che in realtà c’è una maxi trama che avvolge l’intero manga, ma di cui ora non parleremo, mi innervosisce parecchio. Come posso infatti interessarmi a quello che succederà al povero vecchietto di turno nell’avventura dopo o al povero bambino rapito nel prossimo volume, quando magari ci sono in sospeso cose scottanti che rimangono in stand by per 5 o 6 volumi? Come posso ritenere utili e interessanti tutti quei personaggi minori che so già di per certo che non vedrò mai più, perché sono inutili ai fini della vera trama? Come posso non arrivare a pensare: “Eh dai, quando finisce questa storiella inutile che voglio vedere che fine ha fatto il cattivo e voglio scoprire se quell’altro si rifarà vivo”? E come posso reagire se, quando finisce la storiella, ne inizia un’altra ancora più inutile? A me viene il nervoso…

Da aggiungere a queste mie considerazioni, c’è anche da dire che la monotonia della situazioni è spesso dilagante: due volte su tre al nostro gruppetto di eroi tocca di salvare una persona appena conosciuta, Inuyasha farà finta di non essere interessato, Kagome lo sgriderà e alla fine il povero disgraziato di turno riceverà l’assistenza tanto agognata. Nel restante caso abbiamo tre possibilità: o c’è in giro uno scagnozzo di Naraku (il cattivo per eccellenza), o salta fuori nuovamente Sesshomaru (il Vegeta di turno) oppure c’è di mezzo lo zombie highlander di Kikyo (la donna che un tempo amava Inuyasha di cui è nipote Kagome che però, ingannata da Naraku, imprigionò Inuyasha morendo successivamente).

Parlando poi dell’ambientazione, devo ammettere che quando iniziai il recupero del manga era uno degli elementi che mi incuriosiva di più, siccome amo l’epoca Sengoku e amo la mitologia giapponese. Ero quindi abbastanza convinto di fare centro. Purtroppo, invece, questi elementi sono solo accennati nel manga: il fatto di essere nell’epoca Sengoku è evidente solo per i costumi dei personaggi e per le armi che vengono utilizzate, oltre che per i modelli dei villaggi. Insomma, è solo uno sfondo, mentre mi sarebbe piaciuto qualcosa che coinvolgesse anche un po‘ la sfera politica, le guerre e tutti gli altri elementi che hanno reso famoso questo periodo storico.

Per quanto riguarda la mitologia, invece, mi aspettavo un’analisi più profonda dei vari yukai, e un maggior numero di spiegazioni a riguardo, mentre anche qui si rimane abbastanza in superficie, cadendo spesso nel banale.
Probabilmente è stato questo il vero fattore che ha tradito le mie aspettative, siccome sapevo già di dovermi aspettare una trama un po’ ripetitiva e un po’ blanda, conoscendo l’autrice.

Per quanto riguarda i personaggi, probabilmente questo è l’unico aspetto che mi ha permesso di proseguire la lettura per 13 volumi: non posso infatti muovere critiche particolari sotto questo aspetto, i personaggi sono infatti simpatici e ben caratterizzati, pur con qualche stereotipo evidente e con qualche personaggio che ricorda molto da vicino vecchi personaggi di vecchi manga della Takhashi (citare il paragone Ranma-Inuyasha mi sembra quasi superfluo). La cosa però sicuramente più positiva è il modo molto naturale con cui l’autrice riesce a farli muovere e a farli interagire fra loro sia in situazioni serie che in situazioni buffe, ma anche e soprattutto nelle situazioni romantiche, che però in un manga d’avventura spesso rischiano di essere forzate o fuori luogo, e se mal calibrate alla lunga possono risultare ripetitive.
L’introspezione è solamente accennata, ed è concentrata quasi esclusivamente sulla sfera sentimentale, mentre la maturazione sembrerebbe essere concentrata solo sui due protagonisti, mentre gli altri rimangono a fare da sfondo. Visto però il tipo di manga e il pubblico al quale è rivolto, direi che va già bene così.

Parlando poi del disegno, posso dire di apprezzare abbastanza lo stile, seppur molto banale, della Takahashi: l’autrice riesce infatti a rendere molto espressivi i suoi soggetti pur non avendo una mano finissima, e devo dire di apprezzare molto il modo con cui vengono disegnati i volti nella loro semplicità. Non apprezzo altrettanto, invece, il modo in cui viene rappresentata l’anatomia dei personaggi, spesso poco slanciati e tecnicamente imperfetti, cosa che noto spesso guardando come vengono disegnate le gambe delle ragazze o altri particolari di questo tipo. L’evoluzione pressoché nulla dell’autrice in tutti questi anni per quanto riguarda il tratto dei suoi disegni, poi, è un altro elemento che gioca a suo sfavore, ma questo probabilmente è un tema che andrebbe affrontato in altre occasioni.
Per quanto riguarda i panorami, nonostante la semplicità con cui vengono rappresentati e l’impatto visivo di questo tratto così grezzo non sia proprio il massimo, tendo comunque a considerarli discreti perché in armonia col resto del manga e coi personaggi.
Il vero difetto, invece, lo si trova nelle scene d’azione: spesso infatti i personaggi sembrano fermi in posa più che in fase di attacco, e non li si può certo definire dinamici.
Essendo però un manga dove l’adrenalina non è proprio all’ordine del giorno, volendo possiamo chiudere un occhio anche su questa magagna.

In definitiva, non reputo Inuyasha un brutto manga: risulta infatti una lettura semplice, gradevole e abbastanza simpatica per chi vuole passarsi un’oretta di relax. Purtroppo la monotonia alla lunga la farà da padrone, e se da un manga si cerca un po’ di azione e un po’ di adrenalina, alla lunga verranno a mancare i presupposti per continuare a leggerlo, siccome poi il fatto che ad attenderci ci siano 42 volumi non è proprio allettante.
Fossero stati 25 volumi probabilmente sarei anche arrivato in fondo per vederne il finale, ma spendere così tanto tempo per un manga che mi da l’idea di essere tutto uguale proprio non mi va.
Provarlo comunque non costa nulla, e la ristampa della Star Comics vi darà la possibilità di recuperarlo gradualmente e non tutto in un colpo, facilitando le cose e diluendo la spesa.


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__HellGirl__

Volumi letti: 67/56 --- Voto 8
Kagome Higurashi è una studentessa di terza media che vive in un tempio shintoista insieme alla madre, al nonno e al fratellino Souta. Il giorno del suo quindicesimo compleanno cade nel pozzo di casa e viene riportata nell'era Sengoku. Qui incontrerà innumerevoli personaggi demoniaci in lotta per la sfera dei quattro spiriti che può esaudire i desideri di chi la conquista. Inoltre conoscerà Inuyasha, un mezzo demone che è ossessionato dal voler divenire un demone completo. Mille viaggi e avventure per Kagome, Inuyasha, Miroku, Sango e Shippo!

Sono una grande fan di Rumiko Takashi e pertanto non potevo non recensire questa splendida serie! Io possiedo tutta la prima serie originale e l'ho seguita fino alla fine. Avrei voluto dar 9 a questa magnifica serie, ma purtroppo a causa della lunghezza dopo qualche volume inizia a divenire pesante e difficile da continuare. Prima ho scritto "mille personaggi" perché effettivamente sono veramente tantissimi, e gli intrecci amorosi e co. sono tanti, quindi bisogna seguirlo dal primo volume o si finisce per non capirne assolutamente nulla.

Il disegno è il classico e unico della Takashi, sono i soliti ma particolari manga dell'autrice, e anche la caratterizzazione dei personaggi è molto bella, in fondo non per nulla è una mangaka di fama mondiale: le sue opere sono state dei successi una dopo l'altra. Le copertine si somigliano molto tra loro, però mi sono sempre piaciute per via dei colori molto sgargianti. Inoltre il disegno cambia vistosamente verso la metà dei numeri, iniziando a divenire sempre migliore.

È un manga/anime molto famoso e forse a volte viene "disprezzato" per questo, però vale la pena d'esser letto dopotutto è stata lei con questa serie una delle prime a introdurre storie trattanti demoni e spiriti, quindi che la Takashi non venga assolutamente "snobbata". È uno shoujo/shonen molto scorrevole, però ripeto che dopo un po' diventa pesante per la troppa lunghezza.


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kaname.knight

Volumi letti: 67/56 --- Voto 9
Un manga eccezionale. È stato il mio primo manga e grazie a questa meravigliosa avventura che mi ha fatto vivere ho iniziato a conoscere il mondo dei manga giapponesi.
Se siete pronti a ridere, piangere, innervosirvi provando le stesse emozioni che provano i personaggi, a lanciarvi in un mondo parallelo durante la durata della lettura, allora questo è il manga che fa per voi, perché quando lo inizierete a leggere diverrete tutt'uno con i paesaggi e i protagonisti. Un'avventura ad occhi aperti. Seppur troppo lungo e con disegni ridotti al minimo essenziale secondo lo stile Takahashi, l'effetto complessivo che ne scaturisce è a dir poco favoloso.

La storia è avvincente e sempre con nuovi effetti mai banali. L'introspezione dei personaggi è curata nei minimi dettagli, hanno una profondità propria e nessuno è similare ad un altro, ma noi lettori abbiamo la possibilità di scegliere se immedesimarci in uno o vivere le esperienze e provare i sentimenti di tutti poiché ogni personaggio mantiene una caratteristica che può essere facilmente assimilabile dal nostro carattere, o al contrario vederlo completamente opposto a noi e dunque innamorarcene.

Ho aspettato di leggere tutta la saga prima di poter valutare poiché volevo avere una visione completa. E la conclusione è che ho riposto tutta la mia saga nella libreria con cura poiché ho capito che sarà impossibile per me dividermene.
Vi auguro una buona lettura nel caso abbiate scelto di comprarlo e soprattutto un bel "non ve ne pentirete!".


 7
Matt

Volumi letti: 56/56 --- Voto 9
Inuyasha è un manga creato dall'autrice Rumiko Takahashi che conta 56 volumi, pubblicato in Giappone da Shogakukan dal 1996 al 2008. Dal manga sono state tratte due serie anime, la prima composta da 167 episodi, la seconda composta da 26 episodi, nonché quattro film ed un OAV.

La storia segue Kagome, una ragazza che per sbaglio viene portata da un demone dentro ad un pozzo. Torna così indietro nel tempo, precisamente nell'epoca Sengoku dove libera Inuyasha, un demone imprigionato da Kikyo, una sacerdotessa. Inuyasha brama alla sfera dei quattro spiriti così che da mezzo-demone diventi un demone completo. Kagome capisce di essere la reincarnazione di Kikyo e di possedere la sfera, che però viene distrutta in moltissimi pezzi. I due, anche se non molto convinti, partono così alla ricerca di tutti i frammenti della sfera. Durante il tragitto incontrano molti personaggi che si uniranno a loro, come Shippo, un piccolo demone volpe con il potere di trasformarsi, Miroku, un Monaco buddista pervertito con il potere di generare un vortice che risucchia tutto, Sango, cacciatrice di demoni, e la sua volpe Kirara. Si scontrano così con numerosi nemici, ma soprattutto con il più forte, cioè Naraku, che vuole la sfera. Altri personaggi come il fratello di Inuyasha, Sesshomaru, Kikyo che ritorna in vita oppure il fratello di Sango, Kohaku, aiutano/ostacolano i protagonisti.
<b>[Attenzione, spoiler!]</b>
Dopo numerose avventure e battaglie si riescono a riunire i frammenti, a distruggere la sfera e Kagome decide di passare i suoi giorni insieme ad Inuyasha.
<b>[Fine spoiler.]</b>

Trama molto bella, che però prosegue troppo per le lunghe ripetendo sempre le stesse cose, perciò non guadagna un 10. Rimane pur sempre un'opera meravigliosa ambientata nell'Epoca Sengoku, un'epoca famosa e misteriosa della storia del Giappone. I personaggi sono eccezionali, molto particolari, ognuno con una storia triste ed originale alle spalle ma che presenta poteri ed abilità uniche. Il disegno è molto curato ed bello. Un manga che è diventato col passare del tempo famoso e molto seguito, ed è anche stato disegnato da una bravissima e famosissima mangaka come Rumiko Takahashi.
Manga consigliatissimo, anche se leggermente lungo non deluderà il lettore, ma anzi lo farà immergere in un mondo ricco d'azione, avventura e fantasy.


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monkey d. luffy

Volumi letti: 41/56 --- Voto 7
Inuyasha è stato uno dei pochi manga che ho interrotto, non perché non sia bello, ma semplicemente perché dopo aver recuperato tutto One Piece dal 1 al 45, mi sono spaventato nel dover recuperare ancora 26 numeri dopo averne già recuperati 41, e la storia non faceva miglioramenti, ma regrediva, cosi decisi di investire i miei soldi per Kenshin. La storia non è male, ma va troppo per le lunghe e alla fine non ti appassiona più. Il tratto è quello tipico della Takahashi, bello, anche se semplice, l'ambientazione che va dal passato al presente è molto bella. Si alternano molto bene anche i momenti seri con quelli demenziali, la storia e la lettura sono scorrevoli. Consigliato a tutti i fan della regina del manga, ma anche a tutti gli altri perché è una lettura piacevole.


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Yama Dantès

Volumi letti: 67/56 --- Voto 7
InuYasha richiede una valutazione particolare, come anche gli altri manga della Takahashi, ma quest'ultima opera più di tutti.
È una delle storie realizzate dalla "principessa dei manga" che mi piace di più: un mezzodemone, per raggiungere la completezza, tenta di impossessarsi della Shikon no Tama, una sfera magica che aumenta i poteri demoniaci degli essere malvagi che la possiedono, mentre se la ottiene una sacerdotessa pura di cuore, può riuscire a purificarla fino a farla scomparire da questo mondo. Il guaio è che Kagome, una comune ragazza (all'apparenza) di quindici anni, viene catapultata nell'era Sengoku del periodo Edo del Giappone, più o meno all'epoca del Medioevo qui da noi, attraverso un pozzo che si trova nel tempio che è la sua casa. Per un incidente, la sfera si spezza in centinaia di frammenti... e Kagome e InuYasha si ritroveranno a dover lavorare insieme per ritrovarli tutti ed eliminare la sfera da questo mondo, cosa che InuYasha all'inizio non ha nessuna intenzione di fare...

Le storie riguardanti gli youkai mi sono sempre piaciute: InuYasha non è una delle migliori che io abbia mai letto, ma comunque è una storia molto bella.
La trama è originale, e i due protagonisti incontrano una moltitudine di personaggi diversi, demoni appartenenti al folklore giapponese o esseri umani che siano: la definizione dei personaggi è uno dei punti di forza della vicenda, assieme alle belle gag che erano presenti all'inizio.
Va anche detto però che la Takahashi ha l'abitudine di annacquare troppo le sue storie, facendole durare fin troppo: con InuYasha questa cosa è diventata un po' troppo fastidiosa, perché toglie pathos e altre cose necessarie ad una storia di horror, avventura e azione come voleva essere dall'inizio. In particolare, negli ultimi volumi si capisce che l'autrice non sapeva più che coniglio estrarre dal cappello per far andare avanti la storia. Se ricordate, la Star Comics aveva annunciato che InuYasha sarebbe finito col 65° volume (che già di per sé è un po' troppo), e invece ce ne siamo ritrovati due in più. L'eccessiva lunghezza è una cosa che non mi è mai piaciuta delle principali opere della Takahashi. A lungo andare stanca.
Un aspetto positivo di tutto questo è però il notevole miglioramento nel disegno da parte dell'autrice: se all'inizio avevamo delle faccine tutte carine con occhioni teneri, gambe lunghe, nasini a punta eccetera, col passare del tempo le forme dei personaggi sono cambiate fino a diventare un po' più anatomiche, se si può dire, e meglio proporzionate. Anche con l'uso degli acquerelli la Takahashi ora si destreggia decisamente meglio. Guardate una copertina di uno dei primi volumi e quella di uno degli ultimi e ditemi se non si vede.
InuYasha, il protagonista maschile, ad un certo punto, si trova tra l'amore che provava per Kikyo e il nuovo affetto per Kagome: è una parte che apprezzo perché viene messo faccia a faccia con il proprio passato e con il proprio presente allo stesso momento, e la sua anima è divisa in due. Questa svolta che punta principalmente alla psicologia del personaggio mi piace molto, anche se non è esposta molto bene, un po' alla maniera degli shojo, insomma, non una cosa molto seria.
Altra cosa che non va, però, sono le micro-saghe dei nostri protagonisti: se fin dall'inizio deve esserci un solo supercattivo, Naraku, è pressoché insensato fare delle minisaghe autoconclusive con nemici vari che arrivano da chissà dove.
Consiglio di leggerlo, ma siate obiettivi e critici se volete farvi un'opinione. Se no, leggetelo pure tranquilli, è un manga abbastanza scorrevole, in generale. Voto 7.


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Riccardo80

Volumi letti: 67/56 --- Voto 3
Il peggiore manga della Takahashi!
Non me ne vogliano le ultime generazioni che hanno cominciato a conoscere questa magnifica autrice con questo manga, ma qui la Takahashi ha dato il peggio di sé, ha portato all'eccesso il suo difetto di allungare i suoi manga a dismisura, che se accettabile per titoli come Lamù o Ranma, basati su minisaghe o capitoli autoconclusivi, per un manga che doveva essere basato su un unico e principale "villain" come Naraku risulta pesante e noioso.
La delusione è tanto maggiore quanto maggiore è la conoscenza di altre opere della Sensei (e non solo comiche) e vista anche la buona partenza.
Il manga all'inizio sembra basarsi su una serie di mini avventure con nemici sempre diversi (tra cui spicca Sesshomaru) per avere poi una vera e propria rivoluzione con la resurrezione di Kikyo, che dimostra essere uno dei personaggi più controversi e interessanti del manga, e con l'apparizione di Naraku, che sembra avere le carte in regola per essere uno dei "villains" più intelligenti e astuti della storia dei manga.
Il ritorno poi di Sesshomaru, il cui odio per gli umani viene mitigato dalla presenza della dolcissima Rin, è una ciliegina sulla torta.
Concludono poi gli antagonisti ricorrenti: Kouga, un personaggio dalle buone potenzialità, e l'enigmatico fratello minore di Sango, che passa dall'essere una mera marionetta di Naraku a un interessante alleato dei protagonisti e viceversa.

Il manga quindi sembra si basi più che altro sulla bellezza degli antagonisti e su una buona trama che avrebbe potuto anche renderlo un capolavoro, ma l'autrice ha voluto strafare.
La saga dei 7 mercenari (peraltro nemmeno la più brutta) è la prima a risultare eccessivamente lunga senza alcun bisogno, sarebbe anche potuta andare come conclusione ideale del manga, ma no... il manga continua e va a peggiorare.
Un grande burattinaio come Naraku comincia a complicarsi da solo la vita, non sconfiggendo i nostri eroi come avrebbe potuto e titubando.
In pratica da questo momento lo schema della storia è: Inuyasha & co si potenziano (o meglio potenziano Tessaiga), scoprono che Naraku è ancora più forte di come se lo aspettavano, pareggio o fuga miracolosa, Inuyasha & co si potenziano... così all'infinito o meglio, per fortuna, sino ad un finale carino (chiuso), ma arrivato troppo tardi.
Concludendo: Dieci anni di carriera della Takahashi sprecati!

Adrastea

Volumi letti: 46/56 --- Voto 10
Inu-Yasha è stato il primo manga che io abbia letto e che mi abbia coinvolto a tal punto da convincermi a comprarlo. Per questo, per il mio povero portafoglio e per tanti altri motivi, nonostante sia ora orientata verso altri generi è per me indimenticabile.
La trama avvincente, il susseguirsi senza sosta di battaglie, combattimenti e litigi e il mix di azione, avventura e amore che lo contraddistingue, tutti questi fattori servono a renderlo fantastico, nonché, a mio avviso, il capolavoro tra le opere finora realizzate da Rumiko Takahashi.
E se in Ranma il rapporto tra i protagonisti era ostacolato e contrastato oltre ogni dire dai trucchi, le eccentricità strambe e le azioni scalmanate degli altri personaggi ai limiti della pazzia, Inu-Yasha non è da meno.

<i>«L'avvenire ci tormenta, il passato ci trattiene, il presente ci sfugge.»</i> (Gustave Flaubert)
In Inu-Yaha è proprio così.
Tutto ruota attorno alla Sfera dei Quattro Spiriti, prezioso e pericoloso monile capace di incrementare il potere dei demoni e mezzo demoni che ne vengano in possesso e in caso degli uomini di aumentarne la forza e la parte oscura del proprio cuore.
Ritenuta scomparsa insieme alla sacerdotessa Kikyo che la custodiva, questa ricompare con Kagome, giovane quindicenne studentessa delle medie.
Cadendo nel pozzo Mangiaossa del tempio scintoista nel quale vive con la famiglia, la ragazza si ritrova per magia trasportata a 500 anni di distanza, nell’epoca Sengoku. Stupita e meravigliata da quanto la circonda cerca di trovare la via di casa e nel farlo incappa per un fortuito caso del destino ai piedi dell’albero millenario Goshinboku, dove il mezzo demone Inuyasha dorme sigillato. Dopo averlo svegliato dal sonno in cui era stato “incatenato” da 50 anni e averlo liberato, si scopre che Kagome non soltanto è la reincarnazione di Kikyo, ma anche nuova custode della Sfera che inconsapevolmente aveva dentro di sé.
Per una freccia da lei lanciata contro un demone che aveva rubato la Sfera, questa viene erroneamente rotta in mille pezzi. Comincia così l’avventura di Inuyasha e Kagome per recuperare tutti i frammenti e ricomporla. Durante il lungo e difficile viaggio che li attende non mancano di incontrare, nell’ardua ricerca, alleati e compagni nel monaco Miroku, nella sterminatrice di demoni Sango con l’inseparabile demone gatto Kirara, nel piccolo demone di volpe Shippo, e il nemico giurato per eccellenza nell’infernale e perfido Naraku.

Ricollegandomi alla citazione di Flaubert, il tempo e i suoi tre aspetti, passato, presente e futuro, diventano nodi centrali della vicenda e sfondo costante di ciò che i personaggi sono portati a compiere. Costretti ad affrontare le conseguenze di ciò hanno subito, a fare i conti con il prezzo da pagare per i propri peccati e la colpa da scontare per ciò che hanno fatto, a muoversi, nel tentativo di realizzare i sogni e le speranze che rimangono loro, tra un passato che li perseguita e li schiaccia e un presente di lotta costante contro il male e contro la parte oscura di sé stessi costituita dal desiderio di vendetta, tra i ricordi dolorosi di ciò che hanno perduto e la paura del futuro incerto che li attende.
La stessa Kagome è ben consapevole che un giorno sarà obbligata a prendere una decisione, a scegliere tra passato o futuro, tra Inuyaha e la propria famiglia.
Inuyasha invece ha ben altri scheletri nell’armadio e spettri da combattere. Primo tra tutti il fantasma della donna che ha amato e che è tornata sulla terra come pallido e mero frammento di ciò che era stata in vita e non meno importante la sua stessa natura di mezzo demone che egli detesta visceralmente.
Si trova faccia a faccia con la realtà, diviso tra l’amore “vecchio” per Kikyo e quello “nuovo” nei confronti di Kagome. La ragazza del futuro con la sua fiducia illimitata nei confronti del mezzo demone fa sì che a poco a poco questi arrivi in qualche modo ad accettare la sua natura di essere a metà e metà e nonostante gli screzi iniziali e il rapporto non idilliaco, tra i due protagonisti si crea una relazione affiatata e complessa dove spesso e volentieri l’amore si fonde con l’odio, la comprensione con l’incomprensione e viceversa.
Il passato e i piccoli flashback al fine della narrazione sono fondamentali e nella vita dei personaggi lo diventano tanto da non essere più punto di partenza per il presente, ma espediente usato dall’avversario per tormentarli e farli misurare con le loro paure più segrete e inconfessate, cimentare le loro abilità e metterli alla prova di continuo.
Stessa cosa vale per i personaggi secondari, anche se definirli in tal modo è riduttivo e sbagliato, dato che son trattati con magistrale bravura e dotati di uno spessore ed una caratterizzazione tali da esser pari a quelle dei protagonisti.
Ci si ritrova così a provar la stessa angoscia che scuote Sango all’idea di dover porre fine all’esistenza del fratellino Kohaku manovrato dal malvagio Naraku e mantenuto in vinta solo da un frammento della Sfera, o il timore di perdere l’uomo che ama, Miroku, a causa della maledizione che ha imposta sulla mano destra e che lo condurrà inevitabilmente alla morte, allo stesso modo ad essere solidali con il nemico e partecipi al desiderio di Kagura di riscattare la sua libertà e sfuggire dalla presenza oppressiva e infausta del padrone Naraku.

Un capolavoro come dicevo e per contenuti e per disegni. Consiglio calorosamente la lettura a chiunque desideri una lettura piacevole e scorrevole che tratti temi forti, ma non tanto da risultare pesanti dato che l’atmosfera cupa in cui si cade a volte viene subito smorzata e temperata da momenti esilaranti e il contesto della guerra che incombe minacciosa con le ombre della morte e della sofferenza rende tanto più cari l’allegria, la spensieratezza e l’innocenza della giovinezza, l’affetto e l’amicizia, l’amore che unisce i vari personaggi.
In definitiva quindi un’opera da non perdere per appassionati e non.


 7
Sasuke Uchiha

Volumi letti: 2/56 --- Voto 9
Non lo credevo, ma la controparte manga del famosissimo anime è ancora meglio!
Inuyasha è un mezzo demone cane che, insieme a Kagome, Sango, Miroku e Shippo, è alla ricerca dei frammenti della sfera dei quattro spiriti... distrutta involontariamente da Kagome! Sul loro cammino però si imbatteranno in diversi nemici, il più pericoloso di tutti Naraku, anch'egli alla ricerca della preziosa sfera!
Man mano che si prosegue nei capitoli si scoprono i vari intrecci della trama!

La grafica del manga è ottima, il disegno pulito, semplice e non troppo particolareggiato... in perfetto stile Takahashi.

La storia, come ho già detto, inizialmente dice poco o nulla ed è necessario andare avanti per qualche capitolo per cominciare ad apprezzare meglio questa opera che senz'altro merita di essere letta!
Insomma i fan della takahashi non se lo possono di certo far scappare! Merita un bel 9!


 0
I_can89

Volumi letti: 67/56 --- Voto 7
Inuyasha è un manga shonen di demoni, ambientato nell'epoca Sengoku.
I primi volumi non dicono nulla nella trama e più che altro servono ad introdurrre i personaggi e il loro carattere. La storia si fa decisamente più avvincente dopo il volume 8 con la comparsa di Kikyo.
i pregi di questo manga sono certamente le caratterizzazioni dei personaggi(Sesshomaru e Kikyo in primis), e la storia è gradevole, anche se apparentemente si tratta della solita solfa, visto che ci sono fin troppi anime e manga di demoni e poteri ultraterreni.
Be' ora passiamo ai difetti:
Che dire, a prima vista il tratto della Takahashi, che a molti piace, non è esattamente deciso; non dico che sia abbozzato, solo sembra quasi che le tavole siano state realizzate con tanta fretta; capisco le scadenze però...
Un'altra cosa che mi ha lasciato un po' perplesso è il calo della trama dopo le vicende dei 7 mercenari (forse anche perchè nel frattempo ero cresciuto ah ah ah!).
Conclusione: un buon manga, simpatico e divertente, ma che lascia buono spazio anche alle vicende sentimentali. Direi che è consigliato ad un pubblico di ragazzi perchè ai più grandi rischia di sembrare banale. Voto 7.

ps: chi come me è rimasto sempre deluso dai non-finali della Takahashi, non si preoccupi, questo lo ha il finale, anche se personalmente non piace molto, ma i gusti son gusti.

Gin

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Gin

Volumi letti: 45/56 --- Voto 10
Devo dire che Inuyasha è un manga davvero straordinario ed è per me il manga migliore della Takahashi.
La storia parla di Kagome, una studentessa delle medie che entra in un pozzo è viene catapultata nel periodo sengoku. Kagome, inseguita da un demone, risveglia il mezzo demone Inuyasha che era imprigionato da 50 anni. Inuyasha e Kagome partiranno per un lunghissimo viaggio, e altri compagni si uniranno a loro nella ricerca dei frammenti della sfera degli shikon.


 2
Kouga

Volumi letti: 45/56 --- Voto 7
Sono un fan storico di Rumiko Takahashi: ho adorato Lamu, amato Maison Ikkoku, riso all'inverosimile con Ranma ed emozionatomi Con Inuyasha... se non altro in principio. La storia ha un che d'evocativo ed epico, si sviluppa pressoché subito e si presenta come un leggero, ma ricco di misteri e colpi di scena nonché di atmosfere che si districano tra l'horror, l'avventuroso, il fantasy e il demenziale. I personaggi come al solito sono ottimamente caratterizzati (alcuni anche stereotipati), definiti e faranno rimpiangere alcune vecchie glorie dell'autrice (Inuyasha e Kouga non vi ricordano Ranma e Ryoga?), il disegno in costante miglioramento capitolo per capitolo si lascia godere ed ammirare veramente bene. Quindi tutto rose e fiori? Assolutamente no. Entriamo nel difetto più grande che contraddistingue l'opera e che spesso si presenta in tante opere Takahashiane: la lunghezza e la ripetitività. Purtroppo Inuyasha sarebbe potuto terminare molto tempo prima anziché scadere diverso tempo dopo allungando il brodo in una maniera indecente e distogliendo l'attenzione dal pathos che s'era creato in precedenza. Per me Inuyasha poteva tranquillamente concludersi poco dopo la saga degli Shichinin-Tai, mantenendo un livello qualitativo decisamente alto, ma l'autrice ha deciso che c'era ancora molto da raccontare, il mio giudizio è invece che abbia raccontato troppo e forse anche più del necessario. Acquistatelo solo se siete fan veramente accaniti, viceversa lasciatelo lì sullo scaffale e seguitevi la serie animata in tv: ancora più dispersiva del manga, ma se non altro di buona fattura, con un'ottima colonna sonora e soprattutto GRATUITA.


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Kerolin

Volumi letti: 67/56 --- Voto 7
La giovane studentessa Kagome vive in un tempio shintoista. Un giorno cade in un pozzo e viene trasportata nella lontana epoca sengoku dove, insieme al mezzo-demone Inu Yasha, alla sterminatrice Sango,al monaco-maniaco Miroku ed al cucciolo di demone Shippo, vivrà una serie di avventure per recuperare i frammenti della famosa sfera degli shikon, a cavallo tra un epoca e l'altra!


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Hadrill

Volumi letti: 66/56 --- Voto 5
Lungo racconto dall'ambientazione storico fantastica, Inuyasha è, tra i manga della Takahashi, quello che ho apprezzato meno.
L'ambientazione si discosta da quella quotidiana cui eravamo abituati, ma le promesse di una maggiore drammaticità vengono smentite in breve, e anche questa storia si avvia lungo le ormai consuete strade del manga episodico infarcito di combattimenti e situazioni umoristiche, che però qui appaiono prive di smalto, ripetitive.
La trama, lenta nello svolgimento, risulta farraginosa, e la consueta selva di personaggi minori serve solo ad allungare il brodo.
Indubbiamente valido il tratto grafico, superiore a quello dei lavori dell'autrice negli anni 80.


 4
ilcarlo

Volumi letti: 66/56 --- Voto 8
Manca un volume alla tanto sospirata fine :) .
Effettivamente è difficile non ammettere che la storia è stata trascinata troppo a lungo; direi che la morte di Kagura è l'ultimo vero sussulto creativo, poi è un continuo allungare il brodo. Non capisco come mai un'autrice esperta e capace come la Takahashi non abbia fatto una scelta più accorta.
Questo però è l'unico neo di una certa importanza, per il resto il manga ha tutto quello che serve per essere avvincente. L'intreccio è complesso e si snoda su diversi livelli temporali, i personaggi sono ben tratteggiati e il ritmo è sostenuto.
Per chi ha visto l'anime: il manga è molto meglio!


 4
Enry

Volumi letti: 50/56 --- Voto 9
La storia, non c'è che dire, è davvero ben articolata, il tratto del disegno è molto accurato ed i personaggi hanno tutte le loro sfumature. Insieme al manga consiglio anche di vedere l'anime poiché anche quello merita davvero. E' uno dei pochi manga che davvero riescono a lasciare il fiato sospeso e per dirlo io che per comprare un manga lo scruta per mezzora e si chiede se sarà un acquisto meritato ce ne vuole! Comunque è uno dei pochi che merita davvero!

Ali D' Argento

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Ali D' Argento

Volumi letti: 64/56 --- Voto 9
Ho impiegato due anni per riuscire a reperire tutti i volumi di Inuyasha poichè il paesino in cui abito ha una sola piccola fumetteria. Ma ormai me ne sono innamorata certo cercherei gli ultimi volumi in capo al mondo. La storia di Inuyasha è quanto meno stupenda, è un mondo molto vario. Stuoli di buoni e cattivi si schierano ora da una parte, ora dall'altra... ma troppo bene in sè il male ha e troppo male a volte bene fa (come dice Kikyo), e Inu si è rivelato alla fine per il bravo cagnolino che è. Miticamente venerabile e non trascurabile il Sig. Sesshomaru che con una personalità assai misteriosa rappresenta il personaggio più dinamico che io abbia mai incontrato nelle mie letture (ed è tutto dire dato che di anime di carta e inchiostro ne ho conosciute a bizzeffe). La grafica direi possa esser definita come molto buona. Concordo che poche sono le parti curate nel particolare ma è pur vero che curare tutti i volumi alla perfezione sarebbe da suicidio vista l'abbondanza di uscite. Un'altra critica c'è da fare al fumetto, a parer mio: alcuni tratti sono forse un pò troppo prolissi... Ma dato che l'autrice ci vuol far comprendere bene l'entità reale i tutti i personaggi, non vedo altro modo se non quello di essere molto incisiva. Per il resto confermo quanto detto in precedenza: Inuyasha non è un fumetto da leggere.
Piuttosto... qualcosa da vivere...

francesca

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francesca

Volumi letti: 54/56 --- Voto 9
Ormai è qualche anno che leggo questo fumetto e non ho parole per descriverlo; mi domando come la scrittrice Rumiko Takahashi sia venuta in mente una storia simile.
In Inuyasha c'è tutto; c'è amore, amicizia, tradimenti, cambiamenti dei personaggi, rabbia, odio, risentimento e tanto altro.
La cosa che mi ha colpito tantissimo e che mi è piaciuta di più e che mi ha fatto anche arrabbiare è Inuyasha molto dolce quando vuole esserlo che non vorrebbe mai ferire gli altri, soprattutto Kagome, ma inevitabilmente la ferisce, avvolte non rendendosene neanche conto. Io dico basta correre dietro ad una morta e che deve comunque prende una decisione e non tenere il piede in due staffe!
I personaggi che preferisco sono Sesshomaru, che infondo non è così cattivo come vuole dare a vedere e Inuyasha che è così dolce!
Sono davvero dispiaciuta che i fumetti siano finiti, ma mi aspetta l'ultimo...

buyo

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buyo

Volumi letti: 64/56 --- Voto 10
Un manga stupendo degno di essere letto da tutti gli appassionati del genere fantasy horror storico avventuroso, Inu Yasha è una commedia a dir poco geniale e secondo me potrebbe durare altri 100 numeri. XD Anche se ormai la storia è conclusa, uno dei maggiori punti di forza del manga sono i personaggi, la compagnia del mezzo spettro inuyasha è sempre presente in ogni numero e in quasi tutti i capitoli per questo ti affezioni molto ai personaggi che sono tutti diversi è fantastici.
Per esempio Kagome, può sembrare la solita eroina dei manga, ma in realtà è molto diversa (per combattere usa un normale arco e delle frecce alimentate dalla propria energia spirituale non è una genialata?)
E poi Sango che come arma usa un boomerang gigantesco (hiraikotsu) secondo me è un'idea fantastica un tocco di originalità unico!

L'antagonista Naraku è furbo e piazza trappole sporcandosi raramente le mani e i suoi seguaci (emanazioni) non sono sempre gli stupidi tirapiedi del cattivone come in tutte le altre storie anzi hanno un loro carattere e personalità (alla fine anche Kanna che sembra tanto fedele tradisce Naraku) .

La storia è noiosa? Io la trovo stupenda ogni numero che passa mi appassiono sempre di più, in questo manga NULLA viene lasciato al caso anche le cose insignificanti.

<b>SPOILER</b>: Chi ha letto il manga si ricorda bene che al primo numero Kagome dice "non avevo mai pensato al perchè dimentico tutto... almeno fino a oggi il giorno del mio quindicesimo compleanno".
Ebbene a me questa frase non diceva nulla all'inizio eppure anche questo ha una spiegazione (il fatto che Magatsuhi abbia sigillato i poteri di Kagome facendole dimenticare le informazioni sulla sfera degli shikon che le dava suo nonno).
Insomma ormai avete capito perchè do 10 a questo manga quindi non aggiungo altro.

Mazzu

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Mazzu

Volumi letti: 452/56 --- Voto 6
Storia davvero molto curata, anche se alla lunga (e Inuyasha è davvero mooolto lungo con 558 capitoli, alcuni per ora solo in giapponese!) finisce per stancare, infatti è sempre più o meno quella senza grossi colpi di scena. La grafica è abbastanza mediocre: ci sono ben poche scene curate, anche se gli scenari appaiono sempre molto suggestivi e vari... è un bel manga anche se lo sconsiglio a chi voglia una lettura avvincente.

Kagura

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Kagura

Volumi letti: 61/56 --- Voto 8
Credo che Inu-Yasha, come tutti i manga della Takahashi, abbia i suoi pro e i suoi contro: dopo un pò, per quanto amiamo i personaggi e li seguiamo con passione, ci stanchiamo delle continue aggiunte. Adoro Inu-yasha da ancora prima che uscisse in Italia (sono una mangofila dal lontano 1989), da quando vidi la prima immagine di lui sigillato. Anche se con devo ammettere che dopo il mio cuore è stato sigillato da Sesshomaru ed ho invidiato Rin e Kagura... comunque è un manga targato Takahashi quindi merita sempre un occhio di riguardo, bisogna assaporare InuYasha come già fatto con Ranma Maison e il mitico Urusei Yatsura, fino in fondo all'anima.

torakiki

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torakiki

Volumi letti: 0/56 --- Voto 8
[<b>CONTIENE SPOILER, FINALE INCLUSOP</b>] La storia NON è originalissima (sfruttatissima anche dalla stessa Rumiko in alcuni dei suoi racconti brevi ) ma, come ho già detto, il Tocco della "regina dei manga" la rende se non originale almeno superiore a molte altre!
Ripetitivo? Troppo lungo? Entrambi i "Difetti" sono dovuti al successo che ha avuto in patria (pure voi ,quando una cosa vi piace, continuate a chiederla).
Molti criticano il finale: ammetto che, escluso Masion Ikkoku, Rumiko non abbia mai dato una vera fine alle sue storie (Lamù sempra interrotto di botto, l' episodio finale di Ranma illude per poi chiudersi come tutti gli altri). Inuyasha però termina, a mio parere, in modo cooerente, chiudendo (quasi) tutte le sottotrame e non lascia quel senso di incompletezza che invece si trova in Ranma e Lamù.
Cosa volevate? Per la seconda volta (la prima è Masion Ikkoku) la storia d' amore è "coronata"! Il cattivo sconfitto, anche i comprimari hanno il loro personale HAPPY END e la storia non termina in un vago arrivederci.
Tanti pregi e qualche difetto, per quello che ritengo l' opera più completa (in Lamù e Ranma erano i personaggi il centro della storia, la trama era secondaria; in Maison Ikkoku, esclusi gli ultimi episodi, la storia è ancora "a puntate", leggibili anche separatamente saltando a piè pari interi volumi! Qui invece abbiamo personaggi carismatici e una trama unica e articolata che spinge i protagonisti in una direzione precisa) della "regina dei manga".

Ora sono curioso di vedere cosa ci riserverà il futuro e se, per l'ennesima volta, sfornerà qualcosa di "Memorabile"!

LUKA 182

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LUKA 182

Volumi letti: 60/56 --- Voto 10
Inu yasha è un grandissimo fumetto! Già dai primi numeri si capisce che la storia è avvincente sia per ragazzi che per ragazze, trovo sia un manga fatto molto bene anche se all'inizio la qualità non è proprio ottima (sopratutto per disegni e sfondi spesso assenti)
Nonostante ciò questi migliorano nei numeri successivi e molti personaggi cambiano d'aspetto (più o meno evidentemente, vedi Sesshomaru). Forse una delle cose più belle del manga è il nemico principale, Naraku, che mette in difficoltà i personaggi con sottili sotterfugi e inganni non facendosi quasi mai vedere...
La storia d'amore fra Inuyasha e Kagome rende certe situazioni molto comiche, ma allo stesso tempo romantiche. Comunque a parte questo il manga ultimamente sta andando troppo per le lunghe e alcuni episodi sono del tutto simili ai precedenti lasciando in stallo la storia che rischia di diventare noiosa... sinceramente non saprei che finale dare al manga.... umano o demone? Io continuo ad aspettare, intanto il mio voto è 10! Mitica Takahashi!

tatsuya uesugi

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tatsuya uesugi

Volumi letti: 60/56 --- Voto 8
Rumiko Takahashi con Inuyasha ha dato una svolta alla sua già meravigliosa carriera. Inuyasha diffatti si discosta notevolmente dalle sue altre opere e presenta numerose particolarità difficili da trovare in altri manga. Sin dall'inizio il manga è interessante ma si fatica ad apprezzarlo in quanto magari un po' semplice, banale e dai tratti non proprio spettacolari. La storia però numero dopo numero comincia a evolversi, nasce un antagonista fisso, e il disegno a migliorare fino ad arrivare agli ultimi numeri in cui gli scontri e gli stessi personaggi sono disegnati veramente bene. La Takahashi è brava nonostante l'antagonista principale sia sempre quello a creare situazioni e vicende diverse che tengono incollato il lettore. Bisogna però affermare che giunti al 60o volume consiglierei di avviarsi verso la conclusione altrimenti la storia comincierà (se non lo ha già fatto) a diventare noiosa. Il manga non è quindi "episodico" stile Ranma o Lamu, ha invece una storia che ha una lineare con partenza e (speriamo) una fine unica. Per quanto riguarda i protagonisti sono ben disegnati, divertenti e carismatici ma credo sarebbe stato opportuno crearne di nuovi per movimentare la mente del lettore. I personaggi invece sono praticamente sempre quelli da ormai 3/4 del manga e sembra che la Takahashi cominci a faticare nel trovare novità in loro per elaborare la storia. Complessivamente comunque un buon manga, se finisse bene può essere il miglior manga della takahashi, ed è una perla per chi ama quest'autrice. Voto 8

Archeo87

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Archeo87

Volumi letti: 59/56 --- Voto 9
Inu Yasha è un fumetto che mi ha colpito dal primo numero. Mi ricordo la prima volta che lo vidi: stavo seguendo un corso per disegnatori di fumetti (quello di Bepi Vigna per intenderci) quando, girando nella biblioteca di fumetti dell' Exmà, iniziai a leggerne i primi numeri e decisi di comprarli, anche se era una storia indirizzata a un pubblico femminile. Più la storia andava avanti, più la trama si infittiva, realizzando episodi autoconclusivi ma, allo stesso tempo lasciava in sospeso il nemico principale. Naraku è un antagonista originale che realizza i suoi scopi grazie a trappole e sotterfugi ben orchestrati, mantenendo allo stesso tempo una distanza sicura dai protagonisti grazie a un sistema mordi e fuggi.
Inu Yasha non mi sembra invece, un personaggio molto originale (a parte l'aspetto) a differenza di Kagome che si ritrova trasportata in un altro mondo, sia fisicamente, sia mentalmente, per via del triangolo amoroso con InuYasha e Kikio.

yep

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yep

Volumi letti: 22/56 --- Voto 6
Se l'anime esaspererebbe chiunque per la lungaggine, non va certo meglio con il manga che ha però il pregio di offrirsi come un veloce passatempo senza pretese (contro i venti interminabili minuti di ogni episodio tv) e che regala un simpatico quarto d'ora purtroppo... solo ogni due mesi! Trovo difficile immaginare di leggere una serie del genere rispettando i tempi d'uscita del fumetto anche se in realtà le vicende sono talmente ripetitive che da qualsiasi numero si cominci va sempre bene (io ho cominciato con i primi cinque numeri saltando direttamente al 36 e continuado da lì).

I personaggi sono relativamente piatti e privi di spessore psicologico, non c'è una crescita interiore se non in Sesshomaru che acquisisce col tempo una certa umanità... ma è davvero troppo poco per un manga di queste dimansioni.

Quando si privilegia la quantità non sempre si danneggia la qualità in questo caso però ahimè è proprio così: ci troviamo in un Giappone con pretese feudali (qualche capannuccia, qualche samurai e poco altro) tuttavia la storia è ambientata in un non-luogo e in un non-spazio; tutti i peronaggi si ritrovano sempre negli stessi posti (o poco distante) e negli stessi lassi di tempo nemmeno ci trovassimo sulle isole Eolie invece che nel vasto arcipelago giapponese.
Si poteva fare veramente molto molto meglio e le premesse c'erano tutte perchè ne uscisse un manga di qualità, se solo l'autrice avesse imbastito un minimo di trama nel 1997 invece che inventare settimana per settimana qualcosa da far fare ai suoi personaggi ponendosi come obiettivo non quello di raggiungere il capitolo 500 ma il cuore dei lettori.

Non posso immaginarmi che il fumetto (ormai prossimo alla conclusione, mi auguro) rimanga con un finale aperto. Dopo più di dieci anni di "collage" sarebbe un' offesa alla fantasia e alla creatività.

kikyo92

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kikyo92

Volumi letti: 58/56 --- Voto 10
Un'opera imperdibile! Di certo finora la Takahashi ha fatto un ottimo lavoro con le sue precedenti opere, ma la sua genialità compare soprattutto in questo manga. La storia, anche se molto intrecciata, è strutturata abbastanza bene e i personaggi, soprattutto Naraku (il nemico principale) ci riservano sempre tante sorprese.
Comunque di certo un'opera fantastica come questa non potrebbe mai essere descritta con semplici parole. Va assolutamente letta!
Anche se non sono tanto corretta vorrei precisare che un'opera prima di giudicare va letta fino in fondo.
bye bye kikyo92

Naraku16

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Naraku16

Volumi letti: 58/56 --- Voto 10
L'opera più bella che ho mai letto, bellissima! A volte un pò ripetitiva, lo sò, anche io l'avrei fatto finire un pò prima, ma è avvincentissimo! I personaggi non sono sempre i soliti noiosi che fanno sempre le stesse cose, in questo manga ognuno ha la sua personalità! E soprattutto il cattivo non è il solito babbeo che perde sempre, anzi è molto furbo! Spero anche io che finisca presto, voglio sapere la fine! Come ho gia detto, l'avrei fatto finire prima anche io o al 33 o al confine con l'altro mondo. MA E' BELLISSIMO COMUNQUE! IL PIù BELLO! Del resto è stato scritto dalla regina dei manga! =) bye bye, Naraku

TheGreatSephiroth

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TheGreatSephiroth

Volumi letti: 57/56 --- Voto 9
Un'ottima prova della Takahashi. Il manga (al contrario dell'anime) è appassionante, coinvolgente e mai stancante. Pieno di colpi di scena di questo manga si ama praticamente ogni personaggio in particolar modo si nutre simpatia per i cattivi che riescono quasi mai nel loro intento. Uniche pecche da segnalare sono la quasi totale assenza di scenari e di dettagli al disegno (un vero peccato!!) e la lunghezza esasperante! Comincia ad essere un pò stancante...sarebbe ora di concludere per non rovinare un ottimo lavoro come questo. Troppo lungo (non ci ricorda DragonBall Speriamo di no...)

nvhktha

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nvhktha

Volumi letti: 55/56 --- Voto 7
Inizialmente bello e avvincente, ormai monotono e ripetitivo. La Tessaiga con tutte le tecniche che ha mi sta facendo ripensare a anime che non mi sono mai piaciuti dove ogni oggetto ha mille poteri e più. Scontri inutili per la storia molto frequenti, personaggi che via via perdono la loro caratterizzazione e che non crescono minimamente dal punto di vista psicologico, il gruppo del mezzospettro è sempre al centro di tutto come se il mondo ruotasse intorno alle loro decisioni e per le loro decisioni. Cosa troppo poco reale. Personaggi intriganti sacrificati come secondari o semplici comparse che dopo due tavole sono scomparsi e per diversi volumi non si vedono più... ormai è troppo dispersivo e mi spiace dirlo insulso... Takahashi... DACCI UN TAGLIO, FAI FINIRE STA STORIA ormai troppo lunga e uguale...

Testu

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Testu

Volumi letti: 54/56 --- Voto 7
Una serie con situazioni riciclate, scarso umorismo ed atmosfere sia horror che sentimentali tiepide o fredde. Ormai i potenziamenti della Tessaiga sono venuti a noia, inoltre i personaggi ricordano quelli di altri manga della Takahashi. Alla fine... in Inuyasha le situazioni che ci troviamo a leggere sono poco varie ed allungate più del dovuto, inoltre il gruppo del mezzospettro è troppo in primo piano, così finisce spesso per non avere il carisma ideale, mentre gli altri personaggi rimangono ingiustamente in ombra, accontentandosi di avere per loro almeno le scene più interessanti. Sinceramente non è il miglior manga della Takahashi.

inulove

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inulove

Volumi letti: 53/56 --- Voto 9
Mi dispiace non poter dare di più a questo manga... pultroppo concordo con Naco. La takahashi deve porre fine a questo manga perchè, e mi dispiace veramente dirlo ma ormai a rotto. Le situazioni giunti a questo punto sono diventate noise e già viste. Secondo me potrebbe essere uno dei manga migliori degli ultimi anni se fosse finito prima. Io seguivo l'anime di Lamù e Ranma. Ho notato un cambiamento nella soria di InuYasha. Un'ondata di novità, dove si ci sono scene divertenti, ma è inuyahsa a sicuramente un tono più serio e deciso! Ha regalato tante belle emozioni, ci ha appassionato, fatto sognare, discutere. Spero in un finale quindi decente e che arrivi al più presto... altrimenti si rischia di rovinare tutto il lavoro fatto finora.

nosferatu_zod.m.a.85

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nosferatu_zod.m.a.85

Volumi letti: 53/56 --- Voto 6
Concordo con Naco sul fatto di non sopportare più questo manga, se come me siete rimasti affascinati dall'anime pubblicato da MTV e ne volevate sapere di più su quest'opera, vi consiglio vivamente di rimanere attaccati all'anime che con gli effetti grafici compensa la carenza di una trama troppo lunga e ripetitiva. Che dire è un'opera piacevole ma che non riesce a trasmettere emozioni a un pubblico maturo, concludendo è un'opera da consigliare a bambini non di certo a ragazzi di 21anni che si aspettano tutt'altro da un manga.

Naco

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Naco

Volumi letti: 52/56 --- Voto 7
Basta.
Questo è l'unico termine che penso quando vedo questo manga. Basta.
Come storia, all'inizio era anche belal e originale; i personaggi, non è che fossero tanto particolari, ma andavano bene.
Ma da qualche tempo, non riesco piùa sopportarlo: è diventato troppo, troppo, lungo! La storia si ripete ormai uguale a se stessa, gli avvenimenti davvero interessanti sono ormai troppo rari e le saghe per lo più noiose. Per non parlare del tratto: la Takahashi ha un ritmo di pubblicazione velocisismo, ma il suo tratto è ormai fermo, non ha subito ulteriori evoluzioni: le ambientazioni sono pressocché assenti e il tratto molto approssimativo.
La sua foga di raggiungere i 500 capitoli, sta rovinando, secondo me, un'opera che se fosse durata meno, sarebbe stata molto più bella e intrigante.

Rael

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Rael

Volumi letti: 51/56 --- Voto 7
Premettendo che sono una grande fan di InuYasha e che non mi sono mai persa nè una puntata dell'anime nè un volume del manga e che continuerò a seguirlo fino alla fine, devo ammettere che stavolta la Takahashi ha davvero esagerato in quanto a lunghezza della storia... la suspence e il mistero che avvolgevano il racconto all'inizio sono andati dissipandosi sempre più fino a quasi sparire del tutto! La trama è cambiata completamente, passando dai complicati rapporti sentimentali Kagome- Inuyasha - Kikyo e dalla ricerca della sfera degli shikon in una atmosfera intrigante all'unico ed esasperante obiettivo - o meglio ossessione - di eliminare Naraku. Insomma, è abbastanza snervante vedere come ogni volta con estrema testardaggine 3.000 personaggi (ognuno a modo suo) insistano a fare a pezzi un nemico che tanto si ricompone all'infinito anche se resta intera solo una radice dei suoi capelli !!! -_-'
Inoltre i caratteri dei personaggi non si sono molto evoluti...
Comunque negli ultimi 10 volumi pare che la storia si sia sbloccata e stia ritornando allo stesso livello iniziale... speriamo che sia il segnale per sperare in una fine prossima e sensata!

suboshi

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suboshi

Volumi letti: 50/56 --- Voto 6
Il manga risulta di piacevole lettura, anche se si trascina troppo a lungo nei numerosi volumi che non sembrano aver fine a breve con un conseguente ripetersi delle situazioni che diventano troppo simili a loro stesse e bloccano il manga che sembra non procedere più. Consigliato per una lettura leggera senza pretese giusto per passare un po' il tempo senza troppi pensieri ;)

Ren

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Ren

Volumi letti: 40/56 --- Voto 7
Manga della nota Rumiko Takahashi, autrice già di 'Ranma1/2' e 'Lamù', la storia iniza in modo intrigante ed i personaggi sembrano essere ottimo terreno su cui far sviluppare la trama: un mezzo-demone diviso tra il desiderio di avvicinarsi all'umanità e quello di abbandonarla del tutto; una ragazza che scopre essere a reincarnazione di una sacerdotessa che riesce a viaggiare avanti ed indietro nel tempo; la sacerdotessa stessa blocccata a metà tra la vita e a morte da un incantesimo... tutto questo unito da complessi e intricati legami sentimentali..
La serie è colma di colpi di scena, rivelazioni che spesso cambiano completamente le carte in tavola e tocca tematiche complesse e coinvolgenti...
MA!!
L'autrice, visto l'ottimo andamento del manga, compie una scelta che definire deleteria è poco... allungare la serie allo spasmo!
La trama inizia ad agonizzare sotto il peso di un intreccio confuso e composito di continue nuove aggiunte; i personaggi principali, per lasciare spazio a quelli secondari, diventano delle macchiette fini a se stesse, mentre il lettore annaspa implorando una conlusione definitiva di qualche tipo.
Un ottimo manga, defraudato del suo valore dal troppo successo ottenuto..
é_è

Kasumi

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Kasumi

Volumi letti: 50/56 --- Voto 10
Assolutamente Inuyasha è il più è bel manga della Takahashi!!!Non è esausivo, forse tirato un po' troppo per le lunghe se pensiamo che in Giappone sono al 119 capito... In ogni caso l' unica pecca di questo manga è l' uscita divenuta bimensile...
I personaggi, per quello che ne so io, sembrano originali e con un carattere e una personalità tutta loro. La storia all' inizio è un pelo contorta con la reincarnazione di quella morta resuscita che odiava l' altro eccetera, dopo però diviene più semplice, per menti anche come la mia...
L'anime è molto fedele... solo alcuni episodi sono aggiunti che immettono storie e avventure che non centrano nulla col resto... A parte questo la serie anime finisci col 47 volumentto... Acc... E' per questi motivi che leggo più volentieri il manga... Saluti

Angelus

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Angelus

Volumi letti: 49/56 --- Voto 8
Inuyasha è senza dubbio uno dei capolavori della grande Takahashi (scrittice di Ranma 1/2 e Lamu) ed ha avuto il suo successo sopprattutto quando è sbarcato in italia anche l'anime (trasmesso su MTV).
Tra anime e manga c'è molto in comune, ma sull'anime le storie sono più adattate e ridotte rispetto a quelle che si trovano nel manga.
Il disegno è senza dubbio ottimo, degno della grande disegnatrice.
La trama generale di Inuyasha tende però a stancare dopo un po', il fine della ricerca è sempre quello di recuperare la sfera degli Shion, ravvivata a punti per il rapporti sentimentali tra i protagonisti. Ma quando finirà la ricerca del maledetto Naraku e il combattimento decisivo? Sembra allontanarsi sempre di più.

Personalmente continuo a seguire le avventure di Inuyasha su manga, ma spero che arrivi ad una fine (da non seguire lo stesso filone di ranma e lamù che lasciano possibili idee per una continuazione: o muore il protagonista o il protagonista vince e sceglie che fare, un demone o un umano... che la scrittice scelga la fine più adatta)

Hyo

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Hyo

Volumi letti: 49/56 --- Voto 4
Il motivo per cui questo manga riscuote tanto successo mi risulta veramente difficile da capire. La storia nelle sue componenti fondamentali è palesemente ispirata (per non dire copiata) all'ottimo Ushio e Tora, i disegni sono grossolani, il carattere dei personaggi è così stereotipato da farli sembrare più che altro delle macchiette e soprattutto la serie di situazioni nelle quali si trovano i protagonisti è di una ripetività impressionante. Questo difetto, che già caratterizzava Ranma 1/2, altra opera della stessa autrice, si rivela preponderante soprattutto negli ultimi 10/15 volumi trasformando un manga di poche pretese ma che aveva qualche momento divertente in una lenta agonia. Si tratta in sostanza di un prodotto superficiale di un'autrice che ritengo molto sopravvalutata.

Chiba

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Chiba

Volumi letti: 49/56 --- Voto 8
Inu Yasha e' l'ultima fatica della celebre mangaka Rumiko Takahashi. Serializzato dal 1996 sulla nota rivista della Shogakukan, Shonen Sunday, Inu Yasha e' costituito da 52 tankoubon, per un totale di 442 capitoli.

Kagome e' una normale studentessa che frequenta la terza media. Vive in un antico tempio shintoista insieme alla mamma, il fratellino Souta e il nonno. Il giorno del suo quindicesimo compleanno, Kagome cade nel pozzo di casa sua e viene riportata indietro di 500 anni, nell'epoca Sengoku! Qui fara' la conoscenza di Kaede, vecchia sacerdotessa di un villaggio, che nota subito la somiglianza della ragazza con una sacerdotessa vissuta 50 anni prima: Kikyo, la custode della leggendaria Sfera degli Shikon (=dei quattro spiriti). Subito dopo, un demone millepiedi, tenta di uccidere Kagome e lei, per sfuggirgli, si rifiuta nel bosco dove incontra Inu Yasha...

Inu Yasha e' una delle migliori opere di Rumiko Takahashi, se non la migliore in assoluto. E allora perche' le do solamente un 8? Perche' negli ultimi volumi e' diventata monotona, noiosa e certe volte anche assurda. Ha perso l'ironia che era presente nei primi numeri, molte storie si assomigliano tra loro e si sta allungando decisamente troppo. La Takahashi ha affermato di voler arrivare a 500 capitoli. A discapito della trama, secondo me. Per me, rimane comunque un manga stupendo, anche perche' i primi volumi sono davvero fantastici.

La Star Comics, pero', non tratta questo manga come dovrebbe: ci sono numerosissimi errori di traduzione, per non parlare dell'adattamento. Fino al 35esimo volume, la Star ha pubblicato Inu Yasha mensilmente ma in formato ridotto. Dal 36 lo pubblica, invece, in tankoubon originale.

In definitiva lo consiglio a tutti