Zetman
Passiamo a quello che è stato il mio primo seinen, nonché uno dei manga di fantascienza più belli che io abbia mai letto, se non il più bello: Zetman.
Masakatsu Katsura è un autore noto soprattutto nell'ambito delle commedie, anche se questa volta ha voluto cimentarsi non soltanto in qualcosa di diverso (anche se alcune delle sue prime opere sono effettivamente di fantascienza) ma anche in una tipologia di fumetto ancora inesplorata per lui, più matura. Nonostante ciò, l'autore riesce a creare qualcosa di meraviglioso, articolato e profondo ispirandosi non soltanto al genere madre ma anche a quello supereroistico. Infatti, è proprio la figura dell'eroe...o meglio dire dell'antieroe che il fumetto vuole analizzare e sviscerare. Di quanto sia difficile essere un protagonista senza macchia e che per fare del bene non bisogna per forza indossare un'armatura luccicante.
La psicologia dei personaggi la fa da padrona. Jin e Koga sono due facce della stessa medaglia: tanto simili tra loro quanto diversi e con l'avanzare dei numeri questa comparazione verrà marcata sempre di più. Il primo è l'antieroe, appunto, con un passato più che tragico alle spalle, ma sempre con qualcuno al suo fianco ad indirizzarlo nella strada giusta. Il secondo è l'eroe che tutti si aspettano e cresce con la convinzione di esserlo...peccato che il destino gli riserverà delle sorprese non del tutto piacevoli. È un ribaltamento dei ruoli continuo e questa trasformazione avviene anche con i cattivi, la quale col passare del tempo capiremo sempre più le loro ragioni e non potremo fare a meno di chiederci se abbiano torto o meno.
I disegni del maestro sono veramente di rara bellezza, specialmente verso i numeri finali. La costruzione dei corpi e il character design sono a dir poco perfetti e le scene di azione sono ben leggibili.
L'unica pecca di Zetman è che, purtroppo, non possiede una vera conclusione. Katsura ha portato a termine solo la prima parte di questa fantastica opera, lasciando a noi poveri spettatori l'amara curiosità e speranza per una continuazione che non si sa quando arriverà...e se arriverà mai. Nonostante questo ve la consiglio comunque? Assolutamente si. Il non avere un vero e proprio finale non sminuisce tutto quello che la serie rappresenta e racconta. Leggetela se avete l'occasione perché vi assicuro che ne vale la pena.
In conclusione:
"Quello che dimostra questo manga è quanto sia importante non chi siamo ma ciò che vogliamo essere, non da dove veniamo ma dove vogliamo arrivare...e con queste premesse non posso far altro che augurarvi buona lettura e buona scoperta!"
Masakatsu Katsura è un autore noto soprattutto nell'ambito delle commedie, anche se questa volta ha voluto cimentarsi non soltanto in qualcosa di diverso (anche se alcune delle sue prime opere sono effettivamente di fantascienza) ma anche in una tipologia di fumetto ancora inesplorata per lui, più matura. Nonostante ciò, l'autore riesce a creare qualcosa di meraviglioso, articolato e profondo ispirandosi non soltanto al genere madre ma anche a quello supereroistico. Infatti, è proprio la figura dell'eroe...o meglio dire dell'antieroe che il fumetto vuole analizzare e sviscerare. Di quanto sia difficile essere un protagonista senza macchia e che per fare del bene non bisogna per forza indossare un'armatura luccicante.
La psicologia dei personaggi la fa da padrona. Jin e Koga sono due facce della stessa medaglia: tanto simili tra loro quanto diversi e con l'avanzare dei numeri questa comparazione verrà marcata sempre di più. Il primo è l'antieroe, appunto, con un passato più che tragico alle spalle, ma sempre con qualcuno al suo fianco ad indirizzarlo nella strada giusta. Il secondo è l'eroe che tutti si aspettano e cresce con la convinzione di esserlo...peccato che il destino gli riserverà delle sorprese non del tutto piacevoli. È un ribaltamento dei ruoli continuo e questa trasformazione avviene anche con i cattivi, la quale col passare del tempo capiremo sempre più le loro ragioni e non potremo fare a meno di chiederci se abbiano torto o meno.
I disegni del maestro sono veramente di rara bellezza, specialmente verso i numeri finali. La costruzione dei corpi e il character design sono a dir poco perfetti e le scene di azione sono ben leggibili.
L'unica pecca di Zetman è che, purtroppo, non possiede una vera conclusione. Katsura ha portato a termine solo la prima parte di questa fantastica opera, lasciando a noi poveri spettatori l'amara curiosità e speranza per una continuazione che non si sa quando arriverà...e se arriverà mai. Nonostante questo ve la consiglio comunque? Assolutamente si. Il non avere un vero e proprio finale non sminuisce tutto quello che la serie rappresenta e racconta. Leggetela se avete l'occasione perché vi assicuro che ne vale la pena.
In conclusione:
"Quello che dimostra questo manga è quanto sia importante non chi siamo ma ciò che vogliamo essere, non da dove veniamo ma dove vogliamo arrivare...e con queste premesse non posso far altro che augurarvi buona lettura e buona scoperta!"
Difficile è per me dare un parere profondamente oggettivo al manga che mi ha introdotto al mondo dei manga (perdonate il gioco di parole), ed a cui se dovessi "seguire il mio cuore" darei un 10, nonostante il 9 che gli sto dando sia già gonfiato dal mio parere personale. Tuttavia, nel corso del tempo, ho costantemente tentato di trovare uno shonen/seinen che mi regalasse le emozioni che Zetman e pochi altri manga mi abbiano mai dato: un disegno così superbo, dei personaggi che mi facessero affezionare in maniera quasi morbosa, una trama magnifica, la cui narrazione mi ha preso quasi fossi diventato io stesso parte dell'avventura; o anche una sola di queste caratteristiche. Vi basti pensare che da 14enne che ero 7 anni fa, quando acquistai il primo numero di questo manga, mi convinsi erroneamente dell'impossibilità di trovarne tutti i numeri, dedicandomi di conseguenza al ben più breve e gratuito anime. I suoi 13 episodi, tuttavia, mi lasciarono una nostalgia, ma soprattutto un vuoto, a causa di un differente (nonché abbastanza scadente) sviluppo/finale, tali da costringermi a buttarmi a capofitto in un mondo a me estraneo - ed anche poco piacevole - pur di acquistare tutto il manga e trovare uno svolgimento ed un finale che mi potessero mettere l'anima in pace. E così è stato.
Zetman, per me il capolavoro di Katsura (non essendo io un amante del genere sentimentale a cui si è principalmente dedicato), è un manga incentrato sulle vicende inerenti Jin Kanzaki, un giovane ragazzo inconsciamente dotato di un grande potere e di altrettante grandi responsabilità. Abituato alla vita in una baraccopoli, felice ed innocente com'è, si ritroverà presto nella rete di un'enorme associazione giapponese, che necessita del ragazzo per assolvere al compito per il quale è nato. Può sembrare una trama spiegata malissimo - e magari lo è - ma, ahimé, onde evitare il minimo spoiler, non posso fare di meglio.
In questo scenario assisteremo all'avventura ed alla crescita di Jin, nonché a quella degli affascinanti personaggi che figureranno al suo fianco e sul cammino opposto al suo; a combattimenti egregiamente rappresentati, a scene sentimentali e... Tanto altro.
A mio avviso è questo "tanto altro" a fregare un po' il manga. Non so se per eccesso di zelo, o se per mancanza di idee, ma persino per me, che ho amato Zetman alla follia, Katsura ha spesso inserito un po' troppo brodo nel piatto: ragionamenti complessi, personaggi secondari che forzatamente vogliono accaparrarsi il loro posto sul palcoscenico, scene di violenza nude e crude; nonché, e di questo sono stato francamente molto dispiaciuto, l'apparente necessità di infarcire questo fumetto con un'atmosfera drammatica. Purtroppo è questo che realmente mi impedisce di gonfiare ulteriormente (ed onestamente) il suo voto: Zetman dà tanto, anzi, tantissimo, e tanto di quel che ti dà ti piace, ma d'altro canto dopo tutte le attese per terminarne la lettura e dopo tutta l'avventura - a tratti pesante - che ti sei sorbito, mi sarei aspettato, ed avrei preteso, di essere ricompensato in una maniera più generosa, a partire da un finale che non fosse aperto e per il quale devo attualmente scongiurare che sia io che Katsura viviamo abbastanza a lungo da poterne vedere la continuazione.
Sul disegno penso sia abbastanza impensabile (almeno nel mio caso) aver qualcosa da ridire. Superbo, perfetto, di per sé degno di un 10; soprattutto, direi che è a dir poco incomparabile con molti altri tratti scialbi, anche di fumetti molto più moderni e, stranemente, famosi, cui ho tristemente assistito. Personaggi e scene rappresentati con questo tratto - talvolta dolce, talvolta estremamente duro, crudo, freddo - vengono a mio avviso resi magnifici, nonché in grado di adattarsi a ciò che l'autore tenta costantemente di trasmetterci tavola dopo tavola, rendendosi parte fondamentale - insieme alla vicenda principale - di ciò che ci tiene incollati ai volumi di Zetman.
In conclusione: Zetman, specialmente in virtù della sua conclusione (avvenuta 4/5 anni fa) è un fumetto che consiglio di leggere con tutto me stesso. Questo è un manga che, a mio avviso, rasenta la perfezione, e se non fosse stato per poche ma incisive scelte dell'autore - quali: le atmosfere e le sequenze talvolta troppo pesanti e ridondanti, ma, soprattutto, spesso volutamente ed eccessivamente drammatiche - avrebbe potuto tranquillamente essere considerato un capolavoro. Ciò mi porta a pensare che ad un certo punto Katsura abbia scelto di cambiare strada e di forzarne la conclusione, in virtù della periodicità oltremodo longeva; o che abbia, quasi fosse annoiato da 15 anni di produzione, fatto delle scelte apparentemente imposte ed inopportune. Comunque la si voglia vedere, tuttavia, Zetman rimane a mio avviso una scelta sicura, un'avventura alla quale assistere non può che far piacere.
Consigliatissimo sia agli amanti dello shonen che del seinen, nonché a coloro che vogliano gustarsi un'avventura come si deve.
Coinvolgente, crudo e sottovalutato.
Così descriverei questo manga se dovessi attribuirgli tre aggettivi.
Zetman è forse il capolavoro assoluto di Masakazu Katsura, la sua opera più riuscita. La sinossi è semplice: Jin e suo nonno vivono in condizioni di povertà e cercano di sopravvivere, quando a poco a poco entrano in contatto con essere non umani ed una misteriosa organizzazione che agisce nell'ombra.
Ho letto la serie tutto d'un fiato in modo da poter gustarmi a pieno le varie sfaccettature della trama. I primi sette, otto volumi servono a narrare una sorta di presentazione, una lunga timeline che vedrà Jin prima bambino e poi, col passare dei volumi, ragazzo e infine adulto. La storia, seppur talvolta infarcita di alcuni buchi, regge e coinvolge il lettore ed a farlo immedesimare a pieno nell'atmosfera fantascientifica dell'opera. Specialmente negli ultimi volumi infatti, i colpi di scena non mancano. La narrazione è aiutata spesso e volentieri da vignette emblematiche o splash pages quasi dal taglio cinematografico, molto suggestive. I personaggi inoltre, dai principali ai comprimari, sono caratterizzati molto bene e attraverso la carta, trasmettono tutte le emozioni che l'autore gli ha donato.
Nota di merito al tratto di Katsura che migliora nel corso dell'opera: passa infatti da un disegno sporco e grezzo (ma non per questo impreciso), ad un disegno più pulito e proporzionato, quasi perfetto per i miei gusti.
Last but not least, il packaging del fumetto. L'edizione Star Comics è buona, con un formato un po' più grande del solito, permette al lettore di godersi discretamente le tavole; sono state mantenute inoltre, le prime pagine a colori dell'edizione originale giapponese.
In attesa della seconda parte di Zetman, non posso far altro che consigliarlo a tutti coloro i quali amano i seinen e le storie intricate ma emozionanti.
Così descriverei questo manga se dovessi attribuirgli tre aggettivi.
Zetman è forse il capolavoro assoluto di Masakazu Katsura, la sua opera più riuscita. La sinossi è semplice: Jin e suo nonno vivono in condizioni di povertà e cercano di sopravvivere, quando a poco a poco entrano in contatto con essere non umani ed una misteriosa organizzazione che agisce nell'ombra.
Ho letto la serie tutto d'un fiato in modo da poter gustarmi a pieno le varie sfaccettature della trama. I primi sette, otto volumi servono a narrare una sorta di presentazione, una lunga timeline che vedrà Jin prima bambino e poi, col passare dei volumi, ragazzo e infine adulto. La storia, seppur talvolta infarcita di alcuni buchi, regge e coinvolge il lettore ed a farlo immedesimare a pieno nell'atmosfera fantascientifica dell'opera. Specialmente negli ultimi volumi infatti, i colpi di scena non mancano. La narrazione è aiutata spesso e volentieri da vignette emblematiche o splash pages quasi dal taglio cinematografico, molto suggestive. I personaggi inoltre, dai principali ai comprimari, sono caratterizzati molto bene e attraverso la carta, trasmettono tutte le emozioni che l'autore gli ha donato.
Nota di merito al tratto di Katsura che migliora nel corso dell'opera: passa infatti da un disegno sporco e grezzo (ma non per questo impreciso), ad un disegno più pulito e proporzionato, quasi perfetto per i miei gusti.
Last but not least, il packaging del fumetto. L'edizione Star Comics è buona, con un formato un po' più grande del solito, permette al lettore di godersi discretamente le tavole; sono state mantenute inoltre, le prime pagine a colori dell'edizione originale giapponese.
In attesa della seconda parte di Zetman, non posso far altro che consigliarlo a tutti coloro i quali amano i seinen e le storie intricate ma emozionanti.
"Zetman" è il capolavoro di Masakazu Katsura, l'opera di una vita.
Dopo commedie di successo come "Video Girl Ai" e "I"s" e manga sui supereroi come "Wingman" di un giovanissimo Katsura, finalmente l' autore, all'apice della sua maturità artistica, riesce a coniugare le due cose con un'opera straordinaria: "Zetman".
Il protagonista di "Zetman" è il piccolo Jin, che vive nella miseria più totale assieme a suo nonno, e che viene a contatto con Konoha, che assieme a sua madre, appartengono a una famiglia multimilionaria e fanno volontariato nei bassifondi.
Il legame tra Jin e Konoha si dipanerà lungo tutta l'opera, con esiti drammatici.
Lentamente si scoprono le vere origini di Jin, e la verà identità di quello che lui crede essere suo nonno, trascinandolo in una lotta tra bene e male senza esclusione di colpi, sempre messo all'angolo dal suo nemico: Koga, il fratello di Konoha, ossessionato da un ideale folle e irraggiungibile di giustizia.
Con queste poche righe ovviamente non ho reso giustizia alla trama di "Zetman" che è un seinen, forte, cupo e adulto, su tutte le ingiustizie e le crudezze della vita, a partire dai rapporti familiari, fino alle relazioni sentimentali e a quello che è il concetto di giustizia.
Lo scontro continuo tra Jin e Koga ha un sapore classico, e agli amanti della letteratura e della cinematografia, ricorderà sicuramente il rapporto tra Valjean e Javert de "I Miserabili" di Hugo. Anche le tematiche trattate ricordano fortemente il capolavoro dello scrittore francese.
In "Zetman" Katsura mette a frutto tutta la sua esperienza, sia dal punto di vista narrativo che grafico, impeccabile, probabilmente il punto più alto mai toccato da Katsura in tutta la sua carriera, e da altri pochissimi mangaka. Un livello di dettaglio incredibile, sia come anatomia dei personaggi che come cura degli sfondi (per questo è facile capire la periodicità rallentata di "Zetman").
La prima parte del manga, è innegabile, presenta dei problemi a livello di trama. Durante i primi volumi c'è stato un momento tangibile in cui la storia stava prendendo una direzione dalla quale sarebbe stato difficile uscire, ma Katsura è riuscito (probabilmente anche con l'aiuto del suo editor) a riprendere bene le fila della storia e a condurla dove doveva andare.
Quindi non fate troppo caso alle sbavature dei primi circa 6 volumi, perché non è quello il cuore di questo manga, e ciò sarà chiaro in seguito.
I sentimenti dei personaggi sono descritti magistralmente, così come le scene di combattimento e i momenti più importanti.
Niente è lasciato al caso, e tralasciando le piccole sbavature di cui parlavo sopra, è un manga completo sotto tutti i punti di vista, e difficilmente vi lascerà delusi (ben inteso che è un manga per un pubblico adulto).
L'edizione italiana della Star Comics è buona, ha anche le prime pagine a colori. Certo, probabilmente per un titolo del genere sarebbe stata migliore un'edizione con almeno una sovraccoperta. Ma credo dovremo accontentarci.
Dopo commedie di successo come "Video Girl Ai" e "I"s" e manga sui supereroi come "Wingman" di un giovanissimo Katsura, finalmente l' autore, all'apice della sua maturità artistica, riesce a coniugare le due cose con un'opera straordinaria: "Zetman".
Il protagonista di "Zetman" è il piccolo Jin, che vive nella miseria più totale assieme a suo nonno, e che viene a contatto con Konoha, che assieme a sua madre, appartengono a una famiglia multimilionaria e fanno volontariato nei bassifondi.
Il legame tra Jin e Konoha si dipanerà lungo tutta l'opera, con esiti drammatici.
Lentamente si scoprono le vere origini di Jin, e la verà identità di quello che lui crede essere suo nonno, trascinandolo in una lotta tra bene e male senza esclusione di colpi, sempre messo all'angolo dal suo nemico: Koga, il fratello di Konoha, ossessionato da un ideale folle e irraggiungibile di giustizia.
Con queste poche righe ovviamente non ho reso giustizia alla trama di "Zetman" che è un seinen, forte, cupo e adulto, su tutte le ingiustizie e le crudezze della vita, a partire dai rapporti familiari, fino alle relazioni sentimentali e a quello che è il concetto di giustizia.
Lo scontro continuo tra Jin e Koga ha un sapore classico, e agli amanti della letteratura e della cinematografia, ricorderà sicuramente il rapporto tra Valjean e Javert de "I Miserabili" di Hugo. Anche le tematiche trattate ricordano fortemente il capolavoro dello scrittore francese.
In "Zetman" Katsura mette a frutto tutta la sua esperienza, sia dal punto di vista narrativo che grafico, impeccabile, probabilmente il punto più alto mai toccato da Katsura in tutta la sua carriera, e da altri pochissimi mangaka. Un livello di dettaglio incredibile, sia come anatomia dei personaggi che come cura degli sfondi (per questo è facile capire la periodicità rallentata di "Zetman").
La prima parte del manga, è innegabile, presenta dei problemi a livello di trama. Durante i primi volumi c'è stato un momento tangibile in cui la storia stava prendendo una direzione dalla quale sarebbe stato difficile uscire, ma Katsura è riuscito (probabilmente anche con l'aiuto del suo editor) a riprendere bene le fila della storia e a condurla dove doveva andare.
Quindi non fate troppo caso alle sbavature dei primi circa 6 volumi, perché non è quello il cuore di questo manga, e ciò sarà chiaro in seguito.
I sentimenti dei personaggi sono descritti magistralmente, così come le scene di combattimento e i momenti più importanti.
Niente è lasciato al caso, e tralasciando le piccole sbavature di cui parlavo sopra, è un manga completo sotto tutti i punti di vista, e difficilmente vi lascerà delusi (ben inteso che è un manga per un pubblico adulto).
L'edizione italiana della Star Comics è buona, ha anche le prime pagine a colori. Certo, probabilmente per un titolo del genere sarebbe stata migliore un'edizione con almeno una sovraccoperta. Ma credo dovremo accontentarci.
Partiamo subito ad esaminare i lati positivi di quest'opera:
Il disegno è magnifico, pieno di particolari, delle volte "sporco" ma comunque sempre comprensibilissimo e i personaggi son tutti rappresentati egregiamente. L'inizio dell'opera parte con le premesse di un manga d'azione, ma con qualcosa in più, con una maturità in più. Vengono trattati temi forti e forti sono anche molte scene (dagli omicidi a scene di stupro) che regalano all'opera una crudezza che gli permette di distaccarsi dalla classica opera in cui il figo di turno mena tutti e basta.
Già, tutto ciò all'inizio, perché poi, purtroppo, la crudezza della trama lascia sempre più spazio agli scontri, al trito e ritrito meccanismo del diventare più forti/evolversi/avere un'armatura nuova per combattere il mostro di turno e il finale del primo atto dell'opera si tuffa nella retorica in maniera quasi fastidiosa.
<b>SPOILER!</b>
Interessante l'idea finale di spostare la vicenda di qualche anno nel futuro, in un Giappone al limite della dittatura. Idea non originalissima ma che, sfruttandola bene, potrebbe dar spunti narrativi molto forti...però temo che ciò non avverrà.
<b>FINE SPOILER!</b>
Se aggiungiamo che il primo numero uscì in Italia il 08/11/2004 e l'ultimo il 11/03/2015 (quasi 11 anni dopo) direi che ci troviamo davanti all'ennesimo mangaka che, purtroppo, ci ha mal abituato, con uscite sporadiche e irregolari.
Con il numero 20 si conclude solo il primo atto di quest'opera...e chissà quando e se vedremo mai il secondo (e quanti secoli ci vorranno per leggerne il finale).
Il disegno è magnifico, pieno di particolari, delle volte "sporco" ma comunque sempre comprensibilissimo e i personaggi son tutti rappresentati egregiamente. L'inizio dell'opera parte con le premesse di un manga d'azione, ma con qualcosa in più, con una maturità in più. Vengono trattati temi forti e forti sono anche molte scene (dagli omicidi a scene di stupro) che regalano all'opera una crudezza che gli permette di distaccarsi dalla classica opera in cui il figo di turno mena tutti e basta.
Già, tutto ciò all'inizio, perché poi, purtroppo, la crudezza della trama lascia sempre più spazio agli scontri, al trito e ritrito meccanismo del diventare più forti/evolversi/avere un'armatura nuova per combattere il mostro di turno e il finale del primo atto dell'opera si tuffa nella retorica in maniera quasi fastidiosa.
<b>SPOILER!</b>
Interessante l'idea finale di spostare la vicenda di qualche anno nel futuro, in un Giappone al limite della dittatura. Idea non originalissima ma che, sfruttandola bene, potrebbe dar spunti narrativi molto forti...però temo che ciò non avverrà.
<b>FINE SPOILER!</b>
Se aggiungiamo che il primo numero uscì in Italia il 08/11/2004 e l'ultimo il 11/03/2015 (quasi 11 anni dopo) direi che ci troviamo davanti all'ennesimo mangaka che, purtroppo, ci ha mal abituato, con uscite sporadiche e irregolari.
Con il numero 20 si conclude solo il primo atto di quest'opera...e chissà quando e se vedremo mai il secondo (e quanti secoli ci vorranno per leggerne il finale).
L'opera che mi appresto a recensire è certamente la più complessa e matura che Masakazu Katsura abbia concepito. Gli anni trascorsi dalla pubblicazione del primo numero danno senz'altro la misura dello sforzo dell'autore che, tranne alcune battute d'arresto, ha sempre lavorato assiduamente per proseguire la stesura di un'opera dalla trama complicata e dai disegni spettacolari.
A chi avesse letto il volume auto-conclusivo uscito nel lontano 1994, inizio subito col dire che gli unici punti di contatto con il "sequel" sono il nome ed il character design del protagonista.
La storia, di stampo prettamente fantascientifico, è incentrata sulla contrapposizione tra il genere umano ed i cosiddetti player. Esseri creati in laboratorio, che hanno finito per ribellarsi ai propri creatori e padroni, desiderosi di libertà ed autonomia.
Nel bel mezzo di questa disputa si colloca il protagonista dell'opera, Jin, un ragazzo destinato ad una vita di sofferenze e tristezza, conteso tra le due fazioni, che cercano di sfruttare i suoi poteri per i propri scopi, indifferenti alla sua sofferenza.
D'altro canto Jin desidera una vita normale, come quella di ogni suo coetaneo, ma il suo desiderio appare difficilmente realizzabile. Il suo immenso potere, infatti, fa sì che sia proprio lui a rappresentare l'ago della bilancia di questo conflitto.
Si è parlato molto del parallelismo tra "Zetman" e "Batman". In effetti il manga avrebbe come protagonisti due ragazzi, che sembrano davvero incarnare i due volti dell'uomo pipistrello: Bruce Wayne ed il suo alter ego alato. Ho utilizzato il condizionale perché Koga, colui che rappresenta il volto alla luce del sole, non riesce ad avere il carisma necessario ad assurgere a protagonista. Paragonandolo a Jin, il lato oscuro, risulta sempre troppo scialbo e costruito. Per quanto Katsura gli riservi davvero tantissimo spazio, non riesce mai a fargli fare il salto di qualità e questa è senza dubbio una delle più grosse lacune del fumetto. Da sottolineare, inoltre, gli eccessi retorici sulla giustizia, che accompagnano questo personaggio e che spesso appesantiscono la lettura.
Sono due aspetti a rendere davvero accattivante quest'opera: il primo è certamente la complessità dell'intreccio narrativo, il secondo, nonché il più interessante, l'enorme lavoro effettuato da Katsura sulle psicologie dei personaggi.
La trama è un susseguirsi di colpi di scena e ha la capacità di tenere sempre viva l'attenzione del lettore, anche se, di tanto in tanto, si registra qualche calo di tensione. Si sarebbe potuti intervenire su qualche parte forse prolissa, in modo da garantire sempre il giusto ritmo alla narrazione, ma parliamo comunque di perfezionamenti.
Katsura ha avuto la capacità di inserire nella storia un ventaglio di situazioni e sentimenti di tutto rispetto, accontentando anche i "palati" più esigenti.
Meglio che accantoniate, però, l'idea di farvi quattro risate. Per quanto l'autore faccia di tutto per alleggerire, ove necessario, la tensione, con l'avanzare della narrazione i toni si fanno sempre più cupi e stemperarli sarebbe una missione davvero impossibile.
Il mondo raccontato da Katsura è triste, durissimo, cupo, ed i raggi di luce che raramente filtrano da quella spessa coltre riescono a malapena a diradare il senso di impotenza ed il pessimismo che lo abbracciano senza tregua.
Quel che è certo è che i tantissimi personaggi, creati da Katsura sensei, sono caratterizzati in maniera "divina".
Per ciascuno di essi individua un percorso di maturazione, diversificato, dinamico e in grado di plasmare le diverse personalità, che ne usciranno irrimediabilmente trasformate, tenendo anche in considerazione l'importante lasso temporale coperto dalle vicende narrate sino ad ora.
Non c'è un solo personaggio al quale l'autore non abbia dato spessore e personalità.
Inoltre, Jin è uno dei protagonisti più carismatici del quale abbia avuto il piacere di leggere. Il suo dissidio interiore, lacerante, commovente, e diciamolo pure, estremamente "figo", è qualcosa che difficilmente ho trovato gestito con altrettanta efficacia.
I disegni del sensei, già da tempo su livelli eccezionali, hanno raggiunto probabilmente la completa maturazione, ma non mi meraviglierei se il mangaka riuscisse a fare un ulteriore step evolutivo.
La pulizia delle illustrazioni lascia sbalorditi e le emozioni vengono trasmesse al lettore attraverso gli sguardi "vivi" dei personaggi.
Tutto è rappresentato maniacalmente, dai fondali passando per i personaggi e finendo agli oggetti; le scene di lotta sono chiare e ottimamente coreografate.
L'edizione Star comics non è completamente da buttare. Quasi ogni volume inizia con un paio di pagine a colori e la carta utilizzata è di buon livello. Resta però il problema fondamentale che, per un titolo simile, ci si aspetterebbe molto di più. Un'edizione con sovraccoperta avrebbe senza dubbio dato maggior lustro a questo titolo meraviglioso.
A chi avesse letto il volume auto-conclusivo uscito nel lontano 1994, inizio subito col dire che gli unici punti di contatto con il "sequel" sono il nome ed il character design del protagonista.
La storia, di stampo prettamente fantascientifico, è incentrata sulla contrapposizione tra il genere umano ed i cosiddetti player. Esseri creati in laboratorio, che hanno finito per ribellarsi ai propri creatori e padroni, desiderosi di libertà ed autonomia.
Nel bel mezzo di questa disputa si colloca il protagonista dell'opera, Jin, un ragazzo destinato ad una vita di sofferenze e tristezza, conteso tra le due fazioni, che cercano di sfruttare i suoi poteri per i propri scopi, indifferenti alla sua sofferenza.
D'altro canto Jin desidera una vita normale, come quella di ogni suo coetaneo, ma il suo desiderio appare difficilmente realizzabile. Il suo immenso potere, infatti, fa sì che sia proprio lui a rappresentare l'ago della bilancia di questo conflitto.
Si è parlato molto del parallelismo tra "Zetman" e "Batman". In effetti il manga avrebbe come protagonisti due ragazzi, che sembrano davvero incarnare i due volti dell'uomo pipistrello: Bruce Wayne ed il suo alter ego alato. Ho utilizzato il condizionale perché Koga, colui che rappresenta il volto alla luce del sole, non riesce ad avere il carisma necessario ad assurgere a protagonista. Paragonandolo a Jin, il lato oscuro, risulta sempre troppo scialbo e costruito. Per quanto Katsura gli riservi davvero tantissimo spazio, non riesce mai a fargli fare il salto di qualità e questa è senza dubbio una delle più grosse lacune del fumetto. Da sottolineare, inoltre, gli eccessi retorici sulla giustizia, che accompagnano questo personaggio e che spesso appesantiscono la lettura.
Sono due aspetti a rendere davvero accattivante quest'opera: il primo è certamente la complessità dell'intreccio narrativo, il secondo, nonché il più interessante, l'enorme lavoro effettuato da Katsura sulle psicologie dei personaggi.
La trama è un susseguirsi di colpi di scena e ha la capacità di tenere sempre viva l'attenzione del lettore, anche se, di tanto in tanto, si registra qualche calo di tensione. Si sarebbe potuti intervenire su qualche parte forse prolissa, in modo da garantire sempre il giusto ritmo alla narrazione, ma parliamo comunque di perfezionamenti.
Katsura ha avuto la capacità di inserire nella storia un ventaglio di situazioni e sentimenti di tutto rispetto, accontentando anche i "palati" più esigenti.
Meglio che accantoniate, però, l'idea di farvi quattro risate. Per quanto l'autore faccia di tutto per alleggerire, ove necessario, la tensione, con l'avanzare della narrazione i toni si fanno sempre più cupi e stemperarli sarebbe una missione davvero impossibile.
Il mondo raccontato da Katsura è triste, durissimo, cupo, ed i raggi di luce che raramente filtrano da quella spessa coltre riescono a malapena a diradare il senso di impotenza ed il pessimismo che lo abbracciano senza tregua.
Quel che è certo è che i tantissimi personaggi, creati da Katsura sensei, sono caratterizzati in maniera "divina".
Per ciascuno di essi individua un percorso di maturazione, diversificato, dinamico e in grado di plasmare le diverse personalità, che ne usciranno irrimediabilmente trasformate, tenendo anche in considerazione l'importante lasso temporale coperto dalle vicende narrate sino ad ora.
Non c'è un solo personaggio al quale l'autore non abbia dato spessore e personalità.
Inoltre, Jin è uno dei protagonisti più carismatici del quale abbia avuto il piacere di leggere. Il suo dissidio interiore, lacerante, commovente, e diciamolo pure, estremamente "figo", è qualcosa che difficilmente ho trovato gestito con altrettanta efficacia.
I disegni del sensei, già da tempo su livelli eccezionali, hanno raggiunto probabilmente la completa maturazione, ma non mi meraviglierei se il mangaka riuscisse a fare un ulteriore step evolutivo.
La pulizia delle illustrazioni lascia sbalorditi e le emozioni vengono trasmesse al lettore attraverso gli sguardi "vivi" dei personaggi.
Tutto è rappresentato maniacalmente, dai fondali passando per i personaggi e finendo agli oggetti; le scene di lotta sono chiare e ottimamente coreografate.
L'edizione Star comics non è completamente da buttare. Quasi ogni volume inizia con un paio di pagine a colori e la carta utilizzata è di buon livello. Resta però il problema fondamentale che, per un titolo simile, ci si aspetterebbe molto di più. Un'edizione con sovraccoperta avrebbe senza dubbio dato maggior lustro a questo titolo meraviglioso.
"Zetman" è un seinen manga ideato e disegnato dal maestro Masakazu Katsura (già famoso per i suoi "Video Girl Ai" e "I''s"), cominciato nel lontano 2003 e conclusosi nell'estate del 2014, con 20 tankobon in attivo. Bisogna prima di tutto fare due precisazioni. La prima è che questa serie non ha praticamente nulla a che vedere con la storia raccontata nel volume singolo "Zetman", scritto dallo stesso Katsura nel '94. La seconda, e forse più importante, precisazione è che con il numero 20 si è concluso solo il primo atto di quest'opera; sulla seconda parte non è ancora stato annunciato nulla.
Il maestro Katsura, che ci ha sempre ammaliati con shounen sentimentali (e anche un po' porcelli), questa volta ci stupisce cambiando completamente registro e raccontandoci una storia cupa di supereroi.
Il primo albo si apre con il confronto, sotto la pioggia, tra due personaggi (di cui, ovviamente, non si sa ancora nulla). Uno, che sembra saltato fuori direttamente dai Power Rangers, punta una pistola contro l'altro, che sembra avere veramente poco di umano. Da qui l'autore ci porta indietro di 13 anni per un lunghissimo flash back (che si concluderà solo sul finire del numero 19) per raccontarci di Jin, Koga e Konoha.
Jin è un ragazzino con una forza fuori dal comune e uno strano segno sulla mano, che vive con il nonno senzatetto in una baraccopoli. Konoha è una dolce ragazzina che aiuta la madre nelle sue attività di volontariato, distribuendo dei pasti ai senzatetto; è proprio durante uno di questi eventi che incontra Jin e se ne innamora perdutamente. Koga, il fratello maggiore di Konoha, è il classico ragazzo modello bravo in tutto, il cui grande sogno è quello di diventare un supereroe per combattere il male e far trionfare la giustizia.
Il signor Amagi, nonno di Koga e Konoha e proprietario di una delle aziende più potenti dell'intero Giappone, è intento nella ricerca di un uomo e di un bambino e, per qualche motivo, si convince che le persone che sta cercando siano proprio Jin e suo nonno. Prima che riesca a mettere le sue mani su i due, Jin e il nonno vengono attaccati da una strana persona che si trasforma in un mostro con le sembianze di un camaleonte e, per difendere il nipote, il nonno sacrifica la sua vita. La cosa che colpisce di più è che il nonno non è per nulla stupito dalla comparsa di un mostro, ma anzi sembra quasi sentirsi colpevole di qualcosa nei confronti di quest'ultimo.
La storia racconta quindi il percorso di crescita di Jin, Konoha e Koga verso la realizzazione del loro destino.
Tutto quello che ho appena descritto è contenuto nel primo volume ed è sostanzialmente l'incipit del racconto che ci apprestiamo a leggere. Mi rendo conto, però, che sia poco rappresentativo del tipo di storia raccontata all'interno del manga, ma sarebbe troppo difficile dare un'idea (anche solo vaga) sulla trama senza incorrere in pesanti spoiler, quindi mi astengo da ulteriori precisazioni e mi limito a dire che il manga racconta di eroi e antieroi che combattono dei mostri.
La narrazione è molto buona, va ad un buon ritmo senza essere né troppo rapida né troppo lenta. La storia è molto complessa, ricca di colpi di scena e sorprese di vario tipo; l'ho trovata davvero molto interessante ma, appunto per la sua complessità, è necessario affrontare la lettura con particolare attenzione, poiché altrimenti sarebbe facile perdersi particolari per strada. Una pecca nella narrazione la si può trovare nei frequenti (e bruschi) passaggi tra la storia di Jin e quella di Koga, cosa che di sicuro disorienta il lettore (soprattutto all'inizio).
Come anticipato in precedenza, l'atmosfera generale del manga è davvero molto cupa: tutti i personaggi sembrano muoversi in un mondo opprimente, buio e senza speranza. Il detto "l'apparenza inganna" si adatta perfettamente alla storia, infatti niente è ciò che sembra a prima vista e nessuno dei personaggi sembra essere completamente buono (o, viceversa, completamente cattivo).
I personaggi, anche quelli secondari, sono caratterizzati in modo davvero impeccabile, e non solo a livello di design. Hanno tutti un loro carattere, ben delineato e realistico, che si adatta benissimo al mondo creato da Katsura.
Jin e Koga, i due protagonisti, sono molto probabilmente i personaggi che mi hanno colpito di più. Loro sono le due facce della stessa medaglia: per seguire il sentiero della giustizia le strade possibili sono tante, così come le motivazioni possono essere le più diverse. In particolare ho trovato molto interessante la crescita psicologica di Koga, e quindi l'evoluzione (o involuzione?) del suo concetto di giustizia. Degno di nota è anche Haitani, uno dei pezzi grossi di EVOL e forse l'antagonista principale della serie; non capiremo mai da che parte è schierato e le sue azioni ci daranno segnali contraddittori (ricordate: l'apparenza inganna!).
Riguardo i disegni, c'è poco da dire, sono davvero spettacolari e forse rappresentano l'apice artistico del maestro, anche se, per dire la verità, alcuni personaggi sono ripresi (praticamente identici) da precedenti opere dell'autore (ad esempio Konoha è identica a Moemi di "Video Girl Ai" e a Iori di "I''s"). Anche i player sono definiti davvero bene e mai uguali tra di loro. Per quanto le tavole siano ricchissime di particolari, le scene di combattimento, anche quelle più concitate, restano sempre molto chiare e facilmente comprensibili.
Alcune scene (come quella in cui Koga viene messo alla prova per verificare se ha i requisiti per essere un uomo di giustizia) sono veramente forti e bisogna avere uno stomaco adeguato per poterle affrontare (anche se, essendo funzionali alla storia, non dovrebbero urtare eccessivamente i più sensibili). Ma il vero difetto dell'opera è un altro, e riguarda il finale. Spiegare tale difetto senza raccontare parti della storia mi risulta difficile, ma farò del mio meglio per risultare comprensibile evitando spoiler (quindi leggete tranquillamente).
La storia si chiude con una panoramica su un "nuovo" Giappone, sotto una sorta di regime dittatoriale, in cui le verità di conoscenza comune sono del tutto false (e noi lo sappiamo perché abbiamo letto i precedenti 19 e 1/2 volumi). Probabilmente sarebbe stato molto più interessante cominciare la storia da questo punto (e quindi, le "verità false" sarebbero state delle semplici "verità") e, un po' alla volta, mostrare tramite flashback gli avvenimenti del primo atto per far crollare quelle "verità" iniziali.
Anche se da Katsura ci si aspetta ben altro (per gli argomenti trattati e non per la qualità, comunque innegabile, del prodotto), questo "Zetman" resta un titolo davvero interessante.
Il maestro Katsura, che ci ha sempre ammaliati con shounen sentimentali (e anche un po' porcelli), questa volta ci stupisce cambiando completamente registro e raccontandoci una storia cupa di supereroi.
Il primo albo si apre con il confronto, sotto la pioggia, tra due personaggi (di cui, ovviamente, non si sa ancora nulla). Uno, che sembra saltato fuori direttamente dai Power Rangers, punta una pistola contro l'altro, che sembra avere veramente poco di umano. Da qui l'autore ci porta indietro di 13 anni per un lunghissimo flash back (che si concluderà solo sul finire del numero 19) per raccontarci di Jin, Koga e Konoha.
Jin è un ragazzino con una forza fuori dal comune e uno strano segno sulla mano, che vive con il nonno senzatetto in una baraccopoli. Konoha è una dolce ragazzina che aiuta la madre nelle sue attività di volontariato, distribuendo dei pasti ai senzatetto; è proprio durante uno di questi eventi che incontra Jin e se ne innamora perdutamente. Koga, il fratello maggiore di Konoha, è il classico ragazzo modello bravo in tutto, il cui grande sogno è quello di diventare un supereroe per combattere il male e far trionfare la giustizia.
Il signor Amagi, nonno di Koga e Konoha e proprietario di una delle aziende più potenti dell'intero Giappone, è intento nella ricerca di un uomo e di un bambino e, per qualche motivo, si convince che le persone che sta cercando siano proprio Jin e suo nonno. Prima che riesca a mettere le sue mani su i due, Jin e il nonno vengono attaccati da una strana persona che si trasforma in un mostro con le sembianze di un camaleonte e, per difendere il nipote, il nonno sacrifica la sua vita. La cosa che colpisce di più è che il nonno non è per nulla stupito dalla comparsa di un mostro, ma anzi sembra quasi sentirsi colpevole di qualcosa nei confronti di quest'ultimo.
La storia racconta quindi il percorso di crescita di Jin, Konoha e Koga verso la realizzazione del loro destino.
Tutto quello che ho appena descritto è contenuto nel primo volume ed è sostanzialmente l'incipit del racconto che ci apprestiamo a leggere. Mi rendo conto, però, che sia poco rappresentativo del tipo di storia raccontata all'interno del manga, ma sarebbe troppo difficile dare un'idea (anche solo vaga) sulla trama senza incorrere in pesanti spoiler, quindi mi astengo da ulteriori precisazioni e mi limito a dire che il manga racconta di eroi e antieroi che combattono dei mostri.
La narrazione è molto buona, va ad un buon ritmo senza essere né troppo rapida né troppo lenta. La storia è molto complessa, ricca di colpi di scena e sorprese di vario tipo; l'ho trovata davvero molto interessante ma, appunto per la sua complessità, è necessario affrontare la lettura con particolare attenzione, poiché altrimenti sarebbe facile perdersi particolari per strada. Una pecca nella narrazione la si può trovare nei frequenti (e bruschi) passaggi tra la storia di Jin e quella di Koga, cosa che di sicuro disorienta il lettore (soprattutto all'inizio).
Come anticipato in precedenza, l'atmosfera generale del manga è davvero molto cupa: tutti i personaggi sembrano muoversi in un mondo opprimente, buio e senza speranza. Il detto "l'apparenza inganna" si adatta perfettamente alla storia, infatti niente è ciò che sembra a prima vista e nessuno dei personaggi sembra essere completamente buono (o, viceversa, completamente cattivo).
I personaggi, anche quelli secondari, sono caratterizzati in modo davvero impeccabile, e non solo a livello di design. Hanno tutti un loro carattere, ben delineato e realistico, che si adatta benissimo al mondo creato da Katsura.
Jin e Koga, i due protagonisti, sono molto probabilmente i personaggi che mi hanno colpito di più. Loro sono le due facce della stessa medaglia: per seguire il sentiero della giustizia le strade possibili sono tante, così come le motivazioni possono essere le più diverse. In particolare ho trovato molto interessante la crescita psicologica di Koga, e quindi l'evoluzione (o involuzione?) del suo concetto di giustizia. Degno di nota è anche Haitani, uno dei pezzi grossi di EVOL e forse l'antagonista principale della serie; non capiremo mai da che parte è schierato e le sue azioni ci daranno segnali contraddittori (ricordate: l'apparenza inganna!).
Riguardo i disegni, c'è poco da dire, sono davvero spettacolari e forse rappresentano l'apice artistico del maestro, anche se, per dire la verità, alcuni personaggi sono ripresi (praticamente identici) da precedenti opere dell'autore (ad esempio Konoha è identica a Moemi di "Video Girl Ai" e a Iori di "I''s"). Anche i player sono definiti davvero bene e mai uguali tra di loro. Per quanto le tavole siano ricchissime di particolari, le scene di combattimento, anche quelle più concitate, restano sempre molto chiare e facilmente comprensibili.
Alcune scene (come quella in cui Koga viene messo alla prova per verificare se ha i requisiti per essere un uomo di giustizia) sono veramente forti e bisogna avere uno stomaco adeguato per poterle affrontare (anche se, essendo funzionali alla storia, non dovrebbero urtare eccessivamente i più sensibili). Ma il vero difetto dell'opera è un altro, e riguarda il finale. Spiegare tale difetto senza raccontare parti della storia mi risulta difficile, ma farò del mio meglio per risultare comprensibile evitando spoiler (quindi leggete tranquillamente).
La storia si chiude con una panoramica su un "nuovo" Giappone, sotto una sorta di regime dittatoriale, in cui le verità di conoscenza comune sono del tutto false (e noi lo sappiamo perché abbiamo letto i precedenti 19 e 1/2 volumi). Probabilmente sarebbe stato molto più interessante cominciare la storia da questo punto (e quindi, le "verità false" sarebbero state delle semplici "verità") e, un po' alla volta, mostrare tramite flashback gli avvenimenti del primo atto per far crollare quelle "verità" iniziali.
Anche se da Katsura ci si aspetta ben altro (per gli argomenti trattati e non per la qualità, comunque innegabile, del prodotto), questo "Zetman" resta un titolo davvero interessante.
Zetman è un seinen tutt'ora in corso scritto e disegnato dall'acclamato Masakazu Katsura, autore del celeberrimo Video Girl Ai, e sviluppato su una sua idea trasposta in un volume unico uscito a metà degli Anni Novanta. In realtà mi sono avvicinato a quest'opera più che altro perché ero rimasto attratto dal character design dei "mostri umanoidi" della trasposizione animata distribuita nel 2012; tuttavia, dopo aver letto parecchi pareri concordi sul fatto che l'anime si distacca molto e male dal manga, ho deciso di fiondarmi sulla lettura della controparte cartacea originale. Nonostante l'abbia seguito con un certo interesse lungo i primi volumi, mentre procedevo nella lettura ho solo provato un crescente disappunto.
L'inizio del manga è costituito da un brevissimo prologo in cui due individui, giunti alla fine di uno scontro, si parlano sotto la pioggia. Si intuisce che tra i due sia occorso qualcosa di grave e che la situazione sia loro sfuggita di mano. Per spiegare l'antefatto di ciò, l'autore ci fa immediatamente balzare indietro nel tempo presentandoci una serie di personaggi adolescenti, che però cresceranno rapidamente capitolo dopo capitolo. La trama, ancora non giunta alla conclusione, è di per sé un po' difficile da delineare senza rivelare dettagli fondamentali, ma proverò a farlo nei suoi caratteri più generali: Jin e suo nonno vivono praticamente come barboni e osservano i ricchi cittadini che conducono le loro vite nello sfarzo più sfrenato. Non mancheranno da parte del ragazzino gesti caritatevoli nei confronti di persone più sfortunate di lui e l'elemento sentimentale viene introdotto da Konoha, una ragazzina perdutamente innamorata di Jin. Fin da subito si capisce che il vecchio Kanzaki nasconda un grande segreto al nipote e la comparsa di un bizzarro mostro dall'aspetto di un camaleonte umanoide cambierà per sempre le loro vite. Contemporaneamente a tutto ciò, il ragazzo comincia a manifestare strani poteri. Si scoprirà attraverso una serie di intricate e spesso ridondanti vicissitudini che lui è in realtà Z.E.T., un essere dotato di una forza e di una velocità sovrumane creato in laboratorio e il cui unico scopo è quello di sterminare i player, mostri anch'essi creati tramite esperimenti di cui faceva parte anche il camaleonte umanoide. Naturalmente, dietro a tali creature mostruose dalle forme più disparate c'è un'organizzazione più in vista e potente di quanto non si potrebbe immaginare e che finirà per coinvolgere anche il giovane Koga, un appassionato di supereroi, e sua sorella Konoha, proprio la ragazza invaghita di Jin. Man mano che l'autoconsapevolezza di Jin si fa più forte e la necessità di controllare i suoi poteri sempre maggiore, avrà inizio una strenua lotta tra players e umani in cui il nemico diventa alleato e gli amici più inaspettati tradiscono senza remore, a colpi di rapimenti, giochi di potere, trappole mortali e battaglie cruente.
Passiamo al comparto grafico: il character design di Katsura è peculiare, quasi un marchio di fabbrica facilmente riconoscibile; tuttavia, sebbene in linea di massima lo apprezzi (soprattutto la trasformazione in Z.E.T. di Jin è davvero uno spettacolo da ammirare), a tratti sembra quasi stonare con la grande cura al dettaglio mostrata nei fondali e nella muscolatura dei players. Tra l'altro diversi personaggi, soprattutto le protagoniste e co-protagoniste femminili, finiscono per somigliarsi parecchio tra loro, generando disorientamento nel lettore e costringendolo ad andare indietro più volte per cercare di capire chi sia chi. Le scene d'azione in generale sono piuttosto comprensibili, ma a volte una serie di linee e tratteggi particolarmente numerosi rendono "troppo carica" la vignetta. Da un punto di vista narrativo, a mio avviso i flashback e le ellissi temporali sono gestite male e non fanno che creare confusione. Ho anche avuto l'impressione che a un certo punto l'autore abbia volutamente tirato per le lunghe un paio di sottotrame per mera mancanza di idee e le trovate kitsch abbondano (ad esempio, mi viene in mente quella di una mega villa piena di trappole in cui una torma di scolarette troverà la sua violenta fine). Sebbene Zetman non sia un pessimo manga, difficilmente lo consiglierei ed è per questo che non riesco a dargli neanche la sufficienza.
L'inizio del manga è costituito da un brevissimo prologo in cui due individui, giunti alla fine di uno scontro, si parlano sotto la pioggia. Si intuisce che tra i due sia occorso qualcosa di grave e che la situazione sia loro sfuggita di mano. Per spiegare l'antefatto di ciò, l'autore ci fa immediatamente balzare indietro nel tempo presentandoci una serie di personaggi adolescenti, che però cresceranno rapidamente capitolo dopo capitolo. La trama, ancora non giunta alla conclusione, è di per sé un po' difficile da delineare senza rivelare dettagli fondamentali, ma proverò a farlo nei suoi caratteri più generali: Jin e suo nonno vivono praticamente come barboni e osservano i ricchi cittadini che conducono le loro vite nello sfarzo più sfrenato. Non mancheranno da parte del ragazzino gesti caritatevoli nei confronti di persone più sfortunate di lui e l'elemento sentimentale viene introdotto da Konoha, una ragazzina perdutamente innamorata di Jin. Fin da subito si capisce che il vecchio Kanzaki nasconda un grande segreto al nipote e la comparsa di un bizzarro mostro dall'aspetto di un camaleonte umanoide cambierà per sempre le loro vite. Contemporaneamente a tutto ciò, il ragazzo comincia a manifestare strani poteri. Si scoprirà attraverso una serie di intricate e spesso ridondanti vicissitudini che lui è in realtà Z.E.T., un essere dotato di una forza e di una velocità sovrumane creato in laboratorio e il cui unico scopo è quello di sterminare i player, mostri anch'essi creati tramite esperimenti di cui faceva parte anche il camaleonte umanoide. Naturalmente, dietro a tali creature mostruose dalle forme più disparate c'è un'organizzazione più in vista e potente di quanto non si potrebbe immaginare e che finirà per coinvolgere anche il giovane Koga, un appassionato di supereroi, e sua sorella Konoha, proprio la ragazza invaghita di Jin. Man mano che l'autoconsapevolezza di Jin si fa più forte e la necessità di controllare i suoi poteri sempre maggiore, avrà inizio una strenua lotta tra players e umani in cui il nemico diventa alleato e gli amici più inaspettati tradiscono senza remore, a colpi di rapimenti, giochi di potere, trappole mortali e battaglie cruente.
Passiamo al comparto grafico: il character design di Katsura è peculiare, quasi un marchio di fabbrica facilmente riconoscibile; tuttavia, sebbene in linea di massima lo apprezzi (soprattutto la trasformazione in Z.E.T. di Jin è davvero uno spettacolo da ammirare), a tratti sembra quasi stonare con la grande cura al dettaglio mostrata nei fondali e nella muscolatura dei players. Tra l'altro diversi personaggi, soprattutto le protagoniste e co-protagoniste femminili, finiscono per somigliarsi parecchio tra loro, generando disorientamento nel lettore e costringendolo ad andare indietro più volte per cercare di capire chi sia chi. Le scene d'azione in generale sono piuttosto comprensibili, ma a volte una serie di linee e tratteggi particolarmente numerosi rendono "troppo carica" la vignetta. Da un punto di vista narrativo, a mio avviso i flashback e le ellissi temporali sono gestite male e non fanno che creare confusione. Ho anche avuto l'impressione che a un certo punto l'autore abbia volutamente tirato per le lunghe un paio di sottotrame per mera mancanza di idee e le trovate kitsch abbondano (ad esempio, mi viene in mente quella di una mega villa piena di trappole in cui una torma di scolarette troverà la sua violenta fine). Sebbene Zetman non sia un pessimo manga, difficilmente lo consiglierei ed è per questo che non riesco a dargli neanche la sufficienza.
<b>Attenzione, possibili lievi spoiler</b>
Zetman è forse uno dei più bei manga che io stia leggendo di questi ultimi tempi.
Prima di partire con la trama, parliamo un po' dell'edizione: la Star Comics ce ne dà una discreta a 4.20 euro. La particolarità di quest'edizione è che ha le pagine a colori, e a 4.20 euro chi ve le dà?
Adesso possiamo arrivare al fulcro del manga, ossia la trama.I Player sono dei mostri creati a solo scopo di lucro e divertimento, i cui creatori non sono altro gli scienziati dell'Amagi Corporation, una società che controlla tutto il settore commerciale della città, comandata dal "Nonno Amagi". Un giorno, i Player acquistano una propria volontà e si ribellano, fuggendo e instaurandosi tra gli umani.
Per poter distruggere i Player uno degli scienziati crea Z.E.T, ovverosia il Player più potente, colui che li può distruggere tutti. Lo scienziato, di nome Goro Kanzaki, prende Z.E.T, soprannominato Jin, e fugge dalle grinfie dell'Amagi Corporation per poterlo accudire e farlo diventare un umano.
I due vanno a vivere in una baraccopoli, mentre l'Amagi Corporation è alla ricerca di Kanzaki e Jin. Purtroppo, un brutto giorno, Kanzaki muore per mano di un Player e Jin viene preso in custodia da Akemi, una "signora" che lavora in uno strip club a cui Jin ha salvato la vita.
Intanto si viene a conoscenza del secondo protagonista del manga, ovvero Kouga Amagi. Si, avete capito bene: il nipote del Signor Amagi. Kouga ha una sorella di nome Konoha, invaghita di Jin fin da quando era piccola. Konoha aiuta la madre nel distribuire pasti ai barboni, ed è per questo che Jin e Konoha si conoscono. Kouga è un ragazzo dalla forte sete di giustizia, piuttosto ingenuo come personaggio.
In seguito si scopriranno le vere intenzioni dell'Amagi Corporation, ossia quello di eliminare i Player grazie a Jin. Intanto Kouga cerca di soddisfare la sua sete di giustizia.
Insomma, da come avrete capito, Zetman è un manga con una trama piuttosto intricata e complessa: bisogna essere ben concentrati per capire quel che sta succedendo. Ciò lo rende, infatti, un manga non adatto a tutti quelli abituati ai soliti Shonen(ricordo che Zetman è un Seinen).
Passiamo ai personaggi: sono ben caratterizzati e non stereotipati. L'ideale di giustizia dei due protagonisti è davvero ben reso: Jin, strafottente e duro ma in fondo dal cuore d'oro, salva la gente per puro caso, mentre Kouga, piuttosto ingenuo e spavaldo (almeno all'inizio, dato che col tempo il personaggio si evolverà) salva la gente perché vuole diventare un eroe come il personaggio di un cartone che guardava da piccolo.
Zetman è un manga che carbura: più va avanti, più diventa bello. I disegni sono ottimi, molto sporchi ma ben resi.
Giudizio complessivo: Zetman è semplicemente un manga bellissimo, formato da disegni stupendi, personaggi ben caratterizzati e da una trama intricata e complessa. Se state cercando un manga che vi sappia appassionare, che abbia degli ottimi disegni e dei bellissimi combattimenti, questo è ottimo. Non lo consiglio a chi cerca qualcosa di relativamente semplice, dato il tipo di trama presente nel manga.
Zetman è forse uno dei più bei manga che io stia leggendo di questi ultimi tempi.
Prima di partire con la trama, parliamo un po' dell'edizione: la Star Comics ce ne dà una discreta a 4.20 euro. La particolarità di quest'edizione è che ha le pagine a colori, e a 4.20 euro chi ve le dà?
Adesso possiamo arrivare al fulcro del manga, ossia la trama.I Player sono dei mostri creati a solo scopo di lucro e divertimento, i cui creatori non sono altro gli scienziati dell'Amagi Corporation, una società che controlla tutto il settore commerciale della città, comandata dal "Nonno Amagi". Un giorno, i Player acquistano una propria volontà e si ribellano, fuggendo e instaurandosi tra gli umani.
Per poter distruggere i Player uno degli scienziati crea Z.E.T, ovverosia il Player più potente, colui che li può distruggere tutti. Lo scienziato, di nome Goro Kanzaki, prende Z.E.T, soprannominato Jin, e fugge dalle grinfie dell'Amagi Corporation per poterlo accudire e farlo diventare un umano.
I due vanno a vivere in una baraccopoli, mentre l'Amagi Corporation è alla ricerca di Kanzaki e Jin. Purtroppo, un brutto giorno, Kanzaki muore per mano di un Player e Jin viene preso in custodia da Akemi, una "signora" che lavora in uno strip club a cui Jin ha salvato la vita.
Intanto si viene a conoscenza del secondo protagonista del manga, ovvero Kouga Amagi. Si, avete capito bene: il nipote del Signor Amagi. Kouga ha una sorella di nome Konoha, invaghita di Jin fin da quando era piccola. Konoha aiuta la madre nel distribuire pasti ai barboni, ed è per questo che Jin e Konoha si conoscono. Kouga è un ragazzo dalla forte sete di giustizia, piuttosto ingenuo come personaggio.
In seguito si scopriranno le vere intenzioni dell'Amagi Corporation, ossia quello di eliminare i Player grazie a Jin. Intanto Kouga cerca di soddisfare la sua sete di giustizia.
Insomma, da come avrete capito, Zetman è un manga con una trama piuttosto intricata e complessa: bisogna essere ben concentrati per capire quel che sta succedendo. Ciò lo rende, infatti, un manga non adatto a tutti quelli abituati ai soliti Shonen(ricordo che Zetman è un Seinen).
Passiamo ai personaggi: sono ben caratterizzati e non stereotipati. L'ideale di giustizia dei due protagonisti è davvero ben reso: Jin, strafottente e duro ma in fondo dal cuore d'oro, salva la gente per puro caso, mentre Kouga, piuttosto ingenuo e spavaldo (almeno all'inizio, dato che col tempo il personaggio si evolverà) salva la gente perché vuole diventare un eroe come il personaggio di un cartone che guardava da piccolo.
Zetman è un manga che carbura: più va avanti, più diventa bello. I disegni sono ottimi, molto sporchi ma ben resi.
Giudizio complessivo: Zetman è semplicemente un manga bellissimo, formato da disegni stupendi, personaggi ben caratterizzati e da una trama intricata e complessa. Se state cercando un manga che vi sappia appassionare, che abbia degli ottimi disegni e dei bellissimi combattimenti, questo è ottimo. Non lo consiglio a chi cerca qualcosa di relativamente semplice, dato il tipo di trama presente nel manga.
Il manga nasce da un'idea che Masakazu Katsura (già autore di “Video Girl Ai/Len” e “I"s”) aveva già sviluppato in una pubblicazione del 1994, intitolata “Zetman”, che raccoglieva quattro storie brevi apparse su Weekly Shōnen Jump tra il 1989 e il 1994; Zetman inizia ad essere serializzato come serie a lungo termine sulla stessa rivista dal 31 ottobre 2002 con l'uscita del primo capitolo, Katsura disegna un personaggio sostanzialmente nuovo, contando sui suoi dieci anni in più di esperienza sulle spalle, raccolto poi in volumi dal novembre 2003 è attualmente in corso.
La vita da senzatetto di Jin e suo nonno non deriva da uno stato di impossibilità economica, ma è solo una copertura per nascondere le loro tracce da chi li sta cercando.
Jin non lo sa ma non è un bambino normale. Jin è il cosiddetto Z.E.T., un essere nato probabilmente dall'ingegneria genetica per non si sa quali scopi, dotato di una forza nemmeno minimamente paragonabile a quella di un essere umano.
È per queste sue doti viene ricercato da uno ricco magnate, per tenerlo sotto controllo ed usarlo per scovare ed eliminare i "player", altri esseri superumani nati da sperimentazioni e creati solo per combattere, fuggiti in massa anni prima dai loro laboratori per vivere all'esterno.
Proprio per evitare che la sua creatura venisse usata per scopi violenti, è stato proprio il dottor Kanzaki, colui che sostiene essere il nonno di Jin, a farlo fuggire e ad istruirlo in un luogo dove nessuno lo potesse trovare; tuttavia le cose non filano via lisce poichè Jin perderà più e più volte tutto ciò che gli è caro, destinato a dare sfogo ai poteri che non sa di avere, per una sete di giustizia che non saprà dove indirizzare.
Masakazu Katsura, l'autore della serie, scegli infatti per il suo nuovo Zetman un approccio più psicologico, facendoci capire con la sua narrazione il carattere del suo protagonista, ed il suo particolare modo di fare. E per farlo comincia da lontano, narrandoci direttamente il primo dramma di quel bambino che, dopo solo dopo anni (tra il primo ed il secondo volume passano anni) darà vero sfogo al suo potere; Jin ci viene descritto come un bambino impulsivo e generoso, che tuttavia non conosce la sua forza e la sua ambiguità, in grado di portare con la stessa facilità pace ed odio. Anche crescendo, dopo aver avuto modo di conoscere l'amore verso i propri cari, la forza è e rimane l'unico modo che conosce per ottenere quello che desidera. Il male ed il bene diventeranno sempre meno chiare da distinguere per il ragazzo, e sarà proprio questa ambiguità che lo porterà a scegliere come agire di fronte ai comprimari della serie, i cui ruoli a questo punto non sono ancora ben chiari.
Anche dal punto di vista narrativo, l'autore è intenzionato a procedere per brevi passi, mixando azione a fasi, per così dire, di introspezione, senza tuttavia introdurre troppo velocemente questioni inerenti Z.E.T. e player vari, scoprendo le proprie carte poco alla volta; per l'amor di dio, niente di troppo mentale per un manga di azione, ma sicuramente più attento della media a gestire i propri personaggi.
Dal punto di vista puramente tecnico, il disegno è magistrale, e si notano gli anni di esperienza che l'autore ha accumulato disegnando ogni tipo di manga; il dettaglio grafico è buono, così come la cura per i dettagli; nonostante Katsura sia famoso per le sue serie sentimentali, il meglio si nota in Zetman durante le scene di pura azione, quando la violenza gli permette di raggiungere il massimo della sua espressività.
Dove questa storia andrà a finire è ancora troppo presto per dirlo, ma non sarà di certo qualcosa di troppo allegro; sempre che si decida a disegnarlo entro questo secolo, vista la cadenza quasi annuale.
La vita da senzatetto di Jin e suo nonno non deriva da uno stato di impossibilità economica, ma è solo una copertura per nascondere le loro tracce da chi li sta cercando.
Jin non lo sa ma non è un bambino normale. Jin è il cosiddetto Z.E.T., un essere nato probabilmente dall'ingegneria genetica per non si sa quali scopi, dotato di una forza nemmeno minimamente paragonabile a quella di un essere umano.
È per queste sue doti viene ricercato da uno ricco magnate, per tenerlo sotto controllo ed usarlo per scovare ed eliminare i "player", altri esseri superumani nati da sperimentazioni e creati solo per combattere, fuggiti in massa anni prima dai loro laboratori per vivere all'esterno.
Proprio per evitare che la sua creatura venisse usata per scopi violenti, è stato proprio il dottor Kanzaki, colui che sostiene essere il nonno di Jin, a farlo fuggire e ad istruirlo in un luogo dove nessuno lo potesse trovare; tuttavia le cose non filano via lisce poichè Jin perderà più e più volte tutto ciò che gli è caro, destinato a dare sfogo ai poteri che non sa di avere, per una sete di giustizia che non saprà dove indirizzare.
Masakazu Katsura, l'autore della serie, scegli infatti per il suo nuovo Zetman un approccio più psicologico, facendoci capire con la sua narrazione il carattere del suo protagonista, ed il suo particolare modo di fare. E per farlo comincia da lontano, narrandoci direttamente il primo dramma di quel bambino che, dopo solo dopo anni (tra il primo ed il secondo volume passano anni) darà vero sfogo al suo potere; Jin ci viene descritto come un bambino impulsivo e generoso, che tuttavia non conosce la sua forza e la sua ambiguità, in grado di portare con la stessa facilità pace ed odio. Anche crescendo, dopo aver avuto modo di conoscere l'amore verso i propri cari, la forza è e rimane l'unico modo che conosce per ottenere quello che desidera. Il male ed il bene diventeranno sempre meno chiare da distinguere per il ragazzo, e sarà proprio questa ambiguità che lo porterà a scegliere come agire di fronte ai comprimari della serie, i cui ruoli a questo punto non sono ancora ben chiari.
Anche dal punto di vista narrativo, l'autore è intenzionato a procedere per brevi passi, mixando azione a fasi, per così dire, di introspezione, senza tuttavia introdurre troppo velocemente questioni inerenti Z.E.T. e player vari, scoprendo le proprie carte poco alla volta; per l'amor di dio, niente di troppo mentale per un manga di azione, ma sicuramente più attento della media a gestire i propri personaggi.
Dal punto di vista puramente tecnico, il disegno è magistrale, e si notano gli anni di esperienza che l'autore ha accumulato disegnando ogni tipo di manga; il dettaglio grafico è buono, così come la cura per i dettagli; nonostante Katsura sia famoso per le sue serie sentimentali, il meglio si nota in Zetman durante le scene di pura azione, quando la violenza gli permette di raggiungere il massimo della sua espressività.
Dove questa storia andrà a finire è ancora troppo presto per dirlo, ma non sarà di certo qualcosa di troppo allegro; sempre che si decida a disegnarlo entro questo secolo, vista la cadenza quasi annuale.
Prima di iniziare a recensire questo manga, devo fare una premessa: non sono mai stata una grande fan di Katsura, anzi. Se Video Girl Ai mi era tutto sommato piaciuto, I''s mi aveva profondamente deluso e lo avevo abbandonato a metà, nonostante apprezzassi molto lo stile di disegno. Shadow Lady mi aveva lasciato indifferente, avevo tentato di leggere Wingman, ma anche quello era stato scartato dopo pochi volumi, un po' a causa dello stile grafico molto acerbo, ma soprattutto per la storia non appassionante. Detto questo, devo confessare che Zetman mi ha fatto rivalutare il Katsura in quanto autore di storie (in quanto disegnatore aveva già la mia stima).
La trama di Zetman a prima vista non mi aveva colpito particolarmente: ho iniziato a vedere l'anime solo per curiosità senza aspettarmi troppo e questo poi mi ha reso curiosa e di leggere la controparte cartacea, che si è rivelata una vera sorpresa.
La trama fantascientifica è gestita in modo accattivante, tanto da appassionare persino me che solitamente non amo il genere.
Il protagonista, Jin, un ragazzo che ha sempre vissuto nella povertà con suo nonno, dopo la tragica morte dello stesso scopre di essere una sorta di ibrido umano-mostro creato ad hoc per sterminare altri ibridi pseudo-umani chiamati "Players". I Players erano stati creati per divertire l'alta società con scontri clandestini, ma si erano ribellati ai loro padroni, fuggendo e nascondendosi fra gli umani. All'apparenza lineare, la storia si dipana invece in modo intricato, aggiungendo fazioni diverse, ponendo Jin di fronte a molte scelte complesse. Non da meno è il coprotagonista Kouga, che parte come un giovane idealista che vuole diventare una sorta di supereroe fissato con la "giustizia", per poi maturare in modo molto sofferto a causa di esperienze traumatiche che lo segneranno per sempre.
La trama è colma di colpi di scena, di cambi di fazione e complotti nascosti e richiede una certa attenzione al lettore. I meno attenti si troveranno in difficoltà e potrebbero abbandonare l'opera perchè troppo complicata. Tuttavia a mio parere è proprio questa intricatezza a rendere Zetman una buonissima opera: impegna il lettore e lo immerge in una storia difficile da sbrogliare.
I personaggi, anche i comprimari, sono nel complesso tutti ben caratterizzati e hanno un'ottimo sviluppo psicologico, coerente con gli avvenimenti narrati. Le storie d'amore presenti sono ben gestite e abbastanza realistiche e si amalgamano molto bene con la trama principale.
Una delle poche pecche di questo manga è che, soprattutto nella prima parte, Katsura esagera un po' col fanservice e indugia su alcune scene vagamente sadomaso, caratteristica che a me non è mai piaciuta troppo.
Graficamente il tratto di Katsura è estremamente gradevole, graffiante quando è necessario e sinuoso in altre occasioni, in ogni caso sempre in tono con le vicende narrate.
Tirando le somme, Zetman è un manga che finora ha saputo tenermi appassionata, nonostante avesse tutti i presupposti per farmi allontanare: non amo eccessivamente l'autore e il genere non è solitamente fra i miei preferiti. Essendo un'opera ancora in corso non mi sento di assegnare più di 8, tuttavia la consiglio anche a chi come me è dubbioso. E' necessaria una buona concentrazione per seguire le vicende, ma queste appassionano e sono esaltate da uno stile grafico molto gradevole. Lo sconsiglio solo a chi non vuole leggere nulla di impegnativo e preferisce cose più frivole.
La trama di Zetman a prima vista non mi aveva colpito particolarmente: ho iniziato a vedere l'anime solo per curiosità senza aspettarmi troppo e questo poi mi ha reso curiosa e di leggere la controparte cartacea, che si è rivelata una vera sorpresa.
La trama fantascientifica è gestita in modo accattivante, tanto da appassionare persino me che solitamente non amo il genere.
Il protagonista, Jin, un ragazzo che ha sempre vissuto nella povertà con suo nonno, dopo la tragica morte dello stesso scopre di essere una sorta di ibrido umano-mostro creato ad hoc per sterminare altri ibridi pseudo-umani chiamati "Players". I Players erano stati creati per divertire l'alta società con scontri clandestini, ma si erano ribellati ai loro padroni, fuggendo e nascondendosi fra gli umani. All'apparenza lineare, la storia si dipana invece in modo intricato, aggiungendo fazioni diverse, ponendo Jin di fronte a molte scelte complesse. Non da meno è il coprotagonista Kouga, che parte come un giovane idealista che vuole diventare una sorta di supereroe fissato con la "giustizia", per poi maturare in modo molto sofferto a causa di esperienze traumatiche che lo segneranno per sempre.
La trama è colma di colpi di scena, di cambi di fazione e complotti nascosti e richiede una certa attenzione al lettore. I meno attenti si troveranno in difficoltà e potrebbero abbandonare l'opera perchè troppo complicata. Tuttavia a mio parere è proprio questa intricatezza a rendere Zetman una buonissima opera: impegna il lettore e lo immerge in una storia difficile da sbrogliare.
I personaggi, anche i comprimari, sono nel complesso tutti ben caratterizzati e hanno un'ottimo sviluppo psicologico, coerente con gli avvenimenti narrati. Le storie d'amore presenti sono ben gestite e abbastanza realistiche e si amalgamano molto bene con la trama principale.
Una delle poche pecche di questo manga è che, soprattutto nella prima parte, Katsura esagera un po' col fanservice e indugia su alcune scene vagamente sadomaso, caratteristica che a me non è mai piaciuta troppo.
Graficamente il tratto di Katsura è estremamente gradevole, graffiante quando è necessario e sinuoso in altre occasioni, in ogni caso sempre in tono con le vicende narrate.
Tirando le somme, Zetman è un manga che finora ha saputo tenermi appassionata, nonostante avesse tutti i presupposti per farmi allontanare: non amo eccessivamente l'autore e il genere non è solitamente fra i miei preferiti. Essendo un'opera ancora in corso non mi sento di assegnare più di 8, tuttavia la consiglio anche a chi come me è dubbioso. E' necessaria una buona concentrazione per seguire le vicende, ma queste appassionano e sono esaltate da uno stile grafico molto gradevole. Lo sconsiglio solo a chi non vuole leggere nulla di impegnativo e preferisce cose più frivole.
MI sono fermato al 5 perché la storia si era fatta pesante e poco accattivante. Il primo volume è davvero bellissimo poi man mano che va avanti diventa solo banale e con tante scene di erotismo gratuito e impertinente. Lo sconsiglio e vi invito a non farvi imbambolare dai primi 2 numeri perché è solo una meteora di bellezza. Le copertina sono molto intriganti, come i disegni nelle scene di azione, ma per il resto è molto superficiale nei dialoghi e nelle vignette. Avevo deciso di seguire una bella serie lunga (sono molti volumi ho saputo) ma mi sono ricreduto!
Questa volta Katsura abbandona le atmosfere sentimentali che gli sono tipiche e si mette all'opera su una serie d'azione pura, con combattimenti, mostri e una feroce organizzazione che compie esperimenti di ingegneria genetica. La serie parte lentamente e ci mette un po' per ingranare, ma devo dire che più prosegue più si fa interessante: alla fine Katsura dimostra di essere perfettamente in grado di trattare anche queste tematiche.
Come sempre i suoi disegni dei personaggi femminili sono eccellenti ma in questa serie si limita molto, visto che la maggior parte dei personaggi sono di sesso maschile. Peccato, ma la storia lo richiede. Ci anche delle sottotrame romantiche sovrapposte alla vicenda principale, molto interessanti ma molto limitate perché evidentemente qui Katsura vuole separarsi del tutto dalle sue atmosfere tipiche per gettarsi completamente sul genere supereroistico. Non manca qualche considerazione morale e la storia risulta un po' più intelligente di quella di uno shonen tipico.
Per il momento il mio voto è 7.5 ma è in crescita e quindi arrotondo ad 8 sulla fiducia.
Come sempre i suoi disegni dei personaggi femminili sono eccellenti ma in questa serie si limita molto, visto che la maggior parte dei personaggi sono di sesso maschile. Peccato, ma la storia lo richiede. Ci anche delle sottotrame romantiche sovrapposte alla vicenda principale, molto interessanti ma molto limitate perché evidentemente qui Katsura vuole separarsi del tutto dalle sue atmosfere tipiche per gettarsi completamente sul genere supereroistico. Non manca qualche considerazione morale e la storia risulta un po' più intelligente di quella di uno shonen tipico.
Per il momento il mio voto è 7.5 ma è in crescita e quindi arrotondo ad 8 sulla fiducia.
Un manga a dir poco ottimo!
Non parlerò della trama per evitare possibili spoiler passerò direttamente ai personaggi, che ritengo tutti caratterizzati e approfonditi in modo ottimo, a partire da quelli principali per giungere a quelli più insignificanti... e i personaggi presenti in questo manga non sono pochi.
Il disegno è spettacolare, con figure proporzionate e dettagliatissime, una gioia per gli occhi.
Un ottimo intreccio narrativo degli eventi, poi, riesce a incollare il lettore al volumetto, anche grazie ai ripetuti colpi di scena, ma anche per questo il manga può ritenersi pericoloso, perchè può causare dipendenza, infatti appena si finisce un volumetto verrete presi dalla voglia di leggere immediatamente quello seguente... o almeno questo è quello che capita a me!
Si potrebbe quasi definire un manga perfetto ma l'edizione rovina tutto, o almeno per i primi numeri, dove si trovano sbavature di inchiostro che a volte non rendono leggibili alcune nuvolette, ma fortunatamente questi difetti non compaiono più dal volume quattro in poi.
Ho apprezzato molto l'idea delle pagine a colori a inizio volume.
La periodicità è purtroppo indefinita! Basta vedere quanti volumi sono usciti dal 2003 per capire quanto sia infame l'autore XD (leggere parte riguardante la storia per capire).
Non posso che ripetere quel che ho detto all'inizio: un ottimo manga consigliato a chi cerca una storia dai toni cupi.
Trama:10
Personaggi:10
Disegni:10
Narrazione:10
Edizione:6
Periodicità:1
Non parlerò della trama per evitare possibili spoiler passerò direttamente ai personaggi, che ritengo tutti caratterizzati e approfonditi in modo ottimo, a partire da quelli principali per giungere a quelli più insignificanti... e i personaggi presenti in questo manga non sono pochi.
Il disegno è spettacolare, con figure proporzionate e dettagliatissime, una gioia per gli occhi.
Un ottimo intreccio narrativo degli eventi, poi, riesce a incollare il lettore al volumetto, anche grazie ai ripetuti colpi di scena, ma anche per questo il manga può ritenersi pericoloso, perchè può causare dipendenza, infatti appena si finisce un volumetto verrete presi dalla voglia di leggere immediatamente quello seguente... o almeno questo è quello che capita a me!
Si potrebbe quasi definire un manga perfetto ma l'edizione rovina tutto, o almeno per i primi numeri, dove si trovano sbavature di inchiostro che a volte non rendono leggibili alcune nuvolette, ma fortunatamente questi difetti non compaiono più dal volume quattro in poi.
Ho apprezzato molto l'idea delle pagine a colori a inizio volume.
La periodicità è purtroppo indefinita! Basta vedere quanti volumi sono usciti dal 2003 per capire quanto sia infame l'autore XD (leggere parte riguardante la storia per capire).
Non posso che ripetere quel che ho detto all'inizio: un ottimo manga consigliato a chi cerca una storia dai toni cupi.
Trama:10
Personaggi:10
Disegni:10
Narrazione:10
Edizione:6
Periodicità:1
Una grossa multinazionale svolge segreti esperimenti genetici nella speranza di trovare il modo per creare una serie di "uomini" che siano superiori alla stessa razza umana ma, si sa, il cuore degli uomini si corrompe facilmente (Il Signore degli Anelli [cit.]) e così c'è chi nei piani alti dell'azienda non mira ad altro che al vile denaro, speculando su questo genere di scoperte e avanzamenti tecnologici.
Purtroppo tutti i sogni di gloria vanno in frantumi quando questi "esperimenti", ancora incompleti e instabili, riescono a distruggere il laboratorio di ricerca e fuggire, proprio quando il principale scienziato del progetto sembra essere riuscito a creare quello che dovrebbe essere, nel loro immaginario, "l'essere perfetto".
La storia si apre con il nostro protagonista Jin, un bambino con delle capacità fuori dal comune, che aiuta chi si trova in difficoltà con malviventi di ogni genere. Jin vive in una baraccopoli con il nonno che si è sempre impegnato a farlo studiare di persona e ad insegnargli quello che è il modo di vivere dei suoi coetanei più fortunati, cercando di dargli un educazione e crescerlo nel miglior modo possibile.
Questa è la base da cui parte Zetman, un manga che è una vera opera d'arte, una storia ricca di colpi di scena e intrighi che nemmeno potete immaginare. La vita del nostro protagonista si intreccerà inevitabilmente con quella di altri personaggi, segnandoli spesso con il suo carattere e modo di fare spavaldo ma anche "giusto".
Fino ad ora siamo giunti al decimo volume eppure sembra che la storia sia appena iniziata, e questo non è affatto un difetto perchè in tutti i volumi precedenti c'è stata l'evoluzione progressiva di Jin e di coloro che sono rimasti attratti dalla sua figura, approfondendo i retroscena della vicenda e portando il lettore alla più totale immersione nella vicenda. Ovviamente non mancano le scene di azione e le cosiddette "scazzottate".
Il tutto condito dal disegno di Katsura che, inutile dirlo, è perfetto, sempre e comunque in ogni tavola.
Insomma un manga davvero superbo, uno dei miei preferiti per quello che conta, lo consiglio a TUTTI gli appassionati di manga, ma sopratutto a chi ama le storie ben ideate, solide e ben strutturate con un personaggio da brividi, niente a che fare con il solito tipetto buono pieno di buone intenzioni e sentimenti ma ancora imbranato e impacciato, quello che muove Jin è ben altro e ben più radicato. Voto 10!
Purtroppo tutti i sogni di gloria vanno in frantumi quando questi "esperimenti", ancora incompleti e instabili, riescono a distruggere il laboratorio di ricerca e fuggire, proprio quando il principale scienziato del progetto sembra essere riuscito a creare quello che dovrebbe essere, nel loro immaginario, "l'essere perfetto".
La storia si apre con il nostro protagonista Jin, un bambino con delle capacità fuori dal comune, che aiuta chi si trova in difficoltà con malviventi di ogni genere. Jin vive in una baraccopoli con il nonno che si è sempre impegnato a farlo studiare di persona e ad insegnargli quello che è il modo di vivere dei suoi coetanei più fortunati, cercando di dargli un educazione e crescerlo nel miglior modo possibile.
Questa è la base da cui parte Zetman, un manga che è una vera opera d'arte, una storia ricca di colpi di scena e intrighi che nemmeno potete immaginare. La vita del nostro protagonista si intreccerà inevitabilmente con quella di altri personaggi, segnandoli spesso con il suo carattere e modo di fare spavaldo ma anche "giusto".
Fino ad ora siamo giunti al decimo volume eppure sembra che la storia sia appena iniziata, e questo non è affatto un difetto perchè in tutti i volumi precedenti c'è stata l'evoluzione progressiva di Jin e di coloro che sono rimasti attratti dalla sua figura, approfondendo i retroscena della vicenda e portando il lettore alla più totale immersione nella vicenda. Ovviamente non mancano le scene di azione e le cosiddette "scazzottate".
Il tutto condito dal disegno di Katsura che, inutile dirlo, è perfetto, sempre e comunque in ogni tavola.
Insomma un manga davvero superbo, uno dei miei preferiti per quello che conta, lo consiglio a TUTTI gli appassionati di manga, ma sopratutto a chi ama le storie ben ideate, solide e ben strutturate con un personaggio da brividi, niente a che fare con il solito tipetto buono pieno di buone intenzioni e sentimenti ma ancora imbranato e impacciato, quello che muove Jin è ben altro e ben più radicato. Voto 10!
Zetman è un fumetto stupendo. L'introspezione psicologica dei vari personaggi che si interpongono è superlativa, il tratto del disegno è chiaro e le tavole danno dimostrazione dell'enorme miglioramento qualitativo del già buon stile di Katsura. Unica pecca è il grande lasso di tempo tra un numero e l'altro... è veramente un'agonia!
Zetman è un manga di Masakazu Katsura (già autore di Video Girl Ai e I"s) uscito nel 2003 e tuttora in prosecuzione. Pur partendo dalla storia breve "Zetman" edita nel 1994, Katsura disegna un personaggio sostanzialmente nuovo, contando sui suoi dieci anni in più di esperienza sulle spalle.
I player, mostri pericolosi creati nel corso di ricerche all'Amagi Corporation, vengono usati per combattere come galli impazziti e lucrare con le scommesse di gente facoltosa. Ma improvvisamente i player si ribellano, compiono una strage e fuggono mescolandosi con la gente comune. Il vecchio presidente Amagi si sente responsabile e decide di dedicare la sua vita a trovare e uccidere tutti i player in circolazione. Per assolvere a questo compito, Amagi crea Z.E.T., un essere perfetto e imbattibile. Da ciò ne ne scaturisce una storia piena di colpi di scena tra organizzazioni segrete, mostri e compagnie senza scrupoli. L'autore abbandona i suoi soliti temi per regalarci questo manga ottimamente sceneggiato e disegnato. L'unico difetto va individuato nelle uscite dilatate dell'opera, di conseguenza il lettore potrebbe ritrovarsi perso tra i tanti colpi di scena.
I player, mostri pericolosi creati nel corso di ricerche all'Amagi Corporation, vengono usati per combattere come galli impazziti e lucrare con le scommesse di gente facoltosa. Ma improvvisamente i player si ribellano, compiono una strage e fuggono mescolandosi con la gente comune. Il vecchio presidente Amagi si sente responsabile e decide di dedicare la sua vita a trovare e uccidere tutti i player in circolazione. Per assolvere a questo compito, Amagi crea Z.E.T., un essere perfetto e imbattibile. Da ciò ne ne scaturisce una storia piena di colpi di scena tra organizzazioni segrete, mostri e compagnie senza scrupoli. L'autore abbandona i suoi soliti temi per regalarci questo manga ottimamente sceneggiato e disegnato. L'unico difetto va individuato nelle uscite dilatate dell'opera, di conseguenza il lettore potrebbe ritrovarsi perso tra i tanti colpi di scena.
Volendo sintetizzare i vari aspetti di questo manga in un unico aggettivo, mi viene subito in mente: SUPERBO.
La trama è ormai ben nota, e non starò qui a riproporla, ma vorrei focalizzare l'attenzione dei lettori su un punto secondo me importante: la forza della componente razionale umana del personaggio principale, nonostante la sua invincibile trasformazione.
Nonostante i "Player" siano stati ideati, inizialmente, solo come burattini da combattimento assetati di sangue, lui riesce tramite le esperienze vissute e gli insegnamenti del suo ideatore, o meglio "padre artificiale", ad evolversi e divenire , involontariamente, un paladino della giustizia.
E' chiaro fin da subito che, nonostante sia sempre immischiato in strane situazioni, è sempre la componente affettiva, propria della natura umana, che lo spinge a superare i suoi limiti e trasformarsi in Zet.
Il suo scopo principe, sebbene ben mascherato, è sempre quello di proteggere le persone a lui care, come ad esempio quando cerca di proteggere, nell'ultimo volume pubblicato, gli abitanti di una zona disagiata, nella quale lui vive (in modo particolare la sua coinquilina) dall'attacco di 2 player gemelli.
[<b>Attenzione Spoiler</b>]
L'unica nota negativa della saga fino ad ora è, se non erro, il volume 5, in cui il fratellone dell'amica d'infanzia del protagonista, circuito da un uomo anziano e spinto dal forte senso di giustizia che lo caratterizza, cade in una trappola dove viene effettuata una vera e propria strage di sue funs.
L'errore secondo me sta nel fatto che per rendere il significato, Masakatsu Katsura, abbia trasceso un po' la linea guida del manga, e sia finito leggermente nell'hetai sadomaso. Questione d'opinini, ma secondo me poteva renderlo in altro modo.
[<b>Fine Spoiler</b>]
In ogni caso vi consiglio vivamente di continuare la lettura nonostante i vari volumi escano a distanza notevole uno dall'altro.
La trama è ormai ben nota, e non starò qui a riproporla, ma vorrei focalizzare l'attenzione dei lettori su un punto secondo me importante: la forza della componente razionale umana del personaggio principale, nonostante la sua invincibile trasformazione.
Nonostante i "Player" siano stati ideati, inizialmente, solo come burattini da combattimento assetati di sangue, lui riesce tramite le esperienze vissute e gli insegnamenti del suo ideatore, o meglio "padre artificiale", ad evolversi e divenire , involontariamente, un paladino della giustizia.
E' chiaro fin da subito che, nonostante sia sempre immischiato in strane situazioni, è sempre la componente affettiva, propria della natura umana, che lo spinge a superare i suoi limiti e trasformarsi in Zet.
Il suo scopo principe, sebbene ben mascherato, è sempre quello di proteggere le persone a lui care, come ad esempio quando cerca di proteggere, nell'ultimo volume pubblicato, gli abitanti di una zona disagiata, nella quale lui vive (in modo particolare la sua coinquilina) dall'attacco di 2 player gemelli.
[<b>Attenzione Spoiler</b>]
L'unica nota negativa della saga fino ad ora è, se non erro, il volume 5, in cui il fratellone dell'amica d'infanzia del protagonista, circuito da un uomo anziano e spinto dal forte senso di giustizia che lo caratterizza, cade in una trappola dove viene effettuata una vera e propria strage di sue funs.
L'errore secondo me sta nel fatto che per rendere il significato, Masakatsu Katsura, abbia trasceso un po' la linea guida del manga, e sia finito leggermente nell'hetai sadomaso. Questione d'opinini, ma secondo me poteva renderlo in altro modo.
[<b>Fine Spoiler</b>]
In ogni caso vi consiglio vivamente di continuare la lettura nonostante i vari volumi escano a distanza notevole uno dall'altro.
Questo manga del maestro Katsura è diverso dagli altri con sfondo sentimentale, infatti quest'opera è basata su uno sfondo splatter e con vere e proprie scene sessuali (anche se non è un hentai).
La storia di questo manga è molto complessa con uno sviluppo però che mantiene un filo logico e fisso, non come altri manga la cui storia (malgrado sia bella) perde un po' nello sviluppo.
[<b>Attenzione Spoiler</b>]
Zetman racconta le vicende di un ragazzo di nome Jin (chiamato anche Z.E.T. e da questo il titolo Zetman) il quale apparentemente una vita comune come gli altri con una piccola differenza: è un senzatetto. Il primo volume si apre con uno sguardo all'infanzia di Jin, più precisamente quando aveva circa 10 anni; lui viveva con suo "nonno" (anche lui un senzatetto) che gli insegnava e lo faceva studiare per potersi avvicinare di più ad un mondo normale, anche se il bambino (come tutti) non ne ha molta voglia e preferisce vivere una vita tranquilla con il suo unico parente. Sfortunatamente però il giorno stesso si imbattono in un uomo apparentemente normale che però si rivela come Player (un mostro che dopo essersi risvegliato ha un'irrefrenabile sete di sangue e uccide qualunque essere umano) che ferisce gravemente il "nonno" fino a causargli la morte.
Anni dopo il ragazzo cerca di nuovo di vivere una vita normale e questa volta con una ex spogliarellista che lo adottò ma i problemi non erano affatto finiti! Erano appena cominciati!
Andando avanti appare anche un altro personaggio fisso: Koga, fratello di Kohoha (amica d'infanzia di Jin) figlio del più grande proprietario aziendale: l'Amagi Corp. Questo ragazzo ha un forte senso di giustizia (fin troppo, aggiungerei) tanto da voler diventare come un personaggio degli anime.
Sinceramente questo ragazzo non mi è molto simpatico... xopratutto per il suo "senso di giustizia" che lo porta fino all'esasperazione malgrado sia un bamboccio che non è in grado di fare nulla criticato per giunta dallo stesso Jin tuttavia sembra però che nel volume 9 sia grazie a lui che Jin si salvi la pelle... o almeno si crede.
La storia di questo manga è molto complessa con uno sviluppo però che mantiene un filo logico e fisso, non come altri manga la cui storia (malgrado sia bella) perde un po' nello sviluppo.
[<b>Attenzione Spoiler</b>]
Zetman racconta le vicende di un ragazzo di nome Jin (chiamato anche Z.E.T. e da questo il titolo Zetman) il quale apparentemente una vita comune come gli altri con una piccola differenza: è un senzatetto. Il primo volume si apre con uno sguardo all'infanzia di Jin, più precisamente quando aveva circa 10 anni; lui viveva con suo "nonno" (anche lui un senzatetto) che gli insegnava e lo faceva studiare per potersi avvicinare di più ad un mondo normale, anche se il bambino (come tutti) non ne ha molta voglia e preferisce vivere una vita tranquilla con il suo unico parente. Sfortunatamente però il giorno stesso si imbattono in un uomo apparentemente normale che però si rivela come Player (un mostro che dopo essersi risvegliato ha un'irrefrenabile sete di sangue e uccide qualunque essere umano) che ferisce gravemente il "nonno" fino a causargli la morte.
Anni dopo il ragazzo cerca di nuovo di vivere una vita normale e questa volta con una ex spogliarellista che lo adottò ma i problemi non erano affatto finiti! Erano appena cominciati!
Andando avanti appare anche un altro personaggio fisso: Koga, fratello di Kohoha (amica d'infanzia di Jin) figlio del più grande proprietario aziendale: l'Amagi Corp. Questo ragazzo ha un forte senso di giustizia (fin troppo, aggiungerei) tanto da voler diventare come un personaggio degli anime.
Sinceramente questo ragazzo non mi è molto simpatico... xopratutto per il suo "senso di giustizia" che lo porta fino all'esasperazione malgrado sia un bamboccio che non è in grado di fare nulla criticato per giunta dallo stesso Jin tuttavia sembra però che nel volume 9 sia grazie a lui che Jin si salvi la pelle... o almeno si crede.
Dopo Video Girl Ai ed I"S, Katsura abbandona il lato sentimentale che ha costituito la maggior parte delle sue opere. In Zetman, infatti, non ci sono adolescenti alle prese con i primi amori o con i loro problemi sentimentali, ma si parla di supereroi e lotte tra specie sovrannaturali creati in laboratorio. Ogni volume lo si termina in un batter d'occhio, la storia è talmente affascinante che si finisce catturati e trascinati all'interno del mondo creato dall'autore. Se poi ci aggiungiamo il meraviglioso tratto di Katsura, diventa un mix perfetto.
Grande attenzione agli sfondi (tutti tratteggiati molto bene) ed alla cura riposta nella buona resa, sia fisica che caratteriale, dei personaggi. L'autore ha migliorato tantissimo il suo tratto, ora è più preciso, particolare e raffinato rispetto alle sue opere precedenti (basta vedere le copertine qui accanto per capire la bravura di Katsura nel disegno). La serie non è ancora conclusa e penso che continuerà ancora per alcuni numeri, dopotutto è la prima volta che l'autore si cimenta in questo nuovo genere e sembra stia andando alquanto bene.
L'edizione della Star è fatta bene, ha un formato un po' più grande del solito, le scritte si vedono bene e le prime pagine sono a colori, il tutto ad un prezzo decente. Tuttavia sconsiglio questo manga a chi si impressiona facilmente, viste le scene spinte e/o violente. Ecco, se c'è una cosa che l'autore non ha mai abbandonato in tutti questi anni, sono le inquadrature di ragazze mezze svestite, particolare che può dar fastidio a chi odia i fanservice, ma vista la trama così scorrevole e interessante, questi dettagli possono essere anche non considerati... almeno faranno piacere ai ragazzi.
Altra cosa da considerare è che ogni anno vengono pubblicati al massimo due volumi (se non di meno), perciò c'è da aspettare parecchio prima di ogni nuova uscita. Quindi portate pazienza.
Grande attenzione agli sfondi (tutti tratteggiati molto bene) ed alla cura riposta nella buona resa, sia fisica che caratteriale, dei personaggi. L'autore ha migliorato tantissimo il suo tratto, ora è più preciso, particolare e raffinato rispetto alle sue opere precedenti (basta vedere le copertine qui accanto per capire la bravura di Katsura nel disegno). La serie non è ancora conclusa e penso che continuerà ancora per alcuni numeri, dopotutto è la prima volta che l'autore si cimenta in questo nuovo genere e sembra stia andando alquanto bene.
L'edizione della Star è fatta bene, ha un formato un po' più grande del solito, le scritte si vedono bene e le prime pagine sono a colori, il tutto ad un prezzo decente. Tuttavia sconsiglio questo manga a chi si impressiona facilmente, viste le scene spinte e/o violente. Ecco, se c'è una cosa che l'autore non ha mai abbandonato in tutti questi anni, sono le inquadrature di ragazze mezze svestite, particolare che può dar fastidio a chi odia i fanservice, ma vista la trama così scorrevole e interessante, questi dettagli possono essere anche non considerati... almeno faranno piacere ai ragazzi.
Altra cosa da considerare è che ogni anno vengono pubblicati al massimo due volumi (se non di meno), perciò c'è da aspettare parecchio prima di ogni nuova uscita. Quindi portate pazienza.
Su questa opera c'è poco da dire, è davvero strepitosa!
Partendo dai disegni impeccabili che hanno un tratto davvero realisitco ai personaggi e all'ambiente, arriviamo a una storia ben strutturata, la suspance e l'azione non mancano e di misteri che il lettore si trova innanzi nel corso della storia neppure.
L'unica pecca forse in alcune scene è spinto, ma non troppo.
Un ultima cosa... CREA DIPENDENZA! Appena finito di leggere un volume automaticamente il vostro organismo andrà subito in cerca di altri!
Voto 9
Partendo dai disegni impeccabili che hanno un tratto davvero realisitco ai personaggi e all'ambiente, arriviamo a una storia ben strutturata, la suspance e l'azione non mancano e di misteri che il lettore si trova innanzi nel corso della storia neppure.
L'unica pecca forse in alcune scene è spinto, ma non troppo.
Un ultima cosa... CREA DIPENDENZA! Appena finito di leggere un volume automaticamente il vostro organismo andrà subito in cerca di altri!
Voto 9
Vi premetto subito un qualcosa che dovrete sempre tenere bene a mente: di manga come Zetman non ne escono molti, forse ne uscirà uno ogni 2 anni, forse più!
Fra tutte le opere di Masakazu Katsura, già celebrato autore di opere come Video Girl Ai ed I''S, Zetman rappresenta sicuramente il massimo livello raggiunto dall'autore nipponico. Livello che non riguarda unicamente il reparto grafico, che comunque qui raggiunge livelli ben superiori alle opere precedenti. E ve lo dico con tutta franchezza, non so proprio come abbia fatto, visto il livello già sbalorditivo raggiunto con Video Girl Ai e I''S. Comunque disegni a parte Zetman ha ben di più su cui vantarsi, la trama ne è sicuramente un bel esempio vista la strutturazione non certo semplicistica. La storia che Zetman ci porta a conoscere è una trama senz'altro impegnativa da non sottovalutare, ne da intraprendere così, alla leggera. Insomma se volete farvi una lettura così, magari sotto l'ombrellone sorseggiando una bibita fresca, intervallando la lettura di un paio di pagine con l'osservare stupiti un avvenente fanciulla in topless davanti a voi... vi consiglio vivamente la lettura di un altro manga. E' un manga a cui dovete concedere spazio, o meglio, tempo. Se volete leggervi Zetman quindi vi consiglio di prendervi minimo un weekend libero (al massimo se siete in ristrettezze "temporali" una giornata), da dedicare completamente alla sua lettura perché leggere Zetman è come avere a che fare con una ragazza gelosa che non vedete da mesi causa: 9 mesi di leva nel reggimento degli Alpini tra le Dolomiti. Insomma vi vuole tutto per lei!
Tornando seri vi dico che la trama riprende tematiche fantascientifiche ed un po' grottesche raccontando le vicende di Jin. Sullo sfondo un' ambientazione fantascientifica-futuristica simile a molti altri manga e film hollywoodiani di un certo spessore, di certo opprimente e "oscura".
Tutto ciò lo troviamo proposto con un edizione tipica dell'editore che ne ha acquisito i diritti, la Star Comics, al prezzo di 4,20 euro a volume. Certo vista l'opera avrei voluto di più, ma alla fine non posso lamentarmi... ah proposito mi sono dimenticato l'unico fattore negativo di quest'opera... la cadenza irregolare delle uscite.
Per ora in Italia siamo arrivati a 9 volumi, mentre in madrepatria è uscito l'undicesimo volume ma le uscite sono completamente "a detta e a volontà" di Katsura stesso, che certo è un mago del disegno, ma non altrettanto nelle velocità delle uscite.
In sostanza un nove meritato e un' opera che non può mancare nella collezione di alcun "intellettuale", si avete capito bene... intellettuale!
Fra tutte le opere di Masakazu Katsura, già celebrato autore di opere come Video Girl Ai ed I''S, Zetman rappresenta sicuramente il massimo livello raggiunto dall'autore nipponico. Livello che non riguarda unicamente il reparto grafico, che comunque qui raggiunge livelli ben superiori alle opere precedenti. E ve lo dico con tutta franchezza, non so proprio come abbia fatto, visto il livello già sbalorditivo raggiunto con Video Girl Ai e I''S. Comunque disegni a parte Zetman ha ben di più su cui vantarsi, la trama ne è sicuramente un bel esempio vista la strutturazione non certo semplicistica. La storia che Zetman ci porta a conoscere è una trama senz'altro impegnativa da non sottovalutare, ne da intraprendere così, alla leggera. Insomma se volete farvi una lettura così, magari sotto l'ombrellone sorseggiando una bibita fresca, intervallando la lettura di un paio di pagine con l'osservare stupiti un avvenente fanciulla in topless davanti a voi... vi consiglio vivamente la lettura di un altro manga. E' un manga a cui dovete concedere spazio, o meglio, tempo. Se volete leggervi Zetman quindi vi consiglio di prendervi minimo un weekend libero (al massimo se siete in ristrettezze "temporali" una giornata), da dedicare completamente alla sua lettura perché leggere Zetman è come avere a che fare con una ragazza gelosa che non vedete da mesi causa: 9 mesi di leva nel reggimento degli Alpini tra le Dolomiti. Insomma vi vuole tutto per lei!
Tornando seri vi dico che la trama riprende tematiche fantascientifiche ed un po' grottesche raccontando le vicende di Jin. Sullo sfondo un' ambientazione fantascientifica-futuristica simile a molti altri manga e film hollywoodiani di un certo spessore, di certo opprimente e "oscura".
Tutto ciò lo troviamo proposto con un edizione tipica dell'editore che ne ha acquisito i diritti, la Star Comics, al prezzo di 4,20 euro a volume. Certo vista l'opera avrei voluto di più, ma alla fine non posso lamentarmi... ah proposito mi sono dimenticato l'unico fattore negativo di quest'opera... la cadenza irregolare delle uscite.
Per ora in Italia siamo arrivati a 9 volumi, mentre in madrepatria è uscito l'undicesimo volume ma le uscite sono completamente "a detta e a volontà" di Katsura stesso, che certo è un mago del disegno, ma non altrettanto nelle velocità delle uscite.
In sostanza un nove meritato e un' opera che non può mancare nella collezione di alcun "intellettuale", si avete capito bene... intellettuale!
Assolutamente eccezionale nel suo genere... se lo si inizia a leggere non lo si molla più. L'unica cosa che ti ferma purtroppo è la lentezza delle uscite in Italia di questo manga.
Pensate che è solo da un po' che è uscito il nono volume ed indovinate per quando è previsto l'uscita del prossimo volume..?
<i>Tempo indeterminato</i>... quindi fatevi due conti.
Pensate che è solo da un po' che è uscito il nono volume ed indovinate per quando è previsto l'uscita del prossimo volume..?
<i>Tempo indeterminato</i>... quindi fatevi due conti.
Un manga meraviglioso, pieno di tematiche (da Katsura non potevamo aspettarci altro ;) ) interessanti che prendono da subito il lettore. Pagine iniziali colorate divinamente (e per questo ringrazio la Star, ottimo lavoro) ed una storia che travolge completamente. Un'evoluzione grafica e narrativa notevole da parte dell'autore.
Questo manga è F-E-N-O-M-E-N-A-L-E.
Ho letto qui un'affermazione errata: "che in alcune tavole non si capisce niente", tutt'altro. Sono così particolareggiate che, uno che passa lo sguardo velocemente, non riesce a capire, ma non è questo il modo di leggere un manga come questo.
Questo capita con tutti i Grandi [come disegni, Masakazu Katsura è secondo solo a Kentaro Miura (Berserk)] le tavole vanno osservate con calma, come si può guardare un quadro.
Per il genere a cui appartiene, il manga è praticamente perfetto.
Ad uno può non piacere il genere, ma non per questo si può dire che la storia sia brutta, è curata in tutto e per tutto, la trama è solida (e si capisce che è ben studiata) ed i personaggi curati, e curati molto bene, e così anche il modo in cui vengono presentati.
Jin (Zet) non ha praticamente emozioni (perché così è nato) ma le va sviluppando ed è interessante seguire quali sviluppa, Kouga (l'eroe-antieroe) sembra voler difendere la giustizia solo per la fama, per l"immagine"; ma ben presto impara da Jin che c'è anche altro a cui dare importanza.
Il loro "conflitto", sempre che tale si possa definire, è sul loro concetto di giustizia, fredda e calcolatrice quella di Kouga, appassionata e determinata quella di Jin.
Il tutto basato su una storia di orrori biologici e tremendi esperimenti con creature mostruose, le quali sarebbero, principalmente, gli "antagonisti" della faccenda, con cui Jin (più Jin che Kouga) e Kouga hanno a che fare.
Ma spesso e volentieri fanno la loro comparsa malviventi "umani".
Sicuramente è un manga impegnativo e come tale va seguito con attenzione, o si rischia di perdere il filo, ma questo, caso mai, è un pregio; non un difetto, perché sono queste e solo queste le storie che valga la pena leggere.
Una volta che lo si inizia a seguire, non ci si ferma più fino all'ultimo capitolo, perché l'interesse e la curiosità e stimolata in maniera incredibile.
Consigliatissimo a chiunque interessi il genere, è tra i 10 migliori manga di sempre.
Ho letto qui un'affermazione errata: "che in alcune tavole non si capisce niente", tutt'altro. Sono così particolareggiate che, uno che passa lo sguardo velocemente, non riesce a capire, ma non è questo il modo di leggere un manga come questo.
Questo capita con tutti i Grandi [come disegni, Masakazu Katsura è secondo solo a Kentaro Miura (Berserk)] le tavole vanno osservate con calma, come si può guardare un quadro.
Per il genere a cui appartiene, il manga è praticamente perfetto.
Ad uno può non piacere il genere, ma non per questo si può dire che la storia sia brutta, è curata in tutto e per tutto, la trama è solida (e si capisce che è ben studiata) ed i personaggi curati, e curati molto bene, e così anche il modo in cui vengono presentati.
Jin (Zet) non ha praticamente emozioni (perché così è nato) ma le va sviluppando ed è interessante seguire quali sviluppa, Kouga (l'eroe-antieroe) sembra voler difendere la giustizia solo per la fama, per l"immagine"; ma ben presto impara da Jin che c'è anche altro a cui dare importanza.
Il loro "conflitto", sempre che tale si possa definire, è sul loro concetto di giustizia, fredda e calcolatrice quella di Kouga, appassionata e determinata quella di Jin.
Il tutto basato su una storia di orrori biologici e tremendi esperimenti con creature mostruose, le quali sarebbero, principalmente, gli "antagonisti" della faccenda, con cui Jin (più Jin che Kouga) e Kouga hanno a che fare.
Ma spesso e volentieri fanno la loro comparsa malviventi "umani".
Sicuramente è un manga impegnativo e come tale va seguito con attenzione, o si rischia di perdere il filo, ma questo, caso mai, è un pregio; non un difetto, perché sono queste e solo queste le storie che valga la pena leggere.
Una volta che lo si inizia a seguire, non ci si ferma più fino all'ultimo capitolo, perché l'interesse e la curiosità e stimolata in maniera incredibile.
Consigliatissimo a chiunque interessi il genere, è tra i 10 migliori manga di sempre.
Che devo dire, le tavole sono fantastiche, la storia è quasi perfetta, penso sia troppo intricata per le new wntry nei manga di questo genere, non tutti amano le cose complicate, in effetti è stato un azzardo di katsura che ha cercato di mollare la sua storiella sentimentale LOVE LOVE ed è andato a cercarsi un po' d'azione.
Dalle tavole si può notare che è uno dei suoi primi manga d'azione, soprattuto perchè ci sono disegni in cui non si capisce niente, mi è dispiaciuto il fatto che ne esce uno ogni morte di papa, se guardate le uscite si passa da un maggio 2006 a un novembre 2006, chissà quando uscira il numero 8.
consiglio a tutti la lettura di questo manga fantastico.
Ribadisco che per chi ha appena iniziato a leggere manga non sarà una lettura tanto semplice.
Dalle tavole si può notare che è uno dei suoi primi manga d'azione, soprattuto perchè ci sono disegni in cui non si capisce niente, mi è dispiaciuto il fatto che ne esce uno ogni morte di papa, se guardate le uscite si passa da un maggio 2006 a un novembre 2006, chissà quando uscira il numero 8.
consiglio a tutti la lettura di questo manga fantastico.
Ribadisco che per chi ha appena iniziato a leggere manga non sarà una lettura tanto semplice.
Stupendo. Fenomenale. Imperdibile!!!
Dopo Tsubasa, Wingamn, Vader e tutti i suoi capolavori, il mangaka Masakazu Katsura, torna con un capolavoro. Il primo Zetman, volume unico, vedeva un Jin creatore di videogiochi che diventa l'eroe da lui creato. Carino, ma troppo simile come a Wingman, che di suo è un capolavoro non copiabile.
Poi nel 2003 arriva questo capolavoro, disegnato stupendamente, con degli ambienti tristi che ricordano vagamente un periodo Grunge/Futuristico o CyberPunk. La storia è semplice:
Jin è un superuomo, suo nonno (che non è altro che lo scienziato che lo ha creato) viene ucciso da un Player (precedenti superuomini difettosi) e allora Jin va a vivere con una donna. La sua adolescienza sembra trascorrere senza problemi quando viene catturato da un'agenzia che lo reclutera e gli insegnerà la sua vera forza.
Consigliato a chi ama le storie tristi ma che sotto sotto nascondono lieto fini. A chi ama Katsura ma non vuole il solito. A chi vuole una nuova visione di Giustizia e di Giustiziere.
Dopo Tsubasa, Wingamn, Vader e tutti i suoi capolavori, il mangaka Masakazu Katsura, torna con un capolavoro. Il primo Zetman, volume unico, vedeva un Jin creatore di videogiochi che diventa l'eroe da lui creato. Carino, ma troppo simile come a Wingman, che di suo è un capolavoro non copiabile.
Poi nel 2003 arriva questo capolavoro, disegnato stupendamente, con degli ambienti tristi che ricordano vagamente un periodo Grunge/Futuristico o CyberPunk. La storia è semplice:
Jin è un superuomo, suo nonno (che non è altro che lo scienziato che lo ha creato) viene ucciso da un Player (precedenti superuomini difettosi) e allora Jin va a vivere con una donna. La sua adolescienza sembra trascorrere senza problemi quando viene catturato da un'agenzia che lo reclutera e gli insegnerà la sua vera forza.
Consigliato a chi ama le storie tristi ma che sotto sotto nascondono lieto fini. A chi ama Katsura ma non vuole il solito. A chi vuole una nuova visione di Giustizia e di Giustiziere.
Questo nuovo manga di Kastura si allontana parecchio dal suo tipico stereotipo di manga sentimentale; mi risulta comunque veramente riuscito zetman, nel disegno l autore si è davvero superato in tutto carisma ce ne è in abbondanza in ognuno dei personaggi. Ad ogni numero cresce lo spessore dei protagonisti e pian piano comincia a scoprirsi come e dove vuole arrivare la storia... questa, in effetti, risulta non poco intricata e fitta di misteri, ma è capace di trasportare e coinvolgere,rnsecondo me molto sottovalutato come manga che ha molto ancora da raccontarci )
I primi due volumi erano discretri, ma con l'andare della storia tutto diventa più intricato, tra multinazionali, mutanti, progetti scentifici e organizzazioni. Il primo protagonista poi non si riesce ad inquadrarlo in maniera definitiva e tutti gli altri ragazzi, specie il figlio di papà eroico non riescono a rendere più chiara una storia dove quasi tutti sembrano cattivi (compresi i teenager), in una società attuale e normale a livello di ambientazione. Praticamente i pochi buoni sono destinati a crepare, e i pochi che rimangono in vita collaborano consapevolmente con gente di cui sanno di non potersi fidare. Talvolta non capisci più nulla, è un manga poco fluido onestamente, Katsura ha fatto di meglio ed è più portato al sentimentale, ma come altri autori non riesce in un campo che non è il suo, finendo con l'esagerarzione dei toni cupi e basta.
Katsura che non scrive storie sentimentali? Sembra strano, eppure è così. Nel 2003, l'autore tira fuori dal cassetto una vecchia storia autoconclusiva ("Zetman", appunto) e la riscrive, riadattandola per una serie (attualmente, sette sono i tankobon usciti in Giappone). Il risultato è molto buono.
Il primo numero è spiazzante, in quanto mancano i personaggi adolescenti ai quali Katsura ci aveva abituati, e soprattutto sono presenti spargimenti di sangue e combattimenti spettacolari.
Dal secondo numero (il cui finale è sconvolgente), i personaggi principali crescono e raggiungono l'età adolescenziale, e di pari passo cresce la violenza evocata dagli scontri, sempre più frequenti e sempre ben realizzati.
Ciò che salta all'occhio (e a dir la verità, sembra un po' forzato) è la volontà di Katsura di scrivere una storia dai toni adulti che offra molte più scene indirizzate verso lidi più erotici.
E' questo il caso del quarto volume, dove dopo le prime sessanta pagine si assiste ad un numero consistente di nudi femminili e di rapporti sessuali - consenzienti e non.
Il tratto di Katsura (sempre bellissimo) sembra essersi fatto più deciso, e mantiene livelli di eccellenza anche nelle frenetiche scene d'azione, cosa che non è proprio pane quotidiano per il mangaka.
Un difetto che si può imputare a "Zetman" è quello di non avere quel "quid" che lo faccia risaltare rispetto ad altri manga nel panorama editoriale: è un manga la cui lettura è piacevole, ma non memorabile. Forse la colpa è da imputare a Zetman stesso (Jin), classico ragazzo "bello e maledetto" (cosa che nei manga degli ultimi anni è un po' una novità...) ma che deficia di un appropriato approfondimento psicologico.
Comunque, un manga da tenere d'occhio, perchè potrebbe riservare delle sorprese nei prossimi numeri.
Il primo numero è spiazzante, in quanto mancano i personaggi adolescenti ai quali Katsura ci aveva abituati, e soprattutto sono presenti spargimenti di sangue e combattimenti spettacolari.
Dal secondo numero (il cui finale è sconvolgente), i personaggi principali crescono e raggiungono l'età adolescenziale, e di pari passo cresce la violenza evocata dagli scontri, sempre più frequenti e sempre ben realizzati.
Ciò che salta all'occhio (e a dir la verità, sembra un po' forzato) è la volontà di Katsura di scrivere una storia dai toni adulti che offra molte più scene indirizzate verso lidi più erotici.
E' questo il caso del quarto volume, dove dopo le prime sessanta pagine si assiste ad un numero consistente di nudi femminili e di rapporti sessuali - consenzienti e non.
Il tratto di Katsura (sempre bellissimo) sembra essersi fatto più deciso, e mantiene livelli di eccellenza anche nelle frenetiche scene d'azione, cosa che non è proprio pane quotidiano per il mangaka.
Un difetto che si può imputare a "Zetman" è quello di non avere quel "quid" che lo faccia risaltare rispetto ad altri manga nel panorama editoriale: è un manga la cui lettura è piacevole, ma non memorabile. Forse la colpa è da imputare a Zetman stesso (Jin), classico ragazzo "bello e maledetto" (cosa che nei manga degli ultimi anni è un po' una novità...) ma che deficia di un appropriato approfondimento psicologico.
Comunque, un manga da tenere d'occhio, perchè potrebbe riservare delle sorprese nei prossimi numeri.