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Marco23111988

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Attenzione: la recensione contiene spoiler

"Candy Candy" è un manga del 1975, nato dalla penna di Kyoko Mizuki, Yumiko Igarashi e diventato negli anni una vera e propria icona degli shojo, da noi è più conosciuto per l'anime TV, la cui trama è bene o male identica, a parte per alcune differenze come per il personaggio di Tom, la parte in cui Candy va a Graytown e alcuni filler sparsi un po in tutta la serie, la vera differenza sta nel finale.

La storia la conosciamo già: questa bambina trovata in una cesta davanti all'orfanotrofio "casa di Pony" dove vivrà un'infanzia felice e spensierata, tanto da non voler andare più via e, quando alla fine verrà adottata, si troverà a fare da cameriera per la famiglia Legan dove verrà costantemente maltrattata, solo l'intervento dei parenti dei Legan riuscirà a dare a Candy uno spiraglio di felicità. Qui inizierà il percorso che la porterà a diventare una donna ben realizzata nella vita. Come nell'anime, anche il manga si può suddividere in sei archi e fasi di crescita per la protagonista: all'inizio abbiamo una Candy molto egoista e attaccata alle sue "mamme" Miss Pony e Suor Maria, dovrà dire addio al suo nido per affrontare il mondo che la odierà sempre per il fatto di essere orfana. La seconda parte, a casa Ardley (Andrew qui in Italia), purtroppo la tragedia è dietro l'angolo. Per tutti questi motivi spesso questa storia viene sbeffeggiata per essere una storia di "sfighe", ma sinceramente a me i continui meme e battute hanno stancato, queste storie sono strappalacrime, ma ci ricordano di quanto sia dura la vita e ci incoraggia a non desistere mai, inizialmente Candy è molto vittima degli eventi ma piano, piano la vediamo diventare più autonoma e indipendente, la parte in cui si trova alla Saint Paul School è certamente la migliore, non mancano i momenti divertenti, specie per Stear, in assoluto il più simpatico della storia, appare Terence, il personaggio più amato un po' da tutti, è anche la parte in cui ho percepito più il senso di amicizia tra Candy, Archie, Stear, Patty e, sì, pure Annie che diventa alla fine decisamente più matura. Poi abbiamo la parte dove Candy, decidendo di tornare a Londra, scopre di voler seguire la carriera di infermiera e qui abbiamo da una parte una maggior consapevolezza della protagonista che ormai non ha più bisogno di aiuti per cavarsela nella vita. Purtroppo qui iniziano i veri problemi di questa storia che, con l'ultima parte perde il suo mordente, la separazione tra Candy e Terence ha distrutto un sacco di cuori, a me ha sinceramente indignato, come ha indignato il fatto che a un certo punto effettivamente Terence lo vediamo disperato per quella separazione, ma senza che faccia niente per tornare da lei, per quello che mi riguarda, (non me ne vogliano le fan) ma è la prova che non erano destinati a stare insieme, Poi c'è tutto il piano di Neal che veramente però è davvero troppo poco credibile, cosi come il suo improvviso cambio di opinione su Candy, ma davvero pensava di farla franca? Poi lui ci può stare, perché non sapeva la verità sul tutore di Candy, ma la zia Elroy avrebbe dovuto rendersene conto che sarebbe stato difficile nascondere tutto al capo famiglia.

Le vere differenze con l'anime (a parte per alcuni dettagli che non mi sento di stare qui a spiegare) sta nel finale, a mio parere molto più soddisfacente, spesso questo tipo di Anime come anche Lovely Sara o Georgie (nel manga) vengono accusati del fatto che manchi una punizione per i cattivi, questo perché visti come ostacoli che la protagonista deve accettare per crescere e diventare grandi ma, secondo me c'è modo e modo di dare questo messaggio: nel manga i cattivi non vengono puniti, vero, ma subiscono un'umiliazione non da poco, davanti a tutta la famiglia e ora che il misterioso tutore di Candy, qui tra l'altro descritto in maniera decisamente meno positiva rispetto all'anime, dove praticamente era colpa della zia se lui stava lontano dalla famiglia mentre nel manga è lui che solo alla fine capisce di dover crescere e prendersi le sue responsabilità, e ora i Legan sono messi con le spalle al muro e costretti a scappare a gambe levate. Un finale decisamente più soddisfacente e anche il rapporto tra Candy e Albert qui sembra più chiaro alla fine dove voglia arrivare a parare, le vignette in cui vedono i due stare insieme prima e dopo la rivelazione dello zio William a tutta la famiglia, mi pare parlino da sole. Rimane comunque un finale a libera interpretazione, è tutta questa ambiguità sul finale amoroso della protagonista io da una parte la giustifico, non credo che ci sia veramente bisogno di far finire quella che è una storia di formazione, dove il centro di tutto è la crescita della protagonista che impara a essere indipendente dagli altri, ma capisco chi avrebbe voluto di più, le storie d'amore restano comunque un punto fondamentale per la trama.

Insomma, un vera e propria soap opera, che ti fa crescere con le lacrime, ma anche le risate, il tutto condito da una trama densa di eventi, anche grazie ai bellissimi disegni di Yumiko Higarashi, molto odiata dal fandom a causa della diatriba legale che ha bloccato i diritti sul manga, rendendone impossibile la pubblicazione, cosa veramente triste. Da noi il manga non ha mai potuto vedere la luce, se non con il giornalino della Fabbri Editore, ma che è da considerare a tutti gli effetti una reivenzione italiana, a colori (decisamente bruttini) e alcune parti censurate e pure con un sequel tutto inventato per il pubblico nostrano.


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Irene Tempesta

Volumi letti: 9/9 --- Voto 8,5
Letto per pura curiosità, spinta dall'annuncio di Yumiko Igarashi ospite d'onore al Palermo Comic Convention 2023, occasione unica per incontrare un'autrice che ha fatto la storia del manga negli anni '70 con un'opera che l'ha consacrata ed è diventata una icona unica: la famosa "Candy Candy" che ha segnato un'epoca e fatto sognare una intera generazione.
Mi ha sorpreso, in definitiva una lettura migliore di quanto mi aspettassi, ottima sotto alcuni aspetti nonostante, va precisato, il manga non sia privo di difetti.

Devo dire che per essere un manga pubblicato nel 1975, gode di una certa freschezza e personaggi che, a mio parere, sono molto meglio di tanti altri che si vedono negli shoujo di questi tempi!
La protagonista ha una personalità meravigliosamente sfaccettata, fortemente empatica, capace di catturare l'attenzione del lettore dalle prime pagine.

"Candy Candy" si svolge durante i primi anni del Novecento alla vigilia dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, ma l'epoca storica in realtà è appena accennata e fa da contorno soprattutto nella seconda metà del manga, senza essere invadente. La piccola Candy viene abbandonata davanti ad un orfanotrofio, la famosa "Casa di Pony" in America e crescerà purtroppo sotto una infelice stella, senza mai conoscere i genitori, adottata dalla facoltosa famiglia Legan come dama di compagnia dell'insopportabile e sadica Iriza che farà di tutto per renderle la vita impossibile: da dama di compagnia verrà retrocessa a stalliera e infine licenziata con l'ingiusta accusa di furto, architettato da Iriza stessa e il fratello, rammollito e perfido, Neal. Ma Candy ha un carattere gioioso, solare, socievole, con un forte senso di giustizia e solidarietà, riesce anche nelle situazioni più difficili a trovare il lato positivo e a sorridere; durante questa permanenza a Lakewood stringerà una fortissima amicizia con i parenti dei Legan, i fratelli Archie e l'inventore strampalato Stear Cornwell, che presto diventeranno suoi cugini, poiché l'aiuteranno ad essere infine adottata da un'altro membro misterioso della famiglia: lo Zio William!
Ma questo è solo l'inizio, mille avventure affronterà presto la nostra Candy dai vaporosi capelli biondi!


Attenzione: questa parte contiene spoiler

Nonostante sia divenuta Candy W. Andrew, la sua cattiva stella le sarà ahimè accanto: a parte Stear e Archie (che saranno per sempre non solo cugini acquisiti, ma amici strettissimi) tutti gli altri membri di questa ricchissima famiglia, inclusa la zia Elroy, non riusciranno mai ad accettarla discriminandola di continuo per le sue umili origini e per il fatto di essere orfana; Anthony sarà il primo batticuore di Candy, membro anche lui della famiglia e grande amico di Stear e Archie, amante dei fiori dedicherà una rosa in particolare alla nostra protagonista battezzandola col nome di "Dolce Candy".
Nonostante gli agi e lo sfarzo di cui potrebbe godere, la nostra protagonista preferirà sempre una vita libera, modesta e soprattutto indipendente, cresciuta salendo sugli alberi, a contatto con la natura e gli orfani, Candy riconoscerà sempre come la sua vera e unica dimora "la Casa di Pony" e le sue madri Suor Maria e la Signora Pony che l'hanno cresciuta insieme agli altri bimbi, e a quel luogo farà spesso ritorno.
Arrivata in Inghilterra per frequentare il collegio insieme ai suoi cugini e Iriza e Neal, presto farà amicizia con Patty, la sua vicina di stanza che insieme a Annie (la sua prima amica in orfanotrofio) la accompagneranno come amiche del cuore, ma il vero incontro sarà con Terence Granchester, figlio illegittimo di un Duca e di una attrice di teatro; questo ragazzo coverà sempre rabbia profonda verso la famiglia, spavaldo, rissoso, ribelle, amante del teatro e della recitazione, come tutti i ragazzi prenderà una cotta per Candy, che inizialmente tormenterà nominandola "signorina tuttalentiggini", questo sarà il grande amore di Candy.
Mille avventure affronterà la nostra protagonista, tra momenti drammatici e risalite, il suo animo libero, ribelle ai regolamenti, nomade e coraggioso le farà trovare la sua strada, portandola di nuovo in America alla Scuola Mary-Jane per infermiere e all'Ospedale sant'Anna di Chicago, desiderosa di diplomarsi come infermiera; Candy quindi cresce e diventa sempre più matura, pur conservando uno spirito fanciullesco intatto che delizia il lettore e trasmette positività.

Per chi ha già letto il finale:
Se devo fare una nota personale, il finale mi ha lasciato un po' con l'amaro in bocca riguardo a Terence, non viene dato un vero epilogo a questo personaggio ed essendo uno dei protagonisti principali meritava più attenzione.
Tuttavia Keiko Nagita, alias Kyoko Mizuki scrittrice del manga, ha successivamente pubblicato un romanzo che ripercorre gli eventi del manga andando oltre, scritto in prima persona da una Candy adulta, con l'aggiunta di molte scene inedite, approfondimenti psicologici maggiori su molti personaggi e... un finale diverso.
Fortunatamente il romanzo è stato edito in Italia da Kappalab ed è facilmente reperibile sul mercato col titolo "Candy Candy - il romanzo completo".
Molti scivoloni narrativi ne hanno abbassato la qualità generale e il mio voto personale, per esempio l'ultimo volo di Stear prima di morire: stava per abbattere un aereo nemico in guerra ma lo ha risparmiato perché l'altro aveva problemi con la mitragliatrice dicendo "ti lascio andare, la partita è rimandata" ... cosa? La partita è rimandata? Non è un gioco! Sei in guerra cavolo! In una situazione come quella morire è un attimo, o uccidi o resti ucciso, cosa che poi è successa; o vogliamo parlare del finale in cui Candy viene data in sposa a Neal contro la sua volontà, poi si scopre che lo Zio William non era neanche stato informato o interpellato per questo matrimonio! Ma come? Doveva essere un matrimonio combinato dalle famiglie e il padre adottivo della futura sposa non viene avvisato? Bastava tra l'altro davvero poco per rendere queste scene più credibili, ci sono stati altri scivoloni ma mi fermo qui.

Fine parte contenente spoiler

La vita e le scelte della protagonista sono sicuramente precoci per la sua età, anche se il manga è ambientato in un'epoca dove le ragazze lavoravano molto giovani.
Yumiko Igarashi dopo "Candy Candy" lavorò a molte altre opere tra cui "Georgie" e il riadattamento del classico "Anna da capelli rossi", io li ho letti tutti e tre, ma se devo fare un paragone per esempio tra Candy e Anna, mi vien da dire "Anna spostati" : nonostante alcune similitudini tra le due (l'essere orfane poi adottate, giovani ricche di vivacità) Candy ha dovuto affrontare molti più traumi, una vita più travagliata, inoltre per l'epoca era meravigliosamente ribelle e anticonformista, cosa che Anna non sarà mai.
E' risaputo che ci sono diverse opere (che ho citato prima) famose della Igarashi ma è indubbiamente Candy la più iconica.

Nonostante la trama cada purtroppo in qualche scivolone e scene decisamente poco credibili, il ritmo narrativo è ben dosato, non ci sono momenti morti, le vicende si susseguono ben bilanciate, anche se alcuni misteri sono a un certo punto facilmente intuibili nella risoluzione.
Nonostante si parli di uno shoujo tipico degli anni '70, alcune tematiche sono decisamente più mature dello standard, si affrontano temi come la discriminazione, l'abbandono, la morte, le calunnie ingiuste, ma anche l'amicizia vera, lo spirito di sacrificio, la compassione.

Il disegno è figlio degli anni '70 (personaggi fortemente stereotipati graficamente) e quindi imparagonabile agli standard odierni, tuttavia a me non è dispiaciuto, mostra le caratteristiche tipiche dell'epoca.

Va precisato che non esiste in Italia il manga raccolto come in originale in 9 volumi. Ho letto online (solo lì si trova attualmente) l'unico manga di Candy pubblicato in Italiano: il Giornalino di Candy!
Venne pubblicato nel 1980 dal Gruppo Editoriale Fabbri. Si può dire signori e signore, che fu una delle prime, se non la prima pubblicazione shoujo manga in Italia! Infatti all'epoca vi erano le uscite settimanali.

Per gli amanti del vintage fa una certa tenerezza perché richiama un'epoca diversa da quella a cui siamo abituati:
Il Giornalino aveva una decina di pagine del manga, opportunamente riadattato, colorato (per venire incontro ai lettori dell'epoca) con l'aggiunta della posta del cuore e altre cose; il successo fu incredibile e portò alla pubblicazione dell'intero manga sotto forma di giornalino in 77 uscite settimanali.
Ci fu anche un seguito totalmente realizzato in italia dallo Staff Fabbri con episodi autoconclusivi e piccole storie brevi... ma fu un grosso flop, come al solito quando si vuole allungare il brodo si rovina tutto .... e infatti io non ho voluto leggerlo perché non era fatto di pugno dalle due autrici originarie giapponesi.

Devo dire di aver trovato fortunatamente pochissime censure rispetto alle pagine originali (anche quelle reperite online per fare il paragone), lo spirito del manga è stato mantenuto, ecco perché consiglio comunque la lettura del manga colorato e riadattato in italiano per chi non ha troppe pretese.

Purtroppo temo non verrà mai ripubblicato in Italia come meriterebbe, ma neanche all'estero poiché le due autrici, Yumiko Igarashi (disegnatrice) e Kyoko Mizuki (scrittrice), hanno portato una causa in tribunale durata anni per contendersi i diritti esclusivi del manga, questa si trascinò fino al 2002 e si concluse con i diritti congiunti, com'era in origine.
A causa però di questa lite giudiziaria durata anni e costata molti soldi i loro rapporti si sono, a quanto dicono, irrimediabilmente incrinati: appena una vuole sfruttare i diritti, l'altra nega il consenso causando un blocco totale di qualsiasi ripubblicazione del manga o distribuzione di materiale a marchio "Candy Candy", ormai diventato vintage e reperibile solo nell'usato, a volte a prezzi molto alti.

Tuttavia ne consiglio caldamente la lettura, online si trovano siti di appassionati che permettono, come nel mio caso, di godere della lettura di questo storico manga; se la versione italiana riadattata e a colori non vi soddisfa, si può reperire la versione inglese in bianco e nero.

Consigliato praticamente a tutte, alle amanti degli shoujo ma non solo, scoprirete che quest'opera si merita l'appellativo di "Icona di un'epoca che ha segnato una intera generazione femminile".


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kirk

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9,5
"Candy Candy" è un classico dello shojo anni ‘70 e io lo considero uno degli shojo migliori venuti fuori dal Giappone da allora ad oggi. La versione del fumetto è dieci volte superiore all’anime come era successo ad un altro manga di Yumiko Igarashi: "Georgie". "Georgie" è disegnato meglio ma anche qui vediamo all’opera una maestria da parte dell’autrice che in nove volumi crea un unicum. Purtroppo l’ho dovuto leggere in inglese perché esiste in italiano solo una vecchia edizione sul magazine omonimo uscito negli anni ottanta grazie alla Fabbri. Purtroppo quella versione è colorata e forse sarà pure censurata: e vero infatti che "Candy Candy" è uscito in Giappone per una rivista di manga per ragazzine (Nakayoshi) ma anche vero che il manga tratta tematiche particolari e in molti punti è drammatico… ci sono scene di violenza e ci sono morti mi sorprenderei se tutto ciò fosse stato tollerato dalle varie associazioni di genitori ben pensanti.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Ci sono cattivi e cattiverie, specie ad opera di Neil e Elisa, ma che vengono spalleggiati anche dal resto del loro ambiente: Candice è un’orfana e perciò indegna di fare da compagna di giochi o di entrare in una famiglia facoltosa. Adottata da zio William verrà comunque trattata male da parte della famiglia. Mandata in collegio verrà ostracizzata ed espulsa: tenterà di difendersi spiegando che è stata una manovra ai suoi danni, ma la suora in capo pensa all’ “onore” della scuola piuttosto che alla verità. Decisa a far l’infermiera verrà cacciata da tutti gli ospedali di Chicago perché convive come fratello e sorella con un uomo e per lo stesso motivo verrà mandata via di casa…
La cosa che mi colpisce di più però è il finale: il finale è in parte simile a quello dell’anime mandato in onda tanti anni fa da Mediaset dove scopriremo la vera identità di zio William mentre mi avevano detto che il finale era aperto invece qui arriveremo alla quadratura del cerchio con Candy che capisce chi è il principe della collina e quindi… sì ci sono indizi che a questo punto i due si amano: tutti i personaggi principali, d’altronde, si innamorano di Candice.

Fine parte contenente spoiler

Per finire devo dare un voto e il mio voto è nove e mezzo. Vicino alla perfezione ma leggermente al di sotto. Lo consiglio anche a chi ha odiato il cartone animato.
Purtroppo però è estremamente difficile ritrovarlo in un edizione legale in quanto le due autrici Kyoko Mizuki e Yumiko Igarashi si odiano profondamente e piuttosto che spartire in qualche modo i ricavati della vendita dei diritti di autore che possiedono congiuntamente dopo anni di lotte in tribunale preferiscono non far più pubblicare il manga o anche solo far vedere la serie TV che come dicevo e leggermente più infantile anche se decisamente più drammatica delle serie per bambini che arrivano dall’America e che vengono trasmesse sui nostri canali TV.


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LoryEllis

Volumi letti: 9/9 --- Voto 10
L'ho letto che ero una ragazzina e già mi sembrava un capolavoro. Oggi di più.
È una storia che mescola elementi classici ad una modernità ed emozioni che sfuggono il tempo. Soprattutto, però, propone personaggi unici e ben caratterizzati, a partire da Candy così buffa e comunque carina con quei codini, ai vari personaggi importanti... come il dolce Anthony, i simpatici Stear con il fratello Archie, quei due rompiscatole di Iriza e Neal, l'austera zia Herloy, il bel tenebroso Terence e l'amica d'infanzia Annie. Restano tutti ben impressi nella memoria perché molto diversi tra loro, sia fisicamente che caratterialmente.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Poi c'è lui, il filo conduttore che fa parte di un destino che un po' aleggia dall'inizio con l'apparizione del principe della collina e si svela alla fine in Albert.
È un manga che ci fa seguire la crescita di Candy iniziando da bambina con il primo amore platonico, poi ragazzina innamorata di un ragazzo molto diverso da lei, infine donna realizzata e pronta a un rapporto d'amore più concreto e consapevole, ma anche dato, quasi, dal destino.

Insomma un manga sulle prime stagioni della vita, che affronta anche temi importanti come l'amicizia, l'abbandono, la morte e la guerra.
Un capolavoro di trama, disegno e tutto il resto.

Due figure interessanti e atipiche sono Annie e Stear. Annie è come una sorella, ma il suo bisogno di una famiglia la porta a tradire Candy, a un lungo addio e ad un ritrovarsi quasi casuale che porta a galla dei conflitti e delle differenze. Stear invece è un personaggio incredibile, divertente e stravagante che inventa oggetti inutili o poco funzionali (come l'imbarcazione cigno che affonda subito), eppure ha anche un lato sensibile e umano notevoli.
Mi basta ritornare a qualche parte della storia per ridere o farmi scendere i lacrimoni (se ripenso all'ultimo tramonto di Stear ad esempio...).

Fine parte contenente spoiler

La mangaka per il disegno è nota anche altri grandi successi come Heidi e Georgie, con lo stesso stile classico della fine anni '70 inizio anni '80. Ma anche il film d'animazione Il lago dei cigni, con un tratto più minimale ed elegantissimo che io ho amato davvero tanto.
È davvero triste che questo manga sia bloccato ormai da decenni per beghe sui diritti tra lei e l'altra autrice della trama.
Questa cosa "mi manda in bestia" nonostante abbia tutto il manga Fabbri: Candy meritava di essere ristampata nei secoli dei secoli. Amen.


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riko akasaka

Volumi letti: 9/9 --- Voto 9
Mi risulta davvero difficile parlare di Candy senza sentire una stretta al cuore, perché l'orfanella che voleva diventare infermiera per poter essere utile al prossimo è stata una delle eroine della mia infanzia; il fatto che siano bloccate sia una ipotetica pubblicazione del manga che una rimessa in onda dell'anime ne accresce solo il mito.

Candy fa parte del filone "orfanelle sfigate", quindi come si può facilmente immaginare, oltre a essere povera e senza genitori, la protagonista incontra per la sua strada un po' di gente perversamente crudele che fa di tutto per rovinarle l'esistenza, evidentemente non paga del fatto che sia già stata abbondantemente maltrattata dalla vita.
Il manga ha il merito di avere uno stile di narrazione più serrato e dinamico rispetto all'anime, di conseguenza le scene di pianto sono ridotte all'osso, la protagonista è dotata di un animo forte e ottimista, e dopo aver subito l'ennesima cattiveria non perde tempo a chiedersene il perché, ma si rimbocca le maniche per cambiare la situazione.
A distanza di tanti anni dall'ultima visione dell'anime è veramente emozionante leggere la tormentata storia d'amore col rude e violento Terence, personaggio che adesso trovo un po' troppo infantile e debole, ma da piccola mi aveva totalmente affascinata. Come poi non farsi quattro risate col fatto che tutti i personaggi maschili (e quando dico tutti intendo proprio tutti!) si innamorino immancabilmente della lentigginosa protagonista che sfoggia lo stesso look sia a sei anni che in età adulta? L'unica caratteristica di Candy che non sopporto sono i personaggi secondari, i cari amici della protagonista risultano di un'inutilità sconcertante, quando con loro mosse avventate dettate da pura idiozia non mettono nei guai la povera orfana, delle vere palle al piede! Il peggior personaggio è la cosiddetta amica d'infanzia Annie, codarda e traditrice che non mostrerà mai un comportamento d'amica, vien da pensare a cosa servano i nemici se si ha già un'amica del genere, eppure Candy non smetterà mai di proteggere l'insulsa Annie, fatto veramente poco credibile; va bene essere sante, ma c'è un limite a tutto!

Il finale del manga si discosta leggermente da quello dell'anime: purtroppo si tratta sempre di un finale aperto ma se nell'anime la lettura di una notizia sul giornale faceva propendere a pensare ad un certo futuro, nel manga quella scena manca e ci sono delle sfumature che fanno immaginare un destino diverso per Candy.
Ammetto che durante la lettura l'effetto nostalgia mi ha travolta come una valanga, non riesco a valutare in maniera obiettiva quest'opera, ma sono dell'opinione che le storie d'amore degli shojo moderni impallidiscano di fronte alla storia di Candy, provare per credere!


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ninokun

Volumi letti: 9/9 --- Voto 10
Sarà la nostalgia, sarà stata la voglia di riprendere in mano un capolavoro che mi ha segnato l'infanzia, ma non posso dare a Candy un voto più basso del 10.
Il manga lo avevo letto qualche anno fa in edizione Fabbri ma leggerne la versione originale in giapponese mi ha fatto tutt'altro effetto.
La storia è classica e prende spunto da ben più di un romanzo occidentale. Non credo di sorprendere qualcuno raccontandola, quindi mi limiterò a quello che il manga di Candy Candy mi ha lasciato.

Tanto per cominciare, considero il tratto della Igarashi superbo e benché in Georgie sia molto superiore, qui già si vedono i semi di quello che sarà, anzi mi azzardo a dire che qui la Igarashi fosse veramente al suo top: la minuzia negli abiti e nelle ambientazioni e nel riuscire a rendere l'emotività dei personaggi rendono questo manga il numero 1 degli anni '70 a mio avviso.
Se un appunto si vuole fare è che risulta assurdo trovarsi davanti cartelli scritti in giapponese nel bel mezzo dell'America pre-prima guerra mondiale, ma veramente bisogna essere puntigliosi e comunque si deve tenere conto del fatto che il manga veniva pubblicato su Nakayoshi, rivista per bambine delle elementari che non avevano alcuna dimestichezza con le lingue occidentali.
Tutto scorre forse anche meglio che nell'anime, un colpo di scena dopo l'altro e vengono approfonditi personaggi e situazioni che nell'anime (specie per quanto riguarda gli ultimi episodi) sono stati totalmente ignorati, <b>Spoiler</b> come il tentativo di suicidio di Patty alla notizia della morte di Stear e il destino di Terence, diventato un attore alcolizzato dopo aver perso Candy, costretto ad esibirsi in baracconi davanti ad ubriaconi che lo riempivano di bottiglie ed insulti. <b>Fine Spoiler</b>

Il finale anche nel manga è abbastanza veloce, ma ci sono almeno un paio di epiloghi in più.
Insomma, Candy Candy è una pietra miliare e solo un'altra bionda, guarda caso nata su Nakayoshi anch'essa, riuscirà ad eguagliarla: Sailor Moon. Ma questa è un'altra storia.

Fra X

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Fra X

Volumi letti: 77/9 --- Voto 9
Vabbe', anch'io ho letto il fumetto sui giornaletti della Fabbri messi gentilmente a disposizione e per questo ringrazio chi se ne è occupato.
Causa blocco dei diritti ero e sono oltre 10 anni che non vedo più la serie televisiva e quindi alla fine un po' per nostalgia, un po' per curiosità, mi sono letto il fumetto. Ovviamente, essendo il fumetto corto, non ha i vari riempitivi presenti nella serie TV.
Devo dire che l'ho trovato molto bello e godibile con i personaggi ben tratteggiati. Il disegno è anch'esso molto bello, anche se tipico di quegli anni. Certo, il fatto che le tavole siano state "colorizzate" (stessa sorte toccata, purtroppo, a diversi classici del cinema) non può far si che vi sia una pienezza di giudizio, però...
Penso che l'opera sia soprattutto un racconto di formazione e maturazione. La protagonista è molto carismatica, ma allo stesso tempo sensibile e devo dire che all'epoca era una delle mie eroine preferite. Anche gli altri personaggi lasciano il segno, chi in un modo, chi in un altro.
Ora posso anche affermare che Candy sia alquanto diversa da Georgie, più calda e passionale, e che nella versione cartacea presentava, come si sa, qualche zozzeria!
Il finale è diverso dalla serie TV, e non può accontentare tutti. In definitiva una serie che sa far ridere, piangere, riflettere. Mitica!

Georgie 4ever

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Georgie 4ever

Volumi letti: 7/9 --- Voto 8
Candy Candy è uno dei manga che ha rivoluzionato gli shojo. Fa parte del filone delle orfanelle insieme a Georgie (vedete la mia recensione per info) e Anna dai Capelli Rossi. A mio parere la personalità di Candy è genuina ,briosa e buona. Occhi verdi, capelli biondi e fiocchi e nastri dovunque il mix della dolcezza. La storia di Candy però è un pò meno adulta rispetto a quella di Georgie perchè non ci sono così tanti baci (infatti vengono più desiserati) e nemmeno certe scene un pò calde....

Kersey

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Kersey

Volumi letti: 77/9 --- Voto 10
Sono cresciuta anch'io con Candy Candy e i suoi amori, e anche se finora hon ho capito se rimane con Albert o meno, mi dierto a pensare nelle tante possibilità :p E' veramente un capolavoro, semplicemente straordinaria... non capisco come mai è sparita dalla circolazione, anch'io spero in una nuova pubblicazione. Speriamo!

Giorgiona

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Giorgiona

Volumi letti: 77/9 --- Voto 10
Io sono cresciuta a pane e Candy Candy e ne consiglio la lettura a chiunque! So che i giornaletti della Fabbri sono praticamente introvabili e infatti spero in una prossima pubblicazione della Star Comics! Comunque ho amato moltissimo il personaggio dI Candy e spesso nelle difficoltà mi sono ispirata alla sua forza d'animo! Semplicemente un capolavoro!