Nel corso della lunga vita di Johnny Kitagawa, fondatore ed ex presidente della potente agenzia di talenti Johnny & Associates i cui giovani idol sono presenti in ogni ambito nel settore dello spettacolo, l'esposizione mediatica è stato un filo conduttore determinante, nel bene e nel male; ne ha contraddistinto il successo, ed è stata parimenti complice dell'assordante silenzio in cui sono cadute, ogni volta, le gravi accuse di abusi sessuali a danni di minorenni rivolte in più occasioni a Kitagawa di decennio in decennio.
Persino dopo la morte dell'uomo, avvenuta a Tokyo il 9 luglio 2019 a ottantasette anni per le conseguenze di un aneurisma cerebrale, le tante voci di corridoio mai sopite non avevano comunque osato andare oltre, mentre la stampa ne ricordava invece la memoria in virtù dell'incredibile pervasività della sua agenzia.
Nella primavera del 2023, tuttavia, qualcosa ha iniziato a muoversi attraverso un'inchiesta nata all'estero e portata avanti con sempre maggior determinazione; la lunga serie di reazioni a catena che essa ha innescato anche in Giappone hanno infine permesso alla tremenda verità di venire a galla, minando al contempo in maniera irrimediabile le basi e l'esistenza di un impero costruito anche su giochi di potere, retti per decenni sulla diffusa connivenza dei più.
Per comprendere appieno la portata di tale tsunami nell'ambito del mondo dello spettacolo nipponico, è necessario muovere alcuni passi a ritroso, ripercorrendo brevemente la storia segnata da Kitagawa.
L'impero
Negli anni '60 Il Giappone si affacciava per la prima volta sul panorama delle boy band al maschile: la prima nasce proprio con Johnny Kitagawa nel 1962 nell'ambito della Watanabe Productions, in seno alla New Entertainment Academy, ed è a Kitagawa che si deve lo sdoganamento della presenza di uomini che cantano e danzano su di un palco, legittimati ora come non lo erano affatto allora, nell'ambito della società nipponica.
Non è stato naturalmente Kitagawa ad inventare la figura dell'idol di per sé, inteso come artista in grado di esibirsi a tutto tondo, ma è proprio con i suoi numerosi gruppi che il concetto prende forma e diventa la norma, in una prassi resistita sino a oggi e allargatasi come modello. Il sistema ideato da Kitagawa e dall'altrettanto influente sorella Mary, infatti, negli anni '90 diviene talmente oliato e rodato da ispirare le società coreane a gettare le basi del futuro mondo del K-pop.
E' stata della Johnny's & Associates la boy-band degli SMAP (interpreti delle sigle di Hime-chan no Ribbon, nella foto sopra) che per 25 anni ha regnato indiscussa nelle televisioni, nella testa e nel cuore dei giapponesi, così come quella dei TOKIO di Kodomo no Omocha (Rossana) o dei V6 con la loro iconica sigla di Inuyasha, "Change the World"; appartiene poi alla medesima agenzia anche il noto gruppo degli ARASHI, nato sotto l'ala di Kitagawa assieme agli Hey! Say! JUMP e ai più giovani SixTones (theme song di Fugo Keiji Balance Unlimited, Yashahime), Snow Man (Trillion Game, film de Il Mio Matrimonio Felice) e Naniwa Danshi (Kieta Hatsukoi - My Love Mix-up), per citare solo i più recenti.
Nell'ambito del fandom, indipendentemente dalla notorietà di ciascuno e dal gruppo di appartenenza, i ragazzi dell'agenzia vengono tutti globalmente ribattezzati col nomignolo di 'Johnny's', proprio dal nome di uno dei primi e illuminati gruppi di idol, nonché del loro fondatore.
Dagli anni '70 ad oggi, i rating dei programmi TV balzano sempre più in alto, quando ad apparire in questo drama, al telegiornale, nei documentari o nel tale varietà sono i "figli" di Kitagawa, e tanto le emittenti quanto gli sponsor ringraziano (nella foto sottostante, uno spot della storica azienda dolciaria Fujiya); per lungo tempo il solido potere dell'agenzia ha incluso anche un massiccio controllo e di influenza dei media, la cui importanza sia Johnny Kitagawa che la sorella Mary avevano immediatamente compreso.
Questo ha consentito all'agenzia di stabilire e mantenere di fatto un monopolio sull'intero mondo degli idol maschili, tessere legami sempre più stringenti con le emittenti televisive e diramare poderose influenze ben più in là di quanto si potesse mai pensare: il risultato di una tale infiltrazione mediatica è stato quello di arrivare a cancellare sul nascere ogni possibile concorrenza -a maggior ragione se interna- e fare terra bruciata tutt'attorno.
L'agenzia poteva dunque porre condizioni quasi tiranniche tanto nei contratti commerciali quanto alle TV e ai propri pupilli, a fronte di una sostanziale garanzia di impiego, una carriera spianata e una variegata protezione da qualsivoglia scandalo di natura sentimentale e non.
Il 18 novembre 1999 così scriveva il tabloid Shukan Bunshun: "quando a Mary non aggradano attori o attrici che devono lavorare con qualcuno dei propri protetti per una serie TV, lei chiama direttamente il presidente dell'emittente per farli ritirare dal cast".
Un ex dirigente di una piccola emittente privata ha confermato la veridicità di tali affermazioni: "quando Mary chiamava, il proprietario dell'emittente non poteva ignorarla. E per evitare alla lunga che queste telefonate si ripetessero senza sosta, alla fin fine ciascuno ha iniziato a concepire programmi in una forma tale che non potesse offendere i Johnny's in nessuna maniera."
Questa pratica è definita sontaku, ovvero il "prevedere ciò che il capo desidera che i propri subordinati facciano, ancora prima ch'egli ne faccia richiesta esplicita". Applicato al contesto si traduce nel "non fare nulla che possa far irritare i Johnny's o far ritirare i loro ragazzi da qualsivoglia progetto".
Chi tra i "protetti" dell'agenzia avesse tuttavia pensato di lasciare l'agenzia per non sottostare più alle rigidissime regole imposte dai contratti 'capestro', veniva in ogni caso precluso da ogni possibilità di apparire diversamente in TV o crearsi una carriera in autonomia.
Con il duo dei Kitagawa temuto e riverito in ogni dove, finora era stato pertanto impossibile e impensabile il dar credito concreto alle timide voci di chi aveva più volte accusato Kitagawa di pratiche di abusi sessuali e sfruttamento di minori; la sua aura gli ha sempre concesso di cavarsela sostanzialmente indenne da ogni incriminazione rivoltagli, e la sua agenzia ha continuato a prosperare a dispetto di ogni cosa, pur non risultando l'uomo affatto pubblicamente innocente.
I fatti
La storia degli abusi parte da molto lontano, poiché risalgono al 1963 le prime accuse: all'epoca i due Kitagawa lasciano la New Entertainment Academy con i propri pupilli, dopo che uno dei ragazzi frequentanti l'accademia aveva menzionato un'aggressione indecente da parte dell'uomo. Vi fanno seguito un'azione giudiziale e vari articoli pubblicati da quel momento e sino agli anni '90 da parte di svariate riviste e settimanali, cui si aggiunge il libro di Koji Kita del 1988: il giovane è un ex membro del gruppo Four Leaves, che nel volume accusa Johnny Kitagawa di aggressioni a sfondo sessuale.
Nell'ambito di una generale atmosfera largamente omertosa, nulla di tutto questo giunge mai a far avviare vere e proprie indagini.
Nel 1999 è poi il caso della rivista scandalistica Shukan Bunshun, che pubblica un esteso dossier in merito; denunciata dalla Johnny & Associates e condotta in tribunale, ne perde il primo appello ma vince il successivo ricorso presso l'Alta Corte di Tokyo nel 2003. Quest'ultima conferma che le testimonianze delle vittime sono tutte coerenti con i fatti dichiarati, nell'ambito di report precisi, franchi e dettagliati e giudica veritiere tutte le accuse; interrogato, Kitagawa non confuta i fatti né ha di che controbattere. Eppure, al di là di una multa di un milione di Yen, null'altro perviene a condanna formale o concreta, in un complicato gioco di rimpalli e cavilli burocratici causati da una normativa nipponica gravemente arcaica e carente: il reato dello sfruttamento sessuale al maschile, di fatto, non viene nemmeno riconosciuto, e il verdetto della sentenza non viene diffuso da nessuna emittente televisiva. I media principali rimangono sostanzialmente tutti muti.
Dopo la morte di Kitagawa nel 2019, anche la sorella Mary scompare nel 2021, all'età di 93 anni, affidando un impero sostanzialmente inviolato alla figlia Julie Fujishima.
Il 7 marzo 2023 è tuttavia la volta di un intervento molto lontano e forse inatteso: l'inglese BCC rilascia un documentario della durata di un'ora intitolato "Predatore: lo scandalo segreto del J-Pop," riguardante "la lunga storia delle accuse di abusi sessuali denunciate dai ragazzi dell'agenzia di Kitagawa, e il perché i media nipponici hanno sostanzialmente sempre taciuto."
Il documentario giunge a molti altri occhi e orecchie in Occidente, nonché a quelle nipponiche, che però ancora una volta fingono di non sentire, almeno fino alla conferenza stampa tenuta il 12 aprile dal cantautore giappo-brasiliano Kauan Okamoto: il ragazzo dichiara di aver subito abusi da parte di Kitagawa dalle 15 alle 20 volte tra il 2012 e il 2016, quand'era un membro dell'ampio gruppo di supporto Johnny's Jr., di conoscere almeno altre tre persone che avevano subito il medesimo trattamento e di temere di non essere stati i soli. "Spero che tutti escano allo scoperto, perchè si tratta di un numero scandaloso di vittime."
Nell'aprile 2023 anche l'ex comico Atsuhiro Nakata, divenuto Youtuber, posta un video che racconta il lungo elenco di accuse rivolto negli anni a Johnny Kitagawa e il perché i suoi crimini finiscano in una zona piuttosto grigia e ambigua della legge nipponica.
"Se la BBC avesse solo trasmesso il documentario, senza la viralità e il tam tam mediatico generato dai social media e da Internet, ritengo che nemmeno stavolta i fatti avrebbero avuto un impatto tale in Giappone."
L'inchiesta
Da lì parte quindi un'ampia petizione indetta da un gruppo di fan e di idol, per far sì che la Johnny & Associates si scusi formalmente per l'accaduto e proceda infine con una seria indagine interna.
Nel mese di maggio la presidente Julie Keiko Fujishima, nipote di Kitagawa, rilascia un video in cui esprime le sue più sentite scuse a coloro che si sono proclamate vittime della vicenda, promettendo importanti riforme nel management in futuro.
La donna (nella foto sottostante, mentre sulla destra vi è Kauan Okamoto), tuttavia evita accuratamente di riconoscere la veridicità e l'esistenza stessa delle infinite aggressioni avvenute nel corso dei decenni.
Un'ulteriore investigazione portata avanti a titolo esterno a fine maggio, dopo lunghe indagini e verifiche, si conclude con la conferma degli abusi compiuti per decenni su molti ragazzi e ragazzini da parte di Kitagawa e della correlata omertà dell'agenzia e della stampa, oltre che dei membri della famiglia di Kitagawa: tutti erano a conoscenza di ogni cosa, senza che però nessuno avesse mai fatto alcunché per fermare la condotta dell'uomo.
Una delle voci che hanno ammesso come tutti, nell'ambito del mondo dello spettacolo, avessero sempre saputo cosa accadeva tra le quinte, è quello del cantante Ken'ichi Mikawa. Interrogato circa la vicenda, l'uomo ha risposto: "l'ho sempre saputo. Tutti lo abbiamo sempre saputo. Era un accordo tacito, quello di far finta che nessuno di noi vedesse ciò che in realtà stava accadendo... Penso che lo stesso fosse per i media. Ai quei tempi, tutti la pensavano allo stesso modo: "non possiamo sollevare l'argomento, non se ne deve parlare." Una volta mi sono permesso di accennare la cosa a uno dei giovani idol dell'agenzia, ma lui ha solo scrollato le spalle, senza dire nulla. Ecco in che epoca vivevamo."
L'indagine sottolinea come, al di là della presenza di alcuni dipendenti dell'agenzia che a loro volta hanno commesso abusi, impuniti, il silenzio da parte di tutti i media nipponici sia stato uno dei fattori chiave che ha consentito a Kitagawa di continuare a perpetrare abusi indisturbato.
Il caso giunge persino davanti al Primo Ministro Fumio Kishida, intenzionato a tenere una riunione tra ministri per portare la dovuta attenzione sul tema degli abusi su minori.
Anche il Gruppo di lavoro del Consiglio sui Diritti Umani dell'ONU inizia un'indagine in merito e in agosto rilascia un commento segnalando che sono centinaia le vittime ad aver subito abusi sessuali da Kitagawa, soggiungendo che l'ambiente di lavoro nel mondo dello spettacolo nipponico ha consentito ai predatori sessuali di agire sostanzialmente impuniti.
L'agenzia Johnny & Associates, nel frattempo, sembra rimanere su una bizzarra linea di galleggiamento, annunciando di voler dare seguito all'ingiustizia subita dalle vittime mettendo in atto pratiche che possano prevenire nuovi abusi in futuro e riforme del management, anziché concentrarsi su risarcimenti alle vittime o trovare colpe o criminali; da più parti iniziano inoltre a richiedersi a gran voce le dimissioni della Fujishima.
La caduta dell'impero
Il 7 settembre 2023, durante la conferenza stampa appositamente indetta, l'agenzia riconosce infine la verità delle accuse, presenta le proprie scuse e dichiara che risarcirà le vittime ben al di là degli importi previsti dalla legge.
La presidente Fujishima si dimette, lasciando l'incarico all'attore ed ex idol Noriyuki Higashiyama (dell'ex celebre gruppo Shonentai, nella foto sottostante) e Yoshihiko Inohara come vicepresidente; quest'ultimo, anch'egli ex esponente del gruppo V6, è l'attuale presidente della Johnnys' IsLAND, ovvero la struttura gestisce in concreto i diversi gruppi idol.
Il pubblico composto dalle vittime procede con forza nell'intento di far cambiare anche il nome all'agenzia, ma sulle prime si nega tale possibilità.
Higashiyama afferma che più che rappresentare il fondatore, il nome "individua ed esprime l'energia e l'orgoglio che i talenti hanno coltivato negli anni". La Fujishima rimane come amministratrice e detentrice di tutte le quote azionarie, spiegando il fatto come necessario per la supervisione della compensazione alle vittime.
Il Guinness dei record procede frattanto a rimuovere le citazioni online assegnate in precedenza a Kitagawa: per il maggior numero di artisti prodotti, il numero di singoli generati a livello mondiale, nonché il numero di concerti prodotti da un singolo individuo.
L'ammissione delle colpe senza addurre alcuna scusante, unita alla promessa di rinnovamento, non sortiscono tuttavia l'effetto pubblico sperato: da Shiseido a KAO, e da MacDonalds Japan alla Suntory, la Kirin, Nissan Motors, Cartier e molti altri, all'improvviso la maggior parte dei colossi aziendali, che sinora avevano sempre invariabilmente appoggiato la Johnny's & Associates, sfruttandone i talenti per le più svariate sponsorizzazioni e chiudendo ripetutamente gli occhi, iniziano una dopo l'altra a ritirare i loro preziosi contratti pubblicitari.
Questi ultimi sono essenziali per la sopravvivenza di un'agenzia di talenti, e la loro cancellazione ne determina di fatto la fine.
In una valanga che si fa giorno dopo giorno più rumorosa, si recide così anche l'ultimo vincolo.
Allo stesso modo procedono infatti le emittenti televisive, capitanate dalla pubblica NHK che il 27 settembre dichiara che non farà mai più utilizzo di ragazzi rappresentati da tale agenzia.
Il 2 ottobre ha quindi luogo una nuova conferenza stampa, durante la quale il presidente Higashiyama annuncia un cambio di passo profondo e concreto: viene sancita la chiusura definitiva dell'agenzia e la nascita contestuale di due nuove strutture che ne prenderanno il posto.
La prima è la SMILE-UP, che trattiene le ceneri della Johnny & Associates per dedicarsi esclusivamente all'avvio e al disbrigo delle svariate pratiche di risarcimento alle vittime, quantificate a tale data in 325 persone; la seconda struttura è la creazione di una futura nuova agenzia, il cui nome Starto Entertainment verrà annunciato solo in seguito, a distanza di due mesi. L'ex presidente Fujishima annuncia che, pur rimanendo come direttrice generale della SMILE-UP per supervisionare le pratiche di indennizzo, non sarà implicata in alcun modo nella nuova agenzia, la cui struttura manageriale e pratica cambierà in maniera importante per il futuro.
Ciononostante, "vecchie verità" continuano a emergere giorno dopo giorno.
Il 9 ottobre l'emittente pubblica NHK testimonia tramite uno dei propri canali che le aggressioni a sfondo sessuale di Kitagawa avevano avuto luogo anche nell'ambito dei propri studi televisivi: nell'autunno del 2002, infatti, l'uomo aveva abbordato un liceale che avrebbe dovuto apparire in una trasmissione, per condurlo nei bagni della struttura e abusare di lui.
Anche l'ex esponente del gruppo idol Kis-My-Ft2 Kyohei Iida (nella foto sottostante) ha confermato ai giornalisti di aver lasciato il gruppo tanto per motivi scolastici come all'epoca affermato, quanto per gli abusi subiti per mano di Kitagawa, iniziati dall'età di 13 anni e perdurati per altri cinque lunghi anni.
Al di là della mancata ricezione dell'effettiva gravità e veridicità delle accuse da parte dei media, solo una minima parte delle vittime aveva osato confessare quanto subito, e non tutti scelgono di emergere, anche a posteriori.
Per molti di loro, l'aver taciuto per così tanti anni a dispetto della repulsione degli atti e delle azioni cui sono stati costretti, era legato anche alla percezione di dover superare un rito di iniziazione e di passaggio, per quanto orribile. Superato lo stesso, la carriera sarebbe parsa quasi come garantita.
Così lo spiega un ex Johnny's Jr, Nihongi Akimasa, che aveva ricevuto da Kitagawa inviti a fermarsi da lui, a casa sua: "mi vergognavo così tanto. Le persone potrebbero dire a questo punto: "Se sei un uomo, avresti dovuto combattere." Forse è vero, ma quando ero nell'agenzia, già erano emersi articoli in merito su diversi tabloid, eppure né la televisione né altri media dissero alcunché. E così pensai che se anche avessi alzato la voce, da solo, sarebbe stato futile. Penso che purtroppo non sia comunque un problema limitato solo alla J&A."
Altri, come Yasushi, raccontano invece di come Kitagawa offrisse loro laute mance in cambio dei "servigi".
Alcuni, invece, non ce l'hanno fatta a sopportare l'onta, nemmeno dopo che il caso è emerso quest'anno, a causa della pressione negativa dei social media: a ottobre un membro dell'associazione Vittime di Johnny Kitagawa è stato infatti trovato morto suicida nella propria abitazione.
Prima della morte, l'uomo si era esposto confessando di essere stato abusato sessualmente, ma sul web aveva ricevuto ripetuti insulti e accuse da parte di persone che l'avevano accusato di mentire al solo scopo di essere a caccia del denaro promesso alle vittime.
Le nuove vittime
Come già sottolineato da molti, poiché gli abusi sono perdurati indisturbati dagli anni '70 sino agli anni 2010, è evidente che il silenzio connivente dei media è stato anch'esso una infelice concausa del protrarsi degli stessi al di là di ogni possibile tolleranza anche in tempi recenti.
Potrebbe essere forse possibile "giustificare" in parte il fatto che si sia taciuto durante i decenni passati, quando scandali di questo tipo equivalevano a scottanti tabù anche in Occidente.
Difficile tuttavia legittimare l'omertà dei media nipponici dopo gli anni 2000, con casi di abusi proseguiti fin dopo il 2010: casi che quasi certamente si sarebbero potuti evitare, con vittime che si sarebbero potute risparmiare.
Quegli stessi media che per decenni hanno di fatto implicitamente autorizzato le condotte scorrette dell'agenzia su più fronti, nel puntarle gli indici contro, finiscono poi oggi per mietere nuove implicite vittime della vicenda: si tratta dei "sopravvissuti", ovvero i circa 160 talenti maschili di varie età a tutt'oggi afferenti alla ex Johnny & Associates, in attesa di decidere del loro futuro. Nomi famosi, per la maggior parte, carriere a vele spiegate, finora: coloro che ce l'hanno fatta, ma forse non del tutto.
Facile immaginare come anche tra loro vi si possano celare altre vittime silenziose, di chi ha subito gli stessi abusi già citati senza averne mai fatto parola; dopo l'esplosione dello scandalo e nuove piaghe che emergono purulente qua e là, riaprire vecchie ferite per aggiungere altre verità forse non recherebbe più beneficio a nessuno.
Gli idol della ex-Johnny's sembrano poi essere oggi "colpevoli" di essere arruolati presso un'agenzia fino a ieri troppo potente, e divenuta di colpo troppo scomoda per chiunque. Poco o nulla paiono contare, in tale frangente, i sacrifici e gli sforzi personali spesi per rendere il proprio nome valido di essere declamato in quanto tale: per il talento profuso, e non per il nome della mandante.
L'epilogo
Sulla scia di quanto accaduto, dopo il cambiamento del nome dell'agenzia, a gran voce si è chiesto che qualsiasi riferimento ai "Johnny's" venisse rimosso da ogni parte, oltre che alla singolare lettera "J" che a essi rimanda: in primo luogo dall'enorme insegna che campeggiava all'esterno dell'edificio che ne ospitava gli uffici, ma anche da ogni estensione di account sui social media, siti web, merchandise e fanclub, documenti ufficiali e altro ancora.
Anche quei gruppi di idol che ne recavano un rimando nel nome hanno deciso di optare per un nuovo battesimo; i Johnny's West sono così divenuti i WEST., mentre i Kanjani8 (fusione di Kansai Johnny's) valuteranno il nuovo nome di concerto con le proposte ricevute dai fan a febbraio 2024.
Nel frattempo, la presenza dei talenti dell'ormai defunta Johnny's & Associates è stata cancellata dai maggiori eventi di spicco, nell'ambito dei quali era tradizione consolidata la partecipazione di un numero più o meno elevato di gruppi di idol maschili della struttura, in parte per obbligo e in parte per meriti effettivi. Al consueto karaoke di Capodanno della NHK a esempio, ovvero il Kohaku Uta Gassen, non vi è stata quest'anno la 'consueta' conduzione da parte di nessun membro degli Arashi.
A riguardo dei rapporti tra l'agenzia e il centinaio di talenti che aveva finora in seno, invece, non è dunque ancora chiaro se o come la nuova struttura possa prendere piede regolarmente, ancorché rimosso ogni cavillo vessatorio.
Alcuni nomi celebri hanno deciso ad esempio di lasciare l'agenzia per proseguire su una strada indipendente e autonoma, data una carriera di lungo corso già felicemente avviata e capace di fungere essa stessa da garanzia: il 24 ottobre 2023 Kazunari Ninomiya (Vivant, Lettere da Iwo-Jima, nella foto sopra) del gruppo Arashi annuncia il suo avvio indipendente al di fuori dell'agenzia, pur ribadendo che rimarrà sempre parte degli Arashi e di qualunque attività a essi correlata.
Vi fanno poi seguito Toma Ikuta (Hana-Kimi, Bokura ga ita) e Shunsuke Kazama (Silent), entrambi attori invero non affiliati a nessun gruppo idol dell'agenzia, assieme ad altri.
STARTO: un nuovo inizio?
Se si tratta dell'inizio di una diaspora, forse è ancora presto per dirlo: non tutti gli idol brillano della medesima luce di cui godono alcuni nomi molto noti, e in ogni caso la nuova Starto Entertainment appare determinata a rinascere dalle proprie ceneri.
Se infatti la Johnny's si appropriava della carriera dei propri talenti gestendone ogni minimo aspetto, dai lavori all'agenda quotidiana sino per l'appunto alla copertura di eventuali scandali, la Starto dovrebbe fungere invece da mera intermediaria, lasciando gli idol liberi di valutare in maniera autonoma e indipendente i vari progetti e proposte di lavoro. Tale aspetto si riflette anche sulla percentuale di compenso tra le parti, in precedenza determinata in maniera autocratica dalla vecchia agenzia; la nuova struttura prevede invece che l'agenzia riceva semplicemente una fee sui progetti da essa selezionati, che tramite accordo con il talento di turno possano andare effettivamente a buon fine.
Nel nome stesso, STARTO vuole essere una fusione di STAR (stella, intesa come artista) e TO, nel senso di 'muoversi insieme verso il futuro'.
E' poi dell'8 dicembre la nomina di Atsushi Fukuda (58 anni, nella foto sottostante) come presidente (Chief Executive Officer) della nuova struttura, accanto a un team formato da Yoshihiko Inohara (COO), Kazuhiro Tatsuki (CFO), Mika Wada (CCO) e dal direttore generale Shintaro Tsukuda.
Fukuda ha contestualmente rilasciato una lunga intervista al tabloid Shukan Bunshun, scegliendo di presentarsi proprio a quella stessa rivista più e più volte aveva tentato invano di denunciare quanto accaduto presso la Johnny & Associates.
Il tabloid gli ha rivolto numerose domande in merito alla direzione che vorrà o potrà prendere la nuova agenzia.
Fukuda è noto infatti per essere stato un pioniere in Giappone del sistema d'agenzia che proprio la Starto intende adottare, decisamente inviso alla vecchia struttura.
L'intervista
Fukuda stesso ha più volte aspramente criticato i metodi 'vecchio stile' del settore dello spettacolo giapponese, con i contratti capestro che scoraggiano la carriera e l'indipendenza, oltre alla pratica del 'baratto': quest'ultima riguarda la spinta, tendente all'obbligo, all'inserimento di un talento giovane e poco conosciuto nel cast di una serie o un film in cui è presente un esponente ben più noto della medesima agenzia. Pratiche che per lungo tempo hanno rappresentato la tradizione nell'ambito della Johnny's & Associates.
Di seguito riportiamo alcuni stralci dell'intervista, relativi al confronto su determinati punti focali dell'intera vicenda: "proprio per quanto accaduto," afferma Fukuda, "ritengo che la nuova azienda debba nascere col beneplacito della società, e per farlo credo che la prima cosa da fare dovesse essere quella di parlarne direttamente con i media."
L'incontro con l'ex presidente Fujishima
Fukuda: "sono stato invitato da un conoscente per un incontro con Julie Keiko Fujishima, l'ex presidente. Nutrivo sentimenti contrastanti al riguardo, ma ho accettato. Se da un lato lei appariva piuttosto giù di morale, dall'altra ho ricavato la sensazione di una imprenditrice di raro talento. Non credo che sia quel mostro che tanti amano dipingere. Mi ha fatto domande molto specifiche a riguardo del sistema d'agenzia ben più flessibile verso cui la STARTO intende transitare. Credo che per una struttura così enorme come la loro, permettere ai talenti di godere di maggiore libertà sia qualcosa che alla fine ripaga ampiamente ambo le parti."
La necessità di riforme
Fukuda: "in quei giorni ero stato contattato per divenirne un responsabile esterno; come ho già detto, storicamente parlando sono il primo ad ammettere di essere stato piuttosto critico della gestione della vecchia Johnny's e non solo, perché questo sistema era quello tradizionalmente evocato per la gestione del settore del mondo dello spettacolo. Alcune prassi derivano addirittura dal periodo post-bellico, ma se all'epoca questo poteva era giustificato e comprensibile, oggi il sistema richiede necessariamente di essere aggiornato.
In Giappone gli affari si conducono su basi di accordi quasi prettamente verbali. Ne consegue che certe dinamiche e relazioni soffrano di incertezza e instabilità.
E' venuto il momento di cambiare il modello di business e di farlo con un mutamento radicale. Ho pensato quindi che il vedermi coinvolto nella gestione di una struttura così importante del sistema potesse spingere a delle riforme fondamentali per l'intero settore."
L'eredità e la rinascita dei Johnny's
Fukuda: "in ogni caso, quando all'inizio mi è stata offerta la posizione di Presidente, ho rifiutato, perché un tale carico di responsabilità non lo ritenevo per me possibile, a maggior ragione guardando a un'evidente quanto feroce critica pubblica. Poi però, diversi fattori mi hanno indotto a cambiare idea.
Uno di questi è la presenza di Noriyuki Higashiyama, con cui ho avuto modo di parlare svariate volte; è un uomo carismatico, dotato di un forte senso di responsabilità. Egli aveva una volta affermato di desiderare di lavorare come attore almeno fino ai 90 anni, pertanto il fatto che avesse scelto di lasciare una professione che ama profondamente, al solo scopo di farsi carico della responsabilità dell'agenzia per cui ha lavorato, a dispetto di una palese mancanza di esperienza al riguardo, mi ha davvero colpito.
Un secondo aspetto riguarda l'eccitante idea di contribuire alla rinascita dei Johnny's (nella foto sottostante, un recente spot promozionale).
Tantissimi giovani, nel corso dei decenni, hanno fatto domanda all'agenzia per poter diventare come Takuya Kimura, Jun Matsumoto o altri nomi celebri.
D'altronde, tutto ciò che loro hanno portato avanti nell'ambito del canto, del ballo e del teatro ha profondamente influenzato il sistema coreano, oggi così popolare nel mondo.
A ben pensarci, ciò che custodisce un gruppo come quello della Johnny's è un tesoro per il Giappone. Con gli oltre 35 anni di esperienza nel settore che posso vantare io stesso, ho deciso di provarci.
Non è stata la Fujishima a propormi il ruolo di Presidente, tra l'altro, bensì Yoshihiko Inohara: nello spiegare loro il mio sistema di lavoro, egli mi ha detto "beh, allora, perché non ci aiuti a portarlo avanti?"
Lui è un eccellente comunicatore e sa come gestire i talenti, io ne capisco di management, di conseguenza ci dividiamo i ruoli, cercando di apprendere al contempo l'uno dall'altro, a riguardo di ciò che non sappiamo."
I dubbi degli idol sul nuovo sistema
Fukuda: "ho parlato con tutti i 160 talenti, dopo la mia nomina. Il primo è stato ovviamente Takuya Kimura (Il castello errante di Howl, Space Battleship Yamato, The Legend & Butterfly). Ero nervoso, lui è un grandissimo nome, ma l'agenzia era in crisi e la stampa persisteva nel ripetere "ora se ne andranno tutti i grandi nomi dall'agenzia, giusto?". Ho fatto del mio meglio per proiettargli i miei pensieri sul futuro dell'agenzia, e credo che mi abbia capito, oltre ad aver messo una buona parola sui colleghi in generale.
Molti degli altri talenti invece mi hanno chiesto di poter comprendere meglio come funziona il nuovo sistema e come metterlo in pratica. Per quanto sarebbe stato bello essere attivi già da dicembre, in realtà è necessario intraprendere alcune pratiche burocratiche per farlo. Stiamo aiutando molti dei talenti ad allestire le strutture che consentiranno loro di procedere poi con il nuovo sistema; il mio desiderio è di divenire nuovamente e completamente operativi per la prossima primavera.
C'è anche chi desidera continuare a procedere come sempre fatto, e d'altra parte poiché molti talenti lavorano anche nell'ambito di un gruppo, è vero che determinati progetti vanno gestiti mediante la struttura tradizionale, mentre i progetti individuali possono essere coperti con accordo specifico d'agenzia. E' comunque fondamentale che ciascuno valuti con calma e attenzione ciò che è meglio per sé stesso, tra tutte le opzioni possibili.
C'è anche chi vuol proseguire la carriera senza agenzia, in autonomia, e va benissimo; in questi casi, la prima cosa che suggeriamo loro di fare è di creare un sito web.
Il Giappone in tal senso ha perso tantissimo terreno negli ultimi anni nei confronti della Corea del Sud, ma vorremmo spingere il mondo dello spettacolo nipponico per poter competere su scala globale (nella foto sottostante, un concerto degli Arashi). Spero pertanto che queste riforme siano di aiuto."
Gli obiettivi per il futuro
Fukuda: "i nuovi CFO e CCO sono persone di talento. Mika Wada, in particolare, è un avvocato specializzato in diritti umani, che è stata coinvolta in attività benefiche per le aree colpite dal disastro di Fukushima.
Come già accennato, poi, sui contratti commerciali in essere non incasseremo alcun utile fino al 13 settembre del prossimo anno, e ogni ricavato andrà direttamente ai talenti che lo hanno prodotto.
Stiamo poi già valutando con diverse società le possibilità di sviluppare tre aree: espansione globale estera, distribuzione musicale attraverso streaming online (finora strettamente bandito o limitato) e allargamento dei contenuti multimediali online per una maggiore integrazione del metaverso.
Ho visto le performance di molti giovani talenti, possiedono abilità di un livello estremamente elevato: non sono dunque preoccupato della competizione, anzi. Credo che se conferiamo loro la giusta struttura, potranno crescere ancor più facilmente.
Per prima cosa, comunque, è importante normalizzare le relazioni commerciali con partner e clienti: ho intenzione di visitarli tutti, dalla NHK alle società pubblicitarie come la Dentsu e la Hakuhodo, le emittenti radiofoniche e le società editoriali.
Ci vorrà naturalmente del tempo, ma è importante per muovere passi verso il futuro.
Attualmente, molti talenti si ritrovano senza contratti né lavoro benché non abbiano alcuna colpa o demerito, a causa dell'accaduto con la Johnny's, ed è davvero un peccato.
Il motivo per il quale cantanti e attori coreani hanno successo su scala globale e i giapponesi no, non è da ascriversi a mancanza di talento, bensì semplicemente al fatto che, nel corso degli anni, i coreani abbiano svolto correttamente tutto questo lavoro di sapersi spendere al meglio sul mercato attraverso il marketing, cosa che invece ai giapponesi finora è totalmente mancata.
Se i giapponesi inizieranno a dar battaglia, sono certo che potranno farcela anch'essi, e pongo tutto il mio impegno proprio a darne prova."
Il senso ultimo
Ci si potrebbe chiedere se tutto questo possa valerne la pena, e se sussista un senso pieno e valido dietro una professione tanto 'evanescente' come quella dell'idol, nel mondo moderno; a vederlo sotto un'ottica occidentale, si tratta di qualcosa che ancora oggi appare per certi versi molto distante o inaccessibile, da giudicare semmai con un sopracciglio inarcato.
Ha in effetti un'anima piuttosto giapponese quell'ideale di voler strappare al proprio pubblico un sorriso e qualche momento di leggerezza, anche a costo di sacrificare la propria vita personale, del tutto o in parte; è un pensiero e un obiettivo da incasellare in quel contesto di rigore -e spesso grigiore- con cui nel mondo del Sol Levante la maggior parte delle persone trascorre la propria quotidianità, al lavoro così come nei rapporti sociali di ogni tipo.
Il quadro assume così un'espressione ben più delineata e comprensibile, e in assenza di moti di scompiglio degni di nota nell'esistenza di ciascuno, la leggerezza e lo scintillio degli idol al maschile e al femminile garantiscono precisamente quel frullio nel cuore che serve ai più per non demordere.
Difficile dire se, ripulito come una grande onda da ogni corruzione, il lavoro degli idol della STARTO Entertainment saprà far sbiadire il ricordo delle terribili vicende accadute in seno alla Johnny's; queste ultime hanno rimestato nel profondo degli animi e di un intero settore, rigurgitando infine un lungo elenco di vinti, di vittime e sconfitti, senza che alcuno possa dirsi vincitore.
Alla data del 28 dicembre, in ogni caso, la società Smile-Up ha notificato di aver già completato gli indennizzi per 115 persone, sulle 907 che ne hanno fatto richiesta, mentre altre 289 sono pratiche in corso di lavorazione.
Come elementi per l'indennizzo sono stati presi in considerazione molteplici fattori, tra i quali la giovanissima età di molte delle vittime, l'impossibilità di chiedere aiuto all'interno dell'agenzia nel timore di ripercussioni sulla carriera, e il dover condurre a posteriori un'esistenza pesantemente influenzata da quanto accaduto in gioventù.
La Smile-Up ha inoltre annunciato, proprio in questi giorni, la donazione di 50 milioni di Yen (316.600 euro circa) a sostegno degli abitanti della regione della penisola di Noto, colpita dal devastante terremoto del 1 gennaio 2024 e a tutt'oggi in notevole difficoltà.
Anche il gruppo degli ARASHI (nella foto sopra), le cui attività sono sospese dal 2021, il 9 gennaio 2024 ha deciso di donare una cifra pari a 67,5 milioni di Yen (circa 427.400 euro) ai terremotati; l'importo comprende anche l'intero ricavato dei proventi della speciale proiezione cinematografica del 31 dicembre 2023 di ARASHI Anniversary Tour 5×20 "Record of Memories", assieme all'ammontare dei compensi previsti per gli esponenti del gruppo che hanno partecipato all'evento.
A loro fanno seguito infine, come da aggiornamento del 10 gennaio 2024, tutti i proventi degli streaming video dei gruppi Hey! Say! JUMP, Kis-My-Ft2, WEST., King & Prince, SixTONES e Snow Man.
Probabilmente nemmeno questo sarà sufficiente a cancellare gli orrori della Johnny's & Associates su cui per troppo tempo, e troppo a lungo, si sono volutamente chiusi gli occhi da più parti; è tuttavia un segnale che ci si auspica possa indicare un cambiamento potente, sentito e raccomandabile. Non tanto e non solo per il piacevole sfavillìo di un momento, quanto piuttosto per il bene e il futuro dell'intero Giappone.
Fonti consultate:
Twitter-X I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI
Nippon
Nante Japan
Tokyo Hive
Sito ufficiale Smile-Up
You Tube I, II, III
Persino dopo la morte dell'uomo, avvenuta a Tokyo il 9 luglio 2019 a ottantasette anni per le conseguenze di un aneurisma cerebrale, le tante voci di corridoio mai sopite non avevano comunque osato andare oltre, mentre la stampa ne ricordava invece la memoria in virtù dell'incredibile pervasività della sua agenzia.
Nella primavera del 2023, tuttavia, qualcosa ha iniziato a muoversi attraverso un'inchiesta nata all'estero e portata avanti con sempre maggior determinazione; la lunga serie di reazioni a catena che essa ha innescato anche in Giappone hanno infine permesso alla tremenda verità di venire a galla, minando al contempo in maniera irrimediabile le basi e l'esistenza di un impero costruito anche su giochi di potere, retti per decenni sulla diffusa connivenza dei più.
Per comprendere appieno la portata di tale tsunami nell'ambito del mondo dello spettacolo nipponico, è necessario muovere alcuni passi a ritroso, ripercorrendo brevemente la storia segnata da Kitagawa.
L'impero
Negli anni '60 Il Giappone si affacciava per la prima volta sul panorama delle boy band al maschile: la prima nasce proprio con Johnny Kitagawa nel 1962 nell'ambito della Watanabe Productions, in seno alla New Entertainment Academy, ed è a Kitagawa che si deve lo sdoganamento della presenza di uomini che cantano e danzano su di un palco, legittimati ora come non lo erano affatto allora, nell'ambito della società nipponica.
Non è stato naturalmente Kitagawa ad inventare la figura dell'idol di per sé, inteso come artista in grado di esibirsi a tutto tondo, ma è proprio con i suoi numerosi gruppi che il concetto prende forma e diventa la norma, in una prassi resistita sino a oggi e allargatasi come modello. Il sistema ideato da Kitagawa e dall'altrettanto influente sorella Mary, infatti, negli anni '90 diviene talmente oliato e rodato da ispirare le società coreane a gettare le basi del futuro mondo del K-pop.
E' stata della Johnny's & Associates la boy-band degli SMAP (interpreti delle sigle di Hime-chan no Ribbon, nella foto sopra) che per 25 anni ha regnato indiscussa nelle televisioni, nella testa e nel cuore dei giapponesi, così come quella dei TOKIO di Kodomo no Omocha (Rossana) o dei V6 con la loro iconica sigla di Inuyasha, "Change the World"; appartiene poi alla medesima agenzia anche il noto gruppo degli ARASHI, nato sotto l'ala di Kitagawa assieme agli Hey! Say! JUMP e ai più giovani SixTones (theme song di Fugo Keiji Balance Unlimited, Yashahime), Snow Man (Trillion Game, film de Il Mio Matrimonio Felice) e Naniwa Danshi (Kieta Hatsukoi - My Love Mix-up), per citare solo i più recenti.
Nell'ambito del fandom, indipendentemente dalla notorietà di ciascuno e dal gruppo di appartenenza, i ragazzi dell'agenzia vengono tutti globalmente ribattezzati col nomignolo di 'Johnny's', proprio dal nome di uno dei primi e illuminati gruppi di idol, nonché del loro fondatore.
Dagli anni '70 ad oggi, i rating dei programmi TV balzano sempre più in alto, quando ad apparire in questo drama, al telegiornale, nei documentari o nel tale varietà sono i "figli" di Kitagawa, e tanto le emittenti quanto gli sponsor ringraziano (nella foto sottostante, uno spot della storica azienda dolciaria Fujiya); per lungo tempo il solido potere dell'agenzia ha incluso anche un massiccio controllo e di influenza dei media, la cui importanza sia Johnny Kitagawa che la sorella Mary avevano immediatamente compreso.
Questo ha consentito all'agenzia di stabilire e mantenere di fatto un monopolio sull'intero mondo degli idol maschili, tessere legami sempre più stringenti con le emittenti televisive e diramare poderose influenze ben più in là di quanto si potesse mai pensare: il risultato di una tale infiltrazione mediatica è stato quello di arrivare a cancellare sul nascere ogni possibile concorrenza -a maggior ragione se interna- e fare terra bruciata tutt'attorno.
L'agenzia poteva dunque porre condizioni quasi tiranniche tanto nei contratti commerciali quanto alle TV e ai propri pupilli, a fronte di una sostanziale garanzia di impiego, una carriera spianata e una variegata protezione da qualsivoglia scandalo di natura sentimentale e non.
Il 18 novembre 1999 così scriveva il tabloid Shukan Bunshun: "quando a Mary non aggradano attori o attrici che devono lavorare con qualcuno dei propri protetti per una serie TV, lei chiama direttamente il presidente dell'emittente per farli ritirare dal cast".
Un ex dirigente di una piccola emittente privata ha confermato la veridicità di tali affermazioni: "quando Mary chiamava, il proprietario dell'emittente non poteva ignorarla. E per evitare alla lunga che queste telefonate si ripetessero senza sosta, alla fin fine ciascuno ha iniziato a concepire programmi in una forma tale che non potesse offendere i Johnny's in nessuna maniera."
Questa pratica è definita sontaku, ovvero il "prevedere ciò che il capo desidera che i propri subordinati facciano, ancora prima ch'egli ne faccia richiesta esplicita". Applicato al contesto si traduce nel "non fare nulla che possa far irritare i Johnny's o far ritirare i loro ragazzi da qualsivoglia progetto".
Chi tra i "protetti" dell'agenzia avesse tuttavia pensato di lasciare l'agenzia per non sottostare più alle rigidissime regole imposte dai contratti 'capestro', veniva in ogni caso precluso da ogni possibilità di apparire diversamente in TV o crearsi una carriera in autonomia.
Con il duo dei Kitagawa temuto e riverito in ogni dove, finora era stato pertanto impossibile e impensabile il dar credito concreto alle timide voci di chi aveva più volte accusato Kitagawa di pratiche di abusi sessuali e sfruttamento di minori; la sua aura gli ha sempre concesso di cavarsela sostanzialmente indenne da ogni incriminazione rivoltagli, e la sua agenzia ha continuato a prosperare a dispetto di ogni cosa, pur non risultando l'uomo affatto pubblicamente innocente.
I fatti
La storia degli abusi parte da molto lontano, poiché risalgono al 1963 le prime accuse: all'epoca i due Kitagawa lasciano la New Entertainment Academy con i propri pupilli, dopo che uno dei ragazzi frequentanti l'accademia aveva menzionato un'aggressione indecente da parte dell'uomo. Vi fanno seguito un'azione giudiziale e vari articoli pubblicati da quel momento e sino agli anni '90 da parte di svariate riviste e settimanali, cui si aggiunge il libro di Koji Kita del 1988: il giovane è un ex membro del gruppo Four Leaves, che nel volume accusa Johnny Kitagawa di aggressioni a sfondo sessuale.
Nell'ambito di una generale atmosfera largamente omertosa, nulla di tutto questo giunge mai a far avviare vere e proprie indagini.
Nel 1999 è poi il caso della rivista scandalistica Shukan Bunshun, che pubblica un esteso dossier in merito; denunciata dalla Johnny & Associates e condotta in tribunale, ne perde il primo appello ma vince il successivo ricorso presso l'Alta Corte di Tokyo nel 2003. Quest'ultima conferma che le testimonianze delle vittime sono tutte coerenti con i fatti dichiarati, nell'ambito di report precisi, franchi e dettagliati e giudica veritiere tutte le accuse; interrogato, Kitagawa non confuta i fatti né ha di che controbattere. Eppure, al di là di una multa di un milione di Yen, null'altro perviene a condanna formale o concreta, in un complicato gioco di rimpalli e cavilli burocratici causati da una normativa nipponica gravemente arcaica e carente: il reato dello sfruttamento sessuale al maschile, di fatto, non viene nemmeno riconosciuto, e il verdetto della sentenza non viene diffuso da nessuna emittente televisiva. I media principali rimangono sostanzialmente tutti muti.
Dopo la morte di Kitagawa nel 2019, anche la sorella Mary scompare nel 2021, all'età di 93 anni, affidando un impero sostanzialmente inviolato alla figlia Julie Fujishima.
Il 7 marzo 2023 è tuttavia la volta di un intervento molto lontano e forse inatteso: l'inglese BCC rilascia un documentario della durata di un'ora intitolato "Predatore: lo scandalo segreto del J-Pop," riguardante "la lunga storia delle accuse di abusi sessuali denunciate dai ragazzi dell'agenzia di Kitagawa, e il perché i media nipponici hanno sostanzialmente sempre taciuto."
J-Pop Predator: the hidden scandal - BBC
(attenzione: contenuti sensibili)
(attenzione: contenuti sensibili)
Il documentario giunge a molti altri occhi e orecchie in Occidente, nonché a quelle nipponiche, che però ancora una volta fingono di non sentire, almeno fino alla conferenza stampa tenuta il 12 aprile dal cantautore giappo-brasiliano Kauan Okamoto: il ragazzo dichiara di aver subito abusi da parte di Kitagawa dalle 15 alle 20 volte tra il 2012 e il 2016, quand'era un membro dell'ampio gruppo di supporto Johnny's Jr., di conoscere almeno altre tre persone che avevano subito il medesimo trattamento e di temere di non essere stati i soli. "Spero che tutti escano allo scoperto, perchè si tratta di un numero scandaloso di vittime."
Nell'aprile 2023 anche l'ex comico Atsuhiro Nakata, divenuto Youtuber, posta un video che racconta il lungo elenco di accuse rivolto negli anni a Johnny Kitagawa e il perché i suoi crimini finiscano in una zona piuttosto grigia e ambigua della legge nipponica.
"Se la BBC avesse solo trasmesso il documentario, senza la viralità e il tam tam mediatico generato dai social media e da Internet, ritengo che nemmeno stavolta i fatti avrebbero avuto un impatto tale in Giappone."
Johnny's to jido gyakutai (I Johnny's e gli abusi su minori) di Atsuhiro Nakata
(con sottotitoli in lingua inglese)
(attenzione: contenuti sensibili)
(con sottotitoli in lingua inglese)
(attenzione: contenuti sensibili)
L'inchiesta
Da lì parte quindi un'ampia petizione indetta da un gruppo di fan e di idol, per far sì che la Johnny & Associates si scusi formalmente per l'accaduto e proceda infine con una seria indagine interna.
Nel mese di maggio la presidente Julie Keiko Fujishima, nipote di Kitagawa, rilascia un video in cui esprime le sue più sentite scuse a coloro che si sono proclamate vittime della vicenda, promettendo importanti riforme nel management in futuro.
La donna (nella foto sottostante, mentre sulla destra vi è Kauan Okamoto), tuttavia evita accuratamente di riconoscere la veridicità e l'esistenza stessa delle infinite aggressioni avvenute nel corso dei decenni.
Un'ulteriore investigazione portata avanti a titolo esterno a fine maggio, dopo lunghe indagini e verifiche, si conclude con la conferma degli abusi compiuti per decenni su molti ragazzi e ragazzini da parte di Kitagawa e della correlata omertà dell'agenzia e della stampa, oltre che dei membri della famiglia di Kitagawa: tutti erano a conoscenza di ogni cosa, senza che però nessuno avesse mai fatto alcunché per fermare la condotta dell'uomo.
Una delle voci che hanno ammesso come tutti, nell'ambito del mondo dello spettacolo, avessero sempre saputo cosa accadeva tra le quinte, è quello del cantante Ken'ichi Mikawa. Interrogato circa la vicenda, l'uomo ha risposto: "l'ho sempre saputo. Tutti lo abbiamo sempre saputo. Era un accordo tacito, quello di far finta che nessuno di noi vedesse ciò che in realtà stava accadendo... Penso che lo stesso fosse per i media. Ai quei tempi, tutti la pensavano allo stesso modo: "non possiamo sollevare l'argomento, non se ne deve parlare." Una volta mi sono permesso di accennare la cosa a uno dei giovani idol dell'agenzia, ma lui ha solo scrollato le spalle, senza dire nulla. Ecco in che epoca vivevamo."
L'indagine sottolinea come, al di là della presenza di alcuni dipendenti dell'agenzia che a loro volta hanno commesso abusi, impuniti, il silenzio da parte di tutti i media nipponici sia stato uno dei fattori chiave che ha consentito a Kitagawa di continuare a perpetrare abusi indisturbato.
Il caso giunge persino davanti al Primo Ministro Fumio Kishida, intenzionato a tenere una riunione tra ministri per portare la dovuta attenzione sul tema degli abusi su minori.
Anche il Gruppo di lavoro del Consiglio sui Diritti Umani dell'ONU inizia un'indagine in merito e in agosto rilascia un commento segnalando che sono centinaia le vittime ad aver subito abusi sessuali da Kitagawa, soggiungendo che l'ambiente di lavoro nel mondo dello spettacolo nipponico ha consentito ai predatori sessuali di agire sostanzialmente impuniti.
L'agenzia Johnny & Associates, nel frattempo, sembra rimanere su una bizzarra linea di galleggiamento, annunciando di voler dare seguito all'ingiustizia subita dalle vittime mettendo in atto pratiche che possano prevenire nuovi abusi in futuro e riforme del management, anziché concentrarsi su risarcimenti alle vittime o trovare colpe o criminali; da più parti iniziano inoltre a richiedersi a gran voce le dimissioni della Fujishima.
La caduta dell'impero
Il 7 settembre 2023, durante la conferenza stampa appositamente indetta, l'agenzia riconosce infine la verità delle accuse, presenta le proprie scuse e dichiara che risarcirà le vittime ben al di là degli importi previsti dalla legge.
La presidente Fujishima si dimette, lasciando l'incarico all'attore ed ex idol Noriyuki Higashiyama (dell'ex celebre gruppo Shonentai, nella foto sottostante) e Yoshihiko Inohara come vicepresidente; quest'ultimo, anch'egli ex esponente del gruppo V6, è l'attuale presidente della Johnnys' IsLAND, ovvero la struttura gestisce in concreto i diversi gruppi idol.
Il pubblico composto dalle vittime procede con forza nell'intento di far cambiare anche il nome all'agenzia, ma sulle prime si nega tale possibilità.
Higashiyama afferma che più che rappresentare il fondatore, il nome "individua ed esprime l'energia e l'orgoglio che i talenti hanno coltivato negli anni". La Fujishima rimane come amministratrice e detentrice di tutte le quote azionarie, spiegando il fatto come necessario per la supervisione della compensazione alle vittime.
Il Guinness dei record procede frattanto a rimuovere le citazioni online assegnate in precedenza a Kitagawa: per il maggior numero di artisti prodotti, il numero di singoli generati a livello mondiale, nonché il numero di concerti prodotti da un singolo individuo.
L'ammissione delle colpe senza addurre alcuna scusante, unita alla promessa di rinnovamento, non sortiscono tuttavia l'effetto pubblico sperato: da Shiseido a KAO, e da MacDonalds Japan alla Suntory, la Kirin, Nissan Motors, Cartier e molti altri, all'improvviso la maggior parte dei colossi aziendali, che sinora avevano sempre invariabilmente appoggiato la Johnny's & Associates, sfruttandone i talenti per le più svariate sponsorizzazioni e chiudendo ripetutamente gli occhi, iniziano una dopo l'altra a ritirare i loro preziosi contratti pubblicitari.
Questi ultimi sono essenziali per la sopravvivenza di un'agenzia di talenti, e la loro cancellazione ne determina di fatto la fine.
In una valanga che si fa giorno dopo giorno più rumorosa, si recide così anche l'ultimo vincolo.
Allo stesso modo procedono infatti le emittenti televisive, capitanate dalla pubblica NHK che il 27 settembre dichiara che non farà mai più utilizzo di ragazzi rappresentati da tale agenzia.
Il 2 ottobre ha quindi luogo una nuova conferenza stampa, durante la quale il presidente Higashiyama annuncia un cambio di passo profondo e concreto: viene sancita la chiusura definitiva dell'agenzia e la nascita contestuale di due nuove strutture che ne prenderanno il posto.
La prima è la SMILE-UP, che trattiene le ceneri della Johnny & Associates per dedicarsi esclusivamente all'avvio e al disbrigo delle svariate pratiche di risarcimento alle vittime, quantificate a tale data in 325 persone; la seconda struttura è la creazione di una futura nuova agenzia, il cui nome Starto Entertainment verrà annunciato solo in seguito, a distanza di due mesi. L'ex presidente Fujishima annuncia che, pur rimanendo come direttrice generale della SMILE-UP per supervisionare le pratiche di indennizzo, non sarà implicata in alcun modo nella nuova agenzia, la cui struttura manageriale e pratica cambierà in maniera importante per il futuro.
Ciononostante, "vecchie verità" continuano a emergere giorno dopo giorno.
Il 9 ottobre l'emittente pubblica NHK testimonia tramite uno dei propri canali che le aggressioni a sfondo sessuale di Kitagawa avevano avuto luogo anche nell'ambito dei propri studi televisivi: nell'autunno del 2002, infatti, l'uomo aveva abbordato un liceale che avrebbe dovuto apparire in una trasmissione, per condurlo nei bagni della struttura e abusare di lui.
Anche l'ex esponente del gruppo idol Kis-My-Ft2 Kyohei Iida (nella foto sottostante) ha confermato ai giornalisti di aver lasciato il gruppo tanto per motivi scolastici come all'epoca affermato, quanto per gli abusi subiti per mano di Kitagawa, iniziati dall'età di 13 anni e perdurati per altri cinque lunghi anni.
Al di là della mancata ricezione dell'effettiva gravità e veridicità delle accuse da parte dei media, solo una minima parte delle vittime aveva osato confessare quanto subito, e non tutti scelgono di emergere, anche a posteriori.
Per molti di loro, l'aver taciuto per così tanti anni a dispetto della repulsione degli atti e delle azioni cui sono stati costretti, era legato anche alla percezione di dover superare un rito di iniziazione e di passaggio, per quanto orribile. Superato lo stesso, la carriera sarebbe parsa quasi come garantita.
Così lo spiega un ex Johnny's Jr, Nihongi Akimasa, che aveva ricevuto da Kitagawa inviti a fermarsi da lui, a casa sua: "mi vergognavo così tanto. Le persone potrebbero dire a questo punto: "Se sei un uomo, avresti dovuto combattere." Forse è vero, ma quando ero nell'agenzia, già erano emersi articoli in merito su diversi tabloid, eppure né la televisione né altri media dissero alcunché. E così pensai che se anche avessi alzato la voce, da solo, sarebbe stato futile. Penso che purtroppo non sia comunque un problema limitato solo alla J&A."
Altri, come Yasushi, raccontano invece di come Kitagawa offrisse loro laute mance in cambio dei "servigi".
Alcuni, invece, non ce l'hanno fatta a sopportare l'onta, nemmeno dopo che il caso è emerso quest'anno, a causa della pressione negativa dei social media: a ottobre un membro dell'associazione Vittime di Johnny Kitagawa è stato infatti trovato morto suicida nella propria abitazione.
Prima della morte, l'uomo si era esposto confessando di essere stato abusato sessualmente, ma sul web aveva ricevuto ripetuti insulti e accuse da parte di persone che l'avevano accusato di mentire al solo scopo di essere a caccia del denaro promesso alle vittime.
Le nuove vittime
Come già sottolineato da molti, poiché gli abusi sono perdurati indisturbati dagli anni '70 sino agli anni 2010, è evidente che il silenzio connivente dei media è stato anch'esso una infelice concausa del protrarsi degli stessi al di là di ogni possibile tolleranza anche in tempi recenti.
Potrebbe essere forse possibile "giustificare" in parte il fatto che si sia taciuto durante i decenni passati, quando scandali di questo tipo equivalevano a scottanti tabù anche in Occidente.
Difficile tuttavia legittimare l'omertà dei media nipponici dopo gli anni 2000, con casi di abusi proseguiti fin dopo il 2010: casi che quasi certamente si sarebbero potuti evitare, con vittime che si sarebbero potute risparmiare.
Quegli stessi media che per decenni hanno di fatto implicitamente autorizzato le condotte scorrette dell'agenzia su più fronti, nel puntarle gli indici contro, finiscono poi oggi per mietere nuove implicite vittime della vicenda: si tratta dei "sopravvissuti", ovvero i circa 160 talenti maschili di varie età a tutt'oggi afferenti alla ex Johnny & Associates, in attesa di decidere del loro futuro. Nomi famosi, per la maggior parte, carriere a vele spiegate, finora: coloro che ce l'hanno fatta, ma forse non del tutto.
Facile immaginare come anche tra loro vi si possano celare altre vittime silenziose, di chi ha subito gli stessi abusi già citati senza averne mai fatto parola; dopo l'esplosione dello scandalo e nuove piaghe che emergono purulente qua e là, riaprire vecchie ferite per aggiungere altre verità forse non recherebbe più beneficio a nessuno.
Gli idol della ex-Johnny's sembrano poi essere oggi "colpevoli" di essere arruolati presso un'agenzia fino a ieri troppo potente, e divenuta di colpo troppo scomoda per chiunque. Poco o nulla paiono contare, in tale frangente, i sacrifici e gli sforzi personali spesi per rendere il proprio nome valido di essere declamato in quanto tale: per il talento profuso, e non per il nome della mandante.
L'epilogo
Sulla scia di quanto accaduto, dopo il cambiamento del nome dell'agenzia, a gran voce si è chiesto che qualsiasi riferimento ai "Johnny's" venisse rimosso da ogni parte, oltre che alla singolare lettera "J" che a essi rimanda: in primo luogo dall'enorme insegna che campeggiava all'esterno dell'edificio che ne ospitava gli uffici, ma anche da ogni estensione di account sui social media, siti web, merchandise e fanclub, documenti ufficiali e altro ancora.
Anche quei gruppi di idol che ne recavano un rimando nel nome hanno deciso di optare per un nuovo battesimo; i Johnny's West sono così divenuti i WEST., mentre i Kanjani8 (fusione di Kansai Johnny's) valuteranno il nuovo nome di concerto con le proposte ricevute dai fan a febbraio 2024.
Nel frattempo, la presenza dei talenti dell'ormai defunta Johnny's & Associates è stata cancellata dai maggiori eventi di spicco, nell'ambito dei quali era tradizione consolidata la partecipazione di un numero più o meno elevato di gruppi di idol maschili della struttura, in parte per obbligo e in parte per meriti effettivi. Al consueto karaoke di Capodanno della NHK a esempio, ovvero il Kohaku Uta Gassen, non vi è stata quest'anno la 'consueta' conduzione da parte di nessun membro degli Arashi.
A riguardo dei rapporti tra l'agenzia e il centinaio di talenti che aveva finora in seno, invece, non è dunque ancora chiaro se o come la nuova struttura possa prendere piede regolarmente, ancorché rimosso ogni cavillo vessatorio.
Alcuni nomi celebri hanno deciso ad esempio di lasciare l'agenzia per proseguire su una strada indipendente e autonoma, data una carriera di lungo corso già felicemente avviata e capace di fungere essa stessa da garanzia: il 24 ottobre 2023 Kazunari Ninomiya (Vivant, Lettere da Iwo-Jima, nella foto sopra) del gruppo Arashi annuncia il suo avvio indipendente al di fuori dell'agenzia, pur ribadendo che rimarrà sempre parte degli Arashi e di qualunque attività a essi correlata.
Vi fanno poi seguito Toma Ikuta (Hana-Kimi, Bokura ga ita) e Shunsuke Kazama (Silent), entrambi attori invero non affiliati a nessun gruppo idol dell'agenzia, assieme ad altri.
STARTO: un nuovo inizio?
Se si tratta dell'inizio di una diaspora, forse è ancora presto per dirlo: non tutti gli idol brillano della medesima luce di cui godono alcuni nomi molto noti, e in ogni caso la nuova Starto Entertainment appare determinata a rinascere dalle proprie ceneri.
Se infatti la Johnny's si appropriava della carriera dei propri talenti gestendone ogni minimo aspetto, dai lavori all'agenda quotidiana sino per l'appunto alla copertura di eventuali scandali, la Starto dovrebbe fungere invece da mera intermediaria, lasciando gli idol liberi di valutare in maniera autonoma e indipendente i vari progetti e proposte di lavoro. Tale aspetto si riflette anche sulla percentuale di compenso tra le parti, in precedenza determinata in maniera autocratica dalla vecchia agenzia; la nuova struttura prevede invece che l'agenzia riceva semplicemente una fee sui progetti da essa selezionati, che tramite accordo con il talento di turno possano andare effettivamente a buon fine.
Nel nome stesso, STARTO vuole essere una fusione di STAR (stella, intesa come artista) e TO, nel senso di 'muoversi insieme verso il futuro'.
E' poi dell'8 dicembre la nomina di Atsushi Fukuda (58 anni, nella foto sottostante) come presidente (Chief Executive Officer) della nuova struttura, accanto a un team formato da Yoshihiko Inohara (COO), Kazuhiro Tatsuki (CFO), Mika Wada (CCO) e dal direttore generale Shintaro Tsukuda.
Fukuda ha contestualmente rilasciato una lunga intervista al tabloid Shukan Bunshun, scegliendo di presentarsi proprio a quella stessa rivista più e più volte aveva tentato invano di denunciare quanto accaduto presso la Johnny & Associates.
Il tabloid gli ha rivolto numerose domande in merito alla direzione che vorrà o potrà prendere la nuova agenzia.
Fukuda è noto infatti per essere stato un pioniere in Giappone del sistema d'agenzia che proprio la Starto intende adottare, decisamente inviso alla vecchia struttura.
L'intervista
Fukuda stesso ha più volte aspramente criticato i metodi 'vecchio stile' del settore dello spettacolo giapponese, con i contratti capestro che scoraggiano la carriera e l'indipendenza, oltre alla pratica del 'baratto': quest'ultima riguarda la spinta, tendente all'obbligo, all'inserimento di un talento giovane e poco conosciuto nel cast di una serie o un film in cui è presente un esponente ben più noto della medesima agenzia. Pratiche che per lungo tempo hanno rappresentato la tradizione nell'ambito della Johnny's & Associates.
Di seguito riportiamo alcuni stralci dell'intervista, relativi al confronto su determinati punti focali dell'intera vicenda: "proprio per quanto accaduto," afferma Fukuda, "ritengo che la nuova azienda debba nascere col beneplacito della società, e per farlo credo che la prima cosa da fare dovesse essere quella di parlarne direttamente con i media."
L'incontro con l'ex presidente Fujishima
Fukuda: "sono stato invitato da un conoscente per un incontro con Julie Keiko Fujishima, l'ex presidente. Nutrivo sentimenti contrastanti al riguardo, ma ho accettato. Se da un lato lei appariva piuttosto giù di morale, dall'altra ho ricavato la sensazione di una imprenditrice di raro talento. Non credo che sia quel mostro che tanti amano dipingere. Mi ha fatto domande molto specifiche a riguardo del sistema d'agenzia ben più flessibile verso cui la STARTO intende transitare. Credo che per una struttura così enorme come la loro, permettere ai talenti di godere di maggiore libertà sia qualcosa che alla fine ripaga ampiamente ambo le parti."
La necessità di riforme
Fukuda: "in quei giorni ero stato contattato per divenirne un responsabile esterno; come ho già detto, storicamente parlando sono il primo ad ammettere di essere stato piuttosto critico della gestione della vecchia Johnny's e non solo, perché questo sistema era quello tradizionalmente evocato per la gestione del settore del mondo dello spettacolo. Alcune prassi derivano addirittura dal periodo post-bellico, ma se all'epoca questo poteva era giustificato e comprensibile, oggi il sistema richiede necessariamente di essere aggiornato.
In Giappone gli affari si conducono su basi di accordi quasi prettamente verbali. Ne consegue che certe dinamiche e relazioni soffrano di incertezza e instabilità.
E' venuto il momento di cambiare il modello di business e di farlo con un mutamento radicale. Ho pensato quindi che il vedermi coinvolto nella gestione di una struttura così importante del sistema potesse spingere a delle riforme fondamentali per l'intero settore."
L'eredità e la rinascita dei Johnny's
Fukuda: "in ogni caso, quando all'inizio mi è stata offerta la posizione di Presidente, ho rifiutato, perché un tale carico di responsabilità non lo ritenevo per me possibile, a maggior ragione guardando a un'evidente quanto feroce critica pubblica. Poi però, diversi fattori mi hanno indotto a cambiare idea.
Uno di questi è la presenza di Noriyuki Higashiyama, con cui ho avuto modo di parlare svariate volte; è un uomo carismatico, dotato di un forte senso di responsabilità. Egli aveva una volta affermato di desiderare di lavorare come attore almeno fino ai 90 anni, pertanto il fatto che avesse scelto di lasciare una professione che ama profondamente, al solo scopo di farsi carico della responsabilità dell'agenzia per cui ha lavorato, a dispetto di una palese mancanza di esperienza al riguardo, mi ha davvero colpito.
Un secondo aspetto riguarda l'eccitante idea di contribuire alla rinascita dei Johnny's (nella foto sottostante, un recente spot promozionale).
Tantissimi giovani, nel corso dei decenni, hanno fatto domanda all'agenzia per poter diventare come Takuya Kimura, Jun Matsumoto o altri nomi celebri.
D'altronde, tutto ciò che loro hanno portato avanti nell'ambito del canto, del ballo e del teatro ha profondamente influenzato il sistema coreano, oggi così popolare nel mondo.
A ben pensarci, ciò che custodisce un gruppo come quello della Johnny's è un tesoro per il Giappone. Con gli oltre 35 anni di esperienza nel settore che posso vantare io stesso, ho deciso di provarci.
Non è stata la Fujishima a propormi il ruolo di Presidente, tra l'altro, bensì Yoshihiko Inohara: nello spiegare loro il mio sistema di lavoro, egli mi ha detto "beh, allora, perché non ci aiuti a portarlo avanti?"
Lui è un eccellente comunicatore e sa come gestire i talenti, io ne capisco di management, di conseguenza ci dividiamo i ruoli, cercando di apprendere al contempo l'uno dall'altro, a riguardo di ciò che non sappiamo."
I dubbi degli idol sul nuovo sistema
Fukuda: "ho parlato con tutti i 160 talenti, dopo la mia nomina. Il primo è stato ovviamente Takuya Kimura (Il castello errante di Howl, Space Battleship Yamato, The Legend & Butterfly). Ero nervoso, lui è un grandissimo nome, ma l'agenzia era in crisi e la stampa persisteva nel ripetere "ora se ne andranno tutti i grandi nomi dall'agenzia, giusto?". Ho fatto del mio meglio per proiettargli i miei pensieri sul futuro dell'agenzia, e credo che mi abbia capito, oltre ad aver messo una buona parola sui colleghi in generale.
Molti degli altri talenti invece mi hanno chiesto di poter comprendere meglio come funziona il nuovo sistema e come metterlo in pratica. Per quanto sarebbe stato bello essere attivi già da dicembre, in realtà è necessario intraprendere alcune pratiche burocratiche per farlo. Stiamo aiutando molti dei talenti ad allestire le strutture che consentiranno loro di procedere poi con il nuovo sistema; il mio desiderio è di divenire nuovamente e completamente operativi per la prossima primavera.
C'è anche chi desidera continuare a procedere come sempre fatto, e d'altra parte poiché molti talenti lavorano anche nell'ambito di un gruppo, è vero che determinati progetti vanno gestiti mediante la struttura tradizionale, mentre i progetti individuali possono essere coperti con accordo specifico d'agenzia. E' comunque fondamentale che ciascuno valuti con calma e attenzione ciò che è meglio per sé stesso, tra tutte le opzioni possibili.
C'è anche chi vuol proseguire la carriera senza agenzia, in autonomia, e va benissimo; in questi casi, la prima cosa che suggeriamo loro di fare è di creare un sito web.
Il Giappone in tal senso ha perso tantissimo terreno negli ultimi anni nei confronti della Corea del Sud, ma vorremmo spingere il mondo dello spettacolo nipponico per poter competere su scala globale (nella foto sottostante, un concerto degli Arashi). Spero pertanto che queste riforme siano di aiuto."
Gli obiettivi per il futuro
Fukuda: "i nuovi CFO e CCO sono persone di talento. Mika Wada, in particolare, è un avvocato specializzato in diritti umani, che è stata coinvolta in attività benefiche per le aree colpite dal disastro di Fukushima.
Come già accennato, poi, sui contratti commerciali in essere non incasseremo alcun utile fino al 13 settembre del prossimo anno, e ogni ricavato andrà direttamente ai talenti che lo hanno prodotto.
Stiamo poi già valutando con diverse società le possibilità di sviluppare tre aree: espansione globale estera, distribuzione musicale attraverso streaming online (finora strettamente bandito o limitato) e allargamento dei contenuti multimediali online per una maggiore integrazione del metaverso.
Ho visto le performance di molti giovani talenti, possiedono abilità di un livello estremamente elevato: non sono dunque preoccupato della competizione, anzi. Credo che se conferiamo loro la giusta struttura, potranno crescere ancor più facilmente.
Per prima cosa, comunque, è importante normalizzare le relazioni commerciali con partner e clienti: ho intenzione di visitarli tutti, dalla NHK alle società pubblicitarie come la Dentsu e la Hakuhodo, le emittenti radiofoniche e le società editoriali.
Ci vorrà naturalmente del tempo, ma è importante per muovere passi verso il futuro.
Attualmente, molti talenti si ritrovano senza contratti né lavoro benché non abbiano alcuna colpa o demerito, a causa dell'accaduto con la Johnny's, ed è davvero un peccato.
Il motivo per il quale cantanti e attori coreani hanno successo su scala globale e i giapponesi no, non è da ascriversi a mancanza di talento, bensì semplicemente al fatto che, nel corso degli anni, i coreani abbiano svolto correttamente tutto questo lavoro di sapersi spendere al meglio sul mercato attraverso il marketing, cosa che invece ai giapponesi finora è totalmente mancata.
Se i giapponesi inizieranno a dar battaglia, sono certo che potranno farcela anch'essi, e pongo tutto il mio impegno proprio a darne prova."
Il senso ultimo
Ci si potrebbe chiedere se tutto questo possa valerne la pena, e se sussista un senso pieno e valido dietro una professione tanto 'evanescente' come quella dell'idol, nel mondo moderno; a vederlo sotto un'ottica occidentale, si tratta di qualcosa che ancora oggi appare per certi versi molto distante o inaccessibile, da giudicare semmai con un sopracciglio inarcato.
Ha in effetti un'anima piuttosto giapponese quell'ideale di voler strappare al proprio pubblico un sorriso e qualche momento di leggerezza, anche a costo di sacrificare la propria vita personale, del tutto o in parte; è un pensiero e un obiettivo da incasellare in quel contesto di rigore -e spesso grigiore- con cui nel mondo del Sol Levante la maggior parte delle persone trascorre la propria quotidianità, al lavoro così come nei rapporti sociali di ogni tipo.
Il quadro assume così un'espressione ben più delineata e comprensibile, e in assenza di moti di scompiglio degni di nota nell'esistenza di ciascuno, la leggerezza e lo scintillio degli idol al maschile e al femminile garantiscono precisamente quel frullio nel cuore che serve ai più per non demordere.
Difficile dire se, ripulito come una grande onda da ogni corruzione, il lavoro degli idol della STARTO Entertainment saprà far sbiadire il ricordo delle terribili vicende accadute in seno alla Johnny's; queste ultime hanno rimestato nel profondo degli animi e di un intero settore, rigurgitando infine un lungo elenco di vinti, di vittime e sconfitti, senza che alcuno possa dirsi vincitore.
Alla data del 28 dicembre, in ogni caso, la società Smile-Up ha notificato di aver già completato gli indennizzi per 115 persone, sulle 907 che ne hanno fatto richiesta, mentre altre 289 sono pratiche in corso di lavorazione.
Come elementi per l'indennizzo sono stati presi in considerazione molteplici fattori, tra i quali la giovanissima età di molte delle vittime, l'impossibilità di chiedere aiuto all'interno dell'agenzia nel timore di ripercussioni sulla carriera, e il dover condurre a posteriori un'esistenza pesantemente influenzata da quanto accaduto in gioventù.
La Smile-Up ha inoltre annunciato, proprio in questi giorni, la donazione di 50 milioni di Yen (316.600 euro circa) a sostegno degli abitanti della regione della penisola di Noto, colpita dal devastante terremoto del 1 gennaio 2024 e a tutt'oggi in notevole difficoltà.
Anche il gruppo degli ARASHI (nella foto sopra), le cui attività sono sospese dal 2021, il 9 gennaio 2024 ha deciso di donare una cifra pari a 67,5 milioni di Yen (circa 427.400 euro) ai terremotati; l'importo comprende anche l'intero ricavato dei proventi della speciale proiezione cinematografica del 31 dicembre 2023 di ARASHI Anniversary Tour 5×20 "Record of Memories", assieme all'ammontare dei compensi previsti per gli esponenti del gruppo che hanno partecipato all'evento.
"Ne abbiamo discusso tra noi, ci siamo chiesti se potessimo essere loro di aiuto in qualche modo, e abbiamo valutato di fare questa donazione. Pregando affinché queste aree colpite possano tornare al più presto a una vita serena e pacifica."
A loro fanno seguito infine, come da aggiornamento del 10 gennaio 2024, tutti i proventi degli streaming video dei gruppi Hey! Say! JUMP, Kis-My-Ft2, WEST., King & Prince, SixTONES e Snow Man.
Probabilmente nemmeno questo sarà sufficiente a cancellare gli orrori della Johnny's & Associates su cui per troppo tempo, e troppo a lungo, si sono volutamente chiusi gli occhi da più parti; è tuttavia un segnale che ci si auspica possa indicare un cambiamento potente, sentito e raccomandabile. Non tanto e non solo per il piacevole sfavillìo di un momento, quanto piuttosto per il bene e il futuro dell'intero Giappone.
Fonti consultate:
Twitter-X I, II, III, IV, V, VI, VII, VIII, IX, X, XI, XII, XIII, XIV, XV, XVI
Nippon
Nante Japan
Tokyo Hive
Sito ufficiale Smile-Up
You Tube I, II, III
Ma che c'entra! A ognuno piace ciò che piace. Io ascolto metal e le canzoni degli Idol perché vado per sensazione e cerco quello di cui ho bisogno in un certo momento. Poi qui stiamo parlando di ragazzi che oltra a cantare, ballano recitano, conducono programmi televisivi, hanno dei blog molto seguitini in Giappone. Ognuno di loro si impegna al massimo e io mi auguro che da ora in poi spicchi davvero il loro talento senza giri di soprusi e mazzette.
Quello che mi dispiace davvero è che lo scotto più grande lo stanno pagando proprio loro, abbandonati da tutti per colpe che non hanno. Una vita a cercare di sfondare e poi ritrovarsi senza nulla per colpa di sopprusi, dire cornuti e mazziati è poco!!
Poi ci credo che uno non denuncia se denunciando perde tutto il mondo.
Ora che la dirigenza è cambiata, e pare essere più moderna e spinta anche verso il mondo, mi auguro che possano tornare a risplendere e magari con maggiore forza. E chissà se magari un concerto in Europa ce lo concederanno. Intanto inizio a sperare per Spotify 🤞
non sei capace di leggere?
dei manga guardi solo i disegni?
Terribile anche la sorella!
I talenti che sono stati scoperti dall'agenzia sono davvero tanti. (E tutt'altro che nullità, anzi!! Si tratta di cantanti e attori di livello che si sono impegnati tanto e che meritano ancora sostegno e ammirazione). Non nego di essere stata contenta quando gli Arashi si ritirarono anni fa. Li ho sempre visti "ingabbiati" nel sistema... L'agenzia purtroppo era pure peggio di quel che si poteva pensare...
Certo come no, adesso che UNA agenzia ha chiuso i battenti gli idol smetteranno di esistere completamente... Anche in Corea magari.
E comunque, ascoltare pop non impedisce di apprezzare musica di maggior spessore. Sei una persona triste.
Vorrei aggiungere che il fenomeno dei/delle Idol non e' un fenomeno solo giapponese, o vogliamo parlare delle varie boy band spesso durate giusto un estate o per esempio delle ormai vetuste spice girls, che oggettivamente non c'era una che avesse un reale talento musicale?
Qui a rendersi ridicolo (per l'ennesima volta) ci sei solo tu.
Non ho mai negato che il mondo del KPop/JPop sia marcio, come si legge infatti dal mio primo commento. Ciò non toglie che il tuo accanimento da hater verso la categoria sia infantile, triste e patetico.
A me la cosa che da più fastidio è il finto perbenismo che circonda i media. Ragazzi, tutti sapevano, ma hanno aspettato che Johnny e la sorella morissero prima di mettersi seriamente a fare ciò che in realtà dovrebbero fare per lavoro. Una grande vigliaccata. E per quanti assegni possano elargire alle vittime, questo non restituirà mai a loro la risoluzione di un trauma che li ha accompagnati per una vita intera.
Detto ciò, io cmq sono solito scindere l'uomo dal lavoro e per quanto Johnny possa essere stato una pessima persona, tanto di cappello invece per ciò che ha messo in piedi. Ha scoperto e lanciato talenti rimasti nella storia e un metodo di training che ha fatto scuola sia in Giappone che all'estero. Su quello davvero non gli si può dire nulla.
Riguardo la storia dell'impero caduto, è un ni. Alla fin fine, i Johnny's continuano a vendere vagonate di dischi come prima e continuano a recitare nei film e nelle serie tv. Nulla è cambiato (fortunatamente per gli Idol, che non hanno colpa ed è giusto che lavorino grazie al proprio talento). Forse l'unica cosa che è cambiata è l'imposizione dall'alto che c'era ai tempi.
Peccato che il tuo primo commento, ben visibile in cima al thread, non parli affatto di questo.
Lo stesso atteggiamento puerile di chi schifa battle shounen e simili e chi li segue perchè vorrebbe che esistessero solo i vari Miyazaki, Yuasa, Evangelion, Odd Taxi ecc. insomma.
Stasera sono cotta, ma ci torno nei prossimi giorni per capire finalmente bene la vastità di questa vicenda!
Dato che se ne parlava su questo sito proprio qualche giorno fa con Kitadani per One Piece, invito ad aprire YouTube sul canale The First Take, ascoltare qualche performance a random, al buio, alla cieca, individuare chi tra i vari artisti è "solo un idol" e chi invece è "un vero cantante", e fornire poi i risultati dell'esperimento.
È un canale che notoriamente ospita solo professionisti di un certo tenore, visto ciò con cui devono misurarsi e, sì, "persino" gli idol rientrano in questa categoria. Perché tra loro (certo, non tutti, ci mancherebbe) ci sono professionisti di altissimo livello.
Sostanzialmente erano dei sovrani assoluti. Nessuno che obiettasse il loro monopolio, zero antitrust e omertà totale.
Se a questo si aggiunge che la cultura nipponica prevede la dicotomia a tenuta stagna fra omote ed ura, ci sono tutte le premesse per cui se questi due avessero perfino sepolto qualcuno in giardino non se ne sarebbe "accorto" nessuno a questo punto.
Con l'ambiguità delle leggi probabilmente sentivano di avere garantita nel loro feudo l'impunità totale, per chissà quanti reati.
Per decenni questo combinato disposto ha creato un vero e proprio mondo a sé, con regole sue, su cui nessuno poteva o voleva mettere bocca. Nonostante tutti sapessero tutto.
Tanto è vero che solo dopo la morte di entrambi si è cominciato a fare qualcosa.
Ed anche questo chiudere il recinto dopo la fuga dei buoi sembra più la beffa finale che un ritorno alla normalità.
Anche il fatto che la questione risarcimenti e in generale l'esito finale dei rapporti di lavoro coi dipendenti sia lasciata sempre all'agenzia è un'assurdità.
Nel bene e nel male tutto parte e finisce da loro e solo tramite loro in sostanza.
A che cavolo servono le leggi a questo punto?
Questa storia è tutta un delirio di ipocrisie, segreti di Pulcinella e lassismo elevato a norma giuridica.
Gli Idol che sono sotto un'agenzia che opera stile Johnny's conducono degli allenamenti massacranti per poter diventare dei performer di alto livello. Vengono praticamente allenati da bambini nel saper fare tutto al meglio. Cantare, ballare, recitare, condurre... Sei praticamente uno showman. Per non parlare della dieta che devono seguire.
Poi per carità, ognuno ha i suoi gusti, ma oggettivamente non si possono negare certe qualità. Ovviamente anche qui c'è chi è più dotato, chi meno, chi rende meglio in un settore, oppure chi è veramente un artista completo, ma questo vale per tutti.
"
Anche questo fa riflettere, c'è chi usa internet per fare informazione e migliorare le cose e chi per il suo "quarto d'ora d'odio" personale, con conseguenze nefaste in questo caso.
E' questo che non capisco, "va bene" gli adulti, ma qua si parla di tredicenni, non ci credo che fosse legale violentare i bambini in Giappone, neppure nel 1962. Non e' che si potrebbe chiarire meglio questo punto?
Giusto apprezzare chi si impegna e le sue capacità ma diciamo che gli artisti di norma non è che proprio FANNO IL FAVORE DI OFFRIRE il proprio talento al mondo.
Nella stragrande maggioranza dei casi (in questo settore come in altri) chi prova ad entrare in questo mondo non lo fa solo (o soprattutto) per offrire le proprie creazioni agli altri, ma per interessi economici e di riconoscimento.
Il che è giustissimo, intendiamoci.
Ma come non è giusto prenderli per pagliacci senza arte né parte, evitiamo anche di elevarli chissà quanto, come eroi che mirano a diffondere 'arte e cultura' gratia et amore dei. Un po' come quando intervistano gli studenti prima di affrontare il test di medicina. Praticamente tutti a definirla una vocazione e a dire che lo fanno per salvare vite e per il mondo... mai nessun accenno a un posto di lavoro sicuro e ottimamente retribuito rispetto a quanto spetta agli altri laureati medi italiani (il che, anche qua, va bene - solo, sarebbe meno ipocrita riconoscerlo.
Sul resto mi trovo molto d'accordo con Simone MJJ
E disprezzo abbastanza quanto fatto dal Guinness World Record che non fa altro che rappresentare come la cancel culture stia diventando imperante anche da noi facendoci tornare a lontane abitudini del passato, che eravamo riusciti felicemente a lasciarci alle spalle. Duro sempre sarà il lavoro degli storici -_-''
(questo lo dice uno che è sempre stato Antiberlusconiano ma che nonostante questo non ha mai potuto fare a meno che riconoscerne la brillantezza imprenditoriale)
Concordo appieno sulla critica alla 'politica' del Guiness World Record.
Un filo menu su Berlusconi, dato che la 'brillantezza' di un imprenditore a mio parere deriva anche dal far le cose onestamente (quindi senza evasione fiscale etc,...) - ma non vorrei sfociare nell'OT politico, quindi tralasciamo!
Verissimo. Fortunatamente, i record non sono "revocati". Nel senso che ci sono e sono suoi, ma non vengono riportati sul sito del Guinness, sempre per la solita lavata di faccia che oggi contraddistingue le multinazionali.
Non dirò ovvietà sul fatto che uomini/donne di grande potere possano faro un pò quello che vogliano.
Tempo fa era emersa una realtaà simile per un uomo importante inglese che era ritenuto un autetico dio del pop inglese.... poi una volta passato a miglior vita vià a tirare fuori il marcio, quasi che la gente ne aveasse una tale paura quando il soggetto era effettivamente in vita!
Solo una cosa mi ha lasciato perplesso nel modo di fare affari in jappolandia:
Cioè che fanno una specie di prova audio? Perchè se non c'è qualcosa di scritto anche solo in un foglio, dubito che le grandi aziende si fidino!!!
pregiudizi livello 100+
quanto sei ridicolo.
e per inciso, ti invito ad ad ascoltare le performance di the first take
https://www.youtube.com/@The_FirstTake
le XG ad esempio sono idols, visto che critichi tanto
https://www.youtube.com/watch?v=wecUlakWtko
Per evitare di allargarmi troppo, nell'articolo non ho potuto approfondire oltre ciò che citi, ma mi fa piacere che tu abbia sollevato questo aspetto.
Si tratta di una questione molto complessa, le cui radici affondano nei secoli.
Lasciando perdere per un attimo la moderna questione dei diritti LGBTQ+, che è questione ancora diversa, diciamo che culturalmente il Giappone giunge da una lunga tradizione di normalità nella pratica di relazioni omosessuali maschili; a differenza dell'Occidente e della morale cristiana, ad esempio, il credo shintoista nipponica non condanna l'omosessualità, e la si ritrova citata già nella letteratura antica.
In un'estensione di questo, e come praticato poi anche nell'antica Roma e Grecia, tali relazioni erano perlopiù quelle (rispettose) tra uomini adulti e ragazzi molto giovani, che andavano inoltre al di là della mera carnalità perché assumevano una connotazione molto più ampia, di formazione, istruzione e apprendimento. Esistevano tra monaci e apprendisti, tra samurai e allievi, tra attori del kabuki e così via, sino ad allargarsi alla prostituzione.
A livello di norme è difficile sintetizzare al massimo, ma si può intuire che con questi retaggi storici probabilmente non si era mai sentito il bisogno di normare o 'punire' con la legge qualcosa che costituiva la normalità; questo tipo di pensiero è resistito fino a oggi (con alcune conseguenze drammatiche estreme che vediamo qui). O per meglio dire, la legge che formalizza un reato connesso ad affari (o potenziali tali) e sesso è talmente desueta (dal 1907) che si premunisce di specificare un sacco di dettagli, ma gli atti/sfruttamenti sessuali che cita vengono esplicitamente definiti come tali solo se praticati tra eterosessuali.
In pratica, è come se a livello omosessuale nessuna attività illecita o di sfruttamento costituisse reato. Non è concepita. E' una sorta di (gravissimo) buco normativo, un paradosso.
Per tirare le fila, quindi, se ad esempio la prostituzione e lo sfruttamento sessuale femminile è reato, quella maschile, molto semplicemente, non lo è perché "non esiste". Questo fino al 2017, quando la legge è stata aggiornata citando 'crimini di natura sessuale' (a prescindere dal genere quindi), però prevede altri cavilli, tra cui il fatto che servono prove certe e concrete, e che viene data la facoltà di intendere e volere dai 13 anni in su (pertanto, seppure sia stato indotto a compiere atti 'non consensuali', il caso che coinvolge un ragazzino non viene comunque considerato abuso).
Mi allargo un attimo per completare il quadro storico di cui sopra: l'omosessualità è stata 'criminalizzata' con l'avvento dell'Era Meiji e la corrispondente visione occidentale (seppur a livello pratico solo di rado è stata apertamente condannata).
Dall'antichità ai tempi moderni, quindi, la visione dell'omosessualità (e LGBT) nipponica si è progressivamente allontanata dalla 'normalità' che aveva in passato (nel bene e nel male), a livello di pubblica morale; come già avevamo avuto modo di parlare in articoli precedenti, rarissimi sono i casi di coming out sia nella quotidianità ma soprattutto nel mondo delle celebrità, dove lo stigma sociale è tuttora elevato. Chi fa parte della comunità LGBT spesso si nasconde per anni, se non per tutta la vita, fingendo anche con matrimoni e andandosi poi a cercare sesso a pagamento (o peggio). Le cose ora, lentamente, per fortuna stanno cambiando. A livello normativo un po' meno, purtroppo...
Lascio infine i link a due articoli precedenti in cui si erano affrontati questi temi:
https://www.animeclick.it/news/54378-prostituzione-in-giappone-se-omosessuale-non-e-reato
e
https://www.animeclick.it/news/82518-urisen-la-piaga-nascosta-e-dolorosa-della-prostituzione-maschile-nipponica
Non penso riuscirai a convincerlo XD Neanche se uno degli idol dovesse darsi alla lirica e cantare come Pavarotti.
Rimanendo in tema Johnny's, a me piacciono molto i King & Prince. Soprattutto la formazione a 5 era tanta roba. Ascoltandoli e osservandoli esibirsi, li ho trovati molto completi e mi han comunicato un qualcosa che altri idol della scuderia, seppur bravi e che apprezzo, non sono riusciti a trasmettermi. Vanno oltre.
Va da sè che sto seguendo con grande interesse anche il percorso dei Number_i. Spero riescano in questo obiettivo di fare breccia all'estero (obiettivo con cui era nato il progetto King & Prince, salvo poi cambiare rotta dopo la morte di Johnny). Per anni la musica giapponese ha avuto occasioni di espansione, ma non le ha mai sfruttate come si deve, trincerandosi tra le sue mura. Penso soprattutto agli anni d'oro di Hikaru Utada, Ayumi Hamasaki e i B'z. L'apice commerciale della musica giapponese con best seller locali che avrebbero potuto benissimo avere delle vetrine internazionali. Spero che Takizawa con Tobe riesca lì dove in molti prima di lui han fallito o peggio ancora, non ci hanno nemmeno provato. Sarà durissima.
Pur essendo io nata come tenace fan di diversi gruppi gionnici (Arashi e Kanjani8, e più di recente i gruppi giovani), quoto e sottoscrivo ogni tua singola parola.
La spaccatura del gruppo dei King & Prince mi ha fortemente colpito, avvenuta tra l'altro proprio in un periodo in cui mi stavo avvicinando molto a questo gruppo (Ichiban♥).
In quest'articolo, sempre per evitare di andare troppo OT, non ho citato le incrinature dovute all'addio degli SMAP, quindi poi con Takizawa, dei King&Prince, la TOBE etc. Hai fatto tuttavia benissimo a citarle, ti ringrazio; spero anch'io che le ali sinora tarpate (un po' da tutti, a vari livelli e in vari ambiti) abbiano modo di essere dispiegate.
In particolare poi, Takki secondo me è un (gran) bravo leader; credo che se il "bubbone" dello scandalo fosse scoppiato prima, forse oggi lui sarebbe ancora alla Smile Up / Starto e forse diverse cose sarebbero andate diversamente. Credo sarebbe molto piaciuto a sig. Fukuda. Ciononostante, rimango anch'io molto curiosa di osservare cos'accadrà in futuro, per l'uno e per gli altri
Preciso solo che ciò che intendevo dire, nel mio post di cui sopra, non è che gli idol non siano professionisti, sia chiaro. Conosco abbastanza bene il dietro le quinte di questo luccicante e massacrante mondo e pertanto, esattamente come ben specifichi tu, c'è da portare tantissimo rispetto per l'intensità con cui vivono l'impegno lavorativo (sino all'estremo, sino al logoramento, persino).
Tuttavia, circostanziando solo all'ambito canoro (di cui al mio riferimento per The First Take) è corretto ammettere che non tutti gli/le idol sono ottimi canterini; magari c'è appunto chi eccelle nel ballo o nella recitazione ma sul canto si sorvola, per alcuni. E va benissimo, perché è impossibile per tutti essere al top su tutto. Ciononostante, per l'appunto, chi tra loro va a The First Take senz'altro si distingue (come minimo, ma non solo) per un approccio impressionante al canto o al suono di uno strumento. Tanto da renderli appunto "indistinguibili" da un altro artista che sia "solo" (per così dire) un "musicista professionista".
Chiedo scusa se posso aver fatto intendere il contrario delle mie intenzioni.
Molto probabile. Takizawa tra le altre cose ha lanciato gruppi che sotto la gestione post-Johnny non avevano spazio. Gli Snow Man sono stati il caso più emblematico e oggi sono tra i Best seller della compagnia.
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