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Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Fonte consultata:
Comicbook
Fables è una serie di fumetti della Vertigo, divisione editoriale della DC Comics, creata e scritta da Bill Willingham e pubblicata tra il 2002 e il 2015, con un sequel in corso di pubblicazione iniziato nel 2021.
È stata una serie di enorme successo e, negli anni, ha collezionato ben 14 Eisner Awards (l’Oscar del fumetto americano).
Il 15 settembre Willingham ha deciso di rinunciare ai diritti di copyright sul fumetto e lo ha reso di dominio pubblico. L’autore dice di aver riflettuto molto a lungo su questa decisione e lo ha fatto sapere tramite un lungo comunicato di cui vi pubblichiamo alcuni estratti:
“Quando ho firmato per la prima volta il mio contratto editoriale di proprietà dei diritti con la DC Comics, la società era gestita da uomini e donne onesti e integri... quelle persone se ne sono andate o sono state licenziate, per essere sostituite da una porta girevole di estranei, senza alcuna integrità, che ora scelgono di interpretare ogni aspetto del nostro contratto in modi che avvantaggiano solo la DC Comics e le sue aziende proprietarie. Un tempo i diritti di copyright di Fables erano in buone mani ma ora, a causa del logoramento e della sostituzione dei dipendenti, le proprietà di Fables sono cadute in cattive mani.
Dal momento che non posso permettermi di citare in giudizio la DC, di costringerli a rispettare la lettera e lo spirito dei nostri accordi di lunga data... L'unica cosa nel nostro contratto che gli avvocati della DC non possono contestare, o reinterpretare a proprio vantaggio, è che sono l'unico proprietario della proprietà intellettuale. Posso venderlo o regalarlo a chi voglio.
Pertanto, ho scelto di regalarlo a tutti. Visto che non sono stato in grado di evitare che Fables finisse in cattive mani, almeno in questo modo posso fare in modo che cada anche in molte buone mani”.
Naturalmente non poteva mancare un’immediata risposta da parte della DC Comics che ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sull'argomento:
“I fumetti e le graphic novel di Fables pubblicati da DC, nonché le trame, i personaggi e gli elementi in essi contenuti, sono di proprietà di DC e protetti dalle leggi sul copyright degli Stati Uniti e di tutto il mondo, in conformità con la legge applicabile e non sono di dominio pubblico. DC si riserva tutti i diritti e intraprenderà le azioni che riterrà necessarie o appropriate per proteggere i propri diritti di proprietà intellettuale”.
Quindi la DC è chiaramente pronta ad intraprendere un'azione legale se Willingham procede con la linea d'azione proposta.
È stata una serie di enorme successo e, negli anni, ha collezionato ben 14 Eisner Awards (l’Oscar del fumetto americano).
Il 15 settembre Willingham ha deciso di rinunciare ai diritti di copyright sul fumetto e lo ha reso di dominio pubblico. L’autore dice di aver riflettuto molto a lungo su questa decisione e lo ha fatto sapere tramite un lungo comunicato di cui vi pubblichiamo alcuni estratti:
“Quando ho firmato per la prima volta il mio contratto editoriale di proprietà dei diritti con la DC Comics, la società era gestita da uomini e donne onesti e integri... quelle persone se ne sono andate o sono state licenziate, per essere sostituite da una porta girevole di estranei, senza alcuna integrità, che ora scelgono di interpretare ogni aspetto del nostro contratto in modi che avvantaggiano solo la DC Comics e le sue aziende proprietarie. Un tempo i diritti di copyright di Fables erano in buone mani ma ora, a causa del logoramento e della sostituzione dei dipendenti, le proprietà di Fables sono cadute in cattive mani.
Dal momento che non posso permettermi di citare in giudizio la DC, di costringerli a rispettare la lettera e lo spirito dei nostri accordi di lunga data... L'unica cosa nel nostro contratto che gli avvocati della DC non possono contestare, o reinterpretare a proprio vantaggio, è che sono l'unico proprietario della proprietà intellettuale. Posso venderlo o regalarlo a chi voglio.
Pertanto, ho scelto di regalarlo a tutti. Visto che non sono stato in grado di evitare che Fables finisse in cattive mani, almeno in questo modo posso fare in modo che cada anche in molte buone mani”.
Naturalmente non poteva mancare un’immediata risposta da parte della DC Comics che ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sull'argomento:
“I fumetti e le graphic novel di Fables pubblicati da DC, nonché le trame, i personaggi e gli elementi in essi contenuti, sono di proprietà di DC e protetti dalle leggi sul copyright degli Stati Uniti e di tutto il mondo, in conformità con la legge applicabile e non sono di dominio pubblico. DC si riserva tutti i diritti e intraprenderà le azioni che riterrà necessarie o appropriate per proteggere i propri diritti di proprietà intellettuale”.
Quindi la DC è chiaramente pronta ad intraprendere un'azione legale se Willingham procede con la linea d'azione proposta.
Ovviamente, ricordate che non siamo nel far west, quindi si applicheranno comunque le normali regole sulla moderazione (salvo quella sui commenti composti da sole immagini) ed in particolare, tanto per ribadire, non sono ammesse immagini di nudo, spoiler non debitamente segnalati (usate il tag spoiler), trolling o spamming e, più in generale, se un po' di flame si può tollerare in questa sede, vedete comunque di non esagerare troppo. Questo è tutto, ora la palla passa a voi, buon divertimento.
Fonte consultata:
Comicbook
Ormai è diventato un paravento dietro il quale le grandi aziende dell'intrattenimento (soprattutto in America, ma non solo lì) si nascondono protette da leggi ormai vetuste solo per poter continuare a lucrare all'infinito su un prodotto anche a scapito degli autori che materialmente PENSANO e CREANO quella determinata opera.
E' semplicemente uno schifo, ci credo che poi c'è chi si chiede chi glielo faccia fare a lavorare ancora cercando di creare prodotti nuovi o innovativi se poi già tanto sono altri a mangiarci sopra lasciandoti solo le briciole......
Bello e coraggioso il gesto di Willingham di rendere il suo fumetto di dominio pubblico, ma temo che questa sua scelta avrà vita molto breve purtroppo...
Ma temo che la Casa vince sempre...
Detto questo è un caso che sto seguendo con interesse, dato che non è la prima volta che un grosso publisher tratta male un suo autore.
Appunto, nei paesi anglosassoni si chiama "diritto di copia". Ma in ogni caso tutto dipende dai contratti che si firmano con le case editrici. Anche altri autori che hanno lavorato con la DC in passato si lamentano, ma alla fine ricevono comunque un buon assegno se le loro opere vengono ripubblicate, non si possono lamentare dal punto di vista economico insomma.
Che invece si lamentino che non possono decidere di portare la loro opera altrove...beh, in quel caso non ci si può far molto.
Non si tratta di denaro ma di integrità di una persona. Gli auguro di andare avanti ed essere libero nella sua volontà.
Mi auto-censuro su tutto il resto.
In base al contratto che firmi, pure la tua anima diventa di proprietà della Casa.
Basta guardare a come divorarono letteralmente Capitan Marvel prima facendolo sparire e poi appropiandoselo perché a loro dire era un plagio di Superman.
Per non parlare di come trattarono gli stessi Siegel e Shuster, il cui peso per la storia dei comics è di un'importanza imparagonabile ai ritorni effettivi.
Hanno sempre avuto la propensione a succhiare il sangue dei loro autori e ad assicurarsi di avere sempre il coltello legale dalla parte del manico.
A quanto pare in quasi cent'anni non è cambiato granché. Gesto lodevole quello di Willingham ma temo totalmente inutile.
Eh purtroppo di esempi ce ne sarebbero da elencarli da qui fino al giorno del giudizio. Il caso di Jack Kirby e Steve Dikto contro Stan Lee, Alan Moore e Watchmen, Bruce Jones e Hulk, Kieron Gillen e Loki, Jim Starlin... Le multinazionali ti succhiano come sanguisughe.
D'altra parte gli autori han provato a reagire negli anni 90 fondando la Image Comics ma è finita come La Fattoria degli Animali...
suideve dire che l'Image fu fondata da aoutori come Jim Lee che furono pompati all'inverosimili dalla Marvel fino a diventare rock stars, infatti quando i vari Lieferd, Lee e SIlvestri ebbero campo libero, quello che feccero fu di copiare in modo perdisequio e senza fantasia quello che feccero alla Marvel, infatti le loro opere image sono state presto dimenticatie , iriguardo all'image attuale paradosssalmente e' fosse migiliore di quella degli anni 90, iinfatti the walking dead e' un prodotto image
`
DC sarebbe nei guai.
sarebe una bella vittoria, pensate che uno deigli creatori di superman ha vissuto per anni come un barbone
Che io sappia vissero a lungo entrambi in condizioni di ristrettezze economiche, e per di più Joe Shuster divenne parzialmente cieco. Per fortuna, nel 1975 la DC decise di stanziare un vitalizio a favore dei due e di mettere i nomi dei due autori in ogni albo del personaggio. E pensare che c'è pure a chi andò molto peggio, come Bill Finger...
La colpa fu sopratutto di Bob Kaimne che si prese tutti i meriti della creazione del personaggio,. che senza l'esenziale apporto di Finger sarebbe stato davvero diverso, tr al'altro era davvero disprezzato nell'ambiente tanto che si prese un pugno da Steranko e in un intervista fu preso in giro da Stan Lee, e fra le altre cose cerco' di far pasare alcuni disengi di Todd Mc Farlane per suoi
Già, Bob Kane era un vero pezzo di m***a.
be che certi personaggi Marvel e DC siano copiati un pò di qua e un pò di la è cosa nota.
Gli autori possono decidere cosa fare delle loro opere, ma devono stare attenti a quello che firmano. Ho letto di recente che un autore aveva ceduto i diritti di una sua opera ad una casa editrice, e li avrebbe riavuti indietro se tale opera fosse andata fuori commercio (ovvero non più stampata da quella casa editrice). Ma visto che la casa editrice continua a ristamparla occasionalmente, quell'autore non avrà mai i diritti indietro, a meno che le vendite non crollino del tutto.
La morale è che bisogna leggere sempre bene i contratti, o farli leggere a qualcuno che comprenda bene tutti i termini legali. Perché una volta apposta la firma è troppo tardi per fare qualsiasi cosa.
L'Autore era Alan Moore , e l'opera e' il seminale Watchmen, che letteralmente ha riscritto e rivoluzionato ttuo ilgenere. da Allora Moore non volette avere niente piu che fare sia con DC che con la Marvel
Ciò non toglie che avrebbe dovuto fare più attenzione a quello che firmava. O si aspettava che non avrebbe avuto successo?
Lo ammise lui stesso che in quei anni fu molto ingenuo, ma questo non giustifica certo la DC, che si e' tenuta Watchmen, ma si e' fatto nemico uno dei piu talentuso autori di tutti tempi che avrebbe potuto continuare a scrivere ancora molti capolavori, fra l'altro e' il creeatore anche di John COnstantine
Beh oggi si da per scontato ma all'epoca (1985) i contratti veri e propri per gli autori di fumetti erano una cosa assolutamente nuova. Moore non aveva alcuna esperienza (come non ce l'aveva nessun autore) su come funzionano i contratti con le grandi aziende, non sapeva che alcune parole possono essere "interpretate" e alcune righe scritte in modo da fregarti di fronte a un tribunale.. anche perché lui era un inglese (nemmeno tanto istruito, a livello scolastico intendo), di tribunali e leggi americane ne sapeva meno di zero (viveva negli USA, all'epoca, da pochi anni). E non poteva nemmeno permettersi un avvocato abbastanza esperto da saperlo.
Nello specifico: il contratto che Moore e Gibbons firmarono con la DC diceva che i diritti di Watchmen sarebbero tornati a loro, una volta che il fumetto fosse andato fuori catalogo. Solo che, da allora, la DC ha fatto in modo che Watchmen non andasse mai fuori catalogo. Il che, di nuovo, era una novità assoluta per un fumetto di supereroi (anche solo perché non sarebbe stato conveniente in realtà, almeno con i fumetti Golden e Silver Age).
Comunque no, Alan Moore non si aspettava l'immenso successo (soprattutto il successo extramediatico) di Watchmen. Anche perché, ripeto, non c'erano precedenti nella storia di DC o Marvel.
Ti pare che una casa editrice come la DC (o la Marvel che sia) non sia interessata a tenersi i diritti delle opere che pubblica? Soprattutto per quanto riguarda i supereroi, più ne hanno, meglio è per loro. Se poi gli autori si incavolano perché vengono fatti film (a loro dire) brutti, beh, pazienza.
Tipo se io volessi scrivere una storia su biancaneve non è che devo andarlo a chiedere alla DC solo perché è una tra le protagoniste di Fables
Ovviamente non si parla dei personaggi in senso generale, ma delle specifiche caratterizzazioni di questi in Fables così come delle storie raccontate.
Cose, ed è proprio il bello di Fables, anche molto diverse da quelle "classiche".
Ma non è che la DC (o l'autore) abbiano mai fatto causa alle serie Once upon a time e Grimm.
Quindi si, se vuoi puoi scrivere tranquillamente una storia, attento anche a Disney però.
Le controversie di Kirby e parzialmente di Dikto verso Lee in realtà riguardano un altro aspetto, la "paternità" dell'invenzione dei personaggi e delle storie.
Non i diritti di proprietà che comunque erano e rimanevano sempre della Marvel, di cui Lee era un dipendente non il "proprietario".
I due autori dichiararono che gran parte del fumetto era opera esclusivamente loro e che Lee interveniva molto poco, al punto da non poter considerare veritieri i credits degli albi.
Prova a scrivere una storia con un personaggio che si chiama "Bigby Wolf"però, poi vediamo.
Se scrivi della Biancaneve di Fables sì. È come per Winnie The Pooh: essendo personaggio di dominio pubblico puoi scrivere storie su di lui ma non puoi caratterizzarlo come il Winnie della Disney.
Infatti per quello non si vedono serie animate di Winnie the Pooh (ancora almeno). In compenso hanno realizzato "Winnie the Pooh: Blood and Honey", quanto di più lontano possibile dall'originale ma che fa uso dei personaggi e dei nomi della serie originale per un film horror, un genere completamente differente dalle storie originali. E' quello anche il bello del pubblico dominio, che si può prendere personaggi noti e farne un po' quello che si vuole.
In Europa Conan il barbaro è libero, ed i fumetti prodotti senza dare conto agli americani non solo sono piu fedeli ai romanzi originali, ma persino sperimentali, tanto e vero che perfino gli editori americani li hanno comprari per pubblicarli
Anche gli altri casi che ho citato non parlano di copyright. Il mio era un discorso generale sul rapporto terribile tra autori e multinazionali.
Sto seguendo la ristampa Panini, arrivata al 16esimo volume, e per me la qualità rimane stellare. Ricordo giusto un volume leggermente più debole degli altri, ma tutto il resto è una meraviglia.
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